Imprend Beni

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L’IMPRESA E L’AZIENDA L'imprenditore Secondo il Codice Civile ( art. 2082), I'imprenditore è colui che “esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi". L'imprenditore deve svolgere un'attività abituale e non occasionale; quest'ultimo termine non va confuso con la continuità (cioè senza qualche ricorrente interruzione): è un imprenditore anche chi gestisce stagionalmente uno stabilimento balneare o un impianto sciistico; esso va distinto anche dall'esclusività:è un imprenditore anche un lavoratore dipendente che, nelle ore libere, svolge una seconda attività a carattere imprenditoriale, per esempio fornendo un servizio di intermediazione immobiliare. I compiti dell’imprenditore AII'interno dell'azienda, I'imprenditore deve: • operare scelte economiche appropriate su che cosa, come, quando e quanto produrre; • prevedere la collocazione dei prodotti sui mercato, in base alla domanda e all'eventuale concorrenza; 1

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L’IMPRESA E L’AZIENDA

L'imprenditore

Secondo il Codice Civile ( art. 2082), I'imprenditore è colui che “esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi".

L'imprenditore deve svolgere un'attività abituale e non occasionale; quest'ultimo termine non va confuso con la continuità (cioè senza qualche ricorrente interruzione): è un imprenditore anche chi gestisce stagionalmente uno stabilimento balneare o un impianto sciistico; esso va distinto anche dall'esclusività:è un imprenditore anche un lavoratore dipendente che, nelle ore libere, svolge una seconda attività a carattere imprenditoriale, per esempio fornendo un servizio di intermediazione immobiliare.

I compiti dell’imprenditore

AII'interno dell'azienda, I'imprenditore deve:

• operare scelte economiche appropriate su che cosa, come, quando e quanto produrre;

• prevedere la collocazione dei prodotti sui mercato, in base alla domanda e all'eventuale concorrenza;

• programmare I'innovazione, il lavoro, gli investimenti, gli ammodernamenti degli impianti e I'introduzione di nuove tecnologie;

• adottare Ie forme pubblicitarie più adatte per fare conoscere i propri prodotti o servizi.

Per adempiere queste funzioni I'imprenditore può avvalersi del supporto di dirigenti e manager. In determinati settori, per poter svolgere I'attività di imprenditore, occorre essere in possesso di determinati requisiti o superare un esame di abilitazione.

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L'impresa e il macroambiente

Per poter prosperare, I'impresa deve osservare la realtà ambientale circostante e inserirsi in essa adattandovisi. La realtà ambientale e il macroambiente in cui I'impresa opera, ovvero I'insieme dei fattori (sociali, economici, legislativi, amministrativi) che influiscono sulla vita dell’impresa, sia sugli aspetti produttivi, sia commerciali. Possiamo considerare, quindi, I'impresa come un microambiente formato da clienti, fornitori, intermediari e concorrenti, inserito in un sistema più ampio il quale, attraverso opportunità o vincoli, può far prosperare o meno I'azienda. L'impresa deve elaborare la sua strategia commerciale e amministrativa tenendo in considerazione il macroambiente.

Le variabili che maggiormente influenzano la vita d'impresa appartengono alle seguenti aree:

• economia;

• politica;

• società/cultura;

• tecnologia;

• demografia;

• ambiente.

Per quanto riguarda I'economia, va presa soprattutto in considerazione la disponibilità di manodopera continua che costituisce un fattore decisivo nella localizzazione di impianti di grandi dimensioni ad alto potenziale di occupazione, di solito ubicati in prossimità di grandi centri urbani. Non meno importante nel rendere un'area più attrattiva di un'altra è anche la manodopera data dalle specializzazioni e dalle tradizioni artigianali. Un'importanza cruciale ha assunto, invece, negli ultimi anni, il costo della forza lavoro: esso varia da area ad area e ha importanti effetti localizzativi; per questo il settore manifatturiero è in espansione nei Paesi a basso costo di manodopera, i cosiddetti N.I.C. (New Industrialized Countries: India, Cina, Taiwan, Singapore, Vietnam, Sud Africa, Brasile, ecc.). Questo perché si è ridotto il potere localizzatore del capitale, grazie allo sviluppo dei servizi bancari e alla maggiore mobilità del denaro.

