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ILULA ORPHAN PROGRAM ITALIA Elimu na malezi Education and care Newsletter IV Trimestre 2014 [email protected] www.iopitalia.org IOP Italia OdV Onlus Cari amici, non si può certo dire che il bilancio di questo anno 2014 sia del tutto positivo. Una crisi profonda sta toccando tutti, in ogni luogo del mondo, in molti modi diversi: terrorismo, corruzione, violenza, disoccupazione e sempre più povertà. Ha ancora senso parlare di solidarietà, di diritti umani, di scambio, di sviluppo, di reciproca comprensione e conoscenza in un tale contesto, o è meglio serrare porte e finestre, accantonare beni e denari e cercare sicurezza all'interno della propria cerchia ristretta? Beh, noi non abbiamo dubbi che oggi più di ieri rinnovare il nostro impegno rappresenti un passo necessario e non procrastinabile per rendere la nostra società più giusta e godibile per tutti, senza essere costretti a difenderci, ma anzi felici di lavorare, esplorare e divertirci insieme. Buona lettura! I volontari IOP Italia Esplorare, sognare, scoprire. Prima del 26 Luglio 2014 non avevo mai avuto l’idea di come fosse REALMENTE l’Africa…non l’Africa dei villaggi turistici in Egitto o in Tunisia, non l’Africa delle piazze con i sapori speziati del Marocco, nemmeno l’Africa con le spiagge bianche e l’acqua cristallina di Zanzibar o del Madagascar. Avevo visto tanti documentari in televisione, tanti servizi al tg sulla povertà nel mondo, tanti video su youtube di bambini malnutriti senza neanche un po’ d’acqua. Ma poi la tele si spegneva, il tg e il video finivano e io riprendevo il tran-tran della mia vita qui, nel mondo moderno e occidentale in cui sono nata e cresciuta. Così, appena si è presentata l’occasione ho deciso in pochi giorni di partire, spinta dalla curiosità, dalla voglia di vedere e conoscere posti nuovi, dalla speranza di poter essere utile a qualcuno. Non avevo neanche il passaporto quando ho deciso di fare questo viaggio, non conoscevo i miei compagni di avventura, non sapevo se sarei riuscita a cavarmela in una situazione così tanto diversa dalla mia realtà. Ma…sono partita! E non c’era scelta migliore che potessi fare! Ho visto panorami indescrivibili, ho conosciuto tante persone di nazionalità diverse, ho camminato un pomeriggio intero per raggiungere un orfanotrofio di soli bimbi disabili, ho lavorato nei campi d’Artemisia...ma soprattutto ho potuto toccare con mano cosa realmente significhi non avere la luce, né l’acqua potabile, né un materasso o una casa di mattoni. Ho faticato, soprattutto i primi giorni, ad adattarmi a quella realtà così diversa e a capirne i meccanismi. Ho giocato con 33 splendide bambine orfane, che vivono ad Ilula e vanno a scuola grazie all’aiuto economico di qualcuno di “noi”. Ho conosciuto due fratelli splendidi, con addosso dei vestiti sporchi e strappati, ma con un sorriso che vedo raramente nei bambini italiani. Ho guardato negli occhi un ragazzino di 13 anni, affetto da poliomielite, che tutti i giorni faceva un sacco di chilometri con le stampelle per andare a scuola: adesso, grazie ad un altro di “noi”, abita vicino alla scuola che frequenta e deve solo attraversare un cortile, potendo così arrivare a scuola in orario e non troppo affaticato. Ho coccolato ogni momento che potevo una bimba di circa 3 anni che ogni mattina fa 2 km a piedi per andare a scuola con dei sandaletti così distrutti che io, da piccola, non avrei tenuto nei piedi neanche per trenta secondi. Ho ascoltato la storia di uno studente di medicina che aveva deciso di non fare mai colazione per poter risparmiare e comprarsi così la strumentazione da medico. Ho chiacchierato con ragazzi tanzaniani che mi chiedevano come fosse possibile che io, donna fidanzata, fossi lì da sola in Tanzania a chiacchierare per la strada con loro! Sono tantissime le cose che ho fatto e vissuto, potrei scrivere cento e più pagine, ma la cosa che davvero mi ha Giulia in una giornata di volontariato alla scuola materna IOP (durante una animata discussione con Jackson!)

