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• Eva D’Antonio foodblogger • Eva D’Antonio foodblogger “I miei consigli e la mia storia” “I miei consigli e la mia storia” Abruzzo oltre i confini Abruzzo oltre i confini Premiato il Pan’Agrumato Premiato il Pan’Agrumato Food experience Food experience Novità per il Bibendum Novità per il Bibendum • Terra Madre • Terra Madre Il Salone del Gusto aTorino Il Salone del Gusto aTorino In questo numero: In questo numero: n. 4 M&N Account srlcr - Via Raffaello, 67 - 65124 PESCARA Supplemento del 9-08-2018 di Zoomnews e Pescarapescara.it - Direttore editoriale: Mario Scurti Direttore responsabile: Sonia Di Massimo Redazione 085/4707903 Pubblicità: Tel. 085/73432 Fax 085/4714744 Annunci economici gratuiti: Tel. 085/4714288 Stampa: In proprio EDIZIONE REGIONALE COPIA GRATUITA

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• Eva D’Antonio foodblogger• Eva D’Antonio foodblogger“I miei consigli e la mia storia”“I miei consigli e la mia storia”

•• Abruzzo oltre i confiniAbruzzo oltre i confiniPremiato il Pan’AgrumatoPremiato il Pan’Agrumato

•• Food experienceFood experienceNovità per il BibendumNovità per il Bibendum

• Terra Madre• Terra MadreIl Salone del Gusto a TorinoIl Salone del Gusto a Torino

In questo numero:In questo numero:

n.4� M&N Account srlcr - Via Raffaello, 67 - 65124 PESCARA � Supplemento del 9-08-2018 di Zoomnews e Pescarapescara.it - � Direttore editoriale: Mario Scurti� Direttore responsabile: Sonia Di Massimo � Redazione 085/4707903 � Pubblicità: Tel. 085/73432 � Fax 085/4714744 � Annunci economici gratuiti: Tel. 085/4714288 � Stampa: In proprioEDIZIONE REGIONALE COPIA GRATUITA

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Eva D’Antonio,foodblogger di successo

DI FRANCESCA DI GIUSEPPE

Quando nasce unamore… Nasce o ci sinasce con una passio-ne? Quella per la cuci-na di Eva D’Antonio,per esempio, è unadote e una passioneche ha saputo svilup-pare con il tempo gra-zie alle amiche e a sestessa. Oggi la sua te-nacia l’ha portata a di-ventare una foodblog-ger di successo con ilsuo blog In Cucina daEva.Chi è Eva D’Anto-

nio?“Designer, grafico e

foodblogger per pas-sione. Ho sempre par-lato poco della miavita. In passato ero ti-mida impacciata. Ri-devo per un non soche. Poi un giorno hodeciso di intraprende-re questo viaggio di-vertente. Grazie alblog le cose sono cam-biate, ti racconterònelle prossime rispo-ste un poco di me edella mia passione!Seguimi ed Enjoy!”.

IInn ccuucciinnaa ddaa EEvvaa èil tuo blog. Ci racconticome nasce?“La passione della

cucina e della fotogra-fia e arte, mi accom-pagnano dall’infanzia,un amore a primomorso! Fin da ragazzi-na la mia cucina si ri -

empiva di dolci profu-mi. Intorno ai 15 anniun’amica di mia ma -dre mi disse una frasesimpaticissima: ‘Man -gio tutto, dalla coda alprosciutto’. Una bellafonte d’ispi ra zione, inbarba alle mie intolle-ranze. Da questa frasebuffa nasce la ‘speri-mentazione’, il cuoredella mia cucina.L’amore per la mia fa -miglia era espressosot to forma di cibo.Un amo re nato da miama dre che mi lasciavafare e mio padre. Infatti ogni volta chepapà mi chiamava,per sapere come an -davano gli studi, michiedeva: ‘Si mà -gnat?’. Ogni abruzze-se può capire che inun’unica frase era rac-colto tutto il sentimen-to: ‘Come vanno glistudi? Hai fatto l’esa -me? Stai bene? Sei fe -lice? Ti servono sol -di?’. A 32 anni, mi resiconto che conoscevopoche tradizioni dellamia regione, eppurecucinavo or mai dacosì tanti anni. Le mieconoscenze si limita-vano ai fiadoni, le sa -gne, il timballo e po -chi altri piatti. Le per-sone mi facevano icomplimenti, mi dice-vano: ‘Hai le mani difata, tutto quello chetocchi rendi oro’. Le

