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Roma, Piazza Venezia 5Tel. 06 688281LUNED 29 AGOSTO 2011 ANNO 50 - N. 33Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 6339Servizio Clienti - Tel. 02 63797510In Italia EURO 1,20Del l uned www.corriere.itLa fuga del RasGiannelliSqualificato Speak EasyIl fascino nasce dalla veritMai fidarsi delle apparenzePubblico&Privato di Francesco AlberoniDifficile credere che lacitt italiana dove latassa sulla spazzatura lapi alta sia proprio quellache ha pi problemi conlimmondizia. Eppure aNapoli la tariffa sui rifiuti superiore del 48,4% allamedia nazionale, quasi duevolte e mezzo pi cararispetto a Firenze. L, per unappartamento di 80 metriquadri, 135 euro lanno.Nel capoluogo campano,331. Nel Paese dove ilcapitalismo municipale hasoppiantato il capitalismodi Stato, il sistema deiservizi funziona cos.A PAGINA 7Gheddafi vuol trattareMa i ribelli: si arrendaIn disordine sparsoLa nostra unepoca che d una gran-deimportanzaallabellezzafisica.Pensiamo allenorme sviluppo delle pale-stre, dellebeautyfarm, della chirurgiaestetica, alle spese per la cosmesi e lab-bigliamento. Ma fra tante donne belle edeleganti e tanti uomini curatissimi quan-ti hanno fascino? Pochi, pochissimi. Per-ch la bellezza pu contribuire a genera-re fascino, ma non basta da sola. Ci so-no persone che ti colpiscono per la lorobellezza, la loro eleganza e la loro raffi-natezza, ma dopo un po che sei con loroquellimpressione scompare. E ce ne so-no altre invece che non sono belle ma su-scitano in te unemozione che non scom-pare col tempo, anzi si rafforza.Quello che abbiamo detto della bellez-za vale anche per la ricchezza e il potere.La ricchezza e il potere sono una compo-nente del fascino, ma non bastano a ge-nerarlo. Vi sono personaggi ricchi e po-tenti totalmente privi di fascino, anzi in-si gni fi canti e sgradevol i . Anchelattrattivit erotica, quella che un tem-po si chiamava sex appeal, fa parte delfascino, ma non basta da sola.Il fascino una forma di attrazioneche promana dalla persona tutta intera.Anche il fascino erotico. Nel vecchio filmPicnic William Holden un poveraccioche arriva in una cittadina americana efa umili lavori ma il suo aspetto e il suomodo naturale di muoversi sprigionanoun fascino irresistibile sulle donne. Essesentono che ha avuto una vita intensa,che conosce ilmondo e conosce il loroanimo. il suo passato che si oggettivanel presente. Desdemona si innamora diOtello quandole racconta lasua vita,Nausicaa di Ulisse quando intuisce che il protagonista di una storia grande eterribile. Nel film Let dellinnocenza ilfascino della contessa Olenska scaturi-sce dal mistero della sua esistenza e deisuoi amori nella lontana Europa.Il fascino appare quando la personasprigiona qualcosa che accende la fanta-sia. Ma deve essere la persona in se stes-sa,perquanto realmente. Ilfascinonon pu essere prodotto dalla finzione,dallartificio, dallarecita. Nascesoloquando ci che la persona dice e fa corri-sponde al suo interno essere, alla sua ve-rit. Clint Eastwood ha fascino perche intimamente quello che rappresenta, lostessovaleperVascoRossi. MarilynMonroe recitava se stessa. Il fascino una figura della verit. Lultimo discor-so del presidente Napolitano ha profon-damente colpito tutti gli italiani perchesprimeva la sua personalit globale, lasua totale obbiettivit e sincerit.www.corriere.it/alberoni RIPRODUZIONE RISERVATAIl sindaco di SestoAlegare ricattabilit dellapolitica e conflitti di interessec il mastice dellopacit introdottada leggi di parte. A PAGINA 40DEBITI FACILI, PREVISIONI SBAGLIATELA FIERA AGOSTANADEI PICCOLI EGOISMIChi amministrarischia sempreI SERVIZI?PIU LI PAGHIE PEGGIOTI SERVONOdi SERGIO RIZZOdi Lorenzo Cremonesialle pagine 14 e 15di GIOVANNI SARTORILa domanda, il giorno dopo lamancata Apocalisse a New York, se le autorit americane, nel fare leloro previsioni, non abbiano peccatodi catastrofismo. A PAGINA 25LE RELAZIONIPERICOLOSEdi Fabio Montialle pagine 46 e 47Oggi in edicola a 2,80 europi il prezzo del quotidianoLe previsioni(e gli allarmi)che ci rendonopi fragiliTuttiglieconomi-sti, oquasitutti,sostengono chela salvezza sta nel-lacrescita. Perchilmondooccidentalenoncresce pi (in nessun sen-sodellaparola). Lasolacrescita globale stata, daun secolo a questa parte,quella della popolazione.Oggi siamo 7 miliardi, for-se arriveremo a 9 o anchea 10. E ditantocresce lapopolazione, di altrettan-to (se non pi) crescono iproblemi chelacrescitaeconomica dovrebbe risol-vere. Problemi cheora-mai sono di grande de-pressione. Eproblemiche le ricette degli econo-misti nonsembranoingradodirisolvere. Forseperch sono ricette che cihanno fatto sbagliare pre-visioni e terapie da alme-no mezzo secolo a questaparte. Perch da mezzo se-colo a questa parte gli eco-nomisti ci hanno incorag-giatoaspenderepidiquanto guadagniamo, cre-andocos unprogressoeconomicofondatosuldebito. Il debito pubblicoche oggi assilla tutti (an-che sealcunipi,alcunimeno)nascecos: dalloStato che spende e span-de, cheelargiscepidiquanto incassa.Negli Stati Uniti, per de-cenni, lindicatore di unaeconomia che tira sta-to la consumer confiden-ce, la fiducia del consuma-toredi poter spenderenon sui soldi che si han-no masuisoldi chever-ranno. Un altro problemadellesocietindustrialiavanzate che alla fine lemacchine disoccupa-no. Certo, allinizio crea-no occupazione per crea-re le macchine; ma poi, al-la lunga, finisce che sonole macchine che lavoranoper luomo e che lo sosti-tuiscono.Questoproble-ma stato oscurato dallateoria (eminentemente so-ciologica)chelasocietpost industriale era, e do-vevadiventare, unaso-cietdei servizi. Certo,in parte s. Ma in parte lasociet dei servizi diven-tata sovrappopolata e pa-rassitariaperchserveacolmare il bucodella di-soccupazionecrescente.Il nostro Sud un magnifi-coesempiodi politicache diventa strumento dipubblico impiego.Il sistema che sono an-dato descrivendo era de-stinato a crollare. E difattista crollando. Laggravan-te poi stata la globalizza-zione. Nel 1993scrivevoche a parit di tecnologiai Paesi poveri a basso co-sto di lavoro erano desti-nati a togliere lavoro allamanodopera dei Paesi ric-chi. Invece gli economistihanno inneggiato alla glo-balizzazionecomenuovimercati di espansioneedi vendita. finita, perora, che la Cina diventa-ta la cassaforte che sostie-ne il debito pubblico de-gli Stati Uniti, e che sono icinesicheesportano pidi noi.Ci sono, infine, le male-fatte dei banchieri e del lo-ro avventurismo speculati-vo con isoldi degli altri.Hanno cominciato a elar-giremutui subprimeecio insufficientementegarantiti. Epoi si sonobuttati sui derivati, unadiavoleriaescogitatadadue matematici che nem-meno i banchieri n i loroeconomisti hanno ben ca-pito. Il che non toglie chesiano riusciti a inondare ilmondo conun nuovo ti-po di pericolosa spazzatu-ra.CONTINUA A PAGINA 40UNTRACOLLOBENPREPARATOdi LUIGI FERRARELLAMentre la manovra inParlamento, fuori infuria ilpugilato. Se cera bisogno di confermesulla malattia che sta fiaccando ilnostro corpo collettivo, eccone una.A PAGINA 40Piacerenon puessere ilfrutto diartificioo di recitaIl Pdl allattacco: sistema di potere degli ex Ds. Veltroni querelaNessun reato, ho cercato diamministrare. Il sindacodi Sesto San Giovanni, GiorgioOldrini, scrive al Corriere e, aproposito dellinchiesta sulPalaghiaccio, si dice preoccupatoper un atteggiamento generale percui tutto quello che hanno dichiaratodue imprenditori che accusano diper s vero, e tutto quello che diconogli amministratori e i politici falso,o anche un reato. A PAGINA 11Bolt butta via il mondialecon una falsa partenzaLe previsioni dei tecnici del Parlamento. Oggi il vertice dal premierLinglese facileIl corso del Corriere977112049800810829>Il dibattito Limiti alla libert o tutela della salute?Fine della grande pauraNewYork torna in stradaIl caso Penati scuote la politicaPosteItalianeSped.inA.P.-D.L.353/2003conv.L.46/2004art.1,c1,DCBMilanoManovra, la pressione fiscalesalir in due anni al 48,4%Se la Francia tassa la Coca Coladi STEFANOMONTEFIORIAFPPHOTO/EMMANUELDUNANDUragano Irene, danni per miliardidi GIOVANNI BELARDELLIdi MICHELE AINISLinchiesta sullesponente del Pd. Renzi: deve dimettersi. Boeri: a Milano una rigenerazionedi GIORGIO OLDRINITrasporti, rifiutiManovra: oggi ad Arcore il vertice decisi-vo tra il premier Silvio Berlusconi e il leaderdella Lega Umberto Bossi. Secondo le previ-sioni, con il decreto il peso della pressionefiscale salir in due anni dal 46,6% al 48,4%.DA PAGINA 2 A PAGINA 6InFrancialebevandegassateazuccheroag-giunto, come la Coca Co-la, sarannotassate. Lohaannunciato il primo mini-stroFranoisFillon, pre-sentandolemisuredellanuova manovra destinata aridurre il deficit. Citando leraccomandazioni dellOrga-nizzazionemondialedellasanit, il premier Fillon hadifeso laumento del prez-zo delle bevande zucchera-te il cui consumo incontrol-lato favorisce laumento dipeso. Molti i contrari.ALLE PAGINE 8 E 9con gli interventidi P. Ostellino e G. RemuzziLa gente a New York tornata in strada (nella foto un abitante diConey Island). Luragano Irene ha presentato un conto meno salatodelle attese. Almeno nella Grande Mela. DA PAGINA 22 A PAGINA 25Linchiesta sul pd Filippo Pena-ti e le presunte tangenti per lareaex Falck scuote la politica. Il sin-daco di Firenze Renzi: si dimetta.Il Pdl accusa il sistema di poteredegli ex Ds. Veltroni querela. Bo-eri: a Milano la rigenerazione.DA PAGINA 10 A PAGINA 13Garibaldi, Meli, Senesiitalia: 515249535254Codice cliente: 2 Primo PianoLuned 29 Agosto 2011Corriere della SeraSulla manovra si sta lavorando in modo serio. Fondamentale ilcontributo del Pdl. Troveremo piena intesa al vertice Maurizio Gasparri, PdlROMAComefinirancoranon lo sa nessuno, ma come devefinire il vertice tra Pdl e Lega previ-sto per oggi ad Arcore, lo dice conchiarezza MaurizioGasparri: Do-vremo accordarci, non ci sono alter-native. E tutti dovranno abbassarele proprie pretese e fare un passo indirezione dellaltro, con umilt. An-che Giulio, ovvio.Giulio, si capisce, quel Tremon-ti che da giorni angustia i pensieridi Silvio Berlusconi. Il premier, pre-occupato per quello che i suoi conti-nuanoadefinirelincapacitdiTremonti di fare gioco di squadra,pressato da tutto il Pdl perch la ma-novra venga cambiata, impegnato amantenere saldo il rapporto con laLega e a tranquillizzare categorie eparti sociali, sa che il momento de-licatissimo. E sa che oggi la batta-glia daingaggiare con gli alleati econ il suo ministro sar dura, diffici-le, dallesito niente affatto scontato.Paolo Bonaiuti si mostra ottimi-sta: Tutti sono fiduciosi di trovarelintesa, ma non c dubbio che, al-la vigilia, i nodi principali sono an-cora da sciogliere. Da una parte in-fatti cil Pdl che, interpretandoperfettamente pancia e cuore del Ca-valiere, sipresentaal verticeconlintenzione di portare a casa grossemodificheallamanovra: Bisognaabolire il contributo di solidariet,ripeteBerlusconi, ealleggeriredimolto il taglio previsto per gli entilocali(come peraltrochiedelaLe-ga) mentre il riordino di Province,piccoliComuni,numerodiparla-mentari finir in un ddl costituzio-nale.Per ottenere tutto ci a saldi inva-riati serve non la patrimoniale pro-posta dalla Lega, ma unentrata altae sicura come quella che arrivereb-bedallinnalzamentodiunpuntodi Iva (per i