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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Materiali e ricerche ER MUSEI E TERRITORIO I luoghi d’arte contemporanea in Emilia-Romagna Arti del Novecento e dopo a cura di Claudia Collina

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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICICULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Materialie ricerche

ER MUSEI E TERRITORIO

I luoghi d’arte contemporaneain Emilia-Romagna

Arti del Novecento e dopo

a cura diClaudia Collina

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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICICULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Materiali e ricerche

ER MUSEI E TERRITORIO3

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In copertinaOmar Galliani, Mantra per Laura, 1998, particolare,courtesy Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

ImpaginazioneFrancesca Frenda

© 2004 Materiali e RicercheIstituto per i beni artistici culturali e naturalidella Regione Emilia-RomagnaVia Galliera 21 - 40121 Bolognawww.ibc.regione.emilia-romagna.it

© 2004 Editrice Compositorivia Stalingrado 97/2 - 40128 Bolognatel. 051 3540111 - fax 051 327877e-mail: [email protected]://www.compositori.it

ISBN 88-7794-465-X

Crediti fotografici

C. Ferlauto, A. Scardova, Istituto Beni ArtisticiCulturali e Naturali: pp. 225, 226, 227, 231, 235,236, 237, 238, 240, 249, 251, 252, 253, 254R. Vlahov, Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali:pp. 239, 241, 244, 245, 246, 247, 250, 255Courtesy Centro Studi e Archivio dellaComunicazione di Parma: pp. 229, 230Courtesy Collezioni d’Arte e di Storia dellaFondazione Cassa di Risparmio in Bologna: pp. 242,243Courtesy Istituzione Galleria d’Arte Moderna di Bologna: p. 228Courtesy Musei Civici di Reggio Emilia: pp. 232,233, 234Courtesy Museo d’Arte della Città di RavennaLoggetta Lombardesca: p. 256Courtesy Marco Pellizzola: p. 248

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I luoghi d’arte contemporaneain Emilia-Romagna

Arti del Novecento e dopo

a cura diClaudia Collina

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Ringraziamenti

Un primo sentito ringraziamento a tutti i mieicolleghi dell’Istituto Beni Artistici Culturali e Naturaliche con ogni segmento del loro lavoro, o coninformazioni, hanno facilitato e reso possibilequest’opera, con partecipazione: Francesco Angrisano,Anna Bacchelli, Carmela Baldino, Adriana Bellonzi,Giuseppina Benassati, Argia Bertoni, Luisa Bitelli,Elisabetta Bomprezzi, Rosaria Campioni, LauraCarlini, Valeria Cicala, Enzo Colombo, PaolaCristofori, Giusy Cucinotta, Antonio De Bonis,Isabella Fabbri, Rossella Fanti, Costantino Ferlauto,Vittorio Ferorelli, Luca Gamberini, GabriellaGallerani, Isabella Giacometti, Giuseppina Giagnorio,Maria Pia Guermandi, Elisabetta Landi, CristianMangherin, Dorotea Mattuzzi, Marco Muzzioli, IvanOrsini, Francesca Picchi, Orlando Piraccini, TizianoRamosi, Antonella Salvi, Andrea Scardova, IvonneStefanelli, Patrizia Tamassia, Giuseppina Thonet,Cristina Trovato, Paola Vasini, Riccardo Vlahov,Cristina Zappata, Lorenzo Zilli.In particolare grazie a Ezio Raimondi, per i consigliinesauribili, Alessandro Zucchini, che ha creduto inquesto lavoro, a Carlo Tovoli, che ne ha seguito ognipasso editoriale, a Carlo Quarneti, che ha avuto curadel suo supporto elettronico e a Lidia Bortolotti perla sua generosa cooperazione.

Inoltre, ringrazio chi ha collaborato con attenzione,entusiasmo e prodigalità di materiale: StefaniaAlbertini, Silvia Allegri, Tiberio Artioli, DedeAuregli, Nerina Baldi, Flaminio Balestra, PaoloBarbaro, Francesco Barocelli, Piero Bellettini, MarioBernabei, Giovanni Bertozzi, Anna Rosa Bettazzoni,Sandro Bolognesi, Giuditta Bonfiglioli, UgoBorlenghi, Silvana Borri, Paola Borsari, DonatellaBracchi, Giancarlo Braghieri, Franco e RobertaCallarota, Piero Cammarota, Graziano Campanini,Antonella Caranese, Carla Carnerini, Claudia Casali,Antonio Casalini, Chiara Casoni, Roberta Castellani,Licia Castellari, Silvia Cavalchi, Piero Cipriani,

Vittoria Coen, Roberto Costi, Pirro Cuniberti,Patrizia Cuzzani, Roberto Daolio, Susi Davoli, BeppeDe Simone, Simona Di Giovannantonio, AnnaDionigi, Paolo Donini, Raul Duranti, SilviaEvangelisti, Alberta Fabbri, Giuseppe Fantini,Gianluca Farinelli, Francesca Faruolo, LauraFerrarini, Pier Luigi Foschi, Ario Franciosi, LuisaFranciosi, Mara Frignani, Stefano Fugazza, RiccardoFurini, Giovanni Gandini, Maria Vittoria Garelli,Mirtide Gavelli, Elena Ghidini, Nives Ghizzardi,Luciano Giuriola, Maria Rosa Gostoli, Fausto Gozzi,Lorella Grossi, Walter Guadagnini, Mario Ledda,Elisabetta Leonardi, Donatella Lodini, GiuseppinaMaccaluso, Vittorio Marangoni, Massimo Marchetti,Elio e Carola Marchigiani, Graziella MartinelliBraglia, Giuseppe Masetti, Alessandra Masina, VillerMasoni, Fabio Matteuzzi, Cesare Melandri, AlfredoMezzogori, Fausto Moglia, Paola Monari, SergioMonari, Giorgio Mondardini, Roberto Mori,Ombretta Musiani, Paolo Musiani, Mario Nanni,Oriana Orsi, Massimo Ortolani, Simonetta Palandri,Alfonso Panzetta, Manuela Parenti, SandroParmiggiani, Ilaria Pedriali, Cristiana Pellacini,Angela Pelliccioni, Marco Pellizzola, CarloPerucchetti, Chiara Pilati, Claudio Poppi, MassimoPulini, Roberta Re, Silvia Reggiani, Simona Riva,Rita Rizzioli, Stefano Roffi, Mili Romano, CinziaRoncassaglia, Armando Rossetti, Manuela Rossi,Claudio Sabatini, Manuela Saccani, SerenellaSacchetti, Daniele Sargenti, Giuseppe Savini,Francesco Scalzo, Davide Scarabelli, Mario Schiassi,Barbara Secci, Lorenza Selleri, Renzo Semprini,Sandra Sgarabotto, Emanuela Sitta, Sergio Spada,Claudio Spadoni, Sandro Sproccati, Angela Tassinari,Valeria Tassinari, Laura Torricella Antonella Tricoli,Giovanni Tronchin, Carla Vaccari, Nico Ventura,Paola Vergnani, Marcello Vianello, ConsueloVignarelli, Antonio Violetta, Jader Viroli, AttilioZammarchi, Nazareno Zanni; e Maurizio Avanzoliniper la sua totale collaborazione.

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7 PresentazioneMarco Barbieri

9 IntroduzioneLaura Carlini

13 Per una cronologia dell’arte contemporanea in Emilia-RomagnaClaudia Collina

Repertorio: i luoghi

33 Provincia di Piacenza40 Provincia di Parma52 Provincia di Reggio Emilia68 Provincia di Modena93 Provincia di Bologna

132 Provincia di Ferrara149 Provincia di Ravenna169 Provincia di Forlì-Cesena187 Provincia di Rimini

195 Luoghi d’arte contemporanea nei teatri della RegioneLidia Bortolotti

205 Arte e territorio: per un museo diffusoOrlando Piraccini

223 Portfolio

Apparati

259 Bibliografia273 Indice dei nomi del repertorio299 Indice dei luoghi del repertorio303 Indice dei premi, dei simposi e delle rassegne cicliche del repertorio

Indice

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Nell’anno che festeggia il trentennale della sua nascita, l’Istituto Beni Artistici, Culturali eNaturali della Regione Emilia-Romagna ha portato a termine una nuova ricognizione cheha fatto affiorare, in maniera chiara e sistematica, l’articolato panorama dell’arte contem-poranea diffuso nel nostro territorio.

Il volume I luoghi d’arte contemporanea in Emilia-Romagna. Arti del Novecento e dopo èuna valida guida non solo per gli operatori del settore ma anche per un pubblico più vastoche voglia esplorare il mondo dell’arte contemporanea.

Questo censimento ragionato e commentato nasce da un’esigenza di conoscenza del siste-ma pubblico dell’arte contemporanea del territorio che, data la sua continua crescita, è sem-pre in trasformazione e si pone come ulteriore tessera di quel mosaico composito che è lacultura dell’Emilia-Romagna.

Dall’indagine emerge, infatti, che molti sono gli spazi e le occasioni pubblici dedicati all’artecontemporanea: 68 musei, gallerie e archivi con opere d’arte del Novecento e del presente,43 raccolte d’arte d’istituti diversi, 96 sedi espositive, documentate con la loro attività dimostre e rassegne, 26 tra parchi di scultura all’aperto e siti urbani arricchiti armoniosamentecon lavori artistici, 45 rassegne cicliche di cui la maggior parte sono costituite da manife-stazioni a premi per acquisizione di opere di giovani artisti e incentivi alla loro creatività, 11archivi di giovani artisti gestiti da organizzazioni istituzionali comunali e collegati al Coor-dinamento regionale Giovani Artisti dell’Emilia-Romagna, due Accademie di Belle Arti ecinque saloni fieristici tra cui spiccano, per interesse scientifico e produttività economica delsistema, Arte Fiera e il Salone del Restauro di Ferrara.

La ricerca ha permesso di delineare una mappa veramente sorprendente di potenzialità crea-tive, culturali, turistiche ed economiche mosse dall’arte contemporanea della nostra regio-ne che si caratterizza per numerosità d’artisti e partecipazione amministrativa, per versatileinterdisciplinarietà e fluidi rapporti tra tradizione e innovazione.

Marco BarbieriAssessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna

Presentazione

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In anni recenti si è iniziato, nel nostro paese, a prestare maggior attenzione alle espressioniartistiche contemporanee. Nuovi musei, quali MAXXI e MACRO a Roma e MART a Ro-vereto, per citare alcuni esempi inaugurati da fresca data, si sono affiancati alle istituzioniesistenti nel ruolo di centri propulsivi per sviluppare l’arte del presente. Gallerie con unastoria pluridecennale, quali la GAM di Bologna, sono in fase di trasferimento in nuove se-di più ampie e idonee alla propria missione; progetti site-specific di arte pubblica in spazi ur-bani sono all’ordine del giorno nei programmi delle amministrazioni locali, andando ad af-fiancare la più consolidata tradizione di rassegne, manifestazioni, workshop, premi, che fio-riscono da tempo in ogni regione.

A tanto fervore d’iniziative non aveva finora corrisposto un’attività sistematica di ricogni-zione di questo patrimonio che consentisse di valutarne appieno la consistenza, le caratteri-stiche e la qualità.

Tale azione conoscitiva, finalizzata alla costituzione di un sistema italiano dell’arte contem-poranea, è parte integrante del Patto per l’arte contemporanea sottoscritto dal Ministero peri Beni e le Attività culturali, le Regioni e le Autonomie Locali nel 2003 che si prefigge, tral’altro, di: conseguire un significativo sviluppo del settore in Italia, anche con riferimentoalla sua promozione internazionale; di definire altresì standard, linee guida e manuali dibuona pratica volti a garantire la qualità; di promuovere lo scambio e la condivisione di da-ti nonché l’elaborazione di studi, ricerche e analisi propedeutici alla soluzione di problemigiuridici, organizzativi e gestionali tipici del sistema dell’arte contemporanea; di favorire lacreazione di reti e di altre forme di cooperazione fra i diversi soggetti attivi nel settore del-l’arte contemporanea in ambito nazionale e comunitario; di incentivare la collaborazione in-teristituzionale; di potenziare l’immagine di un territorio che coniuga la civiltà attuale conla tradizione culturale del passato nella continuità del sostegno alle sue espressioni artisti-che; di promuovere e diffondere, anche nel settore scolastico, un’adeguata conoscenza dellaricerca dell’arte contemporanea.

La stesura della mappa dei luoghi e delle organizzazioni si configura, pertanto, quale at-to preliminare all’attuazione del Patto. In tale scenario s’inquadra il censimento che l’I-stituto per i Beni Culturali ha appena portato a compimento e ora pubblicato. Il reper-torio dei luoghi dell’arte contemporanea in Emilia-Romagna costituisce il contributodella nostra Regione alla conoscenza di questo settore, il punto da cui partire per co-struire reti di collaborazioni sia infra che inter-regionali che rafforzino, mettendole a si-stema, le produzioni locali.

Introduzione

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10 Disegnare il ritratto della modernità artistica della nostra regione, restituendone la fisio-nomia e le espressioni d’identità, è l’obiettivo di questa pubblicazione. Raccogliere e siste-matizzare le informazioni su musei, spazi, luoghi, organizzazioni artistiche, su tutti i sog-getti che all’arte del nostro tempo dedicano le proprie energie e capacità professionali, ag-giornando le informazioni sull’universo già noto e, nel contempo, scoprire realtà emergen-ti o semplicemente appartate, è stato l’impegnativo lavoro svolto dall’IBC per giungere atratteggiare il quadro di questo composito e brulicante mondo.

L’Istituto, com’è nella sua trentennale tradizione, si era prefisso, anche questa volta, di for-giare uno strumento conoscitivo con l’ambizione di essere d’ausilio a molteplici lettori:

• operatori (critici, curatori) affinché possano, se lo desiderano, elaborare nuovi proget-ti, instaurare inedite relazioni con altri colleghi e iniziare un percorso di collaborazio-ne e/o di cooproduzione d’iniziative, anche per evitare duplicazioni o sovrapposizioninei rispettivi calendari, giovandosi di una base informativa dei soggetti e delle risorseesistenti;

• artisti, per favorirli nell’individuare gli orientamenti concettuali, le politiche espositivee di acquisizione dei diversi centri;

• insegnanti e studenti, per sostenerli nel pianificare attività integrative al percorso sco-lastico sulla base di esigenze didattiche specifiche;

• amministratori, per agevolarli nel definire indirizzi e strategie da adottare anche sullabase del raffronto fra realtà operanti nello stesso ambito tematico e/o territoriale;

• residenti e turisti che desiderano fruire di questo patrimonio, per facilitarli nel crearedei percorsi personalizzati, seguendo le loro intuizioni e inclinazioni.

La ricognizione ha individuato quasi 300 realtà, capillarmente diffuse in ogni provincia.Un insieme costituito da musei, raccolte, sedi espositive per manifestazioni temporanee,siti urbani e parchi artistici, premi e simposi ciclici, ma anche Accademie d’arte, archividi artisti, saloni fieristici, che ci dona l’immagine di un sistema dell’arte molto ricco,complesso e vivo ma in qualche misura frammentario, poiché vi si coglie un’intensa vi-talità propositiva, accompagnata però da un procedere individualistico che non riesce aprestare adeguata attenzione all’operare altrui, con un effetto di polverizzazione e di iso-lamento delle proposte.

Il lavoro svolto per delineare questo compendio ha consentito di evidenziare alcuni feno-meni rimarchevoli: tra questi la modifica della destinazione d’uso di edifici storici (castelli,chiese, teatri, strutture d’archeologia industriale) per trasformarli in musei ed esposizionid’arte attuale con un effetto sia di contrasto, sia di continuità tra i vari linguaggi. Di note-vole impatto risulta pure l’estensione, sul territorio, della scultura quale elemento di tra-sformazione dell’habitat, sia naturale, sia urbano, con un proliferare di parchi e musei discultura all’aperto nati da simposi che hanno creato occasioni di scambio culturale a livellointernazionale e arricchito il “museo diffuso” della nostra regione.

I saggi che accompagnano il repertorio bene s’integrano fra loro e riflettono lo spirito conil quale l’Istituto opera: studio e ricerca puntuale sulle fonti e sul campo per una conoscen-za approfondita e accurata del territorio; consulenza e assistenza tecnico-scientifica e orga-

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11nizzativa nella realizzazione di attività di valorizzazione: mostre, convegni, premi, pubblica-zioni; infine, attenzione all’integrazione dell’offerta culturale, alla contaminazione fertile digeneri con gli sconfinamenti, in questa occasione, dell’arte visiva nei teatri.

Apre un testo storico-artistico, propedeutico a chiarire cronologicamente i nodi cruciali del-le più importanti trasformazioni artistiche avvenute nella regione, che ci propone un excur-sus sulle idee, tendenze, movimenti, artisti, critici, storici dell’arte che hanno segnato l’evo-luzione del paesaggio artistico del Novecento in quest’area. Il saggio ben inquadra la storiadella creatività dell’Emilia-Romagna nel contesto dei rapporti nazionali e internazionali,riuscendo a collocare con maestria i protagonisti dell’arte regionale in una prospettiva diampio respiro. All’elaborato introduttivo fa seguito il repertorio dei luoghi, provincia perprovincia, che sono stati descritti sia nel contenitore (ossia l’architettura), sia nel contenu-to, la loro storia, la consistenza delle collezioni e l’attività.

Due testi trasversali completano efficacemente il volume: il primo che analizza il fenomenofrequente dei teatri ad uso espositivo d’opere d’arte contemporanea e di mostre e il secon-do che rende noto, in maniera estesa, l’impegno costante dell’Istituto Beni Artistici Cultu-rali e Naturali in questo settore, con campagne di scavo documentario, valorizzazione e pro-mozione dell’arte del Novecento della regione.

I materiali che costituiscono questa guida all’arte contemporanea in Emilia-Romagna con-fluiranno nella banca dati in linea che l’Istituto ha già predisposto al fine di dare la massi-ma accessibilità all’informazione e garantire altresì il loro aggiornamento continuo.

L’Istituto ha, infine, avviato rapporti con altre Regioni nell’intendimento di porre i reciprocisistemi informativi sull’arte del presente in grado di colloquiare interfacciandosi, con l’o-biettivo di offrire l’accesso più esteso e l’informazione più completa possibile a tutte le ca-tegorie di fruitori, ponendo le basi per forme di collaborazione che superano i confini am-ministrativi.

Laura CarliniResponsabile del Servizio Musei e Beni Culturali

Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali Regione Emilia-Romagna

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Ridurre tutto a dilemma, indicando già qual’è la strada buona, mi pare ingiusto e assurdo; nessunodi noi sa ancora qual è la via che prenderà l’arte del secolo, questa è la verità: e guai se non fosse così.Vorrebbe dire che l’arte è un prevedibile prodotto di laboratorio, non una realtà vivente.

Francesco Arcangeli, 1948

Cercare una koinè che attraversi la cultura artistica, del Novecento e del presente, in questa«eccentrica»1 e policentrica regione2 è impresa assai ardua data la rete di municipalità3 co-stituitesi in territorio geografico e amministrativo in seguito all’Unità d’Italia, ma alcune ra-re ed essenziali caratteristiche culturali possono essere ravvisate come costanti nella propen-sione a vivere simultaneamente istanze tradizionali, sperimentalismi e innovazioni “d’im-portazione” con fermezza e fervida ricettività; e già l’intelligenza zenitale di Roberto Lon-ghi4 e la profonda sensibilità critica di Francesco Arcangeli avevano colto le dominanti chedistinguono l’arte emiliana nelle componenti naturali, espressive e popolari5 che scorrononel tempo senza precisa costanza, ma riaffiorano come fiumi carsici.

Sempre aggiornata alla molteplicità dei mutamenti artistici che hanno contraddistin-to il XX secolo, l’Emilia-Romagna, unita e divisa (l’Emilia più reattiva alle sollecitazio-ni d’area lombarda e la Romagna più vicina alla Toscana), è stata ed è un territorio fer-tile per la ricerca culturale di artisti, storici dell’arte, critici e attività espositive, e qualeimportante e attivo crocevia di esperienze provenienti da centri più all’avanguardia: daRoma, Firenze, Milano e anche Torino per l’Italia, dall’arte americana e ora a quellaorientale6. E resta vero, come scrive Enrico Crispolti, che «le risposte più convincentivanno ricercate soprattutto in percorsi individuali, originalmente formulatisi a prescin-dere da ogni scadenziario di ‘tendenza’, e in semplici termini di autonoma convinta in-venzione»7. Ogni singolo artista o gruppo, poi, crea o interpreta poetiche e movimentiin relazione tra loro e in continuo divenire.

L’ARTE CONTEMPORANEA STORICA: DALL’INIZIO DEL NOVECENTO ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il Novecento in regione si apriva con alcune personalità che interpretavano con misura ilgusto simbolista e modernista europeo: la stagione Liberty era condivisa, nel primo decen-nio, da Giovanni Costetti e Renato Brozzi a Reggio Emilia, e da Achille Casanova, Marcel-lo Dudovich, Ugo Valeri, Augusto Majani e Luigi Bompard a Bologna, legati a quei “Giam-bardi della Sega” che si riunivano negli atelier di Palazzo Bentivoglio e che avevano dato vi-ta ad una libera “Accademia della Lira”, in quel rinnovamento artistico che nobilitava anche

Per una cronologia dell’arte contemporanea in Emilia-Romagna

Claudia Collina

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14 l’artigianato e le arti decorative con l’Aemilia Ars; mentre in Romagna la Società del “Ri-sveglio cittadino” promuoveva mostre e concorsi dove emergevano nella scultura ErcoleDrei e Domenico Rambelli, nella pittura Achille Calzi e Orazio Toschi, nell’incisione Fran-cesco Nonni e Giuseppe Ugonia, tutti frequentatori assidui del cenacolo artistico istituitoda Domenico Baccarini a Faenza.

Intanto, nel 1906, Igino Benvenuto Supino s’insediava a Bologna, nella prima cattedrauniversitaria di Storia dell’arte; e nel 1908 Adolfo De Carolis prendeva ad affrescare, conuno stile neomichelangiolesco coniugato all’Art nouveau, la Sala dei Quattromila del Palaz-zo del Podestà di Bologna, mentre Leonardo Bistolfi scolpiva il monumento per GiosuèCarducci nel nome di un classicismo tra il severo e il floreale. Ma sono anche gli anni in cuiAlfredo Protti, Giovanni Romagnoli, Garzia Fioresi e Carlo Corsi si accostavano al lin-guaggio della pittura francese, postimpressionista e fauve, con predilezione per una sensibi-lità intimista venata di sottile erotismo; come a Parma, con modi più contenuti e senti-mentali, dipingeva Amedeo Bocchi.

L’avanguardia futurista, a sua volta, trovava fertile terreno tanto da affermarsi per alcunidecenni e trasformarsi con nuove suggestioni poetiche8: in Romagna9 a Lugo, a casa Pratel-la prendeva così vita un cenacolo dove nel 1911 si riunivano bolognesi e romagnoli, tra cuiil futurista astrattista Arnaldo Ginna (Bruno Ginanni Corradini), Giorgio Morandi, Osval-do Licini, Riccardo Bacchelli, Mario Broglio, Filippo de Pisis, Giannetto Malmerendi, Gia-como Vespignani, Nino Pasi e Domenico Rambelli, realizzando opere “d’insorgenza”10 fu-turista, esposte poi nel 1914 all’Hôtel Baglioni di Bologna alla presenza clamorosa di Filip-po Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Luigi Russolo e del romagnolo Umberto Boccioni. Sepoi nei bolognesi si registrava, rispetto al Futurismo, un atteggiamento prudente e più “se-cessionista” (in direzione matissiana e cezanniana), a parte Angelo Caviglioni, e in una se-conda fase Italo Cinti e Tato (Guglielmo Tato Sansoni), non era certo così per il faentinoMalmerendi o l’imolese Rezio Buscaroli, proiettati con entusiasmo verso una pittura dai vo-lumi scomposti da un effetto dinamico che rimanipolava il genere tradizionale del ritratto;e, a Cento, dopo una prima adesione al marinettismo, Aroldo Bonzagni trovava accenti piùconsoni alla sua natura, accostandosi a soluzioni espressioniste di matrice austriaca.

Negli anni Venti, il secondo Futurismo e l’aeropittura si modulavano con nuove solleci-tazioni poetiche, maturate contemporaneamente, come la Metafisica, il Surrealismo e l’og-gettualità dada, mentre agli artisti che continuavano a lavorare ormeggiati all’istanza futuri-sta, oltre ai già citati Caviglioni, Cinti e Tato, si aggiungevano Mario Molinari, Gino Pe-dron e Cino Cantimori, a Parma Pietro Illari, a Piacenza Bot (Osvaldo Barbieri), a FerraraGiovanni Korompay11 e in Romagna, Mario Guido Dal Monte; la ricerca artistica di que-st’ultimo sfociava più tardi in esiti astrattisti, così com’esistono anche attualmente, in re-gione, autori che riprendono un dinamismo neofuturista, strutturato su radici graffitiste perWal a Reggio Emilia, o fumettistiche per Stefano Babini a Lugo, fondatore nel 1971 del“Gruppo Futurista Lughese”.

Vero è che l’analisi della geografia artistica12 di un territorio – città, regione, nazione ecc.– porta a riconoscere fenomeni di migrazione di artisti, idee e stili, a breve o lungo perio-do, che fanno emergere una rete di relazioni umane, sociali e intellettuali e formano la tra-ma del tessuto culturale e antropologico di un paese; e se sino ad ora il quadro delle situa-zioni indagate in Emilia-Romagna ha visto personalità dialoganti e sostanzialmente stanzia-li, da questo momento in poi diventa necessario valutare i flussi migratori e la loro incidenza

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15nella cultura artistica regionale, con la progressiva accelerazione di processi, scambi e atti-vità espositive determinatasi dal secondo dopoguerra al presente; così saranno da valutare,volta per volta se incisive, presenze e assenze, arrivi e partenze.

Nel 1915, in pieno svolgimento della Grande Guerra, giungevano a Ferrara, da Parigi,Giorgio de Chirico e il fratello Alberto Savinio, ai quali si aggregava Carlo Carrà, assegnatoal medesimo 27° Reggimento Fanteria. Giorgio de Chirico era l’artefice di un «art intérieuret cérébral» (Apollinaire) portatrice d’istanze culturali europee quanto mai originali, come latraslitterazione visiva dell’inconscio freudiano, che sfocieranno nel programma inventivo del-la Metafisica. E la rappresentazione artistica di figure e oggetti in sospensione astorica e atem-porale, quasi rebus del pensiero esistenziale, attraeva il ferrarese Filippo de Pisis, come da Bo-logna il giovane Giorgio Morandi: era un incontro di talenti primari che, portando alla mas-sima estensione creativa teoria e prassi del movimento, esaltarono anche l’ispirazione pernuove esperienze sia nel Surrealismo, sia nel secondo Futurismo13. La Metafisica ebbe unastagione breve e intensa, nel febbrile incontrarsi a Villa Seminario, chiudendosi con la finedella guerra, ma lasciando un’impronta decisiva in ognuno dei protagonisti in congedo daFerrara, e dando luogo a un epilogo di dibattito intellettuale sulla rivista “Valori Plastici” di-retta dal piacentino d’origine, ma romano d’adozione, Mario Broglio, che organizzava anchealcune mostre mirate alla coesione del gruppo metafisico, Morandi, de Chirico, Carrà, conil complemento di Arturo Martini, Riccardo Francalancia e Roberto Melli.

Come si sa, gli anni Venti si aprivano sulla nuova stagione post bellica con l’esigenza diun “ritorno all’ordine” e ai valori tradizionali del classico, a cui Morandi rispondeva con si-lenzioso travaglio sino a elaborare un nuovo, autonomo linguaggio in una lucida e quasistoica atmosfera di sospensione, cifra costante nel suo corpus di opere; e de Pisis poi accen-deva la sua pittura con influenze stilistiche francesi, con intense meditazioni di matrice tar-do impressionista.

Insieme agli sviluppi stilistici classicisti e monumentali di Novecento, non esenti da sot-tili arcaismi picassiani e riprese metafisiche, gli artisti emiliano-romagnoli che rispondeva-no con vari stimoli e modi al movimento promosso da Margherita Sarfatti a Milano, e so-stenuto personalmente da Mussolini, erano Alberto Salietti, Giovanni Costetti, Esodo Pra-telli e Antonio Maria Nardi, con un inserimento nella corrente inquieto e intriso di natu-ralismo; mentre Mario Pozzati e Sepo (Severo Pozzati) proponevano un lessico formale dalplasticismo e dalla spazialità neogiottesca, nel solco delle figurazioni neoprimitive di CarloCarrà, con il precedente del Picasso precubista e cubista, e in consonanza con la prospetti-va critica elaborata da Lionello Venturi nel Gusto dei primitivi, nel 1925.

Intorno al 1930, un altro côté d’artisti educati a una rappresentazione diretta della realtàe legata ai temi della quotidianità naturale s’imponeva a Bologna e negli altri centri della re-gione: erano Nino Bertocchi, Lea Colliva, Nino Corazza, Guglielmo Pizzirani, Garzia Fio-resi, Ubaldo Magnavacca, Anacleto Margotti. E i primi quattro, unitamente a DomenicoRambelli e Giovanni Poggeschi, davano anche vita a una rivista, “L’orto”, testimone criticoe letterario degli sviluppi, o stasi, dell’arte locale.

Intanto il 1934 vedeva l’inizio delle mostre interprovinciali del sindacato degli arti-sti emiliano-romagnoli, cui parteciparono, sino allo scoppio del secondo conflitto mon-diale, con un’arte ancora figurativa, ma già ricca d’inquietudini e tensioni, PompilioMandelli, Ilario Rossi, Aldo Borgonzoni, Luciano Miguzzi e Giovanni Ciangottini; nel-lo stesso anno lo storico e critico d’arte Roberto Longhi s’insediava a Bologna nella cat-

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16 tedra universitaria di Storia dell’arte, che da Supino era passata a Giuseppe Lipparini, eil suo arrivo risultava determinante per la cultura artistica della città e per la definitivaaffermazione di Giorgio Morandi14.

«Chi legga la pittura contemporanea secondo la partecipazione al tempo, ed anche secondo lostesso attivo contrassegno del tempo in alcuni suoi caratteri specifici[…] non potrà forse fareche un nome rappresentativo, e quasi riassuntivo: Picasso. […] Ma chi legga la pittura con-temporanea secondo poesia, secondo assolutezza e perennità di poesia, dovrà, io credo, pro-nunciare altri nomi, e prima di tutto un nome: Morandi»15. Così Carlo Ludovico Ragghiantiiniziava la sua esegesi dell’artista bolognese, profondamente integrato alla sua terra e ai suoi in-tellettuali, da Giuseppe Raimondi a Riccardo Bacchelli, e sottolineava come il pittore fossel’emblema di una storia dell’arte costruita attraverso la lezione dei grandi maestri, pur non igno-rando, all’interno della sua ricerca sui temi della natura morta tra bottiglie, fiori e paesaggi, tut-te le evoluzioni dell’arte contemporanea, dalla Metafisica al Cubismo, dal “ritorno all’ordine”all’Astrattismo e all’Informale, traendo ispirazione dalla pittura medievale e moderna più geo-metrica e silente (Giotto, Masaccio, Paolo Uccello, Chardin e Cézanne), rivissuta in uno stileintimo e personale nell’organizzazione della forma entro lo spazio, nella concentrazione dei co-lori, nella resa luministica e nella misura emotiva della contemplazione.

Nel 1935 Bruno Saetti riproponeva in chiave figurativa e monumentale la tecnica del-l’affresco e ne faceva la sua cifra personale, evoluta poi, nei decenni successivi, nella resa diespressioni semifigurative postinformali, come nel memorabile ciclo dei Soli; contempora-neamente Virgilio Guidi arrivava all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Osvaldo Licinisperimentava astrazioni geometriche e romantiche, similarmente al parmense Atanasio Sol-dati, condotte sulla linea di un Klee e di un misurato Surrealismo.

Così, nell’ultimo scorcio degli anni Trenta, giungeva al suo culmine e insieme repentinotramonto l’arte di Novecento, che conosceva con gli affreschi di Achille Funi a Ferrara unodei vertici di rivisitazione dell’espressionismo quattrocentesco locale trascritto dalla poeticadel regime; e totalmente agli antipodi dai significati del panorama artistico disegnato da Ro-berto Longhi nella sua geniale Officina ferrarese.

ARTE CONTEMPORANEA ATTUALE: DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AL PRESENTE

Durante gli anni della Seconda Guerra crescevano e si affermavano, intersecandosi tra l’A-merica e l’Europa, nuove istanze che rilanciavano definitivamente esperienze poetiche comeil Surrealismo e l’Astrattismo geometrico e concreto; nonché l’esplosiva novità dell’Espres-sionismo astratto americano, con l’Action Painting di Jackson Pollock, e le sua propagginievolutive nell’Informale europeo.

In quel periodo, la situazione artistica della regione emiliano-romagnola, più che maiaperta e ricettiva alle novità, vedeva a Modena Nereo Annovi, a Ferrara Nemesio Orsatti ea Reggio Emilia Marino Mazzacurati, Gino Gandini e Anton Ruggero Giorgi proseguire inuna figurazione antimonumentale fedele al soggetto, alla rappresentazione espressivamentenaturalistica della realtà, mentre a Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Bologna venivano me-tabolizzati attivamente i fermenti artistici extranazionali, con un’attenzione soprattutto al

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17Neorealismo postbellico e antifascista di matrice milanese. Artisti come Bruno Cassinari,Carlo Mattioli, Pompilio Mandelli, Giovanni Ciangottini, sono i primi a cogliere le novità,stimolati nel dibattito da critici ed intellettuali quali Francesco Arcangeli e Enzo Biagi, fon-datore a Bologna nel 1945 della rivista “Cronache”, cui seguiva subito l’apertura dell’omo-nima galleria diretta da Ciangottini, un luogo dove diventava possibile l’aggiornamento fi-gurativo attraverso incontri e mostre con la crescita di una poetica esistenzialista, espressadal ritorno al soggetto umano e alla sua essenza (in simultaneità con l’arte di Alberto Gia-cometti16), come accadeva nel lavoro appassionato di Mandelli e Aldo Borgonzoni; mentreCassinari, attratto da poetiche astrattiste cresciute a Milano in seno a “Corrente”, abban-donava Piacenza per sviluppare, in parallelo con Ennio Morlotti, un Astrattismo naturali-stico neoromantico17, così come Carlo Mattioli, stanziale tra Modena e Parma, intrapren-deva un percorso artistico per certi versi analogo a quello di Morandi18 (ut pictura poesis)nello sviluppo di una pittura esistenziale e sospesa, a partire dal dato di natura, umana e pae-sistica, sino a una sintesi formale e atmosferica d’evocato mistero. In parallelo, a Torino, Lio-nello Venturi19 sosteneva con vigore la poetica astrattista, inglobando Moreni e Morlotti nelsuo “gruppo degli 8”, scrivendo su Enrico Prampolini, Enzo Brunori, Bruno Cassinari, Ata-nasio Soldati, e promuovendo l’avanguardia astrattista quale “sintesi” delle arti, sottoscritta,in seguito, anche da Remo Gaibazzi e Marco Gerra.

La complessità delle trasformazioni artistiche a metà degli anni Quaranta in Italia, il cuiindicatore rimane la mostra nazionale Alleanza della cultura tenutasi a Bologna nel 194820,appare mirabilmente sintetizzata nella relazione conclusiva di Francesco Arcangeli, Astratti-smo e realismo: «In sostanza, un’ala del manipolo si è svolta ad esasperare la sintesi neocubi-sta e neofauvistica, genericamente picassiana, del movimento verso una esasperata ricercaformale che è sfociata in un astrattismo più o meno assoluto (per esempio Turcato); l’altraala (per esempio Guttuso) ha ritenuto e ritiene che i mattoni procurati durante la fase neo-realistica siano già pronti per costruire l’edificio di un realismo sociale. Ma intanto il di-lemma è interno soltanto a uno stretto manipolo di giovani, non a tutti i giovani; e mi pa-re poi che, anche per quei pochi, sian venuti a imbrogliare le acque fatti che non c’entranocon la loro sincera ed umana meditazione; sollecitazioni politiche e forse persino fatti di mo-da (per esempio, la prolungata esposizione della collezione Guggenheim, alla Biennale diVenezia). Comunque, nella quarantina di artisti qui presenti ripeto che la realtà è ben piùcomplessa di quanto la si voglia proporre schematicamente. C’è chi studia d’innestarsi, rin-novandole, entro le forme e le ricerche della nostra generazione del Novecento, ritenendo-le a giusta ragione tutt’altro che formalistiche (e qui potrei citare soprattutto bolognesi co-me Mandelli, Rossi, Ciangottini; o il veneziano Breddo; o, in un certo senso, scultori comeMinguzzi o Greco, o Cappello); c’è chi accetta ancora i termini del neorealismo come in-tenso studio di enunciazione e di ricomposizione del mondo (Santomaso o il giovane Ro-miti, Fazzini o Leoncillo); c’è chi tenta di rinnovare, per le strutture neorealistiche, il valo-re ambiguo e feticcio che hanno in Picasso (Barnabè o Gaspari); c’è chi le carica ancora d’u-na passione intima o urlante o sensuale, di timbro neoromantico (e questo accade soprat-tutto a Milano, in Cassinari e in Francese, in Morlotti e in Birolli, in Chighine e in Taver-nari); altri hanno derivato verso l’astrattismo puro (Corpora e Turcato); c’è invece chi riversain un astrattismo apparente un disperato amore al soggetto (Corsi) o si affatica e si agita en-tro le forme astratte con oscuri presentimenti di problemi forse a venire (Vedova e Pizzina-to); c’è chi si serve di tali forme per un raffinato gioco formale e sentimentale (Afro e

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18 Mirko); c’è chi tenta di inalveare in esse significati surrealistici (Cagli e Peverelli); c’è chi sirisolve in una forma personale di postimpressionismo (Martina); c’è infine chi, forse trop-po preoccupato di uscire dalla crisi, volge gli schemi neorealistici a un significato narrativo,apertamente sociale (Guttuso, Treccani e in un certo senso anche Borgonzoni). Natural-mente in così rapida scorsa non voglio distinguere qualità, ma individuare degli atteggia-menti; e, ripeto, mi pare siano molto vari»21. Il critico bolognese individuava, di lì a poco,un gruppo “padano” di artisti lombardo-emiliani che, in maniera del tutto indipendente,sganciandosi dall’ethos collaudato della mimesi, sviluppava le proprie ricerche artistiche «fre-nati e animati da un rapporto: la natura»22. Così, nel 1954 Arcangeli scorgeva ne «gli ulti-mi naturalisti» gli autori capaci di un confronto viscerale ed espressivo con la vita, rinnova-to esistenzialmente nel rapporto tra uomo e natura e nel suo linguaggio dall’arte informale,«componente ineliminabile della ricerca contemporanea»23; Ennio Morlotti, Sergio Vacchi,Sergio Romiti, Leone Pancaldi, Bruno Pulga, Giuseppe Ferrari, Mattia Moreni, inaugura-vano originalmente, nel territorio emiliano, la stagione dell’art autre; e alcuni di loro veni-vano presentati lo stesso anno dal critico alla mostra Dieci artisti bolognesi presso la galleriaLa Bussola di Torino. Queste esperienze d’avanguardia critica e artistica, durante lo spaziofolgorante di un triennio, lasciavano un forte segno anche in Mario Nanni, Pirro Cuniber-ti, Andrea Raccagni, Germano Sartelli, Quinto Ghermandi, Luciano de Vita, Vittorio Ma-scalchi, Concetto Pozzati, Vasco Bendini, nella più isolata e romantica Lidia Puglioli, nelpiù lontano Bruno Zoni, in discreto equilibrio con la figurazione, e nelle materiche tensio-ni esistenziali del cesenate Osvaldo Piraccini.

Nella regione, alla fine del quinto decennio, si dispiegava una situazione artistica profonda-mente diversa, con motivazioni fortemente naturalistiche ed espressioniste: prendeva a emerge-re, tra Reggio Emilia e Mantova, l’arte naïf: un’arte figurativa, chiamata a comunicare diretta-mente in maniera semplice, ingenua, infantile e spontanea, le emozioni e la vita di un mondocontadino che era stato, sino a quel momento, il braccio dell’economia dell’Emilia-Romagna;ma, contestualmente, il diverso espressionismo neorealista della scuola romana di Mario Mafaie Scipione veniva assunto e introdotto nel reggiano da Cesare Zavattini e Marino Mazzacurati.Erano atteggiamenti artistici ineguali, ma nella loro vitalità espressionistica miravano comun-que a una realtà, in cui prevaleva il difetto, il difforme che sfiora l’informe, perché la dramma-tica realtà postbellica aveva infranto ogni bellezza ideale e chiedeva ora una resa visiva franca ebrutale. Cesare Zavattini, a sostegno del Neorealismo artistico e cinematografico, e sin dal 1948nella giuria del Premio Suzzara, si batteva personalmente per la nascita del Museo Nazionaledelle Arti Naïves, che vedeva la luce a Luzzara nel 1965 e da subito prendeva slancio attraversol’annuale attività d’esposizioni e premi per questa poetica, rifacendosi alle invenzioni simbolistee anti impressioniste di Gauguin, Van Gogh e Rousseau il Doganiere e trovando in Emilia in-terpreti d’eccezione come Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Bruno Rovesti, ai quali si ag-giungeva, più di recente, Gino Covili.

Nel frattempo, anche se più lentamente, la Romagna conosceva un risveglio artistico sol-lecitato anche dall’impulso mecenatizio di Giuseppe Verzocchi, che dal 1949 dava inizio adun’importante collezione di dipinti dedicati al tema del lavoro, commissionati ai maggioriartisti italiani: ne erano partecipi settantadue artisti, figurativi, informali e astrattisti geo-metrici, a cimentarsi sullo stesso argomento e nello stesso formato della tela; e tra i più si-gnificativi della collezione, presentata a Venezia nel 1950, spiccavano Bruno Cassinari,Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Achille Funi, Virgilio Guidi, Enrico Prampolini, Bru-

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19no Saetti e Alberto Salietti. Ma un’altra occasione di crescita culturale veniva offerta dall’i-stituzione del Premio Campigna, a Santa Sofia di Romagna, nel momento di massima for-tuna, in regione, dei premi acquisto promossi dalle Amministrazioni comunali al fine dicreare un patrimonio pubblico d’arte contemporanea libera e opposta alla passata ideologiadi regime. Il Campigna, nato nel 1955 per volontà municipale, con le idee e l’inesauribileimpegno di Vero Stoppioni, è tuttora valido e produttivo, anche perché dopo le prime edi-zioni più locali e di carattere estemporaneo, dal 1966 si consolidava qualitativamente conl’arrivo di personalità eminenti del mondo dell’arte, su invito di Stoppioni, quale Luigi Car-luccio, Giuseppe Raimondi e Francesco Arcangeli; e fu proprio quest’ultimo ad aprire San-ta Sofia alle esplorazioni artistiche più vive del territorio, come l’Informale ultimo naturali-smo, l’Astrattismo concreto e la Pop Art. D’altro canto, dal 1967, il concorso diventava piùselettivo e l’organizzazione puntava sulla chiamata diretta di artisti e critici affermati comeEnrico Crispolti, Marco Valsecchi, Mario De Micheli, Andrea Emiliani, Mattia Moreni,Ennio Morlotti, Concetto Pozzati, Lucio Saffaro, Giannetto Fieschi, Umberto Mariani,Giovanni Korompay e Sergio Vacchi. Dal 1975 hanno fatto parte della giuria, essendo in-sieme curatori della mostra annuale, anche Claudio Spadoni, Adriano Baccilieri, Pier Gio-vanni Castagnoli, che introducevano figure come Franco Francese, Fabrizio Plessi e Rober-to Ruggeri. Gli anni Ottanta, contrassegnati dalla cultura postmoderna, vedevano poi Re-nato Barilli proporre le ultime ricerche figurative dei Nuovi-Nuovi, che affiancavano gli ar-tisti della generazione precedente: e il Premio Campigna veniva così strutturato da Barilli,Spadoni e Enzo Di Martino in un programma triennale di tre rassegne tematiche legate aigeneri artistici tradizionali, reinterpretati nella luce della contemporaneità: l’auto/ritratto, ilpaesaggio e la natura morta con la presenza di Mattia Moreni, Enzo Brunori, Piero Guccio-ne, Giosetta Fioroni, Giulio Turcato, Bruno Benuzzi, Vittorio D’Augusta e Piero Manai.Nel 1985 si avviava un nuovo progetto tematico, dal titolo Tempo e identità a cura di Spa-doni, Baccilieri e Crispolti; e nello stesso anno Mattia Moreni, dal 1970 profondamente le-gato al luogo tanto da diventarne residente e assiduamente attivo in riferimento al Premio,donava a Santa Sofia la summa della sua ricerca artistica, La mistura, una scultura polima-terica, metafora della totale regressione dell’essere umano e della sua decadenza. Intanto, dal2002, la guida del premio e la direzione artistica della Galleria sono di Adriano Baccilieri,con una doppia linea di programma triennale, nel cui ambito ha organizzato la mostra de-dicata ai giovani artisti Ouverture Under 30 e gli omaggi retrospettivi a personalità signifi-cative del Novecento territoriale, come quello dedicato a Virgilio Guidi.

Conviene ora fare un passo indietro: a metà degli anni Cinquanta, a Bologna, si affermava-no altre figure come Umberto Mastroianni e Quinto Ghermandi per la scultura; e Luciano An-ceschi e Renato Barilli disegnavano un’ermeneutica estetica complementare all’interpretazionestorico-artistica, esercitata, invece, da Andrea Emiliani, Pier Giovanni Castagnoli, Flavio Caro-li, Silvia Evangelisti, Marilena Pasquali, Claudio Cerritelli e Dario Trento a Bologna, e per bre-ve tempo anche da Stefano Susinno; e così, allo stesso modo a Parma s’imponevano con altret-tanta energia Arturo Carlo Quintavalle, Roberto Tassi e Gloria Bianchino, a Ravenna ClaudioSpadoni e a Rimini Pier Giorgio Pasini. Dagli insegnamenti di Barilli, con la coniugazione del-la fenomenologia dell’arte e delle riflessioni d’evoluzione tecnologica di Marshall Mc Luhan, ènato un gruppo di critici, che hanno interpretato con felici intuizioni l’arte del secondo dopo-guerra, come Paola Sega Serrazanetti, Dede Auregli, Francesca Alinovi, Roberto Pasini, Rober-to Daolio, Fabio Cavallucci, Guido Molinari e Vittoria Coen.

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20 Vero è che la complessità di atteggiamenti indicati da Arcangeli e le indagini tra ritornie slanci d’avanguardia convivono con le sperimentazioni tecniche e interdisciplinari che sisovrappongono, contaminandosi o differenziandosi con una velocità pari al progresso cre-scente dell’elettronica24: mentre all’inizio degli anni Sessanta si concludeva la prima grandestagione Informale25 con la necessità degli artisti di confrontarsi nuovamente con la figura,in una funzione squisitamente esistenziale, senza dimenticare la ricerca precedente e l’e-sempio radicale di Francis Bacon in Inghilterra, ecco una Nuova Figurazione, cui aderisco-no con modalità del tutto personali artisti attivi, ancora, tra Bologna e Milano, come Ma-rio Nanni, Valerio Adami, Vasco Bendini, Concetto Pozzati, Bepi Romagnoni, Emilio Scan-navino, Piero Ruggeri, Gianni Dova, Cesare Peverelli e Sergio Vacchi, riuniti in un’esposi-zione a Roma dal titolo Possibilità di relazione, in cui era evidente il ritorno a una narrati-vità e a un confronto con l’oggetto, che erano stati esclusi dall’Espressionismo astratto. Ta-le fronda dava ulteriormente conto della nuova esperienza visuale nella mostra Nuove pro-spettive della pittura italiana, tenutasi a Bologna nel 1962 a Palazzo Re Enzo, e nella qualesi comprendeva un’incidenza assai più ampia a livello nazionale della nuova corrente arti-stica figurativa.

Contemporaneamente, sul territorio italiano, si procedeva a una rivisitazione del Sur-realismo storico e della Metafisica, all’esplosione dell’arte informale e concettuale di Alber-to Burri, allo Spazialismo di Lucio Fontana e all’oggettualità estetizzante di Giulio Paolini,che sanciscono un azzeramento dell’arte sinora praticata attraverso gli scardinanti effetti del-le filosofie concettuali cui si aggiungono le componenti comportamentali (un nome per tut-ti Piero Manzoni), avviatisi su una non troppo occulta matrice duchampiana, dada e futu-rista; e se da un lato si assisteva all’effettiva realizzazione delle teorie percettive di Gillo Dor-fles – che teorizzava la dissoluzione dell’articolazione disciplinare delle arti, raggruppando-le nell’unica branca delle “arti visuali” dove pittura, scultura, architettura e disegno indu-striale sono in costante, osmotica, interattiva relazione e divenire, quali forme di comuni-cazione della contemporaneità – che portavano Arturo Carlo Quintavalle alla fondazionedel Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) a Parma alla fine del decennio,dall’altro lato si compiva la ricezione delle istanze Pop provenienti dall’Inghilterra e dagliStati Uniti, raccolte subito, quest’ultime, in territorio lombardo-emiliano da Valerio Ada-mi, Emilio Tadini e Concetto Pozzati.

Questa convivenza plurima di arte Pop, cambiamenti cinevisuali e persistenze neoreali-ste era esplicitata nella mostra Il presente contestato, che si teneva nel 1965 a Bologna, men-tre contestualmente, nell’ateneo felsineo, Luciano Anceschi dava vita alla rivista “Il Verri”,dedicando ampio spazio al dibattito estetico e critico dell’attualità con la pubblicazione dinumeri monografici come quello sull’Arte programmata (1966) che, invece, in regione nonaveva fecondo terreno di crescita con personalità artistiche, e lo stesso destino aveva l’A-strattismo geometrico, tranne rari esempi come Lucio Saffaro. Si ribadiva, quindi, una koinèartistica più velatamente legata al dato di natura, alle cose, alla figura; una latente soliditàpadana che filtrava, comunque. Non solo, però.

Le prime espressioni concrete della rottura dei codici artistici pregressi in situazioni d’a-vanguardia avvenivano, anche in Emilia, con l’inizio della poesia visiva. Nel 1958 Umber-to Eco aveva teorizzato Il problema dell’opera aperta26, la cui «indefinitezza» incorporava nel-l’opera stessa la fruizione da parte del pubblico e la cui «apertura» si trovava a essere in per-fetta sintonia con l’evoluzione «della logica e delle scienze», la cui pluralità unitamente a

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21quella «delle spiegazioni geometriche, la relatività delle misure spazio temporali, la stessa ri-cerca psico-fenomenologica delle ambiguità percettive come momento positivo della cono-scenza, tutti questi fenomeni fanno da sfondo chiarificatore al desiderio di ‘opere a più esi-ti’ che sostituiscono, anche nel campo della comunicazione artistica, la tendenza all’univo-cità con quella tendenza alla possibilità che è tipica della cultura contemporanea»27; nonchéapprofondiva lo spostamento del codice semantico dell’opera d’arte contemporanea che daesterno e patente al fruitore diveniva, nelle nuove ricerche visuali d’avanguardia, un codice“individuale” e “contenuto” nell’opera, ora totalmente autonoma28; e con la possibilità di es-sere letta da chi è a conoscenza dei nuovi criptici significati e messaggi concettuali dell’arteespressi con nuove forme e tecniche.

Queste “possibilità”, sperimentate dall’arte degli ultimi quarant’anni in tutte le modalitàsemantiche e sintattiche sinora ideate dagli anni Sessanta al presente, che riconoscono a Ecouna chiaroveggenza veramente esplicativa della ricerca contemporanea, videro con la poesiaconcreta e visiva le peculiarità d’apertura interdisciplinare attraverso l’osmosi creativa tra ar-te e letteratura; Umberto Eco era uno dei fondatori del gruppo letterario d’avanguardia“Gruppo 63”, costituitosi a Palermo proprio nel 1963 e via via ospitato, nei suoi simposi,da varie municipalità, tra cui più volte Reggio Emilia. Composto da poeti, critici e intellet-tuali di tutt’Italia vedeva, nella sua connessione, molti emiliano-romagnoli, tra cui NanniBalestrini, Lamberto Pignotti, Luciano Anceschi, Adriano Spatola, Renato Barilli, AngeloGuglielmi, Gianni Celati e Giorgio Celli; ed è in questo contesto che sono nate le opere dipoesia concreta29 di Nanni Balestrini, Lamberto Pignotti, Adriano Spatola, Claudio Par-miggiani, William Xerra che, derivando il discorso dalla matrice ideologica e pragmaticadelle avanguardie futuriste e dada, apriva a nuovi esperimenti anche comportamentali svi-luppati da Fluxus; e alle diverse sfumature della poesia visiva espresse prima dal “Gruppo70”, nato da una costola dello smembrato “Gruppo 63” e di cui facevano parte Nanni Ba-lestrini e Lamberto Pignotti, e in seguito da vari altri artisti del territorio come Nanni Me-netti; nonché dal confluire delle istanze della Narrative Art su altri supporti pseudo carta-cei, ma tecnologicamente avanzati come il fax e la mail, di cui davano conto Flavio Caroli,Luciano Caramel e Maurizio Fagiolo Dall’Arco nel 1978, a Modigliana, nella mostra Paro-la e l’anno seguente, a Ravenna, in Ut pictura poesis, dove erano esposti lavori di MaurizioOsti e William Xerra. In seguito, nella città adriatica, Lamberto Pignotti curava Multigra-fie, con opere ancora di Osti, Pignotti e Franco Vaccari; più avanti, con sconfinamenti nel-la mail art di Omar Galliani e Xerra nella mostra C.D.O. – Parma mail art.

Contemporaneamente all’avvio delle nuove avanguardie, venivano organizzate a Bologna,dalla Sezione regionale della Federazione Nazionale Artisti Pittori e Scultori, mostre annualiassai aggiornate, che promuovevano l’Arte contemporanea in Emilia e Romagna30, presentan-do un vasto spaccato delle varie tendenze del momento sul territorio: «una mostra che vuo-le essere cioè momento autonomo di rispecchiamento dialettico dei diversi indirizzi di ricer-ca, nessuno di essi escluso, non potendosi legittimamente privilegiarne, a priori, alcuno, og-gi in un contesto storico come l’attuale di grandi innovazioni e trasformazioni scientifiche etecniche e sociali, nel quale tutta la problematica afferente all’arte di conseguenza viene ri-proposta in termini nuovi, riesaminata ab imis, non solo in sede di pratica realizzazione del-l’opera d’arte ma in sede critico-estetica, in sede scientifico-speculativa»31. Le mostre, orga-nizzate di volta in volta da artisti come Aldo Borgonzoni, Giovanni Korompay, Mario Nan-ni, Paolo Pasotto, Sergio Romiti, Ilario Rossi e Tulllio Vietri, riassumevano l’ampio raggio

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22 delle ricerche in atto in regione ed erano abbinate a un bando di concorso di premi-acquistoofferto da varie Amministrazioni, comunale, provinciali, dall’Associazione Industriali e dallaCamera di Commercio, le cui opere vincitrici venivano selezionate dai migliori storici-criti-ci del momento come Francesco Arcangeli e Andrea Emiliani. Tra gli artisti che vi hanno par-tecipato sono da ricordare le suggestioni pop di Nevio Bedeschi, Alvise Besutti, Roberto Ro-berti; la Nuova Figurazione di Sergio Vacchi, Tullio Vietri, Claudio Spattini, Antonio Salio-la, e Mattia Moreni (che aggiungeva il poetico titolo quale elemento fondante dell’opera, intangenza con la poesia visiva adottata contestualmente anche da Pirro Cuniberti); il Pop tec-nologico di Carlo Gaiani; le persistenze informali di Giuseppe Ferrari, Quinto Ghermandi;lo Spazialismo di Andrea Franchi e Giuseppe Prati; il Nuclearismo di Dino Zuffi; l’Astratti-smo geometrico di Lucio Saffaro e Paola de Laurentiis; l’Astrattismo concreto di Roberto Ti-relli e il Concettuale comportamentale di Vanni Viviani.

La fine degli anni Sessanta codificava un denominatore comune alla maggior partedell’arte nel rifiuto dell’oggetto artistico: nel 1967 si assiste alla vera crisi dell’arte sino-ra intesa e allo straripamento dell’opera nell’ambiente, sempre con varietà di caratteri-stiche e “atteggiamenti” che oscillavano fluidamente tra le istanze dei due opposti dellaMinimal Art e della Funk Art32 filtrate dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra, dall’Olanda edalla Francia e che erano rielaborate in Italia, con assoluta originalità, nell’ambito del-l’Arte Povera, nata tra il 1967 e il 1969 a Torino, e teorizzata da Germano Celant33 co-me un’arte «impegnata con l’evento mentale e comportamentistico, con la contingenza,con l’astorico, con la concezione antropologica» contrapposta a un’arte «ricca»34 nelle suestratificazioni di rimandi e riferimenti a contesti più ampi quali la tecnologia e i model-li creati dalla storia dell’arte di tutti i tempi; un nuovo tentativo di azzeramento, quin-di, per un’arte dalle radicali ambizioni di nuove sperimentazioni esistenziali attraversol’utilizzo di materiali tecnici d’uso comune, di scarto o naturali, talvolta abbinati a sup-porti più tradizionali e a misteriose evocazioni magiche.

Gli artisti che hanno raccolto la novità concettuale e oggettuale in Emilia-Romagna so-no stati diversi, ma solo uno si è trovato coinvolto, quale protagonista, di tali ricerche ope-rate in quegli anni: a Reggio Emilia Claudio Parmiggiani, con il lirismo che contraddistin-gue ogni sua fase poetica, esprimeva la sua raffinata oggettualità con una geometria co-struttiva, d’origine minimalista, analogamente ravvisabile nei lavori di Giovanni Anselmo,Mario Merz e Gilberto Zorio.

All’inizio degli anni Settanta si registrava ovunque una diffusa intensificazione dell’atti-vità espositiva, che legittimava l’incisività e la validità dei nuovi percorsi artistici e critici,sollecitati e trasformati da ampi dibattiti teorici e da scambi culturali nazionali e interna-zionali, vivificati attraverso frequentate mostre, organizzate sia da gallerie private35, sia daspazi pubblici; tale situazione portava alla sentita necessità, da parte delle Amministrazioni,di creare sedi deputate all’arte contemporanea con l’apertura di nuovi spazi, quali luoghi dicomunicazione visiva d’istanze culturali non esenti da significative valenze sociali e politi-che: nel 1970 apriva la Galleria d’Arte Moderna di Cesena, nel 1972 il Centro Video Artea Ferrara, la Pinacoteca di Ravenna alla Loggetta Lombardesca e il Museo Cervi a Gattati-co, nel 1973 il Museo del Deportato a Carpi, il Museo Alternativo Remo Brindisi a Spinae aveva inizio la Raccolta d’Arte Moderna della Regione Emilia-Romagna, nel 1974 inau-guravano la Galleria Civica di Modena e ArteFiera a Bologna, nel 1975 la Galleria d’ArteModerna di Bologna.

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23Al Museo Civico di Bologna Renato Barilli presentava e lanciava, nella 3. Biennale in-ternazionale della giovane pittura, gennaio 70: comportamenti, progetti, mediazioni36, la foto-pittura di Carlo Gaiani, le opere plastico-segniche concettuali di Mario Nanni, il post Popoggettuale-pittorico di Concetto Pozzati e il Poverismo di Vasco Bendini, inseriti nell’am-pio contesto italiano che vedeva l’evoluzione dell’arte programmata di Gianni Colombo, delpost Pop di Mario Ceroli, Lucio Del Pezzo e Ugo Nespolo, l’Arte Povera di Gianni Ansel-mo, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio, Mario Merz, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, PierPaolo Calzolari e Jannis Kounellis, le opere concettuali di Giulio Paolini, le installazioni am-bientali concettuali di Maurizio Mochetti, l’arte comportamentale di Gino De Dominicis ele prime soluzioni di Land Art e Video Art; a Modena Arte e critica 70: segnalazioni37 si pro-poneva anch’essa di riflettere la complessità dell’arte contemporanea italiana; e a Ferrara En-rico Crispolti curava Possibilità di relazione: una mostra dieci anni dopo, Ferrara 70, in cuiveniva fatto il punto sugli sviluppi della ricerca figurativa coeva, dove emergevano le mol-teplici tendenze pittoriche, come il post Pop di Pozzati e Adami con l’attenzione sbilancia-ta sull’oggettualità quale nuovo orizzonte di ricerca mentale, linea di confine per l’indaginesul nuovo rapporto tra l’uomo e le cose che investiva anche l’arte visionaria, neoespressio-nista, di Vacchi e Moreni, da loro percorsa con il prezioso bagaglio dell’esperienza informa-le sulle spalle; neoespressionismo in cui Enrico Crispolti ha ravvisato coeve suggestioni te-desche che influenzano anche l’attività incisoria di Luciano De Vita e arrivano sino a PieroManai, i cui esordi sono stati, invece, “otticisti” e “iperrealisti”.

Contemporaneamente si aveva, sin dalla metà degli anni Sessanta, una ripresa delleistanze figurative del Surrealismo38, declinate con accenti europei e visionari che, prevalen-temente in ambito padano39, ma anche in Romagna, hanno trovato fertile terreno d’espan-sione e continuità nel tempo sino al presente negli esiti pittorici, assai interessanti, del faen-tino Franco Gentilini, del ferrarese Antenore Magri, del riminese Federico Fellini, dei pia-centini Armodio (Vilmore Schenardi), Pam (Giuseppe Schenardi) e Marco Cappelletti, nel-l’espressionismo materico e allucinato di Mattia Moreni, in quello onirico di Sergio Vacchi,in quello cruento di Giulio Ruffini, in quello fiabesco di Gino Covili, nelle astrazioni og-gettuali di Nani Tedeschi, nelle rievocazioni intimiste di Francesco Barilli, negli spaesamen-ti mistico-sociali di Fabrizio Passarella e nella straniante e fantastica umanità forgiata da Lu-ciano Minguzzi, Gianni Brusamolino e Sergio Zanni; e nelle plastiche astrazioni metafisi-che di Raimondo Rimondi.

A metà degli anni Settanta, nell’arte italiana, giungevano a maturazione alcune prece-denti istanze e ne germinavano altre che hanno fruttato e nuovamente gemmato a cavallodel nuovo millennio, come lo sviluppo di un nuovo Astrattismo, l’evoluzione dell’arte am-bientale e sociale e la nascita dell’arte antropologica. Nel 1975 Giovanni Accame presenta-va alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna la mostra Pittura museo città40, in cui venivaesposta al pubblico l’attività di ricerca artistica realizzata da un cenacolo “accademico” for-mato da artisti e critici (Castagnoli e Accame stesso) che si trovavano nel felsineo PalazzoBentivoglio, in stretta relazione con i luoghi creativi del tessuto della città, dislocati in ma-niera “distrettuale” nel quartiere Irnerio41. La nuova astrazione aniconica, priva di qualsia-si immagine, veniva elaborata da Maurizio Bottarelli, Bruno De Angelis, Vittorio Mascal-chi, Gabriele Partisani, Vincenzo Satta, Severino Storti Gajani e Giorgio Zucchini. Due an-ni prima, a Ferrara, Giorgio Cortenova aveva proposto questo mutato percorso di pitturaastratta confrontando le esperienze nazionali e internazionali della “nuova pittura”, cui sta-

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24 vano lavorando anche Elio Marchigiani e Vittorio Guarnieri; e ai quali si affiliava, dopo po-co, anche Vittorio D’Augusta. Nel 1976 Flavio Caroli creava un’importante occasione diconfronto culturale e visivo per gli artisti astrattisti del territorio con la mostra Europa Ame-rica l’astrazione determinata 1960/197642, in cui l’arte minimalista ambientale americana diSol Le Witt, Bruce Nauman e Dan Flavin era posta in relazione “dialettica” con le ricerchestrutturaliste “programmate” di Gianni Colombo ed Enrico Castellani, nonché ai mono-cromi noveau réalisme di Yves Klein, in un confronto che suggeriva l’originalità della cor-rente “nuova pittura”, i cui prodromi giungono sino all’inizio del XXI secolo.

Parallelamente, altre forme estetiche solcavano incisivamente gli anni Settanta e prose-guivano, evolvendosi in ricerche legate al comportamento e al corpo, come la performancee l’happening, la Video Art, la Body Art e la fotografia. Nel 1977, a Bologna, aveva luogo laSettimana internazionale della performance43, dove Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Dao-lio presentavano un ampio ventaglio di ricerche tematiche sviluppate in questo settore, poinuovamente ribadite, dagli stessi, nella mostra Tutte le arti tendono alla performance, tenu-tasi a Ravenna nel 1981, alla Loggetta Lombardesca. Tra gli artisti del territorio si impone-vano alla critica e al pubblico Luigi Ontani, Giovanni Mundula, Fabrizio Plessi e FrancoVaccari; quest’ultimo, a Modena, sviluppava un’elaborazione comportamentale provocato-ria, attraverso una pluralità di mezzi, fotomeccanici, filmici o performativi. Dopo due an-ni, Alinovi e Barilli indagavano un altro aspetto dell’arte coeva: nella mostra Pittura/Am-biente44 veniva fatta luce sul rapporto tra l’opera e l’ambiente, che in quegli anni si svilup-pava in varie direzioni tra cui installazioni provvisorie o definitive, la rilevazione di rappor-ti o differenze tra i vari segni del contesto spaziale e l’opera, e una risolutezza nella necessa-ria modificazione del tessuto urbano attraverso l’opera. In quell’occasione venivano presen-tati i lavori di Mario Nanni, Vittorio D’Augusta, Giorgio Zucchini ed Elio Marchigiani; edè da registrare in quel periodo l’esplosione e la successiva diffusione, in regione come altro-ve, dei siti urbani artistici – il cui emblema rimane la mostra organizzata a Rimini Città spa-zio scultura – dei parchi di scultura all’aperto e dell’utilizzo di contenitori storici per l’artecontemporanea, prevalentemente astratta, concettuale e oggettuale.

Alla fine degli anni Settanta si osserva una duplicità di fenomeni, di forza opposta: se daun lato l’arte antropologica45 apre nuovi orizzonti d’avanguardia meditando su segni ogget-tuali e comportamentali, come le maschere di Luigi Ontani, dall’altro una rimeditazione neimodelli della storia dell’arte portava a una crisi nei valori dell’ideologia e a un rifugio nelpassato che apriva l’era della postmodernità. Una delle prime mostre in cui il filone concet-tuale, oggettuale e comportamentale veniva esposto al pubblico, in regione, è stata Metafi-sica del quotidiano46, ponderosa indagine storico-critica, trasversale sui significati segniciche, nell’arte, hanno sotteso i riti della quotidianità, allestita alla Galleria d’Arte Modernadi Bologna: in quella sede, divise in sezioni, venivano presentate opere di artisti prevalente-mente italiani che, indipendentemente dalla personale espressione poetica e tecnica, si con-frontavano su tematiche come la “cara morte”, “l’ambiguità rituale”, “ianua coeli”, “segno elabirinto”, “incontri ravvicinati d’architettura”, “l’acqua e l’estasi”, “l’avventura dell’ogget-to”, “col pretesto dell’icona”, “l’immaginario geometrico”, “la pittura dell’irrealismo”, “ildoppio e l’intervallo” e “Fluxus come Fluxus”. Tra gli artisti nativi e adottivi emiliano-ro-magnoli, si distinguevano, in questo contesto, le felici ascese tecnologiche di Fabrizio Ples-si e Xerra, definitivamente lanciati dalla mostra Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973/79;e la ricerca oggettuale ambientale di Claudio Parmiggiani e Wal, nonché quella segnica di

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25D’Augusta e Mario Nanni. L’anno seguente, a Ravenna, Achille Bonito Oliva inaugurava lamostra Italiana. Nuova Immagine, in cui proponeva, in Emilia-Romagna, la «straniata figu-razione» (Crispolti) espressa dalla neonata Transavanguardia, nonché le ricerche della se-conda scuola romana, in equilibrio tra astrazione e larvata iconicità.

Il secondo filone, invece, quello di un’operatività artistica che ipotizzava una nuova fi-guratività traente linfa da un confronto dialettico, talvolta ironico e ludico, con i modelliprecedenti (in più centri dell’Italia si assisteva contemporaneamente a una virata creativadell’«artista come storico dell’arte»47), è rivelato in Emilia da Renato Barilli che, nella mo-stra I nuovi nuovi48, faceva il punto dello sviluppo artistico in tal senso rispetto all’esposi-zione Gennaio 70: il critico registrava una trasformazione nella direzione suddetta nelle ope-re di Salvo, Luigi Ontani, Wal, Vittorio D’Augusta e Omar Galliani; mentre una secondariflessione veniva avviata da Francesca Alinovi, nel 1982, dove nella Registrazione di fre-quenze49 dell’attualità artistica individuava la “natura del segno” della ricerca neoespressio-nista, con influenze transavanguardiste, di Piero Manai.

La pittura iconologica degli anni Ottanta aveva, in regione, interpreti di alta statura ar-tistica come Omar Galliani, Massimo Pulini e Stefano Canepari che hanno rielaborato, si-no ad oggi, in chiave del tutto personale ed estremamente raffinata, citazioni da modelli delpassato, pur rimanendo fedeli e ricettivi alla propria epoca; cui si può aggiungere, sullo stes-so piano, lo scultore Antonio Violetta.

Con la mostra AnniOttanta50, Barilli metteva antesignanamente in rete le sedi espositivedella regione, articolando la prima mostra tra Bologna, Imola, Ravenna e Rimini; nel 1985veniva fatto il punto sulla complessità della situazione artistica europea, che vedeva intersecarsivarie poetiche che, rielaborando anche un passato assai recente come l’Informale, l’Astratti-smo, la Pop Art e il Concettualismo minimalista, davano vita a nuovi linguaggi assai interes-santi. Al di fuori di schematismi non sempre utili nel tentativo di fotografare una realtà com-posita e mutevole, che nel «mito del sonno di Epimenide»51 trova un’affascinante spiegazionefilosofica sui ritorni di un oscuro passato che sempre riaffiora in un ambiguo presente, è assaiinteressante, ai nostri fini, valutare quali artisti del territorio regionale siano stati valorizzati inquesto ambito per la loro ricerca postmoderna; sicuramente artisti che meritano e hanno avu-to segnalazioni critiche più cogenti, piuttosto che il breve accenno fatto in questa sede alla fi-gurazione teatrale di Luigi Ontani, a quella alchemica di Marcello Jori e quella simbolica-mente evocativa di Davide Benati, quella fantastica di Bruno Benuzzi, al neosimbolismo nar-rativo e misterioso di Omar Galliani, al lavoro segnico di Vittorio D’Augusta, Giorgio Zuc-chini e Marcello Landi, al neoespressionismo esistenzialista di Piero Manai e Mattia Moreni,al simbolismo ermetico di Antonio Violetta e all’esasperato decorativismo di Passarella, reite-rato nelle cifre; cifre spesso di matrice graffitista52, per Wal e Nicola Cucchiaro.

Negli stessi anni le ricerche tecnologiche hanno trovato nella Videoarte un’espressione diriflessione concettuale, comportamentale ed esistenziale che sfiora talvolta la spettacolarità:tra Bologna, Milano e Ferrara, dal 1986 al 2001, sono state organizzate mostre che hannoreso palese l’evoluzione delle ricerche artistiche con la tecnologia elettronica e multimedia-le come Install-video-side53, Arte e computer54, Video sculture, Poliset e L’arte elettronica: meta-morfosi e metafore in cui sono spiccate la ricerca minimalista di Maurizio Camerani, il flui-do astrattismo di Maurizio Bonora, ma soprattutto la poetica seduttiva delle videoinstalla-zioni di Fabrizio Plessi che affronta un dialettico, titanico e sublime confronto tra gli ele-menti essenziali della natura, come l’acqua e il fuoco e la tecnologia televisiva.

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26 Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dell’ultimo decennio del XX secolo si opera unasvolta delle forme artistiche in senso strutturalista, ad opera degli artisti che già sperimen-tavano le possibilità segniche di “Nuova pittura”: Maurizio Bottarelli rivisita l’Informale conelementi organici per mezzo di preziosismi tecnico-pittorici dal vellutato effetto, VincenzoSatta, Sergio Dagradi e Paolo Serra ricercano la cifra formale reiterata su raffinata superfi-cie, mentre il romagnolo Enzo Tinarelli costruisce, con la materia, opere multiformi d’ar-chetipe e fantastiche suggestioni.

La molteplicità di direzioni che presenta l’arte contemporanea alla fine degli anni Ot-tanta, la velocità sempre maggiore con la quale si susseguono le trasformazioni artistiche èpalese, il che porta a una leggera, obliosa, confusione da parte del fruitore estraneo alla mol-teplicità di trasformazioni dell’arte contemporanea. A Bologna, Dede Auregli e AdrianoBaccilieri avviavano una ricognizione sulla varia, caleidoscopica sfera delle proposte artisti-che del periodo sul territorio: nelle mostre annuali Confronto per opera furono indagate lamaggior parte delle varie nuove situazioni già ricordate: dalla «figurazione immaginosa diPozzati, dagli ‘anacronismi di Galliani, dall’espressionismo di Moreni e Manai, dagli svolgi-menti diversi, iconici o meno, dei ‘nuovi nuovi’ Benuzzi, Ontani, Jori, Zucchini e dall’ico-nismo archetipo di Pintori, o decorativo di Ligas […] alla congiuntura neoinformale costi-tuita dal lavoro di Bendini, Bottarelli, Guerzoni, allo strutturalismo elementare e precariodella Bernardoni, alle stratificazioni pittoriche oggettuali di Nanni»55; restava solo da ag-giungere il rapporto sempre più stretto tra fotografia, video, schermo elettronico e pittura,dichiaratamente analoghe nella loro valenza estetica, verso una narratività artistica del quo-tidiano, interpretato sul doppio codice del sociale e dell’individuale.

Nel 1991, la mostra internazionale Anninovanta56, allestita tra Bologna, Rimini e Cattolicarifletteva una situazione che piegava decisamente verso modi artistici concettuali e oggettuali,come se dal «sonno di Epimenide» fosse emersa la necessità di consumare fino in fondo, in unalogica postmoderna, le ragioni e le tecniche delle prime avanguardie europee concettuali, ripre-se negli anni Sessanta e ormai logorate, a fine millennio, anche sul piano del mercato57, in par-ticolare il concettuale comportamentale. Sta di fatto, che in quell’occasione internazionale, ve-nivano valorizzate le invenzioni del ferrarese Maurizio Camerani, del reggiano Pietro Mussini,e i contributi di Maurizio Goldoni, di Antonio Marchetti, di Passarella, e del forlivese SilvanoVenturi. In ogni modo, gli anni Novanta sembrano soprattutto caratterizzati da un’arte neo-concettuale, espressa non solo con l’oggettualità, ma anche attraverso la fotografia, nuovamen-te la scrittura, e poi la performance e la videoarte legate ad aspetti comportamentali, le installa-zioni ambientali e le creazioni di Land Art; ma anche il disegno dell’ambiente, la pittura e lascultura in una sorta di eclettismo fin de siécle in cui forse si nasconde anche il futuro, più chemai tra avanguardia e continuità. Ne è già un sintomo il desiderio di ritorno a valori condivisiin nome dell’energia inesauribile della materia, a cui si appella il manifesto del Transvisioni-smo58 sottoscritto a Piacenza nel 1995 da Luigi Galli, Romano Costa e Luciano Carini, e di di-versi artisti tra cui Ugo Borlenghi, Mario Bernardinello, Viviana Faiola, Erminio Tansini, Mas-simo Meucci e Stefano Sichel per costruire un movimento, neo Action Painting e neoinforma-le che, muovendo da una gestualità recuperata, mira a trascendere la materia sensibile, dal suointerno, al fine di “vedere” al di là nuove forme, nuove ipotesi di scoperta.

Nel 1997 l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, in sinergia con laGalleria d’Arte Moderna di Bologna, dava vita al progetto Spazio Aperto59, curato da DedeAuregli con l’ausilio di un comitato scientifico composto, fra l’altro, da Claudio Spadoni,

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27Claudio Marra, Chiara Bertòla, Alessandra Vaccari e Roberto Daolio; e in questi nove annivari critici si sono avvicendati alla cura di mostre di giovani artisti, regionali o meno. La ri-cerca attuale delle giovani generazioni rivela una vivacità che si muove in più direzioni: è ilready made fotografico di Francesco Izzo, la fotografia pittorica di Alessandra Tesi, la quoti-dianità di Francesco Bernardi, l’ironia oggettuale di Cuoghi Corsello, la scultura tecnomor-fa di Nicola Cucchiaro, la poetica esistenziale e calligrafica di Andrea Renzini, la misuraastratto-segnica di Alessandro Aldrovandi, l’oggettualità fotografica, infantile e inquietante,di Alessandro Rivola, la raffinata gestualità, tra pittura e Body Art, di Giovanni Manfrediniche, usando la tecnica del calco corporeo come le Antropometrie di Yves Klein, reinventa am-biguamente la figura sospesa tra trascendente e immanente; le ambientazioni di NarrativeArt di Sabrina Mezzaqui, l’atemporalità dei modelli rinnovati con poetica costruttivista co-niugata alla potenza evocativa della scrittura da Luca Caccioni, la figuratività mostruosa, inbilico tra Jeronimus Bosch e Steven Spielberg, di Leonardo Pivi, il gotico romanticismoconcettuale-oggettuale di Eva Marisaldi, la poetica neometafisica di Sergia Avveduti, l’og-gettualità pittorica reinventata di Pier Paolo Campanini, le proiezioni astrali dell’immagi-nario onirico di Emilio Fantin, le metafore sociali e religiose di Sabrina Torelli in un giocodi rimandi tra oggettualità e videoarte, l’ecologica ironia neopop delle sculture ceramiche diBertozzi & Casoni, il neopittorialismo fotografico di Paola De Pietri e la reinvenzione pit-torica dello skyline urbano in nuove geometrie operato da Marco Neri; cui si può affianca-re la medesima ricerca, realizzata con corrosivo iperrealismo, di Angelo Davoli e l’ubiquitàdell’architettura industriale dipinta da Andrea Chiesi.

Segnata dalla capillarità minuta di premi e manifestazioni volte a sostenere la creatività ar-tistica, nel passato come nel presente, la regione ha visto moltiplicarsi, nell’ultimo decennio,le diverse iniziative che hanno segnalato nuovi artisti, tanto che si può parlare di una rinno-vata e fertile stagione dei premi: da Arteincontemporanea, a Modena, che ha fatto conoscereil neoespressionismo materico di Leonardo Greco, a No border60, a Ravenna, dove ClaudioSpadoni, Maria Rita Bentini, Vittorio D’Augusta e Serena Simoni hanno premiato l’espe-rienza concettuale, comportamentale, sociale e urbana espressa dalle tecniche fotomeccani-che di Loretta Zaganelli, Gloria Salvatori, Fabrizio Rivola, Patrizia Piccinino, Daniele Pezzi,Paolo Pennuti, Caterina Biancolella, Luca Gambi, Giovanni Lami, Emiliano Marangoni, LiaPari, o alternative, come il fumetto di Francesca Ghermandi, o le installazioni fotografiche diSergia Avveduti, o quelle semantico-comportamentali di Sandrine Nicoletta e segnico-ogget-tuali di Alessandra Andrini. Ma un altro appuntamento importante, che ha rivelato al pub-blico le sperimentazioni artistiche del presente sul territorio romagnolo, è stata la Biennaled’Arte Romagnola61, svoltasi a Cesena in più edizioni sul finire degli anni Novanta; del pari ilPremio Campigna a Santa Sofia e il Premio Carmen Silvestroni a Forlì continuano la loro at-tività di selezione seguita dalla critica non meno che dal pubblico: e quest’anno il Silvestro-ni è stato attribuito alla performer Sissi che, lavorando sull’emblema vivente di se stessa, istrui-sce consapevoli e sottili regressioni a una poetica oggettuale-ambientale.

Inutile ora chiedersi “qual è la via che prenderà l’arte del secolo” appena iniziato… Inun’attualità cibernetica e globalizzata, con il flusso elettronico orizzontale e istantaneo dellacomunicazione planetaria è meglio pensare a sviluppi sorprendenti piuttosto che a “prevedi-bili prodotti di laboratorio” in linea con l’evoluzione delle scienze e della tecnologia, ma lacreatività artistica, nella sua indefinibilità, sa trascendere la realtà e il tempo, in particolarequella di autori che comunicano il mistero della loro ricerca cognitiva coniugando tutte le

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28 strade aperte dall’intima poesia del talento e qualità tecnica sapiente a idee, metafore, sim-boli e significati anche occulti, ma percettibili e, a prescindere dal medium espressivo, con au-tori che sanno essere «nel cuore del tempo per una lotta perpetua col proprio tempo» (L. An-ceschi); qualche nome del presente? Claudio Parmiggiani, Fabrizio Plessi, Omar Galliani,Luigi Ontani, Massimo Pulini, Giorgio Zucchini, Antonio Violetta e i più giovani Giovan-ni Manfredini, Luca Caccioni, Michelangelo Galliani e Francesco Bocchini, in un costrutti-vo “pluralismo” di poetiche, analogamente alla letteratura contemporanea, che «non deve ri-solversi in una soluzione di comodo, ma deve essere piuttosto la scelta responsabile di entra-re nelle diverse realtà del nostro presente per partecipare alla costruzione di una verità ripen-sabile profondamente nel tempo»62. È meglio, insomma, affidarsi all’osservazione diretta deifenomeni, al farsi delle storie individuali, all’incontro, che continua ancora, del vecchio e delnuovo, con la volontà paziente di ricavarne un senso o piuttosto una pluralità plausibile dirisposte; e l’immaginazione, ancora una volta, farà la sua parte, se noi sapremo assecondarla.

Intanto, occorre conoscere i luoghi e gli eventi dove l’arte contemporanea, a capisaldi, capi-toli o episodi, attende uno spettatore, cioè un cittadino, che voglia rendersi conto di una storiadi immagini e di forme del Novecento e dopo, che appartengono anche, giovane o anziano, al-la sua vita e alla sua terra: tra topografia e racconto un repertorio serve proprio a questo.

1 Bidussa D., Smodati e sanguigni:Emiliani e romagnoli visti dagli ita-liani, in Finzi R. (a cura di), Storiad’Italia: le regioni dall’Unità a oggi,Torino, Einaudi, 1997, p. 869.2 Per una lettura dell’arte del XX se-colo in Emilia-Romagna sono pro-pedeutici testi a carattere trasversa-le, inerenti all’arte italiana, comeNegri A., Pirovano C., Esperienze,tendenze e proposte del dopoguerra,in La pittura in Italia. Il Novecen-to/2, Torino, Electa, 1993, pp. 27-304; Vivarelli P., Ricerche degli An-ni Sessanta, in Ibidem, pp. 305-391; Crispolti E., Verso il contempo-raneo, in Ibidem, pp. 599-600; Cri-spolti E., Gli anni dello smargina-mento e della partecipazione, in Lapittura in Italia. Il Novecento/3, To-rino, Electa, 1994, pp. 17-157 eCrispolti E., Gli anni del disimpe-gno e del disinganno, in Ibidem, pp.158-277; Gualdoni F., Arte in Ita-lia 1943-1999, Vicenza, Neri Poz-za, 2000; e altri che delineano, inmaniera generale, il panorama arti-stico della regione Emilia-Roma-gna nel corso del XX secolo: si trat-

ta di Nicosia C. e Riccòmini E.,L’arte emiliana dopo l’Unità, in Sto-ria d’Italia: le regioni dall’Unità aoggi, Torino, Einaudi, 1997, pp.835-850; Pasquali M., La pitturadel primo Novecento in Emilia(1900-1945), in La pittura in Ita-lia. Il Novecento/1, Torino, Electa,1992, pp. 335-378; Cerritelli C.,Bologna e dintorni, in La pittura inItalia. Il Novecento/2, Torino, Elec-ta, 1993, pp. 465-481; L’Accademiadi Bologna: Figure del Novecento, acura di Baccilieri A. e EvangelistiS., Bologna, Nuova Alfa Editoriale,1988, in particolare i testi di Spa-doni C., Evangelisti S., BaccilieriA., Trento D.; e Figure del ’900/2, acura di Baccilieri A., Carpi, Lalit,2000; in particolare i saggi di Far-neti F., Evangelisti S., Pasini R.,Davoli E.M., Baccilieri A., Guada-gnini W., Panzetta A., Daolio R.Per una lettura trasversale e compa-rata tra arte e letteratura del Nove-cento si veda Sitta C.A. (a cura di),L’orizzonte di bruma: luoghi del No-vecento poetico in Emilia: Modena,Reggio Emilia, Parma, Piacenza,

Parma, Edizioni del Laboratorio,2002.3 Avellini L., Cultura e società in Emi-lia-Romagna, in Storia d’Italia…, cit.4 Longhi R., Momenti di pittura bo-lognese, in “L’Archiginnasio”, XXX,1935.5 Arcangeli F., Natura ed espressionenell’arte bolognese-emiliana, Bolo-gna, Edizioni Alfa, 1970.6 Barilli R. (a cura di), OfficinaAsia. Rete Emilia Romagna, catalo-go della mostra tenutasi contempo-raneamente a Bologna, Cesena eRimini, Milano, Mazzotta, 2004.7 Crispolti E., op. cit., 1994.8 Nalini A.M. (a cura di), Futuri-smo in Emilia Romagna, Modena,Artioli, 1990; e Bertoni A. (a curadi), Filippo Tommaso Marinetti:Taccuini: 1915-1921, Bologna, ilMulino, 1987.9 Crispolti E., Futurismo in Roma-gna, Rimini, Maggioli, 1986.10 Ragghianti C.L., Bologna crucia-le 1914, Bologna, Edizioni Calde-rini, 1982.11 Coen V. (a cura di), Arte ad altatensione: due generazioni di futuri-

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sti, Bologna, Editrice Compositori,2003.12 Toscano B., Geografia artistica, inBarocchi P. (a cura di), Storia mo-derna dell’arte in Italia, III, Torino,Einaudi, 1992.13 Barilli R., Solmi F., La Metafisi-ca: gli anni venti, Bologna, Grafis,1980; Coen E., Metafisica, Milano,Electa, 2003.14 Si veda Ragghianti C.L., Studi suMorandi, in Bologna cruciale 1914,cit.; Arcangeli F., Giorgio Morandi,Torino, Einaudi, 1962 e la cospicuaed esauriente bibliografia dedicataall’artista da Marilena Pasquali.15 Ragghianti C.L., Morandi inte-riore, in op. cit.16 Spadoni C. (a cura di), Alberto Gia-cometti, Milano, Mazzotta, 2004.17 Arcangeli F., Gli ultimi naturalisti(1954), in Dal Romanticismo all’infor-male, II, Torino, Einaudi, 1977.18 Pasquali M., op. cit.19 Teodoro C.F. (a cura di), Lionel-lo Venturi e l’avanguardia italiana,Modena, Artioli, 1991.20 Fanti G., Togliatti: l’astratto e ilconcreto in Occhio alla pittura, Bo-logna, Gedit Edizioni, 2003. Lamostra, organizzata da Fanti, Ar-cangeli, Gnudi, Raimondi e Taver-nari doveva rappresentare tutte letendenze «nessuna esclusa [... ed]essere ecumenica».21 Arcangeli F., Astrattismo e reali-smo, in Dal Romanticismo… cit.22 Arcangeli F., Gli ultimi naturali-sti, in op. cit.23 Barilli R., La forza e i limiti del-l’Informale storico, in Barilli R., Sol-mi F. (a cura di), L’Informale in Ita-lia, Milano, Mazzotta, 1983.24 Barilli R., Informale oggetto com-portamento, 2 voll., Milano, Feltri-nelli, 1988.25 Spadoni C. (a cura di), Intorno alSessanta: aspetti dell’arte italiana do-po l’Informale 1958-1964, Milano,Electa, 1988.26 Eco U., L’opera aperta, in P. Ba-rocchi (a cura di), op. cit.27 Idem.

28 Eco U., Teoria della comunicazio-ne e arti visuali (1966), in P. Baroc-chi (a cura di), op. cit.29 Parmiggiani C. (a cura di), Alfa-beto in Sogno. Dal carme figurato al-la poesia concreta, Milano, Mazzot-ta, 2002.30 Arte contemporanea in Emilia eRomagna, Bologna, TipografiaGhelli, 1965-1968.31 Vietri T., Presentazione al catalo-go della mostra Arte contempora-nea…, ibidem, 1968.32 Barilli R., Funk Art, in Informa-le, oggetto… op. cit., vol. II.33 Celant G., Arte Povera, in P. Ba-rocchi, op. cit.34 Barilli R., Arte ricca, in Informa-le, oggetto… op. cit., vol. I.35 In questo contesto non è stato ef-fettuato lo studio sul significativolavoro di scambio culturale e incre-mento del collezionismo operatoda alcune gallerie private d’artecontemporanea della regione.36 3. Biennale internazionale dellagiovane pittura, gennaio 70: compor-tamenti, progetti, mediazioni, Bolo-gna, Alfa, 1970.37 Arte e critica 70: segnalazioni,Modena, Cooptip, 1970.38 Crispolti E. (a cura di), Alterna-tive Attuali 3: rassegna internazio-nale d’arte contemporanea, Firenze,Centro Di, 1968.39 Sgarbi V. (a cura di), Surrealismopadano: da de Chirico a Foppiani,Milano, Skira, 2002.40 Accame G.M. (a cura di), Pitturamuseo città, Bologna, Grafis, 1975.41 Su tale tema ha svolto un lungolavoro Emiliani A., Le Sale delleBelle Arti. Un sistema espositivo ed’informazione didattica dedicato aibeni artistici, storici e ambientali.Pinacoteca Nazionale e Accademiadi Belle Arti di Bologna, Fiesole,Nardini Editore, 1998.42 Caroli F. (a cura di), Europa Ame-rica l’astrazione determinata1960/1976, Bologna, Grafis, 1976.43 Barilli R., Solmi F. (a cura di), Laperformance oggi: settimana interna-

zionale della performance, Bologna,La Nuova Foglio editrice, 1977.44 Barilli R., Alinovi F. (a cura di),Arte/Ambiente, Milano, Arti Grafi-che Cordani, 1979.45 Crispolti E., Gli anni dello smar-ginamento e della partecipazione, inLa pittura… op. cit., 1994.46 Solmi F., Pasquali M. (a cura di)La metafisica del quotidiano, Bolo-gna, Grafis, 1978.47 Crispolti E., Gli anni del disim-pegno e del disinganno, in La pittu-ra… op. cit., 1994.48 Barilli R. (a cura di), Dieci annidopo i nuovi nuovi, Bologna, Gra-fis, 1980.49 Registrazione di frequenze, Bolo-gna, Grafis, 1982.50 Gentili C. (a cura di), Anniottan-ta, Milano, Mazzotta, 1985.51 Spadoni C., I tempi, il tempo (ilsonno di Epimenide), in ibidem.52 Alinovi F. (a cura di), Arte difrontiera: New York graffiti, Mila-no, G. Mazzotta, 1984.53 Bonora L. (a cura di), Install-vi-deo-side, Bologna, Grafis, 1986.54 Barilli R. (a cura di), Arte e com-puter, Milano, Electa, 1987.55 Crispolti E., Ibidem, in op. cit.56 Barilli R. (a cura di), Anninovanta,Milano, Electa, 1991; in particolare,per la situazione locale, il testo di D.Auregli, Di alcuni fatti di casa nostra.57 Arte e cultura negli anni Novan-ta: dalla fine del muro di Berlinoall’undici settembre, convegnopromosso dalla Quadriennale etenutosi a Roma il 16 aprile 2004.58 Segato C. (a cura di), Transvisio-nismo, [s.l.], Panda edizioni, 2002.59 “I quaderni di Spazio Aperto”,1997-2004.60 No border, 3 voll., Ravenna, Ti-pografia Moderna, 2000-2004.61 Spadoni C., Zattini M. (a curadi), Biennale d’Arte Romagnola, 3voll., Cesena, Edizioni il Vicolo,1995-1999.62 Raimondi E., Novecento e dopo:considerazioni su un secolo di lette-ratura, Roma, Carocci, 2003.

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Repertorio: i luoghi*

Claudia Collina

accademie

archivi

collezioni

fondazioni

gallerie

mostre

musei

organizzazioni istituzionali

parchi artistici

premi

raccolte d’arte

saloni fieristici

sedi espositive

siti urbani

*aggiornato a settembre 2004

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ICONE REPERTORIO

archivioatelier per artisticollezionecasa-museoistituto didattico/accademiamuseomanifestazione artisticamanifestazione a premioorganizzazione istituzionaleparco artisticoraccolta d’arte/raccolta d’arte di istituto bancariosimposiosede espositivasalone fieristicosito Internetsito urbanoS U

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Castell’ArquatoANTICO PALAZZO DELLA PRETURAtitolarità: Franco Spaggiarivia Magno29100 Castell’Arquato (PC)tel. 0523/803091 o Fondazione D’ARS 02/[email protected] www.dars.it

Aperto sabato e giorni festivi dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00; oppure su prenotazione

Utilizzato come spazio espositivo per mostred’arte contemporanea di qualità, in sinergiacon MiM (cfr. p. 34) e la Fondazione D’ARS –Oscar Signorini Onlus di Milano, l’Antico Pa-lazzo della Pretura vanta una storia istituziona-le ancor prima di diventare di proprietà dellafamiglia Spaggiari. Il Palazzo, ultimato nellastruttura architettonica a più volumi realizzatiin cotto e sviluppati su tre piani nel 1296, pervolontà di Alberto Scoto, è una complessa co-struzione cui è stata aggiunta, nel 1447, la dop-pia loggia. Esso divenne successivamente sededel governo del Podestà e abitazione del Contedi Santa Fiora; mentre, dalla fine del Cinque-cento fino al 1850, fu occupato dalla pretura. Nel 1995 l’attuale suo proprietario, FrancoSpaggiari, lo adibiva a sede espositiva per ras-segne d’arte contemporanea di stretta attualità,in sinergia con la Fondazione D’ARS di Mila-no, che si è avvalsa della consulenza del criticofrancese Pierre Restany. Da quel momento adora sono state realizzate più di trenta mostre ecoinvolti più di trecento artisti nazionali e in-ternazionali, nonché una ventina di curatori,con una particolare attenzione ad implicare lenuove leve della critica italiana.La filosofia portante dell’attività dell’Antico Pa-lazzo della Pretura è tematica, ossia prevede il

S Econfronto attivo tra artisti, critici e pubblico in-torno a soggetti, o dettati, che inducono alla ri-flessione su vari argomenti: da queste esposizio-ni molte opere sono poi entrate a far parte dellacollezione permanente del MiM di San Pietroin Cerro. Percorrendo brevemente le esposizio-ni del Castello, nel 1995, l’attività d’esordio ri-guarda mostre sull’arte oggettuale, La presenzadelle cose, e sugli aspetti simbolici dell’esistenza,Percorsi attuali del vero; nel 1996 Riciclo e riuso:l’arte ritrovata si proponeva di riqualificare, insenso artistico, i materiali di scarto industriale,mentre Il paese della cuccagna faceva fuoco sugliaspetti più ludici espressi dalla creatività; nel1997 una mostra dedicata al romanzo di Antoi-ne de Saint-Exupéry si proponeva come omag-gio artistico d’ispirazione letteraria al Piccoloprincipe, cui seguivano il difficile traguardo dirappresentare l’invisibile nell’esposizione Eufo-nia e l’impegno sociale, politico e culturale diEroi, trasgressori e rivoluzionari; nel 1998 Di pa-dre in figlio poneva l’accento sulla continuità ge-nerazionale in famiglie di artisti, mentre Art forthe Ocean with Love ripresentava il tema del ma-re e dell’acqua attraverso gli interpreti più at-tuali, sino alla craking art, e L’immagine e il suodestino si proponeva di fare il punto odiernosulla figurazione; il 1999 è stato l’anno delle En-tità instabili, del Progetto Artechroma il cui pro-tagonista indiscusso era il colore, dell’arte urba-na e metropolitana attraverso Metropoli e arte; edella poesia visiva ne La lettera e l’immagine; nel2000 il Castello ha ospitato rassegne sull’esteti-ca del corpo, Corpo libero. La carne, l’anima, ilsogno dell’immagine, sul rapporto tra maestro eallievo, Strumenti dell’arte, e sulla matematica,L’Arte dei numeri, i numeri dell’arte, in occasio-ne dell’anno mondiale della matematica; il2001 è stato l’anno delle celebrazioni per il cen-tenario della morte di Giuseppe Verdi e la mo-

Provincia di Provincia di Piacenza

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stra Sempreverdi ha ripercorso, con l’ironia checontraddistingue spesso l’arte contemporanea,il tema della musica nel ricordo del composito-re. Il progetto Terramare ha offerto lavori d’arti-sti legati alla cultura del Mediterraneo, mentreIl sogno dell’oggetto riguardava l’evoluzione delready-made nell’arte più attuale; il 2003 ha avu-to come fil-rouge il tema della complessità e, al-l’insegna di questa, sono state realizzate le mo-stre Isole frattali, Corpi liberi, Multietnicittà ePaesaggio & Paesaggio; il 2004 ha inaugurato lastagione con la mostra d’installazioni La crisidella presenza, atta a testimoniare attraverso l’in-terazione dei linguaggi artistici, anche musicali,gli attuali cambiamenti dell’uomo nella societàed è proseguita con Il luogo del racconto metafo-re metropolitane tra artisti, poeti e fotografi, che siesprimono visivamente con lessico figurativo,letterario e fotomeccanico sulla città di Milano;e sono proseguite le rassegne a tema in collabo-razione con il CNRS di Parigi, giunte nel 2004alla 21a edizione.

San Pietro in Cerro MIM – MUSEUM IN MOTIONtitolarità: Franco Spaggiari 29010 San Pietro in Cerro (PC)tel. 0523/983711; fax 0523/[email protected]

Aperto da aprile a settembre, nei giorni festivi,dalle 11.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Il Museo d’arte contemporanea dell’attualitàMuseum in Motion è allestito all’interno delCastello di San Pietro in Cerro. La costru-zione fortilizia risale al XIII secolo, ma l’as-setto architettonico attuale è della metà delQuattrocento e realizzato per volontà del

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fondatore Bartolomeo Barratieri, mentre do-cumenti d’archivio risalenti al XVIII secolohanno consentito il recupero funzionale ori-ginario di molti degli ambienti del castello;di proprietà dei Barattieri sino al 1993, è oradella famiglia Spaggiari. Nel sottotetto, lun-go tutto il percorso che si sviluppa tra le duetorrette, è stato allestito il MiM, di proprietàdi Franco Spaggiari, reso fruibile al pubblicocon un’interessante collezione d’arte com-prensiva di più di trecento opere d’artisti in-ternazionali, nazionali e locali dal dopoguer-ra ad oggi.Dalla sua nascita, nel 2001 per volontà me-cenatizia del suo proprietario, il MiM si è av-valso della collaborazione dell’associazioneparigina D’ARS e del sostegno critico diPierre Restany, ideatore del nome del museo,quale testimonianza del continuo processoevolutivo delle collezioni improntate alla va-lorizzazione delle più significative espressioniartistiche dell’attualità; da quel momento ilmuseo conta sull’organizzazione di RobertaCastellani.Il museo è diviso in tre sezioni: le ricerche in-ternazionali sono attestate da Gonzalo MartinCalero, Roger Selden, Robin van Arsdol, Jau-me Solè, Cordelia von den Steinen, Alzek Mi-sheff, Javier Loren, mentre il panorama creati-vo italiano è rappresentato da numerosi artisti,tra i quali Alberto Allegri, Agostino Bonalumi,Gianni Brusamolino, Aurelio Caminati, PinoChiari, Marco Cornini, Carla Crosio, RobertoCrippa, Sergio D’Angelo, Gioxe De Micheli,Gianfranco Ferroni, Gianni Dova, Paolo Gri-maldi, Omar Galliani, Ale Guzzetti, Ugo LaPietra, Giancarlo Ossola, Fabrizio Plessi, Bru-to Pomodoro, Concetto Pozzati, Valentino Va-go, Franco Vaccari e Walter Valentini. Unaparticolare attenzione è rivolta agli sviluppi

Provincia di Piacenza

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dell’arte piacentina, valorizzata attraverso leopere di Carlo Berté, Armodio, Bot, SergioBrizzolesi, Gustavo Foppiani, Mauro Fornari,Alberto Gallerati, Giorgio Groppi, Paolo Pe-rotti, Ludovico Mosconi, Cinello Losi, Lucia-no Spazzali e William Xerra.Museum in Motion è circondato da un giar-dino, ove sono presenti alcune sculture e in-stallazioni contemporanee del periodo postcubista e post metafisico di Gianni Brusa-molino, e della concettuale, poverista PinaInferrera Curtò.Nel 2004 la direzione ha istituito il PremioLuigi Pronti, dedicato ai giovani artisti foto-grafi, in memoria dell’attenzione e conside-razione che il direttore dell’Apt di Piacenza,prematuramente scomparso, ha sempre avu-to nei loro confronti.L’attività espositiva del museo si svolge a Ca-stell’Arquato, all’interno del Palazzo dellaPretura (vedi p. 33).

Monticelli d’OnginaMUSEO CIVICO titolarità: Parrocchia di MonticelliRocca Pallavicino Casalipiazza Casali 1029010 Monticelli d’Ongina (PC)tel. 0523/827185-827195; fax 0523/[email protected]

Aperto in inverno, la domenica dalle 14.30 alle 17.00 e, in estate, la domenica dalle 15.00alle 18.30; chiuso, ma aperto su prenotazionenei mesi di gennaio, luglio agosto e dicembre

Il Museo Civico di Monticelli si trova all’in-terno della Rocca, castello fortilizio del XVsecolo costruito dai membri della famiglia diRolando Pallavicino.

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Il museo è etnografico ed è gestito dal Grup-po Culturale Mostre in collaborazione con laPro Loco. Unitamente ai cimeli e ai docu-menti appartenuti al compositore AmilcareZanella, e ad altri personaggi illustri di Mon-ticelli, ospita una raccolta di dipinti d’autoricontemporanei del paese di Monticelli, tra cuiGiacomo Malfanti, Luigi Bisotti, Egidio Ca-moni, Giorgio Carpanini e Nando Paiella. Inoccasione delle fiere annuali diventa spazioespositivo per temporanee mostre d’arte.

PiacenzaGALLERIA D’ARTE MODERNA RICCI ODDItitolarità: Comune di Piacenzavia San Siro 13 29100 Piacenza (PC)tel. e fax 0523/[email protected] www.piacenzamusei.it

Aperto dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00alle 18.00; chiuso il lunedì

La Galleria Ricci Oddi è stata inaugurata nel1931 negli spazi dell’ex Convento di San Si-ro, riattati a museo dall’architetto GiulioUlisse Arata; la gestazione della fruizionepubblica della collezione di Giuseppe RicciOddi fu assai lunga e problematica, proprioperché il Comune desiderava ottemperare idesideri del mecenate piacentino che avevavoluto destinare alla sua città una raccolta dirilievo artistico dalla pubblica utilità. La rac-colta d’arte, a lui contemporanea, per Giu-seppe Ricci Oddi (1868-1937) era iniziatanel 1897 con un gusto orientato sia verso leespressioni piacentine, sia nei confronti dellemolteplici ricerche italiane della secondametà del XIX secolo, senza avvicinarsi mai

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troppo alle avanguardie più radicali; e conun’attenzione indirizzata verso alcune novitàmoderate d’inizio Novecento, come le sug-gestioni stilistiche del Simbolismo e le espe-rienze di matrice impressionista e fauve svi-luppate dagli italiani più aggiornati. Dopo il decesso del collezionista, la Galleria haproseguito l’incremento dell’arte del XX seco-lo e, in seguito a un consistente restauro dura-to dal 1997 al 2001, le collezioni sono presen-tate al pubblico in un nuovo allestimento cheprevede diversi spazi più corrispondenti allenuove esigenze museali: una sala sotterraneaed un piano intero per la didattica.Stefano Fugazza, attuale direttore, ha con-cepito il nuovo allestimento museale orga-nizzandolo per sale: il salone d’onore è adi-bito a mostre temporanee o per l’esposizio-ne di nuove acquisizioni, le sale sono alle-stite armonicamente con opere d’artistiraggruppati per appartenenza ad aree geo-grafiche limitrofe, assonanze stilistiche econgruenze cronologiche che testimonia-no, in particolare, le ricerche figurative del-l’Ottocento e del primo Novecento. Il XXsecolo si apre con le opere degli emiliani,come Amedeo Bocchi, Giuseppe Graziosi,Garzia Fioresi, Alfredo Protti, GiovanniBoldini, cui è stata affiancata la ricerca ita-lo-francese di Mario Cavaglieri; ed è segui-to dai lavori dei piacentini Luigi Arrigoni,Alfredo Soressi, Luciano Richetti e BrunoCassinari, nonché arricchito dalle sculturedi Medardo Rosso, Domenico Trentecoste,Libero Andreotti, Ermenegildo Luppi, At-tilio Selva, Pietro Canonica, Quirino Rug-geri, Alessandro Moretti e Arturo Dazzi.La cultura figurativa veneta del Novecentoè aperta da Pietro Fragiacomo, Guglielmo eBeppe Ciardi, Francesco Sartorelli, Ettore

Tito, Ferruccio Scattola, Guido Cadorin eLino Selvatico; la ricerca pittorica romana ètestimoniata da Antonio Mancini, mentre ilmeridione vede interessanti prove di Vin-cenzo Irolli. Un movimento di transizione tra passato efuturo, a cavallo del secolo, è stato il Simbo-lismo, nel quale si possono riconoscere ma-nifeste spie del rinnovamento culturale poideflagrato nella nascita delle avanguardie eu-ropee. Figurativamente esso è rappresentatoda importanti opere di Giulio Aristide Sarto-rio, Plinio Nomellini, Camillo Innocenti eFelice Carena, nonché da interessanti dipin-ti d’estrazione emiliano-romagnola, qualiquelli di Adolfo De Carolis, Mario De Ma-ria, Cesare Laurenti.La frequentazione alle Biennali del primotrentennio del secolo scorso portava il colle-zionista Ricci Oddi alla conoscenza e all’ap-prezzamento dell’arte internazionale, in par-ticolare di quella che aveva impresso signifi-cativi cambiamenti a quella italiana: da luivenivano acquisiti lavori di Thorolf Holm-boe, Alfred Napoléon Delaunois, Carl Lars-son, Albin Egger-Lienz.La vasta stagione del movimento artisticodel Novecento italiano, con molte delle suevarianti, è rappresentata pittoricamente daPiero Marussig, Gianfilippo Usellini, Mas-simo Campigli, Ottavio Steffenini, CarloPrada, Filippo De Pisis, Bruno Saetti, An-selmo Bucci, Leonardo Dudreville, AchilleFuni, Gian Emilio Malerba, Ubaldo Oppi,Mario Sironi, Felice Carena, Felice Casora-ti, Arturo Tosi, Aldo Carpi, Carlo Carrà,Alberto Salietti, Michele Cascella; vi sonoinoltre opere scultoree di Adolfo Wildt,Francesco Messina, Umberto Boccioni eSiro Penagini.

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Per quanto concerne le collezioni d’artecontemporanea dell’attualità, il secondoNovecento è prevalentemente documenta-to da pittura, scultura e grafica piacentina,con la presenza di lavori di Bruno Cassina-ri, Gustavo Foppiani, Ludovico Mosconi,Armodio (Vilmore Schenardi), CarloBerté, Bruno Grassi, Alfredo Casali, Fran-co Corradini, Giancarlo Braghieri, MauroFornari, Giacomo Malfanti, Bruno Sapien-te, Bruno Missieri, Secondo Tizzoni, Gior-gi Groppi, Paolo Perotti, Sergio Brizzolesi,Giuseppe Serafini e Alfredo Sorresi, EttoreBonfatti Sabbioni; e da due nuclei di ope-re, la donazione Cogni di sculture di Lo-renzo Pepe e i dipinti di Giancarlo Mana-ra, che arricchiscono la Galleria incontran-do nuovamente la sua naturale vocazionedi collezione d’arte dell’Italia contempora-nea. Non vanno dimenticati, quindi, gliesempi di pittura pavese di Contardo Bar-bieri e Alfredo Mantica, nonché degli emi-liani Nando Negri, Pietro Ghizzardi, Giu-seppe Motti e Carlo Mattioli. L’attività della Galleria è mirata all’acquisi-zione di realtà artistiche contemporanee le-gate al territorio, nonché alla loro valoriz-zazione attraverso mostre, restauri, confe-renze, letture, attività didattica, pubblica-zioni e iniziative promozionali. Tra gli ulti-mi eventi si ricordano le esposizioni Scultu-ra piacentina del primo Novecento (2002),Pittura piacentina del Novecento (2002), ladonazione del poeta piacentino Ferdinan-do Cogni Sculture di Lorenzo Pepe (2002),Sguardi sull’arte. Ventidue artisti piacentinidei nostri giorni (2002); La piccolissimaGalleria. Donne artiste alla Ricci Oddi(2003); La rivolta e l’incanto. Poesia, pittu-ra e scultura in Nello Vegezzi, Lo specchio di

Venere. Sybille e la città e Luciano Ricchettialla prima edizione del Premio Cremona(1939) e la mostra La donna nella grafica diBoccioni (2004).

