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Bossi:Il governo fa schifo e Berlusconi si dimesso perch ricattato. Chi ci ha portato quasi alla bancarotta dovrebbe tacerewww.ilfattoquotidiano.it

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Sabato 26 novembre 2011 Anno 3 n 282Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230

1,20 Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

270 MILIARDI DI EVASIONESarkozy e Merkel a Monti: Se crollate voi crolla leuro Stanno per chiederci sacrifici impressionanti, ma a farla franca sono sempre quelli che non hanno mai pagato. Perch?LA PORSCHE DI CHI FA IL FURBO Udi Stefano FeltriIN RECESSIONE E MONTI TENTENNAOgni anno la Guardia di Finanza ne recupera circa 23. In dieci anni scoperta una citt di 81 mila persone fino ad allora sconosciuta allerariodi Eduardo Di Blasi

Operazione Amnesiadi Marco Travaglio

ECCO PERCH LITALIA PRECIPITA V

strette di StraL esburgo, conmano di sono Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, gi un ricordo per Mario Monti. Al suo ritorno in Italia il premier si scontra subito con la reazione dei mercati allennesimo summit che non ha permesso di fare neppure un minimo passo in avanti nella gestione della crisi. Le notizie di ieri dal mercato del debito sono impressionanti perfino per tempi come questi. pag. 7 z

a secessione, in Italia, gi L stata.ampollericorrerecmiti Senza a celtici e salvifiche, una parte del Paese che produce, non connotata geograficamente nel nord o nel sud della Penisola, ha deciso da tempo di eclissarsi al fisco. pag. 3 z

Uno lhanno preso sul Lago dIseo: in giro a bordo di una Porsche Cayenne non aveva mai fatto in vita sua unadichiarazione dei redditi. Laltro, allUniversit di Padova. Figlio di indigenti, andava a lezione con il macchinone

MALCOSTUME x Si decide il futuro di Guarguaglini (Finmeccanica). Le aziende di Stato sempre pi nella bufera

ENAV, I GUAI NON FINISCONO MAIIl nuovo amministratore delegato Garbini al telefono con Pugliesi: mancano 4 milioni, bisogna ripianare a tutti i costi. I dubbi degli inquirenti sulla regolarit delloperazioneg nregorettidi Marco Lillo

un ammanco di 4 milioni di C fatturareeuro e dobbiamo con Enav o Selex, cos parlava lattuale amministratore delegato dellEnav, e allora direttore generale, Massimo Garbini. Luomo nominato da Mario Monti per ripulire la societ pubblica dellassistenza del volo dopo gli arresti della scorsa settimana, parlava cos al telefono il 25 agosto 2010 con il suo capo di allora. Quel Guido Pugliesi appena arrestato dalla magistratura. pag. 5 z

P4, Bisi patteggia ed esce di scena

Massari pag. 4 z

Monsignor Bregantini

La mia tv da fannullone raccomandatoTruzzi pag. 14z

La Fiat non spacchi il fronte sindacaledi Marco Politi

LAUTORE PRESENTER IL LIBRO LUNED 28 NOVEMBRE ORE 18 AL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO

CATTIVERIETrattativa Stato-mafia, indagato DellUtri. Lo hanno intercettato mentre parlava da solo (www.spinoza.it)

unit va mantenuta ad L ogni sindacaleMonsignorpreoccosto. Giancarlo Bregantini d voce alle cupazioni della Chiesa per le ultime mosse di Marchionne. pag. 10 z

Il coraggio di non arrendersi: storie di chi vuole cambiare unItalia che non ci piace pi.

ederlo l in un baretto fuori dal Tribunale di Milano, solo e abbandonato, nessuno che gli rivolga la parola, gli chieda un autografo o una barzelletta, gli gridi meno male che Silvio c, fa tenerezza. Sentirlo rispondere dalla tribuna vip del Milan a una domanda sul fisco non so, ormai non conto pi niente, fa quasi pena. Almeno a chi non lo conosce. Lultima maschera del Cainano quella del povero vecchietto innocuo, dellanziano guitto a fine carriera. Uno da lasciare in pace, anzi da ignorare, perch ora bisogna guardare avanti senza spirito di vendetta, anzi con un pizzico di gratitudine per tutti i sacrifici che ha fatto per noi, non ultime le dimissioni come estremo atto damore per lItalia, purtroppo travisate dalla solita piazza dellodio. LOperazione Amnesia, simile alla strategia della sommersione adottata da Provenzano dopo le stragi volute da Riina, una nuova versione delleterno chiagni e fotti, che presto sfocer in una campagna elettorale tutta basata su vittimismi vecchi e nuovi: i poteri forti nostrani e forestieri, leuro, la culona tedesca, il De Funs francese, le solite toghe rosse che si portano su tutto. E infine, quando monter il malcontento per i tagli del governo Monti, unagile piroetta per fingere di averlo sempre contrastato e le solite litanie sulla sinistra delle tasse. Nellattesa, mentre Angelino Jolie gioca al piccolo segretario vaneggiando di congressi e primarie come se fosse davvero il leader Pdl, il Cainano pensa alla roba sua. Il vicemonti un clone di Letta, Catrical, che ha dato buona prova allAntitrust senza mai vedere il trust Mediaset e conflitti dinteressi collegati, ma in compenso nel 2008 sgomin il cartello dei fornai (la celebre multa di 4.430 euro allUnione Panificatori, e non una per ciascuno: una per tutti). Alle Comunicazioni c Passera, che di conflitti dinteressi se ne intende, dunque non disturber il suo. Alla Giustizia c la Severino, ex avvocata Fininvest, e non abbiamo ancora visto i sottosegretari (gira persino il nome della signora Iannini in Vespa). La Rai sempre in buone mani e Minzolingua continua imperterrito a dirigere il Tg1. Tutto come prima, ma con un vantaggio in pi: nessun attacco, nessuna polemica, tutto dimenticato. E, se qualcuno si azzarda a ricordare che le dimissioni le ha date proprio per il conflitto dinteressi (i titoli del gruppo colavano a picco, Doris lo chiam e disse molla la Lega, pensa alle aziende, come ha confermato ieri Bossi: B. s dimesso perch lhanno ricattato con le aziende), scatta immediata la litania dei servi: Ecco, gli antiberlusconiani sanno parlare solo di lui, temono di restare disoccupati. Se al chiagni provvede lamnesia generale, al fotti ci pensa Mediaset. notizia dellaltroieri lennesima causa milionaria di Mediaset contro un giornalista che non si piega: Santoro, che il 1 luglio aveva osato ipotizzare, dietro linspiegabile retromarcia di La7, prima interessata a lui e poi non pi, un intervento esterno per bloccare un terzo polo tv che poteva diventare dirompente per il duopolio Rai-Mediaset. E a questo intervento esterno aveva dato un nome e un cognome: conflitto dinteressi. Politico e industriale. Unazienda, Mediaset, occupa governo, Parlamento, Autorit, Rai e piega tutto al proprio tornaconto. Ora per Mediaset dovr denunciare anche quel tizio che nel 2000 disse: Se B. non fosse entrato in politica, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera per mafia; e nel 2010 aggiunse: Il conflitto dinteressi ormai endemico: scegli B. e prendi tutto. E poi quellaltro che nel 2008, dopo le elezioni vinte da B., dichiar: Mediaset lha scampata bella, la legge Gentiloni era un pericolo; e nel 2010, quando Fini chiese la sfiducia al governo B. e Mediaset croll in Borsa, osserv: Sullandamento del titolo la politica pesa pi della crisi. Il primo si chiama Fedele Confalonieri, presidente Mediaset. Il secondo Piersilvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset. Diffamatori.

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Sabato 26 novembre 2011

E arrivare a Torino un calvario, fra cambi e ritardi 23 milioni buttati

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MALITALIAautostrada, ci si impiega oltre 2 ore. Almeno stimato sui fogli viaggio di Trenitalia, perch i ritardi sono frequentissimi. Il problema tecnico: siccome da Aosta partono treni a diesel, i passeggeri sono costretti a fare scalo a Ivrea o Chivasso poich la nuova stazione di Torino interrata. La coincidenza a volte salta, a volta fa ritardo, e dunque la Regione paga mal volentieri, ma proprio tanto, ben 23 milioni di euro a Trenitalia. Dice lassessore ai Trasporti, Aurelio Margherettaz: Ci trattano per il numero dei nostri abitanti e non come regione, anche molto turistica. La linea ferroviaria davvero improponibile.

oltanto la gomma funziona in Valle dAosta, bene le statali, benissimo le autostrade, ma il trasporto pubblico un disastro. Anche la linea ferroviaria, vecchia di 120 anni, fa imbestialire i pendolari che lavorano a Torino o Milano. Per andare nel vicino capoluogo piemontese, che dista 100 km di

BresciaLaeroporto stato chiuso a ottobre, ma il rosso in bilancio di 9 anni di sprechi supera i 40 milioni di euro (FOTO ANSA)

PontecagnanoAnche se ci sono 100 dipendenti e 80 passeggeri (se va bene) al giorno, dopo aver buttato 5,6 milioni in 2 anni, la Regione Campania ne promette 100 (FOTO ANSA)

SienaIl piccolo scalo di Siena doveva diventare un importante aeroporto, per adesso, per i lavori di ampliamento, ci sono 14 indagati (FOTO LAPRESSE)

IN VALLE DAOSTA VOLANO SOLO SPRECHIPer 127mila abitanti e nessun aereo si spendono 97 milioni di eurodi Carlo

Alta quota la pista innevata di Aosta (FNonostante l'aeroporto sia destinato a un pubblico di nicchia, addirittura s'immagina un trionfo con 45 mila passeggeri annui, il progetto di ampliamento si trasforma in 43 milioni spesi per allungare la pista di 300 metri, e s'arriva dunque a un chilometri e mezzo, e per creare un'aerostazione al posto di

OTO

ANSA)

Tecce

I

l lusso si paga. Se poi inutile, pazienza. I 127 mila abitanti valdostani, a loro insaputa, convivono con una cambiale di 97 milioni di euro per l'ex aeroporto sportivo Corrado Gex di Aosta: 764 euro a testa fra concessione trentennale e lavori di ristrutturazione. Il conto aperto: manca il contributo regionale per far decollare un aereo al giorno, un'usanza abbastanza frequente per un aeroporto normale, una speranza per i valdostani. Il racconto

affascinante e complesso come le vette che circondano la citt, il vento a raffica che fa impazzire i piloti (quelli acrobatici, s'intende). Stanchi di trasporti occasionali e rischiosi si atterrava a vista, cio senza indicazioni radio e senza luci di traiettoria tre anni fa il Corrado Gex chiude per trenta mesi. Non che prima funzionava: C'era un viaggio per Roma spiega l'assessore regionale ai Trasporti, Aurelio Marguerettaz utilizzato soprattutto per i nostri funzionari. Diciamo per i dipendenti pubblici.

L'azienda che gestisce il minuscolo scalo si chiama Avda, una societ per azioni un po' pubblica e un po' privata: 49% Regione, 51% Air Vallee. Non fatevi ingannare dal nome: la compagnia area Air Vallee di propriet dei genovesi Costantino, pur d'ispirazione valdostana, indica Rimini come sede legale.

