Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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Una nostra proposta: la “città diffusa” di Nuova Libarna (Pozzolo F.ro - Novi Ligure - Serravalle e Arquata Scrivia) - pag. 21 Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz) www.inchiostrofresco.it - [email protected] - Tel. 0143/46.569 Distribuito gratuitamente La voce del tuo territorio La voce del tuo territorio ANNO XXX / N. 2 - MARZO 2015 Fondato nel 1985 Fondato nel 1985 Tutte le new alessandrine sul nostro sito a cura di Pier Carlo Lava e Daniela Balestrero Tutte le new alessandrine sul nostro sito a cura di Pier Carlo Lava e Daniela Balestrero Sassello: paese a misura di natura a pag. 15 Sassello: paese a misura di natura a pag. 15 Busalla: la pallavolo “vola” in Portogallo - pag. 29 Busalla: la pallavolo “vola” in Portogallo - pag. 29 La politica a Rondinaria. Parlano i Sindaci - pag. 11 La politica a Rondinaria. Parlano i Sindaci - pag. 11 “P er lavoro vivo da tempo all’estero, in una grande città europea. Città che sa trasmettere una sensazione di sicurezza. Non sono esterofilo e non mi illudo per ciò che luccica, reati ci sono anche qui e ce ne sa- ranno. Con “sensazione di sicu- rezza” mi riferisco alla possibilità di osservare abitudini semplici e civilissime: anziani che di sera tor- nano dal centro città verso i loro quartieri residenziali utilizzando i mezzi pubblici; o ragazze che, sole o in gruppi di due o tre amiche, a notte tarda escono dai locali e tor- nano a piedi o in bicicletta verso casa. Tutto normale, così normale che è solo il mio stupore ad esser fuori luogo. Ho così imparato a pensare alla sicurezza come una delle prime forme di benessere, insieme alla salute, all’educazio- ne e al lavoro. Quattro condizioni perché lo Stato sia degno di essere finanziato, difeso ed, in una parola, creduto. Lo scorso 28 febbraio ho dovuto assistere ad una manifesta- zione in cui la parola “sicurezzaveniva usata per aggredire lo Stato in cui credo. Violenti da poltrona, quelli del “ah se ci fossi io tutti a casa a calci” o peggio, si sono ritrovati a Roma per urlare il loro modo di fare e usare la sicurezza. Delegittimare quella manifesta- zione per i toni e i simboli usati è possibile - anche condivisibile per parte mia - ma è una tentazione di Federico Cabella “Il sentiero è tracciato” L a statistica dice che il no- stro Belpaese è composto per la maggioranza di piccoli paesi. Oltre il 70% degli 8000 Comuni d’Italia non superano le 5000 unità, con una popola- zione di oltre dieci milioni di abitanti complessivi, distribu- iti su un territorio che copre il 55% circa del suolo nazionale. Il nostro Oltregiogo è compo- sto per la maggior parte di pic- cole realtà di questo tipo. Re- altà che, nonostante le dimen- sioni, meritano uguale dignità rispetto ai centri maggiori. Ep- pure i recenti provvedimenti in merito alle amministrazioni locali hanno fortemente pena- lizzato i piccoli Comuni che si sono visti diminuire ogni pos- sibilità di spesa. segue nelle pagine centrali Le sentinelle del territorio pericolosa, perché quella manife- stazione ha centrato una cosa di cui il cittadino deve sentire parla- re: sicurezza. Semmai, quello che provo a fare in questo articolo è ricordare che la domanda di sicu- rezza è una delle partite aperte e da vincere nella nostra società. Un problema che non mi arrendo a ve- der cadere nel vicolo cieco di una sola risposta violenta. Non vedo nelle nostre strade quel cammina- re libero, senza vincoli di luogo, tempo, età e sesso che trasmetta quella sensazione di sicurezza a cui i cittadini hanno diritto. I vio- lenti da poltrona risolvono il pro- blema con un vecchio adagio che parla allo stomaco: “mors tua vita mea”. Risposta che non mi appar- tiene e non accetto appartenga al futuro della mia comunità. Ma è anche l’unica risposta che il citta- dino oggi sente, perché chi non la pensa così - e spero saremo in mol- ti - è in silenzio. Noi, che abbiamo gli stessi problemi, ma vogliamo una risposta diversa costruiamola. Se non ne saremo in grado, così come la loro colpa è aver indica- to la violenza, la nostra colpa sarà quella di nascondersi dietro all’i- pocrisia. Siamo tutti consapevoli che il cittadino oggi avverte una profonda mancanza di sicurezza. Sappiamo e viviamo, anche in prima persona, il disagio che si prova come le forze dell’ordine non intervengono per interrom- pere traffici illeciti e abusi della legge - sempre delle stesse per- Non c’è sicurezza senza civiltà Non c’è sicurezza senza civiltà Occorre salvaguardare la vita dei cittadini, perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa I n molti dei nostri paesi dove distribuiamo “l’in- chiostro fresco” i cittadini sono oggetto di furti, razzie e violenze. La gente non si sente più sicura. Si barrica in casa e alcuni, come a San Cristoforo, si stanno, addi- rittura, armando. Lo Stato ha il dovere di intervenire e per tale motivo dedichia- mo la prima pagina a questa lettera/riflessione” che ci è giunta sull’argomento. La Redazione Ai lettori Ai lettori sone, sempre negli stessi luoghi. Conosciamo il disagio stesso delle forze dell’ordine che non interven- gono perché non possono. Siamo vicini anche noi al commerciante che vede con paura il momento in cui chiuderà di spalle la saracine- sca con la cassetta dell’incasso in mano. E sono tanti anche tra di noi quegli anziani e quei giovani che ci pensano due volte ad uscire di casa ad una certa ora o cambiano strada per evitare questa piazza o quella via. Potevamo essere anche noi in Piazza del Popolo sabato 28 febbraio, insieme ai violenti da poltrona, potevamo ma non ci sia- mo andati. Essere consapevoli di questo ci toglie dalle ipocrisie ed è già un buon punto di partenza. Ora andiamo oltre. Offriamo una ri- sposta di maggiore attenzione alla richiesta crescente di sicurezza da parte dei cittadini. Si può pensare ad un’assemblea comunale che riunisca periodicamente cittadini, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine? Lo chiedo ai cittadini, ai loro amministratori e alle nostre forze dell’ordine. Un appuntamento fisso nel calenda- rio dei nostri comuni in cui, da un lato, i cittadini segnalino situazioni di mancanza di sicurezza, disagio sociale e degrado urbano nella loro vita quotidiana; e dall’altro le Istituzioni informino sull’attività svolta e diano conto dei risultati ot- tenuti e da ottenere per rispondere alle esigenze dei cittadini. Insieme, cittadini e Istituzioni per “dirsi le cose come stanno” e promuovere impegno e collaborazione nell’ot- tenere sicurezza. Iniziamo questa strada ora, lontano dalle elezioni e dalle loro polemiche, ora che non è emergenza, perché possa cresce- re e diventare una sana abitudine: perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa. Davide Suverato è ricercatore di Economia presso l’Università di Monaco di Baviera DAVIDE SUVERATO @DavideSuverato Quis custodiet ipsos custodes? Chi sorveglierà i sorveglianti stessi? Giovenale Valle Stura: a Masone impazza il Carnevale - pag. 8 Valle Stura: a Masone impazza il Carnevale - pag. 8

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1l’inchiostro frescoMarzo 2015

Una nostra proposta: la “città diffusa” di Nuova Libarna (Pozzolo F.ro - Novi Ligure - Serravalle e Arquata Scrivia) - pag. 21

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

www.inchiostrofresco.it - [email protected] - Tel. 0143/46.569 Distribuito gratuitamente

La voce del tuo territorioLa voce del tuo territorio ANNO XXX / N. 2 - MARZO 2015

Fondato nel 1985Fondato nel 1985

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Busalla: la pallavolo “vola” in Portogallo - pag. 29 Busalla: la pallavolo “vola” in Portogallo - pag. 29 La politica a Rondinaria. Parlano i Sindaci - pag. 11 La politica a Rondinaria. Parlano i Sindaci - pag. 11

“Per lavoro vivo da tempo all’estero, in una grande città europea. Città che

sa trasmettere una sensazione di sicurezza. Non sono esterofi lo e non mi illudo per ciò che luccica, reati ci sono anche qui e ce ne sa-ranno. Con “sensazione di sicu-rezza” mi riferisco alla possibilità di osservare abitudini semplici e civilissime: anziani che di sera tor-nano dal centro città verso i loro quartieri residenziali utilizzando i mezzi pubblici; o ragazze che, sole o in gruppi di due o tre amiche, a notte tarda escono dai locali e tor-nano a piedi o in bicicletta verso casa. Tutto normale, così normale che è solo il mio stupore ad esser fuori luogo. Ho così imparato a pensare alla sicurezza come una delle prime forme di benessere, insieme alla salute, all’educazio-ne e al lavoro. Quattro condizioni perché lo Stato sia degno di essere fi nanziato, difeso ed, in una parola, creduto. Lo scorso 28 febbraio ho dovuto assistere ad una manifesta-zione in cui la parola “sicurezza” veniva usata per aggredire lo Stato in cui credo. Violenti da poltrona, quelli del “ah se ci fossi io tutti a casa a calci” o peggio, si sono ritrovati a Roma per urlare il loro modo di fare e usare la sicurezza. Delegittimare quella manifesta-zione per i toni e i simboli usati è possibile - anche condivisibile per parte mia - ma è una tentazione

di Federico Cabella

“Il sentiero è tracciato”

La statistica dice che il no-stro Belpaese è composto

per la maggioranza di piccoli paesi. Oltre il 70% degli 8000 Comuni d’Italia non superano le 5000 unità, con una popola-zione di oltre dieci milioni di abitanti complessivi, distribu-iti su un territorio che copre il 55% circa del suolo nazionale. Il nostro Oltregiogo è compo-

sto per la maggior parte di pic-cole realtà di questo tipo. Re-altà che, nonostante le dimen-sioni, meritano uguale dignità rispetto ai centri maggiori. Ep-pure i recenti provvedimenti in merito alle amministrazioni locali hanno fortemente pena-lizzato i piccoli Comuni che si sono visti diminuire ogni pos-sibilità di spesa.

segue nelle pagine centrali

Le sentinelle del territorio

pericolosa, perché quella manife-stazione ha centrato una cosa di cui il cittadino deve sentire parla-re: sicurezza. Semmai, quello che provo a fare in questo articolo è ricordare che la domanda di sicu-rezza è una delle partite aperte e da vincere nella nostra società. Un problema che non mi arrendo a ve-der cadere nel vicolo cieco di una sola risposta violenta. Non vedo nelle nostre strade quel cammina-re libero, senza vincoli di luogo, tempo, età e sesso che trasmetta quella sensazione di sicurezza a cui i cittadini hanno diritto. I vio-lenti da poltrona risolvono il pro-blema con un vecchio adagio che parla allo stomaco: “mors tua vita mea”. Risposta che non mi appar-tiene e non accetto appartenga al futuro della mia comunità. Ma è anche l’unica risposta che il citta-dino oggi sente, perché chi non la pensa così - e spero saremo in mol-ti - è in silenzio. Noi, che abbiamo gli stessi problemi, ma vogliamo una risposta diversa costruiamola. Se non ne saremo in grado, così come la loro colpa è aver indica-to la violenza, la nostra colpa sarà quella di nascondersi dietro all’i-pocrisia. Siamo tutti consapevoli che il cittadino oggi avverte una profonda mancanza di sicurezza. Sappiamo e viviamo, anche in prima persona, il disagio che si prova come le forze dell’ordine non intervengono per interrom-pere traffi ci illeciti e abusi della legge - sempre delle stesse per-

Non c’è sicurezza senza civiltàNon c’è sicurezza senza civiltàOccorre salvaguardare la vita dei cittadini, perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa

In molti dei nostri paesi dove distribuiamo “l’in-

chiostro fresco” i cittadini sono oggetto di furti, razzie e violenze. La gente non si sente più sicura. Si barrica in casa e alcuni, come a San Cristoforo, si stanno, addi-rittura, armando. Lo Stato ha il dovere di intervenire e per tale motivo dedichia-mo la prima pagina a questa “lettera/rifl essione” che ci è giunta sull’argomento.

La Redazione

Ai lettoriAi lettori

sone, sempre negli stessi luoghi. Conosciamo il disagio stesso delle forze dell’ordine che non interven-gono perché non possono. Siamo vicini anche noi al commerciante che vede con paura il momento in cui chiuderà di spalle la saracine-sca con la cassetta dell’incasso in mano. E sono tanti anche tra di noi quegli anziani e quei giovani che ci pensano due volte ad uscire di casa ad una certa ora o cambiano strada per evitare questa piazza o quella via. Potevamo essere anche noi in Piazza del Popolo sabato 28 febbraio, insieme ai violenti da poltrona, potevamo ma non ci sia-mo andati. Essere consapevoli di questo ci toglie dalle ipocrisie ed è

già un buon punto di partenza. Ora andiamo oltre. Offriamo una ri-sposta di maggiore attenzione alla richiesta crescente di sicurezza da parte dei cittadini. Si può pensare ad un’assemblea comunale che riunisca periodicamente cittadini, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine? Lo chiedo ai cittadini, ai loro amministratori e alle nostre forze dell’ordine. Un appuntamento fi sso nel calenda-rio dei nostri comuni in cui, da un lato, i cittadini segnalino situazioni di mancanza di sicurezza, disagio sociale e degrado urbano nella loro vita quotidiana; e dall’altro le Istituzioni informino sull’attività svolta e diano conto dei risultati ot-tenuti e da ottenere per rispondere alle esigenze dei cittadini. Insieme, cittadini e Istituzioni per “dirsi le cose come stanno” e promuovere impegno e collaborazione nell’ot-tenere sicurezza. Iniziamo questa strada ora, lontano dalle elezioni e dalle loro polemiche, ora che non è emergenza, perché possa cresce-re e diventare una sana abitudine: perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa.

Davide Suverato è ricercatore di Economia presso l’Università di

Monaco di Baviera

DAVIDE SUVERATO @DavideSuverato

Quis custodiet ipsos custodes?Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?

Giovenale

Valle Stura: a Masone impazza il Carnevale - pag. 8 Valle Stura: a Masone impazza il Carnevale - pag. 8

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2 l’inchiostro frescoMarzo 2015

dalle infermiere Angela Peruggia e Lorella Regalzi. Nell’ultimo anno abbiamo gestito 4403 prestazioni di ambulatorio, 350 attività di chirurgia al seno, di cui 203 presentavano un tumore mammario. Inoltre – prosegue la dottoressa – l’ospedale ha com-piuto 5580 mammografi e, 1450 ecografi e senolo-giche e la nostra psicologa ha effettuato 551 colloqui”. Tra le attività del reparto è annovera-ta anche un’intensa attività di ricerca: “In que-sto momento vi sono 160 pazienti sotto studio per la prevenzione oncologica – ricorda Maria Grazia Pacquola – mentre da qualche settima-na è partito lo studio epidemiologico deno-minato Istantanea 048, in collaborazione con l’Asl, che vuole indagare i perché dell’elevato numero di patologie localizzate nella zona della Bassa Valle Scrivia”. Dalle sue parole si evince come l’attività in questo pre-sidio sia molto intensa: “Bisogna ammettere di sì e soprattutto, mi preme sottolineare come – ci dice

la nostra interlocutrice – ciò avvenga senza costi ag-giuntivi, al di là del nostro puro e semplice stipen-dio. Infatti i supporti tecnologici per operare in tale ricerca e nella nostra attività scientifi ca, dai computer a gran parte dei macchinari, ci sono for-

niti tramite donazioni di Associazioni, Enti o privati. Prova questa che i cittadini tor-

tonesi e non solo, ci vogliono, mi si passi il termine, un gran bene”. Tra gli Enti che

hanno raccolto fondi ricordiamo l’Asso-ciazione “Franca Cassoli Pasquali” di

Castelnuovo Scrivia, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona, i locali Lions e Rotary. Inoltre il re-parto di Senologia organizza sempre delle vendite di benefi cienza, dalle confetture al miele, passando per l’organizzazione di concerti, per te-nere costantemente vivo l’interesse intorno a questa “eccellenza locale nella prevenzione e cura dei tumo-ri alla mammella”.

L’INCHIOSTRO DI TORTONA

“Salute per tutti, “Salute per tutti, basta guerre basta guerre tra poveri”tra poveri”

Il caso: Tortona chiama Milano

Abbiamo intervistato Marco Picchi, capogruppo PD del Comune di Tortona

Pagina a cura di:MATTEO CLERICI @MatteoClerici2 MATTIA NESTO @MattiaNesto

È l’argomento principale che in questi mesi sta scuotendo le cronache

tortonesi e non solo. Infatti la Giunta della Regione Piemonte, guidata da Sergio Chiamparino, nell’ottica di una “nuova gestio-ne delle spese sanitarie”, ha catalogato il S.S. Antonio e Mar-gherita di Tortona come “ospe-dale di terzo livello”, mentre quello di Novi Ligure, considera-to “centro principale della zona a cavallo tra basso Piemonte e alta Liguria”, come “ospeda-le di secondo livello”. Da qui la possibilità, molto concreta, che l’ospedale tortonese possa chiu-dere. Abbiamo intervistato il ca-pogruppo del PD locale, Marco Picchi, giovane imprenditore assicurativo, “uomo prestato alla politica” come egli stesso si defi nisce e che ha fatto il punto della situazione. “Non si tratta di una guerra tra Novi e Torto-na, mi si passi il termine, una guerra tra poveri e ancor meno uno scontro personale tra me e Rocchino Muliere, persona de-gnissima e che stimo profonda-mente – spiega l’esponente del Partito Democratico – ma una battaglia per assicurare una sanità decente per tutti i cit-tadini. Con una decisione che noi riteniamo immotivata, la Giunta regionale piemontese – prosegue il nostro interlocutore - ha condannato l’ospedale tor-tonese ad una fi ne immeritata

Dopo aver parlato con Mar-co Picchi sulla questione ospedale di Tortona, ab-

biamo voluto conoscere meglio la realtà di questo nosocomio, an-dando a parlare direttamente con chi ci lavora ogni giorno. In que-sto senso abbiamo iniziato dalla dott.ssa Maria Grazia Pacquola, responsabile del reparto di Seno-logia del S.S. Antonio e Margheri-ta. La Senologia tortonese infatti è considerata un’eccellenza non solo a livello territoriale ma an-che a livello nazionale, come in questi mesi la stessa Lilt (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, ndr) ha più volte sottolineato. “Recentemente abbiamo pubbli-cato i dati relativi all’attività del reparto nel 2014 - ci risponde la dott.ssa Pacquola accogliendoci nel suo studio – Senologia, oltre alla sottoscritta, si avvale della collaborazione di altri due me-dici, dott. Francesco Millo e la dott.ssa Francesca Pasquali. L’e-quipe di Senologia è completata

Cura & Ricerca:Cura & Ricerca:eccellenza a due eccellenza a due passi da casapassi da casa

Intervista a Maria Grazia Pacquola, responsabile del reparto di Senologia dell’Ospedale di Tortona

La storia di Tortona è, in un certo senso, molto “italia-na”: in un momento di diffi -

coltà si cercano situazioni innova-tive. Nel recente passato, il Comu-ne era famoso per l’alta qualità dei servizi sociali, mantenuti a prezzo di spese ingenti. L’arrivo della cri-si, forse qualche scelte azzardata, hanno prosciugato le casse pub-bliche. Così, si è cercato la col-laborazione dei protagonisti del territorio, i privati. Grazie alla ge-nerosità di alcune aziende del ter-ritorio, si sono potute attrezzare due vetture, destinate al trasporto di persone anziane, da accompa-gnare per visite in ospedale o per terapie periodiche. Gli addetti ai lavori la chiamano sussidiarietà, il principio secondo cui le entità sociali, come gruppi di cittadini, possano essere più effi caci dello Stato. Noi de L’inchiostro preferia-mo pensare a privato e pubblico che camminano assieme, perchè entrambi vivono ed hanno a cuore lo stesso territorio.

e noi, prima come cittadini e poi come amministratori, ab-biamo il dovere di fare di tutto per impedire ciò”. Quali sono state le mosse, nel concreto?: “Il gesto di riconsegnare la tessera

del PD, pensato e compiuto dal sindaco Gianluca Bardone è un gesto sicuramente eclatan-te, ma che ha smosso l’opinio-ne pubblica e le coscienze - ri-sponde deciso Marco Picchi - E

come tutti quanti hanno potuto osservare, con lui si sono schie-rati la stragrande maggioran-za dei sindaci del tortonese e del suo circondario. Non è una battaglia di appartenenza par-

titica ma una battaglia civile”. Però in Regione Piemonte non paiono essere arrivati, almeno sino ad ora, segnali di apertura: “Esattamente e la situazione è critica – afferma Picchi – tan-

to è vero che qui a Tortona si sta seriamente pensando di passare in Lombardia. Non è una semplice boutade uscita sui giornali, il disegno poli-tico/amministrativo di que-sto passaggio regionale – che comunque, come sottolineato dallo stesso Picchi, dovrà es-sere ratifi cato dai comuni di Castelnuovo Scrivia e Pontecu-rone, in quanto Tortona non è direttamente confi nante con la provincia di Pavia – sta già rac-cogliendo molte adesioni tra i cittadini. Per troppi anni Tor-tona – conclude il capogruppo PD – è stata la parente povera della provincia di Alessandria, forse perché, dopo gli anni di Fabrizio Palenzona, non ab-biamo avuto più un rappre-sentante che contasse davvero a livello regionale. La decisione politica, non di buon senso, che viene da Torino, si può spiega-re solo in questo modo”.

Tortona: esempio Tortona: esempio di matrimonio di matrimonio

pubblico e privatopubblico e privato

SANITÀIL PRESIDIO OSPEDALIERO DISS. ANTONIO E MARGHERITA

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Informiamo che il re-sponsabile della raccolta pubblicitaria per “l'in-chiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto so-cio dell'Ass. "Club F.lli Rosselli".Contattarlo al:

328 60.87.969

AI LETTORI

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Presentati i sindaci di quartierePresentati i sindaci di quartiereSabato 21 marzo elezione delle otto Consulte che guideranno i Quartieri di Ovada

L’anello mancante “Sindaco di quartiere”: l’anello mancante nell’evolu-zione di Ovada! Dopo la scoperta del fuoco, l’invenzione della ruota e delle scrittura…il sindaco di quartiere, frutto di anni di studio e ricerca

delle migliori menti che Ovada abbia mai partorito. Risolverà attraverso dialo-ghi, dibattiti, discussioni, tavoli tecnici i problemi della città e questo perché semplicemente sarà più presente e vicino al contribuente ovadese. Per sempli-fi care ulteriormente le cose, un’intelligenza superiore ha identifi cato i quartieri con i colori, perché la musica ed i colori fanno parte di un linguaggio universale comprensibile da tutti, anche nelle prime fasi dello sviluppo psico-sensoriale. Una vera panacea! Forse si potrebbe pensare anche ad un numero telefonico di emergenza, e subito avrai a casa tua il sindaco di quartiere che ti saprà ascoltare e, accarezzandoti il volto, ti prometterà di consultare l’assessore competente, il quale a sua volta, in una giunta futura, dibatterà con i suoi simili e con il Sinda-co (sempre più lontano) per giungere alla conclusione che il Patto di Stabilità non ci permette di avere e spendere quattrini ed inoltre la manovalanza è scar-sa e comunque è già impegnata altrove. Ma Ovada, con i suoi 35 kmq e i suoi quasi 12.000 abitanti, non è certo una metropoli ed i problemi si conoscono facilmente. Soprattutto, la nostra città aveva proprio bisogno di questa nuova trafi la burocratica, di questa specifi ca (sterile?!) formalità e probabilmente di questo ulteriore allontanamento dei cittadini dalla Politica, intesa come “arte di governare”? Chiediamo scusa di questa nostra palese satira e amara ironia, ma effettivamente non si vincono le guerre promuovendo solo i generali. Tutti dirigenti! E i lavori, chi li fa? Bella iniziativa, ma ahimè da campagna elettorale!

Mauro Rasore e Annamaria Gaggero (Gruppo Essere Ovada)

Le opinioni del gruppoLe opinioni del gruppo “essere Ovada” “essere Ovada”

Turismo: ottimismo per il 2015Turismo: ottimismo per il 2015

È fi ssato per sabato 21 mar-zo l’appuntamento fi nale dei Sindaci di Quartiere

quando presso la Loggia di San Sebastiano si svolgeranno dalle ore 9 alle 18 le elezioni dei cinque membri delle otto Consulte che avranno il compito di guidare con i mini Sindaci le otto zone di Ova-da. Si arriva a questo ultimo atto dopo le due assemblee (la prima a febbraio e la seconda a marzo) per quartiere durante le quali, alla presenza del Sindaco Paolo Lantero, dell’Assessore alla Par-tecipazione Roberta Pareto e del Sindaco di Quartiere i residenti hanno avuto modo di illustrare le criticità delle zone. “Si tratta di un impegno – chiarisce il Sinda-co Paolo Lantero – che ci siamo presi in campagna elettorale e lo intendiamo rispettare. Con

questo non è che mi metto in di-sparte in quanto sono sempre di-sponibile, ma tramite i Sindaci di quartiere, il cittadino diventa protagonista nella discussione delle scelte”. È comunque possibi-le trarre un giudizio positivo gra-zie ad una buona partecipazione, considerando il periodo inverna-le, un po’ di diffi denza verso que-sta iniziativa e l’eterno problema di coinvolgere i cittadini soprat-tutto la sera. Potevano esserci dunque più cittadini e chi non ha voluto partecipare ha perso un’occasione di confronto quan-to mai importante nel progetto “Ovada partecipa”. I problemi emersi sono quelli noti e già di-battuti come il rumore nel centro storico, la raccolta differenziata, più controlli da parte degli organi di polizia, le telecamere, i punti luce, gli attraversamenti pedona-li, gli automobilisti indisciplinati

Il turismo di Ovada e della zona guardano al 2015 con interesse grazie agli importanti appuntamenti A maggio si apre l’Expo di Milano, a cento chilometri o poco più dall’ovadese; a Giugno

ricorre il primo anniversario del riconoscimento Unesco a Langhe, Roero e Monferrato, un territorio di cui Ovada, con il suo casello au-tostradale, costituisce una delle porte di accesso, sono in svolgimen-to le celebrazioni per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, santo venerato anche nella zona, per cui l’Ovadese deve pre-sentarsi in maniera adeguata, valorizzando le caratteristiche di terra di confi ne che ne fanno un’attrazione grazie alla “contaminazione” culturale, paesaggistica, urbanistica che si è sedimentata nei secoli. Prima di guardare al 2015 però è giusto passare in rassegna alcuni dati forniti dallo IAT, l’uffi cio turistico di via Cairoli. “L’Ovadese è una terra piuttosto vivace se guardiamo alle iniziative ed alle ma-nifestazioni – affermano le operatrici dello IAT – nel 2014 abbiamo censito circa 670 eventi, più di 260 solo in Ovada e nelle sue Fra-

zioni, e circa 410 nei paesi della zona”. Un altro dato importante è quello degli accessi di visitatori nell’uffi cio stesso. “Anche se non è signifi cativo in assoluto – fanno ancora notare dall’uffi cio – in quanto comprende sia i turisti veri e propri, che sono in aumento, sia coloro che si rivolgono per semplici informazioni legate per esempio agli orari dei mezzi di trasporto, nel 2014 gli accessi sono stati 12.397 di cui 651 stranieri, le cui richieste si sono concen-trate sulle Manifestazioni del territorio, sugli Itinerari Trekking ed anche sui Produttori e le Cantine della zona” L’Assessore alle Attività Economiche Giacomo Pastorino esprime soddisfazione per la crescente attitudine all’accoglienza del territorio ovadese. “Credo - dice - che il turismo sia destinato a diventare un tassello sempre più importante nell’economia del territorio; sicuramente non po-trà esserne il motore trainante, ma può offrire nuove opportunità. Per questo vogliamo insistere sulla valorizzazione, della promo-zione, della collaborazione e del coordinamento, sia nell’ambito della nostra zona sia con le zone vicine, a partire dall’Acquese e dalle zone del Monferrato inserite nel riconoscimento Unesco”.

specialmente nelle ore notturne, i parcheggi, il marciapiede di Via Rocca Grimalda, la frana in fra-zione Guardia di Grillano, i furti alla frazione Costa, i problemi del Gnocchetto con un comitato bat-tagliero. Si è però registrata una grande attenzione del cittadino verso le Istituzioni con una gran voglia di sapere e conoscere e chiaramente una predisposizione all’ascolto da parte degli Ammi-nistratori. Qualche anticipazione anche dal Sindaco come la rac-colta differenziata che cambierà i comportamenti dei cittadini, i percorsi pedonali sicuri di Via Gramsci e Via Lung’Orba e l’in-serimento del girello per pedoni nel passaggio a livello di Corso Saracco. I Sindaci di quartiere, tutti consigliere di maggioranza sono: Elena Marchelli, Fabio Pog-gio, Silvana Repetto, Giampiero Sciutto.

