IlPunto Stampa

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Anno 30 - N° 6 - 0,50 Giugno 2011 Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: [email protected] - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco Intervista a Daniele Riva, Presidente di Confartigianato Imprese Lecco ARTIGIANI, C’È VOGLIA DI REAGIRE Daniele Riva, 50 anni, titolare di un’impresa lecchese di carpenteria metallica, è stato eletto alla presidenza di Confartigianato Imprese Lecco lo scorso febbraio, dopo un impegno pluriennale nel Comitato di presidenza e alla guida della categoria dei Fabbri Carpentieri. Presidente Riva, quali sono i punti chiave del suo pro- gramma di lavoro all’indomani della sua elezione alla guida di Confartigianato Imprese Lecco? Innanzitutto vi sarà una sempre maggior attenzione alle istanze dei nostri oltre 4.500 associati, la metà di tut- te le imprese artigiane lecchesi. Ci impegneremo ancor di più nel raccogliere le sollecitazioni che riceviamo dalla base, dando voce alle esigenze delle diverse categorie. Fra le questioni al centro del nostro interesse, specialmente in questa delicata fase congiunturale, vi è l’attività sindacale a tutela delle imprese artigiane, un motivo in cui affondia- mo le nostre profonde radici, ma spesso poco conosciuto dagli imprenditori. L’esempio di Rete Imprese Italia, che attualmente vede il nostro presidente nazionale Guerrini impegnato al vertice, sta dimostrando quanto sia vantag- gioso confrontarsi unitariamente, facendo gruppo rispetto al Governo, alle parti sociali, alle banche, agli istituti pre- videnziali. La stessa logica vale a livello locale, e infatti la presenza dei delegati di Confartigianato Imprese Lecco all’interno dei vari organismi del territorio è capillare: in Camera di Commercio, nei tavoli di lavoro istituiti dalle Amministrazioni pubbliche, dall’INPS, dall’INAIL, dal- l’Agenzia delle Entrate, nell’Ente Bilaterale dell’Artigiana- to e nelle sue articolazioni provinciali e regionali. Cercando di condensare i punti più significativi del lavoro che ci attende, penso poi alla formazione, tema sul quale siamo e saremo sempre in prima linea, e agli interventi nel settore dell’istruzione professionale e tecnica. Potenzieremo gli sforzi nel campo della com- petitività e dell’internazionalizzazione, così come nelle azioni a favore dell’aggregazione tra imprese, sulla scia degli incoraggianti risultati ottenuti dalle esperienze dei gruppi che, all’interno dell’Associazione, hanno sviluppato un percorso che le ha portate lontano. Vorrei poi stimolare un’attenzione specifica al mondo del sociale, aiutando progetti che non si limitino a sem- plici sovvenzioni da parte dell’Associazione, ma riesca- no a sfruttare il potenziale delle nostre professionalità, mettendole al servizio di coloro che necessitano di aiuto. Tra le priorità dell’azione di Confartigianato, ha prima ac- cennato alle battaglie sindacali a tutela delle piccole imprese. Quali sono le urgenze che affronterete nei prossimi mesi? Ci attende una stagione caratterizzata da grandi mutamenti, ma anche dal riproporsi di vecchie questio- ni che saremo costretti a fronteggiare per rivendicare il diritto a lavorare in un contesto che favorisca la produt- tività delle nostre imprese. Insisteremo con la richiesta di misure di detassazione, di riforme che garantiscano una reale liberalizzazione, di azioni per ridurre il peso della burocrazia. L’Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che occorrono 285 ore-lavoro solo per paga- re tasse e imposte, in pratica quasi due mesi lavorando otto ore al giorno! Inoltre, si è allargato ancora di più il divario tra la pressione fiscale in Italia e quella del resto d’Europa: nel 2005 era dello 0,2% al di sotto della media dell’area euro, nel 2009 la superava del 4,1%. La semplificazione burocratica, per noi, significa uno Stato “leggero” che si fida dei cittadini e libera gli imprenditori da vincoli ed adempimenti che costano oltre 20 miliardi l’anno. Semplificazione significa ana- lizzare preventivamente l’impatto delle norme sulle imprese e applicare criteri di proporzionalità e gradua- lità in base alla dimensione d’impresa e al settore di attività quando si introducono nuovi obblighi. Altra nota dolente, i costi. Le imprese continuano a pagare i costi più alti d’Europa, ad esempio, per ener- gia, assicurazioni, smaltimento rifiuti. Le imprese lom- barde pagano l’energia elettrica 1.459 milioni di euro in più rispetto ai competitor europei e questo si traduce per ogni impresa in un maggior costo di 1.620 euro. È stata stilata anche una statistica dei tempi della giusti- zia civile: a Lecco occorrono 1296 giorni per conclude- re un procedimento, cioè tre anni e mezzo, con enorme spreco di tempo e denaro. Tutto ciò con le conseguenze che tutti noi non solo immaginiamo, ma viviamo diret- tamente sulla nostra pelle di imprenditori. Pensa che il federalismo potrà rappresentare un’opportunità per risolvere questi problemi? Continueremo a guardare con attenzione al federa- lismo fiscale, ma avvertiamo sempre più forte il rischio che i principi della riforma vengano travolti dalla loro at- tuazione, generando ancora maggiore complessità nella gestione dei tributi e un ulteriore aumento delle tasse. Lo abbiamo denunciato quando abbiamo criticato la reintro- duzione della tassa di soggiorno e il meccanismo dell’IMU, l’imposta municipale che avrebbe tutte le caratteristiche di una patrimoniale e che, se venisse confermata, colpirebbe segue a pagina 2

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Giugno 2011

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  • Anno 30 - N 6 - 0,50 Giugno 2011Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: [email protected] - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco

    Intervista a Daniele Riva, Presidente di Confartigianato Imprese Lecco

    ArtigiAni, c vogliA di reAgireDaniele Riva, 50 anni, titolare di unimpresa lecchese

    di carpenteria metallica, stato eletto alla presidenza di Confartigianato Imprese Lecco lo scorso febbraio, dopo un impegno pluriennale nel Comitato di presidenza e alla guida della categoria dei Fabbri Carpentieri.

