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DEACAGNA 14 José José Agustin Goytisolo GRANADA IN LONTANANZA IMPALLIDIVA SOTTO LA SPIETATA LUCE DELL'ALBA di UBALDO BARDI SOGNARE CATALANO VIVERE DA EUROPEO Nei giorni di una recente manifestazione di poesia e di pace organizzata dalla rivista Collettivo R, e venuto a travarmi José Agustin Goytisolo, il poeta catalana di cui sano da lunghi anni amico. Parliamo di molte cose e ricordiamo il nostro lantano incontro a Barcellona nel 1961, quando incaricato dall'universita di Urbino, lo conobbi insieme a Carlos Barral, J. de Biedma, J. Maria Castellet, J. Molas ed altri intellettuali catalani. Dovevo raccogliere documenti di poesia e saggi critici per un' antologia che la casa editrice Argalia avrebbe pubblicato nel 1963, HABLANDO EN CASTELLANO. Divenimmo amici e, dopo qualche giorno, m'invito a casa sua ande conoscersi meglio e parlare del- l'Italia e del movimento letterario dell'ultimo '900, che lo interessava in modo particolare. Ricordando l'origine della sua attivitá poetica quando anco- ra era studente e la sua vita battagliera in pieno regime dittatoriale franchista, mi disse: "Molte cose mi hanno spinio e mi spingono a scrioere: esperienze, desideri, passioni, maiuraie durante i ierribili e tumuliuosi anni della guerra cioile nella qua le ho perduio mia madre a Barcellona nel1938, durante un bombardamenio", La vita divenne diffici- le per il futuro poeta che dovette studiare in un collegio religioso, triste e sordido. Poi vennero gli anni affannosi e ribelli dell'universitá e quindi la scoperta della poesia e l' ansia di comunicare con gli altri, di difendere e diffondere le praprie idee, di vivere la vita intensamente e modificare la societá che lo circondava. Anche ora a tanti anni di distanza, i ricordi fanno scaturire una certa atmosfera e il poeta ne e preso e si guarda intorno come se cercasse qualcosa che potesse lenire il suo tormento e la sua ansia di liberazione. "Scrivo perché mi piace, perché mi fa sentire vivo, perché credo di avere qualcosa da dire", Ma questo non lo porta ad evadere dalla societá, anzi essa e sempre presente nei suoi pensieri e lo guida verso la ricerca di un equilibrio che lo porta a rifiutare 1'isolazionismo della Spagna del tempo franchista fuori dall'Europa. "Credo che il mio douere di scrittore sia, oltre a quello di scrioere nel modo migliore, quello di testimoniare cío che avviene, cío che vedo e penso e cío che vedono e pensano gli uomini del mio paese e non solo del mio". Goytisolo pensa all'Europa perché crede in essa, nella sua cultura, nella sua forza di sopravvivenza nonostante le divergenze,le dissonanze, il cattivo funzionamento di alcu- ni dei suoi progetti politici. La poesia, per il poeta catalana, deve servire all'uomo e alla societá, Pero questo rimane su un piano ideale che rasenta l' utopía e si converte in un vano desiderio di affrancamento e di liberazione. "Sul piano della realiá, in una societa che crea mostri e situuzioni abnormi, e prescindendo dall' efficacia che possono aoere le mie poesie, e indubbio che io mi rivolgo agli uomini del mio iempo e di un livello culturale pari al mio". Pretender e il contrario significherebbe per Goytisolo igno- rare la societá che lo circonda, divisa in compartimenti stagni e difficilmente comunicabili e formata da una gran parte di "analfabeti", che non sanno leggere le cose dello spirito, uomini che non hanno avuto la possibilita d' interes- sarsi a temi come la poesia, temi che vengono considerati ancora un lusso da parte di chi lotta quotidianamente per la vita e per il pane; gente purtroppo che non dispone né di danara per comprarsi un libro, né di tempo per poterlo leggere in pace. Quando era in Spagna nel periodo della dittatura, avevo un continuo contatto coi giovani dell'uni- versitá, questi concetti, queste parole erano amare ma reali. Lora erano l'avanguardia di un nucleo che si andava for- mando e che coltivava la poesia, la prosa, la Nova ola, la nuova ondata degli scrittori antifascisti che riuscivano a dare speranza di cambiare il futuro per avvicinarsi all'Euro- pa. Si.I'Europa: essi ci pensavano con tutte le loro forze, essi lo volevano; le tertulias per loro erano morte, volevano costruire qualcosa di valido e di duraturo, una nazione che fosse dentro l'Europa e la sua cultura. La vocazione per 1'Europa e la sua civiltá ha sempre affasci- nato Goytisolo e lo fa ancora oggi soffrire quando vede che essa va alla deriva o per gli uomini o per quei litigi politici che spesso l' attanagliano e fanno dimenticare l' obiettivo finale. Militante della sinistra egli ora chiede di restare, come in antico, a fianco dei giovani del suo paese per indicare una via che apra loro un avvenire di luce e pace. La poesia, mi dice ancora."? oggi un linguaggio che serve all'uomo per elevarsi al di sopra della trioialita, contra il nuovo mondo tecnologico che ci assalta e ci fa soffrire". Vivere significa poter usare la parola, come apertura verso nuovi orizzonti, per poter lacerare "il velo della stupidiiá

