In memoria del vescovo Roberto - parrocchiatelgate.org · volto di Dio Amore misericordioso e la...

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1 Notiziario Parrocchiale di S. Giovanni Battista in Telgate Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929 Gennaio 2010 Anno LXXXI, n. 1 Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 20,00 L’abbonamento può essere sottoscritto tramite l’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete. “L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44 benedizione davanti all’altare del S. Crocifisso Il Vescovo Roberto ci ha lasciati. La notizia, sebbene attesa, non ha mancato di suscitare profondo cor- doglio e ampia partecipazione, che ha avuto nei so- lenni funerali di sabato 2 gennaio la sua manifesta- zione più sentita e corale. Lo voglio ricordare a me e a voi nell’ultima sua visi- ta alla nostra comunità, al termine delle celebrazio- ni per il LXX dell’Incoronazione del S. Crocifisso con la dedicazione del nuovo altare. Quella sera era molto stanco; aveva affrettato il ritorno da Roma perché non voleva mancare all’appuntamento. Il se- gretario mi raccomandò di non farlo camminare molto; ma al termine delle celebrazione non potei fare a meno di suggerirgli di fermarsi a salutare la gente. Scese in mezzo alla navata e si fermò strin- gendo la mano a tante, tante persone. Risalì in casa, dove lo attendevano i sacerdoti presenti e altre per- sone, appoggiandosi familiarmente al mio braccio; era stanco, ma contento, tent’è vero che si fermò ancora un bel po’, quasi per cancellare la stanchez- za stando con la gente. Stare con semplicità in mez- zo alla gente era una sua caratteristica, evidenziata anche dal suo camminare di casa in casa per le strade di ogni parrocchia per fare visita ai malati durante la lunga visita pastorale. Lui, benedicente davanti all’altare del S. Crocifisso, richiama un tratto fondamentale della sua spiritua- lità, dalla quale ha preso le mosse tutta la sua atti- vità pastorale come sacerdote e come vescovo e la forza d’animo con la quale ha vissuto gli ultimi mesi In memoria del vescovo Roberto

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Notiziario Parrocchialedi S. Giovanni Battista in Telgate

Fondato da don Clienze Bortolotti nel 1929

Gennaio 2010

Anno LXXXI, n. 1Abbonamento annuale 2010 - Ordinario Euro 20,00L’abbonamento può essere sottoscritto tramitel’incaricata di zona oppure presso l’Arciprete.

“L’Angelo in Famiglia” - Pubbl. mens. - Sped. abb. Post. - 50% BergamoDirezione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio BassianoBergamo Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 21.23.44

benedizione davanti all’altare del S. Crocifisso

Il Vescovo Roberto ci ha lasciati. La notizia, sebbeneattesa, non ha mancato di suscitare profondo cor-doglio e ampia partecipazione, che ha avuto nei so-lenni funerali di sabato 2 gennaio la sua manifesta-zione più sentita e corale.Lo voglio ricordare a me e a voi nell’ultima sua visi-ta alla nostra comunità, al termine delle celebrazio-ni per il LXX dell’Incoronazione del S. Crocifisso conla dedicazione del nuovo altare. Quella sera eramolto stanco; aveva affrettato il ritorno da Romaperché non voleva mancare all’appuntamento. Il se-gretario mi raccomandò di non farlo camminaremolto; ma al termine delle celebrazione non poteifare a meno di suggerirgli di fermarsi a salutare lagente. Scese in mezzo alla navata e si fermò strin-gendo la mano a tante, tante persone. Risalì in casa,dove lo attendevano i sacerdoti presenti e altre per-sone, appoggiandosi familiarmente al mio braccio;era stanco, ma contento, tent’è vero che si fermòancora un bel po’, quasi per cancellare la stanchez-za stando con la gente. Stare con semplicità in mez-zo alla gente era una sua caratteristica, evidenziataanche dal suo camminare di casa in casa per lestrade di ogni parrocchia per fare visita ai malatidurante la lunga visita pastorale.Lui, benedicente davanti all’altare del S. Crocifisso,richiama un tratto fondamentale della sua spiritua-lità, dalla quale ha preso le mosse tutta la sua atti-vità pastorale come sacerdote e come vescovo e laforza d’animo con la quale ha vissuto gli ultimi mesi

In memoriadel vescovo Roberto

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SommarioLA LETTERA DELL’ARCIPRETE

In memoria del Vescovo Roberto 1

CALENDARIO LITURGICO PASTORALE

Gennaio-Febbraio 2010 3

INIZIATIVA DIOCESANA PER IMMIGRATI

Appuntamenti spirituali nei vicariati 5

NEL RICORDO DEL VESCOVO

L’ultimo saluto a Mons. Amadei 6

LA PAROLA DEL PAPA

Il volto di Dio, i volti degli uomini

e il volto della pace 8

INAUGURAZIONE IN PARROCCHIA

La rinnovata cappella di S. Luigi 10

UN SALUTO DALL’AFRICA

Ringraziamento di don Angelo P. 11

LA CORALE PARROCCHIALE IN CONCERTO

Eventi di sabato 19 dicembre 2009 12

IL LIBRO CONSIGLIATO

Padre Mio di Alda Merini 14

IL TRENINO DI S. LUCIA

Una bella iniziativa

per grandi e piccini 15

LA BANDA TELGATE 90 IN CONCERTO

Evento di martedì 8 dicembre 2009 16

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Dicembre 2009 16

PILLOLE DI SAGGEZZA

“La vita si può capire

solo all’indietro,

ma si vive in avanti”.

