ILPD «IlGovernatore bugiardocome Pinocchio»€¦ · con Regione e Comune, che sostengono la...

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Il capogruppo del Pd, Aldo Reschigna paragona Cota a Pinocchio: «Anco- ra una volta ha smentito se stesso. Aveva parlato di una riduzione degli as- sessori, ha mantenuto lo stesso numero aumen- tando di due gli assessori esterni che fanno cresce- re i costi della politica». Poi l’affondo di Placido e Laus che lo accusano di essere un imbroglione po- litico.Lega e Fdi per pro- testa abbandonano l’aula. IL PD «IlGovernatore bugiardocome Pinocchio»

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Page 1: ILPD «IlGovernatore bugiardocome Pinocchio»€¦ · con Regione e Comune, che sostengono la kermesse mu-sicale con 250 mila euro, i pro-grammi. «Da due mesi chiedo un incontro

� Il capogruppo del Pd,Aldo Reschigna paragonaCota a Pinocchio: «Anco-ra una volta ha smentitose stesso. Aveva parlatodi una riduzione degli as-sessori, ha mantenuto lostesso numero aumen-tando di due gli assessoriesterni che fanno cresce-re i costi della politica».Poi l’affondo di Placido eLaus che lo accusano diessere un imbroglione po-litico.Lega e Fdi per pro-testa abbandonano l’aula.

IL PD

«IlGovernatorebugiardocome

Pinocchio»

Page 2: ILPD «IlGovernatore bugiardocome Pinocchio»€¦ · con Regione e Comune, che sostengono la kermesse mu-sicale con 250 mila euro, i pro-grammi. «Da due mesi chiedo un incontro

� Il capogruppo del Pd,Aldo Reschigna paragonaCota a Pinocchio: «Anco-ra una volta ha smentitose stesso. Aveva parlatodi una riduzione degli as-sessori, ha mantenuto lostesso numero aumen-tando di due gli assessoriesterni che fanno cresce-re i costi della politica».Poi l’affondo di Placido eLaus che lo accusano diessere un imbroglione po-litico.Lega e Fdi per pro-testa abbandonano l’aula.

IL PD

«IlGovernatorebugiardocome

Pinocchio»

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TORINOtorino.repubblica.it

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GIOVEDÌ 21 MARZO 2013

AO

TO

a cura di Provinciadi Torino e Arpa Piemonte

Limite pioggia/neve oggi

Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it

Con la rimonta dell'alta pressione tornano correnti asciutte da nord-ovest che garantiscono condizioni ben soleggiate con cielo generalmente sereno salvo residui addensamenti nel primo mattino sulle alte vallate di confine con Savoia e Svizzera. Temperature in calo nei valori minimi con lievi gelate anche a bassa quota, massime in aumento sui 15-17 gradi in pianura.

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Ottima

Buona

Accettabile

Cattiva

Pessima

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5.06.7

69% 60%

Alle 8Alle14

NordSud

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OGGI DOMANIPrevisioni Qualità dell’aria Precipitazioni

Max. IeriMin.Torino TorinoAncora una giornata soleggiata con cielo generalmente sereno o velato da nubi alte e sottili e tendenza ad aumento della nuvolosità verso sera sui settori prossimi alla Liguria e in parte sulla fascia prealpina dal Biellese al Verbano. Temperature stazionarie o in lieve calo nei valori minimi, massime sempre intorno a 15-17 gradi in pianura. Piogge da sabato pomeriggio e domenica.

TO

AO

Previsioni

Estremi del mesedal 1753 al 2013

Ieri fino alle 19

Totale del mese

Media del mesedal 1802 al 2013

MARZO più piovoso

0.0 mm

59.0 mm

55 mm

1892 - 232 mm02/03/1785 Min.20/03/2002 Max.

-11.3˚C30.0˚C

Gli sponsor tentennano, quasi certo che l’evento slitta da giugno a settembre

Il budget allontana gli Mtv days

PROBLEMI di budget pergli Mtv Days. Una dellemanifestazioni clou del-

l’estate potrebbe slittare dagiugno a settembre. Nessunaquestione con Torino. Il soda-lizio tiene. È un problema di ri-torno in termini di sponsor. Ilmercato è in crisi, l’instabilitàgenerale non aiuta e le azien-de spostano in là gli investi-menti. L’emittente, che fa par-te del gruppo Telecom ItaliaMedia, non ha ancora chiaritocon Regione e Comune, che

sostengono la kermesse mu-sicale con 250 mila euro, i pro-grammi. «Da due mesi chiedoun incontro con Regione eMtv per discutere l’evento —dice l’assessore MaurizioBraccialarghe — ma la riunio-ne non c’è stata. I tempi strin-gono, siamo in ritardo, non inritardissimo, se si riuscisse afissare una data sarebbe me-glio. La convenzione trienna-le è scaduta e va rinnovata».

All’assessorato alla Culturadella Regione dicono che l’e-

vento non è in discussione,semmai c’è un problema diformat e budget. Uno slitta-mento potrebbe tornare utilein una stagione congestionatada eventi. E l’emittente? «Sia-mo impegnati su altre iniziati-ve — dice Luca De GennaroHead of Talent & Music MtvSud-Europa — una volta ar-chiviate ci concentreremo su-gli Mtv Days». Dopo Pasqua ilquadro si chiarirà.