Dopo i lavori di ristrutturazione e una convenzione trentennale, nuovo bando di 14 milioni

un caseggiato di legno. Impossibile, per, fermare il vento e temperare i monti. Convocato per disegnare un gioiellino, l'architetto milanese Gae Aulenti disse: Mi piace la sfida perch difficile. Questa zona terribile. E dirigenti coraggiosi, allora, ordinano soldi e soldi. Con un simpatico paradosso: la Regione s'incazza con la Regione perch vuole capitali regionali. Buttato gi asfalto e cemento, Avda protesta con la Regione (suo socio di minoranza): dobbiamo rivedere la convenzione trentennale del 2005, non bastano

1,8 milioni l'anno per la gestione, ne vogliamo il doppio. Iniziano i contenziosi: la Regione contro le richieste di Avda, cio con se stessa; la Regione contro le imprese che vinsero l'appalto. Non c' tregua, e nemmeno passeggeri. Una speranza, dice Marguerettaz. Forse nel 2012 riapre la linea per Roma, molto forse. L'Enac ha autorizzato il bando per un accordo di 4 anni con una compagnia aerea, qualcuno scommette sia Air Vallee: voi ci fate il piacere di volare verso Roma, noi vi ringraziamo con 14 milioni di euro. Ma le condizioni mica cambiano: se nevica tanto, si va a Torino o Milano, e anche se tira vento, e anche se c ghiaccio. Quasi sempre dinverno, il periodo che interessa ai turisti: Ci telefonano dalla Polonia alla Russia, dice soddisfatto Marguerettaz. Disperata per un ingorgo senza vie d'uscita, la Regione pensa di recuperare i soldi dirottando i passeggeri su Torino, ovviamente in pullman e per i 100 comodi chilometri di autostrada. Per, l'imbarco si pu fare ad Aosta!, replica con ottimismo, l'assessore. Certo, servivano 97 milioni di euro, pi 14 in preventivo, per capire che conviene volare a Caselle invece di giocarsi la pelle ad Aosta.

I LAVORATORI DEL RISTORANTE

di Pino Corrias

DANNI COLLATERALI DEI TAGLI ALLA CAMERAaltra faccia dei tagli ai costi L assemblea da ieri alavoratoridella politica sono i circa cento e lavoratrici in Palazzo Marini. Affittato nel 1997 dalla Camera per portarvi uffici e utilizzarne la grande sala convegni, con la sua dismissione (i locali dovranno essere liberati entro il 30 novembre) si pone la questione della ricollocazione dei dipendenti della societ Milano 90, che da 14 anni gestisce i servizi di posta, mensa, sicurezza e pulizie nelledificio con affaccio su piazza San Silvestro, a due passi da Montecitorio.IERI, COMPLICE un convegno organizzato dai democratici di Areadem, i lavoratori si sono riuniti in assemblea, chiamando a partecipare anche gli esponenti del Pd Cesare Damiano, Ettore Rosato e Marina Sereni. Siamo un centinaio solo in questo palazzo, ha spiegato ai cronisti il sindacalista Marco Sestini: Ma siamo 350 a rischiare: il datore di lavoro ci dice che, venendo meno l'appalto di Marini 1, non pu tenere nemmeno i lavoratori del Consiglio di Stato, in via delle Vergini, e di Palazzo San Macuto. Si tratta di altri due palazzi con servizi in appalto alla stessa societ. Ad aggravare la situazione c l'inquadramento contrattuale dei lavoratori: contratto del turismo. Operatori turistici, insomma, come se non si trattasse di palazzi del parlamento, ma di alberghi o ristoranti. Un particolare che rende pi drammatica la situazione perch il turismo un settore che ricade tra le competenze reMontecitorio (FOTO LAPRESSE)

gionali e per cui la cassa integrazione prevista ciclicamente, solo per brevi periodi: in una citt di mare, ad esempio, scatta il piu' delle volte nei mesi invernali. Siamo la vera macellazione di questi finti tagli alla casta, grida una lavoratrice nella sala convegni di Palazzo Marini. Occuperemo il palazzo promette - partendo con tutte le iniziative belligeranti che avremo a disposizione: c la completa indifferenza di tutto il mondo della politica. Noi non siamo lavoratori raccomandati, ma vogliamo lavorare. Accanto a lei siede Ettore Rosato che spiega: C il problema di voi lavoratori e c quello dell'appalto e dei suoi costi. Per la pubblica amministrazione si tratta di un costo insostenibile e il fatto che siano 14 anni che dura questo stato di cose non facilita la ricerca di una soluzione. Ci troviamo di fronte a un imprenditore che sta strumentalizzando la vicenda: il problema, poteva essere gestito in maniera diversa, con un accompagnamento alla pensione, per chi ha maturato i requisiti, e un processo di ricollocazione per altri.

I politici giocano a nascondinoDUNQUE I POLITICI che sono i veri protagonisti dellantipolitica si sono fatti dombra. Inseguiti dal rancore dei cittadini, umiliati dal loro plateale fallimento, ora allestiscono vertici segreti passando per il tunnel che collega il Senato a Palazzo Giustiniani. Non si fanno pi vedere in superficie. Non accendono luci se non schermate dalle persiane. Confabulano. Come laltra notte i lunari Alfano, Bersani e Casini. Autoconvocatisi al buio per giocare il solo gioco che gli resta, ricattarsi amabilmente, questa volta sui nomi dei sottosegretari. Inghiottire briciole non visti. Masticarle nel retroscena del retroscena. E intanto mettere in salvo la borsa & la vita. Persuasi che nel momento del massimo pericolo (non solo economico) della Repubblica sia pi vantaggiosa la fuga: il loro personale 8 settembre coniugato alleterno armiamoci e partite. Con la furbizia di lasciarsi alle spalle qualche comunicato di incoraggiamento ai professori arruolati ad allestire trincee. Sperando che la tempesta passi, il fango si asciughi. Mario Monti lo sgomberi a forza di tasse e di decreti legge. Ma senza sospettare che in quella futura pulizia anche loro potrebbero gi essere macerie.

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Limposta meno pagata? Stravince il Canone Rai

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MALITALIAcento delle famiglie chiamate a pagare e il 96 per cento degli esercizi commerciali. Secondo una ricerca dellAssociazione consumatori dello scorso anno, i peggiori evasori del canone Rai sono le imprese con sede nelle province di Milano, Venezia, Torino e Roma, dove si sfiora quasi il cento per cento, esattamente 98% . Le province con percentuali leggermente inferiori sono quelle di Aosta, Napoli, Pescara e Firenze dove l'evasione si abbassa (si fa per dire) al 92%. I migliori contribuenti della televisione pubblica sono quelli della Campania, Campania, Emilia-Romagna e Puglia, e poi Molise, Abruzzo, Puglia e Sicilia.

a tassa pi evasa dagli italiani il Canone Rai, una cifra stimata di 700 milioni allanno fra esercizi commerciali e privati cittadini. La tassa del servizio pubblico anche quella pi odiata dagli italiani secondo una ricerca di Anci, associazione nazionale dei comuni italiani. Gli evasori Rai sono 6 milioni, circa il 27 per

di Eduardo

Di Blasi

LA TASSA DEGLI EVASORIIl ministero dellEconomia stima che ci costano 270 miliardi di euro lanno (il 18% del Pil)Se c un problema di imponibile, ci non significa che non esistano ulteriori distorsioni del sistema. Capita infatti che gli evasori totali finiscano per giovarsi anche delle agevolazioni che lo Stato mette a disposizione delle fasce pi deboli della popolazione. A fine settembre, per dirne una, uno studente con borsa di studio appartenente ufficialmente a una famiglia indigente (e per questo titolare del contributo che premia i meritevoli), stato fermato dalle Fiamme Gialle mentre si recava allateneo di Padova a bordo di una Porsche. Piccoli furbetti crescono.

a secessione, in Italia, c gi stata. Senza ricorrere a miti celtici e ampolle salvifiche, una parte del Paese che produce, non connotata geograficamente nel nord o nel sud della Penisola, ha deciso da tempo di eclissarsi al fisco, collocandosi nella schiera degli evasori totali. Negli ultimi dieci anni, la Guardia di Finanza ne ha scoperti 81 mila. Vale a dire che cera una citt (di banditi) popolata grossomodo come Varese o Caserta, che prima degli accertamenti delle Fiamme Gialle, era sconosciuta allerario. Questi imprenditori venuti su dal nulla e l rimasti, liberi professionisti con partite Iva di comodo, nullatenenti solo sulla carta che non hanno mai versato un centesimo alla cassa comune del Paese, finiscono per produrre almeno tre danni a tutti noi.

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IN PORSCHE Mai pagato tasse in vita mia la Porsche Cayenne con quale viagL o ha traditovolante didiquellaevetturalafermi subiti giava attorno al Lago Iseo i diversi mentre era al cos vistosa.

IL PRIMO: distorcono la concorrenza, mettendo in crisi le aziende che si comportano correttamente, e finendo a cascata per diventare essi stessi sistema di produzione. I lavoratori in nero scoperti dalle Fiamme Gialle negli ultimi dieci anni sono daltronde circa 270 mila. Vale a dire che da soli potrebbero abitare una citt medio-gran-

Un sistema che mette in crisi le aziende oneste, pesa sul bilancio dello Stato e penalizza i dipendentide come Bari, Venezia o Verona. Il caso pi eclatante degli ultimi mesi di impresa leggera ci porta ad Arzignano, nel vicentino, dove il colosso Mastrotto, leader nel settore conciario stato trovato con 800 dipendenti irregolari e unaccusa di un miliardo e 300 milioni evasi al fisco. Gli straordinari dei dipendenti venivano pagati in nero, esentasse. E se chiedi in giro, dai sindacalisti agli imprenditori dellarea, allargano le braccia, come a dire: questa la regola, e se non ti adegui finisci fuori dal mercato. Perch sugli straordinari fuori busta di 5-6 mila euro evadono pure i lavoratori che quei soldi se li intascano tutti interi. E se uno deve decidere se andare a lavorare per 2 mila o per 6 mila euro, soprattutto se un buon artigiano e quindi pu contrattare la sua capacit dopera, la scelta appare chiara, con buona pace di chi poi le tasse deve pagarle sempre e comunque. Perch poi questo il secondo

problema: se c chi non paga, ci sar un altro a pagare per lui. Il ministero dellEconomia e delle Finanze stima in una cifra che arriva al 18% del Pil prodotto ogni anno nel nostro Paese la percentuale di evasione (in Europa siamo secondi solo alla Grecia). La cifra, daltronde, non sembra essersi mossa dallultima rilevazione fatta dallAgenzia delle entrate nel 2006 e relativa al quadriennio 1998-2002. Vale a dire che, da almeno tredici anni a questa parte, ogni anno, in Italia, si evadono poco meno di 270 miliardi di euro, e che quei soldi vanno trovati nelle tasche di chi gi paga le imposte, finendo per appesantire il sistema delle imprese e alleggerire le buste paga dei dipendenti. IL PRESIDENTE della Corte dei conti Luigi Giampaolino, la settimana passata, nellannotare questa evidenza, ha sottolineato ai senatori della commissione Economia e Finanze che i condoni del 2002-2004 hanno inevitabilmente finito per pregiudicare gravemente le attivit di contrasto allevasione. Quei condoni, daltronde, non sembrano aver portato nelle casse dello Stato delle cifre particolarmente appetibili. Cosa che, con ogni evidenza, non hanno fatto nemmeno quelli che gli sono seguiti. Nel 2008, uno dei provvedimenti pi riusciti dal punto di vista del gettito, ha fatto incamerare allerario una ventina di miliardi, meno di un tredicesimo di