S. KierkegaardFilosofo, poeta e moralista danese (1813-55)

della sua vita, colpito da un male progressivo e in-curabile manifestatosi con una aggressività insolita:“il costante riferimento alla Croce del Signore è l’u-nico vero libro sempre aperto che ci fa conoscere ilvolto di Dio Amore misericordioso e la nostra di-gnità di figli amati dal Padre”. Da qui l’impegno diogni cristiano: “... condividere la sollecitudine ecompassione di Gesù per ogni persona, aiutandolaa scoprire il volto paterno di Dio da lui rivelato pie-namente sulla croce”. Affermazioni, queste, che nonsolo rivelano l’animo del Vescovo Roberto, ma di-ventano per noi, tanto devoti del Santo Crocifisso,un programma semplice ma estremamente impe-gnativo di vita personale e comunitaria.Resta poi come sua eredità il XXXVII Sinodo Dioce-sano; esso è, per l’intera comunità diocesana e per isingoli credenti, una traccia del cammino di fedeoperosa nella testimonianza e nella carità, per darealla nostra Chiesa di Bergamo e alle sue parrocchieil volto di una Chiesa che percorre le strade segnatedal Concilio, con un forte impegno di partecipazionee di corresponsabilità affinché possa essere davverola casa aperta a tutti i cercatori di Dio e dove tutti icercatori di Dio si sentono a casa.Al Vescovo Roberto, per quello che ha fatto ed è sta-to tra noi, la più viva riconoscenza che diventa pre-ghiera e impegno per viverne gli orientamenti e gliesempi che ci ha dato; a lui chiediamo anche pernoi - come ha promesso - che continui a portarcinel cuore presso Dio.

Arcipretedon Tarcisio

GENNAIOGENNAIO

18 - lunedìInizia oggi la SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’U-NITÀ DEI CRISTIANI.Scopo della settimana è pregare affinché non vengameno la volontà di lavorare senza risparmio dienergie alla ricostruzione della piena unità visibiletra i discepoli di Gesù. In questi ultimi decenni sonoprofondamente cambiati i rapporti tra le varie Chie-se cristiane e, in genere, non mancano manifesta-zioni di buoni sentimenti, accanto al persistere diepisodi incresciosi di divisione. Occorrono però ge-sti concreti che smuovano le coscienze, sollecitandociascuno a quella comunione interiore che è il pre-supposto di ogni progresso sulla via dell’ecumeni-smo. Il dialogo teologico e il confronto su questioniche da secoli tengono divisi non è di nostra compe-tenza; devono essere invece nostro impegno la pre-ghiera e la conversione del cuore per dare alla vitaun’impronta più conforme al vangelo di Gesù. Que-sto è il vero cammino verso l’unità che tutti siamochiamati a percorrere quotidianamente.

21 - giovedì: memoria di S. Agnese, vergine e mar-tire

Agnese, romana, non ancora tredicenne fu posta inalternativa tra Gesù e i potenti che si erano invaghitidi lei; scelse senza esitazione Gesù, al quale si unìper sempre con il martirio. S. Agnese era particolar-mente venerata dalla gioventù femminile, che vede-va in lei un esempio straordinario di dignità, di li-bertà, di fede, di coerenza, componenti tuttora indi-spensabili per una femminilità degna di rispetto.

22 - venerdìAlle ore 20.45 LECTIO DIVINA

24 - DOMENICA: III DEL TEMPO ORDINARIOOggi in parrocchia, alla S. Messa delle ore 10.30, si fe-steggiano le famiglie che celebrano 5, 10, 15 e 20 annidi matrimonio.

25 - lunedì: conversione di S. Paolo apostoloLe Chiesa fa memoria oggi dellaconversione dell’apostolo Paolo.Folgorato dalla grazia del Signorementre stava andando a perse-guitare i discepoli di Gesù, ne di-venta apostolo appassionato,quasi travolgente, per l’ampiezzae l’intensità del suo apostolatoche lo spinse a predicare il Van-

gelo e a formare comunità cristiane in tutto il bacinodel Mediterraneo orientale, fino a raggiungere conRoma il cuore stesso dell’impero romano. “In me lagrazia di Dio non è stata vana” - scrive parlando disé; è un invito anche per noi a non rendere vane letante grazie con le quali il Signore ci accompagna.

27 - mercoledì: memoria di S. Angela Merici Angela Merici (Desenzano del Garda nel 1470 -1540), fu modello di carità sapiente e coraggiosa;ideò un metodo pedagogico animato da sollecitudi-ne materna, che praticò nell’assistenza morale emateriale delle fanciulle povere e orfane; attivitàcontinuata dalle Orsoline, l’Istituto religioso da leifondato con il quale anticipa di secoli le forme diconsacrazione religiosa che trovano espressione ne-gli istituti secolari.

