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GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 società .25 & l ife style L’arte di Giuseppe Consoli La mostra tra Catania e Mascalucia Vernissage previsti sabato e domenica Pittore sensibile ai temi sociali, scultore alla ricerca di estreme sintesi formali, storico dell’arte, critico e saggista, abile e raffi- nato disegnatore archeologico. A Giuseppe Consoli (Catania 1919 – Milano 2010), in occasione del centenario della nascita, è dedicata una ricca antologica “Giuseppe Consoli. Un siciliano fra i colori dell’isola” articolata in due sedi: a Catania, Palazzo della Cultura, dal 18 maggio al 23 giugno (inaugurazione sabato 18, ore 17,30); nell’Auditorium di Mascalucia, suo paese natale, dal 19 maggio al 2 giugno. La mostra è curata da Antonio D’A- mico, storico dell’arte e conservatore delle raccolte d’arte dei Musei Civici di Domodossola e del Museo Diocesano di Nico- sia. LA RICERCA E IL PROGETTO Così Villa Manganelli Biscari gioiello alle pendici dell’Etna diventa un tesoro da scoprire Uno strumento di sviluppo realizzato da studenti del Marconi IL GIARDINO ALL’ITALIANA DI VILLA MANGANELLI LUCIA ANDREANO C ondurre i ragazzi tra i sentie- ri dell’arte, del verde, dell’ar- chitettura e della botanica. Esplorare con loro vecchi e nuovi percorsi carichi di storia, di misteri, di fascino e di straordinarie suggestioni. E fare di quel cammino un’esperienza formativa, una sco- perta da analizzare, approfondire, studiare. E trasmettere all’esterno, per promozionarla, per diffondere il senso di quell’arte, di quel patrimo- nio, di quella scienza. E’ nato così il progetto su “Il giar- dino segreto del nascondimento” di Ignazio Paternò Castello, V° Princi- pe di Biscari, elaborato dalla profes- soressa Angela De Luca, docente dell’IIS Marconi-Mangano di Cata- nia, che ha coinvolto un gruppo di studenti della sezione Informatica, Telecomunicazioni, Costruzioni, Ambiente e Territorio dell’istituto. Al centro del progetto, appunto, un autentico gioiello architettonico al- le pendici dell’Etna, Villa Manga- nelli Biscari di Viagrande, che si e- stende su una superficie di più di 10.000 metri quadrati oltre alla re- sidenza principale e alle varie dé- pendances. Si tratta di un autentica meraviglia della natura, come ve- dremo, e la docente catanese è par- tita proprio dal fascino che questo complesso è capace di esercitare, facendo impegnare in un lavoro meticoloso, puntuale ed approfon- dito il gruppo di lavoro che ha costi- tuito nel settembre del 2017 e che ha concluso la sua mission proprio in questi giorni. Il risultato del progetto verrà pre- sentato oggi all’IIS Marconi con un convegno che servirà ad evidenzia- re, innanzitutto, l’enorme valore della struttura presa in esame e il lavoro che è stato realizzato dai ra- gazzi. Spiega la professoressa De Luca: «Siamo partiti con l’obiettivo di far conoscere il “Giardino del se- greto nascondimento”, puntando a realizzare, dopo avere a lungo stu- diato anche gli aspetti meno cono- sciuti della struttura, un sito web e una mappa interattiva. Per arrivare al risultato che presentiamo oggi, sono stati realizzati più di 4.000 ri- lievi fotografici, oltre 100 sopral- luoghi nella villa e un database con- tenente schede botaniche delle piante presenti nella villa, con alcu- ni esemplari plurisecolari, sezioni relative a dépendances, reperti ar- cheologici ed etnografici, collezioni antiquarie, mosaici e statue». Un anno e mezzo, dunque, per en- trare nel cuore di Villa Manganelli Biscari, carpirne le unicità e i segreti da raccontare, da divulgare, grazie al lavoro svolto, accanto alla project manager Angela De Luca, da Gaeta- no Leanza (photographer), Pooni- van Samy Kuppan (visual designer), Antonio Scardace (back/front e de- veloper). Ma che cosa c’è, dunque, dentro questa villa? Nel sito che verrà presentato oggi sarà possibile scoprire, tanto per cominciare, la storia della struttura, le cui origini risalgono al XVIII secolo. In quel tempo una famiglia aristocratica