Atrof i av gn le - Studio di Restauro di Valentina Muzii · r i z z a z i o n e O D G A b r u z z o...

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Fantasticando La tradizione culina- ria nella vigilia di  Natale tra la costa e l’entroterra teramano Dott.ssa Martina Palandrani Odontoiatria Autorizzazione ODG Abruzzo del 22/12/2014 Prot. n. 6/15 del 13 Gennaio 2015 | Periodico mensile d’informazione su medicina e salute | Numero 11 - Anno 2 Dicembre 2015 | Distribuzione gratuita Traumi dentali... Si è rotto il dente  di mio figlio: che faccio? Dott. Prof. Vincenzo Quinzi Atrofia vaginale: Affrontare con serenità i cambiamenti post-menopausali Ginecologia Dott.ssa Valentina Franchi      TEOSYAL PEN una penna  elettronica per  scolpire il tuo viso. Dott.ssa Maria Letizia Sozio Medicina e Chirurgia Estetica

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Fantasticando

La tradizione culina-ria nella vigilia di Natale tra la costa el’entroterra teramanoDott.ssa Martina Palandrani

Odontoiatria

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Traumi dentali...Si è rotto il dente di mio figlio:che faccio?Dott. Prof. Vincenzo Quinzi

Atrofia vaginale:Affrontare con serenità

i cambiamenti

post-menopausali

Ginecologia

Dott.ssa Valentina Franchi     

TEOSYAL PENuna penna elettronica per scolpire il tuo viso.Dott.ssa Maria Letizia Sozio

Medicina e Chirurgia Estetica

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pografiche - dalle dichiarazioni dei nostri illuminati e il-luminanti governanti non si capisce bene di che mortesi debba morire... L’illuminato premier dal tweet e dallebattute facili, parla della necessità di una strategia.Bene, ma in soldoni in cosa dovrebbe consistere? Forseè quella spiegata dal suo ministro degli Esteri PaoloGentiloni: “L’importante è reagire a queste azioni diguerra senza sentirsi in guerra...”. Ma di cosa parliamo?Cos’è uno scioglilingua... oppure siamo forse su Scherzia parte...? Forse voleva esprimere un altro concetto...Vuoi vedere, allora, che la strategia di cui parlava Renziè quella del suo ministro della Difesa Roberta Pinotti: “Se

sarà necessario gli aerei italiani par-teciperanno ai raid contro le posta-zioni dell’Isis, se l’alleanza di cuifacciamo parte decide che quelloè l’elemento più utile per mettere insicurezza la popolazione irachena,può essere uno strumento”. Sarà si-curamente colpa della mia età...,ma continuo a non capire...La verità? Vi dico il mio parere. La

strategia, parola largamente abusata dai nostri illuminatie illuminanti governanti, è di non dare l’impressione, anoi poveri sudditi e ai terroristi islamici, che l’Italia sia unpaese in guerra. Anche se di fatto lo è. Quindi il non pro-nunciamento ufficiale non è una questione di prudenza,come qualche commentatore illustre va ripetendo inquesti giorni, bensì è legato al volere dell’America edegli altri alleati di peso. Un atteggiamento che si po-trebbe magistralmente riassumere con la bellissimacanzone di Lucio Battisti Io vorrei... non vorrei... ma sevuoi... Peccato, però, che in questo scenario non ci siaspazio per il canto...In attesa allora che i nostri fantastici governanti si chia-riscano le idee, o meglio escano allo scoperto, rivol-giamo una preghiera alle vittime del sanguinarioattentato. E nello stesso tempo, nella lettera a GesùBambino, chiediamo che sempre più cittadini di questomondo possano riscoprire l’eredità cristiana tornando amettere Dio al centro della loro vita.Sereno Natale a tutti!

