Impara a conoscere il cuore di Dio -...

6
10 Nella mezza luna fertile tra le varie esperienze religiose politeiste, si distinse la religione ebraica, che professava la fede in Dio unico. Quel Dio si rivela all’uomo e gli rendeva esplicito il senso della sua esistenza e della sua storia. Questa rivelazione è contenuta nella Bibbia, un libro complesso, un libro fatto di libri. La varietà della Bibbia (di origine, di autori, di argomenti, di stili letterari) non intacca la sostanza e la verità del suo insegnamento, considerato dai credenti vero e immutabile. La parola Bibbia deriva dal greco “ta biblía” e significa "libri": la Bibbia è infatti formata da molti libri. Potremmo dire che si tratta di una biblioteca intera. Gli scritti che la compongono sono molto differenti tra loro e sono raggruppati in due grandi raccolte: l'Antico Testamento, che comprende la storia e la riflessione religiosa del popolo ebraico; il Nuovo Testamento, che narra l'attuazione della redenzione di Gesù il Cristo e ne riferisce il suo insegnamento, collegandolo alla storia delle origini cristiane. La seconda raccolta, il Nuovo Testamento, non è ritenuta dagli ebrei libro sacro, è tale solo per i cristiani. La parola testamento corrisponde alla parola ebraica berith, che significa alleanza, patto. Pertanto la Bibbia è l'insieme dei libri che parlano dell'alleanza che Dio ha stretto con Israele (antica Alleanza) e che, secondo i cristiani, ha compiuto in Gesù (nuova Alleanza). Per i cristiani, infatti, tra Antico Testamento e Nuovo Testamento non c’è interruzione, ma continuità e relazione tra passato, presente, futuro, ciò che è promesso nell’antico testamento si realizza con Gesù nel Nuovo testamento. Quindi, nella concezione cristiana, storicamente l'Antico Testamento prepara il Nuovo Testamento giacché è la storia della scelta del popolo ebraico che progressivamente viene preparato ad accogliere il Messia; si può parlare di rivelazione progressiva in quanto nell' Antico Testamento si hanno la presentazione dell'unico vero Dio, onnipotente e santo e la promessa del Messia. Nel Nuovo Testamento si ha la rivelazione dell'attuazione della salvezza ad opera di Gesù Cristo, Figlio di Dio che rende l'uomo partecipe della vita divina. La Bibbia viene anche chiamata "Scrittura" o"Sacre Scritture", per significare la Parola di Dio messa per iscritto e quindi la sacralità del testo. Impara a conoscere il cuore di Dio nella parola di Dio.

Transcript of Impara a conoscere il cuore di Dio -...

10

Nella mezza luna fertile tra le varie esperienze religiose politeiste, si distinse la religione ebraica, che professava la fede in Dio unico. Quel Dio si rivela all’uomo e gli rendeva esplicito il senso della sua esistenza e della sua storia. Questa rivelazione è contenuta nella Bibbia, un libro complesso, un libro fatto di libri. La varietà della Bibbia (di origine, di autori, di argomenti, di stili letterari) non intacca la sostanza e la verità del suo insegnamento, considerato dai credenti vero e immutabile.

La parola Bibbia deriva dal greco “ta biblía” e significa "libri": la Bibbia è infatti formata da

molti libri. Potremmo dire che si tratta di una biblioteca intera.

Gli scritti che la compongono sono molto differenti tra loro e sono raggruppati in due grandi raccolte: l'Antico Testamento, che comprende la storia e la riflessione religiosa del popolo ebraico; il Nuovo Testamento, che narra l'attuazione della redenzione di Gesù il Cristo e ne riferisce il suo insegnamento, collegandolo alla storia delle origini cristiane. La seconda raccolta, il Nuovo Testamento, non è ritenuta dagli ebrei libro sacro, è tale solo per i cristiani. La parola testamento corrisponde alla parola ebraica berith, che significa alleanza, patto. Pertanto la Bibbia è l'insieme dei libri che parlano dell'alleanza che Dio ha stretto con Israele (antica Alleanza) e che, secondo i cristiani, ha compiuto in Gesù (nuova Alleanza). Per i cristiani, infatti, tra Antico Testamento e Nuovo Testamento non c’è interruzione, ma continuità e relazione tra passato, presente, futuro, ciò che è promesso nell’antico testamento si realizza con Gesù nel Nuovo testamento. Quindi, nella concezione cristiana, storicamente l'Antico Testamento prepara il Nuovo

