Ilviaggiopiùaffascinanteèunviaggioantico,graduale,privatoesocialeinsieme:ilviaggiointreno.Itrenisonoteatri,caffè,bazar.L’unicotalk-showchenonconoscecrisièquellochesireplicaquotidianamentesullerotaie.Laconfidenzageneralibertà:cihamessoinsiemeilcaso,cidivideràunastazione.

I treni aiutano a pensare. Tutti i grandi viaggi – dai pellegrinaggi cattolici al Grand Tour, dalla primapartenza con gli amici al viaggio di nozze – sono, in fondo, una scoperta di se stessi: il panorama chec’interessastadentrodinoi.Iltrenoesentadaresponsabilità,consentedirestarepassivisenzasentirsipigri.Possiamo lavorare e riposare.Possiamoparlare, quando siamo stanchidi leggere.E sognare, quando siamostanchidiparlare.L’autorehaunnomepertuttoquesto:laterapiadeibinari.

Dopo il bestseller La vita è un viaggio Beppe Severgnini ci conduce attraverso gli USA dall’Atlantico alPacifico(duevolte,passandodanordepassandodasud);seguelerotaiedaMoscaaLisbona;taglial’Europainverticale (daBerlinoaPalermo)e l’Australia inorizzontale (daSydneyaPerth).Tra tutti–confessa– ilviaggio più emozionante e istruttivo è quello che apre il volume. Gli USA attraversati col figlio ventenne,Antonio.DaWashingtonDCaWashingtonState,8.000kmintreno,inbus,inautomobile.“Unfiglio,unpapàel’America:enessunaltrochedisturba.”

BEPPESEVERGNINI(Crema1956)èeditorialistadel“CorrieredellaSera”econtributingopinionwriterper“TheNewYorkTimes”.Hascrittoa lungoper“TheEconomist”.Tutti i suoi libri sonobestseller,da Inglesi(1990) a Italiani di domani (2012) e La vita è un viaggio (2014). La testa degli italiani (2005) è tradotto inquindici lingue.Severgniniharicevutoalcunipremiedetieneunasolapresidenza,quelladell’InterClubdiKabul.

BeppeSevergnini

Signori,sicambiaInviaggiosuitrenidellavita

Proprietàletterariariservata©2015RCSLibriS.p.A.,MilanoISBN978-88-58-68279-1

Primaedizionedigitale2015daedizionenovembre2015

@beppesevergniniLeillustrazionisonodiRobertoLaForgiaIncopertinaIllustrazione:HommageàLeTrainBleu,drBestia

ArtDirector:FrancescaLeoneschiGraphicDesigner:AndreaCavallini/theWorldofDOT

www.rizzoli.eu

Quest’operaèprotettadallaLeggesuldirittod’autore.Èvietataogniduplicazione,ancheparziale,nonautorizzata.

Signori,sicambia

IlibridiBeppeSevergnini

RitrattinazionaliInglesi

UnitalianoinAmericaLatestadegliitalianiLapanciadegliitalianiItalianididomani

NationalPortraitsAnItalianinBritainAnItalianinAmericaAnItalianinItaly

AutobiografiaItalianisidiventa

ViaggiItalianiconvaligia

ItaliansLavitaèunviaggio

LingueL’inglese.LezionisemiserieL’italiano.Lezionisemiserie

EpopeanerazzurraInterismi

AltriinterismiTripliinterismiEurointerismi

ManualiManualedell’imperfettoviaggiatoreManualedell’uomodomesticoManualedell’imperfettosportivo

RaccolteManualedelperfettointeristaManualedell’uomonormaleManualedelperfettoturistaImperfettomanualedilingueManualedell’uomodimondo

PerGilesWatson,scozzesedelFriuli

Laterapiadeibinari

HosentitoperlaprimavoltatuttaladolcezzadivivereinunacarrozzadelNord-Express,traWirballenePskow.

ValeryLarbaud,LepoesiediA.O.Barnabooth

Hasensoscrivereeleggereditrenieviaggi,inunmomentocomequesto?Mentrelaterra cambia e i popoli si spostano? Certo: più che mai. In viaggio si riflette, siallenano i pensieri, si controllano le proprie tesi negli occhi di uno sconosciuto. Sicapisce che il mondo – e l’Italia fa parte del mondo – non è solo quello cupo deitelegiornali,maun’impresaeuna sorpresaquotidiana.Bisognaandareavedere,percapire.Gliintollerantisonospessoignorantipigri:facciamolimuovere,convinciamoliapartire.Tra tutti, il viaggio chepreferisco è un viaggio antico, graduale, privato e socialeinsieme: il viaggio in treno. Un viaggio apparentemente rettilineo. È invece il piùsorprendente.Nientedimeglio,sevogliamoconoscerelecurvedelmondo.Ci sono due categorie di amanti dei treni. Quelli che li guardano e quelli che cisalgonosopraepartono.Trainspottersetraintravellers.Horitrovatoquestadistinzionenellaprefazionediunbellibroillustratodel1980,GreatRailwayJourneysoftheWorld,trattodaunaseriedidocumentaridellaBBC.Personalmente,nonhomaiavutodubbi.Itreni,comegliamicieiristoranti,bisognaprovarli.Guardarlinonbasta.Hofattoilgirodelmondoapuntate,eilgirod’Italiaavolontà.Ogniviaggio,unarivelazione.Ho visto le regioni, le nazioni e i continenti cambiare umori e colori, esulleferroviehoconosciutopiùgentecheinquarant’annidivoliaerei.Ogniviaggio,uno spettacolo; a pensarci bene, anche ogni viaggiatore. I treni sono palcoscenici,caffè, bazar. L’unico talk-show che non conosce crisi è quello che si replica,quotidianamente, lungo le rotaie d’Italia, d’Europa e del mondo. I personaggi siripetono– ilprogressistae ilconservatore, l’indignatoe il rassegnato, ilgiovanee ilvecchio,laragazzaintelligenteeilragazzorobustosenzamoltodadire–malatramacambia,insiemeallosfondo.Laconfidenza,quasisempre,derivadalsensodilibertà:cihamessoinsiemeilcaso,cidivideràunastazione.Il trenoconsentedirestarepassivisenzasentirsipigri.ComehascrittoTimParks,autore di Coincidenze, la ferrovia «ci esenta da ogni responsabilità di marcia e dimanovra». È una condizione invidiabile. Possiamo pensare lavorare sognare; oppuredistrarci; omagaripreoccuparci, sequel giornoequelviaggio ci spingono inquelladirezione.Itreniaiutanoapensare.Confessod’averinvidiatoaTishaniDoshi,unatalentuosapoetessa indiana, il titolodiuna suaopera recente:Everything begins elsewhere, tuttocominciaaltrove.Ècosì.Lefontidellenostreideesonospessonascostenellepieghediunviaggio.Muoversiproduceunacombinazionedifantasia,stimoli,confronti,ricordi.

Gli ingredienti vengono mescolati, aggiunti, sottratti al momento opportuno. Laferroviacostituisceilfrullatorepiùefficace,quellodacuiesceilsuccomigliore.Iltrenoèsimbolodicambiamento.Provateapensarci.Datrent’anni–forsepiù–inItaliaparliamosempredelle stessecose (la corruzione, la criminalità, iproblemidelSud, la sclerosi della politica, il declino dei sindacati, la lentezzadell’amministrazione).Lanarrativanazionaleè ferma.Abbiamo l’impressionedinonprogredire.Eccoperchénazionimenoorganizzateepiùpoveredell’Italia–l’India,laCina–sidichiaranopiùfelicidinoi.Hannolasensazionediandareavanti.Ilprogressoè eccitante; fermarsi scoraggia. È irritante restare bloccati in treno in mezzo allacampagna.

***

La ferrovia – quando non diventa un obbligo e una costrizione – è un esercizio diigienementale. Siamoda soli e siamocongli altri:duecondizioni ideali, apattodipoterlealternare.Mentrescivoliamosuibinari, lavitadifuorivieneatrovarci,sottoformadiunsorrisoinatteso,diunafamiglialoquace,didueragazzicheparlanocongliocchi.Il treno fornisceunanarrativa, compresanel prezzodel biglietto.Un inizio eunafine,unitinerariocomecanovaccio.Eccoperchéitrenicompaionospessoneifilm,etalvoltanediventanoprotagonisti:daShanghaiExpressconMarleneDietrichaTrenodinotte per Lisbona con Jeremy Irons, da Café Express di Nanni Loy (derivato dalprogrammatelevisivoViaggioinsecondaclasse)amoltifilmdiTotò.Eccoilmotivopercuitantiautorilihannoscelticomeambientazione(IltrenoscomparsodiArthurConanDoyle,IlmisterodeltrenoazzurrodiAgathaChristie,Jeumont,51minutidifermata!diGeorgesSimenon,Orient Express di Ian Fleming).Anche se non avete in programmaindaginiodelitti,prendeteuntreno.Qualcuno–nonricordochi–hascritto:ibinarisonounacernierachesichiude.Inunmomentosbottonatocomequesto,unagaranziaeunaconsolazione.Lamiagenerazionehaamato i treni.Per icinquantenni laparola«Interrail»ha lostesso richiamoesotico ederoticodi «Erasmus»per i trentenni, edi «crociera»per isettantenni.Moltiragazzi,ancheoggi,l’hannocapito:itrenipermettono–conpochisoldi, se uno s’organizza – di vedere l’Italia, l’Europa e più in là. Rappresentano lacultura nazionale. Sui treni russi c’è il samovar del tè, sui treni americani eggs andbaconpercolazione,suitreniitalianichiacchiereatutteleore.Non scorderò mai il viaggio di nozze in Transiberiana da Mosca a Pechino,nell’estate del 1986. Indro Montanelli, quando l’ha saputo, ha sgranato gli occhiazzurriemihadetto:«Èl’ideapiùassurdacheioabbiamaisentito.Perpunizione,nescriverai» (così è stato, il resoconto sta in Italiani con valigia). Di seguito, sempre intreno e con la stessa moglie, ho viaggiato dal Baltico al Bosforo durante l’ultima,caoticaestatedelcomunismo(1989).Inannirecenti–conOrtensia,connostrofiglio,dasolo,conamiciitalianiecolleghitedeschi–hoattraversatogliStatiUnitid’Americadall’AtlanticoalPacifico(duevolte,passandodanordepassandodasud);hoseguitolerotaiedaMoscaaLisbona;hotagliatol’Europainverticale(daBerlinoaPalermo)e

l’Australia in orizzontale (Sydney-Perth, con il rettilineo più lungo del pianeta: 478km).Ladestinazione, tuttavia,nonè lacosapiù importante.Tutti igrandiviaggi–daipellegrinaggicattolicialGrandTour,dallaprimapartenzacongliamicialviaggiodinozze–sono,infondo,unascopertadisestessi.Magariconl’aiutodeglisconosciuti.Itrenisonoconfessionaliambulanti,equasimaisiamointimidelconfessore.Cerchiamochisiamo:luoghiepersonesonolospecchiocheciaccompagna.Nonèunacosafaciledaammettere.Anzi,neghiamolapure.Maaccade.Ilpanoramachec’interessadavverostadentrodinoi,nonfuoridaifinestrini,perbellochesia.

***

Il libro che avete tra lemani nasce da questa convinzione. Il viaggio in genere – ilviaggio in treno in modo particolare – è un’occasione per pensare, riassumere,confrontare; ma è soprattutto un modo per capire come siamo fatti, e cosa siamodiventati.Noieilmondointornoanoi.Giratal’ultimapagina,sonoconvinto,capiretequalcosainpiùdell’Italia,dell’Europa,dell’America;e–miauguro–divoistessi.Ame è accaduto. Tra tutti, il viaggio più emozionante è stato quello che apre ilvolume.L’Americaattraversataviaterraconmiofiglioventenne.DaWashingtonD.C.alloStatodiWashington,ottomilachilometriintreno,inautobus,inautomobile.Unascopertareciproca,credo.UnregalocheAntoniomihavolutofare.Unraccontoche,colsuopermesso,iofaccioavoi.Inchiusuradelgirodelmondosurotaiehovolutoaggiungereuncapitolo:mappementali,lettureperilviaggioeideechevengonosuitreni.Peresempio,ameèvenutal’ideadiscriverequestolibro.Seavoifaràvenirvogliadipartire,nonholavoratopernulla.

Mantova,settembre2015

1

DaWashingtonaWashington

ConAntonioattraversol’America

Nonsonoiocheloportoingiro.Èluicheportaingirome.

RobertM.Pirsig,LoZenel’artedellamanutenzionedellamotocicletta

Glieuropeinonabitanopiùqui

Lacasaèdilegnobiancoeguardaversooccidente.Haunaportaverniciatadinero,unventaglioscolpitosopraetrefinestreconleimposteinchiodateallafacciata,nelcasoqualcheeuropeopudicopensasse,lasera,dichiuderle.Nonc’èpericolo,ormai.Glieuropeinonabitanopiùqui.Siamopartitinel1995,unamattinadimaggio,dopoavertenutounayard-sale chehadivertito i vicini eun trasloco cheha fattoarrabbiare lamogliedel senatoredelMontana («Spostate quel furgone! Sono la moglie del senatore del Montana!»).Abbiamo messo quel che restava del nostro arredamento in un parallelepipedo dilegno, ci abbiamo scritto sopra l’indirizzodelmittente (1513, 34stNW,WashingtonD.C., USA) e quello del destinatario (Crema, Italia). Svuotata e dipinta di verde,arieggiataconportaefinestre,munitaditegole,lacassaèfinitainfondoalgiardino,sottolaquerciaeiplatani.Unaperfettacasaperigiochideibambini.Ma il bambino di Georgetown, adesso, ha compiuto vent’anni; non troverebbedignitosoportarcilaragazza,anchesenoigenitorilotroveremmoromantico.Lacassadel trasloco, non più utilizzata, prende sole e pioggia nella pianura lombarda. Dicoqueste cose adAntonio, chenonmi ascolta. Sta guardando la casa americanadov’èstato bambino, più divertito che commosso. «Me la ricordavo più grande» dice,dimenticandochealloraerapiùpiccolo.Sera di giugno, foglie verdi e cielo azzurro:Georgetown, in questa stagione, dà ilmegliodi sé.Tentiamodi replicareuna fotografia scattatanel1995proprioqui, sulmarciapiededavanti casa; papàaccovacciato,Antonio inpiedi conunpallone tra lemani.Ladifferenzaèche,allora,piegatosulleginocchia,eropiùaltodi lui;oggigliarrivoalfianco.Inuoviproprietari,GriffeKathleenJenkins,ciosservanodivertiti.Luisi aggira con la cesoia per la via, e la adopera con foga, affinché nessun ramoamericanodisturbilafotografiadegliitaliani.Siamodiventati amici, negli anni. La famiglia Jenkins – papà,mamma, due figlieormaiadolescenti–hasopportatocongarboilflussodilettoriarrivatiavederelacasadi cui avevano letto. Affinché i visitatori non avessero dubbi sull’indirizzo, edevitasserodisuonareilcampanello,hannoavvitatoallaportaunatarghettadiottonecol titolo del libro che racconta la nostra vita dietro quelle finestre:Un italiano inAmerica.Antonio ride. «Complimenti!Pensavocheperavereuna targad’ottoneunodovesseessermorto.»La casa di legno bianco al numero 1513 della 34esima strada – senso unico indiscesa,oggicomeallora–èstatarimodernata,manonstravolta.Ilpianterreno,dovegiocavamo a calcio sul pavimento di legno usando il camino come porta, è rimastoluminoso.Ilpianointerrato,checomprendecucinaesaladapranzo,ricordaancoraunrifugioantiatomico.Usciamonelgiardino sul retro.Tutto regolare.L’alberodai fioribianchièalsuoposto,lamagnoliascaricafoglienellaproprietàdeivicini,ilputtodicemento continua a farsi largo tra le rose. Ce l’ha messa tutta, sono sicuro: ma invent’anni non è diventato antico. Solo più vecchio, nonnecessariamente più saggio.Comenoiecomel’America,cheètempodiandareacontrollare.L’idea è di viaggiare da Washington D.C. allo Stato di Washington, via terra,passando da sud. In treno, ma non solo. Una curva americana lunga ottomila

chilometrichepassadaAtlanta,NewOrleans,Dallas,Flagstaff,Tucson,SanDiego,LosAngeles, San Francisco. Punto d’arrivo: Seattle. Un viaggio col figlio per scoprire ilgusto di lasciar decidere il figlio. L’ha sempre fatto, a dire il vero, ma adesso èufficiale.Perché non c’è dubbio: Antonio ha idee precise. Per esempio, ha posto questacondizione: restarealmenoduegiorniaWashingtonD.C., inuncertohotelvicinoaDupontCircle.Ufficialmente, per riprendersi dal volo transatlantico e dal jet-lag.Difatto, perché vuole la colazione in camera e sa che, sui treni Amtrak, se la puòscordare.

***

WashingtonD.C.èunequivocoverdeegeometricocheaccomunaturistiamericaniestranieri.Quindicimilioniall’anno,perl’esattezza.Arrivanoepensanoditrovareunacittà monumentale, transitoria e artificiale, costruita dalla politica per la politica,scollegata dal resto del Paese. È una sciocchezza. Washington D.C. rappresental’America più diNewYork e Los Angeles, che sono pezzi unici e irriproducibili. LaCasaBiancaèuna; lecasebianche,come lanostra, sonomolteevivaci.Fin troppo,spesso.Washington è una città mescolata, fantasiosa, torrida d’estate, gelida d’inverno,magicainprimavera,energicad’autunno.Unacittàstrana:uncentrodipoterechepuòpoco.NonèrappresentataalCongresso–riservatoagliStati,eilDistrettodiColumbianonloè–elacosairritairesidenti,chepaganoletassecometuttiglialtriamericani.Daquest’annoletarghedelleautomobiliportanolascrittapolemica«Taxationwithoutrepresentation», tassazione senza rappresentanza. Una variazione allo slogan dellarivoluzioneamericana(«Notaxationwithoutrepresentation»).Icoloni,ametàdelXVIIIsecolo, protestavano perché subivano l’imposizione fiscale da Londra, senza poterinfluire sulle decisioni. I residenti, all’inizio del XXI secolo, si lamentano perchésubisconol’imposizionefiscalefederale,enonhannovoceincapitolo.Washingtonèunacittàdiconfine:èilSuddelNordeilNorddelSud.Unpostodovei bianchi sono laminoranza, le piante crescono rigogliose emolte abitazioni hannounaveranda.LeclassicheguideWPA–unaseriesugliStatiamericanipubblicatatrail1937eil1945,sottogliauspicidelFederalWriters’Project–avvertivanoivisitatori:«AWashington troverete un’indolente cadenza del Sud e incontrerete l’ammirevole,sebbene irritante, caratteristica meridionale: l’avversione innata a preoccuparsi eaffrettarsi».Be’,nonèpiùcosì.Damoltianni lacapitaleèansiosa, spicciae formale, come ilrestodelle cittàd’Americaquando si trattadi lavorare.Anche inunagiornatacomequesta.Ilcaldoèferoce,l’umiditàopprimente.Antoniomiguardaenondiceniente:dovemihaiportato?lasciaintendereilsuopassostrascicato.Sottouncielocolorvetrosporco,uominiconlacravattaedonneintailleursimuovonocomelepallinedentrounflipper:cercanodifarepiùpuntipossibileprimadisparireinunluogotranquillo.Magariconl’ariacondizionata,cheneiflippernonc’è.Entriamo,spintidaunacombinazionedisoffocamentoesensocivico,alNewseum,

dovel’Americasiraccontacomevorrebbeessere:eroicaecoerente,conqualchetoccodi generosa follia. Passiamovicino alla sededella FBI. Perdecorare lepalizzate cheproteggono i lavori in corso, utilizzano le frasi celebri dei Presidenti: in ordinecronologico,senzagiudizi.SaliamoaCapitolHill,scendiamosullaMalle,stremati,ciricordiamoimprovvisamenteciòchedovremmosapere,avendovissutoqui:inAmericanonsipasseggia,sivaesitorna.CirifugiamodaCharliePalmer,unristorantefrequentatodamembridelCongresso.Luogoausteroe servizioospedaliero, senon fosseper il colore:mogano,nonverde.Antonio – sudato, assonnato e decisamente polemico – vuole un hamburger con lepatatine. Il capocameriere in uniforme lo guarda come un gondoliere venezianoguarderebbeunagenteimmobiliarediRichmond,Virginia,mentrescattafotografiesulCanalGrande. Io guardo il capocameriere.Gli spiego che,davanti all’appetitodiunventennecoljet-lag,devearrendersi.Sorride,earrivaconl’hamburger.Prendiamo un taxi, puntiamo verso Dupont Circle, restiamo bloccati dalla PrideParade. La circostanza non entusiasma il taxista somalo, che interrompe la fittaconversazione al cellulare per lanciare accidenti in una lingua non identificata.Antonio,improvvisamentesveglio,iniziaarivolgermidomandedifficili.

–Perchélestradesonopienedigenteseminudaedèscandalosomostrareunsenointelevisione?TiricordiquellavoltaalSuperBowl?–CosavuoldireDykesonBikes?–PerchéD.C.Eagleportasoloungonnellinodipellenera,enient’altro?–Perchéquelsacerdoteènelcorteo?

Epoi,inalbergo:

–Perchéqueltipoincalzamaglia,sull’ascensore,cihaoffertopreservativiinomaggio,manonpossoordinareunabirra?

Vigliaccamente, tornati nella cafeteria dell’albergo, gli suggerisco di chiederlo allacameriera,chehal’ariadiesseresuacoetanea;maAntonio,mentendo,sostienecheilsuo inglese è insufficiente. La ragazza, comunque, è loquace. Racconta che la PrideParade porta confusione e clienti; ma il suo salario va in tasse, 700 dollari ogniquindicigiorni. Ilguadagnosonolemance.Quindi,se lamanciaègenerosa,meglio.Con gli stranieri, lascia intendere, è preferibile esser chiari. Porta una minigonnamicroscopica e non sembra interessata al mondo che la circonda; né gli americanipresentiallesuegambe,adireilvero.Usciamo,entriamodaKramerbooksacomprarel’atlantestradaleRandMcNally,poiscendiamoperla16esimastrada–quellacheuntempodividevailmondodeibianchidatuttoilresto–finoaPennsylvaniaAvenue.Tavoliniall’aperto,bicicletteappoggiateai muri, gente che chiacchiera. Washington D.C. sembra aver capito quello chevent’anni fa ignorava:nessuna leggevietadi rallentare il passo,nessun regolamentoimpediscedifermarsicongliamiciperstrada.

***

UnionStationècambiata,dal1995.L’amorestatunitenseperleprocedure,no.Occorreaspettare insiemenello stesso posto; entrare tutti nello stessomomento; attendere ilturnoperessereaccompagnatialbinarioconunveicoloelettrico. Il conducenteconl’uniforme scarlatta–un’età indefinibile,unentusiasmo inspiegabile –guidaegridacome se gareggiasse in un rodeo. Ci scarica davanti al binario J25, treno n.19,destinazioneNewOrleans.Augurabuonviaggioe riparte,prontoa ripetere lo showconiprossimipasseggeri.Prendiamo possesso della cuccetta, che è un concentrato di fantasie meccanicheamericane: un lavabo che scompare e diventa un gradino, per esempio. Dobbiamotrovarepostoperogni cosa.Trascorreremosuquesto trenopocopiùdiventiquattroore,manonpossiamopassarleconlerotelledeltrolleysulcollo.MostroadAntonioViaggioconCharley,diJohnSteinbeck,chemisonoportatodall’Italia.Loapro,cercolapaginaeleggo:

Quando stesi il programma del mio viaggio c’erano domande precise a cui occorrevano adeguaterisposte. Non mi sembrava che vi fossero domande impossibili. A me pare che vi fosse un’unicadomandacheriassumevatutto:«Comesonofattigliamericani,oggi?».

Antoniorisponde:«Sonopiùbassidinoi,evidentemente.Almenoquellicheviaggianoin treno: perché io, in questa cuccetta, non entro». Altri commenti?, domando. Luiosserva la copertina. «Il tuo scrittore viaggiava con un cane che, per farsi capire,abbaiava o scodinzolava. Io sono tuo figlio, e ti segnalo che sei seduto sul miozainetto.»Ho il sospetto che il ragazzo non leggerà il libro, ma lo ha già commentato. Dagrandepotrebbefareilcriticoletterario.Partiamo.

TrenodellanotteperNewOrleans

Il nostro treno si chiama Crescent, perché nella fantasia ferroviaria americanal’itinerario – da New York a NewOrleans – descrive una falce di luna. Ha lasciatoManhattan/Penn Station alle 14.15. Si è fermato, dopo 91 miglia, a Filadelfia; èripartitoalle15.55.Dopo94migliaègiuntoaBaltimora,chehalasciatoalle17.14.Dopo40migliaèarrivatoaWashingtonD.C./UnionStation,dadoveèripartitoalle18.30,condueitalianiabordo.Unopiùanziano,euforico.Unopiùgiovane,perplesso.IltrenodovrebbearrivareaCharlotte,NorthCarolina,stanottealle2.20.AdAtlanta,Georgia, domattina alle 8.13. A Birmingham, Alabama, alle 10.23. Infine, NewOrleans.Arrivoprevistoalle19.32,dopo1377miglia,paria2200chilometri.Sono certo degli orari e delle distanze perché Amtrak ha disseminato i vagoni dipieghevoli che danno indicazioni sul viaggio. L’amore per i numeri è soddisfatto, lacomodità – un altro comandamento nazionale – un po’ meno. Amtrak rappresental’altra America, quella pratica e spartana; non quella funzionale, innovativa edesteticamente impeccabile. Tra il nostro treno e un prodotto Apple l’unica cosa incomuneè il colore: l’argento lucidoche ricorda levecchiecaravans e ilbanconedeidiners.Ipostidovelanazioneamaspecchiarsi,ericordarecom’era.LeScenicHighlightssegnalateaipasseggerisonotre:

–Vibrant Northeast cityscapes (ovvero: il treno attraverserà le periferie disordinate di alcune grandicittà).–BlueRidgefoothills(iltrenononsaliràinmontagna,maimontisipotrannovederedaifinestrini).–LouisianaBayoucountry(iltrenoattraverseràiterrenipaludosidellaLouisiana).

Consideratoilviolentotemporaleincorso,eglialtrichesiannunciano,quest’ultimosaràunpassaggioparticolarmenteumidoinunviaggiobagnato.Ma–diceAntonio–nessuntrenoèmainaufragato,quindiandiamobene.Il biglietto recita: Car 1911/Room 008. Car, nell’inglese d’America, vuol direcarrozza (in Inghilterra sidirebbecarriage).Room, in questo caso, significa cuccetta.Chiamarla stanza, in effetti, sarebbe troppo. È larga unmetro e lunga due. I sediliinferiori, distesi, diventano un letto; il letto superiore si sgancia dalla parete. MaAntoniononsilamenta:scegliesubitoilpostosotto,adducendovertiginichenonha,ecomincia a giocare con l’iPhone. Gli dico, dall’alto: guarda l’America là fuori. Mirisponde, dal basso: dove stiamo andando? Inorgoglito, spiego: gli Stati del Sud, lasegregazione,idiritticivili,iljazz,larivoluzionedell’ariacondizionata.Miascoltainsilenzio.Troppo.Misporgo:dorme.IlCrescentavanzanellapioggia.Lento,maconammirevoledeterminazione.Quattro matrone settantenni, nelle cuccette vicine, ridono felici, scambiandosiavventurediviaggioattraversoilcorridoio.

***

Siamoinritardoperilbreakfast,servitonelladiningcar.Malacameriera,amichevoleemonumentale,miperdona:«Whatwouldyoulike,honey?».Nonvuoldire«Cosavuoi,

miele?(omagarimarmellata?)»,bensì«Cosavuoi,dolcezza?».Mipiace l’entusiasmodellecameriereamericanevecchiascuola.Lenuovearrivate,spesso,sonoaltrettantogentili. Ma quel lavoro è solo un passaggio della vita e la cortesia ha qualcosa diautomatico.SechiedonoWhatwouldyoulike,honey?,vuoldiredavvero:avanti,mieleomarmellata?Il menu, che porta in copertina una romantica rappresentazione del nostro treno(falcedi luna,alberi,profilodeimonti),offreScrambled Eggs, uova strapazzate (548calorie),$7.50;ContinentalBreakfast(699calorie),$8.75;ClassicRailroadFrenchToast(438 calorie), $9.50; Chef’s Good Morning Special (1085 calorie), $10.75; OmeletSelection (551 calorie), $11.25. In corsivo, il viaggiatore è avvertito che«occasionalmente sostituzioni verbali potranno essere offerte invece delle selezionistampate sul menu». Bene: un’occasione di conversare con la cameriera, e farmichiamarehoney!

***

I treni americani a lunga percorrenza sono straordinari. Questo non è un treno perpendolari, come quello che serve la costa orientale e unisce Washington D.C.,Baltimora, Filadelfia, New York e Boston. Quel treno Amtrak ha anche il wi-fi, ciscommetto.Questo,chescivolaattraversolaGeorgiasottouncielocolorpiombo,hasolol’ariacondizionata,esperiamochefunzioni.Scelgono la ferrovia, negli USA, solo alcune categorie di persone. Chi non puòpermettersil’aereo.Chivivetroppodistantedaunaeroporto.Chihapauradivolare.Chi è giovane e irrequieto.Chi è vecchio e quieto.Chi ha impedimenti fisici che lecompagnieaereenongradiscono:l’obesità,peresempio.Laloungecar–bluebianca,tavolinidiformica,sediliinsimilpelle–èunasommaaffettuosadicasiparticolari.Siamoaltavoloconun’anzianacoppiasalitaaGreenville,SouthCarolina.LeispiegachequelladiAtlantaèlastazionepiùantipatica(«Unsoloascensore,seloimmagina!»).Intornoanoisolitariconunlibro,studenticonuntablet,ragazzinecongliauricolari.Antoniohaalzatoilcappucciodellafelpaedèentratoafar parte della nota setta internazionale: quella che invece di dire ai presenti«Lasciatemiinpace»tirasuilcappucciodellafelpa.Passaunabimbapienaditreccineecollanine,trascinandounorsacchiottorosa.Traqualcheannoanchelei,allenovedelmattino,alzeràilcappucciodellafelpa.Ma,peradesso,sorride.Mi rendo conto che siamo gli unici veri turisti: i passeggeri di questo treno nonhannol’ariadiandareinvacanza.InGeorgiaattraversiamounalitaniadisobborghi,laperiferia esponenziale, un ectoplasma urbano con diversi nomi – sprawl, exurbia,suburbansupernova–emolteconseguenze.Sonostatoquiperlavoro,qualcheannofa.Contea di Fulton, appena sopra Atlanta. Ricordo il nome della località: Alpharetta.Neppure gli sceneggiatori di Star Trek, dopo quattro vodka&tonic, avrebbero potutoinventarsiunnomecosì.Unodegliepicentriamericanidellacrisiimmobiliare.Quiintanti avevano comprato casa coi mutui subprime (a rischio); qui sono avvenuti iforeclosures(pignoramenti);quilebanchehannovendutoall’astalecasedicuieranorientrateinpossesso.Letraccediquellatempestafinanziariasivedonoancora.Basta

contareicartelliFORSALE.DopoAtlanta,andandoversoovest,latempestadiventameteorologica:nonpiùsoldial vento, ma pioggia sui vetri. Una pioggia statunitense, robusta e metodica. Iconcessionari di automobili, pieni di pick-ups e festoni scintillanti, sembrano aversbagliato pianeta. Ai passaggi a livello, si intravedono ombre dietro i tergicristalli.Passando tra le casedi legnoappaiono i giardini interni, le biciclette, i capanniperalloggiareigiochideifigliormaicresciuti.Un’Americasorpresaallespalle.IlretrodiunquadrodiHopper,bagnato.

***

Tallapoosa, Georgia. Tuscaloosa, Alabama. Poi un cartello: Clinton. Non è unapremonizionepresidenziale.Èunadelleventiseilocalitàchesichiamanocosì.SpiegoadAntonio:Clinton è il secondo toponimopiù popolare degliUSAdopo Springfield(41), prima diMadison (25), Franklin (24),Washington (24), Chester (23),Marion(23), Greenville (22), Georgetown (21) e Salem (21). Poi penso: con questeconoscenze, una volta, si conquistava l’ammirazione dei figli.Oggi i figli sanno cheesisteGoogle.Due ragazzi, nel tavolo di fianco a noi, discutono. Abbigliamento: pantaloni delpigiama(flanellaascacchi),felpaextralarge,berretto,scarpeslacciate.

Lei:HowdoyoulikePhilly?Lui:Idon’t.Lei:Howlonghaveyoubeenthere?Lui:Threeweeks.Lei:Why?Lui:Imovedovertherewithmygirlfriend.Lei:Whatyoudon’tlikeaboutPhilly?Lui:Thecity,I’dsay.

Lei:CosatipiacediFiladelfia(Philly)?Lui:Nonmipiace.Lei:Daquandoseilì?Lui:Tresettimane.Lei:Perché?Lui:Misonotrasferitolìconlamiaragazza.Lei:Cos’èchenontipiacediPhilly?Lui:Lacittà,direi.

In Alabama verde intenso, trenta gradi: ha smesso di piovere, ma c’è acquadappertutto. Sosta a Birmingham, dove l’eroica Rosa Parks nel 1955 decise di nonmollareilsuopostosull’autobus.Passiamotrapaludiecespugli:nonsivedeterranédiquinédilà,iltrenosembracorrereinunapalude.Correre,adireilvero,nonèilverbo giusto: procediamo lentissimi. Ricordo ad Antonio dello scontro musicale tra

Neil Young e i Lynyrd Skynyrd. Lui aveva cantatoAlabama, accusando lo Stato dirazzismo («Alabama, hai il peso sulle spalle, ti spacca la schiena»), loro avevanorispostoconSweetHomeAlabama(«Be’,hosentitocheilsignorYoungcantadileiBe’,hosentitocheilvecchioNeillacriticaBe’,sperocheNeilYoungricordicheunuomodelSudnonhabisognodiaverlointorno»).Apartetutto,spiego,duemagnifichecanzoni.AMeridian,Mississippi,33°C.Avremmodovutoarrivareamezzogiorno,masiamoin ritardo. Tre adolescenti viaggiano con i genitori: passano da New Orleans,proseguonoperAustin,TexaseperilGrandCanyon,inArizona.IlpiùpiccolousaSirisull’iPhoneecredediessereinMontana.Antonio,inunasosta,scendepersgranchirsilegambeerischiadiperdereiltreno;maleurlamaternedelpersonalefemminileindivisagliimpedisconodiriuscirenell’impresa.Ripartiamo. Chiudo il computer e apro una delle mie letture ferroviarie: PaulTheroux,TheOldPatagonianExpress(infondosempretrenisono,sempreAmericaè).«Metàdeljazzèmusicaferroviaria,eilmovimentoeilrumoredeltrenostessohannoilritmodeljazz.»Nonècosìsorprendente,spiegal’autore:l’EtàdelJazzèstataanchel’EtàdellaFerrovia.«Imusicistiviaggiavanointrenoononviaggiavano,eilritmodeipistonieilclickety-clackeilfischiosolitarios’infilavanonellecanzoni.»Iviaggiatori sonoromantici.Cullatodalvagone,michiedo: troverò tuttoquestoaNewOrleans,Louisiana?

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IlmigliorriassuntoèdellaguidaLonelyPlanet:«BourbonStreetsucks»,BourbonStreetfa schifo. Il cuore delQuartiere Francese, dove incautamente abbiamoprenotato unalbergo,sadiliquoredellaseraprima,spazzaturacalda,acquadilavaturesullestrade.Alberghi per turisti si alternano a ristoranti a buon mercato, i locali promettonomusicaedivertimento,trombeegambecampeggianosulleinsegnespente.L’umoristaDaveBerryhascritto: «IlFrenchQuarterècosìdecadentechese ilReverendoJerryFalwell [fondatore della Moral Majority favorevole al Partito Repubblicano, NdR]dovessepercorreretuttaBourbonStreetarriverebbeallafineconunviolentodesideriodiacquistarebiancheriaintimainpelle».Lamattina saliamo suun autobusGrayLineper un giro turistico della città. SonodecisoamostrareamiofigliocheNewOrleansnonèsoloilQuartiereFrancese.Èunacittàdinamica,chehasaputoreagireall’uraganoKatrina(2005)eoggiattiragiovanidatuttal’America.Stamattina, però, vediamo solo pensionati provenienti da tutti gli Stati Uniti.Portanocalzoncinicorti, scarpecomode,T-shirtricordodellacittàd’origine(ChicagoBulls,StLouisCardinals),diviaggiprecedenti(YosemiteWildlifeCenter,Sea-World SanDiego)odipassioniavvincenti(MillerLite,BudIce,Playboy).Elencoamiofiglioalcunifilmgirati aNewOrleans:PrettyBaby, Il rapporto Pelican,Big Easy, Il curioso caso diBenjamin Button. E, ovviamente, Easy Rider. Wyatt (Peter Fonda) e Billy (DennisHopper) – spiego mentre l’autobus della terza età entra nel St Louis Cemetery –arrivanoincittà,s’infilanoneifesteggiamentidelMardiGras,visitanounbordello,sichiudono nel cimitero cattolico, prendono LSD con due prostitute, si spogliano, si

avvinghiano alle ragazze e alle statue. Da allora, nessun’altra produzionecinematograficaèstataautorizzataagirarequidentro.«Nonsonostupito»commentaAntonio.NelpomeriggiosaliamosullaSteamboatNatchez.«Unaveraclassicaespressionedellagrande tradizione americana delle barche a vapore» recita un cartello. Scegliamo laHarbour Jazz Cruise sul Mississippi. La grande ruota rossa si mette in azione e cispinge nell’acqua color tabacco: mentre la osserviamo, ci soffiano i posti migliori.Dopoventiminutilungoilfiume,arrivatiallaraffineriaDomino(zucchero),inversionedi rotta e lunch.Red beans and rice!Coleslaw!Bread pudding! Fried fish! I passeggerisembrano riprenderevitalità.Un’orchestrina suonaWhen theSaintsGoMarching in evende cd. Il barista, originario di Brooklyn, capisce che siamo italiani e racconta diaver lavoratodaLidiaBastianich.Perchésuunbattello inLouisiana,dentro ilTexasBar,stiamoaparlareconuntipodiNewYork?,chiedeAntonio.Perchéèl’unicopostoconl’ariacondizionata,rispondo.Staseraciaspetta ilGardenDistrict,gonfiodimagnoliee fiori,doveNewOrleans,cuoredelSud,siavvicinaallefantasiedeglieuropei.DomattinaciattendeunautobusversoDallas,dovequellefantasieverrannorapidamentesmantellate.

