lÎtllll 1921, 1111 IISTIIGUE IL IISTII latta della...
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• 1 IISTIIGUE IL IISTII PABTITI: La li111 d1 l1n, 1 Llaia, a lÎtllll 1921, 1111 latta della aililtra cntn la ftl1111razin1 di 11111, al rifiull dei •1tcchi partiai11i, la dura opera del rutaura 41111 nttrin, •111'1raan1 rit1luzi1uri1, 1 centatte con la cl1111 1per1ia, fuori dal p1liüc11ti111 PfflOaala ad al1ttoral11ce.
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orsano del partito comunista internazionalista . '
17-30 settembre 1959 - Anno VIII N. 16 IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Post. IID
MILANO
Una copia L. 30 - Abb. ann. L. 500 Sped. in Abb0fl4mento postale Gruppo IJ
Strip - tease ad alto Pare che in certi ambienti a
·mericani, quelli stessi che hanno -deciso di dedicare un minuto di silenzio alla preghiera non appe na Krusciov sbarchi sul sacro suolo dei Padri Pellegrini, il pro gramma della visita del Primo Ministro Sovietico, a base di can can, caviale, brindisi, gite in au tomobile, colloqui con banchieri -ed altri svaghi comme il faut, non sia sembrato il più propizio per dare al nuovo Colombo « so cialista » in scoperta dell'America un'impressione adeguata della se rietà transatlantica. Con buona pace della loro « coscienza », noi pensiamo che nulla sia più con forme a questo spettacolo, tanto inedito, quanto eccezionale, di strip-tease ad alto livello. Come Ike, Nikita - scrivono i giornali - è un buon padre di famiglia; e a chi, se non ai « buoni padri di famiglia », si addice il can-can?
Ma non è l'aspetto pittoresco, da « belle époque », di questa vi-·
J sita-monstre quello sul quale vo gliamo soffermarci. Lo spoglia rello è in realtà molto piu radi cale e profondo: è, da una parte e dall'altra, la grande confessio ne che abbiamo da tempo antive duta e - corne elemento di chia rezza - auspicata. La danza dei sette veli si fa, notoriamente, to gliendoseli uno dopo l'altro: il superopportunismo se n'è tolti, a poco a poco, più di sette - ed ora è nudo. Salutiamolo: era gran tempo! L'ultima riserva di pudore viaggia nel super-razzo diretto alla luna: impazzite o gambe cal zate di nero del ca~-can! Balbettavamo appena il mar
xismo, e già sapevamo che mer ce, lavoro salariato, moneta, « li bertà e Bentham », riassumevano in poche parole il regime eapita lista, il regime dello sfruttamen to, della pirateria e della guerra. Oggi, quelle stesse parole affio .rano quotidianamente sulle lab bra (e, quel che più importa, nei fatti) dei dirigenti sovietici, al l'interno e nei rapporti con l'e stero: perfino la proprietà di en ti cooperativi o di privati è di venuta « socialista », e al « socia lismo > di lor signori si addicono categorie economiche borghesi corne prezzo, costo di produzione, bilancio aziendale, attivo e passi vo salario e profitto, e, idolo coÜettivo!, il mercato. Balbettavamo appena il marxi
smo, e già sapevamo che nel re-' gime della merce è radicato tutto ciè che da un secolo il capitali smo offre all'umanità martoriata: la concorrenza f.ra persone, fra imprese e fra Stati, le crisi, i con flitti e contrasti diplomatici, le guerre. Oggi, Krusciov bada a ri petere (l'ha detto anche all'inau
,gurazione di un'esposizione polac ca, dunque « socialista »; vedi Unità del 5-9) che « un commer do reciprocame~te vantaggioso ha un grande significato per i po poli >> e che i mezzi per raggiun gère l'obiettivo comune della di stensione internazionale (artico lo sul « Foreign Affairs », Unità del 2-9) sono « un aumento di contatti e di scambi fra tutti i Paesi in tutti i campi, e un'inten .llificazione degli scambi ·çommer ciali su scala internazional&». Sa pevamo, allora, balbettando l'ab bici . marxista, che la « liber-a » concorrenza è una menzogna e che, ammettendo che esista, sa rebbe una ragione di più per an ticipare lo sbocco nella lotta a coltello e nella guerra: oggt, la pacüica emulazione è l'alfa e l'omega del Cremlino corne di « 24 Ore » o del « Sole »: Sapevamo che i rapporti fra classi (e, nel l'ipotesi della vittoria rivoluzio naria in un Paese, fra Io Stato della dittatura proletaria e quelli della dittatura borghese, demo cratica o fascista ch'è lo stesso) sono basati sulla forza, e solo la forza puo snodarli. Oggi no, ire gimi e, per deduzione, le classi al loro interno possono e devono vivere in un paradiso di « coesi stenza pacifica >. Sapevamo che la lotta prole
taria è per essenza offensiva, at tacco diretto alla cittadella av versaria: sciocco dunque parlare - per il proletariato vittorioso corne per il proletariato combat-
tente - di non-aggressione, di non-ingerenza, di rispetto di una pretesa eguaglianza fra le parti. Versione Krusciov dopo lo spo gliarello: la coesistenza pacifica significa « ripudio della guerra r quindi anche della guerra di classe] per risolvere le questioni controverse », impegno « alla non aggressione ... , obbligo da parte di tutti gli Stati di rinunciare a violare l'integrità territoriale e la sovranità gli uni degli altri, sotto qualsiasi forma e pretesto ... ri.- nuncia all'intervento negli affari interni degli altri Paesi in vista di modificare IN P ARTICOLARE il loro sistema di governo ... rela zioni politiche ed economiche ba sate sulla completa eguaglianza delle parti intoressate, pet il loro reciproco beneficio rbeneficio, dunque, e soprattutto dei capita listi] ». Infine sapevamo, noi lattanti,
che lo storico scontro fra le clas si non si risolve sul terreno delle convinzioni e delle idee, ma su quello della forza fisica; e gri dammo il crucifige ai rüormisti di. ieri, tanto meno sconci di quelh di oggi, che si attendevano il trionfo del socialismo dall'« edu cazione » delle coscienze e, peg gio, « dei nostri padroni ». Oggi,
lluelln Krusciov imperando, la lotta fra lismo mussulmano ( di comodo) 1 le classi · è ridotta ad una gara discendenti di coloro che, in no sportiva: borghesi e proletari as- me di un attivismo esagitato, ac sistono dalla tribuna; vincerà chi cusavano di « attesa messianica ,, vincerà, e, al termine dell'esibi- le di « passività » la Sinistra! zione, o i capitalisti spontanea- Strip-tease completo. Ma nep mente si convinceranno di aver pure gli americani scherzano. An torto (e cederanno banche ed of- ch'essi buttano a mare il settem ficine, armi e bagagli) o se ne plice velo maccartista della « cor convinceranno gli operai ( e smet- , tina di ferro » (buona soltanto per teranno di far chiasso). Domined-1 imbrogliare gli operai) dell'« in dio li benedice dall'alto dei Cieli. j conèiliabilità dei due regimi », e, E' vero che Krusciov maschera i per contorno, della soluzione dei
quest'indegna camuffatura dei I conflitti attraverso l'ONU, le con marxisme dietro la teoria che la · ferenze a cinque, la parità di di « fiducia nella vittoria del socia- ritti fra gli Stati, e via di. questo lismo ... è basata sulla conoscenza allegro passo. Si abbracciano col delle leggi che governano lo svi- finto nemico, risolvono con lui - luppo della società. Proprio corne per procura - i problemi cosid a suo tempo il capitalismo, corne detta di tutti... sistema più progressive, prese il I Guardateli, proletari, gli uni e posto del feudalesimo, cosi il ca- gli altri; e in questo ripugnante pitalismo sarà inevitabilmenta so- can-can borghese ad alto livello, stituito dal comunismo, il sistema ! recitato sulla piattaforma del tra sociale più progressive e più giu- dimento del marxismo rivoluzio sto ». Ma questa formulazione - nario, attingete la santa collera a parte che Krusciov non porta che troppi pompieri hanno spenta nella sua valigetta nessun socia- in voi e riprendete il cammino lismo e, meno che mai, comuni- che vi tracciô il Manifescto e che smo - non è mai statà, per Marx bagnarono del loro sangue i Co ed i marxisti, una copertura della munardi di Parigi, gli operai e i tesi seconde cui « ci pensi la sto- soldati di Pietrogrado e di Mosca, ria, noi aspettiamo ch'essa ci dia gli spartachisti di Berlino. Coesi ragione »; e il buffo èche vadano stenza pacifica? In piedi, morti facendosi paladini di questo fata- gloriosi della guerra di classe!
SEMI - SOMMITA'. PRIVATE E PUBBLICHE Filosofia I mai ~anti ~ cittadi~i » del pro11pero
e [etice Reich abbiano costruito ce- ', • , se e villini · extra moenia, nel Can. della personalitâ.ç] ~on Ticino, mentre la classe opera
. 1a, debitamente condizion.ata dagli La Germania di Bonn, vogliamo ered! della più _fetida socialdemo-·
dire la Germania grasso-borghese, crczm, sono stat_i e. sono comptesse ha festeggiato il decennale della sua ~amente bonaccioni. rinascita economica. Ne ha ben don- , Il .dottor Erhard, « padrino » della de: in dieci anni, la produzione si è prosperità tedesca, ha quindi rite raddoppiata superando di gran lu~ nuto che il momento era il più a• ga il livello antebel!ico le merci I datto a ricordare ai proletari che tedesche viaggiano su tutti i mari, e d?mineddio li ha fatti non già per i capitali, quel!i, trovano dovunque ~nvere, _ma per produrre, La povera di che investirsi e dar profitti (si i~dustria tedesca, ègli ha detto, non calcola che gli investimenti tedeschi rresce a smaltire il 12 % delle or dal gennaio 1952 allo scorso giugno d~nazioni che da tutto il monda le abbiano raggiunto la piccolezza di PIOVono: voi operai chiedete di la· 2,4 miliardi di DM, 360 miliardi di vorare di meno à parità di salario; lire, con particolari simpatie p(.r came si farà, dunque, a far fronte !'America del Sud e del Nord, dal agi! impeg~i? Papà Erhard, si sa, che si puà dedurre che il Capitale è llberale; il suo Vangelo è quello è attirato non meno dalla instabi- della personalità umana, non certo lità dei rapporti politici - i. cata- quello della personalità operaia, che clismi non sono forse la. cucca.gna. non esiste: non gli passa. quindi degli investitori? - che da.lia Zoro nemmeno per la. testa. che, puta.ca.so, stabilità relativa); si a.ggiunga che se il 12 % degli ordini non si posso fra. guerre, sva.luta.zioni e occupa- n? ~se~uire, ebbene, si provveda. a. zioni milita.ri, i grossi pesci dell'a.lta d~sd11:Zt e non se ne accetti di più; industria. e dell'alta finanza. tedesca niente. affatto, perisca l'operaio pur sono di~entati ancor più pesci e a~ chè z:m~ustria viva; non ci siano cor più grossi, favoriti altresl dal ore dt riposo supplementari per chi commercio coi paesi in cui si dice pr<:'duce, essendo vitale che le mac c~e prosperi il socialismo, e il fisco ~hme gi:in? e il profitto coli senza. si rammarica O finge di rammarica.r- mterruzioni nelle tasche della. « co si che, malgra.do i suoi « rigori 11, munità nazionale ».
I sindaca.ti hanno risposto di no: Worse, ripensandoci, risponderanno di s!, e comunque la personalità uma- na di S. M. il Capitale non ha mol· to da temere. E domineddio, ne sia mo certi, premierà gli onesti sforzi compiuti dal prof. Erhard per.ricor dare a.gli operai tedeschi che la personalità uma.na è una cosa; e il lavoratore un'altra; che non c'è ri• poso, _ne! regno del profitto, per chi !o produce.
Antagonlsmi net rapporti di classe ln Rossia La letteratura sulla Russia ab
bonda in ogni lingua, ma solo quel la marxista, rappresentata oggi dal nostro partita, ha dato una risposta scientifica eilatta e coerente ai fatti di questo immenso paesè. Delle vi cende che illuminarono il mondo intero di ansiose speranze di libe razione e di quelli che queste spe ranze adombrarono sino a confon derle dietro una cortina di equivo che ricette sociali, demmo un'istin tiva decifrazione iniziale, cul se gui una ponderata e più precisa ana Iisi. Da anni sulle colonne dell'unico organo superstite della momentanea mente battuta rivoluzione comuni• sta, andiamo pubbiicando serie in tenninabili di cifre, statistiche, nu meri e numeri ancora, spesso più contrastati e fraintesi dai falsi ami ci che dai nemici aperti. Ed ancora non è finita. La verità,
di cui le opposte e comuni Ji>ande si ergono a paladine, è difficile a sco prirsi nella congerie di dati a bella posta distorti ed incompleti delle pubblicazioni ufficiali: ma viene a galla. Anzi, la spinta violenta del sottosuolo economico apre varchi mal riparabili nelle sovrastrutture mentali dei nuovi personaggi avvi cendantisi agli apparati statali, sic• chè gli ultimi arrivati, per far le fiche ai primi, ne svelano le idiozie, le menzogne e le reticem:e. Giorno verrà che la confessione sarà com plets, e ne gioiranno i proletari rivoluzionari quanto ne siamo orgo gliosi noi, che l'abbiamo sentita, an tiveduta e compresa.
