Il Vescovado Impress 3

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IL GIORNALE DI RAVELLO E DELLA COSTA D’AMALFI Reg. Trib. Salerno n.1298/08 del 13 novembre 2008 Direttore Responsabile: Emiliano Amato Domenica 20 Febbraio 2011 ANNO I - N. 3 edizione quindicinale DISTRIBUZIONE GRATUITA Dicesi “schizofrenia”, una forma di malattia caratteriz- zata dalla persistenza di alta- lenanti alterazioni del pen- siero, del comportamento, dell’affettività… Dal mio osservatorio, per certi versi privilegiato anche se, purtroppo, lontano (o forse privilegiato proprio per questo) non riesco a trovare altro sillogismo ragionando sulle vicende politiche ravellesi di questi ultimi tempi. Ritenete che sia esagerato il paragone? An- diamo con ordine (si fa per dire). INSIEME PER RAVELLO: si riunisce l’Assemblea che deve decidere il candidato Sindaco. Inopinatamente il deus ex machina stravolge l’ordine del giorno e il buon Paolo Vuilleumier entra in conclave Papa e si ritrova, si e no,Vescovo portavoce o esploratore. Parte l’esplorazione? Mac- chè. Se non riescono a parlare e a trovare un punto d’accordo con l’altra sponda nem- meno sul posto dove incontrarsi, figuria- moci quando dovranno interloquire sulle questioni importanti per Ravello… AL DI LA’ DEI MURI (di gomma?): dopo il beau geste di dimettersi dagli incarichi amministrativi (un giorno ci spiegheranno quale bilancio hanno fatto della loro espe- rienza, in posti di rilievo, a Palazzo di Tol- la), si sono messi, come si dice “sull’albero a cantare”. Li abbiamo visti,in video, parte- cipi ed entusiasti ad uno dei primi incontri di Ravello nel cuore e poi…“Siamo pronti a fare un passo indietro per favorire il ricam- bio…”. Apprezzabile iniziativa, se non si fosse scoperto, dopo, che nel nascituro par- tito già vige il noto principio di scienza del- la politica denominato E il Re disse: «Accetto» «Mai abbiamo avanzato, come è noto a tutti, alcuna volontà di ricandidatura. La passata esperienza amministrativa ci ha indotti, da tempo, a passare la mano inco- raggiando, da Cittadini responsabili, l'an- sia di cambiamento e rinnovamento diffu- so nel paese a cui abbiamo dato il via con la nostra azione politica dirompente e in- novativa». Così gli ex consiglieri comunali Gino Schiavo e Ciro Carfora (due dei tre componenti l'ex gruppo consiliare "Al di là dei muri", scioltosi il 4 dicembre scorso) all'indomani della precoce uscita dal neonato movimento "Ravello nel Cuore". www.ilvescovado.it L’Ospedale di Castiglione potrebbe essere accorpato al San Leonardo A un passo dalla salvezza L’operazione, che lascerebbe inalterata la funzione di ospedale, non comporterebbe ulteriori variazioni di spesa. Attesa per il sì di Caldoro Si fa sempre più concreta l'ipotesi di accorpamento del plesso sanitario di Castiglione con l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Dall'incontro tenutosi nella mattinata di lunedì a pa- lazzo Santa Lucia tra una delegazione dei sindaci della Costa d'Amalfi e l'uffi- cio di presidenza regionale è emerso che "non ci sono motivi ostativi dal punto di vista tecnico-giuridico - ha detto al Vescovado Antonio Della Pietra, presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi -. Il pas- saggio non comporta variazioni di spesa. Insieme per Ravello Il programma parte da Facebook A PAGINA 7 Ex consiglieri Schiavo e Carfora su uscita anticipata da Ravello nel Cuore «Aggregare, non chiacchiere 'da ringhiera'» Sant'Egidio, auto precipita in scar- pata. Illese tre persone di Ravello Costa d'Amalfi: varate le limitazio- ni a traffico su SS 163 Mansi e Anastasio, da Ravello al Granfondo del Sol Tragedia sfiorata nella notte tra mercole- dì 9 e giovedì 10 febbraio sulla strada provinciale 2, quella che conduce al Vali- co di Chiunzi, tra i comuni di Corbara e Sant'Egidio del Monte Albino. Termina domani, 21 febbraio, la quinta edizione della "Granfondo del Sol", ap- puntamento imperdibile per tutti gli amanti del ciclismo. E non potevano certo mancare i ravellesi Divieto di transito per i mezzi superiori a 10,36 metri di lunghezza; transito vietato a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 e 2 novembre, 8 dicembre, 24,25,26,31 dicembre. A PAGINA 6 A PAGINA 4 Di Palma candidato sindaco, Amato vice RAVELLO NEL CUORE A PAGINA 2 A PAGINA 4 di Antonio Schiavo Gesù, fate luce! Editoriale A PAGINA 2 A PAGINA Il Vescovado pubblica inte- gralmente la ricostruzione del colloquio tra Enrico De Nicola, già presidente della Camera dei Deputati dal 1920 al 1924, e il Re Vitto- rio Emanuele III, avvenuto nella dimora di Villa Episcopio nel feb- braio del 1944. Nella testimonianza la- sciata proprio dal noto giurista napoleta- A PAGINA 5 Accadde a Ravello Se Carlo Collodi aves- se conosciuto l'empo- rio di Mario Conte, ci avrebbe ambientato il paese dei balocchi. I tanti Lucignolo e Pi- nocchio (e non solo) almeno degli ultimi sessant'anni ci hanno trovato di tutto: bastava chiedere e, come d'incanto, tutto appariva. Ricordi di Ravello Il paese dei balocchi Paolo Vuilleumier, candi- dato sindaco del movi- mento di Insieme per Ra- vello, continua nel suo percorso di relazione ed ascolto con cittadini, rap- presentanti delle forze politiche, associazionistiche e sociali del paese, incontrati in occasione di dibattiti, assemblee o appuntamenti privati. A PAGINA 2 Abbiamo un sogno da realizzare e ci dobbiamo credere con tutti coloro che vogliono realmente il rilancio del nostro Pae- se. Superiamo gli steccati della politica e perseguiamo la stra- da del dialogo e del confronto; non vi sarà alcuna preclusione per nessuno. Possiamo farcela, è una sfida difficile ma entu- siasmante. E io ci credo". Parola di Salvatore Ulisse Di Pal- ma, a margine dell'incontro che ha ufficializzato la propria candidatura alla carica di sindaco di Ravello. A PAGINA 2