LUISA RUSSO

LUISA RUSSO

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Shopping ad OvadaShopping ad Ovada

4 l’inchiostro frescoMarzo 2015 OVADA

Arriva l’erogatore Arriva l’erogatore di acqua gasatadi acqua gasata

Una ditta di Candelo ha predisposto l’impianto ad Ovada

Anche Ovada avrà l’eroga-tore di acqua gasata, leg-germente frizzante e na-

turale in bottiglia a prezzi conte-nuti. Si tratta della Ditta “Botany” di Candelo (Biella) che, dietro na-turalmente ad autorizzazione co-munale, ha installato un impianto dalle grandi dimensioni (altezza m. 2,50, larghezza metri 3 e pro-fondità 1,30) in Piazza “Rossa” ac-canto a quello della distribuzione del latte che in questi ultimi anni ha avuto un gran successo. L’ac-

qua erogata costerà 0,8 centesimi al litro, pagabile attraverso una tessera magnetica ricaricabile in base ai quantitativi prelevati e con un abbonamento annuale di 10 Euro. Le caratteristiche orga-nolettiche dell’acqua rispondono ai paramenti previsti dalla norma-tiva e quindi di sicurezza, confi -gurandola come un’acqua pura e naturale simile a quella che sgor-ga da una sorgente. L’iniziativa si inserisce anche all’interno di un progetto di risparmio energetico-

ambientale riducendo il consumo di bottiglie di plastica, avente altresì un effetto domino nello smaltimento rifi uti. L’ubicazione individuata per la struttura si pre-senta dunque ideale per la presen-za di un ampio parcheggio libero, situato nel centro città, luogo sim-bolo delle manifestazioni enoga-stronomiche, per cui si potrebbe pensare ad ulteriori distributori a chilometro zero per formare una vera “vetrina” di prodotti tipici locali. (l.r.)

SottoscrizioneSottoscrizione

Alla Croce Verde Ovadese, mentre è in svolgimento

fi no al 31 marzo dal lunedì al venerdì la sottoscrizione per la Convenzione Famiglia, ha preso il via lo scorso 12 marzo il corso per nuovi militi. Si tratta di 50 ore di teoria, suddivise in lezioni da due ore al martedì e al gio-vedì, sugli argomenti del primo soccorso, sul corretto utilizzo della strumentazione in dotazio-ne alle ambulanze e sulla capa-cità di far parte di una squadra di lavoro anche in una situazione di stress, poi cento ore di tiroci-nio protetto sui mezzi dell’ente, affi ancati a medico e infermiere sulla medicalizzata, ai militi già certifi cati a bordo dell’ambulan-za utilizzata per i casi. “Lo scorso anno – dice il presidente Giu-seppe Barisione – venti nuovi volontari sono entrati a far par-te del sodalizio, rimpiazzando chi non può più assicurare una presenza assidua”. (l.r.)

PresentazionePresentazione

Presentazione del libro “Con-tro il non profi t” di Giovan-

ni Moro, giovedì 19 marzo alle ore 16 presso la Biblioteca Co-munale di Piazza Cereseto ad Ovada. Sarà presente l’autore, Sociologo e presidente di FON-DACA (Fondazione per la Citta-dinanza Attiva). In tale occasio-ne si raccoglieranno le adesioni per una rete di iniziative a tutela della gratuità e dell’indipenden-za del volontariato. L’appunta-mento è organizzato da Vedrai con il Centro Servizi Volontaria-to di Asti e Alessandria. (l.r.)

Speciale rifi utiSpeciale rifi utiVolontariato e scuole coinvolte nell’iniziativa

Ci saranno anche i gruppi Scout e Borgoallegro di Ovada a realizzare azioni

di contrasto al fenomeno degli abbandoni dei rifi uti in luoghi pubblici. In pratica grazie alla collaborazione dell’associazioni-smo, nelle zone ad alta frequen-za quali parchi e fi umi, non solo di Ovada, ma anche nei Comuni di Lerma e Tagliolo Monferrato verranno distribuiti a bordo di “riciclette” depliant informativi e cartoline al fi ne di sensibilizzare alla corretta raccolta differenzia-ta e contro l’abbandono dei rifi u-ti. Inoltre sempre per la stessa fi -nalità verranno realizzati cartelli informativi da collocare in punti strategici delle città. Ma non c’è solo questa innovazione nel 2015 da parte del Consorzio Servizi Ri-fi uti nella realizzazione del cam-pagna informativa rivolta alla po-polazione e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Sono già stati realizzati incontri formati-vi con i docenti delle scuole al fi ne di attuare il progetto “Rifi uti on line”, un bando predisposto dal CSR e fi nanziato con risorse

proprie che attiverà sul bacino progetti didattici. Nella seconda settimana di maggio verrà re-alizzata la seconda edizione di “Ecorienteering”, ossia quattro giornate evento che oltre al Co-mune di Ovada, toccheranno an-che Acqui Terme, Tortona e Novi coinvolgendo 1200 alunni delle scuole secondarie in una gara a squadre ed a tempo che si svol-gerà nei centri storici/parchi cit-tadini. Vincerà la squadra che nel minor tempo possibile risponde-rà correttamente a più domande sulla corretta separazione dei ri-fi uti. Per la campagna informati-va 2015 verranno realizzati punti informativi in collaborazione con gli Istituti Superiori nei comuni centri zona e con le associazio-ni del territorio. Inoltre partirà a breve un progetto dedicato agli Istituti superiori con la fi nalità di far realizzare alle classi una campagna informativa propria e un breve video da postare sulla pagina Facebook. La classe che avrà ottenuto maggiori consensi dalla rete vincerà il concorso. Un impegno che coinvolge tutti per verifi care se quel 39% di differen-ziata del 2014 potrà aumentare.

Cigno e FincoopCigno e FincoopAperta una nuova Onlus presso l’ospedale

Grande risultato per una realtà nata in Ovada, la Fonda-zione C.I.G.N.O Onlus con sede presso l’Ospedale Civile di Via Ruffi ni e nel recente punto di riferimento di Piaz-

za Cappuccini, che si pone come obiettivo la promozione della “qualità della vita in oncologia come valore etico e economico”. A Bari nei giorni scorsi si sono discusse le tesi degli operatori sanitari che hanno partecipato alla seconda edizione della Scuola Nazionale per Professionisti Sanitari della Continenza e del Pavi-mento Plevico. Grazie alla collaborazione ostetriche, infermieri e fi sioterapisti hanno acquisito competenze specialistiche per ge-stire il problema dell’incontinenza sfi nterica che, solo in Piemon-te, riguarda, con vari livelli di gravità, almeno 500 mila persone. Inoltre, per la prima volta in Italia, con un accordo ad hoc tra C.I.G.N.O. FINCOPP e Bureau Veritas spa, tutti i frequentatori del corso hanno acquisito la Certifi cazione della Competenza valida a livello internazionale. (l.r.)

PASS all’IIS BarlettiPASS all’IIS BarlettiSalute, responsabilità e benessere a scuola

Il PASS, acronimo di “Progetto Andrologico di Screening per Studenti”, è stato accolto con grande interesse dalle classi quarte e

quinte dei quattro indirizzi dell’IIS Barletti di Ovada (Liceo scientifi co, Scienze applicate, Periti meccanici e Ragioneria). Il Dottor Fabio Bonini e la Dott.ssa Elena Maccarini dell’Unità Uurologica di Novi Ligure hanno saputo conquistare la fi ducia e l’attenzione dei ragazzi in un incontro a porte chiuse che ha bandito la presenza degli insegnanti e che ha trattato argomenti inerenti prevenzione e informazione nei confronti delle patologie andrologiche giovanili. Così prende il via quella concreta azione di sensibilizzazione dei giovani, tramite il coinvolgimento delle strutture scolastiche, alla base del PASS che

ha come obiettivo primario la realizzazione di uno screening delle malattie andrologiche che possono avere effetti negativi sulle prospettive di fertilità dei giovani studenti. La massiccia adesione alle visite di controllo su base volontaria, riservate agli studenti maschi, che hanno fatto seguito all’incontro con i medici, costituiscono un’importante dimostrazione di senso di responsabilità e di grande maturità da parte dei ragazzi dell’Istituto Superiore. L’iniziativa deve la sua esistenza e prosecuzione alla struttura complessa di Urologia dell’Ospedale di Novi Ligure diretta dal Dott. Franco Montefi ore e al Rotary Club che segue e sostiene con estrema attenzione tutte le tematiche inerenti la scuola e le future generazioni. (f.a.)

LUISA RUSSO

Page 5: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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5l’inchiostro frescoMarzo 2015

Sono ritornati a scuola, proprio come una volta, con maestro, pennino, calamaio e quaderno. Non è stata un’alternativa alla “Buona Scuola” per dirla alla Renzi , ma un modo per

ricordare il tempo passato. A proporre questa simpatica iniziativa è stato il Salotto in collaborazione con la Bottega di Cose Vecchie di Via Cairoli con lezioni in una sala predisposta con tavolone centrale e tutte le postazioni in uso ai partecipanti, mentre il Maestro aveva in dotazione lavagna e gessetto per eseguire le lettere da copiare con bella calligrafi a. “Dallo stampatello maiuscolo e minuscolo – affermano gli organizzatori – gli iscritti hanno imparato o ripassato il corsivo libero e ornamentale fi no al pittorico”. Maestro Giovanni Dolcino, personaggio di spicco non solo per le sue opere artistiche, ma anche per l’estro che ha saputo svolgere un ruolo affascinante ed emozionante.

OVADA

Tredici profughi nella realtà ovadeseTredici profughi nella realtà ovadeseUn progetto che prosegue grazie al coordinamento del dott. Gian Paolo Paravidino

Sono inseriti nella realtà ovadese tredici profu-ghi con risultati positivi.

Sono arrivati a dicembre e la loro presenza non è per nulla di intralcio, ma si respira una sana accoglienza. Per le atti-vità di Ovada il responsabile del progetto è il Dott. Gian Paolo Paravidino di Belforte Monferrato e quindi cono-scitore della realtà ovadese. Come Vice Direttore dell’En-te I.P.A.B. “Soggiorno Borsa-lino” di Alessandria coadiuva il Direttore Generale Cav. Dott.ssa Anna Pagella nell’or-ganizzazione complessiva. Il presidente è l’Arch. Giovanni Maria Ghè che crede molto nell’I.P.A.B quale comunità sociale aperta ai bisogni delle persone, in primis gli anziani di cui da 150 anni si occupa-no. L’emergenza profughi è un simbolo della tragedia dei nostri tempi ed il “Soggiorno Borsalino” si sente in dovere di intervenire Furono chia-mati quattro anni fa dalla Re-gione Piemonte (allora ente

competente) a fornire l’espe-rienza nel sociale anche per questa attività di assistenza profughi. In Piemonte in so-stanza sono quattro anni che i profughi sono accolti. L’Ente assiste oggi oltre cento ragaz-zi tra Alessandria ed Ovada. Ad Alessandria sono sistema-ti in appartamenti, oltre che all’Ostello di S. Maria di Ca-stello, mentre i tredici ragazzi ad Ovada sono sistemati in tre appartamenti in via S.. An-tonio e la loro provenienza è del Mali Gambia e Costa d’A-vorio Il “progetto profughi” è oggi di competenza della Prefettura che con appalti ha affi dato non solo al “Soggior-no Borsalino” ma ad altre organizzazioni che lavorano in questa emergenza la acco-glienza dei migranti tutti ri-chiedenti asilo politico (Mali, Gambia ad esempio sono Pa-esi in guerra). Ad Ovada gli educatori che li seguono sono Chiara Lottero Piero Carosio di Ovada, Sara Briata di Silva-no d’Orba, Fatima Borghouli di Molare. Le attività che si svolgono sono varie; tutti

frequentano presso la Fon-dazione Casa di Carità Arti e Mestieri di Via Gramsci i corsi di lingua a cura del CPIA di Novi Ligure un centro dedi-cato per insegnamento agli stranieri. Ci sono contatti per esperienze informali quali vo-lontariato in Ovada ed attual-mente già svolgono attività come volontari alla Caritas (uno al mercoledì ed al saba-to ed ogni mese è prevista la rotazione).“Il progetto pro-segue bene – interviene Gian Paolo Paravidino - sono molto risoluti nell’imparare l’ita-liano, il nostro stile e ritmo di vita. E quindi grazie a tutta la cittadinanza, al Sin-daco di Ovada Paolo Lante-ro, al Consorzio dei Servizi Sociali ed al suo Direttore Emilio Delucchi, alla Par-rocchia di Ovada nella per-sona del Parroco Don Gior-gio Santi, ai ragazzi che già hanno operato per la concre-ta attivazione dei progetti ed a tutti coloro che, in un fra-goroso silenzio, si sono già attivati e si attiveranno per sostenerci e consigliarci”.

Incarico per Incarico per la frana la frana

alla Guardiaalla Guardia

Uno dei danni più ingenti in seguito alle abbon-

danti piogge del novembre scorso è quello sulla strada comunale che collega Ovada a Trisobbio, ovvero la circon-vallazione presso il Santuario della Madonna della Guardia di Grillano. Gli accertamenti geognostici e geotecnici sono stati affi dati alla geologa Ilaria Boccaccio, con studio in corso Saracco ad Ovada. Si occupe-rà della perizia preliminare alla progettazione per un com-penso di 2.177 euro. (e.p.)

LUISA RUSSO

A scuola come una volta con il maestro DolcinoA scuola come una volta con il maestro DolcinoLezioni all’antica: calligrafi a e gessetto

LUISA RUSSO

Il mondo della fi nanza, spesso lo si sente dire, è una “giungla”. Ci vuole mente fredda e cuore impavido per districarsi tra i meandri di un mondo diffi cile. Eppure c’è chi, grazie all’esperienza maturata negli anni ed a un

metodo rigoroso di studio ed analisi dei mercati, riesce a conseguire rico-noscimenti e soddisfazioni professionali. È il caso del dott. Gianpaolo Pia-na di Ovada, promotore fi nanziario di successo. Piana è l’animatore dell’Uf-fi cio di “Finanza&Futuro” , con sede ad Ovada in Piazzetta Stura, 5 e ad Alessandria in Via Marengo, 16. I due uffi ci hanno una clientela in aumento, grazie al nome del promotore che in questi anni ha letteralmente mietuto grandi successi. Recentemente infatti Gianpaolo Piana è stato premiato per i risultati ottenuti nella categoria promotore “Master” durante la conven-tion organizzata dalla Deutsche Bank (multinazionale leader nel settore e presente in 90 Paesi). Piana si è detto molto soddisfatto “soprattutto perché l’affermazione è arrivata in un momento economicamente non facile”. Alla premiazione era presente l’intera direzione di Finanza&Futuro “Un ri-conoscimento personale in più – ci ha detto il dottor Piana – una vittoria che certifi ca il mio impegno e il fatto abbia svolto la mia professione al meglio”. Piana ha organizzato, nel corso di quindici fruttuosi anni, ricchi di soddisfazioni, uno staff di lavoro preparato e al passo con i tempi, che ha portato l’uffi cio ovadese in pochi anni ad essere leader indiscusso della zona, curando gli interessi di oltre 500 clienti. Felicemente sposato con la promotrice F&F, Laura Garbaro (nella foto mentre mostra l’attestato), un fi glio, Piana è il simbolo non soltanto di un’Italia che resiste ma anche e soprattutto “di un’Italia che ha fi ducia e investe nel futuro”.

Oscar a un ovadeseOscar a un ovadeseFinanza&Futuro Banca premia il dott. Piana

Page 6: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Direttore onorario: Rino VaccaroDirettore responsabile: Luisa Russo

Sito a cura di Mattia NestoGrafi ca e impaginazione:

a cura di Sara Pontagrafi [email protected]

Editore de "l’inchiostro fresco"Club Fratelli Rosselli

Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandriaal n° 226160 il 4/10/2005

P. IVA e C.F. 02096520065Sede Legale: Piazza Garibaldi, 5 - 15076 Ovada (AL)

“l'inchiostro fresco” è registrato presso:Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985

R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998Trattamento dati: Gian Battista Cassulo

Presidente Ass. Club F.lli Rosselli

La raccolta pubblicitaria è curata in propriotramite i soci dell’Associazione Club Fratelli Rosselli

Tipografi a: Industrie Tipografi che Sarnub S.p.A. Cavaglià (BL)

La tiratura di questo numero è di 15.000 copie

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Redazione:Via Municipio, 20 - 15067 Novi Ligure

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6 l’inchiostro frescoMarzo 2015 OVADA E OVADESE

Il BilancioIl Bilanciodi Ovadadi Ovada

Il bilancio di previsione del Consorzio Servizi Sociali che

comprende il Comune di Ovada e i quindici della zona, pareggia ad €. 2.320.266,14. L’approvazio-ne si è tenuta durante l’assem-blea dell’Ente presso la sede di Via XXV Aprile. Da registrare un importante fl essione rispet-to ai bilanci di previsione degli anni precedenti, dovuta in modo principale ad un taglio dei tra-sferimenti da parte dell’ASL per i servizi di integrazione socio-sanitaria. Mentre i Comuni del territorio ovadese continuano a garantire la quota consortile deliberata negli anni scorsi, è da rilevare la diffi cile situazione di cassa della Regione Piemon-te che si riverbera a cascata su tutti gli Enti, compresi quelli deputati alla gestione dei Ser-vizi Sociali. Nell’assemblea si è approvato anche un atto di indi-rizzo per sostenere i Percorsi di Inclusione Sociale le cosiddette “Borse Lavoro” che negli ultimi anni sono diventate uno stru-mento prioritario per realizzare una piena integrazione sociale ed una effettiva azione di con-trasto al disagio sociale sul ter-ritorio dell’ovadese. (g.z.)

VolontariVolontariin bibliotecain biblioteca

Un libro Un libro per amicoper amico

In una cornice idilliaca tra boschi e neve, sabato 21 e

domenica 22 febbraio a Ler-ma località Bonelle, presso la Cantina di Montagna Alto Monferrato Ovadese si è tenu-ta la prima edizione di “Libro e Dolcetto. Mercatino Anti-quario della Carta”. La canti-na ha ospitato una mostra di libri, fumetti, articoli da colle-zionismo e vinili e un vero e proprio mercatino con rarità e curiosità. Inoltre, è stata alle-stita una sala conferenze dove sono stati presentati libri di autori e su temi del territorio e con alle pareti un’approfon-dita ed interessante rassegna legata alla storia del fumetto. L’evento oltre che culturale era anche enologico, con la possi-bilità di ristoro e acquisto delle etichette pluripremiate della

Cantina. Una bella iniziativa per far conoscere e valorizza-re maggiormente il territorio, organizzata dalla Biblioteca Civica di Lerma, dall’associa-zione culturale “Un libro per amico” e da Assolerma con il patrocinio del Comune.

Benedetta Acri

ci e Smart Ovada volto a migliorare l’immagine di Ovada e il benessere dei cittadini attraverso eventi ed iniziative proposto dal Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Santa Caterina. La fase della valutazione è stata effettuata da una commissione composta dai funzionari del Comu-ne di Ovada Laura Parodi, Simona Sciutto e Rita Gandino; attestati ai partecipanti e un contributo ai tre Istituti Superiori. (l.r.)

La presentazione e la premiazio-ne dei progetti “Young Ovada – la Parola ai Giovani” da parte

delle Scuole Superiori della città ha rappresentato non solo un contenito-re di idee per cosa e come vogliono Ovada i giovani, ma soprattutto ha espresso i grandi valori che animano gli studenti unitamente alla volontà di fare qualcosa. Indovinata quindi l’iniziativa del Consigliere Comunale incaricato alle Politiche Giovanili, Elena Marchelli, che ha creduto nel progetto sapendo coinvolgere gli studenti con le rispettive docenti e di-rigenti scolastici. Progetti curiosi ed interessanti come quello presentato dalla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, lo “stop gum” consistente in un mini attrezzo a spinta per aspor-tare le chewing gum dai marciapiedi; il distributore di acqua potabile, un servizio a chilometro zero della 4 B Barletti Liceo delle Scienze Applica-te; l’open wi-fi : rete wi-fi pubblica, gratuita e facile da usare per la città dell’Istituto Barletti indirizzo mec-catronica e meccanica; il Cineforum individuato presso i locali di Jovanet della 3° del Liceo Pascale, il tito-lo digitale Jovanet 2.0 quale spazio multifunzionale per attività della 3B, i Parchi di Ovada dell’Istituto Da Vin-

Pioggia di premi sullo Young OvadaPioggia di premi sullo Young Ovada

Una nuova veste per i venerdì seraUna nuova veste per i venerdì seraI commercianti ovadesi preparano gli eventi del 2015

Attualmente stanno proce-dendo alacremente i lavori di catalogazione ed etichet-

tatura dei volumi, grazie all’inesti-mabile aiuto dei molti volontari che fi n da subito si sono resi disponi-bili e che si sperano continuino ad aumentare nel futuro. Nel mentre è stato eletto il Presidente, nella persona di Patrick Roncagliolo, un giovane prossimo alla maturità e valido appoggio dal punto di vi-sta elettronico. Per ora l’organico prevede dieci membri, di cui tre appartenenti all’Amministrazione Comunale di Ovada.

Nuova veste per i venerdì sera durante l’estate ovadese. Parte da questa iniziativa il calendario 2015 dell’associazione di cui fanno parte gli esercenti di Ovada riuniti nel gruppo promotore “Imprese

Ovadesi”, nato la scorsa estate e che aveva organizzato le iniziative di Halloween dolcetto e scherzetto e nel periodo natalizio “Più Buoni per tutti” con sconti a chi acquistava presso i negozi convenzionati. Come primo passo c’è la volontà di far rivivere l’associazione “Vivi Ovada”, ri-mettendola in piedi con un nuovo direttivo e un nuovo regolamento inter-no orientato ad allargare i confi ni dell’ associazione non solo alle attività del centro storico cittadino, ma anche alle attività dislocate dal centro e a quelle dei paesi limitrofi che compongono l’Ovadese. Per il momento le iniziative approvate per il 2015 saranno una nuova veste dei venerdì sera d’estate chiaramente rivisitati e ognuno con un tema- evento capace di coinvolgere in particolare i cittadini e attirare nuovi visitatori data la posi-zione strategica della città quindi la nuova edizione di Halloween Dolcetto o Scherzetto e “Più Buoni per Tutti 2015”. (l.r.)

ConferenzeConferenzesul benesseresul benessere

Presso il salone “Marcello Venturi” di Molare il Dr. Paolo Testa, psicoterapeuta

esperto in Ipnosi Ericksoniana, ha tenuto la conferenza “Fare amici-zia con il proprio inconscio: l’ip-nosi e la meditazione al servizio della salute psicofi sica”. Questi appuntamenti serali stanno appas-sionando il pubblico e il sindaco Nives Albertelli sta ricevendo nu-merose richieste di partecipazione da parte di molti esperti. Il Dr. Testa ha ringraziato l’Amministrazione per questo ciclo di appuntamenti defi nendo l’iniziativa una “palestra di formazione”. (l.r.)

Agli onori della cronaca gli studenti più talentuosi del territorio

Studenti, docenti, dirigenti scolastici e il Comune hanno dato vita ad un progetto di successo

Page 7: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Dott. Sergio DianaMedico Chirurgo

Prof. a c. di impiantologiaUniversità di Genova

Specialista in Chirurgia Maxillo - FaccialeSpecialista in Odontostomatologia

C.T.U. Tribunale di Genova

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In questo inverno, mite rispet-to a quelli che hanno sempre caratterizzato la Valle Stura, il

gelo e la neve hanno fatto la loro ti-mida comparsa e soltanto, fi no ad oggi, a febbraio. Le precipitazioni nevose non sono state abbondanti anzi, non superando i 30 centime-tri si possono tranquillamente de-fi nire esigue e le temperature sono scese raramente di pochi gradi sotto lo zero. Nonostante queste premesse, tutto sommato confor-tanti, gli abitanti della Valle Stura hanno dovuto sopportare ancora i disagi arrecati, come è ormai con-suetudine, dai servizi di trasporto pubblico che invece proprio in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli dovrebbero garantire la sicurezza della mobilità a tutti i cittadini, evitando loro di esporsi ai maggiori rischi legati all’utilizzo del mezzo privato. Alla base dei fatti a cui si fa riferimento c’è il piano neve diffuso e messo in atto il 4 febbraio da RFI e Trenitalia a causa dello stato di allerta nivo-logica 2 emesso dalla Protezione Civile della Liguria. Il piano neve in questione decideva per la linea Acqui – Genova il taglio di 12 cor-se delle 26 previste giornalmente, pari al 47% dei convogli e, cosa per nulla apprezzata dagli utenti della linea, il piano stato attuato in maniera preventiva senza che sus-sistesse una concreta situazione di emergenza. Questa vicenda ha purtroppo costretto molta gente a rimanere a casa o nel caso miglio-re a raggiungere il posto di lavoro, la scuola o un luogo di cura con notevoli ritardi e disagi, il tutto semplicemente in misura preven-

tiva. Ovviamente mancava la clas-sica ciliegina sulla torta che non si è fatta attendere a lungo. Infatti il giorno successivo, venerdì 6 feb-braio in piena coerenza con il pia-no neve qualcuno pare abbia mes-so in “pista” un bel merci che col suo pesante carico ha trovato nel-la poca neve caduta un ostacolo insuperabile. Ovviamente a farne le spese, con le conseguenze per-sonali del caso, sono stati ancora una volta i pendolari. Il verifi carsi di questi fatti ha visto scendere ancora una volta in campo a so-stegno dei viaggiatori valligiani il “Comitato Pendolari Valli Stura ed Orba” e i Consiglieri Regionali Aldo Siri e Antonino Oliveri.