a- vrebbe acquistato quel terreno al cui interno esisteva una piccola co- struzione, la Casina. Tutto comincia da qui, con un’o- perazione che, racconta la storia, si è ripetuta negli anni frequentemen- te, con famiglie della nobiltà cata- nese che hanno acquistato tenute, masserie, terreni alle pendici del- l’Etna, facendone luoghi di villeg- giatura, ma dedicando grande at- tenzione e cura anche allo sviluppo della vegetazione. Così ben presto Villa Manganelli Biscari cominciò ad assumere le sembianze di un autentico orto bo- tanico, luogo ricco di piante uniche, che con il passare dei secoli sono di- ventare un autentico patrimonio naturale. Coerentemente con l’ar- chitettura verde che domina le pen- dici del vulcano, infatti, la tenuta dal punto di vista orografico presenta diversi livelli e terrazzamenti in cui hanno trovato spazio tre impianti arborei tuttora presenti: si va dalle architetture classiche del cosiddet- to “Giardino all’italiana”, alle sinuo- sità del “Giardino alla francese” ov- vero “Giardino di Sotto”, fino al gio- co prospettico del Giardino Roman- tico alias “Giardino di Sopra”. Naturalmente nei tre impianti ar- borei di Villa Manganelli Biscari di Viagrande sono presenti moltissi- me specie botaniche, di cui alcune antiche e rare. Nel sito che verrà presentato oggi, va aggiunto, sarà possibile entrare in specifiche se- zioni che guideranno il visitatore virtuale alla scoperta di queste spe- cie, partendo dalle piante secolari per arrivare a quelle più recenti. Straordinaria è la galleria fotografi- ca che sarà possibile esplorare e che, per la qualità delle immagini, riesce a offrire la straordinaria sen- sazione di potere sfiorare quelle piante e quei fiori. Tra l’altro la mappa interattiva realizzata dagli studenti dell’IIS Marconi, attraverso un percorso virtuale, riporterà alla scheda botanica di riferimento, for- nendo un ulteriore supporto all’in- dividualizzazione delle varietà ar- bustive ed arboree presenti. Insom- ma, una sorpresa e una scoperta do- po l’altra che, va da sé, farà venir vo- glia al visitatore virtuale di scoprire dal vivo Villa Manganelli Biscari. Ecco, quindi, che quel percorso avviato dalla professoressa De Luca con gli studenti dell’istituto diretto dal preside Egidio Pagano, riesce a coniugare l’importanza di trasmet- tere valori e conoscenze a questi giovani, con la possibilità di utiliz- zare e ottimizzare i risultati ottenu- ti, trasformarli in opportunità di promozione per il territorio e, quin- di, anche di sviluppo per un’econo- mia, quella siciliana, che di bellezza, di arte, di ambiente può e deve vive- re. «Il progetto in effetti - conferma ancora Angela De Luca - è stato fina- lizzato ad educare i nostri alunni al- la bellezza, ad approfondire la sto- ria e la cultura che il nostro territo- rio offre e, naturalmente, a mettere a frutto le competenze, anche quel- le tecniche, acquisite dai ragazzi tra i banchi e con esperienze prati- che». Oggi presentazione del sito ad autorità e istituzioni Un lavoro per educare i nostri alunni alla bellezza Si svolgerà oggi a partire dalle 16.30 nell’aula magna dell’IIS Marconi di Catania il convegno organizzato per la presentazione ufficiale del sito web dedicato a Villa Manganelli Bi- scari di Viagrande. In programma i saluti del dirigente scolastico, presi- de Egidio Pagano, del dott. Emilio Grasso, dirigente del Usr di Catania, della dottoressa Gioconda La Magna, direttore del Polo regionale di Catania per i siti culturali, dell’assessore comunale Barbara Mirabella, del sindaco di Viagrande, Alfio Leonardi e dell’avvocato Lorenzo Pitanza, di Villa Manganelli Biscari. Le relazioni saranno svolte dall’ing. Giambattista Condorelli, delegato Fai Catania, dal dott. Gian Pietro Giusso del Galdo, responsabile orto botani- co di Catania, dalla dottoressa Maria Turco, archeologa, dalla dottoressa Roberta Carchiolo, storica dell’arte, dal prof. Dario Stazzone, presidente Dante Alighieri di Ca- tania. Alessandro Incognito sarà la voce narrante. Il Palazzo reale di