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ILULA ORPHAN PROGRAM ITALIA

Elimu na malezi – Education and care

Newsletter IV Trimestre 2014 [email protected] www.iopitalia.org

IOP Italia OdV Onlus

Cari amici,

non si può certo dire che il bilancio di questo anno 2014 sia del tutto positivo. Una crisi profonda sta toccando tutti, in ogni luogo del mondo, in molti modi diversi: terrorismo, corruzione, violenza, disoccupazione e sempre più povertà. Ha ancora senso parlare di solidarietà, di diritti umani, di scambio, di sviluppo, di reciproca comprensione e conoscenza in un tale contesto, o è meglio serrare porte e finestre, accantonare beni e denari e cercare sicurezza all'interno della propria cerchia ristretta? Beh, noi non abbiamo dubbi che oggi più di ieri rinnovare il nostro impegno rappresenti un passo necessario e non procrastinabile per rendere la nostra società più giusta e godibile per tutti, senza essere costretti a difenderci, ma anzi felici di lavorare, esplorare e divertirci insieme.

Buona lettura! I volontari IOP Italia Esplorare, sognare, scoprire. Prima del 26 Luglio 2014 non avevo mai avuto l’idea di come fosse REALMENTE l’Africa…non l’Africa dei villaggi turistici in Egitto o in Tunisia, non l’Africa delle piazze con i sapori speziati del Marocco, nemmeno l’Africa con le spiagge bianche e l’acqua cristallina di Zanzibar o del Madagascar. Avevo visto tanti documentari in televisione, tanti servizi al tg sulla povertà nel mondo, tanti video su youtube di bambini malnutriti senza neanche un po’ d’acqua. Ma poi la tele si spegneva, il tg e il video finivano e io riprendevo il tran-tran della mia vita qui, nel mondo moderno e occidentale in cui sono nata e cresciuta. Così, appena si è presentata l’occasione ho deciso in pochi giorni di partire, spinta dalla curiosità, dalla voglia di vedere e conoscere posti nuovi, dalla speranza di poter essere utile a qualcuno.

Non avevo neanche il passaporto quando ho deciso di fare questo viaggio, non conoscevo i miei compagni di avventura, non sapevo se sarei riuscita a cavarmela in una situazione così tanto diversa dalla mia realtà. Ma…sono partita! E non c’era scelta migliore che potessi fare! Ho visto panorami indescrivibili, ho conosciuto tante persone di nazionalità diverse, ho camminato un pomeriggio intero per raggiungere un orfanotrofio di soli bimbi disabili, ho lavorato nei campi d’Artemisia...ma soprattutto ho potuto toccare con mano cosa realmente significhi non avere la luce, né l’acqua potabile, né un materasso o una casa di mattoni. Ho faticato, soprattutto i primi giorni, ad adattarmi a quella realtà così diversa e a capirne i meccanismi. Ho giocato con 33 splendide bambine orfane, che vivono ad Ilula e vanno a scuola grazie all’aiuto economico di qualcuno di “noi”.

Ho conosciuto due fratelli splendidi, con addosso dei vestiti sporchi e strappati, ma con un sorriso che vedo raramente nei bambini italiani. Ho guardato negli occhi un ragazzino di 13 anni, affetto da poliomielite, che tutti i giorni faceva un sacco di chilometri con le stampelle per andare a scuola: adesso, grazie ad un altro di “noi”, abita vicino alla scuola che frequenta e deve solo attraversare un cortile, potendo così arrivare a scuola in orario e non troppo affaticato. Ho coccolato ogni momento che potevo una bimba di circa 3 anni che ogni mattina fa 2 km a piedi per andare a scuola con dei sandaletti così distrutti che io, da piccola, non avrei tenuto nei piedi neanche per trenta secondi. Ho ascoltato la storia di uno studente di medicina che aveva deciso di non fare mai colazione per poter risparmiare e comprarsi così la strumentazione da medico. Ho chiacchierato con ragazzi tanzaniani che mi chiedevano come fosse possibile che io, donna fidanzata, fossi lì da sola in Tanzania a chiacchierare per la strada con loro! Sono tantissime le cose che ho fatto e vissuto, potrei scrivere cento e più pagine, ma la cosa che davvero mi ha

Giulia in una giornata di volontariato alla scuola materna IOP (durante una animata discussione con Jackson!)

