In Salute 11 (2) - emimedia.it · vostre case. Ed è proprio grazie ... Marco Lombardi, che,...

68
2010 © Edizioni EMIMEDIA • IN SALUTE pubblicazione bimestrale • Anno II - n° 11 • novembre / dicembre salute salute bimestrale di informazione e approfondimento medico in salute COCA PARTY A BENEVENTO MOLTI PROFESSIONISTI HANNO DILAPIDATO I LORO AVERI IN COCAINA a cura di Pierluigi Vergineo di Piero Polcino SFATIAMO PREGIUDIZI E FALSE CREDENZE Cefalee e invecchiamento Incontinenza urinaria: un disturbo silenzioso Perchè studiare l’alimentazione Tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro Cefalee e invecchiamento Incontinenza urinaria: un disturbo silenzioso Perchè studiare l’alimentazione Tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro di Dalila Beatrice di Carlo Rinaldi di Antonio Quaranta di Gerardo Casucci

Transcript of In Salute 11 (2) - emimedia.it · vostre case. Ed è proprio grazie ... Marco Lombardi, che,...

2010

© E

diz

ioni

EM

IMED

IA •

IN S

ALU

TE

pub

blic

azio

ne b

imes

tral

e •

Ann

o II

- n°

11 •

no

vem

bre

/ d

icem

bre

inin salutesalutebimestrale di informazionee approfondimento medico

in salute

COCA PARTYA BENEVENTO MOLTI PROFESSIONISTI

HANNO DILAPIDATO I LORO AVERI IN COCAINAa cura di Pierluigi Vergineo

di Piero Polcino

SFATIAMO PREGIUDIZI E FALSE CREDENZE

Cefaleee invecchiamento

Incontinenzaurinaria:un disturbosilenzioso

Perchè studiarel’alimentazione

Tutela della salutee della sicurezzasui luoghi di lavoro

Cefaleee invecchiamento

Incontinenzaurinaria:un disturbosilenzioso

Perchè studiarel’alimentazione

Tutela della salutee della sicurezzasui luoghi di lavoro

di Dalila Beatrice

di Carlo Rinaldi

di Antonio Quaranta

di Gerardo Casucci

edit

oria

le

“Due marce in più”

NicolettaCoccoDirettore

responsabile

Quando si mette in campo un progetto editoriale ambiziosocome quello di IN SALUTE, ci si pone sempre le solitedomande: “questo prodotto funzionerà?”, “la gente leggeràquesto tipo di rivista?”, “potremo contare nel tempo sulsostegno economico di chi ha creduto in questa iniziativa?”.Siamo giunti al numero 11 con una risposta più cheaffermativa a tutte le domande e di questo ringrazio voi,cari lettori, che con le vostre numerose mail ci testimoniatecostantemente il vostro apprezzamento e sostegno, ciponete domande, ci fornite idee e spunti per impreziosireil nostro giornale, insomma, ci fate capire che con la nostrainiziativa abbiamo fatto centro nell’ambizioso obiettivo diportare la Sanità, quella buona, quella più vicina a noi,quella trattata dai professionisti del nostro territorio, nellevostre case.Ed è proprio grazie ai vostri suggerimenti che abbiamodeciso di arricchire la nostra rivista con due nuove rubrichededicate alla Nutrizione e alla Podologia: due marce in piùche incrementeranno la potenza del nostro motore!L’alimentazione, si sa, è una branca estremamente vasta,un vero e proprio campo minato in cui bisogna impararea muoversi, senza incorrere in errori comportamentali efalsi miti che possano danneggiare la salute: sarà il dott.Carlo Rinaldi, un grande amato e stimato professionista,ormai veterano della nostra rivista, che, nella sua rubricadedicata alla Nutrizione, fornirà tutte le informazioni e iconsigli per un corretto stile di vita alimentare.La salute dei piedi è oggi, invece, ancora piuttostosottovalutata, se non addirittura trascurata, dalla maggiorparte delle persone: molti di noi, infatti, al di là dell’igienepersonale, prestano attenzione ai propri piedi solo quandoquesti cominciano a dolere e a dare problemi. Per colmarequesta “lacuna” ci siamo affidati alla competenza del dott.Marco Lombardi, che, attraverso la sua rubrica dedicata,offrirà al lettore tutti gli elementi per imparare a conosceremeglio i nostri piedi, che reggono tutto il nostro peso e dacui dipende la salute di altre parti del corpo.

[email protected]

novembre - dicembre 2010 5

Prof. Bruno VillariMedico Chirurgo Direttore delDipartimento di Medicina edi Struttura Complessa, UnitàOperativa di Cardiolo-gia/UTIC/Emodinamicadell’Ospedale “Sacro Cuoredi Gesù” Fatebenefratelli diBenevento.Professore in “Terapia in UnitàCoronarica e nelle EmergenzeCardiologiche” presso laScuola di Specializzazione inCardiologia dell’Universitàdegli Studi Magna Graecia,Germaneto (CZ).Dottore di Ricerca in Fisiopa-tologia Cardiovascolare.Fellow della Società Italianadi Cardiologia Interventistica.

il comitatotecnico scientifico

Prof. Giuseppe CatapanoMedico Chirurgo Specializzato in Neurochirurgia.Dal 1991 al 2002 ha lavorato presso l’Ospedale“Casa Sollievo della Sofferenza” di San GiovanniRotondo come assistente di neurochirurgia fino al1995 e come aiuto fino al 2002.Dal settembre 2002 ricopre la carica di Direttoredell’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgiapresso l’A.O. “G. Rummo” di Benevento.Ha effettuato vari stages formativi in Italia edall’estero. È particolarmente specializzato sullepatologie neoplastiche e vascolari del sistemanervoso centrale.

Prof. Italo ArdovinoMedico Chirurgo, Specialistain Ostetricia e Ginecologia.Dal 1976 al 2004 primario

ginecologo dell’Ospedale“Sacro Cuore di Gesù”

Fatebenefratelli di Benevento.Dal 2005 Direttore dell’Unità

Operativa di Ostetricia eGinecologia dell’Ospedale“San Giuseppe Moscati” di

Avellino.Professore presso la Scuola

di Specializzazione inOstetricia e Ginecologia

della II Università di Napoli.Consigliere Nazionale della

Società di EndoscopiaGinecologica Italiana (SEGI).

Prof. Franco RengoOrdinario di Geriatria all'Università Federico II diNapoli. Direttore della Scuola di Specializzazione

in Geriatria.Responsabile dell'Unità Operativa Geriatrica del

Policlinico di Napoli.Clinica universitaria: dipartimento di medicina

interna, geriatria, patologiacardiovascolare e immunitaria.

Specialità di eminenza: medicina riabilitativa,cardio e neurogeriatria.

anno II - n. 11aut. Tribunale di Beneventon. 1 del 6 febbraio 2009iscr. R.O.C. 12294

direttore responsabileNicoletta [email protected]

direttore editorialeMassimo De [email protected]

coordinamento editorialeDalila [email protected]

edito daEmimedia Beneventowww.emimedia.it

redazioneVia Castellano 21, Benevento+ 39 0824 [email protected]

progetto graficoe videoimpaginazioneEmimedia Benevento

stampa e allestimentoMorconia Print

distribuzioneFLY Comunication

I collaboratori, tutti, svolgono la loro mansione inmodo autonomo e completamente gratuito. Ladirezione non assume alcuna responsabilità pereventuali variazioni, omissioni e/o inesattezze delleinformazioni riportate, e per le opinioni espressedagli autori dei testi redazionali. Tutte le foto conbollino rosso sono da intendersi fornite dagli autoridei testi che esonerano la Emimedia da ogniresponsabilità. Le proposte pubblicitarie implicanola sola responsabilità degli inserzionisti. Il materialepervenuto per la realizzazione degli articoliredazionali e pubblicitari resta di proprietà dellaredazione, salvo diverso accordo scritto. Ladirezione si riserva la facoltà di revisione degliarticoli pervenuti al fine del loro adeguamento perla pubblicazione. Tutti i diritti sono riservati: nessunaparte, anche parziale, può essere riprodotta,memorizzata o trasmessa in nessun modo o forma,sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopie,ciclostile, senza il permesso scritto dell’editore.

in salutebimestrale di informazionee approfondimento medico

novembre - dicembre 2010 7

16 Gerardo Casucci

Cefalee e invecchiamento

novembre - dicembre

30 servizio di redazione

News sul doloreepisodico intenso (DEI)

36 Simona Riccio

Giornata mondiale della vistaUn importante appuntamentocon la prevenzione

60 L’ESPERTO RISPONDE

40 Pasquale Grimaldi

Chiediamoloal medico di famiglia

sommario2010

21 Piero Polcino

Le malattieda raffredamento.Sfatiamo pregiudizie false credenze

27 Antonio Quaranta

Incontinenza urinaria.Un disturbo silenzioso

34 Dalila Beatrice

Tutela della salutee della sicurezzasui luoghi di lavoro

43 Pierluigi Vergineo

Coca partyA Benevento moltiprofessionisti hanno dilapidatoi loro averi in cocaina

45 Pierluigi Vergineo

“La coca mi ha rovinato”la testimonianza

47 Roberto Perrotti

Dacci il nostrocammino quotidiano

51 Carlo Rinaldi

Perchè studiarel’alimentazione

55 Dania Carlucci

...del maialenon si butta(va) niente

58 Marco Lombardi

La podologia: che cos’è?

EMODIALISI E NEFROLOGIA

G. B. MORGAGNIL’ambulatorio è situato al 1° piano di una struttura più complessa ed è dotatodi ascensore e impianto di climatizzazione. Il Centro di emodialisi è accreditatocon il SSN. Vengono perseguiti obiettivi di qualità nella progettazione ederogazione del trattamento dialitico, come dimostra la certificazione UNI EN

ISO 9001/2008. Il sistema è sottoposto a periodiche verifiche, eseguitedal personale interno e dall’organismo di certificazione Bureau

Veritas spa, finalizzate al miglioramentocontinuo del servizio

erogato.

Tel. 0824 311137 - Fax 0824 50492 - Via Avellino, 49 - BeneventoWWW.CENTROMORGAGNI.COM • [email protected]

Il centro è dotato di apparecchiatureper il trattamento emodialitico di ultimagenerazione, con dispositivielettromediacali conformi allenormative vigenti e di un impianto dibiosmosi con produzione edistribuzione di acqua ultrapura. Isuddetti impianti sono sottoposti acontrolli chimici, fisici e microbiologici,come da linee guide del SIN, di cuiviene prodotta documentazione ogni20 giorni.

I servizi sono dotati complessivamente di 10 postazionidialitiche + 1 contumaciale. I trattamenti emodialicisono erogati in due turni su sei giorni alla settimana.

TIPOLOGIA DEL TRATTAMENTO EROGATO

HD (Dialisi bicarbnato standard)

HDF ON-LINE (Emodiafiltrazione on-line)

e, inoltre, dal 1° settembre sarà attivo un turnonotturno che potrebbe risultare comodo per i pazienti giovani.

lunedi/mercoledi/venerdi1° turno mattutino con inzio ore 7.30 / 2° turno pomeridiano con inizio ore 13.45

martedi/giovedi/venerdi1° turno mattutino con inzio ore 7.30 / 2° turno pomeridiano con inizio ore 13.45

IMPIANTO BIOSMOSI

ELETTROCARDIOGRAFOEMOGAS ANALISI

POSTAZIONI DIALITICHE

ACCETTAZIONE

CONSULENZA NEFROLOGICAGRATUITA

Le postazioni dialitiche sonocostituite da letti o da poltrone comode,confortevoli, dotate singolarmente diapparecchi televisivi (computer,internet, lettori dvd).

Il personale svolge la propria attivitàcon professionalità ed umanità ed èreperibile 24/24h. I pazienti con scarsaautosufficienza o in difficoltà araggiungere l’ambulatorio possonorivolgersi alla caposala al fine di attivareil servizio di trasporto gratuito, svoltoda personale e mezzi aziendali.

Si praticano controlli ematologicimensili; per i pazienti che sono idoneiper età e per condizioni fisiche, c’èl’inserimento in lista di trapianto renale.

L’ambulatorio è disponibile adaccettare pazienti provenienti da altricentri in soggiorno temporaneo permotivi diversi (vacanza, lavoro,studio...) previo accordo telefonicocon la caposala.