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DEACAGNA 14 José

José Agustin Goytisolo

GRANADAIN LONTANANZA

IMPALLIDIVASOTTO LA SPIETATA LUCE DELL'ALBA

di UBALDO BARDI

SOGNARE CATALANOVIVERE DA EUROPEO

Nei giorni di una recente manifestazione di poesia e di paceorganizzata dalla rivista Collettivo R, e venuto a travarmiJosé Agustin Goytisolo, il poeta catalana di cui sano dalunghi anni amico. Parliamo di molte cose e ricordiamo ilnostro lantano incontro a Barcellona nel 1961, quandoincaricato dall'universita di Urbino, lo conobbi insieme aCarlos Barral, J. de Biedma, J. Maria Castellet, J. Molas edaltri intellettuali catalani. Dovevo raccogliere documenti dipoesia e saggi critici per un' antologia che la casa editriceArgalia avrebbe pubblicato nel 1963, HABLANDO ENCASTELLANO. Divenimmo amici e, dopo qualche giorno,m'invito a casa sua ande conoscersi meglio e parlare del-l'Italia e del movimento letterario dell'ultimo '900, che lointeressava in modo particolare.Ricordando l'origine della sua attivitá poetica quando anco-ra era studente e la sua vita battagliera in pieno regimedittatoriale franchista, mi disse:"Molte cose mi hanno spinio e mi spingono a scrioere: esperienze,desideri, passioni, maiuraie durante i ierribili e tumuliuosi annidella guerra cioile nella qua le ho perduio mia madre a Barcellonanel1938, durante un bombardamenio", La vita divenne diffici-le per il futuro poeta che dovette studiare in un collegioreligioso, triste e sordido. Poi vennero gli anni affannosi eribelli dell'universitá e quindi la scoperta della poesia el' ansia di comunicare con gli altri, di difendere e diffonderele praprie idee, di vivere la vita intensamente e modificarela societá che lo circondava.Anche ora a tanti anni di distanza, i ricordi fanno scaturireuna certa atmosfera e il poeta ne e preso e si guarda intornocome se cercasse qualcosa che potesse lenire il suo tormentoe la sua ansia di liberazione."Scrivo perché mi piace, perché mi fa sentire vivo, perché credo diavere qualcosa da dire", Ma questo non lo porta ad evaderedalla societá, anzi essa e sempre presente nei suoi pensierie lo guida verso la ricerca di un equilibrio che lo porta arifiutare 1'isolazionismo della Spagna del tempo franchistafuori dall'Europa."Credo che il mio douere di scrittore sia, oltre a quello di scrioerenel modo migliore, quello di testimoniare cío che avviene, cío chevedo e penso e cío che vedono e pensano gli uomini del mio paesee non solo del mio".