(d. lon.)

Il retroscena

Bocciati dalle urne, trovano un posto da assessore. Monferino: “Massacrato, colpa della politica”

Ecco Ghiglia, Pichetto e MolinariCota vara la giunta dei “trombati”

TRE dei quattro nuovi as-sessori della giunta Co-ta, Agostino Ghiglia,

Gilberto Pichetto Fratin e Ric-cardo Molinari sono dei“trombati” come li ha definitiil capogruppo Pd Aldo Reschi-gna nel dibattito che ha segui-to l’annuncio del rimpasto.Cota difende le sue scelte chepiacciono anche a Pdl e Fdi,ma intanto Vignale, nuovo as-sessore al Personale annuncia2 mila tagli in due anni. E Mon-ferino, sostituito alla sanità daCavallera, rivela i suoi redditi espiega il suo addio: “La politi-ca mi ha lasciato solo”.

GIACOSA E STRIPPOLI ALLE PAGINE II E III

PAOLO GRISERI

PAPA Francesco a Torino? C'è una data su cui si sta lavorando. Dal gior-no dell'elezione del pontefice argentino di origini piemontesi il temaè all'ordine del giorno. La stessa scelta di Jorge Bergoglio di concede-

re un colloquio privato di mezz'ora al cardinale Severino Poletto la mattinadopo la sua elezione, dimostra l'importanza che il Papa attribuisce alla città.

SEGUE A PAGINA VIII

Nuovi tagli nei trasporti

Gtt, a rischioun quartodegli autistiper nuovi tagli

Il caso

IL TAGLIO di 120 milioni an-nunciato dalla Regione suifondi per il trasporto pubbli-

co rischia di trasformarsi in unincubo. Addio a una linea su tre,tra soppressione o riduzione deipassaggi dei bus, oltre un quartodegli autisti in bilico. Ieri il puntoin Comune, ma in serata unamezza buona notizia arriva dalletrattative romane per il bilancioRegione, parte dei 300 milioni deifondi Fas si potrebbero usare sultrasporto. «Un taglio secco — di-ce l’ad Barbieri di Gtt — sarebbemiope e insostenibile, si leghinoi fondi a parametri di efficienza».

SERVIZIO A PAGINA V

Cavallera e Cota in aula

I salesiani invitano Papa Francescoper il bicentenario di Don Bosco

Il retroscena

Papa Francesco il giorno dell’intronizzazione

DADO è un bell’esemplare di labrador bianco. Si era per-so dopo il terremoto dell’Aquila ed era stato accolto nelcanile di Bibiana. Qualche mese dopo era stato dato in

adozione, a una signora di Prarostino. Subito sembrava che lanuova sistemazione gli piacesse, poi ha saltato il cancello e hafatto ritorno a Bibiana dopo un viaggio di 15 giorni.

PAGLIERI A PAGINA IX

La storia al contrario di “Dado”lascia la padrona e torna al canile

Scappa e viaggia per 15 giorni

Dado è tornato a casa, al canile di Bibiana

Il retroscena

MARCO TRABUCCO

UNA maggioranza più for-te, ma un presidente piùdebole. Il rimpasto della

giunta regionale annunciato ieriristabilisce infatti quegli equilibritra i partiti del centrodestra cheerano in gran parte saltati nel cor-so di questi tre anni di governo.

SEGUE A PAGINA II

Il governatoreora è più debole

“Arruolati” per sabato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle nel ruolo di accompagnatori

Chiomonte, i leader “No Tav”dentro al cantiere con i grilliniL’attuale assessore al verticedel consorzio dal 2006 a oggi

Quasi 5 milionial progettopresieduto da CurtiOra indagala Corte dei contiOTTAVIA GIUSTETTIA PAGINA VII

La commissione per il paesaggioda l’ok, gli ambientalisti contro

Ruota panoramicaspostata fuoridal Valentinoma è polemicasui confiniGABRIELE GUCCIONEA PAGINA VIII

DA ALBERTO Perino aLele Rizzo, a LucaAbbà: sabato alcuni

dei leader del movimento“No Tav” visiteranno il can-tiere di Chiomonte che dasempre hanno avversato. So-no stati arruolati nel ruolo diaccompagnatori dai 150 par-lamentari del MovimentoCinque Stelle che sabatomattina compiranno «l’ispe-zione», come la definisconoloro, nello scavo avviato tramille polemiche e battaglie.Poi nel pomeriggio la marcia“No Tav”.

I SERVIZI A PAGINA VI

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Sabrina
Rettangolo
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Allora perché puntare i piedi inquelmodo?

«Ho dato le dimissioni primadella scadenza dei termini, al-trimenti avrei obbedito. Non hoproblemi a dichiarare i mieiredditi».

Alloradica,finalmente:quantoguadagna?

«Ho la pensione da dirigente esiedo in alcuni cda: prendo 70mila euro l’anno da Cnh, 100mila da Indesit, 50 mila da Alle-anza Toro. Cifre lorde. Siedoanche nel cda della Ferrari, do-ve non percepisco nulla: è unonore farne parte. Quand’erodirettore dell’assessorato allaSanità contavo su un reddito dicirca 125 mila euro ma dovevoversare alla Regione la metàdei compensi degli incarichi:parlo degli emolumenti che su-peravano i 100 mila euro. Un as-sessore guadagna 8 mila euroal mese netti».