mille lusinghe mi fa -cevano arrossire, enella mia mente na -sceva qualche idea, lavoglia di condividerecon gli altri la miapassione, le mie ricer-che. Un giorno la miaamica Anna, mi disse:‘Apri un blog? Sei bra-vissima, o un grupposu Facebook’. Dif ficilesentirsi all’altezza,quando vedi mille ri -cette invoglianti ingiro, spiegate bene, tisenti così piccola, conla mancanza delle no -zioni principali di co -me si gestisce un blog.Ep pure grazie a lei ealla mia amica Da -niela, al tra foodblog-ger, aprii prima ungruppo, si chiamavaCucina e dintorni (or -mai chiuso). Poi inseguito capii che ser-viva un portale, unluogo virtuale doveraccogliere le mie ri -cette. E Daniela miispirò. Gial lo zaffera-no, allora era ancoraagli esordi. Già forni-va spazi liberi con al -lora minima assisten-za, per chi volesse unasua cucina virtuale.Nel 2011 In cucina daEva fa capolino neipochi blog dell’epoca.Portai nel blog, le mieprime ricette del vec-chio gruppo. Da quelmomento mi misi su -bito a spadellare, a

studiare, partecipare aconcorsi, corsi di foto-grafia, eventi, inviti acorsi di cucina, comeil corso della Parmi -giano, o video ricetteco me quella per tonnoConsorcio. Pian pianostudiavo e mi rendevoconto che… E ora lode vi scoprire nelleprossime domande!”.Quale messaggio

vuoi lanciare attraver-so il cibo?“Se lo posso fare io,

lo puoi fare pure tu!Questo è il mio mot to.Ho iniziato a cucinareguardano le mie zie,mio padre, ed i pro-grammi in televisione.Inoltre voglio cono-scere e far conoscerele tradizioni abruzze-si. Ho dei progetti intesta, mi serve solo l’editore! Di rei una bu -gia a raccontare chetutti i miei piatti sonoben riusciti. Po tete so -lo immaginare quantecrostate bruciate orotte, ho preparatopri ma di farne unacome piace a me!Quin di con im pegno ecostanza, tutti posso-no imparare a cucina-re bene. Poi se la pas-sione è forte qualcunosceglie la strada dellochef, ma gari nel miopiccolo, qualche gio -vane ra gazzo/a si in -namorerà della cuci-na”.

Oggi si parla di ciboe cucina ovunque, maqual è il segreto peressere una foodblog-ger di successo?“Non credo che esi-

sta un segreto unicoper tutti. Dipende dal -la ti pologia di blog,esistono blog per ce -liaci, per intolleranti,per cucina veloce, oper torte di alta pa -sticceria, ecc… Seproprio devo dare al -cuni consigli poteteseguire questi più lun-ghi… Costanza: Sianell’aggiornare ilblog, che i vari so -cial. Studio: Ebbenesì, i foodblogger stu-diano! Studiano comescrivere un articolo edindicizzarlo, comepreparare determinaticibi. Sbagliando e cer-cando chiedendo, fre-quentando corsi, sistudia come gestireuna fan page, i varisocial, un sito. Nel miocaso WordPress. Mol -to merito lo devo allafamiglia Altervi stache aiuta e forma i fo -odblogger gratuita-mente. Ho attinto mol -to dai miei studi di ar -te e design. Di re centeho frequentato duecorsi di Web Con tentEditor, e di Es perto inSocial Media Mar -keting e Brand Ma na -gement, per affinarele mie tecniche. Co n -