    Presidente Riva, quali sono i punti chiave del suo pro-gramma di lavoro allindomani della sua elezione alla guida di Confartigianato Imprese Lecco?

    Innanzitutto vi sar una sempre maggior attenzione alle istanze dei nostri oltre 4.500 associati, la met di tut-te le imprese artigiane lecchesi. Ci impegneremo ancor di pi nel raccogliere le sollecitazioni che riceviamo dalla base, dando voce alle esigenze delle diverse categorie. Fra le questioni al centro del nostro interesse, specialmente in questa delicata fase congiunturale, vi lattivit sindacale a tutela delle imprese artigiane, un motivo in cui affondia-mo le nostre profonde radici, ma spesso poco conosciuto dagli imprenditori. Lesempio di Rete Imprese Italia, che attualmente vede il nostro presidente nazionale Guerrini impegnato al vertice, sta dimostrando quanto sia vantag-gioso confrontarsi unitariamente, facendo gruppo rispetto al Governo, alle parti sociali, alle banche, agli istituti pre-videnziali. La stessa logica vale a livello locale, e infatti la presenza dei delegati di Confartigianato Imprese Lecco allinterno dei vari organismi del territorio capillare: in Camera di Commercio, nei tavoli di lavoro istituiti dalle Amministrazioni pubbliche, dallINPS, dallINAIL, dal-lAgenzia delle Entrate, nellEnte Bilaterale dellArtigiana-to e nelle sue articolazioni provinciali e regionali.

    Cercando di condensare i punti pi significativi del lavoro che ci attende, penso poi alla formazione, tema sul quale siamo e saremo sempre in prima linea, e agli interventi nel settore dellistruzione professionale e tecnica. Potenzieremo gli sforzi nel campo della com-petitivit e dellinternazionalizzazione, cos come nelle azioni a favore dellaggregazione tra imprese, sulla scia degli incoraggianti risultati ottenuti dalle esperienze dei gruppi che, allinterno dellAssociazione, hanno sviluppato un percorso che le ha portate lontano.

    Vorrei poi stimolare unattenzione specifica al mondo

    del sociale, aiutando progetti che non si limitino a sem-plici sovvenzioni da parte dellAssociazione, ma riesca-no a sfruttare il potenziale delle nostre professionalit, mettendole al servizio di coloro che necessitano di aiuto.

    Tra le priorit dellazione di Confartigianato, ha prima ac-cennato alle battaglie sindacali a tutela delle piccole imprese. Quali sono le urgenze che affronterete nei prossimi mesi?

    Ci attende una stagione caratterizzata da grandi mutamenti, ma anche dal riproporsi di vecchie questio-ni che saremo costretti a fronteggiare per rivendicare il diritto a lavorare in un contesto che favorisca la produt-tivit delle nostre imprese. Insisteremo con la richiesta di misure di detassazione, di riforme che garantiscano una reale liberalizzazione, di azioni per ridurre il peso

    della burocrazia. LUfficio studi di Confartigianato ha calcolato che occorrono 285 ore-lavoro solo per paga-re tasse e imposte, in pratica quasi due mesi lavorando otto ore al giorno! Inoltre, si allargato ancora di pi il divario tra la pressione fiscale in Italia e quella del resto dEuropa: nel 2005 era dello 0,2% al di sotto della media dellarea euro, nel 2009 la superava del 4,1%.

    La semplificazione burocratica, per noi, significa uno Stato leggero che si fida dei cittadini e libera gli imprenditori da vincoli ed adempimenti che costano oltre 20 miliardi lanno. Semplificazione significa ana-lizzare preventivamente limpatto delle norme sulle imprese e applicare criteri di proporzionalit e gradua-lit in base alla dimensione dimpresa e al settore di attivit quando si introducono nuovi obblighi.

    Altra nota dolente, i costi. Le imprese continuano a pagare i costi pi alti dEuropa, ad esempio, per ener-gia, assicurazioni, smaltimento rifiuti. Le imprese lom-barde pagano lenergia elettrica 1.459 milioni di euro in pi rispetto ai competitor europei e questo si traduce per ogni impresa in un maggior costo di 1.620 euro. stata stilata anche una statistica dei tempi della giusti-zia civile: a Lecco occorrono 1296 giorni per conclude-re un procedimento, cio tre anni e mezzo, con enorme spreco di tempo e denaro. Tutto ci con le conseguenze che tutti noi non solo immaginiamo, ma viviamo diret-tamente sulla nostra pelle di imprenditori.

    Pensa che il federalismo potr rappresentare unopportunit per risolvere questi problemi?