Chenesaràdella suaRiforma?«Gliel’ho già detto: niente. La ri-

forma, che ha i suoi cardini nelleFederazioni sanitarie e nel riordi-no della rete ospedaliera, è stataprogettata nei dettagli. Adesso bi-sognerà svilupparla, questo spettaai direttori generali delle Asl».

Tuttoqui?«Bisognerà avere il coraggio di

spiegare sul territorio il perchédella riforma: in questo è man-cato il ruolo della politica».

Lapolitica«cheremacontro»?«La riforma è parte del Piano dirientro al quale deve sottostareil Piemonte: molti consiglieri lodimenticano. Così come dimen-ticano che abbiamo lavorato sul-la base di parametri di legge: sela legge dice che un primario de-ve avere non più di 17,5 posti let-to, io mi attengo».

Alloraperché tutte le categoriedellaSanitàsono insorte?

«Mi hanno attaccato tutti quellia cui ho tolto la marmellata dalpane. Ma prima di tutto, è man-cato il sostegno politico».

Perquestosièdimesso?«Sì. Ho suggerito a Cota di sce-gliere un assessore “politico”.Uno del Pdl, così da ricompatta-re la maggioranza: questo do-vrebbe garantire l’attività politi-ca mai fatta sul territorio».

Nessunmeaculpa?«Ho il mio piglio. Sono un inge-gnere, non un fine oratore. Diquelli ce ne sono già abbastanzain Consiglio».

Arrivò a dire che la Regione eratecnicamente fallita.

«Purtroppo le cose sono andatecosì».

Laaccusanodi snobbare il con-fronto.

«Questo no, anche se nella poli-tica c’è una violenza verbaleinaudita. La riforma ha accolto700 emendamenti dell’opposi-zione. Proprio io, che arrivo dalprivato, sono convinto che la sa-nità vera può farla solo il pubbli-co. Ma se i politici, invece di limi-tarsi a dare ai tecnici le linee diindirizzo, scendono sotto un cer-to livello, significa che hanno la-tri scopi. Penso agli attacchi dialcuni consiglieri e mi chiedo: ètutta farina del loro sacco?».

Eadessochefarà?«Il pensionato, il consulente perla Regione, a costo zero... Poi an-drò a correre...»

Jogging?«No. Ho qualche auto sportiva:andrò negli autodromi».

Dossier /Il rimpasto inRegione

«Ho pagatoun prezzoaltissimo:s e m p r esui gior-

nali, manco fossi un delinquente.Con il senno di poi, ci pensereidue volte...». Pausa: «Comunquela riforma andrà avanti: il veroostacolo ero io». Paolo Monferi-no, nel suo primo giorno da exassessore, spiega così ai giorna-listi il suo passo indietro. In sera-ta, al telefono, le sue parole sa-ranno ancora più amare: «La po-litica mi ha remato contro. Unaparte della politica, almeno».

Ingegnere,stadicendochesepotesse tornare indietro nonaccetterebbe l’incarico? Siasincero,neèvalsa lapena?

«Avevo accettato la sfida per-ché stimo Cota e perché dopotanti anni di lavoro nel privatotrovavo giusto restituire qual-cosa alla collettività. Ma sì,credo sia valsa la pena: adessoho una maggiore consapevo-lezza dei problemi».

Alloraperchèhamollatopro-prio adesso che la situazioneèpiùdifficile?

«Non me ne vado adesso. Horassegnato le dimissioni a Co-ta il 25 febbraio, subito dopo leelezioni: ecco la lettera».

Qualcunodiceche lei senevaper non rendere pubblici isuoi redditi, come prevede lalegge.Èvero?

«No. Non ho niente controquella legge. Anzi, rispetto allenorme precedenti, l’Anagrafedegli eletti è più seria».

Monferinoaccusa“Lapolitica

eracontrodime”“Leproteste?Ho tolto lamarmellata aqualcuno”

ALESSANDRO MONDO«Imiei redditi?70milaeuro l’annodaCnh,100milada Indesit,50miladaAlleanzaToro»

Paolo MonferinoEx assessore regionalealla Sanità

Dossier /Il rimpasto inRegione

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TORINO ■ IIIGIOVEDÌ 21 MARZO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

ge, che è più seria. Quella prece-dente non lo era, considerato chechiedeva di dichiarare la proprietàdi tre motorini e non di tre Picasso.Se non mi fossi dimesso il 25 feb-braio avrei comunicato i dati. Noncon piacere, lo ammetto».

Quanto guadagna?«Ve lo dico, sono un pensionato

benestante, non un nababbo. So-no in quattro cda: per Cnh perce-pisco 70mila dollari all’anno, 100mila euro per Indesit, 50mila perAlleanza Toro. Per la Ferrari pagoio, visto che essere in quel cda è unonore. Scherzo, ovviamente. Poiho la pensione, non ricordo conesattezza la cifra. Come assessoreavevo circa 7mila euro al mese,quando ero direttore erano125mila lordi all’anno. Ve ne dicoun’altra: nel periodo in cui sonostato direttore dell’assessorato il50 per cento dei miei emolumentioltre i 100mila euro sono andati al-la Regione. Per legge».

