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1 i 1 - ------------------------------'------------------·----------- 111TINGUE IL NOSTRO PARTITD: La linaa da Marx, a Lania, a !lÎltflo 1921, alla lott a dalla sinistra contro la d11aaemiHa i INc a, al rifiut1 dei ~lacchi partiaiani, la dura opera del rastauro ,, .. 111ri111 dall'araan1 rinluzioaar io, a contatto CH la classe ·ia, fu1ri dal paliticuti110 p1rsa11l1 ad 1latt1ralasco. orsano del partito comunista 'internazionalista -- -·------ - --- ·-- -· 19 marzo - 2 aprile 1954 - Anno III - N. 6 IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Poat. 9U MILANO Una copia L. 25 Sped. in Abbonamento poata le GTuppo Il La classe dominante si moralizza l'industriale che manovra miru- steri, deputati, senatori e lacché per vendere concimi a prezzo di monopolio o per assicurarsi corn- messe per spremere lavoro non pagato agli operai. Che cosa volete moralizzare? Ammesso -che un canone morale Andrà a finire che alle tre o basterà fare pulizia, coi vecchi o quattro figure, maschili e femmi- con nuovi uomini, perchè lo scan- nili, dell'arcifamoso processo di dalo si riassorba e il tumore cessi cui la stampa ci delizia la classe d'essere maligno. Che le sinistre dominante dovrà erigere un mo- invochino pulizia e giustizia ad numento. Slollevando un piccolo opera di altri dirigenti, o che il vela su una piccolissima area governo dichiari di poterla fare del trafficantismo imperante, es- rnagniâcamente da solo, non se hanno dato la spinta a un'o- . cambia nulla: tutti due si preoc- pera " moralizzatrice » ed « edu- cupano d'insegnare al gran pub- -catrice » di cui ci sentiremo blico che pulizia e giustizia puè riempire le orecchie, a edifica- essere fatta nell'ambito del re- zione nostra e a riaffermazione gime costituito, e che i capisaldi degli eterni e crisitanissimi prin- di questo sono sani e vitali an- cipii sui quali si fonda la civiltà iche se, per accidente, vi si è an- borghese, dio sa per quanto tem- nidato un corpo estraneo. , po. E i tre o quattro incriminati La menzogna è li, non nell'ar- del suddetto trafficantismo ser- ruffio di dichiarazioni, ritrattazio- l i viranno di copertura - con un crollo ben ripagato dalle fortu- ne passate e, non ne dubitiamo, future - all'onoratissimo e mo- ralissimo trafficantismo generale. Tutti i salmi finiscono in gloria, e questo grande capitolo di sto- ria giudiziaria finirà in gloria. L'aziane · tanto delle sinistre quanto del gaverno converge in un obiettivo unico: dimostrare -che quanto è stato rilevato (che ripetiamo, non è se non la milio- nesima parte del rivelabile) si riduce a un tumore. supe ciale e casuale della società d'oggi; qualcosa , di « antidemocratico » serpeggiante per aberrazione in seno alla deomcrazia, e di cui .quest'ultima si libererà, diversa- mente da quanto avveniva sotto il fascismo, per virtù delle infal- li bili antitossine della Liber. In altre parole, saremmo di .(ronte a casi patologici, a postu- mi del malcostume fascista, e Pàê e all' idroueno 1 pescatori giapponesi che, pur trovandosi fuori del raggio di sicu- rezza stabili to dai lanciatori dell' ar- <:i nuovissima bomba H sganciata su Bikini, sono rimasti colpiti dall e sue irradiazioni, e quelli che, mangiando -pesci radioattivati, subiranno la .stessa sorte, hanno avuto il privi- legio di assaggiare la pace all 'idro- geno del capitalismo. E' la necessa- ria introduzione all a prossima con- f erenza sull'Asid, il preludio al la di.stensi one [ra i grandi, che è pur .sempre reali zzata a spese dei pic- Coli. , Ed è anche la miglior introduzio- -ne al " new look » americano: i nuovi orizzonti dell a munifica so- detà borQ)&ese Bi chiamano Bikini e dint orni. Lei sci enz a borgheir e, <lt~ non rieace a afamare la popo- lazione crel'Ce1tt e deUa terra pur essendo_ riconoto che sullo st e- roide ci sarebbe ® ma"Oiare tutti .almeno quattro volte tfUùo di c;zuei- lo che si mangiaoggi, riesce 11 mol- tiplicare i mezzi per mandare cù- ,l'al tro mondo i paria: Ma non rl nuncia al le armi II con- venzi onal i », di cui il ministro del- la difesa britannica ha Tiaffermato la necessità, a ,cudo, eviden temen-- te, dell e induat rie ehe le fabbrica.- no. Se i pescatori di Bikini auag· aiano l'idrogeno dell e armi nu.ove, i coltivatori di o dell 'lndoei na -continu.ana ad anaggiare in una latta tanto selvaggia quanta inces-- .sante le pall ottole dell a preistoria ,dell 'armamento: bisogna pur esau- Tire gli stocks di arrugginiti fucili ,e mitragli atrici e tenere in moto l'indu.stria tradizi onale dell e armi. Cosi, ira armi nu.ove ed armi vec - chie, il mon.do celebra il tronfo del- la libertà, dell'eguagli anza e dtt lla fraternità. E il potere « radiante » de l capitalismo ten<t e tutt'intorno 41 pianeta una maglia che per som- 11.Ml ir oaia. ha batteizato civiltà e icàe di fat to è morl e ... ni, contestazioni di un processo che tutti gli organi della propa- ganda, l'elusivo e innominato Minculcop della società borghese, o la condanna del meno colpevo- dà in pasto all'« opinione pub- le a copertura di una rete infer- blica » Costoro fingono di di- nale, perfettamente tollerata ed mentic are che lo scandalo delle esaltata corne la salvaguardia mangerie, del trafficantismo, del- della civiltà, che avviluppa di le complicità, della corruzione e traffici e d'infamia il mondo bor- dei' commercio degli stupefacenti, , ghese. Il " malcostume » di cui percorre corne un fila rosso tut- i nostri amati governanti fingono ta la storia della società bor ghe. di scandalizzarsi non è che la se: non si è dovuto aspettare il rivelazione sotto luce artificiale fascismo per conoscerlo, e baste- del buon costume dominante, e rebbe ricordare la Francia della non· si vede davvero perchè lo terza repubblica o il governo spacciatore di cocaina sia meno della malavita sferzato da Salve- morale dello spacciatore di armi . 1 · · di ·t t d 1 a· Iitti h . . ' di od tti id voro) esso poggra corne a san- mini e ire o a que 10 1 1 c e nuovissrms o 1 pr o 1 cosi - . . 11 itti , di t I'Id l · · di d · . . h . 1 guisuga pogg1a su a sua vi 1- e ivenu a 1 o o msieme 1 etti alimentarl c e inscato ano N t . 1 t h . . . , . . ma. on rompe ec1 e asc e con Scelba e di Togliatti. E, corne la 1 assenza debitamente provata di la moralizzazione: essa consisterà scandale, percorre tutta la storia vitamine, o perchè Tizio, il quale unicamente nel rendere légale, d~lla società borghese la liquida- si serve de~ suo~ rapport! co~. le 1 « onesto », ragionevole, non ap- zrone pacifica dello scandalo, la sfere dominant] della politica pariscente, il grande scandalo pacifica sanatoria del colpevole per gavazzare, sia peggiorè del- della società borghese. ci sia, non sono i singoli ma la società intiera che va spazzata via. E' il regime della merce, del profitto, della lotta per · il mer- cato, della folle corsa all'accu- mulazione, è il regime capitali- sta - democratico o fascista che sia - che va messo sul banco degli accusati; e il suo « giudice naturale " non è quello delle aule e del codice esistenti; è la classe sul cui lavoro (l a Repub- blica italiana è fondata sui la- La Russia a caccia di riali provenienti da Mosca stanno a provare che il flusso delle merci russe tende - accrescendosi quan- titativamente - a perturbare pro- fondamente lo status quo del mer- cato mondiale. minacciano le posi- -zioni detenute tradiztonalmente da predominanti potenze industriali. Un esempio: l'Unione sovietica è divenuta. dopo l'Inghilterra, il se- condo acquirente del burro della Danimarca, ed ha occupato in ta! modo ne! commercio estero danese il posto un tempo occupato dalla Germania (« Unità », 9-3-54). Un altro esempio. La Russia ha P J;O dotto nel 1953 ben 65 milioni t if petrolio russo, cifra imponente seb- bene rappresenti solo il due per cento della produzione mondiale. In Finlandia e in Islanda, il petrolio russe ha ottenuto quasi un com- pleto monopolio, esclusa la ben- zina per aviazione che continua ad essere comprata dai monopolii anglo-americani. La potentissima compagnia petrolifera « Shell » ha subito il colpo della penetrazione commerciale russa, né le sue preoc- cupazioni sono finite, g iacchè la Russia ha promesso mezzo milione di tonnellate di petrolio all 'Argen- tina e 400.000 tonnellate alla Fran- cia .. Recentemente, Israele ha con- cluso un contratto di compera di forti quantità di grezzo. Il ristretto margine di petrolio esportabile e la mancanza di una flotta petroliera oppongono ostacoli, oggi insupera- bili, alla concorrenza russa. Tutta- via, quello che- già è riuscita ad ottenere testimonia delle sue ten- denze espansionistiche. Le ordina- zioni di navi cisterne ai cantieri di Danimarca mostrano Je intenzioni dei dirigenti del commercio estero russo in materia. Le declamazioni pacifiste dei po- liticanti del Cremlino fanno a pu- gni con la dichiarata guerra corn- Oelizie ·alimentari mercati esteri merciale condotta contro i degni sarà reso possibile soprattutto dalla concorrenti di Occidente, come al emancipazione della mortifera in- confronto con la reale politica di fluenza straniera, ma che un cata- asservimento economico del piane- clisma bellico· bîocc herebbe. La ta, la nauseante predicazione uma- Russia rientra in tale ordine di nitaria e pacifista del l ' America e St ati? o non appartiene or mat alla dell'lnghilterra, mostra la corda. specie dei grandi razziatori inter- N on ci stomacate con i sorrisi soa- nazionali? La r isposta viene dai vi dei vostri capi.t Il paciflsmo è la fatti stessi che offrono lo spettacolo difesa passiva degli Stati a basso della lotta a coltello tra i monopolii potenziale economico, i quali deb- statali russi e i trusts privati del- bono lottare contro la soffocante l'Occidente. La diversa titolarità invadenza dell'imperialismo. Quan- nulla toglie al ferino car attere im- do lo sono sui serio, gli Stati sono perialistico dei colossi in lotta. Pur- pacifisti per necessità: la esecra- tuttavia, la Russia è stata un tempo zione della violenza non c'entra, uno Stato pacifista. E quando? dato che ogni Stato si mantiene Gli esaltatori della costruzione del sull'esercizio permanente della vio- « socialisrno in u~ solo paese » non lenza e della intimidazione contro a torto potevano inneggiare, negli le classi sfruttate. Il pacifismo e annt dal 1929 al 1939, al paciflsmo impossibilità fisica di fare la guerra. russo. Ma l'amore di Mosca per la Esempi attuali di Stati « pacifl- pace non proveniva certamente dai sti 11 nel senso nostro, possono es- baffi di Stalin. In quelle condizio- sere dati dall'India e dalla Cina, Je ni storiche. in quel la fase iniziate quali per l'abbondanza della mano dell industrializzazione, la pace al- d'opera e ricchezza di depositi di l'estero era una necessità impre- materie prime, hanno davanti a loro J scindibile. Lo era perchè ail'Interno un grande avvenire industriale, che , (Conti nua in 4.a pagi na) -~,;:-. Ipo, erisia u.s.11. . Il pregiudizio sulle pretese ten- denze congenite dello Stato russo al pacifismo, diffuso dalla propa- ganda stalinista, non è stato in tutti i tempi un pregiudizio. Come av- viene ner lutte le nozioni r iflct- tenti il corso storico degli Stati - e il discorso vale anche in altri campi - il paciflsmo russo, cioè i concreti sforzi politici e diploma- tici e le escogitazioni ideologiche del governo di Mosca diretti a con- servare la pace o sottrarre se stes- so alla guerra - il che è lo stesso - ha 11vuto nel passat_o un fonda- mento reale. E nel presente? Se ci limitiamo a ricercare nelle intenzioni o nelle dichiarazioni pubbliche dei capi e delle correnti alternatisi al vertice dello Stato di Mosca il fondamento del pacifismo programmatico stalinista, perderem- mo tempo e fatica. Al contrario, dobbiamo andare a scoprirlo nella evoluzione, fisicamente tangibile questa, del meccanismo economico produttivo. Posta cosi la questione, è possi- bile scendere nel concreto. Allora sorge il quesito: le ultime manife- stazioni dell'economia russa auto- rizzano a concludere che gli inte- ressi della classe dominante russa collimano con la conservazione in- definita dello status quo interna- zionale e della pace? Precisando maggiormente: le forze materiali sviluppate dall'allargamento delle dimensioni del mercato interno e il conseguente aumento della pro- duzione possono rimanere circo- scritte nell'ambito dell'economia nazionale? Oppure le forze endoge- ne dell'industrializzazione ad oltran- za, spinta avanti con i giganteschi piani quinquennali inaugurati nel 1929, tendono a rovesciarsi oltre le frontiere politiche dell'U.R.S.S. ed alterare in tal modo il mercato mondiale? L'equilibrio politico e militare de- gli Stati si fonda sull'equilibrio del _ mercato mond~ale: mantenendo~i li/ · questo appross1mativamente stab1- le o subendo brevi oscillazioni, cioè co' nservandosi pressochè immobili i rapporti di forza economici alla , - In una dell e solite inchieste Doxa, scala mondiale, si perpeiua neces- di recente pubblicazione, in mezzo sariamente l'equilibrio politico in- ad una farragine di àati inaignifi - ternazionale. Viceversa, la minac- "' canti o curiosi o cerveUotici si ri- ,cia di un sovvertimento delle po- leva che solo il 16 % delle famiglie ,sizioni acq_uisite dominanti nel interroaate - il « campione rappre- mercato mondiale, crea le condi- sentativo della popolazione ital iana zioni della guerra. Naturalmente, il - mangia carne bovina tutti i gior- discorso vale per gli S'tati indu- ni, solo il 31 % in alcuni giorni del- strialmente sviluppati. Contrasti la settimana; il 55 % consuma ogni economici possono causare guerre, giorno frutta fresca e il 20 % solo poniamo, tra le repubbliche della in alcuni aiorni dell a settimana ,America del Sud ma, essendo scar- (per il pesce il rappono è 3 % e -se le influenze che quelle po_tenze 15 % ), ma il 10 % non la mangia esercitano sui traffici mondiali, il affatto; ed una famiglia au dieci conflitto non potrà che svolgersi non consuma latte. Oove si vede in area limitata. che l'itali ano media non gode nep- Questo non puo dirsi per le con- pure della leggendaria alimenta- seguenze che all_a lunga l'espari- , zione a. frutta . e latti ~ini c~e 9ual.- sionismo econom1co russo provo- _cuno si compiace dt attri binrgh. cher .anno. I dati analitici, le rela- Siamo; come no, nell' èra deUe vi- zioni tecniche, i rapporti ministe- ,tamine! Il grande sogno della classe pa- 1 il suo persona,Ie specializzato in dronale dominante è di « inte- quest'opera d'imbonimento, e or- grare J'operaio ne!l'azienda », cioè ganizza i suoi servizi di assistenza, non solo di ridurre negativa- dopolavoro, trattenimento, « educa- mente le frizioni interne fra capi- zione » ed « informazione », cosic- tale e lavoro, ma d'interessare po- chè l'operaio legge la rivista o il sitivamente il prestatore d'opera al giornale dell'azienda, va al suo tea- luogo in cui il suo sopralavoro ge- trino, mangia al suo spaccio, ma- nera al datore di lavoro il plusvalo- gari abita nelle sue case, si inte- re, tessendogli inoltre intorno una ressa all'a' umento della produzione rete per cui l 'orizzonte della sua che importa beneflci materiali e vita flsica coinciderà col peri- onori morali per le maestranze, si metro dell'aziehda. In questo sogno gloria dell'appartenenza alla gran- l'opportunismo lo seconda magnifi- de famiglia. Un tempo, in caso di camente, si chiami aziendismo, ope- sciopero, l'industriale americano si raismo, riformismo, o predichi, co- serviva de1Ii agenti privati - i me gli staliniani di oggi, il paradiso Pinkerton -, dei crumiri e, se oc- terrestre dell'armonia fra le classi correva, dell'arsenale di armi del- e della collaborazione nella legali- l'azienda; ora non ha certo rinun- tà. Lo stesso stakhanovismo è, nel- ciato a tutto questo, ma si legge la Russia capitalista, un aspetto di che l'accento è posto soprattutto questa grande manovra aggirante. sull'« educazione » e « illuminazio- Negli Stati Uniti, è lo stesso capi- ne» dello scioperante, sull'azione talismo che ha preso l'iniziativa di persuasiva e insinuante che curva quest'opera, seconda il motto: « il la schiena prima della randellata. grande affare (non dubitiamo certo Tutto ciè> si chiama: « relazione u- che si tratti di un affare!) della se- mana». Umana nel senso capitali- conda metà del XX secolo è di sta; aggettivo dell'uomo produttore educare il mondo dei lav'O.ratori ». di profitto. Giacchè la classe domi- Ha quindi studiate le tecniche più nante non lascia illusioni: le « Hu- opportune e le ha elevate a scien- man (o industrial) relations)> han- za: la scienza delle « Industrial Re- no per obiettivo l'au tnento della lations », dette anche « Human Re- produttività del lavoro. Integrare Jations », cioè di tutti i mezzi atti l'operaio nell'azienda significa far- ad accrescere il benessere materiale ne sempre più un ingranaggio -- e morale ( !) dell'ope:aio e l'armo- ben lubrificato - nella grande mac- nia dei suoi rapporti col padrone. china generatrice del profitto a- Diciamo scienza, giacchè essa è di- ziendale. E tutte le risorse della venuta materia d'insegnamento u- tecnica pubblicitaria sono mobili- nivenitario, ed esistono istituti su- tate a questo scopo. periori che impartiscono addirittura Con tanto di diploma fregate l'o- una laÙrea i,n « Hume.n Relations 11. peraio: è questo il succo di tutte D'altra parte, 01ni azienda ha le vostre c reluioni umane 11! Snlla origine STDRICJl della Sll\l 1STR1l Gli scritti sulle questioni storiche dell'Internazionale Comunista (cfr. seconda pagina> hanno avuto movente dalla impostazione data da Rosmer alla Storia dell'opposi- zione nell'Internazionale di Mosca. Rosmer, testimonio che merita ogni credito su! riferimento dei fatti, sta teoricamente su un terreno assai diverso da quello della sinistra ita- liana, ed anche rispetto a Trotzky sta su un piano sindacali sta, men- tre Trotzky a parte le sue vedute tattiche è un marxista ortodosso. Rosmer lo segue per simpatia poli- tica e rivoluzionaria, ma la sua con- cezione del compito del partito e del problema dello Stato e del po- tere si stacca da quella di Trotzky quanto da quella della sinistra ita- liana. Chi stende questo lavoro è un giovane e non ha vissuto l'impor- tantissima fase storica, che tutta- via la generazione attuale deve co- noscere e capire se vuole contri- buire alla dolorosa difficile ripre- sa delle forze rivoluzionarie. Puè> non essere stato chiaro il ri- chiamà agli eventi che condussero al risorgere del marxismo rivolu- zionario dopo la catastrofe della se- conda internazionale e in ulteriore periodo al degenerare della Terza Internazionale. Saranno quindi U:tili alcune note di cronologia. risultato di u.na ricer- ca anch'essa non facile per la man- canza di fonti documentarie, e che hanno riguardo alla lotta delle ten- denze socialiste in Italia, che anche tra noi è meno nota della stessa lot- ta delle tendenze in Russia. Mili- tarismo fascismo e attuale confes- sionismo stalinista hanno tutti con- corso ad .obliterare la conoscenza dei veri rapporti. Diamo quindi i riferimenti, ancora monchi ma del tutto controllati, che riescono utili allo scopo. Anteguerra 1910. Congresso di Modena. La frazione intransigente rivoluziona- ria conq_uista la direzione del par- tito socialista, battendo i riformisti del gruppo parlamentare e della confederazione del lavoro (nei pre- cedenti anni erano usciti da! par- tito i « sindacalisti rivoluzionari » soreliani e « apolitici », il che era apparsa a tutti vittoria della destra riformista 1. Si era in tempo di pace e le questioni politiche di pri- mo piano erano la intransigenza nelle elezioni ed il ripudio della politica di blocco coi partiti cosid- detti affini e popolari (repubblica- ni, radicali), dichiarandone il ca- rattere borghese. 1912. Congresso di Reggio Emilia . Una , estrema destra <hcl partito (Bissolati, Bonomi, Cabrini) viene espulsa non solo per essere « tran- sigente » ma per avere dopo atten- tati anarchici al re fatta aperta condanna di ogni uso di violenza non solo individuale, ma di classe. Nel- la guerra di Libia alcuni (Podrec- ca) avevano rotta la fiera opposi- zione del partito all'imperialismo coloniale, e viene anche per tal motivo applicata le espulsione. La vediamo imposta nei due. casi nel seno della maggioranza intransi- gente da una estrema sinistra di.- retta da Mussolini. Aprile 1914. Congresso di Ancona. Non è ancora scoppiata la _guerra mondiale. L 'estrema sinistra Si af- ferma con la adoziona della rigoro- sa intransigenza nelle elezioni di ballottaggio e nelle amministr~tive, ed inoltre nella importante (sia politicamente che dottrinalmente) condanna della massoneria ed espulsione di tutti i massoni. La critica marxista della democrazia borgl:le- se è in questa fase completa, tut- tavia il punto sul militarismo non trova attenzione al congresso, mal- grado lo avessero sentito i concres- si internazionali di Stoccarda e Basilea. lioarra mendtale Agosto 1914. Scoppià la guJl'i'a in Europa. Senza uitare tuile il