MONITORPOSTAZIONI DIALITICHE

POSTAZIONIDIALITICHE

CENTRO MEDICO CHIRURGICO DIAGNOSTICO

G. B. MORGAGNI

Il Centro Diagnostico “G. B. Morgagni” srl è unmoderno Laboratorio Analisi che vantaun’esperienza nel settore maturata dal 1973 e cheda sempre è vicino all’Utente per esaudire le varieesigenze, dagli esami urgenti alle risoluzionidiagnostiche più disparate.Il Servizio di Diagnostica di Laboratorio erogaprestazioni nei Settori: Chimica Clinica Ematologiae Coagulazione, Batteriologia e Virologia,Radioimmunologia, Immunometria, Tossicologia,Citoistopatologia e Genetica.L’accesso al servizio è diretto, senza prenotazioni.L’utente deve munirsi della richiesta del Medicocurante e/o impegnativa ASL, della Tessera Sanitaria,dell’eventuale Attestato di Esenzione, del campionedi liquido biologico (es. urine) da esaminare.

Giorni feriali dalle ore 7.30 alle ore 14.30Sabato dalle ore 7.30 alle ore 13.00

ORARIO PRELIEVI ED ACCETTAZIONE CAMPIONICHIMICA CLINICA

GENETICAMEDICA

ELETTRO-CHEMILUNESCENZA

POTENZIATA

ELETTROFORESICAPILLARE

GENETICAMEDICA EMATOLOGIA

ASSORBIMENTOATOMICO

COAGULAZIONE IMMUNOMETRIA

Giorni feriali (sabato compreso) dalle ore 10.30 alle ore 20.00ORARIO RITIRO REFERTI

GASCROMATOGRAFO

I referti possono essere ritirati dal paziente, munito dellaricevuta, oppure da un suo delegato, munito della ricevutafirmata nella sezione di delega.L’obiettivo che da sempre contraddistingue l’attività delCentro è quello di fornire un servizio che soddisfi appienole esigenze dei propri clienti offrendo la massima garanziacirca la qualità delle prestazioni erogate, il loro costantemiglioramento nel tempo ed un adeguato rinnovamentotecnologico, come si evince dalle foto di seguito riportate.Per consolidare e dare visibilità al proprio impegno per laqualità il Centro, recependo i contenuti e gli aspetti tecnico-organizzativi della più attuale legislazione in materia, siè dotato già dall'anno 2000 di un Sistema di Gestioneper la Qualità conforme ai requisiti della normainternazionale UNI EN ISO 9002-1994. Nella primaveradel 2004 ha attuato il passaggio alla norma UNI EN ISO9001:2000, in ottemperanza alla quale è stata rimodulatala struttura organizzativa attraverso l'elaborazione di unapproccio gestionale improntato ai processi ed alle lorointerazioni con gli obiettivi della Qualità. Attualmente ilCentro fa riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2008(aggiornamento della 9001:00). Il Centro si è sottopostocon successo alla valutazione indipendente di Organismidi Certificazione Internazionali Accreditati quali la Bureau

Veritas Italia Spa e l’IMQ-Divisione CSQ. La qualità deirisultati forniti dal Centro (che offreanche un punto di accesso allostabile dedicato ai disabili), oggi èverificata e monitorata daprocedure quotidiane di controllointerno (audit di prima parte) edalla partecipazione a qualificatiprogrammi nazionali di verificaesterna della qualità (VEQ).

CITOISTOPATOLOGIA

CITOLOGIA ISTOLOGIA

ISTOLOGIA

ISTOLOGIA

ISTOLOGIA

TOSSICOLOGIAFARMACIDROGHE

URINE

MICROBIOLOGIA

HPLCPERKINELMER

Ambulatorio di Medicina Estetica, direttodalla Dott. ssa Manuela Grue.Previo check di controllo con videotelecamerasebo e corneometria si decide la pratica dipeelings (piruvico, mendelico tricloroacetico).Sono erogati trattamenti laser, di cui si hal'esclusiva sul territorio, con strumentazioneCynosure®:epilazione permanente, teleangectasie del visoe vasi degli arti inferiori, lesioni epidermichepigmentate benigne e fotoringiovanimentodel viso.Fraxel®:skin resurfacing, rughe periorbitali, melasma,coagulazione di tessuti molli, cicatrici d'acnee chirurgiche, cheratosi attinica e lesionipigmentate. Il Trattamento Fraxel® haottenuto da parte dell'Ente Governativo degliUSA, l'approvazione FDA Food and DrugAdministration a seguito dell'esito positivo dinumerosi ed illustri studi, condotti dalmedesimo Organismo. Sono praticati impiantidi Filler di acido ialuronico Restylane marchioregistrato Q-MED AB e di tossina botulinica,approvati dall'FDA. Sono eseguite Tecnichedi Lipoplasia.Si effettua la valutazione antropometrica acui segue una terapia dietologicacomputerizzata.Si pratica intralipoterapia e adipocitolisi peril trattamento delle adiposità localizzate.

AMBULATORIOMEDICINAESTETICA

CENTRO MEDICO CHIRURGICO DIAGNOSTICO

G. B. MORGAGNI

Giorni feriali sabato incluso dalle ore 8.00 alle ore 20.00PRENOTAZIONI

ANALISI DELLAPELLECOMPUTERIZZATA

LASERCYNOSURE

DIETOTERAPIACOMPUTERIZZATA

FACELIFTING

E RESURFACING

LASER550 e 625

LASERFRAXEL

Dott. Marco LombardiSpecialista in Podologia.Libero professionistaa Benevento, collabora comePodologo presso il CentroAntidiabetico S. Lucadi Ariano Irpino (AV)

Dott. Pasquale GrimaldiMedico Chirurgo Specializzatoin Medicina Interna.Medico di Medicina Generalepresso il distretto n. 17dell’ ASL BN1.Consigliere presso l’Ordine deiMedici Chirurghi di Benevento(già vice Presidente).Segretario ProvincialeFIMMG

Dott. Gerardo CasucciMedico ChirurgoSpecializzato in Neurologia.Responsabile dell’UnitàOperativa di Medicina Generalepresso la Casa di Cura“San Francesco”di Telese Terme (BN)

Dott.ssa Danila CarlucciDirigente Responsabile ServizioVeterinario Igiene degli alimentipresso l’ASL BN1 di Benevento.Prof.ssa di ApplicazioniBiotecnologiche, Agrarie eZootecniche presso la Facoltà diScienze MM.FF.NN. dell’Universitàdegli Studi del Sannio, corso dilaurea in Biotecnologie.

le f

irm

e in

vet

rina

Dott. Roberto PerrottiResponsabile Diagnosie Clinica PsicologicaUOSM PuglianelloASL BN 1.Autore GruppoEditoriale Guida

Dott. Ing. Dalila BeatriceIngegnere Civileesperto in Trasportie Mobilità Stradale.GiornalistaCoordinatore editorialedi In Salute

le f

irm

e in

vet

rina

GRATISIN FARMACIA

la trovi

la prima rivistamedico-scientifica tutta sannita

EMIMEDIA.ITe on line su

Dott. Gennaro TrezzaMedico Chirurgo.Direttore della U.O.C. di Ginecologiae Ostetricia dell’AORN “G.Rummo”di Benevento. Consigliere nazionaledella Società Italiana di Urodinamicae del pavimento pelvico.Ha ricoperto per 3 mandati la caricadi Consigliere nazionale dellaAssociazione Nazionale di UrologiaGinecologica.Consigliere nazionale dellaFondazione italiana continenza

Dott. Carlo RinaldiMedico Chirurgo Specializzatoin Endocrinologiae Malattie del Ricambio.Consulente Specialistadi Endocrinologia e Diabetologiapresso l’Ospedale“Sacro Cuore di Gesù”Fatebenefratelli di Benevento

Dott.ssa Simona RiccioResponsabilePublic RelationDott. Giorgio Cusati

Dott. Antonio QuarantaMedico Chirurgo.Dirigente Medico presso laDivisione di Urologia A.O.“G.Rummo” di Benevento.Responsabile del CentroUrodinamica e Riabilitazione delPavimento Pelvico per laprevenzione, terapia e curadell’Incontinenza urinaria

Dott. Pierluigi VergineoMedico Chirurgo Specializzatoin Neurologia.Lavora come Psichiatranell’Ambulatorio di Alcologia –Servizio Tossicodipendenzepresso l’ASL BN1 di Benevento

Dott. Piero PolcinoSpecialista in Pediatria.Esperto di sub-specialità pediatrichequali: Allergo-Immunologia;Dermatologia; Malattie delle alte ebasse vie respiratorie.Responsabile Ambulatorio diDermatologia Pediatrica pressol’A.O. “G.Rummo” di Benevento

Con il progressivo aumentare dellapopolazione anziana, che oggi in Italiacostituisce un quarto della popolazionegenerale, è sempre più facile imbattersiin pazienti che lamentano mal di testa. Diquesti, una parte minore è affetta dacefalee cosiddette dell’anziano, ovverocefalee che esordiscono tipicamente nellaterza età (cefalea ipnica, nevralgiatrigeminale classica, arterite a cellulegiganti, cefalea da malattiacerebrovascolare, cefalea associata afarmaci), mentre la maggior parte presentacefalee proprie del giovane e dell’adulto

che, tuttavia, persistonoancora in età

avanzata, le cosiddette cefaleenell’anziano (emicrania e cefalea agrappolo).Il primo problema da affrontare èepidemiologico. Molti anziani, infatti,riferiscono dolori al capo spesso vaghi,generici, incostanti e non semprelocalizzabili, tanto che alcuni studiriportano una prevalenza a 1 anno diquesto disturbo che oltrepassa il 50% deisoggetti, ovvero un anziano su due puòriportare mal di testa. Il problema non ècosì banale come si può immaginare inquanto la scarsa intensità dei sintomi ela loro frequente cronicizzazione taloraindistinguibile da una petulantelamentosità, determina spesso unasottovalutazione del problema, che invecenon va sottovalutato. Il motivo di ciò stanel fatto che sia le cefalee dell’anzianoche quelle nell’anziano in un’elevatapercentuale di casi nascondono formesecondarie a patologie neurologiche enon, talora gravi. L’osservazione di unclinico esperto è, pertanto, fondamentale

di GERARDO CASUCCI

16 novembre - dicembre 2010

Cefaleee invecchiamento

per evitare tanto di sottostimare i rischiquanto di praticare esami diagnostici inutilie costosi.L’emicrania, benché meno frequente colpassar degli anni, ha caratteristiche clinichetalora indistinguibili da quelle del giovane-adulto, anche se nella maggior parte deicasi è raramente unilaterale e pulsante,ha intensità di gran lunga meno severa edè scarsamente aggravata dall’attività fisica.Elemento che potremmo definire peculiaredell’attacco emicranico dell’anziano è lapresenza di sintomi quali fotofobia e, inparticolare, fonofobia, tanto che alcunisoggetti non riferiscono altro che unafastidiosa intolleranza alla luce e/o airumori, associata a un lieve senso di pesoal capo. Il motivo per cui un’emicraniapersiste in età avanzata non è conosciuto,anche se numerosi studi epidemiologiciindicherebbero che in questo gruppo dipazienti il rischio di patologie depressive(e in successione di altre patologie, qualimalattia di Parkinson, demenze e ictus) èdi gran lunga più elevato. Dopo i 65 annidi età, un’emicrania può persistere e/otrasformarsi in una forma cronica anchein relazione all’abuso di analgesici o allaconcomitante presenza di ipertensionearteriosa, malattie cardio ecerebrovascolari, diabete, artriti, malattieneoplastiche, allergie, asma, ipotiroidismo,obesità, disturbi del sonno e traumatismicranici. Il fatto che il 2-3% dei soggettianziani può presentare per la prima voltaun attacco di emicrania senz’aura dopo i65 anni di età può costituire un ulterioresegnale d’allarme per il medico, in quantoin questa popolazione di pazienti il rischiodi avere anomalie alle neuroimmaginiaumenta di sette volte. L’emicrania conaura è meno comune in questa fascia dietà; tuttavia può accadere che soggettiche hanno presentato emicrania con aura

segue a pag. 17

da giovani, con l’invecchiamento perdanola cefalea presentando più episodiricorrenti di aura tipica senza cefalea, icosiddetti “late-life migraineaccompaniments” o equivalenti emicranici,fenomeni clinici benigni perlopiùindistinguibili dagli attacchi ischemicitransitori (TIA) e, talora, dalle crisiepilettiche. Se l’emicrania nell’anzianonecessita di un approccio diagnostico più“protettivo” da parte del medico (attentaosservazione clinica e monitoraggio del