Fausto Piombo

Il Consigliere Regionale Aldo Siri ha recentemente

presentato un’interrogazio-ne al Presidente della Giunta Regionale chiedendo un suo intervento presso Trenitalia Liguria, al fi ne di estendere il biglietto bus – treno integra-to, e quindi l’abbonamento, a tutti i cittadini dell’area metropolitana Genovese, ovvero anche a quelli della Valle Stura. Ricordando che la Città metropolitana di Ge-nova dallo scorso gennaio è subentrata alla Provincia, Aldo Siri ha evidenziato che alla Città metropolitana competono funzioni relative ai servizi del trasporto pub-blico locale e che alla Regio-ne Liguria compete un ruolo fondamentale nella pianifi -cazione, regolamentazione e gestione del sistema di Tra-sporto, tra cui anche quello ferroviario regionale. Per la formulazione della sua in-terrogazione Siri si è basato su quella che in questi giorni è la domanda che molti cit-tadini dei paesi della Valle Stura si pongono, ovvero perché per lo stesso moti-vo per il quale, senza aver avuto possibilità di scelta, si devono considerare “cit-tadini metropolitani geno-vesi” non debbano vedersi riconosciuti, oltre agli stessi doveri, le stesse opportunità e gli stessi servizi dei loro concittadini genovesi o più semplicemente dei più vici-ni residenti nel Comune di Acqua Santa? (f.p.)

Proposta perProposta perun bigliettoun biglietto

metropolitanometropolitano

Il vecchio adagio tradotto dal dialetto campese recita “febbraio il corto è peggio del Turco”

Pendolari vittime del “piano neve”Pendolari vittime del “piano neve”Sulla “Genova-Ovada-Acqui Terme” i disagi si sommano tra ritardi e maltempo. Un reportage di Fausto Piombo

Dopo il fallimento e la chiusura dello stabili-mento situato a metà strada tra Masone e Campo Ligure, avvenuta nel settembre del

2010, il marchio Latte Valli Genovesi, è tornato, all’inizio di quest’anno, sugli scaffali dei più impor-tanti supermercati ed ipermercati della Liguria. Lo storico marchio dell’azienda della Valle Stura

è stato infatti acquisito, ad agosto 2014, dopo una lunga trattativa, dalla Alberti di Imperia, marchio leader assieme alla genovese Latte Tigullio, nel settore lattiero-caseario che, nel suo stabilimento di Pontedassio occupa oltre cento dipendenti ed ha un fatturato annuo di circa 25 milioni di Euro. Alberti è anche una delle industrie alimentari ita-

Ecco il latte “Valli Genovesi”Ecco il latte “Valli Genovesi”Lo storico marchio è ritornato sul mercato

liane ad aver conseguito lo stan-dard internazionale ISO 22000. Nel 2012 era girata, per qualche tempo, la possibilità di acquisto del marchio da parte della Cen-trale del latte di Alessandria, cosa poi sfumata nel nulla. La Alberti, l’estate scorsa, ha bat-tuto la concorrenza di altre due ditte, entrambe di fuori regione, il marchio dell’entroterra geno-vese rimane così ligure ma, al momento non si ha nessuna no-tizia, da parte del colosso impe-riese, di riapertura dello storico stabilimento in Valle Stura che, dagli anni ’80 fi no al 2010 ha dato lavoro a numerose persone della Valle.

Fabio Mazzari

Page 8: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

8 l’inchiostro frescoMarzo 2015 VALLE STURA

l’Arcal’Arca

Piccoli segnali da fi ne del mondo, quella che ci me-

riteremmo, ma che, tranquilli, non arriverà. Dice l’antropo-logo Marino Niola in un sag-gio sull’alimentazione appena pubblicato: “La dieta è diven-tata la nuova religione globa-le. Così anticipiamo il giorno del giudizio e facciamo del dietologo una sorta di Dio giudice. O di Dio una sorta di dietologo improprio, che di-spensa premi e castighi qui o ora. Ecco perché la dieta non è più una misura di benesse-re, ma una condizione dell’es-sere”. (M. Niola, Homo dieteti-cus, il Mulino, Bologna 2015). No comment. Solo che vado a farmi un piatto abbondante di spaghetti, conditissimi.

Davide Ferreri

Problema frane in Problema frane in via di risoluzionevia di risoluzione

Il maltempo ha colpito duramente il territorio

Le frazioni interne della Val-le Stura stanno lentamente tornando alla normalità,

dopo le numerose frane provo-cate dagli eventi alluvionali che, nell’ottobre e novembre scorso, hanno interessato questa vallata. Enrico Oliveri, geometra dell’Uffi -cio tecnico del Comune di Campo Ligure e dell’Unione dei Comuni, ci spiega che, a Campo Ligure (il paese in autunno più duramen-te colpito) la frana principale è quella che riguarda la località Mongrosso, la strada è ancora parzialmente interrotta ma è prevista la sua riapertura a breve termine. In zona, comunque, la strada parallela è aperta a senso unico alternato per far transitare le famiglie residenti. Sempre in località Mongrosso la strada che inizia all’altezza del campo sporti-vo ed arriva fi no alle spalle della stazione ferroviaria, ancora oggi non è percorribile in automobile. I residenti si servono di un sen-

tiero che taglia gran parte della strada ed arriva in paese. Ancora in territorio Campese vi sono al-tresì delle piccole frane lungo la Strada Provinciale del Turchino, che il comune di Campo Ligure ha ripristinato già a novembre con un primo intervento, permango-no problemi in Località Giustina, dove ci sono degli smottamenti a valle, il ripristino completo di que-sta strada (dove risiedono poche famiglie) è previsto entro il mese di aprile. Dalla regione Liguria sono stati stanziati 500 mila euro di aiuti al Comune di Campo Ligu-re per il ripristino della situazione regolare. Un’altra situazione peri-colosa, con uno smottamento che va avanti da novembre, è presen-te a cavallo dei comuni di Mele e Masone, poco oltre il Passo del Turchino, in località Regalli, dove è presente una frana di circa 50 mila metri cubi che riversa detriti nel torrente, in questo caso però essendo la zona pressoché disa-bitata, non vi sono rischi per le poche case presenti.

Il dissesto idro-geologico tormenta la Valle SturaIl dissesto idro-geologico tormenta la Valle SturaCampo Ligure, dai giorni dell’alluvione una frana isola gli abitanti di via Mongrosso. Un disagio contro il quale occorre intervenire.

Durante l’alluvione dello scorso mese di otto-bre nel Comune di Campo Ligure si è verifi ca-to un movimento franoso considerevolmente

esteso che ha colpito il versante collinare che sorge nelle immediate vicinanze della sponda sinistra del fi ume Stura isolando un’intera frazione. In questa porzione del paese vivono diverse famiglie e vi insi-stono anche allevamenti di bestiame e attività pro-duttive lattiero-casearie e agroalimentari che trovano nell’isolamento il peggior nemico. Una frana verifi ca-tasi da così tanto tempo non sarebbe stata oggetto di un articolo sul nostro giornale se non fosse per i disagi al limite della sostenibilità che cagiona alle persone coinvolte da oltre quattro mesi. Un portavo-ce dei residenti ci ha raccontato che a parte qualche piccolo intervento la frana è sempre allo stesso punto

dal giorno in cui si è verifi cata e di essersi recati re-centemente presso il Comune interpellando l’uffi cio tecnico e il Vice Sindaco, dai quali hanno ricevuto l’ormai scontata risposta che giustifi ca la situazione di stallo con la mancanza dei soldi necessari all’in-tervento, nonostante il Governo (Delrio 18/11/2014) avesse assicurato ai Sindaci dei comuni alluvionati la possibilità di sforare il patto di stabilità per le opere di ricostruzione. I soldi in realtà sono stati stanziati ma sembrano ancora arenati in Regione, mentre le ditte che si sono da subito messe a disposizione del Comu-ne prestando la loro opera per affrontare l’emergenza hanno anticipato i denari per le forniture di materiali e mezzi ed ora, in mancanza di copertura fi nanziaria e con l’aggravante della crisi economica attuale sono in seria diffi coltà ad assicurare gli stipendi ai dipenden-

ti. Intanto, con le nevicate e le gelate che hanno carat-terizzato il mese di febbraio, gli sconsolati e stremati abitanti “franati” di via Mongrosso per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio hanno dovuto affrontare diffi coltà che sarebbero risultate eccessive anche in tempi remoti. Infatti la mattina di lunedì 23 febbraio si sono dovuti confrontare con strade e viottoli com-pletamente ghiacciati dove non era stato cosparso nemmeno un granello di sale e, giunti sulla statale hanno trovato il marciapiedi invaso dalla neve caduta il sabato precedente che non era stata rimossa, inol-tre, ci fanno ancora notare il nostro interlocutore, i residenti vivono da oltre quattro mesi con l’ansia di eventuali necessità di interventi sanitari che non sa-rebbero assolutamente semplici e soprattutto rapidi con le immaginabili possibili conseguenze. Come

dice ancora il portavoce dei residenti della zona, la cosa che ancor più fa rabbia alle persone costrette a subire questa situazione sta nel constatare che conte-sti analoghi, come quelli di Rossiglione in Valle Ber-lino e di Masone con la frana in località Cianchetta, hanno visto interventi immediati. Della condizione degli abitanti della frazione si è preoccupato anche il Consigliere Regionale Bruzzone (Lega Nord) che, in considerazione del fatto che per la frana di Mongros-so sono già stati stanziati circa 300.000 euro, ha pre-sentato un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale Burlando chiedendogli di intervenire affi n-ché i residenti di via Mongrosso possano al più presto tornare a vivere in una situazione di normalità.

Fausto Piombo

Il Carnevale-spettacolo Il Carnevale-spettacolo della Valle Stura!della Valle Stura!

Una festa che vale un anno di divertimenti

A Masone come ogni anno si è svolto il Carnevale! Atte-sissimo non solo dalla Val-

le Stura ma da tutto l’hinterland e la riviera. Numerosissime le per-sone che hanno assistito a questa sfi lata, appuntamento fi sso ormai ogni anno! L’attesa è stata di ben 3 settimane, a causa del maltempo, ma ne è valsa la pena. Vi riportia-mo qui la fotografi a dei vincitori

ringraziando il fotografo Tommy Pittaluga e la reporter (nonché parte dei vincitori) Francesca Cattaneo. La premiazione per il Miglior Carro è stata data all’im-ponente Sfi nge, arrivata completa di Faraone, Divinità, mummie e chi più ne ha più ne metta! Il Mi-glior Gruppo Mascherato è stato di uno sciame di Meduse, belle, sinuose e luminose! Ma ha vinto anche la Miglior Maschera Singo-la: due Alieni venuti dallo Spazio

per il Carnevale Masonese. Da WhatsApp, per una volta fuori dai cellulari, ecco le Emoticons, faccette gialle che hanno vinto il Miglior Carro Ironico… Messica-ni, Cinesi, Circensi, Batman com-pleto di scorta e nemici con la sua Batmobile ed ancora i Minions in formato gigante hanno fatto capo-lino tra le vie di Masone accom-pagnandosi a cupcakes deliziosi! Una grande partecipazione per un grande e meraviglioso evento!

FABIO MAZZARIVIRGINIA CALISSANO @MVirgiCalissano @

Per le foto si ringraziano Tommy Pittaluga e Francesca Cattaneo

Un leggero appetitoUn leggero appetito

Page 9: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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“Ottimo rapporto con la curia di Acqui e la forte presenza del

Movimento dei Focolari, grazie all’impegno di don Mirco Crivel-lari, rende Sassello un paese con una parrocchia e un oratorio che richiamano tantissimi ragazzi” - spiega Daniele Buschiazzo. “La scorsa estate, l’oratorio di Sas-sello ha avuto 110 ragazzi, – dice il Sindaco – sia facenti parte de-gli abitanti sia dei villeggianti. E mi piace ricordare che – con-clude Buschiazzo – questi giova-ni professavano fedi differenti. Anche da una piccola parrocchia diffusa si può iniziare a pensare ad un mondo in comune”.

Il taccuinoIl taccuino

Una Una parrocchiaparrocchia

“diffusa”“diffusa”

Una cucinaUna cucinapovera mapovera ma

ricca di storiaricca di storia

Quella palestraQuella palestranel verdenel verde

Abbiamo chiesto ad Adamo Scassi, imprenditore e me-moria storica del paese, un

commento sulla “star” locale: l’a-maretto. “È fi glio di una cucina po-vera, poche mandorle, un po’ d’ac-qua e niente farina – spiega Scassi – una ricetta semplice che proprio per la sua semplicità e genuinità è diffi cile da imitare. Nato nel 1860, grazie alla signora Dagna e al mio antenato Piero Rossi, l’amaretto ha un anno in più dell’Italia. As-saggiarlo vuol dire gustare la no-stra storia patria”.

Urbe non vive solo d’estate. È il motto di Alessandro Minetto che con un

gruppo di soci ha deciso di aprire una nuova palestra “aperta a tutti, dai villeggianti ai valligiani”. Il centro di attività fi sico si trova a Martina e Minetto ricorda come “tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto del Comune di Urbe che ci ha concesso i locali e all’entusiasmo di Beppe Crozza”.

a cura di Mattia Nesto e Matteo Clerici

“Perché parlo di accosta-menti od analogie: per-ché in meteorologia nes-

suna stagione sarà eguale ad un’al-tra, anche nell’arco di centinaia di anni dell’intera stagione un singolo mese potrebbe aver percorso lo stesso cammino, ma mai una sta-

gione, qualunque essa sia. Dico questo perché sento spesso e leggo in questi mesi di paragoni con gli inverni 1989/’90 e 2006/’07. Pren-diamo in esame l’inverno 1989/’90: innanzitutto era stato preceduto da un autunno mite in ottobre e nella media in novembre, ma molto sic-

citoso, talché si ebbero soltanto 8 giorni di pioggia nel trimestre in oggetto contro ben 1600 mm. di pioggia in ottobre e novembre 2014. Il dicembre 1989 fu comple-tamente diverso, ebbe infatti valori negativi in tutta la sua parte inizia-le, con piogge nella seconda de-

Un “riccio” per lo sportUn “riccio” per lo sportQualche mese fa si è costituita una nuova asso-

ciazione sul territorio del comune di Urbe. La neonata associazione è costituita da un gruppo

di persone che hanno in comune un forte attac-camento alla nostra zona. Lo statuto, sotto-scritto dal consiglio, prevede la promozione del luogo attraverso la pratica di tutte le attività outdoor che meglio si adattano alle peculiarità dell’ambiente che ci circonda. Le prime iniziative che sono state intraprese hanno ottenuto una buona risposta in termini di partecipazio-ne e ciò ha permesso, nel giro di poco tempo, di “re-clutare” un buon numero di sostenitori e collaboratori. Con l’avvento della buona stagione sono state messe a calendario un certo numero di giornate da dedicare alla pulizia degli antichi sentieri che attraversano la nostra

valle, attività che vedrà la collaborazione di altre as-sociazioni del territorio quali Protezione Civile e Pro

Loco, oltre che di laboriosi volontari autoctoni piut-tosto che villeggianti. Il nostro territorio ha

innumerevoli potenzialità che al momento risultano diffi cilmente apprezzabili perché sopraffatte dal degrado e dall’abbandono: deve diventare un impegno comune per-

seguire il decoro e il rispetto dell’ambiente. Un paesaggio piacevole, pulito e accogliente

attirerà un maggior numero di turisti amanti della na-tura e questo non potrà che migliorare le condizioni di vita di coloro che vivono e lavorano sul territorio. La ASD Urbe ha intrapreso un viaggio: “Parti con noi!!!”

ASD Urbe

Accostamenti degli inverniAccostamenti degli inverniPillole meteo: stagioni a confronto in una indagine meteo-storica

Urbe: nasce nuova associazione sportiva voluta “dal basso”

cade e freddo e cielo sereno nella terza: completamente diverso dal dicembre appena trascorso. Gen-naio e febbraio 1990 corsero su un binario talmente privo di ostacoli da collezionare soltanto qualche giorno di pioggia e di pioggia mista a neve, gennaio freddo e febbra-io mite solo nella parte fi nale del mese. Si ebbero tra marzo ed aprile le uniche nevicate di quel lontano inverno, con un totale annuo di 27 cm ( record negativo per Urbe dal 1981 ad oggi). L’inverno 2006/’07 fu preceduto da un autunno più fre-sco, ma anch’esso al di sopra del-la media stagionale, e 346 mm. di pioggia, quindi nulla a che vedere con la pazzia degli scorsi ottobre e novembre. Dicembre fu anch’esso più freddo, e la differenza tra quel mese ed il dicembre 2014 è di 1.8°: era quello il dicembre più mite dal 1981, spazzato via dai + 3.9° dalla media del dicembre 2014. Gennaio e febbraio furono molto miti, con una sola nevicata da 6 cm. il giorno 25: la neve cadde a marzo, con 66 cm., il che portò l’accumulo totale a 88 cm. E’ in atto, e non sono il solo a sostenerlo ( ma anche i più recalcitranti sembrano aver alzato bandiera bianca) un’accelerazio-ne dei valori termici verso l’alto, insomma in questi ultimi 4 anni, le temperature si sono alzate rispetto alla media in maniera esponenzia-le, e questo testimonia le frequenti alluvioni, le estati fresche e le piog-ge persistenti, oltre che a nevicate più corpose ( anche se non è, per ora, il nostro caso). La meteorolo-gia è una scienza incredibile: è Ma-dre Natura che comanda, e chissà cosa avrà in mente tra 50 anni per questo Pianeta.

Massimo Zagarella

Riprendiamo le “pillole di me-

teo” curate da Massimo Zagarella per scoprire l’andamento climatico

nell’Alta Valle dell’Orba. Sul nostro sito un ampio

reportage su quando Urbe diventa “una

piccola Cortina”

Altre notizie sul Sassello nella sezione Magazine con un’intervista al Sindaco Da-niele Buschiazzo

Page 10: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Febbraio 2015: mese zero per la nuova gestione del Grand Hotel Terme

da parte del gruppo livornese Uappala Hotels. Marzo 2015: è tempo di fare i primi commen-ti. L’assegnazione del bando di gara pubblicato dalle Terme di Acqui per l’affi tto di ramo d’a-zienda ha permesso il rispetto della data di apertura stabilita; un accordo della durata di otto mesi con la società Terme di Acqui S.p.A in vista dell’ambi-zioso e tanto atteso programma di privatizzazione – previsto entro fi ne luglio – il cui obiet-tivo principale sarà quello di dare maggior slancio all’offerta turistica cittadina. Un grande respiro per i circa quaranta lavo-ratori che, a seguito di un breve

periodo di cassa integrazione in fase transitoria nel passaggio tra le due gestioni, hanno ripre-so il regolare impiego presso il nuovo Gruppo. Fra i principali segnali emersi: la volontà di in-staurare uno stretto legame con il territorio e con la popolazione locale. Volontà suggerita anche dall’accordo di collaborazione instaurato con l’associazione albergatori di Acqui Terme. A confermarlo e a darci le linee guida della propria attività è pro-prio il nuovo direttore, Giovanni Monti, che abbiamo incontrato. Sarà lui a guidare il futuro di un Grand Hotel che, inaugurato nel 1891 e recentemente riportato ai fasti dell’epoca liberty da un accurato restyling, ospitava abi-tualmente le teste coronate delle

Grand Hotel Nuove Terme: abbiamo sentito il nuovo direttore sulla domanda turistica

Livorno stringe la mano ad Acqui TermeIl gruppo toscano della Uappala Hotels sbarca nella città della Bollente con l’obiettivo di dare slancio all’economia locale

Premio Marco SomagliaPremio Marco SomagliaIn memoria del giovane acquese tragicamente scomparso

Presentato il Bando di Concorso titolato “Nella storia con un ciak”

Nel ricorrere dei 7 anni dalla tragica morte del sedicenne Marco Somaglia – deceduto a segui-to degli urti contro il terreno roccioso nell’a-

gosto 2008, precipitando per 150 metri dalla Rocca Provenzale, in Valle Maira –, torna l’appuntamento con il Premio, istituito nello stesso anno, da un’idea della famiglia Somaglia – Signor Bruno Somaglia e Signora Silvia Trucco – e dell’Istituto “Guido Parodi” di Acqui Terme, per onorare la memoria dell’ex studente del Li-ceo Classico. Il concorso titola “Nella storia con un ciak”. L’acceso è garantito a tutti gli alunni delle ulti-me tre classi degli istituti di istruzione secondaria di II grado nazionali e gli elaborati, da presentare su carta e/o supporti informatici, devono essere correlati alla

storia e/o al cinema nell’ambito delle tre sezioni previ-ste dal bando (storico-artistica, storico-letteraria e sto-rico-cinematografi ca). La formula espressiva è lasciata quale libera opzione ai Candidati: potrà essere un’e-laborazione artistica, un poemetto, un testo scenico, una coroncina o un racconto storico. Proprio quella la volontà della formula: dare la possibilità ai Candidati di esprimersi secondo il proprio stile, ricercarlo e pro-porlo attraverso un soggetto storico che possa essere rappresentato in una versione cinematografi ca. Libera la forma di partecipazione che potrà essere individuale o in gruppo, non necessariamente dello stesso indiriz-zo. Un’ottima iniziativa, per la cultura, per la storia e per il cuore. (f.b.)

om

Nonostante che il punto nascite dell’ospedale sia

stato chiuso alla fi ne dello scorso anno, alcune settimane fa è venuta alla luce nel noso-comio acquese una bellissima bambina di nome Greta. Il lieto evento, oltre a suscitare comprensivi sentimenti di gio-ia tra la popolazione ha deter-minato una serie d’interrogati-vi ed anche un interrogazione in consiglio regionale da parte del consigliere Paolo Mighetti. L’esponente del MoVimento 5 Stelle chiede maggiori garan-zie in caso di nascite improv-vise all’ospedale della città termale con la presenza di una speciale ambulanza neonatale in grado di trasportare in tutta sicurezza sia i nuovi nati che le madri verso gli ospedali di Novi Ligure e Alessandria. Anche il sindaco Enrico Ber-tero avendo appreso la notizia della nascita della bambina ha chiesto ai vertici dell’Asl pro-vinciale d’istituire un servizio di reperibilità serale e not-turna del personale sanitario specializzato che solitamente opera nelle sale parto degli ospedali. Sempre nel mese di febbraio si è registrato anche un secondo “fi occo rosa” rap-presentato dal bando per la realizzazione dei nuovi edifi ci delle scuole medie cittadine. L’argomento è stato portato in discussione nel consiglio co-munale che si è tenuto lo scor-so 24 febbraio. Una gestazione “complessa”, visto che sono ormai anni che si parla della realizzazione delle sedi defi -nitive delle scuole medie cit-tadine. In un primo momento si era pensato di ricorrere allo strumento del “leasing immo-biliare in costruendo” ma la Corte dei Conti ha sollevato una serie di osservazioni. Così l’amministrazione comunale ha deciso di cambiare strate-gia ricorrendo al cosiddetto “contratto di disponibilità” dove i privati si accolleranno tutti rischi economici dell’in-tera operazione. (g.l.f.)

PiovonoPiovonofiocchi rosafiocchi rosa

principali casate europee, mi-liardarie americane e lord ingle-si, compreso il premier Winston Churchill. Fiore all’occhiello della struttura è indubbiamente la raffi natissima spa, dotata di piscine di acqua calda termale a varia temperatura, e proprio da qui parte l’idea per il primo avvicinamento alla cittadinanza da parte della nuova gestione: a tutti i residenti della provincia di Alessandria viene dedicato uno speciale pacchetto della durata di due ore e mezza, al prezzo di 10 euro, grazie al quale potran-no godere dell’antico percorso romano tra le sale del “calida-rium”, “tepidarium” e “frigi-darium”. Rinnovata in questa direzione, e a quella del mondo del lavoro, soprattutto, anche l’offerta culinaria del ristorante “Le Fontane” al proprio interno: un menù alla carta per la sera e la possibilità di ripetere altret-tanto al pranzo, rivisitato anche in chiave di colazione lavoro. Così il bar, fi no alla precedente gestione destinato ai clienti e ai frequentatori meno mattinie-ri della città, ora invece aperto dalle 7, per consentire anche ai lavoratori amanti della “colazio-ne con giornale”, di conceder-sela in un ambiente lussuoso e accogliente. Alla domanda se si sia pensata qualche formula convenzionata per l’imminente periodo Expo la risposta è sta-ta sincera, segno di una reale volontà di accettare consigli e proposte: “Attualmente non si è ancora pensato nulla visto il turbinio dell’insediamento, ma non si escludono iniziati-ve correlate”. Ciò che traspare dalle parole del nuovo direttore Monti è la risposta ai tanti dubbi che i termini brevi di gestione offerti dal bando hanno fatto nascere: chi mai penserebbe di investire energie, economiche e no, per una durata di soli 8 mesi? In questo caso non è ser-vito chiederlo: la nuova gestione certo non baderà a spese e non lesinerà con le proposte; la vo-lontà del gruppo Uappala Hotels è di esserci, ora e fra 8 mesi per continuare ciò che in questo periodo intraprenderà. Le buo-ne intenzioni si tradurranno in concreto rilancio per cittadini, turisti e lavoratori? La risposta certo non si farà attendere.

Federica Balza

La Commissione sarà compo-sta da: Prof. Nicola Tudisco,

Preside IIS G. Parodi; S. Trucco, B. Somaglia (genitori di Marco); e dai docenti Carlo Prosperi; L. Rapetti; G. Botto; A. Scarsi; A. Palumbo; G. Massolo, M. Piacen-tini; dagli ex studenti B. Gallizzi e C. Bonante e dall’ esperto cine-matografi co A. Cuttica. Gli ela-borati cartacei, in triplice copia, insieme alla domanda di parteci-pazione, dovranno giungere in busta chiusa all’Istituto di Istru-zione Superiore “G.Parodi”, via De Gasperi n. 66, 15011 Acqui Terme (AL), entro e non oltre il 31 maggio 2015.