GreyhoundversoDallas

Iviaggiconifiglisonocomplicatieletterari;esonoletterariperchésonocomplicati.Gliscrittoriamericanihannounacertatradizione,inmateria.RobertM.PirsigsiportaChris, undici anni, sul sellino posteriore (Lo Zen e l’arte della manutenzione dellamotocicletta). Il protagonista di La strada di Cormac McCarthy trascina il pargolodentroun’Americaapocalittica.EJohnSteinbeck,comeabbiamovisto,inmancanzadiprole disponibile, carica sulla roulotte il cagnolino e ragiona con lui (Viaggio conCharley).Quasi sempre ai figli (e agli animali domestici) tocca la parte del pubblico: papàmedita,decideeannuncia;ilrestodellafamigliaascoltaedesegue.Ifigli,anchefuoridailibri,rischianod’essereilnostropubblicoambulante.El’estateèiltempoperfettodella rappresentazione. Vi siete mai chiesti perché la mia generazione, durantel’infanzianeglianniSessanta,giocasseconletargheeicoloridelleauto?Eperchéiragazzi, oggi, s’immergano in tablet e videogiochi? Ilmotivo è lo stesso. Evitare diascoltareimonologhideigenitoriinvacanza,dopoaverlofattotuttol’anno.La prima regola con Antonio, quando viaggiamo insieme, è perciò questa: pochechiacchiere. Star zitti, tra persone che si conoscono bene, può essere un sintomo didisagio; o la prova che ci si capisce senza aprir bocca. Non ho dubbi. Quandoviaggiamoluieio–conl’autorizzazioneentusiasticadimamma,cheinquestiperiodisisenteliberaetranquilla–parliamopocoperchénonc’èbisognodiparlaretanto.Luisa,ioso,noisappiamo.Sappiamocheiotalvoltaascolto,manonsento;mentreluinonascoltama,nonsocome,sentesempretutto.Sappiamocheentrambiesageriamoconl’iPhone,permotividiversi:iolavoro,luigioca.AlcheAntonioribatte:iltuolavorotidiverte,quindiècomesegiocassi,quindinonprotestare.OggiAntoniohavent’anni.Quandoneavevasediciabbiamoseguito lecostedellaSardegna conduemoto e adesso stiamoattraversando l’America.Ma la distanza, inquestefaccende,nonconta.Sonobellissimeanchelegiornatedimaestralealmare,inattesadell’estatechenonarriva:lamattinasullabattigiatrabandiererosseemedusespiaggiate,laseradavantialtelevisoreperlareplicadiunapartita.Unoguardafuori,ammirai leccie igineprichesfottonoilvento,epensa:ricordoquandoallasuaetàeroqui, e tutto sembravanuovo e lucido, e lemoto eranoparcheggiatequidavanticomecavalli fuoridal saloon,emangiavamomoltoemalenegliorari sbagliati, e leragazzedelBelgioeranocontentecomunque.Adessotoccaaloro,ainostriragazzi,eogni tanto ci permettono di guardarli mentre prendono il largo, barche nuove cheesconodalporto.Nondobbiamofarniente.Solosalutareconlamano,attentianonfarcivedere.

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Lagrandesfidanelviaggiononèarrivareinunafascinosacittàstraniera,bensìrisolvereilproblemadellapartenza,trovareunmododiuscirne,senzavolare.Ibussonodisolitotremendi,elestazionideibusintuttoilmondosonocovidiladri,tagliaborse,intimidatori,impostorierapinatori.

Conqueste rassicurantiparolediPaulTherouxnella testa,cimuoviamodall’albergo

per prendere il nostro autobus verso Dallas. 1001 Loyola Avenue, New OrleansGreyhound Station. L’importante, spiego ad Antonio, è arrivare per tempo. Senzaesagerare,dicelui.Abbiamo esagerato. Nella stazione degli autobus di New Orleans non c’è ancoranessuno,senondueguardienotturnechesmontano.Sportellichiusi,panchinevuote.Incompensoosservo laNewOrleansGreyhoundStation illuminataagiorno.«Ancheperchéègiorno»osservamiofiglio,cheneimomentimenoopportuniescedalletargomattutinodellasuagenerazione.Ègiorno,effettivamente.Edèpresto.Siamoarrivaticonuntaxistacheascoltavaundisperato lamento jazze teneva l’ariacondizionataa60 °F (15 °C):una temperaturaadattaaduesalme inestate,nonadue turisti italiani inanticipo.Mancanodueoreallapartenzadell’autobusperDallas. Ilbancodell’accettazionenonèancoraaperto.Insiemeanoiunacoppiachecertamentehadirittoalloscontosenior(62+).Lui,conuna salopette ciclamino, sembra uscito da un’illustrazione di Norman Rockwell; leipienadipacchi,capellidasistemareecosedadire.Nessunadellequalipiacevole,agiudicaredall’espressionedilui.ScrivevaEvelynWaugh:«Unononviaggia,eallostessomodonons’innamora,perraccogliere materiale. Fa semplicemente parte della vita». Tutto vero: ma qui, dimateriale, ce n’è moltissimo. L’America degli autobus a lunga percorrenza è uncampionario di stupori, sonnolenze e dispiaceri uniti da una condizione quasiumiliante,negliUSA:nonpossedereun’automobile.NessunamericanoautomunitosichiuderebbeinunGreyhoundperdodiciore,risalendolaLouisiana,attraversandoilTexas.Antoniomiguarda:perchénoisì,allora?

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L’autobusargenteo– levriero sulla fiancata, finestrini scuri– finalmenteparte,quasipieno.Abordosegnalewi-fieodoreditoilette,enonèpossibilesceglieretraidue.ABatonRouge,distantesolo80miglia,vieneannunciataunasostadicinqueminuti,chediventanoquarantacinque.Nessuno,aparteilsottoscritto,chiedespiegazioni.Sivaanord.DopoLafayetteciattendonoOpelousaseAlexandria.AShreveportsicambia,sipunta a ovest e si entra in Texas. Fermate: Marshall, Longview, Tyler, Mesquite.Stasera–stanotte,seilritmoèquesto–Dallas.Il Greyhound avanza, Antonio gioca, io guardo: più dentro che fuori. Mamma efiglio,neri:leinonhatrent’anni,luiègiàadolescente.Maritoemoglie,bianchi:nonsirivolgono mai la parola, fissano dritti davanti a sé. E poi vecchi hippies, ragazzistralunati, giganti silenziosi.Nelpostodavanti anoiuna ragazzina incinta,due figliaccanto.Hapiccoli tatuaggi in faccia,eunopiùgrandesulla scollatura:FastMoney,denaroveloce.Che,evidentemente,nonèmaiarrivato.ABatonRougescendiamo,prendiamouncaffènelnegozio-con-tavoligestitodaunindiano del Gujarat. Vende di tutto. Coca-Cola, Mountain Dew, gomme Trident,Benadryl,Advileaspirinainconfezionemonodose,mappe,biscotti,lucchetti,lamette,tagliaunghie, auricolari: l’intera gamma dell’autosufficienza stradale americana.Ripartiamo.GrandCane,GrosseTete – i toponimidella Louisiana sonodecisamente

curiosi.Untipodaicapellirossi,adaltagradazionealcolica,ciprovaconlanostravicinadiposto,unaquarantennediorigine italianachevienedaSavannah,Georgia.«Sonoinritardo di un giorno» mi spiega. «I love my husband, amo mio marito» spiega alcorteggiatoreubriaco.Ilquale,deluso,tirafuoriilcellulareechiamamezzomondo.Alprimocherispondegrida:«Whatacrappything!Iwokeupsittingnextthebiggestassholeonthebus!»,chestoriadimerda,misonosvegliatosedutovicinoalpiùgrandestronzosull’autobus! Poiché la lingua inglese non specifica il genere, la signora e io ciguardiamo,cercandodicapireachispettailcomplimento.IlGreyhoundavanza.Nelpomeriggio le faccediventano familiari.Qualcuno tentaqualche piccola cortesia verso gli altri passeggeri. A Shreveport è prevista lacoincidenza;mailnostrobusperDallasèinritardodiun’ora.Unaragazza,nellasalad’aspetto, legge il «New Yorker»: è come se, nella curva di uno stadio italiano,qualcuno leggesse «MicroMega». Perché ha scelto l’autobus? le chiedo. «Soldi. Costapoco»rispondesenzaalzarelosguardo.Uncolossoconloskatesiavvicinaagitato:«Ehitu!Staimangiandolemiepatatine».No,perché?«Saicom’è,lagenteintornoaiGreyhoundsèspietata»sigiustifica.Poisiaccorge del maestoso tatuaggio maori di Antonio, dal ginocchio alla caviglia. Miofigliohariportatoquello,invecedellaVegemite,daunrecentesoggiornoaustraliano.Sichina, loosserva, lo studia. «That’s…awesome!Man!Where the fuckyoudo that?»Linguaggioaparte,capiscocheilcolossoèammirato.DicoadAntonio,initaliano,dioccuparsidellepubblicherelazioni.Loguardo.Sorridenteedisinvolto,miofiglioèilcentrodell’attenzione.Intrattieneduematrone scollate e abbondanti, due ragazzini partiti da Jackson,Mississippi, untipomagroconunaT-shirtXXLeuntatuaggiosullepalpebre.UnragazzovestitodabasketsmettedileggereLe21preghierepiùefficacinellaBibbiaesiuniscealcapannellodegliammiratorideltatuaggio.NellastazionedegliautobusdiShreveport,Louisiana,èun tripudio di dammi il cinque! e complimenti per il giovane viaggiatore europeo.Perfino il suo anziano accompagnatore acquista, agli occhi dei presenti, un certointeresse.«IlpolpacciopiùsexydelTexas!»misussurraunaragazzabiondamentresipettinaicapellibagnati.Comeno,ledico.Finalmente,siparte.Mancanotreoree188miglialungolaI-20West.EntriamoinTexas, passeremo da Marshall, Longview, Tyler, Mesquite. Una coppia latina,abbracciatasotto la stessacoperta,nondàsegnidiaver fretta. «By the graceofGod,we’ll get there!» Per grazia di Dio, arriveremo là!, dichiara entusiasta il lettore dellepreghierebibliche.Là èDallas, e si annuncia conun lagodi luci.Un ragazzinomessicano,nel sediledavanti, ci spiega sottovoce che torna per vedere la nonna. All’uscita dalla stazionedegliautobusloaspettauntipoconl’autotaroccataelostereoapalla.Ilragazzinocisalutaconlamanodalfinestrino,espariscenelcaldoenelbuio.

UnaToyotaattraversoilWest

Noleggiareun’auto inTexas è semplice.Basta essere titolari di una cartadi credito,averelapatenteeparlarespagnolo.Nonsempre,infatti,chistadietroilbancosembraconoscerebenel’inglese.L’autoèunaToyotaRAV4,nera.LaprendiamoquinelcentrodiDallas,lalasceremodavantiaunalbergodiSanDiego,California.Ilprezzo,avendoprenotatopertempo,èirrisorio.Mancaperòilnavigatore,eAntonioinsisteperacquistarlo.TroviamounBestBuy,doverimangoincantatodavantiaichilometridifrigoriferimonumentali.«Troppograndi, non ci stanno in macchina» dice il guidatore designato, che è un ragazzopratico.CompriamounTomTomaottantadollari,eusciamo.Guidatidaunavocettaautoritaria,decidiamodiesplorarelacittàprimadidirigerciversoovest.Visitiamoilluogodell’omicidiodiJohnF.Kennedy,il22novembre1963,declinando l’invito per il «JFK Assassination Tour»; evitiamo la visita guidata alSouthforkRanch,casatelevisivadiJ.R.(Dallas);entriamoalmuseodiscienzenaturaliintitolatoaRossPerot;guardiamoitrampolieleminigonnelungoMcKinneyAvenue.Il «Dallas Morning News» informa che il governatore Rick Perry proponel’incriminazioneperchisaltalascuola.ÈsemprebellotornareinTexas.DaDallasaSanDiegocisono1184miglia(1905km) in linead’aria,1363miglia(2193 km) di strada. Ma noi, lungo il percorso, abbiamo in programma diversedeviazioni.Attraversiamo Irving e Fort Worth, diretti verso Abilene. La radio trasmetteripetutamenteunacanzonediGeorgeStrait,Run.Cipiace.Ricordoquandoavevol’etàdiAntonio–vent’anni–epassavodaquesteparti inscatolatodentrounamotorhomecon cinqueamici. Era il 1977, JimmyCarter entrava allaCasaBianca,ElvisPresleypassavaamigliorvita.Lecanzonidell’estateeranodue,entrambedeiFleetwoodMac:Don’tStopeDreams.Laprimaservivaadarcilacarica;lasecondaciaiutavaasognareleragazze.Duecoseche,aiventennidiogniepoca,riesconobenissimo.Mentre procediamo verso ovest – il figliolo alla guida, un modo per staccarlodall’iPhone – mi accorgo che la scelta delle stazioni è limitata: radio che suonano,radiochepredicanoepocoaltro.Scelgoleprimeesegnalocomemusicaeparolesianoripetitive. Combinando le seguenti espressioni – dichiaro – anche noi potremmodiventareparolieri,daquesteparti.Inordinealfabetico:

babytrustmebestfriendblueskydeserthighwayjustcloseyoureyesoutoftownpick-uptruckstandbyme

IlTomTom,allegro,c’informa:«FollowI-20for414miles».Seguirel’Interstate20per

414miglia!Sono666chilometri,unadistanzacheinEuropaconduce,quasisempre,all’espatrio.QuinonusciamoneppuredalTexas.

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IlsistemaInterstateamericanorappresentalamentalitànazionale:èunsistemalogico.Unnumeropari (I-20) indicauna strada est-ovest (il numero saleda sud anord: lanostraI-20,guardandolamappa,stasopralaI-10esottolaI-40).Unnumerodispari(I-35) indica inveceuna stradanord-sud.Seci sono trecifre, e la terzaèdispari, lastradatagliaopassaintornoaunacittà(635).Seilnumeroèpari,lastradaportaalcentro della città (820). «È interessante. Prova a ragionarci» suggerisco al pilota.«Devo?»risponde.Antonioparlasenzatoglieregliocchidallastrada.Sceltasaggia,perchéilsistemadiguidalocaleèdiversodaquelloitaliano.Esisteunaprevedibilitàchenonèconsentitodisturbare. Lehighways, in attesa che introducano le auto senza guidatore, sono giàconvogli: tutti a 65 miglia all’ora, uno dietro l’altro, niente scarti e, soprattutto,mettersinellacorsiagiustapertempo!Sevoleteirritareiguidatoriamericani–incittàcomesullegrandiviedicomunicazione–tagliateimprovvisamentelacarreggiataperimboccare un’uscita. Lasciare il passo viene considerato una forma di debolezza.Renderedifficilelamanovra,lagiustapunizione.Dettociò, lestradeamericanemipiacciono,soprattuttoquiaovest:saràcolpadelcinema. Ogni sosta consente di immettere (cibo, bevande, benzina) ed emettere(toilette,immondizia).Ogniautotreno(truck)–lucido,accessoriato,illuminato–èunadimostrazione di orgoglio. Ogni insegna pubblicitaria, una manifestazione dientusiasmo commerciale. The Best Seafood Combo! The Greatest Family Lodging!L’ossessione di essere ilmigliore/il più grande è ubiqua e affascinante.Un semplicestudio dei comparativi dimostrerebbe che non possono essere, tutti, i migliori;qualcunodovràessere,perforza,peggiore.Maquestidettaglinonfrenanolapassioneimprenditorialedellanazione,eciòèammirevole.ACiscodueveicolialtrainoondeggiano.Unaradioreligiosainforma:«Noncitiamobestseller se non sono edificanti».Una stazione di servizio annuncia: «Chi introduceuna pistola senza licenza rischia una multa non superiore a $10.000». A Clyde,Whataburger(Proudlyownedandoperated since1950)offre tortadimelea$0.99.LaragazzacheciservesichiamaAutumn.Treinservientidicucina,vestitediarancionecome carcerate, fumano sul retro. Sulla finestra la scritta «One nation under God,indivisible».Laprimacurvaapparealleore15.55,incorrispondenzadell’uscita233.Alle17.00iltermometrosuperaper laprimavolta i90°F(32°C).PassiamoOdessa(uscita116),unacittàdipetrolioeaffari,soprattuttoaffarilegatialpetrolio.VienecitatainTexasdiJamesA.Michenercomeilluogodove«esistonopiùprobabilitàdiessereassassinatiche in ogni altra città degli USA». Il libro è del 1985: speriamo che le cose sianocambiate.Uncartelloannuncia:«RabbitRodeo!».Unrodeoconiconiglialpostodeitori e dei cavalli? Non proprio: i concorrenti devono prendere i conigli selvatici(jackrabbits)allazo.Anzi,dovevano:lapratica,iniziatanel1932,èstatainterrottanel

1978 dopo l’intervento delle associazioni per la protezione degli animali. Resta unastatua: un enorme coniglio con le orecchie al vento, all’angolo traW 8th eW SamHouston.Ci fermiamo in un’altra stazione di servizio. Vendono camicie jeans a $14.99,audiolibri di SueGrafton, energy drink in bottiglioni fosforescenti, gelato Klondike ebeefjerky, carnedamasticare.Lacompriamo,manonriescoaconvincereAntonioaprovarla. Rimarrà nel portaoggetti tra i due sedili per tutto il viaggio, come unrimprovero.Mi accorgo che siamo attirati dalle gas stations. Ci passiamo più tempo delnecessario.ForsecipiacesentircipartediunmeccanismocheconsenteagliStatiUnitidi placare la propria fame di movimento e tirare avanti: bagno benzina bibite ebiscotti,evia.Ineffetti,leprincipalinecessitàumanesonocoperte,inunastazionediservizio:bere(frigoriferispaziali,illuminaticomeastronavi),mangiare(patatine,hot-dog,hamburger),evacuareelavarsi(bagniimmensi,spartaniefunzionali),informarsi(mappe, giornali), rilassarsi (cd musicali, audiolibri), eccitarsi (riviste con ragazzedotate di un avantreno colossale: scontrandosi con un autoarticolato, avrebbero lameglio).Disolito,neidintorni,c’èunmotel:anchedormire,quindi.IlnostroèaPecos,ottomilaabitanti,notaperlacoltivazionedicantaloupes(meloni)e per aver ospitato, il 4 luglio 1883, il primo rodeo della storia (così almenosostengono). Uno dei tanti piccoli centri dell’Ovest sorto intorno a un depositoferroviariodurantelacostruzionedellaTexasandPacificRailway.IlmotelsichiamaSwiss Chalet, un nome che non ti aspetti, sul margine orientale del deserto diChihuahua. Il motivo è spiegato all’ingresso, con abbondanza di documentazione:HansueliSchlunegger,conlamoglieAnnamarie,nel1959èarrivatodallaSvizzeraehatiratosuquestoposto.L’amoreelveticoper laprecisione,unitoallapassione texanaper la tradizione,haprodottounasortadiüber-motel.Unconcentratodiprevedibilitàerassicurazionechenonlasciaindifferenti.Coerenza!gridalanostracameraappenaapriamolaporta.All’interno:

LettograndecomeunmonolocaleaManhattanTelevisoreappenapiùpiccolodellettoSpaziosotavolodalavoroBollitorepercaffèistantaneo(erelativebustine)Poltronadalettura(Bibbiaadisposizione)Moquettemimetica(un’eventualemacchiafaarredamento)Bagnoprivodispigoli(farsimaleèun’impresa)Docciamonocomando(manovrabileconloshampoonegliocchi)Preseelettricheinevidenza(nonoccorrestrisciareperraggiungerle)Lampadeconinterruttoresullabase(faciledatrovarelanotte)Pianid’appoggiosgombri(nientepaccottiglia,nienteopuscolituristici)Telecomandosemplificatoedisinfettato

All’esterno (you can enjoy the patio!) un tavolino in ferro con incavo centrale per le

bottiglie,cheeviterannodicadereerompersi.Negliangoli,trecestiniportarifiuticheciguardanoansiosidirendersiutili.Cidispiace,ragazzi:nonabbiamonulladabuttarvia,neppurelenostrefissazionisull’America.

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C’èunmodosicuropercomplicarsilavita:riempirladiaspettative.Accadesullavoro,nelleamicizie, inamore, in famiglia.Qualcunoriesceacaricarediaspettativeanchesquadre di calcio, cantanti, attori, perfino politici. Quando le aspettative vengonodisattese,restiamodelusi.Èilmarchiodiquestianni:sognibreviemusilunghi.Certo,qualche investimento emotivo dobbiamo farlo. Una persona senza aspettative èrobotica.Maunapersonacontroppeaspettativeèincosciente.Ancheiviaggielevacanzevivonosulleaspettative.Amici,amori,parenti,compagnid’avventura, destinazioni: tutto dovrà essere eccitante e gratificante.Ma il carico diattese che rovesciamo ogni volta su relazioni e luoghi è insidioso. Le aspettativediventano pretese. Ci costruiamo un filmato mentale – documentario, commediaromantica,cartoneanimato(dipende)–epoicirestiamomale,selarealtàsirivelaunpiccolohorror.Per esempio, iomi aspettavomolto daEl Paso, città di confine colMessico, sullasponda del Rio Grande. È una destinazione letteraria e cinematografica, comeCasablancao Samarcanda.QuandoAntoniomiha chiesto «Perchédobbiamoandarefinlà?»l’hoguardatosbalordito:ElPaso,tenerendiconto?Comesebastasseilnome.ElPaso!Nellamiafantasialaimmaginavoesotica,silenziosaebollente,ombrenetteesoleimplacabile.Sulsole,devoammettere,sonostatoaccontentato.Arriviamoeilnavigatoreentrainsciopero termico: troppocaldo,annuncia.Èdomenica,primopomeriggio:vievuote,serrandechiuse.Pubblicitàamericanainspagnolo,autoimpolverate.Uncartellodice:BuyAmericanSaveJobs!,compraamericano,salvapostidilavoro.Cerchiamounlocaleperillunch,lotroviamo.Chiedoquantotempocivuoleperpassareilfiumeefarsiungiro in Messico, a Ciudad Juárez. Matthew, studente-cameriere al Crave, risponde:«Nonfatelo».«AndareaJuárez,quandostavoinhighschool,eranormale.Oggievitiamo.Nonsisamai cosa può succedere, soprattutto la sera. Qui, invece, si tira avanti. Niente dientusiasmante.ElPasoisalwaysontheedgeofcrappiness,ElPasoèsempresull’orlodelpessimo.»CiudadJuárez,quellimite,l’hasuperato.Qualcheannofaèstataclassificatalacittàpiù pericolosa del pianeta, oltre sessanta omicidi la settimana per 1,5 milioni diabitanti.Moltevittimeeranogiovanidonne.Donnebrune,minute,povere,impiegatenellemaquiladoras, luoghidiassemblaggiodiprodottidestinatiall’esportazionenegliStatiUniti.Sonostate ritrovate fuoricittà, stuprate,mutilateeuccise.Sul fenomenoesistonodiverse teorie.Lapiùorribilee lapiùprobabile:vengonoconsiderateesseriumaniusa-e-getta.Echigetta,qui,gettaneldeserto.OggiCiudadJuárezè scesaadieciomicidi la settimana,ma inarcosmessicani laconsiderano–insiemeaTijuana,sottoSanDiego–ilquartieregeneraledeiloroaffari

e se la contendono con ferocia. Quest’anno la valle del Rio Grande è diventata laprincipaleportad’ingressodell’immigrazioneclandestinanegliStatiUniti,togliendoilprimatoall’ArizonaeaTucson,dopovent’anni.Purdi aggiungersi agli undicimilionidimessicani giàpresenti negli StatiUniti, imigranti affrontano il deserto, i serpenti a sonagli, le bande di assassini, il fiume,settecentomigliadireticolatieLaMigra(cosìchiamanolaBorderPolice,incaricatadicontrollare il confine). Gli arresti – le autorità li chiamano, garbatamente,apprehensions–l’annoscorsosonostaticirca360.000,contro1,6milioninel2000.Mail numeroha ripreso a salire. I trafficanti di uomini attraversano il fiume su zattereimprovvisate, oppure entrano in territorio americano e scaricanodozzinedipersoneneldeserto.MoltevengonodaGuatemala,Honduras,ElSalvador.«Passanoilconfinesenzapaura»raccontano.Giornifa,aLaJoya,unacittadinasulRioGrande,unsingoloagente ha cercato di bloccare venti persone: lo hanno guardato e sono schizzate inventidirezionidiverse.Prendiamoatto,guardiamoilfiumeeriprendiamolastradaversoovest.SubitodopoilconfinecolNewMexicocifermaunapattugliadellapoliziadifrontiera.Gliagenticontrollanovelocementeidocumentiitaliani,sorridono.Pois’accorgonodeltatuaggiomaorisullagambadiAntonio,cambianoespressioneeglichiedonodiscendere.Vorreidire loro: quel tatuaggio è stato molto ammirato in una stazione degli autobus inLouisiana! Mami trattengo. Ripartiamo. Alle sette di sera ci chiudiamo in un BestWesternaLordsburg,NewMexico,aguardaregara-5dellefinalidibasketNBA.Fuori,caldoeminieredi rame.Dentro,hamburger,birrae condizionatore.Siamo in tre: ilfiglio,ilpapàel’America,senzanessunochedisturba.

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Nonc’ècampoperGoogleMaps.Menerallegro,elasciocheAntoniocerchilastradaperusciredallaCochiseCountysull’atlantestradaleRandMcNally.Augurandomichelatrovi,perchéilpostononèesattamenteaffollato.Piccolihaboobs (tempestedipolvere)muovono ilpaesaggio, e il solepicchia sullerocce.Facaldissimo.Unaterraarsadovelaseraesconoanimalieuomini,incercadisollievo.Letanedeipriminonsivedono.Quelledeisecondisonosegnatedacassettedella posta malconce, cartelli minacciosi (NO TRESPASSING! KEEP OUT!), sentieriincerti verso case provvisorie e cortili ingombri: pezzi di automobili, ferro e legno,barilivuotiedelettrodomesticiscartati.Unascrittricenewyorchesechehadecisoditrasferirsiqui,LydiaMillet,sostienechel’America è questa, «una collisione violenta di bellezza e cattivo gusto, ignoranzavolontaria ed esplorazione avida, autorizzazioni continue e violazioni rabbiose».Un’America ancora bianca. Se aTucson i latinos costituisconoormai il 40per centodellapopolazione,quinonsenevedono.Un’Americaiperrealista,cheintravediamoinunfilmoinunromanzo,mascartiamo.Ètroppodiversa,megliolecittàmulticulturaliconlemalls,iristorantieisorrisicommerciali.WhatcanIdoforyou,sir?–cosapossofareperlei,signore?–aGleeson,Arizona,nontelodicenessuno.Perituristi,ipostisonoaltri.Tombstone,peresempio.Duevoltealgiornomettono

in scena la sparatoria all’OK Corral (26 ottobre 1881), resa famosa da romanzi ecinema.IlcapodellapoliziaVirgilEarp,spalleggiatodaifratelliWyatteMorganEarpedaDocHolliday, intendevadisarmareTomMcLaury, FrankMcLaury, IkeClanton,BillyClanton.Trentacolpidopo,iquattrocowboyseranodefunti.VirgileMorganEarpvennero feriti gravemente, Doc Holliday fu colpito al fianco. Solo Wyatt Earp uscìilleso.NellaricostruzionelapartediBillyClantonèaffidataaungiovanottogentiledinome Jim Robèrt. «Pronunciato alla francese» specifica. Quando non cade mortodavantiaituristi,failliutaio.ParliamodiCremona,eintantosipuliscedallapolvere.

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Mentreosservolealiallineateneldesertobollentedell’Arizona,emiofigliom’invitaanonlamentarmi,penso:perchégliamericaniamanotantogliaereidaguerra?Beifilm(DottorStranamore,TopGun),ottimilibri(UnderworlddiDonDeLillo,IlmondosecondoGarp di John Irving), buona musica (i B-52). Una nazione affezionata a decolli eatterraggi.Noiitalianipreferiamolepasseggiate.Si chiamaPimaAir& SpaceMuseum, è ilmuseo aerospaziale di Tucson.C’è unapartealcoperto,unaparteall’apertoelapossibilitàdiaggirarsiinunodeiluoghipiùbizzarri del pianeta, il Maintenance and Regeneration Group (Amarg) della Davis-Monthan Air Force Base. Un parcheggio per 4400 aerei, per un valore inizialed’acquistodi trentacinquemiliardididollari. 8800ali inattesadiqualcosanell’ariarovente.Per sette dollari, dopo avermostrato il passaporto, un’ora di visita. La storia e lapauradelmondoallineateecompatte:bombardieri,caccia,ricognitori.Centinaiaperogni modello, in file lunghissime. Il cervello continua a ripetere che è un gioco dispecchi;einvecestannolì.L’anzianoautistadelbusesclama:dueterzidiquegliaereipossono tornareavolare,un terzo lo faranno!Osservandoli,nonsembraneabbianogranchévoglia.Boneyard,sichiama.Letteralmente,«ilcortiledelleossa».Indicailluogodiraccoltadegli aerei dismessi, in attesa di farne qualcosa o smantellarli. L’Arizona ne ospitadiversi,perchélecondizioniclimatichedeldesertoriduconolacorrosione.Cen’èunoaPhoenix,unoaKingman,ilpiùgrandestaquiaTucson.Aereiinparcheggio,copertidimasticeperproteggerevetrievernice;aereiparzialmentesmontati;aereiinsaldo,prontiperPaesipiùpoveriemenotecnologici.AlpomeriggioBruce, settantaquattroanni,guidaunconvoglioapertoattraverso ilmuseoveroeproprio:altriaerei,stessosole.Havolatoinaeronautica,recita inomicon competenza e soddisfazione: «DF-8A Crusader! F-105D Thunderchief! F-101BVoodoo! Quello è un C-130, li fanno ancora! Quello è servito per rifornire Berlinobloccata da Stalin!Questoha riportato gli ostaggi americani dall’Iran!That one shotdown some of the bad guys!, quello ha buttato giù qualcuno dei cattivi! Guardate lebombesganciate,dipintesullafusoliera!».Iltourèminuziosoetorrido.Ilgruppodeivisitatori,dopoun’oraeunquarto,iniziaamostrare segnidi cedimento.Di colpo, l’ammutinamento:metà si alza e chiedediscendere, in fuga verso l’aria condizionata. Mio figlio ordina di non muoversi. Ha

ragione. Bruce, pensionato e narratore, ci rimarrebbe male. Non capirebbe che aqualcunopossasfuggirelapoesiadeiB-52allineatineldeserto.

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Da Tucson, soleggiata e geometrica, puntiamo a nord, per strade geometriche esoleggiate.Dopo un lungo negoziato familiare, decidiamo come scegliere la colonnasonora. Cinque canzoni a testa dall’iPhone collegato allo stereo, propongo. Antonioaccetta e sceglie cinque inquietanti pezzi rap; quando tocca ame contesta la primacanzone,etorniamoallaradio:qualcunaltroscegliepernoi.Disolito,musicacountry.Per tregiorni, propongo, facciamo i turisti.Antonionon si fida: temeche siaunatrappola per fargli imparare qualcosa. Risaliamo l’Arizona lungo una stradaminore(77). Ci fermiamo nelle terre dellaWhiteMountain Apache Tribe (Fort Apache) adammirare un raduno di Corvette, auto sportive guidate da settantenni euforici.FotografiamoilDesertoDipintoeci incamminiamonellaForestaPietrificata,dove ilcappellodacowboymiconsentedimimetizzarmifraturistitedeschiefrancesi.IlmattinodoposcendiamotraletamericielequercedelCanyondeChelly,dovegliantichiAnasaziscavaronoleproprieabitazioninellaroccia.Terrarossapietrechiarepiante verdi: un microclima umido, diverso dal deserto circostante. Ci conduceDeswood Yazzie, guida autorizzata Navajo, che parla poco e si presenta con unaChevrolet Silveradomacilenta, la portiera bloccata dall’interno.Me ne rendo conto:stiamovedendoquellochehannovistodecinedimigliaiadiviaggiatoriprimadinoi.Malostovedendoconmiofiglio,equestofaladifferenza.AttraversoManyFarmseRoughRock,nelpomeriggio,arriviamoalNavajoNationalMonument, luogodaiprofiliperfetti,dov’è impossibile sbagliareuna fotografia.Nonc’è solo il cinema(sette filmdel soloJohnFord, tracuiOmbrerosse).Anche le caseautomobilistiche hanno saccheggiato le immagini delle buttes ocra contro il cieloazzurro, per pubblicizzare il nuovomodello di fuoristrada. Per qualche miliardo dipersonesulpianetaquestoè l’Ovestamericano,comeilColosseoè l’Italiae laTorreEiffelèlaFrancia.L’umanità,incertefaccende,nonèmoltosofisticata.NeglianniNovanta,OrtensiaeiovivevamoaWashingtonD.C.,esiamovenutifinquiinvacanza.Abbiamounafoto-ricordo,viciniesorridenti,MittenseMerrickButtedietrodinoi.Non sapevamoche,pocodopo, sarebbearrivatoAntonio.Adesso lui èquieguidalaToyotanellapistatralerocceechiedeindicazioniaiNavajosequestomi sembra bellissimo, un cerchio che si chiude nel deserto. Nell’immensa cafeteria-con-vista,apertadapoco,incontriamounacoppiadiPiacenza.Miraccontad’averunragazzodell’etàdiAntonio, rimasto in Italia. «Lei èmolto fortunatoaviaggiare consuofiglio»diceilpadre.«Loso»glirispondoquandol’interessatononpuòsentire.La sera ci fermiamo a Flagstaff, ceniamo al Crown Railroad Cafe, dove un trenoelettricogira instancabilmente lungo laparete, sopra le testedegli avventori.Diquipassa laRoute 66 e l’offerta turistica è tarata sulla nostalgia:musica e immagini diun’Americachenonc’èpiù,destinateaglieuropeieagliamericanidiunacertaetà.Dopo cena ci spostiamo alMuseum Club, un locale poco distante. Il nome allarmaAntonio:museo?Tranquillo, spiego.Google riassumeperme: «Costruitonel1931,a

suo tempo fu la più grande capanna di tronchi (log cabin) dell’Arizona». Ogni seraospitamusicadalvivo.Settedollaril’ingresso,neondietroilbanco,sgabelliebiliardi.Untiporobusto,avràlamiaetà,insegnaagiocareaunaragazzadell’etàdiAntonio.Leisistendesultavolo,steccaprotesa,luileaccarezzalaschiena:nonèsuafiglia.Ilproprietario mi fa un cenno: «Il ragazzo ha ventun anni? No? Allora non puòavvicinarsi al bancone, e deve lasciare il locale entro le 22.00». Perché? domando.«Regole. Arizona State Liquor Board» risponde. Quindi un ventenne negli USA puòvotare,guidare,andareinguerra;bereunabirraconsuopadre,no.«That’sit»,ècosì,diceilproprietario,felicechelostranieroabbiacapito.Ilventennepuòanchecomprarsiun’armadafuoco,scopriamolamattinadopo.GaryeColeenReedergestisconounnegoziodiarmi,PistolParlour(2601,E.7thAvenue,Flagstaff,Arizona).All’internocontounorso,unbufaloeduecoyoteimpagliati;esettecuccioliditerrier(vivi).LepistolediseriesichiamanoGlockKrugereColtDillinger.Quelle personalizzate hanno nomi più vivaci: Judge & Jury (Giudice & Giuria),Widowmaker (Produttore di vedove), Vampyre Slayer (Ammazzavampiri).Gentilmente, mi spiegano la legge dell’Arizona: svolti alcuni rapidi controlli(backgroundchecks),adiciottoanniunragazzopuòacquistareunfucile(longrifle), aventunounapistola (handgun) o un’arma automatica (assaultweapon). Interessa?Nograzie:ilragazzoènormale.

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ScendiamoversoPhoenixsullaI-17.LaradiociinformacheèilcompleannodiCyndiLaupereDanBrown.Poicidirigiamoversoovest.Perlaprimavoltailnavigatoresidegna di pronunciare «San Diego». Prendiamo la 85 South: una pista d’atterraggiodeserta, ma il limite resta 65 miglia l’ora. Antonio guida e scalpita, io curo iltachimetro.AGilaBend il caldo si fa surreale. Entriamonell’unicoMcDonald’s come se fosseun’oasi. Salutiamo il wi-fi come una brezza. Facciamo benzina in un distributore amarchio«Love’s»epuntiamoversoYumaframontagnenere.Theba,Sentinel,Aztec,Dateland,Tacna,Ligurta.Unoha l’impressionecheper scegliere inomideiposti, inAmerica,abbianopresounvocabolarioounmappamondoepuntatounditoacaso.Poiscopreche,spesso,èandatapropriocosì.Mentre entriamo in città, Antoniomi informa cheYuma è il posto più soleggiatodella terra, secondo iGuinnessWorldRecords. Su 4456 ore di luce all’anno, il solesplendeper4019ore.Inaltreparole,unoesceperstradaesache,novevoltesudieci,rischiadivenireabbrustolito.Oggisiamonellamediastatistica.InCalifornia ilpaesaggiononcambia.L’Americacominciaa ripulirsi e ripopolarsiavvicinandosiallacostadelPacifico.NellaJaimeObesoSunbeamRestArea,un’areadisosta, i bagni sono impeccabili, l’acqua potabile abbondante, lemappe istruttive, lepalme rigogliose. I messicani in fuga, arrivando qui, penseranno a un miraggio. ADescanso–SanDiego si avvicina–aumentano lepattugliedellaUSBorderPatrol ecompare un posto di blocco. Strisce chiodate sulla carreggiata, cani in gabbia,fotoelettriche. I messicani, a quel punto, non avranno dubbi: non hanno sbagliato

destinazione.Ilmareeisoldistannolaggiùinfondo.A San Diego, patria del margarita e della Cesar’s Salad, meta di convegnisticonformistierifugiodidamecaramellatedalsole,ciaspettaunacamerad’albergoconvistasultramonto:ladirezioneincuiguardiamodaquandosiamopartiti.L’Americal’abbiamoattraversata,macifermiamopoco.C’èuntrenocheparteversonord.

TheCoastStarlight

Dagli ascensori di un albergodi ventotto piani davanti almare, lamattinad’estate,esceditutto.Pachidermiinciabatteeragazzeprofumate,bambinichiassosiemammeesauste, venditori col campionario, sosia di Snooki (Jersey Shore) e tailleur scultoreialla Hillary Clinton. Sportivi pronti all’impresa, nelle loro tutine fosforescenti, emotociclisti pronti alla partenza, col casco in mano. Bambini che protestano.Democraticierepubblicani,riconoscibilidallaT-shirt:CaliforniaforObama,KeepCalmandReturnFire!Antoniosegnalaunabiondinaconleinfradito,icapellibagnatiegliocchibassi,cheregge tregiganteschibloodymary: nottemovimentata, si presume.Unadonna con ilcomputer sottobraccio annuncia l’intenzione di collegarsi via Skype con la mammacentenariacheviveneldeserto inArizona,evuolvedere ilmare.FrankDiLorenzo,costruttore,ci raccontadiesserecuginodelpugileRockyMarcianoeraccomandadisalutarel’Italia.È come se l’America fosse su un piano inclinato e rotolasse a San Diego per ilweekend. Un campionario nazionale di praticità e sciatteria, ingenuità e pretese,occhiaie e silenzi, nudità e pudori, eccessi e pentimenti. Sarebbe bello restare astudiarlo,sedutidifronteagliascensori.OmagariuscireetornareaMissionBayconilSegway.Antonio,chenonneavevamaiguidatouno,cihamessocinqueminutiperimparare;io,checonoscevol’aggeggio,sonofinitoinun’aiuola.OtornareaPetcoParkaguardareilbaseball,comeierisera,PadrescontroPhillies.Omeglio:aguardaregliamericani che mangiano, bevono, mordono, succhiano, staccano, sgranocchiano,masticano, deglutisconomentre guardano il baseball.Coca-Cola $9.99! BuyOne andRefillAllGame!Churro!JumboSize!CrackerJack!SoftCone!Inognimomentodozzinedi persone si alzano, si risiedono, si spostano. Il ritmo della mandibola edell’epiglottidesegnailtempodellosportamericano.Manonpossiamorifarequestecose,néprovarnedinuove.Oggidobbiamorestituirel’automobile,edomattinaciaspettauntreno.

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PacificSurfliner:gliamericanihannouncertotalentoperinomideitreni.PartedaSanDiego alle 6.05, noi siamo alla Union Station alle cinque e mezza. Antonio èrassegnato,manontriste.ÈunbuonmomentopergiocareaRuzzleconl’Italiaepapà,aquest’ora,nontentadifarconversazione.Binario 10A, partenza in orario. Passiamo sul retro delle case, diretti verso SantaBarbara.ScopriamolaCaliforniachesisveglia,occhipestisottovestiecaffèsultavolo.Fiori spontanei, palme, bouganvillea, depositi, parcheggi, cortili, i grandi storage(magazzini) dove gli americani, di trasloco in trasloco, aspettano che il passatoprossimo diventi passato remoto. E poi i trailer parks pieni di camper, roulotte emotorhomes,doveilconfinetraviaggiatoreeprecariosisfuma.Sfilano le insegne e annoto le parole. È un’America sintetica, non manca niente.BruceSpringsteen,senzaaggiungereunverbo,potrebbetirarcifuoriunacanzone.