Goytisolo pensa all'Europa perché crede in essa, nella suacultura, nella sua forza di sopravvivenza nonostante ledivergenze,le dissonanze, il cattivo funzionamento di alcu-ni dei suoi progetti politici.La poesia, per il poeta catalana, deve servire all'uomo e allasocietá, Pero questo rimane su un piano ideale che rasental'utopía e si converte in un vano desiderio di affrancamentoe di liberazione."Sul piano della realiá, in una societa che crea mostri e situuzioniabnormi, e prescindendo dall' efficacia che possono aoere le miepoesie, e indubbio che io mi rivolgo agli uomini del mio iempo edi un livello culturale pari al mio".Pretender e il contrario significherebbe per Goytisolo igno-rare la societá che lo circonda, divisa in compartimentistagni e difficilmente comunicabili e formata da una granparte di "analfabeti", che non sanno leggere le cose dellospirito, uomini che non hanno avuto la possibilita d' interes-sarsi a temi come la poesia, temi che vengono consideratiancora un lusso da parte di chi lotta quotidianamente per lavita e per il pane; gente purtroppo che non dispone né didanara per comprarsi un libro, né di tempo per poterloleggere in pace. Quando era in Spagna nel periodo delladittatura, avevo un continuo contatto coi giovani dell'uni-versitá, questi concetti, queste parole erano amare ma reali.Lora erano l'avanguardia di un nucleo che si andava for-mando e che coltivava la poesia, la prosa, la Nova ola, lanuova ondata degli scrittori antifascisti che riuscivano adare speranza di cambiare il futuro per avvicinarsi all'Euro-pa. Si.I'Europa: essi ci pensavano con tutte le loro forze, essilo volevano; le tertulias per loro erano morte, volevanocostruire qualcosa di valido e di duraturo, una nazione chefosse dentro l'Europa e la sua cultura.La vocazione per 1'Europa e la sua civiltá ha sempre affasci-nato Goytisolo e lo fa ancora oggi soffrire quando vede cheessa va alla deriva o per gli uomini o per quei litigi politiciche spesso l'attanagliano e fanno dimenticare l'obiettivofinale.Militante della sinistra egli ora chiede di restare, come inantico, a fianco dei giovani del suo paese per indicare unavia che apra loro un avvenire di luce e pace.La poesia, mi dice ancora."? oggi un linguaggio che serveall'uomo per elevarsi al di sopra della trioialita, contra il nuovomondo tecnologico che ci assalta e ci fa soffrire".Vivere significa poter usare la parola, come apertura versonuovi orizzonti, per poter lacerare "il velo della stupidiiá

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DEACAGNA 15

collettiua" attraverso il quale certi gruppi sociali parlano.L'esplosione dellinguaggio poetico, la ricchezza di questo,mette il poeta in condizione di combattere il linguaggiocuriale dei poeti che hanno aderito al regime e all' accade-mia; vivere, per lui, significa poter parlare, poter utilizzare

QUIERO TODO ESTO

Quiero ser informado de todo lo que ocurreal más alto nivel

Quiero ver a la gente uno por unoQuiero que me amnistíen por todo lo que pienso hacer

de ahora en adelanteQuiero entrar en los cines sin pagarQuiero que una persona de fiar escoja mis camisas

y nunca se equivoqueQuiero un informe sobre el comportamiento sexual

de los sexólogosQuiero que los cocineros no sean obscenosQuiero que ordenen llevar camisa azul a todos

los que en su día la llevaronQuiero que no me den gato por liebreQuiero que el socialismo vaya sin más

