IN COPERTINA: Deviantart Kirainchiostrodiverso.yolasite.com/resources/Inchiostro Chimera...
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IN COPERTINA: Song of a gloomy chimera by Eredhys –
Deviantart
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Kira__
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INCHIOSTRO DIVERSO E PALAZZO CHIMERA
PRESENTANO
INCHIOSTRO CHIMERA
INCHIOSTRODIVERSO.FORUMFREE.NET
CHIMERE.FORUMCOMMUNITY.NET
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"Perché per raggiungere la Chimera, basta seguire un
sentiero d'Inchiostro..."
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Ringraziamenti e considerazioni
Siamo giunti alla conclusione della nostra
maratona poetica dell’anno. Ringrazio tutti:
autori in gara e lettori, gli amici che con me e
Ilaria/Kira__ hanno contribuito
all’organizzazione. Anno dopo anno, la League
continua per merito di chi partecipa con
entusiasmo. Non c’è gara importante se non
riscontra il parere del pubblico. Ringrazio in
particolare i giurati aggiunti Axum e K.E.R. In
collaborazione con “Palazzo Chimera” siamo
partiti con un numero e tipo di utenti, per
concludere con altri autori inseriti in corsa, a
fronte dei ritiri avvenuti.
È stata la League in cui hanno partecipato autori
che in precedenza non avevano mai scritto
poesie. Abbiamo visto anche la forte crescita di
alcuni giovani autori. Si è parlato molto di
metrica, con interessanti scambi di opinioni sul
come e perché fare poesia. Il nostro è un libro
digitale gratuito, è la bellezza della poesia,
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dell’amicizia nata e consolidata, del
miglioramento reciproco, grazie all’apertura
mentale di chi ha mantenuto l’impegno preso.
La League continua nel prossimo anno, con
novità da non perdere. A fine 2016,
riprenderemo la League 5 - Quinta Edizione,
con altre novità assolute, soprattutto nella
formula.
Faccio i complimenti a tutti, vi aspetto in gara
presto nella prossima edizione.
Ivano Dell’Armi aka Erendal
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Prefazione
La League è una “maratona” poetica, una gara
gratuita a turni mensili con classifica finale.
Nasce nell’anno 2011, con una prima edizione
partita sul forum Semplici Emozioni e poi
approdata definitivamente su Inchiostro
diVerso, da un’idea di Erendal e Kira__. Al
termine della competizione venne realizzato l’e-
Book “Scrivere diVerso – Un anno insieme a
noi”, contenente le prime cinque poesie più
votate di ogni sondaggio mensile.
Visto il successo della prima edizione annuale,
Erendal e Kira__ propongono una seconda
edizione che scelgono di condividere con il
forum Scrittori della notte, della founder
Gabriel. Al termine della gara è stato pubblicato
un e-Book dal titolo “La fine del mondo e oltre”
in cui sono state inserite le migliori poesie
votate nei sondaggi mensili e quelle di
semifinale e finale.
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Nel 2013 la League viene condivisa con il
forum Gladiatori della Penna, del founder Tulit
– Fert – Feret, con la pubblicazione a gara
terminata dell’e-Book “Gladiatori d’Inchiostro”.
Quest’ultima edizione ha avuto una durata pari
all’anno solare, iniziando il 1° Gennaio e
terminando il 31 Dicembre. Partner di
collaborazione è stato il forum Palazzo
Chimera, delle founders ximox, *Runa* e
Nashíra.
In questo e-Book, “Inchiostro Chimera”, sono
pubblicate tre poesie per ogni turno mensile più
la poesia vincente del turno di ripescaggio e le
prime tre della finale, per un totale di 28 poesie.
Il resto della storia è da scrivere.
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Gennaio 2014: "LA FAMIGLIA"
Su Palazzo Chimera
Posizione Autore Poesia
1 Pecco73 Cos'è la famiglia?
2 DruVir Ancora, per il figlio.
3 Cush Famiglia
http://chimere.forumcommunity.net/?t=57200789http://chimere.forumcommunity.net/?t=57209690http://chimere.forumcommunity.net/?t=57244578
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Pierfrancesco Maiuri aka Pecco73
Cos’è la famiglia?