    Continueremo a guardare con attenzione al federa-lismo fiscale, ma avvertiamo sempre pi forte il rischio che i principi della riforma vengano travolti dalla loro at-tuazione, generando ancora maggiore complessit nella gestione dei tributi e un ulteriore aumento delle tasse. Lo abbiamo denunciato quando abbiamo criticato la reintro-duzione della tassa di soggiorno e il meccanismo dellIMU, limposta municipale che avrebbe tutte le caratteristiche di una patrimoniale e che, se venisse confermata, colpirebbe

    segue a pagina 2

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    essenzialmente le imprese. Dai calcoli effettuati da Confartigia-nato Lombardia, emerge che il passaggio dallICI allipotesi di IMU sugli immobili delle imprese determinerebbe nella provincia di Lecco un incremento delle impo-ste del 22%. Ci auguriamo che il federalismo possa concretizzarsi nella sua forma migliore, attra-verso una responsabilizzazione di tutti i livelli locali e il supera-mento dei costi storici, raziona-lizzando e rendendo trasparente lattivit amministrativa.

    Qual lo stato di salute attuale dellartigianato lecchese e quali sono i problemi pi urgenti da affrontare?

    La recessione ha determinato una diminuzione del numero di imprese artigiane, ma non cos drammatico come si temeva, a riprova dellostinazione e dello spirito combattivo del piccolo imprenditore. A fronte di una flessione nazionale dell1,4%, Lecco registra un calo dell 1,2%, nella quantit di imprese attive. Ovviamente il dato pi consi-stente se si esamina il settore ma-nifatturiero, dove la contrazione ha toccato il 3,4%. Al contrario, il comparto dei servizi nella nostra provincia ha mantenuto perfor-mances positive, con un +0,4%.

    Dalle recenti indagini del no-stro Osservatorio regionale risulta anche che, fra tutte le regioni ita-liane, la Lombardia ha registrato

    nel corso della crisi il maggior calo del PIL e il pi alto numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione nellartigianato. Lecco, insieme a Como e Varese, una delle tre pro-

    vince dove la caduta del PIL ap-parsa pi preoccupante, toccando il 10% nel biennio 2008-2009. Pur in condizioni ancora difficili, c comunque voglia di risollevarsi e guardare avanti. Lo dimostra an-che il fatto che nel corso del 2010 una impresa artigiana su tre ha realizzato investimenti.

    Un altro dato incoraggiante che, nonostante la crisi, nellarti-gianato rimasto sostanzialmente invariato il bilancio delloccupa-zione, anche grazie al consistente ricorso alla cassa integrazione in deroga che ha permesso di non perdere posti di lavoro e salva-

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    2011

    Intervista a Daniele Riva, Presidente di Confartigianato Imprese Lecco

    Artigiani, c voglia di reagireguardare un patrimonio umano prezioso per le nostre imprese. Con grande soddisfazione, posso affermare che non stato intacca-to il numero di dipendenti nelle

    aziende artigiane lecchesi, che danno lavoro a circa 12.500 perso-ne, fra cui moltissimi giovani.

    Riguardo alle criticit, pro-prio ai giovani che guardiamo con particolare preoccupazione. I gio-vani sono vittime di un modello educativo che crea aspettative im-possibili, senza confrontarsi con il mercato. E allora, cosa aspettiamo per investire sulle nuove genera-zioni? Impariamo ad insegnare ai ragazzi che nellimpresa c un futuro gratificante, facciamo dia-logare il sistema della formazione e il mondo del lavoro. La scuola deve ritrovare la capacit di capi-re talenti e attitudini, assumendo-si la responsabilit di orientarli.

    Siamo convinti che il lavoro vada rilanciato attraverso la stabi-lizzazione e il rafforzamento delle misure di detassazione del salario variabile che premiano la mag-giore produttivit, attraverso in-centivi fiscali e normativi per chi assume, attraverso la promozione delle forme di partecipazione dei lavoratori come la bilateralit. La buona occupazione, infine, inizia da una buona formazione. Va dunque affrontata con urgenza la questione del mantenimento del livello di competenze di imprese e lavoratori. Ecco allora la necessi-t di valorizzare il contratto a con-tenuto formativo per eccellenza:

    lapprendistato.Come vede il futuro? Nonostan-

    te tutto, riusciremo a superare anche questo difficile momento?

    Economisti, politici e socio-logi stanno rompendosi la testa ogni giorno per cercare di rispon-dere a questi interrogativi. Per capire qualcosa di pi, credo sia importante guardare al di l delle nostre frontiere, rendendoci con-to che i problemi non sono solo nostri. Quasi ovunque la produ-zione ha smesso di scendere, ma finora nessun Paese ha ancora recuperato i livelli pre-crisi. An-che nelle altre nazioni europee la disoccupazione aumentata e le finanze pubbliche sono preca-rie, mentre lassetto del mondo risulta in rapido cambiamento a favore dei Paesi emergenti. Per fortuna, in Italia nessuna di que-ste condizioni d luogo a pericoli immediati di tracollo, in quanto il gigantesco debito pubblico quasi stazionario da molti anni e il deficit si mantiene entro i limiti convenuti con i partner europei. Inoltre, le nostre imprese vivono nel territorio e del territorio: ne sono la forza e contemporanea-mente ne traggono forza, come dimostrato, ad esempio, dal fenomeno dei distretti produtti-vi, elemento di straordinaria fe-condit per lItalia. Limportante non dimenticare che alla base delle nostre fasi di sviluppo c sempre stato il fattore lavoro, in tutte le sue forme: questa unica arma vincente dei processi di cre-scita economica. Siamo un Paese carente di materie prime, afflitto da profondi divari tra Nord e Sud, che per crescere di statura nel contesto mondiale pu con-tare solo sullimpegno alacre e assiduo di imprenditori che dan-no vita a progetti e idee di valore, investendo sul futuro. Di fronte alle sfide del mercato globale, la nostra sorte dipende dallopero-sit e dalle capacit creative della base produttiva, dalla determina-zione nel perseguire gli obiettivi, dalla voglia di lottare e compete-re. Noi, da parte nostra, ce la stia-mo mettendo tutta.