La commissioneLa commissione

Page 11: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Una rifl essione del Sindaco di Predosa

Rapetti: l’Unione Rapetti: l’Unione non fa la forzanon fa la forza

Maggioranza e minoranza a braccetto

Poggio: insieme Poggio: insieme per Capriataper Capriata

Durante l’intervista a Gian-carlo Rapetti, primo cit-tadino di Predosa, il dato

emerso in modo chiaro e netto è che i margini di spesa per le Amministrazioni locali sono sempre meno an-che se, lo stesso Sinda-co l’ha più volte sot-tolineato, “non per questo dobbiamo disperarci o peg-gio cercare di utilizzare in modo improvvido il poco di budget di cui possiamo disporre”. A Predosa, come già i lettori de “l’inchiostro fresco” sanno, c’era stata la possibilità che venisse installato un nuovo impianto per il trattamento di ri-fi uti legnosi. Però la Conferenza dei servizi del 9 febbraio scorso ha bocciato la proposta, in quan-to “Sono stati fatti rilievi sia dal Comune che dalla Provincia – ci dice Rapetti – e sono state poste riserve molto forti dal punto di vista urbanistico, in quanto non è stato preso in considerazione il raccordo ferroviario, che deve essere obbligatoriamente rea-lizzato”. Messo da parte questo tema, il discorso si è rivolto su quanto fatto dal Comune sino ad ora: “Le Amministrazioni locali per anni hanno impersonato il ruolo di Pierino nella favola col lupo – risponde sorridendo il Sin-daco – hanno sempre detto che mancavano le risorse, quando le risorse invece c’erano. Oggi che le risorse non ci sono più biso-gna adeguarsi”. Nonostante i vin-coli a cui tutti i Comuni debbono sottostare, a Predosa la pressione fi scale è rimasta molto bassa e “fiore all’occhiello dell’Ammi-nistrazione”, i predosini non pagheranno alcuna addizionale IRPEF, defi nita dallo stesso Ra-petti “una forma di perversione fi scale unica nel suo genere”. In-fi ne abbiamo chiesto al primo cit-tadino il perché, invece di un’U-nione di Comuni, si sia perseguita una Convenzione tra Comuni tra Predosa, Montaldo e Pasturana: “Non sposo le Unioni dei Comu-ni perché a mio avviso invece di diminuire gli Enti, ne creano al-tri di nuovi a cui, spesso, si deve anche trovare una sede – spiega il Sindaco in modo deciso – me-glio le Convenzioni, che vanno proprio nella direzione della ra-zionalizzazione di spese che da Roma ci chiedono. Montaldo e

“In un piccolo paese come Capriata la politica do-vrebbe stare fuori dal

Municipio. Maggioranza e mi-noranza dovrebbero cooperare per il bene comune, così come sta avvenendo” in questo modo Giovanni Battista Poggio ha foto-grafato la situazione di Capriata d’Orba. “Già la scorsa estate ab-biamo dato la Presidenza della Commissione sul fi ume Orba ad Alessandro Moncalvo, un espo-nente della Minoranza – spiega il Sindaco – il quale si è dimostra-to capace e credo che questo sia stato un primo segnale di un’op-posizione che ha svolto il proprio ruolo sempre in modo propositi-vo e mai distruttivo”. Anche gra-zie al lavoro di Moncalvo, dopo una prima ripulitura lo scorso inverno, “sarò completata la pu-lizia del letto del fi ume Orba fi no a Predosa ed inoltre verranno ri-mossi gli arbusti e gli ammassi erbosi lungo gli argini” dice Pog-gio. “Come Amministrazione sono fi ero di poter annunciare che dal prossimo giugno sino a settembre inizieranno i lavori

Pasturana – conclude Rapetti – sono state scelte perché con questi Comuni già da anni avevamo la convenzione di segreteria ed eravamo più abi-tuati a lavorare”.

per il restauro dell’esterno della scuola Enrico Brizzolesi, così come era stato predisposto dal-la precedente Amministrazione Cassulo – afferma il Sindaco – e sarà predisposto un nuovo luo-go idoneo per il mercato citta-dino”. Infatti i negozi ambulanti

si sposteranno da piazza Garibaldi alla più spaziosa piazza Martiri della Libe-razione (conosciuta come “piazza del Vecchio Peso”).

“Qui il Comune fornirà il neces-sario per un corretta presenza del mercato – illustra il nostro interlocutore – dall’acqua alla luce, passando per i parcheggi, il nuovo mercato sarà fornito di tutto”. Inoltre il Sindaco ha ri-cordato che “I locali immediata-mente posteriori il Comune, – di proprietà della Amministrazione – ormai fatiscenti, saranno de-moliti. Le cubature rimarranno di modo tale che si possa rico-struire fedelmente come prima”. Infi ne abbiamo chiesto a Poggio cosa ne pensasse del funziona-mento dell’Unione collinare del Gavi: “Posso solo rispondere il meglio – pronto risponde il primo cittadino – la collaborazione con Francavilla Bisio e Tassarolo è avviata ormai da più di dieci anni e funziona a meraviglia. Quando le Unioni non sono gui-date da interessi politici – ter-mina il discorso Poggio – ma da una volontà di semplifi cazione e accorpamento le manovre fun-zionano. Nonostante non vi sia più presente Gavi, l’Unione col-linare oggi è più forte”.

La situazione del paese di Mornese

Pestarino: poche Pestarino: poche risorse tanto lavororisorse tanto lavoro

“Fare il Sin-daco di un paese con

740 anime come Morne-se potrebbe sembrare

semplice. E invece così non è. Si trat-ta di un impegno che mi assorbe

24 ore su 24 ma io sono felice e onorato di poterlo svolgere”, così Simone Pestarino, classe 1987, ci ha illu-strato la sua “missione da Primo Cittadino”. Mornese fa parte della Unione Montana dal Tobbio al Colma (assieme a Belforte, Bosio, Casaleggio, Cremolino, Lerma, Molare, Mon-taldeo, Mornese e Tagliolo, ndr). Il paese, bor-go di montagna dell’Alto Monferrato, che ha dato i natali a Santa Maria Domenica Mazza-rello, recentemente ha siglato un gemellaggio con Castelnuovo Don Bosco (AT), il paese di San Giovanni Bosco, “nel nome della comu-ne matrice salesiana e religiosa che anima queste due terre di Santi”. Uffi cialmente il

gemellaggio verrà sancito domenica 10 maggio, fe-sta proprio di Santa Maria Mazzarello. “Negli ultimi tempi, grazie all’imprescindibile aiuto e sostegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle Ex Alun-ne di Maria – ci dice Pestarino – stiamo predispo-nendo strutture e percorsi attrezzati per favorire il turismo povero, ovvero quello che i pellegrini fan-no muniti di sacco a pelo”. Il Sindaco ci spiega che “Roberto De Marco, presidente di T.G.S. (Turismo Giovane Salesiano, ndr) ha già preso con noi contat-ti e siamo convinti che per la bella stagione avremo molte presenze”. Mornese è conosciuto anche per il suo imponente castello che “sarà protagonista” di un grande evento: “Sono davvero felice di poter an-nunciare in esclusiva come il Castello di Mornese parteciperà alla Giornata del F.A.I., il 21-22 marzo e per la prima volta in assoluto potrà essere visi-tabile gratuitamente”. Infi ne, prima di congedarci, Simone Pestarino ha voluto ricordare, con una punta d’orgoglio, come “Mornese sarà presente all’Espo-sizione Internazionale di Milano, dal 18 al 22 giu-gno, con uno spazio apposito in cui i produttori locali potranno far conoscere al mondo intero le gemme della nostra terra”.

Interviste a cura di MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Rondinaria...Rondinaria...

tra il mare della Liguria tra il mare della Liguria

e i monti del Piemontee i monti del Piemonte

Dal 20 al 22 febbraio weekend d’inaugurazio-

ne per il redivivo Dazibao, circolo Arci sito in Corso Alessandria, 141 che unisce cultura e divertimento. Il Dazibao, dopo un periodo diffi cile che lo vedeva quasi spacciato, riapre con una nuova “gestione” e con un programma ricco di eventi interessanti. Tra concerti dal vivo, spettacoli teatrali, labo-ratori il Dazibao si presenta come originale punto di rife-rimento per la movida “alter-nativa” alessandrina. (b.a.)

A TortonaA Tortonarisorge il Dazibaorisorge il Dazibao

Page 12: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

12 l’inchiostro frescoMarzo 2015 RONDINARIA

Una battaglia condotta col sorriso

Cecilia non mollaCecilia non molla“La SLA è una brutta

bestia, che prima di prenderti agli arti ti

prende alla testa. Non bisogna scorarsi, non si deve stare fer-mi e mai e poi mai arrendersi. Io dico toh malattia e faccio il gesto dell’ombrello. Sono una persona che lotta e non sventolo bandiera bianca!” queste le pa-role e tutta la voglia di vivere di Cecilia Laporta. Cecilia è una ra-gazza di Serravalle Scrivia affetta da oltre trenta mesi di Sclerosi Laterale Amiotrofi ca. Cecilia e assieme a lei il compagno Fausto però non si sono persi d’animo e hanno iniziato una diffi cile ri-cerca di possibili metodi di cura. Spulciando in rete si sono im-battuti in un video di un signore che affermava di aver migliorato molto la sua condizione di malata da Sla grazie alla cura della Keshe Foundation. “Inizialmente ab-biamo pensato ad una truffa – ci dice Cecilia – e allora abbiamo fatto le nostre ricerche, andan-do a conoscere personalmente il fi sioterapista di quella perso-na che affermava di aver reso più sopportabile la situazio-ne”. Cecilia e Fausto, confortati dal parere positivo del medico, dopo molti sforzi, hanno avuto un incontro con Mehran Tavako-li Keshe, il fondatore iraniano di questa fondazione. La cura ha un costo di 30.000, “cifra che con il lavoro che fa il mio compagno (è un giardiniere, ndr) non pos-siamo permetterci” confessa la nostra interlocutrice. Allora i due hanno pensato di realizzare un fi lmato che possa sensibilizzare le persone per raccogliere i fondi necessari alla cura: “La raccolta fondi è chiamata To’ alla malat-tia – ricorda Cecilia – Io non vo-glio che la malattia mi sconfi g-ga, io voglio sconfi ggere questo morbo maledetto”. Cecilia è una persona piena di brio, che tutte le settimane va a Genova a fare fi sioterapia “Ho scelto di farle a Genova perché mi piace il mare, cambiare aria e viaggiare. Non è per snobismo, ma per la voglia di fare qualcosa, di non lasciar-mi sconfi ggere dalla malattia”. La battaglia di Cecilia va avanti e nonostante qualche dubbio che si legge sulla “cura Keshe” pare che i due coniugi siano decisi a proseguire “Si sentono spesso in giro voci di cure miracolose e di santoni fantomatici – affer-ma Cecilia – Ma io ho conosciuto quest’uomo, ho letto e seguito ciò che ha fatto e lui ha giurato, guardandomi dritto negli occhi. Io voglio continuare a lottare”. Da San Valentino scorso è attiva una campagna, promossa dall’e-sperto di crowdfunding Giusep-pe Di Giacomo, per la raccolta fondi (disponibile sul sito buona causa.org). (m.n.)

San Cristoforo: “lavori urgenti” parola di Elio Ghio

Salviamo torre “Gazzolo”Salviamo torre “Gazzolo”È a San Cristoforo, la suggestiva torre del “Gazzo-

lo”, che svetta imponente nel cuore del centro storico, all’interno delle mura del castello,un

prezioso quanto mai antico resto di quello che fu il pa-ese medievale. Le sue origini risalgono infatti al 1000, quando fu costruita con funzione di avvistamento per la difesa delle incursioni Saracene. Oggi la torre è diven-tata il simbolo di un passato millenario per gli abitanti del paese, che vanno orgogliosi delle loro ricchezze e del loro patrimonio architettonico. Recentemente però la essa ha mostrato chiari segni di cedimento. Dai so-pralluoghi effettuati prontamente dai vigili del fuoco di Alessandria è stata rilevata un’importante deformazione della struttura muraria, nonché il collasso parziale di una parete e la conseguente rottura di una parte del tetto. Le ipotesi più probabili sulle possibili cause del danno sono da imputarsi ai fenomeni meteorologici, alle forti piogge che lo scorso ottobre hanno danneggiato gravemente alcune abitazioni e non hanno risparmiato la torre. “È stato interdetto il transito veicolare e pedonale - spiega Elio Ghio, assessore del Comune di San Cristoforo - in attesa della messa in sicurezza della torre e di tutto

il sito adiacente, il cortile interno e il castello. Entro 90 giorni, - assicura Ghio - la torre verrà ripristinata con l’intervento di un’impresa edile locale, che attuerà tutti gli interventi di ricostruzione delle parti danneg-giate. Il Castello , oggi di proprietà di privati, è in vendita. Esso pare non aver subito danni strutturali , poiché saltuariamente vengono effettuati interventi di piccola manutenzione alle cantine , al primo piano, al cortile esterno, aree che sono state affi date alla gestione del Comune e della Pro Loco, che ne dispongono per or-ganizzare varie iniziative culturali e sociali. Con una punta di orgoglio, - prosegue l’assessore Ghio - da affe-zionato cittadino e anche in qualità di amministra-tore, posso dire che l’Amministrazione comunale farà tutto il necessario per rendere il castello e la sua torre fruibili alla comunità, affi nché ritornino ad essere luo-go di aggregazione dei cittadini cosicche, la domenica, quando si recano alla Santa Messa possano guardare in alto e vedere nuovamente la torre nella sua bellezza”. Il preventivo si attesta sui 30.000 euro.

Marta Calcagno

Partirà il prossimo 15 mar-zo per uno stage formati-vo di un mese a Bochum

vicino a Dusseldorf (in Germa-nia) Antonio Mangini di 17 anni di Ovada frequentante la Scuola Alberghiera di Acqui Terme cor-so sala/bar. Un’occasione offer-ta dal Progetto Leonardo che consente una full immersion nel paese europeo e un’acquisi-zione di competenze nel settore ristorativo, nonché un approfon-dimento linguistico importante (nel nostro caso di lingua tede-sca). Dopo una prima settimana di studio della lingua, le altre tre saranno dedicate all’apprendi-mento delle tecniche nelle varie aziende ristorative. Per poter partecipare a questa opportuni-tà è stata fatta una selezione tra i ragazzi dei corsi fi nali dei vari indirizzi, scegliendo i dodici mi-gliori, sostenendo un esame in lingua inglese e poi un test atti-tudinale con domande precise sulla ristorazione. La scelta dei candidati è stata altresì valutata in base al rendimento scolasti-co degli anni passati e al voto complessivo fi nale delle prove citate. “Non mi aspettavo que-sto risultato, anche se mi sono sempre impegnato nel percorso di studi perché credo in questo sbocco professionale che garan-tisce un futuro lavorativo, ricco di soddisfazioni. Il mio obiet-tivo è di mettere in pratica le conoscenze acquisite come ca-meriere di sala e barman sulle navi da crociera, anche se la strada è ancora lunga”. Intanto le sue capacità professionali non sono passate inosservate perché è già stato contattato per servi-zi di sala in un noto locale della città. Intanto il primo traguardo della selezione è stato raggiunto, a cui seguirà un mese impegna-tivo e il rilascio di un attestato, riconosciuto in tutta l’Unione Europea, con la possibilità di la-vorare all’estero. La scelta della Scuola Alberghiera per Antonio è risultata vincente a scapito di una concezione comune che privilegia l’eccellenza nei Licei e sottovaluta la scuola professio-nale per un domani nel mondo del lavoro.

Luisa Russo

Un giovane Un giovane di talentodi talento

La scienza è un tentativo, in continua evoluzione, di comprendere “come funziona il mondo”: non pretende di avere la verità in

tasca, e ciò che oggi ci sembra vero potrà essere smentito in futu-ro. Però ci sono casi in cui abbiamo ampi margini di tranquillità. Come sono convinto che se lancio in aria una pietra questa ricadrà, similmente mi sento di affermare che la Keshe Foundation è fanta-scienza. L’idea del fantomatico “plasma” di cui parla, cozza contro le attuali conoscenze di base della fi sica. Ma, a parte questo, lo sa-pete che potete prenotarvi per un viaggio sulla Luna per il 2016-17? Basta un anticipo di 8000 euro alla Keshe Foundation e, se poi il viaggio non c’è, ve li rimborsano, trattenendone “solo” 500 per le spese. Ah, il reattore al plasma tante volte promesso, voi l’avete vi-sto? No? Beh, siete in abbondante compagnia. Ma se volete potete prenotarlo anticipando 500 euro. Mi fi do dell’opinione, totalmente negativa, dell’AISLA su questa cura.

Fioravante Patrone

Un’opinione scientifi caUn’opinione scientifi ca

Castelletto d’Orba: L’Associazio-ne “Insieme per Castelletto” compie 20 anni e celebra con

lo stesso entusiasmo di sempre la giornata internazionale della donna, una festa che oggi ancor più che nel passato necessita un riconoscimento e un’attenzione particolare da parte di tutti, poiché ancora oggi, è diffi cile essere donna, essendo misconosciu-ta da molti parità di genere come diritto umano fondamentale. Vener-dì 6 marzo a Castelletto d’Orba si è parlato di “Donne, diritti, lavoro” con ospiti di prestigio: l’Assessore re-gionale al lavoro Gianna Pantenero, il Vicepresidente del Consorzio Servizi sociali dell’ovadese Franca Repet-to, l’insegnante ex Vicesindaco del Comune di Ovada Sabrina Caneva, con il coordinamento del Senatore della Repubblica l’Onorevole Fede-rico Fornaro. Si è parlato di donna e disoccupazione, donna e diritti. I dati emersi confermano che l’indice di di-soccupazione nel territorio nazionale è pari al 12, 6% della popolazione, di cui il 6,2% è costituito da donne. La percentuale aumenta nella provin-cia di Alessandria, dove sono 14.000 le donne disoccupate. I dati OCSE tuttavia sono confortanti, rivelano che il 64% delle lauree oggi vengono conseguite da donne, a fronte di una forte regressione delle politiche del Governo sulla scuola, fatte di slogan e tanti promesse,che in questi anni sono state spesso vanifi cate. Il diritto allo studio rischia di essere disatteso, nonostante sia un principio costitu-zionale fondamentale.

Marta Calcagno

8 marzo a8 marzo aCastellettoCastelletto

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Un intero paese in allarme, dove regnano la paura e l’indigna-

zione tra gli abitanti per gli innume-revoli e brutali episodi di furto che si susseguono senza sosta da un anno a questa parte. È San Cristofo-ro, un piccolo paese di 600 abitanti sulle colline gaviesi, che apparente-mente sembra un luogo tranquillo e ameno dell’entroterra ligure, ma ultimamente è stato preso nel mi-rino da ladri e scassinatori senza scrupoli, che violano le abitazioni e si impossessano degli oggetti che riescono a portare via senza de-stare sospetti. Un fenomeno che è andato via via crescendo, fi no a di-ventare allarmante. Nella notte del 26 febbraio ben sei abitazioni sono state violate, nemmeno l’allarme di sicurezza o la presenza dei proprie-tari delle case ha messo in fuga i rapinatori. Ogni mese a San Cristo-foro si registrano numerosi furti con scasso. “Bisogna armarsi”, dicono alcuni cittadini che abbia-mo interpellato, che naturalmente mossi dalla paura, sono sul piede di guerra. “Non possiamo più stare a guardare o subire inaudite vio-lenze in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine” , “non siamo più sicuri nemmeno all’interno delle nostre case , viviamo nell’ango-scia continua e nella paura che qualcuno entri improvvisamen-te”. Armarsi? Una questione cavil-losa e controversa, in un momento, quello attuale, in cui l’eccesso di difesa è un reato, e la cui punibilità è una certezza. Alla fi ne, nell’incer-tezza generale della legge, si rischia di essere derubati e condannati! Alcuni cittadini suggeriscono tra le soluzioni per porre fi ne alla paura, un ritorno al passato, agli anni 90, quando i cittadini si organizzavano a turno per vigilare le strade e le case, prese d’assalto dai ladri. Un fenomeno ciclico dunque, gestito bene grazie allo spirito di iniziativa e alla volontà degli stessi cittadini.

Marta Calcagno

San CristoforoSan Cristoforopaese sotto paese sotto

attaccoattacco

13l’inchiostro frescoMarzo 2015RONDINARIA

Pierfranco Romero ci descrive le bellezze della sua “città dei paesi” castello dopo castello

Ecco la mia “Rondinaria”Ecco la mia “Rondinaria”Lo scorso mese ho concluso

la mia “via crucis” raccon-tando di alcune fra le più

importanti bellezze storiche di Silvano d’Orba: paese sorto sulle rovine della mitica città di Ron-dinaria… “la mia Rondinaria!”. Ma l’area su cui sorgeva questa mitica città dell’oro, semidistrutta nel 935 dai Saraceni e defi nitiva-mente nel 1277 da Guglielmo VII del Monferrato era ben più vasta. Ed allora mi piace raccontare al-cune bellezze storiche dei paesi sorti su questo territorio. Ritengo, infatti che partendo dai “Torraz-zi” là dove l’Orba si beve il Piota, come scrive il professor Sergio Basso, ed in particolare lungo le sponde di questi due torrenti e sino a Lerma, vi fosse il centro più importante della zona. Penso che una serie di pagus e piccoli villag-gi gravitassero su questa città: da questi sono sorti i paesi che oggi ci offrono bellezze storiche del tutto particolari.

Castelletto d’OrbaEd allora, Castelletto d’Orba (Ca-stelvetrum) con un bellissimo ca-stello del tredicesimo secolo: la sua fondazione è forse anteriore all’anno 1000, rivisitato come det-to sopra nel XIII secolo. Degna di visita la Pieve di Sant’Innocenzo adiacente il Cimitero Comunale.Di origine longobarda San Cristo-foro con il suo bel castello Spino-la: prima Ubertengo, poi Spinola, poi dei Doria e nel 1736 passato al re di Sardegna.

MontaldeoMontaldeo, con il castello Doria di origine aleramica. Fu ricostruito nel 1271 dagli alessandrini, passò agli Sforza e nel 1433 alla fami-glia Trotti di Alessandria. Questa famiglia era solita applicare lo “ius primae noctis”: nel 1528 una rivolta popolare contro “questo diritto” uccise tutti i componenti della famiglia trovati nel castello e gettando le persone in un pozzo dello stesso. Sembra si sia salvato solo un fanciullo ospite di parenti ad Alessandria. Ma una leggenda dice che un nobile genovese aves-se rapito a Genova una nobile che per volere della famiglia era stata chiusa in clausura. Portata nel ca-stello di Montaldeo convolò a noz-ze. Il nobile era solito allontanarsi dal castello per missioni diploma-tiche: tornato da una di queste ante-tempo trovò la sposa in dolce compagnia. La fece murare viva… ed oggi si dice che in alcune notti il fantasma della donna si aggira fra le segrete del castello Doria.

MorneseBello il castello di Mornese. Di origine cistercense fu distrutto nel 1404 dai genovesi: nel’600 fu rivisto e restaurato ed oggi è di proprietà privata.

Casaleggio BoiroA Casaleggio Boiro “il castello dell’Innominato”: qui girò alcune scene dei Promessi Sposi il regista Bolchi. È uno dei manieri più anti-chi del Monferrato: fu di Aleramo, passò agli Spinola, ai Fieschi ed è oggi di proprietà dei conti Guiglia.

LermaAnche il castello di Lerma è di an-tica costruzione. Fra investiture, vassallaggi etc… nel 1399 passò alla famiglia Spinola: bella la par-rocchiale con l’abside che incor-pora parte di una delle torri del castello. Una leggenda, dice che nel medioevo una principessa del-la casa reale francese di passaggio a Lerma, dovendo proseguire il

viaggio per Roma, per timore di essere rapinata dai briganti, lasciò il suo tesoro nel castello di Lerma. Celato nelle mura, si dice che per trovarlo si deve seguire il raggio del sole che ad una certa ora del giorno penetra tramite una ben precisa fi nestra e colpisce una parte di queste mura: il tesoro ad oggi non è stato ancora trovato… oppure? Nel cimitero di Lerma una bellissima Chiesa intitolata “San Giovanni al piano” con af-freschi opera del pennello del Ca-navesio o della sua scuola. Questi con quelli della Pieve di Castellet-to d’Orba e di San Rocco al Mulino di Silvano d’Orba vengono citati come gli affreschi del “trittico di Lerma”.

Tagliolo MonferratoIl castello di Tagliolo domina l’Al-to Monferrato: è stato più volte ri-strutturato, in ultimo quello effet-tuato a fi ne Ottocento su disegni del D’Andrade. La prima costru-zione sembra risalga al periodo aleramico: nel 1477 fu acquistato dai Doria-Gentile e poi divenne proprietà del marchese Oberto Pinelli-Gentile. Questa famiglia è tutt’ora proprietaria del maniero.

Volta di BelfortePoi il castello Cattaneo della Volta di Belforte (il paese delle due bu-gie: né bello né forte). All’interno una bellissima pieve medioeva-le recentemente ristrutturata in modo meraviglioso.

MolareMolare con il bel castello Tornielli e la pieve di Campale. Anche il ca-stello di Molare fu “rivisitato” dal D’Andrade.

CremolinoCremolino con il suo imponente castello costruito in epoche diver-se: la prima edifi cazione risale agli aleramici, poi furono investiti i Malaspina (1467). Fu acquisito da nobili famiglie genovesi e nel 1778 passò ai Savoia. Oggi è di proprie-tà privata.

Rocca GrimaldaRocca Grimalda il cui castello domina la valle dell’Orba. Sembra sia stato edifi cato attorno all’anno mille. Conquistato da Francesco Sforza nel XV secolo: lo Sforza infeudò la famiglia Trotti di Ales-sandria. Fu in seguito acquistato dai Grimaldi ed oggi, credo, sia di proprietà privata.

Questo territorio che ho veloce-mente descritto tramite ricordi personali e dati rilevati dalla rivista “Urbs” dell’Accademia Urbense di Ovada e da volumi storici della zona, e individuato come “ovadese”. Spero in tutti questi miei racconti di non esse-re incorso in errori madornali. Vi domanderete perché, non parlo di Ovada: semplicemente perché questa bellissima cittadina merita un racconto a parte per la sua sto-ria… e per le sue bellissime opere d’arte. Arrivederci quindi al pros-simo numero.

La “città dei paesi” La “città dei paesi” è quel complesso è quel complesso

di realtà urbane tenute di realtà urbane tenute insieme dall’antico spirito insieme dall’antico spirito dei borghi bagnata dalle dei borghi bagnata dalle acque del Lemme, acque del Lemme, del Piota e dell’Orbadel Piota e dell’Orba

di Pierfranco Romero

Il giorno 23 febbraio si sono svolte le elezioni per formare il

nuovo Direttivo della “Pro Loco” di Basaluzzo che resterà in carica fi no al 2017. Sono risultati eletti: Giovanni Adali, Diego Bocconel-lo (presidente), Michela Camera, Giulia Chiesa (vice-presidente), Maria Luisa Dell’Olio Lespine, Sabrina Di Massa, Enzo Geno-vese, Cristina Governa, Barbara Lovazzano, Francesco Lovazzano, Gianpaolo Ragno (segretario), Ma-riuccia Rotondi, Davide Silvano (tesoriere), Luisa Tardito e Mau-rizio Zacchini. I revisori dei conti saranno Piero Bonabello, Guido Genovese e Stefano Max. (d.f.)

