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Anno 30 - N° 12 - 0,50 Dicembre 2011 Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: [email protected] - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco

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Mensile della Lombardia

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Anno 30 - N° 12 - € 0,50 Dicembre 2011

Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: [email protected] - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco

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Guardare avanti con speranza(continua da pag. 1)

Si terrà il prossimo venerdì 2 di-cembre alle ore 17,30 presso la Sala convegni dell’ESPE (in via Grandi a Lecco) l’Assemblea annuale di ANCE Lecco, l’associazione dei costruttori della provincia.

“Crisi anno zero: ripartire dal territorio” è il titolo scelto da ANCE Lecco per caratterizzare la propria Assemblea annuale, in program-ma il prossimo venerdì 2 dicembre alle ore 17,30 presso la Sala conve-gni dell’ESPE. Un appuntamento che si colloca quest’anno in uno scenario particolarmente difficile per l’economia del nostro Paese, con forti ripercussioni negative in provincia di Lecco sull’andamento del settore dell’edilizia, contrasse-gnato da una profonda crisi testi-moniata da un eccezionale ricorso alla cassa integrazione e da alcune chiusure aziendali.

“Abbiamo scelto questo tito-lo – spiega il presidente Mario Sangiorgio – perché sintetizza al tempo stesso lo stato di salute del nostro settore e dell’intero Paese, ma anche l’unica medicina che riteniamo possa e debba essere somministrata per uscire da questa situazione”.

“Siamo all’anno zero della crisi: perché crediamo, e speriamo, di aver toccato il fondo – continua il presi-dente di ANCE Lecco – Le nostre imprese si trovano in una situazione

di eccezionale gravità. Il mercato è fer-mo. A livello privato c’è molta preoc-cupazione, che ostacola ogni investi-mento; le famiglie sono state in questi anni duramente provate dalla crisi e frenate nell’acquisto del ‘bene casa’ anche dal comportamento del sistema bancario, che ha stretto i rubinetti del credito. Sul piano degli investimenti pubblici, il “Patto di stabilità” si sta rivelando una tagliola mortale, che impedisce ai comuni, anche a quelli virtuosi, di mettere mano non solo alle opere necessarie per lo sviluppo della comunità locale ma agli stessi inter-venti di manutenzione. Oltre a ciò le imprese fornitrici degli enti pubblici soffrono perché, sempre a causa di que-sto meccanismo, si vedono ritardare i pagamenti delle opere già realizzate oltre ogni misura sopportabile, mentre il sistema bancario, trincerandosi die-tro gli obblighi di Basilea, impone loro di rientrare dagli affidamenti concessi. La burocrazia della macchina pubblica ci schiaccia con obblighi crescenti, che accresce i costi e allunga a dismisura i tempi di ogni pratica, impedendoci di fatto una pur minima programmazio-ne della nostra attività”.

Di fronte a questo contesto, sono sempre più numerose le aziende che ricorrono alla cassa integrazione quando, addirittura, non sono costrette alla chiusura: “Le nostre imprese sono considerate

di serie B, rispetto alle altre aziende manifatturiere. Quando invece le no-stre imprese sono le prime ad essere vittime della finanza facile che ha por-tato operatori di altri settori ad inva-dere il nostro campo senza avere alle spalle alcuna preparazione profes-sionale, attirati solo dal miraggio di facili guadagni. Ci si dimentica che è grazie alle nostre imprese se esistono case, strade, uffici, stabilimenti, scuo-le, strutture per lo sport e la cultura: spazi che ospitano la vita quotidiana e hanno permesso al nostro territorio di crescere e svilupparsi”.

Guardare a Roma o a Bruxelles, per i costruttori lecchesi, non ser-ve: “Non perché non abbiamo fiducia del Governo Monti o di quanto saprà incidere Draghi al timone della BCE. Semplicemente perché non è questa la stagione propizia per i grandi cam-biamenti, né per le grandi riforme. In questo momento, Roma e Bruxelles hanno solo l’imperativo categorico di sopravvivere. È un altro il livello da cui occorre ripartire: ed è il livel-lo territoriale, quello a noi più vicino, quello che tocca da vicino comuni e provincia. È da un cambiamento a li-vello locale che possono essere poste le condizioni per uscire da questa crisi e tornare a guardare al futuro”.