La Guardia di Finanza si insospettita poi di quei prelievi in contanti dagli sportelli postali della zona: cifre che variavano dai 5 mila ai 25 mila euro. Dopo i primi accertamenti si scoperto che quelluomo di 49 anni, proveniente dalla provincia di Como, ma da anni residente nella Bergamasca, erano ventanni che non pagava le tasse. La sua impresa, attiva nel campo dei macchinari industriali (che fatturava legalmente alle imprese cui li vendeva), era intestata a un milanese residente in Kenya. Lui lha presa di petto. Nello spirito che ha plasmato il Paese negli ultimi ventanni, si vantato di non aver mai fatto una dichiarazione dei redditi in vita sua. In tutto si somma che avrebbe evaso 7 milioni di euro di imposte dirette e un altro milione di Iva solo ommerciavano in bovini e conducevano una vita che per quello che riguarda non appariva lussuosa i due coniugi veronesi, 68 anIllustrazione lazienda formalmente ni luno, finiti del mirino della Gico di Venezia laltroiedi Doriano detenuta dal milanese ri. Nellanno in corso la coppia aveva dichiarato un redresidente in Africa. Si dito di sei euro complessivi: 5 euro il marito e un euro stanno infatti ancora vasoltanto la moglie. Grazie a una complessa architettura lutando le imposte che finanziaria, per, erano riusciti a portare allestero un avrebbe evaso come pergruzzolo vicino ai 200 milioni di euro. Arrivare a loro sona fisica. Se il tenore di stata una curiosa combinazione investigativa. Le fiamvita era quello mostrato me gialle avevano infatti messo gli occhi sulla vendita, si immagina non siano quanto annualmente viene tra Cortellazzo ed Eraclea Mare, nel veneziano, pochi soldi. perduto. Una cifra daltronde di un terreno grande coin linea di quello che, annualme 200 campi da calcio mente, riescono a far emergevenduto per circa 65 mire i controlli della Guardia di lioni di euro (aveva otteFinanza. Negli ultimi dieci annuto ledificabilit divenni, lelaborazione della Cgia tando pi prezioso). Lafdi Mestre, da sempre attenta a fare laveva concluso un queste tematiche, si recupefondo immobiliare chiuso rata una cifra vicina ai 232 miitaliano che investigatori liardi di euro, 23,2 ogni anno, inizialmente, ritenevano 63 milioni di euro al giorno, in qualche modo legato alcon un incremento evidente la criminalit organizzata. solo nel 2010 (49 miliardi). Il Non era cos. Dietro lo segretario dellassociazione schermo di societ fittizie, artigiana veneta Giuseppe domiciliate in improbabili Bortolussi spiega che come paradisi fiscali, si nasconse in dieci anni fosse stato sotdevano gli anziani coniugi tratto al fisco poco pi del Pil a Corte di cassazione Gli effettivi titolari dei che volevano evitare di prodotto da due regioni di pemercoled scorso ha an- marchi, secondo laccuversare soldi allerario. so come Toscana e Piemonnullato la decisione del- sa, sarebbero stati Dolce e te. gup di Milano che nella- Gabbana, i quali avrebbeprile passato aveva assolto ro percepito le royalties I dati sono frutto di unelaborazione della Cgia di Mestre gli stilisti Domenico Dol- attraverso lo schermo di ce e Stefano Gabbana dal- altre due societ, pagando QUESTI SCONOSCIUTI laccusa di dichiarazione poi una aliquota d'impoLavoratori Imponibile infedele dei redditi e con- sta del 4% in Evasori totali in nero sottratto corso in truffa riguardo ad Lussemburgo, invece che e paratotali Anno e irregolari al fisco una presunta evasione fi- le tasse in Italia. Il gup che scoperti (mln di euro) scoperti scale su un imponibile da li aveva assolti, aveva ritecirca un miliardo di euro. nuto quella dei due stilisti 49.245 8.850 18.541 2010 Il pm Laura Pedio conte- solo una elusione fisca33.658 9.006 31.664 2009 stava ai due stilisti uneva- le. Lintera operazione sione da 420 milioni di eu- scriveva nelle sue motiva30.056 8.342 34.240 2008 ro a testa e una da circa zioni - si era infatti realiz200 milioni per la societ, zata alla luce del sole. 26.754 8.427 32.878 2007 tra il 2004 e il 2005. Nel 16.833 7.288 30.906 2006 2004, assieme ad altri manager, contestava la Pedio, 19.446 8.421 30.422 2005 avrebbero creato una so10.530 8.399 31.930 2004 ciet fittizia, la Gado, alla quale sarebbero stati ce13.773 7.734 29.981 2003 duti due marchi per 360 16.964 9.334 26.793 2002 milioni di euro, quando il prezzo di mercato stimato 15.286 5.969 n.d. 2001 era di quasi 1,2 miliardi.

VENDONO 65 milioni di villa, dichiarano 6 euro C

D&G tra lItalia E IL LUSSEMBURGO L

TOTALE

232.542

81.770

267.355

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Lindagine sul sistema informativo parallelodi Antonio Massari

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CRICCHEsistema informativo parallelo per utilizzare notizie riservate anche giudiziarie destinate a ricatti e favori. Oltre a Luigi Bisignani, vede coinvolti il parlamentare del Pdl Alfonso Papa (ora ai domiciliari, dopo pi di 100 giorni nel carcere di Poggioreale) e il maresciallo dei Ros dei Carabinieri Enrico La Monica (partito per una lunga vacanza in Senegal proprio alla vigilia dellarresto). Considerato il raggio dazione della presunta associazione, tra i testimoni eccellenti sono stati ascoltati anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro Mara Carfagna, il presidente del Copasir, Massimo DAlema, il vice presidente di Fli, Italo Bocchino, lex dg della Rai, Mauro Masi, il direttore centrale delle Relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni.

d accendere i riflettori sull'associazione segreta, detta P4, la Procura della Repubblica di Napoli con un'indagine avviata dai pm Francesco Curcio ed Henry John Woodcock. L'accusa quella di un'attivit di dossieraggio clandestino con l'obiettivo di gestire e manipolare informazioni segrete o coperte da segreto istruttorio: un

E Lavitola chiam La7: Torno in Italia entro Natale

oco prima di essere raggiunto dallordinanza di custodia cautelare per linchiesta sulle escort che ha portato in carcere Gianpaolo Tarantini, Valter Lavitola partito per Panama. E da l non pi tornato. Che sia in Sudamerica lo raccontano le immagini che ha concesso prima a Enrico Mentana su

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CRICCHELa7, poi a Michele Santoro per Ser vizio Pubblico. E ieri, lex direttore de lAvanti! tornato a collegarsi proprio con il tg di Mentana, questa volta via telefono. Ha fatto sapere che presto torner. Sono in attesa di concludere un affare che riguarda i miei pescherecci ha spiegato Nelle prossime ore torner in Italia. Sono pronto a chiarire tutto, voglio fare Natale a casa. A suo carico, pende ancora laccusa di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorit giudiziaria: quattro giorni fa, il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dallavvocato di Lavitola e confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

uigi Bisignani stato condannato a un anno e sette mesi, uno in meno rispetto alla richiesta dei pm. Il faccendiere della P4, gi condannato negli anni Novanta, non potr beneficiare della sospensione della pena e in caso di sentenza definitiva sar arrestato. Dopo i 4 mesi gi trascorsi ai domiciliari, i suoi difensori - Fabio Lattanzi e Giampiero Pirolo - sembrano ottimisti sulla detenzione in casa o laffidamento ai servizi sociali. Ma lepilogo di ieri deve partire da una considerazione: alla fine del 2010, a causa duna grave fuga di notizie, lindagine sub un arresto decisivo. Gli indagati seppero dessere intercettati. I telefoni iniziarono a zittirsi. E molte, importanti informazioni utili allindagine, non finirono nelle mani degli investigatori, ma rimasero custodite, nelle segrete stanze di quel potere che Bisignani, pi di altri, rappresenta sin da quando, in piena Tangentopoli, fu condannato per la maxi tangente Enimont. Ieri Bisignani ha patteggiato. La sen-

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P4, Bisignani patteggia Ha collaborato con i pmCONDANNA DI UN ANNO E 7 MESI LE COPERTURE SULLINCHIESTA LETTAtenza scrive che il faccendiere ha ammesso le sue responsabilit e ha collaborato con in pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli con ampie dichiarazioni, una memoria e documenti bancari. Di certo, ha ammesso ci che era difficile, se non impossibile negare, considerata la mole di prove raccolte prima che linchiesta fosse travolta dalla fuga di notizie. C una differenza con il Bisignani degli anni Novanta, quando fu s condannato, ma non ammise nulla. E quel silenzio sembrato il lievito del potere poi cresciuto negli anni. Invece questa volta Bisignani ha parlato. La fuga di notizie Scrive il giudice Maurizio Conte: A fronte della circostanza risulta gravato d un precedente per il reato di corruzione e di finanziamento illecito ai partiti, sia pur risalente allinizio degli anni Novanta, si osserva che, dallesame degli atti, si ricava che s presentato spontaneamente dai pm, accettando di sottoporsi alle domande e rendendo ampie e circostanziate dichiarazioni, nelle varie occasioni in cui stato sentito, tanto che buona parte del quadro indiziario nei suoi confronti costituito dalle sue stesse ammissioni. Il quadro indiziario nei suoi confronti, non linchiesta nel suo complesso, danneggiata dalla fuga di notizie. E lunico nome di rilievo, nel processo sulla cosiddetta P4, resta quello di Alfonso Papa, parlamentare del Pdl e magistrato, un uomo dellultima ora, nella rete di potere e di relazioni dellera Bisignani, durata un pi dun ventennio. Un rampante, certo, ma non ancora un vero uomo di potere. Il materiale investigativo scrive il giudice Maurizio Conte consente di configurare il coinvolgimento di Bisignani nelle vicende di favoreggiamento personale di Stefania Tucci, Lorenzo Borgogni e Alessandro Bondanini. Limputato, tramite il coimputato Papa, si era informato sulla sorte giudiziaria di persone a lui legate o da vincoli personali (come la Tucci) o perch soci della Tucci (Bondarini) o perch avvinte da rapporti di amicizia e frequentazione. Limputato ha ammesso di aver ricevuto anche altre informazioni coperte da segreto e di porti con s, anche questa volta, Luigi Bisignani. Sappiamo che ha aiutato Gianni Letta a eludere le indagini che lo riguardavano, per esempio, e che era in contatto con giornalisti, politici, ministri, sottosegretari di governo, alti dirigenti di enti pubblici e dei servizi segreti. Sappiamo, per quanto emerso dallinchiesta, che la sua rete di relazioni era vasta e influente. Ma questo non un reato, solo la radiografia di un potere disvelata da uninchiesta che ha avuto come primo obiettivo riscontro una sentenza di condanna, sebbene vulnerata da una fuga di notizie pesantissima. Il processo Papa Non resta che aspettare il giudizio della Cassazione, alla quale Bisignani s comunque rivolto, e lesito del processo che vede coinvolto Alfonso Papa: in quella sede Bisignani sar chiamato a testimoniare. Per il resto, linchiesta sulla P4 ci ha fornito un quadro chiaro del potere che ruotava intorno a Bisignani. Luomo che sussurrava ai potenti di ieri, e anche a quelli di oggi, se condieriamo che ancora oggi, uomini a lui vicini, continuano a sedersi su poltrone prestigiose: Enrico Tommaso Cucchiani, sorpreso in pi duna intercettazione, sebbene penalmente irrilevante, appena stato nominato amministratore delegato di Intesa San Paolo.

LE STRANE FATTURE DEL NUOVO MR. ENAVGarbini al telefono con Pugliese: C un buco da 4 milioni: dobbiamo ripianarlo, ho un fascicolettodi Marco Lillo Massimo Garbini FOTO ANSA

LECCA LECCA

La memoria corta su CucchianiI PASSAGGI che hanno portato alla nomina sono avvenuti tutti allunanimit. Prima c stata la liturgia dei consigli, poi le benedicenti dichiarazioni. Ecco la scalata di Enrico Tomaso Cucchiani ai vertici di Intesa Sanpaolo, letta su Repubblica. Un top manager dallo spirito tedesco con la missione di guidare il gruppo nella crescita allestero. Ecco il ritratto delluomo, redatto dal Corriere (che il presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, ce lha in Rcs). Ma a nessuno dei due pi grandi giornali italiani venuto in mente di scrivere una riga sul curriculum del successore di Corrado Passera e sulle sue frequentazioni. Il primo rivela che Cucchiani in vita sua non ha mai diretto una banca, il secondo annovera i rapporti con il lobbista Luigi Bisignani, immortalati dalle intercettazioni dellinchiesta P4. I quotidiani ne hanno pubblicate pagine intere. Sui protagonisti che restano in sella, per, la memoria di Corriere e Repubblica evidentemente piuttosto corta.

