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ILMESSAGGIO: e~lttlt)tftt"f, fAlttf(feAtt lA 1)~"'t"feA! Due giorni prima che il grande navigatore italiano, Cristoforo Colombo, dopo più di un mese di travagliata navigazione, toccas- se, all'alba, la terra del nuovo mondo, al grido di "Terra! Ter- ra!", la piccola fra- zione di Gallivaggio "toccava" il cielo. Era un mercoledl quando la Madonna apparve - anche qui dopo l'aurora - in una luce straordina- ria, a due contadi- nelle che raccoglie- vano castagne, in un bosco selvaggio di castagni secolari, dal tronco contorto, martoriato dalla fu- ria del tempo e dai sassi - e a volte dai massi -, che cadono da centinaia di metri di altezza dal dirupo a picco sulla valle. La Madonna è apparsa in questa loca- lità deserta, denominata Gallivaggio, nell'aspra e sperduta Valle San Giacomo, ora nota ai turisti come Valle Spluga, una delle tre vallate della Valchiavenna, a nord del lago di Como. Del racconto dell'Apparizione sono con- sultabili solo due co- pie manoscritte del 1600; una presente nell'Archivio storico della Curia vesco- vile di Como (nella cartella della Visita pastorale del vesco- vo Torriani) e un'al- tra in quello capito- lare di Chiavenna (che si presume sia solo una copia della precedente). La per- gamena originale, che descriveva mi- nuziosamente l'av- venuta Apparizione, disgraziatamente è andata perduta. Fu scritta probabilmente prima del 1515, anche perché riportava già i primi 29 mi- racoli accaduti. Si presume sia sta trafuga- ta; forse anche distrutta nel l799, quando il continuo passaggio delle truppe francesi, incalzate dall'arrivo degli austriaci, aveva

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ILMESSAGGIO:e~lttlt)tftt"f, fAlttf(feAtt lA 1)~"'t"feA!

Due giorni prima che il grande navigatoreitaliano, Cristoforo Colombo, dopo più diun mese di travagliata navigazione, toccas-se, all'alba, la terradel nuovo mondo, algrido di "Terra! Ter-ra!", la piccola fra-zione di Gallivaggio"toccava" il cielo.Era un mercoledlquando la Madonnaapparve - anche quidopo l'aurora - inuna luce straordina-ria, a due contadi-nelle che raccoglie-vano castagne, inun bosco selvaggiodi castagni secolari,dal tronco contorto,martoriato dalla fu-ria del tempo e daisassi - e a volte daimassi -, che cadono da centinaia di metridi altezza dal dirupo a picco sulla valle.La Madonna è apparsa in questa loca-lità deserta, denominata Gallivaggio,nell'aspra e sperduta Valle San Giacomo,ora nota ai turisti come Valle Spluga, una

delle tre vallate della Valchiavenna, a norddel lago di Como.Del racconto dell'Apparizione sono con-

sultabili solo due co-pie manoscritte del1600; una presentenell'Archivio storicodella Curia vesco-vile di Como (nellacartella della Visitapastorale del vesco-vo Torriani) e un'al-tra in quello capito-lare di Chiavenna(che si presume siasolo una copia dellaprecedente). La per-gamena originale,che descriveva mi-nuziosamente l'av-venuta Apparizione,disgraziatamente èandata perduta.

Fu scritta probabilmente prima del 1515,anche perché riportava già i primi 29 mi-racoli accaduti. Si presume sia sta trafuga-ta; forse anche distrutta nel l799, quando ilcontinuo passaggio delle truppe francesi,incalzate dall'arrivo degli austriaci, aveva

comportato distruzioni e saccheggi per lapopolazione del territorio.