Testamento giacché è la storia della scelta del popolo ebraico che progressivamente viene preparato ad accogliere il Messia; si può parlare di rivelazione progressiva in quanto nell' Antico Testamento si hanno la presentazione dell'unico vero Dio, onnipotente e santo e la promessa del Messia. Nel Nuovo Testamento si ha la rivelazione dell'attuazione della salvezza ad opera di Gesù Cristo, Figlio di Dio che rende l'uomo partecipe della vita divina. La Bibbia viene anche chiamata "Scrittura" o"Sacre Scritture", per significare la Parola di Dio messa per iscritto e quindi la sacralità del testo.

Impara a conoscere il cuore di Dio nella parola di Dio.

11

1. UN LIBRO STRATIFICATO

La Bibbia non è solo un semplice testo religioso. Esso, infatti, oltreché libro di meditazione religiosa e di preghiera è, allo stesso tempo, un'opera letteraria, poetica e una fonte di documentazione storica. Questa complessità deriva dal fatto che la Bibbia ha un duplice fondamento: un'origine divina e un carattere umano, è un’opera ispirata da Dio.

Quando diciamo che la Bibbia è un libro di ispirazione divina, inten-diamo che l'iniziativa della sua stesura è partita direttamente da Dio e dalla sua volontà. Ma, per rendere comprensibile la sua Parola, Dio ha scelto degli uomini cui far giungere la sua ispirazione. Tramite l'ispirazione tali uomini, detti agiografi, hanno avuto l'intelligenza di comprendere e tradurre per

il resto dell'umanità l'intendimento divino. Per mezzo di costoro, insomma, la Parola divina ha acquistato le caratteristiche formali della parola umana, per poter essere compresa da tutti. La Bibbia, dunque, è il risultato della cooperazione guidata

dell'uomo con Dio, per cui in essa si trovano tracce divine e tracce umane inscindibili. Bisogna tener presente che ogni autore

biblico ha scritto per la gente del suo popolo e del suo tempo, il che giustifica la grande varietà di stili e di toni in essa riscontrabili. Le

verità che dobbiamo ricercare in questo testo sono di tipo religioso in quanto gli autori scrivono partendo dalle loro

conoscenze e dalla loro cultura, per cui non dobbiamo ricercare in questo testo verità scientifiche.

Nella Bibbia sono presenti diversi generi letterari. Esistono generi specifici per scrivere di

poesia, per narrare una storia, per trasmettere degli insegnamenti, per formulare una preghiera e così via. Pertanto, per riuscire a capire e interpretare ciò che un autore ha voluto

comunicare, è fondamentale individuare il genere letterario che egli usa, e tenere presenti l'epoca e il luogo in cui egli ha scritto. Infatti l'opera ha caratteristiche esteriori

(lingua, stile, mezzi espressivi) simili a quelle delle altre opere del suo tempo e adatte a trattare un tipo specifico di argomento. Nella letteratura biblica, si distinguono almeno sette generi maggiori alcuni dei quali abbracciano modalità o generi minori: storiografico, legislativo, profetico, lirico, sapienzale, apocalittico e epistolare.

2. LE INTERPRETAZIONI

Per leggere correttamente il testo biblico occorre dunque saperlo interpretare. Secondo la

religione cattolica, la giusta interpretazione della Bibbia spetta al Magistero della

Chiesa. Secondo il Magistero solo la Chiesa, con la sua tradizione di fede, può

interpretare correttamente la Bibbia. La Bibbia viene utilizzata nella liturgia della Parola, durante la celebrazione della Messa; nella liturgia delle ore, che è la preghiera quotidiana della Chiesa; durante la Lectio divina, che è una lettura, individuale o comunitaria, di un passo della Scrittura accolta come Parola di Dio e sotto lo stimolo dello Spirito in meditazione, preghiera e contemplazione; durante la celebrazione dei sacramenti. Tutte le azioni e i gesti che si compiono nella liturgia si ispirano al testo sacro. Quello biblico è un mondo complesso e vari sono i modi di avvicinarsi al testo. Escludiamo per un momento quello che la Bibbia è per ebrei e cristiani, cioè essenzialmente un libro di fede, che contiene la Parola di Dio. Resta comunque, come è stata definita, il grande codice dell'Occidente, che ha influenzato i comportamenti, la mentalità, il costume della nostra storia.