generi tassati al 20%), esu questo il partito schierato sen-za seesenzama: IlPdlunito,prendere o lasciare: Tremonti o loaccetta o finir per farsi male..., ilragionamentochefaconisuoiAngelino Alfano.E per, sul punto Tremonti conti-nuaadesserescettico, anchesenon scopre le sue carte perch sepoi sar costretto ad accettarlo, nonpu dare limpressione di essere sta-to messo spalle al muro, dicono isuoi avversari nel Pdl, mentre il mi-nistro ripete che a metterci la fac-cia sulla manovra varata il 12 ago-sto non stato solo lui, ma Berlu-sconi e tutto il governo che hannovotato allunanimit. E per, an-che lui sa che qualche cambiamen-toandrnecessariamentefatto:non a caso, i tecnici del Tesoro stu-diano anche un altro possibile in-troito, linnalzamentodelleaccisesu tabacchi, superalcolici, lotterie.Insomma, sar braccio di ferro, edecisivo diventerlatteggiamentodella Lega la cui proposta di patri-monialesugli evasoriconcepitadaRobertoCalderolivienesecca-mente bocciata daifedelissimi delpremier: Questi sonomatti sbotta un alto dirigente del partito: dicono no allinnalzamento del-le pensioni e vogliono la patrimo-niale: ma il programma di Berti-notti, se lo possono scordare!.Daltra parte, la Lega a sua voltavuole diminuire edi moltoi tagliagli enti locali, battaglia che si staintestandoMaroni, quindi dovrnecessariamente trattare con il Pdl,perch dopo averci detto no sullepensioni, non possono pensare chenoi subiamo ogni loro diktat senzareagire, avverte un fedelissimo delpremier. Consapevole che comun-que oggi sar una lunga giornata, arischio massimo.Paola Di CaroRIPRODUZIONE RISERVATABonaiuti: lintesa si trover. I dubbi di TremontiOndata di emendamenti al testoIl termine scade oggi alle 20Ora serveuna sterzataLe pecettenon bastanoIl CavaliereROMA Un occhio alla riu-nione tra il premier Silvio Ber-lusconi eil leaderdellaLegaUmbertoBossi permettereapuntolaversionedefinitiva,laltro puntato su Palazzo Mada-madovesi protocollanogliemendamenti alla manovra bisprimadellascadenza(staseraalle 20). A Milano i sindaci, inunfrontechemetteinsiemecentrodestraecentrosinistra,si riuniscono per dire una voltadi pi ilproprio no alla ta-gliolasuifondieallaccorpa-mento dei mini Comuni.unaprotestachebissalamarciadell8aprile2010,quando in oltre 500 con tantodi fascia tricolore, si raccolseroinpiazzaSanBabilacontroilcappio imposto dal patto di sta-bilit. Nulla si era spuntato. Sta-volta dovrebbe essere diverso:negli ultimi giorni, dopo la ma-nifestazione dei piccoli Comu-ni a Roma, sono arrivate rassi-curazioni autorevoli. I ministrileghisti hanno sposato la cau-sa. E Roberto Maroni ha garan-tito in un incontro con lAnci,venerdal Viminale, checspazio per alleggerire itagli.In pi si ottenuta la disponibi-lit a rivedere la norma sui pic-coli centri, che verrebbero spin-ti solo ad associare i servizi. Inquesta direzione si era espres-so anche il segretario del Pdl,Angelino Alfano. E ieri il mini-stro Ignazio La Russa ha ribadi-to: Penso cheverr rettifica-ta. Aggiungendo: Sarebbeuningiustizia.Ledistanzeconil governoper rimangono, perchnelleultime tremanovreiComunisecondolAnci hannoavuto tagli per 14,2 miliardi. Ot-tocentofascetricolori hannoconfermato la propria presen-zaquestamattinaallaudito-rium Gaber al Pirellone. In for-ze contro le misure che giudica-no insostenibili. Ci sarannoil primo cittadino milanese (dicentrosinistra)GiulianoPisa-pia e quello della Capitale Gian-ni Alemanno (di centrodestra),tra i pi polemici sin dallini-zio. Maanchele Regioni,chetanto hanno da ridire, con i go-vernatori di Lombardia, Rober-to Formigoni, ed Emilia-Roma-gna, VascoErrani. Inplateaisindaci di Torino, Piero Fassi-no, di Genova, Marta Vincenzi,di Verona, Flavio Tosi, di Reg-gio Emilia, Graziano Delrio, diVenezia, Giorgio Orsoni, di Bo-logna, VirginioMerola, eunadelegazione da Napoli. la conferma dice il sin-daco di Varese, il leghista Atti-lio Fontana,cuisideve lideadicomeavessimoragionequandoabbiamopromossoquesta manifestazione per direallopinione pubblica limpossi-bilit per i Comuni di garantireservizi ed investimenti di fron-teai tagli di questennesimamanovra. Che in cifre signifi-cano dice la relazione tecni-ca 1,7 miliardi in meno nel2012eunaltromiliardoperlanno seguente.Dopo le aperture, secondo ilpresidente pro tempore dellAn-ci,OsvaldoNapoli(Pdl),saruniniziativa molto meno pole-mica di quanto previsto allini-zio: Vista la situazione, siamomoderatamente ottimisti.Qualche certezza in pi ci sarnel pomeriggio dopo un nuovoincontro con Maroni.Melania Di GiacomoRIPRODUZIONE RISERVATAManifestazione a Milano Summit al Pirellone contro misure giudicate insostenibiliIl decreto I contenutiIpotesiManovra, il vertice-chiaveDuello su Iva e patrimonialeBerlusconi vuole abolire ilcontributo di solidariete alleggerire i tagli agli entilocaliI sindaci tornano in piazza: in 800 per dire no ai tagliGli emendamentiRotondiLa protestaAl Tesoro stanno studiandoanche un altro possibile introito,cio linnalzamento delle accisesu tabacchi e superalcoliciMILANO Dalle modifiche al contributo di solidariet allo stralciodelle misure su piccoli Comuni e Province, fino allasta dellefrequenze o lIci da far pagare al Vaticano. Sono gi un centinaio gliemendamenti alla manovra. E prima delle 20 di questa sera,termine ultimo per la presentazione, ne arriveranno ancora. Partitie gruppi affinano le correzioni al testo per questa manovra da 45,5miliardi che di certo, per il momento ha solo la sicurezza che i saldidovranno rimanere invariati. Antonio Azzollini, relatore delprovvedimento, aveva gi anticipato fin dallavvio dei lavori, chelesame sarebbe stato lungo e approfondito. La commissioneBilancio del Senato dovr vagliare a partire da oggi tutte leproposte in arrivo, soprattutto da Pd, Idv e terzo polo e per questo gi convocata anche in seduta notturna per tutta la settimana. Ilprovvedimento, licenziato dalla commissione, dovrebbe approdarein Aula tra il 5 e il 6 settembre, ma per avere il calendariodettagliato bisogner aspettare la Conferenza dei capigruppo diPalazzo Madama, che dovrebbe riunirsi mercoled.RIPRODUZIONE RISERVATAROMA Ministro, tuttorisolto dunque?Mah. Sono perplesso.Gianfranco Rotondi, 51anni, ministro dellaPubblica Attuazione, insoddisfatto. Vorrebbequalcosa di pi da questamanovra sottoposta auna mediazionefaticosissima.Qualcosa di pi in chesenso?Non so che giovamentoci porter questamanovra. Si vacontinuamente avanti eindietro. A forza dicantare ogni giorno unacanzone diversa, sirischia di perdersi. E disuperare la linea delPiave: che sono i saldiinvariati.Perch non la convincela manovra?Perch il governo develavorare per la gloria,non per il consenso.Serve una sterzatarivoluzionaria non unapecetta. Ho letto il belpezzo di Veltroni, il suosalmo biblico: dice cheentro il 2020 bisogna cheil debito non superi l80per cento del pil. Tuttoqui?.Che altro serve?Bisogna fare lemacroregioni, abolire leProvince, tosare iComuni. Porsi unobiettivo epocale,arrivare a un rapportodebito-pil del 45 percento, come con ilgoverno Rumor.Lacrime e sangue?Non appartengo allagena dei demagoghi. Masolo se tocchiamo lamacchina pubblicapossiamo poi chiedereuno sforzo straordinarioal Paese. Altrimenticontinuiamo a parlare delbarbiere della Camera.Tremonti ci prova aresistere.Non si pu dargli lacolpa. stato il custodedel memento: tenere iconti in ordine. Ma mancato anche a lui ilpiglio rivoluzionario.E quindi?E quindi visto che larivoluzione liberale rimasta nel libro deisogni e il programma digoverno in gran parteinevaso, diamoci almenouna missione: risanare ilPaese.E chi la porta a termine?Berlusconi. lunico chepu ancora farlo.Al. T.RIPRODUZIONE RISERVATASindaci di nuovo in piazza,dopo le manifestazioni deigiorni scorsi, in tutta Italia,contro la manovra (fotoAnsa/Percossi)Summit Silvio Berlusconi e Umberto Bossi si riuniscono oggi ad Arcoreitalia: 515249535254Codice cliente: 3 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011Presenteremo una proposta di revisione radicale. NelPdl la manovra figlia di nessunoBenedetto Della Vedova, FliSar unaltra manovra degli errori e degli orrori,un'altra occasione mancata per le riformeFelice Belisario, Idv Tutticoncordanosullopportu-nit dicambiare ilcontributo disolidarietI contenuti Con il decreto il peso di tasse e imposte aumenter dal 46,6% di questanno al 48,4% del 2013Sulle pensionial massimosar anticipatoil percorsodi incrementodelletper le donneLE CORREZIONI, DAL PRELIEVO ALLARTICOLO 8E LA PRESSIONE FISCALE SALIR DI DUE PUNTIROMA La quadra, come direbbe UmbertoBossi, ancora non c. E si capisce. Nelle due set-timane che sono trascorse dal 13 agosto, giornodi presentazione del decreto bis che ha completa-to la manovra di correzione dei conti pubblici(55,4 miliardi nel 2014 e pareggio di bilancio ginel 2013), si sono accavallate troppe richieste dimodifica, spesso contrastanti tra loro. Tanto perdire: se si aumenta lIva si accontenta il Pdl (manon Tremonti) e la Confindustria, ma si sconten-ta la Lega e si rompe con la Cisl di Bonanni. Op-pure, tutti vogliono correggere o eliminare il co-siddetto contributo di solidariet sui redditi ol-tre 90 mila euro e ridurre i tagli dei trasferimentiagli enti locali, ma poi si dividono sulle ricetteper trovare le risorse alternative: il Pdl vorrebbedare una stretta alle pensioni danzianit, la Le-ga rilancia con la patrimoniale sugli evasori.Pi in generale, tutti puntano su altre entrate enessuno riesce a proporre di sostituire tagli conaltri tagli.Pressione fiscale oltre il 48% del PilEppure le due manovre (6 luglio e 13 agosto)sono gi basate per oltre il 60% su maggiori en-trate tanto che, secondo lanalisi del Servizio Bi-lancio di Camera e Senato, queste aumenteran-no del 5,5% nel 2012, del 5% nel 2013 e del 3,4%nel 2014. E la pressione fiscale in rapporto al pro-dotto interno lordo salir molto: dal 46,6% del2011, al 47,7% nel 2012 al 48,4% nel 2013, quasidue punti in due anni. Non un bel risultato perun presidente del Consiglio come Silvio Berlu-sconi che aveva messo la riduzione delle tasse alprimo posto del suo programma.Governo al bivioDopo il dibattito di queste settimane, gover-no e maggioranza sono ora a un bivio: o scelgo-no la strada di correzioni marginali, sulle qualic ampio consenso e non difficile trovare co-perture sostitutive, o imboccano il percorso peri-coloso di una riscrittura della manovra per ac-contentare tutti, col rischio di far saltare i preca-ri equilibri politici. La prudenza dovrebbe consi-gliare la prima via. Cominciamo quindi dalle pic-cole modifiche allo studio, tutto sommato pi fa-cili, per passare poi a quelle pi grandi e compli-cate.Buonuscita e tredicesime degli stataliNel decretobissiprevedecheidipendentipubblici che vanno in pensione danzianit subi-scono un ritardo di due anni nel pagamento del-la buonuscita. Lo slittamento si limita a sei mesinel caso di pensione di vecchiaia. La misura col-pirebbe, secondo la relazione tecnica, 35 mila di-pendenti pubblici e farebbe risparmiare 330 mi-lioni nel 2012, un miliardo nel 2013 e 1,6 miliar-di nel periodo 2014-2016. Questa norma sullaquale la commissione Affari costituzionali del Se-nato ha sollevato dubbi di compatibilit con laCostituzione potrebbe essere tolta. Stessa cosaper la norma che prevede il blocco del pagamen-to della tredicesima negli