Quando si è dimesso? «Vi ho portato la lettera che ho

scritto al presidente. È datata 25febbraio, il giorno delle elezioni,prima che si conoscessero i risul-tati. A scanso di equivoci. Ma erada gennaio che l’avevo comunica-to».

Quante volte ha minacciato lesue dimissioni?

«Ad ottobre avevo inviato unalettera aperta, dopo gli ostacoliche qualche consigliere Pdl met-teva alla riforma. C’è stato un in-contro di chiarimento, ma a gen-naio si è verificato un secondo epi-sodio. Allora ho deciso».

Tornerebbe a lavorare per ilpubblico?

«Ci penserei dieci volte. Mi han-no massacrato sui giornali, comese mi piacesse tagliare posti lettoquando esiste una legge naziona-le. Penso però ne valesse la pena:adesso c’è maggiore consapevo-lezza».

SARA STRIPPOLI

«ALLA riforma della sa-nità è mancato il so-stegno politico e io ho

pagato un prezzo altissimo». Pao-lo Monferino, da ieri ex-assessore,chiarisce, puntualizza, torna adattaccare la politica: «Le paroleviolente che ho sentito oggi inConsiglio regionale da parte di al-cuni mi lasciano allibito». Poi pro-va a scherzarci su: «Ho 66 anni,non mi restano molti anni da vive-re in piena forma fisica. Ho unagran voglia di tornare a correre inpista in auto, la mia passione».

Ingegnere, più volte ha detto dinon sapere niente di sanità. Se alsuo posto ci fosse stata una perso-na competente sarebbe andatadiversamente?

«Non saprei. Ma credo chi nonsa è più libero da legami. E restoconvinto che in sanità la politicanon debba entrare. I consiglieridanno le linee guida, poi si deve fa-re. Io ho dimostrato di non averelegami, ad esempio ho eliminato iservice privati dal Valdese. Nono-stante arrivi dal privato penso chela sanità debba essere pubblica eche al privato spetti un ruolo dicompletamento».

La riforma sanitaria adesso sifarà?

«Ho consigliato al presidente discegliere un politico. Del Pdl, so-prattutto. E autorevole. Evidente-mente sono stato percepito comeuna barriera, anche se non è affat-to vero che non mi sono confron-tato. A questo punto l’applicazio-ne della riforma sarà facilitata.Sempre che si faccia quanto è sta-to programmato, sono ottimista

sul risultato. D’altronde, o si fa o simuore».

Ha detto: «La Regione è tecni-camente fallita». Conferma?

«L’ho detto e mi hanno dato del-l’irresponsabile. Mi pare che ades-so sia chiara qual è la situazione».

Avrebbe acconsentito ad infor-mare i cittadini piemontesi suisuoi guadagni e sul suo patrimo-nio?

«Lo avrei fatto con la nuova leg-

Il caso Il direttore Morgagni spiega: “Avremo ancora tre anni di piano di rientro”

Per la sanità niente commissarioma saranno necessari nuovi tagli

“Per finire la riforma, ho consigliato al presidente di scegliere un uomo di partito”L’intervista

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Se tornerò a lavorare peril pubblico? Ci penseròdieci volte, i giornali mihanno massacrato, maqualche risultato c’èALL’APPUNTAMENTO

del 4 aprile, giorno dell’e-same della sanità pie-

montese chiamata a Roma daidue ministeri della salute e del-l’economia, il Piemonte è con-vinto di riuscire a ottenere gliesami di riparazione. Non saràcommissariato, insomma, masolo condannato a presentare unnuovo piano di rientro per ilbiennio 2013-2015. Fino a fine le-gislatura ci sarà il blocco del turnover, assunzioni limitate all’ur-genza, tagli, contenimento dellespese. Lo dice il direttore dellasanità Sergio Morgagni, l’uomoche nella fase di transizione hal’incarico di portare avanti lariforma di Monferino, bracciooperativo ora più di prima, vistoche Ugo Cavallera avrà bisognodi un periodo di tempo per pren-dere confidenza con la macchi-

na. «Al 99 per cento ci chiederan-no di presentare un nuovo pianoper i prossimi due anni - spiegaMorgagni - e stiamo pensando aquali possono essere i mezzi perottenere ulteriori risparmi». Ieri,intanto, dall’incontro romanocon il ministro dell’economiaVittorio Grilli, è arrivata la notiziache per la sanità sarà possibile at-tingere a una quota consistentedi quei 300 milioni di fondi euro-pei Fas, che saranno divisi con itrasporti.