disturbo, ricerca delle comorbilità,analisi degli aspetti psicologici

e cognitivi, etc.), anchela gestione

farmacologicadi questa

patologiasegue

taloracriteri

completamente diversi rispetto a quellidel giovane-adulto. Infatti, le strategieterapeutiche da adottare nell’anzianorisentono innanzitutto delle modificazionefisiologiche della farmacocinetica (chestudia l’assorbimento, la distribuzione el’eliminazione dei farmaci) e dellafarmacodinamica (che studia ilmeccanismo d’azione dei farmaci), checomportano ridotta tolleranza, maggiorepredisposizione agli effetti collaterali e piùelevato rischio di interazionifarmacologiche. Le strategiecomportamentali e le terapie nonfarmacologiche sono, pertanto, dapreferire.Nel caso in cui si renda necessario l’usodi farmaci di attacco si può somministrareil paracetamolo, facendo tuttaviaattenzione al rischio di epatotossicità,mentre nella scelta dei farmaci di profilassiè consigliabile farsi guidare dallecomorbilità (un farmaco antiipertensivoin caso di ipertensione, un farmacoantiepilettico in caso di episodi di perditadi coscienza, un antidepressivo in casodi depressione, un beta-bloccante in casodi aritmie cardiache, etc.), ricordando diiniziare sempre a basse dosi, di controllarefrequentemente il paziente, di preferire lemonoterapie. Non va infine dimenticatoche molti farmaci di uso comunenell’anziano hanno come effetto collateraleprincipale una cefalea dalle caratteristichespesso emicraniche; tra questi ricordiamo,

alcuni antiaggreganti, alcuni antibiotici,alcuni antiacidi, i broncodilatatori,

alcuni antidolorifici, lebenzodiazepine, gliantiparkinsoniani, alcuniantidepressivi e il trazodone(farmaco largamente usatoper indurre il sonno proprionell’anziano).

18 novembre - dicembre 2010

Elencherò i vari fatti, così come siverificano, e cercherò di dar loroun’interpretazione corretta alla lucedelle conoscenze scientifiche di oggi.1. In autunno si riaprono asili escuole, si ritorna negli uffici, si va piùspesso in luoghi chiusi come cinema,teatri, autobus urbani, ecc.; succedecosì che le occasioni di vicinanza econtatto fra le persone, in questiluoghi, si moltiplicanovertiginosamente rispetto a quelleche si possono avere durante lastagione delle vacanze.I VIRUS possono passare da unapersona all’altra con molta piùfacilità dall’autunno in poi.2. Nei piccoli paesi di montagna,specie in quelli più isolati e con scarsopassaggio di forestieri, la gente sta“quasi sempre” bene, cioè noncontrae facilmente infezionirespiratorie come invece succede incittà, nonostante si tratti di zonefreddissime.Nelle città e soprattutto in quellepiù grandi e con alto flusso dipersone le epidemie di raffreddori

LE MALATTIE DARAFFREDDAMENTOSFATIAMO PREGIUDIZIE FALSE CREDENZE

di PIERO POLCINO

segue a pag. 22

si verificano ad ondate continue.3. Esperimenti condotti già alcuni decennifa nelle basi del polo Nord su volontariumani vestiti con soltanto una magliettadi cotone ed esposti a temperatureinvernali facendogli fare bagni gelidi,hanno dimostrato che nessuno di questisi ammalava di raffreddore o di malattieben più gravidelle vierespiratorie(J.A.MA. –Raymond e coll.1986). Il freddo,infatti, non attivainfezioni latentiné diminuiscel’attività del nostrosistemaimmunitariocontro i virus delraffreddore(N.EJM. –Douglas e coll.1986).Il clima esterno,quindi, non haalcun ruolo nelcausare ofacilitare latrasmissionedei raffreddori.4. Il primo figliofinché vive incasa è affettoraramente daraffreddore e disturbi associati; appenacomincia a frequentare l’asilo e quindi astare a contatto con molti altri bambiniinizia ad ammalarsi frequentemente (inmedia un raffreddore al mese), malgradoil fatto che il clima sia uguale a quellodegli anni precedenti. Il ricorrere diquesto ammalarsi si riduce notevolmente

dopo circa due anni di frequenza all’asilo,ossia quando il sistema delle sue difeseimmunitarie ha raggiunto un buon gradodi maturazione e nel contempo hasviluppato anticorpi verso la gran partedei virus che ha incontrato nei due anni.Il secondo figlio, invece, se ha fratellinoo sorellina che vanno in asilo comincia

già adammalarsi findai primi mesi divita.5. Tutto ciòavviene nellastessa misura,sia per i bambinidel NordEuropa che nonportano lamaglietta intimadi lana, sia perquelli italiani cheinvece laportano, per dipiù soffocati da“tutone” superimbottite,cappelli esciarpe legatecome se li sistessepreparando peruna spedizioneal polo Nord. Aquesto puntochiedetevi come

dovrebbero essere vestiti i bambinisvedesi o finlandesi rispetto ai “nostri”visto le temperature invernali di quellezone!!!6. A tutti noi capita di prendere freddo, dibagnarci di pioggia, di rimanere nellecorrenti d’aria tantissime volte all’annosenza che, ogni volta, a questo faccia

22 novembre - dicembre 2010

automaticamente seguito un raffreddore.Al contrario, se siamo in un ambientechiuso, riscaldato, a contatto con personeraffreddate saremo infettati, sempre, senzascampo.7. Un fenomeno che confonde molto leidee su questo argomento è la sensazionedi freddo che, quasi sempre, precede dialmeno un giorno l’inizio del raffreddore.Quei brividi, a cui non si riesce a daresollievo neanche coprendosi di più, stannoa significare che il virus del raffreddoreha finito il suo periodo di incubazione nelnostro corpo e i sintomi della malattiastanno per iniziare; eppure, tuttiinterpretano quelle sensazioni come laprova che è stato il “freddo esterno” a farvenire il raffreddore.Ecco che elencando i suddetti “fatti” misono avvicinato ai veri meccanismi chesono alla base dei fastidiosi sintomi delraffreddore: naso chiuso, tosse primasecca e poi grassa, eventuale febbre,spossatezza, inappetenza.Chi è il colpevole di tutto ciò?IL KILLER HA UN NOME BEN DEFINITO:SI CHIAMA VIRUSCercherò ora di descrivere, passo perpasso, ciò che succede veramente ossiadi raccontare la vera “storia” di unraffreddore:a) l’attore principale della commedia, comedicevo, è il VIRUS, un piccolissimo esserevivente, visibile solo al microscopioelettronico;b) gli altri “attori importanti” sono il malatodi raffreddore, che ha già le alte vierespiratorie (naso, gola, trachea) invasedal virus, e la prossima vittima, unapersona sana qualsiasi;c) la “scena” è un luogo chiuso: una stanzadi ufficio o di casa, un asilo o scuola, unautobus o un altro mezzo di trasporto,ecc.. I luoghi aperti, ripeto, anche se freddi,

segue a pag. 24

non sono affatto favorevoli alla diffusionedel virus. Se invece l’aria della “scena” ècalda e secca, il virus rimane anche megliosospeso in aria dopo uno starnuto o uncolpo di tosse e passa ancor più facilmenteda una persona all’altra;d) l’“azione” comincia, infatti, quando ilmalato tossendo o starnutendo spruzzaattorno a se un aerosol finissimo disecrezioni salivari ricche di particelle virali,oppure dando la mano – che haeducatamente messo davanti alla boccanell’atto di starnutire o tossire –contaminata con il suo aerosol di saliva;o, come spesso fanno i bambini piccoli,diffondendo la saliva mettendo degli oggettiin bocca. Da quel momento entra in scenala “vittima” che, semplicemente respirando(oppure mettendo la propria mano o glioggetti contaminati in bocca), risucchianel proprio naso o in gola una certaquantità di virus. Inizia allora la secondae altrettanto importante parte dellacommedia: il cosiddetto “periodo diincubazione”, durante il quale i viruspassati alla “vittima” cominciano amoltiplicarsi nel naso e nella gola, senzaperò dare alcun segno della loro presenzafino a quando il numero non èsufficientemente alto da creare sintomi dimalattia. Il periodo di incubazione dura dadue a cinque/sei giorni in media, dopo diche la “vittima”, come dicevo, comincia amanifestare i primi sintomi.È da questo momento che la “vittimacontagiata” diventa a sua volta undiffusore di virus. Ogni malato, infatti,ha una capacità quasi illimitata dicontagiare i sani che lo circondano e inambienti affollati e chiusi (come un cinemad’inverno) si è calcolato che può arrivaread infettare cento persone in una solavolta. Ognuno di questi cento sarà a suavolta fonte di infezione per molti altri e via

dicendo. Ecco, dunque, come nasceun’epidemia di raffreddore;e) a complicare ancora più le cose econtemporaneamente a spiegare perchèdi raffreddore ci ammaliamo durante tuttala nostra vita bisogna dire che i virus checausano questa patologia sono centinaiae centinaia (cito ad esempio che solo lafamiglia dei rhinovirus è costituita da ben120 sierotipi) e per di più subisconocontinue variazioni; banalizzando potreidire che è come se facesserocontinuamente “plastica facciale” per cuisi rendono irriconoscibili agli anticorpiformatisi in precedenza contro di essi.Ecco perchè un adulto, sicuramente più

resistente di un bambino piccolo, puòammalarsi tutte le volte che incontra unceppo di virus “sconosciuto” al suosistema immunitario. Un esempio di tuttociò che ho detto è il virus della“INFLUENZA”, che è un cugino più cattivodi quelli del raffreddore, ma per il qualei meccanismi di trasmissione e di difesasono esattamente uguali.Il virus dell’influenza ogni anno muta (faplastica facciale!), per cui gli anticorpi cheabbiamo prodotto avendo fatto il vaccinol’anno precedente, non lo riconosconopiù e l’industria farmaceutica deveprepararne uno nuovo, mirato e costruitosul virus “mutato”.

Non è vero che le “correnti d’aria” produconomalattie; pertanto se un bambino è accaldatoe sudato, fatelo stare dove gli pare, dove cioèsi sente più a suo agio; se siete in macchinaaprite pure i finestrini o l’aria condizionata.Non avrà, ne avrete alcun danno.Nel rapportarmi quotidianamente con lepersone che seguo nel mio studio mi piacedire: esistono la scienza e la fantascienza.Divertiamoci pure con la fantascienza, maper la nostra salute atteniamoci solo allascienza, ossia a ciò che è dimostrato inmaniera scientifica e non a ciò che è fruttosoltanto di poca cultura medica o credenzepopolari e quindi senza alcuna basescientifica.

Nel prossimo numero parlerò delle terapie - pochequelle utili, molte quelle inutili - in uso per questeproblematiche.

La maglietta di lana, detta “della salute”, inquanto dovrebbe proteggere dalle malattierespiratorie (sic!), alla luce di quanto hodetto è del tutto inutile a questo scopo.È sufficiente coprire i bambini aggiungendoo togliendo indumenti a seconda dellatemperatura esterna, così come fa un adulto.

Se un bambino di qualsiasi età inizia a sudaremolto vuol dire che sta SOFFRENDO PER ILCALDO. Lo avete “imbacuccato” troppo.Quante volte mi arrivano bambini nello studiocon i capelli madidi di sudore quando vengonoliberati dai loro “scafandri” antifreddo/antimalattia per poter essere visitati!!!

Non è vero che una “sudata raffreddata”provoca raffreddori o qualsiasi altro tipo dimalattia respiratoria.

1

2

3

4

Dopo questa lunga, ma spero non noiosa, esposizione sulla storia naturale

del rapporto diretto persona-raffreddore, mi sento di trarre alcune conclusioni che

potrebbero liberare i vostri figli da una “schiavitù” che dura da secoli, sebbene so

che “le nonne” potranno trovarle audaci o addirittura sacrileghe(!!!).

novembre - dicembre 2010 25

Vieni

a scoprire

le nostre

offerte

Farmaci da banco - OTC

Farmaci senza obbligo di ricetta - SOP

Fitoterapia

Omeopatia

Prodotti per l’igiene

Dermocosmesi

Prima infanzia

Elettromedicali

Via A. Moro, 35 - S. Giorgio del Sannio (BN) - tel. 0824 58122

La salute e il benesserepassano anche da qui!

