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9 SETTEMBRE 2011Alberto [email protected]
Impatti, mitigazione e adattamento, unascommessa globale sul clima che verrà
Impatti su ciclo idrologico e risorse idriche
Alberto BellinDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Trento
9 SETTEMBRE 2011Alberto [email protected]
Impatti, mitigazione e adattamento, unascommessa globale sul clima che verrà
Alcune domande
• Che effetto avranno le variazioniclimatiche sulla disponibilita’ futura di risorse idriche?
• Come reagiranno gli ecosistemi acquaticialle variazioni?
• Come cambiera’ il commercio dell’acquavirtuale?
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Problematiche aperte
• Identificazione di tendenze in atto:– Forzanti esterne: separare la componente naturale da quella
antropica– Stato del bacino: identificare gli effetti di cambiamenti di stato
del bacino di natura antropica (ad esempio deforestazione o forestazione)
• Scenari e proiezioni– Fare proiezioni e’ difficile– Si opera comunemente con scenari (IPCC)– Interazione complessa e non lineare fra scale (globale e locale)– Le infrastrutture sono pronte a sopportare il cambiamento?
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Scale spaziali nei rapporti IPCC
(1990)
(2007)
(2001)
(1996)
RCMLAM
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Modelli di Circolazione Generale
GCM: griglia ~2o-4o
Poco adatti per le applicazioni idrologichea supporto della gestione delle risorseidriche
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Impatti, mitigazione e adattamento, unascommessa globale sul clima che verrà
Nuova generazione di GCMGCM + Oceanic modelHadGEM2—ESCentro Hadley in di Exeter UKGrigllia: 1o latidudine (~100 km)
2o longitudine ((~200 km)
In un bacino grande il doppio di quello dell’Adige a Trento fornisceun set di parametri meteorologici(precipitazone, temperatura, ETp)
Il modello piu’ complesso non e’necessariamente quello piu’ accuratoo utile (migliore)
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Riduzione di scala (Downscaling)
Riprodotto daCanadian Climate Change Scenarios Networkhttp://cccsn.ca/?page=downscaling
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Tipi di Downscaling
• Downscaling spaziale– Dinamico: RCM innestati su GCM
(griglia 50–25 km2)– Statistico
• Downscaling temporale– Misto (valori giornalieri estratti dai dati mensili
generati con RCM)
– Downscaling solo statistico da GCM
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Downscaling
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Metodologie di studio
• Analisi dei risultati di modelli climatici (GCM + RCM)
• Analisi di serie temporali misurate (tendenze a breve termine)
• Paleoclima (il clima del passato)
• Analisi combinata di risultati di modelli e di serietemporali
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Gli scenari IPCC 2007 (AR4)
A1: rapida crescita economica; picco della popolazione nel 2050; nuove tecnologie piu’ efficienticon. Tre sottoscenari: A1F1 usointensivo risorse fossili; A1T risorse di energia no fossili; A1B bilanciamento delle risorseenergetiche)
A2: Mondo molto eterogeneo con alta crescita della popolazione, lento sviluppo economico, e lento sviluppo tecnologico
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Uno sguardo agli scenari
Scenario A2Concentrazione CO2 a 800 ppm alla fine del 21-esimo secolo
EPR −≈
Differenza fra mediad’insieme del periodo2081-2100 ed il periodo2001-2010
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Modelli e misure
12 Modelli climaticiScenario A1B
Deflussi misurati nel periodo1900-1998 in 165 bacini con superficie maggiore di 50.000 km2 (solo stazioni di misura conalmeno 28 anni di osservazioni)
Media Deviazione standard
Media e deviazione standard dei deflussi calcolati varianoda circa meta’ a circa due volte i valori osservati
Po a Pontelagoscuro: 70000 km2
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Modelli e misure (continua..)
“Ensemble (arithmetic) mean of relative change (percentage) in runoff forthe period 2041–60, computed as 100 times the difference between 2041–60runoff in the SRESA1B experiments and 1900–70 runoff in the 20C3Mexperiments, divided by 1900–70 runoff.”
Riprodotto da Milly et al., 2005
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E gli eventi estremi?
Studi paleoclimatici suggeriscono che a piccole variazioni del clima“medio” possono corrispondere grandi cambiamenti negli estremi. Comunque questo tema e’ piuttosto controverso
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Eventi estremi più frequenti?
