In piazza contro il declino dell’industria · su mutuo prima casa per figlio iscritto Aire Caro...

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati ANNO XXXVI / APRILE 2004 N. 4 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Cagliari Visite guidate all’Asinara per gli amanti della natura Progetto rivoluzionario del Nobel Rubbia pag. 13 pagina 5 pagina 11 EMIGRAZIONE pagina 17 LAVORO In piazza contro il declino dell’industria Sciopero territoriale con manifestazioni in vari centri dell’Isola - Preoccupazione a Porto Torres, Ottana e nel Sulcis pag. 12 AMBIENTE ENERGIA La Sardegna alle urne il 12 e 13 giugno per rinnovare il Consiglio regionale Si voterà anche per il Parlamento Europeo - Elezione diretta del Presidente della Giunta - Come sono stati ripartiti i 64 seggi dei Collegi provinciali Confermate le agevolazioni per gli emigrati che rientrano per votare Maratona folk nella capitale del Limburgo pagina 16 Pastori sardi in Toscana pagina 25 CULTURA Omaggio a Prevert le foglie di pietra di Sciola a Parigi POLITICA

Transcript of In piazza contro il declino dell’industria · su mutuo prima casa per figlio iscritto Aire Caro...

Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati

ANNO XXXVI / APRILE 2004 � N. 4

Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Cagliari

Visite guidateall'Asinara

per gli amantidella natura

Progettorivoluzionario

del NobelRubbia

pag. 13

pagina 5 pagina 11

◗ EMIGRAZIONE

pagina 17

◗ LAVORO

In piazza controil declino

dell'industria

Sciopero territoriale con manifestazioniin vari centri dell'Isola - Preoccupazione

a Porto Torres, Ottana e nel Sulcis

pag. 12

AMBIENTE ENERGIA

La Sardegna alle urneil 12 e 13 giugno

per rinnovareil Consiglio regionale

Si voterà anche per il Parlamento Europeo - Elezione diretta del Presidentedella Giunta - Come sono stati ripartiti i 64 seggi dei Collegi provinciali

Confermate le agevolazioni per gli emigrati che rientrano per votare

Maratona folknella capitaledel Limburgo

pagina 16

Pastori sardi in Toscana

pagina 25

◗ CULTURA

Omaggio a Prevertle foglie di pietradi Sciola a Parigi

◗ POLITICA

Lettere al giornaleAprile 2004 � 3

testimonianze nuragiche dellaSardegna. La civiltà dei Nura-ghi, sviluppatasi a partire dal1600 a.C., ha lasciato anche nel-la zona di Bitti, il centro più im-portante della Barbagia setten-trionale, a 38 chilometri da Nuo-ro, numerose e significative testi-monianze. Nel territorio infattisono visibili diversi documenti dipietra. Il villaggio di Romanzesuè un vasto complesso che riuni-sce un pozzo sacro collegato a unanfiteatro dove si presume si svol-gesse il culto dell�acqua, un tem-pio e un altro monumento, dimoradel sacerdote. L�area archeologi-ca è raggiungibile facilmente per-correndo la strada statale perBuddusò . A breve distanza si tro-va anche il villaggio di Seris, uncomplesso di grande interessesebbene ancora inesplorato. Noti-zie di Romanzesu sono reperibilinelle guide turistiche, una dellequali specifica del territorio diBitti è stata curata dal GruppoEscursionistico �Su Golostiu�che garantisce la possibilità di ef-fettuare visite guidate.

Lettrice ricorda figurespicco Meana SardoCaro Messaggero Sardo,

grazie per il lavoro e l�impegnoper realizzare un giornale semprepiù gradito ai sardi lontani. È ve-ramente un dono! A noi fa tantopiacere conoscere quanti sardi sidistinguono in diverse parti delmondo per l�intelligenza e bontà.A questo proposito voglio ricor-dare alcune figure originarie diMeana Sardo come lo scomparsodott. Salvatore Paulesu e il Pro-curatore della Repubblica di Mi-lano Francesco Mura. Ricordoinoltre Gian Battista Fenu, gior-nalista, autore di un libro di poe-sie intitolato �Il filo d�oro�, eNanni Casula, giunto a Milanocome operaio e ora industriale digiocattoli, infine Delizia, altofunzionario dell�ONU. Tuttoquesto forse farà sorridere qual-cuno, ma io ne vado orgogliosa.

Dora CasulaVia Martinetti, 18/A - Milano

Cara Casula,la ringraziamo molto per aver

ricordato queste personalità suecompaesane che danno lustro al-l�isola.

Vuole vendere prodottitipici sardi a LecceCaro Messaggero Sardo,

mi hanno consigliato di rivol-germi al giornale per avere unaiuto per sviluppare un progettodi importazione di sapori e tradi-zioni sardi a Lecce. L�intenzioneè quella di aprire una rivendita.

[email protected]. 328/7155134

Cara Monica,le consigliamo di rivolgersi al-

l�assessorato regionale del-l�agricoltura e riforma agro-pa-storale � Cagliari, via Pessagno- tel. 070/606286; oppure a quel-lo dell�Industria � Cagliari, via-le Trento, 69 � 070/606284. Puòinoltre chiedere informazioni al-l�ERSAT (Ente Regionale Svi-luppo e Assistenza Tecnica inAgricoltura) � Cagliari, via Ca-prera, 8 � tel. 070/60261.

Chiede informazionisu mutuo prima casa perfiglio iscritto Aire Caro Messaggero Sardo,

sono un emigrato in Olanda erisiedo ad Amsterdam. Vorrei sa-pere se i figli degli emigrati posso-no usufruire del mutuo regionaleper l�acquisto della prima casa inSardegna. Mio figlio pure essendo

nato in Olanda ha la nazionalità e ilpassaporto italiano. È inoltreiscritto all�AIRE (AssociazioneItaliana Residenti all�Estero).

Antonio CogoniBurg. V. Leeuwenlaan, 194

Amsterdam

Caro Cogoni,le condizioni di suo figlio ci

fanno ritenere che abbia diritto ausufruire degli aiuti previsti dal-la Regione. Per avere informa-zioni dettagliate, chiarendo laposizione di suo figlio, è oppor-tuno che si rivolga all�assessora-to regionale dei Lavori Pubblici(tel. 070/606286).

Cerca LP �Abbardente� e�Funtana frisca�di Piero MarrasCaro Messaggero Sardo,

sono un affezionato lettore,grande estimatore del cantantesardo Piero Marras. Possiedo in-fatti tutti i suoi LP, ma purtroppodue si sono rovinati per l�usura.Potreste darmi delle informazio-ni su come reperirli? Ho tentatoinvano e in tutti i modi di trovar-li. I titoli sono �Abbardente� e�Funtana Frisca�.

Paolo Boivia Volturno, 76

41032 Cavezzo (Modena)

Caro Boi,visto che lei ha gli LP origina-

li, si rivolga al suo rivenditoremusicale di fiducia e gli chieda lacortesia di inoltrare una preno-tazione-richiesta alla casa disco-grafica produttrice affinché glimandi una copia dei due dischi.Se dovessero risultare esauritipuò chiedere la versione CD.

Speriamo che con la pubblicazio-ne della lettera possa ricevereulteriori suggerimenti da altrisuoi conterranei. Ci dispiace nonpoterle dare altre indicazioni.

Vuole acquistarespecialità sarde in FranciaCaro Messaggero Sardo,

mi chiamo Cosimo Serra, imiei genitori sono originari dellaSardegna ma non posso recarminell�isola tutti gli anni per vede-re i miei familiari. Ricevo rego-larmente il giornale e volevochiedere se potete indicarmi unalocalità vicino alla mia residenzain cui possa trovare le specialitàsarde come pane, formaggio edolci. Vivo a Givet, in Francia, alconfine con il Belgio.

Cosimo Serra100, Parc de bon Secours

08600 Givet (France)

Caro Serra,per poter gustare qualche

specialità che possa ricordarle ilgusto della sua terra, le consiglia-mo di rivolgersi a uno dei Circolidi emigrati sardi in Francia o inBelgio. Per trovare quello più vici-no alla sua residenza può control-lare l�elenco nella seconda paginadel �Messaggero�. I Circoli sardisono i principali estimatori delleproduzioni isolane. Sicuramentetroverà la risposta giusta ai suoibisogni. Molti auguri.

Vuole notizie su costiassistenza sanitariaCaro Messaggero Sardo,

voglio segnalare che non rice-vo più il giornale e non so perquale motivo. Vorrei inoltreun�informazione.

Fra qualche anno rientrerò de-

finitivamente in Sardegna insie-me a mia moglie, avendo rag-giunto l�età della pensione.Quanto dovrò pagare perché en-trambi possiamo godere dell�as-sistenza sanitaria?

Giancarlo AllieviKupferdreherstrasse, 7745257 Essen (Germania)

Caro Allievi,abbiamo riacquisito il suo in-

dirizzo evidentemente cancellatoper errore quando è stata fatta larevisione del fascettario. Ci scu-siamo per il disguido. L�assisten-za sanitaria non le richiederà al-cun esborso di denaro. Al suorientro in Sardegna dovrà recar-si agli Uffici della ASL di resi-denza compilare il foglio pre-stampato per la scelta del medi-co di base a cui verrà assegnato.Le spese mediche possono ri-guardare le visite specialistichese vengono effettuate in struttureprivate e i medicinali, se nonrientrano tra quelli mutuabili.Dovrà pagare un ticket anche peralcuni esami negli ambulatoripubblici.

Cordiali saluti.

Cerca dati statistichee documentisu emigrazione sardain SvizzeraCaro Messaggero Sardo,

sto svolgendo una ricerca basa-ta su dati statistici e documentalisul contributo dell�emigrazioneitaliana in Svizzera nella secondametà del secolo scorso. Spero dipoter scrivere qualcosa anche sulcontributo dei sardi, ma al riguar-do i dati a mia disposizione sonomolto scarsi, almeno per il mo-mento. Qualora poteste indicarmi

delle fonti statistiche e documen-tali reperibili ve ne sarei grato.

Giovanni [email protected]

Caro Longu,abbiamo ridotto la sua lettera

per motivi di spazio. La ringra-ziamo per le gentili parole, ma inquesto caso possiamo solo sug-gerirle di rivolgersi ai Circolisardi in Svizzera per sapere sehanno i dati che possano interes-sarle. Può inoltre rivolgersi alleUniversità della Svizzera per sa-pere se sono stati fatti degli stu-di relativamente alla comunitàisolana. Può infine cercare attra-verso internet eventuali materia-li. Buon lavoro.

Chiede aiutoper costituireCircolo sardo in SiciliaCaro Messaggero Sardo,

poiché in Sicilia non esiste al-cun Circolo Sardo e poiché datempo voglio tentare di fondarneuno a Giarre (Catania), dovevivo, tramite il nostro giornalevorrei invitare i Sardi che abitanoin quest�isola e, in particolare,quelli delle province di Catania,Messina, Siracusa e Enna, a pren-dere contatto con me per incon-trarci e studiare il modo di con-cretizzare il progetto. Colgo l�oc-casione per pregare qualche Cir-colo e la Federazione di Milanodi fornirmi indicazioni sulla do-cumentazione necessaria.

Salvatore RagaVia Fratelli Cairoli, 63

95014 GiarreUfficio tel/fax 0957794194

Cellulare 3471746510E-mail [email protected]

Caro Raga,le auguriamo buon lavoro.

Le origini dei cognomiPer poter rispondere alle domande degli emigrati sull�origine dei loro cognomi, tra le altre fonti, attingiamoanche dal prezioso volume del prof. Massimo Pittau �I Cognomi della Sardegna - significato e origine di 5.000cognomi� (Carlo Delfino Editore, Sassari 1990). Per chi fosse interessato questo è l�indirizzo della casa editri-ce: Carlo Delfino editore, Regione Li Cadduffi, 07100 Sassari.

PETZEU

Caro Messaggero Sardo,ho tanta nostalgia della Sarde-

gna, accentuatasi con il fatto cheil giornale non mi arriva più daun po�. Vi prego provvedete a ri-pristinare l�invio al più presto, ese potete speditelo anche a miozio in Sardegna. Dato che ci sonoda che origina il mio cognome?

Petzeu GabrieleSehwandorfer str. 7

72202 Nagold Germania

Caro Petzeu,abbiamo controllato il suo indi-

rizzo e speriamo possa leggere que-sta rispota sul giornale a lei indiriz-zato. Purtroppo non abbiamo noti-zie sicure circa l�origine del suocognome. La cosa che possiamodirle è che potrebbe essere, come alsolito, derivato da diversificate tra-scrizioni od origine da Pezza �car-ne�, potendosi rilevare le variazio-ni di tale cognome tipo Peca, comesi registra in testi del 1350, o Petza,come dimostrabile in atti del 1400 enella grafia antica.

SPEZIGA

Caro Messaggero,mi piacerebbe conoscere l�ori-

gine del mio cognome.Speziga Manuela

Via Acquistapace f.n.5Calò di Besana in Brianza (MI)

Cara Speziga,l�origine del suo cognome è lo-

calizzata nel gallurese, e proba-bilmente la discendenza è corsa,corrispondendo a �spizzigu�(avaro, tirchio), da confrontarecon il termine italiano antico

spizzica, spizzico �spilorcio�.Questo rappresenterebbe la

base da cui originarono tutti icognomi omologhi, tra cui il suoSpeziga, che sarebbe il femmini-le del nome originario.

MASSA

Caro Messaggero,oltre la cambio di indirizzo, di

cui allego il nuovo, vorrei cono-scere, nel limite del possibile,l�origine del mio cognome, rin-graziandovi infinitamente.

Massa OttavioV.le Gramsci, 10/b

33078 S. Vito al Tagliamento (PN)

Caro Massa,ringraziamo anche noi per i

suoi gentili apprezzamenti circail nostro lavoro. Risolto il pro-blema del suo recapito veniamo aquello del suo cognome che si ri-scontra nella nostra isola ma an-che in Spagna e nella Penisola dadove proviene. Il suo è cognomeche si riscontra non solo nel-l�isola, ma anche nella penisola,da dove sarebbe stato importatoin Sardegna, ed in Spagna. Com-pare già in antichi scritti sardi, ederiverebbe dal latino massa,che significava estensione di ter-ra da lavorare; da ciò si ebbemassarius e masseria. Si trova inletteratura sarda antica anche deMassa, probabilmente indicativod�origine dalla Toscana. In Ca-gliari si nomina un casato Massanel 1273, e nel 1700 iscritto allanobiltà, facenti parte degli Ober-tenghi marchesi di Massa, chefurono anche giudici di Cagliari.

Troviamo il cognome Massa,

nel 1188, in Genova tra coloroche giurarono la pace con Pisa.

CARAI

Caro Messaggero,sono un emigrato originario di

Oliena, e ho una figlia che fre-quenta la scuola media, e dovràsvolgere una ricerca per la scuo-la sulle origini del suo cognome.

Ringrazio anticipatamente.Carai Francesco

Via Finazzi, 19 - 28014 Maggiora

Caro Carai,l�origine del suo cognome po-

trebbe essere riferita ad una va-riante sarda del cognome italia-no Carrai, corrispondente al so-stantivo carraio �carrettiere� ocostruttore di carri, con il plura-le di famiglia, riscontrabile an-che in Sardegna come tale.

AROFFU - PORCEDDU

Caro Messaggero,mi daresti notizie circa l�origine

dei cognomi dei miei bisnonni chesarebbe Aroffu e Porceddu.

Porceddu MichelleSydney Australia

Cara Porceddu,rispondiamo alla sua domanda

prendendo in esame i due cogno-mi in ordine alfabetico.

Aroffu, corrisponde al logudo-rese maschile (b)aroffu �uvapregiata da tavola, probabilmen-te discendente da origini paleo-sardo o nuragiche; Porceddu in-vece corrisponde a diminutivocampidanese di porcu, da cuioriginano tutti i cognomi come

Porcedda, Porcheddu e similari,naturalmente interpretabilecome �maiale, porco�, e haquindi significato di porcetto.

SIDDI

Caro Messaggero,oltre comunicarvi il mio nuovo

indirizzo a cui recapitare il gior-nale, e domandarvi la possibilitàdi inserire tra i nuovi lettori an-che un mio caro amico conterra-neo ed emigrato, vorrei chieder-vi notizie circa l�origine dei co-gnomi Marongiu e Siddi.

Tanti auguri di buon prosegui-mento del vostro lavoro.

Siddi PatrizioVia Brigate Partigiane G.L., 7

19020 Pieve di Zignago (SP)

Caro Siddi,un grazie per le sue cordiale fra-

si che ci stimolano a fare del no-stro meglio. Ovvio che sia il suonuovo indirizzo che quello del suoamico andranno a far parte dellanostra rubrica. Passiamo alle no-tizie sui cognomi. Di Siddi abbia-mo scritto poco tempo fa, ricor-dando che indica individuo origi-nario dalla località di Siddi, nellaMarmilla, oppure da altro villag-gio, peraltro scomparso, nella Cu-ratoria di Otzier Superiore. Ma-rongiu prende origine, da villag-gio medioevale Maroniu o Ma-ronju, Marongiu, abbondantemen-te citato in gran parte delle cartemedioevali, sito presso Illorai,dove tuttora esiste un monte Ma-ronzu; deriva dal gentilizio latinoMaronius, a sua volta originanteda latino etrusco maro-maronis�magistrato di secondo livello�.

Editoriale4 � Aprile 2004

SOMMARIO

IL MESSAGGERO SARDO. Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati e le loro famiglieEdito dalla Cooperativa «Messaggero Sardo» s.r.l.Presidente Gianni De CandiaComitato di Direzione Gianni Massa (responsabile), Marco Aresu, Gianni De Candia, Ezio Pirastu, Luigi CoppolaRedazione e Amministrazione Via Barcellona, 2 - 09124 CagliariTel. 070/664214 - Fax 070/664742Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell'11-4-1969 - Iscritto al Registro Stampa n. 217Fotocomposizione, impaginazione, fotolitoPRESTAMPA - Via Nenni 133, tel. 070/883223 - 09045 Quartu S. Elena (CA)StampaOfficine Grafiche SOCIETÀ POLIGRAFICA SARDA di Ettore Gasperini Editore - Cagliari - Via della Pineta, 24/36 - Tel. 070/303777-78

EDITORIALE

La Sardegna4 più lontana dall'Europa

POLITICA

La Sardegna alle urneil 12 1 il 13 giugno per5 rinnovare il Consiglio regionale

Confermate le agevolazioniper gli emigrati che rientranoa votare

Successo della lotta di pescatori6 sardi anticipato il fermo biologicodi Michele Mascia

Mauro Pili ottiene l'investitura7 del Centro-destradi Gino Zasso

Renato Soru candidatodel Centro-sinistradi Giuseppe Centore

Nelle Acli della Sardegna cambioal vertice nel segno8 della continuitàdi Michele Mascia

L'ex presidente Palomba denunciail fallimento della Giuntadi Centro-destradi Matteo Vercelli

Emidio Casula eletto segretarioregionale dei Socialisti sardidi Michele Mascia

Alleanza dell'Upiessecon PPS e �Sardistas�

Mario Floris presenta il�Progetto nazionalitario

In piazza per contestareil declino inarrestabile11 dell'industria sardadi Giuseppe Centore

PRIMO PIANO

Condono edilizio:iniziative per informare8 il mondo dell'emigrazione

Progetto rivoluzionario delprof. Carlo Rubbia per12 energia a basso costodi Daniela Salis

L'Asinara apre le porte alle visite13 guidate per gli amanti della naturadi Gianni Bazzoni

CULTURA

Un museo regionaledell'emigrazione sul filo14 della memoriadi Antonello De Candia

In mostra al �Ghetto� di Cagliarila �Via Trucis� di Gavino Sannadi Giovanni Bazzoni

Padru: Una comunità sviluppatasi20 attorno a uno stazzodi Franco Fresi

Teti: In mezzo ai laghi alle faldedel Gennargentudi Salvatore Tola

Carbonia in chiaroscuroin un libro di immagini,21 la città nata come Eldoradodi Giovanni Mameli

22 Parlando in poesia: Le nuove firmea cura di Salvatore Tola

Bosa in un libro il fascino32 irresistibile di una città unicadi Eugenia Tognotti

SPECIALE EMIGRAZIONE

Convegno a Pavia su luci e ombre15 del Piano di rinascita

Sardegna Canta e balla,maratona folk nella capitale16 del Limburgodi Antonello De Candia

La presenza dei pastori sardi17 in Toscanadi Roberto Puddu

Sardegna e Hawaii un gemellaggio18 tra isole sorelle

Donne italiane in Svizzeraun ruolo da protagoniste19 non sempre riconosciuto

SPORT

Il Cagliari ritrova lo slancio30 per la promozionedi Andrea Frigo

Parata di campioni al crossdi Alà dei Sardidi Gerolamo Squintu

Sport sardo il lutto per la31 scomparsa di Tore Burrunidi Carmelo Alfonso

Il crollo delle sqaudre sarde,anche la Marcozzi esclusadai play-offdi Sergio Casano

RUBRICHE

23 SARDEGNA NOTIZIE

24 EMIGRAZIONE

IL MESSAGGERO SARDO viene inviato gratuitamente dalla Regione Sardegnaa tutti gli emigrati, in Italia e all'Estero e alle loro famiglie in Sardegna.

Richiedetelo a questo indirizzo: MESSAGGERO SARDOVia Barcellona, 2 - 09124 CAGLIARI - tel. 070.664214 - fax 070.664742e-mail: [email protected] - sito web: www.ilmessaggerosardo.com

La Sardegnapiù lontana dall'Europa

Il 12 e 13 giugno anche i sardi si recherannoalle urne. Sarà la prima volta che si andrà avotare di sabato, oltre che di domenica.

Sicuramente si voterà per l� elezione delParlamento Europeo. Si voterà anche per ilrinnovo del Consiglio regionale.Ancora una volta (l�ennesima da quando gliaccordi tra i grandi partiti garantivano unarappresentanza anche alla Sardegna) i sardirischiano di non essere rappresentati alParlamento di Strasburgo. Camera e Senato,infatti, impegnatissime a riformare in sensofederale lo Stato italiano hanno bocciato senzaappello la proposta di garantire la presenza diparlamentari eletti in Sardegna al Parlamentoeuropeo. Lasciando inalterato il collegio delleIsole hanno di fatto garantito che a Strasburgo civadano nove parlamentari eletti in Sicilia che,come si sa, non sono stati attentissimi arappresentare e difendere anche gli interessi dellaSardegna. L�emendamento sollecitato dalConsiglio regionale della Sardegna e fatto proprioda molti parlamentari sardi è stato bocciato dimisura al Senato grazie anche all� astensione diun sardo (il capogruppo dei Ds, Gavino Angius) equello contrario di un altro sardo (il ministrodegli Interni Beppe Pisanu). Riproposto allaCamera è stato spazzato via dal voto contrario dimolti �federalisti�. Uno scandalo. Alla base diquesta decisione ci saranno, forse, ragioni

superiori, che francamente ci sfuggono. Sta ilfatto che la Sardegna esce umiliata da questavicenda. Ai sardi è stata preclusa la possibilità,come popolo, di far sentire la loro voce nel luogoin cui si decide il loro futuro: in Europa.Nell�ultima legislatura c�era Mario Segni, che pureletto in un�altra circoscrizione ha rappresentatole istanze della Sardegna. Nel Parlamentodell�Europa allargata la Sardegna rischiaconcretamente di non esserci e, quindi, di nonesistere. Speriamo di essere smentiti dai fatti.Come si diceva il 12 e 13 giugno i sardi dovrannoanche rinnovare la loro Assemblea regionale. Perla prima volta potranno scegliere direttamente ilPresidente della Regione, un fatto indubbiamenteinnovativo e stimolante che dovrebbe garantirepiù stabilità e governabilità. Ma anche in questocaso c�è poco di cui gioire perché la legge con cuisi andrà al voto è la stessa che vige per le regionia statuto ordinario. Il Consiglio regionale uscente,infatti, più per tutelare gli egoismi di pochi chesalvaguardare l�interesse dei più, non è riuscito adarsi una legge elettorale propria che tutelasse laspecificità sarda e salvaguardasse l�autonomiaregionale conquistata in oltre 50 anni di lotte.Non vorremmo che la riforma anzichémiglioramenti producesse lo svuotamento deipoteri delle Istituzioni e, in particolaredell�Assemblea regionale, il Parlamento deiSardi.

Ha preso il via, come annunziato, il programma televisivo �Il Messaggero Sardo � Magazine Tv� cura-to da Videolina e trasmesso via satellite tutte le domeniche dalle ore 19,30 alle ore 20,30. Vengono trasmessiinchiesta, interviste e servizi riguardanti le comunità sarde fuori dall�Isola.

Contemporaneamente è stato attivato il sito www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it, curato da Katawebin cui è possibile trovare le notizie dell�ultima ora sia nazionali che della Sardegna. Ma il sito ha anche unaimportante sezione destinata ai forum e alle chat, uno strumento che consente ai sardi fuori della Sardegna sidialogare tra loro e di porre quesiti. Uno dei forum che è stato attivato riguarda l�applicazione della legge sulcondono edilizio. Esperti dell� assessorato degli Enti Locali e Urbanistica risponderanno a tutte le domande.

Questi due nuovi mezzi di comunicazione integrano il mensile �Il Messaggero sardo� che è stato rinnovatonella vesta grafica e arricchito nei contenuti.

Nel sito www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it è possibile anche rivedere il programma trasmesso da Vi-deolina e trovare l�ultimo numero de �Il Messaggero sardo� e tutti gli arretrati.

È sempre attivo il sito della cooperativa www.ilmessaggerosardo.comPer prendere contatti con Videolina si può scrivere a: VIDEOLINA � Il Messaggero sardo - Magazine Tv �

viale Marconi 185 � 09131 CAGLIARI, o inviare un fax al numero 070.4081900.

Più informazione con Videolina e Kataweb

PoliticaAprile 2004 � 5

La Sardegna alle urneil 12 e 13 giugno per rinnovare

il Consiglio regionale

ELEZIONI

Confermate le agevolazioniper gli emigrati

che rientrano a votare

ELEZIONI

Un�importante tornata elet-torale attende i sardi nelprossimo mese di giugno.

Sabato 12 ed domenica 13 an-dranno alle urne oltre che per leelezioni europee e, in sette comu-ni, per le amministrative ancheper ilmrinnovo del Consiglio re-giionale. Il Presidente della Re-gione Italo Masala ha emesso ildecreto di convocazione dei co-mizi elettorali. Il diritto-dovere di recarsi alleurne, coinvolge ovviamente gliemigrati in Italia ed all�esteroche risultano iscritti all�Anagrafedegli Italiani Residenti all�Estero(AIRE). Gli emigrati che decide-ranno di tornare in Sardegna usu-fruiranno delle agevolazioni pre-viste dalla Legge regionale delmarzo del 1997, nr.8. Gli elettoriprovenienti dai Paesi europeiavranno diritto ad un rimborso di361,52 (trecentosessantuno/52)euro e quelli degli Stati extraeu-ropei di 619,75 (seicentodician-nove/75) euro..

La consultazionein EuropaTra il 10 ed il 13 giugno si svol-geranno nei Paesi membri del-l�Unione Europea le elezioni delParlamento europeo. Il Ministerodegli Affari Esteri sottolinea, inuna nota, l�importanza che �ognicittadino concorra, con il suovoto, ad eleggere i rappresentan-ti dell�Italia nel Parlamento euro-peo: si tratta di un adempimentodi grande rilevanza, nel suo du-plice significato di partecipazio-ne al processo di integrazione eeuropea e di stretto collegamentocon l�Italia�. Il rinnovo del Parla-mento europeo � precisa la notaministeriale � rappresenta ancheun occasione per evidenziare evalorizzare il grande patrimoniocostituito dalle colletivita� italia-ne che vivono ed operano nei Pa-esi dell�Unione Europea e con-sentira�, in particolare, di testi-moniare la piena integrazionenell�ambito delle singole realtànazionali, pure nel persistente eprofondo attaccamento al Paesedi origine.

Il voto riguarderà anche i nuo-vi 10 Paesi � Repubblica Ceca,Ungheria, Polonia, Slovenia,Slovacchia, Lituania, Estonia,Lettonia, Ciproe Malta � che dalprossimo1maggio porteranno a25 gli Stati dell�Unione. Si ag-giungeranno infatti ai sei (Bel-gio, Francia, Germania Federale,Italia, Lussemburgo e Olanda)che nel 1957, con il trattato diRoma, diedero vita all�Unione; aitre (Danimarca, Gran Bretagnaed Irlanda) che aderirono nel1973; alla Grecia confluita nel1981; a Spagna e Portogallo ag-giuntesi nel 1986 ed infine adAustria, Svezia e Finaldia checostituirono l�Europa dei 15 nel1995.

I cittadini italiani residenti neiPaesi membri dell�Unione Euro-pea hanno tre possibilita� per

esprimere il voto: a) nei seggiistituiti dalle Rappresentanze di-plomatico-consolari all�esteronei luoghi di emigrazione; b)quelli iscritti nell�elenco deglielettori italiani residenti all�este-ro potranno tornare e votare inItalia, facendone richiesta, entroil giorno precedente alla votazio-ne, al Sindaco del Comune italia-no nelle liste elettorali sonoiscritti; c) oppure potranno vota-re per i rappresentanti del Paesedi residenza, secondo le modali-tà stabilite dalle Autorità locali.Possono votare nei seggi all�este-ro anche i connazionali tempora-neamente residenti nei Paesi del-l�Unione per motivi di lavoro o di

studio, nonché gli elettori fami-liari con essi conviventi a condi-zione che ne abbiano fatta espli-cita domanda entro il 25 marzoscorso.

Il Ministero degli Affari Esteri,per facilitare l�esercizio in locodel diritto di voto, è impegnatoad istituire i seggi elettorali nelmaggior numero possibile di lo-calità. Agli elettori sarà comuni-cato il seggio dove potranno vo-tare, con la data e l�orario dellevotazioni.

Per avere informazioni ulterio-ri sull�esercizio del diritto di voto,nonché per ogni particolare orga-nizzativo, quale ad esempio la di-slocazione dei seggi nelle singoleCircoscrizioni Consiliari, è consi-gliabile rivolgersi agli Uffici Con-solari italiani territorialmentecompetenti. Informazioni sulleelezioni saranno presto disponibi-li anche nei siti dei Ministeri degliAffari Esteri e degli Interni.

Il rinnovo del ConsiglioRegionale Il prossimo giugno, oltre al Par-lamento europeo, verrà rinnovatoil Consiglio regionale. A diffe-renza del 1999, si voterà con la

Legge in vigore nelle Regioni astatuto ordinario. L�Assembleasarda non è infatti riuscita ad ap-provare una �sua� legge elettora-le. Il testo definito in Commis-sione �Autonomia�, presiedutada Emanuele Sanna, dopo mesi dipaziente e partecipato lavoro,non ha incontrato il gradimentodi una maggioranza di Consiglie-ri ed è stata bocciata con votazio-ne a scrutinio segreto.

Una bocciatura che ha mortifi-cato l�Istituto Autonomistico pa-rificando la Regione a statutospeciale a quelle ordinarie conuna legge elettorale, questo è ilparadosso, contestata da tutti eche penalizza le piccole e medieformazioni politiche estranee aipoli di centro sinistra e di centrodestra.

Si voterà in un turno unico sen-za ballottaggio. Il voto sulla listaregionale potrà essere ripetutosoltanto nel caso in cui i due piùvotati alla Presidenza ottenganolo stesso numero di voti. Degli 80seggi previsti per Statuto, 64 ver-ranno assegnati con il sistemaproporzionale e con due innova-zioni rispetto a quanto previstodalla legge regionale con la qua-

le è stato eletto Il Consiglio in ca-rica. Vi è ora l�obbligo di colle-gamento delle liste provincialicon una lista regionale ed è statasignificativamente ridotta la so-glia di sbarramento. Si passa da30mila voti nell�intera regione oalmeno un quoziente pieno in uncollegio provinciale ad una so-glioa di sbarramento del 3% deivoti nell�intera regione. Lo sbar-ramento però non si applica alleliste provinciali collegate ad unalista regionale che abbia ottenutooltre il 5 per cento dei voti.

Gli altri 16 seggi verranno at-tribuiti con il sistema maggiorita-rio insieme al Presidente. Ver-ranno inseriti in un listino, conte-nente da un minimo di otto fino asedici nomi, sul quale l�elettorenon potrà esprimere il voto dipreferenza accettandolo in bloc-co con un atto di fiducia al candi-dato �governatore� che lo ha pro-posto.

È inoltre previsto il cosiddettovoto disgiunto. Significa che sipuò votare in un modo nelle listeprovinciali, dove è possibileesprimere una preferenza tra icandidati, ed in un altro per lascelta del candidato Presidente.

Per esempio si può dare la prefe-renza ad un candidato di centro-sinistra e votare il Presidente diparte opposta o di altra lista re-gionale. Se l�elettore dovesseesprimere il suffragio per una li-sta provinciale e non votare ilPresidente ed il suo listino, ilconsenso verrà automaticamenteassegnato al Presidente collegatoalla lista. A stabilire chi ha vintosaranno i voti ottenuti da coluiche sarà il Capo dell�esecutivo.Basta un voto in più e scatta ilpremio di maggioranza. Il Presi-dente eletto avrà comunque ga-rantito il 55 per cento dei seggi.L�attribuzione dei seggi avverràsecondo un meccanismo com-plesso che prevede quattro ipote-si di risultati elettorali. Nelle pri-me due i Consiglieri eletti saran-no 80: nelle altre il ricorso all�at-tribuzione di seggi aggiuntivi perassicurare il premio di maggio-ranza farà si che venga superatoil numero di 80. È sempre garan-tita, infine, l�elezione del capoli-sta della lista regionale secondavotata, se occorre anche median-te l�attribuzione di un seggio ag-giuntivo.

Per garantire la stabilita� delGoverno la legge elettorale delleRegioni ordinarie rischia quindidi moltiplicare i costi della poli-tica in quanto i componenti del-l�Assemblea, nella peggiore del-le ipotesi potrebbero superare ilnumero di 100.

Altro elemento di perplessità èlegato alla forma di Governo. IlPresidente nomina e puo� revoca-re gli Assessori, ad uno dei qualiattribuisce le funzioni di Vice-presidente.

La mozione di sfiducia appro-vata dal Consiglio a maggioranzaassoluta, la rimozione, le dimis-sioni, l�impedimento permanenteo la morte del Presidente dellaRegione o una crisi di Giunta nonrisolta entro 60 giorni, comporte-ranno l�immediato scioglimentodel Consiglio e l�indizione dinuove elezioni. Da questi poterisi evince un ruolo maggiore e de-terminante, oltre all�assolutacompetenza nell�attività ammini-strativa, dell�Esecutivo rispettoal Legislativo. Vengono inoltreridotti gli spazi di manovra del-l�opposizione nella funzione dicontrollo.

La ripartizionedei 64 seggi nelle ottoCircoscrizioniCon decreto del Presidente Ma-sala sono stati distribuiti i 64 seg-gi che verranno eletti nelle ottocircoscrizioni elettorali. Cagliai-ri con 543.310 abitanti ha avutoattribuiti 21 seggi con un resto di7,393. A Sassari (.326.322) sonostati assegnati 13 seggi di cui unocon il resto di 16.349. Sette seg-gi ciascuna (6 interi ed uno con ilresto) alle Circoscrizioni di Nuo-ro (164.260 � 11.271) ed Orista-no (167.971 � 14.982). Cinqueseggi interi invece alle Circoscri-zioni di Olbia Tempio (138.334 �10.843) e di Carbonia Iglesias(131.890 � 4.399). Infine quattroe due seggi interi a Medio Cam-pidano (105.400 � 3.408) eOgliastra (58.389 � 7.393).

In sette comunirinnovodell�AmministrazioneSono sette i Comuni dove gli abi-tanti andranno alle urne con unaterza scheda per rinnovare le am-ministrazioni locali.Quattro � Calasetta, Pula, Porto-scuso e Villasimius � in provin-cia di Cagliari; due � Genoni edOnani � in quella di Nuoro e Sor-radile nell�oristanese.

In vista delle consultazionielettorali per il Consiglioregionale, i Comuni sono

stati invitati dal Direttore delServizio Sergio AntonelloMurgia a far pervenire all’As-sessorato degli Affari Generali,Personale e Riforma della Re-gione le richieste di accredita-mento dei fondi per l’erogazio-ne dei contributi agli elettoriemigrati. Le richieste dei Co-muni dovranno essere formula-te utilizzando uno specificomodulo contenente il numerodegli emigrati che hanno vota-to nell’ultima consultazioneelettorale, lo Stato estero diprovenienza, l’indicazione delnominativo del funzionario co-munale incaricato quale dele-gato per la gestione dei fondiassegnati dalla Regione.

L’importo dei contributi,come si è detto in precedenza, èdi 361,52 euro per gli emigratinei Paesi europei e di 619,75euro per quelli negli Stati ex-traeuropei. Hanno diritto alcontributo gli emigrati all’este-ro iscritti o che dimostrano diavere in corso la procedura di

iscrizione all’AIRE tramite at-testazione dell’Ufficio Conso-lare dello Stato estero di prove-nienza.

L’elettore cui spetta il contri-buto deve compilare la Prima ela Terza parte di una dichiara-zione conforme al modello.Sullo stesso modello, alla parteSeconda, il funzionario delega-to deve fare espressa menzionedi aver accertato la posizione diemigrato all’estero dell’elettorecon indicazione dello Stato diprovenienza; riportare gli estre-mi del biglietto dai quali si atte-sti che il viaggio si sia svolto ri-spettivamente entro i due mesiprecedenti per l’arrivo ed i duesuccessivi per la partenza, dal-la data delle consultazioni elet-torali. Le dichiarazioni conte-nute nell’allegato completano ilrendiconto e pertanto non devo-no essere allegati biglietti diviaggio, certificarti e cartolineelettorali né copie di documen-ti di identitaào passaporti.

Relativamente ai biglietti diviaggio la Circolare precisa chenon sono considerati compro-vanti del viaggio i biglietti cu-

mulativi, per cui dovranno es-sere emessi singolarmente conla chiara indicazione del nomi-nativo del passeggero. Vienealtresì precisato che nel caso incui l’elettore viaggiasse in ae-reo con biglietti prenotati viaInternet dovrà provvedere a fareun’unica prenotazione di anda-ta e ritorno in maniera da poter-la esibire al Funzionario dele-gato contestualmente alla cartad’imbarco.

Per eventuali informazioni èpossibile rivolgersi all’Ufficiodi Relazioni con il Pubblicodell’Assessorato aòl numero te-lefonico 070/6067025 (070/6067025) o all’indirizzo [email protected].È possibile inoltre inviare ri-chieste e comunicazioni all’in-dirizzo e-mail [email protected].

