Impaginazione marzo2 2010 - Ristretti Orizzonti. Sito di ... · A n n o 2 0 1 0 N u m e r o 1 0 / m...

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A A n n n n o o 2 2 0 0 1 1 0 0 N N u u m m e e r r o o 1 1 0 0 / / m m a a r r z z o o P P r r e e z z z z o o 1 1 , , 0 0 0 0 SOMMARIO SOMMARIO Le “nostre” prigioni: Racconti di vita - Pagina 2 Dal carcere alla pista di atletica - Pagina 5 L’I.T.C. incontra il carcere - Pagina 6 Il giorno della memoria - Pagina 7 Da dove vieni? - Pagina 8 L’importanza di un francobollo - Pagina 10 Ricette creative - Pagina 11 La lettura fa l'uomo completo - Pagina 12 Letti per voi - Pagina 13 Intrattenimento - Pagina 14 La pittura salva l’uomo? - Pagina 15 Le “nostre” prigioni: ...Vivere in un mondo di "ristretti" non è facile! Ambiguità soprattutto! Tutto è scritto, ma non sempre rispettato. Tanti i doveri e qualche diritto che talvolta resta solo sulla carta... L’importanza di un francobollo Il piccolo pezzettino di carta colorato che è applicato sulla busta diventa di vitale importanza per noi e per i nostri familiari... REALIZZA REALIZZATO CON IL O CON IL PATROCINO DELL'UNIVERSITÀ DELL TROCINO DELL'UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA ’INSUBRIA Impaginazione_marzo2_2010.qxd 25/03/2010 12.38 Pagina 1

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SOMMARIOSOMMARIOLe “nostre” prigioni:

Racconti di vita- Pagina 2

Dal carcere alla pista di atletica- Pagina 5

L’I.T.C. incontra il carcere- Pagina 6

Il giorno della memoria- Pagina 7

Da dove vieni?- Pagina 8

L’importanza di un francobollo- Pagina 10

Ricette creative- Pagina 11

La lettura fa l'uomo completo- Pagina 12

Letti per voi- Pagina 13

Intrattenimento- Pagina 14

La pittura salva l’uomo?- Pagina 15

Le “nostre” prigioni:

...Vivere in un mondo di "ristretti" non è facile!Ambiguità soprattutto! Tutto è scritto, ma non semprerispettato. Tanti i doveri e qualche diritto che talvolta

resta solo sulla carta...

L’importanza di un francobollo

Il piccolo pezzettino di carta coloratoche è applicato sulla bustadiventa di vitale importanza

per noi e per i nostri familiari...

REALIZZAREALIZZATTO CON ILO CON IL PPAATROCINO DELL'UNIVERSITÀ DELLTROCINO DELL'UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA’INSUBRIA

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Tutto cominciò con il furto diun autocarro e una telefonataanonima ai carabinieri e, in

men che non si dica, mi ritrovai inun altro mondo. Sì,mi sentii comeimprovvisa-mente proietta-to in un mondoastratto, virtua-le e soprattuttocupo, dove ognicosa, ogni attoè soggetto a piùinterpretazionie soluzioni.Insomma, unmondo paralle-lo ma diversosotto tutti gliaspetti, dovevivo nella spe-ranza di undomani, pernon pensareall'oggi e tiroavanti "day byday".In una personaabitualmenteattiva, valida eproduttivacome me, laprigione creauno stato diinattività forzata;mi fa sentire come "diversamenteabile" e incapace di organizzare ilfuturo, insomma uno "zero" o pocopiù. Troppo è il tempo che si tra-scorre solo a pensare!Mi sono ritrovato, ancora una volta,senza via di scampo, senza alterna-

tive, a dover condividere coat-

tamente spazio e tempo anche conchi non è di mio gradimento. Il con-seguente crollo psicologico ha rap-presentato il primo ostacolo da

superare.Smarrito in mezzo a tanta gente,annullata la personalità, sono unnumero e dipendo da "loro". So già,per una precedente esperienza, che,fin dal primo ingresso, devo rispet-tare certe regole, sbagliate o giusteche siano, devo rispettarle. Ogni

forma di vita alternativa è dimenti-cata. Ad accogliermi è una grandefamiglia, ma non mi chiedo quale ecome sia. Il mio compito è inserir-

mi il più presto possi-bile, obbedire ebasta! Adeguarsi èla prassi, cioè ilsistema che miriporterà allalibertà, una voltascontata la pena.Vivere in unmondo di "ristret-ti" non è facile!Ambiguità soprat-tutto! Tutto èscritto, ma nonsempre rispettato.Tanti i doveri equalche diritto chetalvolta resta solosulla carta. Hopensato: "Lacosiddetta societàlibera dei benpen-santi e dei bac-chettoni ha ripuli-to il mondo ester-no, togliendomidalla circolazionee sbattendomi ingalera! E nonimmagina che quidentro non siamo

violenti come imedia descrivono, anzi, tra di noic'è molta più solidarietà che fuori.". Come trascorro le mie giornate?Tranquillamente, cercando di mette-re a frutto tutto il tempo che ho adisposizione e di tempo ne ho tanto.L'ho presa con filosofia e aspettoche finisca presto.

LE "NOSTRE" PRIGIONI - RACCONTI DI LE "NOSTRE" PRIGIONI - RACCONTI DI VITVITAA

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L’esperienza di Mino

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LLOO SSTTRRUUMMEENNTTOO DD IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE DDEELL CCAARRCCEERREE DDII BBUUSSTTOO AARRSSIIZZIIOO

Leggo, leggo, leggo e ancora leggolibri istruttivi e riviste serie tipo"Airone" e "Focus". Risolvo giochienigmistici, soprattutto il sudoku.Mancando le opportunità lavorative,m'impegno nello studio e seguocorsi che l'area educativa organizzacon le Istituzioni esterne o leAssociazioni di Volontariato (plausoper queste ultime). Ho partecipato adue corsi di pasticceria e a due digiardinaggio e, quando non vado ascuola, frequento la sala di musica ela redazione del giornale "MezzoBusto". Venire qua in redazione,grande opportunità non a tutti con-cessa, mi agevola la giornata: nonsto in cella a oziare o in saletta agiocare a carte fino allo sfinimento.Le attività culturali sono sicuramen-te utili: impegnano la mente, istrui-

scono, apportano all'animo una sen-sazione di serenità, di pace e anchedi oblio. Sì, di oblio; aiutano, infat-ti, a dimenticare per un po' che"oltre il muro" ci sono i nostri cariche, senza colpa alcuna, soffrono.A prima vista sembrerebbe che tuttoil tempo a disposizione vengaimpiegato, invece se ne sprecatanto. Alcune giornate passanoveloci, altre sono interminabili,forse perché in cella si è in tre adividere lo spazio ristretto, ciascunocon le proprie esigenze.Cosa mi sta dando questa carcera-zione? Arricchimento culturale, chea sua volta mi offre gli strumentiper riflettere sul mio vissuto e cam-biare vita. Ma io, a fine pena, sapròdove andare, avrò chi mi accoglieràe mi offrirà un tetto. Il mio cuore

piange per chi, non avendo fami-glia, né lavoro, non sarà aiutato danessuno, nemmeno dalle Istituzioni.Sento di dover lanciare un monito,soprattutto in questo tempo di crisi.Mi rivolgo a chi è costretto a rinun-ce per far quadrare i conti di finemese. Meglio una pizza, un cinema,una serata in discoteca in meno,piuttosto che dormire una notte ingalera, in sette metri quadri e conaltre due persone sconosciute su unletto a castello di tre piani impilatil'uno sull'altro!Sì, uno, due, tre!Auguri