uffici che non conse-guono gli obiettivi assegnati di riduzione dellaspesa pubblica. Il meccanismo di difficile appli-cazione, presenta profili di incostituzionalit edavversatodai sindacati. Toglierlooltretuttonon richiederebbe coperture perch nella rela-zione tecnica cifrato zero.Contributo di solidarietIl prelievo del 5% sui redditi fra 90 e 150 milaeuro e del 10% per la quota eccedente apparsofin dallinizio un punto debole della manovra.Sono infatti solo mezzo milione i contribuentiche sarebberocolpiti e non si trattacerto deipi ricchi, ma di quelli che non evadono e risul-tano quindi ai primi posti nelle classifiche fisca-li. La tassa dovrebbe portare nelle casse delloStato 674 milioni nel 2012 e un miliardo e mez-zo sia nel 2013 sia nel 2014. Molte le ipotesi dicorrezione: si va dalleliminazione pura e sem-plice allaumento della soglia a 150-200 mila eu-ro alla modulazione del prelievo in base ai cari-chi familiari.LicenziamentiMolto probabile anche una correzione dellar-ticolo 8 del decreto bis, quello che consente agliaccordi sindacali aziendali di derogare ai contrat-ti nazionali e alle leggi in materia di organizza-zionedellavoro, compresiilicenziamenti. Inpratica, queste intese potrebbero stabilire che incaso di licenziamento senza giusta causa il lavo-ratore ha diritto a un indennizzo economico enon pi al reintegro nel posto di lavoro (articolo18 dello Statuto dei lavoratori). La norma, anchequesta arischio di costituzionalit,resterebbema con la precisazione che questi accordi sonopossibili solo se sottoscritti da rappresentanzeaziendali facenti capo alle confederazioni sinda-cali rappresentative a livello nazionale.Patrimoniale sugli evasori il jolly che la Lega pronta a calare per bloc-care tutte le correzioni sgradite: dallaumento del-lIva alla stretta sulle pensioni danzianit. Si trat-terebbe di un prelievo sui patrimoni mobiliari eimmobiliari (esclusa la prima casa) superiore a1-1,5 milioni di euro che subirebbero tutti i con-tribuenti che negli ultimi tre anni hanno dichia-rato redditi non compatibili con tale patrimonio.In sostanza, chi non ha evaso non deve nulla, glialtri la differenza. Si potrebbero recuperare diver-si miliardi di euro allanno e salvare i Comuni daitagli dei trasferimenti. Per questo la Lega insiste,ma si entrerebbe di fatto in una riscrittura dellamanovra, che Tremonti non vuole.PensioniAnche qui si potrebbero trovare molti miliar-di allanno. Ma si oppongono la Lega e i sindaca-ti. Al massimo si parla di anticipare di qualcheanno il percorso di aumento a 65 anni delletpensionabile delle donne, ora fissato al periodo2016-2028. Pi difficile anticipare quota 97 (62anni det e 35 di contributi) per andare in pen-sione danzianit. Tra le ipotesi messe a puntodai tecnici del governo anche un intervento suilavoratori con 40 anni di contributi: potrebberoandare in pensione indipendentemente dalletsolo dopo 40 annidi lavoro effettivo, al nettocio del riscatto di eventuali contributi figurati-vi.Enrico Marro RIPRODUZIONE RISERVATAitalia: 515249535254Codice cliente: 4Luned 29 Agosto 2011Corriere della Sera italia: 515249535254Codice cliente: 5 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011#MILANO La tradizione elopinionecorrenteattribui-scono il pi classico dei gestiscaramantici il fare le cor-na a Napoli e alla Campa-nia. Eppure, ieri, il gesto nel-le sue molteplici variabili lo-cali era ripetutissimo proprioin Padania. Per tutta la gior-nata non stato possibile par-lare con un solo dirigente le-ghistachenondebuttassecon un trepidante facciamole corna.Dal punto di vista del Car-roccio, infatti, le cose non sisono messe poi male. Le pen-sioni non si dovevano tocca-re?Elepensioni, aquantosembra e a quanto hanno di-chiaratodiversi esponentipdl, apartiredal segretarioAngelino Alfano, non si toc-cheranno. Oalmeno, nonquelledianzianit, recente-mente assurte a nuovo simbo-lo nordista (Solo in Padaniaci sono persone con oltre 40anni di contributi chenonhanno ancora compiuto i ses-santanni).I Comuni dovevano veder-si mitigati i tagli della mano-vra? E i tagli con ogni probabi-lit saranno, se non cancella-ti, ridotti. Certo, resta da capi-re come sar finanziata quel-la che i padani chiamano lariduzione del danno. Ma, ap-punto, nel movimento sullar-gomento circola ottimismo: eil reperimentodellerisorsenecessariederubricatoadettaglio.E ancora: i comunelli dove-vano essere salvati dallaccor-pamento? A sentire Paolo Bo-naiuti, cos sar. Almeno perilmomento. Spiegaundiri-gente leghista che la mano-vrasaraccompagnatadauna riforma vera di tutti i li-velli di governo al di sot-to della Regione, a cui le Re-gioni stesse saranno chiama-te a dare il loro contributo. Eperaltro, aggiunge la fonte incamicia verde, laccorpamen-to dei Comuni cos come erafattononportavaaveri ri-sparmi e coinvolgeva un sac-codi realtdovelaccorpa-mento delle funzioni era gistato avviato.Quantoallacancellazionedi alcune decine di Province,anche l, c tempo: la questio-nesarprossimamentede-mandata a un ddl pi ampiorelativo allarchitettura costi-tuzionale che prevede an-che il dimezzamento dei par-lamentari. Parola, ancorauna volta, del sottosegretarioalla presidenza del Consiglio.Nella Lega, sullargomento, in gran voga quello che vienechiamato il modello delle Re-gioni a statuto speciale. Si-gnifica che saranno le Regio-ni stesse a stabilire al loro in-terno quali Province preserva-re e con quali funzioni. E i ri-sparmi, pidi prospettivache presenti,resterannoallaRegioni. Sempre, ovviamen-te, che il modello decolli.Insomma, rispetto ai terro-ri della vigilia (La manovrabis sembra fatta apposta pertagliarci la faccia di fronte ainostri elettori, brontolava-noalcuni leghisti di primopiano qualche sera fa ad Alza-no Lombardo) lasituazione,almenoperlaLega, sembraassai migliorata.Eppure, lamaggiorpartedei capi padani, a menzionarelargomento mettono una ma-no dietro la schiena, oppurein tasca. Perch il passaggiodi oggi, al di l dellottimismoesibito, resta assaitemuto: il faccia afacciaadArcoretra Silvio Berlusco-ni e Umberto Bossic he dov r e bbechiudere la ma-novra, potrebbe ri-servare qualchesorpresa. Lascendente del ca-po del governo, non soltantosul leader leghista, cosa bennota. Allincontro, inoltre, par-teciper anche Giulio Tremon-ti. Che difficilmente apprezze-rebbe stravolgimenti eccessi-vi dellimpianto della mano-vra, anche a prescindere dalmantrasuisaldiinvariatiche nessuno in questi giornisi esime dal ripetere.I pi ottimistilanciano ilcuore oltre lostacolo: Se sitrova la quadra sulla mano-vra, e si trover, sar lo stes-so rapporto tra Lega e Pdl aessererafforzatoerilancia-to. Ma c anche chi la vedemenorosea: Subitodopolamanovra, il 5settembre,arriver in aula il caso Mila-nese. E, pocodopo, sarlavoltadelladelegaalgover-no su previdenza e assisten-za. Un tema incendiario, ca-pace di incidere nella carneviva della popolazione e chepertanto si presta a ogni ge-neredi demagogiaestru-mentalizzazione: si parla,per esempio, del taglio dellepensioni di invaliditediquelle di reversibilit. Diffi-cile che largomento non ri-metta sotto stress i rapportitra gli alleati.Marco Cremonesi RIPRODUZIONE RISERVATALincontro ad ArcoreOggi si terr lincontro tra Bossi eBerlusconi ad Arcore. Nella foto,lingresso del leader della Lega a VillaSan Martino lo scorso luglioIl contributo di solidariet va eliminato, o quantomeno alzato aredditi molto alti Michela Vittoria Brambilla, ministro del TurismoOttimismo tra i vertici. I timori per il caso MilaneseBonanni: una misura inaccettabile, manifesteremo davanti al SenatoLa Padania esulta:partita vinta da noiSe aumentano lIva sar scontroNoi insistiamosullabolizionedelle Provincee sullaccorpamentodei piccoli ComuniLo sciopero della Cgilsi tradurr in un dannoper le buste paga deilavoratori e appesantir lecondizioni delle aziendeIl quotidianoIn Parlamentoc chi pensaa premie lotterie mirateROMA Se il governo corregge lamanovra aumentando lIva, entra in rot-ta di collisione con la Cisl e credo anchecon la Uil. Va dritto al punto RaffaeleBonanni. Il leader della Cisl, che ieri haavuto contatti al massimo livello, non affatto tranquillo. E avverte: Per la Cisle la Uil il fisco la vertenza delle verten-ze e quindi non faremo sconti.Scusi, Bonanni,maleifinoapocotempofaeraunsostenitoredellau-mento dellIva. Ha cambiato idea?Assolutamente no. Ho sempre dettoche laumento dellIva andava fatto nel-lambito della riforma del fisco, per spo-stare il prelievo dalle persone alle cose,cio in cambio dellalleggerimento del-lIrpef sui lavoratori dipendenti e i pen-sionati, che oggi sono gli unici a subirela progressivit del sistema fiscale. Tralaltro, laumentodellIvalo chiedeal-lItaliaanchelacommissioneeuropeaperch realizza un prelievo pi equo: al-la fine chi pi consuma pi paga lIva,quindi i pi ricchi, compresi gli evasori.Ma ripeto va fatto nella riforma comples-siva del fisco.InveceparechelaumentodellIvasia in arrivo e senza il taglio dellIrpef.Mi auguro di no. Mase fosse verocheil governo vuoleaumentaredi unpuntosia laliquotadel10% siaquelladel 20%, sarebbe un vero disastro, che siabbatterebbe per intero sulle spalle deilavoratoridipendentiedeipensionatiche gi consumano poco per via dei bas-si salari e del fatto che sono tartassati al-lafonte. Pernoi sarebbeunamisurainaccettabile, tanto pi che verrebbe fat-ta perch lor signori non vogliono taglia-re i costi della politica.Nella manovra ci sono numerosi ta-gli...Stannofacendomarciaindietro,mentrenoi insistiamosullabolizionedelle Province, laccorpamento dei pic-coli Comuni, la riduzione degli sprechiin tutti gli ambiti di dominio della politi-ca, dalla sanit alle municipalizzate aglienti inutili.Che nepensadellapropostadellaLega di una patrimoniale sugli evaso-ri?Non conosco nel dettaglio la propo-sta. Ma dico che un prelievo sui grandipatrimoni mobiliari e immobiliari, fattasalva la prima casa, a questo punto ne-cessario. Oggi, con i nuovi strumenti in-formatici, si pu applicare il redditome-tro a tutti, e sapere quanto uno ricco everificare quanto dichiara. Ma vedo chec renitenza su questo. Le ganasce fisca-li sono state allentate, perch il governotemeva di perdere voti. Invece andrebbe-ro strette.LapresidentedellaConfindustria,Emma Marcegaglia, dice che la mano-vra depressiva. Condivide?Certo. Se dovessero essere aumenta-te ancora di pi le tasse attraverso lIva,la crescita non potrebbe che risentirnenegativamente.Ma se questa manovra cos disa-strosa, allora non ha ragione la Cgil afare lo sciopero generale il 6 settem-bre?Innanzitutto quello non uno scio-pero generale, ma di un sindacato. E co-me gli altri 6 che la Cgil ha fatto in solita-rio non fermer il Paese, ma si tradurrin un danno per le buste paga dei lavora-tori che vi aderiranno e appesantir lecondizioni economichedelleaziende.Inoltre, lo sciopero di unorganizzazionecontraria aprescindere, solo perchilgoverno di centrodestra, non per de-finizione efficace. Fanno molto pi malele iniziative di Cisl e Uil.Quali?Il 1 settembre faremo, forse ancheconlUgl, unamanifestazionedavantial Senato. Poi stiamo pensando a mani-festazioni territoriali, ma sempre di se-ra o al sabato, come abbiamo gi fattotantevolteinquestiultimianni,per-ch, in tempi di crisi, non possiamo fal-cidiare le buste pagadei lavoratori ndanneggiare le imprese. La nostra