Palermo svela al pubblico il suo cuore normanno LA MOSTRA. Inaugurata ieri “Castrum superius”, un itinerario artistico e culturale “aperto” fino a gennaio 2020 MARIA MODICA “C astrum superius. Il Pa- lazzo dei re Normanni” è il nome della mostra in cui Palazzo reale svela il suo cuore normanno. L’esposizione è stata inaugurata, ieri pomeriggio, dal presidente dell’Ars Gianfranco Mic- cichè, dal direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso e dal direttore dei Beni culturali, Sergio A- lessandro. Sarà visitabile fino a gen- naio 2020. A descrivere l’itinerario artistico riconducibile alla dinastia normanna, spesso reso opaco dalle numerose sovrastrutture che si sono succedute nei secoli, opere d’arte ap- partenenti allo stesso palazzo o pro- venienti da vari musei siciliani. L’e- vento è stato curato da un comitato scientifico di alto livello di cui fanno parte Giuseppe Barbera, Stefano Biondo, Henri Bresch, Maria Madda- lena De Luca, Maria Concetta di Nata- le, Antonino Giuffrida, Stefano Vas- sallo, Vladimir Zoric. «Un metodo - ha sottolineato Mon- terosso - condiviso con il presidente Miccichè, che ha coinvolto energie non soltanto siciliane ma anche in- ternazionali, per mostrare un splen- dore unico e il cosmopolitismo di cui furono capaci i normanni e che in questo percorso diventa plastico e palpabile. Questa volta il protagoni- sta della mostra è lo stesso palazzo, la cui storia è stata sviscerato da un’e- quipe di livello internazionale». «Qualche tempo fa – ha detto Mic- cichè – mi sono reso conto che il pa- lazzo era conosciuto soprattutto quale sede di Federico II. Oggi questa grande sorpresa di riscoprirne l’ani- ma normanna. Un'altra dimensione della Fondazione che oggi lavora per una fruizione integrale dello stesso e per una sua “riscoperta” grazie alle migliori energie e agli strumenti del- la moderna tecnologia». Un elefante proveniente da Maza- ra del Vallo, leoni del Palazzo esposti accanto a quelli di Mazara, una copia del mantello di Ruggero, il cui origi- nale è conservato a Vienna, una stele funeraria quadrilingue, un candela- bro musulmano, e tanto altro si pos- sono ammirare nell’esposizione che vuole offrire una lente d’ingrandi- mento sulla sede dei re normanni, fi- no all’ultima regina, Costanza d’Alta- villa. Era il “Palatium novum” che si contrapponeva al “Palatium vetus”, il Castellamare, dove s’insediarono in un primo momento. Il percorso e- spositivo si articola in più sezioni: la prima dedicata ai Normanni; seguo- no la Sicilia araba, la Sicilia norman- na, il Castrum superius, gli opifici, la zecca. Grazie ad un’ampia esposizione di disegni, immagini e pannelli con de- scrizioni storiche, la mostra offre una lente d’ingrandimento sulla storia normanna dagli albori fino al tra- monto del regno e sul luogo che più la rappresentò, il palazzo reale di Paler- mo. Fra gli importanti rilievi storici che emergono seguendo l’iter pensato per la mostra, è da sottolineare la pregnanza della lingua araba nel po- polo siciliano, che la parlò fino alla metà del 1300, mentre il latino era appannaggio delle classi colte e at- tecchiva l’embrione del volgare ita- liano. La zecca di Palermo era tal- mente importante che il nome, pro- veniente dall’arabo “sikka”, per an- tonomasia, è passato ad indicare tut- ti i luoghi in cui si conia moneta; nel corso dell’esposizione si scopre che le prime monete erano incise in ara- bo, perché questo era il know how che trovarono i Normanni e che Rug- gero II fu il primo “globalizzatore” del regno avendo fatto incidere monete incise in tre lingue: arabo, latino e greco. La Cappella Palatina era di doppio rito, latino e greco, e i rispetti- vi cleri avevano pari dignità. La mostra è visitabile, da lunedì a sabato, dalle 8,15 alle 17,40; la do- menica e i festivi dalle 8,15 alle 13. In- formazioni su www.theroyalpala- ce.it. Lavoriamo alla fruizione integrale e alla riscoperta dell’edificio A sx: Gianfranco Miccichè, Sergio Alessandro e Patrizia Monterosso ANGELA DE LUCA insegnante e project manager