Ecco dunque la versione integrale dellanarrazione dell'Apparizione, così comerisulta dalla pergamena originale: Appar-ve [. . .] con grande splendore dapprimacome una piccola fanciulla, poi gradual-mente diventando una persona adulta enobilissima, con un velo bianco in capoche scendeva fin sulle spalle; attorno alei c'erano degli angeli che svolazzavanocome farfalle d'estate.Il candore della sua veste si riverberavasul volto, lasciando nello stupore i cuoridi quelle due fanciulle che sedevano sot-to un castagno, dirimpetto a un masso,su cui si fermò in piedi la beatissima im-macolata madre di Dio,' dicendo alle duefanciulle: "Che cosa fate, o giovani?"."Siamo qui a raccogliere castagne", ri-sposero. La beatissima Vergine soggiun-se: "Ne avete a sufficienza? Siete pove-re?". Risposero le fanciulle: "Ne abbia-mo a sufficienza per grazia di Dio e dellabeatissima Vergine Maria".Ed ella con un dolce sorriso disse: "Sonoio la Vergine Maria". Quelle fanciulle,sentito questo, credendo immediatamen-te per la bellezza e lo splendore di cuifurono circondate, confortate e subitoconsolate dalla parola della beatissimaVergine, si alzarono e poi, inginocchia te,la invocarono dicendo: "O nostra signo-ra, come mai sei venuta in un posto cosìselvaggio?". Rispose la beatissima: "lovado in ogni luogo per la conversione deipeccatori". Quelle dissero: "O beatissi-ma Vergine, non permettere che i giustiperiscano per colpa dei peccatori". Labeatissima Vergine Maria aggiunse: "lonon posso più oltre pregare mio figlio".Così dicendo, alzò il lembo della sua ve-

ste candida e splendente, mostrando leginocchia e le mani sanguinanti e disse:"Se i peccatori non si convertiranno, ilmondo non potrà durare a lungo. Sap-piate questo, o ragazze, - soggiunse - chemio figlio, vostro Signore, poco tempo fa,volendo distruggere il mondo, mandò,come sapete, una folgore molto tremen-da [cioè una cometa, che effettivamentecomparve all'inizio dell'anno preceden-te, come vedremo in seguito n.d.r.], edio intervenendo andavo gridando: 'Mi-sericordia, misericordia, misericordia'.Così in altri paesi il terremoto del giornodi Sant'Antonio, dei giorni precedenti eseguenti, era stato tremendo. E questofu particolarmente disastroso per moltiche pensavano a uno scherzo e non cre-devano che ciò fosse accaduto per l'in-dignazione di mio figlio, vostro Signore.Cosi ancora era stato predetto che unacittà, Coira, sarebbe stata rasa al suolo,e ciò sarebbe avvenuto se io non avessipregato insistentemente. Così poco pri-ma s'era fatta improvvisamente notte perun nubifragio violentissimo che sradicòcastagni, spazzò via fabbricati e ponti e,anzi, tutto annientò. Dite che, se i pec-catori non si convertiranno e se non os-serveranno meglio i giorni festivi, stianocerti che la punizione di mio figlio, loroSignore, arriverà presto. Dite anche che,secondo la tradizione dei miei devoti,per ossequio a me e a mio figlio, inizinoad osservare il giorno festivo dalle 15 diogni sabato; così infatti mio figlio e vo-stro Signore prenderà motivo di accoglie-re ancor più le mie suppliche per voi edio non mi stancherò di pregare con mag-gior ardore per voi peccatori". Dicendoqueste e altre parole, la beatissima Ver-gine si congedò dalle giovani e, lascian-do questa terra, tornò nel regno dei cieli.

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Archivio della Curia Vescovile di Como: pergamena del 1600

In merito alle due ragazze che annun-ciarono l'Apparizione, va chiarito che lapergamena si limita a parlarne, senza in-dicare nomi e cognomi.Nella sue 74 pagine, dedicate all'''Appa-rizione miracolosa di Maria Vergine inGallivaccio nella Valle di San Giacco-mo Contado di Chiavenna", stampata aMilano nel 1742, in occasione del 2500anniversario dell'Apparizione, scrive aquesto riguardo lo storico della valle, donGiambattista Tognone, nativo di Dalò evice parroco di S. Giacomo, laureato inteologia all'Archi ginnasio della Sapienzain Roma, scrive: "Mi duole non poco che,in questa narrazione, da chi finora ne hascritto non si sia fatta menzione alcunade' nomi, o della patria di queste Con-tadinelle".