di vi sione: corretta neiso cial, con adattamen-to delle grafiche. Lacondivisione aiuta afar crescere, a co no -scere nuo ve perso ne.Condi visione di propriarticoli, o ar ticoli ami -ci. Rispetto: Si moltoimportante, il rispettoverso tutte le personecon cui interagi-sci. Emozionare: Lepersone vogliono im -parare, vogliono emo-zionare, ricordare,avere bei ricordi.Partecipare: Se pos -sibile a fiere eventi,concorsi. Ho parteci-pato al Summeat Fe -stival di Pescara, inve ste di foodblogger.Oppure i consigli bre -vi: Personalmente ilmio progetto va oltreil classico foodblog-ger, come molti giàstanno intraprenden-do questa strada. So -no un grafico, e vorreioccuparmi di aziendedel food, iniziandodalla gestione dei so -cial. Un lungo percor-so che sto iniziando asperimentare. Quindiil consiglio mi glioreche posso dare è quel-lo di coltivare le tuepassioni. Renderleuni che, e studiare, stu-diare, studiare! Perottenere qualcosa ser -ve co stanza come det -to so pra. Ed un mini-mo di investimento”.

La giovane abruzzese si racconta: “Il segreto? Tanti gli elementi:

studio, costanza, condivisione e partecipazione”

9 agosto 2018

II Il suo blog “In cucina da Eva” è seguitissimo sui socialA TAVOLA CON...

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Eletto New bestproduct 2018 il Pan'A-grumato al Montepul-ciano d'Abruzzo, spe-cialità dolciaria crea-ta dall'imprenditoreFrancesco Ricci diLanciano e da Agru-mato srl, la sua azien-da di famiglia.Il prodotto, che da 9

anni viene esportato

in tutto il mondo, èstato insignito in que-sti giorni a New Yorkdel prestigioso SofiAwards, l'Oscar delfood, nel paese in as-soluto più ricettivo edattento alle produzio-ni alimentari italianed’eccellenza.“Un successo - com-

menta Francesco Ric-

ci - Abbiamo appenaritirato le statuette.Un risultato incredibi-le, in un'annata in cuii riconoscimenti inter-nazionali si susseguo-no e rincorrono”.Il Pan’Agrumato è

l’evoluzione creativae salutista del classicopanettone natalizio,perché viene realizza-to solo con olio Agru-mato, che sostituisceil burro, trasformandocosì un prodotto alta-mente calorico, in unoa bassissimo contenu-to di grassi, di coleste-rolo, privo di lattosioe derivati del latte, equindi con molte me-no calorie, ma chemantiene inalteratemorbidezza e fra-granza, con una mag-giore digeribilità elasciando il palato

con una piacevolissi-ma sensazione dipulito. Per il Pan'A-grumato si tratta diuna sorta di consacra-zione dopo le affer-mazioni a Roma,quando nel 2014 fuproclamato “Prodottoinnovativo”, e a Lon-dra, quando, nel 2017,ha conquistato il Bel-lavita Awards.Il Sofi Awards è un

premio creato nel1972 e che viene as-segnato, durante ilFancy Food Show diNew York, la più im-portante fiera alimen-tare Usa e tra le pri-me tre al mondo, aimigliori e più innova-tivi prodotti, nel cam-po delle eccellenzeagroalimentari pre-senti sul mercatomondiale.

Marmellata e con-fettura sono sinonimi?La risposta è no. Sitratta di la cui diffe-renza è stata sancitaaddirittura dalla leg-ge, per la precisionela Direttiva europea n.79/ 693 del 1979, rece-pita dall’ordinamentoitaliano nel 1982 conil D.P.R. 8 giugno1982, n. 401. La Co-munità Europea af-ferma che la marmel-lata è un prodottofatto di zucchero eagrumi (arancia, man-darino, limone, cedro,bergamotto, pompel-

mo) in cui la percen-tuale di frutta sia al-meno il 20%. Le partidi agrumi utilizzabilisono polpa, purea,succo, estratti acquosie scorza. La confet-tura invece è il pro-dotto contenente zuc-chero e polpa (o pu-rea) di tutti gli altritipi di frutta. La per-centuale di frutta nonpuò essere in generaleinferiore al 35% (condifferenze anchenotevoli a seconda delfrutto usato), ma saleal 45% nel caso della“confettura extra”.

