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ILLUMINAZIONE NELLE STAZIONI CON TECNOLOGIA LED

PENSILINE E SOTTOPASSAGGI

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PARTE I

I.1 SCOPO

E’ quello di assicurare una idonea visibilità ai fruitori degli spazi, creando condizioni ideali e quindi ottimiz-zando la qualità della percezione, nonché gli aspetti legati alla sicurezza degli ambienti di pubblica fruizione

I.2 CAMPO D’APPLICAZIONE Nuove stazioni ferroviarie e interventi di riqualificazione in stazioni esistenti.. I.3 PRINCIPALI DOCUMENTI CORRELATI Linee guida per la progettazione - Illuminazione nei FV FS - Divisione Infrastruttura 2000 - Illuminazione per esterni FS - Divisione Infrastruttura 2001 - Progettazione di piccole stazioni e fermate RFI 2007 - Accessibilità nelle stazioni- Superamento delle barriere architettoniche FS - Divisione Infrastruttura 2000 - Percorsi tattili per disabili visivi FS - Divisione Infrastruttura 1999 - Servizi igienici per il pubblico FS - Divisione Infrastruttura 1999 - Decisione della Commissione 21 dicembre 2007- Specifica tecnica di interoperabilità concernente le persone a mobilità ridotta nel - Sistema ferroviario trans-europeo convenzionale e ad alta velocità ( STI PMR)

I.4 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI

Le definizioni e gli acronimi vengono riportati direttamente nei singoli capitoli

I.5 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le principali norme di riferimento vengono riportate in allegato

• UNI EN 12464-1/2004 “ l’illuminazione luoghi di lavoro all’ interno;

• UNI EN 12464-2/2008 relativa all’illuminazione posti di lavoro all’esterno

• UNI EN 13201-2/2004 “l’illuminazione delle strade e dei luoghi pubblici in cui si svolge traffico veicolare o solo pedonale”;

• DM 37/2008 (impianti)

• Dl 81/2008 sicurezza nei posti di lavoro e successive modifiche

• Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori

• EN 62471 2008 /2 2009 Sicurezza fotobiologica delle lampade a dei sistemi di illuminazione

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Sono inoltre da tenere in considerazione anche normative specifiche dell’ambito ferroviario

• UNI 8097 Illuminazione metropolitane in sotterranea ed in superficie

• Specifica Tecnica di interoperabilità ( persone a mobilità ridotta) -2007

• FS Capitolato Tecnico per la realizzazione impianti di illuminazione nelle stazioni Ed. 1990

• RFI /FS Illuminazione nei FV

• RFI/FS Linee guida Progettazione di piccole stazioni

PARTE I II 1 GENERALITA’ E CARATTERISTICHE DEI LED OLED- LED Sono soggetti che si presentano allo stato solido. Sono semiconduttori che convertono la corrente elettrica in luce. OLED : ( Organic Light Emitting Diode) Di Natura organica a base di carbonio A differenza dei display a cristalli liquidi, i display OLED non richiedono componenti aggiuntivi per esse-re illuminati ma producono luce propria; questo permette di realizzare display molto più sottili e addirit-tura pieghevoli e arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia per funzionare.

- Sono utilizzati per :portatili di telefonia mobile;MP3.

- Unico difetto : durata di utilizzo breve. LED :. Acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione di luce ) La luce è emessa da un corpo solido, no da un gas no da un filamento incandescente. I materiali con i quali viene fabbricato , sono dei composti come : silicio, l’arsenurio gallio, il fosforo di antimonio, alluminio,indio. Sono costituiti da un piccolo “wafer” di materiale semiconduttore: uno strato è ricco di elettroni a carica negativa, un altro di particelle cariche positive ( chiamate buche). Quando il sistema è collegato ad un circuito elettrico, elettroni e buche si muovono, si incontrano e pro-ducono luce di vari colori . Tali sorgenti di luce generano uno spettro di banda stretta, la lunghezza d’onda dominante determina il Punto Cromatico del LED.

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I primi, di bassissima potenza e basso rendimento erano rossi e venivano usati come indicatori nei circuiti elettronici e nei display; con la successiva realizzazione di diodi gialli, verdi, ed infine blu,

1962 Primo LED Rosso (GaAs) 1965~ LED Giallo (GaAs/AlAs) 1968 LED Verde (GaAsP) 1988 LED Blu e UV (GaN) 1990 LED Blu ad alta luminosità (InGaN) 1994 LED Rosso e Giallo ad alta luminosità (AllnGaP) 1997 Primo LED Bianco (Nichia) 2007 LED Bianco freddo

Esistono due modi per produrre Led a luce bianca ad alta densità

1. uno è quello di utilizzare singoli Led che emettono colori primari ( es. il rosso, blu.e verde) e

poi miscelare i colori in quantità tali da ottenere una luce bianca. 2. l’altro modo è quello di utilizzare dei fosfori per convertire la luce monocromatica,da un Led

blu o ultravioletto, in una luce bianca ad ampio spettro. Ulteriori effetti possono essere ottenu-ti mescolando Led bianchi (convertiti da fosfori) con Led a colori primari.

Sono disponibili con tonalità cromatiche bianco freddo; bianco caldo (simile alla luce alogena) con buone caratteristiche di potenza luminosa efficienza e resa cromatica ( ≥ 80 ) proprietà quest’ultima essenziale per un ampio impiego nell’illuminazione di interni ed esterni. Avendo uno spettro monocromatico nella banda del visibile, la loro luce è quasi del tutto esente da radia-zioni infrarosse e ultraviolette. Grazie a questa radiazione fredda è possibile evitare l’impiego di filtri aggiuntivi che, altrimenti necessari per ottenere la dovuta protezione, assorbendo parte della radiazione luminosa, comportano una certa ri-duzione dell’efficienza delle sorgenti.

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I diodi sono quindi particolarmente adatti ad illuminare senza provocare deterioramento o sbiadimento : oggetti sensibili come aree espositive, musei, ecc.