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IL GIORNALE DI RAVELLO E DELLA COSTA D’AMALFI

Reg. Trib. Salerno n.1298/08 del 13 novembre 2008

Direttore Responsabile: Emiliano Amato

Domenica 20 Febbraio 2011 ANNO I - N. 3 edizione quindicinale DISTRIBUZIONE GRATUITA

Dicesi “schizofrenia”, una forma di malattia caratteriz-zata dalla persistenza di alta-lenanti alterazioni del pen-siero, del comportamento, dell’affettività… Dal mio osservatorio, per certi versi privilegiato anche

se, purtroppo, lontano (o forse privilegiato proprio per questo) non riesco a trovare altro sillogismo ragionando sulle vicende politiche ravellesi di questi ultimi tempi. Ritenete che sia esagerato il paragone? An-diamo con ordine (si fa per dire). INSIEME PER RAVELLO: si riunisce l’Assemblea che deve decidere il candidato Sindaco. Inopinatamente il deus ex machina stravolge l’ordine del giorno e il buon Paolo Vuilleumier entra in conclave Papa e si ritrova, si e no,Vescovo portavoce o esploratore. Parte l’esplorazione? Mac-chè. Se non riescono a parlare e a trovare un punto d’accordo con l’altra sponda nem-meno sul posto dove incontrarsi, figuria-moci quando dovranno interloquire sulle questioni importanti per Ravello… AL DI LA’ DEI MURI (di gomma?): dopo il beau geste di dimettersi dagli incarichi amministrativi (un giorno ci spiegheranno quale bilancio hanno fatto della loro espe-rienza, in posti di rilievo, a Palazzo di Tol-la), si sono messi, come si dice “sull’albero a cantare”. Li abbiamo visti,in video, parte-cipi ed entusiasti ad uno dei primi incontri di Ravello nel cuore e poi…“Siamo pronti a fare un passo indietro per favorire il ricam-bio…”. Apprezzabile iniziativa, se non si fosse scoperto, dopo, che nel nascituro par-tito già vige il noto principio di scienza del-la politica denominato

E il Re disse: «Accetto»

«Mai abbiamo avanzato, come è noto a tutti, alcuna volontà di ricandidatura. La passata esperienza amministrativa ci ha indotti, da tempo, a passare la mano inco-raggiando, da Cittadini responsabili, l'an-sia di cambiamento e rinnovamento diffu-so nel paese a cui abbiamo dato il via con la nostra azione politica dirompente e in-novativa». Così gli ex consiglieri comunali Gino Schiavo e Ciro Carfora (due dei tre componenti l'ex gruppo consiliare "Al di

là dei muri", scioltosi il 4 dicembre scorso) all'indomani della precoce uscita dal neonato movimento "Ravello nel Cuore".

www.ilvescovado.it

L’Ospedale di Castiglione potrebbe essere accorpato al San Leonardo

A un passo dalla salvezza L’operazione, che lascerebbe inalterata la funzione di ospedale, non

comporterebbe ulteriori variazioni di spesa. Attesa per il sì di Caldoro

Si fa sempre più concreta l'ipotesi di accorpamento del plesso sanitario di Castiglione con l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Dall'incontro tenutosi nella mattinata di lunedì a pa-lazzo Santa Lucia tra una delegazione dei sindaci della Costa d'Amalfi e l'uffi-cio di presidenza regionale è emerso che "non ci sono motivi ostativi dal punto di vista tecnico-giuridico - ha detto al Vescovado Antonio Della Pietra, presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi -. Il pas-saggio non comporta variazioni di spesa.

Insieme per Ravello

Il programma parte da Facebook

A PAGINA 7 Ex consiglieri Schiavo e Carfora su uscita anticipata da Ravello nel Cuore

«Aggregare, non chiacchiere 'da ringhiera'»

Sant'Egidio, auto precipita in scar-pata. Illese tre persone di Ravello

Costa d'Amalfi: varate le limitazio-ni a traffico su SS 163

Mansi e Anastasio, da Ravello al

Granfondo del Sol

Tragedia sfiorata nella notte tra mercole-dì 9 e giovedì 10 febbraio sulla strada provinciale 2, quella che conduce al Vali-co di Chiunzi, tra i comuni di Corbara e Sant'Egidio del Monte Albino.

Termina domani, 21 febbraio, la quinta edizione della "Granfondo del Sol", ap-puntamento imperdibile per tutti gli amanti del ciclismo. E non potevano certo mancare i ravellesi

Divieto di transito per i mezzi superiori a 10,36 metri di lunghezza; transito vietato a Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 e 2 novembre, 8 dicembre, 24,25,26,31 dicembre.

A PAGINA 6 A PAGINA 4

Di Palma candidato sindaco, Amato vice RAVELLO NEL CUORE

A PAGINA 2

A PAGINA 4

di Antonio Schiavo

Gesù, fate luce!

Editoriale

A PAGINA 2

A PAGINA

Il Vescovado pubblica inte-gralmente la ricostruzione del colloquio tra Enrico De Nicola, già presidente della Camera dei Deputati dal 1920 al 1924, e il Re Vitto-rio Emanuele III, avvenuto

nella dimora di Villa Episcopio nel feb-braio del 1944. Nella testimonianza la-sciata proprio dal noto giurista napoleta-

A PAGINA 5

Accadde a Ravello

Se Carlo Collodi aves-se conosciuto l'empo-rio di Mario Conte, ci avrebbe ambientato il paese dei balocchi. I tanti Lucignolo e Pi-

nocchio (e non solo) almeno degli ultimi sessant'anni ci hanno trovato di tutto: bastava chiedere e, come d'incanto, tutto appariva.

Ricordi di Ravello

Il paese dei balocchi

Paolo Vuilleumier, candi-dato sindaco del movi-mento di Insieme per Ra-vello, continua nel suo percorso di relazione ed ascolto con cittadini, rap-presentanti delle forze

politiche, associazionistiche e sociali del paese, incontrati in occasione di dibattiti, assemblee o appuntamenti privati.