Per questo ANCE Lecco si ri-volge ai sindaci dei comuni della provincia e ai tecnici che vi ope-

rano: “Occorre cambiare atteggia-mento, passare dal reciproco sospet-to ad un confronto aperto, franco e collaborativo tra le parti – spiega Sangiorgio – Chiediamo attenzione e impegno, responsabilità condivisa, perché se l’edilizia va a fondo, trascina con sé tutto l’enorme indotto che at-torno ad essa ruota e la stessa soprav-vivenza degli enti locali, che in questi anni hanno potuto ottenere dalle no-stre imprese risorse importanti, indi-spensabili per garantire quei servizi che il taglio dei trasferimenti pubblici ha messo irrimediabilmente in crisi. Quindi chiediamo di lavorare insieme per realizzare procedure più semplici e snelle, ridurre l’inefficienza, mettere in campo tutti gli incentivi possibili per rinnovare il patrimonio edilizio esistente, che si presenta obsoleto non solo a livello architettonico, ma anche sotto il profilo dell’impiantistica e del risparmio energetico. Basti dire che un edificio in classe B consuma 7 volte di meno energia di un edificio in classe H. E il 90 per cento degli edifici dei nostri comuni sono in classe H”.

Ripartire dal territorio, dunque, è la ricetta proposta dai costruttori lecchesi. La sola ricetta che, oltre a garantire una ripresa del settore, appare anche premessa indispen-sabile per città più moderne, so-stenibili e a misura di una miglio-re qualità della vita.

Venerdì 2 Dicembre Assemblea annuale ANCE Lecco

“Crisi anno zero: ripartire dal territorio”

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La Fondazione, il cui Atto Costitutivo ufficiale verrà siglato a dicembre, si propone come obiet-tivo prioritario la valorizzazione e il sostegno all’Istruzione Tecnica, che riveste un ruolo stra-tegico per la crescita e la competitività delle im-prese del territorio, e dare un segnale forte agli stakeholder per avviare una strategia di rilancio nei confronti dell’istruzione tecnico industria-le.

La Fondazione potrà contare, tra conferimen-ti iniziali e ulteriori contributi già assicurati, su una dotazione complessiva di circa 700mila euro.

“Il nostro territorio - commenta il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi - trova alcune delle sue più importanti leve competitive nel forte radicamento dell’impresa e nelle com-petenza diffuse, che sono un patrimonio strate-gico da conservare e accrescere. Oggi le impre-se manifatturiere lecchesi hanno un fabbisogno cronico di diplomati ad indirizzo tecnico che non trova risposta. Questo è un paradosso che voglia-mo risolvere anche rafforzando ulteriormente il legame fra industria e Istituti Tecnici e profes-sionali del territorio e in particolare l’IIS Bado-ni, che rappresenta un esempio di eccellenza nel campo della Istruzione Tecnica.”

Per questi motivi è strategico anche favori-re l’incremento delle iscrizioni alle classi prime degli Istituti Tecnici e Professionali, affinché il mondo imprenditoriale possa attingere in misu-ra adeguata ad un bacino di profili professionali coerenti con i fabbisogni del sistema manifattu-riero lecchese.

La “FONDAZIONE PER LA SALVAGUAR-DIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – AN-TONIO BADONI” non ha scopo di lucro e si pro-pone esclusivamente di coordinare, promuovere, sostenere e realizzare ogni genere di iniziative idonee a favorire il raggiungimento dei seguen-ti obiettivi: il mantenimento di stretti rapporti di collaborazione tra il mondo produttivo e gli istituti di formazione tecnica, con particolare ri-ferimento all’IIS Badoni di Lecco affinché l’attivi-tà didattica che si svolge all’interno della scuola sia costantemente adeguata all’evoluzione della tecnologia coordinata alle esigenze dell’indu-stria; l’approfondimento e l’aggiornamento della formazione tecnico-professionale dei docenti e degli alunni, da ricercare anche mettendo a di-sposizione della scuola macchinari e strumenti di interesse tecnico-scientifico eventualmente rice-vuti in donazione, o favorendone l’acquisizione da parte degli Istituti; la migliore conservazione e manutenzione, sempre a fini di approfondi-mento e aggiornamento tecnico-professionale, dei macchinari e degli strumenti acquisiti dagli Istituti o messi a disposizione; la promozione dei valori e delle opportunità dell’istruzione tecnica

presso l’opinione pubblica, gli enti pubblici, gli enti privati interessati, le famiglie degli alunni e dei potenziali alunni; la tutela e la conservazione della cultura tecnica lecchese e del relativo patri-monio.