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colpito e mi resterà nel cuore è l’affetto spontaneo, sincero, immediato che ho ricevuto da ogni persona che ho incontrato là, fin dal primo momento in cui sono atterrata in Tanzania. E lì sì che mi sono sentita in colpa, per non aver mai guardato gli “altri” nel modo in cui sono stata guardata io là, per non aver mai avuto la voglia di conoscere e aiutare realmente queste persone. Sull’aereo di ritorno, quando da sola ripensavo a tutto quello che avevo vissuto, mi sono promessa di impegnarmi ogni giorno per far sì che quello che ho visto con i miei occhi non sparisse una volta spenta la tv o finito il telegiornale. Sono nata dalla parte giusta del mondo e, proprio per questo, sento di dover fare qualcosa.

Giulia

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Sponsor Program: quote annuali Per i molti di voi che molto di quel qualcosa lo stanno facendo attraverso i sostegni a distanza, vi ricordiamo che stiamo raccogliendo le quote del 2015 per la scuola dei nostri ragazzi. Per il versamento potere far un bonifico a:

Ilula Orphan Program Italia

IBAN: IT11 K033 5901 6001 0000 0071 304

(presso Banca Prossima)

Da quest'anno inoltre è possibile versare la quota annuale anche tramite PayPal dal sito www.iopitalia.org, seguendo il percorso Cosa facciamo > Sponsor Program > Diventa sponsor. Naturalmente per i vecchi sponsor non sarà necessario compilare l'adesione al programma e sarà invece sufficiente cliccare su Donazione (leggere con attenzione le note sulla detrazione fiscale)

Ricordiamo che per sostenere a distanza gli studi di un bambino sono sufficienti 20 euro al mese. Per chi ci stava pensando da tempo…o non ci aveva mai pensato: è il momento buono per cominciare!

Se invece avete ancora dei dubbi o non vi è ben chiaro cosa sia e come funzioni lo Sponsor Program, sul nostro sito www.iopitalia.org/sponsor-program potete trovare tutte le informazioni che vi servono.

Abbiamo numerosi bambini e bambine ancora in attesa di un padrino o una madrina: Regalate (a voi stessi e al mondo) questa bella esperienza per il 2015!

La testimonianza di Raul

Mi chiamo Raul, ho 12 anni e come molte altre persone sono lo sponsor a distanza di un bambino. Il suo nome è Madawa ha 13 anni e purtroppo fin dalla nascita ha avuto problemi alle gambe; adesso cammina su delle vere stampelle mentre prima si posava su un bastone. Grazie a me lui può sostenere gli studi e nutrirsi. Un giorno vorrei andare in Tanzania a Ilula dove lui vive a conoscerlo di persona, vedere con i miei occhi come sono organizzati e desidero anche provare a lavorare con loro per capire le tecniche e il metodo. Ogni tanto ci scriviamo delle lettere in inglese che vengono poi da noi stessi tradotte, per tenerci sempre aggiornati; io gli mando anche qualche regalo oltre alle somme di denaro per aiutarlo a scuola.

Raul

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Raul e Madawa, amici a distanza

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Notizie da Ilula.

Il negozio IOP e il Bite cafè

Se desideri un boccone da mangiare o ti serve un nuovo paio di scarpe, il negozio e la caffetteria IOP sono i posti che fanno per te. Questi due progetti sono molto importanti per la comunità IOP: lo Shop è il luogo dove confluisce tutto quanto prodotto nei laboratori o quanto ricevuto in donazione dal mondo e da qui partono i rifornimenti per molti degli altri progetti IOP, come la scuola, l’orfanotrofio e la scuola dell’infanzia, che al negozio trovano quaderni, penne, divise scolastiche, ma anche riso, farina, dentifricio… "La caffetteria è il posto dove i lavoratori IOP possono pranzare senza dover perdere tempo andando da qualche altra parte - afferma Liston Kibasa, attuale responsabile del negozio e dipendente di IOP dal 2011 - Ma naturalmente il negozio e il bar sono aperti anche al resto della comunità, non solo ai lavoratori IOP “.