Lo so: non tutti i miei compagni saranno d'ac-cordo su quanto sto per affermare, ma la miaesperienza mi porta a crederlo. Perché è suc-

cesso proprio così. In un periodo della mia vita digrande fragilità psicologica, di smarrimento e di con-seguente sofferenza ho incominciato a commetteregravissimi errori a danno della società e di me stesso(solo ora che ho perso la libertà me ne rendo conto).Ebbene, quando una persona agisce come ho fatto io,ritengo necessario che sia fermata e chiusa in carcere,perché acquisti coscienza del male fatto attraverso unpercorso rieducativo tra lavoro, se c'è, o scuola. Iofrequento la IV IPC tutti i pomeriggi, da lunedì avenerdì. In classe, per cinque ore, mi sento libero, misento carico di energia e di voglia di fare, sono un'al-tra persona. E' come se si liberassero in me le qualitàpositive. Alle 17.45 ritorno in cella. Appena lascio il

Piano delle Attività, ridivento triste. Il tormento d'es-sere detenuto m'irrita e m'inasprisce, ma, come unaresa al destino, mi rassegno e mi adatto a conviverecon la noia e lo stress. La scuola fa la differenza trauna giornata e l'altra che altrimenti sarebbero sempreuguali. Qui conosco, imparo a ragionare e a valutaree divento un altro uomo… Sto aspettando con pazien-za la notizia più eclatante che potrebbe ribaltare lette-ralmente la mia vita di recluso: "Preparati, sei liberan-te, stai per lasciare il carcere!". Oh, mi sentirei subitolibero, nonostante le sbarre, e guarderei i compagnicon l'occhio distaccato di chi è già fuori, cancellandoin un decimo di secondo anni di detenzione. Uscireidal portone e stenderei felice le ali della libertà.

I “Racconti di vita” continuano nel prossimo nume-ro.

L’esperienza di Youssef

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Essere "dentro" non significadimenticarsi di ciò che si è stati"fuori" e della propria vita. È

importante, nel limite del possi-bile, mantenere anche qui le pro-prie abitudini e coltivare i propriinteressi. Per me, atleta a livelloprofessionale, è però difficilepotermi allenare in carcere. Ma,mai come in questo caso, si puòdire che la speranza è l'ultima amorire. Grazie a Sabrina Gaiera,agente di rete, Rita Gaeta eTeresa Pignataro dell'area educa-tiva e Alessandra Pessina dellaUisp Varese, il "sogno" è diven-tato realtà. Infatti, due volte almese posso uscire e andare aVarese, ad allenare un gruppo digiovani.Ma andiamo con ordine e riper-corriamo il cammino che mi haportato fin qui. Qualche mese fa, nel-l'ambito del mio percorso rieducativoall'interno del carcere, Sabrina e l'areaeducativa hanno riflettuto su quelliche potevano essere gli sbocchimigliori per me. Da subito il pensieroè corso alle mie capacità atletiche ealla possibilità di allenarmi, masoprattutto di allenare. In passatoavevo già avuto qualche esperienza diquesto tipo, quando, a causa di uninfortunio, mi ero dovuto fermaretemporaneamente e avevo lavorato inuna palestra. Quella in Varese è stata un'occasioneinteressante e importante dal punto divista sportivo, ma soprattutto umano.Dà un senso di soddisfazione persona-le vedere gli atleti non professionisticrescere e migliorare grazie anche alproprio lavoro. La vera svolta è stata,però, la maratona "Fuggi, fuggi" chesi è svolta in dicembre nella CasaCircondariale. Alessandra e Sabrina

mi hanno subito coinvolto non solocome partecipante, ma anche come"esperto" e mi hanno chiesto di forni-

re consigli agli altri partecipanti sucome prepararsi al meglio. Dopo lagara è nata l'idea di continuare su que-sta strada, sia per tenermi in allena-mento sia per trasmettere le mie cono-scenze ad altri. Grazie alla collabora-zione tra carcere e Uisp e alla decisio-ne positiva del Magistrato diSorveglianza Rossella Ferrazzi oggisono un "allenatore".La mia prima lezione si è svolta il 14d'aprile alla pista di atletica diCalcinate a Varese. Davanti a me c'erauna decina di ragazzi fra i 17 e i 20anni. Per me è stato davvero emozio-nante e credo anche per loro che nonavevano mai avuto l'occasione dilavorare con un atleta professionista.Da parte mia, devo essere sincero, nonc'era agitazione, perché da sempre miè facile rapportarmi con le altre perso-ne; infatti non vedevo l'ora di viverequesta nuova opportunità. Con iragazzi ho legato da subito: ci siamo

presentati, ho chiesto le loro aspettati-ve da questo incontro e ho spiegatoche a qualsiasi età, ma soprattutto da

giovani, è importante lavoraresul proprio fisico, per stareanche meglio con se stessi.Loro hanno colto l'importanzadi quest'aspetto e hanno anchedeciso, senza che io lo chie-dessi, di dotarsi dell'abbiglia-mento adeguato all'allena-mento che consisteva in eser-cizi di varia natura. Nel corsodelle lezioni siamo riusciti acostruire un buon rapportobasato sulla fiducia, ma anchesul divertimento. Basta pensa-re a quanto mi ha reso felicevedere che il gruppo aumenta-va di volta in volta, perché iragazzi, col passa parola,coinvolgevano anche i loro

amici.Se tutto questo è stato importante per igiovani atleti, per me lo è stato ancoradi più. Dopo essere rimasto fermo pertanto tempo, quest'opportunità mi haridato la possibilità di fare quello chemi piace più di tutto. Lavorando conloro, mi sono allenato anch'io, perchéi ragazzi erano curiosi di vedere quel-lo che sono in grado di fare come pro-fessionista. Mi hanno caricato con illoro entusiasmo e mi hanno spinto adare il meglio di me. Con mia grandesorpresa ho potuto costatare che lamia prestazione era ancora allo stessolivello di quando mi allenavo quoti-dianamente. Tutto ciò mi ha ridatocertezza e fiducia: credo che questosia un buon successo per un percorsorieducativo.Ringrazio tutti quelli che hanno resopossibile questa esperienza e soprat-tutto "i miei atleti". Massimo

Ci capita spesso, fortunatamente, di pubblicare articoli scritti da compagni che, al momento dell'uscita del giornale, sono ormai fuoridal carcere,vicino alle loro famiglie. L'articolo è stato scritto da Chaka Zulu, un ragazzo che ha fatto parte di Mezzo Busto fin dalla sua

nascita . Prima di salutarci, ci ha lasciato questa bella testimonianza sulla sua esperienza di allenatore a Varese.

Dal carDal carcercere alla pista di atletica:e alla pista di atletica:storia di un allenatorstoria di un allenatore "speciale"e "speciale"

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LLOO SSTTRRUUMMEENNTTOO DD IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE DDEELL CCAARRCCEERREE DDII BBUUSSTTOO AARRSSIIZZIIOO

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Giovedì 14 gennaio gli studenti delle classi 5CC e 5DC dell'istituto "E. Tosi"di Busto A. hanno incontrato alcuni operatori della CasaCircondariale e una persona detenuta, per parlare di legalità.