Cos'è la famiglia, spesso mi chiedo,
io che amo mia madre e mio figlio,
cos'è la famiglia, si domandò l'aedo
-non quello della quercia e del tiglio-
La famiglia sorge spesso per caso
-Andromaca rapita scoprì di amare-
ma poi fiorisce come pianta nel vaso:
neanche i lutti la possono sradicare.
E di lutti Andromaca ne ebbe troppi,
eppure fu sempre una donna fedele:
Troia, in guerra tra scontri e scoppi,
fu la sua città, non lei, virtuosa Cibele.
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DruVir
Ancora, per il figlio.
Al fronte si gela nel cuore e nel senno:
già la brina mostra gli scheletri.
C'è un soldato laggiù, che siede piangendo nella trincea,
una foto tiene nella bussola e la stringe e fredda
l'appoggia al petto cavo;
la famiglia, pensa, è un proiettile caro.
Si dondola al ricordo del calore del letto,
dell'andromaca moglie e le pene che ha sofferto.
Il bambino in lei saprà il vero:
suo padre senza colpa ha scelto la Patria e il mondo intero.
La Nera figura lo prende per mano,
"Ancora" sospira pian piano.
Un proiettile al posto della stella al valore,
la moglie sorride lontana, ignara del futuro e immenso
dolore.
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Cush
Famiglia
Queste mura trasudano febbre.
Solo il cuore tuo nobile può
dissetare le nostre vertigini.
Indossiamo una maschera, madre,
per poterci parlare d'amore;
non ci credere ingrati, ma figli.
Non lasciare che vada,
non lasciare che resti.
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Febbraio 2015: "cit. E.A. POE"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 Miss Loryn Bugiarda
2 yume_no_namida Ritorno - non eterno.
3 -Violett@- La Dea
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70246202http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70316788http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70247661
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Irene aka Miss Loryn
Bugiarda
Indegna fu la stella da cui ella nacque
e il fatale suo fuoco,
forgiato fu nel destino il suo ego
sventato.
Si compiace l’Irene messalina che d’amore sfornita
fa del vizio il suo bel gioco
in vorace indole mendace,
mangiatrice di uomini e di cuori padrona.
Tace l’Irene cleopatra che dal potere ossessionata
cede le sue grazie a chi lei cede,
regina di seduzione in un cielo d’illusione
bramata, desiderata, al tempo stesso odiata.
Splende l’Irene salomè sempre riccamente abbigliata
e solo di durezza mai derubata, né pietà
impenitente giace nel suo viso.
Geme l’Irene fallace che d’età più donna
maligna la sua fama sempre trattiene
e seppure d’animo appare finalmente alata
ormai s’è marchiata.
Così soffre l’Irene lasciva,
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nel suo fondo dolente giace
e dall’abisso la sua anima torbida all’antico vizio rimesta
e alla deriva, senza trovare più pace, s’annega mesta.
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yume_no_namida
Ritorno – non eterno.
C'era odore di selva
quando chiusi le palpebre:
si aprirono su
nudità soffocanti.
Soffocanti come quel corpo
solo corpo
che ero io,
abisso del bianco più puro.
Udii una canzone
- o forse la cantai
senza sapere:
pallore fui io,
e pallore fu intorno.
Dall'assenza opprimente
di tenebra
mi lasciai attraversare.
Concessi alle ciglia del Nulla
di sfiorarmi le unghie dei piedi,
leggero disturbo o solletico...
allora rinacqui.
Di nuovo ignorandone
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la maniera.
So solo che risi,
che vigile nell'essenza
nell'involucro mi abbandonai.
E quel riso
e quell'abbandono
e quella veglia dell'animo
furono da sempre,
per sempre,
miei.
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-Violett@-
La Dea
Era Dea di viva luce
che al principio il buio sola combattea.
Ma troppo vide
e l’ira che era divenne.