Pezzi di un grande puzzle Il negozio IOP è stato avviato nel 2007, seguito cinque anni dopo dal Bite Cafè. Oggi il negozio ha tre dipendenti e il bar due. Liston spiega che questi progetti sono importanti anche perché i profitti vengono utilizzati non solo per pagare gli stipendi ai dipendenti di questi due progetti, ma anche per contribuire ai molti altri progetti di IOP e agli stipendi delle persone che lavorano nell’amministrazione. Ciò costituisce anche una sfida per l’andamento del negozio e del bar: “La nostra più grande prova da superare è la concorrenza degli altri negozi e bar, perché i loro prodotti sono venduti a prezzi più bassi dei nostri. La differenza di prezzo è dovuta proprio al fatto che da questi guadagni IOP cerca di coprire i costi dell’amministrazione dei programmi che ancora non sono auto-sostenibili.” precisa Liston.

Nuovi servizi Liston ha in mente alcuni progetti per fare affari con un numero maggiore di persone. Quest’anno il negozio inizierà ad offrire un nuovo servizio chiamato “m-Pesa”, che è un modo di trasferire denaro con il telefono: in questo modo le persone possono pagare attraverso i loro telefoni, e non più con il denaro contante. “Stiamo anche progettando di diventare agenti della CRDB Bank: ciò significa che i clienti di questa banca potranno depositare e prelevare denaro all’interno del negozio IOP senza dover andare fino a Iringa” conclude Liston. Raggiungere 2000 persone

Per tre giorni nel mese di Ottobre, IOP ha collaborato con un gruppo di giovani norvegesi del Norvegian Church Aid per formare i membri della comunità sui cambiamenti climatici.

IOP da molto tempo sta aiutando la comunità attraverso la formazione sul cambiamento climatico. La regione di Iringa sta infatti vivendo questo cambiamento. Fino ad oggi IOP ha lavorato con diversi partner per fare in modo che le questioni climatiche siano affrontate in modo adeguato e, dal 20 al 22 Ottobre, IOP ha ricevuto un gruppo di giovani di NCA. Insieme a loro sono stati raggiunti più di 2.000 membri della comunità di Ilula, compresi i villaggi di Ilawa e Lyasa. Questo gruppo è conosciuto anche come “carovana del clima”.

Liston nello Shop: ecco le divise confezionate nei laboratori IOP, pronte per essere consegnate ai

bambini dello Sponsor Program

I giovani della carovana incontrano il villaggio

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L'intento della carovana è da sempre quello di istruire la comunità dei diversi villaggi sul cambiamento climatico e sulle possibili misure da adottare per mitigarne le conseguenze. IOP apprezza sempre di più la collaborazione con NCA che consente di raggiungere il livello d’istruzione e di abilità necessario per poter affrontare gli imminenti cambiamenti di clima.

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Intanto, in Italia…

Assemblea dei soci

E' stato con vero piacere scoprire che il viaggio non è finito, anzi: forse è stato solo l'inizio di un cammino insieme. Abbiamo lasciato posare la polvere, e solo nello scorso mese di novembre abbiamo chiamato nuovamente a raccolta i nostri prodi volontari (quelli del viaggio a Ilula dello scorso agosto - vedi newsletter del III trimestre) per capire chi, dopo questa esperienza importante, se la sentiva di continuare con noi. La risposta è stata: tutti! È stato un pomeriggio di festa, più che una vera assemblea: tra i budini di Rosa e i biscottini e i dolcetti che apparivano dalle borse dei volontari abbiamo anche trovato il tempo per parlarci seriamente, condividere spirito e scopi di IOP Italia, scambiare idee sul futuro e fare progetti per il 2015. Crescere e trovare nuovi amici, e soprattutto leggere in loro l'entusiasmo e la consapevolezza di chi vuole davvero fare, ci fa credere di essere sulla strada giusta e ci dà ulteriore forza per andare avanti. Grazie a tutti amici, forse non cambieremo il mondo, ma sicuramente stiamo cambiano almeno noi stessi e il poco o tanto che ci circonda. Buon futuro IOP Italia!

Deborah e Massimo

Regali solidali! (…più solidali di così…)

Dopo attenta riflessione e animata discussione, i volontari IOPItalia hanno deciso di lanciare la (non proprio originale) idea dei Regali Solidali! Ora vi spieghiamo come funziona.