Agiografi Agiografo deriva dal

greco hàghios, santo,

e gràpho, scrivo: sono

coloro che hanno

redatto (sono anche

detti “redattori”) il

testo biblico.

12

La portata del suo influsso è così grande che riesce difficile tracciarne i confini. Qualche studioso ha paragonato la Bibbia a un continente, costituito da numerose terre, catene montuose, pianure, penisole e arcipelaghi. Questo paragone ci dà l'idea della complessità e ci aiuta a capire che non uno, ma molti, sono i modi di accostarsi alla Bibbia. • Il primo è l'orientamento storico che studia i modi con cui si sono formati i singoli testi raccolti

nelle Scritture. Questo tipo di approccio è sostenuto da una disciplina specifica che si chiama analisi testuale.

• Accanto ad essa, l' esegesi si occupa di restituire ai singoli libri il loro significato storico, cosa voleva dire concretamente l’autore, nella consapevolezza che lo scrittore biblico ha redatto i testi in un luogo e in uno spazio preciso, avendo presenti dei precisi destinatari.

• Il secondo si occupa delle procedure che hanno determinato l'accorpamento dei libri in insiemi più ampi e unitari, i canoni, che formano le Scritture delle varie tradizioni religiose.

• II terzo studia gli influssi esercitati dalla Bibbia su moltissimi aspetti della civiltà occidentale: l'arte, la letteratura, la musica, i comportamenti morali, il diritto, l'economia, le tradizioni popolari ecc. Questa lunga vitalità del testo biblico ha fatto in modo che ci si sforzi di in-terpretare il testo alla luce delle conoscenze dei suoi attuali lettori: questo è l'approccio ermeneutico che ha letto il testo biblico, per esempio, in chiave sociologica, psicoanalitica ecc.

Ma a noi, qui, interessa soprattutto il fatto che la Bibbia sia stata letta nei secoli come testo religioso: se infatti non ci fosse stata la tradizione religiosa ad accogliere e tramandare questi scritti ritenendoli sacri, forse essi non sarebbero mai giunti fino a noi e avrebbero influenzato molto meno la nostra cultura. Dunque, è soprattutto come libro considerato rivelato che la Bibbia è stata trasmessa e accolta dalla cultura occidentale. Questo non toglie che ad essa si possano accostare tutti, credenti e non e che esistano, come abbiamo detto, modi aconfessionali per accostarsi ad essa.

3. COME SI E’ FORMATA LA BIBBIA

Per tutti i libri della Bibbia la formazione avvenne durante un lungo arco di tempo attraverso una serie di tappe:

- la tradizione orale, - la messa per iscritto, - la redazione finale.

Nelle antiche società preletterarie vigeva una cultura orale: i racconti venivano mandati a memoria, poi trasmessi a voce e tramandati gelosamente di generazione in generazione. Tutte le più importanti tradizioni bibliche furono originariamente trasmesse di padre in figlio all'interno del gruppo di appartenenza. Il modo di narrare veniva adattato alla situazione e all'ambiente di vita in cui veniva raccontato. I racconti erano semplici e si faceva ampio uso di discorsi ritmici, ripetizioni, rime, ritornelli, assonanze, al fine di facilitarne il ricordo. Per evitare che il passaggio da uomo a uomo e da generazione a generazione tradisse il senso del messaggio e gli facesse perdere fissità e autorevolezza era indispensabile l'opera non del singolo individuo, ma dell'intera comunità. Era la società nel suo complesso a mantenere viva la tradizione e a rafforzare la memoria collettiva, grazie anche a facoltà mentali e a meccanismi psicologici che alla nostra cultura, basata sulla cultura scritta, non appartengono più. Il valore riconosciuto dalla fede ai libri biblici come Parola di Dio fece sì che, quando questi vennero fissati definitivamente, furono soggetti a due fenomeni: • da un lato vennero continuamente usati, quindi trascritti e trasmessi;

• dall'altro vi fu un forte controllo per rimanere fedeli al testo originale.