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GIOVEDÌ 16 MAGGIO

LA SICILIALUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016

.57la PPOLITICA

2019

società .25

&lifestyle

L’arte di Giuseppe ConsoliLa mostra tra Catania e MascaluciaVernissage previsti sabato e domenica

Pittore sensibile ai temi sociali, scultore alla ricerca di estremesintesi formali, storico dell’arte, critico e saggista, abile e raffi-nato disegnatore archeologico. A Giuseppe Consoli (Catania1919 – Milano 2010), in occasione del centenario della nascita,è dedicata una ricca antologica “Giuseppe Consoli. Un sicilianofra i colori dell’isola” articolata in due sedi: a Catania, Palazzodella Cultura, dal 18 maggio al 23 giugno (inaugurazione sabato18, ore 17,30); nell’Auditorium di Mascalucia, suo paese natale,dal 19 maggio al 2 giugno. La mostra è curata da Antonio D’A-mico, storico dell’arte e conservatore delle raccolte d’arte deiMusei Civici di Domodossola e del Museo Diocesano di Nico-sia.

LA RICERCAE IL PROGETTO Così Villa Manganelli Biscari

gioiello alle pendici dell’Etnadiventa un tesoro da scoprireUno strumento di sviluppo realizzato da studenti del Marconi

IL GIARDINO ALL’ITALIANA DI VILLA MANGANELLI

LUCIA ANDREANO

Condurre i ragazzi tra i sentie-ri dell’arte, del verde, dell’ar-chitettura e della botanica.Esplorare con loro vecchi e

nuovi percorsi carichi di storia, dimisteri, di fascino e di straordinariesuggestioni. E fare di quel camminoun’esperienza formativa, una sco-perta da analizzare, approfondire,studiare. E trasmettere all’esterno,per promozionarla, per diffondere ilsenso di quell’arte, di quel patrimo-nio, di quella scienza.

E’ nato così il progetto su “Il giar-dino segreto del nascondimento” diIgnazio Paternò Castello, V° Princi-pe di Biscari, elaborato dalla profes-soressa Angela De Luca, docentedell’IIS Marconi-Mangano di Cata-nia, che ha coinvolto un gruppo distudenti della sezione Informatica,Telecomunicazioni, Costruzioni,Ambiente e Territorio dell’istituto.Al centro del progetto, appunto, unautentico gioiello architettonico al-le pendici dell’Etna, Villa Manga-nelli Biscari di Viagrande, che si e-stende su una superficie di più di10.000 metri quadrati oltre alla re-sidenza principale e alle varie dé-pendances. Si tratta di un autenticameraviglia della natura, come ve-dremo, e la docente catanese è par-tita proprio dal fascino che questocomplesso è capace di esercitare,facendo impegnare in un lavorometicoloso, puntuale ed approfon-dito il gruppo di lavoro che ha costi-tuito nel settembre del 2017 e che

ha concluso la sua mission proprioin questi giorni.

Il risultato del progetto verrà pre-sentato oggi all’IIS Marconi con unconvegno che servirà ad evidenzia-re, innanzitutto, l’enorme valoredella struttura presa in esame e illavoro che è stato realizzato dai ra-gazzi. Spiega la professoressa DeLuca: «Siamo partiti con l’obiettivodi far conoscere il “Giardino del se-greto nascondimento”, puntando a

realizzare, dopo avere a lungo stu-diato anche gli aspetti meno cono-sciuti della struttura, un sito web euna mappa interattiva. Per arrivareal risultato che presentiamo oggi,sono stati realizzati più di 4.000 ri-lievi fotografici, oltre 100 sopral-luoghi nella villa e un database con-tenente schede botaniche dellepiante presenti nella villa, con alcu-ni esemplari plurisecolari, sezionirelative a dépendances, reperti ar-cheologici ed etnografici, collezioniantiquarie, mosaici e statue».

Un anno e mezzo, dunque, per en-trare nel cuore di Villa ManganelliBiscari, carpirne le unicità e i segretida raccontare, da divulgare, grazieal lavoro svolto, accanto alla projectmanager Angela De Luca, da Gaeta-no Leanza (photographer), Pooni-van Samy Kuppan (visual designer),Antonio Scardace (back/front e de-veloper). Ma che cosa c’è, dunque,dentro questa villa? Nel sito cheverrà presentato oggi sarà possibilescoprire, tanto per cominciare, lastoria della struttura, le cui originirisalgono al XVIII secolo. In queltempo una famiglia aristocratica a-vrebbe acquistato quel terreno alcui interno esisteva una piccola co-struzione, la Casina.