29 bacini di dimensioni maggiori di 200.000 km2
con piu’ di 30 anni di osservazioni
5 scenari con la stessa forzanteradiativa ma differenti condizioniiniziali
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I dati mostrano andamenti differenziati
70 serie temporali: 20 mostrano variazionistatisticamente significative (11 aumenti, 9riduzioni). I massimi storici (dati dal 1960) sono preferenzialmente localizzati nelperiodo 1981-2000
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Effetti sulla gestione delle RI
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E nelle regioni del mediterraneo?
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Acqua virtuale
Mela70 l/frutto(100 gr)
Frumento1300 l/kg
Carne manzo15500 l/kg
Carne maiale4800 l/kg
Riso3400 l/kg
Prodotto industriale80 l/$
Formaggio50000 l/kg
vino120 l/bicchiere
http://www.waterfootprint.org/?page=files/home
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Commercio dell’acqua virtuale
29.2 109 m3/anno (926 m3/s) di acqua virtuale dagli USA al Giappone
Riprodotto da Konar et al., 2011
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Riprodotto da Konar et al., 2011
Acqua da precipitazioni
Acqua da irrigazione
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Cosa succede a scala di bacino?
IL GALLEGO
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Accoppiamento modelli
6 Modelli climatici (RCM)
Modello idrologico
Modello economico
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Intero anno
Periodo accumulo
Periodo irriguo
6 modelli RCMPRUDENCE
Modello idrologicoGEOTRANSFCalibrato 2000-2005Verifica 1961-1990
SCENARI2071-2100
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Effetti sulla gestione delle RI
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E nel bacino dell’Adige?
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Il progetto CLIMBCLIMATE INDUCED CHANGES OF HYDROLOGY IN THE MEDITERRANEAN BASINS
http://www.climb-fp7.eu/home/home.php
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Effetti del cambiamento del clima ed altre alterazioni si sovrappongono
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Serie Temporali
• Deviazione dei deflussimensili dell’Adigemisurati a Trento Ponte San Lorenzo dalla media del perido (1961-1990)
• Deviazione delleprecipitazioni mediemensili del bacinodell’Adige dalla media del periodo (1961-1990)
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
500
1923 1933 1943 1953 1963 1973 1983 1993 2003
time (year)
Ann
ual p
reci
pita
tion
chan
ge (
mm
)
Precipitation
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
1923 1933 1943 1953 1963 1973 1983 1993 2003
time (year)
Ann
ual r
unof
f cha
nge
(mm
)
Runoff
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Medie stagionaliPrecipitazioni
Deflusso
-0.4
-0.3
-0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.3
DJF MAM JLA SON Year
rela
tive
diffe
renc
e
1923-2006 1991-2006 1923-1950
0
50
100
150
200
250
300
350
DJF MAM JLA SON
prec
ipita
tion
(mm
)
1961-1990 1923-2006 1991-2006 1923-1950
0
50
100
150
200
250
300
DJF MAM JJA SON
Run
off (
mm
)
1961-1990 1923-2006 1991-2006 1923-1950
-0.25
-0.2
-0.15
-0.1
-0.05
0
0.05
0.1
0.15
DJF MAM JJA SON year
rela
tive
diffe
renc
e
1923-2006 1991-2006 1923-1950
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Analisi dei Trend (risultati)
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
2
3
1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980
year
trend
(m
m/y
ear)
Precipitazioni
DJFMAMJJASONYear
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
1
1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980
year
tren
d (m
m/y
ear)
DJFMAMJJASONYear
Deflusso
5 mm/anno 1.7 m3/s anno
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Analisi mediante wavelets: risultati
Tre periodi:1923-1950 (pre-idroelettrico)1961-1990 riferimento IPCC1991-2006 odierno
5 anni
20 anni
Sono i trend?Minore variabilità intra-annuale
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Wavelets: precipitazioni mensili
Incremento dell’energia associataalle variazioni annuali
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Conclusioni (per l’Adige)• I dati idrologici mostrano per il periodo 1991-2006 una significativa riduzione
delle precipitazioni invernali e primaverili accompagnate da un incremento di quelle autunnali;
• queste variazioni della principale forzante climatica, assieme alla temperatura, causano la riduzione dei deflussi primaverili e l’incremento dei deflussi autunnali;
• le precedenti due conclusioni sono confermate dall’analisi dei trend;• L’analisi mediante ondine mostra una riduzione delle variazioni intra-annuali
dei deflussi (dovuta principalmente alla riduzione dei deflussi primaverili ed estivi) e all’opposto una maggiore disuniformità nella distribuzione stagionale delle precipitazioni (minori precipitazioni invernali e maggiori precipitazioni annuali);
• Proiezioni future richiedono un attento accoppiamento fra i modelli climatici (a scala globale e regionale) ed i modelli idrologici, nonché un’attentadefinizione degli scenari di emissione e di utilizzo delle risorse idriche;
• Contenuto d’acqua nel suolo: gli osservatori idrologici giocheranno un ruolo fondamentale nel monitoragio degli effetti delle variazioni climatiche sul ciclo idrologico in tutto l’arco alpino;
• Molto lavoro deve ancora essere fatto l’accoppiamento dei modelli climatologici ai modelli idrologici per trasferire a scala di bacino i risultati dei modelli climatici globali e regionali.