Per gli spostamenti in territo-rio nazionale legati alle consul-tazioni europee regionali e am-ministrative sono vigenti le age-volazioni dnei mezzi di traspor-ti per raggiungere il Comunedove esercitare il diritto-doveredi voto.

Come sono stati ripartiti per territorio i 64 seggi riservati ai collegi provinciali - Nell'Isolasi voterà anche per eleggere il Parlamento Europeo

Politica Regionale6 � Aprile 2004

Successo della lottadi pescatori sardi

anticipato il fermo biologico

PESCA

di Michele Mascia

Un decreto dell'assessore dell'Ambiente sblocca la vicenda.Per le festività pasquali aperta la pesca e aragoste e ricci

Una legge ha permessoil “prelievo venatorio”nel mese di febbraio

CACCIA

Le province unitechiedono fondi

al Consiglio regionale

INDUSTRIA

Appurato che solo il 40per cento delle scuolesarde possiede impianti

a norma di sicurezza, le Pro-vince hanno deciso di comuneaccordo di chiedere al Consi-glio regionale finanziamentiper la messa in sicurezza di 250scuole superiori entro il 2004.

Gli interventi richiedono unacifra pari a 100 milioni di euro- hanno spiegato gli assessoridella Pubblica Istruzione - mal’assemblea ha deciso di “spal-mare” i fondi in quattro anni.Per il 2003 sono previsti solo25 milioni, mentre ne servonoaltri 75 posto che a dicembre diquest’anno scadono i terminiper la messa a norma degli edi-fici, in gran parte fatiscenti.

È stata, quindi, predispostauna petizione “a sostegno diuna scuola sicura ed europea”con la raccolta, tra docenti eamministratori locali, di 5.200firme.

Il documento e le sottoscri-

zioni sono stati presentati alpresidente del Consiglio regio-nale Efisio Serrenti perché nel-la finanziaria vengano ripristi-nati i fondi destinati agli edifi-ci scolastici, il 50% dei qualidovrebbe andare a quelli supe-riori. Gli assessori provincialihanno sottolineato che in Sar-degna “si è ancora lontani dauna scuola europea dotata distrutture sicure, laboratori lin-guistici e tecnici”.

Gli assessori Gianni Giagoni(Cagliari), Franco Marotto(Sassari), Ciriaco Davoli(Nuoro) e Giovanni Demartis(Oristano) hanno infine lancia-to un grido d’allarme per l’as-senza di programmazione inmateria di Pubblica Istruzioneda parte della Regione e, inparticolare, per quanto riguar-da gli indirizzi, l’organizzazio-ne logistica e il piano di dimen-sionamento che prevede la ra-zionalizzazione di strutture ecorsi.

Mobilitazione dei 40 mila cacciatori per ottenere l'ampliamento della stagione

Non chiamatela caccia ma“prelievo venatorio” perproteggere l’agricoltura.

A conti fatti, però, la sostanzanon è cambiata, nonostante leprecisazioni dei diretti interessa-ti: le doppiette sarde hanno potu-to imbracciare i fucili anche afebbraio, in quattro giornate, gra-zie a una legge approvata dalConsiglio regionale sotto la di-retta osservazione di alcuni dei40mila cacciatori che non si sonomossi dalla tribuna riservata alpubblico se non per protestarecontro l’andamento lento dei la-vori, incassando i rimproveri delpresidente del Consiglio, EfisioSerrenti, che li aveva invitati anon esprimere consensi o dissen-si. Per il via libera alla legge (53voti a favore, 8 contrari e 2 aste-nuti) il Consiglio ha impiegatocirca due settimane, prevedendoche fosse il Governo regionale,attraverso gli assessori dell’Am-biente e dell’Agricoltura a deci-dere con decreto quali specie fos-sero cacciabili e in quale periodo,derogando così alla legge nazio-nale che prevede il 31 gennaiocome termine ultimo del periodovenatorio.

La legge, presentata dalla

Giunta e composta da 7 articoli,ha permesso dunque di cacciareanche a febbraio, così come datempo gli stessi cacciatori aveva-no chiesto. Dei quattro emenda-menti presentati, è stato approva-to – dopo lunghe discussioni -solo quello che prevedeva la mo-difica del titolo della legge, men-tre due sono stati ritirati (uno, pre-sentato da Fi, attribuiva al Comi-tato faunistico regionale e non allaGiunta il potere di stabilire quan-do e quali specie cacciare; l’altro,presentato dalla Margherita, ipo-tizzava una consultazione preven-tiva con la Commissione Agricol-

tura) e uno bocciato a scrutinio se-greto (presentato da Valter Vas-sallo di Prc, prevedeva che si con-sentisse la caccia alle specie dan-nose per l’agricoltura ma “previoaccertamento dell’assenza di altresoluzioni soddisfacenti”). Unicoemendamento approvato, quelloorale presentato da Nello Cappai,capogruppo Udc: stabilisce chel’assessore dell’Ambiente possasospendere in qualsiasi momentol’attività di caccia, ma solo dopoaver consultato l’assessore del-l’Agricoltura oltre che il Comita-to regionale faunistico. “Prendoatto con soddisfazione che il Con-

siglio regionale – aveva commen-tato il presidente della Commis-sione Agricoltura, Tonino Frau,uno dei principali sostenitori del-la legge - ha approvato questa de-roga che dà la possibilità di potereffettuare in Sardegna il prelievovenatorio anche in periodi diversidal calendario per le specie dan-nose all’agricoltura, sia uccelliche mammiferi, specie migratoriee non cacciabili. Credo sia unadecisione molto importante cheeviterà non pochi danni economi-ci agli agricoltori”. L’assessoredell’Ambiente Emilio Pani ha poifirmato il decreto per autorizzare

i cacciatori a riprendere i fucili il21, 22, 26 e 29 febbraio, spiegan-do che frutteti, oliveti e colture dimirto, con tutto quello che signifi-ca in termini economici, sono pro-fondamente danneggiati da cin-que specie (passera mattugia, pas-sera sarda, storno, tordo bottaccioe tordo sassello). Al consulentecon delega ad hoc Andrea Monte-verde il compito di precisare chesi è trattato di “prelievo venato-rio” perché non si sono usati canicon le doppiette rimaste ferme afare la posta senza vagare per nondisturbare specie già in riprodu-zione. Insomma, avevano spiega-to dall’Assessorato, con la cacciaintesa in senso stretto c’era poco onulla in comune. Dure le protestedegli ambientalisti. Il delegato delWWF, Antonello Secci, ha accu-sato Pani di “aver avallato unalegge a rischio concreto di illegit-timita’ che non tiene conto dellenumerose sentenze della CorteCostituzionale”. Il fatto grave, haaggiunto, è che per dare un con-tentino ai cacciatori, perchè le ele-zioni regionali sono alle porte, èstato permesso l’abbattimento,come nocivo, persino del tordo acausa dei danni provocati allepiante di mirto.

Aragoste e ricci a volontàsulle tavole dei Sardi peronorare le festività pa-

squali. I 3.000 pescatori isolani,dopo non poche proteste, hannoottenuto quello che da tempo an-davano chiedendo: anticipare diqualche giorno il fermo biologico(il periodo, cioè, in cui non è con-sentita l’attività) in modo chescadesse prima di Pasqua e cheloro potessero tornare in mare agettare le reti per rifornire risto-ratori e commercianti.

La decisione, presa attraversodecreto dall’assessore regionaledell’Ambiente Emilio Pani, eraarrivata dopo l’approvazione intempi record della legge da partedel Consiglio regionale, che inpoco più di tre ore ha stanziato 10milioni di euro con i quali inden-nizzare i pescatori per tutto il pe-riodo in cui devono tirare i remiin barca (per due volte all’anno,in primavera e in autunno). Ap-provata con 64 sì e un solo aste-nuto, la proposta unificata fir-mata dai capigruppo di centro-destra e centrosinistra, non erapassata al vaglio dalla Commis-sione competente (come preve-de il regolamento consiliare apatto, però, che ci sia unanimitàdi tutti i gruppi), ed è stata di-scussa dopo il via libera a un’in-versione dell’ordine del giorno.In un primo momento si pensavadi prevedere l’anticipo dell’ini-zio del fermo nella stessa legge,ma poi il compito è stato delega-to all’assessore.

Durante la discussione, alcuniconsiglieri avevano chiesto che ilrisarcimento ai pescatori fosseprogrammato una volta per sem-pre, senza essere costretti a prov-vedere di anno in anno, facendomolto spesso estenuanti corsecontro il tempo. A questa richie-sta aveva risposto l’assessoredella Programmazione, Ugo Cap-pellacci, spiegando che, pur es-sendo la pluriennalità condivisi-bile “sul piano politico, non è re-alizzabile dal punto di vista tec-nico, perchè in tal caso dev’esse-re riportata nella manovra finan-ziaria”. In pratica, per un inter-vento di lunga durata, è necessa-rio inserire il provvedimentocome capitolo di spesa perma-nente all’interno del Bilancio.

La legge, dunque, non fa ac-cenno alle date del fermo. A de-cidere l’anticipo è stato invecePani che, ha fissato lo stop del-l’attività dal 21 febbraio al 5aprile. Il fermo biologico, indi-spensabile perché il mare si ripo-si e i pesci si riproducano, è co-minciato dunque con qualchegiorno d’anticipo rispetto al pri-mo marzo degli anni passati. Lanovità del 2004 è che i pescatorihanno dovuto non solo consegna-re i documenti di bordo, ma an-che comunicare agli Uffici Ma-rittimi i luoghi di ormeggio delleproprie imbarcazioni, in modo daessere più facilmente tenute sot-to controllo (lo spostamento siautorizza solo per lavori di ma-nutenzione). Nel periodo di fer-

mo (quello autunnale è stato con-fermato dal 15 settembre al 29 ot-tobre) è invece consentita la pe-sca subacquea professionale esportiva e quella del corallo, inbase al calendario già fissato perquest’anno.

Ogni pescatore, come risarci-mento per ciascuna giornatadeve ricevere 36,15 euro e altri13,43 come indennità per il fer-mo tecnico. Per sollecitare l’ap-provazione della legge, un mi-gliaio di operatori del settore sierano riuniti a Cagliari per darvita a una manifestazione diprotesta e urlare tutta la loro

rabbia per il fatto che il Consi-glio non avesse ancora quantifi-cato lo stanziamento dell’in-dennizzo a pochi giorni dall’av-vio del fermo.

Per quanto riguarda, infine, ladecisione di prolungare il perio-do di pesca dei ricci di mare, gliesperti dell’assessorato dell’Am-biente hanno spiegato che è statapresa dopo aver preso atto deidati “confortanti” di una ricercadel dipartimento di Biologia ani-male dell’Università di Cagliari,che in pratica ne ha rilevato unagrande quantità nei fondali mari-ni della Sardegna.

PoliticaAprile 2004 � 7

Mauro Pili ottienel'investitura

del Centro-destra

FORZA ITALIA

di Gino Zasso

Alla convention di Cagliari l'investitura del suo partito e degli alleatiche lo propongono come �sindaco della Sardegna�

PROGETTO SARDEGNA

Renato Sorucandidato

del Centro-sinistraIl fondatore di Tiscali ha cominciato la campagna elettorale dalla Fiera di

Cagliari. Via libera dei partiti della coalizione

di Giuseppe Centore

Forza Italia ha detto sì, e sì hanno det-to Alleanza nazionale, Udc, Riforma-tori: Mauro Pili sarà candidato unita-

rio del Centro-destra alla carica di presi-dente della Regione. In attesa dell’ufficia-lizzazione che avverrà il giorno 17, il ritodell’investitura è stato celebrato la primadomenica di aprile nella Fiera di Cagliaridove, in un gremito Palazzo dei congressi,tra spari di mortaretti, squilli di trombe enote di “Dimonios”, si è svolto il congres-so provinciale di FI. Ma più che di un con-gresso si è trattato, in sostanza, di una verae propria convention dei partiti della Casadelle Libertà, di quelli alleati e di quellinon ostili. C’erano, infatti, tutti i leaderregionali della coalizione, «tutti quelli le-ali - ha detto Pili – perché nella maggioran-za c’erano anche le mele marce», segnan-do così il definitivo distacco dall’Uds diMario Floris. Il quale correrà da solo o insparuta compagnia, mentre “Forza Paris”– lo ha confermato al microfono EfisioSerrenti – darà il suo appoggio al candida-to forzista con le sue tre componenti, Sar-distas, Pps (Fois, Onida, Ladu e più) e Ups,«i sardi residenti fuori dell’isola».

C’era tanta gente ad applaudire con en-fasi, semplici cittadini, amministratori lo-cali, esponenti di partito: Mauro Pili, nelsuo discorso finale, li ha coinvolti tutti,proclamandosi “sindaco della Sardegna” eauspicando l’avvento di una “Sardegna deicomuni”.

Ha parlato, come si conviene, per ulti-mo, e ha esordito lanciando la prima frec-ciata a Soru («qui non c’è bisogno di bi-gliettini con la richiesta di un sorriso») eha ricordato i momenti più significatividella sua marcia, quando a San NicolòGerrei un giovane di 34 anni ha manifesta-to la sua grande aspirazione ad andare pre-sto in pensione, e a Marrubiu, dove unagiovane donna, orfana di padre assassina-to, manda avanti, con coraggio e compe-tenza, i complessi ingranaggi di un moder-nissimo caseificio. Due aspetti in nettocontrasto: la rassegnazione da un lato, laferrea volontà di reagire, di lottare, di af-fermarsi, dall’altro. Ed è a questo secondoaspetto della nostra isola che i giovani sidevono ispirare costantemente.

Non lo ha mai nominato, il suo antago-nista Renato Soru, ma gran parte del suointervento era destinata proprio a lui, delquale ha confutato il programma, soprat-tutto per quanto riguarda il turismo («Nonpuò essere solo un fatto di volumi e di vin-coli, dev’essere un fatto di qualità e di in-tegrazione con le zone interne») e l’ener-gia («Assistiamo a letture in chiave ideo-logica e c’è chi dice di essere contro il ven-to: spero che non si abbia l’ambizione dioscurare il sole!»). Nell’excursus sulla suaattività ha ricordato l’invito di Berlusconia trasferirsi a Roma, ma non ci andrà, per-ché non si abbandona la propria terra in unmomento difficile, così come non si ab-bandona un’azienda in difficoltà, non silasciano mille dipendenti per cercare altrestrade. E anche questa è un’altra bordata suSoru.

In precedenza c’era stata un’orgia di sor-risi, di presentazioni, di ringraziamenti, diammiccamenti, a significare l’incrollabilefede nella vittoria, sottolineata in tutti gliinterventi. Dopo l’apertura di Bebo Gali-zia, commissario provinciale («Oggi più

che mai siamo con la gente»), sono inter-venuti Pietro Pittalis, portavoce regionalee coordinatore dei lavori («Il programmadovete scriverlo voi», ha detto, «e non For-migoni», avrà pensato), Emilio Floris, sin-daco della città («Indispensabile la siner-gia tra le istituzioni»), Giorgio Balletto,presidente della Provincia («Saluto inBeppe Pisanu il miglior ministro del go-verno Berlusconi»), Carmelo Porcu, leaderdi An («Oggi gli imprenditori anziché pre-sentare i bilanci si presentano alle elezio-ni»), Giorgio Oppi, leader dell’Udc («Sia-mo uniti per vincere e vincere dobbia-mo»), Massimo Fantola, leader dei Rifor-matori sardi («Cinque anni fa siamo statisoci fondatori di questa candidatura»),Efisio Serrenti, leader di Sardistas («Mau-ro, non essere il capo degli uffici dellaRegione ma il capo di tutto il popolo»),Salvatore Cicu, sottosegretario della Dife-sa («In questo momento di unità siamo perl’ottimismo della volontà»), Fabrizio Cic-chitto, vice coordinatore nazionale di F.I.(«Se in campo nazionale il rapporto all’in-terno della Casa delle libertà non è sempretranquillo, la Sardegna fa eccezione per-ché esprime un candidato unico»).

Poi, prima dell’intervento finale, quellodel ministro dell’interno Beppe Pisanu,che dà tutto il suo appoggio e tutta la suasimpatia alla candidatura di Mauro Pili, alquale, con benevolenza paterna, tira ancheun tantino le orecchie: «Ha pagato lo scot-to dell’inesperienza e del noviziato, hacommesso degli errori, ma ha imparatomolto ed è pronto a lanciare la sfida», hadetto, dandogli anche un prezioso suggeri-mento: «In politica non ci può essere unuomo solo al comando: serve un leader ca-pace, democratico, promotore di decisionipartecipate». Poi a elencare i successi con-seguiti «col sostegno attivo e instancabiledel governo Berlusconi»: disoccupazionein percentuale ridotta di sei punti, conti-nuità territoriale, rete idrica e relativi fi-nanziamenti, legge sul gasdotto, interven-ti per la viabilità, autostrade del mare, po-tenziamento di porti e aeroporti, piano del-la sicurezza «che abbiamo intitolato allanostra eroina Emanuela Loi». Inevitabilela frecciata a Renato Soru: «Ma com’èpossibile – ha chiesto tra gli applausi – cheil conflitto d’interessi sia improvvisamen-te scomparso dal dibattito politico?».

Renato Soru, fondatore e presiden-te di Tiscali ha rotto gli indugi. Afine marzo ha dato il via alla sua

campagna elettorale, ance se avrebbedovuto aspettare qualche giorno per ave-re il via libera dei partiti del centro sini-stra, con una convention alla Fiera Cam-pionaria di Cagliari. Una convention al-l’americana, con tanto di speaker-intrat-tenitore a presentare sul palco esponentidella società civile, tanti, e uomini poli-tici, pochi. Dall’altra parte ad ascoltarli,in impaziente attesa che Soru prendessela parola, circa tremila persone, con unaltro migliaio che è stato costretto a sta-re fuori dal palazzo e a guardare la mani-festazione da un megaschermo.

“Sorridi, sei tra amici, così mi è statodetto qualche giorno fa, e adesso lo dicoanche a voi, mi sento tra amici e mi sen-to di dire che non siamo nani al cospettodei giganti, e insieme possiamo cambia-re quest’isola”. Soru si è presentato for-se più emozionato del solito, ma con leidee sufficentemente chiare.

Ad ascoltarlo, bevendo quasi le sueparole, le due facce del suo elettorato. Ipolitici, alcuni di lunghissimo corsocome gli ex presidenti della RegioneSoddu e Del Rio, altri appena affacciatiall’agone regionale e dietro di loro lagente del centro-sinistra, che ha riempi-to il salone nella speranza del nuovo edel cambiamento, che Soru adesso rap-presenta ai loro occhi.

Soru è salito sul palco un quarto d’oraprima delle 13, dopo aver ascoltato percirca due ore l’alternarsi di voci dolenticome quelle dei pastori o dei disoccupa-ti, voci affaticate, quelle dei sindaci inprima linea, le voci graffianti degli scrit-tori arrabbiati, e la voce fortemente evo-cativa della cantante Elena Ledda. SoruParla a braccio e va dritto al cuore delproblema raccogliendo quel filo rossoche ha contraddistinto tutti gli interven-ti: l’opportunità di cambiare la Sardegna,“Qual è il cambiamento che dobbiamooperare? _ esordisce rigorosamente abraccio _ Dobbiamo cambiare i nostricaratteri a cominciare dal mio. Ma dopo2000 anni dovremo cambiare tutti perchéc’è rabbia in questo sentirci nani al co-spetto dei giganti.

Ancora oggi crediamo che qualcuno dafuori possa risolverci i problemi: biso-gna capire che noi non siamo nani e loronon sono giganti.

Se, come è accaduto, in un’assembleapubblica un signore venuto “da fuori”propone l’installazione di 150 pale eoli-che in un paese di 7000 abitanti, rovinan-do lo stesso paese, in altri tempi quellapersona sarebbe stata messa su un asinoe mandata via.

Dobbiamo smetterla di crederci piùpiccoli degli altri. Possiamo fare cosegrandissime se smettiamo di credere diessere nani”.

Le risorse ci sono, basta saperle vede-re. “La conoscenza è la prima opportuni-tà; l’identità da non dimenticare mai per-

ché solo coi sentimenti si possono realiz-zare grandi cose. L’ambiente da preser-vare in modo da poterlo lasciare cosìcome i nonni buoni trasmettevano i loropatrimoni e le loro conoscenze. La dife-sa delle ciminiere e dell’industria esi-stente sapendo, però, che il futuro è al-trove e viene dalla conoscenza. Le infra-strutture servono ma non bastano. “Cisono aeroporti meno belli dei nostri ep-pure quelle regioni crescono più di al-tre”. Addirittura si potrebbe arrivare alparadosso, avverte Soru, per il quale sesi diventa più ricchi e meno colti si di-venta maggiormente prede di una certaclasse dirigente.

La ricetta di Soru parte dalla cultura,dalla conoscenza. Agli scettici proponeun esempio chiarissimo: {Perdiamo isoldi dell’Obiettivo 1 ma si apre unagrande opportunità perché entrerannoPaesi che stanno peggio di noi e cheavranno molte risorse a disposizione dal-l’Europa. Se non saremo nani porteremole nostre conoscenze e per queste ci pa-ghe ranno ” .

Ma serve il cambiamento: non nani,mai più l’orgoglio che diventa barrosìa.Soru immagina l’isola che non c’è mastavolta non è Utopia: è a due passi: “Ilturismo? Basta non svendere territorio,basta che i nostri porti non servano soloalle grandi barche ma alle navi merci”.Un programma utopistico, forse, ma unprogramma che i tremila della Fiera vo-levano ascoltare. I segretari di alcunipartiti, (Ds e Margherita, Renato Cuginie Gianvalerio Sanna) in polemica con lascelta di Soru di non scendere a compro-messi nella scelta della futura giunta,non erano presenti all’assemblea. Unaassenza notata dai loro iscritti e simpa-tizzanti, ma non certo vissuta con preoc-cupazione.

Politica & Economia8 � Aprile 2004

Nelle Acli della Sardegnacambio al vertice nelsegno della continuità

SOCIETA'

di Michele Mascia

Valter Piscedda succede a Tonino Tidu. L'elezione al termine del 10º Congressodi Cagliari al quale hanno partecipato 200 delegati in rappresentanza di 20 mila iscritti.

L'associazione conta su 12 centri di formazione professionale e 15 sedi di patronato

ECONOMIA

Gino Mereu elettopresidente

del Crel

Cambio al vertice alla presi-denza regionale delle Acli,ma nel segno della conti-

nuità. A Tonino Tidu è subentra-to Valter Piscedda. L�elezione altermine della due giorni di lavoridel decimo Congresso di Caglia-ri del 13 e 14 marzo. 200 i dele-gati in rappresentanza di circa20.000 iscritti. Una struttura con12 centri di formazione profes-sionale e 15 sedi di patronato.Un�aggregazione di 30.000 tes-serati all�Unione sportiva. Unesercito che punta ad �allargare iconfini� con �più politica e piùsocietà per guidare la Sardegnanella globalizzazione�, come re-citava lo slogan assembleare, eche non ha mancato di far sentirela sua voce, la voce della gentecomune, quella che forse si stamaggiormente allontanando dal-le istituzioni spinta dalla disillu-sione e da una situazione di ma-lessere sociale che vede aumen-tare i nuovi poveri e diminuire lacapacità di aiutarli. SecondoTidu, �l�attuale problema dellapolitica è che è troppo lontanadai cittadini che sono completa-mente fuori dal meccanismo�.�Noi restiamo dalla parte dellagente più debole � ha proseguitoil presidente uscente - Spingiamoper il terzo settore, vogliamo ri-sposte di tipo economico. E alfuturo Consiglio regionale chie-deremo risposte adeguate allepolitiche sociali, di qualunqueschieramento sia: non siamo con-

tro nessuno, le forze politiche piùsensibili su questi temi hanno ilnostro sostegno. Le Acli sono peruna economia di mercato con leregole, ma bisogna invertire i ter-mini. Aumentando gli investi-menti non diminuisce la povertà;solo diminuendo la povertà au-menta lo sviluppo�. Un concettoribadito dal suo successore: �LeAcli non rinunciano alla politica� ha affermato Piscedda � Mahanno frontiere della propriaazione sociale da ampliare versole nuove povertà e le antiche masempre presenti emarginazioni.

Ecco perché serve ed è urgentel�applicazione della 328 in Sar-degna�. La legge nazionale inquestione si propone: di assicurarealle persone e alle famiglie un si-stema integrato di interventi e ser-vizi sociali; di promuovere inter-venti per garantire la qualità dellavita, pari opportunità, non discri-minazione e diritti di cittadinanza;di prevenire, eliminare o ridurre lecondizioni di disabilità, di bisognoe di disagio individuale e familia-re, derivanti da inadeguatezza direddito, difficoltà sociali e condi-zioni di non autonomia. Ai lavori

ha partecipato anche Luigi Bobba,presidente nazionale delle Asso-ciazioni cristiane dei lavoratori ita-liani. �La politica dev�essere capa-ce di gettare uno sguardo ampio sulfuturo, non ripiegandosi sui micro-interessi dei singoli, e di creare ri-sorse per vincere la disoccupazio-ne e garantire prospettive ai giova-ni. Per quanto ci riguarda, produ-ciamo idee e proposte, e a partireda queste, restando profondamen-te radicati nel sociale, siamo pron-ti a confrontarci, anche per portaredentro la politica forze che spessosono completamente ignorate. Sia-

mo convinti che per fare buonapolitica sia necessario riascoltarele persone, la gente, rimettersi insintonia con le comunità locali,non restare ancorati ai piccoli inte-ressi corporativi�. Al dibattitosono intervenuti anche i presidentiprovinciali. Il cagliaritano FabioMeloni ha ricordato che il richia-mo cristiano mantiene tutto il suospirito di modernità e di universa-lità. Il sassarese Ottavio Sanna hastimolato la classe politica a �usci-re rapidamente da una fase senzaguida. Il nuorese Cipriano Mesinaha detto che la politica ha bisognodelle Acli, mentre l�oristanese En-rico Orrù ha aggiunto che l�asso-ciazionismo cristiano è l�anticor-po per evitare la disgregazionedella società sarda. Una societàcon pochi �primi� e tanti �ulti-mi�, come i 13.000 disabili men-tali che attraverso le Acli e losport possono trovare una viad�uscita �dal ghetto e dall�oblio�.Ma proprio lo sport a fini sociali,ha detto Tidu, �ha subìto un arre-tramento culturale e istituziona-le, mentre è cresciuto il sostegnoeconomico pubblico alle attivitàprofessionistiche�. Per il presi-dente dell�Unione Sportiva delleAcli, Giannino Dessì, l�azionedel governo regionale in questocampo �è stata un disastro�. Tragli �ultimi�, anche i 20.000 tossi-codipendenti che, ha denunciatodon Carlo Follesa, �non hannoneanche una legge regionale cheli difende�.

Gino Mereu, segretario re-gionale della Uil, è statoeletto presidente del CREL

(Consiglio Regionale dell�Econo-mia e del Lavoro). Il vicepresi-dente è Sandro Broccia segretarioin Sardegna della ConfederazioneNazionale Artigiani (CNA). Lavotazione si è svolta al terminedella riunione d�insediamento delConsiglio con la partecipazionedel capo dell�Esecutivo regiona-le Italo Masala. Successivamenteil CREL ha incontrato l�assesso-re della Programmazione, Bilan-cio ed Assetto del Territorio UgoCappellacci.

Composto da esperti e rappre-sentanti del mondo del lavoro edell�imprenditoria, il CREL ha ilcompito di esprimere pareri sullaprogrammazione economica, so-ciale e culturale della giunta re-gionale.

Secondo Mereu occorre da su-bito, raccogliendo la raccoman-dazione del presidente della Re-gione, dare un segnale di operati-vità affinché possa assolvere alruolo di rappresentanza socialecui è preposto. Il Presidente haquindi dato atto alla Giunta diaver creduto in un organismo diriferimento essenziale per l�atti-vità programmatica della Regio-ne.

L�assessore Cappellacci ha ri-badito la ferma volontà dell�ese-cutivo di instaurare un proficuorapporto di cooperazione che as-sicuri alla giunta un efficace sup-porto, in particolare nell�ambito

dei temi della programmazioneregionale. L�esponente dell�ese-cutivo si è poi detto d�accordosull�esigenza manifestata dalpresidente di individuare un co-mune metodo operativo che ren-da più immediata e concreta lacollaborazione fra il CREL e laGiunta regionale, anche attraver-so la creazione di apposite com-missioni interne ristrette chiama-te a esprimere valutazioni su spe-cifici argomenti. Ha infine an-nunciato l�invio degli atti relati-vi allo stato di attuazione del Pia-no Operativo Regionale, che pre-vede l�utilizzo dei fondi europei,in vista della imminente propostadi rimodulazione, che dovrà es-sere elaborata anche alla lucedelle osservazioni e dei suggeri-menti che saranno formulati dalConsiglio Regionale dell�Econo-mia e del Lavoro.

L'ex presidente Palombadenuncia il fallimento

della Giunta di centrodestra

RINASCIMENTO SARDO

di Matteo Vercelli

Una valanga di numeri perdichiarare il fallimentodel governo di centrode-

stra in Sardegna. Federico Pa-lomba, ex presidente della Re-gione dal ’94 al ’99 e ora leaderdella formazione politica “Ri-nascimento Sardo” passa alcontrattacco. La sua giunta dicentro-sinistra viene spesso ri-chiamata alla memoria dagli av-versari politici, come esempiodi malgoverno. Questa volta èl’ex presidente a rispedire almittente le accuse. Lo ha fattoillustrando i numeri a disposi-zione, ricordando le azioni delsuo governo ed evidenziando“l’immobilismo e lo stato falli-mentare in cui versa la Regioneda quando il potere è in mano alcentrodestra”. Palomba, nellasua disamina, è partito dalla XIlegislatura, analizzando i “suc-cessi” colti durante il suo man-dato da presidente della giunta.Poi il confronto e i “colpi” al-l’attuale governo di centrode-stra: calo degli investimenti, in-debolimento della Regione conun forte calo delle entrate, scar-sa spendita dei fondi europei,diminuzione delle leggi regio-nali approvate, declassamentodella Sardegna nella valutazio-ne Moody’s, la mancata attua-zione dell’intesa Stato – Regio-ne. E ancora: non rispetto deldocumento programmatico del-

l’ex presidente Mauro Pili, conil 90 per cento dei punti illustra-ti inattuali. In conclusione Pa-lomba ha dichiarato “il falli-mento della Regione, che nonha più entrate, non ha soldi perpagare, un’azienda privata alsuo posto avrebbe già i libri intribunale”.

Dallo stato presente, Palombaè passato a menzionare quelloche la Regione – sotto la suaguida – avevaottenuto:«Creazione dell’ac-cordo con Corsica e Baleari, in-fluenza per il riconoscimentodell’insularità nel trattato diAmsterdam, negoziazione econquista dei fondi comunitarieuropei dei Por 2000-2006 dicirca 12 miliardi di lire, intesaistituzionale Stato – Regione.Poi un lungo elenco di attivitàpolitica legata al sociale, all’in-dustria (privatizzazione ed eli-minazione di enti inutili), al-l’artigianato, al turismo, alcommercio, alla programma-zione negoziata (sviluppo loca-le fondato sui Programmi inte-grati d’area)». «Fu sottoscrittoanche il patto straordinario peril lavoro – ha ricordato Palom-ba – con la partecipazione delleorganizzazioni sociali». Anchein materia d’ambiente l’ex pre-sidente ha ricordato i passi fattinel periodo ’94 - ’99: furonoistituiti i parchi regionali di

Molentargius (ancora si aspettai loro decollo) e di Porto Conte,oltre ai parchi nazionali geoma-rini dell’arcipelago di La Mad-dalena e l’Asinara. Nel traspor-to arrivarono circa 200 miliardidi lire per le infrastrutture aero-portuali, e altri 84 per i porti.“Ci fu l’impegno per far arriva-re la compagnia Volare in Sar-degna – ha sottolineato il nume-ro uno di Rinascimento Sardo –fu spezzato il monopolio e av-viata la battaglia per la conti-nuità territoriale”. Fino al ’98gli investimenti avevano fattoregistrare un aumento del 10per cento, poi c’è stato un calo.È aumentato invece l’indebita-mento.

Immediata la replica da partedel centrodestra, con Pietro Pit-talis, portavoce di Forza Italia,che ha evidenziato che “perMauro Pili e per la coalizioneche governa la Sardegna parlinogli atti di governo compiuti, so-prattutto in considerazione del-l’eredità pesante e della situa-zione difficile lasciata propriodal presidente Palomba”. Pitta-lis ha fatto riferimento anchealle sei giunte di quella legisla-tura “unico caso della storia au-tonomistica sarda”. In questalunga campagna elettorale re-gionale il fioretto è già statomesso da parte. Molto megliousare la sciabola.

PoliticaAprile 2004 � 9

Emidio Casula elettosegretario regionaledei socialisti sardi

SDI - SU

di Michele Mascia

Dal congresso di Cagliari alla presenza del segretario nazionale Enrico Boselli

UDS

Mario Floris presentail “Progetto nazionalitario”

Se non c'è la stessa veduta non si possonostringere alleanze - Un federalismo che arriva in Europa

partendo dal basso

Prima di pensare alle coalizioni si deve avere un progetto comu-ne. Questa la filosofia del leader del “Progetto nazionalitario”di Mario Floris, presentato a marzo a Cagliari. “Se non c’è

questa stessa veduta non si possono stringere alleanze”, ha detto ilconsigliere regionale dell’Uds.

Dunque si allontanano sempre più le posizioni dell’ex presidente dellaRegione da quella che è stata la coalizione che lo ha sostenuto. Mentre, par-tendo proprio dai contenuti del progetto illustrato da Floris, è possibilepercorrere la stessa strada con i sardisti. Un Terzo polo, equidistante dalcentrodestra e dal centrosinistra, alla faccia del bipolarismo, quel bipola-rismo che Floris ha definito “imperfetto, che va avanti seguendo la logicadel tifoso: o con me o contro di me”. Un prodotto che nasce da una super-bia intellettuale, per “calare dall’alto un progetto e imporlo agli altri”. Illeader dell’Uds è passato così a distinguere il suo progetto nazionalitarioda un qualsiasi programma: “Il progetto è un elenco di problemi e di solu-zioni, mentre il programma è una dichiarazione di intenti”. Insomma un“libro delle favole”, che lascia al tempo i modi e gli strumenti per risolve-re i problemi che nascono dal governo di un’amministrazione, in questocaso della Regione Sardegna. “Progetto nazionalitario senza barriere olimiti, ma aperto a tutti – ha sottolineato Floris – nasce dal basso e si ri-volge a tutti”. Obiettivo dichiarato è quello di superare il centralismo del-la Regione, con il contributo di alcuni intellettuali di ambiti culturali di-versi. Pino Usai, Francesco Cesare Casula, Silvano Tagliagambe, Fran-cesco Floris e Paolo Fadda: una “squadra” per redigere un “progetto con-creto, autonomista e identificativo del popolo sardo, progressista e conser-vatore. In grado di scardinare il ruolo centrale della Regione”.

Compito difficile ma stimolante: un progetto che riesca a far avvi-cinare più persone di vari settori, trovando il modo di far combacia-re le esigenze di “mondi” diversi con un unico fine. Paolo Fadda, exassessore ai Lavori Pubblici, ha teorizzato la filosofia del progetto:“Un federalismo che arriva in Europa, prendendo spunto dal basso”.

Tante le aperture ai sardisti da parte del “padre” del Progetto na-zionalitario, riassunte in una frase: “I contenuti del nostro progettocombaciano con il programma del Psd’Az”, ha confermato Floris.Prima di arrivare a un possibile “matrimonio” per formare un TerzoPolo dovrà passare ancora molta acqua sotto i ponti. Anche se le ele-zioni sono sempre più vicine. M. V.

Ècaduto in un momentoestremamente delicato perla politica sarda il congres-

so regionale dello Sdi-Su allapresenza del segretario nazionaleEnrico Boselli. Il 6 marzo scorso,infatti, i giochi sulla scelta delcandidato alla presidenza per ilcentrosinistra non erano affattochiusi, problemi e incomprensio-ni facevano fibrillare i partiti e ir-rigidire i rispettivi segretari. Ecosì, quel congresso in cui 500delegati hanno eletto per accla-mazione il nuovo segretario,Emidio Casula, e il presidenteBebetto Ballero, è stata l’ennesi-ma occasione di lanciare freccia-te e giocare con allusioni e meta-fore, sia per i politici sia per quel-lo che poi è diventato il loro can-didato alla poltrona di governato-re, Renato Soru. Impossibile nonintrecciare le due situazioni, per-ché il futuro dei socialisti sardi,quello che potranno e vorrannofare dipenderà anche dal rappor-to con il leader. Da Boselli è ar-rivato un monito molto chiaro:“È utile che ci spendiamo perchéle condizioni per vincere ci sonotutte, solo noi possiamo perdere.L’unico consiglio che vi possodare è cercare di vincere, evitan-do di farsi del male, cercando leragioni dell’unità e non le divi-sioni, per assicurare alla Sarde-gna un governo stabile e supera-re l’instabilità che tanti danni haprovocato in questi ultimi anni”.

Vincere, dunque, per batterequel centrodestra che il capo-gruppo in Consiglio regionale,Peppino Balia, ha definito

“un’arma di distruzione di massa”,pur non risparmiando stoccate allasua stessa parte politica, soprattut-to a proposito della mancata appro-vazione della legge elettorale sar-da. “Ci sono stati contrapposti in-teressi anche nel centrosinistra,non solo nel centrodestra, e questiinteressi hanno affossato la possi-bilità di approvare una legge elet-torale” ha tuonato Balia, precisan-do che serve subito “un nuovo ri-formismo democratico, una nuovagiustizia distributiva, più democra-zia per rafforzarla, perché la demo-crazia è partecipazione, dialogo econfronto dialettico. Perché – si èpoi chiesto, riferendosi alle diffi-coltà di chiudere un accordo conSoru – quando si parla di trattativebisogna avere per forza una visio-

ne mercantilistica e non etica dellapolitica? La trattativa, se corretta,è il momento più alto della politi-ca, la sintesi del dialogo e del con-fronto, serve ad ascoltare e capire”.E ancora, riferendosi a quanto ave-va detto il segretario uscente Toto-re Piras (“Non è Soru che dobbia-mo combattere, ma il centrode-stra”), Balia ha concluso: “È vero,dobbiamo ricordarlo noi ma, com-pagni, con umiltà, serietà e la for-za che deriva dalla politica chie-diamo anche a Soru di ricordarlo”.E se il consigliere regionale Mon-dino Ibba ha sottolineato che “lalista unitaria è un progetto per il fu-turo e dunque bisogna guardare aisardisti e superare il ruolo dei so-cialisti come ‘partito cuscinetto’dei Ds e della Margherita”, il suocollega Pierangelo Masia ha sot-tolineato come il congresso sia“un punto di partenza e non di ar-rivo, che deve richiamare tutti aun impegno costante e sempremaggiore”.

