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Aperiodico di informazione sulle attività del Convitto Nazionale “ Principe di Napoli ” e delle sue Scuole annesse In viaggio verso… traguardi raggiunti e nuove mete La Gazzetta del Convitto APRILE 2013 NUMERO 1

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A p e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e s u l l e a t t i v i t à d e l C o n v i t t o N a z i o n a l e “ P r i n c i p e d i N a p o l i ” e d e l l e s u e S c u o l e a n n e s s e

In viaggio verso… traguardi raggiunti e nuove mete

La Gazzetta del Convitto

A P R I L E 2 0 1 3 N U M E R O 1

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C o n t a t t i C e n t r a l i n o : 0 7 5 8 1 2 5 0 7 — 0 7 5 8 1 6 8 2 8 S e g r e t e r i a d i d a t t i c a : 0 7 5 - 8 1 2 7 1 3 F a x : 0 7 5 - 8 1 9 8 7 5 6 E m a i l : i n f o @ c o n v i t t o a s s i s i . i t

D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E D a n t e S i e n a ( R e t t o r e – D i r i g e n t e s c o l a s t i c o ) D O C E N T E R E F E R E N T E E m a n u e l e P i c c i o n i F O T O G R A F I A C l a u d i o C a m p o d i f i o r i H A N N O C O L L A B O R A T O A Q U E S T O N U M E R O I d o c e n t i R o s i t a M a s s u c c i , S a r a G o n n e l l i n i , S c a n u P a t r i z i a , E l e o n o r a S p i n a , A n -t o n e l l a C h i a p p i n i , M i n n i S t e f a n o , E l i s a b e t t a A p o s t o l i c o . M a r c h i E m a -n u e l a G l i s t u d e n t i d e l L i c e o s c i e n t i f i c o F r a n c e s c o M i c i l l o , V a l e r i a P i c c i o n i , E l v i r a P o m p i l i , M a r t i n a S g u i l l a , N i c o l ò B i a g e t t i , E l e o n o r a C i o t t i , T e r e s a F a n e l l i : M a r i k a T e a t r o

P A G I N A 2

L A G A Z Z E T T A D E L C O N V I T T O , n 1 A p r i l e 2 0 1 3

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Il Convitto

Nazionale,

insieme

con le sue

scuole,

si pone

sempre più

come

punto di

riferimento

sul territorio

È indubbio che il Convitto Nazionale “Principe di Napoli” di Assisi, insieme con le sue scuole, abbia negli ultimi tempi prepotentemente in-trapreso una strada di rinnovamento e cambia-mento. Tale trasformazione sta avvenendo sia verso l’interno, con le modifiche alle proprie strutture non solo edilizie, ma anche di risorse umane, sia verso l’esterno, con il varo di pro-gettualità ed intenzionalità didattiche, educati-ve, formative, sociali e politiche (nel senso “nobile” del termine) che mirano a rendere sempre più questa struttura un punto di riferi-mento sul territorio.

Essere punto di riferimento potrebbe significa-re dover diventare molte cose: luogo d’incon-tro tra istituzioni locali e popolazione per atti-vità di sensibilizzazione ed informazione dei giovani sulle prospettive di studio e lavoro, come dimostrato nella recente giornata dell’o-rientamento scolastico; contesto in cui si pro-muove la conoscenza del funzionamento delle istituzioni attuali e passate, come nel progetto “L’Italia siamo noi”; ambiente dove si favorisca lo scambio tra culture anche lontane, come

con l’incontro con lo scrittore irache-no Younis Tawfik; promotore materia-le di progetti di aggiornamento ed apertura al nuovo ed al diverso per adulti e ragazzi, come si è fatto con l’aggiornamento sui Disturbo Specifico dell'Apprendimento o con le attività di Gemellaggio in USA e Grecia o con mol-te altre attività. Addirittura il “Principe di Napoli” si pone come elemento trainante per portare la no-stra città ed il nostro territorio su palcoscenici internazionali ed europei, raccoglien-do la recente sfida per la Candidatura di Perugiassisi a Capitale europea del-la cultura per il 2019 ! Ancora una volta, leggere per credere...

P A G I N A 3 N U M E R O 1

“C’è bisogno di professionisti rigorosi e onesti, non di strilloni!”

Così il Rettore Dirigente scolastico Dott. Dante Siena ha sostenuto nel suo caloroso e rigoroso intervento di apertura dei lavori della Tavola Rotonda sul tema “Scuola, Territorio e Prospettive Occupazionali” tenutasi nel pomeriggio del 16 febbraio 2013 nei locali del Convitto Nazionale di Assisi.

Per iniziativa del Liceo scientifico annesso al Convitto Nazionale di Assisi, con il contributo dell’-amministrazione comunale di Assisi e sotto la spinta propulsiva dello stesso Rettore, la “giornata dell’orientamento scolastico” che un po’ tutte le scuole italiane promuovono in questo periodo dell’anno è stata l’occasione per dar vita a un’esperienza inedita nel nostro territorio.

Accanto a un ben nutrito Open Day territoriale (tutte le scuole del territorio - con rare eccezio-ni – hanno allestito i propri stand e si sono rese disponibili a rispondere alle domande di giovani studenti e genitori), si è tenuta una Tavola Rotonda che ha messo l’uno accanto all’altro esponen-ti delle Istituzioni – Comuni, Provincia, Regione - , del mondo dell’Università, della Confindustria, del mondo sindacale, di Agenzie Tecniche Ministeriali, del mondo delle professioni.

L’obiettivo di tutti i relatori è stato quello di fornire ai giovani in procinto di compiere le proprie scelte (sia di scuola secondaria che di opzione postdiploma) un panorama sia delle politiche istitu-zionali in materia di formazione e lavoro che del variegato e spesso complicato mondo delle of-ferte occupazionali territoriali.

In viaggio verso...“l’Oriente” (di Rosita Massucci)

Un modo inedito di praticare l’orientamento scolastico

I giovani

hanno il

diritto di

potersi

indirizzare

verso il

proprio

“Oriente”.

In viaggio verso… dove? (di Emanuele Piccioni)

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Testo

P A G I N A 4

I giovani hanno

il diritto

di fruire di tutte

le informazioni

possibili nel

momento di

compiere quelle

scelte che li

indirizzeranno

verso il proprio

“Oriente”

Andare... “ad Oriente” (prosegue dalla terza pagina) Grazie all’intelligente conduzione della moderatrice dell’incontro Paola Casciari, Assessore alla P.I. della Regione, gli interventi si sono snodati quasi a incastrare un puzzle che la fitta platea di giova-ni, genitori e Dirigenti scolastici hanno mostrato di apprezzare. Dall’Assessore del Comune di Assisi Francesco Mignani all’Assessore della Provincia di Perugia Donatella Porzi, dal Sindaco di Bastia Stefano Ansideri alla rappresentante della Confindustria Elena Lazzaroni, dalla docente della facoltà di Economia del Turismo Paola de Salvo al commercialista Giuliano Vergani, dall’esponente della C.G.I.L. Scuola Domenico Maida alle esponenti dell’Agenzia Tecnica del M.I.U.R Olivieri Pao-la Maria Vittoria Donati, tutti hanno dato un contributo importante che ha aperto scorci formativi e occupazionali anche del tutto inediti. Tutti, inoltre, concordemente, hanno insistito sul requisito fondamentale di cui ogni lavoratore del futuro dovrà essere ben fornito: cultura e apertura menta-le, bagaglio di competenze e capacità di ridisegnarle e riorganizzarle funzionalmente a un mondo in veloce e iterativa ristrutturazione.

Open Day e Tavola Rotonda, presentati sincronicamente, sono state due fonti di informazione di cui i giovani avevano il diritto di fruire nel momento di compiere quelle scelte che li indirizzeranno verso il proprio “Oriente”.

L A G A Z Z E T T A D E L C O N V I T T O , N . 1 A P R I L E 2 0 1 3

In viaggio verso… Bruxelles (di Sara Gonnellini) “Porte aperte sull’Europa” premia gli studenti del Liceo

Gli euroblog del

Liceo Scientifico

vincitori assoluti

del concorso

“Porte aperte

verso l’Europa”

ULTIME NOTIZIE: I tre blog del liceo Scientifico di Assisi si sono classificati ai primi tre posti assoluti della graduatoria regionale!!! Gli studenti del blog porteaperteversoleuropa1995.overblog.com Filippo Apostolico, Adele Bartolucci, Ellice Bellanti, Samuele Bruschi, Alberto Marini, Marco Pelucca, Valeria Piccioni, Valeria Poeta, Gianmarco Sciarra ed Elvira Pompili e la loro prof. Sara gonnellini si recheranno a Bruxelles ai

primi di Maggio per vivere una splendida esperienza di partecipazione e cittadinanza europea.