A PAGINA 2

Abbiamo un sogno da realizzare e ci dobbiamo credere con tutti coloro che vogliono realmente il rilancio del nostro Pae-se. Superiamo gli steccati della politica e perseguiamo la stra-da del dialogo e del confronto; non vi sarà alcuna preclusione per nessuno. Possiamo farcela, è una sfida difficile ma entu-siasmante. E io ci credo". Parola di Salvatore Ulisse Di Pal-ma, a margine dell'incontro che ha ufficializzato la propria candidatura alla carica di sindaco di Ravello.

A PAGINA 2

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PAG 2 POLITICA Domenica 20 Febbraio 2011

Ex consiglieri Schiavo e Carfora su uscita anticipata da Ravello nel Cuore

(…) La scorsa domenica, presso la sede di via della Repubblica, davanti a circa qua-ranta intervenuti (donne, esponenti della società civile, dell'imprenditoria, dell'arti-gianato, dell'associazionismo e della realtà giovanile) il responsabile della struttura dipartimentale di Angiologia presso l'A-zienda Ospedaliera Universitaria di Saler-no è partito in quella che sarà la lunga cor-sa a Palazzo Tolla. E l'occasione si è rivela-ta propizia per accogliere le istanze prove-nienti dai cittadini, così da trasfonderle nel programma in fase di realizzazione. A Ni-cola Amato, a cui sono state affidate le cariche di capogruppo ed eventuale vice-sindaco, il compito di illustrare la linea di Ravello nel Cuore e di interagire con gli intervenuti in qualità di tecnico per trent'anni al servizio della macchina am-ministrativa, per affrontare le annose pro-blematiche che affliggono la Città della musica. “Questa volta nessuno calerà le regole dall'alto" ha affermato Amato, il quale stabilisce anche i parametri per la formazione della compagine che "dovrà essere formata per il 50% da donne e gio-vani" (10 candidati alla carica di consiglie-ri oltre che il sindaco, come previsto dalla nuova normativa), supportata da un grup-po che dovrebbe andare a comporre diver-se commissioni permanenti, individuate per i settori nevralgici. E quello tra Di Pal-ma e Amato si è rivelato un equilibrato binomio fra cuore e cervello. Tra due setti-mane Ravello nel Cuore indirà il primo incontro con la cittadinanza, nonostante il Ministero dell'Interno non si sia ancora pronunciato sulla data delle elezioni am-ministrative (si fa sempre più concreta l'ipotesi 8 o 15 maggio). A Ravello è già clima di campagna elettorale.

DALLA PRIMA

Ravello nel Cuore: Di Palma candidato sindaco, Amato vice "Questa volta nessuno calerà le regole dall'alto". La compagine sarà formata per il 50% da donne e giovani

«Aggregare, non chiacchiere 'da ringhiera'»

Come nacque la Lega nord? Nacque entusiasmando i paesi del nord Italia , al di là dell’ideologia, puntando solo al desiderio dei cittadini, facendo propria la rabbia che albergava nei cuori dei più. E, di rabbia, oggi noi ne registria-mo tanta, colpa soprattutto dello scadi-mento dei valori autentici della politica. Più che mai oggi s’impone un cambia-mento di rotta e, il voto che tra qualche mese andremo a dare potrebbe essere il voto capace di imprimere la svolta tan-to desiderata. Sono convinto che un voto amministrativo , molte volte è condizionato da mille e mille contin-genze. Talvolta la situazione pre-elettorale è talmente soffocante da non potersi liberamente esprimere. Il pro-getto di rinnovamento che “Ravello nel Cuore” sta portando avanti, per avere piena attuazione deve portare i consen-si dei tantissimi concittadini. Ai Ravel-lesi chiediamo uno scatto d’orgoglio, un riappropriarsi di una dignità che pochi, per fortuna, negli anni, hanno calpestato e deprezzata perché solo così si può arrivare al cuore dei problemi e risolverli. Una squadra è composta di tanti elementi che, in sinergia, concor-rono ad ottenere il miglior risultato possibile. Un ringraziamento sincero va all’amico Gerardo Russo che si è as-sunto il gravoso incarico di portavoce sapendo benissimo che sarebbe diven-

tato naturalmente il parafulmine degli strali che circoleranno in campagna e-lettorale. Un abbraccio a Nicola Ama-to, punta di diamante della nascente lista e, sicuro punto di riferimento del futuro amministrativo. Un abbraccio all’amico Frank Zappia sicuro prota-gonista di questo nuovo percorso politi-co. Un ulteriore abbraccio ai tanti amici che credono e si stanno impegnando a sostenere il nostro progetto per Ravello e, in particolare, a coloro che hanno pensato e condiviso il percorso fin dall’inizio, certi che il loro sostegno non verrà meno anche dall’esterno. Questi amici sono la prova autentica che il dia-logo, quando c’è è sempre foriero di ri-sultati positivi e di speranze ancora più rosee. Non vogliamo più saperne di me-statori! Non ci lasceremo irretire in trappole strumentali! Dialogheremo con tutti i cittadini perché si parli solo e soltanto del futuro della nostra città co-struendo insieme il programma futuro. Altra certezza sarà il consumarsi per trovare sistemazione occupazionale ai tanti giovani di Ravello. Inventeremo l’impossibile, sempre nella legalità, per-ché nessuno debba essere costretto a lasciare la nostra amata terra. Abbiamo bisogno dell’intelligenza e delle braccia dei nostri giovani. A loro, alle loro fortu-ne è affidato il futuro di Ravello. Una comunità dove ci si conosce e ci si stima

Perché Ravello volti finalmente pagina RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

