Il Violinista Sul Tetto in arrivo al Teatro Nuovo a Milano

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VENERDì 8 FEBBRAIO 2019 Il Violinista Sul Tetto in arrivo al Teatro Nuovo a Milano Atmosfera yiddish per il musical portato in scena dal 22 febbraio da Moni Ovadia con attenzione a ritmo e colore VALERIA PRINA [email protected] SPETTACOLINEWS.IT All'estero è un musical molto più conosciuto che da noi. Il violinista sul tetto dal 22 febbraio arriva a Milano al Teatro Nuovo, che già aveva ospitato la prima edizione nel 2003. A portarlo in scena è Moni Ovadia, attento a immergere il pubblico nella atmosfera yiddish, rispettandone tradizioni e anche lingua. Infatti la parte cantata è in yiddish, resa più comprensibile da alcune parole che ne riassumono il senso, in italiano come la parte parlata. Questa è una storia di esilio, annuncia Moni Ovadia, di gente che viveva nell'Europa dell'Est e che è stata cancellata nel giro di un mattino dai nazisti. Al centro della storia è Tevye il lattivendolo, interpretato da Moni Ovadia, con figlie in età da marito, che si rifiutano di sposare l'uomo scelto dalla sensale di matrimonio, decise invece a seguire il loro cuore. Nei diversi ruoli troviamo Mario Incudine, esponente della musica popolare siciliana, Alberto Malanchino, ben conosciuto sulla scena teatrale milanese e alcuni attori siciliani, con cui Moni Ovadia aveva lavorato nel 2015 in occasione della messa in scena a Siracusa delle Supplici di Eschilo. Le attrici hanno imparato la lingua yiddish per poterla cantare in scena. Vestiranno i costumi che avevano caratterizzato l'edizione del 2003: conservati in magazzino sono risultati ancora perfetti per il musical. «Ho preferito puntare su costumi molto colorati - dice Elisa Savi, in qualità di costumista e anche compagna di Moni Ovadia -, lasciandomi ispirare da Chagall, piuttosto che seguire altre edizioni giocate su colori molto cupi». L'ispirazione a Chagall e al suo amore per i colori, visti anche nel loro significato simbolico, non è certo casuale, considerato l'importante contributo del pittore alla nascita del moderno teatro yiddish. Del resto a Chagall nel 1920 vennero commissionate tre scenografie per altrettante pièce teatrali di Sholem Aleichem, autore anche di un racconto da cui è tratto il musical. Se i costumi con tagli molto particolari, che ricordano i quadri di Chagall, sono quelli della edizione 2003, la regia è invece più dinamica perché, dice Elisa Savi che l'ha curata, i tempi sono cambiati con ritmi molto più veloci. In scena sono 21 tra attori e musicisti, che, come in altri spettacoli di Moni Ovadia, sono con i protagonisti e hanno anche dei ruoli. Il Violinista Sul Tetto Pag. 1 / 2

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VENERDì 8 FEBBRAIO 2019

Il Violinista Sul Tetto in arrivo alTeatro Nuovo a Milano

Atmosfera yiddish per il musical portato inscena dal 22 febbraio da Moni Ovadia con

attenzione a ritmo e colore

VALERIA PRINA

[email protected]

SPETTACOLINEWS.IT

All'estero è un musical molto più conosciuto che da noi. Il violinista sultetto dal 22 febbraio arriva a Milano al Teatro Nuovo, che già avevaospitato la prima edizione nel 2003. A portarlo in scena è Moni Ovadia,attento a immergere il pubblico nella atmosfera yiddish, rispettandonetradizioni e anche lingua. Infatti la parte cantata è in yiddish, resa piùcomprensibile da alcune parole che ne riassumono il senso, in italianocome la parte parlata. Questa è una storia di esilio, annuncia MoniOvadia, di gente che viveva nell'Europa dell'Est e che è stata cancellatanel giro di un mattino dai nazisti.

Al centro della storia è Tevye il lattivendolo, interpretato da Moni Ovadia,con figlie in età da marito, che si rifiutano di sposare l'uomo scelto dallasensale di matrimonio, decise invece a seguire il loro cuore. Nei diversiruoli troviamo Mario Incudine, esponente della musica popolare siciliana,Alberto Malanchino, ben conosciuto sulla scena teatrale milanese ealcuni attori siciliani, con cui Moni Ovadia aveva lavorato nel 2015 inoccasione della messa in scena a Siracusa delle Supplici di Eschilo. Leattrici hanno imparato la lingua yiddish per poterla cantare in scena.Vestiranno i costumi che avevano caratterizzato l'edizione del 2003:conservati in magazzino sono risultati ancora perfetti per il musical. «Hopreferito puntare su costumi molto colorati - dice Elisa Savi, in qualità dicostumista e anche compagna di Moni Ovadia -, lasciandomi ispirare daChagall, piuttosto che seguire altre edizioni giocate su colori moltocupi». L'ispirazione a Chagall e al suo amore per i colori, visti anche nelloro significato simbolico, non è certo casuale, considerato l'importantecontributo del pittore alla nascita del moderno teatro yiddish. Del resto aChagall nel 1920 vennero commissionate tre scenografie per altrettantepièce teatrali di Sholem Aleichem, autore anche di un racconto da cui ètratto il musical.

Se i costumi con tagli molto particolari, che ricordano i quadri di Chagall,sono quelli della edizione 2003, la regia è invece più dinamica perché,dice Elisa Savi che l'ha curata, i tempi sono cambiati con ritmi molto piùveloci.

In scena sono 21 tra attori e musicisti, che, come in altri spettacoli diMoni Ovadia, sono con i protagonisti e hanno anche dei ruoli.

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Versione italiana dell'originale di Broadway "Fiddler on the roof"Liberamente tratto dal racconto "Tevye il lattivendolo" di SholemAleichemLibretto di Joseph Stein, Musiche originali di Jerry Boch, Testi dellecanzoni di Sheldon Harnick, Traduzione in yiddish di Marisa RomanoRegia Moni Ovadiacon Moni Ovadia, Lee Colbert, Giampaolo Romania, Giuseppe Ranoia,Alberto Malanchino, Sabrina Sproviero, Chiara Seminara, Aurora Cimino,Graziana Lo Bruttoe con la partecipazione di Mario Incudine nel ruolo di PercikBallerini: Luigi Allocca, Vincenzo Castelluccio, Francesco Coccia, EusSantucciE con la MoniOvadiaStage OrchestraFotografie Maurizio BuscarinoProdotto da Lorenzo VitaliA Milano al Teatro Nuovo dal 22 febbraio al 10 marzo 2019

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