NowLeasing GoodwillDonationForRent BobStallChevroletRioVista PickUpStickBedBubbles BabiesRUsCapitalGroup 99cOnlyStoreThinkTacoBell! SmoothFM98.1QualcommStadium LiquorMartCaféSocrates AmericanWeddingsTheHomeDepot $4.99Combos!CashBack Food4LessAlvaradoMedCenter BoatWorldJoelTires AtlasElectricCo.

Unalitaniacommercialechediventaunmantra.Unaprevedibilitàchesitrasformainuso, costume, abitudine: i nuovi arrivati ne sono immediatamente catturati. Uncomunedenominatoredifficileda raccontare – spiegoadAntonio, perplessodavantialla mia filosofia mattutina – ma bisogna provarci, se vogliamo capire dove siamofiniti.Lenazionisonofattepiùdiripetizionichedieccezioni.

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Ilpersonaledeitreniricorda,neimodi,gliistruttoridiunacoloniamarinaallepresecon schiere di bambini impacciati. L’inserviente si chiama Delores. Le chiedo comealzarelabranda.Stepback!Vaiindietro!Standbythedoor!Mettitivicinoallaporta!Doitagain!Rifallo!Sembraimpaziente,elacapisco.Ineffetti,alcuniviaggiatorisfidanologica e pazienza. La ragazzina con i capelli neri, per esempio, ha lo sguardoallarmato: non sa come spostare l’enorme valigia. Sussurro, in italiano: «Prova aspingerla.Lerotellesonosoltantodecorative?».ConAntonio,ormai,ciintendiamoconunosguardo.Quellochemilanciavuoldire:«Fartigliaffarituoi,mai?».Passiamo Solana Beach, Oceanside, San Juan Capistrano, Irvine, Santa Ana,Anaheim, Fullerton. A Los Angeles – dopo un’ora e venti di sosta in una stazioneimperiale, chiusi in una sala d’aspetto sproporzionata, quasi sovietica – saliamo sulCoast Starlight diretto a Seattle, dove arriverà domani sera alle 20.37. Un foglioc’informacheèl’unicotrenointuttoilsistemaAmtrakdotatodiParlourCar,carrozzapanoramicariservataaiviaggiatorideivagoniletto.Siamonoi!,dicosoddisfatto.Tra Ventura e Santa Barbara il Coast Starlight, fedele al suo nome, costeggia laspiaggia.Ilmarinelayer,lafoschiacalifornianadelmattino,sisollevaelasciapostoalcieloazzurro.ConosciamoReginaldT.MilleresuamoglieGloria.AbitanoaSanDiego,eoggivengonodilì.VannoinIdahoperunconvegnosuimotorielettrici,dicuiluièappassionatoinventore.Arriverannofratregiorni.Gloriavuoleconversareconnoi.AmaMarcelloMastroianniedècuriosa.«MaivistounUfo?»«Forsesì,manessunomihadettochefosseunUfo.»

«Iosì,incortile.Sachecontrollanolamente?»«Ah.»«Viaggiano nel tempo. Ci osservano da secoli. Un nostro amico è stato portato abordo.»«Capisco.»«LaNasaèconsapevolecheApollo11èstatoseguitomomentopermomentodaunUfo.»«Leicomelosa?»«L’hannodettoinunaconventionaVegas.»È una California insolita, quella vista dal treno. Corre di fianco all’oceano, allasabbia, agli scogli coperti di schiuma, alle strade sterrate. Primadi San LuisObispovediamo raccoglitori di ortaggi e fragole, ipick-ups parcheggiati lungo i campi.Allastazione,brevesostano-smoking:sipuòscendere,manonaccendereunasigaretta.Una giovane coppia cinese viaggia con un bambino nascosto sotto un immensocappello da boscaiolo. Elisa beve zinfandel con metodo: è un’artista, dice, vive inKansas.Chelsea, invece,vienedaunacittadinavicinoaDallas.È laprimavoltachemette piede su un treno, le piace. Devin, che viaggia con lei, è d’accordo. Fa ilmeccanicodimotoridiesel.SulbracciountatuaggioNoHatred, niente odio.Ama lapoesiaitaliana,dice.MivedeperplessoecitaUngaretti,guardandoilsoleches’infilanelmareesalutaquest’ultimafrangiadelcontinente.

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Aimieiocchilacuccettadiuntrenoèlacosaperfetta.Perfettacomeconcezioneecomeesecuzione,questopiccolobucoverdechesimuovenellanottescura,questatanasofficeinunmondoduro.

Appare eccessivamente entusiastico questo giudizio di E.B. White, soprattutto dopoaverrischiatodischiacciarsileditanellabrandaribaltabiledurantelacosiddettaroomtransformation (da sedile a letto, e viceversa). L’operazione è illustrata nell’opuscoloconsegnato a ogni passeggero (Coast Starlight®Welcome Aboard). Gli americani nonprovano alcun imbarazzo a mostrare gli ingranaggi delle cose. Anzi, li trovanoammirevoli,quasipoetici:sonoladimostrazionedelfunzionamentodelmondo.Comunque, è vero. C’è qualcosa di antico e rassicurante nel prendere sonno inmovimento.Èaffascinanteguardare,sdraiati,dalfinestrino.Untrenononèunaereoenonèunanave:làfuoripassanolevitedeglialtri,nonsololenuvoleeleonde.Èlanostraultimanottediviaggio.Antonioèaddormentatonellabrandadisotto.Ioosservol’AmericabuiacheripartedaOakland,dovecisiamofermatipersalutareunafamiglia di amici. Il treno, dopo Sacramento, punta a nord. Chico, Redding, poi ilconfineconl’Oregon.PrimafermataKlamathFalls,arrivoprevistoore8.17.

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Bello svegliarsi tra i boschi, col cielo turchese che sbuca tra gli alberi verdi, lemontagne sullo sfondo. Ogni tanto un lago passa veloce fra i tronchi. Bellezza in

movimento,macoglierladalcubicolo12dellacarrozza1431nonèfacile,duranteilgiorno.La branda superiore è infatti una barella schiacciata contro il soffitto: impossibilemettersi seduti. Per recuperare i vestiti occorre strisciare come un contorsionista eafferrarli nella rete avvitata alla parete. I treni, mi ritrovo a pensare, sono utili:preparanoallavitaeoltre.ChihaprovatoAmtrakèprontoperprigioni,ospedalidacampo, sommergibili, immagino tumulazioni. Mi sporgo a salutare Antonio: «Se tichiedicos’èl’amorepaterno,considerachetiholasciatoquisotto».Luirispondeconungrugnito.Bene:losa.Quandocialziamo–mio figliononhamai fretta, inquesti casi–notoun’attivitàfrenetica. Inviti a prenotarsi per il breakfast e una quantità d’altre informazioniesplodonodaglialtoparlantipiazzatiapochicentimetridallenostreorecchie.C’èunasortadieuforicosadismoneltonodegliannunciatorisuitreniesullenavi.Dev’essereelettrizzante,laconsapevolezzadirivolgersiaungrannumerodipersonecostretteadascoltare. La stessa sensazione, a pensarci bene, devono provarla gli amministratoridelegatineiconvegniaziendalieicapifamigliaalpranzodiThanksgiving.Un treno non è un veicolo: è un luogo. Un luogo dove la gente non tace. Laloquacità, penso mentre il Coast Starlight taglia la Winema National Forest, èinversamente proporzionale alla velocità. Sul Frecciarossa da Roma a Milano, tuttiaffaccendati e silenziosi; suAmtrakCoast Starlight, lento e robusto, stanno zitti soloquando dormono. Nella Parlour Car – un nome, un presagio – accade di nuovo: ciritroviamoaparlare conperfetti sconosciuti. InAmerica–mi ritrovoapensare– laconversazione ferroviaria è anche una forma di risparmio. Si usano i compagni diviaggio come psicanalisti gratuiti. Stanno ad ascoltare, ogni tanto dicono la loro e,volendo,possiamononrivederlipiù.

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Ilwi-fiappare,comeun’oasineldesertodelle telecomunicazioni,e scomparesubito.Due viaggiatori parlano di sport, due di Obama e una bambina gioca con i capellibiondi.Dietrodinoisfilanopinetemonumentali.Unacoppiadiscutedell’opportunitàdi usare il bastone da passeggio sul treno; poi passa a parlare dell’inutilità, per ilpersonaledeiristoranti,diimpararelelingue(«Sonotuttimessicanioitaliani,unpo’d’ingleselosanno.Chealtrogliserve?»).Uninsegnantedifrancese,chehastudiatoaBerkeley, interviene nella discussione. Un trentenne con una barba rossa da profetatirafuoriunmazzodicarteeproponeunapartitaallaragazzadifronte.Miaccorgoche,nascostodietrolecartedi lei,c’èunbambinomicroscopicodentrounatracolla,totalmentedisinteressatoalpoker.Cerco ilmio,dibambino.Duepoltronepiù in là,giocaaPiantecontroZombie.Miavvicinosventolandol’«HeraldandNews»diKlamathFalls,Oregon.Unextraterrestreche sbarcasse inAmerica e volesse capire come vive la gente – affermo – dovrebbeacquistare un quotidiano locale. Salti pure le notizie: si somigliano dappertutto. Siconcentri, l’alieno, sugli inserti pubblicitari. Poiché è estate vanno forte tosaerba,decespugliatori, frigoriferi portatili e griglie (da $149.99). C’è anche unaminuscola

piscina ($289.99) dove qualcuno ha infilato dieci persone. I nomi dei prodotti inoffertasono invariabilmenteepici.Una lattadipitturadaesterni ($21.99)sichiamaDirt Fighter, il Combattente dello Sporco. Il sacco a pelo più economico ($14.99)Glacier’s Edge (Orlo del Ghiacciaio). La bicicletta per bambine ($99.99) CarolinaCruiser,quellapermaschietti (stessoprezzo)CliffRunner (Corridore sullaScogliera,esattamenteilpostodoveunbambinodell’Oregonnondovrebbeandare).Antoniomi guarda: non riesci a leggere il giornale come tutti gli altri? O a nonleggerlo,comeme?

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ArriviamoaEugene,Oregon,ametàgiornata.Vickie,l’inservienteAmtrak,annuncia:chiscendelofaasuorischioepericolo.«Lagentevagiùperunasigaretta»spiega«sidistrae, perde il treno e poi deve spendere 110dollari per un taxi, l’unicomododiraggiungere il Coast Starlight a Portland.» «Sono una vegetariana con un’eccezione:bacon (pancetta)!» esclama improvvisamente lamia vicina. Non le dico che è fuoritema,maselapreferiscecroccante.Arriviamo a Portland, Oregon. Della città più umida e ambientalista d’America,pienadiroseesimpaticiintolleranti,vediamosololastazioneferroviaria.Ripartiamo.Alle sei del pomeriggio siamo a Olympia, alle sette a Tacoma, alle otto e mezzoarriviamo a Seattle, King Street Station. Scendiamo, salutiamo ilCoast Starlight cheprosegue per Vancouver, British Columbia. Ci sediamo davanti alla stazione con ibagagli,guardando lostadiodeiSeattleSeahawks, inattesadeinostriamiciDiegoeMonica.Cel’abbiamofatta:eravamoaWashingtonD.C.esiamonelloStatodiWashington.Abbiamo viaggiato dall’Atlantico al Pacifico, passando per il Golfo del Messico.AbbiamotoccatoquindiciStati,attraversatoundicigrandicittà,percorso5002miglia,paria8050chilometri,dicui4044intreno,845inautobus,3094inautomobile,30inmetro,altrettantiinbarcaesettesuunSegway.Siamoarrivati,miofigliomihaportatofinqui.Antoniosorride:losa.

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DaTriesteaTrapani

Lapoliticainsecondaclasse

Caffèeristorantidellestazionihannounalungatradizionedifascino,malinconiaosquallore.[…]Sonoacceleratoridiparticelle,luoghiincuisisperimentalafisicadelsentimento,spingendola

scissionefinoallimite.

ValerioMagrelli,Lavicevita

Trieste-Mantova

Ci sono due ragazzi alla stazione di Trieste, lui vestito da cowboy e lei da squaw.AcquistanoilbigliettoperVenezia.AliceeNicola,trentacinqueanniindue,voglionoillororitagliodiCarnevale.Èmartedìgrassonell’angolodiun’Italiasmagrita,dovelenotiziearrivanoimprevisteesidepositano,comelanevequifuori.Triesterappresenta ilpuntodipartenza ideale:è ilNorddelSud, ilSuddelNord,l’Est dell’Ovest e l’Ovest dell’Est. È eccentrica e resiliente, non fa niente come tel’aspetti. Il sindaco Roberto Cosolini è venuto alla stazione a salutarci. In città lochiamanoObelix,ecista:liscelgonotuttiimponenti,iprimicittadini,aTrieste.Portaun loden che, su di lui, sembra una tenda alpina. Partiamo da qui e andiamo aTrapani, gli diciamo. Sempre in treno, seconda classe. Ci lancia uno sguardo tra lasorpresae l’invidia.Questaèunacittàdove sipartee si arriva.MaTrieste lo sadasempre,diviverealcapolinea.L’Italia,nonancora.L’Europafinisceacasanostra:poiiniziaquellochenoncomprendiamo.Trieste-Trapani.Tre in trenonella tundradelTriveneto.ConmeviaggianoGianniScimone, che si occupa delle riprese, e Soledad Ugolinelli, che si occupa diorganizzazione e logistica (incarico interessante, inunPaese spessodisorganizzato enonsemprelogico).Ilregionaleveloce2210delleore9.18scivolainunpaesaggiosurreale,intonatoallagiornata. Nicola e Alice – il cowboy e la squaw – si baciano davanti al castello diMiramare: storicamente impeccabile. Meno coerenti le penne indiane di lei, incontrolucesullosfondoazzurrodelmare.È l’ultimogiornodiCarnevale.Lasensazionechestia finendoqualcosa.AVeneziaSantaLucia–neveesaleperterra,acquacoloracciaio–neppurelemascherehannol’aria allegra.Allestimento del divertimento, niente di più.Una folata di ragazze daSan Giovanni in Persiceto (Bologna), in abiti settecenteschi, passa e saluta. Allievedell’Accademia di Belle Arti di Venezia, per cinque euro, dipingono il volto deipassanti. «Visto per cosa ho studiato?» dice Michela Fini, che viene da Brescia. LechiedoqualimascheredipingerebbesulvoltodeicinquecandidatiallaPresidenzadelConsiglio.«Grizzly,panda,ornitorinco,paperaemaiale»risponde,senzaspecificare.Se fino a ieri l’Italia amava definirsi sobria (non lo era), oggi non osa dirsispaventata: ma lo è. La gente risponde, incurante della telecamera, con unacompostezza innaturale. Mentre ragazzi in costume transitano seri, piccoli orientalispingonograndivaligietramucchidineve.Penso:chebelloseadessoglialtoparlantidellastazionediffondesserounacanzonediFrancoBattiato:«MisterTamburinononhovogliadischerzare,rimettiamocilamagliaitempistannopercambiare».Ripartiamo.IltrenoFrecciabianca9722correversoVicenzaeVerona,dovesaliamosull’inzaccheratoregionale20703:sembrauncodicediavviamentopostale.CilasceràaMantova.Primatappa.Alleelezionimancanoundicigiorni,Trapanièlontana1600chilometri.

Mantova-Genova

Mantova sta in un golfo nel gran mare di Lombardia. La stazione ferroviaria è unormeggio gelato, e spesso succede di rimanerci oltre il dovuto. Qui s’incontranoTrenordeTrenitalia,eirisultatisonotalvoltaesoterici.Infatti,perdiamoilregionaleper Cremona: non lo vediamo partire, il binario 5 è un parallelo lontano. StefanoScansani, firma nobile del giornalismo locale, vuole convincerci ad approfittare dei«servizisostitutividiautobus».L’appalto,dice,èstatovintodaunadittapugliese,gliautisti conoscono poco la zona e quando la nebbia è fitta invitano i passeggeri aindicarglilastrada.Maipasseggeri,spesso,sonolavoratoristranieri,enonnehannolaminimaidea.Ieri gli operai della cartiera Burgo, prossima alla chiusura, hanno sfrattato ilresponsabile del personale, traslocando scrivania e mobilio sulla neve. La BancaAgricolaMantovanaènelgruppoMontedeiPaschidiSiena,eha isuoiproblemi. Ilsettore chimico stenta, i proprietari vogliomollare ilMantova Calcio. La Sala degliSposi in palazzo Ducale, principale attrattiva turistica, è chiusa dal giorno delterremoto.Per lacittàdeiMarcegagliaedeiColaninno,unastranavigiliaelettorale.BeppeGrillo,lunedì,hariempitopiazzaSordello,nonostantelaneve.CosedelgenereriesconosoloalFestivaletteratura,cheiosappia:el’umoreèdiverso.Il treno perModena delle 11.31 è lento, pulito, dipinto con colori montessoriani(giallo limone, azzurro cielo, verde pisello). Nei campi innevati schizzano leprisoddisfatte.Piùnumerosedeglielettorisuquestotreno,pare.TraMantovaeModena,infatti, lamaggioranzaè formatadanuovi immigrati: come intervistare sulvoto chinon vota? Qualche studente sale in stazioni dai nomi letterari – Borgochiesanuova,Romanore, Reggiolo – e si arrotola nel sedile, cuffie in testa e libri in braccio.Francesca,unaragazzadiSuzzaraconocchichiarieuncognomedadebitopubblico(Zilioni), dice che voterà Partito Democratico. Saverio Todaro, impiegato, voteràinveceMovimento5Stelle.NicolaCavianovienedaCaserta, lavoranell’ediliziaedèqui,spiega,perlaricostruzionepost-terremoto.Nondiceperchivota,maèconvinto:«Ilmenorosso,daquesteparti,èarancione».AModena arriviamo con quindiciminuti di ritardo, emanchiamo la coincidenza.Duetrenipersiinmezzagiornata(unopercolpanostra,unopercolpaloro):nonmale.SaliamosulFrecciabiancadelle13.41direttiaPiacenza.LacittàdiPierLuigiBersanici accoglie gelida: non è questione di ospitalità, ma di temperatura. Nell’attesachiediamo ai presenti: «Dovete scommettere dieci euro sul prossimo presidente delConsiglio: suchipuntate?».DuerispondonoBersani,unoBerlusconi,dueGrillo,duenonrispondono.Sonoinglesidipassaggio,e lanotiziacheilsegretariodelPdsiadiBettola–pochichilometridaqui–nonsembrascuoterlipiùditanto.Ripartiamo sul regionale 20388 delle 15.15, direzione ovest: temperaturasubtropicaleall’interno, fuorineveaperditad’occhio.VogheraoVolgograd?viendachiedersi.Laconversazionedascompartimento–quellacheinducealleconfidenze–non esiste; lo spazio aperto e l’inverno inducono al sospiro e al monosillabo. AVoghera, in attesa del treno, due solide quarantenni confessano di non esserecasalinghe eneppurediVoghera: sono liguri, lavorano in tribunale e ogni giorno sifannopiùdidueoreditreno.Saliamoinsiemesull’Intercity673,chearrivaaGenova

con venti minuti di ritardo. Ieri mattina eravamo a Trieste, in due giorni abbiamotrovatounaltromare.Unaltroumore,nonancora.

Genova-Livorno

LaragazzabrunasichiamaEsmeraldaeguardasospettosalatelecamera.Perforza:nehaviste fintroppe.Saltafuori infatti,dopoquindiciminutidiconversazione,chehapartecipato a Uomini e donne su Canale 5. Per scherzo, dice. Si è anche fidanzatadavveroconunaltroconcorrente.Lui,senonhocapitomale,sichiamaNicola.Leivaa trovarlo a Roma per San Valentino. Il programma politico della signorina E. èpiuttosto semplice: «Tutti a zappare la terra, i parlamentari, così capiscono il valoredella fatica».Brusiodiapprovazionenello scompartimentodell’Intercity511Torino-Salerno,appenapartitodaGenova.L’Intercity511èuntrenoanticodimigrazioniinterne,eneconservailcarattere.Unfascinosofrullatoreitaliano,capacedimettereinsiemegeografia,reddito,istruzioneestoria.Ilcarrellodellebibitedribblavaligie,caniebambini.Nonèilcarrellomodernodei Frecciarossa («Un drink di benvenuto, signore?»). È il carrello per antonomasia,spintodaunaddettocolcappelloeunacertadifficoltàatrovareilresto.L’annuncionon viene da un altoparlante,ma da due labbra stanche che hanno ripetuto troppevolte:«Cocafresca!Birre!Tramezzini,patatineecaffè!».OsservoibiscottiTucnelloropacchettogiallo:unapresenzarassicurante.Ilmondocambia,iTucno.In Liguria chiediamo opinioni su Beppe Grillo, ragazzo del posto. Le opinioniarrivano.Confesso:miaspettavopiùentusiasmo.Ladiffidenzacausticadel carattereligure,evidentemente,nonrisparmianeppureiproprifigli.AnnaMariaGiuganinoprevedeunnotevolesuccessoperilMovimento5Stelle:manon intende contribuire col suovoto.Grillo,Casaleggio&Co.nonavrannoneppurequellodi StefanoConcas, studentedi economia:nongli piace che il leaderdelM5Srifiuti il confronto televisivo. Franco Lorenzani, esaurite le lamentele sui bagni diquestotreno,sostienecheaGenovaipartititradizionali–leggiPartitoDemocratico–non se la passano così male, grazie al sindaco Marco Doria. Elio e Angela Picco,coniugipolemici,noncapisconoinveceperchéGrillononsicandidi,emandiavantiglialtri.Riassumendo: ilM5SprenderàmoltivotiancheinLiguria,certamente.Manonsull’Intercity511.Non c’è nulla di eroico nello scendere l’Italia in seconda classe e ascoltare;ma èsalutare. Lo scompartimento induce alla conversazione e la costrizione del luogo –comehannodimostratoTotòeNanniLoy–rivelaicaratterinazionali.La misteriosa sparizione di tre carrozze, stamattina, e la rinumerazione dellerimanenti, con conseguente confusione nei posti prenotati, avrebbe provocato unattaccoistericotraiviaggiatoridell’EuropadelNord.Nontragliitalianicheoggi,qui,davantianoi, sibattonoperovviareaipasticcidiTrenitalia, trapostiassegnatiduevolte e immense valigie. Si guardano, si informano, si consigliano e si consolano avicenda.«Sapesse,signora…!»èunmottodacuciresullabandiera.Perchélasignora,infondo,losa.Unacoppianapoletana–madreefiglia–legge«DivaeDonna»,viaggiaconfioriesacchetti,sidicepossibilistasulritornodiBerlusconiedecidediprendersicuradellanostra alimentazione: appaiono piccoli panini misteriosi con cubetti di pancetta,focacce alle erbe e mandarini. Fuori, nel sole, la Liguria scoscesa scivola verso laToscana. Ilcapotrenohaun’ariastancae filosofica.Confessa il suoamoreperquesti

vecchiscompartimenti,maèperplessodallageografiaferroviariasuquestacosta:«Legallerie sono piccole, sempre quelle di una volta. Ogni tanto guardo e penso:riusciremoainfilarcilìdentroeuscirnefuori?».Vorreidirgli: è la stessadomandacheci facciamo tuttiprimadelleelezioni,maèmegliononpensarcieandareavanti.

Livorno-Perugia

Livorno è una città sottovalutata. È aperta al mare e alla polemica, entrambiaffascinanti. Il taxistacheciaccompagnainstazionericordaquandopartivainmotoperTrieste conun thermosdiponce, amatissimo intruglio alcolico locale; e quasi sicommuove. A Livorno, nel 1921, è nato il Partito Comunista Italiano. La città è disinistra per carattere e storia, il posto giusto per chiedere a tutti coloro che nonscappano davanti a un microfono: come sarebbero queste elezioni se Matteo RenzifossealpostodiPierLuigiBersani?Entriamo in stazione, ci aspetta il treno regionale veloce3114. Il primoaggettivo(regionale)èindiscutibile,poichéandiamoaFirenze;sulsecondo(veloce)cisarebbeda aprire un dibattito. Dice una ragazza, impiegata pendolare: Matteo Renzi? Lasinistrachemipiaceèun’altra,quellachenonprivatizzailtrasportomunicipale!Dicela seconda ragazza, Lisa Cappagli, studentessa d’architettura: non so se voto perMatteoRenzi,mavoto!Dicelaterzaragazza,CristinaGarcia,diciannoveanni,baristaaPisa:chièMatteoRenzi?ArriviamoaSantaMariaNovella,ilsindacoogginonèaFirenze;peròincittàarrivaMassimoD’Alema,epotrebbenonessereunacoincidenza.Davantial tabellonedellepartenze–nasoinalto,maniintasca–c’èilsignorClaudioCornini.Impossibilenonnotarlo: cappello floscio, giacca stazzonata, sembra un gentiluomo di campagnabritannico, reduce dalla caccia. Fa il banchiere di mestiere, e quando chiediamoun’opinionesulleelezioniinarrivodice:quandositrattadiaziendepubblichedecotte,lasinistramancadicoraggio.Poiguardasesbucal’orariodelsuotreno,comesefosseunaquaglianellabrughiera.È interessantediscuteredipoliticanelle stazionie sui trenidellaToscana: sembral’unicaregioned’Italiadovel’argomentononèconsideratounostacoloalladigestione.Sarà il soleo il dondolìodei vagoni in collina,ma la genteparla e sorride.ClaudioMamoli, sessantasette anni, architetto e nonno di Todi: «Renzi candidato premier?Avrebbe spaccato il Partito Democratico». Poi riprende a leggere «Le Mondediplomatique»,edizioneitalianaacuradel«manifesto».AntonioCarloni,trentunanni,fotografodiCortona:«ConMatteoRenzi?IlPdal60percento!».Poiguardaipresenti:«Vabe’,forsehoesagerato».Itrenisonounadrogaleggera:cisiabituainfrettaaquesteconoscenzetemporanee,alle confidenze senza conseguenze, al rollìomeccanico epsicologico.Gli inglesi, deitreni,amano laprevedibilità: liaspettanoalpassaggio (trainspotting),ne studianogliorarieneapprezzanoiriti (railbuffs). Suun treno italiano, invece,nonc’ènulladiprevedibile.Nessunofamaiquellochetiaspetti.Iltipopiùschivo,convintoaparlare,sirivelalogorroico;ladonnapiùdurasimostrapremurosa.Controlloriepoliziottinonci chiedono neppure il permesso alle riprese, di cui siamo regolarmentemuniti. Glisguardidicono:chiviaggiaperdiecigiorniascoltandoopinionipoliticheèuneroe,unmasochistaounmatto.Comunquesia,meritasolidarietà.MatteoRenzi,poi,èunbuonargomentodiconversazione.InToscanabastailnomeper suscitare reazioni: passionali o polemiche, piene di sostegno o di sarcasmo,maiindifferenti.Ilsentimentopiùcomune,anchetracolorochenonl’avrebberovotato,èil rimpianto. Con lui in campo ci si sarebbe divertiti: almeno, ripetono inmolti, un

bischeronuovo.Invecesiamocondannatiallaripetizione;elaToscanaèallergicaallanoia,comeigattiall’acqua.Alla stazione di Perugia ritrovo alcuni ragazzi conosciuti in passato al FestivalInternazionale del Giornalismo. Cecilia, pugliese di Grottaglie; Sara, abruzzese diPescara;CarmeneLuca,calabresidiRossano;DiegoeFrancesco,umbridelcapoluogo.Nonlapensanoallostessomodo,matuttivoterannoasinistra,paredicapire.«Certo,sehaiunabellaideaenonlasaicomunicare…»«SecifossestatoRenzi,cisaremmorisparmiatiilritornodiBerlusconi.»«NoncisonoisoldiperisognidiVendola!»Vuoivederechelasinistrasièstancatadiperdere?Sarebbeunanovità.

PerugiaL’Aquila-Pescara

Annifaunlettorescrisseal«DailyTelegraph»lodandoiritardideitreniegiustificandoi prezzi elevati: «Lo scopo del viaggio non è andare dal punto A al punto B il piùvelocementepossile,bensìpermettereall’uomomodernodiconsiderareilsensodellasuafollecorsadallacullaallatomba.Leferroviesonounadellepocheistituzionicheancora fornisconoquestaopportunitàper riflettere».Alla finecitavaT.S.Eliot: «Nonsietelestessepersonechelasciaronolastazione/earriverannoaqualsiasiterminal».Sarebbe interessante declamare la citazione a Perugia Centrale, alle 8.45 delmattino, mentre la macchina si rifiuta di sputare il biglietto (pagato), e il signorBeniamino Cenci Goga («monarchico e marxista») indaga educatamente sui nostrispostamenti.L’Italia forse non cambia, ma noi sì. Oggi Perugia Foligno Terni Rieti L’AquilaSulmonaPescara.Aspettandolaprimacoincidenza,conosciamoErnesto«Che»Bruno,ventitréanni,eskimoezaino,studentedigiurisprudenza,appassionatodipolitica.SiapprestaaunviaggiodinoveoreversoBrindisi,dovetraottogiornivoterà;ehagiàmezz’oradiritardoinpartenza.«Trapani?Intreno?Sietematti.Consiglioautostop.»Ilproblemanonèsoloscendere:èattraversare.Tagliareinorizzontalel’Italia,sedutidentrountreno,èunaformadieroismo.MaillocomotoredieselALn668concambiomanuale fornisce abbondanti consolazioni: passa tra gli Appennini bianchi di neve,costeggiadirupieinfilaminuscolegallerie.L’Italia,tral’Umbriael’altoLazio,sembraun plastico ferroviario. Sul minitreno, nella luce asciutta di febbraio, viaggiano seipasseggeri,noicompresi.Unabrasilianasolitaria.Unbambinochecercaostinatamentedischiantarsisullaportatra iduevagoni.Lamammacheprovaaimpedirglielo.Sullato destro, graffiti colorati oscurano la parte inferiore dei finestrini: per chi vuolguardarel’UmbriachescivolaversoRieti,solopostiinpiedi.A Rieti sale uno studente di medicina diretto a L’Aquila, vestito come lordBrummell. Sul monte Giano, in lontananza, gli alberi formano un’immensa scritta«DUX»:comunquenonècandidato,ciinformano.Èuntreninoaconduzionefamiliare:ci lasciano perfino riprendere dal posto del conduttore. Arriviamo a L’Aquila,annunciatadallenewtown(sic)appoggiatesuzampedicemento,comeinsetticolorati.Fedeli all’ispirazione ferroviaria di questo viaggio, resteremo nella stazione. Delterremoto,dellaricostruzioneedellaripresachenonarrivaparleremoqui.RobertoPoleola,barista:«VotoalgovernoBerlusconiperlaricostruzione?Uno.Solofacciata. Vada a vedere le new town cosa sono, un colabrodo». Bruno Chiapparelli,ritornato dall’America: «Ci rivuole Berlusconi! Forse hanno avuto troppo, qui. Tuttistressati.Doveabitoiononsilavora,nonvedomancounacarriola!».MarioRamunno,capotreno:«Laprimacosa?Logisticaeservizi.Altrimentiquestacittàèfinita.Incentronon c’è niente». Giovanna Picuti, addetta alla manutenzione: «Posti di lavoro per igiovani,altrimentiscappanotutti.Votoalgovernodellaricostruzione?Quattro».Unaltrotreninodiesel,laMaielladavanti,lavalledelfiumeAterno,Sulmona.Ibardelle stazioni condizionano l’umore dei viaggiatori. Non c’è elezione, arresto odimissione in grado di scuotere chi osserva, sotto la luce al neon, un tramezzinoabruzzeseprendereunnomeligure,oviceversa.MaaSulmonalabarista,reginanelsuoregnodigratta-e-vinciecioccolato,èallegra.Unragazzosiavvicinaperchiederci

dinoncitarlo:luièdisinistra,lamammasicandidaconladestra,nonapprezzerebbe.Ripartiamo. L’Abruzzo si srotola verso l’Adriatico, l’Italia verso l’ultima domenicapre-elettorale.Comitive di diciottenni vanno a SilviMarinaper uno spettacolo delleIene.Il24febbraiovoteranno,promettono.Quandochiediamoconfermadellastazioneluminosa che s’avvicina, gridano in coro: «Pescara!». Scendono tra ineon, sembranocontenti.Hannoragione:èunsabatoitaliano,dopotutto.

Pescara-Foggia-Benevento

SaliresulFrecciabianca9803direttoaFoggia,dopoduegiornidisuegiùdairegionalitraLivornoePescara,è comepassaredaunabarcaa remiauncabinato.Tavolino!Sedile spazioso! Rumore contenuto! Finestrino pulito! Stordito da tanto lusso, nellaquiete ferroviaria festiva, apro il giornale e leggo di processi in zona, scandali,condanne,fandonie.Poiguardolefacceintornoameinsecondaclasse:sannotutto,enonpossonofarciniente.Siamopartitialle12.40.Primanonc’erano treniutili, e s’è rivelatounvantaggio.Pescaravaesplorata,eladomenicamattinaèilmomentoideale.Èunacittàdimarechenondimenticadiesseresulmare;unacittàaiutatadallageografiaeportataallafantasia (D’Annunzio, Flaiano); una «P City» piena di potenziale. Ma come leconsorellealfabetiche–Perugia,Pisa,Parma,Piacenza,Pavia,Padova–habisognodiessere guidata; altrimenti rischia di impigrirsi, complicare e rimandare. Eppureavrebbetuttoperesserefelice.Il treno corre lungo l’Adriatico, entra in Molise. Il mare è grigio-azzurro, glistabilimentibalnearibianchievuotiaspettanomomentimigliori.SirenaBeach,BagniBlutur, poi la città di Termoli: un’altra T in questo viaggio da Trieste a Trapani.Nell’entroterra,apochichilometri,c’èMontenerodiBisaccia,patriadeldesaparecidopoliticoAntonioDiPietro.Dune,spiagge,pinimarittimi.Tuttodiventapiùspazioso,piùcalmo,diverso.Daquesteparti,invisibile,passalafrontieradelSud.Il Gargano appare nella foschia, oltre campi piatti e vigne. Matteo Di Palma,vent’anni,studiainfermieristicaaModena,tornaaManfredoniapervotare.SpiegacheTrenitalia,presentandolatesseraelettorale,offreandataeritornocol70percentodisconto. Arriviamo a Foggia, dove sono stato recentemente, ospite del liceo Lanza.Pensoaglistudentichehoconosciutoealcuriosodestinodelmeridioneitaliano:selecittà non cambiano, i ragazzi non restano; se i ragazzi non restano, le città noncambiano.Unostrano«Catch22»mediterraneo,dalqualedovremmoprovareauscire.Decidodiimportunarel’interacarrozza7deltreno9354direttoaBeneventoperunsondaggio: andrete a votare il 24 e 25 febbraio? Il livello di tolleranza versol’importuno è alto; la percentuale di astensione annunciata è bassa. Gli astenutidichiaratinonsuperanoil10percento.Certo:chiannunciapubblicamentediastenersilofarà,quasicertamente.Mentrechipromettediandarealleurnepotrebbecambiareidea,oppurementireincercadiapprovazione.Tralepersoneanzianesinotauncertoorgoglioelettorale;traipiùgiovaniunvago,rassegnatosensodeldovere.Nicola Guaraniella, barese, trentasei anni, ritiene che la vera spaccatura non siagenerazionale, ma tra persone informate (voteranno) e persone disinformate(potrebbero astenersi). Francesca Ruggeri viaggia con il marito e due bimbi versoRoma,dovesirecaperiodicamentepermotivisanitari.Nonintendevavotare,dice,mahacambiato idea.Andràalleurne, sperandoche servaaqualcosa;manonci conta.Quando racconta le difficoltà familiari, con la bambina in braccio, e giudica chieleggeremo, non s’arrabbia. Diventa triste. «A niente. Non vogliono rinunciare aniente.»Entriamo in Campania, attraversiamo un angolo verde d’Irpinia, arriviamo aBenevento, equidistante da Tirreno e Adriatico. In stazione, poliziotti e suore nel

deserto domenicale. Appena fuori imanifesti elettorali con i nomi e le promesse disempre.SuigiornaliCrosettoCarfagnaCaldoroCosentinoDiGirolamoeNittoPaolachediceaEnricoLetta:«Comeosa?».«Lacrisispegnelamovidaincentro.Ridottalavigilanza» annuncia l’edizione locale del «Mattino». «Più fallimenti e meno divorzi:colpadellacrisi»titola«IlSannio».Piùcalmaepiùmatrimoni,dunque.Maarrivarcicosìnonvabene.

Benevento-Bari-Taranto

HosviluppatounacertaantipatiaperzioGiuseppe,continuamenteevocatoaltelefonodallamiadirimpettaiatraBeneventoeBari(ripassandodaFoggia).Nonc’ècampagnaelettorale che tenga: gli audiomolestatori sono tra noi, e non parlano di politica.Chiamano cinque parenti, quattro colleghi, vecchi amici. Non si tratta di telefonateurgenti; solo un modo di passare il tempo e infastidire il prossimo. Trenitalia nondovrebbedistribuireaipasseggeri la rivista«LaFreccia»,bensìunbavaglio.Moltidinoisaprebberocomeusarlo.PiùeducatoeinteressantesirivelaPablo,barboncinovendoliano,interistaebarese.La sua accompagnatrice, Angela Paltera, sostiene che lo porterà alle urne: forse unmododitirarsisudimorale.Ilviaggioprosegueloquacemente–seallozioGiuseppeserve un biografo, siamo pronti – e Bari ci attende nel sole. Palme, stazione ocra,donnerapideebrune,poliziottiubiquichechiedonol’autorizzazionealleriprese.Sulbinario,rittoesolitariocomeunuomodiMagritte,aspettaEnzoBartalotta.Sipresenta comepubblicitario con sedi aMilano, Londra,Padova, espertodi «processipsicometricijunghiani»;nonchéresponsabiledelMovimento5Stelleperilsuocomune(Noci,provinciadiBari).Spiega:«BeppeGrillononvaintelevisioneperchéhapauradi vincere troppo».Vendola? «I pugliesi hanno capito di non capire.C’è tanto fumodietroleparoledelgovernatore.Nonavràsuccesso.»ChiediamoancoradiNichi,vagabondaglorialocale.LasignoraPalleraePablo,sultrenodaBenevento, tifavanoper lui.AnnaMele, impiegata, loamameno: «Prevedovotodiprotesta.C’èmoltoscontentoingiro,eVendolanonlointercetta».Scontentoingenere o sull’operato del governatore? «L’uno e l’altro.» Più generosa Arabella DeRobertis,classe1991,studentessadilettereclassiche.«Perigiovanipugliesi,Vendolaqualcosahafatto.Haresopossibilipiccolisogni.»Tant’èverocheleiintenderestareaBari:«Nonèmalecomesidice».Arrivanoaltriviaggiatorieilmarciapiededavantiallastazione si trasforma in un talk-show. Il consigliere comunaleMassimoMaiorano siavvicinaecantalelodideltrasportosuferro.Ilnostroprossimotrenopartedal«binariotroncoTaranto»,situatotrailbinario3eilbinario4.Unasortadibinario3½.Persaperlo,però,bisognaessereHarryPotter.L’indicazioneèvaga,levaligieingombranti:arriviamotrafelatimentreilcapotrenosisbracciaegrida:«Su!Su!».AluinonchiederemonédiVendolanédiTaranto:mancailfiato.DopoAcquavivadelleFontieGioiadelColle–latoponomasticapuglieseèpoetica–ilregionale3163scendeversoilmarIoniotraulivi,viti,cieliprofondietettipiatti.Lanostrapresenzanonpassainosservata:dueragazzines’allarmano,ilcapotrenosaluta,un’insegnanteosserva.Iltrenoècorto,pulito,colorato,efficiente;alcentrodeivagonidispone di vezzose postazioni a bovindo. È stato acquistato coi soldi dell’UnioneEuropea,ciinformaunragazzo.L’immensa acciaieria Ilva di Taranto, cupa regina delle cronache giudiziarie esanitarie,apparedicolposullasinistra.Chiudereononchiudere?Ungiovaneavvocatospiega:«Nessunpartitohapresounaposizioneprecisa.Ècomescegliere trasaluteelavoro,nonselasentono».Unaforestierachelavoraincittà:«Nonc’èpiùartigianato,l’agricolturaèinginocchio.Lapresenzadell’Ilvaèundanno.Malachiusurasarebbe

undannomaggiore».Unavocedal fondodelvagone: «Macchécampagnaelettorale!DanoisiparlasolodiSarahScazziedell’Ilva!Cronacanera».Ci ascolta Rosa Salemme: «È da ventisette anni che respiro l’aria di Taranto. Noiconsideriamol’Ilvacomeinevitabile:nonècosì,dobbiamocominciarea immaginareun’alternativa. Andate al quartiere Tamburi, sta proprio sotto le ciminiere: èarancione».TamburiaTarantoarrivandodaTriesteeandandoaTrapani:leT-junctionscomincianoadiventarenumerose.