Per quanto riguarda la politica, gli elementi da tenere in considerazione sono i seguenti: il tipo di regime dello Stato; il tipo di governo, se vige il monopolio o l'oligopolio; le eventuali leggi fiscali; la presenza di liberalismo (apertura dei mercati) o di dazi doganali. Fra i Paesi dell'Unione Europea vige il libero scambio, vale a dire che ne le esportazioni ne le importazioni sono soggette all'applicazione di dazi.

Le variabili da tenere in considerazione per quanto riguarda la cultura e la società sono queste: lo stile di vita e il cambiamento del ruolo della donna; la crescita demografica; la percentuale di mortalità; la

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domanda globale sul consumo; il condizionamento della religione. La tecnologia influisce sul processo produttivo attraverso Ie ricerche che portano a uno sviluppo e a un'innovazione tecnologica e infrastrutturale. La demografia incide sulle decisioni economiche, poiché fattori come la crescita della popolazione, la sua distribuzione geografica e la sua composizione interna (sesso, etnia, età) influiscono sull'attività di un'azienda. Infine, I'ambiente (territorio, clima e risorse) influisce anch'esso sull'azienda, il cui operato non dovrebbe deturpare I'ecologia circostante (lontananza/vicinanza dai centri di approvvigionamento e di vendita).

In questa cornice è possibile, per esempio, ricondurre la recente sensibilizzazione del mondo produttivo neiconfronti della causa ambientale, per cui I'economia deve essere sostenibile e deve soddisfare i bisogni contemporanei, senza compromettere il futuro delle nuove generazioni. Inoltre, I'impresa ha I'obbligo di tutelare anche le persone che vi operano (sicurezza).

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IL PROCESSO DI PRODUZIONE E I BENI

La produzione consiste nella trasformazione delle materie prime e/o di determinati beni e servizi in altri beni e servizi volti al soddisfacimento dei bisogni dei consumatori attraverso il lavoro. L’atto di utilizzazione di beni e servizi costituisce il consumo.È opportuno dare una definizione di ciò che si intende per bene e servizio:bene è qualsiasi oggetto utile a soddisfare una domanda ovvero un bisogno;servizio è l’equivalente di un bene, in quanto anch’esso soddisfa un a domanda ma ne differisce, essendo di natura non materiale

I beni economici si possono a loro volta classificare in diverse categorie.In base alla loro modalità d'uso.• I beni complementari sono quei beni o servizi che hanno tra loro rapporti di reciprocità e per soddisfare il consumatore devono essere usati unitamente ad altri beni. Per esempio, un DVD può essere usato solo conun lettore per DVD, una scheda telefonica ricaricabile soltanto con un cellulare, la benzina con 'automobile, ecc.

• I beni succedanei o surrogati hanno fra loro un rapporto di concorrenza e possono essere richiesti in alternativa ad altri beni o servizi. Un esempio è quello del burro e della margarina: in genere chi consuma il burro non utilizza la margarina; se aumenta il prezzo del burro, i consumatori possono decidere di acquistare margarina. Quindi, si può verificare un aumento del consumo della margarina e una diminuzione del consumo del burro.

• I beni a domanda rigida sono i cosiddetti beni di largo consumo, beni di prima necessità, la cui domanda resta sempre costante anche in presenza di lievi variazioni di prezzo. La domanda di questi beni è pertanto detta rigida, cioè poco "reattiva" alle variazioni. Trattandosi di beni di prima necessità, per evitare speculazioni sia da parte dei produttori sia da parte dei rivenditori, la pubblica autorità fissa, talvolta, un prezzo massimo avvalendosi dei cosiddetti calmieri.

• I beni a domanda elastica sono i cosiddetti beni secondari (quindi non di prima necessità), per i quali, generalmente, una variazione del prezzo anche limitata, determina una notevole variazione della domanda.

Si dice, pertanto, che la domanda di questi beni è elastica.

Determinare il grado di elasticità di un bene

La domanda di un bene varia al variare del prezzo o di altri fattori economici (reddito) e socio-culturali (mode, tendenze). Per determinare il grado di elasticità della domanda di un bene è necessario metterlo in

relazione con la variazione di prezzo. Se la variazione percentuale della domanda di un bene divisa per la variazione percentuale del prezzo è:

• > 1J la domanda è elastica;

• < 1, la domanda è rigida;

• = 1, la domanda è unitaria.

Esempi

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1. Se il prezzo del biglietto del cinema aumenta in un mese del 25% e la domanda (acquisto dei biglietti), diminuisce del 40%,allora:

40 :25 = 1,6 che è > 1 in questo caso la domanda è elastica.