Lo sviluppo delle conoscenze di Cittadinanza attiva nazionale e sovranazionale, ovvero il coinvolgimento e la partecipazione proattiva alle istituzioni italiane ed europee, è un'esigenza ormai imprescindibile in una società e in un'epoca in cui si assiste ad una diffusa sfiducia verso gli uffici elettorali e alla vita pubblica e

politica. La scuola, come centro di formazione di coscienze e come luogo di aggregazione ed integrazione socia-le, non può e non deve esimersi dal compito di sviluppare e incoraggiare la consapevole partecipazione demo-cratica delle nuove generazioni, attuando interventi ed iniziative che si configurano come investimenti a lungo termine per la promozione e la consapevolezza di una vita consapevole basata sui valori di tolleranza, plurali-smo culturale e, non ultimo, su un complesso sistema di diritti e doveri. Alla luce di tali considerazioni il Liceo Scientifico annesso al Convitto Nazionale "Principe di Napoli" di Assisi, ha aderito con entusiasmo e partecipa-zione al progetto promosso dal Co.re.com. Consiglio Regionale – Regione Umbria. Le attività hanno avuto inizio il 13 dicembre 2012 con la riunione di presentazione di finalità e obiettivi presso il Consiglio Regionale. La referente di progetto, Prof.ssa Sara Gonnellini ha individuato le classi da coinvolgere fino ad un massimo di 30 allievi ed ha illustrato le finalità e le attività previste. Il gruppo di progetto si è costituito con le adesioni di 27 allievi iscritti alle classi IV A e IV C suddivise in 3 gruppi, ciascuno dei quali ha avuto l'incarico di creare un blog attraverso la piattaforma it.overblog.com indicata nelle specifiche del progetto stesso. Fra gennaio e febbraio il gruppo ha poi partecipato e consultato con assiduità la formazione a distanza prevista dalla Piattaforma on-line

(http://www.era-edu.com) per una preliminare analisi sul tema della cittadinanza e sugli obiettivi del-l'Unione Europea. A febbraio sono stati aperti i 3 euroblog (progettoeuropa1.overblog.com; europalive.overblog.com; porteaperteversoleuropa1995.overblog.com) e hanno preso avvio i lavori di progettazione, stesura e pubblicazione di articoli, reportage e presentazioni vivaci ed entusiaste da parte dei nostri allievi che si sono mostrati lieti di poter dare un contributo e di poter dire la loro opinione di giovani cittadini europei. L'11 marzo si è tenuto presso il Nostro istituto il seminario di presentazione con il referente Dott. Davide Ficola e gli allievi del Liceo Scientifico e del IIS Bonghi-Marco Polo, durante il quale sono stati distribuiti materiali informativi e sono stati forniti suggeri-menti importanti per la strutturazione degli articoli e dei "pezzi" da pubblicare negli euroblog. I lavori sono continuati per tutto il mese di marzo con l'impegno del gruppo di progetto anche durante le vacanze pasquali, per arrivare alla dead line dell'8 aprile data della consegna degli elaborati.

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ovvero come un gemellaggio può aprire la mente (con interventi della prof. Elisabetta Apostolico e degli studenti Nicolò Biagetti, Martina Sguilla, Eleonora Ciotti ed altri)

In viaggio... “fuori” (di Eleonora Spina, Emanuele Piccioni)

P A G I N A 5 N U M E R O 1

Dando un’occhiata al progetto del Liceo Scientifico “Culture e sistemi educativi a confronto”, detto anche “Progetto gemellaggi”, si trovano obiettivi come la valorizzazione delle eccellenze nella selezio-

ne di alcuni degli alunni partecipanti, il confronto tra scuole, il migliora-mento della capacità comunicativa in lingua inglese, il confronto tra sistemi educativi a livello degli studi superiori e universitari, lo sviluppo della personalità e l’am-pliamento degli orizzonti culturali degli alunni, l’educazione all’inter-culturalità ed alla pace anche at-traverso la riscoperta di una sto-ria comune (il francescanesimo ad Assisi e a San Francisco, la comu-nità italo-americana, la comune storia europea con la Grecia). Vivendo direttamente il confron-to tra le due civiltà, con la possi-bilità di vivere un’esperienza di-rettamente in famiglia e venendo a contatto con usanze, abitudini e tradizioni del luogo, si è avuto anche come effetto ulteriore il rafforzamento del carattere e del senso di autonomia degli studenti portati fuori dal loro ambiente abituale. In sintesi, già questo po-trebbe rappresentare quello che i due viaggi di gemellaggio che il nostro Liceo Scientifico ha voluto realizzare, il primo con la Lowell High School di San Francisco (California, USA), con accompa-

gnatori i professori Eleonora Spina (referente del Progetto), Emanuele Piccioni e con la pre-senza straordinaria del Rettore prof. Dante Siena, e la seconda con la Mousiko Scholeio Serron di Serres (Grecia), con accompa-gnatori le professoresse Elisa-betta Apostolico e Simone Levy, entrambe svoltesi nel mese di Marzo. Tuttavia, le emozioni, le esperienze, i ricordi, quel che effettivamente ha significato tutto questo per gli studenti (selezionati, lo ricordiamo, in base al merito) lo si poteva ri-trovare negli sguardi, nelle emo-zioni e nelle parole che gli stessi studenti hanno voluto esprime-re. Lasciamo dunque la parola a Nicolò, di ritorno dagli USA: “È durato solo pochi giorni, ma ha lasciato in tutti i partecipanti un profondo segno: ebbene sì, stiamo parlando del gemellaggio con la Lowell High School della città di San Francisco, che ha visti coinvolti una parte degli alunni delle classi terze. Come sempre prima di que-sti tipi di viaggi l'entusiasmo è accompagnato da un po’ di preoc-cupazione e titubanza per come andrà, ma le nostre preoccupazio-ni si sono sciolte già dai primi gior-ni, se non dal primo grazie alla magnifica accoglienza che ci han-no riservato i ragazzi Americani e i loro genitori. I giorni sono letteralmente volati, e in compagnia di un rinnovato ret-tore, la prof. Spina e un simpatico Piccioni siamo andati alla scoperta della multietnica San Francisco; le attrazioni si sono sprecate: il tipico Golden Gate Bridge, Chinatown (la più grande comu-nità cinese al di fuori dell'Asia), l'inquietantissima Alcatraz; ma anche posti più strani, o meglio

strani per la “nostra” visione delle cose, come Castro, il quar-tiere LGBT (Lesbian, Gay, Bises-suali, Trasgrender) patria dei Village People (chi non ha mai ballato YMCA?), che ospita la

gente con l’apertura mentale più am-

pia degli Stati Uniti, dove eravamo forse noi a sentirci in imbarazzo per i comportamenti dei suoi abitanti. Ai momenti di shopping sfrenato in Union Square si è contrapposta la visita prettamente scientifica alla Ber-keley University of California, la più antica università dello stato, che at-tualmente ospita oltre 30000 studenti di diverse facoltà, con indirizzi pretta-mente tecnologici ed informatici. Una menzione a parte va fatta per la scuola: a parte le dimensioni (per dare un esempio concreto, 4-5 volte il no-stro caro istituto), ospitante circa 300-0 alunni, la Lowell High School offriva una vasta scelta formativa: infatti si possono scegliere 7 lingue diverse, praticare diversi sport, usufruire di

Le esperienze di

gemellaggio del

nostro Liceo

Scientifico con

la Lowell High

School di San

Francisco

(California,

USA) e con la

Mousiko

Scholeio Serron

di Serres

(Grecia) nelle

parole dei

partecipanti

Poter andare in America per me è stata un occasione bellissima e irripetibile Ciò che ho visto mi ha reso orgoglioso del mio paese: basti pensare alla riproduzione della Porziuncola (Edoardo)

Serres

San Francisco

Non avrei mai pensato che .

saremmo state in grado di legarci

così tanto con una persona che parla

un'altra lingua, che vive dall'altra

parte dell'oceano, in un così

breve periodo (Maria)

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P A G I N A 6

“Il gemellaggio è

stata veramente

un'esperienza

formativa: abbiamo

potuto conoscere

attraverso la

condivisione

quotidiana, la

realtà della scuola,

della loro cultura,

della loro società,

del loro ambiente,

e ciò ha permesso

che non solo

stringessimo grandi

rapporti di amicizia

con i

corrispondenti

Greci, ma anche

tra noi ragazzi

italiani”

imponenti strutture come una sala mu-sicale, due teatri, un campo da cal-cio, uno da football e diversi da tennis

e basket. A contribuire alla parte divertente ci hanno pensato le nostre gaffe, come piccoli inconvenienti con gli onnipresenti cani da compagnia, oppure con l’anziana signora in metro che dopo aver assistito a venti minuti di nostra conversazio-ne di basso livello con ci augura con nonchalance un buon viaggio in perfetto italiano, oppure le di-scussioni sul come sopperire alla mancanza del bidet, sui vari pro-blemi con lo sciacquone e così via. Se siamo, però, rimasti impressio-nati dalle risorse di cui dispongono i nostri compagni americani, siamo anche rimasti colpiti dalla situazio-ne che vive la gente di strada, impossibile da non notare: un uomo che si nutre esclusivamente dai secchi della spazzatura, una drogata scacciata a manganellate, forse uno scarso rispetto della dignità umana, la mancanza di un minimo di tutela per queste perso-ne forse evidenzia il mancato col-lante sociale? Ci sembra troppo forte la distinzione tra ricchi e poveri: discutiamo sul'accesso alla sanità, dei cui benefici ancora in troppi non godono, nonostante la riforma del presidente Obama; parliamo dell’assenza di Welfare, che in Europa invece è molto svi-luppato(basti pensare che l'Europa produce il 28% del PIL mondiale e consuma il 40% di Welfare). C'è veramente una grandissima diffe-renza con il nostro paese, che sta forse a dimostrare ancora la men-