L'iniziativa è stata organizzata nell'ambito del progetto "Cittadinanza e Costituzione".Alcuni studenti hanno deciso di raccontare a Mezzo Busto la loro esperienza che non finisce qui, ma prevede altre tappe fra cui forse

anche una visita alla redazione del giornale del carcere.

VVALE LAALE LA PENAPENA DIDI VIOLARE LAVIOLARE LA LEGGELEGGE??

Siamo entrati in aula magna e loabbiamo guardato incuriositi;finalmente conoscevamo un

detenuto!Prima dell'incontro con Luis, tutti noistudenti eravamo curiosi e un po' inti-moriti. Avevamo comunque un atteg-giamento diffidente. Io lo immaginavocome una persona rude, con il classico"abito a righe" dei carcerati, ammanet-tato e con due guardie che lo tenevanosotto controllo. Mi sbagliavo. Luis si è rivelato dasubito simpatico, cosciente del suoerrore e ansioso, ma allo stesso tempoentusiasta, di conoscerci. Era affascina-to dal nostro modo di parlare e divestire e impressionato dalla scuolacosì accogliente, organizzata e tecnolo-gicamente avanzata.Era curioso di conoscere le nostreimpressioni su di lui. E noi gli abbiamo

manifestato subito la nostra simpatia.Certo, dubbi e interrogativi affollavanola nostra mente. Molti si chiedevano sesia veramente ravveduto chi esce dalcarcere in permesso premio. In effetti,chi lo garantisce? E come escludereche, una volta scontata la pena, nonricaschi nello stesso errore? Perchè undatore di lavoro dovrebbe assumere chiha commesso un reato invece di chinon si è mai fatto influenzare dal cri-mine? Come dare torto a chi la pensacosì? Quasi tutti, per paura del diverso,creano intorno a sè barriere difensivefatte anche di pregiudizi.Io per primo avevo molti dubbi, ma,dopo avere ascoltato le parole di Luis,ho capito che stava provando seria-mente a diventare una persona diversa;la voglia di cambiare e ritornare allalegalità si leggeva nei suoi occhi.Soprattutto era evidente il suo deside-

rio di libertà e non solo dalle mura delpenitenziario; libertà di vivere una vita"normale", di comprare un libro senzacompilare la "domandina", di fare ladoccia tutte le volte che se ne sente ilbisogno…E noi abbiamo compreso che cos'è ilcarcere e quali sono le conseguenze diun gesto irresponsabile. Io mi sono anche reso conto che offrireuna nuova opportunità alle persone indifficoltà, in molti casi vuol dire darloro quell'ancora di salvezza che con-sente di non cadere di nuovo in errore.E' importante per il detenuto che rien-tra nella società, non sentirsi emargina-to. Invece, rendersi utile e spartire laquotidianità con chi lavora per guada-gnarsi il pane, è un modo per riconci-liarsi con il sociale e reinserirsi positi-vamente.

Nicholas e la 5^DC

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Vogliamo rendervi partecipi del-l'esperienza significativa vissu-ta quando, nell'ambito del pro-

getto "Cittadinanza e Costituzione",abbiamo incontrato qui a scuola undetenuto della Casa Circondariale diBusto Arsizio. A qualche metro dainostri occhi avevamo un esempio divita totalmente diversa dalla nostra,che nessuno vorrebbe mai sperimenta-re. Abbiamo provato sensazioni edemozioni forti e profonde: di curiosità,d'imbarazzo, e forse anche di paura.Ma gli occhi di Luis esprimevanovoglia sincera di comunicare amiciziae desiderio di raccontare il proprio vis-suto, per dissuaderci dall'imitarlo. All'inizio dell'incontro eravamo chiusi

nei nostri pregiudizi, ma con il proce-dere del racconto abbiamo compresod'avere davanti a noi una personadisposta a mostrarci come basti davve-ro poco per superare la soglia dellalegalità. Così abbiamo dimenticato lasua diversità e si è creata tra di noiun'atmosfera piacevole di parità e didialogo. Abbiamo fatto a Luis unsacco di domande e scattato anchequalche foto insieme.La sensibilità dimostrata da noi adole-scenti verso il tema del diverso e ilmondo del carcere è stata grande. Oggiriteniamo importante conoscerne larealtà, prima di tutto per fuggirla, poiper liberarci dai condizionamenti deimass media che ne sottolineano solo

gli stereotipi e gli aspetti negativi einfine, come ha detto Luis, per scopri-re come in un mondo tanto difficile edoloroso sia possibile recuperare ladignità umana. Abbiamo capito checosa significhi "restrizione della liber-tà": vuol dire fare la "domandina" perottenere anche le cose più banali, nonpoter vedere o telefonare ai propri cariquando si vuole, non poter incontraregli amici, insomma non poter vivere lavita che noi facciamo tutti i giorni. E allora ci siamo chiesti: "Vale la penadi violare la legge per una bravata, peravere soldi facili, per apparire trasgres-sivi agli occhi degli amici?"

Paolo, Bryan e la 5^CC

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E’E’ POSSIBILE RICONCILIARSIPOSSIBILE RICONCILIARSICON LACON LA SOCIETSOCIETAA’’ ??

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Ormai in tutto il mondo il 27gennaio non è un giorno qua-lunque.

Era il 27 gennaio del 1945 quando letruppe sovietiche dell'Armata Rossa,nella fase finale della Seconda GuerraMondiale, arrivarono ad Auschwitzscoprendo il suo tristemente famosocampo di concentramento e liberando-ne i pochi superstiti. Decenni dopo, inquella stessa data, èstato istituito ilGiorno dellaMemoria per com-memorare le vittimedell'Olocausto e peronorare coloro che arischio della propriavita hanno protetto iperseguitati. Da diecianni, il 27 gennaio,in Italia si svolgonotante e diverse mani-festazione e anchenella CasaCircondariale diBusto Arsizio abbia-mo deciso di celebra-re questa giornata.Non siamo riusciti ad organizzare un'i-niziativa esattamente in quella data, malo spirito con cui la celebreremo nelleprossime settimane non sarà per questodiverso.In collaborazione con i professori dellascuola "Pietro Verri" che operano all'in-terno del'istituto, metteremo in scena ilromanzo di Kressan Taylor"Destinatario sconosciuto". David, Mirco, Raul e Sandro leggeran-no alcune delle lettere contenute nelromanzo mentre alle loro spalle verran-no proiettate immagini e foto dei campidi concentramento.L'opera racconta in forma epistolare lastoria di Martin, un ragazzo tedesco, eMax, un ragazzo ebreo americano.Martin e Marx sono grandi amici oltreche soci in affari, ma la Seconda

Guerra Mondiale cambierà anche leloro vite. Con l'avvento di Hitler i con-trasti ideologici precipiteranno fino adiventare insanabili e per i due ragazzisarà impossibile credere ancora nell'a-micizia.Riportiamo alcune delle lettere, le piùtoccanti, che verranno recitate.

La sorella di Max si reca a Berlino e il

fratello non riesce più a mettersi incontatto con lei.

"Martin, sono costretto a scriverti. Houn orribile presentimento. Non appenaho saputo che Griselle era arrivata aBerlino le ho scritto e lei mi ha rispo-sto brevemente [...]. La mia secondalettera conteneva più incoraggiamentiche raccomandazioni e la busta mi èstata restituita intatta, con un timbroche dice "Destinatario sconosciuto".Quanta oscurità in questa parole! Comeè possibile che sia sconosciuto? Disicuro significa che le è successo qual-cosa di male. Quel timbro dice che lorosanno che cosa le è accaduto, ma cheio non posso esserne informato. Che leiè svanita in una specie di vuoto e chesarà inutile cercarla. Questo mi dicono

quelle due parole Destinatario scono-sciuto. [...]".