IPPOCRATE&DINTORNI 3Approfondimento medico

IPPOCRATE&DINTORNI 3Approfondimento medico

In questo numero natalizio, cari amici di Ippocrate & Din-torni, sarebbe stato giusto parlare dell’amore di Dio chedona suo figlio, fino al sacrificio estremo, per la nostrasalvezza. Sarebbe stato giusto parlare di un Natalemeno consumistico e più attento, invece, al significatodella nascita di Gesù, Salvatore del mondo. Un Nataleche porge la mano e la parola ai poveri, alle famiglie bi-sognose, agli anziani, ai malati, ai tanti che convivonocon il tormento nel cuore... Insomma, un cristianesimomeno di facciata, con più sostanza, come ci ricordaspesso papa Francesco. La cronaca recente, però, anziché di gioia e pace ci co-stringe a parlare di morte e paura.Infatti, dopo l’attentato del 2001alle Torri gemelle di New York, l’or-ribile strage andata in scena recen-temente a Parigi a opera dell’Isis,l’organizzazione terroristica isla-mica, ha nuovamente minato lecertezze e le sicurezze di un Occi-dente che fin troppo si è spec-chiato e si specchia nel suoorgoglio, nella sua tecnica e nel suo potere. Un Occi-dente, cioè, che ha messo Dio in un angolo senza sa-pere, invece, che solo Lui può darci sicurezza e serenità.Un grande profeta francese del ventesimo secolo, Henride Lubac, i cui scritti hanno ispirato la dottrina del Con-cilio Vaticano II, ripeteva con grande lungimiranza che“non è vero che l’uomo possa organizzare la terra senzaDio, è vero invece che, senza Dio, non si può che orga-nizzarla contro l’uomo...”. Parole profetiche, purtroppo,alla luce di ciò che accade in questo nostro pianeta ma-lato.Non bisogna essere un grande pensatore oppure unesperto di strategie del terrore per capire che ci tro-viamo dinanzi a un’organizzazione fondamentalista il cuiunico scopo è provocare una guerra di religione e di ci-viltà. Il tutto cercando di coinvolgere il maggior numerodi musulmani. Un paio di domande, allora, nasconospontanee: Noi italiani dove siamo collocati? Dobbiamoconsiderarci in guerra? Fino a oggi, infatti, 20 novembre,giorno in cui consegno questo scritto alle macchine ti-

Dott. Gino CONSORTI

Giornalista Professionista

Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...

EDiTOriaLE03 Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi...

Dott. Gino Consorti

SELFiE D’auTOrE04 La Medicina nell’Arte: la follia

Dott.ssa Valentina Muzii

i PrinCiPi (aTTiVi) DELLa SaLuTE06 AcIcLovIR

Dott.ssa Maria Francesca annibali

PiLLOLE Di aLLEGria06 gRADo DI PAREntELA

Beatrice Corcelli

ODOnTOiaTria07 traumi dentali... Si è rotto il dente

di mio figlio: che faccio?Dott. Prof. Vincenzo Quinzi

MEDiCina E ChirurGia ESTETiCa08 tEoSYAL PEn una penna

elettronica per scolpire il tuo visoDott.ssa Maria Letizia Sozio

FanTaSTiCanDO9 tradizione culinaria nella vigilia

di natale tra la costa e l’entroterra teramanoDott.ssa Martina Palandrani

GinECOLOGia10 Atrofia vaginale.

Affrontare con serenità i cambiamenti post meno-pausaliDott.ssa Valentina Franchi

ODOnTOiaTria12 Evoluzione delle tecniche in

chirurgia orale ed implantare: biomateriali ed emoderivatiDott. Elio D’archivio

L’anGOLO DEL TECniCO14 Il dolore al ginocchio dei bambini:

la sindrome di osgood ShlatterDott.ssa Valentina iacovelli

Direttore ResponsabileDott. Claudio D’archivio

Direttore Editorialealessandra [email protected]

Amministrazionevia G.Galilei, 59Giulianova Lido - TE

Progetto grafico e impaginazioneClaudia D’ascanio

IllustrazioniBeatrice Corcelli

StampaTipolitografia La raPiDa

SOMMariO di Dicembre

[ ]“L’importante è

reagire a queste

azioni di guerra

senza sentirsi in

guerra...”

IPPOCRATE&DINTORNI 2Approfondimento medico

Gli Specialisti del

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Dott. Claudio D’ArchivioSpecialista in Radiodiagnostica e Scienze delle Immagini

Dott.ssa. Maria Letizia SozioSpecialista in Medicina e Chirurgia Estetica

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IPPOCRATE&DINTORNI 5Approfondimento medico

Telemaco Signorini - La sala delle agitate al S.Bonifazio in

Firenze - 1865

IPPOCRATE&DINTORNI4Approfondimento medico

Nel mese di novembre abbiamo analizzato come la fol-lia veniva interpretata e affrontata nei secoli più antichi,quando ancora le teorie mediche erano ben lontanedalla reale comprensione della patologia. Occorrerà in-fatti attendere epoche molto più recenti, almeno la finedel ‘700 e soprattutto i primi dell’800 perché la malattiamentale venga finalmente compresa, studiata e affron-tata in maniera scientifica, scevra quindi da superstizioni,credenze popolari, stregonerie e possessioni demonia-che. Già alcuni anni prima dell’avvento della psicoanalisidi Freud, grazie al precedente Illuminismo, il terreno era