(…) «In tale veste - scrivono in una lettera indirizzata alla redazione de “Il Vescovado” - siamo stati invitati a partecipare ai primi incontri di un nuovo gruppo che, si diceva, sposasse il bisogno di rottura con schemi vecchi e logori, responsabili del degrado di Ravello. In tali incontri abbiamo ri-portato la passata esperienza consi-liare ribadendo la volontà di collabo-razione qualora si fosse intrapreso un progetto di autentica de-mocrazia, fatto di con-fronto, collegialità, rispet-to dell'avversario e che privilegiasse il bene dei cittadini alla passione smodata per il potere per-sonale. In seguito abbia-mo appreso - prosegue la nota - che, pur nell'ap-prezzamento di queste tesi, la nostra partecipazione non poteva avere al-cun ruolo in quanto risultava indige-sta a qualche probabile candidato. A questo punto è d'obbligo qualche ri-flessione sulla coerenza di chi predica confronto, dialogo, rispetto delle idee altrui, apertura a tutti (anche a chi è responsabile in prima persona dello stato attuale di Ravello) e poi di fatto con egoismo, grettezza, arroganza ripercorre le più tristi e trite liturgie della passata degenere politica paesa-na. A questi va ribadito - precisano Schiavo e Carfora - che per mietere voti non basta parlare sempre e solo in maniera spregiativa dei precedenti Amministratori che, nel bene e nel

male, sono stati artefici della politica ravellese. Occorre invece aggregare, attrarre, coinvolgere in un nuovo progetto tanti Ravellesi, lavorando con impegno e qualche sacrificio personale, perchè non bastano le "chiacchiere" distrutti-ve da "ringhiera" a capovolgere un sistema forte di annose incrostazio-ni». Chiaro il riferimento a Gerardo Rus-

so, che per primo ha mo-strato scetticismi sulla presenza di Carfora e Schiavo nel gruppo. Una presenza che secondo il farmacista sarebbe vista di "cattivo occhio" da quei elettori che credono in un rinnovamento "totale". «Qualche ulteriore consi-

derazione merita la pantomima del mancato incontro tra le due liste che vogliono cambiare il paese (?) e non riescono nemmeno ad accordarsi sul luogo del primo confronto - aggiungo-no i due ex consiglieri -. Se il buon giorno si vede dal mattino...siamo già a mezzanotte. Ci auguriamo comun-que, nell'interesse comune, che questa impasse sia superata e si possa ri-prendere costruttivamente il dialogo. Tutte le ambizioni di candidatura so-no legittime e condivisibili - conclude la nota -, auspichiamo però che non si ceda a egoistiche visioni personalisti-che e accentratrici perché, come la storia insegna, agli aspiranti " cloni" si preferiscono gli "originali"».

“Ci auguriamo che questa im-passe sia su-perata e si pos-sa riprendere il dialogo”

può e deve trovare nel proprio ambito le soluzioni ai molteplici problemi che ci affliggono. La terra lavorata da tante generazioni non dovrà essere abbando-nata ma, troveremo nuovi sistemi per-ché il contadino, il bracciante, diventi-no anche protagonisti economici del loro lavoro, valorizzando i prodotti a-gricoli per realizzare reddito aggiunto per le famiglie. Penso ad un maggior impulso dell’attività artigianale. Penso alla formazione professionale di giovani ed adulti, vedasi per esempio la Spa-gna, capace di preparare tecnici ed o-perai specializzati per il recupero ed il restauro di antiche opere, patrimonio della comunità che, in questo momento sono abbandonate all’incuria e ai danni del tempo. Penso alla cultura , del ruolo a lei affidata. Penso agli anziani , miei autentici maestri e depositari di verità poco ascoltate, di conseguenza poco praticate. Costruiremo insieme il futuro viatico perchè i cittadini possano essere la fiaccola, la luce che illumina le tene-bre di questo scorcio di tempo che è trascorso e che è da dimenticare. Ra-vello nel Cuore non è uno slogan! Non è una frase ad effetto ma è un modo dello spirito, un modo per sentirsi citta-dini autentici di questa comunità. Sono Ulisse di Palma, figlio di Gino ma

soprattutto figlio di questa città, ravel-

lese doc e fiero di esserlo.

di Ulisse Di Palma

Antonio Schiavo dalla prima

(…) “Giorgio e il Vescovo” per il quale –come dicevano i nostri nonni – Giorgio se ne voleva andare e il Vescovo lo vole-va mandar via! RAVELLO NEL CUORE: con quali accrediti può presentarsi ai cittadini un gruppo che, a parole, asserisce di voler “aggregare, unire e rispettare tutte le sensibilità politiche” e poi, almeno a quello che riportano le cronache, decide già da subito il ticket (forse per la dime-stichezza professionale di Gerardo Rus-so ) d i Si nda c o e , a d dir i t tu -ra,Vicesindaco? Oltre a impostare il proprio difficile lavoro in termini di conventio ad excludendum piuttosto che verso gli obiettivi suenunciati? CAMPANA (si chiama ancora così?): In tutta questa Babele è per lo meno inquietante (o sospetto) il silenzio della compagine uscita vincitrice alle ultime elezioni. Cosa si cela dietro tutto ciò? Si stanno leccando le ferite? Un imbarazzante vuoto di proposte e progetti? O una precisa, machiavellica strategia che lascia sbranare i concor-renti che, allo stato attuale, sembrano più intenti ad avventarsi sull’osso (senza averlo nemmeno ancora visto) per lucrare alla fine sulla reazione po-polare che potrebbe non capire queste estenuanti e improduttive lacerazioni fini a sé stesse? Parafrasando il titolo di un’opera del grande Domenico Rea, verrebbe da dire: Gesù, fate luce!” Se queste, però, sono le premesse della lunga campagna elettorale che ci aspet-ta e ci si ferma un attimo a ragionare su queste strane (schizofreniche?) cose di Ravello, ritengo che avrebbe qualche difficoltà perfino Lui!

DALLA PRIMA

(…) E sceglie l'uso sociale della di

internet, e del social network di Facebo-

ok, per lanciare la sua campagna atta a

coinvolgere tutti i cittadini nella realiz-

zazione del nuovo programma elettorale

del movimento. "Sono i cittadini il no-

stro riferimento quotidiano, con loro ci

piacerebbe condividere la costruzione

del nostro programma elettorale - affer-

ma Vuilleumier - capace di recepire le

idee, i suggerimenti, i bisogni e le istan-

ze dei cittadini". L'invito di Insieme per

Ravello è rivolto a tutti gli utenti Facebo-

ok, iscritti al profilo del Movimento.