Dossier e soffiate: a sentenza definitiva il grande burattinaio dovr essere arrestatoaverle riferite a terzi. Informazioni riservate utilizzate anche per fini di aggressione politica, ma anche di intimidazione nei confronti di imprenditori. Bisignani stato condannato per dieci capi di imputazione, tra i quali il favoreggiamento, la rivelazione del segreto e la corruzione. Non sappiamo quanti segreti

Bisignani lascia lufficio del Gip di Napoli (ANSA) Sotto, la mappa delle sale di Re Viperetta

un ammanco di 4 milioni di euro e dobbiamo fatturare con Enav o con Selex, cos parlava l'attuale amministratore delegato dell'Enav, e allora direttore generale, Massimo Garbini. Luomo nominato da Mario Monti per ripulire la societ pubblica dellassistenza del volo dopo gli arresti della scorsa settimana parlava con il suo capo di allora. Nulla di male se non fosse che il capo con il quale Garbini concordava le mosse sulle fatture in piena sintonia - al punto da leggergli nel pensiero - Guido Pugliesi, appena arrestato dal Gip di Roma Anna Maria Fattori. Questa telefonata riportata in uninformativa del Ros dei Carabinieri ai pm romani del caso Finmeccanica. Non c' niente di strano, parlavamo di budget, spiega Garbini al Fatto, ma la trascrizione della telefonata fa sorgere qualche dubbio sull'opportunit della nomina di Monti. Il debutto nel mondo delle partecipazioni statali, il primo intervento del premier e ministro dell'economia nel cuore dello scandalo Finmeccanica ha lanciato un messaggio di continuit e non certo di rottura. Nonostante quello che era gi emerso sulla gestione dell'Enav: appalti affidati senza gara agli amici dei politici, costi gonfiati, false fatturazioni, accuse di valigette piene di denaro, Monti ha puntato sulla soluzione interna. Per

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mo e bene che stanno andando avanti, e in un certo modo un attimino farti fare un prebilancio, cio perch ho la sensazione.... A questo punto Garbini anticipa Pugliesi. Perch ha gi capito dove vuole arrivare: G: mancano quattro milioni, Guido te lo dico io; P: ecco appunto, allora per non farli tutti a dicembre G: fatturare, no, no ma infatti gi fatto Guido, gi t'ho dato tutto quanto, t'ho preparato un bel fascicoletto che quando rientri..;(FOTO ANSA)

Lintesa con lex ad arrestato per mazzette: Facciamo un po da noi e un po da Selexfare pulizia su un ente che controllava anche traffici poco aerei, il premier non ha scelto un uomo nuovo ma il direttore generale della vecchia gestione. Garbini, 54 anni, da 25 anni in Enav, dove entrato da assistente di volo e poi ha fatto carriera nel settore tecnico. Pur non avendo nulla a che fare con i fatti criminosi, ha lavorato fianco a

fianco con l'amministratore Guido Pugliesi, fino al giorno degli arresti domiciliari per le mazzette portate insieme all'imprenditore Tommaso Di Lernia nella sede dell'Udc. Un manager che aveva con Pugliesi un rapporto di fiducia, come testimonia la telefonata che pubblichiamo. Pugliesi chiama Garbini un mese e mezzo dopo il suo ingresso in Techno Sky al posto del vecchio amministratore delegato Antonio Iozzino. Scrivono i Carabinieri del Ros nella loro informativa, I due parlavano di un ammanco di quattro milioni dal bilancio della Techno Sky e della necessit di fatturare, entro dicembre, un importo tale da ritornare in pareggio. Segue il testo della telefonata: P: Pugliesi; G: Garbini. P: ecco, su Tecnosky, una cosa volevo raccomandarti, a parte tutte queste cose che noi sappia-

Nellinformativa i dubbi del Ros La spiegazione del manager: Nulla di strano, parlavamo di budgetP: ah .... perfetto; G: cos con calma in un week-end, qualche proposta, qualche analisi, ho gi visto un p de robettina, ne parliamo a quattrocchi con calma, per gi te dico che dobbiamo fatturare circa 4 milioni per andare in pareggio, insomma ecco in maniera che gi non lho mandato in ferie abbiamo lavorato ieri, ci

siamo rivisti un po tutti quanti .... ho dato tre quattro linee importanti da fare. A questo punto i Carabinieri del Ros nella loro informativa inseriscono il carattere neretto per sottolineare l'importanza della frase di Garbini che segue: Me so visto i contratti che abbiamo gi stipulato e come cercare da f fatturazione un p da noi un p da Selex, mo aspetto che rientrano tutti l stiamo a parl pe ved per qualche fatturazione tra settembre e dicembre; P: quindi vabb ti ringrazio qualunque cosa chiamami eh?!;NON C nulla di strano. Nella telefonata con Pugliesi, spiega Garbini al Fatto, diciamo che mancavano 4 milioni di euro rispetto al budget programmato. A giugno cera stato il cambio del vertice e nel luglio 2010 era esploso con l'arresto di Lorenzo Cola lo scandalo Finmeccanica-Enav che coinvolgeva la controllata Techno Sky, dopo anni di allegre fatturazioni. Noi avevamo bloccato tutte le attivit per non rischiare. Io sono stato mandato l per ripulire tutto e ho messo in ordine le cose come far ora allEnav. Sar vero. Resta per quella frase in cui si parla di fatturare con modalit poco in linea con una normale conduzione di un business. Sembra quasi che Enav permetta a Techno Sky di fatturarle lavori e servizi solo per chiudere in attivo il bilancio della controllata. Spiega Garbini: C'erano dei contratti in atto che stavo analizzando poi non ricordo come abbiamo chiuso e cosa abbiamo fatturato. Il Fatto ha acquisito il bilancio del 2010 di Techno Sky in Camera di commercio e ha scoperto una coincidenza inquietante: i crediti di Techno Sky verso la controllante Enav (da cui proviene il 95 per cento del fatturato di 84 milioni di euro) sono aumentati da 2,6 milioni del 2009 a 8,1 milioni. Spiegano gli amministratori della societ nella loro relazione al bilancio che lincremento di 5 milioni e mezzo composto per il 70 per cento da fatture di vendita emesse a fine esercizio, non compensate con la controllante e si riferiscono alla realizzazione di reti impiantistiche e alle infrastrutture di alcuni aeroporti italiani. Ecco come stato possibile fare uscire i 4 milioni che servivano a Pugliesi e Garbini per permettere a Techno Sky, amministrata allora da Garbini, di chiudere con un attivo di 147 mila euro. Chiss se quelle opere fatturate in fretta e furia (a spese di Enav, cio del Tesoro, cio dei cittadini) per lavori non meglio precisati negli aeroporti fossero pi utili per la sicurezza del volo o per la sicurezza dei manager.

Il re delle sale di Roma Massimo Ferrero e le manovre per la compagnia Livingston

Caso Finmeccanica

Viperetta return: dai cinema ad Alitaliadi Malcom Pagani

mancare Massimo P otevaNelle intercettazioniFerrero nello scandalo Enav-Finmeccanica? dellinchiesta dei pm romani compare per una storia minore, non penalmente rilevante ma che illumina le trame degli affari del settore aereo in Italia, Er Viperetta. Soprannome sibilante, eloquio vernacolare, carattere aspro, rivalit di settore che risolve scrollando le spalle in terza persona: Il signor Ferrero d fastidio a un sacco di gente perch trasparente, senza protezioni e non sta tutti i giorni a grattarsi i coglioni. Sul signor Ferrero, allanagrafe Massimo, 60enne, produttore cinematografico, proprietario dellAdriano e di decine di altre sale romane in virt del fallimento Cecchi Gori Sono solo in affitto, non scrivete idiozie si dicono tante cose, non tutte buone. Se ne sventoli qualcuna, a iniziare dallipotesi che le paghe dei suoi lavoratori non siano proprio regolari, Ferrero recita e improvvisa un teatrino: Venite qua, dal presidente vostro. Ar-

rivano tre dipendenti. Mani in tasca, sorriso pieno: Eccole le mie RSU. Rozzi e sudici, ma unici. Mi volete bene?. Per un certo periodo, lo spregiudicato Ferrero, vol. Numero uno di Livingston, compagnia di charter specializzata in tratte caraibiche che fran unitamente ai Viaggi del Ventaglio. Mhanno dato una sla, la verit questa. Mentre Riccardo Toto, il figlio di Carlo, ha rilevato la Livingston commissariata salvando i posti di lavoro e la Procura di Varese

Le pressioni su Martini per lincontro con Sabelli, le spinte politiche Sosolo un contadino

ipotizza per gli ex vertici (Ferrero compreso) reati seri, tra cui la bancarotta, le carte Finmeccanica svelano un fitto traffico telefonico tra Viperetta e Gigi Martini, ex presidente dellEnav. Obiettivo delle conversazioni, un incontro con Rocco Sabelli Ad di Alitalia e quasi ministro dello sviluppo economico con Mario Monti. Livingston soffre economicamente e Ferrero vuole incontrare Sabelli. Avere un accordo di Code sharing. Ottenere un po di lavoro e soldi da Alitalia per salvare la societ come sintetizza oggi il produttore fuori dai suoi uffici, agitando le mani in aria e accendendosi in corrispondenza di un concetto. Luglio 2010. Martini si interess attivamente a organizzare il summit perch dice a un terzo interlocutore: Ferrero mi tormenta e sta come i pazzi. Il 28 Luglio 2010 alle 9,19 del mattino, Ferrero chiama Martini per lennesima volta. Lex calciatore (che al Fatto giura: sono intervenuto solo per salvare la compagnia e i miei ex colleghi piloti) lo rassicura: Gli ho parlato di quel discorso, dice Mar-

tini a Ferrero. E poi, riferendosi a Sabelli: Lho incontrato al bar e mi ha detto adesso chiamo Giuseppe Fiaschetti e concordiamo il tutto. Pi Ferrero insisteva, pi Martini si prestava: Fiaschetti non lo conosco, ma so che era un consulente Alitalia. vero, mi prodigai con Martini per aver un appuntamento con Sabelli e lottenni. Volevo valorizzare Livingston, farla crescere, salvarla. Aveva ragione mio padre, ognuno deve f il mestiere suo e io con gli aerei so stato proprio uno scemo una storia che vorrei dimenticare, ho passato solo guai. Passera? Magari Dovendone parlare, comunque, Ferrero sceglie di ammettere quel che gli pare inevitabile: Ho fatto le mosse che ritenevo giuste. Andai da Banca Intesa chiedendo se potesse finanziare la compagnia, chiesi un fido di venti milioni, cercai un compratore e mi diedi da fare. Quando gli domandi se abbia mai conosciuto Passera, Ferrero sorride: Magari. Ma se suggerisci ( agli atti) di come con lex vicepresidente di

Enav Giulio Spano, Martini insinuasse che non cera nessuna intenzione di Ferrero investire dei soldi che lo stesso volesse solo un milione per vendere la societ, Ferrero si scalda, dimentica la consecutio e scivola nuovamente nel romanesco: Non ho capito esattamente cosa volete. Cho i testimoni. Per Livingston mi s spaccato cuore e culo e ci ho rimesso la faccia. Con il dottor Sabelli hanno parlato i miei tecnici, gli account manager, in gergo tecnico. Io me s messo da parte e non ho capito un cazzo. S un poro contadino der cinema italiano, io. Non mangio caviale e disturbo. Me s comprato a rate lacquisizione di Cinecitt e pure l ho preso unaltra inculata. Non so se si pu scrivere. Si ferma, riparte con voce in falsetto: Forse dovrei dire ho preso unaltra fregatura, mi hanno buggerato, cose cos. Nelle telefonate Martini rivela di come fosse sottoposto a fortissime pressioni politiche per aiutare Ferrero e salvare Livingston. Berlusconi? Gli ex di An? Ferrero non cede: Non ne ho idea. Ho scritto decine di lettere alla classe politica.