La Fondazione, attraverso la gestione di un fondo di dotazione e contributi annuali, provve-derà quindi a finanziare iniziative specifiche a sostegno degli Istituti Tecnici e Professionali. La governance della Fondazione deciderà in totale autonomia l’utilizzo delle risorse disponibili.

Il Presidente dell’Ente Camerale Vico Valas-si sottolinea: “la carta vincente a disposizione delle aziende per fronteggiare nuove sfide sono le competenze. Oggi per essere competitivi è as-solutamente necessario il contributo di persone giovani in grado di portare in azienda un’inie-zione di creatività e innovazione per percorrere nuove strade e differenziarsi dalla concorrenza. Far crescere giovani talenti è un impegno che la Camera persegue da sempre, e le finalità che si propone la costituenda Fondazione sono il pre-supposto per garantire ai giovani una formazio-ne professionale di qualità ‘sul campo’, mirata alle specifiche esigenze delle aziende del terri-torio”.

Fra i Soci Fondatori, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese il cui Presidente, Angelo Palma, sottolinea che “La Fondazione Creval ha aderito con vivo piacere all’iniziativa per due ra-gioni: Lecco è da molti anni un’area di partico-lare significatività nell’operatività della banca e

la Fondazione Creval, nell’ambito dei propri più ampi scopi, è da sempre particolarmente attenta alla formazione dei giovani, all’orientamento e all’appropriato inserimento nel mondo del lavo-ro”.

“La nascita della Fondazione, per l’istituto Badoni, significa la garanzia di poter contare nei prossimi anni sulla disponibilità di risorse fon-damentali – afferma Roberto Peverelli, Dirigen-te Scolastico IIS Badoni. E non penso soltanto alle risorse finanziarie, che certo sono indispen-sabili, ad esempio per continuare a sviluppare i laboratori e le loro dotazioni strumentali; penso in primo luogo alla fiducia riposta nella scuo-la e nel suo personale da tutti coloro che hanno deciso di investire nella Fondazione e di scom-mettere in questo modo su un’idea di sviluppo per questo territorio imperniata sulla qualità del lavoro. Questa fiducia ci carica di responsabilità, ma anche ci sostiene e ci dà forza nell’impegno a migliorare sempre la qualità della nostra offerta formativa”.

“L’attenzione alle nuove generazioni è stato uno dei principali motori che ci ha spinto a pro-muovere la nascita della Fondazione e a concen-trare su di essa risorse progettuali e finanziarie – conclude il Presidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi. Sono convinto infatti che il nostro impegno, come imprenditori, debba es-sere anche quello di lavorare pensando proprio ai giovani e al futuro che stiamo contribuendo a costruire per loro”.

FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE ANTONIO BADONI

Nasce a Lecco grazie alle sinergie attivate fra soggetti pubblici e privati e le aziende del territorio la “FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – ANTONIO BADONI”, promossa da Confindustria Lecco e della quale sono Soci Fondatori, oltre all’Associazione stessa, anche Camera

di Commercio di Lecco, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e un gruppo di imprese associate a Confindustria Lecco: A.A.G. Stucchi, Camusso Tubi, Cartiera Dell’Adda, CEA, CICSA, Cogliati Aurelio, Deltacalor, Electro Adda, Feat Industriale Div. Feat Group, Fiocchi Munizioni, Fischer & Rechsteiner Company, Fomas, G.R. Informatica, Giuseppe Dell’Era, Maggi Catene, Metalfar Prodotti Industriali,

Omet e Regina Catene Calibrate

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Mettere in contatto diretto le azien-de del settore metalmeccanico e gli acquirenti esteri, dando alle imprese la possibilità di presentare la propria capacità produttiva e vendere on line direttamente ai buyers delle grandi in-dustrie e delle multinazionali, ma pure alle aziende già clienti, utilizzando un computer e internet. Questo l’obiettivo di Wired-Up! – la prima fiera virtuale in 3D del comparto metalmeccanico – che sarà on line dal 13 al 15 dicembre (www.wired-up.it).