2. Se il costo del pane aumenta in un mese del 50% e la domanda (acquisti) diminuisce del 20%, allora:

20 :50 = 0,4 che è < 1 quindi la domanda è rigida.

3. Se il costa del burro aumenta in un mese del 30% e la domanda (acquisti) diminuisce del 30%, allora:

30:30= 1 la domanda si dice unitaria.

Secondo la loro funzione si suddividono in diverse categorie:

• beni non durevoli, si esauriscono in un solo utilizzo (alimenti, benzina, ecc.)

• beni durevoli, hanno più utilizzazione, durano a lungo nel tempo e sono quindi acquistati raramente (mobili, elettrodomestici, automobili, ecc.);

• beni di consumo, sono finalizzati a soddisfare un bisogno e si dividono a loro volta in beni di largo consumo (a domanda rigida) e prodotti di lusso (a domanda elastica);

• beni di produzione, servono a produrre altri beni; sono di questo tipo Ie materie prime, cioè materiali allo stato naturale o di prima sintesi che entrano nel processo di produzione di altri beni (metalli, fibre tessili, legno, materiali plastici,ecc.);

• beni strumentali, sono quei beni necessari alla trasformazione delle materie prime o alla costruzione del prodotto (macchinari, strumentazioni,impianti, immobili, ecc.);

• materiali di consumo, consentono il funzionamento e il mantenimento dei beni strumentali o delle macchine; sono costituiti da fonti di energia, pezzi di ricambio, manutenzione, controllo e pulizia;

• prodotti per i servizi, sono i servizi forniti e correlati ai prodotti venduti; consistono in riparazioni, consulenze e prestazioni di professionisti, progetti, servizi forniti da banche, assicurazioni, aziende di trasporti, ospedali e cliniche, scuole pubbliche e private, ecc.

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LE RETI DI DISTRIBUZIONE

Le reti di distribuzione

L'impresa, per mettere il prodotto a disposizione dei consumatori, deve costituire un sistema distributivo con lo scopo di colmare il divario di mercato esistente fra il produttore e il consumatore. Generalmente, tra produzione e consumo, avvengono alcuni "passaggi di mano" del prodotto.Ognuno di questi passaggi è definito come uno stadio della distribuzione commerciale e ad ogni stadio corrisponde un intermediario commerciale, il cui compito è quello di rendere il prodotto disponibile alla vendita; in questo modo, oltre ad avere l’adattamento dell'offerta alla domanda, si generano economie all'interno del sistema distributivo. A seconda del numero di passaggi che il prodotto compie per giungeredal produttore al consumatore, si possono avere tre diversi canali: canale diretto, canale corto e canale lungo.

IL CANALE DIRETTOOsservando la mappa sopra riportata si può notare che il canale diretto (chiamato anche vendita diretta o direct selling) è un canale a zero stadi, ciò significa che il prodotto arriva al consumatore direttamente dal produttore, senza intermediari. II bene subisce così un unico passaggio di proprietà nel trasferimento dal produttore al consumatore, con I'evidente assenza di ricarichi intermedi sul prezzo di vendita.Le forme di canale diretto più comunemente utilizzate sono illustrate qui di seguito:• Vendita con negozi di proprietà; è la politica scelta da molte aziende operanti nel settore dei beni industriali e dei beni di consumo durevoli. Comporta il sostenimento di costi iniziali rilevanti e di elevati costi di struttura necessari per I'apertura e la gestione dei punti di vendita. Di questa categoria fanno parte, per esempio, negozi, discount, supermercati, ipermercati, stazioni di servizio, fast food, ecc.• Vendita porta a porta; è il metodo usato per commercializzare,per esempio, prodotti di bellezza e attrezzature da cucina, ma anche per la vendita di servizi assicurativi e finanziari. Necessita della disponibilità di una efficiente rete di vendita e di un elevato numero di venditori (agenti), indispensabili per poter coprire efficacemente il territorio. Le vendite a domicilio hanno subito in questi ultimi anni una

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notevole flessione, essendo cresciuta la diffidenza dei cittadini ad accogliere venditori presso il proprio domicilio.• Vendita per corrispondenza attraverso cataloghi e depliant pubblicitari; la diffusione di questa metodologia di vendita è allettante perchè evita tipici disagi del consumatore, quali code, parcheggio, file. Essa è stata ormai quasi del tutto sostituita dal commercio elettronico, che, se inizialmente veniva guardato con diffidenza perchè non permetteva il contatto fisico con il prodotto, ha visto crescere notevolmente la sua importanza grazie all'aumento della sicurezza dei pagamenti on-line e grazie alla maggiore dimestichezza che i consumatori stanno sviluppando nei confronti del web.• Vendita attraverso lavoratori dipendenti; è utilizzata soprattutto per la collocazione di prodotti industriali o per beni che richiedono competenze specifiche, cosicchè il dipendente sembra più adatto di collaboratori esterni per il maggior controllo che I'impresa può esercitare su di lui.