Il congresso è stata poi l’occa-sione per la nascita del coordina-mento delle donne sarde socialisteriformiste. Una quarantina, da tut-te le province dell’isola, si sono ri-trovate a Cagliari per evidenziarela necessità di dar vita a un organi-smo capace di fornire risposte egarantire maggiore partecipazionedelle donne alle questioni inerentipolitica e istituzioni.

Il coordinamento sarà presenteanche in rete (www.socia-listeineuropa.it) che darà supportoalla diffusione delle informazionie contribuirà a mantenere attivala rete.

FORTZA PARIS

Alleanza dell'Upiessecon PPS e “Sardistas”

Accordo per le elezioni del Consiglio regionale. Ceruso: «non pretendiamodi rappresentare tutto il mondo dell'emigrazione»

I l Movimento degli emigratiper l’Unità del popolo Sardo –UPIESSE – ha formalizzato la

sua scesa in campo nelle prossi-me elezioni per il rinnovo delConsiglio regionale a fianco didue forze politiche già presenti inConsiglio e in Giunta: il PPS - ilPartito del Popolo sardo (di cuisono massima espressione gli as-sessori Pasquale Onida e PietrinoFois e l’ex assessore e CapoGruppo Silvestro Ladu) e i“SARDISTAS” (formazione po-litica capeggiata dal Presidentedel Consiglio, Efisio Serrenti).

« Non abbiamo la presunzionedi rappresentare tutto il mondodell’emigrazione – ha detto il se-gretario dell’UPIESSE , NandoCeruso – così come nessun parti-to può pensare di rappresentaretutti i sardi».

«Siamo preoccupati dell’attua-le situazione politica in Sardegna– ha proseguito – ed entriamo afar parte di questo progetto poli-tico , denominato “FORTZA PA-RIS” assieme a PPS e SARDI-STAS, per riportare la politica alservizio della comunità.

Io vivo a Lugano e vivo bene,ma ho radici qui ad Oschiri, dovevivono i miei familiari. La Sarde-gna è una regione di caratura eu-ropea, e noi sardi in Svizzera enel mondo (siamo centinaia dimigliaia, solo in Svizzera 40mila) vogliamo dare un contribu-

to alla crescita economica dellanostra Sardegna. E con questospirito, al di là di ogni colorazio-ne politica ci si voglia attribuire,entriamo nel progetto “FORTZAPARIS” con alleati di matricecattolica e autonomistica».

«Un progetto aperto a chiun-que – come ha sottolineato nelcorso della presentazione ufficia-le al CAESAR HOTEL a Caglia-ri, Antonello Carboni, coordina-tore regionale di “Sardistas” – unprogetto che ha per base l’identi-tà nazionale dei sardi. I sardi nelmondo – ha detto Carboni – sonoun valore aggiunto, un bagagliodi conoscenze che arricchisce lanostra cultura.

Perché il cartello “ FORTZAPARIS”? Per lanciare un mes-saggio di unità fondante del-l’identità di un popolo».

Come ha sottolineato anchel’onorevole Silvestro Ladu, pre-sentando il progetto «L’obiettivocomune è quello di conquistareforme piene di autogoverno dellaSardegna, strumento indispensabi-le per la crescita sociale, culturaleed economica della nostra Isola».

«I Sardi – ha detto Ladu – sonola prima e più importante risorsache questo progetto vuole valo-rizzare, impiegando al meglio ivalori cattolici, sardisti e le espe-rienze politiche e professionaliche i sardi sanno esprimere anchefuori dai confini dell’Isola».

Un messaggio di unità, di auto-nomia e di solidarietà rivolto atutti i sardi, alla gente – come haulteriormente ribadito e sintetiz-zato l’assessore pasquale Onida.

Nelle linee essenziali il proget-to programmatico “FORTZAPARIS” si sintetizza in sette pun-ti: autogoverno attraverso unnuovo Statuto di autonomia na-zionale sul principio di sussidia-rietà nell’ambito della Repubbli-ca federale Italiana; autonomiaeconomica e applicazione dellaZONA FRANCA; partecipazio-ne autonoma della Sardegna alledecisioni della Unione Europeanelle materie di sua competenzaesclusiva ; adozione di una poli-tica linguistica nazionale chemiri ad attuare il bilinguismo;estensione del diritto di voto peril parlamento sardo a tutti i sardinel mondo: sviluppo delle politi-che sull’insularità; difesa del-l’ambiente e sua valorizzazionecome bene insostituibile di cre-scita economica e sociale.

«Ci candidiamo a governarela Sardegna – ha ribadito l’onLadu, con la consapevolezza chequesta regione non la governa unuomo solo, ma tutti i partiti e leorganizzazioni».

Una “convention” sancirà lanascita della nuova coalizione edefinirà nei dettagli i programmie anche le candidature.

A DC

Primo Piano10 � Aprile 2004

Condono edilizioiniziative per informareil mondo dell'emigrazione

URBANISTICA

L’assessorato degli Enti Lo-cali e Urbanistica, nellaconsapevolezza che sono

migliaia gli emigrati sardi chepossiedono una casa nell’ Isola eche possono essere interessatiall’ applicazione della legge sulcondono edilizio, ha deciso - inaccordo con l’ assessorato delLavoro – di avviare una serie diiniziative per superare le diffi-coltà che derivano dalla lonta-nanza.

L’iniziativa viene assunta nelquadro delle altre decise dal-l’Assessorato in tutte le provin-ce della Sardegna con ammini-stratori locali, studi tecnici eutenti. E ciò perché s’intendeconsiderare realmente i sardi re-sidenti fuori dell’Isola allo stes-so livello di quelli che stanno inSardegna. Gli contri che verran-no promossi dall’Assessoratoavranno lo scopo anche di racco-gliere suggerimenti per una mi-gliore tutela del paesaggio inSardegna e per un più ordinatosviluppo urbanistico.

In particolare l’assessore degliEnti Locali, Gabriele Asunis e isuoi collaboratori – con la colla-borazione delle Federazioni edei Circoli sardi – faranno unaserie di incontri con le comunitàsarde in Italia e in diversi paesieuropei per rispondere a tutti iquesiti. Il programma delle visi-te è ancora in fase di definizionee, appena pronto, sarà reso notoattraverso il programma “Il Mes-saggero sardo – Magazine TV”trasmesso da Videolina tutte le domeni-che dalle 19,30 alle 20,30. Sarà possibi-le prendere visione del programma de-gli incontri anche dai sitiwww.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.ito www.ilmessaggerosardo.com

Gli incontri avranno la finalità di darerisposte concrete e immediate su proble-mi generali ma anche e soprattutto sucasi singoli.

Le stesse finalità saranno rag-giunte anche attraverso il pro-gramma TV e il sito internet. Nelprimo caso i quesiti potranno esse-re rivolti a Videolina scrivendo a:[email protected] inviando un fax al numero070.4081900 o scrivendo a Video-lina – Il Messaggero sardo - Ma-gazine – viale Marconi 185 –09131 CAGLIARI.

Il sito internet attiverà un fo-rum al quale indirizzare. Le ri-sposte saranno fornite dagliesperti dell’ assessorato.

Pubblichiamo in questa paginail fac-simile delle domande perrichiedere la sanatoria deglieventuali abusi e illeciti.

Incontri nelle zonedell'Italia e dell'Europadove sono più numerosele comunità dei sardi.Risposte ai quesiti ancheattraversoil sito internete il programmatrasmesso da Videolina

Politica & EconomiaAprile 2004 � 11

In piazza per contestareil declino inarrestabile

dell'industria sarda

LAVORO

di Giuseppe Centore

Sciopero territoriale con manifestazioni in vari centri dell'Isola. Preoccupazione a PortoTorres, Ottana e nel Sulcis. Grido d'allarme dei sindacati.

POLITICA

Il Consiglio regionaleapprova il quarto mesedi esercizio provvisorio

Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, la legginache autorizza il quarto mese dell�esercizio provvisorio del bi-lancio della Regione. Il provvedimento, che ha consentito an-

che l�approvazione del quarto mese dell�esercizio provvisorio delbilancio del Consiglio regionale, ha ottenuto i voti favorevoli deiconsiglieri della maggioranza di centro destra; hanno votato con-tro o si sono astenuti quelli dell�opposizione di centro-sinistra,sardista e del movimento. Il ricorso all�utilizzo dei quattro dodi-cesimi delle somme di bilancio previste per il 2003 si è reso ne-cessario in assenza dell�approvazione dei documenti finanziariper l�anno in corso. La discussione del bilancio e della finanzia-ria 2004 è attualmente in corso nella Commissione Bilancio del-l�Assemblea. I documenti dovranno essere approvati dal Consi-glio entro il 30 aprile.

Intanto l�ex Presidente della Regione Mauro Pili, di Forza Ita-lia, si è dimesso nelle scorse settimaneda Consigliere regionale.La decisione, assunta quattro mesi prima delle elezioni, ha susci-tato forti critiche da parte delle opposizioni. Nonostante sei vota-zioni in sedute diverse, il Consiglio regionale, per assenza del nu-mero legale, non è stato in grado di accogliere o respingere le di-missioni di Pili.

Uno sciopero territoriale ar-ticolato per richiamarel�attenzione dei politici

sardi sui mali dell�industria, piùin declino che mai nonostante leiniezioni di capitali e buoni pro-positi. In questi anni il sistemaindustriale sardo, invece di cre-scere e rafforzarsi, è andato pro-gressivamente riducendosi ai mi-nimi termini, perdendo anchequella poca competitività cheaveva. Un sistema ancora basatosulle industrie primarie, chimichee metallurgiche, povero di secon-de e terze lavorazioni, che offronoun più alto valore aggiunto, mi-gliori mercati e maggiore penetra-zione in Europa. Ecco perché ilsindacato ha deciso di scenderenuovamente in piazza sollecitan-do la giunta e il governo a prende-re decisioni realistiche e attuabiliin tempi brevi.

Venerdì 13 febbraio si sonofermate le industrie del Sassaresee il 2 marzo quelle del Sulcis. Lemanifestazioni si sono svolte aPorto Torres e a Carbonia e hannointeressato tutte le attività produt-tive delle rispettive zone. Una ter-za manifestazione, (lunedì 23 feb-braio a Villanovaforru), ha riguar-dato i lavoratori del Medio Cam-pidano. In precedenza una analo-ga manifestazione aveva interes-sato l�intera provincia di Nuoro,dove le difficoltà dell�apparatoindustriale non sono minori chealtorve, e dove alle promesse diincentivi e finanziamenti, vecchiedi quasi un anno, sono seguitesolo parole.

�La Sardegna va incontro allachiusura della fase d�industrializ-zazione aperta negli anni Sessan-ta � spiega Pino Marras, � vienemessa in discussione l�essenzadella struttura industriale sarda, èin gioco il suo peso, già basso, (ilquindici per cento) nel sistemaproduttivo isolano. Temiamo lacancellazione di interi compartied è per questo che occorre riav-viare il confronto con il governosull�accordo di programma per lachimica e sul problema energeti-co}. Mario Medde (Cisl) ha ricor-dato quanti politici sia del Centro-destra e del Centrosinistra fosseropresenti alla manifestazione per leAcciaierie di Terni in Umbria:proteste che poi hanno obbligatoil colosso tedesco dell�acciaioThyssen-Krupp a fare marcia in-dietro e a revocare la chiusura del-l�altoforno e del resto dell�im-pianto �Vorremmo che i politicidi tutti gli schieramenti mettesse-ro lo stesso impegno per il Sassa-rese e per il Sulcis�, ha affermato.

Mobilitazionenel Sulcis La piattaforma del sindacato èimprontata su due punti: 1) la di-fesa strenua del patrimonio pro-duttivo; 2) la programmazione e iprogetti per la crescita e lo svilup-po dell�isola. �Adesso la Sarde-gna si gioca il futuro dei prossimilustri�, dice Gino Mereu della Uil,perché è evidente che gli aiuti del-l�Europa vanno a finire e quindi laRegione dovrebbe essere in gradodi marciare sulle proprie gambe.Ma questo un domani, per adessola realtà è davvero cupa. PinoMarras ricorda �che la Regione hastabilito un record (negativo) nelritardo della presentazione del Bi-lancio. I ritardi c�erano stati anchenegli anni precedenti � sostiene ilsegretario della Cgil � ma, in ognimodo, a gennaio, la manovra ve-niva trasmessa al Consiglio.Adesso si va avanti con l�eserci-zio provvisorio spendendo un do-dicesimo di quanto è stato spesol�anno scorso�.

Anche le buone notizie ri-

schiano di essere vanificate.Come il decreto del governo cheautorizza le tariffe agevolate perle industrie energivore del Sulcis.«Un risultato sicuramente impor-tante � afferma Pino Marras, � chetemiamo possa essere vanificatose non accompagnato da decisio-ni immediate per una soluzionestrutturale e definitiva. Occorrerealizzare sùbito a Portovesmeuna centrale alimentata a carboneche dovrà essere gestita dalleaziende dell�area, in grado di pro-durre energia elettrica al costo didue centesimi al Kwh. Per co-struirla sono necessari almeno treanni e pertanto è necessario agiresùbito se non vogliamo che il de-creto di proroga delle tariffe age-volate fino al giugno 2007 rappre-senti una mera dichiarazione dimorte annunciata per le aziendedel Sulcis). Per quanto riguarda lachimica, oltre alla concretizzazio-ne dell�accordo di programma perla valorizzazione dei siti dell�iso-la, il sindacato chiede un diversoruolo dell�Eni in Sardegna ancheattraverso il conferimento a �Poli-meri Europa� degli impianti at-tualmente in carico alla controlla-ta Sindyal, per favorire un rilanciodelle filiere della chimica regio-nale. Questa la piattaforma regio-nale, riassunto delle diverse ver-tenze territoriali, che hanno vistouna folta rappresentanza di lavo-ratori dell�industria scendere inpiazza.

A Sassari 10.000in piazzaA SASSARI la mobilitazione havisto scendere in piazza circa die-cimila persone.

Non una mobilitazione perbloccare qualcosa ma per difende-re l�apparato produttivo e rilan-ciare lo sviluppo. Industria nelsassarese vuol dire chimica, anco-

ra ex Eni oggi Syndial. La sfidaimportante, anzi decisiva, per ri-lanciare la chimica sarda è l�inse-rimento in Polimeri Europa, so-cietà con i migliori cespiti nata dauna costola di Eni dello stabili-mento di Porto Torres e il suo in-serimento nell�Accordo diProgramma per la chimica. Manon c�è solo questo aspetto a mo-bilitare l�attenzione del sindacato.�Chiediamo una nuova portualitàal servizio dei passeggeri e delle

merci; l�espansione dell�industriaagroalimentare e la valorizzazio-ne dei quella lapidea; un modernoe integrato sistema del commer-cio, dei servizi e del turismo; unascuola capace di dare nuove pro-spettive ai giovani e ai disoccupa-ti.

A CARBONIA la protesta havisto sfilare operai, in cassa inte-grazione e al lavoro, studenti e di-soccupati.

�Miopia, indifferenza e i note-

voli ritardi del Governo naziona-le e regionale _ ha detto Enzo Pa-nettieri della segreteria nazionaledella Uil _ hanno messo in ginoc-chio l�economia del Sulcis. Lastruttura sociale del territorio si èindebolita, e non sono state crea-te alternative valide. La speranzadi intere popolazioni ora _ ha pro-seguito il sindacalista _ sta nel-l�avvio di politiche diverse par-tendo dall�energia a basso costonel lungo periodo passando dallaverticalizzazione della produzionidell�alluminio, piombo e zinco,alla razionalizzazione dei servizie delle infrastrutture del territoro,con la creazione di banchine por-tuali adatte al polo industriale perfinire alla costruzione di un aero-porto e di strade in grado di age-volare i flussi turistici. Il territorioha pagato duramente la presenzadella grande industria, adesso ètempo di invertire la tendenza epensare a distretti produttivi chediano risposte in termini di occu-pazione ma anche di qualità dellavoro). La piattaforma di Cgil,Cisl e Uil prevede la stipula di duecontratti di localizzazione: il pri-mo che consenta lo sviluppo delturismo-storico-culturale-am-bientale con il decollo del parcogeominerario e l�avvio di iniziati-ve per valorizzare la piccola emedia impresa nel settore metal-lurgico. Con la Regione occorrefare i conti subito _ ha precisatoGiampaolo Diana della segreteriaregionale della Cgil _ prima che ilcaso Sulcis esploda. La politicadegli inganni, dei rinvii, delle pro-messe pre e post elettorali sta fa-cendo vittima tra i giovani, ormaisenza speranza e tra i meno giova-ni che stanno perdendo il posto dilavoro}. Ma tocca proprio alla po-litica, a quella politica così criti-cata dare risposte. Subito, entrotre mesi, altrimenti la tensione so-ciale, non quella sindacale _ haammonito Antonello Corda dellaCisl _ sarà incontrollabile.

A Macomer la protestadi OttanaNon diversa la situazione nelNuorese. A MACOMER si sonoritrovati non solo i lavoratori diOttana, sempre più cattedrale neldeserto, con le promesse del go-verno rinsecchite dopo pochi mesidal loro annuncio. Il collasso in-dustriale non ha travolto solo laSardegna Centrale, ma si estendeanche al Marghine, alla Baronia,alla stessa Planargia. Tutti i setto-ri soffrono di una crisi apparente-mente irreversibile. Le fibre, can-cellate senza alternativa, il tessile,la carta. La crisi è senza prece-denti _ è stato detto dai sindacali-sti _ inutile cercare ragioni e pro-spettive nello sterile passato del-le nostalgie. La catastrofe pro-duttiva oggi è costretta a fare iconti con due fattori stringenti: lafine dell�industria di base nellaSardegna centrale e la sfida di unmercato che nel tempo si è fattoglobale. A fronte di questi duecomponenti la risposta per lezone interne è stata debole: pro-messe finanziarie che in questi sisono tradotte in una serie di pro-tocolli e incontri per monitorare everificare le imprese che avreb-bero dovuto insediarsi nel territo-rio, ma nessuna azienda che do-veva assumere i lavoratori in mo-bilità, decollata.Gli operai del nuorese attendonoadesso uno scatto d�orgoglio del-le istituzioni locali, della Regio-ne e del governo. Se anche nel-l�anno elettorale alle promessenon seguono i fatti, allora vuoldire che l�industria isolana ri-schia veramente di affogare inuna mare di parole.

Primo Piano12 � Aprile 2004

Progetto rivoluzionariodel prof. Carlo Rubbia

per energia a basso costo

RICERCA

di Paolo Caboni

Annata di record per il carciofo sardoAGRICOLTURA

Si annuncia una annata boomper il carciofo sardo. Mentrele operazioni di raccolta dei

capolini sono in corso, i coltiva-tori del Campidano di Cagliarifanno un primo resoconto diun�annata record.Complici le gelate che hanno col-pito le coltivazioni pugliesi (ri-vale storico dei carcioficoltoriisolani), l�autunno particolar-mente piovoso e un inverno ab-bastanza mite, la produzione del-l�isola sta spuntando prezzi deci-samente favorevoli nei mercatidel nord Italia.

A Torino, Milano e Genova, i�Capolini� spuntano un prezzoche oscilla dai 0,40 ai 0,80 europer il primo taglio, che cala finoa 0,20 euro per il terzo taglio.

Un prezzo davvero remunerati-vo se si considera che il guada-gno complessivo dovrebbe rag-

giungere a fine annata i 30 milio-ni di euro. L�annata in corso havisto i coltivatori della fertilepianura del Campidano di Ca-gliari coltivare ben 3500 ettari acarciofeti. La parte del leone la faSamassi (1400 ettari), segue poiVillasor (1300), infine Serra-manna (450). I produttori sonocomplessivamente 730; tra questivi sono numerosi soci di coope-rative che si occupano anche del-l�aspetto legato alla vendita delprodotto.

Le varietà preferite sono lo spi-noso e il violetto, che sono parti-colarmente richiesti anche nelLazio e in Toscana. Purtroppo iproduttori sardi devono ancorafare i conti con gli alti costi lega-ti al trasporto. Nella maggioran-za dei casi la produzione made inSardegna raggiunge i mercati delContinente via mare. Oltre ad im-

piegare parecchi giorni prima diraggiungere i supermercati, lamerce rischia di perdere in fre-schezza. Nonostante tutto il car-ciofo prodotto nell�isola è ap-prezzatissimo, specie nella peni-sola, per il suo gusto inconfondi-bile. Come è apprezzata lo �Spi-noso sardo�, varietà coltivata inprevalenza nel nord Sardegna,nella fertile pianura della Nurradi Sassari, e che è stato oggetto distudio da parte dell�Ersat, incollaborazione con la Facoltà diAgraria dell�Università di Sassari.

Le 400 aziende ortofrutticolenella valle del Coghinas, si sonoriunite in un Consorzio di produt-tori con l�obiettivo di valorizzarele produzioni di qualità dellazona, tipicizzandole e rendendo-le identificabili grazie a specifi-che denominazioni di origine.

Se il Campidano di Cagliari è il

comprensorio a più alta vocazio-ne carcioficola, a maggior ragio-ne, la valle del Coghinas si candi-da a �capitale� dello spinoso sar-do; una varietà molto apprezzatadai consumatori. Anche se menoconosciuta nella Penisola rispet-to al �violetto�, che si identifica,appunto, nelle coltivazioni dellaprovincia di Cagliari.

Se si riuscirà a breve termine asuperare i problemi legati allostoccaggio e al trasporto dellamerce verso i mercati del nordItalia, il carciofo potrebbe rap-presentare ben presto una voceimportante della bilancia agroali-mentare isolana, invogliando icoltivatori a scommettere su que-sta coltura emergente dell�Agri-coltura sarda e non solo, moltolegata alle condizioni climatichee, soprattutto, alla disponibilitàd�acqua per uso irriguo.

di Daniela Salis

Presentato alla Giunta regionale - Il premio Nobel punta a sfruttarel'energia solare - Lo studio in fase avanzata è totalmente innovativo

La Sardegna avrà energia abasso costo e in manieracontinuativa senza dover

dipendere dalle solite fonti e sen-za dover attendere la forza delvento. Lo ha annunciato il prof.Carlo Rubbia nella sala Giuntadel Consiglio regionale, presen-tando una iniziativa rivoluziona-ria agli assessori all’Industria LaSpisa, all’Ambiente Emilio Panie alla Programmazione Ugo Cap-pellacci.

Si tratta del progetto “Trino-mio Sardegna- solare- idrogeno”un programma innovativo chenon ha continuità con il passato-come ha sottolineato il premioNobel per la Fisica. In cinqueanni la superficie dell’Isola saràricoperta di specchi solari, (nien-te paura solo l’1% della superfi-cie disponibile) “il sole infattinon manca mai- spiega il presi-dente di Polaris, il parco scienti-fico e tecnologico regionale -e icosti della realizzazione dei pan-nelli solari saranno poi ammor-tizzati con il risparmio dell’im-portazione del petrolio, si avràcosì energia pulita e a tutte le oreal costo di 120 lire al K Watt”.

Non è fantascienza. A questaproposta dal carattere rivoluzio-nario il prof. Rubbia e l’équipe diPolaris stanno lavorando già datre anni e “siamo primi nel mon-do”. La formula proposta daRubbia è un’importante scom-messa per il futuro energeticodella Sardegna che “permetterà-come lui stesso ha detto -di anda-re verso una nuova direzione;verso l’indipendenza energeti-ca”. I nuovi orizzonti che si apro-no sul fronte energetico dell’iso-la consentiranno di ridurre sensi-bilmente il ricorso a fonti tradi-zionali da combustibili fossili,vale a dire dai soliti petrolio ecarbone; fonti ad alto tasso di in-quinamento, dalle quali l’isola èquasi completamente dipenden-te. Il progetto del premio Nobelnasce sulla base del modelloislandese. “La situazione del-l’Islanda infatti- come ha dettoRubbia- è simile alla nostra isola,sia come punti di forza che comediversità”. In primo luogo per labassa densità di popolazione; lasuperficie dell’Islanda infatti è

più di quattro volte della Sarde-gna, ma con una popolazione disoli 300.000 abitanti, meno di 1/3 di quella sarda. Un’altra carat-teristica che accomuna le dueisole è la carenza di appezzabilirisorse energetiche fossili.L’Islanda importa la quasi totali-tà di petrolio necessario, “quanti-ficabile con 11 tonnellate annuedi emissioni di anidride carboni-ca- così spiega prof. Rubbia- cir-ca 2/3 rispetto a quello della Sar-degna”. Il motivo di un così bas-

so tasso di emissione di anidridecarbonica è da ricercarsi nel fat-to che l’Islanda , ed è in questoche si differenzia dalla Sardegna,dispone di ampie riserve di ener-gia geotermica facilmente con-vertibili in elettricità a basso co-sto e successivamente in idroge-no. Il programma islandese si li-mita quindi alla sostituzione conl’idrogeno di 1/3 del consumoenergetico dell’isola (trasporti,pesca, industria). Il progetto delprof. Rubbia per la Sardegna si

sviluppa, sulla base di questa si-militudine con l’isola dell’ atlan-tico, su due obiettivi principali: il“solare”, come futura sorgenteprincipale di energia, e l’idroge-no come sostituto dei combusti-bili fossili. L’attuale quadro del-le fonti energetiche isolane infat-ti non offre grandi facoltà di scel-ta, la fonte primaria è il petrolio(92,73%) con un consumo di6,55 milioni di tonnellate annuementre del tutto esigue sono lealtre fonti, tra le quali il carboned’importazione (2,31 %), il car-bone del Sulcis (0,25) e l’elettri-cità di importazione (2,31%).L’energia alternativa prodottadalle turbine a vento (centraleeolica) non sarebbe tale, secondoil premio Nobel, da assicurareuna continuità “quando non c’è ilvento come si fa, non si accendela luce!- ha detto scherzando-.Da qui dunque l’importanza delsole. Sfruttando il vantaggioenorme della forte insolazionedell’isola,“l’ambiente infatti,come ha sottolineato Rubbia, haun’importanza straordinaria, sipotrà ricavare energia pulita at-traverso il metodo innovativo“solare termodinamico a concen-trazione”. Il tutto sarà possibileutilizzando appositi “concentra-tori solari” che consistono prati-camente in una moderna versionedell’antico sistema degli specchidi Archimede. Il calore prodotto

dagli specchi potrà essere utiliz-zato per generare vapore in gradodi azionare le turbine. “Una su-perficie complessiva di specchidi circa 20 Km2 -sostiene Rub-bia- coprirebbe la produzione dei1000 MWatt continuativi attualie la spesa per la realizzazione diquesti impianti sarà ammortizza-ta dal risparmio dell’importazio-ne del petrolio”. Attraverso l’im-pianto “solare” si avrebbe il van-taggio di una produzione di ener-gia a costi più bassi e la possibi-lità di produrre energia in manie-ra continuativa anche la notte enei periodi nei quali il sole nonc’è, grazie all’accumulo di calo-re.

Il prof. Rubbia ha illustrato airappresentanti della Giunta re-gionale anche il secondo proget-to riguardante la produzione diidrogeno, come unica alternativaai combustibili tradizionali. Laproduzione di idrogeno, attraver-so l’energia prodotta dal caloreemesso dagli specchi, consenti-rebbe la scomposizione dell’ac-qua in idrogeno ed ossigeno e po-trebbe- secondo il premio Nobel-rimpiazzare l’energia del petro-lio impiegato nei trasporti (vettu-re, mezzi pubblici, ecc).

Dal cilindro del prof. Rubbia edell’equipe di Polaris provieneanche la proposta del prof. Zanel-la, primo direttore dell’EBI; lapiù importante istituzione euro-pea della bioninformatica, fonda-ta a Cambridge dagli Stati euro-pei. Il progetto ha come obiettivola costituzione di un polo di ec-cellenza per la bionformatica,una delle più promettenti disci-pline tecnico-scientifiche a livel-lo mondiale. Il Centro aspirereb-be a diventare un punto di riferi-mento in Italia e nel Mediterra-neo per lo sviluppo delle bio-scienze. Questi progetti senzadubbio affascinanti che hannoconquistato l’attenzione e l’inte-resse degli assessori regionali,oltre a fornire delle concrete op-portunità di raggiungimento del-l’indipendenza energetica del-l’Isola porterebbero un grossovantaggio per la cultura e l’im-magine della Sardegna assumen-do una rilevanza strategica a li-vello nazionale ed europeo.

Crediti per 975milioni di eurodi Artigiancassa

alle impreseIl prodotto del Campidano e della valle del Coghinas ha conquistato i mercati e strappato prezziremunerativi grazie alle gelate che hanno danneggiato le produzione pugliesi

975 milioni di euro hannocontribuito nel 2003 allacrescita economica delle39.383 imprese artigianesarde. La cifra incide nel-l’isola per il 6,6% sul totaledei finanziamenti. I dati,emersi nell’ottava edizionedel Rapporto sul credito esulla ricchezza finanziariaelaborato da Artigiancassa,registrano la maggior atti-vità di credito per le 13.522imprese artigiane del sassa-rese, con 394 milioni dieuro finanziati. Seguono le15.047 imprese cagliaritanecon 347 milioni di euro, le7.192 della provincia diNuoro per un importo fi-nanziato pari a 168 milionidi euro e le 3.622 impresedell’oristanese alle qualisono stati destinati nell’ul-timo anno 66 milioni dieuro.

Primo PianoAprile 2004 � 13

L'Asinara apre le portealle visite guidate

per gli amanti della natura

AMBIENTE

Il premio Ichnosai “Dimonios” reducidalla missione in Iraq

CULTURA

di Gianni Bazzoni

Escursioni in fuoristrada alla scoperta delle bellezze di un'isola�proibita�- Cale di rena bianca e scogliere a strapiombo.

Tra gli asinelli albini e mufloni.

A proporre itinerari in Sar-degna si rischia sempre dicadere negli abusati luo-

ghi comuni tipici del turismo dimassa, svilendo il valore di quel-le poche oasi ancora immuni daquesto sortilegio, come l’Asinara.

Tentando di non incorrere nel-lo stesso errore vogliamo raccon-tarvi un “viaggio dentro”, dovedentro è il termine, ereditato dalrecente passato carcerario, anco-ra usato da chi lavora sull’isoladell’Asinara, è il “dentro” quellae altre storie dell’isola ed è ancheun po’ il nostro “dentro”.

Stintino. Imbarco dell’Oglia-stra, il battello che sino al 1997traghettava agenti e detenuti sul-l’isola carcere. Fa uno strano ef-fetto pensarci ora attorniati dalvociare allegro dei vacanzieriche, spesso ignari della durezzadi quel passato, cercano l’incan-to di sabbie bianche e acque cri-stalline da poster tropicali.

Nonostante abbiamo sceltol’escursione con il fuoristradac’imbarchiamo con il timore chel’isola sia diventata uno dei tantiluoghi pittoreschi per turisti, sna-turata dalle visite organizzate pergruppi al seguito di una guida.

Dubbi che iniziano a dissolver-si lungo il percorso della primatappa. Allo sbarco pochi minutiper la sistemazione in macchina,le presentazioni, l’illustrazionedel percorso – a seconda dellecondizioni meteorologiche nelsud dell’isola si prende verso Est

oppure Ovest, per avvistare glianimali – e dopo poche centinaiadi metri di sterrato l’isola iniziaad ammaliarci col suo incantesi-mo.

Dai finestrini prendono a scor-rere le immagini, i primi scatti lisprechiamo con un branco di ca-valli e asinelli bianchi ancoralontani, mentre la guida sorride eci dice aspettare. Proseguiamolentamente, per non mettere allaprova le nostre schiene su alcunitratti di sterrato ma soprattuttoper non disturbare gli animali:incredibile, abbiamo percorsomeno di 5 km e abbiamo già av-vistato qualche rapace, per lo più

gheppi e poiane ma anche un fal-co pellegrino che ha fatto il nidosu una parete del Castellaccio, larocca medievale che domina For-nelli. Rimanendo a bordo riuscia-mo a fotografare da vicino alcu-ni cavalieri d’Italia e delle gar-zette nei pressi di uno stagno re-trodunale e, finalmente, cavalli easinelli a pochi metri da noi.

È una di quelle giornate soleg-giate rinfrescate da una leggerabrezza (sempre presente in questapiana di Fornelli) e i profumi del-l’elicriso e del lentisco quasi stor-discono quanto sono intensi. Su-periamo la spiaggia di Spalmato-ri, da dove, al nostro passaggio,

s’involano decine di gabbiani, traloro anche qualche esemplare delrarissimo gabbiano corso.

Ora ci dirigiamo lungo unosterrato che segue la linea di co-sta verso il cosiddetto “mare difuori”, il paesaggio cambia for-ma, la costa si fa alta e a stra-piombo e le rocce, modellate dalmare e dal maestrale, diventanostrani merletti neri.

Ormai si respira un clima di-verso a bordo del nostro fuori-strada, siamo entrati in una di-mensione così lontana dalla quo-tidianità da farci sentire altri ealtre sono diventate le nostreaspettative. C’è spazio per tutto:

gli aneddoti e le battute scherzo-se, il piacere incomparabile diuna nuotata in questo mare dallatrasparenza inaudita, la storia,durissima, maledetta, di que-st’isola, la sua natura che s’impo-ne al di sopra di tutto il resto.

Il nostro viaggio prosegue nelsenso della lunghezza dell’isola,da Cala Sant’Andrea attraversopanorami che cambiano in conti-nuazione, dai graniti agli scisti,dalle falesie alle spiagge dellacosta orientale; tra le mille sfu-mature d’azzurro e verde delmare dove le testimonianze di unpassato tragico si propongono intutta la loro assurdità, sino allacima più alta dell’isola, da dovedominiamo, come le poiane chevolano poco distanti da noi, l’in-tero Golfo dell’Asinara.

Restiamo in silenzio, come seci fossimo messi d’accordo o loavesse suggerito la guida, ma quile parole sono inutili e lo perce-piamo tutti. Assaporiamo solo ilrumore del vento, il blu infinitodel mare. Qualcuno prova a con-centrare lo sguardo nella mac-chia, nella speranza di riuscire adavvistare i mufloni, qualcun altrosemplicemente concentra in unrespiro le emozioni di questo...Viaggio.

Per informazioni e prenotazioni perl’escursione in fuoristrada (Land Ro-ver 110 8 posti + la guida) contattareScoprisardegna al num. 3284564682i n f o @ s c o p r i s a r d e g n a . c o mwww.scoprisardegna.com

di Giacomo Serreli

La rassegna musicale che promuove la solidarietà. La consegna delriconoscimento durante una manifestazione al teatro Verdi di Sassari

CULTURA

In un libro la storiadi “Radio Sardegna”

È stato pubblicato a curadi Rai Eri “Radio Bra-da”, un libro sull’origine

della storia di Radio Sardegna,prima emittente radiofonicaitaliana libera dal controllonazi-fascista. L’iniziativa edi-toriale è stata illustrata ad Al-ghero dal direttore della sederegionale della Rai RomanoCannas durante il convegnosulla conservazione del mate-riale d’archivio “PrestoSpa-ce”, in corso ad Alghero. Al li-bro sarà allegato un DVD conframmenti originali delle tra-

smissioni di Radio Sardegnache comprendono, tra gli altri,la notizia della fine della se-conda guerra mondiale data inanticipo anche sulla BBC il 7maggio 1945.

“Radio Brada” è il frutto ditre anni di raccolta di dati eframmenti storici curato daCristina Maccioni della Rai re-gionale. Il libro è la prima par-te di un progetto più vasto che– ha spiegato Cannas – si con-cretizzerà in una serie di cofa-netti che verranno poi affidatialla Regione Sardegna per la

diffusione del materiale stori-co in scuole e istituzioni.

Tonino Oppes, capo redatto-re della Rai regionale, ha poianticipato che questa estate ri-prenderà, dopo il successo de-gli anni precedenti, il pro-gramma televisivo settimanale“I luoghi del set”, viaggio neisiti sardi in cui sono stati gira-ti film e sceneggiati. “Le techesono una risorsa fondamentaleper capire il presente – ha det-to Oppes – e sfruttandole a fon-do si possono avvicinare i Sar-di di ieri a quelli di domani”.

L’abbraccio affettuoso dei sar-di ai “sassarini” reduci dalladifficile missione in Iraq.

Questo ha voluto essere il grandeevento musicale che sotto l’insegnadi “Ichnos, i suoni della solidarie-tà”, ha animato il 20 febbraio il pa-lasport di piazzale Segni a Sassari.

Un omaggio alla Brigata Sassaricaratterizzato dall’esibizione di al-cuni dei piu’ importanti nomi dellascena musicale isolana.

Con questa iniziativa Ichnos hainteso evidenziare ancora l’orgo-glio dei sardi per il ruolo e gli impe-gni umanitari assunti dalla BrigataSassari in questi ultimi anni conmissioni in teatri caldi di conflitti eguerre.

L’omaggio in musica alla Briga-ta Sassari ha voluto ribadire i valoridella solidarietà e del pacifismoconnaturati da sempre in iniziativecome Ichnos.

L’evento sassarese è stato perquesto anche un “concerto per lapace” nell’auspicio che, se in futu-ro la Brigata Sassari dovesse esserenuovamente chiamata a sosteneremissioni di “peace keeping”, questeavvengano sotto una autentica edampia egida internazionale.

Quella dell’ONU per intendercidopo il discusso e controverso coin-volgimento italiano nel conflittovoluto dall’amministrazione Bush.

A porgere il saluto di bentornatoin Sardegna ai giovani militari, re-duci dalla “Operazione Antica Ba-bilonia” sono stati in una lunga ma-ratona che partita alle 17.30 si èconclusa intorno alla mezzanotte,gruppi e musicisti che hanno accol-to l’invito degli organizzatori adesibirsi in questa occasione.

Una kermesse aperta dai giova-nissimi componenti del gruppo deiNati Strani ed arricchita dalle esibi-zioni di Band – Re, un duo compo-sto da Gianluca Dessi al bouzuokie dallo scozzese Barnaby Brownalla cornamusa; Bertas, TenoresRemunnu e Locu di Bitti, Blue Vel-vet, una formazione blues sassaresea sottolineare anche le diverse con-notazioni musicali di questa edizio-ne speciale di Ichnos, il cantautore

nuorese Alessandro Catte, il ricosti-tuito Coro degli Angeli dei fratelliPoddighe; ancora i sassaresi Falò,Humaniora; i campidanesi IsolaSong che hanno tirato fuori dal lororepertorio “Asiago”.