Nuovo DirettivoNuovo Direttivodella Pro Locodella Pro Locodi Basaluzzodi Basaluzzo

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14 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Page 15: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Sassello: Sassello: paese a misura paese a misura di naturadi natura

Intervista al sindaco Daniele Buschiazzo

“Una terra amica che ci dona la possibilità di mantenere viva la nostra realtà produttiva”MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Daniele Buschiazzo ha accolto la redazione de “l’inchiostro fresco”

nella sala consigliare del comu-ne di Sassello: “Sassello è un luogo dove è passata la Storia e mi piace pensare – ci dice il sindaco – che si possa respira-re ad ogni angolo”. Domandia-mo a Buschiazzo un commento sulla recente unione di Comuni con Urbe: “È un procedimento che assieme a Fabrizio Anto-ci, sindaco di Urbe, abbiamo deciso per anticipare ciò che, nei prossimi anni, sarà la norma. I piccoli Comuni – spiega Buschiazzo – non han-no più le risorse per potere gestire autonomamente tutti i servizi. Mettersi assieme, dividersi i compiti e dare una mano tra vicini credo sia la soluzioni migliore per questi tempi di crisi. Stiamo inol-tre già lavorando – conclude il primo cittadino – per esten-dere l’unione anche a Miola”. Quali sono le eccellenze di Sas-sello?: “C’è l’imbarazzo della scelta! – afferma sorridendo Buschiazzo– Inizio dagli ama-retti. Nel 19° secolo, fi nito il periodo delle ferriere genove-si, Sassello attraversava una

forte crisi. Nel 1860 Gertrude Dagna ha però scoperto la ri-cetta degli amaretti – ricorda il primo cittadino – e da allora in questo borgo è avvenuta una riqualifi cazione industriale ante litteram. Le ferriere sono diventate industrie dolciarie che, ad oggi, con gli Amaretti

Virginia, gli Amaretti Giacob-be e il Biscottifi cio di Sassello danno lavoro a 200 persone. Una realtà industriale eco-sostenibile conosciuta in tutto il mondo”. Il discorso si sposta sulle festività del paese: “Oltre alla fi era del 29 agosto, – ri-sponde il Sindaco – di grande

richiamo sono due feste re-ligiose come la Scala Santa, che si tiene il venerdì Santo, e l’Infi orata del Corpus Domini. Eventi che richiamano turisti da tutto il mondo”. Buschiazzo appare un Sindaco orgoglioso della propria terra: “È una ter-ra amica quella di Sassello, che ci dona le mandorle per gli amaretti, che ci regala i prelibati funghi, grazie al vi-cino vento di mare, e che ci dà la carne di grande qualità che, con la Macelleria Giacobbe, fa incetta di premi al Taste di Firenze o al Salone del Gusto di Torino. Questo borgo – con-clude il Sindaco – è davvero quel che si dice un paese a mi-sura di natura”.

La scenografi a delle case affac-ciate su piazza Giacomo Rolla Il Sindaco Daniele Buschiazzo

(a sinistra) intervistato da Mattia Nesto

Sassello non è solo amaretti

è anche arte, cultura, fede e partecipazione popolare. Siamo una

terra di montagna a due passi

dal mare.

Ovadese: pochi Ovadese: pochi comuni con comuni con saldo positivosaldo positivoDiminuiscono gli abitanti non solo di Ovada ma anche in molti paesi

del territorio. Nel centro zona di Ovada la popolazione passa dagli 11.714 del 31/12/2013 agli 11.613 al 31/12/2014 con un decremento di

101 unità. Anche nei paesi del territorio spiccano diminuzioni di residenti vuoi per la popolazione anziana e l’emigrazione non solo di stranieri per motivi di lavoro. Diminuzione di 33 abitanti a Rocca Grimalda con i 1495 al 31/12/14 contro i 1528 dell’anno precedente; seguono Tagliolo Monferrato (-28) con i 1598 del 2014 e i 1626 del 2013; Castelletto d’Orba (-21) con 2069 del 2014 contro i 2090 del 2013, Casaleggio Boiro (-13) dai 304 del 2013 a 381 del 2014: Belforte Monferrato (-12) con i 518 del 2014 contro i 530; Montaldeo (-12) con 269 del 2014 contro i 281 del 2013; Molare (-10) con 2228 del 2014 e 2238 nel 2013. Minori diminuzioni a Cassinelle (-5) con 944 contro 949 dell’anno precedente; Trisobbio (-4) con i 655 del 2013 e 651 del 2014; Carpeneto (-3) che scende sotto i 1.000 passando da 996 del 2013 a 993 nel 2014; Montaldo Bormida con i 687 dello scorso anno contro i 688 del 2013. Registrano invece un aumento di abitanti Cremolino (+12) passando da 1070 a 1082; Mornese (+7) da 735 a 742, Lerma (+3) da 870 a 882 e Silvano d’Orba (+2) da 2008 a 2010. Il boom che si è verifi cato nell’anno appena trascorso è però l’aumento consistente dei matrimoni civili. Cambia lo stile di vita e il modo di pensare dei coniugi: nessuno vuol più unirsi in Chiesa davanti al celebrante, ma piuttosto si prediligono i riti civili nelle location ricche di attrattive. L’ovadese, con i suoi Castelli risponde a questa nuova moda e diventa il luogo ideale per queste unioni. Lo dimostrano i dati forniti dagli Uffi ci di Comuni: il primato spetta naturalmente ad Ovada con 19 matrimoni celebrati con il rito civile e 14 religiosi; seguono Tagliolo Monferrato e Trisobbio dove si sono celebrati 15 matrimoni civili, mentre quelli religiosi sono rispettivamente 2 a Tagliolo Monferrato e 7 a Trisobbio (di cui tre residenti sposati in altro Comune). Seguono in questa speciale graduatoria Castelletto d’Orba con 4 civili e 1 religioso; Belforte Monferrato con 1 matrimonio civile; Lerma con tre civili e tre religiosi; Casaleggio Boiro con 3 civili; Mornese con 2 civili ed altrettanti religiosi; Carpeneto con 3 civili e due religiosi. Tengono ancora, se può essere passato questo termine, Montaledo con un matrimonio religioso, Molare con 8 religiosi e 4 civili, Cremolino con 8 religiosi e 4 civili. Silvano d’Orba il paese delle centenarie con ben cinque “nonnine” che godono ottima salute. La più anziana ha compiuto 104 anni a febbraio, mentre la più giovane compirà 100 anni a settembre; tutte godono di buona salute e vivono con le loro famiglie. A Silvano d’Orba segue Tagliolo Monferrato che detiene questo piccolo primato con due centenarie. (l.r.)

La mappa demografi ca dell’Oltregiogo

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16 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Come ogni anno, puntuale, Rocca Grimalda a Carnevale riscopre le sue tradizioni con la Lachera. Sabato 7 e domenica 8 febbraio il colorato e movimentato corteo ha sfi lato prima per le campagne

circostanti e poi per le vie del paese accompagnato da musiche e danze, coinvolgendo grandi e piccini. Ospiti di quest’anno è stata “La Poulido de Gemo”, gruppo tradizionale francese del carnevale provenzale. Assistere alla Lachera è sempre suggestivo, rimanda a tempi lontani e a tradizioni storiche che rendono ricco il bagaglio culturale di una comunità e ne denotano la forte identità. Costumi e musiche tipici del territorio fanno di Rocca Grimalda uno dei pochi luoghi in cui la “danza delle spade” è ancora attiva, insieme ad altri balli tipici della tradizione piemontese in generale e della Lachera in particolare. Le prime testimonianze fotografi che della Lachera risalgono ai primi del ‘900, ma la sua origine pare sia molto più antica, legata a riti primaverili e agresti pagani. Secondo la tradizione la Lachera risale ad una coppia coraggiosa di sposi che durante il medioevo si ribellarono al signore locale che pretendeva di esercitare lo ius primae noctis. I soldati del feudatario passarono presto dalla parte della popolazione locale che tutta partecipò alla ribellione, sfi lando orgogliosamente per le strade del paese in segno di sfi da. Le maschere della Lachera sono i Lachè (servitori), i Trapulin, gli Zuavi, gli Sposi, il Guerriero, il Bebè, le Campagnole e i Mulattieri, seguiti dai musici, dagli scampanellii e dalle risate e grida dei partecipanti, tutti a formare un rumoroso ed allegro corteo carnevalesco. Un evento così unico e particolare che meriterebbe una maggiore visibilità, ma che riesce comunque ad attirare molti visitatori e curiosi da tutto il territorio dell’Oltregiogo.

Più gli anni passano, più i bei ricordi tornano alla mente. Io, Pierino Cassulo, di anni ne ho tanti, quest’anno saranno ot-tantanove, e per fortuna sono in ottima salute per cui rianda-

re con la mente ai bei tempi passati fa sempre piacere. Ad esempio oggi 5 gennaio 2007, guardando dalla fi nestra mentre sto scrivendo queste righe, vedendo un bel sole splendente primaverile mi ripen-so ai tempi in cui avevo 16 o 17 anni. Anche allora il sole splendeva, ma il paesaggio era tutto coperto da un bianco manto di neve e l’in-verno, sotto quella coltre, durava non meno di tre mesi. La neve per me era un vero divertimento perché avevo la passione dello sci. Io e Tonino Ponasso (Vaciö) eravamo una coppia affi atata. Purtrop-po Tonino ora non c’è più. Era un ottimo amico che ricorderò per sempre. Il nostro maestro era il signor Pio Borgata, una persona buona e generosa, che mi rimarrà sempre nel cuore con stima. Col signor Pio eravamo un trio perfetto. Io e Toni cercavamo le discese più belle per poi divertirci insieme. Una di queste era la strada della Rapallina e, anche se era stretta, riuscivamo a trovare lo spazio per poterci fermare. Sciavamo dalle 13 sino alle 16,30 o 17 tutti i gior-ni. Poi vennero altri ragazzi come Tonino Saia e Luigi Tambussa. Le piste della nostra Cervinia iniziarono a riempirsi e così fu per molti inverni compresi quelli del 1943, quando tornai dal fronte, del 1944 e del 1945, che furono i migliori, anche se eravamo ancora in piena guerra. Un giorno a ricordarcelo furono due aerei “Testa ros-sa” americani o inglesi che, tutto d’un tratto dal lato di Castelletto d’Orba, sbucarono in picchiata sul nostro campo fortunatamente senza mitragliarci. Erano tanto bassi che riuscimmo a vedere i pilo-ti, i quali, in cuor loro, forse ci invidiarono. Nella zona detta il “Brico di Brizzolesi”, dove adesso sorge il campo da golf di Villa Carolina, c’era una meravigliosa discesa. Lì sciavano le marchesine parenti della marchesa Finocchio. C’era anche la marchesina della tenuta di Castelvero. Sapendolo, un giorno ci andammo anche noi. Facem-mo conoscenza e ci accolsero con grande piacere, facendoci i com-plimenti per il nostro splendido modo di sciare. Insieme alle mar-chesine passammo giorni fantastici, anche se la strada del ritorno ci faceva un po’ di paura. Dal Brico, infatti, per rientrare a Capriata dovevamo affrontare la discesa della strada dei Ghisoni, un budello dalla forte pendenza, ma anche quello, con gli sci ai piedi, era un bel divertimento. Questa discesa partiva dalla cascina Fraccia e arriva-va alla Villa Borgata. Ricordo che nel 1938 la GIL (Gioventù Italiana del Littorio) mi scrisse per un campionato di sci che si svolgeva a Bormio in Valtellina. Andai sotto falso nome perché avevo supera-to l’età. Con me era stato prescelto anche un certo Mario Maria, che abitava in via Roma a Tortona. Non partecipai alla gara perché in un’altra squadra scoprirono un concorrente non in regola con i requisiti anagrafi ci e così i miei superiori, per non incorrere in san-zioni, mi sostituirono con uno di Bardonecchia. Non partecipai al campionato, ma in compenso feci dieci giorni da nababbo sciando tutto il giorno su piste ben diverse da quelle d’ Caviriò, ma forse non ugualmente divertenti come quelle del mio paese!!! Questi erano gli inverni della mia gioventù. Ora la neve si vede molto di rado e quan-do viene si scioglie in pochi giorni. Per la mia età è molto meglio, perché non rischio di scivolare, però rimpiango quei vecchi inverni nevosi più che altro per la mia gioventù spensierata. Ero sempre allegro e cantavo tutti i giorni. Ciao gioventù che non ritornerai mai più. Ti penso e ti ricorderò per sempre. Ciao Tonino e signor Pio che con questo mio racconto ho voluto iscrivervi nella galleria dei personaggi di Capriata per farvi restare, per l’affetto e la profonda amicizia che ci ha legato, nella memoria collettiva del nostro paese.

Presentiamo in queste pagine centrali alcune “storie d’inverno nei Paesi”. Abbiamo deciso di trattare questo

argomento non per chissà quale speculazione intellettuale, ma perché lo abbiamo notato de visu tra la gente. Lo abbiamo visto in questi primi mesi dell’anno mentre distribuivamo le copie de “l’inchiostro fresco”, durante i colloqui con i vari Sindaci e Amministratori Locali e anche quando ci fermavano, esausti e in preda ai morsi della fame, per una breve, ma gustosa sosta, in qualche bar a base di cappuccio&brioche. Dallo scambio di opinioni, dall’osservazione diretta e dal ricordo dei giorni che furono, sono nate queste pagine che raccontano la vita nei Paesi durante i mesi invernali. Piccole storie

Marzo è iniziato e porta con sé l’avvio della bella stagione:

voglia di uscire, di muoversi e di tornare alle campagne, nelle belle giornate primaverili che poi sfocia-no nell’estate. Ma l’inverno? Cosa accade in quelle campagne? Acca-de che molti paesi cadono in letar-go per risvegliarsi con l’allungarsi delle giornate, ma ci sono anche posti che vivono e rimangono atti-vi in qualsiasi momento dell’anno! Immancabile esempio è la Valle Stura, che trova al suo ingresso pa-esi come Masone e Campo Ligure: svegli e torniti di abitanti sia con la neve che con il sole. La spiegazio-ne è che il territorio è ancora ricco (anche se meno di prima), questo permette agli abitanti di risiedere 12 mesi all’anno in loco senza de-clinare il paese ad uso esclusivo della villeggiatura. Le attività com-merciali non mancano, così come uffi ci ed aziende. Conta molto an-che la vicinanza con Genova, che permette di avere un lavoro o stu-diare da pendolare senza abbando-nare l’entroterra. Stesso discorso vale per Rossiglione, più vicino ad Ovada, cittadina piemontese che già si discosta dalle dimensioni del paese. Rossiglione, delle dimen-sioni di Campo Ligure e Masone è il terzo paese che incontriamo salendo da valle e costeggiando lo Stura ed è l’ultimo prima di entrare in Piemonte ed incontrare Ovada, cittadina dell’alessandrino, di di-mensioni, come anticipato, molto più grandi. Chi invece negli anni, ha subito la mutazione diventando ad oggi una località di villeggiatura è Tiglieto: poco comodo per il pen-dolarismo, con aziende e lavoro a valle ad oggi è pressoché deserto, per rianimarsi in ville e cascine or-mai ad uso esclusivo vacanziero. Tiglieto è molto viva d’estate con le sue attrazioni turistiche quanto dormiente d’inverno. (m.v.c.)

Dalla rivolta di popolo ad una festa di piazza:un giorno di febbraio a Roccagrimalda

Carnevale con la LacheraCarnevale con la Lacheratra maschere e tradizionetra maschere e tradizioneBENEDETTA ACRI @FmGiully89

paesaggi

notizie e curiositàMesi freddi in Valle SturaSulle nevi d’CaviriòSulle nevi d’Caviriò

(sulle nevi di Capriata d’Orba)(sulle nevi di Capriata d’Orba)di PIERINO CASSULO

Ripubblichiamo un articolo apparso a pag. 25 su “l’inchiostro fresco” del gennaio 2007, a fi rma di Pierino Cassulo, purtroppo ormai scomparso, su una settimana bianca sulle piste “fai da te” a due passi da casa.

Fioccano i ricordi con Fioccano i ricordi con Pierfranco RomeroPierfranco Romero

di Virginia Calissano @MVirgiCalissanoo

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17l’inchiostro frescoMarzo 2015

Sassello: situato in provincia di Savona, d’estate è una delle mete del turismo ligure, con i villeggianti pronti a godere della montagna nella bella stagione. Tuttavia, esiste anche l’inverno, ed anche nella bassa

stagione Sassello ha molto da offrire. I visitatori possono esplorare il Parco del Beigua e la foresta della Deiva, incantevoli da attraversare dopo una ne-vicata muniti di ciaspole. Per i meno avventurosi, il centro storico, ricco di arte e cultura. Le tre chiese, Immacolata, Santissima Trinità e San Giovan-ni, parlano di una terra cristiana, protagonista delle sacre rappresentazioni di Natale e di Pasqua. Quest’ultima, particolarmente sentita, si basa su un testo di un sassellese dell’Ottocento e coinvolge 60 attori del teatro locale. Sassello è anche il luogo di nascita della Beata Chiara Luce Badano, del Movimento dei Focolari, il cui eroismo di fronte alla morte attira un fl usso continuo di pellegrini. Villa Perrando, con la sua galleria d’arte ed il fondo di libri antichi, mette a disposizione la ricchezza, ed il gusto della cultu-ra dell’omonima famiglia aristocratica. Sempre per gli amanti del sapere, ecco i musei preistorico e napoleonico, i cui reperti raccontano eroismi e drammi della discesa del Primo Console in Italia. La Torre quattrocen-tesca, in località Bastia Soprana, è quanto resta di un castello, costruito dal condottiero Branca Doria per sorvegliare i valichi montuosi che uni-vano Pianura Padana ai ricchi centri della costa. Visitarla riporta ai tempi di sfarzo, battaglie e ricchezze. Piazza Rolla è invece il cuore commerciale dell’abitato, su cui si affacciano molti dei negozi più caratteristici, come i venditori di amaretti. E, parlando del tipico dolce locale, è bene ricordare la Festa dell’Amaretto, in programma per ogni mese di ottobre. Una due giorni, a base di sapori locali (tra cui i funghi), cultura e memoria, per ri-cordare come, alla fi ne dell’Ottocento, la cittadina abbandonò le ferriere per dedicarsi all’agroalimentare a Km 0. Sensibilità ecologica ante-litteram?

Negli anni ’40-’50, quando la ferrovia collegava Ovada con Novi Ligure, strano ma vero, nevicava quasi sempre abbondante-

mente (2-3 volte nell’inverno l’accumulo di neve raggiungeva il metro ed oltre). Il Marchese Cattaneo Della Volta, direttore dello stabilimento Ilva, affi nché i lavoratori potessero utilizzare i mezzi di trasporto per recarsi al lavoro, creava delle squadre di spalatori, i quali quando raggiungevano, la sera, Ovada, venivano portati al ristorante “Grotta” a mangiare i favolosi agnolotti di Checco.

Negli anni 60’ e ’70, “Turi” recuperò un vecchio motore di una ‘500. Percorrendo la strada

che va a San Pancrazio, in quel di Silvano d’Orba, nella vigna che si trova appena dopo la svolta a sinistra (per recarsi al santuario), creò con alcuni amici una pista da sci. Creò quindi con il suddetto motore recuperato uno skilift che permetteva, fi -nito il percorso, di ritornare a monte.

di esistenze rallentate, che paiono raggelate dalla rigida stagione. Eppure cova un sostrato di attività che, come brace sotto la cenere, è caldo, è vivo e non muore neppure sotto zero. Si tratta delle piccole attività commerciali, che nonostante la crisi e la concorrenza della grande distribuzione, tutti i giorni riforniscono i Paesi dei beni di prima necessità, ma non solo. Ci sono anche gli stessi abitanti che, riuniti in associazioni, club, bande musicali o squadre sportive tengono vitale il proprio borgo, ideando

feste, proponendo manifestazioni o semplicemente popolando i bar della via principale. Ed infi ne vi sono i giovani e meno giovani che, i primi col loro entusiasmo ed i secondi con le loro nostalgie, rendono i Paesi de “l’inchiostro fresco” pieni di storie da raccontare attorno ad un caminetto quando fuori la neve scende lieve. Nell’epoca della connessione globale a volte il segnale può far difetto, ma quello che mai deve venire meno è una mente ardente quando fuori è tutto gelido.

Sassello: turismo Sassello: turismo sotto la nevesotto la neve

d’invernonell’Oltregiogo

Paesi al giorno d’oggi: d’invernoPaesi al giorno d’oggi: d’invernoun letargo pieno di vitaun letargo pieno di vitaMATTIA NESTO @Mattia Nesto

MATTEO CLERICI @MatteoClerici2

La corona delle Alpi su CapriataLa corona delle Alpi su Capriata

Abbiamo visto mettere in pratica il “patto di stabili-tà” e sentito ripetere fi no alla nausea parole come “accorpare”, “ridurre” e “tagliare”. Sappiamo di dire qualcosa di impopo-lare - specialmente con i tempi che corrono – quan-do chiediamo che anche i piccoli paesi possano avere accesso a maggiori risorse, però effettivamente è così. Perché accentrare la sanità esclusivamente nei grandi centri, come si sta facendo? Perché far percorrere qual-che decina di chilometri ai nostri fi gli per raggiungere la propria scuola? Certa-mente non vogliamo scuole e ospedali in ogni Comune, ci mancherebbe, ma servizi più diffusi sicuramente. Il contrario, insomma, della tendenza nazionale che pre-vede il risparmio fi no all’ul-timo centesimo delle risorse pubbliche. Ma i soldi investi-ti per garantire una maggio-re vicinanza delle istituzioni locali alla gente, quando spesi bene, non sono buttati al vento. Semmai gli sprechi da tagliare sono altri. Li si può consierare alla stregua di investimenti per realtà altrettanto importanti come quelle cittadine, pur se meno rappresentate. I pic-coli Comuni sono le “senti-nelle del nostro territorio”, quelle che per prime perce-piscono le secche dell’eco-nomia nazionale, le istitu-zioni più vicine ai cittadini, gli amministratori che puoi incontrare per strada e i più vicini rappresentanti della complessa e distante mac-china statale. Non ha alcun senso lasciarle morire d’ine-dia, come si sta facendo: il rischio è quello che il nostro Oltregiogo, come ogni altro piccolo territorio, rimanga senza difese.

Federico Cabella

Le sentinelle del territorioLe sentinelle del territorioprosegue dalla prosegue dalla

prima paginaprima pagina

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GENTE D’IMPRESA - MAGAZINE18 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Come avevamo scritto lo scorso numero, da febbraio “l’inchiostro fresco” è stato

costretto a “cambiare casa tipo-grafi ca”, ovvero trovare una nuova azienda dove stampare. Infatti la San Biagio Stampa di Genova Bol-zaneto, storico complesso indu-striale dove in questi anni il giornale dell’Oltregiogo si è sempre rivolto, ha dovuto chiudere i battenti (vedi articolo novembre - dicembre 2014 pag. 3). Con il primo numero del 2015 è così iniziato il rapporto con la Industrie Tipografi che Sarnub SPA (ITS) di Cavaglià, complesso industriale - tipografi co in provincia di Biella. A metà febbraio una dele-gazione di inchiostriferi - capitanata dal presidente dell’ “Associazione Club Fratelli Rosselli”, editrice de “l’inchiostro fresco”, Gian Battista Cassulo, la responsabile della grafi -ca, Sara Ponta, e i redattori, Matteo Clerici e Mattia Nesto - hanno fatto visita allo stabilimento, dove è stata accolta dal direttore Pietro Andol-fatto. Andolfatto si è detto soddi-sfatto della nuova collaborazione e ha illustrato alla delegazione de l’inchiostro fresco i macchinari ti-pografi ci. “La rotativa e i nostri macchinari sono all’avanguardia sia in fatto di tecnologia che di impatto ambientale – ha precisato il responsabile della ITS – Infatti le lastre usate e la carta di scar-to sono riutilizzate al 100% come materia prima secondaria e la carta in bobina e’ prevalentemente ricilata o ottenuta da foreste soste-nibili. Inoltre il consumo di acqua è ridotto al minimo perché prati-camente riutilizziamo tutta quella che impieghiamo ed abbiamo un impianto fotovoltaico sul tetto. Siamo una ditta che ha una lunga storia alle spalle, iniziata – prose-gue il nostro intervistato – nel 1902, con la TUB, Tipografi e Unione Biellese, di proprietà del Vescovo della città. Oggi, dopo tanti pas-

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Il mondo delle idee è universo vasto ed affascinan-te, magari diffi cile da accettare in toto, sempre meritevole (quantomeno) di una visita. Di suo, l’in-

chiostro fresco è il volano delle idee dell’Oltregiogo, che raccoglie e stimola pensieri, messaggi e rifl essioni di un territorio che va dalla costa ligure all’entroterra piemontese. Tuttavia, per quanto potenti, le idee sono fragili: sono “cose di vento”, che hanno bisogno di con-cretizzarsi. Per l’inchiostro, come per altri giornali, la concretezza arriva dal lavoro della Sarnub di Cavaglià, in provincia di Biella, che eleva le idee de l’inchiostro e colleghi da potenziale a reale. Il loro modo di lavo-rare, i prezzi e le modalità di collaborazione, sono l’unica opzione per i piccoli media del territorio privi della capacità economica dei grandi gruppi editoriali. I tipografi piemontesi, le loro rotative, i loro operai ed addetti alla logistica: tutto il loro sistema è essenziale. Le idee possono essere dei giornali, ma per cammina-re hanno bisogno delle loro rotative.

Piccoli (grandi) editori cresconoPiccoli (grandi) editori cresconoPresentiamo la Sarnub di Cavaglià, azienda tipografi ca dove si stampa “l’inchiostro fresco”

All’insegna della tecnologia, del rispetto ambientale e del dinamismoAll’insegna della tecnologia, del rispetto ambientale e del dinamismo

In questa pagina presentiamo lo stabilimento tipografi co della Sarnub, non soltanto perché il

giornale che state leggendo esce dalle rotative di questa azienda, ma anche perché la Sarnub, real-tà medio-piccola in un panorama dell’informazione fatto da grandi complessi, è un tassello prezioso per la pluralità di informazione e la libertà di parola. Tasselli questi, oggi più che mai, indispensabili ad un mosaico che non deve morire. Infatti le piccole e medie aziende che rendono possibile l’informazio-ne locale sono l’unica via per con-trastare i grandi network nazionali ed internazionali che, o logorando-si in inutili guerre per il predominio del mercato, oppure dividendosi a priori fette di pubblico, non per-mettono che vi sia una sostanziale pluralità d’informazione. Tanti gior-nali (sempre meno letti) colorati e patinati ma che contengono tutti le stesse notizie. Tanti, anzi tantissimi, telegiornali e siti di informazione che 24 ore su 24 sparano notizie: tutte identiche. Da Singapore a Ma-chu Pichu l’informazione è una e una sola. E invece no, anche grazie alle piccole realtà come appunto i giornali locali e le tipografi e che li stampano, l’informazione più minu-ta si anima di nuove leve di giorna-listi, di nuovi redattori che si fanno le ossa grazie anche a tanti piccoli editori, coraggiosi o incoscienti fate voi, che nonostante le diffi coltà del momento vanno avanti, spesso in direzione ostinata e contraria al vento dominante. Così come già cantava Giorgio Gaber: “Libertà non è star sopra un albero/ non è neanche il volo di un moscone/ La libertà non è uno spazio libero/ li-bertà è partecipazione”. Allora par-tecipiamo tutti quanti, sostenendo i giornali dei nostri borghi. Buona lettura!