L A G A Z Z E T T A

talità giovane” di un Paese che esiste da pochi secoli, che sente il bisogno di costruire una City Hall (il palaz-zo comunale di San Francisco) in stile neoclassico, per avere tra qualche anno un pezzo di storia che profumi un po’ di più di antico” Per quanto riguarda la Gre-cia, invece, lasciamo la parola a Martina: “La settimana da noi vissuta è stata particolar-mente intensa: è nata una gran-de amicizia tra noi e i corrispon-denti greci che ha reso speciale ogni momento, ogni gesto dello scambio, nonostante l'iniziale imbarazzo e le piccole difficoltà incontrate con l'uso dell'inglese, lingua da noi studiata, ma non parlata tutti i giorni. Abbiamo avuto modo di visitare, nel se-condo giorno del nostro arrivo, la città di Sofia, in Bulgaria, grazie all'aiuto di una guida molto com-petente che ci ha mostrato i principali monumenti di questa splendida città. Nel tardo pome-riggio dello stesso giorno siamo

partiti per

raggiungere Serres, dove i nostri corrispondenti ci aspettavano ansiosi. Le famiglie sono state con noi gentilissime,ci hanno accolti con grande ospitalità e hanno fatto si che ci sentissimo a nostro agio. Nella mattina del giorno successivo abbiamo assi-stito alle lezioni che si svolgeva-no a scuola: vi era un'atmosfera estremamente piacevole, gli alunni durante l'intervallo erano soliti improvvisare alcune canzo-ni, invitandoci a cantare con loro. Nel pomeriggio abbiamo avuto modo di visitare l'antica catte-drale di San Teodoro e il museo dell'arte folkloristica, luoghi dav-vero molto interessanti. Nei giorni successivi abbiamo visitato inoltre la città di Vergina dove si trovano dei ritrovamenti molto importanti, tra cui la tom-ba di Filippo II, e la città di Salo-nicco dove abbiamo invece visto una torre, situata nelle vicinanze del mare, in cui moltissimi Greci furono imprigionati da parte dei

Foto di gruppo a Serres

The Golden Gate Bridge di San Francisco

Ho imparato che forse devo metter-

mi più in discussione io, per essere

in grado di accettare qualcuno che è

molto diverso da me (Francesca)

In viaggio...“fuori” (prosegue della quinta pagina)

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P A G I N A 7 N U M E R O 1

Turchi. Infine nell'ultimo giorno ci siamo recati in un monastero, nei pressi di Serres, dove delle suore ci hanno accolti gentilmente mostran-doci gli arnesi, botti e altri particola-ri strumenti, con i quali un tempo veniva prodotto del vino e offrendo-ci una merenda con particolari squisitezze tipiche del posto. Dopo la visita del monastero abbia-mo visitato,infine, la famosa grotta di Alistrati in cui è stato possibile vedere dei meravigliosi stalattiti e stalagmiti. Se avessimo potuto sa-remmo restati altrettanti giorni, ma purtroppo la nostra settimana si è conclusa molto in fretta. Il gemel-laggio è stata veramente un'espe-rienza formativa: abbiamo potuto conoscere attraverso la condivisione quotidiana, la realtà della loro scuo-la, della loro cultura, della loro so-cietà, del loro ambiente, e ciò ha permesso che non solo stringessimo grandi rapporti di amicizia con i corrispondenti Greci, ma anche tra noi ragazzi della stessa scuola. Un ringraziamento va agli organizzato-ri della gita e in particolare alle nostre accompagnatrici: la professo-ressa Apostolico e la professoressa Levy. Entrambe sono state con noi disponibili e hanno fatto sì che la nostra esperienza fosse ancora più piacevole. Speriamo di poter ricam-biare a pieno la disponibilità e assi-curare lo stesso divertimento ai ragazzi greci tra pochi giorni, quan-do finalmente potranno conoscere lo splendore dell'Italia e di Assisi in particolare. Ed ora un commento di Eleono-ra: “Il gemellaggio in Grecia è stata un'esperienza unica, che ha portato in me piccoli cambiamenti e pro-spettive nuove, perché lo stile di vita greco non è sicuramente come quello italiano, anzi da un certo punto di vista forse è migliore per-ché si vive, come dire... "un po' alla giornata". La famiglia è stata molto gentile e ospitale, appena arrivata avevo una camera tutta mia, un kit completo di asciugamani, un arma-dio tutto per me.. Quasi quasi sarei rimasta li per la

cura che mi dedicava-no quotidianamente! La cosa che di certo non mi sarei mai a-spettata è il legame così forte che si è crea-to con la mia corri-spondente, in poco più di una settimana ci siamo legate molto e ho potuto conoscere molto di lei come an-che i posti magnifici della Grecia, le opere e i diversi panorami. Penso che sia stata un'occasione anche per noi italiani, di poterci ambientare in luoghi con abitudini diverse, ma anche di poterci unire tra di noi, dato che alcune persone nemme-no le conoscevo. Alla partenza tutto avrei creduto meno di poter arrivare a piangere, abbracciando la mia corrispondente e le altre ragazze greche con cui "avevamo fatto gruppo"! Fra pochi giorni arriverà e spero di poter farla stare bene come sono stata io con lei e la sua famiglia!” Non può quindi mancare il parere di uno degli accompa-gnatori, la professoressa Elisa-betta Apostolico: “Quando mi è stato chiesto di accompa-gnare ventidue ragazzi in Grecia per l'ormai tradizionale gemellag-gio ho accettato un po' titubante e solo per “senso del dovere”. Sarebbe stata la prima volta che avrei lasciato la mia famiglia per più di un giorno e questo mi pe-sava un po’, ma ciò che mi pre-occupava di più era il sapere che per una settimana io e la collega Simone Levy saremmo state l'uni-co riferimento per i nostri studen-ti così lontani da casa. Dopo una prima tappa a Sofia, bellissima capitale bulgara, siamo finalmen-te arrivati a Serres. La tensione era palpabile, ognuno cercava di ripassare mentalmente le nozioni base della lingua inglese e si do-mandava: cosa dirò al ragazzo/ragazza e ai suoi genitori? Appe-

na arrivati nel cortile della scuola di musica e scesi dal piccolo auto-bus, in un istante tutti gli accoppiamenti italiani/greci erano

È stato bellissimo soprattutto perché per

una volta non siamo solo andati a

“visitare” posti importanti o famosi, ma

siamo "entrati" nella loro cultura e nel

loro modo di vivere. (Irene)

avvenuti: grazie al famigerato Facebook, infatti, da alcune settimane erano iniziate le ami-cizie virtuali ed ognuno conosce-va già il viso del proprio "gemello" . Tutte le paure sono scomparse immediatamente. I giorni seguenti sono stati molto intensi, ma tutti caratterizzati dal fortissimo senso dell'ospitalità del popolo greco, a partire dalle famiglie ospi-tanti ed arri-vando alle no-stre colleghe, che sono state per tutto il tem-po a nostra com- pleta disposi-zione facendoci sentire da subito "a casa". Quando è arrivato il momento di ripartire sono scese diverse lacri-mucce e per qualche giorno il cuo-re è rimasto a Serres e la mente ha continuato a vagare tra scavi archeologici, monasteri, mare dal colore dell'inchiostro per il maltem-po, serate danzanti al ritmo del sirtaki e tanti altri bellissimi ricordi che rimarranno a lungo impressi nella mente di tutti.

Abbiamo scoperto modi di vivere e ve-

dere la vita secondo una logica diversa

dalla nostra e ho imparato che occorre

aprirci alle idee altrui e cercare di com-

prenderle, perché solo così si può cre-

scere (Giuseppe)

Anche il Rettore non è più uno sconosciuto

Non vogliamo tornare,

ma non ditelo a nessuno !!