Page 3: Il Vescovado Impress 3

POLITICA PAG 3 Domenica 20 Febbraio

Lanzieri: «Rischi ancora incombenti»

«Il presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi potrebbe avere un duplice destino: essere dell'Asl o passare al San Leonardo». E' quanto sostiene il dottor Franco Lanzieri, presidente del Comitato Pro Sanità, attraverso una missiva inviata al Vescovado dove spiega che «sebbene la legge regionale lo destini a diventa-re Sps, l'Asl, con l'ultimo atto aziendale (assolutamente non concordato nè con i Sindaci e le altre forze politiche nè con il Comitato) data-to 2 febbraio 2011, ha previsto, oltre all'abolizio-ne della sala operatoria e la chirurgia, la ridu-zione del laboratorio d'analisi e della radiologia alle sole ore diurne e dal lunedì al venerdì, e chiudendolo il sabato e la domenica (giorni di maggiore afflusso turistico), togliendo la possi-bilità di diagnosticare un ictus o una semplice frattura. Inoltre l'abolizione dell'attuale servizio di cardiologia, oggi attivo 24 ore su 24, la sosti-tuzione della rianimazione, con la presenza del rianimatore su una autoambulanza, riducendo di fatto il presidio di Castiglione ad un semplice ambulatorio (come quelli di Amalfi o di Maiori) e lasciando un sistema di autoambulanze per

trasportare i pazienti in ospedali lontani. In pratica - prosegue Lanzieri - secondo questo pia-no un cittadino o un ospite colpito da malore non verrebbe più portato al presidio della Costa, bensì in altro ospedale lontano. Cosi come acca-deva tanti anni fa, con la "Sindrome di Capo-dorso"». Ma l'ipotesi accorpamento con l'Azienda Ospeda-liera Universitaria di Salerno sembra essere ad oggi la più concreta. «L'altra possibilità - spiega Lanzieri - è passare al San Leonardo visto che l'ospedale prima era Cava-Costa d'Amalfi, e quello di Cava è già pas-sato (con l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno ndr) e che il personale dipendente dell'ospedale della Costa e' personale di Cava-Costa d'Amalfi ed quindi e' personale del S. Leo-nardo (per contratto). Inoltre la maggior parte dei cittadini della Costa, che non passano per Castiglione, già si ricoverano spontaneamente al S. Leonardo; si potrebbero attivare le vie del mare, in estate con una idroambulanza, più va-lida dell'elicottero, perchè a differenza di quest'ultimo viaggerebbe anche di notte. I colle-gamenti stradali sono più semplici con Salerno, visto anche che per molti mesi l'anno il Valico di Chiunzi poco praticabile. L'ipotesi del S. Leonardo - confida Lanzieri - è molto, ma molto più gradita alla popolazione, perchè offre la possibilità ad un cittadino o ad un ospite di poter essere stabilizzato a Castiglio-ne ed in caso di necessità di ricovero, di essere trasferito direttamente al San Leonardo». Intanto tutte le forze politiche del territorio, dai Sindaci al consigliere provinciale Matteo Bot-tone, al Comitato pro-Sanità, al consulente del comitato scientifico della Provincia, Ulisse Di Palma, stanno lavorando in questa direzione. «Però - conclude Lanzieri -, dato che questa de-cisione spetta al Presidente della Regione Caldo-ro, il rischio dell'Asl è ancora incombente, per cui, qualora le vie politiche non dovessero riusci-re, i cittadini non dovranno abbassare la guar-dia e tenersi pronti a lotte di piazza anche estre-me».

FOTO DELLA SETTIMANA

Alfonso Cioffi (tabaccaio) a sinistra e Fedele Amatruda con gli abiti del Concerto Bandistico “Città di Ravello” nei gior-ni delle riprese del film “Il Tesoro dell’Africa” (titolo originale

“Beat the Devil" 1954) di John Huston, con Gina Lollobrigida ed

Humphrey Bogart. Ancora vivo nella memoria di tanti ravellesi il

ricordo di quel periodo, allorquando Ravello fu più che mai vicina

ad Hollywood.

Reg. Trib. Salerno n.1298/08 del 13 novembre 2008

Direttore Responsabile: Emiliano Amato

Capo Redattore: Iolanda Mansi

Contributi: Antonio Schiavo

ANNO I n. 3 del 20 febbraio 2011

Redazione: via San Cosma, 1 - Ravello (Salerno)

sito web: www.ilvescovado.it

e- mail: [email protected]

Pubblicità: tel. 328 549 3139

Stampa: Tipografia GUTENBERG - Fisciano (SA)

Tiratura: numero copie 700

Edito da: Emiliano Amato Edizioni & Comunicazione

Questo giornale è stampato su carta riciclata

ADAGIO DELLA SETTIMANA

La vecchiaia è quel periodo della vita in cui i ri-cordi prendono il posto delle attese (Wilhelm Raabe)

A un passo dalla salvezza Si fa sempre più concreta l'ipotesi di accorpamento

del plesso sanitario di Castiglione con l'Azienda

Ospedaliera Universitaria di Salerno. Dall'incontro

tenutosi nella giornata di lunedì a palazzo Santa

Lucia tra una delegazione dei sindaci della Costa

d'Amalfi e l'ufficio di presidenza regionale, è emer-

so che "non ci sono motivi ostativi dal punto di

vista tecnico-giuridico - ha detto al Vescovado An-

tonio Della Pietra, presidente della Conferenza

dei Sindaci della Costa d'Amalfi -. Il passaggio non

comporta variazioni di spesa. Siamo ottimisti, an-

che se aspettiamo di vedere nero su bianco". Il per-

sonale medico e paramedico operante presso il

plesso di Castiglione, infatti, è già dipendente

dell'Ospedale San Leonardo che, a sua volta, ha

accorpato quello di Cava de' Tirreni (da cui dipen-

deva, appunto, il nosocomio costiero). Al governa-

tore Caldoro, ora, la decisione finale che, con l'a-

vallo dall'assessore provinciale alla Sanità Seba-

stiano Odierna, potrebbe lasciare inalterata a

Castiglione la funzione di Ospedale, bypassando, di fatto, il nuovo piano di riordino. Intanto tutte le for-

ze politiche del territorio, dai Sindaci al consigliere provinciale Matteo Bottone, dal Comitato pro-

Sanità, al consulente del comitato scientifico della Provincia, Ulisse Di Palma, stanno lavorando in

questa direzione. Rispetto al piano di riconversione in Struttura per la salute (che a questo punto non

sarebbe più applicato) ciò significherebbe salvare la sala operatoria, la radiologia e il laboratorio analisi.

Oltre che lasciare inalterato il servizio di pronto soccorso.