già fertile per un diverso approccio alla patologia, vistaora non più come un qualcosa da evitare, anzi come unfenomeno da studiare. L’artista Gèricault, secondo alcuni studiosi, dedica ben10 dipinti a questa patologia, attualmente ne cono-sciamo solo 5: si tratta di ritratti di altrettanti malati dimente, nei quali, più che l’aspetto ritrattistico, colpiscela profonda introspezione psicologica, sintomo di un at-tento studio verso la problematica psichiatrica; l’artistaritrae fedelmente i soggetti, i quali mostrano una mimicafacciale e uno sguardo che rendono chiaramente visi-bile il disturbo mentale. Attraverso la pittura, Géricaultcompie un’attenta indagine scientifica sulla follia, ana-lizzando gli individui e la loro profondità con un realismoche rende particolarmente espressivi ed inquietantiquesti ritratti.Nella prima (Alienata con monomania dell’invidia - 1823)e nella seconda immagine vediamo due di questi ritratti,raffiguranti due diverse tipologie di alienazioni: in en-trambi però possiamo notare lo sguardo decisamenteparticolare, tipico di persone con disturbi psichici, tut-t’altro che sereno. Le opere di Géricault, al di là di ognivalenza artistica, testimoniano come nell’800 la co-scienza sociale si stesse pian piano muovendo verso unnuovo interesse verso la patologia mentale, affrontatafinalmente in maniera più scientifica.Nel corso dei secoli, gli stessi malati vengono visti diver-

Valentina MuzII

restauratrice di opere d’arte.Diplomata presso l’universitàinternazionale dell’arte di Firenze. Vive e lavora a Teramo.www.studiodirestauro.it

Selfie d’autore:

La Medicina nell’Arte

LA FOLLIA(Seconda Parte)

samente: se nel Medioevo erano abbandonati in mare ocondannati a morte poiché ritenuti stregoni o possedutidal demonio, in epoche più recenti venivano risparmiatidalla morte certa, internandoli in appositi “luoghi di cure”.Il concetto, assolutamente valido, era però in realtà scar-samente applicato, poiché dietro una presunta “scientifi-cità”, il manicomio serviva essenzialmente a togliere il folledallo sguardo del “normale”, è evidente come questa so-luzione, quasi sempre priva di reali cure mediche, nonconducesse a nessun miglioramento clinico, recludendoil malato, lo si abbandonava a se stesso.La storia dell’arte ci fornisce due validi esempi, particolar-mente evocativi, sulle reali condizioni umane e sociali deimalati reclusi nei manicomi: l’opera di Goya ci proietta al-l’interno di una stanza molto simile ad una cantina, un se-minterrato semibuio chiaramente individuabile grazie allafinestra collocata molto in alto, dalla quale filtra una fiocaluce solare, attraverso le inferriate. I folli sono abbandonatia loro stessi, ammassati tra loro, seminudi o vestiti di cenci,molti dei quali seduti o sdraiati a terra, alcuni urlano, altrilitigano, uno prega… Le condizioni igieniche sembranoscarseggiare, anzi l’ambiente ha tutta l’aria di essere unposto freddo e umido, non vi è traccia di cure mediche nésupporto scientifico.Il dipinto di Signorini  ci mostra forse delle condizioniumane e igieniche più accettabili, per queste malate, ospitidi un manicomio femminile: l’opera è però fortemente ca-ratterizzata da un profondo senso di solitudine, che con-trasta con l’impostazione più dinamica e chiassosa di

Théodore Géricault - alienato con monomania del comando

militare - 1822-1823 Olio su tela

Goya. Le agitate vengono raffigurate in penombra, ma leampie e alte pareti della stanza, fortemente illuminate,bianche e inesorabilmente vuote, ci restituiscono tutto losquallore dell’ambiente; il forte contrasto di luce e ombraaccentua il senso di emarginazione; le donne hanno at-teggiamenti composti e quieti, ma l’atmosfera è tutt’altroche serena, anzi pregna di solitudine, silenzio e angoscia.

Francisco Goya - Manicomio (Casa de los locos) 1812-1819 Olio su tela

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IPPOCRATE&DINTORNI 7Approfondimento medico

Od

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Nel nostro paese, una persona su tre dichiara di aver sof-ferto, almeno una volta nella vita, di herpes labiale. Questaè un'infezione virale causata dall'Herpes Simplex virus ditipo 1. Anche altre patologie come la varicella o il Fuocodi S. Antonio sono infezioni di origine virale. I virus neces-sitano si una cellula ospite per potersi moltiplicare equello che fa di una molecola in fase di studio la scelta

DottoressaMaria Francesca

Annibali

Farmacista

IPPOCRATE&DINTORNI6Approfondimento medico

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i PrinCiPi (aTTiVi)