Tutto comincia da qui, con un’o-perazione che, racconta la storia, siè ripetuta negli anni frequentemen-te, con famiglie della nobiltà cata-nese che hanno acquistato tenute,masserie, terreni alle pendici del-l’Etna, facendone luoghi di villeg-giatura, ma dedicando grande at-

tenzione e cura anche allo sviluppodella vegetazione.

Così ben presto Villa ManganelliBiscari cominciò ad assumere lesembianze di un autentico orto bo-tanico, luogo ricco di piante uniche,che con il passare dei secoli sono di-ventare un autentico patrimonionaturale. Coerentemente con l’ar-chitettura verde che domina le pen-dici del vulcano, infatti, la tenuta dalpunto di vista orografico presenta

diversi livelli e terrazzamenti in cuihanno trovato spazio tre impiantiarborei tuttora presenti: si va dallearchitetture classiche del cosiddet-to “Giardino all’italiana”, alle sinuo-sità del “Giardino alla francese” ov-vero “Giardino di Sotto”, fino al gio-co prospettico del Giardino Roman-tico alias “Giardino di Sopra”.

Naturalmente nei tre impianti ar-borei di Villa Manganelli Biscari diViagrande sono presenti moltissi-me specie botaniche, di cui alcuneantiche e rare. Nel sito che verràpresentato oggi, va aggiunto, saràpossibile entrare in specifiche se-zioni che guideranno il visitatorevirtuale alla scoperta di queste spe-cie, partendo dalle piante secolariper arrivare a quelle più recenti.Straordinaria è la galleria fotografi-ca che sarà possibile esplorare eche, per la qualità delle immagini,riesce a offrire la straordinaria sen-sazione di potere sfiorare quellepiante e quei fiori. Tra l’altro lamappa interattiva realizzata daglistudenti dell’IIS Marconi, attraversoun percorso virtuale, riporterà allascheda botanica di riferimento, for-nendo un ulteriore supporto all’in-dividualizzazione delle varietà ar-bustive ed arboree presenti. Insom-ma, una sorpresa e una scoperta do-po l’altra che, va da sé, farà venir vo-glia al visitatore virtuale di scopriredal vivo Villa Manganelli Biscari.

Ecco, quindi, che quel percorsoavviato dalla professoressa De Lucacon gli studenti dell’istituto direttodal preside Egidio Pagano, riesce aconiugare l’importanza di trasmet-tere valori e conoscenze a questigiovani, con la possibilità di utiliz-zare e ottimizzare i risultati ottenu-ti, trasformarli in opportunità dipromozione per il territorio e, quin-di, anche di sviluppo per un’econo-mia, quella siciliana, che di bellezza,di arte, di ambiente può e deve vive-re.

«Il progetto in effetti - confermaancora Angela De Luca - è stato fina-lizzato ad educare i nostri alunni al-la bellezza, ad approfondire la sto-ria e la cultura che il nostro territo-rio offre e, naturalmente, a metterea frutto le competenze, anche quel-le tecniche, acquisite dai ragazzi trai banchi e con esperienze prati-che».

Oggi presentazione del sitoad autorità e istituzioni

“Un lavoropereducarei nostrialunniallabellezza

Si svolgerà oggi a partire dalle 16.30nell’aula magna dell’IIS Marconi diCatania il convegno organizzato perla presentazione ufficiale del sitoweb dedicato a Villa Manganelli Bi-scari di Viagrande. In programma isaluti del dirigente scolastico, presi-de Egidio Pagano, del dott. EmilioGrasso, dirigente del Usr di Catania,della dottoressa Gioconda La Magna, direttore del Poloregionale di Catania per i siti culturali, dell’assessorecomunale Barbara Mirabella, del sindaco di Viagrande,Alfio Leonardi e dell’avvocato Lorenzo Pitanza, di VillaManganelli Biscari. Le relazioni saranno svolte dall’ing.Giambattista Condorelli, delegato Fai Catania, dal dott.Gian Pietro Giusso del Galdo, responsabile orto botani-co di Catania, dalla dottoressa Maria Turco, archeologa,dalla dottoressa Roberta Carchiolo, storica dell’arte, dalprof. Dario Stazzone, presidente Dante Alighieri di Ca-tania. Alessandro Incognito sarà la voce narrante.