Guarguaglini resiste, la Borsa lo vuole fuoridi Giorgio Meletti

Borsa il titolo Finmeccanica guaI eri inaspettativaper una rapida uscitahaormai dagnato il 3,5 cento grazie alla diffusa di di scena del presidente Pier Francesco Guarguaglini. La previsione che il governo guidato da Mario Monti lo far fuori in occasione del consiglio damministrazione convocato per il 1 dicembre, anche se linteressato ancora spera di salvare la poltrona cedendo tutte le deleghe operative. Il parziale ottimismo della Borsa, dove peraltro Finmeccanica ha recuperato ieri solo una piccola parte delle pesanti perdite dei giorni scorsi, in contrasto con la strenua resistenza del manager, che continua a fingere di non aver capito il duro segnale di Monti. Marted scorso una nota di Palazzo Chigi diceva: Il presidente del consiglio si aspetta una rapida e responsabile soluzione. Lunico a non aver capito che era una richiesta di dimissioni stato Guarguaglini, che ancora ieri ripeteva: Se me lo chiede il governo faccio un passo indietro. Un far finta di nulla che somiglia molto alla resistenza di Silvio Berlusconi negli ultimi giorni del governo che fortissimamen-

Se ci sono state pressioni in mio favore, meno male. Cerano 600 famiglie che rischiavano la strada. E Martini, chi le ha presentato Martini? Me so presentato da solo. In famiglia so tutti laziali, Gigi era stato un pilastro dello scudetto del 74. Lho incontrato in Piazza in Lucina e

gli ho detto buongiorno, grande calciatore. Ma che adesso anche chiedere aiuto grave?. Nella versione di Viperetta, distinguere vero e falso difficile. Lasci sta. Volevo solo vendere Livingston a esperti del settore, trovare altri tour operator, salvare linvestimento. Ci ho rimes-

so i soldi e mi hanno fottuto. Per me laereo un teatro di posa e il viaggio un film. Sulle poltrone ci sono coppie alla deriva, amanti, promessi sposi e grandissimi cornuti. Sar stato sfortunato, ma ultimamente, mi capita di incontrare soprattutto quelli. Ce potrei scrive un libro.

te volle Guarguaglini al vertice della societ. Ad aspettare una rapida e responsabile soluzione ci sono adesso anche gli oltre 70 mila dipendenti del gruppo a controllo pubblico. Non solo Guarguaglini indagato nellinchiesta Enav, ma lo anche sua moglie Marina Grossi, amministratore delegato della controllata di Finmeccanica Selex Sistemi Integrati. La cosa pi grave che la resistenza del presidente e signora sulle rispettive poltrone costringe tutto il management, il governo e le forze politiche a occuparsi della metastasi corruttiva che ha invaso, apparentemente, ogni angolo del gruppo. La decisione di Guarguaglini di proclamarsi innocente, facendo balenare lidea di un malaffare sviluppato tra i suoi pi stretti collaboratori ma a sua insaputa, rinvia di molti giorni preziosi lapertura dellargomento pi serio: il futuro industriale di un gruppo in cui le principali attivit sono svolte in perdita, e in cui in pericolo la sopravvivenza stessa di alcuni capisaldi strategici. Per esempio lAnsaldo-Breda (treni), in via di cessione, e lAlenia (aeronautica) che ha problemi serissimi con le commesse per la Boeing e sta affossando i conti di tutto il gruppo.

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Sabato 26 novembre 2011

LEni e il Pd bloccano la poltrona del liberalizzatore

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PROBLEMI TECNICIdirettore generale del ministero dellIndustria guidato da Pier Luigi Bersani, era il 1999, liberalizz il mercato dellenergia elettrica. Poi, da commissario allAutorit per lenergia, Fanelli sostenne per sette anni assieme al presidente Alessandro Ortis la necessit di sottrarre al cane a sei zampe Snam Rete Gas: oggi infatti chi voglia distribuire metano nelle case degli italiani deve comunque chiedere il permesso allex monopolista. Risultato: i due hanno passato gli ultimi tre anni in perenne contrasto col governo e la stessa Eni. evidente che ora ritrovarsi un Fanelli sottosegretario sarebbe una beffa. Ma il Pd, che laveva indicato, alla fine ha rinunciato a quella casella, che ora verr riempita dal Terzo polo. Per Fanelli, dicono, si apriranno le porte del dicastero dellAmbiente.Mar. Pal.

l sottosegretario Antonio Catrical mercoled sera s ritrovato davanti Paolo Scaroni, capo dellEni, che ha buttato l il suo parere sul prossimo sottosegretario allo Sviluppo economico con delega allEnergia: non deve essere Tullio Fanelli, ha spiegato il manager. E perch? Si domander il lettore. Non si tratta di unantipatia personale: Fanelli, dirigente dellEnea, luomo che da

Governo e misure anti-crisi, lironia dellElefantino

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PROBLEMI TECNICI

l Sole 24 Ore il 10 novembre titolava fate presto, invitando chi ci governa a prendere misure urgenti per arginare la crisi e il rischio recessione dellItalia. Ieri il Foglio, di Giuliano Ferrara, ha ricostruito una finta pagina del Sole titolando ironicamente fate con calma.

Confronto Il titolodel Foglio di ieri e quello originale del Sole 24 Ore del 10 novembre scorso

SOTTOSEGRETARI CHIAVE I NOMI CHE VUOLE B.Alla Giustizia il favorito Ferraradi Antonio

Monti esita mentre i mercati affondano lItaliaMANOVRA PI LONTANA, RADDOPPIA IL COSTO DEI BOT ALLASTA PER LO STATOdi Stefano Feltri

Massari

iustizia e Telecomunicazioni: i ministeri chiave per Silvio Berlusconi, le forche caudine per il governo Monti, le scelte pi significative per dimostrare la discontinuit con il passato. E il toto-nomine dei sottosegretari dimostra che tutto procede senza grandi mutamenti di direzione. Il principale candidato, come sottosegretario al ministero di Giustizia, Giovanni Ferrara (Unicost): il capo della Procura di Roma battezzata da tempo immemorabile il porto delle nebbie non pare un uomo di vera rottura con il passato. Di vera e propria continuit, invece, si pu parlare per il ministero delle Telecomunicazioni dove, tra i principali candidati, troviamo il direttore generale dellAgcom, Roberto Viola, e lestensore della legge Gasparri, Vincenzo Zeno Zancovich. Viola senza sapere di essere intercettato parlava amabilmente con Giancarlo Innocenzi, allepoca commissario dellAgcom, delle strategie per zittire Santoro. Nessuna reazione alle invettive che In-

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nocenzi, imbeccato da Berlusconi, portava contro Annozero: eppure, lautorit garante per telecomunicazioni, ha il compito di proteggere il pluralismo dellinformazione. A giudicare dalle telefonate, Viola preferiva schierarsi con Innocenzi, quindi con Berlusconi.IL 29 NOVEMBRE 2009 quindi appena due anni fa Innocenzi lo chiama per lamentarsi che il presidente, inferocito, ovviamente perch gli hanno comunicato che Santoro fa il processo Mills... e allora a questo punto lui mi ha detto "spiegami che cazzo ci state a fare l.... Sul che cazzo ci state a fare l,

cio nellAgcom, Viola non batte ciglio. Il vero problema che Annozero sta preparando una puntata sul caso Mills, quindi su uninchiesta che riguarda Berlusconi, e questo non va bene. Infatti, pochi giorni dopo, valuter con Innocenzi una strategia. Viola commenta sempre parlando con Innocenzi che con il codice dei processi, Santoro ci si pulito una cosa che manco te posso dire per rispetto. E aggiunge: Avremmo messo a punto una strategia, adesso la cosa pi urgente e importante che si faccia il comitato di vigilanza, perch poi quello che andr, diciamo, il dossier che prepariamo.... Viola non

stato neanche indagato, nellinchiesta della Procura di Trani, ma queste conversazioni non hanno soltanto un valore penale: il loro tenore politico. CON VIOLA sottosegretario alle Telecomunicazioni, Silvio Berlusconi non trova un uomo ostile ma, al contrario, un funzionario che s gi dimostrato collaborativo e sensibile ai suoi problemi. Se la scelta dovesse cadere su Vincenzo Zeno Zancovich, poi, il ministero pi caro a Berlusconi parrebbe davvero blindato nella direzione che pi gradisce: in perfetta sintonia con i suoi affari. Sintonia legislativa, visto che il professor Zancovich, docente universitario di Diritto comparato alla Roma Tre, lo stesso Zancovich estensore della legge Gasparri. La legge del 2003 che salv Rete 4 dal satellite, nonostante una sentenza della Consulta, e incentiv la pubblicit televisiva tanto preziosa per lex premier a discapito della pubblicit destinata alla carta stampata. Il pluralismo televisivo congegnato da Zancovich, infine, non pare abbia portato rivali in casa Mediaset che, ora come allora, rimasta a godere della sua posizione dominante. PER QUANTO riguarda Giovanni Ferrara, invece, bisogna ricordare che la sua procura non s distinta per grandi indagini sui politici romani. In tanti lo descrivono come un gentiluomo, un capo mai arrogante, ma sempre attento

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Illustrazione di Marilena Nardi

Roberto Viola e Giovanni Ferrara (FOTO ANSA)

Per le T lecomunicazioni e in pole Viola (Agcom) e lestensore della legge che salv Rete4

Abc-Monti, lalfabeto dellinciucioRISTORANTI, LIBRERIE O UNA PASSEGGIATA. GLI INCONTRI CLANDESTINI TRA ESPONENTI DEI POLIdi Sara Nicoli

ono i giorni B. C. S dell'inciucio. dellA.i giorni Sono degli ammiccamenti, delle finte passeggiate per i corridoi delle Camere, degli improvvisi rendez vous al vertice, dei pranzi e delle cene alle luci fioche dei ristoranti delle Camere. Ma sono soprattutto i giorni del tunnel. Anzi, dei tunnel. Se solo qualche settimana fa occhi e riflettori erano puntati su Palazzo Grazioli e la politica era fin troppo evidente, oggi gli sguardi spaesati si alzano verso corridoi segreti che collegano i palazzi del potere, dove A (Alfano), B (Bersani) e C (Casini) s'incontrano da soli per poi raggiungere il capo del governo Monti. I tunnel, dunque (quello che collega la Camera a Palazzo Chigi o quello che collega il Senato a Palazzo Giustiniani) come luoghi dove si consuma ci che gli occhi degli elettori non devono vedere e che viene negato con fermezza dai diretti protagonisti: un inciucio costante. Come ai bei tempi di democristiana memoria (ma anche socialista), quando il manuale Cencelli rappresentava il Talmud delle sparti-

zioni, oggi A. B. e C si dividono le poltrone dei sottosegretari con la formula del 4-4-2, concordano con Monti l'elenco delle priorit e, soprattutto, si riorganizzano all'interno controllandosi a vicenda; l'importante che non si sappia, occhio non vede, urna non duole. L'inciucio, per, scorre. Come un lento fiume carsico attraversa le tavole dei ristoranti del cuore politico romano (Assunta Madre, San Lorenzo, Bolognese), s'insinua nelle sedi di partito, tra i divani di Montecitorio, alla gettonatissima buvette o al ristorante interno e chiude, quasi a cascata, dentro la Galleria Alberto Sordi, luogo

d'incontri segreti per eccellenza a un passo da Palazzo Chigi. Dove capita anche di assistere a scene surreali, con Enrico Letta e Fabrizio Cicchitto che fanno finta di non conoscersi, ma poi li becchi entrambi in libreria a parlare fitto fitto e non certo dell'ultimo Montalbano.LA PAROLA d'ordine negare. Sempre. E cos, quando Lucia Annunziata ha presentato la sua ultima fatica letteraria, Il Potere in Italia, prima di entrare nella sala del Mappamondo Casini, Bersani, Fini e Scajola pi che quattro chiacchiere con l'autrice avevano parlato a lungo tra di loro, salvo poi negare ogni evidenza. Come l'altra notte, quando si sarebbe consumato il secondo incontro A. B. C. Monti, negato all'alba da Casini. Le testimonianze incrociate, per, hanno frantumato tutti gli alibi. Palazzo Giustiniani, ore 19:30 circa di gioved 24. Diverse persone avvistano il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a Palazzo Madama, atteso da alcuni commessi che lo 'scortano' verso il tunnel che collega il Senato a Palazzo Giustiniani. Ore 19 circa, Alfano viene seguito mentre si allontana da via dell'Umilt e