Taranto-ReggioCalabria

L’Italia ferroviaria si ferma a Trebisacce (Cosenza), davanti al negozio diabbigliamento By Armentano dei fratelli Armentano (sconti fino al 50 per cento).L’autobussostitutivoarrivainfattiinvialedellaLibertà,trovaun’autoparcheggiataindoppiafilaedeveaspettare.In otto giorni siamo arrivati in treno da Trieste fin qui, sulla costa ionica dellaCalabria. Ma da Metaponto a Sibari ci ritroviamo senza treno. Viaggiamo a bordodell’autobussostitutivoBA506,momentaneamentefermo.Unabellastazione,quelladiMetaponto, Basilicata: cinque binari, una ristrut-turazione finanziata con diciottomilionidifondidell’UnioneEuropea.Mapassasoltantol’IntercityperRoma:ciscaricaalle8.21delmattino,epoi sonocavoli–anzi,autobus–nostri. «Lo strettononèaMessina,èaMetaponto»sibilalasignoraVitalba,inattesacomenoi.Ma chi dice che i treni siano indispensabili per il buon funzionamento di unastazioneferroviaria?Nelbarsiritrovanogliagricoltorilocali,cheproduconomagnificicarciofi,spinaci,melanzane.ProdottichepotrebberoarrivarealCentroealNordcoltreno,comeuntempo;einvecevannoaintasareleautostrade.Neppurequestoriesceacambiarel’umoredeiconvenuti,cheinneggianoalsorpassodelladestra.Scherzanosulrimborso dell’Imu – in Basilicata hanno il senso dell’umorismo – ma prendonoseriamentelapropostadiliberalizzarel’usodelcontante.«Senoncircolanosoldi,noncircolasangue!»dichiarailsignorMarioPrisco,agricoltore.L’autobusarrivainorario,ripartepuntualealle9.57el’autistadecidechelanostrastrettissima coincidenza a Sibari – cinque minuti – rappresenta, per lui, un puntod’onore.E,nonostanteilvalicourbanodiTrebisacce,mantienelapromessa.Alle11.40trasbordiamo sul regionale 3727diretto aCatanzaro Lido. Si discute di politica conRosyFilippelli,ex-giornalista,eMarcoValerioLufrano,costrettoaltrenocausaritiropatente.Quandoglichiedo,perscherzo,dov’èlacarrozza-ristorante,dubitadellamiasalutementale.Nell’ultimo tratto, da Catanzaro Lido a Reggio Calabria, troviamomolti studenti.Giovanotti gentili e barbuti, belle ragazze scure come madonne bizantine. Mareazzurro sotto il finestrino, così vicino che la littorina sembra correre sulla spiaggiavuota. Servizi igienici puliti, cibo assente, riscaldamento tropicale. Chiediamo se icarenti trasporti calabresi siano stati oggetto di discussione politica o promesseelettorali. Pare di no. «Non hannomantenuto le promesse di prima, così evitano difarne di nuove» dice Consolato Diano, sconsolato. «Promesse sui trasporti? Non mipare» conferma Lucia Auddino, classe 1989. Poi racconta che è stata ad ascoltareBeppeGrilloaCatanzaro,mac’erapocagente(«Sacom’è,quasiamotradizionalisti»).SubitodopoLocriiltreninosifermadicolpo.Vociconcitateinformano:«Abbiamoinvestito una pecora!». Il capotreno spiega il motivo della sosta inattesa: «Occorrecontrollare il materiale». Non si tratta, quindi, della salute dell’ovino (decisamentedefunto);ma di ruote e freni. Quando ripartiamo appare un settantenne robusto, sisiede, guarda intensamente la nostra producer Soledad e chiede al sottoscritto: «Voichefate?».Giornalista,rispondo.«Perchepartito?»Perungiornale,spiego.«Maperchisimpatizzate?»Possodirleperchiantipatizzo.«Vabe’»dice,«iostraccio.»Estraedalla tasca interna una lettera a lui indirizzata, firmata Silvio Berlusconi, dove il

rimborsodell’Imuviene spiegato in ogni dettaglio, quasi fosse cosa certa.Mentre lapenisolaitalianafinisceeiltrenoviraadestra,ilcompagnodiviaggiorimetteintascaipezzi,soddisfatto.Arriviamo a Reggio Calabria alle 16.50, nove ore di viaggio dopo la partenza daTaranto. Davanti alla stazione passa un camioncino con la scritta «ALFANO».L’altoparlante annuncia: «Signore! Signori! Concittadini! Il segretario Pdl parleràdomani insieme al presidente della Regione Scopelliti!». Il sindaco di Reggio non cisarà:ilComuneècommissariatodaottobreeaffondainunabissodidebiti.Nemmenonoi ci saremo, e ci dispiace. La regola di questo viaggio prevede di raccontare solostazioni e treni, e su un regionale calabrese o siciliano l’onorevole Alfano non loincontriamo di certo. Neppure i suoi pari grado d’altri partiti, ovviamente. Peccato.Perchéilmared’invernoèturchese;el’Italia,sugliorli,hasempreuncertofascino.

ReggioCalabria-Messina-Catania

Chi lavora sui treni della Calabria, quando si riferisce alla ferrovia ionica, parlaaffettuosamente di «striscia di Gaza». Attraversamenti, passeggeri senza biglietto,ragazzotti che tirano il freno d’emergenza per scendere dove gli pare. A noi, comeraccontavo, è andata bene:mare trasparente, puntualità e sorrisi.Ma il colore delloIonio e gli sguardi amichevoli possono consolare i passeggeri occasionali; non chi ècostrettoall’andirivieniquotidiano.Il rischio dellamalinconia – a quattro giorni dalle elezioni – è grande, in questosplendidoestrapazzatocapolineaitaliano.Ilprogrammadioggiprevede:regionaledaReggioCalabriaaVillaSanGiovanni,poiIntercitycaricatosultraghetto,econquelloaMessinaeCatania.LaSicilia– sedicesimaeultima regionedelnostroviaggio–ciaspetta. Non avremo tempo, forse, di passare da Santa Caterina Villarmosa(Caltanissetta), dove Gianfranco Micciché, candidato per il Grande Sud, è statoimmortalato mentre parlava a una piazza vuota. Ma gli spunti, di certo, nonmancheranno.Nell’atrio della stazione di Reggio si avvicina una ragazza. Si presenta: FedericaDieni, classe 1986, terza in lista alla Camera per il Movimento 5 Stelle. «Devo giàchiamarlaonorevole?»ledico.Sorride:«Vediamo».Domandoquantivotiharicevutonelle primarie («parlamentarie»), con cui il movimento di Beppe Grillo ha scelto icandidati. «61.LacapolistaDalilaNesci74.»CatapultateaRoma: speriamo inbene,pernoieperloro.Èunfatto,comunque:innovegiornidiviaggio,daTriesteaqui,lasignorinaDienièl’unicocandidatocheabbiamotrovatoinunastazioneconivolantiniinmano.RegionaleperRosarnodelle13.55:solopostiinpiedifinoaVillaSanGiovanni.Quiscopriamoche l’Intercity723ha sessantaminutidi ritardo.Troviamoun’alternativa,attraversiamo lo Stretto – fantasmi di Grillo che nuota e di Berlusconi che vuolcostruirci un ponte – e sbarchiamo a Messina. Spingiamo le valigie dalla stazionemarittima alla stazione ferroviaria – per motivi misteriosi non sono collegate – enotiamo che il ritardo del treno per Catania è immutato. Dobbiamo aspettare, perun’ora e mezza, il regionale. La stazione è grande, vuota, vagamente cimiteriale.Avvicinarelagenteeparlaredipoliticasembraun’inutilecrudeltà.MaviaggiareinItalia–nell’ItaliadelSudinparticolare,inSiciliainmassimamisura–èsemprefontedisorprese.CompareilsignorEugenio,sventolandoilprogrammadiBeppeGrillo(nonglipiace).L’edicolantemisalutadicendo:leièmegliointelevisione(non lepiaccio).HermesCarbone, studentedigiornalismo, raccontad’aver scritto latesi di laurea sugli intrecci politici nei media aMessina. Mi piace, anche perché ilragazzosipresentaconunvassoiodimaestosicannoli.Ilregionale3869parteinorario,alle16.20.Ilcieloèscuro.SantaTeresadiRiva,GiardiniNaxos,Acireale:lacosta,magnifica,siintravedetralenuvolebasseeilmarecoloracciaio.Viaggianoconnoiventi studenti francesidella scuoladiagronomiadiClermont-Ferrand.Viaggiodi studio, spiegaPaulineChirouze.Oggi inSiciliaci sonoRenzi eBersani, ieri è arrivatoMonti; enella terradi Ingroia siparla soprattuttodiGrillo. Insieme a Lombardia e Campania, la Sicilia deciderà la corsa per il Senato.Chiediamo:comeavetevissutoquestavigiliaelettoraleitaliana?DianeSicuranisgrana

gli occhi: «In Francia sì che c’è tensione! Qui non ci siamo quasi accorti». Poi mipresenta Margaux, mascotte del corso, scimmietta di peluche. La osservo conattenzione,mentreilbuioscendesullaSicilia:cisonoparlamentariuscentichehannomenopersonalità.

Catania-Palermo

È difficile raccontare una giornata vuota: di avvertimenti, di avvenimenti, dipasseggeri,didiscussioni.Maquestaèun’isoladisorprese;eilnostroviaggiopoliticoeferroviariodaTriesteaTrapanideveraccontarequelchetrova.Oggi,pocooniente.Elettori appassionati! Polemiche! Sicilia in fermento! Nulla di tutto questo. DavantiallastazionediCataniailfurgonedelgelataiofiutagramiaffari.Dentro,inbiglietteria,SalvatoreZuccarocercadifarcicoraggio:«Quic’èpocaculturadeltreno.APalermocivannoinautobusoinauto.Perchédiciamolo.Gliorarinonsonocomodi,eitreninonsonotutticomequesto».LaSiciliasenzaluceèirriconoscibile.LasciamoCatanianelprimopomeriggio,sottouncieloopacoestrano,inunacalmainnaturale.Porteràunviolentissimonubifragio–cittàallagata,macchinesommerse,passantitravolti–mailregionale3853loanticipa,ci scivola sotto e si dirige nell’entroterra. Un treno impeccabile, pulito, puntuale,l’unico per Palermo; deserto, però. Se Trenitalia conoscesse in anticipo i nostrispostamenti–nonliconosce–sospettereichequestecarrozzesonostateallestiteperlatelecamera.Invecescoprocheilregionaleèsemprecosì:decoroso,pulitoevuoto.Siamoinotto,macchinistaecapotrenocompresi.Ivagonisembranoglispogliatoidiunapiscinadurante il corsodi nuoto: azzurri e in attesa. Il treno sale versoEnna eattraversaunpaesaggioincantevole:verde,mosso,montagnebasseecasesparse.Peringannareiltempo,efornireun’occupazioneaipasseggeri,convoconeisedilicentrali–disposticonvenientementeadanfiteatro–unConsigliodeiministri.Ognunosiscelgaundicasteroedicacosafarebbecomeprimacosa.DopounabrevecontesasulministerodeiTrasporti–eranointre,lovolevanoindue–ladiscussionecomincia,sottogliocchidivertitidelcapotreno.AntonellaCalamera,di Bompensiero (Caltanissetta), studentessa di storia a Messina, sceglie il ministerodell’Istruzione:vuolesoldiperborsedistudioescuolechenoncadanoapezzi.Nonlesembrad’aversentitoparlarediquestitemi,incampagnaelettorale.SalvatoreTorrettadicedi appartenere alla «grande famigliadelle ferrovie italiane». InquantoministrodeiTrasportipensaall’AltaVelocitàinSicilia;matemechefiniscainniente,comeilPontesulloStretto.SalvatoreDistefano,ex-commercialista,èilpiùentusiasta:sceglieildicasterodelTesoroechiededidiventareministroalleUscite.Addettoacalcolareglisprechi,dicesoddisfatto.IltrenosifermaallastazionediEnna(vuota)eaCaltanissettaXirbi(deserta);soloaTermini Imerese, tornati verso il mare, qualcuno sale. Il capotreno Paolo Minagra,giaccad’ordinanzaejeans,nonècontento:inSicilia,perlenotedifficoltàfinanziariedella regione, sono stati tagliatimolti servizi locali, il rischio è che questo faccia lastessa fine. «E poi noi vogliamo l’auto, sempre l’auto! Partire da sotto casa eposteggiare davanti alla destinazione, a costo di lasciarla in tripla fila.» Noi chi?chiedo.Noiitaliani?Miguardasorpreso:«Noisiciliani!».ArriviamoaPalermoconcinqueminutidiritardo:nessuncartelloconilnomedellacittà,undettagliochesarebbepiaciutoaDinoBuzzati.Seratafresca,lucigialle.Ilneo-ministrodelleUscite, fedelealsuomandato,ci indicacomelasciarelastazione.Unaragazzaingiubbottatavedelacinepresa,sistaccadaisuoiquattroamiciepretendeunadomanda. Butto lì: «Veniamo da Catania, abbiamo preso il treno. Abbiamo fatto

bene?». «Da Catania? Treno?» Scoppia in una risata convulsa. Se è un benvenuto aPalermo, non ci dispiace. È bello vedere qualcuno allegro, a poche ore da elezionicomequeste.

Palermo-Trapani

Siamo partiti da Trieste, oggi arriveremo a Trapani, capolinea del nostro viaggiopolitico e ferroviario, da nord-est a sud-ovest di un Paese preoccupato. Il regionale8605 delle 9.29 lascia la stazione di Palermo. È l’ultimo giorno, decidiamo didisturbare subito i viaggiatori. La domanda è: cosa ricorderete di questa campagnaelettorale?Palermoèanticaescetticacomel’isolacherappresenta,enonsi lasciaturbaredaunadomandaodaunvoto.NegliannièpassatadallasinistraalladestraaLombardo;eritorno,naturalmente.Lagenteècordiale,nonscappadifronteauntaccuinoeunatelecamera.Unsettentrionalecon lavaligiacheponedomandepolitichemattutineèstrano;equilastranezzaèconsiderataunvaloreaggiunto.MariaAntoniettaPioppo,abbordatainstazione,risponde:«Cosaricorderòdiquestacampagnaelettorale?LepiazzepienediGrillo.Lavoronellacomunicazione,equestaècertamente una novità». Sergio Messina, bancario: «La grinta di Grillo, senz’altro».GiuseppeGonna, trapanese, studente di filosofia a Palermo, un cappello rock e unavaligia con scritto «BONO»: «Berlusconi che spolvera la sedia di Travaglio adAnnoZero».AurelioAquilino,pensionato:«Laletterachepromettelarestituzionedell’Imu.Da Berlusconi ormai mi aspetto di tutto, ma è riuscito a sorprendermi ancora unavolta.Sperosial’ultima».LivioRubino,chestarientrandoaTrapanidoposeimesiinErasmus a Göttingen, in Germania: «Da lontano mi ha colpito la vicenda di OscarGiannino,edeititoliuniversitarichenonc’erano.Peccato,eraunapersonacapace».Iltrenoèluminosoehaunnomevezzoso:Minuetto.Questalineaferroviariaèstataaperta nel 1937. Quella precedente tra Palermo e Trapani, inaugurata dalla SocietàdellaFerroviaSiculaOccidentalenel1885,passavaperMazaraeMarsala;ladistanzadiventava 194 chilometri e il viaggio durava dieci ore. Lo scopo non era portareviaggiatori a Trapani,ma far arrivare nel capoluogo i vini diMarsala e il pesce diMazara.Neancheoggiilserviziopasseggerisembraimportarepiùditanto.Nemmenoaipasseggeri,cheappenapossileprendonol’autool’autobus.VersoTrapanitornaancheLuciaP.,ventiquattroanni.Studiaintreno,collibrosulleginocchia. Spiega com’è difficile navigare dentro l’università di Palermo fino allalaurea specialistica. Racconta di esami spostati senza preavviso, attese in corridoio,professori umorali («Se gli stai antipatica a pelle, è dura. L’ultimomi ha gridato infaccia. Così, dall’inizio»). «E a psicologia ce la passiamo ancora bene. A lettere edeconomiavapeggio.»Delusa?«Guardi:chiarrivaallalaurea,aPalermo,vuoldirechehaveramentevogliadistudiare.»Campagnaelettorale?«Hannoparlatosolodifisco.Di sanità, poco o niente. Di diritto allo studio, insegnamenti, servizi agli studenti,figuriamoci.Nulla,comeselamiagenerazionenonesistesse.»Cieloagitatolungoilpercorso,ifinestrinidiventanoquadri.ChiediamoaLuciacosaricorda dei leader tra cui dovremo scegliere. Grillo? «La passione.» Monti?«L’incoerenza.»Berlusconi:«Mifaridere». Ingroia:«VienedaunPaesevicinoalmio,nonmihacolpitogranché».Bersani:«Èstrano,diluinonricordoniente».Èl’ultimaditanteconversazioni.SiamopartitidaTrieste,stiamoarrivandoaTrapanidopoundicigiorni,piùdi2000chilometri,16regioni,30stazioni,27trenieunautobussostitutivo.Finiscecolmarea

destra, campiverdia sinistra, tra ruderi, fichid’India, cavalcaviae limoni.Abbiamoascoltato centinaia di italiani: tutti in cerca di un centro di gravità politicapermanente.Inmancanzadiquello,almenodiun’ispirazione:cosavotarestavolta?Ilmenopeggio,comealsolito.

3

DaBerlinoaPalermo

L’Europaverticale

Sfilaronorasenteanoilevecchiecaseeneicortilioscurivedemmofinestreilluminateeinquellestanze–fuunattimo–uominiedonnechiniafareinvoltiechiuderevaligie,cosìpareva.

Oppuremiingannavoederanotuttefantasie?

DinoBuzzati,Qualcosaerasuccesso

Unasfidafraduevaligie

HoconosciutoMarkSpörrle.Èpiùaltodime,piùrobustodime,piùgiovanedimeehaunavaligiachepesaildoppiodellamia.Seilnostroviaggiointendedemolireglistereotipisuitedeschiegliitaliani,iniziamomale.Se inveceparliamodell’atteggiamento,andiamomeglio.Èarrivato inritardo,ehal’aria di un tipo sensibile.Mark sembra, comeme, contento di salire su un treno aBerlino e scendere a Palermo. Certo, potrebbe essere un segno di incerta salutementale.Magliscrittorisonogentestrana,aognilatitudine.In albergo, prima della partenza, ci sfidiamo davanti alla telecamera: chi riesce avuotarelapropriavaligiaedescriverneilcontenutoinnovantasecondi.L’operazioneavvienesottogliocchidegliavventorinelbardell’art’otelBerlinMitte(siscrivecosì).Occhi perplessi, devo dire: mai avevano visto un italiano e un tedesco contaremagliette emutande inunpubblico esercizio, all’oradell’aperitivo.Aproposito: perstarviaottogiorni,luihaportatoottocamicie,ottomagliette,ottomutande,ottopaiadicalze.Imieinumerisonopiùartistici.In attesa dimontare su un treno tedesco diretto a sud,Markmi ha fatto salire escenderedaimezzipubblicidiBerlinocomeunviolinistaziganoincercadiofferte:UBahn,SBahnetramfinoaMarzahn,periferiaorientale,doveipalazzisocialistisonostaticapitozzatiecolorati,lestradeingentilite,eleragazzesonocapacidicongelareipassanticonunosguardo(l’avranno imparatodamammeenonne,allenateai tempidellaRepubblicaDemocraticaTedesca).Unpostoistruttivo,dovedovremmocondurrelescolareschedituttaEuropa.Quic’èlaprovacheilcomunismoèun’ideaassurda:senonl’hannofattofunzionareneppureitedeschi,vuoldirechenonfunziona.In zona oggi abitano immigrati asiatici, naziskin indigeni, vecchi comunisti chehanno chiesto quattro cervi dimetallo nel parco in ricordo di Erich Honecker, cheaveva la sua riserva di caccia da queste parti: contenti loro. Ho visitato un centrogiovanilechiamatoBetoniainonoredelcemento.SonoperfinosalitofinoallaPension11 Himmel (undicesimo cielo, il settimo ai tedeschi pare poco), in un palazzo inperfettostilesocialista.«Pensionèlaparolatedescaperbed&breakfast.Eccoperchéinostri ospiti si chiamano pensionati!» spiegano con un entusiasmo che non ammetteobiezioni.Unpostocurioso:sembraarredatodaCappuccettoRossodopounarissaconMichaelJackson.Costo11euroanotte,colazionecompresa.AlpomeriggioMark,decisoaeducarmiallaGermania,miconduceaSpandau,feudodella classe media della capitale. Andiamo a visitare un negozio Futternapf, la piùimportante catena di prodotti per animali: pare che venda (anche a rate) più diqualsiasi altra filiale tedesca, e non conosca crisi. Incontro pappagalli dallo sguardowagneriano, visito palestre per gatti, esamino il cibo destinato ai pitoni. Utile perprepararsialviaggioinItalia,dicoaMark.ForselofacevaancheGoethe,manonl’hamaiscritto.A mezzogiorno, pausa-pranzo al sesto piano della Kaufhaus des Westens –familiarmente,KaDeWe–, ungrandemagazzino che fa sembrare laRinascenteunautogrill e Harrods un bazar mediorientale. Questo è il parco divertimenti deglianzianiberlinesibenestanti,chehannotempoadisposizione.Simuovonoallamoviolae ordinano lentamente a commesse che li servono al rallentatore. Hanno tracce di

gioventùnegliocchioneicapelli;maavevanogiàmessosufamigliaquando,dall’altraparte,hannoerettoilMuro.Maloro,peradesso,nonlihabuttatigiùnessuno.

Lamianuovaauto!Mivienedapiangere

100 treni al giorno! 14 binari su quattro livelli! LaHauptbahnhof di Berlino è cosìfunzionale da commuovere un viaggiatore. Non un viaggiatore tedesco. Mark, miocompagno di viaggio, autore di Senk ju vor träwelling, è considerato un criticosarcasticodelleferroviepatrie(DeutscheBahn,DB).Ogginonsismentisce:miassicurachemolti berlinesi preferivano la stazione ferroviaria di un tempo; e sostiene che iconvogli di prima classe, in qualche caso, restano all’aperto, oltre la pensilina, ecostringonoiviaggiatoriabagnarsi.Sarà: a me pare un posto magnifico. Spiace quasi partire. Anche perché, appenapartiti, ci becchiamo la scolaresca. Scuola superiore (gymnasium) di Stoccarda, diritorno dalla gita scolastica nella capitale. Entrano rumorosamente, si scambiano iposti, gridano nomi e richieste. Ma devono aver passato la notte in bianco,s’addormentano di colpo. Trenta sedicenni con gli occhi chiusi, come in unincantesimo.Dovendolavorare,ringraziolafata.Partiamo:oltreaMarkealsottoscritto,cisonoSoledadUgolinelli,chesioccupaditraduzioneelogistica,eGianniScimone,chetieneilvideo-diariodelviaggio.TrenoIC871delle8.32daBerlinoaBasilea,manoioggiscenderemoaWolfsburg,doveMark–sehocapitobene–haorganizzatoun’accoglienzagentileecomplicata.Arriviamoinorario (ovvio); c’informano che un quinto della regione lavora per la Volkswagen onell’indotto(chiaro); tuttoapparelindoedefficiente(prevedibile).Funzionaancheildeposito-bagagli,cheintuttelestazionidelmondoèilluogodell’incertezza.L’unicostrumento fuori servizio è il nastro trasportatore lungo le scale. Pare che qualcuno,invecedellavaligia,ciabbiamessoilfiglioeabbiabloccatotutto.AUTOSTADT, lacittàdell’auto,proclamaunascrittasul fiume.PrimadestinazioneturisticadellaBassaSassonia.Macchinealpopolo!Qui,ognigiorno,vengonoprodottecirca tremila vetture Volkswagen. Seicento consegnate ad altrettanti clienti, chevengono a ritirarle da tutta la Germania. Risparmiano sui costi di trasporto fino alconcessionario,ma spendonoaltrettantoper godersi l’esperienza.Quindi,mi chiedo:perchélofanno?Poiassistoalritodellaconsegna,ecapisco:unasinfoniaindustrialetedesca,perlaqualeanch’io sareidispostoapagare ilbiglietto.Uno schermo luminosoannuncia ilnome del cliente, il modello dell’autovettura e l’orario esatto della consegna, cheavviene in un’atmosfera di intensa commozione. I neo-proprietari scattano foto,registranovideo, simettono inposadi fiancoalnuovoacquisto scintillante.Ci sonofamiglie con bambini, che si avvicinano alla nuova macchina come se fosseun’apparizione.Sarà laperfezionedeimeccanismi, i laghettio i fiori,mamiaspettounavocetonantedall’altocheannuncia:«Iosonoilcostruttoremioe tuo,nonavraialtramarcaaldifuoridime!».Nonaccade.Daivetrientrasolounbelsolequieto,cheilluminaconamorelePoloelePassatpronteainiziareunanuovavita.

Comeperdereuntrenotedescoeviverefelici

Dopoun’escursioneaHötensleben,2650abitanti,ilconfineconlaDDRperfettamenteconservato, ci si sente bene.Marketing dei cattivi ricordi?No:monito per le nuovegenerazioni. Non solo abbiamo visto un pezzo di Muro (maiuscolo), ma abbiamoevitatodisbatterecontroilmuro(minuscolo).L’autista,untedescodiorigineromenasomiglianteaMichaelCainedopounanotteagitata,mostravaunaspiccataantipatiaperisegnalistradali,etendevaaignorarli.Quandol’abbiamofattonotare,harisposto:«Ho fattouncorsodiguida sicura».Uncorsodiguida sicura!Ci congratuliamoconentusiamo. Mai contraddire chi è al volante, soprattutto lungo i saliscendi dellaSassonia-Anhalt.Treno873delle15.40daWolfsburgperGöttingen,dovesiformaronoundicipremiNobel. Poi regionale per Weimar, dove vissero Goethe e Schiller, e una repubblicadeclinante,qualchetempodopo,lasciòilpostoaunimbianchinoinascesa.Iltrenoèaffollato.Arrivotrafelatoincarrozza–secondaclasse,Markconsideralaprimaclasseunadebolezzamorbosa–ecercounapresaelettricaperilcomputer.Latrovosubito,ementalmentemi congratulo con l’efficienza ferroviaria tedesca.Ma scoproche,nellapresa, non arriva la corrente. Si avvicina uno sconosciuto. Si presenta, mi offre unbigliettodavisita.ÈuningegnereehacostruitoferrovieinEgitto,Qatar,AmericadelSud e Siberia. Suggerisce d’infilare una matita nella presa, «in modo da risettare ifusibili».Unamatita?,chiedo.Unamatita,conferma.Eseguo.Funziona!ChePaese,laGermania.Piazzanotecniciinsecondaclasseperaiutareiviaggiatori.Un solo appunto all’efficienza teutonica. Mark, mio collega e nostra guida, ognitantodovrebbebuttareun’occhiataall’orariodeltrenie,giàchec’è,all’orologio.Alle13.09,orariodipartenzaindicatosulbiglietto,reducidallaGoethehaus,siamoinunapiazzadiWeimarallepreseconungigantescoThüringerRostbratwurst.Inquestomodo,perdiamo il treno per Fulda, la coincidenza per Monaco di Baviera e tutte leprenotazioni. Sospetto che Herr Spörrle l’abbia fatto apposta per convincermi che itedeschi,infondo,nonsonocosìprecisi.Maiononcicasco:hannoorganizzatoperfinoladisorganizzazione,comesegnodiospitalità.Volevanofarmisentireacasa.

***

Allafine,aMonacodiBavieraciarriviamo.PrendiamoalloggioalFleming’sHoteldiSchwabing, dove posso dedicarmi allo studio dello spirito tedesco (sezionealberghiera).

PRIMOPOSTULATO.Iquattrostelle,inGermania,sidividonoinduecategorie:efficientiedefficientissimi.Funzionerà tutto – Internet, doccia, termostato, televisore, filmetti erotici addebitatisulcontocomeMediaPackage–madovretecapiredasolicome.Nessunoviaiuterà.Leragazzealricevimentononfornirannospiegazioni.Laloroideadiservizioprevedetrepassaggi:(a)Compilaquelfoglio!(b)Prendilachiave!(c)Spariscichehodafare!

SECONDOPOSTULATO.Suiletti,nellestanzed’albergoitaliane,cisonoun(1)cuscinoeuna(1)coperta.Suiletti tedeschi trovereteuna seriedi oggetti di varie forme, alcunidei qualimorbidi,dove appoggiare la testa; e due piumini stretti, che si toccano al centro del letto, esonoprogrammatiper scivolare lateralmentenelcorsodellanotte.Non lamentatevi!Cercateinvecediraccoglieretuttelecopertepossibili(sulletto,negliarmadi),fateneunmucchioeinfilatevisotto,secondoilmetododegliindianideiGrandiLaghi.

TERZOPOSTULATO.MoltitedeschinonsannopelareilWeißwurst,mavoifingetediesserepiùimpacciatidiloro.Batterliinsveltezzasarebbeumiliante:ècomeseunamicodiAmburgovenisseinItaliaecapisseprimadivoiselapastaèscotta.Importante:durantelaprimacolazione(dasFrühstück)caricateilpiattocomesefostereducidaunoscioperodellafame(uova,salsicce, formaggi, pesce in salamoia, salumi, cetrioli e un sacco di altre coseindigeribili).Emettetegrugnitidisoddisfazione.Poi,quandonessunovivede,mollatetuttoecorreteaprendereunespresso.

ComeaffrontarelaGermaniaferroviaria

Stamattina, dopo la colazione, breve visita del capoluogo bavarese. La città che hoconosciutonelremoto1978,epoirivistospesso,èpiacevolmentemeridionale.DietroMarienplatzforestediasparagiinvenditaedituristiinvisita.IlnordicoHerrSpörrleènatoaFlensburg,praticamenteinDanimarca,eosservalaconfusionedellestradecondivertimento.ChiedounWeißwurst,inventatoquinel1857,riciclandogliavanzi.Sonquasi letredici,nonpotrei:questidelicati insaccatibianchi–spiegaMark,dicuistoscoprendo il lato didattico – devono essere consumati prima di mezzogiorno. Loimponevaun’anticanorma,permotivi igienici legatiallematerieprime;e imponevache ai contravventori venissero tagliate le dita. Mi guardo in giro ma vedo solobavaresiconlemanialcompleto.Alle13.31ciaspettaunaltrotreno.LasceremoquestointeressanteSud(tedesco)perscendere al Nord (italiano), passando attraverso l’Austria. Alla stazione di Monaco(Hauptbahnhof), la polizia chiude l’accesso ai binari davanti a noi: allarme-bomba,pare.Marknonperdelacalma.Lovedopiùallarmatoquando,sottoiltreno,appareasorpresa il padreGünter, che dimestiere fa l’attore e vive qui aMonaco. Recita inTatort, una sorta diMontalbano tedesco.Nella circostanza Spörrle Sr si comporta dapapà:ciconsegnabarrettedimueslieprovvisted’acqua.AnchesenoinondobbiamoattraversareleAlpicomeAnnibale:c’èuntrenocheciporta.Mentre la famiglia Spörrle consuma i propri riti familiari, e noi ci accingiamo alasciarel’universogermanico,eccoalcuniconsigliperchiintendesseripeterelanostraesperienza.

LAGERMANIAFERROVIARIAUNMANUALEDIAUTODIFESA

1. PRENDETE TEMPO PER ACQUISTARE I BIGLIETTI dallemacchine automatiche. Sonoprogrammate con una logica kantiana;ma, se il liceo è un ricordo distante,sonoingradodispiazzarvi. Ilprocedimentoè lungoe,seaveteunamutadiviaggiatori frettolosi che rumoreggiano alle vostre spalle, può diventaresnervante.Unbuonmododi risolvere laquestioneèappoggiare la frontealmetallo, e sciogliersi in lacrime: qualcuno verrà in vostro soccorso. Se sieteuna trentenne bruna di Firenze, la manovra avrà successo. Per uncinquantennelombardocoicapellimetallizzatièpiùdura.

2.DISATTIVATELASUONERIADELCELLULARE.Sequalcunochiama,esietesuuntreno,nonrispondete.Evitateconversazionipiùlunghedi10”(diecisecondi).Selaquestione è urgente, piuttosto che affrontare la silenziosa disapprovazionecollettiva, chiudetevi in bagno (le toilette degli ICE, Intercity-Express, sonopienediitaliani,francesiespagnolichediscutonod’amoreed’affari).Suitrenitedeschi la normale pratica latina – raccontare gli affari propri a tutta lacarrozza,checommentaeconsiglia–vienevigorosamentedisapprovata.

3. SE AVETE UN COMPUTER, LAVORATE (controllate la posta, guardate un film). Seaveteunlibrooungiornale, leggeteli.Seavetebiscotti,mangiateli.Seavete

unsuccodifrutta,bevetelo.SeaveteportatolaBattagliaNavale,giocate(senzaimitareconlaboccailrumoredeisiluri).Seavetesonno,dormite(o,almeno,sbadigliate).L’importanteè farequalcosa.L’inattività,magaricombinataconun’attentaosservazionedelprossimo,èvistaconsospetto.

4. SFORZATEVI DI PARLARE UN PO’DI TEDESCO. La lingua è dolce e logica, ma voifingeteditrovarladuraeostica.Nientecommuovedipiùun’insegnante–sonodappertutto,nonpensatedievitarle–diunostranierochenonsapronunciare«wahrscheinlich».

5.NONFATEGLISPIRITOSI.Ilpersonaleferroviario,inGermania,indossamagnificiberretti rossi. Vietato portarne a casa uno come souvenir. Se non riuscite aresistere, scambiatelo con un copricapo portato da Firenze o da Venezia.Dimenticavo: avvertite la controparte, prima di effettuare la sostituzione.DeutscheBahnAGpotrebbenonapprezzareuncontrollorediErfurtconunapagliettadagondoliere.

6.SCHWARZFAHRER.Il«passeggeronero»nonèunestremistapolitico,unostilistaitalianoounospazzacaminobavarese:èchiviaggiasenzabiglietto.Nonfatelomai,pernessunmotivo.Unaustriaco,ilbiglietto,potrebbeaverloperduto;unitaliano–penserannotuttiipresenti–nonl’hapagato.Èun’ingiustizia?Certo:sichiamareputazione.Esimodificaconicomportamenti,nonconipiagnistei.

Unaconsiderazionefinale,cheesuladalleferrovie.RicordatecheilPaesedelladolcevita, oggi, non è l’Italia: è la Germania. La gente lavora, viaggia, si diverte, cenaall’aperto, esce in compagnia. Mostra una contenuta diffidenza verso la politica el’amministrazione,manon ledisprezza.Ebbene: tuttociò,mentresiete inGermania,dovete dimenticarlo.Dite che l’Italia èmolto piùdivertente! Perché?Chedomande.Così i tedeschi scendono in vacanza a sud, noi saliamo a nord, e c’è più spazio pertutti.

Iltedescomisticoel’estasicasearia

AlBrenneroacquistola«GazzettadelloSport»perprepararmiall’Italia.ABressanoneiragazzi gridano a un volume impercettibilmente superiore a quello di Monaco diBaviera,edecisamentepiùaltocheaBerlino.Infine,Bolzano.Markschizzafuoridaltreno,sbucanelsolealpino,annusailventoegridaestasiato:«DieLuft!DieLuft!L’aria,l’aria!».Ecco,penso:cenesiamogiocatiunaltro.Edèsolol’inizio.Dovrestevederlonelpomeriggio,nell’aziendadellafamigliaPaniniaModena, proteso verso l’infinito caseario. Lo sguardo ispirato, dietro di lui cori edominazionidiparmigianoreggiano.Unospettacolomaestoso,unprofumoinebriante.FriedrichHölderlin avrebbe compostounapoesia,MarkSpörrle si limita a sospirareestasiato.HosceltoModena,comeseconda tappa,perchéèunconcentratodell’Italia soffice(prosciutto,gnoccofritto),dell’Italiaprecisa(motori,automobili)edell’Italiafrizzante(lambrusco,carattere).Marknonopponeresistenza:appareconquistato,nonprovaaconvincermicheWolfsburgèmeglio.Colpito e affondato, Herr Spörrle! In Germania mi hai spiegato le virtùdell’organizzazionetedesca.Oralasciacheillustrilecaratteristichedelgenioitaliano.

1.Gli esempi. Dall’arte al commercio, dallamoda allameccanica di precisione,dalla letteratura alla gastronomia: i buoni esempi portano buoni risultati.L’imitazione e l’emulazione sono forme di istruzione. In Italia viviamo abagnomarianellabellezzaenellafantasia.Lecittàstoriche,gliabiti,latavola.L’ambienteèunostimoloeunasfida:siamocostrettiamisurarciconchicihapreceduto.

2.Lo sforzo. «L’Italia è caotica, e ha generatoDante, Leonardo,Michelangelo eLeopardi. La Svizzera è ordinata, e ha prodotto l’orologio a cucù.»Nell’ingenerositàdell’affermazionec’èungranellodiverità, e ci riguarda: ledifficoltà non hanno mai impedito la creatività. I risultati della ricercascientificaitaliana–pochisoldi,tantecomplicazioni–lodimostrano.Inostrilaureati hanno successo all’estero anche perché hanno dovutomisurarsi conl’universitàitaliana.Chiescedallabirintoetrovalastradadirittacorre.

3. La mescola. Gli italiani guardano all’immigrazione incontrollata conapprensione, e vanno capiti. Ma sanno questo: per questioni di storia,geografiaeindole,abbiamosaputotrarrevantaggidascambieincontri.Dallascoperta dell’America a quella dellamoka, dall’elicottero alla macchina perscrivere,dallaFerrari(automobili)allaFerrari(spumanti),lecreazioniitalianenonsonovicendeisolate,mailrisultatodisplendidiincroci.

Ladomanda,aquestopunto,diventa:cenerendiamoconto?Saremocapacidiusarelanostra creatività per produrre benessere? Riusciremo a trasformare la nostra grandebellezzainunpiccoloprogresso?Risponditu,Mark.Ecercadiesseregentile.