L'evento miracoloso attirò subito devotida ogni parte della valle e anche dallezone limitrofe, che cominciarono, a lorovolta, a segnalare altri fatti prodigiosi emiracolosi. Tra i miracolati vi fu anchela madre di una delle due ragazze, chefu guarita da una paralisi, dalla qualeera stata colpita cinque anni prima. Giànel 1600, come testimoniano le primestorie, pubblicate a Milano da Gian Gia-como Macolino, le pareti del santuarioerano tappezzate "d'innumerevoli ceree,e argentee figure, di teste, gambe, petti,braccia, piedi, e di votive tabelle appese-vi da campati da lor malanni".Tra i primi fatti miracolosi, registrati nel-la pergamena dopo il racconto dell'Appa-rizione, sono ricordate le armonie cele-

J stiali e uno scampanio dolcissimo che si

sentì talvolta sul luogo.Come risulta scritto nella "Storia delContado di Chiavenna", di Giovan Bat-tista di Crollalanza (del 1867), "l'appa-rizione di Maria Vergine in Gallivaggioavvenne nel 1492 il dieci di ottobre, loche viene asserito e dimostrato da tuttele storie che Ili quel santuario sono sta-te scritte ed impresse, e comprovato daun'antichissima pergamena, nella qualein lingua latina viene esposta la storia

DELLA MIRACOLOSA APPARIZIONE

DI MARIA VERGINElo Gatliuaccio V alle San Giacomo

Cont ado di ChiaucnaDominio delle Ecceffeuè Leghe deSS.Griggioni.

eo. 1~/OM.n!urarplora;", citin,f.ik Barg.tliPnlNl.

SCRITTAAU·III.""'.( Reu.= Monfignore

FRANCESCO BONESANAVESCOVO DI COMO, E CONTE

DAGIO: GIACOMO MACOLlNO

D~ltoc( di S~"a.TcoJogiaIProtonourio ApoOo-JicOa C.•DODICO IQ S. Lorenzo c.hQù2.UC:O<l &c.

IN MILANOIt~s:..;diCa<J;;~;;i;G-;~-:;;'-:-

Frontespizio della Istoria diGiovanni Giacomo Macolino, 1708

della mariana apparizione e dei succes-sivi miracoli operati da Maria Vergine;la quale storia tradotta in lingua tedescafu pubblicata per le stampe in Augustanel 1315, cioè prima che s'introducessela riforma nella Rezia, e quindi altre seivolte ripubblicata in Germania e nellaSvizzera sino al XVII secolo, e concor-dane: sempre colla latina esistente nelsantuario" (cap. IX, pago 204).

"STORIA

CO:\TADO DI CHIAVEt\NA

O. I. CROLUUNU

VOLUME l.

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'8n.

Frontespizio della Storia delContado di Chiavenna, 1867

Come scrive lo storico prof. Guido Scaramellini nel volume pubblicato dodici annifa, che sicuramente molti di noi avranno letto, "il messaggio mariano, riferito dalleragazze, non privo di toni severi, è un 'esortazione ai peccatori a convertirsi e aosservare puntualmente il riposo festivo, iniziando dall 'ora nona, cioè dalle 15, odai vespri, come si diceva. L'implorazione di Misericordia, ripetuta tre volte dallaMadonna a suo Figlio, ha portato a invocarla come Madre della Misericordia,cadendo in disuso nei secoli gli altri appellativi di Madonna del sasso o delle grazie.[ ...} La prima notizia di una chiesa della Madonna a Gallivaggio è in un atto notariledel 29 settembre 1499. La sua costruzione nel punto più orrido, sassoso e pericolosodella val San Giacomo, a quota 796, ai piedi di una montagna incombente e brulla, fratre corsi d'acqua, rimanda facilmente a unfatto eccezionale che la giustifichi, comel'apparizione della Madonna ".