Alfano, Bersani, Casini e il giallo del vertice notturno con il premier

arriva al Senato. Mario Monti, intanto, intorno alle 19:25 fa ingresso nel suo studio di Palazzo Giustiniani. Alle 20:15 arriva anche Casini. Tutti nel tunnel, ma nessuno li ha visti, nessun rischio di imbarazzanti 'foto di gruppo' tra avversari-alleati che costerebbe cara nelle urne. Per questo nei comunicati dei partiti, si parla semplicemente di "contatti", lasciando intendere che potrebbero essere stati anche solo telefonici. E, soprattutto, che sarebbero stati 'bilaterali'. Ma vero inciucio a go-go. Che avviene per lo pi a Montecitorio. Mercoled 23, al ristorante della Camera sono andate in scena prove di ricostituzione della Dc, con Fioroni, Casini e il ministro Riccardi attovagliati a pranzo a parlare di prossima gestione delle leggi etiche (testamento biologico) mentre fuori un trafelato Bersani faceva segno alla sua ombra, Stefano Di Traglia, di tenergli lontano i giornalisti salendo in macchina perch sto con Monti al telefono. Poco pi tardi Enrico Letta avrebbe fatto visita allo zio Gianni (Letta), ambasciator cortese presso il Cavaliere, ma con un occhio vigile su via dell'Umilt, dove i colonnelli defe-

agli equilibri. A volte fin troppo: non prese una posizione dura nei riguardi del suo braccio destro, il procuratore aggiunto Achille Toro, poi condannato dalla procura di Perugia per rivelazione del segreto dufficio. Eppure Toro spifferava segreti alla cricca legata a Diego Anemone, Guido Bertolaso e altri compagnucci dappalti. E proprio su questinchiesta, che nacque a Firenze, nel febbraio 2010 Ferrara attacc la procura toscana perch, a suo dire, non aveva rispettato le regole sulla competenza. Poi ingran la retromarcia, dichiar che non vera alcuno scontro tra le due procure, ma da Toro non prese le distanze, continuando a usare una grande cautela nei toni, persino di fronte alla scoperta daver avuto al suo fianco una talpa.

e strette di mano di Strasburgo, con Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, sono gi un ricordo per Mario Monti. Al suo ritorno in Italia il premier si scontra subito con la reazione dei mercati allennesimo summit che non ha permesso di fare neppure un minimo passo in avanti nella gestione della crisi. Le notizie di ieri dal mercato del debito sono impressionanti perfino per tempi come questi in cui ci si ormai abituati a tutto: negli scambi di giornata la fuga dai Btp a 10 anni spinge i rendimenti all8 per cento, la soglia che perfino i pi ottimisti come il governatore di Bankitalia Ignazio Visco consideravano quella del non ritorno. E infatti Visco ieri si rifiutato di commentare. Ma lasta dei Bot a dare la misura di quanto in fretta lItalia stia degenerando verso finanze pubbliche di stampo greco: i titoli a 6 mesi, in teoria liquidi e sicuri, vengono venduti a un tasso del 6,5 per cento. Quasi il doppio del tasso che lo Stato pagava a ottobre. Come a dire che in un mese la solidit creditizia dellItalia si dimezzata.

re cos esplicito lindicibile? Che bisogno cera di evocare uno scenario tanto catastrofico? Tra gli operatori finanziari ci sono due interpretazioni: o Monti cerca legittimit per le sue misure impressionanti, come le ha definite la Merkel senza conoscerne i dettagli, o vuole mettere le mani avanti per poter giustificare un intervento esterno di salvataggio. Questa seconda tesi avvalorata da un inedito comunicato congiunto di Germania, Finlandia e Olanda arrivato ieri in serata. I tre Paesi pi solidi delleuro, quelli classificati come falchi che vogliono imporre sacrifici e austerit a tutti, si sono incontrati presso il ministero delle Finanze di Berlino e hanno proposto in una nota di rafforzare il ruolo del Fondo monetario in Europa. Proprio un ex dirigente del Fmi, Alessandro Leipold, sul Sole 24 Ore di ieri indicava la soluzione cui si sta lavorando: prestiti illimitati da parte della Bce al Fondo monetario che poi li gira agli Stati che non riescono a finanziarsi sul mercato avendo la forza per imporre quelle riforme che invece

la Commissione Ue ancora non pu costringere ad adottare (bisognerebbe modificare i trattati). Mentre i mercati affondano il Paese e sulla stampa internazionale si discetta del crac dellItalia (Il Tesoro Italiano sullorlo della rottura, titolava on line La Tribune), il governo Monti ancora impelagato nella scelta dei sottosegretari, pare che lultima impasse sia il ruolo dellattuale direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli. Ed sempre pi difficile capire cosa stia davvero preparando. Nei giorni scorsi si capito che Monti si vuole concentrare pi sulla crescita che sul taglio del debito. E per il bene della crescita il risanamento deve essere fatto per pi di met da tagli di spesa, ha detto il commissario europeo Olli Rehn in visita ieri a Roma, scongiurando lipotesi di nuovi interventi solo di tasse. A Mister Euro il governo avrebbe presentato pi dettagli sulle riforme da adottare, ma non spetta a me rivelarli, dice Rehn che la prossima settimana presenter allEurogruppo, il coordinamento dei governi delleuro, i risultati del monitoraggio sullItalia. Su cosa possa basarsi oscuro, visto che le misure di Monti verranno annunciate, se tutto va bene, la settimana dopo in Parlamento. SEMBRA FINITO il tempo delle manovra con cifre impressionanti, ormai chiaro che i mercati non ci credono pi perch non si fidano di un risanamento senza crescita. circolata ieri una stima di 15 miliardi per la prossima manovra, poi in serata si parlava di 25, che basterebbero appena a coprire quello che manca per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 dopo la revisione al ribasso delle stime di crescita. Ma limpressione, non solo dei mercati, che i tempi del governo Monti non siano gli stessi con cui si evolve la crisi: Stiamo lavorando, ognuno di noi ministri ha una sua agenda, a dicembre vedrete, assicura un ministro. Intanto ieri il Belgio stato declassato ancora e lagenzia di rating Fitch ha detto che probabilmente lItalia gi in recessione, come evidente dagli ultimi dati sulla crescita. Pi Monti aspetta, peggiori sono i problemi che dovrebbe risolvere.

ALLE 9:40 a Palazzo Chigi si riunisce il Consiglio dei ministri. I mercati hanno aperto da poco e gli investitori, nel pomeriggio, rimangono un po perplessi quando esce il comunicato finale in cui si legge che Monti ha spiegato ai ministri come la Merkel e Sarkozy siano consapevoli che un crollo dellItalia porterebbe inevitabilmente alla fine delleuro. Perch rende-

Piano di Germania, Olanda e Finlandia per far arrivare i soldi della Bce al Fmi

LAGENZIA DI RATING Declassate otto banche

Fitch: siete gi in recessionedi Giovanna Lantini

sempre pi in salita S tradaMariol'agenzia di rating per Monti e Corrado Passera. Per americana Fitch, infatti, l'Italia probabilmente gi in recessione. Cio in quella fase dell'economia caratterizzata da livelli di attivit produttiva pi bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente e in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione, secondo i manuali di economia. Tradotto: quando il Pil reale diminuisce andando in territorio negativo per almeno due trimestri consecutivi. Con le immaginabili conseguenze rispetto agli impegni nei confronti dell'Europa e, quindi, alle contromisure da prendere che si profilano

nestrati son difficili da tenere a guinzaglio corto; i tunnel, per loro, sono solo sinonimi di coni d'ombra nei quali stanno assai scomodi. LI SI PU trovare, per, allegri e goliardi all'Enoteca al Parlamento. Dove stato visto uscire, in una piovosa notte di marted 22, pure Roberto Rao, braccio destro del leader Udc, ambasciatore di una notizia forse importante o forse solo di

qualche conferma. Fili d'intesa difficili da dipanare, come di difficile interpretazione era la cena di domenica 20 tra Gabriella Buontempo, ex moglie di Italo Bocchino, e Umberto Croppi, in odore di nomina a sottosegretario alla Cultura. Erano al ristorante San Lorenzo, a parlare di politica, perch Gabriella vuole tanto scendere in campo. E sul suo nome chiss quale inciucio si sta consumando...

sempre pi dure per i cittadini. Un allarme, del resto, che Fitch aveva gi lanciato lo scorso 17 novembre, all'indomani dell'insediamento del nuovo governo e che stato ribadito insieme al taglio del giudizio sul merito di credito di otto banche italiane di medie dimensioni, ieri sera a mercati chiusi. Alla fine di una giornata, cio, che ha visto nuove ondate di panico dei mercati sul debito pubblico italiano, con gli interessi dei Btp decennali che, dopo l'asta sui Bot a sei mesi chiusa con rendimenti alle stelle, sono schizzati al 7,3 per cento, portando il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato e gli omologhi tedeschi a 513 punti. Ancora pi preoccupante la situazione dei Btp a due anni che sono volati oltre

un interesse del 7,8 per cento. Sintomo quest'ultimo, come l'andamento dei Bot, del fatto che la fiducia sulla capacit del Paese di onorare i suoi impegni a breve termine sempre pi limitata, tanto che l'allarme pi pressante si sta spostando sulle scadenze pi vicine. In serata la situazione, almeno per i decennali, si fatta un po' meno incandescente, ma bisogner vedere come reagir luned il mercato al declassamento di Fitch.ANCHE perch, appunto, la scure dell'agenzia che lo scorso 7 ottobre aveva tagliato il rating dell'Italia portandolo ad A+ con outlook negativo, ieri si scagliata sugli istituti bancari pi piccoli e pi radicati sul territorio e l'economia locale. Cio

Bpm, Bper, Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. Per tutte e otto le banche l'outlook, ovvero le prospettive, sono negative e i loro rating di lungo termine e di vitalit sono stati tagliati. Colpa, appunto, del peggioramento delle prospettive di crescita dell'economia italiana e dell'intensificazione delle tensioni sui debiti sovrani, che potrebbero portare a un incremento del costo di finanziamento e a un deterioramento della qualit del credito del sistema bancario, con effetti negativi sulla redditivit operativa. Insomma, la pressione sale e c' da scommettere che i primi a pagare il conto saranno i correntisti.