L’incontinenza urinaria, cioè l’incapacità di controllare l’espulsionedell’urina dalla vescica, è un disturbo molto comune che colpiscetutte le età e consiste essenzialmente nell’espulsione involontariadi quantità diverse di urina. Rappresenta la principale causa diricovero nelle case di riposo ed interessa nel mondo circa 50milioni di individui.Le donne appaiano più colpite rispetto agli uomini e, comunque,è un problema nascosto a lungo, in quanto disturbo imbarazzante,difficile da riferire anche al proprio medico, e ha una notevoleimplicazione nella vita sociale e di relazione, tanto da influenzaresensibilmente la qualità di vita di chi ne soffre.L’incontinenza urinaria non va considerata un disturbo minore,ma piuttosto un grave e costoso problema di salute pubblica,che può influire negativamente sulla mobilità della paziente,sulla sensazione generale di benessere e sulla produttivitàlavorativa.Per ragioni anatomiche e fisiologiche, le cause dell’incontinenzaurinaria possono essere molte e diverse tra maschio e femmina.Tra le cause principali: indebolimento del tono muscolare delpavimento pelvico e la vescica iperattiva.

Incontinenza urinaria

di ANTONIO QUARANTA

UN DISTURBOSILENZIOSO

segue a pag. 28

novembre - dicembre 2010 27

28 novembre - dicembre 2010

Possono esservi dei fattori di rischio chepredispongono all’insorgenza del disturbo:• Infezioni urinarie ricorrenti;• Effetti secondari dialcuni farmaci;• Debolezzamuscolare;• Malattienervose e/omuscolari;• Effettisecondari dialcuni interventichirurgici.

In particolare per la donnasono fattori di rischio aggiuntivi:la pluriparità (il numero di parti in unastessa donna);la menopausa (variazioni ormonalicomportano cambiamenti nei tessutiuterini e nell’apparato muscolare pelvico);la stitichezza (influenza notevolmente iltono muscolare del pavimento pelvico);gli interventi chirurgici a carico dell’uteroe degli annessi.

Per l’uomo, invece, tutte le malattie(infiammazioni, infezioni, tumori) o gliinterventi chirurgici nei quali è coinvoltala prostata, possono contribuireall’insorgenza dell’incontinenza urinaria.E ancora, per entrambi i sessi vi sonomalattie croniche che spesso si associanoa incontinenza urinaria, come il diabetemellito, l’obesità, il morbo di Parkinson,la sclerosi multipla, la malattia diAlzheimer e tutti i tumori checolpiscono gli organi dell’appartourinario.Indipendentemente dal sesso,l’incontinenza urinaria si manifesta consintomi diversi che ne definiscono le causee il quadro di presentazione.

Le principali forme di presentazione sono:• Incontinenza urinaria da sforzo: è una

forma comune che consiste inperdita di urina quando si

ride, si tossisce, sistarnutisce, si salgono

le scale o sisollevano pesi.• Incontinenza daurgenza: ècaratterizzata daun bisogno urgente

di urinare; in questaforma è compresa la

cosiddetta vescicaiperattiva.

• Incontinenza mista: unisce isintomi e le cause delle forme precedenti.• Incontinenza da rigurgito: più frequentenegli uomini con ipertrofia prostaticabenigna.Spetta quindi al medico discutere delproblema nel corso della raccoltaanamnestica. Infatti le pazienti tendono anon riferire il disturbo fino a quando isintomi diventano invalidanti. Il fatto di nonaffrontare il problema impedisce che lapaziente possa trarre vantaggio dai diversinuovi farmaci e dagli altri presidi chirurgicidisponibili per trattare il disturbo. La grandemaggioranza dei casi di incontinenza èinfatti curabile, spesso con mezziterapeutici relativamente semplici. A talproposito la Divisione di Urologiadell’Azienda Ospedaliera di RilievoNazionale del Rummo di Benevento, direttadal prof. Luigi Salzano, è ormai da moltianni un centro di eccellenza per ladiagnosi, terapia e cura dell’incontinenzaurinaria in tutte le sue forme.

Nei prossimi numeri parleremo della diagnosie trattamento medico e chirurgico delle varieforme di questo disturbo silenzioso.

NEWSSUL DOLORE

EPISODICOINTENSO (DEI)

Il giorno 30 settembre a Benevento, presso il Bei ParkHotel, si è tenuto un corso di aggiornamento sulla terapiadel dolore dal titolo “Il Breakthrough cancer pain (BTcP):è ancora un problema?”. Il BTcP, definito in italiano, doloreepisodico intenso – DEI (fig. 1), rappresenta unaesacerbazione transitoria del dolore cronico, che di base,risulti adeguatamente controllato. Esso colpisce, secondole varie casistiche pubblicate, dal 30 al 90% dei pazientioncologici.Insorge molto rapidamente, può avere un’intensità damoderata a severa, una durata media di trenta minuti epuò verificarsi più volte nella giornata, con un impattoestremamente negativo per la qualità di vita dei pazienti.Se ne è discusso in occasione di questo evento, organizzatodall’Università Federico II di Napoli, nella persona dellaprof.ssa Rosa Palomba, in collaborazione con il centro diterapia del dolore e cure palliative dell’A. O. “G. Rummo”(fig. 2), diretto dal dottor Vincenzo Palmieri.Il corso è stato accreditato ECM per un numero massimodi 40 medici.Durante l’arco della giornata si è convenuto fortementesulla necessità che un dolore così intenso ed improvvisodebba avere un trattamento rapido ed efficace. Per talemotivo è stato stilato un protocollo di diagnosi e trattamento,al fine anche di monitorare la bontà delle terapieanalgesiche proposte. Tale protocollo, è statounanimemente accettato da tutti i responsabili dei centri

Vincenzo PalmieriResponsabiledel Centro di Terapiadel Doloree Cure Palliativedell’A.O. “G. Rummo”di Benevento

servizio di redazione

Ferruccio FazioMinistro della Salute

30 novembre - dicembre 2010

di terapia del dolore della regioneCampania presenti all’evento.Questa occasione, pertanto, harappresentato, di fatto, uno dei primi passiverso quanto auspicato dalla legge 38del 15 marzo 2010, chefa espresso riferimento,tra l’altro, alla messa inrete ed allo strettocollegamento tra i centridi terapia del dolore dellevarie aree del paese.L’incontro harappresentato anchel’occasione per ribadirela necessità di unaformazione continua interapia del dolore e curepalliative, come la citata legge obbliga edauspica. L’importanza di questi argomenti,trattati a Benevento, ha trovato anchelargo spazio al 64° Congresso NazionaleSIAARTI (Società Italiana di Anestesia,

Analgesia e Terapia Intensiva), svoltosialla fiera di Parma dal 12 al 16 ottobrescorso (fig. 3). Infatti, nella giornata del12 ottobre, in una sessione dedicata al

dolore, il dott. Palmieri ha illustratol’esistente ed il futuroprossimo della terapiaanalgesica di tipofarmacologico, dandonotevole importanza siaal dolore di fondo che aquello improvviso edintenso. Quest’ultimo,rispetto alla terapiaanalgesica di base,necessita di farmacispecifici. In tale ambito

si colloca un farmaco in particolare, ilfentanyl, che, per proprie caratteristiche,risulta molto efficace nel trattamento ditale dolore. Nell’ambito della sessionesono state illustrate tutte le novitàfarmacologiche più importanti,

In accordo con la

legge, il non

soffrire costituisce

un diritto

inalienabile dalla

persona malata

segue a pag. 32

VALENTINI JILLIAN VALENTINI

VALENTINI LUCREZIA

EGÒ

ILENIA SWEET EGÒ

VALENTINI

Sogno e Realta‘Alta Moda Sposa

San Giorgio del Sannio (Bn)Via Mario Lanzotti 1Tel. 0824.49944

www.sognoerealta.it

VALENTINI

EGÒ

BELLANTUONO

ILENIA SWEET

MARIELLA BURANI

LUCREZIA

JILLIAN

NUXIAL

sottolineando come, in accordo con la legge,il non soffrire costituisce un diritto inalienabiledalla persona malata. Avere a disposizionetutti i farmaci per il trattamento del dolore,nelle farmacie ed in tutti gli ospedali, puòrappresentare un notevole passo avanti, inuna nazione in cui il consumo di oppiaceirisulta tra i più bassi d’Europa e, strano mavero, anche di molte aree del mondo aventigrandi difficoltà economiche e condizioniigienico-sanitarie piuttosto precarie. Pertanto,il cammino intrapreso costituisce soltantol’inizio di un cambio di mentalità e dicomportamenti virtuosi.Ed è proprio di qualche giorno fa, ilsuggerimento del Ministro Ferruccio Fazio adare grande importanza alla formazione delpersonale medico ed infermieristico, nonchéa dare continuo aggiornamento su tutte lenovità in terapia del dolore, siano esse di tipofarmacologico, siano esse legate a tecnicheantidolorifiche. Sotto questo profilo l’Azienda“ G. Rummo” di Benevento si colloca in unaposizione privilegiata. Infatti, dallacollaborazione del centro di terapia del doloree dell’ufficio formazione, con l’approvazionedel management aziendale, si attuerà, a breve,un centro di formazione permanente in terapiadel dolore e cure palliative, trampolino per uncontinuo e preciso aggiornamento sulle terapiedisponibili, sui loro vantaggi e anche sulleeventuali complicanze che, alcune di esse,inevitabilmente, apporteranno. In conclusionedel suo intervento, il dott. Palmieri hasottolineato che “il cammino è ancora lungoe la legge, a distanza di 6 mesi dalla suapubblicazione, ha ancora bisogno didimostrare la reale attuazione di quanto inessa contenuto. Sarà anche compito di tuttinoi stimolarne l’applicazione rendendolaoltremodo mezzo di crescita nella culturasociale al trattamento del dolore in tutte lesue forme. Ma è un impegno che tutti noiabbiamo il dovere di onorare!”

fig. 1 - definizione di Dolore Episodico Intenso

Il BTcP è un’esacerbazionetransitoria del dolore, di intensitàmoderata-elevata, che insorge,sia spontaneamente sia a seguito

di un fattore scatenante, inpazienti con dolore di base

mantenuto per la maggior partedella giornata sotto controllo o

di intensità lieve.

fig. 2 - Logo del Centro

fig. 3

32 novembre - dicembre 2010

Una buona salute sul luogo di lavoro èfondamentale perchè consente di miglioraretanto la sanità pubblica in generale, quanto laproduttività e la competitività delle imprese.Per perseguire l’obiettivo posto dall’UnioneEuropea di ridurre del 25% gli infortuni sullavoro entro il 2012, il nostro Paese si è dotatodi una legislazione moderna e uniforme sulterritorio nazionale.Tale obiettivo, pur essendo ambizioso, assumeuna grande importanza, non solo per i costisociali che il fenomeno infortunistico produce(oltre 45 miliardi di euro all’anno nel 2005secondo i dati INAIL, pari al 3,21% del Pil),ma principalmente per la sua dimensionesociale ed umana, in quanto tali costicostituiscono il riflesso materiale di beniinestimabili quali la vita e la salute dei lavoratori.La tutela della salute e della sicurezza sullavoro rappresenta una assoluta priorità perl’Italia, che con l’approvazione definitiva nelluglio 2009 del decreto “correttivo” (D.lgs. 3agosto 2009, n. 106) al Testo unico n. 81/2008,ha completato il disegno di riforma iniziato nel2007, equiparando l’Italia agli standardnormativi internazionali ed europei.Il Ministero del Lavoro intende attivare ognipossibile sinergia con soggetti pubblici e privatiper migliorare i livelli di salute e sicurezza negli

di DALILA BEATRICE

Tutela della salutee della sicurezzasui luoghi di lavoro

novembre - dicembre 2010 35

ambienti di lavoro, leattività in corso sonomolteplici e tra queste:- l’istituzione di unSistema InformativoNazionale per laPrevenzione (SINP)che consenta allePubblicheAmministrazioni lacondivisione diinformazioni inmateria diprevenzione degliinfortuni e vigilanzasulle violazioni inmateria di salute e sicurezza sul lavoro;- la valorizzazione degli accordi aziendali,territoriali e nazionali, nonchè dei codicidi condotta etici e delle buone prassi inmateria;- la costruzione di un sistema diqualificazione delle imprese e dei

lavoratori autonomi insettori a particolarerischio infortunistico,in modo che possanoin tali settori operaresolo coloro che sianoin regola, conl’introduzione di una“patente a punti” peril settore edile.La strategia diprevenzione promossadal Ministero privilegianon più un approcciosanzionatorio erepressivo, ma

l’adozione di misure condivise traAmministrazioni e parti sociali, volte apromuovere la prevenzione e la sicurezzasul lavoro attraverso la formazione el’informazione, la qualificazione delleimprese e la semplificazione degliadempimenti burocratici.