Così abissò ‘l cuore al sole
e di dolore le sue labbra
alle tenebre bagnò.
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Marzo 2015: "Illustrazione Luis Royo"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 j.darkblue L'ombra di Narciso
2 -Violett@- Nuda e cruda
3 Morgan› Demoni
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70443821http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70409623http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70410813
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Gioia Albano aka j.darkblue
L’ombra di Narciso
Il levigato corpo di magnolia
diffonde aliti di superba beltà
brillando sotto palpebre di luna.
L'ombra è incatenata al suo specchio:
umana cornucòpia di gioventù.
Anima perduta come Narciso;
tu, donna, ammanti con aliti divini
le cartilagini dell'illusione
e disdegni l'abbraccio dell'amante.
Ti stringe dietro le spalle... Lo senti?
- Sì, il tempo famelico mi reclama,
mi porta in dono decadenza muta.
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-Violett@-
Nuda e cruda
Nuda è la verità,
sempre fa male
quando saper non vale
la cruda realtà.
Lasciami Maestà
- perdermi non voglio
nel tuo nero imbroglio -
Dio fasciami di orgoglio e lealtà.
Ma come si fa,
se finta si specchia
la mia tinta che invecchia
seduta nel sofà.
E sono ancora, qua
bella e attraente
nel mio cuore che mente
all’anima tua.
Nuda e cruda.
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Morgan›
Demoni
Notte veglia e suoni di silenzio solleticano nero di ciglia,
in assenza di luce vibrazioni pulsano
e del pensiero l’immaginazione diviene il tossico frutto.
Occhi spalanco e cavalieri del malessere tendono redini,
collosi lacci, resine di polvere su garze d’angosce
coagulate.
Specchio lo sguardo nel buco del cuore,
un deposito di notturni riflessi m’ingoia.
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Aprile 2015: "La Sopravvivenza"
Su Palazzo Chimera
Posizione Autore Poesia
1 Cush Sopravvivere
2 Morgan› Della pozza e del grano
3 Miss Loryn Mercenaria
http://chimere.forumcommunity.net/?t=57550944http://chimere.forumcommunity.net/?t=57510958http://chimere.forumcommunity.net/?t=57512982
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Cush
Sopravvivere
Il giardino epidermico
è allagato di rane. Nelle pozze ristagnano
acquerelli di voci, vi prolificano
i riflessi accecanti
dei tuoi lividi.
Ammirando le membra della terra annegata
(mormorare
al virgulto
che si innalza dai crateri dei passi
un sussurro inscindibile:
macchia il vento
col suo gracile "vita")
ti frammenti
e disperdi
e ti lasci condurre:
tra le crespe ululanti
si assottiglia,
tua, la luna;
e si culla
tra la spuma dei baci
delle rane accecate,
tra i tuoi occhi e il tuo spirito
cogli il loto lucente,
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poi addentalo;
devi farne il mio cuore
(devi spremerlo
per averne le lacrime)
sulle acque scurite,
tremolanti
liquefatti corpi,
più taglienti e lontani,
ti richiamano al fiore
amaranto;
quelle acque ti spillano,
quelle acque ripetono:
"non ancora",
"non ancora";
"non ancora"
e laggiù
una smania galleggia
allietando le carni
che saltellano
da confine a confine;
come occhi-palude
dilaniati dal sole.
E laggiù
la montagna
ti sorride sdentata
il tuo amore infinito,
il tuo spettro bruciante,
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ti conducono, poi,
tra gli steli taglienti
e di nuovo tra quelle risacche
gracidanti -
e così
la tua carne si affila
nell'intorno del lauro;
umettando le labbra
di tempesta, ti maceri
tra le foglie;
ti confondi
tra le muffe.
Ricoprendo le rughe
di sembianze - ti maceri;
e sul prato galleggi
anelito lacustre;
ove tremula l'io
ti consacri corteccia.
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Morgan›
Della pozza e del grano
Della natura il malinconico gioco
crebbe il grano e crebbe gli uomini,
quand’io in profondo naufragio restavo,
con gli occhi in attesa schiusi, vitrei confusi.