BERLUSCONI E BOSSI Lite tra (ex) amici a distanza tra alleati Bossi e L ite piBerlusconi.iAdue (ex)silenzio,UmbertoSenatur: Silvio innescare la miccia il dopo di una settimana di il leader del Carroccio torna a criticare duramente il governo Monti. Ma, a sorpresa, nel mirino dell'ex ministro delle Riforme finisce anche il suo alleato storico, Berlusconi. "Si dimesso perch stato ricattato, gli hanno ricattato le imprese - afferma a margine di un comizio - Tutti hanno visto che le sue imprese sono crollate in Borsa del 12% in un giorno e non si mai visto. Era evidente che fosse un segno di ricatto. Ero presente anche io - riferisce Bossi - i suoi dirigenti a Roma gli hanno detto 'Silvio qui ti distruggono le imprese vai a dimetterti'. Cos andato". Le parole del Senatur non sono state affatto gradite a Palazzo Grazioli, dove il Cavaliere era in conclave con i vertici del Pdl. E sono giunte come una doccia fredda: ma che dice? impazzito? Sarebbe stata la prima reazione di stupore. Ma subito dopo montata la rabbia - riferisce chi ha avuto modo di parlargli - e la replica piccata non si fatta attendere: dimissioni date per senso di responsabilit, vista la situazione dei mercati, delle Borse e soprattutto dello spread salito a livelli record.

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Sabato 26 novembre 2011

MALITALIA

Un appalto milionario per una discarica in Kenya Il neoministro sponsor di unazienda senza requisitidi Gianni Barbacetto

CLINI LAFRICANO

orrado Clini lAfricano. Lappellativo se l conquistato sul campo. Non era ancora il ministro dellAmbiente che, fresco di nomina, corre a Rai Radio 2 a esternare la sua fede pro-nucleare e proOgm. Era ancora direttore generale del ministero, a fianco di Alfonso Pecoraro Scanio (governo Prodi), prima di essere riconfermato anche da Stefania Prestigiacomo (governo Berlusconi). Era il 2007 e Clini si era fatto notare come sostenitore e sponsor di una azienda che si era candidata a fare in Kenya, a spese del governo italiano, un lavoro per cui non aveva n gli uomini, n le capacit tecniche.

C

LA VICENDA nasce alla periferia di Nairobi. Qui sorge la discarica di Dandora, la pi grande del Kenya. Unimmensa e maleodorante distesa di rifiuti che oc-

cupa 30 ettari e a cui arrivano le tonnellate di immondizia prodotta dai 4 milioni e mezzo di abitanti della citt. Accanto a Dandora cresciuto lo slum di Korogocho (Ci che non ha pi alcun valore, in lingua kikuyu), dove abitano migliaia di persone che cercano di sopravvivere rovistando nella discarica. Il comboniano padre Alex Zanotelli ha abitato tra loro, in una baracca di Korogocho, e si impegnato a chiedere alle autorit locali la bonifica dellarea. Sono stati proposti diversi progetti di bonifica. Uno di questi, firmato dallazienda italiana Jacorossi, prevede la chiusura della discarica e la nascita di una societ partecipata dal Comune di Nairobi per gestire la raccolta dei rifiuti della citt, con lassunzione di almeno una parte di coloro che vivono rovistando nellimmondizia. un progetto industriale, che prevede ricavi per chi vi simpegna e non chiede aiuti di Stato. Si maNel cerchio, il ministro Clini (FOTO LAPRESSE) Nella foto grande, la discarica keniota (FOTO MYLESTONE)

SU SCATTONE la rabbia della famiglia Russo le polemiche dopo che Fatto ha S coppianoGiovanni ScattoneRusso. ilAureliana,raccontato che insegna nel liceo romano dove si diplomata Marta la madre della ragazza uccisa nel maggio 1997 nei viali de La Sapienza, omicidio per il quale stato condannato lex assistente universitario, ha dichiarato: Non pu essere un educatore di giovani. Non pu insegnare filosofia ai ragazzi. In tutte le scuole dove andato, i genitori si sono ribellati, ma non hanno potuto far niente. la legge. Il preside del liceo scientifico Cavour, Tecla Sannino, prova a dare la sua versione. Pur partecipando al dolore della famiglia Russo e condividendo la perplessit dell'opinione pubblica, sono tenuta a rispettare la sentenza della Cassazione e le graduatorie provinciali. Scattone rilascia poche battute al Corriere.it: Mi dovrei astenere dallinsegnamento? E perch mai? Io mi sono sempre dichiarato innocente. Con tutto il rispetto per i parenti di Marta Russo, sono sereno e d.per. non vedo perch non dovrei insegnare.

Lecca Lecca

La missione di Bazoli spiegata con grande StyleLEGGIAMO E APPRENDIAMO. Grazie a Style, il magazine del Corriere della sera. Leggiamo e apprendiamo che Giovanni Bazoli luomo che ha portato alla costruzione della prima banca italiana: Intesa Sanpaolo. Storia che si intreccia con letica, con i comportamenti, con una visione del credito visto non solo come attivit economica , ma come motore della crescita anche civile e culturale del paese. Ma dove trovare le origini? Presto spiegato: Ne ritrova le tracce in quel Rinascimento che ha reso il nostro Paese unico al mondo. E in quel rapporto con ilo territorio che le banche contribuiscono a valorizzare restituendo quanto agli istituti arrivato grazie alla loro attivit. Da questo rapporto nasce lultima iniziativa di Intesa Sanpaolo chiamata Progetto Cultura. Quindi per essere chiari: Lintreccio tra etica ed economia, e quindi tra comportamenti che hanno unispirazione morale e la ricerca dellallocazione migliore delle risorse a disposizione, trova consistenza del ragionamento alla base delliniziativa fortemente voluta da Bazoli: Un modo diverso di concepire la banca spiega. Con style, per carit.

terializza per anche un altro progetto, presentato da una societ sconosciuta, Eurafrica, con soli 10 mila euro di capitale, sede legale a Napoli, sede operativa a Roma e zero dipendenti. TANTO PER cominciare, Eurafrica si appresta a incassare, per il solo studio di fattibilit, oltre 700 mila euro, erogati dal ministero italiano dellAmbiente nellambito degli impegni internazionali legati al protocollo di Kyoto. In seguito, sarebbe arrivata la parte pi consistente del business, del valore di oltre 30 milioni di dollari. A fare concretamente i lavori di bonifica sarebbero state due societ proposte da Eurafrica, la britannica Atkins e la keniota Howard Hamprey. Chi accredita Eurafrica presso i governi di Roma e di Nairobi Clini. Ma chi c dietro la societ che tanto sta a cuore al direttore generale? La sede di Napoli in realt labitazione dellamministratore unico, Tiziana Perroni. La sede operativa di Roma in-

testata al socio di Eurafrica, Bruno Calzia. I due sono marito e moglie. Altro socio Vittorio Travaglini. Direttore generale Renzo Bernardi, che di mestiere fa il mercante darmi, rappresentante di aziende italiane come la Beretta e la Oto Melara e internazionali come British Aerospace e la francese Sagem. Alex Zanotelli e i comboniani non ci stanno. Da dove spunta Eurafrica? Perch deve incassare dallo Stato oltre 700 mila euro per il solo progetto, quando la Jacorossi era disposta a impegnarsi senza chiedere un soldo? Perch deve guadagnare intermediando lavori fatti da altri? E perch Clini lha tanto a cuore? Padre Zanotelli queste domande le pone pubblicamente in una conferenza stampa, a Roma, il 12 ottobre 2007. Le stesse questioni vengono riproposte sul numero di novembre di Nigrizia, in un articolo firmato da padre Daniele Moschetti, che ha sostituito Zanotelli nella missione di Korogocho. Anche un giornalista italiano sempre molto attento

alle vicende africane, Massimo Alberizzi del Corriere della Sera, scrive un articolo sullaffare Dandora che viene pubblicato sulledizione online del quotidiano. IL MINISTRO Pecoraro Scanio blocca loperazione. Ma Corrado Clini e i responsabili di Eurafrica fanno partire una tripla querela per diffamazione: contro padre Zanotelli, contro padre Moschetti e contro Alberizzi. I giudici hanno gi archiviato le accuse a

Al centro di tutto la societ Eurafrica: 10 mila euro di capitale, sede legale a Napoli e zero dipendenti

Moschetti e Alberizzi. Nel primo decreto di archiviazione, il giudice scrive che anche se alcune delle espressioni usate sono obiettivamente forti perch sostanzialmente descrivono Eurafrica come societ di speculatori che cercano di fare affari sulla pelle dei poveri tuttavia non sono inutilmente sovrabbondanti o gratuitamente aggressive e offensive, descrivendo esattamente il motivo dei sospetti al tempo ritenuti gravare sulla societ Eurafrica, allepoca evidentemente sospettata di volersi accaparrare il coordinamento del progetto, pur se priva dei necessari requisiti di affidabilit e trasparenza. Prosciolto anche Alberizzi, essendosi limitato a esprimere critiche argomentate e circostanziate e a riportare lesito dei suoi accertamenti sulla vicenda. Resta ancora aperto il procedimento contro padre Zanotelli. Alle sue domande, Clini lAfricano non ha mai risposto, ma intanto diventato ministro della Repubblica.

Tre morti bianche a 5 anni dalla tragedia dalla Umbria OliiIL 25 NOVEMBRE 2006 LESPLOSIONE FATALE PER QUATTRO OPERAI. E IERI, IN ITALIA, HANNO PERSO LA VITA ALTRI TRE LAVORATORIdi Salvatore Cannav

un caso che il presidente della RepubN on abbia voluto ricordare con enfasiClitumblica quanto accaduto cinque anni fa a Campello sul no, alla Umbria Olii, teatro di uno degli incidenti sul lavoro pi drammatici e di una delle reazioni pi agghiaccianti nella storia delle morti sul lavoro. Il 25 novembre 2006, quattro operai di una ditta appaltatrice, la Manili, furono colpiti da unesplosione mentre lavoravano sui grandi silos dellazienda, tra le principali raffinerie di prodotti vegetali in Europa. Tullio Mattini, Giuseppe Coletti, Maurizio Manili (il titolare dellazienda appaltatrice) e lalbanese Waldimir Todhe morirono sul colpo. Lincendio che si scaten subito dopo fu spento dai Vigili del Fuoco il giorno dopo. I morti furono solo 4 perch il gruista si trovava a unaltezza di sicurezza e riusc a salvarsi.UN INCIDENTE come un altro, si potrebbe dire, se non fosse per limpatto scenico. Del resto, non di ieri notte lesplosione nel Bergamasco, presso la cartiera Ca-Ma di Lallio, in cui morto Rosario Spampanato mentre gli altri otto operai del turno di notte sono riusciti a scappare? E non di ieri la morte di una commessa nella provincia di Oristano, schiacciata da un distributore automatico; e, ancora di ieri, quella di un operaio rumeno a Roma, anchegli schiacciato da alcuni pannelli?