Applicazione della tecnologia Led nei sistemi ferroviari Principali vantaggi:

- Lunga durata e robustezza ( insensibilità a umidità e vibrazioni);

- Riduzione di manutenzione;

- Luce priva di componenti IR e UV;

- Regolazione dinamica : -combina l’accensione delle sorgenti luminose con scenari modificabili secondo le esigenze. -modifica in modo continuo i livelli di illuminamento ottimizzando i consumi; -varia la temperatura di colore delle sorgenti luminose. -imposta programmi predeterminati o regolare in modo manuale.

- Miniaturizzazione;

- Regolarità continua senza perdite;

- Colori saturi;

- Variazione di colore RGB;

- Accensione immediata;

- Ottimi livelli di protezione da agenti atmosferici ( classi IP)

- Accensione a freddo ( fino a -40 °C ) senza problemi.

- Ridotte emissioni di CO2 Limiti : Tecnologia in rapida evoluzione Dissipazione del calore in eccesso

• Consumi di energia elettrica sono attualmente equivalenti ai consumi che si realizza-no con impianti tradizionali usati in ambiente ferroviario ( tubi fluorescenti ).

• Rapportati alle lampade ad alto rendimento normalmente utilizzate per illuminazione pubblica , raggiungono un’efficienza spesso inferiore o al limite uguale ma con costi ancora più elevati

• Costi di ammortamento superano attualmente i 5 anni

• Devono essere emanate apposite Voci di Tariffa FS Nel particolare :

• Possono essere montati anche su nastri e profili di pochi millimetri di spessore,

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• Avvalersi di apparecchiature poco ingombranti e meno invasive,

• Essere facilmente integrati a strutture architettoniche consentendo di conformare a piacere la superficie illuminante,

• Emettono poco calore quindi possono essere collocati vicino agli oggetti illuminati o addirittura al loro interno,

• Sono particolarmente adatti ad incassi o per la retroilluminazione, garantendo l’invisibilità dell’impianto di illuminazione, fattore quest’ultimo molto ricercato nell’illuminazione ad effetto sia di interni che di esterni.

• I piccoli diodi offrono il vantaggio che la fonte luminosa , integrata negli elementi archi tettonici resta nascosta alla vista e quel che si vede è solo l’effetto luminoso in se, con quanto di scenografico comporta.

A differenza delle lampade a scarica ad alta pressione di efficienza comparabile, i LED, dotati di un’adeguata componentistica elettronica, ( esempio : un corretto alimentatore ) possono essere DIMMERATI con la tecnologia PWM (regolazione del flusso luminoso senza problemi e senza altera-zioni cromatiche ), sono quindi adatti per impieghi che richiedono illuminamenti differenziati .

I moduli composti da LED montati su circuiti stampati rigidi o flessibili con dispositivi di regolarizzazione della corrente,disponibili in versioni a più clip connessi in serie, con o senza ottiche integrate, in una vasta gamma di colori, offrono soluzioni dinamiche, flessibili e di lunga durata che facilitano la regolazione dell’intensità luminosa e consentono di creare effetti desiderati.

La recente generazione di sorgenti LED ad alta luminosità con piastrine costituite da più diodi monocro-matici o RGB ( rosso, verde e blu) ha costituito la base per nuove gamme che integrate con reattori,sono in grado di fornire un eccellente livello di controllo;luce fortemente concentrata per esaltare dettagli o parti di edifici;linee luminose, formate da più LED allineati per sottolineare con assoluta precisione le strutture lineari o indicare i percorsi.

Un grande pregio degli apparecchi a LED RGB è proprio quello della capacità di combinare la luce bianca funzionale alla luce ad effetto. Oltre all’intera gamma dei colori RGB si può disporre anche di ogni tonali-tà di luce bianca, variandola con un semplice comando, senza dover sostituire ne lampade ne filtri.

Essendo prodotti realizzati senza l’impiego di filamenti, elettrodi o tubi di vetro, hanno UN’ ELEVATA RESISTENZA A URTI E VIBRAZIONI, caratteristica che ne consente l’impiego anche in condizioni ambientali difficili come apparecchi ad incasso in pavimentazioni con carrabilità pesante, luci di segnala-zione in stazioni ecc.

II.2 CARATTERISTICHE, DEFINIZIONI ILLUMINOTECNICHE E COSTI

La progettazione di impianti di illuminazione a Led richiede specifiche conoscenze e competen-ze. Si illustrano di seguito le caratteristiche più rilevanti che devono essere prese in considerazio-ne dalla committenza per gestire consapevolmente le fasi realizzative di impianto :

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• Flusso

• Efficienza luminosa

• Temperatura di colore

• Indice di resa cromatica

• Durata massima temperatura di funzionamento

• Resistenza termica

• Distribuzione fotometrica FLUSSO Esprime la quantità di energia luminosa emessa da una sorgente in un intervallo di tempo. Esso non offre però un indicazione corretta della luce percepita dalla vista, per questo si deve utilizzare L’ILLUMINAMENTO cioè la concentrazione della luce emessa misurata in Lux su una determinata su-perficie ( mq ). La dimensione quasi puntiforme del diodo garantisce una maggiore possibilità di controllo del flusso: in-fatti più piccola è la fonte, più diventa facile controllare la sua emissione attraverso lenti ottiche secondarie per produrre coni luminosi esattamente definiti. I dati di luminosità del fascio luminosi sono espressi in lux alla distanza di un metro. Se per motivi di progetto si vuole sapere il valore di luminosità in lux a distanze diverse da un metro, bi-sognerà ricordare che assume valori inversamente proporzionali al quadrato della distanza. Pertanto 1000 Lux ad un metro corrispondono a 1000 / ( 2*2)= 250 Lux a 2 metri 1000/ (3*3)= 111,11 Lux a tre metri. Mentre le comuni sorgenti luminose puntiformi irradiano la loro luce su di un angolo solido di 360 °, la luce dei LED è orientata per sua natura su di un angolo solido di 180 ° e non presenta perdite da disper-sione di luce, per radiazioni indirizzate sul portalampada favorendo quindi la riduzione dell’inquinamento luminoso.