Ancora si sono esibiti Piero Mar-ras, Orlando Mascia alle lauenddasaffiancato dal giovanissimo e giàpromettente figlio Eliseo; la cantan-te algherese Franca Masu accompa-gnata dal solo ritmo delle percus-

sioni; il cantautore sassarese Ma-riano Melis con una esibizione ar-ricchita dalla presenza di alcunimerdules di Ottana, i tenores di Ne-oneli, i Tazenda che hanno volutoaccanto a se in un brano anche la

banda della Brigata Sassari ed an-cora il gruppo del sassarese GianniVirdis.

A questo già lungo elenco si sonoaggiunte le esilaranti performancedei La Pola e dei Tressardi, l’incur-sione dei mamuthones di Mamoia-da.

Nel corso della serata alla Briga-ta Sassari è stato consegnato ilpremio internazionale della soli-darietà “Ichnos” promosso dal co-mune di Sedilo, dove la maratonamusicale e’ nata nel 1993, con ilpatrocinio della presidenza delconsiglio regionale; il premio,giunto alla terza edizione, è statoattribuito in virtu’ degli interven-ti umanitari messi in atto dallaBrigata anche nella recente mis-sione irachena.

Al comandante della Brigata, ilgenerale Bruno Stano, il premiolo hanno consegnato il sindaco diSedilo, Renato Nieddu e Leonar-do Marras presidente dell’asso-ciazione Ichnos: il premio è costi-tuito da una pregevole opera inpietra che rappresenta una pinta-dera ed un cavallo, uno dei simbo-li del paese dove si corre l’ardia.

Il generale Stano lo ha accoltomostrando emozione e soddisfa-zione e poco prima di riceverloaveva voluto sottolineare, propo-nendo la visione di un breve fil-mato, gli interventi umanitari e diaiuto alla popolazione di Nassi-ryia messi in essere dai suoi uomi-ni.

Da rilevare ancora che l’Endas,che ha dato un apporto essenzialesul piano logistico ed organizzati-vo alla realizzazione dell’evento,curando anche la prevendita deibiglietti, ha consegnato ricono-scimenti speciali ai giornalistisardi che, inviati a Nassiriya, han-no documentato coi loro servizil’attività ed i compiti della Briga-ta Sassari.

L’emittente Videolina ha ga-rantito una ampia copertura tele-visiva assicurando la diretta viasatellite dell’evento mentre le Po-ste Italiane hanno emesso per l’oc-casione un annullo postale speciale.

Società & Costume14 � Aprile 2004

Un museo regionaledell'Emigrazione

sul filo della memoria

CULTURA

di Antonello De Candia

Presentata una propostadi legge dei Riformatorisardi che ha raccoltouna esigenza emersanella Consulta.La sede in un prestigiosopalazzo del capoluogosardo. Recuperarela memoria dell'esperienzamigratoria che ha segnatol'intero popolo sardo

In mostra al “Ghetto” di Cagliarila “Via Trucis” di Gavino Sanna

in 150 ritratti caricaturali

CULTURA

C�è il gusto della scoperta edi andare oltre l�apparen-za. Cade il velo del perso-

naggio ed emerge l�individuocon quei limiti che lo rendonoumano e quindi comprensibile. Sichiama �La via Trucis� il percor-so di circa 150 ritratti caricatura-li di Gavino Sanna, l�artista epubblicitario di Porto Torres.Tutti visi noti. Da Raffaella Car-rà a Francesco Cossiga, passandoattraverso Rosy Bindi, MassimoDalema, Fausto Bertinotti, Giu-lio Andreotti, Piero Fassino, Um-berto Bossi, Silvio Berlusconi eCarlo Azeglio Ciampi.

La mostra, che è ospitata nellagalleria d�arte �Il Ghetto� di Ca-gliari fino al 22 maggio, segnaanche una tappa nella luminosacarriera del maestro di comuni-cazione. Gavino Sanna, che è co-nosciuto in tutto il mondo per lefortunate campagne pubblicita-rie, è approdato nel capoluogosardo per la prima volta.

Nel presentare l�iniziativa,l�assessore comunale della Cul-tura Giorgio Pellegrini ha evi-

denziato con soddisfazione que-sta opportunità offerta al pubbli-co cagliaritano. Apportando unasingolare nota creativa, l�arte diGavino Sanna � ha sottolineatoPellegrini � s�inserisce nel solcodi una tradizione di grafica cheha in Sardegna precedenti illu-stri. I nostri concittadini potran-no apprezzare particolarmentequesti ritratti anche in virtù del-l�ambiente espositivo in cui sonoaccolti.

Nel riprodurre i visi delle notepersonalità della politica, del-l�economia e dello spettacolo,costruiti con tecniche diverse tracui quella che utilizza un unicosegno grafico senza interruzione,non c�è mai la pura �ritrattistica�.Il visitatore infatti pur identifi-cando il personaggio ne scorgeun aspetto specialissimo dellasua personalità.

Talvolta è concentrato nellosguardo. Altre volte invece è iltaglio della bocca o l�inclinazio-ne delle sopracciglia oppure, an-cora, i capelli.

Un particolare che fa la diffe-

renza tra ciò che appare e ciò cheè. Una �lettura� peraltro arricchi-ta da didascalie argute e illumi-nanti.

Ripercorrendo le tappe dellacarriera in occasione della inau-gurazione della mostra, GavinoSanna ha evidenziato i sacrificida giovane emigrato a Milano,all�inizio del percorso che gli hadato notorietà e grandi soddisfa-zioni. Ironizzando su se stesso esul suo modo di presentare i per-sonaggi ha parafrasato un notoproverbio affermando che �InGavino, veritas�. Un�espressioneche i visitatori dell�esposizionehanno apprezzato ancora di più aconclusione della �via trucis�.

Promettente disegnatore fin dabambino, Gavino Sanna ha co-minciato prestissimo a pubblica-re, sui giornali locali, alcune ca-ricature.

La prima, di Antonio Segni,che lui ha dichiarato di aver sem-plicemente ricalcato, risale aquando aveva appena 13 anni.L�impressione che il lavoro feceall�allora direttore del quotidiano

di Sassari �La Nuova Sardegna�gli fece ottenere una collabora-zione fissa settimanale. Nacquecosì la prima serie di caricaturededicate ai personaggi più in vi-sta della sua città. Nel 1960, a 18anni, si trasferì a Milano. Succes-sivamente andò negli Stati Uniti,dove, su commissione del gover-no americano, creò una campa-gna di enorme successo, che invi-tò i lavoratori statunitensi ad es-sere più produttivi e impegnatisul lavoro.

Ottenne un riconoscimentomolto ambito, l�InternationalBroadcasting Award di Hollywo-od. Poco tempo dopo, firmò unacampagna istituzionale dellaEsso, che vinse il Clio, cioèl�Oscar mondiale della pubblici-tà. Dieci anni negli Stati Unitihanno fatto collezionare a Sanna,altri 5 Clio d�oro e più di un cen-tinaio di altri premi. Alla fine de-

gli anni �70, incaricato dalla Ben-ton Bowles di New York di apri-re una sede italiana, tornò in pa-tria. La sua brillante carriera con-tinuò con campagne pubblicitariedi grande impatto su un vastopubblico (Fiat Uno, Petrus, Ma-razzi, Pioneer, Barilla, VersaceProfumi, Standa, Averna,). Nel1989 ha pubblicato il primo libro�Le uova di Woody Allen: guidaarbitraria ai misteri e ai piaceridella pubblicità�. Tre anni dopo�Ancora una e poi basta� dedi-cato alle caricature di politici ita-liani e sardi che conferma il suoamore e l�impegno per l�arte del-la caricatura e della satira.

In occasione della mostra ca-gliaritana, la casa editrice CarloDelfino ha pubblicato un catalo-go con i ritratti in esposizioneche si avvale della prefazione diFrancesco Cossiga, sassarese doce grande amico di Gavino Sanna.

di Maria Grazia Caligaris

L�idea di istituire in Sarde-gna un Museo dell�Emigra-zione, perché rimanga una

testimonianza concreta e storicadel dramma che ha patito unagran parte del popolo sardo, co-stretto a lasciare l�Isola in cerca dilavoro e ancor oggi disseminato intutto il mondo, era sentita da tem-po ed era stata ufficializzata alCongresso della Federazione deiCircoli sardi in Francia � a Fare-besviller � dal neo eletto Presi-dente Francesco Laconi, il qualel�aveva riproposta successiva-mente anche in sede di Consulta.

Quell�idea ha trovato gambeper camminare ed è stata ora tra-dotta in proposta di legge dalGruppo dei Riformatori Sardi inConsiglio regionale, primo fir-matario il consigliere Sergio Pi-sano, sempre attento ai problemidell�emigrazione e ad accoglier-ne le istanze .

Il cammino da fare, comunque,è ancora lungo e tortuoso, perchéla proposta dei Riformatori dovràessere presentata in ConsiglioRegionale per essere approvata equindi per poter essere realizzataconcretamente.

Considerato che l�Assemblearegionale sarà sciolta tra breveper il suo rinnovo (si voterà aGiugno), verosimilmente se neriparlerà nella prossima legisla-tura.

Illustrando la proposta di leggein una conferenza stampa, l�ono-revole Pisano ha sottolineato che«il Museo dell�Emigrazione do-vrà essere inteso non solo comeun luogo di informazione e dimemoria, dove vengono raccoltioggetti, documenti e immagini eraccontate mille esperienze uma-ne, ma anche come un vero siste-ma capace di dialogare con i visi-tatori, proprio per comprenderepiù a fondo possibile gli aspetti egli insegnamenti di un fenomeno

che muta inevitabilmente con ilmutare delle condizioni del mon-do. Un museo � ha concluso Pisa-no � che sappia �parlare� e so-prattutto che sappia dare un mes-saggio alle nuove generazioni».

Nella proposta di legge dei Ri-formatori, il Museo dell�Emigra-zione dovrebbe avere la sua sedea Cagliari, città simbolo, capo-luogo dell�Isola, ed essere ubica-

ta in un palazzo prestigioso,«possibilmente con veduta sulporto, proprio perché il porto è ilpunto struggente dell�addio, deldistacco».

Si è anche ipotizzato che lasede possa essere ubicata nelcomplesso della ex Manifatturatabacchi, in Viale Regina Mar-gherita, vista sul porto, ma non èescluso che possa essere ospitato

anche nel bellissimo complessodell�ex Lazzaretto a Sant�Elia(dove si è tenuta la Conferenzastampa). Il sindaco di CagliariEmilio Floris, coinvolto nell�ini-ziativa, s�è detto disponibile pertrovare la soluzione migliore.

Ad organizzare il Museo del-l�Emigrazione � pensato come ilnodo di una unica rete fra tutte lerealtà museali regionali e nazio-

nali dedicati al tema dell�emigra-zione � dovrebbe essere una As-sociazione costituita nella faseiniziale dalla Regione, la Federa-zione dei Circoli sardi, il Comu-ne di Cagliari, la Provincia di Ca-gliari, l�Università di Cagliari el�ANCI Sardegna, che dovrannoproporre alla Giunta Regionaleun proprio statuto. Successiva-mente potranno aderire all�Asso-ciazione altri soggetti pubblici eprivati.

Nella proposta di legge c�è an-che la norma finanziaria, che pre-vede un milione di Euro per il2004 e 500 mila Euro per gli annisuccessivi.

Nel corso della presentazionedella proposta di Legge sono in-tervenuti anche il segretarioMassimo Fantola, il consiglierePier Paolo Vargiu e l�assessoreregionale del lavoro Matteo Luri-diana, che ne ha condiviso lo spi-rito.

Il presidente della Federazionedei Circoli in Olanda, MarioAgus, ha sottolineato l�importan-za dell�iniziativa, auspicando chepossa andare presto in porto, con-siderato che siamo agli sgocciolidella legislatura.

«Il museo a Cagliari è impor-tante � ha detto � perché i sardipossano cominciare a conosceremeglio questo problema del-l�emigrazione».

Qualche perplessità è stataespressa a proposito della intito-lazione del Museo a Martino Ma-stinu e Bonarino Marras, due�desaparecidos� che � secondo iproponenti � rappresentano ilsimbolo dell�emigrazione sardae, in particolare, di quella che èstata, fra tutte, la più difficile, lapiù dolorosa, nella lontanissimaArgentina. Ma anche questo saràtema di dibattito in Consiglio re-gionale quando la legge verrà di-scussa.

Speciale EmigrazioneAprile 2004 � 15

Convegno a Paviasu luci e ombre

del Piano di Rinascita

ECONOMIA

Al circolo Logudoro di Pa-via, si è parlato del “Pianodi Rinascita” della Sarde-

gna a quarant’anni dalla sua ap-provazione. La conferenza delprofessor Aldo Accardo, Diretto-re della Fondazione Istituto Sto-rico “Giuseppe Siotto” è stata in-tegrata dagli interventi del Presi-dente del sodalizio pavese, Gesu-ino Piga, del Presidente Emeritodella FASI, Filippo Soggiu e delResponsabile dell’Informazionedella federazione, Paolo Pulina.

Il professor Accardo, ha rievo-cato le vicissitudini politiche esociali del “Piano di Rinascita”datato 1961 con le difficoltà d’at-tuazione e le relative conseguen-ze. Il quadro delineato è statoquello di una Sardegna che si ètrovata innanzi ad una forte svol-ta politica, rappresentata dallaprima fase della Repubblica.Considerata all’epoca dei fatti,una delle regioni italiane più po-vere assieme alla Basilicata, l’isola versava in condizioni criti-che sino ai primi anni Cinquanta.La fame, la miseria e la disoccu-pazione assillavano il sistemasardo all’inverosimile. Situazio-ni inimmaginabili quelle docu-mentate da Accardo, con esempipalesi che hanno colpito la popo-

lazione sino alla morte, già dallatenera età, con bambini che nonriuscivano a superare le condi-zioni pietose e di difficoltà delperiodo della ricostruzione. Van-no ricordati i bombardamentibellici che hanno dimezzato perfare un esempio, la città di Ca-gliari. Città che fra le altre cose,si è ritrovata a riaccogliere le po-polazioni sfollate nel periododella guerra. Una Cagliari disor-dinata e speculativa, ha fattofronte ad una ricostruzione privadi piani regolatori e sviluppi ur-banistici.

Valutare a posteriori, fallimen-tare il “Piano di Rinascita” – hasottolineato - Accardo, è un giu-dizio non equilibrato. Va valuta-to nel suo insieme. Sicuramentenon ha rispettato le attese dellaclasse dirigente emergente diquegli anni, composta da giovanicon tante idee innovative e anchedi buone capacità organizzativeed imprenditoriali.

La Sardegna andava incontroal suo periodo di trasformazione,che purtroppo non ha comunqueimpedito il grande esodo di mas-sa verso il Continente e il restodel Mondo in cerca di occupazio-ne e stabilità. Si ripartiva da pae-si sardi privi totalmente di acque-

dotti e fognature. Il “Piano di Ri-nascita” prima di trovare la luce,ha avuto un lungo processo digestazione, visto che si è comin-ciato a parlarne già dal 1950, conun Congresso apposito.

Aldo Accardo ha voluto sotto-lineare alcuni personaggi storicinazionali che lo hanno costituito,come Vittorio Bachelet, assassi-nato brutalmente negli anni dipiombo italiani, dalle BrigateRosse, e dallo zio, Francesco Ac-cardo.

Ci si è chiesto le ragioni delpresunto fallimento. Gli interve-nuti al dibattito al Logudoro,hanno indicato nella modestiadella classe dirigente sarda deglianni a seguire, le lacune più evi-denti.

Una classe dirigenziale e poli-tica – ha ricordato Accardo - nons’improvvisa dall’oggi al doma-ni, ma è il fulcro di decenni di la-voro e preparazione intensa.

E la questione riguardante loStatuto è un’altra costante in-compiuta.

Fatto sul modello siciliano,quello sardo nato nel 1948, èmeno ricco, meno competente,incompleto e con tanti limiti ope-rativi. E la differenza è dovutaproprio alla tenacia della classe

dirigente che mentre vede quellasiciliana, solida, concreta e conuna storia rilevante alle spalle,quella sarda è sbiadita ed inco-stante. La Sardegna, ha pagatoduramente questo scotto. Ma allostesso tempo, ad esser obiettivi,ha comunque raggiunto posizionipiù che dignitose nel complessotessuto sociale nazionale. Oggi lanostra isola non è più poveracome allora e soprattutto non ve-ste più la classica maglia nera checontraddistingue il peggiore. LaSardegna ha cambiato pelle, haprovato la strada del 1962 cheportava all’industrializzazione,anche se a conti fatti, rivelatasipoi perdente. Ma negli anni Ses-santa era ragionevole pensareallo sviluppo dell’isola cavalcan-do altre ideologie e strade? Seoggi la Sardegna sopravanza ingenerale tutto il Meridione dellaPenisola, è anche merito del“Piano di Rinascita”.

Il mondo dell’emigrazione, cheparallelamente è stato protagoni-sta in quegli anni, consentendo lanascita dei circoli sardi in Conti-nente, è stato ricordato da FilippoSoggiu e Gesuino Piga. Sono sta-ti ricordati i vari convegni impor-tanti svoltosi negli anni propriosui temi della ricostruzione e del-

la rinascita sarda.Paolo Pulina ha tracciato uno

spaccato del mondo dell’infor-mazione di quegli anni, con iquotidiani maggiori dell’isolache davano ancora spazio allaparlata dialettale sarda, con lapoesia che non entrava mai nelproblema “Rinascita”, pretta-mente tecnico, ma che comunqueponevano in primo piano le moti-vazioni esistenziali di queglianni, come i fatti di cronaca, ladelinquenza, l’emigrazione, lacontrapposizione tra il vecchio eil nuovo. Pulina ha infine datolettura di una poesia di PietroMura, dedicata a Sebastiano Sat-ta, in linea con le tematiche delpomeriggio pavese.

Il dibattito è stato concluso daAccardo che ha presentato i datidi una ricerca fatta a Cagliari suigiovani studenti delle scuole su-periori.

Emerge un quadro che preoc-cupa: non si conosce la propriastoria e sul mondo dirigenziale epolitico, si danno giudizi qualun-quisti, conditi superficialmentedi sfiducia e scetticismo nei con-fronti di tutto e di tutti. Una po-chezza che fa riflettere.

Massimiliano Perlatoe Tiziana Serra

PERSONAGGI

Lavora in un'officina della Detroit diesel ma ha nel cuore la sua Isola.Anche la targa della sua auto lo conferma �California - Sardo 1�

Il meccanico specializzatoche vive a San Francisco

ma non scorda la Sardegna

Qualunque italiano che sitrovi a San Francisco e in-croci per caso la sua auto-

mobile a un semaforo, non avràdubbi sulle sue origini. Infatti,approfittando del fatto che negliStati Uniti si possono personaliz-zare le targhe, il cagliaritano Pa-olo Balestrino, ormai trapiantatonegli Usa, ha pensato di approfit-tarne per esternare in modo di-verso la sua provenienza con latarga “California - Sardo 1”.Meccanico specializzato in mo-tori diesel, è arrivato grazie allaMarina militare italiana. “Era il1966 e l’Italia doveva ancora farei conti con le imposizioni del-l’Armistizio. Non potendo co-struire sommergibili, li aveva indotazione dall’America. Li paga-va al prezzo simbolico di un dol-laro l’uno, e quando non serviva-no più doveva restituirli. Nelfrattempo però la manutenzioneera a carico del nostro Paese. Aquel tempo io ero arruolato inMarina, così fui mandato a SanFrancisco con alcuni colleghi peroccuparmi appunto della manu-tenzione di un sommergibile chepoi avremmo portato in Italia”. Ilavori furono però più lunghi delprevisto. “Sì, il sommergibile eradavvero in cattivo stato perchéera “usato”, e per metterlo a po-sto fu necessario un anno. Fu cosìche durante la permanenza, co-nobbi una ragazza italo-america-na, che poi divenne mia moglie”.Congedatosi dalla Marina milita-re, ora Paolo Balestrino lavora,sempre come meccanico specia-lizzato, in un’officina della De-troit diesel. “Quest’azienda negli

anni ’30 faceva parte della Gene-ral Motors, che costruiva motorimarini per la Marina americana,dello stesso tipo di quello che hotrovato nel famoso sommergibi-le”. Ma questa non è stata la suaunica esperienza lavorativa, per-

ché per alcuni anni ha lavoratoanche per l’American airlines.“Ero impegnato sui mezzi d’ap-poggio degli aerei: dai camionche portavano il cibo, ai mezziche lo trasportavano sulla pista,ai compressori d’aria che faceva-

no partire i motori, e così via”.Aldilà dell’aspetto strettamenteprofessionale, il motorista ca-gliaritano ha una vita molto atti-va. “Mi ritengo una persona mol-to fortunata, e mi piace l’idea dipoter dare qualcosa agli altri an-che per sdebitarmi con la vita pertutto ciò che mi ha dato. E dopotanti anni di volontariato comeallenatore di calcio dell’Azionecattolica giovanile, qualche annofa in coincidenza con l’anniver-sario del mio matrimonio ho avu-to una bella sorpresa. Infatti,l’Azione cattolica mi ha ringra-ziato con un dono speciale:un’udienza con il Papa. Un ricor-do emozionante che conservo nelmio cuore”.

Sebbene a San Francisco ci si-ano molti italiani, però forse isardi sono pochi. “Proprio così.In compenso è facile trovare pro-dotti tipici, e non solo gastrono-

mici. Qui è importato il granito dicui è anche ricoperto un impor-tante grattacielo, che sembra os-servare fiero la città. Fiero comeè il carattere di noi sardi, anchese purtroppo talvolta non ti per-mette finché vivi in Sardegna, diessere te stesso.

Nell’Isola si è oppressi da mil-le condizionamenti. Si ha semprepaura di ciò che dice e pensa lagente. Ma soprattutto non sappia-mo rischiare per metterci in gio-co a casa nostra. Eppure appenausciamo da quella che mi piacedefinire, con affetto, “la gabbiadorata”, diamo il meglio di noi eci affermiamo nei campi più di-sparati. Però non abbiamo anco-ra imparato a valorizzare la no-stra terra”. Pur nel rispetto delPaese che lo ospita, Paolo Bale-strino non ha mai rinnegato le sueorigini, che anzi ostenta con or-goglio ogni volta che si presental’occasione giusta. “Ricordo cheuna volta andai all’Istituto italia-no di cultura per la proiezione delfilm Padre padrone. Ebbene, ve-stivo il costume tradizionale eportavo in spalla la bandiera deiQuattro Mori.

E dopo il film ho avuto l’onoree il piacere di parlare della Sarde-gna. Questo non significa chenon mi sia integrato negli Usa.Tutt’altro: ho anche la doppia cit-tadinanza. Ma il sangue sardoscorre ancora nelle mie vene, inquelle di mio figlio Daniele e deimiei nipotini.E così come ho in-segnato a Daniele a amare e ri-spettare le sue origini, ora faròaltrettanto, da nonno, con i suoifigli”. Giulia Marcias

Speciale Emigrazione16 � Aprile 2004

Sardegna canta e ballamaratona folk

nella capitale del Limburgo

BELGIO

Il circolo di GenkIl circolo �Grazia Deledda� di

Genk è sicuramente tra quelliche contano più soci, ed è tra

i pochi che possono vantare unasede propria, ubicata in una pa-lazzina a due piani, in Venne-straat. È anche uno dei circoli più�vecchi�, essendo stato fondatonel 1968!

Una sede confortevolissima edotata di grandi spazi: un grandesalone bar, sala TV (per la crona-ca sintonizzata quasi sempre su�VIDEOLINA�, o su altre emit-tenti isolane, tanto che sembra diessere a casa propria!) tanti tavo-lini per sedersi a consumare ogiocare a carte, e la disponibilitàdi quotidiani da leggere, compre-si l�UNIONE e La NUOVA, chearrivano in abbonamento seppurecon qualche giorno di ritardo.

Insomma si respira un�aria dicasa e al primo impatto, ma èsolo l�apparenza, sembra un cir-colo �vecchia maniera� che si èfermato nel tempo. In realtà cosìnon è: basta salire ai piani alti (cifa da Cicerone il dinamico Presi-dente , Giuseppe Moi) e si hannodi fronte uffici modernissimi do-tati di Computer di nuova gene-razione, sale riunioni, bibliotecafornitissima e addirittura, in unsottotetto arredato, un vero e pro-prio appartamento dove poterfare prima accoglienza per qual-che conterraneo di passaggio o indifficoltà. Insomma, una granbella sede. Se poi si aggiunge chec�è un sotto piano, dove sono ubi-

cate le cucine e un�ampia sala dapranzo che può contenere svaria-te decine di commensali, si ha unquadro quasi completo. Dicoquasi, perché è già pronto un pro-getto per l�ammodernamento el�ampliamento del Circolo, pro-getto che con grande orgoglioGiuseppe Moi ha mostrato ai fun-zionari dell�Assessorato Regio-nale del Lavoro, la dottoressaAnna Cau e la dottoressa Virgi-nia Lepori.

Come sia stato possibile realiz-zare una sede propria così?

Semplice dice il presidente:�Quando si finiva di lavorare inminiera e si aveva qualche ora ditempo libero, si veniva a dareuna mano per tirare su muri e li-sciare pareti�.

Il programma era essenziale:esposizione di prodotti agro-alimentari e canti e balli tra-

dizionali. Una ricetta già collau-data e di sicuro successo, che siriempie di significati e di emozio-ni sempre nuove, anche se cam-biano i luoghi e i protagonisti.

Così era nelle intenzioni degliorganizzatori (il Circolo �GraziaDeledda� di Genk con la colla-borazione della Federazione Bel-ga ), ma il successo di �Sardegnaballa e canta� (Sardinie Zingt endsanst in Europa) è andato oltrele previsioni, e va raccontato neivari momenti in cui si è svilup-pato.

Cominciamo dall�ultimo atto,perché, indubbiamente, il mo-mento più suggestivo � oltre lospettacolo � è stato quello dellamessa cantata in sardo dal Corodi Sinnai di Gigi Baldinu, accom-pagnato dal suono magico delle�launeddas� del maestro OrlandoMaxia, che è stata celebrata ladomenica delle Palme nella chie-sa della Missione Cattolica Ita-liana e officiata da don AngeloGualdi di Bergamo e don ClaudioPellegrini di Trento.

In una chiesa colma di gente siè creata una atmosfera di grandesuggestione grazie a quei canti ea quei suoni che venivano da unaterra lontana, da una civiltà an-ch�essa lontana e antichissima,che molti non conoscevano, e chesono rimasti impressionati e in-curiositi per costumi e strumenti,per cori e armonie mai sentiti pri-ma. Ma anche per i sardi è statoun momento di grande coinvolgi-mento emotivo.

Nel ringraziamento dei cele-branti un augurio di pace e di se-renità a tutti, sardi e non, nonsenza aver prima ricordato che «acostruire la missione di Genksono stati i minatori, e tra essitantissimi sardi, che � ha dettodon Angelo � dopo le faticose orepassate sotto terra e nei pozzi,venivano a dare una mano percostruire la nostra chiesa».

A ruba i prodotti sardiChe i prodotti sardi siano ricerca-ti e apprezzati non è certo una no-vità, ma vedere presi d �assalto ibanchi dell�esposizione allestitanei vasti locali della Grenslan-dhallen di Hasselt (il capoluogodella Provincia di Genk), è statodavvero impressionante. Vini,formaggi, dolci, paste e quant�al-tro è stato messo in esposizione ein vendita è andato letteralmentea ruba.

C�era una scelta da far golaveramente: pane carasau e fresagrossa di Sorradile, spianata diFonni, gnocchi di Sestu, pastori-no di Serramanna, pecorino di

Flores, mortadella e salsiccia diIrgoli, provola di Nuoro, torronedi Tonara, gattò e mendulas diOliena, vini e olio di Dolianova evia dicendo, impossibile catalo-gare paste di ogni genere e i pro-dotti biologici della Società An-glona Alimentare.

Anche questa è Sardegna, an-che i prodotti alimentari fannoparte della nostra cultura e spin-gono poi a cercare di sapere dipiù della nostra terra, della nostraisola. In esposizione anche og-getti di artigianato, coltelli, araz-zi, tappeti e cestineria che hannosuscitato interesse fra i visitatoribelgi. Oltre ai grandi poster�s cheparlano di spiagge e mari incon-taminati, di nuraghi e siti arche-ologi unici al mondo.

Detto dei riti religiosi e deiprodotti alimentari, eccoci a par-lare della �maratona� di canti eballi che si sono protratti per tut-ta la serata e fin quasi alla mezza-

notte e che hanno riscaldato l�at-mosfera e coinvolto davvero tutti.

Stilare graduatorie di bravura,in queste circostanze, è imbaraz-zante e anche ingiusto probabil-mente, ma è certo che gli applau-si più sentiti e più calorosi sonostati rivolti ai bambini del gruppofolk �Su Nuraghe� di Mons,manco a dirlo bambini nati inBelgio da sardi. Bravi davvero.

Ma bravissimi anche i �grandi�del gruppo di Mons, né potevaessere altrimenti.

Così pure per il gruppo localedi Genk e per il gruppo venutodall�Olanda �Gli amici mediter-ranei� di Arnhem, guidati dalmaestro Gino Agus, che hannoeseguito coreografie originali diGadoni di Antonio Deidda. «Ungruppo � ha tenuto a sottolineareil presidente della Federazionedei circoli sardi in Olanda, MarioAgus � formato esclusivamenteda sardi e figli di sardi, più un

olandese sardizzato!».Balli che sono stati accompa-

gnati quasi tutti da Orlando Ma-xia , che si è alternato alle lau-neddas, organetto, sulittu e trun-fa, a seconda delle esigenze.

Instancabile e bravissimo enon è esagerato quanto ha detto ilbravissimo conduttore e anima-tore della serata, Alverio Cau:«Orlando Maxia non è un musici-sta, è una istituzione!»

Ovviamente grande interessenel pubblico per i gruppi venutidalla Sardegna, dal gruppo folkdi Sinnai, al Coro a tenores diLula, ai Cantadores Novos (treragazzi originari di Usini e Chia-ramonti, coraggiosi e di sicuroavvenire in un settore piuttostodifficile). Sicuramente una no-vità per queste manifestazioni, èstata l�esibizione degli ActoresAlidos (�attori che si rinnova-no�) di Cagliari, che hanno ese-guito canti delle donne sarde, al-

ternando alle ninna nanne versischerzosi, ai canti d�amore quel-li di preghiera e canti di lutto.Accompagnate dalle musiche diOrlando Maxia, gli Actores Ali-dos sono un gruppo di attori pro-fessionisti, fondato a Cagliari nel1982 dal proprio regista e diret-tore artistico, Gianfranco Angei,che svolge una costante attivitàdi ricerca e sperimentazione suilinguaggi scenici ed è finanziatodal Ministero dello Spettacolo frale 30 compagnie per il teatro spe-rimentale in Italia.

Per la responsabile dell�orga-nizzazione Tullia Agati «l�esibi-zione canora a Genk è stata unaesperienza particolarmente feliceperché ha fatto incontrare duemondi � quello degli emigrati equello del teatro sardo � che fino-ra si sono frequentati poco; unrapporto che invece deve svilup-parsi e approfondirsi».

L�esibizione delle bravissimeragazze degli Actores Alidos (lavoce bellissima di Valeria Pilia, equelle delle coriste Valeria Pari-si, Roberta Locci, AlessandraLeo e Manuela Sanna) rimarràsicuramente nella memoria dellacomunità sarda del Limburgo, enon solo.

Infine � se la merita davvero �una citazione per Alviero Cau, ungiovane cantante che ha condot-to brillantemente la serata e chesi è esibito anche in un balloMartinikka Makka (scimmiamatta) che ha trascinato il pub-blico in sala.

La piena riuscita della manife-stazione ovviamente è motivo diorgoglio per il Presidente del cir-colo di Genk, Giuseppe Moi, pertutti i suoi collaboratori e per ilpresidente della federazione Bel-ga Efisio Etzi.

Congratulazioni dal ConsoleItaliano a Genk (collaborerò conle vostre iniziative future), dalPresidente della federazioneOlandese Mario Agus (iniziativecosì vanno ripetute) dalla dotto-ressa Anna Cau a nome dell�As-sessore (credo che la massicciapartecipazione di gente sia la mi-gliore gratificazione) e da ultimoil capo di gabinetto dell�Assesso-re Luridiana, dottor Attilio De-doni che ha spronato i sardi adessere uniti e a collaborare tra diloro per tenere alto il nome dellaSardegna. «La Sardegna è nelcuore di tutti � ha detto Dedoni �produciamo cose buone e i nostriemigrati hanno fatto conoscere laloro terra prima e più dell�AgaKhan. Dobbiamo imporci neimercati internazionali, e questasfida la possiamo vincere se sia-mo uniti».

Scambi di targhe e gagliardettihanno suggellato la serata.

Servizi e foto dell'inviato Antonello De Candia

Insomma ci si è dati da fare peravere un luogo confortevole dovestare al riparo dall�umido e dallapioggia dell�uggioso inverno delLimburgo, un luogo dove sentir-si meno soli, tra sardi, soprattut-to nei primi tempi. Grande meri-to di tutto ciò, oltre che al già ci-tato Presidente Moi, va ai suoipiù stretti collaboratori e in parti-colare al Segretario AntonioEnna, al tesoriere Tonino Selis eagli altri componenti il direttivodel Circolo: Celestino Marras,Mario Cucca, Angelo Mascia,Franco Selis, Domenico Piga eAlfonso Sanna. Ai quali vannoaggiunte le donne, mogli e com-pagne, della cui collaborazione epartecipazione sono stato perso-nalmente testimone.

Successo della manifestazione organizzata ad Hasselt dal circolo "GraziaDeledda" e dalla Federazione belga. Pullman anche dall'Olanda. La messa

cantata in sardo dal coro di Sinnai accompagnato dal suono delle launeddas

Speciale EmigrazioneAprile 2004 � 17

La presenzadei pastori sardi

in Toscana

dell'inviato Roberto Puddu

Presentato dal circolo �Peppino Mereu� uno studio sull'insediamentodegli allevatori sardi nelle colline senesi.

Le vicende di una comunità che ha saputo superare ostacoli e difficoltà

C’è qualcosa di epico, oltreche di doloroso, talvoltadrammatico, nell’emigra-

zione dei pastori sardi in Tosca-na. Qualcosa che ha rivelato tut-ta la forza di un popolo non piùdisposto ad accettare passivamen-te isolamento, miseria, arretratez-za. Un popolo perciò capace di af-frontare l’ignoto, fatiche e disagi eprospettive incerte, pur di non ri-manere passivo e docile di fronte auna situazione di permanente in-sopportabilità.

Singoli pastori, nuclei familiari,gruppi legati da amicizie e parente-le si sono mossi, prima cautamen-te poi sempre più numerosi, a par-tire dagli anni ’60, alla ricerca diuna vita accettabile e di una situa-zione sostenibile. Con le loro pe-core hanno attraversato il Tirrenoe, sovente a piedi, da Civitavecchiahanno raggiunto, lungo strade se-condarie, tratturi e campagne, leterre delle colline della Toscana.

Un qualcosa di epico in tutto ciò,ormai conosciuto e studiato, che haprodotto mutamenti sociali ed eco-nomici, e che attende forse soltan-to di diventare letteratura. Un fe-nomeno conosciuto e studiato, di-cevo, sempre più e sempre meglio.Nuovi e importanti contributi con-tinuano a giungere. Per ultimoquello promosso dal Circolo degliemigrati sardi a Siena “PeppinoMereu”, e affidato al prof. Bene-detto Meloni e alla sua equipe. Si-gnificativo inoltre che il Circolodei sardi di Siena e il suo neo-elet-to presidente, Silvestro Meloni,abbiano saputo segnare in modocosì importante la ripresa dell’atti-vità, dopo qualche anno di assenza,lanciando un segnale e una sfidacirca gli impegni che si intendonoaffrontare nei prossimi anni.

La ricerca, “Migrazione di sardinei poderi mezzadrili della Tosca-na”, un volume dalla elegante ve-ste grafica, arricchito da numerosefotografie di Domenico Selis, èstato presentato in una manifesta-zione tenutasi nell’aula delle co-lonne del Museo della mezzadriasenese, a Buonconvento, un picco-lo centro storico a pochi chilome-tri da Siena. Durante la manifesta-zione è stata anche presentata lamostra degli oggetti e degli stru-menti legati alla presenza dei sardinei poderi della Toscana e in parti-colare del senese. allestita nei lo-cali del museo.

Ha aperto i lavori il sindaco diBuonconvento , Giorgio Ciacci,che ha sottolineato le caratteristi-che della presenza dei sardi in quelterritorio e il ruolo da loro svolto.I pastori sardi, ha detto, hanno sa-puto rivitalizzare i poderi abban-donati, affrontando sacrifici enor-mi. Ma quei pastori oggi godono diun vasto tessuto di amicizie, i lorofigli si sono sposati con giovani to-scani, tutti svolgono un importan-te ruolo per la comunità.

Il direttore del Museo, Gianfran-co Molteni, ha quindi sottolineatol’impegno che la struttura operati-va ha dovuto affrontare per nondeludere la fiducia e le attese. Mol-teni ha affermato quindi come lamostra ospitata nel museo di Buo-nconvento, lo riporti indietro di al-meno 20 anni, allorquando attra-verso l’amicizia con SalvatoreTolu, conobbe, è vero, la cucinadei sardi, ma anche la cultura dell’isola, le sue tradizioni, il caratteree le qualità dei suoi figli.

Ha quindi preso la parola Silve-stro Meloni, neo presidente delCircolo “Peppino Mereu”, che haringraziato innanzitutto il Presi-dente della Provincia di Siena, perla grande disponibilità dimostrataquando gli è stato proposto il pro-getto della ricerca che oggi vienepresentata, e il Museo della mezza-

dria senese per l’ allestimento del-la mostra ospitata nelle sue sale. Isardi nel Senese, ha aggiunto Me-loni, hanno determinato importan-ti modificazioni sociali e, addirit-tura, col loro lavoro hanno modifi-cato il paesaggio. Giunti silenzio-samente hanno compiuto grandipassi avanti e influito sull’econo-mia del territorio.

Ma quella generazione di sardigiunti dall’isola negli anni ’60 e’70, e che tanti risultati ha ottenu-to, è naturalmente destinata aestinguersi, per motivi anagrafici,per cui si pone il problema dellasuccessione generazionale nellaconduzione delle imprese.

Il Presidente della Provincia diSiena, Fabio Ceccherini, ha ricor-dato come nel 1999, quando venneeletto, egli non conoscesse a fondoil mondo dei sardi trapiantati nelSenese. Poi l’incontro con Silve-stro Meloni, ma anche con altri sar-di, primo fra tutti il prof. Benedet-to Meloni, che gli ha consentito dicominciare a conoscere meglio ecomprendere la storia dei sardi inToscana, e i percorsi della lorostraordinaria vicenda.