directamente al granoQuiero aprender inglés en 15 díasQuiero saber con precisión exacta la verdadera

forma del UniversoQuiero que los croissants siempre estén calentitos

y sabrososQuiero misas de culo y en latínQuiero saber si el papel higiénico de la Real Academia

limpia fija y da esplendorQuiero ser la Madre AbadesaQuiero que se prohiban los canalones y la plusvalíaQuiero que el Impero Romano no siga decayendo

de este modoQuiero que fichen a la policíaQuiero comer Patitos BledineQuiero el control de natalidad con carácter retroactivoQuiero que se sepa que el Presidente de U.5.A. barre

para su casa de una manera descaradaQuiero amorQuiero lanzarme en plancha y rematar marcando

el sexto gol al Real MadridQuiero que Manolono se quede calvoQuiero saber si alguien me está robando los calzoncillosQuiero entablar un JuicioQuiero volver a merendar en la terraza con mis primas

y Tía Catalina . .. .Quiero que me homologuen en OhioQuiero que alguien me nombre su Delegado en el ExteriorQuiero que Reus sea puerto de marQuiero que me devuelvan la gabardina que me quitaron

el17 de Noviembre de 1949en el Cine Carretas

la paro la verso l'apertura, verso nuovi e piü ampi orizzontie poter lacerare il velo che la folla pone sulle "cose", in mododa poter far scorrere un libero discorso, al di fuori diqualunque pragmatismo, di qualunque significato condi-zionato al tempo contingente e all'urgenza reale della vita.

UBALDO BARDI

VOGLIO TUrrO QUESTO

Voglio essere informato di tutto quello che accadeal piü alto livello

Voglio vedere la gente uno per unoVoglio che mi perdonino per tutto quello che penso di [are

d' ora in avantiV oglio entrare nei cinema gratisVoglio che una persona di mia fiducia scelga le mie camicie

e nessuno sbagliVoglio un'iniormazione sul comportamento sessuale

dei sessuologiVoglio che i cuochi non siano osceniVoglio che ordinino di portare camicie azzurre a tutti

quelli che in un certo tempo le portaronoVoglio che non mi diano gatto per lepreVoglio che il socialismo vada senz' altro

direiiamenie all' obiettivoVoglio imparare l' inglese in quindici giorniVoglio sapere con precisione la vera

forma dell'UnioersoVoglio che i croissants siano sempre caldi

e saporosiVoglio scorregge e in latinoVoglio sapere se la carta igienica della Reale Accademia

pulita attacca e risplendeVoglio essere la Madre BadessaVoglio che si proibisca la doccia e il plusvaloreVoglio che l'Impero Romano non decada

in questo modoVoglio che aitacchino la poliziaVoglio mangiare Potitos BledineVoglio il controllo della natalita con carattere retroattivoVoglio che si sappia che il Presidente degli U.5.A. scopa

per la sua casa in maniera sfacciataVoglio amoreVoglio lanciarmi in plancha e finire segnando

il sesto gol al Real MadridVoglio che Manolo non diventi calvoVoglio sapere se qualcuno mi sta rubando i calzonciniVoglio intavolare un giudizio .Voglio andare a fare·merenda sulla ierrazza con le mie cugine

e la zia CarolinaVoglio che mi omologhino in OhioVoglio che qualcuno mi nomini Delegato agli EsteriV oglio che Reus sia un porto di mareVoglio che mi resiituiscano la gabardina che mi presero

il17 novembre 1949 al cine Carretas

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DEACAGNA 16

Quiero que Dios existaQuiero que los Catedráticos de Estética no sean tan feosQuiero ser de derechasQuiero jugar al musQuiero que no menoscaben mi integridadQuiero tener aparcamiento reservado

