IMPRESA, AMBIENTE E MERCATO

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IMPRESA, AMBIENTE E MERCATO 1. L’AMBIENTE GENERALE 2. AMBIENTE TRANSAZIONALE ED AMBIENTE COMPETITIVO 3. MERCATO E FORME DI MERCATO

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IMPRESA, AMBIENTE E MERCATO. 1. L’AMBIENTE GENERALE 2. AMBIENTE TRANSAZIONALE ED AMBIENTE COMPETITIVO 3. MERCATO E FORME DI MERCATO. L’AMBIENTE GENERALE. È il contesto generale ove l’impresa svolge le sue funzioni. - PowerPoint PPT Presentation

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IMPRESA, AMBIENTE E MERCATO

1. L’AMBIENTE GENERALE

2. AMBIENTE TRANSAZIONALE ED AMBIENTE COMPETITIVO

3. MERCATO E FORME DI MERCATO

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L’AMBIENTE GENERALE

È il contesto generale ove l’impresa svolge le sue funzioni.

E’ costituito dall’insieme delle condizioni oggettive, dai soggetti e dai sistemi esterni all’impresa che in modo diverso interagiscono con essa.

Esso è definito da un insieme di condizioni sociali, tecnologiche, politiche, istituzionali, economiche da cui derivano un insieme di vincoli-opportunità per l’impresa.

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I SUB-SISTEMI DELL’AMBIENTE GENERALE

• SISTEMA POLITICO-ISTITUZIONALE

• SISTEMA CULTURALE-TECNOLOGICO

• SISTEMA DEMOGRAFICO-SOCIALE

• SISTEMA ECONOMICO

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AMBIENTE TRANSAZIONALE E AMBIENTE COMPETITIVO

Nell’ambito del macro ambiente delineato l’impresa tende a ritagliarsi una porzione specifica ove operare.

Tale porzione è data dall’ ambiente transazionale (attori con cui ha interscambi) e dall’ ambiente competitivo (attori con cui si confronta).

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I DUE MICRO-AMBIENTI DELINEATI SONO COMPOSTI DA ATTORI CHE NEL LORO INSIEME E PER L’INTERSCAMBIO CHE HANNO CON L’IMPRESA FORMANO DEI MERCATI:

• MERCATO DEL LAVORO

• MERCATO DELLA PRODUZIONE

• MERCATO FINANZIARIO

• MERCATO DI VENDITA/CLIENTI

• CONCORRENTI

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L’impresa non può scegliere il macro-ambiente ma può scegliere il micro-ambiente transazionale e competitivo.

Tanto più l’impresa è grande tanto più è in grado di influenzare l’ambiente-mercato.

La crescente complessità dell’ambiente vincola tale potere tradizionale della grande impresa.

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IL CONCETTO DI COMPLESSITA’

In generale il concetto di complessità (di una struttura, di un comportamento, di una situazione) richiama il grado di varianza di un fenomeno nelle due dimensioni sincronica (varietà) e diacronica (variabilità).

La complessità dell’ambiente richiama la sua crescente varietà e variabilità che rendi difficile l’operare dell’impresa.

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La complessità deriva principalmente da:

- il dinamismo tecnologico

- l’autonomia e l’autopropulsività della domanda

- la globalizzazione dei mercati

Per fronteggiare la complessità i principali gruppi industriali volgono alla creazione di oligopoli internazionali mentre tutte le imprese promuovono alleanze.

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GLOBALIZZAZIONE

E’ il fenomeno per cui l’orizzonte temporale dell’attività economica tende a farsi sempre più vasto ed integrato a livello planetario.

Un settore è globale quando un mutamento di rilievo in un Paese ha immediate ripercussioni sugli altri Paesi.

L’impresa globale considera il mondo come un unico mercato ma ciò non significa omogeneizzazione dei bisogni e prodotti globali. Piuttosto è meglio parlare di segmenti globali che hanno in comune le stesse preferenze.

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

E’ il fenomeno della crescita delle imprese sui mercati esteri,

Può assumere varie forme: dalle esportazioni agli Ide alle alleanze.

DEMATERIALIZZAZIONE E TERZIARIZZAZIONE

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Il comportamento attuale delle imprese ed il loro rapporto con l’ambiente è frutto di un percorso storico riconducibile all’evoluzione del capitalismo industriale:

I stadio: uso della macchina a vapore e del vapore come nuova fonte di energia (impresa-soggetto)

II stadio: crescente uso della scienza nella produzione; energia elettrica (impresa-sistema)

III stadio: dematerializzazione, incertezza e imprevedibilità, complessità, internazionalizzazione etc. (varietà dei modelli di impresa)

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IL MERCATO

È definito dall’insieme dei processi di scambio che si manifestano o potrebbero manifestarsi in rapporto ad un determinato prodotto in un dato ambito territoriale.