    La sede centrale di

    Confartigianato Imprese Lecco,

    in via Galilei

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  • Giugno 2011

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  • Giugno 2011

    Le cerimonie della beatificazione

  • Giugno 2011

    Le cerimonie della beatificazione

  • Giugno 2011

    Aderiscono gi 12 Associazioni imprenditoriali, se ne aggiungeranno altre nove

    Con Api Lecco nasce la Fondazione per lImpresa e lIndustria manifatturiera

    Bonaiti: Lobiettivo quello di difendere e valorizzare il sistema economico basato sulla manifattura e la Piccola e Media Impresa

    C anche lApi di Lecco tra gli enti che hanno dato vita, lo scorso 2 maggio, alla Fonda-zione per lImpresa e lIndu-stria manifatturiera. E questo il nome del nuovo soggetto nato per volont di 12 Associazioni della Lombardia, Emilia Ro-magna e Veneto, in rappresen-tanza di 12mila aziende e oltre 250mila addetti. In particolare le Associazioni aderenti, oltre a Lecco, sono Bergamo, Como, Cremona, Mantova e Varese; per lEmilia Romagna Modena e Reggio Emilia; per il Veneto Padova, Venezia, Verona e Vi-cenza.

    Liniziativa nata da un co-spicuo numero di Associazioni ter-ritoriali aderenti alla Confapi che vogliono difendere e valorizzare il

    nostro sistema economico, basato sulla manifattura e sulla Picco-la e Media Impresa, divulgando e diffondendo la cultura del tessuto industriale. Un sistema, questo,

    che ha permesso a un Paese come il nostro, con forti limiti endogeni e strutturali, di diventare una del-le economie pi forti del pianeta ha illustrato il Presidente del-

    lApi di Lecco, Riccardo Bonai-ti - Proprio per questo motivo la Fondazione dialogher con tutti e a tutti i livelli: classe politica, as-sociazionismo, sindacati e mondo bancario in modo da aumentare la competitivit del manifatturiero italiano.

    Tra gli obiettivi della Fonda-zione vi anche quello di pro-muovere lo studio e la ricerca per la conservazione e lo svi-luppo dellImpresa, promuo-vendo corsi formativi volti al-linnovazione e favorendo lin-gresso di profili professionali specializzati nel mondo delle Pmi tramite progetti apposita-mente dedicati.

    Verranno inoltre attivati per-corsi di ricerca e di consulenza verso il mondo delle industrie

    che favoriscano il miglioramen-to strategico ed operativo degli operatori pubblici e privati.

    La Fondazione pronta ad aggregare anche altri soggetti che ne condividono gli scopi. Nei prossimi mesi infatti altre 6 Associazioni provinciali e 3 Federazioni regionali entre-ranno a far parte della neonata Istituzione. A capo della Fon-dazione Paolo Agnelli, Presi-dente di Apindustria Bergamo e Confapindustria Lombardia che, in merito alla nascita del-liniziativa ha ribadito come: tutti parlano e invocano, soprat-tutto a livello nazionale, pi atten-zione e pi risorse per la manifat-tura italiana, ma pochi sono quelli che davvero poi simpegnano e san-no cosa fanno.

    Con una lettera al Presidente del Consi-glio Silvio Berlusconi e al Ministro dellAm-biente Stefania Prestigiacomo, la Confapi (Confederazione della Piccola e Media in-dustria che rappresenta 120mila Pmi) alza la voce sullinefficienza del Sistri, il nuovo sistema per la tracciabilit dei rifiuti e ne chiede la sospensione.

    Luned 16 maggio, il Pre-sidente della Confapi Paolo Galassi con i rappresentanti di Confindustria, Rete Im-prese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane, ha sot-toscritto una lettera relativa al fallimento della giornata di prova dell11 maggio (battez-zata Sistri Click day) nella quale le imprese sono state invitate ad utilizzare le procedure informatiche per le operazioni di gestione dei rifiuti. La lettera contesta un meccanismo che, nel giorno del test ufficiale, ha dato un esito che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore. Il 90% delle imprese ha denuncia-to disfunzioni di ogni genere: inutilizzabilit dei dispositivi informatici forniti dal Mini-stero dellAmbiente, ore e ore di impossibi-lit di accedere al sistema, interruzioni nei collegamenti, procedure lunghissime.

    Non manca ovviamente la condivisio-ne, da parte di tutte le Associazioni, dello

    scopo per il quale stato concepito il Sistri. Siamo convinti che servir a combattere la criminalit organizzata in un settore critico e che potr comportare la semplificazione della gestione, eliminando la documentazio-ne cartacea. Dal prossimo 1 giugno, 360mila aziende non potranno infatti produrre, tra-

    sportare e smaltire i rifiuti se non utilizzando le nuo-ve procedure informati-che, pena gravi e onerose sanzioni.