28 - giovedì: memoria di S. Tommaso d’Acquino,sacerdote e dottore della Chiesa

Tommaso (1225 - 1296), religioso do-menicano formatosi nelle grandiscuole del tempo, fu insegnante diteologia a Parigi, Orvieto, Roma, Vi-terbo e Napoli, imprimendo al suo in-segnamento un orientamento origina-le. Di lui restano molti scritti di carat-tere filosofico e teologico che eserci-tarono per secoli un influsso determi-nante sull’indirizzo della filosofia edella teologia. È venerato come patro-no dai teologi.

CalendarioLiturgico Pastorale

gennaio-febbraio 2010

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31 - DOMENICA: IV DEL TEMPO Oggi ricorre la festa di S. Giovanni Bosco. Figlio dibraccianti, orfano di padre in tenera età, S. GiovanniBosco (1815 - 1888) spese la sua vita tra la gioventùdi Torino, capitale del regno sabaudo e poi dell’Ita-lia. Si vivevano in quei decenni, accanto ai vantaggi(pochi per la povera gente) tutte le contraddizionidelle trasformazioni sociali e industriali. Uomini,donne e persino bambini impiegati in un lavoro fre-netico con tanti doveri e nessun diritto; questo è ilsuo campo di apostolato per ridare, specialmente airagazzi e ai giovani, libertà, dignità e giustizia e imezzi necessari per poterle mantenere. Con la suapreghiera e con la sua attività instancabile ha co-struito, con altri santi torinesi del suo tempo, la dot-trina sociale della Chiesa. Ha sentito urgente l’ap-pello dei giovani e vi ha risposto con i fatti.S. Giovanni Bosco continui a suscitare anche nellanostra comunità la capacità di interpretare con in-telligenza e amore l’appello dei giovani di oggi perdare loro le risposte adeguate senza tradirli nelle lo-ro attese più autentiche e senza tradire il Vangelo.A S. Giovanni Bosco raccomandiamo il nostro orato-rio, in tutte le sue componenti, affinché possa eser-citare sulla nostra gioventù quell’influsso beneficoche egli ha esercitato sulla gioventù del suo tempo.

FEBBRAIOFEBBRAIO

2 - martedì: festa della presentazione di Gesù altempio

Anche Gesù, come ogni primoge-nito ebreo, viene presentato altempio per essere offerto al Si-gnore, affermando così il primatodi Dio sulla vita umana.Nella Messa anche noi, comeMaria, siamo chiamati a offrire alSignore i frutti della nostra vita edel nostro SI’ alla volontà di Dio.

Oggi, con la benedizione delle candele e con la breveprocessione alla Messa delle ore 7.45, proclamiamo co-me l’anziano Simeone - che Gesù è la luce che illumina erende bella la vita di ogni persona.

3 - mercoledì: memoria di S. Biagio, vescovo emartire

S. Biagio, vescovo di Sebaste, subì il martirio attornoal 320. È invocato contro il male di gola. La sua in-tercessione presso Dio ci aiuti anche ad apprezzareil dono della parola e a servircene per lodare il Si-

gnore nella preghiera, nel bel canto e mettendosempre la parola a servizio della verità e della ca-rità.

NB - Si celebra la S. Messa con la benedizione della golaalle ore 7.45, alle ore 15 (per gli adulti), alle ore16.15 (per i bambini della scuola materna, per ra-gazzi delle classi elementari e medie e per i genitoriche li accompagnano) e alle ore 20.30.

6 - sabato: memoria del beato Francesco Spinelli,sacerdote

Nato a Milano nel 1854, nel 1875 fu ordinato sacer-dote a Bergamo, dove fondò nel 1882 le Suore Ado-ratrici del SS. Sacramento. Gravi prove vissute confede eroica e indiscussa obbedienza lo costrinsero alasciare Bergamo. Accolto a Rivolta d’Adda dalle sueSuore con l’approvazione del Vescovo di Cremonamons. Geremia Bonomelli, potè continuare l’operainiziata. Il suo carisma può essere sintetizzato così:amore per l’Eucaristia e servizio ai poveri, nei qualivede Cristo. Morì il 6 febbraio 1913 e fu proclamatobeato da Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992 durantela sua visita al santuario di Caravaggio.

7 - DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIOOggi si celebra in tutta Italia la GIORNATA PER LA VITA.

11 - giovedì: memoria delle apparizioni di MariaSantissima a Lourdes

L’11 febbraio 1858 segna l’iniziodelle apparizioni della Beata Ver-gine Maria a Lourdes. Da allorala grotta delle apparizioni è di-ventata meta di numerosi pelle-grinaggi e di intense esperienzedi preghiera. Vi convergono sof-ferenti e devoti da ogni parte delmondo e lì, in umile atteggia-mento di offerta, trovano speran-za e consolazione.

Oggi si celebra la GIORNATA MONDIALE DELL’AM-MALATO.