PiacenzaOFFICINA DELLA LUCE EX CENTRALE EMILIAtitolarità: Comune di Piacenzavia Nino Bixio 2729100 Piacenza (PC)tel. 0523/609730

Aperto in occasioni espositive

Nuova sede espositiva del Comune di Pia-cenza per mostre d’arte contemporanea diqualità.Progettata dall’architetto Piero Portaluppi,la centrale venne edificata su un’area di26.000 mq, di cui 6.700 coperti, e fu inau-gurata nel 1929. Dismessa nel 1985, que-sto esempio d’archeologia industriale dielevato interesse estetico diventava dal2003 sede di eventi e iniziative culturali le-gate alla contemporaneità. Sostenuta dallaRegione Emilia-Romagna, dalla Provinciadi Piacenza, e da sponsor privati, Officinadella Luce inaugurava la sua attività a mag-gio con la mostra Cover Theory. L’arte con-temporanea come re-interpretazione, a curadi Marco Senaldi, che ha orchestrato artistie intellettuali a confronto sul tema dell’ori-ginale e dell’ispirazione che esso può crea-re, a distanza di tempo: dalla sua “copia”,che mai, in effetti, di duplicato si tratta, ola sua rilettura. Con spirito post modernosono stati esposti lavori di Alighiero Boet-ti, Marcel Broodthaers, James Lee Byars,Robert Longo, Luigi Paolini, Salvo, Anto-

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nio Trotta, Stefano Arienti, Bertozzi e Ca-soni con opere di Massimo Carozzi, Mau-rizio Cattelan, Loris Cecchini, Antonio DePascale, Claudia Losi, Amedeo Martegani,Maurizio Mercuri, Sabrina Mezzaqui, Si-mon Morley, Luis Felipe Ortega, LeonardoPivi, Antonio Riello e Richard Prince. Lamostra ha avuto diverse iniziative a latere,sempre legate al tema della re-interpreta-zione, come concerti, letture di poesie, bal-letti e un convegno, intesi a porre in rilie-vo come il remix di una cover non sia soloun’espressione puramente musicale, ma siaun meccanismo che interessa tutte le diver-se forme artistiche; e di come l’arte con-temporanea, sin dalle avanguardie storiche,abbia usato osmoticamente la parola, lamusica, il teatro, il gesto, l’azione e l’ogget-to nei suoi prodotti.

Piacenza PALAZZO GOTICOtitolarità: Comune di Piacenzapiazza dei Cavalli29100 Piacenza (PC)tel. 0523/305254 www.comune.piacenza.it

Aperto in occasioni espositive

Il Palazzo del Comune, detto Gotico, sorsenel 1281 per volontà di Alberto Scoto,esponente della borghesia guelfa; ultimato,il palazzo avrebbe dovuto essere quadrango-lare, ma la costruzione si limitò al frontenord con il piano terreno aperto a portici eil primo piano occupato da un unico saloneadibito ad accogliere, per lungo tempo, leassemblee popolari.Attualmente è utilizzato per grandi esposi-

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zioni d’arte antica, moderna e contempora-nea; di quest’ultima si ricordano le grandiantologiche di due pittori piacentini, Lucia-no Ricchetti, nel 1997, e Ludovico Mosconi,nel 2003 e la collettiva Surrealismo padanonel 2002.

Piacenza GIOVANI ARTISTI PIACENTINI (G.A.P.)titolarità: Comune di PiacenzaAssessorato alle Politiche Giovanilipiazza dei Cavalli 229100 Piacenza (PC)tel. e fax 0523/492398 [email protected] www.comune.piacenza.it/giovani/gap/index.asp

Il G.A.P. Giovani Artisti Piacentini fa partedel coordinamento regionale GA/ER (Gio-vani Artisti dell’Emilia Romagna), istituitonel 1998 come organismo istituzionale che sipropone il supporto, la documentazione e lapromozione del lavoro dei giovani artisti del-la regione. Il GA/ER è composto dalla Re-gione Emilia-Romagna e dalla maggior par-te dei Comuni del territorio, Bologna, Ferra-ra, Forlì, Modena, Parma, Reggio Emilia,Ravenna e Rimini, che hanno istituito centrivolti alla crescita della creatività dei giovaniartisti di ogni luogo la cui età sia compresatra i 18 e i 35 anni; ed è inserito all’internodel circuito G.A.I. (Giovani Artisti Italiani).Il G.A.P., istituito nel 2001, conta numerosiartisti iscritti al suo Archivio nelle sezionitecniche di pittura, scultura, letteratura, in-terventi urbani, installazioni, incisione, fu-metto, fotografia, creazioni multimediali ecortometraggi; il sito internet ad esso riferitooffre numerose informazioni che riguardano

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il loro percorso espressivo e le attività esposi-tive, anche in collaborazione con il Comune,come le rassegne Tendenze e Pulcheria.Attraverso il sito si possono contattare e ve-dere i lavori di alcuni giovani artisti piacen-tini, come Giovanni Alberti, Dario Baldinet-ti, Alessandra Chiappini, Davide Corona,Isabella Genovese, Roberto Goldoni, Fran-cesco Mutti, Maurizio Ottolinini, Elena

Pelò, Simone Roveda, Mario Branca, ChiaraCamoni, Sonia Mazzetta, Valerio Saltabelli,Laura Segalini, Daniela Benedetti, Silvia Ca-gnani, Marco Piersanti, Laura Regalia, Da-niela Groppi e Nadia Passerini.Il G.A.P. si avvale dell’attività dell’associazio-ne Team Promo Arte per il coinvolgimento ela promozione della creatività giovanile, an-che attraverso selezioni in istituti scolastici.

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Bedonia MUSEO ROMEO MUSAtitolarità: Seminario Vescovilevia Don Stefano Raffi 3043041 Bedonia (PR)tel. 0525/824420-824621; fax 0525/820004 [email protected]/bedonia/seminari.htm

Aperto luglio e agosto dal martedì alla domenica,dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00. Il resto dell’anno è aperto su prenotazione

Il museo, istituito nel 1996 in seguito alladonazione dei figli dell’artista locale RomeoMusa (1882-1960) al Seminario Vescovile,attivo dal 1846, comprende matrici in legnoe xilografie, stampe, acquerelli, dipinti adolio e poesie eseguite dall’artista nel corso delNovecento. L’opera omnia del pittore e xilo-grafo Romeo Musa, nativo di Calice, è com-posta da una rassegna pressoché completadella sua produzione artistica; inoltre, è illu-strata ogni fase di lavoro per la realizzazionedi una xilografia con il corredo di tutti glistrumenti di lavoro. Come pittore, RomeoMusa è stato artefice di diverse opere a carat-tere religioso, testimoniate da acquerelli ebozzetti preparatori per affreschi, poi realiz-zati nelle chiese di Bedonia e Calice con sti-le naturalistico verista.

Bedonia MUSEO DI SCULTURA ALL’APERTOtitolarità: Comune di BedoniaParco della Peschierapiazza Caduti per la Patria 143041 Bedonia (PR) tel. 0525/824149; fax 0525/[email protected] www.comune.bedonia.pr.it

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MLe sculture realizzate nell’ambito dei Sim-posi internazionali di scultura in pietraarenaria di Carniglia, iniziati nel 2000con cadenza biennale, si trovano disloca-te all’interno del tessuto urbano di Bedo-nia. Il Comune e l’Associazione culturaleIter hanno istituito il Simposio di scultu-ra in pietra arenaria di Carniglia, nel2002 alla seconda edizione, per valorizza-re anche dal punto di vista artistico, enon solo produttivo, la pietra arenaria,peculiarità territoriale della Val di Taro: sitratta di una pietra particolarmente pre-giata, di colore grigio intenso, che sin dal-l’inizio del XX secolo viene estratta vici-no a Bedonia. Nel 2000 la prima manifestazione ha avu-to titolo La pietra scolpita: sono stati invi-tati 32 scultori, italiani e internazionali,che hanno partecipato con un loro bozzet-to, ma solo cinque sono stati invitati a rea-lizzare la scultura finita. Lo stesso anno so-no stati prescelti Gianantonio Cristalli,Bon Gyu Lee, Olli Mantere, Sybille Paschee Jorge Romeo; nel 2002 il simposio haavuto come tema Una figura nella pietra…e la partecipazione di 26 artisti, tra cui so-no stati selezionati Massimo Canato, KoJae Chun, Maria Goretti Alfonso Ortega,Milena Taneva, Grazia Volanti. A lateredell’evento sono state organizzate una mo-stra di sculture e una giornata di disegnosulla pietra, tenutesi nel Centro civico delParco della Peschiera. L’attività espositiva d’arte contemporanea,a Bedonia, si divide tra i due centri, il pri-mo sito nel paese, il cui centro storico sipresenta costituito da tre assi principali in-centrati sulla chiesa parrocchiale, di originemedioevale, risalente nella sua forma attua-

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le alla prima metà del XVII secolo; il se-condo si trova all’interno del Parco dellaPeschiera, dov’è visibile il settecentesco ar-co d’ingresso dell’antica possessione Silva,ove si svolgono i Simposi biennali.Tra le attività più recenti delle due sedi si ri-cordano le mostre di Giorgio Secchi, di Ma-rija Rupreth e Roberta Cavalli.

Borgo Val di Taro MUSEO DELLE MURAtitolarità: Comune di Borgo Val di Tarovia Cesare Battisti 8243043 Borgo Val di Taro (PR)tel. 0525/96796 www.valtaro.it

Aperto in giornate diverse a seconda delle esposizioni; i feriali dalle 16.00 alle 19.30 e i festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.30

Si tratta di uno spazio museale, adibito asede espositiva, ricavato all’interno di alcu-ne parti delle mura esterne quattrocente-sche del paese, fatte realizzare per difesa daObietto Fieschi, e che circondano il nucleourbano con eleganti palazzi realizzati tra ilXVI e il XVIII secolo.L’attività del Museo delle Mura è abbastan-za intensa: in questa sede sono state realiz-zate prevalentemente mostre d’arte con-temporanea a carattere monografico, perGiovanni Costella, Graziano Bartolini,Giorgio Bonici, Mario Madiai, GiovannaServenti, Mirella Costa e Mauro Davoli, ealcune collettive come Intervallo paesaggiitaliani e Novecento 2000; nonché due re-trospettive dedicate a Carlo Mattioli, Gior-gio Morandi e Antonio Ligabue.

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Collecchio MUSEO DI SCULTURA ALL’APERTOtitolarità: Comune di Collecchioviale Libertà 343044 Collecchio (PR)tel. 0521/301126; fax 0521/[email protected] www.comune.collecchio.pr.itwww.collecchioonline.it

Il tessuto urbano di Collecchio s’è arricchito,dal 2003, si sculture in pietra serena realizza-te nell’ambito della prima Biennale Interna-zionale di Scultura Spettacolo. La prima edizione di Serena. Biennale Inter-nazionale di Scultura Spettacolo ha avuto luo-go a Collecchio nel 2003 e si è svolta nel quar-tiere “Il Viale” dove cinque scultori hanno la-vorato la pietra serena affinché le loro opere ar-ricchissero artisticamente il tessuto urbano. Ilprimo svolgimento di Serena ha avuto cometema Il risveglio dell’uomo interpretato nelle va-lenze creative generate dal lavorare la pietra, ri-conosciute nella sua trasformazione da bloccoamorfo a forma scultorea. Gli artisti che hannopartecipato a questa manifestazione sono Re-mo Belletti, Franco Daga, Kenneth BrickmanMetoxen, André Sandel e Nestor Vildoza.

Compiano SALONE DEL MUNICIPIOtitolarità: Comune di Compianovia M. Rossi Sidoli 3 43053 Compiano (PR) tel. 0525/825125; fax 0525/825528

Il Salone è situato nella sede del Municipiodel paese, architettonicamente medievale ecaratterizzato dalla cinta muraria che rac-chiude strade strette e in salita, antichi palaz-

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zi e case torri ed è dominato dal Castello, checonserva gli arredi barocchi della marchesaLina Raimondi Gambarotta e una collezionedi oggetti massonici. Dal 1991 Compiano ospita un’importantemanifestazione culturale quale l’assegnazionedel premio letterario P.E.N., cui viene annual-mente associata una mostra d’arte contempo-ranea, di un artista che si sia espresso creativa-mente anche nella scrittura, e che si tiene nelSalone del Municipio. Hanno sinora espostoSalvatore Fiume, Enrico Baj, Emilio Tadini,Luciano Minguzzi, Tullio Pricoli, Floriano Bo-dini, Aligi Sassu, Bruno Grassi, Mario Doni-zetti, Bruno Caruso e Giuseppe Ajmone.

Collecchio CENTRO CULTURALE VILLA SORAGNAtitolarità: Comune di CollecchioParco Nevicati43044 Collecchio (PR)tel. 0521/30111; fax 0521/[email protected]

Centro polivalente adibito anche a esposizio-ni d’arte, ricavato negli spazi dell’ottocente-sca Villa Soragna dentro Parco Nevicati. Diproprietà Meli Lupi sino al 1963, essa è poipassata al Comune che l’ha riattata con lavo-ri di restauro che hanno messo in evidenzagli affreschi con scene di mitologia, eseguitisempre nel XIX secolo; all’interno sono ospi-tati diversi servizi culturali, come la bibliote-ca, l’informagiovani, l’emeroteca, l’archiviostorico; nonché spazi destinati ad attivitàconvegnistica e teatrale.Le sale espositive, ai piani superiori della Vil-la, sono destinate a mostre artistiche che, nel2004, si sono sviluppate in rassegne fotogra-

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fiche e di pittura, proponendo collettive diartisti locali e monografiche, come quella delcollecchiese Attilio Marchetti.

Langhirano CENTRO CULTURALE DEL COMUNE DI LANGHIRANOtitolarità: Comune di Langhiranovia Cesare Battisti 20 43013 Langhirano (PR)tel. 0521/351350-351352; fax 0521/351354 [email protected]/online

Orari di apertura dal lunedì al venerdì dalle 8.30alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30; il sabato dalle9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Il Centro Culturale di Langhirano è assai at-tivo e, al suo interno, vi sono un’ampia salaespositiva che ospita mostre d’arte contem-poranea, la biblioteca comunale, la sala tele-matica, la fonoteca e la videoteca.Le mostre che hanno avuto corso sono state siadi carattere monografico che collettive, comeGiussani e Canetti, Agostino Monopoli e Alfa Be-ta, una mostra quest’ultima che indagava la re-lazione del segno come scrittura tra pittura,scultura e fotografia.

Parma MUSEO AMEDEO BOCCHItitolarità: Fondazione Monte di ParmaPalazzo Sanvitale - strada Cairoli43100 Parma (PR)tel. 0521/228289-234166; fax 0521/209507museobocchi@fondazionemonteparma.itwww.museobocchi.itwww.fondazionemonteparma.it

Aperto da martedì a domenica, dalle 10.30 alle 13.00. Chiuso il lunedì

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Il Museo Amedeo Bocchi è sito nel tardo-settecentesco Palazzo Sanvitale, sede dellaFondazione Monte di Parma.Il primo consistente ampliamento del pa-lazzo, delle cui preesistenze si ha notiziasin dal Duecento, risale al XVII secolo adopera del proprietario Alessandro Sanvita-le, definitivamente poi riattato, nel 1787,dall’architetto Angelo Rasori su progettodi Domenico Cossetti. In seguito, il pa-lazzo veniva affrescato e decorato a stuccoda vari artisti come Sebastiano Galeotti,Grato e Giocondo Albertolli, DomenicoMuzzi, Carlo Bossi e J.B. Cousinet. Nel1932 il palazzo veniva ceduto dal casatoSanvitale all’ordine ecclesiastico delle Suo-re Figlie della Croce, poi, nel 1978, di-ventava residenza della Banca del Montedi Parma, l’istituto che ha provveduto auna delicata ed impegnativa campagna direstauro dell’intero complesso e ha datovita a un polo museale che coniuga atti-vità comuni tra la Fondazione e le ammi-nistrazioni pubbliche.Il Museo Bocchi è stato costituito al pianoterra dell’edificio in seguito alla donazionedelle opere dell’artista da parte delle erediRina Cabassi e Emilia Bocchi. Il museo ècomposto da cinque sale a tema: le operedel pittore parmense sono state suddivisenei Ritratti di Bianca, Bozzetti e prove d’af-fresco per la Cassa di Risparmio di Parma, Ipaesaggi, I ritratti di famiglia e Studi, dise-gni e bozzetti; quest’ultima sala completa ilmuseo monografico grazie all’ulteriore do-nazione delle eredi, avvenuta nel 2003.Amedeo Bocchi (1883-1976) ha vissuto trala città emiliana e Roma, ma è rimasto fe-dele alle istanze internazionali recepite ne-gli anni della sua formazione nella capitale,

ossia a quella linea di confine tra Simboli-smo e Secessionismo, non esente dalla rice-zione del francese fauvisme post impressio-nista variamente coniugato dagli artisti piùaggiornati della regione come Garzia Fiore-si e Carlo Corsi; e in seguito rimaste, in fi-ligrana, nei successivi lavori suggeriti dal“ritorno all’ordine” della pittura del Nove-cento. La sua predilezione per l’interpreta-zione di tematiche sociali e della figuraumana, in particolare femminile, fu co-stante nel corso del lungo percorso testi-moniato dalle opere del museo: Fior di lo-to, Bianca, La famiglia, Nudo femminile, Iltè, La trebbia ed Esodo dimostrano la sensi-bilità e la qualità di questo artista emilianonell’aggiornare la pittura del territorio neldelicato passaggio tra il XIX e il XX secolo.

Parma MUSEO DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E MONTE DI PEGNO SU BUSSETO Palazzo Bossi Bocchistrada al Ponte Caprazucca 4 43100 Parma (PR)tel. 0521/532111; fax 0521/289761 [email protected] www.fondazionecrp.it

Il Museo della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Parma e Monte di Pegno su Busse-to ha sede nel cinquecentesco Palazzo Bos-si Bocchi, riattato nel XIX secolo dall’allo-ra proprietario Francesco Antonio Pelati;nel 1894 Leonida Bocchi lo ampliava conulteriori ristrutturazioni su progetto del-l’architetto Camillo Uccelli.La Fondazione raccoglie testimonianze del-l’arte parmense dal Seicento all’attualità. Il

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Novecento è rappresentato dalle opere pit-toriche di Amedeo Bocchi, Daniele DeStrobel, Gianfranco Manara, DonninoPozzi e Bruno Zoni, mentre la sculturacontemporanea dalla collezione di bronzi,marmi e gessi preparatori ai lavori monu-mentali di Luigi Froni.La Fondazione promuove anche mostreche valorizzino le proprie collezioni e lacultura del territorio parmense, come lemonografiche Bruno Zoni. Opere 1930-1954; Bruno Zoni. La figurazione emozio-nata – gli anni ’50-’70; Luigi Froni. Ritrat-ti dell’esistenza e Gianfranco Manara 1924-1993.

Parma CENTRO STUDI E ARCHIVIO DELLA COMUNICAZIONE (CSAC) titolarità: Università degli Studi di Parmavia Palermo 6 poi via Colorno43100 Parma (PR)tel. 0521/270847-270798; fax 0521/[email protected]/arpa/csac/csachp.html

Aperto solo agli studiosi dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00; il venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Chiuso sabato e domenica

Fondato da Carlo Arturo Quintavalle, sindalla fine degli anni Sessanta all’Universitàdegli Studi di Parma, il CSAC viene uffi-cialmente riconosciuto nel 1986 con allespalle una cospicua attività d’archivio d’ar-ti interdisciplinari, raccolta d’arte e centrostudi, il cui modello è riconducibile allecollezioni universitarie degli Stati Uniti.Fortemente centrato sugli sviluppi di ricer-ca dell’Istituto di Storia dell’Arte di Parma,

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il CSAC si è primariamente caratterizzatoper la raccolta di materiali artistici riferitialla Pop Art, all’Informale e al rapporto trai media e i suoi fruitori; in seguito a ciò sisono aperti altri filoni d’interesse per laproduzione artistica riferita a comunicazio-ne, pubblicità, satira politica, moda e foto-grafia, architettura, disegno progettuale edesign, che hanno creato un rapportoosmotico di tipo orizzontale, di matriceculturale-antropologica, tra tutti i materia-li raccolti dal CSAC; tutti leggibili trasver-salmente come espressioni documentariedell’epoca e della civiltà contemporaneacui si riferiscono.Le sue vaste collezioni, dirette da GloriaBianchino, sono scaturite da un’intensa at-tività espositiva e da donazioni, e si divido-no necessariamente in varie sezioni: nel-l’Arte sono presenti più di 1.200 dipinti,200 sculture, 15.000 disegni, cartoni, tem-pere e arazzi. Nuclei significativi sonoquelli di opere di Mario Sironi, di LucioFontana, di Arnaldo Pomodoro, ma anchesingoli pezzi testimoniano l’eccellente qua-lità delle raccolte, che spaziano dal localeall’internazionale: sono conservati lavori diAlberto Burri, Renato Guttuso, Renato Bi-rolli, Carla Accardi, Afro Basaldella, Getu-lio Alviani, Franco Angeli, Enrico Baj, Va-sco Bendini, Max Bill, Renata Boero, Ra-fael Canogar, Bruno Cassinari, Alik Cava-liere, Mario Ceroli, Pietro Consagra, DeRocchi, Lucio Del Pezzo, Enrico Della Tor-re, Luciano Fabro, Giuseppe Ferrari, TanoFesta, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, At-tilio Forgioli, Pinot Gallizio, Garau, GarciaRossi, Marco Gastini, Franco Gentilini,Giunni, Giorgio Griffa, Carlo Guenzi,Pierluigi Lavagnino, Pompilio Mandelli,

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Carlo Mattioli, Fausto Melotti, FrançoisMorellet, Mattia Moreni, Ennio Morlotti,Mario Nigro, Gastone Novelli, GiancarloOssola, Padova, Giulio Paolini, GianfrancoPardi, Armando Pizzinato, Arnaldo Pomo-doro, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Ma-rio Radice, Mauro Reggiani, Mimmo Ro-tella, Giuseppe Santomaso, Alberto Savi-nio, Emilio Scanavino, Mario Schifano,Toti Scialoja, Atanasio Soldati, GiuseppeSpagnulo, Emilio Tadini, Joe Tilson, Giu-seppe Uncini, Emilio Vedova, Luigi Vero-nesi, Wolf Vostell, Xiao e molti altri.La sezione Grafica comprende oltre 15.000opere d’artisti italiani e di altri paesi; inol-tre l’attenzione al campo dell’illustrazioneha consentito la creazione di una raccoltaove sono compresi 11.000 disegni di satirae fumetto e 3.000 riguardanti periodici equotidiani.La sezione del Progetto architettonico e deldesign è formata da eccezionali archivi cheraggiungono più di un milione di disegni diGio Ponti, Ignazio Gardella, Giuseppe de Fi-netti, Pier Luigi Nervi, Figini e Pollini, Giu-seppe Samonà e Marcello Nizzoli. La sezione Fotografia è composta da oltre seimilioni di pezzi formati da consistenti acqui-sizioni, come l’archivio integrale della roma-na Publifoto, Vasari e Tosi di Parma, mentrenella sezione Spettacolo sono conservatemacchine da ripresa, pellicole e materialiinerenti la progettazione filmica e scenogra-fica; la sezione Moda comprende 70.000 di-segni originali, tra cui modelli di Giorgio Ar-mani, Krizia, Versace, Schubert, Lancetti eGianfranco Ferrè e nuclei di abiti, comequelli di Walter Albini; e infine la sezioneMedia, i cui materiali si riferiscono all’illu-strazione e alla creazione di manifesti, testi-

moniata da diversi archivi tra cui si ricorda-no quelli di Sepo, Erberto Carboni e Ansel-mo Ballester.L’attività espositiva e di ricerca del CSAC èintensissima e, come spazio, si avvale del Sa-lone delle Scuderie nel Palazzo della Pilotta:le mostre nazionali e internazionali cui l’Ar-chivio ha collaborato o che ha personalmen-te organizzato, dalla fine degli anni Settantaall’attualità, sono più di 300; tale impegnoha richiesto la creazione di specifiche collaneeditoriali, prevalentemente a carattere mo-nografico, che sviluppano ricerche e ap-profondimenti sugli artisti le cui opere sonoconservate al CSAC. In un’attività organizza-tiva che conta circa duecentocinquanta mo-stre in collaborazione con i più prestigiosiistituti internazionali si ricordano alcunedelle principali collettive e monografiche,dal 1978 al presente, realizzate a Parma comeBruno Munari; Alfredo Chiappori;Pericoli–Pirella; Sepo; Anselmo Ballester; Re-nato Calligaro; Walter Albini; Andrè Masson;Giosetta Fioroni; Emilio Tadini; Remo Gai-bazzi; Erberto Carboni. Dal Futurismo alBauhaus; Adriano Braglia; Bruno Zoni e Ga-stone Biggi. Dal 1982 è in preparazione la nuova sede, at-tualmente in fase di riassetto, all’interno del-l’antico complesso circestense, restaurato nelXVIII secolo, dell’abbazia di Valserena (Pa-radinia). I vasti spazi di Paradinia consenti-ranno al CSAC di avere uno spazio funzio-nale e idoneo alla migliore valorizzazione delsuo patrimonio che, se fruito adeguatamen-te, svolgerà in maniera ottimale l’importanteattività educativa alla base della sua missionee offrirà ulteriori stimoli all’approfondimen-to scientifico della conoscenza della civiltàdel Novecento e del Duemila.

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ParmaPINACOTECA “G. STUARD”titolarità: Comune di Parmavia Borgo Parmigianino 243100 Parma (PR)tel. 0521/231286; fax 0521/[email protected]/pinacotecastuard

Aperto dalle 9.00 alle 18.30 tutti i giorni feriali; ifestivi dalle 9.00 alle 18.00. Chiuso il martedì

Dall’anno 2002 la Pinacoteca G. Stuard, di-retta da Francesco Barocelli, trova sede nel-l’ex Monastero di San Paolo, convento bene-dettino alle cui preesistenze architettonichesi coniugano le decorazioni pittoriche cin-quecentesche del Correggio e di AlessandroAraldi che incorniciano la collezione dellaPinacoteca, che espone oggetti e opere d’arteche vanno dall’archeologia all’attualità.Oltre alla Collezione di Giuseppe Stuard(1790-1834), cui è stata intestata la Pinaco-teca e di cui le opere da lui lasciate formanoil nucleo originario, nel museo è visibile unpiccolo segmento di opere dei periodi suc-cessivi del Novecento, frutto di donazioni eacquisizioni che offrono prevalentementeuno spaccato dell’arte contemporanea stori-ca parmense e piacentina, con lavori di Gio-vanni Gaibazzi, Latino Barilli e Atanasio Sol-dati, Amedeo Bocchi, Daniele De Strobel,Donino Pozzi, Walter Madoi, Osvaldo Bot,Luciano Richetti, Ettore Ximenes, GiuseppeMenozzi, Riccardo Fainardi, Paolo Baratta,Giovanni Voltini, Aldo Antonelli, GiuseppeRoboli, Umberto Concerti, Ugo Monica,Silvio Barbieri, Giovanni Fabbi, FerdinandoSilva, Giorgio Bandieri, Giovanni Bandieri,Renzo Barilli e Giovanni Miglioli.Per le esposizioni temporanee, la Pinacoteca G.

MStuard si avvale dell’attigua Galleria San Ludo-vico (cfr. scheda seguente) dove ha organizzatomostre di Madoi, Gasparri e Francesco Barilli;e delle Serre Petitot del Giardino Ducale doveha presentato i lavori di Carla Nadotti.

Parma GALLERIA SAN LUDOVICOtitolarità: Comune di Parmavia Borgo Parmigianino 2/b 43100 Parma (PR)tel. 0521/218669; fax 0521/[email protected]

Aperta in occasione di mostre, dalle 10.00 alle12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso il martedì

La Galleria San Ludovico fa parte del com-plesso monastico di San Paolo, costruito nelX secolo; nel corso del Quattrocento e delCinquecento il monastero acquisì grande ri-levanza e divenne un importante centro be-nedettino della città, impreziosito da affre-schi di Alessandro Araldi e dal giovane Cor-reggio che, nel 1518, vi dipinse la nota Ca-mera di San Paolo. Progettata nella sua ar-chitettura attuale da Antonio Béttoli, la chie-sa, che ospita l’odierna galleria, fu dedicata aSan Ludovico durante il regno di Maria Lui-gia; sconsacrata nel 1860, diveniva per lungotempo la sede di attività municipali.Da qualche anno la chiesa è stata recuperataa un uso più consono come spazio espositivocoordinato dall’Assessorato alle Attività Cul-turali e Teatrali del Comune di Parma. L’at-tività d’arte contemporanea più recente svol-tasi in questo spazio riguarda una promozio-ne prevalentemente volta alle emergenze ar-tistiche locali come La collezione Carretta:una passione per l’arte contemporanea a Par-

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ma; Walter Madoi: la memoria donata; Il co-lorato volo del colibrì di Bruno Bricoli; NinoGasparri: il ritorno di un figlio; Installazionidi Matteo Ferretti, Francesco Barilli: Dipinge-re è amare ancora e Pier Gatti: l’altra faccia delpianeta; Bruno Barani. L’oro e il nero; SaraRighi e Il kitsch di Roberto Orlandi.

ParmaPALAZZO PIGORINItitolarità: Comune di Parmavia Repubblica 2943100 Parma (PR)tel. 0521/218967-218914; fax 0521/[email protected]. comune.parma.it/pigorini

Aperto durante le esposizioni dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00

Palazzo Pigorini nasce su una preesistenza as-sai più antica rispetto alle prime fonti che lodocumentano nella seconda metà del Sette-cento. Abitazione del poeta Angelo Mazza edell’esploratore Vittorio Bòttego, è ampia-mente affrescato, con scene mitologiche, daun artista riconosciuto nel romantico tardot-tocentesco Francesco Scaramuzza. Ai primidel Novecento la proprietaria era Adriana Pi-gorini Lusignani che lo lasciava, nel 1980, alComune di Parma affinché fosse destinato,in sua memoria, ad attività artistica musealeo similare. Ristrutturato e messo a norma dal Comunecome sede espositiva per l’arte contempora-nea a Parma, e coordinato da Manuela Sac-cani dell’Assessorato Attività Culturali e Tea-trali, Palazzo Pigorini si è subito assai ben in-serito nel tessuto culturale della città conmostre di prestigio quali Salgado guarda Par-

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ma; Iris Bourg En Presse a Parma; Addio alNovecento; Una babele post moderna: realtà edallegoria nell’arte italiana degli anni ’90; Lacollezione Carretta: una passione per l’arte con-temporanea a Parma; e Jan Svankemajer EvaSvankamajerovà. Animazione della memoria,memoria dell’animazione.

Parma GALLERIA DEL TEATROtitolarità: Comune di Parmavia Mameli 443100 Parma (PR)tel. 0521/218968

La Galleria del Teatro è una porzione del Pa-lazzo del Governatore, costruito nel 1283, se-de del Capitano della Città e poi del Governa-tore e di magistrati del Comune. Il prestigiosopalazzo fu anche residenza di legati papali emantenne l’assetto medievale sino all’epocafarnesiana; la sua facciata venne riattata da En-nemond-Alexandre Petitot durante il XVIIIsecolo. Nel corso del tempo il Palazzo ha man-tenuto immutata la sua destinazione pubblicae oggi ospita diversi uffici comunali.La Galleria del Teatro ha presentato alcune ras-segne, prevalentemente fotografiche, come Vi-ve libre. Fotografie di Lorenzo Ziliotti; L’Italiache ride; Da L’Asino a ilbeccogiallo.com; Satira eumorismo. Dai giornali del 1900 ai siti internetdel 2000; Città che cambia. Piazzale della Pace;Frammenti istantanee di Pietro Chierici; nonchéla mostra dei due pittori parmigiani StefanoCampori e Andrea Valenti, nell’ambito dellarassegna Sguardi. Non perdiamoci di vista,organizzata dall’Assessorato alle Attività Cultu-rali e Teatrali del Comune e l’Archivio Giova-ni Artisti di Parma e Provincia (cfr. pp. 48-49).

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Parma GALLERIA S. ANDREAtitolarità: Comune di Parmavia Cavestro 643100 Parma (PR)Servizio Iniziative Culturalitel. 0521/218663; fax.051/[email protected]

Aperta in occasione di eventi espositivi

Spazio dedicato a mostre d’arte contempora-nea, gestito dall’Assessorato Attività Cultura-li e Teatrali di Parma, è attivo da diversotempo e ha realizzato molte esposizioni tracui si ricordano le più recenti, come AlfredoChiapponi. “The horses”; I draghi di SergioSergi e “Korri”; e Opere di Elio Corradini.

Parma ARCHIVIO GIOVANI ARTISTItitolarità: Comune di Parmavia Saffi 643100 Parma (PR)tel. 0521/[email protected] www.comune.parma.it/iniziativeculturali/content/arte_palestra.htm

Orari di ufficio Archivio Giovani Artisti: dal lunedìal venerdì, dalle 8.00 alle 13.00; lunedì e giovedìanche dalle 15.00 alle 17.00

Inizialmente più orientato sulla ricerca giova-nile in settori letterari, musicali e fotografici,l’Archivio Giovani Artisti di Parma dell’Asses-sorato Attività Culturali e Teatrali collaboracon varie istituzioni tra cui il CSAC (CentroStudi Archivio della Comunicazione cfr. pp.44-45) e la Fondazione Monte Parma, l’edito-re Il Cavaliere Azzurro e gli Archivi dei giova-

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S Eni artisti di tutta la Regione Emilia-Romagna,con le quali ha coprodotto la rivista “La lunadi traverso” ed indetto numerosi concorsi.L’attività dell’Archivio è rivolta a tutti i giova-ni che, con impegno e professionalità, voglio-no dare testimonianza della loro espressionecreativa in ogni disciplina artistica: arti visive,letteratura, musica, arti applicate, gastrono-mia, cinema, teatro, danza e fumetto.Tra gli eventi realizzati dalla struttura si ri-corda la mostra Briciole di Città dell’artistaElisa Vignali e il progetto biennale per nar-ratori e fotografi Città che cambia. L’Archivio Giovani Artisti di Parma fa partedel circuito GA/ER (Giovani Artisti dell’E-milia Romagna), coordinamento istituitonel 1998 che si propone il supporto, la do-cumentazione e la promozione del lavoro deigiovani artisti della regione. Il GA/ER ècomposto dalla Regione Emilia-Romagna edalla maggior parte dei Comuni del territo-rio, Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parmae Reggio Emilia, che hanno istituito centrivolti alla crescita della creatività dei giovaniartisti di ogni luogo la cui età sia compresatra i diciotto e i trentacinque anni ed è inse-rito all’interno del circuito G.A.I. (GiovaniArtisti Italiani).Le attività hanno luogo nella Galleria Pale-stra, spazio-laboratorio ricavato nell’ex pa-lestra della scuola media “Pascoli” ed utiliz-zato dall’Archivio Giovani Artisti. La galle-ria non si configura come un tradizionaleluogo espositivo, ma come uno spazio do-tato di grande flessibilità e punto d’incon-tro e di scambio tra le varie realtà dell’artegiovanile. Esso mantiene vivo l’intendi-mento della sua origine quale luogo d’alle-namento individuale e collettivo, non piùfisico ma intellettuale; è estremamente in-

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terattivo e le attività che ospita spazianodalle arti visuali al design, dal teatro alladanza, dalla musica alla letteratura, toccan-do tutte le espressioni artistiche della con-temporaneità.

Parma ARTE PARMAtitolarità: Parma Fierevia F. Rizzi 67/atel. 0521/9961; fax 0521/99627043031 Baganzola – Parma (PR)www.fiere.parma.it

Dopo aver ospitato per sette anni MuseumParmainarte e Artisti in fiera, l’Ente Fieredi Parma ha racchiuso in un’unica propostail salone fieristico dedicato all’arte contem-poranea con Arte Parma, che ha luogo, an-nualmente, dal 2004. Questa nuova edizio-ne è divisa in tre sezioni: una dedicata alNovecento storico, una riservata al con-temporaneo dell’attualità, dal secondo do-poguerra in poi, mentre la terza propone igiovani artisti. Tali mostre mercato, ove legallerie private sono selezionate da un’ap-posita commissione, sono un’ottima occa-sione per la conoscenza effettiva dell’attua-lità artistica nazionale e internazionale, ecreano dinamiche d’incremento collezioni-stico nel territorio.

SoragnaGRAN PREMIO NAZIONALE SORAGNAtitolarità: Comune di SoragnaPalazzo delle Scuole43019 Soragna (PR) tel. 0524/597246-597909; fax 0524/[email protected]

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Il Gran Premio Nazionale Soragna è indet-to dal Comune, in collaborazione con l’As-sociazione Famiglia Soragnese e il CircoloArte e Cultura di Parma e il patrocinio dal-la Provincia. Si tratta di un premio acqui-sto, iniziato nel 2000 e giunto alla suaquarta edizione, che l’Amministrazione of-fre a pittori, scultori, grafici e ceramisti,anche internazionali per la realizzazione diopere a tema contestualizzate alla culturadel territorio locale. Quest’anno, il sogget-to sul quale gli artisti sono stati invitati adesprimere la loro creatività è legato allamusica di Giuseppe Verdi e al legame cheessa ha con le terre del compositore; unaparticolare attenzione è stata riservata alleopere realizzate in stile naïf che narranoscorci del paese di Soragna.

Traversetolo MUSEO “RENATO BROZZI”titolarità: Comune di TraversetoloPalazzo Comunale, piazza Vittorio Veneto 30 43029 Traversetolo (PR)tel. 0521/344511; fax 0521/344550comune@comune.traversetolo.pr.itwww.comune.traversetolo.pr.it

Aperto tutti i giorni e domenica dalle 9.00 alle 12.30 e su prenotazione. Chiuso il lunedì

Il museo monografico ha sede al secondopiano della residenza municipale di Traver-setolo ed è stato costituito grazie alla dona-zione di opere d’arte, beni documentari estrumenti di lavoro dell’artista locale Rena-to Brozzi (1885-1963); ed è previsto il suoinserimento all’interno del costituendoCentro Culturale La Corte, in piazza Vit-torio Veneto.

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Artista di stampo verista, Brozzi non sidiscostò mai, nel corso della sua attivitàdi pittore, scultore ed orafo, dall’imposta-zione accademica tardo ottocentesca im-prontata ad un sinuoso naturalismo, purraggiungendo esiti di buona qualità neisuoi lavori aggiornati al movimento in-glese Arts and Crafts, tanto che i suoibronzi furono spesso premiati. Allievo diDaniele De Strobel e Cecrope Barilli e so-dale di Amedeo Bocchi al corso di pittu-ra dell’Accademia di Belle Arti di Parma,egli primariamente predilesse la scultura el’oreficeria, che realizzò nel tempo conparticolare raffinatezza e sapienza tantoda incantare Gabriele D’Annunzio, il suomaggior committente e amico dal 1920,anno in cui si strinse il rapporto tra l’ar-tista e il letterato: Brozzi divenne in talmodo l’artefice di numerose opere per lacasa del poeta di Gargnasco a Gardone edi diversi pezzi di piccola e grande scul-tura come la Coppa del Benaco, la Coppadel liutaio, la Testuggine Cheli, la VittoriaNavale, la cui gemella connota il Munici-pio di Traversetolo.La collezione del museo testimonia la vi-ta, le opere e gli interessi di Brozzi attra-verso sezioni di pittura, scultura, la sua bi-blioteca, composta da libri, spartiti musi-cali, opuscoli, riviste, e dal cospicuo car-teggio Brozzi - D’Annunzio. Il suo per-corso pittorico è articolato in generi figu-rativi come esercitazioni accademiche e stu-di di nudo, animali, paesaggi, ritratti e stu-di preparatori, la scultura è, invece, divisaper diversità tipologica in bronzi, plac-chette, medaglie e monete, targhe e meda-glioni a sbalzo.

Traversetolo (Mamiano)FONDAZIONE MAGNANI ROCCA. RACCOLTAD’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEAtitolarità: Fondazione Magnani Roccavia Fondazione Magnani Rocca 443030 Mamiano di Traversetolo (PR)tel. 0521/848327-848148; fax 0521/[email protected]

Aperto da marzo a novembre; dalle 10.00 alle18.00, chiuso il lunedì

Nata nel 1977 per la volontà del letterato,musicista e collezionista Luigi Magnani, inricordo dei genitori Giuseppe e EugeniaRocca, la Fondazione ha aperto al pubbliconel 1990 la Villa Magnani con le sue note-volissime raccolte d’arte antica e moderna ecircondata da un parco romantico all’inglesecon vegetazione nostrana ed esotica plurise-colare. Nel 1904 l’architetto milanese Anto-nio Citterio finiva l’ampliamento dell’edifi-cio, che risale a una committenza farnesianadel XVII secolo, lasciando traccia della suapeculiare impronta stilistica neo barocchettafin de siècle; nel 1965 veniva chiamato l’ar-chitetto bolognese Leone Pancaldi ad in-grandire la villa e la serra in funzione dellacollezione d’arte e della biblioteca di LuigiMagnani, la cui famiglia si era insediata aMamiano sin dal 1941.La Fondazione è stata costituita e costruitanel massimo rispetto degli intendimenti cheispirarono il collezionista letterato, ossiaquelli di una casa-museo che rimandi e man-tenga il più possibile l’atmosfera di chi l’haabitata. Anche gli ulteriori riattamenti perl’apertura al pubblico delle collezioni d’arte el’attività espositiva, avvenuti nel 1990 ed ese-guiti dagli architetti bolognesi Carlo De An-

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gelis, Paolo Nannelli e Roberto Scannavini,sono stati fatti nel massimo rispetto della vo-cazione originaria della Fondazione.Le opere raccolte da Luigi Magnani, conser-vate da Stefano Roffi, rispecchiano diverse ti-pologie tra cui significativi esempi di pitturaantica, moderna e contemporanea, scultura,mobili, arredi e suppellettili varie, dislocateper i piani della sede, in un rimando di sug-gestioni che evocano il mondo intellettuale eculturale del fondatore.La raccolta contemporanea va dall’Espressio-nismo francese fino all’Informale con capo-lavori dei maggiori artisti italiani, europei eamericani; vi sono alti esempi d’Espressioni-smo francese, Cubismo, Metafisica, Movi-mento di Novecento, Scuola romana e Rea-lismo italiano testimoniati da Henri Matisse,Georges Braque, Gino Severini, Giorgio deChirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Fi-lippo de Pisis, Arturo Tosi, Mario Mafai, Or-feo Tamburi, Toti Scialoja, Piero Sadun, Re-nato Guttuso, Nicolas de Staël, Leoncillo,Carlo Mattioli, Alberto Burri, Gianni Dova,Wols, Jean Fautrier, Hans Hartung e Giaco-mo Manzù.In seguito all’ultimo adattamento architet-tonico, la Fondazione ha iniziato una pre-stigiosa attività espositiva anche nell’ambito

dell’arte contemporanea, sono state orga-nizzate le mostre La pittura in Liguria traOttocento e Novecento, valorizzando operenon visibili al pubblico della Galleria d’Ar-te Moderna di Genova e documentando losviluppo delle avanguardie tra Otto e Nove-cento tra tradizione e innovazione; La Col-lezione Barilla d’Arte Moderna, che ha testi-moniato la grande passione collezionisticadella famiglia d’industriali parmensi la cuiraccolta si compone di opere di pittura escultura dei maggiori artisti italiani e inter-nazionali del Novecento; Nicolas de Staël,monografica sull’attività dell’ultimo perio-do dell’artista caratterizzato da un nuovoconfronto con la realtà attraverso la poeticainformale, in seguito all’abbandono del les-sico astratto; Carlo Mattioli. Opere 1938-1993, un tributo antologico all’artista emi-liano; e Jean Fautrier e l’informale in Euro-pa, grande contestualizzazione del lavorodell’artista francese nell’ambito della stessapoetica informale e confrontata tra diversiautori internazionali nelle varie declinazio-ni stilistiche. Tutte le mostre organizzatedalla Fondazione traggono spunto dalla va-lorizzazione di un’opera di un artista dellaraccolta Magnani riletta attraverso nuovi edinediti percorsi storico-artistici.

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BibbianoL’OTTAGONO. ARTE CONTEMPORANEAtitolarità: Comune di Bibbianopiazza Chiesa 242021 Bibbiano (RE)tel. 0522/882746

Aperta in occasione delle mostre, dal venerdì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.00

Sala comunale polivalente adibita a mostre d’ar-te contemporanea, collettive e personali. Recen-temente l’Ottagono ha ospitato le esposizioniL’arte grafica nell’arte contemporanea reggiana, lamonografica di Francesco Manara, gli Artistiiperrealisti Marco Arduini e Sarah Setchfield e ilavori di Claudia Bianchi, Nicla Ferrari, Ma-riangela Guatteri, Clelia Mori, Silvia Nironi,Sonia Possentini, Barbara Quinti e Daniela Si-ghicelli. L’Ottagono è stato, inoltre, una delle se-di della manifestazione Intonarumori – Terremo-to Rock, concorso musicale, letterario ed artisti-co volto a far emergere, a livello interdisciplina-re, la creatività giovanile del territorio reggiano epromosso dal coordinamento regionaleGA/ER; a tale evento è stata affiancata una mo-stra collettiva di neoartisti come Matteo Beltra-mi, Massimo Catellani, Pietro Iori, GiovannaMagnani, Angelo Montanari e Federico Vecchi.

Boretto CASA MUSEO PIETRO GHIZZARDI “AL BELVEDERE”titolarità: privatovia De Rossi 27/b42022 Boretto (RE)tel. 0522/965146 [email protected] www.pietroghizzardi.it

Da marzo ad aprile, aperta venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00; gli altri giorniapertura su prenotazione

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S EGestita dalla nipote del pittore, Nives Ghiz-zardi, la Casa Museo Pietro Ghizzardi è inte-ramente dedicata all’attività retrospettivadell’artista ed è allestita all’interno dell’anti-ca abitazione di famiglia.Pietro Ghizzardi (1906-1986) ha avuto un lun-go itinerario, letterario, pittorico, scultoreo egrafico sempre all’interno dell’arte naïf, con pe-culiarità, tipicamente padane, sono state da luideclinate, inizialmente, con uno stile espressio-nista venato di “terribilità romantica” che, viavia, si è sempre più semplificato in una disposi-zione stilizzata ed ingenua; e con una particola-re predilezione per la ritrattistica coeva. Le suequalità sono state riconosciute assai tardi, dopouna vita vissuta nella campagna dipingendocon colori naturali e su supporti assai poveri:nel 1977 riceveva il Premio letterario Viareggiocon la sua autobiografia e in seguito anche lasua pittura veniva riconosciuta a livello interna-zionale con mostre antologiche tenutesi in Ita-lia, Francia, Germania e Inghilterra.

Cavriago SALA MOSTRE COMUNALEtitolarità: Comune di Cavriagopiazza Don G. Dossetti 1Centro Culturale Comunalepiazza Zanti 442025 Cavriago (RE)tel. 0522/ 371835-373469; fax 0522/575770att.culturali@comune.cavriago.re.itwww.comune.cavriago.re.it

Aperta, in occasione delle mostre, il mercoledì, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30. Chiusa il lunedì

La Sala Mostre Comunale di Cavriagosvolge un’interessante attività espositiva

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d’arte contemporanea e fotografia in colla-borazione con il Centro Culturale del Co-mune nato nel 1980. La Sala Mostre haospitato le personali di Titina Maselli, nel1988, di Giovanni Menada, nel 1989, diVincenzo De Moro, Daniela Mugnaioli eCarlo Serafini presentati da Toti Scialoja,nel 1990 e, nello stesso anno, di WilliamCatellani; di Piergiorgio Colombara, nel1994, la retrospettiva postuma dell’artistacavriaghese d’adozione Ugo Sterpini, nel2000, e i lavori di Giordano Montorsi; perquanto riguarda la fotografia si ricordanole mostre di Giancarlo Pradelli e MarcoManfredini. Ogni mostra è accompagnatada un catalogo, fruibile in loco.

Correggio MUSEO CIVICO “IL CORREGGIO”titolarità: Comune di Correggiocorso Cavour 742015 Correggio (RE)tel. 0522/693296-691806; fax 0522/641105museo@comune.correggio.re.itwww.museo.comune.correggio.re.it

Aperto dalle 10.30 alle 12.30 e dalla 15.30 alle18.30 di ogni domenica del mese. Nei feriali suprenotazione per gruppi

Riaperto nel 2004, il Museo Civico “IlCorreggio” trova sede nel Palazzo dei Prin-cipi, principale edificio del Rinascimentolocale, terminato nel 1508.Le collezioni comprendono le raccolte co-munali d’arte antica dal XV al XIX secolo,una prestigiosa collezione di arazzi brussel-lesi della fine del XVI secolo ed una picco-la collezione di opere del Novecento, frut-to di donazioni ed acquisizioni nel corso

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del tempo. Essa presenta oli, terrecotte, in-cisioni e grafiche di autori locali, tra i qua-li Raimondo Giovanetti, Normanno Gob-bi, Carmela Adani,Verter Ghidini, EmilioMeulli, Enrico Montessori, Enrico Bertoli-ni, Pier Giacinto Terrachini, Bruto Terra-chini; e alcuni lavori di artisti del territorioregionale come Lorenzo Ceregato, Gian-none, Bartoli, Giuseppe Zigaina, RenzoVespignani, Bruno Cassinari, MarinoMazzacurati, Corrado Tiradini, AntonioCarbonati.Per le esposizioni temporanee, il Museo siavvale delle adiacenti sale della Galleria diPalazzo dei Principi, inaugurate con unamostra monografica dedicata al fotografoFranco Fontana.

Castelnovo di Sotto MUSEO DI SCULTURA ALL’APERTOtitolarità: Comune di Castelnovo di Sottopiazza IV Novembre 1 42024 Castelnovo di Sotto (RE) Ufficio Cultura tel. 0522/485736 cultura@comune.castelnovo-di-sotto.re.itwww.comune.castelnovo-di-sotto.re.it

In seguito al I° Simposio Internazionale diScultura, tenutosi a Castelnovo di Sottonella primavera del 2003 su curatela diMarzio Dall’Acqua, l’Amministrazione co-munale ha ritenuto che le opere, realizzatedai sei scultori internazionali invitati di-ventassero patrimonio della comunità qua-le arricchimento del tessuto urbano delluogo, integrandosi con l’architettura pree-sistente, antica e moderna. Le sculture, rea-lizzate con materiali diversi, sono state col-locate in luoghi strategici del paese, da viaGramsci a piazza Prampolini, da Parco

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Rocca a via della Repubblica sino ad arri-vare a viale Sant’Andrea. I sei scultori na-zionali e internazionali di riconosciuta pro-fessionalità che hanno lavorato “a cieloaperto” sculture monumentali, diventate,poi, parte del patrimonio artistico pubbli-co diffuso tra l’architettura del luogo sonoBonaventura Anson, Gino Corsanini, Koh-Emon Hattori, Yann Liebard, Vasco Mon-tecchi e Patrizio Zona, che con la loro crea-tività hanno coinvolto l’intera comunità inun processo artistico di valorizzazione cul-turale del proprio territorio.

Gattatico MUSEO CERVItitolarità: Istituto Alcide Cervivia F.lli Cervi 9 42043 Praticello di Gattatico (RE) tel. 0522/678356; fax 0522/[email protected] www.fratellicervi.it

È aperto tutto l’anno dal martedì alla domenica,chiuso il lunedì feriali. Dal 1 aprile al 30settembre, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00alle 19.00. Dal 1 ottobre al 31 marzo: dalle 9.00alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30

Il Museo Cervi si sviluppa all’interno del-la casa colonica che sorge sul podereCampi Rossi, che fu di proprietà di Alci-de Cervi, nonché teatro dell’eccidio deisuoi sette figli, fucilati dai nazifascisti perla loro attività di resistenza il 28 dicem-bre 1943. Nato nel 1972 il museo si configura co-me museo della Resistenza, fortementevoluto da Alcide sin dal 1964, di cui per-petua i valori attraverso la memoria deglioggetti e dei documenti della famiglia

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Cervi, ma anche attraverso una collezioned’arte del Novecento quale testimonianzadell’impegno civile di tanti artisti alla lot-ta antifascista. Si tratta di tre nuclei com-prensivi di più di duecento opere di pit-tura, scultura e grafica che vanno dal se-condo dopoguerra al presente e vertonosui temi della Resistenza e della lotta so-ciale ed evocano la tragedia della strageCervi e della vita della famiglia a Gattati-co; e infine vi sono lavori artistici di de-nuncia del nazifascismo. Tra i “quadri di resistenza e di lotta” tro-viamo dipinti di Ligio Tani, Tono Zanca-naro, Armando Pizzinato, Alberto Caval-lari, Renzo Grazzini, Ennio Calabria, Re-nato Guttuso, Renzo Bussotti, ErnestoTreccani, Nando Negri, Ferdinando Fa-rulli, Aldo Borgonzoni, Gino Covili, Ar-naldo Bartoli; la “memoria dei Cervi” èdocumentata visivamente da Luigi Bront,Nello Leonardi, Lorenzo Ceregato, Ana-toli Tarassov, Nicolaj Zukov, Nino Squar-za, Nani Tedeschi, Amadeo Bellodi, JucciUgolotti, Omero Ettorre, Mario Novelli-ni, Achille Incerti, Enrico Manicardi; il“racconto popolare” è narrato con poeticanaïf da Pantaleone, Ninetto Baracchi, Di-no Fiorini, Corinto Bonazzi, Franca Re-stelli, Luisa Imbeni, Toni Roggeri, ElenaGuastalla e Adele Casoli.Nel museo vi è anche la Sala della Solida-rietà adibita ad esposizioni temporanee,ove, nel 2004, si è tenuta la mostra Korri egli altri: territori dell’arte, poetiche a con-fronto, che documenta e pone a confrontole ricerche artistiche del parmigiano ElioCorradini con autori reggiani.

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Gualtieri MUSEO DOCUMENTARIO E CENTRO STUDIANTONIO LIGABUE E DONAZIONEUMBERTO TIRELLItitolarità: Comune di GualtieriPalazzo Bentivogliopiazza IV Novembre 42044 Gualtieri (RE)tel. 0522/828696-221829; fax 0522/[email protected] www.po-bassareggiana.com/tur/gualtieri/museo_Ligabue.htm

Nei giorni feriali si visita per appuntamento;festivi dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.Periodi di apertura: tutto l’anno, esclusi i mesi di gennaio, febbraio e agosto

Istituito nel 1988 il Museo Ligabue è statoallestito all’interno della Sala di Giove di Pa-lazzo Bentivoglio sito al centro della piazzadel paese, piccolo centro assai attivo e pro-spero durante l’epoca rinascimentale. Il pa-lazzo veniva eretto tra il 1594 e i primi annidel ’600 da Ippolito, primogenito di Cone-glio, discendenti della famiglia Bentivogliod’Aragona; dopo alterne vicende, nel 1726,esso risultava essere ancora integro, mentrenel 1751 i tre quarti del palazzo erano de-moliti per arginare le piene del Po. Al fine di valorizzare l’opera del pittore naïf An-tonio Ligabue (1899-1965) e degli artisti a luiaffini, quali Bruno Rovesti e Pietro Ghizzardi(cfr. p. 52), la collezione del museo ha raccoltoquanto più possibile sull’autore: essa è preva-lentemente documentaria, con multipli sculto-rei, fotografie, stampe e numerosa pubblicisticadi promozione, ma conta tre dipinti originali ealcune sue prove d’autore come incisioni.La collezione di oli, disegni, chine e tempereche il sarto Umberto Tirelli donò al suo pae-se nativo è ora esposta nella Sala d’Icaro del

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palazzo, dove si possono ammirare più dicinquanta lavori d’artisti del Novecento tracui Balthus, Renato Guttuso, Fabrizio Cleri-ci, Marino Mazzacurati, Felice Casorati,Giorgio de Chirico e Giacomo Manzù; non-ché due costumi realizzati dallo stilista perl’opera teatrale Enrico IV di Luigi Pirandelloe per il film Ludwig di Luchino Visconti.All’interno del Palazzo Bentivoglio è anche si-ta la Sala dei Falegnami, spazio polivalenteadibito a esposizioni temporanee. Luogo de-putato, un tempo, alla lavorazione del legno, laSala ospita attualmente rassegne d’arte con-temporanea prevalentemente locale. Hannoesposto Luciana Notari, Adele Novellini, Fran-co Mora, Mario Ferrario e Gian Luca Artoni.

Guastalla MUSEO DELLA CITTÀtitolarità: Comune di Guastalla42016 Guastalla (RE)tel. 0522/839759-839762; fax 0522/839756a.codeluppi@comune.guastalla.re.itwww.comune.guastalla.re.it

Aperto il sabato dalle 15.00 alle 18.30; la domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00alle 18.30. Da martedì a sabato mattina le visitesono su prenotazione per singoli e gruppi.Chiuso il lunedì

Il Museo della Città si trova nell’ex preturadi corso Garibaldi, edificio storico ristruttu-rato appositamente per questa nuova desti-nazione d’uso, ubicato di fronte alla Biblio-teca “Maldotti”, grazie alla cui preziosa col-laborazione l’istituto è stato costituito.Alcune espressioni artistiche del XX secolo tro-vano spazio nella quarta sala, dedicata ai mate-riali della storia e della cultura contemporanearaccolte in forma di miscellanea commentata a

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fini didattici che fornisce diverse interpretazio-ni per una lettura delle vicende più recenti del-l’arte e della cultura della città e del territorio.

GuastallaRACCOLTA MUSEALE DELLA BIBLIOTECA“MALDOTTI” titolarità: Fondazione Biblioteca Maldottivia Garibaldi 5442016 Guastalla (RE)tel. 0522/826294; fax 0522/[email protected]

Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 14.00 alle18.00; sabato e domenica solo su appuntamento

Aperto nel 1934, il museo è annesso alla biblio-teca storica. La sezione del Novecento conclu-de il percorso della pinacoteca, le cui collezionisono tipologicamente composite e compren-dono opere realizzate dal XVII al XX secolo,con una sezione naïf e più di duecento lavori tradipinti, sculture e oggetti lasciati da Nevio Iori,studioso della corrente figurativa padana.

Luzzara MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI NAÏVES“CESARE ZAVATTINI”titolarità: Comune di Luzzaravia Villa Superiore 29 42045 Luzzara (RE)tel. 0522/977283-977667; fax 0522/[email protected] oppure [email protected] www.naives.it/index.asp

Il museo è aperto da martedì a venerdì, lamattina. Per scuole e gruppi organizzati solo suprenotazione. Chiuso sabato, domenica e lunedìNel periodo della rassegna Premio Nazionale delleArti Naïves, la mostra è visitabile da martedì avenerdì dalle 15.30 alle 18.30

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Il Museo, unico in Italia dedicato all’artenaïf, ha sede nell’ex Convento degli Agosti-niani, edificio del Quattrocento con preziosiaffreschi, sito lungo la strada che collegaLuzzara a Suzzara. Più volte riattato nel cor-so dei secoli, il convento fu trasformato inospedale nel 1824 da Maria Luigia duchessadi Parma, Piacenza e Guastalla; tale destina-zione d’uso veniva poi mantenuta anche daisuccessivi proprietari, i Lodigiani. Donatoalle Opere Pie di Luzzara, fu usato come In-fermeria e Casa di Riposo sino al 1978, an-no in cui fu destinato all’esposizione delleopere vincitrici del Premio Nazionale ArtiNaïves “Cesare Zavattini”. Il premio, natosu idea dello scrittore giornalista e sceneggia-tore nativo di Luzzara, è istituito dal 1967 edè ampiamente sostenuto dalle amministra-zioni pubbliche del territorio regionale. Nelmuseo sono state raccolti, ordinati ed espostiogni genere di documenti, che testimonianol’attività naïf locale, nazionale e internazio-nale: quadri, disegni, sculture, incisioni, li-bri, giornali, riviste, film, fotografie, catalo-ghi, nastri magnetici, diapositive compongo-no un unicum tematico riguardante questapoetica artistica del Novecento, all’insegnadella genuinità originaria, primitiva e selvag-gia del linguaggio artistico, che ha trovato,nelle campagne della “bassa padana” tra Par-ma e Reggio Emilia, un terreno di crescitaparticolarmente fertile.Vi sono opere, acquisite tramite premio, diCarmelina Alberino, Ferruccio Bolognesi,Pietro Ghizzardi, Enrico Fereoli, FrancescoGaleotti, Enzo Pontiroli, Fernando De An-gelis, Mario Bortolami, Gino Covili, Nor-berto Proietti, Eugenio Pieraccini, BrunoRovesti, Enrico Fereoli, Maria Grazia Cese-lin, Carlo Sartori, Benito Beltrami, Grazioli-

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na Rotunno, Lorenzo Lovo, Antonio Dona-ti, Elena Guastalla, Bruno Bricoli, Annun-ziata Scipione, Amelia Pardo, Ivo Spaggiari,Marisa Gramola, Belluzza Vergara, GiuseppeBoschetti, Nino Giovanni Brescia, FerruccioCarretti, Luigi Pillitu, Sergio Subazzoli, Di-no Daolio (Duren), Roberto Sguanci, Ni-netto Baracchi, Paolo Bedoni, Mario Bagat,Giovanni Canonica, Mario Ortolani, Salva-tore Carmagno, Carlo Soricelli, Ivo Spaggia-ri (Pantaleone), Albino Bertagna, AngeloGalli, Elio Nava, Marco Berlanda, AntonioCapuzzo, Fausto Bianchini, Luigi Pillitu,Franca Arleoni, Franco Mora, Cesare Novi,Guido Vedovato, Giovanni Canonica e delGruppo Itinerante Murales Naïfs. Sono sta-ti, inoltre, donati al museo lavori di UgoAstarita, Enrico Fereoli, Alceo Poltronieri ePietro Ghizzardi; e si può ammirare ancheun’opera, in deposito, di Antonio Ligabue.Il Premio per le Arti Naïves, fondato nel1967 da Renato Bolondi, su idea di CesareZavattini, ha cadenza annuale, è a caratterenazionale e, sino alla XII edizione, itinerantein regione e in Lombardia; sono stati istituititre premi, la Medaglia del Presidente della Re-pubblica, la Medaglia d’oro e la Sala omaggio,con i quali sono riconosciute, da una Giuriacompetente e da un pubblico coinvolto, le pe-culiarità artistiche dei migliori artisti che ope-rano con stile naïf. Gli artisti in concorso nonpossono presentare più di tre opere a testa, chesono esposte nella rassegna e pubblicate in ca-talogo. Dal 1967 ad oggi hanno vinto artisticome Carmelina Alberino, Ferruccio Bolo-gnesi, Pietro Ghizzardi, Bruno Rovesti, IreneIvrea, Gino Covili, Mario Bortolami, France-sco Galeotti, Graziolina Rotunno, Elena Gua-stalla, Maria Andruszkievicz, Bruno Colibri,Aldo Ordavo, Efisio Cadoni, Lorenzo Lovo,

Alceo Poltronieri, Ivonne Melli, GiovanniLazzarini, Luigi Pillitu, Laura Moruzzi, Albi-no Menozzi, Giuseppe Boschetti, FrancescoGaleotti, Gianfranco Savazzi, Elena Guastalla,Brenno Benatti, Antonio Donati, Ninetto Ba-racchi, Enrico Fereoli, Adorno Bonciani, An-tonio Montanari, Anna Antola, Anselma Fer-rari, Carlo Soricelli, Fiancarlo Ferrari, AnnaAntola, Aldo Verzelloni, Francesco Montruc-coli, Marco Berlanda, Franca Arleoni, RosariLattuca, Alberto Guerzoni, Gianni France-schini, Clara Salardi, Elio Nava, Franca Panta-leoni, Natale Fornasari, Silvano peruzzi, Nar-ciso Bononi, Carlo Moretti, Massimo Giova-nelli, Maria Rita Brunazzi, Ivo Spaggiari “Pan-taleone”, Eugenio Floreancig “Eughen”, Fran-ca Giovannini e Carlo Moretti. Il Premio perle Arti Naïves è alla sua XXXVI edizione ed èstato affiancato, nel 2004, da un’ampia mostraretrospettiva di Ottone Rosai.

Montecchio TORRE DEL CASTELLO DELLA ROCCA.GALLERIA D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di Montecchiopiazza della Rocca42027 Montecchio Emilia (RE) tel. 0522/861861; fax 0522/[email protected] del Municipiopiazza della Repubblica 1tel. 0522/864546; fax 0522/863066

Aperto il sabato dalle 15.30 alle 18.30; i festividalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30Orari d’apertura della sede del Municipio, dallunedì al sabato dalle 8.00 alle 13.30

La Galleria civica d’arte contemporanea hasede nella Torre del Castello medievale, co-struito nel sesto decennio del XIII secolo,

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edificio militare d’età matildica che aveva lafunzione d’avamposto di difesa.La scelta di collocare la Galleria d’arte moder-na negli spazi della Torre del Castello, recente-mente restaurato, corrisponde a una tendenza,tipica ormai del nostro territorio, di valorizza-re la continuità dell’arte del passato con la con-temporaneità, coniugando architetture e deco-razioni antiche con l’arte dell’attualità.Il patrimonio artistico permanente del Comu-ne di Montecchio si disloca tra la Galleria e gliuffici della sede del Comune e comprendeopere di carattere storico sociale, con Giovan-ni Battistini, un lavoro realista di William Ca-tellani, il libro d’artista, poeticamente infor-male, di Alfredo Chighine, diversi quadri rea-lizzati con simbolismo postmoderno da OmarGalliani e Vettor Pisani e alcune sculture d’i-spirazione poverista di Graziano Pompili. L’attività promozionale della Galleria, coordi-nata da Mario Bernabei, è stata intermitten-te, ma assai interessante e legata, soprattutto,alla provincia reggiana ed a quelle limitrofe: siricordano le collettive Arte in Provincia: l’atti-vità artistica negli anni ’70 e ’80 tra Modena,Reggio Emilia e Parma; Ultimo decennio: artecontemporanea vocata al 2000 nelle Provincedi Parma, Reggio Emilia, Modena e Dentrol’immagine: percorsi d’arte; nonché l’antologi-ca Catellani opere pittoriche e grafiche.

Novellara RACCOLTA D’ARTE MODERNA DEL MUSEOGONZAGA titolarità: Comune di NovellaraRocca dei Gonzagapiazzale Marconi 142017 Novellara (RE)Ufficio Cultura tel. 0522/655426; fax 0522/652057

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[email protected]

Chiuso per restauri, prossima apertura

A testimonianza del percorso artistico di Vival-do Poli (1914-1982) vi sono le opere della col-lezione Arrigo Negri, amico di Vivaldo sin daragazzo, donate nel 1995 per volontà di Giu-seppina Negri al Comune. Si tratta di una seriedi acquerelli, tempere, oli di Poli che apparten-gono a un periodo compreso tra il 1930 e il1960. Tale collezione, che era stata collocata inuna delle sale del Museo Gonzaga, sarà nuova-mente fruibile, all’interno della Rocca dei Gon-zaga, al termine dei lavori di ristrutturazione delmuseo e dell’ala nord. La collezione d’arte con-temporanea storica comprende, inoltre, un in-teressante nucleo di opere risalente all’edizionedel Premio di Pittura promosso dal Comune,nel 1965, in occasione del ventesimo anniversa-rio della Liberazione, sui temi della Resistenza:si tratta di quattro lavori di Piero Sciavolino,Elisa Rosa, Alberto Cavallari e Osvaldo Piracci-ni. All’interno del sito internet si segnala la se-zione degli artisti novellaresi del Novecento.

Reggio Emilia CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE DI REGGIO EMILIA titolarità: Confederazione Generale Italiana del Lavorovia Roma 53 42100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/4571; fax 0522/454161 [email protected]

La Camera del Lavoro Territoriale di ReggioEmilia ha sede in Palazzo Guicciardi Guidotti,

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edificato intorno al 1660 con funzioni di fila-toio per la seta. Restaurato, è ora arredato dal-le opere d’arte contemporanea acquistate dal-la CGIL territoriale nel corso degli anni chevanno dal 1988 al 1995. Si tratta di una rac-colta di lavori di 44 artisti, tra cui spiccanoopere di Valerio Adami, Luca Alinari, Arnal-do Bartoli, Davide Benati, Gabriella Benedi-ni, Ermanno Beretti, Emma Bonazzi, Carme-lo Capello, Tommaso Cascella, Tiziano Co-deluppi, Piergiorgio Colombara, Pirro Cuni-berti, Enrico Della Torre, Rina Ferri, AttilioForgioli, Omar Galliani, Gino Gandini, Mar-co Gerra, Maurizio Goldoni, Renato Guttu-so, Pierluigi Lavagnino, Nello Leonardi, Ric-cardo Licata, Alberto Manfredi, Cirillo Mani-cardi, Ro Marcenaro, Carlo Mastronardi, IlerMelioli, Agapito Miniuchi, Giordano Mon-torsi, Pietro Mussini, Reza Olia, Tonino Pa-roli, Vivaldo Poli, Graziano Pompili, PieroRuggeri, Denis Santachiara, Valdi Spagnulo,Emilio Tadini, Nani Tedeschi, Walter Valen-tini, Tono Zancanaro.

Reggio Emilia CREDITO EMILIANO S.P.A. titolarità: Fondazione bancaria Credito EmilianoPalazzo Spalletti-Trivellivia Emilia San Pietro 442100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/582608-582378www.credem.it

Ubicata nel seicentesco Palazzo Spalletti-Tri-velli, che tutt’ora conserva visibili le preesisten-ze romane su cui è nato e gli affreschi di Pro-spero Minghetti e di Vincenzo Carnevali ese-guiti in epoca storico-romantica, la collezioned’arte del Credito Emiliano di Reggio Emilia,conservata da Franco Bonvicini, si compone

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prevalentemente di opere del Seicento e delSettecento, nonché di un settore dedicato al-l’arte orientale, ma comprende anche un’inte-ressante sezione d’arte contemporanea costitui-ta da lavori di Giacomo Balla, Ennio Morlotti,Carlo Mattioli, Atanasio Soldati, Alberto Man-fredi, Alexander Calder e Arturo Martini.

Reggio EmiliaMUSEI CIVICI - GALLERIA DELLE ARTICONTEMPORANEEtitolarità: Comune di Reggio Emiliavia Secchi 242100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/456477; fax 0522/[email protected]://musei.comune.re.it/cer/arte

Aperti da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle12.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00. Domenicadalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Al secondo piano del quattrocentesco Palaz-zo San Francesco, troverà sede la nuova Gal-leria delle Arti contemporanee. La Galleria èfrutto di un consistente riattamento, tutt’orain corso, che ridefinisce struttura e collezio-ni dei Musei Civici in un progetto di ristrut-turazione finalizzato alla modernizzazionedell’istituto. La sedimentazione delle preesi-stenze e dei vari interventi architettonici, svi-luppatisi nel XV secolo, agli inizi del XVIIIe tra la fine del XIX e l’inizio del XX, è ri-spettata nell’ambito di un sistema museogra-fico integrato con un’organizzazione flessibi-le ed organica degli itinerari di visita, artico-lati nella Collezione Lazzaro Spallanzani, laSala Venturi, l’Atrio dei Mosaici, il MuseoChierici di Paleontologia, la Galleria deiMarmi, il Museo Topografico Romano, ilNuovo Museo Romano, le sezioni di Storia

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Naturale, la Galleria Fontanesi, il Museod’Arte Industriale e la Galleria delle ArtiContemporanee quale naturale completa-mento espositivo dell’arte reggiana del Nove-cento e del presente.La Galleria, diretta da Elisabetta Farioli, ècostituita da opere frutto di donazioni, aseguito di mostre, che comprendono variesemplari d’arte visiva ed applicata, comedesign, fotografia e moda, di numerosi ar-tisti che hanno segnato l’evoluzione dell’ar-te locale: da Ottorino Davoli a Gino Gan-dini, Pompilio Mandelli, Marco Gerra,Claudio Parmiggiani, Fabrizio Plessi, Wal,Omar Galliani e Daniele Benati, passandoper l’arte realista e d’impegno sociale al-l’Informale sino alle ricerche delle nuoveavanguardie degli anni Sessanta e Settanta,in un panorama artistico del Novecento edell’attualità che vede, tra gli altri, testimo-nianze di Virgilio Guidi, Fausto Melotti,Mimmo Rotella, Mario Nanni, Sergio Vac-chi, Pirro Cuniberti, Enzo Mari, GermanoSartelli e Roberto Barni. A queste si som-mano importanti nuclei collezionistici co-me il Museo Marino Mazzacurati, le operedi Cesare Zavattini e il deposito di lavori diAntonio Ligabue.Il Museo Marino Mazzacurati è stato inau-gurato nel 1995 e raccoglie le opere donateal Comune dalla moglie Carla Marzi nel1974: si tratta di circa 80 esemplari che te-stimoniano il percorso artistico di Mazzacu-rati, attivo tra gli anni Trenta e i Sessanta delNovecento. L’allestimento è articolato in cin-que sezioni tematiche: gli esordi e i legamicon la “Scuola romana” di Scipione, Mafai eRaphael; le sculture degli Obesi e Imperato-ri; la pittura realista che lo qualifica “artistadella Resistenza”; l’arte applicata alla cerami-

ca quale medium artistico privilegiato daMazzacurati e Leoncillo; e infine la ricercaastratta che conclude il suo itinerario.Le 120 opere di Cesare Zavattini sono stateacquisite dal museo nel 1998 e toccano unlungo percorso cronologico del poliedricoartista, dal 1938 al 1988. La produzione pit-torica del famoso scrittore e sceneggiatore èvolta a una creatività immediata e libera daschemi, che coniuga l’humus naïf della cultu-ra padana reggiana con influenze internazio-nali come l’Art Brut.Il deposito delle opere di Antonio Ligabue almuseo è dovuto a collezionisti privati che,con sensibilità, hanno permesso la fruizionepubblica di otto dipinti del famoso artistaespressionista e naïf: essi rappresentano i te-mi classici del pittore, come ritratti e anima-li selvaggi realizzati anche attraverso la tecni-ca incisoria, disegni ed una scultura.Il museo si avvale di una Sala espositiva, si-tuata al primo piano di Palazzo San Francescoed è stata realizzata negli anni Ottanta. Essa ècollegata all’ingresso di via Secchi e rinnovatanell’ambito del progetto complessivo; in passa-to ha ospitato le importanti rassegne di Ciclo-regesto, quaranta mostre dedicate alla ricercaartistica reggiana dell’attualità.Gli uffici dei Musei Civici gestiscono an-che l’Archivio dei Giovani Artisti di Reg-gio Emilia cui hanno dedicato nel 1988un’esposizione dal titolo Selecta: sette auto-ri dell’Archivio documentazione giovani arti-sti reggiani.

Reggio Emilia CHIOSTRI DI SAN DOMENICOtitolarità: Comune di Reggio Emiliavia Dante Alighieri 1142100 Reggio Emilia (RE)

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Le ampie sale espositive dei Chiostri di SanDomenico sono state ricavate, dopo il restau-ro, all’interno dell’ex convento attiguo allachiesa, edificata nel 1233. Oltre alla sede perle mostre, il complesso ospita gli uffici del-l’Assessorato Cultura di Reggio Emilia, il Po-lo Archivistico e il Liceo Musicale “A. Peri”.L’attività coordinata dalla Direzione dei Mu-sei Civici è stata nel corso degli anni dinami-ca, interessante e volta, principalmente, allapromozione dell’arte reggiana, ma con l’at-tenzione anche al panorama nazionale e in-ternazionale: si ricordano le monografiche suGina Pane, Aldo Mondino, Marco Gerra,Miro Zagnoli, Luigi Ghirri, Wal e Vostell; ele collettive Alto impatto ambientale, Bandie-ra dipinta e Suburbia: periferie nel territorionella mente e nella comunicazione.

Reggio Emilia RACCOLTA D’ARTE DELLA PROVINCIA titolarità: Amministrazione Provinciale di Reggio EmiliaPalazzo Magnanicorso Garibaldi 2942100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/454437-444406; fax 0522/[email protected]

La Raccolta d’arte della Provincia è allestitain forma di mostra permanente all’interno diPalazzo Magnani, sede di esposizioni perio-diche dedicate all’arte contemporanea ecoordinate dal direttore Sandro Parmiggiani. Palazzo Magnani è un palazzo del XVI secoloche appartenne sino alla fine del Settecento al-la famiglia Becchi, per poi passare ai Chioffiche, nel 1841, riattarono l’edificio nella formain cui si presenta anche attualmente. In segui-

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to il fabbricato diveniva proprietà della Cassadi Risparmio di Reggio Emilia, poi della fami-glia Ottavi sino al 1917, anno in cui era ac-quistato dal padre di Luigi Magnani (vediFondazione Magnani Rocca pp. 50-51), Giu-seppe. Dal 1989 è di proprietà della Provinciadi Reggio Emilia, che lo ha restaurato e resouna dinamica ed eccellente sede espositiva. Al-l’interno vi è una scultura in marmo rappre-sentante Giano bifronte attribuita a ProperoSpani detto il Clemente. La raccolta d’arte, formatasi attraverso l’ac-quisizione di opere in seguito all’espletazionedei concorsi relativi alla legge del 29 luglio1949 n. 717, detta del 2%, per l’abbellimen-to artistico negli edifici pubblici, premi dipittura e scultura, il Premio del Tricolore, ilPremio Sant’Ilario d’Enza e il Premio Cor-reggio, e donazioni d’artisti in seguito allemostre organizzate loro dall’Ente per il Turi-smo provinciale, è conservata all’interno delPalazzo. Vi sono opere di Carla Accardi, CiroBarbaro, Oddino Benevelli, Arnaldo Bartoli,Margherita Benetti, Giuseppe Boriello, An-gela Bergomi, Lino Barriviera Bianchi, Ga-stone Biggi, Alfonso Borghi, Dino Boschi,Giuseppe Bravi, William Catellani, CarloCattaneo, Vittorio Cavicchioni, Lorenzo Ce-regato, Valeriano Ciai, Bruno Chersicla, An-na Cingi, Vittorio D’Augusta, Carlo Debbri,Antonio Di Fabrizio, Giuseppe De Gregorio,Omero Ettorre, Rina Ferri, Luigi Ferretti,Luisa Fornaciari, Vivaldo Fornaciari, RemoGaibazzi, Gino Gandini, Pietro Gaudenzi,Antonio Ruggero Giorgi, Armando Giuffre-di, Tonino Grassi, Werther Ghidini, AchilleIncerti, Walter Iotti, Giovanni Korompay,Pierluigi Lavagnino, Germaine Lecocq, Nel-lo Leonardi, Emanuele Luzzati, Ro Marcena-ro, Marino Mazzacurati, Paolo Minoli, Ro-

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mano Notari, Mario Novellini, Paolo Orlan-dini, Giancarlo Ossola, Frida Osti, Vito Pa-van, Walter Piacesi, Valentina Pianca, Vival-do Poli, Vanni Saltarelli, Galileo Scorticati,Emilio Scannavino, Albano Seguri, EmilioTadini, Nani Tedeschi, Pierangelo Tronconi,Ernesto Treccani, Walter Valentini, Luigi Vi-rili, Tono Zancanaro, Marco Giuseppe Zarat-tini e Carmelo Zotti.Palazzo Magnani svolge anche un’intensa at-tività espositiva, prevalentemente centratasulla promozione di grandi mostre d’artisti efotografi, tra cui le monografiche di GeorgeBraque, Fernand Léger, Pompilio Mandelli,Arnold Newman, Davide Benati, Li Zhen-sheng, Edward S. Curtis, Piergiorgio Co-lombara, Daniel Spoerri e William Xerra.

Reggio Emilia INVITO A…Luciano Fabro, Sol Lewitt, Eliseo Mattiacci,Robert Morris, Richard Serratitolarità: Comune di Reggio Emilia – AssessoratoCultura e Sapere via Spallanzani 142100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/456635-456477; fax 0522/[email protected]://musei.comune.re.it

Nel corso dell’anno 2003 Claudio Parmiggia-ni ha lasciato significative tracce artistiche nel-la struttura urbana di Reggio Emilia: le sue in-stallazioni nella Chiesa di Sant’Agata e SanCarlo, Croce di luce, e nella Sinagoga, Icona ne-ra, hanno dialogato con l’architettura storicadella città dando vita a un continuum poeticotra arte antica e contemporanea che ha sugge-stionato e trascinato critica e pubblico. L’Am-

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ministrazione comunale di Reggio Emilia,l’Assessorato alla Cultura e Sapere e la Direzio-ne dei Musei Civici hanno quindi voluto coin-volgere l’artista affinché estendesse un invitoad artisti che proseguissero questo dialogo ar-tistico tra passato e presente con un atto dicommittenza pubblica, ufficializzato nel Tea-tro Municipale della città emiliana il 4 dicem-bre 2003 e che prevede una progettualità di la-voro di tre anni in cui Luciano Fabro, SolLeWitt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris e Ri-chard Serra si confronteranno con i luoghi del-la città che ispireranno i loro lavori site specific,appositamente creati per il tessuto urbano eculturale reggiano: opere d’arte che si vanno adincastonare, man mano, nella sedimentazionearchitettonica ed artistica di una delle città-gioiello dell’Emilia-Romagna, in un’operazio-ne complessiva di riqualificazione culturaledella città attraverso interventi d’arte pubblicae nel rispetto della memoria preesistente.I progetti prevedono, per ora, l’intervento walldrawing di Sol Le Witt nella volta dellla Sala dilettura della Biblioteca Panizzi e l’installazionedi Robert Morris nel Chiostro piccolo di SanDomenico; il progetto contempla l’esecuzionedi due opere all’anno a partire dal 2004.

Reggio Emilia OFFICINA DELLE ARTItitolarità: Comune di Reggio Emiliavia Brigata Reggio 2942100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/703317; fax 0522/[email protected]://musei.comune.re.it

Edificio industriale adibito a centro per l’artecontemporanea, luogo di produzione e scam-bio d’esperienze dove la realtà giovanile può tro-

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vare occasioni d’incontro e di sperimentazioneinterdisciplinare. L’Officina è costituita da unospazio polifunzionale articolato in sede espositi-va, sette atelier d’artisti, caffè letterario e spazioper conferenze che alimentino il dibattito cultu-rale relativo alle forme espressive dell’attualità.Spazi individuali saranno affidati ad operatoriartistici cittadini qualificati - l’assegnazione av-verrà attraverso un bando - mentre gli spazi col-lettivi saranno riservati ad esposizioni d’artetemporanee, incontri, conferenze ed iniziativeatte a favorire la relazione e lo scambio con altrisoggetti nazionali e internazionali.Una particolare attenzione è rivolta alla tra-sversalità dei linguaggi: dalle arti visive piùtradizionali alle interazioni con architettura,design, fumetto, fotografia, progettazionegrafica, web art, editoria specializzata sino al-le esperienze educative finalizzate alla com-prensione e fruizione della complessità calei-doscopica della contemporaneità.L’Officina, “non luogo” per elezione, privodi particolari connotazioni, è stata realizzatagrazie all’impegno di Pietro Mussini e Elisa-betta Farioli, che si sono prefissi un pro-gramma che consenta l’inserimento del cen-tro all’interno del circuito culturale e socialecittadino nonché la valorizzazione di taleesperienza attraverso iniziative didattiche epromozione artistica d’attualità.Lo spazio, che è stato inaugurato a maggio del2004 con due mostre, Selecta.Opere dalle Col-lezioni della CCPL e Oversize dalle Collezionidei Musei Civici, prevede un programma espo-sitivo che focalizza l’attenzione sul rapportomulticulturale tra città e contemporaneità,con la mostra Suburbia. Periferie nel territorionella mente e nella comunicazione, e sullo scam-bio tra la Giovane Arte a Reggio Emilia e i Gio-vani Artisti di Digione, oltre a un ciclo di con-

ferenze relative alla Public Art, workshop di ar-tisti del territorio, incontri con la critica spe-cializzata, galleristi e produttori web.

Reggio Emilia LA FONDERIAtitolarità: Comune di Reggio Emiliavia della Costituzione 39 42100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/273006; fax 0522/[email protected] www.crd-aterballetto.it

Nei recuperati luoghi dell’ex Fonderia Lom-bardini, fabbrica di motori, è stata creata lanuova sede stabile della Fondazione NazionaleDanza – Aterballetto, dove, tra i vari spazi de-dicati alla danza, è stata ricavata una suggesti-va zona dedicata ad esposizioni temporanee. Sitratta di un insediamento industriale degli an-ni Trenta, ubicato nella prima periferia dellacittà e riattato nel rispetto delle preesistenze ar-cheologico-industriali, che ospita l’esperienzacreativa della danza intersecata alle diverseespressioni delle arti visive: è stata una delle tresedi della mostra Suburbia: periferie nel territo-rio nella mente e nella comunicazione.

Reggio EmiliaINTONARUMORI. TERREMOTO ROCKtitolarità: Provincia di Reggio Emilia e ARCIProvincia di Reggio Emiliacorso Garibaldi 59 42100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/[email protected]/intonarumori/index.html

Rassegna musicale del GA/ER, che perl’anno 2002 ha aperto anche a una colletti-

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va di giovani artisti che hanno esposto nelComune di Bibbiano. Concorso per artistivisivi e musicisti che ha coinvolto la Pro-vincia di Reggio Emilia, l’Arci e i Comunidi Reggio Emilia, Bibbiano e Casalgrande,il progetto “Intonarumori – Nei dintornidei suoni” ha promosso l’attività creativadei giovani artisti, come pittori, scultori,fotografi, illustratori, videomaker, musici-sti e scrittori residenti nella provincia diReggio Emilia, con la richiesta di confron-tarsi con la disciplina musicale attraverso lapropria specificità artistica, in un’interazio-ne di linguaggi che, sin dall’avanguardiedel primo Novecento, ha spesso caratteriz-zato la produzione artistica della contem-poraneità.

Reggio Emilia IMMAGINA. ARTE CONTEMPORANEA IN FIERAtitolarità: SIPER Fiere di Reggio Emiliavia Filangieri 15 42100 Reggio Emilia (RE)tel. 0522/503511; fax 0522/[email protected]/www.immaginafiera.it

La mostra mercato d’arte contemporaneaImmagina è organizzata annualmente daRenzo Mezzacapo ed è giunta alla sua VIedizione. Salone della durata di quattrogiorni, dà spazio alle gallerie private e agliartisti al fine di offrire un panorama esau-stivo dell’attualità artistica e fornire un’oc-casione di mercato al collezionismo inte-ressato. La manifestazione include un con-corso di pittura e scultura che, l’anno pre-cedente, aveva il titolo tematico Le stanze

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di Eros: l’erotismo nell’immaginario artisticocontemporaneo. L’evento è corredato da unricco catalogo.

Reggiolo MUSEO PINACOTECA ANTONIO RUGGEROGIORGItitolarità: Comune di Reggiolopiazza Martiri 38 42046 Reggiolo (RE)tel. 0522/213799-213713; fax 0522/[email protected]

Visitabile su prenotazione nei giorni feriali

Il museo, istituito in seguito alla donazione diAntonio Ruggero Giorgi (1887-1983), ospitauna quarantina di oli e numerose opere grafi-che dell’artista reggiolese; in particolare del pe-riodo compreso tra il 1920 e il 1970, raffigu-ranti nature morte e paesaggi agresti, nonchéda una collezione di grafica. Il pittore, dopouna formazione giovanile da autodidatta e unraffinamento accademico a Verona, compivaun soggiorno di studio, tra il 1911 e il 1912, aPraga, Monaco di Baviera e Parigi, dove haavuto importanti contatti culturali e un’aper-tura sulle avanguardie artistiche post impres-sioniste e cubiste. Fine disegnatore ed incisore,al rientro in Italia, egli si dedicava prevalente-mente all’attività calcografica, prediligendouna poetica visiva verista, di matrice tardotto-centesca, ispirata al cosmo padano, piuttostoche lo sviluppo di un discorso filo avanguardi-sta europeo. I suoi temi preferiti sono stati na-ture morte e ritratti, con un riconoscimento alivello prevalentemente locale, negli anni Set-tanta, con mostre a Mantova e Milano e la vin-cita del Premio Suzzara nel 1976.

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Rubiera SALA MOSTRE EX PALAZZO CIVICOtitolarità: Comune di Rubieravia Emilia Est 1142048 Rubiera (RE)tel. 0522/629403-626114biblioteca@comune.rubiera.re.itwww.comune.rubiera.re.it

All’interno del rinascimentale ex Palazzo delPodestà, sormontato da una massiccia torredel XVI secolo, ha sede la Sala Mostre vicinaagli spazi della Biblioteca comunale di Ru-biera. In tale sala hanno esposto giovani arti-sti emiliani, nuove leve che hanno saputofarsi apprezzare anche dalla critica più atten-ta: sono Paola De Pietri, Leonardo Greco,Pier Lanzillotta, Andrea Sessa e Giorgia Bel-trami.

San Polo d’Enza TORRE DELL’OROLOGIOtitolarità: Comune di San Polo d’Enzapiazza IV Novembre 1 42020 San Polo d’Enza (RE)tel. 0522/241711; fax 0522/[email protected]

Aperta sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30e dalle 16.00 alle 19.30

A San Polo d’Enza le mostre d’arte contem-poranea, più o meno locale, si tengono al-l’interno della medievale Torre dell’Orolo-gio, sede anche del Municipio. Nel comuneè assai attivo il Circolo Artistico Val d’Enza,che organizza diverse esposizioni: si ricorda-no per l’anno 2003 le personali di CarlaManzotti, Mario Bertolini, Liliana Vesperti-ni, Giuseppe Alesiani, Rino Bartoletti, Do-

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S Emenico Esposito e Romano Salami e le col-lettive interdisciplinari tra pittura, letteratu-ra e fotografia di Bartoli, Cafarri, Fontanili,Ghidoni, Manfredini, Pace, Pellini e Bigliar-di, Cilloni, Olszewska. Nel 2004 sono stateallestite mostre di Maggiorino Caprari, Nai-de Bigliardi, Nicla Ferrari, Stefano Mussini,Teobaldo Cattini, Giorgio Melli, Mirca DelMonte, Iller Bedogni, Roberto Ferrari, Etto-re Gastini, Silvia Marchesini, Renato Borsa-to, Giuseppe Siccardi, Lilliana Boubé, PiaVaccari e Pierluigi Rinaldi.

Sant’Ilario d’EnzaRACCOLTA D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di Sant’Ilario d’Enzavia Roma 84 42049 Sant’Ilario d’Enza (RE)tel. 0522/902811; fax 0522/902890

In parte allestita presso la Biblioteca comuna-le, la Raccolta d’Arte Moderna del Comunecomprende oltre 100 opere, alcune delle qualirisalenti alle edizioni del Premio di Pittura,promosso dal Comune di Sant’Ilario negli an-ni dell’immediato dopoguerra, generalmenteriferibili alla vicenda artistica emiliana com-presa dal 1953 ad oggi. Hanno lasciato le loroopere d’arte, in seguito al premio, Angelo Au-stoni, Giorgio Azzaroni, Giulio Bagnoli, LidiaBagnoli, Paolo Baratella, Eugenio Barbieri,Renzo Barilli, Roberto Barni, Valentina Berar-dinone, Luciano Bertoli, Bruna Boni, AldoBorgonzoni, Franco Bruzzone, Marina Bura-ni, Carlo Calzolari, Giovanni Cappelli, LuigiCavallari, Vittorio Cavicchioni, Anna Cingi,Anna Coccoli, Giancarlo Colli, Carlo Crispi-ni, Nino Crociani, Pirro Cuniberti, CarloDebbri, Armando De Lanzaneis, FrancescoDel Casino, Vincenzo De Moro, Omero Et-

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torre, Candida Ferrari, Stefano Ferrari, Gio-vanni Ferretti, Luigi Ferretti, Rina Ferri, LellaFulgoni, Giuseppe Gagliardi, Remo Gaibazzi,Gino Gandini, Werther Ghidini, FiorenzoGiacopini, Giuseppe Giannini, Maurizio Gol-doni, Claudio Granaroli, Ginda Jannini, LuisJaquet, Pietro Leddi, Nello Leonardi, Manfre-di Lombardi, Riccardo Lumaca, Giorgio Ma-lagoli, Iros Marpicati, Giuseppe Martinelli, Ti-tina Maselli, Gustavo Mattioli, Marino Maz-zacurati, Iler Melioli, Sergio Minero, Giorda-no Montorsi, Roberto Moriconi, Gianni Mo-rini, Daniela Mugnaioli, Marielle Muheim,Bruno Munari, Pietro Mussini, Mario Nanni,Giuseppe Natali, Sonia Notari, Bruno Olivi,Osvaldo Piraccini, Dimitri Plescan, ConcettoPozzati, Liana Ranieri, Italo Ricciputi, MarioRosati, Fabrizio Sabini, Arnaldo Scaccaglia,Lorenzo Scaravelli, Toti Scialoja, Carlo Serafi-ni, Sergio Sergi, Adriano Spatola, ClaudioSpattini, Nani Tedeschi, Alessandro Trinchero,Bruno Vayenti, Enzo Vescovi, Alberto Vettori,Andrea Vettori, Donatella Violi.

Sant’Ilario d’Enza MAVARTAtitolarità: Comune di Sant’Ilario d’Enzavia Piave 242049 Sant’Ilario d’Enza (RE)tel. 0522/671858; fax 0522/[email protected]

Aperta lunedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 15.00 alle 19.00

Il centro polivalente ha sede in un’antica ca-sa a torre, restaurata e dedicata alla giovanedonna barbarica Mavarta vissuta tra il V e il

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VI secolo d.C. e convertita al Cristianesimo;la sede è sita in prossimità del Parco urbanodel Comune. Si tratta di una struttura adibi-ta a più funzioni d’ordine culturale; al pianoterra, che si avvale di uno spazio espositivointegrato con le diverse attività del centro edella biblioteca, sono conservate la maggiorparte delle opere d’arte di proprietà del Co-mune, elencate nella scheda precedente. Mavarta ha ospitato alcune mostre: una retro-spettiva della poliedrica attività artistica diBruno Munari; l’antologica 1953-1966: laBiennale di Sant’Ilario tra realismo, astrattismo einformale. Il confronto delle tendenze e le mo-nografiche di Agapito Miniucchi, Stefano Fer-rari, Graziano Pompili e Nello Leonardi.Nel giardino, all’esterno, vi è una scultura diPompili, acquisita dal Comune con l’appli-cazione della legge del 29 luglio 1949 n.717, detta del 2%.

Vetto d’Enza MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEAtitolarità: Comune di Vetto d’Enzaviale Italia 242020 Vetto d’Enza (RE)tel. 0522/870191Municipiotel. 0522/[email protected]

Visitabile previa prenotazione con la responsabiledella Biblioteca comunale

Inaugurato nel 2002, il museo ha una col-lezione di pittura e scultura d’artisti con-temporanei prevalentemente locali e conqualche testimonianza a livello sia regionaleche dell’Italia del Nord: si tratta di più di60 opere di Teobaldo Cattini, Renzo Ma-

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rangoni, Gianluca Bacchi, Ruggero Mazza,Piero Pacini, Adamo Tononi, Andrea Ghi-sori, Romano Salami, Rino Bartoletti, Fau-sto Govoni, Lucio Trabucco, Egidio Ghir-landi, Ulisse Gualtierio, Alessandra Casali,Mario Tosio, Claudio Perina, Sigrida Nan-nucci, Paolo Fedeli, Franco Santi, GiovanniBontorin, Mara Frignani, Lima Amissao,Mario Pavesi, Massimo Ragionieri, Giusep-pe Siccardi, Elio Roberti, Roberto Boccato,Mario Zappelletto, Carlo Ambrogio Crespi,Aldo Aprile, Tiziano Celcari, Daniele Trevi-san, Beppe Veranio, Romano Bertelli, Lau-

ra Ronca, Piergiorgio Fabbri, Claudio Guat-teri, Osvaldo Moretti, Giuseppe La Torre,Gabriele Pittarello, Luciano Filippi, ElioCarnevali, Corrado Zanaga, Luigi Marmi-roli, Stefano Fedolfi, Clemente Parmeggia-ni, Piergiorgio Balleroni, Michele Fabian delBorso, Germano Cilento, Franca Arleoni,Pasquale Montecchi Canossa.L’attività espositiva del museo, sostenuta dal-l’Assessorato Cultura del Comune e dal Circo-lo Artistico Val d’Enza, si svolge a San Polod’Enza all’interno della Torre dell’Orologio(cfr. p. 65).

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Carpi MUSEO MONUMENTO AL DEPORTATOPOLITICO E RAZZIALE, MUSEO CIVICO“GIULIO FERRARI” E MUSEO DELLA XILOGRAFIAtitolarità: Comune di CarpiCastello dei Piopiazza Martiri 6841012 Carpi (MO)tel. 059/649968; fax 059/[email protected]/musei

Aperto giovedì, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Il Museo Civico “Giulio Ferrari” rimarrà chiusoper restauro, presumibilmente fino al 2006

Il Museo del Deportato e il Museo “GiulioFerrari” si trovano all’interno del Castello deiPio, edificato in più riprese dall’età medievaleal XVII secolo e di proprietà dei signori diCarpi dal 1331 al 1525. In quel periodo lastruttura architettonica e quella urbanistica delluogo assumevano le peculiarità rinascimenta-li che tutt’ora caratterizzano il centro di Carpi;in particolare tra l’ultimo decennio del XV e ilprimo ventennio del XVI secolo, allorché ilprincipe Alberto III Pio fortificò il castello conun’imponente ristrutturazione. Il complessocastrense ha la connotazione di una grandecorte, le cui trasformazioni si sono stratificatesommando stilemi medievali a variazioni rina-scimentali, in particolare echi di classicismod’ispirazione romana introdotti nella città daBaldassarre Peruzzi. Dopo la cacciata dei Pionel 1525, il castello diventava la sede di gover-no degli Estensi, che aggiungevano al palazzola Torre dell’Orologio, realizzata su progetto diGuido Fassi tra il 1625 e il 1627. In seguito ladestinazione d’uso dell’edificio è stata varia, dacarcere a magazzino, da sede di uffici giudizia-

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ri a teatro sino a diventare nel 1863 dopo l’U-nità proprietà del Municipio, che ne cura datempo i lunghi e complessi restauri. Il Museo Monumento al Deportato è statoinaugurato nel 1973, ma la sua gestazione ri-sale all’immediato secondo dopoguerra af-finché rimanesse viva la memoria del sacrifi-cio umano degli ebrei e dei deportati duran-te la II guerra mondiale nel vicino Campo diFossoli. Il progetto del museo veniva realiz-zato dal gruppo BBPR, Belgioioso, Banfi,Peressutti e Rogers, in collaborazione conRenato Guttuso; la motivazione dell’asse-gnazione dei lavori a questo gruppo d’archi-tetti veniva indicata, dall’Amministrazione edal Comitato promotore, nella concezionedi un museo privo di facile retorica e banalisimbolismi. Collocato al piano terra del Ca-stello, esso si sviluppa lungo tredici ambien-ti, alcuni dei quali affrescati con pertinenzaal tema della pace e della Resistenza, com-memorando i deportati, da Pablo Picasso,Emilio Longoni, Corrado Cagli, FernandLéger e Renato Guttuso; e ai quali si alterna-no suggestivi e toccanti pensieri dei condan-nati a morte della Resistenza europea che, at-traverso il graffito, esortano civilmente allapace.Nel 1999 il figlio del pittore milanese AldoCarpi, lo scrittore Pinin, ha donato al museo150 opere del padre che ha vissuto e riportatovisivamente le tragedie delle due guerre mon-diali; in particolare Il diario di Gunsen, ritrattia disegno densi di pathos redatti con sinteticorealismo fotografico, che narrano l’orrore pro-dotto dai lager nazisti negli uomini.L’attività espositiva del museo mira a conserva-re la memoria delle atrocità naziste quale me-mento e monito affinché non si possano per-petrare nuovamente altre crudeltà; qui sono

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spesso realizzate mostre documentarie o arti-stiche, che abbiano uno stretto legame con laResistenza, il sacrificio ebraico dell’Olocausto,della prigionia e delle distruzioni provocatedalla guerra come Monumenti in guerra 1943-45, gli alleati e i danni al patrimonio culturalein Emilia Romagna.Il Museo Civico “Giulio Ferrari”, istituito nel1895 e inaugurato nel 1914, si trova all’inter-no del Castello dei Pio e le sue cospicue, eclet-tiche collezioni spaziano dall’arte antica sinoad opere di esponenti dell’arte emiliana e pa-dana del Novecento e della contemporaneità.Le collezioni scultoree del museo comprendo-no lavori di vari artisti, come Arturo Martini,Paolo Trubetzkoj, Renzo Baraldi, Romano Pel-loni, Walter Discosti, Falesio Lugli, FermoForti, Cesare Zocchi, Anacleto Barbieri e Etto-re Ximenes; mentre la pittura, tradizionalmen-te figurativa, è testimoniata dai pittori carpi-giani Casimiro Iodi, Orfeo Messori, Arcange-lo Salvarani, Giuseppe Menozzi, Renzo Baral-di, Giuseppe Merighi, Gino Bascheri, Ivo Vol-tolini, Nello Mazelli, Ivo Beltrami, Enrico Ca-sarini, Ermes Violi, Renzo Dotti, Sergio Vella-ni, Aldo Dallari; e, inotre, da un lavoro di Re-nato Guttuso. Il Museo della Xilografia è allestito nell’ap-partamento affrescato dal parmense Giovan-ni del Segache, che ha dipinto le sale all’ini-zio del XVI secolo con una ricca simbologiaarcheologica, classico-letteraria, alla base del-la cultura umanistica che aveva fatto di Car-pi uno dei centri più importanti del Rinasci-mento. Nato come sezione dei Musei Civicidedicata alla grafica veniva inaugurato daLuigi Servolini nel 1936, in collaborazionecon l’Istituto per l’arte e la decorazione e l’il-lustrazione del libro di Urbino, e si propone-va come obiettivo la valorizzazione e la diffu-

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sione dell’incisione e della stampa che a Car-pi hanno avuto lunga tradizione, dal Cinque-cento in poi, ed esiti assai alti con figure co-me Ugo da Carpi, Aldo Manuzio e Benedet-to Dolcibelli; nel 1998 è stato aperto defini-tivamente il museo, la cui esposizione perma-nente è costituita dai fogli di Ugo da Carpi eparte dei materiali dell’antica Stamperia co-munale, mentre la grafica contemporanea èin mostra a rotazione con rassegne monogra-fiche collegate che approfondiscono l’attivitàdi un singolo autore. Divisa per nuclei, la collezione del museo hapiù di 2.000 esemplari che documentano lacultura artistica dal Seicento all’attualità. Lastampa d’arte contemporanea è divisa in duesezioni: le donazioni di artisti storici entrate afar parte del museo nel 1936 e le acquisizioniavvenute in seguito alla I Mostra nazionale dixilografia italiana, nel 1950, alle due Triennalidi xilografia negli anni Sessanta e Settanta, ealle Biennali della xilografia, iniziate nel 1980.Istituite con la consapevolezza che la tecnicadella xilografia è stata uno dei medium artisti-ci più efficaci nella resa espressiva della storiadella arti visuali, da Dürer all’Ukijo-e sino al-l’Espressionismo, all’Astrattismo, al Neoreali-smo, e alla Transavanguardia, le Biennali han-no proposto, da subito, un rilancio della tecni-ca nella contemporaneità e in particolare uninvito rivolto ai giovani artisti, italiani e inter-nazionali, ad esprimersi con essa; alternati a fi-gure artistiche con più consolidata esperienza.Nel corso degli anni hanno partecipato allerassegne, aggiornando la tecnica anche all’A-strattismo, all’Informale, al Naïf, al Surreali-smo, al Concettuale, alla Pop art, al citazioni-smo postmoderno, con lasciti di loro opere almuseo, Vitaliano Angelini, Adriano Calavalle,Manlio Chieppa, Nicola Costanzo, Maria

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Grazia Filetto, Mario Gambedotti, DanieleGarota, Maria Giovanna Liberti, RobertoMazzetto, Edimo Mura, Laura D’Andrea Pe-trantoni, Lino Pirone, Gio’ Gallo, Clara Sarti,Dario Scanabò, Nicola Sene, Mario Ticcò,Franco Vecchiet, Carlo Venturi, Luigi Spacal,Mauro Reggiani, Armando Giuffredi, PaolaDessy, Amleto D’Ottavi, Franca Ghitti, Mar-cello Guasti, Riccardo Licata, Tranquillo Ma-rangoni, Rosario Mele, Pietro Sanchini, LucaCrippa, Norino Martinelli, Lea Botteri, Wil-liam Catellani, Antonio Freiles, Adolfo Lugli,Ulisse Melegari, Anna Moro-Lin, Annibel –Cunoldi, Romola Bellandi, Faustino Bosio,Alberto Cavalieri, Matilde Dolcetti, SalvatoreEsposito, Simone Gentile, Mariella Marini,Gualtiero Mocenni, Giulia Pitacco, SilvanoBozzolini, Bruno Blenner, Pio Carlo Barola,Isidoro Cottino, Daniela Putzolu, Luca Ver-nizzi, Aldo Galli, Andrea Forges Davanzati,Elena Mezzadra, Giancarlo Pozzi, GiovanniVitali, Luigi Veronesi, Marina Bindella, Gio-vanni Campus, Jill Carlson, Lucio Passerini,Angela Occhipiniti, Francesco Vaccarone, Lui-gi Guerricchio, Tommaso Cascella ed EzioGribaudo; ai quali è sempre stata affiancata, divolta in volta, una sezione espositiva dedicataagli xilografi di un’altra nazione.

Castelfranco EmiliaPALAZZO PIELLAtitolarità: Comune di Castelfranco Emiliacorso Martiri 20441013 Castelfranco Emilia (MO)tel. 059/959377cultura@comune.castelfranco-emilia.mo.itwww.comune.castelfranco-emilia.mo.it

Aperta il sabato dalle 16.00 alle 19.00; domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00

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Inaugurato nel 1999, Palazzo Piella è la sededel Museo Archeologico del Comune, cui so-no attigue le sale espositive per mostre anched’arte contemporanea; la sua attività, in colla-borazione con gli Amici dell’Arte, è soprattut-to volta alla promozione dell’arte locale, inparticolare degli artisti attivi tra Modena eBologna. A Palazzo Piella si sono svolte le mo-stre Claudio Benghi. Stanze oniriche; LudwigLutz Ehremberger; Pietro Melecchi e Giovaniscultori studenti d’arte a Bologna, esposizione,quest’ultima, che ha visto il coinvolgimentodei giovani artisti dell’Accademia di Belle Ar-ti di Bologna (cfr. pp. 109-111) che lavoranonei laboratori di Nicola Zamboni, GuglielmoVecchietti Masacci, Leonardi Scarinzi, Ema-nuele Giannetti e Donato Ovarini.

Castelnuovo Rangone LA COLLINA DELLE FIABEtitolarità: Comune di Castelnuovo RangonePalazzo Comunale via Roma 141051 Castelnuovo Rangone (MO)tel. 059/534815; fax 059/534900 [email protected] www.comune.castelnuovo-rangone.mo.it

La Collina delle Fiabe è un angolo del ParcoRio Gamberi artisticamente arredato, dal1998, con le sagome di alcuni celebri personag-gi della letteratura dell’infanzia tra cui Pinoc-chio, Cappuccetto Rosso, Alice nel Paese delleMeraviglie e il Teatrino di Mangiafuoco, dise-gnate dallo scenografo Emanuele Luzzati e rea-lizzate dal Teatro della Tosse di Genova. Dal2003 a Castelnuovo Rangone esiste anche ilParco Sandro Pertini, integrato da disegni del-l’artista-fumettista, precocemente scomparso,Andrea Pazienza (1956-1988): i disegni sono

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tratti dal suo libro “Pertini”, pubblicato nel1983 e dedicati a “Pert”, l’unico uomo politicoitaliano della Repubblica percepito dai giovanidel ’77 come un “diverso”, un ribelle, un eroemoderno che irradiava umanità e autenticità.