I nostri testi, i nostrt studi labo riosi, non facile lettura per il fili steo democratico propinatore di ben altre teorie ponzate nei pensatoi uf ftciali, hanno provato ad josa che nella millantata Russia socialista sussiste e si sviluppa un'economia retta e dominata dalle stesse leggi scoperte da Carlo Marx nell'ècono mia inglese di un secolo fa, modello ancor oggi insuperato del modo di produzione capitalistico: Usando il magistrale metodo dei
classici del comunismo, abbiamo confrontato le tesi russe con quelle marxiste, o meglio i fatti russi con qùelli socialisti del futuro ed ab biamo rilevato la loro inco'mpatibi lità assoluta, la loro opposizione stridente. Ma, dietro questa serie di cifre,
queste colonne di aridi dati stati· stici, stanno gruppi di uomini e classi sociali ~he, per lo più in ma• niera inconsc1a ed irnprevista, si muovono in contrasto fra loro. Il mistich;mo degli opportunisti tende a ipotizzare la costruzione di una società futura con lo svolgersi de mocratico delle lotte di classe e col loro pacifico inserirsi nel crogiuolo sociale, e a rappresentare lo Stato come l'arbitro supremo di questi
pacifici conflitti dimenticando che gli interessi contrastanti generati 'da rapporti sociali antitetici, e non dalla volontà personale né colletti va di alcuno, dominano le vicende degli uomini. La Russia non puo fare eccezione a questa regola. Salariati dell"industria di Stato e
dell'agricoltura sovkosiana e colko siana. - Funzionari di Stato, di Par tito, di Sindacato, d'innumerevoli or ganizzazioni politico-economiche pe riferiche; aziendali e dispersive, in telettuali, professionisti, avvocati, artisti, ruffiani incensieri e pede rasti. - Cooperative colcosiane e sov kosiane, imprenditori, brasseurs d'affaires, tiliaki (mediatori, sensa li ), possessori, in grande, di titoli di Stato, di reddito o di risparmio. Ec co i rappresentanti di una societii divsia in classi; in cui i primi rap presentano il proletariato - gli ul timi il capitale, che intasca e rein veste profitti di azienda sotto for ma di profitti industriali o di in teressi finanziari. Gli intermedi nient'altro che merda. dello Stato c~n l'inevitabile codazzo delle loro « capacità » intellettuali. (Tutto questo per ingozzare con
qualcosa i ricercatori del sesso degli angeli sulle « categorie econoJl)i-
che » rappresentate da persone 'fisi che) .. Al vertice di questa società di
classe, lo Stato, rappresentante de gli interess1 storki e permanenti dé'! Capitale, assolve il principale com pito odierno di collegare la « libera e santa » Russia aile vicende del ca pitalismo internazionale, sempre più inserendosi nel mercato unico del mondo.
Le due sezionl della prodnzione
Il « Compendio Statistico dell'Eco nomia Nazionale della URSS», pub blicato in lingua italiana nel 1957, fornisce due dati riguardanti il clas sioo · schema di Marx sulle due se zioni della produzione: quello rela tivo alla produzione dei mezzi di produzione e quello relativo alla produzione dei beni di consumo. Gli indici si riferiscono agli anni
1928 e 1955, e sono i seguenti:
1928 Mezzi di produzione Beni di consumo
100 100
L'enorme divario fra lo sviluppo
Paalllaa aonaorrenza ·ln • arroraccl • da poco
In attesa di farsi pacifica concor renza. sui mercato mondiale dei 11 beni e dei servizi 11, Cina e Russia cosiddette socialiste gareagiano in svisterelle statistiche e in errorucci di calcolo econcmico, colpa - ben s'intende - di qua.lche belzebù pro ditoriamente annidato nelle incor rotte e incorruttibili file del par tito ... Riunito in VIII riunione plenaria
durante la prima metà di auosto, il C. C. del pa.rtito cc.munista cinese ha. « riesaminato il piano dell'anno in corso per lo sviluppo dell'economia na.zionale, ed ha riconosciuto che gli obiettivi oriainali erano un po' trop po ambiziosi e richiedono adegua.ti aggiustamenti »; più oltre, comta ta.ndo che i dati sta.tistici resi noti nel 1958 era.no quasi tutti ( scusate se è poco) erronei, ha a.ttribùito la svista., il ... refuso tipogra.fico, a. una « certa mancanza di esperienza ne! calcolo della produzione ». Non si parla. ancora. di un. diabo!ico « grup po antipartito »; se ne riparlerà, for se, nel 1960! Nel settembre 1958, !o stesso C. C.
aveva. condannato cqme eccessiva. mente « caute » le previsioni di svi luppo l'Conomico, industria.le ed a- aricolo, del piano 1956: ora è CO-
stretto a. dire che bisogna tornare a. quest'ultimo, e invece dichia.ra.re fal si i dati pubblicati neali anni suc cessivi. Le « :rviste » non sono di poco ,-mevo: ad esempio, nez campo a.gricolo in genere, i sudori e le là crime delle Comuni hanno permesso di realizzare non il 102 % del piano ( corne si era detto), ma appena il 35; per il solo cotone, Zo scarto fra percentuali pubblicate nel 1958 e percentuali effettiva.me,nte raggiunte va dal 194 al 28 % ! Funzionano me glio ,le cose nell'industria? Ahimé: su tre milioni di tonn. di accia.io prodotte con le celebri fornaci fami liari, non una si è dimoBtrata uti lizzabil~ dall'industria; ne segue che le tonnellate di accia.io prodotte alla fine 1959 risulteranno non 18 milio ni, ma .l2; le tonne!late di carbone non 380 milioni, ma. 335; e cosi via discorrendo, Vi chiedete che cosa. fara.nno· i
giornalisti e corrispondenti che, nei Zoro a.1'ticoli, avevano diligentemente traicritto le cifre ufficiali della. pro duzione agricola., tessendovi sopra. ro.manzi e ditirambi? « Non fa.ra.nno nulla.: sono troppo avvezzi a legare il carro dove vuole il padrone. E, infine, chi gara.ntisce che anche le cifre rivedute e corrette non risulti, no... una. svista?
1955
delle due sezioni balza subito agli occhi, e dà un quadro storicamente esatto della natura del modo di pro duzione imperante in Russia. Alle due sezioni. è strettamente legata la sorte di due classi: alla prima quel la del Capitale, alla seconda quella dei salariati. Per inciso: di solito si usano le
denominazioni Capitale e Lavoro, come se si trattasse di termini se parati e divisi. In realtà nel modo di produzione
capitalistico il lavoro si trasforma in capitale, che è una forza sociale, per cui da una pa:i:te si ha una clas se, quella capitalistica, che puo sus sistere anche senza capitalisti singo li, e dall'altra la classe proletaria, che esiste solo in quanto comprende uomini Vivi e opera1iti. Abbiamo premesso più volte questa distinzio ne. già fatta da Marx e ripetuta da Lenin, perchè ci è servita a smon tare il falso diffuso da! Mammone russo che, non esistendo il capitali sta individuale, il capitano d'indu stria, il padrone delle ferriere, non esista capitalismo; e l'altro- falso non meno equivoco e pericoloso, messo in circolazione dai sinistrissimi di oggidl, che, non essendovi capitali· sti singoli, un'a.Ztra. classe non me glio definita detenga il potere. Il profondo squilibrio fra le due
sezioni è la caratteristica classica del modo di produzione capitalistico, e lo si ritrova nello sviluppo di ogni stato borghese. Anzi, non puo esistere produzione capitalistica sen za che queste due sezioni si svilup pino in maniera diversa. Anche in Russia esse hanno se
guito una linea di sviluppo inversa· mente proporzionale dal 1913 al 1956; mentre è cresciuto il gruppo « A 11, è diminuito il gruppo « B ». Questa la quota della produzione di beni strumentali sulla produzione globale di tutta l'industria (posta uguale a 100) per gli anni 1913, 1917, 1928, 1940, 1946, 1956: 33,3-38,l-39,5- 61,2-65,9-70,8. Ed ecco, invece, la se rie parallela relativa ai beni di con sumo per gli stessi anni: 66,7-61,9- 60,5-38,8-34,I-29,2. Crescènte l'una, decrescente l'altra. Si osservino le percentuali del 1917 e del 1928 e si noti corne, pur flettendosi, la produ zione di beni di consumo prevalga su quella dei mezzi di produzione. Dalla Rivoluzione d'Ottobre al lo piano quinquennale, sotto la NE.P., preme soprattutto la pelle degli o perai. In seguito il rapporta si ca povolge. Nella fossa della controri voluzione si getta la N.E.P. e la pelle dei proletari per concimare :1 mostruoso baobab della moderna industria pesante. A questo riguardo Marx, nel II li
bro 20 Vol. del Capitale (Ed. Rina scita, pag. 97) spiega al Senior che
3.891 895
( continua in 2.a. pag.)
Aristotile Socr·a te & C.
No, non scriviamo un articolo sul !a. Ca.lias e nemmeno su Ona.ssis marito e moglie: duri di cuore, non abbiamo nè interesse nè pietà per queste « tragedie » umane. Umilmente, sommessamente, pen.
siamo ai proletari che si scannarono in due guerre mondia.li per la pro messa. di un mondo migliore, a quel li, che, per la. stessa. ba.ndiera sareb bero ancora. 4isposti a scannarsi, e a. quelli, moiti di più, che son con vinti di vivere già nell'epdca felice deU'« a.vanzata del socialismo n,!l mondo »; ai proleta.ri che sono mor ti e a. quelli che battagliano perchè il pcinfilo della democrazia interna zionale veleggi tra.nquillo pei ma.ri, pei cieli e per le terre, e approdi alla. Giudecca dove le case' trasuda• no una. miseria senza nome, e sca,-i· chi la sua. « crema li sui Zidi della democratica. Ita.lia. coi suoi due mi lioni di disoccupati e i suoi dieci milioni e passa di sottonutriti inco Lonna.ti sotto i vessilli degli eterni principii, delle quattro e più libef'td, delle « vie nazionali al socialismo » e' del trionfo su! terrore e suila tra- cotanza fasciata; perchè alla ca'l\::i glia delle compiante e roecotate aree depresse sia offerto in perma nenza., se non il pane, almeno i cir• censi dei festival (del Cinema, del la Canzone o dell'Unità), dei carinô della strip-tease, delle baruffe coniu.- gali di lor signori, e della danza. di milioni e miliardi accumulati gra.zie a.i servizi specia.li resi da.i prop1'ie tari alla ... auerra liberatrice; perch~ di non a.ltro parlino i giornali di tutti i Pa.esi, e professori e scaccini si riuniscano periodicamente a con gresso per congratularsi a vicendcs uali immancabili sviluppi della « so• cialitd », e brindino al mondo rin novato - il mondo che piace a Kru sciov corne ad Eisenhower, quel mondo dei commerci e degli sca.mbi, della. concorrenza. e della gara. a chi arriva primo a. frega.re ii prossimo, che tanto giustamente piace agli Ona.ssis e ai loro valletti in unifor me. Merci e turismo, ha.nno detto Gai6skell e Krusciov, brindando all~ fraternitd internazionale tra affa.ri sti: Aristotile-Socra.te porta. le une e l'altro dovunque. 0 se lo elegge ste, dopo gli storici colloqui di Wa shington e Mosca, Presidente della Repubblica Universale della Pace'! Sa.rebbe -torse la. volta ch·e le cop
pie dorate si ra.ppattu~erebbero ...