12 - venerdìAlle ore 20,45: LECTIO DIVINA

14 - DOMENICA: VI DEL TEMPO ORDINARIOOggi è anche la festa dei santi Cirillo, monaco, eMetodio, vescovo, patroni d’Europa. Cirillo e Meto-dio sono i grandi evangelizzatori dei popoli slavi nelnono secolo; ci aiutino a testimoniare la vera fede

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operosa nella carità che si manifesta nella compren-sione, nel dialogo rispettoso, nell’accoglienza dellediversità, nel rispetto della giustizia; una fede chegenera cultura cristiana e dà alla convivenza umanal’impronta inconfondibile del Vangelo.La giornata di oggi è molto più nota come festa di S.Valentino, patrono degli innamorati. Anche la stu-

penda realtà dell’amore rischia di essere banalizza-ta e di diventare uno dei tanti beni di consumo, e asoffrirne è specialmente la famiglia, privata di fon-damento e di stabilità. La ricorrenza di oggi aiuti arecuperare l’amore e gli amanti alla loro dignità piùautentica, che li rende segno e riflesso vivente diDio, perché Dio è Amore.

La Diocesie i Migranti

Una realtà che di giorno ingiorno assume sempre nuovedimensioni, sovente descrittecome negative, non poteva es-sere a lungo ignorata soprat-tutto se riguarda gli immigratidi fede cattolica.La nostra diocesi attenta, oltreche ai bisogni materiali, anchea quelli spirituali, ha predi-sposto un calendario di incon-tri specifici per offrire ad ognisingola etnia la possibilità dipartecipare alla S. Messa ce-lebrata nelle rispettive linguee secondo i propri riti.Il manifesto che andiamo apubblicare è stato ampiamen-te diffuso in tutti i vicariati edivulgato anche a mezzostampa sui principali quoti-diani che si editano in provin-cia di Bergamo. Dovere essen-ziale, per nostra conoscenzapersonale, comunicare a tuttele persone extracomunitarie enon, l’iniziativa diocesana on-de favorire la frequenza a taliincontri.

La redazione del Notiziario

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Carissimi, a nome mio personale- per la stima e l’affetto recipro-camente avuti - e a nome deiconfratelli vescovi della Conferen-za Episcopale Lombarda, cuimonsignor Roberto Amadei haportato costantemente il suo con-tributo di saggezza e di concre-tezza pastorale, desidero rivol-gervi una breve parola all’iniziodi queste Esequie. In questo momento di grande tri-stezza per il distacco terreno delnostro amatissima vescovo Ro-berto, sentiamo che il nostro cuo-re è pieno di intensa gratitudineal Signore perché la sua vita e ilsuo ministero sono stati un sin-golare dono per la nostra Chiesa. Lui, pastore generoso e fedele, hamostrato il volto di Cristo Signorea quanti ha incontrato nel suoministero, un ministero spesonell’attenzione pronta e gratuitaalle singole persone soprattuttonei momenti della prova e dellasofferenza, e con una grandepassione educativa, specie versole nuove generazioni. Una testimonianza particolar-mente preziosa egli ci lascia: ilsuo convinto e costante riferi-mento alla Croce del Signore, l’u-nico vero libro sempre aperto checi fa conoscere il volto di Dioamore misericordioso e la nostra

somma dignità di figli amati dalPadre. Nell’omelia della Messa di salutoai suoi sacerdoti, il 26 febbraio2009, monsignor Amadei diceva:«È importante e necessario com-prendere e vivere, con gioia e im-pegno sempre nuovi, la preziositàdel ministero che ci ha donatogratuitamente il Signore: acco-gliere e vivere il suo amore diBuon Pastore condividendo la suatenerezza, la sua sollecitudine ecompassione per ogni persona,aiutandola a scoprire il volto pa-terno di Dio da lui rivelato piena-mente sulla croce». Senza mai di-menticare - aggiungeva - che ilPastore unico delle nostre comu-nità è il Signore, mentre noi sia-mo soltanto suoi poveri strumen-ti. È con questa fondamentale con-vinzione che monsignor Robertoha vissuto infaticabilmente il suoimpegno episcopale, specialmen-te con la Visita pastorale prima econ il Sinodo diocesano poi. Questo impegno non è venutomeno neppure durante il periododella malattia che l’ha colpito su-bito dopo aver lasciato la guidadella diocesi. Anzi: questo impe-gno si è trasformato, sul letto del-la sofferenza, in una testimonian-za umile e grande di fiducia e di

speranza in quel Dio Amore che èstato il riferimento centrale e irre-movibile, il cuore vivo e palpitan-te della sua esistenza fino all’ulti-mo giorno. Al Signore aveva chiesto espres-samente la grazia di «vivere conserenità i molti o i pochi giorniche gli avrebbe concesso, nonguardando indietro ma avanti,perché la fede ci dice che il bellodella vita non sta dietro ma staavanti: in quel futuro che si chia-ma Gesù». Così diceva il 16 mar-zo 2007 in occasione del suo 50°anniversario di ordinazione sa-cerdotale. Il Signore gli ha concesso solo«pochi giorni», ma questi sonostati vissuti così intensamente econ una tale fede che noi sentia-mo oggi più forte il bisogno direndere grazie a Dio per il donodella sua vita in mezzo a noi eper noi.Carissimo monsignor Roberto:preghiamo per te, perché il cuorestesso di Dio sia per sempre latua dimora beata e beatificante. Etu prega per noi: continua a ri-cordarci che unica è la strada perincontrare Dio: è l’amore, l’amorea Cristo crocifisso e, in lui, l’amo-re ad ogni uomo da Cristo reden-to.