IL CANALE CORTOIl canale corto è un canale a uno stadio. II produttore si avvale di un intermediario per far arrivare il prodotto al consumatore (vendita al dettaglio). In questo caso, il bene subisce due passaggi di proprietà: Ie merci passano dal produttore al dettagliante e da quest'ultimo al consumatore finale. II passaggio intermedio è costituito da diverse forme commerciali: i commercianti variamente distribuiti nelle zone di vendita con negozi indipendenti e tradizionali (di piccole dimensioni e spesso a conduzione familiare) e i negozi di società a catena (uniti per avere un maggior potere d'acquisto nei confronti dei produttori).La progressiva crescita della grande distribuzione ha indotto molte aziende produttrici a rivedere Ie proprie scelte distributive, sostituendo progressivamente i negozi tradizionali con supermercati e ipermercati.II franchising, o affiliazione commerciale, è una formula di collaborazione tra imprenditori per la distribuzione di beni e/o servizi, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa, ma non vuole partire da zero e preferisce affiliare la propria impresa ad un marchio già affermato. II franchising è, infatti, un accordo di collaborazione che vede da una parte un'azienda con una formula commerciale consolidata (franchisor) e, dall'altra, una società o una persona fisica (franchisee) che aderisce a questa formula.

IL CANALE LUNGOII canale lungo, infine, è un canale a due stadi. II prodotto arriva al consumatore attraverso due o più intermediari, generalmente grossista e dettagliante. In questo caso il prodotto subisce tre o più passaggi di proprietà; tale circuito di vendita è utilizzato principalmente in alcuni settori (agricoltura, carta, manufatti) soprattutto quando i prodotti devono sopportare viaggi molto lunghi.L'elevato numero di passaggi comporta rilevanti aumenti sui prezzo finale dei prodotti, anche se questo canale consente alle imprese di produzione di minimizzare investimenti e rischi inerenti alla distribuzione. Nel canale lungo le figure prevalenti risultano essere il grossista e la vendita all'ingrosso (bulk selling).II grossista (wholesaler) è I'intermediario che tiene i rapporti tra produttore e dettagliante.Dopo aver acquistato la merce, si preoccupa del trasporto e della sua conservazione.

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ASPETTI GIURIDICI DELLA COMPRAVENDITA

II termine "compravendita" deriva dall'unione di due parole ("compra" e "vendita") che indicano, rispettivamente, l'atto di acquistare e l'atto di vendere una merce a fronte di un corrispettivo in denaro.II soggetto che trasferisce la proprietà della merce è chiamato venditore. Il soggetto che acquista la merce e paga il prezzo è chiamato compratore. Gli scambi commerciali devono svolgersi in modo corretto e preciso. Pertanto è necessario che Ie parti stipulino un contratto.

Caratteri del contratto di venditaLa vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo(art. 1470 del codice civile).La vendita consiste, quindi, nella scambio di un bene o di un altro diritto patrimoniale contro una certa quantità di denaro.II contratto di vendita presenta quattro caratteri fondamentali. E’ infatti:@) bilaterale, perchè richiede la presenza di due contraenti - venditore e compratore- con obblighi reciproci e interessi contrapposti (chi vende vuole ottenere il pagamento del prezzo, chi acquista vuole ottenere la proprietà della merce);@) consensuale, perché si perfeziona nel momento in cui compratore e venditore raggiungono l'accordo su tutti gli elementi del contratto;@) a titolo oneroso, perché ciascun contraente è tenuto a sostenere un "onere patrimoniale", che consiste in un sacrificio che incide suI suo patrimonio (il venditore deve cedere e consegnare la merce, mentre il compratore deve pagare il prezzo);@) traslativo di proprietà, perché ha per oggetto il trasferimento della proprietà della merce dal venditore al compratore.