DELLa SaLuTE

ACICLOVIR

come agente terapeutico è proprio la sua forte se-lettività nel colpire la sola cellula virale e non quellaospite, in modo di avere una bassa tossicità e pochi

effetti collaterali.Purtroppo a rispondere a tali requisiti sonopoche molecole, tra le quali il farmaco di

prima scelta nel trattamento delle infezionivirali è l 'aciclovir. Lo troviamo in commercio in formu-lazioni per uso topico come creme e unguenti oftal-mici e per uso sistemico per uso orale comecompresse e sciroppi o per uso endovenoso. É usato

sia negli adulti che nei bambini, ma anchenella profilassi nei pazienti immunocompro-messi. Come dicevamo, risulta essere un far-

maco ben tolleratoanche se possonopresentarsi irritazionitemporanee nell'uso

cutaneo e, nel caso di usosistemico, arrossamenti

passeggeri o disturbi acarico dell'apparato digerente

Dott. Prof. Vincenzo QUINZI

DDS, MSD, PhDSpecialist in Orthodonticsadjunct Professor university of L’aquila

Traumi dentali...Si è rotto il dente di mio figlio: che faccio?

Capita  di  ricevere  una  telefonatadalla scuola o dalla mamma di unamico o dal campo di allenamentodi  uno  dei  nostri  figli  per  sentircidire che il bimbo ha subito la frat-tura di una parte di dente o, addi-rittura, la sua espulsione.

E’ un momento di grande angosciache può tuttavia essere superato seguendo alcune semplici regole.Non appena si è verificato il trauma ilbambino deve essere medicato e, sesanguinante, tamponato per poi verificare l’entità del trauma. Eseguire questa medicazione conpanni puliti inumiditi e applicare immediatamente ghiaccio o so-stanze fredde (contenitori ghiacciati;alimenti congelati) sulla zona colpitadal trauma. Il sanguinamento si fer-merà entro qualche minuto.Se il trauma ha provocato la lesionedel dente con distacco di una partedella corona dentale cercate di recu-perare il frammento mancante e,quando trovato, ponetelo in un con-tenitore riempito con soluzione fisiologica (la trovate in farmacia) oppure nel latte.Portate il prima possibile il bambinodal vostro dentista di fiducia, con ilframmento del dente: il trauma sipotrà probabilmente risolvere con ilsolo riattacco della parte fratturatacon appositi materiali.

Nelle settimane successive sarà ne-cessario verificare se il trauma abbiadeterminato danni alla polpa dentaria. Se il trauma ha invece determinatola completa espulsione del dentedalla sua sede, recuperate il dentee ponetelo in soluzione fisiologica onel latte. Il dente può essere reinserito nellasede dalla quale è stato espulso epuò recuperare la sua stabilità efunzione. Se si tratta di un dente permanenteesso va reimpiantato il primapossibile. E’ indispensabile che il bambino siasubito visitato dal vostro dentista, seil reimpianto dentale sarà eseguitoentro la prima ora dalla fuoriuscita,la prognosi sarà molto favorevole. Un ritardo nei tempi di intervento delreimpianto dentale produrrà una ri-duzione delle probabilità di suc-cesso di esso nel tempo. E’ comunque necessario essereconsapevoli che il dente reimpian-tato, negli anni successivi può an-dare incontro al riassorbimentodella radice dentale, che potràanche richiedere la estrazione deldente.Per evitare il rischio di traumi aidenti, è opportuno prevenire la le-sione indossando mascherine den-tali di protezione o paradenti.

Trauma dentale appena accaduto

applicazione della diga di gomma per

incollare il frammento rotto

Splintaggio rigido-passivo come conte-

nimento del trauma

Guarigione avvenuta a distanza di 16

mesi dal trauma

Beatrice Corcelli

Illustrazioni e testi

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PiLLOLE DiaLLEGria

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Approfondimento medico

IPPOCRATE&DINTORNI8Approfondimento medico

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Dott.ssa Maria Letizia Sozio

Medico ChirurgoSpecialista in Chirurgia Estetica, Medicina Estetica e Laserterapia