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orsano del partito comunista 'internazionalista

---·------- --- ·---· 19 marzo - 2 aprile 1954 - Anno III - N. 6

IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Poat. 9U MILANO

Una copia L. 25 Sped. in Abbonamento poatale GTuppo Il

La classe dominante si moralizza l'industriale che manovra miru­ steri, deputati, senatori e lacché per vendere concimi a prezzo di monopolio o per assicurarsi corn­ messe per spremere lavoro non pagato agli operai. Che cosa volete moralizzare?

Ammesso -che un canone morale Andrà a finire che alle tre o basterà fare pulizia, coi vecchi o quattro figure, maschili e femmi- con nuovi uomini, perchè lo scan­ nili, dell'arcifamoso processo di dalo si riassorba e il tumore cessi cui la stampa ci delizia la classe d'essere maligno. Che le sinistre dominante dovrà erigere un mo- invochino pulizia e giustizia ad numento. Slollevando un piccolo opera di altri dirigenti, o che il vela su una piccolissima area governo dichiari di poterla fare del trafficantismo imperante, es- rnagniâcamente da solo, non se hanno dato la spinta a un'o- . cambia nulla: tutti due si preoc­ pera " moralizzatrice » ed « edu- cupano d'insegnare al gran pub­ -catrice » di cui ci sentiremo blico che pulizia e giustizia puè riempire le orecchie, a edifica- essere fatta nell'ambito del re­ zione nostra e a riaffermazione gime costituito, e che i capisaldi degli eterni e crisitanissimi prin- di questo sono sani e vitali an­ cipii sui quali si fonda la civiltà iche se, per accidente, vi si è an­ borghese, dio sa per quanto tem- nidato un corpo estraneo.

, po. E i tre o quattro incriminati La menzogna è li, non nell'ar- del suddetto trafficantismo ser- ruffio di dichiarazioni, ritrattazio-

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viranno di copertura - con un crollo ben ripagato dalle fortu­ ne passate e, non ne dubitiamo, future - all'onoratissimo e mo­ ralissimo trafficantismo generale. Tutti i salmi finiscono in gloria,

e questo grande capitolo di sto­ ria giudiziaria finirà in gloria. L'aziane · tanto delle sinistre quanto del gaverno converge in un obiettivo unico: dimostrare -che quanto è stato rilevato (che ripetiamo, non è se non la milio­ nesima parte del rivelabile) si riduce a un tumore. superâciale e • casuale della società d'oggi; qualcosa , di « antidemocratico » serpeggiante per aberrazione in seno alla deomcrazia, e di cui .quest'ultima si libererà, diversa­ mente da quanto avveniva sotto il fascismo, per virtù delle infal­ libili antitossine della Libertà. In altre parole, saremmo di .(ronte a casi patologici, a postu­ mi del malcostume fascista, e

Pàêe all' idroueno 1 pescatori giapponesi che, pur

trovandosi fuori del raggio di sicu­ rezza stabilito dai lanciatori dell'ar­ <:inuovissima bomba H sganciata su Bikini, sono rimasti colpiti dalle sue irradiazioni, e quelli che, mangiando -pesci radioattivati, subiranno la .stessa sorte, hanno avuto il privi­ legio di assaggiare la pace all'idro­ geno del capitalismo. E' la necessa­ ria introduzione alla prossima con­ f erenza sull'Asid, il preludio alla di.stensione [ra i grandi, che è pur .sempre realizzata a spese dei pic- ·Coli. ,

Ed è anche la miglior introduzio­ -ne al " new look » americano: i nuovi orizzonti della munifica so­ detà borQ)&ese Bi chiamano Bikini e dintorni. Lei scienza borgheire, <lt~ non rieace a afamare la popo­ lazione crel'Ce1tte deUa terra pur essendo_ ricono•cï•to che sullo ste­ roide ci sarebbe ® ma"Oiare tutti .almeno quattro volte tfUùo di c;zuei­ lo che si mangia•oggi, riesce 11 mol­ tiplicare i mezzi per mandare cù­

,l'altro mondo i paria: Ma non rlnuncia alle armi II con­

venzionali », di cui il ministro del­ la difesa britannica ha Tiaffermato la necessità, a ,cudo, evidentemen-­ te, delle induatrie ehe le fabbrica.­ no. Se i pescatori di Bikini auag· aiano l'idrogeno delle armi nu.ove, i coltivatori di rùo dell'lndoeina -continu.ana ad anaggiare in una latta tanto selvaggia quanta inces-­ .sante le pallottole della preistoria ,dell'armamento: bisogna pur esau­ Tire gli stocks di arrugginiti fucili ,e mitragliatrici e tenere in moto l'indu.stria tradizionale delle armi. •Cosi, ira armi nu.ove ed armi vec­ chie, il mon.do celebra il tronfo del­ la libertà, dell'eguaglianza e dttlla fraternità. E il potere « radiante » del capitalismo ten<te tutt'intorno 41 pianeta una maglia che per som- 11.Ml iroaia. ha batteizato civiltà e icàe di fatto è morle ...

ni, contestazioni di un processo che tutti gli organi della propa­ ganda, l'elusivo e innominato

Minculcop della società borghese, o la condanna del meno colpevo­ dà in pasto all'« opinione pub- le a copertura di una rete infer­ blica » Costoro fingono di di- nale, perfettamente tollerata ed menticare che lo scandalo delle esaltata corne la salvaguardia mangerie, del trafficantismo, del- della civiltà, che avviluppa di le complicità, della corruzione e traffici e d'infamia il mondo bor­ dei' commercio degli stupefacenti, , ghese. Il " malcostume » di cui percorre corne un fila rosso tut- i nostri amati governanti fingono ta la storia della società bor ghe. di scandalizzarsi non è che la se: non si è dovuto aspettare il rivelazione sotto luce artificiale fascismo per conoscerlo, e baste- del buon costume dominante, e rebbe ricordare la Francia della non· si vede davvero perchè lo terza repubblica o il governo spacciatore di cocaina sia meno della malavita sferzato da Salve- morale dello spacciatore di armi .

1 · · di ·tt d 1 a· Iitti h . . ' di od tti id voro) esso poggra corne a san- mini e ire o a que 10 1 1 c e nuovissrms o 1 pr o 1 cosi - . . 11

itti , di t I'Id l · · di d · . . h . 1 guisuga pogg1a su a sua vi 1- e ivenu a 1 o o msieme 1 etti alimentarl c e inscato ano N t . 1 t h . . . , . . ma. on rompe ec1 e asc e con Scelba e di Togliatti. E, corne la 1 assenza debitamente provata di la moralizzazione: essa consisterà scandale, percorre tutta la storia vitamine, o perchè Tizio, il quale unicamente nel rendere légale, d~lla società borghese la liquida- si serve de~ suo~ rapport! co~. le 1 « onesto », ragionevole, non ap­ zrone pacifica dello scandalo, la sfere dominant] della politica pariscente, il grande scandalo pacifica sanatoria del colpevole per gavazzare, sia peggiorè del- della società borghese.

ci sia, non sono i singoli ma la società intiera che va spazzata via. E' il regime della merce, del profitto, della lotta per · il mer­ cato, della folle corsa all'accu­ mulazione, è il regime capitali­ sta - democratico o fascista che sia - che va messo sul banco degli accusati; e il suo « giudice naturale " non è quello delle aule e del codice esistenti; è la classe sul cui lavoro (la Repub­ blica italiana è fondata sui la-

La Russia a caccia di riali provenienti da Mosca stanno a provare che il flusso delle merci russe tende - accrescendosi quan­ titativamente - a perturbare pro­ fondamente lo status quo del mer­ cato mondiale. minacciano le posi­ -zioni detenute tradiztonalmente da predominanti potenze industriali. Un esempio: l'Unione sovietica è divenuta. dopo l'Inghilterra, il se­ condo acquirente del burro della Danimarca, ed ha occupato in ta! modo ne! commercio estero danese il posto un tempo occupato dalla Germania (« Unità », 9-3-54). Un altro esempio. La Russia ha PJ;O dotto nel 1953 ben 65 milioni tif petrolio russo, cifra imponente seb­ bene rappresenti solo il due per cento della produzione mondiale. In Finlandia e in Islanda, il petrolio russe ha ottenuto quasi un com­ pleto monopolio, esclusa la ben­ zina per aviazione che continua ad essere comprata dai monopolii anglo-americani. La potentissima compagnia petrolifera « Shell » ha subito il colpo della penetrazione commerciale russa, né le sue preoc­ cupazioni sono finite, g iacchè la Russia ha promesso mezzo milione di tonnellate di petrolio all 'Argen­ tina e 400.000 tonnellate alla Fran­ cia .. Recentemente, Israele ha con­ cluso un contratto di compera di forti quantità di grezzo. Il ristretto margine di petrolio esportabile e la mancanza di una flotta petroliera oppongono ostacoli, oggi insupera­ bili, alla concorrenza russa. Tutta­ via, quello che- già è riuscita ad ottenere testimonia delle sue ten­ denze espansionistiche. Le ordina­ zioni di navi cisterne ai cantieri di Danimarca mostrano Je intenzioni dei dirigenti del commercio estero russo in materia. Le declamazioni pacifiste dei po­

liticanti del Cremlino fanno a pu­ gni con la dichiarata guerra corn-

Oelizie ·alimentari

mercati esteri merciale condotta contro i degni sarà reso possibile soprattutto dalla concorrenti di Occidente, come al emancipazione della mortifera in­ confronto con la reale politica di fluenza straniera, ma che un cata­ asservimento economico del piane- clisma bellico· bîoccherebbe. La ta, la nauseante predicazione uma- Russia rientra in tale ordine di nitaria e pacifista del l ' America e St ati? o non appartiene ormat alla dell'lnghilterra, mostra la corda. specie dei grandi razziatori inter­ N on ci stomacate con i sorrisi soa- nazionali? La r isposta viene dai vi dei vostri capi.t Il paciflsmo è la fatti stessi che offrono lo spettacolo difesa passiva degli Stati a basso della lotta a coltello tra i monopolii potenziale economico, i quali deb- statali russi e i trusts privati del­ bono lottare contro la soffocante l'Occidente. La diversa titolarità invadenza dell'imperialismo. Quan- nulla toglie al ferino car attere im­ do lo sono sui serio, gli Stati sono perialistico dei colossi in lotta. Pur­ pacifisti per necessità: la esecra- tuttavia, la Russia è stata un tempo zione della violenza non c'entra, uno Stato pacifista. E quando? dato che ogni Stato si mantiene Gli esaltatori della costruzione del sull'esercizio permanente della vio- « socialisrno in u~ solo paese » non lenza e della intimidazione contro a torto potevano inneggiare, negli le classi sfruttate. Il pacifismo e annt dal 1929 al 1939, al paciflsmo impossibilità fisica di fare la guerra. russo. Ma l'amore di Mosca per la Esempi attuali di Stati « pacifl- pace non proveniva certamente dai

sti 11 nel senso nostro, possono es- baffi di Stalin. In quelle condizio­ sere dati dall'India e dalla Cina, Je ni storiche. in quel la fase iniziate quali per l'abbondanza della mano dell industrializzazione, la pace al­ d'opera e ricchezza di depositi di l'estero era una necessità impre­ materie prime, hanno davanti a loro J scindibile. Lo era perchè ail'Interno un grande avvenire industriale, che , (Continua in 4.a pagina)

-~,;:-.