Una delle carte che l’assesso-rato pensa di giocare a Roma è inuna lettera che lo stesso Morga-gni ha scritto nei giorni scorsi ai

direttori generali delle aziendesanitarie e in cui rientra in scenaAmos, la società consortile natafra le polemiche a Cuneo comesocietà mista pubblico-privato,diventata in seguito tutta pubbli-ca per volontà dell’allora asses-sore Eleonora Artesio. «Pensia-mo di ampliarne il raggio di azio-ne» chiarisce Morgagni, che nel-la lettera ai direttori e al presi-dente di Amos Cristiano Burdesescrive di essere intenzionato adavviare un percorso relativo alla«graduale estensione alle altreaziende della gestione di alcuneattività come laboratori analisi ediagnostica per immagini». Ora

puntualizza: «Pensiamo per oraad una sola area e ad un periododi sperimentazione per valutarei risparmi e l’efficacia. I dati che cicomunicano sono positivi». Dagennaio è tornato in Amos comevicepresidente Fulvio Moirano,che oltre ad essere il padre delprimo Amos, è anche il presiden-te di Agenas, l’agenzia nazionaleper la programmazione sanita-ria che il ministro Balduzzi ciaveva invitato a coinvolgeremaggiormente», dice ancora ildirettore della salute. Il nodo diAmos è delicato e non mancheràdi suscitare reazioni nel mondosindacale, considerato che i la-voratori sono per lo più a getto-ne, contratti atipici, dipendentinon tutelati.

(s.str.)

Paolo Monferino, dimissionario

DIRETTORESergio Morgagnidirettore della sanità

Monferino: “Me ne vado perchéla politica non mi ha sostenuto”“Il mio reddito? Sono un benestante non un nababbo”

I PUNTI DANZA - Primavera 2013 – X edizione Fondazione Egri per la Danzap r e s e n t a

SOLILOQUY ABOUT WONDERLAND VORTICE DANCE COMPANYsabato 23 marzo, ore 21

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Per prenotazioni: 366 4308040 - [email protected] - mailto: [email protected]

Sabrina
Rettangolo
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© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO ■ IIIGIOVEDÌ 21 MARZO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaa

ge, che è più seria. Quella prece-dente non lo era, considerato chechiedeva di dichiarare la proprietàdi tre motorini e non di tre Picasso.Se non mi fossi dimesso il 25 feb-braio avrei comunicato i dati. Noncon piacere, lo ammetto».

Quanto guadagna?«Ve lo dico, sono un pensionato

benestante, non un nababbo. So-no in quattro cda: per Cnh perce-pisco 70mila dollari all’anno, 100mila euro per Indesit, 50mila perAlleanza Toro. Per la Ferrari pagoio, visto che essere in quel cda è unonore. Scherzo, ovviamente. Poiho la pensione, non ricordo conesattezza la cifra. Come assessoreavevo circa 7mila euro al mese,quando ero direttore erano125mila lordi all’anno. Ve ne dicoun’altra: nel periodo in cui sonostato direttore dell’assessorato il50 per cento dei miei emolumentioltre i 100mila euro sono andati al-la Regione. Per legge».

Quando si è dimesso? «Vi ho portato la lettera che ho

scritto al presidente. È datata 25febbraio, il giorno delle elezioni,prima che si conoscessero i risul-tati. A scanso di equivoci. Ma erada gennaio che l’avevo comunica-to».

Quante volte ha minacciato lesue dimissioni?

«Ad ottobre avevo inviato unalettera aperta, dopo gli ostacoliche qualche consigliere Pdl met-teva alla riforma. C’è stato un in-contro di chiarimento, ma a gen-naio si è verificato un secondo epi-sodio. Allora ho deciso».

Tornerebbe a lavorare per ilpubblico?

«Ci penserei dieci volte. Mi han-no massacrato sui giornali, comese mi piacesse tagliare posti lettoquando esiste una legge naziona-le. Penso però ne valesse la pena:adesso c’è maggiore consapevo-lezza».

SARA STRIPPOLI

«ALLA riforma della sa-nità è mancato il so-stegno politico e io ho

pagato un prezzo altissimo». Pao-lo Monferino, da ieri ex-assessore,chiarisce, puntualizza, torna adattaccare la politica: «Le paroleviolente che ho sentito oggi inConsiglio regionale da parte di al-cuni mi lasciano allibito». Poi pro-va a scherzarci su: «Ho 66 anni,non mi restano molti anni da vive-re in piena forma fisica. Ho unagran voglia di tornare a correre inpista in auto, la mia passione».

Ingegnere, più volte ha detto dinon sapere niente di sanità. Se alsuo posto ci fosse stata una perso-na competente sarebbe andatadiversamente?

«Non saprei. Ma credo chi nonsa è più libero da legami. E restoconvinto che in sanità la politicanon debba entrare. I consiglieridanno le linee guida, poi si deve fa-re. Io ho dimostrato di non averelegami, ad esempio ho eliminato iservice privati dal Valdese. Nono-stante arrivi dal privato penso chela sanità debba essere pubblica eche al privato spetti un ruolo dicompletamento».

La riforma sanitaria adesso sifarà?

«Ho consigliato al presidente discegliere un politico. Del Pdl, so-prattutto. E autorevole. Evidente-mente sono stato percepito comeuna barriera, anche se non è affat-to vero che non mi sono confron-tato. A questo punto l’applicazio-ne della riforma sarà facilitata.Sempre che si faccia quanto è sta-to programmato, sono ottimista

sul risultato. D’altronde, o si fa o simuore».

Ha detto: «La Regione è tecni-camente fallita». Conferma?

«L’ho detto e mi hanno dato del-l’irresponsabile. Mi pare che ades-so sia chiara qual è la situazione».