EFFICIENZA LUMINOSA La relazione che lega la potenza assorbita dalla sorgente con la luce emessa è il RENDIMENTO LUMINOSO che viene espresso il lumen/watt. Tale valore indica L’EFFICIENZA LUMINOSA ( cioè quanta luce viene emessa per unità di potenza dalla sorgente luminosa). Essa è in costante aumento. In funzione dei rapidi progressi della tecnologi-a,come dato orientativo si può affermare che il Rendimento si attesta intorno al 60-110 lm/W con varia-zioni a seconda del colore e punte di 139 lm/W per diodi a luce bianco freddo di 55000-6000 K ( Nel 2012 sarà presentato un Led a 150 lm/W ). Come termine di paragone basti pensare che la lampada ad incandescenza di recente messa al bando, ha rendimenti di circa 10-12 lm/W, le fluorescenti compatte ( le cosiddette sorgenti a risparmio energetico)

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di 60_ 72 lm/W, mentre le lampade a scarica, le più utilizzate in esterni ed in ambito urbano, con gli iodu-ri metallici 108 lm/w e le lampade al sodio fino a.102 lm/w). La corrente fornita dal driver, o unità di alimentazione, gioca inoltre un ruolo importante in quanto, all’aumentare della corrente, aumenta l’emissione luminosa del Led, ma di conto aumenta anche la tempe-ratura di giunzione ( temperatura interna ), con la conseguente diminuzione dell’efficacia luminosa . E’ pertanto importante fare la seguente valutazione : se l’efficienza è il principale requisito,un maggior numero di LED, alimentato a una corrente ot-timale ( Es. 350 mA ), garantisce un’alta efficienza, ma comporta un maggior costo di produzione dell’apparecchio. Un minor numero di LED , alimentati con una corrente maggiore ( Es. 700 mA ), può ridurre il costo ma sarà sicuramente meno efficiente. Il tipo di applicazione deve suggerire quale strada seguire Inoltre ,come già detto precedentemente, è importante considerare che con alte temperature di colore si ottengono le massime rese : scendendo verso toni più caldi, l’efficienza cala.

TEMPERATURA DI COLORE E INDICE DI RESA CROMATICA Selezionare la temperatura di colore appropriata per ogni impianto è un aspetto fondamentale . E’ impor-tante tenere in considerazione : sia la capacità del fornitore di procurare Led con caratteristiche omogenee ed economicamente sostenibili, sia la garanzia di mantenere le caratteristiche dei Led forniti per tutta la vita commerciale del prodotto. E’ importante considerare che la Temperatura di Colore ( CCT- Correlated Color Temperature) può impattare sulla qualità di flusso luminoso; ad esempio , i Led a luce bianca calda (2700K) hanno generalmente efficacia luminosa ridotta,emettendo meno lumen rispetto ai Led a luce fredda. Si deve inoltre considerare che l’INDICE DI RESA CROMATICA ( CRI ) può aver un impatto sulla Temperatura di Colore (CCT). In alcuni casi, più caldo è il bianco maggiore è l’indice, ma è necessario valutare caso per caso,basandosi sui dati utili forniti dal produttore. E’ importante inoltre sapere che la consistenza del colore sull’angolo di visione non è costante. Conoscere la variazione del CCT, in base all’angolo di osservazione significa valutare meglio come questo può in-fluenzare l’applicazione. UNIFORMITA’ DI COLORE Dopo il processo produttivo fra i Led dello stesso colore possono verificarsi delle leggerissime divergenze di sfumature, percettibili maggiormente sui colori bianco e bianco-caldo; per limitarle al massimo, i pro-duttori classificano ciascun LED in diverse classi, dette “ BINNING”, basate su più precisi valori di misurazione quali :

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Colore Flusso Caduta di tensione ai capi del Led. E’ importante verificare che la produzione sia costante e stabile all’interno degli stock. Più alto è il binning e maggiore è il costo. LUNGA DURATA

Se utilizzati correttamente la vita utile dei sistemi a LED è stimata in 50.000-di funzionamento continuo corrispondenti a circa 5 anni e 8 mesi contro le 12.000 ore delle lampade fluorescenti corrispondenti a circa 3 anni . I Led non hanno, come tutte le altri sorgenti di illuminazione , un fine repentino. Secondo alcune stime dopo 50.000 ore la luminosità scende al 70% rispetto al valore iniziale e questo può essere considerato il termine ultimo della vita del LED. ( soglia oltre la quale l’occhio umano comincia percepire la differenza di luminosità ) Confrontando i valori riportati nella TAB n° 1 pubblicata dall’ ENEA (certamente più realistici dei dati pubblicati dalle ditte produttrici ) si evince che la durata della luminosità è 5 volte la durata delle normali lampade a scarica e 2,5 volte le lampade ai vapori di sodio. Supera di po-co il rendimento delle lampade a ioduri metallici.

Tipo di lampada

Efficienza lumen/watt

Vita tecnica ore

Indice di resa cro-matica

Tonalità di luce gradi Kelvin

incandescenza 12 1.000 100 2.500

alogene 22 2.000 100 3.000 fluorescenti com-patte 72 10.000 85 2.700/5.000 1fluorescenti tubo-lari tradiz 96 12.000 85 2.700/6000 2 fluorescenti tubolari HF 120 12.000 85 3.000/4.000 *sodio alta pressio-ne 102 20.000 20 2.100

*Ioduri metallici 108 10.000 90 4.000

Vapori di mercurio 45 10.000 55 4.000

1 tubi fluorescenti con alimentatore tradizionale reattore + start 2 tubi fluorescenti con alimentatore elettronico ad alta frequenza * rendimento simile ai led

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Tipo di lampada Efficienza lumen/watt

Vita tecnica ore

Indice di resa cromati-ca

Tonalità di luce gradi Kelvin

Led 60/115 50.000 60/90 3.500/5.500

La durata deve essere assicurata da una corretta progettazione termica e di alimentazione dell’apparecchio illuminante.