Ipo,erisia u.s.11..

Il pregiudizio sulle pretese ten­ denze congenite dello Stato russo al pacifismo, diffuso dalla propa­ ganda stalinista, non è stato in tutti i tempi un pregiudizio. Come av­ viene ner lutte le nozioni r iflct­ tenti il corso storico degli Stati - e il discorso vale anche in altri campi - il paciflsmo russo, cioè i concreti sforzi politici e diploma­ tici e le escogitazioni ideologiche del governo di Mosca diretti a con­ servare la pace o sottrarre se stes­ so alla guerra - il che è lo stesso - ha 11vuto nel passat_o un fonda­ mento reale. E nel presente? Se ci limitiamo a ricercare nelle

intenzioni o nelle dichiarazioni pubbliche dei capi e delle correnti alternatisi al vertice dello Stato di Mosca il fondamento del pacifismo programmatico stalinista, perderem­ mo tempo e fatica. Al contrario, dobbiamo andare a scoprirlo nella evoluzione, fisicamente tangibile questa, del meccanismo economico produttivo. Posta cosi la questione, è possi­

bile scendere nel concreto. Allora sorge il quesito: le ultime manife­ stazioni dell'economia russa auto­ rizzano a concludere che gli inte­ ressi della classe dominante russa collimano con la conservazione in­ definita dello status quo interna­ zionale e della pace? Precisando maggiormente: le forze materiali sviluppate dall'allargamento delle dimensioni del mercato interno e il conseguente aumento della pro­ duzione possono rimanere circo­ scritte nell'ambito dell'economia nazionale? Oppure le forze endoge­ ne dell'industrializzazione ad oltran­ za, spinta avanti con i giganteschi piani quinquennali inaugurati nel 1929, tendono a rovesciarsi oltre le frontiere politiche dell'U.R.S.S. ed alterare in tal modo il mercato mondiale? L'equilibrio politico e militare de­

gli Stati si fonda sull'equilibrio del _ mercato mond~ale: mantenendo~i li/· questo appross1mativamente stab1- le o subendo brevi oscillazioni, cioè co'nservandosi pressochè immobili i rapporti di forza economici alla ,- In una delle solite inchieste Doxa, scala mondiale, si perpeiua neces- di recente pubblicazione, in mezzo sariamente l'equilibrio politico in- ad una farragine di àati inaignifi­ ternazionale. Viceversa, la minac- "'canti o curiosi o cerveUotici si ri­ ,cia di un sovvertimento delle po- leva che solo il 16 % delle famiglie ,sizioni acq_uisite dominanti nel interroaate - il « campione rappre­ mercato mondiale, crea le condi- sentativo della popolazione italiana zioni della guerra. Naturalmente, il - mangia carne bovina tutti i gior­ discorso vale per gli S'tati indu- ni, solo il 31 % in alcuni giorni del­ strialmente sviluppati. Contrasti la settimana; il 55 % consuma ogni economici possono causare guerre, giorno frutta fresca e il 20 % solo poniamo, tra le repubbliche della in alcuni aiorni della settimana ,America del Sud ma, essendo scar- (per il pesce il rappono è 3 % e -se le influenze che quelle po_tenze 15 % ), ma il 10 % non la mangia esercitano sui traffici mondiali, il affatto; ed una famiglia au dieci conflitto non potrà che svolgersi non consuma latte. Oove si vede in area limitata. che l'italiano media non gode nep- Questo non puo dirsi per le con- pure della leggendaria alimenta­

seguenze che all_a lunga l'espari- , zione a. frutta .e latti~ini c~e 9ual.­ sionismo econom1co russo provo- _cuno si compiace dt attribinrgh. cher.anno. I dati analitici, le rela- Siamo; come no, nell'èra deUe vi­ zioni tecniche, i rapporti ministe- ,tamine!

Il grande sogno della classe pa- 1 il suo persona,Ie specializzato in dronale dominante è di « inte- quest'opera d'imbonimento, e or­ grare J'operaio ne!l'azienda », cioè ganizza i suoi servizi di assistenza, non solo di ridurre negativa- dopolavoro, trattenimento, « educa­ mente le frizioni interne fra capi- zione » ed « informazione », cosic­ tale e lavoro, ma d'interessare po- chè l'operaio legge la rivista o il sitivamente il prestatore d'opera al giornale dell'azienda, va al suo tea­ luogo in cui il suo sopralavoro ge- trino, mangia al suo spaccio, ma­ nera al datore di lavoro il plusvalo- gari abita nelle sue case, si inte­ re, tessendogli inoltre intorno una ressa all'a'umento della produzione rete per cui l 'orizzonte della sua che importa beneflci materiali e vita flsica coinciderà col peri- onori morali per le maestranze, si metro dell'aziehda. In questo sogno gloria dell'appartenenza alla gran­ l'opportunismo lo seconda magnifi- de famiglia. Un tempo, in caso di camente, si chiami aziendismo, ope- sciopero, l'industriale americano si raismo, riformismo, o predichi, co- serviva de1Ii agenti privati - i me gli staliniani di oggi, il paradiso Pinkerton -, dei crumiri e, se oc­ terrestre dell'armonia fra le classi correva, dell'arsenale di armi del­ e della collaborazione nella legali- l'azienda; ora non ha certo rinun­ tà. Lo stesso stakhanovismo è, nel- ciato a tutto questo, ma si legge la Russia capitalista, un aspetto di che l'accento è posto soprattutto questa grande manovra aggirante. sull'« educazione » e « illuminazio-

Negli Stati Uniti, è lo stesso capi- ne» dello scioperante, sull'azione talismo che ha preso l'iniziativa di persuasiva e insinuante che curva quest'opera, seconda il motto: « il la schiena prima della randellata. grande affare (non dubitiamo certo Tutto ciè> si chiama: « relazione u­ che si tratti di un affare!) della se- mana». Umana nel senso capitali­ conda metà del XX secolo è di sta; aggettivo dell'uomo produttore educare il mondo dei lav'O.ratori ». di profitto. Giacchè la classe domi­ Ha quindi studiate le tecniche più nante non lascia illusioni: le « Hu­ opportune e le ha elevate a scien- man (o industrial) relations)> han­ za: la scienza delle « Industrial Re- no per obiettivo l'autnento della lations », dette anche « Human Re- produttività del lavoro. Integrare Jations », cioè di tutti i mezzi atti l'operaio nell'azienda significa far­ ad accrescere il benessere materiale ne sempre più un ingranaggio -­ e morale ( !) dell'ope•:aio e l'armo- ben lubrificato - nella grande mac­ nia dei suoi rapporti col padrone. china generatrice del profitto a­ Diciamo scienza, giacchè essa è di- ziendale. E tutte le risorse della venuta materia d'insegnamento u- tecnica pubblicitaria sono mobili­ nivenitario, ed esistono istituti su- tate a questo scopo. periori che impartiscono addirittura Con tanto di diploma fregate l'o­ una laÙrea i,n « Hume.n Relations 11. peraio: è questo il succo di tutte D'altra parte, 01ni azienda ha le vostre c reluioni umane 11!

Snlla origine STDRICJl

della

Sll\l1STR1l Gli scritti sulle questioni storiche

dell'Internazionale Comunista (cfr. seconda pagina> hanno avuto movente dalla impostazione data da Rosmer alla Storia dell'opposi­ zione nell'Internazionale di Mosca. Rosmer, testimonio che merita ogni credito su! riferimento dei fatti, sta teoricamente su un terreno assai diverso da quello della sinistra ita­ liana, ed anche rispetto a Trotzky sta su un piano sindacalista, men­ tre Trotzky a parte le sue vedute tattiche è un marxista ortodosso. Rosmer lo segue per simpatia poli­ tica e rivoluzionaria, ma la sua con­ cezione del compito del partito e del problema dello Stato e del po­ tere si stacca da quella di Trotzky quanto da quella della sinistra ita­ liana.

Chi stende questo lavoro è un giovane e non ha vissuto l'impor­ tantissima fase storica, che tutta­ via la generazione attuale deve co­ noscere e capire se vuole contri­ buire alla dolorosa difficile ripre­ sa delle forze rivoluzionarie. Puè> non essere stato chiaro il ri­

chiamà agli eventi che condussero al risorgere del marxismo rivolu­ zionario dopo la catastrofe della se­ conda internazionale e in ulteriore periodo al degenerare della Terza Internazionale. Saranno quindi U:tili alcune note

di cronologia. risultato di u.na ricer­ ca anch'essa non facile per la man­ canza di fonti documentarie, e che hanno riguardo alla lotta delle ten­ denze socialiste in Italia, che anche tra noi è meno nota della stessa lot­ ta delle tendenze in Russia. Mili­ tarismo fascismo e attuale confes­ sionismo stalinista hanno tutti con­ corso ad .obliterare la conoscenza dei veri rapporti. Diamo quindi i riferimenti, ancora monchi ma del tutto controllati, che riescono utili allo scopo.

Anteguerra 1910. Congresso di Modena. La

frazione intransigente rivoluziona­ ria conq_uista la direzione del par­ tito socialista, battendo i riformisti del gruppo parlamentare e della confederazione del lavoro (nei pre­ cedenti anni erano usciti da! par­ tito i « sindacalisti rivoluzionari » soreliani e « apolitici », il che era apparsa a tutti vittoria della destra riformista 1. Si era in tempo di pace e le questioni politiche di pri­ mo piano erano la intransigenza nelle elezioni ed il ripudio della politica di blocco coi partiti cosid­ detti affini e popolari (repubblica­ ni, radicali), dichiarandone il ca­ rattere borghese.

1912. Congresso di Reggio Emilia . Una , estrema destra <hcl partito (Bissolati, Bonomi, Cabrini) viene espulsa non solo per essere « tran­ sigente » ma per avere dopo atten­ tati anarchici al re fatta aperta con• danna di ogni uso di violenza non solo individuale, ma di classe. Nel­ la guerra di Libia alcuni (Podrec­ ca) avevano rotta la fiera opposi­ zione del partito all'imperialismo coloniale, e viene anche per tal motivo applicata le espulsione. La vediamo imposta nei due. casi nel seno della maggioranza intransi­ gente da una estrema sinistra di.­ retta da Mussolini.

Aprile 1914. Congresso di Ancona. Non è ancora scoppiata la _guerra mondiale. L 'estrema sinistra Si af­ ferma con la adoziona della rigoro­ sa intransigenza nelle elezioni di ballottaggio e nelle amministr~ti• ve, ed inoltre nella importante (sia politicamente che dottrinalmente) condanna della massoneria ed espul• sione di tutti i massoni. La critica marxista della democrazia borgl:le­ se è in questa fase completa, tut­ tavia il punto sul militarismo non trova attenzione al congresso, mal­ grado lo avessero sentito i concres­ si internazionali di Stoccarda e Basilea.

lioarra mendtale Agosto 1914. Scoppià la guJl'i'a

in Europa. Senza uitare tuile il

Page 2: INca, al rifiut1 dei ~lacchi partiaiani, la dura opera del ...archivesautonomies.org/IMG/pdf/gauchecommuniste/gauchescommunistes... · detà borQ)&ese Bi chiamano Bikini e dintorni.

IL PROGRAMMA COMUNISTA

partito si pone contra l'intervento italiano a fianco degli imperi te­ deschi: ma tale prima posizione è

comune a socialisti di destra, bis­ solatiani, massoni, radicali e repub­ blicani borghesi e non contribuisce ~d approfondimento del problema .di classe. Ottobre 1914. La minaccia di guer­

ra si è capovolta in quanto una forte corrente borghese di sinistra e nazionalista si è stretta' sulla ri­ chiesta dell'intervento a favore del­ l'lntesa colle note ragioni: demo­ crazia, irredentismo. La sinistra si batte non meno decisamente anche contro questa guerra, coerente alla fiera rampogna data fin dall'agosto al tradimento dei socialisti france­ si e tedeschi, e alla violenta pole­ mica condotta contra le giustifica­ zioni della guerra con motivi na­ zionali, democratici, ed anche di " difesa » sostenendo la tesi della guerra impertalista su tutti i fronti e per tutti gli Stati impegnati. La estrema sinistra si amputa senza esitare della personalità di Musso­ lini, buttato fuori praticamente sen­ za che nessuno lo segua.

Maggio 1915. Gli interventisti stanno per avere la meglio: il 24 sarà dichiarata la guerra al l'Au­ stria, il 19 a Balogna si riuniscono Direzione del Partita con delegati della base e della Federazi0ne Gio­ vanile, Gruppo parlamentare e di­ rezione confederale. Estremi sini­ stri e giovani propongono decisa­ mente lo sciopero generale ad ol­ tranza al momento della mobilita­ zione. La Direzione (ormai con una posizione di centro) sostiene di mantenere l'opposizione alla guerra politicamente e parlamentarmente, ma di non scatenare l'azione di massa. L'argomento anche dei de­ stri è che lo sciopero fallirebbe o verrebbe schiacciato o provoche­ rebbe l'invasione nemica. Già qui la sinistra pose la questione in pie­ no: voi non temete che lo sciopero non riesca, ma che riesca; voi vi sentite legati alla causa e alla di­ fesa della Stato nazionale, voi stes­ si che ammettevate l'insurrezione corné aveva detto Turati in caso di mobilitazione a favore dei tede­ schi nel 1914, ma per motivi demo­ cratico-borghesi e non classisti, Tu­ rati nella sua replica fece omaggio alla chiara posizione della sinistra teoricamente coerente nel definito « disfattismo » e antidifesismo della patria. La maggioranza boccia la mozione di sciopero.