Con la stipulazione del contratto di vendita, venditore e compratore assumono degli obblighi reciproci.I principali obblighi sono riassunti nello schema che segue:Obblighi del venditoreConsegnare la merceTrasferire la proprietà della mercePrestare garanzia contra I'evizione e i vizi della merce

Obblighi del compratoreRitirare la merce acquistataPagare il prezzo

In tema di tutela dei consumatori è stata recepita nel nostro paese una direttiva europea che garantisce il compratore contro i difetti di conformità dei beni di consumo. Con l'attuazione di questa direttiva, i beni di consumo consegnati al compratore devono essere conformi al contratto di vendita (ossia idonei all'uso al quale servono, corrispondenti alla descrizione che ne è stata fatta e con la qualità e le prestazioni accessorie che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi) e I'impresa venditrice è responsabile per qualsiasi difetto di conformità che si manifesti entro due anni dalla consegna.

Le fasi della compravenditaUn'operazione di compravendita si realizza generalmente in tre fasi:

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- le trattative;- la stipulazione del contratto;- l'esecuzione del contratto.Per comprendere il significato di queste tre fasi presentiamo un esempio.Immaginiamo di fermarci a guardare la vetrina di un negozio di articoli sportivi perché vogliamo acquistare un paio di scarpe da footing. La prima cosa che facciamo è osservare i modelli esposti e i relativi prezzi; se individuiamo il modello che ci piace, entriamo e chiediamo il numero di cui abbiamo bisogno informandoci suI prezzo e su un eventuale piccolo sconto (trattative); dopo aver scelto il modello di nostro gradimento e aver accettato Ie condizioni di vendita, comunichiamo la volontà di acquistarle (stipulazione del contratto); infine il commesso ci consegna la scatola contenente Ie scarpe e noi paghiamo il prezzo pattuito (esecuzione del contratto).Passiamo ora all'analisi delle tre fasi descritte.Le trattativeQuella delle trattative è la fase preparatoria del contratto di vendita, in cui i potenziali contraenti entrano in contatto, presentano Ie proprie proposte e Ie discutono.Tale fase deve svolgersi in modo Ieale e può essere condotta di persona, quando venditore e compratore si trovano sulla stessa piazza (contrattazioni di presenza) oppure a distanza, quando venditore e compratore si trovano su piazze diverse (contrattazioni a distanza). In quest'ultimo caso Ia trattativa può avvenire mediante lettere commerciali, per telefono, via fax, con posta elettronica (e-mail) ecc.Nelle contrattazioni di presenza Ie trattative si svolgono di solito con una certa rapidità. I contraenti, infatti, possono esaminare direttamente la merce e discutere di persona il prezzo e Ie condizioni di vendita.Nelle contrattazioni a distanza, invece, venditore e compratore non hanno Ia possibilità di incontrarsi per accordarsi di persona, ma si scambiano una serie di comunicazioni scritte o verbali.Nelle contrattazioni a distanza possiamo distinguere una offerta (o proposta) e una accettazione. L'offerta deve essere specifica, determinata e completa; deve quindi indicare con chiarezza il tipo di merce, il prezzo e tutte Ie altre condizioni di vendita. Può essere fatta dall'impresa venditrice (offerta di vendita)o dal compratore (offerta di acquisto) ed è valida per un periodo di tempo determinato.L'accettazione deve essere effettuata da parte del contraente al quale Ia proposta è stata rivolta e deve essere conforme all'offerta stessa e tempestiva (giungere entro il periodo di validità dell'offerta). Quando l'accettazione contiene elementi diversi rispetto all'offerta deve essere considerata una contropropostae richiede a sua volta I'accettazione dell'altro contraente.La stipulazione del contratto di venditaNelle contrattazioni di presenza, il contratto di vendita si considera concluso quando i contraenti raggiungono l'accordo su tutti gli elementi del contratto.Nelle contrattazioni a distanza, invece, il contratto di vendita si considera concluso quando chi ha fatto la proposta (o l'eventuale controproposta) riceve comunicazione dell'accettazione della controparte.La stipulazione del contratto di vendita può avvenire:~ in forma verbale, quando il consenso dei contraenti viene espressamente. Tale forma si utilizza soprattutto nelle contrattazioni di presenza quando i due contraenti si accordano di persona sugli elementi del contratto; si stipula, per esempio, un contratto verbale quando si acquista merce in un negozio o si fa la spesa al supermercato;~ in forma scritta, quando tale forma è richiesta per la validità del contratto (per esempio nella compravendita di beni immobili) oppure quando i contraenti decidono comunque di stipulare un contratto scritto anche se ciò non è previsto per legge. In tutti i casi in cui si utilizza la forma scritta è possibile adottare uno schema libero (contratto isolato) oppure uno schema già predisposto dal venditore contenente Ie condizioni generali di vendita (contratto in serie). II contratto scritto viene redatto in almeno