36 novembre - dicembre 2010

Lo scorso 14 ottobre è stata celebrata intutto il mondo la Giornata Mondiale dellaVista, proclamata dall’OMS e dall’Agenziainternazionale per la prevenzione dellacecità, IAPB.In occasione di questo importante evento,molti medici sensibili a questo tema hannodonato visite gratuite presso i propri studi,tra questi il dott. Giorgio Cusati, Medico

Chirurgo Specializzato in Oftalmologia.Al dott. Cusati abbiamo rivolto alcunedomande.

Gli occhi sono uno dei nostri organidi senso più importanti. La vista unbene prezioso e straordinario,minacciato da patologie congenitenormali e più gravi. Quanto èimportante preservare la vista?Dico che “Prevenire è meglio che curare”non è ancora stato abbastanza incisonella cultura delle persone e purtropponon è stato affrontato in maniera capillarediffondendo il problema della prevenzionedella vista.L’importanza della corretta prevenzioneper la salute della vista deve esserecontinuamente ribadita perché ancoraoggi, nella mia attività professionalequotidiana, osservo numerosi casi dipatologie arrivate ormai a gradi dievoluzione di gravità irrecuperabili chesarebbero facilmente potute esserediagnosticate in una fase in cui il pazienteavrebbe potuto avere ancora grandipossibilità di recupero.

di SIMONA RICCIO

Giornatamondiale della vistaUn importante appuntamentocon la prevenzione

Quali sono le principali malattie dellavista che si possono prevenire?La prevenzione in oculistica ha 2 fasicritiche: la prima nell’età pediatrica e laseconda nella fascia degli ultracinquantenni, quando più frequentementecomincia a manifestarsi il glaucoma.L’ambliopia consiste nella diminuzionedella capacità visiva di uno dei due occhilegata a diverse patologie, dallo strabismoalla cataratta congenita, a molto piùfrequentemente un difetto della vista noncorretto. Una diagnosi corretta effettuatain età pediatrica prescolare ci consentedi affrontare il problema e nel più del 90%dei casi di risolverlo, portando il visusdell’occhio ambliope a valori normali.Il glaucoma è una malattia caratterizzatada un aumento della pressione oculare.Il problema è che quando il danno delcampo visivo diventa così esteso dadiventare percepibile, purtroppo i danninon sono più recuperabili in quanto vienedanneggiato il nervo ottico che, come tuttii tessuti nervosi, non è in grado di guarire.Con la misurazione della pressionedell’occhio effettuata con regolarità dal

proprio medico oculista di fiducia si puòevitare lo svilupparsi di patologie gravicome il glaucoma.

Chi si occupa di prevenzione in Italia?In Italia le strutture pubbliche non sonoattrezzate per effettuare una campagnapreventiva realmente efficace. Ci sonoserie difficoltà a smaltire il lavoro ordinariocon i pazienti che già hanno dellepatologie, figuriamoci come sarebbedifficile e com’è difficile organizzare unaserie di attività preventive. Nella maggiorparte dei casi, viene troppo spesso emolto spesso affidata al senso diresponsabilità delle categorie.

Quest’anno ha aderito alla campagnapromossa ed organizzata da IAPB,Agenzia internazionale per laprevenzione della cecità, mettendo adisposizione, per tutto il mese diottobre, visite gratuite nei suoi studi.Com’è andata? Le visite donate sonostate tutte utilizzate?Purtroppo non è andata come speravo.A Torino, a tutte le visite donate è stato

Giorgio CusatiMedico Chirurgo Specializzato

in Oftalmologia

novembre - dicembre 2010 37segue a pag. 38

assegnato ilcodice diprenotazioneda IAPB, masolo il 50% harealmenteprenotato edeffettuato lavisitaoculistica. ASan Giorgio aCremano ancora peggio, su tutte le visitedonate, ad oggi , solo al 10% è statoassegnato il codice da IAPB e solo quel10% ha realmente prenotato ed effettuatola visita oculistica!Direi che assolutamente non sonosoddisfatto! Speravo che le persone,sentendo parlare spesso di prevenzione,avessero considerato meglio il grandeimpegno dell’associazione e dei mediciaderenti. Probabilmente è necessarioaffidarsi anche un po’ alle statistiche perpoter capire, ancor di più e meglio, comeraggiungere tutta la popolazione Italiana.

Quali considerazioni statistiche hafatto?Parlo in generale ed assolutamente, citengo a precisare, non mi riferiscoall’ottimo lavoro svolto da IAPB.Le statistiche sono validi strumenti chespesso ci possono aiutare a trovare lagiusta azione per raggiungere un obiettivo.Il canale principale di ottenimento diinformazioni è, notoriamente, la TV,guardata, almeno una volta a settimana,dal 97,8% degli italiani ed è tramite questache occorre inviare messaggi se si vuoleraggiungere la quasi totalità del Paese.In alternativa, abbiamo la radio che, graziealle nuove tecnologie portatili, staconoscendo un periodo di inaspettataespansione e che rappresenta ancora

un’ottimamaniera diraggiungere unnumeroelevato diutenti e, infine,i giornali edinternet, su cuiconcentro lamiaattenzione. Per

entrambi i mezzi dobbiamo separarel’utenza sulla base di specifichecaratteristiche (economiche, sociali,culturali). In riferimento ai quotidiani èrisaputo che la generazione dei giovani èsempre meno propensa ad acquistarenotizie su carta stampata, a differenza deipiù anziani che, invece, ancorapreferiscono questo mezzo. In secondoluogo, la divisione tra chi utilizza internete chi ancora non sa o non vuoleadoperarlo. Ad utilizzare questo mezzo èsolo il 47% degli italiani e, se guardiamoalla composizione di questi, vediamo chesi tratta di giovani al di sotto dei 30 anniper l’80,7%, contro il 10% degli over 65,e di persone colte.Cosa significano questi dati se riportati aduna campagna come quella relativa allaprevenzione dei disturbi della vista?Significa che, se non adeguatamentetrattata da radio e televisione, ossia i mezzidi comunicazione che raggiungono lapopolazione per intero (o quasi), lacampagna dovrà seguire canali relativi atipi particolari di utenti. Saranno, quindi,premiati coloro che leggono piùattentamente i quotidiani, oppure coloroche hanno familiarità con Internet. Quelloche voglio intendere è che il soggetto è “laprevenzione della salute degli occhi” chedeve vincere tutti i canali per raggiungeretutte le fasce della popolazione.

38 novembre - dicembre 2010

Gentile dott. Grimaldi, sono una ragazzadi 28 anni e desidero accostarmi alladieta vegetariana perchè ho sentitodire che è più salutare! Primadi farlo, vorrei chiedere il suoautorevole parere: rinunciareper sempre a carne e pescepuò nuocere alla salute? Laringrazio e la saluto con grandestima. Francesca, Benevento.

Gentile signoraFrancesca,l’affermazione chele diete vegetarianae vegana (ovegetaliana) sianopiù salutari delladieta onnivora è soloun’opinioneassolutamente nondimostratascientificamente, ma

diffusa per motivi etici (da coloro che sonocontrari alla uccisione di animali per uso

alimentare) o da cattive informazioni(riguardanti, ad esempio, la muccapazza, l’influenza dei polli, la febbresuina, le mozzarelle blu). Si parlain modo generico di dietavegetariana, ma è opportuno faresubito un importante distinguo: la

dieta vegetariana propriamentedetta, elimina

dall’alimentazione ognitipo di carne animale,compreso pesci ecrostacei, ma non iprodotti di derivazioneanimale, quali latte,uova, formaggi,miele ecc. La dietavegetaliana ovegana, invece,

elimina non solo ognitipo di carne animale,

Chiediamoloal medicodi famiglia

a cura di PASQUALE GRIMALDI

PREV

ENZI

ON

E

Vorrei diventarevegetariana

40 novembre - dicembre 2010

ma anche tutti i prodotti di derivazioneanimale, quindi è più drastica rispetto allavegetariana.I vantaggi delle diete vegetariana evegetaliana, sono la riduzione dei fattoridi rischio che conducono agli incidenticardiovascolari (come l’ipertensione, ildiabete, l’obesità) e al cancro, grazieall’introduzione di fibre vegetali, dicarboidrati complessi, di vitamine e diminerali. Gli svantaggi sono le possibilicarenze di elementi quali il ferro (conrischio di anemie), di vitamine B12 e D,di calcio (con rischio di osteoporosi) e diproteine.Concludendo, è possibile seguire unadieta vegetariana, ma è indispensabilecostruirsi una buona coscienza alimentareper evitare appunto il rischio di incorrerein carenza di principi nutritivi. Non èconsigliabile a nostro parere, invece,seguire una dieta vegetaliana o vegana,a meno che non si ricorra ai cosiddettiintegratori alimentari, fortificando così glialimenti in modo artificiale, ma andandopalesemente contro i principi della dietastessa. Ora dico: non è più giustomangiare di tutto un po’?

Egregio dott. Grimaldi, mia madre èallergica alla penicillina. Desiderosapere da lei quali sono i farmaci dipiù comune uso che possonoprocurare reazioni allergiche. E dopoquanto tempo dalla somministrazionedel farmaco appaiono i primi sintomidi una reazione allergica? Adriana daBenevento

Gentile sig.ra Adriana, la sua domanda in

vero è doppia, infatti da un lato lei vuolsapere quali sono i farmaci di più comuneuso che provocano reazioni allergiche ein subordine il tempo di latenza dellareazione allergica, e cioè il tempo che puòtrascorre tra la somministrazione delfarmaco allergizzante e la reazioneallergica.Le allergie da farmaci sono in forteaumento per il crescente uso, spessoindiscriminato, degli stessi e i farmaci diuso comune che più facilmente possonocreare allergia sono proprio alcune classidi antibiotici, come la penicillina e lecefalosporine. Accanto a questi, un altrofarmaco comune facilmente allergizzanteè l’acido acetilsalicilico, conosciutocomunemente come aspirina, ma in teoriatutti i farmaci, che sono prodotti chimici,possono creare al singolo fenomeni diallergia che vanno da quadri più lievi,quale una semplice orticaria, a reazionipiù gravi, come uno shock anafilattico.Per quel che attiene al tempo di latenza,può essere estremamente rapido, comepuò avere una durata di molte ore.

Allergiaalla penicillina

Numero Verde

800.250 981Reperibilità

348. 6016151dopo le 18,00 e nei giorni festivi, sabato compreso

GESTIONE SERVIZI SANNIO

Zona Industriale Pezzapiana - Benevento

Numeri utiliSegnalazione guastiInformazioniRichieste d'interventoContratti & Volture

w w w . g e s e s a . i t

BENEVENTO Ufficio ClientiTel. 0824.320350/320351 - Fax 0824.320359

ARPAIA & FORCHIA Ufficio ClientiTel. 0823.959040 - Fax 0823.959040

COLLE SANNITA Ufficio ClientiTel. 0824.934187 - Fax 0824.805828

S. BARTOLOMEO IN G. Ufficio ClientiTel. 0824.963892 - Fax 0824.963836

TELESE TERME Ufficio ClientiTel. 0824.903131 - Fax 0824.901605

La cocaina è un composto chimicoderivato dalla raffinazione delle foglie di

coca e si presenta inpolvere cristallina,bianca e inodore.Chiamata in gergo

“neve” o “biancaneve”,a differenza della

morfina che facilitail sonno e lasedazione(Morfeo è il diodel sonno), èuna sostanzaeccitante estimolante.