prote-sta, per, siccome viene da organizza-zioni autonome dalla politica, davve-ro un segnale di cui il governo dovreb-be tener conto.Altrimenti?Altrimenti lo scontro politico rischiadi diventare scontro sociale, avvelenan-do il clima. Noi vogliamo evitarlo.La Cgil sciopera anche contro la nor-ma del decreto che consente ad accor-di aziendali di derogare allarticolo 18dello Statuto dei lavoratori, rendendopi facili i licenziamenti. Lei invece di-fende questa norma.Ho detto fin dallinizio che compa-tibile con laccordo sindacati-Confindu-striadel28giugno, perchrimettelamateriaallacontrattazione. Comedireche queste eventuali deroghe, possibilisolo in casi eccezionali, devono ricevereil consenso del sindacato o, in caso didisaccordo, quellodellamaggioranzadei lavoratori. Quindi io non ho pauradi me stesso. Ho per anche detto, sia almeeting di Rimini sia durante laudizio-ne al Senato, che la norma andava preci-satanel sensodi direchegli accordiaziendalipossonoesserefattisolodarappresentanze riconducibili alle confe-derazioni sindacali pi rappresentative,cos daevitareilrischiodi inteseconsindacati di comodo. Spero che il gover-no faccia questa precisazione. Altrimen-ti sarebbe in malafede.Enrico MarroRIPRODUZIONE RISERVATALintervista Il leader della Cisl: il nodo dellincremento va affrontato nellambito della riforma fiscaleIl decreto Il premierLe RegioniLa Lega: obiettivi centratiScatta il piano salva-ProvinceSecondo il Carroccio, adecidere sulle Provincedovranno esserele RegioniLe proposteLa soddisfazione I due ministri leghisti Roberto Calderoli (a sinistra) e Roberto MaroniSegretarioRaffaeleBonanni, 62anni, segretariodella Cisl dal2006. statoriconfermatonel 2009Il quotidiano della LegaNord, La Padania, ieri hatitolato in prima pagina(foto): La squadra Lega havinto la partita: su pensionie Comuni raggiunti tutti gliobiettivi. Un commentoelogiativo sui risultatiraggiunti dal Carroccio nelletrattative sulla manovraeconomica in corso.MILANO In tempidi crisi, lotterie e premisbarcano in Parlamento.Fioriscono, infatti, leproposte di deputati esenatori volte a istituirequesto tipo di iniziative.C chi, come il senatorenapoletano pdlFrancesco Pontone,pensa alla sua citt.Sua lidea di istituirela Lotteria diNapoli-Fuorigrotta:due terzi degli utiliandrebbero al Comunedi Napoli. Analogaliniziativa del senatorepdl Cosimo Izzo,napoletano di nascitae beneventano diadozione: una lotteriaabbinata alla rassegnaBeneventocitt-spettacolo.A scopo umanitariola lotteria propostada Margherita Boniver,deputata del Pdl, persostenere lazione delProgramma alimentaremondiale. E una lotteria stata proposta anchedal senatore pdl EnzoGhigo. Per il tempo scaduto: lidea era unalotteria per finanziarele celebrazioni per i 150anni dellUnit d'Italia.italia: 515249535254Codice cliente: DAL NOSTRO CORRISPONDENTEBRUXELLES La Commis-sione Europea sostiene il serioforzo di consolidamento deli-berato dallItalia attraverso mi-sure benvenute, e controlle-r da vicino lattuazione di que-ste stesse misure, augurando-si che vadano in porto in tempirapidi anche con il sostegno del-lopposizione. Lo diceva un me-setto fa Olli Rehn, commissarioeuropeo agli Affari economici emonetari. Lo stesso sul cui tavo-lo arriver fra poco il testo defi-nitivo di quelle misure benve-nute, probabilmente cambiatein pi punti: e se risulterannostravolte, questo certo, Bruxel-les dovr avviare dacapo unavalutazione generale e forse riti-rare o congelare il suo via libe-ra. Cio rimettere sotto osserva-zione critica la terza economiadel pianeta euro. In un momen-to generale che per lEurozona,se possibile, ancora pi delica-to di quanto non fosse alliniziodellestate: Angela Merkel ha ap-pena annullato un suo viag-gio in Russia gi previstoper linizio di settembre,proprioacausadellacrisi delleuro; il pia-no di salvataggio perla Greciavacillavi-stosamente, da Ate-ne si lanciano ap-pelli a57 mini-stri delle Finan-zedel mondoperchaccetti-no di rinegoziarein parte i loro credi-ti; e tutto ci, mentrei titoli di Stato ricomin-ciano a fibrillare sui mer-cati.Altre antenne, oltre aquelledi Bruxelles, seguonopoi gli sviluppi italiani con at-tenzione, in questo caso sinoni-modi preoccupazione. Sonoquelledel palazzodellEuro-tower, dove fra 10 giorni si riu-nir il Consiglio direttivo dellaBanca centrale europea. In quelmomento, sartrascorsounmese dallormai celebre letterascri tta da Mari o Draghi eJean-ClaudeTrichet aRoma,conlindicazionedellemisureda prendere per il risanamentodei bilanci (privatizzazioni, libe-ralizzazioni, riforma del merca-to del lavoro); e sar trascorsocirca un mese anche dallinter-vento della Bce nelle trincee deimercati, un intervento compiu-to alloscopo di prosciugare ildebito sovrano italianoespa-gnolo acquistando titoli pubbli-ci dei due Paesi. Fra i governato-ri delle banche centrali, non tut-ti eranoesonodaccordosuquel prontosoccorso: peresempio nonlosono ilpresi-dente della tedesca Bunde-sbank, Jens Weidmann, o quel-lo della Banca centrale olande-se Klaas Knot, che consideranocerteoperazioni comeetica-menterischiose. Allariunionedel consiglio direttivo, avrannoper la conferma che il prontosoccorso per allora avr porta-tonei cassetti dellaBceunatrentina di miliardi in Btp: ciounrischioassuntoneibilancidella banca che risponde a tuttiicittadini europei.Quello po-trebbe essere un appuntamen-to decisivo, non privo di tensio-ni: soprattutto se lItalia avrvarato una manovra diver-sa da quella caldeggiata dal-la Bce, e lodata da Bruxel-lescomebenvenuta.Forsequalchesegnalec: negli ultimi gior-nialcunerinnovatet e ns i o ni ne g l ispread, i differen-ziali di rendimentofra titoli italiani e tede-schi, hanno fatto pensareproprio a una tirata di bri-gliedapartedellaBce, neiconfronti di Roma.Luigi Offeddu RIPRODUZIONE RISERVATAIl dossierIl fronte del noPer Germania e Olandagli interventidella Bce sul mercatosono pericolosiIl finanziamentoche viene dallIrpefLesenzionedallIva e dallIciIl sostegnodi Bindi e CasiniE i vescovi: priorit alla lotta allevasioneIl Fisco I beni ecclesiasticiROMAIl segretariodelPdl, Angelino Alfano, ha rassi-curato la Chiesa italiana. Nullacambier rispetto alla necessi-tdi unafiscalitfavorevoleper i beni e le opere di matricecattolica perch Chiesa e nonprofitsonosoprattuttoinun momento di crisi la ric-chezzadeipoveri. Mentrefalso(sonobugie)chelaChiesa beneficia di esenzionidallIci anche per attivit com-merciali.Nerosubianco, Alfanohascritto una letteraal direttoredellAvvenirepubblicataierinella pagina degli editoriali. Iltesto stata una risposta im-mediata a un durissimo com-mento firmato sabato dal diret-toredel giornaledei vescoviMarco Tarquinio contro chi, se-condo Tarquinio, per attaccarela Chiesa ha usato cifre fanta-siose e inventato privilegi chenon esistono. La lettera inoltretantopisignificativaper-ch esce alla vigilia della setti-mana cruciale per la modificadellamanovradi correzionedei conti pubblici: quella in cuisi presenteranno gli emenda-menti a Palazzo Madama (il ter-minefissatoperoggi alle20).Ma Avvenire non ha chiusoqui la questione. Gli enti dellaChiesa pagano gi le tasse do-vute, la vera urgenza stanaregli evasori fiscali. Cos un com-mentononfirmato(Secondonoi) torna sulle polemiche suipresuntiprivilegifiscalidellaChiesa, al centro anche di unaconsistentemobilitazionesulweb, rispondendoal segreta-rio dei Radicali Italiani, MarioStaderini, tra i principali pro-motori dellacampagnaan-ti-esenzioni ecclesiastiche.Un invito alla Chiesa a nonsottovalutarelarichiestachesale dallopinionepubblica intempi di crisi (LIci no, ma laChiesaqualcosadevefare)era contenuto ieri nel commen-to di Alberto Melloni sul Cor-riere. Indirizzando lattenzionesul meccanismo dell8 per mil-le stabilito nel Concordato del1984, MellonihachiestoallaChiesadirecuperaregrazieauna maggiore fiducia, per cosdire nella povert, una credi-bilit di cui oggi avrebbe biso-gno. Qualcosa di limpido edimpolitico - ha scritto Melloni- che darebbe ai vescovi o co-munqueaccrescerebbequel-lautorevolezza di cui hanno bi-sogno loro(...): e di cui ha mag-gior bisogno il Paese.Un appello che condivisodalvicepresidentedelSenatoEmmaBonino(radicale): Sela Chiesa si muover nel sensoindicatodaMelloni, nesarben contenta, ma come legisla-tore devo chiedere che vengaapplicato fino in fondo il Con-cordato e quindi chiedo di sa-pere se la Commissione mistaistituita per la revisione trien-naledellaliquotahafattoilsuo lavoro e a che conclusione giunta. QuantoallIcioggiBonino presenter un emenda-mento che oltre che dai radica-li DonatellaPoretti eMarcoPerduca, gi stato sottoscrit-to anche dai pd Francesco Fer-rante, Roberto Della Seta, An-na Maria Carloni e Franca Chia-romonte. Nel Pd, invece, una li-nea di totale sostegno alla posi-zione di Avvenire espressa daGiuseppe Fioroni (ex Margheri-ta) che vede nel riaffiorare disteccatiepregiudiziunocca-sioneperalcuni poteri fortiperrimuovereunapresenzaconsiderata del passato, men-tre sotto gli occhi di tutti lacapacitdellaChiesadi farsiprossimo.Nel Pdl, il sottosegretario Eu-genia Roccella teme il retaggiodi una posizione anticlericaleottocentesca, di chi ha dimenti-cato forse che la nascita delloStato unitario si bas su un at-to unilaterale di esproprio deibeni ecclesiastici. GiorgioStraquadanio, che si autodefi-nisce laico in quanto non cre-dente, pone un problema pigenerale: Bisogna evitare chela manovra diventi loccasioneper uno stigma sociale ora con-tro un gruppo ora contro un al-tro. Daltrocanto, forse, eraproprio questo il senso dellin-tervento diMelloni:un gestodi coraggio allaltezza dei tem-pi.M. Antonietta [email protected] RISERVATALEuropa Tensione sugli acquisti di Btp fra i falchi dellEurotowerLa manovra al test della BcePochi giorni per convincereOgni anno lotto permille del gettito Irpefva a finanziare laChiesa Cattolica ealtre confessionireligiose, in base alleindicazioni fornite daicontribuenti. Nel2007 la Chiesa haricevuto poco menodi un miliardoLa Chiesa, e le altreconfessioni chehanno accordi con loStato, sugli edifici peril culto non paganolIva e limposta suiterreni. Dal 2006 tuttigli immobiliecclesiastici noncommerciali sonoesentati dallIciL'esenzione fiscaleecclesiastica non sitocca anche per vociimportantidellopposizione. PierFerdinando Casini eRosy Bindi si sonoritrovati uniti nel direno all'introduzione diIci e Ires per gliimmobili della ChiesaGli interventiAlfano alla Chiesa:le agevolazioni restanoLa letteraAngelinoAlfano, ilsegretariodel Pdl, hascritto sulgiornale deivescovi sulleagevolazionifiscali perla ChiesaJeanClaudeTrichetLa letteradi Angelino AlfanosullAvvenire eil commento di AlbertoMelloni riguardo allaChiesa sul Corrieredella Sera di ieri1 2 36 Primo PianoLuned 29 Agosto 2011Corriere della Sera italia: 515249535254Codice cliente: La gestione degli enti localiApprofondimentiLe municipalizzateIn dieci anni le tariffe sono cresciute il doppiodellinflazione ma sono calati gli investimentiConfartigianato: dalle liberalizzazioniun aumento del Pil di 36,7 miliardi lannoGli investimenti e gli sprechiCarovita a doppia velocitImmondizia, a Napoli spesa recordA Trento e Aosta il grande boomdel nuovo capitalismo municipaleLOcse ha evidenziato comeil costo dei servizi pubblici crescapi del costo della vita: a giugnoil rincaro stato del 4,8%ACQUA, RIFIUTI, AUTOBUS