2 JM ll. :..,ROGRA.MMA CO.MU1'1'1STA
LeJS·PINE del CONGO nella CORONA BELGA
le delle loro tribù. La piccola bor ghesia commerciante autoctona è
soffocata dalla concorrenza del commercio europeo, a sua volta as sorbito nell'orbita delle grandi com pagnie industriali. Da qualcl1e anno, si è formato un • contadiname indi geno » organizzato in cooperative; ma questa esperienza non fa che ingrassare un «kulaklsmos di cui be neficiano in modo esclusivo le mis- sioni cattoliche che le tengono sotto
. . . . controllo. li, rehg1Me, ~IU'i e politicla del- L'allevamento è nelle mani o de- la, ·colo1t11, kif _r. ~ ~ri, nea -so- gli europei o dei signori feudali del no. n:ieno vastt m B~lg10, dove la Ruanda-Urundi, ment-te solo una
. « vigflanza democrahca ~ del Par-, ,piccole . percentuale ne è riservata famèllto ubbidts~ . *'"~ 8', 'iillè ·er~ e al contadiname Indige piani di p~litkra éol8Mare dèfli,- ~~ no. Pér il resto, tutte le forte pro to ~gente m nome della « comumta duttive sono • salariate » in qualità nazionale ». di facchini, scaricatori, boys, donne , Il p ipo lamento europeo del Con- di servizio, e proletari addetti nelle go belga e del Ruanda-Urundi è na- grandi imprese minerarie, industria turalmente subordinato all'onnipo- li e commerciali. Ai mugini di que tente e anonima presenza del Capi- sfa concentrazione cittadina dei ea tale finanziario. All'ombra di que- pitalismo straniere va nascendo un· sto « vitello d'oro », gli europei - esile ceto « evoluto ,, proveniente 108.000, di cui 85.000 belgi - godono dalle scuole tecniche organizzate di una priorità assoluta sui 12 mi- sotto la frusta delle missioni. Qual lioni di indigeni del Congo più i 5 che centinaio di questi giovani « col milioni del Ruanda-Urundi, confi- ti » cresciuti « in vaso chiuso li, ehe dato al Belgio in regime di ammini- _ eccezion fatta per i pochi privi strazione fiduciaria dall'ONU dopo !egiati scelti tra i figli dei notabili la II guerra mondiale, corne in re- 0 di « negri bianchi » - non hanao gime di mandato dalla SDN ne! mai lasciato il suolo natio, formano 1922. il vertice intellettuale che le popo- Fatta eccezione per i notabili in- lazioni congolesi hanno potuto r ag
digeni, mercenari degli· europei, I'In- sieme delle popolazioni congolesi costituisce un immensa riserva di manod'opera alla mercé delle impr~ se statali, degli apparati di produ zione industriale e agricola, e delle compagnie di commercio. Nessuna borghesia indigena vi si è formata, visto che i riotabili non sono se non capi « fannulloni » viventi alle spal-
' giungere dopo 80 anni 41·· pa~nali-- smo politico e di piratè$Cb sfrutta rbento economico belga· - tutela sterilizzatrice che, fra l'altro, 11a creato fra le «élites» indigene ve-· nute a coritatto con gli intellettuau africani usciti dalle università eu- ropee un senso amaro di umiliazio ne, un doloroso complesso d'infe riorità. Si deve aggiungere che la presen-.
za europea e una certa proletarizza-. zi'One diffusasi fra, gn indigenf a. ritmo accelerato du:rante al · guwra mondiale (ma in parte auestata dal la recente crisi èèonomlca) ,haffno determinato un rapido ditteriora- mento delle strutture tradizionali da une parte, ed uno sradicaniento d'i masse trasferite di colpo nei centri urbant industriali e commerciali e violentemente separate dalle comu nità originarie dall'altra, che sono stati troppo precipitosi per distrug gere usi e costumi ancestrali e per· sostituire ad· essi una mentalieà e forme di associazione e di solida rietà paragonabib non diciamo a quelle del proletariato europeo na scente, ma neppure a quello attuale della Cina e dell'India. Tutto ciô spiega insieme la violenza degli scoppi di furore popolare e la gra cilità delle sovrastrutture politrche e ideologiche che ad essi corrispon dono.
(continua)
Bruxelles, settembre. La II rivolta » indigena » del 4
gennaio a Léopoldville, il cui fuoco - corne dimostrano episodi anche recenti - cova tuttora sotto le ce neri, riprendendo a divampare qua e là ha gettato nel panico sia 1Ii europei residenti nella colonta, sia i loro mercenari della forza pubblica e i· capi indigeni « prefabbl'i.cati » daRe autorttà coloniali. .Perfino la stampa ufflciale aveva dovuto ammettere, allora, che i • ri voltosi li erano soprattutto adole scentr che si trascinavano, senza la voro e denutriti, fra le catapecchie e le maleodoranti viuzze dei quar tieri indigeni, gli occhi avidi fissi sulla ricchezza insolente dei quar tieri europei: eppure davanti a que sta gioventù affamata e disarmata, i • civilizzatori » orgogliosi e ben. pasciuti si sono dati a un fuggi fuggi intonato al grido: « si salvi chi puè ». Cosa ancor più notevole, a sei mesi di distanza quella « fiam mata giovanile » sfocia ora in una « crisi di autorità » che trasforma la « colonia più calma dell'Africa ne ra » in un vulcano sociale, sui cui terreno infido gli sgomenti rifiiuti della madrepatria e gli inviati del governo belga (il ministro delle co lonie, stanco d'essere il bersaglio dei frschi e dei pomidori della po polazione di colore, ha offerto le sue dimissioni: ha capito, per dura espe rienza, il poveraccio, che la toppa è ormai peggio del buco) non sanno più su che piede ballare. Accusandosi a vicenda di silurare
la nuova politica di « decolonizza zione » e di avvelenare le « rela zioni 'umane » fra bianchi e neri, gli europei levano il tacco e vanno alla deriva sotto gli sguardi ironie! de gli « adolescenti » e gli sguardi stu pefatti dei capi indigeni venduti: mentre i « padri fustigatori » delle missioni cristiane diveritano gli zim belli degli indigeni, l'« opera gran diosa del re costruttore », Leopoldo. Il, crolla ne! ridicolo, e rischia di precipitare nel nulla,
L'aspetto negativo di questa si- tà·» della sitlflttra .bor,.hese, iatorno tuazione è chs la classe operaia as- al'lt quale ptolunpnÔ la loro agoni-a siste bensi con indifferenza a questo « operaista-democratica » le conven storico vaudeville, infischiandosèfte. ticole sparute di una cosiddetta « si di un impero coloniale· ih cui peé)le. nilltra prolet'aria »,.E· l'inè'rilabile·ri mighaia di belgl s'ingra11Sano a spe- sposta al fwoce razzismo· di iIJll!!li," se della popolazione indigena e che, francesi e belgi (per tacere del re per il resto, appartiene « in piena sto) in affannosa ricerca di un « in proprietà » a qualche dozzina di terlocutore valido », cioè servile, e grandi società private e aile mis- in disperata caccia con le arrni in
-sinni cattolîche, ma si dimostra non pugno dell'inconsultabile uomo della meno sorda e indifferente davanti strada; è il frutto secolare di una all'entrata tumultuosa delle masse mistificazione ideologica e di una popolari congolesi nell'arena della falsificazione storica dietro le quali vita sociale cantemporanea, di cui si cela la realtà ripugnante dei sa non afferra se non in piccolissime turnali imperialistici e colonialisti minoranze il significato e I'Impor- ci europei. tanza storica per il movimento pro- D'altra parte, quest'odio razziale letario. E' questo il frutto del dop- si incrocia fino a confondersi con pio tradimento socialista e stalinia- un odio le cui radici sono chiara no, che l'ha deviata dal cammino mente d'ordine sociale. Se il timbro della rivoluzione anticapitalista per xenofoba e particolarmente vivo ne! farla precipitare a due riprese nel fermento delle popolazioni negre del massacro dei conflitti imperialisti e Congo, le sue origini profonde van impantanarla nella melma della le- no infatti cercate ne! carattere fe galità democratica e di un riformi- rocemente monopolistico dello sfrut smo imbelle. tamento coloniale ad opera del eapi- N on a caso la saldatura nel tempo talismo belga. Questo sfruttamento
fra i moti del Borinage e i moti di po~gia sulle basi di un'industri~liz Léopoldville non si è invece operata zazrone che,. per quantq geografica sul terreno dell'azione politica e mente Iocalizzata m poche aree, è
dell'inquadramento ideologico tuttavia senza esempio nel resto del- . l' Africa nera. In tut te le aitre co
lonie, le esportazioni di prodotti a gricoli superano quelle dei prodotti necessari aile industrie di trasfor mazione di Occidente. Nel Congo belga acéade l'inverso: esso è quin di molto più dipendente dal mercato mondiale e più sensibile alle flut tuazioni economiche, ai periodi di prosperità seguiti, con sempre più forti convulsioni sociali, da periodi di crisi. Questa potente immissione- di
strutture industriali (almeno in campo minerario) è avvenuta e av viene ad opera e sotto il controllo del grande capitale metropolitano e internazionale. La Société Généra le de Belgique è, beninteso, il grup po finanziario che si è finora assi curata la parte del leone. I suoi po teri sono illimitati: esso controlla l'amministrazione coloniale e tutte le imprese « private », senza dimen ticare l'insieme delle istltuzion] civi-
(1 j
I guai della proprletà 11 soclalista ,,,,
•• Aprendo la « Neue Zuercher Zei tung » del 29 ag. 11159, ci siamo fre gat] gli occhi sbalorditi: su due co lonne ci balzava incontro il titolo « Campagna di Krusciov contro la proprietà priva ta » ! La nostra sor- presa era legittima. Ma corne? iJ Krusciov della crescenti concessioni ai kolkosiani, dell'incoraggiamento alla libera contrattazione dei « beni » sui mercato, degli incentivi all'in teresse personale del produttore, della spinta alla costruzione di case private con mezzi propr i, avrebbe di colpo cambiato gabbana, e pro prio ora che, con gran frastuono ni tam-tam ~o_esis~enzialista, si prepa ra alla vlstta in USA? Questi Ec cellenza Nikita, sono scherzî da prete! Ma i titoli di gicrnale, si sa, sono
titoli, e il contenuto è un altro. E' ben vero che la rivista « Literatura 1 Zisn ». mentre dichiara che « non abbiamo nessun motivo d'interferi re nel diritto di eredità, quando non contraddicè ai principii della costru zione socialista » ( corne se il diritto di eredità non facesse di per sè a· pugnt col socialismo !) , parte con la lancia in resta contro certi scrittori i quali, tirando a fil di logica le somme di tutto l'orientamento del governo sovietico, proclamano che nell'attuale fase di « passaggio al comunismo » (udite! udite!) la pro prietà privata deve necessariamente aumentare; anzi, che quanto più la proprietà socialista (due termini che si escludono, ma passiamo oltre) aumenta, tanto maggiore dev'essere « lo sviluppo e il consolidamento della proprietà personale li; è vero che l'organo ufflciale del governo si preoccupa delle smodate tenden,e all'accumulazione che il diritto di eredità favorisce, ma con chi se la
·prende Krusciov e, per lui, il re dattore del periodico? Il testo è chiaro: se la prende col possesso di immobi!i il cui subaffitto o la cui vendita procuri (corne nel caso ci tata da Ivanovo, a nord-est di Mù sca) guadagni eccessivi a ricchi cit- · tadini sovietici o figli di pesceca ni socialisti; se la prende con l'in ve-~timento di capitale in case e ter reni (non certo con quello in tito li O buoni del tesoro, o risparmi f;uttiferi) quando supera un Jimitl:! tale da far « perdere la faccia » a un regime che ~i dice in trapassa ver so il comumsmo; se la prende con la « nuova casta 1t dei possessori di troppe ville di campagna e di peri feria (le famose dache) che prendo no una mentalità altezzosa e bor ghese, non vogliono più frequentare i campi della gioventù né mandare 1 figli a scuola insieme coi senza villette. Insomma se la prende o con gli speculatori sui terreni, o c:>i figli di papà, teddy-boY~ e analoga genia allo stesso titolo d1 qual1:1nque governo capitalista, ~ecie se: 1~pe gnato in un corso di mdustriahzza zione accelerata, vuole veder afflu· re i quattrini nel pentolone del ca pitale-macchine anzichè nel ~entolo ne del capitale-case e terrem. Cam pagna contro la proprie~à privata, questa? Ohibô: contro _gl~ e_ccessi e Je remore della propr1eta 1mmobi liare, vecchia :oestia nera dei capi talismi giovam. Ma v'è un secondo punto, in que
sta cosiddetta « campagna contro 1a proprietà privata ». Nel 1935 ed anni successivi, pendendo ia crisi agri cola, lo stesso Krusciov aveva inco raggiato gli operai e piccoli stipen diati dei sobborghi cittadini ad ac quistarsi la loro brava vaccherella e, se occorre, il porcellino, la pecc rina e la capretta, per risolvere il problema quotidiano del- latte e d.i~ la carne che i contadini non ri.1- scivarto a fornire (colpa dell'« ant! partito », rtaturalmente) in misu,:-a adeguata. Ora è successo che, pa~~
sata o almeno ridotta la crisi, i nuo vi- « proprietari » di bestiame vo lante si sono affrettati a riven ier-· ne una parte con un margine - orrore! ·- di profitto e, corne i .. proprietari di dache, vanno pren dendo una certa mentalità da pr,l-· prietario piccolo-borghese. Dunque, necessità di un nuovo colpo di ti mone. Già al Plenum del giugno, Krusciov aveva detto: « Non si de,. vrebbe introdurre una legge ch~ proibisca agli abitanti delle città ui tenere mucche, capre, maiali ed i;I tro bestiame? » Ora risulta che m sette repubbliche sono già state e manate leggi per la confisca dd « bestiame da sobborgo », e la cam pagna è in pieno sviluppo. Che significa ciô? Significa una
conferma della nostra tesi che il grande capitalismo russo ha fra gli altri effetti quello di favorire il contadino (e spesso di subirne il ricatto) a danno dell'operaio. La giustificazione di Krusciov, in giu gno, era che, « fra l'altro, le capre sono nemiche delle piantagioni e dei parchi pubblici »! La ragione vera è che le « capre in poaet;aao di operai e impiegatucci cittadini » so no nemiche dei koklkosiani: se l'o peraio dei sobborghi di Mosca vuol bere il latte o. mangiare una bi stecca supplementare, si serva da chi di dovere - dal « compagno » dei kolkhos che vende liberamente sul mèrcato, e dai negozi statali ai quali i kolkhos hanno venduto rego larmente con profitto i loro prodot ti. Secondo la « Neue Zuercher Zei tung », nell'ottobre 1955, i bovini :1, possesso di apt?rai e piccoli impe gati ni città erano 7,6 milioni, i maiali 6,6, le pecore 3,8, le capre 5: è uno scandalo - immaginiamo abbiano detto i kolkhosiani a bab bo Nikita - che deve cessare. Il latte e la carne, che diavolo, dob mia fornirli (cioè venderli) no1! Non dunque contrg la proprietà
privata si batte Krusciov (potevam:> mai dubitarne? puô crederlo sui .,e rio il ponderato giornale svizzero ultraborghese?) ma contro le f,..,._ me, diciamo cosi, aberranti e - pcr il capitalismo e i suoi interessi di conservazione - improduttive o fastidiose di proprietà personale. La proprietà « giusta », quella deve r>:>n salo rimanere, ma fiorire: essa non è pe'r nulla in contrasto con la « co struzione » del sôcialismo alla Kru sciov, sinonimo di capitalismo a).la Wall Street.