L’OSPEDALE DELLA COSTIERA

“L'ipotesi del S. Leonardo è gradita alla popolazione, ma il rischio Asl esiste. I cittadini non dovranno abbassare la guardia e tenersi pronti a lotte di piazza anche estreme”

GUARDIA ALTA

OSPEDALE SALVAVITA

E' fuori pericolo la vita dell'opera-

io che lunedì scorso, mentre lavo-

rava presso un cantiere edile di

Furore, era stato colpito alla testa

da un sasso. A R.G., 53enne ori-

ginario di Agerola, giunto presso

l'ospedale di Castiglione, era stato

riscontrato un trauma cranico e

un'emorragia celebrale. Dopo

essere stato intubato e stabilizzato

è stato trasferito in eliambulanza presso l'ospedale "Umberto I" di

Nocera Inferiore dove ha subìto una delicatissima operazione chi-

rurgica al cervello. Nonostante il buon esito dell'operazione, le

condizioni dell'uomo restavano complicate, ma dopo due giorni

trascorsi presso il reparto di rianimazione del nosocomio nocerino,

dalla serata di giovedì le sue condizioni sono decisamente miglio-

rate, tanto da indurre i medici a trasferire il paziente - che comun-

que rimane sotto osservazione - in altro reparto, con la prognosi

rimane comunque riservata. Una bella notizia, questa, sincerante

per l'operaio di Agerola che, anche grazie al primo soccorso ga-

rantito dall'ospedale della Costa d'Amalfi, potrà continuare a vive-

re. Se il fatto fosse accaduto successivamente l'attuazione del nuo-

vo piano di riasseto sanitario, magari durante il fine settimana, il

degente sarebbe stato condotto direttamente presso ospedali più

lontani. Chissà con quali vantaggi.

L’OSPEDALE SALVAVItA

E' salvo operaio colpito al capo a Furore

Determinanti i soccorsi di Castiglione

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PAG 4 CRONACA Domenica 20 Febbraio 2011

Auto in scarpata, il guard rail era deteriorato. Strada Valico non è sicura

Un'auto, a bordo della quale viaggiavano tre uo-

mini originari di Ravello e Scala, è finita fuori

strada precipitando in una scarpata.

L’ Alfa Romeo 147 di colore scuro è balzata oltre

le protezioni, proseguendo la propria corsa nella

vegetazione per una settantina di metri. Proprio

gli alberi, non di grosso fusto - molti dei quali so-

no stati tranciati - sarebbero riusciti a frenare la

folle corsa della vettura capovoltasi diverse volte.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Te-

nenza di Pagani, insieme ad una squadra dei Vigi-

li del Fuoco di Nocera Inferiore e personale del

118.

I tre amici, risultati vivi per miracolo, sarebbero

usciti quasi del tutto illesi dall'auto ridotta in un

cumulo di lamiere, e sono stati successivamente

recuperati nella vegetazione dai caschi rossi.

Tradotti presso l'Ospedale “Umberto I” di Nocera

Inferiore, a due di loro sono stati riscontrati trau-

mi e contusioni giudicate guaribili in 30 e 10 gior-

ni; l'altro, invece, ha riportato un trauma cranico

facciale, un trauma rachide alla spalla sinistra e

contusioni varie. L'altro passeggero è rimasto to-

talmente illeso. Stando a quanto appreso, il conducente avrebbe perso il controllo dell'auto probabilmente a causa

del fondo stradale viscido, finendo contro l’unica protezione po-sta a valle dell’arteria, un vecchio guard rail deteriorato (foto), già deformato per aver contenuto precedenti urti e che ha fatto da "trampolino" (infatti non è stato sfondato ma piegato mag-giormente) all'auto che, dopo il “volo”, ha proseguito la propria corsa nella vegetazione. Stando a quanto appreso, i tre uomini, originari di Ravello e Scala, erano reduci da una serata trascorsa con altri amici in un noto ristorante dell'agro-nocerino e stavano per rincasare. Le strade provinciali 1 e 2, che da Ravello conducono ai paesi dell'Agro attraverso il Valico di Chiunzi, sono sempre più traffi-cate e, oltre a trasformarsi tra le più pericolose in assoluto in caso di pioggia, nebbia e ghiaccio - soprattutto a causa dell'usura del manto stradale - mancano di manutenzione straordinaria in diversi tratti. Durante la bella stagione sono percorse dalla stragrande maggio-ranza di turisti e visitatori che preferiscono la Costa d'Amalfi e che, puntualmente, diventa ricettacolo di rifiuti di tutte le specie, ultimamente anche di residui di eternit. Per non parlare, poi, degli obsoleti guard rail e delle protezioni che separano solo di fatto la sede stradale da scapate e burroni. Fortunatamente i tre amici sono ancora vivi, e ci si augura che la Provincia di Salerno possa in breve tempo provvedere a ristabili-re le condizioni di sicurezza sulle suddette arterie.

Suora non si presenta in Tribunale Processo rinviato al 6 giugno E' stato ancora rinviato, stavolta al 6 giugno pros-simo, il processo sul caso dell'e-splosione della bomba carta av-venuta nella not-te tra il 25 e il 26 di dicembre del 2002, che danneggiò il seicente-sco portone del Monastero di Santa Chiara. Stamani, ancora una volta, né i testimoni (tra cui l'ex comandante della stazione dei Carabinieri di Ravello, Vincenzo D'Alessio) e né la Madre Badessa che denunciò il fatto, si sono presentati davanti al Giudice della sezione di Amalfi del Tri-bunale di Salerno. E se fino ad oggi il dibattimento non è stato nem-meno ancora aperto e rinviato per ben 11 volte a causa per difetto di notifica (secondo l'accordo del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa Se-de, "gli ecclesiastici non sono tenuti a dare a magistrati o ad altra autorità informazioni su persone o materie di cui siano venuti a cono-scenza per ragione del loro ministero"), per il 6 di giugno il Giudice ha disposto l'accompagna-mento coattivo della Badessa, che oggi, per effet-to del trasferimento disposto nell'estate del 2008, si trova nel convento di Montalto, in pro-vincia di Ascoli Piceno. In realtà, il 21 febbraio del 2008 la madre Bades-sa del Monastero di Santa Chiara aveva finanche ritirato la denuncia, e nel frattempo il presunto reato è andato in prescrizione. E' stato l'avvocato Marcello Giani, che difende uno degli imputati e che rinunzia alla prescrizio-ne per l'assoluzione piena del proprio assistito, ad esigere che la Madre Badessa fosse ascoltata, sollevando una eccezione di costituzionalità, per-ché "chi denuncia - sostiene Giani - deve anche presenziare in tribunale". Inoltre l'avvocato Giani chiede che le considere-voli spese determinate dal ritardo nella celebra-zione del processo siano addebitate direttamente a D'Alessio e alla Madre Badessa. La Suora avrebbe comunicato che "non intende essere presente perché le presenza avrebbe pro-curato disagio", ma secondo il Giudice la sua testimonianza è indispensabile e il 6 giugno la Monaca potrebbe anche essere accompagnata in aula dai Carabinieri. Se così non dovesse accadere, l'anziana potrebbe essere anche ascoltata nel Monastero di Montal-to.