Dopo un po' di tempo, Martin risponde."Heil Hitler! Mi dispiace molto, ma hocattive notizie. Tua sorella è morta.Come avevi detto anche tu, sfortunata-mente si è comportata proprio da stupi-da [...]. Potevo nasconderla? Avrebbeavuto una possibilità su mille [...].

Potevo permettereche perquisissero lacasa, rischiando diessere arrestato peraver soccorso un'e-brea e di perdere tuttociò che ho costruitoqui? Naturalmente inquanto tedesco ho unsolo preciso dovere[...]. E' corsa giù perle scale, ma dovevaessere stanca. Noncorreva molto velocee le SA l'hanno indi-viduata. Non ho potu-to impedirlo. Sonorientrato in casa edopo pochi minuti leiha smesso di urlare

[...]. Ora devo chiederti di non scriverepiù. Ogni parola che entra in casa vienecensurata [...]. Qui stiamo costruendouna nuova Germania. Presto, sotto laguida del nostro glorioso Fuhrer,mostreremo al mondo grandi cose".

A questo punto Max, per vendicarsi,comincia a scrivere a Martin lettere incodice, senza senso, sapendo di metter-lo così nei guai. Alla fine però, l'ultimalettera, gli tornerà indietro con il tim-bro sulla busta "Destinatario sconosciu-to". Un viaggio, quello che raccontatonelle lettere, che rappresenta il clima dispietato razzismo in cui maturòl'Olocausto.

Gertian

I detenuti rappresenteranno "Destinatario sconosciuto" nel ricordo della Shoah

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ILIL GIORNO DELLAGIORNO DELLA MEMORIAMEMORIA

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Nome ufficiale: Bundesrepublik Deutschland Situazione geografica: confina a nord con laDanimarca, a est con la Polonia e la Repubblica Ceca, asud-est e a sud con l'Austria, a sud-ovest con la Svizzera, a ovest con la Francia, ilLussemburgo e il Belgio, a nord-ovest con i Paesi Bassi; a nord si affaccia sul Maredel Nord e sul Mar Baltico. Superficie: 357.030 Km.2 Abitanti: 82.504.000 (2005)Forma istituzionale: Repubblica Federale ParlamentareCapitale: BerlinoIngresso ONU: 18 settembre 1973 Moneta: EuroLingua: TedescoReligione: protestante 43%, cattolica 33%, musulmana 2%, altro 22%Festa Nazionale: 3 ottobre

E ora qualche curiosità:Gastronomia: ecco un menù tedesco presto fatto: würstel, crauti, patate e birra. Nelleregioni bagnate dal mare pesce e crostacei in quantità: piccole anguille (Sprotten)accompagnate da pane, burro o uova strapazzate; zuppa marinara (Labskaus) con ver-dure, aringa e carne in salamoia. Tra i piatti di carne, le prelibate salsicce (Pinkel) conil cavolo bruno, lo stufato di manzo (Brandenburgischer Rindfleisctopf), il cosciotto dimaiale o di vitello (Haxen) con gnocchi di patate, le cotolette (Schnitzel), l'arrosto dicarne di manzo marinata per cinque giorni (Salsicher Sauerbraten) e le famose salsic-ce alla griglia (Rostbratwurst) della città di Norimberga. Tra i dolci, vale la pena diassaggiare la crema di frutti rossi (Rote Grütze), il panettone di frutta, corrispettivo

del panettone italiano (Zelten), composto dauvetta, fichi, prugne e pere secche, canditi, mandorle e nocciole sgusciate, brandy esucco d'arancia; la torta di ciliegie e cioccolato (Schwarzwälder Kirschtorte), ibiscottini e dolcetti speziati e glassati (Lebkuchen) e infine lo strudel di mele. Personaggi famosi: J. Gutenberg, ritenuto l'inventore dei caratteri tipografici mobili,stampò nel 1453 la prima Bibbia in latino; A. Dürer, orefice, incisore e pittore; i com-positori J.S. Bach, F.J. Haydn, W.A. Mozart, F. Schubert, L. Van Beethoven, R.Wagner, G.F. Handel, R. Schuman, J. Brahms, R. Strauss; i filosofi G.W. Leibniz, I.Kant, J.G. Fichte, G.W.F. Hegel, A. Schopenhauer; K. Marx, F. Engels, F.W.Nietzsche; J.W. Goethe, spirito eclettico che di occupò di letteratura, di scienze e per-fino di problemi amministrativi; gli scrittori T. Mann, B. Brecht, H. Hesse (Nobel nel1946); lo scienziato A. Einstein; il regista R.W. Fassbinder; l'attrice Marlene Dietrich;il pilota M.Schumacher, sette volte campione del mondo in Formula 1.

Imparando la lingua:

Saiconlimsi sLudpunchi(grote),l'anfiabfeceLut9 noarmPatrconmasLinfina

Dale (di cAquriccsionHeiMu

senmercome dechisloca

DA DOVE VIENI?GERMANIA

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amico: Freund buon giorno: Guten Tag/Morgenbuona sera: Guten Abendbuona notte: Guten NachtArrivederci: Auf Wiedersehen

ciao: hallo sì: ja no: neinper favore: bittecittà: die Stadt

grazie: dankesignore: Herrsignora: Frausalute!: gesundheit!strada: die Strasse

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e

ili,om-

I.

er-nelch;

Sai che...?: la bevanda nazionale è la birra, prodotta ancora oggi secondo il Reinheitsgebot (legge della genuinità) del 1516con orzo (chiara e leggermente alcolica: 3-4 gradi) o grano (colore torbido, servita in alti bicchieri slanciati con una fetta dilimone), luppolo e acqua come unici ingredienti; le origini dell'Oktoberfest, la più grande sagra popolare della Germania, chesi svolge a Monaco in settembre, risalgono al 12 ottobre 1810, quando, in occasione del matrimonio del principe ereditarioLudwig di Baviera, venne organizzata una grande festa alle porte della città, festa che piacque a tal punto da volerla ripeterepuntualmente ogni anno; kartoffel (patata), insieme con würstel e crauti una delle parole tedesche più conosciute anche dachi della lingua non sa niente, ha stimolato la fantasia e l'inventiva dei tedeschi che la cucinano in ogni modo: kartoffelklösse(grossi gnocchi di patate), kartoffelsalat (insalata di patate), kartoffelpuffer (frittelle di patate), kartoffelsuppe (zuppa di pata-te), bratkartoffeln (patate arrosto); in Germania ci sono circa 200 parchi di divertimento con più di 22 milioni di visitatoril'anno; ad Hanau, nel 1785 e nel 1786 nacquero i fratelli Grimm, famosi scrittori difiabe per bambini; Ferdinand von Zeppelin, l'ideatore del dirigibile che nel 1929fece il giro del mondo in 12 giorni, nacque a Costanza nel 1838; nel 1517 MartinLutero, sfidando la Chiesa cattolica romana, avviò la riforma protestante; la sera del9 novembre 1989 venne finalmente abbattuto il muro di Berlino, 107 km di cementoarmato che si snodavano lungo la città; tra i 33 siti tedeschi che l'Unesco ha definitoPatrimonio dell'Umanità, spicca la valle del Reno (Rhein, terzo fiume dell'Europacon i suoi 1320 km.), ricca di castelli, città storiche e vigneti; in Baviera trovano lamassima espressione palazzi e castelli da fiaba (Neuschwanstein, il più famoso e poiLinderhof e Herrenchiemsee), per costruire i quali Ludwig II, "re folle", dilapidò lefinanze dello stato.