Nelle tragiche condizioni di isola mento in cui i moti delle popola zioni sfruttate di colore si svolgono, nello stato d'impotenza politica che vieta al proletariato intèrnazionale di riprendere la sua storica funzio ne di sola classe rivoluzionaria ca pace di portare innanzi, sotto la di rezione del partito di classe, la lot ta per la distruzione finale dell'im perialismo, e quindi anche di im primere un orientamento ben più maturo ed avanzato al risveglio del le popolazioni indigene sottoposte al giogo coloniale, è inevitabile - an che a prescindere dalle condizioni di ambiente - che la rivolta congolese e, in genere, « negra » prenda aspet ti di odio razziale e forme di xeno fobia, dirette contro la « razza elet ta » senza distinzione di origine so ciale e quali che siana i « pentimen ti » degli « uomini di buona volon-
E' uscito il numero 8 (luglio settembre) di
PROGRAMME COMMUNISTE
La rivista dei eompagni fran cesi esee in edizione speciale con tenente:
Présentation du Dialogue, Dialogue avec Staline (tradu zione del testo italiano « Dia logato con Stalin »). Le communisme russe et nous. Il fascicolo puo essere acquista
to versando lire 400 sui conto corrente 3/4448 intestato a: Il Pro gramma Comanista, Casella Po stale 962, Milano.
•• In Belgio, l'union sacrée, realiz
zatasi il 13 giugno nel corso di una « storica » seduta della Camera riu- nita d"urgenza, ha ceduta il posto a una discordia nazionale che aggiun ge alla cronaca già brillante dei vaudevilles nazionalisti una nuova e spassosa nota di colore. Altrave, ne! mondo dei' grandi imperi coloniali, « ci si squaglia all'inglese »; in Al geria, 11 si muore· per il re di Prus sia »; nel Congo belga, ci si rifugia nelle sacrestie religiose e civili per recitarvi il « mea clpa », nell'atto stesso in cui. nella metropoli, il co- <continuaz. dalla l.a pan.> aid.etto rilancio economico patroci- la differ~mza fra la società capita nato e diretto dalle Alte Autorità listica e il selvaggio risiede sovrat: supernazionali fa apparire la classe tutto in questo: dominante nella luce di una squal- « La società capitalistica impiega lida congrega di vecchi decrep1ti una parte maggiore del suo lavoro messi sotto consiglio di famiglia. annuo disponibile nella produzio-
11 cc.mpito dei liquidatori è, biso- ne dei mezzi di produzione ( ergo gna riconoscerlo anche se non sia- diA:a-pitale costante) che non pos mo certo noi a commiserarli, dei più sono risolversi in reddito nè nella umilianti. Si tratta di far inghiottire forma di salario nè di plusvalore, allo spettro di un'« opinione pub- ma possono operare soltanto corne bliea » stupefatta, drogata da un de- capitale». cennale oppio democratico, l'amara Orbene, quale è il signiftcato di pillola di un « buon affare li che di questi indici? COipo si rivela un « affare bacato », . . e di un'« opera dL carità cristiana » In 27 a!ln~, la ~lasse opera1a rus- di cui, d'un tratto, i beneficati non sa. ha compmto .11 poderoso e. san mostrano alcuna gratitudine; di far- gumosa sforzo di a~mentare d1 _ben le d·g · .1 d . ff t d" 39 valte nella media la produz1one 1 enre I opp10 a ron o 1 d' · · h" b · un'autorità coloniale impotente a I acc!a10, g isa, ca: one, petroho: contenere l'ondata della « purga ne- macchme, etc., ma d1 _solo 9_ volte, I ra» e di un'autorità metropolitana 3/4 1:°_meno, la produz1one d1 s~arpe, mendicante l'aiuto delle potenze fi- veshh, c~rn~, burro, latte, e, m ge nanziarie « straniere » al barcollan- nere, bem di consumo. te edificio di una prosperità di car- Lo sforzo produttivo è stato im tapesta. Non a caso gli ex-ministri posto agli operai per creare pro socialisti di S. M., difensori ardenti dotti non direttamente necessari e e lfi.tffi~i giurati della comunità na- consumabi~i per. essi. Y'è qui una zionale ~i tempi delle vacche gras- ne!ta conf1gura;uon~ d1 classe, per se, si tenl!Ono ora prudentemente in cu1 da una par~e s1 è accumulata un'opposhione che Jascia a social- una montagna d1 lavoro mo.rto sotto cristiani e liberali l'ingrato mestiere f~rm~ _di mez_zi _di pro~u.zi~ne, i~ di liquidare la passata grandeur, e P,Ia~h mdustnah,_ depos1h fmanz1a forse mieterà loro dei voti ne! gior- ri, msomma capitale, che si erge no agognlto della scheda. contro i corpi sfiniti dei proletari Puo, la liquidazione presto O tar- accumulatisi dall'altra.
di inevitabile, trovare un ostacolo Ma noi contestiamo che l'aumen nei miSéri resti di rifiuti umani an- ta della- produzione di beni di con cora ~identi in colonia? No certo. sumo sia. stato· « in effetti » di 9 Se mqj_ questi ne sentissero il pru- volte, a rneno che per « beni di con rito, 1§e mai volessero giocare agli sumo proletario » non s'intendano « ultra » come i loro fratelli bianchi gli orologi, le motociclette, le bici d'.'t1geria, basterebbe che gli « ado- clette, i vestiti di seta, ecc. IC!!centi » ridiscendano in piazza per Uno stato socialista, soprattutto h.rgliene passare il capriccio. Non ci nelle condizioni russe di dover spin sono forze reali - molto molto gere a fondo la proletarizzazione di meno che dietro le promess~ di De una enorme maggioranza di popola Gàulle agli algerini - dietro la so- zione agricola, provvede in prin-
' lenne promessa dell'indipenif"enza cipal modo al necessario e sano so congolese fatta il 13 gennaio al co- stentamento degli operai e, profit spetto di un « tout Bruxelles» in tando dell'assenza della corruzione altissima uniforme. Sbattuto fra Io mercantilista, a « educare » i proie scoglio di una politica del pùgno tari al consumo. Assumeremo dun duro c_he non ha braccia per sost'e- que come esempi di contestazione i nerla, ·e quello di una politica della prodotti Che sono fondamentali per mano tesa alla quale il moto delle le masse lavoratrici. I tessuti di co cose nega fiducia, che farà la classe tone aumentarono da! 1913 al 1955 dominante, se non abbandonarsi al- di 2,5 volte, cioè da 2.582 milioni di la deriva? Ben aitre liquidazioni so- metri a 5 904· i tessuti di Jana di 2 5 no in atto, perchè il piccolo regno volte, cioè d;_ 103 o a 251 o milioni di dai piedi di argilla Po.ssa sperare metri; le maglie;ie di 85 volte: ma che domineddio ne la nsparmi. 1 ecço il trucco! Nèl 1913, si parte da
Antagonismi di classe
• rapporti Russia
nei • Ill
zero e nel 1955 si arriva a 85 milioni di capi; quindi, essendo la popola zione di oltre 200 milioni, più della metà non usa maglie. Le calzature in cuoio, feltro e
gomma, sono aumentate di 4,3 volte, da 98,9 a 431,l milioni di paia; lo zucchero di 2,8 volte da 1,347 a 3,419 migliai,a di tonnellate; la car ne di 2,5 volte, da 1,042 a 2,522 mi gliaia di tonnellate; la pesca di 2,7 volte, da 1018 a 2,740 migliaia di ton nellate; il burro e i prodotti caseari di 6 volte, da 2,3 a 13,5 milioni di tonnellate; il grano di 5 volte, da 8,1 a 41 8 milioni di tonnellate (ma noi sappiama che è sempre stato e sportato in cambio di attrezzature industriali, soprattutto dal 1933 al 1950). In compenso, gli orologi di tutti i tipi sono aumentati di 19 vol te, da 0.7 a 19,7 milioni; radio e te levisori di 150 volte, da 29.000 a 4,024 milioni - musica e belle gam be per lenire la fame -; i :frigori feri 50 vol.te, le lavatrici 80 volte. le motociclette 24 volte, i tessuti di seta 12 volte., da 42,f a 525,7 mi~ lioni di metri. Da questa serie è facile arguire
che ben poca cosa finisce in mano ai salariati. Interesserebbe sapere il salario che percepisce il lavora tore russo, ma questo, almena per ora, è tabù, mistero dei misteri, perchè l'espressionè monetaria del salario dice poco, ammesso che la si sappia, se non si conoscono i prezzi di vendita al dettaglio dei generi di sussistenza. Un'idea di « classe», tuttavia, possiamo farce la dando uno sguardo al seguente prospetto, ricavato da una serie di indlci desunti dallo stesso tèsto:
della produzione capitalistica, e le previsioni per il « comunismo 1965 » sono dello stesso tenore. I beni di consumo sono cresciuti di 76 punti, il reddito nazionale di 68, quello dei contadini di 50, quello dei salari di 39: la Cenerentola delle classi. L'u nica classe produttrice si vede quin di assegnato un « diritto » di consu mare i beni che produce inferiore al!e aitre. A questo proposito Marx, ne! llo
libro del Capitale, Vol. llo (pag. 128 ed. Rinascita), indica il « senso » della società socialista: « Una volta abolita la forma capitalistica della riproduzione, tutto si riduce al fatto che la grandezza della parte del ca pitale fisso [qui,' del capitale che opera nella produzione dei mezzi di consumo] che perisce e che perciô deve essere sostituita in natura va ria di anno in anno. Se in un anno è molto grande (al di sopra .della mortalità media, C'ome per gli uo n'lini) in quello successivo sarà cer to corrispondentemente minore. La masst di materfe pt<ime, semilavo rate e materie ausiliarie necessarie alla produzione annua dei mezzi di consumo - supponendo circostanze per il resto invariate - non perciô diminuisce; la produziane comples siva dei mezzi di produzione do Yi ebbe quindi in un caso·aumentare, nell'altro diminuire. A ciô si puô ovv1are soltanto con una costante sovrapproduzione relativa; da un Iato, una certa quantità di capitale fisso che produce più di quanto sia direttamente necessario; dall'altro, e soprattutto, una scorta di materie prime ecc., che superi gli immediati bisogni annui (cip vale in partico lare per i mezzi di sussistenza). Tale genere di sovrapproduzione EQUI V ALE AL CONTROLLO DELLA SOCIETA' SUI MEZZI OGGETTIVI DELLA SUA PROPRIA RIPRODU ZIONE. MA ~NTRO LA SOCIETA' CAPITALISTA E' UN ELEMENTO DI AN ARCHIA, Infatti, caratteri stica del capitalismo è, come si ve de, la produzione illimitata di mer ci in genere, e limitata al minimo nccessario di mezzi di sussistenza ». Ciô è perfettamente « naturale »,
e si verifica « normalmente » in tut ti i paesi. Quello che stona è il far passare rapporti essenzialmente ca pitalistici per rapporti di natura socialista. (Continua al prossimo numero)
E' uscito I FONDAMENTI DEL COMUNI SMO RIVOLUZIONARIO MAR XISTA NELLA DO'ITRINA E NELLA STORIA DELLA LOTTA PROLETABIA INTERNAZIO-
NALE Esso rlprodÙce il resoconto in
tegrale (pubbllcato net nr. 13-H- 15-1957 del « Programma Comu nfsta »> d1 una riunione tenuta su quest'argomento nel giugno 1957 in contrapposizione polemica non solo alle ideologie anarcblche, slndaeal iste e proudhoniane infe stant! il movimento operaio fran cese, ma alla rifloritara di cor renti democratlche, operaiste, a ztendiste, anti-partito e anti-d.itta tura, ecc., suceessiva al XX Con gresso moseovita: riftoritura che, purtroppo, non aecenna affatto a terminare e alla quale collabora no in vario modo i cosiddettl « d.isslde-.nti » dallo stalinismo o dal post-stalinismo, peggiori, . se pœsibile, del loro cepp(id'origine. L'opwreolo è in vendita per Li
re 459 da versarsi sui conto cor rente 3/4449 intestato a « n Pl'O gramm.a Comunista », Casella Po stale 962, MUano.