Castelvetro MUS. A - MUSEO DELL’ASSURDOtitolarità: Comune di Castelvetrocortile della Biblioteca comunale via Cialdini 14 41014 Castelvetro (MO)tel. 059/758842 Ufficio Cultura tel. 059/[email protected] www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it

Aperto negli orari della Biblioteca. Orario estivo:dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.30 emartedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00; orarioinvernale: dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle18.30 e giovedì e sabato dalle 9.00 alle 12.30

Sull’onda del successo avuto da Mercuda, l’an-nuale “festival internazionale dell’assurdo” chedal 1994 designa Castelvetro come luogo discambio d’invenzioni, idee assurde ed espres-sioni artistiche realizzate all’insegna della fanta-sia più sfrenata, che ha visto anche la realizza-zione della Manifestazione irrazionale aperta atutte le intemperanze artistiche ricca d’interazio-ni interdisciplinari tra arti visive, spettacoli,concerti e performance, è nato il Mus.A., mu-seo di sculture all’aperto dedicate al tema dellafantasia e delle sue sfumature, inaugurato nelgiugno del 2002. Si tratta di una collezione icui lavori crescono esponenzialmente ogni an-no e che si connota per privilegiare opere digiovani artisti che svolgano ricerche all’avan-guardia, nate, soprattutto, nei laboratori eletti-

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vi d’idee che sono le Accademie di Belle Arti egli Istituti specializzati. Le prime opere sonostate realizzate dagli studenti dell’Istituto Stata-le d’Arte per la Ceramica “Ballardini” di Faen-za, in particolare da Sara Mantovani, LucasGundin, Alessandro Neretti, Rossella Tauro eAntonio Sorrentino; a loro si è aggiunto Nico-la Zamboni con una scultura sul tema. Il 6 giu-gno 2004 il Mus.A ha inaugurato la sezione co-perta all’interno degli spazi dell’adiacente Cen-tro di Documentazione Territoriale, dove sonoora esposte le opere di Silvia Levenson, Wal,Danilo Busia, Alex Pinna, Andrea Capucci eLuca Lumaca.

Castelvetro CENTRO ESPOSITIVO “PAKE”titolarità: Comune di Castelvetrovia Cialdini 9Ufficio Cultura41014 Castelvetro (MO)tel. 059/[email protected] www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it

Aperto in occasione di mostre il venerdì dalle17.00 alle 19.00; e il sabato e la domenica dalle10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00

Situato nell’antico borgo di Castelvetro e dapoco inaugurato, il Centro espositivo poliva-lente Pake ha ospitato mostre di artisti ap-partenenti a varie correnti dell’arte contem-poranea: dalle poetiche naïf, con la mostraReferente – differente dove hanno esposto Ni-coletta Bagatti, Annalisa Bondioli, PietroBortolotti, Danilo Busia, Silvia Chiarini,Damiano Fasso, Fabio Iemmi, Filippo Ne-groni, Sean Paul, Giorgio Pini, MassimoRossi, Matteo Serri, Arnaldo Viganli, Danie-la Zanelli, a Fluxus sino alla Poesia visiva -

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Gruppo 70, con lavori di Eugenio Miccini,Luciano Ori, Michele Perfetti, Lucia Mar-cucci, Lamberto Pignotti e Ketty La Rocca.

Guiglia PITTORI NAÏF A GUIGLIAtitolarità: Comune di GuigliaIl Castellotel. 059/709951; fax 059/[email protected]/Naif41052 Guiglia (MO)

Nelle sale del Castello, eretto dai signori delluogo nel 1362 e poi trasformato in dimorasignorile dai feudatari estensi Montecuccolidopo il 1630, si tiene dal 1994 la rassegnainternazionale dei Pittori Naïf a Guiglia.Giunta quest’anno alla sua X edizione, la ras-segna prevede una selezione d’artisti cheespongono le loro opere soggette a giudizioreferendario del pubblico, che esprime il suogradimento e assegna al vincitore la statuettadel Borlengo d’oro. Si tratta di una manife-stazione che tiene viva la tradizione emilianadella pittura naïf, esplosa nei primi anni delsecondo dopoguerra e rappresentata al me-glio dal Museo per le Arti Naïves di Luzza-ra (cfr. pp. 56-57).

Fanano PARCO URBANO DI SCULTURE IN PIETRAtitolarità: Comune di FananoAPT di Fananopiazza Corsini 3541021 Fanano (MO)tel. 0536/68696; fax 0536/[email protected]

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Il Museo di sculture all’aperto di Fanano èstato istituito a seguito di un generale riordi-no del centro urbano e del territorio circo-stante, integrato, a partire dal 1983, dalleopere selezionate dal Simposio Internazio-nale di Sculture in pietra, attualmente allasua XVII edizione. Organizzata e promossadall’Associazione “Fanano È” guidata da Da-niele Sargenti, la manifestazione, all’origineannuale poi biennale, ha fatto sì che il patri-monio artistico diffuso di Fanano si arric-chisse di più di 200 sculture, realizzate pre-valentemente con la pietra locale, il sasso di“Macchia”, e dislocate sul territorio localeche coinvolge le frazioni di Lotta, Serrazzo-ne, Trignano, Canevare, Ospitale, Fellicaro-lo, Trentino, con propaggini sino a Castel-franco, Maranello, Marano sul Panaro, Gui-glia e Modena dando così continuità allamillenaria tradizione locale che vedeva gliscalpellini decorare ad arte, con bassorilieviin pietra, l’architettura degli insediamentiurbani dell’appennino tosco-emiliano.Al Simposio partecipano, attraverso un’accu-rata selezione, artisti provenienti da ogni par-te del mondo, che hanno lasciato testimo-nianza delle poetiche della contemporaneitàartistica dell’ultimo trentennio, figurativaastratta e concettuale, con le proprie sculture:si tratta di H.J. Al Saidi, Giancarlo Amidei,Gabriel Angel, Vitenis Antanavicius, JoaoAntero, Miguel Ausili, Raquel Aversano, Vit-torio Balcone, Piergiorgio Balocchi, Giancar-lo Battilani, Krzysztof Bednarski, Maria JoséeBegin, Remo Belletti, Giovanni Bellettini,Maria Teresa Belloni, Roberto Bernacchi,Franco Berretti, Giovanni Bertozzi, StefanBeuchel, Giorgio Bianchini, Raffaele Biolchi-ni, Enrica Bixio, Elzbieta Bogdanowicz, Ar-turo Boldrini, Italo Bortolotti, Daniel Brago-

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ni, Maria Branea, Frank Breindenbruch, Ju-lie Ann Bruhn, Pavel Bucur, Arghira Caline-scu, Isabel Campana, Renato Camponeschi,Enzo Carastro, Jean Cassamajor, Yong ChulLee, Cristina Cicero, Endro Cipollini, Fran-cesco Cremoni, Claudio Crestale, MihaiCurculescu, Jurgen Czaschza, Lode De Pre-ter, Romolo del Deo, Spartak Dermegiev,Antonio Di Tommaso, Franco Draga, Kra’likDusan, Pepito Espin Anadon, A.G. Fagioli-Bisso, Barbara Falender, Gabriele Fanelli,Christian Feierle, Colin Figue, Jeanmarie Fi-laccio, Gheorgi Filin, Yoan Filippidu, MarcoFornaciari, Frank Gad, Riccardo Galleni,Antonella Gandini, Rami Gavish, WictorGayda, Genia Gendelman, Piero Gensini,Giumber Gichia, Walter Giovannini, ElieserGonzalez, Riccardo Grazzi, Giuseppe Greco-luciani, Becky Guttin, Seung Hee Lee, Ka-zuyoshi Hirai, Asano Hiroyuki, Noel Hoara,Bryan Holt, Keum Hwa Choi, Kim HwalKyung Hye-Sung Hyun, Gianni Imbelloni,El Rayess Inad, Young Ja Cho, Mizera Jerzy,Bouquin Joceline, Marie Josée Andriko, Eli-sabeth Juan, Hans Koenen, Stefan Koval, Ro-mas Kvintas, Monika Leczew, Mikhailov, Lo-ris Levoni, Hsiu-Ling Liao, Yan Liebard,Adolfo Lugli, Dolly Lunais, Bruno Luzzani,Nicola Maggi, Kobayashi Makoto, ManlioMangano, Luciano Massari, Mauro Mazzali,Nelida Amata Mendoza, Takase Miki, AnnaMinardo, Slave Minekov, Sophie Mondini,Kim Moon Kyu, Mara Moschini, Pyotr Mul-ler, U.C. Muller Farina, Michiko Nakamichi,Anne Beatrice Nicholson, Kouvaras Nikifo-ros, Yoshin Ogata, Alfridas Pajuodis, AndreaPanizon, Francisco Pernudi, Gabriele Perugi-ni, Claudia Pigors, Ahn Pil-Yun, Natale Pla-tania, Graziano Pompili, P.A. Pratali – Valla-dares, Tania Preminger, Stefan Prokop, Luis

Quishpe Viracocha, Dino Radulescu, JurgenRamacher, Francesco Rampin, Jean Rei Ro-sa, Ernest Reinha Boehling, Hans Reiynders,Laurent Reynes, Yaghi Rintaro, Cesare Riva,Silvia Rodriguez, Romelo Pervolovici, JorgeRomeo, Cinzia Rossi, Bo Rudolfson, LelloRuggiero, Saul Salo, Antonio Sanna, BeatriceSassone, Kei Sazen, Jir Sellert, MargheritaSerra, Daniela Sighicelli, Claudia Sighicelli,Paolo Sighinolfi, David Simon, Zizi Smail,Kersijn Stokel, Jim Sub Han, CostadinovSvilen, Antonio Tabanelli, Mario Tavolarelli,Antonella Tiozzo, Peter Trmac, Frede Troel-sen, Angela Valladares, Giorgio VecchiettiMasacci, Virginia Venkuniene, Imre Veszpre-mi, Massimo Villani, Friedrich Volker, Vere-na, Kuo-Hsien Wang, Zoe Whittier, Antoni-na Wisoka, Manzen Yabe, Heon Youl Park,Nicola Zamboni, Francziliewic Zbigniew,Nico Colle, Dominika Griesgraber, JuanCarlos Segovia, Giacomo Santini, StefanieOberneder, Stefano Grattarola, GiulianoGiussani, Kamen Tanev, Alessandro Canu,Francesco Mazzotta, Andrea Buttazzo, Simo-na De Lorenzo, Luca Marovino, GiulianoOrlandi, Ko Jae Chun ed i giovani artisti del-l’Accademia di Belle Arti di Bologna (pp.109-111).Il biennale Simposio Internazionale di Scul-tura in pietra è giunto alla XVII edizione, edè promosso dal Comune di Fanano e dal-l’Associazione per la Promozione Turistica eCulturale di Fanano, APT Fanano, inoltre èsostenuto dalla Regione Emilia-Romagna epatrocinato dalla Presidenza della Repubbli-ca e, nell’edizione del 1999, dal Comitatoper i Centenari del Duomo di Modena per ilGiubileo, con il coinvolgimento dei comunilimitrofi di Riolunato, Sestola, Montese eGaggio Montano.

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Il primo Simposio risale al 1983 e si è ripe-tuto annualmente per 12 anni, puntandosulla lavorazione della pietra in bassorilieviche hanno decorato molti edifici del luogo.Dal 1994 la manifestazione ha acquistato unmaggior respiro, ospitando artisti internazio-nali accreditati dai Ministeri dell’Unione Eu-ropea ed aprendo loro maggiori possibilitàespressive attraverso la scultura a tutto ton-do; tale cambiamento ha portato anche unamaggiore attenzione da parte del turismo in-ternazionale.Nel 1999 il Simposio è stato associato alla va-lorizzazione della Via dei Pellegrini, itinerarioturistico da Nonantola a Pistoia attraverso laVal Panaro, Fanano e la Valle dell’Ospitale; inquell’occasione il tema cui si sono ispirati gliscultori è stato, naturalmente, legato al pelle-grinaggio. A latere veniva organizzato il IConvegno degli Scalpellini – Premio Olim-pio che ha visto l’affiancamento di altri arti-giani, che hanno realizzato sei fontane in pie-tra, agli scultori e ai critici d’arte; mentre nel2001 è stato organizzato il Congresso inter-nazionale dei Simposi e dei Parchi di scultu-ra d’Europa. Il Premio Olimpio, riservatoesclusivamente agli artigiani in pietra, è dedi-cato alla memoria di Olimpio Orlandini, ri-conosciuto alto autore dell’ultima generazio-ne degli scalpellini fananesi.Nel 2003 i temi consegnati agli scultori dal-l’organizzazione del Simposio sono stati due:la Linea Gotica e il Parco dell’Emigrante. Peril primo argomento gli artisti hanno realizza-to opere all’insegna della pace e della libertàconquistata e ritrovata, mentre per il secondoessi hanno rievocato, simbolicamente o gene-ricamente, la figura dell’emigrante che il Co-mune di Fanano ha voluto dedicare a FelicePedroni (Felix Pedro), emigrato dal Frignano

all’Alaska dove fondò la Fairbanks. Le scultu-re dell’ultimo Simposio sono state esposte an-che a Modena, al Comparto Corassori, inuna mostra dal titolo Arte in Agorà. Incontrocon la scultura.

Finale Emilia CASTELLO DELLE ROCCHEtitolarità: Comune di Finale Emiliapiazza Verdi 141034 Finale Emilia (MO)tel. 0535/[email protected] www.comunefinale.net

Il Castello delle Rocche, costruito nel 1402 daBartolino da Novara sulla preesistenza di unopiù antico e decorato da Jacopo Orsini, è sededel Museo Archeologico, del Museo di Storianaturale e, nei sotterranei restaurati recente-mente, di uno spazio espositivo per le mostred’arte organizzate dal Comune. All’interno delCastello sono visibili i nuclei architettonici e de-corativi voluti dagli Estensi nel secondo quartodel secolo XV: la struttura dell’edificio e il log-giato sono dell’architetto Giovanni da Siena egli affreschi del ferrarese Ettore Bonaccolsi.L’arte contemporanea è stata spesso oggetto dirassegne all’interno dell’area espositiva del Ca-stello: così sono state organizzate le monogra-fiche del naïf Francesco Covili, di DomenicoDifilippo, Giancarlo Cazzaniga, Sandro Lu-porini, Loretta Dorbolò, Ivano Biasetti ed Er-nesto Treccani; inoltre le collettive Di frontealla figura. Da Mattioli a Simonini; Schegge fu-turiste: Piero, Depero ed altro e 8 artisti perAthena, mostra scambio con giovani artistidella Francia e della Scozia, nonché Frammen-ti d’Europa e la Biennale internazionale discultura Città di Finale Emilia.

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Fiorano ModeneseMUSEO DELLA CERAMICAtitolarità: Comune di Fiorano ModeneseCastello di Spezzanovia Castello 12tel. 0536/845064-833412; fax 0536/[email protected] Fiorano Modenese (MO)

Aperto da aprile ad ottobre il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 19.00; da ottobrea novembre, il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 18.00

Il Castello di Spezzano, edificato sotto la si-gnoria dei da Spezzano nel XII secolo, è sta-to, nel corso dei secoli, il centro amministra-tivo del luogo, inserito in un ampio sistemad’architetture fortificate. Assai semplice nel-la struttura, il castello era composto dallacinta muraria, il mastio, granai, magazzini,case rurali abitate, un pozzo per il sostenta-mento idrico e la cappella dedicata a Sant’A-gata, sostituita dal marchese Coccapani conuna cappella per la SS. Maria Vergine nellaseconda metà del Seicento, in seguito alla suadistruzione. Adibito ad uso di rifugio e dife-sa sino al XV secolo, il castello diventa feudodei Pio sino a Settecento inoltrato; la sua de-stinazione a Museo della Ceramica è legataallo sviluppo dell’industria ceramica nella se-conda metà del Novecento. L’allestimento sipropone di documentare, con oggetti d’artee pannelli didattici, le varie tecniche di pro-duzione ceramica dalle origini all’attualità:sette millenni articolati in dieci sale diviseper epoca, dal Neolitico all’età del presente.La Raccolta della Ceramica contemporaneacomprende bozzetti d’artisti e alti artigianiche hanno partecipato alla Biennale dellaCeramica, nel 2004 al suo IV appuntamen-

Mto: concorso riservato a maestri dell’arte edelle arti decorative invitati a progettare so-luzioni d’arredo del tessuto urbano fioraneseche prevedano l’utilizzo del materiale cera-mico. La collezione, recentemente riallestita,è stata inaugurata nel 2000 all’interno dellaX sala del castello e aumenta gradatamentead ogni occasione di pezzi unici e oggetti fir-mati d’alta qualità, anche di design, come ilavori di Nino Caruso, Alessandro Mandini,Dario Brugioni, Patty Wouters, Enzo Mari,Carlo Zauli, Enzo Manara.Il Castello di Spezzano è adibito anche a se-de espositiva per rassegne d’arte antica, mo-derna e contemporanea; per quanto concer-ne il Novecento e il presente sono state orga-nizzate le mostre monografiche di MarcelloJori ed Enrico Manelli e la collettiva Rassegnadi artisti del Novecento.

Gombola CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELOtitolarità: Comune di Polinagocorso Roma 7141040 Gombola di Polinago (MO)Pro Loco tel. 0536/47540

Nella chiesa sconsacrata di San Michele Ar-cangelo, suggestivo edificio seicentesco re-centemente restaurato dal Comune di Gom-bola di Polinago, si è tenuta la prima mostrache ha inaugurato lo spazio quale sede espo-sitiva per rassegne d’arte contemporanea, ge-stito dall’Associazione modenese Quaranta2Contemporaneo, cui spetta l’encomiabilemerito di aver rivitalizzato il borgo medieva-le dell’Appennino modenese anche con l’o-spitalità agli artisti nella Podesteria ed incen-tivando così il turismo culturale nel luogo.

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La mostra è stata Cento teste per GiovanniMacchia, dedicata al Signore de “Le Mac-chie” Giovanni Antonio Macchia, vissutonel XVII secolo, il cui corpo mummificatoancora si conserva nel borgo e si venera co-me un vero santo; gli artisti che gli hannodedicato un’opera, erano tutti emiliani, d’o-rigine o d’adozione: hanno partecipato Ago-stino, Luigi Achilli Moreno, Sabrina Bastai,Carlo Bordone, Sara Bolzani, Annalisa Bon-dioli, Roberto Brancolini, Andrea Chiesi,Andrea Capucci, Carlo Candi, Alberto Ca-selli Manzini, Francesco Ceccarelli, PirroCuniberti, Annalisa Cattani, Giuliano dellaCasa, Carlo Cremaschi, Luca Caccioni, Elia,Francesco Finotti, Franco Filippi, Fedra Bo-scaro, Marco Gioivani, Veronica Guiduzzi,Mario Giovanardi, Cesare Leonardi, Leonar-do Greco, Rhodri Jones, Franco Guerzoni,Enrico Manelli, Giovanni Manfredini, GianMarco Montesano, Eleonora Magnani, Etto-re Moni, Ilaria Martellacci, Matteo Monti,Nicola Nannini, Alessandra Pace, Luigi On-tani, Stefano Pasquini, Filippo Partesotti,Claudio Parmiggiani, Carlo Pacchetti,Adriano Persiani, Graziano Pompili, DavideRivalta, Marco Pellizzola, Bruno Raspanti,Andrea Sessa, Andrea Renzini, Roberto Riz-zoli, Silvano Rutiliano, Matteo Soltanto,Germano Sartelli, Mustafa Sabbagh, Clau-dio Sabbadini, Luca Trevisani, Enzo Savini,Paolo Foscherini Coizzi, Adriana Torregros-sa, Wainer Vaccari, Chiara Tagliazucchi,Franco Vaccari, Paolo Terzi, Nicola Zambo-ni, Alberto Zamboni, Mataro da Vergato,Maurizio Galimberti ed il compianto PieroManai.Nel 2003 è stata allestita, sempre nella chie-sa, la mostra Good bye Gombola / vulgaris cheha visto gli artisti confrontarsi con la struttu-

ra architettonica di San Michele e le sugge-stioni energetiche delle reliquie del Macchiaattraverso installazioni site specific: hannopartecipato Aureliaq, Carlo Cremaschi, Gio-vanna Caimmi, Fabio Di Camillo, Elia,Francesco Finotti, Fabiano Gambetti, Leo-nardo Greco, Alberta Pellacani, Stefano Pa-squini, Adriano Persiani, Roberto Rizzoli,Carlo Sabbadini, Matteo Soltanto, AndreaSessa, Fabio Carboni, Walter Cascio, DarioMoroldo, Stefano Paron e Luca Serra.

Modena GIPSOTECA GRAZIOSItitolarità: Comune di ModenaPalazzo dei Museilargo di Porta Sant’Agostino 33741100 Modena (MO)tel. 059/200100-243263-223892; fax 059/[email protected]/museoarte/italiano/raccolte/gipso.html

Visitabile su prenotazione

Istituita nel 1984 in seguito alla donazionedegli eredi, la Gipsoteca Graziosi raccoglie unimportante nucleo di opere dell’artista mode-nese Giuseppe Graziosi (1879-1942), com-prensivo di 66 gessi, bronzi, 13 dipinti e 236lavori grafici, tra disegni, litografie e incisioni;a cui si sono recentemente aggiunti 2.109 ne-gativi fotografici sempre donati dai familiaridell’artista e consultabili presso le RaccolteFotografiche Modenesi Giuseppe Panini. Inun primo tempo provvisoriamente ubicatanella sala della chiesa dell’Istituto San Paolo,la Gipsoteca è stata definitivamente collocatanel 1994 al piano terra del Palazzo dei Museidove si trova strettamente collegata alle colle-

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zioni d’arte della città: essa è la testimonianzadell’itinerario figurativo di questo artista veri-sta, aggiornato alla tecnica divisionista, cheprediligeva i temi agresti e quotidiani della so-cietà rurale coeva, virando, poi, verso il classi-cismo promosso dalla corrente di Novecento;egli fu un protagonista della scena artistica ita-liana del primo Novecento storico, con unacontinua presenza di successo a diciannoveBiennali d’Arte di Venezia.Nel corso degli anni, la raccolta è stata incre-menta con alcuni bronzi e dipinti, di cui unaparte donati da Ferruccio Cambi.

Modena FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MODENA titolarità: Cassa di Risparmio di Modenavia Emilia Centro 28341100 Modena (MO)tel. 059/239888; fax 059/[email protected]

La Fondazione Cassa di Risparmio di Mode-na, con sede nel settecentesco Palazzo Mon-tecuccoli dal 1993, è un ente no profit, la cuiattività è iniziata nel 1991. Il Palazzo è statocostruito su una preesistenza medievale, unachiesa del 1189 distrutta all’inizio del XVIsecolo e poi ricostruita, ma definitivamentedemolita nel 1775; il palazzo dei Conti Mu-narini prima e Montecuccoli poi, è stato edi-ficato alla fine del XVIII secolo su progettodi Raimondo Cavazzuti. Le stanze di rappre-sentanza dell’edificio sono decorate con af-freschi e stucchi risalenti all’età neoclassica eispirati a temi mitologici.La Fondazione ha come obiettivo la collabo-razione con istituzioni pubbliche ed associa-

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zioni ai fini di promuovere e sostenere la ri-cerca e le attività culturali; in particolare laconservazione, il restauro e la valorizzazionedel patrimonio artistico del territorio. Pro-prietaria di alcune opere di Giuseppe Grazio-si, che costituiscono la collezione d’arte, laFondazione si è dedicata soprattutto all’orga-nizzazione di grandi mostre, allestite neglispazi del Foro Boario, riferite all’arte del XXsecolo, alcune in collaborazione con la Fon-dazione Peggy Guggenheim di Venezia, NewYork e Bilbao. Si ricordano La penna e il bu-lino: momenti di grafica modenese del primo’900; La fontana del Graziosi: giochi di luce edacqua; Le immagini di Elisa Turchi; I maestridella scultura; Alberto Giacometti e Max Ernsta Modena: Surrealismo e oltre nella CollezioneGuggenheim; Da Modigliani al contempora-neo: scultura dalle collezioni Guggenheim.

Modena GALLERIA CIVICAtitolarità: Comune di ModenaPalazzo Santa Margheritacorso Canalgrande 103 tel. 059/206911-206940; fax 059/[email protected]/galleria/41100 Modena (MO)

La Galleria Civica è stata istituita nel 1974,in seguito a una lunga attività di tirocinio,durata quindici anni, come Sala di Culturadel Comune di Modena ed è stata trasferitanell’attuale sede di Palazzo Santa Margheritanel 1997. Il palazzo, recentemente restaura-to, è stato progettato in stile neoclassico dal-l’architetto Francesco Vandelli nel 1830 e dal1874 è stato utilizzato come sede del Patro-nato dei Figli del Popolo. All’interno del pa-

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lazzo trovano sede anche la Biblioteca CivicaAntonio Delfini, dal 1992, e il futuro Museodella Figurina; nel corso del 2004 sono pre-viste risistemazioni strutturali che vedrannole collezioni della Galleria, alle quali si è re-centemente unita la collezione di Don Bet-telli, che comprende numerosi esemplari digrafica internazionale, collocate al secondopiano dell’edificio.La Galleria Civica, grazie all’instancabile la-voro di Oscar Goldoni, Carlo Federico Teo-doro, Pier Giovanni Castagnoli, FlaminioGualdoni e Walter Guadagnini, che si sonoavvicendati nei mandati direttivi, ha avuto,nel corso degli anni, una sua organicità dicrescita e caratterizzazione verso le arti grafi-che e fotografiche contemporanee, di cuivanta attualmente collezioni cospicue e inte-ressanti: la sezione di disegno contempora-neo è composta da oltre 5.000 esemplari,mentre quella di fotografia conta circa 3.000immagini d’autore. Sin dalla fine degli anni Ottanta la raccol-ta dei disegni e delle stampe della GalleriaCivica si è sviluppata come un corpus uni-co nel suo genere: composto di opere sucarta, la sua crescita aumentava in manieraesponenziale e mirata, attraverso acquisti,donazioni e in occasione di mostre mono-grafiche, per testimoniare l’evoluzione del-l’arte nel Novecento attraverso l’espressio-ne della tecnica disegnativa. Le due mostreDisegno italiano tra le due guerre (1983) eDisegno italiano del dopoguerra (1987) sen-sibilizzavano notevolmente il pubblico neiconfronti del filone di ricerca e collezioni-smo deciso dalla Galleria Civica, ove sonoconservati lavori grafici di Giuseppe Capo-grossi, Ferruccio Ferrazzi, Mario Mafai,Antonietta Raphael, Fausto Pirandello,

Antonio Ziveri, Gilberto Zorio, Carla Ac-cardi, Claudio Olivieri, Marco Gastini,Giuseppe Spagnulo, Toti Scialoja, Arcange-lo, Stefano Arienti, Lucilla Catania, Massi-mo Kaufmann, Amedeo Martegani, PieroPizzi Cannella, Marco Tirelli, Lucio Fonta-na, Mauro Reggiani, Renato Birolli, FaustoMelotti, Mario Nigro, Antonio Sanfilippo,Vincenzo Agnetti, Enrico Prampolini,Osvaldo Licini, Luigi Veronesi, WainerVaccari, Claudio Parmiggiani, Vasco Ben-dini, Piero Dorazio, Alighiero Boetti, Giu-lio Paolini, Dadamaino, Emilio Tadini,Gianfranco Baruchello, Enzo Mari, LuigiMalerba, Goffredo Parise, Aldo Rossi, Gui-do Cannella, Paolo Portoghesi, Carlo Ay-monino, Ico Parisi, Romolo Romani Goc-cia, Renato Guttuso, Carlo Carrà, Giusep-pe Penone, Pier Paolo Calzolari, MarioVellani Marchi, Vittorio Magelli, PompeoVecchiati, Lucio Riva, Davide Benati,Franco Guerzoni, Franco Vaccari, CarloCremaschi, Giuliano Della Casa, AndreaChiesi, Giovanni Manfredini, Alberta Pel-lacani; e diversi esemplari degli esponentiemiliani e nazionali della Poesia Visiva. Incomodato dalla Curia modenese sono col-locate, presso la Galleria Civica, più di sei-cento opere grafiche e multipli d’autoreraccolti dal prelato Casimiro Bettelli, cul-tore d’arte e poesia, che ha collezionato, tragli altri, edizioni di Gino Severini, Giaco-mo Balla, George Braque, Arman, RenéMagritte, Zadkine, Andy Warhol, Jim Di-ne, Victor Vasarely, Sol Le Witt, MarioSchifano, Lucio Fontana e Alberto Burri.La raccolta fotografica della Galleria Civi-ca si è sviluppata contando sulla culturacittadina particolarmente attenta e sensibi-le nei confronti di quest’espressione artisti-

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ca, riconosciuta tale solo negli anni Settan-ta, che sin dalla metà di questo decennio havisto l’istituto all’avanguardia nella valoriz-zazione, promozione e nella ricerca scienti-fica del settore con una collezione di più di2.100 immagini. In quel decennio hannoesposto, in alcuni casi per la prima volta,Ghirri, Salbitani, Vimercati, Chiaramonte,Zagaglia, Leonardi, Barbieri, Cresci, Gui-di, Basilico, cui si sono susseguite esposi-zioni sui maestri storici come Michetti,Rodchenko, Brancusi; collettive di ampiorespiro e la biennale di fotografia, all’otta-va edizione, Modena per la fotografia.Nel 1991 Franco Fontana ha donato la suacollezione d’immagini, con più di cinque-cento stampe, alla città: questa raccolta ècomposta da scatti suoi e di Anton GiulioBragaglia, Man Ray, Henry Cartier Bres-son, Robert Capa, Sander, Luigi Ghirri,Oliviero Toscani, Ferdinando Scianna,Fontcuberta, Hamilton, Doisneau, Beren-go Gardin, Giacomelli, Avedon ed altri. Visono doni d’altri fotografi, che hanno la-sciato alla Galleria loro immagini: per ri-cordarne alcuni, si tratta di lavori di BeppeZagaglia, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri,Mimmo Iodice, Paolo Gioli, DanielSchwartz, Antonio Biasucci, Philip Lorcadi Corcia, Aurelio Amendola. L’attività culturale di Modena è stata assaiintensa sin dalla metà degli anni Cinquantacon la I° Biennale internazionale d’arte foto-grafica (1958) e le continue mostre che mo-strano la coerenza di lavoro della Gallerianegli ambiti del collezionismo, del disegnoe della fotografia contestualizzati agli ampisettori delle arti visive della contempora-neità più aggiornata, locale, nazionale e in-ternazionale. Si ricordano, oltre alle singole

monografiche per autore, le collettive Mo-stra degli artisti di “Corrente” (1963), L’e-spressionismo tedesco (1966), Arte in Emilia(1968), la I Biennale delle Gallerie di ten-denza italiane (1969), Arte e Critica ’70/Se-gnalazioni (1970), Il sonno della ragione ge-nera mostri (1974), Aspetti dell’evoluzioneartistica modenese nel XX secolo (1975),Avanguardia e sperimentazione. I generi e ilgesto (1976), Dal Dada al Surrealismo. Mo-stra di opere e testi (1977), La pratica politi-ca. Il sistema dell’arte e il tessuto sociale(1979), Transavanguardia Italia-America(1982), I Futuristi e la fotografia (1985),Equalizzazioni. Prima esposizione dell’Archi-vio di Documentazione Giovani Artisti Mo-denesi (1988), I collezionisti/1. Arte russa esovietica nelle raccolte italiane (1993) e I col-lezionisti/2. Una raccolta italiana (1993),Gli artisti modenesi alla Biennale di Venezia(1993), Gli occhi sulla città (1994), L’inven-zione del paesaggio (1995), La collezioneLoulakis. Disegni e fotografie da Klee a Map-plethorpe (1997), 1960-2000: l’arte contem-poranea nelle collezioni private modenesi(1998), 1968-1998: fotografia e arte in Ita-lia (1998), La vita delle forme. Fotografie,disegni e grafiche da Picasso a Warhol (2003),Arte in città/1: sei artisti e un progetto perModena (2004) e Pop Art UK: British PopArt 1956-1972 e Trilogia: Disegni di Mim-mo Paladino, fotografie di Olivier Richon,grafiche e multipli di Richard Artschwager(2004); e le rassegne cicliche Modena per laFotografia (dal 1993), la biennale per gio-vani artisti fotografi Passaggi (dal 1998) eProfili (dal 2001). Le mostre si svolgono all’interno degli spaziespositivi di Palazzo Santa Margherita e nel-l’attigua Palazzina dei Giardini.

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Modena PALAZZINA DEI GIARDINItitolarità: Comune di Modenacorso Canalgrande41100 Modena (MO)tel. 059/222062

Aperta solo in occasione di mostre

Eretta nel 1634, l’ellittica Palazzina dei Giar-dini era sede di eventi musicali, concerti eballi estivi, e infine utilizzata come serra. Laprogettazione dell’edificio è controversa el’attribuzione varia da Girolamo Rainaldi aGaspare Vigarani; essa fu restaurata nel cor-so del XVIII secolo con modificazioni ai cor-pi laterali e l’aggiunta di vetrate, mentre laparte centrale è stata decorata con otto bustid’imperatori romani. La torretta ottagonalesormonta il salone interno affrescato nell’Ot-tocento dal modenese Ferdinando Manzinied è dedicato al botanico Filippo Re.

ModenaRACCOLTE FOTOGRAFICHE MODENESIGIUSEPPE PANINItitolarità: Comune di Modenavia Giardini 160tel. 059/224418; fax 059/238396 [email protected] www.rfmpanini.it41100 Modena

Aperto il lunedì dalle 15.00 alle 17.00; dalmartedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.00 e dalle15.00 alle 17.00; il sabato, la domenica e i festividalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

La sede delle Raccolte fotografiche modenesi,recentemente restaurata e adattata alle piùmoderne e perfezionate tecnologie ove si con-servano diversi archivi relativi alla fotografia

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S Ed’autore antica e moderna, ha un’ampia salaespositiva che spesso accoglie mostre d’artisticontemporanei che prediligono il mezzo fo-tomeccanico. Tra le più recenti rassegne, si ri-cordano Giuseppe Graziosi. Dalla fotografia alquadro opere 1900 – 1942; Seduto in quelcaffè. Fotocronache dell’era beat, e il ciclo Im-magini a contatto, in collaborazione con l’ar-chivio di documentazione giovani artisti mo-denesi Giovani d’arte (cfr. scheda successiva),che ha proposto lavori di Franco Vaccari,Rocco Bizzarri, Luca Lumaca, Elisa Turchi,Annalisa Bondioli e Antonio Marconi.

ModenaGIOVANI D’ARTEtitolarità: Comune di ModenaUfficio Cultura via Galaverna 841100 Modena (MO)tel. 059/206604; fax 059/[email protected] www.comune.modena.it/gioarte

Nato nel 1987 dall’attività sinergica dell’As-sessorato alla Cultura e dell’Assessorato all’I-struzione e Sport del Comune di Modena, edell’Assessorato alla Cultura della Provincia,Giovani d’Arte, coordinato da Ornella Cor-radini, ha lavorato costantemente con l’obiet-tivo di documentare, promuovere e formare igiovani artisti del territorio provinciale mo-denese con una costante interazione con altripartner del settore, istituzionali e privati. Le iniziative che hanno riguardato la forma-zione hanno privilegiato cicli di conferenzepubbliche che stimolassero riflessioni e di-battiti tra operatori e pubblico di giovani;workshop con artisti e tecnici quali occasio-ni d’incontro e confronto con l’intento d’ap-

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profondire le tematiche artistiche più attualie con particolare riferimento all’uso dellenuove tecnologie. Si ricordano la serie diconferenze Dal realismo alla Pop Art e ilworkshop condotto da Hidetoshi Nagasawa.Per la promozione della creatività giovaniledel modenese sono state attivate reti e circui-ti con vari livelli istituzionali, nazionali e re-gionali, come il Coordinamento per il Cir-cuito Giovani Artisti Italiani (G.A.I.) e ilCoordinamento Giovani Artisti dell’Emilia-Romagna (GA/ER), che consentono espe-rienze relazionali e scambi con la variegatageografia artistica della contemporaneità. Nella sede di Giovani d’Arte è custoditol’Archivio di documentazione Giovani Arti-sti Modenesi, banca dati che accoglie l’ana-grafe artistica dei giovani che operano inmolteplici discipline, tra loro anche interat-tive, come video art, net art, teatro, pittura,scultura, scenografia, architettura, cinemadanza, design, fotografia, fumetto, moda, il-lustrazione, grafica e letteratura; e l’anagrafedegli operatori del sistema dell’arte del mo-denese. Il tutto crea una rete sinergica checonsente una capillare e puntuale informa-zione sulle iniziative del settore, nonché sul-le opportunità occupazionali e concorsuali,come la partecipazione alla Biennale deiGiovani Artisti del Mediterraneo, alla suaXII edizione nel 2005, o l’assegnazione inuso di locali per atelier di giovani artisti. Giovani d’Arte organizza diverse manifesta-zioni, in collaborazione con la Galleria Civi-ca d’Arte Moderna di Modena (cfr. pp. 77-79), come Arte in Contemporanea, bienna-le sostenuta dal Comune di Modena e dalG.A.I., e all’interno della programmazionedel GA/ER, che coinvolge tutta la città inspazi pubblici e gallerie private con mostre,

installazioni, performance, rassegne video,conferenze, feste, apertura atelier, incontri evisite guidate con la finalità di dare testimo-nianza dei linguaggi espressivi in trasforma-zione e delle nuove ricerche ad essi applicate;inoltre seleziona i giovani artisti tramite con-corso per acquisire le opere dei vincenti gra-zie al meccanismo dei premi-acquisto. Unitamente alla Direzione per l’Architetturae l’Arte Contemporanee del Ministero per iBeni e le Attività Culturali e il G.A.I., Gio-vani d’Arte ha sviluppato il progetto Mo-vin’Up. Mobilità nel mondo per giovani ar-tisti, concorso annuale per la formazione,che ha permesso ai giovani artisti di frequen-tare stage e workshop organizzati da istitu-zioni estere, promuovere i loro lavori e par-tecipare ad attività artistiche interdisciplinaria livello internazionale. Con gli stessi part-ner, cui si sono aggiunti il Palazzo dei Museidel Comune e l’Associazione Città Italianed’Arte e Cultura, Giovani d’Arte ha collabo-rato al progetto annuale Gemine Muse, vol-to sempre alla promozione dell’arte giovane,che vede il coinvolgimento simultaneo diventotto città italiane in altrettanti museidove trentadue critici presentano ottantano-ve artisti, tra tradizione e innovazione.

ModenaSALA DEL PARADISINOtitolarità: Diocesi di Modena corso Cavour 5241100 Modena (MO)tel. 059/206795

Sede espositiva dedicata all’arte contempora-nea, gestita dall’Assessorato Cultura del Co-mune di Modena, è spesso utilizzata per le

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manifestazioni organizzate da Giovani d’Arte(cfr. scheda precedente), che vi ha tenutoworkshop e rassegne varie, come la mostraKonst! Svezia extra natura dedicata agli artistiinvitati nell’ambito del recente festival dellacultura svedese Scopriamo la Svezia.

Modena LA TENDAtitolarità: Comune di Modenaviale Molza41100 Modena (MO)tel. 059/214435

In occasione di mostre, tutti i giorni dalle 16 alle 22

La Tenda è una struttura polivalente realizzatanel 2003 dall’Assessorato alle Politiche Giova-nili; si tratta di una tensostruttura, con valen-ze teatrali, adibita ad iniziative artistiche e dispettacolo indirizzate prevalentemente a unpubblico giovane. Grazie alla sua molteplicevalenza strutturale, Giovani d’Arte (cfr. pp.80-81) si è valso di essa per organizzare alcuneiniziative interdisciplinari, come Farafinà. ArteAfricana a 360° e il ciclo di mostre Arte inCantiere, progetto mirato all’integrazione e alconfronto tra artisti di diversa provenienzageografica che operano ne La Tenda, realizzan-do mostre con opere site specific come Liuba ilragnatelone; Maicol & Mirco; Contrattempi diSabrina Muzi e Fabio Mantovani.

Modena RACCOLTA D’ARTE DELLA PROVINCIA DI MODENA titolarità: Amministrazione provinciale di ModenaPalazzo della Provinciaviale Martiri della Libertà 34 e viale Barozzi 34041100 Modena (MO)

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tel. 059/209440; fax 059/[email protected]@provincia.modena.itwww.provincia.modena.it/servizi/musei

Aperto il sabato dalle ore 9.00 alle 11.30 o su prenotazione

La Raccolta d’Arte della Provincia di Mode-na è allestita in permanenza dal 1994 nellesale di rappresentanza della storica residenzadell’Amministrazione provinciale. Essa com-prende un cospicuo numero di dipinti, scul-ture e opere grafiche per lo più riferibili al-l’ambito modenese ed emiliano, che trovanosede nelle stanze del palazzo della Provincia,costruito in stile neorinascimentale dall’ar-chitetto Cesare Costa, fra il 1843 e il 1849.Le opere d’arte della Raccolta della Provin-cia, diretta da Graziella Martinelli Braglia,coprono un arco temporale di cultura visivalocale assai ampio, dal XVI secolo all’attua-lità, formatosi attraverso numerose donazio-ni e, per quanto riguarda il Novecento, ancheattraverso l’acquisizione di opere provenientida un dinamico reticolo culturale cittadinoattivo attraverso le Mostre Sindacali, la Salet-ta degli Amici dell’Arte, la Sala Comunaledella Cultura, le “Settimane Modenesi” dellaSocietà per le Esposizioni e gallerie private.La raccolta è formata prevalentemente da di-pinti, cui si aggiungono qualche scultura ediverse incisioni: si tratta di opere di Giusep-pe Graziosi, Evaristo Cappelli, Giovanni For-ghieri, Casimiro Jodi, Ugo Lucerni, AugustoBaracchi, Benito Boccolari, Arcangelo Salva-rani, Pietro Pagliani, Mario Vellani Marchi,Gaetano Augusto Bruni, Augusto Zoboli,Leo Masinelli, Tino Pelloni, Mario Gherardi-ni, Ivo Soli, Vittorio Magelli, Alessio Quar-tieri, Mario Molinari, Ubaldo Magnavacca,

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Elpidio Melchisedeck Bertoli, Ugo GiuseppeCeccarelli, Emilio Tato Bortolucci, NereoAnnovi, Pompeo Vecchiati, Gino Scapinelli,Peppino Ascari, Ludovico Assirelli, GiorgioBalboni, Renzo Barilli, Adriano Boccoletti,Eros Bonamini, Attilio Braglia, Michele Ca-scella, Alberto Cavallari, Giambattista Cava-ni, Lorenzo Ceregato, Nino Corazziari, GinoCovili, Walter Fornasari, Carmen Gentili,Luciano Giberti, Oscar Govoni, RenatoGuttuso, Milan Konjovic, Vittorio Landi,Elvio Mainardi, Walter Mac Mazzieri, Lucia-no Ossetti, Enzo Pasqui, Franco Pedrini, Lu-ciano Prandini, Giorgio Preti, Romana Re-becchi, Giorgio Rocca, Cristina Roncati, Ste-fano Rosati, Ilario Rossi, Italo Rossi, BrunoSalvalai, Marino Salvarani, Giorgio Scapinel-li, Bruno Semprebon, Gianmarco Setti, Ce-sare Soli, Claudio Spattini, Alberto Sughi,Franco Tavoni, Nani Tedeschi, Bruno Tosi,Enzo Trevisi, Abeglio Tuci, Ermanno Vanni,Franco Varroni, Gino Viano, Dante Zambo-ni, Tono Zancanaro, Ghigo Zanfrognini, Ri-no Zapparoli, Erio Carnevali, Davide Bena-ti, Gianni Valbonesi, Ernesto Zigaina e Fran-co Vaccari.Dal 1996 la Provincia di Modena organizzala Biennale dei giovani artisti modenesi.B.Giam e il premio dedicato alla memoria diGiorgio Cornia, ai fini di valorizzare la crea-tività artistica contemporanea del territorioprovinciale. La prima edizione, nata con ilnome Orizzontale-Verticale si è tenuta all’in-terno del Palazzo della Provincia, per poiconvertirsi in B. Giam ed essere allestita ne-gli spazi della Chiesa di San Paolo (cfr. sche-da successiva). La mostra nasce dalla selezio-ne di giovani artisti del modenese, vagliati epremiati da una commissione composta daqualificati operatori del settore, che verifica-

no la qualità e la novità espressiva dei lin-guaggi dei partecipanti. La mostra collettivadell’ultima edizione, nel 2002, è scaturitadalla scelta, tra settantadue partecipanti, deilavori di Annalisa Bondioli, Lucio Domeni-co Cavallari, Alfio Consoli, Gianmaria Con-ti, Evelyn Daviddi, Leonardo Greco, Miche-la Lorenzi, Letizia Lugli, Luca Lumaca e An-nalisa Serino.

Modena CHIESA DI SAN PAOLOtitolarità: Provincia di Modenavia Francesco Selmi41100 Modena (MO)tel. 059/[email protected]

Aperta in occasione di mostre i giorni feriali,dalle ore 16.30 alle 19.30; il sabato, la domenicae i giorni festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle16.30 alle 19.30; chiusa il lunedì

Antica chiesa medievale costruita nel 1192e definitivamente restaurata da Fabio Mas-simo Pozzi in occasione del Quarto “Cen-tenario di Modena Capitale 1598-1998” èstata adibita dal 1998 a sede espositiva del-la Provincia di Modena per mostre d’artecontemporanea, coordinate da GraziellaMartinelli Braglia. Il restauro conservativo delle strutture e del-le decorazioni murarie ha posto in evidenzala storia artistica della chiesa, il cui internoveniva parzialmente modificato nel corso delXVI secolo da Raffaele Menia significativa-mente riattato in epoca barocca, nel 1653,da Cristoforo Malagola; e nuovamente ripri-stinata, nella facciata, in stile neoromaniconel 1890. Agli arredi artistici e votivi della

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chiesa, hanno lavorato diversi artisti nel cor-so dell’Età Moderna: Pellegrino Arteusi det-to Munari, Giovan Battista Codebue, Gio-van Battista Levizzani, Giovan Battista Pesa-ri; mentre nell’Ottocento la chiesa veniva ar-redata con lavori di artisti diversi, come Mo-desto Marchesini, Girolamo Negri e alcuniautori anonimi provenienti da altre chiesedella città, ora conservati nella Raccoltad’Arte della Provincia di Modena (cfr. sche-da precedente).La Chiesa di San Paolo ha ospitato molterassegne d’arte contemporanea, tra cui lemonografiche di Francesco Covili, AlbertoCavallari, Gabriella Goffi, Mario Merz, Er-manno Vanni e Claudio Spattini; nonché laBiennale dei Giovani Artisti B.Giam, ilprogetto artistico, culturale e civile Kakitree, dove hanno esposto i loro lavori Giu-liano della Casa, Franco Guerzoni, AdolfoLugli e Cesare Leonardi, le retrospettive Im-magini di Luce. Dalla Scuola di Burano alChiarismo fra pittura e fotografia e L’idea del-l’uomo; e la manifestazione ciclica Coniuga-zioni, gemellaggio artistico tra la città diModena e la tedesca Weimar, i cui artisti de-clinano e confrontano le proprie poetiche insinergia e in concomitanza spazio-tempora-le. E, contemporaneamente, mentre a Mo-dena, nella chiesa, espongono un artista te-desco e uno modenese, a Weimar, al Castel-lo di Ettersburg accade la stessa cosa con al-tri due artisti. Nell’ambito di questa rasse-gna, hanno esposto nella Chiesa di San Pao-lo Corrado Bertarini e Stefan Dornbush, Fa-brizio Corneli e Sibylle Mania, FrancoGuerzoni, Naomi Tereza Salmon e VittorioMessina; inoltre essa è stata una delle sedidella collettiva Über menschen, realizzatagrazie a un progetto europeo.

Monchio PARCO DELLA RESISTENZA DI MONTESANTA GIULIAtitolarità: Provincia di Modena e Comune di PalaganoProvincia di Modena - Assessorato al Turismo41040 Monchio nel Frignano (MO)tel. 059/209525-961515; fax 0536/ 966064

In un’area boschiva assai vasta presso Mon-chio Palagano si sviluppa un parco, teatro disanguinosi avvenimenti legati alla Resistenza.Al fine di ricordare il sacrificio di tanti uomi-ni sono state installate sculture in pietra lega-te a questo tema nel parco di Monte SantaGiulia, vicino al centro abitato. Nel 1944 uncannoneggiamento tedesco distruggeva ilcorpo e il campanile della piccola chiesa ro-manica insediata sulla cima del monte e il cuirifacimento è stato solo parziale: a memoriadi tali sanguinosi eventi si è voluto mantene-re con il Memorial Santa Giulia un significa-to simbolico, evocativo della Resistenza e deisuoi morti attraverso un messaggio celebrati-vo che inneggia alla vita contro le atrocitàcompiute dal nazifascismo, tra il 1943 e il1945, nelle valli del Dolo e del Dragone. Voluto dall’Amministrazione di Palagano,coadiuvata nell’organizzazione dallo scultoreItalo Bortolotti nel rispetto della tradizioneculturale del luogo, il Memorial Santa Giuliarievoca la solennità e la sacralità dei menhir diStonehenge, ed esprime, attraverso i monolitidi pietra serena lavorati da quattordici sculto-ri negli atelier dedicati alla scultura dal Sim-posio di Fanano (cfr. pp. 72-74), un’accoratae silenziosa presenza significativa della memo-ria, ridestata attraverso complesse allegorie; lesculture, disposte a cerchio, sono state realiz-zate da Miguel Ausili, Raffaele Biolchini, Ita-lo Bortolotti, Jean T. Cassamajor, Francesco

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Cremoni, Rami Gavish, Quinto Ghermandi,Wang Kuo Hsien, Renzo Margonari, YoshinOgata, Graziano Pompili, Dino Radulescu,Pinuccio Sciola e Paolo Sighinolfi.Presso l’Istituto storico della Resistenza e distoria contemporanea di Modena, presiden-za del comitato organizzatore del MemorialSanta Giulia, sono custoditi i disegni, gli stu-di e i bozzetti di tutti i partecipanti: si trattadi cinquanta opere conservate in un’unica sa-la che documentano le fasi creative del mo-numento e il suo valore etico e storico.

Montese FORUM ARTIS MUSEUM titolarità: Comune di MonteseRocca di Montesevia della Rocca 29141055 Montese (MO)tel. 059/981491; fax 059/[email protected]

Attualmente non attivo e chiuso al pubblico, in via di ridefinizione

L’esposizione permanente, inaugurata nel1995 in concomitanza alla prima rassegnaespositiva, aveva sede nella torre della due-centesca Rocca dei Montecuccoli, gravemen-te danneggiata, come tutto il paese, dai bom-bardamenti del 1945. Il Forum Artis Museum era una raccolta diun centinaio di opere plastiche di altrettantiartisti di 16 paesi europei ed extracontinen-tali che documentavano alcune significativeesperienze dell’arte contemporanea, anche inrapporto all’inserimento ambientale, conuna netta predilezione per l’Astrattismo,l’Informale e il Concettuale, poetiche a lorovolta articolate ed interrelate, all’interno del

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percorso espositivo, in cinque sezioni: Colo-action/Color-azione: esperienze artisticheneoinformali; Abtracta: Arte Struktura/Movi-mento Madi; Arte Concettuale: Fluxus, i pro-vocatori nell’arte; l’Ecole de Nice; Open sculp-ture/Interior sculpture.La collezione contava opere di GrazianoPompili, Martino Orsoni, Maximo Pellegri-netti, Maria Assunta Carini, Andrea Tede-schi, Riccardo Franco e Urlich Egger, ed eraesposta, a rotazione, tra gli spazi interni equelli esterni della Rocca; tranne l’opera diVincenzo Giubba che si trova, permanente-mente, all’aperto.

Montese SPAZI EX GHIACCIAIAtitolarità: Comune di Montesevia Cuoghi 241055 Montese (MO)tel. 059/971104www.comune.montese.mo.it

Recentemente inaugurata dopo un lungo la-voro di restauro, la nuova sala mostre diMontese trova spazio nei locali dell’ex ghiac-ciaia. La struttura, edificata tra il 1888 e il1889 su progetto del capomastro Carlo Maz-zetti, era inizialmente adibita a magazzinoper neve e ghiaccio, grazie ai quali si conser-vavano gli alimenti nei mesi più caldi; in se-guito diveniva un macello e infine un deposi-to. L’edificio, a pianta quasi quadrata, nei pri-mi anni Sessanta era ancora coperto a falde esi può presumere che la trasformazione a co-pertura piana sia avvenuta verso la fine deldecennio, mediante sopraelevazione dei murilaterali e realizzazione della terrazza sovra-stante. Il vano vero e proprio della ghiacciaiaè coperto da una volta a cuspide di grande al-

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tezza e risulta completamente interrato, non-ché nascosto alla vista da una parete in mura-tura, eretta sul fondo del locale antistante chesi apre su piazza della Repubblica.Le mostre, prevalentemente esposizioni mo-nografiche di pittura, si susseguono soprattut-to durante il periodo estivo; hanno esposto si-nora il bolognese Silvano Cresp, RobertoMonfredini, Pierluigi Tinti e Marisa Mecagni.

Nonantola SALA DELLE COLONNEtitolarità: Comune di Nonantolavia Marconi 1141015 Nonatola (MO)tel. 059/896511; fax 059/[email protected]

Aperta in occasione di mostre il venerdì e il sabato dalle 15.00 alle 18.00

Adibita a sala espositiva per mostre d’artecontemporanea, la Sala delle Colonne si tro-va all’interno del Palazzo del Comune, ex Pa-lazzo Salimbeni, edificio che in passato face-va parte del complesso architettonico checomprendeva l’antico monastero. Ora è sededel Municipio di Nonantola e, nella sua alapiù antica restaurata, hanno sede l’Antiqua-rium, la Sala degli affreschi e l’Archivio sto-rico comunale.La Sala delle Colonne è destinata a mostred’arte contemporanea: tra le personali si ri-cordano quelle dedicate ad artisti del territo-rio come Franco Vaccari, Alfonso Frasnedi,Andrea Capucci, Walter Manzini, MarioGiovanardi, Andrea Chiesi, Marco Gerri,Adolfo Lugli, Francesco Bocchini e Luca Ma-ria Patella; tra le collettive si ricordano Il rea-

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le e le sue ombre e la rievocazione, nel 1999,degli ultimi cinquant’anni d’insegnamento eattività artistica dell’Istituto d’Arte “AdolfoVenturi” di Modena Per una storia dell’Istitu-to d’Arte di Modena dal 1923 al 1970, in si-nergia con le Gallerie Ducali di Pavullo (cfr.scheda seguente) e con la Galleria Civica diModena (cfr. pp. 77-79) con cui collaboraper la biennale Modena per la Fotografia.

Pavullo nel FrignanoGALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA DI PALAZZO DUCALEtitolarità: Comune di PavulloPalazzo Ducalevia Giardini 340126 Pavullo nel Frignano (MO)tel. 0536/21563-20675; fax 0536/[email protected] www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it

Aperte in occasioni di mostre il martedì dalle ore16.00 alle 18.00; il giovedì e venerdì dalle 17.00alle 19.30. Sabato e domenica dalle 10.00 alle13.00 e dalle 17.00 alle 19.30

Le Gallerie civiche di Palazzo Ducale, con se-de nell’ottocentesco edificio voluto da France-sco IV d’Este come residenza estiva, sono ge-stite dall’Assessorato alle Attività Culturali delComune di Pavullo e sono composte dallaGalleria d’Arte Contemporanea, dalla Galle-ria dei Sotterranei e Ghiacciaia del Duca edalla Fonoteca dei Sotterranei; inoltre dalla se-de staccata del Castello di Montecuccolo do-ve sarà aperta la Pinacoteca Civica, in corso diprogettazione.L’attività espositiva della Galleria d’ArteContemporanea ha avuto origine nel corsodegli anni Ottanta, con la finalità di pro-

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muovere e integrare l’arte locale contempo-ranea con le ricerche affrontate da artisti ecritici a livello nazionale: si ricorda a questoproposito la grande rassegna Lionello Ventu-ri e l’avanguardia italiana che coinvolgeva ilavori di numerosi artisti, tra i quali Afro,Renato Birolli, Bruno Cassinari, Felice Ca-sorati, Piero Dorazio, Carlo Levi, MarioMafai, Giacomo Manzù, Arturo Martini,Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Achille Pe-rilli, Enrico Prampolini, Toti Scialoja, Giu-lio Turcato e Emilio Vedova, interpretati al-la luce delle preferenze venturiane da GiulioCarlo Argan, Carlo Federico Teodoro e Ja-dranka Bentini.Alla fine degli anni Novanta, dal 1998 al2000, la gestione della Galleria è stata affida-ta all’Associazione Botteghe d’Arte del Fri-gnano, coordinata dall’artista Davide Scara-belli: in quel triennio sono state organizzatele mostre monografiche dedicate a RemoStorchi, Wainer Vaccari, Sabrina Bastai, Erne-sto Altemura e Vasco Giannini, Franco Mulas,Giuseppe Banchieri, Valter Giovannini, TonoZancanaro, Massimo Pedrazzi, Nino Migliori,Maria Carolina Arletti, Corrado Bertarini,Gian Pietro Bortolotti, Pino Vastarella, Giu-seppe Ricci, Franco Fontana e Elio Morandi; lecollettive Il viaggio; I maestri del Venturi; Iltempo dipinto; Onirica; Il cuore di una colle-zione e I Baruffi. Tre generazioni di fotografi;nonché due edizioni del premio nazionalePavullo Città d’Arte.Dal 2001 la gestione è tornata agli uffici del-l’Assessorato Cultura, con la direzione diPaolo Donini. L’attività dedicata alle arti fi-gurative si è distinta per la costante sinergiacon le altre discipline artistiche, relazione cuiè dedicata la Galleria dei Sotterranei ove ven-gono esposte rassegne riferite ai linguaggi

multimediali o alle nuove emergenze cultu-rali, tenendo anche conto dell’attività dell’at-tigua Fonoteca. Negli ultimi anni sono statiorganizzati eventi per dare delle ricerche ar-tistiche maturate sul territorio, sia consolida-te, sia sperimentali: si ricordano Minguzzi:Disegni e sculture; Maurizio Carloni: HortusMirabiliae; Il viaggio e l’anima: AntonellaMonzoni e Stefano Torreggiani; Roberto Covi-li: Paesaggi dell’anima; Gino Covili, le stagio-ni della vita; Giganti in città: un progetto dipedagogia dell’arte; Quarto Movimento; Fran-ca Lovino; Il terzo che ti cammina accanto;Creativa arte al femminile; Vittorio Covili. Unciclo pittorico; Pinocchio, chi più ne ha più nemetta; Visionariamente e A mano liber(A) conopere di Nanni Menetti.Nel corso degli anni gli artisti che esponeva-no nelle Gallerie di Palazzo Ducale hannodonato all’istituto loro opere, per cui si è ve-nuta a configurare una raccolta d’arte con-temporanea, per il momento non esposta alpubblico: essa comprende opere di caratterefigurativo, astratto e concettuale. Sono con-servati circa 160 lavori di numerosi autori, tracui molti di Pavullo, che dimostra di essereun interessante vivaio artistico della regione,avendo visto crescere, tra i suoi abitanti, Car-lo Minelli, Gino Covili, Walter Mac Mazzie-ri, Davide Scarabelli e Raffaele Biolchini. Neidepositi delle Gallerie vi sono opere di GianPietro Bortolotti, Giuseppe Ceccarelli, Gian-carlo Cerri, Roberto Covili, Walter MacMazzieri, Gianni Rovandi, Corrado Bertari-ni, Lorenzo Barani, Raffaele Biolchini, PirroCuniberti, Giuliano Dalla Casa, Piero Dora-zio, Loretta Dorbolò, Walter Giovannini,Stefano Grasselli, Roberto Leoni, Franca Lo-vino, Paolo Mannucci, Umberto Mastroian-ni, Carlo Minelli, Mattia Moreni, Impero

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Nigiani, Alessandro Palladini, Andrea Racca-gni, Davide Scarabelli, Anton Celeste Simo-nini, Remo Storchi, Enzo Trevisi, Emilio Ve-dova e Mario Venturelli.

Pavullo nel FrignanoMOSTRA PERMANENTE DEL CASTELLO DI MONTECUCCOLO titolarità: Comune di Pavullo nel FrignanoCastello di Montecuccolo41026 Pavullo nel Frignano (MO)tel. 0536/23032-308070; fax 0536/20125tel. Ufficio Cultura 0536/[email protected]

In corso di apertura, la Mostra permanentesarà allestita all’interno del restaurato castellomedievale, costruito intorno all’anno 1000. IlCastello di Montecuccolo trae il nome dallalocalità in cui fu eretto e con il quale la casataproprietaria, nell’XI secolo, cambiò il proprionome da Corvoli in da Frignano, prima, e inda Montecuccolo, poi; dinastia assai potente,essi divennero, nel XV secolo, feudatari di unterritorio che si estendeva dal bolognese alreggiano, mentre, nel Seicento, uno degli ulti-mi Montecuccoli, Raimondo, si distinse co-me acuto stratega militare.Acquistato dal Comune di Pavullo nel 1961, ilcastello iniziava a essere restaurato nel 1970 peressere restituito a una generale funzionalità; do-po anni d’intervento assai impegnativo, il ca-stello risulta parzialmente utilizzato, dal 1998,per l’esposizione permanente delle opere degliartisti del Frignano, come il ciclo di oli, tecni-che miste e disegni Il paese ritrovato del pittorepavullese Gino Covili e il corpus di disegni, inci-sioni, sculture in marmo, bronzo, terracotta elegno del compianto Raffaele Biolchini.

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San Felice sul PanaroBIENNALE ALDO RONCAGLIA titolarità: Comune di San Felice sul PanaroRocca Estensevia MazziniUfficio municipale41038 San Felice sul Panaro (MO)tel. 0535/86311; fax 0535/[email protected]

Nella Rocca estense – costruita nel 1340 dalmarchese Obizzo e riattata a fortezza nel1406 per volere dell’erede Niccolò III dall’ar-chitetto militare Bartolino Ploti da Novara –si tiene dal 1955 la rassegna d’arte dedicata alpittore, musicista, architetto sanfelicese AldoRoncaglia. Nata nel 1954 come estempora-nea di pittura, la rassegna divenne dall’annoseguente Premio Aldo Roncaglia, immedia-tamente sostenuto dall’Amministrazione co-munale, dalla Provincia e dal Sindacato BelleArti di Modena. Per undici anni il premio eb-be cadenza annuale e le selezioni avvenneroattraverso il parere di una giuria istituita ap-positamente con rilevanti personalità dellacultura artistica che aumentarono significati-vamente la qualità del premio. Nel 1964 larassegna si tramutò in Biennale, dotandosi diun’organizzazione assai più strutturata e tec-nica, che manteneva il sistema del premio ac-quisto come incremento del patrimonio arti-stico del Comune. Nel 1990 il meccanismocambiava: si tralasciava l’acquisto a favoredell’invito a personalità della cultura cheavessero segnato le arti visive con la propriaricerca. Nel corso delle Biennali, gli artistipartecipanti hanno spesso lasciato in dono iloro lavori, tanto che la XXVII edizione è av-venuta proprio all’insegna delle Donazioni alfine di costituire definitivamente la Galleria

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Civica permanente, che avrà sede nell’exScuola d’avviamento, con opere di Luca Ali-nari, Gianni Ambrogio, Lodovico Asirelli,Pablo Atchugarry, Simon Benetton, RinaldoBigi, Raffaele Biolchini, Floriano Bodini,Corrado Bonomi, Maurizio Bonora, PaoloBorghi, Aldo Borgonzoni, Edi Brancolini,Cesare Bruno, Brunivio Buttarelli, Ennio Ca-labria, Antonio Caldarera, Antonella Cap-puccio, Claudio Gargiolli, Arturo Carmassi,Vannetta Cavallotti, Bruno Ceccobelli, Giro-lamo Ciulla, Michelangelo Conte, AngeloCortese, Fernando De Filippi, Lucio Del Pez-zo, Raffaele De Rosa, Pasquale Di Fabio, Do-menico Difilippo, Lino Dinetto, PabloEchaurren, Omar Galliani, Roberto Gasperi-ni, Giuseppe Gavazzi, Giuliani Ghelli, An-drea Granchi, Enzo Guaricci, Silvia Guberti,Franco Guerzoni, Alessandro Kokocinski,Antonio Ievolella, Lanfranco, Giovanni Leto,Riccardo Licata, Marco Lodola, Riccardo Lu-maca, Walter Mac Mazzieri, Alfredo Malfer-rari, Nicola Maria Martino, Vittorio Mascal-chi, Daniele Masini, Romano Masoni, CarloMattioli, Franco Mulas, Mario Nanni, Yo-shin Ogata, Roberto Orlandi, Gaetano Pal-lozzi, Aldo Rontini, Sergio Sarri, GermanoSartelli, Ivo Sassi, Davide Scarabelli, EnzoSciavolino, Anton Celeste Simonini, France-sco Somaini, Franz Stähler, Valeriano Trub-biani, Franco Vaccari, Sergio Vacchi, CarloVenturi, Vanni Viviani e Sergio Zanni.

Sassuolo PALAZZO DUCALE titolarità: Stato italianopiazzale della RosaSoprintendenza per il Patrimonio Storico,Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia

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41049 Sassuolo (MO)tel. 059/4395711; fax 059/230196galleria.estense@interbusiness.itwww.galleriaestense.itwww.comune.sassuolo.mo.it

Aperto su prenotazione da martedì a venerdì; il sabato dalle 15.00 alle 18.00 e la domenicadalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Prestigiosa residenza estiva estense nata su unpreesistente castello medievale di proprietàdei Della Rosa, il Palazzo Ducale passò aFrancesco I d’Este, che lo riattò incaricandoimportanti architetti e artisti per la sua rea-lizzazione: tra il 1634 e il 1636 BartolomeoAvanzini iniziò la trasformazione architetto-nica che proseguì sino al XVIII secolo, sinoal ducato di Ercole III, che fece eseguire l’at-tuale facciata e lo scenografico parco su ideadi Pietro Bezzi.Vero gioiello d’arte barocca, il Palazzo Duca-le è costituito da numerose stanze che dannoluogo alla meraviglia illusionistica caratteri-stica di questo stile: vi è un teatro delle fon-tane, con nicchie e diversi percorsi dove l’ar-chitettura diventa roccia e la terrazza belve-dere. Le pitture parietali sono state eseguiteda grandi artisti dell’epoca, da Angelo Co-lonna, Agostino Mitelli, Baldassarre Bianchi,Gian Giacomo Monti, Boulanger e i fratelliCittadini; tre statue in stucco sono state ese-guite su disegno di Gianlorenzo Bernini.In seguito, alla fine dell’ancien régime coinci-so con l’arrivo dei francesi in territorio italia-no, nel 1796, il palazzo venne ceduto a di-versi proprietari che si susseguirono sino allaGrande Guerra, al cui termine risultava adi-bito a luogo per la lavorazione delle carnisuine, per essere poi sede, dalla fine della se-conda guerra mondiale, dell’Accademia Mi-

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litare; in seguito a un lungo e impegnativorestauro, il Palazzo è nuovamente fruibilenelle sue bellezze ed è passato di proprietàdall’Accademia al Ministero dei Beni e delleAttività Culturali il 28 maggio 2004.Adibito a sede espositiva d’arte, il Palazzo è sta-to teatro di un prestigioso progetto triennaled’arte contemporanea, curato dal Soprinten-dente per il Patrimonio Storico, Artistico e De-moetnoantropologico di Modena e ReggioEmilia, Filippo Trevisani, che ha contribuito aqualificare il nostro territorio regionale attra-verso l’osmosi culturale tra arte antica e con-temporanea. Il Progetto contemporaneo 2001-2003 è iniziato con la prima mostra Presenzeitaliane, che esponeva lavori dei massimi espo-nenti nazionali ed europei d’arte povera e con-cettuale, come Jannis Kounellis, Francesco LoSavio, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto,Maurizio Mochetti, Emilio Prini e Pino Pasca-li; è seguita l’esposizione di artisti europei eamericani presenti nella collezione Panza diBiumo Monochromatic light, con opere mini-maliste e monocromatiche di Lawrence Car-roll, Timothy Litzman, Anne Appleby, DavidSimpson, Ettore Spalletti, Phil Sims e WinstonRoeth, che hanno campito i pannelli murari,rimasti vuoti, dell’“appartamento degli stucchidorati” del Palazzo; nel 2003 ha concluso ilprogetto la monografica del concettuale Mau-rizio Mochetti, le cui installazioni di luce han-no creato un suggestivo dialogo tra la ricercaartistica contemporanea e quella più antica.Questa prestigiosa attività ha fatto sì che l’im-portante collezione di arte minimal, prestatada Giuseppe Panza di Biumo in occasione del-la mostra Monochromatic light, sia stata intera-mente donata al Palazzo Ducale di Sassuolocome permanente; ad essa è stata aggiuntaun’installazione di Maurizio Mochetti.

Sassuolo PAGGERIARTEtitolarità: Comune di Sassuolopiazzale della RosaUfficio Cultura Comune di Sassuolo41049 Sassuolo (MO)tel. 0536/1844770; fax 0536/[email protected]

Gestita dall’Associazione culturale Betta Fri-gieri, l’attività di tale spazio si è sviluppatanell’ambito di una collaborazione tra settorepubblico e privato, all’interno del quale nel-la programmazione espositiva annuale realiz-zata dal soggetto privato il Comune si è ri-servato l’organizzazione di due mostre d’arteall’anno e altri eventi. Presso Paggeriartehanno esposto artisti locali ed internaziona-li, comunque protagonisti di ricerche espres-sive personali nell’ambito della contempora-neità più vibrante, come Marco Morandi,Joe Tilson, Milan Kunc, Bob Bobson e Jack-son Nkumanda, Dany Vescovi, JohannaKandl e Marco Samorè, Antonio Riello eLeonardo Pivi; è stata inoltre una delle sedidella collettiva Über menschen, in collabora-zione con la Provincia di Modena e la città diWeimar, dove si sono potuti vedere i lavoridei migliori giovani esponenti dell’arte euro-pea che hanno reinterpretato le proprie ori-gini e tradizioni culturali attraverso poetichecontemporanee, avvalendosi sia di mezzi tra-dizionali, come la pittura e il disegno, che dipiù attuali come la fotografia e l’elettronica:si tratta del gruppo AES, di Biljana Djurdje-vic, Bea Emsbach, Jesus Galdòn, Oona Hy-land, Sarah Lewtas, Giovanni Manfredini,Bjørn Melhus, Alexandros Psychoulis, Anne-Britte Rage, Silke Rehberg, Erik Schmidt eMåns Wrange.

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Sassuolo GALLERIA COMUNALE D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di SassuoloUfficio Cultura Comune di Sassuolo41049 Sassuolo (MO)tel. 0536/1844770; fax 0536/[email protected]

Attualmente chiusa è in attesa di essere riapertain nuovi spazi

L’attività della Galleria d’Arte Moderna di Sas-suolo inizia a essere documentata negli anni Ot-tanta, periodo in cui si tennero una serie di mo-stre che diedero l’avvio alla raccolta d’arte dell’i-stituto, mai esposta sinora. Si ricordano le per-sonali di Walter Mac Mazzieri, Demetrio Casi-le, Franco Gianelli, Gino Scapinelli, Piero Gi-lardi, Ugo Bertolin, Guido Moretti, Mark Ko-stabi, Ezio Bellei, Graziella Gallerani, GiuseppeAdani, Umberto Giorgione, Ferdinando Cotta-favi, Laura Serri, Attilio Sergio Petazzi, Anto-nella Violante, Alessandro Rivola e Ezio Bellei;le collettive dei pittori sassolesi e Art Attacks. Ar-te dei nuovi media. Da queste esposizioni è sca-turita una raccolta d’arte che attende di essereresa fruibile al pubblico in maniera adeguata.

SolieraBIENNALE NAZIONALE DI PITTURA “CITTÀ DI SOLIERA”titolarità: Comune di Solieravia Grandi 20441019 Soliera (MO)tel. 059/568582-568511; fax 059/[email protected]

L’apertura è in occasione della Biennale, neigiorni feriali dalle 20 alle 22; nei festivi dalle 10alle 12.30, dalle 15 alle 19 e dalle 20 alle 22

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Manifestazione di pittura contemporanea,estemporanea, organizzata dal Comune di So-liera in collaborazione con l’associazione Ami-ci dell’Arte, con cui organizza anche la ricor-rente mostra mercato del “Miniquadro”.Le origini della Biennale risalgono al 1969, l’an-no della sua fondazione ad opera dell’allora Sin-daco e pittore Danilo Lusvardi; da quel mo-mento si sono svolte quindici edizioni la cuipremiazione è affidata a una giuria di studiosi eartisti, per lo più locali, coordinati da UmbertoZaccaria, che, nel corso del tempo, hanno con-tribuito alla scelta delle opere destinate a essereacquistate dal Comune per formare la costi-tuenda Pinacoteca comunale nelle sale restau-rate del Castello Campori.Sino a oggi la formula della Biennale prevedeche i pittori espongano per otto giorni le loroopere presso il Centro sportivo Solierese. I pre-mi-acquisto del Comune hanno interessato idipinti di Giuseppe Marchi, Umberto Scalise,Arnaldo Galli, Francesco Speranza, Iler Melio-li, Feriano Giardini, Giuseppe De Gregorio,Giorgio Rinaldini, Claudio Gotti, Nevio Be-deschi, Piero Paoli, Franco Chiarani, Giovan-ni Duso, Franco Ferrari, Ido Erani, Davide DeAgostini; a questi si aggiungono i lavori prove-nienti dalle manifestazioni Pittori in ribalta eMiniquadro, nonché dagli eventi a latere cheaccompagnano la Biennale.

Vignola CANTIERI CANTELLItitolarità: Comune di Vignolavia J. Cantelli 41058 Vignola (MO)Ufficio Culturatel. 059/[email protected]

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Aperto in occasione di mostre il sabato dalle15.00 alle 19.00; domenica e festivi dalle 10.00alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Nei giorniferiali su prenotazione

Spazio espositivo di recente apertura, i Can-tieri Cantelli hanno sede nel centro di Vi-gnola nell’edificio dell’ex cantiere omonimo;esso è nato per volontà dell’Amministrazionequale laboratorio iniziale del progetto Mu-seo della Città di Vignola, che sorgerà inquesto luogo che, work in progress, ha ancheaperto il suo spazio teatrale. Del museo sono

state per ora allestite alcune sezioni perma-nenti che comprendono la collezione di ges-si, bronzi e studi dello scultore vignolese IvoSoli, donata alla città dal nipote Cesare Soli,una raccolta di strumenti musicali a percus-sione e una collezione d’immagini fotografi-che del territorio vignolese.Sono state recentemente organizzate le mo-stre dello scultore Antonio Sgroi, dei foto-grafi Mauro Scurani e Pino Ninfa, la collet-tiva dei writer Manoscritti urbani realizzatada Opusmagistri e Lastrazioni o tovagliette dibaruffe e stupori.

Provincia di Modena

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BaricellaGALLERIA SESSANTAQUATTROBARICELLARTEtitolarità: Comune di Baricellavia Roma 7640052 Baricella (BO)Ufficio Culturatel. 051/873117; fax 051/[email protected] www.comune.baricella.bo.it

Aperta il venerdì dalle 10.00 alle 12.00, il sabatoe la domenica dalle 17.00 alle 19.00

Spazio espositivo per giovani artisti contem-poranei, costruito nel centro della piazza diBaricella, creato dall’Assessorato alla Culturae gestito dal suo Ufficio in cooperazione conl’Atelier Pozzati, l’Accademia di Belle Arti diBologna (cfr. pp. 109-111) e l’associazionedei Comuni “Terre di Pianura” si avvale anchedel sostegno dell’Assessorato alla Cultura del-la Provincia di Bologna. La Galleria è nata con lo scopo di essere unospazio individuale e collettivo al contempo,luogo di nuove sperimentazioni artistichefruite da un pubblico che desidera essere av-vicinato dai nuovi linguaggi visivi.Dal 2001 è stato varato il progetto Corsie, at-tualmente alla sua quarta edizione, volto allapromozione dell’arte giovanile, frutto della ri-cerca sviluppata in Accademia: si tratta di quat-tro esposizioni annuali dove i giovani artisti so-no posti a confronto per diversità di approcciopoetico e tecnico, nella pittura dell’arte concet-tuale, dalla scultura alla fotografia sino alle artitecnologiche. Nata come esposizione collettivadal titolo Corsie. Prima Biennale giovani di Ter-re di Pianura che coinvolgeva 32 artisti tra cuiAlessandra Andrini, Paolo Bertocchi, AndreaBuratti, Elisa Canducci, Simone Filippi, Ales-sandra Gellini, Francesca Manfredi, Simone

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Tosca, Lucia Anselmi, Paolo Chiasera, BrahimKhanous, Angela Frascione, Marco Di Giovan-ni, Daniela Olivieri, Giulia Ricci, SimonaSpaggiari, Daniele Cardinali, Andrea Nacciar-riti, Lara Facco, Marina Fulgeri, Serena Piccini-ni, Silvia Pinto, Serena Vantaggiato, FedericoBorselli, Mersia Bertesina, Miriam Bugiantella,Cristian Chironi, Caterina Morelli, AnnamariaMalavasi, Silvia Chiarini, Anna Visani, Kahari-na Dieckhoff. Il progetto è diventato, in segui-to, annuale e proposto in quattro eventi comeCorsie. Rassegna d’arte in quattro tempi, per cuihanno esposto sinora Maira Chinaglia, Loren-zo Commisso, Allegra Corbo, Elise Zobel, Lu-ca Faggiano, Federica Guastaldon, Giulia Gu-derzo, Silke De Vivo, Monica Camaggi, DinkoGilbo, Giulia Ravazzolo, Veronica Sozzi, Ales-sandra Berni, Stefano Mandracchia, Silvia Ni-roni, Emanuele Sorano, Stefania Bandinu,Giulia Casula, Danilo Nadj, Silvia Venturi, LeeJeonghwa, Federico Maddalozzo, Marco Man-tovi e Barbara Silvestri.

Bazzano ROCCA BENTIVOGLIOtitolarità: Comune di Bazzanovia Contessa Matildetel. 051/836445-336460www.comune.bazzano.bo.it40053 Bazzano (BO)

Aperta il giovedì dalle 15.30 alle 19.00; il sabatodalle 15.30 alle 19.00; la domenica dalle 9.00alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00

La Rocca di Bazzano, sede del Museo CivicoArcheologico “Arsenio Crespellani”, è una co-struzione fortilizia che risale a prima dell’annoMille; passata poi di proprietà a Matilde di Ca-nossa veniva ceduta, in seguito, a Modena.

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Dopo alcuni assedi da parte dei bolognesi, laRocca veniva espugnata nel 1247 e poi riatta-ta da Azzo VIII d’Este, tra il 1296 e il 1311.L’attuale aspetto risale però alle modificazioniattuate in epoca rinascimentale da Giovanni IIBentivoglio che la trasformò in residenza esti-va, decorata all’interno da preziose pitture pa-rietali che raffigurano paesaggi bazzanesi e ter-ritori bentivoleschi nella Sala dei Giganti esimboliche belve e melograni nella Sala deiGhepardi. Nei secoli seguenti la Rocca venivautilizzata come sede del capitano della Monta-gna, poi come carcere alla fine del XVIII seco-lo e come teatro sino ai primi del Novecento –nella Sala dei Giganti vi è un disegno parietalefuturista – in seguito come caserma e comescuola, sino ad ospitare, attualmente, il MuseoCivico e l’attività espositiva del Comune. So-stenuta anche dall’Assessorato alla Cultura del-la Provincia di Bologna, nell’ambito dell’artecontemporanea ha ospitato personali di VascoBendini, Claudio Benghi, Silvio Crea e GuidoSammarchi, nonché le collettive Corpo diguardia; Interazioni; I misteri dell’alchimia; Lu-ci e colori del Marocco, rassegna sulla pittura fi-gurativa marocchina dell’attualità, e Disvela-menti, mostra che pone a confronto le operepittoriche e scultoree di Pietro Finelli con i la-vori fotografici di Philippe Antonello.

Bologna RACCOLTA D’ARTE MODERNA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA titolarità: Regione Emilia-Romagnaviale Aldo Moro 38tel. 051/28308; fax 051/[email protected] Bologna (BO)

Visitabile solo negli spazi pubblici dove sonocollocate le opere e previa richiesta

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La raccolta d’arte della Regione è nata nel1973 con il duplice scopo di valorizzare econservare opere significative del Novecentoregionale, nonché di sostenere, con i fondiper le opere acquistate dagli artisti facentiparte del Comitato Gaetano Arcangeli, la co-stituzione della Fondazione intitolata allamemoria del letterato bolognese al fine dipremiare la giovane poesia contemporanea. Sitrattava di 67 lavori entrati a far parte di que-sto primo nucleo collezionistico, realizzatianche da autori legati per stima e amicizia alcritico d’arte Francesco Arcangeli, fratello delletterato da poco scomparso. In alcuni casi sitrattava di artisti della corrente informale re-gionale, che aveva trovato nell’ultimo natura-lismo arcangeliano una ipotesi critica che le-gava alcuni esempi evolutivi della contempo-raneità al tessuto storico-artistico della regio-ne, o lavori figurativi sempre legati a questatradizione; vennero acquisite opere di VascoBendini, Giuseppe De Gregorio, Gian Fran-co Fasce, Giannetto Fieschi, Giuseppe Ga-gliardi, Piero Giunni, Giovanni Korompay,Luciano Leonardi, Pompilio Mandelli, Vitto-rio Mascalchi, Mattia Moreni, Ennio Mor-lotti, Mario Nanni, Bruno Olivi, Leone Pan-caldi, Tino Pelloni, Giovanni Poggeschi, Bru-no Pulga, Tino Repetto, Cristina Roncati,Rosalba (Bianca Arcangeli), Giulio Ruffini,Piero Ruggeri, Bruno Saetti, Lucio Saffaro,Vincenzo Satta, Ermio Segatta, DomenicoSpinosa e Sergio Vacchi; nonché grafiche diLea Colliva, Romano Notari, Giovanni Ro-magnoli e Emilio Vedova.In seguito, nei due decenni successivi, il primonucleo è stato ingrandito da numerosi acqui-sti, la maggior parte effettuati dagli artisti stes-si con una predilizione orientata verso il figu-rativo e l’informale e i suoi sviluppi, e da doni,

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nonché dall’acquisizione del patrimonio arti-stico del Servizio Difesa del Suolo. Si tratta didipinti di Antonio Babini, Ciro Barbaro, Ne-vio Bedeschi, Luciano Bertacchini, AndreaBertelli, Alvise Besutti, Giulio Bonazza, MarioBonazzi, Marcus Bondioli, Maurizio Bonora,Aldo Borgonzoni, Alberto Burri, Rezio Busca-roli, Umberto Calvi, Claudio Cavazzini, Otel-lo Ceccato, Barbera Cesarini, Paolo Conyi,Carlo Corsi, Gino Covili, Carlo Crispini, Pir-ro Cuniberti, Walter Dall’Oppio, Gioxe DeMicheli, Pier Augusto Donati, Ervardo Fiora-vanti, Franca Donati Franceschi, Gino Gandi-ni, Gianfranco Goberti, Angela Granini, Nel-lo Leonardi, Pompilio Mandelli, AnacletoMargotti, Carlo Mattioli, Giancarlo Mattioli,Antonio Mazzotti, Salvatore Miglietta, AnnaMinelli, Luciano Mirabello, Bruno Olivi, Pa-tricelli, Adriano Pezzoni, Giuliano Pini, An-drea Raccagni, Vincenzo Rolfi, Carlo Sozzo,Romana Sinelli, Nani Tedeschi, Mirella Tonel-lotto, Cafiero Tuti, Irene Ugolini Zoli, GianniValieri, Umberto Zanetti e Vincenzo Zoccola.La raccolta di sculture, in materiali diversi tracui svariate opere in ceramica, è formata daopere di Nino Beghelli, Felix Bernasconi, An-gelo Biancini, Gian Antonio Bucci, PaoloConti, Venanzio Crocetti, Giancarlo Fiori,Goffredo Gaeta, Quinto Ghermandi, EmilioGreco, Giacomo Manzù, Mauro Mazzali, Lu-ciano Minguzzi, Olia Reza, Enzo Pasqualini,Carlo Pini, Ivo Sassi, Sepo (Severo Pozzati),Vittorio Tavernari e Carlo Zauli; inoltre vi so-no grandi mosaici della Cooperativa Mosaici-sti Accademia di Belle Arti di Ravenna (cfr.pp. 164-165) e di Aldo Borgonzoni.Assai cospiqua è la raccolta di grafica checongloba, tra gli altri, esemplari di Carla Ac-cardi, Rafael Alberti, Carlo Amadori, AndreaBertelli, Renato Birolli, Floriano Bodini, Di-

no Boschi, Maurizio Bottarelli, Remo Brin-disi, Ennio Calabria, Vittorio Cavicchioni,Nino Corazza, Leonardo Cremonini, LucioDel Pezzo, Luciano De Vita, Gaspare Gam-bi, Quinto Ghermandi, Wassili Kandinsky,Nello Leonardi; Mino Maccari, Paolo Mana-resi, Giacomo Manzù, Norma Mascellani,Roberto Sebastian Matta, Lorenzo Mattotti,Luciano Minguzzi, Walter Mac Mazzieri,Ennio Morlotti, Mario Nanni, Mimmo Pla-dino, Armando Pizzinato, Conectto Pozzati,Ilario Rossi, Mario Schifano, Sepo, AlbertoSughi, Graham Sutherland, Nani Tedeschi,Ernesto Treccani, Sergio Vacchi, Emilio Ve-dova, Farpi Vignoli e Tono Zancanaro.

BolognaCOLLEZIONE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA titolarità: Provincia di BolognaPalazzo Malvezzi de’ Medicivia Zamboni 1340126 Bologna (BO)tel. 051/6598321; fax 051/[email protected] www.provincia.bologna.it

Dal 1931 l’Amministrazione della Provinciadi Bologna ha sede in Palazzo Malvezzi de’Medici, residenza dell’omonima aristocraticafamiglia con radici bolognesi medievali. L’e-dificio veniva costruito nel 1560 su progettodi Bartolomeo Trianchini e, in epoca tardobarocca, arricchito dell’importante scaloneattribuito a Ferdinando Bibiena. A metà delXIX secolo, le cariche politiche pubbliche as-sunte dall’allora proprietario Giovanni Mal-vezzi portarono il palazzo ad un ulteriore in-cremento artistico con l’intera decorazione astucchi delle stanze.

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Prevalentemente costituita da arredi e ogget-ti, la Raccolta d’arte della Provincia ha unaparte di dipinti, stampe e disegni di artistidel Novecento, tra cui Gino Signori, Ales-sandro Cervellati, Luigi Cervellati, Erich Ar-nuf Stegmann, Alessandro Trinchero, Livia-na Mattioli, Oscar Govoni, Giusta Garzia,Carlo Monini, Gaspare Gambi, RobertoFranzoni, Renzo Biason, Giuseppe Rivani,Virginia Simoncini, Carolina Pombo Cani-gosa, Enrico Visani, Giuseppe Gagliardi, Al-berto Molinari, Alexanco Madrid, Dino Bo-schi, Martino Chirico, Giovanni Cappelli,Concetto Pozzati, Alberto Sughi e NormaMascellani.

Bologna ISTITUZIONE GALLERIA D’ARTE MODERNAtitolarità: Comune di Bolognapiazza Costituzione 3tel. 051/502859; fax 051/371032infogam@comune.bologna.itwww.galleriadartemoderna.bo.it40127 Bologna (BO)

Aperta dal martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00, chiusa il lunedì

Fondata nel 1925 presso Villa delle Rose eriordinata nel 1936, la Galleria d’Arte Mo-derna di Bologna ha sempre ospitato, nellesue collezioni, opere dell’Ottocento, del No-vecento e del presente, il cui nucleo origina-rio ha avuto un significativo incremento dal1961, grazie alla direzione di Francesco Ar-cangeli e al breve mandato di Carlo Volpe.Dal 1975 la Galleria ha sede nell’edificioprogettato dall’architetto Leone Pancaldinell’area fieristica della città; la sua parziale

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realizzazione ha determinato un’esiguità dispazi che ha frenato l’aumento delle collezio-ni e necessariamente privilegiato l’attivitàespositiva. Da quel momento l’istituto è sta-to il centro vitale della cultura contempora-nea urbana: inizialmente indirizzato da undirettivo composto da critici e intellettualiche affiancavano la direzione di Franco Sol-mi, tra cui Renato Barilli, Emilio Contini,Vincenzo Accame e Giorgio Celli, nel primomandato, e nuovamente Barilli con ThomasMaldonado, Italo Zannier, Flavio Caroli ePier Giovanni Castagnoli, nel secondo inca-rico, il museo è stato in seguito diretto daPier Giovanni Castagnoli, sino al 1994, an-no in cui è stato trasformato in Istituzionedel Comune; da quell’anno si sono succedu-ti due direttori, Danilo Eccher e Peter Weier-mair a mandato quadriennale, non partico-larmente radicati nel tessuto culturale dellacittà, ma che hanno svolto con successoun’intensa attività promozionale internazio-nale; il Consiglio d’Amministrazione e il Co-mitato scientifico della Galleria, anch’essi anomina del Sindaco, lavorano in accordocon la Direzione. Il patrimonio della galleria, curato per l’ar-te contemporanea storica da Claudio Poppie per l’arte contemporanea attuale da DedeAuregli, vanta oltre 4.000 opere, per lametà grafiche, esposte in permanenza e arotazione in spazi espositivi di circa 3.000metri quadrati che accolgono anche grandimostre temporanee. Nelle collezioni è larga-mente rappresentato il panorama dell’arteemiliana del Novecento integrato da impor-tanti opere dei maggiori maestri dell’arteitaliana e da eminenti artisti sia europei cheamericani: tra gli altri, vi sono lavori di Car-la Accardi, Valerio Adami, Franco Angeli,

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Karel Appel, Stefano Arienti, Hans Arp, UgoAttardi, Donald Baechler, Roberto Barni,Vanessa Beecroft, Davide Benati, Vasco Ben-dini, Simon Benetton, Luigi Bianchi, EnzoBioli, Umberto Boccioni, Floriano Bodini,Alighiero Boetti, Christian Boltanski, AldoBorgonzoni, Dino Boschi, Maurizio Botta-relli, Remo Brindisi, James Brown, AlbertoBurri, Carlo Carrà, Maceo Casadei, AthosCasarini, Felice Casorati, Bruno Cassinari,Enrico Castellani, Maurizio Catellan, Ange-lo Caviglioni, Bruno Ceccobelli, Mario Ce-roli, César, Giovanni Ciangottini, Lea Colli-va, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Car-lo Corsi, Gino Covili, Tony Cragg, Crash,Leonardo Cremonini, Enzo Cucchi, PirroCuniberti, Dadamaino, Giorgio de Chirico,Mario De Maria, Paola De Pietri, Filippo DePisis, Luciano de Vita, Gianni Dova, PabloEchaurren, Max Ernst, Jean Fautrier, Ferruc-cio Ferrazzi, Giannetto Fieschi, Garzia Fiore-si, Giosetta Fioroni, Jean Michel Folon, Lu-cio Fontana, Franco Francese, Futura 2000,Giuseppe Gabellone, Remo Gaibazzi, OmarGalliani, Gino Gandini, Marco Gastini,Mimmo Germanà, Quinto Ghermandi, Fer-ruccio Giacomelli, Piero Gilardi, Gilbert &George, Giuseppe Graziosi, Piero Guccione,Giuseppe Guerreschi, Franco Guerzoni, Vir-gilio Guidi, Renato Guttuso, Eduoard Habi-cher, Keith Haring, Emilio Isgrò, MarcelloJori, Yumi Karasumaru, Giovanni Korom-pay, Nello Leonardi, Leoncillo, Carlo Leoni,Carlo Levi, Osvaldo Licini, Marco Lodola,Emanuele Luzzati, Mino Maccari, René Ma-gritte, Piero Manai, Paolo Manaresi, Pompi-lio Mandelli, Giovanni Manfredini, Giusep-pe Maraniello, Anacleto Margotti, VittorioMascalchi, Titina Maselli, Roberto SebastianMatta, Eliseo Mattiacci, Carlo Mattioli, Lo-

renzo Mattotti, Fausto Melotti, Plinio Me-sciulam, Vittorio Messina, Nino Migliori,Luciano Minguzzi, Gian Marco Montesano,Henry Moore, Mattia Moreni, Ennio Mor-lotti, Ugo Mulas, Zoran Music, HidetoshiNagasawa, Mario Nanni, Ugo Nespolo,Nunzio, Luigi Ontani, Mimmo Paladino,Leone Pancaldi, Giulio Paolini, Claudio Par-miggiani, Augusto Perez, Cesare Peverelli,Lamberto Pignotti, Piero Pizzi Cannella, Ar-mando Pizzinato, Fabrizio Plessi, GiovanniPoggeschi, Jackson Pollock, Arnaldo Pomo-doro, Graziano Pompili, Concetto Pozzati,Sepo, Bruno Pulga, Andrea Raccagni, Oli-viero Rainaldi, Carol Rama, Giuseppe Ro-magnoli, Sergio Romiti, Mimmo Rotella,Bruno Saetti, Lucio Saffaro, Salvo, JuliaõSarmento, Germano Sartelli, Aligi Sassu,Emilio Scannavino, Mario Schifano, JulianSchnabel, Toti Scialoia, Sean Scully, GinoSeverini, Ardengo Soffici, Mario Sironi, Pi-no Spagnulo, Adriano Spatola, GrahamSutherland, Tancredi, Emilio Tadini, Anto-nio Tapies, Marco Tirelli, Mark Tobey, Erne-sto Treccani, Giulio Turcato, Giuseppe Unci-ni, Franco Vaccari, Sergio Vacchi, Emilio Ve-dova, Claudio Verna, Lorenzo Viani, FarpiVignoli, Antonio Violetta, Wols, ErwinWurm, William Xerra e Nicola Zamboni.Dal 1997 la Galleria è dotata di un nuovo set-tore espositivo, all’interno dell’edificio, deno-minato Spazio Aperto, mentre mostre tempo-ranee si tengono anche a Villa delle Rose (cfr.scheda seguente), trasformata in spazio permostre dal 1989. L’attività della Galleria d’Ar-te Moderna è stata, sin dalla sua apertura, assaiintensa e diretta alla valorizzazione e promo-zione delle ricerche contemporanee più signi-ficative e relazionali del panorama artistico re-gionale, nazionale e internazionale con l’orga-

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nizzazione di più di 395 mostre, tra cui le col-lettive L’arte come autocoscienza contro il fasci-smo di ieri e di oggi (1975); Europa/America –L’astrazione determinata (1976); Il Liberty aBologna e nell’Emilia Romagna (1977); La for-ma della scrittura (1977); La performance oggi(1977); La metafisica del quotidiano (1978);Ars combinatoria (1979); Dieci anni dopo – INuovi Nuovi (1980); La metafisica: gli anniVenti (1980); La scuola dell’acquaforte a Bolo-gna (1982); La sperimentazione fotografica inItalia (1983); L’informale in Italia (1983); Artedi frontiera. New York Graffiti (1984); Arte au-striaca 1960-1984 (1984); Anniottanta(1985); Scultura e ceramica in Italia nel ’900(1989); Materialmente. Scultori degli anni 80(1989); Anninovanta (1991), Nuova Officinabolognese. Arte visiva e sonora (1992); Arte inFrancia 1970-1993 (1994); Officina Italia(1997); Officina Europa (1999); Appereance(2000); L’ombra della ragione (2000); Quadriin Regione; e Arte italiana: Gli ultimi qua-rant’anni, ove si sono indagati i “materiali ano-mali”, la “pittura iconica” e “aniconica” (1997-1999), La natura della natura morta (2002) eIl nudo tra ideale e realtà (2004); e le mono-grafiche relative, in primis, a Giorgio Morandi(1975); Xanti Schawinski, Luciano De Vita,Luciano Minguzzi (1975); Carlo Corsi (1977);Vasco Bendini, Giovanni Korompay (1979); Di-no Boschi, Mattia Moreni, Renato Guttuso,Mimmo Paladino (1981); Andrea Raccagni,Emilio Vedova, Luigi Ontani (1982); MarioMerz (1983); Mario Nanni, Bruno Saetti, Pie-ro Manai (1985; 1988); Lucio Saffaro (1987);Duilio Cambelotti (1990); Piero Dorazio, Con-cetto Pozzati, Lucio Fontana (1991); Tancredi(1992); Luigi Ghirri (1993); Ilario Rossi(1994); Gianfranco Ferroni, Maurizio Bottarel-li, Franco Guerzoni, Vittorio D’Augusta, Nun-

zio, Jannis Kounellis, Pompilio Mandelli, Fabri-zio Plessi (1995); Gilbert & George (1996); Ju-lian Schnabel (1997); Anselm Kiefer (1999);Arnulf Rainer, Augusto Perez, Sergio Romiti(2001); Antonio Violetta, Erwin Wurm (2002);Claudio Parmiggiani, Marco Tirelli, RaymondPettibon, Friedrich Dürematt, Bruno Pinto(2003); Piero Manai e Pirro Cuniberti (2004),quest’ultima realizzata nelle sale del Museo Ar-cheologico di Bologna.L’attività di Spazio Aperto – coordinata daDede Auregli coadiuvata da una commissio-ne di esperti tra cui vi sono Chiara Bertola,Roberto Daolio, Claudio Marra, ClaudioSpadoni, Alessandra Vaccari e il Direttoredella GAM – è nata nel 1997 ed è sostenutadall’Assessorato alla Cultura della RegioneEmilia-Romagna con il principale compitodi promuovere l’attività artistica giovanileemergente dal territorio regionale. Il proget-to ha ospitato diverse rassegne in manieracontinuativa, a diversa curatela, singolari, acoppie o a più nomi, mostre scambio, collet-tive e premi, i cui protagonisti si sono poiconfermati nel tempo artisti capaci d’incide-re nel sistema dell’arte: si ricordano VincenzoIzzo e Alessandra Tesi, Francesco Bernardi eCuoghi Corsello, Nicola Cucchiaro e AndreaRenzini, Giovanni Manfredini, Maurizio Ar-cangeli e Yumi Karasumaru, Cristiano Pintal-di, Vanessa Beecroft e Shirin Neshat, GiovanniAlbanese e Sabrina Mezzaqui, Luca Caccioni,Sara Ciracì-Michele Mariano-Marco Samorè,Alessandro Bazan-Andrea Chiesi-Daniele Gal-liano, Mat Collishaw, Eva Marisaldi, ClaraBonfiglio-Vittorio Corsini, Enrica Borghi,Paola De Pietri, Marco Neri e Andrea Salvino,Bertozzi & Casoni, Sabrina Torelli, MarcelloMaloberti, Emilio Fantin, Claudia Losi e lecollettive 8 artisti/8 critici, Collaudi, Spazio

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aperto al disegno e Keep’n Touch, il progettoeuropeo Eurostar e, nel 2000, la retrospettivadel Premio Alinovi. Il premio, istituito inmemoria della critica Francesca Alinovi daun quintetto di critici “Amici di Francesca”nel 1986, è alla sua diciannovesima edizionee riconosce ai giovani prescelti il merito del-la sperimentazione artistica veramente inno-vativa, in linea con le ricerche della studiosa.Hanno vinto Luigi Ontani, Societas Raffael-lo Sanzio, Denis Santachiara, Aldo Spoldi,Piero Gilardi, Corrado Levi, Andrea Taddei,Marcello Jori, Premiata Ditta, Studio Azzur-ro, Cuoghi e Corsello, Eva Marisaldi, CesareViel, Cesare Pietroiusti, Luca Vitone, Sissi.Dal 2005 la Galleria diventerà la sede delPremio Furla per l’Arte, organizzato in col-laborazione con la Fondazione QueriniStampalia. Anche questo premio, alla suaquinta edizione, mira a rimeritare i giovaniartisti emergenti dall’orizzonte artistico at-traverso una selezione effettuata da critici lo-cali, nazionali e internazionali. La Galleria, inoltre, ospita la Sezione Arte delPremio Dams. Arte, musica e spettacolo per ilconcorso nazionale dei DAMS d’Italia, pro-mosso dal Corso di Laurea DAMS dell’Univer-sità degli Studi di Bologna, nel 2004 alla suaterza edizione, inteso alla valorizzazione dellacreatività dei neolaureati in arte, cinema, musi-ca e spettacolo; e per i giovani artisti italiani,l’Associazione “Amici della Galleria d’Arte Mo-derna di Bologna” ha istituito, sempre nel2004, il Premio Maretti che ha lo scopo, attra-verso il mecenatismo di Christian Maretti, di ri-pristinare il meccanismo dei premi acquisto de-stinati a incrementare il patrimonio dell’Istitu-zione con opere che incentivano la creativitàdelle nuove generazioni. Nella prima mostrahanno esposto artisti che si sono già segnalati

nel circuito più qualificato dell’arte contempo-ranea sperimentale come Sergia Avveduti, Giu-seppe Caccavale, Pier Paolo Campanili, Anna-lisa Cattani, Andrea Melloni, Federico Pietrel-la, Leonardo Pivi, Marco Samoré e Sissi.La Galleria svolge una fondamentale attivitàeducativa all’arte attraverso il Dipartimentodidattico, il cui programma si struttura suoccasioni di studio destinate a bambini, ra-gazzi e docenti delle scuole di ogni ordine egrado al fine di coinvolgere il suo pubblico aiprocessi creativi del fare arte.La Galleria d’Arte Moderna sarà trasferita nel2006 nell’area archeologica-industriale del-l’ex Forno del Pane che darà vita alla Mani-fattura delle Arti sorta dal restauro dell’exManifattura Tabacchi, su progetto dell’archi-tetto Aldo Rossi. Nella nuova Galleria d’ArteModerna sarà allestita l’esposizione perma-nente, ed organizzati ampi spazi per mostretemporanee: questa eccellente situazione saràun’opportunità per l’incremento del patri-monio delle collezioni, nonché la possibilitàdi essere in sinergia attiva con lo spazio dellaSalara (dove si sono organizzate nel 1995 lemostre di Kounellis e di Plessi), con la Rac-colta Lercaro (cfr. pp. 103-104) e con i labo-ratori del Dipartimento di Musica e Spetta-colo dell’Università degli Studi di Bologna.

BolognaVILLA DELLE ROSEtitolarità: Comune di Bolognavia Saragozza 228/23040134 Bologna (BO)Tel. 051/502859-436818

Aperta in occasione di mostre temporanee dal martedì al venerdì, dalle 15.00 alle 20.00.Sabato e domenica dalle 11.00 alle 18.00,chiusa il lunedì

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L’ottocentesca Villa delle Rose, donata dal-la contessa Nerina Armandi Avogli al Co-mune, è stata, dal 1926, la prima sede del-la Galleria d’Arte Moderna. Le opere del-l’Ottocento e del Novecento, di proprietàdell’Amministrazione, sono state espostesino al 1947 nelle stanze dell’edificio a duepiani, decorato con pregevoli affreschi digusto tardo neoclassico; la Villa è contor-nata da un importante parco contraddi-stinto da varie essenze arboree esotiche e daun lungo viale d’ippocastani, caratteristicodel gusto francese del XIX secolo. Dal 1989 l’attività della Galleria in que-sta sede è stata assai intensa e diretta, inparticolare, alla promozione di artisti si-gnificativi la cui fama è stata o è in via dimaggior consolidamento, o collettive dicarattere storico o assai sperimentale: siricordano le esposizioni Anteprima. Paoli-ni, Spagnulo, Mattiacci, Paladino, Pistolet-to, Pisani, Turcato, Zorio, Gastini; PitKroke sculture e dipinti; Helmut Newton(1989); Penone; Mimmo Paladino; Paolini(1990); Luigi Ontani; Parmiggiani(1991); Morlotti; Nannucci. Light times ti-me lights; Marco Gastini (1992); The lastgarden; Domenico Bianchi; Nagasawa(1993); Maraniello; La forma del quoti-diano; Mainolfi (1994); Nunzio; EmilioTadini. Il ballo dei filosofi; La performan-ce in Italia (1995); Christian Boltanski(1997); Salvo; Marisa Merz; Quadri in Re-gione (1999); Pier Paolo Calzolari; France-sco Clemente; Officina Europa (1999); Lu-ciano Bartolini (2000); Marcello Jori; El-ger Esser (2001); Officina America (2001);Andrea Fogli (2002); e la mostra dei gio-vani artisti del Premio Dams (2004) e delPremio Furla.

Bologna MUSEO MORANDI. SEZIONEDELL’ISTITUZIONE GALLERIA D’ARTEMODERNA DI BOLOGNAtitolarità: Comune di BolognaPalazzo d’Accursiopiazza Maggiore 640121 Bologna (BO)tel. 051/203646; fax 051/203403ufficiostampamuseomorandi@comune.bologna.itwww.museomorandi.it

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.Chiuso il lunedì

Interamente dedicato al celebre artista bolo-gnese Giorgio Morandi (1890-1964), il mu-seo è stato ufficialmente inaugurato nell’ot-tobre 1993, al secondo piano del medievalePalazzo d’Accursio e diretto, sino al 2001, daMarilena Pasquali.Nato sulla scorta della sezione Archivio e Cen-tro Studi Morandi, aperta nel 1982 in apposi-ti spazi della Galleria d’Arte Moderna (cfr. pp.96-99), il museo è stato creato a Palazzo d’Ac-cursio per vincolo testamentario espresso daMaria Teresa Morandi in occasione della do-nazione delle opere del fratello alla città, rac-colta integrata dalla sezione della Galleria.La collezione monografica si compone di254 opere, di cui 62 dipinti ad olio eseguititra il 1910 e il 1964, 18 acquerelli, 92 dise-gni, 78 acqueforti, due sculture e due lastrematrici esposte in un percorso filologico e di-namico che mira a ricordare l’atmosfera del-lo studio dell’artista con la sua collezione dimaestri d’arte antica. Giorgio Morandi hasviluppato la sua straordinaria poetica artisti-ca con grande originalità, pur sfiorando, al-l’interno della sua ricerca centrata sui temidella natura morta con bottiglie, dei fiori edel paesaggio, tutte le evoluzioni dell’arte,

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dalla metafisica all’informale, e traendo ispi-razione dalla pittura medievale e modernapiù geometrica e silente, da Giotto a Masac-cio e Paolo Uccello, da Chardin a Cézanne.L’attività del Museo Morandi mira a valoriz-zare il proprio patrimonio e relazionare la fi-gura del pittore e il suo operato con espe-rienze similari o parallele alla sua, in ambitonazionale e internazionale, con particolareriferimento al collezionismo: si ricordano lemostre Zoran Music: Gli acquerelli veneziani;Mostra dei ventisette dipinti di Giorgio Mo-randi già appartenuta alla Collezione José Luise Beatriz Plaza; Jean Michel Folon: Acquerellie sculture; Paul Klee: Figure e metamorfosi; Al-berto Giacometti: disegni, sculture e grafica;Max Klinger: Incisioni da una collezione pri-vata bolognese; Julius Bissier: Opere dal 1925al 1965; I Morandi della Collezione Giova-nardi; Luciano de Vita: Le prime acqueforti.1950-1956; e Domenico Rambelli: Disegni.L’alta statura artistica di Morandi è stata ri-proposta all’estero in varie esposizioni tra cuiGiorgio Morandi: Dipinti ed opere su carta dal1914 al 1963, a Lisbona, Morandi esposizio-ne antologica, a Madrid, Giorgio Morandi:Fiori e Paesaggi, a Tokio e Giorgio Morandi:Acquerelli, a Vienna e Winterthur.

BolognaISTITUZIONE CINETECA DI BOLOGNAtitolarità: Comune di Bologna via Riva di Reno 7240122 Bologna (BO)tel. 051/2194820; fax 051/[email protected] www.cinetecadibologna.it

La Cineteca di Bologna è nata negli anni Ses-santa e ha sempre svolto una programmazione

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cinematografica che tiene conto degli aspetticulturali e interdisciplinari con le arti visuali edella comunicazione. Nel 2000 è stata inaugu-rata la nuova sede all’interno dell’area industria-le dell’ex Macello, edificio d’archeologia indu-striale riattato e limitrofo all’ex Manifattura Ta-bacchi, nuova sede della Galleria d’Arte Mo-derna di Bologna (cfr. pp. 96-99). La nuova re-sidenza della Cineteca ha una sede espositivadove sono state organizzate numerose rassegnedi fotografi del territorio regionale, come Cesa-re Zavattini, Antonio Masotti e Giuseppe Ca-vazza; esposizioni di manifesti cinematografici ela mostra di pittura La biblioteca dipinta: un ci-clo pittorico di Miria Malandri.