Mentre l’eroina edil metadone hannoun effetto

antipsicotico, la coca migliora l’attenzione,la concentrazione (spesso è utilizzata percompiere rapine), la memoria, il tonodell’umore (euforizzante) e le prestazionifisiche.La “coca” ha purtroppo uno spiccatoeffetto dissociativo. La percezione dellarealtà è distorta. Anche in condizionidrammatiche divento ottimista,intraprendente, imprudente, incapce diravvisare i pericoli (molti incidenti stradaliavvengono sotto l’effetto di questostupefacente). Addirittura un transessualecon fisico massiccio, atletico, con caratterisomatici sgradevoli, dopo una “pippata”(in genere si inala) può apparire comeuna donna bellissima ed il rapporto cheho con lui indimenticabile. La sensazioneè di onnipotenza. Si diviene energici,

NEUR

OPSIC

HIAT

RIA

COCA PARTYA BENEVENTO MOLTI PROFESSIONISTI

HANNO DILAPIDATO I LORO AVERI IN COCAINA

a cura di PIERLUIGI VERGINEO

novembre - dicembre 2010 43segue a pag. 44

iperattivi, incapaci di stare fermi, “schizzati”senza inibizioni.L’abuso danneggia fortemente l’equilibriopsichico. Paranoie, sospettosità,diffidenza, gelosia diventano invadenti.Si può essere molto violenti e pericolosi(a Benevento anni fa un sacerdote delTriggio fu seviziato e strangolato con ilfilo di ferro da due giovani cocainomani).Dopo circa due ore, quando finiscel’effetto, ti senti “down”, depresso, triste,pervaso da un profondo malessere.Mentre l’eroinomane arriva a massimodueassunzionigiornaliere, ilcocainomanepuò arrivareanche a sette-ottoassunzionigiornaliere. Leconseguenzefisiche vannodalle ulcerenasali confrequentiepistassi,all’infartofulminante,dalle brochiticatarrali alle convulsioni, dall’ipertensionealla sterilità.Nella nostra città i consumi di cocainasono in continua crescita. Recentementeè stato arrestato un giovane di 27 anniche, ha ammesso, smaltiva una partita di•chilo in pochissimi giorni. Il valore della“roba” si aggirava intorno ai trecentomilaeuro.In tempi di crisi gli unici “soldi veri”, l’unicaliquidità in circolazione, è il denaro sporcodei traffici di stupefacenti. Agenzieeconomiche ed osservatori finanziari

hanno ammesso che i soldi della cocacolombiana hanno impedito il fallimentodi diverse banche degli USA. Unaeconomista italiana, Loretta Napoleoni,in un recente scritto “Economia canaglia”,ha studiato il riciclaggio del denaro sporcodelle banche italiane.Tramite prestanomi vengono acquisitigrossi esercizi commerciali che,dichiarando incassi enormi e pagandoregolarmente le tasse, lavano il denaro.A Benevento professionisti, avvocati emedici hanno dilapidato i loro averi in

“cocaina” fino aduecentomilaeuro in un anno.Latestimonianzadi questo meseè appuntoquella di unmaturocommerciantedella zona diSant’Agata deiGoti.La famigliaaveva iniziato apreoccuparsinotando unmarcato

viraggio del suo carattere e del suocomportamento. Geloso, paranoico,diffidente aveva piazzato microfoni in tuttala casa, nell’auto della moglie e il cellularedella consorte era direttamente collegatocon il suo. Riusciva a non dormire percinque sei giorni. Si chiudeva in unastanza senza mai uscire. Quando l’hoincontrato la prima volta ha dovutointerrompere il colloquio a causa di unainarrestabile e abbondante emorragianasale causata dalle ulcere legate all’usodi coca.

44 novembre - dicembre 2010

Ho iniziato a sniffare cocaina qualche annofa grazie ad una prostitua brasiliana. Sottol’effetto della coca è bellissimo fare l’amore.Tutto appare più bello, splendido,meraviglioso, forte e colorato. Voi non potetecapire. Lo so che si tratta di normali rapportisessuali. Ma la “coca” altera la percezionedell’evento. Anche una casalinga insovrappeso sembra unatop-model.Penso di aver consumatoalmeno centomila euroall’anno. Mi sono rovinato.Adesso voglio solo morire.Non c’entra la vergognadello scandalo. C’entral’idea che non riesco asmettere di pensare allapolvere. È una ossessioneche mi perseguita sempre.Anche quando dormo sogno di sniffare. Dauna parte non ricordo neanche il volto deimiei familiari, dall’altra rammento benissimotutte le ragazze extracomunitarie che hoincontrato quando “pippavo”. Ho tentato ilsuicidio perché dentro di me avevo decisodi riprendere a drogarmi, nonostante unarecente detenzione di diversi mesi. Noncontrollo più i miei pensieri. Mi sento pienodi idee che non si arrestano mai, nenanchequando dormo. E’ come una ruminazionementale.Pensate, una volta sono arrivato a comprarladirettamente nel quartiere Scampìa diNapoli. Presi il treno dellaValle Caudina,

alla stazione di piazza Garibaldi saliisull’autobus R5 che mi portò alla Casa deiPuffi. Si tratta di un ex asilo dove una voltaerano dipinti sulle pareti le figure dei famosicartoni animati. Per entrare bisognaattraversare uno stretto passaggio esuperare il vaglio dei “pali”, i ragazzi checontrollano l’accesso. C’è voluto molto

tempo ed un paio ditelefonate per convicere lavedetta a introdurmi in unaspecie di cortile chiuso.Qui, dopo aver messo isoldi dentro un panierecalato dall’alto, ho presopochi grammi di polvere.Volevo drogarmi subito esono entrato nella casa deiPuffi. Poi quando ho vistomigliaia di siringhe sul

pavimento, le finestre murate esuccessivamente sfondate, una decina di“zombie” che dormivano su luridi materassio giacevano svenuti su squallide sedie diplastica sottratte a qualche discarica, hopensato che non potevo procurarmidirettamente la “roba”. Gli assegni post-datati sono stati l’inizio della fine. La cosabuffa è che quando li ho firmati pensavoveramente di poter onorare i debiti contratti.Era la coca che mi rendeva sempre euforicoed ottimista. Mia moglie, quando ha vistol’estratto dei conti correnti, ha chiesto

l’interdizione. Forse solo unacomunità potrebbe essere

utile.

LA

T

ES T I M

ON

IA

N

ZA

SPECIALE“La coca mi ha rovinato”

novembre - dicembre 2010 45

Sorprende il gran numero di persone che,in questi anni, affollano sentieri millenari,che giungono in luoghi dal forte valoresimbolico, lungo boschi e pianori.Gli itinerari si muovono seguendo ilCammino Francese o quello del Norte, ilPrimitivo o la via Francigena, la rotta perAssisi o quella per Finisterra, percorsi inbici oppure a piedi e solo di rado a cavallo.Il cammino più frequentato rimanequello di Santiago, battuto ogni annoda duecentomila pellegrini, dispostia tutto, pur di visitare il sepolcrodell’apostolo Giacomo.Perché dunque tantocammino, tanto impulsoal movimento. Unaragione, pensiamo, siauno stato di malesseregenerale, una sottile

inquietudine che chiede senso, cheattende risposta.Mettersi in cammino non è forse unpreambolo, un preludio a qualcosa chedovrebbe apparire, accadere. Quando siritorna da un viaggio si apre il bagaglio evengono fuori cose che si era dimenticatodi aver riposto. Ed è così che il viaggioricomincia, allo stesso modo

dell’esistenza.Lungo il cammino si avverte spessola presenza dell’ignoto e la necessitàdi una casa, ma si è randagi,

perennemente ospiti, e allora sicomprende che possedere una

casa è impossibile, èconsentito soltanto sostarvie abitarla il temponecessario.Camminare offre

PSIC

OLO

GIA

a cura di ROBERTO PERROTTI

Dacci il nostrocammino quotidiano

novembre - dicembre 2010 47

segue a pag. 48

l’opportunità di una ricerca continuad’identità, le strade del mondo sonopercorse per meglio delineare i confinidella personalità. In ogni odissea che sirispetti si affrontano le peripeziedell’universo allo scopo di restituiresignificato all’esistenza. È nel confrontocon le vertigini, del resto, che si riscoprela propria verità, dopo di che si ritorna acasa, questa volta, in una casa moltodiversa da quella lasciata.Si intraprende il cammino spesso in unostato di precarietà e d’incompletezza, nelsuo corso ci si abbandona al mondo,disgregandosi ancor più. Può accaderea volte di riconoscersi e nei casi miglioridi ritrovarsi. Alcune cose cadranno, “siperderanno per strada”, altre siincontreranno, si ricomporranno.Il Cammino di Santiago, invero, ebbe lasua riscoperta proprio nell’anno Mille,epoca in cui regnava una profondaincertezza psicologica e sociale. Massedi persone in quei secoli si trasferivanodi continuo alla ricerca di risposte alleproprie paure. Numerosi pellegriniabbandonavano ogni cosa pur diraggiungere Roma, Gerusalemme oSantiago, in un viaggio ineffabile, che

spesso non prevedeva ritorno. Una maniacollettiva parve cogliere i più e rasentò,in alcuni suoi aspetti, una psicosi di massa.L’ampia partecipazione alle prime crociatefu, infatti, letta anche in questa luce.Il camminante è dunque disposto a “nonaver dimora” pur di seguire una chiamatae giungere in un luogo che ritiene producasenso. Egli può presentarsi come unmistico girovago o come un vagabondosolitario, in ogni caso seguirà i segni diun Dio, che sia della Natura o della Storia,poco importa.Nell’esperienza errabonda del cammino,ritorna alla mente quella dei Benedettini,monaci, fra gli altri.Vagolanti e girovaghi, che ospitati inmonasteri sempre nuovi, seguivano unasorta di peregrinatio individuale,esperienza che assunse in seguito unvalore evangelico ed ascetico. Comedimenticare poi le piccole comunitàambulanti e mendicanti dei Francescani,che non smettevano di trasferirsi permeditare. Francesco, impareggiabileviandante e psicologo, riteneva che ilcammino fosse un chiaro strumento diricerca psicologica.Tale investigazione può assumere però

48 novembre - dicembre 2010

toni parossistici in chi vive il disagio e lasofferenza come un disturbo. Si pensiagli psicotici che si muovono di continuoe sembrano aver scelto se stessi comemeta, anche sequesta, perdisgrazia sisposta semprein avanti, oall’agitazionepsicomotoriadell’ansioso, aisuoi passiscomposti su diuna strada chesi restringesempre più, o aimovimenticompulsivi di unossessivo, checerca cosìsollievo dai suoipensierimartellanti.Cos’è lapsicoterapia senon unmetaforicocammino cheporta allaconsapevolezzadei lati oscuridella persona.Il camminofreudiano, inmassimasintesi, conduceil pazientedall’Es(inconscio) all’Io(coscienza), quello Junghiano verso larealizzazione del Sé (principio unificantedella psiche).Camminare non è solo meditare, è

anche raccontare, sarà la scrittura aorganizzare il trasloco, a disfare, asmontare e aggiungere parti,raccogliendo lungo la strada nuove

storie. Illinguaggiorispecchiaappunto ilmovimento delpiede. Perquesto esisteuna letteraturastanziale eduna nomade.Appartengonoa questa ultimadue scrittori chenon smiseromai dicamminare perfuggireall’inquietudinee raggiungerese stessi. Ilcompito fuaffrontato contale impegnoche morironocamminando,l’uno nellaneve, l’altro suiPirenei, eranoRobert Walsere WalterBenjamin.Il pensierocamminante avolte sfogliapagineangosciose,

senza fretta però, spesso senza meta,Thich Nhat Hanh dice che nell’iniziare ilcammino si è già arrivati, perché la metaè ad ogni passo.

novembre - dicembre 2010 49

Walter BenjaminOPERE COMPLETE IV SCRITTI 1930-1931

Einaudi

Robert WalserLA PASSEGGIATA

Adelphi

Roberto PerrottiPASSODINCANTO

Guida

daleggere

Esigenze nutritive dell’organismo umanoL’organismo umano ha bisogno di sostanze chimiche edi energia per svolgere le sue funzioni vitali, cioè percrescere, mantenersi e riprodursi. Esso ricava l’energiae le sostanze di cui ha bisogno dagli alimenti.Il nostro corpo può essere paragonato ad una macchina,che compie durante tutta la vita un lavoro continuo.Anzitutto un lavoro per costruire e sviluppare l’organismo

e per far funzionare i suoi organi internie, poi ancora, un lavoro supplementareper svolgere ogni attività produttiva,ricreativa, sportiva.

Tutto questo lavoro determina un logoriodei tessuti ed una spesa continua di

energia che finirebbero per metterefuori uso l’organismo qualora

esso non venisse rifornito dellesostanze occorrenti a tutte

le suddette necessità: glialimenti.