Laferroviaèun’analogia

Laferroviaèun’analogia.L’Italiachecorrenonèdiversadaquellachestaferma.Da Bolzano a Trento ho parlato con il ragazzo del carrello-bar, che ama gliamericani perché spazzano via le scorte di alcolici («Ho dovuto chiedererifornimenti!»).Eapprezzaaustriacie tedeschi, chealmenos’impegnano.Gli italianiinvececonsumanopocoechiedonopurelosconto.DaTrentoaVeronahoconosciutoungeneraledeglialpiniinpensione.Esauritelerimostranze sullo stato della nazione, ha bofonchiato: «Mai visto questo treno cosìpulito.Forsesannocheci sonoduegiornalistieunatelecamera.Tornatepiùspesso,ragazzi».Da Verona a Modena, mentre Gianni filma i binari che fuggono dietro al treno,ragionoconEleonora,unaragazzadisabile.Raccontad’esserestataaccompagnataallacarrozza,ma lamenta l’assenzadiunascensore funzionante (aBolzano!,nonc’èpiùreligione). Prima della malattia, Eleonora è andata fino a Pechino su una CitröenMéhariconunuomoconosciutopropriosuquestotreno.«Abbiamoparlatopertreore,poimihadetto:vuolevenireinautoaPechinoconme?»Eleic’èandata.ÈstatopiùdifficileconvincereMarkche,perandaredaModenaaNapoli,servissepassaredaMilano.PiùesattamentedaSanSiro,dovestaseral’Intergiocaunapartitaimportante.Maallafinecel’hofatta.Oradovròspiegarglicos’èilcalcioinItalia.Ètregiornicheciprovo.Hopreparatounquizdicompetenzaminimacalcistica,senza laqualel’ingressoallostadiodiventablasfemo.Senonrispondecorrettamente,lolascioaldeposito-bagagli.

Un’emergenza,bitte

Gli voglio bene. Quest’uomo non sa più cosa inventare permovimentare il viaggio.ScendiamodavantiallaStazioneCentralediMilano–mancanopochiminutialtrenoper Napoli – eMark annuncia, serafico, che ha lasciato l’iPhone nel taxi. Scatta laSolidarietà ItalianaPersonale (SIP), l’unica formadiprotezione civile chenonabbiamaigeneratoscandali.Chiamiamoilnumerodeltelefonosmarrito,sperandochequalcunorisponda.Poiilnumerodelradiotaxi,doverintraccianolagiovanetaxistachecihaaccompagnatoinstazione.Rispondealterzosquillo,capiscelasituazioneesioffredifareinversioneeriportaresubitoiltelefonoinCentrale,inmododalasciarcipartire.Laragazzaarriva,trafelata, brandendo l’oggetto del teutonico desiderio.Herr Spörrle è commosso.Harecuperatol’iPhoneenonperderemounaltrotreno.«L’Italiaèmeravigliosa!»esclamainitaliano.Iopenso:vero.Dateciun’emergenzaesiamofenomenali.Èconl’ordinariaamministrazionecheabbiamoqualcheproblema.ComelaStazioneCentraleinquestigiorni,delresto.Nientesaled’aspetto,solounbar, niente wi-fi, bagni a gettone, biglietterie automatiche fuori uso, scale mobilicostruitepensandoainegozichecercanoclienti,nonaiviaggiatorichehannofretta.Un peccato, perché l’AltaVelocità è qualcosa di cui andare orgogliosi. C’è un’Italia,ognigiornopiùgrande, cheviaggia e lavoraa250km/h.Un’Italia consapevole chel’improvvisazioneèbella;maanchel’efficienzaoffreisuoivantaggi.PassiamodaRomaTermini:appareladirettricedelGoethe-Institut,SusanneHöhn,checihamessoinsiemeperquestoviaggio.PassiamodaNapoli:appareunafascinosacapotrenochesuscita l’entusiasmodiMark, secondocuièunamodella in incognito.Arriviamo la sera a Lamezia Terme, dove intuisco subito una cosa: la Calabria misorprenderàpiùdellaGermania, forseperché la conoscomeno.È il colmo:mi toccaringraziareitedeschiperavermiconvintoaesplorareilmioPaese.La sera un autobus di bambini di Crotone arriva a Lamezia per mostrarci diconosceregliscioglilinguaintedesco,dentrounlocalechesichiamaFlyingBaron.Midomando chi abbia potuto inventarsi qualcosa del genere. Il lungo viaggio e lastanchezza hanno un lieve effetto allucinogeno. Mi sembra di sentire Mark che, inpiedinelristorante,declamaApellefigliod’Apolloinitaliano.Chiedoconfermaallamiavicinadiposto:ètuttovero.

Tuttelecoserallentate

Alle7.30delmattinosiamodisciplinatamenteinattesa,conibagagli,davantiall’AerHotelPhelipediLameziache,adispettodelnome,s’èrivelatoaccogliente.Mark,tantopercambiare,nonc’è.Secondome,lofaapposta.Èprontodamezz’ora,nascostodaqualcheparte:vuolesolodimostrarechelapuntualitàtedescaèunostereotipo.Ilcheva bene,ma rischia di farci perdere il trenino delle 8.10 perVilla SanGiovanni, lapuntadellostivale.La discesa lungo la costa tirrenica della Calabria è lenta e cerimoniosa. Tuttorallentaimprovvisamente.Lelineeferroviarie,daquesteparti,nonservonoperandaredaunpostoall’altro.Sono testimonianzedipresenza statalee ricordidiarcheologiaindustriale, che qualcuno, non potendone fare a meno, insiste a usare. Avere unadestinazione,unimpegnoeunorarioapparequasivolgare.FateleinGermania,certecose.Mark, generosamente, lascia intendere: qui ci sono consolazioni estetiche,paesaggistiche, letterarie e umane. È vero. Conosciamo infatti un’altra bella esimpaticacapotreno,laquartainduegiorni.AquestopuntosospettocheTrenitalia–sapendo della telecamera – abbia organizzato un casting tra il personale viaggiantefemminile.LuisaRomeo,sorridenteinuniforme,cispiegachecisbagliamo:questaèlasuatratta,questoèilsuoturno,nessunol’hamessalì.Laritroveremoilpomeriggio–inborghese–sulregionaleMessina-Palermo,mentrelegge l’Odissea. Una ferroviera calabrese che sembra Nicole Kidman e ama Omero?ValeilviaggiodaBerlino,maèstatisticamenteimprobabile.Leisorrideancora:«DevoandareaPalermoatrovareamiciehosceltoquestotrenodiproposito.Disolitoèinritardo,maoggicisietevoi:duegiornalistieunatelecamera.Sapevochesarebbestatopuntuale».Arrivarci, sul regionaleMessina-Palermo, non è stato facile. A Villa SanGiovanniun’indicazione SICILIA viene considerata banale. Il viaggiatore è costretto a vagarecomeun’animainpenaincercadeltraghetto.L’unicaindicazioneèunpiccolocartelloconscritto«Allapasserellapedonale– Invasatura1°2°3°» (laparola«passerella»vadedottaperchéqualcunohacancellatolaseconda«e»eladoppia«l»).«Tantolagentelosa»cihannorispostoasciuttiinbiglietteria.LagentediReggioediMessina,forse.LagentediMilanoediAmburgo,no.Partiamoalle10.35,mailnostrotraghettononèquellodelle10.35:èquellodelle9.30inritardo.SpiegarequestoconcettoaMarkoccupailtempodellatraversatadelloStretto, nel sole e nel vento. Allo sbarco, il tedesco è di umore lirico e ha giàdimenticatotutto.ArriviamoaMessinaMarittima,spingiamoibagaglifinoaMessinaCentrale, scopriamoche fra traghetti e ferrovianonesistono coincidenze. SfreccianomoltitrenicondestinazionePalermo,manonfermano:sonogliIntercitydaMilano,daRomaedaNapoli.NoiveniamodallaCalabria:chevogliamo?IlminuscoloregionaletraMessinaePalermo–treoreetrentasetteminuti,iltemponecessario per arrivare con Frecciarossa da Milano a Napoli – sembra un trenogiocattolo:piccolo,verde,luminosoelento.Asuomodo,unospettacolo.LasignoraTizianaCardani–visibilmentegravida,configliolettadipochiannipermano – si ritrova un verbale di accertamento di 216 euro per essere salita a bordo

senzabiglietto.Pocoimportache,sottoinostriocchi,avesseavvertito ilcontrollore:alla stazione di Patti la biglietteria era chiusa, e le biglietterie automatiche fuoriservizio.Nel bagno troviamo la carta igienica morbida con le farfalline. Questo, spiego aMark che non capisce il mio stupore, è scientificamente impossibile: nella storiadell’umanitàferroviaria,nessunohamaivistocartaigienicamorbidaconlefarfallinesuunregionalesiciliano.«ÈlaprovadefinitivacheTrenitaliasadellanostrapresenzaa bordo, e allestisce segretamente il set!» affermo ad alta voce davanti alla portachiusa.«Megliocosì»diceunragazzouscendodalbagno.Entriamo,inperfettoorario,aPalermoCentrale.Costruitanel1885instileecletticomonumentale,èunadellepiùantichestazioniitalianeinattività.Perfilmareleultimeimmagini della nostra avventura ferroviaria, appena usciti, tentiamo di attraversarepiazzaGiulio Cesare. Si rivela l’operazione più rischiosa di tutto il viaggio: autobusposizionatisullestriscepedonali,automobilicheformanobarricate,motoriniululantichesbucanodalnullaepuntanoallenostrecaviglie.Siamoarrivati,MarkSpörrle.

4

DaMoscaaLisbona

L’Europaorizzontale

HounbigliettoperCostantinopoli.MapossofermarmiaViennaoaBudapest.

Tuttodipendedalcasoodalcoloredegliocchidelmiovicinodiscompartimento.

MauriceDekobra,Lamadonnadeivagoniletto

AMosca

Nell’estatedel1986eroqui,ansiosodisaliresuuntrenodirettoaest.Dopo9001km,senzacambi,sareiarrivatoaPechino.Stavoltaprendountrenodirettoaovest.Dopo6324kmealcunesostedovreiarrivareaLisbona.Un’altradifferenza:laTransiberianaesiste,laTranseuropeanonancora.Nonimporta,lafaremonoi.Allora ero in luna dimiele conOrtensia, nuovissimamoglie sorridente.Non s’erascomposta neppure quando, alla stazione Jaroslav (Jaroslavskij vokzal), abbiamoscoperto che avremmoviaggiato e dormito, per otto giorni, in quattro. Le altre dueerano ragazze russe, Liuba e Liuba, finite per sbaglio nel nostro scompartimento disecondaclasse.Anchestavoltaviaggiamoinquattro,madiproposito.ConmepartonoMarkSpörrle,SoledadUgolinellieGianniScimone.Ladivisionedeicompitièsempliceecollaudatainprecedenza,nelviaggiodaBerlinoaPalermo:Markeiocreiamoproblemi,SoledadeGiannilirisolvono.StamattinaaMosca,peresempio,abbiamodiscussodiquesto.Un viaggio europeo dev’essere comprensibile agli europei. Italiano e tedesco nonbastano.AlbloghapensatoilGoethe-Institut,organizzandolatraduzionequotidiananelle lingue dei Paesi che attraversiamo: Russia, Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca,Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo. Più l’inglese, che tutti sostengono dicapire.Maivideo?Questionecomplessa.Filmmuto?Sottotitoli?Doppiaggio?Davantiaquest’ultimaproposta,Gianni, ilvideo-maker, impallidisce.Montaggioedoppiaggio quotidiano, prima di inviare il materiale a Corriere.it? Io, ottimista,semplifico:«Partiamoevediamocosasuccede!».Mark,pessimista,analizza,echiedeunapausadiriflessione.Mipiaccionolepausediriflessionetedesche:servonoagli italianiperprendereuncaffè e inventare qualcosa. Ieri notteGianni e io abbiamo filmato l’introduzionedelviaggiosullaPiazzaRossa,dovesonoincorsoipreparativiperlaparatadel1°maggioeperl’anniversariodellavittoriasovieticanellaSecondaguerramondiale(9maggio).HovissutoaMosca,conoscoquellapiazza,maognivoltami lasciasbalordito:per ilgiocodellependenze, la cattedraledi SanBasilio sembra sbucaredal nulla.Mark ciavevasconsigliato:nonvidarannoilpermesso!Nessunproblema,ragazzo:bastanonchiederlo.

LasciandoMosca

Gli alberghi di questa città hanno tre caratteristiche interessanti. Due sono rimasteimmutate dai tempi sovietici: la presenza di signorine di bell’aspetto emeno buonareputazione e un personale convinto che sorridere sia maleducato. La terzacaratteristicaèrelativamentenuovaecoincideconitempidiVladimirPutin:musicaoccidentale,sparataatuttovolume,chevolatraimarmieivelluti,epoiscompare,rapidacom’èarrivata.Sono leprovegeneralidi festeprivate: ilpop-rockè segnodimodernità,ilvolumeproporzionaleallaricchezza.Un’altrapassionedellaborghesiaputinianaègiocareconiricordidell’URSS.Nonènostalgia politica,ma imperiale e generazionale: in fondo, sono i ricordi d’infanzia,quando ci si credeva potenti. Se il governo ne fa un uso patriottico, altri ne hannoscoperto l’utilizzo commerciale. Al ristoranteMari Vanna (Spiridonevskij Per.) restoipnotizzatodaunoschermoche trasmette soloprogrammidella televisione sovieticaanniSessantaeSettanta, le cameriereportano lunghe treccebiondee l’arredamentoglorifica le conquiste del socialismo. C’è anche un tipo in tuta da ginnasticaall’ingresso,cheascoltaunavecchiaradiolina.D’epocapureilbuttafuori.La Russia, che oggi ci apprestiamo a lasciare, sa essere scorbutica. Ma resta unanazionecapacedipassioneeprofondità.Èun’Italiaslava, ruvidaenordica: lagentepassa il tempo a cercare scorciatoie, ed è parsimoniosa, quando si tratta di elargireverità;maècapacedi slanci,generositàe rassegnazione. I russiancorapiùdinoi, irussisopportanotutto.LostoicismodiquestaterragelataealcolicaèunicoinEuropa.PerchéMoscaèEuropa.Un’Europaestrema–pergeografia, storia, carattere–macomunqueun’Europadanonperdereenonabbandonare.Un’Europapassataattraversouna lunga, ottusa dittatura comunista; scivolata subito dopo nel più sciattoesperimentodemocraticodelXXsecolo,quellodiBorisEltsin;finitanellemaniabilierapacidiVladimirPutin.Un’Europacombattutatranuoveregoleeantichiistintichediscute, da secoli, cosa vuol diventare. Nella Russia di Nicola I (1825-1855) glislavofiliinneggiavanoaivaloridellanazionecontadinaepatriarcale.Glioccidentalisti(zapadniki)volevanocontinuaresullastradadelleriformediPietroilGrande.LeggeteL’idiotadiDostoevskij:siamosemprelì.SonoarrivatoaMoscaperlaprimavoltanel1986,comehoscritto;cihovissutonel1991; ci sono tornato, da allora, una decina di volte. Mi rendo conto di essere unpericolo pubblico: rischio di annoiare tutti coimiei ricordi.Mami piace rivedere iluoghi,mescolando familiaritàe sorpresa.Oggi,accompagnatidaCaterinaBalistreri,unaricercatriceanglo-sicilianadipassaggioaMosca,saliamosullaVorob’ëvyGory(lacollinadeipasseri)etroviamofolladomenicaleenevedimaggio.Sulbelvedere,altosullaMoscova,chiedono150europerunpiccolobustodiLeonidBrežnevchehal’ariad’essere stato prodotto in Cina il mese scorso. Protesto: «Scherzate?». I venditori,sprezzanti: «Lascia stare. Non è roba per voi stranieri. È roba per noi russi, cheabbiamoisoldi».

ArrivandoaKiev

Noiquattrosomigliamoallebiciclette:pertenercisu,dobbiamomuoverci.Duegiornia Mosca sono bastati per capire che non siamo fatti per il turismo. Appena il taxinumero 255 si muove verso la stazione Kievskij annusiamo il cambio d’umore. LaTranseuropea è iniziata! Perfino la città, mentre i neon si accendono contro iltramonto,sembramenoostile.Le stazioni russe, devo dire, mi piacciono. Sono piene di chioschi che vendonoprodottiantichi;dipostiasedere;dipoliziotticonlarghicappellicinematografici.Albinario si va all’ultimo momento, pochi minuti prima della partenza. Quando fafreddo,perquestioni termiche.Quando la temperatura èmite, come stasera, perchétuttisonoabituaticosì.Èancoraemozionante,dopoannidi viaggi, vedere la scritta «KИeb» sul tabellonedellepartenze.Kiev,Ucraina!PrimatappaversoLisbona.Saliamoabordo.Iltrenosimuovenellanottemoscovita.Laresponsabiledellacarrozzaèun’ucrainastatuaria,ingradodifermareunalocomotivaconunosguardo.Controllachetuttosiainordine,seneva.Allequattrodelmattinoarriviamoallafrontiera.Quattroguardieimpassibili–tuttefemmine, tutte bionde, tutte silenziose – controllano i passaporti a un popoloassonnatoeinmutande.L’impressioneèchenientepossasorprenderle.Non riesco a addormentarmi. Il treno corre sopra una terra scura, poche luci efattorie lontane.Guardareunamappa,saliresuuntreno,attraversareuncontinente:nonè infantile?Magli adulti devono fare, ogni tanto, coseda ragazzi; e le fantasieferroviarie,diciamolo,nonsonotralepiùpericolose.Itrenisonoluoghidiscambio,distudio e di riposo. Non bisogna correre incontro al mondo; è il mondo che correincontroate.I trenisonogeneratoridi incontriecommiati.Sonosaledaconcerto–bastanounpaiodiauricolari–ecircolidilettura.Sonoun’ideaclassica,invulnerabileallemode,come la bicicletta e l’orologio con le lancette. Sono culle e cucce, luoghi dimeditazione e palestre di fantasia. Dove vanno, le donne silenziose che chiudono ilcappotto leggero contro gli sguardi e il vento? Cos’hanno in mente i ragazzi cheparlottanoappoggiatiallaportadelbagno?Cosasuccede, inquestanottequalunquedell’Est,chenonsappiamoenonsapremomai?

Prestamiiltuogranfragore,latuaandaturacosìdolceiltuoscivolarenotturnoattraversol’Europailluminata

CosìscrivevailfranceseValeryLarbaud,untipoeccentrico,conosciutoancheconglipseudonimi A.O. Barnabooth, L. Hagiosy, X.M. Tourmier de Zamble. Figlio delproprietario dell’azienda che imbottigliava l’acqua minerale di Vichy, viaggiava nellussosulfiniredellaBelleEpoque;avevaqualchecomplessodicolpa,manell’insiemesidivertiva.Oggièdiverso: i treniucraininonsonolussuosie lanostraepocanonètantobella.Mascivolaredinotteattraversol’Europailluminataèancoracommovente.

Bastaaspettarecheilcuoreprendailritmodeltreno,esperarecheMarknoncaschidinuovoscalandolacuccetta.

ACracovia

DallastazionediCracovia–KrakówGłówny,appenafuorilaCittàVecchia–andiamodirettamenteall’IstitutoItalianodiCultura,inviaGrodzka.Troviamounapiccolafollaincuriosita da quattro vagabondi, e ci infiliamo in alcune interessanti discussioni difilosofiaferroviaria.La prima riguarda Karol Wojtiła, arcivescovo e figlio adottivo di questa città.Giovanni Paolo II domina la piazza del Mercato, la più grande piazza medioevaled’Europa: appare su manifesti, poster, stendardi. Quant’è stato importante nellasconfitta del comunismo? Forse meno di quanto immaginano in Polonia e più diquantocredonoinAmerica.La seconda riguarda il viaggio in treno ideale. Scopriamo che i sogni dei presentivanno dall’Orient Express alla Transiberiana, da un viaggio in coppia a Chongqing(Cina)aunacenanelvagone-ristoranteconMarkSpörrle.L’interessatosischermisce,manonescludelapossibilità.Laterzadiscussioneriguardaipunticardinali.DomandaStephanBielanski,docentedell’Università Jagellonica: «Perché in Italiamettete la Polonia tra i “Paesi dell’Est”quandostiamoinmezzoall’Europa?Bastaguardareunacartageografica».Rispondo: bisogna partire dalla Germania, che sta al centro dell’Europa. Non ilcentrogeografico,mailcentroeconomico,politico,psicologico.È ilPaesepiùricco,popoloso e influente dell’Unione Europea. Stabilito il centro, il resto viene diconseguenza.EsisteunNord(laScandinavia,leisolebritanniche),unSud(iPaesidelMediterraneo),unOvest(dallaFranciaalPortogallo).L’Est,perglieuropei,cominciasull’Oder.ViennastaaestdiPraga?Èvero,manonimporta.Lastoria,l’economiaelapsicologia,inqualchecaso,contanopiùdellageografia.Smettiamo di ragionare di treni e longitudine e ci lanciamo sul buffet, ottimo eordinato.Disolitolodetesto–ibuffettiranofuoriilpeggiodegliuomini–maquestofaeccezione.SiavvicinaDariaDeflorian,sidichiaramialettriceedice:«Devoregalartiun libro». Impallidisco. Regalare un libro a un viaggiatore è crudele. Peserà nellavaligia per giorni (a meno che il destinatario non abbandoni il tomo nella camerad’albergo,cosachehoimparatoafarecongrandedisinvoltura).Comemi sbagliavo!GrazieDaria. Il libronon solo è agile e leggero,ma s’intitolaScarpe buone e un quaderno di appunti. Come fare un reportage. Il curatore parte dalracconto di Anton Čechov dall’isola di Sachalin, dall’estremità orientale dell’imperozarista,enericavaconsigliperchifalunghiviaggi,elivuoleraccontare.Sfoglio il libro e scopro che il grande scrittore russo suggerisce diverse attivitàintelligenti.Echiudeconunasplendidaidea.

ParlarnecongliamiciReagireall’indifferenzaLeggereeriassumereEssereprontiacambiareideaNonpianificaretroppoMisurare,contare,pesareRedigereinventariCamminareincompagniaPasseggiaredasoliOsservaredigiornoedinotteUsareicinquesensi

RaccoglieredichiarazioniLeggereigiornalilocaliCondurreinterviste

Einfine:

Accettareinvitiapranzo

Lettrici e lettori di Cracovia! Chi vuole quattro viaggiatori loquaci e affamati, inpartenzaperPraga?ViparlerannodiAntonČechovedelleferroviepolacche.

ArrivandoaPraga

ConoscetePracrapest?Èunacittàleggendaria.Unluogocaroagliitaliani,attiratiquidaottimabirra,vecchiecasesulfiumeegiovanidonnenellestrade.Èinsiemeesoticae familiare, misteriosa e accogliente, comprensibile e indecifrabile. Passata dalladittaturaallademocrazia,edallapessimacucinaallacucinamonotona,Pracrapestèpercorsadafremiticommercialiesciamidistudenti.Sologliagentisegreti,aitempidell’URSS,eranoaltrettantonumerosi.Pracrapest! Crasi europea per Praga (dove siamo), Cracovia (dove eravamo) eBudapest (dove non andremo). Una città che, nella mente di molti turisti, sisovrappone, si mescola e si confonde. L’equivalente italiano, per gli americani, èRovenenze(Roma+Venezia+Firenze).Dopounasettimanaunachiesavalel’altra,eimenuturisticisonotuttiuguali.E i tedeschi?Amano Praga?Mi dice uno di loro, residente qui: «Amore tiepido erispettoso,alconfinecoldisinteresse.LaRepubblicaCecaèunvicinoeducatochenondisturba: ci si pensa poco». La cittàcrogiolo, che fondeva ilmeglio dell’anima slava,dell’influenzagermanicaedella tradizioneebraica,nonesercitapiù il fascinodiunavolta.IturistidiAmburgopreferisconolaCostadelSol,eipoliticitedeschiinvisitanonsifermanoneppureperlanotte.Praga!Sonoarrivatonel1982inmotocicletta,provenientedaBudapestedirettoaCracovia.Sonotornatonel1988epoinel1989,giovaneinviato,ehoseguitoperduemesi la «Rivoluzione di velluto» che ha deposto l’ottuso regime comunista. Cittàspeciale, quell’inverno: VaclavskéNáměstí (piazza SanVenceslao) piena di polizia esperanze, conversazioni caute al Café Slavia, in fondo a Národní, guardando laMoldava.Niente Internetnécellulari.Eppureavevamo la sensazionedi capire, forseperchéavevamotempodiguardare,parlareepensare.VáclavKlaus,poipresidentedellaRepubblica,ritagliavaibigliettidavisitadaunafotocopia,conleforbicineperleunghie.VáclavHavel,teatrantedissidente,aprivalaporta di casa e faceva accomodare gli ospiti tra i libri. Pochimesi dopo, diventatopresidente,mihainvitatoalCastelloemihaspiegatounacosaimportante:ledittaturefanno schifo, ma producono buona letteratura. «Ecco perché anch’io, che sotto ladittaturahoconosciuto lasofferenzae laprigione,rischiod’avernenostalgia»dicevapreoccupato.Sonotornatoaltrevolte,indiversestagioni,politicheeclimatiche.Lacittàèsempresontuosa,maèunpalcoscenico in attesadiuna rappresentazione.Potrebbearrivarepresto, ma non è detto. Le ragazze di Praga – le Agnezka e Dorota che staseraaspettanol’autobusguardandoiltelefono–michiederebbero:Rivoluzionedivelluto?Èlapubblicitàdiunanuovacremaperlapelle?

VersoVienna

PartenzaperVienna.Appuntamentoalle7.45aPrahahlavni, la stazionecentralediPraga, aperta nel 1871 dall’imperatore Francesco Giuseppe. L’attuale edificio ArtNouveauè statocostruito tra il1901e il1909suprogettodall’architettocecoJosefFanta (nessuna relazione con omonima aranciata). Durante la Prima repubblica lastazione si chiamavaWilson (Wilsonovo nádraží) in onore del presidente degli StatiUniti d’America Woodrow Wilson. Poi i comunisti pro-sovietici, nonsorprendentemente,glihannocambiatonome.Tutto secondo copione: Soledad e Gianni sono puntuali, io arrivo all’ultimomomento, Mark è in ritardo. Il taxista sembra uno dei Blues Brothers, guida unavecchia berlina francese, vuol parlare italiano e ascolta musica ritmata tirolese: inBoemia,diprimomattino,unacombinazionedifficiledametabolizzare.Nonè tutto.Nella stazione di Praga i binari sono indicati con una lettera a seconda dei punticardinali.Ma«S»nonindicaibinariasud,bensìibinarianord(severinceco).Troviamomiracolosamenteiltrenon.75FranzSchubertdelleore8.39,saliamosullacarrozza262.Unahostessoffrebevandeequotidiani,masolo in lingua locale.Èuncherubinodiunmetroeottanta,sorridentemaimpassibile.SeMarkeiocimettessimoa ballare l’hully-gully sul sedile – cosa che escludiamo subito, troppo faticoso – laragazzachiederebbe:«Teaorcoffee?».La Boemia scorre verde davanti a noi. Sono ansioso di vedere se al confine conl’Austria–cheannifahoattraversatoinautomobile–cisonoancoraesercitidinanida giardino, specialità artigianale del luogo, che attira appassionati (maniaci?) dadiversiPaesi.Nientenanetti,stavolta.Maun’amica,residenteaVienna,hapromessodifarcenetrovareunoall’arrivo.Èlagiornatadellestranepresenze.Mentreciavviciniamoallacapitaleaustriaca,eognunodinoièavvoltonelsuomicrocosmoelettronico(Markscrive,Soledadtraduce,Giannimonta ivideo, ioascoltoTomWaits), compareunpulcinogiallo.Avete lettobene:èdipeluche,nonpigola,maècertamenteunpulcinogiallo.HerrSpörrlecelopresenta: das Küken. Gliel’ha dato la figlia, chiedendogli di fotografarlo durante ilviaggio.Capiamosubitoche,finoaLisbona,noncenelibereremopiù.Viennaciaccoglieconunsolesfolgoranteeun’ariatrasparente:senonfosseperladifferenza di architettura, traffico e prodotto interno lordo, sembrerebbe d’essere aTunisi. Andiamo in Herrengasse a trovare la collega Alexandra Föderl-Schmid,direttricedi«derStandard»,dotatad’unfluenteitaliano;poi indaghiamo,telecameraalla mano, l’opinione pubblica viennese nei confronti di italiani e tedeschi (tuttosommato, preferiscononoi). Il pulcino giallo, durante la giornata, ricomparirà in undistributoreautomatico,dentrounapiantaverdee sdraiato suunazannad’elefante.GrazieMark.Questoviaggiosifasemprepiùinteressante.

DaViennaaZurigo

Ametàviaggio,eallavigiliadiquesta tappadimontagna,bisognasistemarealcunefaccende.Percominciare,lapuntualità.Markeioveniamoaccusatidiesseresemprein ritardoallapartenza,manonèvero.Ammetto che inostri ingressinelle stazionisonosempreaffannati,madichièlacolpaseiltaxistaviennesetienenelbauleunacassetta di bombolette spray e non riesce a infilarci le nostre valigie? Siamo forseresponsabilidellecomitiveasiatichechesipiazzanosempresulnostrocammino?Comunque, siamo qui. Mattina di sole imperiale e il treno n. 162 Vienna-Zurigodelle 9.14 è all’altezza delle aspettative. Luminoso, comodo, probabilmente il piùpulito d’Europa. Uno schermo mostra l’itinerario del viaggio (Linz, Salzburg,Innsbruck,SanktAntonamArlberg,poi laSvizzera).Ci sono tre classi:dueprimeeuna seconda (non chiedetemi perché). L’etàmedia dei passeggeri è pari a quella diJimmyCarter.Uninservientepassaconun’omeletteallacipollache,diprimomattino,èun’armachimica.IlpulcinogiallodiMark (dasKüken) ormai fapartedel gruppo.È comparso sullaspalladelsuoaccompagnatoreacolazione.Nell’occasionehorispostoconunnanettodagiardino,regalatomidaunalettrice.Ilnanetto,però,èrimastoaVienna.Ilpulcinogiallocisegue,implacabile.Poichésiamoallametàdelviaggio–come tempoecomedistanza: settegiorni suquattordici,3197kmsu6324–eccogliOscardellaPrimaSettimana.

Miglioralbergo:DasTriest,Vienna(siamoestasiati)Peggioralbergo:Élite,Praga(siamofuggiti)Miglior ristorante: Kvartira 44, Mosca (memorabili aringhe) Peggior ristorante: Europejskij, HotelMetropol,Mosca(serviziosovietico)Migliorbuffet:IstitutoItalianodiCultura,CracoviaToilettepiùpulita: oggi, trenoVienna-Zurigo (addiritturadisumana)Trattapiù impegnativa: viaggionotturnodaKievaCracoviaTrattapiù idilliaca:Salzburg-Innsbruck-SanktAnton(icavallialpascololavoranoperl’ufficiodelturismo)Piazzapiùbella:PiazzaRossa,Mosca,dinotteStazionepiùcervellotica:Cracovia,doveisottopassihannonomedidonna(esonochiusi)Stazionepiùletteraria: Kievskij, a Mosca, ti aspetti Turgenev che vende le bibite Città che mi è spiaciutomaggiormentelasciare:PragaBattutadellasettimana:«Perriconoscermi,vidicocheportoijeans»(Igor,traduttoreucraino,stazionediKiev,doveTUTTIportanoijeans).

DaZurigoaLione,viaGinevra

Zurigocihaaccolticonuncaldoinsolito–30gradi–checonsenteairesidentididarsfogoallepropriefantasiemediterranee.Ierisera,unospettacolo:chisispogliava,chigiravaapiedinudi, chigiocavaa scacchi sul lago,chiascoltavacanzoni finto-latineseduto in locali finto-italiani dentro piazzette finto-marinare. Ondeggiando comenaviganti allo sbarco (otto giorni di treno si fanno sentire) siamo finiti al ristorantePulcino (e tipareva),dove la cameriera russae ilmaîtreegiziano facevanodel loromegliopersembrareliguriepugliesi.Marke ioperunavolta arriviamo in stazione inanticipo.Ci aspettaun redattoredella«NeueZürcherZeitung»(NZZ)perun’intervista.RagioniamodellanostraEuropaorizzontale e azzardiamo allegorie ferroviarie, ricordando le due classi di viaggio:ormaisiamocapacisolodiragionamentibinari.Spiego:«SeAustriaeGermaniastannoeconomicamente in prima classe, e l’Italia sta nel passaggio (rumoroso) tra prima eseconda, laSvizzeraèmessamegliodi tutti: classepremium.Metteperò sullaportaguardianidiscutibili. Per esempio, certi banchieri e il populista ticineseBignasca, dicuinonandreiorgoglioso».Partiamo, e ci accorgiamo subito: questo non è un treno. È un attico semovente.L’Intercity 718, carrozze panoramiche a due piani, scivola dolcemente da Zurigo aBerna,epoioltre,versoLosannaeGinevra,quasinonvolessedisturbareladomenicamattinaelvetica.Lemontagnesembranodividersi,bonarie,alnostropassaggio.Ipratisfavillano. I bovini al pascolo scuotono la testa in segno di approvazione. È tutto,indiscutibilmente,bellissimo:sembradiesseresullaconfezionediuncioccolatino.Passiamo il confine tra Svizzera e Francia, entriamo nell’Europa latina, che nonlasceremo fino a Lisbona. Cambiano le espressioni, cambiano i colori e i rumori,cambiailconcettocondivisodiordineepulizia.Nelnostrominuscoloscompartimentosopraelevato – siamo passati dall’attico al monolocale – si mescolano barbetalebaneggianti, occhi orientali, minigonne magrebine, abiti firmati, tute sportiveindossateconorgogliodamaschibianchisovrappeso.Ilsoledelladomenicaruggiscesuitettifrancesielagenteneigiardiniguardapassareiltreno,ignaracheabordocisiailnostroinsolitoquartetto(piùilpulcino).Alle15.21, inperfettoorario, Lione, stazionediPart-Dieu.Moltapolizia, gente ingita, biciclette e sudore, le addette ai treni indossano canottiere aderenti colorciclamino.Unagiovanecoppia,incuriositadallatelecamera,chiededadoveveniamo:unoètedesco,tresonoitalianieilpulcinoèapolide,rispondiamo.Lione è la terza città della Francia, fondata da un luogotenente di Giulio Cesaredietro suggerimento di Cicerone. Oggi è un centro di industria meccanica e servizisanitari, e conserva un centro storico sontuoso: cinquecento ettari classificatidall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, la superficie più grande dopoVenezia. «Avant,Avant, Lions lemelhor!» recita in arpitano ilmotto della città.Vuoldire:«Avanti,avanti,Lionelamigliore»,ovviamente.Ovviamentepernoiitaliani.NonperMark,chehaavutoilsuomomentodigloriatraViennaeZurigo–dovegiocavaincasa – e d’ora in avanti avrà bisogno di noi. D’accordo, lo aiuteremo. Gli diremoaddiritturacosavuoldire«arpitano»,selasmetteconquestastoriadelpulcino.

DaLioneaMarsiglia

La signora in rosso ci guarda con antipatia, prontamente ricambiata. Poi lanciaocchiatedicomplicitàalmarito–untipocorpulento,capellifolticandidi,latristezzadichiricordad’esserestatounbell’uomo–enons’accorgechelistoosservando.Lui,inpartenza,leavevadetto,acido:«Nonamoletelecamere».ComeseGianni,potendoriprendereMarkcolsuopulcino,avessetempodaperdereconlorodue.A Lione brilla un sole estivo. Prendiano il TGV delle 14.37 per Nizza, ma cifermeremo a Marsiglia. Sarà il caldo, ma abbiamo ricevuto più scortesie in questatrattacheintuttoilviaggiodaMosca.IltaxistaaLiones’èinfuriatoperchéhocercatodi togliere i bagagli dal baule, senza aspettare che lo facesse lui.Una guardia ci haintimatodinon filmarenella stazione.Sul trenounagiovanecoppiaoccupa inostriposti, e non intende muoversi. Per giustificare il rifiuto, il ragazzo – una vagasomiglianza col pulcino di Mark, ma più grasso – tira fuori il Sillogismo delViaggiatore Ottuso: «Hanno preso i nostri posti e noi abbiamo preso questi.Prendetevelaconchihaoccupatoinostriposti».Glispiego,colmiosorrisoeilmiofrancesemigliore,chenonfunzionacosì.Inostriposti sono questi, il treno è pieno e, oltretutto, dobbiamo lavorare. Aggiungo unriferimento geografico, per toccare la sua sensibilità: «Viaggiamo da otto giorni,veniamo da Mosca». E lui, asciutto: «Non m’importa da dove venite». Be’, non sirispondecosìavecchilupidirotaiacomenoi.AffidoilcasoaSoledad,chenonvedeval’ora di lanciarsi in un attaccomultilingue: dopo cinqueminuti, i nostri posti sonoliberi. «Bon voyage» sussurro all’usurpatore in ritirata davanti al controllore. «Vousaussi»rispondelui.Losguardodileilofulmina:«Coniglio!».I viaggiatori, però, lo sanno: non bisogna enfatizzare un episodio, e trarneconclusionigenerali.LenostreventiquattrooreaLionecihannoriservatocortesieesorprese. Abbiamo camminato a lungo, felici di muovere gli arti inferiori (gli artisuperiorisonotonicigraziealsollevamentodeibagagli).Quantecoseabbiamovisto.LesHalles de Lyon-Paul Bocuse, tempio della gastronomia (lunedìmattina, chiuso)!Croix-Rousse, ilquartieredegli antichi setaioli (saracinescheabbassate)!LabrasserieLeSud,candidataMigliorRistorantedellaSecondaSettimana!Nelpomeriggio,suunponte,abbiamofilosofeggiatosull’importanzadelgolfinonell’esteticaturisticaitaliana.Ripartiamo, felicidi riprendere il treno.Ormaisiamocasiclinici.Dromomania,hadiagnosticatounlettorepsichiatra:l’ossessionedimuoversi,diandare,dirimettersiinmarcia.Dromomania!Sefossevero,nonmidispiacerebbe.Infondo,quest’ansiacihaportatodallaRussiaallaFranciameridionale,dovestaserapossiamosperaredivedere,dietrounacurva,improvvisamente,ilmare.Nonaccade.MaallastazionediMarseilleSaint-Charlesilventoneportal’odore,eanoibasta.

DaMarsigliaaBarcellona,viaMontpellier

Una barca! Questa è l’ultima trovata di Mark. Herr Spörrle dice: siamo sempre sultreno (vero), dieci giorni sono tanti (corretto), Marsiglia e Barcellona si affaccianosullo stesso mare (innegabile). Ma chi imbarca quattro come noi (per tacer delpulcino)?Scendiamoalvecchioporto.Perscherzo,chiediamounpassaggioaimarinaidiungigantescoyacht.Quandodomandiamo:«ConquestosiarrivaaBarcellona?»,quellisientusiasmano. Il capitano– spiegano–abitaaPalmadiMaiorca,e sarebbe felicedimetterelapruaversoovest.L’interessatoscendeaterra–quarantenne,barbuto,unafacciacinematografica–ecicomunicailprezzo:dodicimilaeuroalgiorno,equipaggioecarburantesonoextra.Barchedapesca,catamarani,velieri,barchedaregata,gommoni:nessunaltrovuoleprendercisulserio.Pocomale.Montiamosuuntreninoturistico– ilnostrokarmaèferroviario – e ci dedichiamo all’esplorazione del Panier, vecchio quartiere dipescatori, recentemente ripulito. Sale con noi una scolaresca francese. I bambini cistudiano, e hanno l’aria di considerarci esotici. Come dargli torto. Un italiano e untedescocheparlanoingleseinFrancia,equellopiùaltogiraconunpulcinogiallo.Marsiglia non ha una gran reputazione, ma è una città interessante. Famosa nelmondoperun inno,unsapone,unportoe la tradizionalemalavita, lacittà si rivelapiena di vita e di passione. L’albergo – grande vista sul vecchio porto, un lettoimperiale,unadocciametafisica–ciconsenteilcheck-outritardato,erestiamoperunpaiod’orealeggereall’aperto.«Lavorarelavorarelavorare…Preferiscoilrumoredelmare.»DinoCampana–ancheseilmareeraunaltro–avevacapitotutto.Iltaxiciportainstazione,slalomeggiandotrapedonimulticolorichenonvoglionosaperne di rispettare i semafori. Treno per Bordeaux delle 16.12,ma ci fermiamo aMontpellier. Un’ora di attesa per la coincidenza. Dovremmo arrivare a Barcellona –terzultimatappadelnostroviaggio–alle22.45.Secondoilfusoorariocatalano,giustointempoperlacena.