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due esemplari (uno per il venditore e uno per il compratore) e deve indicare elementi su cui si è raggiunto l'accordo. Il trasferimento della proprietà dal venditore al compratoreII momento in cui si verifica il passaggio della proprietà della merce dal venditore al compratore è diverso a seconda che si tratti di una vendita di specie oppure di una vendita di genere:a. nelle vendite di specie, in cui la merce venduta è esattamente determinata e identificata (per esempio nella vendita di un quadro d'autore), il passaggio di proprietà si ha al momento della stipulazione del contratto indipendentemente dalla consegna e dal pagamento;b. nelle vendite di genere, in cui la merce venduta è indicata solo nel genere e nella quantità (per esempio nella vendita di dieci tonnellate di grano tenero nazionale), il passaggio di proprietà avviene dopo la "specificazione della merce; questa si realizza nel momento in cui i due contraenti individuano la merce in modo esatto oppure nel momento in cui il venditore consegna la merce al soggetto incaricato del trasporto.La maggior parte delle compravendite tra imprese è costituita da vendite di genere e il passaggio della proprietà della merce avviene alIa consegna o spedizione della merce stessa.La firma digitaleI contratti di vendita redatti su carta e sottoscritti con Ie firme autografe del venditore e del compratore possono essere sostituiti dai cosiddetti "documenti informatici", predisposti con strumenti informatici e sottoscritti con firma digitale.La nostra legislazione si è infatti adeguata al progresso tecnologico stabilendo che:a. i documenti e gli atti formati, archiviati e trasmessi con strumenti informatici sono validi a tutti gli effetti di legge, in quanto soddisfano il requisito della forma scritta;b. i contratti stipulati con strumenti informatici o per via telematica mediante l'uso della firma digitale sono efficaci e pertanto da essi derivano per i contraenti i diritti e gli obblighi di legge;c. la firma digitale attribuisce certezza alIa sottoscrizione del documento o del contratto sia nei rapporti tra privati sia nei confronti della pubblica amministrazione.Oltre che alla firma digitale, la vigente normativa attribuisce rilevanza legale anche alIa firma elettronica.Un passo decisivo per l'utilizzo della firma elettronica è stato l'introduzione del servizio di certificazione, consistente nel rilascio di un certificato da parte di un soggetto riconosciuto dall'Aipa (Autorità per ['Informatica nella pubblica amministrazione), con il quale viene identificato il mittente dei dati elettronici.Con tale garanzia si attua il pieno riconoscimento giuridico della firma elettronica, che assume lo stesso valore della firma autografa.

Gli elementi del contrattoNel contratto di vendita è possibile individuare elementi essenziali, che consentono di determinare con esattezza l'oggetto delle scambio e il corrispettivo in denaro da pagare, ed elementi accessori, che consentono di fissare con precisione tutte Ie condizioni di vendita.Elementi essenzialiGli elementi essenziali del contratto di vendita sono:@) la qualità della merce;@) la quantità della merce;@) il prezzo di vendita.La qualità della merce deve essere determinata (vendita di specie) o almeno determinabile (vendita di genere). Quando il compratore può prendere diretta visione delle merci nel corso delle trattative, la qualità viene verificata di persona. Quando invece Ie trattative si svolgono a distanza o si contrattano merci non ancora esistenti o non disponibili al momento, la qualità può essere stabilita in due modi:a. facendo riferimento a un campione;