L’impresa tende a posizionarsi in una porzione del mercato setta segmento.

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La struttura di un mercato ovvero le diverse connotazioni che esso può assumere possono essere definite da i seguenti attributi:

1. Il grado di concentrazione, di elasticità e di differenziazione della domanda

2. Il grado di concentrazione dell’offerta

3. Il grado di differenziazione dei prodotti

4. L’esistenza di barriere alla concorrenza

5. Il rapporto di equilibrio tra domanda ed offerta

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1. Il grado di concentrazione, elasticità e differenziazione della domanda

Il grado di concentrazione della domanda delinea le situazioni di monopsonio, oligopsonio e domanda frazionata.

L’elasticità alle variazioni della situazione economica influenza il grado di incertezza dei produttori.

Il grado di differenziazione della domanda è dato dal grado di varietà ricercata nell’offerta da parte degli acquirenti.

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2. Il grado di concentrazione dell’offerta

Si possono delineare le situazioni di:

a) Monopolio

b) Concorrenza perfetta

c) Oligopolio

L’oligopolio delinea le situazioni reali di mercato

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3. La differenziazione dei prodotti

Alla differenziazione del prodotto corrisponde la presenza di tanti sub-mercati caratterizzati da una domanda omogenea per quanto riguarda gli attributi ricercati nel prodotto.

L’impresa sceglie di operare in uno o più sub-mercati dove cerca di raggiungere posizioni quasi-monopolistiche.

Si delineano così le situazioni di concorrenza monopolistica che caratterizzano i mercati con tanti produttori ma la possibilità per questi di raggiungere posizioni di vantaggio in specifici sub-mercati

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Se la differenziazione dei prodotti è invece attuata in un mercato controllato da pochi imprenditori si parla di oligopolio differenziato.

L’oligopolio concentrato o indifferenziato è quello in cui è irrilevante la differenziazione del prodotto.

In un mercato prevale la natura oligopolistica o concorrenziale a seconda dell’ammontare della quota di produzione controllata dalle imprese più grandi.

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5. Le barriere alla concorrenza

Si distinguono:

a) Barriere all’entrata di nuovi concorrenti nel mercato

b) Barriere all’uscita dell’impresa dal mercato di appartenenza

c) Barriere alla mobilità legate alla possibilità di spostarsi da un sub-mercato ad un altro.

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Sono rappresentate dai maggiori costi che il potenziale nuovo entrante in un determinato mercato deve sostenere rispetto agli imprenditori già presenti in esso.

Si collegano a:

•Le economie di scala

•La disponibilità di brevetti e know-how

•La scarsezza dei fattori produttivi essenziali

•La differenziazione dei prodotti

a) Le barriere all’entrata

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Le barriere all’entrata possono essere annullate da innovazioni o da prodotti sostitutivi

b) Le barriere all’uscita

Vincolano l’uscita dell’impresa da un mercato per ragioni sociali (ad esempio per salvaguardare l’occupazione) o per la difficoltà a disinvestire.

c) Le barriere alla mobilità

Vincolano l’impresa nello spostamento da un sub-mercato ad un altro (elevata differenziazione).

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5. Il rapporto di equilibrio tra domanda e offerta

Per comprendere il funzionamento di un mercato e l’azione delle imprese nello stesso occorre combinare l’analisi della domanda con quella dell’offerta ossia valutare contestualmente la posizione di produttori e di utilizzatori/consumatori.

L’equilibrio domanda e offerta ovvero le situazioni in cui la domanda è in grado di assorbire perfettamente l’offerta sono difficilmente ipotizzabili

Si distinguono le situazioni di mercato del compratore e di mercato del venditore.

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Occorre confrontare le potenzialità di produzione con la capacità di assorbimento della domanda.

Laddove la capacità di assorbimento supera le capacità produttive prevale il mercato del venditore.

Nel caso di eccedenza della capacità produttiva rispetto alla capacità di assorbimento si ha il mercato dell’acquirente.

Anche se l’innovazione tecnologica porta a capacità produttive elevate e farebbe prevalere un potere del compratore, questi difficilmente riesce a condizionare significativamente l’offerta soprattutto qualora costituta dai grandi oligopoli internazionali.

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In sostanza, per comprendere il contesto in cui opera un’impresa occorre procedere nell’analisi strutturale di un mercato, domanda e offerta.

A tali analisi occorre associare un’analisi dinamica volta a cogliere le tendenze evolutive in tale mercato.

Dalla combinazione dell’analisi di struttura e di processi si può derivare uno studio sul comportamento adottabile dall’impresa.