Occorre oggi però definire, ha ag-giunto Ceccherini, come dovrannorinnovarsi le imprese familiari,come dovrà essere costruito un nuo-vo modo di concepire l’impresa, at-traverso, ad esempio, la rivalutazio-ne di molti mestieri, o la riflessionesulla gerarchia dei lavori. Comesoddisfare cioè le aspirazioni di cia-scuno per un migliore riconosci-mento sociale e economico.

È quindi intervenuto Luigi Ber-linguer, ex Rettore dell’Universitàdi Siena, giunto in Toscana dall’isola nel 1968. Berlinguer ha ricor-dato la sua vicenda personale diquegli anni, del suo stretto rappor-to con i pastori sardi emigrati nelsenese.

Molti di loro, ha aggiunto Ber-linguer, si rivolgevano a lui per unsostegno nei rapporti con le pub-bliche amministrazioni e con gliistituti di credito. Su loro pesava ilvecchio pregiudizio che voleva

essi non lavorassero ma si limitas-sero a sfruttare i pascoli. Il pregiu-dizio di chi non sa quanto pesantesia fare il pastore. Dopo quei primidifficili anni dell’emigrazione nelsenese, ha aggiunto Berlinguer, èavvenuto il grande salto: quei pa-stori sono diventati anche coltiva-tori e la loro situazione è notevol-mente migliorata economicamentee umanamente. Questo salto è sta-to favorito dal fatto che le collinetoscane in quegli anni, a causa delcrollo della mezzadria precipitatain una gravissima crisi economica,si sono quasi totalmente spopolate.La conseguente caduta verticaledel prezzo delle terre ne ha consen-tito l’acquisto da parte dei pastorisardi. Essi le hanno messo a coltu-ra e rese nuovamente produttive,salvandole dal loro destino di mar-ginalizzazione. I pastori, prove-nienti soprattutto dal Orune e Au-stis, hanno iniziato a produrre illoro pecorino, che ha progressiva-mente conquistato il mercato. Inpiù l’attività dell’Associazione deipastori sardi, e la presenza tra i pa-stori sardi di alcune figure cari-smatiche, hanno spinto la moder-nizzazione nella gestione delle

aziende pastorali.Ma tanti altri ostacoli hanno do-

vuto superare i pastori giunti dall’isola. Quelli più gravi sono giunteperò dalla stagione dei sequestri dipersona, e dai tanti episodi di enor-me gravità che la hanno caratteriz-zata. La società toscana, che nonconosce “l’omicidio endemico”,ha reagito duramente, odiava i de-linquenti autori di gravissimi delit-ti, e non faceva troppe distinzioni.Gli stessi carabinieri facevano ir-ruzione di notte negli ovili e nelleabitazioni, anche laddove viveva-no oneste e pacifiche persone. Èstato molto duro superare quella si-tuazione. La società toscana ha sa-puto fortunatamente operare le op-portune distinzioni e la secondagenerazione dei pastori sardi ha sa-puto resistere alla tentazione di rin-chiudersi nella propria etnia.

Oggi, ha quindi osservato Ber-linguer, occorre affrontare la se-conda fase del rilancio dell’attivi-tà pastorale nelle colline del sene-se, attraverso la realizzazione an-che di altre attività connesse, nonultima quella dell’agriturismo, ca-paci di dare un reddito sufficientee quindi convincere i giovani a ri-manere nelle loro aziende. Berlin-guer ha concluso rivolgendo a Sil-vestro Meloni e a tutti i sardi delCircolo di Siena l’augurio di buonlavoro.

È quindi intervenuto il prof. Be-nedetto Meloni, sociologo e antro-pologo. Il fascino del caso studia-to, ha detto Meloni, viene dall’in-terazione realizzata da quei sarditra i loro modelli sociali e culturalie quelli delle terre d’arrivo. Ilgruppo degli emigrati, ha aggiuntoMeloni, abituato all’addensamentoresidenziale delle famiglie nei pa-esi, e alla mobilità degli uominidietro il bestiame, si disperde nel-le campagne toscane e si insedianei poderi mezzadrili, trasferendoi modelli sociali e culturali origina-ri, nonchè forme di produzionedella società di provenienza. Diconseguenza muta anche il paesag-gio delle colline toscane. I poderi

una volta occupati dai mezzadri ecaratterizzati dalla pluralità delleattività, vengono occupati dagli al-levatori di ovini, che introduconola monocoltura dell’allevamento.

L’arrivo dei pastori sardi, ha an-cora detto Meloni, è stato favoritoda una serie di opportunità: innan-zitutto la crisi del mercato fondia-rio, durata fino agli anni ’70, e de-terminata dall’abbandono dei po-deri da parte dei mezzadri, ma an-che dal ruolo svolto dai servizi, dalcredito, dalle organizzazioni di ca-tegoria e dalle cooperative di tra-sformazione.

Ma queste opportunità non ba-stano a comprendere perché suquelle colline siano giunti i pastorisardi, e non altri, e perché essi, enon altri, ad esempio gli stessimezzadri, abbiano saputo coglie-re le opportunità di mercato. Il loroinsediamento non è spiegabilecioè, se non si tiene conto delle ri-sorse del gruppo, e che si sono at-tivate al momento opportuno. Lereti sociali e familiari si sono tra-sformate in canali di comunicazio-ni efficaci sul mercato della terra,e l’insieme delle nozioni e delletecniche della cultura pastorale sisono sposate con le antiche tradi-zioni della Toscana. Ma soprattut-to ha pesato l’abitudine alla transu-manza, che può essere riassuntanella risposta di un pastore a chi glichiedeva come avesse potuto rag-giungere col suo gregge le collinedella Toscana, dopo aver attraver-sato il Tirreno ed essere sbarcato aTelamone. “Mi sono incammina-to” ha risposto.

Meloni, ha concluso esprimendol’augurio, innanzitutto a se stesso,di poter studiare oltre a quello del-la prima generazione, anche il suc-cesso della seconda generazione dipastori sardi in Toscana.

Dopo gli interventi della profes-soressa Giovanna Cerina, e deldott. Alessandro Abruzzese delconsiglio d'Amministrazione dei“Musei senesi” ha preso la parolail presidente della Fasi, ToninoMulas. È impegno costante dellaFederazione, ha detto Mulas, quel-lo di realizzare “ponti” ovunque cisia la presenza di Circoli di sardi.Ciascuno di essi ha caratteristicheproprie: in Toscana la presenzasarda è fatta di pastori e intellettua-li. Da sempre in questa regionesono giunti tanti docenti e studentisardi. Occorre, ha concluso Mulas,che ai giovani che si trasferisconoin Toscana venga offerta comun-que anche l’opportunità di rientra-re nell’isola. E’ importante che igiovani possano uscire dalla Sar-degna per acquisire nuove espe-rienze, ma è importantissimo chepossano poi rientrare e mettere afrutto nell’isola le capacità e leesperienze acquisite.

Durante l’incontro per la pre-sentazione dei risultati dell’inda-gine e l’inaugurazione della mo-stra allestita nel museo della mez-zadria, si sono esibiti i tenores“San Gavino” di Oniferi che han-no anche partecipato alla gara po-etica estemporanea tra CelestinoMureddu, Salvatore Ladu e Giu-seppe Porcu, che si è svolta a con-clusione della serata nella Casadel popolo di Buonconvento.

Questa la necessariamente bre-ve cronaca della giornata di Sie-na. Ma è nostro intendimento ri-tornare presto sull’argomento,sia per approfondire taluni aspet-ti della fondamentale indaginevoluta dal Circolo “Peppino Me-reu”, sia per ricostruire i momen-ti più significativi della vita diquesto Circolo, così strettamentelegata alle vicende di quei pasto-ri-pionieri, che hanno saputo co-struire il loro futuro con impegnoe singolare intraprendenza.

Speciale Emigrazione18 � Aprile 2004

Sardegna e Hawaiiun gemellaggiotra isole sorelle

CINEMA

Una manifestazione culturale organizzata a Maui da un �emigrato� particolareper conoscere la storia la cultura ma anche le bellezze delle coste sarde.

A confronto �hula dance� e �ballu tundu�

Il film “Arcipelaghi”presentato a Toronto

e a Salt Lake City

CULTURA

Il film ARCIPELAGHI del re-gista sardo Giovanni Colum-bu, già acclamato al festival di

Copenhagen e premiato da NanniMoretti al Sacher Festival comela migliore opera prima del 2003,è sbarcato per la prima volta inNordamerica.

Grazie ad un�iniziativa con-giunta che porta la firma del co-ordinatore del Centro ServiziSardegna di Toronto, AlbertoMario Delogu, del Salt LakeCommunity College, dell�IstitutoItaliano di Cultura di Toronto edell�Italian Cultural Center ofUtah, il film Arcipelaghi è stato

proiettato in prima assoluta nor-damericana al National Film Bo-ard di Toronto il 20 marzo scor-so, ed in prima statunitense alSLCC International Film Festi-val due giorni dopo.

Eccellente la risposta del pub-blico e degli addetti ai lavori inentrambe le città.

Toronto è il secondo polo mon-diale di produzione cinematogra-fica nonché sede del secondo fe-stival cinematografico al mondo,mentre Salt Lake City è sede delSundance Film Festival di RobertRedford.

Il capolavoro d�esordio di Gio-

vanni Columbu, tratto dall�omo-nimo romanzo di Maria Giacob-be, è interamente girato con atto-ri non professionisti ed in linguasarda.

In occasione della prima nor-damericana il cineasta nuorese èstato inoltre protagonista di unaserie di incontri e dibattiti orga-nizzati dalle comunità sarde del-l�Ontario e dello Utah sui temidella giustizia e dell�evoluzionein atto nella società sarda. Il filmdi Columbu parteciperà al presti-gioso Italian Film Festival in pro-gramma a Toronto e a New Yorknel giugno prossimo.

Il paragone tra il mare dellaSardegna e quello mitico del-le isole dell�Oceano Pacifico,

è stato fatto molte volte. Ma soloun �matto� come Pietro Porcella,cagliaritano doc che vive nelleHawai poteva pensare a un festi-val di gemellaggio tra le due iso-le Maui e Sardegna.

Pietro Porcella � tra le altrecose � è un giornalista che in pas-sato ha collaborato (come tantialtri) a �Il Messaggero sardo�.Ma è anche un organizzatore dieventi, sopratutto sportivi (inSardegna tra il 1990 ed il 2002 neha allestito 37).

Per il suo primo evento, comeorganizzatore, a Maui, dove risie-de dal 2000 e dove insegna, comesupplente, per il Department ofEducation (dopo due esami inte-grativi ha preso l�abilitazione perinsegnare tutte le materie, dalleelementari al Liceo), Pietro Por-cella ha pensato a qualcosa di di-verso e di più impegnativo.

�Non volevo esordire a Mauicon un evento sportivo, perchè� ha raccontato Porcella �avrebbe potuto pestare i piedi aqualcuno dei personaggi �loca-li�. Avevo pensato invece difare un gemellaggio artistico-culturale tra le due isole piùbelle al mondo. Maui, infatti,da 11 anni, viene costantemen-te votata dai lettori di Conde�Nast Traveller, come l�isolamigliore al mondo. È grande unquarto della Sardegna. È un pic-colo paradiso terrestre e marinoche vive di turismo, con l� 80%dei posti letto negli alberghi dilusso, occupati tutto l�anno. Ioche sono sardo puro e crudo, ri-mango però convinto che è laSardegna l�isola più bella delmondo�.

Dall�amore per Maui e per laSardegna è nato il progetto�Maui-Sardinia Sister IslandsFestival� che si è svolto il 26Marzo al �Pàia Communitycenter�. Una serata ricca dicontenuti durata 5 ore.

L�idea era in elaborazionedallo scorso ottobre. Porcellane aveva parlato col sindaco diMaui, Alan Arakawa, che ave-va garantito il suo appoggio.�Per entrare nelle grazie degliamministratori locali � ha spie-gato Porcella � dovevo farel�evento con una Associazione�non profit�. Ho pensato dicoinvolgere l�Italian-AmericanClub di Maui, una sorta di Ro-tary Club, che ha subito sposa-to la mia iniziativa. Al primoincontro gli ho fatto digerire�La storia della Sardegna� ininglese di Francesco CesareCasula. Sarebbe stata una dellebasi dell�evento�.Per il logo ha scelto le mappe diSardegna e Maui sovrappostecon i loro due fiori simbolo allato: la plumeria hawaiiana e lapeonia sarda.

Il festival ha proposto una se-rie di show sul palco e sul gran-de schermo con una mostra re-trospettiva sardo-hawaiiana.

In una sala stracolma di per-sone di tutte le età, è stato il sin-daco Arakawa ad aprire uffi-cialmente la manifestazione,nel corso della quale Porcellagli ha consegnato un gagliardet-to inviatogli da Davide Galan-tuomo, sindaco di Quartu S.Elena (ultimo Comune di resi-denza in Sardegna di Porcellaprima di partire per Maui).

Poi ha preso il testimone l�ar-tista Piero Resta che ha lettouna poesia, �I came from anIsland�, che esprime la sua gra-titudine alla Sardegna, dove erastato invitato nel �90 alla edi-

lele (chitarrina hawaiiana).Il clou della serata è stato il

filmato del �Chia Classic2000�, il primo evento al mon-do che combinasse surf, wind-surf e kitesurf, ovvero i tresport che hanno Maui come ca-pitale mondiale.

�Inutile dire che la bellezzadella nostra spiaggia di Chia,proiettata a due passi dal �tem-pio� delle onde di Hookipa � hariferito Porcella � ha suscitatocommenti estasiati sia tra i �lo-cals� hawaiiani, che tra italianie mezzo italiani che vivono nel-l�isola, che tra i numerosi atletiinternazionali presenti�. Le im-magini sono state commentatedagli ultimi due vincitori delChia Classic 2001 e 2002, JacePanebianco e Francisco Porcel-la entrambi ora residenti aMaui.

Anche la mostra ha riscossamolto successo. Seguendo unpercorso itinerante si passavadalla storia della Sardegna (dal6.000 a.c. ai giorni nostri) aquella di Cagliari (di AntonioRomagnino). Quindi una seriedi poster e fotografie sulla Sar-degna attuale (particolarmenteapprezzato quello sull�arte culi-naria).

A seguire un rarissimo docu-mento del 1863, recuperato da-gli archivi dello Stato delleHawaii, il �Marine Treaty� untrattato di navigazione tra il ReVittorio Emanuele II re d�Italiae King Kamehameha IV, terzul-timo Re del Regno delle Hawa-ii, prima che gli Stati Uniti leinglobassero quale 50° Statodegli USA nel 1957.

Passando nella parte hawaiia-na si partiva dall�Ahupuàa, unaricerca su come vivevano glihawaiiani 4-500 anni fa e comedividevano la terra con strisceche andavano dalla montagna almare per meglio sfruttare tuttele risorse naturali.

Quindi una mostra fotografi-ca su come era Pàia agli inizidel 1900 e un lavoro fatto daglialunni della scuola elementaredi Haiku con le piastrelle colo-rate raffiguranti tutte le specieendemiche di piante e animaliin Hawaii.

�l messaggio dell�evento � hasottolineato Porcella � è quellodi far crescere sani i nostri bam-bini nel rispetto dell�ambiente edelle tradizioni. La serata nonpoteva non finire che con unagrande �malloreddata� per qua-si 200 ospiti.

I malloreddus, giunti da NewYork, sono stati fatti al sugo dipomodori freschi da mio figlioNiccolò (16 anni campione dikitesurf) con la licenza di ag-giungere anzichè la carne �allacampidanese� , tre tipi di pepe-roni e spezie locali. L�olio peròera quello ottenuto dalle nostreolive a Capitana, Comune diQuartu e conservato sapiente-mente dalla mia ultima visita�.

Pietro Porcella ha un altroprogetto, o forse solo un sogno.�Siccome sognare non costaniente, quando a fine maggiotornerò in Sardegna per votare e(speriamo) per vedere il Caglia-ri tornare in serie A � ha sritto �farò di nuovo il girotondo dainostri politici, per vedere se miriesce di organizzare l�altrametà del festival: portare inSardegna artisti e musicistihawaiiani, in un confronto dalvivo con i nostri personaggi. Velo immaginate? Hula dance eballu tundu, Willie Nelson eElena Ledda. Hawaiian chants eTenores de Bitti. Aloha e a sibiri�.

zione di �Fare arte in Sardegna�nel corso della quale ha scolpi-to un�opera in granito che sitrova in qualche piazza del

Nuorese.È seguita la proiezione di un

filmato girato nella scuola Me-dia Lokelani (dove attualmente

insegna Porcella) che mettevain evidenza come vengono inse-gnati i passi della tipica �huladance� e le note basi dell�uke-

Speciale EmigrazioneAprile 2004 � 19

Donne italiane in Svizzeraun ruolo da protagonistenon sempre riconosciuto

CULTURA

Uno studio sulla presenza femminile e sul contributo dato alla crescitadella Confederazione elvetica.

L'8 marzo potrebbe essere un'occasione per ricordarsene e non perderela memoria della �prima generazione� di emigrate

Assegnato ex aequo il premio“Donna al Traguardo” 2004

La voglia di resistere e go-dere del buono della vitadopo un’infanzia di mal-

trattamenti e il coraggio di con-durre una vita normale nonostan-te la disabilità descrivono in bre-ve le vite di Emilia Tola e MariaTiopia , le donne che si sono ag-giudicate, ex aequo, il Premio perla “Donna al Traguardo dell’An-no”.

Il concorso, promosso per ilterzo anno consecutivo dall’As-sociazione ”Donne al Traguar-do” si è concluso in un albergo diCagliari con le premiazioni e lalettura delle storie vincitrici. Adaccompagnare i racconti, al postodell’arpa degli anni passati, c’erala ‘viuhela’ del chitarrista MarioMurgia che ha aggiunto pathosad una serata di per sé piena dicommozione.

Dopo il saluto del sindaco,Emilio Floris, la presidente delsodalizio, Silvana Migoni, ha ri-badito il senso del concorso: unmodo per rendere giustizia al-l’eroismo quotidiano di tante

donne che meritano di essereesaltate.

La giuria - La giuria del pre-mio era composta da Silvana Mi-goni, Maria Sias, Giusy Carfa-gno, Ada Lai, Evandrina D’On-za, Isa Vanzetti e Oriana Putzolu- ha anche premiato, a pari meri-to, altre due autrici per la sezione‘Raccontiamo le donne’.

Il premio dedicato agli autori eautrici è stato vinto da MariaChiara Pillolla (“Quello che ledonne riescono a fare”) che haraccontato le condizioni di mise-ria in cui vivevano le donne delsuo paese, ma anche la fantasiacon cui riuscivano a barcamenar-si tra le privazioni, e da Innocen-za Fiorentini (“Lo sposo d’Ame-rica”) che ha parlato di una vitadi coppia vissuta nella lontanan-za. Ida Patta ha vinto il premiodestinato al miglior racconto inlingua sarda (“Su carrasegare deCrobeddedda”), storia di amici-zia e solidarietà fra donne, e Gra-ciela Graciela Alejandra D’AquiDe Puppo, di Buenos Aires, fi-

glia di emigrati, con i suoi ‘Lin-guaggi dell’amore’ ha vinto ilpremio speciale per il raccontoarrivato dal Paese più lontano.Infine, come “Donne al Traguar-do in divenire”, sono state pre-miate due ragazze (Chiara Ga-gliardi e Eleonora Serci) assiemealle rispettive madri (CristinaSerci e Annalisa Porru) che han-no voluto raccontarle.

L’impegno dell’Associazionea sostenere la casa delle bambinedel Nicaragua costituisce il pre-mio per Zelinda Roccia, la mis-sionaria laica che ha deciso didedicare la propria vita ai bambi-ni abbandonati o a rischio di quelPaese. La sua storia è stata pub-blicata nell’edizione 2004 del li-bro ‘Storie di ordinaria resisten-za femminile assieme a tutte lealtre in concorso e fuori concor-so di quest’anno.

Anche stavolta “Donna al Tra-guardo dell’Anno” ha visto lapartecipazione di tante donne euomini residenti in Sardegna, inItalia e all’Estero.

Della storia dell’immigra-zione italiana in Svizzeramolto è stato detto e scrit-

to, ma molto di più resta ancora damettere in luce. Resta da scriveresoprattutto la storia del contributodelle donne alla crescita di questoPaese e alla riuscita dei loro mari-ti, figli e compagni, un contributoche rischia di rimanere per lo piùsconosciuto, man mano che ci siallontana dall’epoca della cosid-detta “prima generazione”, quelladegli anni ’50, ’60 e ’70 del seco-lo scorso.

I progressi degli immigrati interra straniera sono sempre lenti.I riconoscimenti, quando arriva-no, giungono spesso troppo tardiper chi li ha meritati. A benefi-ciarne saranno soprattutto altriche finiranno per considerare leposizioni conquistate diritti ac-quisiti e normali. Della fatica,delle umiliazioni subite, dei sa-crifici patiti, delle lotte, del sudo-re e persino del sangue versati,della estenuante attesa di esserefinalmente compresi, accettati,rispettati, riconosciuti (quasi)uguali svanisce ben presto il ri-cordo. Un velo di romanticismofinirà per stravolgere la dura re-altà in racconti d’altri tempi. Pri-ma che ciò accada bisognerebbefissare il ricordo, con immagini,scritti e testimonianze capaci diraccontare la realtà, tutta la real-tà vissuta, individualmente e co-ralmente.

La seconda e la terza genera-zione sono generazioni fortunate,ma non dovrebbero dimenticareche il capitale ricevuto è statosudato duramente. Certo, diversecomponenti, non da ultimo la so-lidarietà, la simpatia, la stima e ilsenso del giusto di gran parte delpopolo svizzero hanno contribu-ito a realizzarlo, ma è prima ditutto un capitale pagato a caroprezzo.

Ebbene, quando si ricordano icreatori di questo capitale si par-la generalmente degli immigratidella prima generazione e l’im-maginario collettivo rivede so-prattutto uomini, generalmentegiovani e forti, dediti ai lavoripiù faticosi e sporchi, talvoltaanche molto pericolosi, negliscavi, nei cantieri, nelle fabbri-che.

Raramente viene messo in luceil ruolo determinante delle donneimmigrate. E in effetti si pensa adesse soprattutto come accompa-gnatrici, al seguito e all’ombradegli uomini protagonisti dellagrande storia dell’immigrazioneitaliana. Immagini stereotipe tra-mandate anche dall’iconograficapiù diffusa della prima genera-zione, che non agevola il ricono-scimento che le donne meritanocome protagoniste a pieno titolodella grande costruzione dell’in-tegrazione dei popoli, svolgendoevidentemente ruoli spesso diffe-renti da quelli degli uomini, manon meno importanti e determi-nanti.

Donne protagonisteÈ vero, sempre più si parla e siscrive delle donne emigrate, anzialcune di esse cominciano a scri-vere e raccontare in prima perso-na le loro biografie spesso tortuo-se e il loro apporto alla riuscitadei loro mariti e compagni e so-prattutto dei loro figli, ma tuttosommato è quasi niente rispetto aquanto meritano. C’è un’atte-nuante a questa lontananza daiprimi piani, ma non può essereuna giustificazione, ed è che ledonne spesso svolgono il lororuolo nell’ombra, nel lavoro quo-tidiano, all’interno della fami-glia, come punti di riferimento

solide e affidabili, come educa-trici e guide sicure, consigliere eispiratrici. Eppure è un’esperien-za comune: senza il lavoro, l’at-tenzione, la cura, l’impegno, ilsostegno, la sensibilità e l’intelli-genza delle donne siano esse ma-dri, mogli o compagne, che nesarebbe stato dei figli che oggihanno un mestiere, frequentanouna scuola superiore, esercitanouna professione qualificata? Chene sarebbe stato di tanti maritiche, totalmente sgravati deglioneri casalinghi e familiari han-no potuto dedicarsi a tempo pie-no a svolgere bene il loro lavoro,a preparare con cura un’attivitàpropria, a perfezionarsi nellaprofessione per avanzare di car-riera e via discorrendo? È chi puòsottovalutare l’apporto di intui-zioni, suggerimenti e critiche diuna donna nella confezione di undiscorso, nella preparazione diun colloquio o nella realizzazio-ne di un progetto, anche se nonfigurerà mai come coautrice o as-sociata? Senza dimenticare chein emigrazione ci sono state e cisono donne protagoniste in primopiano e di primo piano, anche seil maschilismo ancora imperantenella nostra collettività non con-cede ancora molto spazio alledonne.

L’8 marzo potrebbe essereun’occasione per ricordarcelo,soprattutto perché lo meritano.

Non meritano invece che adesempio nelle liste per il prossi-mo rinnovo del Comites abbianoavuto così poco spazio: meno del20% di donne candidate. Su 17Comites da eleggere, solo 7 supe-rano questa media: Bienne(38,5%), Basilea (37,5%), LaChaux-de-Fonds (33,3%), Neu-châtel (31,3%), Zurigo (25,0%),Ginevra (24,0%) e Lugano(20,5). Se può servire come con-fronto, si può ricordare che alleelezioni per il Consiglio naziona-le svizzero con il sistema propor-zionale le donne rappresentavanoil 35% dei candidati.

Eppure le donne italiane sonoaltrettanto preparate e “brave”degli uomini, certamente nonmeno impegnate e capaci. So-prattutto negli ultimi vent’anni,hanno fatto grandi progressi intutti i campi, anche se la stradaverso la parità è ancora lunga.Oggi quasi la metà delle donneitaliane tra i 20 e i 40 anni ha ter-minato con successo una forma-zione postobbligatoria (un ap-prendistato, un liceo o una for-mazione simile), e l’8% ha con-cluso una formazione universita-ria. Le proporzioni per gli uomi-

ni sono rispettivamente di pocomeno del 49% e poco più del13% per cento. Se si osserva lasituazione anche solo del 1970non si può non riconoscere ilgrande balzo in avanti compiutodalle donne italiane. Allora infat-ti meno dell’11 per cento avevauna formazione postobbligatoriadi secondo grado e solo l’1,4 percento aveva terminato uno studiouniversitario. Dunque ormai ledonne italiane hanno quasi rag-giunto il livello di formazione deiconnazionali maschi.

Le donne emigrate svolgonotradizionalmente lavori differen-ti da quelli degli uomini e, pur-troppo, si tratta spesso di lavorimeno qualificati e meno retribu-iti, anche se la tendenza va versouna maggiore omogeneizzazionedel mercato del lavoro. Se ilmondo lavorativo degli italianiresta prevalentemente quello del-l’edilizia e dell’attività industria-le e artigianale, anche per le don-ne italiane non è molto cambiatoed è concentrato soprattutto nelsettore dei servizi, caratterizzatoda una maggiore precarietà.

Discriminazione e lavoroUna delle principali differenzeancora esistenti tra italiani e ita-liane è il grado d’occupazione.

Quasi la totalità degli uomini chelavorano hanno infatti un’occu-pazione a tempo pieno, mentre èil caso di meno della metà delledonne. Le donne, anche quelleche lavorano a tempo pieno infabbrica o nei servizi, dedicanoinvece molto più tempo degli uo-mini ai lavori domestici e allacura dei bambini e degli anziani.Ben nove donne su dieci che vi-vono in coppia e con figli in etàscolastica o prescolastica svolgo-no da sole la maggior parte dei la-vori domestici e di assistenza fa-miliare, dedicandovi in mediapiù di 50 ore alla settimana. La ri-partizione dei ruoli nella fami-glia italiana è ancora tutta a svan-taggio delle donne. Questo spie-ga il relativamente basso tasso diattività professionale delle donneitaliane (56,4%), “costrette” piùdelle donne svizzere (tasso di at-tività: 58,2%) ad essere ufficial-mente “non attive” in quanto ca-salinghe e dedite alla cura dei fi-gli “a tempo pieno”.

Le donne sono più generosedegli uomini in termini di tempodedicato al volontariato. Gli uo-mini dedicano molto più tempodelle donne alle associazionisportive, culturali, politiche e ri-vestono molto più frequentemen-te degli uomini cariche onorifi-che. E lo si vede. Basta parteci-pare a qualche assemblea dellenostre tante associazioni. Ledonne si dedicano maggiormentedegli uomini alle attività socio-assistenziale e al cosiddetto “vo-lontariato informale” (aiuto aivicini, sorveglianza dei figli al-trui, ecc.).

Il traguardo dell’uguaglianzadelle donne nei confronti degliuomini, se è ancora lontano per ledonne in generale, lo è ancor dipiù per le donne in emigrazione,e le donne italiane non fanno ec-cezione, nonostante abbiano fat-to negli ultimi trent’anni grandipassi avanti. Sussistono infattiancora differenze rispetto alledonne svizzere ma anche rispettoagli uomini italiani a livello diformazione, soprattutto di gradouniversitario, nell’ambito delperfezionamento professionale,nella posizione professionale,nella retribuzione. Sono in effet-ti pochissime le donne italianeche esercitano un’occupazioneindipendente (meno di un terzodegli uomini) e quelle che appar-tengono ai quadri dirigenti diaziende (appena un quarto deiconnazionali maschi). Questa si-tuazione si spiega evidentementecon la differente e inferiore for-mazione di livello superiore del-le donne italiane (a prescindereda eventuali pregiudizi che sa-rebbero pressoché identici perdonne italiane e svizzere).

In conclusione, si potrebbedire, che le differenze tra uominie donne e tra italiani e italianesono evidenti, ma la capacità del-le donne italiane di avvicinare leposizioni è enorme, come hannodimostrato negli ultimi decennidel secolo scorso.

A me non resta che incorag-giare le donne a continuare sul-la strada intrapresa della diffici-le conquista e avvertire gli uo-mini che non giova nemmeno aloro frapporre inutili ostacoli,che verranno comunque supera-ti.

Anche perché, a quanto sem-bra, le donne sono più longevedegli uomini. Nel 2000 si conta-vano ben 2283 donne ultraottan-tenni contro appena 1452 uomi-ni, nonostante gli uomini fosserocomplessivamente più numerosidi oltre 50’000 persone.

Giovanni Longu

Paesi di Sardegna20 � Aprile 2004

Una comunitàsviluppatasi attorno

a uno stazzo

di Franco Fresi

PADRU

In mezzo ai laghialle falde

del Gennargentu

di Salvatore Tola

TETI

Un grosso borgo che sorge in una zona ricca di sorgenti.Le feste di Sant'Elia a sa Serra e del patrono San Michele Arcangelo

Partendo da Olbia, prose-guendo per una decina dichilometri verso Lòiri e at-

traversandolo, si arriva a Padru(m 171, ab.2105). Il grosso borgoagricolo si stende in una vastaconca ricca di sorgenti, di verdiquadrati di orti e floridi vigneti.La scena che si presenta al visita-tore è di quelle che confortano lavista e dispongono l�animo a se-renità.

Frazione di Buddusò fino al2000, anno in cui diventò comu-ne autonomo, Padru appartenevanel Medioevo al ducato di MonteAcuto. Alla periferia del paese c�èl�antica chiesa parrocchiale di SanMichele Arcangelo in stile rusti-co. Abbondanti la ricettività e ipunti di ristoro. Fra questi, i risto-ranti-bar La Foresteria, AnticaFerocia e agriturismi-bed and bre-

akfast come Casteddu, FratelliMuzzu, Sa Serra e altri. Speciali-tà del luogo il delizioso vino Ale-atico, purtroppo di produzione in-sufficiente a garantire la richiestadei �forestieri� e dei locali.

Da tenere a mente due manife-stazioni religiose di una certa im-portanza: la festa di Sant�Elia, aSa Serra, che si celebra la terzadomenica di maggio; e quella pa-dronale di San Michele Arcange-lo che cade in settembre. Perquelle occasioni il paese si tra-sforma riacquistando la festosaallegria comunitaria che caratte-rizzava gli abitanti dello stazzo,dal quale il piccolo borgo di Pa-dru si differenziava di poco.

Tipici insediamenti del vastoterritorio lungo la provincialeche corre verso la SS 389 sono lefrazioni dai nomi caratteristici:

Biasì, Budò, Graniatogghju, Ca-steddu, Ludurru, Sa Serra, Sozza,Cuzzola, Pedrabianca, Sos Run-cos. Un territorio riccamenteumanizzato, con gente di sanipropositi e carattere allegro.

Un piccolo borgo, Padru, conle sue leggende che i giovani nonricordano più, ma che i vecchi tiraccontano volentieri, con l�ariaassorta delle grandi occasioni.Bastano due: quella di L�omu dilu riu, l�uomo del fiume, e di Lu-chia Rajosa, Lucia Radiosa.

L�uomo del fiume era un car-rulanti, uomo che guida il carro abuoi. Se era innamorato del fiumeSu Lernu che scorre vicino al pae-se, perché in una terra dove l�acquanon è mai abbastanza, chi non levuol bene non riuscirà mai a volerbene a nessuno. Un giorno l�uomodel fiume veniva giù con il suo car-

ro dalle pendici di Monte Nieddu,alto sul paese, andando verso il vil-laggio di Cuzzola. Era inverno e leombre della sera incombevano sul-la strada in discesa. I buoi ebberopaura, corsero giù verso la valletrascinando nel fiume carro e car-rulanti. L�uomo, anche se provet-to nuotatore, non riuscì a liberarsidalle funi che lo strinsero come inuna morsa e morì annegato. Nonc�era nessuno per aiutarlo né perpiangerne la fine. Solo le pietrenere di Monte Nieddu, rotolandodalla vetta lungo i versanti delmonte impallidirono dalla pena ediventarono tutte bianche. E lazona, intorno, si chiamò dal giornoSa Pedra Bianca.

Luchia Rajosa era una fata de-gna del suo nome. Era caduta dalcielo per dare una mano agli uo-mini proprio dove ora sorge

l�abitato di Padru. Appena atter-rata si sentì appesantita e dolo-rante forse perché invece di esse-re accolta da un giardino di fioridi campo era andata a finire suuna roccia. Per paura di esserevista in quello stato, scappò viasenza meta andando a finire vici-no a dove ora sorge Alà dei Sar-di. Non riuscì a procedere oltre erimase lì, in piedi. Piano pianodiventò tutta di pietra. E c�è an-cora. La chiamano Sa Perda deLuchia Raiosa, la pietra di LuciaRadiosa. Qualcuno dice di averlavista anche nel posto dove cadde,in una breve piazza al centro del-l�abitato. E che risplende più del-la luna, quando la luna piena sialza dal mare di levante. Maquando tramonta la porta via consé e nella piccola piazza non nerimane traccia.

Lungo il corso del Taloro. Il paese sorge a 714 metri d'altezza. In un museoarcheologico raccolti i reperti trovati nei villaggi nuragici di S'Urbale e Abini

Se ci si dirige verso Teti, ilpiccolo paese alle faldenord occidentali del Gen-

nargentu, passando per Ovodda,per Gavoi o per Olzai, ci si trove-rà inaspettatamente al centro diun ameno paesaggio lacustre: lastrada costeggia infatti il Cucchi-nadorza, uno dei tre laghi chesono stati ricavati (a monte c�è ilGusana, il maggiore, a valle ilBenzone, il più piccolo) lungo ilcorso del Taloro, affluente di si-nistra del Tirso. Lo specchiod�acqua, circondato dai pendiiverdeggianti delle colline, offreun colpo d�occhio molto grade-vole; chissà che col tempo nonpossano sorgere anche qui, comesul Gusana, alberghi ed altre ini-ziative per i turisti.

Percorrendo alcuni chilometriin salita si arriva al paese, che sitrova a 714 m di altitudine. Qual-che centinaio di metri prima sor-ge la chiesa la chiesa campestredi San Sebastiano, dove si cele-bra la festa più importante, l�ulti-ma domenica di agosto. Nel cor-so di recenti scavi si è accertatoche è stata in origine a croce greca,quindi a croce latina, per assumereinfine la forma attuale, ad aula uni-ca con abside quadrata e numerosicontrafforti. Lungo il perimetrosono state rinvenute tracce di unatomba di una certa importanza e diuna capanna medioevale nonchéun inquietante teschio trafitto daun lungo chiodo.

Il luogo di maggiore interessenel paese è il Museo archeologi-co, nel quale è raccolta parte deireperti (gli altri sono al Museoarcheologico di Cagliari) chesono stati rinvenuti nei villagginuragici di S�Urbale e Abini. Sitratta di oggetti d�uso quotidiano,

specie di terracotta, e soprattuttodi bronzetti, tra i quali colpisco-no quelli raffiguranti guerrieri esacerdoti che, forse a esprimerele loro particolari virtù, hannodoppie braccia, doppi occhi edoppie armi. La ricostruzione diuna capanna mostra poi la parti-colarità delle tecniche costruttivedel tempo, che prevedevanol�impiego dell�argilla e soprattut-to del sughero, apprezzato sin daallora come isolante.

Nel corso di un�escursione nelterritorio si può arrivare sino aidue villaggi. Quello di Abini, unaquindicina di chilometri a nordovest del paese, fu scoperto nel1865 e, nel corso di una serie discavi, si è rivelato «uno dei piùgrandi centri religiosi � ha scrit-to l�archeologa Maria AusiliaFadda � richiamante le popola-zioni di una vasto territorio edove lavoravano numerosi arti-giani, abili nell�arte fusoria». Èqui che sono venuti alla luce

bronzetti in grande numero.Quello di S�Urbale, che sorge

lungo la strada per Austis, fumesso in luce negli anni Trentadel Novecento e, scavato di re-cente, ha restituito una cinquanti-na di capanne con le testimonian-ze della vita di un piccolo gruppodi famiglie.

Nel corso di queste escursionisi potrà verificare come il territo-rio, quasi tutto di alta collina, sipresta all�allevamento, e questa èinfatti la risorsa più consistentedi Teti: il patrimonio zootecnicoè costituito da quasi 8000 pecore,un migliaio di suini e qualche de-cina di bovini.

Vittorio Angius, l�instancabileesploratore dell�isola che si oc-cupò di Teti a metà dell�Ottocen-to, osservava che la campagnaavrebbe potuto dare da vivere auna popolazione dieci volte quel-la del tempo, che era di 400 abi-tanti, se si fosse ridotta a colturauna parte maggiore del territorioe i prodotti avessero avuto sboc-co attraverso collegamenti cheallora mancavano.

Oggi le comunicazioni sonofacili: oltre ad alcune strade dipenetrazione agraria ce ne sonoche si dirigono verso Olzai, Au-stis, Sorgono e Tiana; ma l�eco-nomia è rimasta legata a un tipodi allevamento basato sullo sfrut-tamento estensivo delle superficie la popolazione, per quanto siacresciuta, non si è mai neppureavvicinata alle previsioni del-l�Angius: all�unità d�Italia eraancora ferma a 445 abitanti, e lacrescita che è seguita ha toccatola punta massima nel 1961, con1057 abitanti; che nel 1971 eranogià scesi a 807; al censimentodell�anno scorso erano 812.