Marmellatao confettura?

Vediamo le differenze

Al prodotto abruzzese il Sofi Awards, uno dei premi più ambiti

Pan’Agrumato eletto“New best product 2018”

IL RICONOSCIMENTO Si tratta di una specie di panettone fatto con olio agrumato LA CURIOSITÀ

9 agosto 2018

III

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Nel 1998 cucinavaper 20 persone, ora siarriva anche a mille eserve più spazio peraccogliere nuove ideee nuovi progetti. Bi-bendum Group inau-gura la nuova sede aModena: 1.300 mq trauffici, spazi per glieventi, ampi magazzi-ni e, naturalmente,una grande cucina,regno della chef Mar-ta Pulini e della suabrigata che, insiemealla creatività di Sa-brina Lazzereschi e alrigore manageriale diGaia Lapini costitui-scono l'anima di Bi-bendum.L'azienda - che ha

conquistato grandiclienti internazionali -non propone un sem-plice servizio di cate-ring, ma una vera epropria food expe-rience che unisce ilbuono e il bello dellacucina. Negli eventi diBibendum sono pro-tagoniste le materieprime dei piatti, l'e-stetica e gli allesti-menti che rendonounico ogni appunta-mento. Un'aziendamodenese d' eccellen-za che da oggi hanuovi spazi a di-sposizione della città.La rivoluzione del

catering parte da Mo-dena. E' il momento

di mandare in pensio-ne l'idea di un buffetsenza anima chespesso viene associa-ta a questo termine efare spazio al concet-to di food experience,dove il cibo è il puntodi partenza di un'e-sperienza a 360 gradi,in un continuum traciò che si mangia eciò che si vede. Tuttosu misura, dal ciboall'allestimento: è cosìche lavora BibendumGroup, nato a Mode-na nel 1998 come unapiccola realtà di nic-chia e che oggi, per isuoi primi 20 anni, siregala una nuovagrande sede in città invia Ginzburg, all'in-terno del compartoAlfieri Maserati.In questi due decen-

ni sono cambiati i nu-meri - da poche deci-ne di persone per e-vento ieri, fino a millee oltre oggi - ma nonla missione di Biben-dum, chiara sin dalnome, che riprendeun verso di Orazio:Nunc est bibendum,ora si deve brindare(Odi, I, 37, 1), in cui ilpoeta esorta a fare fe-sta. Ed è proprio lacapacità di dare vita auna ristorazione fattaad arte, su misura, ap-passionata e sensoria-le, in cui nulla è la-

sciato al caso, che hareso Bibendum Groupuna vera e propriarealtà aziendale chein questi anni è diven-tata il punto di riferi-mento per gli eventi

di grandi realtà inter-nazionali di tutti i set-tori: dall' automotive(con clienti come Au-di, Porche, Lambor-ghini, BMW, Ferrari,Maserati, Pagani) allamoda (Prada, MaxMara, Burberry, Bir-kenstock, Diesel, Jim-my Choo, Cavalli,Calvin Klein, solo percitarne alcuni), dallusso (Bulgari, Car-tier, Panerai, MontBlanc, Dom Perignon)al lifestyle (Lavazza,Nespresso, StroilliOro), dal design (B&BItalia, Elle Décor, Her-

mes Home, Pirelli,Natuzzi, Wallpaper)alla tecnologia (Go-ogle, Twitter, Airbnb,Netflix, Yoox, Insta-gram), dai media(Condé Nast, Disney

