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80 6. Botrychiaceae Fusti rizomatosi, brevi, non articolati, con numerose radici alquanto robuste. Fron- de generalmente solitarie, con lamine sterili più o meno divise e lamine fertili con parte apicale trasformata in pannocchia sporangifera; sporangi più o meno vicini ma liberi, con pareti spesse, senza anulus. 1. Botrychium Botrychium lunaria (L.) Sw. BOTRICHIO LUNARIA

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6. Botrychiaceae

Fusti rizomatosi, brevi, non articolati, con numerose radici alquanto robuste. Fron-de generalmente solitarie, con lamine sterili più o meno divise e lamine fertili conparte apicale trasformata in pannocchia sporangifera; sporangi più o meno vicinima liberi, con pareti spesse, senza anulus.

1. Botrychium

Botrychium lunaria (L.) Sw.BOTRICHIO LUNARIA

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CaratteriRizoma glabro, con molte radici. Lami-na sterile sessile o quasi, eretta o eret-to-ascendente, lunga fino a 10 cm, con3-9 paia di pinne flabellate, lunghe fi-no a 3 cm, a margini generalmente in-teri o crenulati. Lamina fertile costitui-ta da una pannocchia, spesso a matu-rità superante la sterile, abbastanzaraccolta, con rami inferiori più o menodivisi.

Altezza5-30 cm.

SporificazioneVI-VIII.

Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n=90).

Ecologia Pascoli, radure boschive di montagna,pietraie erbose, tra 300 e 3105 m.

Distribuzione generaleEuropa, Asia, Africa Settentrionale,America Settentrionale e Meridionale,Oceania.

Distribuzione italiana Alpi, Appennino Settentrionale e Cen-trale: C. Appennino Meridionale: R. Si-cilia, Sardegna: RR.

Distribuzione regionaleAlpi Liguri: M. Pietravecchia, Punta diCeriana, pendici di Cima Marta, M.Ceppo, M. Saccarello, M. Frontè-Cimadi Garlenda, Cima di Piano Cavallo-Ci-me delle Armasse (IM); M. Galero eColle dei Giovetti (SV); Appennino Ligu-re dal M. Antola al M. Gottero (GE, SP).

NotaLe entità appartenenti al genere Botry-chium sono diffuse prevalentementenell’emisfero settentrionale; delle seispecie presenti in Italia, solo Botrychiumlunaria appartiene alla flora ligure.

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7. O smundaceae

Fusti rizomatosi, legnosi, allungati, non articolati. Fronde fertili interne, con por-zione superiore trasformata in ricca pannocchia sporangifera. Sporangi con paretispesse, senza anulus e non riuniti in sori.

1. Osmunda

Osmunda regalis L.OSMUNDA REGALE, FELCE FLORIDA

CaratteriRizoma grosso, nerastro, spugnoso-le-gnoso, con resti di stipiti. Fronde bipen-nate, con pinnule picciolettate, asim-metriche e un po’ falcate, lunghe fino a9 cm, a margini da interi a seghettati.Pannocchia lunga non più di un quartodell’intera fronda. Spore contenenticlorofilla.

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Altezza5-25 dm.

SporificazioneV-IX.

Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n=44).

Ecologia Torbiere, acquitrini, paludi, ruscelli, bo-schi umidi, tra 0 e 1250 m.

Distribuzione generaleEuropa, Asia, Africa, America.

Distribuzione italiana Regioni occidentali del nord e del cen-tro, Sicilia, Sardegna: da F a R. Altrove(Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino,Emilia, Lazio, Calabria): da R a RR oestinta.

Distribuzione regionaleDintorni di Millesimo e Montenotte Su-periore (Val Bormida), entroterra di Va-do Ligure presso il torrente Quiliano,

Stella San Martino sopra Varazze (SV);entroterra di Cogoleto e Arenzano nel-le valli Acquabona, Scorza e Lerone; en-troterra genovese nella valli Gargassa,Cerusa, Acquasanta, Varenna; dintornidi Campo Ligure, Masone e Campomo-rone; promontorio di Portofino; ValFontanabuona, Val Gromolo, Val Petro-nio, tra Sestri Levante e Moneglia (GE);Framura, Carrodano, Valle Cantaranasopra Levanto, Val di Vara sotto il Colledi Beverone, La Spezia a S. Bartolomeoe agli Stagnoni, qui estinta (SP).

NotaO. regalis è una specie a fronde parti-colarmente vistose ed eleganti; è pureassai antica: la sua comparsa sulla Terrava fatta risalire quanto meno all’iniziodell’Era Cenozoica. Pur localmente fre-quente, come in Liguria, O. regalis deveessere inserita nell’elenco delle speciemeritevoli di tutela in Italia. Nella nostraregione le ricche popolazioni della ValCerusa, nell’entroterra di Genova Vol-tri, impongono una tutela dei siti che leospitano.