    Ed proprio con estre-ma preoccupazione che la Confapi guarda all1 giugno, data di entrata in vigore del nuovo trac-

    ciamento digitale. Entro questo termine mi-gliaia di imprese rischierebbero infatti di trovarsi nella situazione di non potersi tu-telare pienamente nei confronti delle auto-rit di controllo per la corretta gestione dei rifiuti.

    Proposte concrete quelle chieste dalla Confapi. Il mondo delle imprese chiede al Presidente del Consiglio un incontro urgente a Palazzo Chigi e di sospendere per il tempo necessario lobbligatoriet del Sistri e di ri-pensare tutti insieme il sistema, tenendo con-to delle segnalazioni dei malfunzionamenti e individuando soluzioni pi efficaci.

    Un fallimento per la giornata di prova dell11 maggio scorso

    Confapi scrive al Governo: Sospendete il Sistri

    Il 90% delle aziende che hanno sperimentato il sistema ha trovato delle difficolt

    Consiglio Nazionale Giovani Imprenditori

    Confapi e festeggiamenti per il

    20esimo anniversario di Fondazione

    del GGI lecchese

    Lecco 1-2 luglio 2011

  • Giugno 2011

  • 10 Giugno 2011

    Si conclusa nelle scorse settimane la nuova edizione dellOsservatorio rapido congiunto di Confindustria Lecco e Confin-dustria Como per il mese di aprile 2011.

    Gli indicatori esaminati per le due pro-vince descrivono un quadro di generale stabilit, confermando quanto emerso nel-lOsservatorio di febbraio e rivelando il per-sistere di alcune dinamiche positive legate allandamento degli ordini e alla produzio-ne. La domanda, trainata dagli ordini pro-venienti dallestero, evidenzia performance positive; una dinamica simile riscontra-bile nellattivit produttiva che mostra un aumento dei livelli e un maggiore tasso di utilizzo della capacit disponibile.

    Anche a livello lecchese i dati rilevati de-scrivono una situazione fondamentalmente sta-bile, che ricalca quella descritta a livello generale commenta il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi -. Questo ci dice che anche se limpatto della crisi stato forte, mol-te delle nostre aziende sono gi in corsa per la ripresa.GLI ORDINI

    Per quanto riguarda le rilevazioni com-plessive, risulta positivo, anche se in contra-zione, il gap tra giudizi di crescita e di ridu-zione. I dati registrano infatti un incremento degli ordini per il 30% del campione (il 32% a febbraio), stabilit per il 47% (era il 48% nella scorsa edizione) e una diminuzione per il restante 23% (il 20% in precedenza).

    Le differenze tra ordini nazionali e oltre confine divengono pi marcate. La doman-da interna conferma i livelli di febbraio, ri-velando una sostanziale stabilit, indicata dal 56% del campione e confermata dai giu-dizi di crescita e diminuzione che si attesta-no entrambi al 22%. Lexport mostra invece una fase positiva, con il 39% del campione (in crescita rispetto al 35% di febbraio) che descrive un aumento e solo il 18% (il 17% in precedenza) una riduzione. Nel restante 43% dei casi invece indicata stabilit.

    Nel dettaglio lecchese circa un terzo del campione (31%) esprime un aumento degli ordini come a febbraio, contro il 20% che evidenzia una diminuzione dei livelli. Il 49% segnala un mantenimento rispetto ai dati di marzo.

    Gli ordini provenienti dallestero conti-nuano a mostrare le performance migliori, so-stenendo le vendite delle imprese del territorio afferma il Direttore di Confindustria Lec-co, Giulio Sirtori. Alla luce di questa conside-razione quindi ancora pi importante il ruolo del servizio Business Point che abbiamo attivato proprio a sostegno dellinternazionalizzazione delle nostre imprese.

    Secondo i dati rilevati, infatti, il 37% delle imprese lecchesi indica una crescita, il 45% stabilit mentre solo il 18% indica un rallentamento delle esportazioni. Sempre nella provincia di Lecco, la domanda nazio-nale rivela una dinamica pi vivace rispetto ai mesi precedenti: il 58% conferma una sta-bilit dei livelli registrati a marzo ma cresce il divario tra chi esprime un aumento degli ordini (24%) e chi invece ritiene di subire una diminuzione (18%).LA PRODUZIONE

    A livello delle due province, anche sul fronte dellattivit produttiva i dati conti-nuano a rivelare una stabilit, con indicato-ri in leggero aumento. Se, da un lato, il 58% delle imprese conferma i livelli di febbraio e il 28% rivela un aumento, dallaltro, si ridu-cono i casi di diminuzione della produzio-ne che passano dal 16% al 14%. In media, per lintero campione considerato, la per-centuale di saturazione della capacit pro-duttiva raggiunge quota 76%, in aumento rispetto al dato di febbraio del 69%.