Da vedere: Berlino, la capitale, una delle più affascinanti metropoli europee, con un ruolo di primo piano nel campo cultura-le (Porta di Brandeburgo e Museo di Pergamo); Potsdam con il famoso castello Sanssouci; Quedlinburg definita "una favoladi case a graticcio", (UNESCO); i Castelli di epoca barocca della Sassonia; Colonia città d'arte romana, gotica e moderna;Aquisgrana che fu sede della corte di Carlo Magno che vi fece costruire la celebre Cattedrale (UNESCO); la Valle del Reno,ricca di castelli, città storiche e vigneti; la Foresta Nera posto ideale per una vacanza riposante, paradiso per sciatori, escur-sionisti e piloti di deltaplano; il Lago di Costanza per le favorevoli condizioni climatiche e la bellezza dei paesaggi;Heidelberg con la sua vecchia Università (1386) e il castello; Monaco chiamata "la capitale segreta", con il "DeutschesMuseum" della scienza e della tecnica, il più grande del mondo; i Castelli Bavaresi di Ludwig II; Amburgo principale porto

sulla foce dell'Elba; Lubecca un tempo capitale della "Lega Anseatica"(UNESCO); Brema orgogliosissima d'essere sempre stata una città libera; inove parchi naturali della Franconia, vero paradiso per gli amanti dellanatura; l’arcipelago delle isole Helgoland (“terra sacra”) di non più di unkmq di superficie, con ripide scogliere d’arenaria rossa popolate da migliaiadi uccelli marini e con lespiagge bianchissime abitateda colonie di foche, famosoper la posizione strategica didominio e controllo degliaccessi ai principali porti sulMare del Nord e per la pre-

senza nel 1392 del leggendario pirata Klaus Stortebecker che assaltava le navimercantili della lega anseatica, interrogava i marinai sulle pene patite dai lorocomandanti, faceva giustizia e divideva il bottino con la popolazione dell’Elbae del Baltico; l'isola di Sylt in assoluto la più bella con lunghe spiagge bian-chissime e panorami mozzafiato, parco naturale sorvegliato dalle autoritàlocali.

Meritano una visita ancheDachau, Buchenwald,Bergen e Flossenburg, dove Hitler e il Terzo Reich sterminarono milioni dipersone.Da fare: in bicicletta i 180 km di percorso ciclabile lungo l'Elba; in auto i

370 km della "Romantische Strasse" con tappa obbligatoria ad Augusta pergli splendidi palazzi e gli angoli romantici.

Luis (dedicato a David)

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Come abbiamo più voltescritto dalle pagine di que-sto giornale, mantenere il

legame con la famiglia è la cosapiù importante per qualsiasi per-sona detenuta. Ognuno di noi,nella Casa circondariale di BustoArsizio, ha diritto aquattro ore settimanalidi visite, più due adiscrezione delDirettore (non midilungo con i partico-lari, perché quello deicolloqui è un argo-mento che merita unarticolo a parte). Ma,com'è facile immagi-nare, per chi non ha lafamiglia vicino esoprattutto per le per-sone straniere è diffi-cile, se non impossibi-le, avere contatti diret-ti con i propri cari.Per questo alcuni dinoi passanomesi e anni senzavedere mai i genitori,la compagna, i figli.Quale modo abbiamoper restare in contattocon loro, se non tramite telefono oposta? Sono questi i mezzi che ciaiutano a superare momenti disconforto e di disperazione. Il pic-colo pezzettino di carta colorato -ovvero il francobollo - che èapplicato sulla busta, diventa divitale importanza per noi e per inostri familiari, perché realizzal'unione tra detenuto e famiglia.

Per questo, tutti i giorni,verso mezzogiorno, si sente

puntualmente qualcuno che dauna cella all'altra nelle quattrosezioni domanda: "Ragazzi, è giàpassata la posta oggi?". Ogni gior-no, infatti, verso quell'ora, passal'agente di Polizia Penitenziaria aconsegnare la posta. Sarebbe utile

se a svolgere quest'occupazionefosse un detenuto, in modo dacreare nuovi posti di lavoro all'in-terno delle carceri, ma questo nonè possibile perché ogni letteradeve essere ispezionata e apertadavanti a noi.Prima di questa esperienza, abi-tuato com'ero a usare computer,internet e tutte le nuove tecnolo-gie, non avrei mai pensato che unpezzo di carta, con la colla sul

retro, avrebbe potuto acquisire unvalore così grande.Fortunatamente non siamo soli adaver capito l'importanza di poterspedire lettere, ma anche altrepersone che fanno in modo chenon ci manchi il necessario. Le

disponibilità finanziariedi alcuni detenuti, anchein questo caso per lo piùstranieri, non sonomolto buone e per que-sto ogni settimana DonSilvano passa a salutarcie ci regala un francobol-lo a testa. Questo gesto,oltre che utile, acquistaun valore simbolicoforte, perché è come secon quel quadratino dicarta il cappellano ciregalasse un colloquiocon la famiglia. QuandoDon Silvano non èvenuto a fare il suo soli-to giro per motivi disalute, abbiamo sentitotutti la sua mancanza,cristiani e non. Penso che nella vita ditutti i giorni, con l'av-vento di tecnologie

come internet, e-mail, telefoniamobile e fissa, nessuno abbia maidato valore al vecchio caro fran-cobollo che per quasi due secoli(dal 1837) ha fatto il suo doverecoscienziosamente e, all'interno diun carcere, continuerà a farlo, fin-tantoché non ci sarà permesso diutilizzare la posta elettronica. Enon credo succederà a breve.

Daniel10

L'IMPORL'IMPORTTANZAANZA DI UN FRANCOBOLLODI UN FRANCOBOLLOIn carcere lettere e cartoline sono ancora il principale mezzo di comunicazione

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RICETTE CREARICETTE CREATIVETIVEAstuzie per diventare un gourmet con pochi mezzi e... tanta fantasia

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La cucina in carcere è uno deitanti modi per esprimere la pro-

pria creatività. Nonostante i pochimezzi che abbiamo a disposizione,con un fornellino da campeggio, unpentolino per il sugo, una pentolaper la pasta e una padella, riusciamoa realizzare piatti che di normanecessitano dell'utilizzo del forno. Tutto questo è possibile aguzzandol'ingegno e usando a piene mani lacarta alluminio che ci permette dicoprire quasi ermeticamente la pen-tola, sostituendo il classico coper-chio. La carta alluminio è molto effi-cace, perchè riesce a trattenere alsuo interno il calore, così da permet-

tere la cottura del cibo anche sopra.I generi alimentari più comuni sipossono acquistare da un'impresa dirivendita alimentare che operaall'interno del carcere; per quellinon compresi nella lista occorrecompilare la domandina 393 erichiedere l'autorizzazione all'acqui-sto.Ovviamente le ricette non riguarda-no soltanto la cucina italiana, masono tante quante le culture dei dete-nuti presenti all'interno dell'istituto.Lo scambio delle ricette diventa, per-ciò, un arricchimento culturale.