1950 1955 punti inpiù
Salari Reddito contadini Redditci nazionale Prod. beni consumo Produz. mezzi prod.
100 100 100 100 100
139 39 150 50 168 68 176 76 191 91
E' chiaro che il senso di questo prospetto ci interessa. La produzio ne dei beni di produzione è quella che è cresciuta più di tutto. salen do di 91 punti (più 15 dei beni di consumo); persiste ancora la ten: denza a tener distanziate le due sezioni fondamentali della produzio ne corne è nel carattere specifico
U., PROGRAMMA COMUNISTA s
La strnttura . economica e sociale della · Bnssia e la tappa del trasfe111isB lnolntive al III Conaresso
Continuazione della III seduta -···-
~ - J le lalsificuioni staliniana
Bapportl alla rlonlone lnterf ederale della s,ezia - 25-Zfl Aprlle 1959
1°- Aut salariato, aut socialismo
Il terzo manoscritto in una pri ma parte è decisamente program-
Il manoscritto di Marx del 1844 matie~ ed espone. i caratteri del pubblicato a Lipsia nel 1931 col la ~oc1età comumsta che su~ce: titolo « Economia politica e Fi- de~a a quella della. propneta Iosofia » nell'ordine seguito an- priv~ta .. ~egue un capitole- ~ne'?.,. che dalla traduzione francese di ra: di cr~t1ca della for~a capitali J. Molitor, Edizione Costes, è ap- s~1ca: b1sogno, produzione, divi parso in-italiano, editore Einaudi, s1'?ne _del lav,oro, un ~rammento 1949 tradottore Norberto Bobbio, mirabile Sl..!1' danaro >, e la par- S 1,. , , sulla base di altra edizione te- te finale dl qu~~to manos<:ritto _è ampre cantro 1mmad1at1smo desca da quella prima indicata di data corne ''. Crit~ca ~ella dialetti· Landshut e Meyer, che fa parte ca e della ftlos?fia di Heoe; ». Ma Per noi marxisti nati dopo mor delle Opere ri uni te storrco-criti - co~e n;ell~ prime pagme . questa to_ Marx, e nascituri, a parte la che di Marx ed Engels, edite a cri~ica ~ gia propos~a ~ anticipata, minuta analisi delle secolari in Berlino nel 1932. co~ _gh argomenti di econom~a famie della forma borghese, quel- In questo testo l'ordine è di- pobtlc~ rrcompaiono n~lle ulfi- le « poche conseguenze » erano ti
verso nella scelta della foliazione me. Vi sono P01, 1 vuoti e le la- rate per i secoli dei secoli. I revi del manoscritto originale, ed il ti- ~u~~ chte a\duo e co}mard_e. . sionisti in ondate pestifere le tolo è Manoscritti economico-filo- . no evo e corne a. iffusione hanno rinnegate. sofici del 1844; titolo in verità non di queste fondaD;entah_ pagme e -« Un violento au.mento del sa molto espressivo se lo si è fatto la loro prest!ntazione rIE;s~a con- lario (prescindendo da tutte le al seguire da quello: Critica ~el~a tr~producent~ . ne_llo ~pmto ·:h~ tre difficoltà, prescidendo dal fat economia politica con un capito,o anu!l~ 1«: edizioni dei comunistr to che essendo u.na anomalia si finale sulla filosofia di Hegel. ln stahma!11· potr_ebbe mantenere soltanto con entrambe le edizioni fa da breve . Ne diamn un eloquente es1:D;- la violenza) non sarebbe altro che premessa un testo che Marx ha P10, che. mostra corne ad ogm 1- una MIGLIORE REMUNERA inserito in uno dei fogli dell'ul- stante vi sia la _trasparen~e preoc- ZIONE DEGI.I SCHIAVI (sotto timo dei tre quaderni mano- cupazione per _11 contra9-irs1 spie- lineato in Marx) e non elevereb scritti. tat<! tra questi <~ quadri> a1;1tic1- be nè all'operaio nè al lavoro la La distribuzione dei frammen- pati della società futura e 1 ca-: loro funzione umana e la loro di
ti, che purtroppo conservano ta- ratt~n della struttura russa di gnità ». le carattere, è più organica nella og~i, che q:uesta ~etteratt.J!a non -« Appu.nto la UGUAGLIANZA edizione Berlino-Einaudi, ma puo tralasciare ~1 apologi:Zzare. DEI SALARII, quale è richiesta non tale certo da togliere oppor- La prefazione Italiana fita che da Proudhon, non fa che trasfor tunità alla migliore opera di ri- Marx, menzionandn piu volte mare il rapporta dell'operaio di costruzione che abbiamo propo- Prol!-dhon, « rifensc~ e conf~ta la oggi col suo lavoro, in un rappor sta. teo;1:ia della eguagllanza dei sa- to di tutti gli uomini col lavoro. Infatti il primo manoscritto si larn ». . , (Adesso maiuscoleremo noi). LA
dedica aile questioni di economia ~uesto spunto. ~olem_ico fa SOCIETA' VIENE QUINDI CON politica trattate parallelamente in ch1'.1r1;t eco alla ~1ch1a~azione di CEPITA COME UN ASTRATTO tre sezioni: Salario, Capitale, s~nth e co_ngr~~s1 r_uss1 a prop?- CAPIT ALI ST A ». Rendita fondiaria; con stretto le- sito della giu~b~1caz101?-e delle dtf- -« Il salario -è u.na conseguenza game alla struttura, di varii de- fe!enz.e gravi di salarie nella re-: immediata del lavoro estraniato, eennii più recente, del Capitale. tnb~z1one _dei . lavorator1 . russi e il lavoro estraniato è la eau.sa Ma la fine del primo manoscritto d~lrm~ustr1a di stato e dei ser- immediata della proprietà priva sul « Lavoro estraniato » entra v1z11 di stato. ta. Con l'uno deve qu.indi cade- già in pieno nella quistione pro- La speculazione consiste nel far re anche l'altra ». grammatica. credere che sia Proudhonismo so- Diarno a questo punto una no- n secondo manoscritto è un stenere che tutti i lavoratori deb- stra formolazione di questa ulti breve frammento cui è stato dato bano ricevere pari salario quale ma tesi, che non arreca altro di il titolo Il rapporto d.ella propne- che sia la qualità e produttività nuovo che una traduzione di tipo tà privata. L'argomento è storico-, del lavoro, e che il vero marxi- linguistico (ad altro il nostro la sociale e tocca il noceiolo della smo teoru:zi per la società socia- voro di conunento ai testi non teoria della lotta tra le classi. lista salarii disuguali! pretende). Nelle forme sociali in
cui si trova salario, ivi si trova estraniazione del lavoro. Queste forme sociali vanno classificate corne forme ad economia di pro prietà privata. Una società quindi corne la Russia in cui predomina lavoro salariato (insieme ad aitre forme agrarie anche inferiori al la forma mobiliare capitalista pu ra) per questo stesso ha una struttura non comunista nè so ciahsta ( di nessun stadio) ma è una società di proprietà privata, e per la parte industriale (e i sovcos agrarii) espressamente ca pitalistica. La domanda: dove sono i capi
talisti? non ha senso. La risposta è scritta dal 1844: la società è un capitalista astTatto. Potremmo di re anche che si tratta di un ea pitalismo di stato, ma lo stato è
qualche cosa al disotto di una ca pitalista astratto, perchè lascia fuori di sè strati sociali di capi tale; quello dei colcos ed anche quello dei colcosiani, nonchè di Piccoli manifatturieri e commer cianti. · Con le ultime riforme di struttura - trattate nelle prime Parti del presente rapporto - al tri brandelli del capitalismo « a stratto » si vanno « smistando » tra regioni, province ed aziende. La marcia è verso il privatismo e non dal privatismo in sepra,
Ora la posizione di Marx ri spetto a Proudhon, ben chiara fin dal 1844 e ribadita nell'opera ap posita Miseria della Filosofia, ol tre che nelle tante citazioni del Capitale da noi più volte date, non consente nel confutare un « comunismo a salarii eguali » - l'egualitarismo di cui i Krusciov parlano con tanto disprezzo be stemmiando anche falsi di Lenin - ma nel confutare la vacuità proudhoniana che concepisce un socialismo che conserva i salarii, corne li conserva la Rùssia. Marx non batte la teoria dell'ugua glianza, ma la t-eoria del salariot Salario è non-socialismo anche se si potesse livellarlo. Ma: non livel lato, non egualitario, è un non socialismo a (cento volte) più forte ragione.
Sebbene il punto che abbiamo scelto sia prettamente economico, passando finalmente a citare Marx non si puô omettere l'os servazione che già siamo (primo manoscritto, lavoro estraniato) nel campo dell'impiego, sia pure con intento polemico, della ter minologia filosoffea: Essendo que sta, con piena ragtone, derrvata da quella di Hegel, dovrebbe già esser stata premessa la condanna del sistema hegeliano nel suo in sieme, a eui infatti abbiamo già fatto pîù sopra riferimento, L'economia politica classica, os
sia borghese, non ha potuto evi tare di fornirci la chiave del mo vimento della proprietà privata. Con tale chiave noi le abbiamo strappato il suo seçreto: essa pro prietà è il pTodotto del lavoro alienato. Infatti nella società b<Yr ghese tipo vi sono (questa la sin tesi di tutta la economia marxi sta corne descrizione del capitah smo) due forme di proprietà: di capitale, o mobiliare, che dà pro fitto - di immobili, che dà ren dita fondiaria. L'una e l'altra, se conda l'economia dei nostri av versarii, misurano il loro valore seconde il lavoro. Ma chi presta lavoro nella presente società non ha alcuna proprietà privata, nè mobile, nè immobile. Tutta la proprietà privata è lavoro aliena to. Il proletario subisce la aliéna zione del suo lavoro, che è (par-
te filosofica) alienazione di sè stesso. Contentiamoci di questa for
molazione umile per Introdurre il passo su Proudhon. « Questo svol gimento getta immediatam.ente la luce su alcune contradizioni 11.on Tisolte sinora: 1) l'economia poli tica prende le mosse cf.al lavoro inteso corne t'anima propria deUa produzione, eppure non dà. al k.. voro nullà: mentre dà alla. pro prietà PTivata tutto ». Non sareb be una risposta dire che la forma capitale dà al lavoratore il sala rio. Questo non nuô divenire, in linguaggto umilè, nè proprietà mobiliare nè immobiliare. Nel linguaggio alto di Marx questo, il salario in danaro, non· potrà mai annullare la estraniazione dei proletario dalla natura di uomo che era in lui. Seguitiamo a leg gere.
« Da questa contradizione prou dhon ha conclu.so in [aoore del lavoro contro la proprietà priva ta ». (Egli e:a il vero padre del la illusione unmediatista viva tal quale ancora. adesso). « Ma noi invece ci rendiamo conto che qu.e sta contradizione apparente è la co7\tradizione del lavoro estrania to con se stesso, e che l'economia politica non ha fatto altro che e!porre le leggi del lavoro estra niato ».
« Qu.indi riconosciamo pure che salario e proprietà privata sono la stessa cosa (leggiamo: una so cietà basata su salario Pilgato in danaro è società di proprietà pri v~ta, ~on comunista, e aggiun g1amo 11 corollario: anche se non ci fossero proprietarii fondiarii e prop~ietarii di capitale) poichè il salano, anche neUa misu.ra in cu.i il P!Od?tto,. l'oggetto del lavoro, retribuisce il lavoro stesso, non è che una conseguenza necessaria della estraniazione dei lavoro e inf atti anche net sala rio anchè il lavoro non appare corne fine a sè stesso (lo apparirà qûando non sarà pagato, in quanto il prestar lo alla società sarà un bisogn0 e in quanto soddisfazione di biso gno una vera gioia) ma è al ser vizio della retribuzione (il lavoro è una venale imposizione). Ve .. dremo cià minutamente più tar-
di (nel Capitale la parte del va lore di scambio della merce pro dotta, ossia della grandezza ca pitale, che si chiama capitale va riabile, vale il salario dato ai la voratori, etc.), ara tiriamo an cora soltanto alcu.ne poche consc gu.enze » .. I J ..