Ai tempi dell'Apparizione la via dello Spluga era ilprincipale itinerario di transito alpino della Lom-bardia e le attività relative al trasporto delle merciinducevano spesso le persone a lavorare anche du-rante il periodo di festa, trasgredendo così i sacricomandamenti.Questo comportamento, incurante della legge diDio, come contenuto nel messaggio della BeataVergine alle due fanciulle, aveva profondamentedisgustato Suo Figlio, e Lei stessa si era interpo-sta, supplicando ripetutamente "Misericordia" peri peccatori, perché Egli aveva già inviato, comeavvertimento, una "minacciosa fiamma" (così tra-duce, don Peppino Cerfoglia, parroco di Villa diChiavenna - e dal 1980, per un paio d'anni, econo-mo spirituale del santuario -, l'espressione "facu-lam ardentem, horribilem nimis", nella sua mono-grafia su "Il santuario di Gallivaggio", del 1975).

-' Nel corso dei secoli si è dato poco risalto al signi-ficato di questa "minacciosa fiamma" che Dio aveva inviato, quasi come un preciso"monito", affinché gli uomini, che persistevano nel peccato, potessero ravvedersi, ve-dendo il suo sdegno.Il messaggio dell'Apparizione dice che "se non sifaranno opere di preghiera e di peni-tenza, l'ira del Figlio di Dio calerà terribile a punire tutta l'umanità". Il concretizzarsidi questo castigo divino sull'umanità fu scongiurato solo grazie all'amorevole e mise-ricordiosa intercessione della Madre della Misericordia. E' proprio vero che il Signore"non conserva per sempre il suo sdegno": non rimane adirato in eterno (come traduce,la nuova versione della Bibbia, il salmo 103, che è un inno alla misericordia di Dio).Anche in altre Apparizioni l'esortazione della Madonna, comunque, è vigorosa e mani-festa tutta l'urgenza della conversione. A La Salette, per esempio, sulle Alpi Francesi, il19 settembre 1846 la Vergine, nel messaggio comunicato a due pastorelli annuncia: "Seil mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mioFiglio. Esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo.Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è statoaffidato il compito di pregarlo continuamente per voi; voi non ci fate caso.Per quanto pregherete efarete mai potrete compensare la pena che mi sono presa pervoi. Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo voleteconcedere. E' questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio!"A distanza di tempo cosa è possibile desumere, ancora oggi, dai testi dalle varie narra-zioni storiche di quel periodo?Cosa accadde effettivamente e quali eventi furono documentati nei cieli d'Italia e d'Eu-ropa, nel periodo precedente e immediatamente successivo all'Apparizione della Ma-donna a Gallivaggio?

tirone. veduta di Gallivaggio

Scrive ancora il prof Scaramellini: "Tra isegni inviati dal cielo come ravvedimen-to ai peccatori vengono ricordati il ter-remoto dei giorni intorno al 17 gennaio,festa di sant'Antonio abate, e il timoreper la distruzione di Coira, capoluogoallora della lega Caddea, una delle treche avevano dato vita alla repubblicadelle tre Leghe o dei Grigioni. Mentredel primo fatto non si trovano riscontri,sono documentati i violenti incendi diCoira nel 1464 e il 5 aprile 1479".