25-27 febbraio 1917. Si tiene a Roma una riunione privata ma non clandestina del partito. La destra attacca la direzione e viene bat­ tuta. Ma la maggioranza di sini­ stra si di vide in due: la direzione si avvia alla formula passiva: non aderire e non sabotare, la sinistra vuole un'azione nelle masse per chiedere la fine della guerra. La votazione non riesce chiara: la de­ stra è battuta con 2670 astensioni, il centro su una mozione di piena adesione e plau.so alla direzione raccoglie 6395 voti, la mozione dei sinistri non poteva fare il gioco della destra mettendo la direzione in minoram;a e dopo le sue critiche vota 'per la pura · approvazione del­ l'opera della direzione: raccoglie ben 23.841 voti, Non è rintracciabile la ~ozione presentata da Bordiga su • La pace e il dopoguerra », e­ spressione della posizione rivoluzio­ naria e antipacifista. Ottobre 1917. Il fronte italiano

cede per la nota frana attribuita alla propaganda disfattista (in ve­ rità molto timida) dei socialisti e gli austriaci si portano al Piave. La destra del partito colta da smar­ rimento si vede negh estremi di difesa del patrio suolo e vuole de­ campare dalla·opposizione e se non entrare in un governo di unità na­ zionale alrneno votare i crediti per la difesa. La troppo debole Dire­ zione si vede a mal partito e il vecchio Lazzari grida di non pater essere alleato agli austriaci. Non è il caso di prenderla tra due fuochi col rischio di gettare un altro par­ tito dell'Internazionale nella ver­ gogna del socialpatriottismo: la si­ nistra ottiene una riunione, del tutto i!legale, a Firenze, della sola frazione di maggioranza ( 18 no­ vembre 1917). La sinistra si schiera subito su

una aperta posizione di azione ri­ voluzionaria; propane di dichiarare la solidarietà allo sciopero torinese avvenuto nell'agosto (dopo il quale Serrati e al tri erano in carcere) nel senso di assumere la responsa­ bilità politica del rifiuto a corn­ battere delle truppe. Sebbene i do­ cumenti leninisti non siano ancora giunti in Italia, la mozione Bordi­ ga restata stavolta in minoranza chiede l'espulsione dei riformisti e di tutti i difesisti e la proclamazio­ ne dell'azione violenta contro il potere borghese in guerra e in pace da parte del proletariato per abbattere borghesia e capitalismo. La mozione non si possiede. Per Torino assisteva la prima volta Gramsci, che allo scoppio della guerra era stato interventista. Feb­ brilmente attenta, egli non parlà. Non si hanno le cifre, ma l'opposi­ zione a Lazzari fu forte: forse i due quinti (ripetiamo della frazione di maggioranza). Settembre 1918. Congresso pub-.

Questioni storicbe dell' Intemazionale comunista IV. fu una mera fotografia del bolsce- bolscevichi, Lenin in testa, non

vismo russo. La Terza Internaziona- vollero comprendere, applicando al L'andamento della trattazione fin le rappresentà soltanto il punto di marcio accidente europeo la tattica

qui seguita potrà aver generato incontro e la tappa comune cui i usata nei confronti della Duma za­ l'impressione che non si sia se- due movimenti sorti autonomamen- rista, che fu teatro non delle spor­ guito l'ordine cronologico degli av- te in diverso ambierite storico, con- che commedie a cui ci hanno avvez­ venim_enti. Per ~li .obiettivi fissati, fluirono, facendo corpo unico al- zati i nostri parlamentari, ma dello non SI poteva ne sistemare gh av- meno nelle questioni non attinenti scontro di tre classi nemiche di tre veni~~nti nel s~ns? orizzontal.e strettamente la tattica, che, ina- epoche storiche: zarismo, capit ali­ suddividendo ar;1fic10sa~ente _1! sprendosi, dovevano poi opporre in- smo, socialismo. E per ora chiudia­ corso storrco dell Inter nazionale m conciliabilmente la Sinistra Ita lia- mo la parentesi antiparlamentare, annate ; nè si poteva disporli nel na al bolscevismo. riservandoci di riprendere in se- senso verticale, allineando l'una ac- La differenza fondamentale delle guito la questione. canto all'altra le evoluzioni dei sin- origini dei due movimenti fratelli La politica di opposizione alla goli partiti-membri dalle origini alla consistette ne! fatto che il bolsce- guerra imperialista condotta dal fine. Bisognava invece usare ambo vismo si sviluppà, a cominciare P.S.I., che in sostanza non andô ol­ i metodi, considerando i partiti co- dall'ultimo decennio del secolo tre la radicalizzaziàne verbale del­ munisti ora nei loro rapporti reci- , scorso nell'ambiente storico origi- le posizioni già conosciute aile cor­ proci attuali, ora ravvicinando di nale d~ll'incrocio di due rivoluzioni. renti neutraliste o austriacanti esi­ colpo i termirn della loro evolu- Nella decrepita società zarista il stenti nella stessa borghesia rese zione, in maniera da far risaltare !l bolscevismo, benchè gli avveni- estremamente ardua la lotta dei c?nt:asto o la c?erenza de.lle. pos1.- menti dovevano poi dimostrarne la marxisti italiani, ancora inquadrati ziorn occupate m s~cces~iom. pru incomparabile potenza rivoluziona- nella sinistra del P.S.!. Fu facile o meno. gravi di f,as1. e di per iodi. ria, si trovà ad operare in candi- ai riformisti mascherare la loro Tale crrterto era 1 uruco corrtspon- ziont sociali ed intellettuali carat- politica controrivoluzionaria con dente al nostro scopo: terizzate da profondi sommovimenti equivoche formule di opposizione Questo scritto non vuole essere rivoluzionari. Questo vuol dire che alla guerra o addirittura con pla­

una fredda cronologia di fatti o, in Russia il bolscevismo fu il me- toniche adesioni al movimento zim­ peggio, un'esposizione di avveni- glio preparato. pe rchè fondato sul- mervaldista. Al contrario, in Russia, menti storici « superiore aile cor- la dottrina marxista, dei partiti i bolscevichi poterono addurre pro­ renti ». E' invece un atto di pole- rivoluzionari antizaristi, non l'uni- ve schiaccianti aile accuse di corn­ mica che si prefigge di difendere co partita rivoluzionario lottanto plicità con l'imperialismo masse al posizioni eminentemente di parte, contra lo zarismo. La stessa bor- partita menscevico, fondandosi sui­ e cioè: l) La Sinistra Comunist a ghesia ed il contadiname povero . la politica del governo di Keren­ Italiana, di cui il Partita Cornuni- tendevano potentemente, sebbene ·, sky verso la guerra. sta Internazionalista assicura la con esitazioni gravi ed incertezze Nonostante l'estrema disugua­ continuazione nel tempo, resta alla programmatiche, a frantumare la glanza delle condizioni obiettive -­ resa dei conti l'unica corrente teo- roccaforte della Stato degli zar rica e politica marxista, salvatasi e le tendenze sociali innovatrici si nel naufragio della Terza Interna- espressero in un ricco repertorio zionale; 2) Il Partita Comunista di correnti ideologiche, spesse volte d'Italia, di eut il Partito Comunista importate di peso dallOccidents ca­ Italiano è solo un apocrifo doppio- pitalista. e di movimenti politici. ne, sopportà il massimo urto, nella Di conseguenza, il bolscevismo si polemica tattica in seno alla Terza trovà a lavorare in circostanze sto­ lnternazionale, da parte del bol- riche favorevolissime caratterizzate. scevismo, l'opposizione ordinovista corne abbiamo visto. dalla estrema di Gramsci e Togliatti non avendo fluidi{à delle posizioni ideologiche posseduto giammai, neppure al in Iizza, che impedivano l'organiz­ Congresso di Lione del 1926, la zazione della borghesia capitalista maggioranza effettiva nell'interno _:_ quantitativamente scarna, ma del P. C. d'Italia. certo non inerte - io solido par- Il metodo seguito nelle precedenti tito politico. D'altra I?arte, la. tan­

puntate e che osserveremo sino gibile confluenza dei pa:hh so­ alla fine di queste note, ci ha per- cialdemocratici o populisti con 11 messo, benchè la sostanza dei con- radicalismo borghese, testimoruava­ trasti di corrente esistenti tra i no permanentemente del loro ca­ gruppi considerati sia stata estre- :rattere di organismi antiproletarr, mamente sintetizzata di dimostrare Diametralmente opposta era la che il comunismo ra~giunse la sua condizione storica presente in It~­ espressione più compiuta in Russia lia, e in genere nell'Europa ceci­ e in It al ia, Ma un'ulteriore disert- dentale. Qui la rivolitzione borghe­ minazione si impone. Già abbiamo se non solo era pervenuta da tem­ detto - e ripeterlo fa parte del po al pieno consolidamento della nostro metodo - che l'enucleazione dominazione del capitalismo e dello dei gruppi marxisti in Italia non Stato borghese, ma aveva prodotto

- in connessione con lo sviluppo intensivo dell'industria - stabili e tradizionali partiti operai opportu­ nisti a programma riformista. ln Italia, le difflcoltà erano aggra­ vate, da! principio del secolo, dal fatto che il ritardo della formazione della stato nazionale produceva un conseguente ritardo nella storia po­ litica, sicchè solo col giolittismo prendeva salde radici la moderna forma dernagogica della democra­ zia parlamentare. Fu gioco facile per il riformismo spacciare le con- . . cessioni parlamentari e sindacali I Dal comumcato ujficiale pub­ della borghesia . dominante per al- blicato_ïl 31 _ gennaio a. Mosc~, sul­ trettante tappe della marcia verso la realtzzazione del piano dt Sta­ (la lontana meta del socialismo. E to nel 19.53 si rilevano alcun~ ci­ ciè spiega - sia detto qui per in- [re " curwse ». Che la produzione ciso - l'astensionismo dei marxi- dell'industria metaUwrgica, elet- sti nel primo dopoguerra, che i trica e chimica sia aumentata

percentualmente dal 1952 più del­ la produzion~ dei beni di consu­ ma industriali e più ancora degli

forze alla rivoluzione proletaria in agricoti non è da stupire, e non Europa. è un fenomeno soltanto russo. E' A questa data la sinistra prende nell'ambito della :r,roduzione per

il nome di Frazione Comunista A- il consumo che si notano quelle tali "curiosità », non nuove certo sotto il sole capitalistico ma certo non molto sintomatiche della ... costruzione q.el socialismo.

E' in vendita alle Edi­ zioni Prometeo l'

Abc del 0011111aiS1110

dl Bucharln • Preobraveuld

blico del partita socialista a Roma. Bordiga è militare. Per la sinistra si batte una forte corrente basata sulle forze di base di Torino, Bolo­ gna, Firenze, Napoli, Puglia. Do­ vrebbe esistere resoconto con nomi e cifre del voto: prevalse la poli­ tica della direzione. Tra i sinistri: Di Vagno, D'Agostino, Aspettati, Salvatori, Barberis e molti altri.

Dopoguerra, I. Novembre 1918. Notizie interna­

zionali sempre maggiori, sempre maggiore orientamento verso la Russia rivoluzionaria bolscevica e la nuova Internazionale. La Dire­ zione ha finora sempre monopoliz­ zato i rapporti internazionali (Zim­ !Ilerwald, Kienthal, prime delega­ zioni russe in It.alia, primi compa­ gni bolscevichi che giungono ille­ galmente). Ferve la corrente · di sinistra ma comincia ad imperver­ sare la tendenza frenetica a sfrut­ tare la popolarissirna opposizione del partito alla guerra finita con una falsa vittoria nella sarabanda elettorale. Il giornale di Napoli « Il Soviet »

apparso in fine dell'anno proclama per il primo l'adesione totale a Mosca, alle teorie del leninismo marxista, alla dittatura e al terro­ rismo (fin dal 1917 si batteva su queste tesi l'Avanguardia dei gio­ vani: sarebbe preziosa una colle­ zione e la rubrica settimana per settimana: La Luce dall'Oriente: che ribatteva sulle notizie di agen­ zia il trionfo storico del più orto­ dosso marxismo). Nello stesso tempo il giornale si

dichiara contra la partecipazione alle elezioni per dedicare tutte le

....

stensionista. Il seguito puà dai compagni let­

tori essere studiato su! numero di Prometeo dedicato alla formazione del partita comunista d'Italia, fon­ dato a Livorno il 21 gennaio 1921. A ottobre 1919 al congresso di Ba­

logna gli astensionisti (forti a Na­ poli, Torino, Firenze, Arezzo, No­ vara, ecc.) sono piccola minoranza. La grande maggioranza massimali­ sta vota per l'adesione del partito a Mosca, ma soprattutto vota per le elezioni con tutto il partito in­ tegro. Alla vigilia del voto gli astensio­

nistr, compiendo lo sforzo di vin­ cere l'innata intransigenza sui principii e le direttive, propongono nettamente ai massimalisti di vota­ re insieme, abbandonando la pre­ giudiziale antielezionista, a condi­ zione che si adotti l'espulsione del­ l'ala destra turatiana perchè con­ traria apertamente alla dittatura proletaria e alla violenza rivoluzio- naria. ,. ' Non vi è un attimo di esitazione

nè si sblocca una sola sezione: la proposta è respinta. 150 seggi par­ lamentari sono all'orizzonte. Basteranno questi pochi cenni,

per seguitare la «veridica istoria » di corne è nato il partito comunista In ltalia, e chiarire molte idee. Naturalmente non ai lacchè della politica stalinista burocratica, ma .ai pochi onesti ricercatori, che non · fanno la ricerca al fine di essere graditi alla plateale polemica anti­ russa e alle agenzie di Washington.

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favorevoli al massimo per il bol­ scev ismo, sfavorevoli al massimo per il marxismo italiano - questi doveva arrivare, 'per suo conta, a formulare in maniera compiuta il programma della rivoluzione socia­ lista. Che l'insurrezione proletaria e la conquista del potere si verificà in Russia e mancà in Italia, non prova nulla contra la tesi che il bolscevismo andà soggetto a gra­ vissimi errori che la Sinistra Ita­ liana seppe evitare e condannare fin dalle loro origini. La storia della Terza Internazionale sta li a pro­ vare corne il bolscevismo, invinci­ bile demiurgo della saldatura della doppia rivoluzione antifeudale ed antiborghese in Russia, fu inferiore al compito di manovrare le forze della rivoluzione proletaria operan­ ti nell'ambiente storico - Europa occidentale ed America - a stabile dominazione capitalista. Le aber­ ranti tattiche inaugurate col Fronte unico e conclusesi col Fronte po­ polare, non dovevano conservare le formazioni rivoluzionarie costret­ te a segnare il passa per la stabi­ lizzazione del potere borghese, ma, al contrario, dovevano causare la dissoluzione della Terza Interrn~zio­ nale e creare le odierne disastrose condizioni di confusione e di smar­ rimento che tanto ostinatamente si oppongono allo sviluppo di sane correnti rivoluzionarie,

Topografia hleologica dell' Ordinovismo

Strane cifre

Per esempio, la produzione dei tessuti di cotone e 9,i lana è au­ mentata rispettivam\mte del 5 e del 9 % , ma quella delle seterie del 78 %. La produzione di burro e le forniture di pesce sono au­ mentate. del 3 % , la produzione di formaggi e latte del 9 % , quel­ la della carne e dello zucchero del 12 % , ma quella dei frigori­ f eri è cresciuta del 59 % , quella degli aspirapolvere del 100 % , queUa degli apparecchi televisi­ vi del 120 % . Essendo riconosciu­ to che gli articoli correnti di ab­ bigliamento e gli alimentari di prima necessità sono tuttora in­ sufjicienti per il fabbisogno gene­ rale, è chiaro che i fortissimi au­ menti nella procbu.zione dei sud­ detti articoli rispondono alle esi­ genze di uno strato molto sottite della popolazione, a éonsumi di lusso - anzi considerato il livello generale di vita, di ultralusso. La vantata intensifi,cazione della produzione per ,il consuma - la grande « bandiera » di Malenkov - va dunque in seterie, frigori­ feri ed aspirapolvere, e nel ca­ viale o nella sciampagna che, con grande soddisf azione dei turisti occidentali, la pubblicità sovie­ tica vanta lungo le sue autostra­ de? Non burro, ma cannoni e ap­ parecchi tel.evisivi: sarà questo il (< socialismo in un solo paese »?