Bologna COLLEZIONI D’ARTE E DI STORIA DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIOIN BOLOGNA – RACCOLTA ARTECONTEMPORANEA titolarità: Fondazione Cassa di Risparmio in Bolognavia Morgagni 340122 Bologna (BO)tel. 051/230727; fax 051/232676sangiorgioinpoggiale@fondazionecarisbo.itwww.fondazionecarisbo.it/carisbo/fondaz.nsf

Sviluppatosi come Centro d’arte e cultura ri-ferito primariamente alla storia di Bologna,San Giorgio in Poggiale è sede delle Colle-zioni della Fondazione della Cassa di Rispar-mio, dal 1992, subentrata alla Carisbo. Sitratta di una struttura culturale realizzata al-l’interno dell’antica chiesa di San Giorgio,assai danneggiata nel corso della secondaguerra mondiale e poi acquistata dall’istitutobancario dai frati Gesuiti, ultimi proprietari;il Centro della Fondazione, diretto sino al

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2001 da Franca Varignana e attualmente daVittoria Coen, è composto dai depositi per lecollezioni, dalla biblioteca, dall’emeroteca,dalla fototeca e da due sedi espositive.La raccolta d’arte è ordinata da esemplari chedocumentano prevalentemente la cultura lo-cale quale testimonianza degli sviluppi stori-ci e civili del nostro territorio e dall’attivitàespositiva, locale, ma anche nazionale e in-ternazionale, legata alle collezioni: oltre aopere antiche e moderne, per il Novecento el’attualità vi sono lavori di Giorgio Morandi,Carlo Corsi, Pompilio Mandelli, Sergio Ro-miti, Ilario Rossi, Dino Boschi, Lidia Pu-glioli, Mino Maccari, Jiri Dokoupil, Luca Pi-gnatelli, Luciano Minguzzi, Sandro Chia,Gian Marco Montesano, Aldo Mondino,Marcello Jori, Paolo Conti, Piero Copertini,Marco Lodola, Salvo, Enrico Castellani,Alessandro Rivola, Carla Accardi, Nunzio,Marco Tirelli, Luigi Ontani, Alberto Zam-boni, Luigi Mainolfi, Carol Rama, MarioNanni, Enzo Cucchi, Sabrina Mezzaqui, Sa-brina Torelli, Paolo Chiasera, Serse Roma,Luca Caccioni, Luigi Carboni, Arturo Mar-tini, Piero Pizzi Cannella, Francesco Spam-pinato, Les Rogers, Gianni Dessì, GiuseppeGallo, Aldo Galgano, Gianluigi Toccafondo,Fabio Mauri, Maurizio Bottarelli, MarcelloIori, Pirro Cuniberti, Angelo Davoli e EricFischl.L’attività espositiva delle Collezioni dellaFondazione in San Giorgio in Poggiale è sta-ta equilibrata nel proporre eventi relativi siaalla cultura del passato che a quella dell’at-tualità, ora intensificatasi per vocazione del-la nuova direzione: si ricordano le mostre Ni-no Migliori (1986); Biennale Giovani (1988);Morandi nelle raccolte private bolognesi(1989); Klee; Giacometti e un secolo di grafica

svizzera (1993); Transafricana; Klee e la mu-sica, Klee e le immagini (2000); Cleto Tomba(2001); Jiri Dokoupil, opere recenti (1999-2001); Gian Marco Montesano: Il teatro del-l’arte (2002); Pictura Magistra Vitae (2003);Il nuovo rit-ratto d’Europa: Identità dell’arteitaliana negli ultimi quarant’anni; Artisti mes-sicani contemporanei e Eric Fischl (2004).Nel 2006 è prevista l’inaugurazione del Mu-seo della Città, voluto dalla Fondazione edal suo attuale Presidente, Fabio RoversiMonaco, come luogo in cui ripercorrere in-teramente la storia di Bologna attraverso isecoli e le sue tematiche più caratteristiche,relative a una visione culturale complessiva egeografica che tiene conto di tutti gli aspet-ti della vita, sia essa sociale, economica, po-litica e artistica, che determinano un’epoca;tutto grazie a particolari strutture tecnologi-ce e multimediali che consentiranno l’inte-razione e l’integrazione delle opere d’artedella Fondazione con il tessuto museale ur-bano già esistente. Il museo avrà la sua sedein Palazzo Pepoli Vecchio, in via Castiglione10; e la sua ideazione architettonica e mu-seografica è ad opera dell’architetto MarioBellini e del suo studio, che hanno vinto ilconcorso d’idee indetto nel 2004.

BolognaPALAZZO SARACENI – GUALANDItitolarità: Fondazione Cassa di Risparmio in Bolognavia Farini 1540124 Bolognatel.051/6454111;fax 051/[email protected]/carisbo/fondaz.nsf

Aperto in occasioni di mostre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

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Nel palazzo rinascimentale di Palazzo SaraceniGualandi, costruito alla fine del XV secolo daignoto architetto per commissione di AntonioSaraceni, ha sede la Fondazione Cassa di Ri-sparmio in Bologna; l’edificio, di proprietàGualandi sin dal XVIII secolo, veniva riattatonel 1860, con un parziale interramento delportico, e dal 1930 diveniva di proprietà delCredito Fondiario dell’Istituto bancario che loripristinava internamente sotto la direzionedell’ingegner Augusto Baulina Paleotti e lo im-preziosiva con decorazioni plastiche e figurati-ve Art nouveau per mano di Roberto Franzoni.Dal 1995 sono stati affrontati, ad opera del-l’architetto Roberto Scannavini, altri lavoristrutturali dell’edificio che hanno consentitol’apertura delle nuove sale espositive e deglispazi dedicati alla convegnistica.L’attività culturale sviluppatasi in questi spaziè, quindi, assai recente e in perfetta sintoniacon la filosofia istituzionale delle Collezioni diSan Giorgio in Poggiale (cfr. scheda prece-dente): oltre a esposizioni che hanno docu-mentato alcuni aspetti delle arti decorative delterritorio nel corso dei secoli, sono state dedi-cate all’arte e all’architettura contemporanea lemostre Arte ad alta tensione-due generazioni difuturisti (2003); Idee per il Museo della città;Una Fondazione per l’arte del Novecento: Acqui-sizioni 2002-2004 e Piero Manai (2004).

BolognaRACCOLTA LERCARO titolarità: Fondazione “Cardinale GiacomoLercaro” Istituto Veritatis Splendorvia Riva Reno 5740122 Bologna (BO)tel. 051/472078; fax 051/476802veritatis@bologna.chiesacattolica.itwww.bologna.chiesacattolica.it/raccoltalercaro

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Aperta dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 18.00 e la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

La raccolta Lercaro veniva istituita nel 1971ed allestita nella sede di Villa San Giacomo,di proprietà dell’Opera Diocesana “Madon-na della Fiducia”. Intitolata al grande arcive-scovo bolognese, Giacomo Lercaro, la fonda-zione detiene una importante raccolta d’artecontemporanea formatasi agli inizi degli an-ni Settanta per volontà di un gruppo di pit-tori e scultori bolognesi, Ilario Rossi, Pompi-lio Mandelli, Enzo Pasquini e Aldo Borgon-zoni, che donarono il primo nucleo di operepittoriche e scultoree al Cardinale, in occa-sione del suo ottantesimo compleanno. Dalmomento della sua dipartita, la Fondazioneha continuato ad acquisire opere, tramitedonazione, con lo scopo di riaffermare le al-te finalità spirituali, sociali, etiche ed esteti-che che Lercaro ravvisava nell’arte contem-poranea, in particolare nella scultura che dàcorpo alla parte più cospicua della collezio-ne; dall’inizio degli anni Settanta ad oggi, laraccolta è stata diretta da Elva Bonzagni Pog-gi, Franco Solmi e Marilena Pasquali in col-laborazione con la Presidenza di Mons. Ar-naldo Fraccaroli ed è stata aperta alla fruizio-ne pubblica dal 1989. Nel maggio del 2003è stata inaugurata la nuova sede della Rac-colta Lercaro nell’edificio recentemente riat-tato che ospita l’Istituto Veritatis Splendor,attiguo alla Cineteca (cfr. p. 101) e alla futu-ra nuova Galleria d’Arte Moderna (cfr. pp.96-99), all’interno del Polo culturale dellaManifattura delle Arti.La Raccolta è formata da circa 700 opere,pitture, sculture, disegni e grafica, di artistiche hanno operato nel corso del XX secolo

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in varie direzioni poetiche che vanno, soloper citare le maggiori, dal figurativo verista edi Novecento all’Informale, dall’arte astratta-concreta allo Spazialismo, dal Modernismoal Post moderno, dal Surrealismo al Concet-tuale con lavori di Medardo Rosso, PaoloTroubetzkoy, Adolfo Wildt, Carlo Corsi,Pietro Dodero, Pietro Melandri, ErcoleDrei, Aroldo Bonzagni, Giorgio de Chirico,Arturo Martini, Giorgio Morandi, VirgilioGuidi, Michele Cascella, Severo Pozzati, Lu-ciano Baldessari, Nino Corazza, HenryMoore, Mino Maccari, Francesco Messina,Marino Marini, Bruno Saetti, Giovanni Ko-rompay, Alberto Viani, Giacomo Manzù,Mirko (Balsadella), Corrado Cagli, Toni Be-netton, Luciano Minguzzi, Pietro Annigoni,Angelo Biancini, Vittorio Magelli, RenatoGuttuso, Aligi Sassu, Bruno Cassinari, PieroGiunni, Giovanni Ciangottini, Ivo Tartarini,Guidone Romagnoli, Pericle Fazzini, Anto-nio Mazzotti, Gastone Breddo, QuintoGhermandi, Nello Leonardi, Remo Brindisi,Gino Covili, Ernesto Treccani, GiuseppeFerrari, Raimondo Rimondi, Vasco Bendini,Mario Nanni, Dino Boschi, Pirro Cuniberti,Sergio Vacchi, Germano Sartelli, Arnaldo eGiò Pomodoro, Carlo Zauli, Mario Bocchi-ni, Sergio Romiti, Luciano De Vita, Floria-no Bodini, Simon Benetton, Concetto Poz-zati, Richard Hesse, Ivo Sassi, Carlo Santa-chiara, Davide Scarabelli, Enrico Mulazzani,Fabrizio Passarella, Bianca Rosa Arcangeli(Rosalba), Alberto Giacometti, Roberto Se-bastian Matta, Jean Michel Folon e LucioFontana.Completano l’esposizione permanente, di-slocata su due piani, una sala per le mostretemporanee, una per convegni e una biblio-teca con più di 10.000 libri d’arte.

BolognaMUSEO DELLA SANITÀ E DELL’ASSISTENZA – RACCOLTA D’ARTECONTEMPORANEAtitolarità: Azienda U.S.L. di Bolognavia Clavature 840124 Bologna (BO)tel. 051/230260; fax 051/6569777

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; da maggio a settembretutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00alle 19.00

All’interno del complesso barocco di SantaMaria della Vita è situato il Museo dellaSanità e dell’Assistenza, che raccoglie le te-stimonianze artistiche legate alla storia delsantuario e alla Confraternita dei Battuti,fondata alla fine del XIII secolo, attiva nel-l’assistenza ai malati e dedita al culto dellaVergine; il museo conserva inoltre opere eoggetti provenienti dall’antico Ospedaledella Vita e dalla sua farmacia.Recentemente restaurato e, dal 2000,aperto al pubblico che può ammirare i ca-polavori rinascimentali scultorei in terra-cotta di Niccolò dell’Arca e Alfonso Lom-bardi, il museo, diretto da GrazianoCampanini, conserva un piccolo nucleodi opere d’arte del Novecento entrate afar parte della collezione d’arte dell’A-zienda U.S.L. di Bologna dal 1967, quan-do l’Ospedale Maggiore di Bologna vollecostituire una raccolta d’arte contempora-nea che alleviasse la permanenza nellastruttura dei degenti. Vennero così dona-te opere di Aldo Borgonzoni, Carlo Cor-si, Paolo Manaresi, Norma Mascellani,Giorgio Morandi, Guglielmo Pizzirani,Ilario Rossi, Bruno Saetti, Cleto Tomba eFarpi Vignoli.

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BolognaMUSEO INTERNAZIONALE E BIBLIOTECADELLA MUSICAtitolarità: Comune di Bolognastrada Maggiore 3440125 Bologna (BO)tel. 051/2757711-221117; fax 051/[email protected]

Aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle18.00. Chiuso i lunedì feriali e il mese di agosto

Inaugurato nel 2004, il museo ha sede in pa-lazzo Sanguinetti, donato al Comune nel 1986dall’ultima proprietaria e discendente della fa-miglia, Eleonora Sanguinetti. L’edificio, la cuiorigine risale agli inizi del XVI secolo, è statoriattato alla fine del XVIII secolo per volontàdi Antonio Aldini e su progetto di GiovanniBattista Martinetti; è decorato alle pareti daSerafino Barozzi, Antonio Basoli, Pelagio Pala-gi, Vincenzo Martinelli, Luigi Busatti e Fran-cesco Santini. La quadreria del museo, il cuinucleo centrale è composto dalle commissionieffettuate da Padre Giambattista Martini, sisviluppa per diverse sale con opere che vannodal XVII secolo in poi e ritraggono personaggidel mondo culturale musicale; seppur numeri-camente ridotta per quanto concerne il Nove-cento e l’attualità, la collezione del museo haalcuni dipinti di Giuseppe De Sanctis, Giu-seppe Tivoli, Fabio Fabbi, Gino Marzocchi, L.Casoni e Felice Casorati.

BolognaBANCA DI BOLOGNA titolarità: Banca di Bolognapiazza Galvani 440124 Bologna (BO)tel. 051/6571111; fax 051/6571100www.bancadibologna.it

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Nell’entrata della sede bancaria, i cui uffici sitrovano a ridosso delle pareti della chiesa diSan Petronio, sono esposte al pubblico inpermanenza le sculture di artisti attivi nelbolognese come Bruno Pinto, Raimondo Ri-mondi e Guglielmo Vecchietti Masacci e unquadro astrattista di Pinto, Interno, eseguitodall’artista tra il 1977 e il 1990.

BolognaUNICREDIT titolarità: UniCredit S.p.A.Palazzo Magnani40126 Bologna (BO)via Zamboni 20tel. 051/2962508

Palazzo Magnani fu di proprietà, sin dal XIIIsecolo, dell’omonima famiglia di bancari e se-natori. Il palazzo, il cui prospetto risale al XVIsecolo ed è attribuito al genio dell’architettoDomenico Tibaldi, veniva decorato dai Carrac-ci con le Storie della Fondazione di Roma e daAnnibale, in particolare, con i Ludi Lupercali.Al piano terra del palazzo, attuale sede dellaUniCredit Banca, è conservata la Collezioned’arte antica e moderna dell’istituto bancarioche, per quanto concerne il Novecento, è il-lustrata da prestigiose opere di Ennio Mor-lotti, Pompilio Mandelli, Virgilio Guidi,Sergio Romiti, Fritz Wotruba, Graham Su-terland, Luciano Minguzzi, Carlo Zauli, Ot-to Dix, Giovanni Prampolini, Mauro Reg-giani, Giorgio Morandi, Hans Hartung, JeanFautrier, Filippo de Pisis, Quinto Gherman-di, Nino Franchina, Mario Negri, AlbertoBurri e Roberto Sebastian Matta; capolavoriche dimostrano una propensione collezioni-stica verso le poetiche informali, in partico-lare quelle indagate da Francesco Arcangeli.

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BolognaMUSEO DELLA CERTOSA – OPERE D’ARTEDEL NOVECENTOtitolarità: Comune di Bolognavia della Certosa 1840133 Bologna (BO)tel. 051/204640; fax 051/204761presidency@significantcemeteriesnuovimusei@comune.bologna.itwww.progettocertosa.itwww.significantcemeteries.it

Aperto tutti i giorni sino alle 17.00

Nell’ampia area cimiteriale, istituita nel1801 e trasformata in museo nel dicembredel 2000, la scultura del Novecento, comel’arte funeraria degli altri secoli, ha la pre-cisa funzione di conservazione della memo-ria famigliare. Ai monumenti che formanoquesto straordinario museo a cielo apertocostruito intorno alla tardomedievale Cer-tosa di San Girolamo, riattata a più ripresenel corso dei secoli, hanno lavorato diversiartisti dell’Ottocento, del secolo passato edi oggi, con interventi dislocati sia all’in-terno del cosiddetto cimitero ottocentesco,sia negli ampliamenti effettuati nel Nove-cento e dopo il Duemila. Le sculture, pre-valentemente figurative per forte evocazio-ne simbolica, ma anche con importantiesempi astrattisti e informali, sono di Pa-squale Rizzoli, Silverio Montaguti, PietroVeronesi, Sergio Cremonini, Leonardo Bi-stolfi, Dante Carpigiani, Marco Marchesi-ni, Giorgio Lenzi, Piero Muratori, RenaudMartelli, Rito Valla, Gino Marzocchi, Bru-no Raspanti, Alfonso Borghesani, GaetanoSamoggia, Mario Sarto, Amerigo Tot, Er-cole Drei, Pinno Nucci, Giuseppe Roma-gnoli, Cesarino Vincenzi, Beppe Marzot,Alfonso Borghesani, Andrea Franchi, Bru-

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no Bandoli, Paolo Gualandi, FrancescoBrunetti, Marco Marchesini, Enzo Pasqua-lini, Leone Pancaldi, Carlo Santachiara,Luciano Minguzzi, Armando Minguzzi,Bruno Bandoli, Cleto Tomba, Nicola Zam-boni, Carlo Zauli, Farpi Vignoli, GiacomoManzù, Marco Marchesini e Bruno Saetti.

BolognaPARCO PIER PAOLO PASOLINItitolarità: Comune di Bologna Quartiere San Donatovia San Donato 6840127 Bologna (BO)tel. 051/6337530; fax 051/501850

Aperto da aprile a settembre, dalle 6.00 alle24.00 e da ottobre a marzo dalle 7.00 alle 18.00

All’interno dell’ampio parco, disegnato daPaolo Bettini e Marco Ferrari, lo scultore Ni-cola Zamboni ha modellato 200 figure uma-ne, compiute tra il 1974 e il 1984, che po-polano come astanti l’area ambientale for-mando una sorta di silente necropoli nel ver-de pubblico; ed inoltre, nello stesso luogo,l’artista ha realizzato un teatro-scultura. L’in-tero complesso, gravemente danneggiato, èin attesa di restauro.

Bologna CAPPELLA DI SANTA MARIA DEI CARCERATIIN PALAZZO RE ENZO A BOLOGNAtitolarità: Comune di BolognaPalazzo re EnzoVoltone del Podestà, piazza MaggioreEmporio della Cultura 40124 Bologna (BO)tel. 051/2960812

Visite guidate su appuntamento

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All’interno della restaurata Cappella di SantaMaria dei Carcerati, costruita nel 1371 per vo-lontà del vicario pontificio Anglico de Gri-moard ed adibita al conforto spirituale di chiera imprigionato nel vicino Palazzo del Capi-tano, l’artista inglese Tavid Tremlett (1945) harealizzato uno dei suoi wall drawing, coniu-gando l’arte del passato con l’attuale Astratti-smo, perpetuando un senso di continuità erottura al tempo stesso, che caratterizza moltiinterventi site specific nella nostra regione (cfr.Invito a… di Reggio Emilia p. 62, PalazzoDucale di Sassuolo pp. 89-90). Inaugurata il 10 maggio del 2003, l’opera è sta-ta eseguita grazie al mecenatismo di privati bo-lognesi, che hanno collaborato con il Comuneper la sua realizzazione. David Tremlett è unoscultore che predilige scolpire il muro con i co-lori, “massaggiandoli” sulle pareti quali suppor-to per i suoi lavori astratti, che nascono da unprofondo rapporto emozionale e progettualecon il luogo prescelto e le sue preesistenze; lesue forme geometriche ed essenziali vibrano at-traverso i colori e la luce, sempre in armoniacon l’architettura che le ospita e che è alla radi-ce dei suoi concepimenti artistici.

Bologna SALA D’ERCOLEtitolarità: Comune di BolognaPalazzo d’Accursiopiazza Maggiore 640121 Bologna (BO)tel. 051/204690

Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.Chiusa il lunedì

Situata all’interno del rinascimentale Palazzodel Municipio, la Sala d’Ercole mantiene l’im-

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pianto architettonico originale, pur lasciandotrasparire le modificazioni effettuate nel corsodel XVII secolo. La sua denominazione deri-va dalla statua di Ercole che abbatte Idra di Ler-na, eseguita nel 1519 da Alfonso Lombardi, eposizionata al termine della Sala; sulla paretedestra vi è l’affresco di Francesco Francia cheraffigura la Madonna del Terremoto, prove-niente dalla Cappella degli Anziani.Tale spazio è usato, prevalentemente, perpiccole esposizioni d’arte contemporanea, inparticolare fotografica, e d’illustratori dell’at-tualità. Si ricordano le mostre d’arte visiva diFabrizio Plessi, Carlo Zauli, Carlo Santa-chiara e Lorenzo Cappellini; le rassegne fo-tografiche dal titolo L’occhio d’Ercole, chehanno visto succedersi dieci autori, Riciclan-do 2003 e Bologna 1950-2000. Inoltre haospitato gli illustratori contemporanei dellacultura fiamminga all’interno della mostraLe maschere dentro.

BolognaPALAZZO DEL PODESTÀtitolarità: Comune di Bolognapiazza del Nettuno 240121 Bologna (BO)Assessorato alla Culturatel. 051/204690-204680; fax 051/226031

Aperto in occasioni di mostre il lunedì e venerdìdalle 16.00 alle 22.00, il martedì e giovedì dalle9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00, il mercoledì dalle 10.00 alle 17.00 e il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 22.00

Il Palazzo del Podestà è stato costruito nelcorso del XIII secolo ed era la sede delleriunioni dei rappresentanti amministratividella città; centro della vita bolognese neisecoli successivi, venne riattato per volere

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di Giovanni II Bentivoglio dopo il 1484,su ispirazione architettonica serliana. Gra-vemente danneggiato in epoca napoleoni-ca, veniva restaurato e decorato, a partiredal 1908, dall’architetto Alfonso Rubbianie dal pittore Adolfo De Carolis, che affre-scava la Sala dei Quattromila con stile neo-michelangiolesco aggiornato all’Art nou-veau. Tali affreschi furono terminati dal-l’artista nel 1928, anno della sua dipartita,ma le polemiche che avevano investito il la-voro considerato ormai anacronistico por-tarono al loro strappo nel 1969 e a un in-terminabile restauro.Il Palazzo del Podestà, collegato a Palazzore Enzo, ha ospitato diverse rassegne arti-stiche, di cui alcune relative all’arte con-temporanea locale come le monografichededicate a Giovanni Romagnoli, NormaMascellani, Alessandro Giusberti, AnacletoMargotti, Cesare Castagnoli, Andrea Pa-zienza e Athos Casarini, ma è stata anchesede di diverse collettive, in particolare ne-gli anni Cinquanta e Sessanta, come Inda-gine 1987 la ricerca artistica giovanile inEmilia Romagna; 2 mostra d’arte contempo-ranea; Mostra d’arte contemporanea organiz-zata dalla sezione bolognese del Sindacatopittori e scultori; Mostra d’arte premio Co-mune di Bologna; Prima mostra nazionaled’arte contemporanea; Prima mostra nazio-nale degli artisti romagnoli; Mostra dellascultura italiana del 20° secolo; Nuove pro-spettive della pittura italiana; Pittura cuba-na contemporanea; Premio Sperticano 1973e omaggio a Virgilio Guidi e la Biennaled’arte contemporanea di Bologna. Nel 2004si è tenuta un’importante manifestazionetrasversale al mondo dell’arte contempora-nea: il Festival del libro d’arte Artelibro, sa-

lone denso d’eventi quali mostre, dibattitie convegni volti alla valorizzazione e pro-mozione dell’editoria artistica specializzata.

Bologna SPAZIO EX CHIESA DI SAN MATTIAtitolarità: Stato italianovia Sant’Isaia 14 A40123 Bologna (BO)Soprintendenza Regionale per i Beni e le AttivitàCulturali dell’Emilia-Romagnavia Sant’Isaia 20tel. 051/[email protected]

Ex chiesa barocca, nata all’interno del Con-vento di San Mattia sorto come emanazio-ne delle suore Eremitesse di Santa Maria delMonte della Guardia, è stata recentementerestaurata e adibita a spazio per convegni-stica ed esposizioni. L’attuale impianto ve-niva realizzato, nel rispetto delle preesisten-ze, dall’architetto Pietro Fiorini alla fine delXVI secolo.Suggestiva sede di diverse attività gestite dallaSoprintendenza Regionale per i Beni e le At-tività Culturali dell’Emilia Romagna, perquanto concerne l’arte contemporanea haospitato varie mostre, con una vocazione par-ticolare nei confronti dell’architettura, realiz-zate in collaborazione anche con enti pubbli-ci o associazioni private, come l’Istituto BeniCulturali Artistici e Naturali della Regione, ilComune di Bologna, l’A.N.P.I. e PalazzoStella (cfr. p. 117). Si ricordano le rassegneArchitettura a Bologna 2000; Architetti contem-poranei, Polis urban [e] motion; Morire perAmore: Arte e Resistenza a Bologna e le mono-grafiche del pittore iperrealista Angelo Davolie dello scultore concettuale Ivo Gensini.

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BolognaCONVENTO DI SANTA CRISTINAtitolarità: Comune di Bologna e Università degli Studi di Bolognapiazzetta Morandi 240125 Bolognatel. 051/[email protected]

Aperto in occasione di mostre, da martedì avenerdì dalle 15.00 alle 21.00; il sabato e ladomenica dalle 10.00 alle 19.00. La mattina solosu appuntamento. Chiuso il lunedì

Costruito per ospitare le monache camaldo-lesi, nel 1247, il complesso di Santa Cristinadivenne poi caserma dell’Arma dei Carabi-nieri e infine, dopo un lungo restauro adopera di Roberto Scannavini, che ha messoin luce le decorazioni parietali di cultura bo-lognese risalenti all’epoca tardoquattrocente-sca e seicentesca, è destinato a sede del Di-partimento di Arti Visive, dell’Universitàdegli Studi di Bologna, della Fondazione Fe-derico Zeri, della Biblioteca Nazionale delleDonne; è inoltre un centro espositivo, recen-temente reso attivo con le mostre monogra-fiche del pittore figurativo Antonio Saliola,ispirata al tema della fiaba, e del ritrattistaPietro Annigoni.

Bologna ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNAtitolarità: Stato italianovia Belle Arti 5640126 Bologna (BO)tel. 051/243064-244252; fax 051/[email protected]@accademiabelleartibologna.itwww.accademiabelleartibologna.it

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S EL’Accademia di Belle Arti di Bologna ha se-de, unitamente alla Pinacoteca Nazionale,(cfr. scheda seguente) nel complesso dellachiesa di Sant’Ignazio e del noviziato dei Ge-suiti, costruito, tra il 1728 e il 1735, daAlfonso Torrigiani; la chiesa, cui è stata ri-dotta la cupola, è ora trasformata nell’AulaMagna dell’Accademia, cui successivamenteè stata aggiunta l’ala progettata dall’architet-to Edoardo Collamarini. Nel 1997 sono sta-ti aperti nuovi spazi nell’interrato: il Museodell’Accademia e le Sale delle Belle Arti, incomunione con la Pinacoteca. Nuovi lavori,nel 2001, hanno sviluppato altri ampliamen-ti come il recupero dell’ex teatro ora divenu-to sala polivalente intestata a Luciano De Vi-ta, cui sono aggiunti spazi didattici ed espo-sitivi intitolati a Virgilio Guidi.L’Accademia nasce, originariamente, dall’Ac-cademia Clementina fondata, nel 1710, daLuigi Ferdinando Marsili e da GiampieroZanotti col proposito di continuare le istan-ze culturali ereditate dall’Accademia degliIncamminati istituita dai Carracci nel 1590.Il regno napoleonico portò l’istituzione adessere riconosciuta a livello nazionale, nel1802, unitamente all’Accademia di Milanocon la quale essa condivise alcuni insegna-menti. Da quel momento ad oggi si sonosusseguite diverse fasi che hanno trasformatol’istituto, portandolo alla cessione della Pina-coteca, nel 1882, ai cambiamenti attuati dal-la Riforma Gentile e dalla legge di riformadel 1999, che ha collocato tutte le Accade-mie all’interno del Ministero dell’Università,dell’Istruzionone e della Ricerca. L’Accademia è stata, sin dalla sua prima istitu-zione, l’alveo dell’arte contemporanea ad ogniepoca: il Novecento si è aperto con il prose-guimento dell’attività di artisti che avevano

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avuto successo con le poetiche tardo romanti-che e neo rococò del XIX secolo, come Anto-nio Muzzi, o sensibili al rinnovamento artisti-co modernista d’inizio secolo, come AugustoMajani, e Achille Casanova; dal 1930 in poi ilritorno all’ordine del Novecento viene origi-nalmente interpretato da Giorgio Morandi,che assume la cattedra d’incisione, affiancatoda Ercole Drei, Giovanni Romagnoli e NinoBertocchi. Gli allievi di Morandi, Paolo Ma-naresi e Luciano De Vita proseguivano la le-zione del maestro percorrendo correnti diver-se: figurativa il primo e informale il secondo.In seguito alla cattedra di pittura si susseguiva-no Virgilio Guidi, Ilario Rossi e PompilioMandelli, quest’ultimo tra i maggiori espo-nenti dell’ultimo naturalismo arcangeliano edella lunga stagione informale emiliana; e sigiovavano dell’affiancamento di altre persona-lità artistiche, quali Umberto Mastroianni eQuinto Ghermandi per la scultura.L’attualità ha visto, e tutt’ora vede, interpretidella scena culturale, artisti, teorici e criticiquali Concetto Pozzati, Mauro Mazzali, Davi-de Benati, Riccardo Camoni, Enrico Manelli,Nicola Zamboni, Giovanni Mundula, LucaCaccioni, Bruno Benuzzi, Gabriele Partisani,Pinuccia Bernardoni, Mauro Mazzali, SilviaEvangelisti, Walter Guadagnini, SandroSproccati, Roberto Daolio, Mili Romano, Ser-gia Avveduti, Stefano Scheda, Paolo Parisi, Fa-bia Farneti, Carlo Branzaglia, Massimo Pulini,Cristina Improta, Mario Bratella, Adriano Ba-cilieri, Vincenza Scassellati e Vittorio Mascal-chi, alcuni dei quali avvicendatisi al ruolo del-la direzione, e presieduti da Andrea Emiliani. L’Accademia si pone, quindi, come centropropulsore della creatività emiliana da cui han-no tratto linfa artisti che hanno conquistato,una volta diplomati, il loro spazio all’interno

del sistema dell’arte: solo per ricordane alcuni,tra le ultime generazioni, Flavio De Marco,Eva Marisaldi, Sabrina Torelli e Walter Cascio.L’attività espositiva realizzata nei nuovi spazi èstata intensa: si sono susseguite le mostre col-lettive Figure del Novecento 1: I maestri e Figu-re del Novecento 2: Oltre l’Accademia e le anto-logiche dedicate a Leonardo Cremonini, Lu-ciano De Vita, Vasco Bendini e Giovanni D’A-gostino. Al fine di promuovere la crescita dellavoro dei giovani artisti, l’Accademia organiz-za premi e manifestazioni, alcune delle quali ri-correnti e consolidate nel tempo come il Pre-mio Morandi, il Premio Zucchelli e Accade-mia in Stazione: Manifestazione in memoriadella strage di Bologna del 2 agosto 1980.Il Premio Giorgio Morandi veniva istituitonel 1985 per volontà dell’amico collezionistadi opere del maestro, Vincenzo Ghirlandi, af-finché gli studenti d’incisione potessero bene-ficiare di un incentivo per proseguire in taletecnica. Il premio, alla sua XIX edizione nel2004, ha un numero assai cospicuo di parte-cipanti ed è realizzato in sinergia con il MuseoMorandi (cfr. pp. 100-101) e la Galleriad’Arte Moderna (cfr. pp. 96-99). Il premioZucchelli, invece, affianca l’Accademia alConservatorio Musicale di Bologna: si trattadi una borsa di studio commissionata dallaFondazione Zucchelli per una decina di stu-denti particolarmente distinti in tutte le disci-pline, le cui opere diventano poi patrimoniodella Fondazione stessa, dopo la loro esposi-zione in Accademia.La Manifestazione Arte in Accademia, in me-moria della strage del 2 agosto 1980, coordina-ta da Roberto Daolio e Mili Romano, è natanel 1997 e, giunta ormai alla sua ottava edizio-ne, si svolge annualmente all’interno della Sta-zione Centrale di Bologna al fine di tenere vi-

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va e sollecita, in maniera non retorica, la me-moria delle numerose vittime dell’efferato at-tentato di matrice fascista; un modo di ricorda-re, attraverso esempi di vitale e interattiva artepubblica, creata site specific da performance, vi-deo e installazioni di tipo concettuale, l’accadu-to al pubblico distratto che transita senza sof-fermarsi in un “non luogo” per eccellenza, co-me possono essere gli spazi di passaggio di unastazione. A questo evento artistico hanno lavo-rato, nel corso degli anni, i migliori studentidell’Accademia, alcuni dei quali hanno già rag-giunto una personale affermazione; si ricorda-no Andrea Melloni, Alessandra Andrini, Sissi,Paolo Bertocchi, Vanessa Chimera, FedericoBadalozzo, Andrea Naciarriti, Paolo Chiasera eMarina Friggeri. L’originale progetto è stato poiesportato a Parigi, con il coinvolgimento di al-cune Accademie d’Arte europee per la realizza-zione d’interventi di “public art” nel tessuto ur-bano della capitale francese.Dall’Accademia provengono anche i giovaniartisti che partecipano alla selezione delle va-rie sezioni del Festival delle Arti, organizza-to a Bologna da Andrea Mingardi, che coin-volge diverse istituzioni quale l’Università, ilComune di Bologna e la stessa Accademia, esi tiene annualmente presso la struttura tem-poranea del Palacuore.

Bologna PINACOTECA NAZIONALE. GABINETTODELLE STAMPE E DEI DISEGNItitolarità: Stato italianovia Belle Arti 5640126 Bologna (BO)tel. 051/4209411; fax 051/[email protected]

Aperto su prenotazione

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La Pinacoteca Nazionale di Bologna ha sedenell’ex Convento dei Gesuiti, costruito, tra il1728 e il 1735, da Alfonso Torrigiani, atti-guo agli spazi riservati all’Accademia di Bel-le Arti (cfr. scheda precedente).Nel 1997 sono terminati i lavori di scavo neisotterranei che hanno portato alla realizzazio-ne di servizi didattici ed espositivi, che ven-gono utilizzati in sinergia con l’Accademia, alfine di ricongiungere la cultura della memo-ria museale con quella della creatività in pe-renne trasformazione: si tratta delle Sale delleBelle Arti, articolate nel grande salone cen-trale, detto degli Incamminati, adibito adospitare eventi temporanei. Le Sale delle Bel-le Arti sono il primo segmento di un grandeprogetto edilizio, iniziato dall’allora Soprin-tendente Andrea Emiliani nel 1984, che haprevisto un grande ampliamento degli spaziespositivi, didattici e multimediali della Pina-coteca, nonché il suo collegamento all’Acca-demia di Belle Arti, ed attende l’ingrandi-mento a nord dell’edificio complessivo non-ché il recupero degli immobili di Medicina le-gale; disegno ereditato dall’ex Soprintenden-te, Jadranka Bentini che ha, inoltre, incenti-vato la promozione e la valorizzazione dell’ar-te contemporanea nelle Sale delle Belle Arti,dove sono state allestite alcune mostre sullacultura artistica del Novecento e del tempopresente, alternate ai grandi eventi riguardan-ti l’età medievale e moderna. Si ricordano lagrande retrospettiva di Virgilio Guidi, i dise-gni e i cartoni di Mario Sironi, per la grandedecorazione, e la Collezione di stampe, nazio-nali e internazionali, raccolte dalla bolognesestorica dell’arte Luciana Tabarroni e conserva-te nel Gabinetto delle Stampe e dei disegnidella Pinacoteca, coordinato per lungo tempoda Marzia Faietti e ora da Elena Rossoni.

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Quest’importante collezione di grafica delNovecento raccoglie 1.948 fogli, raggruppatiper nazione, che rendono un ampio ed esau-riente spaccato delle scuole e correnti artisti-che determinatesi in Europa nel corso del XXsecolo; solo per fare qulache esempio, la rac-colta contiene esemplari d’arte italiana diUmberto Boccioni, Luigi Russolo, Gino Se-verini, Arturo Martini, Giorgio Morandi,Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Felice Caso-rati, Alberto Savinio, Bruno Munari, ZoranMusic, Giuseppe Capogrossi, DomenicoGnoli, Pietro Consagra, Lucio Fontana, Al-berto Burri, Piero Dorazio e Arnaldo Pomo-doro. La scuola francese è rappresentata daopere di Henry de Toulouse-Lautrec, PaulCézanne, George Braque, Pablo Picasso,Henri Matisse, Maurice Denis, Robert Delu-nay, Marc Chagall, Fernand Léger, Jean Fau-trier, Ives Tanguy, Jean Dubuffet, Jean Arp,Marcel Duchamp; la Germania con lavori diErnst Ludwig Kirchner, George Grosz, MaxBeckmann, Vasilij Kandinskij, Otto Dix,Max Ernst, Hans Hartung, Horst Janssen eKlaus Fussmann. La Gran Bretagna è illustra-ta con stampe di Claude Flight, Henry Moo-re, Graham Sutherland, Allen Jones, DavidHockney e Francis Bacon. Delineano il pano-rama svizzero le grafiche di Felix Vallotton,Ferdinand Hodler, Paul Klee, Alberto Giaco-metti, Max Bill e Jean Tinguely; quello belgaopere di James Ensor, Fernand Khnopff, PaulJoostens, Georges Vantongerloo, Raul Ubac,René Magritte e Paul Delvaux; la cultura visi-va austriaca Stefan Eggeler, Egon Schiele,Oskar Kokoschka, Arnulf Rainer e AlfredHrdlicka, mentre la spagnola espressioni gra-fiche di Antoni Clavè, Salvator Dalì, AntonioSaura, Eduardo Chillida, Antoni Tapies, JoanMirò. La sensibilità e la competenza portaro-

no Luciana Tabarroni ad interessarsi anchedelle scuole meno preponderanti, che riserva-no comunque lavori raffinati e assai aggiorna-ti e noti come, per l’Olanda, Jacoba vanHeemskerk, Corneille e Karel Appel; per laDanimarca, Asger Jorn, Richard Mortesen eBenny Doré; per la Finlandia, KristianKrokfors; per la Norvegia e la Svezia EdvardMunch, Anna Eva Bergman e Bengt Lind-ström; per la Cecoslovacchia FrantisekKupka, Alfred Kubin, Pravoslav Sovak, Hrat-chya e Jirì Kolar. L’Ungheria è rappresentatada Laszlo Moholy-Nagy, Dora Maurer, VictorVasarely e Tihamér Gyarmathy; la Serbia daDrancoli Bahrj; e la Grecia da George Derpa-pas e Jannis Kounellis.

Bologna MUSEO DI SAN GIUSEPPEtitolarità: Convento dei Capuccinivia Bellinzona 640134 Bologna (BO)tel. 051/3397637; fax 051/[email protected]

Attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione

Il museo si trova all’interno del Convento diSan Giuseppe dei Capuccini, la cui originerisale al XI secolo, al cui fianco venne co-struita la seconda chiesa dall’architetto Filip-po Antolini, edificata tra il 1841 e il 1844,che s’ispirò ad un tardo neoclassicismo ri-condotto allo stile purista del tempo. La col-lezione del museo, il cui allestimento museo-grafico è stato realizzato da Leone Pancaldinel 1970, è composta da dipinti, sculture eoggetti d’arte che vanno dall’età medievalesino alla fine del Novecento, provenienti daiconventi Capuccini della provincia. Vi si tro-

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vano oli, disegni e stampe di Augusto Maja-ni, Giovanni Poggeschi, Roberto Tirelli, Ri-na Ferri, Pericle Fazzini, Angelo Biancini.

Bologna VILLA SERENAtitolarità: Comune di Bolognavia della Barca 140133 BolognaTel. 051/6156789; fax 051/[email protected]

Centro polivalente del Quartiere Reno, VillaSerena è ubicata in una villa del XIX secolo,circondata da un ampio giardino. Si è con-traddistinta come sede d’arte contemporanead’avanguardia giovanile per la dinamica atti-vità espositiva realizzata dai gestori del Cen-tro, Altercoop e le Macchine Celibi, in colla-borazione con istituzioni qualificate comel’Accademia di Belle Arti di Bologna (cfr. pp.109-111) e l’Istituto Gramsci; dal 2004 l’atti-vità è stata potenziata dalla collaborazionecon l’associazione Bo.art (www.bo-art.it), as-sociazione tra privati e istituzioni che, attra-verso una rete di sostegno per l’arte contem-poranea e la comunicazione, ha saputo colle-gare diversi soggetti del sistema artistico isti-tuzionale e rendere più efficace l’operato svol-to nella sede, dedicata particolarmente aglisperimentalismi tecnologici e all’attivitàperformativa. Si ricordano le mostre Fanta-smagramma, associata alle performance digruppi musicali elettronici, Manifesto! Unastoria della comunicazione sociale e politica, e ilciclo d’iniziative Not Com. Iconografie delmarginale dedicate alla street art, al design un-derground e alla ricerca tra suono e immagineprodotta dal live media Insideout con lavori vi-

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deo ed elaborazioni computerizzate di Antoi-ne Caramagli, Sara Picco e Giulia Ravazzolo;nonché sono state organizzate le personali diYuri Ancarani e Anna Valeria Borsari.

BolognaUFFICIO PROMOZIONE GIOVANI ARTISTItitolarità: Comune di Bolognavia Oberdan 2440126 Bologna (BO)tel. 051/204622; fax 051/[email protected]

L’Ufficio Promozione Giovani Artisti di Bo-logna organizza dal 1990 il concorso bienna-le Iceberg, dedicato alla creatività giovanilebolognese. Il bando del concorso è articolatoin numerose sezioni, coordinate da una va-lente giuria di critici. Dal 2004 le sezionihanno carattere nazionale, per l’architetturae l’illustrazione, regionale per cinema e vi-deo, design industriale, fumetto, narrazionee provinciale per arti plastiche, fotografia,grafica di comunicazione, musica e spettaco-lo. Il Comune di Bologna organizza, in se-guito, l’esposizione delle loro opere nell’am-bito del Festival di Iceberg, che si tiene l’an-no seguente, e offre agli artisti del settore ar-ti visive e applicate l’occasione di parteciparealla tematica Biennale del Mediterraneo,volta a promuovere l’arte dei giovani del ba-cino mediterraneo, manifestazione che, nel1988, si è tenuta a Bologna, nel 1997 a To-rino e nel 2005 ritornerà a Napoli, nuova-mente in territorio italiano. Ad Iceberg, che fa parte del coordinamentoregionale GA/ER, sono collegate diverse ini-ziative di cui in particolare si segnalano il Pre-

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mio Guercino e il Premio Hera. Il primocomprende cinque premi offerti da MarisaBarbieri Zucchini Solimei, ultima discenden-te di Giovanni Francesco Barbieri detto ilGuercino, riservati alle arti plastiche, fotogra-fia, fumetto e illustrazione; il secondo riguar-da due premi che la società Hera S.p.A. haistituito per le sezioni Narrazione e Designindustriale a sfondo tematico ed ecologico. Questo lungo lavoro d’organizzazione e pro-mozione ha consentito all’Ufficio di creareun consistente archivio relativo ai giovani ar-tisti del territorio e ha in progetto la creazio-ne di una banca dati che consente l’iscrizio-ne on line.

BolognaARTE FIERA titolarità: BolognaFiereviale della Fiera 2040127 Bologna (BO)tel. 051/282257; fax 051/[email protected]

Nata nel 1974, in concomitanza dell’aper-tura della vicina Galleria d’Arte Moderna(cfr. pp. 96-99), Arte Fiera si è da subitoqualificata come evento annuale altamentespecializzato per operatori e fruitori del set-tore d’arte contemporanea, nazionale e in-ternazionale e, anche se le sue caratteristi-che di base sono sempre state mercantili, èdiventato un punto di riferimento impre-scindibile per l’aggiornamento artistico piùattuale, parimenti a Basilea, a cui è secon-da come nascita, e ad altri appuntamentianaloghi. Per anni suddivisa in due padiglioni chepresentavano rispettivamente le istanze

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dell’arte contemporanea storica in uno e letendenze più attuali nell’altro, è stata datempo ampliata con spazi riservati a galle-rie d’arte che espongono arte d’attualità or-mai storicizzata, con mostre internazionali,una ricca convegnistica di qualità e unmaggiore intervento dell’editoria d’artespecializzata, che rende sempre più strettala connessione tra produzione e mercatodell’arte, dando meritato rilievo al lavorodel gallerista privato, che spesso resta atto-re occulto nel processo organizzativo d’im-portanti eventi culturali.Caratterizzatasi sin dagli esordi per elevatistandard qualitativi, ArteFiera ha coinvoltonel corso del tempo i maggiori galleristi oc-cidentali, come Leo Castelli e Ileana Son-nabend e i protagonisti artistici delle cor-renti più avanzate come la Pop Art, l’ArtePovera, l’Arte Concettuale e Oggettuale, laTransavanguardia, la Minimal Art, la nuo-va figurazione sino alle nuove ricerche fo-tografiche e multimediali. Il salone fieristi-co, dal 1978, ha puntato molto anche sul-le novità espresse dall’arte giovanile, pro-mossa in apposite sezioni e con una serie dimostre come Under 35.Al passo con la continua trasformazionedei tempi e delle espressioni culturali, ArteFiera, dal 1999, ha dedicato appositi spazialla scultura e alle installazioni ambientalicon l’intento di rendere esplicito lo svilup-po delle nuove ricerche sulla scultura equanto esse abbiano contribuito alla muta-zione del suo concetto originario in nuoveinterpretazioni.Dal 2005, sotto la guida di Silvia Evangeli-sti, è previsto un significativo cambiamen-to: la globalizzazione che si riflette anchenel sistema dell’arte impone ampliamenti

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ulteriori verso scenari planetari: sarannoquindi presenti gallerie da tutto il mondo,una maggior offerta e cognizione delle ri-cerche artistiche più attuali che aprono aprospettive future, tenendo conto delle ra-dici della contemporaneità storica, checontinuerà a essere presente senza più sepa-razioni, nel giusto continuum necessario al-la lettura complessiva del Novecento con ilnuovo in perenne trasformazione; è l’occa-sione per una grande mostra retrospettivasull’arte del Novecento e i suoi sviluppi einnovazioni nel nuovo secolo, che mira acoinvolgere la larga platea che forma il si-stema dell’arte contemporanea, unitamen-te al mondo finanziario e imprenditorialesempre più coinvolto nel collezionismo enella gestione dei beni culturali. Tale main-stream avrà occasione di dibattere in appo-siti spazi nei nuovi padiglioni di ArteFieraArtfirst: sono previsti una serie d’incontricon scrittori, critici, artisti e responsabili dimusei che si confronteranno, insieme alpubblico, sulla complessa situazione attua-le del sistema dell’arte; nonché avrà seguitoil processo d’approfondimento, iniziato nel2004, nei confronti delle evoluzioni artisti-che dell’Est europeo.

CadrianoIDEE IN FABBRICAtitolarità: Sabatini S.p.Avia B. Buozzi 2540057 Cadriano (BO)tel. 051/6020111; fax 051/[email protected]

Aperto in occasione di mostre temporanee,tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00; o su prenotazione

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Inaugurata nel gennaio 2003, Idee in fab-brica si connota come “mostra permanentededicata alla creatività”, ideata e fortemen-te voluta dal proprietario della SabatiniS.p.A, Claudio Sabatini, e progettata daLaura Villani. Si tratta della riqualificazioneergonomica della fabbrica del Gruppo Sa-batini che, nell’ambito di tale disegno, hatrovato modo di rendere fruibili, ai suoi di-pendenti ed al pubblico, le testimonianzeartistiche e creative entrate a far parte dellacollezione Sabatini attraverso numerose ras-segne del Futur Show. Opere d’arte, di de-sign, di comunicazione e di fotografia sonodiventate arredo integrato di uffici, sale riu-nioni, scale, ascensori, bagni, cucina, cen-tralino, biblioteca, palestra, lavanderia, areaper la preghiera e capannoni in un conti-nuum spazio d’autore atto alla felice osmo-si tra pensiero ideativo ed effettiva operati-vità, nonché all’ottimale integrazione psico-fisica tra comunità lavorativa e territorioche la ospita. All’interno della fabbrica visono opere di Massimiliano Fuksas, Fabri-zio Plessi, Mario Bellini, Laura Villani,Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Die-ter, Michael Christian Sieger, Achille Casti-glioni, David La Chapelle, Claudio Porca-relli, Guido Harari, Shigeru Ban, SoniaVukievic, Emilio Ambasz, Ottmar Kiefer,Enrica Borghi e Inge Feltrinelli.I padiglioni della fabbrica ospitano le mostretemporanee, incontri ed eventi culturali or-ganizzati dal Gruppo Sabatini, in sinergiacon qualificate professionalità del mondo ar-tistico: sinora sono state organizzate le espo-sizioni Bologna, le radici del futuro; L’arte èservita: Suggestioni, immagini e installazioni,alla ricerca dell’arte nei giacimenti golosi e Sve-stiti usciamo.

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Castel San Pietro Terme GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEAtitolarità: Comune di Castel San Pietrovia Matteotti 7940024 Castel San Pietro Terme (BO)tel. 051/6954154-940320associazionepneuma@libero.itwww.comune.castelsanpietroterme.bo.it

Aperta i giorni feriali dalle 16.00 alle 19.00 e i festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Aperta per le scuole il lunedì mattina

Nata come Saletta comunale d’esposizio-ne, la Galleria d’arte contemporanea diCastel San Pietro si trova nel cuore delcentro del Comune e la sua attività, coge-stita dall’Assessorato Cultura e dall’Asso-ciazione Culturale Pneuma, si è dimostra-ta, nel corso del tempo, dinamica, effica-ce e orientata a valorizzare e promuoverel’arte contemporanea del territorio regio-nale, con alcuni approfondimenti sulleemergenze nazionali, in un intenso con-fronto e dialogo tra esponenti di diversecorrenti artistiche. La Rassegna di giovaniartisti presentati da giovani critici, giàgiunta alla sua XVI edizione, è stata tram-polino di lancio per autori che da quell’e-sordio si sono poi affermati, mentre il ci-clo di mostre Critica in opera, giunto allaXXXI edizione con la curatela di GinoGianuizzi che da quest’anno ha raccoltol’eredità di Mauro Manara, pone a con-fronto la giovane arte contemporanea ter-ritoriale con quella europea, privilegiandoi linguaggi visuali più attuali come quellimultimediali.È, inoltre, assai significativa la serie di mo-nografiche annuali, iniziata nel 2001 conl’organizzazione di Carola Pandolfo e la

S Ecuratela di Bruno D’Amore, L’artista al la-voro: Mostre dedicate a grandi artisti delpanorama dell’arte contemporanea italia-na, che ha visto esporre Pirro Cuniberti,Elio Marchigiani, Concetto Pozzati, Gio-vanni Mundula, Graziano Pompili, WalterValentini, Giuliano Giuman, Fernando DeFilippi, Umberto Mariani, Gabriella Bene-dini, Omar Galliani, Ugo La Pietra, LucioDel Pezzo, Giovanni Campus, Lucia Pe-scador e Mario Nanni. Inoltre si ricordache trovano sede anche negli spazi dellaGalleria Il Fienile (cfr. scheda successiva)le rassegne di Critica in opera, nonché lemostre A rebours, Cosa vedono le mie foschepupille e la retrospettiva dedicata a LucioDel Pezzo.

Castel San Pietro Terme IL FIENILEtitolarità: Comune di Castel San Pietrovia Manzoni 1840024 Castel San Pietro Terme (BO)tel. 051/940320associazionepneuma@libero.itwww.comune.castelsanpietroterme.bo.it

Spazio gestito dall’Associazione CulturalePneuma e utilizzato per mostre d’arte con-temporanea dell’attualità, in sinergia con laGalleria d’Arte Contemporanea (cfr. schedaprecedente), ha attuato una programmazio-ne dedicata alla promozione dei linguaggiespressivi dei giovani artisti. Si ricordano leiniziative Mentre le cose stanno succedendo;Da dove; Mostra d’Emergenza; Non stop 1 &2; Facing nature e Il corpo nell’arte; nonché lemostre monografiche dedicate a Marco Ara,Maurizio Rossi, Pino Mascia, Davide Bassi eMaria Grazia Avoni.

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Crespellano PALAZZO STELLAtitolarità: Associazione Palazzo Stellavia Cassola 1440056 Crespellano (BO)tel. 051/6722231 [email protected]

Palazzo Stella è un antico edificio sito all’in-terno di un ampio podere ed è contornato daun parco di tipo romantico, ricco di piantesecolari. Le prime notizie storiche risalgono ametà del XVII secolo, all’allora proprietarioGiuseppe Stella; in seguito il palazzo venivaristrutturato e decorato nella prima metà delXIX secolo. Dal 1993 appartiene all’attualeproprietria, Anna Maria Barbiroli, che l’hariattato nuovamente e destinato ad uso pro-mozionale di attività culturali musicali ed ar-tistiche, in particolare riferite alla valorizza-zione della creatività dei giovani artisti, chetrovano nelle rassegne di Palazzo Stella un’ot-timale occasione per esporre il proprio lavo-ro. A questo proposito è stato istituito il Pre-mio Stella, un concorso annuale riservato aitalenti delle Accademie di Belle Arti d’Italiache si confrontano, ogni volta, con gli artistidell’Accademia di Bologna (cfr. pp. 109-111). Il premio, coordinato da Silvia Evange-listi a capo di una commissione di esperti, ègiunto alla sua terza edizione con l’esplora-zione delle nuove espressioni nei campi dellascultura, della pittura e della fotografia. Que-sta esperienza ha lasciato segno anche nel par-co del Palazzo dove sono dislocate le sculturee le installazioni dei giovani artisti NicolaEvangelisti, Nicola Frignani, Sara Maccari-nelli, Matteo Norzi e Ilario Isola.L’esordio espositivo di Palazzo Stella è sta-to con la mostra I sembianti della scultura

P AS Eper poi proseguire con Polis urban [e]mo-tion, realizzata a Bologna nella ex chiesadi San Mattia (cfr. p. 108), Essenza: Ope-re di Pizzi e Massimo Zani; l’attività delcentro culturale è, inoltre, proiettata sul-l’organizzazione di eventi musicali e ciclidi conferenze come le Conversazioni suigiardini d’arte.

Dozza Imolese PINACOTECA DEL MURO DIPINTO –GALLERIA D’ARTE MODERNAtitolarità: Comune di Dozza Imolese Rocca Malvezzi Campeggi via XX Settembre 3740060 Dozza Imolese (BO)tel. 0542/[email protected]://www.comune.dozza.bo.itwww.murodipinto.it

Aperta da martedì a sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00; la domenicadalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.Chiusa il lunedì tranne i festivi

Situata nel medievale comune di Dozza, lacinquecentesca Rocca è stata prima dimoradi Caterina Sforza e in seguito della fami-glia Malvezzi Campeggi, da cui l’Ammini-strazione cittadina l’ha acquistata nel 1960.Dopo un adeguato restauro dell’edificio el’istituzione della rassegna d’arte all’apertoMuro dipinto, nel 1962 è stata aperta alpubblico la Pinacoteca del Muro dipinto,Galleria d’arte moderna dove sono conser-vati più di 180 bozzetti delle opere che tan-ti artisti hanno realizzato sui muri della cit-tadina; nonché sono conservati alcuni di-pinti murari strappati perché consideratiad alto rischio di danneggiamento, eseguiti

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da Riccardo Licata, Bruno Saetti, RobertoSebastian Matta e Domenico Purificato, euna donazione di 22 dipinti di Norma Ma-scellani.La rassegna Muro Dipinto è nata nel 1960come estemporanea annuale di pittura, ma ilsuccesso immediato di pubblico e critica haportato presto alla sua trasformazione aBiennale d’Arte Moderna, concorso che,dall’edizione del 1965, ha visto presenti no-mi prestigiosi d’artisti e della critica, comeMario De Micheli e Marco Valsecchi. Nel1973 veniva abolito il concorso, con la pre-miazione equanime per tutti i pittori chia-mati alla realizzazione di un’opera d’arte mu-raria della città che nel 2004 si trova a cele-brare sua XIX edizione. Dozza si pone quindi come un grande mu-seo all’aperto in sito urbano che conservasui muri delle sue case opere di artisti di di-verse correnti poetiche, anche se con unanetta prevalenza del linguaggio figurativo, evarie generazioni di artisti tra cui si ricorda-no Luca Alinari, Gianni Arde, Nevio Bede-schi, Simon Benetton, Aldo Borgonzoni,Remo Brindisi, Luca Caccioni, MaurizioCacioli, Walter Cascio, Carlo Cattaneo,Bruno Ceccobelli, Guido Chiti, EmilioContini, Giuseppe De Gregorio, UbaldoDella Volpe, Bruno Donzelli, Sergio Frab-boni, Alfonso Frasnedi, Giuseppe Gagliar-di, Tonino Gottarelli, Nello Leonardi, Pie-ro Lenzini, Riccardo Licata, Dante Maffei,Elvio Marchionni, Norma Mascellani,Franco Messina, Concetto Pozzati, Giulia-no Pini, Tano Pisano, Walter Piacesi, BertoRavotti, Aligi Sassu, Paolo Scarpa, LucaSerra, Orio Silvani, Alberto Sughi, RobertoSebastian Matta, Bruno Saetti, Nani Tede-schi, Giuseppe Zigaina e Tono Zancanaro.

Grizzana MorandiCENTRO DOCUMENTAZIONE GIORGIOMORANDI titolarità: Comune di Grizzana Morandiloc. Campiaro 112 40030 Grizzana Morandi (BO)tel. 051/6730017-6730007; fax 051/913014cultura@comune.grizzanamorandi.bo.itwww.comune.grizzanamorandi.bo.it

Apertura su prenotazione

Il Centro di Documentazione Giorgio Mo-randi è composto da tre strutture: la casa-museo “G. Morandi”, la donazione Mascel-lani e la biblioteca. Esso si trova ubicato nel-la casa frequentata nei mesi estivi dal pittoreGiorgio Morandi (1890-1964), donata alComune di Grizzana dalla sorella Maria Te-resa a condizione della sua integrità totale efruibilità al pubblico (cfr. anche Museo Mo-randi, p….). Si tratta, quindi, della casa mu-seo dell’artista, la cui biblioteca risulta illu-minante per la comprensione della sua for-mazione e del suo operato, così come lo stu-dio laboratorio con gli oggetti da cui traevaispirazione per i suoi quadri, vasi, bottiglie,caraffe, e i suoi strumenti di lavoro; da qui laveduta verso il paesaggio che spesso ha ispi-rato l’artista, come i fienili di Campiaro, ca-sa Veggetti e Villa Tonelli.Attualmente la casa è diventata la sede del-la Biblioteca Comunale di Grizzana, cui èannessa una sala mostre e la DonazioneNorma Mascellani, composta da 22 oli equattro acqueforti dell’artista bolognese, al-lieva di Morandi.Nel 2004, in occasione del quarantesimodella scomparsa dell’artista, il Centro diDocumentazione Giorgio Morandi, presie-duto da Marilena Pasquali, ha proposto al-

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cune iniziative in memoria del pittore comela struttura multimediale che costituisce IlGrande Libro Morandiano attraverso unpercorso interattivo con la vita dell’artista, iluoghi appenninici da lui vissuti e l’attivitàdel Centro; e tre giornate di studio in cui èstato presentato il volume di Marilena Pa-squali, Un grande artista bolognese, il suoambiente, il suo paesaggio.

Imola PINACOTECA CIVICA – RACCOLTA D’ARTEMODERNAtitolarità: Comune di Imolavia Sacchi 440026 Imola (BO)tel. 0542/602609; fax 0542/602608 [email protected]/museicomunali

Aperta il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Gli altri giorni su prenotazione

La Raccolta d’arte contemporanea della Pi-nacoteca di Imola ha sede in un braccio in-terno del medievale ex complesso conven-tuale di San Domenico dove sono raccolti,dal 1988, i manufatti artistici dell’antichità edell’età moderna che fanno parte del patri-monio artistico del Comune di Imola. Lanascita del museo risale circa a duecento an-ni addietro, ma la sua apertura ufficiale alpubblico è del 1938, con l’ordinamento deimateriali deciso da Luisa Becherucci nell’exconvento di San Francesco. L’ex convento domenicano, invece, sede deifrati dell’ordine sino al 1797 e poi casermamilitare dei francesi, è stato più volte riatta-to nel corso dei secoli e il suo restauro com-plessivo, che attende di essere ultimato,

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ospiterà tutti i Musei Civici di Imola. Dallasua orgine, si sono avvicendate alla curateladel museo diverse figure di studiosi, comeRomeo Galli, Fausto Mancini, Guido Achil-le Mansuelli e, l’attuale direttore, ClaudiaPedrini. Il percorso dell’arte del Novecento e dell’at-tualità è strettamente collegato all’allesti-mento delle collezioni dell’Ottocento, doveartisti imolesi affiancano il lavoro espresso darealtà non solo regionali, ma anche di livellonazionale ed europeo. Nata sulla scorta di la-sciti, donazioni ed acquisti, iniziati nell’im-mediato dopoguerra in seguito alle mostreorganizzate a Palazzo Sersanti dagli Amicidell’Arte, la consistenza della Galleria è statavia via intensificata sino ad avere circa unatrentina di opere esposte in Pinacoteca, checoprono l’arco dell’intero XX secolo sino al-la poetica informale e alla Pop Art: si trattadi lavori di Ercole Drei, Tommaso Della Vol-pe, Felice Casorati, Amleto Montevecchi,Raffaele De Grada, Alberto Salietti, VirgilioGuidi, Filippo De Pisis, Anacleto Margotti,Mario Guido Dal Monte, Domenico Canta-tore, Luciano Minguzzi, Ilario Rossi, RenatoGuttuso, Umberto Folli, Andrea Raccagni,Germano Sartelli e Joe Tilson.L’attività espositiva temporanea della Pina-coteca si articola tra il quadriloggiato e glispazi adiacenti conosciuti come Chiostri diSan Domenico e la vicina Rocca Sforzesca:nei Chiostri sono state organizzate le mo-stre Nuove presenze nell’arte italiana (1970);Intorno al Sessanta: Aspetti dell’arte italianadopo l’informale 1958-1964 (1988); AndreaRaccagni: L’informale e Liberi 1945-1965(1993); Germano Sartelli 1954-1994(1994); Salgado: La mano dell’uomo (1996);Eccentrica (1999); Italo Zuffi: Profilati

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(1999); Sabrina Torelli: Complanari (2000);Sabrina Mezzaqui: Pensieri in sottofondo(2000); Tonino Gottarelli: La poesia si fa im-magine (2000); nonché i Chiostri di SanDomenico sono stati una delle sedi in cui siarticolavano la serie di Officine dedicate daRenato Barilli all’Emilia-Romagna, all’Italiae all’America del Nord.

Imola ROCCA SFORZESCAtitolarità: Comune di Imolapiazza Giovanni dalle Bande Nere40026 Imola (BO)tel. 0542/602609; fax 0542/[email protected]/museicomunali

Aperta il sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle15.00 alle 19.00 e la domenica dalle 15.00 alle19.00. Aperura infrasettimanale su prenotazione

Costruita come fortilizio nel corso del XIIIsecolo, la Rocca è stata poi ristrutturata eulteriormente fortificata dai Riario Sforza,tra il 1472 e il 1484, per essere poi desti-nata ad uso carcerario tra il XVI e il XX se-colo. È stata aperta al pubblico nel 1973 eora ospita la collezione d’armi e ceramichedi proprietà dei Musei Civici (cfr. schedaprecedente).Gli ambienti medievali e rinascimentalidell’edificio sono assai appropriati perospitare mostre d’arte contemporanea checreano il duplice, suggestivo effetto di rot-tura e continuità con l’arte del passato.Nella Rocca Sforzeca sono state allestite lemostre degli scultori Giuseppe Maranielloe Richard Hess, nell’ambito della rassegnatriennale Rocche e scultori contempora-nei, e le personali di Mauro Mazzali, Ivano

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Vitali, Claudia Losi e Germano Sartelli;nonché è stata spesso sede collegate diesposizioni organizzate nei Chiostri di SanDomenico. Nel 2003 ha preso avvio il pro-getto di public art Area d’Azione, curato daRoberto Daolio, Claudia Baroncini e Clau-dia Pedrini e meglio conosciuto con l’acro-nimo Ad’A, che rivitalizza e si integra neglispazi della società imolese attraverso nuovepoetiche e tecniche diversificate qualiperformance, installazioni, video, soundwork, happening e applicazioni multime-diali. Tra gli altri, hanno esposto in questarassegna riproposta nel 2004: Paolo Ber-tocchi, Raniero Bittante, Andrea Melloni,Sandrin Nicoletta, Mirko Fabbri, MarinaFulgeri, Federico Madalozzo, Eva Marisal-di, Sabrina Muzi, Sandrine Nicoletta, MiliRomano e Diego Zuelli, Marcello Malo-berti, Sissi, Marco Samoré, Cuoghi Corsel-lo, Marco Fantini e Alessandra Tesi.

Imola FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI IMOLA titolarità: Fondazione Cassa di Risparmio di ImolaPalazzo Sersantipiazza Matteotti 840026 Imola (BO)tel. 0542/26606; fax 0542/26999 [email protected]

Aperta da lunedì a domenica dalle 9.00 alle12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Aperture specialisu prenotazione

All’interno del rinascimentale ex PalazzoRiario Sforza oggi Sersanti, costruito nel1480 da Giorgio Fiorentino per volontà diCaterina Sforza e Girolamo Riario, ha sede

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nel centro di Imola la Fondazione Cassa diRisparmio cui, nel 1975, è stata donata dal-lo stesso autore la Raccolta di opere d’arte diAnacleto Margotti (1895-1984). Egli è statoun pittore precoce, sensibile all’avanguardia ar-tistica nel cenacolo lughese del musicista futu-rista Gian Battista Pratella; il pittore, prima dicompiere la scelta di una figuratività impron-tata alla narrazione dei temi rurali sulla scortadella tradizione realista di François Millet eGustave Courbet sino ad esempi post impres-sionisti di matrice espressionista, compì unviaggio di studio a Parigi che lo pose ancor piùin contatto con le ricerche d’avanguardia com-piute da Pablo Picasso e da Henri Matisse; lascelta di ispirarsi ai temi del lavoro agreste at-traverso un linguaggio realista e popolare fuquindi maturata e sentita tanto da consentirgliun discreto successo a livello nazionale all’inse-gna di un’arte di tradizione pervasa da una sfu-matura di novità.La Raccolta, composta da 250 dipinti, unaterracotta e 150 disegni, è in parte dislocatanegli spazi del Palazzo, cui si alternano ope-re di Tommaso Della Volpe, M.G. Dal Mon-te e Tonino Dal Re.

ImolaSALA DELL’ANNUNZIATAtitolarità: Comune di Imolavia Fratelli Bandiera 17/aUfficio Culturavia Emilia 8840026 Imola (BO)tel. 0542/[email protected]

Aperta dal martedi al venerdì, dalle 16.30 alle19.00. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00e dalle 16.00 alle 20.00. Chiusa il lunedì

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Nella settecentesca, restaurata, ex chiesa del-l’Annunziata si tengono mostre d’arte legatealla contemporaneità locale o alle sperimenta-zioni delle nuove generazioni. Sono state alle-stite rassegne dove sono state esposte opere diLuciano Poli, Paolo Bernabini, Giorgio Fersi-ni, Vanea Parmiggiani, Achille Ghidini, Gian-ni Sevini e Pierluigi Predieri; nonché la collet-tiva Invito #1, mostra scambio tra artisti italia-ni e slavi, organizzata da Artenati (cfr. schedaseguente) e i Musei Civici (cfr. pp. 119-120).

Imola ARTENATI – ARCHIVIO GIOVANI ARTISTItitolarità: Comune di ImolaUfficio Progetto Giovanipiazza Gramsci 2140026 Imola (BO)tel. 0542/[email protected]/temi/giovani/index

Il Servizio Progetto Giovani dell’Assessoratoalla Cultura del Comune di Imola ha istituitoArtenati, archivio di documentazione on linedei giovani artisti del circondario imolese. Sitratta di una banca dati la cui iscrizione è ri-servata a chi ha un’età compresa tra i 16 e i 35anni e desidera esprimere la propria creativitànegli ambiti mutidisciplinari dell’arte contem-poranea, dalle arti visive alla grafica, dal designalle arti performative e tecnologiche. Tale ar-chivio consente agli operatori del settore di co-noscere le realtà emergenti del territorio, men-tre gli iscritti possono essere informati su ini-ziative e opportunità, nonché avere occasionipromozionali ed entrare nel circuito dei Gio-vani Artisti Italiani e in altre reti d’arte con-temporanea.

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Lizzano in Belvedere SENTIERO D’ARTEtitolarità: Comune di Lizzano in Belvederepiazza Marconi 6 40042 Lizzano in Belvedere (Bo)tel. 0534/51024; fax 0534/51536info@comune.lizzano.bo.itwww.comune.lizzano.bo.itwww.valledelreno.provincia.bologna.itmuseoaperto04.asp

Presso la località Pian d’Ivo, all’inizio delsentiero denominato “Via dei Signori” chearriva sino a Pianaccio, sono state collocatequattro sculture, mentre altre dieci sono sta-te installate presso la cascata di Vidiciatico.Tra gli artisti che hanno lavorato a questo“Sentiero d’arte” promosso dalla Provincia diBologna, vi sono Claudio Costa, RinaldoNovali e Graziano Pompili, le cui opere sonotutte ispirate al contesto ambientale che leospita, con una netta preferenza nei confron-ti di poetiche artistiche poveriste.

Marzabotto RACCOLTA D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di Marzabottopiazza XX Settembre 1 40043 Marzabotto (BO)tel. 051/6780511; fax 051/[email protected]://www.comune.marzabotto.bo.it

Visitabile su prenotazione

Attualmente depositata nei locali della Bi-blioteca comunale e della residenza munici-pale, la raccolta comprende opere pittoricheche commemorano l’“Eccidio di Marzabot-to”, avvenuto per mano nazifascista nel 1944.Di notevole interesse è il nucleo che si riferi-

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P Asce alle due edizioni del Premio Marzabotto(1960-61), con opere di esponenti di primopiano della pittura italiana della metà del No-vecento, regionale e nazionale, selezionati daqualificate giurie di esperti. Si tratta di pittu-ra il cui impegno sociale viene interpretato al-la luce delle diverse correnti stilistiche che va-riano le poetiche figurative ed informali delsecondo dopoguerra; vi si trovano lavori diLuciano Caldari, Giovanni Cappelli, Olivie-ro Bovi, Osvaldo Piraccini, Gaudio Serra, Ita-lo Riciputi, Antonio Randazzo, Nello Leo-nardi, Germano Pessarelli, Alberto Sughi,Dino Boschi, Attilio Forgioli, GiuseppeGuerreschi, Luciano Leonardi, Callisto Casa-dio, Aldo Borgonzoni, Ilario Rossi, FrancoPardi, Renzo Margonari, Xavier Bueno, Lo-renzo Ceregato, Omero Ettorre, UmbertoFaini, Tommaso Dalla Volpe, Alberto Caval-lari, Mario Novellini, Nevio Bedeschi, Valen-tina Berardinone, Giacomo Soffiantino, Eva-risto Govoni, Severino Maccaferri, Aldo Rat-ti, Irene Ugolini Zoli, Gigi Valsecchi, TullioVietri ed Emilio Contini. Nel corso del tem-po la raccolta, composta in tutto da un centi-naio di dipinti, ha acquisito opere di altri au-tori sempre legati al tema della Resistenza,come Ernesto Marchiò Quarti, Dario Mello-ni, Salvatore Miglietta, Piero Minchieri,Emilio Novarro, Orvieto, Arvieri, AlbertoPellizzola, Terzo Savini, Gino Signori, IvoSpaggiari, Mario Topia, Gualtiero Vittori eTono Zancanaro.

Medicina MUSEO CIVICO – PINACOTECA ALDOBORGONZONItitolarità: Comune di Medicinavia Pillio 5 40059 Medicina (BO)

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tel. 051/6970356-6979244; fax 051/6979222cultura@medicina.provincia.bologna.itwww.comune.medicina.bo.it/cultura.htm

Aperto la terza domenica del mese dalle 15.00alle 18.00; gli altri giorni su prenotazione, dalle8.00 alle 14.00

Il museo si compone di opere che vanno dal-l’antichità all’attualità e la sezione del Nove-cento è costituita da lavori ricevuti in donoda artisti nativi di Medicina: la collezione Al-do Borgonzoni (1913-2004), donata in dueriprese nel 1986 e nel 1991, e la collezioneGiovanni Rambaldi (1924-2002). La collezione Borgonzoni comprende un nu-trito nucleo di opere, disegni, dipinti e scul-ture dello stesso artista, oltre a dipinti e dise-gni di altri autori per lo più di ambito bolo-gnese ed emiliano facenti parte della colle-zione personale del noto pittore medicinese.Borgonzoni ha sviluppato la sua ricerca arti-stica nell’ambito della figurazione, d’impe-gno etico e sociale e incentrata sulle lotte so-ciali, all’epoca dell’antifascismo e della Resi-stenza, sulla vicenda quotidiana dei contadi-ni, delle mondine e dei lavoratori, nonchésulle istanze del Concilio Vaticano II. Realiz-zato con linguaggio pittorico di matriceespressionista, il suo lavoro non è esente dainfluenze cubiste e da successive meditazionidi tipo astrattista. Nel 1948 egli realizza,presso la Camera del Lavoro di Medicina,una grande pittura murale a tema sociale chenarra episodi della storia e del lavoro medici-nese del Novecento. Oltre a numerosi dipinti dell’artista, fannoparte della collezione sculture di UmbertoTirelli, Germano Sartelli, Francesco Brunet-ti, Carlo Santachiara; nonché altri lavori diMario Schifano, Renzo Grazzini, Amilcare

Rambelli, Enzo Bioli. Alcuni interpreti sonopersonalità artistiche più attuali tra cui Mau-rizio Osti, Adriano Avanzolini e la medicine-se Paola Fabbri.La donazione Rambaldi riguarda pitture esculture realizzate dallo stesso donatore, arti-sta prevalentemente figurativo, legato allasua terra, che ha interpretato nature morte,paesaggi e ritratti concedendosi qualcheesperienza anche nell’arte astratta.

PianoroVILLA BALDISSERAtitolarità: Paolo e Ombretta Musiani Baldisseravia dei Cedri 240065 Pianoro (BO)tel. 051/221188; fax 051/[email protected]

Aperto in occasione di eventi e su prenotazione

Costruita da Giona Cesare Baldissera, la vil-la è circondata da un immenso parco conspecie arboree diverse e una moltitudine as-sai varia di tipi di rose; ed arricchita da unprogetto artistico realizzato quasi interamen-te dall’artista Quinto Ghermandi, nel corsodegli anni Cinquanta e Sessanta, con scultu-re in bronzo eseguite a cera persa. Si tratta diun chiaro esempio di mecenatismo del neocollezionista Baldissera, che ha voluto dareun’impronta aristica del tutto personale al-l’antica villa Daolio, da lui acquistata e tra-sformata.Partendo dall’edificio, e scendendo per ilsentiero del parco, sono disseminate più di50 sculture informali di Quinto Gherman-di, eseguite tra il 1954 e il 1963, animali incontinua trasformazione visiva che accom-pagnano alle tre stanze, adibite in passato a

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ghiacciaie deputate alla conservazione deicibi, simbolicamente dedicate all’agiografiadel profeta Giona, alle sue parabole e ad al-tri passi biblici, in cui Giona Baldissera s’i-dentificava: la prima racchiude opere delloscultore bolognese e due pannelli ceramici,raffiguranti gli avidi e i prodighi, di PirroCuniberti; la seconda, al centro, è dedicataalla traduzione visiva delle vicende del pro-feta tratte dall’Antico Testamento. Una can-cellata in bronzo, realizzata da Ghermandinel 1958, descrive l’essenza della storia diGiona, che ricevette da Dio l’incarico diconvertire i pagani, ma spaventato invertì larotta della sua nave fino a confessare la suacolpa ed essere buttato in mare dai suoi ma-rinai. All’interno della stanza, dove il pro-prietario conservava il vino, è adagiata inuna nicchia la statua di Giona, raffiguratoclassicamente da Alfonso Bortolotti con l’at-tributo del pesce e un medaglione con il me-mento “Dio ti protegge”, mentre decoranole pareti piccole sculture dello stesso artistache simboleggiano i 12 segni zodiacali uni-tamente alle figure mitologiche di Bacco, Si-leno e Adone. La terza stanza, architettoni-camente concava come la precedente, è de-corata alle pareti da un grande naufragio adaffresco di Luciano De Vita, con un conti-nuum pittorico informale che, nell’impagi-nazione, rimanda alle Ninfee di Claude Mo-net del Jeu de Pomme a Parigi, e circondaun’altra opera in bronzo di Ghermandi, elet-ta a emblema della scultura e della materiache emerge dal caos quale nucleo primige-nio. Le tre stanze vengono così a configurar-si quali moderne grotte, in una sorta di con-tinuità che richiama il gusto in voga nelXVIII secolo, ma nato alla fine del Cinque-cento, che prevedeva l’integrazione di opere

d’arte scultoree in sintonia con l’ambiente,sofisticate fontane e grotte quali allegorie dicomplessi e ampi progetti culturali.Si arriva poi a una grande vasca in cementoe bronzo di proporzioni grandiose, con gran-de invaso, disseminata all’interno da sculturedel Ghermandi e sul perimetro da 72 suoivasi; nonché sormontata dal significativogruppo che ritrae la figlia di Baldissera, Lia,con i nipoti Ombretta e Paolo, attuali pro-prietari della tenuta, realizzati da Gherman-di in stile figurativo monumentale, mentre alato animali fantastici ad opera di G. Bagno-li riprendono, con maniera, lo stile delloscultore informale. Completano il parco ar-tistico un’altra piccola fontana con un faunoe numerose altre sculture di Ghermandi, chericorda nella sua biografia come l’incontrocon questo mecenate abbia cambiato la suacarriera artistica, nonché un piccolo nudo diMarcello Mascherini.

Pieve di Cento PINACOTECA CIVICA – COLLEZIONICOMUNALI DEL NOVECENTOtitolarità: Comune di Pieve di Centopiazza Andrea Costa 10 40066 Pieve di Cento (BO)tel. 051/975031-6862621; fax 051/975533cultura@pieve.provincia.bologna.itwww.pieve.provincia.bo.it/home/itinerario/pinacoteca.htm

Aperta il sabato e la domenica dalle 10.00 alle12.00 e dalle 15.30 alle 18.30

La Pinacoteca civica ha sede in un palazzodel XVIII secolo che ospita anche altri istitu-ti e servizi culturali del Comune, come la Bi-blioteca, l’Archivio Storico e l’antica Biblio-teca del Collegio degli Scolopi, tutti accor-

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pati all’interno del Centro Culturale Vladi-miro Ramponi.La Pinacoteca, istituita nel 1980, è articolatain due sezioni d’arte, antica e del Novecento,le cui collezioni sono cresciute in manieramarcata grazie all’attività espositiva, a dona-zioni, acquisti e prestiti da enti pubblici eprivati.Le Collezioni comunali del Novecento sonoorganizzate, dal 1989, in un’ala del museoche consente la loro valorizzazione ottimaleattraverso il percorso didattico che pone inluce il loro sviluppo attraverso l’acquisizionedelle sculture del pievese Antonio Alberghi-ni, della donazione Giorgio Anderloni diopere di Alberto Martini, le donazioni degliartisti Mascellani, Sepo e Cuniberti, e i di-versi lavori prestati da Giulio Bargellini. L’a-la del Novecento è, quindi, articolata per nu-clei collezionistici, che offrono un interes-sante spaccato della cultura artistica italianae padana, storica e presente, con più di 200lavori, tra pitture, sculture e disegni, di An-tonio Alberghini, Alberto Martini, PietroAnnigoni, Ugo Attardi, Giuseppe Guerre-schi, Carlo Levi, Giò Pomodoro, MauroReggiani, Sergio Vacchi, Tono Zancanaro,Cesare Zavattini, Pirro Cuniberti, SeveroPozzati (Sepo), Mario Giovanetti, Luigi Ve-ronesi, Maria Grazia Bertacci, Adriano Boni,Franco Bruzzone, Piero Copertini, TeresaCurtarello, Norma Mascellani, Mauro Maz-zali, Graziano Pompili, Ilario Rossi, TeresaSorgente, Guglielmo Vecchietti Masacci eBruno Vidoni. Ad essi si affianca un corpusdi cinque opere di artisti catalani: AlbertBarreda, Albert Prats, Carles Vergés.L’attività della Pinacoteca di Cento, relativa-mente all’arte contemporanea, è stata dina-mica e di qualità: si ricordano le mostre di

Sepo, Pirro Cuniberti, Luigi Veronesi e Ma-rio Giovanetti, nonché la serie di mostreInformazione 1960-1980, a cura di RenatoBarilli.

Pieve di Cento MUSEO D’ARTE DELLE GENERAZIONIITALIANE DEL ’900 “G. BARGELLINI”titolarità: Giulio Bargellini via Rusticana 1/A 40066 Pieve di Cento (BO)tel. 051/6861545; fax 051/[email protected]

Aperto dal martedì alla domenica, dalle 10.00alle 18.00. Chiuso il lunedì

Dedicato esclusivamente all’arte del Novecen-to e attuale, il Museo d’Arte delle generazioniitaliane del ’900 è nato per volontà del colle-zionista pievese Giulio Bargellini, in sinergiacon l’Amministrazione comunale di Pieve, econ la collaborazione dell’editore EdoardoBrandani e del critico Giorgio Di Genova, at-tuale Direttore artistico del museo. Inauguratonel 1999, il museo trova sede nell’ex Silo perlo stoccaggio del grano, edificio industriale del1933, appositamente ristrutturato dall’archi-tetto Giuseppe Davanzo. Si tratta di un mu-seo privato riconosciuto, che si è sviluppatograzie al collezionismo dell’imprenditoreBargellini, che ha desiderato rendere fruibilee efficace il suo patrimonio artistico del No-vecento attraverso questo istituto e la sua at-tività. Impostato da Giorgio Di Genova, l’al-lestimento musivo segue i criteri generazio-nali per classificare gli artisti presenti in col-lezione e contestualizzarli all’interno dellepoetiche e delle correnti stilistiche che for-

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mano la complessità della storia dell’arte delNovecento; tale patrimonio artistico, espostoa rotazione in diverse sale, è assai cospicuo,ma non sempre all’altezza qualitativa rag-giunta dalla maturità degli autori.La sala dei maestri storici, dedicata alle avan-guardie e al Novecento, è allestita con dipin-ti, sculture e disegni di Antonio Alberghini,Antonio Ambrogio Alciati, Giacomo Balla,Aroldo Bonzagni, Umberto Boccioni, Massi-mo Campigli, Francesco Cangiullo, CarloCarrà, Ambrogio Casati, Felice Casorati,Carlo Corsi, Gerardo Dottori, Giorgio deChirico, Raffaele De Grada, Angelo DelBon, Fortunato Depero, Ercole Drei, Gen-naro Favai, Maria Ferrero Gussago, GarziaFioresi, Riccardo Francalancia, Antonio Lui-gi Gajoni, Virgilio Guidi, Savino Labò, An-tonio Ligabue, Mino Maccari, Alberto Ma-gnelli, Giannetto Malmerendi, FernandoMariotti, Alberto Martini, Arturo Martini,Galliano Mazzon, Francesco Menzio, Ame-deo Modigliani, Emilio Notte, Fausto Piran-dello, Enrico Prampolini, Alfredo Protti,Ruggero Alfredo Michahelles, Mauro Reg-giani, Luigi Russolo, Alberto Savinio, Sepo,Gino Severini, Mario Sironi, Atanasio Solda-ti, Tato, Cleto Tomba, Mario Tozzi; e lavoridi Orazio Amato, Gabriele Mucchi, EnnioPozzi, Enzo Pregno, Ottone Rosai e GinoRossi, provenienti dalla collezione di miniquadri di Cesare Zavattini. La sala della ge-nerazione di artisti nati nel primo decenniodel secolo scorso è allestita con opere di At-tilio Alfieri, Carlo Belli, Enzo Benedetto, Li-no Bianchi Barriviera, Renato Birolli, BrunoCalvani, Giuseppe Capogrossi, AlbertoChiancone, Primo Conti, Antonio Corpora,Alfredo Bovio Di Giovanni, Alfredo Furiga,Franco Gentilini, Giovanni Korompay, Car-

lo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù,Norma Mascellani, Marcello Mascherini,Fausto Melotti, Francesco Messina, LuigiMontanarini, Rosario Murabito, Anton Zo-ran Music, Enzo Nenci, Goliardo Padova,Ideo Pantaleoni, Enrico Paulucci, OsvaldoPeruzzi, Bruno Saetti, Masi Simonetti, Siro,Dario Treves, Amedeo Trivisonno, Gianfilip-po Usellini, Carlo Verdecchia, Renato Ver-nizzi, Luigi Veronesi, Alberto Viani, NinoZa, Tono Zancanaro, Cesare Zavattini; dallacollezione di quest’ultimo in questa sezionevi sono miniquadri di Enrico Allimandi,Raffaele Castello, Katy Castellucci, PietroGhizzardi, Achille Incerti, Giacomo Manzù,Marino Marini, Pino Ponti e Bruno Rovesti.La sala della generazione degli anni Diecicomprende opere di Afro, Edoardo Alfieri,Alberto Bardi, Renato Barisani, Toni Benet-ton, Renzo Biasion, Andrea Bizanzio, AldoBorgonzoni, Mario Balocco, Alberto Burri,Corrado Cagli, Mario Carletti, SebastianoCarta, Dario Cecchi, Fabrizio Clerici, Mi-chelangelo Conte, Mino Delle Site, PericleFazzini, Alfredo Libero Ferretti, Nino Ga-gliardi, Piero Gauli, Emilio Greco, LorenzoGuerrini, Renato Guttuso, Pompilio Man-delli, Umberto Mastroianni, Carlo Mattioli,Luciano Minguzzi, Mirko, Sante Monache-si, Ennio Morlotti, Leone Pancaldi, AdrianoParisot, Umberto Peschi, Carla Prina, IlarioRossi, Piero Sadun, Aligi Sassu, Toti Scialoja,Antonio Scordia, Filippo Scroppo, Domeni-co Spinosa, Raffaele Spizzico, Vittorio Taver-nari, Ugolino da Belluno, Emilio Vedova,Venturino Venturi, Silvio Zanella; e dallacollezione Zavattini, piccoli dipinti di Anto-nio Bonetti, Aldo Borgonzoni, RiccardoManzi, Milena Milani, Angelo Savelli, Anto-nio Scordia, Achille Sdruscia e Antonio Van-

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gelli. Le opere degli artisti nati negli anniVenti sono di Enrico Accatino, LorenzoAlessandri, Gianni Ambrogio, RichardAnthoi, Ugo Attardi, Mirella Bentivoglio,Giovanni Benvenuti, Valentina Berardinone,Vinicio Berti, Annibale Biglione, CherubinoBinelli, Mario Bizzarri, Luigi Boille, DinoBoschi, Gianni Brusamolino, Aurelio Cami-nati, Sara Campesan, Giovanni Campus,Nado Canuti, Antonio Carena, EugenioCarmi, Rino Carrara, Eugenio Cavicchioni,Giorgio Celiberti, Ferdinando Chevrier, Ci-ro Ciriacono, Pirro Cuniberti, Ugo D’Am-brosi, Antonio Del Donno, Mario De Maio,Maria Teresa De Zorzi, Elio Di Blasio, Pa-squale Di Fabio, Antonio Di Girolamo, Ni-no Di Salvatore, Gianni Dova, Lia Drei, Sal-vatore Emblema, Giuseppe Ferrari, Gian-franco Ferroni, Carlo Gajani, Augusto Ga-rau, Gianisto Gasparini, Rocco Genovese,Silvano Girardello, Giuseppe Guerreschi,Nedda Guidi, Luciano Lattanzi, Carlo Leo-ni, Elio Marchigiani, Plinio Mesciulam,Mattia Moreni, Anna Moro-Lin, AugustoMurer, Magdalo Mussio, Carlo Nangeroni,Mario Nanni, Gualtiero Nativi, Mario Pado-van, Gaetano Pallozzi, Graziana Pentich,Lamberto Pignotti, Carlo Ramous, Raimon-do Rimondi, Joaquìn Roca-Rey, Giulio Ruf-fini, Alba Savoi, Emilio Scannavino, PaoloSchiavocampo, Sergio Schirato, Turi Simeti,Ugo Sterpini, Tito, Anna Torelli, Mino Tra-feli, Wladimiro Tulli, Aldo Turchiaro, LivioOrazio Valentini, Walter Valentini, AnnaMaria Vancheri, Gian Berto Vanni, Giusep-pe Zunica; dalla collezione Zavattini, Giu-seppe Banchieri, Saverio Barbaro, GianniBertini, Walter Bianconi, Egidio Bonfante,Carlo Caroli, Alik Cavaliere, Piero Garino,Ezio Gribaudo e Francesco Somaini.

La generazione degli artisti nati negli anniTrenta è rappresentata da lavori di più di 280artisti, la cui espressione visiva oscilla tra ico-nicità, aniconicità e poesia visiva; con l’usodi materiali diversi per la realizzazione diquadri, sculture, fotografie e installazioni.Tra i molti che documentano ampiamente lamolteplice vivacità creativa del territorio na-zionale attiva dagli anni Sessanta in poi, si ri-cordano Vincenzo Accame, Getulio Alviani,Paolo Baratella, Giuliano Barbanti, MarillaBattilana, Alberto Biasi, Enzo Bioli, Agosti-no Bonalumi, Alessandra Bonelli, PaoloBuggiani, Enrico Bugli, Nicola Carrino,Claudio Cintoli, Nino Crociani, Bruno DelGaizo, Enrico Della Torre, Lucio Del Pezzo,Fabio De Sanctis, Ennio Di Vincenzo, No-vello Finotti, Giosetta Fioroni, Alfonso Fra-snedi, Marco Gastini, Gustavo Giulietti,Franco Lastraroli, Luciano Leonardi, MauroManfredi, Renzo Margonari, Umberto Ma-riani, Elio, Luigi e Rosario Mazzella, MarioMolinari, Franco Mulas, Giancarlo Ossola,Paolo Pasotto, Luca Maria Patella, OscarPiattella, Giò Pomodoro, Concetto Pozzati,Vincenzo Satta, Luigi Senesi, Franca Sonni-no, Tino Stefanoni, Attilio Stefanoni, Fran-co Summa, Franco Vaccari, Valentino Vago,Claudio Verna, William Xerra; e dalla “Col-lezione 8 x 10” di Zavattini, lavori di Getu-lio Alviani, Rodolfo Aricò, Paolo Buggiani,Giorgio Colombo, Luciano Fabro, MarcoGastini, Giuseppe Landini, Sergio Lombar-do, Nerone, Giuliano Poltronieri, AntonioRecalcati, Antonio Saliola, Renzo Schirolli,Angelo Titonel e Angelo Verga.Nel 2003, a un anno dalla sua dipartita,l’artista medicinese Aldo Borgonzoni havoluto donare al museo un corpus di 76opere che vanno dal 1943-45 al 1995 e che

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documentano mezzo secolo di sensibilità,di matrice espressionista, verso temi socialie religiosi; e sempre nello stesso anno ilmuseo ha accolto la donazione di un altroartista scomparso, Cesare Siviglia, che halasciato numerosi dipinti murali, sculturein ferro e ceramica che testimoniano il suocammino artistico intriso di radici cultura-li latino americane, archetipiche, antiche emoderne, in particolare della Colombia,sua terra d’orgine.All’esterno del museo prosegue il percorsoespositivo nel Giardino di sculture all’a-perto, ove vi sono opere di Mirko, ClaudioCapotondi, Pino Castagna, Ivo Sassi, Fran-cesco Somaini, Felice Vatteroni, ValerioTrubbiani, Guglielmo Vecchietti Masacci,Augusto Perez, Agapito Miniucchi, GuidoDi Fidio, Simon Benetton, Guido Di Fi-dio, Franco Scepi, Valerio Trubbiani, eGiorgio de Chirico.L’attività dell’istituto è stata, dalla fine del1999 ad ora, intensa e diretta alla promo-zione degli artisti presenti nelle collezionidel territorio pievese e non solo, alla qualesi associa un ricco carnet d’iniziative checomprendono presentazioni di libri e con-vegni; si ricordano le mostre realizzate ne-gli appositi spazi per temporanee, come leannuali Giornate dell’artista, Tende al maree Confronti da museo, mentre la cosiddettaSala ospiti accoglie mostre collettive e mo-nografichedi cui si ricordano quelle dedica-te ad Alberto Zamboni, Sara Bolzani, Ni-cola Nannini, Lorenzo D’Angiolo, VitoSardano, Francesco Finotti, Carlo Leoni eLuminita Taranu, Simone Butturini, AnnaBoschi, Denis Riva, Guido Sammarchi,Salvatore Sebaste, Vando Fontanesi e Al-berto Martini.

Pontecchio Marconi PREMIO GUGLIELMO MARCONItitolarità: Fondazione Guglielmo Marconi – CircoloArtistico – Università degli Studi di BolognaMuseo MarconiVilla Griffonevia Celestini 140044 Pontecchio Marconi (BO)tel. 051/846121; fax 051/[email protected]

Il Premio internazionale di pittura, scultura edarte elettronica Guglielmo Marconi è stato isti-tuito nel 1988 dalla Fondazione Marconi, con-giuntamente al Circolo Artistico di Bologna eall’Università degli Studi bolognese; esso, inmemoria del grande scienziato, è rivolto ad ar-tisti che operano nella comunicazione e all’in-segna del binomio arte e scienza. Nato sotto laguida intellettuale di Giulio Carlo Argan, ilPremio è sempre stato sotto la responsabilitàscientifica di Claudio Cerritelli e l’organizza-zione di Bartolomeo di Gioia che hanno fattoannualmente coincidere la premiazione a unconvegno dedicato alle complessità del rappor-to tra arte e scienza, nell’ambito della GiornataMarconiana; e l’hanno unito a diverse mostreche documentano l’attività degli artisti parteci-panti al bando, dislocate tra spazi istituzionali eprivati della città.Nel 1988 la rassegna inaugurò con una mostraantologica dedicata al premiato Max Bill tenu-tasi presso la Galleria d’Arte Moderna di Bolo-gna (cfr. pp. 96-99), preceduta dal convegnoArte come scienza; la seconda edizione vide ilconvegno centrato su Il segno, la luce tra arte etecnologia mentre la mostra, sempre alla GAM,si sviluppava sulle forme artistiche realizzate at-traverso l’utilizzo delle nuove tecnologie comeil fax, Artefax, e il premio veniva consegnato a

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Bruno Munari, protagonista poi della rassegnaespositiva l’anno successivo; nel 1993 il premioera assegnato a Lucio Saffaro. Nel 1994 era in-signito del premio Concetto Pozzati, cui venivaaffiancata la mostra Arte e comunicazione conopere di Gillo Dorfles, Pirro Cuniberti, Gio-vanni Pintori e Walter Cascio; mentre nel 1995il testimone passava allo stesso Cuniberti. L’an-no successivo fu l’occasione per una prima ri-flessione sull’iniziativa nel suo complesso eun’occasione per commemorare la personalitàcritica di Giulio Carlo Argan, da poco scom-parso; il premio lo vinse l’artista collezionistaFrancesco Martani. Si susseguirono poi, sinoad oggi, premi a Luigi Veronesi, Luciano Min-guzzi, Emilo Tadini, Mirta Carroli, Giò Pomo-doro, Mario Nanni, Nanni Menetti, Nino Mi-gliori, Elio Nanni, Nicola Evangelisti, Pompi-lio Mandelli, Gillo Dorfles, Raimondo Ri-mondi, Marco Cardini, Leonello Tarabella,Pietro Cascella, Salvatore Scarpitta, GiorgioBariani, Bruno Raspanti, Luciano Giaccari eEugenio Carmi, a cui si è sempre affiancataun’aggiornata consequenziale riflessione criticasul tema “arte, scienza e idea di comunicazio-ne” a cui hanno partecipato diversi intellettua-li, tra cui Andrea Emiliani, Filiberto Menna,Achille Bonito Oliva, Renato Barilli, FlavioCaroli, Enrico Crispolti, Giorgio Celli, Lucia-no Caramel, Adriano Bacilieri, Bruno Bandini,Tommaso Trini, Carlo Pirovano, Pietro Bellasi,Vittoria Coen e Luciano Nanni.

San Giovanni in Persiceto EX CHIESA DI SANT’APOLLINAREtitolarità: Comune di San Giovanni in Persicetovia Sant’Apollinare 440017 San Giovanni in Persiceto (BO)Ufficio Culturatel. 051/6812951

S E

[email protected]

Aperta in occasione di mostre, dal giovedì alsabato, dalle 17.00 alle 20.00; domenica e festivi,dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.00

Antica chiesa medievale, le prime notizie del-la sua esistenza risalgono al 1214, Sant’Apol-linare è stata modificata tra il XIV ed il XVsecolo e più volte restaurata, nel corso deltempo, a causa dei numerosi saccheggi e cala-mità di cui è stata oggetto. Sconsacrata, essa èdivenuta suggestiva sede espositiva del Co-mune, che affianca la Sala esposizioni di Pa-lazzo San Salvatore, ove si allestiscono mo-stre temporanee anche d’arte contempora-nea. Sant’Apollinare ha ospitato le personalidi Daniele Sartori e dell’eclettico medico,collezionista e artista bolognese FrancescoMartani, proprietario di Cà La Ghironda(cfr. pp. 130-131) e la collettiva Immaginidella pittura italiana fra gli anni Venti e Ses-santa, entrambe curate da Claudio Cerritelli.Nella cittadina emiliana si tiene la manife-stazione Arte e città, giunta alla sua IX edi-zione, che vede interagire in sinergia spaziespositivi e siti urbani pubblici con mostre econfererenze sul tema dell’arte del Nove-cento e dell’attualità.

San Pietro in Casale CASA FRABBONItitolarità: Comune di San Pietro in Casalevia Matteotti 13740018 San Pietro in Casaletel. 051/6669511; fax 051/817984www.comune.san-pietro-in-casale.bo.it

Aperta martedì dalle 10.00 alle 13.00; sabatodalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00;domenica dalle 10.00 alle 13.00

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Casa Frabboni, inaugurata a dicembre del2003, è la nuova sede museale ed espositivadi San Pietro in Casale; si tratta della casa re-staurata, parte di un ex barchessa, in cui haabitato e lavorato per lungo tempo il pittoreNatale Guido Frabboni (1926-1994), che hadonato al Comune la sua dimora, le sue ope-re, circa 200, le sue collezioni di maioliche eicone; tale patrimonio sarà parte integrantedel futuro Museo della città e del Parco Cul-turale in corso di realizzazione, ideato daGraziano Campanini e realizzato da PierLuigi Cervellati, per volontà del sindacoGiuliano Barigazzi, con la finalità di valoriz-zare la cultura e la storia di San Pietro, cosìpresente nei quadri dell’artista.Il museo ha inaugurato la sua attività con un’e-sposizione di lavori dello stesso donatore, af-fiancata da un convegno a carattere monogra-fico, dove sono stati messi in rilievo gli intentiideologici e poetici dell’autore – facente partedel gruppo programmatico Immagini Alterna-tive, composto da Carlo Amadori, Guido Ma-riani, Ugo Sergi e Franco Solmi – volto perlungo tempo alla narrazione figurata della vitaumana, colta nella sua alienazione e solitudine,simbolicamente espressa dagli oggetti attraver-so la coniugazione di stilemi di “nuova figura-zione” e della Pop Art, sottesi da valenze d’im-pegno politico, che ricordano da vicino l’e-spressione di Valerio Adami e Concetto Pozza-ti, per poi piegare verso una distillazione, sin-tetica e silenziosa, di architetture e riferimentid’archeologia classica. L’attività di Casa Frabboni è proseguita conuna mostra dedicata a un altro artista nati-vo di San Pietro, il pittore e scultore postinformale e post surrealista Raimondo Ri-mondi, e con una rassegna di incisioni diMaurizio Boiani.

Zola Predosa FONDAZIONE “CÀ LA GHIRONDA”

titolarità: Fondazione “Cà La Ghironda”via Leonardo da Vinci 1940069 Ponte Ronca di Zola Predosa (BO)tel. 051/757419; fax 051/[email protected] www.ghironda.it

Aperta il sabato e la domenica, dalle 10.00 alle12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; negli altri giornisu prenotazione. Chiusa il lunedì

Cà la Ghironda è nata per volontà del colle-zionista ed artista Francesco Martani che hadesiderato primariamente coniugare l’equili-brio naturale del podere con quello artisticodella scultura all’aperto, dislocata sulle pen-dici del parco di Ponte Ronca, con l’esposi-zione della sua collezione di opere del Nove-cento e dell’attualità, che hanno trovato sedenell’edificio che affianca la casa padronale,realizzato su disegno di Renzo Piano. Museo en plein air di 210 opere distribuitenell’ordinata natura, disegnata all’italiana conparticolare attenzione alla varietà delle speciearboree, le sculture sono di artisti attivi nellaseconda metà del Novecento, di livello sia na-zionale che internazionale, con una significa-tiva presenza di scultori della regione Emilia-Romagna. La selezione è comprensiva dellesoluzioni formali espresse dalla scultura negliultimi decenni: figurazione, astrazione e con-cettualità sono documentate con opere cheesprimono le diverse sfumature stilistiche de-gli autori nell’ambito dell’espressività del lin-guaggio visivo. La plastica italiana è rappre-sentata da lavori di Virgilio Guidi, GiulianoVangi, Luigi Mainolfi, Fausto Melotti, Giu-seppe Uncini, Giacomo Manzù, Aldo Mondi-no, Pietro Cascella, Leonardo Santoli, Pietro

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Consagra, Toni Benetton, Mario Ceroli,Nunzio, Giò Pomodoro, Giuseppe Maraniel-lo, Augusto Perez e Gilberto Zorio; le istanzeinternazionali sono di Arman, Nag Arnoldi,Cesar, Igor Mitoraj, Daniel Couvreur, JacquesBasler, Josè Carlos Balanza, Pavel Bukur, An-na Chormy, Tadeus Koper, Charlotte Mor-man. Una particolare attenzione è stata riser-vata all’evoluzione dei linguaggi poetici dimatrice emiliano-romagnola, dove figuranoMario Nanni, Sergio Zanni, Luciano Min-guzzi, Carlo Zauli, Quinto Ghermandi, Etto-re Colla, Angelo Biancini, Adriano Avanzoli-ni, Luca Caccioni e Francesco Martani.Vivace centro culturale, riconosciuto da entipubblici che collaborano e sostengono le sueiniziative, la Fondazione Cà la Ghironda, nelcorso del tempo, ha ampliato la strutturaespositiva adattatandola alle esigenze del col-lezionismo in espansione del suo fondatore

che ha raccolto opere di artisti moderni, dalXVI al XIX secolo, e di artisti del Novecentoe dopo; e di uno spazio dedicato ad ospitaree promuovere mostre temporanee di artistinon ancora raggiunti da chiara fama. Dal1959 ad oggi, sono state acquisite da France-sco Martani centinaia di opere di pittura escultura tra cui figurano lavori di Francis Ba-con, Giacomo Manzù, Max Bill, MassimoCampigli, Giuseppe Capogrossi, Ettore Col-la, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero,Giuliano Vangi, Feranandez Arman, VirgilioGuidi, Giuseppe Uncini, Lucio Fontana,Willem de Köoning, Graham Sutherland,Giulio Turcato, Renato Guttuso, Toti Scia-loja, Paul Jenkins, Mario Schifano, Piero Ma-nai, Fausto Melotti, Giuseppe Maraniello,Arnaldo Pomodoro, Umberto Mastroianni,Giorgio Morandi, René Magritte, Pablo Pi-casso, Joan Mirò e Marc Chagall.

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Argenta RACCOLTA D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di Argentapiazza Garibaldi 144011 Argenta (FE)tel. 0532/330111 [email protected]

Il Comune di Argenta è proprietario di unaraccolta d’arte del Novecento formatasi in oc-casione delle diverse edizioni del Premio Na-zionale di Pittura Città di Argenta, una ma-nifestazione che ha avuto continuità e succes-so tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secoloappena passato. Attualmente la raccolta è ospi-tata nella residenza del municipio, dislocatanei vari uffici, ed è composta da circa 60 ope-re di vari artisti, tra cui Lorenzo Ceregato, To-no Zancanaro, Remo Brindisi, Achille Incerti,Salvatore Nocera, Carlo Crispini, Ugo Pasini,Pino Reggiani, Emanuele Bolognesi, Aligi Sas-su, Filippo Albertoni, Bruno Bandoli, IlarioFioravanti, Emilio Contini, Virgilio Guidi,Rosetta Berardi, Dino Boschi, Neda Dal Bene,Osvaldo Piraccini e Domenico Cantatore.

Bondeno PINACOTECA CIVICA “GALILEO CATTABRIGA”titolarità: Comune di Bondenopiazza Garibaldi 944012 Bondeno (FE)tel. 0532/899255; fax 0532/[email protected]

Aperta giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.30;sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30e dalle 15.00 alle 18.30

Istituita nel 1996 e dedicata alla memoriadell’artista figurativo bondenese scomparso

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R Anel 1969, Galileo Cattabriga (1901-1969)che tanto si adoperò affinché la sua cittàavesse il museo d’arte, la pinacoteca è statarealizzata nell’edificio d’archeologia indu-striale del XIX secolo, il Magazzino ex To-masi, sotto la curatela di Graziano Campa-nini e il progetto architettonico di AlbertoGuzzon. L’Amministrazione comunale della città pos-siede un patrimonio di oltre 200 opere, tradipinti, sculture e grafiche, che vanno da al-cuni esemplari del XVI secolo all’attualità,allogati in vari uffici e solo parzialmenteesposti nella pinacoteca; e di cui si ricordanoper la contemporaneità i lavori di Marco Pel-lizzola, Armando Pizzinato, Tonino Gotta-relli e Gianni Guidi acquisiti anche attraver-so il Premio Galileo Cattabriga, istituito nel1985. In pinacoteca sono esposte opere delprimo e del secondo Novecento, in prevalen-za d’autori di ambito padano-veneto, in par-ticolare legati alla sfera artistica figurativa delCattabriga, allievo di Filippo De Pisis. Oltreai dipinti di Galileo Cattabriga vi sono lavo-ri di Armando Balboni, Luisa Bemporad,Riccardo Biavati, Remo Brindisi, AlbertoCavallari, Otello Ceccato, Gianni Cestari,Giovan Battista Crema, Teresa Curtatello,Guerrino Ferraresi, Nicola Laurenti, NevioNalin, Carlo Rambaldi, Edgardo Rossaro,Tato, Gaetano Sgarbi, Giuseppe Siccardi,Gaetano Tassi, Giancarlo Tassi, Nani Tede-schi, Antonio Torresi, Vitale Vitali e TonoZancanaro.

Bondeno OASI DEI 7 POLESINItitolarità: Famiglia Orpellilocalità Settepolesini44012 Bondeno (FE)

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Inaugurato nel 2002, adiacente al centro didocumentazione di storia naturale, il parcodi sculture all’aperto è ispirato a simbologieantropologiche la cui valenza è accresciutadalla materia con cui è stato realizzato il pri-mo nucleo, argilla refrattaria ferrarese, e ilcontesto naturale in cui esse sono collocate,il sito paleontologico. Con la supervisione diValeria Tassinari, nel parco sono esposte ope-re concettuali, figurative e astratte di OscarAccorsi, Gianni Cestari, Alcide Fontanesi,Gianni Guidi, Marcovinicio, Marco Pelliz-zola, Graziano Pompili, Franco Rasma, Gio-vanni Scardovi, Pietro Weber, Mario Cal-lens, Jean Claude Saudoyez.

Bondeno ROCCA DI POSSENTE DI STELLATAtitolarità: Comune di Bondenovia Argine Po 44010 Stellata di Bondeno (FE)tel. 0532/885470-899245-899258affgen@comune.bondeno.fe.itwww.comune.bondeno.fe.it

Aperta da marzo a settembre nei giorni festividalle 15.30 alle 18.30. In inverno aperta solo inoccasione di mostre temporanee

Edificata nel 1385 per volere di Niccolò IId’Este, la Rocca fu concepita a difesa di unodei nodi strategici del territorio di confine traFerrara e Mantova; nuovamente rinforzatanel 1557 da Ercole II veniva poi riattata dalpapa Urbano VIII nel 1629, anche in seguitoal suo passaggio di proprietà allo Stato Ponti-ficio, avvenuto nel 1598. Ricordata da Ludo-vico Ariosto nel XLIII canto dell’Orlando fu-rioso, la fortezza presenta una singolare pian-ta a forma di stella a quattro punte, databile

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al XVI secolo nel momento d’introduzionedell’artiglieria da fuoco, e si articola in quat-tro piani di cui l’ultimo è una vasta terrazzacon vista sulla zona golenale polesana.Come molti edifici antichi della regione, laRocca Possente di Stellata è stata adibita a se-de espositiva di mostre, prevalentemented’arte contemporanea: vi sono state organiz-zate numerose monografiche di artisti comeGiovanni Scardovi, Marinella Galletti, PaolaPaganelli, Gianfranco Goberti, Gianni Gui-di, Enzo Guaricci, Armando Pizzinato,Maurizio Bonora e Sergio Zanni; ed alcunecollettive come Sogni d’oro: Quindici artistiper Salvador Dalì; Spisani: Past present futureto celebrate thirty years of style; Ceramiched’arte contemporanea a Faenza: Ultimi esitianni Novanta e Tre installazioni: Bersezio,Camerani, Ievolella.