Per curve spalle ad incatenar risposte,
per muffe dal tempo riposte
in sommersi pertugi ascosi e disusi,
sopra vivevo a una pozzanghera dai verdi riflessi.
D’abisso la pozza talvolta s’allagava
in tempeste d’astemio dolente abbandono
e a fondo calore in lacrime colava.
Se speranza a sofferenza sopravvisse
io non me ne accorsi, fu segreto lucore di respiro,
fu del grano del mese di marzo il verde lascivo
che rese lo spirito mesto di nuovo vivo.
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Irene aka Miss Loryn
Mercenaria
Consumerò il fiato di piacere tra la carne.
Scivolano le mie labbra,
caldo il sapore, ardo di tepore
arido di amore.
Non è verde la speranza,
ma muto sorriso che stringe il collo.
Eppur resisti.
Legherò il mio nome al tuo sesso,
odore e sudore.
Brucia d’inferno e impicca il cuore
Il tuo dolore che sfrigola
mentre verde di rabbia impotente implori
la mano assassina di fermar lo scempio.
L’impudico abbraccio
è godere dei sensi. Ma uccide.
Sono tua, mercenaria di eros cavaliera o
guerriera, schiava d’invisibili catene.
Non ti lascerò sopravvivere,
o vedere oltre le mie coperte.
A luci spente, un faro brilla
mentre la mia voce sempre ti mente.
Vuoi sentire di me che resterò nel tuo cuore,
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che sopravviveremo alla tempesta.
Che ti porterò nuovo sorriso
dopo il vomito di bile.
Ma dove arriva il sesso, non può l’anima.
E all’apparir della luce
sul prato più non canta la tua volgare passera.
Sopravvive di me solo l’odio, d’un ugola che t’incanta
e poi muore.
Passerà o sai.
Scorre via il fugace momento
senza trattenere il suo pallido profumo.
Non cercarmi, ti ho già perso in questo silenzio
di mani scollate e sussurri dispersi
mentre l’odore dell’eccitazione come erba di rugiada
non m’inebria più, anzi dissolve il limite
che è l’ombra di te stesso.
Sopravvivo solo nei tuoi rimpianti.
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Maggio 2015: "Mi ricordo di..."
Su Palazzo Chimera
Posizione Autore Poesia
1 DruVir Ricordo giovanile
2 Morgan› In ricordo d'assenza
3 Miss Loryn Auliche sensazioni
http://chimere.forumcommunity.net/?t=57597698http://chimere.forumcommunity.net/?t=57598463http://chimere.forumcommunity.net/?t=57597890
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DruVir
Ricordo giovanile
La bianca Bottecchia gioiosa
guidava oltre i fossi assolati
per rupi e colline bruciate
dal sole di maggio infuocato.
Ricorda la china infinita
e i campi a trebbia sfioriti
mentre già l'odore pervade
i sensi di casa e di miele.
Una forte fragranza di salvia
e menta emanava sincera
la terra seccata degli orti
che rossa gorgheggia sumera.
La bici veloce viaggiava
sull'asfalto verso la Chiesa
e il cuore forte pulsava
ad ogni pedalata spesa.
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Morgan›
In ricordo d’assenza
Aveva lacrime blu metilene
illuminate dal dissenso greve
di porte chiuse su stanze amene.
Sottili polveri d’ali di falene.
Pesante metallo d’un muro terso
spaccò tra denti il rumore del vero.
Non fu del sangue il gusto del ferro
ma del gancio teso, al cuore appeso.
Ricordi come viti
nei pensieri piantati.
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Irene aka Miss Loryn
Auliche sensazioni
Picchia in testa a martello pneumatico
tedio di pensieri, muro d’ansia.
S’allunga il brodo d’un sapore avariato,
non è per i dolci il salato.
Lei lo vuole il rantolo d’asma
complotto ai suoi dispiaceri – e pensa.
Diluita nella pazzia, finalmente corre
nel suono a perdifiato.
Sensazione va via intensa,
fatalmente diffuso risale il calore.