ABarcellona

Scrivo in un albergo di Barcellona che sembra un karaoke di Taipei, arredato daicugini di Dolce&Gab-bana per il calciatore Mario Balotelli: pelle violacea e corniciargentate, bagno nero e cuscini dorati, coperte leopardate. Siamo reduci da unamattina in bicicletta guidati da Laura Fumagalli, ingegnere brianzola, ricercatrice innanotecnologie: soldatessa della Invisibile Armada professionale italiana emigrataall’estero.Sottouncielolaccato–uncoperchioazzurrosullaRambla–faccioicontidelnostroviaggio,iniziatoaMoscaedirettoaLisbona.Finoraduesettimane,9Paesi,11città,6400chilometri.Oggi,9maggio,èlafestadell’Europa:ma,comealsolito,nonsen’èaccortonessuno.Eppurecisarebbedafesteggiare.Nonvorreisembrarviromanticoeilluso –meglio che cinico e rassegnato, comunque –mavi assicuro: l’Europa esiste.Questi giorni hanno confermato quello che ho visto in trent’anni di mestiere e diviaggi.Cambiareogninotte–quattro lingue slave,poiduecittà in tedesco,poiduefrancesi, ora due spagnole, il tutto anche in inglese – spinge il cervello a cercarecomuni denominatori. Si diventa stranieri a casa propria. Un buon esercizio, ognieuropeodovrebbesvolgerloditantointanto.L’Europa esiste e si somiglia. Non abbiamo una politica estera e di sicurezzacomune? È vero, ed è un errore. L’introduzione dell’euro – senza armonizzare lepolitiche fiscali e di bilancio, senza prevedere meccanismi d’uscita – è stataun’operazione imperfetta?Certamente.Ma lamoneta comune, il cellulare che suonadovunque,lelinguemescolateecomprensibili,ledestrepopulisteelesinistresciatte,lestazioniilluminatedinotte,lapoliziaconglistessisguardinoncosìseveri,ibareimenu, gli studenti a casa dovunque, le grandi cattedrali erette da grandi peccatori:tuttoricordaalviaggiatorechel’Europac’è.CracovianonèBarcellonaenonèZurigo.MaèpiùsimileaBarcellonaeaZurigodiquantosomigliaPhoenixoRiodeJaneiro.Qualunqueamericano,cinese,giapponese,sudafricano ve lo confermerà. Vivendo nel bosco – un bel bosco – non riusciamo avederlo.Vediamosoloitronchideglialberi,eognitantoandiamoasbattercilatesta.Hanno ragione i migranti. Considerano l’Europa un luogo sicuro e accogliente:crescereunafamigliaaBengasioaBarcellonanonèlastessacosa.Piùaumenterannoidrammi in Africa e in Medio Oriente, più l’Unione Europea, agli occhi di quellepopolazioni, apparirà per ciò che è: un rifugio nella tempesta, costruito da unagenerazionereducedaunuragano.Cisonovolutivent’annididittature(comunismo,nazismo, fascismo) e due guerre mondiali, ma i nostri genitori lo hanno capito:l’Europainpaceèuncapolavoroevatrattatocondelicatezza.Qualcunolospieghiairazzisti,perfavore.Anzi,meglio:limettasoprauntrenoeliconvinca ad attraversare un continente che resta un’isola sensata nel mareirragionevole nel mondo. Ripeto: i nuovi arrivati lo intuiscono, i nostri antenati losapevano.Noisiamomenointelligenti,mapossiamoimparare.Cosìinsegniamoquestecoseainostrifigli,chehannobisognodisentirseledire.

DaBarcellonaaMadrid

I treni sono luoghi rituali.Dopodue settimaneconosco lemieabitudini e riconoscoquelledeimieicompagnidiviaggio.Gianni simette gli auricolari e revisiona ilmateriale filmato durante la giornata:quandosorride,vuoldirecheMarkhadatoilmegliodisé.Ognitantonotaqualcosa:l’indicazione della velocità del treno (tra Barcellona e Madrid 301 km/h); unimprevistodivertente;unpasseggerofolkloristico.Alloraestraeunadelletelecamere–nehatre:piccola,media,grande–,saltainpiedieiniziaagirare.Aquelpuntoarrivauncontrolloreeloinformache,suitrenienellestazioni,nonpuòfilmare.Luisorrideedice:«Noproblem».Perchél’hagiàfatto.Soledadpreferisce il posto-finestrinoanche seguardapoco fuoridal finestrino:hatroppo da tradurre. Quando lavora, raccoglie i capelli e si mette all’opera,mormorando periodicamente commenti in tutte le lingue delle Nazioni Unite. Se ledomandi qualcosa, alza la testa e ti guarda con l’occhio azzurro distratto. Potrestiannunciare che hai visto passare un ittiosauro col logo del Goethe-Institut, erisponderebbe:«Ah.Bene».Markosserva, registraecommentaogniparticolaredel trenosulqualeviaggiamo.Ne illustra i dettagli, ne critica lemanchevolezze, ne apprezza le comodità. Ieri traBarcellona-SantseMadrid-Atocha–noi lanciatiattraverso l’Aragonacontroilsolealtramonto–HerrSpörrle lodava l’alto livellodel servizio, superioreaquello tedesco:salviettinacalda,giornali,spumante,succod’aranciaeacquaminerale(liscia,gasata).Nelserviciodebebidas–presentatodaun’inservienteplatinata,un’IvanaTrumpiberica–c’eranoancheilMartiniRojoeilvinotintoD.O.RiberadelDueroSeñoriodeNava.Nonl’hoassaggiato,madevoammetterechehaunnomemagnifico.Poicisonoio.Rispettoaicompagnidiviaggio,passomenotempoalcomputerepiùtempoaosservare: ilpaesaggio fuori, lagentedentro.Mipiace leggere: librie trenisonoamantinaturali.Noncredodebbaesistereunarelazionedirettatraluoghietitoli:qui in Spagna non è obbligatorio leggere JavierMarías o Carlos Ruiz Zafón. In ungranderomanzo,tanto,c’èsempretutto.InquestigiornitoccaaL’idiotadiDostoevskij,chemi porto dietro daMosca e vorrei terminare prima di Lisbona. Durante la sualungaspiegazionenotturna,ilgiovaneIppolitdiceunacosaaffascinante:

D’altro lato, tutti i vostri pensieri, tutti i semi da voi gettati, e da voi forse già dimenticati,s’incarnerannoecresceranno,echidavoiliharicevutilitrasmetteràadaltri.Echenesapetevoidellapartecheavretenellafuturadecisionedeidestiniumani?

Voicapitecheèduraviaggiareconquesta responsabilità sulle spalle.E sequalcunovolesse imitarci?Se ripercorresse ilnostro itinerario?Emagari s’innamorassediunastudentessapolaccaodiunavvocatod’affarisvizzero?Devoparlarneconglialtri,piùtardi, sul trenodellanotteperLisbona.Laggù in fondo–non lovediamo,magià losentiamo–ciaspettal’oceano,sulqualeibinarinessunolihaancoraposati.Neancheitedeschi,chepuresannofaretutto.

DaMadridaLisbona

LaserataaMadrid,l’ultimadelnostroviaggio,ètranquilla.Pioggialeggeraeariadivacanza urbana, complice San Isidro.Dopo alcune incertezze, ceniamonella piccolataverna Embroque di calle Recoletos, ritrovo di appassionati della corrida. Sulloschermo televisivo la diretta dalla plaza de toros, e Soledad – circondata da foto ditorericondedica–devereprimere isuoi istintianimalisti.Suquelladel leggendarioJuanBelmontestascritto:«Setorea,comoseès»,sitoreacomesiè.Sostituiteilverbo«torear»conilverbo«viajar»:anchequi,nonsipuòbluffare.Il trenoècomelabarca, ilcampeggioe laprigione.Dopoquindicigiorni insieme,ventiquattro ore al giorno, ci si sopporta o ci si strangola. Mark, Sole, Gianni e ioabbiamo elaborato i nostri piccoli automatismi, e andiamo d’accordo. L’ho capitogiornifamentresalivamosuuntaxi:ognunosaesattamentedovemettersiecosafare,comesesaltassesuunbobaquattro.Anchestasera,andandoversolastazioneMadrid-Chamartín,cimuoviamoconperfettacoordinazione.Solehaibiglietti,Gianni isuoiprogetti,Markisuoisilenzi,iolemiefantasie.IltrenodellanotteperLisbonapartedalbinario14alle22.25.Èpulitoeordinatoconunvagoneristorantedesertoeletterario,quasielegante.Leparetisonodiplasticarosa, e producono un effetto casa-di-Barbie. Ci accoglie un capotreno portoghesegentile,chechiede:«Aveteipermessiperfilmare?».Rispondo:«Nonliabbiamoenonli abbiamo mai avuti, fin da Mosca. Quindi, non rovini tutto proprio adesso». Luisorride,dice:«D’accordo»eseneva.PoibeviamovinoMateusfreddo,mentrel’Europaadisposizionesiaccorcia.Abbiamoallespalleuncontinente,estaserapesaunpo’.OscardellaSecondaSettimana:

Migliorbagno:SofitelVieuxPort,Marsiglia(docciatropicaleconvistasulporto)Miglior letto:HotelHospes, Madrid (avremmo potuto dormirci in quattro) Peggior wi-fi: Hotel Hospes, Madrid (alricevimentonondistinguonouna retewirelessdauna retedapesca)Miglior ristorante:BrasserieLeSud,Lione (squisito, sulRodano,neppurecaro)Peggior ristorante:Pulcino,Zurigo (tuttomodesto,aparte ilprezzo) Incontropiùantipatico:usurpatorideinostripostiprenotati sulTGVLione-MarsigliaIncontro più simpatico: la ragazza bruna che a Montpellier ci ha mandato un bacio con la mano,quandoiltrenoèripartitoViaggiopiùchic:trenoAltaVelocitàBarcellona-MadridTrattapiùcomoda:trenoZurigo-GinevraTrattapiùspettacolare:Montpellier-Figueres(acquaintorno,cielolargo)Cuccettapiùcomoda:Madrid-Lisbona(nonostanteleparetirosa)Stazionepiùmisteriosa:MarsigliaStazionepiùaeroportuale:Barcellona-SantsStazionepiùelegante:Madrid-AtochaCittàpiùsorprendente:LioneCittàchepiùdispiace lasciare:Lisbona,perché sarà finito ilviaggioBattutadella settimana: «Quellagrandeèmiamoglie,quellapiccolaèmiafiglia»(Mark,mostrandolafotodellaconsorteElizabethaediStella,quattroanni).

ALisbona

Con il primo sole alle spalle e l’ultimo tratto del Tago davanti, il treno si ferma aLisbona-SantaApólonia:nonc’èpiùterradoveandare.La mattina scintilla come unamaiolica, l’aria è tranquilla. Siamo arrivati. Moscasembralontanissimamaraggiungibile.Soloiviaggisullaterrapermettonodicapireladistanza emetabolizzare i cambiamenti.Gli aerei spostano facilmente i nostri corpi,mailnostrocervellononsegue.Scoprodinonessereeccitatocomeimmaginavo.Unpo’stanco,invece,ancheperchéhodormitopoco. I treni-mercidell’Estremadurasonorumorosi,edinotte lestazionilusitanesonotroppofascinosepernonbuttarciun’occhiata.Mifermo,trolleydilatoezaino in spalla, sul binario davanti al treno. Immagino di avere una faccia daastronautaall’uscitadallanavicella,manonimporta.Siamoarrivati,enessunarrivoèmaiscontato.Giannièinpiedidall’albaefilma,registra,archivia,programma.Markhaapprofittatodellaprimacolazione(inclusa)eorasiguardaintorno:nonèmaitroppoprestoperunsopralluogo.Alla stazione troviamo SusanneHöhn, direttrice delGoethe-Institut, volata qui daRoma,eilsuocollegaJoachim,delGoethediLisbona.GliavevochiestodiprocurarciquindiciroserosseperSoledad.Unaperognigiornodiviaggio,unaperogniincaricoche leè toccatoassumere: interprete, traduttrice,organizzatrice,economa,agentediviaggio, guida turistica, consulente informatica, guardia del corpo, agente segreto,polemista, terapeuta,moderatrice,mediatriceculturale,arbitroedonna.Unmestierecheliriassumetutti,suitrenienonsolo.

5

DaSydneyaPerth

TheIndianPacificQuellasensazioneapropositodeitreni,adesempio.

Ovviamenteavevasuperatol’eccitazioneinfantileperlelocomotiveavapore.Eppurec’eraancoraqualcosacheloattiravaneitreni,specialmenteneitrenidellanotte,chesempreglimettevanostrani

pensieriintesta,vagamenteimpropri.

GeorgesSimenon,L’uomocheguardavapassareitreni

QuestoraccontoèstatoscrittosuuntaccuinoregalatoaMantova,conunabirorubataaMelbourne,sottolosguardodiottopensionatiaustraliani,davantiaunsosiadiBillClinton, tra emu, aquile e canguri.Quidovrei esserepiùpreciso, perchédi canguri,sull’IndianPacific,senevedonotanti.Moltistilizzati,riprodotti,disegnatisulleporte,suimenue sui tovaglioli.Altri, defunti, vicinoaibinari; qualcunovivo, indistanza,conquell’ariastupefattachehannosoloicanguriallavistad’untrenoeiparlamentariitalianibeccaticonuncontoall’estero.Questo, più che un reportage, è una confessione: come un cinquantenneapparentementenormalepianifichi,prenoti,brighi,lotti,discutaeattraversiilmondopersaliresuuntrenochevaquasisemprediritto.Ilviaggio,4352chilometri,duratregiornie trenotti.SipartedaSydney il sabatoesiarrivaaPerth ilmartedì.Binariounico. Velocitàmedia 85 km/h, con punte di 115 km/h. Il tratto più eccitante è ilNullarbor, esteso come l’Italia, attraversato dal più lungo rettilineo ferroviario delpianeta (478 km). In Australia pronunciano Nallabòr, viene dal latino e vuol dire«nessunalbero».Diciamocheèunadefinizioneprecisa,laconicaeottimista.Mailnientehailsuofascino,perunitalianochevienedalPaesedeltroppo.

Sabato.Primogiorno

Entidelturismo,agenziediviaggioesignorinetelefonichemiavevanoassicuratocheilpostosultrenofinoaPerthnonc’era.AAdelaide,avreidovutoprendereunaereo.Ma i viaggiatori italiani non discutono; diffidano. Non contestano; controllano. AllaSydneyCentralStationdomando:«C’èposto?».Risposta:«Abbiamounacancellazione.Un posto, in Red Kangaroo». Ignorando le implicazioni cromatiche dei marsupiali,rispondo:«Loprendo».Scoproche finirò in secondaclasse.Dev’essereundestino:miè successoanche inviaggiodinozze,sullaTransiberianaancorasovietica,epoi inAmerica.Mavabenecomunque:l’IndianPacific è unodei grandi viaggi ferroviari sul pianeta. La linea fucostruitaperconvincerelecoloniedell’Australiaoccidentaleaunirsiallafederazione.L’opera, inauguratanel1917,vennerealizzata incinqueanniusandopicconi,badili,carriecammelli.Restavailproblemadeidiversiscartamenti:perandaredaSydneyaPerthoccorrevacambiartrenoseivolte.IodevosolocambiarcuccettaaAdelaide.Sipuòfare.

***

Saliresuunvecchiotrenoèunacerimoniapienadigioiaediapprensione,comesaliresu una nuova barca. Stanotte, e solo per stanotte, sono ospite inGoldKangaroo, laprima classe. La cuccetta è rivestita in legno, e ci sono due letti sovrapposti,perpendicolari alle rotaie. Vedo un minuscolo bagno, con una doccia da puffi.Dovunque, nascondigli, ripostigli e curiosi meccanismi. Alle 14.55,mentre studio illavaboa scomparsa, il trenosimuove.Alle15.05 frenadicolpo,epicchio lo stincocontro la porta aperta. Colpamia: avrei dovuto seguire i consigli Train Safe (trenosicuro) pubblicati sulla rivista di bordo, ed eseguire gli esercizi («Spingi il sedereindietrosulsedile.Alzaungluteo.Ripetitrevolteperlato»).Dopo un’ora mi sposto nella carrozza-soggiorno, occupata da una comitiva dipensionatidiBega,NewSouthWales.NonguardanoleBlueMountainsdalfinestrino.Sono impegnati ad applaudire il conducente che spiega la vita a bordo. L’uomosomigliaaBillClinton,elosa.Comel’ex-presidenteamasedurrel’uditorio.Spiegacheil cartello Dress Codes Apply (rispettare le regole di abbigliamento) vuol dire, insostanza, «divieto di infradito». Pare infatti che, passando da un vagone all’altro,qualcunociabbialasciatol’alluce.Continuo l’esplorazione. Attraverso vagone-ristorante, cucine, bagagliaio, secondaclasse(RedKangaroo,doveandròdomani).Infondo–isolata,splendidaevuota–stala Vice Royal Lounge Car, la carrozza che portò il rappresentante della Coronabritannicaallacerimoniad’aperturadellaTransAustralianRailway.Miinformanochevieneutilizzatasoloinoccasionispeciali.Inquestoviaggioèvuotaeofflimits.Sorrido,emiprenotomentalmente.Torno in Gold Kangaroo, tra gli euforici pensionati del New SouthWales. Alcunisannotuttoditreni,esiscambianotestiesoterici.L’autista-accompagnatoresichiamaMalcom,emiinvitaalsuotavolopercena.Hacinquant’anni,esomigliaalmaggioredei fratelli Dalton: alto, allampanato, mascella lunga, un ghigno ferocemente

amichevole. Stasera ha deciso che deve occuparsi della mia educazione ferroviaria.«Fino a poco tempo fa» spiega, «auto emoto da fuoristrada potevano costeggiare ibinari.Ma ogni volta che si rompeva il mezzo, il conducente, per non abbrustolirenell’outback,fermaval’IndianPacific.Cosìoggicosteggiareibinarièvietato.»AlnostrotavolosiedonoancheBill–australiano,settant’anni,compagnodiscuoladell’ex-primoministroJohnHoward–eCarl, inglese,quarant’anni.È statoscaricatodaun’industria farmaceutica: con labuonuscitahadecisodiviaggiare.Raccontadelfiglioadolescenteossessionatodagliopaliespiegaladifferenzatrasinglets,doubletsetriplets.VieneasalutarciilcuocodiLiverpool.BeviamoShirazespostiamogliorologiavanti di trenta minuti. Malcom-Dalton mi dice: «Tu e io siamo uguali. Bus drivers(guidatoridiautobus)etravelwriters(scrittoridiviaggio)lavoranoinvacanza».Salutoemiritiro.Incuccettaavròqualcosadameditare.

Domenica.Secondogiorno

C’è del sadismo, nei capitreno. Alle 6.10 il sosia di Clinton annuncia che alle 6.30annunceràilserviziodellaprimacolazione,primoesecondoturno(6.45e7.15).Usaun inglese enfatico: breakfast will commence, dice. Poi informa che i passeggeripotrannodetrain(scendere?)aBrokenHill,sempreindueturni.L’IndianPacific – 25carrozze,2locomotive,687metri–ètroppolungoperlapiccolabanchina.Nonè facile seguirequesti ragionamenti all’alba,maBrokenHill vale lapena. Lagita in città è stata annullata,ma intravediamo stradediritte,memoriediminiere egiocod’azzardo.Quisonovenutialavoraremoltiitaliani,nelsecoloscorso;piùancoraa Adelaide, dove arriviamo alle 15 e ripartiamo alle 18.40. C’è tempo perun’escursione,unavisitadalconsoleeunascoperta.Esistonocentoventiclubregionaliitaliani,dicuiventicinqueconsedepropria;manonc’èunIstitutoItalianodiCultura.Risalgo, il treno riparte. I pensionati del New SouthWales sono eccitati. L’IndianPacific li sbatacchia come peluche, ma stanno arrivando gli aperitivi e i figli sonodistanti:cosapossonovoleredipiù?Mentreiltrenos’avvicinaallelucidiPortAugusta– l’ultimo supermercato prima di Alice Springs, nel centro dell’Australia –Malcom-Dalton chiede all’inserviente da dove viene. Si chiama Gabrielle. Siede con noi esorride come sanno fare solo le infermiere, lemaestre d’asilo e le ragazze sui treni.«Norfolk Island» risponde. E lui: «Norfolk Island? Lo chiamavano “l’inferno nelPacifico”! Ci mandavano i peggiori criminali. Gli abitanti di oggi sono i lorodiscendenti».Gabriellesmettedisorridere,sialzaeseneva.Malcomconfessacheglisuccedespessodidirefrasisbagliatealleragazze.NotteinRedKangaroo.Bagnoincomune.Ilcorridoio,strettoeondulato,obbligaalsenso unico alternato. Le cabine, di conseguenza, hanno forme strane. Il letto èparallelo ai binari, e consente di addormentarsi guardando il deserto del SouthAustraliachecorreincontro.Noipasseggeridisecondaclassesappiamoaccontentarci.

Lunedì.Terzogiorno

Nel buio australe l’Indian Pacific è passato da Bookaloo, Wirraminna, Kultanaby eKingoonya:luoghichepotrebberointeressareinuovigenitoriitaliani,sempreincercadinomioriginaliperifigli.All’albaarrivaaTarcoola,fondatadaicercatorid’oronel1901. Aveva duemila abitanti, oggi ne ha 2 (due);ma resta il punto d’incontro traIndian Pacific (Est-Ovest, Perth-Sydney) e The Ghan (Nord-Sud, Darwin-Adelaide). Itrenisifermanoottovoltelasettimana,equalcunosmonta.Nonnoi.Entriamo nel Nullarbor, il rettilineo dei rettilinei, superiamo Ooldea: trentachilometrianordc’èMaralinga,dovegliinglesisperimentaronobombeatomichedal1956 al 1963, dopo aver sloggiato gli aborigeni. Ci fermiamo, poco dopo, a Cook.Scendiamoafotografareicartelli.Imieipreferiti:«Ilnostroospedalehabisognodite:ammalati». E «If you’re a crook /Come toCook» (Se sei unpocodi buono / vieni aCook). Ma neppure i delinquenti vogliono vivere qui. Ufficialmente, Cook ha 4(quattro) abitanti,manon si vedono. Probabilmente si sononascosti per non esserefotografati.Trovoperterraunavitegrandecomeunabottiglia,elaraccolgocomesouvenir(seladimenticonelbagaglioamano,all’aeroportomiarrestano).Ripartiamo.Midirigoversolapenultimacarrozza,l’esclusivaevietataViceRoyalLoungeCar.Misistemoinpoltronaeperdueoreguardolaterrarossa,ilcieloazzurroelegrandiaquile(wedge-taileagles)chesalgonofinoaduemilametri,ignorandoiltrenodicuisonoilsimbolo.Ogni tanto arriva una persona in divisa e, gentilmente, mi chiede perché sono lì.Rispondosorridendo:«Sonoitaliano».Laspiegazionesembraconvinceretutti,erestoadammirareiltramontosulNullarbor.Trapocol’aperitivocoipensionati,lacena,lenuovegaffesdelfratelloDalton.Cisonomodipeggioridipassareunaserata.

Martedì.Quartogiorno

Mattinaazzurradiprimavera,cielolargo,compleannodimiofigliodall’altrapartedelmondo.Ierisera,lasostaaKalgoorlie,cittàminerariaemovimentata.Iltaxistamihamostratoilbordellofondatodagliitaliani(nome:«QuestaCasa»),unaltrogestitodagliasiatici, le bariste che servono in slip e reggiseno (skimpies), il campo di calcio el’apocalitticoSuperPit,un’immensaminieraacieloaperto,illuminataagiorno.Lanottesull’IndianPacific– la terza–sarebbetrascorsatranquilla,nonfossestatoper il cellulare, che ha ritrovato campo e ha ripreso a funzionare. «Viene ospite alnostro programma televisivo?» chiede una voce italiana. Rispondo nel dormiveglia:«Sono in Australia, in mezzo al deserto». La voce: «Ok, ma viene al nostroprogramma?». Rispondo: Piuttosto mi faccio altri tre giorni qui sopra, e ritorno aSydney.ScendoinveceaPerth,WesternAustralia,sull’oceanoIndiano.Bellalalucedimare,ebelloritrovarlaallafinediuncontinente,scendendodauntreno.

6

Dall’AtlanticoalPacifico

L’ultimotrenoperObamaGrabyourticketandyoursuitcaseThunder’srollingdownthistrack

Wellyoudon’tknowwhereyou’regoin’nowButyouknowyouwon’tbeback.

Pigliailtuobigliettoelatuavaligiailtuonocorresuquestibinaridunquenonsaidovevaiadessoperòsaichenontornerai.

BruceSpringsteen,LandofHopeandDreams

Gowest,(notso)youngman!

Il trenoAmtrak693DowneasterperPortland,Maine fischia incessantemente.Fischiaquando esce dalla North Station di Boston, fischia quando entra nelle stazioncinebagnate del NewHampshire, fischia davanti alle case di legno bianco,marchio delNewEngland.Fischiaattraversandoiboschidipiniebetulle,senzaapparentemotivo:magari pensa di essere una nave, e vede porti dovunque. Mi dicono che i treniamericanidevonocomportarsicosì,perviadeipassaggia livello incustoditi.Nonmiconvince.C’ètroppogusto,inquestifischiatlantici.Mipiacciono,itreniAmtrak:noncorrono,maarrivano.O,almeno,cosìsperiamo.Lucidicomepallottole,bassiestretti,comodimanoncomodissimi,mostranolapuliziapraticadeimotel,doveunamacchianonvieneconsiderataunpeccato.SonoitrenidiunPaesespartano,chenoiciaccingiamoadattraversare.Oggi stiamo solo avvicinandoci alla lineadi partenza: girodi prova, come i pilotiprimadelgranpremio.AndiamoaBoston,Massachusetts,daPortland,Maine:loStatodellearagoste,StephenKingeLivTyler,unaperiferiaorientale,solitariaelievementeanarchica.Domani,partenzaversoovest.Obiettivo:l’altrooceano.Attraverseremo18Statie–aDioealleferroviepiacendo–arriveremoaPortland,Oregon.Dall’AtlanticoalPacifico,cercheremodicapirecosasimuovenellapanciadell’America.Mentre il treno fischia – ignoratodaumani e animalidomestici –penso che sonopassati trentacinqueannidalmioprimoviaggionegliStatiUniti.Estate1977,avevovent’anni.Anche allora da costa a costa (e ritorno!), con cinque amici e unamotor-home noleggiata in Pennsylvania e prenotata attraverso lunghe, ansiose, disturbatetelefonate intercontinentali. Mappe dell’American Automobile Association (AAA) inmano,FleetwoodMacnell’autoradioeunatelefonatalasettimanaaigenitori,acaricodel destinario. Stavolta, arrivando in aereo, ho fotografato e twittato la forma dellenuvolesull’AtlanticodelNord(hotspotLufthansa).Malavogliaèrimastalastessa.Identicalaconvinzionechel’Americasiaunmisterorinnovabile da studiare: cambia continuamente, e in quel cambiamento sta la suaforza.Stavoltaproveremoafarloconunosguardoeuropeo.Dueocchitedeschi–KarlHoffmann, un collega suggerito dalGoethe-Institut Italia – e diversi occhi italiani. Imiei e quelli di Andrea Salvadore (regista), Alberto Engeli e Gianni Scimone(operatori), Soledad Ugolinelli (producer). Da questo viaggio uscirà infatti unvideoblogquotidianoperil«CorrieredellaSera»eunprogrammatelevisivoperLa7.Alla scoperta dell’America, quindi. Colombo – bel nomedapendolare lombardo –stavoltaprende il treno.Gowest,youngman! suggerivaHoraceGreeley (1811-1872),natodaquesteparti(Amherst,NewHampshire).Nonsonopiùgiovane,masapeteunacosa?Domani,aOccidente,civadolostesso.

Portland,Maine-Boston,Massachusetts

Portland,Maine. Piove a dirotto.Abbiamoappuntamento in undiner chiamatoMissPortlandallesettedelmattino.Quandochiedodelucidazionisull’orario,mirispondonoche il breakfast americano si fa a quell’ora: come se fosse una spiegazione. Rachel,uniforme rosa confetto, propone torte lussureggianti, alte come casette a schiera inBrianza, e offre continuamente di riempire (refill) le tazze del caffè lungo, unaconsolazione delle albe americane e una conquista della civiltà occidentale. Ildiner,costruito nel 1949, è modellato su un vagone ferroviario. Gli scompartimenti sonotaratisulledimensioniumanediqueitempi:ristrette,apparentemente.Oggiuntavolodaquattroospitaduepersone,otreeuropei:dipende.Comunque,hannoragione.Periniziareunviaggioamericanooccorreunacolazioneamericana, e per una colazione americana serve un appetito tedesco. Karl, miocompagnodiviaggio,si lanciasuuovaalburrogiallecomepulcinialsole,pancettacarbonizzata, pane tostato affogato nel burro. Rachel spiega che molti rifugiati delCornod’AfricaarrivanoquinelMaine–biancoal97percento–perché loStatohaadottatopolitichesocialigenerose,esiprendecuradeilorobambini.Nediscutiamoneltaxiversolastazione.IlnostroguidatoreHusseinvienedaGibuti,enonsachestiamoparlandodilui.Seanchelosapesse,nongliimporterebbenulla:devefenderepozzanghereemalinconia. Ilcieloèunfogliodicellophaneinclinatoerovesciaacqua suPortland,piccola città sulmare, chenonvedremo.Solo immaginisurrealiste di aragoste sulle insegne spente dei ristoranti, negli intervalli deltergicristallo.Il treno per Boston parte alle otto esatte. Inizia il nostro lungo viaggio verso ilPacifico,coachclass,classeeconomica.Saliamoabordosenzacerimonie.IlDowneasternon è un treno per turisti, non in una giornata come questa. Filtra qualche gocciasopra il posto 16D. Il wi-fi funziona, e questa è una piacevole sorpresa. Due ore emezzalungolacostaatlantica:pocaroba,considerateledistanzediquestoPaese.IlDowneasterperBostonsi riempiegradualmente, l’umanità ferroviaria si somigliaovunque:bagagliconrotelle,vestiticomodi,sorrisispicci,qualcosadaleggere.Sedutovicino a me un ragazzone con i bermuda e le infradito gioca con un Samsung edemette piccoli grugniti soddisfatti. A chi ci chiede dove stiamo andando, carichi ditelecamere,computeretaccuini,proviamoadirechesiamopartitidaquestaPortlandperarrivareall’altraPortland.«That’swonderful!»rispondonotutti.Magliocchidiconoun’altracosa:«Perchédiavoloandateintreno?Inaereosifapiùinfretta».

Boston,Massachusetts

Dall’AtlanticoalPacifico,d’accordo.Laprossimavolta,però,andiamodaMiamiaSanDiego.ContinuaapioveresuquestaAmericasospesa,esololeragazzepiùcoraggiosesfidano l’umidità autunnale, mostrando ettari di cosce e infradito ottimiste. Poi levediamomentre s’infilano da Starbucks in Boylston Street e ordinano un secchio difrappuccinobollente.Èquasiirriconoscibilelacittàinfreddolita.LarappresentazionediunPaesechenons’èancorascaldatoperl’elezionepresidenzialeinarrivo.ISuperPACs(PoliticalActionCommittee), liberidalle regoledel finanziamentoaipartiti, raccolgonodenariutili alproprio candidato e informazioni dannose per l’avversario. Non c’è intervista edichiarazione dei candidati che non sia stata registrata e sezionata, in cerca diqualcosadicompromettente.L’Americaèlontana,dall’altrapartedellaluna,cantavaLucioDalla.Maquandositrattadisoldiepolitica,nontanto.Tuttolasciacrederechelacampagnaelettoralesiscalderà,comelaprimavera;maper adesso appare tranquilla. Perfino la gioiamaligna dei repubblicani, che vedonol’economiaansimanteeilpresidente,indifficoltà,tentatodidarelacolpaall’Europa.AllediecidelmattinocipresentiamoalquartiergeneralediMittRomney,chequièdicasa(èstatoil70°governatoredelMassachusetts).585CommercialStreet,aunpassodalGarden,dovegiocanoiBostonCeltics.Èunedificiovagamenteinquietante,senzaun’insegnaounsegnodistintivo.Lasededell’AgenziadelleEntratediTorvajanicalaimmaginocosì.Conosco due italiani interessanti. Il primo si chiama Pier Paolo Pandolfi, haquarantanoveanni.DiconosiaunodeitreitalianipiùvicinialNobelperlamedicina;e lui nonnega.Mi piace, questo. Le ambizioni accademiche represse sononocive; enelle università italiane, spesso, non riguardano il Nobel, ma come piazzare unassistente.PPP–semplifico–haunbigliettodavisitaimpressionante.Dirigelaricercagenetica sul cancroalBeth IsraelDeaconessMedicalCenter,unodeigrandi teachinghospitals della Harvard Medical School. Ha definito i meccanismi molecolari e lecondizionigenetichedell’insorgenzadialcunitipiditumori,enestacercandolacurautilizzando modelli murini (topi). Speranze? «Ora o mai più» sintetizza. Spiega lascienza attraverso continue metafore calcistiche («Reclutare i migliori talentiinternazionali in ogni ruolo è possibile per una grande squadra di calcio o per unagrande università americana. In Italia, purtroppo, no»). Pensavo che uno scienziatomilanistafosseunossimoro:misbagliavo.PippoCrottihatrentatréanniefaunaltromestiere.VienedaRomanengo,apochichilometridaCrema:uncompaesano.Figliodelveterinariodelpaese,giovanissimoèandatoaLosAngelesehastudiatoall’ActorsStudio.IlCirqueduSoleill’hascopertoinun video e l’ha preso, tra cento candidati. Pippo C. s’è inventato un personaggio –Valentino, italiano esagerato – e ora gira il mondo con una moglie di Pescara(Michela)eunbimbodisedicimesi(Nicolò).Viaggianoconnovevaligie.DaqualchesettimanasonoquiaBoston.VengonodaSanDiego,SanFrancisco,Toronto,Montreal,Londra, Amsterdam, Baltimora; andranno a Washington D.C., Atlanta, Miami, NewYork,Filadelfia,Ottawa,LosAngeles;poiinAustralia,Corea,Giappone,Cina.Gli ho chiesto: Cosa potrebbero fare Obama e Romney nel Cirque du Soleil?

Contorsionista e trapezista, ha risposto. Un politologo non saprebbe sintetizzaremeglio.

Boston,Massachusetts-Albany,NewYork

Iltreno499LakeShoreLimitedperAlbany,capitaledelloStatodiNewYork,partedaBoston South Station alle 11.55.Un treno corto – una locomotiva, quattro vagoni –dovenessunotelefonaepochiparlano.Ilcapotrenosiscusa:ilwi-finonc’è!Einvecec’è(disolitoavvieneilcontrario).Lacarrozza-bar,tavolidiformicabiancaedivaniinsimilpelleblu,sembraundinersemovente:miaspettodivedersbucareRachelconlesuetorteeisuoisorrisi.Ci fermiamo a Springfield alle 14.17, non vediamo nessuno dei Simpson. IncompensoaPittsfieldsalesultrenoGianniLovato,milanese,settant’anni.Sapevachesaremmopassati.SipresentaconunabottigliadiCampari,bicchieriebucced’arancio,patatineepastadicecifattaincasa.Raccontaunastoriaaffascinante.Èarrivatoqui,nella parte alta dello Stato di New York, negli anni Sessanta, attratto dal mito diWoodstockedallanuovaAmerica(anchedallefigliedeifioriconlatreccia,confessa).«Ah, the Beautiful Sixties! Ma io nonmi vestivo come gli altri, eh. Ero un hippy inborghese»ricordaserio.Epoi,sorridendo:«Diciamochefacevol’anarchicolasera».Dall’Americanonsen’èpiùandato.Nonsenevaneanchedallacarrozza-ristorante,sebbene il capotrenoAmtrak, impettito e formale, gli ripeta: «Mi dispiace, è vietatoconsumare cibo e bevande portati dall’esterno!». Gianni Lovato lo guarda. «Ma noisiamo italiani!» sbotta in inglese, invitandolo a un brindisi. E quello,sorprendentemente,accettaspiegazioneebicchiere.OggiMr.LovatohaungattobiancoeunaccountsuTwitter.MiporgeunbigliettodavisitaconunindirizzosullaStateRoute295.Mentre il trenopassanellastazionesotto casa, un gruppetto di persone sventola una bandierina italiana e una tedesca.TuttoorganizzatodaGianniLovato,ex-hippyinborghese.Il Lake Shore Limited sale tra colline, boschi e fiumi. Un terrazzino sul fondodell’ultima carrozza permette di vedere l’America che si srotola, allontanandosidall’Atlantico. A bordo, gli USA in miniatura: tutti i colori, ogni età, diverseoccupazioni. Operai e studenti, matrone silenziose, adolescenti pieni di brufoli egadget, fidanzatiabbracciaticheguardanoun filmsulportatile.Unaragazzasfoggiapieditatuatieuncopricapoconleorecchiedaopossum.IlcommediografobritannicoNoëlCoward,quand’era in tournéepergliStatiUnitinegli anni Trenta, aveva fatto scrivere il nome degli attori sul fianco dei vagoniferroviari, e le scritte s’illuminavano al passaggio nelle stazioni, in modo che iviaggiatori in attesa potessero applaudire. Personalmente, mi accontento di unospettacolocosì:l’Americacheavanza,dondolatadalvagone.

VersoCleveland,Ohio

Per il viaggiodaAlbany,NewYork, aCleveland,Ohio,Amtrakcihaassegnatounasleeperette. Diffidare dei vezzeggiativi, in qualsiasi lingua. Soprattutto nel settoreimmobiliareedeitrasporti.Cos’èunasleeperette (oroomette,secondoun’altrascuoladipensiero)?Uncubicolodovecisipuòdivertire:apattodiessereuncontorsionistaouninsegnantedipilates.Tutti gli altri umani – noi compresi – possono solo osservare, con stupore mistico.L’unicoalloggiamentoperilbagaglioèunvanosopralaporta;ottimoperimmigraticlandestini, amanti e cadaveri, ma irraggiungibile con una valigia pesante, come lenostre.Labrandasuperiorecorresuunarotaiaverticaleericurva.Ilprimogradinosiapreesitrasformaingabinetto;ilsecondodiventaunlavabo.Nonvogliopensarecosaaccadrà stanottea chi scendedalla cuccetta, se il compagnodiviaggiodimenticadichiudereilcoperchio.Pienidistuporeferroviario,andiamoacena(compresanelprezzo).Siamoaltavolocon un simpatico reduce della guerra del Vietnam, che però in Vietnam non èmaistato.LaUSNavy–racconta–lospedìinNuovaZelandaelui,forsepergratitudine,cinquant’anni dopomarcia nelle parate dei VietnamVeterans of America. È appenastatoaBoston.StatornandoacasaaMilwaukee,Wisconsin.Mentrelalucedelgiornocala, il nostro commensale spiega che stiamo correndo lungo l’Erie Canal, la viad’acqua (584 km) che daAlbany porta fino a Buffalo, collegando così l’Atlantico aiGrandiLaghi.Poesiaegeografiapassano in secondopiano, tuttavia,davantiauncamerierechesembra uscito da un musical e a un menu esoterico, dove i piatti appaiono escompaiono.Nessunosilamenta.ItreniinAmericasonounmondoasé,popolatodagiovani,anziani,eccentrici,misantropi,filantropi,artisti,poveri(ounacombinazionedi queste cose). Rientrando verso i nostri alloggi notturni, troviamo un ragazzo chesuonalatromba,sedutotraduevagoni,incurantedegliscartiedeicigolii.ÈdirettoaChicago,doveinsegnamusica.«PrendoAmtrakenonl’aereoperchéèrumoroso:possoesercitarmienondisturbonessuno»dice,comesefosselacosapiùlogicadelmondo.«Ilikethevibeofthetrain,mipiacel’atmosferadeltreno.»Mi chiudo nella sleeperette, m’inerpico al secondo piano, leggoAmericana di DonDeLillo sull’iPad,e lo trovoconsolante:èbello saperechenonsiamogliunicimatticon il desiderio irrefrenabile di attraversare gli USA. M’addormento intorno amezzanotte, in unaposizioneda fachiro.Alle ore 3.40 vengo svegliato dadue colpisullaporta.Chiudolaborsa,trascinolavaligia,scendodaltrenoeraggiungoglialtrisullabanchinadellastazionediCleveland.La notte è tiepida, il cielo è pulito, la scritta bianca «Cleveland Browns Stadium»brilla oltre un reticolato. Tre grattacieli sbucano sopra il treno argentato, che staripartendosenzadinoiversoChicago.ÈunanotteinAmerica.Thereisdarknessontheedgeoftown,ec’èunventochesadilontano. Fossero qui, Bruce Springsteen e Ivano Fossati scriverebbero una canzone.Noi,più semplicemente,dobbiamo trovareun taxi.AllequattrodelmattinonessunopasseggiaperCleveland,Ohio.