Cento GALLERIA D’ARTE MODERNA “AROLDO BONZAGNI”titolarità: Comune di CentoPalazzo del Governatorepiazza Guercino 3944042 Cento (FE)tel. 051/[email protected]

Aperta sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 edalle 16.00 alle 19.00; gli altri giorni previaprenotazione

Istituita nel 1988 e dedicata al pittore Arol-do Bonzagni (1887-1918), la galleria ha se-de nel rinascimentale Palazzo del Governa-tore, edificato nel 1502. Essa è nata graziealla donazione della sorella di Bonzagni, El-va Poggi, e vanta un considerevole patrimo-

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nio artistico formato da un consistente nu-cleo di lavori dell’artista centese, interpretedi un espressionismo sensibile alle ricercheeuropee d’inizio secolo e al primo futuri-smo, e di molte altre opere, pittoriche escultoree, di artisti italiani e locali del Nove-cento, prevalentemente figurativi, con qual-che presenza di esponenti astrattisti, infor-mali, spazialisti e concettuali; si ricordano leopere di Libero Andreotti, Aldo Carpi, Leo-nardo Dudreville, Luigi Russolo, AdolfoWildt, Anselmo Bucci, Achille Funi, GuidoMarussig, Marcello Dudovich, UmbertoLilloni, Raffaele De Grada, Leonardo Bor-gese, Enrico Mazzolani, Giannino Castiglio-ni, Francesco Wildt, Remo Taccani, Anto-nio Simionato, Felice Carena, Tullio Figini,Ugo Celada da Virgilio, Filippo De Pisis,Virginio Ciminaghi, Roberto Castagnino,Alberto Salietti, Guido Tallone, Renato Ver-nizzi, Virgilio Guidi, Mario Sironi, CesareMonti, Michele Cascella, Guido Cinotti,Aldo Conti, Ocri da Feltre, Giuseppe Ami-sani, Antonio Alberghini, Timo Bortolotti,Cesara Mottironi, Giuseppe Montanari, Eu-genio Polesello, Savinio Labò, GiuseppeNovello, Aldo Salvadori, Floriano Bodini,Jean Costanzo, Alessandro Nastasio, SandroParmeggiani, Adraino Spilimbergo, LucianoMinguzzi, Ferdinando Mandelli, GiuseppeBiasi da Teulada, Siro Penagini, Orfeo Tam-buri, Pompeo Borra, Giuseppe Scalvini, At-tilio Rossi, Emilio Greco, Pietro Annigoni,Mario Vellani Marchi, Domenico Cantato-re, Renato Birolli, Fiorenzo Tomea, LorenzoPepe, Carlo Ramous, Ernesto Treccani, Ali-gi Sassu, Mario Molteni, Alik Cavaliere, Ro-berto Sambonet, Agenore Fabbri, GiuseppeBroggini, Lucio Fontana, Franco Cannilla,Giorgio Cigna, Antonio Cereda, Marcello

Mascherini, Giulio Cassinari, Mario Lepo-re, Giuseppe Aimone, Roberto Crippa, Ar-naldo Pomodoro, Giò Pomodoro, MauroReggiani, Ennio Morlotti, Luca Crippa,Carmelo Capello, Sergio Romiti, GiuseppeCapogrossi, Gianni Dova, Enrico Baj, Re-mo Brindisi, Sergio D’Angelo, Mario Ros-sello, Vincenzo Frunzo, Guido Mosca, Ma-rio Nigro, Aldo Calò, Tom Pozzi, ElisabethSotilis, Lodovico Mosconi, Pio Semenghini,Ibrahim Kodra, Ernesto Tavernari, GinoMeloni, Carlo Nangeroni, Giovanni Omic-cioli, Arnaldo Carpanetti, Emilio Scannavi-no, Remo Bianco, Giacomo Benevelli e Ro-berto Crippa.

CentoROCCA DI CENTOtitolarità: Comune di Centopiazzale della RoccaServizi Culturalivia Guercino 3944042 Cento (FE)tel. 051/6843390; fax 051/[email protected]. comune.cento.fe.it

Attualmente chiusa per restauri. Aperturaprevista per l’anno 2006

Costruita nel 1378 da Bernardo di Bonneval-le, la Rocca veniva distrutta e poi riedificatanel 1465, abbellita e fortificata da Giulianodella Rovere nel 1483 durante gli anni del suovescovato a Bologna. Rocca di difesa per i pa-ladini della Repubblica Cisalpina nel 1800, ve-niva poi adibita a carcere nel corso del XIX se-colo; ora è sede di eventi espositivi, anche d’ar-te contemporanea. Si ricordano le mostre mo-nografiche di Alberta Grilanda, Alessandro Ri-vola, Albino Trigilio, Matteo Nannini e del fo-

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tografo Bruno Vidoni; nonché le rassegne col-lettive Arroccamenti: Natura morta, paesaggio,figura; Cento città d’arte e 1948-1998: cin-quant’anni di fotografia amatoriale in Italia.

Cento IL GIARDINO DEL GIGANTEtitolarità: Comune di Centovia Respighi44042 Cento (FE)

Le sculture vivibili a misura d’uomo, di Mar-co Pellizzola, sono realizzate in mosaico cera-mico dalle forti inflessioni pittoriche e lumini-stiche ed evocano un mondo fiabesco, colora-to, che dialoga con la natura peculiare della zo-na del ferrarese, creando un oasi fantastica al-l’interno dell’attuale contesto urbano. Si trattadi un’opera d’arte ambientale, che trae direttaispirazione stilistica dalle panchine progettateda Antoni Gaudí nel Parco Güell a Barcellona,nei primi due decenni del Novecento. Il parcodi Pellizzola si articola all’interno di una zonaverde, aperta, arricchita dalle opere quali infra-strutture compiute nel rispetto del contestoche le ospita con soggetti giganteschi di carat-tere naturalistico.

Cento Renazzo MUSEO SANDRO PARMEGGIANItitolarità: Associazione Museo SandroParmeggianiPalazzo della Delegazionevia di Renazzo 52 44045 Cento Renazzo (FE)tel. 051/6836171www.renazzo.it/museo.htm

Aperto giovedì, venerdì e sabato dalle 16.00 alle19.00. Domenica e festivi dalle 9.30 alle 12.30 edalle 16.00 alle 19.00

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Il museo ha sede nel Palazzo della Delegazio-ne di Renazzo ed è dedicato al pittore mila-nese Sandro Parmeggiani (1910-2003) di cuil’istituto conserva numerose opere, curate daMaria Censi. Pittore figurativo, naturalista epronto a suggestioni post impressioniste chelo accompagnarono per tutta la sua lunga at-tività sino alla virata verso esperienze anico-niche, Parmeggiani risiedette a Renazzo nelcorso del secondo conflitto mondiale dovetrasse ispirazione per realizzare nature mortee paesaggi.L’attività del museo è stata sinora proiettataverso la promozione di rassegne tematiche adinvito di artisti, come Emozioni bellinianenella pittura contemporanea, o verso collettiveretrospettive delle poetiche artistiche del pri-mo Novecento come Tecniche, poetiche, sug-gestioni divisioniste; Viaggi senza ritorno: Di-pinti di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi eVanita Vanitatum, Et omnia Vanitas: Il temadella “vanità” nella pittura e nella scultura ita-liana contemporanea.

Comacchio MUSEO MARIANO D’ARTE SACRACONTEMPORANEAtitolarità: Convento dei Frati Cappuccini Santuario di Santa Maria in Aula Regiavia Mazzini 179 44022 Comacchio (FE)tel. 0533/81234www.comune.comacchio.fe.it

Aperto su prenotazione

Istituito nel 1977, il museo ha sede atti-gua all’antico convento francescano annes-so alla chiesa di Santa Maria in Aula Re-gia. Costituitosi in base alle donazioni ri-cevute dai frati capuccini che l’hanno vo-

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luto nel desiderio che si rinnovasse unostretto rapporto tra arte, sacralità e reli-gione, esso possiede, oltre alla sezione diopere storiche, un patrimonio di circa 150lavori tra dipinti, sculture e oggetti artisti-ci di vari autori italiani del Novecentoispirati al culto mariano, tra i quali vi so-no opere di Remo Brindisi, che del museoè stato uno degli animatori, Dino Zuffi,Pietro Lenzini, Aldo Rontini, Emma Ci-villero, Gian Carlo Basili, Stefano Botto-ni, Paola Forlani, Giordano Pavan, Patri-zia Bentini, Mirto Gattini, Franco Patru-no, Pericle Fazzini, Luigi Mezzogori, Ar-noldo Pomodoro, Fra Ugolino Emilio Bel-lotti e Sepo; attualmente parte delle operesono esposte nel Museo di San Giuseppea Bologna (cfr. pp. 112-113).

Copparo QUADRERIA CIVICA D’ARTECONTEMPORANEA EX CARCERI “ALDA COSTA”titolarità: Comune di Copparovia Roma 3844034 Copparo (FE)tel. 0532/864619; fax 0532/[email protected]

Aperta giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00;sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00

Inaugurata nel 2003, la Galleria è sita nel-le tardo ottocentesche ex carceri manda-mentali, riattate a questo uso da DarioAmbrosone, intitolate all’intellettuale so-cialista Alda Costa; nel museo sono perma-nentemente esposte le opere del Novecentodonate al Comune dal gallerista d’arte

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Renzo Melotti, mentre un ampliamentodegli edifici attigui alla galleria consentiràun allestimento più ampio con lavori d’al-tri artisti contemporanei di proprietà del-l’Amministrazione, ora custoditi in deposi-ti. La donazione Melotti, che testimonia ilgusto prevalentemente figurativo del colle-zionista, è composta da 110 lavori, tra di-pinti, sculture, disegni ed esemplari graficidi Aurelio Alabardi, Piero Arrighini, UgoAttardi, Galeazzo Auzzi, Giuseppe Aymo-ne, Vincenzo Balsamo, Giuseppe Barone,Renato Birolli, Antonio Bonetti, MaurizioBonora, Remo Brindisi, Antonio Bueno,Ennio Calabria, Giovanni Cappelli, RobertCarroll, Carlo Cattaneo, Alberto Cavallari,Patrizia Comand, Primo Conti, Gino Co-vili, Gioxe De Micheli, Luigi Falai, EnzoFaraoni, Alfredo Filippini, Felicita Frai, Al-berto Fremura, Aziz Fuad, Achille Funi,Giancarlo Gavelli, Pietro Guizzardi, PaoloGiorgi, Monica Grandi, Federico Graziani,Giovanni Gromo, Nino La Barbera, LiaLaterza, Ernesto Lombardo, Luigi Mazzel-la, Gabriele Mucchi, Antonio Munciguer-ra, Rolando Nicodemi, Marisa Occari, Cri-stina Palandri, Vito Pancella, Osvaldo Pe-ruzzi, Walter Piacesi, Giuliano Pini, GiòPomodoro, Massimo Storari, GiampaoloTalani, Orfeo Tamburi, Nani Tedeschi,Sergio Terzi, Ernesto Treccani, Tono Zan-canaro, Cesare Zavattini e Patrizio Zona.

Copparo – Berra- Jolanda – Tresigallo –Formignana – RoFABBRICA CREATIVA – MUSEO DIFFUSO SUL TERRITORIOtitolarità: Associazione dei Comuni del CoppareseBERCO di CopparoCAPA di Berra

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FALEGNAMERIA ROSSIGNOLI di Jolanda di SavojaMAZZONI di TresigalloB.M. di FormignanaBBS di RoComune di Copparo44034 Copparo (FE)tel. 0532/864511; fax 0532/864660www.copparo.net/fabbrica/fabbrica.htm

Nel 2003 è stata inaugurata FabbricaCreativa, un’iniziativa di grande ergono-mia sociale, voluta dall’Associazione deiComuni del Copparese di cui il Comunedi Copparo è capofila, progettata da Pa-squale Persico e curata da Ugo Marano,che ha portato alla realizzazione di opered’arte all’interno delle fabbriche dei Co-muni di Copparo, Berra, Jolanda di Sa-voja, Tresigallo, Formignana e Ro. L’obiet-tivo era rendere più espressivo il lavoronelle fabbriche attraverso la creatività arti-stica che, tramite la realizzazione delleopere, è un ideale collante culturale checorrela i luoghi produttivi del territorio,radicandoli ancor di più al contesto urba-no che li ospita. L’arte contemporanea co-me fil rouge, quindi, attraverso il compi-mento di dipinti e installazioni site speci-fic, i cui temi, simbolicamente riferiti allasolidarietà o al territorio, sono ad opera dialcuni novizi, artisti che si sono espressicon diversa sensibilità figurativa: si trattadi Cicci Zanella, Alfio Pesci, Gemino Ca-veduri, Mohammed Rohuani, Edda Do-nati, Massmo Cavalieri, Gianluca Dolcet-ti, Piero Casisa, Renzo Piccoli, CarloCampi, Bruno Picchiani, Angelo Vallin,Dario Finessi, Marco Gallini, Lauretta Bi-goni, Giacomo Bonati, Nicola Ferrari, An-tonio Bertazzini, Mario Marzocchi, Ro-berto Pozzati e Valeria Aggio.

Ferrara CIVICHE GALLERIE D’ARTE MODERNA ECONTEMPORANEAtitolarità: Comune di FerraraPalazzo Bevilacqua Massari – Palazzina Cavalieridi Maltacorso Porta Mare 5 e 944100 Ferrara (FE)tel. 0532/209988-243415; fax 0532/[email protected] www.talete.org/musei/musei/

Aperte tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle15.00 alle 18.00. Chiuse il lunedì

Le Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Con-temporanea di Ferrara, dirette da AndreaBuzzoni, coadiuvato nel corso del tempo dacuratori e studiosi come Angelo Andreotti,Marcello Tofanello e Maria Luisa Pacella, so-no situate, dal 1975, all’interno di PalazzoMassari Bevilacqua, edificato nel 1590 pervolere di Onofrio Bevilacqua su progetto diun anonimo architetto e costruite all’insegnadella coniugazione tra tradizione locale e in-novazione classicista. Nel corso dell’ultimoquarto del XVIII secolo veniva affiancata alpalazzo una costruzione neoclassica denomi-nata Palazzina Bianca che per sobrietà este-riore inganna per rivelare, negli spazi interni,uno sfarzo architettonico ispirato ai modellifrancesi; coevo alla Palazzina è il parco circo-stante realizzato all’italiana da Luigi Bertelli,costruttore anche della coffee-house a guisa ditempio classico visibile su corso Ercole I d’E-ste. Nel 1860 il Palazzo veniva acquistatodalla famiglia Massari, che restituiva ad essola magnificenza sottrattagli dalle spogliazionidei francesi in epoca napoleonica e riattava ilparco come è fruibile attualmente.

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Al piano nobile ha sede il Museo Boldininato grazie all’acquisto, da parte delle Am-ministrazioni Comunale e Provinciale diFerrara, delle opere dell’artista GiovanniBoldini (1842-1931), la cui moglie, rimastaerede, aveva già donato alla città, nel 1934.L’anno successivo Cesare Brandi organizzavaa Palazzo dei Diamanti (cfr. pp. 139-140) laprima restrospettiva del pittore ferrarese,con un allestimento che rievocava, unita-mente al suo percorso artistico, l’atmosferadel suo studio anche attraverso gli oggettioriginali. Nel 1975 è stato allestito l’attualemuseo monografico che snoda il suo percor-so all’interno delle sale stile Impero del pa-lazzo: si tratta di 24 sezioni che documenta-no, dagli esordi alla fine, l’evoluzione diBoldini: la sua formazione ferrarese è prestoinfluenzata dalla breve stagione macchiaiola,suggestionata da istanze stilistiche impres-sioniste francesi, dalla grande ritrattistica in-glese del XVIII secolo e dalla pittura baroc-ca fiamminga; e se, una volta trasferitosi aParigi, la meditazione sul tardobarocco fran-cese e veneto lo portava a seguire la corren-te neosettecentista di Jean Luois ErnestMeissonier, nel 1892 egli compiva una svol-ta che lo indirizza verso un’originalità esecu-tiva caratterizzata da un segno pittorico assailibero, fluido e centrifugo che tocca il suoapice nella ritrattistica artistocratica femmi-nile e nella descrizione visiva della moder-nità urbana; con un occhio al divisionismoe alle prime ricerche artistiche e fotomecca-niche sul dinamismo, che precorrono leavanguardie storiche futuriste. Nel museosono conservati circa 60 dipinti ad olio, 50acquerelli, più di 1.000 disegni, pastelli,stampe e matrici, mobili e oggetti dello stu-dio parigino dell’artista.

Il Museo d’Arte Moderna e Contempora-nea “Filippo de Pisis” è installato al pianoterreno del palazzo ed è fruibile al pubblicodal 1998, nell’attuale allestimento articolatoper sale monografiche dedicate ad artisti fer-raresi; e con la presenza di pochi, ma signifi-cativi pezzi di Carlo Carrà e Mario Sironi. Lesale documentano la creatività artistica loca-le della prima metà del secolo scorso, in cuiFerrara fu il vivaio d’interessanti e incisivepersonalità e correnti artistiche, come l’E-spressionismo modernista, la Metafisica e ilNovecento. Vi solo stanze dedicate ad Arol-do Bonzagni, Achille Funi, Arrigo Minerbi,Giuseppe Virgili, Enzo Nenci, AnnibaleZucchini, Mimì Quilici Buzzacchi, AldoBandinelli, Roberto Melli, Mario Pozzati eFilippo de Pisis. La collezione relativa a que-st’ultimo si divide in due importanti nucleiche documentano antologicamente il per-corso del pittore: il primo acquistato dallaFondazione Giuseppe Pianori e dalla Cassadi Risparmio di Ferrara, il secondo, la colle-zione Manlio e Franca Calabotta, avuto indono alla città dalla vedova del notaio trie-stino. La poetica di de Pisis si rivela splendi-damente nelle sale con opere che trattano itemi da lui prediletti, le nature morte, e van-no dai suoi esordi di natura metafisico cre-puscolare alle influenze postimpressionistefrancesi, che porteranno il suo stile a decli-nare contenuti esistenziali con segni semprepiù abbreviati e rarefatti; la collezione Mala-botta ha lasciato al museo anche una vastaselezione di disegni, acquerelli, pastelli e lito-grafie dell’artista.Nel 2004 l’Amministrazione comunale diFerrara ha presentato al MusArc (cfr. p. 142)l’obiettivo Polo d’arte moderna e contem-poranea, progettato da Massimo e Gabriella

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Caramassi, che prevede la ridistribuzione lo-gistica degli istituti artistici compresi tra Pa-lazzo dei Diamanti, Palazzo Bevilacqua Mas-sari e Palazzina dei Cavalieri di Malta conl’accorpamento, nel sistema museale integra-to, di Palazzo Prosperi Sacrati quale futurasede del Museo d’Arte Moderna e Contem-poranea “Filippo de Pisis”. La collezione di scultura del museo è espostaprevalentemente nelle sale interne, ma alcuneopere di Rita da Re, Maurizio Bonora, ManRay, Carmelo Capello, Aldo Calò, Filippo Tal-lone, Augusto Murer, Emilio Greco, MarcelloMascherini e Laura Rivalta sono ubicate anchenel cortile di Palazzo Massari. All’interno dellesezioni del Museo Boldini e del Museo d’ArteModerna e Contemporanea vi sono lavori discultori d’area ferrarese come Roberto Melli,Arrigo Minerbi, Giuseppe Virgili, AnnibaleZucchini; ed inoltre opere di Enzo Nenci, Egi-dio Casarotti e Laerte Milani.

FerraraPADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEAtitolarità: Comune di FerraraPalazzo Massaricorso Porta Mare 5 44100 Ferrara (FE)tel. 0532/241417; fax 0532/[email protected]

Aperto solo in occasione di mostre temporanee

All’interno dei giardini di palazzo BevilacquaMassari si trova il Padiglione d’Arte Contem-poranea, sede espositiva all’interno degli edi-fici che compongono la struttura musealedelle Civiche Gallerie d’Arte Moderna e

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Contemporanea (cfr. scheda precedente). In-teramente riattato e reso funzionale per mo-stre temporanee, il PAC ha ospitato diverserassegne relative ad artisti della contempora-neità, nazionale e internazionale, tra cui lemonografiche di Bice Lazzari, Carlo Dell’A-mico, Charles Freger, Marco Caselli, NirmalShubey Matsuyama, Franco Guerzoni, OmarGalliani, Piero Pizzi Cannella, Dante Bighi,Carol Rama, Carlo Lorenzetti, Germano Sar-telli Sandro Martini, Perino e Vele, CarloDell’Amico e Sergio Zanni; nonché è statospesso sede della Biennale Donna, nata neglianni Ottanta per volontà dell’Unione DonneItaliane e dell’Amministrazione comunaleferrarese, al fine di sottolineare il valore e laqualità della creatività artistica femminile conun’esposizione a carattere tematico e reiteratanel tempo.

FerraraPALAZZO DEI DIAMANTItitolarità: Comune di Ferraracorso Ercole I d’Este 21tel. 0532/205844-209988; fax 0532/[email protected] Ferrara (FE)

Aperto tutto l’anno: i giorni feriali dalle 9.00 alle 14.00, giovedì dalle 9.00 alle 19.00; i festividalle 9.00 alle 13.00. Chiuso il lunedì

Fatto costruire da Sigismondo d’Este nel1493, Palazzo dei Diamanti è stato progetta-to dall’architetto rinascimentale Biagio Ros-setti, che concepì la decorazione esterna del-l’edificio con un rivestimento a bugnatocomposto da 8.500 formelle in marmo scol-pite a diamante e con candelabre ornamen-

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tali realizzate da Gabriele Frisoni; sito ad an-golo, nel cuore dell’addizione erculea, il pa-lazzo si ergeva quale simbolo del prestigio epotere degli Este. Al piano nobile si trova la Pinacoteca Nazio-nale di Ferrara, che ospita collezioni d’arte checoprono un arco temporale compreso tra ilXIII e il XVIII secolo; il piano terra è adibito asede espositiva delle Civiche Gallerie d’ArteModerna e Contemporanea (cfr. pp. 137-139) la cui attività espositiva è realizzata d’in-tesa con la società pubblica Ferrara Arte. Natanel 1991, per volontà degli amministratori delComune e della Provincia, Ferrara Arte ha l’o-biettivo di organizzare mostre che valorizzinoil patrimonio artistico della città o offrano im-portanti momenti di riflessione culturale sul-l’arte nazionale e internazionale. Per quantoconcerne il Novecento e il presente, sono stateorganizzate esposizioni retrospettive o attuali,di movimenti o tematiche artistiche come Pit-tura e realtà; Il pittore allo specchio; Autoritrattiitaliani del ’900; Il rinnovamento della pitturain Italia: Milano 1950-59 e Venezia 1950-59;Da Dahl a Munch; Arte elettronica, metamorfo-si e metafore e la più recente Il Cubismo: Rivo-luzione e tradizione. Numerose anche le mo-nografiche organizzate con le stesse ragioniprogettuali, tra cui quelle dedicate a GiorgioMorandi, Enrico Baj, Giuseppe Mentessi,Leone Pancaldi, Mauro Reggiani, Piero Ma-nai, Gabriele Partisani, Ugo Attardi, GiosettaFioroni, Leo Contini, Alessandro Stefani, Bep-pe Sesia, Gianni Guidi, Filippo de Pisis, MaxKlinger, Camille Pisarro, Sergio Zanni, MarcChagall, Toti Scialoja e Robert Rauschenberg.Palazzo dei Diamanti ospita, inoltre, il CentroVideo Arte, importante luogo di documenta-zione sull’arte audiovisiva ed elettronica natonel 1972 e diretto, sino al 1994, da Lola Bo-

nora, coadiuvata da Carlo Ansaloni e Giovan-ni Grandi; in seguito l’archivio è stato assorbi-to in seno alla Civiche Gallerie e affidato allacura di Francesca Gallo.

Ferrara MUSEO MICHELANGELO ANTONIONItitolarità: Comune di Ferraracorso Ercole I d’Este 17 44100 Ferrara (FE)tel. 0532/210830 [email protected]/musei/musei/antonioni

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì

Situato all’interno di Palazzo dei Diamanti (cfr.scheda precedente), il Museo MichelangeloAntonioni, diretto da Andrea Buzzoni, è statoinaugurato nel 1995 al fine di valorizzare e pro-muovere la produzione filmica e artistica del re-gista ferrarese, che coniuga la sua geniale creati-vità nella cinematografia e nella pittura, unaspetto meno conosciuto ma assai lirico e qua-litativamente alto che conferma lo stretto rap-porto tra cinema e pittura che esiste nell’arte diMichelangelo Antonioni (1912), formatosi pri-ma nell’arte visiva e in seguito nel cinema.Il museo presenta integralmente l’attività pit-torica di Antonioni, dagli anni Sessanta agliOttanta, con circa 60 lavori divisi in “operepiccole, medie e grandi”, “le montagne in-cantate”, “oli e ritratti”, realizzati tutti a olioe acquerello e in formati ridottissimi; si trattadi momenti di un processo creativo non di-sgiunto dall’opera cinematografica che trovanell’ingrandimento fotografico del quadro ilpunto d’equilibrio tra le due arti di Antonio-ni che nella pittura alterna diverse fasi, pros-

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sime ai momenti d’Avanguardia storica, sfio-rando l’Astrattismo cubista, il Raggismo, ilFuturismo, la Pop Art e, soprattutto, l’Infor-male materico di Alberto Burri, con un lin-guaggio del tutto originale, etereo e matericoal tempo stesso, che conosce punte di grandelirismo sino all’astrazione della realtà che l’haispirato; in particolare la serie delle “monta-gne incantate”, paesaggi visionari, romanticie sublimi che, attraverso la sintesi della fanta-sia dell’artista e il suo senso del colore, diven-tano esistenziali luoghi dell’anima poetica-mente similari a quelli di Carlo Mattioli.Nato sulla scorta delle mostre monografichetenutesi a Venezia, Parma, Roma, Parigi eFerrara, il museo dalla sua apertura ha acqui-sito documenti e beni personali di Antonio-ni come sceneggiature, epistolari, interventicritici e materiali fotografici.L’attività promozionale dell’istituto si artico-la in mostre, proiezioni e convegni che colle-gano, in maniera trasversale, il lavoro di An-tonioni a vari argomenti culturali: si ricorda-no l’esposizione Cinque artisti per i manifestidei film di Michelangelo Antonioni, gli studisu Le sonorità del visibile e le proiezioni dellepellicole del regista.

Ferrara MUSEO DELL’ILLUSTRAZIONE CENTRO STUDISULL’IMMAGINE RIPRODOTTA (MIL)titolarità: Comune di FerraraCasa Frescobaldivia Frescobaldi 4044100 Ferrara (FE)tel. 0532/211339; fax 0532/[email protected]

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì

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Il MIL, Museo dell’Illustrazione, CentroStudi sull’Immagine Riprodotta è stato fon-dato da Paola Pallottino nel 1992, sulla basedi una donazione effettuata dallo scenografoMario Pompei e con la volontà di documen-tare la storia dell’illustrazione in Italia, dallametà del XIX secolo a oggi, attraverso un co-spicuo patrimonio di disegni, bozzetti d’arti-sti, stampe originali, manifesti, caricature,cartelloni, edizioni rare e caricature; esso hasede a Casa Frescobaldi, edificio costruitonel 1573 da Alessandro Caldori e riattato nel1974, dove nacque e visse nella prima metàdel XVII secolo il musicista barocco Girola-mo Frescobaldi. Il museo, dal 2003 gestito da VACA (VariCervelli Associati) e diretto da Paola Pallotti-no, è nato con il triplice obiettivo di conser-vare, valorizzare e promuovere l’illustrazionee l’immagine riprodotta attraverso ricerche estudi, catalogazione e mostre relative a que-sta branca dell’arte che si esprime soprattut-to su supporti cartacei; il museo è dotato distrumentazione scientifica e conservativa checonsente la fruizione delle opere donate, del-la biblioteca e dell’emeroteca specializzatasull’editoria periodica, dall’Ottocento al pre-sente. L’attività del MIL è assai viva e contasulla collaborazione di diverse istituzioni: siricordano le mostre Mario Pompei, Sceno-grafo, illustratore e cartellonista 1903-1958;Le jeux sont faits, 99%: un secolo d’illustratoriitaliani 1840-1940; Renzo C. Ventura tra Se-cessione e Decò (Lorenzo Contratti 1886-1940); I Trent’anni della Pergola; Tattoo Co-mics; Le donne ridono; Fate soavemente scar-migliate: Antonio Maria Nardi illustratore;Duilio Cambelotti (1876-1960): la furia d’il-lustrare; Franco Summa e Francesca Gherman-di eventi cui si aggiungono i convegni come

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Identificazione, catalogazione, salvaguardia,studio e divulgazione delle immagini riprodot-te, l’approfondimento di sviluppi tecnici ecreativi che, nel corso del tempo, hanno ca-ratterizzato l’evoluzione dall’incisione al fu-metto e il concorso per libri d’artista Librimai visti, organizzato a Russi, nell’ ex chiesain Albis (cfr. p. 168).

Ferrara MUSARC MUSEO NAZIONALE DI ARCHITETTURAtitolarità: Comune di Ferraravia XX Settembre 152 44100 Ferrara (FE)tel. 0532/742332; fax 0532/[email protected]/musarc/

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì

Inaugurato nel 1998, il MusArc ha sede nel-la casa dell’architetto Biagio Rossetti, da luistesso edificata nel 1490 declinando con ar-monia e originalità gli stilemi architettonicidella cultura rinascimentale. Articolato sudue piani, l’edificio presenta le caratteristi-che ottimali per una sede espositiva di picco-le dimensioni; l’attività del museo è coordi-nata da Nico Ventura, coadiuvato da Riccar-do Furini. Unico museo specializzato in architettura, alivello nazionale, ha sinora svolto un’attivitàdi mostre e convegni su temi riguardanti laprogettazione urbana, l’architettura, l’artecontemporanea e il design, con l’obiettivo ditendere alla valorizzazione della continuitàesistente, tra tradizione e avanguardie, tra lacultura visiva del passato e quella dell’attua-

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lità; in futuro è previsto il suo inserimento si-stematico all’interno del Polo d’arte moder-na e contemporanea (cfr. pp. 138-139).Dalla mostra Together. Prove d’autore per la pa-ce è scaturita, per donazione degli artisti, lapiccola collezione d’opere d’arte concettualepresente nel museo: si tratta di una ventina dilavori di Eero Aarnio, David Chipperfield,Giancarlo de Carlo, Vittorio Gregotti, HansHaaeke, Toyo Ito, Joseph Kosuth, Sol LeWitt,Richard Meier, Mario Merz, Aiko Miyawaki,Bob Noorda, Denis Oppenheim, DominiquePerrault, Richard Rogers, Martha Schwartz,Álvaro Siza, Ettore Sottsass e Oswald MathiasUngers. L’attività espositiva del museo si è prevalen-temente fondata su mostre dello sviluppodell’assetto urbano della città estense, semprein relazione a vari aspetti culturali interrela-ti, come Muoversi nella città; Lleida; Ferrara:Riqualificazione urbana; Praga 1. Futuro epresente; Ferrara: Tracce di città futura; Arte ecittà: Il Polo d’arte moderna e contemporaneae Donne in bicicletta.

FerraraCASA DELL’ARIOSTOtitolarità: Comune di Ferraravia Ariosto 67tel. 0532/[email protected] 44100 Ferrara (FE)

Aperta da martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00e dalle 15.00 alle 18.00; domenica dalle 9.00alle 13.00. Chiusa il lunedì

L’edificio rinascimentale, costruito alla finedel XV secolo, è stato l’abitazione del poetaLudovico Ariosto dal 1526 sino alla fine del-

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la vita. La casa-museo articolata su due pia-ni, ospita spesso, nel salone d’onore, mostred’arte contemporanea con un suggestivocontrasto tra contenitore architettonico d’e-poca antica e arte attuale, così peculiare e fre-quentemente attuato in Emilia-Romagna; inquesta sede si ricordano le ultime esposizioniConfini mobili di Edda Bonini e Antropodigi-tale di Massimo Festi.

Ferrara PORTA DEGLI ANGELItitolarità: Comune di FerraraRampari di Belfiore 144100 Ferrara (FE)tel. 0532/209988Assessorato Culturatel. 0532/[email protected] www.comune.fe.it

Aperto solo in occasione di mostre temporanee,da martedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 edalle 15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì

La Porta degli Angeli è situata nella cintamuraria della città e, dal 2001, è diventatauna nuova sede espositiva per l’arte contem-poranea dell’attualità rivolta alla promozionedella progettualità artistica giovanile nazio-nale e internazionale, in particolare a quellaespressa dal linguaggio fotografico. La strut-tura, interpretata come spazio aperto e flessi-bile alle esigenze interdisciplinari dell’artecontemporanea, è stata voluta dall’Ammini-strazione comunale e dalla Regione Emilia-Romagna che ha sostenuto il progetto plu-riennale Viavai. Pontespositivo, curato daAngelo Andreotti e presentato all’internodelle manifestazioni proposte dal coordina-mento GA/ER. Viavai è un disegno espositi-

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vo che ha previsto, dal suo esordio, l’alter-narsi di artisti che hanno eseguito i loro la-vori in stretta relazione con l’architetturadell’edificio, site specific: nell’ambito dell’e-vento ciclico hanno esposto Lucia Anselmi,Roberta Cavallari, Matteo Sacchi, Alessan-dra Vecchietti, Alessandro Quaranta, SilviaStuki, Lucia Bruni, Vittorio Colamussi, LilliDoriguzzi, Cristina Mirandola, Stefano Ca-tozzi, Stefano Balestra, Michele Rio e MarcoZagaria.La sede espositiva collabora costantementecon il MusArc (cfr. p. 142) per la realizzazionedi manifestazioni che leghino le arti visive conl’architettura; oltre a organizzare mostre e atti-vità formative insieme con le Gallerie Civiched’Arte Contemporanea (cfr. pp. 137-139).

Ferrara CASA GIORGIO CINItitolarità: Diocesi di Ferraravia Boccanale Santo Stefano 2444100 Ferrara (FE)tel. 0532/204700; fax 0532/200839casa [email protected]

Aperta dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Chiusa il lunedì

Casa Giorgio Cini ha sede in un accorpa-mento d’edifici d’origini medievali, riattatiad unica abitazione intorno alla metà del XVsecolo. Di proprietà della Mensa Vescoviledella città, passò nel 1481 a Severo Severi, se-gretario ducale, e poi a Tommaso Cammellinel 1505; poi si sono susseguiti diversi altripassaggi di proprietà dell’edificio sino all’ac-quisto da parte della famiglia Cini nel 1822.Un secolo dopo, nel 1941, il conte VittorioCini provvedeva al suo totale restauro che ri-

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portava in luce il rinascimentale soffitto de-corato a grottesche. Donata alla Compagniadei Padri Gesuiti con la finalità di accoglierea Ferrara gli studenti, Casa Cini è intitolataalla memoria del figlio Giorgio, tragicamentee prematuramente scomparso nel 1948; èpassata alla Diocesi di Ferrara nel 1984 ed èdiretta da Don Franco Patrono, la cui sensi-bilità culturale ha fatto sì che Casa Cini di-ventasse un centro attivo anche nella promo-zione d’arte contemporanea e nella sua diffu-sione tramite esposizioni, conferenze e conun’attività indirizzata primariamente al rap-porto tra arte e sacralità religiosa, ma non so-lo. Le mostre sono tenute in due spazi diver-si: le Salette del Chiostro e l’Aula Magna,quest’ultima riservata a rassegne di grafica efotografia. Dalla metà degli anni Ottanta sisono tenute numerose mostre a carattere mo-nografico-tematico, orientate alle finalità spi-rituali del centro: si ricordano le esposizionidi Ilario Fioravanti, Adriano Pompa, Mauri-zio Di Puolo, Ervin Hatibi, Paola Bonora,Agostino Rocco, Frederich Cantor, GiovanniCappello, Daniele Montis, Niko, SalvatoreSebaste, Piero Sacchetto, Hanne Elf, Cristia-na Isoleri, Alberto Givanni, Antonietta Saba-tini, Maurizio Bonora, Alberto Gambale, Sil-vio Natali, Sergio Zanni, Fabio Tosi, PaoloGubinelli, Massimo Cova, Pirro Cuniberti,Paolo Pallara, Roberto Farina, Giorgia Pezzo-li Gonzales, Otello Mamprin e Rosario Calì,Gianni Cestari, Nimo Nemo, Roberto Sane-si, Adriano Avanzolini, Alessandro Savelli,Giuseppe Barone, Venanzio Agostino Reali,Marco Tessaro, Daniele Campiglio, MarcChagall, Pierantonio Verga, Ulderico Fabbri,Giovanni Poggeschi, Pompilio Mandelli,Giovanni Nicolli, Marco Caselli e GiuseppeBertolino.

FerraraSALONE DEL RESTAUROtitolarità: Acropoli srltel. 051/6646832Quartiere Fieristico di Ferraravia della Fiera 1144100 Ferrara (FE)info@salonedelrestauro.comwww.salonedelrestauro.comwww.ibc.regione.emilia-romagna.it

Il Salone dell’Arte del Restauro e della Con-servazione dei Beni Culturali e Ambientali èun appuntamento annuale dedicato ad ope-ratori del settore conservativo e ad esperti deibeni culturali che annovera, oltre alla fieradegli espositori, mostre, convegni ed incon-tri tecnici tematici, anche riferiti all’arte con-temporanea. Nato nel 1991 come “Arte Pro-getto Restauro”, sin dalla prima edizione al-lora biennale, il Salone ha visto coinvolto l’I-stituto Beni Artistici Culturali e Naturalidella Regione Emilia-Romagna (IBC) nel-l’organizzazione di eventi e iniziative cultu-rali, nonché la sua presenza costante con unostand ricco di pubblicazioni relative alle ri-cerche e alle azioni poste in essere dall’Istitu-to, dal 1975 a oggi, con il coordinamentodegli interventi scientifici del Salone riferitial tema della prevenzione e della conserva-zione sul territorio, in relazione a musei, fon-dazioni, architetture e arte esposta all’aperto;e con una particolare attenzione agli aspettilegislativi che regolano i beni culturali.Nel corso degli anni, l’Istituto ha lavorato suitemi dell’arte contemporanea nell’orizzontedelle peculiarità che contraddistinguono lesue attività: organo tecnico scientifico cultu-rale dell’ente amministrativo regionale, essoelabora interventi intesi alla tutela, conserva-zione, valorizzazione e promozione dei beni

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culturali dell’Emilia-Romagna, sulla base diricerche indirizzate alla conoscenza della cul-tura e della sua più ampia fruizione, in colla-borazione con enti amministrativi e istituti.Sin dall’inizio degli anni Novanta, l’IBC haeffettuato studi, pubblicazioni, mostre e cata-logazioni sull’arte del Novecento e, in parti-colare, nell’ambito del Salone del Restauro harealizzato i convegni e gli atti La conservazio-ne e il restauro oggi: Conservare l’arte contem-poranea; I territori della scultura contempora-nea: Arte all’aperto in Emilia Romagna, cui èstata affiancata l’omonima mostra, e La cittàe l’arte contemporanea: quale ruolo per lo spaziopubblico?; nonché la ricerca e l’esposizione Ar-chivi dell’arte e la pubblicazione del volume diHeinz Althöfer, Il restauro delle opere d’artecontemporanee; inoltre ha patrocinato il con-corso Luce alla luce. L’attenzione specifica allevarie realtà artistiche diffuse, ha portato l’IBCa proporre originali e utili questioni relativealla conservazione e a indicare soluzioni inno-vative, attraverso dibattiti e interventi tecnicisperimentali, come il convegno nazionale sul-la Scultura all’aperto di Riccione (cfr. pp.189-190) e il restauro delle opere presenti nelgiardino di sculture del Museo AlternativoRemo Brindisi (cfr. pp. 146-147), nonchénei Giardini Pubblici di Reggio Emilia.

Ferrara UNITÀ OPERATIVA GIOVANI GIOVANI ARTISTI FERRARESI titolarità: Comune di Ferraravia De’ Romei 3tel. 0532/418306; fax 0532/[email protected] Ferrara (FE)

Aperto in orari d’ufficio

AO I

L’ufficio Giovani Artisti del Comune di Fer-rara è nato con il fine di sostenere le espres-sioni artistiche giovanili locali, in qualsiasiforma esse si manifestino; l’ufficio fa partedel Coordinamento Provinciale Giovani Ar-tisti Ferraresi, un organismo che favorisceiniziative specifiche per la documentazione,l’informazione, l’orientamento, la formazio-ne e la promozione dei linguaggi artistici digiovani d’età compresa tra i 18 e i 35 anni,anche attraverso l’Archivio dei Giovani Arti-sti gestito dall’Unità Operativa Giovani. Ta-le archivio svolge un ruolo d’informazionesulle discipline artistiche contemporanee,quali letteratura, musica, arti visuali, cinema,teatro, danza, design, moda e fumetto,creando una rete funzionale alla conoscenzadello sviluppo dell’arte giovanile sul territo-rio, mentre genera, tra gli iscritti, occasioni eopportunità formative o concorsuali, comela partecipazione alla Biennale Giovani Arti-sti dell’Europa e del Mediterraneo. Membro del coordinamento GA/ER, l’U-nità ha svolto attività espositiva insieme conla Porta degli Angeli (cfr. p. 143) e ha idea-to la rivista cartacea e telematica “ViaggioDistruzione”, palestra di confronto per illu-stratori, fumettisti, scrittori e graffitisti.

Gambulaga di Portomaggiore DELIZIA ESTENSE DEL VERGINESEtitolarità: Provincia di FerraraServizi Culturalitel. 0532/326258; fax 0532/32046244010 Gambulaga di Portomaggiore (FE)[email protected] www.comune.portomaggiore.fe.it

Aperta venerdì e sabato dalle 14.00 alle 18.00; la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00alle 18.00

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Nato come casale di campagna, la Delizia veni-va trasformata in piccolo maniero dal ducaAlfonso I d’Este, che lo destinava poi a deliziaestiva architettonicamente progettata, sembra,da Gerolamo da Carpi, la cui impronta stilisti-ca si può riconoscere nelle quattro torrette sce-nografiche che sormontano la copertura. Riat-tata nel XVIII secolo dagli allora proprietariBargellesi, la Delizia veniva circondata da abita-zioni rurali nel corso dell’Ottocento; donatadall’avvocato Fontana all’Amministrazioneprovinciale di Ferrara negli anni Settanta, l’edi-ficio è stato tutto restaurato nel 1993 e affidatoin comodato gratuito al Comune di Portomag-giore e all’Università degli Studi di Ferrara. De-stinato a sede espositiva, al suo interno sonostate organizzate diverse mostre d’arte contem-poranea che sfruttano il suggestivo contrastotra architettura antica e arti visuali dell’attua-lità: si ricordano le personali di Michele Rio,Silvia Donini, Maurizio Bonora, Adriano Van-zi, Andreoli, Leonardo Canella, Nadia Fanza-ga, Michele Cavalcoli e Alberto Gambale, non-ché le esposizioni a coppia di Davide Antolini eGianfranco Goberti, Angelo Barone e VittorioD’Augusta; tra le collettive N(e)obody: Il corpomultimediale e Iside svelata: La realtà ambiguadella fotografia.

Lido di Spina MUSEO ALTERNATIVO REMO BRINDISItitolarità: Comune di ComacchioVilla Brindisivia Niccolò Pisano 4544024 Lido di Spina di Comacchio (FE)tel. 0533/318748-318704; fax 0533/310304 [email protected] www.comune.comacchio.fe.it

Aperto ogni mercoledì, su prenotazione telefonica

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Riaperta nel 2004, la casa-museo di RemoBrindisi (1918-1996) diventava Museo Al-ternativo per l’Integrazione delle Arti pervolontà dell’artista nel 1973, all’interno del-la sua abitazione in precisi spazi deputati.L’edificio, realizzato agli inizi degli anni Set-tanta su progetto di Nanda Vigo, s’articolain parti distinte, la casa, l’atelier e il museo,che trovano il punto d’intersezione nel ci-lindro centrale percorso da una scala elicoi-dale che congiunge i vari piani e le numero-se sale espositive; tale progetto museale, na-to con il volere dell’artista di dare visibilitàcompiuta alle relazioni interdisciplinari chelegano architettura, pittura, scultura, graficae design del Novecento, è stato perseguitodall’autore sino al 1996, l’anno della suascomparsa e donazione del suo patrimonioimmobile e artistico all’Amministrazionecomunale di Comacchio. Dopo un lungorestauro, la casa-museo Remo Brindisi è sta-ta parzialmente riaperta alla fruizione pub-blica: oltre a includere un cospicuo numerodi opere dell’artista, il cui lavoro puntava al-la sintesi di temi metropolitani, storico-civi-li e di conflittualità sociale realizzati con unoriginale tratto stilistico tipicamente espres-sionistico, venato d’ascendenze post cubistee trascritto con drammatico lirismo, il mu-seo vanta una collezione assai vasta di operedi altri artisti nazionali e internazionali, unanotevole fototeca, l’archivio dell’artista e lasua biblioteca; nonché un giardino dove so-no collocate numerose sculture all’aperto.La collezione comprende più di 1.000 lavo-ri che rispecchiano le molteplici correntipoetiche del Novecento, con esemplari diEnrico Prampolini, Gianni Dova, Pablo Pi-casso, Carlo Carrà, Aldo Bergolli, AchillePerilli, Massimo Campigli, Concetto Pozza-

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ti, Giò Pomodoro, Felice Casorati, MaxErnst, Filippo de Pisis, Mario Sironi, Pio Se-menghini, Piero Dorazio, Lucio Fontana,Enrico Baj, Franco Angeli, Philippe Artias,Mario Schifano, Franx Kline, Manlio Carli,Bruno Cassinari, Getulio Aviani, FrancisBacon, Fausto Pirandello, Pablo Picasso,Salvatore D’Addario, Umberto Lilloni, Gia-como Balla, Luigi Bartolini, Primo Bonelli,Giuliana De Angeli, Giorgio Celiberti, LucaCrippa, Agenore Fabbri, Gastone Biggi, Ar-man, Valerio Adami, Mario Ceroli, AlbertoSavinio, Gerardo Dottori, Riccardo Licata,Giannetto Fieschi, Alberto Burri, Tano Fe-sta, Roberto Crippa, Osvaldo Licini, Rena-to Birolli, Fortunato Depero, Aldo Borgon-zoni, Corrado Cagli, Giordano Pavan,Gianfranco Ferroni, Cesare Peverelli, YvesKlein, Gastone Breddo, Giovanni Korom-pay, Mauro Reggiani, Agostino Bonalumi,Jackson Pollock, Pietro Consagra, AlexanderCalder, Giorgio de Chirico, Fabrizio Plessi,Roberto Crippa, Giuseppe Capogrossi, Flo-riano Bodini, Loris Ferrari, Jim Dine, Fer-nando De Filippi, Primo Conti, Jean Arp,Antonio Corpora, Raphael Perez, Lucio DelPezzo, Claudio Papola, Christo, Marc Cha-gall, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Ajmo-ne, César, Alik Cavaliere, Gianni Colombo,Ibrahim Kodra, Salvator Dalì, Salvatore Fiu-me, Nivio Covelli, Bruno Dossi, ArnaldoPomodoro, Max Ernst, Bee, Andrea Cascel-la, Miguel Berrocal, Oskar Kokoschka, Bru-no Contenotte, Giordano Pavan, NovelloFinotti, Pericle Fazzini, Gianni Colombo,Marcel Duchamp, Sergio Pacini, AlexanderArchipenko, Giovanni Campus, Nado Ca-nuti, Agenore Fabbri, Bruno Contenotte,Nino Cassani, Antonio Paradiso, CamilloDe Carolis e Miguel Berrocal.

MigliarinoL’UOMO E IL FIUMEtitolarità: Comune di MigliarinoDarsena fluvialepiazza Pertini44027 Migliarino (FE)tel. 0533/[email protected]

Al fine di riqualificare artisticamente il tessutourbano attiguo alla Darsena di Migliarino, nel2001, è stato attuato un progetto d’arte pub-blica, curato da Alfonso Panzetta e coordinatoda Mauro Mazzali e Nicola Zamboni, rispetti-vamente direttori dell’Accademia di Belle Ar-ti di Bologna (cfr. pp. 109-111) e dell’Accade-mia di Brera di Milano. Si tratta di un inter-vento permanente, site specific, di 15 giovaniartisti studenti delle due istituzioni che, sucommittenza dell’Amministrazione comunale,hanno realizzato 15 elementi scultorei ispiratial rapporto tra L’uomo e il fiume.La valorizzazione artistica di quest’area del ter-ritorio è stata affidata a Vincenzo Astuto, En-zo Baion, Sara Bolzani, Red Cappelletti, Fau-sta Cerizza, Federico Civolani, Rino Garzarel-li, Irene Grillone, Max Loner, Sara Maccari-nelli, Gabriel Manzo, Antonello Paladino,Marco Scifo, e Elvira Tevini.

Portomaggiore RIDOTTO DEL TEATRO SOCIALE DELLACONCORDIAtitolarità: Comune di Portomaggiorecorso Vittorio Emanuele II 44015 Portomaggiore (FE)tel. 0532/[email protected]

Aperto su prenotazione o in occasione di mostretemporanee che vi si svolgono in primavera e in autunno

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Il Teatro Sociale della Concordia, inauguratonell’autunno 1844, sorse per volontà di unasocietà di facoltosi cittadini portuensi all’uopocostituitasi. La struttura, semplice ma armo-niosa, ideata dall’architetto ferrarese GiovanniTosi, è formata da una facciata timpanata e dauna sala teatrale di forma ellittica con palchet-ti disposti su tre ordini, atrio e ridotto. Chiusodal 1955 sino alla fine degli anni Novanta, ilteatro è stato acquisito completamente dal Co-mune, che ha proceduto a una serie di inter-venti urgenti per scongiurare la rovina defini-tiva del pregevole contenitore. Il restauro dellafacciata e il recupero del ridotto hanno reso di-sponibili alcuni ambienti in cui è stata allestitauna piccola pinacoteca, in particolare in unasala utilizzata anche per altri eventi culturalicome conferenze, concerti e presentazioni,hanno trovato sede espositiva “dieci ritratti diFerraresi illustri” di Remo Brindisi (acquistatidalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferra-ra e ceduti in comodato al Comune) che crea-no una significativa galleria; e altre opere pit-toriche contemporanee di vari autori, tra cuiFrancesco Musante, Nani Tedeschi, Lucio DelPezzo, sono collocate in una saletta adiacente.Negli spazi dell’atrio, a piano terra, trovano se-de le mostre temporanee, soprattutto pittura efotografia, organizzate dai Servizi Culturali delComune di Portomaggiore in primavera e inautunno.

Vallette di Ostellato CIEL’OSTELLATO PARCO COMUNALE DI SCULTURA CONTEMPORANEAOSTELLATOtitolarità: Comune di OstellatoAnse Vallive - Coop. Sorgeva

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via Argine Mezzano, 144020 Ostellato (FE)tel. 0533/680376-680376 www.comune.ostellato.fe.it/turismo/cielo.htm

Visitabile tutto l’anno, dall’alba al tramonto

Il Parco Comunale di Scultura contempo-ranea nasce alle Vallette di Ostellato nel1998, attraverso diversi simposi di sculturache animano l’ambiente lagunare del Deltadel Po anche grazie all’interazione con l’ar-te plastica che cresce, di anno in anno. Or-ganizzato artisticamente da un unico cura-tore, Alfonso Panzetta, il parco di sculturesi può definire tematico in relazione ai sog-getti commissionati dall’Amministrazione,che ha voluto sottolineare il legame con ilvicino osservatorio richiedendo agli artistil’espressione visiva di soggetti offerti dalcielo, in particolare le costellazioni e i fe-nomeni cosmici. Il più delle opere, tra isentieri del parco e quello del fiume, è rea-lizzato attraverso le possibilità narrative dellessico figurativo, tra volumi plastici e de-scrittività analitica. Gli artisti italiani coin-volti sinora nel progetto sono stati GianniBusso, Antonio Caselli, Elisa Corsini, Ga-briele Garbolino, Valentino Morabei Gab-brielli, Enzo Sciavolino, Vannetta Caval-lotti, Sergio Cervietti, Mario Gallina,Mauro Mazzali, Sara Bolzani, Vito Qua-gliotti e Andrea Nicita. Un’attenzione par-ticolare è riservata alla presenza di scultorinati in Emilia-Romagna: vi sono opere diAntonio Caselli, Ilario Fioravanti, RaffaeleMondami, Maurizio Bonora, Nicola Zam-boni e Serglio Zanni.

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AlfonsineRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di AlfonsinePalazzo del Comunepiazza Antonio Gramsci 1tel. 0544/866611; fax 0544/[email protected] www.comune.alfonsine.ra.it48011 Alfonsine (RA)

Assai esigua nel numero di opere d’arte delNovecento e dell’attualità, la Raccolta d’artedel Comune di Alfonsine è composta da undipinto figurativo a soggetto sociale di Gior-gio Ruffini e da alcune testimonianze acqui-site dall’espletamento, negli anni Sessanta,del Premio di pittura d’Alfonsine e da alcu-ne mostre temporanee tenutesi, sporadica-mente, al Museo del Senio.

Bagnacavallo CENTRO CULTURALE “LE CAPPUCCINE”titolarità: Comune di Bagnacavallovia Vittorio Veneto 1/atel. 0545/280913-280911; fax 0545/63881 gabinettostampe@comune.bagnacavallo.ra.itwww.centrolecappucine.it48012 Bagnacavallo (RA)

Aperto da ottobre a marzo, tutti i giorni dalle10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Daaprile a settembre, aperto tutti i giorni dalle10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Chiusoil lunedì, Natale, Capodanno e Ferragosto

Inaugurato nel 1976 il Centro Culturale eMuseo Le Cappuccine, diretto da GiuseppeMasetti, ha sede nell’ex convento d’originecinquecentesca, riattato nel XVIII secolo,delle RR.MM. Capuccine di San Girolamo;agli inizi degli anni Settanta è passato al-

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R Al’Amministrazione comunale che vi ha desti-nato la Pinacoteca Storica, la Sezione di ArteModerna, il Gabinetto delle Stampe, la Bi-blioteca comunale, l’Archivio Storico Co-munale e la Sezione Naturalistica.La Sezione d’Arte Moderna e Contempora-nea è costituita da circa 50 opere entrate a farparte delle collezioni del Museo per donazio-ne, esse sono dislocate lungo l’ala est dell’edifi-cio e allestite per nuclei o con criteri cronolo-gici e affinità stilistiche. Un importante corpusdi dipinti di Enzo Morelli (1896-1976) è en-trato nel museo grazie alla donazione della ve-dova dell’artista, unitamente al suo archivio, alsuo epistolario e alla sua collezione d’arte for-mata da opere chiariste di Pio Semenghini eGiuseppe Novello e da un paesaggio di Achil-le Funi. Nativo di Bagnacavallo, Morelli avevainiziato la carriera come pubblicitario, dedi-candosi poi interamente alla pittura che inter-pretò nel segno poetico di Novecento, non tra-scurando ispirazioni postimpressioniste di ma-trice francese.Un’altra interessante collezione del museo èquella donata dall’ingegnere e medico faenti-no Vittorio Del Borgo: si tratta di sculture diMedardo Rosso, Giacomo Manzù, Tullio Fi-gini, Giovanni Prini, Lello Scorzelli, MarioRudelli, Enrico Manfrini, Ambrogio Grassi,Augusto e Mauro Bartolotti, Pietro Melandrie Angelo Biancini. Inoltre il museo conservaopere di Giulio Avveduti, Luigi Arzuffi, Re-mo Brindisi, Fausto Cheng, Silvio Consadori,Venanzio Crocetti, Alfredo D’Angelo, Um-berto Folli, Giulio Galassi, Walter Gasperoni,Virgilio Guidi, Pietro Lenzini, Anacleto Mar-gotti, Claudio Neri, Giovanni Omiccioli, Ne-mesio Orsatti, Fortuné Pirazzini, GiuseppeRambelli, Mario Scorzelli, Giulio Ruffini, El-mo Sandri, Ernesto Treccani, Francesco Ver-

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licchi, Enrico Manera, Werter Morigi, Gio-vanni Minguzzi, Ugo Gieri, Osvaldo Piracci-ni, Giuseppe Bartoli, Mario Bocchini, NevioBedeschi, Primo Costa, Velda Ponti, AnnaBoschi e Pietro Lenzini.Altamente specializzato nel settore della gra-fica contemporanea, il Centro Culturale haun attrezzato Gabinetto delle Stampe, il cuirepertorio a stampa degli incisori italiani ègiunto alla IV edizione; vi sono esemplarigrafici prevalentemente d’arte regionale e na-zionale, di autori che hanno anche scelto d’e-sprimersi artisticamente solo attraverso que-sta tecnica: tra i numerosi lavori si ricordanoquelli di Enrico Baj, Maria Baldan, NevioBedeschi, Ilario Bellinazzi, Davide Benati,Luciano Bertacchini, Maurizio Bonora, Di-no Boschi, Arturo Caramassi, Jacopo GiugniDalmastri, Roberto Ciaccia, Robert Carroll,Luca Foppiano, Emilio Greco, LucianoMinguzzi, Walter Piacesi, Armando Pizzina-to, Concetto Pozzati, Walter Sarfatti, MarioScarpati, Riccardo Tommasi Ferroni, Virgi-lio Tramontin, Giuliano Vangi, Emilio Ve-dova, Renzo Vespignani, Tullio Vietri, PaoloZauli, Roberto Barni, Giuseppe Bartolini,Paola Collina, Giannetto Fieschi, Gino Gan-dini, Stefano Lopresti Luigi Mainolfi, CarolRama, Aligi Sassu, Renzo Sommaruga, An-namaria Stanghellini, Armando Tantillo,Sergio Agosti, Massimo Arduini, Enzo Belli-ni, Giampaolo Berto, Bruno Caruso, AndreaCorsini, Luciano Cottini, David Dalla Vene-zia, Vito Galfano, Ernesto Treccani, NaniTedeschi, Remo Wolf, Giuseppe Zigaina,Matteo Accarino, Giuseppe Ajmone, UgoAttardi, Ermes Bajoni, Floriano Bodini, An-drea Chiesi, Piero Guccione, Bruno Missie-ri, Manuel Ortega, Roberto Rampinelli,Giulio Ruffini, Nicola Samorì, Guido Straz-

za, Livio Stroppiana, Luigi Timoncini, Lu-ciano De Vita e Walter Valentini.L’attività espositiva del Centro culturale è as-sai intensa e può contare su spazi ampi, arti-colati e suggestivi. Si ricordano le mostre chehanno indagato i materiali della DonazioneEnzo Morelli, Enzo Morelli (1896-1976):Una collezione e un archivio d’arte; Enzo Mo-relli: Società per le Belle Arti ed EsposizionePermanente; Morelli; le collettive Segni nellaRomagna degli anni ’80; Archivi dell’arte: Ilcontemporaneo in Romagna; Pulsioni alla lucedella luna; Angeli; Manerafter 30; Bagnaca-vallo bella dentro; Nel tempo dell’adesso: Wal-ter Benjamin tra storia, natura e artificio edEsserci: La volontà di crearsi non la necessità diessere creati.Anche l’organizzazione di eventi legati allagrafica ha visto impegnato il Centro Cultu-rale in mostre e presentazioni: si ricordano lemonografiche dedicate a Viviani; Dolores Sel-la; Ennio Calabria; Giulio Ruffini; Nani Te-deschi; Benvenuto Disertori; Leonardo Castel-lani; Elisa Mestroni e Luigi Bartolini; le col-lettive Acqua fortis: Acquaforte contemporaneain Italia e La scuola urbinate dell’incisione;nonché il convegno Novità presunte e novitàreali dell’incisione italiana contemporanea.Dal 2004, il Centro Culturale Le Capuccine siavvale di una nuova sede espositiva: la centra-le chiesa del Suffragio, luogo di culto d’archi-tettura e decorazioni barocche, costruito nelXVII secolo dai Gesuiti e dedicato a Sant’I-gnazio di Loyola, poi passato alla Confraterni-ta del Suffragio e ora gestito dal museo, permostre e altri eventi. I nuovi spazi sono statiinaugurati con la presentazione del IV volumedel Repertorio degli incisori italiani italiani nelGabinetto delle Stampe Antiche e Moderne delComune di Bagnacavallo.

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Brisighella MUSEO CIVICO “GIUSEPPE UGONIA”titolarità: Comune di Brisighellapiazzetta Porta Gabalo 48013 Brisighella (RA)tel. 0546/85777-994419; fax 0546/80295 [email protected]/provincia/guidamusei/provinciasito/musei/

Aperto dal 16 ottobre al 14 aprile, sabato dalle15.00 alle 18.30, domenica e festivi dalle 10.00alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Dal 15 aprileal 15 ottobre, venerdì, sabato, domenica e festividalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30Chiuso il 1 gennaio e a Natale

Il Museo Giuseppe Ugonia ha sede nell’exPalazzo della Pretura, edificato nel XIX seco-lo e ristrutturato nel 1981 al fine di ospitarel’ingente donazione fatta all’Amministrazio-ne comunale di Brisighella da Elena UgoniaMignini, vedova dell’artista figurativo roma-gnolo Giuseppe Ugonia (1881-1944). Finedisegnatore, egli sperimentava con varie tec-niche incisorie e litografiche una figurazionelegata ai temi della quotidianità e del paesag-gio, espressi dal movimento italiano del pri-mo Novecento codificato con il termine di“strapaese”. Nel museo, che si articola su duepiani ove sono esposti anche opere e oggettiartistici antichi, sono conservati circa 400 la-vori di Ugonia, acquerelli e litografie dedica-ti al territorio di Brisighella; e lo studio del-l’artista con il suoi strumenti come il torchio,le pietre litografiche e alcuni colori. Il patri-monio del museo s’è arricchito ulteriormentegrazie alla donazione di Silvio Morselli, il cuinucleo di stampe d’autori contemporanei è dicirca 1.000 esemplari, consentendo anche lacreazione di un piccolo Gabinetto delleStampe fruibile su richiesta.

MBrisighellaRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di BrisighellaPalazzo MaghinardoMunicipio di Brisighellavia Naldi 248013 Brisighella (RA)tel. 0546/[email protected]

Ubicata nell’ottocentesco Palazzo Maghinar-do, la Raccolta d’arte del Comune di Brisi-ghella si è formata soprattutto in virtù dellemostre estemporanee provinciali del Trebbodi pittura, giunto nel 2004 alla sua quaran-tacinquesima edizione, ma anche con altreacquisizioni che hanno complessivamenteincrementato il patrimonio artistico del-l’Amministrazione municipale con opere diartisti prevalentemente di ambito romagnolodi cui si ricordano i lavori di Virgilio Guidi,Maceo Casadei, Nevio Bedeschi, GuidoOnofri e Pier Claudio Pantieri.

Casola ValsenioRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di Casola ValsenioSede del Municipiovia Roma 5048010 Comune di Casola Valsenio (Ra) tel. 0546/73609; fax 0546/[email protected] www.comune.casolavalsenio.ra.it

Ubicata in un edificio della seconda metà delXX secolo, la raccolta d’arte è distribuita comearredo in vari uffici. Entrate nel patrimoniodell’Amministrazione locale attraverso mostreestemporanee, le opere testimoniano la cultu-ra figurativa romagnola con i lavori di VitoMontanari, Maceo Casadei e Guido Onofri.

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Castel Bolognese MUSEO CIVICOtitolare: Comune di Castel Bologneseviale Umberto I 5048014 Castel Bolognese (RA)tel. 0546/50909; fax 0546/50322 [email protected] www.comune.castelbolognese.ra.it/servizi/

Aperto tutto l’anno, prima e terza domenica diogni mese dalle 10.00 alle 12.00

Inaugurato nel 1999, il Museo Civico di Ca-stel Bolognese è diviso in tre sezioni: la se-zione artistica, l’archeologica e la storica.Nella parte dedicata all’arte, con testimo-nianze che vanno dal XIV al XX secolo, visono opere di artisti locali come GiovanniPiancastelli, cui si deve il nucleo originariodel museo, Giuseppe Guidi, Giovanni Anto-nio Antolini, Cassiano Balducci, Mario Mo-relli, Fausto Ferlini e Angelo Biancini, scul-tore e fine ceramista, cui la città dedica mo-stre retrospettive anche negli spazi urbani.

Castel BologneseC.ETRA. IL PARCO DELLA SCULTURAtitolarità: Associazione C.etravia Sigla 32848014 Castel Bolognese (RA)tel. 338/[email protected]

Aperto su prenotazione durante il periodo estivo

Inaugurata nel 2002, l’Associazione cultura-le C.etra, diretta dallo scultore Sergio Mona-ri, è nata con l’intento di promuovere attivitàculturali e artistiche legate alla contempora-neità negli spazi contigui della galleria e del

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Mparco artistico. Situata all’interno di una ca-sa rurale restaurata sulle colline romagnole diCastel Bolognese, limitrofa al bosco dellaSerra, C.etra ha sinora realizzato mostre e in-contri che facessero dialogare arti visive e let-terarie come le collettive Lo sguardo dell’alba-tros e Ars captiva; e le monografiche dedicatea Pier Paolo Calzolari, Silvano Venturi, Vit-torio Mascalchi e Sergio Monari.Nel terreno circostante è stato dato inizio alcostituendo parco artistico di scultura all’a-perto con lavori di artisti contemporanei at-tivi nel territorio regionale come GianniGuidi, Sergio Monari, Graziano Spinosi,Graziano Pompili, Sergio Zanni, AlessandraBonoli, Giovanni Scardovi, Paola Babini,Mirella Salluzzo, Bruno Raspanti, Pino Ma-scia e Maurizio Bonora.

Cervia RACCOLTA COMUNALE. MOSTRAPERMANENTE DI “M. CASADEI”Palazzo Comunalepiazza Garibaldi 148015 Cervia (RA)tel. 0544/[email protected] www.comunecervia.it

Aperto dalle 7.30 alle 19.00; chiuso la domenica

Nel settecentesco e tardo barocco PalazzoComunale è ospitata la raccolta di opere diMaceo Casadei (1889-1992), donazione del-l’artista forlivese all’Amministrazione locale.Si tratta di un corpus, di 24 dipinti e otto ac-querelli, esposto permanentemente lungo lepareti che portano alla Sala del Consiglio.Epigono della tradizione figurativa ottocen-tesca di matrice tardo impressionista, Casa-

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dei ha realizzato paesaggi e vedute dedicatialla Romagna e alla sua costa marina, conparticolari richiami alla località balneare diCervia.

CerviaMAGAZZINI DEL SALEtitolarità: Comune di Cerviavia Nazario Sauro48015 Cervia (RA)Ufficio Culturatel. 0544/979239; fax. 0544/[email protected]

Aperta in occasione di mostre dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00; il sabato e ladomenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00alle 18.00; in altri orari su prenotazione

Nell’area del porto canale di Cervia sonoubicati i Magazzini del Sale, struttura adibi-ta all’attività delle antiche saline e compostada due edifici d’età moderna: la Torre realiz-zata nel 1691 e la Darsena costruita nel1712. Attualmente restaurato, il complesso èstato destinato a centro culturale, sede espo-sitiva e spazio per convegnistica, arricchitonel giardino antistante dalla fontana Il tappe-to sospeso ideata da Tonino Guerra e realizza-ta a mosaico da Marco Bravura nel 1997, inoccasione del trecentesimo anniversario del-la fondazione di Cervia. Le mostre d’artecontemporanea allestite in questi spazi, alter-nate nel corso del tempo ad altri eventi, so-no state Suggerimenti: 22 artisti per l’abbelli-mento dei luoghi di accoglienza turistica del-l’Adriatico romagnolo; Attention, Art! Ipotesi aconfronto 1992: dipinti, sculture e installazio-ni di giovani autori, opere di allievi delle Ac-cademie di Belle Arti di Urbino, Ravenna,

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Berlino e Barcellona; Mark Kostabi & LucaMatti e le monografiche dedicate a AntonioMarchetti ed Enrico Benedetti.

CerviaARCHIVIO GIOVANI ARTISTItitolarità: Comune di CerviaCentro Informagiovani Cerviacorso Mazzini 4048015 Cervia (RA)tel. 0544/979355; fax 0544/[email protected]/impronta

Aperto in orari d’ufficio

Rivolto a tutti i giovani, d’età compresa trai 14 e i 35 anni che si esprimono artistica-mente nel Comune di Cervia, l’ArchivioGiovani Artisti si propone di essere prima-riamente un servizio che favorisce reti digiovani, informazioni su opportunità lavo-rative ed occasioni espositive. L’Archivio ècostituito da una banca dati cartacea einformatizzata, consultabile dal pubblico edagli operatori del settore artistico; il censi-mento della realtà artistica giovanile cerveseavviene per mezzo di un pubblico invito al-la compilazione di una scheda on line e ilrelativo invio di materiale fotografico aglioperatori dell’Archivio che, dopo un’accu-rata selezione dei curricula effettuata da unacommissione di esperti, inseriscono i dati esvolgono attività informativa su formazionee possibilità di promozione espositiva. I set-tori disciplinari cui l’Archivio si rivolge so-no architettura, cinema, danza, design, fo-tografia, fumetto, grafica, illustrazione,poesia, moda, narrativa, scenografia, pittu-ra, mosaico, scultura, video e teatro.

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Cotignola CASA E MUSEO LUIGI VAROLItitolarità: Comune di CotignolaPalazzo Sforzavia Sforza 24 48010 Cotignola (RA)tel. 0545/908811-40111; fax 0545/41282 [email protected] www.racine.ra.it

Aperto su prenotazione

All’interno del tardo medievale Palazzo Sforza,costruito per volere di Giovanni Attendolo nel1376 e ricostruito nel 1961 utilizzando ele-menti architettonici originali, hanno sede sia ilMuseo Archeologico, sia il Museo Varoli, de-dicato all’artista romagnolo natio di Cotigno-la. Situata al primo piano, la collezione dedi-cata a Luigi Varoli (1889-1958) è composta dasculture lignee, in terracotta e in cartapesta,nonché da dipinti realizzati dal professore didisegno, fine ceramista, esponente della cor-rente figurativa postimpressionista e animato-re dei cenacoli artistici romagnoli del primodopoguerra, frequentati da artisti come Um-berto Folli, Giulio Ruffini e Primo Costa. Ilmuseo è articolato in tre spazi che si integranovicendevolmente: Palazzo Sforza, Casa Varolie la Scuola delle Arti e del Disegno, dove Va-roli ha svolto a lungo la sua attività didattica. Le sale al piano terra di Palazzo Sforza sono se-de espositiva di mostre temporanee, come Ex-temporanea, la rassegna di pittura estempora-nea attiva da 14 anni, e il progetto Cantiere del-le arti che, dal 1996, promuove l’arte contem-poranea più d’avanguardia realizzando un’atti-vità ad ampio raggio che coinvolge diversi arti-sti e curatori a seconda dei temi sviluppati. Si ri-cordano, nell’ambito della manifestazione, lemostre dedicate a Studio Othe; Fabrizio Varesco;

S EMClaudio Baldisserri; Gianluca Liverani per il per-corso dell’immagine progettata, a GrazianoPompili per la materialità e a Francesco Bocchi-ni, Andrea Gustavino, Francesco Izzo, AndreaFacco, Davide Fontanili, Andrae Galvani, Pie-tro Iori, Cristian Tomasi, quali nuove propostedi un fare arte attraverso lo sviluppo delle tecni-che tradizionali e delle nuove tecnologie; non-ché si ricorda la collettiva Saluti da Cotignola,dove 16 giovani artisti hanno collocato le loroopere in diversi luoghi della cittadina per lacreazione di un percorso artistico interrelato trapittura, arte fotografica, installazioni, musica,teatro e performance con protagonisti LuciaBaldini, Cesare Baracca, Paolo Buzzi, DanieleCasadio, Enzo Castagno, Massimiliano Fabbri,Sabrina Foschini, Francesco Izzo, Andrea Gu-stavino, Massimo Modula, Andrea Salvatori,Mauro Santini e Gloria Salvatori. Palazzo Sfor-za è stato anche sede espositiva decentrata dellarassegna R.A.M. (cfr. p. 166), promossa dalComune di Ravenna, all’interno del coordina-mento regionale GA/ER.

Faenza MUSEO INTERNAZIONALE DELLECERAMICHE (MIC)titolarità: Fondazione MICviale Baccarini 19 - via Campidori 2 48018 Faenza (RA)tel. 0546/697311; fax 0546/27141 [email protected] www.micfaenza.org

Aperto dal 1 novembre al 31 marzo da martedìa venerdì, dalle 9.00 alle13.30; sabato,domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.00 e dalle15.00 alle 18.00. Dal 1 aprile al 31 ottobre damartedì a sabato dalle 9.00 alle 19.00; domenicae festivi dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle19.00. Chiuso il 1 gennaio, 1 maggio, 15 agostoe 25 dicembre

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Il Museo Internazionale delle Ceramichecon la sua collezione specializzata di più di30.000 esemplari di ceramica e porcellana,dalla preistoria all’attualità, si segnala a li-vello mondiale come il più esaustivo e ric-co sull’argomento, essendo in grado di do-cumentare l’evoluzione nel corso dei secolidell’arte figulina di cinque continenti.Fondato nel 1908 da Gaetano Ballardiniin seguito a un’esposizione nelle sale del-l’ex convento di San Maglorio, il museoassumeva la sua precisa fisionomia d’entemorale destinato alla conservazione, all’in-cremento e allo studio della produzioneceramica, nazionale e straniera, attraversoi punti delineati dallo statuto approvatoper Regio Decreto nel 1912; e si svilup-pava e ampliava significativamente con ac-quisti e donazioni, nonché avviava la rivi-sta scientifica “Faenza” ed istituiva un pre-mio internazionale annuale. Nel 1976, an-ni in cui la direzione era di Gian CarloBojani, il museo passava alla titolaritàcompleta dell’Amministrazione comunalefaentina per poi essere trasformato, nel1995, in istituzione e, infine, dal 31 luglio2001 in Fondazione partecipata e rappre-sentata dal Comune di Ravenna, Provinciadi Ravenna, Camera di Commercio raven-nate, Banca di Romagna, Banca di Credi-to Cooperativo Provincia di Ravenna,Cna, Confartigianato e Immagine Faenti-na. La Fondazione MIC è attualmente ret-ta dal Presidente Dante Stefani, mentre ilmuseo è diretto da Jadranka Bentini, conun Comitato Scientifico internazionale distorici dell’arte ed esperti del settore comeAntonio Paolucci, Carmen Ravanelli Gui-dotti, Antoine d’Albis, Alessandro Betta-gno, Chiara Guarneri, Marco Spallanzani,

Andrea Emiliani, Anna Maria Iannucci eMarcella Vitali.L’arte del Novecento, locale, nazionale einternazionale, è proposta in due stanze delmuseo che testimoniano la formazione del-la sezione della “moderna ceramica italianad’arte”, iniziata dal 1926 e incrementatadal 1938, attraverso il concorso annuale, epoi biennale e internazionale, PremioFaenza, manufatti artistici nuovamente al-lestiti nel 1997 in nuova sezione contem-poranea.Nato nel momento di piena espressionedella corrente modernista fin de siècle, chein Italia e in particolare nella nostra regio-ne si mostrava assai ricettiva nei confrontidei lavori d’arte applicata e decorativa, sul-la scorta del movimento inglese Arts andCrafts promosso da William Morris a metàdel XIX secolo, il museo iniziava la sua rac-colta d’arte contemporanea con esemplariprodotti dalle ceramiche faentine attive al-l’inizio del XX secolo e proseguendo conopere degli artisti che, attraverso l’uso delmateriale ceramico, hanno interpretato lecorrenti poetiche in continua trasformazio-ne sino ad arrivare agli esiti internazionalidel presente, accogliendo ed esponendo, so-lo per citarne alcuni, i lavori dei FratelliMinardi, di Achille Calzi, Domenico Bac-carini, Pietro Melandri, Francesco Nonni,Riccardo Gatti, Anselmo Bucci, AngeloBiancini, Carlo Zauli, Ivo Sassi, Aldo Ron-tini, Gian Battista Valentini, Alberto Min-gotti, Guido Gambone, Leoncillo Leonar-di, Colin Pearson, Toshio Matsui Aki,Franz Stahler, Enrico Stropparo, Tjok Des-sauvage, Michae Cleff, Ana Cecilia Hillar eJun Nishida.Un ulteriore incremento di opere di grandi

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artisti del Novecento è venuto dalle dona-zioni della famiglia faentina Liverani, diGian Tomaso e del nipote Gian Filippo chehanno lasciato al museo collezioni con im-portanti esemplari della storia della cerami-ca, dal XVI secolo alla fine del Novecento,tra cui si ricordano opere di Aligi Sassu,Lucio Fontana, Pablo Picasso, Jean Coc-teau, César (Cesare Baldaccini), Marc Cha-gall, Fernand Léger, Henry Matisse, Geor-ges Rouault, Alberto Burri, Arturo Marti-ni, Fausto Melotti, Ugo Nespolo, RobertoSebastian Matta, Arman, Mattia Moreni,Pino Castagna ed Enrico Baj. Inoltre, ilmuseo conserva sculture ceramiche esposteanche all’esterno della sua sede: nel cortilefigurano opere di Pino Spagnulo, CarloZauli e Franz Stahler.Un’intensa attività promozionale ha, dasempre, caratterizzato il museo che orga-nizza oltre al Premio Faenza, giunto allasua cinquantasettesima edizione nel 2003,esposizioni dedicate alla ceramica antica,moderna e contemporanea, locale e inter-nazionale con sinergici scambi tra istitutidi tutto il pianeta. Si ricorda l’attività sulcontemporaneo effettuata nel corso del2004 dedicata a Gian Tomaso Liverani: Ledonazioni, la mostra itinerante in EuropaCultura, ceramica ed innovazione: I cam-biamenti nella ceramica europea dal 1851ad oggi, le monografiche dedicate ad An-gelo Biancini, Kurt Spurey e Nedo Me-rendi; nonché l’attività didattica del labo-ratorio “Giocare con l’arte” nata nel 1978da un’idea di Bruno Munari e di GianCarlo Bojani e l’intensa programmazionedi seminari, convegni e presentazioni de-dicati al settore della ceramica d’arte e didesign.

Faenza PINACOTECA COMUNALE – GALLERIAD’ARTE MODERNAtitolarità: Comune di FaenzaPinacoteca Comunalevia Santa Maria dell’Angelo 148018 Faenza (RA)tel. 0546/660799; fax 0546/[email protected]/sistemamusei/sezioni/

Attualmente chiusa per ristrutturazione, apre suprenotazione

La Pinacoteca Comunale di Faenza veniva isti-tuita nel 1797, allorché l’Amministrazionemunicipale acquisì il nucleo collezionistico diGiuseppe Zauli ed iniziò ad ampliarlo con ilpatrimonio artistico derivante dalle soppres-sioni ecclesiastiche messe in atto dalle normenapoleoniche. Aperta al pubblico nel 1879, al-l’interno dell’ex convento dei Gesuiti, la Pina-coteca incrementava le sue collezioni attraver-so nuove acquisizioni e donazioni confluentinelle due sezioni, antica e moderna, quest’ulti-ma organizzata quell’anno da Federico Argna-ni anche con opere d’arte contemporanee. Nel1969 la sezione d’arte moderna veniva trasferi-ta in Palazzo Zauli Naldi e chiusa al pubbliconel 1981, mentre la parte antica conservata inPalazzo Studi è chiusa dal 1988.Le collezioni d’arte della sezione contempora-nea sono composte da numerose opere d’arti-sti romagnoli, testimonianze di gusto e rilievostorico-artistico che documentano visivamen-te la cultura del Novecento: vi sono le ricerchesimboliste del Cenacolo Baccariniano, con leopere di Domenico Baccarini e Odoardo Ne-ri, poi i lavori pittorici e scultorei di ArmandoSpadini, Leo Guerrini, Mario Puccini, Dome-nico Rambelli, Antonio Argnani, Giuseppe

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Graziosi, Marcello Dudovich, Carlo Corsi,Giovanni Guerrini, Augusto Mussini, FeliceCarena, Lorenzo Viani, Achille Lega, ArturoTosi, Giovanni Romagnoli, Franco Gentilini,Ettore Bocchini, Amleto Montevecchi, Gio-vanni Malmerendi, Alfredo Morini, ArturoMartini, Giorgio Morandi, Mino Maccari,Bruno Saetti, Giuseppe Ciardi, Giovanni Co-stetti, Orazio Toschi, Gianni Vagnetti, Filippode Pisis, Angelo Pavan, Giuseppe Cesetti,Amerigo Bartoli Natinguerra, Mario Vara-gnolo, Ercole Drei e Angelo Biancini; nonchéla recente donazione di opere di GiuseppeTampieri. Vi si aggiunge anche il Gabinettodei disegni e delle stampe che conserva più di20.000 fogli, tra cui numerosi esemplari d’ar-te contemporanea locale ed europea.Per ovviare all’impossibilità della fruizionedelle opere al pubblico, causata dalla venten-nale chiusura, la Pinacoteca ha organizzatodiverse mostre che hanno consentito la lorovisione: presso Palazzo delle Esposizioni so-no state presentate Pittura dell’Ottocento eNovecento nelle collezioni della Pinacoteca Co-munale di Faenza; Il Museo nascosto: Arte Mo-derna nella Pinacoteca di Faenza; DomenicoBaccarini (1882-1995) e La Pinacoteca Civi-ca di Faenza: restauri, recuperi ed acquisizioni(1985-1995).

FaenzaGALLERIA COMUNALE D’ARTEtitolarità: Comune di FaenzaVoltone Molinella 2tel. 0546/66455548018 Faenza (RA)Servizio Culturatel. 0546/691665; fax. 0546/[email protected]/faenza/

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Aperta in occasione di mostre, martedì, giovedì,sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle19.00 alle 19.00; mercoledì e venerdì dalle16.00 alle 19.00. Chiusa il lunedì

Si tratta di una sede espositiva che il Comunedestina a mostre d’arte contemporanea orga-nizzate da vari enti o associazioni, o dalla stes-sa amministrazione municipale. Recentemen-te riaperta dopo restauri in occasione della mo-stra sulla donazione di opere al MIC (cfr. pp.154-156) del faentino Gian Tomaso Liverani,proprietario della galleria d’arte “La salita” diRoma, ha ospitato varie mostre, personali ecollettive, di cui si ricordano quelle dedicate aCarla Poggi, Bruno Peinado, Mathieu Merciere Antonio Violetta, alla Donazione Tampieri,alla generazione d’artisti che partecipò ai pre-mi d’arte in Romagna negli anni Cinquanta eSessanta, Trentaquaranta: Una generazione allaprova del tempo, sino alle miscele artistiche esoniche di Good Stuff Performance.

FaenzaMUSEO CARLO ZAULItitolarità: Centro Carlo Zaulivia della Croce 648018 Faenza (RA)tel. e fax 0546/[email protected]

Aperto da martedi a domenica dalle 9.30 alle13.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Chiuso il lunedì

Il museo è allestito, dal 2002, all’interno diquello che fu il laboratorio del ceramista faen-tino Carlo Zauli (1926-2002) ed è gestitodalla famiglia dell’artista in sinergia con ilMuseo Internazionale delle Ceramiche (cfr.

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pp. 154-156). Le collezioni del museo sonocomposte dai lavori di Zauli e ordinate in unpercorso antologico che illustra la vitalità crea-tiva dello scultore, dall’inizio degli anni Cin-quanta alla fine del Millennio, e la varietà del-le sue tecniche testimoniate dagli arnesi, daimateriali e dalle stanze di lavoro dello studio-bottega, dalla cantina delle argille, alla stanzadegli smalti, dalla sala dei forni e a quella deirilievi. Un suggestivo museo laboratorio chericorda l’itinerario artistico del faentino, notoa livello internazionale. Allievo di AnselmoBucci e Domenico Rambelli, egli affiancavaAngelo Biancini avviando una collaborazioneche gli valse una grande esperienza nell’arteceramica; nel 1950, insieme a Umberto Zan-noni, Averardo Giovannini e Renato Zama,avvia la “Nuova Cà Pirota”, in nome della fa-mosa tradizione rinascimentale locale, ma, af-francandosi da qualsiasi rivisitazione stilistica,inizia un’ottima carriera sensibile alle istanzepiù aggiornate dell’arte astratta spazialista einformale, che lo portano a una personale ci-fra artistica che esalta la forma in virtù dellamateria, la cui gamma cromatica sfuma tuttele tonalità monocrome del bianco (Bianco diZauli). Tale originalità tecnica ed estetica locondusse alla frequentazione intellettuale e al-la stima di numerosi artisti come LeoncilloLeonardi, Nanni Valentini, Enzo Brunori, Ar-naldo e Giò Pomodoro, Giuseppe Spagnulo eLucio Fontana solo per citarne alcuni, con iquali condivise le espressioni più geometrichedell’Arte Concettuale.Il Museo Carlo Zauli organizza un’attivitàespositiva mirata alla valorizzazione e promo-zione del proprio patrimonio figulino anche at-traverso l’organizzazione di mostre, collettive epersonali, come Terra viva: Scultura ceramicanegli anni Settanta, il progetto Residenza d’arti-

sta: Mathieu Mercier e avvalendosi di altre sediespositive come il MIC e la Galleria d’arte mo-derna della Molinella (cfr. scheda precedente).

FaenzaIL PRATO DELLA LUCEtitolarità: Comune di FaenzaQuartiere Santa Lucia48018 Faenza (RA)[email protected] www.racine.ra.it/faenza

Nel quartiere Santa Lucia sta sorgendo un si-to residenziale bioedilizio, realizzato nell’am-bito del progetto europeo di pianificazioneurbana e regionale, che riqualifica il tessutocittadino più popolare di Faenza. Voluta dalComune, questa ricaratterizzazione si appel-la per l’arte contemporanea attraverso lacreazione di un rapporto estetico ed emozio-nale tra bioarchitettura del sito, collocato al-le pendici delle colline faentine, e abitantigrazie alle commissioni di public art ad arti-sti concettuali nazionali e internazionali co-me Hidetoshi Nagasawa, che ha ideato unafontana per la piazza centrale, e GiuseppeSpagnulo che ha ripensato una cabina Enelrivestita da una corteccia naturalistica im-pressa nel cemento, dal poetico titolo Il pra-to della luce. Si tratta d’interventi artistici ar-monici, realizzati per la crescita ecologicadella città e la salvaguardia dell’ambiente.

Fusignano MUSEO CIVICO SAN ROCCO COLLEZIONERAUL VISTOLItitolarità: Comune di Fusignanovia Monti 548010 Fusignano (RA)tel. 0545/51621; fax 0545/50164

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Ufficio Culturatel. 0545/[email protected]

Aperto sabato, domenica e festivi, dalle ore15.30 alle 18.30

Inaugurato nel 2001, all’interno del settecen-tesco edificio che ospitava l’ospedale, il MuseoCivico di San Rocco è conosciuto per la suaricca collezione di targhe devozionali che co-prono un’arco temporale che va dal XVII se-colo al presente.Oltre alla raccolta di ceramiche, nelle stanze delpiano terra, è conservato il consistente nucleodi opere dello scultore Raul Vistoli (1915-1990) che rappresenta l’elemento di maggiorinteresse della raccolta, numericamente esiguae incentrata essenzialmente sulla vicenda pitto-rica del secondo Novecento ravennate. Donatedagli eredi dell’artista, le sculture, alcune dellequali di grande formato, documentano la para-bola creativa di Vistoli, natio del luogo, ma findal 1938 attivo a Roma, dove ha ottenuto rico-noscimenti come autore di opere monumenta-li e di carattere religioso.Il complesso di San Rocco ha anche spazidestinati all’attività espositiva che, riferita alNovecento e dopo, è collegata al CentroCulturale Il Granaio (cfr. scheda seguente).

Fusignano CENTRO CULTURALE “IL GRANAIO”titolarità: Comune di Fusignanopiazza Corelli 1648010 Fusignano (RA)tel. 0545/955611; fax 0545/50164Ufficio Culturatel. 0545/[email protected]

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Aperto da martedì a sabato dalle 15.30 alle 18.30; i festivi dalle 10.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30. Chiuso il lunedì

Ubicato in un antico edificio signorile re-staurato, Il Granaio nasce nel 1990 comecentro culturale per attività artistiche inter-disciplinari tra arti visive, poesia e dramma-turgia. Coordinato da Paolo Trioschi, il cen-tro ha dedicato la sua programmazione espo-sitiva principalmente all’arte contemporaneapiù attuale e alle espressioni artistiche emer-genti dal settore giovanile. Si ricordano leprincipali mostre relative a Mario Schifano,Mimmo Rotella, Alberto Sughi, Attilio Gi-gli, Pietro Meletti, Antonio Caranti, Gio-vanni Gurioli, Amissao Lima, Andrea Tam-pieri, Lucia Baldini e Remo Brindisi; e le col-lettive Il lavoro nell’arte; Paesaggio: cinquantapittori nella Romagna del ’900 e I colori del-l’incanto, centrata sull’arte naïf.

Lugo RACCOLTA D’ARTE MODERNAtitolarità: Comune di LugoPalazzo del Comune48022 Lugo di Romagna (RA)largo Relencini [email protected]@comune.lugo.ra.itwww.comune.lugo.ra.it

Presso la Biblioteca civica Trisi e negli ufficidell’Amministrazione municipale sono di-slocate più di 100 opere d’arte moderna econtemporanea che andranno in futuro riu-nite nella costituenda Pinacoteca all’internodella Rocca di Lugo, negli spazi che furonodestinati nel XIX secolo al mercato del pescee dove ora sono allestite rassegne espositive,

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spesso ordinate coinvolgendo la seconda se-de di Casa Rossini, come le mostre Verso lapinacoteca comunale di Lugo e Primo Costa(1937-1986): La pittura del silenzio.Un primo censimento del patrimonio artisticolughese veniva effettuato nel 1988 da GiordanoViroli mentre, attualmente, con il coordina-mento di Daniele Serafini coadiuvato da Orlan-do Piraccini, si è giunti a una più completaschedatura delle opere e degli artisti: tra essi fi-gurano molti romagnoli che si sono espressipoeticamente in varie direzioni, figurative eastratte, come Alberto Bardi, Giulio Avveduti,Luca Argelli, Serafino Babini, Gino Croari, Pa-ride Baccarini, Nevio Bedeschi, Enrico Calde-roni, Massimiliano Fabbri, Adriano Fava, GianRuggero Manzoni, Anacleto Margotti, SoniaMicela, Sergio Monari, Mario Morigi, ClaudioNeri, Osvaldo Piraccini, Virgilio Ricci, GiulioRuffini, Giovanni Scardovi, Alberto Sughi, An-drea Tampieri, Ermanno Toschi, Luigi Varoli eGiacomo Vespignani.

Massa LombardaRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di Massa LombardaPalazzo del Municipiopiazza Matteotti 1648024 Massa Lombarda (RA)Ufficio Culturatel. 0545/985831; fax 0545/[email protected] www.comune.massalombarda.ra.it/default.htm

Raccolta d’arte volta a documentare leespressioni figurative della cultura roma-gnola e formata da un nucleo di opere diEttore Panighi donate all’Amministrazionedel luogo natio; inoltre sono presenti nellastessa lavori di Giuseppina Zardi ed esem-

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plari grafici di Ilario Rossi, Giulio Ruffini eUmberto Folli.

Ravenna MUSEO D’ARTE DELLA CITTÀ DI RAVENNA -LOGGETTA LOMBARDESCAtitolarità: Comune di Ravennavia di Roma 1348100 Ravenna (RA)tel.0544/482791-482760; fax 0544/[email protected]@museocitta.ra.itwww.museocitta.ra.it

In inverno, aperto il martedì dalle 9.00 alle13.00 e dalle 17.00 alle 20.00; il mercoledì egiovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle21.00; venerdì, sabato e domenica dalle 9.00alle 13.00. Chiuso il lunedì. In estate, da martedìa venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle18.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00.Chiuso il lunedì. Si consiglia di telefonare pervariazioni di orari in occasioni di mostre

Il Museo della Città di Ravenna è situatonel rinascimentale edificio attiguo alla chie-sa di Santa Maria in Porto ed era origina-riamente adibito a sede monastica dei Ca-nonici Lateranensi Portuensi; la LoggettaLombardesca veniva costruita, tra il 1503 eil 1518, in stile “lombardesco”, ravvisabilenei capitelli, che fondeva competenze scal-pelline campionesi e lombarde attive, nelcorso del Cinquecento, a Ravenna. In se-guito alle soppressioni ecclesiastiche ordi-nate dalle leggi napoleoniche, la Loggettaera adibita a vari usi impropri, come depo-sito per merci e caserma, sino al secoloscorso quando, negli anni Settanta, venivadestinata a sede dell’Accademia di BelleArti di Ravenna (cfr. pp. 164-165), dellaPinacoteca e del Museo Ornitologico di

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Scienze Naturali. Il Museo e l’Accademiahanno una storia comune che s’intreccia sindal 1829, l’anno in cui la Pinacoteca veni-va inaugurata come Gallerie dell’Accade-mia, e la loro ubicazione era all’interno del-la Biblioteca Classense. Dopo un’ulterioreconvivenza trentennale all’interno dellaLoggetta, nel 1999, il Museo Ornitologicoe l’Accademia sono stati trasferiti in nuoviadeguati spazi e la struttura è stata intera-mente adibita a sede museale ed espositiva,opportunamente ampliata, al fine di garan-tire la sua attività ottimale diretta da Clau-dio Spadoni. Trasformata giuridicamente,nell’autonomia e negli spazi dal 2002, l’i-stituzione Museo della Città di Ravenna hanella direzione di Spadoni la garanzia diuna profonda conoscenza delle esigenzeculturali territoriali – è stata creata, nel2004, la nuova sezione Centro Internazio-nale di Documentazione sul Mosaico perla valorizzazione della tradizione musivaantica e moderna e di cui il museo conser-va un’interessante collezione datata agli an-ni Cinquanta – coniugate a un’esperienzacritica nazionale e internazionale sì da faredi Ravenna uno dei più importanti policulturali della nostra regione.Le collezioni del museo, conservate da NadiaCeroni, si dividono in due sezioni: antica emoderna (sino alla prima metà del ’900) econtemporanea (dal secondo dopoguerra al-l’attualità). Costituitesi in seguito a donazio-ni, lasciti, depositi e mediante l’attività espo-sitiva temporanea, le collezioni del Novecen-to e del presente del museo sono formate danumerose opere d’arte, espressioni delle cor-renti artistiche più rappresentative e delle tec-niche più moderne del secolo, con lavori diartisti nazionali, internazionali e della regio-

ne, con un giusto spazio riservato anche agliartisti romagnoli. Si ricordano, in collezione,Felice Carena, Gustav Klimt, Domenico Bac-carini, Giuseppe Rambelli, Giuseppe Ugo-nia, Carlo Corsi, Alfredo Muller, AlfredoProtti, Armando Spadini, Ercole Drei, Ora-zio Toschi, Guido Ferroni, Arnaldo Ginna,Luigi Varoli, Alberto Salietti, Virgilio Guidi,Tato (Guglielmo Sansoni), Savinio Labò,Maceo Casadei, Arnaldo Ginna, Bruno Saet-ti, Cafiero Tuti, Violetta Branzanti, AntonioRocchi, Carlo Leoni, Franco Angeli, Gian-carlo Bargoni, Pinuccia Bernardoni, Alessan-dra Bonoli, Tommaso Cascella, Giorgio Cat-tani, Maurizio Cattelan, Fausto De Nisco,Luciano Fabro, Pietro Finelli, RiccardoGuarnieri, Francis Lansing, Francesco Marta-ni, Graziella Minguzzi, Sergio Monari, Mim-mo Paladino, Ideo Pantaleoni, Gianni Pelle-grini, Bruno Pinto, Andrea Raccagni, Olivie-ro Rainaldi, Bruno Raspanti, Gianfranco Ba-ruchello, Marcello Landi, Renzogallo (Loren-zo Gallo), Marco Nereo Rotelli, Monica Sar-sini, Vincenzo Satta, Giandomenico Sozzi,Vittorio Mascalchi, Stanic Stanios Josip, An-tonio Violetta, Umberto Zanetti, GilbertoZorio, Carla Accardi, Davide Benati, EnricoCastellani, Tano Festa, Franco Francese, Pie-ro Manai, Titina Maselli, Ennio Morlotti,Concetto Pozzati, Giorgio Collina, ManlioBacosi, Vasco Bendini, Italo Bressan, LucianoBartolini, Alighiero Boetti, Maurizio Bonora,Pier Achille Cuniberti, Dadamaino, GiulioTurcato, Emilio Villa, Franco Guerzoni, Pao-la Fonticoli, Gianni Gori, Mirko (Balsadella),Piero Manzoni, Claudio Olivieri, MassimoPulini, Renato Novali, Dino Pedriali, PieroRuggieri, Germano Sartelli, Mario Schifano,Sergio Sermidi, Guido Schlinkert, ClaudioVerna, Luigi Veronesi, Nanni Menetti, Ric-

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cardo Righini, Rosetta Berardi, Mario Nan-ni, Sergio Dagradi, Giulio Ruffini, Marco Sa-morè e Sergio Zanni; le opere contempora-nee a mosaico sono state realizzate dai raven-nati Romolo Papa, Renato Signorini, Anto-nio Rocchi, Libera Musiani, Zelo Molducci,Sergio Cicognani, Isler Medici e Ines Morigi,che hanno tradotto i cartoni pensati da Afro(Oreste Balsadella), Renato Birolli, CorradoCagli, Antonio Corpora, Franco Gentilini,Renato Guttuso, Mirko, Mattia Moreni, En-rico Paolucci, Mauro Reggiani, Bruno Saetti,Rolf Sandquist, Giuseppe Santomaso, EmilioVedova, Massimo Campigli, Giuseppe Capo-grossi, Bruno Cassinari, Marc Chagall, MarioDeluigi e Georges Mathieu.In aggiunta vi è la sezione grafica del mu-seo, il Gabinetto delle Stampe, ove sonoconservati esemplari di Vittorio Guacci-manni, Giuseppe Ugonia, Francesco Non-ni, Luigi Varoli, Gaspare Gambi, Luigi Bar-tolini, Antonio Carbonati, Tono Zancana-ro, Ettore Panighi, Umberto Folli, GaetanoGiangrandi, Giulio Ruffini, Angelo Ranzi eEnrico Maioli.Assai intensa, sin dagli anni Settanta, l’atti-vità espositiva che ha consentito l’amplia-mento in progress della collezione d’arte con-temporanea attraverso acquisti e donazioni;dal 2002 il disegno culturale della direzionesi sviluppa parallelamente, realizzando siamostre a carattere storico, sia esposizionimonografiche dedicate a protagonisti delNovecento e dell’attualità, allestite nell’alasud della Loggetta, in un percorso che sisnoda su tre piani. Si ricordano le rassegneArte Americana degli anni Novanta; Tutto inscena; Frammenti di un discorso illusivo; Ro-berto Longhi: Da Renoir a De Staël; nonchéquelle centrate sull’attività di artisti come

Gilberto Zorio, Luciano Fabro, Giulio Pao-lini, Piero Dorazio, Ennio Morlotti, EnricoCastellani, Mario Schifano, Giulio Turcato,Giosetta Fioroni, Piero Gilardi, FabrizioPlessi, Sandro Chia, Aldo Mondino e Alber-to Giacometti. Inoltre, sono state attivateuna serie d’iniziative espositive centrate sul-l’arte fotografica in collaborazione con Gui-do Guidi dello I.U.A.V. di Venezia e l’Acca-demia di Belle Arti di Ravenna (cfr. pp.164-165); e una collaborazione con le Asso-ciazioni G.A.I. e CIDAC per la rassegna Ge-mine Muse curata da Virginia Baradel, chepromuove la nuova scena artistica nazionaleattraverso un network di 28 città italiane cheospitano i lavori dei giovani artisti realizzati,site specific, nei luoghi della memoria inun’originale compenetrazione tra presente epassato.Il Museo della Città di Ravenna s’avvale an-che della sede espositiva di Santa Maria del-le Croci (cfr. scheda successiva), luogo depu-tato alla promozione delle espressioni artisti-che più sperimentali.

RavennaSANTA MARIA DELLE CROCItitolarità: Comune di Ravennavia Guaccimanni 5/748100 Ravenna (RA)tel. 0544/[email protected]@museocitta.ra.itwww.museocitta.ra.it

Aperta in occasioni di mostre, dalle 10.00 alle13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, con variazionid’orario. Chiusa il lunedì

Santa Maria delle Croci era una chiesa dedi-cata al culto di Sant’Apollonia, ora è adibita

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a sede espositiva del Museo d’Arte dellaCittà Loggetta Lombardesca (cfr. schedaprecedente), che vi ha organizzato numerosemostre riferite, in particolare, all’attività deigiovani artisti con collettive e monografiche.Si ricordano le rassegne Sailing to Byzantium;Action Imageante; Art Like ed il progettoquadriennale No border, a cura di Maria Ri-ta Bentini, Serena Simoni e Claudio Spado-ni che hanno presentato l’arte giovanile ita-liana e ravennate, correlata all’attualità inter-nazionale, attraverso appuntamenti che han-no indagato, via via, i linguaggi artistici fil-trati da espressioni e situazioni diverse comeil fumetto, la fotografia, la tecnologia multi-mediale, il nomadismo interterritoriale, glisconfinamenti in luoghi e “non luoghi” con-nessi all’esistenza umana e letti attraverso lalente dell’antropologia culturale declinata al-la critica d’arte.In collaborazione con l’Associazione Mirada,il Museo della Città ha ospitato in questa se-de le ultime due edizioni di R.A.M. mostredi giovani artisti ravennati, concorso a pre-mi nato nell’ambito di gallerie private per lapromozione dei giovani artisti della città einserito all’interno delle manifestazioni delCoordinamento regionale GA/ER, circuitateanche dal G.A.I. e promosse dall’ArchivioGiovani Artisti di Ravenna (cfr. pp. 165-166). In seguito a una selezione effetuata dauna giuria di critici formata da Claudio Spa-doni, Sabina Ghinassi, Serena Simoni, MariaRita Bentini, Felice Nittolo e Gianluca Co-stantini, i giovani artisti vincitori espongonole loro opere in spazi pubblici deputati, spar-si per la Provincia di Ravenna, al fine di age-volare una sempre maggior conoscenza dellasperimentazione artistica visuale locale.Dell’attività di Santa Maria delle Croci si se-

gnalano, inoltre, le monografiche intitolate aGiovanni Zaffagnini, Dino Pedriali, ChiaraDynys e Marjane Satrapi.

Ravenna CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA titolarità: Cassa di Risparmio di Ravenna piazza Garibaldi 6 48100 Ravenna (RA)tel. 0544/[email protected] www.carira.it

Operativa sin dal 1847, la Cassa di Rispar-mio di Ravenna ha sede nello storico palaz-zo di piazza Garibaldi dal 1895 e ha colle-zionato, sin da allora, un considerevole pa-trimonio artistico d’opere d’arte antica, mo-derna e contemporanea storica, con unaparticolare attenzione allo sviluppo dell’in-venzione figurativa romagnola e con rare te-stimonianze di poetica astratta; la raccoltad’arte del Novecento è formata da lavori diartisti della nostra regione come GaspareGambi, Luigi Varoli, Alberto Salietti, Gio-vanni Naglia, Antonio Mingolini, Tato (Gu-glielmo Sansoni), Luigi Pasquini, EttoreBocchini, Gianna Nardi Spada, Enrico La-ma, Felice Baroni, Carlo Crispini, Alfredodi Romagna (Alfredo Scarponi), Gino Croa-ri, Baldo Guberti, Francesco Gurioli, GinoLucchi, Violetta Branzanti, Renzo Morandi,Domenico Dalmonte, Werther Morigi, Lo-renzo Givanni, Remo Brindisi, UmbertoFolli, Enzo Pasqui, Giulio Ruffini, SanteGhinassi, Claudio Neri, Nazzareno Cugur,Elvio Cornacchia, Giorgio Spada, PierClaudio Pantieri, Carlo Polgrossi, AlfieroTavanti, Gianni Borta, Fiorenzo Bertoli,Mauro Maltoni e Anna Silenzio.

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Ravenna CENTRO DANTESCO. RACCOLTA DEL BRONZETTO DANTESCO titolarità: Frati Minori Conventualivia Dante Alighieri 448100 Ravenna (RA)tel. 0544/33667; fax 0544/218476 [email protected]/centrodantescowww.centrodantesco.it/

Dal 1 ottobre al 31 marzo, aperto dal martedìalla domenica dalle 9.00 alle 12.00; dal 1 aprile al 30 settembre, dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle15.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì

Situato dal 1989 all’interno dell’anticoconvento, attiguo alla Basilica di San Fran-cesco e alla tomba di Dante Alghieri, ilCentro Dantesco nacque nel 1963 al finedi mantenere viva la memoria del Poetacon un progetto a lungo termine che favo-risse lo sviluppo degli studi e la sua cele-brazione attraverso le arti visive, in partico-lare la scultura.Articolato in tre sezioni, biblioteca, museoe spazi espositivi, il Centro ha un patrimo-nio artistico di circa 2.300 pezzi di sogget-to dantesco realizzati da artisti di tutto ilmondo, il cui incremento è stato determi-nato dalla Biennale internazionale dante-sca: concorso internazionale del bronzettoe della piccola scultura organizzato, di vol-ta in volta, su temi riferiti all’Alighieri. Aquesta manifestazione, arrivata alla tredice-sima edizione e sostenuta da una giuria in-ternazionale di 15 membri, hanno sinorapartecipato 1.063 artisti provenienti da 27paesi diversi: per l’Italia si ricordano operedi Adriano Avanzolini, Mirko, Simon Be-netton, Angelo Biancini, Ilario Fioravanti,

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Giacomo Manzù, Quinto Ghermandi, Ma-rino Marini, Luciano Minguzzi, AugustoMurer, Arnaldo e Giò Pomodoro e CarloZauli; molte le presenze di artisti dell’Esteuropeo e del bacino mediterraneo, con te-stimonianze scultoree provenienti anche daaltre parti del globo.Nel museo sono conservate anche operepittoriche della prima metà del Novecento:si tratta dei bozzeti per i mai realizzati af-freschi della Basilica ravennate di San Fran-cesco, ideati nel 1920 da Adolfo de Caro-lis, Guido Cadorin, Carlo Wostry e Ardui-no Berlam; sono conservati, inoltre, alcuniesemplari grafici di Vittorio Guaccimanni,Alberto Martini e dello stesso de Carolis. L’attività espositiva del Centro Dantesco èimperniata sulla promozione di rassegnemonografiche di artisti, di cui si ricordanole mostre di Amos Nattini, Aligi Sassu,Giacomo Manzù, Emilio Greco e di mostrecollettive tematiche o geografiche, comeArtisti sovietici; 50 artisti italiani; Artistiaustraliani; Artisti bulgari; Artisti polacchi eArtisti romeni.

RavennaACCADEMIA DI BELLE ARTItitolarità: Comune di Ravennavia dell’Industria 7648100 Ravenna (RA)tel. 0544/453125-455784; fax 0544/[email protected] www.accademiabellearti.ra.it

Nata “in nuce” nel 1803, l’Accademia diBelle Arti di Ravenna è stata fondata nel1827 e la sua storia s’intreccia strettamentecon quella del Museo d’Arte della Città (pp.160-162), il quale a sua volta veniva conce-

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pito nel 1829 come Gallerie dell’Accademia,fortemente volute dal Legato pontificio del-la città romagnola, cardinale Rivarola, cheseguì la realizzazione di tale progetto ancheda Roma, caldeggiando le eventuali donazio-ni provenienti dalla nobiltà ravennate e bo-lognese a lui intrinseca; la sede allora sceltaper esse, ma inadeguata, fu la BibliotecaClassense dove rimasero sino agli inizi deglianni Settanta del secolo appena passato.L’Accademia Belle Arti di Ravenna, natura-le evoluzione della settecentesca Scuola Ar-tistica del Convitto Collegio dei Nobili,veniva equiparata nel 1897 alle AccademieRegie, con materie d’insegnamento svilup-pate anche nella direzione di continuitàdella tradizione musiva cittadina.Nel 1936 il Comune e la Provincia di Ra-venna creavano il “Consorzio per l’Acca-demia”, al fine di una miglior gestione del-la scuola e della pinacoteca: tale formadurò a fasi alterne sino al 1974, quandol’Accademia veniva riconosciuta a livellostatale, anche se la sua titolarità rimarràsempre dell’Amministrazione municipale.Nel 1970 l’Accademia e la Pinacoteca era-no trasferite alla Loggetta Lombardesca:nel nuovo istituto venivano attivati ulte-riori corsi sulle arti applicate, in particola-re avveniva il potenziamento dell’insegna-mento del mosaico e l’introduzione dell’o-reficeria. Dal 1976 al 1983 Claudio Spa-doni è stato, insieme, direttore e docentedi Storia dell’Arte dell’Accademia, in se-guito la guida dell’istituto è passata all’ar-tista Vittorio D’Augusta.Nuovamente, Accademia e Pinacoteca, veni-vano giuridicamente separate per poi esserloanche logisticamente nel 1998, anno del tra-sloco dell’istituto didattico nell’attuale sede

dell’ex Albe Stainer, anche se la collaborazionetra gli istituti continua attivamente per inizia-tive culturali ed esposizioni come la mostra deimigliori talenti artistici ravennati I Magnifici11 e Tutta testa organizzate in Santa Mariadelle Croci (cfr. pp. 162-163). Nel 2001 è sta-to avviato il progetto sperimentale Mosaico:tecnica ed espressività, insegnamento universita-rio specialistico che rende specifica l’Accade-mia di Ravenna e onora la tradizione locale.Il corpo docente attuale è formato da artisti,storici e critici d’arte tra cui si segnalano An-tonio Violetta, Marco Neri, Giovanni Gori,Daniele Strada, Guido Guidi, Graziano Spi-nosi, Raniero Bittante, Giordano Viroli,Bruno Bandini, Valerio Dehò, Alberto Cas-sani, oltre a D’Augusta. I docenti sono anchei curatori di mostre temporanee dirette allapromozione dei migliori allievi e realizzate insinergia con diversi istituti: gli ultimi eventirealizzati sono La ferrovia: una linea tra dueistanti ospitato alla Stazione di Ravenna, Di-scoli, Architettando, in sinergia con il Museodell’Arredo Contemporaneo di Russi (cfr. p.167), Tende al mare (cfr. p. 175) e VerniceArt Fair presso la fiera d’arte di Forlì Con-temporanea (cfr. pp. 179-180) e la PrimaBiennale Internazionale di Ravenna. Ra-venna for Art.