Channel, Mediaset,Rai, Rcs, Sky TV) finoalla finanza (BancaFineco, Banca Mode-nese, Bank of NewYork, BPER Banca,Monte dei Paschi, Ra-sbank, Unicredit,Banca Intesa).Anche lo staff si è

ampliato ed ora ècomposto da chef, fo-od manager, art direc-tor, food designer, flo-wer designer, addettialla logistica e al co-stumer care (20 per-sone in tutto che pos-sono diventare anche100 in caso di grandi

eventi), in grado di fa-re dialogare ragione,creatività e passione.In cucina, ieri comeoggi, c'è l'executivechef Marta Pulini,adesso con una briga-ta di 4 chef con moltianni di esperienza, af-fiancati da giovanipromesse che esconodalle migliori scuole(in particolare l'uni-versità di Scienze ga-stronomiche di Pol-lenzo e Alma, laScuola di cucinainternazionale diParma); loro si occu-pano della parte lega-ta al “food”: realizza-no menu con grandeattenzione alle mate-rie prime e alla pre-sentazione speciale diogni piatto. SabrinaLazzereschi crea l'“experience”, curandola scenografia dell'e-vento e la mise enplace generale con ilcontributo di giovanicollaboratori prove-nienti da scuole didesign o scenografia,mentre Gaia Lapini,general manager, hain mano la gestioneeconomica e organiz-zativa che consente aBibendum di lavorareagilmente in ambiti diogni natura e di-mensione. In partico-lare, la capacità digestione dei grandi

numeri è un aspettoche consente allostaff Bibendum diaggiungere quantitàalla qualità.La nuova sede di Bi-

bendum, in via Ginz-burg all'interno delcomparto Alfieri Ma-serati a Modena, è ilquartier generale:1.250 metri quadraticon uffici per creare,pianificare e organiz-zare, un capiente ma-gazzino dove conser-vare gli strumenti dellavoro e i materialiunici per gli allesti-menti, una grande cu-cina dove vengonoideati e realizzatipiatti speciali. Maquesto è solo il puntodi partenza per eventiche si realizzano poialtrove, in tutta Italia,molto spesso in loca-tion non fornite di cu-cina, ed è proprio lacapacità di lavorare"in trasferta" col sup-porto di strumenti etecnologie d' avan-guardia il punto diforza di Bibendum.La novità importan-

te è che con questasede Bibendum siapre alla città, met-tendo a disposizionedi tutti due spazi: unogrande denominato“Convivio” e uno piùpiccolo, chiamato“Ristoro”.

La chef Marta Pulini

Dal catering alla“food experience”

L’azienda modenese Bibendum festeggia 20 anni

e si regala una nuova grande esperienza alimentare

9 agosto 2018

IVPiù attenzione anche alla creatività e all’esteticaNOVITÀ

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Il cibo protagonista a Torino

Terra Madre Salonedel Gusto 2018

Terra Madre Salonedel Gusto torna dal20 al 24 settembreprossimo a Torino conuna nuova formula,ancora una volta de-stinata a sorprendere.Giunta alla XII edizio-

ne, è organizzata daSlow Food, Città diTorino e Regione Pie-monte, in collabora-zione con il ministerodelle Politiche agrico-le alimentari e fore-stali e il coinvolgi-mento del ministerodei Beni e delle atti-vità culturali e del tu-rismo, nell’ambitodelle attività previsteper l’anno del cibo

italiano. Il program-ma completo, le ulti-me notizie e la possi-bilità di riservare gliappuntamenti su pre-notazione sono su www. salonedelgusto.it.Sempre online è

possibile acquistarein prevendita il bi-glietto d’ingresso aLingotto Fiere: moltoaccessibile il prezzo(5 euro il biglietto sin-golo e 20 euro l’ab-bonamento per i cin-que giorni, oltre i di-ritti di prevendita).L’incasso, al netto deicosti di gestione, ver-rà interamente desti-nato a finanziare il

“diritto di partecipa-zione” dei delegati diTerra Madre e i pro-getti della rete SlowFood in Africa. Neigiorni dell’evento, ilcosto del biglietto diingresso singoloacquistato alle casse è10 euro.