NU

TRIZ

ION

E

a cura di CARLO RINALDI

Perchè studiarel’alimentazione

La ricerca del cibo,bisogno primariodell’uomo, ne hainfluenzato fin dalleorigini l’evoluzioneeconomica e sociale.Oggi più che ilproblema della ricercamateriale del cibo, sipresenta quello di unacorretta scelta deglialimenti più adattiall’organismo: è quindiindispensabileconoscere i principinutritivi fondamentaliche permettono dirispettare una dietacompleta edequilibrata.Altrettanto importanteè la conoscenza deiprocessi ditrasformazione econservazione dei cibi,per poterne effettuarel’acquisto e il consumoin modo corretto.

novembre - dicembre 2010 51

segue a pag. 52

Alimentarsi bene tuttavia non corrispondesempre a nutrirsi bene, in quanto ilsegnale fisiologico dell’appetito non è dasolo sufficiente a indirizzare l’individuoverso scelte nutrizionalmente giuste,corrispondenti cioè alle esigenze nutritivedel suo organismo.Perchè ciò si verifichi occorre conoscereda un lato il tipo e la quantità di sostanzenecessarie all’organismo nelle diversesituazioni econdizionifisiologiche(Scienza dellanutrizione) e,dall’altro, il tipo ela quantità disostanze presentinegli alimenti(Scienzadell’alimentazione) e gli apportinutritivi che con illoro consumo sipossonorealizzare.Quando sentiamolo stimolo dellafame vuol dire chele riserve dienergia del nostrocorpo stanno peresaurirsi. Infattinel corso delladigestione il cibosviluppa una certaquantità di calore e diconseguenza fornisceenergia all’organismo,che viene impiegata per mantenerecostante la temperatura corporea edassicurare lo svolgimento delle funzionivitali, come il battito cardiaco, larespirazione, ecc.

Questo consumo energetico, chiamatometabolismo basale, corrisponde a quellodi una persona in perfetto riposo e adigiuno. L’unica forma di energia che lecellule dell’organismo umano possonoutilizzare è quella chimica ed inparticolare quella contenuta nei legamiCarbonio-Carboni Idrogeno presenti inalcune sostanze alimentari (proteine,carboidrati, lipidi, alcool, che infatti

vengono definiti“principi alimentarienergetici”).Generalmente siconsidera pari a 4kcalorie il valoreenergetico di 1g diproteine ecarboidrati pari a9 kcalorie il valoreenergetico di 1g dilipidi e pari a 7kcalorie il valoreenergetico di 1g dialcool(corrispondente a5,6 kcalorie/ml).

Quanta energiaci serve ognigiorno?La quantità dienergia che cioccorre ogni

giorno varia a secondadel sesso, dell’età, dellataglia corporea edell’attività fisica svolta.Per conoscerla si fa

generalmente ricorso alla misura deldispendio energetico totale (DET),considerato come la somma di tre fattori:a) la spesa di energia per il lavoro esterno(o attività fisica).

Profumo di peraVertumnus, di Giuseppe Arcimboldi

detto l’Arcimboldo

52 novembre - dicembre 2010

Rappresenta generalmente il secondomaggiore componente del dispendioenergetico totale, anche se staattualmente riducendosi sensibilmenteper le mutate e più sedentarie condizionidi lavoro e di svago;b) la spesa di energia derivante dallaintroduzione di alimenti (la cosiddettatermogenesi alimentare).È legata al fatto che la velocitàmetabolica aumenta dopo aver mangiatoe l’aumento raggiunge il massimo dopocirca un’ora dal pasto e si annulla dopocirca 4 ore. L’effetto termogenetico dei

pasti (l’energia necessaria per bruciaregli alimenti) è relativamente piccolo(dell’ordine del 5-10% delle calorieingerite: per ottenere 1.000 kcal nevengono utilizzate dalle 30 alle 60) ma,data l’attuale riduzione del livello di attivitàfisica, sta acquistando importanza,specialmente nel controllo e nelmantenimento del peso corporeo a lungotermine.c) la spesa di energia per ilmantenimento, in condizioni di neutralitàtermica e di digiuno: corrisponde allaspesa determinata dal metabolismo dibase, sostanzialmente identificabile con

la spesa necessaria a mantenere lefunzioni insopprimibili dell’organismo,quali la respirazione, la circolazione, lafunzione dei reni e delle ghiandoleendocrine, il tono muscolare. Ilmetabolismo di base rappresenta laquota maggioritaria del dispendioenergetico totale (circa il 66%) e puòessere misurato con buona precisionee, in condizioni accuratamentestandardizzate, può essere facilmentecalcolato in base a precise formule cheprevedono la sola misura del pesocorporeo, come segue:

“Noi siamo quello che mangiamo”. Glialimenti introdotti nel nostro organismovengono assimilati attraverso l’apparatodigerente e diventano parte del nostrocorpo.Gli alimenti hanno quindi un ruolofondamentale nel mantenimento dellostato di salute: dall’aspetto di una personariusciamo a capire se la sua dieta ètroppo ricca di calorie (ed in tal casonotiamo il soprappeso) o, viceversa, èfacile vedere lo stato di debilitazione incaso di carenze alimentari. I volti deibimbi affamati del Terzo Mondo sonomolto eloquenti.

novembre - dicembre 2010 53

“...del maialenon si butta(va) niente”

SICU

REZZ

AAL

IMEN

TARE

a cura di DANILA CARLUCCI

Quando, giovane veterinario di città,comincio a lavorare in un ameno comunedella provincia, per la prima volta sentoparlare della “Festa del maiale”.In quella occasione capii bene il significatodell’espressione “fare la festa” e di quantofosse scomoda la posizione del“festeggiato”!!!Tra dicembre e gennaio, dipende dal climache deve essere freddo ed asciutto,dalladisponibilità di familiari, vicini di casa e,soprattutto, dell’esperto della contrada,si decide il giorno in cui fare la festa almaiale allevato nella corte domestica contanta attenzione e cura.Quasi in un cerchio rituale il maiale vieneabilmente ucciso ed il suo sangue, comeoro rosso, raccolto attentamente dalledonne in bacinelle di plastica azzurra.Seguono una serie di azioni, di cui in una

sorta di fotogrammi ho registrato colori,ma anche odori e voci, più o meno ripetutiin ogni occasione e, quindi, tali darappresentare un rito.A lavoro terminato c’è la cena, a cuipartecipano tutti coloro che in un modo onell’altro hanno collaborato alla “festa” edove spesso è invitato anche il veterinarioche si è occupato di verificare la salubritàdell’animale prima della “festa” e lasalubrità delle carni dopo (prelevandone,tra l’altro, un pezzo per ricercare lapresenza di un parassita chiamatotrichina).Gli argomenti di conversazione nel corsodella cena riguardano le impressioni edi pareri sul maiale, la quantità e qualitàdella carne e del lardo e, ovviamente, ilconfronto con il maiale dei vicini o conquelli degli anni precedenti.

novembre - dicembre 2010 55segue a pag. 56

I contadini della nostra provincia iniziano“a fare il maiale” (allevarlo perautoconsumo), solo intorno agli anniventi/trenta in quanto, prima di quelperiodo, solo pochissimi potevanopermetterselo e il consumo della carnerappresentava la demarcazione tra i cetisociali, come viene egregiamenterappresentato in un componimento dellaletteratura popolare della seconda metàdell’ottocento: Il Testamento del porco.Questa tradizione resiste ancora in moltezone d’Italia con motivazioni che sonomutate nel tempo. Oggi, non più persoddisfare le necessità della famiglia disalumi e grasso per tutto l’anno, maperché alcuni prodotti tradizionali sonodifficili da trovare a livello industriale eper avere una qualità nota del prodotto.Ma, una motivazione sembra immutata,vale a dire la conservazione della memoriafamiliare di questa usanza.Le norme comunitarie che regolamentanola sicurezza alimentare non disciplinanoquesta pratica tradizionale che vieneregolamentata ancora oggi in Italia da unRegio Decreto del 1928 ed in RegioneCampania da una Delibera di Giunta del2006. Considerato che sul nostro territorioprovinciale questa tradizione è ancoramolto diffusa, sul sito della ASL BN èpresente un link che fornisce tutte le

indicazioni ed

informazioni sulla campagna dimacellazione dei suini a domicilio diimminente avvio. (Segui il percorso:www.ASLBN1.it Æ organizzazioneaziendale Æ dipartimento di prevenzioneÆ servizio veterinario di igiene deglialimenti di origine animale: campagnaspeciale macellazione suini a domicilio).Ma qual è il maiale che vorremo o, meglio,cosa vogliamo dal maiale? Negli annisuccessivi alla grande guerra, quandoeravamo magri, volevamo un maialegrasso e grosso, oggi che siamo grassie grossi, vogliamo un maiale magro.Comunque sia, la carne suina è la carnepiù consumata nel mondo. Se neproducono circa 92 milioni di tonnellatee quasi il 50% della produzione si realizzain Cina (dati anno 2008).In Italia il consumo di carne suina è dicirca 31 Kg/anno pro-capite ed è al primoposto tra le carni.Per molto tempo queste carni sono stateguardate con sospetto in quanto ritenutetroppo grasse e con troppi acidi grassisaturi (cattivi) e colesterolo, pochi insaturi(buoni).Negli ultimi trenta anni sono intervenutisignificativamente la selezione genetica,i sistemi di allevamento e un cambiamentodell’alimentazione che hanno consentitola produzione di due diverse tipologie di

suini: quello pesante, con unpiù alto contenuto di

56 novembre - dicembre 2010

grassi destinato alla trasformazione equello più leggero, più magro utilizzatoper il consumo fresco.La carne suina è una buona fonte diproteine (circa 20 gr su 100 g di carne)di alta qualità biologica, ha buon contenutodi vitamine del gruppo B e mineralipresenti in una forma chimica benutilizzabile; il contenuto di ferro è più bassodella carne bovina. Il contenuto di grassivaria a seconda del taglio e della sua“toilettatura”, dal 3% della coscia all’ 8%della bistecca.Le infiltrazioni di grasso, sotto forma divenature, sono importanti soprattutto perla tenerezza ed il sapore. Infatti si è vistoche riducendo il contenuto di grasso sottoil 2% la carne diventa dura, filacciosa eperde in sapore. Questo per dire che,sicuramente i recenti interventi hannoconsentito di ottenere una carne piùdietetica, ma anche una carne che haperso in “flavour”.Un vecchio adagio ricorda che il maialeè noto per essere l’animale di cui non sibutta via niente.Con il passare del tempo anche questadefinizione è da rivedere. Nellalavorazione domestica del maiale adesempio, oggi non si recuperano più lesetole, i denti, le unghie e la pelle, ma,soprattutto, l’uso di molti sottoprodotti èprofondamente cambiato.Il “testamentum porcelli” (opera del 350d.c., citato da S. Gerolamo nellaprefazione del commentario ad Isaia e daErasmo da Rotterdam nell’introduzionedell’Elogio della pazzia), in cui un maialeprima di morire dispone dell’uso del suocorpo dopo la morte, è cambiato econtinua a cambiare nel tempoevidenziando, però, sempre una grandeversatilità di questo animale che si prestaa tanti usi. Buon maiale a tutti!

La podologia è una branca della scienzamedica che studia la fisiologia, le patologieed i relativi trattamenti volti alla cura delpiede. Il podologo è un professionistalaureato in podologia, inserita nellaclasse delle lauree dellariabilitazione, che si occupa dellacura, prevenzione e riabilitazionedegli stati algici del piede in etàadulta, pediatrica e geriatrica.Opera in regime di dipendenzao libero professionale contotalità e autonomiaprofessionale e construmenti e metodichenon cruenti di tipomasso-fisioterapico,ortesico digitale(ortesi in silicone) eplantare per la

risoluzione dell’algia podalica.Il podologo ha, nella sua pratica clinica,la cura degli stati algici del piede, leipercheratosi (callosità), le onicocriptosi

(unghie incarnite), onicomicosi (unghiecolpite da miceti), onicogrifosi esu prescrizione medica tratta leverruche e le ulcere, quindi tutte

le deformazioni e le malformazionidel piede.

Il piede è una struttura (organo)importantissima che svolge funzioni

fondamentali nell’economia delnostro organismo.