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CaratteriStipite snello, appena paleaceo alla ba-se, di solito assai più lungo della lami-na, di rado di uguale lunghezza. Pinneo loro lacinie lineari, un po’ falcate,

con apice acuto, sessili o le basali pic-ciolettato-attenuate, lunghe fino a 25cm. Fronde fertili con divisioni della la-mina più strette perché a margini revo-luti.

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8. P teridaceae

Fusti rizomatosi, paleacei. Fronde fascicolate, omomorfe o dimorfe, con pinne epinnule allungate. Sori allineati lungo i bordi revoluti delle divisioni della lamina(pseudoindusio); indusio mancante; sporangi con pareti sottili, semitrasparenti,provvisti di anulus.

1. Pteris

1. Fronde costituite al massimo da 7 paia di pinne a base cuneata, le superiori intere, le inferiorispesso bi-triforcate; stipite di solito maggiore della lamina………………...…….... 1. P. cretica

. Fronde con un numero ben maggiore di pinne (fino a 55), a base troncata, tutte intere; stipitemolto più breve della lamina…….......................................................………….. 2. P. vittata

Pteris cretica L.PTERIDE DI CRETA

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Altezza40-145 cm.

SporificazioneIV-X.

Riproduzione e ploidìa Apomittica. Diploide (2n=58).

Ecologia Ruscelli, boschi umidi e ombrosi, fessu-re rupestri, tra 50 e 800 m.

Distribuzione generaleEuropa, Asia, Africa Settentrionale eMeridionale, America Settentrionale eMeridionale, isole del Pacifico.

Distribuzione italiana Laghi insubrici, Toscana settentrionalee Campania: F. Liguria, Prealpi Venete eLombarde orientali, Arcipelago Tosca-no, Lazio, Calabria, Sicilia: da R a RR.Abruzzo? Sardegna?

Distribuzione regionaleVal Nervia tra Pigna e Buggio, Rio Mu-

ratone a Pigna, valle Argentina pressoBadalucco, entroterra di San Remo aCeriana (IM); Finale Ligure (SV); dintor-ni di Genova, promontorio di Portofino,dintorni di Rapallo, entroterra di Chia-vari e Sestri Levante nelle valli Fontana-buona, Sturla, Graveglia, Gromolo ePetronio (GE); Deiva Marina, Levanto,Cinque Terre, basso bacino del Vara,dintorni della Spezia (SP).

Nota In Italia e altri Paesi europei è coltivataP. multifida Poiret, esotica originariadell’Estremo Oriente. Si distingue da P.cretica per la minore statura (fino a 40cm), la fronda normalmente più stretta,le pinne inferiori ben picciolate e pen-nato-laciniato-forcate, le medie quasisessili e pennato-forcate, le superioridecorrenti e da bi-triforcate a intere.Ben difficilmente si diffonde dagli Ortibotanici e dai giardini nei quali è colti-vata. In Liguria P. cretica è da ritenersirara e vulnerabile a seguito di alterazio-ni dei luoghi che la ospitano e per lesue modeste doti competitive.

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CaratteriStipite cortissimo. Lamina oblanceolata.Pinne medie e superiori lineari, le infe-riori gradatamente decrescenti, con leestreme fino ad ovate, tutte quante conbase troncato-cordata e bordi da interia seghettati.

Altezza2-22 dm.

SporificazioneIII-XII.

Riproduzione e ploidìa Sessuale. Tetraploide (2n=116). Ri-scontrati anche citotipi diploidi ed esa-ploidi.

Ecologia Fessure rupestri, muri, sia in luoghi om-brosi umidi sia a solatìo, tra 0 e 600 m.

Distribuzione generale Indigena nelle regioni tropicali e tempe-rato-calde dei due emisferi. Altrove na-turalizzata.

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Pteris vittata L.PTERIDE A FRONDE ALLUNGATE

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Distribuzione italiana Ischia, coste salernitane e calabresi,Messinese, Siracusano: da RR a R.Naturalizzata in Liguria, a Garda sul la-go di Garda, a Roma e a Capri.

Distribuzione regionaleVentimiglia (IM); Albenga (SV); Ponentegenovese a Voltri, Genova nell’areaportuale e nei dintorni della StazioneFerroviaria di Principe, Santa Margheri-ta Ligure, presso la Stazione Ferroviariae sulla via Aurelia nel tratto Rapallo-Ru-ta di Camogli (GE).