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La pedagogia dei gesti e della cittadinanza attiva (di Emanuela Marchi)

P A G I N A 8

Una riflessione sul significato e

sul valore dell’intercultura in

un mondo or-mai

globalizzato

Andare…“incontro”. Interculturalità per ampliare gli orizzonti ed accogliere l’altro.

di Emanuela Marchi

Sono state invitate

Gaia e Manami, due

studentesse, una

italiana e l’altra

giapponese,

coinvolte in

esperienze di studio

all’estero

il punto di vista degli altri sull’etichetta data al comune automobilista italiano che non sem-pre rispetta il codice della strada. L’argo-mento si è poi sviluppato con i racconti del-le due protagoniste, Gaia e Manami, le quali hanno introdotto in modo significativo il concetto di relazionalità e reciprocità. È stato adottato il metodo della narrazione in quanto raccontare vuol dire far conoscere fatti e situazione ma anche e soprattutto esprimere emozioni e stati d’animo real-mente vissuti. Con l’affermazione “L’estate in Australia mi ha cambiato la vita”, Gaia Fiordi-spini, studentessa al Liceo Properzio ed ex alunna della nostra scuola secondaria di I grado, ha così introdotto il racconto della sua specialissima estate in un Paese che pen-sava lontanissimo ma che ora sente molto vicino al suo cuore. A luglio ha lasciato i suoi amici, il suo paese, ed è andata a tra-scorrere le sue vacanze estive nell’inverno australiano e a frequentare una scuola con caratteristiche molto diverse dalla sua. Nella famiglia in cui ha soggiornato ha trovato un nuovo “padre”, una nuova “madre” e dei fratelli, che si sono presi cura di lei come una figlia, che le hanno mostrato il loro mondo familiare e sociale. A scuola ha svol-to attività diverse rispetto alle materie tra-dizionali della scuola italiana, ha percorso distanze molto grandi per spostarsi anche all’interno del college frequentato. Ha cono-sciuto un ambiente nuovo, con canguri e koala sempre presenti, ha partecipato alle attività del capofamiglia condividendo piena-mente la vita quotidiana. Il suo racconto, ampiamente descritto da fotografie, ha fatto capire come sia stata forte l’interazione con

Per promuovere nei giovani “menti più acco-glienti” ed atteggiamenti interculturali è im-portante avviare nella scuola iniziative ed azioni pragmatiche, come ricordano anche le Raccomandazioni dell’Unesco quando invita-no a favorire contatti umani, scambi di stu-denti e docenti, viaggi di studio, gemellaggi di scuole di diversi Paesi, studio in comune,

scambio di materiali didattici, seminari. In questa ottica le classi terze della Scuo-la Secondaria di Primo grado hanno in-vitato a scuola per un confronto diretto due studentesse, una italiana e l’altra giapponese, coinvolte in esperienze di studio all’estero. Durante l’incontro si è cercato di avviare una riflessione sul significato e sul valore del-l’Intercultura in un mondo ormai globalizza-to, che chiede ai giovani di aprirsi a dimen-sioni ampie della vita e del mondo. Per que-sto fine la scuola cerca di sviluppare nei gio-vani, a partire dall’adolescenza, capacità tali da saper allargare i propri orizzonti, in vista di un futuro migliore per sé e per gli altri. Ha introdotto il tema il dott. Ferruccio Fiordispini, responsabile del Progetto Intercultura nella nostra regione, illu-strando una significativa immagine dal titolo “Intercultural-mente”, ovvero come modificare la nostra mente spes-so piena di pregiudizi e di luoghi co-muni nei confronti di uomini e culture diverse. E prendere consapevolezza che anche noi siamo dei diversi per gli altri. Con un filmato sugli italiani al volante, commissionato dall’UE, gli studenti hanno percepito facilmente

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L’incontro con

l’altro non è

un’esperienza

superficiale, ma

è profonda, è

un’ulteriore

possibilità di

crescita

culturale per il

singolo

In viaggio verso… l’eccellenza. Breve rassegna su alcuni risultati ottenuti dagli studenti del Convitto

la famiglia australiana, che ha sempre mostrato attenzione per la cultura italiana in ogni suo aspetto. Manami, invece, studentessa giappo-nese, ha raccontato come lei vede e vive la sua esperienza in Italia. Sta frequentando l’Itas di Perugia e vive presso una famiglia di Torgia-no. In pochi mesi è riuscita ad esprimersi in italiano e da subito ha imparato il linguaggio gestuale tipico di noi italiani. Apprezza molto la cordialità, la solarità, il cibo del nostro Pae-se, vive un’ottima esperienza nella famiglia o-spitante ed ha amici con cui è andata visitare anche altre città d’Italia. Ha raccontato il pun-to di vista giapponese sugli italiani: pizza e spa-ghetti prima di tutto, allegria ed ospitalità. L’in-contro, nella sua reciprocità, ha visto i nostri alunni impegnati in una “nuovissima” e diver-tente conversazione non verbale con Manami. Hanno voluto capire l’altro modo di pensare, l’altro punto di vista sulla realtà. Il dialogo si è svolto mediante la gestualità, sia giapponese che italiana. giapponesi. A conclusione, en-trambe le ragazze hanno riferito di aver cono-sciuto persone pronte ad accoglierle, ad ascol-tarle, a conoscere modi e stili di vita diversi.

Gaia ha sostenuto. infine, che il nostro modo di vivere non è l’unico, il più civile, il più avanzato, il più… e che dare etichette all’altro non è giusto. ognuno può dare e ricevere qualcosa. In sintesi, ascoltare i loro racconti non è stato soltanto “parlare dell’altro”, conoscere i caratteri salienti di un’altra cultura, di un altro popolo. È stato soprattutto “ascoltare l’altro” per fargli ma-nifestare il suo punto di vista, che è poi il punto di vista di “altri” popoli sulla nostra cultura. Cos’è infatti l’interculturalità se non movimento di reciprocità, in cui anche l’altro ci comunica il suo racconto su di noi? Ciò comporta necessariamente la cor-rezione e la rimozione dei pregiudizi e de-gli stereotipi, delle immagini deformanti che non ci permettono di comprendere il punto di vista dell’altro. Dunque l’incontro con l’altro non è un’espe-rienza superficiale, ma è profonda, è un’ul-teriore possibilità di crescita culturale per il singolo e per l’intera società, che si fa più rispettosa e più giusta, più libera e più con-viviale.

Nelle scuole non occorre dimenticare chi si distingue per impegno e dedizione allo studio e che, grazie a ciò, consegue risultati di eccellenza. Ecco dunque una breve rassegna per indicare i ragazzi che si sono di-stinti in qualche disciplina o attività. Oltre al già citato viaggio premio di “Porte aperte sull’Europa”, (vedi pag. 4) abbiamo i Giochi delle Scienze Sperimentali riservati agli alunni della scuola secondaria di primo grado. I partecipanti hanno affrontato test a carattere scientifico in modo davvero soddisfacente. Hanno risposto ai diversi e numerosi quesiti mostrando ottime capacità logiche, curiosità ed interesse per temi di grande attualità come la genetica, la statistica, la biologia. Hanno superato la prova iniziale conse-guendo validi punteggi: ben quattro studenti sono stati ammessi alla fase Regionale: Sorbelli Sofia, De Pieri Shani, Cotozzolo Enrico, Paparelli Lorenzo. A loro un forte incoraggiamento da parte di tutti i docenti a proseguire con impegno il percorso e raggiungere ulteriori traguardi significativi. Sempre nella secondaria di primo grado, passiamo al disegno (vedi ultima di copertina) per cui la giovanissima alunna Sara Fiorucci, nel concorso “Immagina la Pace”, è stata premiata dalla Presidente del “Lions club” di Assisi, dott.ssa Cristina Guidi. Grazie a questa iniziativa che si ripete annualmente e a cui la nostra scuola partecipa con grande entusiasmo, gli allievi si avviano ad affrontare i temi più rilevanti del nostro tempo e a comprendere il valore di un bene unico e irripetibile come la pace. Passiamo ora alla poesia, per cui la liceale Marta Mariani si è classificata seconda al concorso di poesia d’amore “Premio Maceo Angeli” indetto dall’Associazione Commedia Harmonica e patrocinato dal Comune di Assisi, l’Ente Calendimaggio ed altri enti. La stu-dentessa ha partecipato insieme ad altri finalisti: Riccardo Leandri, Aurora Natali e Camilla Pugno. Concludiamo con le Olimpiadi delle Scienze Naturali: la squadra liceale che ha partecipato alla fase regionale era composta per il triennio da Beatrice Aristei, Micillo Fran-cesco, Tosoni Francesco e Zucchetti Alessandro, e per il biennio Fanelli Teresa, Natali Au-rora, Colasurdo Andrea e Cecchetti Francesco. Ottimo il piazzamento di Fanelli Teresa, che si è classificata prima assoluta alla fase regionale e che parteciperà alle finali nazionali a Napoli il 3 Maggio prossimo. Lasciamo alle sue parole l’ultimo commento:

Politica

europea,

arte,

scienza e

poesia per

valorizzare

l’eccellenza

CIELO… HO VINTO !! Ragazzi.. partecipo ai Nazionali delle Olimpiadi delle Scienze naturali a Castellammare di Stabia i

primi di Maggio! Non me lo aspettavo proprio… Vincere a scuola è stata una soddisfazione, ma ai regionali è da… URLO!!!