Food for Change è iltema dell’edizione2018, a partire dalprogetto stesso dellamanifestazione, diffu-so e aperto, fino aicontenuti dei forum edelle conferenze, per-ché che il cibo possaessere il più potentestrumento per avviareuna rivoluzione lenta,pacifica e globale: sesi vuole cambiare ilmondo, si cominci daipiccoli gesti quotidia-ni, come la scelta con-sapevole delle mate-rie prime usate perrealizzare le ricette.Così facendo, si po-tranno vedere gli ef-fetti sulla qualità esalubrità dei prodotti,sulla tutela degli eco-sistemi e della biodi-versità, sui mercatiglobali e la distri-buzione delle risorsee sulla vita di ognigiorno. La manifesta-zione internazionalededicata al cibobuono, pulito, sano egiusto per tutti rimo-della quindi i propri

confini per offrire allecentinaia di migliaiadi visitatori e agliespositori e delegatiprovenienti da tutto ilmondo un’esperienzadi partecipazione an-cora più appagante.L’intento è coinvolge-re nei cinque giorni ilpiù ampio numero dipartecipanti, creandodi fatto un nuovoevento a partire dalmeglio dell’esperien-za del 2016, che havisto la manifestazio-ne propagarsi nelcentro della città diTorino, arricchito dal-la facilità di visita chele edizioni sino al2014, raccolte all’in-terno del LingottoFiere, hanno semprepermesso.Un evento che si

diffonde in tutto ilPiemonte con le occa-sioni di scambio tradelegati e cittadiniospiti nelle famigliedelle oltre 120 città diTerra Madre e i TourDiVini, 15 itinerari(organizzati insiemealle Condotte SlowFood del territorio)per scoprire le bellez-ze artistiche e paesag-gistiche della regionee gustare i prodottipiù significativi neiluoghi in cui nascono.A Torino, grazie al

bando Io sono Terra

Madre sono oltre 150gli eventi - inseriti nelprogramma ufficiale -organizzati da enti eassociazioni e coin-volgono tantissimiquartieri, a partire daMirafiori e San Sal-vario.Nuvola Lavazza e

piazza Castello ospi-tano alcune confe-renze e Laboratori delgusto, l’Enoteca e iFood truck. LingottoFiere e Oval accolgo-no due tra le piùsignificative novità diquesta edizione: lecinque grandi areetematiche #foodfor-change, costruite in-sieme ai delegati dellarete; le cucine di stra-da e le birre artigia-nali, allestite nellospazio antistante l’O-val per consentire aivisitatori di fruirne

anche dopo la chiusu-ra serale dei padiglio-ni che ospitano ilgrande Mercato ita-liano e internaziona-le. Altra novità diquesta edizione èl’area B2B, organiz-zata dalla Camera dicommercio di Torinocon Slow Food, in col-laborazione per laprima volta con En-terprise europe net-work (Een), la piùgrande rete al mondodi supporto alle Pmi,presente in 66 paesi.Terra Madre Salone

del Gusto è resa pos-sibile grazie al contri-buto delle tantissimeaziende che hannocreduto in questo pro-getto e che insieme anoi si stanno impe-gnando per renderel’edizione 2018 la piùbella di sempre.

La manifestazione enogastronomica si terrà al Lingotto Fiere

di Torino e avrà come tema “Food for change”

La XII edizione in programma dal 20 al 24 settembre prossimiL’APPUNTAMENTO

9 agosto 2018

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Il gusto del vero caf-fè italiano ed il Madein Abruzzo sbarcanoin Kenya, dove ha in-augurato la prima caf-fetteria al 100% italia-na. L'attività, che ope-ra a pieno regime dal-le scorse settimane, sitrova a Malindi, città

turistica della conteadi Kilifi, nel Sud-Estdel paese, circondatada spiagge tropicalicostellate di hotel eresort.

Un'operazione, cul-turale ancor primache commerciale, pro-mossa dalla torrefa-

zione abruzzese Uni-versal Caffè. L'azien-da di Moscufo, presen-te da sempre all'esterocon i suoi prodotti, èda tempo impegnatain un percorso finaliz-zato alla promozionedella cultura del caffèe alla formazione de-gli operatori del setto-re. L'iniziativa inKenya è stata portataavanti in partnershipcon Alesel Group, cheha fermamente credu-to nel progetto ed hacollaborato con Uni-versal per tutto ciòche riguarda il settorecaffetteria.