dondequiera que vayaQuiero bailar el rackQuiero que le salga un sarpullido al Santo PadreQuiero una mantita en la barriga a la hora de la siestaQuiero que se firmen todos los acuerdosQuiero destituir a Bing Crosby de un modo fulminanteQuiero fugarme con la morteradaQuiero comer centollo con Julia y con la TonQuiero triunfar como una bestiaQuiero que no se me invite otra vez a disolverme

pacíficamenteQuiero que emplumen a San ValentínQuiero que Cataluña llegue hasta el TirolQuiero un felpudo igual que el del vecinoQuiero considerar seriamente la posibilidad de que

me expulsen de cualquier paísQuiero unas garantías mínimasQuiero que se suprima la circulación periféricaQuiero que en las cajas de quesitos hayan más quesitosQuiero ir a las Islas FilipinasQuiero que se eliminen las condiciones objetivas ya que

por culpa de ellas todo sale malQuiero que no se tiren más a nuestras mujeresQuiero tirarme a alguienQuiero controlar el Gasto Público partida por partidaQuiero ser buenoQuiero que se me paguen daños y perjuiciosQuiero que cada pueblo tenga el gobierno que no se merezcaQuiero que no me avergüencen más en las autopistasQuiero que no haya clase obreraQuiero que trasladen las Fallas de ValenciaQuiero que no vuelvan los buenos tiemposQuiero revolcarme en la alfombra del Hotel des TemplairesQuiero se hábilmente interrogado para cantarlo todo

a la primera friegaQuiero sardinas en escabeche y pan tostado con aceite y salQuiero ascender por méritos de guerraQuiero que se me incapacite legalmente

para no ser ya nunca responsable de nadaQuiero que no me maten la ilusiónQuiero que no vuelvan a salir goteras en el techoQuiero que todo el mundo cobre másQuiero que no se me hinche la barrigaQuiero que me convenzanQuiero un poco de caridad cristianaQuiero que todos pasen por el tuboQuiero un nuevo cepillo de dientes.

Quiero todo estoyo no puedo seguir viviendo así:es una decisión irrevocable.

(da SOBRE LAS CIRCUST ANClAS)

Note:1) gioco di carte

Voglio che Dio esistaVoglio che i Cattedratici di Estetica non siano cosi bruttiVoglio essere di destraVoglio giocare al mus (1)

Voglio che non intacchino la mia integritáVoglio avere parcheggio riservato douunque vada

Voglio bal/are i/ rockVoglio che levi un 'injezione al Santo PadreVoglio una coperia sulla pancia all' ora del/a siestaVoglio che vengano firma ti tutti gli accordiVoglio destituire Bing Crosby immediatamenteVoglio fuggire come un colpo di mortaioVoglio mangiare granceola con Julia e la TonVoglio trionfare come una bestiaVoglio che non mi si in vi ti a dissolvermi un' a/tra vo/ta

pacificamenteVoglio che mi riempiano di piume a San ValentinoVoglio che la Catalogna giunga fino al TiroloVoglio una storia uguale a quel/a del vicinoVoglio considerare seriamente la poeeihiliiá

che mi possano cacciare da qualsiasi paeseVoglio alcune minime garanzieVoglio si sopprima la circolazione perifericaVoglio che le scatole di formaggini abbiano piü formagginiVoglio andare al/e Isole Fi/ippineVoglio che si eliminino le condizioni obbiettive poiché

per colpa loro tutto riesce maleVoglio che non si epari pii: al/e nostre donneVoglio sparare a qualcunoVoglio control/are la spesa pubblica partita per partitaVoglio essere buonoVoglio che mi paghino danni e pregiudiziVoglio che ogni popo lo abbia i/ governo che non si meritaVoglio che non mi svergognino piú nel/e autostradeVoglio, che non ci sia c/asse operaiaVoglio che trasportino le Fal/as di ValenciaVoglio che non ritornino i tempi buoniVoglio riooliarmi nei tappeti deil'Hotel dei TemplariVoglio essere abilmente interrogato per dir iuito

al primo massaggioVoglio sardine in salsa e pan tostato con olio e saleVoglio ealire per meriti di guerraVoglio che mi giudichiaie legalmente per non essere mai

responsabile di nullaVoglio che non mi uccidano l'iúueioneVoglio che non tornino a uscire sgocciolanti dal tettoVoglio che tutto il mondo guadagni di piuVoglio che non mi si gonfi il uenireVoglio che mi convincanoVoglio un poco di carita cristianaVoglio che tutti passino per il tuboVoglio un nuovo spazzolino da denti