È arrivata la telefonata, il Preside Dante Siena in persona chiama, chiaro e sintetico come sempre-“Rappresenterai il Liceo

Scientifico di Assisi ai Nazionali, il Nostro liceo. Ricordatelo e datti da fare”– Giramento di testa da delirio neroniano. Ora è

roba seria, c’è da studiare, prometto che mi impegnerò... Il tempo è poco, spero di farcela!

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P A G I N A 1 0

Gli alunni hanno co-minciato a porre

domande: quanto è importante e utile

l’intervento odierno degli stati occidentali

nel processo di de-mocratizzazione dei

paesi arabi?

In viaggio verso… il Mondo: L’Iraq Finalmente la luce alla fine del tunnel delle dittature? Il convitto nazionale ospita Younis Tawfik: viaggio tra tradizioni, storia e voglia di cambiamento del paese mediorientale (di Francesco Micillo e Marika Teatro)

Nel teatro del convitto nazionale “Principe di Napoli” si è tenuto un importante incontro con lo scrit-tore irache-no Younis Tawfik. Tra gli altri, han-no parteci-pato il Ret-

tore del convitto prof. Dante Siena e l’assessore all’istruzio-ne di assisi Francesco Migna-ni. Younis Tawfik è lo scritto-re de “La città di Iram”, “L’Iraq di Saddam”, ”Il profu-go”, è anche docente di lingua e letteratura araba all’univer-sità di Genova e direttore del centro italo-arabo Daial-Hikma di Torino. Il suo inter-vento è stato molto ampio e ha toccato vari punti, come ad esempio la storia dell’ulti-mo ventennio dell’Iraq, paese devastato da ben tre guerre del golfo e dalla guerra con-tro Stati Uniti e la Gran Bre-tagna con i loro alleati. Ovvia-mente ha anche parlato del regime di Saddam Hussein; del terrorismo; dell’apparente scopo pacifico che ha portato gli USA e l’occidente intero a fare guerra contro l’Iraq; della primavera araba e del ruolo fondamentale delle donne in essa e dell’eventuale primave-ra irachena. Secondo lo scrit-tore quest’ultima è in procin-to di avvenire come conse-guenza della primavera araba in Tunisia, Libia, Egitto e quel-la che sta avvenendo in Siria, che purtroppo sta causando centinaia di vittime. Sebbene

l’Iraq sembri sul punto di co-minciare una sua modernizza-zione, allo stesso tempo lo scrittore ha analizzato un pun-to a sfavore di questo proces-so, ossia la paura di un’alleanza Iraq-Iran. In quest’ultimo paese vige una repubblica islamica fortemente sciita, anti-occidentale e ormai pronto alla costruzione di armi nucleari. Gli alunni presenti nel teatro hanno così cominciato a porre domande riguardo questa te-matica e in particolar modo facendo riferimento agli USA, come ad esempio quanto sia importante e utile l’intervento odierno degli Stati Uniti in Iraq nel processo di democratizza-zione del paese. Infatti negli altri paesi in cui è avvenuta la primavera araba, quest’ultima è stata voluta fortemente dal popolo ed in tutti i paesi in cui si è avviato questo fermento democratico non c’è mai stato l’intervento dei paesi stranieri, tranne il caso della Libia. Que-sta domanda è nata un po’ spontaneamente visto che il prof. Tawfik si è mostrato pro-penso all’intervento dei paesi occidentali o dei paesi confi-nanti, ma più democratici dell’I-raq, per instaurare la democra-zia nel pae-se medio-orientale. Lo scritto-re ha rispo-sto che in realtà il popolo non ha mai avu-to nelle proprie mani tanta forza da poter pen-sare di co-

stringere con le manifestazioni di piazza a instaurare la demo-crazia. Ha dimostrato poi con una serie di argomentazioni storiche la veridicità della sua risposta: ha parlato, infatti, del crollo del regime di Saddam Hussein che non fu succeduto da una democrazia, ma da un governo provvisorio con una costituzione di chiara matrice sciita. Negli anni seguenti l’Iraq cadde nel caos a causa di con-tinui scontri tra sciiti e sunniti che hanno portato solo a morte e devastazione, una sorta di guerra civile che è seguita a quella tra l’ Iraq e il mondo occidentale. In estre-ma sintesi la guerra voluta dagli Usa e la Gran Bretagna per portare, o forse esporta-re, la democrazia in Iraq è fallita miseramente. Lo scopo dell’incontro, però, come ri-portato dai discorsi introdutti-vi dell’ ass. Mignani e del Ret-tore Siena, era quella di avvia-re una seria di riflessioni sulla base delle parole del prof. Tawfik. Cogliendo l’invito, facciamo una sola, ma secondo noi for-se tra le più importanti rifles-sioni in ambito della primavera araba, ovvero quella riguar-

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Giovedi 31 gennaio presso la sala congressi dell’istituto superiore “A. Capiti-ni” ha avuto luogo un evento culturale di commemorazione in occasione della Giornata della Memoria. Organizzato dalla Consulta Provinciale degli studenti di Perugia in collaborazione con la Provincia e con l’Ufficio Scolastico Regio-nale, l’evento ha visto la partecipazione di una cospicua componente delle scolaresche provinciali, studenti e studentesse che compatibilmente con l’o-rario e l’impegno scolastico hanno avuto modo di partecipare attivamente e con interesse alla giornata, pensata come al di fuori delle solite formalità isti-tuzionali, organizzata dagli studenti per gli studenti, finalizzata all’elaborazione di contenuti non strettamente didattici e pure così formativi per la coscienza critica dell’individuo. Dopo i saluti ufficiali di provincia e USR, ha avuto luogo una breve ma significativa drammatizzazione a cura del gruppo teatrale del Liceo Classico “A. Mariotti” di Perugia insieme all’associazione “Teatro di Sacco”, basata sulla poesia “La crociata dei ragazzi” di B.Brecht: la forza espressiva del testo unita al sapiente accostamento sonoro e visivo di colori e musica ebraica, il tutto sapientemente orchestrato dal regista Roberto Biselli ha dato vita ad un momento di impatto che -dice Michelangelo Grilli, Presidente della CPS Perugia – “colpisce i sensi, passa per i sentimenti e infine suscita riflessione”. Questa prima fase dell’evento è stata avvalorata dal successivo intervento del docente di Storia e Filosofia Sandro Tiberini che per anni, nel territorio, ha lavorato sul tema della Giornata della Memoria spingendo ad affrontarlo con rinnovato senso critico. Interessante anche il contributo di riflessione poetico-letteraria portato da Tommaso Scarponi, rappresentante degli studenti del Liceo Artistico “B. Di Bet-to” di Perugia nonchè membro della CPS. L’evento si è concluso con un breve ma piacevolissimo concerto di musica e-braica Klezmer”, con Umberto Ugoberti alla fisarmonica e Leonardo Minelli al sax soprano e tenore. Nel complesso un occasione di forte partecipazione emotiva e intellettuale, dimostrazione dell’esigenza giovanile di vedere, scoprire e umil-mente conoscere sempre di più. “Questa giornata è fondamentale perché è vero che noi giovani siamo il futuro, ma c’è bisogno di memoria per essere un futuro migliore “– commenta Grilli –“Questa è per noi l’occasione di cominciare un’o-perazione di rilancio della CPS, perché sia veramente sentita nelle vite degli studenti”.

P A G I N A 1 1 N U M E R O 1

dante il ruolo della donna. Come detto giusta-mente dallo scrittore iracheno, le ragazze e le donne arabe sono le principali artefici della pri-mavera araba: infatti sono loro che con la loro tenacia e forza, sono scese per prime in piazza e hanno dato il via al processo di democratizzazio-ne del Nord Africa e del Medioriente. Ma in Iraq tutto ciò non è avvenuto anche perché la nuova tendenza sciita nel paese, invece che progredire, ha fatto regredire la condizione delle donne. Ecco perché quest’alleanza, soprattutto ideologi-ca, Iraq-Iran spaventa molto poiché tutti cono-scono l’orribile modo in cui vengono trattate le donne in Iran e in Afghanistan, altro stato dila-niato da guerre civili e con una forte presenza talebana, chiaramente sciita, anti-occidentale e misogina. Allora la domanda è: come può l’ Iraq modernizzarsi se la situazione delle donne inve-ce che migliorare, peggiora? La risposta, ovvia-mente, è che finché non migliora la mentalità del paese, finché non si tende al moderno, la situa-zione non può che rimanere quella odierna. La speranza è che l’Iraq cambi la propria visione globale a partire da quella della donna. Questo non significa, però, eliminare valori e tradizioni, perché un paese senza radici è un paese senza futuro. Tuttavia, sembra quasi che l’Iraq stia per vivere lo stesso paradosso di altri paesi medio-rientali, come l’ Arabia Saudita e gli Emirati Ara-