Parliano della SardegnaAprile 2004 � 21

Carbonia in chiaroscuroin un libro di immaginila città nata come un Eldoradodi Giovanni Mameli

Progettata e edificata dal regime fascista venne inaugurata nel 1938 persfruttare i giacimenti carboniferi. Anche dopo la guerra per molti annirappresentò con Iglesias un importante centro minerario

Freschi di stampa

Anche dopo la caduta delfascismo è stato un centroall’avanguardia per diver-

si anni. Assieme a Iglesias, rap-presentava il cuore pulsante delSulcis, la cui economia era fon-data sullo sfruttamento delle mi-niere. Poi è arrivato un lento de-clino, dovuto principalmente al-l’esaurimento dell’attività estrat-tiva, iniziata a partire da epocheremote (per averne un’idea bastavisitare le molte sale del museoche si trova all’interno dell’Isti-tuto minerario di Iglesias).

Carbonia fu progettata a tavoli-no dal regime fascista e venneinaugurata nel 1938 da Mussoli-ni. Era la più importante delle trecittà sarde fondate in quegli anni(le altre due erano Mussolinia,poi diventata Arborea, e Fertilia).Oltre ai Sardi nati in quelle zone,ospitò più di duemila lavoratoricontinentali provenienti da quat-

tordici diverse regioni e da cin-quantotto province. Insommanacque come una città aperta ericca di stimoli. Non a caso la suaeconomia si fondava su un’indu-stria come quella mineraria e sulcommercio.

Queste e altre vicende sonoraccontate in un elegante librodal titolo Carbonia in chiaroscu-ro (Envisual Editrice, pagine290, Euro 49) con una densa pre-fazione di Paola Atzeni. Allabase di quest’opera imponente,ricca di foto stampate su carta pa-tinata, c’è il contributo di diversioperatori culturali. Ma il punto dipartenza è una mostra di immagi-ni in bianco e nero fatta a Carbo-nia allo scopo di documentare lastoria della città attraverso mo-menti della vita comunitaria fis-sati dagli obiettivi di fotografilocali.

Solo in un secondo momento si

è deciso di raccogliere questoprezioso materiale in un volume.Per inquadrare le immagini inquestione si è dato l’incarico auna docente dell’Università diCagliari, Paola Atzeni, che inprecedenza aveva condotto ricer-che di prima mano sul lavoro e lacultura nelle zone minerarie del-l’isola. Più che un’introduzione,quello da lei scritto è un saggioche fa luce sulla storia di Carbo-nia dalle sue origini ai giorni no-stri.

La scansione delle immaginifissa i momenti chiave della vitacittadina. Infatti sono state rag-gruppate nel libro sotto le se-guenti voci: il lavoro in miniera,la costruzione della città, le atti-vità delle donne, le abitazioni, iluoghi d’incontro, le feste e i ritidell’anno, la religione e la vitapolitica. Non mancano immaginiche documentano lo sport (e in

particolare il calcio, rappresenta-to da una squadra gloriosa, neglianni Quaranta e Cinquanta, comela Carbosarda).

In riferimento a questo com-plesso di eventi Paola Atzeni os-serva: «Carbonia è unica, non so-miglia a nessun’altra città. Car-bonia è una città in chiaroscuro,non si sa ancora di quale specie è:se è fra quelle che, attraverso glianni e le mutazioni, continuano adare la loro forma ai desideri o seè fra quelle in cui i desideri nesono cancellati... Oppure, sem-plicemente, se la città, come i so-gni, è fatta di desideri e di pau-re.”

Tutto questo traspare nelle cen-tinaia di foto scattate da fotogra-fi dilettanti o professionisti; cheritraggono gruppi o singoli indi-vidui, nelle quali spiccano perso-ne comuni o personaggi famosi(come Emilio Lussu, Renzo La-

coni, Efisio Corrias e altri). Ilgusto per la documentazione siintreccia a un amarcord di sapo-re felliniano sul come eravamonegli anni che ci siamo lasciatialle spalle.

Facce, abiti, mode sembranolontane mille miglia dall’attualerappresentazione di Carbonia,sintonizzata sulla lunghezzad’onda del nuovo millennio, cheha portato benessere e insicurez-ze sul futuro delle giovani gene-razioni.

Carbonia in chiaroscuro hacome sottotitolo quello di “me-morie quotidiane”.

Per dire che il recupero del pas-sato ha senso solo se avviene at-traverso una rievocazione coraledella storia grande e piccola. Piùche le persone potenti quelle co-muni sono le vere protagonistedelle sue immagini e delle suestorie.

La storia di un paese, la sua gen-te, le sue abitudini, i suoi dram-mi, le sue passioni e le sue gioiesi possono raccontare in tantimodi. Quello scelto dall’associa-zione culturale “Siniscola 90” ècertamente il più diretto e affa-scinante, ma anche il ma anche ilpiù impegnativo e difficile. In unvolume di grande formato e spes-sore intitolato “Gente e luoghi diSiniscola” sono state raccolte ol-tre mille immagini fotografichecon didascalie.

Il volume, significativamente,è chiuso dal capitolo “Emigra-zione” e dalle foto scattate neglianni Cinquanta nelle miniere delBelgio, e da quelle dei primi emi-grati, partiti alla fine della primaguerra mondiale. “Gente e luoghidi Siniscola” è suddiviso in capi-toli. Oltre alle immagini del pae-

se e di Santa Lucia e La Calettacom’erano prima che le scoprisseil turismo, c’è un capitolo dedica-to allo sport, uno alle immaginiche testimoniano l’impegno per laPatria, uno ai personaggi noti emeno noti del passato, uno agliavvenimenti familiari. Un capito-lo a parte è riservato ai sacerdoti eai sindaci che si sono succeduti aSiniscola, un altro alle feste reli-giose. Uno, infine, alla caccia.

La realizzazione del libro – chenon è in vendita – ha richiesto ilcoinvolgimento di tutta la comu-nità siniscolese. Attraverso tantipiccoli contributi è stato possibi-le ricostruire magistralmente lavita sociale del centro con le suetante sfaccettature e far rivivereun clima di “come eravano”, ri-portare a nudo le antiche radici.

“Muovendo dalla tensione ver-so il nostro passato attraversosemplici e magiche immagini divita quotidiana – nell’introduzio-ne – abbiamo cercato l’identitàstorica del nostro paese”.

Il pregevole volume, curato daAngelo Farris e Mario CosimoCorrias – con la fattiva collabora-zione di Pietro Truzzu, RobertoCorrias, Pietro Bellu, LorenzaBomboi, Giovanni Ghisu, Toni-no Fronteddu, Giovanni Grecu,Donatella Secchi e Grazia Deled-da – è stato edito dalla EdizioniPrestampa, di Quartu Sant’Elenae stampato da Grafiche Ghiani diCagliari. Il progetto grafico è diGigi Cavagnino.

Torres ti amo1903-2003 100 annidi calcio a SassariCorrado Delunas e Carlo Fonta-nelli hanno fatto una fatica im-proba per testimoniare il loroamore per il calcio e in particola-re per la Torres, la loro squadradel cuore.Hanno raccolto le pagine più si-gnificative dei primi cento annidi vita del club sassarese e nehanno fatto un libro.

Cento anni di storia, dal 1903,

quando la S.E.F. Torres ve nefondata, al 2003. “Centoanni diepisodi, di curiosità e di aneddo-ti – hanno scritto gli autori nellaprefazione - che abbiamo cercatodi catalogare prima che il tempopossa cancellarli definitivamen-te, grazie alla memoria storica ditanti protagonisti”.

Il volume, della collana “Labiblioteca del Calcio”, è statoedito da GEO Edizioni – via Or-nicelli, 2 – 50053 Empoli – tel. efax 0571-924051 (e 21,00).

&

Autori sardiLa casa editrice Maremmi Edi-tore – L’Autore Libri Firenzeha pubblicato diverse opere diautori sardi o che sono ambien-tate in Sardegna.

• Tra le novità da segnalare Ilmistero delle grotte di Cala Go-none, di Giuseppe Franco Ago-ni, un giallo ambientato in unadelle zone più suggestive dell’Isola. (e14.60)

• La guerra del pellicano di Pa-olo Maccioni, un romanzo distorie torbide, ai confini del le-cito in una Sardegna “insospet-tabile”. (e 14,90). Maccioni ènato a Cagliari e risiede a Quar-tu Sant’Elena. Ha vissuto a Ge-nova, Milano e Belluno.

• Le mie donne della Bibbia diLina Cerchi Timore. Una rac-colta di ritratti dei più impor-tanti personaggi femminili del-la Bibbia.Lina Cherchi Timore è nata adArzachena e vive a Sassari. hapubblicato raccolte di poesie,romanzi e racconti.

• Gli eroi e i perdenti di donTonino Manca, raccolta di poe-sie con storie ordinarie e volireclusi. (e 11,88). Don ToninoManca nato a Ortueri (Nu), ècappellano del carcere di Al-ghero. Ha operato in Italia e al-l’estero. È stato per molti annisegretario di don Pierino Gel-mini, fondatore della comunità“Incontro”.

CULTURA

Gente e luoghi di Siniscola in 1000 foto

Parlando in Poesia22 � Aprile 2004

Le nuove firmea cura di Salvatore Tola

Non appena ricevuto il numero digennaio del �Messaggero� il letto-re e poeta (e immaginiamo anche

amico) Antonio Michele Giuggia si è af-frettato a mandarci una lunga lettera di pro-testa, perché ha riscontrato cambiamenti neltitolo e in qualche verso di un suo sonetto cheabbiamo pubblicato: «Mai nessuno � scrivetra l�altro � si è permesso di correggere i mieiversi né tanto meno i titoli, pur avendo inizia-to a comporre poesie sin dall�età di noveanni». Ed era talmente impreparato a un qual-siasi cambiamento di una sua opera che si èarrabbiato «come un cane».

Questo ovviamente ci dispiace, vediamodi dare qualche spiegazione che valga an-che per gli altri collaboratori della pagina,anche se sinora nessuno si era lamentato �e con questa violenza! � dei cambiamentiche solitamente apportiamo. Il signorGiuggia, a nostro parere, sbaglia se pensache un prodotto della mente nasca già per-fetto. Anche Dante diceva che c�è un qual-cosa che «ditta dentro» il poeta ma poi,specie se si crea �a tavolino�, bisogna la-vorare �di lima�, come si dice, per cor-reggere e migliorare la prima stesura. Nel-la poesia che il signor Giuggia ci mandaora � e che pubblichiamo � egli usa adesempio una parola piuttosto brutta �ismanìdos � che non esiste nel vocabola-rio, e per di più in un verso smetricato. Seavessimo trovato di meglio avremmo ri-mediato, e in quel caso l�autore non solonon avrebbe dovuto adirarsi, ma essercigrato. Perché � e questo deve essere chia-ro soprattutto � i cambiamenti sono appor-tati per migliorare, e non per fare danno.

Altro discorso riguarda il caso in cui sipropone la pubblicazione di uno scritto inun giornale: non è come quando l�autoredà vita ad un libro proprio, nel quale puòmettere le cose come vuole (anche se do-vrebbe comunque mirare al meglio): chiha un minimo di pratica in questo camposa che i giornalisti non scrivono i titolidegli articoli, è il redattore che li elabora,tenendo conto del contenuto, dello spazio,degli altri che compaiono nella pagina ecc.Nel caso in questione abbiamo preferitosostituire il titolo proposto, che era No-stalgia de torrare, semplicemente perchédi nostalgia, in questa pagina, ne vediamo

sin troppa.Che altro dire? Stiano tranquilli gli auto-

ri delle poesie che, anche se possiamo sba-gliare, il nostro intento è quello di far figu-rare al meglio le loro opere. Ma cerchinoanche loro di rileggerle � anche più volte� e di mandarci un prodotto che sia accet-tabile per metrica, contenuto, comprensio-ne. Lo diciamo in particolare a quelli del-la pagina odierna, dato che sono tutti auto-ri che ospitiamo per la prima volta; con unsaluto e un benvenuto particolare a Fran-cesco Bechere, del quale avevamo sentitogià parlare come poeta e decano della co-munità sarda di San Paolo del Brasile.

ISCATTURIDOSDAE SA MENTESos iscrittos benin poubblicadoscomente sun istados cuncepidosda su poeta chi los at mandadose dae mente sua iscatturidos.

Mai poden essere cambiadosda sa persona chi los at retzidos,ne assolutamente istroppiadosdae copiadores ismanidos.

Chi copian cun tanta fantasiasa rima sarda bella prodigiosacomente sian rigas de giornale.

No est gai no sa poesia,est tottugantu un�atera cosa,chi benit copiada tale e cale.

Antonio Michele Giuggia

S�URTIMA MIRADASes partidu sognende mezus vida,mirende a coro tristu su destinu,mama tua t�istringhet a su sinu,la lassas pianghere isconsolada:in s�urtima mirada chi ti dadati fit dende s�estrema dispedida.

Canta tristesa chi su coro punghet,fiama chi su tempus no istudat,son annos passan sa vida saludatsas forrtzas sos disizos chin sos brioss�ora solenne dende sos adiosa l�ammentare sa pena s�azzunghede.

Cando faeddas chin tegus matessie nessune t�intendet su chi naraspranghet su coro e si siccan sas laras,sos ogios no an fortza �e lagrimare.A su passadu torras a pensare,si zovanu torreras a su nessi!

Francesco Bechere

SA PROVIDENTZIANon piangas, non bistes atristada,sa lontanantzia ti parfat vicina;penso a tie o anghela divinaca su coro suffridu troppu ada.

So in d�una moderna officinacun zente sintzera educada,onzi macchina �ene sistemadapo la faghere perfetta sa faina.

Ma su coro est igue anima dignach�as supportadu cun passentziacustu dolore de s�emigratzione

Ma si m�azuat mi� sa providentzia,e mi dana un�uccone de pensione,a bolu mi che torro in Sardigna.

Mario Catgiu

SENEGHETu sei la terra che mi ha visto nascere,quella di tutti i miei antenati.È da te che ogni annovengo a ristorarmi,e tu apri le bracciaalla piccola ragazza esiliatache sono, anche se cresciuta.Per questo ti ringrazioe ti mando queste parolenella lingua sarda,la lingua paternache non ho mai dimenticato:Dogni diepenso a sa Sardigna miae mai l�appo a immentigare.

Rosaria Mora Laconi

VICINU A SU PADRONUDa ora lu tenia in pensamentude t�iscriere o �Messaggeru Sardu�,a mie mi ch�est dadu troppu a tardua lu ponner su versu in movimentu.

Ti giuro: fina deo so cuntentusi tue non m�arrivas in ritardu,e ti uso rispettu e riguardue ti tenzo che nobile istrumentu.

Ma tue ses girende a fama dignain totas battor partes de sa terraportende sas notitzias de Sardigna;

ma si che pones pese in domo miapenso chi b�as agatare logu �onu,e bistas a vicinu a su padronu.

Demetrio Pisanu

SAS DE SU MILESUSa manu est sa zeracca de sa mente,comente diat essere una mente chene manu?A bortas andat sola comente pro istintusiat in su achere che in s�iscriere.Sa destra est contraria a sa manca,una lavata s�atera e ambas sa cara.Sa manu nos presentat a s�istranzu,manu caente e asciutta est sinnu �onu.

Pro chie faghet male manos cancaradas,pro chie tremet manos che regottu.Jucher sas manos che sos pedese a manos presas pro su cundennau.Ma su peus devet esser che su Milesu,chi contavat s�aranzu a pedes!

Franco Zoroddu

SU RE DE SU PALLONEGianfranco Zola

Navigau as in artu marechin sa Sardigan in coro custodia,in onzi locu onores as lassau,su re de su pallone ses torrau.

Appreziau pro sa semplitzidade,arrichiu de sorrisu e gentilesa,chin sa divisa istas in bellesa:sichi a zocare in s�onestade.

Su pallone pones a bolareincantande isteddos chin sa luna,in onzi portu atzappes prus fortunasichindeti su mundu a t�ammirare.

Su coro de tottus as toccauarrichinde mannos e minores,chin s�amore e tottu sa passioneimportante pro su mundu diventau.

Giovanna Calvisi

CUSSA NAVIDe cussa navi stesiendibidia sa terra mia sparessendi,su coru sangui mi prangiada,patti de me sa dì moriada.Cun tui fui arrenegau,opportunidadi non mi asta donau,attesu seu deppiu andaicicchendi callinquacosa de fai,po ua dignidadi mi podi donai�Tempusu e� passau,ua famiglia appo cresciu,t�appo odiau ma mai scaresciu.Cun is amigus t�arregodu,cun is fillus ti bantu,candu seu a solu ti prangiu.No ti scaresciasta de nosu,no e� cruppa nostra chi seus attesu.

Stefano Melis

PENNA AL VENTOPer la festa degli alpini

Ovunque tu vada,sulle cime nevose o sui piani erbosi,sui rivi o sui monti,porti le nostre bandiere.Al fratello che muore infondi coraggio,né tremi né gemi agli orrori.E col cuore ferito sogni,sogni sempre d�alzarti più in altodelle vette che hai già domatoe scruti, di mattino,l�aurora che alza nei cielitiepide luci di sogno...Il tempo passae, presso il tuo focolare,riodi l�eco dei canti,le gioie dei bivacchi, le intrepide scalate;ma, alla vista di quella penna nera,che hai portato orgoglioso sul capo,sorridi ancora.

Alessandro Cirina

TERRA MIAUna pianta mujada dae su �entucando t�apo �idu m�at colpidu su coro.Ses betza, ogni tantu unu lamentu,m�as fattu male, pro cussu ti adoro,betza pius de annos chentu.De bonu sardu, cando passo ti onorodae su portu de Olbia. Ses una bandera,ti saludana sos sardos e zente furistera.Dae cue partit sa corrierapo Costa Smeralda e Palau;si meravizana de custa bandera,cantas fotos ti ana leadunarzende: «Custa est Sardigna vera!».Mai nisciunu ti ada imentigadu,sa zente chi arrivat in Sardignapassende ti saludat ca ses digna.

Giovanni Schirra

FENICIOS E ARAGONACuddos Fenicios de monte SiraiE Roma cun dominiu e latrossinos,oltraggiu de sos Vandalos pius che mai,sos battor giudicados in peus declinos:populu de emigradores iscapa e bai.Ite fine est sa nostra miserinos!Ei s�iscempiu de Genova e Pisanos,ecco su male nostru de isolanos!

Sas turres e casados e coronas,bastiones e isfarzos e ricchesapro illustrare a Siviglia e Barcellona:sudditos sutta �e pese a sa marchesa,sos fruttos e profittos ad Aragona.Pro longos annos miseria e poveresa,altu triunfu de nobiles casadoslassende in dote sos disisperados.

Paolo Vargiolu

NON C�È PAROLASardegna, mia patria,terra di mamma e di babbo.Terra di mare, di monti e orchidee,fiorita in primavera,arida d�estate,dove pur sempre verdeggia il mirto,mormora la quercia,profuma il fico,prospera il ginepro,e i nuraghi riportano il passatoraccontando le storie più remote.

Non c�è parola, no, per rivelarti tutta.Chi ti conosce sa dei tuoi pregi,dei tuoi tesori,dell�aria tua ancor salubre.Chi ti ha lasciato sente,seppur lontana,la dolce nenia delle tue sorgenti,vede la bianca nuvolache posa su cima Tavolara.

Maria Cipriana Secci Rössler

LE ANIME LIBERETu notte,velo placido e cupo delle nostre anime.Tu notte,unico attimo di quiete nell�essere.Notte che vuoti i nostri corpiper liberare le animedella giornaliera sofferenza.

Walter Caruso

Sardegna NotizieAprile 2004 � 23

Un radar per controllarela sicurezza del traffico

nelle Bocche di Bonifacio

L'Unione Europeaautorizza aiuti

alla Tirrenia

Dedicato a Ricchiil reparto di Sassaridi cardiochirurgia

Finanziatoil completamentodella rete del gasa Sassari

Iniziativaper aiutare i disabili

Inaugurato al secondo pianodella nuova ala dell�ospedalecivile �Santissima Annunzia-ta� di Sassari, il nuovo repartodi cardiochirurgia è stato inti-tolato alla memoria del cardio-chirurgo Alessandro Ricchi,scomparso con il suo aiuto econ un tecnico nell�incidenteaereo del 24 febbraio scorsosui Sette Fratelli.

La nuova struttura, già ope-rativa, opera sotto la guida delprofessor Guglielmo Barboso.È dotata di 18 posti letto di cui8 per la terapia intensiva, 4 inallestimento e 10 al reparto didegenza. Vi operano anche al-tri cinque cardiochirurghi:Giovanni Costa, GiuseppeGramegna, Francesco Orrù,Michele Portoghese e Giovan-ni Rubattu.

L�unità di Cardiochirurgia èstata istituita nell�ottobre2001. Da quando il professorBarboso opera nell�ospedale di

Sassari sono stati compiuti 573interventi, 187 solo nel 2003.Oltre al direttore generale del-l�ASL n. 1 Antonio Scano, allacerimonia d�inaugurazione erapresente l�assessore regionaledella Sanità Roberto Capelli ela vedova di Alessandro Ricchi,Serena, che si è detta onoratache il nuovo reparto sia stato in-titolato al marito.

Bocche più sicure con l�instal-lazione di un radar a GuardiaVecchia. L�importante passo inavanti sul fronte della sicurezzain mare è stato compiuto nei gior-ni scorsi con la messa in funzio-ne del nuovo strumento, dellaportata di 40 chilometri, all�isoladi La Maddalena.

Può dirsi, quindi, quasi com-pletata la prima fase del pro-gramma di controllo sul trafficomercantile nelle bocche di Boni-facio, condotto dall�Italia in col-laborazione con la Francia inbase agli accordi sottoscritti nel1999 e nel 2001.

A dare l�annuncio è stato ilcapo reparto operazioni del co-mando generale della GuardiaCostiera, contrammiraglio Ales-sandro Lolli assieme al il vice-prefetto marittimo francese perl�area mediterranea, Jean LouisFillon ed al funzionario del mini-stero dell�Ambiente, FrancescoValentini.

Il radar di Guardia Vecchia siaggiunge a quello già in funzione

a Capo Pertusato, sul versantefrancese dello stretto. L�azionecomune consente di conoscere intempo reale identità, natura delcarico e destinazione finale ditutte le navi in transito nelle Boc-che, e fornisce ai comandanti deimercantili le indicazioni neces-sarie per mantenere la rotta in si-curezza. Entro la fine dell�anno ilprogramma di controllo potràcontare su un�altra stazione radara Capo Testa, in territorio di San-ta Teresa Gallura.

Il coordinamento delle opera-zioni di controllo del traffico nel-le Bocche è effettuato a turno, acadenza settimanale, dalle duestazioni radar di Guardia Vec-chia e Capo Pertusato. La coope-razione internazionale contribu-isce a ridurre stabilmente il tran-sito delle petroliere nello strettoche separa la Sardegna dalla Cor-sica. Nel 2003 - secondo i datiforniti dalla marina italiana efrancese - il mare delle Bocche èstato attraversato da appena ven-tidue petroliere, di cui solo cin-

que cariche, 104 chimichiere e 63gasiere.

Il controllo del traffico maritti-mo mercantile delle Bocche diBonifacio è oggetto di un accor-do bilaterale siglato a Roma il 5febbraio 2001 per applicare il di-vieto di transito nel canale a pe-troliere, chimichiere, gasiere enavi con carichi pericolosi o in-quinanti battenti bandiera france-se o italiana.

Le delegazioni dei due paesi,guidate rispettivamente dal pre-fetto marittimo del Mediterra-neo, ammiraglio Van Huffel e dalCapo reparto operazioni del Co-mando generale del Corpo delleCapitanerie di Porto-Guardia Co-stiera contrammiraglio Ferdinan-do Lolli, si sono incontrate peraffrontare i temi della sorve-glianza del traffico marittimomercantile con l�impiego deimezzi antinquinamento e lo svol-gimento di esercitazioni con-giunte, al fine di garantire la tute-la ambientale dello specchio chedivide la Corsica dalla Sardegna.

Norme di sostegnoall'imprenditoria giovanile

Un progettoper l'area marina

di Tavolara I primi progetti per la realizza-

zione e la gestione dell�area ma-rina protetta di Tavolara, PuntaCoda Cavallo sono stati presen-tati nei giorni scorsi dal direttoredel parco, il biologo marino Au-gusto Navone, assieme ai sindacidei comuni di Olbia, SettimoNizzi, Loiri Porto San Paolo,Giampaolo Biancu e San Teodo-ro, Gavino Costaggiu.

Riguardano la promozione del-l�immagine dell�area marina pro-tetta, il sistema informativo terri-toriale, il censimento delle con-cessioni marittime demaniali, unprogramma di educazione am-bientale per le scuole del territo-rio, la ricerca sulla caulerpa taxi-

folia a tutela della biodiversità, ilmonitoraggio sulle attività turi-stiche stagionali e l�allestimentodi un centro documentale.

Il costo, previsto nel bilanciodi previsione 2004, ammonta a1.532.000 euro finanziato confondi ministeriali. Per la gestoio-ne del consorzio è prevista unaspesa di 202.000 euro, cui si ag-giungerà un finanziamento di100.000 euro incluso nel pro-gramma Por Sardegna �Rete re-gionale ecologica�. Complessi-vamente le spese generali assor-biranno nell�anno in corso390.000 euro. Per l�accesso alparco di Tavolara non si pagheràalcun ticket.

Per garantire i collegamenti tral�Italia continentale e le sue iso-le maggiori e minori, l�Unioneeuropea ha deciso di consentireal governo italiano la concessio-ne di aiuti alle società marittimedel gruppo Tirrenia � Adriatica,Siremar, Saremar, Toremar e Ca-remar �.

L�importante provvedimento,mirato ad assicurare la mobilitàdelle popolazioni locali, è statodeliberato dalla Commissioneeuropea e comprende il sostegnogovernativo fino al 2008. Lacompatibilità con il diritto comu-nitario dei contributi ammessi èstata accertata anche se è chiaro

fin d�ora che per il futuro essi do-vranno essere contabilizzati sepa-ratamente �per ciascuna linea in-teressata�. È diverso il caso delletratte internazionali per le quali lacommissione non riconosce lafunzione di servizio pubblico.Sono stati accettati solo quelli trala Corsica e la Sardegna in consi-derazione dell�interesse locale edelle modeste potenzialità di svi-luppo, mentre quelli erogati allasocietà Adriatica per assicurare ilcollegamento tra Italia e Grecianel periodo gennaio �92-luglio�94 sono stati ritenuti incompati-bili con il mercato comune e do-vranno essere recuperati.

Col finanziamento del secondolotto dei lavori sulla rete, tutta lacittà di Sassari sarà servita dallarete del gas entro il 2005. Neigiorni scorsi è stato finanziato ilsecondo lotto dei lavori che com-prende tutti i quartieri cittadini ebuona parte della periferia lascia-ti scoperti dal primo stralcio. Ilcompletamento di ulteriori 100chilometri di linea prevede un fi-nanziamento di 14.353.100 euro.Il progetto è stato illustrato nellasala della giunta del municipiosassarese dall�assessore ai Lavo-ri pubblici Ottaviano Canalis edai vertici della Medea s.p.a., lasocietà che si occupa della distri-buzione del gas in città. Gli im-pianti finora installati in seguitoal primo lotto dei lavori sono1500 su una utenza potenziale didiecimila famiglie. Altri 4000contatori sono pronti per l�uso:�si marcia � ha detto il presiden-te di Medea Roberto Sacchetti �ad un ritmo di dieci nuovi cliential giorno.

Con il secondo stralcio sarannodisponibili altre diecimila uten-ze. Il gas distribuito in città è unamiscela di GPL ed aria che vienecomunemente denominata �ariapropanata�.

Gli impianti sono stati costrui-ti in modo da consentire anche ladistribuzione del gas metanoquando sarà disponibile quelloproveniente dall�Algeria.

Con l�obiettivo di consentire l�attività sportiva a persone para e te-traplegiche o con spina bifida il Comune di Cagliari, d�intesa con laASL 8 e la Federazione italiana sport disabili ha varato un progettosperimentale il cui avvio è previsto entro il 2005. L�iniziativa è de-stinata ai pazienti dell�Unità Spinale Regionale dell�Ospedale Mari-no, che avranno a disposizione gratuitamente gli impianti sportivi del-l�amministrazione comunale. In particolare, la società Sa.Spo., checonta in Sardegna oltre 200 atleti disabili associati, studierà specificiprogrammi di promozione, interventi e pratica sportiva per consenti-re l�accesso alle dieci diverse discipline agonistiche.

Un altro progetto riguarda l�ampliamento dell�unità spinale dellaAsl 8, inaugurata nel luglio 2002 e che, con soli 15 posti letto, risultainsufficiente a garantire l�assistenza a tutti i pazienti sardi con lesionimidollari. «Abbiamo presentato la proposta all�assessorato regionaledella Sanità � ha affermato il manager della Asl Efisio Aste � e con-tiamo di poter almeno raddoppiare il numero dei posti disponibili peraccogliere anche quei pazienti ora costretti alla migrazione sanitarianella penisola».

La Giunta regionale ha appro-vato, su proposta dell�assessoredel Lavoro Matteo Luridiana, ledirettive di attuazione della leggesull�imprenditoria giovanile. Ladelibera definisce il percorso ne-cessario a garantire il sostegnoeconomico agevolato ai giovaniche intendono avviare iniziativeimprenditoriali.

La nuova normativa, che sosti-tuisce la legge 28 e tiene contodei risultati ottenuti finora nelsettore, permettera� di accederesubito a circa 60 milioni di euro.L�obiettivo è quello di fornireuna risposta alle molteplici ri-chieste pervenute da parte deigiovani. Il bando, predispostodagli uffici dell�Assessorato sirivolge a imprese che intendonosvolgere attività nel settore deibeni e servizi, compresi quellisocio-assistenziali.

A beneficiare dei contributi afondo peerduto, pari a circa il67% dell�investimento, sarannole imprese sarde, cooperative osocietà di capitali e di persone,costituite da un minimo di 3 socidi cui il 60 per cento giovani dietà inferiore a trentacinque anni.(Per gli iscritti nelle liste di mo-bilità il limite dei 35 anni sale a40). L�azienda beneficiaria, chedovrà garantire con una cauzionela stabilità degli occupati per al-meno 5 anni, deve sostenere nonmeno del 25% dell�investimento.Il limite delle spese è di1.500.000 euro per i servizi so-cio-assistenziali: 500mila perquelli non della sfera sociale. Sipuò optare per contributi in con-to gestione per i primi due anni.In tal caso sono ammesse spesevariabili dal 50% per il 2003/2004 al 25% per il 2005-2006.

Emigrazione24 � Aprile 2004

Il Presidente della Regionea Londra per promuovere

l'imprenditoria sarda

INGHILTERRA

La bandiera dei Quattro Morisventola su un isolotto

dell'Oceano Indiano

KENIA

Il presidente della Regione, Italo Masala si è recato a Londra dove ha partecipato a una serie di incontrial fine di promuovere l�immagine e l�imprenditorialità della Sardegna.

Il presidente della Giunta ha avuto uno scambio di vedute con i coordinatori dei Centri Servizi del pro-getto partenariato, Gian Luca Espa (Londra), Carla Boi (Parigi), Domenico Canu (Berlino) e Mario Al-berto Delogu (Toronto). All�incontro ha partecipato anche il funzionario Giorgio Ferrari.

Nel pomeriggio Masala è stato ricevuto dal nuovo ambasciatore italiano a Londra, Giancarlo Ragona,che ha ribadito il pieno sostegno alle iniziative della Regione Sardegna.

La giornata londinese del presidente Masala si è conclusa con una visita al circolo �Sardegna 2000� diLondra.

Il giorno di Natale del 2003 èstata issata la bandiera della Re-gione Sardegna in un atollo cheaffiora nell�Oceano Indiano da-vanti alla costa settentrionale delKenia. Nella splendida baia diWatamu, man mano che le acquedell�oceano si ritirano per la bas-sa marea, appare una lingua disabbia finissima e bianchissimache ricopre la piastra madrepori-ca tropicale sino ad assumere ledimensioni di un campo di cal-cio. I fondali marini tutt�intornohanno gradazioni di colore fra ilverde smeraldo, l�azzurro indacoe il turchese. La natura è stataprodiga � ha scritto Dario Dessydell�Associazione Amicizia sar-da nella Marca Trevigiana (Tre-viso) al Messaggero Sardo � conquesto angolo remoto di paradisofra il Parco marino di Malindi equello di Watamu entrambi pro-tetti dalla barriera corallina che siestende lungo tutta la fascia co-stiera del Kenia.

Sembra che anni fa un gruppodi escursionisti liguri non abbiapotuto fare a meno di paragonarequesto habitat marino così limpi-do e trasparente a qualcuna diquelle affascinanti calette inca-stonate fra le alte scogliere e lafolta vegetazione della macchiamediterranea che si trovano lun-go la costa orientale della Sarde-

gna tra il golfo di Orosei e quellodi Arbatax. Fu forse così � haraccontato Dessy � che a questoatollo, che emerge ogni giorno acirca 800 metri di fronte al Jaca-randa Beach Resort, venne dato ilnome di �Sardegna 2�.

La bandiera della Sardegna hacontinuato a sventolare per 15giorni, Natale e Capodanno com-presi, davanti ai due enormi bun-galow. Sotto questa bandierahanno voluto posare, per fissarenel tempo un inopinato incontro

in terra d�Africa, sei sardi: DiegoDessi di Parma (il padre di Ori-stano), Elena e Nicola Ligios delLido di Ostia (genitori di Orune edi Bitti), Alberto e Omar di Olbiae Dario Dessy di Treviso (Caglia-ri). Tramite il Messaggero SardoDessy ha voluto inviare �polepole�, piano piano, saluti ed au-guri a tutti i partecipanti, a Car-mine e Gigi, ai simpatici diretto-ri ed a tutta l�equipe del Jacaran-da Beach Resort perchè tenganoviva �Sardegna 2�.

Rinnovato il direttivodi Sao Caetano do Sul

BRASILE

NOTIZIE DAI CIRCOLI

Il 24 gennaio sono stati elettiil Consiglio Deliberativo e ilnuovo Direttivo del circolo so-ciale �Su Nuraghe� di Sao Ca-etano do Sul, in Brasile.

Il Consiglio è composto daClaudio Geri (Presidente), Ga-vina Sanna (segretaria), e daiconsiglieri Francesco Bechere,Maria Antonieta Mucci de An-drade, Francesco Pirino, Moni-ca Sanna e Claudio de Pastena.

È stato poi eletto all�unani-

mità il nuovo Direttivo che ècostituito da Giuseppe Sanna(presidente), Luxoria Sanna (vi-cpresidente), Bianca de Andra-de (segretaria), Pietro DamianoLocci (tesoriere), Odette Pirino(responsabile Affari sociali),Genesio Coco (responsabileSport e Cultura), Giovanni Bul-la (responsabile Patrimonio).

Il Collegio dei revisori ècomposto da Franco Bechjere eSergio Bulla.

Delussu riconfermataalla guida del circolo

“Nuova Rinascita”

GERMANIA

Gonaria Delussu è stata rie-letta presidente del circolo�Nuova Rinascita� di Coloniaal termine del 30° Congressoche si è tenuto il 28 febbraioscorso.

Sarà affiancata da FrancescoLubinu e Luigi Tedde (vicepre-sidenti), Sonia Tedde (segreta-ria), Gianfranco Arrica (cassie-re), Franca Soru (vicecassiere)e dai consiglieri Eugenia Lubi-

nu e Giulio Raga (resp. orga-nizzazione), Bruno Arzedi,Flavio Cannas e Giovanna Ma-ria Cossu.

Il collegio dei revisori è co-stituito da Giuseppe Giurano(presidente), Raimondo Arze-di, e Maria Congiu.

Il Collegio dei Probiviri ècomposto da Antonella Cagno-ni (presidente), Mario Cossu ePasquale Delussu.

Bruno Galluspresidente del circolo

“Quattro Mori”

LIDO DI OSTIA

Si sono svolte nei giorniscorsi le elezioni per il rinnovodegli organi direttivi del circo-lo �Quattro Mori di Ostia. Bru-no Gallus è il nuovo presiden-te, succede a Mario Pala.

Nella guida del circolo saràaffiancato da Gemma Azuni(vice � presidente),Pierino Nera

(segretario) e dai consiglieri An-tonietta Schirru, Giovanni Porcue Dora Murgia. Il Collegio Sin-dacale è costituito da MarioDeiua (presidente), Mario Palae Mario Saba.

Il Collegio Probiviri è com-posto da Faustino Saba, AttilioSanna e Massimo Sassu.

Paolo Lostiarieletto presidente

del circolo di Melbourne

AUSTRALIA

L� assemblea dei soci del �Sardinian Culturale Association(Vic.) Inc� di Melbourne ha rinnovato il consiglio direttivo. Allapresidenza è stato confermato Paolo Lostia che sarà affiancato da

Giuseppe Nolis (vicepresidente), Marie Piu (segretaria), Auro-ra Chighine (tesoriere), Angelo Ledda (ufficiale pubblico), e daiconsiglieri Antonia Nolis, Iole Marino, Vincenzo Marino, Giusep-pe Piu. Responsabile del Settore Giovanile è stata eletta YleniaUseli. Il Collegio dei revisori è formato da John Mollica and As-sociates, e da Olga Useli.

EmigrazioneAprile 2004 � 25

Le foglie di pietra di Sciolaal Jardin du Luxembourgper un omaggio a Prevert

PARIGI

Al circolo Sant'Efisiola festa della donnadedicata alla poesia

TORINO

Grave luttoper i sardidi Douai

FANCIA

La tromba di Paolo Fresu ha accompagnato i versi del grande poeta scomparso mentreuna ballerina danzava

Frammenti di basalto; duecentosono comparsi come d�improvvi-so sulla terra del Jardin du Lu-xembourg a Parigi.

La mano di Pinuccio Sciola liha modellati; li ha solcati con ve-nature su entrambi i dorsi; sonoqueste le foglie che come per mi-racolo, sono cadute a terra daglispogli alberi in questo polmoneverde a ridosso del palazzo delsenato della capitale transalpina.

Insieme ad installazioni di al-tri 23 artisti disseminate all�in-terno del giardino in un omaggioallo scultore Jean Terzieff doveogni singola opera è un elogiodella natura come recita il titoloaffidato alla rassegna allestitasino al 9 maggio; dai bambu� diMarie Francoise Radovic Douil-lard, alle etichette da frutta diAnne Rook che come camicie ri-vestono i tronchi degli alberi, dalpolistirene e resine di Albert DuPont al metallo e vetro di SergeMansau.

Opere che �penetrano dolce-mente nel giardino, si fondonocon l�universo vegetale, per rac-contare una storia, una conver-saizone intima tra le statue, glialberi e chi passeggia�.