A livello di Lecco e della provincia, tra i partecipanti ci sono realtà di primo piano del settore come Officine Riva Spa, Camusso Tubi Srl, Metallurgica In-vernizzi e Mutazzi, Siderurgica Ferro e Bulloni Spa. E, ancora, Mollificio Code-ga Srl, Melesi G. Tranciatura e Stampi, Panozzo Srl e Selva Antonio. Alcune, come CEA costruzioni elettromeccani-che Spa, Galbiati Srl Metallurgica Alta Brianza e Trafilerie Brambilla, sono im-prese tradizionalmente presenti anche alla Wire & Tube di Dusseldorf, che hanno visto in Wired-Up! la possibilità di fare business in modo semplice, eco-nomico ed efficace.

Wired-Up! non è solo la fiera virtua-le, ma diversi sono gli appuntamenti a cominciare dalla partecipazione a più

manifestazioni fieristiche e dalla pre-senza dei buyers di Germania, Polonia, Russia, Turchia e Romania, grazie ai contatti della rete delle Camere di Com-mercio all’Estero e al database di oltre 100.000 aziende internazionali messo a punto dalla Segreteria Organizzativa di Lariodesk. I buyers saranno a Lecco il 25 e 26 gennaio 2012, in concomitanza con la quarta edizione di Fornitore Of-fresi, la fiera della subfornitura.

“La nostra produzione (trafilerie, tu-bifici, produttori di raccorderia, molle, catene, funi, cavi, viteria, produttori dei macchinari, lavorazioni e servizi relati-vi) da sempre è apprezzata per la capa-cità di problem solving, per l’eccellenza della lavorazione e per la tempistica nel-le consegne. I nostri clienti sono in Eu-ropa, ma anche a latitudini sempre più lontane, in paesi che crescono con per-centuali a due cifre ogni anno, distan-ti fisicamente ma anche dalla crisi. Per uscire dalla difficile congiuntura in cui siamo e per sganciarsi da una domanda interna che langue è necessario raggiun-gerli, internazionalizzandosi, e per farlo Wired-Up! è lo strumento giusto: facile da usare, innovativo e con costi ridottis-simi rispetto alla partecipazione a una fiera tradizionale”, conferma Riccardo Bonaiti, presidente di Lariodesk.

“Essere innovativi è la nostra tradi-zione”: questo il titolo del Congresso na-zionale dei Giovani Imprenditori della Confapi tenutosi venerdì 11 novembre a Roma. Ad aprire il convegno con un intervento su “Le determinazioni dei giovani imprenditori” il neo Presidente lecchese Oriano Lanfranconi.

“In questo momento di particolare diffi-coltà di mercato e di credibilità del sistema paese, le Associazioni datoriali dovrebbero prefiggersi l’obiettivo di uscire da quegli schemi di rigidità che hanno caratterizzato le relazioni industriali degli ultimi decenni - ha dichiarato Lanfranconi - Così come nelle aziende gli imprenditori hanno sempre innovato e cercato di raggiungere con le proprie capacità un’eccel-lenza per poter essere competitivi sui mercati, così le Associazioni di categoria dovrebbero essere prota-goniste nel panorama politico-eco-nomico del paese. Questo può essere perseguito soltanto con una assoluta coerenza di pensiero e d’azione, che vada oltre l’inte-resse immediato” ha concluso.

“Per ritrovare e ridipingere una politica indu-striale di rilan-cio, sono quindi necessarie una progettualità ed una vi-sion di am-pio respiro, t i p i c a d e l l a tradizione del mondo im-prend i t o r i a l e - ha continua-to il Presidente Lanfranconi - Nel nostro congresso abbiamo pertanto deciso di approfondire i temi della semplificazione del diritto del lavoro, dello statuto delle imprese,

del rilancio dei valori di i n t e g r i t à e solidarietà nella politica e nella società di oggi”.

N e l l a prima parte dell’evento, oltre ai saluti istituzionali da parte di Vincenzo Elifani della Giun-ta di Presidenza Confapi, è intervenuto

Aldo Bonomi, Direttore dell’Istituto di ricerca Aaster, Raffaello Vignali,

Vicepresidente della Commis-sione Attività produttive della Camera dei Deputati e Mario Baldassarri, Presidente della Commissione Finanze e Teso-ro al Senato della Repubblica.