Così il primo verobar italiano del Kenya,dal nome Bar Bar, hapreso forma ed hainaugurato, al servizio

dei tantissimi turistiche quotidianamenteaffollano Malindi e lemagnifiche localitàcircostanti.

L'azienda abruzze-se, con la sua scuolaper professionisti delcaffè Master CoffeeAcademy, si è ancheoccupata della forma-zione del personale,per far sì che i dipen-denti del bar, tutti delposto, siano in gradodi preparare un verocaffè italiano, oltre acappuccini e bevandefredde a base di caffè.Al centro del percorsoformativo anche il caf-fè inteso come cultura,in termini di profes-sionalità, ospitalità ecortesia verso il clien-te.

Il lattosio (conosciutocome zucchero del lat-te) è uno zucchero di-saccaride presente nel-la maggioranza di lattee latticini, risultante dal-l’unione di due zuccherisemplici: glucosio e ga-lattosio. La lattasi è unenzima che permette ladigestione del lattosio eil suo deficit o la suamancanza causanoil malassorbimento. Co-sa mangiare e cosa evi-tare in caso di intolle-ranza al lattosio?

Alimenti da evitare:Latte, formaggi freschie stagionati, panna, for-maggini da spalmare,gelati, frappé; dolci pre-

parati con burro e latte,cioccolato, anche fon-dente, burro e margari-na.

Alimenti consentiticon moderazione: al-cuni derivati del latte divacca poiché contengo-no basse quantità di lat-tosio che risultino esse-re tollerati; salse, condi-menti e piatti già pronti(ragù, purè, ecc.); pro-sciutto cotto, salumi einsaccati in genere,.

Alimenti consentiti econsigliati: il GranaPadano D.O.P che noncontiene lattosio; be-vande di soia, riso; panesemplice bianco o inte-grale e legumi secchi.

Problemicol lattosio

L’azienda di Moscufo ha da poco inaugurato “Bar Bar” a Malindi

Il gusto del caffè nostranoarriva fino in Kenya

OLTRE L’ABRUZZO Cosa evitare e cosa mangiare

9 agosto 2018

VIIl personale formato dalla scuola Master Coffee Academy CONSIGLI UTILI

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“Con la mietituraverranno realizzatiprodotti come couscous, farina, pasta ed iricavi saranno rein-vestiti nella valorizza-zione del Parco. E’ laseconda volta che la

Sicilia è precursore perquesta collaborazionetra Beni culturali eAgricoltura. E’ acca-duto già in occasionedel Vinitaly”. Lo hadichiarato Alessia Da-vi, commissario delConsorzio Ballatore,intervenendo al brie-fing stampa per la pri-ma volta tenutosi pro-prio sui campi agricoliall’interno del Parcoarcheologico di Seli-nunte.“Recuperare ciò che

hanno mangiato i no-stri antenati non sa-

rebbe male. La logica èquella di fare del vastoe grande territorioselinuntino un’aziendache produca. In questomodo avremo due co-se: la pulizia dell’area –ha dichiarato Enrico

Caruso, direttore delParco archeologico -che viene fatta attra-verso la preparazionedella coltura e quindisignifica che le areedel Parco vengono co-stantemente pulite emantenute pulite. In-oltre il paesaggio agri-colo che noi riportia-mo nuovamente alcentro dell’attenzioneall’interno del ParcoArcheologico ci con-sente di dare a Se-linunte la cornice giu-sta dove l’archeologiaha, nel rapporto con il

paesaggio agricolo,una cornice sicura-mente straordinaria.Lavoriamo anche sul-l’aspetto del paesaggionaturale con l’univer-sità di Palermo per fa-re in modo che l’aspet-to naturalistico di Seli-nunte sia di pari digni-tà con quello agricolo.Dunque avremo ar-cheologia, paesaggioagricolo, paesaggio na-turale tutti con pari di-gnità. Abbiamo unaconvenzione con l’uni-versità di Palermo perricerche riguardanti labotanica e pensiamo”.Dinanzi a telecamere