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Effetti a scala localeIL GHIACCIAIO DEL CARESER
Tiziano Martinelli, Oscar Cainelli, Alberto Bellin, Trends in the hydrology of the Careser glacier(In corso di preparazione)
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CARATTERISTICHEIl ghiacciaio del Careser è uno dei più studiati al mondo, le prime misure di
portata ed ablazione risalgono al 1933.
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IL GHIACCIAIO DEL CARESER
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITA
Analisi wavelet discreta: decomposizione segnale → approssimazione (basse frequenze)
dettaglio (alte frequenze)
Segnale a 512 giorni
Dec
ompo
sizi
one
segn
ale
cres
cent
e
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITA
Divisione della serie in 3 periodi: 1976-1986, 1987-1997, 1998-2009
Periodo1 Periodo2 Periodo3
La deviazione standard per le prime 7 approssimazioni èsempre crescente
Ipotesi: riduzione del volume di ghiaccio → diminuzione dell'effetto microclimatico della massa glaciale (+2°C Careser vs 0.59°C trentino) → aumento dell'ampiezza dei picchi di portata (aumento deviaz. Standard)
AUMENTO NEL TEMPO DELLA VELOCITÀ DI SCIOGLIMENTO
Periodo1 Periodo2 Periodo3
0.6
0.7
0.8
0.9
1
1.1
1.2
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITA
Andamento dei volumi invernali
0
200000
400000
600000
800000
1000000
1200000
1400000
1600000
1800000
1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Anno
Vol
ume
Andamento dei volumi primaverili
0
500000
1000000
1500000
2000000
2500000
3000000
3500000
4000000
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Anno
Vol
ume
Andamento dei volumi estivi
0
5000000
10000000
15000000
20000000
25000000
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Anno
Vol
ume
Andamento dei volumi autunnali
0
1000000
2000000
3000000
4000000
5000000
6000000
7000000
8000000
9000000
1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Anno
Vol
ume
Trend positivo + 4074 m3 all’anno
Trend positivo + 51109 m3 all’anno
Trend positivo + 158949 m3 all’anno
Trend negativo -61480 m3 all’anno
Mann – Kendall trend test
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Ringraziamenti• MeteoTrentino, Ufficio dighe della
Provincia Autonoma di Trento, Autorità di Bacino dell’Adige, Ufficio Idrografico dellaProvincia Autonoma di Bolzano
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Analisi regionali19 modelli climaticiScenario AR1
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Analisi regionali
Analisi di grandezze meteo legate ai deflussi nell’ovest degli USA
Periodo 1950-1999
Analisi combinata di GCM + RCMcon analisi dei dati
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Analisi regionali (continua)
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Analisi dei Trend
100
150
200
250
300
350
1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010
anno
port
ata
med
ia (
m3 /s
)
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Wavelets: deflusso medio mensile
4 anni
11 anni
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Wavelets: precipitazioni mensili
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITALa correlazione fra portata e temperatura (mag-ott 2 004) è forte sulle 24 ore; si
osserva uno sfasamento temporale variabile
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITA
Lo sfasamento temporale fra la serie di temperatura e portata varia durante l’estate, riducendosi da maggio ad ottobre (5 ���� 1 ore) ���� Il manto nevoso ritarda e presumibilmente riduce per ricongelamento la percolazione dell’acqua sciolta in superficie, che in estate ava nzata invece si raccoglie in bedieres e pozzi e giunge rapidamente alla stazione.
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SERIE STORICHE DI PORTATA3. ANALISI DELLA SERIE RICOSTRUITA
Temperatura e portata ���� trend crescente, dall’estrapolazione della scala annuale wavelet.
1986 e 2003 ���� annate in cui si sono raggiunte temperature elevate
2001 ���� raggiunti picchi di portata elevati