C’è un posto al mondo dove gli animi trovano rinfrancoe dove lo spirito di solidarietà mette al riparo anche dalleminacce più incombenti, sempre.C’è un posto al mondo che si alimenta del calore inge-nerato dall’artificio delle vibrazioni dei cuori di chi neporta il nome o soltanto i tratti.C’è un posto magico al mondo ed è la Famiglia che, nellanotte della Vigilia di Natale, celebra e rinsalda la propriaessenza.Tutte le famiglie di matrice cattolica si riuniscono in at-tesa della nascita del Bambin Gesù e l’occasione è sem-pre cara e nuova per perpetuare le tradizioni dellegenerazioni passate.Parliamo di quelle culinarie!Al mare così come sull’altopiano della provincia tera-mana i focolari accompagnano, scoppiettanti, i prepara-tivi delle donne che, fin dal mattino, si adoperano aifornelli per preparare i cibi con cui rompere il digiuno re-ligioso. Appena fuori comincia ad imbrunire tutta la fa-miglia si ritrova al cospetto della tavola doviziosamenteimpreziosita dagli odori e dai sapori della tradizione.Il menù della cena della Vigilia di Natale è principal-mente a base di pesce.Nelle località marittime i piatti propongono il pescato delgiorno sotto forma di brodo di pesce, un piatto poveroche del pesce non butta nulla, neanche teste e lische,arricchito da seppie, calamari, pannocchie, cozze e von-gole a cui viene aggiunta una manciata di pasta a testa,ditalini o tagliolini.Nell’entroterra invece, si consuma prevalentementepesce stagionato, come il baccalà, o in scatola, come iltonno, e i piatti tipici della tradizione sono: linguine alsugo di tonno, zuppa di ceci e castagne, baccalà fritto oarrosto, cavolfiori, sedani, carciofi e sarde impastellati epoi fritti.L’atmosfera di festa coinvolge tutta la famiglia: dai piùpiccoli che non vedono l’ora di salire sulla sedia e reci-tare la letterina di Natale che hanno imparato a scuola,ai più grandi che dovrebbero invece far propri i buonipropositi dei bambini per poter lasciare in eredità a que-sti ultimi non un mondo spazzatura ma un mondo riccodi risorse; perfino il focolare è coinvolto nella festa, adesso infatti spetta un ceppo che lo tenga vivo tutta lanotte ed un proverbio dei nonni racconta addirittura diun vociare di animali nella notte santa.Giochi con le carte e dolcetti natalizi, quali bocconotti,sfogliatelle e caggionetti, allietano il trascorre del tempofino alla Santa Messa di mezzanotte in cui le famiglie sistringono in un abbraccio più grande, quello che cingel’intera comunità parrocchiale.

Dottoressa

Martina

Palandraniresponsabileamminstrativo del Centro DiagnosticoD’archivio

IPPOCRATEIPPOCRATE& DINTORNI& DINTORNIA P P R O F O N D I M E N T O M E D I C O

FanTaSTiCanDO

Tradizione culinaria nella

VIGILIA dI NATALEtra la costa e l’entroterra teramano

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che, attraverso l’analisi di 5 parametri (elasticità vagi-nale, secrezioni vaginali, ph, mucosa epiteliale, umidità della vagina) consente di arrivare a un pun-teggio finale che definisce la presenza e la gravità deldisturbo. Sulla base di questo score verrà poi sceltala terapia più adatta tra le molte possibilità offerteoggi dalla medicina, anche in base alle aspettative edalle necessità della singola donna. Tra le possibilitàterapeutiche abbiamo trattamenti lubrificanti/non or-monali, i più efficaci a base di ozono o di acido jalu-ronico. L'ozono favorisce i processi di riepitelizzazione,mantiene ossigenate le microlesioni e ne acceleracosì i processi di guarigione; l'acido jaluronico haazione riparativa e antiossidante, ed è un compo-nente essenziale dei tessuti, nonché del “film” di zuc-cheri complessi (glucosaminoglicani) in cui abitano invagina i lattobacilli: essenziali non solo per migliorarela lubrificazione, ma anche per mantenere il normalepH vaginale che protegge dalle infezioni. Abbiamopoi la terapia ormonale, sistemica o locale. Il vantag-gio di quella sistemica è di agire anche su altri sintomicorrelati alla menopausa, non solo sulla secchezza. Iltrattamento più efficace e più sicuro dell'atrofia è cer-tamente la terapia ormonale locale, con estrogeniapplicati direttamente in vagina sotto forma di com-presse, ovuli, gel o anelli. Sono sufficienti bassi do-saggi per avere un adeguato effetto a livello vaginalein termini di turgore, elasticità e pH. La soluzione migliore con il proprio medico va cer-cata tempestivamente, perchè l'atrofia peggiora selasciata al proprio decorso naturale, con effetti sem-pre più irreversibili nel tempo.

IPPOCRATE&DINTORNI 11Approfondimento medico

IPPOCRATE&DINTORNI10Approfondimento medico

Gin

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Dott.ssaValentina

Franchi

Medico ChirurgoSpecialista in Ginecologia edOstetricia

Le modificazioni che il trascorrere del tempo deter-mina sul corpo femminile si ripercuotono anche sul si-stema genitale. Queste modificazioni sonodeterminate dalla riduzione dei livelli di ormoni ses-suali, estrogeni in particolare, che a livello vulvare evaginale causa diversi disturbi raccolti sotto la defini-zione di “secchezza”. In termini medici la secchezza èl’espressione clinica della “atrofia vulvovaginale”. L’ul-tima definizione americana preferisce l’espressione“distrofia genitourinaria menopausale” per sottolineareil frequente coinvolgimento anche della vescica, dacui dipendono la vulnerabilità alle cistiti e l’inconti-nenza urinaria.L'atrofia può essere un fenomeno naturale, che si ve-rifica in pre-menopausa ed in menopausa, o determi-nata dalla rimozione chirurgica delle ovaie, i principaliorgani femminili deputati alla produzione di ormoni.Essa è responsabile delle modificazioni dei genitaliesterni (grandi labbra e piccole labbra, clitoride), dellavagina, dell'uretra e della vescica. Proprio queste mo-dificazioni sono responsabili dei sintomi che si accom-pagnano all'atrofia stessa, sia urinari che sessuali, eche hanno un forte impatto sulla qualità di vita delladonna.