Non mi sembra giusto trascurare quest'ul-tima parte del messaggio della Madonna,anche perché ci offre uno spaccato stori-co della situazione sul finire del quindi-cesimo secolo.Con molta umiltà naturalmente - perchénon sono uno storico - ho fatto allora al-cune semplici ricerche, per approfondireanche questo aspetto, spesso tralasciato,e però pur sempre contenuto nella per-gamena: "Filius meus Dominus vestertempore modo preterito, volens mundumperire, misit, ut scitis.faculam ardentem,horribilem nimis" C'Mio figlio, vostro Si-gnore, poco tempo fa, volendo distrug-gere il mondo, mandò, come sapete, unafolgore molto tremenda").

Oltre ai fatti sopra citati, possiamo anchesegnalare che in Italia, nel 1491, l'annoprecedente l'Apparizione, all'inizio delmese di gennaio, apparve realmente nelcielo - colorandolo di rosso sangue - unacometa.Certo ispirandosi al contesto, i commen-tatori tradussero le parole latine dellapergamena con l'espressione "una folgo-re molto tremenda", oppure "una fiammache incute orrore, spaventosa ... ".Ma si potrebbe anche tradurre "una fiam-

ma straordinaria, prodigiosa, sorpren-dente, mirabile, come appunto può essereuna cometa (perché l'aggettivo "horribi-lis", in latino, ha anche quest'altro signi-ficato).

Negli Annali sacri della città di Como,raccolti e descritti dal Padre don Pri-mo Luigi Tatti, Chierico Regolare dellacongregazione somasca, si legge: "Si fevedere sul principio di Gennaio dell'an-no seguente 1491 (g. ) una cometa collacoda bianca, che fu presagio funesto dimolte sciagure, e calamità, le quali si ro-vesciarono in brieve alla rovina d'Italia,e principalmente di Lombardia.Asprissima fu l'invernata, e il freddo sìrigido, che la maggior parte de' fiumi,che scorrono per lo Stato, restarono al-cune settimane agghiacciati" (Decadeterza, che comprende gli avvenimentiprincipalmente ecclesiastici della stessacittà dall'anno 1300 fino all'anno 1582,Libro VI, § 87, pp. 403.404).

A quel tempo il "passaggio" nel cielo del-la cometa fu interpretato in molte locali-tà italiane come un "segno" di prossimedisgrazie.Annotava infatti Francesco Guicciardininelle sue "Storie fiorentine dal 1378 al1509", nella circostanza della morte diLorenzo de' Medici, detto il Magnifico,avvenuta 1'8 aprile 1492, "Nel detto anno1491 avendo Lorenzo de' Medici avutoun male lungo e giudicato nel principida' medici di non molta importanza, néforse curato con la diligenza si conveni-va, e però occultamente avendo semprepreso forze, finalmente a di' 8 di aprilepassò della presente vita. Fu denotataquesta morte come di momento grandis-simo da molti presagi: era apparita poco

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innanzi La cometa; erasi uditi urlare ilupi ...".Del resto, non è la prima volta che unacometa ha attraversato i cieli ed è statavista sulla terra. Senza scomodare i Magie l'Evento di Betlemme, ben più vicino anoi infatti possiamo trovare questa anno-tazione - sempre nella "Storia del Conta-do di Chiavenna" -, riguardo alla rovinadi Piuro, sepolto dauna frana nel 1618con i circa suoi milleabitanti: "Le api cheabbondevolmente sicoLtivavano in Piu-ro abbandonaronoad un tratto i loroalveari, e dopo avercombattuto per ariapungendosi furiosa-mente caddero tuttein terra morte. An-che una cometa ap-parsa in que' giornisi volle prenunciadella sventura diPiuro. Angioli cheavvisarono del pe-ricolo, demoni cheinfierivano la pro-cella, gemiti sotter-ranei, e mille altrisegnaLi si volleronuncj del fatale di-sastro ... " (v. IX, pp.254.255).

rio appresso Ripalta Vecchia una grossapietra con tanto strepito che parve ungran tiro d'artiglieria; teneva il suo co-Loreanzi del nero che no, ed aveva odoredi zolfo; di questa pietra, come di cosameravigliosa, essendosi spezzata nelcadere, Gio. Antonio Terni, vicario delCremonese, ne mandò un pezzo a Romaad Ascanio Sforza cardinale, vescovo di