bi Uniti: paesi con palazzi faraonici, con hotel a 6-7 stelle, con spiagge e mari stupendi, con fiumi di denaro, ma con le donne che camminano per strada coperte dalla testa ai piedi. Quest’ultimo esempio e in generale anche il caso dell’Iraq ci costringe a fare un'altra domanda: ma siamo sicuri che il popolo voglia questo cambiamento? Perché se il popolo iracheno, fatto di milioni di persone, avesse voluto, avrebbe potuto rove-sciare un governo dittatoriale, fatto o da un uo-mo o al massimo da un partito, e avrebbe avvia-to il processo di cambiamento dello stato. Lo scrittore ha risposto dicendo che la popolazione non ha mai avuto la possibilità di avviare un cam-biamento, ma probabilmente la risposta più giu-sta è che l’Iraq non ha ancora quella volontà, quel desiderio così forte e penetrante di diven-tare una democrazia. Però non possiamo noi occidentali esportare il nostro modello di demo-crazia in questi paesi. Questo desiderio deve venire dall’ Iraq e solo dall’ Iraq. È molto proba-bile che gli italiani sarebbero stati furiosi se il Risorgimento non fosse stato fatto da Garibaldi e i Savoia, ma dalla Francia o dall’Inghilterra: sarebbe allora meglio lasciare che gli eventi va-dano da sé in MedioOriente e che la storia del-l’Iraq, dell’Iran o di qualsiasi altro paese sia fatta dagli iracheni, dagli iraniani, senza l’intervento di noi occidentali?

In viaggio verso… la memoria (di Elvira Pompili)

Lo scrittore ha

risposto dicendo

che la

popolazione non

ha mai avuto la

possibilità di

avviare un

cambiamento;

probabilmente

l’Iraq non ha

ancora quel

desiderio così

forte e

penetrante di

diventare una

democrazia.

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La scuola, il lavoro,

la formazione, le

prospettive future:

ecco le domande dei

cronisti di Radio GEL

Una Web Radio gio-vane e non solo co-me data di nascita, ma perché realizza-ta dagli stessi stu-denti con loro fre-schezza, spontanei-tà, vitalità ed anche attraverso l’impe-gno civile e la voglia

Gel Report (le domande al mondo adulto)

In viaggio verso... la legalità con il WEB È nata Web Radio G.E.L., progetto Giovani E Legalità (di Stefano Minni) Nasce presso il Convitto Nazio-nale di Assisi La Web Radio G.E.L., grazie alla collaborazione tra Convitto, Comune di Assisi (Assessorato all’Istruzione), ADI-SU/Radiophonica dell’Università degli Studi di Perugia, Associazio-ne “Rete Cento Passi” di Paler-mo, Associazione “Addio Pizzo” di Palermo, Associazione “Costruire il Futuro”di Assisi e, soprattutto, a quella dei ragazzi del Convitto e del Liceo Scientifi-co annesso. Una Web Radio giovane e non solo come data di nascita, ma perché realizzata dagli stessi studenti con loro freschezza, spontaneità, vitalità ed anche attraverso l’impegno civile e la voglia di cambiamento e di legali-tà che li caratterizza. Il nome scelto per la neonata Web Radio è infatti “G.E.L.” come acronimo di Giovani e Legaltà. GEL fa pensare a quel prodotto molto utilizzato soprattutto tra i giovani per creare il proprio taglio-look, unendo e modellan-do i propri capelli. In questo caso il nostro intento coinvolge si a testa dei giovani, ma intesa come capacità di pensiero, di unire le

idee e le forze della società civile per il rispetto della legalità, per poter camminare a “testa alta” ed essere protagonisti positivi della propria vita, perchè la cul-tura, la comunicazione, il dialogo, la formazione e l’informazione non possono prescindere dalla legalità. La realizzazione del progetto della Web Radio coinvolge, per ora, 12 ragazzi attraverso un percorso formativo, organizzato all’interno del locale allestito dagli stessi ragazzi ospitante la web radio, sviluppato su due aree: la prima riguarda l’aspetto tecnico-operativo e si svolge in collaborazione con lo staff di Radiophonica, mentre l’altra area si occupa più specificatamente dei contenuti e della ideazione e realizzazione di format radiofoni-ci. Tale area ha visto la partecipa-zione nella fase formativa di Danilo Sulis, Presidente dell’Ass. Rete Cento Passi, di Dario Ric-cobono, Vicepresidente dell’Ass. Addio Pizzo e del giornalista Luca Telese. Web Radio GEL sarà presente all’iniziativa “Giornata dell’Orien-tamento Scolastico” che si terrà

punti a rispondere a esigenze di mercato o dovrebbe puntare a creare cittadini consapevoli, non semplici lavoratori?

Domande ai professori

Perché un ragazzo si deve iscrive-re nella sua scuola?

Terminato il ciclo di studi che tipo di scelte fanno i studenti? Prose-guono con gli studi? Verso quali volontà si orientano?

La scuola ha raggiunto l’obbiettivo di preparare i ragazzi alla vita? Ci sono sufficienti risorse umane ed economiche nella scuola per intra-prendere un adeguato percorso di orientamento?

Domande ai sindacati ed alle associazioni di categoria

Quali sono le opportunità che la società offre ai giovani di inserirsi

Ecco le domande che gli studenti di WEB Radio GEL si sono posti e che pongono a loro volta al mon-do degli “adulti”:

Domande alle istituzioni

Come stanno agendo le istituzioni del territorio che a vario titolo si occupano di formazione per aiuta-re i giovani a trovare la loro stra-da?

Quali misure vengono attuate per prevenire/arginare l’abbandono scolastico?

Domande Ai Dirigenti scolastici

Cambiare lavoro oggi è una neces-sità e sapersi reinventare un obbli-go: su quali competenze punta la scuola superiore per formare dei giovani capaci di inserirsi nel mon-do del lavoro?

E’ giusto che il sistema scuola

nel mondo del lavoro?

Quali sono gli ostacoli che incontrano i giovani nel loro inserimento nel mondo del lavoro?

Nel mondo del lavoro vengo-no tutelati i diritti dei giovani lavoratori?

Domande agli studenti

Cosa ti aspetti dal futuro una volta terminato il ciclo di studi?

Ritieni adeguata la formazione svolta dalla scuola per il futu-ro ingresso nel mondo del lavoro?

Quali sono i soggetti istituzio-nali e non con maggiori re-sponsabilità rispetto all’alta percentuale (36%) di giovani disoccupati?

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sabato 16 febbraio dalle ore 15.00 presso il Convitto Nazio-nale di Assisi e che vedrà la par-tecipazione di numerose Istitu-zioni (rappresentanti della Regio-ne, Provincia e Comune), Diri-genti Scolastici del Comprenso-rio, Ass. di Categoria, Università del Turismo, Rete degli Istituti Professionali, Agenzie Interinali, OO.SS. . I ragazzi della Web Radio GEL realizzeranno un personalissimo Report con interviste audio-visive e servizio fotografico dell’i-niziativa, in collaborazione con Radiophonica. Radio GEL si propone come progetto pilota a livello regionale nell’auspicio di coinvolgere, con il sostegno delle Istituzioni prepo-ste, altre realtà scolastiche e associative interessate a costrui-re, sviluppare e divulgare ai gio-vani e a tutta la comunità il tema della legalità.

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In viaggio verso...

In viaggio verso… le abilità “diverse” (di Patrizia Scanu - Funzione Strumentale per alunni BSE-DSA)

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Ancora una volta il Convitto Nazionale

di Assisi si è dimostrato un "polo culturale" di riferimento. Il 27 feb-braio 2013, infatti, si è verificata l'opportunità di realizzare un incon-tro di formazione e aggiornamento, rivolto a tutto il personale docente ed educativo operante presso sud-detta istituzione scolastica, onorati dalla conduzione del Prof. Giovanni Mazzotta (specialista di alto livello nell'ambito della neuropsichiatria infantile e problematiche connesse). Il tema dell'incontro è stato sui co-siddetti DSA: "Minori con Disturbo Specifico dell'Apprendimento nell'ottica del neuropsichiatra infantile". La tema-tica suscita grande interesse da parte del personale docente il quale, sem-pre più frequentemente, si trova ad

affrontare situazioni di alunni con DSA (dislessia, disgrafia, discalculia...) dovendo anche adempiere a ciò che il quadro normativo ministeriale di riferimento e Linee Guida richiedo-no, spesso senza avere una prepara-zione specifica in materia. Le statisti-che, purtroppo, ci indicano dati in aumento riguardo all'incidenza dei DSA nella popolazione scolastica mondiale ed in Italia. Attualmente nelle scuole italiane la percentuale di alunni che presentano tali disturbi è vicina al 5%. Questi, inoltre, se dia-gnosticati e certificati nell'ambito esclusivo dei DSA, senza correlazio-ne di altri disturbi, non hanno diritto all'insegnamento specializzato di sostegno. Tutti i docenti curricolari, pertanto, devono essere in grado di prevedere dei Piani di Studio Perso-nalizzati ed adottare gli strumenti compensativi e misure dispensative