Voglio iuiio questoio non posso continuare a vivere cosie una decisione irreoocabile.

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DEACAGNA 17

ES NECESARIO E' NECESSARIO

Para que surja un artista es necesarioque concurran algunas circunstancias como éstas:

que su familia esté bien avenidaque la madre no cuente sus desastresque el padre deje de comportarse como una bestiaque el tirano de turno ame los librosque los periodistas sean misericordiososque nadie defraude las esperanzasque no hable de derechos humanosque cierren los colegios y las cárceles.que todo el mundo pueda pisar el céspedque ningún hombre quiera salvar a los demás.

Yen fin para que surja un artista se precisaque nazca un niño y luego no muera del disgusto.

(da SOBRE LAS CIRCUST ANZIAS)

TRIPTICO DEL SOLDADITO

"Cuando vayas a hacer la guerraa los enemigos.al ver los caballos

y los carros, no los temerás .:"(Deut. 20, 1)

I

Dentro de poco tiempodoblarán las campanas. Marcharemosen filas apretadas, paso a paso,con la cabeza hueca. Llevaremoslindos gorros azules, y la gentedirá, cuando nos vea: ¡Qué bonito,ya vienen los soldados!

Porque será bonitocaminar y cantar, y ser herido,sepultado en la tierra, entre explosiones,convertido, de pronto,en una espiga, en una flor, en nada.

Sí, serámuy bonito. Nuncatendremos miedo. Iremosa la guerra, y venceremos.Por algo nos lo dicen cada diá.

11

y el soldadido - uno, dos - se fué.La guerra estaba lejos, peroen su ánimo no pesaban las distancias.Completamente decididoa morir o a vencer,acariciaba, por la noche, insomne,su pequeño bastón de mariscal.

Perché sorrida un 'artista e necessarioche coneorrano alcune circosianze come queste:

che la sua famiglia sia ben avviatache la madre non racconii le sue aooereitache il padre finisca di comporiarsi come una bestiache il tiranno di turno ami i libriche i giornalisti siano misericordiosiche nessuno turbi le speranzeche non si parli di diritti umaniche chiudano i collegi e le carceriche tutto il mondo possa calpestare il tappetoche nessun uomo voglia salvare gli altri.

E infine affinché sorrida un artista si precisache nasca un bambino e subito non muoia di disgusto.

TRI1TICO DEL SOLDATINO

"Quando andrai a fare la guerracontra i nemici, vedrai i cavalli

e i carri e non li temerai.,"(Deut, 20, 1)

1

Fra poco iempole campan e suoneranno. Marceremoin file serrate, a passo passo,con la testa vuota. Porieremoi puliti berretti blu, e la gentedirá, quando ci vede: com' e bello,arrivano i soldati!

Perché eai« bellissimocamminare e cantare, essere feriti,sepolti nella ierra fra gli scoppi,muta ti, all' improvviso,in spiga, in fiare, in nulla.

Si, saramalta bello. Nonaoremo paura. Andremoalla guerra, e vinceremo..Almeno ogni giorno dicono casi.

11

E il soldatino - uno, due - ando.La guerra era loniana, masul suo coraggio non pesa va la distanza.Veramente decisoa vincere o morire,accarezzava, nella notte insonne,il piccolo bastone da marescuülo.