Cardinale Dionigi Tettamanzi

«La sua vita dono singolareper la nostra Chiesa»

Il cardinale Tettamanzi: «Monsignor Roberto pastore generoso»«Sul letto di sofferenza testimonianza umile, e grande di fede»

Vogliamo ricordare il Vescovo Roberto con le parole pronunciate dal cardinale Dionigi Tettamanzi,arcivescovo di Milano e metropolita, all’inizio della S. Messa nel funerale.

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I l Vescovo Amadeiscende tra i fedeli peril saluto

Mons. Amadei firmala pergamena dadeporre nell’altare

Il Vescovo consacral’altare ungendolo conil Sacro Crisma (17settembre 2007)

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LA PAROLA DEL PAPA

Il volto di Dio, i volti degli uominie il volto della pace

Il volto è l’espressione per eccel-lenza della persona, ciò che larende riconoscibile e da cui tra-spaiono sentimenti, pensieri, in-tenzioni del cuore. Dio, per suanatura, è invisibile, tuttavia laBibbia parla del volto di Dio. Mo-strare il volto è espressione dellasua benevolenza, mentre il na-sconderlo ne indica l’ira e lo sde-gno. Il Libro dell’Esodo dice che “ilSignore parlava con Mosè facciaa faccia, come unoparla con il proprioamico”, e sempre aMosè il Signore pro-mette la sua vici-nanza con una for-mula molto singola-re: “Il mio voltocamminerà con voi eti darò riposo”. I Sal-mi ci mostrano i cre-denti come coloroche cercano il voltodi Dio e che nel cul-to aspirano a veder-lo, e ci dicono che“gli uomini retti” lo“contempleranno”.Tutto il racconto bi-blico si può leggerecome progressivo svelamento delvolto di Dio, fino a giungere allasua piena manifestazione in GesùCristo. In lui il volto di Dio hapreso un volto umano, lasciando-si vedere e riconoscere nel figliodella Vergine Maria, che è stata laprima a vedere il volto di Dio fat-to uomo nel piccolo frutto del suogrembo. Meditare sul mistero del volto diDio e dell’uomo è una via privile-

giata che conduce alla pace. Que-sta, infatti, incomincia da unosguardo rispettoso, che riconoscenel volto dell’altro una persona,qualunque sia il colore della suapelle, la sua nazionalità, la sualingua, la sua religione. Ma chi,se non Dio, può garantire, per co-sì dire, la “profondità” del voltodell’uomo? In realtà, solo se ab-biamo Dio nel cuore, siamo ingrado di cogliere nel volto dell’al-

tro un fratello in umanità, non unmezzo ma un fine, non un rivaleo un nemico, ma un altro mestesso, una sfaccettatura dell’infi-nito mistero dell’essere umano.Più noi siamo abitati da Dio, epiù siamo anche sensibili alla suapresenza in ciò che ci circonda:in tutte le creature, e specialmen-te negli altri uomini, benché avolte proprio il volto umano, se-gnato dalla durezza della vita e

dal male, possa risultare difficileda apprezzare e da accogliere co-me manifestazione di Dio. Amaggior ragione, dunque, per ri-conoscerci e rispettarci qualirealmente siamo, cioè fratelli, ab-biamo bisogno di riferirci al voltodi un Padre comune, che tutti ciama, malgrado i nostri limiti e inostri errori.Fin da piccoli, è importante esse-re educati al rispetto dell’altro,

anche quando è dif-ferente da noi. Or-mai è sempre piùcomune l’esperienzadi classi scolastichecomposte da bambi-ni di varie naziona-lità, ma anchequando ciò non av-viene, i loro volti so-no una profezia del-l’umanità che siamochiamati a formare:una famiglia di fa-miglie e di popoli.Più sono piccoliquesti bambini, epiù suscitano in noila tenerezza e lagioia per un’inno-

cenza e una fratellanza che ci ap-paiono evidenti: malgrado le lorodifferenze, piangono e ridono nel-lo stesso modo, hanno gli stessibisogni, comunicano spontanea-mente, giocano insieme… I voltidei bambini sono come un rifles-so della visione di Dio sul mondo.Perché allora spegnere i loro sor-risi? Perché avvelenare i loro cuo-ri? Purtroppo tanti bambini e leloro madri sono in balia di guerre

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e di violenze: sono profughi, rifu-giati, migranti forzati. Volti sca-vati dalla fame e dalle malattie,volti sfigurati dal dolore e dalladisperazione. I volti dei piccoli in-nocenti sono un appello silenzio-so alla nostra responsabilità: difronte alla loro condizione iner-me, crollano tutte le false giustifi-cazioni della guerra e della vio-lenza. Dobbiamo semplicementeconvertirci a progetti di pace, de-porre le armi di ogni tipo e impe-gnarci tutti insieme a costruire unmondo più degno dell’uomo.Il mio Messaggio per l’odiernaGiornata della Pace: “Se vuoi col-tivare la pace, custodisci il crea-to”, si pone all’interno della pro-spettiva del volto di Dio e dei voltiumani. Possiamo, infatti, affer-mare che l’uomo è capace di ri-spettare le creature nella misurain cui porta nel proprio spirito unsenso pieno della vita, altrimentisarà portato a disprezzare sestesso e ciò che lo circonda, anon avere rispetto dell’ambientein cui vive, del creato. Chi sa ri-conoscere nel creato i riflessi delvolto invisibile del Creatore, èportato ad avere maggiore amoreper le creature, maggiore sensibi-lità per il loro valore simbolico. Inparticolare, la prospettiva del“volto” invita a soffermarsi suquella che, anche in questo Mes-