RESISTENZA TERMICA “Considerazioni generali” :

La temperatura di giunzione gioca un ruolo fondamentale nella durata di vita del Led. Solo il 15% dell’energia elettrica immessa è convertita in luce, il resto si accumula dentro l’apparecchio, inoltre la temperatura dell’ambiente ha un’influenza diretta sulle temperature interne dell’apparecchiatura e quindi sulla temperatura di giunzione Tj. Bisogna quindi assolutamente dissipare il calore in eccesso altrimenti la Tj aumenta troppo compromettendo la vita dell’apparecchio. I dati di mortalità e di vita presunta del Led sono normalmente forniti dal produttore . Tuttavia i dati for-niti sono riferiti a calcoli teorici e non a prove reali, l’effettuazione di queste comporterebbero tempistiche eccessive. I valori di vita presunta e di mortalità sono sempre riferiti ad una temperatura di giunzione definita. La misura della temperatura di giunzione è normalmente una misura complessa che necessita di attrezza-ture particolari in quanto si deve prendere la temperatura all’interno del modulo LED. Normalmente i costruttori di LED forniscono punti di misura in parti più accessibili ( es. faccia di appog-gio al dissipatore ), misurando i quali è possibile ipotizzare la temperatura presunta di giunzione. La norma EN 62031 definisce poi, come riferimento di misura un punto tc specifico.

Occorre quindi adottare delle soluzioni costruttive che facciano operare i moduli sempre al di sotto delle temperature critiche ( Temperature di esercizio ) in modo che possano garantire le loro piene prestazioni lungo tutta la loro durata utile. In sintesi si dovranno :

• usare dissipatori di calore adeguati ( alluminio )

• utilizzare filtri termici

• adottare soluzioni tecniche di ventilazione naturale

• sfruttare l’effetto camino ( dissipazione del calore per convezione )

DISTRIBUZIONE FOTOMETRICA

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I Led ad alta potenza generalmente sono disponibili in due tipologie :

• sorgente puntiforme , circa 1 mm2

• cluster. Ognuno ha le proprie caratteristiche che possono essere integrate in un particolare design o in un ‘ ottica secondaria. L’uso di ottiche secondarie permette una re-distribuzione delle luce emessa dal Led nelle direzioni volute. Per una corretta progettazione bisogna capire che effetto si vuole ottenere : ottiche concentranti o distribuire la luce con un angolo di emissione superiore ( ottiche diffondenti) . Bisogna sapere però che per quanto trasparente, tale lenti producono sempre perdite che vanno ad inficia-re l’efficienza del sistema.. COSTI Il potenziale sviluppo di questa tecnologia non è ancora esaurito, frenato in parte dai costi ancora elevati. I costi degli impianti a LED superano quelli degli impianti tradizionali dotati di lampade a scarica nei gas ( tenendo conto anche dei maggiori costi di sostituzione delle lampade e della relativa manodopera necessa-ria La lunga durata e robustezza hanno favorevoli ripercussioni sui costi di esercizio, riducendo i costi di ma-nutenzione rispetto alle sorgenti tradizionali.

III PARTE ELEMENTI DI PROGETTAZIONE DELLA LUCE IN AMBITO FERROVIARIO La prima fase del lavoro di progettazione deve essere centrata sul “rilievo degli ambienti e/o dei luoghi da illuminare” da intendere come fedele registrazione di una situazione di fatto. E’ importante che siano evidenziati tutti i vincoli, limiti e condizionamenti, di qualsiasi natura essi siano che possono influenzare in vario modo e con diverse identità le condizioni impiantisti-che che saranno di seguito prodotte. Il lavoro di progettazione , quindi, non è mai totalmente libero e la creatività del progettista è diretta ed orientata anche da limiti e vincoli posti in essere. Prestazioni visive, comfort visivo ed ambiente visivo, Il principale obiettivo del progetto illuminotecnico è quello di assicurare una idonea visibilità ai fruitori degli spazi, creando condizioni ottimali e quindi ottimizzando la qualità della percezione, nonché gli aspet-ti legati alla sicurezza degli ambienti di pubblica fruizione.

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Bisogna realizzare sistemi luminosi in grado di assicurare il benessere dell’organismo, riducendo lo stress dovuto a condizioni di particolare artificialità degli ambienti illuminati, si deve permettere(special modo in ambito ferroviario ) di riconoscere velocemente e con chiarezza i percorsi e le situazioni di potenziale pericolo Obiettivo: elevare quindi le prestazioni visive innalzando i fattori di velocità della percezione e accuratez-za del sistema nell’espletamento di un “compito visivo” predeterminato. Tali prestazioni dipendono principalmente dai valori di illuminamento e di luminanza, ma anche dai con-trasti (sia del colore che della luminanza ). Per realizzare ciò è importante pensare ad un illuminamento che consenta gradualità tra zone fortemente illuminate e zone scarsamente illuminate, utilizzando anche un’idonea scelta dei materiali di rivestimento delle superfici e dei colori degli arredi. (il rapporto di uniformità generale Emin/Emed. Deve essere pari o superiore al 50%). Si dovrà inoltre individuare il corretto rapporto tra altezza di installazione dei centri luminosi e la loro interdistanza. E’ genericamente quindi consigliabile l’uso di colori chiari in grado di contribuire, attraverso il loro alto grado di riflessione, ad un aumento della luminosità degli ambienti. Una illuminazione troppo uniforme ed omogenea rende difficile l’immediata valutazione tridimensionale degli oggetti e di eventuali ostacoli e della distanza alla quale si trovano dal soggetto che li osserva. L’ILLUMINAZIONE DELLE BANCHINE E DEI SOTTOPASSI FERROVIARI I livelli di illuminamento, devono favorire l’attenzione ed il dinamismo dei passeggeri, elevando e garan-tendo gli standard di sicurezza. E’ necessario distribuire i flussi luminosi in modo da garantire un’ottima visibilità del fruitore in tutti i punti del marciapiede. L’uso di ottiche secondarie permette una re-distribuzione della luce emessa dei LED nella direzione voluta ( ottica concentrante ) o di distribuire la luce con un angolo di emissione superiore ( ottiche diffondenti ). Sulla base dei presupposti sopra esposti si citano di seguito i principali criteri di cui tenere conto in fase di progettazione illuminotecnica definendo i valori delle seguenti grandezze: Flusso luminoso Φ Quantità di luce emessa da una sorgente luminosa nell’unità di tempo (se-