Il congresso è ripreso nel pomeriggio con l’intervento

del Direttore Generale del Fondo FAPI Gior-

gio Tamaro e il Direttore emeri-to della rivista “Aggiornamenti Sociali”, Padre B a r t o l o m e o Sorge. A se-guire spazio all’ “inchie-sta sul la-voro” con il Senatore Pietro Ichi-

no, il Vice-presidente della

Commissione del lavoro della Ca-mera dei Depu-tati Giuliano Caz-

zola e Leonello Tronti del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presiden-za del Consiglio dei Ministri.

E’ stato approvato il 3 novembre scorso, in via definitiva e all’unanimi-tà da parte della Camera dei Deputati, lo Statuto che ha recepito lo spirito e i contenuti dello “Small Business Act” per l’Europa, voluto dalla Commissione Europea nel 2008.

La legge, nata su proposta di Raf-faello Vignali, Vicepresidente della Commissione Attività produttive del-la Camera dei Deputati, si pone come obiettivo quello di tutelare gli interessi delle piccole e medie imprese, sia sul fronte dei rapporti privati, sia rispetto ai rapporti con la pubblica amministrazio-ne. Tra le novità introdotte: la sempli-ficazione delle procedure per l’avvio di

nuove aziende con l’obiettivo di ridur-re i tempi a un solo giorno; la soluzione ai ritardi nei paga-menti dalla pubblica amministrazione e le facilitazioni nel-l’accesso al credito, premiando la pro-gettualità rispetto alle garanzie.

“Per la piccola e media industria lo Statuto delle Imprese rappresenta davvero quello che i promo-tori hanno battezzato “la Rivoluzione

Copernicana” del mondo produttivo - ha dichiarato il Presi-dente dell’Api di Lec-co, Riccardo Bonaiti – lo Statuto riconosce infatti innanzitutto la dignità economica e sociale delle Pmi, strutturalmente dif-ferenti rispetto alle grandi imprese”.

“E’ importante che gli imprendito-ri possano usufrui-re concretamente, il prima possibile, del-

le numerose novità che introduce. Per

questo auspichiamo che si avvii presto l’iter dei necessari decreti attuativi. Così questa norma potrà davvero connotarsi non solo per il suo valore di principio, ma per la propria capacità di contribui-re a sbloccare un’economia attualmente incagliata – ha sottolineato Bonaiti – Il provvedimento fissa una serie di ini-ziative studiate ad hoc per la piccola e media industria. Prevede infatti una semplificazione e riduzione degli oneri burocratici, trasparenza ed equità nel-l’acceso al credito e certezza nei tempi di pagamento sia da parte di privati che della pubblica amministrazione, dispo-sizioni che potranno portare importanti benefici alla nostra economia”.

Lo Statuto delle Imprese è leggeBonaiti: “Il provvedimento riconosce la dignità economica e sociale delle Pmi”

Giovani Imprenditori Confapi

Il primo Congresso nazionale del neo Presidente Lanfranconi

Numerosi i relatori del convegno dal titolo: “Essere innovativi è la nostra tradizione”

“WIRED-UP!”: internazionalizzarsi

grazie a internetSi terrà dal 13 al 15 dicembre la prima fiera virtuale

in 3D del comparto metalmeccanico

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Premio Fedeltà: 26 straordinari artigiani

60 ANNI DI FEDELTA’ ASSOCIATIVAF.lli Redaelli Di Redaelli Giuseppe E C. Snc - Lecco;Mauri Giovanni - Taceno50 ANNILavorazione Graniti Di Bonfanti Mario E C. Snc - Merate 50 anni;42 ANNIMazzoni Aldo - Ideal Stucco e Mazzoni Alessandro Al-ma - Rovagnate;40 ANNIPapini Alfredo E Mirko - Airuno;Besana Giovanni - Barzago;Villa Arredamenti di Villa Elio ed Emilio Snc - Barzago;Brusadelli Bruno - Calolziocorte;Pietro Colombo e C. snc - Casatenovo;Grigi Mario - Cortenova;Riva Mario “Molino Riva” - Garbagnate Monastero;