RavennaARCHIVIO GIOVANI ARTISTItitolarità: Comune di RavennaAssessorato Politiche Giovanilivia Massimo d’Azeglio 248100 Ravenna (RA)tel. 0544/482314-482060; fax 0544/482355asspariopportunita@comune.ravenna.itwww.comune.ravenna.itwww.racine.ra.it

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Organizzazione istituzionale che fa partedel coordinamento regionale GA/ER e delcircuito italiano Giovani Artisti Italiani,l’Archivio Giovani Artisti di Ravenna lavo-ra in stretto rapporto con l’Associazioneculturale Mirada, presieduta da ElettraStramboulis, con la quale organizza diversemanifestazioni rivolte alla valorizzazione epromozione della giovane arte ravennate,under 35, avvalendosi di un database ag-giornato e svolgendo il servizio d’organiz-zazione di mostre; in particolare attraversoprecise connessioni con il panorama artisti-co europeo attuale. In tale contesto sonostate organizzate le cinque edizioni diR.A.M. Mostre di giovani artisti ravenna-ti, che hanno proposto al largo pubblico,dopo un’accurata selezione, i lavori di An-drea Birgit Hess, Vincenzo Izzo, Sara Gu-berti, Remo Suprani, Gianluca Costantini,Davide Reviati, Pietro Bruni, Caterina Bal-dassarri, Emiliano Marangoni, Giulia Ric-ci, Marco Paci, Leonardo Guardigli, An-drea Salvatori, Silvia Chiarini, WladimiroBendandi, Francesca Proia, Giulio Guberti,Silvia Rampelli, Francesco Izzo, Anna Vi-sani, Greta Guberti, Angelo Mennillo,Marco Lobietti, Mudesign, Yuri Ancarani,Marco Antonini, Flavio Montelli, Lia Pari,Nadia Trotta e Loretta Zaganelli. Sono sta-te, inoltre, organizzate mostre in varie sediistituzionali del Comune e della Provincia,coniugate a concerti e performance, comeNuvole da oltre frontiera. Antologica del fu-mettista-giornalista Joe Sacco al Museo d’Ar-te della Città di Ravenna (cfr. pp. 160-162), Peshawar. Opere di Chiara Dynys aSanta Maria delle Croci (cfr. pp. 162-163),Prova d’artista alla Sala delle Colonne diBagnacavallo.

Riolo TermeROCCA TRECENTESCAtitolarità: Comune di Riolo Termepiazza Mazzanti 1 48025 Riolo Terme (RA)tel. 0546/71025Ufficio culturatel. 0546/77445; fax 0546/[email protected]/rioloterme/

Aperta tutto l’anno, si visita su prenotazionetranne in occasione di mostre temporanee

Edificata come architettura fortilizia, la Roccaveniva ulteriormente rinforzata a metà del XVsecolo per volontà di Caterina Sforza per poipassare, nel 1506, alla Santa Sede e in seguitoall’Amministrazione comunale. Sviluppata suquattro livelli e con quattro torri angolari, laRocca è stata recentemente restaurata, recupe-rando il più possibile la sua struttura origina-ria, e destinata a sede del costituendo Museodella Cultura Gastronomica e a spazio esposi-tivo per mostre temporanee d’arte del Nove-cento e del presente. Si ricorda che nell’ultimoanno, particolarmente dinamico, si sono svol-te le mostre di Giovanni Bellettini, Mario Ad-dis, Mirella Saluzzo e Pablo Echuarren.L’Amministrazione municipale di Riolo si av-vale anche, come sede espositiva, della rina-scimentale ex chiesa di San Giovanni Battistain via Verdi, restaurata nel 1989, dove sonostate apprestate diverse mostre temporanee,monografiche e colletive, di cui si ricordanoquelle dedicate a Gianni Sevini, Aurelio Ca-ruso e al concorso ravennate R.A.M. (cfr.scheda precedente).Nell’immediate vicinanze dell’antica cintamuraria di Riolo è stato costruito il Parcosotto le mura ove sono state inserite, all’in-terno della vegetazione, le sculture dell’arti-

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sta Giovanni Bertozzi (Gio Bert), natio diBrisighella e residente nel comune termale.Si tratta di una scultura monumentale e 18altorilievi figurativi che traggono ispirazioneartistica dal volume di Leonida Costa, Le127 giornate di Riolo, rievocazione letterariadelle drammatiche giornate in cui la cittadi-na di Riolo, nel 1944-45, divenne teatro del-la lotta di Resistenza per oltre quattro mesidurante la seconda guerra mondiale; un par-co della memoria, quindi, che tiene viva il ri-cordo delle vittime del nazifascismo e del do-lore di quei sanguinosi momenti.

RussiMUSEO DELL’ARREDO CONTEMPORANEOtitolarità: Studio Raffaello Biagettivia SS S. Vitale 25348026 Russi (RA) tel. 0544/419299-3381598105; fax 0544/[email protected] www.museoarredocontemporaneo.com

Aperto venerdì, sabato e domenica dalle 15.00alle 20.00. Dal martedì al venerdì visite pergruppi su prenotazione. Chiuso il lunedì

Nato nella seconda metà degli anni Ottan-ta per volontà di Raffaello Biagetti, il mu-seo, diretto da Davide Ferri, si proponed’illustrare la storia del design attraverso te-stimonianze e opere che hanno scandito ildispiegare cronologico di questo fenomenoartistico e socio culturale caratteristico delNovecento a livello globale. La collezionepermanente, allestita con l’ausilio di esper-ti del settore come Giovanni Klaus Koenig,Giuseppe Chigiotti e Filippo Alison, ècomposta da 150 oggetti d’arredamento,all’interno di una moderna struttura indu-

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striale, che rappresentano l’evoluzione deldesign dal 1880 al presente attraverso imaggiori protagonisti, relazionati alla cro-nologia dei movimenti e degli stili dellastoria dell’arte e del costume sociale. Vi so-no esempi di Art Nouveau, rappresentati daAnton Gaudì, Michael Thonet e Charles R.Mackintosh; la Wiener Werkstätte da JosephHoffmann, De Stijl da Gerrit T. Rietveld eKeler, il Costruttivismo russo da El Lissit-skij, il Bauhaus da Walter Gropius, MarcelBreuer, Mies Van der Rohe, il Funzionali-smo razionalista francese e italiano deglianni Trenta, sfociato poi nella DecorativeArts, da Le Corbusier (Charles-EdouardJeanneret), Jean Prouvè, Gio Ponti e Giu-seppe Terragni, il Modernismo organico dimatrice nordica, allargato significamente alivello europeo e intercontinentale, da Al-var Alto, Charles Eames e Gio Ponti, il ma-de in Italy, espressione del boom economi-co, design industriale italiano negli anniSessanta e Settanta, è testimoniato da lavo-ri di Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Bruno Mu-nari, Marco Zanuso, Mario Bellini, sino adarrivare alle idee di Ettore Sottsass e VicoMagistretti, strettamente interrelate alle al-tre discipline artistiche quali la moda, lagrafica, la pittura, il cinema, l’architettura ele arti applicate.L’attività espositiva del museo è assai dina-mica: sono state realizzate diverse mostre acarattere monografico dedicate a designerse artisti come Roger Kelly, Alice Guareschi,Lisa Ponti, Mattia Battistini, PasqualeMartini, Patrizia Piccino, MassimilianoFabbri, Marco Neri, Bas Meerman, Ga-briele Picco e Flavio Favelli, nonché la ras-segna Advento: 100 oggetti di design TecaliPuebla Mexico.

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RussiPINACOTECA COMUNALE E EX CHIESA IN ALBIStitolarità: Comune di RussiRocca di Russi piazza Farini48026 Russi (RA) Ufficio Culturatel.0544/587641; fax 0544/[email protected]/russi/

La Rocca è aperta il sabato dalle 9.00 alle 12.00;gli altri giorni aperta solo su prenotazioneL’ex chiesa in Albis è aperta in occasione dimostre temporanee, tutti i giorni feriali dalle15.30 alle 19.00; i festivi dalle 10.00 alle 13.00

La Rocca di Russi veniva originariamenteedificata nel XIV secolo, poi riattata e ulte-riormente fortificata nella seconda metà delsecolo seguente per volontà di Astorgio IIManfredi. Danneggiata da un terremoto nel1688, la Rocca è stata restaurata e destinataa uso culturale: all’interno vi si allineano ilMuseo Archeologico e la Pinacoteca checonserva testimonianze artistiche figurative,

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legate alle esperienze romagnole più tradizio-nali del primo Novecento storico, di SilvioGordini e Cino Cantimori.Adiacente, nella stessa piazza, sorge l’exchiesa di Santa Maria in Albis (o dei Bat-tuti Bianchi), un’architettura barocca oraadibita a sede espositiva ove si confrontanoarte antica, con opere di Guercino e Tom-maso Missiroli, e arte contemporanea conmostre di Armodio, Alessandro Tofanelli,Nicola Samorì, Mattia Moreni, VittorioMascalchi, Paolo Buzzi, Giovanni Scardovie Sergio Monari, Rosetta Berardi e Alessan-dra Bonoli, Floriano Fabbri, Aurelio Caru-so, Kierkiè, Nicola Berardi; e la collettiva 6artisti contemporanei, con lavori di EnricoBenedetti, Piero Dosi, Umberto Giovanni-ni, Eriz Gorini, Maria Donata Papadia eDavide Reviati. Ogni anno, inoltre, viene organizzata in que-sta sede la rassegna Mostra dei libri mai vi-sti, concorso per libri d’artista giunto alla suaX edizione e curato da VACA, Vari CervelliAssociati, già gestori del Museo dell’Illustra-zione di Ferrara (cfr. pp. 141-142).

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Bagno di RomagnaPALAZZO DEL CAPITANOtitolarità: Comune di Bagno di Romagnavia Fiorentina 3847021 Bagno di Romagna (FC)tel. 0543/911037-911046; fax 0543/[email protected] www.bagnodiromagnaturismo.it

La collezione è visitabile dal lunedì al venerdì,dalle 14.00 alle 18.00. La sede espositiva èaperta, in occasioni di mostre, dal martedì alvenerdì dalle 16.30 alle 18.30 e dalle 20.30 alle22.30; la domenica dalle 10.00 alle 12.00.Chiusa il lunedì

Palazzo medievale di proprietà dei contiGuidi di Bagno, dal 1454, il Palazzo del Ca-pitano è stato poi sede del governo fiorenti-no che modificava la sua architettura con di-versi riattamenti quali simboli del potere diuna lunga amministrazione, terminata nel1923 con il passaggio del Comune di Bagnoalla Provincia forlivese. Ulteriormente ri-strutturato dal Comune, tra il 1984 e il1994, il Palazzo del Capitano è stato deputa-to a centro culturale e turistico: trovano luo-go, all’interno, la Biblioteca, l’Archivio Sto-rico del Comune, il Centro di Studi Storici,il Centro Studi Valgimigliani, la DonazioneAmilcar Zannoni (1922) e alcune sale espo-sitive. La Donazione Zannoni consiste in unnucleo di 14 sculture in ferro regalate dalloscultore figurativo surrealista di Bagno nel1990, alla cittadina natia, pur essendo egliresidente da tempo in Francia.Le sale del piano nobile sono riservate a mo-stre e convegni: l’attività espositiva relativaall’arte contemporanea ha riguardato, in pre-valenza, manifestazioni collettive e monogra-fiche attinenti sia alle peculiarità culturali delluogo, sia al territorio regionale, come le mo-

S ECstre monografiche su Bartolomeo Balzoni,Ugo Pasini, Alessio Atzeni e Silvano Fabiani,Artan Shabani, Tono Zancanaro e le colletti-ve Gli eredi dei Macchiaioli; Storie di pietra;Stile libero under 30; ed Artisti nel paesaggio:Aspetti e figure della pittura contemporaneanelle vallate della Romagna.

Bertinoro MUSEO BRUNORItitolarità: Associazione Culturale Enzo Brunorivia Monticino 143547032 Monticino di Bertinoro (FC)tel. 0543/448014; cell. 3483853123; fax 0543/[email protected]

Aperto da giugno a settembre, nei giorni di sabato e domenica dalle 16.00 alle 20.00. Gli altri giorni su prenotazione

Enzo Brunori (1924-1993) è stato un fervi-do interprete di quel passaggio artistico,dell’immediato secondo dopoguerra, chevide l’affermazione delle poetiche astrattisterispetto alle figurative. Nato a Perugia e re-sidente a Roma, Brunori conobbe da subitoil consenso critico di Lionello Venturi, conla definizione astratto-concreto, e di altriimportanti esegeti come Maurizio Calvesi,Enrico Crispolti e Maurizio Fagiolo dell’Ar-co. Le radici figurative della sua ricerca loportarono a diversi passaggi sino alla sceltadefinitiva di una pittura astratta densa di ri-ferimenti naturalistici entro una cromia ac-cesa e vibrante. Docente di pittura alle Ac-cademie di Belle Arti di L’Aquila e Roma,egli sviluppava una passione per Bertinoro ein particolare per la sede che ospita le ope-re dopo la sua dipartita.

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Il Museo Brunori, curato privatamente daAttilio Zammarchi, è formato dall’esposizio-ne di circa 80 opere dell’artista e dal suo ar-chivio, attualmente ordinato e studiato daEnrico Crispolti; alla conservazione s’affian-ca un’intermittente attività di mostre, preva-lentemente monografiche dedicate a sculto-ri, come Aldo Canuti, Brunivo Buttarelli eGiampiero Carlesso.È previsto l’ampliamento del museo con ungiardino di sculture all’aperto, dove già sipuò ammirare un lavoro di Aldo Calò.

Cesena PINACOTECA COMUNALE. RACCOLTAD’ARTE MODERNAtitolarità: Comune di Cesenavia Aldini 2647023 Cesena (FC)tel. 0547/355727Ufficio Cultura tel. 0547/355722; fax 0547/[email protected]/pina/

Aperta tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00.Chiuso il lunedì. È possibile effettuare visite suappuntamento

Aperta al pubblico dal 1984, la Pinacoteca diCesena ha sede nel tardo trecentesco com-plesso di San Biagio, ex convento benedetti-no riattato da Pier Luigi Cervellati nel 1977per essere destinato a centro culturale poliva-lente e polifunzionale.Nella raccolta d’arte della Pinacoteca, il cuipatrimonio vanta opere che vanno dal XVsecolo all’attualità, sono confluiti i beni ar-tistici passati di proprietà comunale in se-guito alle soppressioni ecclesiastiche napo-leoniche e i doni, i lasciti e gli acquisti fat-

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ti nel corso del tempo dalla municipalità,che allestiva una prima sala di opere visibi-li al pubblico all’interno della BibliotecaMalatestiana; in seguito essa era rivista enuovamente ordinata, negli anni Sessanta,grazie alla sensibilità e competenza profes-sionale di Francesco Arcangeli, CesareGnudi e Biagio Dradi Marradi.Divisa in tre sezioni, antica, moderna e con-temporanea, la Pinacoteca ospita le opere delNovecento e del presente all’interno dell’aladestra dell’edificio, dedicata al pittore astrat-tista Luigi Veronesi; e, pur conservandoun’attenzione particolare nei confronti degliesempi dell’arte cesenate, con opere di Vero-nesi, Alessandro Bagioli, Giovanni Cappelli,Jole Ambrosioni, Mario Morigi, GiordanoSeveri, Fortunato Teodorani, Luciano Calda-ri, Tullo Golfarelli, Alberto Sughi, OsvaldoPiraccini, e Mario Bocchini, ha ampliato lasua raccolta anche in direzione nazionale, ac-quisendo la donazione Moroello Morellini,composta di opere pittoriche, scultoree e gra-fiche di Claudio Astrologo, Marcello Avena-li, Corrado Cagli, Antonio Cardile, Sebastia-no Carta, Eliano Fantuzzi, Pericle Fazzini,Nino Franchina, Nino Gasparri, Alberto Ge-rardi, Emilio Greco, Lorenzo Guerrini, Rena-to Guttuso, Mario Mafai, Marino Mazzacu-rati, Giuseppe Mazullo, Roberto Melli,Mirko, Sante Monachesi, Luigi Montanarini,Eraldo Mori-Cristiani, Franco Muzzi, Alber-to Natali, Giovanni Omiccioli, DomenicoPurificato, Amadeo Ruggiero, Alberto Sarto-ris, Giulio Turcato, Antonio Vangelli, FrancoVilloresi e Amiro Yaria; ed incrementato ilpatrimonio attraverso donazioni degli artisti,seguite a mostre tenutesi nella Galleria Co-munale d’Arte (vedi scheda seguente), e coni dipinti di Adriano Bogoni.

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CesenaGALLERIA COMUNALE D’ARTEtitolarità: Comune di CesenaPalazzo del Ridottopiazza Almerici47023 Cesena (FC)tel. 0547/22883Ufficio Culturatel. 0547/355722; fax 0547/[email protected]

Aperta in occasione di mostre temporanee con orari variabili

Il Palazzo del Ridotto veniva edificato, su pree-sistenza medievale, tra il 1466 e il 1472, pervolontà del papa Paolo II che lo destinava a se-de dell’autorità comunale dei Conservatori,degli Anziani e del Consiglio municipale; riat-tato diverse volte nel corso dei secoli, riman-gono visibili nell’edificio gli interventi sullatorre campanaria di Cristoforo Branzanti e Se-bastiano Sassi, sulla facciata di Cosimo Morel-li e sul fianco occidentale di Davide Angeli; ilsuo nome, Palazzo del Ridotto, deriva dallacreazione del teatro ridotto, su desiderio dellanobiltà cesenate, in epoca neoclassica.Dal 1970, al piano terra, ha sede la GalleriaComunale d’Arte, sede espositiva di moltemostre d’arte contemporanea che testimonia-no l’intensa attività del centro, uno dei fulcridi scambio delle istanze stilistiche del territo-rio tra cultura locale, nazionale e internazio-nale, anche grazie alla felice collaborazione trala direzione di Ario Franciosi e l’impegno cri-tico di Claudio Spadoni. Si ricordano, ad an-num, le più significative rassegne monografi-che e collettive promosse dalla Galleria: Gian-netto Malmerendi, Tre artisti in Romagna(1973); Giovanni Cappelli, Luciano Caldari(1974); Adriano Bogoni, Mario Bocchini

m pS E(1975); Reza Olia (1976); Fortunato Teodora-ni (1979); Mario Schifano (1980); LeonardoCastellani (1982); Presenze - arti visive, gli ar-tisti del premio “Fenati”, Edoer Agostini-AlbertoBiasi-Ferruccio Gard (1983); I dipinti delle col-lezioni cesenati (gli anni sessanta), CarmeloCappello, Spazio scultura - spazio citta: Scultu-re di Simon Benetton (1985); Daniel Bec, Giu-liano Pini, Pompilio Mandelli (1986); AlbertoSughi (1987); Massimo Pulini, Esplorazionenella pittura cesenate degli anni Ottanta, Osval-do Piraccini - 40 anni di pittura, Ilario Fiora-vanti (1988); Pier Paolo Pollini, Piero Dorazio,Il clima dell’uomo: Opere di Ennio Calabria-Ennio di Vincenzo-Sergio Sarri-ValerianoTrubbiani, Omar Galliani, Giannetto Malme-rendi (1989); Gregorio Ravaioli, Lucio Cangi-ni, Esplorazione nella pittura cesenate degli an-ni novanta, Luigi Veronesi, Achille Perilli, Ma-rino Marini (1990); Ugo Pasini, Emilio Tadini,Remo Bridisi, Gianni Dova (1991); Il teatrodell’arte, Giamaica-arte a Milano-1946/1959,Alberto Bardi (1992); Piero Ruggeri, HermannAlbert, Ennio Morlotti, Dino Benucci, Gian-netto Fieschi, Floriano Bodini (1993); EmilioScanavino, Mattia Moreni, Bepi Romagnoni,Aligi Sassu (1994); Forma 1, Lo sguardo nar-rante, Franco Francese, Biennale d’arte roma-gnola. Pittura (1995); Giuseppe Guerreschi,Susanne Vehland, Medhat Shafik (1996); Ri-chard Hess, Paola Campidelli, Biennale d’arteromagnola. Scultura e mosaico (1997); Liberamente, Gesine Arps, Angelo Fabbri, FrancescoMessina (1998); Alessandro La Motta, Figura-zioni al femminile tra la prima e la secondaguerra mondiale, Ugo Nespolo, Biennale d’arteromagnola: Pittura e forografia (1999); LucaPiovaccari, Joe Tilson, Enrico Baj (2000); LucioFontana, Digitale-progetto campionamento,Cantiere giovani, Graziano Spinosi (2001);

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Vittorio d’Augusta, Adrian Tranquilli, Cantieregiovani: Pittura, scultura, installazioni (2002);Franco Pozzi / Massimo Pulini, Bruno Munari,Enzo Brunori, Sivano Barducci (2003); SergioVacchi, Mario Morigi, Officina Asia (2004). Si deve poi sottolineare l’importanza dellaBiennale d’Arte Romagnola, sostenuta dallaBanca Popolare di Cesena, Fondazione inter-na della Banca Popolare dell’Emilia Romagna,che ha sostituito il Premio Cassiano Fenati at-tivo dal 1960 al 1970; essa è ormai giunta allaquarta nuova edizione, riservando l’esposizio-ne al pubblico di un’ampia selezione di operedi giovani artisti del territorio romagnolo, i cuipremi vanno a integrare la Raccolta d’arte del-la Fondazione che, con il Premio Fenati, avevaacquisito opere di Osvaldo Piraccini, ObesGazza, Giovanni Cappelli, Concetto Pozzati,Vittorio D’Augusta e Ugo Pasini.Dal 1996 al 1999 la Direzione del Settorecultura di Cesena si è avvalsa anche deglispazi dell’edificio d’archeologia industrialePadiglione ex Arrigoni, sede dello stabili-mento Arrigoni nella prima metà del Nove-cento, dove ha ospitato le mostre collettiveAdicere Animos (1996); Officina Italia(1997); Officina Europa (1999).

CesenaGALLERIA COMUNALE D’ARTE EX PESCHERIAtitolarità: Comune di Cesenavia Pescheria 2347023 Cesena (FC) tel. 0547/22472 Ufficio Culturatel. 0547/355722; fax 0547/[email protected]

Aperta in occasione di mostre temporanee

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All’interno del restaurato edificio, costruito nel1767 su progetto dell’architetto Pietro CarloBorboni e adibito alla vendita del pesce sino aglianni Settanta del XX secolo, è stata inauguratanel 1992, al termine di un lungo restauro, unanuova sede espositiva cesenate che ha già accoltointeressanti mostre d’arte e di fotografia contem-poranea, a conferma della vitalità della linea cul-turale del Centro San Biagio diretto da ArioFranciosi: si ricordano in questa sede le rassegnemonografiche di Anton Roca, Roberto Nottoli,Marina Caldari, Gianfranco Ferlisi, GrazianoSpinosi, Aristide Gattavecchia, Arnaldo Pomo-doro, Nicola Cucchiaro, Francesco Somaini,Gianfranco Giorni, Elio Carnevali, Bruto Po-modoro, Ruudt Wakers, Franco Giuli, TaninoSedda, Domenico Cancelli, Anny Wernert, Lu-ciano Boschi, Gianfranco Collina, GabrieleGambuti, Stefania Albertini, Vittorio Brighi,Tonino Gottarelli, Stefano Maltoni, Mario Ber-tozzi e Franco Palazzo; e le collettive Manzù,Minguzzi, Fabbri; Nanni - Arno’ - Coppola – Gal-lo; I Poliedrici (A. Ancarani-E. Morelli-S. Saviot-ti-G. Trivelli); Samori’ / Buell; Officina America eOfficina Asia; nonché la rassegna pluriennale de-dicata all’arte fotomeccanica Fotografi di scenae il concorso nazionale per fotografi di scena,giunto alla sua settima edizione, CiCiak.

CesenaGALLERIA DI VICOLO CESUOLAtitolarità: Comune di Cesenavicolo Cesuola 2/cUfficio Cultura47023 Cesena (FC) tel. 0547/356327; fax 0547/[email protected]

Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle16.30 alle 19.30. Chiusa il lunedì

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In pieno centro storico, lungo la recupe-rata via Cesuola sopra il torrente da cuitrae il nome, è stata inaugurata nell’apriledel 2004 la nuova sede espositiva gestitadall’Amministrazione comunale; dopo si-gnificativi interventi di riqualificazionedell’area e dello spazioso edificio, cui sicollega l’intervento scultoreo di arte pub-blica realizzato da Leonardo Lucchi, essa èdestinata ad accogliere prevalentementemostre di artisti che operano nel nostroterritorio.La prima mostra è stata dedicata al pitto-re e poeta cesenate Walter Galli, mentre ilsecondo evento ha riguardato una sezionedi lavori dello scultore Ivan Theimer, nel-l’ambito della rassegna continuativa Roc-che e scultori contemporanei. Tale mani-festazione, che ha preso avvio nel 2001con il sostegno della Regione Emilia-Ro-magna, ha avuto come obiettivo la valo-rizzazione e la promozione della sculturacontemporanea nazionale attraverso la suacontestualizzazione all’interno di rocchemedievali e rinascimentali sul territorio re-gionale, come la Fortezza medievale diCastrocaro Terme e Terra del Sole, la Roc-ca Albornoziana di Forlimpopoli, la Roc-ca Sforzesca di Imola (cfr. p. 120), la Roc-ca vescovile di Bertinoro, la Rocca Sfor-zesca di Riolo Terme (cfr. pp. 166-167),la Rocca Malatestiana di Cesena e il Ca-stello di Monteleone di Roncofreddo.Con la cura di Marisa Zattini hanno si-nora esposto le loro opere Richard Hess,Ugo Nespolo, Enrico Baj, Alberto Min-gotti, Alex Pinna, Antonio Violetta, Giu-seppe Maraniello, Gloria Argelés, LuigiMainolfi, Floriano Bodini, Bruno Cecco-belli, Massimo Ghiotti e Adriano Bimbi.

CesenaGALLERIA DEL LOGGIATOtitolarità: Comune di Cesenapiazza del Popolo 15-16tel. 0547/355727Ufficio Culturatel. 0547/355722; fax 0547/[email protected] Cesena (FC)

Aperta in occasioni di mostre temporanee, tutti igiorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 20.30 alle22.30; il sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle16.30 alle 19.00. Chiusa il giovedì

Nel 2004 è stata riattivata la sede espositivad’arte contemporanea e fotografica ubicatasotto la loggia del Palazzo comunale e dedica-ta, in particolare, ai giovani artisti. Il palazzorisale alla metà del XIV secolo, quando il car-dinale Albornoz lo volle edificare a fianco del-la preesistente sede comunale. Riattato sotto ildominio papale, nel corso del XV secolo, lastruttura architettonica veniva affrescata nel1567 da Pietro Giacomo da Forlì e Agostinoda Cesena; il loggiato, costruito nel 1523,ospitava inizialmente varie botteghe per ilcommercio. A metà del XIX secolo il palazzoassunse l’attuale aspetto, cui venne affiancataanche la caserma “Oderlaffi”.Nella Galleria del Loggiato hanno sinora espo-sto Luca Piccinini, Graziano Bartolini, SabrinaAlessandroni, Hélene Spada, Claudio Irmi eFilippo Santi.

CesenaRACCOLTA DELLA CASSA DI RISPARMIOtitolarità: Cassa di Risparmio di Cesenacorso Garibaldi 1847023 Cesena (FC) tel. 0547/358111; fax 0547/358306

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[email protected] www.carispcesena.itwww.fondazionecarispcesena.it

Visitabile previa prenotazione negli orari diapertura dell’Istituto bancario

Il segmento d’arte contemporanea dellaPinacoteca della Cassa di Risparmio cese-nate, complessivamente composta da se-zioni d’arte antica e moderna, è intera-mente custodito nell’ottocentesco palazzoche ospita la sede centrale dell’istitutobancario. Si tratta di un patrimonio arti-stico collezionato per testimoniare lo svi-luppo, nel corso dei secoli, della culturavisiva figurativa nazionale e romagnola,che per l’arte del Novecento e del presen-te è composto da opere di Virgilio Guidi,Raffaele De Grada, Arturo Tosi, GiovanniCappelli, Osvaldo Piraccini Obes Gazza,Luciano Caldari e Alberto Sughi.

Cesenatico RACCOLTA D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di CesenaticoPalazzo del Municipiovia Marino Moretti 3/5 47042 Cesenatico (FC)Palazzo del Turismovia Roma 112Servizio Cultura tel. 0547/79274-79255; fax 0547/[email protected]/cultura/rarte.asp

La Raccolta d’arte del Novecento del Co-mune di Cesenatico è distribuita in due se-di diverse, Palazzo del Turismo e sale dirappresentanza del Municipio, in attesa diconfluire nel futuro Museo della Città, de-

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stinato all’edificio modernista di via Ar-mellini.Il nucleo iniziale della raccolta si è costitui-to con la formula dei premi acquisto deri-vati dal Premio Cesenatico, la cui attivitàsi è svolta dal 1952 al 1956, per poi prose-guire, nel corso del tempo, con donazionidirette da parte degli artisti che si sono av-vicendati nelle mostre della sede espositivaGalleria comunale d’arte Leonardo daVinci di Cesenatico (cfr. scheda seguente).La Raccolta d’arte del Novecento e del pre-sente del Comune romagnolo è formataprevalentemente da artisti astrattisti, infor-mali, concettuali e figurativi, locali e regio-nali, con alcune presenze anche di livellonazionale: vi sono opere pittoriche, sculto-ree e grafiche di Enrico Accatino, Ugo At-tardi, Giuseppe Banchieri, Vasco Bendini,Simon Benetton, Matteo Bosi, GiancarloBugli, Luciano Caldari, Lucio Cangini,Giovanni Cappelli, Bruno Cassinari, Gian-carlo Cazzaniga, Mino Ceretti, Carlo Cri-spini, Raffaele De Grada, Giuseppe DeGregorio, Carmine di Ruggero, AmletoFabbri, Dario Fo, Manlio Guberti, Giusep-pe Guerreschi, Riccardo Licata, GiuseppeMaestri, Pompilio Mandelli, AnacletoMargotti, Bianca Maria Martelli, GinoMeloni, Ennio Morlotti, Ugo Pasini, EnzoPetrillo, Osvaldo Piraccini, Gianni Pisani,Massimo Pulini, Piero Raspi, Riccardo Ri-ghini, Ilario Rossi, Giulio Ruffini, PieroRuggeri, Brunella Saetti, Sergio Saroni,Cesare Scarabelli, Giordano Severi, Rai-mondo Sirotti, Giacomo Soffiantino, Al-berto Sughi, Fortunato Teodorani, ErnestoTreccani, Wladimiro Tulli, Renzo Vespi-gnani, Tono Zancanaro e Carmelo Zotti.La raccolta sedimentata negli spazi del Pa-

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lazzo del Turismo si è costituita a partiredai primi anni Cinquanta attraverso le edi-zioni del premio per artisti promosso dal-l’Azienda Autonoma di Soggiorno e dona-zioni varie. La raccolta è prevalentementecomposta da opere di grafica e di pittura,tra cui i lavori di Pompilio Mandelli,Osvaldo Piraccini, Riccardo Licata, Lucia-no Caldari, Tono Zancanaro, Ernesto Trec-cani, Ilario Rossi, Giulio Ruffini, EnnioMorlotti e Bruno Cassinari.

CesenaticoGALLERIA COMUNALE D’ARTE “LEONARDO DA VINCI”titolarità: Comune di Cesenaticoviale Anita Garibaldi 3Servizio Cultura 47042 Cesenatico (FC)tel. 0547/79274-79255; fax 0547/[email protected]/cultura/larte/mostre.asp

Aperta tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30.Chiusa il lunedì

Grande spazio espositivo sito nel pieno cen-tro di Cesenatico, la Galleria Comunaled’Arte si caratterizza come una “kunsthalle”coordinata da Claudio Ceredi e Orlando Pi-raccini che organizzano l’attività espositivadel centro culturale sull’alternanza di mostremonografiche e collettive di artisti del Nove-cento e del presente, particolarmente legatiagli istituti museali del territorio regionale.La Galleria ha sinora ospitato rassegne dedi-cate a Matteo Bosi, Massimo Pulini, CesareScarabelli, Wladimiro Tulli, Tono Zancana-ro, Tonina Gianca, Alan Gattamorta, MattiaMoreni, nonché a opere provenienti da San-

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ta Sofia (cfr. pp. 184-186), a Bruno Munarie a dipinti e sculture di Remo Brindisi da Li-do di Spina (cfr. pp. 146-147); e la mostraNovecento: Maestri storici nel Museo d’artedelle generazioni del ’900 “G. Bargellini” diPieve di Cento (cfr. pp. 125-128).

CesenaticoTENDE AL MAREtitolarità: Comune di Cesenaticospiaggia libera di via Andrea Costa47042 Cesenatico (FC)Servizio Cultura tel. 0547/79274-79255; fax 0547/[email protected]/cultura/cultura/tende1.asp

Ogni anno, in luglio e agosto

Si tratta di una manifestazione artistica, acura di Claudio Ceredi e Orlando Piraccini,volta a promuovere la potenzialità artisticadegli studenti delle Accademie di Belle Artiin un luogo assai frequentato turisticamentecome la spiaggia. Iniziata nel 1998, la rasse-gna è giunta alla settima edizione: la sua for-mula prevede la rivisitazione dell’operato digrandi artisti d’ogni epoca attraverso la per-sonale interpretazione dei giovani pittoriche realizzano grandi tele dipinte. Sino adora vi hanno partecipato gli allievi dell’Ac-cademia di Belle Arti di Ravenna e di Bre-ra (cfr. pp. 164-165), cimentandosi in tendedal tema, annualmente, sempre diverso si ri-cordano: Tende al mare di Dario Fo, di TininMantegazza, di Tono Zancanaro, di Lele Luz-zati, nel segno di Leonardo, Omaggio a BrunoMunari e Bagnanti d’autore: La grande pittu-ra del Novecento.

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Forlì PINACOTECA CIVICA - RACCOLTA D’ARTECONTEMPORANEAtitolarità: Comune di ForlìPalazzo Merenda corso della Repubblica 72 47100 Forlì (FC)tel. 0543/712606-712609servizi.pinacoteca.musei@comune.forli.fo.itwww.comune.forli.fo.it/cultura/sdmuseo.asp

Aperta da martedì a sabato, dalle 9.00 alle13.30; il martedì e il giovedì anche dalle 15.00alle 17.30. Domenica dalle 9.00 alle 13.00.Chiusa il lunedì

La Pinacoteca di Forlì nacque in epoca po-st napoleonica, tra il 1838 e il 1846, pervolontà del canonico Brunelli e del Gonfa-loniere della città, Pietro Guarini; il primonucleo di opere sfuggite ai trafugamentifrancesi veniva esposto nelle sale del Palaz-zo della Missione. Nel 1922 la collezioned’arte veniva spostata in Palazzo Merendadov’è tutt’ora è in attesa di essere trasferitanei nuovi spazi, al primo piano del Com-plesso Monumentale del San Domenico.Le collezioni della Pinacoteca, composte daopere che vanno dall’età medievale al pre-sente saranno ordinate, tra i due chiostridella nuova residenza, in un percorso cro-nologico articolato in due branche: l’etàantica e moderna e l’epoca contemporanea.La raccolta d’arte del Novecento è formatada alcuni nuclei artistici confluiti attraversoimportanti donazioni: il marchese RanieroPaolucci de Calboli ha lasciato lavori diAfolfo Wildt, mentre artisti locali come Car-lo Stanghellini, Maceo Casadei, Ettore Na-diani, Piero Angelini, Edgardo Zauli Saianie Bernardino Boifava hanno direttamenteregalato opere loro; il lascito Righini ha con-

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sentito al museo di avere dipinti di GiorgioMorandi; e Giuseppe Verzocchi donava, nel1961, la sua importante collezione di dipin-ti dedicati al tema del lavoro, da lui stessopersonalmente commissionata ad artisti in-vitati a esprimersi sul soggetto indicato, apartire dal 1949. Si tratta di un raro esempiodi mecenatismo che vide coinvolti 72 artisti,figurativi, informali e astrattisti, cimentarsisullo stesso argomento e nello stesso forma-to della tela (cm 70�90), con l’obbligo d’in-serire una metafora comune che richiamassel’azienda di Verzocchi e Ottavio Vittorio DeRomano: un mattone refrattario con la sigladei due soci d’affari. Aderirono a questo in-carico Afro, Amerigo Bartoli Natinguerra,Luigi Bartolini, Aldo Bergamini, Ugo Ber-nasconi, Renato Birolli, Marcello Boccacci,Leonardo Borgese, Pompeo Borra, GiovanniBrancaccio, Gastone Breddo, Anselmo Buc-ci, Guido Cadorin, Corrado Cagli, MassimoCampigli, Domenico Cantatore,GiuseppeCapogrossi, Felice Carena, Aldo Carpi, Car-lo Carrà, Felice Casorati, Bruno Cassinari,Primo Conti, Antonio Corpora, Giorgio deChirico, Raffaele de Grada, Fortunato De-pero, Filippo de Pisis, Francesco de Rocchi,Antonio Donghi, Cesare Fratino, AchilleFuni, Bepi Galletti, Luciano Gaspari, Roma-no Gazzera, Virgilio Guidi, Cipriano EfisioOppo, Carlo Parmeggiani, Fausto Pirandel-lo, Armando Pizzinato, Enrico Prampolini,Ottone Rosai, Bruno Saetti, Alberto Salietti,Aldo Salvadori, Giuseppe Santomaso, AligiSassu, Pio Semenghini, Gino Severini, Ma-rio Sironi, Ardengo Soffici, Orfeo Tamburi,Fiorenzo Tomea, Arturo Tosi, Giulio Turca-to, Gianni Vagnetti, Italo Valenti, EmilioVedova, Mario Velleani Marchi e UmbertoVittorini. Inoltre, numerose opere d’arte so-

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no entrate a far parte della raccolta contem-poranea attraverso lo svolgimento, dal se-condo dopoguerra in poi, della Biennaled’Arte Romagnola di Forlì, del PremioForlì e del Premio Campigna (cfr. pp. 184-186), come i lavori di Leonida Brunetti, Bal-do Guberti, Pio Rossi, Maceo Casadei, GinoMandonesi, Carlo Dalla Zorza, Lino Bian-chi Barriviera, Gianna Nardi Spada, SoniaMicela, Pier Carlo Pantieri, Francesco Ver-licchi, Umberto Folli, Giovanni Naglia, Et-tore Panighi, Alberto Pacciani, Giordano Vi-roli, Andrea Raccagni, Claudio Neri, Car-men Silvestroni, Osvaldo Piraccini, GinoCroari, Mauro Maltoni, Renato Degidi,Francesco Taioli, Alfiero Tavanti, VanniSpazzoli, Carlo Panzavolta, Vittorio Basigli,Sergio Saviotti, Franco Aleotti e Paola Emi-liani attraverso la Biennale Romagnola; in-vece i lavori di Wladimir Velickovic, PieroRuggeri, Mario Nanni, Giulio Ruffini, Vin-cenzo Eulisse, Andrea Pagnacco, Sergio Sar-ri e Francesco Vaccarone, sono stati acquisi-ti con il Premio Campigna.

ForlìORATORIO DI SAN SEBASTIANOtitolarità: Comune di Forlìpiazza Guido da Montefeltro47100 Forlì (FC)tel. 0543/21424; fax 0543/[email protected] www.comune.forli.fo.it/cultura /sansebastiano.asp

Aperto da martedì a domenica dalle ore 9.30alle 12.30

Ubicato a fianco del Complesso Monumen-tale del San Domenico (cfr. scheda prece-dente) l’Oratorio di San Sebastiano venivaedificato tra il il 1494 e il 1502 dall’architet-

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to Pace di Maso del Bombace. Struttura ar-chitettonica con pianta a croce greca, esso ri-porta caratteristiche di chiara matrice brunel-leschiana e albertiana che, per particolarequalità esecutiva, hanno fatto ipotizzare l’in-tervento ideativo di Melozzo degli Ambrogi.Originariamente destinato a ospitare la con-fraternita dei Battuti Bianchi, l’Oratorio di-veniva poi sede della confraternita degli Or-tolani; chiuso in età napoleonica e utilizzatocome fienile, deposito merci e officina, è sta-to restaurato e poi adibito a sede espositiva dimostre d’arte contemporanea, collettive epersonali, valorizzate dallo spazio raffinato esuggestivo. Sono state organizzate le esposi-zioni Homo Faber e L’Arte generosa; monogra-fiche dedicate a Giorgio Morandi, FrancescoMessina, Massimo Sansavini, Carmen Silve-stroni, Oliana Spazzoli, Leonardo Pivi, Ales-sandra Bonoli, Antonio Marchetti, DanielaCarati e Fathi Hassan, Pino Pingitore, SanteGhinassi, Graziano Spinosi, Carlo Lorenzet-ti, Velda Ponti; e collettive che hanno fattomeglio conoscere Angelo Fabbri, Maria Gra-zia Frattini, Jacopo Dalmastri Giugni, LucioCostanzi, Paolo De Angelis, Luigi Carboni,Ascanio Renda, Massimo Pulini, GrazianoSpinosi, Pierluigi Pusole e Leonardo Santoli.

Forlì RACCOLTA D’ARTE MODERNA DELLA PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA titolarità: Amministrazione Provinciale di Forlì-CesenaProvincia di Forlì-Cesena Assessorato alla Cultura piazza Morgagni 9 47100 Forlì (FC)tel. 0543/714279-714280-714219 [email protected] www.provincia.forli-cesena.it/cultura/quadri/default.htm

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L’Amministrazione Provinciale di Forlì e Cese-na ha sede in un edificio settecentesco che in-corpora una piccola chiesa barocca, forse co-struita su progettazione dell’architetto Giusep-pe Merenda. La Raccolta d’arte contempora-nea è dislocata negli uffici e nelle sale di rap-presentanza del prestigioso palazzo. Costituita-si a partire dagli anni Cinquanta, dopo le pri-me edizioni della Biennale d’Arte Romagnoladi Forlì, attiva dal 1951 al 1979 grazie alla vo-lontà dell’Amministrazione e all’impegno del-l’artista Gianna Nardi Spada, sì è man manoarricchita grazie a donazioni e acquisti, legatianche al Premio Campigna (cfr. pp. 184-186),ma soprattutto al Premio di pittura Città diForlì. Centrata prevalentemente sulla valoriz-zazione dell’arte locale del Novecento, la Rac-colta è attualmente formata da circa 300 operedi pittura, scultura e grafica figurativa che rap-presentano soggetti paesistici, nature morte,scene di genere, temi sociali e lavorativi, studidi figura e scorci metropolitani; anche se nonmanca qualche raro esempio di poetica infor-male. Vi sono opere di Franco Aleotti, SilvioAlbertini, Paolo Ancarani, Giorgio Antonioli,Ugo Attardi, Giuseppe Balestra, Eugenio Bar-bieri, Guerrino Bardeggia, Vittorio Basigli,Umberto Bastia, Antonietta Bellini, Elvio Ber-nardi, Innocente Biserni, Mario Bocchini, De-mos Bonini, Aldo Borgonzoni, Leonida Bru-netti, Rezio Buscaroli, Luciano Caldari, SergioCamporesi, Sergio Camprini, Giovanni Cap-pelli, Claudio Casadei, Maceo Casadei, Rober-to Casadio, Lorenzo Ceregato, Renzo Codo-gnotto, Maurizio Crescioli, Carlo Crispini,Vittorio d’Augusta, Augusto Del Bianco, Ar-mido Della Bartola, Paola Emiliani, FrancescoEvangelisti, Giulio Fabbri, Cesare Filippi, Lu-ciano Filippi, Glauco Fiorini, Giovanni For-ghieri, Mauro Gardelli, Obes Gazza, Antonio

Giosa, Luciano Greggi, Francesco Gurioli,Mario Magnanelli, Mauro Maltoni, PompilioMandelli, Gino Meldolesi, Sergio Manfredi,Sigfrido Mannucci, Marco Marzocchi, AchilleMedri, Salvatore Migneco, Carlo Minelli, Fau-sto Minestrini, Vito Montanari, Werter Mori-gi, Ennio Morlotti, Marcello Muccini, EttoreNadiani, Gino Navacchia, Pier Claudio Pan-tieri, Carlo Panzavolta, Riccardo Pellicciotti,Osvaldo Piraccini, Gianfranco Pogni, AlietoRagazzini, Pompeo Randi, Albino Reggiori,Italo Riciputi, Giorgio Rinaldini, SecondoRossi, Paolo Ruffilli, Giulio Ruffini, DuilioSantarini, Aligi Sassu, Sergio Saviotti, PierFranco Sbaragli, Luigi Servolini, Giovanni Se-sto Menghi, Carmen Silvestroni, Emilio Spa-da, Gianna Nardi, Giorgio Spada, Alberto Su-ghi, Nino Tapparo, Romolo Tassinari, VitoTongiani, Ernesto Treccani, Irene Ugolini Zo-li, Sebrino Vignuzzi, Roberto Viroli, MiroWladi e Sergio Zoli. Dalla raccolta sono stateselezionate diverse opere che hanno dato corpoalla mostra itinerante Quadri in Provincia.

ForlìMOSTRA PERMANENTE FRANCESCO OLIVUCCItitolarità: Comune di ForlìCasa Saffivia Albicini 2547100 Forlì (FC)tel. 0543/[email protected]

Aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30e dalle 15.30 alle 18.00. Chiuso il mese diagosto, nelle festività e il 4 febbraio

La sede dell’esposizione permanente di operegrafiche, centrate sui temi della Resistenza,dell’artista figurativo forlivese Francesco Oli-

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vucci (1899-1985) è l’Istituto per la Storiadella Resistenza e dell’Età Contemporanea diForlì–Cesena, ospitato, a sua volta, nel palaz-zo natio dello scrittore politico patriota Aure-lio Saffi. Allestito a seguito della donazioneeffettuata dall’artista all’Amministrazione co-munale, a metà degli anni Settanta, il museoè stato compiutamente ordinato nel 1999,l’anno in cui i 60 esemplari d’incisioni e xilo-grafie di Olivucci sono stati collegati a un ric-co itinerario didattico sulle tematiche antifa-sciste, della lotta partigiana e dei dolorosi an-ni della seconda guerra mondiale.

ForlìPALAZZO ALBERTINItitolarità: Comune di Forlìpiazza Saffi 5047100 Forlì (FC)tel. 0543/[email protected] www.comune.forli.fo.it/cultura/albertini.asp

Aperto da martedì a domenica dalle 9.30 alle12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Chiuso il lunedì

L’edificio rinascimentale, eretto tra la fine delXV e l’inizio del XVI secolo per volere deglispeziali Albertini da architetto ignoto, è sta-to più volte restaurato nel rispetto dei raffi-nati materiali con cui è stato originariamen-te costruito, pietra d’istria e cotto locale, edell’ordine corinzio che lo scandisce.Attualmente sede di varie manifestazioni cul-turali ed esposizioni temporanee, in particola-re fotografiche, Palazzo Albertini ha ospitato,nell’ambito dell’arte contemporanea, le mostreI colori della luce, meritevole iniziativa che haaccentrato l’attenzione sulla spiritualità inven-tiva dei detenuti, D’Alonzo, Petrucci, Nenè, la

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grande mostra sulla scultura di Adolfo Wildt eBiblioteca dipinta, con i quadri di Miria Me-landri. Nel 2003 è stata organizzata, nelle saledel palazzo, la rassegna Dovadola invita la Ro-magna promossa dall’Associazione Artisti Do-vadolesi e realizzata nell’ambito del quinquen-nale progetto di promozione degli artisti ro-magnoli di Forlì, Faenza, Cesena, Ravenna,Rimini e Dovadola, le cui opere sono state an-che esposte, in precedenza, nelle sale del sette-centesco Oratorio di Sant’Antonio di Dova-dola, luogo adibito occasionalmente a manife-stazioni musicali e artistiche.A Palazzo Albertini viene espletato il PremioCarmen Silvestroni, giunto nel 2004 alla suaterza edizione, volto alla valorizzazione epromozione dei giovani artisti dell’Emilia-Romagna con meno di 35 anni. Alcuni criti-ci di fama della regione hanno il compitod’indicare sei artisti, le cui opere vengono se-lezionate da un’altra giuria rappresentativa diautorevoli istituzioni, come il MAXXI (Mu-seo delle Arti del XXI secolo), Accademie eUniversità; quest’anno ha vinto l’artista Sissi.

ForlìCONTEMPORANEA FIERA D’ARTE titolarità: Forlì FieraQuartiere Fieristicovia Punta di Ferro 2tel. 0543/798283; fax 0543/794357contemporanea@fieracontemporanea.itwww.fieracontemporanea.it47100 Forlì (FC)

Nei giorni d’apertura, da venerdì a domenica, dalle10.00 alle 20.00; lunedì dalle 10.00 alle 13.00

Contemporanea è una fiera d’arte annuale,organizzata da Coinè srl, che oltre a offrireuno spazio espositivo alle gallerie private na-

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zionali d’arte contemporanea si avvale dellaconsulenza di Orlando Piraccini, dell’IstitutoBeni Artistici, Culturali e Naturali della Re-gione Emilia-Romagna, per l’organizzazionedi eventi espositivi collaterali. Sin dal 2000 lafiera si è distinta per una sezione particolarededicata alla scultura dove, di anno in anno,hanno esposto le loro opere artisti del terri-torio locale e nazionale, unitamente ad artistiinternazionali, mentre erano realizzate altreesposizioni che hanno messo in rilievo sia ilsingolo operato di artisti come Bruno Cecco-belli, Cesare Peverelli, Osvaldo Piraccini,Giampiero Podestà, Concetto Pozzati eGianfranco Ferroni, o hanno dato conto del-lo stato d’incremento patrimoniale d’artecontemporanea compiuto dagli istituti mu-seali della Provincia di Forlì e Cesena; tutteesposizioni arricchite con dibattiti e convegnimirati alla riflessione sulle politiche culturaliadottate dalle realtà isituzionali romagnolenei confronti della contemporaneità.

ForlìARCHIVIO GIOVANI ARTISTI titolarità: Comune di ForlìUnità Operativa Giovanivia Caterina Sforza 1647100 Forlì (FC)tel. 0543/712382; fax 0543/[email protected]/contenuti/upg/

L’Archivio Giovani Artisti di Forlì è nato nel1989 con l’intento di essere centro di raccolta einformazione di dati riguardanti l’attività crea-tiva e professionale dei giovani artisti della cittàromagnola, d’età compresa tra i 18 e i 35 anni.L’intento istituzionale è appunto la documen-tazione del loro lavoro, l’offerta di servizi e l’or-

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ganizzazione di azioni formative e promozio-nali per le discipline artistiche e performative,nei settori delle arti visuali, nella musica, moda,teatro, danza, letteratura, design, cinema, vi-deo, grafica, illustrazione e fumetto. Collegatoal G.A.I. (Giovani Artisti Italiani) e membrodel coordinamento regionale GA/ER, l’Archi-vio studia anche occasioni per l’ampliamentodella conoscenza artistica dei giovani, a livellonazionale e internazionale, attraverso eventiespositivi che favoriscano lo scambio d’espe-rienze e di ricerca, tenendo conto anche degliaspetti indotti dal collezionismo e dal mercatoattento al contemporaneo.

ForlimpopoliRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di ForlimpopoliMunicipiopiazza Fratti 247034 Forlimpopoli (FC)tel. 0543/749111; fax 0543/749247Ufficio Culturatel. 0543/[email protected] www.comune.forlimpopoli.fc.it

La Raccolta d’arte inventariata, ma che non haancora trovato una collocazione unitaria e frui-bile pubblicamente, si trova negli spazi del Mu-nicipio che ha sede nella medievale Rocca. Co-struita sulla preesistenza della vecchia cattedra-le, nella seconda metà del XIV secolo, l’architet-tura fortilizia ebbe, nel corso dei secoli, diversiproprietari e successive modificazioni struttura-li; riattata nella seconda metà degli anni Settan-ta del Novecento, la Rocca mantiene la sua mo-le, a pianta quadrangolare, con le quattro torriai lati e il bastione d’ingresso e all’interno dell’a-la nord ospita gli uffici dell’Amministrazione

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comunale, a est il Museo Archeologico e a sud ilCentro Culturale Polivalente. Le opere d’arte del Novecento, acquisite attra-verso manifestazioni indirizzate a promuoverela cultura figurativa locale, sono composte daalcune decine di lavori tra cui spiccano quellidi Nevio Bedeschi, Mario Bocchini, MaceoCasadei, Silvano Barducci e Giorgio Spada.

GambettolaRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di GambettolaPalazzo Comunalepiazza II Risorgimento 647035 Gambettola (FC)tel. 0547/[email protected] www.comune.gambettola.fc.it

Nell’atrio del Palazzo Comunale di Gambet-tola, costruito nel 1913, sono conservate evisibili al pubblico opere di artisti contem-poranei, prevalentemente originari del luo-go, i cui lavori sono stati acquisiti in seguitoa rassegne espositive; si ricordano le testimo-nianze visuali di Pino Pandolfini, LucianoCanducci, Raffaele Ermeti e Pietro Severi.

Longiano FONDAZIONE “TITO BALESTRA”titolarità: Fondazione “Tito Balestra” O.n.l.u.s.Castello Malatestianopiazza Malatestiana 1 47020 Longiano (FC)tel. 0547/665850-665420; fax 0547/[email protected] www.romagna.net/fondazionebalestrahttp://fondazione.longiano.info/

Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle15.00 alle 19.00. Chiusa il lunedì

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Riconosciuta ufficialmente nel 1989 e attivadal 1991, la Fondazione Tito Balestra nascesulla base della donazione di 2.185 opere, di-pinti, sculture e grafica, effettuata dalla ve-dova del poeta novecentesco, Anna MariaDe Agazio, all’Amministrazione comunaledi Longiano. Esposta per la prima volta nel1982 in una sala comunale, la collezione Ba-lestra ha trovato sede nel Castello Malate-stiano le cui origini longobarde risalgono aprima della metà del Mille per poi divenireresidenza dei Malatesta dal 1295 al 1462 equindi passare di proprietà del Pontefice, chelo concedeva in feudo ai conti Rangoni diModena sino al 1531; in seguito rimase allaChiesa per poi esserle espropriato durante ilregno napoleonico. Dopo l’Unità d’Italia, ilcastello veniva restaurato e decorato, nellaSala dell’Arengo e in quelle adiacenti, daGiovanni Canepa e Girolamo Bellani e la suaimponente struttura difensiva accoglieva, nelcorso della seconda guerra mondiale, gli sfol-lati sotto i suoi ospitali cunicoli.Curata da Flaminio Balestra, la Fondazioneopera con l’obiettivo di studio e divulgazionedella conoscenza delle arti visuali contempo-ranee e il loro costante incremento, soprat-tutto della grafica di cui possiede un cospicuopatrimonio, attraverso l’esposizione perma-nente, mostre temporanee ed eventi connessia donazioni e nuove acquisizioni. Il percorsoespositivo del museo si snoda sui piani del ca-stello, dal primo al terzo, dove si trovano, di-visi per sezioni, i lavori di Luciano Bartolini,Massimo Campigli, Pietro Consagra, Filippode Pisis, Riccardo Francalancia, Renato Gut-tuso, Mino Maccari, Mario Mafai, GiacomoManzù, Marino Marini, Mario Sironi, Ar-dengo Soffici, Antonello Trombadori, Anto-nio Vangelli, Alberto Sughi, Ottone Rosai,

Provincia di Forlì-Cesena

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Ennio Morlotti, Giorgio Morandi, Renzo Ve-spignani, Tono Zancanaro, Francisco Goya yLucientes, Marc Chagall, Oscar Kokoscha,Fernand Léger, Henry Matisse, GeorgesRouault, Cy Twombly; nonché possiedeun’importante raccolta di 1.800 oli e operegrafiche di Mino Maccari.Al piano seminterrato si svolge l’attività espo-sitiva temporanea della Fondazione, di cui siricorda la rassegna annuale d’arte, musica epoesia Sagge sono le muse, le mostre Cuba laisla grande: Arte società e cultura; Antonio Van-gelli: Opere dal 1946 al 1997; Vanitas vanita-tum, & omnia vanita: Il tema della vanità nel-la pittura e nella scultura italiana contempora-nea; Incisioni di Mino Maccari per “Il Selvag-gio” 1924-1943; Renzo Vespignani: Disegni eincisioni all’acquaforte 1943-1983; Lalla Ro-mano Pittura Disegni Manoscritti e Documen-ti, le monografiche dedicate a Ilario Fiora-vanti: Ottanta incisioni, Compianto sul Cristo,Sculture Disegni incisioni 1973-1998, la gran-de retrospettiva sull’esperienza critica e arti-stica di Francesco, Gaetano e Rosalba Arcan-geli e la sempre rinnovata memoria, attravesovarie iniziative, del poeta Tito Balestra.

MeldolaRACCOLTA COMUNALE titolarità: Comune di Meldola Palazzo Comunalepiazza Felice Orsini 2947014 Meldola (FC)tel. 0543/499411; fax 0543/[email protected] www.comune.meldola.fo.it

Nell’edificio municipale, attiguo al settecen-tesco Palazzo Doria Pamphili, residenza del-la casata omonima e casa natale di Felice

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Orsini ove ora sono insediati alcuni ufficidell’Amministrazione locale tra cui la Bi-blioteca e il Centro Culturale Polivalente, ècollocata la Raccolta d’arte del Comune for-matasi attraverso le donazioni di artisti, l’e-spletamento del Premio Versari e l’attivitàespositiva organizzata presso l’Oratorio delSantissimo Crocefisso (cfr. scheda successi-va) all’interno dell’Ospedale Vecchio. L’artedel Novecento è rappresentata da artistioperanti nella cultura figurativa del versantetosco-romagnolo, con qualche presenzaemiliana, come Aldo Borgonzoni, MaceoCasadei, Osvaldo Piraccini, Enzo Bellini,Dino Benucci, Werter Morigi, Giorgio Spa-da e Ugo Pasini.

MeldolaCHIESINA DELL’EX OSPEDALEtitolarità: Comune di Meldolavia Cavour 6047014 Meldola (FC)Ufficio Culturatel. 0543/499411; fax 0543/490862sociali.cultura@comune.meldola.fo.itwww.comune.meldola.fo.it

Aperta in occasione di mostre temporanee

La chiesina dell’ex Ospedale, conosciuta an-che come Oratorio del Santissimo Croce-fisso (cfr. scheda precedente), è sita all’inter-no dell’Ospedale Vecchio ed è gestita dal-l’Amministrazione comunale come sedeespositiva per mostre di pittura e fotografiaorganizzate da associazioni e artisti che nefanno richiesta. In questo luogo l’Accademia degli Imperfet-ti, in collaborazione con l’Assessorato allaCultura di Meldola, organizza la mostra del

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vincitore del Premio Maria Giuditta Versa-ri, manifestazione annuale giunta alla setti-ma edizione e rivolta alla promozione dellacreatività artistica locale selezionata da criticied esperti; una sala dedicata ai dipinti diNella Versari è allestita nel Palazzo DoriaPamphili di Meldola.Nel corso dell’anno 2004 hanno esposto nellachiesina gli artisti Mario Rivalta, Silvia Cimatti,Cesare Siboni, Aldo Aprile e Lucia Gennaretti.

Modigliana PINACOTECA COMUNALE “SILVESTRO LEGA”titolarità: Comune di Modigliana47015 Modigliana (FC)tel.0546/[email protected] www.comune.modigliana.fc.it

Aperta tutte le domeniche dalle 15.00 alle 19.00

Inaugurata nel 1999, la Pinacoteca Comunale“Silvestro Lega” ha avuto una gestazione dura-ta quarant’anni, ossia da quando MicheleCampana donò, nel 1959, il primo nucleo diopere all’Amministrazione comunale affinchési desse avvio a un museo rappresentativo del-l’arte dell’Ottocento e del Novecento, d’areatosco-emiliano romagnola, intestato al pittoremacchiaiolo originario di Modigliana. La ri-cerca di una struttura architettonica idonea harallentato il progetto, che poi ha trovato feliceconcretizzazione nelle sale del medievale Palaz-zo Pretorio. Sede, sin dal 1374, del Podestà edel Pretore fiorentino, allora amministratoredel paese, l’edificio presentava caratteristichearchitettoniche gotiche, riattate nell’attualeforma a causa dei numerosi terremoti e nel1896 veniva ampliato lateralmente.

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La collezione si compone di quattro grandisezioni: la prima dedicata ai dipinti di Silve-stro Lega, la seconda formata dalle opere fi-gurative, di stile postimpressionista o di tra-dizione “strapaese”, donate da Michele Cam-pana, la terza propone le avanguardie del se-condo dopoguerra con lavori dell’Espressio-nismo astratto, della Op Art e dell’Astratti-smo geometrico, entrati grazie al Premio Sil-vestro Lega, attivo dal 1959 al 1967 e dal1975 al 1980; e l’ultima sezione è la sommadi numerose donazioni e acquisizioni diversi-ficate e in prevalenza riferite ad esempi arti-stici locali. Fanno parte della collezione d’ar-te del XX secolo quadri, disegni e incisioni diTito Livio Macrini, Gino Romiti, GiulioGherarducci, Romano Morando, AdelindoTassi, Giovan Battista Crema, FrancescoBansi, Antonio Pietro Manca, Bruno Miglio-rini, Dino Sergio Chesini, Marco Guido DalMonte, Giovanni Molteni, Domenico Ram-belli, Gino Barbieri, Domenico Baccarini,Enrico Ludolf Verworner, Giovanni Malesci,Krimer (Cristoforo Mercati), Vincenzo Sta-gnani, Engel Pierini, Eduardo Gordigiani,Pietro Senno, Giovanni Pellis, Aldo Fortuna-ti, Maria Baccio Bacci, Guglielmo Micheli,Luigi Varoli, Orazio Toschi, Igino Tuniz,Giovanni Sircana, Bruno Ricchi, Oreste Zuc-coli, Umberto Cocci, Tommaso Della Volpe,Bruno Minucci, Tarcisio Cardinali, GiorgioBossola, Alberto Caligiani, Giuseppe Golfie-ri, Eduardo Gordigiani, Anacleto Margotti,Armando Spadini, Pietro Dossola, CarmeloFloris, Giovanni Costetti, Giuseppe Fra-schetti, Vincenzo Stagnani, Carlo Servolini,Bruno Pruno, Nevio Bedeschi, Pier LuigiPonteri, Piero Ricci, Remo Gordigiani, Gio-vanni Gurioli, Sonia Micela, Miria Malandri,Vincenzo Stagnani, Maceo Casadei, Gino

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Mandolesi, Francesco Nonni, RiccardoGuarnieri, Fortunato Celli, Ugo Pierotti, Ri-na Ferri, Giorgio Bossola, Emanuele Cappel-lo, Vittorio Tremante, Valentino Ghiglia, Mi-na Angelini, Vincenzo Sommaruga, NerinoTassoni, Guido Codagnone, Gianna SpagnaNardi, Alfonsina Poggialini, Carmelo Zotti,Giovanni Fabbri, Irene Ugolini Zoli, SergioSasso, Concetto Pozzati, Getulio Alviani,Sergio Saviotti, Alfiero Tavanti, Giulio Ruffi-ni, Romano Campagnoli, Mario Nanni, Pao-lo Patelli, Plinio Mesciulam, Giorgio Bellan-di, Leonardo Poggiolini, Umberto Zannoni,Giulio Turci, Sergio Cicognani, Mario Boc-chini, Vincenzo Stagnani, Nevio Bedeschi,Attilio Bragaglia, Aldo Pazzagli, Enzo Bon-giovanni, Adriana Biondi, Augusto Zoboli,Antonio Bazzotti e Piero Bertolini.

PredappioCASA NATALE MUSSOLINItitolarità: Comune di Predappiovia Varano Costa47016 Predappio (FC)tel. 0543/927138; fax 0543/[email protected]

Aperta in luglio e agosto dalle 10.30 alle 12.30 edalle 15.00 alle 18.30; in aprile, maggio, giugnoe settembre il sabato e la domenica dalle 10.30alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00

Casa natale Mussolini è un centro espositivodedicato alla cultura del Novecento ubicatonella casa in cui nacque Benito Mussolini. Sitratta di un edificio in sasso della fine del-l’Ottocento, tipica architettura popolare ro-magnola, restaurato recentemente e, dal1999, attivo come sede di mostre.Gli eventi che sono stati sinora organizzati in-

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tendono approfondire la conoscenza di aspet-ti della vita artistica e culturale che si rifanno,in vari modi, al ventennio mussoliniano, co-me le esposizioni tematiche Romagna del du-ce in cartolina; Città progettata; Arte per il con-senso; Sport e arte; Bibendum 1900-1950: Ilgesto del bere nell’arte del Novecento e Il volo,l’arte, il mito: Aerei, piloti e costruttori nell’artedel primo Novecento.

Santa Sofia GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA“VERO STOPPIONI”titolarità: Comune di Santa Sofiaviale Roma 5/A47018 Santa Sofia (FC) Centro Culturale di Santa Sofia di Romagnatel. 0543/974551-972123-972551; fax0543/970345eneidi.v@comune.santa-sofia.fo.itwww.comune.santa-sofia.fo.it

Aperta da martedì a domenica, dalle 10.00 alle12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. In inverno, laGalleria apre da martedì a domenica dalle 10.00alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

La Galleria d’Arte Contemporanea di SantaSofia è stata inaugurata nel 1990, sulla scortadi un’attività artistica cresciuta nelle edizioniannuali del Premio Campigna, nato nel1955 per volontà dell’Amministrazione co-munale e con le idee e l’inesauribile impegnodell’insegnante Vero Stoppioni, cui è statodedicato il museo. Il premio Campigna nacque nell’immediatosecondo dopoguerra, tra gli anni Cinquantae Sessanta, un periodo che vide la paraboladei premi artistici locali e il farsi di interes-santi esperienze culturali fra tradizione e in-novazione.

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Le prime edizioni della manifestazione furo-no prettamente locali, mentre dal 1958 al1966 la proposta diventava di carattereestemporaneo, con l’invito agli artisti ad ese-guire i propri dipinti en plein air, all’internodella foresta abetina di Campigna, ispirando-si a temi paesistici e ambientali. Sono gli anniin cui la corrente figurativa neorealista sem-brava prevalere su qualsiasi altra e al premioveniva abbinata una mostra monografica cheapprofondiva un percorso artistico, di volta involta, diverso. Ma è proprio dal ’66 che l’e-vento iniziava a crescere culturalmente e qua-litativamente con l’arrivo di personalità delmondo dell’arte, invitate da Stoppioni, comeLuigi Carluccio, Giuseppe Raimondi e Fran-cesco Arcangeli; e sarà proprio quest’ultimoad aprire Santa Sofia alle testimonianze visivedelle ricerche artistiche più attuali del territo-rio, come l’informale ultimo naturalismo,l’Astrattismo concreto e la Pop Art. Dal 1967il concorso diventava più selettivo e l’organiz-zazione passava dalla libera partecipazione al-la formula dell’invito ad artisti e critici affer-mati come Enrico Crispolti, Marco Valsecchi,Mario De Micheli, Andrea Emiliani, MattiaMoreni, Ennio Morlotti, Concetto Pozzati,Lucio Saffaro, Giannetto Fieschi, UmbertoMariani, Giovanni Korompay e Sergio Vac-chi. La rassegna a tema rimaneva, comunque,la caratteristica del Premio Campigna, unita-mente alla finalità di un rapporto diretto eosmotico tra le foreste Casentinesi e l’ispira-zione artistica degli artisti invitati, nonchél’occasione di dibattito sullo stato dell’artedella contemporaneità. Dal 1975 sono pre-senti in giuria e come curatori della mostraannuale anche Claudio Spadoni, AdrianoBaccilieri e Pier Giovanni Castagnoli che por-tano a Santa Sofia artisti come Franco France-

se, Fabrizio Plessi e Roberto Ruggeri. Gli an-ni Ottanta, contrassegnati dalla cultura post-moderna, vedono portare da Renato Barilli leultime ricerche figurative dei Nuovi-Nuovi,che affiancano gli artisti di generazione prece-dente: il premio viene organizzato da Barilli,Spadoni e Enzo Di Martino in un program-ma triennale di tre rassegne tematiche legateai generi artistici più tradizionali, riletti nellachiave mobile della contemporaneità, comel’auto/ritratto, il paesaggio e la natura mortadove espongono Mattia Moreni, Enzo Bru-nori, Piero Guccione, Giosetta Fioroni, Giu-lio Turcato, Bruno Benuzzi, Vittorio D’Au-gusta e Piero Manai. Nel 1985 si avvia unnuovo progetto triennale a soggetto, dal tito-lo Tempo e identità e curato da Spadoni, Bac-cilieri e Crispolti; nello stesso anno l’artistaMattia Moreni, dal 1970 profondamente le-gato al luogo tanto da diventarne residente eassiduamente attivo nel Premio, dona a SantaSofia la summa della sua ricerca artistica, Lamistura, scultura polimaterica, metafora dellatotale regressione dell’essere umano e dellasua decadenza, mentre nel corso degli annisuccessivi egli lascia al Comune, per la Galle-ria, un cospicuo numero di suoi lavori.Le collezioni della Galleria, curate per alcunianni da Fabio Cavallucci e ora da VeruskaEneidi, sono composte da opere di EugéneBerman, Giovanni Korompay, Arturo Bon-fanti, Tino Pelloni, Giuseppe Gagliardi, Ana-cleto Margotti, Aldo Borgonzoni, PompilioMandelli, Mattia Moreni, Andrea Raccagni,Enzo Brunori, Germano Sartelli, Piero Rug-geri, Sergio Vacchi, Giannetto Fieschi, Fran-co Francese, Giovanni Cappelli, Alberto Su-ghi, Carlo Leoni, Francesco Somaini, CarloZauli, Renata Boero, Giosetta Fioroni, NatoFrascà, Piero Guccione, Umberto Mariani,

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Irvin Petlin, Osvaldo Piraccini, ConcettoPozzati, Lucio Saffaro, Giacomo Soffiantino,Bruno Benuzzi, Maurizio Cosua, VittorioD’Augusta, Giuseppe Del Franco, EnzoEsposito, Riccardo Lumaca, Piero Manai,Andrea Nelli, Giorgio Pagano, Fabrizio Ples-si, Cristina Roncati, Giangiacomo Spadari,Luigi Viola; e, d’ambito romagnolo, da di-pinti di Giovanni Marchini, Carlo Crispini,Maceo Casadei, Innocente Biserni, LucianoGreggi ed Enzo Bellini. Renato Barilli e Claudio Spadoni segnano unnuovo corso del Premio Campigna dal 1992,anno in cui inizia la realizzazione del Parco disculture all’aperto della valle del Bidente cheparte dal centro di Santa Sofia e arriva a Capac-cio, con opere d’arte ambientale quale metafo-ra del complesso rapporto tra l’uomo e la natu-ra. Sono intervenuti sul territorio gli artisti Ni-cola Carrino, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci,Anne e Patrick Poirier, Francesco Somaini,Mauro Staccioli e Hidetoshi Nagasawa.Dal 2002 la cura del premio e la direzione ar-tistica della Galleria sono di Adriano Baccilie-ri che ha individuato due linee di programmatriennale su cui sviluppare il premio: promo-zione dei giovani, in questo ambito ha orga-nizzato la mostra dedicata agli artisti Overtu-re Under 30, e omaggi retrospettivi a figureartistiche significative del Novecento, cui hadedicato la mostra Guidi autre.

Savignano sul RubiconeEX PESCHERIA. GALLERIA DELL’IMMAGINEtitolarità: Comune di Savignano sul Rubiconecorso Vendemini 5147039 Savignano sul Rubicone (FC)Ufficio Culturatel. 0541/809676

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cultura@comune.savignano-sul-rubicone.fo.itwww.comune.savignano-sul-rubicone.fo.it

Aperto in occasione di mostre

Si tratta degli spazi ricavati dal complesso ar-chitettonico della fine del Settecento cheospitava la Vecchia Pescheria. Recentementerestaurati, essi sono ora adibiti a sede esposi-tiva, nel pieno centro della cittadina, cultu-ralmente assai attiva con la vicina Accademiadei Filopatridi, la cui collezione d’opered’arte del Novecento è formata da opere diMaceo Casadei, Rezio Buscaroli, GiovanniSesto, Giuseppe Manghi, Alberto Salietti,Federico Moroni, Giannetto Malmerendi eAntonio Saliola, e il Centro Culturale di Pa-lazzo Vendemini.La Galleria dell’Immagine, oltre che luogoespositivo, è destinato a incrementare la sua at-tività come archivio delle immagini e bibliote-ca specializzata nelle arti visive, caratterizzatecon un cospicuo patrimonio della fotografiad’autore costituitosi in seguito alle tredici edi-zioni di Portfolio in Piazza, organizzate dalComune, dal Circolo fotografico e dall’Asso-ciazione Cultura e Immagine. La manifestazio-ne annuale, coordinata da Paola Sorbero, pre-vede tre giorni in cui Savignano diventa il cen-tro della fotografia d’arte attraverso un riccocarnet d’iniziative con letture pubbliche, tavolerotonde, incontri su tecniche creative, presen-tazioni d’editoria specializzata e mostre, ospita-te anche nella Galleria dell’Immagine, come lacollettiva àc-qua, la monografica di Stefano DeLuigi e il Premio Festival Foto Portfolio 2002.La rassegna fotografica Portfolio, oltre al pre-mio del festival, prevede altri riconoscimentiper i fotografi le cui opere sono selezionate dauna giuria specializzata.

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Cattolica GALLERIA COMUNALE SANTA CROCEtitolarità: Comune di Cattolicavia Pascoli 2147841 Cattolica (RN)tel. 0541/967802; fax 0541/967803Centro Culturale Polivalentetel. 0541/[email protected]/cultura

Aperta in occasione di mostre

Situata nel cuore dell’antico centro dellacittà, la Galleria Comunale Santa Croce èstrettamente collegata al Centro CulturalePolivalente, realizzato su progetto di PierLuigi Cervellati, e adibita a sede espositiva.Si tratta di spazi ricavati all’interno di un exoratorio, della fine del XVII secolo, di cui èconservata l’originale facciata, situati accantoall’Ospedale dei Pellegrini.L’attività espositiva della Galleria è iniziata nel1980, articolandosi in mostre non solo a ca-rattere artistico, ma anche documentario degliaspetti archeologici e ambientali del territorio.Le manifestazioni d’arte contemporanea sonostate particolarmente volte a promuovere leespressioni poetiche dell’area romagnolo-mar-chigiana, di cui il Centro detiene una Raccol-ta d’arte, parzialmente collocata negli ufficidella residenza municipale, cui si aggiungonoesemplari di grafica acquisiti attraverso la Pri-ma Biennale della Grafica, svoltasi a Cattolicanel 1984, e oggetti tratti dalla rassegna di pro-totipi per il design “balneare”, cui hanno par-tecipato architetti come Ugo La Pietra, UgoLiberi e Paolo Vandelli. Si ricordano in questasede alcune mostre degli ultimi anni dedicatea Walter Albini, Francesco Anemoni, Fortuna-to Teodorani, Pietro Lenzini, Mara Verni,

S EEmilio Filippini, Stefano Ronci, GiovanniToccafondo, Sara Guberti e Stefano Tampierie le collettive Luogo Comune, con lavori diGianni Gori, Flavio Marchetti e Piero Deluc-ca; e l’esposizione Visitati dai sogni, con operedi Gesine Arps, Claudio Balestracci, FrancescaCarta e Davide Dall’Osso, più che mai all’in-segna di una visività letteraria.

Montefiore ConcaROCCA MALATESTIANAtitolarità: Comune di Montefiore ConcaMunicipiovia Roma 347834 Montefiore Conca (RN)tel. 0541/980035; fax 0541/[email protected]. comune.montefiore-conca.rn.it

Aperta da aprile a ottobre la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.30; da maggio a settembre, tutti i giorni dalle 10.00alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00; luglio e agosto, tutti i giorni, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30

Edificata dai Malatesta a metà del XIV seco-lo, la Rocca fu casa natale di Galeotto Novel-lo Malatesta; abitata anche da SigismondoMalatesta, nel XV secolo, essa divenne centrovivo di espansione culturale e urbanistica delriminese. Decaduta la dinastia malatestiana,la Rocca passò a vari proprietari tra cui i Bor-gia, la Repubblica di Venezia e CostantinoCommeno, principe di Macedonia; divennepatrimonio dello Stato Pontificio, della Re-pubblica Cisalpina e infine proprietà pubbli-ca. Fortezza affrescata da Jacopo Avanzi, conscene di battaglia e altri soggetti laici, la Roc-ca ha mantenuto la sua originaria struttura edè attualmente adibita a sede espositiva dove

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sono state organizzate diverse mostre d’artecontemporanea per i giovani artisti delle Ac-cademie di Belle Arti del territorio, comequella d’Urbino, l’Accademia di Belle Arti diBologna (cfr. pp. 109-111) e l’Accademia diBelle Arti di Ravenna (cfr. p. 164-165). Si ri-cordano le esposizioni Scultura e immagine fo-tografica: la tridimensionalità dispiegata; LulzBrockhaus – Udo Grabow; Dietrol’angolo/Beyond the edge; Frontiere; 110 e lode;Alcaline; Ipertesi e Lune parlanti, collettivacon presenze artistiche interdisciplinari comeDonald Baechler, Domenico Bianchi, CarlosCeci, Gino De Dominicis, Federico Fellini,Emilio Tadini e Cesare Zavattini.A Montefiore Conca si tiene il Concorso In-ternazionale di scultura “La Giovane Scultu-ra” organizzato dall’Associazione CulturaleMontemaggiore Arte e presieduta dallo sculto-re Umberto Corsucci, giunta alla quinta edi-zione. Essa consiste in una selezione, esposta alpubblico, di bozzetti di opere plastiche di gio-vani scultori da realizzarsi nell’area di Monte-maggiore, ex cava Cesar, per incrementare ilParco di sculture all’aperto di Montemaggio-re dove, attualmente, sono presenti i lavori diUmberto Corsucci, Ghenty Tavanhxiu, Valen-tino Giampaoli e, in corso di realizzazione, leopere di Guido Pettenò e Rita Mancini.

Riccione GALLERIA D’ARTE MODERNA DI VILLAFRANCESCHItitolarità: Comune di RiccioneComune di Riccione47838 Riccione (RN)viale Vittorio Emanuele IItel. 0541/[email protected] www.villafranceschi.it

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Ancora in fase di allestimento, si prevede chel’inaugurazione della Galleria d’Arte Modernadi Riccione sia nella nuova sede di Villa Fran-ceschi, un villino balneare in stile Liberty co-struito nei primi anni Venti dall’omonima fa-miglia di Bologna e, attualmente, in fase di re-stauro. Il nuovo istituto museale ospiterà laRaccolta Comunale d’Arte, composta dal pa-trimonio artistico formatosi nella stagione deipremi, nei due decenni successivi al secondodopoguerra, e dalle donazioni Franceschi e Ca-sadei; inoltre dalla ‘Collezione Arcangeli’, diproprietà della Raccolta d’Arte della RegioneEmilia-Romagna (cfr. pp. 96-97) dal 1973.Saranno fruibili al pubblico dipinti, sculture,disegni ed esemplari grafici delle poetiche figu-rative, in particolare della Romagna, dell’artecontemporanea storica e attuale con lavori diGiancarlo Balzani, Enzo Anginoni, Maceo Ca-sadei, Roberto Sebastian Matta, Amleto Mon-tevecchi, Franco Fiorucci, Carlo Crispini, Gui-do Fabbri, Guerrino Bardeggia, Giorgio Ba-stianelli, Nildo Breviglieri, Romano Buratti,Walter Faraoni, Mario Magnanelli, Nello Pari,Giacomo Pastore, Auguso Montevecchi, Armi-do Della Bartola, Guido Di Carlo, Aldo Astol-fi, Boris Bonomi, Miksic Jusa, Rodolfo Panta-leoni, Ugo Rassati, Guido Roveri, Paolo Tom-maselli, Sante Arduini, Federico Moroni, Nel-lo Leonardi, Leonardo Castellani, Gino Man-dolesi, Giovanni Omiccioli, Giò Pomodoro,Alberto Sughi, Giulio Turci, Luigi Veronesi,Virgilio Guidi, Vasco Bendini, Vincenzo Satta,Sergio Vacchi, Pompilio Mandelli, GiuseppeDe Gregorio, Giovanni Romagnoli, GiulioRuffini, Bruno Saetti, Mattia Moreni, ErvardoFioravanti, Tino Repetto, Vittorio Tavernari,Maurizio Bottarelli, Bruno Pulga, Nanni Tede-schi, Emilio Vedova, Nino Corazza, LucianoMinguzzi, Gino Gandini, Rezio Buscaroli,

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Cristina Roncati, Giovanni Poggeschi, Gio-vanni Korompay, Farpi Vignoli, Mario Nanni,Andrea Raccagni, Giannetto Fieschi, CarloCorsi, Giovanni Ciangottini, Rosalba (BiancaArcangeli), Renato Birolli, Gian Franco Fasce,Piero Ruggeri, Emilio Greco, Renzo Pasquali-ni, Angelo Biancini, Ennio Morlotti, PieroGiunni, Giuseppe Gagliardi, Vittorio Mascal-chi, Tino Pelloni, Severo Pozzati, Alberto Bur-ri, Bruno Olivi, Giorgio Baratti.L’istituto, strutturato nell’edificio in tre diver-se porzioni come il torricino belvedere, la gal-leria e la terrazza, intende essere un servizioculturale dinamico diretto alla sperimentazio-ne interdisciplinare; si avvale di una rivistamensile on line, villafranceschi.it, che è diven-tata sede elettronica delle iniziative culturalicontemporanee promosse sul territorio, inoltreha indetto il premio artistico Concorso Creo-lo, giunto alla seconda edizione vinta da Cri-stina Ballarini.

RiccioneCASTELLO DEGLI AGOLANTItitolarità: Comune di Riccionevia CapreraMuseo del Territorio47036 Riccione (RN)tel. 0541/[email protected] www.comune.riccione.rimini.it

Aperto, in occasione di mostre, tutti i giorni dalle15.00 alle 19.30

Realizzato nel XIII secolo dalla famiglia fio-rentina in esilio degli Agolanti, il Castello di-venne il nucleo centrale intorno cui si aggrega-va e cresceva l’antico borgo riccionese; nel cor-so dei secoli il Castello è rimasto di proprietàdella nobile famiglia, che aveva relazioni con i

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più influenti casati d’Europa. All’inizio delXVIII secolo il Castello passava in possesso dialtri proprietari sino alla sua distruzione, a cau-sa di un terremoto, nel 1768; demolito e de-stinato a casa colonica, esso era comprato dal-la famiglia Verni e ceduto all’Amministrazionecomunale di Riccione nel 1982 che, dopoaverlo restaurato, destinava il suo utilizzo alMuseo del Territorio e a sede espositiva di nu-merose mostre di varia natura. Tra le rassegneche hanno toccato ultimamente l’arte del No-vecento e del presente sono da citare le mono-grafiche dedicate a Paolo Gubinelli, MassimoSansavini, Chiara Mongiello, Cecilia Coppolae Pirro Cuniberti, quest’ultima parte dell’espo-sizione Immagine e segni: IBC: La rivista illu-strata, insieme a Fotografi per i beni culturali;altrettanto da ricordare l’encomiabile collettivaArte-Fatta, con opere d’arte eseguite da artistiaffetti da diversi tipi di handicap.

Riccione MUSEO ALL’APERTO DI SCULTURECONTEMPORANEE titolarità: Comune di RiccioneMuseo del Territorio47036 Riccione (RN)tel. 0541/[email protected] www.comune.riccione.rn.it

Costituito nel 1995, a complemento dellecinque edizioni della rassegna d’arte Le pie-tre e il mare, il sito urbano comprende ope-re di scultori italiani ed europei. Avviato nel1991 con un progetto ideato da UmbertoCorsucci e Maria Grazia Zampino, il Museoall’aperto di sculture contemporanee giunge-va all’attuale configurazione in seguito all’in-stallazione di opere scultoree nei diversi per-

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corsi del tessuto urbano della città: tra iGiardini del Centro, il Centro della Pesa e ilParco della Resistenza. A questo interventodi Public Art, definito “laboratorio a cieloaperto”, hanno partecipato numerosi artisti,tra cui Edgardo Abbozzo, Pietrantonio Ar-minio, Diana Baylon, Adriano Bergozza,Nello Bocci, Giovanni Borgarello, Areia Bo-ve Nastasescu, Federico Brook, Sestilio Bu-rattini, Lorenzo Canducci, Maria AssuntaCarini, Massimo Chiappetta, Santo Ciconte,Umberto Corsucci, Goran Cpajak, LucianoDionisi, Derek A. Fitzsimons, Augusto Gen-nari, Riziero Giunti, Satoshi Izumi, J. Ma-nuel Llàcer, Tina Lupo, Giulio Marcucci,Nelida Mnedoza, Toshihiko Minamoto,Yousef Minawi, Gabriele Perugini, UrselRippe, Loreno Sguanci, Giovanni UrbinatiPasqualino Versari, Silvio Viola, NicolaZamboni e Nane Zavagno.

Rimini MUSEO DELLA CITTÀ. RACCOLTA D’ARTECONTEMPORANEAtitolarità: Comune di Riminivia L. Tonini 147900 Rimini (RN)tel. 0541/21482-22168Direzione Ufficivia Cavalieri 26tel. 0541/55414; fax 0541/28692 [email protected]/cultura/musei/

Aperto dal martedì al sabato dalle 10.00 alle12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Domenica efestivi dalle 16.30 alle 19.30

Il Museo della Città di Rimini ha sede, dal1990, nell’edificio settecentesco dell’ex Colle-gio dei Gesuiti e poi Ospedale civile, ideato

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dall’architetto Alfonso Torreggiani; acquistatodall’Amministrazione comunale nel 1980 lastruttura è stata riadattata e adeguata alla de-stinazione d’uso culturale. Adibita ad acco-gliere al suo interno istituti di diverse tipolo-gie, il museo non è ancora giunto alla suacompleta ristrutturazione con un progettoche prevede l’adeguamento dell’attigua Palaz-zina, edificata negli anni Trenta del XX seco-lo in via Cavalieri, a sede delle collezioni d’ar-te contemporanea e spazi espositivi specifici.Attualmente sono fruibili al pubblico i pianidestinati alla Pinacoteca, con opere d’arte checoprono un arco temporale che va dall’anti-chità alla prima metà del Novecento, dove siammira la sala degli autoritratti del XX seco-lo, la sala delle sculture di Arnaldo Pomodo-ro, lo spazio permanente riservato all’origina-lità creativa del grafico riminese Renè Gruau(Renato Zavagli) e il lapidario romano.La Pinacoteca, ordinata all’inizio del XX se-colo all’interno dell’ex Convento di SanFrancesco, aveva alcuni spazi in cui eranoesposte opere d’arte contemporanee stori-che: si trattava di dipinti provenienti da do-nazioni di artisti, quali Gino Ravaioli, Fran-cesco Brici, e dell’acquisto di sculture di Ro-meo Pazzini. Un consistente incremento delsettore venne dalla direzione di Mario Zuf-fa, a capo anche della Biblioteca Gambalun-ga dal 1954 al 1970, che destinò fondi pergli acquisti di opere provenienti dalla Bien-nale del Mare, iniziata nel 1953 su temati-che marine, arricchendo il patrimonio conlavori di Ugo Attardi, Aldo Borgonzoni,Carlo Carrà, Vittorio Cavicchioni, AlbertoSughi, Giulio Turcato e Ampelio Tettaman-ti. Un’altra spinta veniva poi dal progetto diriqualificazione urbana della città che, attra-verso la mostra di scultura annuale

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Città/Spazio/scultura, introduceva nel tessu-to cittadino opere di artisti come GiulianoVangi, Pietro Consagra, Pino Castagna e Al-berto Viani, che ampliavano anche le colle-zioni del museo; e infine la raccolta si com-pletava grazie alle numerose mostre tenutesinel corso degli anni attraverso i mandati di-rettivi di Andreina Tripponi e Pierluigi Fo-schi. Il patrimonio artistico contemporaneodel Municipio è quindi cresciuto in tre dire-zioni: una locale, di documentazione dellacultura visiva del riminese, con un orienta-mento legato alla tradizione figurativa natu-ralistica, una nazionale che mostra una cittàaperta e curiosa alle sperimentazioni astrattee concettuali che hanno fatto una parte im-portante della storia dell’arte del Novecentoe l’ultima propone artisti riminesi che han-no aderito al linguaggio delle avanguardie,entrando a far parte del circuito internazio-nale, come Vittorio D’Augusta. Diviso tradepositi e uffici, in attesa dell’apertura dellasezione contemporanea alla Palazzina, talepatrimonio comprende, oltre ai già citati,opere di Vladimiro Antonini, Isidoro Barila-ri, Giorgio Benzi, Alberto Bianchi, EttoreBocchini, Rezio Buscaroli, Corrado Cagli,Renzo Del Greco, Giovanni Sesto Menghi,Mario Morigi, Luigi Pasquini, Edoardo Paz-zini, Gino Ravaioli, Tono Zancanaro, CelsoMiselli, Demos Bonini, Mario Valentini,Armido Della Bartola, Giuseppe Piombini,Elio Morri, Bruno Marabini, Gilberto Fili-berto Dasi, Guido Baldini, Giuliana Mazza-rocchi, Carlo Corrà, Vincenzo Cecchini, Pi-no Parini, Aldo Villani, Flavio Casadei, An-tonio Valmaggi, Giancarlo Valentini, Massi-mo Marra, Dario Campana, Eugenio Lom-bardini, Emanuela Santarini, Giovanni Ti-boni, Giovanni Urbinati, Giovanni Lom-

bardini, Paolo Serra, Luigi Poiaghi, PieroDelucca e Nicola Cucchiaro.Il Museo della Città ha destinato alcunispazi della struttura a sede espositiva dovesono state organizzate alcune mostre d’artecontemporanea come quelle per le sculturedi Angela Micheli, o per le ceramiche diGuido Baldini; e anche se per la promozio-ne di questo settore è privilegiata la Galle-ria dell’Immagine (cfr. scheda seguente), sivogliono qui ricordare le importanti mostrerealizzate nella cosiddetta Sala d’Arte Con-temporanea, dal 1980 al 1990, in attesadell’istituzione del Museo della Città, inparticolare le monografiche dedicate a Lu-cio Fontana, Pietro Consagra, Jannis Kou-nellis e le collettive Lo sguardo instabile;L’Annunciazione; Sonorità prospettiche eTutta l’arte tende alla performance.

RiminiGALLERIA DELL’IMMAGINEtitolarità: Comune di RiminiPalazzo Gambalungavia Gambalunga 2647900 Rimini (RN)tel. 0541/55082Ufficio CulturaTel. e fax 0541/28692 [email protected]/cultura

Aperta in occasione di mostre, dal lunedì alvenerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle19.00; il sabato dalle 10.00 alle 12.00. Chiusa ladomenica

La Galleria dell’Immagine è una delle sediespositive del Settore Cultura del Comune diRimini, diretto da Renzo Semprini. Si trattadi due piccole sale situate al piano terra del

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seicentesco Palazzo Gambalunga, fatto erige-re da Alessandro Gambalunga nel 1610, afianco del Tempio Malatestiano, e donato alComune dallo stesso proprietario nel 1619,presto diventato sede della prestigiosa Bi-blioteca Gambalunghiana.La Galleria è attiva nella presentazione del-l’arte contemporanea dal 1979, in particola-re con la promozione delle arti fotografiche edelle sperimentazioni espressive degli artistigiovani e in via d’affermazione; tra le mostrededicate alla fotografia si ricordano quellaorganizzata da Luigi Ghirri, Descrittiva e Im-magini fra invenzione e produzione, nonché lemonografiche dei fotografi internazionali enazionali Manfred Willmann, Alfred Sei-land, Joachin Bonnemaison, Arnaud Class,Christian Vogt, Joan Fontcuberta, PaulGraham, Vincenzo Castella, Mario Vimerca-ti, Piero Delucca, Piero Castellano. Tra quel-le dei giovani artisti si segnalano le esposizio-ni che hanno fatto conoscere, negli ultimianni, Davide Feligioni-Pantaleoni, AndreaGustavino, Anton Roca, Stefano Ronci, Pao-lo Gubinelli, Leonardo Pivi, Fathi Hassan,Emanuela Santarini, Davide Frisoni e Um-berto Palestini.

RiminiPALAZZO DELL’ARENGOtitolarità: Comune di Riminipiazza Cavour47900 Rimini (RN)tel. 0541/55082Ufficio Culturatel. e fax 0541/28692 [email protected]/cultura

Aperto in occasione di mostre, dal martedì adomenica dalle 17.00 alle 22.00. Chiuso il lunedì

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Il Palazzo dell’Arengo, costruito nel 1204 co-me luogo deputato all’Assemblea del Comunee all’amministrazione della Giustizia, è situatoaccanto al trecentesco Palazzo del Podestà. Lostile architettonico del Palazzo dell’Arengo po-ne in evidenza il passaggio tra romanico e go-tico; è stato affrescato, all’interno, dalla scuolariminese del XIV secolo, di cui è conservatoanche il Giudizio universale staccato dalla chie-sa di sant’Agostino e conserva un’Ultima cena,dipinta nel Cinquecento. Restaurato nel1926, una parte del palazzo è stata deputata aospitare le grandi mostre del Comune di Ri-mini dal 1979: per l’arte contemporanea si ri-cordano le monografiche di Pietro Consagra,Bruno Marabini, Alberto Viani, Vittorio Ta-vernari, Alessia Delvecchio e Nicola Rosti,nonché le importanti collettive Neropece, grot-talcova, pecenera; Officina America; OfficinaAsia; Ordine e disordine; Il Premio Morgan’sPaint; Realismi: Arti figurative, letteratura e ci-nema in Italia dal 1943 al 1953 e Paradise lost.

Rimini MUSEO FEDERICO FELLINItitolarità: Fondazione Federico Fellini O.N.L.U.S.via Clementini 247900 Rimini (RN)tel. 0541/50085; fax 0541/57378Fondazione Federico Fellinivia Oberdan [email protected] www.federicofellini.it

Aperto in occasione di mostre, dal martedì alvenerdì, dalle 16.00 alle 19.00; il sabato e ladomenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00alle 19.00. Chiuso il lunedì

La Fondazione Federico Fellini è nata nel1995, per volontà di Maddalena Fellini e Pu-

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Provincia di Rimini

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pi Avati. Diretta da Vittorio Boarini, la fon-dazione ha gli obiettivi di conservare, valo-rizzare e promuovere, anche a livello interna-zionale, il lavoro artistico e cinematograficodel sensibilissimo e prodigioso regista rimi-nese Federico Fellini (1920-1993) attraversomostre, convegni e attività permanenti.Il patrimonio della Fondazione è compostodall’archivio del regista, in cui sono conserva-ti circa 400 suoi disegni e acquerelli a testi-monianza della inesauribile e ironica vena fan-tastica; una parte di essi sono stati esposti nel-la mostra Il cinema di carta: L’eredità di Felli-ni in mostra, organizzata nel 2004 nella sedemuseale, attigua alla Fondazione.

RiminiARCHIVIO GIOVANI ARTISTI titolarità: Comune di RiminiServizio Politiche Giovanilipiazza Cavour 2747900 Rimini (RN)tel. 0541/704155; fax 0541/[email protected]/indexdeidiletti.htm

Aperto in orari d’ufficio

Iscritto al circuito G.A.I. (Giovani ArtistiItaliani) e al coordinamento GA/ER (Gio-vani Artisti dell’Emilia Romagna), l’Archi-vio Giovani Artisti di Rimini svolge in pri-mis un ruolo di raccordo e informazione peri giovani, così come dirige la sua attività avalorizzare e promuovere i giovani talentiartistici riminesi attraverso una manifesta-zione annuale, Dei diletti e delle penne,giunta nel 2004 alla sua tredicesima edizio-

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ne. Tale progetto si propone, dal 1989, dicreare un luogo d’incontro e scambio d’e-sperienze artistiche interdisciplinari tra igiovani che si occupano di musica, teatro,arti grafiche, arti visive e linguaggi multi-mediali; tale rassegna ha luogo nella casacolonica denominata Casa Pomposa dovein tre serate sono organizzati vari eventi chedanno conto della vocazione multidiscipli-nare dell’arte del Novecento e del presentein un allestimento multispaziale dedicato amostre, performance, concerti, sito in unatensostruttura che accoglie il pubblico chevuole essere informato sulla sperimentazio-ne artistica locale.

Verucchio GALLERIA COMUNALE D’ARTE MODERNA titolarità: Comune di Verucchiopiazza Malatesta 28 Ufficio Cultura tel. 0541/670154; fax 0541/67957047826 Verucchio (RN)

Attualmente chiusa al pubblico

Inaugurata nel 1982, la Galleria Comunaled’Arte Moderna è attualmente chiusa. Essacomprende un nucleo di opere, prevalente-mente grafiche, di maestri italiani del Nove-cento, acquisito in occasione di significativemanifestazioni artistiche realizzate negli anniCinquanta. Si segnalano i lavori di GiovanniKorompay, Giuseppe Capogrossi, Lucio Fon-tana, Romeo Pazzini, Enzo Assenza, EmilioVedova, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Ila-rio Rossi, Eugenio Carmi e Gofredo Gaeta.

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I teatri sono generalmente sistemi complessi, articolati, in cui architettura, arte, tecnologia,decorazione colloquiano armoniosamente e che al di là della specifica funzione di luogo da-to ai pubblici spettacoli, cui sono precipuamente destinati, contengono molte altre valenze.Lo stesso termine teatro ha molti significati e può dare adito a sviluppi tematici diversi a se-conda che si riferisca al contenitore o alle funzioni cui esso è destinato. È luogo ove si ma-terializza la sintesi delle arti, letteratura, musica, pittura, danza concorrono in sinergia allarealizzazione di quella particolare opera d’arte che è la rappresentazione scenica.

Nelle note che seguono s’intende da un lato ripercorrere un significativo itinerario diquelle che sono, negli edifici teatrali storici, specifiche emergenze decorative ad opera di ar-tisti attivi dalla prima metà del Novecento, dall’altro lato evidenziare alcune particolari si-tuazioni che hanno visto in tempi recenti l’introduzione di opere d’arte contemporanee neiteatri sia come elementi fissi quali sipari, decorazioni ed elementi dell’arredo, sia in quantoeventi/esposizioni volti a una maggiore valorizzazione e a un uso diversificato degli spazi ac-cessori del teatro, sottolineandone la natura di luogo in cui l’arte in tutte le sue forme in-contra il pubblico; non percorrendo l’analisi di quegli aspetti che, portando al superamen-to delle diverse discipline, hanno determinato un allargamento dell’ambito delle azioni ar-tistiche confluite in una diversa formulazione dei rapporti tra pittura e teatro espresse nel-l’happening. Né sono presi in considerazione, per l’ampiezza e la specificità dell’argomento,quegli ambiti della scenografia contemporanea in cui gli influssi tra plastica scenica e pittu-ra sono reciproci, ove l’artista, abbandonando il limite bidimensionale della superficie, puòappropriarsi di uno spazio in cui realizzare sperimentazioni e ricerche.

I teatri storici in particolare costituiscono un patrimonio architettonico e d’arte in sensoampio di straordinaria significazione per tutto il territorio nazionale e specificamente per lanostra regione. Nei primi anni Ottanta, in un periodo contraddistinto da un notevole fer-vore conoscitivo per i beni culturali, l’IBACN conduce un primo censimento dei teatri sto-rici dell’Emilia-Romagna, portando alla conoscenza di amministratori e cittadini un ingen-te patrimonio storico artistico, in parte attivo e in buono stato e in parte inutilizzato, se nonin pessimo stato di conservazione. La divulgazione dei dati raccolti, attraverso una mostra eun catalogo, sollecita implicitamente amministratori e cittadini a una maggiore considera-zione verso questi beni, consigliandone la tutela e la salvaguardia e, ove fosse necessario, undoveroso restauro secondo corrette linee d’intervento.

L’intento principale è quello di portare a un progetto di recupero intellettuale ancorprima che materiale di quella complessa realtà storica che l’edificio teatrale rappresenta:luogo di sedimentazione di specifiche conoscenze tecniche ma anche di produzione diazioni culturali.

Luoghi d’arte contemporanea nei teatri della Regione

Lidia Bortolotti

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196 Questo primo atto conoscitivo si collocava in un periodo in cui il teatro, dopo un parzialedeclino, tornava a rianimarsi. Si apriva una stagione di fermenti e sperimentazioni e con unanotevole vitalità si formavano numerosi e variegati gruppi teatrali e gli spettacoli tornavanoa susseguirsi con una certa vivacità.

Una seconda indagine condotta a metà degli anni Novanta dava poi conto dei numerosiinterventi di recupero operati intanto sugli edifici teatrali, interventi che peraltro hanno con-tinuato a susseguirsi, restituendo alla fruizione dei cittadini un considerevole numero di sale.

I teatri edificati tra la seconda metà del Settecento e la prima metà del Novecento chetuttora si conservano, cui successivamente si sono aggiunti altri edifici moderni, rappre-sentano solo una porzione di quello che è stato un fenomeno imponente e capillare cheha visto trionfare sul piano architettonico e su quello produttivo il cosiddetto “teatro al-l’italiana”.

Con significativa evidenza ogni teatro è testimone di una storia collettiva che ha originilontane. Risalgono talora alla prima metà del Seicento testimonianze di locali adibiti ad usodi teatro sia in edifici privati che pubblici da parte di cittadini sovente aggregati in accade-mie, non di rado sovvenzionati con denaro pubblico, poiché si riconosce nel teatro unostrumento educativo e culturale: luogo dove una comunità si consolida e accresce il propriostile di vita. Collocato quasi sempre al centro della topografia urbana, e comunque in sitiurbanisticamente significativi, è motore artistico, vitale e pulsante della città. Ancora oggipuò essere, ed è, sede favorita di ricerca e d’invenzione, opificio di nuove esperienze e di poe-tiche artistiche innovative.

Quando non è racchiuso nella stessa residenza municipale l’edificio teatrale, che nel tem-po si è andato sempre più arricchendo di numerosi ambienti destinati a svariati usi socialiintegrando e arricchendo lo spazio della sala teatrale vera e propria, si qualifica sulla scenaurbana con una specifica fisionomia che lo rende immediatamente riconoscibile. La con-notazione di polo laico destinato alla cultura e all’intrattenimento è data in particolare dal-la facciata che, enfatizzando caratteristiche costruttive di edifici realizzati nel medesimo pe-riodo, somma esigenze di funzionalità e volontà rappresentative di decoro e, quando è pos-sibile, di magnificenza. Nel primo Novecento i moderni teatri sono sempre più spesso edi-fici autonomi concepiti perlopiù per molteplici forme di spettacolo, sulla scena urbana nonrinunciano a confermarsi protagonisti e, adottando stilemi e moduli tardo liberty ed eclet-tici, tradotti talvolta in un linguaggio retorico, esaltano la figurazione simbolica della fun-zione per la quale sono stati creati. Mentre all’interno le esigenze di razionalità e funziona-lità superano quelle del decoro e della fastosità, sempre più il teatro viene concepito comeservizio piuttosto che espressione di un orgoglio collettivo.

In provincia di Reggio Emilia, a Rio Saliceto, c’è un teatro che non rispetta questo canonein cui i ruoli si mescolano e si confondono. Esteriormente si presenta come un condominiopiccolo borghese del primo Novecento con botteghe a piano terra, perché così volle chi lo fe-ce costruire, un edificio polifunzionale e redditizio. Anche all’interno il gioco delle finzionicontinua, la sala ha dimensioni molto contenute sia in pianta che in alzato ma non rinunciaalla monumentalità e attraverso espedienti stilistici la platea, con due ordini di logge sorret-te da colonne con capitelli corinzi di gusto eclettico, simula un’ampiezza che non ha. In oc-casione del restauro (il teatro è stato riaperto nel 1993) è stata affidata al pittore naïf LuigiPillitu la decorazione delle balconate. Marzio Dall’Acqua presentando l’opera creata da Pilli-

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197tu scrive «Il teatro è il non luogo, il luogo che non c’è. È spazio magico che trasforma il quo-tidiano, il noto, ciò che ci circonda in altro, creando un linguaggio delle cose, dei corpi, deisuoni, delle persone, delle azioni, delle luci e delle ombre che in questo rimescolamento, inquesto ribaltamento producono arte che è reinvenzione, ma anche riscrizione ed interpreta-zione del mondo»1. Le decorazioni di Pillitu riprendono il tema del teatro, dello spettacolo edegli spettatori esaltando il gioco dell’infingimento. Al pubblico reale che prende posto sul-le balconate si alternano due nuovi ordini creati dall’artista, su fondo nero sono raffiguratecon gusto ironico e fiabesco allo stesso tempo, un direttore d’orchestra e i suoi musicisti alprimo ordine, mentre attori, giocolieri e clown prendono posto al secondo ordine, ed evo-cando in maniera permanente tale reinvenzione si rovesciano nuovamente i ruoli.

Tra gli elementi decorativi e d’arredo della sala teatrale al sipario spetta un ruolo speciale.Posto al confine dello spazio scenico non definisce soltanto la separazione tra il luogo dellarappresentazione e gli spettatori, non è soltanto un regolatore dei tempi dello spettacolo, èanche luogo di frontiera, reale e metaforico al tempo stesso tra azione scenica e spettatore,di cui intrattiene l’attesa e, a seconda che si apra o che si chiuda, diviene strumento di co-municazione. La sua origine è da ricercarsi nella aulàia del teatro greco, dove altro non erache un pezzo di tessuto che veniva sollevato dal basso in alto per mezzo di argani e aveva ilcompito di celare agli spettatori la preparazione delle scene e gli attori e all’incontrario, pre-cipitando molto rapidamente verso il basso, doveva svelare repentinamente la scena, la-sciando lo spettatore prima sgomento e poi stupito. Torna in auge, caricato di molteplici si-gnificati, nell’età moderna.

Uno dei primi sipari dipinti di cui sia stata trasmessa memoria risale al 1565, ed è unacortina di grandi dimensioni dipinta da Francesco Zuccari che aveva il compito di celareagli occhi dei visitatori la scena approntata, nel Salone dei Cinquecento a Firenze, per la re-cita della commedia La Cofanaria in occasione delle nozze di Francesco de’ Medici e Gio-vanna d’Austria.

Nell’Ottocento il sipario, inteso come inserto figurativo, assume all’interno del teatro unparticolare valore simbolico esplicitando quei valori morali, etici e ideologici in cui l’élite poli-tica e culturale si riflette e si riconosce, superando logiche puramente decorative e «assumendouno statuto assimilabile a quello della pittura di storia», rispecchierà «le evoluzioni stilistiche diquest’ultimo genere»2, quelli che tuttora si conservano in alcuni teatri dell’Emilia-Romagna nesono un eloquente esempio. Nello stesso secolo è introdotto e si impone l’altro sipario, dive-nuto poi emblematico, di velluto con le frange dorate, privo di decorazioni, che partecipa erinforza l’unitarietà della sala e, a differenza di quello dipinto, che è prologo visivo della scena,simboleggia l’attesa ma non incanta, né comunica, né evoca.