e stampa è iniziata lamietitura del grano all’interno del Parco ar-cheologico di Selinun-te. “Con il grano si pro-durranno cous cous epasta con il logo delParco. Abbiamo il Mo-nococco, grano ritrova-to all’interno dellaGrotta dell’Uzzo, unodei più importanti sitipreistorici della Sicilia- ha proseguito EnricoCaruso - ma si produr-rà anche lenticchie ececi. Ben 10 ettari delParco archeologico sa-ranno destinati a rinvi-gorire una tradizionesopita da oltre 20 anni:l’agricoltura. Quest’an-no il ricco raccolto di10 ettari di coltivazio-ne darà una produzio-

ne di rilievo sia ai legu-mi, ceci, varietà Sul-tano e Pascià, lentic-chie, seminate per ol-tre un ettaro di terra,riservando invece oltre9 ettari al grano durodi origine siciliana,quali Russello, Tum-minia e Perciasacchi.Infine il grano Mono-cocco. Quest’ultimo ri-trovato, come ha dimo-strato il professor Se-bastiano Tusa, attualeassessore ai Beni xul-turali della RegioneSiciliana, all’internodella Grotta dell’Uzzo,uno dei più importantisiti preistorici dellaSicilia. Si tratta, evi-dentemente, della piùantica attestazione delpaesaggio dal ruolo dicacciatori-raccoglitoridegli uomini preistori-ci ad agricoltori. Ceci elenticchie sarannoimbustate e vendutecon il logo del Parco. Ilgrano servirà per pro-durre semola per couscous, farina e pastasempre con il logo delParco. Infatti tutti iprodotti avranno illogo del Parco ar-cheologico di Selinun-te e quello del Consor-zio Ballatore, organi-smo che fa capo all’as-sessorato regionaleall’Agricoltura che hacurato la sperimenta-zione di cui si racco-

glieranno i frutti. Taleraccolto fa ben sperareper il futuro del Parcoarcheologico di Seli-nunte che intenderiservare un ruolo diprimo piano all’agri-coltura, ridando alpaesaggio storico ilruolo di cornice, di pri-mo piano all’archeolo-gia di Selinunte chenon teme rivali nel Me-diterraneo”.C’è stata anche una

parte dedicata inveceall’agricoltura. L’ar-cheologo ClementeMarconi della NewYork University e dellaStatale di Milano, ha il-lustrato gli importantirisultati dell’ultimacampagna di scavi con-clusasi da qualche gior-no. “Portate alla lucedue nuove installazionicultuali in prossimitàdel Tempio R conmate-riale votivo. Si tratta di

una struttura rettango-lare e una circolare su-bito davanti alla frontedel Tempio R, con as-sociata abbondanteceramica locale e d’im-portazione risalentealla prima generazionedi vita della coloniagreca, oggetti di orna-mento personale inbronzo – ha affermatoClemente Marconi - eun frammento di unidioletto femminile interracotta. La fase inse-diativa greca di primagenerazione è ancoratutta conservata nell’a-rea attorno al TempioR. Ma gli scavi hannoprodotto anche altririsultati importanti. Adesempio si può dire concertezza che a Ovestdel Tempio R i livelliantichi sono intatti, convarie opere connessealla costruzione delTempio C”.

Il Parco archeologico Selinunte (Sicilia)

Sicilia, tra mietiturae agricoltura

Per la prima volta davanti a telecamere e giornalisti

il rito si è svolto al Parco archeologico di Selinunte

Dal grano saranno ricavati cous cous, farina e pastaIL FATTO

9 agosto 2018

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Page 8: In questo numero - PescaraPescara · 2018-08-09 · di?’. A 32 anni, mi resi conto che conoscevo poche tradizioni della mia regione, eppure cucinavo ormai da così tanti anni. Le

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