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b. ricorrendo alIa descrizione della merce, ossia specificando nel contratto denominazione, la provenienza, il tipo di lavorazione e tutte Ie altre informazioni utili a individuare la merce.La quantità può essere indicata con riferimento al peso, alla lunghezza, al volume o al numero di pezzi (per esempio 5 kg di mele, 250 m di nastro adesivo, 20 biciclette e così via).Il prezzo di vendita deve essere determinato o determinabile e ha carattere monetario perché è l'importo in moneta che deve essere pagato dal compratore. Negli scambi tra imprese o altri soggetti italiani o di uno Stato dell'UE il prezzo è normalmente espresso in euro, mentre negli scambi con imprese soggetti di altri Stati può essere espresso in una moneta diversa (dollari, sterline, franchi svizzeri ecc.). Generalmente il prezzo fa riferimento a una singola unità di misura della merce (prezzo unitario), ma può anche essere riferita all'intera partita negoziata (prezzo a forfait o prezzo globale).Elementi accessoriOItre agli elementi essenziali, il contratto di vendita deve stabilire aItri elementi che, pur non essendo essenziali dal punta di vista giuridico, sono importanti sotto il profilo tecnico-commerciale.Gli elementi accessori del contratto di vendita riguardano:

il tempo di consegna della merce; il luogo di consegna della merce, dal quale deriva la ripartizione dei costi e dei rischi del trasporto

tra venditore e compratore; l'imballaggio; il tempo, il luogo e gli strumenti di pagamento; altre condizioni di vendita, come per esempio il montaggio, il collaudo, l'assistenza post-vendita

ecc.

L’accordo sui numerosi elementi accessori del contratto consente di giungere alIa determinazione del prezzo di vendita. Questo rappresenta, infatti, la sintesi di tutte Ie clausole sulle quali Ie parti si sono accordate al momento della stipulazione del contratto.II prezzo di vendita non dipende, quindi, soltanto dalla quantità e dalla qualità della merce, ma anche dall'insieme delle condizioni di vendita concordate.

II tempo di consegna della merceII contratto di vendita deve indicare sia il tempo sia il luogo di consegna della merce.Con riferimento al tempo, la consegna può essere:

immediata, se la merce viene consegnata al momento della stipulazione del contratto; pronta, se la merce viene consegnata entro pochi giorni dalla stipulazione del contratto (consegna

entro 5 giorni», «consegna entro 10 giorni» ecc. differita, se la merce viene consegnata dopo un certo periodo di tempo rispetto alla stipulazione

del contratto (<<consegna fine mese», «consegna entro metà del mese prossimo», «consegna il 20 maggio c.a.» ecc.);

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alternativa, se il venditore può scegliere tra due o più date di consegna(<<consegna alIa fine del mese di febbraio o alla metà del mese di marzo

ripartita, se la merce viene consegnata in modo frazionato nel tempo (<<consegna metà a fine aprile e metà a fine maggio», «consegna 1/3 entro 10 giorni e 2/3 a fine ottobre» ecc.).

Generalmente la consegna è differita quando il venditore al momento della stipulazione del contratto non ha ancora la disponibilità della merce (come avviene, per esempio, per i prodotti industriali in corso di fabbricazione o per i prodotti agricoli in fase di maturazione) oppure quando il compratore chiede di ritardare la consegna per esigenze aziendali (per esempio perché non sono ancora pronti i magazzini per conservarla).La consegna è, invece, ripartita quando il contratto di vendita ha per oggetto grosse partite di merci di cui il compratore non ha bisogno immediatamente perché intende utilizzarle un po' alIa volta nel tempo.Infine la consegna può essere:@) effettiva, quando il venditore trasferisce materialmente la merce al compratore;@)simbolica, quando il venditore trasferisce al compratore i documenti rappresentativi delle merci che danno diritto a ritirare Ie merci che si trovano in viaggio o sono depositate in pubblici magazzini.

II luogo di consegna della merceL'indicazione del luogo di consegna della merce permette di ripartire i costi di trasporto tra venditore e compratore e di delimitare i rischi riguardanti la conservazione e il trasporto.Le due clausole estreme, che fanno gravare tutti i costi e tutti i rischi su uno solo dei due contraenti, sono:@) consegna franco partenza (o franco magazzino venditore), in base alla quale tutti i costi e tutti i rischi del trasporto gravano suI compratore;

@) consegna franco destino (o franco magazzino compratore), in base alla quale tutti i costi e tutti i rischi del trasporto gravano suI venditore.

Nel primo caso, i costi di trasporto sono interamente a carico del compratore e quindi non concorrono a formare il prezzo di vendita (il prezzo di vendita rappresenta, pertanto, il prezzo della sola merce). Nel secondo caso, invece i costi di trasporto gravano sul venditore e quindi concorrono a formare il prezzo di vendita, perché il venditore li recupera addebitandoli al compratore.

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