Nel 1991 ai due sipari storici, ottocenteschi, dipinti rispettivamente da Alfonso Chierici eGiovanni Fontanesi per il Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia se ne affian-ca un terzo la cui realizzazione è affidata a un artista di grande talento quale Omar Gallia-ni, si tratta di un’operazione che apparentemente è una sfida, quasi un azzardo, ma è ancheemozione nel momento in cui, per la creazione della grande tela, si ripristina temporanea-mente l’antica ampia sala dei pittori posta nel sottotetto del teatro, restituendola alla sua ori-ginaria funzione ormai da tempo sostituita dalle prove per i balletti. Al fotografo Luigi Ghir-ri il compito di documentare la realizzazione dell’opera. È un intervento intenso che da un

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198 lato ripropone un soggetto ormai desueto: il sipario dipinto, e dall’altro introduce un’ope-ra d’arte contemporanea di qualità in un teatro storico, analogamente a quanto aveva volu-to a suo tempo André Malraux per i soffitti parigini dell’Opéra e dell’Odéon dipinti rispet-tivamente da Marc Chagall e André Masson. Del resto i teatri sono organismi dinamici, perloro natura produttori di accadimenti da cui traggono linfa vitale.

Per questo sipario, destinato a essere incorniciato dagli ori, stucchi e velluti che armo-niosamente decorano la sala teatrale del Valli, Galliani concepisce una astrale, vorticosa va-riazione sulle arti, denominata Siderea. E il rosso delimita e serra, anche concettualmente,la smisurata immagine e sapientemente la fa dialogare con la cavea; i suoi arredi, le sue tap-pezzerie e nel contempo «non rinuncia alla convocazione del senso altro, della tentazionepoetica». Dal rosso arretra il campo principale, un blu cosmico, profondo, intenso, un cie-lo antico intriso di umori mitologici nel cui centro si allarga e prende forma un elementoche, sottoposto alla legge del divenire, è destinato a emergere, totem apotropaico, una sor-ta di Ariel «imponderabile e fuggente, come una promessa della grande magia: e come unamemoria che rimonta atavica, originaria, a confermarci in una cultura che, attraverso for-tune, non dismette i propri valori, le proprie fondative certezze»3. Come altre, nello schemae nei modi del darsi dell’opera di Galliani di quel periodo.

L’occasione di creare per lo storico Teatro Comunale “Alessandro Bonci” di Cesena un nuo-vo sipario è inizialmente scaturita dalla necessità di celare il tagliafuoco installato per ragio-ni di sicurezza. La realizzazione, affidata dalla Direzione del teatro e dall’Assessore alla Cul-tura del Comune all’artista cesenate Massimo Pulini, è quindi l’occasione per creare un“evento” quando, nell’autunno 1999, l’opera viene inaugurata.

Nella fase progettuale dell’opera l’artista si è concentrato sul tempo dell’attesa, quandoil pubblico, dopo aver preso posto in sala, si carica di aspettative verso la rappresentazioneche sta per avere inizio e gli occhi, scorrendo gli elementi decorativi della sala, s’inebrianodi immagini. Ha quindi creato una iconografia labirintica e armonica nell’architettura e neisimboli, costituita da più elementi di grande forza evocativa che, riprendendo tematiche giàvisitate e percorse crea una sorta di quadro che visita un altro quadro e un altro ancora. Im-magini dalle tonalità quasi monocrome si susseguono e si compenetrano: all’ampio colon-nato circolare che rammenta la Villa Adrianea di Tivoli si sovrappone un bacile di qualcheconsistenza materica, da quest’ultimo emerge la figura intera di Mercurio, dal fondo affio-ra una grande testa virile contraddistinta da pacata canizie, realizzata nelle tonalità del bian-co. Significativamente quest’opera segna la cesura di un particolare periodo creativo dell’ar-tista. Sulle compenetrazioni che Pulini realizza negli anni che precedono il sipario di Cese-na giova rammentare le parole di Maurizio Calvesi, per cui esse «creano un tenue vorticeche celebra squisitamente la pittura come materia di un’ispirata alchimia, nei cui cicli il tem-po si fa diafano, inconsumabile tempo della trasformazione e del ritorno»4.

Per ragioni tecniche in fase di montaggio non è stato possibile far aderire il nuovo sipa-rio al tagliafuoco, ma è stato installato autonomamente. Anche il bozzetto dell’opera si con-serva in un ambiente del ridotto del Bonci.

Tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento si registra in Emilia-Romagna larealizzazione di un certo numero di teatri il cui modello si differenzia notevolmente da quel-li costruiti nel corso del XIX secolo, la cui tipologia a palchetti di derivazione barocca, per-

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199fezionatasi nel corso del Settecento, rispondeva alle esigenze di quella società e ben ne espli-citava le gerarchie sociali.

I nuovi teatri, già se n’è fatto cenno ricalcando modelli importati dall’estero si caratte-rizzano per la notevole versatilità, denominati talvolta politeama, sono predisposti per ac-cogliere diversi generi di spettacolo, tra cui quelli circensi e di arte varia, inoltre si contrad-distinguono per la disposizione del pubblico diversamente dinamica, più fluida grazie all’a-dozione di gallerie aperte e continue. È evidente che queste sale si caratterizzano anche perun diverso gusto negli apparati decorativi, quando ovviamente previsti. Tra questi un’atten-zione particolare merita il Teatro “Ludovico Ariosto” di Reggio Emilia, per il quale Ansel-mo Govi dipinse nel 1927 il sipario, la cupola della sala e le decorazioni dell’atrio. Govi con-cepì per il centro della cupola una vasta e complessa figurazione costituita da dieci dei prin-cipali episodi dell’Orlando Furioso, creando una composizione ad andamento circolare che,traendo ispirazione dalla tradizione emiliana delle cupole di correggesca memoria, sviluppauna «ricchissima fenomenologia del fantastico … densa, anche cromaticamente, di stra-niante kitsch fin de siècle»5. Sul sipario di gusto neorinascimentale, più sobrio, l’artista rap-presenta una scena ambientata nella reggiana Villa del Mauriziano con l’Ariosto circondatoda altri letterati e cortigiani, mentre nell’atrio sono raffigurati putti e amorini, fauni e leo-pardi. Il felice esito di queste pitture esuberanti, realizzate con grande abilità compositiva,potrebbe indurre a vedere in Anselmo Govi l’ultimo erede di una grande scuola di decora-zione e scenografia.

È opera del pittore russo Alexandre Jacovleff un episodio decorativo dedicato a una pic-cola sala teatrale. La principessa Maria Ruspoli Gramont, proprietaria dal 1922 al 1934 delCastello di Vigoleno, in provincia di Piacenza, si adoperò per rendere l’edificio abitabile,realizzandovi numerosi restauri e ricavando in una sala del primo piano un piccolo teatrosulle cui pareti l’artista russo dipinse a vivaci colori decori di gusto cinesizzante con anima-li, figure esotiche e danzanti dal significato simbolico, musici e dame in abiti settecenteschi,mentre al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medievale evoca il rea-lismo magico di Gino Severini.

È in stile Novecento la decorazione pittorica del velario del teatro di Concordia sullaSecchia nella provincia di Modena; inaugurato nel 1934 come Teatro del Littorio, nel do-poguerra assumerà la denominazione, che tuttora conserva, di Teatro del Popolo, recente-mente restaurato è attualmente attivo. La sala a pianta rettangolare è costituita da platea,galleria e loggione, scomparsi i mascheroni che decoravano il fronte di una delle due balco-nate, resta il bel soffitto dipinto. L’artista vi ha raffigurato otto eleganti e sensuali figure fem-minili, connotate da notevole plasticità ed espressività cromatica, racchiuse in altrettantespecchiature mistilinee che richiamano modelli compositivi ottocenteschi, sei rappresenta-no le classiche Muse mentre due sono dedicate alle moderne Arti del Cinema e della Radio,due tondi con putti danzanti completano l’insieme. La firma «A. Salvarani» posta a margi-ne di uno dei due tondi riconduce ad Arcangelo Salvarani, carpigiano di nascita, una tra lepersonalità più interessanti dell’arte modenese di quel periodo, dedito soprattutto alla tec-nica dell’acquerello, appresa nel corso di un soggiorno in Polonia e Ucraina, l’artista fu do-cente di Decorazione pittorica murale presso l’Istituto d’Arte “Venturi” di Modena.

Negli stessi anni vengono inaugurati il Teatro Consorziale di Budrio (1928) che, intera-mente ricostruito su una sala preesistente, presenta una sobria decorazione plastica di Ar-mando Aldrovandi e il Cinema-Teatro Manzoni di Bologna (1933), una moderna sala fun-

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200 zionale e capiente, il cui soffitto decorato (l’attribuzione vuole sia opera del bolognese Rug-gero Frazzoni) propone forme geometriche, i cui vivaci contrasti cromatici propongono unpiacevole effetto caleidoscopio che risponde al gusto art déco dell’epoca.

Altrove una struttura innovativa ed essenziale quale quella della sala del Teatro Co-munale di San Felice sul Panaro, progettata dal modenese Arturo Prati, uno dei maggioriesponenti emiliani del rinnovamento modernista, inaugurata nel 1907, viene sostituitada un impianto più tradizionale (galleria, due ordini di palchi e loggione) nel 1923-24.Dell’opera ideata dal Prati restano alcuni particolari tra cui la decorazione della volta,una cospicua corona circolare con motivi floreali Liberty. Decorazioni tardo Liberty sitrovano inoltre in alcuni teatri del modenese, al Teatro Sociale di Finale Emilia (1910)e in quello di Novi (1923-29) e nel Teatro Storchi, ristrutturato e nuovamente decoratonegli anni tra il 1927 e il 1931.

È opportuno ricordare inoltre che in alcuni teatri si conservano permanentemente operedi artisti contemporanei, come è il caso del Teatro “Ebe Stignani” di Imola in cui sono collo-cati dipinti appartenenti alle Collezioni dei Musei comunali, e si segnalano tra le altre la pre-senza di opere di C. Detti, M. Dal Monte, A. Margotti, A. Montevecchi, A. Sughi; mentre nelcaffè del Municipale di Piacenza è collocato il Ritratto di donna con i tre galli, un grande di-pinto del 1950 opera del piacentino Luciano Spazzali; e così sono di Davide Benati due di-pinti posti nel Teatro della Cavallerizza di Reggio Emilia; e continuando ancora, alcune ope-re d’arte contemporanea, tra cui una ceramica, si conservano nel ridotto del Teatro Comuna-le di Cervia. Ma una nota particolare merita il moderno Cinema-teatro di Pavullo nel Frigna-no, inaugurato nel 2001 e dedicato a Walter Mac Mazzieri, alla cui arte i frequentatori del po-livalente spazio sono invitati a ripensare dalla scultura in bronzo, installata all’esterno dell’edi-ficio, Alla corte dell’arabo antico del 1974 e da due quadri collocati nel foyer.

Francesco Bocchini ha realizzato per il Teatro Verdi di Cesena (cui di seguito si farà an-cora menzione), in occasione del recente restauro, una grande composizione a muro costi-tuita da 160 maschere in lamiera di ferro dipinte a olio, per lo spazio che accoglie il bar foyer,dedicate in modo ironico e spavaldo a personaggi della musica e dello spettacolo.

I teatri, quelli storici in particolare, sono sovente dotati di foyer o ridotto, ossia ambienti piùo meno ampi, il più delle volte fastosi ed eleganti, destinati principalmente all’accoglienzae all’incontro del pubblico. Nel foyer si prepara un’atmosfera prima di accedere all’universoteatrale, in questo spazio è consentita un’attività autonoma, con un clima diverso, un tem-po il ridotto dei teatri era destinato al gioco d’azzardo, riservato quasi esclusivamente agliuomini. Il foyer, scrive George Banu, è il prodotto di una differenza, restando all’interno del-l’edificio teatro consente di godere dei piaceri della città «permette alla società urbana di ri-costituirsi», di rincontrarsi all’interno del teatro, città e teatro qui non si confondono, sem-plicemente coesistono, ciò genera «l’impurità del foyer e la sua seduzione»6.

Alcuni teatri hanno aperto questi ambienti all’attività espositiva, talvolta supplendo tem-poraneamente in quella determinata località alla mancanza di sedi adeguate, altre volte co-me precisa scelta con la finalità di accrescere l’offerta culturale, in questo contesto partico-lare favore hanno trovato le mostre di artisti contemporanei.

In due casi specifici la possibilità di utilizzare il foyer del teatro per mostre e rassegne èstato un mezzo per rendere nuovamente fruibile uno spazio socialmente e culturalmente si-gnificativo e per restituirlo a una funzione sociale.

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201Chiuso per inagibilità nel 1962 il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) si ap-presta a portare a compimento un lungo e oneroso intervento di recupero avviato alla finedegli anni Novanta. Il primo stralcio d’intervento, recuperando la parte anteriore del teatro,ne ha reso possibile un parziale utilizzo e a partire dal giugno del 2002 l’Assessorato alla Cul-tura del Comune ha promosso un’intensa attività espositiva coordinata dallo scultore UgoBorlenghi e curata dal critico Luciano Carini, direttore artistico delle manifestazioni; l’ini-ziativa ha colto un duplice obiettivo consentendo il riappropriarsi di un luogo e avvicinan-do un pubblico molto eterogeneo all’arte contemporanea, proposta in forme e stili diversi,attraendo anche chi se n’era fino a quel momento tenuto distante. Tra i numerosi artisti chein questo luogo hanno esposto le loro opere si rammentano le personali di MichelangeloBadini, Gisella Farinin, Antonio Saporito, Federico Belicchi, Ugo Mainetti, Francesco Fer-lisi e Marisa Montesissa.

Una situazione in parte analoga si offre a Portomaggiore (Ferrara) al Teatro Sociale dellaConcordia, oggetto di una serie di interventi di recupero diretti a scongiurarne il definitivo de-grado, dopo che il Comune alla fine degli anni Novanta lo ha acquisito completamente dagliultimi privati che ancora detenevano quote di proprietà. Anche in questo caso il recupero del-la parte anteriore dell’edificio, oltre a restituire dignità alla facciata, ha reso utilizzabili alcuniambienti del piano terra, adoperati per mostre temporanee, mentre in altri, siti al primo piano,ha trovato posto una piccola pinacoteca di opere contemporanee, in particolare una serie di ri-tratti di Remo Brindisi (si veda in questo stesso volume la scheda dedicata al Ridotto del Tea-tro Sociale della Concordia). Purtroppo, in questo caso, allo stato attuale appare ancora lonta-no il completamento dell’intervento di restauro del teatro nella sua interezza.

A partire dalla stagione teatrale 2002-2003 è stata avviata al Teatro Comunale di Bolognaun’iniziativa denominata “Arte a Teatro. Le grandi collezioni”. Per ogni opera prevista incartellone viene organizzata una mostra (sovente si tratta di collettive di arte contempora-nea), allestita nel foyer “Ottorino Respighi”. Alcune delle esposizioni finora realizzate sonostate rese possibili grazie alla collaborazione con importanti istituzioni bolognesi quale laFondazione Cassa di Risparmio in Bologna con la rassegna “Omaggio a Bologna” che ha vi-sto, tra gli altri, la presenza di opere di Bruno Pulga, Pompilio Mandelli e Vasco Bendini.

In coincidenza con l’inaugurazione della sede espositiva di via Riva Reno a Bologna èstata realizzata, in collaborazione con la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, una si-gnificativa rassegna di opere plastiche, grafiche e pittoriche appartenenti a questa collezio-ne, si ricordano tra gli altri Giorgio De Chirico, Giacomo Manzù, Antonio Mancini, Bru-no Saetti e Filippo De Pisis.

Con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna è stata realizzata Aria di primavera, mostrache ha presentato opere realizzate tra il 1990 e il 2002 da artisti che da meno di dieci anniconducono ricerche innovative evidenziando l’impiego di tecniche diverse, tra gli altri Va-nessa Beecroft, Enrica Borghi, Maurizio Cattelan e Yumi Karasumaru.

“Ridotto ad Arte” è l’appellativo di un’iniziativa realizzata da Teatro Evento, Teatro Stabile d’In-novazione per l’Infanzia e le Nuove Generazioni, gestore da oltre dieci anni del Teatro Comu-nale Testoni di Casalecchio di Reno, nella persona di Vittorio Marangoni, dedicata all’arte con-temporanea e inaugurata nella Stagione Teatrale 1998-1999, con l’intento di dare vita a una tra-ma trasversale di temi e proposte culturali, creando opportunità di riflessione e approfondi-

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202 mento interdisciplinare e con il proposito di sostenere artisti e progetti di qualità, vivificando ildibattito sulla contemporaneità, dando inoltre modo al pubblico che frequenta il teatro di co-noscere linguaggi ed espressioni artistiche differenti. Interlocutrice di Teatro Evento nella rea-lizzazione di una rete di comunicazione e produzione artistica è la Galleria Graffio di Bologna,affiancata in un primo tempo dal Centro Grafio di Prato. Al Teatro Testoni hanno esposto tragli altri lo stesso Vittorio Marangoni, Vittorio Vighi, Roberto Pupi, Andrea Abati, ClaudiaAscari, Andrea Indelicati, Carmine Minichiello, Roberta Crotti, Mirco Tarsi, Pietro Passarini,Elisabetta Coppola; inoltre si sono svolte due collettive di “libri d’artista”.

È stata avviata cinque anni fa una rassegna d’arte ospitata nel foyer e nelle attigue salette fu-matori del Teatro Comunale “Alessandro Bonci” di Cesena, oltre agli spazi del teatro già uti-lizzati per mostre d’arte, conferenze e incontri culturali quali la Sala Morellini. Organizzatadalla pittrice Stefania Albertini, dapprima come presidente dell’Associazione Culturale ce-senate “lecivettesulcomò” e successivamente in modo autonomo, in collaborazione con laDirezione del teatro, l’iniziativa si propone di favorire esposizioni sia di giovani artisti emer-genti, che hanno difficoltà a trovare spazi espositivi, sia di altri già affermati, siano essi diarea regionale o provenienti da altre zone dell’Italia, offrendo loro gratuitamente questi am-bienti particolari in alternativa alle gallerie convenzionali del Comune di Cesena. In brevetempo l’iniziativa è cresciuta facendo conoscere questo spazio agli artisti, tanto da avere perla prossima stagione una corposa programmazione di mostre, e riscontrando nel pubblicouna attenzione sempre maggiore. Nell’estate appena trascorsa, in concomitanza con la ma-nifestazione “I suoni del tempo”, è stata la stessa sala teatrale a ospitare nei palchi del primoordine una mostra di fotografie e in platea un’opera di Anton Roca proveniente dalle Col-lezioni d’arte del Comune di Cesena, per l’occasione è stato calato anche il sipario di Mas-simo Pulini. Tra quanti hanno finora esposto al Bonci si rammentano la stessa Stefania Al-bertini, Lorenza Altamore, Piero Bartolini, Vittorio Berardi, Domenico Cancelli, AmandaChiarucci, Claudio Irmi, Teresa Maccarone (Macò), Luciano Novacchia, Fiorella Vandi.

Sempre a Cesena a poca distanza dal Bonci, il Teatro Verdi, fondato nel 1874 come ArenaGiardino, originariamente sede primaria dello spettacolo di varietà e successivamente adibito acinematografo, da poco integralmente recuperato e restituito alla pubblica fruizione, si caratte-rizza per un’offerta culturale e d’intrattenimento particolarmente diversificata. Il linguaggio del-l’arte nell’accezione più ampia delle sue diverse espressioni è in grado di rinnovare lo spirito ag-gregativo, creativo e culturale: muovendosi da questa formula gli operatori di questo spazio han-no dato vita nell’estate appena trascorsa ad un progetto definito “TeatrArte”, che ha implicatol’accoglienza di opere di artisti contemporanei quali Annaluigia Boeretto (Annalù), Enzo Fioree Simone Pellegrini, promuovendo nel contempo incontri tra il pubblico e la critica, nel corsodei quali si è dato spazio anche alla presentazione di riviste d’arte contemporanea. Il fine, espres-so da Giorgio Mondardini, responsabile della Direzione artistica del teatro, è di sviluppare eampliare tematiche individuate nel corso di questa prima esperienza, proponendo nello spaziopolivalente del teatro Verdi un rapporto interattivo e dinamico con l’arte contemporanea.

Sono preferibilmente dedicate a giovani artisti forlivesi le mostre allestite durante la stagio-ne teatrale nel foyer del moderno Teatro “Diego Fabbri”, mentre nella stagione estiva è laRocca di Ravaldino che si propone quale luogo di azione artistica in cui le attività cultura-li si mescolano e tra loro interagiscono, essendo questa sede di spettacoli e manifestazioni

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203musicali e ospitando mostre di arte contemporanea, quale ad esempio Alcaline, una collet-tiva di artisti di generazioni diverse accomunati dalla volontà di disacidificare un ambiente,una situazione, tentando di contrastare “la tossicità dell’avvelenamento iconico”, che si è te-nuta nella passata stagione.

Del monumentale teatro progettato da Luigi Poletti per la città di Rimini si conserva soltantol’avancorpo, dopo che, in seguito a un’incursione aerea del 1943, fu gravemente danneggia-ta la cavea, di cui purtroppo non si operò un tempestivo recupero. Un ampio salone posto alpiano terra di questo corpo superstite dell’edificio, costituito da portico, atri e scaloni, è sta-to adibito a spazio mostre. L’attività espositiva, che vi si svolgeva già in passato, è stata inter-rotta a causa di una serie di indispensabili lavori di consolidamento e ripresa dal 2001, dopoun intervallo di cinque anni. Annualmente vi si tengono le mostre di Carton Club, nell’am-bito del Festival internazionale dell’animazione e del fumetto che si svolge regolarmente a Ri-mini. Se si escludono alcune rassegne seguite direttamente dal Comune non esiste di fattouna programmazione e una selezione critica delle opere e degli artisti che espongono e c’è insostanza una certa disomogeneità in quanto lo spazio è affittato prevalentemente a privati inbase a un regolamento comunale che ne stabilisce tempi, modalità e costi.

Nel foyer del Teatro Carani di Sassuolo si tengono regolarmente mostre d’arte, in particola-re di opere pittoriche, fin dagli anni Trenta (il teatro è stato inaugurato per l’appunto nel1930) e ad oggi sono oltre quattrocento. Si tratta soprattutto di pittori locali, quali peresempio Gino Fontana ed Emilio Toschi, di gusto prevalentemente figurativo, di alcuni siconservano opere negli uffici del teatro e nell’atrio, si segnala in particolare la presenza diuna serie di ritratti di musicisti e direttori d’orchestra di Virgilio Carbonari di Seriate (Ber-gamo) che nel teatro ha tenuto alcune personali.

A Castel San Giovanni, provincia di Piacenza, il foyer del Teatro Verdi è stato opportuna-mente attrezzato per accogliere mostre, prevalentemente d’ambito locale, di opere pittori-che, sculture e fotografie. L’attività espositiva è gestita direttamente dall’Ufficio cultura delComune che, attraverso una commissione appositamente costituita, seleziona le numeroserichieste pervenute. Hanno esposto tra gli altri Alessia Alberici e Ottavio Sabia (Otsa).

A differenza delle situazioni sopra descritte che, pur con le dovute variabili, si contraddistinguo-no per la metodica con cui vengono organizzate quando non sono addirittura sostenute da unvero e proprio progetto culturale, in altri teatri storici si registrano casi che non hanno caratteresistematico. Il Teatro Comunale “Girolamo Magnani” di Fidenza può talvolta ospitare mostred’arte contemporanea o fotografia in occasioni particolari quali la Gran Fiera di Borgo San Don-nino (ottobre) o il Festival Teatrale Giostra di maggio. Anche il foyer del Teatro Nuovo di Mi-randola è stato saltuariamente concesso per mostre d’arte in occasione delle locali fiere.

Il Centro Culturale Polivalente di Palazzo Dolcini a Mercato Saraceno, in cui ha sede an-che il teatro, è in grado di ospitare manifestazioni e iniziative culturali di vario genere tracui mostre d’arte.

Il Teatro De Micheli di Copparo, riaperto nell’ottobre 2004 dopo un lungo interventodi recupero, può sì ospitare mostre temporanee ma non esclusivamente e necessariamented’arte contemporanea.

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204 Tra gli spazi teatrali moderni si segnala a Parma il Teatro del Parco sede della Compagnia delleBriciole, posto all’interno dello storico Parco Ducale, nel cui foyer e in altri spazi contigui si ètenuta nella primavera 2004 Rodisioapritiaprile una collettiva di alcuni giovanissimi artisti par-migiani e non, le cui opere passano dalla fotografia al video, dalla pittura ai fumetti.

Un ulteriore esempio di intersezione tra arte e luogo di spettacolo è offerto dalla recen-te mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Ravenna,Luoghi del tempo. Dai naturalisti del primo Novecento agli astrattisti della seconda metà pre-sentata al Palazzo della Cultura Mauro de André di Ravenna, sede prevalentemente di even-ti musicali e di spettacolo, in cui il tema proposto era un percorso tra i “luoghi” immorta-lati da artisti di fama mondiale.

Alle strutture più o meno tradizionali recentemente si sono aggiunte moderne strutture acarattere polivalente e sperimentale dedicate sia all’attività espositiva che a quella teatrale, qua-li La Tenda di Modena (cfr. p. 82), l’Officina delle arti di Reggio Emilia (cfr. pp. 62-63) e i Can-tieri Cantelli di Vignola (cfr. pp. 91-92).

Hanno infine avuto un carattere eccezionale le due esposizioni realizzate nella primave-ra 2001 nel Salone degli Scenografi del Teatro Municipale di Piacenza in occasione delle ce-lebrazioni per il primo centenario della morte di Giuseppe Verdi. Si è trattato di una mo-stra di opere pittoriche di Pietro Fornari che, ispirandosi alle opere del maestro, ha raffigu-rato eroi ed eroine noti e meno noti del repertorio verdiano. A questa è seguita una rasse-gna di opere grafiche di Giancarlo Braghieri, ispirate alle musiche di Verdi, una mostra, que-st’ultima, allestita successivamente nel foyer del Teatro Regio di Parma.

Interpretando quindi con formule diversificate un’amicizia antica, ma sempre attualecon l’arte, il teatro si conferma una creatura dinamica e viva.

1 Marzio Dall’Acqua, Magia e fin-zioni, in Premio nazionale …, Luz-zara 1993, p. 173.2 Claudio Poppi, I sogni degli artistiin forma di immagini: i sipari diAlfonso Chierici e Giovanni Fonta-

nesi per il nuovo teatro di Reggio,Reggio Emilia 1991, p. 13.3 Flaminio Gualdoni, Il sipario diOmar Galliani: un duplice evento,Reggio Emilia 1991, p. 37.4 Maurizio Calvesi, Ars memoriae,

in Massimo Pulini…, [1997], pp.10-11.5 Giuseppe Berti, Mostra …, 1980,p. 25.6 George Banu, Il rosso e oro …,Milano 1990, pp. 184-185.

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Bisogna ritornare ai primi anni ’90, e siamo dunque poco oltre lo scadere del terzo lustro diattività dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna,ma anche al tempo dell’entrata in vigore della Legge Regionale n. 20 in materia di musei ebiblioteche, se si vuol assegnare un avvio effettivo a quel processo di pari dignità e di inte-grazione dell’arte contemporanea fra i beni culturali del nostro territorio che risulta oggi al-meno in parte compiuto.

Certo, all’inizio non è stato facile l’operare intorno a una tipologia di bene culturale chenon aveva fin lì ancora trovato un giusto riconoscimento sul piano istituzionale.

Ma se pure non è qui il caso di richiamare alla memoria la generale arretratezza e ildiffuso abbandono che ancora a quel tempo caratterizzavano lo “stato” dell’arte nove-centesca e contemporanea in Italia e, si dovrebbe dire, anche nella nostra regione, puòessere invece di qualche utilità riferire a proposito di alcuni percorsi conoscitivi svoltidall’Istituto e che hanno certamente agevolato la costruzione del cosiddetto sistema mu-seografico emiliano e romagnolo.

In definitiva, non vi è oggi carta o repertorio dei “luoghi” dell’arte contemporanea, in-fatti, che possa esprimere per intero la sua funzione d’uso anche solo semplicemente a li-vello informativo in mancanza d’un confronto, pur sommario e di largo respiro, con le map-pe disegnate precedentemente, a mano a mano che andava procedendo, ad esempio, l’ac-certamento del patrimonio esistente e veniva assumendo contorni sempre più precisi la pre-senza di un vero e proprio “museo diffuso” sul territorio regionale. E questo tanto più se siconsidera il profondo cambiamento che ha segnato i vari “territori” dell’arte della nostra re-gione mentre lungo il corso di quest’ultimo decennio veniva definendosi il quadro d’insie-me dei musei, delle raccolte, dei fondi, e perfino dei manufatti erratici novecenteschi o an-che di quelli connessi alla più stretta attualità e avevano luogo significativi tentativi di rico-struzione della scena artistica novecentesca emiliana e romagnola; e, ugualmente, se si pren-de atto dell’affermarsi di un metodo comune appartenente sia alle questioni più interne al-la gestione, alla tutela e alla conservazione dei patrimoni artistici della contemporaneità, mariguardante anche gli indirizzi programmatici per la loro piena valorizzazione e fruizione ela sperimentazione di una logica e di una prassi relazionale fra le diverse istituzioni in gra-do di favorire un incremento di interesse delle singole comunità verso le forme e le espres-sioni dell’arte del nostro tempo e, in particolare, delle più giovani generazioni.

Una prima rappresentazione della dimensione “stellare” dell’arte contemporanea in Emiliae in Romagna venne offerta dall’Istituto per i Beni Culturali nel 1996 con un inserto delsuo periodico interamente dedicato alla rete museale del contemporaneo (“IBC”, anno 4,n. 5, settembre-ottobre 1996, pp. 50-72). I risultati scaturiti dalla fase investigativa svolta

Arte e territorio: per un museo diffuso

Orlando Piraccini

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206 nell’ambito della ricerca denominata “Archivi dell’Arte”, promossa dalla Soprintendenza peri Beni Librari e Documentari, consentirono di tracciare in quella sede un quadro sinteticodella realtà regionale e, al tempo stesso, di definire un percorso di lavoro proiettato negli an-ni a venire. A questo proposito, può essere d’un qualche vantaggio alla decifrazione della piùstretta attualità la rilettura di alcune questioni poste fin nell’“editoriale” della rivista (Ancheil contemporaneo è un bene da tutelare): come quelle largamente sollecitate dall’urgenza di da-re maggiore impulso alla nascita di un sistema museale territoriale in relazione alle effettivepossibilità offerte in questa direzione dall’apposita legislazione regionale; o come quelle ri-ferite alla necessità di una promozione conoscitiva del contemporaneo, all’effettivo utilizzodel potenziale operativo dei maggiori musei e gallerie della nostra regione sul terreno delladivulgazione e dell’informazione; o come, ancora, quelle sviluppate dalla crescente richiestadi un’apertura di confronto degli artisti con le istituzioni e di un’attivazione di strumenti in-centivanti a favore della creatività giovanile, come pure dall’urgenza di una riforma dellescuole (Accademie di belle arti in testa) di istruzione e di avviamento ai mestieri artistici.

Con riferimento ai dati e ai risultati scaturiti dalle ricerche in corso da parte dell’IBC,vien scritto tra l’altro: «[...] Alla fase ricognitiva dovrà poi corrispondere anche un riassettoe un riequilibrio degli attuali modelli espositivi di molti musei della Regione, a favore, si ca-pisce, delle raccolte d’arte finora rimaste in secondo piano. Allo stesso modo diventa neces-sario decidere quale ordine assegnare al cospicuo patrimonio attualmente senza una ade-guata cura conservativa e disperso, per di più, in diverse sedi pubbliche. Ma esiste anche ilproblema di una politica delle acquisizioni, che in questi ultimi decenni è stata quasi sem-pre limitata. Come può chiamarsi d’arte contemporanea una Galleria che non continui aproporre, via via, l’arte dei nostri giorni con un costante e sistematico aggiornamento?

Anche al Museo del contemporaneo spetta una funzione primaria di giudizio storico cri-tico. Ma questo significa insieme attendere alla tutela della memoria, se non si vuole fare delpresente e delle sue invenzioni una semplice superficie di immagini ed eventi, senza laprofondità, la prospettiva lunga di un contesto. Di qui la sua natura di Istituto di ricerca,di luogo di studio metodico di forme e di progetti libero da ogni condizionamento a un gu-sto che sia soltanto quello diretto del mercato. Insegnare a comprendere vuol dire anche, inquesto caso, orientarsi su ciò che ci sta intorno, facendo dell’arte uno strumento attivo con-tro il pregiudizio, contro la cristallizzazione delle idee. Va da sé, per tornare alla nostra di-mensione regionale, che ciò che occorre è una rete dinamica di scambi e di dialoghi fra lecomunità e le istituzioni presenti nel nostro tessuto sociale [...]».

Di certo non si poteva non riconoscere all’arte novecentesca e contemporanea nella no-stra regione, a meno di un decennio dallo scadere del secolo, quella condizione così grave-mente d’emarginazione di cui si parlava all’inizio. Per di più, appariva realmente corrispon-dere all’ immobilismo delle istituzioni museali una totale assenza di strumenti informativie di forme di divulgazione finalizzati a promuovere il patrimonio esistente e, più in genera-le, le manifestazioni della creatività contemporanea nelle diverse realtà, sia urbane che ter-ritoriali, della nostra regione.

Basterebbe ricordare, a, questo proposito, l’approssimativa rappresentazione della realtàmuseale emiliana e romagnola generalmente fornita dalle guide e dagli itinerari artistici na-zionali del tempo. In un repertorio divulgato dalla rivista “Arte” di Mondadori pochi mesiprima dell’uscita dell’inserto di “IBC”, tra le ottanta istituzioni italiane depositarie dell’artemoderna si segnalavano tredici musei della nostra regione (Piacenza, Galleria Ricci Oddi;

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207Parma, Csac; Modena, Galleria Civica; Reggio Emilia, Musei Civici; Ravenna, PinacotecaCivica; Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche; Cesena, Pinacoteca Comunale;Cento, Galleria Civica “Aroldo Bonzagni”; Ferrara, Museo Boldini; Lido di Spina, MuseoAlternativo “Remo Brindisi”; Santa Sofia, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ve-ro Stoppioni”; Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Museo Morandi).

Dunque, un numero davvero limitato di musei nostrani elevati alla considerazionenazionale e popolare, per di più attraverso una selezione assai discutibile, capace di evi-denziare modeste “appendici” museali (come nel caso di Cesena) a scapito di raccolteprestigiose come nel caso di Forlì (con la collezione Verzocchi) o di Longiano (con laFondazione Tito Balestra).

In realtà, la “mappatura” territoriale realizzata in avvio della ricerca denominata “Archividell’Arte”, oltre a rilevare l’effettiva realtà della rete museale emiliano-romagnola, consentivafinalmente di conoscere la portata di un patrimonio “diffuso” fin lì largamente sconosciuto,come quello rappresentato da tanti fondi presenti (ma per lo più ai margini degli assetti espo-sitivi) nelle pinacoteche delle nostra regione, dalle raccolte esistenti in edifici pubblici, resi-denze municipali, sedi provinciali, dalle opere d’arte monumentali collocate nei contesti ur-bani e territoriali. Basti pensare, a questo proposito, che in un’area campione corrisponden-te alle province di Bologna, Ferrara e all’intero territorio romagnolo venivano individuate ben44 raccolte e nuclei patrimoniali “esterni” alla rete dei musei con un calcolo di circa 10.000opere d’arte collocate in ambiti e contesti non fruibili da parte del pubblico.

La connessione del patrimonio novecentesco e contemporaneo diffuso sul territorio alsistema museale regionale ha dunque rappresentato per l’Istituto per i Beni Culturali unobiettivo primario. Al lavoro di “scavo” sul territorio emiliano e romagnolo, che ha consen-tito – come si è detto – il riaffioramento di rilevanti testimonianze riguardanti la vicenda fi-gurativa del secolo scorso, ha fatto così seguito una fase contrassegnata da positive espe-rienze tese a favorire nuovi ordinamenti museali e processi di valorizzazione e di divulga-zione del “Novecento ritrovato”.

Si può dire oggi che una tale attività ha certamente contribuito a rendere di fatto più di-namico il ruolo delle arti visive contemporanee all’interno delle politiche culturali espressedalle singole amministrazioni pubbliche ai vari livelli territoriali e a determinare e sviluppa-re, nel contempo, una reale capacità di coordinamento e di comunicazione fra le diverse en-tità istituzionali.

Per questo, può essere di qualche utilità, almeno crediamo, ricordare qui alcuni signifi-cativi episodi che, all’interno di uno stesso orizzonte, in quest’ultimo decennio hanno coin-volto “luoghi” diversi della nostra regione e, specialmente, la rete museale policentrica ro-magnola: scavi, scoperte, ritrovamenti, ma anche le restituzioni alle singole collettività di pa-trimoni nascosti e le rivelazioni di presenze e di fenomeni dell’arte fino ad allora rimasti na-scosti o solo appena intravisti. Non un semplice inventario, dunque, ma piuttosto un dia-rio di “memorie”, capaci forse di orientare meglio il visitatore di oggi da un “luogo” dell’ar-te all’altro all’interno di questo nostro grande e straordinario “museo diffuso”.

1994 - A compimento della prima fase d’indagine sulle raccolte d’arte moderna e con-temporanea presenti in musei, pinacoteche, edifici pubblici delle province di Forlì-Ce-sena, Ravenna, Rimini, viene allestita a Bagnacavallo la mostra Archivi dell’Arte. Il Con-temporaneo in Romagna.

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208 Con oltre cento opere esposte, la rassegna documenta la portata e la ricchezza di un patri-monio generalmente poco noto e solo in parte esposto al pubblico nelle diverse sedi museali.

In evidenza le principali donazioni effettuate nel corso della seconda metà del secolo (trale altre la Collezione Verzocchi a Forlì, la Raccolta Balestra a Longiano, la Collezione Mo-rellini a Cesena). Spazio è anche riservato a importanti nuclei di opere largamente scono-sciuti, annessi alla varie raccolte pubbliche fin dagli anni dell’immediato dopoguerra, in oc-casione di importanti concorsi e rassegne d’arte promossi in diverse località romagnole, daCesenatico a Modigliana, da Santa Sofia a Rimini, da Forlì a Imola.

Bagnacavallo, Centro Culturale Le Cappuccine (25 settembre – 20 novembre 1994)Enti promotori: IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari), Comune di BagnacavalloCatalogo a cura di O. Piraccini, G. Serpe, A. Sibilia, introduzione di E. Raimondi, testi di O. Pi-raccini, A. Sibilia, IBC Immagini e Documenti, Grafis Edizioni, Bologna, 1994.

1995 - Realizzata nell’ambito delle manifestazioni ufficiali della Regione Emilia-Roma-gna per il cinquantesimo anniversario della Liberazione, viene allestita a Medicina lamostra La Premiata Resistenza. Concorsi d’arte nel dopoguerra in Emilia-Romagna. Rea-lizzata a seguito di una campagna conoscitiva riguardante l’intero territorio regionalevolta a individuare e censire opere d’arte e monumenti legati alla memoria resistenziale,l’esposizione pone in particolare evidenza le raccolte riferite ai concorsi di pittura pro-mossi a Marzabotto, Bologna, Ferrara e in diverse località emiliane tra gli anni Cin-quanta e Sessanta.

Medicina, Palazzo della Comunità (29 aprile – 28 maggio 1995); successivamente la mostra vieneospitata a Longiano (Fondazione Balestra), Bologna (Sale del Baraccano), Ravenna (Biblioteca Clas-sense), Gattatico (Museo Cervi)Enti promotori: IBC, Comune di Medicina, in collaborazione con Istituto Regionale “Ferruccio Par-ri”, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Bologna, Laboratorio Nazionale per la Didatticadella StoriaCatalogo a cura di O. Piraccini, G. Serpe, A. Sibilia, introduzione di E. Raimondi, testi di O. Pi-raccini, W. Guadagnini, P. Dogliani, L. Scardino, A. Sibilia, E. Guerra, E. Lorenzinini, P. Deggio-vanni, L. Arbizzani, D. Barbieri, E. Biavati, L. Grossi, IBC Immagini e Documenti, Grafis Edizio-ni, Bologna, 1995.

1995 - L’apporto dell’arte, della fotografia, del cinema, della letteratura per la conoscenzadella realtà e del paesaggio padani nel corso del Novecento è il tema della mostra allestita aMesola e intitolata Il Po del ’900. Arte, cinema, letteratura. La rassegna (che per le arti figu-rative propone opere di Cagli, Cappelli, Chessa, Covili, De Pisis, Ligabue, Mazzacurati,Morlotti, Mucchi, Murer, Paulucci, Pizzinato, Zancanaro, Zigaina e di altri artisti che dalPo e dal suo ambiente hanno tratto ispirazione) intende offrire al visitatore la percezione diuna forte ragione unitaria, quasi di una matrice unica, che ha legato fra loro le varie formecreative.

Mesola, Castello Estense (maggio – agosto 1995)Enti promotori: Comune di Mesola, Provincia di Ferrara, IBC

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209Catalogo con scritti di R. Candia, G. Antonio Cibotto, M. De Micheli, A. Folli, L. Gavioli, A.M.Quarzi, E. Raimondi, R. Roda, I. Zannier, introduzione di E. Raimondi, N. Pisauri, IBC, Immagi-ni e Documenti, Grafis Edizioni, Bologna, 1995.

1995 - Dall’esplorazione di un territorio profondamente segnato per tutto il corso del No-vecento dalla presenza e dalla fervida creatività dei suo artisti prende forma la mostra Nove-cento. Artisti nei dintorni ravennati. Allestita a Bagnacavallo, in uno dei centri della “bassa”che anche oggi manifesta sintomi non comuni di vitalità artistica, l’esposizione ripercorre lavicenda figurativa novecentesca nel comprensorio ravennate passando dalla riscoperta delle“Scuole Comunali” (e dell’importante ruolo svolto per la promozione di “Arti e Mestieri”,specialmente nel corso della prima metà del secolo) a una rassegna di pittori e scultori ope-rosi nei diversi centri del territorio con opere per lo più inedite e in larga parte provenientida musei e raccolte pubbliche locali.

Bagnacavallo, Centro Culturale Le Cappuccine (24 settembre – 22 ottobre 1995)Enti promotori: Comune di Bagnacavallo, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, A. Savini, introduzione di E. Raimondi, testi e schede di O. Pirac-cini, A. Savini, Edit Faenza, Faenza, 1995.

1996 - Con la mostra Quadri in Comune. Per una Galleria d’Arte Moderna a Riccioneprende avvio un ciclo di esposizioni in diversi luoghi della regione riguardanti singoleraccolte individuate in contesti extramuseali e quindi sottoposte a opportune indaginiconoscitive.

Nel caso di Riccione, l’esposizione segna il primo atto di un percorso progettuale per l’i-stituzione di una Galleria Comunale d’Arte Moderna con sede a Villa Franceschi, tipico edi-ficio in stile Liberty risalente all’inizio della vicenda turistico-balneare della cittadina roma-gnola. A conclusione della capillare campagna di censimento del patrimonio artistico co-munale esistente nel Palazzo municipale e in altri luoghi cittadini, sono esposte oltre set-tanta opere di artisti per lo più di ambito regionale, oltre ad alcuni dipinti e arredi prove-nienti da Villa Franceschi.

Palazzo del Turismo (21 dicembre 1995 – 21 gennaio 1996)Enti promotori: Comune di Riccione, IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, introduzione di F. De Bartolomeis, testi di W. Bergamini, O. Pi-raccini, A. Sibilia, Quaderno n. 23 Centro della Pesa, Riccione, 1995.

1996 - Approfondite indagini ricognitive condotte sui fondi archivistici, documentari elibrari, nonché sulla raccolta d’arte conservati da Bianca Rosa Arcangeli consentono larealizzazione della mostra Gli Arcangeli. Nino, Gaetano, Francesco, Bianca tra musica, ar-te e poesia. Allestita al Castello Malatestiano di Longiano, l’esposizione dedica il suo nu-cleo centrale ai rapporti di vita e di lavoro dei quattro fratelli Arcangeli, mentre prezio-se testimonianze riguardano anche l’attività svolta da ciascun componente della famiglia.In particolare, l’illustrazione della figura e del lavoro di Francesco come studioso e criti-co d’arte si avvale di un notevole numero di opere di artisti novecenteschi, in larga mi-sura provenienti dalla collezione privata dello stesso Arcangeli.

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210 Longiano, Fondazione Tito Balestra (18 maggio – 16 luglio 1996); successivamente, la mostra è sta-ta allestita a Bologna nelle sale espositive del Museo Civico ArcheologicoEnti promotori: IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari), Fondazione Tito BalestraCatalogo a cura di F. Balestra, O. Piraccini, testi di F. Balestra, L. Cesari, O. Piraccini, C. Spadoni,D. Trento, All’Insegna del pesce d’oro di Vanni Scheiwiller, Milano, 1996.

1996 - Nella ricorrenza del primo centenario della nascita del noto artista Enzo Morelli vie-ne realizzata una campagna di catalogazione della ingentissima raccolta di dipinti e operegrafiche (oltre duemila esemplari) e un primo riordinamento dei fondi archivistici e docu-mentari acquisiti per donazione dalla Pinacoteca Comunale di Bagnacavallo. Da questa at-tività conoscitiva scaturisce la mostra Enzo Morelli (1896-1976). Una collezione e un archi-vio d’arte che consente per la prima volta la visione al pubblico di dipinti, acquerelli, dise-gni, incisioni facenti parte della raccolta bagnacavallese, oltre a cartoni preparatori per de-corazioni, fotografie, carte d’archivio ed esemplari della ricca biblioteca d’arte appartenutaal Morelli. In esposizione anche alcune opere di artisti sodali dello stesso Morelli durante illungo periodo di lavoro trascorso a Milano.

Bagnacavallo, Centro Culturale Le Cappuccine (22 settembre – 17 novembre 1996)Enti promotori: IBC, Comune di BagnacavalloCatalogo a cura di O. Piraccini, introduzione di N. Pisauri, testi e regesti di E. Colombo, R. De Gra-da, A. Magrograssi, A. Mazzotti, O. Piraccini, G. Repossi, A. Sibilia, IBC Immagini e Documenti,Grafis Edizioni, Bologna, 1996.

1997 – Al ritrovamento di importanti nuclei artistici legati alle tematiche resistenziali segue unospecifico programma di iniziative destinato a promuovere la conoscenza di questo importantepatrimonio “diffuso” sul territorio regionale. A seguito della schedatura analitica e dall’ordina-mento del notevole corpus di incisioni e litografie conservate presso la Fondazione Tito Balestraviene allestita a Longiano la mostra Tono Zancanaro. Dal Gibbo alle tematiche della Resistenzaincentrata sulla satira politica e sulla grafica di impegno del noto artista padovano. L’esposizio-ne ospita anche rari esemplari provenienti dall’Archivio Storico Tono Zancanaro di Padova.

Longiano, Castello Malatestiano (25 aprile – 20 giugno 1997); successivamente la mostra viene allesti-ta al Palazzo del Turismo di RiccioneEnti promotori: Fondazione Tito Balestra di Longiano, Archivio Storico Tono Zancanaro di Padova, IBCCatalogo a cura di F. Balestra, O. Piraccini, Quaderni della Fondazione Tito Balestra, Longiano, 1997.

1997 – Nuove indagini condotte sul patrimonio novecentesco e contemporaneo “diffu-so” nel territorio romagnolo consentono una rappresentazione dei principali nuclei pit-torici riferiti alla “stagione” dei concorsi d’arte promossi in ambito forlivese e cesenatetra gli anni Cinquanta e Sessanta. Con oltre cento opere attualmente presenti nelle va-rie raccolte pubbliche della provincia, la mostra Il ‘Campigna’ e gli altri. Concorsi d’artenel dopoguerra a Forlì e dintorni ripercorre la storia di alcune importanti manifestazioniartistiche quali il “Premio Campigna”, il “Premio Cesenatico”, il “Premio Silvestro Le-ga” di Modigliana, il “Premio Cassiano Fenati” di Cesena e le “Biennali d’Arte Roma-gnola” di Forlì.

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211Forlì, Palazzo Albertini (14 settembre – 12 ottobre 1997)Enti promotori: Comune di Forlì, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, introduzione di E. Raimondi, testi di F. Cavallucci, O. Piraccini, A.Sibilia, Grafis Edizioni, Bologna, 1997.

1997 - Il censimento delle opere d’arte conservate nel Palazzo del Turismo e in altri edificipubblici di Cesenatico offre lo spunto per una mostra destinata a promuovere la conoscen-za di una raccolta di notevole valore, strettamente connessa alla vita turistica e culturale del-la cittadina romagnola. Intitolata Artisti italiani del Novecento a Cesenatico. Per una GalleriaComunale d’Arte Moderna l’esposizione documenta la formazione e lo sviluppo della colle-zione, dagli anni del rinomato “Premio Cesenatico” (1952-56) all’attività della Galleriad’Arte “Il Bragozzo”, fino alle più recenti acquisizioni connesse all’attività svolta dalla Gal-leria Comunale d’Arte.

Un capitolo della mostra è riservato agli artisti che dal dopoguerra in poi hanno fre-quentato Cesenatico, con un approfondimento sulla presenza di Tono Zancanaro (partico-larmente assidua tra gli anni Sessanta e Ottanta), documentata attraverso un significativonucleo di opere ispirate all’ambiente marino locale, immagini fotografiche, epistolari inedi-ti e altre carte d’archivio.

Cesenatico, Palazzo delle Scuole Elementari (19 luglio – 27 agosto 1997)Enti promotori: Comune di Cesenatico, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, testi e schede di M. Corradini, M. Gaddi, D. Gnola, O. Piraccini, N. Sca-labrin, G. Segato, A. Sibilia, R. Zavatta, IBC Immagini e Documenti, Edizioni Grafis, Bologna, 1997.

1997 - L’installazione della grande opera progettata dai coniugi Poirier nel tratto cittadinodell’alveo del fiume Bidente rappresenta una tappa importante per lo sviluppo e l’amplia-mento del “Parco di Sculture all’Aperto”, istituito nel 1993 con la “messa in opera” dellecreazioni di Mauro Staccioli. Il complesso scultoreo, realizzato con il determinante contri-buto finanziario della Regione Emilia-Romagna, viene presentato nell’ambito della mostraPremio Campigna XLI edizione. Anne e Patrick Poirier, L’esilio di Ulisse (curatori: R. Barilli,F. Cavallucci, C. Spadoni), con progetti e studi originali.

Santa Sofia, Parco di Sculture all’Aperto, Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” (13 di-cembre 1997 – 15 febbraio 1998)Enti promotori: Comune e Pro Loco di Santa Sofia, Provincia di Forlì-Cesena, IBC

1998 - Con l’intento di favorire la più ampia divulgazione dell’importante patrimonio d’arteconservato dalla Fondazione Tito Balestra di Longiano attraverso una “rete” di relazioni e scam-bi con altri enti e istituzioni culturali in ambito emiliano e romagnolo, viene presentata a Mas-sa Lombarda la mostra Le donne di Mino Maccari nelle opere della Collezione Tito Balestra (cu-ratori: F. Balestra, O. Piraccini). In esposizione figurano opere scelte tra gli oltre mille esempla-ri del celebre artista già facenti parte della collezione personale del poeta romagnolo.

Massa Lombarda, Sala del Carmine (24 gennaio – 8 febbraio 1998)Enti promotori: Comune di Massa Lombarda, Fondazione Tito Balestra di Longiano, IBC

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212 1998 - In occasione della grande mostra Pupazzi con rabbia e sentimento. La vita e l’arte diDario Fo e Franca Rame si svolge la prima edizione di una rassegna di arte all’aperto desti-nata a riproporsi negli anni successivi. Realizzate da Fo in collaborazione con i giovani al-lievi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, vengono esposte nella spiaggia libera della cit-tadina romagnola venti pitture ispirate in larga parte alla celebre rappresentazione del JohanPadan, eseguite nella forma dei caratteristici elementi del tradizionale arredo balneare di Ce-senatico, oggi in disuso.

Le successive edizioni, realizzate in collaborazione con le Accademie di Ravenna e di Bre-ra hanno visto all’opera celebri illustratori come Mantegazza e Lele Luzzati o si sono riferi-te al ricordo di artisti (come nel caso di Tono Zancanaro e di Bruno Munari) legati alla re-cente storia balneare di Cesenatico. Per la particolarità dell’impianto progettuale, la rasse-gna Tende al mare di Cesenatico è oggi generalmente considerata tra le più originali espe-rienze di “arte all’aperto” in ambito nazionale.

Cesenatico, Spiaggia libera di piazza Andrea Costa; Galleria Comunale d’Arte “Leonardo da Vinci”(estate 1998 – estate 2004)Enti promotori: Comune di Cesenatico, IBCCataloghi a cura di C. Ceredi, O. Piraccini, Edizioni del Comune di Cesenatico, Cesena, 1998-2004.

1998 - Posto in luce grazie a una meticolosa ricognizione nelle diverse sedi della RegioneEmilia-Romagna, al consistente nucleo patrimoniale di pertinenza dell’ente regionale puòessere pienamente riconosciuta una rilevanza di primo piano tra le pubbliche collezioni d’ar-te novecentesca e contemporanea presenti in contesti extramuseali. Di tale raccolta viene of-ferto un primo livello di conoscenza attraverso la mostra itinerante Quadri in Regione. Lecollezioni d’arte moderna del Consiglio e della Giunta dell’Emilia-Romagna. Con approfondi-te informazioni sulla costituzione e sulla effettiva composizione del patrimonio regionale sipongono in rilievo le accessioni più significative, come quella costituita dagli oltre sessantaesemplari, fra dipinti, disegni e sculture, di noti artisti italiani del secondo Novecento ap-partenenti alla sfera del critico Francesco Arcangeli, acquistata dalla Giunta regionale nel1973 a contributo della costituzione della Fondazione Gaetano Arcangeli. In rassegna an-che le più recenti aquisizioni delle collezioni regionali, tra le quali sono senz’altro segnala-bili i bozzetti di Alberto Burri per i due grandi arazzi attualmente collocati all’ingresso diuna delle “torri” di via Aldo Moro e le grandi sculture di Luciano Minguzzi.

Bologna, Villa delle Rose (16 luglio – 27 settembre 1998). Successivamente, la mostra è stata ospi-tata a Longiano (Fondazione Tito Balestra), Savignano di Romagna (Centro culturale “ex Pesche-ria”), Forlì (Salone dell’Arte Moderna “Contemporanea”), Cesenatico (Galleria Comunale d’Arte“Leonardo da Vinci”), Riccione (Palazzo del Turismo)Enti promotori: Regione Emilia-Romagna, IBC, Galleria d’Arte Moderna di BolognaCatalogo a cura di O. Piraccini, prefazione di D. Eccher, testi di D. Auregli, O. Piraccini, reperto-rio generale delle opere di F. Balestra, A. Sibilia, Supplemento della rivista “IBC”, n. 2/98.

1998 - Alternandosi con le iniziative legate al Parco delle Sculture all’Aperto prosegue l’at-tività del “Premio Campigna” di Santa Sofia con rassegne tematiche dedicate ad aspetti sa-

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213lienti della pittura contemporanea. Con la mostra Premio Campigna XLII edizione. France-sco Arcangeli a Santa Sofia (1967-1973) viene ricordato un momento particolarmente im-portante nella lunga storia del concorso santasofiese contrassegnato dalla presenza e dal-l’apporto del noto critico bolognese.

Oltre a inediti documenti, fotografie, carteggi tratti dall’archivio del “Premio”, vengonoesposte le opere vincitrici delle varie edizioni del concorso, tra gli anni Sessanta e Settanta,oggi conservate nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, ac-canto ad opere degli stessi autori di più recente esecuzione.

Santa Sofia, Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” (8 dicembre 1998 – 7 febbraio 1999)Enti promotori: Comune e Pro Loco di Santa Sofia, IBCCatalogo a cura di D. Trento, testi di E. Crispolti, C. Spadoni, A. Sibilia, Santa Sofia, 1998.

1998 - Nel quadro di un’indagine riguardante patrimoni ed emergenze artistiche del No-vecento nel territorio di Cattolica, al confine tra Romagna, Marche e Montefeltro, vie-ne dato risalto alla presenza dell’arte sacra, a cominciare dai cicli decorativi di Fortuna-to Teodorani.

All’artista cesenate, assai noto in tutta la Romagna, ma anche in altri ambiti territorialiper la sua attività di “frescante”, viene dedicata la mostra Fortunato Teodorani (1888-1960).Arte sacra e impressioni dal vero incentrata soprattutto sul ciclo ornamentale eseguito attor-no al 1940 nelle volte e alle pareti della grande chiesa parrocchiale di San Pio V a Cattoli-ca. Dello stesso pittore si presentano opere inedite ispirate al paesaggio locale, sia marinoche collinare, alla cui rappresentazione viene attribuito un particolare interesse anche sulpiano documentario e iconografico.

Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce (19 dicembre 1998 – 31 gennaio 1999)Enti promotori: Comune di Cattolica, IBCCatalogo a cura di A. Bernucci, O. Piraccini, La Pieve Poligrafica Editore, Rimini, 1998.

1999 – Un’indagine conoscitiva sulle raccolte artistiche e sui fondi archivistici e do-cumentari tuttora conservati nella “casa-studio” della famiglia Visani di Lugo consen-te di ricostruire un capitolo assai importante della vicenda culturale e artistica roma-gnola novecentesca.

Con la mostra I Visani a Lugo. Paolo, Giulia, Veronica, Domenico, Carlo. Arte, foto-grafia, architettura tra Ottocento e Novecento, si delinea un percorso generazionale checomprende i singoli esponenti della famiglia lughese: Paolo scultore e architetto, Giu-lia e Veronica fotografe, Domenico pittore, decoratore e maestro d’arte, Carlo proget-tista e illustratore.

L’esposizione segna l’avvio di un programma poliennale per la valorizzazione del patri-monio artistico novecentesco lughese.

Lugo, Pescherie della Rocca e Casa Rossini (17 aprile – 30 maggio 1999)Enti promotori: Comune di Lugo, IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, introduzione di R. Campioni, testi di O. Piraccini, A. Savini, P. Vi-sani, R. Vlahov, U. Zoli, Edit Faenza, Faenza, 1999.

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214 1999 - Oltre trecento incisioni dal 1953 agli anni Novanta vengono donate dal noto pitto-re ravennate Giulio Ruffini al Gabinetto delle Stampe della Pinacoteca di Bagnacavallo. Acompimento di un’accurata campagna censitiva e di un primo ordinamento dell’ecceziona-le corpus grafico, viene allestita la mostra Giulio Ruffini: una storia di segni. Incisioni dal 1953al 1999. La Donazione al Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo. Nel porre in risalto l’im-portanza dell’acquisizione da parte del museo bagnacavallese, l’esposizione traccia un inedi-to percorso conoscitivo dell’arte di Ruffini avente come filo conduttore soggetti e temi le-gati alla denuncia sociale e alla satira politica.

Bagnacavallo, Centro Culturale Le Cappuccine (19 settembre – 17 ottobre 1999)Enti promotori: Comune di Bagnacavallo, IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, presentazioni di M. Mazzotti, R. Campioni, schede di A. Mazzot-ti, Edizioni del Gabinetto delle Stampe antiche e moderne, Faenza, 1999.

1999 - A compimento della campagna di catalogazione che ha riguardato le oltre trecento ope-re d’arte del Novecento e contemporanee di pertinenza dell’Amministrazione Provinciale diForlì-Cesena, viene allestita la mostra itinerante Quadri in Provincia. Pittura romagnola tra glianni Cinquanta e Sessanta. L’esposizione trae spunto dal ritrovamento di un notevole nucleodi dipinti e disegni per lo più inediti, acquisiti in occasione dei principali concorsi di pitturapromossi dalle civiche amministrazioni locali nel periodo postbellico. Tali opere, straordina-riamente rappresentative del fervido clima culturale e figurativo del tempo, rappresentano nelloro insieme uno dei motivi di maggior interesse dell’intera raccolta provinciale.

Forlì, Palazzo Albertini (12 settembre – 10 ottobre 1999); successivamente la mostra è stata allesti-ta a Santa Sofia (Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” e a Cesenatico (Galleria Comu-nale d’Arte “Leonardo da Vinci”)Enti promotori: Provincia di Forlì-Cesena, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, presentazioni di L. Zanetti, N. Pisauri, repertorio generale delle ope-re di A. Sibilia, Edizioni Coiné, Forlì, 1999.

1999 - Alla riscoperta dei fondi artistici e documentari di “Casa Visani” si collega il ritro-vamento di interessanti memorie riguardanti un altro pittore lughese, Giulio Avveduti, fi-gura di spicco nel panorama artistico romagnolo, titolare della cattedra di Disegno allaScuola comunale d’arte di Fusignano e maestro di tanti giovani destinati a brillanti carrie-re, tra i quali Francesco Verlicchi e Raul Vistoli.

Opere inedite, studi ed abbozzi, ma anche carteggi, fotografie, oggetti e strumenti figu-rano nella mostra Natura e sentimento nella pittura di Giulio Avveduti (1889-1986). Scoper-te e ritrovamenti. In esposizione figurano anche i dipinti avvedutiani conservati nella Rac-colta Comunale d’Arte ed esemplari tratti dal cospicuo nucleo di opere acquisito di recen-te dalla Banca di Romagna di Lugo.

Lugo, Pescherie della Rocca e Casa Rossini (18 dicembre 1999 – 23 gennaio 2000)Enti promotori: Comune di Lugo, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, D. Serafini, introduzioni di D. Ferrieri, R. Campioni, Edit Faenza,Faenza, 1999.

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2152000 - Lungo il percorso per la costituzione di una civica pinacoteca a Lugo si colloca una spe-cifica indagine ricognitiva tesa a individuare la presenza in altri contesti museali emiliani e ro-magnoli di opere rappresentative del “cenacolo” novecentesco locale. Nasce così la mostra Artelughese del Novecento nei musei dell’Emilia-Romagna. Verso la Pinacoteca Comunale di Lugo.

Provenienti da Piacenza e da Bologna, da Forlì e da Cesena, da Ravenna e da Bagnaca-vallo, oltre che dalla stessa raccolta civica lughese, sono esposte opere dei maggiori artisti lo-cali: da Ruina a Visani, da Pratella a Toschi, da Montevecchi a Esodo Pratelli per la primametà del Novecento, da Margotti a Paride Baccarini, da Baroni a Neri, da Baruzzi a Costaper la seconda parte del secolo.

Lugo, Pescherie della Rocca e Casa Rossini (27 maggio – 2 luglio 2000)Enti promotori: Comune di Lugo, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, introduzioni di D. Ferrieri, N. Pisauri, Edit Faenza, Faenza, 2000.

2000 - La rete museale dell’arte novecentesca e contemporanea nel territorio provinciale diForlì e di Cesena viene sottoposta a un approfondito esame conoscitivo. Si raccolgono datirelativi anche al patrimonio “diffuso” nelle città e nei vari contesti paesistici, con significa-tivi riscontri riguardanti le sue varietà tipologiche e la consistenza. I risultati dell’indaginevengono riferiti dalla mostra Un territorio per l’arte. Il Novecento nella rete museale della Pro-vincia di Forlì-Cesena comprendente anche una sezione espositiva intitolata “Rocche in Pro-vincia” con il suggestivo itinerario pittorico nelle vallate forlivesi e cesenati offerto dalle ta-vole pittoriche eseguite en plein air dall’artista cesenate Giordano Severi attorno al 1930, og-gi conservate nel Museo Etnografico di Forlì.

Forlì, IV Edizione del Salone dell’Arte Moderna “Contemporanea” (3-6 novembre 2000)Enti promotori: Provincia di Forlì-Cesena (Coordinamento provinciale per la promozione dell’artecontemporanea), IBCCatalogo a cura di A. Bellandi, O. Piraccini, presentazione di L. Zanetti, testi di A. Bellandi, L. Pra-ti, O. Piraccini, Edizioni Coiné, Forlì, 2000.

2000 - Con la mostra Idillio e colore nell’opera di Carlo Patrignani (1869-1948) prosegue il ci-clo espositivo dedicato a momenti, aspetti e figure dell’arte del Novecento a Cattolica e nel suocircondario al confine tra Romagna, Marche e Montefeltro. L’opera di Carlo Patrignani, prota-gonista dimenticato della vicenda artistica ultimo-ottocentesca e d’inizio Novecento, viene quiconsiderata anche per il suo notevole valore documentario e iconografico. Infatti, il paesaggio,sia marino che collinare, rappresenta l’elemento saliente per l’ispirazione dell’artista.

Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce (17 dicembre 2000 – 4 febbraio 2001)Enti promotori: Comune di Riccione, IBCCatalogo a cura di A. Bernucci, prefazione di F.V. Lombardi, testi di A. Bernucci, O. Piraccini, LaPieve Poligrafica Editore, Rimini, 2000.

2000 - Al ritrovamento delle testimonianze figurative riguardanti l’eccidio di Marzabotto,nel quadro delle ricerche condotte in occasione del Cinquantesimo Anniversario della Li-berazione in Emilia-Romagna, segue un piano di valorizzazione e di divulgazione di un pa-

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216 trimonio straordinariamente importante non solo sul piano rievocativo, ma anche per i suoieffettivi contenuti artistici.

La raccolta, la cui formazione risale alle due edizioni del “Premio Marzabotto” del 1960e del 1961, viene resa nota pubblicamente dapprima con un allestimento temporaneo nel-la residenza municipale della cittadina martire e successivamente attraverso la mostra itine-rante Pittura e Memoria. La Raccolta d’Arte di Marzabotto. Contemporaneamente, è allo stu-dio uno specifico progetto per l’effettivo inserimento della collezione nella rete museale re-gionale riguardante il secondo Risorgimento italiano.

Marzabotto, Residenza Municipale (ottobre 2000); Fusignano, Centro Culturale “Il Granaio” (14aprile – 9 maggio 2001)Enti promotori: Comune di Marzabotto, Comune di Fusignano, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, P. Tamassia, presentazioni di A. De Maria, N. Pisauri, introduzionedi P. Tamassia, testi di B. Magni, O. Piraccini, repertorio delle opere di A. Sibilia, Grafis Edizioni,Bologna, 2000.

2001 - Nel nuovo ordinamento del Museo Cervi di Gattatico, insieme ai “fondi” archivi-stici e documentari, agli arredi e agli strumenti del lavoro contadino, a ricordi e cimeli d’o-gni tipo, un ruolo preminente viene riservato alla raccolta d’arte composta da dipinti, scul-ture, disegni, incisioni, opere litografiche acquisite a partire dall’immediato dopoguerra egeneralmente legate ai temi della Resistenza. Nella sezione espositiva Museo Cervi. La Rac-colta d’Arte Contemporanea figurano, tra le altre, opere di Borgonzoni, Treccani, Zancana-ro, Pizzinato, Guttuso, Calabria, Farulli, Negri e un nucleo di pitture “naïf ”.

Gattatico, Museo Cervi (in occasione del nuovo allestimento espositivo, aprile 2001)Enti promotori: Istituto Alcide Cervi, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, P. Varesi, introduzione di U. Benassi, testi di F. Boiardi, P. Varesi,O. Piraccini, A. Gianolio, A. Canovi, Ed. Istituto A.Cervi, Reggio Emilia, 2001.

2001 - Grazie al rinvenimento di numerose e inedite testimonianze, è possibile scrivere unnuovo capitolo sulla vita e sull’attività di Tono Zancanaro in Romagna durante i frequentisoggiorni estivi a Cesenatico e nel periodo d’insegnamento sulla cattedra di Incisione del-l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Con la mostra Tono in Romagna. Vita e opere di Zancanaro tra gli anni Sessanta e Settan-ta l’attenzione viene posta specialmente sulla produzione ceramica e sulle raffinate compo-sizioni musive realizzate a contatto con il noto mosaicista Romolo Papa.

Fusignano, Centro Culturale di San Rocco (28 aprile – 20 maggio 2001); successivamente la mostraè stata allestita presso il Palazzo dei Capitani di Bagno di RomagnaEnti promotori: Comune di Fusignano, IBC, Archivio Storico Tono Zancanaro di PadovaCatalogo a cura di O. Piraccini, P. Trioschi, testi di M. Gaddi, N. Micieli, O. Piraccini, Edizioni ilGranaio, Fusignano, 2001.

2001 - A conclusione di una prima indagine ricognitiva riguardante l’archivio dell’ex Azien-da di Soggiorno e grazie al ritrovamento di documenti relativi alla realtà turistico-culturale

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217di Cesenatico dall’immediato dopoguerra agli anni Settanta, viene allestita la mostra DivaCesenatico. Realtà e miti della città balneare dal dopoguerra agli anni Sessanta nei suggestiviambienti dell’ex colonia Veronese, nel cuore della città balneare.

Sezioni espositive sono dedicate ai principali eventi artistici e mondani di quel periodo,a cominciare dalle edizioni dei Premi di pittura “Città di Cesenatico” (1952-1956) e “Cas-siano Fenati” (1960-1970) al “Premio Agrodolce” destinato alle maggiori celebrità nel cam-po del cinema e del teatro, alle grandi mostre promosse dalla Galleria d’Arte “Il Bragozzo”all’interno del Palazzo del Turismo.

Cesenatico, ex colonia Veronese (20 luglio – 2 settembre 2001)Enti promotori: Comune di Cesenatico, IBCCatalogo a cura di C. Ceredi, O. Piraccini, testi intoduttivi di V. Emiliani, L. Goldoni, I. Cucci, Edi-zioni del Comune di Cesenatico, Cesena, 2001.

2001 - Nuove verifiche sullo “stato” dell’arte contemporanea nell’ambito provinciale diForlì-Cesena e i risultati di un analitico censimento delle “sculture all’aperto” esistenti neidiversi centri urbani e nei vari contesti paesistici vengono presentati al pubblico in forma divero e proprio itinerario territoriale. Dal museo al paesaggio. Indagine sul patrimonio artisti-co del Novecento nella provincia di Forlì-Cesena. Sculture a cielo aperto tra città e territorio:questo il titolo di una mostra nella quale sono documentati fotograficamente, ma anche at-traverso bozzetti e studi originali, monumenti celebrativi e commemorativi dal dopoguerraa oggi e opere plastiche realizzate con la cosiddetta legge del “due per cento”; specifiche se-zioni sono riservate al Parco di Sculture di Santa Sofia, la cui istituzione risale ai primi an-ni Novanta e alle “fontane” progettate e in parte realizzate da celebri scultori italiani su ini-ziativa di Romagna-Acque.

Forlì, V Salone dell’Arte Moderna “Contemporanea” (9-12 novembre 2001)Enti promotori: Provincia di Forlì-Cesena, IBCCatalogo a cura di A. Bellandi, O. Piraccini, prefazione di L. Zanetti, Edizioni Coiné, Forlì, 2001.

2001 - La “colonia Novarese”, una delle più importanti strutture balneari della costa roma-gnola è al centro di studi e ricerche sul piano architettonico ed edilizio, ma riguardanti an-che lo stato di degrado dell’edificio e il suo recupero finalizzato a un uso museale.

La storia, l’aspetto attuale, i piani di restauro e l’ipotesi di utilizzo della grande fab-brica, progettata nel 1934 dall’ingegnere Giuseppe Peverelli, vengono illustrati con l’e-sposizione Un relitto moderno. La Colonia Novarese di Rimini attraverso fotografie e docu-menti storici. Al centro della mostra, un servizio fotografico realizzato dalla nota fotogra-fa americana Andrea Frank.

Rimini, Palazzo Gambalunga (15 dicembre 2001 – 12 gennaio 2002)Enti promotori: Comune di Rimini, IBCCatalogo a cura di O. Maroni, O. Piraccini, presentazioni di M. Di Bella, M. Foschi, S. Pivato, te-sti di V. Emiliani, A. Paolucci, A. Mignemi, G. Bonetta, G. Cerasoli, L. Faenza, R. Copioli, A. Agno-letti, A. Villani, C. Fabbri, G. Giovagnoli, G. Mulazzani, G. Conti, P.L. Cervellati, Supplementodella rivista “IBC”, IX, 4, 2001.

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218 2002 - Nel quadro dei rapporti con altri enti e istituzioni museali attivati dall’Amministra-zione Comunale di Riccione in vista della costituzione della Galleria d’Arte Moderna di Vil-la Franceschi, nei suggestivi ambienti del Castello degli Agolanti viene allestita la mostra In-cisori contemporanei tra Romagna e Marche. Opere del Gabinetto delle Stampe di Bagnacaval-lo. L’iniziativa, se da una parte rappresenta un significativo momento divulgativo dell’im-portante raccolta bagnacavallese, assume un particolare valore come atto conoscitivo dellacreatività presente nel territorio di confine fra Romagna, Marche e Montefeltro.

Riccione, Castello degli Agolanti (23 febbraio – 8 marzo 2002)Enti promotori: Comune di Riccione, Comune di Bagnacavallo, IBC

2002 - Promuovere in ambito romagnolo il Museo Nazionale delle Arti Naïves “Cesare Za-vattini” di Luzzara: questo l’obiettivo principale della mostra Romanzo popolare. Un percor-so con l’arte naïve, che segna anche l’avvio di un’indagine tesa a individuare la presenza diopere inscrivibili alla sfera creativa dei “pittori ingenui” in raccolte, gallerie e musei della no-stra regione. Oltre cinquanta opere sono inserite in un percorso espositivo che illustra la for-mazione e lo sviluppo del Museo Nazionale con il succedersi delle varie edizioni del famo-so “Premio Luzzara”. Un ricordo particolare viene dedicato alla figura di Cesare Zavattini ealla sua opera svolta a sostegno dell’arte popolare.

Fusignano, Museo Civico San Rocco (30 marzo – 5 maggio 2002)Enti promotori: Comune di Fusignano, Comune di Luzzara, IBC (Soprintendenza per i Beni Li-brari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, P. Trioschi, testi di M. Dall’Acqua, O. Piraccini, Edizioni Il Gra-naio, Faenza, 2002.

2002 – Qualificandosi come importante “vetrina” di significative componenti del patrimo-nio artistico regionale, Fusignano ospita la raccolta d’arte della Casa Cervi di Gattaticocomprendente un importante nucleo di opere pittoriche e grafiche dedicate ai temi resi-stenziali e sociali.

Nella mostra Memoria e mito. Opere d’arte dal Museo Cervi viene presentata al pubblicoromagnolo una selezione di dipinti e disegni specificamente intitolati alla figura di papà Al-cide e all’atroce eccidio dei suoi sette figli.

Fusignano, Centro Culturale “Il Granaio” (24 aprile – 5 maggio 2002)Enti promotori: Comune di Fusignano, Istituto Alcide Cervi, IBC

2002 - Ancora i musei d’arte moderna e contemporanea nel territorio provinciale forlivesee cesenate sotto la lente di una verifica mirata ad accertare i recenti livelli di crescita e di svi-luppo dei rispettivi patrimoni. I risultati dell’indagine vengono illustrati con la mostra Il si-stema museale dell’arte contemporanea nella Provincia di Forlì-Cesena. Incrementi e nuove ac-quisizioni.

Pur in presenza di alcune rilevanti donazioni da parte di collezionisti privati e singoli ar-tisti, l’esposizione non manca di evidenziare la necessità di una nuova e mirata “politica del-le acquisizioni” a favore dei musei d’arte contemporanea.

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219Forlì, VI Salone dell’Arte Moderna “Contemporanea” (22-25 novembre 2002)Enti promotori: Provincia di Forlì-Cesena, IBCCatalogo a cura di A. Bellandi, O. Piraccini, prefazione di L. Zanetti, Edizioni Coiné, Forlì, 2002.

2002 – L’acquisizione da parte dell’Amministrazione Comunale di Lugo di un nucleo di ope-re di Primo Costa offre lo spunto per una ricerca tesa a documentare la vita e l’attività dell’ar-tista, scomparso prematuramente nel 1986. Il ritrovamento di importanti testimonianze e dinumerose opere inedite consentono di realizzare la mostra Primo Costa, 1937-1986. La pitturadel silenzio che, oltre a tracciare un percorso retrospettivo dell’artista, offre lo spunto per la ri-proposizione del progetto costitutivo, già a suo tempo elaborato, di una struttura espositiva per-manente della notevole raccolta comunale d’arte novecentesca e contemporanea.

Lugo, Pescherie della Rocca, Casa Rossini (14 dicembre 2002 – 12 gennaio 2003)Enti promotori: Comune di Lugo, IBC (Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, D. Serafini, presentazioni di M. Roi, D. Ferrieri, R. Campioni, te-sti di O. Piraccini, D. Serafini, C. Spadoni, Edit Faenza, Faenza, 2002.

2002 - Prosegue la serie espositiva dedicata ad aspetti e figure salienti dell’arte del Nove-cento a Cattolica e nell’ambito territoriale circostante. Con la mostra Omaggio a GiovanniToccafondo (1932-1996), scaturita da approfondite ricerche d’archivio e dal ritrovamento diun cospicuo numero di opere per lo più inedite, tuttora conservate nella raccolta degli ere-di, si propone una sorta di “ritratto” di un pittore e scultore schivo e solitario, ma semprestraordinariamente “al passo” con l’arte del suo tempo.

Cattolica, Galleria Comunale Santa Croce, Centro Culturale (22 dicembre 2002 – 30 marzo 2003)Enti promotori: Comune di Cattolica, IBCCatalogo a cura di A. Bernucci, O. Piraccini, La Pieve Poligrafica, Rimini, 2002.

2003 - La momentanea chiusura della Galleria d’Arte Contemporanea di Santa Sofia e ildeposito delle opere presso la Pinacoteca Comunale di Forlì motivano alcune iniziative dipromozione e di valorizzazione dell’importante istituzione museale e del suo patrimonio.

Con questo obiettivo è allestita una grande mostra (Dal ‘Campigna’ a Moreni. Le raccol-te d’arte della Galleria d’Arte Contemporanea ‘Vero Stoppioni’ di Santa Sofia; curatori: O. Pi-raccini, L. Prati) che se da una parte risulta riepilogativa delle varie edizioni del rinomato“Premio”, inaugurato nel lontano 1955 all’interno della foresta casentinese, dall’altra com-prende le più recenti acquisizioni con uno spazio particolare per le opere di Mattia Moreni.Infine, studi e bozzetti di noti scultori italiani rimandano all’istituzione e agli sviluppi delParco di Sculture di Santa Sofia nel corso degli anni Novanta.

Forlì, Palazzo Albertini (16 marzo – 27 aprile 2003)Enti promotori: Comune di Forlì, Comune di Santa Sofia, Provincia di Forlì-Cesena, IBC

2003 - I risultati di una ricognizione riguardante un aspetto specifico del patrimonio arti-stico regionale, svolta sull’intero area emiliana e romagnola, sono illustrati nella mostra I ter-ritori della scultura contemporanea. Arte all’aperto in Emilia-Romagna. Realtà ed esperienze.

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220 L’esposizione propone un’ampia rappresentazione di un aspetto largamente sconosciuto delpatrimonio artistico regionale costituito dalle cosiddette “sculture all’aperto”. Oltre a un riccoapparato fotografico sono presenti grandi opere plastiche provenienti da diversi ambiti territo-riali, oltre a studi, bozzetti, progetti che rimandano ai maggiori parchi museali della regione.

In una sezione della mostra viene particolarmente approfondita la realtà riguardante ilterritorio provinciale di Forlì-Cesena con opere a carattere celebrativo e commemorativo olegate alle realizzazioni espresse dalla cosiddetta legge del “due per cento” fino alle più re-centi acquisizioni finalizzate agli arredi urbani e agli assetti viari.

Ferrara, Salone del Restauro (3-6 aprile 2003); la sezione documentaria della mostra è stata succes-sivamente allestita a Riccione (Centro Culturale della Pesa, 7-22 giugno 2003), sede di un Museo diSculture all’Aperto tra i più interessanti a livello regionaleEnte promotore: IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, presentazione di M. Barbieri, testi di L. Bortolotti, F. Caillaud, C. Col-lina, O. Piraccini, L. Vanghi, fotografie di R. Vlahov, Supplemento della rivista “IBC”, XI, I, 2003.

2003 - L’interesse suscitato da una precedente mostra allestita a Fusignano, incentrata sulMuseo Nazionale “Cesare Zavattini” di Luzzara, per le manifestazioni dell’“arte naïf ”, in-duce a svolgere un’indagine tesa ad accertare l’esistenza di una linea espressiva d’improntapopolare in ambito romagnolo. I risultati di tale ricerca offrono lo spunto per l’allestimen-to di una rassegna I colori dell’incanto. Romagna: un percorso con l’arte naïve. La mostra ha ilmerito di fissare l’attenzione su un aspetto della creatività territoriale finora generalmenteobsoleta, ma con radici profonde nello spirito e nella dimensione originali già indagate e so-stenute da Zavattini a proposito delle iniziative luzzaresi. Tra le rivelazioni più interessanti,quelle del pittore fusignanese Luigi Annibale Bargamini, scomparso tragicamente in età an-cora giovanile e dell’anziano pittore contadino di Marradi, Francesco Galeotti.

Fusignano, Museo Civico San Rocco, Centro Culturale “Il Granaio” (19 aprile – 20 maggio 2003)Enti promotori: Comune di Fusignano, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, P.Trioschi, testi di V. Marchetti, O. Piraccini, P. Trioschi, EdizioniIl Granaio, Faenza, 2003.

2003 - Nella ricorrenza del primo centenario della scomparsa di Anselmo Gianfanti vieneavviato un riordinamento del nucleo di opere dell’artista romagnolo conservate nella Pina-coteca Comunale di Cesena. Nell’occasione sono indagati alcuni fondi documentari, epi-stolari e fascicoli di vecchi ritagli giornalistici conservati presso la Biblioteca Malatestianache pongono in miglior luce alcuni tratti della vita e dell’opera dell’artista scomparso pre-maturamente nel 1903, all’età di 36 anni.

I risultati della ricerca sono illustrati nella mostra L’ingegno non la fortuna. Anselmo Gian-fanti (Montiano 1857 – Cesena 1903), allestita a Montiano, paese natale dell’artista e com-prendente un nucleo fondamentale di opere, documenti d’archivio e fotografici.

Montiano, Centro Culturale San Francesco (27 settembre – 26 ottobre 2003)Enti promotori: Comune di Cesena, Comune di Montiano, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, Edizioni del Comune di Cesena, Cesena, 2003.

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2212003 - L’acquisizione da parte del Comune di Cesenatico dell’intero corpus litografico di To-no Zancanaro, voluta dall’Archivio Storico intitolato all’artista padovano con il contributodella Regione Emilia-Romagna, viene resa pubblicamente nota con la mostra Tono Zanca-naro Pittore Litografo e la pubblicazione di un CD-Rom illustrativo dell’intera raccolta. Vie-ne così onorato il profondo legame di amicizia che ha unito Tono Zancanaro alla realtà diCesenatico per un lungo tratto della sua esistenza a partire dalla metà degli anni Sessanta.

Cesenatico, Galleria Comunale d’Arte “Leonardo da Vinci” (17 maggio – 8 giugno 2003)Enti promotori: Comune di Cesenatico, IBC, Provincia di Forlì-CesenaCatalogo a cura di C. Ceredi, O. Piraccini, testi di C. Ceredi, M. Gaddi, G. Grossato, O. Piraccini,Edizioni del Comune di Cesenatico, Cesena, 2003.

2003 - Prosegue l’azione promozionale e divulgativa a favore della Galleria d’Arte Contem-poranea di Santa Sofia in altri contesti territoriali. Nella mostra allestita a Cesenatico I Mo-reni di Santa Sofia. Opere della Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” l’attenzionesi concentra sull’importante nucleo di opere del celebre artista presenti nel museo. In espo-sizione figura l’intera serie dei celebri “Autoritratti” risalenti alla metà degli anni Ottanta,oltre a una scultura in ferro dipinto risalente agli anni d’esecuzione della celebre, monu-mentale Mistura e alcune opere grafiche più recenti.

Cesenatico, Galleria Comunale d’Arte “Leonardo da Vinci” (14 giugno – 6 luglio 2003)Enti promotori: Comune di Cesenatico, Comune di Santa Sofia, IBC, Provincia di Forlì-CesenaCatalogo a cura di C. Ceredi, O. Piraccini, Edizioni del Comune di Cesenatico, Cesena, 2003.

2003 - Con la presentazione al pubblico della donazione voluta oltre vent’anni fa dal pittoreFelice Baroni di un cospicuo nucleo di sue opere pittoriche destinate alla costituenda Pinacote-ca civica di Lugo si propone una rivisitazione dell’intero percorso creativo dell’artista.

Il ritrovamento e la consultazione dell’archivio personale del pittore consentono il recuperodi un notevole numero di dipinti, disegni, incisioni in raccolte pubbliche e private, molte del-le quali figurano nella mostra Felice Baroni (Lugo 1901-1986). Dipingere con arte.

Lugo, Pescherie della Rocca e Casa Rossini (21 dicembre 2003 – 18 gennaio 2004)Enti promotori: Comune di Lugo, IBC (Soprintendenza Beni Librari e Documentari)Catalogo a cura di O. Piraccini, D. Serafini, Edit Faenza, Faenza 2003.

2004 - A cent’anni dalla nascita di Mario Morigi viene avviato un generale riordino dellaconsistente raccolta di opere dell’artista cesenate giacente da tempo nei depositi della Pina-coteca Comunale, mentre viene resa possibile la consultazione dell’archivio personale del-l’artista. Dipinti, disegni, sculture, ceramiche del museo figurano così nella grande mostraMario Morigi (Cesena 1904-1978) nel primo centenario della nascita, assieme a un nutritogruppo di opere inedite riferite all’ultima fase di lavoro del pittore.

Cesena, Galleria Comunale d’Arte e Pinacoteca Comunale (27 marzo – 2 maggio 2004)Enti promotori: Comune di Cesena, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, Edizioni del Comune di Cesena, Cesena, 2004.

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222 2004 - L’apertura della Casa-Museo “Remo Brindisi” viene preceduta da alcune iniziativetese a divulgare la conoscenza dell’ingente patrimonio artistico conservato nell’edificio diLido di Spina.

Con la mostra I Brindisi di Remo Brindisi. Opere dalla Casa Museo di Lido di Spina, al-lestita prima a Fusignano e poi, durante la stagione balneare, a Cesenatico, si propone al-l’attenzione del pubblico romagnolo una serie di opere del celebre maestro tuttora conser-vate nella casa museo di Lido di Spina accanto agli oltre mille esemplari di altri esponentidel Novecento, raccolti e collezionati dallo stesso artista.

Sono presenti nell’esposizione alcune grandi tele tratte dal notissimo ciclo sulla Resi-stenza del 1960-61 e dipinti e sculture di recente produzione, alcune delle quali eseguiti ne-gli ultimi anni di vita dell’artista e mai prima esposte in pubblico.

Fusignano, Museo Civico San Rocco e Centro Culturale “Il Granaio” (10 aprile – 2 maggio 2004);successivamente, la mostra è stata ospitata alla Galleria Comunale d’Arte “Leonardo da Vinci” di Ce-senaticoEnti promotori: Comune di Fusignano, Comune di Comacchio, IBCCatalogo a cura di O. Piraccini, P. Trioschi, Edizioni Il Granaio, Fusignano 2004.

2004 - Novecento. Maestri storici nel Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ’900 “G. Bar-gellini” di Pieve di Cento: questo il titolo della mostra realizzata con l’intento di promuove-re la prestigiosa istituzione nel contesto turistico balneare romagnolo. L’esposizione, fruttodel profondo legame di amicizia che da decenni unisce il noto collezionista Giulio Bargel-lini all’ambiente di Cesenatico, comprende una selezione di opere tratta dalla sezione “mae-stri storici” del museo: da Severini a Carrà, da Sironi a De Chirico, da Campigli a Casora-ti, da Pirandello a Guidi.

Cesenatico, Galleria Comunale d’Arte (17 luglio – 22 agosto 2004)Enti promotori: Comune di Cesenatico, Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ’900 “G. Bar-gellini” di Pieve di Cento, IBCCatalogo a cura di C. Ceredi, O. Piraccini, Edizioni Comune di Cesenatico, Cesenatico, 2004.

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Portfolio

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Modena, Gipsoteca Graziosi, Veduta d’insieme con gessi di Giuseppe Graziosi.

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Piacenza, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, Veduta d’insieme.

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Luciano Ricchetti, Modelle in riposo, 1934, Piacenza, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi.

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Luigi Ontani, Son testa son paesaggio turrito, 1984, Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna.

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Carlo Mattioli, Paesaggio in collina, 1980, Parma, Csac.

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Carlo Mattioli, Ritratto di Roberto Longhi, 1965, Parma, Csac.

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Alberto Burri, Sacco, 1954, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca.

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Pompilio Mandelli, Figure bianco e nero, 1967, Reggio Emilia, Musei Civici.

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Claudio Parmiggiani, Il Sognatore, 1983, Reggio Emilia, Musei Civici.

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Sol LeWitt, Whirls and Twirls, 2004, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi.

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Giorgio Morandi, Natura morta metafisica, 1918, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca.

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Filippo de Pisis, W Mozart, 1941, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca.

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Gianni Dova, Natura morta con i pesci, 1947, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca.

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Renato Guttuso, Sala dei graffiti, Carpi, Museo del Deportato.

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Italo Bortolotti, Renzo Margonari, Dino Radulescu, Memorial Santa Giulia, Monchio di Palagano.

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San Pietro in Cerro, Mim. Museum in motion, veduta d’insieme.

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Bologna, Istituzione Galleria d’Arte Moderna, Veduta delle collezioni permanenti, 1997 ca.

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Aldo Mondino, Turcata, 2002, Bologna, Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

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Mario Bellini, plastico progettuale per il Museo della Città di Bologna.

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Nado Canuti, Rosso mutevole forma, 1998, Pieve di Cento, Museo delle generazioni del ’900 “G. Bargellini”.

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Luciano De Vita, Quinto Ghermandi, [La materia emerge dal caos], 1955-1960 ca., Pianoro, Villa Baldissera.

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Giacomo Manzù, Il Cardinale, 1989, Zola Predosa, Fondazione Cà La Ghironda.

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Bruno Raspanti, La grande trave sacra di Houkosai, 1994, Lizzano in Belvedere, Sentieri d’Arte.

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Marco Pellizzola, La faccia della storia, 2000, Bondeno, Oasi dei Sette Polesini.

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Apparati

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102, 161Accarino, M., 150Accatino, E., 127, 174Accorsi, O., 133Adami, V., 59, 96, 130, 147Adani, C., 53Adani, G., 91Addis, M., 166AES, gruppo, 91Afro (Oreste Balsadella), 44, 87,

126, 162, 176Aggio, V., 137Agnetti, V., 78Agosti, S., 150Agostino da Cesena, 173Agostino, 76Aimone, G., 134Ajmone, G., 42, 147, 150Aki, T.M., 156Al Saidi, H.J., 72Alabardi, A., 136Albanese, G., 98Alberghini, A., 125, 126, 134Alberino, C., 56, 57Albert, H., 171Alberti, G., 39Alberti, R., 95Albertini, Silvio, 178Albertini, Stefania, 172Alberto III Pio, 68Albertolli, G. e G., 43Albertoni, F., 132Albini, W., 45, 187Alciati, A.A., 126Aleotti, F., 177, 178Alesiani, G., 65Alessandri, L., 127Alessandroni, S., 173

Alfieri, A., 126Alfieri, E., 126Alfonso I d’Este, 146Alfredo di Romagna (Alfredo

Scarponi), 163Alighieri, D., 164Alinari, L., 59, 89, 118Alinovi, F., 99Alison, F., 167Allegri, A., 34Allimandi, A., 126Althöfer, H., 145Alto, A., 167Alviani, G., 44, 127, 128, 184Amadori, C., 95, 130Amato, O., 126Ambasz, E., 115Ambrogio, G., 89, 127Ambrosioni, J., 170Ambrosone, D., 136Amendola, A., 79Amidei, G., 72Amisani, G., 134Amissao, L., 67Anadon, P.E., 73Ancarani, P., 178Ancarani, Y., 113, 166Anderloni, G., 125Andreoli, 146Andreotti, A., 137, 143Andreotti, L., 36, 134Andriko, M.J., 73Andrini, A., 93, 111Andruszkievicz, M., 57Anemoni, F., 187Angel, G., 72Angeli, D., 171Angeli, F., 44, 96, 147, 161Angelini, M., 184Angelini, P., 176Angelini, V., 69Anginoni, E., 188

Annibel, 70Annigoni, P., 104, 109, 125, 134Annovi, N., 83Ansaloni, C., 140Anselmi, L., 93, 143Anson, B., 54Antanavicius, V., 72Antero, J., 72Anthoi, R., 127Antola, A., 57Antolini, D., 146Antolini, F., 112Antolini, G.A., 152Antonelli, A., 46Antonello, P., 94Antonini, M., 166Antonini, W., 191Antonioli, G., 178Antonioni, M., 140, 141Appel, C., 112Appel, K., 97, 112Appleby, A., 90Aprile, A., 67, 183Ara, M., 117Araldi, A., 46Arata, G.U., 35Arcangeli, B.R. (Rosalba), 104,

182Arcangeli, F., 94, 96, 106, 170,

182, 185Arcangeli, G., 94, 182Arcangeli, M., 98Arcangelo, 78Archipenko, A., 147Arde, G., 118Arduini, M., 150Arduini, S., 188Argan, G.C., 87, 128, 129Argelés, G., 173Argelli, L., 160Argnani, A., 157Argnani, F., 156

Indice dei nomi del repertorio

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274 Aricò, R., 128Arienti, S., 38, 78, 97Ariosto, L., 133, 142Arleoni, F., 57, 67Arman, F., 78, 131, 147, 156Armandi Avogli, N., 100Armani, G., 45Arminio, P., 190Armodio, 35, 37, 168Arnoldi, N., 131Arp, H., 97Arp, J., 112, 147Arps, G., 171, 187Arrighini, P., 136Arrigoni, L., 36Arsdol, R. van, 34Arteusi, P., detto Munari, 84Artias, P., 147Artoni, G.L., 55Artschwager, R., 79Arvieri, 123Arzuffi, L., 149Ascari, P., 83Asirelli, L., 89Assenza, E., 193Assirelli, L., 83Astarita, U., 57Astolfi, A., 188Astorgio II Manfredi, 168Astrologo, C., 170Astuto, V., 147Atchugarry, P., 89Attardi, U., 97, 125, 127, 136,

140, 150, 174, 178, 190Attendolo, G., 154Atzeni, A., 169Aulenti, G., 167Auregli, D., 96, 98Aureliaq, 76Ausili, M., 72, 85Austoni, A., 65Auzzi, G., 136Avanzi, J., 187Avanzini, B., 89Avanzolini, A., 123, 131, 144,

164Avedon 79Avenali, M., 170Aversano, R., 72Aviani, G., 147Avoni, M.G., 117Avveduti, G., 149, 160Avveduti, S., 99, 110

Aymone, G., 136Aymonino, C., 78Azzaroni, G., 65Azzo VIII d’Este, 94Babini, A., 95Babini, P., 152Babini, S., 160Baccarini, D., 155, 157, 161, 183Baccarini, P., 160Bacchi, G., 66Baccilieri, A., 185, 186Baccio Bacci, M., 183Bacilieri, A., 110, 129Bacon, F., 112, 131, 147Bacosi, M., 161Badalozzo, F., 111Baechler, D., 97, 188Bagat, M., 57Bagatti, N., 71Bagioli, A., 170Bagnoli, G., 65, 124Bagnoli, L., 65Bahrj, D., 112Baion, E., 147Baj, E., 42, 44, 134, 140, 147,

150, 156, 171, 173Bajoni, E., 150Balanza, J.C., 131Balboni, A., 132Balboni, G., 83Balcone, V., 72Baldan, M., 150Baldassarri, C., 166Baldessari, L., 104Baldinetti, D., 39Baldini, G., 191Baldini, L., 154, 159Baldissera, G.C., 123Baldissera, L., 124Baldissera, O., 124Baldissera, P., 124Baldisserri, C., 154Balducci, C., 152Balestra, F., 181Balestra, G., 178Balestra, S., 143Balestra, T., 182Balestracci, C., 187Balla, G., 59, 78, 126, 147Ballardini, G., 155Ballarini, C., 189Balleroni, P., 67Ballester, A., 45

Balocchi, P., 72Balocco, M., 126Balsamo, V., 136Balthus, 55Balzani, G., 188Balzoni, B., 169Ban, S., 115Banchieri, Giuseppe, 127, 174Bandieri, Giorgio, 46Bandieri, Giovanni, 46Bandinelli, A., 138Bandini, B., 129, 165Bandinu, S., 93Bandoli, B., 106, 132Banfi, 68Bansi, F., 183Baracca, C., 154Baracchi, A., 82Baracchi, N., 54, 57Baraldi, R., 69Barani, L., 87Baratella, P., 65, 127Baratta, P., 46Baratti, G., 189Barbanti, G., 127Barbaro, C., 61, 95Barbaro, S., 127Barbieri S., 46Barbieri Zucchini Solimei, M.,

114Barbieri, A., 69Barbieri, C., 37Barbieri, E., 65, 178Barbieri, G., 183Barbieri, G.F., detto il Guercino,

114Barbieri, O., 79Barbiroli, A.M., 117Bardeggia, G., 178, 188Bardi, A., 126, 160, 171Barducci, S., 172, 181Bargellini, G., 125Bargoni, G., 161Bariani, G., 129Barigazzi, G., 130Barilari, I., 191Barilli, C., 50Barilli, F., 46, 47Barilli, L., 46Barilli, Renato, 96, 120, 125, 129,

185Barilli, Renzo, 46, 65, 83Barisani, R., 126

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Barni, R., 60, 65, 97, 150Barocelli, F., 46Barola, P.C., 70Baroncini, C., 120Barone, A., 146Barone, G., 136, 144Baroni, F., 163Barozzi, S., 105Barratieri, B., 34Barreda, A., 125Barriviera Bianchi, L., 61Bartoletti, R., 65, 67Bartoli Natinguerra, A., 157, 176Bartoli, A., 53, 54, 59, 61Bartoli, G., 150Bartolini, Giuseppe, 150Bartolini, Graziano, 41, 173Bartolini, Luciano, 100, 161, 181Bartolini, Luigi, 147, 162, 176Bartolino da Novara, 74Bartolino Ploti da Novara, 88Bartolotti, A., 149Bartolotti, M., 149Baruchello, G., 78, 161Basaldella, A., 44Bascheri, G., 69Basigli, V., 177, 178Basili, G.C., 136Basilico, G., 79Basler, J., 131Basoli, A., 105Bassi, D., 117Bastai, S., 76Bastia, U., 178Bastianelli, G., 188Battilana, M., 127Battilani, G., 72Battistini, G., 58Battistini, M., 168Baulina Paleotti, A., 103Baylon, D., 190Bazan, A., 98Bazzotti, A., 184BBPR, gruppo, 68Bec, D., 171Becherucci, L., 119Beckmann, M., 112Bedeschi, N., 91, 95, 118, 122,

150, 151, 160, 181, 184Bednarski, K., 72Bedogni, I., 65Bedoni, P., 57Bee, 147

Beecroft, V., 97, 98Beghelli, N., 95Begin, M.J., 72Belgioioso, 68Bellandi, G., 184Bellandi, R., 70Bellani, G., 181Bellasi, P., 129Bellei, E., 91Belletti, R., 41, 72Bellettini, G., 72, 166Belli, C., 126Bellinazzi, I., 150Bellini, A., 178Bellini, E., 150, 182, 186Bellini, M., 102, 115, 167Bellodi, A., 54Belloni, M.T., 72Bellotti, U.E., fra, 136Belluno, U. da, 127Beltrami, B., 56Beltrami, G., 65Beltrami, I., 69Beltrami, M., 52Bemporad, L., 132Benati, Daniele, 60Benati, Davide, 59, 62, 78, 83,

97, 110, 150, 161Benatti, B., 57Bendandi, W., 166Bendini, V., 44, 78, 94, 97, 98,

104, 110, 161, 174, 188Benedetti, D., 39Benedetti, E., 153, 168Benedetto, E., 126Benedini, G., 59, 116Benetti, M., 61Benetton, S., 89, 97, 104, 118,

128, 164, 171, 174Benetton, T., 104, 126, 131Benevelli, G., 134Benevelli, O., 61Benghi, C., 70, 94Bentini, J., 87, 111, 155Bentini, M.R., 163Bentini, P., 136Bentivoglio d’Aragona, famiglia,

55Bentivoglio, M., 127Benucci, D., 171, 182Benuzzi, B., 110, 185, 186Benvenuti, G., 127Benzi, G., 191

Berardi, N., 168Berardi, R., 132, 162, 168Berardinone, V., 65, 122, 127Beretti, E., 59Bergamini, A., 176Bergman, A.E., 112Bergolli, A., 147Bergomi 61Bergozza, A., 190Berlam, A., 164Berlanda, M., 57Berman, E., 185Bernabei, M., 58Bernabini, P., 121Bernacchi, R., 72Bernardi, E., 178Bernardi, F., 98Bernardoni, P., 110, 161Bernasconi, F., 95Bernasconi, U., 176Berni, A., 93Bernini, G., 89Berretti, F., 72Berrocal, M., 147Bertacchini, L., 95, 150Bertacci, M.G., 125Bertagna, A., 57Bertarini, C., 84, 87Bertazzini, A., 137Berté, C., 35, 37Bertelli, A., 95Bertelli, L., 137Bertelli, R., 67Bertesina, M., 93Berti, V., 127Bertini, G., 127Berto, G., 150Bertocchi, N., 110Bertocchi, P., 93, 111, 120Bertola, C., 98Bertoli, E.M., 83Bertoli, F., 164Bertoli, L., 65Bertolin, U., 91Bertolini, E., 53Bertolini, M., 65Bertolini, P., 184Bertolino, G., 144Bertozzi e Casoni, 38, 98Bertozzi, G. (Gio Bert), 72, 167Bertozzi, M., 172Besutti, A., 95Bettagno, A., 155

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276 Bettelli, C., 78Bettelli, D., 78Béttoli, A., 46Beuchel, S., 72Bezzi, P., 89Biagetti, R., 167Bianchi Barriviera, L., 126, 177Bianchi, A., 191Bianchi, B., 89Bianchi, C., 52Bianchi, D., 100, 188Bianchi, L., 97Bianchini, F., 57Bianchini, G., 72Bianchino, G., 44Biancini, A., 95, 104, 113, 131,

149, 152, 155, 156, 157, 158,164, 189

Bianco, R., 134Bianconi, W., 127Biasetti, I., 74Biasi da Teulada, G., 134Biasi, A., 127Biasion, R., 126Biason, R., 96Biasucci, A., 79Biavati, R., 132Bibiena, F., 95Biggi, G., 45, 61, 147Bighi, D., 139Bigi, R., 89Biglione, A., 127Bigoni, B., 137Bill, M., 44, 112, 129, 131Bimbi, A., 173Bindella, M., 70Binelli, C., 127Biolchini, R., 72, 85, 87, 88, 89Bioli, E., 97, 123, 127Biondi, A., 184Birolli, R., 44, 78, 87, 95, 126,

134, 136, 147, 162, 176, 189Biserni, I., 178, 186Bisotti, L., 35Bissier, J., 101Bistolfi, L., 106Bittante, R., 120, 165Bixio, E., 72Bizanzio, A., 126Bizzarri, M., 127Bizzarri, R., 80Blenner, B., 70Boarini, V., 193

Bobson, B., 90Boccacci, M., 176Boccato, R., 67Bocchi, A., 36, 43, 44, 46, 50Bocchi, E., 43Bocchi, L., 43Bocchini, E., 157, 163, 191Bocchini, F., 86, 154Bocchini, M., 104, 150, 170, 171,

178, 181, 184Bocci, N., 190Boccioni, U., 36, 37, 97, 112,

126Boccolari, B., 82Boccoletti, A., 83Bodini, F., 42, 89, 95, 97, 104,

134, 147, 150, 171, 173Boehling, E.R., 73Boero, R., 44, 186Boetti, A., 37, 78, 97, 161Bogdanowicz, E., 72Bogoni, A., 170, 171Boiani, M., 130Boifava, B., 176Boille, L., 127Bojani, G.C., 155, 156Boldini, 135Boldini, G., 36, 138Boldrini, A., 72Bolognesi, E., 132Bolognesi, F., 56, 57Bolondi, R., 57Boltanski, C., 97, 100Bolzani, S., 76, 128, 147, 148Bonaccolsi, E., 74Bonalumi, A., 34, 127, 147Bonamini, E., 83Bonati, G., 137Bonazza, G., 95Bonazzi, C., 54Bonazzi, E., 59Bonazzi, M., 95Bonciani, A., 57Bondioli, A., 71, 76, 80, 83Bondioli, M., 95Bonelli, A., 127Bonelli, P., 147Bonetti, A., 127, 136Bonfante, E., 127Bonfanti, A., 185Bonfatti Sabbioni, E., 37Bonfiglio, C., 98Bongiovanni, E., 184

Boni, A., 125Boni, B., 65Bonici, G., 41Bonini, D., 178, 191Bonini, E., 143Bonito Oliva, A., 129Bonnemaison, J., 192Bonoli, A., 152, 161, 168, 177Bonomi, B., 188Bonomi, C., 89Bononi, N., 57Bonora, L., 140Bonora, M., 89, 95, 133, 136,

139, 144, 146, 148, 150, 152,161

Bonora, P., 144Bontorin, G., 67Bonvicini, F., 59Bonzagni Poggi, E., 103Bonzagni, A., 104, 126, 133, 138Borboni, P.C., 172Bordone, C., 76Borgarello, G., 190Borgese, L., 134, 176Borghesani, A., 106Borghi, A., 61Borghi, E., 98, 116Borghi, P., 89Borgonzoni, A., 54, 65, 89, 95,

97, 103, 105, 118, 122, 123,126, 127, 128, 147, 178, 182,185, 190

Boriello, G., 61Borra, P., 134, 176Borsari, A.V., 113Borsato, R., 65Borselli, F., 93Borta, G., 164Bortolami, M., 56, 57Bortolotti, A., 124Bortolotti, I., 72, 84, 85Bortolotti, P., 71, 87Bortolotti, T., 134Bortolucci, E.T., 83Boscaro, F., 76Boschetti, G., 57Boschi, A., 128, 150Boschi, D., 61, 95, 96, 97, 98,

102, 104, 122, 127, 132, 150Boschi, L., 172Bosi, M., 174, 175Bosio 70Bossi, C., 43

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Bossola, G., 183, 184Bot, O., 35, 46Bottarelli, M., 95, 97, 98, 102,

188Bòttego, V., 47Botteri, L., 70Bottoni, S., 136Boubé, L., 65Boulanger, 89Bourg, I., 47Bove Nastasescu, A., 190Bovi, O., 122Bovio Di Giovanni, A., 126Bozzolini, S., 70Bragaglia, A., 184Bragaglia, A.G., 79Braghieri, G., 37Braglia, Adriano, 45Braglia, Attilio, 83Bragoni, D., 73Branca, M., 39Brancaccio, G., 176Brancolini, E., 89Brancolini, R., 76Brandani, E., 125Brandi, C., 138Branea, M., 73Branzaglia, C., 110Branzanti, C., 171Branzanti, V., 161, 163Braque, G., 51, 62, 78, 112Bratella, M., 110Bravi, G., 61Bravura, M., 153Breddo, G., 104, 147, 176Breindenbruch, F., 73Brescia, N.G., 57Bressan, I., 161Breuer, M., 167Breviglieri, N., 188Brici, F., 190Bricoli, B., 47, 57Brighi, V., 172Brindisi, R., 95, 97, 104, 118,

132, 134, 136, 145, 146, 148,149, 159, 164, 171, 175

Brizzolesi, S., 35, 37Brockhaus, L., 188Broggini, G., 134Bront, L., 54Broodthaers, M., 37Brook, F., 190Brown, J., 97

Brozzi, R., 49, 50Brugioni, D., 75Bruhn, J.A., 73Brunazzi, M.R., 57Brunetti, F., 106, 123Brunetti, L., 177, 178Bruni, G.A., 83Bruni, L., 143Bruni, P., 166Bruno, C., 89Brunori, E., 158, 172, 185Brusamolino, G., 34, 35, 127Bruzzone, F., 65, 125Bucci, A., 36, 134, 155, 158, 176Bucci, G.A., 95Bucur, P., 73Bueno, A., 136Bueno, X., 122Buggiani, P., 127, 128Bugiantella, M., 93Bugli, E., 127Bugli, G., 174Bukur, P., 131Burani, M., 65Buratti, A., 93Buratti, R., 188Burattini, S., 190Burri, A., 44, 51, 78, 95, 97, 106,

112, 126, 141, 147, 156, 189Busatti, L., 105Buscaroli, R., 95, 178, 186,

189, 191Busia, D., 71Busso, G., 148Bussotti, R., 54Buttarelli, B., 89, 170Buttazzo, A., 73Butturini, S., 128Buzzi, P., 154, 168Buzzoni, A., 137, 140Byars, J.L., 37Cabassi, R., 43Caccavale, G., 99Caccioni, L., 76, 98, 102, 110,

118, 131Cacioli, M., 118Cadoni, E., 57Cadorin, G., 36, 164, 176Cagli, C., 68, 104, 126, 147, 162,