condo) lumen

Illuminamento E Flusso luminoso per unità di superficie lumen/mq lux

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Illuminamento medio Em

Media dei valori di illuminamento in una determinata superficie lumen/mq

Intensità luminosa I

Parte del flusso emesso da una sorgente luminosa per l’angolo solido che la contiene cd

Luminanza L Intensità luminosa emessa in una data direzione da una superficie luminosa o illuminata cd/mq

Uniformità di illum. (U) Rapporto tra val. minim. Valore medio di illuminamento. riscontrati in una determinata area

E min/E max Deve essere mantenuto un determinato liv. min. di uniformità d’illuminamento sia nella zona del compito visivo che nella zona immedia-tamente circostante.

Temperatura di colore ( K)

Valutazione del colore emesso dalle sorgenti luminose si misura in gradi kelvin

Resa di colore (Ra) Attraverso l’indice di resa cromatica ICR (internazionalmente indicato con la sigla Ra) viene confrontata la luce emessa da una lampada in esame con la luce di una sorgente campione (es. luce diurna)

Le Tipologie di illuminazione da considerare nella progettazione:

Illuminazione Generale ordinaria

• illuminazione normalmente in esercizio per assicurare i livelli di illuminamento richiesti nelle varie zone.

Illuminazione di emergenza nei sottopassaggi

• Illuminazione utilizzata al venir meno dell’illuminazione generale ordinaria; essa comprende : Illuminazione di sicurezza: assicura l’identificazione e l’evacuazione delle vie d’uscita

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APPLICAZIONI SPECIFICHE IN AMBIENTI E SPAZI DESTINATI AL MOVIMENTO DELLE PERSONE E DELLE COSE. Legislazione attuale Per una più ampia e completa visione di tutte le prescrizioni di legge a cui relazionarsi per la progettazio-ne di impianti di illuminazione di interni e/o esterni, si riportano di seguito evidenziate nell’ allegato n°1 le norme in campo fotometrico e illuminotecnico che interessano più direttamente l’illuminazione dei Fabbricati Viaggiatori la cui progettazione deve soddisfare tutte le esigenze visive necessarie. La normativa cui fare riferimento per la progettazione è :

• UNI EN 12464-1/2004 “ l’illuminazione luoghi di lavoro all’ interno;

• UNI EN 12464-2/2008 relativa all’illuminazione posti di lavoro all’esterno

• UNI EN 13201-2/2004 “l’illuminazione delle strade e dei luoghi pubblici in cui si svolge traffico veicolare o solo pedonale”;

• DM 37/2008 (impianti)

• Dl 81/2008 sicurezza nei posti di lavoro e successive modifiche

• Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori

• EN 62471 2008 /2 2009 Sicurezza fotobiologica delle lampade a dei sistemi di illuminazione Sono inoltre da tenere in considerazione anche normative specifiche dell’ambito ferroviario

• UNI 8097 Illuminazione metropolitane in sotterranea ed in superficie

• Specifica Tecnica di interoperabilità ( persone a mobilità ridotta) -2007

• FS Capitolato Tecnico per la realizzazione impianti di illuminazione nelle stazioni Ed. 1990

• RFI /FS Illuminazione nei FV Ed. Giugno. 2000

• RFI/FS Linee guida Progettazione di piccole stazioni n.b. si riporta in allegato n°2 una tavola riassuntiva di sintesi dei soli valori di illuminamento medio .

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PENSILINE E SOTTOPASSAGGI

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Per l’illuminazione delle banchine sottopensilina e scoperte, sono fissati da D.T.P. Architettura i livelli di illuminamento medio EM, uniformità Uo e Uniformità sui bordi Ud in funzione del tipo di servizio.

TIPO DI SERVIZIO Em Uo = GR Ra note

Banchine coperte. 80 0,50 45 >70 Ud ≥1/3

Banchine scoperte. Min.20Max 50 0,50 45 >70 Ud ≥1/3

SOTTOPASSAGGI Min. 120 0,50 45 >70

Em = illuminamento medio mantenuto Uo= uniformità di illuminamento Emin./E medio Ud = uniformità di illuminamento ai bordi GR = indice di valutazione del disturbo dell’abbagliamento ≤ 55 CONSIDERAZIONI RELATIVE ALL’ILLUMINAMENTO DELLE PENSILINE

Le tipologie di pensiline sono correlabili in base alle classificazioni delle stazioni della rete : 1° livello grandi impianti “Platinum” 2° livello impianti medio grandi “Gold” 3° livello impianti medio piccoli “Silver” 4° livello impianti con bassa frequentazione “Bronze”.

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Possono essere così raggruppate: -pensiline metalliche a ridosso del FV (1° binario ) -pensiline metalliche sulle banchine intermedie. -pensiline in c.a. a ridosso del FV ( 1° binario.) -pensiline in c.a. sulle banchine intermedie.

Le tipologie a sbalzo a ridosso del FV (1° binario) raggiungono luci di aggetto anche superiori a 5 m se strutturalmente ancorate al FV. Oppure possono configurarsi con doppio appoggio (pilastri intermedi) con larghezze trasversali comprese da 5 m fino a circa 10 m.

PENSILINA METALLICA 1 bin .( Staz. Silver )

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Pensiline metalliche 1 binario Pensilina in c.a., 1° Bin.