    Nella provincia di Lecco, sostenuta dalla domanda, la produzione registra un incre-mento. Se, da un lato, il 54% delle imprese

    esprime un mantenimento dei livelli, ben il 31% (in crescita rispetto al 25% di marzo) comunica un aumento dellattivit. Il 15% invece rivela una riduzione. Complessiva-mente considerata, la percentuale di uti-lizzo degli impianti produttivi si attesta a quota 76%, in aumento rispetto a quanto rilevato nellindagine di febbraio (73%).LE PREVISIONI

    Nelle previsioni per le prossime setti-mane, il giudizio predominante delle im-prese dei due territori la stabilit, indica-ta nel 61% dai casi. Il 28% delle imprese si aspetta ordini in crescita mentre solo l11% teme una possibile riduzione. Nella prima

    edizione dellindagine rapida le previsioni di aumento e riduzione si erano attestate in-vece a 31% e 6%, esprimendo una maggior fiducia. In termini di orizzonte temporale di visibilit si riconferma il quadro gi de-lineato a febbraio: il 58% del campione se-gnala una limitata visibilit, mentre per un terzo delle aziende le previsioni coprono al-cuni mesi. I casi di aspettative superiori ad un quadrimestre interessano solo 8 imprese su 100.

    Per quanto riguarda il campione lecche-se, le dinamiche positive sinora descritte paiono confermate anche dalle previsioni delle imprese per le prossime settimane: il 62% del campione attende stabilit, mentre le aziende che prevedono una crescita (oltre il 26%) superano quelle che prevedono una contrazione (12%). Sostanzialmente stabili anche per il lecchese i giudizi circa lorizzon-te di visibilit che ricalcano quelli generali. evidente che, con la riduzione dellorizzonte temporale commenta il Presidente Giovanni Maggi il fattore tempo e la velocit di risposta sono sempre pi asset indispensabili. Dalla loro le nostre aziende hanno certamente una flessibilit che in questo senso le rende competitive.LA SOLVIBILITA

    A livello generale, in controtendenza rispetto a quanto rilevato nella precedente edizione, lesame della solvibilit dei clienti delle aziende aderenti allindagine mostra segnali di miglioramento. Per il 67% la si-tuazione stabile, o non presenta situazioni di criticit, mentre risultano in diminuzione i casi di clienti in ritardo con i pagamenti (scesi dal 30% di febbraio al 22%).

    Anche nel lecchese - sottolinea il Diret-tore Giulio Sirtori - sul fronte degli insoluti i giudizi espressi dalle imprese delineano una condizione pi favorevole. Risultano infatti in diminuzione i casi di insolvibilit, scesi dal 30% al 19%, mentre nel 68% la situazione stabile e nel 13% in miglioramento.LE MATERIE PRIME

    Le materie prime rappresentano la prin-cipale criticit rilevata nel corso dellInda-gine a livello delle due province e costitui-scono un freno per la ripresa. In media, per tutte le categorie considerate (metalli, fibre e materie prime tessili, materie plastiche e chimiche, e altre), il 60% delle imprese ri-vela un incremento dei costi di approvvi-gionamento. Nel 65% dei casi, si trattato

    di un incremento sino al 10% dei prezzi, mentre nel 28% la crescita stata pi evi-dente (tra il 10% e il 25% e superiore). Oltre ai metalli, particolarmente penalizzate sono risultate le materie prime tessili, le materie plastiche e i prodotti energetici.

    Nella provincia di Lecco, oltre il 58% del campione evidenzia un aumento dei prezzi che le imprese trasformatrici faticano a trasferire ai propri clienti sottolinea Giovanni Maggi -. Questo risulta un fattore penalizzante a mag-gior ragione per un sistema produttivo come il nostro dove la maggior parte delle imprese sono appunto trasformatrici. Nel dettaglio, nel 70% dei casi di aumento il prezzo cresciuto sino al 10% in pi rispetto ai livelli di marzo. In ag-giunta, per i metalli (ferrosi e non) e per le mate-rie plastiche/chimiche lapprovvigionamento di alcune materie prime ha registrato aumenti sino al 25% rispetto ai prezzi di marzo.I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO

    A livello di analisi congiunta, ma lo stes-so scenario si configura anche nel lecchese, le imprese continuano a indicare situazioni di generale stabilit nei rapporti con gli isti-tuti di credito. Il 78% del campione rivela il permanere delle condizioni precedente-mente praticate e solo il 3% condizioni mi-gliori. Poco meno di unimpresa su 5, per contro, esprime lapplicazione di condizio-ni meno vantaggiose rispetto a quanto pra-ticato in precedenza.LOCCUPAZIONE

    Anche sul versante occupazionale, e sempre per le rilevazioni delle due provin-ce, i giudizi delineano una fase di stabilit, non disattendendo le previsioni gi segna-late a febbraio. L81% delle imprese rivela un mantenimento dei livelli, confermato ulteriormente dai giudizi di crescita (10%) e contrazione occupazionale (9%) che tendo-no a bilanciarsi.

    Nella provincia di Lecco, landamento occupazionale conferma sostanzialmente il quadro generale positivo sinora descrit-to. Considerando il fenomeno occupazio-nale anche dal punto di vista della dina-mica dellutilizzo degli ammortizzatori sociali, a marzo 2011 il ricorso alla cassa in-tegrazione ordinaria delle imprese di Con-findustria Lecco, in termini di dipendenti mediamente coinvolti, si ridotto del 58% rispetto ai livelli 2010, mentre lutilizzo delle forme di CIGS, cassa in deroga e con-tratti di solidariet risulta del 15% superio-re al dato dello scorso anno. opportuno specificare per che, nel corso del primo trimestre 2011, lutilizzo di CIGS e forme assimilabili diminuito del 10%, contro-bilanciando parzialmente lincremento rispetto al 2010. Orientando il focus dana-lisi ai dipendenti coinvolti a zero ore, il ricorso alla CIGO risulta del 76% inferiore ai livelli 2010 mentre le forme di CIGS, cas-sa in deroga e contratti di solidariet sono cresciute dell11%.