F.lli Bonacina di Bonacina Giuseppe e C. Snc - Garlate;Balbiani Paolo - Lecco;Elettrotecnica Valsecchi e C. Srl - Lecco;Frigerio Angelo Snc di Venerio e Maria - Lecco;Panificio Locatelli Di Locatelli Paolo E C. - Lecco;Balbiani Cesare E C. Snc - Lierna;Spreafico Luigi Enrico - Merone;Panzeri Antonio - Missaglia;Corti Antonio - Molteno;Panzeri Lino - Oggiono;Corti Giulio S.r.l. - Olginate;Metil Di Panzeri e Galli Snc - Olginate;Broglia Giancarlo “ Dudu’ Car Wash” - Osnago;Gemma Snc Di Cereda Maria e C. dei F.lli Bonanomi - Santa Maria Hoè;Autoriparazioni F.lli Rusconi Di Rusconi Ernesto E C. Snc - Valmadrera

Assemblea di Confartigianato Imprese Lecco nella cornice della Mostra Mercato Artigianato

Economia sotto pressione: puntare sulle microimpreseSi è svolta il 30 ottobre scorso

l’assemblea pubblica di Confarti-gianato Imprese Lecco, dedicata al tema “Economia sotto pressione: puntare sulle microimprese per un costante sviluppo”, alla quale sono intervenuti Daniele Riva, Presiden-te dell’Associazione, Giulio Sapelli, docente di Economia Politica al-l’Università degli Studi di Milano e Giorgio Merletti, Presidente Confar-tigianato Lombardia.

Il presidente Riva ha tracciato un quadro della situazione del settore artigiano, che appare ancora in sof-ferenza. Nel 2011 si è percepita, fino a metà anno, una condizione di leg-gera ripresa dell’economia artigiana lecchese. Dopo l’estate si è però regi-strato un aumento delle richieste di cassa da parte delle piccole imprese,

provenienti per il 40% da aziende che fino ad oggi non vi avevano mai fatto ricorso. I settori maggiormente coinvolti sono il metalmeccanico, a cui si aggiungono le piccole imprese legate all’edilizia. Più incoraggianti appaiono invece le prospettive per la filiera dei servizi.

“Le imprese artigiane stanno fa-cendo del loro meglio per affrontare l’attuale difficile contingenza – ha sottolineato Riva - ma i nostri sacrifi-ci rischiano di essere inutili senza un piano integrato di rilancio economi-co. Da parte nostra, non ci tireremo indietro. Proseguiremo l’opera di rafforzamento della comunità dei piccoli imprenditori a livello pro-vinciale, sviluppando la capacità di ascolto e di interpretazione dei biso-gni e delle aspettative, creando reci-

proche conoscenze e relazioni sia per presentare l’esperienza produttiva imprenditoriale collettiva come un dato di forza nel nostro territorio, sia favorendo le interazioni tra imprese.

Ciò significa proporre il nostro impegno, concreto e produttivo di persone che ogni giorno lavo-

rano per produrre beni e servizi, ma soprattutto per creare reddito e occupazione. A questo proposito, un’azione rilevante riguarderà il

fare “scuola d’impresa”, cioè orga-nizzare forme di aiuto allo sviluppo delle nostre aziende, mirate alle loro dimensioni e in grado di partire dai bisogni reali”

Uno dei temi a cui Confartigia-nato Lecco sta rivolgendo particola-re attenzione – ha proseguito il pre-sidente Riva - strettamente correlato alla formazione, è quello della scuo-la. Riteniamo infatti che l’educazio-ne dei giovani e la crescita di compe-tenze degli studenti rappresenti un fondamentale motore di sviluppo, e costituisca la radice di ogni strate-gia di potenziamento competitivo. Con questo obiettivo, stiamo soste-nendo con grande determinazione le relazioni tra le nostre imprese e le istituzioni scolastiche. Due gli obiet-tivi primari: da un lato trasmettere

agli studenti i valori e la cultura del lavoro e dell’impresa; dall’altro fa-vorire nelle imprese una maggior sensibilità riguardo la formazione degli studenti, non solo tecnica ma anche etica e personale, attraverso il riconoscimento del valore delle risorse umane e la consapevolezza che gli studenti di oggi saranno i la-voratori, i collaboratori e gli impren-ditori di domani. Se a queste nostre azioni di educazione e promozione nelle scuole si accompagnasse un sostegno pubblico per semplificare l’ambiente imprenditoriale e inco-raggiare le persone, soprattutto i giovani, a raccogliere la sfida del-l’autoimprenditorialità, potremmo dire di aver contribuito a realizzare una nuova, potentissima leva per la crescita economica del Paese.