Massimo

PREPARAZIONE

1) cuocere gli spinaci per 30 minuti in acqua bollente;2) scolarli bene;3) saltarli in padella con lo spicchio d'aglio e un filo d'olio d'oliva;4) salare e pepare la ricotta;5) bollire la pasta in abbondante acqua salata;6) scolarla e condirla con la ricotta, gli spinaci e mezzo bicchiere d'acqua dibollitura.

.INGREDIENTI

Ingredienti per 500 gr. di pasta:500 gr. di conchiglie rigate;350 gr. di spinaci surgelati;250 gr. di ricotta dolce;uno spicchio d'aglio; due cucchiai di olio d'oliva;sale e pepe quanto basta.

PASTA CON RICOTTA E SPINACI

ROTOLONE DI MOZZARELLA

INGREDIENTI

500 gr. di mozzarella per pizza; un bicchiere di latte;4-5 pomodorini; 60 gr. di tonno sgocciolato;100 gr. di prosciutto cotto.

PREPARAZIONE

1) in un pentolino con un bicchiere di latte sciogliere la mozzarella sul fuoco; 2) scolare l'impasto ottenuto in uno scolapasta;3) stendere con una bottiglia l'impasto, dandogli forma rettangolare;4) posarvi tonno, prosciutto e pomodorini tagliati a metà;5) arrotolare il tutto, chiudendolo nella carta alluminio;6) lasciare in frigo per due ore;7) tagliare e servire a fette.

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Una targhetta sulla porta infondo al corridoio delPiano Socialità indica la

Biblioteca. Un tavolo rettangola-re, uno tondo metà rosso e metànero, parecchie sedie rosse, unascrivania su cui è appoggiato uncomputer e tanti scaffali che cor-rono lungo le pareti, pieni zeppidi libri d'ogni genere, giornali eriviste scientifiche o d'arte. Lamaggior parte è scritta in italia-no, ma non mancano testi infrancese, inglese, spagnolo, tede-sco, olandese e rumeno, riservatiagli stranieri o a chi vuole eserci-tarsi, per imparare o approfondi-re la conoscenza di una linguadiversa dalla propria. Molte leopere di narrativa. Ce n'è vera-mente per tutti i gusti: racconti e

romanzi sentimentali, psicologi-ci, biografici, d'avventura, stori-ci, gialli, fanta-thriller, horror-thriller, polizieschi, spionaggio…E chi più ne ha, più ne metta. Epoi libri di poesia, filosofia, eso-terismo, religione, letteratura,arte, storia, geografia, astrono-mia…Per ragioni di sicurezza, il dete-nuto-lettore non può accederealla biblioteca, ma si rivolge alloscrivano della propria sezione,che possiede l'intero elenco deilibri giacenti. Compila una sche-da di richiesta e attende che itesti gli vengano consegnati incella. Al termine della lettura lirestituisce.Perché si legge in carcere? Perpassare il tempo, per non dover

pensare, per divertirsi, peristruirsi? Tutte queste rispostesono valide, ma qui i libri diven-tano un rimedio contro i guaidella vita e si finisce col leggereper vivere!Ecco perché da questo numerocompare una nuova rubrica"Letti per voi", curata dellanostra amica Mariangela, un veroe proprio invito alla lettura.

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“LA“LA LETTURALETTURA FFAA L'UOMO COMPLETL'UOMO COMPLETO”O”Francesco Bacone, Saggi

Un aviso en la puerta alfinal del pasillo de laescuela ( piano socialità

), señala la biblioteca.Una mesa rectangular, otraredonda, mitad roja y mitadnegra, muchas sillas rojas, unescritorio con una computadora yuna gran cantidad de estantes lle-nos de libros, periòdicos y revi-stas cientìficas o de arte, querodean todo el recinto. La mayorparte de ellos en italiano, pero nofaltan libros en francès, inglès,español, alemàn, holandès yrumano, reservados a los extran-jeros o quienes quieren practicar,aprender o profundizar el conoci-

miento de otros idiomas.

Muchas son las obras. De hechohay para todos los gustos:Cuentos, novelas romanticas, desicologìa, biografìas, aventura,historia, suspenso, ciencia fic-ciòn, horror, policiales, espiona-je... Una sobredosis de lectura!!!.Tambien se encuentran libros depoesia, filosofìa, esoterismo, reli-giòn, literatura, geografìa, astro-nomìa, entre otros.Por motivos de seguridad losinternos-lectores, no pueden asi-stir a la biblioteca, para obteneruno o màs libros deben hacer lasolicitud a travès del "scrivano"de la respectiva secciòn, quientiene una lista con todos loslibros existentes, y esperar a que

los mismos le sean entregados enla celda. Una vez leidos debenser devueltos. ¿Porquè se lee enla carcel?, ¿Para pasar el tiem-po?, ¿Para no pensar?, ¿Por puradiversiòn?, ¿Para aprender?. Sonvàlidas todos las preguntas. Eneste lugar, al inicio, la lectura seconvierte en una medicina queayuda a sanar los problemas dela vida, y luego simplemente selee para vivir!Esta es la razòn de esta nuevacolumna, a cargo de nuestraamiga Mariangela, una verdaderainvitaciòn al mundo de la lectura.

(trad. di Luis)

La lectura hace al hombrLa lectura hace al hombre completoe completo

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Heirich Boll - L’onore perduto diKatharina BlumMercoledì 20 febbraio 1974, vigilia di car-nevale, Katharina Blum, 27 anni, camerierapresso una famiglia della buona borghesiadi Colonia, esce di casa per recarsi a unafesta da ballo. Quattro giorni dopo,Katharina suona alla porta del commissarioMoeding e gli confessa di aver ucciso acolpi di pistola il giornalista Werner Totges.Che cosa nasconde un gesto tanto dispera-to?Chi è Heirich Böll? - Heinrich Böll è con-siderato uno dei massimi esponenti dellaletteratura tedesca del secondo dopoguerra.Nel 1972 ha vinto il Premio Nobel per laletteratura.

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Ryszard Kapuscinski - La prima guerradel footballA volte lo sport può risultare pericoloso,anzi mortale, se finisce per essere, suo mal-grado, all'origine di una guerra. La vicenda raccontata da RyszardKapuscinski - giornalista e scrittore di ori-gini polacche morto nel gennaio 2007 - hadell'incredibile, se non fosse tristementevera.Nel libro “La prima guerra del football” -raccolta di articoli e corrispondenze scrittein qualità di inviato in giro per il mondo,soprattutto quello più povero e marginale -Kapuscinski rievoca una guerra assurda,scoppiata più di trent'anni fa. A far scoppia-re il conflitto fu proprio una partita di cal-cio.Chi è Ryszard Kapuscinski? RyszardKapuscinski è stato un famoso giornalista escrittore polacco.Dopo gli studi a Varsavia lavorò fino al1981 come corrispondente estero dell'agen-zia di stampa polacca Pap da vari paesidell'Africa, dall'Iran, dall'Urss.Nel 2003 ha vinto il Premio Principe delleAsturie per la categoria Comunicazione edumanità. Nel 2006 ha ricevuto una laureahonoris causa in traduzione e mediazioneculturale presso l'Università di Udine.