Un botto e il flash è godimento,
tutto è più bello e rivive a luce nuova.
Senza patimento il corpo si distacca
e leggero la conduce nell’aria
dove densa lei galleggia.
È brama di sesso, è potere, è volere.
È avere, tutto fa lo stesso.
Volare è ansimare, è anche amare.
Ma presto avrà fine l’acrobatico viaggio,
apatico si rende di nuovo il respiro
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e sarà rumore che al cervello torna
il solito fatidico fastidio.
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Giugno 2015: "La mia città"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 j.darkblue La mia Itaca
2 yume_no_namida L'albero
3 DruVir La mejo città
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70908324http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70894523http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=70898712
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Gioia Albano aka j.darkblue
La mia Itaca
La mia Itaca non è orma assolata,
pietra arroccata in un guscio di mito.
La mia Itaca è ombra sconsolata,
tegola posata in un tempo di rito:
il vento la flagella, la stordisce
la pioggia la comprime, l'avvilisce.
Non lo Ionio irrequieto la circonda
ma un fiume sonnolento è la sua onda;
il Bisenzio si arrabbia con misura
quando poi si secca accoglie nel letto
d'arbusti e di cespugli una mistura
mutando del fluire il noto aspetto.
La città nacque sopra una pianura
con strette vie, torri e alte mura,
chiese, un castello ghibellino,
un duomo d'alberese e serpentino.
Lei è l'orizzonte fermo del presente
il miele con l'assenzio che non mente,
il profumo di mandorle tostate,
il sapore dei frutti di corniolo.
Mia Itaca rivestita di stracci,
dall'invasor rilegata fra i lacci,
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nessuno sa il suono del tuo nome:
tu l'hai rubato a una distesa d'erba
puntellata di trifoglio e myosotis.
Io lo dico di getto, in un bisbiglio,
...come a lasciar sul prato una carezza.
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yume_no_namida
L’albero
La mia città è un nido
di promesse,
gemme implumi
scagliate verso il futuro.
Si erge su rami di
strade
fitte di boccioli
odorosi di pane
E canti di uccelli
come di campane
che suonano a festa
- si ode,
tra i campi,
un pettirosso,
dolce lamento
o gemito di gioia.
Ha i contorni incerti
delle foto
bruciate dal tempo,
sfibrate dal sole.
Chi sa cosa distinguono
gli occhi di ciascuno.
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È piccola
come una parte di mondo
la mia città
e grande come un pezzetto
del mio cuore.
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DruVir
La mejo città
Tra lu monte e lu mare
na cittadella vedo sbucare:
lu Portu: antica gloria
nell'Adriatico centrale.
Te dico che so antica,
ma non tanto quanto
quell'appiccata su la costa,
che Fermo ha nome, 'na vecchia crosta
de pà tra lu bellu paesaggio.
Me fece Tiepolo, il doge
che governava su ste terre
e un castello costruì, baluardo de guerre.
Prima li Romani fecero un portu,
e Plinio ce chiamò muraglia de li fermà,
quei ruffiani che Ascoli fecero capitolà.
Colonia latina, a te nel core più de un mortu.
Un pò de cocci e de anfore italiche
me ferirono lu voltu glorioso,
aspettando lu veneziano
per lu castigo assai focoso.
Lu sole che me bacia tutto l'anno
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è motivo per me de vanto:
ciliegi, peschi e distese de grà
lu Portu ora se fa rispettà.
Co poco tempo na bella città,
ancora sotto li zozzi Fermà
s'estendeva entro le mura,
la guerra del Grano fu per me dura:
ma co lo sangue e lo ferro
ce rpijemmo l'indipendenza,
la sento nell'odore cittadino
nell'ardore d'ogni contadino.
E lu mare che fu con me generoso?
quanti marinai osipitò con gentilezza,
quanti se ne portò via con amarezza:
imbarcaziò degne de venezià poderoso.
Io ve saluto dal profondo del core,
semo marchigià veri, Piceni d'onore:
Romani ahimè, sete sbagliato a fondà,
ma non me piace stallo a ricordà.