Il secondo insieme è costituito da pensiline “ad ombrello” poste sulle banchine intermedie della stazione; presentano una struttura a pilastro centrale o a doppio pilastro, o mista. Coprono in genere luci che vanno da 5,50 m fino a 9 m circa. L’altezza minima della struttura che garantisce sia il libero transito quanto la visibilità dei segnali di parten-za è di 4,80 m (dal punto estremo dello sbalzo fino al piano di rotolamento).

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La larghezza minima del marciapiede in base alle necessità di transito dei viaggiatori e dei carrelli è di 1,60 m dal ciglio alle strutture portanti. Gran parte degli impianti di illuminamento attuali afferenti alle banchine sono costituiti da plafoniere a doppio tubo fluorescente da 36 W/cad IP ≥ 55 disposti in un’unica fila centrale all’interno delle campate (interasse tra i pilastri circa 8/15 m e larghezze del marciapiede che arrivano fino a 6/9 m) . La logica del filare centrale è basata sulla possibilità di lavorare in sicurezza senza dover ricorrere alla disattivazione della T.E. . ( si vedrà in seguito come questo è un problema risolto con l’illuminazione Led ) E’ previsto (sia per strutture in c.a. che per pensiline metalliche) che ogni lampada illumini una superficie sul piano di calpestio tra i 10 ed i 20 mq PROGETTO ILLUMINITECNICO DELLE PENSILINE Per impianti sotto-pensilina si dovrà prevedere un illuminamento medio a terra di 80 lux medi mantenu-ti (a 10 cm da terra) . Per favorire l’orientamento dei viaggiatori si useranno due diverse tonalità di colore di luce. L’illuminazione lineare sarà di colore “bianco caldo 3500 K, mentre in corrispondenza delle scale e degli ascensori si dovranno usare temperature di colore “bianco freddo” 5500 K con illumi-namenti di 150 lux mantenuti. Se le scale di accesso ai sottopassaggi sono decentrate rispetto alla illuminazione diretta della pensilina, è opportuno illuminarle con illuminazione di supporto, utilizzando incassi a parete. Gli apparecchi devono essere opportunamente schermati per evitare gli effetti da abbagliamento diretto e riflesso, soprattutto quando le sorgenti luminose si trovano in una zona compresa entro i 30° rispetto all’asse della visione. Occorre evitare qualsiasi intensità luminosa che abbia interferenze con la guida e con la segnale-tica nelle varie direzioni di marcia dei treni. E’ importante valutare i coefficienti di assorbimento e riflessione dei materiali di rivestimento presenti; caso frequente è la pavimentazione dei marciapiedi realizzata in mattonelle compresse d’asfalto. Essa presenta un elevato assorbimento della luminosità: è ricorrente quindi che impianti già dimensionati genericamente per illuminamenti prefissati, sottoposti a verifiche, evidenzino valori inferiori . Va considerato inoltre che: Il risparmio energetico, eventualmente conseguibile con tecnologia Led, può essere maggior-mente elevato adottando una gestione programmata degli impianti. Si possono utilizzare dispo-sitivi elettronici di regolazione del flusso luminoso ( Dimmer) :

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La regolazione dinamica deve regolamentare :

• Nei periodi di chiusura degli impianti al servizio passeggeri l’illuminazione deve essere portata a 10 lux.

• Nei momenti in cui non è presente il treno, la banchina si configura non più come area di lavoro in esterno bensì come area esterna per il movimento delle persone il cui compito visivo (prestazioni come velocità ed accuratezza) si attestano su valori inferiori . In detti intervalli temporali le norme prevedono che l’illuminamento medio sarà pari a 50 lux a 10 cm da terra.

• L’illuminamento medio previsto pari a 80 lux si rende necessario da quando il treno vie-ne “annunciato” in stazione fino all’uscita dall’impianto ferroviario.

. TIPOLOGIA Di IMPIANTO Esistono in commercio due insiemi di apparecchi illuminanti con tecnologia Led :

1. con alimentatore degli apparecchi situato in un armadio sottopensilinacollocato sul marciapiede . 2. con alimentatore bordo lampada

In funzione dell’apparecchio illuminante prescelto sarà predisposto il tipo di impianto da realizzare.

• Il primo sistema sarà composto da: Linee di alimentazione dal quadro di alimentazione di stazione all’armadio di marciapiede. Dall’armadio di marciapiede contenente gli alimentatori per le lampade e i dispositivi di regolamentazione dell’ illuminazione. Da apparecchi di illuminazione con le rispettive lampade ( diodi Led ).

• Nel secondo caso invece potrà essere utilizzata la stessa linea di alimentazione dell’impianto esistente gli alimentatori troveranno alloggio nel corpo lampada stesso. La scelta va effettuata tenendo conto quanto segue: Per tecnologie con alimentatore separato si avrà il vantaggio di dover dissipare meno calore prodotto dall’alimentatore stesso ma contemporaneamente si dovrà ottemperare alla circostanza negativa di dover cablare più linee di alimentazione ( una linea per ogni lampada ). Nel secondo impianto si otterrà la facilitazione di sfruttare la linea di alimentazione esistente realizzando così notevoli economie di installazione a fronte però di una maggiore presenza di calore( prodotto dal vicino ali-mentatore ) che l’apparecchio dovrà dissipare. Ambedue i sistemi di l’illuminazione. Utilizzeranno dispositivi elettronici di regolazione della tensione di alimentazione ( dimmer) che collegati ad un apparato che interfacci con il Server di acquisizione dei dati di informazione di arrivo e partenza sulla circolazione dei treni , rimanderà ai dispositivi di illuminazione gli input prestabiliti di la variazione della luminosità.

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ULTERIORI CONSIDERAZIONI DA OSSERVARE : In tutte le tipologie di intervento vanno garantiti i seguenti requisiti :

• IL livello medio stabilito permette : maggiori prestazioni visive ; .facilita l’attenzione previene infortuni. (: Temperatura di colore sarà bianco caldo 3500 K ).