Clevelandrocks!

Visembreràstrano,malacosachepiùmihacolpitoalla«Rock&RollHallofFame»di Cleveland,Ohio, non sono i cimeli (ci sono anche negliHardRock Cafe). Non èl’edificioappuntitodiI.M.Pei,unagigantesca,forsennatamatitasfolgorantecontroilsole.Nonsononeppurelescolarescherispettosedavantiaimonumentidiunamusica(ormai)classica:Beatles,Elvis,LedZeppelin,Nirvana.Lacosachemihacolpitoèquesta:inAmericasonoriuscitiacrearelaRock&RollHallofFame.Sonoriuscitiaistruireunprocessocondivisodivalutazione,selezione,nomina.Eipiùindividualisti,sregolati,eccentriciedeccessivitragliartisti–lestardelrock–lohannoaccettato.Ifilmatidellecerimonielodimostrano.BruceSpringsteen,magari,neapprofittapersfottereBillGates.MickJaggerfanotare,giustamente:«Cichiedonodicomportarci bene, stasera, ma ci premiamo per esserci comportati male perventicinqueanni».Peròeccolituttilì,americani,britannicie(pochi)altri,dispostiadaccettarevalutazioniericonoscimento.C’èunasolaspiegazione:sonoconsapevolidifarepartediunastoriacomune.Pensate laHallofFamedellaCanzone Italiana.Piacerebbealpubblico,manonsifaràmai.Lacommissionegiudicantesarebbepredadegliappetitideipartiti,comelaRai.IlPartitoDemocraticovorrebbeisuoimusicisti,ForzaItalia(ocomesichiameràallora) pretenderebbe cinque cantautori di destra, la Lega chiederebbe almeno untastierista (magari RobertoMaroni). Il Movimento 5 Stelle spingerebbe per inserireBeppe Grillo: in fondo gliele ha cantate, no? O Gianroberto Casaleggio che, nellafoschia,potrebbesembrareunchitarristadegliYes.Qualcuno,aquelpunto,proporrà:nominiamouncommissario!Vasco Rossi accetterà l’onore, a patto di avere uno spazio superiore a Ligabue.Celentano? Solo se gli danno un posto vicino all’ingresso (giustificherà la richiestadicendo d’essere stato l’importatore italiano di Elvis Presley). FrancescoDeGregori,interpellato, si chiuderà in un fascinoso silenzio. Gli eredi di Lucio Battisti e LucioDallachiederannoprecisegaranzie.SoloIvanoFossatieFrancoBattiatodiranno:fatevoi.Everrannoattaccatidal«Foglio»come«qualunquistimusicali».Be’, questo ho pensato, davanti alla piramide della Rock & Roll Hall of Fame diCleveland,Ohio.AndiamoaprendereiltrenoperChicago,cheèmeglio.

DaClevelandaChicago

Alcunemalelinguesostengonochecifosseroaltritreni,daClevelandaChicago.«Nonèvero»assicuraSoledad.«C’erasoloquestodelle3.45.Nonècolpamiaseparteconun’oradiritardo.»Siamo qui, sotto i neon di un improbabile sabato mattina, con una mappa sulleginocchia,unosbadiglio ingolae ilrimpiantonegliocchi.Avremmopotutodormireun’ora di più, prima che la sveglia dell’hotel DoubleTree Lakeside trillasse «Goodmorning!». «Poteva andare peggio. Poteva esserci la neve» taglia corto Edward,rappresentante Amtrak, che vive in Florida e verso la neve prova una robustaantipatia.Cheimporta.Ormaisiamoqui.AspetteremoiltrenoargentatochecorreràlungoillagoEirefinoaToledo,Ohio,epoiattraverseràl’Indiana,perarrivaredoposetteoreaChicago,Illinois.Correre,apensarcibene,èunaparolagrossa.Lavelocitàmedia,suitreniAmtrakalungapercorrenza,è71miglia(114km)l’ora.Manoncilamentiamo,nédellavelocitànéd’altro,equestamansuetudinesorprendegli americani che incontriamo.La ferrovia,per i lunghiviaggi, viene considerataunmezzo di trasporto insolito, quasi eccentrico. Il treno non è patriottico comel’automobile o indispensabile come l’aeroplano. Che uno lo scelga per attraversarel’Americaèstrano,quasisospetto.La sleeperette, al secondo incontro, mi sembra accogliente. Riesco a sganciare labranda superiore senza decapitarmi, per esempio. E da lì, sdraiato, osservo gli StatiUniti che sfilano, come un documentario senza commento. Le auto, sulle stradecomplanari, si muovono lente, come in un film. Campi sterminati, fattorie, insegneilluminate:tuttosembradiaverlogiàvisto.InAmericanonsivamai:sitornasempre.In Ohio sono nati il generale Custer, diversi presidenti, George Clooney e ClarkGable,miinformaunrappresentantediturbinedirettoinIllinois.AcolazionedividoiltavoloconDoneDottieHarris–settantacinqueannilui,sessantacinqueannilei–chefesteggiano il 41° anniversario di matrimonio. Vengono dalle cascate del Niagara,tornanoacasaaAustin,Texas,passandodaChicago.DiconocheObamasuscitatantaostilità perché è nero, come loro. Lo voteranno, probabilmente. Ma devono ancorapensarci,perchéalcunecosecheilpresidentehadettononglisonopiaciute.Provoaindovinare:forseilsostegnoallenozzegay?DottieHarrisstringegliocchiesimordelelabbra:hoindovinato.StraniumoripercorronogliStatiUniti.Dopotrentacinqueannidifrequentazioni,equalchegiornoditreno,soriconoscerelesmorfiesulvoltodiunanazioneamica.«Lamaggiorpartedeicittadiniamericaniinquestiultimiannihacambiatocosìtantecittà,cosìtantilavori,havistocambiarecosìtantecose,daaverpersolabussolaeilpropriopostodentro l’America.»QuestopensaSalvatoreScibona,unoscrittorediCleveland,autorediTheEnd.Unriassuntochecondivido,anchesenonvorrei.Oforseèl’effettosleeperette:sidiventaletterari.

Chicago,Illinois

ChicagoèlacittàpiùinteressantedegliStatiUniti:perfarmicambiareidea,dovresteconvincermi a passare qui un inverno. Ma il vento della Windy City, in giugno, ètiepidoedolce,comel’umoredellagentecheincontri.Siamo venuti a Cellular Field, lo stadio dei White Sox, che oggi giocano controHouston. Il rumore della palla sulla mazza segna l’inizio della bella stagione; unpotenteevocatored’estatecuigliamericanirispondonoconunriflessopavloviano.Ilbaseball è quasi incomprensibile per noi stranieri. Una soluzione c’è: rinunciare acomprenderlo. Non è necessario. Il baseball va respirato, come l’aria di giugno. Unfuoricampo ha una valenza estetica e un’ovvietà dinamica. E se tutti intorno a tegridano,gridaanchetu:cidev’essereunmotivo.Ilbaseballèpassioneperinumeri,lestatistiche,irituali,glieroisbucatidalnulla,lecoreografie,lestrategie,laforzaeilcontrollodellaforza.Ilbaseball–160partiteinunannocontrole16delfootball–èilmantraamericano,unproduttoreinstancabilediricordifamiliari.IlnumerodibambinipresentiaCellularFielddimostrachetuttoquestocontinuerà.Nonacasotantiscrittorietantiattorisisonocimentaticoltema:daUnderworlddiDonDeLilloaMoneyballconBradPitt.Barack Obama ha frequentato questo stadio, come confermano le fotografie delpresidentemarchiatoWhite Sox.Negli anniOttanta, quand’è arrivato aChicagoperlavorare come community organizer, ha preso casa non lontano di qui. Andiamo inbicicletta a vedere la strada, il barbiere, il ristorante e la cafeteria che frequentava.Esisteunpellegrinaggiopolitico, inAmerica, che esuladalle simpatiedi partito.Unpresidente è un personaggio storico: si va a vedere da dove viene per capire dovepotrebbeportarci. Sonodue illusioni,ma è piacevole coltivarle pedalandoperHydePark.

DaChicagoaMilwaukee,Wisconsin

ViaggiamosubinaricanadesiversoilWisconsin,chenonstainCanada.Unastranezzachesispiegacolliberomercatoferroviario.Amtrakèproprietariadialcunetratte(lapiùimportante,quellatraBostoneWashingtonD.C.).Lealtre,leaffittadaiproprietarideibinari.LerotaiecheoggiciportanodaChicagoaMilwaukee,peresempio,sonodiproprietàdellaCanadianNationalRailway.Prendiamoatto,senzacommenti.Le delusioni sono altre. «Due di voi potranno viaggiare nella locomotiva!» ciavevano promesso. Subito mi ero prenotato, insieme all’operatore Alberto «Peace»Engeli,cosìrinominatoperchédomenica,girandoperEnglewood(ChicagoSouthSide,80 omicidi e 260 feriti da arma da fuoco negli ultimi sedici mesi), puntava latelecameraverso tipipocorassicurantiegridava:«Pace!».Lacosa interessanteèchequelli,invecediinseguirci,rispondevanoalsaluto.Torniamoaltreno.Almomentodisaliresullocomotore(engine)scopriamochenellacabinadiguidac’èpostoperunsoloospite:ovviamentecedoilpassoallatelecamera.Peccato.Ogniuomo,nell’adolescenza,hasognatodiguidareuntreno,spiegavaFreud,attribuendoaquestodesideriounsignificatosessuale.Rientroincoachunpo’frustrato(ovvio!avrebbedettoFreud).Mi siedoeascolto la lezione ferroviariadiun loquacedipendenteAmtrak,inviaggioconnoi.Imparoquantoseguesuitreniamericani:

1.IltrafficopasseggeriècrollatoneglianniCinquantadelXXsecolo,inseguitoallo sviluppodell’InterstateHighwaySystemedell’aviazionecommerciale.Enonsièmairipreso.

2. Le ferrovie americane puntano sulle merci, che rappresentano metà delmercato.Eccoperché,sumoltetratte,itreni-mercihannolaprecedenza.

3.Untreno-mercièlungoinmedia3,4kmedèformatoda280vagoni.4.IlnostrotrenovienetiratodallalocomotivafinoaMilwaukee;poiverràspintoindietrofinoaChicago.Perquestosichiama«push-pulltrain».

La lezione dura poco, il viaggio anche. A mezzogiorno rivedo Milwaukee dopovent’anni.Eraunacittàoperaiachestavacambiandopelle.Oggiappareripulita,conun lungolago verde e festoso. La stazione ferroviaria è bianca e aggraziata; lericonversioniimpeccabili;c’èperfinounmuseodell’architettoCalatrava,chechiudeleali–letteralmente–allecinquedelpomeriggio.Inostriconnazionaliimmigratihannocostruito The Italian Community Center e stanno preparando la festa annuale. CiaccoglieMario Calini, l’unico che parla italiano. Si commuove quando arriviamo, sicommuovequandopartiamo,sipreoccupaquandochiediamoaipresentisegliitalianidiMilwaukeesonopiùdemocraticiorepubblicani(rispostanumerodue,sehocapitobene).A Milwaukee i bianchi sono principalmente di origine tedesca e polacca,rappresentanoil40percentodellapopolazioneestannopercontoproprio;inerisonoaltrettanti e vivono a nord della città; gli ispanici (17 per cento) stanno a sud; gliasiatici, soprattutto di etnia hmong, abitano a nord-ovest. Milwaukee è una cittàsemplice e una città di simboli: motociclette Harley-Davidson, birra Miller, la serie

televisivaHappyDays(esisteancheunastatuadiFonzie,giubbottodibronzoepolliciinposizione).Un’Americasenzaaggettivi,enonneaggiungeròio.

DalWisconsinalNorthDakota

Siamoquasiametàstrada.PartitidaMilwaukee,Wisconsin,siamodirettiaFargoeaRugby, North Dakota: il centro geografico del continente nordamericano. DaHappyDays a Fargo dei fratelli Coen: una transizione culturalmente e climaticamenteinteressante.Sono contento di aver scelto il treno per attraversare gli USA dall’Atlantico alPacifico.Fosse solopervedere la facciadegli americaniquandoglielodici. Stupore,costernazione, ammirazione, compassione: tutto in uno sguardo. «Perché lo fate?»Dopodiecigiornidiviaggio,oltreduemilamigliadibinariemoltivoltiperplessi,hopreparatounarisposta.Anziquindici,quanteleorediviaggiocheciaspettanooggi.

1.Perchél’annoscorsoabbiamopresoiltrenodaMoscaaLisbona,eaquelpuntononc’erapiùterradoveandare.Cosìabbiamoricominciatodaquestaparte.

2. Perché il treno è un teatro ambulante, dove scena e attori cambianocontinuamente.

3.Perchéiltrenoèunatramagiàpronta.Commediaetragedia;megliolaprima,tuttosommato.

4.Perchéoltreifinestrinipassal’Americainparata,edèimpossibilestaccaregliocchi.

5.Perchéognitantoèbelloessereunestraneotragliestranei.6. Perché in un lungo viaggio i pensieri si allungano, e acquistano unasorprendentechiarezza.

7.PerchéAmtrakèunalezionedistoicismoastelleestrisce.8.Perchél’ariaètrasparente,icoloriforti,glispaziimmensi(lecuccettepiccole,d’accordo).

9.Perchérifarelavaligiatuttiigiornièuneserciziozen.10.Perchéèbelloimpigrirsiinmovimento.11. Perché si può parlare, quando si è stanchi di leggere. E guardare, quando si èstanchidiparlare.

12.PerchéognivoltatroviamoItalianscheciaiutano,ciincoraggiano,ciguidanoecicorreggono.

13.PerchéoggiviaggiamosuuntrenochesichiamaEmpireBuilder e intervistiamogenteconnomicomeRockyMarcoux(Commissioner,CityofMilwaukee).

14.PerchéilNorthDakotaèunodeipochiStatiche,intantiviaggiamericani,nonho visitato. E delMontana, da bambino,mi piaceva la pubblicità («Laggiù nelMontanatramandrieecowboys/C’èsemprequalcunoditroppotranoi»).

15. Perché fermarsi a vent’anni è irrilevante, a trenta è piacevole, a quaranta ècomprensibile.Maacinquantaèincosciente.

Rugby,NorthDakota:ilcentrodell’America

Nelle ultime ventiquattro ore abbiamo conosciuto un ranger con un pesce-gatto dipeluchenellaborsa,unacoppiadiSavannah(Georgia)cheviaggiaintrenosuordinedel medico, un vice-sceriffo così gentile da caricarci sull’auto della polizia, un ex-sindacoimpresariodipompefunebriconunaCadillac’68decappottabile,ladirettricedel quotidiano «The Tribune» che vende cartoleria in redazione, la proprietaria diradioKZZJAM1450conifiglinellaNationalGuardeunagiovanecalciatricedinomeBailey,subitosoprannominataMissNorthDakota.MissNorthDakota! Suonabene.Bailey s’è trasferita qui dallaCalifornia, e lavoracon la famiglia al Cornerstone Cafe. Appena fuori dal locale, una stele annuncia:GeographicCenteroftheNorthAmericanContinent.Fascinoso:apattodinonvenirefinoaRugbyefareipignoli.C’èchisostienecheilpuntoesattostiainunacquitrino,trechilometri da downtown. Altri dicono che il centro del continente nordamericano sitrovipiùaest,versoDevil’sLake.Terzaversione:ilcippo,erettonel1931dallocaleLionsClubvicinoaun ristorante, è stato spostatonel1971. I proprietari se lo sonoportatidietro,el’hannopiazzatodifrontealnuovolocale.Lageografiaalserviziodelcommercio:vival’America.North Dakota! Lo Stato con la disoccupazione più bassa degli USA. Il boompetroliferostaattirandogentedatuttal’Unione.Unacontroversatecnicadiestrazione(hydraulicfracturingofracking)producemezzomilionedibarilidigreggioalgiorno,epotrebbegarantireagliUSAl’autosufficienzaenergeticanel2030.Ilprezzodellecaseèraddoppiato,enellazonadeipozzinonsitrovapersonale:ilMcDonald’sdiWillistonvaaprenderseloaduecentomigliadidistanza.Arrivagentenuova,inNorthDakota,l’economiatira.«QuiaRugbyvabeneperfinolaprigione,fallitaannifapermancanzadiprigionieri»raccontasoddisfattoDaleG.Niewoehner,proprietariodellaCadillac,ditrechiese,dellepompefunebriediunapatriotticacravattaastelleestrisce.NorthDakota!AspettavamoconimpazienzaFargo.Malacittà–cisiamopassati,lanottescorsa–èunametropoli,inconfrontoaRugby.Quisoloungiornale,unaradio,unmotel,nientetaxi.Allastazione,comedicevo,ciaspettaunapattugliadellapoliziaeciaccompagnaalmotel.Gliabitantisono2879,l’ultimoomicidiorisaleal1963.Giriamo con il naso all’insù, come turisti alle prime armi. Il cielo sembratridimensionale, le nuvole hanno i muscoli. D’inverno, assicurano, fa molto freddo.Non a caso, alla fine delXIX secolo, arrivaronodallaGermania e dallaNorvegia: sisentivano a casa. Ancora oggi le due etnie rappresentano il 78 per cento dellapopolazione. Ilmio compagno di viaggio, KarlHoffmann, ha scoperto che qui abitaunasignoraHoffmannes’èaccordatoperincontrarla.Malasignoranonarriva,eluibofonchiasull’inaffidabilitàtedesca.Il North Dakota ci piace. È il figlio illegittimo della ferrovia (Great NorthernRailway,1890-1970), e ilnomedel trenochecihaportato finqui–edomattinaciporteràvia–loricorda:EmpireBuilder,costruttoredell’impero.Un’Americaproteinica,pratica, ottimista, senza troppe sottigliezze.Un’America che, nel XXI secolo, sembraancoraprigionieradell’incantesimodiAmericanGraffiti.Anche se le bionde, bisognadire,sonopiùvestite.Saràilfreddo.

L’imperodelfracking

Altro cheEmpireBuilder.Dovrebbero chiamarloDelayBuilder, costruttore di ritardo,consideratoquantoneaccumula.ARugby,NorthDakota,siamoarrivatidueoredopo.DaRugbyavremmodovutoripartirealle7.07perMalta,Montana:iltrenos’èmossoalle 9.33. Con calma. L’hanno pure spostato di centometri per aiutarci a caricare ibagagli.Ieri abbiamo passato il pomeriggio con Dale G. Niewoehner. L’ex-sindaco s’èorganizzatocasa-e-bottega:alpianterreno,impresadipompefunebri(conesposizionedi bare, urne e il laboratorio per la preparazione della salma); al piano di sopra,salotto, camera da letto, reperti di navi da crociera (compresa l’AndreaDoria), unacollezionedimattonidiedificicelebrieunatestadibisonte.Oggi,insiemeallamoglieMarilyn(«Cisiamoconosciutiaunfunerale»),cihaaccompagnatoallastazioneecihaspiegato perché Amtrak, su questa tratta, è spesso (sempre?) in ritardo. I binariappartengonoallasocietàBSFN,chedà laprecedenzaai treni-merci(freighttrains). Ipasseggeripossonoaspettare.L’Empire Builder attraverserà il North Dakota, il Montana e un angolo di Idaho,diretto a Seattle, Stato diWashington.Noi scenderemo aMalta,Montana. Sul trenoconosciamoMandy,chedalMinnesotavaatrovareunamicoaWilliston,ilcentrodelnuovo boom del petrolio. «Posto pazzesco» spiega. «Nei McDonald’s e da Walmartpagano venti dollari l’ora, il triplo che a New York, e non riescono a tenere ilpersonale.Neipozzi,comeminimo,iragazziprendonotrentadollaril’ora.Arrivanodatutta America. Tanti maschi, tanto alcol. Ho assistito a risse per una ragazza.Testosteroneepetrolio.Wow!»L’amicodiMandylavoraperventicinquedollari l’ora:ripulisceperditedipetrolio,cosecosì.Ilfracking,lanuovatecnicadiestrazione,prevedel’immissionediliquidiogas ad alta pressione nel sottosuolo per rompere gli strati rocciosi, e rischia dicomprometterelefalde.Inalcuniluoghi,dicono,l’acquapotabileprendefuoco.PrimadellasostapropongoaSoledad,lanostraproducer,unesperimentoperletelecamere:scenderàaWilliston,berràdalrubinettoeaccenderàunasigaretta.MaleièdiRoma,noncicasca.«Nonfumo»risponde.Appena prima del confine, nuovo fuso orario. Nel Montana il cielo è grigio eazzurro, nuvole panciute prendono la rincorsa nella prateria. Ogni tanto piove, poismette.Finiscono ipozzidipetrolio e comincianobasse colline chiare.Gli autotrenilascianostrascichidipolvere.Ametà pomeriggio, con tre ore di ritardo, scendiamo aMalta,Montana. Il nomevennesceltodaunfunzionariodellaGreatNorthernfacendoruotareunmappamondo:ilditosifermòsull’isoladelMediterraneo.Sole,vento,ottostrade,ilbarLuckyBullete qualche pick-up col fucile sulla rastrelliera. La proprietaria del motel Maltana –l’unicoincittà–sembrasorpresadelnostroarrivo.Anchenoi,apensarcibene.

MarzianiinMontana

In attesa di addormentarsi, è bello ascoltare il rumoredei treni, scriveDonDeLillo.Forse aveva preso una stanza nelMaltanaMotel diMalta,Montana; e non soffrivad’insonnia.IpoderosifreighttrainsdellaBSFNcontinuanoapassare,ediciamochenonpassano inosservati. Piombano ululando sul passaggio a livello incustodito, e siallontananonellaprateria.Duelocomotiveprometeiche,duecentovagonidicontainer,molticonscrittecinesi.Dall’ovestall’est,dall’estall’ovest,instancabiliboatinotturni.Alle20.30, sottoun solebrillante, complice ilnuovo fusoorario (MountainTime),siamogiàchiusinelle stanzedelmotel.Un’orapiù tardi, scoprirò l’indomani,hannobussatoper informarmicheunappuntamentoerasaltato.Suvvia,ragazzi.Senonmisveglianoduecentovagoni,figuriamociseciriesconolenocchediun’italianaeducata.MaltaèunpostochesarebbepiaciutoaWimWenders:unascenografiainattesadiunfilm.Stradediritte,angoliretti,cielocobaltoeinsegnesbiadite.Leattrazionilocalisonoirestidiundinosauro(Leonardo)eilbanditoKidCurry(HarveyLogan),chenel1901assaltòuntrenoapochemigliadaqui.Ful’ultimarapinadelMucchioSelvaggio(WildBunch),primacheButchCassidyeSundanceKidsi trasferisseroinSudamericapergodersiladisonestapensione.Vaghiamoperstradevuote,tagliateorizzontalmentedallaluce,finchédalbarLuckyBulletciinvitanoaentrare:gentilmente,senzaricorrereallearmidafuoco.L’Americaoleografica e cinematografica, appena ci si avvicina si scompone in storie reali,personali,spessodure.Jane,albancone,mostralafotodelpadredellafiglia,partitoilgiorno prima per l’Afghanistan; le amiche sovrappeso raccontano di una cittadinasolidalematroppocuriosa;DenniseDodeeesibisconolasellavintaalrodeo.Un’asta di cianfrusaglie attira una piccola folla. Sugli scaffali la storia quotidianadell’America, malinconica e consolante come il passato prossimo. Poco distante, alristorante del Great Northern Hotel – un viaggio nel tempo ferroviario – laventitreenneKrystal,bellabiondaespettinata,mostraleunghiesmaltateescintillantialla telecamera: finalmente in questo posto succede qualcosa, dicono i suoi occhiadulti. Spiega cheèarrivataquidaPortland,Oregon, a cercare lavoro. L’ha trovatosubito,manonsaquantorimarrà.Allesettedelmattino–solebrillante,comesequalcunodinotteavesselucidatoilcielo – conosciamo un ingegnere con tre figlie. Hanno preso due stanze alMaltanaMotel. L’auto è ferma come il cavallo davanti all’accampamento. Le ragazze fannocolazionesulcofano,aspettandounagaradinuoto.Il resto della giornata trascorre in vagabondaggi lungo i binari, in attesa diriprendere l’Empire Builder verso ovest. Le ore di ritardo sono due, ma potrebberodiventare tre,oppureunasoltanto:Amtrakèunaformadiallenamentoallavita.Bigsky,somerain,notrain:benecosì.Infondocelasiamocercata.Siamoarrivatiintreno,nonabbiamol’automobile,elacosaaquestelatitudinièinconcepibile.Cinqueitalianieuntedescochevisitanol’unicomuseo,parlanodidinosauriescalcianorifiutisullamassicciata.MarzianiinMontana.AEnnioFlaianosaremmopiaciuti.

Laspondaverdedelbiliardo

Unuomo che sostenevad’essere stato ferito da un colpo sparato daun’auto in corsa,mentre era inMontana per lavorare al libro Kindness in America (Gentilezza in America), ha confessato d’essersisparatodasolo.L’ufficiodelloscerifforitienesisiatrattatodiunattodisperatodiauto-promozione,manonhafornitoulterioridettagli.

Come può non affascinare, un posto così? La notizia apre la prima pagina delquotidiano«GreatFallsTribune»,eilluminailMontanadiunalucepop.Arrivandointreno dalla prateria, lo spettacolo è magnifico: le Montagne Rocciose chiudonol’orizzonte a occidente, come la sponda di un immenso biliardo. Poi il treno correlungo il fiume e sale verso il Glacier National Park. AWest Glacier c’è un’aria daPinzolofuoristagione, ilverdeèlucidodipioggia, lefelpeabbondanti.ArriviamoalLakeMcDonald–veronome,nonunasponsorizzazione–maoltrenonsipuòandare:ilvalicoèchiusoperneve.Ingiugno.Neiparchinazionalipiove,haappenasmessodipiovereostaperpiovere:questaèunadellecosechehoimparatointrentacinqueannidiviaggiinAmerica(aproposito:cosa fanno gli orsi, la domenica pomeriggio, con questo tempo?). Basta guardarsiintorno,esicapisceperchéquestoPaeseproducatantocinemaetantatelevisionediqualità.Cisonoglisfondi,cisonoipersonaggi,gliunieglialtriparlano.Gli americani, soprattutto fuori dalle grandi città, sono ben disposti verso glistranieri.Abbiamoincontratoeascoltatocentinaiadipersone,dall’Atlanticofinoaqui.Nessuno,mai,harifiutatodirispondereallenostredomande.IlGlacierNationalParknon faeccezione.Nelparcobagnato, tra laghiverdeblueghiaccio in lontananza, incontriamo famiglie del Montana con figliole ansiose dipartireperl’Africa;unacoppiadigentildonnedaicapelligrigi,incertetrailfascinodelgrizzly e quello del gin&tonic; un giovane conservatore di Spokane orgoglioso dellasuacittàoperaia;duefratelli,gestoridiunrifugio,furibondiconlapoliticaamericanaingenereeWashingtonD.C.inparticolare.Nellastazioned’ingressodiPolebridgeconosciamounrangerdelparco.Codinosottoilcappelloneregolamentare,èoriginariodellaForestaNera(Germania)edèinformatosu Milano, dove ha vissuto per tre anni facendo l’incisore. Karl, euforico perl’apparizione del connazionale, domanda in inglese: «Hai visto qualche orso quiintorno?». Ma sbaglia la pronuncia: non bear (orso), ma beer (birra). Il teutonicoguardianononsiscompone:«Unabirra?Mipiacerebbe.Mainserviziononposso».Poiride:«Nienteorsi,oggi».SeDavidLynchavessepassatolagiornataconnoi,avrebbecompletatoilcastingperunanuovaedizionediTwinPeaks.Ioavreifattovolentierilacomparsa.Unpescatore,magari.Quellicheosservanoilmondochegiraintorno,esorridono.

Spokaneeilfuturo

ChivenisseaSpokaneedesclamasse:«Machebellacittà!»sarebbedasottoporreallaprova dell’etilometro. Non è neppure una città semplice. Complessa da navigare apiedi, impegnativadavisitare ingiugno–10 °Ceventochespazzavia ilgiornale–difficiledapronunciare.«Spokàn»,sidice.Erailnomediunatribùindigena,esignifica«figlidelsole».Perora,devodire,nons’èvisto.Ma Spokane – Stato di Washington, vicina al confine con l’Idaho – è un postointeressante. Una città non oppressa dalla propria reputazione, anche perché pochiamericani sanno dov’è. Un luogo amichevole, felice d’essere oggetto d’attenzione. Ildirettore di «The Spokesman-Review» (fondato nel 1894) ci spalanca le porte dellaredazione, ci presenta i giornalisti, ci invita a cena. Una città pratica e mobile,Spokane, in continuo divenire. Talvolta dà l’impressione di non sapere bene doveandare;macivacomunque,equestotornaasuoonore.Siamoarrivatialle tredelmattino,provenientidalMontana.Le stazioni,dinotte,hannounlorofascino,anchesetalvoltaèdifficilecoglierlo,dopoaverpassatoottooresu un treno Amtrak (senza cuccette e in ritardo di due ore, tanto per cambiare).Filiamo subito verso i nostri letti nell’hotel Lusso, 808 W Sprague Avenue. Nonlasciateviingannaredalnome.Èunpostonormale.Illussosta,semmai,nell’albergodifronte, il maestoso Davenport. Nel 1914 è stato il primo in America con l’ariacondizionata; quando davano il resto ai clienti, lucidavano le monete affinchésembrassero nuove di zecca (un prototipo innocente di «money laundering», se cipensate).UnsecolofaaSpokanegiravanoidenaridelleminiere,dellegname,dellaferrovia,che ha portato fin qui anche molti italiani. Un successo durato pochi anni, ma halasciatotracce.AlDavenportvenivanoregolarmenteBingCrosby,cresciutoincittà,iltrasvolatore Charles Lindbergh, l’attore Bob Hope, lo scrittore Dashiell Hammettquand’era un detective per l’agenzia Pinkerton negli anni Venti. L’albergo è statorecentemente restaurato, le testimonianze dei tempi gloriosi sono allineate lungo lepareti. Il Davenport ha il fascino degli hotel che hanno conosciuto tempi migliori:l’Adelphi di Liverpool, ilMetropol diMosca, il Plaza di Roma. Posti che hanno piùstradaallespallechedavanti.Come noi: l’Atlantico è lontano, manca poco al Pacifico, e possiamo quasifesteggiare.

Ilmaresullosfondo

«Un ritardo puntale» diceKarl. La tattica diAmtrak, finora, è sembrata questa: nonessere mai in orario, con metodo. A Seattle, invece, arriviamo con mezz’ora dianticipo:9.55invecedi10.25.Icompagnidiviaggioamericani,smaliziati,cispieganochesitrattadelcosiddettopadding.Ilritardoaccumulatodaltreno,aquestopunto,ècerto; e sull’orario ufficiale viene indicata un’ora d’arrivo che ne tiene conto.Quest’astuzia,piùitalianacheamericana,servearabbonireipasseggeriall’arrivo.Hafattofelicisolonoi,chenonconoscevamoiltrucco.L’EmpireBuilder,aSpokane,sidivide:alcunecarrozzevannoaSeattle,Washington;altredirettamenteaPortland,Oregon.Sebbenequestasialanostradestinazionefinale,abbiamo deciso di vedere l’Oceano Pacifico – è una questione di principio. QuindipasseremodaEverett,EdmonsearriveremoaSeattle,lacittàdiAmazon,deiNirvana,dellaBoeing,diJimiHendrixedelcaffèStarbucks.Partiamoalle2.20daSpokane,dopounabirraconvistasullecascateedueoredisonnoprovvisorio.Seizombieprovanoadormiresultreno,mal’albadell’Ovestnonèd’accordo.L’EmpireBuilderscivolalungoilfiumeColumbia,mentreilsoles’infilasottolenuvole.QualcunoannunciaIcicleCanyon.Spessoquisivedonoalci,castoriecervi.Nonoggi.Probabilmentedormono.Beatiloro.Passiamo sotto la Cascade Range, attraverso il più lungo tunnel ferroviario degliUSA(12,5chilometri,completatonel1929)eandiamoversoSkykomish,traforestedipinieabetirossi.Inquestatrattal’addettoalvagone-letto(sleepingcarattendant)hal’occhiovispo.SichiamaKevinH.,oalmenocosìassicuraildistintivo.Conoscelageografiaelospelling:se pronuncia il nome di una località, spiega come scriverlo. È autoritario, ironico econfusionario: una combinazione difficile da trovare, non solo sui treni. Quandochiediamounpermesso–possiamoabbassareilfinestrinomentreprocediamoapassod’uomo?–dice«No!»econtemporaneamentefasegnodisìconlatesta.Cosìèaposto,colregolamentoecolbuonsenso.Nonostantelastanchezza,horitrovatolavitalità:saràmeritodelpaesaggio.Oppure,dopo sedici giorni, mi sono abituato al treno. Ancora una quarantina d’anni e poidiventounprofessionista come l’avvocatoDavidPeterAlan, che abbiamo incrociatoduevolteinquestoviaggio.PassalavitasulleferrovieUSA.«Maipresounvoloinvitamia!»dichiaraorgogliosoallatelecamera.Comeilpianistasull’oceano,hatrasferitolapropria vita professionale e sociale su un mezzo di trasporto, ne scrive, si batteaffinchévengausatomeglio.«Seunuomosolohapercorsoedescrittotuttelestradeferrated’America, vuoldire chenon sonoabbastanza!»dichiara.UnpiccoloLincolnferroviario:ammirevole.La mia competenza è poca cosa, in confronto. Diciamo che ho acquisito alcunimeccanismi.Soimpilareibagagliespingerlilungoicorridoi(semprevaligieverticaliconquattrorotelle,suitreni).Sonocapacediaprireleportetraivagonicolpiede,enonprenderleinfaccia.Socomebereilcaffèneibicchieridicarta,senzascottarmi,ecomechiudereiltavolosenzaamputarmiledita.Conoscol’ubicazionedeltastodelloscariconelmicrobagno, e riesco a lavarmi lemani premendo le leve col pollice. Soesattamentedovestanno lepresedicorrente,e riescoa trovarlealbuio.Conosco la

regolazione dell’aria condizionata, l’ubicazione della luce da lettura e dei ganci cheservonodaattaccapanni.Lasleeperetteeilsottoscritto,ormai,sivoglionobene.L’Empire Builder scivola lungo la valle del fiume Snohomish e iniziano i campicoltivati;ifurgonipick-ups,comesilenziosiinsettimeccanici,compaionoescompaionodi fianco al treno. Alle 8.50 arriveremo a Everett e Kevin H., nel dare l’annuncio,sembra sentimentale. Quando compare l’acqua salata del Puget Sound, che si apresull’oceano,lodiventiamoanchenoi.Siamopartitidall’Atlantico,siamoarrivatisulPacifico.Siamopartiticonlapioggia,e la pioggia ci aspetta all’arrivo.A Seattle dicono:we don’t tan, we rust. Non siamoabbronzati,siamoarrugginiti.Noinoncorriamoilrischio.Duegiorniincittàepoigiù,versol’altraPortland.

InAmazonia!

Ilmesedigiugnononèunagaranzia,daquesteparti.LochiamanoJunuary,unacrasitraJune (giugno) e January (gennaio).Ma siamo fortunati. La pioggia dell’arrivohalasciatopostoalcieloazzurro:che,diciamolo,cipiacedipiù.Aovest,oltre ilPugetSound,leOlympicMountains.AsudilMountRainier,colsuoconoincappucciatodineve.QuandoSeattledecidedifarsibellahapochirivali.SoloChicago,SanFranciscoeNewYorkpossonocompetere,negliStatiUniti.Ilcentrourbanochedeclinaversolabaia,ilmercatodiPikePlace,illungolagodiBellevue,isaliscendidiMadisonAvenue,inegozieiristorantidiCapitolHill:tuttelecose illuminate. Lo spettacolo è così suggestivo che perfino Microsoft, residenteimportante, appare per un attimo romantica (poi passa). Per resistere all’euforia, efesteggiareunagiornatasenzarotaie,visitiamodueluoghiantitetici:AmazoneElliottBayBookCompany.Hannoilibriincomune,maquestoètutto.Nelprimolavora–comeresponsabiledelleattività internazionali–unmioamico,Diego Piacentini, che vive a Seattle con Monica, Niccolò e Andrea dal 2000. Nelsecondo,ritrovoCaseyeRickcheavevoconosciutopresentandoimieilibrinel2002enel 2006. Sia Amazon sia Elliott Bay Book Co. hanno traslocato due anni fa,risvegliando–ognunoamodosuo–unquartiereintero.AmazonhalasciatoPacMed,lavecchiasededimattonirossisuBeaconHill,esiè trasferitoaSouthLakeUnion.Elliott Bay s’è spostato da Pioneer Square, vicino alla baia, a Capitol Hill, oltre laInterstate5.Di Amazon, sapete (anche perché da Amazon, probabilmente, acquistate): nondominasoloilmercatoeditoriale,hainventatounnuovoparadigma.ElliottBayBookCo.era–eresta–ilbookstorepiùaccoglientedellaWestCoast.Lalibreriasilamentad’essereconsiderata,daalcuni,solounavetrina:arrivano,scelgonoiltitolo,tornanoacasaeloordinanosuAmazonconlosconto.Amazonricordachetuttelerivoluzioniindustrialiprovocanosconquassi,all’inizio. Infondo,spiega,noioffriamounservizioaiclienti:staalorosceglierciomeno.Sobeneche ildiscorsoèpiùcomplicatodicosì,e toccaquestionidiconcorrenza,dirittod’autore,pubblicautilità.Mainunagiornatacosìbellalasciatesognareunochecompratantilibriealcuninehascritti.LasciatemidirecheAmazonèimbattibilecomevarietàdiscelta,prezzo,rapiditàdiconsegna.Maunalibreriarestainsuperabilecomeluogo sociale, occasione di incontro e confronto (con librai, autori e altri lettori).Sarebbe triste restare soli con i propri libri recapitati a domicilio. Sarebbe assurdorinunciareallarapidità,allacomoditàeallaconvenienzadiquelrecapito.