saggio, ho chiamato “ecologiaumana”. Vi è infatti un nessostrettissimo tra il rispetto dell’uo-mo e la salvaguardia del creato.“I doveri verso l’ambiente deriva-no da quelli verso la personaconsiderata in se stessa e in rela-zione agli altri”. Se l’uomo si de-grada, si degrada l’ambiente incui vive. “Quando l’ecologia uma-na è rispettata dentro la società,

anche l’ecologia ambientale netrae beneficio”. Rinnovo, pertanto,il mio appello ad investire sull’e-ducazione, proponendosi comeobiettivo, oltre alla necessariatrasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia e ap-profondita “responsabilità ecolo-gica”, basata sul rispetto dell’uo-mo e dei suoi diritti e doveri fon-damentali. Solo così l’impegno

per l’ambiente può diventare ve-ramente educazione alla pace ecostruzione della pace.Nel Tempo di Natale ricorre unSalmo (N° 95) che contiene, tral’altro, un esempio stupendo dicome la venuta di Dio trasfiguri ilcreato e provochi una specie difesta cosmica. Questo inno iniziacon un invito universale alla lode:“Cantate al Signore un cantonuovo, / cantate al Signore, uo-mini di tutta la terra. / Cantate alSignore, benedite il suo nome”.Ma a un certo punto l’appello al-l’esultanza si estende a tutto ilcreato: “Gioiscano i cieli, esulti laterra, / risuoni il mare e quantoracchiude; / sia in festa la cam-pagna e quanto contiene, / accla-mino tutti gli alberi della foresta”.La festa della fede diventa festadell’uomo e del creato: quella fe-sta che a Natale si esprime anchemediante gli addobbi sugli alberi,per le strade, nelle case. Tutto ri-fiorisce perché Dio è apparso inmezzo a noi. La Vergine Madremostra il Bambino Gesù ai pasto-ri di Betlemme, che gioiscono elodano il Signore; la Chiesa rin-nova il mistero e mostra a tutte legenerazioni il volto di Dio, per-ché, con la sua benedizione, pos-sano camminare sulla via dellapace.

PubblicitàOttimismoÈ vero che camminare fa rima con inciampare,

ma poltrire fa rima con morire

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Con una breve e concisa cerimo-nia che può essere tranquilla-mente attribuita allo stile e allaconsuetudine del nostro arcipretedi dare maggior risalto più ai fattiche alle parole, la comunità par-rocchiale di Telgate ha vissuto, loscorso 8 dicembre, uno di queimomenti che andranno a scriversinella cronistoria della nostrachiesa.La chiesetta, dedicata da oltre unsecolo alla devozione di S. LuigiGonzaga, patrono della gioventù,era andata a perdere il suo ruolospecifico di Oratorio smarrendoimportanza lungo i decenni, e so-

stituita negli anni cinquanta dalnuovo Oratorio maschile. Il recu-pero di questa struttura è statoottenuto dopo un paziente e pre-giato lavoro di ripristino degli an-tichi elementi decorativi che larendevano unica nel suo genere.Anticamente era dotata di acces-so proprio dal sagrato esterno.La cerimonia di ri-consacrazione,dopo la messa solenne delle 10 etrenta in onore di Maria Immaco-lata, ha avuto luogo alla presenzadi una cinquantina di fedeli,quanti hanno potuto prendereposto nella piccola ed intima na-vata munita di banchi particolari

adatti a restituire, insieme all’al-tare e all’ambone, quella giustaambientazione così meticolosa-mente ricostituita.Lasciando lo spazio e la parola aldepliant che illustra a dovere tut-te le varie fasi del recupero, tro-viamo indispensabile sottolinearele parole di ringraziamento chedon Tarcisio ha rivolto a tutte lepersone, ditte e fornitori che a va-rio titolo si sono prodigati colle-gialmente alla buona riuscita del-l’opera.Qui di seguito alcune fotografiedella cerimonia d’inaugurazionedella chiesetta.

Un recupero architettonico particolare

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Abidjan (Costa d’Avorio) - dicembre 2009

Gentilissimo don Tarcisio, parroco di Telgatecolgo l’occasione del ritorno di Alberto Vavassori per porgerle i mi-

gliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo. L’esperienza che ab-biamo vissuto con Alberto per due mesi è stata molto interessante pernoi e penso anche per lui.Sarà suo compito di parlarle della missione e della nostra parrocchia,anche con le moltissime foto che ha scattato.Le domando un ricordo nella preghiera e noi la ricorderemo tra i nostribenefattori per i quali preghiamo ogni giorno.Chissà che un giorno anche lei non venga qui a trovarci. Io le do ap-puntamento per l’anno prossimo quando verrò in vacanza.Tanti saluti a lei e anche ai tutti i cristiani di Telgate.