nella penisola, e pervenne a teon:­ zare l'industrialismo di fabbrica. senza peraltro riuscire a discrim,­ nare l'essenziale caratteristica de:.,· l'industria capitalista, che non e costituita solo dalla titolarità pri­ vata del possesso dei mezzi di pro;, duzione e dei prodotti, ma soprat­ tutto dalla organizzazione azien<l:­ sta della produzione. L'impresa industriale e commer­

ciale conserva la sua natura e fun­ zione capitalistq, anche se rilevata dalla Stato o da organismi operai, perchè perpetua le forme della produzione mercantile volta a rea­ Iizzare profitto monetario, e quin­ di conserva il principio del lavoro salariato. Sostituendo all'imprendi­ tore privato l'organismo collegiale del consiglio di fabbrica, Gramsci e Tasca si illudevano, nel 1919, àt aver scoperto la via maestra deJia rivoluzione proletaria. In realtà. il carattere della rivoluzione bor­ ghese non è espressa dal binomic industria-imprenditore privato, ma al contrario, da queVo industria­ ditta, proprio cioè dalla formula che l'ordinovismo idealizzava. Che la ragione sociale dellïmpresa ri­ sponda al nome di una persona fisica oppure alla sigla anonima del consiglio di fabbrica, non caml::a la struttura. L'impresa continue:·~. a funzionare in vista del profittc aziendale. Fin dalla guerra mondiale, e

proprio a cau'sa di questa. divenne chiaro che lo sviluppo dell'indu­ stria capitalista in Europa e in A­ merica aveva raggiunto il culmine del suo ciclo, esaurendo definitiv'i,. ,mente la sua funzione progressiva:

1 f

La Terza Internazionale si era 1 l'esercizio della dittatura rivoluzio­ scissa dalla Seconda lnternazionale : naria? sulla questione della conquista del Secondo la risposta a tale cardi- potere, che i gruppi comunisti ne- nale questione, possiamo dividere I enormi di forza di lavoro sociale g~rono potersi effettuare con mezzi la Terza Internazionale in tre cor- · nelle crisi e nei conflitti generat: legalitari, nonostante le lusinghe renti. Esistevano formazioni politi- dall'imperialismo. La rivoluzione d_el riformismo .. M.a la .comuz:ie ad~-1 che c~e rispondevano con un 7e_- socialista si poneva allora, e si po­ s10ne al prmc1p10 r1voluz10nar10 c1so nfiuto, negando la necessita ne con maggior ragione oggi no:: n.on. impedi che nella nuova asso-1 del_ p_artito. Erano costorô i sinda- l'indefinito accrescimento del!~ pro­ c1az10ne mternaz10nale s1 nprodu- cahsh della spagnola C.N.T. (Con- duzione che dovrà venire drast _ cessera_ le vecchie scissioni teoriche . federacion Nacion~~ del :r~ab~joJ cament~ limitata nei rami parass:- che, prima, durante e dopo la guer- l che contava un m1hone d1 1scnth, t . t·sociali i'mpost· d 1. . · · · · · 1 · 1 · t d . h t d an e an 1 1 ag 1 1n- ra 1mperiahsta, avevano d1v1so l'a a , 1 mov1men o e1 « s op s ewar . d li . b h rivoluzionaria del movimento ope- 1 committee » in Inghilterra, i sin- teressi e a _conservaztone org e- raio. Se si trascurano .le d,ivei:ç:enze I dacal~su.americani, i sin';'iac.alisti-ri- se, ma. bensi lo spezzamento . de: di ordine secondarlo, la materia '- voltn1on111r1· ,,di ,Fra,.,~ie:' Tutti .,eo.. rapport! d1 produzwne ,c,apii.,ùu,ti-, fondamentale del dissenso fu la I storo, abituati a lavorare nei sin- ci. Ora, J'azienda è appunto un rap­ questione del compito del partito. dacati e negli organismi aziendali. porto di produzione capitalista. Il partito comunista centralizzato , erano apertamente ostili al prin- Nella radicale trasformazione de~­ era .. la con.dizione indispensabile I cipio _del partito politic? centrali~- la produzione operata dalla ditt.a­ dell msurrez10ne e della conquista : zato, m. cu1 temevano ~1 vedere ri-1 tura del proletariato, gli interessi d~l P.otere? Poteva concepirsi la produrs1 il burocrahc1~mo ~onser- aziendali lasciati in eredità dal ca­ v1ttoria sulla borghesia senza la vatore che, per lungh1 anm, ave- direzione del partita di classe e vano rinfacciato ai capi socialde-

1 mocratici. , La corrente che potremmo defi­

nire mediana non negava le funzio­ ni del partito politico e respingeva le deviazioni sindacaliste, ma non arrivava a legare il principio del partito alla rivendicazione pro­ grammatica della dittatura rivolu­ zionaria, attardandosi ne! vicolo cieco della cosiddetta (( democra­ zia operaia ». Rimanendo all'epoca dei primi due congressi dell'I. C. potremo includere in essa il comu­ nismo tedesco ispirato aile dottrine delle K.A.P.D. e la sinistra tribu­ nista di Olanda. Contro ambo le correnti, si schie­

rava il marxismo conseguente, i partiti che puntavano senza esita­ zioni sulla instaurazione della dit­ tatura del proletariato e lavoravano per la costituzione in tutti i paesi di combattivi partiti comunisti. A queste forze, nerbo della nuova Internazionale, si debbono le (< 21 condizioni di ammissione ». Vi figu­ ravano in testa il bolscevismo e la Sinistra Comunista Ita!iana. Va da sè che non si pretende di

incasellare rigidamente in tre scom­ partimenti tutto il ribollire di in­ dirizzi e di tendenze del movimen­ to internazionale. Ma non è meno vero che le distinzioni che abbiamo schizzate corrispondevano alla real­ tà. Infatti, le « condizioni di am­ missione ·» obbligavano le formazio­ ni che chiedevano di far parte del­ l'Internazionale, non solo a rompe­ re col riformismo ed il socialpa­ triottismo, ma pure a costituirsi in partiti comunisti. Rimane ora da situare ideologica­

mente la corrente di Gramsci, Ta­ sca, e, ~uo~o ultimo, Togliatti, che del penod1co « L'Ordine Nuovo », apparso a Torino nel maggio del 1919, prese la denominazione di or­ dinovismo. L'ordinovismo non rappresentà

una corrente del marxismo. Nep­ pure costitui una versione dell'ope­ r~ismo. da. cui si originavano i mo­ v1menh smdacalisti. Fu un movi­ mento spurio a base interclassista, un'appendice ritardataria della i­ deologia risorgimentale riscritta in Jinguaggio marxista, che prese le masse dalla condanna delle stri­ denti contraddizioni sociali esisten­ ti tra la zona industriale del set­ tentrione d'Italia e quelle agricole del meridione, dovute al particolare corso della rivoluzione industriale

poteva conservarsi oltre soltanto m forme parassitarie; cioè mantenen­ dosi a costo di sperperare masse

pitalismo, dovranno cedere, volent; o nolenti gli organismi di fabbric2. agli interessi superiori della clas~~ operaia dominante. CièJ perché in­ teri rami della produzione capita­ lista verranno soppressi. L'ordinovismo, fondando l'azione

rivoluzionaria del proletariato sug;; organismi aziendali, segnava ur. passo indietro non solo rispetto al marxismo, ma persino allo stesso sindacalismo rivoluzionario che. ripudiando il partito politico, affi-· dava la rottura dei rapporti cap:­ talistici aile grandi organizzazioni sindacali di massa, che sono pur sempre un superamento del parce!-, lamento aziendale delle rivendica­ zioni operaie. Divinizzando l'indu­ strialismo ed affidandone la dire­ zione al movimento dei consigli d~ fabbrica, l'ordinovismo esprimeva. le esigenze della produzione indu­ striale borghese, del rachitico capi­ talismo ntaliano. La prova decisiva è data dalla politica del P.C.!., che alle teorizzazioni ordinoviste di Gramsci e Tasca conseguentemen­ te si ispira. Il partito di Togliatti oggi è alla testa del movimento, piu posticcio che effettivo, che pretende di. incrementare la produzione in­ dustriale e di meccanizzare la a­ gricoltura, gabellando per sociah­ smo un volgare programma di n­ forme, per giunta utopistiche, nei quadro dei rapporti capitalistic1. La feticistica esaltazione della pro­ duzione industriale, la maniaca fis­ sazione della produzione per la pro­ duzione che ignora la fondamentale rivendicazione socialista di subor­ dinare la produzione all'allentamen­ to della sforzo di lavoro sociale, da Gramsci sono passate nella odier­ na direzione del partito di Togliat­ ti, perdendo per via il brillante involucro intellettuale del pensato­ re sardo. E corne si inneggia alla brutale avanzata dell'industriali­ smo in Russia, per nulla consape­ voli delle forme capitalistiche in cui essa si svolge, cosi si sogna dai falsi marxisti del P.C.I. un'Italia formicolante di industrie dalle Al­ pi a Capo Passero, per nulla imba­ razzati da! fatto che contempora­ neamente si invoca la polverizza­ zione del possesso terriero, che st.oricamente costituisce un formi­ dabile ostacolo alla industrializza- zione. Vedremo nella prossima puntata

quale sia stata la posizione della Sinistra di fronte all'ordinovismo .

Page 3: INca, al rifiut1 dei ~lacchi partiaiani, la dura opera del ...archivesautonomies.org/IMG/pdf/gauchecommuniste/gauchescommunistes... · detà borQ)&ese Bi chiamano Bikini e dintorni.

IL PROGRAMMA COMUNISTA

Sul filo del tempo

Terra matriglÎa, ,, mercato lenone alla resa (la famosa sfottutissima perequazione fondiaria degli umo­ risti) la disparità tra il progresso

Abbiamo in rubrica per que~to ,agric~lo nelle varie province (ve­ turno la forma prima della_ rendita di Italia: ne! famoso nord industria­ difl'erenziale. Ne è _stato sp1egat_o li le l'agricoltura è più sviluppata e concetto colf'esempio della carhera la terra produce di più), la diversa azionata ad acqua invece che a va- disponibilità di capitale industriale pore, che vende allo st~sso prezzo per i fittavoli (vedi Italia idem con ma produce a costo mmore: tale patate). Marx si ferma u~ momen­ premio nasce da una differenza sul to sugli effetti del l'ubicazicne ; uno • prezzo di produzione », ed è ren.- dei soliti colpetti al sistema capi­ dita. talistico in cui è l'essenziale di llla è tempo di passare alla terra tutte queste analisi (peggio per il

·agraria. Da quando la umai:ia spe- poltrone che si stanca e si scoccia, cie coltiva la terra per rrcavare cupido solo di barzelletta o fattac­ alimenti vegetali due sono gli a- cio). Da un lato il capitalismo di­ spetti fondamentali del problema: ;minuisce gli effetti dell'ubicazione l'occupazione, la conquista della e sfrutta anche il cocuzzolo delle terra da un lato, ossia il variare montagne per far soldi, creando del rapporta tra la terra incolta e nuovi mezzi di trasporto e mercati que11a coltivata e dissodata - la nuovi (ah che zucchero quella tra­ fertilità della terra dal~'~ltro, va- duzione francese che invece di riabile seconda le condizioni natu- nouveaux mi stampa locaux, il con­ rah., e gli ~ffetti del lavoro. deg li trario più criant!), ma dall'altro au­ uomini, ossia la sua att itud ine a menta l'effetto dell'ubicazione delle dare più frut~o e chiedere meno Il terre, in quanto separll; l'agricoltura sforzo. dalla manifattura, costttuzsce grandi La storia economica ossia la sto- , centri, isola certe regioni. Qui, o

ria base della specie si agg ira tra f attualisti pruriginosi, la botta va al quest i terrnini: quanta terra e an- discorso di ieri di Malenkov, in ma­ cora possibile mettere a coltura - teria di programma della società quale minima fert!li~à deter_mina il I futura. II nostro o_maccio ":nnunzia dissodamento degh mcolh, in rela- i che per cosrrutre 11 comumsmo (Ia zione al c_ommisur":re gli sforzi di espressione abusata d! _c'?st!uzion_e Iavoro e 1 consurrn aliment ari. del socialismo è di squisittssimo sh~ Ciè fin quando, ne! tei:npo ~a_pi- le capitalista: non solo p1;1zza di

talista, tutta la terra disponibile, filosofla volontarista ma risponde la più fertile corne la meno fertile al vero momento della dinamica si vede sfruttata. E la specie ha capitalista, e al suo vero motore: t roppa fame. non importa abitare e godere la Gli uomini nella nostra dottrina casa, ma costruirla, non attira l'af­

si offrono da mangiare col prop~io fare a getto uniforme che è la resa Javoro e non è la natura che li in- della Iabbr ica, ma l'affare di inve­ vita a pranzo senza che debbano stire capitale in accumulazione pro­ pagare lo scotto_. o senza che, tro- gressiva, in riproduzione accelera­ vati senza soldi m scarsella, pa- ta nel fondarne una nuova), dun­ ghino - stile anglosassone - colla que per costruire il comunismo, bi­ condanna a lavare i piatti in cuci- sogna si esaltare la produzione dei na. In tempo-lavoro. _ beni di consuma che difettano gra- Alla poesia e alla letteratura e vemente per quantità e qualità, ma

alla favoleggiata età dell'oro - la soprattutto continuare « la politica quale, dato che ogni mito nacque dell'incremento dell'industria ~esan­ nella reale vita e non nel sogno te che è Ja base dell'economia so­ pure, vi fu, ma non caratteri_zzata vietica e la pietra angolare della dal raccogliere senza aver fahcato, difesa dell'U.R.S.S. ». bensi da! lavorare e mangiare, ne!- Mentita: pietra angolare dell'eco­ le gioiose intrepide prime comuni- nomia comunista sarà la frammi­ tà, senza che vi fosse ancor": la stione dell'agricoltura e della ma~ proprietà della terra - apparuene nifattura, l'abolizione de; grandi J'omaggio alla « alma gemtnce de, centri la fine _dell'isolamento di re­ frutti ». Genitore del frutto è 11 gioni, 'corne quelle in cui si situano lavoro. i deserti per l'attività atomica.

Perfino l'architetto Wright arri­ va a profetare il gigantesco sjizio che si prenderà la rivoluzione mon­ diale tutt'altro che in sede di co­ struzione: piantar patate sull'area del grattacielo della Società delle Nazioni. Come fini col cadere la statua di Napoleone dall'alto della colonna di Vendôme, cosi finirà col cadere quel capolavoro imbecille.

Alma parans fruuum

Fartilità naturale Ricardo - rileva Marx iniziando

la trattazione - è nel vero aller­ chè dice: « La rendita (cioè la ren­ dita differenziale, la sola d'altronde che egli ammette) è sempre la dif­ ferenza tra i prodotti ottenuti con l'impiego di due quantità uguali di capitale e di lavoro ». Marx precisa che questo è vero per il soprapro­ fitto in generale (came nel caso della cartrêra col salto idraulico) ma trattando di rendita fondiaria occorre aggiungere l'altra condizio­ ne: sulla stessa quantità di terreno. Questo caso dei capitali uguali

(ne! capitale investito dall'afflttaio­ lo si intende compreso il salario dei braccianti) è il caso più semplice, ma in pratica raro: quando, sra pure sulla stessa superficie di terra, si impiegano capitali ineguali per prodotti ineguali .il confronta si fa egualmente considerando il propor­ zionale reddito dei vari capitali: ove questo rapporta (saggio del profitto) cresce, vi è un soprapro­ fitto e quindi una rendita differen­ ziale. Spieghiamoci con un esempio: su un terreno il capitale di 100 mila lire ha dato il profitto di 15 mila : saggio il 15 per cento. Su un altro il capitale è duecentomil;i. e il pro­ fitto 40 mila, il saggio da! 15 per cento (che avrebbe dato 30 mila) è salito al 20 per cento, con un so­ praprofitto pari a rendita differen­ ziale di 10 mila lire ossia del 5 per cento. Ricardo ha anche ragione a consi­

derare causa del fenomeno della rendita la ineguaglianza di prodot­ to, di resa produttiva. « Tutto ciô che diminuisce le ineguaglianze del prodotto ottenuto con lo stesso ca­ pitale tende a far diminuire la rendita, tutto quelle che aumenta tale ineguaglianza tende a farla crescere ». Per semplicità di esposizione

Marx dopo aver fatto cenno di tut­ to quanto influisce sulla fertilità della terra nel senso economico-so­ ciale, ossia sulla convenienza di esercirla, si limita a considerare la fertilità « naturale », quella dovuta alle risorse chimiche del dato ter­ reno quali le ha sviluppate la na­ tura geologicamente e organica­ mente fino a che quel terreno è « vergine » e successivamente la stessa coltura, e Io stesso grado di sviluppo sociale della tecnica agra­ ria. Vi sono altri fattori della fer­ tilità, ossia dell'utilità di esercizio, ossia la ubicazione del terreno ri­ spetto ai luoghi di consuma del prodotto, la ripartizione delle impo­ ste ftno a che non è proporzionale

trenta quintali di grano ao ettaro: in quanto , il migliore produce 4 misure ad ara e quindi 120 quintali: il che è assurdo. Seguiremo quindi lo specchio classico di Marx salvo a provare con dati di oggi e del­ l'agricoltura italiana (va bene?) che la dimostrazione non fa una grinza. Terreno A. Questa ara di pessimo

terreno non dà che una misura di grano, che venduta al prezzo me­ dio dà il ricavo !ordo di 60 scel­ Iini. Bene. In tutto il presente sviluppo si

.suppone che il capitale che viene ·investito sull'ara di terreno è sern­ pre 50 scellini; tanto ha speso il capitaltsta fittavolo per ricavare i 60 scellini di grano. Dunque il margine è 10 scellini.