Le pietre di basalto dello scul-tore di San Sperate evocano lefoglie morte cantate dal grandepoeta francese Jacques HenriMarie Prevert scomparso l�11aprile del 1977 a 77 anni. PerSciola sono come un cordoneombelicale che lo tengono legatoa quella cultura contadina in cui èvissuto, nell�ammirazione deiversi di un poeta metropolitano.

A poca distanza dall�installa-zione dell�artista sardo le fogliemorte si fanno poesia cantata ac-compagnata dalla tromba di Pao-lo Fresu; l�omaggio a Prevert ècosi anche una occasione per un

intervento multimediale forte-mente voluto da Sciola che haportato da queste parti le sue ce-lebri pietre sonore in calcare ebasalto affidate al percussionistavaresino Pietro Pirelli; con loro

hanno dialogato i canti di VaninaMichel.

Nella seconda parte della per-formance il soffio continuo dellatromba di Fresu ha guidato le de-licate movenze della danzatrice

Elisabeth Schwartz accompa-gnando il pubblico per i giardinisino al punto dell�installazionedelle foglie morte di Sciola dovel�attore Christophe Fetltz hadato voce ai versi del peota fran-cese. Compiendosi cosi un pro-getto che Sciola aveva in testa daalmeno dieci anni.

Il giorno dopo l�artista di SanSperate è andato come in pelle-grinaggio nel piccolo villaggiodella Normandia di Omonville lePetite per deporre due di quellefoglie di basalto sulla tomba delpoeta.

Non appena sarà completato ilrestauro dell�annesso museoSciola lascerà in dono a quellastruttura cinquanta delle sue fo-glie di basalto.

La partecipazione di Sciolaalla mostra �L�elogio della natu-ra� fa da prologo ad altre prossi-me prestigiose presenze di sueopere nella capitale transalpina ealtre località europee.

Uno degli impegni piu� ravvi-cinati è quello per un allestimen-to a Ville de Luxembourg che hagià ospitato una mostra dedicataa Henry Moore. Sciola vi porte-rà una sessantina di sue opere tragrandi e piccole.

Sono maturati contatti per por-tare sue realizzazion anche aL�Aja mentre le pietre sonore do-vrebbero, tra non molto, trovareuna più adeguata sistemazioneanche a La Villette vicino al-l�Ecole de la Musique e al museodedicato agli strumenti musicalidella capitale parigina.

Giacomo Serreli

Anche quest�anno il CircoloS.Efisio di Torino ha organizza-to la Festa della Donna nei localidella sede in via Degli Abeti 15con la partecipazione di Emanue-le Caddeo, coordinatore alla Cul-tura della VI Circoscrizione Co-munale. La lieta ricorrenza � ciha scritto il Presidente AngeloLoddo � è stata caratterizzatadalla presentazione della silloge�Trasparenze�, finalista al con-corso nazionale di poesia�Ibiskos� 2001, di Anna MariaPes, cagliaritana, docente nellaScuola Media Statale di Assemi-ni e attiva in altri campi artistici.Sia in pittura che in poesia ha ot-tenuto vari riconoscimenti dallacritica e da giurie di concorsi na-zionali. Numerose sue poesiesono state pubblicate in rivistespecializzate e in antologie.

Per la presentazione ed il com-mento di �Trasparenze�, che èstata presentata anche al Salonedella Fiera del Libro, il Circoloha chiamato un socio d�eccezio-ne, Don Egidio Deiana di Ardau-li, salesiano, il quale � ha sottoli-neato Angelo Loddo � ha dimo-strato grande capacità di criticorivelandosi un acuto indagatoredei sentimenti umani.

Anna Maria Pes � ha detto DonEgidio � non persegue la veritàsolo per sè ma anche per gli altri.Conduce quindi una �ricerca sof-ferta�, un �incessante �scavaredentro� unito sempre all�esigen-za di coinvolgere il prossimo. Equesto guardarsi dentro lo fa con

uno stile schiettamente femmini-le perche� il cuore di una donnacerte cose le sente meglio degliuomini. La sua delicatezza fem-minile la porta ad usare parolescelte, raffinate, tenue, soavi,�trasparenti�, che valorizzano illinguaggio, rendendo la formapiù elegante ed il contenuto piùespressivo. Parole brevi, ma inci-sive e persuasive che sgorganoda una grande ricchezza interio-re, senza sfoggi letterari, aderen-ti più alla vita che all�arte perchéper l�autrice la vita è un bene dacogliere, da coltivare con rispet-to, con amore. Dalle sue liriche �ha concluso Don Egidio Deiana �trapelano l�amore sconfinato perla natura e per la famiglia, l�orro-re per la guerra, la contemplazio-ne del dolore, ed il dramma del-l�emigrazione. In definitiva cidice che la vita è bella e che laSardegna è una terra che brilla di

speranza.Anna Maria Pes, in costume

sardo per sottolineare che al Cir-colo S. Efisio si respira aria dicasa, ha ingraziato il PresidenteLoddo, i dirigenti ed i soci delsodalizio per la calorosa acco-glienza ricevuta e per le belle eliusinghiere parole tributatele daDon Egidio. Ha quindi recitato�Donna�, �All�emigrato sardo� e�Terra sarda�, tre poesie, scritteper l�occasione. Non credo � hadetto � di aver fatto niente di stra-ordinario. Ho solo avuto il corag-gio di esprimere quello che tuttinoi, in fondo, sentiamo.

La giornata, che ha visto i socied i simpatizzati partecipare adun tipico pranzo con prodotti sar-di, si è conclusa con il dono alledonne di una copia di �Traspa-renze� unito ad ramoscello di mi-mose e al Circolo S. Efisio di undelicato, splendido acquerello.

Grave lutto per gli emigratisardi in Francia ed in particolareper quelli residenti a Douai. Adappena 51 anni è infatti decedutoMarcel Cabiddu, socio del Circo-lo �Sardaigne� di Douai e depu-tato del Nord francese. La dolo-rosa notizia ci è stata comunica-ta da Giovanni Caria, Presidentedel �Sardaigne� che ha avutomodo di apprezzare le doti uma-ne e professionali di Marcel in-stancabile nella difesa dei lavora-tori e degli emarginati nonostan-te la grave forma di diabete chelo ha poi condotto alla morte.

Originario di Gonnosfanadigadal 1977 è stato Assessore comu-nale di Wingles fino al 1983 quan-do venne eletto Sindaco incaricoche ha denuto fino all�anno scor-so quando la malattia lo ha co-stretto a dimettersi. Ha inoltre ri-coperto la carica di Consiglieregenerale del Pas-de-Calais, di-stretto di Wingles dal 1982 al2001 e quella di Vice Presidentedel Consiglio dal 1994 al 2001.Negli anni dal 1997 al 2004 è sta-to eletto Deputato della 11a circo-scrizione del Pas-de Calais. Ha ri-coperto numerosiu altri incarichidi prestigio quali quelli, di Presi-dente del Sindacato intercomuna-le per l�ambiente di Wingles-.Douvrin-Blly Bercleau e dellazona industriale regionale Artois-Flandres e di Vice Presidente deldistretto di Lens-Lievin e del Cen-tro regionale di fitosociologia.

Da circa due anni � ci ha scrit-to Giovanni Caria � Marcel Ca-

biddu usciva raramente da casa enel 2001, qualche settimana pri-ma delle elezioni per il Parla-mento, una crisi del male lo ave-va costretto in ospedale impe-dendogli di svolgere la campagnaelettorale. Ciò non gli aveva peròimpedito di essere rieletto, per laseconda vola, deputato. La mo-glie, signora Pascale, ha raccon-tato la gioia di Marcel nell�ap-prendere i risultati. La politicaaveva caratterizzato la sua vita:militante socialista aveva impe-gnato tutte le energie prima nelladifesa e successivamente, su ri-chiesta del primo ministro LionelJospin, nella riconversione, dopola chiusura delle miniere, del tes-suto industriale del Nord Pas-deCalais.

Emigrazione26 � Aprile 2004

TORINO

Fausto Zanda da 12 annialla guida del circolo

“Ulisse Usai” di Brisbane

AUSTRALIA

AUSTRALIA

Festa al circolo“Sant'Efisio”con Tv sarda

Bilancio positivoper le attività

del circolo di Melbourne

COMO

Convegno su disabilibarriere burocratiche

e architettoniche

Il circolo ACSITorganizzaun concorsoper fumetti

FIRENZE

Una serata insolita e speciale alCircolo �Sant�Efisio� di Torinoper uno sguardo sul mondo del-l�Emigrazione: sull�altra Sarde-gna, costituita dai Sardi che risie-dono fuori dai confini dell�Isola.

Si è trattato di una cena �allasarda�, con una troupe televisivadi �Sardegna Uno� che il 28 feb-braio è stata invitata nel Circolo� ha raccontato al MessaggeroSardo il suo presidente, AngeloLoddo � dopo aver visitato ilgiorno precedente il Palazzo Mu-nicipale, salutato il presidentedel Consiglio Comunale, cono-sciuto i luoghi dove vivono eoperano i nostri emigrati.

Particolarmente interessante èstato l�incontro con i Soci, avve-nuto nella sede del Circolo. IlPresidente Angelo Loddo ha rin-graziato, anche a nome di tutti iSoci, per l�iniziativa.

Alla singolare manifestazionehanno partecipato FedericoD�Agostino, segretario del Presi-dente del Consiglio Comunale diTorino, Daniela Piazza, presi-dente della Famija Turineisa, e ipersonaggi, in costume, �Gian-duia e Giacometta� simbolo del-la Regione Piemonte. La serataha avuto un lieto epilogo conl�esibizione del Gruppo di balloSant�Efisio.

Il Circolo culturale �Sardegna�di Como e l�Associazione �Seba-stiano Satta� di Gallarate hannoorganizzato un convegno sultema: �Città senza barriere archi-tettoniche e burocratiche per il fu-turo dei disabili�, che si è svoltonel Palazzo Terragni di Como.

Il Consiglio dell�Unione Euro-pea ha proclamato il 2003 Annodel Disabile ed ha invitato Istitu-zioni e Associazioni a promuove-re incontri e dibattiti per rifletteresull�argomento. Numerosi i rela-tori del convegno: il parlamentareCarmelo Porcu (An), Paolo Ma-scetti vice Sindaco di Como,Bianca Astori presidente del-l�ANMIC di Como, AntoniettaDeroma responsabile culturaledella FASI, Adria Bartolich, men-tre moderatore del convegno è sta-to Lorenzo Oggiano. Dopo un bre-ve saluto da parte dei due Presi-denti delle Associazioni organiz-zatrici, Onorio Boi di Como e Pa-olo Carta di Gallarate, il vice Sin-daco di Como Mascetti, che ha ladelega servizi sociali, ha illustra-to le problematiche dei disabili esu quanto ha fatto l�Amministra-zione. Carmelo Porcu ha parlatodella sua infanzia trascorsa in granparte in un piccolo paese dellaBarbagia, in una famiglia dove so-prattutto la mamma ha portato congrande dignità e coraggio il fattodi avere un figlio disabile. Il rela-tore ha, quindi, sottolineato che afronte di una legislazione italianaabbastanza avanzata vi sono ca-renze applicative in particolarenel sud e nelle isole, soprattutto inSardegna, dove gli organismi re-gionali poco o nulla hanno fattoper rendere la vita dei disabili piùdignitosa.

L�intervento dell�Arch. AdriaBartolich è stato incentrato suiproblemi di carattere sociale, inprimo luogo ha evidenziato chel�attuale modo di governare sta

portando ad una decadenza in fat-to di diritti fondamentali e di que-sta decadenza ne risentono in par-ticolare i disabili, gli anziani e tut-te quelle persone sole, bisognosedi più attenzioni. Ha quindi ricor-dato che ognuno di noi può diven-tare disabile in qualsiasi momen-to per cui noi tutti, e le istituzioni,dovremmo operare per migliorarele condizioni dei disabili. È statoanche rimarcato che in alcuneaziende, dove per legge sono ri-servate quote di assunzione, il piùdelle volte vengono disattese lenorme. Infine Antonietta Deromaha sottolineato che le Associazio-ni culturali sarde si sono sentitecoinvolte ed impegnate in questeproblematiche che riguardano ipiù deboli, organizzando da sem-pre convegni e dibattiti di sensibi-lizzazione.

Il Circolo ACSIT di Firenze haorganizzato la prima edizione delconcorso internazionale del fumet-to �...e il mare intorno. L�isola comemito�. scopo dell�iniziativa è di sti-molare il dibattito e la riflessionesul tema dell�insularità, valorizzan-do artisti emergenti e professionistigià affermati. I lavori dovranno ar-rivare all� ACSIT - casella postale1446, 50122 Firenze - entro il 30giugno 2004. Per ulteriori informa-zioni ci si potrà rivolgere ai seguentinumeri: tel. 055.240549 - fax055.242006. O alla [email protected]

Si prevede un anno sociale ric-co di impegni e di appuntamentiquello pianificato dal Queen-sland Sardinian culture club�Ulisse Monni�, presieduto da 12anni da Fausto Zanda. Fra le ma-nifestazioni da segnalare, in par-ticolare, la Conferenza degliEmigrati sardi in Australia trafine giugno e luglio, ed una Con-ferenza medica sul diabete checolpisce la comunità sarda.

Non sono nuovi gli incontri dimedicina, per sensibilizzare gliabitanti originari della Sardegnasulle malattie genetiche tipichecome la talassemia. Infatti loscorso anni si era svolto un in-contro in occasione della visita dimedici specialisti sardi a Brisba-ne, Sidney e Melbourne che èservito per affrontare il delicatoargomento ed i possibili rimedi.

Fra i relatori il prof. Carlo Car-cassi, ordinario di genetica medi-ca dell�Università di Cagliari,che ha ricordato come il 13 percento degli abitanti della Sarde-gna siano portatori di questa ane-mia. Mentre Giorgio La Nasa delcentro trapianti ha parlato del tra-pianto del midollo osseo. In Au-stralia solo 50 persone hanno ne-cessità di continue trasfusioni di

sangue mentre sono oltre mille inSardegna. Ha poi parlato Debo-rah Sherrin e Guido Sanna mentreha chiuso gli interventi VladimiroSerpi che ha sottolineato il fattoche in Sardegna ed in Finlandia èpresente la più alta incidenza didiabete mellito al mondo.

Il presidente del Circolo Zan-da, nativo di Seneghe ed emigra-to nel 1971, è stato chiamato an-che a presiedere l�Italo-Austra-

lian Centre di Brisbane. Il Clubitaliano con oltre 7.000 soci edun team di 17 impiegati con saledi ricevimento sino a 600 perso-ne, bar, ristorante. È il luogodove tutte le Associazioni italia-ne svolgono le più grandi mani-festazioni della comunità. È an-che sede della scuola Dante Ali-ghieri Society di Brisbane percorsi di lingua italiana con i suoi500 iscritti.

Nell�assemblea generale, svol-tasi il 15 febbraio scorso, è stataapprovata dai soci della �Sardi-nian Cultural Association� diMelbourne in Australia sia l�atti-vità sociale 2003 sia quella previ-sta per il 2004.

I soci si sono riuniti nella lorosede, nel �Centro S. Francescod�Assisi� di Rosanna, dove ilpresidente Paolo Lostia ha rivol-to parole di saluto a loro ed agliospiti, fra cui Alison Close vinci-trice nel 2001 della borsa di stu-dio �Sardinian Cultural Associa-tion-Monash Prato�, Kari Hen-rikson a cui è stata assegnata lastessa borsa nel 2002 e BrendaRunnegar vincitrice per il 2003.

Dopo avere ricordato i soci edi familiari deceduti � come ha ri-portato sulle sue colonne il Glo-bo � il presidente Lostia ha invi-tato i presenti ad un pensiero diomaggio verso la popolazioneaborigena, i Wunindjeri, antichiproprietari dei terreni di quellazona di Melbourne dove sorge il�Centro Assisi�, poi ha ricordatoi popoli e le persone che vivonoin condizione di miseria, i rifu-giati, le vittime dei razzismo.

Il grazie del Presidente, a nomedel Comitato, è stato esteso al

Gruppo di �Sant�Ignazio da La-coni� formato da Tony e CorneliaDeriu, Frank e Mary Ortu, Beni-to e Toja Cordedda, Giuseppe eTonina Nolis, Rocco e AngelinaSfara, Angelo Ledda, al GruppoPensionati di Coburg che ha lesue colonne portanti in corregio-nali di grande esperienza comeFrancesco Loi, Salvatore Masolae Sebastiano Belinzas; a coloroche offrono supporto di caratterereligioso alla comunità, Salvato-re e Giovanna Carboni e amiciche nel passato hanno rappresen-tato l�associazione sarda allaMessa degli Emigranti e Rifugia-ti in cattedrale. Lostia ha ancheringraziato la Regione Sardegna

e la direzione del giornale �Mes-saggero Sardo�. Ha infine ringra-ziato i soci Benito e Toja Corded-da che hanno ospitato il picnic�Tutti a Mooroolbark� delloscorso 7 dicembre 2003, Giusep-pe e Tonina Nolis che si sono of-ferti per il picnic del 2004 �Tuttia Noble Park�, Frank Piu chedona all�associazione i suoi lavo-ri d�arte.

Lostia ha, quindi, riassunto glieventi più significativi del 2003:la Terza Conferenza Nazionaledei Circoli Sardi d�Australia or-ganizzata dall�Associazione diMelbourne; il concerto del grup-po �Cantadores a Chitarra� gesti-to dall�Associazione Sarda delQueensland presieduta da Giu-seppe Murtas e il forum con rap-presentanti della ThalessemiaCenter of Victoria. Nel 2004 èprevista la celebrazione de �SaDie De Sa Sardinia� il 25 aprileall�Ibleo Social Club.

Al termine dell�assemblea ilpresidente Lostia ha consegnatoun certificato di benemerenzaalla signora Laura Mecca presi-dente della Società Storica Italia-na, a Gabriella Gomersall Hub-bard e a Germano Spagnolo per ilsupporto dato all�Associazione.

EmigrazioneAprile 2004 � 27

Messaggio di solidarietàdei circoli Sardi

per la strage di Madrid

Bilancio 2003 positivoper il direttivo della Fasi

40 progetti realizzati

MILANO

Sardegna in mostra nel castello di Flersper iniziativa del circolo di Douai

Nel corso dei lavori del Di-rettivo nazionale dei circolidella FASI , che si è riunito aMilano il 14 marzo, è stato os-servato un minuto di raccogli-mento in memoria delle vitti-me delle stragi a Madrid ed èstato approvato all�unanimitàun messaggio di solidarietà alpopolo spagnolo. Questo il do-cumento approvato.

Solidarietà del Direttivonazionale dei Circoli dellaFASI per il popolo spagnolocolpito dalle stragi.

Vogliamo esprimere la piùsentita solidarietà umana neiconfronti dei parenti delle vit-time delle barbare stragi per-petrate da mani assassine aMadrid.

Vogliamo esprimere la piùprofonda solidarietà civile neiconfronti dell�intero popolospagnolo, al quale noi Sardisiamo storicamente legati davincoli culturali, religiosi, lin-guistici, di costume, di abitu-dini quotidiane.

La parola d�ordine �El pue-blo unido jamas sará venci-do� in questo caso può essereveramente appropriata e nondi maniera per tutti gli Spa-gnoli.

Ai quali vogliamo dare nel-la nostra lingua l�incoraggia-mento che tutte le donne e tut-ti gli uomini di buona volontàoggi rivolgono ai Madrileni:�Forza paris, fintzas sos Sar-dos oe si sentin madrilenos�.

A Milano, nella sala congressidell�hotel Michelangelo, si è riu-nito il Direttivo Nazionale dellaFASI. All�ordine del giorno il bi-lancio del 2003 e le novità suitrasporti.

Il Presidente FASI, Tonino Mu-las, nell�introduzione ha sottoli-neato la crescita di tutto il movi-mento del mondo sardo in emigra-zione, con un bilancio culturale eorganizzativo lusinghiero. Tutto-ciò è evidente semplicemente os-servando i progetti andati a buonfine nella stagione testè conclusa-si, oltre 40 e quanto è in fase di re-alizzazione per il 2004.

I progetti regionali per que-st�anno vedono impegnate Tori-no, Pisa e Cinisello Balsamo conle �Settimane Sarde�. Altre ma-nifestazioni di notevole spessoreculturale saranno a Udine (LaSardegna incontra il Friuli), Ber-gamo (celebrazione del decimoanniversario della morte di MariaCarta), Milano (concorso interna-zionale di poesia) e Padova (con-vegno sulla Sardegna e il pesopolitico nel contesto nazionale).Anche i giovani e le donne, realiz-zeranno alcuni progetti: significa-tiva per il mondo femminile la ri-

correnza della celebrazione per il600° anniversario della morte diEleonora d�Arborea.

Positivo è anche il riscontroche permette il rilancio di alcunicircoli in difficoltà negli ultimitempi, come i due sodalizi diRoma e l�associazione di Pe-schiera Borromeo. ObiettivoFASI è quello di recuperare nelprossimo futuro anche il circolo

li. Ultimo punto all�ordine delgiorno, il riconoscimento di unanuova associazione di Sardi a Ro-vereto. Applausi di benvenuto daparte della platea dei delegati giun-ti a Milano.

Il dibattito conclusivo ha toc-cato varie argomentazioni moltoattuali nel rapporto con la Sarde-gna: dalle imminenti elezioni re-gionali, ai trasporti, alla crescitanotevole di iscritti non sardi nel-

di Siena, ove è presente una note-vole comunità sarda.

Giovanni Cervo, tesoriere ePietro Puggioni, Presidente deiRevisori dei Conti, hanno datolettura poi dei numeri inerenti al2003, approvati all�unanimità daiPresidenti dei circoli giunti datutta Italia.

Filippo Soggiu, Presidente Eme-rito della Federazione, ha poi par-lato di trasporti, riepilogando leagevolazioni ottenute con i vettoridel trasporto marittimo. Ufficializ-zate le date della corsia preferen-ziale con la Tirrenia (dal 24 luglioall�8 agosto per l�andata e dal 16 al31 agosto per il ritorno). Ribaditigli sconti del 30% per tutti gliiscritti al circoli con Grimaldi,Moby Lines e Sardinia Ferries. Neldibattito si è evidenziato come si-ano nelle associazioni cresciuti gliiscritti grazie al richiamo delleagevolazioni per andare in Sarde-gna. per la continuità territoriale, lenovità più importanti dovrebberoentrare in vigore con il 2005, quan-do oltre agli aeroporti di Milano(incluso Orio al Serio) e Roma, iSardi potranno viaggiare con scon-ti anche su Bologna, Verona, Pisa,Torino, Venezia, Genova e Napo-

le associazioni. È stato infine let-to un messaggio di solidarietà daparte di Paolo Pulina, Responsa-bile Informazione FASI, accom-pagnato a qualche minuto di rac-coglimento per la recente strageche ha colpito la città di Madrid.Il documento verrà inviato al-l�ambasciata spagnola in Italia ealla Federazione dei circoli sardiin terra iberica.

M. P.

Per la seconda volta, la nostraisola è stata l�ospite d�onore alCastello di Flers.

L�associazione �Sardaigne�,circolo sardo di Douai, ha orga-nizzato con l�ufficio del turismoun week-end di promozione del-la Sardegna Villeneuve d�Ascq:città popolata da 70.000 abitantie vicina al capoluogo del Nordfrancese, Lilla, capitale europeadella cultura per il 2004.

L�inaugurazione si è svolta alle16 alla presenza del sindaco diVilleneuve d�Ascq, Stievenard, edel Presidente dell�ufficio del tu-rismo di questa città Renaux, diGiovanni Caria, Presidente del-l�associazione �Sardaigne� diDouai, e numerose personalità.

I brevi discorsi sono stati se-guiti da brindisi e degutazioni dispecialità gastronomiche sarde.

Ai numerosi visitatori, più di

800 persone, è stata proposta unamostra di cento fotografie di�Murales� realizzate da YvesBarnoux in Sardegna; uno standdella società �Sardomia� di RitaMasala con articoli artigianali(tappeti, ceramiche, strumenti dimusica) e prodotti enogastrono-mici (vini, formaggi, dolci, oliodi oliva, pane carasau, salsicce)della Sardegna; il libro �Les an-nées d�espérance� di Anna Tolu,

scrittrice e storica francese di ori-gine sarda, in cui tratta della sto-ria di una famiglia sarda emigratada Escalaplano e destinata alleminiere della Lorraine in Francia.

La promozione turistica dellaSardegna è avvenuta tramite ilresponsabile dell�agenzia diviaggio �Mare e Monti� di Lille,Leroy.

Infine, Giovanni Caria ha pro-iettato e commentato numerose

diapositive riguardanti la Sarde-gna, prestate da Pasqualina Se-nes, presidente del circolo di An-nemasse.

La manifestazione si è svoltacon il contributo di AntoniettaUsai, Suzanne e Dario Pilia, Te-resa e Sergio Coffin, Celia Her-lant, tutti soci del circolo e, infine, di Johan, responsabile tec-nico dell�Ufficio del turismo diVilleneuve d�Ascq.

Emigrazione28 � Aprile 2004

Una donna presidentedel circolo Gennargentu

di Monaco di Baviera

GERMANIA

Proiettato ad Arnhemil film di Mereu

"Ballo a tre passi"

OLANDA

Vademecumper gli italiani

a Monaco

GERMANIA

Rinnovatoil direttivo del circolo

BOLZANO

Un vademecum sui servizisociali, assistenziali e per iltempo libero è stato predispo-sto, anche in lingua italiana,dall�Assessorato alle politichesociali del Comune di Monacodi Baviera.

L�iniziativa è rivolta agli ita-liani che non comprendonobene il tedesco e possono quin-di informarsi nella propria lin-gua madre.

L�accesso all�informazione,con relativa presa di coscienzadei propri diritti, può contribu-ire � ha detto il Consigliere co-munale a Monaco di Baviera,Fiorenza Colonnella � a rende-

re più agevole la vita dei con-nazionali ed a ricevere aiuto incaso di bisogno. Ha quindi ri-cordato che il fenomeno deicittadini stranieri, e quindi an-che italiani, che per vari moti-vi decidono di rimanere in Ger-mania è destinato ad ampliarsinel prossimo futuro.

Sara quindi necessario � haconcluso � focalizzare sempredi più il problema: da parte deigoverni coinvolti, aggiornandoil quadro legislativo anche conintese bilaterali, mentre le isti-tuzioni locali saranno chiama-te ad adeguare le loro offertedi servizi.

Carla Cividini Roccaconfermata presidentedel circolo "E. Lussu"

CINISELLO BALSAMO

Per la prima volta nella sua sto-ria, il Centro Sardo �Su Gennar-gentu� di Monaco di Baviera, inGermania, ha un Presidente don-na. È Loredana Casula che ha an-che assunto la responsabilità del-la Commissione �cultura e turi-smo�. Originaria di Silì, in pro-vincia di Oristano, la neo-presi-dente è da sette anni a Monaco diBaviera dove è impiegata inun�agenzia di moda. È nota inSardegna per il ruolo svolto nelConsorzio di agriturismo gestitodalla Cooperativa AllevatriciSarde, la pubblicazione di dueguide turistiche e la collaborazio-ne con strutture ricettive qualil�hotel Flamingo ed il CentroCongressi di Chia Laguna.

L�Assemblea dei soci di �SuGennargentu�, oltre ad eleggerePresidente una donna, ha rinno-vato il Direttivo con giovani edonne. Dei nove membri effetti-vi e due supplenti � ci ha scritto ilSegretario Giuseppe Carta � seisono giovani, tre dei quali nati inGermania e gli altri giunti a Mo-naco da alcuni anni. Tra i nuovi

Consiglieri figurano Paolo Ada-mo di Selargius, Barman, da seianni a Monaco che si occuperàdella Commissione �sport e tem-po libero� e Gianni Uccheddu diDomusnovas, cuoco, appassiona-to di musica (per hobby suona inun gruppo musicale) che affian-cherà la Presidente nella Com-missione �cultura e turismo�.

Tra i rieletti sono TelemacoBundone, Presidente dela Fede-razione dei Circoli sardi in Ger-mania, Daniela Fois e DanieleMulas, da anni impegnati nelleattività del sodalizio.

Nell�ampio programma del Di-rettivo, tracciato dal dibattito inAssemblea, vi è tra l�altro l�orga-nizzazione di manifestazioni perla promozione culturale, turisticaed eno-gastronomica dell�Isola edi iniziative sportive, sociali edinformative. In un momento i cuii nostri Cricoli soffrono per lamancanza di presenze giovanili efemminili, ci riteniamo soddi-sfatti � ha concluso GiuseppeCarta � del risultato raggiunto ecrediamo in un forte rilancio di

�Su Gennargentu�.Con il Presidente Loredana

Casula, fanno parte dell�Esecuti-vo, Gavino Carta, Vice Presiden-te; Giuseppe Carta, Segretarioche è anche responsabile del bar;Daniele Mulas, Tesoriere; PaoloAdamo addetto alla redazione deiverbali ed alla Commissione�tempo libero e sport; e LuigiFois, incaricato del tesseramentoe del bar. Completano il Diretti-vo i Consiglieri effettivi BrunoMulas, Telemaco Bundone eGiovanni Uccheddu, componen-te della Comissione �cultura eturismo� ed i supplenti PierluigiSotgiu, che segue i problemi so-ciali, e Daniela Fois.

Del Collegio dei Probiviri sonostati chiamati a fa parte Giovan-ni Murgia, che fa anche parte del-la Commissione �sport e tempolibero�, Agostino Forcinetti eStafano Cara.

Revisori dei Conti sono statieletti Serafino Fronteddu, Gio-vanni Piras e Francescio Useli,membri effettivi e Giuseppe Pin-tore, supplente.

Nuovo Direttivo al Circolo �Eleonora d�Arborea� di Bolzano. No-vità significative l�elezione di tre donne e di due giovani ventenninelle persone di Daniel e Sara Lampis. La partecipazione numerosadei soci alle elezioni � ha scritto il Presidente Pietro Congiu � ha di-mostrato quanto sia grande l�interesse verso l�attività del Circolo diBolzano dove la comunità isolana è stimata e seguita nelle iniziativetese alla conoscenza ed alla valorizzazione della sardità.

Presidente è stato confermato Pietro Congiu, che sarà affiancatonell�esecutivo da Rinaldo Pilia, Vice presidente e Tomaso Picus, Se-gretario. Completano il Direttivo i Consiglieri Salvatore Piras, Anto-nio Siffu, Adriana Tessarolo Sanna, Roberto Manca, Erato Lampis,Angelo Carta, Edith Wolf Meloni, Tomaso Sanna, Raimondo Melo-ni, Daniel Lampis, Sara Lampis ed Ignazio Russu.

A far parte dei Revisori dei Conti sono stato chiamati Efisio Mascia,Lucia Pisano, Antonio Casula, Pietro Nuvoli e Mario Delogu.

Probiviri sono stati eletti Umberto Gaspa, Pietro Lampis e Salvato-re Solinas.

�Ballo a tre passi�, il film diSalvatore Mereu che sta riscuo-tendo notevoli successi in Italiaed all�estero, suscitando anchepolemiche in particolare tra i sar-di, è stato proiettato ad Arnhemin Olanda.

La manifestazione, organizzatadal sodalizio sardo �Amici Medi-terranei� della cittadina olande-se, in collaborazione con il cen-tro servizi e la Federazione deiCircoli Sardi in Olanda, ha vistocirca 150 persone, tra cui moltiolandesi, affollare la sala del ci-nema �Filmhuis�.

Prima della proiezione si èsvolta una degustazione di vini eprodotti agro-alimentari sardi edin particolare i caratteristici dol-ci di alcune località dell�Isola.

L�iniziativa ha dato l�avvioalla presentazione di film sardi indiverse città olandesi. Sono in-fatti imminenti le proiezioni di�La Destinazione� del registaPiero Sanna e �Il figlio di Baku-nin� di Gianfranco Cabiddu.

Tornando al film �Ballo a trepassi�, il lavoro di Salvatore Me-reu è piaciuto anche se molti Sar-di emigrati lo hanno trovato inalcune parti non veritiero.

Il film � ha detto Mario Agus,Presidente della Federazione deiCircoli sardi in Olanda � ci ricor-da il libro e la trasposizione cine-matografica di �Padre Padrone�.La Sardegna non è come viene

rappresentata nella finzione sce-nica.

La Coreografia e tutto il restosono molto belli anche se allafine mi sono un po� vergognato.Da tantissimi anni la Federazioneed i Circoli sardi in Olanda sonoimpegnati per promuovere l�im-magine della Sardegna.

Lo stesso lavoro viene effet-tuato dai Circoli presenti in tuttoil mondo. Alcune scene del filmpotrebbero invece suscitareun�impressione negativa dellanostra terra.

A maggioil raduno

dei desulesi

TREVISO

Anche quest�anno, rispettandogli impegni assunti dall�appositocomitato, si svolgerà il radunodei desulesi emigrati nel Veneto.La manifestazione denominata�Poeta Montanaru� è giunta alterzo anno.

Il comitato organizzatore, gui-dato da Giovanni Gioi, noto�nonno Gioi�,ha fissato l�appun-tamento per domenica 30 maggionei locali della trattoria �Rosapeonia� (s�rrosa de monte) diMichele Marcis in via Feltrina125 a Treviso. L�invito è statoesteso anche ai nativi di Desuloemigrati nelle regioni vicine alVeneto.

Desulesi innamorati dell�ama-ta terra natia, che abbiamo lascia-to il paese cullando la speranza ditrovare altrove una sistemazionedi vita migliore, ritroviamoci �ha scritto �nonno Gioi� nella let-tera-invito � almeno per un gior-no da consacrare ai ricordi esconfiggere la nostalgia. Questoincontro ci offrirà un�occasioneda non perdere per passare unabella giornata in famiglia. Nonmancheranno gli odori, i sapori,le voci, i canti e la musica paesa-ni.

Gli interessati potranno darel�adesione telefonando a Miche-le Marcis a Treviso (0422/231778); Pinotto Arangino a Pa-ova (049/692462) e Martco Zan-da a Venezia (041/5241313).

Positive novità nel rinnovo delDirettivo del Circolo AMIS �Emi-lio Lussu� di Cinisello Balsamo inprovincia di Milano che rimarrà incarica sino al 2007. RiconfermataPresidente,. Carla Cividini Rocca,sono entrati a far parte del gruppodirigente tre giovani con meno di30 anni: Tiziana Serra con il ruo-lo di Segretaria; MaximilianMoro e Simona Tatti.

L�ex Presidente Arturo Boi, ètornato nel delicato incarico diPresidente del Collegio dei Probi-viri. È stata infine istituita la figu-ra del responsabile dell�informa-zione, molto legata al periodico�Tottus in Pari� affidata al VicePresidente Vicario, MassimilianoPerlato ed alla Segretaria TizianaSerra.

Carla Cividini Rocca è affian-cata nell�Esecutivo da Massimi-liano Perlato, Vice Presidente Vi-

cario; Tonino Porru, Vice Presi-dente; Aldo Iacopini, Ammini-stratore e Tiziana Serra, Segreta-ria.

Completano il Direttivo i Con-siglieri: Agostino Brasia, Giusep-pe Cancedda, Angelino Cherchi,Paolo Fraci, Luigi Loddo, Maxi-milian Moro, Maria Mura, NicolòMura, Genesio Murru, MicheleMusci, Luciano Porcu, DomenicoSeguro e Simona Tatti.

A far parte del Collegio dei Re-visori dei Conti sono stati chia-marti Gavino Luzzu, Presidente;Salvatore Carta ed Antonio Galle-ri, Componenti effettivi e SavinoBonfanti e Giuseppe Sensibile,supplenti.

Proboviri sono stati eletti: Artu-ro Boi, Presidente; Tina Casciu eCarlo Sedda, Componenti effetti-vi; Ignazio Cocco e Matteo Pal-mieri, supplenti.

EmigrazioneAprile 2004 � 29

Dibattito sul futurodelle donne al biviotra lavoro e famiglia

La Camera di Commerciosostiene le esportazionidelle imprese oristanesi

Maria Carta ricordatacon una manifestazionea 10 anni dalla morte

PAVIA CINISELLO BALSAMO

USA

La Camera di Commerciodi Oristano intensifica l�azio-ne di sostegno a favore delleimprese locali che guardanoai mercati esteri. È prevista,infatti, la partenza di un pri-mo stock di prodotti agroali-mentari verso gli Stati Unitid�America, grazie a un�intesaraggiunta con un importatoredel New England.

�È il risultato - ha detto Pie-ro Franceschi, commissariodella Camera di commercio

oristanese - della partecipazio-ne nelle scorse settimane allaFiera di Boston. Abbiamo pro-posto alcune interessanti pro-duzioni, grazie alla presenza disette aziende. I loro incaricatihanno ottenuto mediamentequasi trecento contatti ciascunoe, ciò che più conta, tutti conoperatori specializzati, perchéla rassegna fieristica americanaera riservata agli operatori delcosiddetto �food�, il compartoalimentare�.

Ai mercati dell�Est Europasi è guardato e si guarda, in-vece, in questi giorni con duedistinte iniziative. La prima èstata già portata a termine edè legata ad un�altra manife-stazione fieristica: la rasse-gna Alimenta, svoltasi a Udi-ne. Anche in questo caso laCamera di commercio di Ori-stano ha dato l�opportunità adieci aziende agroalimentaridi proporre le principali pro-duzioni.

�Sono davvero commossa e indue giorni di presenza nella real-tà dei circoli sardi in Continente,ho capito che qui posso sentirmia casa e in famiglia, come se fos-si con voi da sempre�. Lo ha det-to Anna Maria Aloi, Presidentedella Commissione regionale perle Pari Opportunità a conclusionedegli incontri ai circoli di Paviaprima e di Cinisello Balsamo inoccasione dell�otto marzo, gior-nata dedicata alle tematiche del-l�universo femminile.

Il quadro delineato nei due in-contri con gli emigrati, è quellodi un cammino cominciato a no-vembre con il convegno Aspasiaa Venezia per creare una rete disviluppo delle iniziative delledonne sarde.

Le donne, rappresentano unamarcia in più per la Sardegna e ilcammino per colmare il gap chele separa dagli uomini è ancoralungo ed impervio. Ma le qualitàumane da cercare di valorizzarenelle sue specificità, faticano an-cora ad emergere. Il ruolo delladonna oggi � ha sottolineatoAloi � è ancora legato al bivioche le mette innanzi a delle scel-te spesso obbligate come quelledi prediligere o il mondo occupa-zionale, o la famiglia, la crescita

dei figli. E la discriminazione nelmondo del lavoro è ancora altanei confronti delle donne chehanno prerogative morali nel pri-vilegiare la famiglia. E questononostante che sia soprattuttofemminile il risultato più elo-quente e significativo nel settoredell�istruzione. Si ha quindi unafigura femminile preparata e stu-diosa ma che fatica poi a ritaglia-re con successo una carriera pro-fessionale. E in Sardegna, a ri-guardo, mancano anche le strut-ture adatte che tutelino questocammino, che non mandino allosbando una donna che principal-mente è anche mamma. Osser-vando più da vicino poi le lacuneprettamente isolane, la proble-matica che incide maggiormenteè la disoccupazione, che se nono-stante tutto, in percentuale vedeun calo per quanto concerne ledonne. Si ha comunque un nume-ro ancora troppo alto, non alline-ato con i risultati del resto d�Ita-lia. Come provvedere quindi?