IN CITTALTI COSTI E SCARSI SERVIZIROMA A Napoli si paga una tariffasui rifiuti superiore del 48,4 per cento allamedia nazionale. E quasi due volte e mez-zo pi cara rispetto a Firenze. L, per unappartamento di80 metri quadrati,135eurolanno. Nel capoluogocampano,331.Difficile da credere che la citt italianadove la tassa sulla spazzatura la pi altain assoluto sia proprio quella che ha piproblemi con limmondizia. Ma nel Paesedove il capitalismo municipale ha pianpiano soppiantato il capitalismo di Stato,il sistema funziona cos.Palermo, per esempio. Secondo le ela-borazioni dellufficio studi della Confarti-gianato, effettuate sulla base dei dati delministerodelloSviluppoeconomicoedellUnioncamere, la cittdove il tra-sporto pubblico, pur non rappresentan-do sicuramente il massimo nazionale del-lefficienza, invece mediamente pi co-stoso: 515europerdieci abbonamentimensili e 48 biglietti orari. Non c con-fronto con Genova (398), al secondo po-sto, ma nemmeno con Napoli (396), al ter-zo. Senza parlare di Milano: 338 euro, il52,3% in meno.La scarsa concorrenzaDel resto, prendendo in esame un pac-chetto di servizi pubblici locali (oltre altrasporto anche i rifiuti, lacqua e lener-gia) proprioPalermo la cittpi caradItalia con lunicaeccezione di Cagliari(3.108 euro lanno pro capite), che deveper fare i conti con lestrema onerositdella distribuzione del gas. Nel capoluo-go siciliano ogni cittadino sostiene me-diamente, dicono i dati del 2009, un co-sto di 2.633 euro lanno, contro 2.559 diGenovae2.537di Napoli. AMilanosispende il 42,6% meno che a Cagliari e il20,8% menoche a Palermo. Ancora piimpressionante, tuttavia, il peso dellaspesa pro capite sul Pil individuale. Ilcosto dei servizi pubblici locali si man-gia a Napoli il 16,1% del Prodotto inter-no lordo pro capite, contro il 6% a Mila-no, l8,3% di Firenze, il 7,1% a Bologna, il7,6% a Roma, che certo non fra le cittmeno care (2.461 euro).Come si spiega tutto ci? Che ci sia unrapporto fra questa situazione e le manca-teliberalizzazioni, comesostengonodatempo autorevoli istituzioni, assodato.LOcsesottolinea,peresempio,comeilcostodeiservizi pubblici crescanetta-mente pi del costo della vita. A giugnosi registrato per questi un rincaro del4,8%, oltreduepunti sopralinflazione.Fra il 2000 e il 2010 le tariffe dei servizipubblici locali, escludendo quelli energe-tici, sono salite del 54,2% a fronte di unacrescita dei prezzi pari al 23,9%. Ed sta-to un aumento astronomico anche rispet-to alla media di Eurolandia, dove lincre-mento delle tariffe si attestato invece al30,3%.La Banca dItalia dice che nel nostro Pa-ese i principali servizi hanno un cosiddet-to mark up, cio la differenza fra il prez-zo della prestazione erogata e il suo co-sto, superiore del 19,2% alla media del-larea euro. ancora via Nazionale ad af-fermare in un proprio studio che riportan-do quel dato al livello europeo si potreb-be ottenere nei primi tre anni una cresci-ta del Prodotto interno lordo pari al 5,4%.Stima che porta la Confartigianato a calco-lare un Pil aggiuntivo di 36,7 miliardi peril solo primo anno seguente a quello nelquale fosse applicata una vera liberalizza-zione di questo mercato.Il caro bollettaI dati della Banca dItalia sul mark upsono eloquenti.Le aziende che eroganoservizi pubblici hanno sulla carta profittiben pi elevati della media europea, seb-bene parametri di efficienza e conto eco-nomico non siano certo migliori. Con tut-ta evidenza la causa va ricercata in un co-sto della politica indiretto che fa leva pro-priosullamancanzadiconcorrenza.Laprova? Fra il 2003 e lanno che ha precedu-to la nuova Grande Depressione, le azien-de pubbliche locali hanno letteralmenteallagato lItalia. Nel2007 lUnioncamerenehacensite5.152, numerosuperioredell11,9% a quello di quattro anni prima.In dieci anni, dal 1999 al 2009, le impresecontrollatedagli enti locali, ricordalaConfartigianato, hanno raddoppiato il lo-ro pesosulleconomia,dal2,3% al4,6%del Prodotto interno lordo. Tutto questomentrelaspesadelleamministrazioniscendeva dal 5,8% al 5,6% del Pil.La crescita si rivelata particolarmenteimpetuosa al Nord e nelle Regioni autono-me. Nella provincia di Trento le aziendepubblichelocalirappresentanoormai il13,3% al Prodotto interno lordo, avendoaumentato in un decennio il proprio pesodi ben 8,6 punti. In Valle DAosta il lorocontributoalleconomiaharaggiuntol11,3% (+8,3 punti), in Liguria l8,2%, nelFriuli-Venezia Giulia l8,2%, nella Provin-cia di Bolzano il 7,2%, in Emilia-Romagnail 6,9% e in Lombardia il 6,1%.Un monitoraggio compiuto dallUnion-camere su 4.018 di queste aziende, esclu-dendo quelle finanziarie e in liquidazio-ne,hadimostratochenelCentroNordognuna di esse ha chiuso il bilancio conun utile medio di 368.746 euro, contro unbuco medio di 251.424 euro al Sud. E senel Centro Nord gli utili per addetto sonocresciuti, nelquadrienniopresoinesa-me, di ben tre volte, passando da 2.147 a6.500euro,nelleRegionimeridionaliildeficit pro capite si ampliato del 14,7%,da 2.822 a 3.239 euro. Il fatto che men-tre le aziende pubbliche locali del Sud au-mentavano del 14,6%il costo del persona-le anche a causa di tre assunzioni in me-dia per impresa, le loro consorelle centro-settentrionalilodiminuivanodel 5,8%,grazie pure allesodo medio di 9 addetti.Il clientelismo centra forse qualcosa? Giu-dicate voi.E lefficienza? Lo studio della Confarti-gianato segnala il caso del trasporto pub-blico locale, dove il costo medio per unchilometro di percorso urbano raggiungein Campania 7,14 euro, 2 euro e 39 cente-simi pi della Lombardia, 3 euro e 8 cen-tesimi pi del Veneto e quasi il quadru-plorispettoallUmbria. Numericonunchiaro riscontro nel chilometraggio me-dio di ogni autista: 19.086 in Campania,25.032 inLombardia, 27.278inVeneto,43.255 in Umbria. Caso particolare, il La-zio, dove il costo per chilometro appenainferiore a quello campano (6 euro e 68centesimi)purconunchilometraggiopro capite (26.513) superiore alla medianazionale. Cifre riferite al 2009, che evi-dentemente fotografano lo stato della ge-stione dellAtac: al 31 dicembre di quel-lanno lazienda romana aveva accumula-to un buco di circa 700 milioni di euro.Dal 2004 al 2009 alla crescita dei fattu-rati dei servizi pubblici locali non ha poifatto riscontro un incremento degli inve-stimenti. Diminuiti, anzi, dal 20,3%al18,1%del giro daffari. Un quarto circa de-gli stanziamenti viene assorbito propriodal settore dei trasporti, che al secondoposto. La maggior parte dei fondi, pocomeno del 33%, infatti destinato al servi-zio di distribuzione dellacqua, bandieradellultimo referendumsui servizi pubbli-ci locali che ha registrato una schiaccian-te maggioranza di no alla privatizzazione.Lo spreco di risorse idricheMa per quanto siano percentualmenterilevanti, come stanno a dimostrare i datipubblicati dalla Confartigianato, gli inve-stimentinonriesconoamodificareso-stanzialmente una situazione davvero di-sastrosa: combinato disposto di una retecolabrodo e unevasione tariffaria in alcu-ni casi allucinante. Almeno se vero chenel 2008 a fronte di oltre 8,1 miliardi dimetri cubi immessi nella rete di distribu-zione, quelli fatturati sono stati poco pidi 5 miliardi e mezzo. Il 32%dellacqua po-tabile, quantit che il rapporto dellorga-nizzazionedegliartigianiparagonaallaportata annuale del fiume Brenta, si vola-tilizza letteralmente.Lelaborazione contenuta in quello stu-dio, fatta sulla base dei dati Istat, mostracomeancoratreanni fainPugliaperogni 100 litri di acqua erogata, se ne im-mettessero nella rete ben 87 di pi. Nonmolto meglio andava in Sardegna, con 85litri, in Molise (78), Abruzzo (77) e Friu-li-Venezia Giulia.Nel 2009 questo andazzo costato alleaziende localichegestiscono il servizioidrico 2 miliardi e 947 milioni. Pi dei sol-di cui i Comuni hanno dovuto rinunciarea causa dellabolizione dellIci sulla primacasa decisa dal governo di Silvio Berlusco-ni subito dopo le elezioni del 2008, pidel giro di vite di 2 miliardi e mezzo impo-sto ai municipi dalla manovra dello scor-so anno, pi dei tagli lineari ai ministe-ri.I black out senza preavvisoChe lefficienza dei servizi pubblici lo-calinonsiaaltop loaffermanopoiglistessi utenti.Lapercentuale difamigliemolto o abbastanza soddisfatte della lo-ro qualit, sulla base delle statistiche uffi-ciali dellIstat, scesa fra il 2001 e il 2010di 5,1punti perlenergiaelettrica, del3,5% per il gas. Letteralmente precipitatolindice che segnala la soddisfazione perla comprensibilit della bolletta, calatodel 12,9% relativamente al gas e del 10,3%alla luce. Non bastasse, le rilevazioni del-lAutoritperlenergiainformanocheper 18 aziende su 32, ovvero il 56,3% deltotale, lindice di qualit totale rilevatopresso i call center nel 2010 ha registratoun peggioramento.Per non citare la vicenda mai risolta del-le interruzioni senza preavviso di ener-gia elettrica, ilcui livello medio ha rag-giunto, sempre nel 2010, ben 89 minutilanno, dei quali 44 per responsabilit del-le imprese distributrici. E va detto che alSud i 44 minuti diventano ben 63, controi 29 del Nord. Per le piccole imprese fino a20 dipendenti un inconveniente costatolo scorso anno, secondo la Confartigiana-to, un miliardo e 56 milioni di euro.Sergio RizzoRIPRODUZIONE RISERVATAA Palermo ogni cittadinospende in media 2.633 eurolanno per i servizi pubbliciA Milano il 42,6% in menoLa differenza fra il prezzo dellaprestazione erogata e il suocosto superiore del 19,2%alla media dellarea euroLa forbice Palermo-Milano Il confronto Ue7 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011 italia: 515249535254Codice cliente: 8 Primo PianoLuned 29 Agosto 2011Corriere della Sera#La decisioneCoca Cola non ci staFillon: Contrastiamo lobesit. La polemica sullimpatto economicoParigi Le misureDAL NOSTRO CORRISPONDENTEPARIGI Bere troppa CocaColafamale, manoncheabusare di Bordeaux, foie grasopatatinefrittefacciabene.Eppure solo le bevande gas-sate a zucchero aggiunto co-me Fanta, Pepsi, Sprite elaranciatanazionaleOrangi-na (gruppo Schweppes) saran-nocolpitedallaumentodel-limposizionefiscaleannunci ato pochigiorni fadal primoministro Franois Fil-lon, nellambito dellamanovradestinataaridurre il deficit.Disperatamente at-taccato alla tripla Adelleagenziedi ra-ting, che ancora tienelaFranciavarigradinisopraGrecia, Spagna, PortogalloeItalia, il governo di Parigi vuo-le racimolare 11 miliardi di in-troiti supplementari nel 2012.Tra le varie misure escogitate:latassasui super-ricchi cheporter nelle casse dello Stato200 milioni, il tradizionale rin-caro delle sigarette (600 milio-ni), quellodei superalcolici(340) rumescluso, mentre120milioniarriverannodal-linedita, per certi aspetti stori-ca, tassa anti-obesit. Citan-do le raccomandazioni dellOr-ganizzazionemondialedellaSanit, il premier Fillon ha di-fesolaumentodel prezzodellebevandezuccherateilcui consumo incontrollato fa-vorisce laumento di peso, inmodo da incoraggiare i cittadi-ni a ridurre il loro consumo.Succhi di frutta e altri prodot-ti con edulcoranti o senza zuc-cheri aggiunticomeCocaLight o Zero non verrannotoccati, sebbeneil dibattitosui rischi dellaspartamesiatuttora aperto.Quel chedatempovieneproposto e bocciato negli StatiUniti (anche per lopposizionedella potente American Beve-rage Association), passato asorpresa in Francia sotto for-ma di una fiscalit