Le causeGli estrogeni sono i principali responsabili del turgoredei tessuti, in particolare di quelli vaginali, grazie almantenimento di un adeguato spessore e di unabuona elasticità. Con la diminuzione dei livelli ormonalisi determina un progressivo assottigliamento dellamucosa vaginale, con perdita di idratazione, di fibreelastiche e collagene: tali modificazioni si traduconoin maggiore sensibilità ai piccoli traumi e nel cambia-mento della flora batterica vaginale, che a sua voltadetermina un'alterazione della normale acidità vagi-nale (pH) e quindi una maggiore predisposizione alleinfezioni. Questi fenomeni peggiorano con il trascor-rere degli anni, diversamente da altri disturbi tipicidella menopausa (es. vampate).

I disturbiI disturbi interessano tutta l'area genitale, e possonoessere raggruppati in tre gruppi:disturbi urinari, che si manifestano con una maggior

frequenza ed urgenza ad urinare, talvolta con difficoltà nell'emissione di urina, e con una maggiorericorrenza di infezioni delle basse vie urinarie.

Disturbi genitali, quali secchezza, prurito, bruciore, irritazione ed infiammazione. Possono coesistere lievi perdite ematiche perchè i tessuti molto sottili sono maggiormente suscettibili ai traumatismi. E' impor-tante ricordare che in menopausa ogni perdita ema-tica dai genitali, anche se minima ed occasionale, deve sempre essere valutata dal ginecologo.

Disturbi sessuali: fastidio sino al dolore in occasione dei rapporti (dispareunia), conseguenti alla man-canza di lubrificazione ed alla secchezza vaginali.

Le soluzioniL’atrofia vulvovaginale intacca la qualità di vita delledonne. Per motivi culturali e fattori psicologici, resta laconvinzione che si tratti di un processo inevitabile eche in quanto tale non meriti una soluzione. In realtàla diagnosi tempestiva ed una terapia adeguata sonoin grado di limitare moltissimo i disagi correlati allasecchezza, con un miglioramento della qualità di vitapersonale (cistiti ricorrenti, dolore, bruciore), sociale(disagi legati all'incontinenza urinaria ed al prurito) e dicoppia.Benché nella pratica quotidiana il ginecologo effettuidiagnosi di atrofia vulvovaginale grazie al giudizio cli-nico e con l’ispezione visiva, oggi esiste uno strumentodi misurazione più obiettivo: il Vaginal Health Index

Atrofia vaginaleAffrontare con serenità i

cambiamenti post-menopausali

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Dott D’Archivio, proviamo a fare il punto della situa-zione su argomenti cosi in voga ma poco chiari per ipazienti.  Cosa  sono  i  biomateriali?  Quando  usarli?Quali le loro indicazioni?Biomateriali è un termine molto generico, vasto, che in-clude in sé tutti i prodotti che possono ritenersi in gradodi interagire con i sistemi biologici, siano essi tessuti vi-venti, microrganismi, o organismi .In campo medico, si parla di doppia interazione tra bio-materiale ed organismo ,ovvero di risposta biologica eprocesso di degradazione.Negli ultimi anni moltissimi sono i biomateriali studiati inodontoiatria, per numerosissime applicazioni.In particolare, i biomateriali hanno trovato largo uso nellachirurgia parodontale, in implantologia e nelle proce-dure di ricostruzione dei tessuti duri e molli ai fini implan-tari.L’innovazione tecnologica unita ad una fortissima ricercanel settore, permettono oggi al clinico di avere a dispo-sizione biomateriali di derivazione umana, animale, oanche sintetica.Ognuno di essi si contraddistingue per formulazione,tempo di sostituzione, capacità induttiva, aspetto macro-scopico, trovando una specifica indicazione clinica e mo-dalità di impiego.

Se nella letteratura scientifica e nel mondo medico que-sti biomateriali hanno preso veramente campo e trovanovasto consenso, per i pazienti sono ancora una nebulosada chiarire, e soprattutto, una paura da sfatare.

Perché sentirsi parlare di osso di banca, o di materiale diorigine bovina, può indurre il paziente a logiche paure ofreddezza.

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Per questo è importante spiegare loro cosa utilizziamo,il perché, quali sono le indicazioni.Informarli sulla assoluta sicurezza di questi materiali .