E’ il sostegno di tutto il corpo,è il mediatore tra ilmovimento dello scheletroe il terreno, è un organorecettoriale, è un organovascolare. In altre parole

POD

OLO

GIA

La podologia:che cos’è?

a cura di MARCO LOMBARDI

58 novembre - dicembre 2010

il piede: ci permette di camminare(propulsione), è indispensabile per ilmantenimento dell’equilibrio (sostegno).Si tratta di una struttura complessache, a dispetto della sua importanza,l’uomo tende a sottovalutare, èbistrattato con conseguenze gravi perla postura dellacolonnavertebrale ed ingenere di tutto ilcorpo.I trattamenti delpodologo sonoinoltre applicabilialla cura del piedediabetico, delpiede vascolare,del piededell’anziano, delpiede pediatrico e del piede negli sport.In molti casi il podologo, specie nei disturbidiabetici o neuropatici, collabora con altrimedici alla cura delle patologie.La figura del podologo si colloca in unaposizione di grande importanza, in quantodovrà dapprima cercare di risolvere lafase acuta e poi individuare le causescatenanti del quadro clinico, indirizzandoil paziente ad altri specialisti al fine dievitare il rischio di recidive.La prima fase che dovrebbe portare alla

risoluzione del sintomo dolore puòrichiedere tempo e interventi successivi,oltre che una chiara competenza nellacostruzione di feltraggi, ortesi ed ausiliitemporanei.Il podologo, inoltre, è in grado dicorreggere le alterazioni del piede

attraverso leortesi, come adesempio le ortesiplantari, utilizzateper correggeresquilibri strutturalinel bambino oalterazioni negliadulti. Le ortesi alsilicone sonospesso utilizzateper proteggere ledita dei piedi o per

correggere i loro difetti.Tra i problemi più comuni del piede citiamole Ipercheratosi, i comuni calli o duroni,ossia l’ispessimento della cute causatoda una posizione scorretta del piede o dacalzature inadatte alla forma del piede;l’unghia incarnita, ossia l’unghia chenon crescendo dritta penetra nella pelle,provocando dolore (è comune nel ditoalluce).Argomenti, questi, che saranno trattatinei prossimi numeri.

Verso i vostri obiettivi, verso le vostre esigenze di

comunicazione: da anni ci muoviamo in questa direzione

pensando a voi.

Il nostro Gruppo ha lavorato con passione

e determinazione sempre crescenti per

mantenere l’impegno di perseguire

valori traducibili in risultati. Oggi quei

valori sono per noi una consuetudine ed

un metodo, per voi una garanzia.emimedia.it

professionisti della comunicazione

ideeche fanno la

differenza

Gentile signora Romina, oggiè possibile affrontare un partonaturale e spontaneo in modo“indolore” grazie allapartoanalgesia, una tecnicaanestesiologica che prevedel’introduzione di sostanzeanalgesiche (antidolorifiche)attraverso gli spazi tra levertebre lombari e sacrali.L’ago di una siringa vieneintrodotta fino a penetrare nellospazio intorno al saccomembranoso che avvolge inervi del canale vertebrale checonducono alle gambe e allaparte bassa dell’addome. Inquesti nervi decorrono sia lefibre motrici (che consentono

60 novembre - dicembre 2010

?

! L’esperto risponde

Questa rubrica è destinata ai lettori che desiderano rivolgersi ai nostri Specialistiper esporre le loro domande, i propri dubbi su determinate patologie e sulle

problematiche ad esse correlate. Per ogni quesito scrivere aIn Salute - Edizioni Emimedia - Via G. Castellano, 21 - Benevento

oppure inviare una e-mail a [email protected]

Parto naturaleindolore:è possibile?

Egregio dott. Trezza, ho 25

anni e sono al quinto mese

di gravidanza. Si può oggi

fare un parto naturale ma

indolore? Se si, come? E

questo può nuocere al

bambino? Mi piacerebbe

saperne di più in merito.

Spero in una sua risposta.

La ringrazio. Romina,

Benevento.

ai muscoli di contrarsi per muovere gliarti) che le fibre sensitive (cioètrasportano la sensibilità sia al doloreche tattile, quest’ultima ci permette diricevere le sensazioni che provengonodal toccare e sfregare i corpi esterni).Le sostanze iniettate aboliscono lasensibilità al dolore lasciando inalteratala possibilità di muoversi e percepire iltatto. In pratica lei muove le gambe, sisente toccare, ma non avverte il dolore.Questo tipo di analgesia può esserepraticata a travaglio di parto inoltrato,vale a dire quando il travaglio è in unafase attiva, la dilatazione della cerviceè almeno a 4-5 centimetri e la testinadel feto è impegnata (segno che non viè ostacolo al passaggio del feto).Io, personalmente, non sono moltofavorevole a questo tipo di analgesia,pur ritenendo che sia legittimo offrirlaalle pazienti che per condizioni di ansiao di paura vivono con angoscia ilmomento del parto.Le ragioni che non mi vedonomolto favorevole sonolegate al fatto che poichèla paziente non avverte ildolore derivante dallecontrazioni, si verificanodue condizioni negative: a)spesso la paziente nonavverte nella giusta manierale contrazioni e quindi nonle sfrutta in modoottimale per lespinte che deveeffettuare nellafase attiva delperiodo espulsivo,molte voltebisognaaiutare conspinte

esterne; b) la mancanza del doloredurante le spinte, sia spontanee chequelle provenienti dall’esterno, annullaun importante meccanismo di difesa deimuscoli vaginali e del pavimento pelvicoche può risultare pericoloso. In pratica,normalmente e in assenza di analgesia,la presenza del dolore derivante dalladiscesa del feto e contemporaneadilatazione dei muscoli vaginali, inducela donna a regolare la forza con cuispinge in basso e questo determina unadiscesa del feto continua e lenta, conconsensuale lenta e progressivadilatazione dei muscoli vaginali chepiano piano si adattano alla nuovasituazione.In assenza di dolore questo non accadee una veloce e violenta discesa del fetodetermina delle gravi lacerazioni deimuscoli e della cute della vulva chepossono dare importanti emorragieacute e predisporre al prolasso genitalee all’incontinenza urinaria e fecale.

In ogni caso, se lei volesse maggioriinformazioni può recarsi presso ilnostro ambulatorio o reparto perconoscere anche le possibilità checi sono nel nostro ospedale dipartorire con metodo indolore.

Dott. Gennaro Trezzaginecologo

novembre - dicembre 2010 61

RIANIMAZIONE GENERALE,RIANIMAZIONE GENERALE,LA MIGLIORE IN CAMPANIA

62 novembre - dicembre 2010

La Rianimazione Generale dell’AziendaOspedaliera “Rummo”, diretta dal dott.Elvio De Blasio, secondo il report annualedel progetto “Margherita” del GiVITI(Gruppo Italiano di Valutazione degliInterventi in Terapia Intensiva) dell’istitutoMario Negri di Milano, nell’anno 2009 èstata la migliore della Campania.Il progressivo miglioramento delleperformances avvenuto negli ultimi anniha portato la Rianimazione dell’aziendacittadina al primo posto tra le 11 TerapieIntensive della nostra regione partecipantiallo studio, relativamente ai termini disopravvivenza dei pazienti.Infatti, per l’anno 2009, la mortalitàosservata è stata inferiore alla media dellealtre rianimazioni della Campania sia in

termini assoluti (28,3% per il Rummorispetto al 49.5% della regione e il 26.3%delle 230 Terapie intensive italianepartecipanti allo studio), sia se confrontataa quella relativa alle varie classi di gravità.Questo risultato straordinario è di certofrutto del lavoro encomiabile svolto inquesti anni da tutti i componenti dellaequipe, medici, infermieri ed ausiliari, checostantemente ogni giorno non solo hannoprestato la loro opera con competenza eprofessionalità, ma hanno anche affrontatocon entusiasmo e spirito di sacrificio uncomplesso percorso di formazione emiglioramento della qualità senzatralasciare gli aspetti umani nei confrontidei pazienti e dei loro congiunti.

fonte: ufficio stampa

Secondo i dati del progetto “Margherita” del Gruppo Italiano di Valutazionedegli Interventi in Terapia Intensiva dell’istituto Mario Negri di Milano

Comune diGINESTRADEGLI SCHIAVONI

Zaccaria Spina

SINDACO

GIUNTAPasquale Martucci vice sindacoLeopoldo Martucci assessore

Giovanni Casamassa assessoreEdi Barile assessore

Antonio MartucciEmilia Derano

Alessandro MansuetoAssuntino AntonucciPasquale ColabelliAntonio D’AgostinoAntonio Esposito

Roberto Zullo

CONSIGLIO

Numeri utili- Distretto Sanitario SAUT 118

Tel. 0824 961020- Carabinieri Tel. 0824 960000- Farmacia Tel. 0824 961174

Associazioni presenti- Banda Musicale

GinestrAriano- Circolo Arci-Ulsp- Associazione culturale S. Pio- Comitato E...state con noi

Santo Protettore- San Biagio (3 febbraio)

Altre feste- Sant’Antonio (13 giugno)- Sant’Antonio “Grande”

(terza domenica di luglio)- Madonna dell’Assunta

(15 agosto)- Madonna del Rosario

(Prima domenica di ottobre)- Festa del Ringraziamento

(Prima domenica novembre)- Festività Ogni Santi

Commemorazione defuntiCommemorazionecaduti in guerra(1-4 novembre)

- Festa dell’Emigrante(1-20 agosto)

RenewableEnergies Museum

Per prenotazionivisite guidate

museo e parchiginestresi 0824.961002

GINESTRADEGLI SCHIAVONI

“IL PAESE DEL SOLEE DEL VENTO”

Via Porta Nuova - c.a.p. 82020centralino 0824 961002 - Fax 0824 961261www.comune.ginestradeglischiavoni.bn.itcomunediginestra3@virgilio.it

AZIENDA OSPEDALIERAGAETANO RUMMO

Via dell’Angelo, 1 - Benevento

URP 0824 57500Segreteria DirezioneGenerale 0824 57529Direz. San. di Presidio 0824 57753Radiologia (pr. esami) 0824 57247Laboratorio Analisi 0824 57250Accoglienza 0824 57319Fax Direzione Gen. 0824 312439Ufficio RicoveriAccettazione 0824 57622Radioterapia 0824 57700Farmacia 0824 57224Centro Trasfus. (24/24) 0824 57255Centro Trasfus. (Segr. Don.) 0824 57328

Prenotazioni visite ambulatorialilun./ven. 8/18 - sab. 8/13

0824 334026

AFFINITO P.zza Colonna 0824 47122CONTE Via Croce Rossa 0824 351287DEL GROSSO Via Perasso 0824 315880FATEBENEFRATELLI V.le Principe di Napoli 0824 771453ITALIANO Via Napoli 0824 362002

ER. MANNA P.zza Orsini 0824 21590MANNA M. C.so V. Emanuele 0824 21961MELCHIORRE Via G. Rummo 0824 21969MERCALDO Via Napoli 129 0824 361463MIGNONE C.so Garibaldi 0824 21510PACEVECCHIA Via F.lli Rosselli 0824 315390PASCUCCI Porta Rufina 0824 21474PISANO V.le Mellusi 0824 314872S. DIODATO V.le Mellusi 0824 316217S. SOFIA C.so Garibaldi 0824 24862SAVIANO Via Cocchia 0824 61931

Ordine dei farmacisti della provinciadi Benevento Corso Garibaldi, 255

Tel. 0824 50141

OSPEDALEFATEBENEFRATELLI

Viale Principe di Napoli14/A - Benevento

Centralino 0824 771111Pronto soccorso 0824 771459Portineria 0824 771473

0824 771474Radiologia 0824 771461Direzione Sanitaria 0824 771441Laboratorio Analisi 0824 771369Segreteria DirezioneSanitaria 0824 771299Ufficio Ricoverie CUP 0824 771457

Prenotazioni telefonicheper Prestazioni Ambulatoriali(ore 9/14) 0824 771456

• Estetista Specializzazione• Massaggiatore• Visagista - Truccatore• Operatore di tatuaggi e pearcing• Manicurista e pedicurista estetico• Operatore socio-assistenziale• Operatore dell’Infanzia• L.I.S. Lingua dei segni per sordomuti

• R.E.C. e R.A.C.• Corsi per Personale Sanitario• E.C.M. Educazione Continua in Medicina• Alimentaristi (ex libretto sanitario)

• Mediatore familiare • Operatore di erboristeria • Operatore di ripresa • Operatore fotografico

CORSI AUTORIZZATI DALLA REGIONE CAMPANIA

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI:

QUALIFICHE VALIDE NELLA COMUNITÀ EUROPEA