Avrebbe acconsentito ad infor-mare i cittadini piemontesi suisuoi guadagni e sul suo patrimo-nio?

«Lo avrei fatto con la nuova leg-

Il caso Il direttore Morgagni spiega: “Avremo ancora tre anni di piano di rientro”

Per la sanità niente commissarioma saranno necessari nuovi tagli

“Per finire la riforma, ho consigliato al presidente di scegliere un uomo di partito”L’intervista

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Se tornerò a lavorare peril pubblico? Ci penseròdieci volte, i giornali mihanno massacrato, maqualche risultato c’èALL’APPUNTAMENTO

del 4 aprile, giorno dell’e-same della sanità pie-

montese chiamata a Roma daidue ministeri della salute e del-l’economia, il Piemonte è con-vinto di riuscire a ottenere gliesami di riparazione. Non saràcommissariato, insomma, masolo condannato a presentare unnuovo piano di rientro per ilbiennio 2013-2015. Fino a fine le-gislatura ci sarà il blocco del turnover, assunzioni limitate all’ur-genza, tagli, contenimento dellespese. Lo dice il direttore dellasanità Sergio Morgagni, l’uomoche nella fase di transizione hal’incarico di portare avanti lariforma di Monferino, bracciooperativo ora più di prima, vistoche Ugo Cavallera avrà bisognodi un periodo di tempo per pren-dere confidenza con la macchi-

na. «Al 99 per cento ci chiederan-no di presentare un nuovo pianoper i prossimi due anni - spiegaMorgagni - e stiamo pensando aquali possono essere i mezzi perottenere ulteriori risparmi». Ieri,intanto, dall’incontro romanocon il ministro dell’economiaVittorio Grilli, è arrivata la notiziache per la sanità sarà possibile at-tingere a una quota consistentedi quei 300 milioni di fondi euro-pei Fas, che saranno divisi con itrasporti.

Una delle carte che l’assesso-rato pensa di giocare a Roma è inuna lettera che lo stesso Morga-gni ha scritto nei giorni scorsi ai

direttori generali delle aziendesanitarie e in cui rientra in scenaAmos, la società consortile natafra le polemiche a Cuneo comesocietà mista pubblico-privato,diventata in seguito tutta pubbli-ca per volontà dell’allora asses-sore Eleonora Artesio. «Pensia-mo di ampliarne il raggio di azio-ne» chiarisce Morgagni, che nel-la lettera ai direttori e al presi-dente di Amos Cristiano Burdesescrive di essere intenzionato adavviare un percorso relativo alla«graduale estensione alle altreaziende della gestione di alcuneattività come laboratori analisi ediagnostica per immagini». Ora

puntualizza: «Pensiamo per oraad una sola area e ad un periododi sperimentazione per valutarei risparmi e l’efficacia. I dati che cicomunicano sono positivi». Dagennaio è tornato in Amos comevicepresidente Fulvio Moirano,che oltre ad essere il padre delprimo Amos, è anche il presiden-te di Agenas, l’agenzia nazionaleper la programmazione sanita-ria che il ministro Balduzzi ciaveva invitato a coinvolgeremaggiormente», dice ancora ildirettore della salute. Il nodo diAmos è delicato e non mancheràdi suscitare reazioni nel mondosindacale, considerato che i la-voratori sono per lo più a getto-ne, contratti atipici, dipendentinon tutelati.

(s.str.)

Paolo Monferino, dimissionario

DIRETTORESergio Morgagnidirettore della sanità

Monferino: “Me ne vado perchéla politica non mi ha sostenuto”“Il mio reddito? Sono un benestante non un nababbo”

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Page 8: ILPD «IlGovernatore bugiardocome Pinocchio»€¦ · con Regione e Comune, che sostengono la kermesse mu-sicale con 250 mila euro, i pro-grammi. «Da due mesi chiedo un incontro

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CRONACATORINO ■ IIGIOVEDÌ 21 MARZO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaaBUFERA IN REGIONE

MARIACHIARA GIACOSA

«SE NON fossi nell'aula delConsiglio regionale direiche questa è una giunta di

'trombati'. Dirò invece che i nuoviassessori hanno tentato di entrarein Parlamento e non ci sono riusci-ti». In quell'aula, però, Aldo Reschi-gna, capogruppo del Pd, ieri c'era econ le sue parole ha appiccicatoquel marchio, piuttosto forte,«trombati», alle new entry dellagiunta Cota. O almeno al trio com-posto da Agostino Ghiglia, GilbertoPichetto Fratin e Riccardo Molinariche effettivamente si era fermato il25 febbraio alle porte del Parlamen-to. Il primo perché in Piemonte il

suo partito, Fratelli d'Italia era ri-masto sotto il 2 per cento, il secon-do perché Alfano ha optato per ilcollegio piemontese sbarrandoglila porta del Senato. L'alessandrinoMolinari infine era in corsa per unposto alla Camera dopo essere sta-to espulso dal Consiglio regionaleun anno fa quando la Cassazionel'ha dichiarato ineleggibile: si eracandidato in Regione senza essersidimesso dal cda dell’Edisu, l’enteper il diritto allo studio universita-rio. Proprio per questo forse tra ledeleghe che gli ha assegnato Cotac'è anche quella all'università (oltrea sicurezza, semplificazione e tra-sparenza amministrativa). A Pi-chetto è andata la delega di «fuoco»al bilancio e al patrimonio, mentreall'altro nuovo «uomo forte», UgoCavallera, la sanità, lasciata liberadal dimissionario Paolo Monferino.Agostino Ghiglia dovrà occuparsi dicommercio (al posto di William Ca-soni che torna al suo posto in Con-siglio), ricerca, innovazione, ener-gia, artigianato e partecipate. L'ulti-mo volto «nuovo» è quello di Gian-luca Vignale che andrà a occuparsidi personale, parchi e aree protette.