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DEACAGNA 18 José &:U2:bin MMllSk\9JrlHawelonaBiblioteca d'Humanitats

III III

Adelante, adelante. La patria, la cultura,la civilización, todo detrás de ti,empujándote. Y asídía tras día, semanatras semana, siempre,siempre adelante.

¡Oh muerte, retrocedea tu oscuro dominio!

Para alcanzar el triunfo,el soldadito llega, con los suyos,y ataca al enemigo- según las instrucciones recibidas -con gorro y escopeta.

Avanti, avanti. La patria, la cuitura 'e la cioilia, tutto dietro di te,ti spinge. E casigiorno per giorno, settimanaper settimana, sempresempre avanti.

Oh morte, retrocedial tuo oscura dominio!

Per cogliere il trionfoil solda tino arrioa con i suoied attacca il nemico-secando le istruzioni ricevute-con berretio e fucile.

Todo pasó. Fué brevey no se pudo remediar. Dijeronque hiciésemos dos filas. Nos llevaron,caminando otra vez, a otro lugar.

Tutto passo. Fu brevee non si poté rimediare. Disserodi formare due file e ci condusseroa piedi, ancora, in un altra posta.

No teníamos gorros. No cantábamosnunca. Caminar, caminar,pero esta vez sin patria, sin cultura,todas aquellas cosas que decían.

Non avevamo berreiii. Non cantavamomai. Camminare, camminare,ma ora senza patria, né culturae tutto quelle cose che diceoano.

Ahora estamos aquí. Tres comidasal día. Hacemos puentespara los que nos mandan. No entendemosnada de lo que ocurre. Pero dicen,tenéis que construír, y construímos.

Adesso siamo qui. Tre pasti al giornofacciamo pon ti per chi ci comanda.Nienie sappiamo di quello che accade.Dicono costruite, e costruiamo.

ME CUENTAN COMO FUE MI RACCONTANO COME FU

"... y le llevaron camino de Víznarmientras lejos Granadahermosísima y triste como una niña solapalidecía igual que Federico García Larcabajo la despiadada luz del alba.

" ... e lo poriarono sulia strada di Víznarmentre in lontananza Granadabellissima e triste come un bambina solaimpallidiva ugualmente a Federico Careta Larcasotto la spietata luce dell' alba.

Entonces él como hace ahora ya cercade quinientos años Boabdil el Chicoel último rey moro de Granadavolvió atrás la cabeza por mirarla otra vezy gritó y gritó y lloró de rabia ..."

Allora lui come fa ora e sempreda quindici anni Boabdil el Chicol'uliimo re moro di Granadavalse indietro la testa per guardarla un' altra voltae grido e grido e pianse di rabbia ... rr

¡Ay!¡Yayay yayay!

Ay!Yaya y yayay!

Poeta como ésteya no le hay.

Poeta come luinon ne nascerá piú.

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DEACAGNA 19

ANTE NOSOTROS DAVANTI A NOI

El tirano llegó y mostrabasus insignias ante nosotros.Alzó luego la mano y dijo:nadie que no me siga vivirá.

JI tiranno giunse e mostravale sue insegne davanti a noi.Alzo la mano e disse:chi non mi segue, morirá.

Ni mantis religiosani vívora ni hienason peores que el creyente:

Né cattivo religiosoné vipera né ienasano peggiori del credente:

mata por convicción uccide per convinzionepor caridad. per carita.

EXILIAD ESILIATO

Pesadillas me acosanaun despierto.

Le preoccupazioni mi perseguiianoanche eoeglio.

In quel momento vedoocchi senza [accia che mi guardanomani uguali al quarzo irasparenteossa come radicicalzette senza pedule e senza compagnobracci

con il gamito roito e all' oppostoragazzi senza capelli senza testacento corpi mal ricoperti che spuntanosotto le lenzuola.