Alle istituzioni si chiedono fi-nanziamenti finalizzati che pun-tino ed incidano sul capitaleumano che le donne offrono.

Lo slogan che accomuna laAloi alle donne emigrate presen-ti nelle due città lombarde è una-nime: per l�otto marzo niente fio-ri ma rispetto.

Fino ad ora � ha sostenuto � ab-biamo fatto crescere la Sardegnain silenzio e in punta di piedi,sottolinea. Ma manchiamo dailuoghi politici che contano. NelConsiglio regionale della Sarde-gna le donne sono solo 4 su 80.�Rivendichiamo spazio e concre-tezza, come per altro sta accaden-do nell�imprenditoria, che stati-sticamente vede raddoppiato ilnumero di imprese gestite dadonne, da 30 a 60 mila�.

Un accostamento sul pianetaDonna della Lombardia, è statoportato a Cinisello Balsamo daCristina Cinquegrane, Presi-dente della Commissione PariOpportunità della Lombardia edal sindaco della cittadina del-l�hinterland milanese DanielaGasperini.

Chiusura di straordinaria par-tecipazione curata dal giovaneattore sardo Fabio Marceddudella Compagnia Teatrale Ca-dadie di Cagliari, che con unmonologo in campidanese haraccolto calorosi consensi.

Massimiliano Perlato

Era una donna di straordinariabellezza mediterranea (�MissSardegna� nel 1957). Era unacantante in lingua sarda con unavoce meravigliosa, divina (�AveMaria�). Era un�attrice profon-damente espressiva (per esem-pio, nel ruolo della madre di Ro-bert De Niro nel �Padrino parteII� di Coppola). Era una delica-ta poetessa in italiano (�Cantorituale�, 1975). Si chiamavaMaria Carta ed era nata, il 24giugno 1934, a Sìligo, un picco-lo paese del Logudoro che hadato i natali anche allo scrittoreGavino Ledda. È stata portatavia, a Roma, da un male incura-bile il 22 settembre 1994, a 60anni.

Maria Carta toccava immedia-tamente il cuore dei testimonidelle sue performances canore odelle sue interpretazioni cine-matografiche. La sua voce melo-diosamente struggente, il suovolto luminoso, incorniciatodai lunghissimi capelli neri, col-pivano l�immaginazione del-l�ascoltatore-spettatore.

Tutto in lei �connotava� Sar-degna ma i suoi estimatori nonerano solo i Sardi residenti o iSardi emigrati nella Penisola odiasporizzati in ogni parte delmondo.

Cantando rigorosamente inlingua sarda, agli inizi degli anniOttanta, Maria diventò famosis-sima in Francia. Nel 1982, tennediversi concerti nel Palazzo deiPapi di Avignone. Per tre stagio-ni consecutive, dal 1983 al 1986cantò all�Olympia di Parigi. Par-tecipò a molte trasmissioni tele-visive. Si esibì anche al Théâtrede la Ville di Parigi con il corodi Bitti. Nel 1986 partì per unatrionfale tournée in America (Lima, San Francisco, Boston,Philadelphia; New York, catte-drale di Saint Patrick). Nel 1989si manifestarono i primi sintomidel male.

Papa Giovanni Paolo II, esti-matore del suo canto, in visitaall�ospedale romano in cui Ma-ria era ricoverata, chiese di ve-derla.

L�otto marzo del 1993 l�asso-ciazione Lyoness Club di Ca-gliari le attribuì il premio �Don-na sarda dell�anno� con questamotivazione: �A Maria Carta,donna sarda che ha nobilitato icanti popolari della sua gente di-ventandone ambasciatrice nelMondo�.

Ripensare a una personalità�mitica� come Maria Carta, cheappartiene alla Sardegna ma an-che al Mondo intero, induce arievocare le occasioni in cui si èpotuto ammirarla di persona. Laprima fu al Teatro Fraschini diPavia, all�inizio degli anni Ot-tanta, nel pieno dei suoi succes-si, in una manifestazione cuiparteciparono molti sardi (giàorganizzati nel circolo �Logu-doro�) ma anche molti pavesi.La seconda e ultima a PeschieraBorromeo, quando, già colpitadal male, nell�estate del 1993,nell�ambito della Festa dei Sar-di e in occasione di un concertodell�amica Anna Maria Puggio-

ni, le fu assegnato un riconosci-mento come �Sarda Doc�. Ilcontrasto tra le due immaginiancora stride nella mente. A Pe-schiera Borromeo il volto soffe-rente e l�andamento incerto era-no subentrati al sorriso solare eal portamento naturalmente ele-gante con cui questa �AmaliaRodriguez della Sardegna� ave-va ammaliato gli spettatori pa-vesi.

Il Circolo culturale sardo�Logudoro� di Pavia, presiedu-to da Gesuino Piga, nel pome-riggio di sabato 6 marzo, nelcorso della celebrazione dellaFesta della Donna, ha volutocommemorare Maria Carta adieci anni dalla morte a vantag-gio non solo dei suoi corregio-nali stabilitisi in provincia diPavia e in Lombardia ma anchedei cittadini pavesi sensibili aivalori dell�arte e della poesia.Per lo scopo ha invitato GavinoMaieli, vicepresidente del Cir-colo sardo �Maria Carta� diBergamo, direttore delle rivista�NUR� (AIPSA edizioni), sili-ghese, che nel 2003 ha coordi-nato la realizzazione di un nu-mero speciale della rivista cheraccoglie oltre cinquanta testi-monianze di persone che in tut-to il Mondo hanno conosciuto eapprezzato Maria Carta. (Que-

sto ricco fascicolo viene ad ag-giungersi al bel volume su Ma-ria curato da Emanuele Garaunel 1998 per le Edizioni DellaTorre).

La relazione con cui Maieliha presentato il numero mono-grafico di �NUR� è stata segui-ta da un pubblico folto, attentoe commosso.

Tra i presenti il presidenteonorario della Federazione del-

le Associazioni Sarde in Italia,Filippo Soggiu, che ha affidatoa Maieli il compito di riassume-re il suo ricordo di Maria (signi-ficativamente intitolato �Nelcuore, i Sardi emigrati�) pub-blicato nelle pagine della rivi-sta e le donne che hanno anima-to il dibattito sul tema �Rifles-sioni su sviluppo sociale alfemminile e Sardegna�: RenataCrotti, assessore alle Pari Op-portunità della Provincia di Pa-via; Luisa Rosti, docente diEconomia del Lavoro dell�Uni-versità di Pavia; Anna MariaAloi, presidente della Commis-sione per le Pari Opportunitàdella Regione Sardegna. A ren-dere un omaggio in musica si èprestato l�artista di origine sar-da Antonio Carta, che ha ese-guito alcuni brani del reperto-rio di Maria Carta.

Paolo Pulina

Sport30 � Aprile 2004

Il Cagliariritrova lo slancio

per la promozionedi Andrea Frigo

Parata di campionial cross di Alà dei Sardi

CALCIO

ATLETICA LEGGERA

di Gerolamo Squintu

Ha fatto nuovamente cen-tro il prof. AntonelloBaltolu che per la 31a

volta, superando non poche dif-ficoltà e non tutte di solo ordineeconomico, ha varato e portato afelice conclusione la più presti-giosa gara di corsa campestreisolana che ormai è inclusafermamente nel calendario in-ternazionale al massimo livel-lo tanto che molti esperti delsettore il Cross di Alà dei èconsiderato alla pari con la �5Mulini� ed i campionati nazio-nali.

Così come nel passato ilcampo dei partenti è stato an-che domenica 28 marzo 2004di altissimo valore con in pri-ma fila al solito gli specialistiafricani, veri dominatori negliultimi decenni delle gare difondo in tutto il mondo, sia frai maschi che fra le donne.

«Nonostante si debba supe-rare il mare ed affrontare dif-ficoltà varie per giungere sinoad Alà, ci vengo da qualcheanno sempre più volentieri �ha dichiarato più d�un atleta �e ciò è dovuto alla grande

simpatia ed affetto che mi han-no dimostrato gli alesi, grandiintenditori di sport ed in parti-colare appassionati di cross, mapiù di tutto amici cordiali sianoessi giovani che anziani».

Ed in effetti tanti concorren-ti ormai divenuti ex, tornanoad Alà in occasione della gara,per stare ancora una volta inpaese fra gente con cui hannofamiliarizzato, essendo staticome uno di casa per giorninelle abitazioni del piccolo,ridente e civilissimo centrodell�Alto Monte Acuto, neifatti così realizzando l�ospita-lità nota come albergo diffuso.

Pertanto nel rispetto dei pro-

nostici i campioni kenioti edetiopi hanno dominato.

Nella gara di centro, sugli11 mila metri, in uno scenariodi grande suggestione ambien-tale, fra boschi di sughere,querce e roverelle, siepi dicorbezzolo, cisto e lentischio,ha vinto l�attuale campionedel mondo dei 5 mila metri, ilkeniano Eliud Kipchoge cheha battuto nell�ordine i conna-zionali Jhon Korir e SimonKiprop e gli etiopi MareguZeudie, Tibebu Yenew, OatrikIvuti, Samwell Kalia. Primodegli italiani Roberto Puster-la. Fra le donne si è affermatal�etiope Meselech Melkamu,2a Alice Timbilill, 3a IreneKwambai, 4a Peninah Che-pchumba, 5a Jane Nghoto, tut-te keniane. Prima italiana altraguardo Patrizia Tisi del-l�Atletica Val Brembana.

L�intensa giornata di sportha visto in gara anche centina-ia di giovanissimi fondisti inrappresentanza delle maggiorisocietà sarde che per ore hannoanimato il paese col loro entu-siasmo e passione.

Non è stato un mese di mar-zo facile per il Cagliari.Troppi impegni ravvicina-

ti, troppi infortuni, troppi pareg-gi (cinque consecutivi). È arriva-ta pure la prima sconfitta del gi-rone di ritorno, in quel di Napoli.Ma poi è bastato il rientro incampo di quei giocatori fonda-mentali la cui assenza si è fattasentire come il pane, ed ecco cheè ripreso subito il cammino versole zone alte della classifica persalire sul quel treno chiamato se-rie A.

Non bastasse un calendario du-rissimo (cinque scontri diretticonsecutivi, contro Atalanta,Messina, Ternana, Torino e Li-vorno), con due turni infrasetti-manali, per tutto il mese di mar-zo il tecnico rossoblu Edy Rejaha dovuto fare a meno di quattropedine fondamentali come Espo-sito, Brambilla, Agostini e Mal-tagliati. Per tacere di Festa (fer-mo da gennaio) e Langella che,seppur partendo dalla panchina, èspesso rislutao declivio in questastagione.

Ma è stata indubbiamente ladefezione di Mauro �Ciccio�Esposito quella che ha pesato dipiù. E difatti, una volta tornato incampo il bomber di Torre delGreco (che con 12 gol ha giàeguagliato il suo record realizza-to a Pescara cinque anni fa), sonoarrivate due vittorie consecutive:

in casa con il Como, sofferta maampiamente meritata, e in tra-sferta a Venezia, alla vigilia diPasqua. Due vittorie che hannopermesso ai rossoblu di conqui-stare sei punti, ovvero addirittu-ra uno in più dei cinque ottenutinelle precedenti sei partite (cin-que pareggi ed una sconfitta, ap-punto, quella di Napoli).

E adesso la classifica torna asorridere a Zola e compagni,dopo il tour de force di fine in-verno. Il Cagliari occupa la sestaposizione della classifica guidatadal Palermo stellare di Guidolin,ma a sole due lunghezze dallaquarta e a tre dalla seconda. In-somma, là davanti c�è un gruppo-ne che sta tirando la volata finalee per lo sprint vincente sarà ne-cessario avere residue energie,fisiche e mentali, in un campio-nato anomalo, per la prima voltacon ben 24 squadre al via, infini-to e massacrante, con partite pri-ma al sabato sera, poi la domeni-ca pomeriggio, poi di nuovo disabato, con anticipi (venerdì),posticipi (lunedì) e diversi turniinfrasettimanali che hanno messoa dura prova muscoli e testa deigiocatori.

E non solo, perché anche i tifo-si avrebbero di che ridire su uncalendario che sempre più vedeloro penalizzati (e quelli del Ca-gliari a maggior ragione, vistoche si sono dovuti sobbarcare

pure la trasferta a Tempio Pausa-nia per le prime nove giornate dicampionato), a meno che non siabbia la possibilità di seguire lapropria squadra stando comoda-mente seduti davanti al televisore.

A marzo, il Cagliari è andato indifficoltà soprattutto quando si ètrovato davanti squadre che pre-ventivamente hanno impostatouna gara d�attesa, stando chiusein difese e rinunciando, spesso,anche al contropiede.

È successo, infatti, che dopo lagoleada al Sant�Elia con l�alloracapolista Atalanta (5-1 e gran fe-sta per la doppietta di uno straor-dinario Zola), i rossoblu non sia-no più riusciti a vincere nei seiturni successivi. Con il Messina,una volta in svantaggio ed in in-feriorità numerica per l�espulsio-ne di Pantanelli, ci ha pensatoLoria, nei minuti di recupero, aportare il risultato sull�1-1. Stes-so score della trasferta di Livor-no (con primo gol in maglia ros-soblu per il giovane RolandoBianchi). Poi al Sant�Elia è arri-vato il Torino e chi si aspettavauna bella partita è rimasto alta-mente deluso, perché i granata diEzio Rossi hanno rincuniato afare gioco, limitandosi a chiude-re tutti gli spazi per cercare diportare a casa lo 0-0. Impresa riu-scita, e per la prima volta il Ca-gliari ha pareggiato in casa a retiinviolate. Impresa bissata suc-cessivamente dal Vicenza, che hamesso in scena lo stesso film vi-sto nel turno casalingo preceden-te. In mezzo un altro pareggio, aLivorno, firmato Loria, semprepiù difensore-goleador, ma so-

prattutto Pantanelli che, sul risul-tato di 1-1, al 95� ha parato un ri-gore a Protti.

In tutto questo arco di tempo,quello che per 29 giornate erastato l�attacco atomico del cam-pionato, capace di realizzare ben51 gol, ha messo a segno soltan-to tre gol (due di Loria ed uno diBianchi), con il tridente dellemeraviglie rimasto completa-mente a digiuno. Giustificatol�assente Esposito, nessun contri-buto è arrivato da Suazo e Zola, asecco dalla gara con l�Atalanta.

E così, dopo questi cinque pa-reggi consecutivi, il Cagliari èvolato in quel di Napoli gonfiod�ottimismo e buone intenzioni.Con il recupero degli infortunati,tutti si attendevano finalmenteuna vittoria. Ci credeva forte-mente Reja, così come il presi-dente Massimo Cellino. C�eranotutti i presupposti per fare il col-paccio. Ed invece, niente. È arri-vato addirittura un inatteso stop.Quando ormai si profilava l�en-nesimo pareggio, Maltagliati habloccato fallosamente Dionigilanciato a rete, ed è stato espulso.Lo stesso Dionigi, qualche minu-to dopo, lasciato colpevolmentesolo da Lopez, ha beffato Panta-nelli regalando al Napoli tre pun-ti tutto sommato meritati, perquel poco che il Cagliari ha fattovedere nei 90 minuti di gioco.

Cagliari sconfitto per la primadall�inizio del girone di ritornoe�apriti cielo! Cellino è andato sututte le furie, accusando i gioca-tori, ma incolpando anche l�alle-natore, reo, a suo avviso, di nonaver badato, una volta rimasti in

dieci, a portare a casa almeno ilpareggio. Ma la replica di Rejanon si è fatta attendere: il tecnicoGoriziano ha spiegato al suo pre-sidente di voler giocare sempreper vincere, anche in dieci, e perquesto motivo, dopo l�espulsionedi Maltagliati, ha lasciato in cam-po le tre punte. In quel momentoReja credeva nella vittoria, hadetto ai giocatori di giocare pervincere, ma alla fine è arrivatauna sconfitta.

Conclusosi il ciclo terribile, ilclanedario ha di nuovo assegnatoal Cagliari avversari, almeno sul-la carta, più agevoli da affronta-re. Ma anche contro il Como, pe-nultimo in classifica, nonostantesi giocasse tra le mura amiche, irossoblu hanno stentato parec-chio per riuscire a conquistare itre punti. Seppur con un avversa-rio ridotto dopo appena 18 minu-ti in dieci uomini e nel finale ri-masto addirittura in nove, il Ca-gliari ha dovuto rimontare perben due volte, trovando la retedel 3-2 solo nei minuti finali, gra-zie ad un gran gol di Langella (si-nistro imprendibile da fuoriarea), dopo la precedente dop-pietta di Esposito.

Una vittoria sofferta che ha re-stituito fiducia e risollevato ilmorale di un gruppo che stava co-minciando a preoccuparsi per i ri-sultati e per la difficoltà di trova-re la via del gol. Una vittoria bis-sata sette giorni dopo in laguna,dove il Cagliari, grazie alle reti diAlbino e Bianchi, è tornato al suc-cesso anche in trasferta. Un suc-cesso storico, per i sardi, che aVenezia, non avevano mai vinto.

Troppi impegni ravvicinati, troppi infortuni, troppi pareggi(cinque consecutivi). È arrivata pure la prima sconfitta del girone

di ritorno, in quel di Napoli.

sportAprile 2004 � 31

Sport sardo in luttoper la scomparsadi Tore Burruni

BOXE

di Sergio Casano

Il crollo delle squadre sardeanche la Marcozziesclusa dai play-off

di Carmelo Alfonso

TENNISTAVOLODopo tanti anni, la Marcoz-zi non è riuscita a qualifi-carsi per i play off scudet-

to nel campionato della serie A 1di tennistavolo. Al termine dellaregular season, la squadra caglia-ritana, che tre anni fa conquistò ilquarto titolo tricolore della suastoria, si è classificata al sestoposto, seguita a due punti di di-stanza dal Guspini. Ha conclusoin un’ultima posizione, invece, ilQuartu che, dopo tre stagioni nel-la massima serie, retrocede in A2. In campo femminile, festeggiail Muravera che approda ai playoff ad un anno dalla finale dispu-tata con le campionesse d’Italiadel Castel Goffredo, mentre loZeus Quartu si qualifica ai playout salvezza, dopo una stagionedecisamente sfortunata.”Il bilancio è abbastanza negativo– dice Sergei Vlassov, il coachrusso della Marcozzi che ha rac-colto il testimone di Fabio Ferre-ro – considerato che la squadranon è riuscita a centrare i playoff, obiettivo che in passato erastato sempre raggiunto. Purtrop-po, abbiamo pagato più del previ-sto la giovane età della squadra,che ha dovuto confrontarsi conavversari decisamente superiori.Il nostro obiettivo era quello diben figurare per costruire unaformazione in proiezione futura.Certo, sotto sotto, un pensierinoalla vigilia del campionato, aiplay off l’abbiamo fatto, ma vabene ugualmente”.

La Marcozzi, quest’anno “tar-gata” Terra Sarda”, si è infattipresentata ai nastri di partenzadella A 1 di tennistavolo con unasquadra molto rinnovata, compo-sta da un organico nuovo di zec-

ca che ha appena poco più divent’anni. La società cagliarita-na, infatti, dopo i tagli operatidalla Regione, ha dovuto fare iconti con il bilancio e rinunciareai big del pongismo nazionale.Tra ai sacrificati, MassimilianoMondello, una bandiera dellacompagine di Mulinu Becciu,con la quale ha militato cinqueanni.

Il giocatore calabrese, alfieredella nazionale italiana, è passa-to al Pieve Emanuele, una delledue squadre supercandidate alloscudetto, che ha chiuso il cam-pionato nella scia del Castel Gof-fredo. Partito il suo pongista piùrappresentativo, dei protagonistidelle passate stagioni è rimastosolo Chen Jia, che è stato affian-cato da Mattia Crotti, 21 anni, n.5 d’Italia e dal russo GrigoriVlassov, 19 anni, proveniente dalPieve Emanuele, figlio dell’alle-natore Sergei: “ In seconda squa-dra, abbiamo dato fiducia duran-te tutto il campionato - continua

l’allenatore della Marcozzi – aGianpiero Melis e Mauro Locci,ormai considerati non più giova-ni promesse e inseriti a pieno ti-tolo nel gruppo. I due giocatoricagliaritani sono prepotentemen-te approdati nella squadra titola-re dopo i titoli italiani conquista-ti nella Penisola, ultimo quellosingolo della categoria Juniores.Certo, da loro ci aspettavamoqualcosa di più ma era naturaleche pagassero lo scotto del novi-ziato in campionato difficilequello della serie A 1, dove mili-tano giocatori stratosferici, cheoccupano i primi posti delle clas-sifiche nazionali e internaziona-li”.

Rispettate, tutto sommato, leprevisioni della vigilia del Gu-spini, che è riuscito centrare lasalvezza con alcune giornated’anticipo. L’organico dellasquadra di Riccardo Lisci, rispet-to all’anno scorso, non è statomutato ed è stato forse questo ilsegreto dei minerari che, in avvio

di campionato, si sono concessi illusso di battere nel derby la Mar-cozzi. Il Guspini Vini di Sarde-gna si è schierato con gli stranie-ri Guo Yu e Milevic, e gli italia-ni Luca Ricci e Nicola Di Fiore:un quartetto ben affiatato e com-posto da giocatori di talento, cheha disputato una stagione tran-quilla.

Ha pagato caro il cambiamentoquasi totale del suo organico, in-vece, il Sapori di Sardegna Quar-tu, che ha partecipato al toreno diA 1 con un quartetto inedito.Come le altre società, il sodalizioquartese (ex T.T. Cagliari) è sta-to costretto a stringere la cinghia,attingendo dal mercato estero.Della vecchia squadra è rimastoil bulgaro Ivan Stojanov, 49 anni,che ha portato con sé suo figlioNiagol di appena 15 anni. Tra inuovi volti anche il cinese LiaoXun, 22 anni, e l’italiano Ro-mualdo Manna, n. 44 d’Italia. Unorganico, fatta eccezione per il“vecchio” Stoyanov, giovane ma

inesperto, che sin dai primi in-contri ha iniziato a soffrire, preci-pitando nel fondo della classifica.

In campo femminile, ancorauna volta le soddisfazioni mag-giori le ha date il Muravera che,dopo la clamorosa finale scudet-to dello scorso anno con le cam-pionesse d’Italia del Castelgof-fredo, ha conquistato nuovamen-te i play off. La squadra del Sar-rabus si è piazzata al secondoposto, con due soli punti di ritar-do nei confronti della capolista.Eppure, il Muravera Terra Sardaha iniziato la nuova avventura diA 1 con una formazione moltorinnovata. Partite Wei Jian, pas-sata alla matricola Zeus Quartu,Gu Birong (che non è riuscita aresistere alle lusinghe della for-mazione spagnola del Vallado-lid), sono approdate alla corte diLuciano Saiu tre giovanissimeatlete: la cinese Liu Yuan, 18anni, attaccante pura, “penhol-der” (impugnatura cinese che usaambo i lati), Maria Rita Pilloni,21 anni, proveniente dal retro-cesso Nuragus, cresciuta nellascuola federale di Terni, n.17della ranking nazionale, e Stefa-nia Bosi., anche lei 21enne, cre-sciuta nella scuola federale diTerni.

Una formazione molto giova-ne, che tuttavia ha trovato subitolo smalto vincente facendo la dif-ferenza in campo e inserendositra le big del campionato. Sfortu-nata la stagione dello Zeus Quar-tu, che si appresta a giocare i playout salvezza, al termine di uncampionato condizionato dall’in-fortunio di Cristina Semenza, cheha affiancato Olga Zavedeeva eWei Jian.

Pur sapendo che un tumore alpancreas stava per portarcivia uno dei più grandi cam-

pioni che la Sardegna abbia maiespresso, la morte di Tore Burru-ni è stata come subire un cappaòper un pugno improvviso. Finoall’ultimo, nella sua casa di San-ta Maria La Palma, alla periferiadi Alghero dove era nato l’11aprile del 1933, Tore ha lottatocon tutte le sue forze, ha inutil-mente cercato di ribellarsi all’in-calzare del male.

Abituato a vincere, ha dovutocedere. E questa volta presenti lamoglie Rosetta ed i figli Pierpao-lo e Gianfranco. Al rito funebre,a salutarlo per l’ultima volta,c’era una folla immensa, amici egente comune, ex campioni, ilprimo e unico maestro , FrancoMulas, i suoi allievi di pugilato,autorità. Per tutti , algheresi enon, Tore Burruni era stato unmito, un re del ring, un autorevo-le messaggero della sua Sardegnae in particolare della sua città.Anche i due rami del Parlamentoitaliano hanno voluto ricordarlocon un minuto di silenzio, comesi fa con i grandi campioni. Per-ché Tore Burruni è stato un verogrande campione, sul ring e fuo-

ri dal ring, nella sua vita quoti-diana trascorsa interamente adAlghero dove aveva pure allesti-to una palestra aperta ai giovaniche intendevano praticare laboxe.

Tore Burruni è stato uno deipiù grandi pesi mosca del pugila-to italiano. Divenne campioneitaliano nel 1958 quanto superòai punti Giacomo Spano, in dodi-ci riprese. Difese il titolo una in-finità di volte fino a quanto, nel1961, si impossessò della coronaeuropea battendo ai punti inquindici riprese il finlandese Lu-ukkonen. Respinse i tentativi distrappargli il prestigioso titoloportatigli da avversari illustricome Ben Alì, Libeer, McGowan; poi la scalata al mondia-le, nel ’65. Ed ancora una vittoriacontro il thailandese Kingpetch .Da campione del mondo, Burru-ni annullò a Sidney le speranzedell’italo-australiano Gattellaridi diventare il primo nel mondotra i pesi mosca. Col passare de-gli anni, Burruni trovò sempremaggiori difficoltà a rientrare nelpeso ed a Londra, nel giugno del1966, Mc Gowan gli portò via iltitolo iridato. Decise così di pas-sare tra i pesi gallo e nel gennaio

del 1968 sconfisse ancora BenAlì, conquistando così il titolodella categoria superiore che poidifese contro Zurlo e Vetroff.Furono tra gli ultimi combatti-menti di Burruni, che decise dilasciare il pugilato a 36 anni,dopo avere disputato 109 com-battimenti da professionista, dicui 31 vinti prima del limite, 68ai punti, un pareggio ed appena 9sconfitte.

Nessuno ha mai avuto dubbi:Tore Burruni è stato il migliorpugile sardo di sempre. Ma non èstato soltanto un grande pugile. Èstato un simbolo per la sua città eper i sardi. Spesso, tra i nostriemigrati che lo seguivano neisuoi incontri, sentivi dire:«Quando combatte senti dentrodi te un qualcosa che riesce diffi-cile da spiegare; Tore ti trasmet-te forza, coraggio, orgoglio, ildesiderio di gridare forte: è unsardo come me.» E lo sosteneva-no perfino gli algheresi, che maisi sono sentiti completamentesardi per via di quel catalano cheancora parlano con profondo or-goglio.

Tore è stato anche il più quali-ficato messaggero, in termini tu-ristici, della sua città. Alghero,

conosciuta in tutto il mondo perle sue bellezze naturali e per quelcentro storico tra i più rinomati,ha tratto enormi vantaggi anchegrazie al suo figlio campione delmondo. Dappertutto, nei manife-sti che annunciavano la presenzadi Burruni su un ring, era riporta-to anche il nome della sua Alghe-ro con a fianco Italia. E lui anda-va orgoglioso di questa doppiaprecisazione. E parlava l’alghe-rese col suo maestro Franco Mu-las all’angolo e con Italo Verone-se, un giornalista che più di tuttilo ha seguito e ha raccontato lesue gesta.

In un servizio su La Gazzetta

dello sport, Rino Tommasi, gran-de intenditore ed organizzatoredi riunioni pugilistiche, tra l’al-tro ha scritto: «Burruni è statocertamente uno dei nostri miglio-ri pugili, ma è stato anche unuomo straordinario, un campionedi modestia come pochi, unesempio e una lezione per tantiatleti che si sentono campionisenza esserlo.»

Quasi una epigrafe per esaltareil ricordo di un amico. Ma ancheun avvertimento per chi allosport si avvicina senza la seria edignitosa coscienza dei propri li-miti. Burruni aveva saputo fareanche questo.

Un grandecampione sul ringe nella vita. Tuttele tappe di unacarrieraprestigiosa finoalla conquista

della coronamondiale. È statouno dei miglioripugili italiani ditutti i tempi.

Cultura32 � Aprile 2004

Bosa in un libroil fascino irresistibile

di una città unica di Eugenia Tognotti

Il fiume Temo che scorre pigramente ai piedi dell'abitato rispecchiando i beipalazzotti che vi si affacciano, il colle di Serravalle su cui svettano gli imponenti

resti del castello di Malaspina, col suo potere evocativo di un medioevo diguerre e lotte sanguinose tra sardi e aragonesi. Una storia fatta per

appassionare alla scrittura, per spingere studiosi, storici ed eruditi locali, maanche protagonisti delle vicende più recenti, a raccogliere la memoria di

vicende, personaggi, detti popolari, usanze. È quanto ha fatto, in un libro pienodi notizie � �Bosa. Tra le antiche pietre� � il bosano Ottorino Mastino.

Via Barcellona 2 - 09124 Cagliarie-mail: [email protected] http:\\www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it

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frequenza 11137 Mhzpolarizzazione Orizzontalesymbol rate 27500 - fec 3/4

Poche città sarde hanno il fa-scino di Bosa. Un fascinosingolare, spiegabile solo in

parte con quelle che sono comu-nemente indicate come emergen-ze paesaggistiche, che pure hannoil potere di avvincere il visitatoreforestiero, colpito da quelcosa cheassomiglia al cosiddetto “com-plesso di Stendhal”: il fiume chescorre pigramente ai piedi del-l’abitato rispecchiando i bei pa-lazzetti che vi si affacciano; il col-le di Serravalle su cui svettano gliimponenti resti del castello diMalaspina, col suo potere evoca-tivo di un Medioevo sardo di tor-bidi, guerre, lotte sanguinose traSardi e Aragonesi. E, ancora, ildolce paesaggio degli agrumeti edei frutteti che fanno da coronaalla sponda sinistra del Temo; ilquartiere medievale Sa Costa.

Il fatto è che Bosa presenta uncerto numero di caratteri – geo-grafici, storici, politici, istituziona-li – per così dire “specifici”. Hasempre conservato il suo nome,Bosa –un toponimo prelatino – cheha accompagnato il primitivo inse-diamento nel suo spostamento apiccolo raggio, in epoca medieva-le, dalla sinistra del Temo (il Te-mus degli antichi) alle pendici delcolle di Serravalle. Ha goduto deiprivilegi di essere “città reale”; haavuto tra Quattrocento e Cinque-cento quello di battere moneta ed èstata sede vescovile dall’XI seco-lo. È forse l’unica città a vantare lapresenza di ben due vescovi allostorico concilio di Trento, uno deipiù grandiosi avvenimenti dellastoria della Chiesa: Baldassarre deHeredia, trasferito alla sede vesco-vile di Bosa il 6 luglio 1541 e Vin-cenzo De Leon (1551), che cometeologo diede un importante con-tributo di dottrina alla discussionesul decreto sulla Sacra Scrittura esulla tradizione.

Questi caratteri originali, delresto, non sfuggirono ai viaggia-tori dell’Ottocento, tra cui il capi-tano inglese William HenrySmyth, che negli anni Venti del-l’Ottocento visitava l’isola a bor-do della nave Adventure per dise-gnarne la carta del perimetro co-stiero. Nel suo libro Sketch of thepresent state of the island of Sar-dinia, pubblicato nel 1828, scrive

come Bosa fosse “magnificamen-te situata” in una valle tra due al-tipiani, e ne loda il panorama, sen-za dimenticare di sottolineare lastraordinaria attitudine all’attivi-tà mercantile degli ingegnosi bo-sani “considerati estremamenteattivi, non solo perché commer-ciano in tutta l’isola il loro olio, lamalvasia, il formaggio, il lino e lafrutta, ma soprattutto perché lamaggior parte dei venditori ambu-lanti della Sardegna vengono daquesta città”. Chissà, forse Bosagodeva della protezione del bel-lissimo uccello di fiume cui parlaSmyth, puzone di Santu Martinu,che si diceva non esistesse in nes-sun altro luogo della Sardegna. Icreduloni, informava, “pensavanoche con la sua sola presenza faces-se aumentare soldi, proteggesse ivestiti di lana dalle tarme, e colsuo nido tenesse le case al riparodei fulmini”.

Una storia così ricca è fatta perappassionare alla scrittura, perspingere studiosi, storici ed erudi-ti locali, ma anche protagonistidelle vicende più recenti, a racco-gliere la memoria di vicende, per-sonaggi, detti popolari, usanze. Èquanto ha fatto, in un libro pienodi notizie, il bosano Ottorino Ma-stino, classe 1914, industriale ole-

ario, grande ufficiale dell’ordinedel merito della Repubblica, scrit-tore e pubblicista, corrispondenteper lunghi decenni dell’UnioneSarda e collaboratore di diversiperiodici, nonché amministratore,per un certo periodo, a Bosa.

Pagina dopo pagina, Mastinocompone la trama delle vicendecittadine, tra presente e passato,per il quale si avvale, qua e là, delsupporto di “esperti”, il linguistaGiulio Paulis e lo storico (e figliodell’autore) Attilio Mastino, pro-rettore all’Università di Sassari,che firma alcuni “inserti” sulla sto-ria antica di Bosa. Compaiono nellibro - Bosa. Tra le antiche pietre(Ed. Della Torre) figure di bosaninoti e di viaggiatori. E, ancora, leleggende; le filastrocche; gli stru-menti musicali; i monumenti, lechiese, i conventi, le strade, lepiazze, scorci della città.

Minuzioso e interessante il ca-talogo degli antichi mestieri, al-cuni dei quali scomparsi come ilmastru ‘e fresi, “il maestro del-l’orbace”, cioè colui che lavoravaquel bel tessuto pesante , tipicodella Sardegna, colorato “con suc-chi di erbe locali” e lavato “ coninfusi di foglie d’edera bollita inacqua pura”; e, ancora, l’istagna-dore; l’isterialzu, cioè il padrone

della locanda; l’iscrianu, lo scri-vano. La lettura del “catalogodelle arti e dei mestieri” è davve-ro interessante. C’è il barduffula-dore cioè il costruttore di trottole,il riparatore di ombrelli , acconciaparachi, il cercatore di lumache,coccoidalzu, il lavoratore di ciot-toli, coduleri, l’operaio che co-struiva i muri a secco, muraggiu, evia elencando con un interminabi-le elenco di lavori, arti, mestieri,minute attività di uomini e donnedi cui si è persa ogni memoria. Aconfronto sono poche le figure dinullafacenti, oziosi, perdigiorno:bagamundu, entuleri, mariolu.

Non molti lettori, si può imma-ginare, sapranno che quello delchilcadore de ambisues , il cerca-tore di sanguisughe, era, in unpassato, neppure tanto remotodella storia della medicina, unmestiere vero e proprio, regola-mentato da diversi Pregoni nelcorso del Sei-Settecento. Le san-guisughe, pescate nei fiumi, servi-vano a succhiare il sangue in fun-zione terapeutica. Invece quellodella Femina de randau, non è unmestiere tramontato. Il famoso fi-let di Bosa, infatti, è noto ovun-que, e non solo in Sardegna, per lasua straordinaria finezza ed ele-ganza. All’origine di quest’artec’è una “leggenda di fondazione”che Mastino ricorda: quella dellabella fanciulla innamorata e noncorrisposta che una maga di unagrotta di Monte Nieddu trasformain un ragno. Imparata l’arte di tes-sere fili quasi invisibili, riebbesembianze umane. La sua abilità

nel creare merletti e pizzi – “cheavevano la trasparenza dell’aria ela grazia dei mattini di primave-ra”, le conquistò l’ammirazionegenerale, e, insieme, il cuore del-l’innamorato.

Innumerevoli i proverbi, che,insieme ai commenti, occupanocirca quaranta pagine del libro.Tra i primi, quello conosciutissi-mo in tutte le parti della SardegnaFàghere coménte faghéne inBosa, cando piòde lassana piòre(fare come fanno a Bosa, quandopiove lasciano piovere) , che sem-bra rimandare al carattere “nazio-nale” dei bosani, di cui Mastinosottolinea “ la spensieratezza el’allegria. Ogni occasione è buonaper far festa. Amano la buonamensa, il gusto artistico del man-giare e del bere”. Piatto nazionalei culinzones e sa zeminada osinca,una zuppa di pesce che compren-de l’aragosta o l’astice. I vini nonmancano di certo, come la famosaMalvasia, dal colore giallo doratoe una gradazione alcolica che puòraggiungere anche 18 gradi, capa-ci di stordire (e di far dimenticareogni ambascia).

Tra le occasioni di festa, c’è na-turalmente il carnevale di Bosa,uno spettacolo corale, partecipa-to, di straordinario impatto Ý inparticolare nelle scene della “cac-cia al Gioldzi”- famoso ovunque ecaratteristico, scrive giustamentel’autore, “ per i canti licenziosi e icontinui riferimenti sessuali”.

Ma la storia della “piccola pa-tria” comprende anche le attivitàeconomiche – le conce, la lavora-zione dell’olio- che assicurano aBosa una prosperità economicaleggibile nelle case di abitazionedi antico decoro, nelle chiese, ne-gli edifici di rappresentanza.

Scritto con l’attenzione dell’an-nalista, il libro ricorda le “pubbli-che virtù” dei personaggi più im-portanti di Bosa, i fatti notevoli(storici, ma anche naturali come leinondazioni) della storia cittadina,le associazioni e i circoli culturali,le società di Mutuo soccorso, lescuole. Le immagini di chiese econventi, della foce del Temo, del-le torri del castello di Malaspina ,della facciata della chiesa di SanPietro,della preparazione dellenasse per la pesca delle aragoste,della lavorazione dei fichi secchi,del tramonto, gonfio di nuvole, sulTemo, raccontano anch’esse la sto-ria di un paese. Che Ottorino Ma-stino ha fatto bene a fissare in que-ste pagine che restituiscono, tuttointero, il sapore di un passato chemerita di essere ricordato.