Altra supposizione è qui che il normale media profitto del capi­ tale sia del 20 per cento e quindi i 10 scellini di guadagno sui 60 di ricavo finale bastano solo al pro­ fitto capitalista: non resta sopra­ profitto: la rendita è zero. Significato sociale: su questo ter­

reno peggiore, pagati i salari e le aitre spese e assicurato il guada­ gno all'impresa agraria, non resta nulla per il proprietario fondiario. Allo ra o il terreno non si colti va (fino a che non crescerà il prezzo del grano) o si cerca di averne ren­ dita nella seconda forma: investen­ do altro capitale.

Rizzando la scala Riassumiamo: terreno A. Prodot­

to I misura venduto per 60 scelli­ ni. Capitale anticipato 50 scellini. Guadagno 10 scellini. Profitto del­ l'imprenditore 10 scellini. Rendita zero.

Marx espone a fianco della ri­ partizione dei 60 scellini quella del prodotto. Di una misura, i 5/6 rim­ borsano il capitale anticipato,1/6 è p~ofitto industriale, nulla è ren­ dita, Rimboccate le maniche, passiamo

al terreno B. Colla stessa estensio­ ?e e la _stessa spesa questo produce Il_ doppio : due misure di grano. ,:­ videntemente si ricavano dalla ven­ dita 120· scellini. La spesa è stata sempre 50 scellini, il profitto del fittavolo 10 scellini, restano ancora 60 scellini. Ecco la prima rendita differenziale che il fittavolo paghe­ rà corne canone di affl.tto al proprie­ tario. Dunque: prodotto 120 scellini ca­

pitale 50, profitto 10. Rendita 60. Ed anche: prodotto misure 2 ca­

pitale 5/6, margine totale 7/6 di cui 1/6 profitto, I misura rendita. Terreno C. Produce ti,e misure

di grano. Ricavo !ordo 180 scellini capitale sempre 50, margine 130: profitto sempre 10, rendita 120. Ov­ vero: prodotto 3 misure, capitale

Siccome le patate d d

1

5/6, profitto 1/6, rendita 2 misure. opo aver o- Ed i fi .1 D vuto far saltare tutto 1 1 . n ne 1 terreno . Prodotto 4 que ca ce- m1sure . . . . struzzo di fondazione · lt . , e quindi 240 scellini, Mar- rrsu eranno I gme s l 1·t it I di 0 un po' care ci limitiam M u so 1 o capi a e speso 1 5 , , o con arx scellint 190 S 0

alla sola fertilità naturale e im- . 1 · empre 1 al profitto maginiamo quattro appezzam' t-1 .,. di impresa. Rendita 180. Ossia pro- en I ,,1 dotto 4 . fi t , . terreni uguali in superficie nei qua- . misure, pro t o 1/6, rendita Ii . . • 3 m1sure 1 vrene apphcata la stessa lavora- · zione colla stessa spesa di salari Ne~la scaletta stabilita, mentre e- e_ m_aterie o logorii, ma dai quali stenstone . del terreno, capitale e si ricavano diverse e progressive profitto di fittavolo restano uguali, quantità di prodotto. v~na Il prodotto da 1, a 2, a 3, a 4 A è l'importante personaggio rmsure. La re?~ita_ manca n_el pri­

« terreno peggiore »: ve lo presento. mo caso, e p01 e di 160 scellmi per B. C, D sono i terreni migliori. B, 120 per C, 180 per D. Qui viene una difficoltà abituale Supponendo che i quattro tipi di

nella lettura d.i Marx: le unità di te~~em, moltiplicati se volete per misura. Marx anche quando sem- mi l iorri , formano tutta I'agricoltura plifica, esemplifica: si scusi il gioco di un paese, Marx si forma i totali. di parole: egli dà cifre corrispotl- 4 are,_ 10 misure raccolte ossia 600 denti in pratica a dati concreti del scelhm, 200 scellini di capitale spe­ suo tempo e per lo più della Inghil- so, 40 scellini di profitto. Rendita terra, il che lo costringe a cac- totale 360 scellini, ossia il valore ciarsi nel ginepraio delle non deci- di 6 delle 10 misure prodotte. mali misure inglesi: sterline, scel- Fin qui dunque è costante anche lini, pence - libbre, once, grani _ il « J?rezzo di prodûzione » del gra­ con tutte le loro diaboliche frazioni. no, m 60 scellini per misura, che I traduttori, corne una volta per comprende il capitale salari. il ca­

. sempre Engels avverti, esitano a ,Pitale costante, ed il profitto al cambiare le unità e le cifre e in- saggio medio industriale. Si suppo- .vero quei pochi che Jo fan~o ca- ne anche che tutto vendasi al mer­ dono spesso in gravi cantonate. cato al prezzo di produzione, igno- In questo casa per i quattro ter- rando i soliti scarti occasionali. La

rem la misura è decimale: si tr at- rendita non viene dal vender caro ta di un'ara, cento metri quadrati, e non viene dal mercato; non viene la centesima parte dell'ettaro (pur- da scarto di prezzi ma da un so­ troppo i professori e tecnici agrari vraprodotto che va a vantaggio italiani si aggirano ancora tra rnog- di chi tiene la « chiave » dei can­ gia, versure, tomoli, trabucchi, gror- ·~elli dei migliori terreni, che puô n_ate, ecc.: misure tuttavia espres- mterdire al capitale, e al lavoro. srve perchè nacquero da quote di ~a non vi è rendita alcuna se non lavoro o di prodotto). Il prodotto viene « t>ortato dentro » capitale­ (grano) è indicato in misure. Il lavoro, ossia denaro che ha com­ capitale; la rendita, ecc., in scellini. prato ~avoro morto e compra Ia­ Per il momento il prezzo è costan- voro vivo. te : 60 scellini a misura I compilatori o traduttori non

possono non aver fatto qualche scherzo. 60 scellini sono tre ster­ line ossia circa 5250 lire italiane di oggi. Se la misura è il bushel in­ glese di circa 36 litri, cor_risponde a una trentina di chilogrammi, e ne verrèbbe fuori il prezzo del ,grano a quintale di 17 mila lire, che è troppo. In ogni modo il ter­ reno peggiore non puô produrre

1 quattro tarrani

Oati dall' attualità Puô meravigliare che la rendita

di un terreno salga da zero a 3/4 del prodotto totale, ferme restando le remunerazionl dei lavoratori e dell'impresa. Invero la diffl.coltà dell'esempio sta nel supporre che vi siano terreni la cui produzione per solo motivo di capacità intrin­ seca varia da uno a quattro, men-

tre vi si compie colla stessa spesa la stessa quantità di lavor o. Quan­ do varia di tanto la produttività organica, varia anche il capitale e il Iavoro da apportare : il che si risolve con la seconda forma. Ma dato che il ragionare astratto

riesce ostico da un lato al pigro, dall'altro allo scettico, sarà bene scegliere un esempio, usando I'ag­ gettivo che detestiamo, concreto, e (puah) attuale. Il presente catasto italiano tassa

le varie qualità di terreno seconda la unità superficie (ettaro) in dop­ pio modo. Il reddito imponibile do­ minicale determina l'imposta dovu­ ta dal proprietario fondiario, ossia rappresenta la rendita vera e pro­ pria (a rigore dalla rendita padro­ nale risulta dedotto l'importo del­ la tassa, il che appunto corne Marx .diceva non disturba se l'imposta è proporzionale alla rendita, corne in Italia). Il reddito imponibile agrario serve di base all'imposta dovuta dal gestore del terreno, e quindi esprime il profitto industria­ Je, quello che nell'industria non a­ graria viene pagato corne ricchez­ za mobile o in altre forme. Vedremo che non è assurdo che

terreni di qualità progressiva ab­ biano rendite dominicali molto va­ riabili contro redditi agrari poco va­ riabili, e che le stesse siano più forti dei primi. Cio avviene soprat­ tutto per i seminativi, che sono la più gran parte dei terreni coltivati. In Italia su 28 milioni di ettari a­ grari se escludiamo incolti produt­ tivi. pascoli e prati permanenti ne restano Î5 e mezzo: di questi 13 so­ no seminativi. Un comune italiano, di quelli ove

è presente il terreno peggiore, ed infatti vi è « latifondo » sotto bo­ nifica e sotto scorporo, dà per le « classi » di seminativi questa scala di tariffe (la tariffa esprime il 1ed­ dito attribuito ad ogni ettaro) sem-

pre in lire dell'anno antebellico 1939. Reddito dominicale. Prima clas­

se L. 550. Seconda 400. Terza 300. Quarta 190, Quinta 95. Reddito agrario. Prima classe 180.

Seconda 170. Ter2:a 160. Quarta 130. Quinta 80. Per ancora maggiore chiarezza

riportiamo queste cifre a lire o­ dierne, con la moltiplicazione pru­ denziale per 40. Rendita. Prima classe 22 mila.

Seconda 16 mila. Terza 12 mila. Quarta 8 mila. Quinta 4 mila. Profitto. Prima classe 7200. Se­

conda 6800. Terza 6400. Quarta 5200. Quinta 3200. Osserviamo ora che in genere la

rendita è alta assai più del profit­ to. Ma nella quinta qualità è appe­ na maggiore, nella prima è più che tripla. Da qui ancora una volta ve­ desi quanto è fesso lo Stato demo­ cristiano coi sottocoda comunisti ad espropriare dove l'imponibile è basso e quindi a prendersi, pagan­ do bene, le rendite da quattromila e lasciare godere quelle da 22 mila ed oltre, Seconda osservazione. Mentre il

profitto varia poco, ossia del dop­ pio, la rendita varia moltissimo, os­ sia del sestuplo. Terza osservazione. Se conside­

riamo le tre prime classi abbiamo che con un profitto che scarta di poco (tra 6400 e 7200) e quindi x:isponde sensibilmente alla prima forma di Marx, la rendita varia fortemente: 12 mila, 16 mila, 22 mi­ la. Cercheremo di seguire questi numeri, tratti dalla pratica, per lo specchio analogo a quello di Marx. Il prezzo del grano media è 8

mila lire per quintale. Il dato me­ dio che ci manca è il saggio del profitto, ossia il rapporta di questo, che fissiamo con buona concordanza alla tariffa a L. 8 mila, e il capi­ tale spese. Per trovare dei numeri che pure

essendo dedotti lo sono razional­ mente, ci serviamo di un interessan­ te specchio di conti colturali ne! più volte usato trattato di econo­ mia agraria. Essi riguardano quat­ tro esempi di poderi della valle padana a coltura completata da allevamento zootecnico, su moder­ ne unità di 50-60 ettari. Tali conti elaborati in tutto dettaglio per ven­ dite, spese, ecc., sono in lire di anteguerra, ma a noi interessano i rapporti al prodotto !ordo. Il conto è presentato infatti non corne bi­ \ancio patrimoniale ma corne eser­ eizio ànnuo, ed il prodotto !ordo si <livide tra mano d'opera, spese e logorii, interessi, profitto e rendita. e quindi si presta alla nostra inter­ pretazione. La media delle con­ clusioni è la seguente: su ogni 100 di prodotto, la mano d'opera è 28. le altre spese 33, gli interessi di capitale 7, l'utile di impresa 8. la rendita 24. I dati ne! senso marxista di que­

sta produzione sono: capitale co­ stante 33, capitale variabile 28 (basso dunque il grado di produt­ tività o tecnologico, appena 1,18, mentre l'industria era già a 4 me­ dio nel tempo di Marx, oggi almeno ad 8); capitale totale anticipato 61. profitto capitalista (interesse e beneficio di imprenditore) 15, da cui: saggio del profitto circ a 25 per cento, del p!usvalore circa 45 per cento. Margine totale 39 ossia ,il 65 per cento: quindi profitto 25, sopraprofitto che diviene rendita 40 per cento. Sono questi rapporti al capitale anticipato totale di 61. Ai tre casi della realtà dobbiamo

aggiungere il caso A che la tariffa non puo darci perché afflbbia rendi­ ta a tutti i terreni. Dobbiamo avere il profitto costante di 8000 assunto per i tre casi superiori, e dato che il saggio congruo è il 25 per cento. il capitale anticipato sarà 32.000 lire. Il ricavo dovrà essere 32.000 più 8000 più rendita zero, ossia 40.000 lire; un simile terreno deve ,produrre appena 5 quintali per et­ 'taro di grano, a ottomila lire al quintale. Per passare da tal caso ai casi noti successivi non dobbiamo che prevedere un maggior prodotto tale da dare l'aumento di rendita da zero a 12 mila, 16 mila, 22 mila. delle prime tre classi in tariffa.