13

Come per gli altri testi dell'antichità, il testo biblico veniva ricopiato a mano. Fin dall'inizio emerse l'attenzione costante a eliminare gli errori dei copisti, sia quelli dovuti alla disattenzione umana sia quelli introdotti volontariamente per cambiare il senso del testo.

I manoscritti originali del Nuovo Testamento furono scritti tutti dal 50 al 105 circa d.C. Per gli scritti del Nuovo testamento il passaggio tra la trasmissione orale a quella scritta è più veloce, possiamo distinguere fondamentalmente tre fasi: 1. La predicazione di Gesù: nel testo attuale confluisce quel che

Gesù ha fatto e detto, la sua esistenza storica, le vicende della sua vita. Dai vangeli possiamo risalire fino allo strato originario della vita del Gesù storico;

2. la predicazione della Chiesa primitiva: i vangeli non sono la semplice registrazione meccanica dei discorsi di Gesù né una specie di "fotografia" della sua vita. I vangeli riflettono lo strato dell'assimilazione e della riespressione del messaggio di Gesù da parte della comunità primitiva;

3. il lavoro redazionale degli evangelisti: è lo scritto più recente, quello che ci fa conoscere il lavoro di rielaborazione e stesura dell'evangelista che ha composto il suo vangelo per

una certa determinata comunità.

LE LINGUE DELLA BIBBIA Le lingue originarie in cui fu scritto l'Antico Testamento sono l'ebraico, il greco e l'aramaico. L’aramaico è una lingua simile all'ebraico, usata per il commercio e per le relazioni politiche dell'antico Oriente, e ancora parlata al tempo di Gesù. Il Nuovo Testamento fu invece scritto in greco.

4. Il CANONE

Ben presto accanto ai libri autentici che riferivano i grandi eventi della salvezza comparvero testi che intendevano riempire il silenzio su questioni che la pietà popolare riteneva importanti (ad esempio gli anni di Gesù a Nazaret!), oppure che propagandavano dottrine diverse e talora contrarie a quella della autentica tradizione di fede. Sono questi i testi apocrifi, nascosti, non pubblicati. Ve ne sono prima della venuta di Cristo (es. Il libro di Enoc e gli Oracoli Sibillini da dove proviene l’inno Dies Irae) e dopo la sua venuta come il Protovangelo di Giacomo, il vangelo di Tommaso e gli Atti di Pietro). Che cosa poteva fare la Chiesa se non discernere con cura i libri veri da quelli falsi? La prima parte della Bibbia, l'Antico Testamento, è comune a ebrei e cristiani, seppure con alcune varianti:

CANONE Etimologicamente, il termine si può far risalire al babilonese qanú,

"canna". In pratica indicò qualsiasi bastone o sbarra dritta usata per le misurazioni; metaforicamente significò un modello o un campione che serviva a misurare altre entità. Nell'uso cristiano "canone" fu usato sia per indicare una regola di fede che una lista o catalogo. Di qui Canone della Scrittura significa la lista dei libri che compongono la Bibbia.

Apocrif i

Con il termine apocrifo, che deriva dal greco apòkryphos,

nascosto, vengono comunemente indicati i libri di

contenuto affine a quelli biblici, ma considerati non ispirati.

Abbiamo libri apocrifi sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento.

Evangelario di Kelles, sec IX

14

gli ebrei (seguiti dai protestanti), riconoscono, infatti, solo i libri scritti in ebraico, che sono 39, essi si attengono al canone ebraico o palestinese, che fu fissato verso la fine del I secolo d.C. I cattolici e gli ortodossi, invece, considerano ispirati altri sette libri, scritti in greco, detti deuterocanonici, cioè entrati solo in un secondo tempo nel canone. Il canone cattolico, già riscontrabile nei primi secoli della Chiesa, è stato definitivamente fissato nel Concilio di Trento nel 1546 e comprende: 46 libri

per l'Antico Testamento e 27 per il Nuovo

Testamento. Il Nuovo Testamento è invece identico per tutti i cristiani. I libri esclusi dal canone vengono detti apocrifi.