nutrizio-nalechesbandierai nobiliprincipi della lotta controlobesit: Nel 1997 erano obe-si l8,5 per cento dei francesi ha spiegato Fillon , oggisiamo ormai al 15%. E i citta-dini sovrappeso sono stimatiin circa un terzo del totale.Tutta colpa della Coca Cola?Lebevandegassaterappre-sentano in media il 3,5% del-lapporto caloricoquotidianodi un individuo spiega Tri-stan Farabet, capo della CocaCola Entreprise, primo imbot-tigliatorefrancese: noncerto concentrandosi su quel3,5% che si affronta seriamen-te la questione delleccesso dipeso. Le ragioni di salute pub-blica semplicemente non reg-gono. Lopposizione del ma-nager, direttamente chiamatoin causa, non sorprende. Ma comunque difficile trovare vo-ci favorevoli a un inasprimen-to fiscale che si vuole educati-vo, ma che influir mediamen-teperuncentesimodieurosul costo finale di una lattina:dal potere dissuasivo, quindi,ben limitato.Politicamente una misu-ra comprensibile, le bevandegassatenongodonodi unabuona reputazione e non ci sa-ranno troppe proteste diceil pediatra nutrizionista Patri-ck Tounian , ma dal puntodi vista medico questa sceltaha un valore pari a zero. Se do-mani proibissimocompleta-mente il consumo di Coca Co-la o di Orangina, non avrem-mo un bambino obeso in me-no. La maggior parte dei suc-chi di frutta contengono natu-ralmente la stessa quantit dizucchero delle bevande gassa-te, e certe volte di pi.Sedopodecennidibatta-glie a colpi di perizie i dannidel fumosonoaccertati, lanuova crociata contro le bolli-cine non convince neppure lapresidentedelCollettivona-zionale che riunisce le associa-z i oni de gl i obe s i , An-ne-Sophie Joly: Se lobiettivo combattere lobesit, la tas-sa non serve a niente. Porterun po di soldi allo Stato, que-sto s. Il sospetto che la mi-sura gi sbrigativamente ribat-tezzata tassa sulla Coca Colafaccia affidamento su antichiriflessi anti-americani, suiquali unaumentodel vinononavrebbepotutocontare.Dietro i superalcolici, il tabac-co e le lattine ci sono le multi-nazionali spiega il deputa-to Yves Bur (Ump) , dietrole bottiglie di vino ci sono i vi-ticoltori francesi edietroilrum(accuratamenteesclusodairincari,ndr)iproduttoridi canna da zucchero dei no-stri Territori doltremare. Picheallacintura, il governosembra attento al portafoglio.Stefano Montefiori RIPRODUZIONE RISERVATALannuncioIl governo francese guidatodal primo ministro francese,Franois Fillon (foto sotto),ha introdotto una tassasulle bevande gassatezuccherateLa difesa del ratingLa Francia ha appenavarato una manovrasupplementare da 11miliardi di euro per lacorrezione dei conti nel2012. La manovra di Parigimira a garantire che ilPaese mantenga un ratingin tripla A, il massimogiudizio, dopo le voci di unpossibile declassamento delsuo rating. La manovracomprende ancheunimposta supplementaresui redditi annui sopra i500 mila euroLe bevande gassaterappresentano appenail 3,5% dellapporto caloricoIntervento poco serioLa scelta francese: tasse sulle bibiteI manifesti depocadellOrangina francese e,sotto, della Coca Colaitalia: 515249535254Codice cliente: Auguriamoci che non si inven-tinounatassaanchesullariache respiriamo, avr certo pensa-to qualcuno nellapprendere cheadesso vogliono mettere una tas-sa persino sulla Coca Cola. E chipensa cos qualche buona ragio-ne ce lha. Ma se ci riflettiamo unattimo le cose non sono poi cosovvie. Lozucchero uccidepro-prio come alcol e fumo, e lo fasenza che ce ne accorgiamo (che anche peggio).Una lattina diCoca Cola contiene tanto zucche-ro quanto ce n in quattro cuc-chiaini da t e genera acidit ineccesso che richiederebbe 32 bic-chieri dacqua per essere neutra-lizzata. Il fruttosio della Coca Co-la e delle altre bevande zucchera-te il fegato lo trasforma in gras-so ecrea resistenzaallinsulina il tuo corpo comincia a igno-rare lazione dellormone insuli-nadaquivengonoobesit,malattie del cuore, pressione al-ta e certi tipi di tumore. Certi me-dici la chiamano sindrome meta-bolica, ne soffrono 75 milioni diamericani e pi di 10 milioni diitaliani. Nonsolo, simuoredipi oggi in Italia di malattie delcuore e di diabete che non di tu-more del polmone,delcolon edella mammella messi insieme.Fruttosio e glucosio hanno fattoanchesaltarei soliti schemi,cio malattie cardiovascolari dauna parte e tumori dallaltra. S,perch certi tumori per crescerehanno bisogno di insulina o difattori di crescita che assomiglia-noallinsulina, elozuccherocrea le condizioni perch questosucceda. CraigThompson, chepresiede uno dei maggiori istitu-ti per la ricerca sul cancro degliStati Uniti, ha detto in unintervi-sta recente: Ho quasi eliminatolo zucchero dalla dieta, una del-le poche cose che posso fare perridurre il rischio di avere un can-cro (lui non fuma, si capisce).Gli argomenti pi utilizzati quan-do si parla di scoraggiare il con-sumo di alcol, sigarette (ma do-vremmo metterci a pieno titololo zucchero). Ma con una tassaperfino sulla Coca Cola non si li-mita lalibert individuale?Ve-diamo. Chi beve e fuma costa, losanno tutti e vale per chi con-suma zuccheroineccesso equesto sottrae risorse per grandiprogetti di salute, lassistenzaagli anziani per esempio: gi que-sto deve far riflettere. Ma pochivalutano gli altri costi. Quanteore di lavoro si perdono in un an-no in Italia per malanni da alcol,fumo e zucchero? Quanto costaai familiari un ammalato di cuo-re o di diabete? Senza i costi dialcol, fumoezuccherocicheogni anno abbiamo a disposizio-ne per la salute basterebbe senzatagli n ticket e sarebbe per tutti.Insomma, forse non vero checiascuno deve essere libero difare quello che gli pare compre-sofarsi del malesevuole. Epoi, a pensarci bene, la tassa sul-la Coca Cola un po c gi: quel-la che paga ogni anno chi piattento a favore di chi eccede (enon pensi chi legge che la preoc-cupazione per lo zucchero sia diquesti giorni: il New York Timesdellaprile 1913 denuncia che gliamericani consumanotroppozucchero: 3.285.771tonnellatenei due anni precedenticontro1.707.956 dell Inghilterra e1.199.389 della Russia). RIPRODUZIONE RISERVATANon c nulla, propria nul-la, di etico nellaumento del-la tassazione sulle bevande al-coliche, comenoncnellatassasullesigarette, perchfannomaleallasalute. Nonc neppure la giustificazionechesoloilprogressismoimmaginarioepredicatoriopu sottoscrivere di ridur-re la diffusione delle affezio-ni dovuteal loroconsumopercontenerei costi delloStato sociale che peserebbe-ro sullintera comunit, com-presi quelli che non bevonoCoca Cola e non fumano.Lasalutenonunbenepubblico, ma privato; nessu-no si ingegna a diventare dia-betico per obesit volontariao ad ammalarsi di cancro aipolmoni per ignoranza calco-lata degli effetti del fumo. Ilwelfare provvede, deve prov-vedere, a curarci dalla bron-chite, siachemettiamosiache non mettiamo la magliet-ta della salute. In caso contra-rio, saremmo, s, nello Statoetico. SoloHitlerpredicavache la salute dei tedeschi che non avrebbe, poi, esitatoa trasformare in carne da can-none era un bene pubbli-co; manonperragionieti-che, nperragioni sociali,bensnellaprospettiva, ap-punto, di servirsene in casodi guerra.La tassazione sulle bevan-de alcoliche il disperato ten-tativodi recuperarerisorseda parte di una classe politicache ha dilatato oltremisurale dimensioni, e quindi i co-sti, dello Stato; nella miglioredelle ipotesi, pereccessodidemagogia sociale il welfa-re esteso anche a chi potreb-be permettersi di curarsi das nella peggiore, per com-prarsiilconsensoelettoralecon i soldi del contribuente.Dellasalutedel quale, alloStato canaglia, non potreb-be fregare di meno. La CocaCola , se mai, una bevandache igiovaniconsumano alposto di un alcolico, che fa-rebbe loro pi male.Che si ricordi, solo una mi-sura diordinepubblicocheriguardava un consumo pri-vatohaavutochiaramenteun contenuto etico ed statoil proibizionismonegli StatiUniti nella prima met del se-colo scorso: il divieto di ven-dere e consumare bevande al-coliche era un riflesso purita-no. Lo Stato che ci aveva,anzi, impiegato ingenti risor-se in uomini e denaro nonci guadagnava, mentre sullavendita e il consumo clande-stino la criminalit organizza-ta ci campava e la corruzionepolitica si era diffusa a mac-chia dolio, a riprova della ete-rogenesi dei fini di ogni ten-tativo utopistico di migliora-re gli uomini con la legge. Ilproibizionismo, infine, erastatoabbandonatoproprioperch insostenibile se non acosti elevati, cos come ora latassazione sulle bevande alco-liche dovrebbe apparire inso-stenibile a una classe politicacheavesseancora unmini-mo di decenza [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATALo facciamo gi con alcol e fumoApprofondimenti Il dibattitoIl protezionismo ha fallito da tempoContro A favoreChi paga i dannidi GIUSEPPE REMUZZISindrome metabolicadi PIERO OSTELLINOBeni privatiCosti pubbliciSi tutela la saluteanche per evitarepi spese alla societA pensarci bene,la tassa sulla Coca Colaun po c gi: quellache paga ogni annochi pi attentoa favore di chi eccedeLo zucchero uccideproprio come alcole fumo, e lo fa senzache ce ne accorgiamo,favorendo la sindromemetabolicaDa farmaco a icona popUnipocrisia di StatoLimiti alla libertsolo per fare cassaLa salute non un bene pubblico,ma privato; nessunosi ingegna a diventarediabeticoper obesit volontariaLe tasse sullalcolsono il tentativodi recuperare risorseda parte di una classepolitica che ha dilatatooltre misura i propri costiUna bottiglietta di Coca Colain unopera di Andy Warhol.La bevanda fu inventatanel 1886 ad Atlantadal farmacista John Pembertoncome rimedio per il mal di testa9 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011#italia: 515249535254Codice cliente: 10 Primo PianoLuned 29 Agosto 2011Corriere della Sera#DAL NOSTRO INVIATOROMA Sabato il segreta-rio del Pd Bersani aveva dettoche la rinuncia alla prescrizio-ne da parte di Penati sarebbedovuta essere una scelta per-sonale. Ieri sera il vicesegreta-rio Enrico Letta, al Tg 3, sta-to netto: Non c' dubbio cheFilippo Penati debba rinuncia-re alla prescrizione. Penati indagato dai giudici di Monzapercorruzioneelarinuncianon comporterebbe il suo ar-resto. Questa la differenzafra il nostroatteggiamentoequello di altri ha prosegui-to Letta, danoichivienetoccato da vicende cos fa unpasso indietro, si deve dimet-tere e farsi processare. Altri di-ventano ministri. Per noi nondeve rimanere nessuna mac-chia su questa vicenda.Nel pieno svolgimento del-la sua Festa nazionale a Pesa-ro, il Partitodemocraticositrova ad affrontare l'inchiestasu quello che fu uno dei princi-palidirigential nordedevefronteggiaregli attacchi delcentro destra, pronto a restitu-ire in campo giudiziario tuttoci che ha riguardato le inchie-ste sul premier. Sono scesi incampoieriiduecapigruppoPdl inParlamento. Moltoaspro Maurizio Gasparri, capo-gruppo dei senatori Pdl: Ber-sanihadettosperadifarla franca come i suoi prede-cessorigraziatidalDiPietromagistratochecos, salvatidalla tangente Enimont i capiPds, D'Alema, Veltroni e Fassi-no, si avvi versola carrieraministeriale. Gasparri diceche si scrive Penati e si leggeBersani e parla di un model-lo di partito e di intrecci an-tichi con finanziamenti illega-li esteri e di coop rosse.Parla del modello puglieseD'Alema-Tedesco, di ambi-gui contributi alla FondazioneItalianieuropei. EFabrizioCicchitto, presidente dei depu-tati Pdl: Penati non n ma-riuolo