Il Palazzo reale di Palermo svela al pubblico il suo cuore normannoLA MOSTRA. Inaugurata ieri “Castrum superius”, un itinerario artistico e culturale “aperto” fino a gennaio 2020

MARIA MODICA

“Castrum superius. Il Pa-lazzo dei re Normanni” èil nome della mostra incui Palazzo reale svela il

suo cuore normanno. L’esposizione èstata inaugurata, ieri pomeriggio, dalpresidente dell’Ars Gianfranco Mic-cichè, dal direttore della FondazioneFederico II, Patrizia Monterosso e daldirettore dei Beni culturali, Sergio A-lessandro. Sarà visitabile fino a gen-naio 2020. A descrivere l’itinerarioartistico riconducibile alla dinastianormanna, spesso reso opaco dallenumerose sovrastrutture che si sonosuccedute nei secoli, opere d’arte ap-partenenti allo stesso palazzo o pro-venienti da vari musei siciliani. L’e-vento è stato curato da un comitatoscientifico di alto livello di cui fannoparte Giuseppe Barbera, StefanoBiondo, Henri Bresch, Maria Madda-lena De Luca, Maria Concetta di Nata-le, Antonino Giuffrida, Stefano Vas-sallo, Vladimir Zoric.

«Un metodo - ha sottolineato Mon-terosso - condiviso con il presidenteMiccichè, che ha coinvolto energienon soltanto siciliane ma anche in-ternazionali, per mostrare un splen-dore unico e il cosmopolitismo di cuifurono capaci i normanni e che inquesto percorso diventa plastico epalpabile. Questa volta il protagoni-sta della mostra è lo stesso palazzo, la

cui storia è stata sviscerato da un’e-quipe di livello internazionale».

«Qualche tempo fa – ha detto Mic-cichè – mi sono reso conto che il pa-lazzo era conosciuto soprattuttoquale sede di Federico II. Oggi questagrande sorpresa di riscoprirne l’ani -ma normanna. Un'altra dimensionedella Fondazione che oggi lavora peruna fruizione integrale dello stesso eper una sua “riscoperta” grazie allemigliori energie e agli strumenti del-la moderna tecnologia».

Un elefante proveniente da Maza-ra del Vallo, leoni del Palazzo espostiaccanto a quelli di Mazara, una copia

del mantello di Ruggero, il cui origi-nale è conservato a Vienna, una stelefuneraria quadrilingue, un candela-bro musulmano, e tanto altro si pos-sono ammirare nell’esposizione chevuole offrire una lente d’ingrandi -mento sulla sede dei re normanni, fi-no all’ultima regina, Costanza d’Alta -villa. Era il “Palatium novum” che sicontrapponeva al “Palatium vetus”, ilCastellamare, dove s’insediarono inun primo momento. Il percorso e-spositivo si articola in più sezioni: laprima dedicata ai Normanni; seguo-no la Sicilia araba, la Sicilia norman-na, il Castrum superius, gli opifici, la

zecca.Grazie ad un’ampia esposizione di

disegni, immagini e pannelli con de-scrizioni storiche, la mostra offre unalente d’ingrandimento sulla storianormanna dagli albori fino al tra-monto del regno e sul luogo che più larappresentò, il palazzo reale di Paler-mo.

Fra gli importanti rilievi storici cheemergono seguendo l’iter pensatoper la mostra, è da sottolineare lapregnanza della lingua araba nel po-polo siciliano, che la parlò fino allametà del 1300, mentre il latino eraappannaggio delle classi colte e at-tecchiva l’embrione del volgare ita-liano. La zecca di Palermo era tal-mente importante che il nome, pro-veniente dall’arabo “sikka”, per an-tonomasia, è passato ad indicare tut-ti i luoghi in cui si conia moneta; nelcorso dell’esposizione si scopre chele prime monete erano incise in ara-bo, perché questo era il know howche trovarono i Normanni e che Rug-gero II fu il primo “globalizzatore”delregno avendo fatto incidere moneteincise in tre lingue: arabo, latino egreco. La Cappella Palatina era didoppio rito, latino e greco, e i rispetti-vi cleri avevano pari dignità.

La mostra è visitabile, da lunedì asabato, dalle 8,15 alle 17,40; la do-menica e i festivi dalle 8,15 alle 13. In-formazioni su www.theroyalpala-ce.it.

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A sx: GianfrancoMiccichè, SergioAlessandroe PatriziaMonterosso

ANGELA DE LUCAinsegnantee project manager

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