Scaramouche e Robespierre

saggi e trasformazioni, sono fi ero di poter dire che abbiamo trovato la nostra via imprenditoriale”. Il mercato dei giornali e delle tipografi e in genere è molto cam-biato in questi anni: “Nell’ultimo perio-do, oltre alla fl es-sione del mercato, l’offerta si è polariz-zata su grandi com-plessi editoriali, che non solo possiedono le maggiori testate locali e nazionali ma anche le tipo-grafi e a rotativa per stamparle. Noi della ITS di Biella, grazie ad investimenti fi nanziari coraggiosi, possiamo defi nirci una realtà libera e in crescita”. Se è vero che le abitazioni sono lo spec-chio delle persone che vi ci abitano, allora la ITS è molto simile al dottor Pietro Andolfatto: sobria, dinamica e a misura di inchiostro.

Pluralità Pluralità ovvero ovvero libertàlibertà

Le idee de “l’inchiostro” Le idee de “l’inchiostro” camminano sulle camminano sulle rotative della Sarnubrotative della Sarnub

Nella foto in alto e al centro da destra Pietro Andolfatto illustra alla redazione de “l’inchiosrto fresco” le modalità di stampa.Nella foto a fi anco le bobine di carta pronte per la rotativa

MATTEO CLERICI @MatteoClerici2

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since 1983

Capriata d’Orba (Al) Via Roma, n. 80 - Tel. 0143/46.00.15Fax. 0143/46.07.57 - Cell. 333.9041644

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MAGAZINE - SPECIALE EDILIZIA 19l’inchiostro frescoMarzo 2015

Basaluzzo: il dottore della casaBasaluzzo: il dottore della casaAbbiamo raggiunto l’Ing. Riccardo Raimondo titolare della ISOLARELACASA

Poter vivere in una dimo-ra confortevole, a misura d’uomo e dove ci si possa

sentire protetti e al sicuro è uno dei bisogni primari dell’essere umano, da sempre. Eppure i tempi sono cambiati e con loro anche il vecchio modo di abitare e di concepire la casa. Per questo abbiamo intervistato l’Ing. Ric-cardo Raimondo, titolare della ISOLARELACASA di Basaluzzo. La ditta, che si occupa anche delle consulenze sulle abitazioni, offre una vasta gamma di scelte e di opzioni per poter donare alla propria casa tutta la salute di cui si ha bisogno. “In questi anni le normative del settore sono di-ventate molto più stringenti – afferma Raimondo – dopo aver maturato per anni esperienze in questo settore, sono in grado di poter proporre soluzioni in-novative e, soprattutto, a costi contenuti nel pieno rispetto di queste norme”. ISOLARELACA-SA si contraddistingue per un nuovo modo di ragionare intor-no alla casa: “Proponiamo solu-zioni alternative e dinamiche – spiega il nostro interlocutore – soluzioni che non rientrano nei vecchi schemi, secondo i quali prima si deve coinvolgere il pro-gettista, poi l’impresa e quindi il magazzino edile, con frettolose e raffazzonate direttive universa-li che non possono soddisfare le esigenze specifi che”. Sì perché, anche dalle parole dello stesso Ing. Raimondo, si evince come nell’ultimo periodo “il cliente sia sempre più consapevole delle proprie scelte e quindi, anche giustamente, maggiormente esigente. Noi di ISOLARELACA-SA siamo pronti a dare tutte le risposte del caso”. ISOLARELA-CASA punta decisamente sulla qualità e rapidità dell’intervento: “Bene e veloce sono le nostre pa-role d’ordine – sostiene Riccardo Raiomondo – una volta stabi-lita la diagnosi, l’intervento è diretto, eseguito da personale

fi dato e professionale, alle strette dipendenze. L’approvvigiona-mento di materiale – prosegue il titolare – avviene da aziende di fi ducia, con cui collaboriamo da anni. Inoltre usiamo tecniche all’avanguardia in fatto di tec-nologia”. Per quale motivo le si defi nisce un “dottore della casa”: “La defi nizione, anche un po’ scherzosa, nasce dal fatto che – risponde l’Ing. Raimondo – mi piace pensare di dare la rispo-sta giusta per la casa giusta, leg-gendo, diciamo così, la cartella clinica della stessa, cioè lo stato dell’arte. Non propongo proget-ti faraonici ma solo quello che veramente c’è da fare”. Il primo intervento è dunque “d’urgenza” ma questo non ne esclude altri: “Prima vogliamo il necessario, poi l’ottimale – ribadisce il no-stro interlocutore – ad esempio la riqualifi cazione energetica, uno dei nostri fi ori all’occhiel-lo, che permette minori spese di riscaldamento, viene sempre dopo. Preferiamo instaurare un rapporto fi duciario con le perso-ne, renderle felici, piuttosto che lucrare su un immediato profi t-to”. Oggi isoli, da domani inizi a risparmiare! (m.c.l.)

Una delle ricette del dottore della casa

sono le “iniezioni di cel-lulosa” per rendere le pro-prie abitazioni perfetta-mente isolate sia dal fred-do che dal caldo. Per far ciò è suffi ciente insuffl are nell’intercapedine un iso-lante naturale in fi occhi di cellulosa, particolarmente indicato per l’isolamento di pareti, sottotetti e tetti. I punti di forza sono i co-sti, davvero molto conte-nuti e i tempi rapidi (1 o 2 giorni di lavoro). Metti “un caldo e confortevole vestito” alle tue pareti

Isolare per Isolare per risparmiarerisparmiare

Per dire basta per sempre alle pareti piene di muffe da con-

densa, la ditta ISOLARELACASA ha la soluzione defi nitiva, un siste-ma chiamato InVERNTer®geniale nella sua semplicità. Si tratta di un sistema di Ventilazione Mecca-nica Controllata, a doppio fl usso con recupero di calore, il quale garantisce un continuo ricambio dell’aria negli ambienti senza raf-freddare i locali e con un consu-mo mminimo (intorno ai 2-3 euro per ogni macchina).Una soluzione che abbina quindi la salvaguardia della salute e della casa, alla sal-vaguardia del portafoglio. Con In-VERNTer® fai del bene a te stesso e alla tua casa!

Altolà Altolà alle muffealle muffe

Lo staff della ditta ISOLARELACASA e nel tondo l’ing. Riccardo Raimondo

www.isolarelacasa.it - [email protected]

Per info: cell. 335.70.43.319 348.37.31.543 - 339.45.18.200

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20 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Ingredienti: 600 g di farina bianca; 1 bicchiere di vino bianco secco;400 g di prescinsoea (cagliata di latte o ricotta); 12 carciofi ; 1 cipolla picco-la; 1 spicchio di aglio; 100 g di parmigiano grattugiato; 12 uova fresche; 1 ciuffetto di maggiorana; 1 ciuffetto di prezzemolo; olio d’oliva; sale e pepe.

Preparazione: fare la fontana con la farina, versarvi 2 cucchiai di olio, un po’ di sale, il bicchiere di vino bianco e impastare aggiungendo se ne-cessario un poco di acqua tiepida sino ad ottenere un impasto consisten-te. Lavorarlo per circa 10 minuti, poi dividerlo in una dozzina di pagnottel-le uguali, lasciarle riposare per 2 ore sotto un tovagliolo umido. Mondare i carciofi delle foglie più dure e delle spine, dividerli ognuno in 8 spicchi e soffriggerli con la cipolla tritata fi nché siano dorati. Sbriciolate la ricotta, unitela ai carciofi , a 5 uova intere ed un bianco (il rosso tenetelo per spen-nellare la torta prima di infornarla), sale e pepe, la maggiorana, l’aglio, il prezzemolo tritati e metà del parmigiano, mescolate bene. Stendete col matterello le pagnottelle di pasta ottenendo delle sfogli sottili, larghe abbastanza da foderare una tortiera. Ungere d’olio la tortiera, mettetevi la prima sfoglia, ungetela d’olio e sovrapponete una seconda lasciando qualche bolla d’aria intrappolata, ungerla e continuare usando metà delle sfoglie. Disporre tutto il ripieno, livellarlo e praticare 6 incavi a distanze regolari. In queste fossette mettere un gocciolino d’olio e scodellarvi le uova, salare e pepare. Cospargere il rimanente formaggio e sovrappor-re una sfoglia sull’altra fi no a esaurimento. Spennellare la superfi cie col rosso d’uovo, mettere in forno a 200 gradi e cuocere per circa 40 minuti.

ucinare per una

ucinare per una

Fame da Lupi

Fame da Lupi

Nel periodo che precedeva la SS Pasqua le donne preparavano torte salate fatte con erbe spontanee, pansotti, panini ripieni e carciofi in mille modi, con orgoglio le presenta-

vano in tavola sotto gli occhi della famiglia in attesa. Oggi non è più così: l’apprendimento dell’uso delle erbe spontanee non è più considerata una risorsa e si è quindi interrotta la trasmissione della conoscenza. Riconquistare quel patrimonio è la condizione per riscoprire uno stile di vita più naturale e a misura d’uomo. Il preboggión “si trova ancora in Liguria”. Il preboggión è un insieme di erbe selvatiche che serve per preparare la torta pasquale: bol-lite e passate in padella erbette (1 m), borasi (2 m), preboggión (1 kg), una volta raffreddate unite un uovo, 100 gr di ricotta, parmigiano (80 g), sale. Preparate la pasta con farina, olio, sale e acqua (q.b.), la si tira in due dischi rotondi e con uno si fodera uno stampo unto, si versa il ripieno, si ricopre col secondo disco, si uniscono i bordi, si unge con olio, si inforna a 180 ° per un’ora circa. (Queste e altre ricette si trovano nel libro di Libereso “Cucinare il giardino”). Buona Pasqua a tutti i nostri lettori!!!

l'Orto l'Orto di Marisa di Marisa

Cugina della Primula Vulgaris, la Primula obconica raggiunge i 35 cm di altezza, è mol-to resistente e cresce rapidamente. Questa varietà ben si adatta in queste giornate

di inizio primavera: la sua temperatura ottimale è sui 15 gradi, ed è importante che non scenda sotto i 5 gradi. Pianta d’appartamento per eccellenza, preferisce una posizione con luce non diretta, lontana da fonti di calore e da correnti d’aria. Va innaffi ata regolar-mente, ma senza esagerare, soprattutto quando la temperatura esterna è bassa; nei mesi estivi la pianta perderà le foglie e bisogna so-spendere l’innaffi atura fi no a quando metterà fuori i nuovi getti in autunno. Per prolungare la sua bellezza, ricordati di asportare i fi ori ormai appassiti: stimolerai la pianta nella produzione di nuovi coloratissimi boccioli!

Primula obconicaPrimula obconicaun tocco di colore in primaveraun tocco di colore in primavera Qualcosa di anticoQualcosa di antico

peratura esterna è na so-ovi ati

Torta Pasqualina ai carciofi

CChi ha un animale domestico sa perfettamente che problema sia lavare gli indumenti dei nostri amici a quattro zampe. Tra pettorine, giub-bottini e quant’altro occorre “caricare” due lavatrici differenti. Una per le esigenze della famiglia “umana” e l’altra per quella che non ha la parola ma che reclama pur sempre le proprie esigenze di pulizia. Ma da oggi si potrà fare una sola lavatrice, grazie alla Pet Bag, prodotta da

Mugue Italia. La Pet bag è una busta appositamente pensata per il lavaggio in lavatrice degli accessori degli animali. L’utiliz-zo è semplicissimo. Si mettono all’interno della Pet Bag i capi dei nostri amici et voilà: si possono lavare assieme ai “normali” indumenti. Infatti il sacchetto aiuta anche il fi ltro delle nostre lavatrici

dato che trattiene tutti gli eventuali peli al proprio interno. Inoltre aiuta anche a proteggere i capi dallo schock della centrifuga. Realizzata al 100& in polypropylene, con inserti in microfi bra, la Pet Bag è l’ideale per risparmiare tempo senza rinunciare all’igiene e alla pulizia dei nostri animali

domestici. La potete trovare nel nostro negozio e vi aspettiamo per eventuali domande!

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Fare il bucato anche per i nostri amiciFare il bucato anche per i nostri amici

PROFUMI, SAPORI E AMICI A QUATTRO ZAMPE

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ucinare per una

Fame da Lupi

Successo di pubblico per la manifestazione che ha unito grandi e piccini

Arquata si è riempita di coloriArquata si è riempita di coloriNel pomeriggio di domenica

1 marzo il tempo incerto e il forte vento non hanno

impedito agli arquatesi di festeg-giare il loro Carnevale. Giunta al quinto appuntamento dal tema “I Grandi Libri” la festa è riuscita a coinvolgere, come ogni anno, adulti e più piccoli nella realizza-zione di carri carnevaleschi e di svariate maschere “homemade” che hanno animato il corteo sfi -lando per le vie centrali di Arqua-ta Scrivia. La manifestazione è partita da piazzale Le Vaie fi no a Piazza Caduti, per poi ritrovarsi in Piazza Santo Bertelli dove c’è sta-ta la premiazione dei partecipanti

davanti alla giuria. Il tutto è stato allietato dalla Banda Musicale Arquatese, dalla coinvolgente pre-senza della Band degli Orsi, ani-matori dell’ospedale G.Gaslini di Genova, e dalla merenda offerta dalla Pro Loco arquatese, di frittel-le, cioccolata calda e vin brulè. La partecipazione è stata numerosa: i cittadini, anche se in abiti “nor-mali”, sono stati un pubblico atti-vo e coinvolto all’evento, e il clima era goliardico e rilassato. Gruppi di famiglie intere hanno parteci-pato ai travestimenti, svelando un sentimento comune fra i concit-tadini di volersi mettere in gioco e di divertirsi, che non tutti i paesi

possiedono. Dopo un travagliato inverno che ha messo la cittadina a dura prova a causa dell’alluvio-ne, gli abitanti hanno deciso di ri-valersi e lo hanno fatto scegliendo il puro divertimento. Non è stato semplice per la giuria scegliere un vincitore, ma per la categoria Carri il primo premio è andato a quello rappresentante Pinocchio, seguito dall’Odissea, e da Alice nel Paese delle Meraviglie. Per la seconda categoria dei Gruppi, un solo premio in palio vinto dal-la Carica dei 101. Nella sezione Senior le Maschere veneziane e Napoleone Bonaparte sono stati i protagonisti indiscussi. (e.g.)

21 marzo: visite guidate ore 10, 11.30, 14 e 15.30 (disponibile na-vetta da e per l’Outlet)Serravalle Designer Outlet – Sala conferenzeWorkshop “Expo Milano 2015: un’occasione di valorizzazione del nostro territorio” Storie…della Storia di Libar-na – Ciclo di conferenzeArea archeologica di Libarna – Sala conferenze ore 16.30

12 aprile: “Alle origini di Li-barna. Preistoria e protostoria in Valle Scrivia” Relatore: Marica Venturino Gambari

26 aprile: “Libarna, una città

lungo la via Postumia. Svilup-po dei traffi ci commerciali tra età imperiale e tardo antico” . Relatore: Donatella Van Wyngaardt

10 maggio: “L’urbanistica di Li-barna e gli edifi ci di spettacolo”. Relatore: Alessandro Quercia

24 maggio: “Antilia misterio-sa. La vera storia di Libarna altomedioevale”. Relatore: Alberto Crosetto

14 giugno:“Edifi ci e spettacolo nel Piemonte romano”. Relatore: Filippo Masino

28 giugno: “Storie… a Libarna”. Relatore: Silvano Bellò

Appuntamenti chiamati Appuntamenti chiamati LibarnaLibarnaI fasti del passato in aiuto del presenteI fasti del passato in aiuto del presenteIl passaggio di Giulio Cesare ha lasciato un segno indelebile nell’Oltregiogo che ancora oggi si respira nell’aria

È stato recentemente rin-novato, sino al 2020, l’accordo tra il Comune

di Serravalle e la Soprintenden-za archeologica del Piemonte, per continuare l’importante opera di gestione e valorizza-zione del sito archeologico di Libarna, che oggi può essere defi nito una delle più grandi aree di epoca romana di tutto il Piemonte. Grazie alla fattiva collaborazione e la sinergia d’intenti tra l’Associazione culturale Libarna Arteventi, le Istituzioni, le realtà economi-che locali, la Sovraintendenza archeologica del Piemonte può partire il “Progetto Libar-na _015”, che oltre a consoli-dare i risultati ottenuti con le attività di sviluppo già svolte in questi anni, contribuirà a crea-re un vero e proprio piano di lancio dell’area archeologica, cercando di elevarla a meta di interesse per i visitatori in transito da o per Milano nel periodo dell’Expo, favorendo la promozione congiunta del Serravalle Designer Outlet e del sito archeologico romano. È quanto è emerso dalla Con-ferenza stampa di sabato 28 febbraio presso il comune di Serravalle Scrivia, in cui sono state rese note le iniziative che verranno attuate nel primo se-mestre dell’anno, grazie al so-stegno economico della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, della McArthur Glen e del gruppo Praga. Sono previsti sia interventi di ade-guamento dell’area, fi nalizzati a migliorare la ricettività del sito, sia eventi culturali (con-certi di musica classica, rap-presentazioni teatrali, e all’in-terno del Visitor point un ciclo di conferenze e workshop sul tema della tutela e conserva-zione delle aree archeologiche museali), in stretta collabora-zione con i centri commercia-li locali, i tour operator e gli eventi promossi dagli enti isti-tuzionali, e la biblioteca “Alle-gri” di Serravalle. Un grande progetto a cui è stato conces-

so il Patrocinio del Comitato “Expo Milano 2015”,poiché Libarna occupa una posizione geografi camente strategica, che può diventare identifi cati-vo di un territorio ricco di ec-cellenze vitivinicole, artistico culturali, paesaggistico am-bientali ed enogastronomiche. “La valorizzazione del sito di Libarna è sempre stata uno dei nostri maggiori interessi, anche in tempo di crisi - spie-

ga il Sindaco di Serravalle Al-berto Carbone - poiché si au-spica che Libarna diventi un punto di riferimento per un turismo di qualità; è un pa-trimonio del nostro territorio la cui promozione favorirà il rafforzamento della sua iden-tità e, voglio credere, uno dei motori dello sviluppo econo-mico del bacino del novese”.

Marta Calcagno

Il perché di Il perché di queste paginequeste pagine

Abbiamo titolato questa sezio-ne de “l’inchiostro fresco”

dedicata a Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Serravalle e Arquata Scrivia, “Nuova Libarna”. Origi-nariamente queste pagine avevano una loro singola intestazione, ma nel vivere tali realtà ci siamo resi conto dell’infi nità dei problemi che esse hanno in comune. A partire ad esempio dalla gestione del territo-rio in ordine ai Piani regolatori che non potranno più essere pensati in termini di interesse comunale, ma concepiti in una prospettiva com-prensoriale in quanto le singole superfi ci urbanizzate si stanno or-mai tra loro congiungendo. Infatti, se tra Novi e Serravalle prima c’era la campagna, ora ci sono l’Outlet e la nuova zona industriale che si sta sviluppando lungo la Strada stata-le 35 Ter dei Giovi. Ma i problemi comuni sono anche da vedersi nel settore dei trasporti locali, dei ser-vizi, delle scuole, dell’assistenza sanitaria e della sicurezza. Occorre unire le forze, soprattutto di questi tempi, con le risorse sempre più ridotte che spingono a risparmia-re sulle spese e a razionalizzare gli investimenti. Noi come foglio d’informazione locale già da anni stiamo tenendo accesa l’attenzione sull’urgenza, per i comuni compre-si tra Novi e Ovada, di coalizzar-si, in un’unica “Città dei paesi” nella Valle dell’Orba che abbiamo chiamato “Rondinaria”, così de-nominata in omaggio ad un antico insediamento romano presente nel 52 a. C. in quel di Silvano d’Orba. Oggi ci sentiamo di proporre lo stesso modello di sviluppo urbano, articolato su realtà comunali orga-nicamente collegate tra loro in una sorta di città diffusa, anche sulle sponde dello Scrivia. E questa cit-tà vorremmo denominarla “Nuova Libarna”, anche qui in omaggio al passaggio degli antichi romani le cui vestigia animano ancora lo “spirito dei luoghi” di tutto l’Oltre-giogo. L’idea di questa città diffusa, che risale ai sociologi della “scuo-la di Trento” degli anni Sessanta, secondo noi è l’unica risposta per contenere e arginare una urbaniz-zazione che sino ad oggi, in termi-ni disordinati e campanilistici, ha prodotto i disastri idrogeologici, dei quali ormai tutti noi siamo spet-tatori e vittime. Favorirebbe anche il civile convivere evitando il pro-liferare di anonime periferie che, come sappiamo, sono le culle del disagio sociale. Negli anni Ottanta, quando Novi Ligure iniziò a creare la sua zona destinata agli impianti sportivi, qualcuno propose di re-

segue a pag. 22

Un fi gurante, foto di Massimo Sorlino

Page 22: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

* Basaluzzo lunedì mattina

P.zza del mercato

* Capriata d’Orbamartedì mattina

* Sassello – mercoledì e ogni ultima domenica del mese

l’autonegozio super attrezzato di Claudio è presente:

* Urbegiovedì mattina a S. Pietro d’Olba

* Rossiglionevenerdì mattina

P.zza della Stazione

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22 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Parla Andronico

Il puntoIl punto

Una “Situazione di critici-tà, affrontata in manie-ra positiva”. Francesco

Andronico, consigliere comunale di Novi Ligure, riassume il lavoro dalla giunta di Rocchino Moliere. Due le linee-guida scelte: il mino-re impatto possibile, politico ed economico, ed il dare risposte alle ansie ed ai desideri dei cittadini. Scelta visibile fi n dalla gestione del bilancio: come spiega il consigliere, “Abbiamo dovuto aumentare l’IR-PEF per compensare la continuità diminuzione di altre entrate, in primis statali”. Più controversa la gestione delle partecipate, dove a casi positivi come quello dell’ACOS, “Un buon equilibrio tra bilancio ed effi cienza” si contrappongono situazioni più complesse, come quella del CIT, “Con tagli a diversi livelli, pur nel rispetto dei diritti dei viaggiatori”. Ragionamento si-mile per il problema della raccolta differenziata, per cui la giunta vuo-le ottenere “Un alleggerimento del costo totale, da ottenere legando la tariffa al consumo”. Altra questio-ne, il futuro della Caserma “Giorgi” dove i desideri di recupero urbani-stico si scontrano con la realtà di un restauro lungo e complesso. An-dronico è chiaro: “Non è possibile pensare ad un intervento pubblico, ma stiamo cercando di coinvolgere attori del territorio”. Sulla stessa linea, il recupero della Cavallerizza. Identica chiarezza sulla possibile sospensione dei tributi locali: “Fer-mo restando i risarcimenti occor-reva maggiore chiarezza”.

MATTEO CLERICI @MatteoClerici2 BENEDETTA ACRI @FmGiully89

La vicesindaco e assessore agli Affari Sociali Felicia

Broda ci ha informati sulla real-tà abitativa della città, sempre più in preda alla crisi economi-ca e conseguente aumento dei cosiddetti “nuovi poveri”. “La situazione è diventata inge-stibile. A supporto il Comune stanzia 10.000€ come contri-buto per la gestione dell’asilo notturno, sito presso l’orato-rio votivo di Santa Rita. Per il 2016 è in programma di aumentare la quota per creare un dormitorio esclusivamente femminile. Da un mese è sta-to arredato un alloggio grazie ad un privato, che ha genero-samente concesso gli spazi, e ad associazioni di volonta-riato adibito all’accoglienza delle donne e di donne con bambini. Inoltre, da due mesi è attivo lo Sportello Casa, ri-volto al ceto medio, che aiuta i cittadini con convenzioni stipulate con le associazioni dei proprietari. In sostanza, viene garantito l’affi tto con un fondo fi no a sei mesi, a patto che gli alloggi siano locati a prezzi calmierati. (b.a.)

Emergenza casa: Emergenza casa: le iniziative le iniziative comunalicomunali

Il nuovo incontro, di natura tec-nica, “sulla questione antenne”

si svolgerà mercoledì 18 marzo, alle ore 10, tra l’Amministrazione comunale di Novi Ligure, i tecnici del Comune e dell’ARPA e il co-mitato promotore della raccolta di fi rme volta a chiedere chiari-menti in merito all’installazione di ripetitori per la telefonia mo-bile nel territorio comunale. Tale incontro sarà un utile appunta-mento per capire nello specifi co le esigenze della cittadinanza e avere nel contempo una risposta chiara dall’Amministrazione.

Gianni Caccia

Caso antenneCaso antenne

Simone Cristicchi, poliedrico artista, si dedica al teatro e lo fa magistralmente. Scrive

insieme a Jan Bernas “Magazzi-no 18”, regia di Antonio Calenda, un pezzo d’arte fatto di musiche, canzoni, monologhi mai scontati e noiosi. È un viaggio simbolico in quarant’anni di storia “messa da parte” per troppi anni: il calvario del popolo giuliano-dalmata. “Magaz-zino 18” è uno one-man show, un monologo mai solitario e autorefe-renziale, in continuo dialogo con il pubblico con sguardi, parole, gesti. Cristicchi riesce a tenere da solo il palco come in pochi sanno fare. Tra lacrime e ricordi, strappa qualche sorriso, non dimenticandosi mai di essere sul palco di un teatro e non in una sala conferenze. Due ore di pura arte che volano, e ne vorrem-mo ancora e ancora. Cristicchi si cimenta con un argomento delicato e spinoso senza mai stancare, senza mai scadere nel patetico e nell’o-pinione personale, dando una pro-spettiva analitica oggettiva dei fatti, senza commenti di colore politico, senza cercare giustifi cazioni per un crimine troppo spesso conside-

rato secondario e che invece è una delle tragedie più grandi del ‘900 e che hanno coinvolto il popolo ita-liano. Le vere protagoniste sono le vittime di quei fatti impietosi. Sedie vuote come simbolo di vite spezza-te e fi nite nel dimenticatoio della memoria collettiva, qui riabilitate. È grande il valore storico-culturale ed artistico: è necessario. Risveglia l’attenzione su questi fatti, esempio di come le ceche devozione e dife-sa delle ideologie rendano parziali ed impediscano di vedere e capire come realmente stiano le cose. Gli estremismi sono pericolosi e dele-teri in tutte le loro forme, che siano di Destra o di Sinistra. Il tema è più attuale che mai, i fatti di cronaca lo dimostrano: siamo in un mondo in

Magazzino 18: una “lezione di storia”Magazzino 18: una “lezione di storia”111ª replica per Simone Cristicchi a Novi Ligure. Grande successo per il “teatro canzone”

Complimenti Nicolò!Complimenti Nicolò!Il 28 gennaio scorso presso l’Università degli Studi di Ge-Il 28 gennaio scorso presso l’Università degli Studi di Ge-nova il novese Nicolò Pesce si è laureato in Management nova il novese Nicolò Pesce si è laureato in Management con il punteggio di 110 e lode. Il papà, la mamma, la zia con il punteggio di 110 e lode. Il papà, la mamma, la zia Rinalda e gli amici si congratulano con il neodottore per Rinalda e gli amici si congratulano con il neodottore per il brillante risultato. Nel ricordo del suo caro nonno Lu-il brillante risultato. Nel ricordo del suo caro nonno Lu-ciano che da lassù gli dirà “Bravo”. ciano che da lassù gli dirà “Bravo”.