Voi vi collegate al sito IOP, dove troverete una pagina dedicata ai regali solidali. Sulla pagina ci sarà un tastino con la scritta Donazione: con un semplice click e pochi passaggi potrete fare la vostra generosa donazione on line. In alternativa, potete fare un versamento sul nostro conto di Banca Prossima (Ilula Orphan Program Italia, IBAN: IT11 K033 5901 6001 0000 0071 304). Se invece preferite il rapporto umano, probabilmente conoscete personalmente qualcuno di noi: non appena ci incontrate potete estrarre dal portafoglio la banconota (del taglio più grande, possibilmente ☺) che desiderate donare, e voilà!

In cambio della vostra generosità riceverete…nulla…tranne tutta la riconoscenza di noi volontari e soprattutto dei bambini a cui andrà il vostro dono, e avrete la certezza di aver fatto una cosa buona, per voi e per il mondo. Grazie e Buon Natale!!

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I membri della carovana insegnano alla comunità i cambiamenti del clima anche attraverso canzoni e danze.

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Amici IOP! Per la rubrica Amici IOP vi presentiamo Enicka, responsabile dell'accoglienza dei volontari al Centro IOP. Se andrete a Ilula Enicka sarà la persona che vi aspetterà all'autobus, che vi proporrà un programma di lavoro e che vi aiuterà a compiere i primi passi nelle attività IOP per poi lasciarvi nelle mani dei molti ragazzi con cui opererete sul campo. Ma soprattutto è un bell'esempio di una giovane mamma africana che ha saputo costruire un futuro per sé e per la propria famiglia! Mi chiamo Enicka Sanga e ho 31 anni, sono nata il 22 aprile 1983 nella Regione di Njombe, nel Sud Ovest della Tanzania. A Njombe ho frequentato la scuola elementare, mentre a Dodoma ho concluso la scuola secondaria di primo grado e a Iringa, nel 2005, il livello avanzato. Infine, dal 2006 al 2010 ho frequentato l'Università del Ruaha dove mi sono laureata in legge. Dopo aver concluso I miei studi ho iniziato il praticantato in uno studio legale, dove sono rimasta per circa un anno, ma lo stipendio non era sufficiente per poter sostenere la mia famiglia e ho deciso di provare a cambiare. Un giorno un'amica mi ha parlato dell'Ilula Orphan Program. Mi interessava molto quanto avevo sentito di IOP e ho deciso di scrivere una lettera e di chiedere se fosse possibile fare un periodo di volontariato. È stato come un miracolo ricevere la telefonata da IOP che mi diceva di aver accolto la mia richiesta! Ero felicissima. Il 2 ottobre 2013 ho iniziato il mio periodo di volontariato per IOP: sono stata accolta benissimo da tutto lo staff e tutti sono stati molto collaborativi con me. Ho lavorato come volontaria per nove mesi ed ero felice del mio lavoro perché ho imparato moltissimo e ho fatto nuove esperienze. Il 1° luglio 2014 IOP mi ha chiesto se volessi trasformare il mio volontariato in lavoro. Mio Dio! La risposta non poteva che essere sì! In Tanzania è molto difficile trovare un lavoro e non posso nemmeno raccontare quanto ero felice quel giorno. Da quel giorno sono Assistente Coordinatore dei volontari al centro IOP [ndr: la responsabile del ruolo è Tulia, che ha avuto da IOP due anni di aspettativa per frequentare un master] Ringrazio Dio perché ora posso sostenere la mia famiglia e, con il mio stipendio, posso pensare di dare un futuro ai miei figli e di sostenere i miei cari. Io adoro il mio lavoro e amo IOP. Apprezzo veramente quello che IOP sta facendo: IOP dona la vita a chi non avrebbe vita e dona speranza a chi l'aveva persa. Provate a pensare cosa ne sarebbe delle bambine che vivono al centro o di tutti i bambini che vivono nelle Foster Family, se IOP non esistesse. La vita di moltissimi bambini sarebbe rovinata. Attraverso il sostegno a distanza dell'istruzione IOP ha creato moltissimi professionisti in diversi ambiti (ingegneri, medici, insegnanti, assistenti di comunità…). Dio benedica tutte le persone che sostengono IOP in molti modi: grazie al loro supporto IOP continua ad aiutare coloro che ne hanno bisogno.

Enicka Sanga

Enicka con Edda, una delle piccoline del Centro IOP.