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Dacia Maraini - Bagheria"Bagheria" è un racconto affidato allamemoria. L'autrice, bambina, arriva in

Sicilia dopo aver trascorso due anni in uncampo di concentramento giapponese. Coninfantile intensità vive la scoperta delleproprie origini, della nobile famiglia mater-na, così radicata in quel paesaggio fatto dipalazzi baronali e case che sembrano reg-gersi una all'altra. Nell'omertà delle paretidomestiche si consumano rapporti tortuosi,dove il prezzo da pagare ricade sempresulle donne, sacrificate alla "legge" dell'o-nore in una società che tutto sa, ma finge dinon vedere. Più che un romanzo si tratta diun libro autobiografico.Chi è Dacia Maraini? Dacia Maraini èuna famosa scrittrice italiana. Si è occupataanche molto di teatro; nel 1973 ha fondatoa Roma il Teatro della Maddalena, gestito ediretto soltanto da donne. Ha scritto più disessanta testi teatrali rappresentati in Italiae all'estero, tra cui ricordiamo il “Manifestodal carcere”.Fu a lungo compagna di Alberto Moravia.

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Tom Clancy - Uragano RossoUragano Rosso è un romanzo di fantapoliti-ca dal quale è stato tratto un simulatore diguerra, Harpoon (dal nome in codice delmissile americano AGM-84); per il suo rea-lismo è stato adottato come testo in alcuneaccademie militari americane.Il romanzo è ambientato ai tempi dellaguerra fredda tra Unione societica e Nato.Il più grande impianto petrolifero dellaSiberia salta in aria: sabotaggio. I Russidecidono di attuare il piano segreto deno-minato Uragano Rosso. Gli occidentali peròconoscono le intenzioni dei comandantidell’Armata Rossa. Nasce un intreccio dimosse e contromosse militari e spionistichein un susseguirsi di azioni che si snodanoin uno scenario quanto mai reale.Chi è Tom Clancy? Tom Clancy è unoscrittore americano, famoso soprattutto peri suoi romanzi di spionaggio. Si dice abbiainventato un nuovo genere letterario: ilTechno-thriller, perchè nei suoi romanzil'autore si destreggia spesso con armi e tec-nologie militari altamente innovative,dimostrando di conoscere caratteristiche emodalità d'impiego di tali strumenti congrande precisione ben prima che essi diven-gano noti al grande pubblico.Nonostante sia uno scrittore, è amico dimolte importanti personalità, tra cui alcuni

ex presidenti degli Stati uniti. I suoi parerisono ascoltati dagli esperti dell'esercito chein cambio gli offrono la possibilità diimbarcarsi su sottomarini, navi, aerei, eli-cotteri ed altri mezzi.

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Carlon Sgorlon - L’ultima valleNella valle alpina la vita scorre con il ritmoantico e severo di sempre, condizionata daicicli immutabili della natura e dalla persi-stenza di misteriose credenze millenarie.Ma un giorno un ambizioso ingegnere trac-cia una strada in mezzo alle vette selvaggee gli uomini della valle, per la prima voltanella loro storia, vengono strappati al seco-lare isolamento.La cultura tradizionale viene abbandonata,sostituita dalle leggi della modernità, e lamontagna stessa viene piegata alle nuoveesigenze. Ma la natura, violentata, è prontaper la sua terribile vendetta. Chi è Carlo Sgorlon? Carlo Sgorlon è ungrande scrittore italiano. I suoi romanzihanno per tema specialmente la vita conta-dina friulana con i suoi miti, le sue leggen-de e la sua religiosità, le guerre mondiali, ildramma delle guerre mondiali e delle foibe,le storie degli emigrati, le difficili convi-venze delle varie etnie linguistiche; spessoproprio il passato e le radici rappresentanoper Sgorlon gli unici elementi risananti delmondo. L'autore ha vinto oltre quarantapremi letterari.

Melania Mazzucco - Il bacio dellaMedusaSiamo ai primi del Novecento in Piemonte.La bionda e malinconica contessa Norma,dopo dieci anni di matrimonio e quattrofigli, s'invaghisce e poi s'innamora ricam-biata della bruna, giovanissima Madlin,detta Medusa, venuta da un passato di vio-lenze e di miseria a servire nella nobilecasa dei conti Argentero. Le due donne ver-ranno separate dallo scandalo generale edalla vendetta del marito. Chi è Melania Mazzucco? Melania è unascrittrice italiana. Il suo esordio come scrit-trice risale al 1992, con il racconto Seval.Finalista al Premio Strega nel 1996 con Ilbacio della Medusa, Melania Mazzucco sioccupa anche di cinema e teatro.Nel 2008 il suo romanzo “Un giornoperfetto” è diventato un film.

LETTI PER LETTI PER VVOIOI

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Amore, avventura, viaggi, fantapolitica: tanti libri e grandi autori da scoprire in Biblioteca

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I n t r a t t e n i m e n t o

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ORIZZONTALI: l Gli utenti della radio - lO Gas nobileusato per l'illuminazione - 11 Famosa fontana romanaopera di Nicola Salvi - 13 Fu avversario di Mario - 15Fasci di spighe - 17 Massa disordinata di persone - 19Biblico padre di Matusalemme - 20 Alloggio in centro -22 Scostumate o sfrontate - 23 Veicolo che scese sullaLuna - 25 Centro in provincia di Chieti - 26 Nome di renorvegesi - 27 Delfini amazzonici - 29 La Ivanovic deltennis - 31 Tre per i Romani - 32 Un lavoratore al telaio- 34 Metà di otto - 35 Coperta di peli ispidi - 36 Bui,oscuri· 38 Uniti nella colpa - 40 L'~undici" nerazzurroche gioca il derby della Madonnina - 42 Chicchi d'uva -44 Si gettano nei solchi perché germoglino - 45 La stu-dia il costruttore. VERTICALI: l Un tranquillante - 2 Tanti i lati dell'esa-gono - 3 Pistola da sceriffi - 4 Organizzazioni senzascopi di lucro (sigla) - 5 Gemelle in vetta - 6 Un ... ser-raglio biblico . 7 Il presentatore Mammucari - 8 PUÒsostituire cioè - 9 Relativi a quartieri cittadini -12 Unlocale con le casse - 14 Si pizzica con due mani - 16Redige rogiti - 18 Si piantano ... con la baracca - 21 Ilmarito della figlia - 24 Vento della Provenza - 28Governatore bizantino - 30 Corporazioni medievali - 33Max, artista surrealista tedesco· 37 Il ~viaggio. diCicerone - 39 Un ... bavarese - 41 Prefisso per metà - 43Importa ... pochissimo.

ORIZZONTALI: 1 Sono simili ai fuseaux - lO il fiume di Stettino - 11 Insetti che si alleva-no· 12 Degni di condanna - 13 Azione insistente di contrasto - 15 Sigla di Trento - 16All'esterno - 17 L'attore e regista Gibson - 18 Mossa che inganna - 19 Si adoravano in casa... nel Pisano - 20 Lanciate o avare - 22 Scaltra, astuta - 23 Musa della poesia amorosa - 24Pericoloso gas che si sviluppa nelle miniere di carbone - 25 Una funzione trigonometrica -26 Periodo di recessione - 27 Società in breve - 28 Terreno in pendenza - 29 Iniziali dell'at-trice Guerritore - 30 Lo sono anche le ghiandole salivari - 31 Esprime perplessità - 32Comando di fermata - 33 Li assaggia il sommelier - 34 Quella ... per delinquere è un reato.