Cota ha poi rivisto alcune dele-ghe e aumentato a 13 le poltronedella giunta. Si sfiora il ridicolo conquella alla «tartuficultura» assegna-ta all’albese Alberto Cirio: «per darepiù forza alla candidatura Unesco»ha spiegato Cota che ha poi allegge-rito le responsabilità di GiovannaQuaglia, che ora si occuperà di ur-banistica, opere pubbliche, pari op-portunità oltre a ereditare i rappor-ti con il Consiglio, delega, quest'ul-tima abbandonata dalla sua collegaElena Maccanti che con il rimpastodi ieri esce dalla giunta per tornarein Consiglio. «E' la giunta dei mi-gliori - ha detto ieri Cota - la Regio-ne è in una situazione difficile mafaremo tutte le riforme necessarie».

Il giro di valzer in Piazza Castelloha accontentato tutte le anime del-la maggioranza, con il Pdl che parladi «sensibile cambio di marcia» eplaude allo sforzo di Cota che «stadedicando con tutte le sue energie -hanno detto il coordinatore EnricoCosta e il capogruppo Luca Pedrale- noi abbiamo il dovere di suppor-tarlo nell’azione di rilancio e risana-

mento».La nuova squadra però non pia-

ce all'opposizione. Ieri in aula Mau-ro Laus e Roberto Placido (Pd) han-no dato a Cota dell' «imbroglionepolitico» provocando urla e l'uscitadella maggioranza dall'aula. Re-schigna ha parlato di «accanimentoterapeutico che ha come unicoobiettivo prolungare l'agonia» e

l'ha chiamato Pinocchio ricordan-do al presidente che «promise di ri-durre gli assessori e di non fare unsolo passo indietro sul ruolo diMonferino e sulla riforma sanita-ria».

Passo indietro che comunque ie-ri in qualche modo c'è stato. Caval-lera è riuscito, dichiarandosi «neo-fita», a ottenere lo slittamento della

discussione sui tagli dei reparti diemodinamica, ma gli ordini delgiorno (per i quali Cota aveva mi-nacciato di dimettersi) non sonostati bocciati, bensì rispediti incommissione. Saranno quindi sa-ranno ridiscussi. E il consigliere Da-niele Cantore del Pdl non ha inten-zione di cambiare idea.

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Le “poltrone”diventano tredici etra le nuovedeleghe c’è purequella “ai tartufi”assegnataall’albese Cirio

LE NOVITA’Tutte le

novità dellagiunta sul

sito diRepubblica

ASSESSOREGianlucaVignale,assessoreal personale

Il rimpasto

Il retroscena Il governatore paga un prezzo altissimo per “salvare la pelle” della sua maggioranza

Cota più debole, anche dentro la Legal’astro nascente si chiama Maccanti

(segue dalla prima di cronaca)

MARCO TRABUCCO

IL PDL, prima di tutto, ricuperadue posizioni fondamentali,l’assessorato alla sanità e quello

al bilancio, e lo fa con due esponen-ti autorevoli. Fratelli d’Italia nonperde posti e anzi guadagna in pesonella giunta con l’inserimento di unuomo forte, Agostino Ghiglia al po-sto di William Casoni indebolito da-gli scandali. Gli ex “eretici” di Pro-gett’azione entrano in giunta conGianluca Vignale che avrà una dele-

ga cruciale, quella al personale o sepreferite «ai tagli».

Tutti contenti dunque, meno Co-ta. Perché questo rimpasto segnaper lui una sconfitta su tutti i fronti.O quasi. Lo è sul fronte dell’immagi-ne prima di tutto: in un momento incui la politica, a qualsiasi livello, sot-to la spinta grillina «taglia e ringio-vanisce», il governatore piemontesesi è trovato costretto a fare un’ope-razione che va nel senso esattamen-te contrario: ha aumentato il nume-ro di componenti della sua giunta(da 12 a 13), ha aumentato il nume-ro di quelli che non sono consiglieri(e che quindi pesano di più alla finesulle casse regionali, sono tre in più).E ha inserito o promosso nella suacompagine persone di esperienza,

come Pichetto, Ghiglia e Cavallera,ma d’età e che calcano la scena poli-tica da decenni e (in alcuni casi) so-no usciti maluccio dalle recenti ele-zioni politiche.