Don Angelo Passera

Un saluto dall’Africa

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Sabato 19 dicembre ci siamo ri-trovati a celebrare la speranza delNatale con l’accompagnamentomusicale della Corale parrocchia-le nel tradizionale concerto dal ti-tolo “Aspettando insieme il Nata-le”, giunto alla 14a edizione. Con-certo che quest’anno si è arric-chito della partecipazione del Co-ro Fiordaliso di Bolgare. Il coroFiordaliso nasce nel 1982 dallavolontà di un gruppo di appas-sionati del canto popolare e dellamontagna. Attualmente è compo-sto da 28 elementi, alcuni deiquali nostri compaesani, sotto ladirezione di Giuseppe Valli. Hapartecipato a varie rassegne co-rali nella provincia di Bergamo ein Lombardia ed è iscritto all’U-nione Società Corali Italiane. Unparticolare impegno assunto dal

coro è quello di partecipare aconcerti a scopo benefico e di so-lidarietà.La serata è stata un’occasioneper lasciarci deliziare dalle dolcinote della musica e dalle voci deidue cori, ma è stata anche la cor-nice musicale di una riflessionepiù ampia su uno dei temi princi-pe del Natale: Dio che si fa casa eviene ad abitare in mezzo a noi.Una casa speciale, destinata adurare per l’eternità, in cui l’uo-mo trova conforto, speranza,amore e libertà nella sua vera es-senza. Purtroppo, però, l’uomonon è sempre pronto ad entrarein questa casa e spesso cerca difare da sé, credendo così di otte-nere tutto ciò che gli basta per lasua felicità. Ogni canto proposto dalla corale

Corale Parrocchiale in concerto

Le due Corali

La sezione dei Bassi

Contralti e Soprani in azione

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è stato introdotto da una breve ri-flessione preparata e presentatadalla bravissima Silvia, che hatracciato il cammino dell’uomoche lo porta fuori dalla sua casaper entrare nella casa di Dio.Sapientemente diretta da Gian-carlo Bertoli nel suo doppio ruo-lo di direttore e di organista, laCorale era composta da 33 ele-menti di cui 9 soprani, 8 contral-ti, 8 tenori e 8 bassi. Per l’occa-sione era accompagnata all’orga-no da Roberto Vezzoli. Il concerto suddiviso in 3 parti,gestiste alternativamente dallaCorale Parrocchiale e dal CoroFiordaliso, è terminato con il can-to Amici miei, proposto da en-trambi i cori. Dopo le parole e iringraziamenti di Don Tarcisio idue cori hanno augurato al calo-

roso pubblico presente gli auguridi Buon Natale in musica!!!

Elisabetta Consonni

P.S. - Rinnoviamo l’invito delloscorso anno: la Corale era com-posta da 42 elementi… In un an-no siamo scesi a 33 elementi…!!!E non tutti a pieno servizio… So-no necessari rinforzi per assicu-rare un futuro…!!! La Corale è“un’istituzione” (nata nei primianni del novecento) e come talenon può “morire”…! Lanciamoun appello agli amanti del cantoe soprattutto a coloro che, intempi passati, hanno fatto partedella corale e che per vari motivi(matrimonio, nascita di figli, la-voro …) hanno dovuto abbando-nare. Vi aspettiamo!!!

Corale Parrocchiale in concerto

Il coro Fiordaliso

Descrizione Dopo le prove offerte nei libri dedicati a Maria, la crocifissione, i Vangeli, san France-sco, con queste nuove poesie, che hanno cadenze di preghiera, Alda Merini da voce al-le speranze e al timore suscitati dalla figura del Padre. Del Padre celeste, con i suoi duevolti, uno di luce e l’altro fosco e misterioso, uno di perdono e l’altro di condanna. Edel padre terreno che, in modo simile, accoglie o allontana, da o nega il nutrimento, inrisposta al bisogno d’amore del figlio.

Biografia Alda Merini è nata a Milano il 21 marzo 1931. Ha esordito giovanissima, a soli sedicianni, sotto l’attenta guida di Angelo Romanò e Giacinto Spagnoletti. La sua prima rac-colta di poesie, La presenza di Orfeo, uscita da Schwarz nel 1953 con una presenta-zione di Spagnoletti, ebbe un grande successo di critica. Si sono occupati di lei, fra glialtri, Oreste Macrì, David Maria Turoldo, Salvatore Quasimodo, Pier Paolo Pasolini,Carlo Batocchi, Maria Corti, Giovanni Raboni. Successivamente furono pubblicati:Paura di Dio (Scheiwiller 1955), Nozze romane (Schwarz 1955), Tu sei Pietro(Scheiwiller 1962). Le quattro raccolte di versi sono state riunite con il titolo La presen-za di Orfeo da Secheiwiller nel 1993. Dopo vent’anni di silenzio, dovuto alla malattia,sono apparse: La Terra Santa (Scheiwiller 1984), Testamento (Crocetti 1988), per Ei-naudi Vuoto d’amore (1991), Ballate non pagate (1995), Fiore di poesia (1951-1997)(1998), Superba è la notte (2000), Più bella della poesia è stata la mia vita (2003con videocassetta), Clinica dell’abbandono (2004), per Frassinelli L’animainnamorata (2000), Corpo d’amore, Un incontro con Gesù (2001), Magnificat. Unincontro con Maria (2002), La carne degli Angeli (2003). Nel 1996 Scheiwiller haraccolto alcune plaquette ne La Terra Santa: Destinati a morire (1980), La Terra San-ta (1983), Le satire della Ripa (1983), Le rime impetuose (1983), Fogli bianchi(1987). Con L’altra verità. Diario di una diversa (prima edizione Scheiwiller 1986,nuova edizione Rizzoli 1997) inizia la sua produzione in prosa, a cui sono seguiti De-lirio amoroso (il Melangolo 1989 e 1993), Il tormento delle figure (il Melangolo1990), Le parole di Alda Merini (Stampa alternativa 1991), La pazza della porta ac-canto (Bompiani 1995, Premio Latina 1995, finalista Premio Rapallo 1996), La vita fa-cile (Bompiani 1996), Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi (Rizzoli 1998) e Illadro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta (Scheiwiller 1999). Vi si aggiungonoAforismi e magie (Rizzoli 1999, BUR 2003), raccolta di aforismi, e l’antologia di poe-sie Folle, folle, folle d’amore per te. Poesie per giovani innamorati. (Salani 2002).Nel 1993 ha ricevuto il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia,nel 1996 il Premio Viareggio, nel 1997 il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 ilPremio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.