BOMBA AL MONASTERO

Carabinieri sequestrano due studi odontoiatrici

Nell'ambito dell'at-tività di controllo del territorio, i Ca-rabinieri della locale stazione, coordinati dal Comandante Procolo Chiocca, nella giornata di ieri

hanno disposto la chiusura dei due studi odon-toiatrici, per mancato adeguamento alle normati-ve vigenti in materia. Oltre i locali sono state sottoposte a sequestro le strumentazioni medico-specialistiche, e gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubbli-ca di Salerno per la convalida dei sequestri.

RAVELLO

Si è tenuta lunedì scorso, presso la Prefettura di Salerno, una riunione per discutere e condividere l'ordinanza di limitazio-ne al traffico sulla statale Amalfitana 163 per alcune categorie di mezzi pesanti, compresi autobus e caravan, in vigore fino a febbraio 2012. L'incontro, presieduto dalla dott.ssa Rosa La Ragione, ha vi-sto la partecipazione dei dirigenti e funzionari Anas del Com-partimento della viabilità in Campania, dei sindaci dei comu-ni della costiera, dei comandi della Polizia Municipale e della Polizia Stradale, dell'Associazione degli albergatori. La disciplina del traffico riguarda, come lo scorso anno, il tratto della statale 163 compreso tra il km 10,195 nel Comune di Positano, e il km 49,600 (bivio per Raito), comune di Vietri sul Mare, ad eccezione del centro urbano di Maiori. Anche quest'anno l'ordinanza diventa necessaria per la princi-pale arteria della costiera caratterizzata da numerose curve e strettoie che non rendono agevole la circolazione veicolare ed in particolare nei periodi dell'anno relativi alle festività pa-squali e alla lunga stagione estiva nei quali si intensifica il flusso dei turisti italiani e stranieri. Il provvedimento prevede il divieto di transito in entrambi i sensi di marcia per gli autobus turistici, autotreni, autoartico-lati ed autosnodati superiori a 4 metri di altezza e superiori a 10,36 metri di lunghezza ed in particolare è vietato il transito in entrambi i sensi di marcia ai mezzi pesanti, indipendente-mente dalle loro dimensioni nei giorni di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 e 2 novembre, 8 dicembre, 24, 25, 26, 31 dicembre, eccetto per i soli autobus già presenti ed in sola uscita dalla Costiere Amalfitana in dire-zione Positano-Vietri in possesso di deroga rilasciata dai Comuni.

Obsolete le protezioni che separano solo di fatto la sede stradale da scapate e burroni

L’ Alfa Romeo 147 è balzata oltre le protezioni, proseguendo, per oltre 70 metri, la propria corsa nella vegetazione . Vivi per miracolo i tre passeggeri.

VIABILITA’ IN COSTA D’AMALFI

Varate le limitazioni a traffico su SS 163

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STORIA E STORIE PAG 5 Domenica 20 febbraio 2011

(…) -no (che diverrà il primo presi-dente della storia dell’Italia repub-

blicana) l’intento di convincere il sovrano a lasciare la luogotenenza

del Regno al figlio Umberto (progetto intermedio tra la perma-

nenza di Vittorio Emanuele III sul trono e la sua abdicazione), l’unico

compromesso possibile con i capi dei partiti antifascisti, che esigevano,

appunto, l'abdicazione del Sovrano. Vittorio Emanuele accettò, e il 5 giu-

gno del 1944, giorno successivo la liberazione di Roma, firmò il decreto

luogotenenziale. Una pagina impor-tante della storia d’Italia fu scritta a

Ravello. Non ho diario. Ricordo che Ferdi-nando Martini, a un amico che vole-va sapere perché non scriveva una commedia, rispo-se: «Lavoro spes-so mentalmente sull’argomento, sui personaggi, sullo svolgimento, insomma su tutto;

poi rileggo “Rusteghi” e non la scrivo più». Così io mi accingo a scrivere i diari: poi rileggo i diari di Martini -veri capolavori di stile- e non li scrivo più. Un giorno venne da me un fedele amico di Benedetto Croce e anche affettuoso amico mio, Renato Mo-relli, il quale mi disse che Benedetto Croce e Carlo Sforza, che da poco tempo era ri-tornato in Italia dal volontario esilio, desi-deravano parlarmi. Fissai subito un appun-tamento e mi recai l’indomani al convegno prestabilito. Croce mi disse: « Nel recente congresso di Bari (28-29 gennaio ’44- n.d.r.) tutti i par-titi hanno deciso di andare uniti al gover-no, per sostituire al ministero in carica (Badoglio – n.d.r.), di semplice ammini-strazione, un ministero politico, ma hanno posto tre condizioni: che il re abdichi, che il figlio rinunzi al trono, che il nipote sia proclamato re con reggenza, data la minore età, del generale Badoglio. Abbiamo saputo che siete contrario alla decisione di Bari: vi chiediamo se questa notizia sia esatta e , in caso affermativo, le ragioni del vostro dis-senso». Io risposi subito: «E’ verissimo che io sono contrario alla decisione del con-gresso di Bari e sono pronto a dirvene le ragioni. In linea pregiudiziale affermo che con quella decisione è stata riaperta la que-stione istituzionale da una sola parte dell’Italia – mezzogiorno, perché neppure Roma era stata allora liberata - laddove io ritengo che debba essere regolata quando tutta l’Italia sia stata liberata. Nel merito osservo che quella decisione è stata addot-ta in aperta violazione del vigente Statuto Albertino, il quale prescrive che, durante la minorità del re, il principe suo più prossi-mo nell’ordine della successione al trono sarà reggente del regno se ha compiuto gli anni ventuno; in mancanza di parenti ma-schi la reggenza appartiene alla madre: se manca anche la madre, la Camera dei de-putati nomina il reggente. «Nel caso presente il parente più prossimo sarebbe il duca d’Aosta, re di Croazia; do-vendosi, per ovvie ragioni, escludere tale nomina, la reggenza aspetta alla madre (Maria Josè – n.d.r.). Indipendentemente da ogni considerazione sull’opportunità di tale reggenza affidata a una donna nelle gravi condizioni in cui il Paese si trova e si