Cremona". (Storiadi Crema, raccoltaper Alemagno Finodagli Annali di M.Pietro Terni, vol l°,Libro V, pag 225,anno 1844).Il fenomeno scono-sciuto fu consideratoda alcuni innaturale;non era infatti unlampo; non era untuono o un tempora-le, né nulla di cono-sciuto ... Venne per-ciò percepito comeuna manifestazionedivina, in vista diqualche segnale tra-scendente; magari diun'imminente puni-ZIOne.La scena dell'apparizione di Gallivaggio

ricamata su una stola (XVIII secolo).

Ma anche i cielid'Europa, in queltempo, erano inte-

ressati da simili eventi.In Francia, ad esempio, a poco più di unmese dall'Apparizione della Madonna aGallivaggio, gli abitanti di Ensisheim, unpiccolo villaggio dell'Alsazia, fra BaIee Colmar, verso mezzogiorno del 7 No-vembre 1492, furono testimoni di un av-venimento considerato soprannaturale:,

Negli anni dell'Apparizione della Ma-donna a Gallivaggio, però, non c'era solola cometa a solcare i cieli italiani.In Lombardia, ad esempio, a Ripalta Vec-chia , "correva l'anno 1491 quando ai 23di marzo cadde daLcielo in Ghiara di Se-

la caduta di una grossa pietra, del pesodi 127 kg, in un campo di grano, vici-no al villaggio, preceduta da un terribiletuono e accompagnata da un fragore taleche nei villaggi circostanti si pensò a unascossa di terremoto.

Uno dei più completi resoconti del fat-to risale al sedicesimo secolo ed è con-servato nella biblioteca di Strasburgo:"Nell'anno di grazia 1492, il mercoledìprima di S. Martino, il settimo giorno dinovembre si produsse uno strano mira-colo.Tra la undicesima e la dodicesima oradel giorno, un gran tuono, seguito da unlungo frastuono, furono uditi molto lon-tano intorno, poi una pietra di centoset-tanta libbre cadde dal c 'elo nel territoriodi Ensisheim. Ed il colpo fu più potenteintorno che qui.Un giovane ragazzo la vide cadere in uncampo di grano verso il bosco situatoverso il Rhin e l'Ill, nei pressi di Giss-gang, e questo accadde senza fare delmale al ragazzo.Quando il consiglio ne fu informato, sirecò sul posto, dove già molti pezzi era-no stati staccati, al punto che il podestàpoi lo vietò.Si provvide a portare la pietra nella

Chiesa, dove si doveva custodire comequalcosa di meraviglioso e molta gentevenne da tutte le parti per vederla e siraccontano anche molte cose curiose aproposito di questa pietra.I sapienti dicevano di non sapere neppu-re loro di che cosa si trattasse, e che unatale pietra caduta dal cielo era qualcosadi soprannaturale.Si trattava sicuramente di un tale segnodivino del quale prima di allora non siera mai visto, letto, o scritto qualchecosa di simile.Quando la pietra fu trovata, si trovavaad un metro di profondità nel suolo, cosìcome Dio aveva voluto che la si trovasse.E se il rumore fu così grande da esseresentito fino a Lucerna ed a Villingen, incerti villaggi fu udito così forte che lagente credette che le loro case stesserocrollando".Le cronache del tempo - e in particola-re la "Cronaca di Lucerna" di DieboldSchilling, del 1513 - raccontano che ilboato, udito al passaggio del meteorite,risvegliò gli abitanti di Lucerna, e questofatto straordinario mosse le coscienze.Si parlò di miracolo e di volontà divi-na, e i curiosi, che si recarono sul luogodell'impatto, iniziarono immediatamentea staccarne delle "reliquie".