Canone cristiano-cattolico

Per sapere quanti e quali i sono i libri della Bibbia basta aprire una Bibbia cattolica e lì vi si trovano :

- 46 libri per l’Antico Testamento: Pentateuco, Libri Storici, Libri profetici, Libri sapienziali - 27 libri per il Nuovo Testamento: 4 Vangeli, Atti degli Apostoli, 13 Lettere di Paolo, 7

Lettere di altri apostoli, Apocalisse Canone Ebraico

Hanno solo il canone dell’Antico Testamento che dividono in Torà (= Pentateuco) Profeti (Libri storici e profeti) e gli Scritti (tutti gli altri) Non accettano i libri deuterocanonici, cioè canonizzati solo in un secondo tempo. Il canone ebraico non riconosce i libri deuterocanonici (quelli scritti in greco) del nostro antico testamento: Tobia, Giuditta, i due libri dei Maccabei, il libro della Sapienza, Siracide e Baruc.

Ma con quali criteri i libri furono canonizzati? È stato lo Spirito Santo che ha assistito la Chiesa nel suo discernimento. I criteri che seguirono per definire un libro ispirato furono : - i libri di chiara provenienza apostolica, in quanto riportavano la dottrina che gli apostoli avevano appreso dallo stesso Gesù; - i libri usati nella liturgia, ossia nel momento in cui la fede diventava preghiera; -i libri citati dai padri della Chiesa a partire dai più antichi (Clemente Romano, Giustino, Ignazio, Ireneo...).

5. Mappa concettuale:

15

La BIBBIA: DIO si rivela

Dio si rivela all’uomo, e gli rende esplicito il senso della sua esistenza e della sua storia. Questa rivelazione è contenuta nella Bibbia, un libro complesso, un libro fatto di libri. Principalmente è divisa in Antico e Nuovo testamento.

BIBBIA è un libro umano e divino:

per i cristiani è un libro scritto dagli uomini ma ispirato da Dio per cui è un libro sacro. È un testo però di riferimento per la nostra cultura sia per credenti che per non credenti per cui possiamo dire che è un libro: religioso, storico, culturale.

Testamento significa patto, alleanza Continuità tra Antico e Nuovo Testamento: • storicamente l'antica alleanza prepara la nuova; • teologicamente la rivelazione è progressiva - presentazione dell'unico vero Dio e promessa del Messia

- che si realizza con Gesù Cristo.

Generi letterari:

principalmente sono 7: storico, profetico, sapienziale, lirico, legale, apocalittico, epistolare.

Interpretazione

La Parola di Dio è espressa attraverso mezzi umani: • diversità stilistiche • diversi generi letterari. Perciò si rende necessaria l'interpretazione dei testi biblici. Secondo la religione cattolica la giusta interpretazione spetta solo al Magistero.

La formazione dei libri della Bibbia è avvenuta per tappe durante circa mille anni: • trasmissione orale trasmissione scritta: Antico Testamento scritto in ebraico, greco, aramaico; Nuovo Testamento scritto in greco. La Bibbia fu scritta su pietra, argilla, cuoio, legno, cera, papiro, pergamena e infine carta (libri a rotolo e a codice) • redazione finale.

Canone : si è reso necessario nel tempo stabilire un elenco ufficiale dei libri riconosciuti rivelati da Dio, differiscono però il canone cattolico da quello

ebraico

Bibbia ebraica • Pentateuco • Profeti • scritti

Nuovo Testamento 27 libri: • Vangeli (4) • Atti degli Apostoli (1) • Lettere (21) • Apocalisse (1)

Ebraismo e cristianesimo Sono entrambe religioni del libro: Dio si rivela, per ebrei e cristiani, parla agli uomini e stringe con loro un'alleanza. Ma divergono nell'interpretare la storia della salvezza, ancora da compiersi per gli ebrei, già compiutasi per i cristiani.

Il canone cattolico

riconosce:

Antico Testamento 46 libri: • Pentateuco (5) • Libri storici (16) • Libri poetici e sapienziali (7) Libri profetici (18)