Nelle nostre strutture odontoiatriche, il gruppo di chirur-gia orale ed implantologia, si occupa in particolare ditecniche avanzate di aumento osseo, al fine di poter ri-costruire l’architettura e la tridimensionalità dell’osso afini implantari.

Ed in tutte queste procedure, uno dei biomateriali piùimpiegati sono le membrane, sia di tipo riassorbilbile incollagene sia , in particolari casi, di membrane non rias-sorbibili.Ed è proprio in questo campo, che gli emoderivati hannopreso largo impiego.

Perché mediante un accurato uso di emoderivati del pa-ziente, si posso ottenere membrane biologiche, sicure,altamente utili per le procedure rigenerative.

Cosa consigliate ai vostri pazienti?Negli utlimi tempi, largo impiego hanno trovato nella no-stra pratica clinica, le membrane di L-PRF.

Perché le utilizziamo?La risposta sta in due punti:• Semplici, rapide ed economiche• naturali - 100% autologhe

L-PRF è una combinazione di fibrina autogena polime-rizzata fisiologicamente, ricca di piastrine e leucociti. Perottenere la molecola naturale di fibrina (con struttura tri-molecolare, quindi particolarmente elastica) è sufficienteprelevare in studio il sangue dal paziente con l’appositokit monouso. Il prelievo ematico viene centrifugato all’in-terno dell’IntraSpin, senza l’utilizzo di anticoagulanti inprovetta e quindi senza ulteriori manipolazioni. L-PRF ri-sulta essere l’unico concentrato piastrinico “chiuso”. Du-rante la lenta e graduale polimerizzazione, la fibrinadell’L-PRF ingloba al suo interno piastrine (Fattori di Cre-

Evoluzione delle tecniche in chirurgiaorale ed implantare: biomateriali edemoderivati

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scita autogeni) e leucociti (che hanno effetto regolatorenei processi angiogenetici, nonché poteri antibatterici).A differenza di altri protocolli di emoconcentrati, l’as-senza di impiego di trombina e/o Calcio cloruro per-mette di ottenere una fibrina con una strutturamolecolare fisiologica e molto elastica. L-PRF è una mo-lecola bioattiva perchè contiene i fattori di crescita ed èaltamente manipolabile perchè resistente e suturabile.Il rilascio lento e graduale (“slow release”) dei fattori diCrescita da parte del L-PRF favorisce attivamente unarapida cicatrizzazione dei tessuti molli - in particolaredurante i primi 7 giorni che risultano essere i più critici - nonché una più rapida guarigione ossea. InoltreL-PRF aumenta l’adesione degli osteoblasti sul titanio esui biomateriali.

Da un punto di vista clinico, L-PRF presenta eccellentiproprietà di manipolazione: i singoli coaguli di L-PRFvengono trasformati in membrane di opportune dimen-sioni e spessore grazie al nuovo “L-PRF Box”: più mem-brane unite tra loro serviranno a creare una membranabioattiva di grandi dimensioni per ricoprire e proteggereampi innesti.La membrana di L-PRF può essere tagliata su misura.Essendo abbastanza flessibile si adatta bene a differentiaree anatomiche.

Con L-PRF oltre a risparmiare i costi per l’impiego dimembrane eterologhe, otterrete un’ampia autonomianel lavoro poiché risulta stabile a temperatura ambienteper diverse ore.

Straordinarie sono le risposte dei pazienti in termini digonfiore e dolore post-operatorio, comfort e guarigione.

Un innovativo campo di impiego del L-PRF riguarda laricopertura delle recessioni gengivali: attualmentesette equipes internazionali stanno impiegando questoprotocollo al posto degli innesti connettivali palatali.

Questa sembrerebbe essere una procedura molto piùdelicata per il paziente (poiché evita due sedi chirurgi-che) e di facile impiego per il clinico.

Nella nostra esperienza , l’impiego di queste membranesta trovando enorme consenso ed avrà nel futuro sicu-ramente prospettive Pensiamo ad esempio la possibilità di mantenere attivi ifattori di crescita per un tempo piu elevato o di veicolaresostanze mediante nanobiotecnologie.

DottoreElio d’Archivio

OdontoiatraDirettore Sanitario Isola Odontoioatrica

sedi:TERAMO e Isola del Gran Sasso (Te)

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L’Apofisite tibiale anteriore o apofi-site tibialis adolescentium, nota co-munemente come Sindrome  diOsgood-Schlatter rappresenta unadelle cause più comuni di dolore alginocchio negli adolescenti chepraticano sport in modo assiduo. Lamalattia prende il nome dall'ortope-

dico statunitense Robert Bayley Osgood e dal chirurgosvizzero Carl Schlatter, che per primi l'hanno descritta,agli inizi del XX secolo.Generalmente è considerata un osteocondrosi che siverifica a livello dell’apofisi tibiale anteriore dovuta allatrazione che il legamento rotuleo che esercita su di essa.