La forza e la tradizione dei piccoli impren-ditori sono stati protagonisti il 30 ottobre scor-so a Lariofiere in occasione dell’assegnazione del Premio Fedeltà, conferito alle imprese associate da più di 40 anni. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è confermata un evento emozionante, carico di significati, che ha acceso i riflettori su ventisei imprese ininterrottamente associate a Confartigianato Lecco per periodi che vanno dai 40 ai 60 anni. Ventisei straordinari artigiani, protagonisti con le loro famiglie della storia produttiva lecche-se, creatori di ricchezza non solo economica e vera spina dorsale del nostro territorio.

Hanno consegnato i premi gli onorevoli Lucia Codurelli e Antonio Rusconi, il presi-dente e il segretario di Confartigianato Lecco, Daniele Riva e Paolo Galbiati, il segretario na-zionale di Confartigianato Cesare Fumagalli, il presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti, il vicepresidente della Ca-mera di Commercio, nonchè past president della nostra Associazione, Arnaldo Redaelli.

“Sono artigiani dal cui stile di vita e di la-voro emerge chiaramente il valore del piccolo imprenditore. - ha detto il presidente Riva - È certamente importante che si determinino condizioni legislative, amministrative e in-frastrutturali che facilitino lo sviluppo delle nostre imprese, ma è nel nostro modo di ope-rare che si colloca il principale elemento di successo, molto spesso realizzato nonostante le difficoltà esterne. E’ il frutto di un’intelli-genza e di una passione fondate su specifiche qualità e caratteristiche, che è nostro dovere riconoscere, potenziare e trasmettere a chi sceglie di proseguire questo cammino”.

“Il Premio Fedeltà – ha ribadito il segreta-rio Galbiati – assume un significato particola-re in questo momento di grande incertezza, in cui l’ottimismo e l’energia degli artigiani sono messi a dura prova. Le storie dei pre-miati rappresentano infatti un forte stimolo a guardare avanti, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, grazie alla capacità di ricominciare dopo le crisi e le sconfitte”.

NUOVA SEDE PER LA DELEGAZIONE DI CALOLZIO

Dal mese di novembre la delegazione di Calol-ziocorte è operativa nei nuovi uffici di Corso Dante 29. Gli associati troveranno una struttura più ampia ed accogliente dotata di un capace parcheggio riservato, progettata con l’obiettivo di risponde-re sempre meglio alle esigenze delle imprese. Gli indirizzi mail, i numeri di telefono e fax ri-mangono invariati, così come gli orari di apertu-ra e il personale addetto.L’1 e 2 dicembre è stato organizzato un “open day” per presentare i nuovi spazi agli imprendi-tori calolziesi e della Valle San Martino.

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Inaugurazione dei “murales” di Afran alla presenza del campione Gianni Bugno

Il 10 dicembre grande festa al don Guanella di Lecco

Tra gli ospiti il sindaco Virginio Brivio e Vico Valassi della Camera di Commercio

di Silvano Valentini

Sarà ufficialmente inaugurato sabato 10 dicembre alle ore 20,30 il rinnovato salone della Casa don Guanella di Lecco, sede della comunità educativa gestita dai “Servi della Carità” guidati dal direttore don Agostino Frasson, con i dipinti dell’artista Francis Nathan Abiamba, in arte Afran, alla presenza delle autorità, tra le quali il sindaco della città Virginio Brivio e il presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi, e di varie personalità del mondo del giornalismo, dell’arte e della cultura, dal direttore del “Punto Stampa” Claudio Redaelli a tanti altri giornalisti, pittori e cittadini lecchesi.

Nel salone della Casa don Guanella Afran, pittore e scultore africano professionista dal grande talento artistico, proveniente dalla Guinea Equatoriale, dove viveva, ma nato a Bidjap in Camerun il 5 aprile 1983 e in Italia a Barzio con la moglie Giovanna Macrì da due anni, ha realizzato uno di fronte all’altro due cosiddetti

“affreschi”, anche se in realtà si tratta di dipinti murali ad acrilico di grandi dimensioni.