SauriaSeattle

Inquestagiornatasenzatreni,nellospaziodiduechilometri,hovistounamini-statuadella Libertà, un tirannosauro sotto vetro, la sabbia dorata delle Hawaii, una torremedioevaleeduepanchineaffiancate:bluperidemocratici,rossaperirepubblicani.Nonèundeliriopsichedelico,enonsiamoinFloridaoaLasVegas,dovel’eccessoarchitettonicoèprevedibileeincoraggiato.SiamosuLakeWashington,illagourbanoallespallediSeattle,cittàsofisticataeliberale,residenzadipersonaggidiventatiricchicon i (nostri) computer: Bill Gates (Microsoft), Paul Allen (suo ex-socio), Jeff Bezos(Amazon)etantialtri.Lecasescendonoversol’acqua,ipratibrillano,oggiilclimaaiuta.Succedeperfinodivedereumanisdraiatisull’erbasenzaunagiaccaavento.NellazonadiMedina,lamagione di Bezos è seminascosta dal verde, la piccola spiaggia di Bill Gates apparesoffice(microsoft?).Nonsoachiappartengailtirannosauro,maèbenvisibiledentrounacostruzione invetro.Midiconocheè installato suunapiattaformaedomina lapiscina interna. Ragionevole: chi non ha mai sognato di nuotare osservato da uncarnivorobipedeappartenenteall’ordinedeisaurischi?La distanza tra il plutopaleontologo di Seattle e i residenti di Malta, Montana, èconsiderevole:masonocomunqueamericani,edèpossibiletrovarepuntidicontatto.Peresempio:lecase,piùdeivestitiodelleauto,sonoindicatorisociali,comprensibilie accettati da tutti. La domanda «Where do you live?», negli USA, è raramenteinnocente. La risposta serve a classificare una persona. Per restare a Seattle, anzi allago Washington: la sponda orientale è più ricercata di quella occidentale. Di quivivonoiricchi,dilàibenestanti.Tuttiglialtri,sullago,civannoingita.Abitare inuna certa strada,negli StatiUniti, aiuta la scalata economicae sociale,che resta lo sport più praticato del Paese. La casa americana è un fortino senzacancellate;quellaitaliana,talvolta,unacancellatasenzafortino.Labollaimmobiliarescoppiata negli USA tra il 2007 e il 2009 – l’innesco dimolti guai finanziari per ilmondo – fu provocata dal desiderio spasmodico di acquistare un’abitazione oltre leproprie possibilità finanziarie; e dall’incoscienza di chi concedeva mutui colossalisenzagaranzie,confidandonell’eternaascesadelmercato.QuandohoscrittoUn italiano inAmerica, ametà degli anniNovanta, ho scelto diraccontareunacasa,lanostraaWashingtonD.C.Unacasa,selasappiamoavvicinare,è l’ingresso del tunnel che conduce nellamente americana. Che non è più strana ocomplicata della nostra: ma è diversa. Per capirla non basta osservare le stanzeilluminate da un treno in corsa. Occorre scendere, guardare, entrare, provare acomprendere.Certo,nonèfacilecapireperchéunuomosanodimentecostruiscaunacasasullagoe ci metta dentro un tirannosauro. Non bastava un triceratopo? È più basso, es’inseriscemeglionelpaesaggio.

Unpolaccoversoiltraguardo

IlCoast Starlight è un treno quasi elegante: non ci siamo abituati. Da Seattle (KingStreetStation)scendeversoLosAngelesedalfinestrino–assicuraAmtrak–sipossonovedere idelfini.SalutiamoSeattlenella suavesteabituale, chenonavevamoancoraammirato:pioggiaenebbia,allafacciadell’estate.Ivagonisonodel1985:vecchiotti,mabenconservati.C’èperfinounacarrozzadel1957,cheospitaunasala-cinemaconun’ariacondizionatamaniacale(forse lausanocomecongelatoreper ilpollamequandoipasseggeriscarseggiano).Esisteunaprimaclasse geriatrica, dove l’etàmedia è quella della classe dirigente italiana.Noi siamosistemati, come sempre, in classe coach (economica). Dietro di noi, Jakub Górski,blogger polacco, partito in treno da New York, dove sta tornando via Seattle, LosAngeles, New Orleans, Atlanta e Washington D.C. Tredicimila chilometri in tredicigiorni, con un biglietto supereconomico acquistato a Londra. Jacob non disponeneppuredellasleeperette: reclinailsedilees’addormentasottounacopertamimetica,sognandoitrenipolacchi.Asentirlui,sonopiùomenouguali.La giornata finale di un lungo viaggio è strana, piena di felicità agrodolce. Karl,armato della sua piccola videocamera, insegue le ultime vittime; Gianni riprende itatuaggidiuna ragazza;Andrea scrive;AlbertopensaaBruceSpringsteeneaSantaMonica, dove tornerà domani. Il capotreno diffonde frasi sconnesse attraversol’altoparlante: «Negli USA sono vietati i lecca-lecca! Ed è proibito sostenere che iproprigenitorisonoricchiquandononèvero!».Poiminacciadisequestrareicellulari.Infine ricorda che «fumare sui treni è un reato federale e i responsabili verranodeportatiinunaprigionesegretadell’Europadell’Est!».IlpolaccoJacobascoltaenonfaunapiega.Conversando con il personale Amtrak, stamattina insolitamente ciarliero, scoproalcuniaspettiinteressantidell’universoferroviarioamericano.

1.Economia.Ibiglietticopronosolopartedeicosti.IlrisultatomiglioreèquellodelCoastStarlight(82percento)seguitodall’EmpireBuilder(79percento).IlpeggiorequellodelSunsetLimited(22percento),costrettoaoperaresolotregiornilasettimana.

2.Politica.IlbilancioannualediAmtrakèpariaquindiciminutidelcostodellaguerrainIraq;laFederalHighwayAdministrationspendedipiùpertogliereirifiuti dal bordo delle highways. («Non abbiamo alleati politici. Solo gliambientalisticidannounamano.»)

3.Filosofia. I treni americani sono lenti e robusti, costruiti perminimizzare leconseguenzediuneventualeincidente.

Non homodo di controllare, per fortuna: siamo arrivati sani e salvi allameta. Alle13.30, inorario, entriamonellaUnionStationdiPortland,Oregon.Siamopartiti daPortland, Maine, diciotto giorni fa. Pioggia qui, pioggia là, sole in mezzo. Karlvorrebbeintervistareancoraqualcuno.MaipasseggeriscendonodalCoastStarlight escivolanovianellapioggia,diventandoricordi:comenoi.

Equipaggiamento

Chebellatreguaèunviaggiointreno,eunlibro,anche,emeglioancoraunlibrosuuntreno,dentroefuorilavitanellostessotempo.

TimParks,Coincidenze

Mappe

Mi accorgo di aver sbagliato treno,ma ormai è partito. Chiedo indicazioni: scusate,dovestiamoandando?Mirispondono(qualcunogentilmente,altridimalavoglia).Miaccorgodinonconoscereledestinazionicheindicano.Neppureuna.

–QuestoèuntrenoperVigliante.Arrivastasera.–Doveferma?–Roccaglia,Arbule,Casamagna.–Saidirmiunacittàpiùgrande?–Sperantia,traun’oracisiamo.

Dalfinestrinobagnatovedoavvicinarsiunacittà.Ibinarisimoltiplicano,lelucidentrole case bucano la foschia. Penso: quelli sanno dove abitano, io non so dove sono.Appareilsolitocartello,scrittabiancasufondoblu.SPERANTIA.Unnomemaisentito.Scendodaltreno,leggoiltabellonedellepartenze:cisaràpureunregionaledirettoinun luogo familiare. Minuscole lettere arancioni indicano località sconosciute:Evalanche, Turilo, Sargenta. Esco sul piazzale della stazione: i tram portano aSperantiaNova,LucidoOvest,Asmaro.Rientro, ansioso, salgo su un altro treno, pieno di pendolari affaccendati sulcellulare.Primaopoiraggiungeràunacittàcheconosco,penso.Ounacittàchenonconosco, collegataaunacittànota.Sonoagitato,manonpossodirlo.Ècomesemiavesserocambiatoilmondo.Poi,perfortuna,misveglio.Ho sognatoquesto,mentre stavochiudendo laprima stesuradel libro.NonavevolettoLecittàinvisibilidiCalvino,primadiaddormentarmi.Forse,diquestitempi,pensoescrivotroppoditreni.Equellisisonopresiancheisogni.Ma l’hanno fatto con garbo, ricordandomi una cosa importante.Questa: i treni simuovono sulla terra degli uomini, e quella terra non è mai scontata. Bisognarispettarla.E,perrispettarla,bisognaconoscerla.Certo, alcuni viaggiatori eccedono. Non viaggiano nel mondo, ma dentro unamappa, una guida turistica o un’applicazione. TripAdvisor non consiglia: ordina.Expediarallentagliesperimenti.Lavitadifuori,permolti,devecoincidereconquantostascrittolàdentro.Senonaccade,s’inquietano.Il fenomeno non è nuovo. Ricordo, trent’anni fa sulla Transiberiana, persone checonoscevanoognistazione,anticipavanoogniscambio,interpretavanoogniorizzonte.Utili compagni di viaggio, a patto di non restarci insieme troppo a lungo. Nonvedevanol’EuropachediventavaAsia,gliocchieicolorichecambiavano.Vedevanonomi,numeri,chilometri,coordinate.Questipersonaggistannoperòdiventandol’eccezione.Lanormaèun’altra:opposta.Il problema non è più l’eccesso di informazioni, ma l’ignoranza orgogliosa. Moltiviaggiatorisannoperchévanno,manondovevanno.Iltreno,perloro,èunaereochenondecollamai.Aunpendolarenonsipuòchiederedirestare,ognigiorno,incantatoalfinestrino.Neiluoghinuoviguardarsiintornoèinvecedoveroso.Ilmondoèquello,estasfilando

pernoi.

***

L’avrete notato, se leggete ciò che scrivo: ho stima dei nuovi italiani. Alcuni – se èconsentitopassareperunattimodalleferrovieallanautica–confondonoilportoconilmare, e si rifugiano in piccole abitudini anestetiche (la squadra, il bar, gli amici, lacittà).Malamaggiorparteèstatacostrettaametter labarca inacquanelmomentodellatempesta.Cheduradaqualcheanno,enonèancorafinita.Qualcunosostienecheimillenariitaliani–lagenerazionenatatrail1980eil2000– sia poco informata. Non mi sembra, francamente. Si informa in modo irrituale(Facebook,notifica,messaggio),mentrenoic’informavamoinmodolineare(radio>tv>quotidiano>settimanale>libro).Malecose,iragazziitaliani,lesanno.Sannoquandoeperchéaccadono.Nonsempresannodove,però.Chiedeteglididescriverel’itinerariofraSassoniaeCastiglia,oditrovarel’Eritreasuunplanisferofisico.Chiedetedielencareiconfinidell’Ucraina,oqualegrandefiumesfocianelMarNero.FatevidirelacapitalediLettonia,Cambogia,Paraguay,NigeriaeNuovaZelanda.Epreparateviaqualchesorpresa:ionehoavute.Hochiestoadalcunigiovani conoscenti di elencare i capoluoghi della Campania e ho visto sguardiangosciati.Unanipote–nehomolte,quindil’informazionerestavaga–mihadettoquanti chilometri, secondo lei, separanoMilano da Parigi. Non riferisco la risposta,perchélevogliobene.Mio padre, classe 1917, risponde a queste domande senza esitazioni. La suagenerazionenonavevanéGoogleMapsnégps,maavevaatlanti,professoriemetodo.La localizzazione avveniva in testa, non c’era bisogno di uno smartphone. La miagenerazione–natanegli anniCinquanta eSessantadelXX secolo–nonpossiede lastessa competenza; ma le mappe erano il calmante della nostra irrequietezza, equalcosaabbiamoimparato.Hoilsospettoche,negliultimivent’anni,l’insegnamentosocio-politico-economico-ambientale della geografia abbia trascurato le nozioni dibase.Dov’èunposto,peresempio.Se non sappiamo dov’è un posto non capiremomai, fino in fondo, quant’è dolcearrivarci.Ocom’èmalinconicoandarsene,mentreiltrenolascialeultimecasediunacittàdov’èaccadutoqualcosad’importante.Perderemmoqualcosa,edèunpeccato.

Letture

I libri sono stupefacenti.Possonoeccitarci e tenerci svegli lanotte.Possonobuttarcigiùepoitirarcisu.Possonotrasportarciattraversoiltempoelospazio,efarcientrareinmondimeravigliosi.Possonodarcicoraggioquandoneabbiamobisogno.Imiglioririescono a risollevarci, e a cambiarci l’umore. Sono i libri perfetti da portarsi su untreno:laterapiadeibinaripassaanchediqui.Quali sono i libri ricostituenti? Tra le sostanze letterarie psicotrope, sono le piùdifficilida trovare.Unpoliziesco–giallo,noiroaltravariazionecromatica–generatensione e curiosità. Una saga familiare induce partecipazione. Una storia d’amoresuscita empatia; se c’è il sesso, scatta l’eccitazione curiosa. Sono generi letteraridall’effetto sicuro.Eccoperchégli editori amano i commissari, i cuori, i sospiri e lesfumature.La narrativa ferroviaria è elusiva. Per cominciare, non è universale; ognuno devetrovare il proprio ricostituente. Sconsiglio gli umoristi di professione: sono, spesso,malinconici. Ho esordito, adolescente, con P.G. Wodehouse, che trovavo esilarante;riletto oggi, mi sembra il referto autoptico di un’Inghilterra defunta. Sono passato,vent’annidopo,aTomSharpe:nessuneffetto.Qualchepiccolomovimentopsicologico–unsorriso,lavogliadiriprendereinmanoillibro–conDavidLodge(SmallWorld,Nice Work, Thinks…). Ma non era l’umorismo che mi attirava. Era qualcos’altro, edovevocapirecosa.Forseilmovimento,lospostamento,ilcambiamento.Ilibridamettereinvaligiasono,quindi,ilibridiviaggio?Ciandreipiano.Igrandiviaggiatori sono ottimi accompagnatori se insegnano a viaggiare; altrimenti, cichiedono soltanto di essere ammirati per le loro gesta, la loro fantasia e il lorocoraggio.HoviaggiatosullaTransiberiana,quasitrent’annifa,portandomiTheBigRedTrainRide di EricNewby (opportunamente camuffato, era tra le letture vietate).Uncapolavorodiintelligenza,umorismoeinformazione,chemihacoloratoilviaggiotraMoscaePechino.Ilpiùmetodicotragliautoriferroviari–PaulTheroux,giàcitatoinquesto libro – è invece talmente letterario e avventuroso da intimidire. PortarsiTheOldPatagonianExpresstraPalermoeTrapanièlegittimo,maeccessivo.Hoscoperto,sulsitowww.goodreads.com,unasezionededicataallaupliftingfiction,la narrativa che tira su. Contiene una spiegazione («Quando chiudi questi libri tisentirai felice di essere vivo, certo che la vita è degna di essere vissuta»), unammonimento(«Alcunititoliaffrontanoil latooscurodellavita,macomunicanochetutto sommato è bello essere vivi») e una classifica. Al primo posto Orgoglio epregiudizio,alterzoIlbuiooltrelasiepe,all’ottavoCameraconvista,aldodicesimoVitadiPi,altredicesimoIldiariodiBridgetJones.Indicazioniutiliinvistadellenostrepartenze?Perniente.Proviamoarovesciarelaquestione.Qualiautoriammiro,manonconsiderouplifting,capaci di risollevarmi? Restiamo agli inglesi contemporanei. Martin Amis e IanMcEwan: eccitanti e deprimenti, non incoraggianti. La vedova incinta eMiele hannoqualchemomentodifelicità:iragazziinglesinellavillainCampania,l’amoreatempodeterminatodiSerena,studentessaaCambridge.Americani?DonDeLillo:epico,nonrassicurante.Underworld èun capolavoro, racconta tempi e luoghi inmodo sublime;ma non sprizza serenità. Jonathan Franzen? Geniale, a tratti terapeutico:ma è una

terapiaimpegnativa.Neppurel’inquietoPhilipRothdelXXIsecolosipuòconsiderareun dispensatore di buonumore (l’interessato si offenderebbe). Everyman (2006),Indignazione (2008),L’umiliazione (2009) eNemesi (2010) preparano ad accettare lamorte,nonagoderelavita.LasagadiZuckerman–finoaExitGhost–emette,invece,unanotadiversa.Unasortadiscetticobuonumore.ComelaseriediBech,scrittadalsoaveJohnUpdike,inItaliaincomprensibilmentesottovalutato.Interessante: trovo stimolanti i romanzi che illuminano di luce nuova la vitaquotidiana. Che suggeriscono una prospettiva. Che mettono ordine nelle cose.Generanounsensodigratitudine:bravoautore!Tiseiresoutile.Haiscrittocosecheanch’io,comemolti,avevopensato;masullapaginaacquistanounaconferma.Unlibrocosì–unlibrocapacedirisollevarmi–èstatoIlmondosecondoGarp.Lettonel 1980, riletto, mai dimenticato. Vicende paradossali e incidenti grotteschi sisciolgononellavitaquotidianadegliStatiUniti,dicuiJohnIrvingtrasmetteilsapore.Paginechesannodibirragelataesalsabarbecue,potentievocatorid’America.Funziona in modo diverso, ma possiede la stessa capacità psicotropa, un altroromanzo americano, arrivato al successo recentemente: Stoner di John EdwardWilliams (primapubblicazione1965).Me l’ha consigliato ilproprietariodellaElliottBay Book Company di Seattle. Dopo un incontro pubblico, si è avvicinato e mi hadetto:«Questoglieloregaloio.Miringrazierà».Provvedoadesso:grazie.Unlibromalinconicoefelice,unsorprendenteconvettorediserenità.Potreisuggerirloalvicinosultreno,sesicomportabene.RaccontadiuninsegnantedelMissourichecercadidareunsensoaunavitapoveradisoddisfazioni.Unavitaincui,però,hatenutoduro.Hafattoilpossibile.Auncertopunto,malatoesolo,capisce:«Unsensodellapropriaidentitàloinvaseconunaforzaimprovvisa,edeglinesentìilpotere.Erasestesso,eseppecosaerastato».Unmagnificoriassunto,secipensate.EinItalia?UnlibrofeliceèUnaquestioneprivatadiBeppeFenoglio,uscitopostumonel 1963, duemesi dopo lamorte dell’autore: ti fa amare la vita come la amava ilgiovane protagonista. Il partigiano badogliano Milton – un ragazzo nella tempestadellaResistenza–noncispiegasolo,consemplicità,cos’èunaguerracivile;raccontalabellezzadell’esistenza,dovepochissimilavedrebbero.Fulvia,Giorgio,lecolline,lavilla,lapioggia,lafatica,lagioventù:tuttosimescolaeacquistasignificato.Unaltrospacciatoredi felicità?GoffredoParise,chenoneraunuomofelice.MaiSillabari sono un’educazione sentimentale, una storia minima d’Italia e, soprattutto,unalezione:nellavitaquotidianasinascondonomomentipreziosi,espessononsiamocapacidicoglierli.«Gliuominid’oggisecondomehannopiùbisognodisentimentichedi ideologie» spiegò Parise nel belmezzo di un’epoca ideologica. I primi racconti –poesieinprosa?–uscironosul«CorrieredellaSera»trail1971eil1972.Ilrestotrail1973e il1980.LeggeteDolcezza. Capirete cosa puòdiventare un viaggio, ancheunpiccolo viaggio. Poche, semplici occupazioni turistiche, nel corso di una mattina aVenezia, illuminate dalla sensibilità dell’autore. Felicità e rimpianto, insieme,produconodolcezza:titoloimpeccabile.Una nostalgia piacevole del tempo che passa.Questo, forse, è ilmarchio dei libriincoraggianti.Unautoredotatodiquesto talentoeraMarioSoldati.Natonel1906–

coetaneo di Leo Longanesi, Dino Buzzati, Luigi Barzini, Indro Montanelli – è statogiornalista, scrittore, regista,viaggiatore,gourmetante-litteram.Èmortonel1999aTellarovicinoLaSpezia,doveda tempoviveva.Quandoho lettoSoldatihopensatosubito: quest’uomoèundistributoredi gioia.Èbastato visitare lapaginaWikipediaper capire che non avevo scoperto niente. Ha scritto Leonardo Sciascia, da luidiversissimo(perattitudine,interessi,latitudine):

Qualcosachesomigliaalla felicità…equestoè,esattamentedefinito, ilmiosentimentodi lettorediSoldatidaquando,perlaprimavoltasu«IlMondo»diPannunziolessiunsuoracconto.

NataliaGinzburgègiuntaallastessaconclusione:

Fragli scrittoridelnovecento italiano,Soldatiè l’unicocheabbiaamatoesprimere,costantementeesempre,lagioiadivivere.Nonilpiaceredivivere,malagioia;ilpiaceredivivereèquellodelturistache visita i luoghi del mondo assaporandone le piacevolezze e le offerte ma trascurandone orifuggendone gli aspetti vili, o malati, o crudeli; la gioia di vivere non rifugge nulla e nessuno:contemplal’universoeloesplorainognisuamiseriaeloassolve.

Eccola, forse, la chiave: un libro cambia l’umore quando dice la cosa giusta nelmomentoopportunoeconiltonoadatto.MarioSoldatipossedevaquellachiave,elautilizzavaperconsentirel’accessoalsuomondo.Unmondodovelanaturaelaparolaconsolano, gli amici riempiono la vita, le partenze e gli arrivi sono indimenticabili,l’infanziaèuntesoro,ilvinoèundono.Nel2015Americaprimoamorehacompiutoottant’anni.Èuscitoperlaprimavoltanel1935,quandol’autoreavevaventinoveanni.Unpiccolomiracololetterario,pienodispazi,promesseesegnali.

Certo pensando a Perrero, a Praly, a Ghigo, ricordando le ebbrezze alpine dellamia adolescenza, ipomeriggitrascorsibocconisullecrestearideeventose,vicina,traidetritischistosi,lagenzianelladicobalto, e lontane, nel medesimo sguardo, le verdi vallate rigate di torrenti, le cime di Francia, ighiacciaidelPelvoux;quelsolebruciante,quelventoviolentoegelido,queltorpore,quellafelicità,loscampanìodegliarmenti(macchiolinebianche,fermisulledistanticosteerbose),vaganteleggerocolventonella immensitànellospazio,eavoltegridi,sperdutirichiamidipastori,e lunghialticantidifanciullediffusinelsoleenell’azzurro,sentivoundesiderioassolutoditornare.Manonsapevoancorachel’unicoveropeccatoèdiignorareodimenticarequellochepuòrenderci,ognuno,felici.

Per tutta la vita, nascosto dietro due baffi e un sorriso, Mario Soldati è stato così:sospeso tra il Piemonte – del quale la Liguria è l’elegante frangia salmastra – e ilmondo,percuinonhamaismessodisorprendersi.Unascritturaorizzontalechenonintimorisce il lettoree la lettrice,ma li invitaadavvicinarsi.E,unavoltavicini, glisussurra:viinsegnoaguardare,sifacosì.Come in Disco Rosso, da La messa dei villeggianti (1959). L’Italia comerappresentazione;laferroviacomeilpalcosemoventediunteatro.

Il treno, rallentando, mi sveglia. Alzo la tendina, vedo, riconosco la campagna toscana, poco dopoArezzo.Nella lucedoratadeltardopomeriggioestivo, icampi, iprati, i frutteti, iboschi, lestrade, isentieri,lefattorie,lecasesparse,levillealtesuicolli,tuttociòchevedoèmagicamenteinordine,diunabellezzasupremaestraziante[…].Unvento leggerosfiora l’erbaaimarginidelle rotaie.Voci sparse,allegre,giungonodal trenoe,piùlontane, dalla campagna.Guardoquei colori dolci, tutti i verdi di tutti gli alberi, quello degli ulivi,quellodeicipressi,quellodellequerce,quellodeicastani,quellodell’erba;leterregiallastre,rossastre;lecasebianche,rosate,grigie;ilcielotersoeazzurrino.Guardoquellageometriasegreta,indecifrabileeppuresensibile,ondel’interopaesaggioapparecostruitocomeilpaesaggionelquadrodiunsommopittore.Nonc’èdubbio:lafelicità,labellezza,ilsensodellavitasonodavantiame.Ecomeallora,quandoerogiovane,mi ero chiesto: che cosadevo fare, per essere degnodi questa bellezza, per toccare questafelicità,percapirequalesiaquestosensodellavita?Cosìoramichiedo,con lamedesimaansia:checosahofatto,intuttiquestianni,peresserefedelealricordodiquestomomento?

Piùcheunlibro,unfarmaco.Daprendereprima,duranteodopoilviaggio,ascelta.Accompagnateloconunbicchieredivinobiancofresco,inmemoriadell’autore.

Idee

Leideearrivanoquandovogliono.Esuitreni,hol’impressione,voglionospesso.DinoBuzzati–forseilmassimopoetaferroviarioitaliano–quandoglichiesero:«Cos’èpertel’ispirazione?»rispose:«Èl’idea,l’ideaprecisa».Pocodopo,nellestesseconfidenze,parladi«unaspeciedi fiammellachesiaccende»eattribuisce ilprocessocreativoa«unostraniero,unmisteriosopersonaggiodicuiconoscobenpoco».Aquellosfuggenteindividuovalanostraammirazionedilettoriinmovimento.DinoBuzzatiavevacapitocheogniviaggioèstimolante.Paesaggi,volti,situazioninuoveeabbinamentiinsolitiproduconopensierioriginali.Nonc’èbisognodiandareinAfricaoinAmerica;bastaguardarsiintornonell’Italiachecrediamodiconoscere.Buzzati,inquesto,eraunmaestro.Lagenteintravista,passandosuibinari,dentrolefinestreilluminateèpresenteneiracconti(Qualcosaerasuccesso)eneiquadri(Ragazzacheprecipita).ItrenisonotraiprotagonistidelPoemaafumetti.

Itrenidirettissimigliespressidell’eternitàdellamortepartonoalleore199equindicialleorezeroedue,perdove?Partono.Ilrestanteèilsegretodellasecondavita,seesiste,èildubbio,èladomandaimperitura.Perdestinazioniremoteeinconoscibili.Capostazione,Signore,dàilfischiobenedettoillocomotivoèaccesoefuma,ifinestrinisonoilluminati,i cuochidelle compagnie internazionalivanno suegiùeccitatissimi, èarrivatoToscanini, èabordoMarilina,èsalitoEinstein,ancheHenryMagritte,su,supartiamoperlelontananze.Leavventure.Perla…la…–Volevidirelavita?–No,no,pardon.Semplicementeilvapore,ilfumo,lavelocità.

All’autoredelDesertodeiTartaribastauntram–rotaieincittà–perdipingereMilano.

SultramguardandosiintornovidemusitiratitesimortiMusoccol’Interidanéel’intellettualemarciocoicapelligiùsullaschienacheescedalGiamaica.Guarda!Letapparellelemultel’orologiodicontrollolasaracinescachescroscia…

ManessunodinoièBuzzati;epochi,oggi,mostranotraccediquellasensibilità.Restaun fatto. Il viaggio in genere – il viaggio in treno in particolare – è un fertilizzantementale:aiutaafarnascereleidee.Mabisognacoltivarle,affinchécrescano.Occorremetodonell’immaginazione.Eccodiecicosedanonfare,quandositrattad’inventare.

1.Nonimprovvisare

Inventarenonvuoldireimprovvisare.Vuoldiresceglieretraleidee.Alcunevengonoinvitate con incontri, immagini, letture, cambiamenti e spostamenti. Altre arrivanoinattese, sotto forma di illuminazione. Le illuminazioni – i momenti d’improvvisa,sorprendentechiarezza–vannopresesulserio,comeaccadeneifumetti(lampadina!).Molte non porteranno a niente, in qualche caso saranno imbarazzanti («Come hopotuto pensare una cosa del genere?»). Altre, dopo aver provocato un inizialeentusiasmo,sirivelerannodeboli(sapervirinunciareèunavirtù).Maalcunedarannofrutti.Ognigrandeavventuraumanaècominciatadaunabuonaidea,chequalcunohasaputoriconoscere.

2.Nonescludere

Occorrefavorireassociazionimentaliecontaminazioniemotive.Eccoperchéiltreno–una forma di viaggio sociale, a differenza dell’automobile – aiuta a pensare.Ripetiamolo:viaggiareproducestimoli,aggiungeesperienze,induceacorrerequalcherischio:emotivo,senonaltro.Senzaemozionisiesegue,nons’inventa.Seescludiamoilnuovo,restailvecchio:equello,piùomeno,loconosciamo.Nonescluderevuoldire, spesso, includere.Prendiamo ilmestieredelgiornalistaedelloscrittore.Oggilenostreintuizioniprofessionalipossonovenirmesseallaprova,rapidamenteegratuitamente.Dauntweetounpostmoltocondivisopuònascereunarticolo, da un articolo un’inchiesta, da un’inchiesta una rubrica, da una rubrica unlibro,daunlibrounprogrammatelevisivoounospettacoloteatrale.Ilpubblicoèunottimoco-autore.Talvoltaèferoce,spessotroppogeneroso.Manonimbroglia.

3.Nonilludersi

Evitare velleità e superbia. Esaminare le nuove idee con realismo, e scongiurare leinterferenze della passione: non tutto ciò che ci piace è opportuno, né alla nostraportata.Lacreatività–comelaseduzioneel’artemoderna,adifferenzadeltango,delnuoto e del biliardo – consente di bluffare, anche con noi stessi. La scrittura, inparticolare,spingeversopericoloseillusioni,chealtreattivitànonconsentono.Ecco,dinuovo,l’importanzadellasocietà–ancheilmicrocosmoracchiusodentrountrenochecorre–edeisocialmedia.Sonountestimportante,unfreezerperbolloriingiustificati.Senessunomostrad’esserecolpitodaivostriracconti,nonvivieneilsospettodinonsaperscrivere?Peraffrontaresfidenuove,poi,èbeneconvincersi:bisognaimparare,erichiedetempo.Essereavventurosièammirevole;esserepresuntuosièirritante.

4.Nonsbracare

Evitaresciatteria,pressappochismoeprecipitazione.Occorrelavorarecongradualitàeprecisioneaipropriprogetti (c’èunadifferenza traprecisioneepignoleria: i pignolisono pedanti, i precisi sono romantici). Annotare le proprie idee, correggerle emigliorarle. Curare i dettagli. Molte opere dell’ingegno, prima d’essere completate,appaionoconfuse.Invecesonoottime:mancasolounpo’dilavoro.L’immaginazionepaziente sembra, a qualcuno, una contraddizione in termini. Invece è una virtù cheportarisultati.L’illuminazioneinizialevienedefinita,raffinata,ripulita.Ogniviaggio,asuomodo,un’odissea.Maperrenderlamaiuscola,all’Odisseaqualcunohalavoratomolto.

5.Nontemere

Moltidinoi, visitando luoghinuovi e facendocosediverse, temonodidisperdere leenergieel’attenzione.Ladomandachemoltisipongonoèquesta:provaretantecoseaiutaodistrae?Risposta:aiuta,apattodiesseredisciplinati(punto4).Ogniviaggio,ogni incontro e ogni esperienza è fonte di conoscenza. La realtà è creativa perdefinizione.GiovanniArpino,giàautoreaffermato,frequentava«ilGiornale»diIndroMontanelli all’inizio degli anni Ottanta. A chi si stupiva di trovarlo in redazione,rispondeva:«Vengoperchéquiscorrelavita».Lavitacontinuaascorrereoggi–nellestazioni,negliuffici,sullarete–maqualcunodinoi,alfiumedellecose,preferiscelostagnodelleabitudini(epoisilamentadeirospi).

6.Noncopiare

Esistonoideeoriginali?AlbertEinsteindicevaironicamente:«Ilsegretodellacreativitàè saper nascondere le proprie fonti». C’è qualcosa di vero: la conoscenza ècontaminazioneeprogresso.Noisiamolaconseguenzadichicihapreceduto.Lavitaèin prestito e il mondo è un prestito. Non un furto, però. Imitazione e ispirazioneconducono all’invenzione attraverso la sintonia. Uno scrittore legge per trovare lagiusta frequenza. Una frase suggerisce altre frasi; un’immagine, altre immagini; unluogo, altri luoghi. È normale. Chi scrive deve leggere, chi canta o suona deveascoltare,chidipingedeveguardare.Diffidatedeicuochiinappetenti.

7.Nonforzare

Leideeoriginali,l’abbiamodetto,nonvengonoacomando.Enonarrivanoseilnostrocervelloèperennementeoccupato,comeibagnidegliautogrillsulleautostradeestive.Bain&Company,unasocietàdiconsulenza,hacalcolatoilnumerodicomunicazioniin arrivo per ognuno di noi:mille all’anno nel 1970, circa trentamila oggi. Le ideedevono trovare un varco in questa foresta di stimoli e informazioni. I momentimigliori?Itreni,comesuggeriscequestolibro.Iviaggiingenere,soprattuttoquandonondobbiamoguidare,condurreedecidere.Idormivegliaelelungheriunioni(spessole cose coincidono). Docce, spiagge e palestre. È inutile insistere: non esiste undistributore automatico di idee. Arrivano da sole quando non telefoniamo, nonrispondiamo, non postiamo, non chattiamo. L’adrenalina è l’additivo delle personesane;macalma,pauseeripososonoindispensabili.L’invenzioneècomeilsesso:seseipreoccupato,nonfunziona.

8.Nondistrarsi

ScriveRobertM.PirsiginLoZenel’artedellamanutenzionedellamotocicletta:«Alcunecose ci sfuggono perché sono quasi impercettibili e le trascuriamo. Altre non levediamoproprioperchésonoenormi».Lepersonecreativenonsidistraggono:hannoantennesempreinfunzione.Sonocapaciditrarrespuntidaognicosa.Inognicampo,oggi,contal’angolo,iltaglio,laconfezionedelleproposte.Noigiornalistispessocenedimentichiamo. Credevamo che una testata fosse una garanzia sufficiente. QuandoInternet,ilgrandesconquassatore,haresoaccessibiliegratuitimolticontenuti,alcuniprodottihannorivelatoiproprilimiti.Senonsaremocapacid’adattarcinonèlafinedelmondo: sarà solo la fine di un’industria.Ormai dovrebbe essere chiaro: chi nonforniscevalorenonvale.Echinonvalenonsopravvive.

9.Nonisolarsi

Per creare serve mescolare: talenti e personalità, competenze e generazioni. Alcunecombinazioni – esperienza ed entusiasmo, prudenza e incoscienza, cautela espontaneità – permettono di arrivare lontano. Un cinquantenne e un ventenne sonoalleati naturali: ognuno possiede qualcosa che l’altro non ha. Il primo, spesso,contribuisce con ilmetodo, l’autocontrollo e la capacità di sintesi; il secondo, quasisempre,portaindotelasuaenergia,lasuaincoscienzaelasuaoriginalità.Steve Jobs credeva nella varietà.Nei gruppi di lavoro diApple chiamava biologi,matematici, letterati e un giurista (non più di uno!). Laszlo Bock, direttore delpersonalediGoogle,haspiegatolecaratteristichechecercaneinuoviassunti:«Primo:capacitàcognitiva,chenonèquozientediintelligenza(IQ).Ècapacitàdiimparareerisolvere problemi. Abilità di trattare informazioni al volo, e combinarle. Secondo:capacitàdileadership.Quandoseipartediungruppo,saifartiavantiecondurre?E,quand’ènecessario,seicapaceditirartiindietroelasciarcondurrealtri?».InCaliforniacome dovunque: le aziende, oggi, non sono interessate a sapere dove, come e cosaavetestudiato.Voglionosaperecosaaveteimparato.

10.Nonirrigidirsi

Lacreatività costretta èunossimoro,ma leorganizzazioninon sonoconvinte.PeterDrucker – guru della gestione aziendale, nato a Vienna nel 1909, naturalizzatoamericano–disseungiorno:«Moltodiquellochechiamiamo“management”consistenelrenderelavitadifficileachilavora».Paradossoancoraattuale:ladivisionerigidatra inventori ed esecutori è grottesca. Soprattutto in un luogo come l’Italia, dove intanti sanno pensare con le mani. In La chiave a stella Primo Levi descrive, conintelligenza e amore, un fenomeno che molti di noi osservano quotidianamente: lagenialitàdellavoromanuale.Seglieditoriavesserolacapacitàd’analisi,l’elasticitàelaprecisionediunfalegnameodiunagricoltore,ilibriandrebberomeglio.

***

Invenzioneeorganizzazionenonsonoincompatibili.Sono,invece,complementari.«Lapotenzaènullasenzailcontrollo»recitaunapubblicitàdipneumatici.Valeanchenelmondodelleidee.Ilmetodosenzaimmaginazioneconduceallanoia.L’immaginazionesenzametodoportaalderagliamento.Enonpuòaccadere,allafinediunlibrocomequesto.

Ringraziamenti

Questononèunlibrodiviaggi:èunlibroinviaggio.Alcunedellepaginecheavetelettosononatesuitreni,mentreifattiavvenivano,ipaesaggicambiavano,ipasseggeriparlavano. Alle ferrovie – italiane, tedesche, europee, americane, australiane – va,quindi, il primo ringraziamento.Mi hanno condotto a destinazione sano e salvo;mihannooffertotrame,personaggi,occasioniedemozioni.Sono un giornalista: questa non è un’opera di fiction, le cose che racconto sonorealmenteaccadute.Ognivoltaqualcunosièrivelatoparticolarmenteimportante,elovoglioringraziarequi.Il primo ringraziamento è permio figlioAntonio, classe 1992, che ha condotto ilbabbo attraverso l’America. Come avete letto, siamo partiti da Washington D.C. esiamoarrivati,viaterra,alloStatodiWashington,nell’estatedel2013.Viaggiareconunfigliodivent’annièunimmensoprivilegio.Seiforte,ragazzo.Ilsecondoviaggioraccontatoinquestolibros’èsvoltonelfebbraio2013,allavigiliadelleelezionipoliticheinItalia.PartenzadaTrieste,arrivoaTrapani,rigorosamenteinseconda classe. La nazione che racconto, e gli umori che la attraversano, sono piùresistenti di una campagna elettorale. Ma i libri, per vivere del tempo, devonotestimoniareun’epoca:emisembraopportunoindicarla.I compagnidiviaggio in Italia–SoledadUgolinelli eGianniScimone– sono staticonmeanchedaBerlinoaPalermo(2010),daMoscaaLisbona(2011)edall’AtlanticoalPacifico(2012).Di lororaccontonel testo,enonaggiungeròaltro,senonquesto:grazie,convoiandreiincapoalmondo(adireilvero,l’abbiamogiàfatto!).Connoihanno viaggiato Mark Spörrle (2010 e 2011) e Karl Hoffmann (2012). Ringrazioentrambiperavermisopportatoeaverdimostratocheitedeschi,contrariamenteallostereotipo,sonoimprevedibili.Un ringraziamento finale – doveroso, sincero e sentito – va a SusanneHöhn e alGoethe-Institut. Mi hanno dato l’opportunità di raccontare l’Italia, l’Europa el’America;mihannoconcesso la loro fiducia;emihannodato la loroamicizia,cosanonmenoimportante.Partnerinquestitreviaggièstatoil«CorrieredellaSera»;nelviaggioamericano,anchelaretetelevisivaLa7.PerlatraversataferroviariadaSydneya Perth (2007), grazie nuovamente al «Corriere», a Tourism Australia e agli IstitutiItalianidiCulturadownunder.Un pensiero finale al mio amico e traduttore Giles Watson, che non c’è più. LoscozzesedelFriulihatradottomagistralmentealcunideiblogdiviaggio.Questolibroèdedicatoalui.

Indice

Laterapiadeibinari

1.DaWashingtonaWashingtonConAntonioattraversol’America

2.DaTriesteaTrapaniLapoliticainsecondaclasse

3.DaBerlinoaPalermoL’Europaverticale

4.DaMoscaaLisbonaL’Europaorizzontale

5.DaSydneyaPerthTheIndianPacific

6.Dall’AtlanticoalPacificoL’ultimotrenoperObama

Equipaggiamento

Ringraziamenti