Un incontro di

formazione

necessario:

gli alunni

italiani con

Disturbi

Specifici di

Apprendimento

è ormai

vicina al 5%

In viaggio verso… la legalità. La scuola esce da scuola ed entra in Archivio. Il punto di vista di prof e alunna (di Sara Gonnellini e Valeria Piccioni)

ti alla volta dell’ Archivio di Stato di Assisi incuriositi e, in parte (come nostro solito) scettici, dall’iniziativa presa dalla nostra insegnante. il progetto “Lo Stato siamo noi” pren-de corpo nel momento in cui mettia-mo piede nell’Archivio: scaffali e scaf-fali di documenti, alberi genealogici, dinastie, vicende, aneddoti, processi penali. Storie di gente comune, posti comuni, vite comuni. Eppure tutto ciò, pur apparentemente banale, si rivela ai nostri occhi come un mondo parallelo e surreale. per la prima volta tocchiamo con mano la Storia, invece di studiarla fino a tarda notte su ano-nimi libri stampati. la giornaliera vita scolastica compie un’intrepida devia-zione e la mattinata passa veloce tra interpretazioni di incomprensibili calligrafie, trascrizioni inesatte e com-petizioni tra “storici improvvisati”. il materiale che abbiamo raccolto, so-prattutto i verbali dei processi penali riguardanti i furti avvenuti nell’Umbria ottocentesca, saranno il trampolino di lancio per comporre tanti elaborati significativi che, siamo sicuri, faranno rivivere in questo mondo caotico dominato dalla tecnologia e dal no-stro “dare tutto per scontato” la straordinaria e disarmante semplicità e spontaneità di un’ Italia che, tra piccole e grandi difficoltà, iniziava a nascere.

Il Liceo Scientifico di Assisi aderisce al Bando di Concorso “Lo Stato siamo noi” “La giustizia ed il reato nell’Italia unita attraverso i fascicoli dei processo penali”. La Prof. : Suona la campanella e gli allievi… non entrano al Liceo Scien-tifico ma, ben più svegli e partecipi di altre mattine, si recano all’archi-vio di Stato (Sez. di Assisi). La Prof li ha iscritti ad un progetto boh… un concorso sullo stato e la giustizia. Lo scetticismo passa subito, non appena entrano nella sala didattica dell’Archivio che è permeata del nostro passato e da tutti quei volu-mi e codici. La Dott.ssa Romani illustra le finalità dell’archivio e mo-stra codici e documenti antichi. La Prof. guarda i suoi allievi… non c’è bisogno di richiamare la loro atten-zione: sono straordinariamente attenti, prendono appunti vogliono sapere e conoscere. È la prima volta che entrano in Archivio… Gli piace! Si organizzano i gruppi di lavoro e sono assegnati i fascicoli dei proces-si penali svoltisi per reati di furto semplice e furto campestre, intorno al 1870- 1886. Gli allievi cominciano a trascrivere e talvolta a decifrare la calligrafia burocratica e “strana” dei segretari del tribunale: sono denun-ce, interrogatori, confessioni di rei di furti nell’Italia Unita. Si scoprono situazioni spesso strappacuore di giovani bisognosi e indifesi che ruba-

no fascine di legna per necessità, per scaldare casa, o di furti motivati dalla fame che come oggetto di reato hanno due grappoli d’uva. Allora gli allievi scoprono una realtà di povertà, mise-ria e di un meccanismo burocratico e giudiziario , spesso feroce che impone addirittura ai condannati pene detenti-ve oltre che il pagamento delle spese giudiziarie. Gli allievi iniziano a proget-tare l’elaborato .. come farlo? storico? Un saggio? Un racconto di fantasia? E le fonti? Come si citano? Fammi vede-re il Codice Penale di allora e quello di oggi. Quali sono le modifiche? Allora cercano in internet e poi, di nuovo, scartabellano volumi polverosi e ingial-liti dal tempo. Sono passate 4 ore. Sono stanchi, ma hanno lavorato tan-tissimo e personalmente ritengo ab-biano appreso ancora di più. L’alunna: Non tutti i tesori sono nascosti in uno scrigno sotto metri e metri di terra, accantonati in polvero-se soffitte o intrappolati in lontane e sconosciute isole oceaniche. talvolta sfavillano con tacita esuberanza pro-prio sotto il nostro naso, eppure il paraocchi della quotidianità e la cecità della pigrizia ci impediscono di accor-gercene. È per questo che, sollevati all’idea di sgranchirci un po’ le gambe invece che passare le solite cinque ore dietro un banco, un giorno noi della classe IVA, accompagnati dalla prof. di italiano Sara Gonnellini, ci siamo diret-

adeguate e calibrate ai singoli casi, come indicano le Linee Guida, in gruppi classe sempre più numerosi e senza ore di contemporaneità. La lezione svolta dal Prof. Mazzotta, oltre che una piacevole opportunità di aggiornamento, ha rappresentato anche un'esigenza di formazione. Il Professore, infatti, ha illustrato la complessa tematica con modalità chiare ed accessibili a tutti, pur con i dovuti riferimenti medico-scientifici. Un ringraziamento è dovuto al Ret-tore prof. Dante Siena, al prof. Maz-zotta e a tutti coloro che hanno partecipato all'incontro, auspicando che ne seguano altri in futuro, ine-renti l'approfondimento di tematiche proposte sia dai docenti che dai genitori dei nostri alunni. Il materiale relativo all'incontro, lasciatoci gentil-mente dal prof. Mazzotta, è a dispo-sizione di chiunque ne sia interessato

Da storici

improvvisati ,

scopriamo la

straordinaria e

disarmante

semplicità e

spontaneità di

un’ Italia che

iniziava a

nascere

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Il piacere di tene-re in mano e toccare un buon libro, sentirne l’odore... scrivere annotazioni ed averlo sempre a disposizione nella nostra libre-ria... non ha uguali

In viaggio verso… la Lettura (di Antonella Chiappini)

attenzione, scrivere annotazioni ed averlo sempre a disposizione nella nostra libreria, non ha uguali e non può essere sostituito da un ebook!

Questi i motivi che hanno indot-to le insegnanti delle attuali classi terza, quarta e quinte della Scuola Primaria del Convitto, a ripro-porre “Il Progetto Lettura”, espe-rienza già sperimentata in prece-denti cicli scolastici con esiti positivi, unitamente al proposito di trasmettere l’amore ed il piacere per questa attività.

Giovedì 24 Gennaio, nella Sala del Teatro, dopo un percorso iniziato a marzo 2012, si è conclusa, per gli alunni delle classi quarta e quinte, questa prima fase del progetto, che per la classe terza aveva già avuto il suo epilogo al termine dello scorso anno scolastico con il testo dell’autrice Tizi Iolida “Il cerchio dei chiodini”, cui farà se-guito una seconda fase dedicata alla scrittura.

Alla presenza del Dirigente Scola-stico, di una rappresentanza dei genitori e del signor Franco Mo-nacchia, autore del libro “Polvesina ed il talismano del fiu-me dorato”, gli alunni si sono cimentati in giochi a squadre, che prevedevano l’attivazione di cono-scenze ed abilità acquisite durante il percorso di lettura, per risolvere cruciverba,rebus, puzzle linguistici, indovinelli.

Al termine dell’attività ludica, che ha visto gli alunni molto interessati ed impegnati, si è tenuta una pic-

cola cerimonia dove il Dirigente Scolastico e lo scrittore hanno assegnato premi ed attestati alle varie squadre.

Riguardando la strada percorsa per trarne le debite considerazio-ni, è possibile affermare che non è stato sempre semplice per le docenti coinvolgere i bambini nella lettura. L’incontro con l’au-tore è stato senz’altro uno dei momenti più proficui e motivanti.

A volte, è stato necessario, cerca-re ed utilizzare tutte le strategie e modalità a disposizione per ren-dere più agevole il percorso. Ma sicuramente la cosa che ha ripaga-to maggiormente è stato sentirsi dire dopo le numerose lamentele: “Maestra, sai che un po’ mi dispiace che abbiamo finito il libro!” Ed ora , dimenticate già le fatiche passate, ricomincia con il “Progetto Scrit-tura” una nuova avventura, al-trettanto faticosa, piena di inco-gnite, impegnativa, ma, sicuramen-te ricca di soddisfazioni!