• Uniformità di illuminamento 0,50

• L’indice di valutazione del disturbo dell’abbagliamento deve essere maggiore o uguale a 55.

• Dovranno essere previste ottiche che eliminino l’abbagliamento molesto soprattutto quan-do queste si trovano in una zona compresa entro i 30° rispetto all’asse della visione delle persone.

• Con grandi affluenze, l’ombra dei passeggeri proiettata sul ciglio della banchina e sulla striscia gialla tattile di sicurezza, determina difficoltà nell’accedere alle carroz-ze del treno. E’ buona norma garantire che anche sui bordi del marciapiede ( un metro dal ci-glio), l’illuminamento sia di 80 lux all’altezza di 80 cm da terra ( in corrispondenza dei gradini di accesso ai treni). Il rapporto tra l’illuminamento dei bordi delle banchine misurato in assenza dei vei-coli e quello degli accessi dei veicoli dovrà essere maggiore o uguale ad 1/3. In tale zona si devono garantire le prestazioni visive per una maggiore distinzione degli oggetti e dei segnali. L’illuminazione sarà di colore bianco freddo 5500 K Uniformità di illuminamento Ud maggiore o uguale 1/3

ILLUMINAZIONE BANCHINE SCOPERTE In gran parte delle stazioni della rete è realizzata con apparecchi composti da due lampade tubolari fluo-rescenti da 36 W cablati e rifasati, con grado di protezione ≥ IP 66, equipaggiati con riflettore speculare in alluminio e schermo in vetro. Sono montati su paline M 41 posizionate con un’interdistanza non superio-re a 20 mt compatibile con al palificazione TE. Il progetto deve prevedere : L’illuminamento medio sul piano di calpestio non dovrà essere inferiore ai 20 lux. e non superiore a 50 lux, con un valore minimo comunque non inferiore a 10 lux. Le tipologie degli apparecchi utilizzabili devono sottostare alle prescrizioni definite dalla normativa “UNI 10819” Impianti di illuminazione esterna (laddove non sono presenti normative regionali o regolamenti comunali). Tale norma fissa per ognuno di essi il massimo valore di Rn ( rapporto medio di emissione) ammissibile.

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SCALE Rappresentano il percorso più frequentato nelle stazioni. L’illuminamento medio orizzontale , a non più di 0,10 m da terra, deve essere non inferiore a 150 lux, 5500 K, indice di resa di colore RA 80. Si deve differenziare più possibilmente l’illuminazione tra pedata e alzata , in modo da percepire, attraver-so un consistente contrasto di luminanza , le differenze spaziali dei gradini per un sicuro approccio dei pedoni. Occorre innanzitutto prevenire incidenti nello scendere. E’ assolutamente sbagliato illuminare i gradini dal davanti perché c’è il rischio per chi scende , di esser abbagliati o, a causa di ombre parallele alla larghezza della scala, di non percepire bene la dimensione della pedata. Illuminando un po’ prima del gradino si creeranno sulle scale ombre delle alzate permettendo a chi scende l’esatta valutazione direzionale.- L’lluminazione è preferibile dalla parte alta delle scale ed in corrispondenza del pianerottolo, senza abba-gliare chi sta salendo., in modo da creare una breve ma apprezzabile ombra sull’alzata del gradino, mante-nendo senza ombra almeno l’80% della superficie della pedata. A tale illuminazione se il progetto illuminotecnica lo richiede, possono essere aggiunte luci incassate late-ralmente ad un altezza di circa 50 cm dalla pedata . Prescrizioni particolari concernenti persone a mobilità ridotta: I valori adottati in queste linee guida soddisfano ampiamente quanto richiesto dalla Specifica Tecnica di Interoperabilità concernente “le persone a mobilità ridotta” nel sistema ferroviario transeuropeo con-venzionale e ad alta velocità ( Direttive 2001/16/CE del 19/3/2001 e 96/48/CE del 23/7/1996 del Par-lamento Europeo) , occorre prestare massima attenzione al tema in relazione anche agli aspetti illumino-tecnici da ottemperare in sede progettuale. In particolare : -“ L’illuminamento delle scale e delle rampe deve essere almeno di 100 lux, misurati a terra….” - “il livello di illuminazione dei marciapiedi e delle altre aree esterne della stazione riservate ai passeggeri deve essere di almeno 20 lux misurati al pavimento con un valore minimo di 10 lux. -“ se necessario utilizzare luce artificiale per la lettura di informazioni dettagliate questi punti devono essere messi in evidenza aumentando di almeno 15 lux di illuminamento rispetto alle aree adiacenti. Tale incremento di illuminamento deve avere anche una Temperatura di colore diverso rispetto alle aree adiacenti”. SOTTOPASSAGGI

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Nei sottopassaggi pedonali, l’intensità d’illuminazione deve essere paragonabile a quella di spazi interni e ciò sia per non dare la sensazione di entrare in galleria , che per alzare i livelli di sicurezza personale dei fruitori. Un illuminamento di almeno 120 lux a 10 cm da terra ,si ritiene adeguato ; è bene usare temperature di colore di luce fredda intorno ai 4000 K. Sarebbe auspicabile la possibilità di variazione automatica del li-vello interno in funzione di quello esterno. L’illuminazione verticale deve essere più elevata che in altri ambienti, mentre la resa cromatica deve essere sufficiente ( Ra > 80 ) per la corretta distinzione dei colori. Per altezze che in media si aggirano intorno ai 2,50 mt. si consiglia l’utilizzo di sistemi integrati con diffu-sione sonora di tipo lineare e bilaterale con inserimento, ove necessario, di luci di accento per l’illuminazione in verticale di pannelli pubblicitari presenti sulle pareti. Per altezze superiori ai 3 mt. si possono utilizzare sistemi di illuminazione posizionati centralmente.