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Luglio 2015: "Radici e Ali"
Su Palazzo Chimera
Posizione Autore Poesia
1 DruVir Radici profonde non
gelano
2 Nozomi
Yumehara ¥ Forse torneremo
3 Morgan› Sono tue le mie radici
http://chimere.forumcommunity.net/?t=57788582http://chimere.forumcommunity.net/?t=57788582http://chimere.forumcommunity.net/?t=57787941http://chimere.forumcommunity.net/?t=57820569
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DruVir
Radici profonde non gelano
Il freddo ch'avanza leggero,
un urlo di Sole dispera
e un albero morto sussurra:
or il mondo dorme sincero:
tutto il gelo adorna e sovverte e
chi di mal crede e se ne ispira,
ramoscello su la deserta
riva, si ferma e disatoma
a mina a mina: l'odio or vira...
Chi d'ali d'antico valore
sul dorso come angelo alato
reca e ben tenace rimane
vola sopra ogni alto rumore
che s'ode dal mondo mondano:
non sono di cera impastate
ma di quercia e liane legate
che dal male fuggon lontano.
Radici profonde non gelano
e vestono sempre ali sicure,
su alberi antichi il tuo nome
rimembra il passato dell'io.
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Nozomi Yumehara ¥
Forse torneremo
Si nasce casa,
mettiamo le stagioni.
Vento ci strappa.
Voliamo via con forza
finché siamo respiro.
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Morgan›
Sono tue le mie radici
Concentrici i nostri giorni, mai ne persi un solo giro.
Tu soltanto mi sapevi, eri pioggia ch’alimenta
foglie immote e vecchi sterpi. Tutto cuore il corpo e forte,
oltre bruma che paventa. Le ferite dell’esistere,
come i nodi del mio tronco, tra le steppe di speranza
e la danza del sapere, tu soltanto mi lambivi,
tra le pieghe del dolore un paio d’ali mi hai infilato.
Prima che il vento ti porti, parla ancora a queste fronde,
parla ancora come allora. Non sarà morte a imporsi,
sono tue le mie radici.
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Settembre 2015: "Spiritualità"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 Dangel981 Candido giglio
2 -Violett@- Mia Erato, figlia d'amore e
di poesia
3 j.darkblue Il volto della divinità
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71361071http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71355254http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71355254http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71357681
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47
Antonio D’Angelo aka Dangel981
Candido giglio
Candido giglio, di bianco candore
e naturale effigie d'innocenza,
nell'umiltà sta la tua vera essenza,
per lei non temi alcun bieco dolore.
Esser divino, colmo di fervore,
dietro fragilità sta tua potenza,
tu che d'umano hai sol la parvenza,
anima santa che dona calore.
Nell'uom s'asconde sì greve peccato,
torvo e maligno, seppur così caro,
a chi tra maglie sue è catturato.
Anch'io son lercio e così troppo avaro,
d'amor che tengo dentro incatenato,
da oscure voglie e senza alcun riparo.
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-Violett@-
Mia Erato, figlia d’amore e di poesia
Suonava la lira la dea bambina
che fonte di divino spirito - luce
cullava sul suo tetto di pietra.
Ma crebbe la dea, troppo -
e musica stonò.
Al tocco perduto un dito impuro,
un uomo immaturo.
Senza la sua musica – tradita.
Scesa la strada, il buio –
dalla musa illusa più non torna
la melodia.
Il ricordo è un osso rotto,
una vuota ampolla
in attesa d’acqua benedetta.
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49
Gioia Albano aka j.darkblue
Il volto della divinità
La vita eterna ha il colore di un arcobaleno
che si staglia in un cielo di disperazione,
specchio di macerie e di carne a brandelli.
L'anima ha il peso di un riparo all'asciutto
su questa Terra di confine per tutti e per nessuno.
Il volto della divinità - qualunque essa sia -
ha la forma imperscrutabile della pietà umana
quando si risveglia, qui e ora, e sente fame e sete;
o mentre dorme, ancora e ancora, sotto una volta d'orrore.