•i - Etertt0 errart di Prauian Ci férmeremo ancora breve
mente sull'errore - più longevo del nostro secolare puro marxi smo - di Proudhon. Accettata, come dialetticamente facemmo anche noi, la dottrina della eco nomia classica: tutto il valore è lavoro; egli elaborè> un program ma ri"voluzionario soltanto quan titativo (quindi non rivoluzio nario). Occupare il campo del profitto o plusvalore e ripartirlo nel campo salarii. Immaginato er roneamente che per taI modo il salario medio divenisse altissimo, propose che questo enorme « red dito annuo » fosse socialmente spartito in uguali parti tra i mem bri della società, divenuti tutti operai salariati. La dimostrazione quantitativa
che con tale pretesa rivoluzione i salarii crescerebbero di tanto po co, che non si avrebbe nemmeno « violento aumento » è forse più intelligibile; ma alla base della nostra dottrina di partito sta la molto più valida obiezione quali-
tativa: restate sempre nel mise- ro ambito della proprietà privata. Riflutiamo la falsa eguaglianza non perchè nel nostro programma debba essere disu.guaglianza, ma perchè i vostri uomini economi camente uguali, con misura di valore monetario, sono uguali al l'uomo schiavo di oggi, al prole tario, e non sono ancora l'uomo umano, della società senza classi - e senza anche forme imperso nali, termine che vale l'astratto del testo di Marx, di proprietà fondiaria e di capitale indu striale. Immediatisti nuovissimi ripeto
no la ingenuità di Proudhon, ma dopo che da più di un secolo fu svelata, in questo testo corne nel le polemiche con Bakunin, nel- 1' Antiduhring, nella lotta con Lassalle, nella critica a Gotha (più tardi nella lotta contro i sin dacalisti e i riformisti e l'onda del revisionismo stalinista-kru scioviano). Togliete le persone fi siche degli sfruttatori e finirà lo sfruttamento. Ieri erano un pu gno di nababbi della terra e del l'industria, oggi sono uno strato sociale di gente altopagata, fun zionarii, tecnici, specialisti, etc. Mettiamo tutte le mesate insieme e dividiamo in parti uguali. Centocinquant'anni dopo, questa
bambinata è ancora più debole. Allora ci imputarono ( quelli che
« Oro! Oro prezjoso scintillante e giallo! No, o dii, non vi be stemmio se invoco l'oro. Esso è tanto potente da fare bianco il nero, bello il bru.tto, giu.sto l'in giusto, nobHe il volgare, giovane il vecchio, coraggioso ogni codar do... Egli distoglie il sacerdote dall'altare, strappa il gu.anciale di sotto il capo di chi riposa. Que st<J giallo schiavo unisce ed in frange le fedi sacre, benedice i maledetti, rende amabile la leb bra stessa, onora i ladri e dà lo ro croci d'onore, ossequio ed in fluenza nel consiglio dei seniori. E' desso che ridona lo sposo al l' afflitta vedova, profu.ma di maggio e di gioventù rinnovata la vecchia daUe purulente piaghe che sentiva di ospedale. 0 m.etal lo maledetto, prostituta oscena degli u.omini, tu. acciechi neU'o dio i popoli! » E più oltre l'invettiva si cam
bia in sarcasmo feroce. « 0 tu, dolce regicida, nobile
agente di dissenso tra padre e fi glio! tu, splendido insozzatore cii ogni piu. puro talamo! Tu, Marte valoroso, tu, seduttore eternamen te fiorente di giovinezza e tene ramente amato, la cui rossa fiam ma fonde la stessa bianca neve consacrata nel vergine grembo di Diana! DIO VISIBILEÊ che leghi strettamente LE COS IMPOS SIBILI a conciliare, e le costrin gi a baciarsi contro natura; o tu, pietra di paragone di tutti i cu.o ri indovina che l'u.omo, il tu.a
passo in cui Mefistofele vuol con- sdhiavo, puà ribella7:si, e ~o!l- il vincere il vecchio dottor Faust tuo potere getta gli u.omim in che il potere (in effetti diabolico) u.na tale_ discordia .sc~nvolge?tt~, sul danaro vale il dono della ri- che resti alle bestie il domimo conquistata giovinezza.. del mondo! >~ •
« Eh diavolo! Certamente mani Le parole .m ma1usco~o son? da e piedi, testa e sedere, son TUOI ! Marx sottolmeate._, Egh contmua Ma tutto quello che mi posso go- ?el commento al pm gr~de poeta dere allegram.ente, non è forse mglese dopo quello al p1u grande meno MIO? Se posso pagarmi sei poeta tedesco.
0 stalloni, le loro forze non sono le . « ~~akespeare pone ~oprattu.tt mie? Io ci corro sù; e sono per- in rihe~o due _c~r~t!eri_ ~el_ dana; fettamente a mio agio come se a- ro. 1) e la dt~~nita visi~ile ch . vessi ventiquattro gambe ». trasfor1n0; tutti t caratteri u.~a1:1
, . . e natu.rali nel loro opposto, Z uni- , La metafora e ch1ar~, .11?· ~uant? versale confusione e rove$ciamen e, anche perduta, la v:ir~hta che t; to delle cose. Esso fa fraterniz P:omessa ~orne ottemb1le _da cb1 zare le cose inaccostabili. 2) è la d1~ponga d1 un pot~r~ n_iagico che meretrice universale, l'u.niversale gh apra ui:i conto 1llim1ta~o sulla ruffiano degli uomini e dei po banca naZlonale; e non. importa 'poli». se Voronoff, al t~mpo d1 Volfan- Il testo prosegue in una esplici go, Fausto e Mef1sto, non era an- ta interpretazione delle scottanti cora nato. . . antinomie dello squarcio scespi- Ma lasc1amo 11 commento a! riano che per quanto mirabile non
g:a_nde M~rx; e non occorr1: v1 riporteremo tutta. d1c1amo d1 .correrE: c_ol pens1ero Per la conclusione programma alla ~conom~ « s~c1ahsta » calco- tica che qui interessa, circa la lata m rubli da cuna a fondo. inammissibilità della moneta co-
« Cià che mediante il DANARO me « vero cemento, vera forza è a mia disposizione, cià che io chimica di affinità della società » posso pagare, cià che il danaTo in ogni economia· che non vada puè> comprare, quello SONO 10 condannata e disonorata corne STESSO, io, il possessore del da- privatista, riportiamo pochi passi naro medesimo. Quanto grande è 'ctecisivi. il potere del danaro, tanto grande « n danaro ·2 il potere alienato è il MIO potere. Le caratteristi- dell'u.manità ». Le società dunque che del danaro sono le mie stesse in cui il danaro circola sono so caratteristiche e le mie forze es- cietà in cui domina l'alienazione senziali, quelle di me stesso, che del lavoro e dell'uomo, società di ne sono il possessore. Cià che io proprietà privata, restano nella SONO e POSSO, non è quindi preistoria barbara della umana affatto determinato dalla mia in- specie e nel sottosuolo storico dividu.alità. 10 sono BRUTTO, del socialismo e del comunismo. ma posso comprarmi la PIU' Non è solo il danaro ma è lo BELLA di tutte le donne. E quin- scambio, il libero scambio, che di io non sono brutto, perchè caratterizza le forme umane pre l'etfetto della mia bruttezza, la socialiste e non sociali::;te. « Sic sua forza repulsiva, -è annuUata come 'il danaro si puà scambiare dal danaro. Io, considerato come non con una determinata qualità_ individu.a, sono STORPIO, ma il 1,<l con un oggetto determinato, nè danaro mi procura ventiquattro con u.na determinata delle forze gambe; quindi non sono storpio. essenziali dell'u.omo, ma contro il lo sono un u.omo malvagio, diso- complesso (leggiamo: contro una nesto, senza scrupoli, sono stu- qualunque parte) del mondo og pido; ma il danaro è onorato, e gettivo naturale ed u.mano; esso quindi anche il suo possessore. ll du.nque scambia, considerato dal danaro è il bene su.premo, e qu.in- punto di vista del su.o possessore, di anche il possederne è ben,; il ogni proprietà contro qualu.nqtte denaro inoltre mi toglie la pena proprietà, e contro tutti gli og di essere disonesto,- e qu.indi si getti, per qu.esto è la conciliazio presume che io sia onesto. Io 10- ne degli impossibili ... » e qui no STUPIDO ma il danaro è la Marx richiama la frase di Sha VERA INTELL!GENZA di tu.tte kespeare sul costringere i contra le cose; ed allora come potrebbe riii a baciarsi. essere stupido chi lo possiede? La traduzione staliniana ha Inoltre costui potrà sempre com- sconvolto questo passo, da cui perarsi le persone intelligenti. e emerge la insanabile contradizio chi ha potere sulle persone intel- ne tra socialismo-comunismo, e ligenti non ha più ihtelligenza di scambio monetario, anche del da ogni u.omo intelligente?» naro che l'operaio abbia gu.ada-
•.. « non puà il danaro forse scio- gnato col lavoro. Le- parole riportate sono state
cosi scritte nella edizione Ber lino-Einaudi: « il danaro ... scam bia le caratteristiche e gli oggetti gli uni con gli altri, anche se si contraddicono a vicenda ». Un
(Segu.e a par,. 4)
ci confondevano coi socialisti vol gari) di generalizzare la miseria. oggi da Russia e da Stati Uniti, con ideologie che si stanno co niugando, provano che il livella mento è già in atto, e i suoi po stulati sono svuotati. Ma è be'1 altro e ben più tremEndo quello che noi postulammo, e postuliamo negli stessi termini, a cavallo del trascorso secolo e spregiando la sua civiltà insensata e folle. Ci resta solo da rispondere che
è egualmente straniato da vero uomo il membro della societ?i contemporanea, anche se colco sizzato di case bestie attrezzi e libretto di banca. La sua estra niazione sta nelle guerre cicliche sterminatrici, nelle crisi di sva lutazione della moneta, nella ul tima trovata dei debiti su acqui sti e consegne a vuoto, nella di soccupazione che incombe per Je degenerazioni dell'automatismo tecnico, Illasturbazione della scienza. La alienazione disumanante sta
oggi ancora in un altro sinistro fantasma, mezzano di quello del la terza guerra; la pace tra gli stati-lupi, veri mostri che nei due massimi vertici, allo stesso tito lo, possiamo definire schiavizza tori, estraniatori astratti. li loro accordo non puô essere che nella condanna della massa degli uo mini a restare disumanati.
Aut denaro, aut socialismo Non è il salario il solo fenomc
no eoonomico positivo che ci con sente di dichiarare di essere an cora al di qua della caduta del la forma capitalistica. Questo stesso concetto lo potremmo e sprimere col dire che non vi è an cora socialismo quando al lavoro è dato un valore; e tanto avviene quando ad ogni altra merce è dato un valore di scambio. Sono eguali sterili tentativi di vuoto immediatismb invocare che ncn abbiano valore le merci, ma ne abbia il lavoro. Sarebbe puro proudhonismo più o meno anar cheggiante. Le sferzate di Marx a Proudhon consistono nella pro va che egli, esasperando la tesi del lavoro solo valore, in realtà esalta e contrappone il. capitale moderno alla proprietà terriera, e distrugge questa a vantaggio del capitale quando cred.è di far lo a vantaggio del lavoro ( vedi sopra: « Proudhon ha concluso a favore del lavoro ,contro la pro prietà privata >i - e più avanti: « tutto ciô che Proudhon intende corne movimento del lavoro con tro il capitale ... non è che il cam mino della vittoria del capitale industriale »). Idem per gli alti indici produttivi russi!
Che dunque molti altri siano i fenomeni (presenti ad esempio nella struttura sociale russa) che ci autorizzano a negare la forma socialista, oltre quello del sala rio in moneta, puè> riferirsi al se guente altro passo, di poco suc cessivo a quello sulla eguaglianza dei salarii.