PARTE IV

ALLEGATI : ALLEGATO N°1 Per una più ampia e completa visione di tutte le prescrizioni di legge a cui relazionarsi per la progettazio-ne di impianti di illuminazione di interni e/o esterni, si riportano di seguito evidenziate in neretto gran parte delle norme in campo fotometrico e illuminotecnico che interessano più direttamente l’illuminazione dei Fabbricati Viaggiatori la cui progettazione deve soddisfare tutte le esigenze visive ne-cessarie.

Sottopassaggio Stazione di Salerno

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Premessa I documenti di riferimento nel campo della fotometria e dell'illuminotecnica sono emessi da tre organismi: la Commission Internationale de l'Eclairage (CIE) a livello internazionale il CEN in Europa l'UNI in Italia Questi enti lavorano in modo coordinato secondo uno schema che può essere così esemplificato: la CIE pubblica documenti che costituiscono la base scientifica per la normativa Norme CEN norme pubblicate: EN 1837 64 Sicurezza delle macchine - Illuminazione integrale delle macchine. EN 1838 64 Luce e illuminazione - Illuminazione di emergenza. EN 12193 64 Luce e illuminazione - Illuminazione per gli impianti sportivi. EN 12665:2002 Luce e illuminazione - Termini generali e criteri per specificare i requisiti illuminotecnici. EN 12464-1:2002 Luce e illuminazione - Illuminazione nei luoghi di lavoro all'interno. EN13032 Luce ed illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade ed apparecchi di illuminazione. EN13201 Illuminazione stradale EN13032 Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade ed apparecchi di illuminazione Parte 1: Measurement and file format Parte 2: Presentation of data for indoor and outdoor work places EN 62471 2008 /2 2009 Sicurezza fotobiologica delle lampade a dei sistemi di illuminazione Norme UNI norme pubblicate: UNI 10380:1994 + A1:1999 Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale. • UNI 10439:1995 Illuminotecnica. Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato. • UNI 10439:2001

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Illuminotecnica - Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato • UNI 10530:1997 Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e illuminazione. • UNI 10671:1998 Apparecchi di illuminazione - Misurazione dei dati fotometrici e presentazione dei risultati - Criteri gene-rali. • UNI 10819:1999 Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della di-spersione verso l'alto del flusso luminoso • UNI 10828:1999 Riflettori catadiottrici - Terminologia e misurazioni fotometriche • UNI 10840:2000 Luce e illuminazione - Locali scolastici - Criteri generali per l'illuminazione artificiale e naturale • UNI 10840:2007 Luce e illuminazione - Locali scolastici - Criteri generali per l'illuminazione artificiale e naturale • UNI 11095:2003 Luce e illuminazione - Illuminazione delle gallerie UNI 11142:2004 Luce e illuminazione - Fotometri portatili - Caratteristiche prestazionali • UNI 11165:2005 Luce e illuminazione - Illuminazione di interni - Valutazione dell'abbagliamento molesto con il metodo UGR • UNI 11222:2006 Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici - Procedure per la verifica perio-dica, la manutenzione, la revisione e il collaudo • UNI 8097:2004 Metropolitane - Illuminazione delle metropolitane in sotterranea ed in superficie • UNI EN 12193:2001 Luce e illuminazione - Illuminazione di installazioni sportive. • UNI EN 12464-1:2004 Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni • UNI EN 12464-2 :2008 Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro all’esterno- Parte 2 • UNI EN 12665:2004 Luce e illuminazione - Termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici • UNI EN 13032-1:2005 Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 1: Misurazione e formato di file • UNI EN 13032-2:2005 Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 2: Presentazione dei dati per posti di lavoro in interno e in esterno

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• UNI EN 13201-2:2004 Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali •UNI EN 13201-3:2004 Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni • UNI EN 13201-4:2004 Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche • UNI EN 14255-1:2005 Misurazione e valutazione dell'esposizione personale a radiazioni ottiche incoerenti – Parte 1: Radiazioni ultraviolette emesse da sorgenti artificiali nel posto di lavoro • UNI EN 14255-2:2006 Misurazione e valutazione dell'esposizione personale a radiazioni ottiche incoerenti – Parte 2: Radiazioni visibili ed infrarosse emesse da sorgenti artificiali nei posti di lavoro • UNI EN 14255-4:2007 Misurazione e valutazione dell'esposizione personale a radiazioni ottiche incoerenti – Parte 4: Terminolo-gia e grandezze utilizzate per le misurazioni delle esposizioni a radiazioni UV, visibili e IR • UNI EN 1837:2001 Sicurezza del macchinario - Illuminazione integrata alle macchine • UNI EN 1838:2000 Applicazione dell'illuminotecnica - Illuminazione di emergenza • CNR UNI 10017:1991 Illuminotecnica. Illuminanti A e D65 per la colorimetria. • CNR UNI 10019:1991 Illuminotecnica. Osservatori CIE per la colorimetria.

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ALLEGATO N° 3 Fonti bibliografiche Tecnica dell’illuminazione Paolini G. L’architettura della luce F. Bianchi Manuale dell’illuminazione AIDI Il nuovo manuale dell’architetto Guida all’illuminazione degli interni Bonomo M. Illuminazione nei fabbricati viaggiatori Linee guida RFI A. Vilasi Progettazione di piccole stazioni e fermate linee guida RFI M. Gerlini Capitolato tecnico TE 651 ed. 1990 FS Associazione Nazionale Produttori illuminazione. Guida Led Progetto per - Stazione di Salerno- Ct elettronica Progetto nuova illuminazione LED- Stazione di Campo di Marte- Firenz Progetto illuminotecnica stazione di Camogli : “Valutazione comparativa “. Riviste specialistiche: Urban Design “ Sistemi Led” AR 24 ore “ Impianti di illuminazione Led” Ambiente e sicurezza Tecnologie e soluzioni Convegno internazionale “ illuminazione “Led oggi :chimera o realtà?” Convegno unione industriali “ Let’s Led” 25 /5/09 Marghera Aziende: Schrèder Guzzini Osram Enel sole