ncriminalesolitario.L'inchiesta porta alla luce unsistemadi poterechevienedal Pci-Pds.WalterVeltronihaannun-ciato una querela nei confron-ti di Gasparri e Gasparri lo hasfidato a un pubblico confron-to. Il presidente del Partito de-mocratico Rosy Bindi ha sotto-lineato che il Pd non pu esse-re considerato l'erede in tuttoe per tutto della tradizione co-munista: Non ci lasciamo in-chiodare al ritornello ossessi-vo di chi continua a chiedereal Pd di fare i conti con un pas-sato che riguarda un'altra sto-ria. IlPdl secondoBindivuole delegittimare il ruo-lo di governo e la legittimitdel Partito democratico e di-stogliere l'attenzione dalle dif-ficoltdellamaggioranzadifronteallapesanteeiniquamanovradi Ferragosto. Noiabbiamoreagitoinnomediuna tradizione politica alterna-tiva a quella della destra berlu-sconiana. Non abbiamo invo-cato norme ad personam, pa-sticciato su indecenti modifi-cheallaCostituzioneoaiprocessi in corso.Il segretario Bersani ie-ri non ha parlato, ha tra-scorso una domenica diriposo. Gli sono arriva-te da Pesaro le notiziesul successo di pubbli-co alla Festa democrati-caedaRomaquellesull'offensivaPdl. NelPd si attendono le mos-se dei prossimi giorni.Uncollaboratoredelsegretario spiega: Siamopronti peraricordareche Penati ancora indaga-to e Berlusconi stato rinvia-to a giudizio per corruzione.Il clima pu diventare roventee il terreno di scontro la giu-stizia.A. Gar. RIPRODUZIONE RISERVATAVincinoLa folla e il concertoFrancesco De Gregori ha riempito sabato serapiazza del Popolo a Pesaro per linaugurazionedella Festa democratica: la kermesse nazionaledel Pd si concluder l11 settembreLa criminalizzazione di Penati ad opera del Pd strumentale, vuolefar svanire lesistenza di un sistema di potere Pci-PdsFabrizio Cicchitto, PdlROMA La commissione di Garanzia del Pd. Dettacos fa quasi paura. lorganismo che d la patente didegnit o indegnit agli iscritti al Partito democratico.Detta cos suona intimorente, o quasi: lunico stru-mento che serve a dare il bollino verde o quello rossoai tanti militanti e dirigenti del Pd che sperano edisperano. stata convocata per Filippo Penati dopo le ultimerivelazionidellecarteraccoltedaimagistratinellin-chiesta che lo riguarda e dopo lannuncio della prescri-zione. E lanotizia, dopoaver fatto ilgiro dellesettechiese, rimbalzata con prepotenza nel Pd, nel cuoredel partito e nella periferia. apparsa a molti quasi co-me unordalia: un giudizio divino che doveva salvare ilPd e condannare chi, per un motivo o per laltro, avevascelto, servendo il partito fino in fondo, di non parlare,di non spiegare.Ma in realt la commissione di Garanzia presiedutada Luigi Berlinguer si occupata, non troppo tempo fa,di assai pi prosaici problemi e suona strano che si siarisvegliata solo adesso. Lultima volta che ha fatto senti-re la sua voce stato per ammonire quattro parla-mentari del Partito democratico.I loro nomi? Roberto Della Seta, Francesco Ferrante,GiuseppeLumia(ossiatresenatori) ed Ermete Realac-ci. In breve i fatti che li han-no portati davanti alla com-missione. Era successo cheun parlamentare del Pd, Vla-dimiroCrisafulli, erastatofilmato mentre chiacchiera-va di appalti con un boss diEnna, gicondannatoperfatti di mafia.I quattro avevano scritto una lettera al loro segreta-rio, a Pier Luigi Bersani, chiedendo che il Partito demo-cratico non lo candidasse a sindaco di Enna. Liniziati-va serv in effetti, a bloccare quella candidatura. Ma Cri-safulli denunci i quattro alla commissione di Garan-zia. E la commissione, svolgendo pedissequamente ilsuo dovere, ascolt gli accusatori e decise di ammonir-li tutti, perch erano venuti meno alla lealt di parti-to (letterale).Magari fosse finita qui: la commissione, ascoltati ireprobi, li avvert che se avessero insistito a porre deiproblemi simili a quelli posti nella vicenda Crisafulli,sarebbero stati espulsi dal Pd.Non ci furono pi insulti, n allusioni, n parole la-sciate l a rotolare: silenzio, onde evitare lespulsionedal partito. La buriana pass in poco tempo senza la-sciare strascichi se non lammenda che si limit allam-monimento. Luigi Berlinguer rimise gli occhiali da vi-sta e lasci quelli che usava ed usa quando viene inter-vistato dai telegiornali. I primi sono fondi di bottigliache riflettono un pessimo e fastidioso luccichio davan-ti alle telecamere, i secondi, da sfoderare nelle occasio-ni giuste, non lanciano strani bagliori.Ora la commissione di Garanzia, che sembrava esser-si nel frattempo assopita, torna a farsi sentire nel dibat-tito che colpisce e imbarazza il Pd: e tutti nel Partitodemocratico si arrovellano sullo stesso quesito. Se al-lepoca i reprobi vennero investiti di fuoco e fiammeper aver segnalato un problema, che cosa accadr a Pe-nati, inseguito da mille atti giudiziari e dalle carte deitribunali?E, soprattutto, in che modo Bersani prender le di-stanze dal suo fedele braccio destro?Maria Teresa Meli RIPRODUZIONE RISERVATAGasparri attacca sulla tangente Enimont. La querela di VeltroniIl sindaco: nessuna pressione. Il Pdl: lassessore penatiano si dimettaLa sceltaLa commissionee i quattro ammonitiper una criticaIl referendumelettorale?Lo firmerInsiemeIl casoLintervento dopo lefrasi su Crisafulli,filmato mentreparlava con un bossRomano ProdiLinchiesta Le polemicheMILANO La formazionedellagiuntadiMilanostatachiara, trasparente, fondata suprincipi di competenza, entusia-smo e novit politica. Sei don-ne e sei uomini, con due asses-sori trentenniscelti nellotticadi parit di genere e del rinno-vamento del governo della cit-t. GiulianoPisapiareplicacon fermezza alle illazioni na-te in queste ore. Tutta colpadi un sms che Filippo Penati haricevuto il 13 giugno, 48 ore do-po lacomposizione delnuovoesecutivodel sindacogenti-le. Sul telefonino dellex sinda-co di Sesto, non ancora nella bu-feraperlepresuntetangentiFalck, era apparso un messaggi-no firmato da Antonio Rugari,presidentedel Consorziotra-sportipubblici, lasocietchegestisce la rete di autobus deiComuni a nord della metropoli.Il testofacevariferimentoalcontenziosomilionarioapertofra Piero Di Caterina, accusato-re dellex sindaco di Sesto SanGiovanni, e Atm. Consideratocome andata a Milano scri-veva il 13 giugno Rugari a Pena-ti credo si possa tentare di ri-solverelaquestionedi Piero,prima che si vada oltre certi li-miti e degeneri. Risposta? Unagenericapropostadincontroper la settimana successiva.Unatempestapolitica. Per-ch bastato quel breve sms afar affiorare dubbi e sospetti. Ilfuoco amico ha dato il la. So-no stati quelli dellItalia dei Va-lori, esclusi dalla composizionedella giunta, i primi a sollevareil caso politico. Alla luce delledichiarazioni relative allinteres-samento di Penati verso il con-tenziosoesistentetraAtmeuno dei suoi prin-cipali accusatori ha scritto Ste-fano Zamponi,commissario cit-tadino dei dipie-tristi, Pisapiadeve spi egareperch ha affida-to il delicato as-sessorato ai Tra-sporti, da cui di-pende Atm, a ung i o v a n e d itrentanni privodesperienzanelsettore. I maligniipotizzano perch lui sarebbe ilpupillo di Penati.Consigliere comunale uscen-te, Pierfrancesco Maran alle ur-ne di maggio ha fatto vendem-mia di voti: 3.530 preferenze, se-condo nella lista pd solo allar-chistar Stefano Boeri. In campa-gna elettorale il sostegno di Pe-nati era stato tanto tenace quan-to discreto. Il giovane Maransaprpoi passareallincassodellexploit e per lui arriveran-no deleghe pesantissime: i tra-sporti e pure lambiente.La replica del sindaco, saba-to, stata durissima: La verit che lIdv non ha ottenuto las-sessorato che chiedeva. A que-stopunto, di fronteasimiliinaccettabiliillazioni, chenonesitoadefinirevergognose,non vedo alternative. Osi scusa-no o sono al di fuori della mag-gioranza. E una parziale retro-marcia arrivata: Raffaele Gras-si, unico consigliere Idv, ieri hapreso le distanze dal suo coordi-natore.Nella nota diieriilsindacoha provato a rispondere anchenel merito ai sospetti piovutisullasuagiunta:Nellasceltadegli assessori stato valorizza-to lapporto non solo dei parti-ti, maanche dellassociazioni-smo, delle professioni, della so-ciet civile, che hanno contribu-itoal successoelettorale. Vo-glioribadirequindi inmodochiaroedinequivocabile, an-cheperporrefineaqualsiasistrumentalizzazione, chenelformare la mia giunta ho presole decisioni in totale autonomiae che in particolare non ho maiavuto incontri, colloqui, sugge-rimenti, e tanto meno pressionidirette o indirette,da parte diFilippo Penati, come da nessunaltro.Casochiuso?Perniente: ilPdl chieder in Consiglio comu-nale le dimissioni dellassesso-re penatiano.A. Se.RIPRODUZIONE RISERVATALanalisiDemocratici, pressioni su PenatiDeve farsi processarePisapia e il caso Maran: nomine trasparentiLa nominaIl 10 giugno GiulianoPisapia annuncia la giunta:Pierfrancesco Maran, vicinoa Penati, nominatoassessore allAmbiente e aiTrasportiLsmsIl 13 giugno Antonio Rugari,presidente del Consorziotrasporti pubblici manda unsms a Penati in merito alcontenzioso milionarioaperto fra Piero Di Caterina,accusatore dellex sindaco,e AtmIl testoConsiderato come andata a Milano credo sipossa tentare di risolvere laquestione di Piero, primache si vada oltre certi limitie degeneriLa replicaGiuliano Pisapia ieri hareplicato: Nel formare lamia giunta ho preso ledecisioni in totaleautonomiaMILANO RomanoProdi si schiera al fiancodel fronte dei referendarie domani firmer per ilreferendum elettorale.Lex premier ha motivatola sua scelta con unintervento sul propriosito internet: Sel'adozione di una nuovalegge risultasse oggiimpraticabile si legge, per abrogare la leggeCalderoli ben venga unReferendum che,ripristinando ilMattarellum, solleciti ilParlamento asostituirla. tempo direstituire ai cittadiniitaliani scriveil Professore il dirittodi scegliere i proprirappresentantiin Parlamento. RIPRODUZIONE RISERVATAIl sindaco di MilanoGiuliano Pisapia,62 anni, con PierfrancescoMaran, 31 anni,assessore pd ai Trasportidella nuova giuntaMilano Le polemiche sullsms ricevuto dallex presidente della Provincia su Di Caterina e la nuova giuntaitalia: 515249535254Codice cliente: 11 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011#Nessun reato, tento di governare la cittSe i racconti di Di Caterina fossero venuti fuori prima dellecomunali, la Moratti sarebbe sindacoFrancesco Storace, La DestraLa vicendaLa letteraNon c dubbio che Filippo Penati debba rinunciare allaprescrizioneEnrico Letta, PdLinchiestaLarea ex Falcke le tangentiI pm della Procura di Monzaindagano su un presuntogiro di tangenti attorno allariqualificazione dellarea exFalck di Sesto San Giovanni(Milano)Le ipotesiLe accuseallex sindacoTra le personalit coinvoltenellinchiesta c FilippoPenati, accusato dicorruzione, concussione efinanziamento illecito aipartitiIl ruoloLa versionedegli accusatoriGiuseppe Pasini (costruttore edex proprietario delle aree Falck)e Piero Di Caterina (titolare diuna ditta di trasporti) sono gliaccusatori di Penati. Pasiniha accusato lattuale sindacoGiorgio Oldrini di avereintascato denaro perottenere lok sul pianodellarea ex MarelliIl gipLa prescrizionee il no al carcereIl gip di Monza Anna Magelliha respinto la richiesta dicustodia cautelare per Penatiperch ritiene che non cisiano stati n concussione,n finanziamento illecito.Mentre ritiene prescritto ilreato di corruzioneLa reazioneLa