Libroconsigliato

Autore: Alda MeriniEdizioni: FrassinelliCollana: PoesieData uscita: 29/09/2009Prezzo listino: Euro 15,00

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U N A S I M PAT I C A I N I Z I AT I VA

Il trenino di Santa LuciaIn concomitanza con tante manifestazioni decembrine che pun-tualmente si presentano nel calendario, proprio a ridosso dellagara di solidarietà di Telethon 2009, ha riscosso notevoli consensil’iniziativa di alcuni genitori di Telgate che, in occasione della fe-sta di S. Lucia, hanno organizzato una spettacolare trovata che hadeliziato non poco i bimbi e i ragazzi che ancor oggi sanno meravi-gliarsi. Un simpatico trenino, sfavillante di luci e di suoni e di colori.carico di angioletti ha attraversato in lungo ed in largo il nostro paese.La comitiva di allegri genitori e di ragazzi, a cui si è aggiunto anche donLuca (che per certi versi è un ragazzo anche lui) ha sostato nei punti piùsignificativi del paese, distribuendo abbondantemente gioia, allegria, festositàe caramelle ai pochi e distratti passanti che sicuramente avranno apprezzato. Com-plice la serata fredda come non mai, è possibile comunque immaginare, guardando alcunedelle foto scattate dal bravo Massimo Belometti, quanti nasini schiacciati ai vetri delle finestre, quanti Oh!di meraviglia esclamati al passare del trenino diSanta Lucia, partito in perfetto orarioè arrivato (almeno lui!) puntualmentea destinazione per la consegna ditanti regali.

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TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

Anagrafe Parrocchiale

TENSI ANGELO di anni 65BARCELLA VALENTINA di anni 94

La tradizione merita rispetto oltre che simpatia.Questo prossimo anno il calendario segna una spe-ciale ricorrenza: il 20° anniversario di fondazionedella compagine musicale Telgate 90. Divenutamaggiorenne e sempre più robusta lungo questi duedecenni, ha saputo crescere in qualità e spessoreponendosi a titolo onorifico tra i migliori sodalizitelgatesi.Fra le numerose occasioni che sicuramente sarannoofferte al nostro paese lungo l’annata del 2010 percelebrare l’avvenimento; il concerto dello scorso 8dicembre 2009 è stato il deciso ♪ “LA” ♫ che haaperto quest’annata di festeggiamenti. Nessuna rilievo all’esecuzione dei pezzi in program-ma, doviziosamente, spiegati dal Mo Augusto Com-minesi, presentatore della serata musicale.Una scelta di pezzi tra il moderno ed il tradizionaleche hanno richiesto un vigoroso sforzo sia della Ju-nior Band che ha aperto lo show, quanto dallaSymphonic Band, ambedue dirette dal Mo AlfredoConti.

Particolare attenzione ha riservato l’esecuzione delcanone di Pachelbel, inedita (almeno per Telgate) laversione elaborata per banda da Fred Mills. A quanticonoscono l’originale partitura per archi e altrestrumentazioni del noto pezzo seicentesco, non sa-ranno sfuggite le impervie difficoltà a cui si sonosottoposti gli esecutori ed il direttore dell’ensembleper arrivare al pregevole risultato. Ogni sezione: dalle percussioni ai fiati e agli ottoni,ha meritato senza eccezione alcuna il plauso e l’o-vazione dei presenti via via che il concerto si svilup-pava sulle note ed i motivi proposti dal nutrito re-pertorio. Da pezzi rinomati come “Oregon” a quellimeno conosciuti come “Glasnot” fino al brano dichiusura nel tema natalizio di Christmas Medley. Ai numerosi tributi che nel corrente anno perverran-no alla nostra compagine “ Telgate 90 “ aggiungia-mo fin da adesso i nostri migliori auguri di buon an-niversario.

Il cronista parrocchiale

Concerto di Natale di “Telgate 90”