170, 176, 191Cagnani, S., 39Caimmi, G., 76Calabotta, F., 138

Calabotta, M., 138Calabria, E., 54, 89, 95, 136,

150, 171Calavalle, A., 69Caldarera, A., 89Caldari, L., 122, 170, 171, 174,

175, 178Caldari, M., 172Calder, A., 59, 147Calderoni, E., 160Caldori, A., 141Calero, G.M., 34Calì, R., 144Caligiani, A., 183Calinescu, A., 73Callens, M., 133Calligaro, R., 45Calò, A., 134, 139, 170Calvani, B., 126Calvesi, M., 169Calvi, U., 95Calzi, A., 155Calzolari, C., 65Calzolari, P.P., 78, 100, 152Camaggi, M., 93Cambelotti, D., 98, 141Cambi, F., 77Caminati, A., 34, 127Cammelli, T., 143Camoni, C., 39Camoni, E., 35Camoni, R., 110Campagnoli, R., 184Campana, D., 191Campana, I., 73Campana, M., 183Campanili, P.P., 99Campanini, G., 104, 130, 132Campesan, S., 127Campi, C., 137Campidelli, P., 171Campigli, M., 36, 126, 131, 147,

162, 176, 181Campiglio, D., 144Camponeschi, R., 73Camporesi, S., 178Campori, S., 47Camprini, S., 178Campus, G., 70, 127, 147Canato, M., 40Cancelli, C., 172Candi, C., 76Canducci, E., 93

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278 Canducci, Lorenzo, 190Canducci, Luciano, 181Canella, L., 146Canepa, G., 181Cangini, L., 171, 174Cangiullo, F., 126Cannella, G., 78Cannilla, F., 134Canogar, R., 44Canonica G., 57Canonica, P., 36Cantatore, D., 119, 132, 134, 176Cantimori, C., 168Cantor, F., 144Canu, A., 73Canuti, A., 170Canuti, N., 127, 147Capa, R., 79Capello, C., 59, 134, 139Capogrossi, G., 78, 112, 126,

131, 134, 147, 162, 176, 193Capotondi, C., 128Cappelletti, R., 147Cappelli, E., 82Cappelli, G., 65, 96, 122, 136,

170, 171, 172, 174, 178, 186Cappellini, L., 107Cappello, E., 184Cappello, G., 144Cappuccio, A., 89Capucci, A., 71, 76, 86Capuzzo, A., 57Caramagli, A., 113Caramassi, A., 150Caramassi, G., 139Caramassi, M., 138Caramel, L., 129Caranti, A., 159Carastro, E., 73Carati, D., 177Carbonati, A., 53, 162Carboni, E., 45Carboni, F., 76Carboni, L., 102, 177Cardile, A., 170Cardinali, D., 93Cardinali, T., 183Cardini, M., 129Carena, A., 127Carena, F., 36, 134, 157, 161,

176Carini, M.A., 85, 190Carlesso, G., 170

Carletti, M., 126Carli, M., 147Carlson, J., 70Carluccio, L., 185Carmagno, S., 57Carmassi, A., 89Carmi, E., 127, 129, 193Carnevali, Elio, 67, 172Carnevali, Erio, 83Carnevali, V., 59Caroli, C., 127Caroli, F., 96, 129Carozzi, M., 38Carpanetti, A., 134Carpanini, G., 35Carpi, A., 36, 68, 134, 176Carpigiani, D., 106Carrà, C., 36, 51, 78, 97, 112,

126, 138, 147, 176, 190Carrara, R., 127Carretti, F., 57Carrino, N., 127, 186Carroli, M., 129Carroll, L., 90Carroll, R., 136, 150Carta, F., 187Carta, S., 126, 170Cartier Bresson, H., 79Caruso, A., 167, 168Caruso, B., 42, 150Caruso, N., 75Casadei, C., 178Casadei, F., 191Casadei, M., 97, 151, 152, 153,

161, 176, 177, 178, 181, 182,184, 186, 188

Casadio, C., 122Casadio, D., 154Casadio, R., 178Casali, Alessandra, 67Casali, Alfredo, 37Casanova, A., 110Casarini, A., 97, 108Casarini, E., 69Casarotti, E., 139Casati, A., 126Cascella, A., 147Cascella, M., 36, 83, 104, 134Cascella, P., 129, 131Cascella, T., 59, 70, 161Cascio, W., 76, 110, 118, 129Caselli Manzini, A., 76Caselli, A., 148

Caselli, M., 139, 144Casile, D., 91Casisa, P., 137Casoli, A., 54Casoni, L., 105Casorati, F., 36, 55, 87, 97, 105,

112, 119, 126, 147, 176Cassamajor, J.T., 73, 85Cassani, A., 165Cassani, N., 147Cassinari, B., 36, 37, 44, 53, 87,

97, 104, 147, 162, 174, 175,176

Cassinari, G., 134Castagna, P., 128, 156, 191Castagnino, R., 134Castagno, E., 154Castagnoli, C., 108Castagnoli, P.G., 78, 96, 185Castella, V., 192Castellani, E., 97, 102, 161, 162Castellani, L., 171, 188Castellano, P., 192Castelli, L., 114Castello, R., 126Castellucci, K., 126Castiglioni, A., 115Castiglioni, G., 134Casula, G., 93Catania 78Catellan, Maurizio, 97Catellani, Massimo, 52Catellani, W., 53, 58, 61, 70Catozzi, S., 143Cattabriga, G., 132Cattaneo, C., 61, 118, 136Cattani, A., 76, 99Cattani, G., 161Cattelan, M., 38, 161Cattini, T., 65, 66Cavaglieri, M., 36Cavalcoli, M., 146Cavaliere, A., 44, 127, 134, 147Cavalieri, A., 70Cavalieri, M., 137Cavallari, A., 54, 58, 83, 84, 122,

132, 136, 143Cavallari, L., 65Cavallari, L.D., 83Cavalli, R., 41Cavallotti, V., 89, 148Cavallucci, F., 185Cavani, G., 83

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Cavazza, G., 101Cavazzini, C., 95Cavazzuti, R., 77Caveduri, G., 137Cavicchioni, E., 127Cavicchioni, V., 61, 65, 95, 190Caviglioni, A., 97Cazzaniga, G., 74, 174Ceccarelli, F., 76Ceccarelli, G., 87Ceccarelli, U.G., 83Ceccato, O., 95, 132Cecchi, D., 126Cecchini, L., 38Cecchini, V., 191Ceccobelli, B., 89, 97, 118, 173,

180Ceci, C., 188Celada da Virgilio, U., 134Celcari, T., 67Celiberti, G., 127, 147Celli, F., 184Celli, G., 96, 129Censi, M., 135Cereda, A., 134Ceredi, C., 175Ceregato, L., 53, 54, 61, 83, 122,

132, 178Ceretti, M., 174Cerizza, F., 147Ceroli, M., 44, 97, 131, 147Ceroni, N., 161Cerri, G., 87Cerritelli, C., 129Cervellati, A., 96Cervellati, L., 96Cervellati, P.L., 130, 170, 187Cervi, A., 54Cervietti, S., 148César (Cesare Baldaccini), 97,

131, 147, 156Cesarini, B., 95Ceselin, M.G., 56Cesetti, G., 157Cestari, G., 132, 133, 144Cézanne, P., 101, 112Chagall, M., 112, 131, 140, 144,

147, 156, 162, 182Chardin, 101Cheng, F., 149Chersicla, B., 61Chesini, D.S., 183Chevrier, F., 127

Chia, S., 102, 162Chiancone, A., 126Chiappetta, M., 190Chiappini, A., 39Chiapponi, A., 48Chiappori, A., 45Chiaramonte 79Chiarani, F., 91Chiari, P., 34Chiarini, S., 71, 93, 166Chiasera, P., 93, 102, 111Chieppa, M., 69Chierici, P., 47Chiesi, A., 76, 78, 86, 98, 150Chighine, A., 58Chigiotti, G., 167Chillida, E., 112Chimera, V., 111Chinaglia, M., 93Chipperfield, C., 142Chirico, M., 96Chironi, C., 93Chiti, G., 118Cho, Y.J., 73Choi, K.H., 73Chormy, A., 131Christo, 147Chun, K.J., 40, 73Ciaccia, R., 150Ciai, V., 61Ciangottini, G., 97, 104, 189Ciardi, G., 36, 157Cicero, C., 73Cicognani, S., 162, 184Ciconte, S., 190Cigna, G., 134Cilento, G., 67Cimatti, S., 183Ciminaghi, V., 134Cingi, A., 61, 65Cini, V., 144Cinotti, G., 134Cintoli, C., 127Cipollini, E., 73Ciracì, S., 98Ciriacono, C., 127Cittadini, fratelli, 89Citterio, A., 50Ciulla, G., 89Civillero, E., 136Civolani, F., 147Class, A., 192Clavè, A., 112

Cleff, M., 156Clemente, F., 100Clerici, F., 55, 126Cocci, U., 183Coccoli, A., 65Cocteau, J., 156Codagnone, G., 184Codebue, G.B., 84Codeluppi, T., 59Codognotto, R., 178Coen, V., 102, 129Cogni, F., 37Colamussi, V., 143Colibri, B., 57Colla, E., 131Collamarini, E., 109Colle, N., 73Colli, G., 65Collina, Gianfranco 172Collina, Giorgio, 161Collina, P., 150Collishaw, M., 98Colliva, L., 94, 97Colombara, P., 53, 59, 62Colombo, Gianni, 97, 147Colombo, Giorgio, 128Colonna, A., 89Comand, P., 136Commeno, C., 187Commisso, L., 93Concerti, U., 46Coneglio, 55Consadori, S., 149Consagra, P., 44, 97, 112, 131,

147, 181, 191, 192Consoli, A., 83Conte, M., 89, 126Contenotte, B., 147Conti, A., 134Conti, G., 83Conti, Paolo, 95, 102Conti, Primo, 126, 136, 147, 176Contini, E., 96, 118, 122, 132Contini, L., 140Conyi, P., 95Copertini, P., 102, 125Coppola, C., 189Corazza, N., 95, 104, 188Corazziari, N., 83Corbo, A., 93Cornacchia, E., 164Corneli, F., 84Cornini, M., 34

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280 Corona, D., 39Corpora, A., 126, 147, 162, 176Corrà, C., 191Corradini, E., 48, 54Corradini, F., 37Corradini, O., 80Correggio 46Corsanini, G., 54Corsello, C., 98, 120Corsi, C., 43, 95, 97, 98, 102,

104, 105, 126, 157, 161, 189Corsini, A., 150Corsini, E., 148Corsini, V., 98Corsucci, U., 188, 189, 190Cortese, A., 89Cossetti, D., 43Costa, A., 136Costa, C., 82, 122Costa, L., 167Costa, M., 41Costa, P., 150, 154, 160Costantini, G., 163, 166Costanzi, L., 177Costanzo, J., 134Costanzo, N., 69Costella, G., 41Costetti, G., 157, 183Cosua, M., 186Cottafavi, F., 91Cottini, L., 150Cottino, I., 70Cousinet, J.B., 43Couvreur, D., 131Cova, M., 144Covelli, N., 147Covili, F., 74, 84Covili, G., 54, 56, 57, 83, 87, 88,

95, 97, 104, 136Covili, R., 87Covili, V., 87Cpajak, G., 190Cragg, T., 97Crash, 97Crea, S., 94Crema, G.B., 132, 183Cremaschi, C., 76, 78Cremoni, F., 73, 85Cremonini, L., 95, 97, 110Cremonini, S., 106Cresci 79Crescioli, M., 178Cresp, S., 86

Crespi, C.A., 67Crestale, C., 73Crippa, L., 70, 134, 147Crippa, R., 34, 134, 147Crispini, C., 65, 95, 132, 163,

174, 178, 186, 188Crispolti, E., 129, 169, 170, 185Cristalli, G., 40Croari, G., 160, 163, 177Crocetti, V., 95, 149Crociani, N., 65, 127Crosio, C., 34Cucchi, E., 97, 102Cucchiaro, N., 98, 172, 191Cugur, N., 164Cuniberti, P., 59, 60, 65, 76, 88,

95, 97, 98, 102, 104, 116, 124,125, 127, 129, 144, 189

Cuniberti, P.A., 162Cunoldi, 70Cuoghi e Corsello, 99Curculescu, M., 73Curtarello, T., 125, 132Curtis, E.S., 62Czaschza, J., 73D’Addario, S., 147D’Agostino, G., 110d’Albis, A., 155D’Ambrosi, U., 127D’Amore, B., 116D’Andrea Petrantoni, L., 70D’Angelo, A., 149D’Angelo, S., 34, 134D’Angiolo, L., 128D’Annunzio, G., 50D’Augusta, V., 61, 98, 146, 165,

172, 178, 185, 186, 191D’Ottavi, A., 70da Re, R., 139Dadamaino, 78, 97, 162Daga, F., 41Dagradi, S., 162Dal Bene, N., 132Dal Monte, M.G., 119, 121, 183Dal Re, T., 121Dalì, S., 112, 133, 147Dall’Acqua, M., 53Dall’Oppio, W., 95Dall’Osso, D., 187Dalla Casa, G., 88Dalla Venezia, D., 150Dalla Zorza, C., 177Dallari, A., 69

Dalmastri Giugni, J., 177Dalmonte, D., 164Daolio, D., v. Duren, 57Daolio, R., 98, 110, 111, 120Dasi, G.F., 191Davanzo, G., 126Daviddi, E., 83Davoli, A., 102, 109Davoli, M., 41Davoli, O., 60Dazzi, A., 36De Agazio, A.M., 181De Agostini, D., 91De Angeli, G., 147De Angelis, C., 50De Angelis, F., 56De Angelis, P., 177de Carlo, G., 142De Carolis, A., 36, 108, 164De Carolis, C., 147de Chirico, G., 51, 55, 97, 104,

112, 126, 128, 131, 147, 176De Dominicis, G., 188De Filippi, F., 89, 116, 147de Finetti, G., 45De Grada, R., 119, 126, 134,

174, 176De Gregorio, G., 61, 91, 94, 118,

174, 188De Lanzaneis, A., 65De Lorenzo, S., 73De Luigi, S., 186De Maio, M., 127De Marco, F., 110De Maria, M., 36, 97De Micheli, G., 34, 95, 136De Micheli, M., 118, 185De Moro, V., 53, 65De Nisco, F., 161De Nittis, 135De Pascale, A., 38De Pietri, P., 65, 97, 98De Pisis, F., 36, 97, 119, 132, 134de Pisis, F., 51, 105, 138, 139,

140, 147, 157, 176, 181De Preter, L., 73De Rocchi, 44de Rocchi, F., 176De Romano, O.V., 176De Rosa, R., 89De Sanctis, F., 127De Sanctis, G., 105de Staël, N., 51

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De Strobel, D., 44, 46, 50De Vita, L., 95, 97, 98, 101, 104,

109, 110, 124, 150De Vivo, S., 93De Zorzi, M.T., 127Debbri, C., 61, 65Degidi, R., 177Dehò, V., 165Del Bianco, A., 178Del Bon, A., 126Del Borgo, V., 149del Borso, M.F., 67Del Casino 65del Deo, R., 73Del Donno, A., 127Del Franco, G., 186Del Gaizo, B., 127Del Greco, R., 191Del Monte, M., 65Del Pezzo, L., 44, 89, 95, 116,

127, 147, 148Delaunois, A.N., 36Dell’Amico, C., 139dell’Arca, N., 104Della Bartola, A., 178, 188, 191della Casa, G., 76, 78, 84Della Torre E., 44, 59, 127Della Volpe, T., 119, 121, 122,

183Della Volpe, U., 118Delle Site, M., 126Delucca, P., 187, 191, 192Deluigi, M., 162Delunay, R., 112Delvaux, P., 112Delvecchio, A., 192Denis, M., 112Depero, F., 126, 131, 147, 176Dermegiev, S., 73Derpapas, G., 112Dessauvage, T., 156Dessì, G., 102Dessy, P., 70Di Blasio, E., 127Di Camillo, F., 76Di Carlo, G., 188Di Fabio, P., 89, 127Di Fabrizio, A., 61Di Fidio, G., 128Di Genova, G., 125, 126di Gioia, B., 128Di Giovanni, M., 93Di Girolamo, A., 127

Di Martino, E., 185Di Puolo, M., 144di Ruggero, C., 174Di Salvatore, N., 127Di Tommaso, A., 73Di Vincenzo, E., 127, 171Dieckhoff, K., 93Dieter, 115Difilippo, D., 74, 89Dine, J., 78, 147Dinetto, L., 89Dionisi, L., 190Discosti, W., 69Dix, O., 105, 112Djurdjevic, B., 91Dodero, P., 104Doisneau, 79Dokoupil, J., 102Dolcetti, G., 137Dolcetti, M., 70Dolcibelli, B., 69Donati Franceschi, F., 95Donati, A., 57Donati, E., 137Donati, P.A., 95Donghi, A., 176Donini, P., 87Donini, S., 146Donizetti, M., 42Donzelli, B., 118Dorazio, P., 78, 87, 88, 98, 112,

147, 162, 171Dorbolò, L., 74, 88Doré, B., 112Dorfles, G., 129Doriguzzi, L., 143Dornbush, S., 84Dosi, P., 168Dossi, B., 147Dossola, P., 183Dotti, R., 69Dottori, G., 126, 147Dova, G., 34, 51, 97, 127, 134,

147, 171Dradi Marradi, B., 170Draga, F., 73Drei, E., 104, 106, 110, 119, 126,

157, 161Drei, L., 127Dubuffet, J., 112Duchamp, M., 112, 147Dudovich, M., 134, 157Dudreville, D., 36, 134

Dürematt, F., 98Duren, v. Daolio, D., 57Dusan, K., 73Duso, G., 91Dynys, C., 163Eames, C., 167Eccher, D., 96Echaurren, P., 89, 97Echuarren, P., 166Eggeler, S., 112Egger, U., 85Egger-Lienz, A., 36Ehremberger, L.L., 70Elf, H., 144Elia, 76Elio, 127Emblema, S., 127Emiliani, A., 110, 111, 129, 155,

185Emiliani, P., 177, 178Emsbach, B., 91Eneidi, V., 185Ensor, J., 112Erani, I., 91Ercole II, 133Ermeti, R., 181Ernst, M., 77, 97, 112, 147Esposito, D., 65Esposito, E., 186Esposito, S., 70Esser, E., 100Ettorre, O., 54, 61, 65, 122Eulisse, V., 177Evangelisti, F., 178Evangelisti, N., 117, 129Evangelisti, S., 110, 115, 117Fabbi G., 46Fabbi, F., 105Fabbri, Agenore, 134, 147Fabbri, Amleto, 174Fabbri, Angelo, 171, 177Fabbri, F., 168Fabbri, Giovanni, 184Fabbri, Giulio, 178Fabbri, Guido, 188Fabbri, Massimiliano, 154, 160,

168Fabbri, Mirko, 120Fabbri, Paola, 123Fabbri, Piergiorgio, 67Fabbri, U., 144Fabiani, S., 169Fabro, L., 44, 62, 128, 161, 162

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282 Facco, A., 154Facco, L., 93Faggiano, L., 93Fagioli-Bisso, A.G., 73Fagiolo dell’Arco, M., 169Fainardi, R., 46Faini, U., 122Falai, L., 136Falender, B., 73Fanelli, G., 73Fantin, E., 98Fantini, M., 120Fantuzzi, E., 170Fanzaga, N., 146Faraoni, E., 136Faraoni, W., 188Farina, R., 144Farioli, E., 60, 63Farneti, F., 110Farulli, F., 54Fasce, G.F., 94, 189Fassi, G., 68Fasso, D., 71Fautrier, J., 51, 97, 105, 112Fava, A., 160Favai, G., 126Favelli, F., 168Fazzini, P., 104, 113, 126, 136,

147, 170Fedeli, P., 67Fedolfi, S., 67Feierle, C., 73Feligioni-Pantaleoni, D., 192Fellini, F., 188, 193Fellini, M., 193Feltrinelli, I., 116Fereoli, E., 56, 57Ferlini, F., 152Ferlisi, G., 172Ferraresi, G., 132Ferrari, C., 66Ferrari, F., 91Ferrari, G., 44, 104, 127Ferrari, L., 147Ferrari, N., 52, 65, 137Ferrari, R., 65Ferrari, S., 66Ferrario, M., 55Ferrazzi, F., 78, 97Ferrè, G., 45Ferrero Gussago, M., 126Ferretti, A.L., 126Ferretti, G., 66

Ferretti, L., 61, 66Ferretti, M., 47Ferri, D., 167Ferri, R., 59, 61, 66, 113, 184Ferroni, Gianfranco, 34, 98, 127,

147, 180Ferroni, Guido, 161Fersini, G., 121Festa, T., 44, 147, 161Festi, M., 143Fieschi, G., 94, 97, 147, 150,

171, 185, 186, 189Fieschi, O., 41Figini, T., 45, 134, 149Figue, C., 73Filaccio, J., 73Filetto, M.G., 70Filin, G., 73Filippi, C., 178Filippi, F., 76Filippi, L., 67, 178Filippi, S., 93Filippidu, Y., 73Filippini, A., 136Filippini, E., 187Finelli, P., 94, 161Finessi, D., 137Finotti, F., 76, 128Finotti, N., 127, 147Fioravanti, E., 95, 188Fioravanti, I., 132, 144, 148, 164,

171, 182Fioresi, G., 36, 43, 97, 126Fiori, G., 95Fiorini, D., 54Fiorini, G., 178Fiorini, P., 108Fioroni, G., 44, 45, 97, 127, 140,

162, 185, 186Fiorucci, F., 188Fischl, E., 102Fitzsimons, D.A., 190Fiume, S., 42, 147Flight, C., 112Floreancig, E., 57Floris, C., 183Fo, D., 174, 175Fogli, A., 100Folli, U., 119, 149, 154, 160,

162, 164, 177Folon, J.M., 97, 101, 104Fontana, F., 53, 79, 87Fontana, L., 44, 78, 97, 98, 104,

112, 131, 134, 147, 156, 158,171, 191, 193

Fontanesi, A., 133Fontanesi, V., 128Fontanili, D., 154Fontcuberta, J., 79, 192Fonticoli, P., 162Foppiani, G., 35, 37Foppiano, L., 150Forges Davanzati, A., 70Forghieri, G., 82, 178Forgioli, A., 44, 59, 122Forlani, P., 136Fornaciari, L., 61Fornaciari, M., 73Fornaciari, V., 61Fornari, M., 35, 37Fornasari, W., 57, 83Forti, F., 69Fortunati, A., 183Foscherini Coizzi, P., 76Foschi, P., 191Foschini, S., 154Frabboni, G., 130Frabboni, S., 118Fraccaroli, A., 103Fragiacomo, P., 36Frai, F., 136Francalancia, R., 126, 181Franceschini, G., 57Francesco I d’Este, 89Francese, F., 97, 161, 171, 185,

186Franchi, A., 106Franchina, N., 106, 170Francia, F., 107Franciosi, A., 172Franco, R., 85Franzoni, R., 96, 103Frascà, N., 186Fraschetti, G., 183Frascione, A., 93Frasnedi, A., 86, 118, 127Fratino, C., 176Frattini, M.G., 177Freger, C., 139Freiles, A., 70Fremura, A., 136Frescobaldi, G., 141Friggeri, M., 111Frigieri, B., 90Frignani, M., 67Frignani, N., 117

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Frisoni, D., 192Frisoni, G., 140Froni, L., 44Frunzo, V., 134Fuad, A., 136Fugazza, S., 36Fuksas, M., 115Fulgeri, M., 93, 120Fulgoni, L., 66Funi, A., 36, 134, 136, 138, 149,

176Furiga 126Furini, R., 142Fussmann, K., 112Futura 2000, 97Gabellone, G., 97Gad, F., 73Gaeta, G., 95, 193Gagliardi, G., 66, 94, 96, 118,

185, 189Gagliardi, N., 126Gaibazzi, G., 46Gaibazzi, R., 45, 61, 66, 97Gajani, C., 127Gajoni, A.L., 126Galassi, G., 149Galdòn, J., 91Galeotti, F., 56, 57Galeotti, S., 43Galfano, V., 150Galgano, A., 102Galimberti, M., 76Galleni, R., 73Gallerani, G., 91Gallerati, A., 35Galletti, B., 176Galletti, M., 133Galli, Aldo, 70Galli, Angelo, 57Galli, Arnaldo, 91Galli, R., 119Galli, W., 173Galliani, O., 34, 58, 59, 60, 89,

97, 116, 139, 171Galliano, D., 98Gallina, M., 148Gallini, M., 137Gallizio, P., 44Gallo, F., 140Gallo, Gio', 70Gallo, Giuseppe, 102Galvani, A., 154Gambale, A., 144, 146

Gambalunga, A., 192Gambedotti, M., 70Gambetti, F., 76Gambi, G., 95, 96, 162, 163Gambone, G., 156Gambuti, G., 172Gandini, A., 73Gandini, G., 59, 60, 61, 66, 95,

97, 150, 189Garau, A., 44, 127Garbolino, G., 148Gardella, I., 45Gardelli, M., 178Gardin, B., 79Gargiolli, C., 89Garino, P., 127Garota, D., 70Garzarelli, R., 147Garzia, G., 96Gaspari, L., 176Gasparini, G., 127Gasparri, N., 46, 47, 170Gasperini, R., 89Gasperoni, W., 149Gastini 100Gastini, E., 65Gastini, M., 44, 78, 97, 100, 127,

128Gattamorta, A., 175Gattavecchia, A., 172Gatti, P., 47Gatti, R., 155Gattini, M., 136Gaudenzi, P., 61Gaudí, A., 135, 167Gauli, P., 127Gavazzi, G., 89Gavelli, G., 136Gavish, R., 73, 85Gayda, W., 73Gazza, O., 172, 174, 178Gazzera, R., 176Gellini, A., 93Gendelman, G., 73Gennaretti, L., 183Gennari, A., 190Genovese, I., 39Genovese, R., 127Gensini, I., 109Gensini, P., 73Gentile, S., 70Gentili, C., 83Gentilini, F., 44, 126, 157, 162

Gerardi, A., 170Germanà, M., 97Gerolamo da Carpi, 146Gerra, M., 59, 60, 61Gerri, M., 86Ghelli, G, 89Gherardini, M., 83Gherarducci, G., 183Ghermandi, F., 141Ghermandi, Q., 85, 95, 97, 104,

105, 110, 124, 131, 164Ghidini, A., 121Ghidini, V., 53Ghidini, W., 61, 66Ghiglia, V., 184Ghinassi, Sabina, 163Ghinassi, Sante, 164, 177Ghiotti, M., 173Ghirlandi, E., 67Ghirlandi, V., 110Ghirri, L., 61, 79, 98, 192Ghisori, A., 67Ghitti, F., 70Ghizzardi, N., 52Ghizzardi, P., 37, 52, 55, 56, 57,

126Giaccari, L., 129Giacomelli, F., 79, 97Giacometti, 102Giacometti, A., 77, 101, 104,

112, 162Giacopini, F., 66Giampaoli, V., 188Gianca, T., 175Gianelli, F., 91Giangrandi, G., 162Giannetti, E., 70Giannini, G., 66Giannone, 53Gianuizzi, G., 116Giardini, F., 91Giberti, L., 83Gichia, G., 73Gieri, U., 150Gigli, A., 159Gilardi, P., 91, 97, 99, 162Gilbert & George, 97, 98Gilbo, D., 93Ginna, A., 161Gioivani, M., 76Gioli, P., 79Giorgi, A.R., 61, 64Giorgi, P., 136

283

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284 Giorgione, U., 91Giorni, G., 172Giosa, A., 178Giotto, 101Giovanardi, M., 76, 86Giovanelli, M., 57Giovanetti, M., 125Giovanetti, R., 53Giovanni da Siena, 74Giovanni II Bentivoglio, 94, 108Giovannini, A., 158Giovannini, F., 57Giovannini, U., 168Giovannini, W., 73, 88Girardello, S., 127Giubba, V., 85Giuffredi, A., 61, 70Giugni Dalmastri, J., 150Giuli, F., 172Giulietti, G., 127Giuman, G., 116Giunni, P., 44, 94, 104, 189Giunti, R., 190Giusberti, A., 108Giussani, G., 73Givanni, A., 144Givanni, L., 164Gnoli, D., 112Gnudi, C., 170Gobbi, N., 53Goberti, G., 95, 133, 146Goffi, G., 84Goldoni, M., 59, 66Goldoni, O., 78Goldoni, R., 39Golfarelli, T., 170Golfieri, G., 183Gonzalez, E., 73Gordigiani, E., 183Gordigiani, R., 184Gordini, S., 168Gori, Gianni, 162, 187Gori, Giovanni, 165Gorini, E., 168Gottarelli, T., 118, 120, 132, 172Gotti, C., 91Govoni, E., 122Govoni, F., 67Govoni, O., 83, 96Goya y Lucientes, F., 182Grabow, U., 188Graham, P., 192Gramola, M., 57

Granaroli, C., 66Granchi, A., 89Grandi, G., 140Grandi, M., 136Granini, A., 95Grasselli, S., 88Grassi, A., 149Grassi, B., 37, 42Grassi, T., 61Grattarola, S., 73Graziani, F., 136Graziosi, G., 36, 76, 77, 80, 82,

97, 157Grazzi, R., 73Grazzini, R., 54, 123Greco, E., 95, 127, 134, 139,

150, 164, 170, 189Greco, L., 65, 76, 83Grecoluciani, G., 73Greggi, L., 178, 186Gregotti, V., 142Gribaudo, E., 70, 127Griesgraber, D., 73Griffa, G., 44Grillone, I., 147Grimaldi, P., 34Gromo, G., 136Gropius, W., 167Groppi, D., 39Groppi, G., 35, 37Grosz, G., 112Gruau, R. (Renato Zavagli), 190Gruppo Itinerante Murales Naïfs,

57Guaccimanni, V., 162, 164Guadagnini, W., 78, 110Gualandi, P., 106Gualdoni, F., 78Gualtierio, U., 67Guardigli, L., 166Guareschi, A., 168Guaricci, E., 89, 133Guarini, P., 176Guarneri, C., 155Guarnieri, R., 161, 184Guastaldon, F., 93Guastalla, E., 54, 57Guasti, M., 70Guatteri, C., 67Guatteri, M., 52Guberti, B., 163, 177Guberti, Giulio, 166Guberti, Greta, 166

Guberti, M., 174Guberti, Sara, 166, 187Guberti, Silvia, 89Gubinelli, P., 144, 189, 192Guccione, P., 97, 150, 185, 186Guderzo, G., 93Guenzi, C., 44Guercino, 168Guerra, T., 153Guerreschi, G., 97, 122, 125,

127, 171, 174Guerricchio, L., 70Guerrini, G., 157Guerrini, Leo, 157Guerrini, Lorenzo, 127, 170Guerzoni, A., 57Guerzoni, F., 76, 78, 84, 89, 97,

98, 139, 162Guidi, Gianni, 132, 133, 140,

152Guidi, Giuseppe, 152Guidi, Guido, 162, 165Guidi, N., 79, 127Guidi, V., 60, 97, 104, 105, 108,

109, 110, 112, 119, 126, 131,132, 134, 149, 151, 161, 174,176, 188

Guiduzzi, V., 76Guizzardi, P., 136Gundin, L., 71Gurioli, F., 163, 178Gurioli, G., 159, 184Gustavino, A., 154, 192Guttin, B., 73Guttuso, R., 44, 51, 54, 55, 59,

68, 69, 78, 83, 97, 98, 104,119, 127, 131, 162, 170, 182

Guzzetti, A., 34Guzzon, A., 132Gyarmathy, T., 112Haaeke, H., 142Habicher, E., 97Hamilton, 79Han, J.S., 73Harari, G., 115Haring, K., 97Hartung, H., 51, 105, 112Hassan, F., 177, 192Hatibi, E., 144Hattori, K.-E., 54Heemskerk, J., van, 112Hess, A.B., 166Hesse, R., 104, 120, 171, 173

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Hillar, A.C., 156Hirai, K., 73Hiroyuki, A., 73Hoara, N., 73Hockney, D., 112Hodler, F., 112Hoffmann, J., 167Holmboe, T., 36Holt, B., 73Hrdlicka, A., 112Hsien, W.K., 85Hyland, O., 91Iannucci, A.M., 155Iemmi, F., 71Ievolella, A., 89Ignazio di Loyola, sant’, 150Imbelloni, G., 73Imbeni, L., 54Improta, C., 110Inad, E.R., 73Incerti, A., 54, 61, 126, 132Inferrera Curtò, P., 35Innocenti, C., 36Iodi, C., 69Iodice, M., 79Iori, M., 102Iori, N., 56Iori, P., 52, 154Iotti, W., 61Ippolito, 55Irmi, C., 173Isgrò, E., 97Isola, I., 117Isoleri, C., 144Ito, T., 142Ivrea, I., 57Izumi, S., 190Izzo, F., 154, 166Izzo, V., 98, 166Jannini, G., 66Janssen, H., 112Jaquet, L., 66Jenkins, P., 131Jeonghwa, L., 93Jerzy, M., 73Joceline, B., 73Jodi, C., 82Jones, A., 112Jones, R., 76Joostens, P., 112Jori, M., 75, 97, 99, 100, 102Jorn, A., 112Josip, S.S., 161

Juan, E., 73Jusa, M., 188Kandinsky, W., 95, 112Kandl, J., 90Karasumaru, Y., 97, 98Kaufmann, M., 78Keler, 167Kelly, R., 168Khanous, B., 93Khnopff, F., 112Kiefer, A., 98Kiefer, O., 115Kierkiè, 168Kim Hwal Kyung Hye-Sung

Hyun, 73Kirchner, E.L., 112Klee, P., 101, 102, 112Klein, Y., 147Klimt, G., 161Kline, F., 147Klinger, M., 101, 140Kodra, I., 134, 147Koenen, H., 73Koenig, G.K., 167Kokocinski, A., 89Kokoschka, O., 112, 147, 182Kolar, H., 112Kolar, J., 112Konjovic, M., 83Köoning, W. de, 131Koper, T., 131Korompay, G., 61, 94, 97, 98,

104, 126, 147, 185, 189, 193Kostabi, M., 91, 153Kosuth, J., 142Kounellis, J., 90, 98, 112, 191Koval, S., 73Krimer (Cristoforo Mercati), 183Krizia, 45Kroke, P., 100Krokfors, K., 112Kubin, A., 112Kunc, M., 90Kupka, F., 112Kvintas, R., 73Kyu, K.M., 73La Barbera, N., 136La Chapelle, D., 115La Motta, A., 171La Pietra, U., 34, 116, 187La Rocca, K., 72La Torre, G., 67Labò, S., 126, 134, 161

Lama, E., 163Lancetti, 45Landi, M., 161Landi, V., 83Landini, G., 128Lanfranco, 89Lansing, F., 161Lanzillotta, P., 65Larsson, C., 36Lastraroli, F., 127Laterza, L., 136Lattanzi, L., 127Lattuca, R., 57Laurenti, C., 36Laurenti, N., 132Lavagnino, P., 44, 59, 61Lazzari, B., 139Lazzarini, G., 57Le Corbusier (Charles-Edouard

Jeanneret), 167Lecocq, G., 61Leczew, M., 73Leddi, P., 66Lee, B.G., 40Lee, S.H., 73Lee, Y.C., 73Lega, A., 157Lega, S., 183Léger, Fernand, 62, 68, 112, 156,

182Lenzi, G., 106Lenzini, P., 118, 136, 149, 150,

187Leonardi Scarinzi, 70Leonardi, C., 76, 84Leonardi, L., 156, 158Leonardi, Luciano, 94, 122, 127Leonardi, N., 54, 59, 61, 66, 79,

95, 97, 104, 118, 122, 188Leonardo, 176Leoncillo, 51, 60, 97Leoni, C., 97, 127, 128, 161, 186Leoni, R., 88Lepore, M., 134Lercaro, G., 103Les Rogers, 102Leto, G., 89Levenson, S., 71Levi, Carlo, 87, 97, 125, 126Levi, Corrado, 99Levizzani, G.B., 84Levoni, L., 73LeWitt, S., 62, 78, 142

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286 Lewtas, S., 91Liao, H.L., 73Liberi, U., 187Liberti, M.G., 70Licata, R., 59, 70, 89, 118, 147,

174, 175Licini, O., 78, 97, 147Liebard, Y., 54, 73Ligabue, A., 41, 55, 57, 60, 126Lilloni, U., 134, 147Lima, A., 159Lindström, B., 112Lissitskij, E., 167Litzman, T., 90Liverani, 156Liverani, G., 154Liverani, G.F., 156Liverani, G.T., 156, 157Llàcer, J.M., 190Lo Savio, F., 90Lobietti, M., 166Lodola, M., 89, 97, 102Lombardi, A., 107Lombardi, M., 66Lombardini, E., 191Lombardini, G., 191Lombardo, E., 136Lombardo, S., 128Loner, M., 147Longhi, R., 162Longo, R., 37Longoni, E., 68Lopresti, S., 150Lorca di Corcia, P., 79Loren, J., 34Lorenzetti, C., 139, 177Lorenzi, M., 83Losi, Cinello, 35Losi, Claudia, 38, 99, 120Lovino, F., 87, 88Lovo, L., 57Lucchi, G., 163Lucchi, L., 173Lucerni, U., 82Lugli, A., 70, 73, 84, 86Lugli, F., 69Lugli, L., 83Luis, J., 101Lumaca, L., 71, 80, 83Lumaca, R., 66, 89, 186Lunais, D., 73Lupo, T., 190Luporini, S., 74

Luppi, E., 36Lusvardi, D., 91Luzzani, B., 73Luzzati, E., 61, 70, 97Luzzati, L., 176Mac Mazzieri, W., 83, 87, 89, 91,

95Maccaferri, S., 122Maccari, M., 95, 97, 102, 104,

126, 157, 182Maccarinelli, S., 117, 147Macchia, G.A., 76Mackintosh, C.R., 167Macrini, T.L., 183Madalozzo, F., 120Maddalozzo, F., 93Madiai, M., 41Madoi, W., 46, 47Madrid, A., 96Maestri, G., 174Mafai, M., 51, 60, 78, 87, 126,

170, 182Maffei, D., 118Magelli, V., 78, 83, 104Maggi, N., 73Magistretti, V., 167Magnanelli, M., 178, 188Magnani, E., 76Magnani, G., 52Magnani, L., 50, 51, 61Magnavacca, U., 83Magnelli, A., 126Magritte, R., 78, 97, 112, 131Mainardi, E., 83Mainolfi, L., 100, 102, 131, 150,

173, 186Maioli, E., 162Majani, A., 110, 113Makoto, K., 73Malagola, C., 84Malagoli, G., 66Malandri, M., 101, 184Malatesta, G.N., 187Malatesta, S., 187Malavasi, A., 93Maldonado, T., 96Malerba, G.E., 36Malerba, L., 78Malesci, G., 183Malfanti, G., 35, 37Malferrari, A., 89Malmerendi, Giannetto, 126,

171, 186

Malmerendi, Giovanni, 157Maloberti, M., 98, 120Maltoni, M., 164, 177, 178Maltoni, S., 172Malvezzi, G., 95Mamprin, O., 144Manai, P., 76, 97, 98, 131, 140,

161, 185, 186Manara, E., 75Manara, F., 52Manara, Giancarlo, 37Manara, Gianfranco, 44Manaresi, P., 95, 97, 105, 110Manca, A.P., 183Mancini, F., 119Mancini, R., 188Mandelli, F., 134Mandelli, P., 44, 60, 62, 94, 95,

97, 98, 102, 103, 105, 110,127, 129, 144, 171, 174, 175,178, 185, 188

Mandini, A., 75Mandolesi, G., 184, 188Mandonesi, G., 177Mandracchia, S., 93Manelli, E., 75, 76, 110Manera, E., 150Manfredi, A., 59Manfredi, F., 93Manfredi, M., 127Manfredi, S., 178Manfredini, G., 76, 78, 91, 97,

98Manfredini, M., 53Manfrini, E., 149Mangano, M., 73Manghi, G., 186Mania, S., 84Manicardi, C., 59Manicardi, E., 54Mannucci, P., 88Mannucci, S., 178Mansuelli, G.A., 119Mantegazza, T., 175Mantere, O., 40Mantica, A., 37Mantovani, F., 82Mantovani, S., 71Mantovi, M., 93Manuzio, A., 69Manzi, R., 127Manzini, W., 86Manzo, G., 147

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Manzoni, P., 162Manzoni, R., 160Manzotti, C., 65Manzù, G., 51, 55, 87, 95, 104,

106, 126, 131, 149, 164, 182Marabini, B., 191, 192Marangoni, E., 166Marangoni, R., 66Marangoni, T., 70Maraniello, G., 97, 120, 131, 173Marano, U., 137Marcenaro, R., 59, 61Marchesini, Marco, 106Marchesini, Modesto, 84Marchesini, S., 65Marchetti, Antonio, 153, 177Marchetti, Attilio, 42Marchetti, F., 187Marchi, G., 91Marchigiani, E., 116, 127Marchini, G., 186Marchiò Quarti, E., 123Marchionni, E., 118Marconi, A., 80Marconi, G., 128Marcovinicio, 133Marcucci, G., 190Marcucci, L., 72Maretti, C., 99Margonari, R., 85, 122, 127Margotti, A., 95, 97, 108, 119,

121, 149, 160, 174, 183, 185Mari, E., 60, 75, 78Maria Luigia, duchessa di Parma,

Piacenza e Guastalla, 46, 56Mariani, G., 130Mariani, U., 116, 127, 185, 186Mariano, M., 98Marini, Mariella, 70Marini, Marino, 104, 126, 164,

171, 182Mariotti, F., 126Marisaldi, E., 98, 99, 110, 120Marmiroli, L., 67Marovino, L., 73Marpicati, I., 66Marra, C., 98Marra, M., 191Marsili, L.F., 109Martani, F., 129, 130, 131, 161Martegani, A., 38, 78Martellacci, I., 76Martelli, B.M., 174

Martelli, R., 106Martinelli Braglia, G., 82, 83Martinelli, G., 66Martinelli, N., 70Martinelli, V., 105Martinetti, G.B., 105Martini, Alberto, 125, 126, 128,

164Martini, Arturo, 59, 69, 87, 102,

104, 112, 126, 156, 157Martini, G., 105Martini, P., 168Martini, S., 139Martino, N.M., 89Marussig, G., 134Marussig, P., 36Marzi, C., 60Marzocchi, G., 105, 106Marzocchi, Marco 178Marzocchi, Mario, 137Marzot, B., 106Masaccio, 101Mascalchi, V., 89, 94, 97, 110,

152, 161, 168, 189Mascellani, N., 95, 96, 105, 108,

118, 119, 125, 126Mascherini, M., 124, 126, 134,

139Mascia, P., 117, 152Maselli, T., 53, 66, 97, 161Masetti, G., 149Masinelli, L., 83Masini, D., 89Masoni, R., 89Masotti, A., 101Massari, L., 73Masson, A., 45Mastroianni, U., 88, 110, 127,

131Mastronardi, C., 59Mataro da Vergato, 76Mathieu, G., 162Matilde di Canossa, 93Matisse, H., 51, 112, 121, 156,

182Matsuyama, N.S., 139Matta, R.S., 95, 97, 104, 106,

118, 156, 188Matti, L., 153Mattiacci 100Mattiacci, E., 62, 97, 186Mattioli, C., 37, 41, 45, 51, 59,

89, 95, 97, 127, 141

Mattioli, Giancarlo, 95Mattioli, Gustavo, 66Mattioli, L., 96Mattotti, L., 95, 97Maurer, D., 112Mauri, F., 102Mavarta, 66Mazelli, N., 69Mazullo, G., 170Mazza A., 47Mazza, R., 66Mazzacurati, M., 53, 55, 60, 61,

66, 170Mazzali, M., 73, 95, 110, 120,

125, 147, 148Mazzarocchi, G., 191Mazzella, L., 127, 136Mazzella, R., 127Mazzetta, S., 39Mazzetti, C., 85Mazzetto, R., 70Mazzolani, E., 134Mazzon, G., 126Mazzotta, F., 73Mazzotti, A., 95, 104Mecagni, M., 86Medici, I., 162Medri, A., 178Meerman, B., 168Meier, R., 142Meissonier, J.L.E., 138Melandri, M., 179Melandri, P., 104, 149, 155Meldolesi, G., 178Mele, R., 70Melecchi 70Melegari, U., 70Meletti, P., 159Melhus, B., 91Melioli, Iler, 59, 66, 91Melli, G., 65Melli, I., 57Melli, R., 138, 139, 170Melloni, A., 99, 111, 120Melloni, D., 123Meloni, G., 134, 174Melotti, F., 45, 60, 78, 97, 126,

131, 156Melotti, R., 136Melozzo degli Ambrogi, 177Menada, G., 53Mendini, A., 115Mendoza, N.A., 73

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288 Menetti, N., 87, 129, 162Menghi, G.S., 178, 191Menia, R., 83Menna, F., 129Mennillo, A., 166Menozzi, A., 57Menozzi, G., 46, 69Mentessi, G., 140Menzio, F., 126Mercier, M., 157, 158Mercuri, M., 38Merenda, G., 178Merendi, N., 156Merighi, G., 69Merz, Mario, 84, 98, 142Merz, Marisa, 100Mesciulam, P., 97, 127, 184Messina, F., 36, 104, 118, 126,

171, 177Messina, V., 84, 97Messori, O., 69Metoxen, K.B., 41Meulli, E., 53Mezzacapo, R., 64Mezzadra, E., 70Mezzaqui, S., 38, 98, 102, 120Mezzogori, L., 136Miccini, E., 72Micela, S., 160, 177, 184Michahelles, R.A., 126Micheli, A., 191Micheli, G., 183Miglietta, S., 95, 123Miglioli, G., 46Migliori, N., 97, 102, 129Migliorini, B., 183Migneco, S., 178Mikhailov, 73Miki, T., 73Milani, L., 139Milani, M., 127Minamoto, T., 190Minardo, A., 73Minawi, Y., 190Minchieri, P., 123Minekov, S., 73Minelli, A., 95Minelli, C., 87, 88, 178Minerbi, A., 138, 139Minero, S., 66Minestrini, F., 178Minghetti, P., 59Mingolini, A., 163

Mingotti, A., 156, 173Minguzzi, A., 106Minguzzi, Giovanni, 150Minguzzi, Graziella 161Minguzzi, L., 42, 87, 95, 97, 98,

102, 104, 105, 106, 119, 127,129, 131, 134, 150, 164, 189

Miniucchi, A., 66, 128Miniuchi, A., 59Minoli, P., 61Minucci, B., 183Mirabello, L., 95Mirandola, C., 143Mirko (Balsadella), 104, 127, 128,

162, 164, 170Mirò, J., 112, 131Miselli, C., 191Misheff, A., 34Missieri, B., 37, 150Missiroli, T., 168Mitelli, A., 89Mitoraj, I., 131Miyawaki, A., 142Mnedoza, N., 190Mocenni, G., 70Mochetti, M., 90Modigliani, A., 126Modula, M., 154Moholy-Nagy, L., 112Molducci, Z., 162Molinari, A., 96Molinari, M., 83, 127Molteni, G., 183Molteni, M., 134Monachesi, S., 127, 170Monari, S., 152, 160, 161, 168Mondami, R., 148Mondini, S., 73Mondino, A., 61, 102, 131, 162Monet, C., 124Monfredini, R., 86Mongiello, C., 189Moni, E., 76Monica, U., 46Monini, C., 96Monopoli, A., 42Montaguti, S., 106Montanari, Angelo, 52Montanari, Antonio, 57Montanari, G., 134Montanari, V., 152, 178Montanarini, L., 126, 170Montecchi Canossa, P., 67

Montecchi, V., 54Montecuccoli, R., 88Montelli, F., 166Montesano, G.M., 76, 97, 102Montessori, E., 53Montevecchi, Amleto, 119, 157,

188Montevecchi, Augusto, 188Monti, C., 134Monti, G.G., 89Monti, M., 76Montis, D., 144Montorsi, G., 53, 59, 66Montruccoli, F., 57Moore, H., 97, 104, 112Mora, F., 55, 57Morabei Gabbrielli, V., 148Morandi, G., 41, 51, 98, 100,

101, 102, 104, 105, 110, 112,118, 119, 131, 140, 157, 176,177, 182

Morandi, M., 90Morandi, M.T., 100, 118Morandi, R., 163Morando, R., 183Morellet, F., 45Morelli, Caterina, 93Morelli, Cosimo, 171Morelli, E., 149, 150Morelli, M., 152Morellini, M., 170Moreni, M., 45, 87, 88, 94, 97,

98, 127, 156, 162, 168, 171,175, 185, 188

Moreno, L.A., 76Moretti, A., 36Moretti, C., 57Moretti, G., 91Moretti, O., 67Mori, C., 52Mori-Cristiani, E., 170Moriconi, R., 66Morigi, I., 162Morigi, M., 160, 170, 172, 191Morigi, W., 150, 164, 178, 182Morini, A., 157Morini, G., 66Morley, S., 38Morlotti 100Morlotti, E., 45, 59, 87, 94, 95,

97, 105, 127, 134, 161, 162,171, 174, 175, 178, 182, 185,189

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Morman, C., 131Moro-Lin, A., 70, 127Moroldo, D., 76Moroni, F., 186, 188Morri, E., 191Morris, R., 62Morselli, S., 151Mortesen, R., 112Moruzzi, L., 57Mosca, G., 134Moschini, M., 73Mosconi, L., 35, 37, 38, 134Motti, G., 37Mottironi, C., 134Mucchi, G., 126, 136Muccini, M., 178Mudesign, 166Mugnaioli, D., 53, 66Muheim, M., 66Mulas, F., 89, 127Mulas, U., 97Mulazzani, E., 104Muller Farina, U.C., 73Muller, A., 161Muller, P., 73Munari, B., 45, 66, 112, 129,

156, 167, 172, 175, 176Munch, E., 112Munciguerra, A., 136Mundula, G., 110, 116Mura, E., 70Murabito, R., 126Muratori, P., 106Murer, A., 127, 139, 164Musa, R., 40Musante, F., 148Musiani, L., 162Music, Z., 97, 101, 112, 126Mussini, A., 157Mussini, P., 59, 63, 66Mussini, S., 65Mussio, M., 127Mussolini, B., 184Mutti, F., 39Muzi, S., 82, 120Muzzi, A., 110Muzzi, D., 43Muzzi, F., 170Nacciarriti, A., 93Naciarriti, A., 111Nadiani, E., 176, 178Nadj, D., 93Nadotti, C., 46

Nagasawa 100Nagasawa, H., 81, 97, 158, 186Naglia, G., 163, 177Nakamichi, M., 73Nalin, N., 132Nangeroni, C., 127, 134Nannelli, P., 51Nanni, E., 129Nanni, L., 129Nanni, M., 60, 66, 89, 94, 95,

97, 98, 102, 104, 116, 127,129, 131, 162, 177, 184, 189

Nannini, N., 76, 128Nannucci 100Nannucci, S., 67Nardi Spada, G., 163, 177, 178Nardi, A.M., 141Nastasio, A., 134Natali, A., 170Natali, G., 66Natali, S., 144Nativi, G., 127Nattini, A., 164Nava, E., 57Navacchia, G., 178Negri, A., 58Negri, Girolamo, 84Negri, Giuseppina, 58Negri, M., 106Negri, N., 37, 54Negroni, F., 71Nelli, A., 186Nemo, N., 144Nenci, E., 126, 138, 139Neretti, A., 71Neri, C., 149, 160, 164, 177Neri, M., 98, 165, 168Neri, O., 157Nerone, 128Nervi, P.L., 45Neshat, S., 98Nespolo, U., 97, 156, 171, 173Newman, A., 62Newton, H., 100Niccolò II d’Este, 133Nicholson, A.B., 73Nicita, A., 148Nicodemi, R., 136Nicoletta, S., 120Nicolli, G., 144Nigiani, I., 88Nigro, M., 45, 78, 134Nikiforos, K., 73

Niko, 144Ninfa, P., 92Nironi, S., 52, 93Nishida, J., 156Nittolo, F., 163Nizzoli, M., 45Nkumanda, J., 90Nocera, S., 132Nomellini, P., 36Nonni, F., 155, 162, 184Noorda, B., 142Norzi, M., 117Notari, L., 55Notari, R., 62, 94Notari, S., 66Notte, E., 126Nottoli, R., 172Novali, Renato 162Novali, Rinaldo, 122Novarro, E., 123Novelli, G., 45Novellini, A., 55Novellini, M., 54, 62, 122Novello, G., 134, 149Novi, C., 57Nucci, P., 106Nunzio, 97, 98, 100, 102, 131Oberneder, S., 73Occari, M., 136Occhipiniti, A., 70Ocri da Feltre, 134Ogata, Y., 73, 85, 89Olia, R., 59, 171Olivi, B., 66, 94, 95, 189Olivieri, C., 78, 162Olivieri, D., 93Olivucci, F., 179Omiccioli, G., 134, 149, 170, 188Onofri, G., 151, 152Ontani, L., 76, 97, 98, 99, 100,

102Oppenheim, D., 142Oppi, U., 36Oppo, C.E., 176Opusmagistri, 92Ordavo, A., 57Ori, L., 72Orlandi, G., 73Orlandi, R., 47, 89Orlandini, P., 62Orsatti, N., 149Orsini, F., 182Orsini, J., 74

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290 Orsoni, M., 85Ortega, L.F., 38Ortega, M., 150Ortega, M.G.A., 40Ortolani, M., 57Orvieto, 123Ossetti, L., 83Ossola, G., 34, 45, 62, 127Osti, F., 62Osti, M., 123Ottolinini, M., 39Ovarini, D., 70Pacchetti, C., 76Pacciani, A., 177Pace di Maso del Bombace, 177Pace, A., 76Pacella, M.L., 137Paci, M., 166Pacini, P., 66Pacini, S., 147Padova, G., 45, 126Padovan, M., 127Paganelli, P., 133Pagano, G., 186Pagliani, P., 82Pagnacco, A., 177Paiella, N., 35Pajuodis, A., 73Paladino, A., 100, 147Paladino, M., 97, 98, 100, 161Palagi, P., 105Palandri, C., 136Palazzo, F., 172Palestini, U., 192Palladini, A., 88Pallara, P., 144Pallottino, P., 141Pallozzi, G., 89, 127Pancaldi, L., 50, 94, 96, 97, 106,

113, 127, 140Pancella, V., 136Pandolfini, P., 181Pandolfo, C., 116Pane, G., 61Panighi, E., 160, 162, 177Panizon, A., 73Pantaleone, v. I. Spaggiari, 54, 57Pantaleoni, F. 57Pantaleoni, I., 126, 161Pantaleoni, R., 188Pantieri, P.C., 151, 164, 177, 178Panza di Biumo, G., 90Panzavolta, C., 177, 178

Panzetta, A., 147, 148Paoli, P., 91Paolini 100Paolini, G., 45, 78, 90, 97, 162Paolini, L., 37Paolo II, papa, 171Paolucci de Calboli, R., 176Paolucci, A., 155Paolucci, E., 162Papa, R., 162Papadia, M.D. 168Papola, C., 147Paradiso, A., 147Pardi, F., 122Pardi, G., 45Pardo, A., 57Pari, L., 166Pari, N., 188Parini, P., 191Parise, G., 78Parisi, I., 78Parisi, P., 110Parisot, A., 127Park, H.Y., 73Parmeggiani, Carlo 176Parmeggiani, Clemente, 67Parmeggiani, S., 134, 135Parmeggiani, T., 147Parmiggiani, C., 60, 62, 76, 78,

97, 98Parmiggiani, S., 61Parmiggiani, V., 100, 121Paroli, T., 59Paron, S., 76Partesotti, F., 76Partisani, G., 110, 140Pascali, P., 90Pasche S., 40Pasini, U., 132, 169, 171, 172,

174, 182Pasotto, P., 127Pasquali, M., 100, 103, 119Pasqualini, E., 95, 106Pasqualini, R., 189Pasqui, E., 83, 164Pasquini, E., 103Pasquini, L., 163, 191Pasquini, S., 76Passarella, F., 104Passerini, L., 70Passerini, N., 39Pastore, G., 188Patella, L.M., 86, 127

Patelli, P., 184Patricelli, 95Patrono, F., don, 144Patruno, F., 136Paul, S., 71Paulucci, E., 126Pavan, A., 157Pavan, G., 136, 147Pavan, V., 62Pavesi, M., 67Pazienza, A., 70, 108Pazzagli, A., 184Pazzini, E., 191Pazzini, R., 190, 193Pearson, C., 156Pedriali, D., 162, 163Pedrini, C., 119, 120Pedrini, F., 83Pedroni, F., v. Felix Pedro, 74Peinado, B., 157Pelati, F.A., 43Pellacani, A., 76, 78Pellegrinetti, M., 85Pellegrini, G., 161Pellicciotti, R., 178Pellis, G., 183Pellizzola, A., 123Pellizzola, M., 76, 132, 133, 135Pelloni, R., 69Pelloni, T., 83, 94, 185, 189Pelò, E., 39Penagini, S., 36, 134Penone, G., 78, 100Pentich, G., 127Pepe, L., 37, 134Peressutti, 68Perez, A., 97, 98, 128, 131Perez, R., 147Perfetti, M., 72Pericoli–Pirella, 45Perilli, A., 87, 147, 171Perina, C., 67Perino, 139Pernudi, F., 73Perotti P., 35, 37Perrault, D., 142Persiani, A., 76Persico, P., 137Perugini, G., 73, 190Peruzzi, B., 68Peruzzi, O., 126, 136Peruzzi, S., 57Pervolovici, R., 73

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Pesari, G.B., 84Pescador, L., 116Peschi, U., 127Pesci, A., 137Pessarelli, G., 122Petazzi, A.S., 91Petitot, E.-A., 47Petlin, I., 186Petrillo, E., 174Pettenò, G., 188Pettibon, R., 98Peverelli, C., 97, 147, 180Pezzoli Gonzales, G., 144Pezzoni, A., 95Piacesi, W., 62, 118, 136, 150Pianca, V., 62Piancastelli, P., 152Piano, R., 131Piattella, O., 127Picasso, P., 68, 112, 121, 131,

147, 156Picchiani, B., 137Piccinini, L., 173Piccinini, S., 93Piccino, P., 168Picco, G., 168Picco, S., 113Piccoli, R., 137Pieraccini, E., 56Pierini, E., 183Pierotti, U., 184Piersanti, M., 39Pietrella, F., 99Pietro Giacomo da Forlì, 173Pietroiusti, C., 99Pignatelli, L., 102Pignotti, L., 72, 97, 127Pigorini Lusignani, A., 47Pigors, C., 73Pil-Yun, A., 73Pillitu, L., 57Pingitore, P., 177Pini, C., 95Pini, Giorgio, 71Pini, Giuliano, 95, 118, 136, 171Pinna, A., 71, 173Pintaldi, C., 98Pinto, B., 98, 105, 161Pinto, S., 93Pintori, G., 129Piombini, G., 191Piovaccari, L., 171Piraccini, Orlando, 160, 175, 180

Piraccini, Osvaldo, 58, 66, 122,132, 150, 160, 170, 171, 172,174, 175, 177, 178, 180, 182,186

Pirandello, F., 78, 126, 147, 176Pirandello, L., 55Pirazzini, F., 149Pirone, L., 70Pirovano, C., 129Pisani, 100Pisani, G., 174Pisani, V., 58Pisano, T., 118Pisarro, C, 140Pistoletto 100Pistoletto, M., 90Pitacco, G., 70Pittarello, G., 67Pivi, L., 38, 90, 99, 177, 192Pizzi Cannella, P., 78, 97, 102,

139Pizzinato, A., 45, 54, 95, 97, 132,

133, 150, 176Pizzirani, G., 105Pladino, M., 95Platania, N., 73Plaza, B., 101Plescan, D., 66Plessi, F., 34, 60, 97, 98, 99, 107,

115, 147, 162, 185, 186Podestà, G., 180Poggeschi, G., 94, 97, 113, 144,

189Poggi, C., 157Poggi, E., 133Poggialini, A., 184Poggiolini, L., 184Pogni, G., 178Poiaghi, L., 191Poirier, A., 186Poirier, P., 186Polesello, E., 134Polgrossi, C., 164Poli, L., 121Poli, V., 58, 59, 62Pollini, P.P., 45, 171Pollock, J., 97, 147Poltronieri, A., 57Poltronieri, G., 128Pombo Canigosa, C., 96Pomodoro, A., 44, 45, 97, 104,

112, 131, 134, 136, 147, 158,164, 172, 190

Pomodoro, B., 34, 172Pomodoro, G., 104, 125, 127,

129, 131, 134, 136, 147, 158,164, 188

Pompa, A., 144Pompei, M., 141Pompili, G., 58, 59, 66, 73, 76,

85, 97, 116, 122, 125, 133,152, 154

Ponteri, P.L., 184Ponti, G., 45, 167Ponti, L., 168Ponti, P., 126Ponti, V., 150, 177Pontiroli, E., 56Poppi, C., 96Porcarelli, C., 115Portaluppi, P., 37Portoghesi, P., 78Possentini S., 52Pozzati, C., 34, 45, 66, 95, 96,

97, 98, 104, 110, 116, 118,128, 129, 130, 147, 150, 161,172, 180, 184, 185, 186, 193

Pozzati, M., 138Pozzati, R., 137Pozzati, S., 104, 189Pozzi, D., 44, 46Pozzi, E., 126Pozzi, F., 172Pozzi, G., 70Pozzi, T., 134Prada, C., 36Pradelli, G., 53Prampolini, E., 126, 147, 176Prampolini, G., 105Prandini, L., 83Pratali – Valladares, P.A., 73Pratella, G.B., 121Prats, A., 125Predieri, P., 121Pregno, E., 126Premiata Ditta, 99Preminger, T., 73Preti, G., 83Pricoli, T., 42Prina, C., 127Prince, R., 38Prini, E., 90Prini, G., 149Proia, F., 166Proietti, N., 56Prokop, S., 73

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292 Protti, A., 36, 126, 161Prouvè, J., 167Pruno, B., 184Psychoulis, A., 91Puccini, M., 157Puglioli, L., 102Pulga, B., 94, 97, 188Pulini, M., 110, 162, 171, 172,

174, 175, 177Pupi Avati, 193Purificato, D., 118, 170Pusole, P., 177Putzolu, D., 70Quagliotti, V., 148Quaranta, A., 143Quartieri, A., 83Quilici Buzzacchi, M., 138Quintavalle, C.A., 44Quinti, B., 52Raccagni, A., 88, 95, 97, 98, 119,

120, 161, 177, 185, 189Raciti, M., 45Radice, M., 45Radulescu, D., 73, 85Ragazzini, A., 178Rage, A.-B., 91Ragionieri, M., 67Raimondi Gambarotta, L., 42Raimondi, G., 185Rainaldi, G., 80Rainaldi, O., 97, 161Rainer, A., 98, 112Rama, C., 97, 102, 139, 150Ramacher, J., 73Rambaldi, C., 132Rambaldi, G., 123Rambelli, A., 123Rambelli, D., 101, 157, 158, 183Rambelli, G., 149, 161Ramous, C., 127, 134Rampelli, S., 166Rampin, F., 73Rampinelli, R., 150Randazzo, A., 122Randi 178Ranieri, L., 66Ranzi, A., 162Raphael, A., 60, 78Rasma, F., 133Rasori, A., 43Raspanti, B., 76, 106, 129, 152,

161Raspi, P., 174

Rassati, U., 188Ratti, A., 122Rauschenberg, R., 140Ravaioli, Gino, 190, 191Ravaioli, Gregorio, 171Ravazzolo, G., 93, 113Ravotti, B., 118Ray, 79, 139Re, F., 80Reali, V.A., 144Rebecchi, R., 83Recalcati, A., 128Regalia, L., 39Reggiani, M., 45, 70, 78, 105,

125, 126, 134, 140, 147, 162Reggiani, P., 132Reggiori, A., 178Rehberg, S., 91Rei Rosa, J., 73Reiynders, H., 73Renda, A., 177Renzini, A., 76, 98Renzogallo (Lorenzo Gallo), 161Repetto, T., 94, 188Restany, P., 33, 34Restelli, F., 54Reviati, D., 166, 168Reynes, L., 73Reza, O., 95Riario, G., 121Ricchetti, L., 37, 38Ricchi, B., 183Ricci Oddi, G., 35, 36Ricci, G., 93, 166Ricci, P., 184Ricci, V., 160Ricciputi, I., 66Richetti, L., 36, 46Richon, O., 79Riciputi, I., 122, 178Riello, A., 38, 90Rietveld, G.T., 167Righi, S., 47Righini, R., 162, 174Rimondi, R, 104, 105, 127, 129,

130Rinaldi, P., 65Rinaldini, G., 91, 178Rintaro, Y., 73Rio, M., 143, 146Rippe, U., 190Riva, C., 73Riva, D., 128

Riva, L., 78Rivalta, D., 76Rivalta, L., 139Rivalta, M., 183Rivani, G., 96Rivola, A., 91, 102Rizzoli, P., 106Rizzoli, R., 76Roberti, E., 67Roboli, G., 46Roca, A., 172, 192Roca-Rey, J., 127Rocca, G., 83Rocca, Giuseppe e Eugenia 50Rocchi, A., 161, 162Rocco, A., 144Rodriguez, S., 73Roeth, W., 90Roffi, S., 51Rogers, 68Rogers, R., 142Roggeri, T., 54Rohuani, M., 137Rolfi, V., 95Roma, S., 102Romagnoli, Giovanni, 94, 108,

110, 157, 188Romagnoli, Giuseppe, 97, 106Romagnoli, Guidone, 104Romagnoni, B., 171Romani Goccia, R., 78Romano, L., 182Romano, M., 110, 111, 120Romeo J., 40, 73Romiti, G., 183Romiti, S., 97, 98, 102, 104, 105,

134, 193Ronca, L., 67Roncaglia, A., 88Roncati, C., 83, 94, 186, 189Ronci, S., 187, 192Rontini, A., 89, 136, 155Rosa, E., 58Rosai, O., 57, 126, 176, 182Rosalba (Bianca Arcangeli), 94,

189Rosati, M., 66Rosati, S., 83Rossaro, E., 132Rossello, M., 134Rossetti, B., 139, 142Rossi, Aldo, 78, 99Rossi, Attilio, 134

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Rossi, C., 73Rossi, G., 44, 126Rossi, Ilario, 83, 95, 98, 102, 103,

105, 110, 119, 122, 125, 127,160, 174, 175, 193

Rossi, Italo, 83Rossi, Massimo, 71Rossi, Maurizio, 117Rossi, P., 177Rossi, S., 178Rosso, M., 36, 104, 149Rosti, N., 192Rotella, M., 45, 60, 97, 159Rotelli, M.N., 161Rotunno, G., 57Rouault, G., 156, 182Rovandi, G., 87Roveda, S., 39Roveri, G., 188Roversi Monaco, F., 102Rovesti, B., 55, 56, 57, 126Rudelli, M., 149Rudolfson, B., 73Ruffilli, P., 178Ruffini, Giorgio, 149Ruffini, Giulio, 94, 127, 149,

150, 154, 160, 162, 164, 174,175, 177, 178, 184, 188

Ruggeri, P., 59, 94, 171, 174,177, 185, 189

Ruggeri, Q., 36Ruggeri, R., 185Ruggieri, P., 161Ruggiero, A., 170Ruggiero, L., 73Rupreth, M., 41Russolo, L., 112, 126, 134Rutiliano, S., 76Sabatini, A., 144Sabatini, S., 115Sabbadini, C., 76Sabbagh, M., 76Sabini, F., 66Saccani, M., 47Sacchetto, P., 144Sacchi, M., 143Sadun, P., 51, 127Saetti, Brunella, 174Saetti, Bruno, 36, 94, 97, 98, 104,

105, 106, 118, 126, 157, 161,162, 176, 188

Saffaro, L., 94, 97, 98, 129, 185,186

Saffi, A., 179Saint-Exupéry, A. de, 33Salami, R., 65, 67Salardi, C., 57Salbitani 79Salgado 47, 120Salietti, A., 36, 119, 134, 161,

163, 176, 186Saliola, A., 109, 128, 186Salluzzo, M., 152Salmon, N.T., 84Salo, S., 73Saltabelli, V., 39Saltarelli 62Saluzzo, M., 166Salvadori, A., 134, 176Salvalai, B., 83Salvarani, A., 69, 82Salvarani, M., 83Salvatori, A., 154, 166Salvatori, G., 154Salvino, A., 98Salvo, 37, 97, 100, 102Sambonet, R., 134Sammarchi, G., 94, 128Samoggia, G., 106Samonà, G., 45Samorè, M., 90, 98, 99, 120, 162Samorì, N., 150, 168Sanchini, P., 70Sandel, A., 41Sander, 79Sandquist, R., 162Sandri, E., 149Sandrin, N., 120Sanesi, R., 144Sanfilippo, A., 78Sanguinetti, E., 105Sanna, A., 73Sansavini, M., 177, 189Santachiara, C., 104, 106, 107,

123Santachiara, D., 59, 99Santarini, D., 178Santarini, E., 191, 192Santi, Filippo, 173Santi, Franco, 67Santini, F., 105Santini, G., 73Santini, M., 154Santoli, L., 131, 177Santomaso, G., 45, 162, 176Sanvitale, A., 43

Sapiente, B., 37Saraceni, A., 103Sardano, V., 128Sarfatti, W., 150Sargenti, D., 72Sarmento, J., 97Saroni, S., 174Sarri, S., 89, 171, 177Sarsini, M., 161Sartelli, G., 60, 76, 89, 97, 104,

120, 123, 139, 162, 185Sarti, C., 70Sarto, M., 106Sartorelli, F., 36Sartori, C., 56Sartori, D., 129Sartorio, G.A., 36Sartoris, A., 170Sassi, I., 89, 95, 104, 128, 155Sassi, S., 171Sasso, S., 184Sassone, B., 73Sassu, A., 42, 97, 104, 118, 127,

132, 134, 150, 156, 164, 171,176, 178

Satrapi, M., 163Satta, V., 94, 128, 161, 188Saudoyez, J.C., 133Saura, A., 112Savazzi, G., 57Savelli, A., 127, 144Savini, E., 76Savini, T., 123Savinio, A., 45, 112, 126, 147Saviotti, S., 177, 178, 184Savoi, A., 127Sazen, K., 73Sbaragli, P.F., 178Scaccaglia, A., 66Scalise, U., 91Scalvini, G., 134Scanabò, D., 70Scanavino, E., 45, 171Scannavini, R., 51, 103, 109Scannavino, E., 62, 97, 127, 134Scapinelli, Gino, 83, 91Scapinelli, Giorgio, 83Scarabelli, C., 174, 175Scarabelli, D., 87, 88, 89, 104Scaramuzza, F., 47Scaravelli, L., 66Scardovi, G., 133, 152, 160, 168Scarpa, C., 167

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294 Scarpa, P., 118Scarpati, M., 150Scarpitta, S., 129Scassellati, V., 110Scattola, F., 36Scepi, F., 128Schawinski, X., 98Scheda, S., 110Schenardi, V., v. Armodio 37Schiavocampo, P., 127Schiele, E., 112Schifano, M., 45, 78, 95, 97, 123,

131, 147, 159, 162, 171Schirato, S., 127Schirolli, R., 128Schlinkert, G., 162Schmidt, E., 91Schnabel, J., 97, 98Schubert, 45Schwartz, D., 79Schwartz, M., 142Scialoja, T., 45, 51, 53, 66, 78,

87, 97, 127, 131, 140Scianna, F., 79Sciavolino, E., 89, 148Sciavolino, P., 58Scifo, M., 147Sciola, P., 85Scipione, A., 57, 60Scordia, A., 127Scorticati, G., 62Scorzelli, L., 149Scorzelli, M., 149Scoto, A., 33, 38Scroppo, F., 127Scully, S., 97Scurani, M., 92Sdruscia, A., 127Sebaste, S., 128, 144Secchi, G., 41Sedda, T., 172Segalini, L., 39Segatta, E., 94Segovia, J.C., 73Seguri, A., 62Seiland, A., 192Selden, R., 34Sellert, J., 73Selva, A., 36Selvatico, L., 36Semenghini, P., 134, 147, 149,

176Semprebon, B., 83

Semprini, R., 191Senaldi, S., 37Sene, N., 70Senesi, L., 128Senno, P., 183Sepo (Severo Pozzati), 45, 95, 97,

125, 126, 136Serafini, C., 53, 66Serafini, D., 160Serafini, G., 37Sergi, S., 48, 66Sergi, U., 130Serino, A., 83Sermidi, S., 162Serra, G., 122Serra, L., 76, 118Serra, M., 73Serra, P., 191Serra, R., 62Serri, L., 91Serri, M., 71Serventi, G., 41Servolini, C., 184Servolini, L., 69, 178Sesia, B., 140Sessa, A., 65, 76Sesto, G., 186Setti, G., 83Severi, G., 170, 174Severi, P., 181Severi, S., 143Severini, G., 51, 78, 97, 112, 126,

177Sevini, G., 121, 167Sforza, C., 121, 166Sgarbi, G., 132Sgroi, A., 92Sguanci, L., 190Sguanci, R., 57Shabani, A., 169Shafik, M., 171Siboni, C., 183Siccardi, G., 65, 67, 132Sieger, M.C., 115Sighicelli, C., 73Sighicelli, D., 52, 73Sighinolfi, P., 73, 85Sigismondo d’Este, 139Signori, G., 96, 123Signorini, R., 162Silenzio, S., 164Silva, F., 46Silvani, O., 118

Silvestri, B., 93Silvestroni, C., 177, 178Simeti, T., 127Simionato, A., 134Simon, D., 73Simoncini, V., 96Simonetti, M., 126Simoni, S., 163Simonini, A.C., 88, 89Simpson, D., 90Sims, P., 90Sinelli, R., 95Sircana, G., 183Siro, 126Sironi, M., 36, 44, 97, 112, 126,

134, 138, 147, 177, 182Sirotti, R., 174Sissi, 99, 111, 120Siviglia, C., 128Siza, A., 142Smail, Z., 73Societas Raffaello Sanzio, 99Soffiantino, G., 122, 174, 186Soffici, A., 97, 177, 182Soldati, A., 45, 46, 59, 126Solè, J., 34Soli, C., 83, 92Soli, I., 83Solmi, F., 96, 103, 130Soltanto, M., 76Somaini, F., 89, 127, 128, 172,

186Sommaruga, R., 150Sommaruga, V., 184Sonnabend, I., 114Sonnino, F., 128Sorano, E., 93Soressi, A., 36Sorgente, T., 125Soricelli, C., 57Sorrentino, A., 71Sorresi, A., 37Sotilis, E., 134Sottsass, E., 115, 142, 167Sovak, P., 112Sozzi, G., 161Sozzi, V., 93Sozzo, C., 95Spacal, L., 70Spada, E., 178Spada, G., 164, 178, 181, 182Spada, H., 173Spadari, G., 186

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Spadini, A., 157, 161, 183Spadoni, C., 98, 161, 163, 165,

171, 185Spaggiari, F., 33, 34Spaggiari, I., Pantaleone, 57, 123Spaggiari, S., 93Spagna Nardi, G., 184Spagnulo, G., 45, 78, 158Spagnulo, P., 97, 100, 156Spagnulo, V., 59Spallanzani, M., 155Spalletti, E., 90Spampinato, F., 102Spani P., detto il Clemente, 61Spatola, A., 66, 97Spattini, C., 66, 83, 84Spazzali, L., 35Spazzoli, O., 177Spazzoli, V., 177Speranza, F., 91Spilimbergo, A., 134Spinosa, D., 94, 127Spinosi, G., 152, 165, 171, 172,

177Spizzico, R., 127Spoerri, D., 62Spoldi, A., 99Sproccati, S., 110Spurey, K., 156Squarza, N., 54Staccioli, M., 186Stagnani, V., 183, 184Stähler, F., 89, 156Stanghellini, A., 150Stanghellini, C., 176Stefani, A., 140Stefanoni, A., 128Stefanoni, T., 128Steffenini, O., 36Stegmann, E.A., 96Steinen, C. von den, 34Sterpini, U., 53, 127Stokel, K., 73Stoppioni, V., 184, 185Storari, M., 136Storchi, R., 88Strada, D., 165Strazza, G., 150Stropparo, E., 156Stroppiana, L., 150Stuard, G., 46Studio Azzurro, 99Studio Othe, 154

Stuki, S., 143Subazzoli, S., 57Sughi, A., 83, 95, 96, 118, 122,

159, 160, 170, 171, 174, 178,182, 186, 188, 190

Summa, F., 128, 141Suprani, R., 166Sutherland, G., 95, 97, 105, 112,

131Svilen, C., 73Sˇvankamajerovà, E., 47Sˇvankemajer, J., 47Tabanelli, A., 73Tabarroni, L., 112Taccani, R., 134Taddei, A., 99Tadini, E., 42, 45, 59, 62, 78, 97,

100, 129, 171, 188Tagliazucchi, C., 76Taioli, F., 177Talani, G., 136Tallone, F., 139Tallone, G., 134Tamburi, O., 51, 134, 136, 177Tampieri, A., 159, 160Tampieri, G., 157Tampieri, S., 187Tancredi, 97, 98Tanev, K., 73Taneva, M., 40Tanguy, I., 112Tani, L., 54Tantillo, A., 150Tapies, A., 97, 112Tapparo, N., 178Tarabella, L., 129Taranu, L., 128Tarassov, A., 54Tartarini, I., 104Tassi, A., 183Tassi, Gaetano, 132Tassi, Giancarlo, 132Tassinari, R., 178Tassinari, V., 133Tassoni, N., 184Tato (Guglielmo Sansoni), 126,

132, 161, 163Tauro, R., 71Tavanhxiu, G., 188Tavanti, A., 164, 177, 184Tavernari, E., 134Tavernari, V., 95, 127, 188, 192Tavolarelli, M., 73

Tavoni, F., 83Tedeschi, A., 85Tedeschi, N., 54, 59, 62, 66, 83,

95, 118, 132, 136, 148, 150,188

Teodorani, F., 170, 171, 174, 187Teodoro, C.F. 78, 87Terrachini, B., 53Terrachini, P.G., 53Terragni, G., 167Terzi, P., 76Terzi, S., 136Tesi, A., 98, 120Tessaro, M., 144Tettamanti, A., 190Tevini, E., 147Theimer, I., 173Thonet, M., 167Tibaldi, D., 105Tiboni, G., 191Ticcò, M., 70Tilson, J., 45, 90, 120, 171Timoncini, L., 150Tinguely, J., 112Tinti, P., 86Tiozzo A., 73Tiradini, C., 53Tirelli, M., 78, 97, 98, 102Tirelli, R., 113Tirelli, U., 55, 123Tito, 127Tito, E., 36Titonel, A., 128Tivoli, G., 105Tizzoni, S., 37Tobey, M., 97Toccafondo, Gianluigi, 102Toccafondo, Giovanni, 187Tofanelli, A., 168Tofanello, M., 137Tomasi, C., 154Tomba, C., 102, 105, 106, 126Tomea, F., 134, 177Tommaselli, P., 188Tommasi Ferroni, R., 150Tonellotto, M., 95Tongiani, V., 178Tononi, A., 67Topia, M., 123Torelli, A., 127Torelli, S., 98, 102, 110, 120Torreggiani, A., 190Torregrossa, A., 76

295

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296 Torresi, A., 132Torrigiani, A., 109, 111Tosca, S., 93Toscani, O., 79Toschi, E., 160Toschi, O., 157, 161, 183Tosi, A., 36, 51, 157, 174, 177Tosi, B., 83Tosi, F., 144Tosi, G., 148Tosio, M., 67Tot, A., 106Toulouse-Lautrec, H. de, 112Tozzi, M., 126Trabucco, L., 67Trafeli, M., 127Tramontin, V., 150Tranquilli, A., 172Treccani, E., 54, 62, 74, 95, 97,

104, 134, 136, 149, 150, 175,178

Tremante, V., 184Tremlett, D., 107Trentecoste, D., 36Treves, D., 126Trevisan, D., 67Trevisani, F., 90Trevisani, L., 76Trevisi, E., 83, 88Trianchini, B., 95Trinchero, A., 66, 96Trini, T., 129Trioschi, P., 159Tripponi, A., 191Trivisonno, A., 126Trmac, P., 73Troelsen, F., 73Trombadori, A., 182Tronconi, P., 62Trotta, A., 38Trotta, N., 166Troubetzkoy, P., 104Trubbiani, Valeriano, 89, 171Trubbiani, Valerio, 128Trubetzkoj, P., 69Tuci, A., 83Tulli, W., 127, 175Tuniz, I., 183Turcato, G., 87, 97, 131, 162,

170, 177, 185, 190Turchi, E., 77, 80Turchiaro, A., 127Turci, G., 184, 188

Tuti, C., 95, 161Twombly, C., 182Ubac, R., 112Uccelli, C., 43Uccello, P., 101Ugo da Carpi, 69Ugolini Zoli, I., 95, 122, 178, 184Ugolotti, J., 54Ugonia Mignini, E., 151Ugonia, G., 151, 161, 162Uncini, G., 45, 97, 131Ungers, O.M., 142Urbano VIII, 133Urbinati, G., 190, 191Usellini, G., 36, 126Vaccari, A., 98Vaccari, F., 34, 76, 78, 80, 83, 86,

89, 97, 128Vaccari, P., 65Vaccari, W., 76, 78, 87Vaccarone, F., 70, 177Vacchi, S., 60, 89, 94, 95, 97,

104, 125, 172, 185, 186, 188Vagnetti, G., 157, 177Vago, V., 34, 128Valbonesi, G., 83Valenti, A., 47Valenti, I., 177Valentini, G., 191Valentini, G.B., 155Valentini, L.O., 127Valentini, M., 191Valentini, N., 158Valentini, W., 34, 59, 62, 116,

127, 150Valieri, G., 95Valla, R., 106Valladares, A., 73Vallin, A., 137Vallotton, F., 112Valmaggi, A., 191Valsecchi, G., 122Valsecchi, M., 118, 185Van der Rohe, M., 167Vancheri, A.M., 127Vandelli, F., 77Vandelli, P., 187Vangelli, A., 127, 170, 182Vangi, G., 131, 150, 191Vanni, E., 83, 84Vanni, G.B., 127Vantaggiato, S., 93Vantongerloo, G., 112

Vanzi, A., 146Varagnolo, M., 157Varesco, F., 154Varignana, F., 102Varoli, L., 154, 160, 161, 162,

163, 183Varroni, F., 83Vasarely, V., 78, 112Vatteroni, F., 128Vayenti, B., 66Vecchi, F., 52Vecchiati, P., 78, 83Vecchiet, F., 70Vecchietti Masacci, G., 70, 73,

105, 125, 128Vecchietti, A., 143Vedova, E., 45, 87, 88, 94, 95,

97, 98, 127, 150, 162, 177,188, 193

Vedovato, G., 57Vegezzi, N., 37Vehland, S., 171Vele, 139Velickovic, W., 177Vellani Marchi, M., 78, 82, 134Vellani, S., 69Velleani Marchi, M., 177Venkuniene, V., 73Ventura, N., 142Venturelli, M., 88Venturi, C., 70, 89Venturi, L., 87, 169Venturi, Silvano, 152Venturi, Silvia, 93Venturi, V., 127Veranio, B., 67Verdecchia, C., 126Verdi, G., 33, 49Verena, 73Verga, A., 128Verga, P., 144Vergara, B., 57Vergés, C., 125Verlicchi, F., 150, 177Verna, C., 97, 128, 162Verni, M., 187Vernizzi, L., 70Vernizzi, R., 126, 134Veronesi, L., 45, 70, 78, 125, 126,

129, 162, 170, 171, 188Veronesi, P., 106Versace, 45Versari, P., 190

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Verworner, E.L., 183Verzelloni, A., 57Verzocchi, G., 176Vescovi, D., 90Vescovi, E., 66Vespertini, L., 65Vespignani, G., 160Vespignani, R., 53, 150, 175, 182Veszpremi, I., 73Vettori, Alberto, 66Vettori, Andrea, 66Viani, A., 104, 126, 191, 192Viani, L., 97, 157Viano, G., 83Vidoni, B., 125Viel, C., 99Vietri, T., 122, 150Viganli, A., 71Vigarani, G., 80Vignali, E., 48Vignoli, F., 95, 97, 105, 106, 189Vignuzzi, S., 178Vigo, N., 146Vildoza, N., 41Villa, E., 162Villani, A., 191Villani, L., 115Villani, M., 73Villoresi, F., 170Vimercati, M., 79, 192Vincenzi, C., 106Viola, L., 186Viola, S., 190Violante, A., 91Violetta, A., 97, 98, 157, 161,

165, 173Violi, D., 66Violi, E., 69Viracocha, L.Q., 73Virgili, G., 138, 139Virili, L., 62Viroli, G., 160, 165, 177Viroli, R., 178Visani, A., 93, 166Visani, E., 96Visconti, L., 55Vistoli, R., 159Vitali, G., 70Vitali, I., 120Vitali, M., 155Vitali, V., 132Vitone, L., 99Vittori, G., 123

Vittorini, U., 177Viviani, V., 89Vogt, C., 192Volanti, G., 40Volker, F., 73Volpe, C., 96Voltini, G., 46Voltolini, I., 69Vostell, W., 45, 61Vukievic, S., 115Wakers, R., 172Wal, 60, 61, 71Wang, K.H., 73Warhol, A., 78Weber, P., 133Weiermair, P., 96Wernert, A., 172Whittier, Z., 73Wildt, A., 36, 104, 134, 176, 179Wildt, F., 134Willmann, M., 192Wisoka, A., 73Wladi, M., 178Wolf, R., 150Wols, 51, 97Wostry, C., 164Wotruba, F., 105Wouters, P., 75Wrange, M., 91Wurm, E., 97, 98Xerra, W., 35, 62, 97, 128Xiao, 45Ximenes, E., 46, 69Yabe, M., 73Yaria, A., 170Za, N., 126Zadkine, 78Zaffagnini, G., 163Zagaglia, B., 79Zaganelli, L., 166Zagaria, M., 143Zagnoli, M., 61Zama, R., 158Zamboni, A., 76, 102, 128Zamboni, D., 83Zamboni, N., 70, 71, 73, 76, 97,

106, 110, 147, 148, 190Zammarchi, A., 170Zampino, M.G., 189Zanaga, C., 67Zancanaro, T., 54, 59, 62, 83, 87,

95, 118, 123, 125, 126, 132,136, 162, 169, 175, 182, 191

Zandomeneghi, 135Zanella, A., 35Zanella, C., 137Zanella, S., 127Zanelli, D., 71Zanetti, U., 95, 161Zanfrognini, G., 83Zani, M., 117Zanni, S., 89, 131, 133, 139, 140,

144, 148, 152, 162Zannier, I., 96Zannoni, A., 169Zannoni, U., 158, 184Zanotti, G., 109Zanuso, M., 167Zapparoli, R., 83Zappelletto, M., 67Zarattini, M.G., 62Zardi, G., 160Zattini, M., 173Zauli Saiani, E., 176Zauli, C., 75, 95, 104, 105, 106,

107, 131, 155, 156, 158, 164,186

Zauli, G., 156Zauli, P., 150Zavagno, N., 190Zavattini, C., 57, 60, 101, 125,

126, 127, 128, 136, 188Zbigniew, F., 73Zeri, F., 109Zhensheng, L., 62Zigaina, E., 83Zigaina, G., 53, 118, 150Ziliotti, L., 47Ziveri, A., 78Zobel, E., 93Zoboli, A., 83, 184Zocchi, C., 69Zoccola, V., 95Zoli, S., 178Zona, P., 54, 136Zoni, B., 44, 45Zorio 100Zorio, G., 78, 131, 161, 162Zotti, C., 62, 175, 184Zucchini, A., 138, 139Zuccoli, O., 183Zuelli, D., 120Zuffa, M., 190Zuffi, D., 136Zukov, N., 54Zunica, G., 127

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Provincia di BolognaBaricella, Galleria Sessantaquattro

Baricellarte, 93Bazzano, Rocca Bentivoglio, 93Bologna, Accademia di Belle Arti,

109Bologna, Arte Fiera, 114Bologna, Associazione Bo.art, 113Bologna, Banca di Bologna, 105Bologna, Cappella di Santa Maria

dei Carcerati in Palazzo ReEnzo, 106

Bologna, Cineteca, 101Bologna, Collezione della

Provincia di Bologna, 95Bologna, Collezioni d’Arte e di

Storia della Fondazione Cassa diRisparmio in Bologna –Raccolta Arte Contemporanea,101

Bologna, Convento di SantaCristina, 109

Bologna, ex Forno del Pane, 99Bologna, Istituzione Galleria

d’Arte Moderna, 96Bologna, Manifattura delle Arti,

99Bologna, Museo della Certosa –

Opere d’arte del Novecento,106

Bologna, Museo della Città, 102Bologna, Museo della Sanità e

dell’Assistenza – Raccolta d’artecontemporanea, 104

Bologna, Museo di San Giuseppe,112

Bologna, Museo Internazionale e biblioteca della musica, 105

Bologna, Museo Morandi, 100Bologna, Palazzo del Podestà, 107Bologna, Palazzo Saraceni –

Gualandi, 102

Bologna, Parco Pier PaoloPasolini, 106

Bologna, Pinacoteca Nazionale.Gabinetto delle Stampe e deidisegni, 111

Bologna, Raccolta d’Arte Modernadella Regione Emilia-Romagna,94

Bologna, Raccolta Lercaro, 103Bologna, Sala d’Ercole, 107Bologna, Salara, 99Bologna, Spazio Aperto, 97, 98Bologna, Spazio ex chiesa di San

Mattia, 108Bologna, Ufficio Promozione

Giovani Artisti, 113Bologna, Unicredit, 105Bologna, Villa delle Rose, 99Bologna, Villa Serena, 113Cadriano, Idee in fabbrica, 115Castel San Pietro Terme,

Galleria d’ArteContemporanea, 116

Castel San Pietro Terme, IlFienile, 116

Crespellano, Palazzo Stella, 117Dozza Imolese, Pinacoteca del

Muro dipinto – Galleria d’artemoderna, 117

Grizzana Morandi, CentroDocumentazione GiorgioMorandi, 118

Imola, Artenati – ArchivioGiovani Artisti, 121

Imola, Chiostri di San Domenico119

Imola, Fondazione Cassa diRisparmio di Imola, 120

Imola, Pinacoteca Civica –Raccolta d’Arte Moderna, 119

Imola, Rocca Sforzesca, 120, 173Imola, Sala dell’Annunziata, 121

Lizzano in Belvedere, Sentierod’arte, 122

Marzabotto, Raccolta d’ArteModerna, 122

Medicina, Museo Civico –Pinacoteca Aldo Borgonzoni,122

Pianoro, Villa Baldissera, 123Pieve di Cento, Centro Culturale

Vladimiro Ramponi 125Pieve di Cento, Museo d’Arte

delle Generazioni italiane del’900 “G. Bargellini”, 125

Pieve di Cento, Pinacoteca civica– Collezioni comunali delNovecento, 124

Pontecchio Marconi, MuseoMarconi, 128

San Giovanni in Persiceto, exchiesa di Sant’Apollinare, 129

San Giovanni in Persiceto, Salaesposizioni di Palazzo SanSalvatore 129

San Pietro in Casale, CasaFrabboni, 129

San Pietro in Casale, Museo dellacittà 130

San Pietro in Casale, ParcoCulturale 130

Zola Predosa, Fondazione “Cà laGhironda”, 130

Provincia di FerraraArgenta, Raccolta d’Arte

Moderna, 132Bondeno, Oasi dei 7 Polesini, 132Bondeno, Pinacoteca Civica

“Galileo Cattabriga”, 132Bondeno, Rocca di Possente di

Stellata, 133Cento Renazzo, Museo Sandro

Parmeggiani, 135

Indice dei luoghi del reportorio

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300 Cento, Galleria d’Arte Moderna“Aroldo Bonzagni”, 133

Cento, Il giardino del gigante, 135Cento, Rocca di Cento, 134Comacchio, Museo Mariano

d’Arte Sacra Contemporanea,135

Copparo – Berra- Jolanda –Tresigallo – Formignana – Ro,Fabbrica Creativa – Museodiffuso sul territorio, 136

Copparo, Quadreria Civica d’ArteContemporanea ex Carceri AldaCosta, 136

Ferrara, Casa dell’Ariosto, 142Ferrara, Casa Giorgio Cini, 143Ferrara, Centro Video Arte, 140Ferrara, Civiche Gallerie d’Arte

Moderna e Contemporanea,137

Ferrara, MusArc Museo Nazionaledi Architettura, 142

Ferrara, Museo dell’IllustrazioneCentro Studi sull’ImmagineRiprodotta, 141

Ferrara, Museo MichelangeloAntonioni, 140

Ferrara, Padiglione d’ArteContemporanea, 139

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 139Ferrara, Polo d’arte moderna e

contemporanea, 138, 142Ferrara, Porta degli Angeli, 143Ferrara, Salone del Restauro, 144Ferrara, Unità Operativa Giovani,

145Gambulaga di Portomaggiore,

Delizia Estense del Verginese,145

Lido di Spina, Museo AlternativoRemo Brindisi, 146

Migliarino, L’uomo e il fiume,147

Portomaggiore, Ridotto del TeatroSociale della Concordia, 147

Vallette di Ostellato,Ciel’Ostellato Parco Comunaledi Scultura Contemporanea,148

Provincia di Forlì-CesenaBagno di Romagna, Palazzo

del Capitano, 169

Bertinoro, Museo Brunori, 169Bertinoro, Rocca vescovile, 173Castrocaro Terme e Terra del Sole,

Fortezza medievale, 173Cesena, Galleria Comunale

d’Arte, 171Cesena, Galleria Comunale d’Arte

ex Pescheria, 172Cesena, Banca Popolare

dell’Emilia Romagna 172Cesena, Galleria del Loggiato, 173Cesena, Galleria di Vicolo

Cesuola, 172Cesena, Pinacoteca Comunale.

Raccolta d’Arte Moderna, 170Cesena, Raccolta della Cassa di

Risparmio, 173Cesena, Rocca Malatestiana, 173Cesenatico, Galleria Comunale

d’Arte “Leonardo da Vinci”, 175Cesenatico, Museo della Città, 174Cesenatico, Palazzo del Turismo,

174Cesenatico, Raccolta d’Arte

Moderna, 174Dovadola, Oratorio di San

Sebastiano, 177Forlì, Archivio Giovani Artisti,

180Forlì, Complesso Monumentale

del San Domenico, 176, 177Forlì, Contemporanea, Fiera

d’Arte, 179Forlì, Mostra permanente

Francesco Olivucci, 178Forlì, Palazzo Albertini, 179Forlì, Oratorio di Sant’Antonio,

179Forlì, Pinacoteca Civica - Raccolta

d’Arte Contemporanea, 176Forlì, Raccolta d’Arte Moderna

della Provincia di Forlì-Cesena,177

Forlimpopoli, Raccolta Comunale,180

Forlimpopoli, RoccaAlbornoziana, 173

Gambettola, Raccolta comunale,181

Longiano, Fondazione “TitoBalestra”, 181

Meldola, Chiesina dell’exOspedale, 182

Meldola, Palazzo Doria Pamphili,183

Meldola, Raccolta comunale, 182Modigliana, Pinacoteca Comunale

“Silvestro Lega”, 183Predappio, Casa natale Mussolini,

184Roncofreddo, Castello di

Monteleone, 173Santa Sofia, Galleria d’Arte

Contemporanea “VeroStoppioni”, 184

Santa Sofia, Parco di scultureall’aperto, 186

Savignano sul Rubicone,Accademia dei Filopatridi, 186

Savignano sul Rubicone, CentroCulturale di Palazzo Vendemini,186

Savignano sul Rubicone, exPescheria. Galleriadell’Immagine, 186

Provincia di ModenaCarpi, Museo Monumento al

Deportato Politico e Razziale,Museo Civico “Giulio Ferrari” e Museo della Xilografia, 68

Castelfranco Emilia, Palazzo Piella70

Castelnuovo Rangone, La Collinadelle Fiabe 70

Castelnuovo Rangone, ParcoSandro Pertini, 70

Castelvetro, Centro diDocumentazione Territoriale,71

Castelvetro, Centro espositivo“Pake”, 71

Castelvetro, Museo dell’assurdo,71

Fanano, Parco Urbano di sculturein pietra, 72

Finale Emilia, Castello delleRocche, 74

Fiorano Modenese, Museo dellaCeramica, 75

Gombola, Chiesa di San MicheleArcangelo, 75

Guiglia, Sale del Castello, 72Modena, Chiesa di San Paolo, 83Modena, Fondazione Cassa di

Risparmio di Modena, 77

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Modena, Galleria Civica, 77Modena, Giovani d’Arte, 80Modena, Gipsoteca Graziosi, 76Modena, La Tenda, 82Modena, Palazzina dei Giardini,

80Modena, Raccolta d’Arte della

Provincia di Modena, 82Modena, Raccolte fotografiche

modenesi Giuseppe Panini, 80Modena, Sala del Paradisino, 81Monchio, Parco della Resistenza

di Monte Santa Giulia, 84Montese, Forum Artis Museum,

85Montese, Spazi ex ghiacciaia, 85Nonantola, Sala delle Colonne, 86Pavullo nel Frignano, Galleria

d’Arte Contemporanea diPalazzo Ducale, 86

Pavullo nel Frignano, Mostrapermanente del Castello diMontecuccolo, 88

San Felice sul Panaro, GalleriaCivica permanente, 88

San Felice sul Panaro, RoccaEstense, 88

Sassuolo, Galleria Comunaled’Arte Moderna, 91

Sassuolo, Paggeriarte 90Sassuolo, Palazzo Ducale, 89Soliera, Castello Campori, 91Soliera, Pinacoteca comunale, 91Vignola, Cantieri Cantelli, 91Vignola, Museo della Città, 92

Provincia di ParmaBedonia, Centro civico del Parco

della Peschiera 40Bedonia, Museo di scultura

all’aperto, 40Bedonia, Museo Romeo Musa, 40Borgo Val di Taro, Museo delle

Mura, 41Collecchio, Centro Culturale Villa

Soragna, 42Collecchio, Museo di scultura

all’aperto, 41Compiano, Salone del Municipio,

41Langhirano, Centro Culturale del

Comune di Langhirano, 42Parma, Archivio Giovani Artisti, 48

Parma, Arte Parma, 49Parma, Centro Studi e Archivio

della Comunicazione, 44Parma, Galleria del Teatro, 47Parma, Galleria Palestra, 48Parma, Galleria S. Andrea, 48Parma, Galleria San Ludovico, 46Parma, Museo Amedeo Bocchi,

42Parma, Museo della Fondazione

Cassa di Risparmio di Parma eMonte di Pegno su Busseto, 43

Parma, Palazzo Pigorini, 47Parma, Pinacoteca G. Stuard, 46Parma, Salone delle Scuderie nel

Palazzo della Pilotta, 45Parma, Serre Petitot del Giardino

Ducale, 46Traversetolo (Mamiano),

Fondazione Magnani Rocca.Raccolta d’Arte Moderna eContemporanea, 50

Traversetolo, Centro Culturale LaCorte 49

Traversetolo, Museo “RenatoBrozzi”, 49

Valserena (Paradinia), 45

Provincia di PiacenzaCastell’Arquato, Antico Palazzo

della Pretura, 33Monticelli d’Ongina, Museo

Civico, 35Piacenza, Galleria d’Arte Moderna

Ricci Oddi, 35Piacenza, Giovani Artisti

Piacentini, 38Piacenza, Officina della Luce ex

Centrale Emilia, 37Piacenza, Palazzo Gotico, 38San Pietro in Cerro, Museum in

Motion, 34

Provincia di RavennaAlfonsine, Raccolta comunale, 149Bagnacavallo, Centro Culturale

‘Le Cappuccine’, 149Bagnacavallo, Chiesa del

Suffragio, 150Bagnacavallo, Sala delle Colonne,

166Brisighella, Museo Civico

“Giuseppe Ugonia”, 151

Brisighella, Raccolta comunale,151

Casola Valsenio, Raccoltacomunale, 151

Castel Bolognese, C.etra. Il parcodella scultura, 152

Castel Bolognese, Parco artisticodi scultura all’aperto, 152

Castel Bolognese, Museo Civico,152

Cervia, Archivio Giovani Artisti,153

Cervia, Magazzini del Sale, 153Cervia, Raccolta Comunale.

Mostra Permanente di “M.Casadei”, 152

Cotignola, Casa e Museo LuigiVaroli, 154

Cotignola, Palazzo Sforza, CasaVaroli e la Scuola delle Arti edel Disegno, 154

Faenza, Galleria Comunale d’Arte,157

Faenza, Il prato della luce, 158Faenza, Museo Carlo Zauli, 157Faenza, Museo Internazionale

delle Ceramiche, 154Faenza, Palazzo delle Esposizioni,

157Faenza, Pinacoteca Comunale –

Galleria d’Arte Moderna, 156

Fusignano, Centro Culturale “IlGranaio”, 159

Fusignano, Museo Civico SanRocco Collezione Raul Vistoli,158

Lugo, Casa Rossini, 160Lugo, Pinacoteca, 159Lugo, Raccolta d’Arte Moderna,

159Lugo, Rocca di Lugo, 159Massa Lombarda, Raccolta

comunale, 160Ravenna, Accademia di Belle Arti,

164Ravenna, Archivio Giovani Artisti,

165Ravenna, Cassa di Risparmio di

Ravenna, 163Ravenna, Centro Dantesco.

Raccolta del bronzettodantesco, 164

301

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302 Ravenna, Centro Internazionale diDocumentazione sul Mosaico,161

Ravenna, Museo d’Arte della Cittàdi Ravenna - LoggettaLombardesca, 160

Ravenna, Santa Maria delle Croci,162

Riolo Terme, ex chiesa di SanGiovanni Battista, 166

Riolo Terme, Parco sotto le mura,166

Riolo Terme, Rocca trecentesca,166, 173

Russi, Museo dell’ArredoContemporaneo, 167

Russi, Pinacoteca Comunale e exChiesa in Albis, 168

Provincia di Reggio EmiliaBibbiano, L’ottagono. Arte

Contemporanea, 52Boretto, Casa Museo Pietro

Ghizzardi “Al Belvedere”, 52Castelnovo di Sotto, Museo di

scultura all’aperto, 53Cavriago, Centro Culturale del

Comune, 53Cavriago, Sala Mostre Comunale,

52Correggio, Galleria di Palazzo dei

Principi, 53Correggio, Museo Civico “Il

Correggio”, 53Gattatico, Museo Cervi, 54Gualtieri, Museo Documentario e

Centro Studi Antonio Ligabue eDonazione Umberto Tirelli, 55

Gualtieri, Sala dei Falegnami, 55

Guastalla, Museo della Città, 55Guastalla, Raccolta Museale della

Biblioteca “Maldotti”, 56Luzzara, Museo Nazionale delle

Arti Naïves “Cesare Zavattini”,56

Montecchio, Torre del Castellodella Rocca. Galleria d’ArteModerna, 57

Novellara, Raccolta d’ArteModerna del Museo Gonzaga,58

Reggio Emilia, Archivio dei Giovani Artisti, 60

Reggio Emilia, Camera del LavoroTerritoriale di Reggio Emilia,58

Reggio Emilia, Chiostri di SanDomenico, 60

Reggio Emilia, Credito EmilianoS.p.A., 59

Reggio Emilia, Immagina. Artecontemporanea in Fiera, 64

Reggio Emilia, Invito a…, 62Reggio Emilia, La Fonderia, 63Reggio Emilia, Musei Civici -

Galleria delle Articontemporanee, 59

Reggio Emilia, Officina delle Arti,62

Reggio Emilia, Raccolta d’Artedella Provincia, 61

Reggiolo, Museo PinacotecaAntonio Ruggiero Giorgi, 64

Rubiera, Sala Mostre ex PalazzoCivico, 65

San Polo d’Enza, Torredell’Orologio, 65

Sant’Ilario d’Enza, Mavarta, 66

Sant’Ilario d’Enza, Raccolta d’ArteModerna, 65

Vetto d’Enza, Museo d’ArteContemporanea, 66

Provincia di RiminiCattolica, Centro Culturale

Polivalente 187Cattolica, Galleria Comunale

Santa Croce, 187Cattolica, Raccolta d’arte 187Montefiore Conca, Parco di

sculture all’aperto diMontemaggiore, 188

Montefiore Conca, RoccaMalatestiana, 187

Riccione, Castello degli Agolanti,189

Riccione, Galleria d’Arte Modernadi Villa Franceschi, 188

Riccione, Museo all’Aperto diSculture Contemporanee, 189

Riccione, Museo del Territorio,189

Riccione, Raccolta Comunaled’Arte 188

Rimini, Archivio Giovani Artisti,193

Rimini, Casa Pomposa 193Rimini, Galleria dell’Immagine,

191Rimini, Museo della Città. Raccolta

d’arte contemporanea, 190Rimini, Museo Federico Fellini,

192Rimini, Palazzina, 190Rimini, Palazzo dell’Arengo, 192Verucchio, Galleria Comunale

d’Arte Moderna, 193

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Accademia in Stazione.Manifestazione in memoria della strage di Bologna del 2agosto 1980, 110

Arte e città, 129Arte in Accademia, 110Arte in Contemporanea, 81Arte Fiera, 114Arte Parma, 49Biennale Aldo Roncaglia, 88Biennale d’Arte Moderna, 118Biennale d’Arte Romagnola, 172Biennale d’Arte Romagnola di

Forlì, 177, 178Biennale dei Giovani Artisti

B.Giam, 84Biennale dei Giovani Artisti

del Mediterraneo, 81Biennale dei giovani artisti

modenesi. B.Giam, 83Biennale del Mare, 190Biennale del Mediterraneo, 113Biennale della Ceramica, 75Biennale Donna, 139Biennale Giovani Artisti dell’Europa

e del Mediterraneo, 145Biennale internazionale dantesca:

concorso internazionale delbronzetto e della piccola scultura,164

Biennale internazionale di sculturaCittà di Finale Emilia, 74

Biennale nazionale di pittura “Cittàdi Soliera”, 91

Biennali della xilografia, 69Cantiere delle arti, 154CiCiak, 172Città/Spazio/scultura, 191Concorso Creolo, 189Concorso Internazionale di scultura

“La Giovane Scultura”, 188Corsie, 93Critica in opera, 116Dei diletti e delle penne, 193Dovadola invita la Romagna, 179

Premio Furla per l’Arte, 99, 100Premio Galileo Cattabriga, 132Premio Giorgio Morandi, 110Premio Guercino, 113Premio Guglielmo Marconi, 128Premio Hera, 114Premio letterario P.E.N., 42Premio Luigi Pronti, 35Premio Maretti, 99Premio Maria Giuditta Versari, 183Premio Marzabotto, 122Premio Morandi, 110Premio Nazionale delle Arti Naïves,

56, 57Premio Nazionale di Pittura Città di

Argenta, 132Premio Olimpio, 74Premio Silvestro Lega, 183Premio Versari, 182Premio Zucchelli, 110Prima Biennale della Grafica, 187Prima Biennale Internazionale di

Ravenna. Ravenna for Art, 165Profili, 79R.A.M. mostre di giovani artisti

ravennati, 154, 163, 166Rassegna di giovani artisti presentati

da giovani critici, 116Rocche e scultori contemporanei,

120, 173Salone del Restauro, 144Serena. Biennale Internazionale di

Scultura Spettacolo, 41Simposi internazionali di scultura in

pietra arenaria di Carniglia, 40Simposio di Fanano, 84Simposio Internazionale di Scultura,

53Simposio Internazionale di Scultura

in pietra, 73Simposio Internazionale di Sculture

in pietra, 72Tende al mare, 165, 175Trebbo di pittura, 151Viavai. Pontespositivo, 143

Extemporanea, 154Festival delle Arti, 111Forlì Contemporanea, 165, 179Gemine Muse, 81, 162Gran Premio Nazionale Soragna, 49Iceberg, 113Immagina. Arte Contemporanea in

fiera, 64Intonarumori - Terremoto Rock,

52, 63L’artista al lavoro. Mostre dedicate a

grandi artisti del panorama dell’arte contemporanea italiana,116

Le pietre e il mare, 189Mercuda, l’annuale “festival

internazionale dell’assurdo”, 71Miniquadro, 91Modena per la fotografia, 79Movin’Up. Mobilità nel mondo per

giovani artisti, 81Muro dipinto, 117No border, 163Passaggi, 79Pittori in ribalta, 91Pittori Naïfs a Guiglia, 72Portfolio in Piazza, 186Premio Aldo Roncaglia, 88Premio Alinovi, 99Premio Campigna, 177, 178, 184,

186Premio Carmen Silvestroni, 179Premio Cassiano Fenati, 172Premio Cesenatico, 174Premio Dams. Arte, musica e

spettacolo per il concorsonazionale dei DAMS d’Italia, 99,100

Premio di pittura Città di Forlì, 178Premio di pittura d’Alfonsine, 149Premio di Pittura, promosso dal

Comune di Sant’Ilario, 65Premio Faenza, 155, 156Premio Festival Foto Portfolio, 186Premio Forlì, 177

Indice dei premi, dei simposi e delle rassegne cicliche del repertorio

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Finito di stamparenell’anno 2004

da Editrice Compositori, Bologna