Uno dei due dipinti rappresenta don Luigi Guanella, vissuto dal 1842 al 1915 e santificato da Papa Benedetto XVI lo scorso 23 ottobre, attorniato da un gruppo di ragazzi e l’altro gli stessi ragazzi di spalle che se ne vanno per la propria strada tenendosi per mano, mentre sulle pareti delle scale sono state illustrate dallo stesso Afran, in modo suggestivamente quasi monocromatico,

quattro attività svolte dai guanelliani, l’accoglienza-condivisione, il lavoro, la preghiera e il divertimento.

A proposito di quest’ultimo, l’artista ha rappresentato tra l’altro il ciclismo e per questo don Agostino è riuscito a far firmare il dipinto dal campione del mondo di ciclismo 2008 Alessandro Ballan, a strappare la promessa di firmarlo ad altri campioni del mondo e a invitare come ospite il 10 dicembre nientemeno che Gianni Bugno.

Oltre a inaugurare i “murales”, sulle pareti del salone ci saranno anche delle teche con lavori artigianali creati dai ragazzi e nella stessa serata verrà presentato il libro di fiabe, illustrato da Raffaella Greppi, “Storie per vederci meglio” di Luca Bettega, che ha già pubblicato “Storie per guarire”, con illustrazioni realizzate dagli stessi giovani ospiti della comunità, e inoltre Afran, del quale sarà possibile ammirare anche un’installazione e che nei giorni successivi esporrà nel salone altre sue opere di pittura e di scultura, visitabili dal pubblico in orario di apertura della comunità, farà personalmente una performance con la ballerina classica Isabelle Cassinotti per raccontare la vita di don Guanella.

Afran, che si esprime bene sia nel figurativo e sia nell’informale e nell’astratto, come pure nel concettuale, per quanto riguarda i due dipinti del salone afferma di essersi ispirato, con le dovute “variazioni sul tema”, al famoso “Quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, tra l’altro con le fattezze dei volti delle ragazze e dei ragazzi prese direttamente dai giovani ospiti

dell’istituto.Dal punto di vista

critico, diciamo che Afran è un artista a tutto tondo che, oltre ai normali colori come ad esempio l’acrilico, usa abitualmente lattine di bibite e di birra, polistirolo e altri materiali di recupero, spesso pezzi di jeans, con cui realizza opere a volte surreali, volti etnici, cubi e parallelepipedi scomponibili, come “Blues brothers”, sfere all’Arnaldo Pomodoro, come “Pianeta

blu”, lavori incentrati sui vestiti, sull’apparenza, “perché è la prima cosa che si vede di una persona e perché noi viviamo nella società dell’apparenza”.

Altre opere di indubbio valore artistico e di grande attualità di Afran, sia per le tematiche spesso di forte significato sociale ed esistenziale, sia per la tecnica utilizzata in molte di esse, di grande impatto emotivo e assolutamente all’avanguardia, come la modalità dell’installazione e l’uso di lattine schiacciate e materiali di scarto, come già accennato sopra, sono, solo per fare qualche rapido e necessariamente non esauriente esempio, “Galleria Vittorio Emanuele”, “Piazza Castello”, “Situazione sotto controllo”, “Colombina”, “Marie-Soleil”, “Marilyn”, “Albert Einstein”, “Michael Jackson”, “Mia moglie”, “Pianeta di colori”, “Volumi” e “Abaa Melan”.

Numerose le mostre personali di Afran, nel 2008 al Centro Culturale Spagnolo di Bata in Guinea Equatoriale, nel 2010 presso il Municipio di Olgiate Molgora (Lecco), a inizio 2011 a Bergamo, a luglio 2011 a Barzio con la realizzazione di un murale di vaste dimensioni, dal 12 novembre al 4 dicembre 2011 al Museo Africano di Verona (una mostra dal curioso e significativo titolo

“L’abito è il monaco”) e, dopo questa del don Guanella, in programma dall’11 dicembre all’11 gennaio prossimo al Museo Gianetti di Saronno.

A sinistra, Casa don Guanella

Sopra, Afran davanti a uno dei suoi dipinti

Sopra a destra, Blues Brothers

Qui sopra, il divertimento

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