    Le aspettative per i prossimi mesi si man-tengono stazionarie e alimentano la fiducia degli imprenditori commenta il Direttore Giulio Sirtori. Dobbiamo tuttavia sottolineare, purtroppo, che rimangono alcune situazioni di particolare criticit, esacerbate ovviamente dalla crisi, che determinano queste rilevazioni.I SETTORI MERCEOLOGICI

    A livello generale, considerando i settori merceologici, possibile distinguere tra le performance delle aziende metalmeccani-che e quelle degli altri settori. Per tutti pre-vale una sostanziale stabilit degli ordini, con una maggioranza di giudizi indicanti un aumento per le aziende di settori diversi dal metalmeccanico (34.1% contro il 26.7).

    Un dato rilevante riguarda la doman-da dallestero, dove si nota una differenza per le aziende metalmeccaniche che, con il 27.8% di giudizi volti allaumento, sono ben al di sotto della media generale (attestata al

    39%) e lontane dalle aziende degli altri set-tori (58.1%).

    Le aziende metalmeccaniche segnala-no unattivit produttiva in aumento nel 32.8% dei casi, oltre dieci punti percentuali sopra il dato registrato dalle imprese degli altri settori (21.7%), e una saturazione degli impianti del 78.2% (71.8% per gli altri set-tori). Permane invece per tutti una stabilit rispetto la previsione della domanda.

    Il 53.3% del campione delle aziende metalmeccaniche segnala giudizi di cresci-ta nellandamento dei prezzi delle materie prime, contro il 70% circa delle aziende de-gli altri settori. In questo caso va per sotto-lineato il fatto che le aziende metalmeccani-che avevano accusato un pesante aumento dei prezzi delle materie prime gi nei mesi precedenti.

    Le aziende degli altri settori presenta-no una situazione a livello occupazionale meno rassicurante rispetto al settore me-talmeccanico (15.6% le previsioni tendenti al ribasso contro il 4.4% di crescita), in cui i giudizi volti al ribasso (16.1%) sono bilan-ciati per lo pi da giudizi che esprimono una crescita (11.3%).

    Il territorio lecchese, fortemente caratteriz-zato dalla presenza di aziende del metalmeccani-co conclude il presidente Giovanni Maggi rispecchia la situazione che si evince a livello dellanalisi congiunta. Uno scenario che ci fa ben sperare per il futuro, per il quale possiamo immaginare un recupero dei livelli pre-crisi non troppo lontano. Per questo stiamo pensando non solo a iniziative per agganciare la ripresa ma an-che a progetti per favorire lo sviluppo nel medio-lungo periodo.

    Confindustria Lecco: lo scenario economico

    UN RAPPRESENTANTE DEL GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI

    DI CONFINDUSTRIA LECCO NEL CONSIGLIO CENTRALE

    DEL GRUPPOIl Gruppo Giovani Imprenditori di

    Confindustria Lecco, guidato dal Presi-dente Mario Goretti, conquista un posto nel Consiglio Centrale del Gruppo con lelezione di Elena Maria Carla Torri.

    Lo scorso 29 aprile il Consiglio Na-zionale dei Giovani Imprenditori ha infatti eletto il nuovo Presidente Jaco-po Morelli, i Vicepresidenti e il Consi-glio Centrale del quale fa parte anche il past-president del Gruppo Giovani Im-prenditori di Confindustria Lecco.

    Classe 1977, Amministratore dele-gato della ICMA di Mandello del Lario Elena Maria Carla Torri membro di Giunta di Confindustria Lecco e ha gui-dato il Gruppo Giovani Imprenditori dellAssociazione dal 2006 al 2010.

    Siamo molto soddisfatti di questa elezione commenta il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Con-findustria Lecco, Mario Goretti grazie alla quale potremo fare sentire la nostra voce anche a livello nazionale.

    Troppe volte abbiamo assistito, sia a li-vello locale che nazionale, al dissolversi di opportunit di sviluppo perch mancavano le condizioni favorevoli allo sviluppo delle imprese - ha affermato Elena Maria Car-la Torri - Il mondo in cui operiamo cambia e va avanti anche senza di noi. Se vogliamo continuare ad essere competitivi dobbiamo essere attivi, modernizzare, ad esempio, le nostre infrastrutture. Sono onorata di poter partecipare ai lavori del Consiglio Centrale, in rappresentanza del GGI di Lecco, affin-ch anche limprenditoria giovane lecchese possa portare il proprio contributo alla mo-dernizzazione del Paese.

  • Giugno 2011 11

  • 1 Giugno 2011

    Ci hanno provato anche gli artigiani lecchesi a col-legarsi al nuovo sistema di tracciabilit informatica del-lo smaltimen-to dei rifiuti - il cosiddetto Sistri - per il click day te-lematico dello scorso 11 mag-gio, ma solo dopo qualche minuto il si-stema andato in tilt, confer-mando ancora una volta di non essere in grado di fun-zionare e in-crementando la rabbia delle imprese arti-giane.

    Lo denuncia Confartigia-

    nato Imprese Lecco, portan-do alla ribalta una situazione incandescente: Non serviva il click day informatico per ca-

    pire che il Sistri non funzionava - afferma il di-rettore Paolo Galbiati (nel-la foto) - Ma abbiamo parte-cipato ugual-mente per far c o m p r e n d e r e al Governo che davvero que-sto meccanismo non funziona. Non possibile che dopo aver pagato quasi 200 milioni di

    euro in due anni per nulla, dal 1 di giugno prossimo, i nostri colleghi rischino sanzioni am-

    ministrative e penali che risul-terebbero una beffa.