Azzurra è l'acqua (di Antonella Chiappini) Anche quest'anno la Scuola Primaria del Convitto ha aderito a varie proposte ed attività promosse dal Comune. Tra queste si evidenzia l'iniziativa del "Rotary international", "Azzurra è l'acqua", che intende divulgare tra i ragazzi della scuola dell'obbligo una cultura di rispetto e responsabilità nei confronti di questa risorsa del nostro pianeta, definita anche "Oro blu". Mercoledì 13 Febbraio, alla presenza del

Dirigente scolastico Dante Siena, dell'assessore Francesco Mignani e di alcuni rappresentanti del Rotary, tra cui il Presidente, Dott. Giovanni Pastorelli e l'avvocato Gino Costanzi, nella sala del Teatro del Convitto, gli alunni della Scuola Primaria hanno potuto approfondire, tramite l'intervento delle varie personalità presenti, le proprie conoscenze in merito a questo prezioso liquido e le vaste problematiche ad esso legate. La proiezione di diapositive esplicative ha evidenziato la disparità che esiste tra i due emisferi terrestri per quantità di acqua potabile e l'impegno profuso dal Rotary per riuscire a colmare il divario con la costruzione di pozzi. Sono state messe in rilievo anche le enormi conseguenze che la società industrializzata produce nel ciclo dell'acqua e tutto ciò che ognuno di noi può fare nel suo piccolo per salvaguardare questo bene prezioso.

Profumo di carta stampata … il gusto di sfogliare le pagine scorren-do con lo sguardo le parole che si rincorrono, assaporare le sensazioni di vivere le situazioni più svariate e conoscere personaggi e luoghi inim-maginabili … questo è ben poca cosa per definire un … LIBRO!

In un’epoca in cui, per comunicare e conoscere, si ricorre sempre più alla multimedialità, alla digitalizzazione, ai social network… il libro sta dive-nendo fuori moda, acquisendo un sapore antiquato ed obsoleto e perdendo le proprie valenze a favo-re di conoscenze ed informazioni veloci e superficiali che penalizzano il gusto per la lettura e l’approfondi-mento.

Ovvio che tale premessa non inten-de rinnegare le conquiste tecnologi-che raggiunte, intende semplicemen-te fare una disamina oggettiva che tenga conto dei progressi fatti, co-niugandoli con quanto di buono ci viene dal passato. Il piacere di tene-re in mano e toccare un buon libro, sentirne l’odore, sottolineare le parti che hanno colpito la nostra

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La scelta per un

Corso di Laurea di

tipo scientifico è

la preferita

In viaggio verso… il futuro (di Emanuele Piccioni) Indagine sulle scelte post-diploma degli studenti del Liceo Scientifico Quali sono le scelte dei ragazzi e delle ragazze che, dopo il diploma, decidono del proprio futuro? Questa è la domanda “principe” che ogni scuola supe-riore di secondo grado dovreb-be porsi, per poter meglio definire le proprie scelte educa-tive e le proprie strategie for-mative. Per questo, il Liceo Scientifico ha effettuato una indagine campionaria sulle scelte operate dai propri studenti, diplomatisi degli anni 2009, 2010, 2011 e 2012. Ecco alcuni interessanti risultati ottenuti su 154 ragazzi intervistati: solo il 10% ha scelto di cercare subito un lavoro, in alcuni casi cercando comunque di portare avanti gli studi, mentre il 90% frequenta o ha frequentato l’Università. Di que-st’ultima percentuale, una parte (circa

un terzo di quelli diplomatisi nel 2009) ha già conseguito la laurea triennale in corso. Andando a vedere il tipo di corso di laurea scelto, si nota, forse prevedibilmente, una netta preferenza per le lauree di tipo scientifico, scelte nell’82% dei casi. Tale tipologia di scelta, che in qualche modo caratterizza anche il percorso scolastico del Liceo, si è andata rafforzando negli ultimi anni, perché i diplo-mati degli ultimi due anni hanno dimostrato un incremento (circa +7%) in coloro che sceglievano

una laurea di tipo scientifico. Nel dettaglio, le scelte si articolano in modo piuttosto vario. Considerando solo gli studenti che hanno scelto facol-tà di tipo non scientifico, abbiamo la prevalenza di Giurisprudenza (35%), seguita da Scienze Politiche (18%) e

Lettere e Filosofia (18% ciascu-no). Tra le facoltà scientifiche, particolare importanza assu-mono le diverse Ingegnerie (26%) e la facoltà di Economia (21%), subito seguite da un 28% ottenuto mettendo insie-me le scelte per le facoltà di Medicina, Professioni sanitarie, per le quali esiste l’accesso a numero chiuso, Biologia e Biotecnologie. È proprio il primo e l’ultimo dei blocchi di discipline descritte che ha visto la maggiore scelta negli

ultimissimi anni. Infatti, confrontando le scelte dei diplomati del primo (2009-

10) e del secondo biennio (2011-12) presi in considerazione, si nota come le facoltà ingegneristiche e il gruppo delle facoltà medico-biologiche siano aumentate nel gradimento degli stu-

denti, a scapito delle facoltà di tipo economico. Infatti, ingegneria passa dal 10% a quasi il 30% delle preferenze scientifiche, mentre scienze mediche e biologiche dal 13% al 28%, con economia che scende dal 24 al 15%. Le cifre parlano già chiaro, eppure molto si potrebbe dire anco-ra. L’indagine proseguirà anche nei prossimi anni, per verificare se questi trend saranno confermati.

Bello è concludere con la e.mail di Marta, Corso di Laurea in Mediazione Linguistica Applicata, che ci scrive così: “Gentile prof., dopo il diploma mi sono iscritta al Corso di Laurea in (…). Ho completato il percorso Accademico trienna-le questo lunedì con una Tesi sperimentale, conseguendo la Laurea con 110 e lode.

Non posso che ringra-ziare virtualmente il Liceo Scientifico di Assisi e l'intero corpo docenti. Grazie al metodo di studio e all'impostazione richiesti nei 5 anni di Liceo, non ho trovato alcuna difficoltà nei tre anni di Università; ho affrontato esami che hanno richiesto un'impo-stazione e uno studio più scientifico che lette-rario. Nel frattempo mi sono iscritta al Corso di Laurea Specialistica; al

più presto però vorrei tornare nella mia vecchia scuola per salutare, incontrare e ringraziare tutti i docenti, dei quali conser-vo un piacevole ricordo. Cordiali saluti. Marta.

Marta scrive:

Grazie al metodo

di studio e

all'impostazione

richiesti nei 5 anni

di Liceo, non ho

trovato alcuna

difficoltà nei tre

anni di Università

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Siamo su internet: www.convittoassisi.com

In viaggio verso… PerugiAssisi 2019 Capitale Europea della Cultura “Eurodialogando” tra le aule del Convitto

(di Rosita Massucci) Il liceo scientifico partecipa alla stesura del progetto PerugiAssisi con il quale la Fondazione PerugiAssisi presenterà la candidatura delle nostre città a capitale europea della cultura. I nostri studenti stanno realizzando il proprio progetto dal titolo “Eurodialogando”. Eccone le linee guida Che il Dialogo sia l’unica modali-tà di interrelazione in grado di rispettare l’altro e consentire un’apertura per differenza e non solo per somiglianza, e che, per ciò stesso, ogni relazione all’in-terno dell’Europa possa essere pensata solo nelle forme del Dialogo, è il pre-supposto contenutistico e metodologico dal quale gli studenti del Liceo scientifi-co annesso al Convitto nazionale di Assisi partono per offrire il loro contributo alla stesura del progetto PerugiAssisi 2019. E’ stato realizzato un Eurodialogo che vede confrontarsi personaggi del passato illustre delle terre umbre, quali S.Francesco d’Assisi e Aldo Capitini che non rinunciano a riproporre il loro messaggio atemporale ai giovani assisiati di oggi impegnandosi a guidarli in un percorso di riscoperta delle più autentiche radici storico–artistiche e paesaggisti-che dell’Umbria. Dinanzi alle loro alte provocazioni le aspettative, i propositi, le scommesse degli studenti che disegnano un futuro umbro in grado di proporsi

quale fulcro culturale e spirituale d’Europa, escono rafforzate, irrobustite, dotate di credenziali che solo solide radici possono conferire. Partecipano al dialogo an-che interlocutori singolari quali la personificazione delle normative europee che costituisce una voce autorevole sempre pronta a indirizzare le scelte auspi-cate dagli studenti o le denunce di esiti poco soddisfacenti di questa o quella strada imboccata nel recente passato o nel presente. Arricchisce il dialogo un giovane studente di origini ben diverse da quelle umbre: è cittadino di una gran-

de metropoli, convenzionalmente denominata Urbia, che conosce gli agi logistici e le opportunità anche culturali che una grande città ultramoderna può offrire. Lo studente “urbiano” , dinanzi alle motivazioni che gli studenti umbri adducono perché PerugiAssisi sia, nel 2019, capitale europea della cultura, reagisce sciori-nando numeri e cifre che dovrebbero, da soli, scoraggiare le più solide motivazioni della candidatura umbra. Questi personaggi da qui al 2019 affronteranno, dialogan-do, tanti aspetti del nostro territorio umbro, da quello storico-artistico e letterario a quello architettonico, da quello più squisitamente sociale a quello storico istituzio-nale. L’aspetto preso in esame quest’anno è quello dell’ambiente.

Perugia ed Assisi Immagini d’arte, cultura e natura

Disegno di Sara Fiorucci,

vincitrice del Concorso

“LIONS CLUB”

Un poster per la pace:

IMMAGINA LA PACE