Non basta: le dimissioni di Mon-ferino oltre che una sconfitta per l’exmanager Fiat, lo sono anche per Co-ta. L’abbandono dell’assessore allasanità (e assessore a molto altro nel-l’ultimo anno, al punto da esserestato definito dal Pd «l’amministra-tore delegato» della Regione) segnanon solo la fine della stagione dei«tecnici» anche in Piemonte e il ri-torno della «politica» nei suoi aspet-

ti più classici (e almeno in questomomento considerati deteriori), maanche una smacco per il governato-re che su Monferino, sul suo decisio-nismo (e sulla sua riforma sanitaria,ormai destinata al di là delle parole,ad essere lentamente neutralizzatadal democristianissimo Cavallera)aveva puntato come marchio di fab-brica della sua giunta.

Infine, ed è forse il fatto più graveper Cota, il governatore da questorimpasto esce indebolito anche al-l’interno della Lega piemontese, fi-nora suo feudo incontrastato e chesembrava ancor più inattaccabile

dopo la vicenda penale che ha coin-volto e costretto alle dimissioniMassimo Giordano. Cota si è tenutole sue deleghe, ma la delegazione le-ghista in giunta esce massacrata dalrimpasto: via con Giordano, Monfe-rino (un tecnico che tutti hannosempre considerato in quota Car-roccio), Maccanti, Quaglia ridimen-sionata. Tagli che non vengono cer-to compensati dall’ingresso in giun-ta, con deleghe minori del giovanealessandrino Riccardo Molinari. So-prattutto però per la prima volta datempo si vede all’orizzonte una figu-ra che potrebbe diventare un con-

traltare a Cota: la sua delfina ElenaMaccanti. Che, diventata vicesegre-taria di Maroni a livello federale, haoggi mano libera dagli impegni am-ministrativi e potrà dedicarsi a tem-po pieno alla politica. Già si dice chesia stata lei a trattare (insieme a Ma-roni ovviamente) i termini di questorimpasto, definiti a livello nazionalee che Cota ha dovuto trangugiare.Anche per questo il Governatore si èfinora tenuta aperta la via di fuga delposto di parlamentare. Chi lo cono-sce sa che farebbe di tutto per far sal-tare il banco di una giunta in cui noncrede più. E rifugiarsi a Roma. E il pa-radosso è che ora non potrà farlo,proprio perché ha una maggioranzapiù forte.

La spending review

L’esordio di Vignale al Personale“Taglierò 2 mila posti in due anni”

GIAN Luca Vignale è il nuovo as-sessore al personale. E ancorprima di sedersi alla scrivania

ha già pronto il piano di lavoro deiprossimi mesi. «Possiamo arrivare a 2mila esuberi entro il 2014 e risparmia-re 90 milioni di euro». Un piano chocche altro non è se non l'applicazionedi quegli emendementi che il suo par-tito, Progett'azione, ha più volte pre-sentato in Consiglio e che hanno pro-vocato dure reazioni dei dipendentidell'ente. Che ora tremano. «Noi ab-biamo 25 mila lavoratori - spiega Vi-gnale - tra Regione, enti collegati epersonale non sanitario delle Asl: diquesti l'8 per cento è immediatamen-te pensionabile o pre -pensionabile,

se usiamo le norme che lo stato cen-trale già applica per i suoi dipenden-ti». La dieta di Vignale (che ha annun-ciato che non userà l'auto blu) preve-de anche un bando per il tele-lavoro:«Ogni dipendente che viene a lavora-re in ufficio ci costa 5 mila euro l'annotra buoni pasto e "scrivania" - osserva- se lo fa da casa, risparmia l'ente e ri-sparmia anche il lavoratore, perchènon ha spese di viaggio». Tutto moltoprematuro, ma ieri già la Cgil ha con-testato la scelta del nuovo assessore:«Una scelta che va contro i lavoratori»ha detto il responsabile della funzio-ne pubblica Giovanni Esposito.

(mc.g.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Regione, la giunta dei “trombati”cresce il numero degli assessoriEntrano Ghiglia, Pichetto e Molinari bocciati alle politiche

Elena Maccanti, il nuovo astro

La nuova giunta regionale

RobertoCOTAPresidente,sviluppoeconomico

Lega

RiccardoMOLINARI

Enti locali, università,sicurezza

UgoCAVALLERA

Vicepresidente,sanità

Lega

Pdl

ClaudiaPORCHIETTO

Lavoro e formazioneprofessionale

GilbertoPICHETTO FRATIN

Bilancio, finanzee patrimonio

Pdl

Pdl

ClaudioSACCHETTO

Agricoltura,caccia e pesca

MicheleCOPPOLA

Cultura, politichegiovanili

Lega

Pdl

GiovannaQUAGLIA

Rapp. consiglio,urbanistica, opere pubb.

BarbaraBONINO

Trasporti, infrastrutt.,logistica

Lega

Fratelli D'Italia

RobertoRAVELLO

Ambiente, protezionecivile, post olimpico

AlbertoCIRIO

Istruzione, sport,turismo, tartuficoltura

Pdl

Fratelli D'Italia

GianlucaVIGNALE

Personale, parchi, areeprotette, montagna

AgostinoGHIGLIA

Commercio,partecipate, ricerca

Fratelli D'Italia

Progett'Azione

Il Popolo delleLibertà recuperaposizionicome Fdie Progett’azione

E’ stata l’exassessore oggi vicedi Maroni a trattarecon i verticidi Pdl e Carroccio

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