Lo stillicidio degli infortuni cos ritmato che anche lenfasi straordinaria rischia di non farsi sentire. Eppure, se il capo dello Stato ha sentito il bisogno di ricordare la vicenda della Umbria Olii (il Fatto stato premiato per il suo lavoro) con linvito a prestare la dovuta attenzione ai temi della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, per i suoi contorni raccapriccianti. Il 20 gennaio 2009, a poco pi di due anni dallesplosione, il principale azionista della Umbria Olii, Giorgio Del Papa, chiese un risarcimento di 35 milioni di euro alle famiglie degli operai responsabili, a suo dire, di aver distrutto gli stabilimenti. Nellatto di citazione inviato a mogli, figli, fratelli e anche alle madri

degli operai morti, si specificava che la Umbria Olii non ha mai avuto alcun evento calamitoso nella propria storia aziendale prima di quello del 25 novembre e che quindi qualsiasi responsabilit era dovuta allincuria degli operai e della ditta appaltatrice, la Manuli. La richiesta stata bocciata dal Tribunale di Spoleto dove invece si attende la sentenza di primo grado proprio nei confronti di Del Papa. Nella sua requisitoria del 19 ottobre scorso, il procuratore capo, Gianfranco Riggio, ha chiesto una pena esemplare, 12 anni di carcere per Giorgio Del Papa, indicato come il vero responsabile dellesplosione. E la stessa richiesta di risarcimento stata utilizzata, a carico dellimpu-

tato, dal magistrato: inammissibile anche sotto il profilo umano ha detto nella requisitoria che si possa chiedere un risarcimento milionario alle famiglie delle vittime. Sarebbe come se un automobilista, dopo aver investito e ucciso un passante, chiedesse subito alla famiglia della vittima i danni per riparare l'auto. NEL SUO PRIMO intervento pubblico, il nuovo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha voluto dare un segnale di attenzione al problema. Che, secondo lOsservatorio indipendente di Bologna che svolge una statistica quotidiana quantificato nel 2011 in 608 morti. E gi il 20 novembre la lista ha superato quella del 2010. Ma mai come in questo caso, chiaro che le parole non bastano. Serve qualcosa di netto. Nel 2009, lex ministro Maurizio Sacconi si distinto per la determinazione con cui ha fatto approvare il decreto legislativo 106, modificativo del Testo unico 81 del 2008, approvato dal governo Prodi. Sbaglia chi pensa a un sussulto legalitario. In realt, il nuovo decreto Sacconi ha ridotto di circa la met le sanzioni pecuniarie e penali a carico dei datori di lavoro e dei dirigenti preposti al controllo e allorganizzazione dei siti produttivi. Sullonda del provvedimento, il suo ministero si fece poi promotore di un discusso spot televisivo il cui messaggio era esplicitamente rivolto ai lavoratori: state attenti e pretendete pi sicurezza.

Il giorno della tragedia alla Umbria Olii (FOTO LAPRESSE)

Napolitano: Va in ogni caso rifiutata lidea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalit

Sabato 26 novembre 2011

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INFORMAZIONE

RISCHIA DI FINIRE LA BELLA VITA A RAI INTERNATIONALI tagli alleditoria colpiscono la tv dedicata agli italiani allesterodi Chiara

Paolin

P

aolo Bonaiuti, uomo della comunicazione nel governo Berlusconi, laveva detto chiaro gi un mese fa: I tagli alleditoria colpiranno anche i programmi per le minoranze linguistiche e Rai International. Il fondo era di 45 milioni di euro, di cui 20-22 destinati a Rai International, ma dovremo tagliare del 50 per cento. Questi sono i paletti entro cui muoverci. Adesso, col governo Monti, quei paletti rischiano di diventare travi tra le ruote di un

piccolo grande regno, da sempre ambito perch capace di agire sul mercato instabile e prezioso degli italiani allestero, quei pochi seggi piazzati nei lidi pi lontani del pianeta che hanno spesso determinato vita, morte (e resurrezione) delle maggioranze parlamentari.OLTRETUTTO, la poltrona del canale gi denominato Rai International, poi Rai Italia, e poi ancora Rai Internazionale, sempre stata comoda. Mitica la direzione di Massimo Magliaro, che oltre a non lesinare sulle spese di

rappresentanza amava circondarsi di belle presenze. Ecco una testimonianza diretta del Comitato di redazione, anno 2005: Basta girare per i corridoi: c tutta una serie di ragazze, per lo pi straniere. I giornalisti che sono messi in condizione di lavorare sono pochi, male organizzati e umiliati costantemente dalla squinzia di turno che va a fare, al seguito di Magliaro, linviata. Avendo diverse giornaliste, ma soprattutto traduttrici specie dellest, c un via vai di queste signorine. Ci sono state denunce molto circostanziate da parte del sin-

La sede Rai di Roma (FOTO ANSA)

dacato, su cui Magliaro ha annunciato pi volte una querela che non ha mai fatto. POI VENNE lera decisamente pi sobria del prodiano Piero Badaloni: toni soffusi, italianizzazione del nome e tanti buoni propositi di rinnovamento. Nel 2009 la nomina dellattuale direttore Daniele Maria Renzoni, in arrivo dal Tg2. Supercattolico e morigerato, si trovato a capo di una rete/testata che con 150 dipendenti (55 giornalisti, 5 vicedirettori) prende mazzate da tutte le parti. I programmi fanno schifo, una noia mortale lamentano via blog i connazionali che vedono passare in rassegna tutto lordinario Rai, da Porta a Por ta ai game show. Poi ci sono le news di Tg1, Tg2, Tg3 e RadioRai, qualche format autoprodotto (uno sulle comu-

LE PROMOZIONI DI BRUNO

Macchie di castrato sul libro di Vespa dedicato allamore

F

inalmente stato possibile vedere Bruno Vespa in grembiulino. Cosa non farebbe, il signore di plastici e bacchette, per promuovere il suo librone Questo amore? Cucina, addirittura. Sfregandosi le mani, ci prova in televisione: ospite deccezione di Antonella Clerici, la Prova del cuoco su Ra1 a mezzogiorno, l dove passano sempre massaie e mai anfitrioni. Quando gli conviene, Vespa si ricorda delle sue origini abruzzesi, e se lo ricordano anche i conterranei pi volte infuriati per i servizi e le trasmissioni di Porta a Porta sul terremoto. Lumile Vespa, ragazzo di bottega, prepara il piatto domenicale, quello per gli indigenti come lui. Quasi quasi ci

scappa la lacrimuccia. Mentre la telecamera inquadra il libro accanto ai fornelli, la Clerici scuote il sugo di castrato di Vespa: Questo ci serve per condire gli spaghetti alla chitarra. Che il buon Vespa agita come se fosse Jimi Hendrix. E poi, tenero tenero, suggerisce: Si pu mangiare come piatto unico, anche se la carne nel sugo perde sapore. Unosservazione politica, cos profonda e veritiera di Vespa, non si ascoltava da tempo. Il risultato un miscuglio di pezzi lividi di carne, spaghetti spezzettati, un chilo di pecorino. Insomma, una schifezza. Ma Vespa l per commuovere: Leggete il libro. Ognuno di voi ci trova la sua storia. E speriamo pure qualche ricetta.

150 dipendenti e un budget da oltre 50 milioni di euro lanno, 20 sono garantiti dalla Presidenza del Consiglio

nit italiche in terra straniera, un altro sulle eccellenze nazionali) e infine il pezzo forte, La giostra del gol, il programma che commenta in diretta le partite del campionato italiano e che doveva unire in un fraterno abbraccio tutti i cuori tricolori del pianeta, ma che s trasformato in un carrozzone ormai slabbrato pur continuando a prosciugare quasi la met del budget annuale. Gi: quanto costa Rai International? Pi o meno 50 milioni di euro lanno, di cui 20 garantiti dalla convenzione con la Presidenza del Consiglio. Ma se il taglio preconizzato da Bonaiuti fosse recepito dal nuovo esecutivo, i milioni sarebbero parecchi di meno: calcolando che le minoranze linguistiche di Bolzano e dintorni manterranno stretti i loro diritti costituzionali, probabile che a Rai International possa arrivare per il 2012 qualche milione di euro, non di pi. E chi ripiana il buco? Mamma Rai, coi tempi bui che sta passando e un passivo di 100 milioni? Ci interessa soprattutto capire finalmente quale sia il progetto per noi spiega Antonio Gnoni, del comitato di redazione . Mediaset sta lanciando la sua piattaforma per l'estero mentre noi sentiamo rimbalzare ipotesi di fusioni tra Rai International, RaiNews e Televideo.

A parte il fatto che una megaredazione da pi di 200 giornalisti verrebbe immediatamente tacciata di gigantismo, e sottoposta a piani di riduzione, mi spiegate come facciamo a parlare agli italiani nel mondo se RaiNews deve nel frattempo mandare a rullo le sue notizie? Che facciamo: prima unifichiamo e poi sdoppiamo?. DAI PIANI alti di viale Mazzini giunge un cenno impercettibile. Forse la questione rientrer nei lavori del weekend, in vista del consiglio damministrazione di luned. Anche se il non detto pi palese che ancora manca una qualsiasi interlocuzione operativa col governo Monti, e si ignora il pi fondamentale dei principi: che vogliono ora questi? Come si possono conciliare i desiderata della vecchia politica con le nuove linee di rigore dei tecnici? Non chiaro. Forse, per cercare ispirazione, domani sera i consiglieri potranno seguire su Rai International la nuova puntata di Italia Chiama Italia, fiore all'occhiello della rete. Ospiti in studio: il maestro Alessandro Valtulini, giovane compositore di successo internazionale; Angelo Palombo, cercatore di tartufi, e Giselle Oberti, organizzatrice di un'asta benefica internazionale.

Servizio Pubblico, lAuditel alza bandiera biancaI DATI ARRIVANO SEMPRE PI IN RITARDO: NON RIUSCIAMO A CALCOLARE LE TELEVISIONI LOCALI. RAO (UDC): AGGIORNATEVIdi Carlo

Tecce

inque ore di ritardo, sempre di C venerd; scusesistema Auditel, nervose, sempre di venerd. Il tarato su televisioni nazionali e bipolarismo (tripolarismo, al massimo), certifica il rapporto con la multi-piattaforma di Servizio Pubblico: inadeguato. Ieri i risultati di ascolto slittano di continuo, c' ancora troppa confusione, come gi successo due settimana fa, sui numeri di ben 26 emittenti locali del circuito di Michele Santoro.IN TARDA mattinata, aspettando il comunicato ufficiale, l'Auditel scrive ai suoi clienti, cio editori televisivi e centri media: Nonostante le nostre tempestive segnalazioni e tassative istruzioni, continua a registrarsi il fenomeno di emittenti formalmente aderenti al progetto Servizio Pubblico che non trasmettono il programma di Santoro. Occorre chiarire subito che spiega la societ in una lettera riservata i ritardi nella messa in linea dei dati corretti non derivano

da inefficienze Auditel, ma da linee di ambiguit prodotte da emittenti che non segnalano in modo tempestivo modifiche ai palinsesti. L'ultima frase gonfia l'equivoco pi che limare i sospetti: Va inoltre ribadito che il risultato complessivo della trasmissione non ne risente, ma lassegnazione alla singola emittente che potrebbe risultare penalizzata. Prima traduzione: qualche emittente regionale, non di certo Sky, annuncia Ser vizio Pubblico e poi manda in onda chiss cosa. E invece, siccome il segnale si sovrappone di regione in regione, una televisione locale invade il territorio di una concorrente mandando in crisi il segnale Auditel. Seconda traduzione: forse l'8 per cento di share, i 2 milioni di telespettatori 370 mila in meno rispetto a 7 giorni fa corrispondono al vero, ma anche no. Perch Auditel fatica a rilevare il pubblico di una singola emittente per un complesso gioco di ponderazione e campione (5 mila e 500 famiglie in totale). Se una volta a settimana, soltanto una, 26 piccole televisioni

diventano grandi insieme si dimostra pi complicato distinguere i telespettatori Mediaset, Rai o La7 che si passano e ripassano il pubblico. A parte i limiti strutturali di Auditel e il calo complessivo per i prodotti d'informazione, la redazione di Santoro evidenzia il lato positivo: la multi-piattaforma resta il terzo canale del gioved e Ser vizio Pubblico il primo programma d'informazione. Anche il deputato Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione di Vigilanza, consiglia ad Auditel di aggiornarsi: Una volta un incidente, la seconda una coincide