    Confartigianato invita co-munque gli associati a ver-sare il contributo 2011 per evitare ulteriori problemi, ma nel contempo avvier una battaglia per ottenere la restituzione di quanto ver-sato ingiustamente nel 2010, chiedendo che queste risorse siano utilizzate quantomeno

    per coprire la rata del 2011. Confartigianato aveva

    pi volte fortemente critica-to il provvedimento, per la farraginosit e complessit delle procedure, per il man-cato funzionamento del si-stema peraltro non tarato sulla piccola impresa - e per lincomprensibile spropor-zione delle sanzioni rispetto alle violazioni.

    Ad esempio, un barbie-re che si iscrive in ritardo al Sistri oppure non versa nei termini il contributo, rischia per pochi grammi di lamette una sanzione fino a 93mila euro.

    Insomma, un provvedi-mento inapplicabile, costo-so e fortemente burocratico, non certo pensato a misura delle imprese artigiane.

    La protesta di Confartigianato Imprese Lecco contro il nuovo sistema di gestione dei rifiuti

    No al SISTRI: costoso e burocratico

    Cena del falegnameLocation diversa e particolarmente originale questanno, per la tradiziona-

    le Cena del Falegname organizzata dalla categoria Legno Arredo. Quaranta artigiani del settore legno e del comparto edile si sono ritrovati lo scorso 4 maggio al Centro Formazione Professionale Aldo Moro, a tavola con alunni e professori. Con la scelta di ambientare il simpatico incontro conviviale nella cornice della scuola di Valmadrera, si voluto creare un legame ancora pi stretto tra gli imprenditori, i ragazzi dellindirizzo di falegnameria e i loro insegnanti.

    Ricordiamo che la nostra Associazione lavora a diretto contatto con lAldo Moro, sia per la definizione dei programmi didattici, sia per lattuazione de-gli stage formativi nelle imprese.

    Da sottolineare che le gustose portate della cena sono state preparate e servite dagli alunni del corso di operatore alimentare, con grande soddisfazio-ne di tutti i partecipanti. Sono intervenuti alla cena il presidente di categoria Guido Villa, il presidente di Confartigianato Imprese Lecco Daniele Riva, il direttore Paolo Galbiati, il vicepresidente Francesco Rotta, il past president Arnaldo Redaelli e il responsabile del Gruppo Scuola Walter Cortiana.

    Fisco, ora un po pi facile

    Le misure introdotte dal cosiddetto decreto Sviluppo rappresentano un primo frutto del lavoro congiunto tra R.E TE. Imprese Italia di cui fa parte Confartigianato - e Agenzia delle en-trate, teso a semplificare il quadro degli adempimenti tributari.

    Si segnala, in particolare, che fra le misure introdotte e sollecitate da Confar-tigianato, stata accolto linnalzamento dei limiti per la tenuta della contabilit semplificata, come pure la non necessit di calcolo di ratei e risconti in relazione a fatture concernenti contratti a corrispet-tivi periodici di importo non superiore a 1.000 euro. Altra significativa modifica concerne linibizione dellesecutivit de-gli avvisi di accertamento, per un periodo non superiore a 120 giorni, nellipotesi in cui il contribuente abbia presentato istan-za di sospensione giudiziale. Sar inol-tre abolita la comunicazione preventiva allAgenzia delle Entrate per usufruire della detrazione del 36% per interventi di ristrutturazione edilizia, cos come sar abolito anche lobbligo di indicazione in fattura del costo della manodopera per gli stessi interventi. Sar infine ripropo-sta la rivalutazione di terreni edificabili e partecipazioni.

    21 giugno, convegno sulla Bilateralit

    Marted 21 giugno alle ore 10, nella sala Arancio della Camera di Commercio di Lecco si terr il convegno La Nuova Bilateralit dellArtigianato Lombardo.

    Liniziativa si propone di presenta-re a imprenditori e consulenti le nuove provvidenze di ELBA (Ente Lombardo Bilaterale dellArtigianato) e le modalit di accesso al sistema bilaterale dellarti-gianato lombardo, che fornisce tutela, servizi e opportunit sia alle imprese, sia al loro personale. Ricordiamo che, a par-tire dal 1 dicembre 2010, tutte le imprese iscritte allAlbo delle Imprese Artigiane o che applicano i CCNL dellArtigianato sono tenute ad aderire alla bilateralit e dovranno versare mensilmente a ELBA il relativo contributo, cos come abbiamo spiegato sullArtigianato Lecchese n. 1 del 2011. Per far conoscere i vantaggi previsti dallELBA, disponibile sullArtigianato Lecchese n. 3 del 2011 una tabella aggior-nata delle provvidenze a disposizione. Entrambi i numeri sono disponibili onli-ne sul sito www.artigiani.lecco.it

    Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria ELBA ([email protected] - tel. 0341/495134), oppure al refe-rente dellassociazione, Paolo Grieco ([email protected] - tel 0341/250200)

    Nella foto, il presidente

    Riva e il direttore Galbiati con

    Nicola Perego e Marco

    Arrigoni, presidente e direttore del

    CFP Aldo Moro

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    Redazione: [email protected] Direttore: Claudio Redaelli

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