« Avendo trovato mediante l'a nalisi il concetto della proprietà privata basandoci sul concetto del lavoro estraniato, alienato, ora possiamo col swrsidio di questi due fattori sviluppare tutte i,e CATEGORIE della economia po litica, e ritroveremo in ogni ca tegoria, come ad esempio la SCAMBIO, la CONCORRENZA, il CAPITALE, il DANARO, solo una espressione DETERMINATA E SVILUPPATA di questi primi concetti fondamentali ». L'indubbio e non astruso senso
di questo passo è che dove trovo scambio, concorrenza, capitale, danaro, etc., ivi ho il diritto di dire: forma economica borghese, non socialista. Ben aitre categorie si possono
elencare, anche sulla base di que sto sintetico e perfino morico te sta: il risparmio, la divisione del lavoro - ma per il momento ci basta fermarci sul più c!,:imoroso: il danaro. Un suggestivo brano del mano
scritto è dedicato a questa cate goria infernale. Marx impiega due passi memo
rabili delle più grandi letteratu re, il primo è di Goethe nel Faust, il secondo di Shakespeare nel Timone di Atene. Poi li commen ta entrambi. Cominceremo dal
Leggete e diffondete
H programma comunist,
gliere e stringere ogni vincolo? E quîndi è esso anche l'u.niversale dissolvitore? ... » Marx si ricollega nel suo inter
pretare all'altro non meno splen dido passo che ha preso da Sha kespeare. f '1 • lnvattiva al più infama lddio
IL PROG:RAJIMA COMUNISTA
sull'Insieme di classiche valuta zioni màrxiste in luoghi che sa rebbe lungo spulciare, va anche messo in rilievo che la frase dei primi egualitarii origina intuiti vamente da una posizione di clas se. Si tratta della negazione della ideologia della rivoluzione bor ghese che, nel suo sforzo vano di emancipare l'uomo partendo dal pensiero, grazie alla çonfutazione dell'autorità dei dogmi chiesasti ci, si spinte fino a fare della Ra gione una Dea con altari. Ma
. questa Dea non aveva più grazie zio è la proprietà privata GENE- Noi vogliamo che i capaci di degli antichi santi per gli stoma RALE. Prendendo questo reppor- lavoro muscolare . soltanto con- ci vuoti, e un primo moto di ri to nèlla sua GENERALITA', 11 trollino la società, calpestando i volta gridô che il pane si conqui eomunismo nella sua prima forma sapienti e i poeti? Ma è la vostra sta con la forza e non con la ra è soltanto la GENERALIZZA- società capitalistica che tutto fon- gione o la democratica persua ZIONE e quindi il COMPIMEN- dando sui danaro tutto insozza, il sione. TO (dialetticamente, il conato di lavoro materiale che sarebbe at- Una simile reazione 'è consona soppressione si converte in corn- tività bella facile e gradita se I al pensiero marxista e ricorda la pleto sviluppo) della proprietà non lo umiliasse il salario, quan- contemporanea Ideologia Ted.e privata. A questo titolo (quel co- to il pensiero umano nelle sue sca, in cui Marx colpisce Max rnunismo) si presenta in una du- manifestazioni, che avete re~o ve- Stirner, discepolo di Hegel e pui plice forma. Anzitutto_., la domi- nale e succube al vostro d10 su-1 idolo dell'individualismo anarchi nazione della proprieta privata è premo, I'oro, scendendo ogni de- co, che nella sua famosa opera: ai suoi occhi cosi tremenda, che cennio di più ne! turpi bassifon- Io; l'Unico e la mia Proprietà esso vuole annientare tutto etô di della vostra civiltà, a cui prefe- esalta il rapporto di proprietà co che non puô essere posseduto da riamo la bellezza vera delle età me « prolungamento » dell'lo (la tutti come PROPRIETA' PRI- barbare. mano prende l'oggetto e I'utensi VATA. Poicnà per esso il possesso E, anticipando il secondo punto, le ... ) e si dedica ai giochi di pa fisico immediato (sciogliamo la noi vorremmo, abolendo la vo- role che Marx dileggia, corne nostra riserva: nel comunismo stra forma di rapporto tra i due quello tra il tedesco Mein (ag propriamente detto l'uomo conse- sessi, la famiglia monogama (cer- gettivo mio) e il sostantivo Mei gue tutte le facoltà e soddisfazio- to che lo vogljamo, sarà risposto, nung che vale Opinione. ni, non per attribuzione individua anche nel nostro programma E' buon marxismo il non la immediata, ma mediata, traversa scientificamente marxista) fonda- sciar mettere la parte mentale e il « salto » della persona .« prâva- re la universale fornicazione? il gioco del cervelle prima del ta» alla umanità co_mumsta) !1,o Siete voi borghesi che avete fat- rapporta di lavoro nella sua ba il valore di scopo unico della vita to questo in alto (vedi crociere se materiale; e quella vecchia in e dell'esistenza, l'attività ~eter- di miliardarii) scambiandovi le vettiva alla Ragione-Opinione si mianta d-egli OPERAI (Ieggi ma- donne corne le sigarette di mar- collega, sia pure in forma di in nuali) non viene soppressa (co- ca tra smaliziati sorrisi rendendo tuizione primitiva, col concetto me nella società non salariale so' - in basso venale ogru' donna e rivoluzionario che va chiesta al tanto potrà essere) ma esresc a ogni rapporto di amore e « og- militante comunista la forza del tutti gli uomini. Si vuole per at- gettivizzando »· socialmente tutta muscolo che colpisce prima del to di FORZA fare astrazione dal la mezza umanità che è di sesso l'orientam.ento di pensiero e del talento etc. (leggi non riconosce- femminile, e che l'infamia pro- la « coscienza », corne il grande il lavo;o mentale intellettuale, e prietaria opprime nel senso atti- marxista Lenin dimostrô magi- meno nobilmente' sedentario) » vo e in quello passive; La socie- stralmente in Che fare?
Ci si permetta, prima di segui- tà di pro~rietà prtvata è 9:liena-; . Cio nulla toglie alla dimostra re Marx nel secondo punto im- zione dell uomo m ambo 1 sessr zicne del comumsmo mtegrale, putato ai gloriosi eguali, ossia la ed è doppia~~nte alienazione nel che n~lle pagine, che trattiamo ri questione sessuale, la comumone sesso femm1mlE;. . . . voluz1onanament_e,, nasceva l;on delle donne, di interpolare qual- Il nostro chiarimento, di cui tutte le sue qualità e caratteri, e che nostro chiarimento. La vit- torniamo a scusarci, riguarda 11 trova una soluzione davvero toria del comunismo non si pote- primo punto, la questione del la- grandiosa del nuovo scioglimento va avere senza un arsenale di voro manuale e di quelle intel- luminoso degli eterni enigmi u armi teoriche possenti, questo è lettuale. mani, che un secolo prima di oggi un nostro secolare caposaldo. Ci Se il nostro testo sottolinea ]a esplose nella storiah ançhe nella serve I'alta polemica prima ed parola [orza nella frase che si ri- condanna (che qui a un grande insieme al materiale terrore. In ferisce alla svalutazione del ta- capitolo) di ogni divisione del la questi passi si anticipano quelli lento, dell'ingegno; è per una voro, e nel passo che ticordammo classici del Manifesta, e si arma chiara relazione al passo del pro- di Engels sullo stupore del fili il partito comunista mondiale e gramma di Babeuf, in cui è det~? s~eo 9uando gli ~az:lianio d~l permanente delle. nos~~ risJ!oste I che la [orza sapra con~are piu I architetto che fara 11 carrettie incendiarie alla rpocrrsra diffa- che la ragwne. Basandoci non su re, e che daremo a suo luogo. matrice borghese. una critica nostra personale ma
La struttura economica e sociale . della · Rnssia ·. - ~
e la tappa del trasf ormismo involutivo al m · Congresso (continuazione dalla terza pagina)
tenativo di falso sciocco, ma fal so sempre. Ogni qual volta vi ha scambio contro danaro, serge di per ciô stesso quella contradizio ne, che è alienazione dell'uomo, che è privatismo proprietario, che è assenza storica della rivolu zione socialista.
' \ , Propriatà e individualità Tutta la nostra tesi ha la for
ma di una spietata opposizione tra individualismo e socialismo, seguendo il trapasso che è in tut to lo sviluppo di Marx, tanto eco nomico che storico che « flloso fico », dall'uomo individuale al l'uomo sociale, che solo merita la qualità di umano! Il lettore che scorra il testo
dei « manoscritti » che andiamo seguendo rileverà certamente che, nella forma letterale, non si tro va forse una espressà condanna della individualità personale ma in certo modo una sua difesa con tro lo stritolamento che la forma capitale-mercato-moneta fa del vivente uomo. Lo svolgimento de ve perè essere colto, se vogliamo riconoscere la nostra classica te si programmatica - allora ed oggi identica - quando, nella ve ra e propria nostra guerra dia lettica contro gli apologisti bor ghesl (economisti, politici o filo sofi; inglesi, francesi o tedeschi) conduciamo questo uomo, pestato corne individuo dalla infamia di classe, alla riconquista. Egli non ritroverà e rioccuperà se stesso, solingo ed egoista, ma la sua « rientrata dalla estraniazione >, la riverserà nell'uomo sociale in cui i'uno e gli uni non si distin guono più dalla società senza classi, dalla umanità comunista. Non noi avremo ucciso la pet
sona umana, ma la bestialità del la forma privatista e borghese. Nè noi, rivoltizione comunista, le ridaremo vita corne era, ma l'a vremo trasposta nella persona so ciale, la prima veramente umana.
· Sarà cosi chiusa e sepolta la sto ria degli individui e la sua spie gazione individuale. Perchè quel la storia corne finora si è svolta non ha elevato I'individuo uma no se non nella serie delle men zogne, ma ha proceduto camrni nando senza esitare sulle monta gne di individuali carcasse. In tale spirito va letto questo
passo, ultimo della maledizione al danaro, prima di quello che fa da coronamento al capitole, .che sa rebbe comodo attribuire ad un lirismo di Marx, ma che riservia mo corne conclusione trionfale.
« Già in base a questa determi nazione ( del danaro corne mezzo esteriore per ridurre le rappre sentazioni immaginarie a realtà, quando fini illeciti e bisogni im possibili contro natura diventano veri per il possessore di danaro, e la realtà ad illusione, quando il bisogno di sfamarsi per vivere dell'uomo non è soddisfatto man cando il veicolo danaro) il dana ro è dunque l'universale rovescia mento della INDIVIDUALITA', rovesciamento che le capovolge nei loro contrario e alle loro cœ ratteristiche sostituisce caratteri stiche contradicenti ». Poichè è Marx che sottolinea
la parola individualità, si potreb be incautamente vedervi una ri vendicazione della individualità, corne contenuto di quel raddriz zamento, che altro non è che il programma della rivoluzione co munista. Ma il demonio danaro con quel
la sua infernale potenza di dare a chi non fu promesso, e togliere a chi fu promesso, rovescia la ca rattel'istica dell'uomo in quanto gli dà quella della bestia. Non uomo ma bestia chi è sottoposto a prostituire il suo lavoro contra salario ( gli operai delle fabbri che di Francia chiamano la pro stituzione delle loro mogli la de cima ora di lavoro, e cià è vero alla lettera - (e altrove) - la prostituzione non è che un aspet to particolare della generale pro stituzione dell'operaio, ed essendo tan ta l'inf amia di chi si prostitui sce come di chi prostituisce, an che ii çapitalista entra in questa categoria); non uomo ma bestia chi noleggia l'altrui lavoro per danaro. Se noi invertissimo il ro vesciamento ridando all'uomo im bestiato la stessa singolarità che gli dava la società borghese e le sue varie ideologie, lo faremmo rientrare nella bestia. Ma il co munismo lo eleverà ad uomo fa cendolo entrare in una nuova es senza umana, attinta sopprimen do ogni cessione ed acquisto per danaro. In questo senso Marx e i co
munisti vincono l'individualisme e sopprimono l'alienazione del l'uomo da se stesso.
Il comunismo grossolano
comunismo sono gli stessi che, ravvisandosi nella società .russa di oggi, autorizzano noi suoi cri tici a demolire la leggenda che essa sia una prima apparizione storica del socialismo e a negare ai suoi bassi apologeti il diritto di dirsi rivendicatori del program ma classico del marxismo rivolu zionario.