LaureaLaurea

cui la violenza è inaspettata e cru-dele. Una trasposizione che si spera entri anche in scuole e università per avvicinare ad una parte di storia dimenticata con un pezzo di teatro indimenticabile. “Magazzino 18” scuote le coscienze e riempie gli animi, apre gli occhi, la mente e il cuore, si esce dal teatro più pesanti e provati ma anche più consapevoli, rifl essivi, emozionati e curiosi di sa-

perne di più. Serve raccontare mag-giori storie simili, che colpiscono al petto come un tir in corsa. “L’un-dicesimo comandamento è non dimenticare”: abbiamo il dovere, nostro malgrado, di ricordare cer-te vicende e ridare dignità a chi ne è stato involontario protagonista. Come disse Primo Levi, “tutti colo-ro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”.

alizzarla sui terreni antistanti l’aeroporto e in fregio all’ippo-dromo. Colà ubicata, avrebbe comodamente servito anche Pozzolo Formigaro ed un cir-condario molto più ampio, ma così non fu ed ora Novi e Pozzo-lo hanno, ognuna, le loro aree sportive con i loro costi sempre più alti. Forse un esempio, que-sto, di come un tempo si poteva pensare “in piccolo”, oggi non è più possibile. Sappiamo che sarà diffi cile superare interessi locali e campanilismi, ma que-sta sarà la strada per il futuro al quale si potrebbe dare inizio, cominciando a far sedere sin da subito allo stesso tavolo i Sindaci di Pozzolo, Novi, Serra-valle e Arquata in una sorta di Consiglio comunale metro-politano per gettare le basi della “Nuova Libarna”.

Gian Battista Cassulo

Il perché di queste pagineprosegue da pag. 21

NUOVA LIBARNA

Page 23: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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23l’inchiostro frescoMarzo 2015

Carrosio: il Sindaco risponde a Piero Odino

Attiviamoci per il paeseAttiviamoci per il paese“Il Sig. Odino ha tralasciato

il non irrilevante dettaglio di essere un consigliere

dell’amministrazione comunale: ri-coprire una carica di pubblico am-ministratore (seppur di Minoranza) implica, a mio parere, un dovere innanzitutto morale, che si dovreb-be tradurre in un’azione, sebbene critica, comunque improntata a va-lorizzare e a sostenere l’immagine della comunità e non, al contrario, renderla alla berlina, usando un eu-femismo, di continue denigranti af-fermazioni. Un’opposizione severa ma allo stesso tempo costruttiva è ciò che si attenderebbe la Maggio-ranza consiliare e, immagino, anche la parte di popolazione che da lui ha scelto di essere rappresentata. L’am-ministratore Odino Piero ha invece sempre votato contro e a prescinde-re (in via sporadica si è astenuto), ri-guardo a qualsiasi iniziativa dell’Am-ministrazione Comunale, riuscendo perfi no a votare contro la sua stessa convalida a consigliere! Il cittadino Odino Piero (villeggiante che mai si è adoperato al fi ne di contribuire fattivamente all’auspicata cresci-ta del “suo” bene amato paese, ma che non manca di pretenderla dagli altri) non ha fatto meglio: ancor pri-ma della sua elezione a consiglie-re comunale ha prodotto esposti e richieste di danni per i più disparati motivi, nei confronti del Comune di Carrosio e, fatto ancor più gra-ve, nei confronti della Pro Loco, formata di volontari e di ragazzi che cercano di farsi un ‘esperien-za, mettendo la loro opera al servi-zio del territorio e della collettività.

Pozzolo Formigaro: Agamennone colpisce ancora

Benvenuti a “Sprecopoli”Benvenuti a “Sprecopoli”

Agamennone è tornato a farci visita per, a suo dire, “denunciare le cose che

non vanno a Pozzolo Formiga-ro”. Il polemista/coscienza criti-ca locale ha iniziato il discorso partendo da Via Vittorio Veneto: “In questa via la circolazione è a doppio senso, con auto po-steggiate a destra a sinistra. Come facciamo a dar defl uire tutto il traffi co che proviene da Alessandria – prosegue Aga-mennone – se non liberiamo un po’ la strada? Come se non ba-stasse alcuni bar riducono an-cora lo spazio transitabile con faraonici dehors che, in spre-gio delle norme pubbliche, tro-neggiano quasi in mezzo alla strada”. La furia del “paesano critico” non risparmia neppure i cosiddetti panettoni, che “non sono quelli natalizi” bensì ma-nufatti in cemento posti davanti alcune abitazioni per impedire il parcheggio: “Ma possibile che Pozzolo sia pieno di panetto-ni? Oltre ad essere indecenti da un punto di vista estetico – ci dice il nostro interlocutore – sono anche molto, ma molto pericolosi. Sarebbe bello sape-re se chi li ha richiesti paga il suolo pubblico”. A Pozzolo For-migaro, secondo Agamennone, c’è anche un grosso problema relativo a “parcheggi pubblici che sono in realtà parcheggi privati”. “C’è anche colui che

Carnival jazzCarnival jazz

Scelta fuori dagli schemi classici quella che l’Associazione Culturale “La Fraschetta” e la Pro Loco di Pozzolo Formigaro hanno ideato per le due settimane di carnevale. Infatti sabato 14 con lo spetta-

colo “Er Cavà du siùr Breiga” e il sabato successivo con la “Serata jazz” nel paese fra Novi Ligure e Tortona i magici colori del carnevale si sono accompagnate con le eleganti note dei più famosi standard jazz. Le due manifestazioni, entrambe andate in scena nella suggestiva cornice delle cantine del Castello, hanno richiamato numerosi partecipanti che si sono detti felici e sopresi di un carnevale tanto fuori dagli schemi. Al posto dei classici trenini e delle canzoni dei Village People, a Pozzolo si è preferito ricordare “i vecchi carnevali nel locale teatrino, con i costumi fatti a casa” e i pezzi di Thelonious Monk a fare da colonna sonora.

Eleonora Gatti

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

avendo il parcheggio rego-larmente sotto casa, per non rischiare di perdere il posto, prima di spostare l’auto, mette fuori il proprio trattore o moto-carro, – continua il polemista - così il posto pubblico è sempre riservato per il noto papabile”. Infi ne il pozzolese critico ci salu-

ta dicendo: “Non dico nulla sul fu senso unico in via Gramsci. Posso solo beffardamente ri-tenere come sia stata davvero un’ottima mossa per caricare via Roma di tutto il traffi co che transita in paese. Ma lasciamo stare per ora, arrivederci alla prossima puntata!”.

Non credo inoltre possa dichiararsi a difesa del territorio e delle realtà che in esso vi operano chi, anche a mezzo stampa, ha inneggiato la chiusura dei piccoli Comuni salvo, poi, candidarsi alla carica di Sindaco di Carrosio! A lui dobbiamo invece dire grazie per avere ricevuto la visi-ta dei Nas all’acquedotto comunale (ma egli d’altronde si è sempre di-chiarato contrario alla gestione di-retta, propendendo per il passaggio all’A.T.O.), per la visita degli Agenti Forestali alla Baita (punto di incon-tro per i giovani del paese), per le più svariate segnalazioni alla Polizia provi nciale, al Prefetto, al Questore, alla Corte dei Conti, eccetera, ecce-tera. Non intendo quindi replicare a nessuna delle sue pretestuose contestazioni (macelleria, area in-dustriale, negozi, medico, polizze, capodanno, fuochi artifi cio, cenone di capodanno, eccetera, eccetera), lasciando alla capacità di discerni-mento dei cittadini di Carrosio la giusta interpretazione: per capire a pieno l’incisività della sua azione nei confronti del “suo” bene amato paese, ogni cittadino dovrebbe re-carsi in Comune e chiedere accesso a tutti gli atti da lui prodotti! Solo su una cosa concordo con il Sig. Odino, e cioè che la pizzeria Il Portico rap-presenta un valido motivo di richia-mo per il nostro paese: questo grazie allo spirito di iniziativa ad all’intra-prendenza dei gestori, favoriti anche dalle realtà industriali che lavorano sul territorio.

Valerio Cassano. “(Sindaco reggente ormai 2007)”

Nel numero di febbraio de l’in-

chiostro fresco, nella ru-brica “Pensieri in libertà” a pag. 12 avevamo ospi-tato una lettera di Piero Odino nella quale si evi-denziavano alcune critici-tà del Sindaco.

Il pensiero del polemista localeIl pensiero del polemista locale

Nel centro storico di Novi Ligure, in Via Monte

di Pietà 9 alla sede Offi cina del Gatto Architetto, si sono aperte le lezioni di danze folk, di coppia o a gruppi con mu-sica dal vivo e due insegnanti: Monique Gordijn e Ciro Gui-da. L’insegnante di musica olandese e il maestro torinese condividono una forte passio-ne per il folk, che ballano da più di dieci anni, e cercano di trasmetterla ai loro allievi. Le danze hanno origini remote, nascono come pagane ese-guite nelle corti e nelle feste di paese e sono state ripro-poste attraverso i Festival e i cosiddetti “Tango Illegal” o “Mazurche clandestine”.

Eleonora Gatti

A Novi A Novi si balla folksi balla folk

NUOVA LIBARNA

Page 24: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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24 l’inchiostro frescoMarzo 2015 NUOVA LIBARNA

Dal 1981 un’azienda in continua espansione

Calda accoglienza nel Calda accoglienza nel bar “Suissa cioccolato, bar “Suissa cioccolato, caffè e …….”caffè e …….”

Qualità, sapore, tradizione caratterizzano la Suissa, azienda che produce cioc-

colato e che da qualche mese ha aperto un bar nell’area dell’ex di-stributore AGIP punto blu di Ser-ravalle. Fabio Piella, uno dei pro-prietari, precisa che la scelta del luogo è determinata dal fatto che “sappiamo che è un punto di pas-saggio, quindi di grande visibili-tà”. All’interno il locale è elegante, luminoso, curato personalmente dai proprietari. Oltre al cioccolato si vendono panini, brioche, non surgelati, ma freschi ogni mattina, vini delle zona e liquori legati al mondo del cioccolato. Otto perso-ne servono con gentilezza i clienti dalle ore 5 alle 22, tutti i giorni , senza riposo. “Le idee dell’arre-damento – precisa Fabio Piella – sono catturate nei viaggi in giro per il mondo”. Ci sono tavolini-vetrina all’interno dei quali sono disposti cioccolatini diversamente

colorati. Dietro il banco due fonta-ne di massa di cacao, profumata e golosa. La musica jazz soffusa dif-fonde note piacevoli e crea atmo-sfera. “Abbiamo selezionato pro-dotti particolari che diffi cilmente si trovano in altri bar della zona, dai succhi di frutta bio a prodot-ti locali, quali sugo di cinghiale e di capriolo, marmellate, pesche sciroppate e miele. Tutte le nostre linee sono senza glutine per i ce-liaci, per il consumo dei diabetici prodotti senza zuccheri aggiunti con groder, cioccolato fondente dolcifi cato con maltitolo, prodotto naturale derivato dal mais, non di sintesi”. All’esterno i muri sono decorati a mano stile “vecchio caffè” di Torino, una trentina i po-steggi. L’idea dell’azienda è quella di aprire altri punti come quello di Serravalle. La Suissa è in continua espansione e miglioramento a par-tire dal 1981, anno in cui si insedia a Libarna, poi si sposta attorno agli

anni novanta in Via Serravalle ad Arquata. Un’ interessante notizia: nel 2012, durante un ampliamen-to del fabbricato, è rinvenuta la “porta urbis” a sud di Libarna. Un pannello esposto all’ingresso ne indica il ritrovamento e la posizio-ne. Si inizia nel ‘90 con le uova di Pasqua, poi, con il passare degli anni, si integra con il cioccolato per incrementare la produzione, puntando sulla qualità, sulle mate-rie prime e su prodotti innovativi e tradizionali. Dà lavoro a circa novanta persone. L’ampia gamma di prodotti a prezzi concorrenziali, molto interessanti, vista la qualità, fa della Suissa un’azienda compe-titiva, in forte crescita che esporta il 40% in oltre quaranta paesi, dove il cioccolato è molto apprezzato. “Suissa è sinonimo di qualità - conclude Fabio Piella - in con-tinuo miglioramento e tutto ciò prodotto in uno stabilimento a emissione zero”. (m.p.)

Threeways: un servizio 24 ore su 24 di Meda e Gemme

Inventarsi imprenditoriInventarsi imprenditori

“Se non esiste il lavoro, guarda le tue passioni e crealo”. Nata negli USA, questa frase potreb-be diventare benissimo il motto di Threeways,

società di servizio Taxi e noleggio con conducente. Ad idearla, Marcello Meda e Claudio Gemme: 27enne della Val Borbera il primo, 42 di Gavi il secondo, entrambi co-noscitori del territorio e delle sue potenzialità. La sede principale della società e a Novi Ligure, cuore della pro-vincia di Alessandria e nelle vicinanze di Gavi, rinomata per il vino. Come spiegano i due, si tratta di una cultura “legata al rispetto della natura, alla fi liera vinicola e alla cura dei prodotti tipici delle campagne piemon-tesi che rende la zona estremamente interessante, grazie anche alla presenza di numerosi agriturismi e strutture ricettive, i quali propongono tour dedi-cati all’enogastronomia locale”. Caratteristiche tanto

importanti da decidere del nome, che nasce “Da quello dell’albero (tree, in inglese), visto come l’elemento sim-bolo del mondo naturale e come metafora della rami-fi cazione delle strade (ways), con il tre (three), riferi-mento alle tre direttrici di traffi co che, da Novi Ligure e Serravalle Scrivia, partono verso le grandi città del Nord-Ovest con i loro porti e aeroporti: Milano, Torino e Genova. In un certo senso, qui da noi, tutte le stra-de portano a Serravalle”. Per sfruttare al massimo tale potenziale, Meda e Gemme hanno deciso di puntare su un Mercedes classe quinta, attivo 24 ore su 24, capace di soddisfare le necessità, da quelle dell’imprenditore in viaggio d’affari, a quelle della famiglia in vacanza al giovane dopo una festa con gli amici.

Marisa Pessino

Taxi per Milano, Genova e Torino. Perché “Tutte le strade portano a Serravalle”

Lo speed date del gusto continua al Gambero Rosso

Promuovere il territorio:Promuovere il territorio: il Distretto del Novese il Distretto del Novese sbarca a Torinosbarca a Torino

Lunedì 9 marzo si è tenuto un nuovo incontro nella prestigiosa location della

Città del Gusto di Torino, a cura di Gambero Rosso, tra le eccellen-ze del nostro territorio novese e dell’Alto Monferrato con i blogger, giornalisti, cuochi ed appassionati, interessati a conoscere più a fon-do la zona. Grazie all’ospitalità di Ascom Confcommercio e l’im-pegno che il team del Distretto del Novese continua a perseguire nella promozione di prodotti e luoghi nostrani, si è potuto pas-sare questo piacevole pomeriggio ricco di informazioni utili e allie-tato dall’ormai chiacchieratissimo speed date enogastronomico, e questa volta anche con itinerari ciclo-turistici. Alla ricerca dell’a-

nima gemella quindi, che in questo caso è il visitatore , letteralmente accolto e coccolato dalla squadra del Distretto che è pronta a or-ganizzargli dei pacchetti turistici personalizzati in base ai gusti e alle esigenze. Il cliente potrà così scegliere il suo itinerario grazie alla collaborazione di produttori, tour operator ed organizzatori, che hanno un solo obiettivo comune: quello di promuovere il Novese e l’ Alto Monferrato come mai prima d’ora. Barbara Gramolotti, respon-sabile del Distretto del Novese, ha presentato le varie iniziative, accompagnata da Torino Onei-ros Viaggi by il Mondo in Valigia. Successivamente speed date dalla durata di 90 minuti dove si poteva conoscere il meglio del nostro ter-ritorio, dal Bacio di dama di Novi Ligure, alla Birra Artigianale di

Pasturana, dagli amaretti morbidi di Voltaggio al salame di Molo di Borbera. Per gli itinerari: Serraval-le Outlet, Castello di Pozzolo For-migaro, Pinacoteca di Voltaggio e molti altri. Novi e dintorni si apre al Mondo!

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Busalla. In Valle Scrivia i cittadini chiedono risposte da parte della politica

In Valle Scrivia la sanità è, ormai da qualche tempo, l’argomento principe delle discussioni. La

completa chiusura, avvenuta tra il 2010 ed il 2011, dell’Ospedale “Lu-igi Frugone” di Busalla, malgrado la strenua opposizione dell’allora sindaco Mauro Pastorino, ed i nuo-vi tagli effettuati di recente (tra cui la chiusura della Asl a Busalla ed il suo trasferimento a Borgo Forna-ri) e, soprattutto, la mancanza di risposte sulle destinazioni future delle strutture sanitarie, sono sta-te oggetto di prese di posizione da parte delle due liste civiche di op-posizione del Comune di Busalla: “Prima il paese poi la politica”, tramite il portavoce Antonello Bar-bieri e “Busalla un nuovo dì” con il capogruppo Giacomo De Andrea. Anche il locale circolo del Partito Democratico ha risposto in merito. Le prese di posizione più dure ar-rivano dalla lista “Prima il paese poi la politica”, con Barbieri che fa presente che “dei ventotto pic-coli ospedali che sono stati chiusi in Liguria, tramite il piano di riorganizzazione, tutti, tranne il Frugone hanno avuto una ricon-versione sanitaria”. Sulla possibi-le destinazione, Antonello Barbieri è molto scettico “circolano voci di una residenza protetta, non è cer-tamente quello che auspichiamo” spiega il politico, che continua “nel 2014 abbiamo raccolto in tutta la Valle oltre duemila fi rme, per avere un punto di primo soccorso, quantomeno per i codici bianchi e verdi”. Dalla lista “Busalla un nuo-vo dì”, De Andrea segue la stessa linea, seppure con toni più morbidi “con la chiusura della Asl a Busal-la e lo spostamento a Borgo For-

FABIO MAZZARI nari chiediamo, almeno, un bus navetta per le persone anziane, anche se siamo consapevoli che si tratta dell’ennesima perdita di un presidio sanitario a Busalla”, continua il capogruppo “Vediamo nei cittadini una stanchezza mi-sta a rassegnazione. Alla Regione chiediamo di mettere, almeno in prova, un’automedica per i codi-ci bianchi e verdi, non è possibile

che, attualmente, l’unica disponi-bile debba essere a Bolzaneto per tutta la Valle”. Dal locale circolo del Partito Democratico, la respon-sabile sanità, Nunzia Acampora fa presente “ci sono colpe molto indietro nel tempo, a cominciare dal piano socio-sanitario dell’al-lora giunta Biasotti nel 2003” spiega “alcuni Sindaci presen-tarono una richiesta di mante-

nimento di un adeguato livello assistenziale, altri, come l’allora sindaco Pastorino, puntarono i piedi con la logica del “o tutto o niente”, rifi utando il dialogo con le Giunte Regionali che si sono susseguite”, i consiglieri comunali Pietro Bellina e Mario Racheli, come spiega il sito del Pd di Busalla “stanno cercando di rilanciare la possibilità di una Rsa in Valle Scrivia”. In ogni modo, tutte le liste chiedo-no, a chiunque sia il prossimo As-sessore alla Sanità della Regione Liguria, di dare assoluta priorità alla Valle Scrivia e di constatare la situazione sul campo.

Sono solamente tre, quest’anno, dopo il “super-turno” dell’an-no scorso, i comuni dell’entroterra genovese che vedranno, a maggio, il rinnovo delle loro amministrazioni comunali.

Si tratta di: Ronco Scrivia, Torriglia e Vobbia. Ronco Scrivia, il più grande dei tre, con oltre 4500 abitanti, vede il Sindaco uscen-te, Simone Franceschi, non più ricandidabile dopo due mandati consecutivi. Ancora nessuna indiscrezione sul successore e sui suoi sfi danti. Nel 2010, in concomitanza, come oggi, delle elezioni regionali, Franceschi, del Partito Democratico, vinse nettamente la sfi da elettorale con il 58,1% dei voti, ottenendo ben sei punti in più rispetto a quanto preso dalla coalizione di Centrosinistra alle regionali. Nel 2005 invece la competizione fu molto serrata, in una sfi da a tre la spuntò per l’appunto Simone Franceschi con il 36,6% dei voti, mentre i suoi due sfi danti ottennero rispettivamen-te il 33,1% ed il 30,3%. Sul fi lo di lana, e sempre a tre, fu la sfi da del 2000, che vide imporsi la lista civica di Gian Luigi Sacchi. Ronco

A maggio nell’Oltregiogo si rinnovano tre amministrazioni comunali

Tre comuni Tre comuni al votoal voto

Scrivia, sia nel voto amministra-tivo, ad eccezione dell’ultima tornata, che nel voto politico, si è spesso confermato un comune dall’esito sempre incerto e gioca-to sul fi lo di lana. Torriglia, il ca-poluogo della Val Trebbia genove-se, con i suoi 2500 residenti, vede invece il Sindaco uscente, Mauri-zio Beltrami, con molta probabi-lità ricandidarsi per un secondo mandato, mentre su internet girà da qualche tempo la voce di una possibile lista in discontinuità con l’amministrazione attuale. La vicenda politica di Torriglia è ab-bastanza singolare: nel 2009 Bel-trami vinse, per una sessantina di voti, sul favoritissimo Giusep-pe Cevasco (sindaco per ben 34 anni, dal 1970 al 2004). Tuttavia la presenza di una condanna e l’in-candidabilità del candidato della terza lista, Marcello Mula, fece annullare le elezioni e portò alla nomina di un Commissario Pre-fettizio. Nel 2010, alle elezioni-bis, Beltrami si impose con un nettis-simo 63,2% contro la “delfi na” di Cevasco, Paola Casazza. Nel 2004 invece a vincere fu Fabio Fossa, in una corsa a tre, con il 47,3%

dei voti, nel 1999 invece l’ultima vittoria di Cevasco, con il 57,6% dei voti. A Torriglia, come in altri piccoli comuni, le liste non sono quasi mai state organizzate su basi partitiche, ed anche la lista uscente è fortemente trasversale. Con la situazione attuale la con-ferma della maggioranza uscente sembra molto probabile. Al voto infi ne anche Vobbia, il comune più piccolo della Valle Scrivia con appena 470 abitanti. Il primo cit-tadino uscente, il giovane Andrea Apicella, molto probabilmente, non si ricandiderà. In zona si fan-no dei nomi, ma per ora sono so-lamente dei “rumors”. Nel turno precedente Apicella stravinse la competizione contro Enrico Men-dace, con il 77,6% dei voti, diven-tando anche, a trent’anni, il Sin-daco più giovane della Provincia di Genova. Nel 2005 a vincere fu Ennio Beroldo, già Sindaco negli anni Novanta, contro la scrittrice Franca Oberti, anche qui con un sonante 68,8% di voti. La piccola Vobbia, dove la politica nazionale conta poco o nulla, aspetta quindi l’arrivo di candidati alla carica di Sindaco. (f.m.)

I paesi della Valle Scrivia e della Val Polcevera hanno

festeggiato il Carnevale con diverse iniziative, spesso sim-patiche ed innovative. La più originale è arrivata da Sant’Ol-cese, dove nel tradizionale Car-rosezzo, tornato dopo venticin-que anni, i protagonisti assoluti sono stati il Sindaco e la Giunta Comunale che, con autoironia, si sono vestiti da Banda Bas-sotti ed hanno dato l’assalto al Deposito. Grande festa anche a Torriglia, nel capoluogo della Val Trebbia, dove l’intero paese si è mobilitato per il Carnevale Torrigliese, diventato ormai un appuntamento che attira visi-tatori anche dai paesi limitro-fi . Busalla ha organizzato una grande pentolaccia a Sarissola, che ha fatto felici i tanti bambi-ni presenti, mentre Serra Riccò ha organizzato un concorso che ha premiato i carri più go-liardici e i gruppi mascherati più belli, sotto l’occhio attento degli “esperti del Carnevale”.

Fabio Mazzari

I CarnevaliI Carnevalinell’entroterranell’entroterra

La questione sanità è sempre più urgenteLa questione sanità è sempre più urgente

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Dopo laboriosi lavori è stato completato il re-

stauro del Santuario di Nostra Signora di Montebruno, nel Comune omonimo. Il Santua-rio fa parte di un trittico che comprende oltre all’edifi cio sacro, il Ponte dei Doria (del XV secolo) ed il Convento de-gli Agostiniani. Il Santuario di Montebruno, la cui costruzio-ne terminò nel 1486, in un luo-go di apparizione mariana, ha al suo interno opere pittoriche di enorme interesse artistico, eseguite tra gli altri da Agosti-no Ratti. Ampio servizio sul nostro sito. (f.m.)

MontebrunoMontebruno

26 l’inchiostro frescoMarzo 2015 VALLE SCRIVIA

In Valle Scrivia si riscopre la lavorazione naturale degli alimenti

Vobbia: tornano i sapori originaliVobbia: tornano i sapori originali

L’ A.N.A.N. (Associazione Nazionale Amici della Natura) ha deciso di ri-

scoprire la lavorazione naturale degli alimenti proprio quando i prodotti del boom industriale hanno ormai invaso le nostre tavole, e ha deciso di farlo a Vobbia (GE), dove sono stati allestiti dei locali per l’iniziati-va. L’Associazione no profi t è attiva dal 1976 e ne fanno parte ambientalisti che si occupano della salvaguardia della natura; dalla loro fi losofi a di ritorno ad essa e dal rispetto che ne conse-gue, nascono molteplici attività ed eventi che hanno coinvolto i partecipanti in maniera diretta. Trent’anni dopo la decisione di autofi nanziarsi, parte un pro-getto che si rivolge al settore agroalimentare, più precisa-mente alla lavorazione dello stoccafi sso. Si è così avviato nei locali messi a disposizione da una socia, a Vobbia, una piccola produzione di questo pesce se-condo il metodo classico, cioè lasciato a bagno in acqua cor-rente per alcuni giorni; il gusto e le proprietà vengono conser-vate, a differenza di come avvie-ne nella lavorazione contempo-ranea dove si fa uso di idrossido di calcio (calce) sicuramente più veloce ma decisamente più dannoso. Lo stesso principio viene applicato alla lavorazione del pesto, eseguito con il morta-io. L’Associazione si rivolge ad esercizi commerciali, a ristoran-ti e gruppi di acquisto, e comun-que a tutti quelli che apprezzano il mangiar sano, che vogliono ri-trovare il sapore originario degli alimenti, acquistabili, tra l’altro, a prezzi accessibili a tutti. Rin-graziamo per le informazioni il Sig. Enrico Giorgi, Fiducia-rio Regionale e organizzatore dell’A.N.A.N. ([email protected]).