La malattia spesso si presenta in entrambe le ginocchiae compare prevalentemente nei maschi tra gli 11- 15anni; generalmente si risolve spontaneamente tra i 18-20 anni, con il cessare della crescita e grazie alla cal-cificazione delle ossa.

La comparsa di questa sindrome è causata da una ripe-tuta trazione del tendine rotuleo nella sua inserzione, alivello della tuberosità tibiale anteriore, durante l’attivitàfisica; questi sovraccarichi funzionali provocano nell'ado-lescente uno stato di flogosi persistente, una frammen-tazione del nucleo di accrescimento della TTA eaddirittura può provocare uno sviluppo osseo alterato. Altre volte la manifestazione di questo disturbo può es-sere legato ad una disarmonia evolutiva: quando ad unrapido accrescimento scheletrico non corrisponde unparallelo sviluppo dell’apparato muscolo-legamentoso.Non è da escludere per questo tipo di patologie spon-tanee una eziologia della malattia su predisposizioneereditaria.

La malattia di Osgood-Schlatter si manifesta con unasporgenza localizzata sotto la rotula e ben visibile anchedall'esterno. È caratterizzato da un tubercolo tibiale pro-minente e dolente alla pressione, accompagnato dallaformazione di edema e di calcificazioni. Il dolore com-pare maggiormente durante la salita o discesa di scale,l'inginocchiamento, durante la pratica sportiva, la corsasu terreno irregolare, il salto e il tiro nel calcio.

RISONANZA MAGNETICA ARTICOLARE APERTA

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Direttore SanitarioDott.ssa GIORGIA DI FELICE

Specialista in radiodiagnostica e Scienze delle immagini

Dott. CLAUDIO D’ARCHIVIOSpecialista in radiodiagnostica e Scienze delle immagini

IPPOCRATE&DINTORNI 15Approfondimento medico

IPPOCRATE&DINTORNI14Approfondimento medico

La diagnosi è principalmente clinica e quindi una visitaaccurata da parte di uno specialista ortopedico in genereè sufficiente per fare una diagnosi corretta.Spesso però è utile integrare la diagnosi con esami eco-grafici, radiografici, e risonanza magnetica al fine di valu-tare la gravità della patologia e quindi scegliere iltrattamento più adeguato.

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L ’ a n G O L ODEL TECniCO

DottoressaValentina Iacovelli

Tecnico Sanitario di radiologia Medica

Il dolore al ginocchiodei bambini: sindromedi Osgood Shlatter

Lesione di Osgood Shlatter

L’ecografia (US) viene condotta in comparativa ed in fasedinamica per individuare eventuali alterazioni del nucleodi ossificazione e del tendine rotuleo. L'esame radiografico è sicuramente l'indagine diagno-stica per eccellenza e generalmente viene effettuatoanche sull'arto controlaterale per permettere una mi-gliore valutazione della tuberosità tibiale, la quale appareirregolare e a volte frammentata. Questa metodica diimaging è utile anche per una diagnosi differenziale trale rare fratture della tibia.

Lo studio in RM si esegue per avere un ulteriore con-ferma della sindrome o quando persistono dubbi su altrepatologie quando l’RX e l’Ecografia non sono sufficienti aconfermare tale ipotesi.La RM del ginocchio, nella sindrome di Osgood Shlatter,rileva il rigonfiamento dei tessuti molli anteriormente allatuberosità tibiale, l’ispessimento, l’edema del tendine ro-tuleo distale e la borsite infrapatellare profonda.

Il trattamento consiste inizialmente nella sospensionedell'attività sportiva che, a seconda della gravità, puòprotrarsi per diverse settimane o alcuni mesi. Successivamente, si cerca di ridurre gli stimoli che pro-vocano la patologia attraverso alcuni provvedimenticome: riduzione della frequenza e dell'intensità degli

allenamenti;un corretto riscaldamento all'inizio dell'attività

sportiva;un adeguato programma di stretching da eseguire

prima e dopo l'attività sportiva;esercizi di potenziamento muscolare; applicazione della borsa di ghiaccio dopo le attività

sportive per 15-20 minuti;eventuale applicazioni, dietro prescrizione medica,

di farmaci antinfiammatori per uso locale; uso di appositi tutori di scarico rotuleo o bendaggi

applicati al di sotto della rotula per consentire una riduzione degli stress sull'inserzione ossea.

Lesione di Osgood Shlatter

Ginocchia con la sindrome di Osgood Shlatter

rM che evidanzia la sindrome di Osgood Shlatter

anatomia Tutore

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