1 ]- - La rozzazza sovietica Limitiamoci a rtcordare la so
lita discussione sul carattere del la proprietà colcosiana che a dif ferenza di quella industriale non è del tutto statale, in quanto per il colcos-azienda è cooperativa, per le parcelle contadine è singe la. Si intende che ci riferiamo al la proprietà mobiliare, capitalî stica, di attrezzi e scorte, e non alla terra, finchè facciamo uso del linguaggio dei russi, pur avendo marxisticamente dimostrato che in effetti la terra dichiarata ap partenente alla « nazione », è ge stita corne privata proprietà del colcos in grandi estensioni, e del colcosiano nei milioni di campi celli. Quando i russi ,discutono della
proprietà agraria si domandano se puo corne quella industriale di venire la proprietà di tutto il po polo. Stalin disse - rudemente di no perchè non si puô espropriare il colcos e tanto meno il eolco siano. Adesso (vedi ad esempio il servile articolo di Rumiansev da to in italiano in Problemi della pace e del socialismo di agosto 1959) al tempo stesso si dispre gia Stalin per incensare nuovi pa droni, si ciancia di mentito au mento quantitativo della agricol tura e di passaggio anche in que sta dal socialismo al- comunismo (!!), e intanto si difende la nuova formola KrUscioviana sulla piena disponibilità ai colcos di tutto il loro reddito in modo che si pos sono autofinanziare. La formola retrograda tende a celare il rap porto di sfruttamento degli agri coli sui proletari, sotto forma di un minore investimento statale nei colcos, cui perè sono resi li beri i prezzi di vendita (la stessa Pravda comincia a denunziare gli estremi di questa avanzata sulle spalle dei lavoratori, di scate nati « materiali interessamenti > J. In eccinomia marxista il reddito dei colcos, vera anonima privata, si compone di profitto di capitale e rendita fondiaria. Finanziandosi con l'autoccu.mulazione, il priva to colcos si svela corne proprieta rio di terra e di capitale indu striale. Non si va dunque verso la proprietà di tutto il popolo, che si sta smantellando a gran ritmo anche nell'industria, ma, con sfacciataggine che peggiora quella dello stesso Stalin, si va in senso opposto. Ma la formola « proprietà di
tutto il popolo » appartiene al « comunismo grossolano » che col solito tecoppismo (o, pei più gio vani, teddiboismo ideologico) si vuole gettare addosso ai poveracci del « gruppo .antipartito » o si vorrebbe gettare addosso a noi, se ci si facesse l'onore di vederci. Il passo di Marx lo proverà, e
a noi esso interessa per delucida zione teoretica sul concetto della « personalità ». Noi seguiamo Marx quando deridiamo la mito logia odierna della Persona -uma na, corne lui mostrando che gli apologeti di questo feticcio sono gli stessi che lo pestano con osce no cinismo corne si puo fare di una manciata di lumache in un mortaio. Tale sarà il senso deI I'utTa-colloquio di questi giorni, vero baèio tra gli impossibili, de terminato dal demone dell'oro e del mercato. / 2 - M111 a il "c11unis~o rozzo,,
Su di un altro brano importan- Quando il comunismo sorge lo te dei manoscritti del 1844 ten- fa corne « espressione positiva tano gli staliniani di mettere della proprietà privata soppres- l'accento: quello che svolge la sa, e quindi nella sua prima for critica del primo comunismo coe- ma è la proprietà privata gent va della grande -rivoluzione fran- rale ». cese. Prima di seguire lo svolgimen-
Ma questa critica ha solo il to · dell'importante passo è bene senso di negare a quello stadio la localizzare un poco storicamente potenza di giungere davvero a ed economicamente i concetti. viricere la disumanizzazione bor- L'apparire della produzione per ghese. imprese a gran numero di lavo- Questo stadio segue l'esame dei ratori tanto nell'industria che
precedenti, e tutti hanno già in nella manifattura, presenta un questa base cardinale della no- primo lato che è positivo, ossia la stra dottrina storica la loro spie- maggiore efficienza del lavoro · u gazione e la verifica della loro mano rispetto a quello parcellar<' funzione utile. · artigiano o contadino. Questu La opposizione tra proprietà spiega cpe alcuni sistemi voglio
privata e non proprietà (parte dal no spingere ai suoi .estremi que terzo manoscritto dal titolo sto vantaggio e il loro mito è l'u « Proprietà privata e comuni- pologia d~ll'in_dustria. ~a quest~ smo >>) è già implicita nelle so- grandegg1a, r1ducendo mnumen cil!tà antiche ma nella stessa for- contadini ed artigiani già pro ma schiavistica non è manifesta prietarii sia pure in p_iccole qU(?tE; la alienazione dello schiavo, og- di terra e strumenti produtt1vi getto di proprietà (ricerca da fare (capitale) a miseri proletarU. sui noti testi per la serie tipica Questo processo espropriativo che delle forme di produzione). La sarà svolto nella dottrina della esigenza di sopprimere la estra.a._ accumulazione iniziale nel Capi niazione del salariato non pro- tale Libro Primo, basta ad infa prietario appare dopo che la eco- mare le aurore della civiltà bor nomia classica ha amtnesso che ghese e meccanica, ed intanto tutta la proprietà è lavoro. I pri- rende evidente la alienazione da mi tentativi di risolvere l'antite- una forma più umana dell'artigia- . .. . si tra proprie!arii e non proprie- no e contadino, colle difese delle S~guendo lo sc?rc10 ~to:1co, do- tarii sono stor1camente embriona- forme medioevali più volte trat- po Il cenno sugh utopIStI e sullo li. I socialisti francesi con Prou- tate « immediatista » (vedremo che dhon . rivendie.ano c?e !utta la Qui la estraniazione è pratica questa. parola non è un nosh·o propr1età terr1er!i; ~1a r1dotta a perdita di un piccolo retaggio e neo]og1smo) Prou~ho~, . Mar~ capitale (n~l~a ~1u--m q1:1esto de- di una dignità di produttore auto- porta. sull~ scena 1 prrm1 mot1 gli econom1stl ncardian1) e pas- .nomo e autosufficiente. E' chiaro che r1vend1carono nella lotta so sano a livellare tutto questo. ca- che la inversione della alienazio- ciale (non nella sola letteratura pitale, che è lavoro oggettivato, ne si presenti corne la riconqui- sociale) il comunismo corne pro con un salario (corne già tratta- sta delle perdute parcelle e la as- gramma. to) uguale.~r tut~i i,membri di segnazione ad o~i membro della La sbozzatura dello scorcio è 'a questa soc:eta cap1tal~sta. Î;-'Uto- società di una hber.a parcella. grandi colpi di scalpello da mazza pista Fourier vede la mfam.ia del Questo errore d1 prospettiva pesante ed impone anche in lavoro industriale e si w_iisce a fi. frutto dei temJ?i, giustifl.ca il co~ qualche' dubbio del te;to un mas- siocratici nel voler cons1derare 11 munismo grossolano. Ma è inutile simo di attenzione. ' lavoro agricolo corne lavoro per la insinuazione degli ex comuni- « Infine il comunismo ,è l'e eccellenza. Invece l'altro grande sti russi che vorrebbero seppelli- spressione POSITIVA (consiglia utop~ta Saint Simon (altamente re in questo co~unismo .• ~genuo ~o di tradurre la. sottolineatura amnurato da Marx e da Engels) e arretrato le od1erne entiche al • d1 Marx con: non p1ù solo teorica, esalta all'oppos~o corne. strad~ l?ro ~pur!o sist.ema odJerno. Tut-, rr_ia pratica, corne postulato ,di ~ della emancipaz1one degli opera1 tl i difett1 che il marxismo scien- z1one umana) della pt'oprieta pri il Iavoro industriale. tifico imputa a questo primo rozzo vata soppressa, e quindi aU'ini-
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Sua sommità il vertice visto in manicbe di camicia
e Nel 1920, accorrevano a Mosca i rivoluzionari di tutti i Paesi: si trattava, intorno alla ricostituita In ternazionale dei Lav<»"atori e nella luce smagliante dell'Ottobre Rosso, di muovere all'assalto dei pilastr1 mondiali del Regno della Merée. Anno domini 1959, il pellegrinaggio a Mosca è compiuto, sulle rnacerle della III internazionale, da ministri e presidenti borghesi, da riformisti britanmci o italiani e, soprattutto, da cinematografari U.S.A. o da ma gnati dell'haute couture parigina: l'offensiva è diretta 1:ontro i lim1ti ancora frapposti al regno incontra stato della Merce. Marcel Boussac, arricchitosi in due guerre rnondiah fornendo tele e c.amicie a militari e civili, a vivi e a morti, e traffican do in cavalli da corsa; Marcel Boussac, proprietario di sessanla fabbriche in Francia e, cavalli " parte, cornodamente seduto su .un patrimcnio di cinquanta ~liardi d: franchi valutati (si ignora quanti siano i reali), è stato, come di dove rè, invitato a Mosca da Krusciov - la pacifica coesistenza è per lui si.nonimo di « camicie, mutande, ve stiti Boussac in tutto il mondo, a oriente corne ad occidente ». Kru sciov non parla che di scambi: vo lete che Boussac sia da meno di Krupp? Di ritorno a Parigi dopo lunghi colloqui con Nikita, egli ha detto: « lo sviluppo delle relaziom internazionali puô ora essere con siderato con un certo ottimismo 11. Camic1e, 11 turno è vostro!
• Pietro Nenni tripudia: quello che è avvenuto in questi giorni di periplo eisenhoweriano in Europa è « un vero e proprio rovesciamen to degli spiriti » (forse voleva dire: delle carnicie), una adesione popo lare alla poli tic a della· distensione ». Marcel Boussac non è forse anch'e gli « popolo »? Per don Pietro corne per lui ed Alfred Krupp, « nel fra gile germoglio della distensione che sta rornpendo l'indurit11. <:rosta della politica internazionale, si compen .. diano le nostre migliori speranze ». Signori, si vende: chi macchine, chi carnic.ie, chi balle. • KrUppo, Boussac; potevano man care all'appuntarnento i laburi~ti Gaitskell e Bevan? Poteva Krusciov non sottolineare al loro nobile co spetto che, come già nei rapporti con miliardari superafruttatori e mi-
nistri supercollitorti, cosi « nei rap porti internazionali fra i partiti, il PCUS non pone limiti alla ricerca di intese sul terreno della lotta pe, la distensione, il disarrno, la .siste mazione dei problemi più importan ti » (Unità del 5 settembre). E, dopo il colloquio coi due santoni laburisti, poteva il comunicato conciusivo noz, ribadire « la gTande funzione che, nel migliorarnento continuo di que sti rapporti ainichevoli,. spetta a_l commercio, agli 1c11,m_bi c~lturah, alle visite di oTgamt,ni •ocia!i e di tuTisti »? Il monda nuovo offerto ai proletari da Krusci<?v e ~a Gaitskell si reggerà su due ~1lastri o, come Ei dice su due • partite della bilancia dei pagamenti »: i~ commercio (ivi compreso quello d1 carta straccia o, in altri termini, di If cultura ») e i! turismo. Rivoluzione? lotta di clas se? partito comunista mondiale? Roba vecchial
e Distensione fra gli Stati di stensione fra le classi: il teore~a è ovvio. e naturale. Perciô, organiz zando a Modena « il più straordina rio dei ,Festival», l'Unità l'ha impo stato sul tema della « svolta che è in atto sui terreno della distensione internazionale e su quello delle con veTgenze all'interno del nostro Pae se». Per chi trova.sse ·oscura la pa ropa « convergenza », ecco, subik dopo, la spiegazione lapidaria (Uni tà del 5 sett,): • converaenza degli interessi delle varie categorie di la voratori e pToduttori ». Non ci sa. ranno, pare» nè Krupp nè Boussac; ma le Ioro controfigure italiane, non meno ansiose di far convergere gli interessi degli operai e dei con tadini coi lot'o, non mancheranno certo al tragùardo. • Infatti, infatti. Della Fiera del Levante a Bari, inaugurata in qui! sti giorni da Segni, il « Giorno » di ce che « spregiudicata e polemica » nel senso che pone « al centro l'espli cita volontà di riallacciare i tradi zionali rapporti di collaborazione economica coi Paesi dell'Europa ü rientale e del Mediterraneo » o, co me ha detto il presidente de)rEnte, « guardare in faccia le realtà stori che cosi corne sono da uomini d'af faTi ». Gli interessi 'di « lavoratori e produttori: sono comuni: più si e sporta, più si lavora, cioè, per gli opèrai, si suda per Papà Capitale .... magari in bandiera rossa e stellone.
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Perchè la nostra stampa.viva MILANO: Alfonso 2000, Il protet
tore dei ladri 1000, Pablo 1000, II Griso 1000, Ultimo arrivato 500, Ma riotto 550, Libero 400, Osvaldo 1000, Rivalutazione 52, Vito salutando i compagni di Portoferraio 175, Il cane 2000. PIOVENE -ROCCHETTE·. Compagni e simpatizzanti di Piove ne salutando Riccardo 2460. FIREN ZE: Enzo 500, Angelo 500, Vito 250, Raffaello 500, Otello 500 Giuliano 550, Ebe 550, Ma~no 550 Tertius 1000. CASALE POPOLO'.. Miglietta 100, Felice 100, Zavattaro 200, Ferragosto 800, Felice k:>er un requiem a Don Sturzo 200 W i siderurgici americani 100, Bai~ d,~I re 40, Saluti ad Asti 60. GRUPPO B: pro giornale, Carmine 1.500. ROMA: Alfonso, doppio contributû straordinario 10.000. FORLI': N. N. 500, Gastone 300, Pirini 300, Paolo 500, Manoni ricordando Chill.em1 1000, Cesare 400, Giuseppe 500, Tu· riddu, salutando Mariotto 300, Alfon so 500, ,Ernesto 500, Michele 500, Ba lilla 500, Valeria 500, Tito 200, Bian co 200, Dino e R. 500, Nereo 300, G. 300. BARRA: Salvatore Vel. 20i), Un Ri belle' 100, Antonio 500, Ciro 100, Gaetano 50, Fortunatina 201), Michelino 200, Diversi 650. GENO VA: Franco lo spendone 160, Bibb; e Iaris al loro incontro 1000, Caval lino Bianco 100, Falco 500, Beppe 200, Giuanin della pippa 100, Arturo 85, ùn giovane rivoluzionario 70., Rerizo 100, Primo 7Q, Gino 70, Gen tilini 100, Giulio 145. COSENZA: fi ne luglio 10.000. PRATO: pro stam pa 1000. La SPEZIA: Riunione grup pi toscani: Enzo 1000, Silvano 1000, Ottavio 650, Viareggio 1000, Ebe 300, Giuliano 800, Mauro 400, Osvaldo 800, Franco 500, Pietro 800, Mariotto 800, Alfonso 500, Bibbi 1000, Erne3to 500, Giovanni 600,· In memoria l:t Natangelo 350, FIRENZE: sottoscrit· te nell'anno 1959 77.000, Totale Li· Te 141.647. Totate pTec. L. 702.lùS. Totale attuale L 843.752.
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