Sant’Olcese: speranze e dubbi sul delicato momento della storica industria dolciaria

Al lavoro per salvare Al lavoro per salvare la Pretila Preti

Una delle più antiche indu-strie dolciarie del nord-ovest italiano, la Preti s.r.l.

con sede e stabilimento a Sant’Ol-cese, sta attraversando un mo-mento estremamente delicato. “La Preti è alla frutta ma continuerà a produrre dolci” era il titolo tra l’ironico e l’amaro de Il Secolo XIX dello scorso 10 febbraio, che ha confermato la notizia del rigetto,

da parte del tribunale fallimen-tare di Genova, della domanda di concordato avanzata dall’av-vocato della Preti ma, allo stesso tempo, segnalava di come, grazie alla stipula di contratti plurienna-li, l’azienda avrebbe continuato a produrre. In merito alla questione abbiamo intervistato l’assessore alle attività produttive del Comune di Sant’Olcese, Simona Lottici, che ci ha illustrato la situazione attuale e l’impegno dell’amministrazione

p e r salvare questa importan-te realtà del territorio. “Uf-fi cialmente la Preti è fallita” spie-ga l’assessore “in questa fase si è cercato a dicembre un concordato ma ciò non è stato possibile” dice, continuando “il marchio è conso-lidato, sia in Italia che all’estero ed aveva addirittura aumentato le vendite. Non sappiamo i moti-vi del perché si è arrivati a que-

sto, sappiamo che l’azienda - la quale continua comunque a lavo-rare - è in mano ad un curatore fallimentare”. L’assessore Simona Lottici ci spiega che l’azienda è stata divisa in due rami diversi “la Preti Dolciaria che ha in affi tto lo stabilimento di Sant’Olcese e la Preti 1851 s.r.l. che ha in affi tto il bar-spaccio di Via XX Settembre

a Genova”. Il rischio chiusu-ra, per il momento, sembra scongiurato, con la produ-zione che andrà avanti per tutto il 2015. A riguardo l’assessore Lottici ci parla delle possibili soluzioni “la chiusura potrebbe non avve-nire nell’immediato

futuro, ma se non si trova una soluzione a breve questo rischio aumenta. Ma il vero dramma è, a mio parere, il possibile decurta-mento del personale”. Al momento alla Preti di Sant’Olcese lavorano complessivamente ventisei perso-ne “di cui molte residenti sul no-stro territorio” dice l’assessore del comune Polceverasco. Già nella seconda metà degli anni ’90 la Pre-

ti ha vissuto un periodo buio, forse ancora peggiore di quello attuale. All’epoca però grazie alla cessione di un ramo di azienda era suben-trato un compratore che comprò l’azienda senza accollarsi i debiti “la soluzione che stiamo cercando adesso” ribadisce l’assessore Lotti-ci. L’amministrazione comunale di Sant’Olcese ha anche incontrato l’assessore regionale alle attività economiche, Enrico Vesco, che si sta occupando, come spiegano dall’Amministrazione Comunale, con tempestività della situazione della Preti. L’azienda dolciaria è una realtà importantissima per Sant’Olcese e la Val Polcevera “un danno per la Preti si ripercuote immediatamente sul territorio” dice l’assessore “ogni azienda porta un suo indotto e le attività industriali sono il cuore pulsante di un paese”. Il Comune è al lavo-ro per scongiurare il fallimento e far sì che questo marchio storico continui ad esistere, specialmen-te in un momento estremamente critico per le attività economiche ed industriali a livello locale e na-zionale.

FABIO MAZZARI

ELEONORA GATTI @viaggiatrice191

Uno spettacolo itinerante, che coinvolgerà le scuole elementa-

ri e medie di un’ampia area geografi -ca che comprende tre Province (Ge-nova, Piacenza ed Alessandria) e tre valli (Trebbia, Bisagno e Borbera), quello che si terrà nel mese di aprile per ricordare il settantesimo anniver-sario della Liberazione dell’Italia. La serie di eventi, di cui daremo ampio spazio sul nostro sito e sul prossimo numero, si compone di spettacoli (tra cui Cenere di Marco Rinaldi), musica, monologhi, che vedranno la partecipazione del popolare comico televisivo Luca Bizzarri e mostre fo-tografi che che coinvolgeranno una ventina di comuni delle vallate.

LiberazioneLiberazione

Melania Mazzucco presenta a Genova il

Museo del MondoMuseo del MondoSi è svolta presso la biblioteca della Facoltà di Scienze Umanisti-

che (Sede di Lingue) il convegno “Romanzo e Arti Figurative: il Museo Virtuale del Mondo”, curato dalle prof.sse Elisa Bricco e

Maurizia Migliorini, con ospite la scrittrice Melania Mazzucco, autrice del recentissimo e fortunatissimo libro “Il Museo del Mondo”. Durante la conferenza Mazzucco ha spiegato come “abbia iniziato a parlare d’arte attraverso la letteratura, raccontando la vicenda biografi ca del-la fotografa e scrittrice svizzera Annemarie Schwarzenbach per poi approcciarmi sempre di più a questo mondo con i miei due libri su Tintoretto”. La nota scrittrice, i cui libri sono tradotti in oltre venti lin-gue, ha illustrato alla platea per lo più composta da studenti e dottoran-di come “grazie allo studio delle fonti, condotta in maniera rigorosa ma creativa, ho potuto avere solide base per i miei romanzi”. In con-clusione Melania Mazzucco, spiegando la genesi della sua ultima fatica “Il Museo del Mondo”, ha affermato: “Scrivere per un quotidiano come La Repubblica un articolo su un quadro per ogni settimana dell’an-no non è impresa facile – ha spiegato l’autrice – li ho scritti tutti in un anno, perché non volevo lasciarmi trascinare dalla corrente delle notizie. Piuttosto ho preferito accompagnare il lettore in un museo ideale composte dalle opere che nel corso della mia vita maggiormente mi hanno colpito”.

Page 27: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

L’inverno ormai è agli sgoccioli, ma perché non

provare a prolungare il di-vertimento dei mesi freddi? A Busalla la Pro Loco, con il patrocinio del Comune ci ha pensato e, dal 28 febbraio fi no al 6 aprile sarà aperta tutti i pomeriggi, nella centrale Piaz-za Colombo, una pista di pat-tinaggio per divertire grandi e piccoli. La giornata inaugurale, completamente gratuita, è stata dedicata tutta ai bambini, con il pupazzo Olaf (del fi lm Disney “Frozen”) che ha “insegnato” ai più piccoli a pattinare. (f.m.)

Busalla Busalla sul ghiacciosul ghiaccio

27l’inchiostro frescoMarzo 2015

Nella foto la bella “aliena” concorrente vincitrice del

carnevale masonese

VALLE SCRIVIA

Genova: Habanero edizioni presenta

SUPERNOVASUPERNOVA

Venerdì 20 febbraio presso la Palazzina Santa Maria del Porto Antico di Ge-

nova si è svolta la conferenza di presentazione di Supernova, una due giorni di concerti, eventi let-terari e spettacoli vari&eventuali organizzata da Habanero Edizioni e promossa da Porto Antico Spa. Habanero, gruppo di giovani ra-gazze e ragazzi attivo da anni e voglioso di rendere “Genova più vitale e meno paranoica”, ha al-lestito una grande rassegna musi-cale che rende il capoluogo ligure “un nuovo polo centrale della musica italiana”. La rassegna si svilupperà attorno a una due gior-ni musicale, il 24 e il 25 aprile (“le date più belle che ci sono” hanno detto gli organizzatori), in cui sul palco allestito nella Piazza delle Feste del Porto Antico, si suc-cederanno i nomi più caldi della scena alternativa italiana: il primo giorno vi saranno Lo Stato Socia-le, Fast Animals and Slow Kids e Magellano, mentre nel secondo giorno sarà la volta dei Verdena, thegiornalisti e Sadside Project. “Habanero è nato un giorno per caso, originariamente come eti-chetta di libri, poi è cresciuta ed è diventato molto altro”, così Emanuele Podestà, deus ex ma-china di Habanero ci ha racconta-to ciò che sta dietro un progetto di tale portata – “Portare la musica bella in una città bella ma troppo spesso abbandonata come Geno-va: ecco il nostro obiettivo. Con Supernova, un festival grande e giovane, vogliamo centrarlo”. Du-rante la conferenza stampa erano presenti, oltre a Emanuele Pode-stà, il presidente di Porto Antico Spa Ariel dello Strologo e Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato

Opinioni contro in Valle ScriviaOpinioni contro in Valle Scrivia

“Durante l’era Pastorino l’attenzione della cit-tadinanza busallese

era rivolta alla realizzazione della fi nanziata circonvallazione del pa-ese. Già il vecchissimo piano re-golatore post-bellico, prevedeva un passaggio a monte del Paese, alternativo a quella tracciata bella dritta dagli architetti Piemontesi di scuola Sabauda Da quegli an-tichi propositi è logico dedurre che l’idea di una tangenziale si sedimentò negli Amministratori busallesi obbligandoli a volgere lo sguardo verso gli argini dello Scrivia e a trasferire la sua poten-ziale ubicazione, in parte lungo il terreno che fi ancheggia la sponda sinistra del torrente medesimo, in parte acquisendo le aree dismes-se dalla Ferrovia. Il desiderio della tangenziale sembra invece, con l’inizio del mandato di Loris Maieron, come evaporato nel si-lenzio. Sino a che i progetti della circonvallazione ebbero vitalità, l’area del Genoa Club, via dei Fiumani, gli spazi che precedono il tunnel sotto i binari, il terreno “del Dopolavoro Ferroviario”, venivano considerati come aree in attesa di un intervento decisivo per Busalla. Invece sono da tem-po riservate ai pendolari dei Co-muni dell’Alta Valle Scrivia che le usano come un parcheggio gior-naliero a servizio della stazione ferroviaria, il tutto a scapito dei residenti, senza alcun onere di po-steggio. Adesso che incombono le elezioni Regionali, sembrereb-be logico aspettarsi che nessun fi nanziamento venga destinato per la circonvallazione di Busal-la. Tante cose sono cambiate in questi ultimi tempi. Si lamenta ad esempio una tendenza da parte dei Comuni dell’Unione a trarre vantaggi unilaterali ogni qualvolta le circostanze lo consentano. C’è

Pensieri in libertà de “l’inchiostro fresco”[email protected] - tel. 0143 46.569

Sul nostro sito abbiamo pubblica-to un’opinione di Carmelo Balbi sulla situazione “parcheggi e non

solo” a Busalla, con un riferimento alla tanto attesa circonvallazione. A questa lettera ha risposto il signor Tamagno. Poiché l’argomento ci è parso di strin-gente attualità, visto anche il caotico traffi co che attanaglia la strada prin-cipale della “capitale” della Valle Scri-via - impedendo, a nostro giudizio, un commercio più funzionale alle esigen-ze dei consumatori e perché no, con disagi relativi all’inquinamento acusti-co ed atmosferico - abbiamo deciso, sia pure riassumendo le due lettere pervenute, di pubblicarle.

La Redazione

“Mi rivolgo a “l’in-chiostro fresco”, in quanto come citta-

dino della Valle Scrivia mi sento fortemente disturbato nel leggere i “pensieri” di Carmelo Balbi in merito alla tangenziale. Questa infatti era fi nanziata ed è stata la passata Amministrazione a perde-re le risorse già stanziate, le quali successivamente sono confl uite per i lavori sul Turchino. Mi ram-marica molto il fatto che si dica che i pendolari della Valle Scrivia “rubano” un parcheggio gratis, quando i negozianti di Busalla vorrebbero togliere il pagamento anche nei park in centro; forse lo scrivente, non avendo più oggi attività commerciali in atto e, ra-gionando da locatore, non è più interessato a ciò; fosse stato qual-che anno fa forse non avrebbe di certo espresso questo spiacevole commento; classica dimostrazio-ne di come il buon senso non affi -ni con la cultura e non guardi solo agli interessi personali. Caso mai è sempre meglio lasciare un par-cheggio libero ad una persona che

va a lavorare e/o ha fare compere in paese, piuttosto che continuare a dover spendere soldi per gestire in queste zone medesime piccio-naie che oltre tutto prevaricano anche normative igienico sanita-rie. Questi anti Berlusconiani che vivono da borghesi intellettuali, hanno poco a che fare con la so-cialità e i servizi, per niente Bu-salla grazie al loro continuo con-tributo al PD Regionale, ha perso Ospedale, Pronto Soccorso, ecc. e come ultimo colpo anche il CUP trasferito a Borgo Fornari, non a Portofi no. Sono certo che Berlin-guer se potesse parlare a loro di-rebbe: ma che c…o di comunisti siete! Come sempre mi scuso per la poca discrezionalità, ma deter-minati pensieri sarebbe opportu-no non pubblicarli, in quanto pro-vocatori verso il cittadino di Valle, che facendo il pendolare, si che ruba i soldi del parcheggio, ma è anche obbligato a dedicare al suo lavoro 12 ore al giorno non tutte retribuite….

M.Tamagno

Scrive Balbi...Scrive Balbi...

...risponde Tamagno...risponde Tamagnoanche una paura di esprimere opi-nioni non gradite al potere locale, come porsi contro il depaupera-mento della Sanità in Vallata. Per tante ragioni, oltre quelle legate ai vicoli di stabilità fi nanziaria e ai ri-dotti trasferimenti economici de-stinati al Comune, i terreni di cui sopra, che qualche anno fa sem-bravano destinati a favorire un ribaltamento dello stazionamento dei mezzi pubblici sull’altro lato della ferrovia, oggi ritornati in uno stato di semiabbandono, po-trebbero rappresentare per il Co-mune un’entrata patrimoniale da destinare, per esempio, ai poveri e ai rifugiati.

Carmelo Balbi

Le versioni integrali delle lettere qui riportate po-

trete trovarle sul sito de “l’in-chiostro fresco”: www.inchiostrofresco.itChiunque volesse interve-nire su questo o su altri ar-gomenti, può inviare il suo contributo.

Ai lettoriAi lettoriSociale, che ha affermato: “Ema-nuele è stato uno dei primi ad invitarci, quando abbiamo ini-ziato a fare i concerti. La prima volta che abbiamo suonato qui a Genova, – ha affermato il can-tante – abbiamo sentito un’ener-gia particolare. E ogni volta che tornavamo qui, sempre meglio”. Buone stelle sopra la città.

X-fi le d’Oltregiogo: seconda puntata

A caccia di misteriA caccia di misteri

MATTIA NESTO @Mattia Nesto

Alieni o spiriti benigni? Fatto sta che anche un evento come la guerra,

che tutto lascia pensare tranne che alla fantasia ha, in alta Val Bisagno, un suo evento inspie-gabile. Protagonista involontario di tutto ciò fu Giovanni Pepe, detto “Giovannino”, partigia-no della Divisione Cichero di Aldo Gastaldi. Nelle sue memorie Giovan-nino ricorda un fatto alquanto misterioso. Nel febbraio 1944, men-tre riposava in un bosco so-pra Davagna, fu svegliato da un rumore mai sentito prima, una sorta di sibilo prolunga-to, avanzò e si trovò davanti due soldati tedeschi. Cercando

di scappare cadde ed un colpo di arma da fuoco gli trafi sse il petto. Subito dopo ricorda di aver gal-leggiato in una luce brillante, con fi gure evanescenti che lo tocca-vano. Pensò di aver sognato ma constatò che il suo corpo era in-tatto, ma la giacca era crivellata e sporca di sangue! Un caso di

“incontro ravvicinato” av-vento quindi ben tre anni

prima del celebre “Inci-dente di Rosewell”.

Fabio Mazzari

Come il Mi Ami ma con il mare vero

Page 28: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

28 l’inchiostro frescoMarzo 2015

Page 29: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

Ovada: il tamburello riparte alla grande dalla serie D

Ecco la nuova dirigenzaEcco la nuova dirigenza

Presentazione ad Ovada del-la società di tamburello “A.D.T Paolo Campora”. Si

è trattato per la verità di un’inte-grazione di nuovi dirigenti dando così continuità al sodalizio e per ri-portare la città al ruolo di capitale del tamburello con la politica dei piccoli passi. La società è compo-sta dal Presidente Mario Arosio; vice Renzo (Cino) Puppo, segre-tario: Mariano Zimarro; Tesoriere: Leonardo Volonnino, consiglieri: Enrico Arata, Roberto Caldero-ne, Fausto Parodi, Marco Lanza, Giampaolo Grosso, Franco Car-rea, Guido Chiappino. La società partecipa al campionato di serie D specialità libero a partire dall’11 aprile contro Carpeneto, Basaluz-zo, Alfi ano Natta, Real Cerrina, Gabiano. Questo l’organico della squadra: Robbiano Federico, Pria-no Giuliano, Soldi Giacomo, Lan-za Nicola, Lerma Marco, Luana Parodi, Giacchero Romano, Cer-ruti Roberto e nel corso del cam-pionato verranno inseriti ragazzi delle giovanili. Gli obiettivi sono comunque prestigiosi: riportare il tamburello femminile con le ra-gazze che conquistarono scudetti e coppe; un torneo delle vecchie glorie e soprattutto continuare l’attività giovanile nelle scuole. È stato anche effettuato un sopral-luogo di concerto con l’Ammini-strazione Comunale nel glorioso Sferisterio di Via Lung’ Orba Maz-zini per verifi care lo stato della struttura e concordare alcuni lavo-ri di manutenzione. Nel corso della serata premiazioni per coloro che hanno permesso l’attività della Paolo Campora, i tecnici Pinuccio Malaspina e Mario Bavassano, le ragazze Chiara e Luana Parodi, Ilaria Ratto per i trofei conquistati mentre alla Dirigente Scolastica Patrizia Grillo il diploma di Socio Onorario. (e.p.)

Busalla: le ragazze della pallavolo volano in Portogallo

Il Volley Scrivia al topIl Volley Scrivia al top

La Volley Scrivia, la squadra di pallavolo presieduta da Mar-co Fanti, che si divide tra le

palestre di Busalla, Mignanego e Pontedecimo parteciperà, dal 1° al 5 luglio, al “Summer Cup – Torne-io de Voleibol Jovem” un prestigio-so torneo internazionale riservato alle categorie giovanili, che si terrà a Lousa in Portogallo, una cittadi-na a pochi minuti da Coimbra. “La partecipazione al Torneo, giunto alla sua sedicesima edizione” ci spiega il presidente della Volley Scrivia “avviene grazie all’alle-natore Ubaldo Fini che aveva già fatto una bella esperienza nel 2009 con l’Amatori Cella di Sampierdarena, dove aveva otte-nuto il terzo posto al Torneo, e che adesso allena per noi”. Al Torneo parteciperanno squadre juniores provenienti da Portogallo, Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Olan-da, Polonia e probabilmente altri Paesi europei. La squadra della Volley Scrivia che parteciperà al Torneo sarà l’Under-13 femminile con l’aggiunta di tre fuori quota. Attualmente la Volley Scrivia è l’u-nica squadra italiana a partecipare all’edizione 2015 di questo impor-tante torneo giovanile. Le ragaz-ze che parteciperanno al torneo alloggeranno nelle scuole, dove hanno il servizio mensa e dove gli organizzatori del Torneo hanno previsto due serate party ed una in piscina. Le partite saranno tra-smesse anche via streaming e sul-la televisione locale di Coimbra. Il presidente Marco Fanti è molto fi ducioso su questo torneo “un torneo di questo prestigio è, per ragazze così giovani, una grande esperienza di vita, lo preparere-mo con molta cura ed attenzione, puntiamo a fare un buon risul-tato anche se, per scaramanzia, non dico a che posizione possia-

Novi Ligure: Piras ci fa scoprire un diverso modo di essere ciclo-turista

Tenerife: una terra da pedalareTenerife: una terra da pedalare“Quante volte durante i

freddi mesi invernale si ha il desiderio di

evadere dal grigio e dalla noia? Anche a me ed ad un gruppo di buoni amici, è capitato. Ma non ci siamo rifugiati in qual-che villaggio turistico uguale in ogni parte del globo, bensì siamo letteralmente saliti in sella alla scoperta di un’isola meraviglio-sa, Tenerife, l’isola di fuoco”, con queste parole, piene di passione e voglia di avventura, Angelo Piras, presidente della società ciclistica Novese Fausto Coppi, ha presen-tato il suo tour di Tenerife. Piras, assieme ad altri cinque amici e grazie al fatto che il nipote, Da-vide, abiti e lavori ormai da anni proprio sull’isola spagnola, ha intrapreso un giro di Tenerife “in sella”. “Abbiamo pensato, as-

sieme a Davide, un percorso in quattro tappe, ovviamente non come competizione, ma come esplorazione – spiega Piras – Cinque tappe che permettono di scoprire l’isola, dalla costa all’interno, sino alle pendici del vulcano Teide”. Quindi un viaggio come questo è un buon modo di abbinare sport e vacanza?: “Esat-to e non solo! – risponde il nostro interlocutore – Sono previste an-che escursioni nei piccoli paesi dell’interno, dove si può assa-porare la cucina locale, davvero eccezionale”. Tenerife perciò è quel che si dice “una terra tutta da pedalare”.

Mattia Nesto

Per maggiori info visitarewww.tenerifeonbike.weebly.com

Da sinistra: Roberto e Stefania Scarabello, Cesare e Valeria Bonadeo, Angelo e Paola Piras

segue a pag. 30

Page 30: Inchiostro Fresco - Marzo 2015

30 l’inchiostro frescoMarzo 2015 SPORT

Cremolino: entusiasmo per il tamburello in serie A

La stagione giovane 2015La stagione giovane 2015

A Cremolino presso il Ri-storante degli sportivi presentazione della sta-

gione tamburellistica 2015 con la società locale che per il deci-mo anno consecutivo si è iscrit-ta al campionato nazionale di serie A. Un piccolo record per il centro dell’ovadese animato da una grande passione uni-to dall’amore per le tradizioni come dimostrato nell’affollata serata di gala. Ringraziamenti di rito da parte del Presidente Claudio Bavazzano, quindi pre-sentazione dei giocatori che compongono la squadra. Dal-la vicina Carpeneto è arrivato Luca Baldini, mentre dal Casti-glione delle Stiviere in entrata Luca Merlone, Ivan Briola e Daniele Ferrero; confermati An-drea Di Mare e Daniele Basso. Una new entry tra i collaborato-ri e preparatori è rappresentata da Piero De Luca, indimentica-bile terzino del Castelferro che segue la preparazione dei gio-catori nell’Astigiano; Direttore tecnico: Fabio Viotti; gli allena-tori: Mauro Bavazzano e Aldo Casamonti; Massaggiatore Ro-berto Tasca e cambio racchetta Andrea e Fabrizio Gollo, Enzo Frutti. La squadra in questo pre campionato si è aggiudicata il quadrangolare di Fumane supe-rando il Costermano per 16-10 e il Fumane per 16-9, mentre domenica scorsa a Gabbiano nel Memorial “Zanotti” Cremo-lino sconfi tto dalla Cavriane-se per 13-7. Anche quest’anno l’A.S.D. Cremolino partecipa al campionato Piemontese di serie C con Marco Marostica, Massimo Rinaldi, Fabio Ottria, Davide Frutti, Daniele Oddone, Fabio Ferrando, Luca Protto, Giampietro Arata e il D.T. Mau-ro Bavazzano. Figura anche una squadra Indoor e la parte-cipazione nei Tornei Giovanili Provinciali. Esordio nel cam-pionato domenica 22 marzo in trasferta a Monte Peroni con il Cavaion; derby con il Carpene-to il 3 maggio; il girone di andata si chiude il 24 maggio, avvio del

ritorno il 31 maggio e chiusura della stagione regolare il 25 lu-glio. Al via oltre a Cremolino e Carpeneto, Cavrianese, Solferi-no, Sommacampagna, Cinaglio, Virtus Guidizzolo, Fumane, Sabbionara, Pasino e Guerra Castellaro, Nuova Medolese, Cavaion Monte Peroni. Le pri-me otto squadre classifi cate disputeranno le fi nali scudetto a Noarna (Trento) dal 10 al 16 agosto, mentre l’ultima squadra classifi cata retrocederà in serie B. Già programmata la stagione 2016 a girone unico con 14 squa-dre, per cui le promozioni dalla serie B al termine della corrente stagione saranno tre. Parteci-pano alla Coppa Italia le dodici squadre della serie A suddivise in quattro gironi con inizio il 5 settembre e fi nale domenica 4 ottobre. (e.p.)

mo arrivare”, spiega il presidente “essere l’unica squadra italiana a partecipare quest’anno, a quattro anni dall’ultima vittoria del no-stro paese (con l’Amatori Novara, ndr) è per noi del Volley Scrivia un grandissimo onore”. Fanti sta vincendo anche la sua scommessa iniziata l’anno scorso, ovvero quel-la della squadra maschile “a mar-zo inizia il nuovo campionato, abbiamo venti tra bambini e ra-gazzi, stiamo puntando ad avere una squadra maschile Under-14 ed una Under-13, dove stiamo puntando ad un accordo con la Colombo Volley”.

Fabio Mazzari

Piste da trial là dove un tempo passavano le carovane

La Val Borbera a tutto gasLa Val Borbera a tutto gasIl Moto Club della Superba

di Genova sezione NMTT, in collaborazione con il refe-

rente Andrea Passano e l’Ammi-nistrazione comunale di Mon-giardino Ligure, ha aggiunto al novero delle aree autorizzate al trial il percorso “La lübbia di Salata”. Il paese di Salata sorge proprio sullo spartiacque tra la Val Sisola, tributaria della val Borbera, e la Val Vobbia. Il per-corso, interamente segnalato con frecce di legno e attrezzato con appositi cestini per la rac-colta differenziata dei rifi uti, si pone l’obiettivo non solamente

di regolare lo svolgimento della disciplina secondo la normati-va fuoristrada, ma anche, e so-prattutto, lo scopo di dare una “spinta” e un’opportunità in più allo sviluppo turistico di questa suggestiva valle, alle poche, ma di grande qualità, attività com-merciali operanti sul territorio e non ultimo di ripulire i vecchi sentieri, ormai abbandonati da anni all’incuria. Il percorso si inerpica percorrendo un soleg-giato vallone selvaggio che rac-chiude in sé le caratteristiche più squisitamente sia appen-niniche sia alpine, soprattutto nella parte più elevata, dove si gode di uno splendido pano-rama. Il percorso ospiterà, il prossimo 26 aprile, il Campio-nato regionale ligure trial 2015. Attraversare la val Borbera al rombo del motore non è mai stato tanto bello!

Mattia Nesto con la collaborazione di

Andrea Passano

Un oro per ElenaUn oro per ElenaLa redazione de “l’inchiostro fresco” si congratula con la brava atleta

Elena Onorio che si è classifi cata 1° nella disciplina Modern Contem-porary 8/11 classe Unica e terza nella disciplina Show Danza 8/11 clas-

se Unica durante gli ultimi Campionati Italiani Assoluti di Danza sportiva della Federazione Italiana Danza Sportiva che si sono svolti al Palacongres-si di Rimini. L’atleta, preparata dagli insegnanti Silvia Giacobbe e Massimo Gallo della scuola di danza “New Terpsichore” di Rocca Grimalda, ha detto “Anche se Natale è ormai passato, questa giornata rimarrà scolpita per sempre come la più bella delle feste! Perché ballare, almeno per me, vuol dire Natale tutto l’anno!” (m.n.)

Il Volley Scrivia al topprosegue da pag. 29

I ragazzi “terribili” de la Boc-cardo BadmintoNovi hanno

raggiunto un grande traguardo. Infatti per la prima volta nella loro relativamente “giovane” storia hanno raggiunto i play-off nazionali del Campionato a Squadre di Serie A. (m.n.)

Sul sito de l’inchiostro fresco a cura della nostra inviata,

Benedetta Acri, proseguono le lezioni online in compagnia degli amici della Scuola di Bal-lo ASD WB di Casal Cermelli sita in località Fontanasse.www.inchiostrofresco.it

Ballando con Ballando con “l’inchiostro”“l’inchiostro”

In breveIn breve

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