La luce dei proiettili ha preso il posto delle stelle
per i morti e per i vivi.
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Ottobre 2015: "Narciso"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 ›ich‹ Gatto Narciso
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71528188
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51
Emily aka ›ich‹
Gatto Narciso
Forse intontito dal troppo riposo,
t'alzi e stiracchi leccandoti il manto;
poi ecco il divano, qual luogo migliore
per arrotare le indomite grinfie?
Nobile fiera, sorniona passeggi,
regia padrona dal passo felpato;
gli occhi socchiusi, le orecchie drizzate,
come leone feroce in agguato.
Gatto Narciso, astuto felino,
di beltà tua sfacciato profitti;
amato da tanti, tu ami te stesso,
coccoli l'ego con molta dovizia.
Vanesio, di natura indipendente,
di rado per la gente ti concedi,
ma con poche fusa furbo corteggi
e poi in troppi cadono ai tuoi piedi.
Diversa sorte ti spetta per certo
da quella del vano fiore reciso;
d'amor perir non tuo è il destino.
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Novembre 2015: "Chimera"
Su Inchiostro diVerso
Posizione Autore Poesia
1 Morgan› Straniera chimera, mia poesia
2 Pecco73 Sono la Chimera
3 j.darkblue Chimera, creatura fatta
d'illusione
http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71680176http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71692046http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71688029http://inchiostrodiverso.forumfree.it/?t=71688029
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53
Morgan›
Straniera chimera, mia poesia
Si ferma il mio cuore sul ciglio,
Silente il dolore non scende
E scivola aforme un sol suono
In sperse parole di niente.
Vorrei poter dire quel mondo
Che dentro in continuo mi preme;
Se solo donarmi sapessi
Verrebbero rime e sogni e gioie,
Angosce e poi infranti gli amori
Ma è così discreto lo strazio;
Il cuore che dentro mi freme
La luce ancor teme e trattiene.
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Pierfrancesco Maiuri aka Pecco73
Sono la Chimera
A chi mi considerò solo un mostro,
a chi come mostro mi tramanda,
ricordo che sono stata una figlia
e non si sceglie come nascere.
Segnata fin da subito, accettai
il mio destino di bestia multiforme,
non da fenomeno da baraccone:
io non volevo essere da meno.
Da meno di chi? Dei miei fratelli,
figli come me di Tifeo ed Echidna:
l'Idra di Lerna, che affaticò Ercole,
la Sfinge che si arrese solo a Edipo.
E anche io trovai chi mi uccise:
Bellerofonte con l'aiuto di Pegaso,
non bastò essere leone e capra,
avere una coda velenosa di serpe.
Ma la penna degli uomini, che di me
ebbero tanta e motivata paura,
mi ha fatto rivivere con Flaubert
e poi con altri tra cui Vassalli.
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55
Così il mio posto non è soltanto
nell'Ade con mio fratello Cerbero:
io sono dove si insegue un sogno,
io rivivo quando il sogno è la realtà.
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56
Gioia Albano aka j.darkblue
Chimera, creatura fatta d’illusione
Perenne orrore circonda la fiera
forgiata da carne diversa e irruente
fu battezzata dal fato “Chimera”.
Fianchi caprini, coda di serpente
fauci feline che incuton terrore
ne incorniciano l'aspetto imponente.
Si aggira fra la folla con clangore
ignora d' essere anima mal nata
seppur conosca l'antico dolore
di estrarre luce dall'aria isolata;
è creatura fatta d'illusione
unica specie d'una vita odiata.
Mitiga la pena con la ragione
sognando un'alba rosa nella notte
dove vedrà alterità non finzione:
per le pupille il sole a mezzanotte.
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57
Un ringraziamento speciale a tutti gli autori che
con la loro partecipazione costante alla nostra
gara di poesia hanno consentito la realizzazione
di questo eBook!
Siamo in conclusione a premiare gli autori:
DRUVIR, VINCITORE ASSOLUTO
LEAGUE
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RICONOSCIMENTI
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60
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