VERTICALI: 1 Una custodia per documenti - 2 Porto dello Yemen - 3 Lievi difetti - 4 Unpo' triste - 5 Prelibatezze per conigli - 6 Può essere lirica - 7 Virna, nota attrice - 8Riscaldarsi ... senza fuoco - 9 Un arnese della manicure - 13 Può essere anche interrogativo- 14 Scudiscio per bestiame - 16 Respiro, alito - 18 il nome di Truffaut - 19 La Miller ver-diana - 21 Polvere di giaggiolo - 22 Etera che fu amante e modella di Prassitele - 24 Ladeterminazione di chi non molla - 26 Quelli di troppo si vedono in vita - 28 Tracollo finan-ziario - 29 Scrisse I Buddenbrook - 31 Né tuo né suo - 33 Sei per i Romani.

SUDOKUSUDOKU facile SUDOKUSUDOKU difficile

Ionel

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In our prison there's a "Floor ofActivities" commonly known as" Sociality Floor", where you

can find several laboratories (car-pentry, ceramics…), the musicclassroom, Mezzo Busto's editorialoffice, the multivalent room whereMass is said and theatre shows per-formed, the gym, the school clas-srooms, the library and the compu-ter room.This floor is freely attended bythose who - in agreement with theeducational training proposal -want to set a life path trying to findthemselves and their relationshipwith the others.

Among all laboratories, there's thedrawing & painting one, wherepencils, watercolours, canvas, inks,felt-pens, sheets and paint brusheshelp to develop the creativenessand to express the fantasy. All stuff,supplied by the prison administra-tion, is available to anyone whowants to approach painting.Obviously nobody pretends to be a'painter' or to create 'works of art'.The approach to painting answersfirst of all to the inner necessity to

open oneself, to give free play tofeelings, to fix on canvas imagesand memories from the past as wellas impressions & sensations of thepresent. Especially here, in prison,where you can experience severalvariable feelings, painting becomesa way out from the daily restrictedreality, as it helps setting free theimagination which is often destinedto fade away between these walls.Actually, more or less ten boysattend the laboratory, most of themcome from abroad, for exampleAlexander from Russia, Santiagoand Jimmy from Peru, Juan fromMexico… some of them havealways been fond of drawing orpainting. Here they have seized theoccasion to test themselves againwhile drawing or painting frag-ments of reality, or even momentsof truth, short autobiographical sto-ries made of intense imagesthrough strong tones of colours.Jimmy used to work as wall pain-ter, dealing with paints and brus-hes; here he spends his time pain-ting portraits of his relatives takenfrom photos, this way he has foundout to be a portraitist. His mates of

cell or section often ask him to beportrayed, so they can send theirown picture home. Jimmy spendshis days passing from one portraitto another, improving his skills.When he's not satisfied with a por-trait, we tell him that a modernpainter is not obliged to respectverisimilitude, but, through signsand colours, he expresses his ownway to see reality! Sharing a cellwith three other people, within asmall room with a small table, itwould be impossible for Jimmy todedicate himself to painting; thelaboratory saves him from hoursand hours of idleness and boredomor, even worst, hours spent wat-ching television or playing cards.That's the importance of suitablestructures and vital spaces makingcultural, leisure and working expe-riences possible within a prison!There, people living in restrictedrooms can measure their own capa-cities, develop them, find out newones, learn a new activity that canchange their life and help themcoming back to society, maybeeven in a new working contest.

(trad. di Roberta)

Can painting save men?Can painting save men?

REDAZIONEREDAZIONE

Editore: Associazione Mezzo BustoDirettore responsabile: Valeria VercelloniResponsabile relazioni pubbliche: Sergio PreiteIn redazione: Luis, Mino, Gino, Massimo, Gertian, Ionel, Carla BottelliGrafica: DavidHanno collaborato: Gaspare Morgione, Mariangela, Moustapha, Roberta,Youssef, Daniel, Chaka Zulu, 5CC e 5DCVorremmo conoscere la vostra opinione e ricevere i vostri suggerimentiall’indirizzo di posta elettronica: mezzo_busto@[email protected]

Salutiamo e ringraziamo Gianfranco e Leonardo.In bocca al lupo a tutti e due.

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Nel nostro carcere esiste un "Pianodelle Attività" comunemente chia-mato "Piano Socialità", su cui si

trovano i vari laboratori (falegnameria,ceramica…), la sala musica, la redazionedel giornale "Mezzo Busto", la sala poliva-lente per la celebrazione della Messa o lerappresentazioni teatrali, la palestra, le aulescolastiche, la biblioteca e la sala computer. E' frequentato liberamente da chi, in accor-do con la proposta formativa dell'area edu-cativa, desidera attuare un percorso di vitaalla ricerca di se stesso e del rapporto congli altri. Tra i vari laboratori non manca quello di

pittura e disegno, dove matite, pennarelli,acquarelli, tele, fogli, colori, inchiostri epennelli stimolano la capacità d'invenzione,d'espressione e la fantasia. I materiali, for-niti dall'amministrazione carceraria, sonomessi a disposizione di chiunque desideriinteragire con la pittura. Nessuno logica-mente pretende di autodefinirsi "pittore" edi eseguire "opere d'arte". L'approccio allapittura risponde prima di tutto al bisognointeriore di esprimersi, di dar sfogo ai pro-pri sentimenti, di fissare sul foglio o sullatela immagini e ricordi del passato, impres-sioni e sensazioni del presente.Specialmente qui, in carcere, dove si vivo-no stati d'animo diversi e mutevoli, la pittu-ra diventa un mezzo di fuga dalla quotidia-na realtà di ristretti, perché libera l'immagi-nazione che spesso è destinata a spegnersitra queste mura.

Attualmente sono circa una decina i ragazziche frequentano il laboratorio, quasi tuttiprovenienti da paesi stranieri comeAlexander che viene dalla Russia, Santiagoe Jimmy dal Perù, Juan dal Messico…Alcuni di loro hanno sempre avuto la pas-sione per il disegno e per la pittura e quihanno trovato l'occasione per mettersi allaprova, per disegnare o dipingere frammentidi realtà o addirittura momenti di verità,brevi racconti autobiografici fatti d'immagi-ni intense anche per il tono del coloreusato.Jimmy lavorava come imbianchino e hasempre avuto a che fare con vernici e

pennelli. Qui occupa il suo tempoa riprodurre dalle fotografie ritrat-ti di familiari, così si è scopertoritrattista. I compagni di cella e disezione spesso lo sollecitano aritrarli, per poi spedire la propriaimmagine ai parenti. Jimmy passale sue giornate tra un ritratto el'altro, affinando sempre più lesue capacità. E se qualche ritrattonon soddisfa, gli diciamo che unvero artista moderno non ha l'ob-bligo della verosimiglianza, maesprime il suo modo di vedere larealtà attraverso segni e colori! Incella con tre persone, spazio ridot-to e tavolino minuscolo, perJimmy sarebbe impossibile dedi-carsi alla pittura; il laboratorio losalva da lunghe ore di ozio e di

noia o, peg-gio ancora,di sola tele-visione egioco allecarte.Ecco l'importanza di strutture adatte e dispazi vitali che permettano esperienzeculturali, ricreative e lavorative dentro ilcarcere! In essi, chi vive ristretto puòmisurare le proprie capacità, svilupparle,scoprirne delle nuove, apprendere un'attivi-

tà che produca un cambiamento nella suavita e lo prepari a reinserirsi positivamentenella società, magari in un nuovo contestolavorativo.

Gino

(Traduzione in inglese a pag. 15)

L AL A P I T T U R AP I T T U R AS A LS A LVVAA LL’ U O M O ?’ U O M O ?

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