NotaLa naturalizzazione in Liguria è attual-mente limitata agli ambienti artificiali,dimostrando, la specie, una spiccatapreferenza per i muri cementati suiquali talvolta è presente con numerosiesemplari in virtù di una straordinariacapacità riproduttiva. La presenza di P.vittata nei pressi della Stazione Ferro-viaria di Principe è probabilmente dovu-ta all’arrivo di spore provenienti dall’Or-to Botanico dell’Università di Genova,relativamente vicino, in cui la felce ècoltivata a cielo aperto fin dal 1866.

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CaratteriPianta annuale, gracile, glabrescente.Fronde dimorfe, con poche pinne, le

esterne eretto-patenti, corte, larghe, 2volte divise, a contorno ovato-renifor-me, con divisioni ultime largamente fla-

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9. H emionitidaceae

Piante annuali o plurienni, con rizoma piccolo, paleaceo. Lamina da sottile e gla-brescente a spessa e peloso-lanosa; sori di forma irregolare, con gli sporangi di-sposti nel tratto terminale delle nervature secondarie; assenza di indusio e di pseu-doindusio.

1. Anogramma

Anogramma leptophylla (L.) LinkFELCETTA ANNUALE

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bellate, spesso sterili; fronde interne piùgrandi, fino a 3 volte divise, erette, ova-to-lanceolate; lamina sottile.

Altezza4-25 cm.

SporificazioneIII-VII.

Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n= 58).

Ecologia Fessure rupestri, muri, poggi terrosiparzialmente inerbiti, tra 0 e 1300 m.

Distribuzione generaleIn tutti i continenti.

Distribuzione italiana Regioni occidentali e ioniche, soprattut-to lungo le coste, Sicilia, Sardegna, Iso-le minori: C. Alpi, Prealpi Occidentali: R.Presso Merano, Monselice, Fermo, Mo-lise, Salento (tratto adriatico): RR.

Distribuzione regionaleZone costiere e immediato entroterra

delle due Riviere, con minore frequenzanel settore occidentale, caratterizzatoda una prevalenza di substrati calcarei.

NotaLa particolare struttura dei cromosomidi questa specie rende il conteggio mol-to difficile; sono stati rilevati vari citoti-pi interpretati come aneuploidi.

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CaratteriCespi con molte fronde provviste di sti-pite lungo e snello, più lungo della la-mina, che ha contorno ovato o triango-lare, ed è tripennata, con pinne e pin-nule picciolate. Fronde sterili disposteall’esterno, un po’ più brevi, con laminaben distesa. Fronde fertili con divisioni

ultime accartocciate, con funzione dipseudoindusio.

Altezza10-40 cm.

SporificazioneVII-IX.

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10. Cryptogrammaceae

Piante rizomatose. Fronde dimorfe, molto suddivise; le fertili (interne) più lunghee con divisioni ultime più strette perché il lembo è arrotolato e funge da pseu-doindusio; le sterili con lamina ben distesa; indusio mancante.

1. Cryptogramma

Cryptogramma crispa (L.) R. Br.FELCETTA CRESPA

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Riproduzione e ploidìaSessuale. Tetraploide (2n=120).

Ecologia Pietraie e più raramente fessure rupestria solatìo, preferibilmente su rocce aci-de, raramente su calcare, tra 500 e3000 m.

Distribuzione generale Europa e Asia Occidentale.

Distribuzione italiana Alpi, dalle Dolomiti alle Liguri, Appenni-no da quello Settentrionale fino al M.Amiata, da C a R. Carnia: RR.

Distribuzione regionaleAppennino Ligure Orientale ai montidelle Lame, Aiona, Penna, Maggiora-sca, Roccagrande (GE), Gottero (SP).Segnalata anticamente al M. Leco, nel-l’Appennino Ligure-Piemontese.

Nota Sulle Alpi Liguri C. crispa è segnalata indiverse località, sui versanti della dorsa-le Colle di Tenda-M. Marguareis-M.Mongioie-Pizzo d’Ormea, dove qua e làemergono formazioni silicee. Popola-

zioni di C. crispa sono state recente-mente osservate in Alta Val Tanaro, traPonte di Nava e Viozene, stazioni pie-montesi vicinissime alla Liguria. Recen-temente C. crispa è stata rinvenuta nel-l’entroterra di Sestri Levante, sulle pen-dici settentrionali del M. Roccagrandedove vegeta apparentemente con unsolo cespo. La quota, modesta, e la vi-cinanza al mare giustificano l’ipotesi diuna presenza occasionale, dovuta al-l’arrivo di spore provenienti dalla Vald’Aveto o dal Gottero.

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