sospensionee la commissionePenati si autosospeso dalpartito e il Pd ha annunciatouna commissione sulleinchiesteMILANOErano anche tempi che quel-la spregiudicatezza la chiamavano moder-nit. Nellex partitone rosso, nei pochi chi-lometri che separano i palazzi che contanodi Milano da quelli di Sesto San Giovanni,qualcuno lo ricorda: Filippo Penati per undecenniobuonostatolunicosimbolovincente e positivo di un partito genetica-mente vecchio, rivolto al passato e votatoa sconfitta sicura.Luomonuovodi Sestocheriusc asprovincializzarsi e ad entrare perfino neisalotti buoni, quelli che contano della me-tropoli. Sindaco, poi presidente della Pro-vincia(prevalseasorpresasuOmbrettaColli) fino al 2009. La conferma a PalazzoIsimbardi sfum per un pugno di voti, mala nobilissima sconfitta indusse il verticeariproporlolannodoponelladisperatabattaglia contro Formigoni per il Pirellone.Unimposizione. Perch Penati avrebbe vo-lentieri saltato un giro per giocarsi tutte lecarte sulla sfida delle sfide: Palazzo Mari-no. Un pugno nello stomaco, suggerisceoraqualcunoapropositodelleindaginimonzesi. Una tempesta che da Sesto arri-vata in un amen a Milano e che rischia diabbattersi sui palazzi romani.Giovanni Bianchi, sestese doc, una vitanelleAcli, Penati loconoscedasempre.Per tutti, anche per noi che venivamo daunaltra tradizione politica, lui era il "mo-dernizzatore". Conferma Franco Mirabel-li, segretario del partito milanese dopo luo-mo di Sesto: Accanto alle indubbie capaci-tpolitiche, avevaquellasuacapacitdimuoversi, di maneggiare i media, di tenerei rapporti. Forse si sono confusi i com-portamenti pi spregiudicati con una certaidea di modernit, aggiunge subito dopoMirabelli.Epoicquellafaccendadel clan. Ilgruppo di amici del presidente, il cer-chio magico, si direbbe oggi. Sempre lo-ro, sempre un passo dietro al leader. Era-nochiusi, impermeabili, ricordaancoraMirabelli. Ma un conto la spregiudicatez-za, tispiegano, un altrole condottecheimagistratistannotratteggiandoinquestesettimane. No, nessuno poteva immagina-re quello che sta emergendo ora.Eppure qualcuno un dubbio lo sollev.Il primo ad alzare il velo fu Albertini, ri-corda un ex migliorista come Sergio Scal-pelli. Un giudizio su Penati? In quegli annifu lui a ridare fiato a una sinistra che a Mila-no non vedeva palla. Le capacit politichedel personaggio tornano in ogni testimo-nianza. Premessaquasi dobbligoanchenei racconti degli antipatizzanti pi sin-ceri. Tra questi Marilena Adamo, parlamen-tare ed ex capogruppo. Di quelle cose ionon sapevo nulla, altrimenti le avrei dettepubblicamente. Ma una cosa certa, assi-cura Adamo: il convento era povero. Cuna sproporzione evidente tra le cifre chesi leggono sui giornali e la modestia dellerisorse con cui viveva il partito. EmanueleFiano un altro non penatiano doc. Nonposso dire molto sulla persona allarga lebraccia , io non lho mai visto al di fuoridelle sedi di partito. Ricordo per, questos, delle lunghe discussioni politiche sullaSerravalle. Avversario storico stato an-che Antonio Panzeri, segretario della Came-ra del Lavoro e poi deputato. Senza troppigiri di parole: Per lui la politica rischiavadi esaurirsi nel raggiungimento di un pote-re sempre maggiore.Il figlio delloperaio Falck, lassicuratoreUnipol, il funzionario di partito. In citt in certi ambienti quel marchio di uomodapparato ne ha mortificato le ambizio-ni. Il politico di professione contro la socie-t civile. Stefano Boeri, votatissimo capoli-sta e ora assessore in Comune, posta su Fa-cebookil suopensiero. Cunaculturache ha zavorrato la politica milanese e com-promesso con scelte immobiliari ingiustifi-cate il territorio della nostra citt. Larchi-star su cui il Pd punt tutto alle primariereclama ora una palingenesi: Chiedo unaconferenzaprogrammaticachemettaalcentro della discussione il rapporto tra poli-tica, sviluppo del territorio e economia. necessaria una rigenerazione del gruppo di-rigente e dei suoi indirizzi culturali e politi-ci. laltro protagonista delle primarie dinovembre, lex presidente della Corte Costi-tuzionale Valerio Onida, a buttar l la ma-dre di tutte le domande: Nella storia loca-le deiDssembra cifosseun intrecciotrascelte urbanistiche e affari. Linterrogativo se il nuovo partito, il Pd, si sia liberato diquesteprassi, di questemodalitdi fareamministrazione.AntonioPizzinato, segretarioCgilnegliAnni 80, un altro ragazzo di Sesto. Lasue parole sono una cartolina dalla Stalin-grado che fu. Sono stato capogruppo delpartito quando Penati era sindaco. Quel pia-noregolatore, quellodelleareeFalck, iolho votato con convinzione. E le presuntemazzettemilionarie?ASestotutticono-scono tutti. E il tenore di vita di Penati inquesti anni non cambiato, glielo dico io.Andrea [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATACaro Direttore,quando facevo il giornalista sognavo divedere il mio nome la domenica sullaprima pagina del Corriere della Sera.Oggi per faccio il sindaco di Sesto SanGiovanni e ieri ne avrei fatto volentieri ameno. Nell'articolo si scrive, citando inparte verbali giudiziari, che avreicostretto Giuseppe Pasini a pagarealcune rate del mutuo acceso per latrasformazione del Palasesto inPalaghiaccio. Fino ad ora io non horicevuto nessun avviso di garanzia. Mase posso difendermi sul Corriere, vistoche il Suo giornale riporta le accuse, dirche la trasformazione di cui si scrive stata decisa nel 1999, quando io erogiornalista a Panorama e non avevo lapi pallida idea che sarei diventatosindaco. In quella occasione Pasinisottoscrisse una fideiussione pergarantire il mutuo che egli avevaincassato dal Credito sportivo, tramite iDiavoli rossoneri. Del Consiglio diamministrazione di questa societfaceva, e fa parte, Stefano Pasini, figliodi Giuseppe. Il Palaghiaccio un edificiodi propriet del Comune. Quando sonodiventato sindaco ritenevo naturale chechi ha sottoscritto un contratto garantitoda una sua fideiussione, con una societnel cui Cda c' anche il figlio, onorasse isuoi impegni. Anche perch altrimenti ilCredito sportivo avrebbe escusso lafideiussione. Naturalmente sono prontoa rispondere ai magistrati se volesserosentirmi. Nell'articolo del Corriere siscrive che io avrei mandato MaurizioMauri, nipote di Cossutta, a chiedere ilpagamento delle rate del mutuo. Mauri il presidente della societ Diavolirossoneri, la societ che gestisce ilPalaghiaccio. Detto questo, e lasciandoper un momento sullo sfondo le vicendegiudiziarie, vorrei fare alcuneconsiderazioni che in questi giornidifficili ho maturato.Prima di tutto mi preoccupa unatteggiamento generale per cui tuttoquello che hanno dichiarato dueimprenditori che accusano di per svero, e tutto quello che dicono gliamministratori e i politici falso, oanche un reato. Si citano sui giornalipassaggi dei verbali e della ordinanzadella Giudice per le indagini preliminaridi Monza dottoressa Anna Magelli. Ma apag. 58 la Gip dice che Il vaglio dellacredibilit di Pasini e di Di Caterina deveessere rigoroso, in quanto si tratta disoggetti che si sono determinati arivelare specifici casi di corruzione econcussione a molti anni di distanza daifatti. E ipotizza che le dichiarazionidagli stessi rese siano dettate damalanimo. preoccupante, non solo perme e per chi in questa vicenda coinvolto, che ci sia questa disparit dipercezione della onest e della sincerit.C evidentemente un problema serio perla politica, ma anche per la nostrasociet.Il secondo tema sul quale mi sonointerrogato sul ruolo del sindaco o diun assessore. Faccio qualche esempio,volutamente di vicende al centrodell'inchiesta, per spiegarmi.L'area ex Ercole Marelli quando sonodiventato sindaco era di propriet diPasini, di Di Caterina e di Fondrini. un'area strategica per la citt per le suedimensioni, per le attivitche vi sono gi insediate,per quelle che potrannotrovarvi sede, per essere alconfine con Milano. Sitratta di un Pianointegrato di intervento diiniziativa privata. Dunque,secondo una certa logica, ilsindaco avrebbe dovutostare nel suo ufficio adaspettare che i proprietariraggiungessero un accordoe presentassero un progetto da tutti e trefirmato. Poi avremmo dovuto dire s ono. Ma i tre proprietari erano in conflittoaccesissimo tra di loro e quandosembrava che fossero arrivati a unaccordo tutto ancora cambiava. Noi, iocome sindaco, abbiamo pensato che fossegiusto per la citt cercare di favorire lapresentazione di un progetto adeguato eabbiamo promosso mille e mille riunioni,coi tecnici, con gli avvocati o senza diloro. Siamo andati ripetutamente inRegione. Siamo andati in Consigliocomunale a spiegare a che puntoeravamo. Alla fine laccordo stato,forse, raggiunto e la Regione hapubblicato il progetto. Siamo andati oltrei nostri compiti? O un nostro dovereessere non notai, ma tentare digovernare una citt? C un pericolo inquesto? Credo valga la pena di correrlo.Si parlato della Pro Sesto. la societsportiva pi antica della citt, oltre allaprima squadra ci giocano centinaia dibambini, ragazzini, ragazzi. Ci sono itecnici e i volontari, oltre agli spettatori.Pasini ne era il proprietario e a un certopunto ha comunicato che non ne volevapi sapere. La lasciamo fallire o unsindaco, un assessore hanno il diritto e ildovere di cercare chi salvi un patrimoniosportivo e sociale della comunit? Comefacciamo? Abbiamo chiesto a chi potevaavere le risorse e la passione sportiva diintervenire. Nessuno. Purtroppo la Pro fallita e ora ricomincia tra mille e milledifficolt, con due nuovi presidentiappassionati, ma senza risorse.Un sindaco, un amministratore, deveessere un notaio che aspetta che iprogetti arrivino sul suo tavolo e poigiudica se vanno bene o no, oppure devecercare di favorire gli accordi e dipreparare un cammino chiaro e nelrispetto delle norme perch si realizzino?Deve guardare addolorato ed inerte leaziende che chiudono o le societ chefalliscono o deve cercare di fare,naturalmente nel rispetto della legge, losforzo a volte immane di governare? O questo, nella coscienza attuale, un reato?Credo che questo dilemma sia sempre dipi un problema non solo per me.Giorgio Oldrinisindaco di Sesto San GiovanniPro e controViaggio nel Pd Boeri: serve una rigenerazione dei vertici. La difesa di PizzinatoChi Choc nel partito lombardoPer noi era il modernizzatoreStefano Boeri,assessore milanesealla cultura reclamauna conferenzaprogrammatica;Antonio Pizzinato,ex segretario Cgilnegli Anni 80, uno dei ragazzidi Sesto, amicodi PenatiGiorgio Oldrini,65 anni, sindaco diSesto SanGiovanni dal2002. statoconsiglierecomunale perPci e PdsPd Francesco De Gregori e Pier LuigiBersani prima del concerto del cantantesabato a Pesaro. Sotto, Filippo Penatiitalia: 515249535254Codice cliente: PATRIZIAPEPE.COM12Luned 29 Agosto 2011Corriere della Sera italia: 515249535254Codice cliente: 13 Primo PianoCorriere della SeraLuned 29 Agosto 2011#Renzi: Penati? Il garantismo non vale solo per la propria parteLasci il consiglio regionaleNon credo alla diversit eticaCon | g|ovan| amm|n|s|ra|or| pd |avoro a un d|scgno pcr || Pacsc. Pron|| a m|surarc| a||c pr|mar|c Il sindaco di FirenzeBene che nel partito alcuni invitino a sospendere lo scioperoSignifica che la Cgil non sempre nel giustoMatteo RenziBersani? La maggioranzadegli italiani pensa chegli attuali protagonistiabbiano esauritoil proprio compitoChi Ha||co Rcn/|, 3G ann|