E nullanulla posso [are li perché sano soloun esiliato nel mio stesso paesein una terra triste

En ocasiones veoojos sin rostro que me miranmanos igual que cuarzo transparentehuesos como raícescalcetines sin pie y sin compañerobrazos

con el codo quebrado y del revésmuchachas sin cabello sin cabezacientos de cuerpos mal tapados que asomandebajo de las sábanas.

y nadapude yo hacer allí porque era sóloun exiliado en su propio paísen una tierra triste

oscura oscuramás oscura que las camisas negras italianasy que el humo de todoslos hornos crematorios de Alemania

oscura oscurapiú oscura che le camicie nere italianee il fumo di tuttii[orni cremaiori di Cermania.

(da FINAL DE UN ADIOS)

LA BERCEUSE DE JULIA LA BERCEUSE DI GIULIA

Los niños van por la tierray las niñas por el aire.Por el sueño nadie.

1 bambini vanno alla terrale bambine oanno all' aria.Per il sogno nulla.

Nadie nadie nadiepor el sueño nadie.

Nulla nulla nullaper il sogno nulla.

Los niños van por la orillay las niñas por el agua.Por el sueño nada.

1 bambini vanno alla spiaggiale bambine vanno all' acqua.Per il sogno nuila.

Nada nada nadapor el sueño nada.

Nulla nulla nullaper il sogno nulla.

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DEACAGNA 20

Los niños van por el soly las niñas por la luna.Por el sueño Julia.

1 bambini vanno al salee le bambine vanno alla luna.Per il sogno Giulia

Julia Julia Juliapor el sueño Julia.

Giulia, Giulia, Giuliaper il sogno Giulia.

LI' STA VANO 1POETI Ha detto solo?Non senti, come me,la pena del suo carporiflesso fino al tuo?Non ti zampilla il sanguesotto i colpi bruiali.

Li stavate, poetiseduti a lungo,parlando, parlando.

Brutto posta quello per la poesia,pavera ragazza, pallidaira i tavolini, bruttocattivo posta.

Nessuno e solo. Ora,in questo istante,anche noitengono lega ti.

Ma voicontinuate con la rosacon l' amare, con le inuocazionia una dioinita palpeggiata e vuota. PIU' CHE UNA PAROLA

E la poesia, celestialipoveri istrioni, topi da carteose ne andava morendo,triste e solase ne anda va morendo.

La liberta e piü che una parolala liberta e una allegra ragazzala liberta e un parabellum e un fiarela liberta e bersi un caffe dove uno vuolela liberta e una pernice feritala liberta e non valer morire in un letto d' ospedalela liberta e reale come un sognola liberta appare e poi scomparela liberta si deve sempre inventarela liberta puo essere dello schiavo e mancare al signarela liberta e gridare al/a grigia bocea dei fucilila liberta e amare chi ti amala liberta e mangiare e spartire il panela liberta e occupare un posta nel fes tino dell'ignominiala liberta a volte e una semplice linea di frontierala liberta e la vita o la mortela liberta e l' irala liberta si beve e si respirala liberta e cantare in tempi di silenziola liberta se vuoi sara tuamasoltanto per un momentoperché quando la eiringeraifuggira ridendo dalle tue manie dourai cercarla e inseguirlaper strade di ciita praierie e deseriidi tutto il mondoperché si lascia amare per amare e desiderioperché la libertae piü bella di una piuma al vento.

NESSUNO E' SOLO

In quesio stesso istantec'é un uomo che soffre,un uomo iorturaiosoltanto perché amala liberta.

Ignorodove va, che linguaparli, di che coloreabbia la pelle, comesi chiami tuttaviain questo stesso istante,cuando i suoi occhi leggonola mia breve poesiaquesi'uomo, grida,se ne puo udire il piantodi animale braccaiomenire si morde le labbraper non iradire il nomedei suoi amici. Odi?Un Llamo solo gridacon le mani legaterespira in qualche luogo.

Versione italiana diUBALDO BARDI