IL GIOCO E' FATTO TERRENO Il Prodotto Capitale Guadagno

~ Rendita

Quintali Lire anticipato Quintali Lire Quintali Lire

A 5 40,000 32.000 1 8.000 a 6,50 52.000 32.000 2,5 20.000 1,5 12.000 C 7 56.000 32.000 ::1 24.000 2 16.000 0 7,75 62.000 32.000 3,75 30.000 2,75 22.000

Totale 26.25 210.000 128.000 10.25 82.000 6,25 50.000

Dati costanti: capitale inv~stito I dere che i nostri dati economici per ettaro 32.000 lire, profitto del- sono plausibili, L'affitto di quei ter­ l'afflttaiolo 8 mila lire. Prezzo di reni ridotto in grano, corne oggi vendita del grano 8000 lire al quin- spesso si pratica, risulta di 1 quin­ tale. tale e mezzo all'ettaro: adatto a Supponiamo che questo , quadro quei terreni di scarsa resa, e va

dia tutta l'Italia agraria. Tutto il poi salendo a 2 e a 2,75, colle cate­ prodotto del Iavoro dei salariati gorie superiori. Tutavia non sarà della terra è 210.000. Di questo ab- male notare che abbiamo lavorato biamo visto che la mano d'opera è su dati dell'ultimo anteguerra, e 28 per cento, ossia 59.000 lire. Il che se si facessero oggi gli estimi profitto di capitale è 32.000 lire. La fatastali i redditi di imprenditore rendita padronale 50.000. In altre agrario avanzerebbero notevolmen­ parole dei 26,25 quintali di grano te rispetto aile rendite dei proprie­ i contadini ne mangiano 7,4 sol- tari fondiari in generale. Mentre tento; 4 li mangia il capitalista; poi le rendite sono iri proporzione 6,25 il barone fondiario. della superficie, i profitti invece Dai due conti restano fuori in- unitari non sono proporzionali co­

vero 8,6 quintali e 69.000 lire. Que- .me finge il catasto, ma il profitto snay direbbe che sono acquisti del- unitario cresce con la dimensione la classe manifatturiera e riserva dell'azienda, andando dal piccolo semina; noi diciamo che sono capi- affltto delle aziende in grande della tale costante. citata dimensione poderale opti- Che diceva Ricardo? Lavoratori e mum. II piccolo colono e mezzadro

imprenditori, facciamo lega e sop- paga forti rendite, si deve appagare primiamo i 6,25 del lanlord, dopo di scarso profitto e se è lavoratore di che voi braccianti avrete lo compensa dando suo esagerato tem- stesso 7,4; noi imprese 10,25. po di lavoro. Che direbbe un modesto sindacal- Altro raffronto è il valore venale

socialista? Sopprimiamo, o lavora- di quelle terre. Quando il profes­ tori, il 6,25 del barone e anche i 4 sionista valutatore - chiama valore del capitalista, e avremo a disposi- capitale il prezzo pagato per la ter­ zione 17,65. ra nei trapassi di titolare, usa e- Che dice l'ufflcio agrario (quach! spressione impropria. Il canto eco­

quach !) del partito comunista ita- nomico agrario ben si presta a met­ liota? Il barone vero è quello del, tere in rilievo il divario tra la con­ terreno A, e tutto al più da tabelle tabilità borghese e la contabilità di scorporo quello dei terreni A e marxista del capitalismo (quella del B. Ma i proprietari dei terreni ad socialismo non è contabilità in de­ alto reddito, non meno dei loro naro). Il prezzo della terra viene fittavoli, son fior di gentiluomini e a suo punto in rubrica, ma non è desiderabili elettori del partito. Ed capitale, dice Marx. allora espropriamo solo le. rendite Al tasso del cinque per cento le del latifondo: quintali 1,50 contra nostre tre terre valgono all'ettaro 26,25. Siccome le pagheremo in mo- Jire 240.000 - 320.000 - 440.000. Lo neta corrente, le stesse passano ad diciamo per far vedere che sono interesse di capitali ossia alla classe cifre del mercato reale; ma soprat­ imprenditrice: questa sale da 4 a- tutto per far notare la differenza 5,50 e i borghesi fondiari scendono tra questi valori patrimoniali e il da 6,25 a 4,75. I ceti monopolistici capitale. Questo è l'anticipo annuo sono sistemati., I proletai;i? corne della impresa agraria: abbiamo vi­ le stelle stannci a guardare. sto che in tutti quei casi è costan- Che dice Marx, con noi sfrontati te ed uguale a 32.000 lire. Ma il

plagiari? Vada tutto lo specchio e valore dell'impresa stessa ed im­ se occorre chi lo ha fatto in ma- pianti è altra cosa. Poniamo che es­ lorsega, purchè si spianti il mono- sa abbia attrezzi aratri trattori polio fondiario della terra e il mo- animali da tiro u~a scorta di semi nopolio capitalista del prodotto. e concimi, ta~ta moneta da far Perchè ora si tratta del prezzo del fronte aile spese dell'anno (32.000 grano e della fame: noi avremo al- appunto) e se si vuole un certo ac­ lora il quadruplo del grano e ri- corsamento e fiducia commerciale nunzieremo ad avere corne pietra per cui un sostituto, salvo tutta­ angolare alla Malenkov la bomba via l'avviso del locatore e il p~io­ atomica gratis. do di contratto, la vuol rilevare:

Qualche altro rilievo per far ve- , pagherà forse capitalizzando anche

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al 5 o poco più l'utile netto annuo di 8000 lire e quindi un 15 mila lire. Ecco quindi corne i signori borghesi proprietari e impresari parlano del modesto lucro dei 5-6 per cento e noi ad ogni passo sbat­ tiamo loro sui naso profitti al sag­ gio del 25, sopraprofitti a rendita al saggio del 40, plusvalore o sag­ gio del 25, sopraprofitti o rendita del 55 per cento, corne nel nostro caso.

La macchina si matte in moto La macchina si mette in moto. Abbiamo fermata un momento

la macchina della storia della ter­ ra dissodata e del prezzo degli ali­ menti per fotografarla nello ,v specchio ». Il suo motore non è dunque l'energia raggiante diven­ tata chirnismo, ma il fatto sociale whe un certo numero di operai a- ' gricoli puo produrre quintali 26.25 e consumarne 7,4: il che vuol dire che recupera e riesce a vivere consumando solo la quarta parte di quanto ha prodotto e raccolto. Se invece di essere il lacrimabile sa- · cro individuo anagrafato listato e schedato dalla moderna civiltà, egli fosse Robinson, o se egli fosse ·gia La Specie. spogliatasi della sa'nta larva della Persona, lavorerebbe due ore invece di otto. Ma avreb­ be rinnegati i tempi gloriosi della Libertà. Come si definisce il lavo­ ratore sa!ariato?un venditore di libertà. Abbiamo tenuto fermo il prezzo

su 60 scellini (conviene. dopo la data dimostrazione a quelli dell'ul­ tima moda, tornare alle cifre di Marx ripete) per mangiare tutti misure, e da questo punto non preoccupiamoci più che del valore relativo delle varie quantità, sup- ' ponendo che nella tabella sia nota­ ta la produzione di una int~ra società. Gli uomini, che tutti hanno il

difetto di mangiare, sono giunti a tale numero che occorrono 10 mi­ sure di grano (10 milioni, se volete, Marx riuete) per mangiare tutti e non essere costretti a ricorrere alla brioche. In tale situazione il. dissodamento e la coltura ha rag­ giunto il terreno A che stapilisce quindi il prezzo di produzione, os­ sia di vendita e di acquisto: 60 scellini. 1C Il terreno peggiore sta-

(Continua in ,.a pag.)

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IL PROORAMMA COMUNISTA

Terra • matruma, mercato lenone (continuaz. dalla 3.a pag.) (notate di passaggio che la capa-

bilisce il prezzo di produzione ». / cità di acquisto è pari per tutti i I terreni migliori -che potrebbero lavoratori e quindi precipita men­ vendere a meno non fanno che se- , tre il prezzo sale; nel calcolo i guirlo. Più il capitalismo dissoda vari terœni sono lavorati collo stes­ ed incivilisce, più costruisce - e ' so salaria globale e unitario). In con lui il capitalismo sovietico _ 1: ~. non vi è ancora rendita, ma vi LA FAME. Eppure occorre che e in C, d i 30 scellini, e una misura. dissodi. - e in D sale a 60 scellini, e due mi- Supponiamo che invece della co­

stanza dei prezzi vi sia una serie crescente di prezzi. Questa Marx la chiama serie discendente della tabella. Non ci atteggiamo a ren­ dere a lui il servizio che egli rese a Quesnay. Ma il tecto è tanto e­ satto quanto stringato e arduo. Leggo la tabel!a non più in se­

rie costante ma in serie discenden­ te dailalto in hasso rispetto ai prezzi. Per A il prezzo non puô che essere 60. Ma in B se io abolissi la rendita corne vuole Ricardo la stessa cifra di 60 scellini non oc­ corre più per una sola ma per due misure: prezzo 30. Passo a C; la stessa spesa anticipata più profit­ to di 60 scellini mi ha dato 3 mi­ sure: prezzo 20. Infine per A, sem­ pre a rendite soppresse, il prezzo di produzione è 15. Che cosa vuol dire? Se non vi

fosse rendita il prezzo di produzio­ ne e di consumo scemerebbe colla aumentata fertilità del terreno. 11 sistema capitalistico lo inchioda sulla resa del terreno più fetente. Che cosa vuol dire se non ci fosse

la rendita? Vuol dire che nessuno vieterebbe ad altro di coltivare, lavorare e raccogliere. Se infatti esistesse terra libera si potrebbe au­ mentare la produzione senza au­ mentare il prezzo, a condizione di trovare terra della stessa fertilità di quella precedentemente dissodata dagli uomini.

Storia del dissodamento E allora leggiamo il quadretto

magico in serie ascendente per le rrghe, discendente per i prezzi. Supponiamo che ascendente sia detto - è detto - in senso storico. La popolazione era limitata e ba­ stavano un tempo 4 misure, che si traevano dal terreno D. Fino a che vi fu terreno libero altrettanto fer­ tile per natura, il prezzo rimase 15; cinquanta scellini di spese e 10 di profitto dell'impresa davano 4 misure. Aumenti l'esigenza della popo­

lazione (non si confonda questa a­ nal isi ne! campo della produzione coi giochi di concorrenza offerta e domanda che danno scarti egual­ mente probabili nei due sensi) oc­ corrano 7 misure e non 4. ma sia finito il terre no D: si deve ricor­ rere al C. Ma questo non dà che 3 misure collo stesso. prezzo di pro­ duzione; il prezzo, per questo ter­ reno, non puô essere che 20. Che avvlene? Sale da 15 a 20 anche il prezzo delle quattro misure di D: chi primo lo aveva occupato si met­ te a papparsi una rendita di 20 scellini per 4 misure di grano. Crescono i ventricoli e si deve

passare le 7 misure e dcorrere al meno fertile B. Ma su questo, or­ mai lo abbiamo capit o a volo, si produce a 30: tutti - vendono a 30

I PllRTl11I DEL CllRl\lEI/ JILH

T-rieste, marzo Trieste leva il capo coronato tra

nembi! I cantieri, le fabbriche i magazzini, le botteghe artigi;ne languono. fivviva 1'8 ottobre! Ma, niente paura: la statistica ufficiale resa pubblica da! G.M.A. parla solo di 18-19.000 « disoccupati oscillan­ ti ». E' vero che il giornale titindi­ pendentista allunga un 'pochino la coda portando la cifra a 30.000. Chi avrà ragione? Comunque, a giudicare dalle ma­

nifestazioni carnevalesche, non c'ë ehe da rallegrarsi. Il carnevale trie­ stino si è infatti trasferito in gran pompa - previa una sapiente pre­ parazione radiopropagandata e &iornalisticamente confezionata da « li Lavoro » e dall'« Unità » - nel­ _la ridente cittadina di Muggia, do­ ve; « telicusimo e sorridente », il aig. cornpacno sindaco, presente sul­ la tribuna coi « notabili » durante tutta la sfilata arlecchinesca, ha infine premiato con un paio di bi­ gliettoni da mille dallo stesso Co­ mune dispostt i vincitori di cotanta impresa. Il primo cittadino di Muggia pro­

letaria ha poi tenuto un bel discor­ so alla radio locale battendo sul­ l 'utile e sul dilettevole - l'utile de­ gli onestissimi signori osti, rivendi-

. tori, commercianti ed azzeccagarbu­ gli locali, il dilettevole dei buoni e fedeli elettori operai che lottano e lotteranno per la pace, il pane e il lavoro e avranno in cambio ... il car­ nevale. Alla faccia del marxisrno! Ma è forse diversa la carnevalata di Montecitorio?

sure. Infine per nuove richieste di

bocche si dà mano al terreno A. Questo esige i 50 scellini di capi­ tale e 10 di profitto e non elar­ gisce che una misera misura. I prezzt scattano a 60 ovunque. B vede la rendita di 60 scellini, una misura. C quella di due misure e 120 scellini; D quella di tre misure e 180 scellini, già trovata scenden­ do Iurigo la scaletta, più promet­ tente di quella che Cristiano saliva a spintoni verso le tenere braccia di Rossana. Ed è niente popodime­ no che Carlo Cyrano Marx a gri­ dare a questo stupefacente capi­ talismo moderno: monta, dunque, animal~! Chè poi ti buttiamo giù noi in volo planato." Adesso invece si supponga di co­

minciare da sopra e scendere. Si aveva il solo terreno A e il poco grano aveva il prezzo di 60. Si ha bisogno di altro grano e al tempo stesso si scopre il più fertile ter­ reno B. Qui si produce a 30 ma si vende ugualmente a 60, colla ren­ dita di 60 scellini. Al momento dell'esigenza di maggior produzione }a scarsa offerta poteva far salire il prezzo sopra 60; dissodato B tutto va a posto. La gente cresce e ap­ pare una nuova tendenza all'au­ mento: si trova e dissoda il più fertile C: si frena il prezzo a 60. e C ci guadagna una rendita di 120. J cosi via. Marx sviluppa diverse ipotesi

sulla messa a coltura di terreni progressivamente migliori, progres­ sivamene peggiori, e compresi al­ ternativamente tra i peggiori e i rnig lior] già dissodati. Egli mostra che comunque si scelga la serie, si ha sempre formazione di rendite differenziali, a sviluppo della ren­ dita totale. Con ciô egli confuta West, Malthus e Ricardo, che tutti dicono esservi sempre progressione

dal terreno migliore al peggiore. ossia decrescente fertilità dell 'agri­ coltura. Ne! modo capitalista di produzione le cose procedono verso l'aumento del prezzo reale del gra­ no, anche quando si va verso un aumento notevole della superficie coltivata. e un miglioramento pro­ duttivo per unità di superficie. E' dunque legata unicamente alla

società capitalistica la tesi che non conviene dedicare capitali all'au­ mento di fertilità del suolo (il che meglio si vede nello studio della seconda forma) perchè cresce il prodotto sl, ma diminutsce il pro­ fitto delle successive anticipazioni. cosa che fa orrore al capitale.

La leaae della f ame La conclusione a cui Marx tiene

a pervenire è questa: il valore di mercato di tutta, la massa prodotta è sempre maggiore del suo prezzo di produzione, ne! campo dell'agri­ coltura. Mentre è noto che nel campo dell'industria, malgrado so­ praprofitti e sottoprofitti, e magari perdite aziendali, che si incrociano nel tempo e nello spazio, la massa del prodotto sociale ha in teoria prezzo di mercato uguale al prezzo di produzione, ossia al valore cal­ colabile in ragione del tempo-la­ voro. Infatti. tornando al famoso qua­

dro, nei quatro casi il prezzo di vendita è lo stesso: sessanta scelli­ ni, e quindi tutta la massa si ven­ de a seicento. Invece il prezzo di produzione è diverso: 1 misura di A a 60 - 2 misure di B a 30, ossia 60 - 3 misure di C a 20, altri 60 - 4 misure di D a 15, altri 60. In totale 240 scellini per 10 misure · e quindi 24 scellini a -misura è il medio prezzo di produzione. Il prezzo di mercato dunque rap­

presenta il 250 per cento del prez­ zo di produzione di tutta la massa delle derrate.

Se un simile criterio si applicas­ se al nostro specchio a valori di oggi e con meno rilevanti scart i di fertilità (da 5 a 7,75 mentre in effetti si hanno casi di produzione ben oltre i 40 quintali per ettaro:

tuttavia da trattare sotto la secon­ da forma; capitali maggiorati) a­ vremmo 5 quintali a 8000, 6,5 a 6200 di prezzo di produzione; 7 a 5700; 7,75 a 5100. Il t9tale è 160 mila lire per quintali 26,25 e il me­ dio prezzo di produzione risulta di 6100 al quintale contro 8000 del prezzo di mercato, che dunque è più caro al 131 %.

Ma quella che è fondamentale è là illustrazione che Marx dà di questa legge inesorabile: capitali­ smo uguale caro-pane. Essa non de­ riva dal fatto che i capitalisti siano singole persone o società o collet­ tività o Stati: deriva dalla natura ~ercantile dello scambio, dalla fa­ migerata leaae del valore, che a detta degli sta lirristr dal pontefice allo scagnozzo regge economia ca­ pitalista e socialista ! Meditiamo dunque lo squarcio

che viene.

Il cancro mercantile « Si tratta della determinazione

partendo dal prezzo di vendita (an­ zichè da! prezzo di produzione) qua­ le la realizza la concorrenza ne! mo­ do capitalista di produzione; il valore sociale che ne risulta è er­ roneo ». Che casa intende qui Marx con

l 'espressione valore sociale? Una cosa opposta al valore mercantile che sorge da!J'incontro di due i'ndi­ vidui economici: fatto elementare su cui l'economia borghese vorreb­ be costruire tutta la meccanica e­ conomica. Valore sociale di un pro­ dotto è tutta la somma di lavoro che esso costa alla società divisa per tutta la massa ottenuta calcolata in tempo medio di lavoro sociale. Tale valore comprende lavoro ac­ cumulato, lavoro attivo, e anche quota di sopralavoro per servizi generali: purchè nessun termine di­ venga forma-merce nè forma-capi­ tale. /Non puô essere altrimenti (ri­

sultato erroneo del valore sociale) ove vige la legge del valore di mercato. che vale ugualmente per i prodotti della terra. La determi­ nazione del valore di mercato dei

La Hussia a caccia di mercati dello Stato era in atto una tre­ menda guerra sociale combattuta su due fronti. Il governo di Stalin era occupato, ferocemente occupa­ to, da un lato, a schiacciare la re­ sistenza dell'ala sinistra rivoluzio­ naria del bolscevismo rimasta fe­ dele al programma del socialismo e della rivoluzione mondiale; dal­ l'altro lato, a frantumare con spie­ tata energia l'ostinata opposizione delle classi precapitalistiche e con­ tadine alla rivoluzione industriale di tipo capitalista. Un aggn!ssore militare esterno automaticamenie àvrebbe fatto causa comune con la reazione agraria, corne al tempo .della guerra civile del 1918-20, ar­ restando cosl lo slancio dell'Indu­ stria. In quell 'epoca, il paciftsmo sbandierato da! governo di Mosca corrispondeva agli interesst dello sviluppo economico. La situazione era completamente

cambiata allorchè la Germania ruppe, nel giugno 1941. il patto Stalrn-Hit ler firmato nell'agosto 1939. ed invase il territorio del­ l'ex alleato. Sep pure quanti! ativs­ mente modesta, l'industria russa era un fatto compiuto. Aveva im­ posto sofferenze fisiche inaudite ai lavoratori e faraoniche decimazioni di mihonj di contadini, ma era un fatto compiuto, un fenomeno irre­ versibile, un organismo in tumul­ tuosa crescita. La guerra doveva viepplù accelerarne l'impeto. L'ire­ nia della dialettica storica volle che il nemico attuale, la Germania na­ zista, e il nemico futuro, gli Stati Uniti vi contribuissero in diversa maniera: la prima addossandosi le 'rnalediziont delle masse lavoratrici che altrimenti si sarebbero indiriz­ zate contro il governo di Stalin; i secondi aiutando direttamente con prestiti e forniture allo Stato (an­ cora non rimborsati) lo sforzo pro­ duttivo russo. li dopoguerra, che per Mosca signiflcô l'occupazione militare di paesi indwtrializzati, corne la Germania Orientale, la Ce­ coslovacchia, l'Austria, e, in misura ridotta, l'Ungheria, doveva condur­ re l'industria russa alla maturità. Gli smantellamenti industriali a titolo di riparazione, furono soltan­ to la parte più appariscente, non certamente la maggiore, degli im­ mensi beni che Mosca arraffô e continua ad arraffare nella sua ri­ serva di caccia imperialistica, ac­ cumulando enormi capitali in pa­ tria: E' di questi giorni la notizia della scoperta di importanti depo­ siti di uranio nella zona di Blan-

(continuaz. dalla 1.a pag.)

kenburg, nelle montagne dello Harz della Germania Orientale. Con que­ sta scoperta, i russt dispongono di tre fonti di uranio nella Germania Orientale, di cui quella di Gera nella, Turingia è la più ricca di Europa. Oggi, Mosca non dispor­ rebbe forse della bomba atomica, se la guerra non avesse esteso la sua dominazione fino all'Elba. Ma I'uranm è solo una voce dei pro­ dotti e degli impianti caduti in mano ai russi nelle zone occupate. Soprattutto, è stata la messa sotto

controllo del mercato dell'Europa occidentale e la sua trasformazione in uno sfogatoio e, al tempo stesso, in alimentatore dell'industria rus­ sa a permettere alla Russia di as­ surgere al rango di seconda po­ tenza mondiale. Che la guerra tra la Russia e la Germania ebbe per posta il controllo del mercato del­ l'Europa orientale è dimostrato, se mancassero aitre prove, da! fatto che al giorno d'oggi, cioè a nove anni dalla fine della guerra, la Germania non è ancora riuscita :i.

raggiungere il 10 per cento del volume del suo commercio d'ante­ guerra con i paesi che attualmente si trovano al di là della cosiddetta cortina di ferro. Ciô preoccupa grandemente gli industriali tedeschi che temono di perdere definitiva­ imente quei preziosi mercati. Ma i dirigenti del commercio estero russo sono felicissimi di vedere i loro concorrenti d'oltre Elba man­ giarsi le mani dalla disperazione. Ed ecco come la distensione, la famosa distensione, prende due si­ gnificati, opposti nella bocca di te­ deschi e russi. In realtà vogliono la stessa cosa: dominare economi­ camente JiEuropa orientale; ma ci6 per eli uni signiftca collabo­ razione e pace, per gli altri con­ flitto e guerra, e \riceversa. Un più lungo discorso merite­

rebbe il mercato cinese, e la lotta che esso accende tta Stati Uniti e Gran Bretagna. Per le potenze oc­ cidentali non costituisce un formi­ dabile ostacolo la ri\.oluzione na­ zional-popolare di Mao-tse tung, ma il fatto che la Russia contenda loro accanitamente il morropolio del con. trollo del mercato cinese. Il fatto che la Russia, evidentemente ri­ chiesta dalla èina, lavori ad otte­ nere il riconoscimento del nuovo governo cinese, sta a provare che il governo di Mosca è costretto, per l 'insufflcienza temporanea del auo

6. ',?'.

apparato produttivo, ad accettare, digrignando i denti. il principio del ristabilimento dei traffici commer­ ciali tra la Cina e l'Occidente. Checchè verrà fuori dalla prossima conferenza di Ginevra sull'Asia, il determinismo dell'ulteriore svi- luppo industriale della Russia e il conseguente rafforzarsi delle sue spinte espansionistiche, fa agevol­ mente prevedere che, in un'epoca più o meno lontana, Mosca lotterà ferocemente per scacciare le in­ fluenze occidentali dall'Asia provo­ cando una reazione non meno de­ cisa. Non basta. Il conflitto si acu­ tizzerà man mano che la progre­ diente industrializzazione cinese a­ 'vrà l'effetto di limitare il bisogno di rifornirsi all 'estero di prodotti industriali. Allora tramonterà an­ che il « pacifismo » cinese. Non si fatica molto davvero a

trarre lezione da( fatti. In venti­ cinque anni di tremendo lavoro, la Russia. da ultimo paese industria­ le dell'Europa è balzato al primo posto, testimone vivente dell'impe­ tuoso sviluppo delle forze produt­ tive sotto il capitalismo. Produce più acciaio e petrolio di tutti gli Stati d'Europa, presi isolatamente. Sotto l'aspetto tecnico, taluni rami dell'industria metalmeccanica risul­ tano ancora inferiori ai corrispon­ denti rami inglese e tedesco, ma le dimensioni della produzione sono i;uperiori. La rete ferroviaria e l'impianto elettrico nazionale sono relativamente arretrati, se confron­ tati al numero della popolazione e all'estensi'one del territorio. Non possiede flotta mercantile degna di una grande potenza. Ma, in com­ penso, dispone di un mercato in­ terno immenso e di inesauribili giacimenti di materie prime e fonti di energia. Il paciftsmo di Mosca è un fan­

tasma d'oltretomba, la vuota e fal­ lace etichetta di una fase storica irrimediabilmente passata. Il Ca­ pitale marcia a passi giganteschi nelle ex terre dello zar e stende bramosamente i tentacoli al di là delle frontiere dello Stato, costretto a segnare il passo o battere in ri­ tirata solo perchè impotente a fiiac­ care la tremenda spinta di poten­ ziali imperialistici più potenti. Che si ritenga Malenkov una incarna­ zione di Satana o di Gandhi, il ri­ sultato non cambia. li suo governo non potrà che farsi strumento delle esigenze della produzione che svi­ luppa giorno per giorno spiccate tendenze iDJ,perialistiche, e percio

· bellicistiche.

prodotti (fin che vige questa legge) ivi compresi i prodotti agricoli, è un atto sociale, incosciente è vero ed involontario, basato necessaria­ mente sui valore di scambio del prodotto. e non sulla natura del suolo e la varia bile sua fertilità >L Concedete un rischioso omaggio

alla legge del valor mercantile, del pareggio tra valori di scambio equivalenti per uguali valori di uso, e non potrete far nulla per impedire che ogni misura di grano si venda a 60, senza chiedersi se è di quelle prodotte a 60, o a 30, o a 20, o a 15, e senza che nulla possa far si che , tutte si vendano a 24. Notate che'Marx qui parte in bat­ taglia non contro i 10 di normale plusvalore che vanno al capitale, ma contro i sopraprofitti-rendite che sono mediamente di 36. L 'in­ sieme di tutte le pretese libere e volontarie scelte dei milioni di atti di mercato su cui si vuole fondare l'economia borghese (anche in Rus­ sia) non conduce ad altra regola- mentazione, che quella di una so­ cietà che anche come complesso è incosèiente e impotente. Ed ora, ancora una volta (ave­

te fatto una collana di queste per­ le?) si viene alla spiegazione e de­ finizione della società comunista.

« Se si suppone che la forma capitalista della società è abolita, che la società non è più che una associazione cosciente e metodica (cinque sole parole. da incidervi col bisturi nella duramadre) le 10 misure rappresentano. corne tempo di lavoro indipendente, una somma eguale a quella contenuta in 240 scellini. Una tale società non pa­ gherebbe dunque per questo pro­

, dotto agricolo due volte e mezza il tempo di lavoro che vi si trova contenuto: la classe dei proprietari fondiari non avrebbe più ragione di essere ». Dunque tutta questa critica cade

ove· solo si accetti la teoria ricar­ diana di sopprimere il privilegio fondiario, passandolo allo Stato?

« Se dunque puà a giusto titolo affermarsi che, conservando l'at­ tuale modo di produzione e facendo versare ogni rendita differenziale ,allo Stato, il prezzo dei prodotti agricoli, tutte le aitre condizioni essendo pari, non cambierebbe (Ricardo), è pero falso dire che la sostituziqne dell'associazione <= co­ •trtuntsmo) aUil proèuzione' èapitali­ sta non modifichi il ,·alore dei pro­ dotti ». Ricardo sostiene con questa se­

conda tesi che il profitto capitali­ stico normale non è una forma parassitaria, ma è consona al giu­ sto valore, come lavoro, di ogni merce, quando la rendita sia spa­ rita. A lui direttamente e a tutti

•i difensori del capitalismo rispon­ - de qui Marx. « L'identità del prez­ , ;rn di mercato per le merci della stessa specie (detta in aitre parole, sempre la legge del valore) è la maniera con cui si realizza il ca­ rattere sociale del valore nello spe­

: ciale modo di produzione capitali- stico, o in ogni produzione bcuata sullo scambio di mercanzie tra in­

_dividui ».

Non si costruisce socialisme: si demolisce mercantilismo Dunque anche in tempo capita­

lista si realizza un valore sociale e non individuale delle merci. Ma fino a che la via per fissare questa quantità di valore risulta da atti economici personali, tra cui è quel­ lo del versare un salario in mone­ ta contra tempo di lavoro, il valore sociale ottenuto risulta falso. Per la stessa sua fondamentale egua­ glianza su tutto il mercato tale va­ lore non esprime lo sforzo medio sociale calcolabile solo coi dati reali della produzione, e in una produzione non per il mercato, che sola sarà non incosciente ed invo­ lontaria.

« Ci6 che la società, considerata corne consumatore, paga di troppo per i prodotti del suolo, ciè> che _rappresenta un deficit nella realiz­ zazione del suo tempo di lavoro sotto forma di derrate, costituisce oggi un profitto per una parte della società, per i proprietari fon­ diari ».

II male, dice Marx con questo passo, non è che i proptietari fon­ diari mangino questa conquista dif­ ferenziale, mani sui ventre, il ma­ le sta nel fatto che, determinando tutti i valori secondo il mercato e con la legge del mercato, non è pos­ sibile superare l'incoscienza, l'a­ narchia e l'impotenza della orga­ nizzazione sociale. E ftno a che il paragone mercantile sarà il metro di tutti gli atti economici, non sarà possibile passare dal capitali­ smo alla « associazione » comunista. La portata della teoria di Marx

sulla rendita, in certi passi diffi­ cile, sta nel contenere la critica essenziale di tutto il capitalismo. Per rip1;1rtare il prezzo di mercato ai valori nella pro4uzjone non ba-

sta sopprimere i beneficiari dei premi che si stabiliscono tra i pri­ mi e i secondi; è invece vero che tali sempre più mostruose dilapida­ zioni sorgeranno fino a quando lo inizio degli atti produttivi e i cal­ coli di essi si baseranno sui fatti della sfera di circolazione delle merci, con l'applicazione della leg­ ge del valore. Tutte le forme di parassitismo

dei monopolii commerciali e indu­ striali, cartelli, trusts, aziende di Stato. e Stati capitalisti, non hamw bisogno di una nuova teoria -sotto il pretesto asino che Marx abbia dettata là teoria del capitalismo nell'ipotesi della concorrenza. Essendosene Marx della concor­

renza beffato, e meglio avendo pro­ vato che essa è un fenomeno ines­ senziale al capitalismo, la teoria del monopolio e dell'imperialismo si trova già tutta scritta: all'ultima frase e all'ultima formula: nella dottrina della rendita agraria. Volete per questo nuovi brevetti?

Volete voi integrare le deficienze di Marx? Basta per liquidarvi una frase poco aulica: flanelloni, a spasso!

VITA del pa1·tito

Riunloni Il 7 c.m., in una riunione allar­

gata con simpatizzanti a Trieste, sono stati discussi animatamente i punti conteriuti in documenti del Partita pubblicati negli anni scorsi con particolare riguardo alla svolta finale della guerra, al passaggio dal fascisma alla de­ mocrazia, alla posizioné della Russia e alle prospetti ve di una nuova lnternazionale rivoluzio­ naria. Le riunioni continueranno.

II gruppo di Piovene Rocchet­ te, ricastituito con compagni gio­ vani ed anziani ha ripresa in pieno la sua attività sulle basi programmatiche del Partita.

Perchè la nostra stampa ,i,1 TRIESTE: Quota mensile della

sezione 650; PONTICELLO: Ammu­ tino Vincenzo, vecchio comunista. visitando Totà ammalato a Barra 200; CASALE POPOL_Q;__.M_ig}ietta 100. Bergamino 4 vers. 100. L'auti­ sta 3 vers. 300, Cappa Mario 45 + 50 = 95, Sandro 50, Ordazzo 200, Bec Baia del Re, 3 vers. 75, Zavattaro 50, Pino Borgo 100, Fermo 25, Casa del Popo!o, i compagni salutano Costi 180: TREVISO: Vittorio Co­ munello salutanto Amedeo 100, prof. un. socialista P.S.I. 500, Un anarchi­ co • 75, Viva la rivoluzione 50, Una intellettuale 100, Uno sfruttato Enti Locali 50, Per la rivoluzione ope­ raia 40, Un simpatizzante 50, Due nemici del capitale 60; GRUPPO B.: Contributi a mezzo Otto 50.000; ROMA: Alfonso, per contri­ buto rnensile 5000. TOTALE: 58.030; PREC.: 63.112;

TOT. GEN.: 121.142.

V el'IIClmenU BARRA: 200; CASALE: 1350;

TRIESTE: 5050; TREVISO: 925; GRUPPO B.: 61.000; ROMA: 5000; PORTOFERRAIO: 300; COMO: 5000 - + 3000; PIOVENE: 3000; NAPOLI: 2500; BARRA: 1250.

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Responsabile BRUNO MAFFI

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