troverà, è manifesto che la reg-genza di Badoglio sarebbe inco-stituzionale». Croce e Sforza consultarono il testo dello Statuto Albertino e constatarono che la disposizione statutaria corrispondeva letteral-mente a quella da me riferita a memoria, e mi domandarono: « E allora quale soluzione, quale via, si dovrebbe adottare?» e io risposi: La luogotenenza: istituto che non è previsto dallo statuto ma è nella prassi di casa Savoia: da Carlo Alberto a Vittorio Ema-nuele III, il quale durante la pri-ma guerra mondiale, andando al fronte, nominò suo luogotenente il duca di Genova. A mio avviso, la luogotenenza avrebbe soprat-tutto due vantaggi: lascerebbe impregiudicata, per la sua tran-sitorietà, la questione istituzio-nale che l’Italia, quando sarà interamente libera, risolverà; potrebbe vincere le recise oppo-sizioni del re, che – come mi avete detto- non abdicherete né assisterebbe alla rinuncia al tro-no da parte del figlio, il quale anzi eserciterebbe le funzioni di capo dello stato. In breve: una soluzione provvisoria, facilmente accettabile, di una situazione provvisoria». Croce e Sforza si dichiararono convinti delle mie osservazioni e dalla mia propo-sta, dicendo: « Come avete con-vinto noi, andate a convincere il re». Accettai. Vittorio Emanuele si trovava allora a Brindisi ma era stato preannunziato che fra breve si sarebbe trasferito a Ra-

vello. Il viaggio a Brindisi era lunghissimo in quel tempo ed io proposi di aspettare che il re raggiungesse Ravello per avere il colloquio con lui. Pochi giorni dopo –in una gelida e tempesto-sa mattina del febbraio 1944- mi avviai, solo, in automobile, a Ravello, attraverso strade e cur-ve che non sono le attuali. Lessi qualche anno fa, in un giornale, che la mia macchina era seguita da un’altra della Pubblica sicu-rezza, ma ritengo che la notizia non sia esatta. Giunsi finalmen-te alla famosa villa Russolo di Ravello (Villa Episcopio ndr) ove il re –avendone avuto il pre-avviso- mi aspettava. Io non lo vedevo dal 1924, cioè dall’anno in cui avevo lasciato prima –per lo scioglimento della Camera- la carica di presidente dell’assemblea e poi la vita poli-tica. Fu cortesissimo: ci salu-tammo –dopo vent’anni- come se ci fossimo lasciati il giorno precedente. In automobile -durante il lungo e malagevole percorso- avevo meditato sul modo come affrontare la que-stione senza provocare reazioni o proteste. E subito dissi: «Maestà, noi studiosi di diritto penale sappiamo che vi è una particolare forma di responsabi-lità: la responsabilità obiettiva, cioè responsabilità anche senza atto e senza colpa; i sovrani hanno molte responsabilità o-biettive, fra le quali questa: il sovrano che dichiara una guerra e la perde deve lasciare il trono: da Napoleone I a Napoleone III, dagli Asburgo agli Hohenzol-lern, per citare i più importanti precedenti storici». Illustrai, dopo ciò, la proposta della luo-gotenenza. Il re non rispondeva mai in modo preciso. Divagava. Era la sua prassi costante, giu-stificata dal suo posto dalle sue responsabilità, di fronte alle questioni più gravi: e gli riusciva facile attuarla,perché aveva una memoria ferrea: a lui si adattava l’insegnamento: Scire est remi-nescere. Dopo quattro ore di fervente colloquio, il re chiamò il duca Acquarone, ministro della casa reale, che si trovava in una camera attigua, e gli rife-rì la mia proposta, senza svelare il suo pensiero, che restava sem-

RAVELLO PER L’UNITA’ D’ITALIA pre inespresso. Il duca chiese al re se potesse rivolgermi una domanda. Avutane l’autorizzazione, si rivolse a me dicendo-mi:«Se sua maestà non accetta la sua proposta,lei è disposto a costituire con la permanenza del re un ministero politico». Io mi affrettai a rispondere che la domanda rivoltami era in aperto contrasto con la mia proposta e con le ragioni che l’avevano determinata. Immediatamente il duca Acquarone, rivolgendosi al re, gli disse: «Maestà non esiti un istan-te:accetti la proposta». Ed egli senza indugio rispose: «Accetto». Io mi affrettai a dichiarare che la accettazione non era valida se non fosse stata meditata e aggiunsi che la sera seguente il duca Acquarone, alla stessa ora -le 20- a-vrebbe dovuto recarmi a Torre del Greco(De Nicola vi aveva una villa -n.d.r.)la risposta definitiva. È inutile esporre i mo-tivi di questa mia prudente, cautelativa risposta che -dopo molte inutili insistenze dell’altra parte- finì con l’essere ac-colta. Il re mi pose una sola condizione: che la sua firma per la nomina del luogotenente fosse apposta in Roma, appena fosse stata liberata. Compresi la ragione della condizione: il re era partito da Roma come re. Non opposi alcuna obiezio-ne alla richiesta. Mi permisi soltanto di aggiungere: «Maestà, consenta che io riprenda per un istante le mie fun-zioni presidenziali(egli era stato presidente della Camera dal 1920 al 1923-n.d.r.) indicando l’obbligo che ella ha di infor-mare della sua decisione il presidente del consiglio dei mini-stri e il rappresentante dei governi alleati con Napoli». Il re si schermì, inventandomi a recarmi dall’uno e dall’altro per la necessaria comunicazione: ma io gli feci osservare che non avevo nessuna veste ufficiale per adempire il duplice manda-to. Si finì con una transazione: il re ne avrebbe informato il presidente del consiglio ed io ne avrei informato gli alleati. A tal proposito, devo ricordare una circostanza. Il re –per indicare il motivo della sua riluttanza a dare la comunicazio-ne a Badoglio- mi disse che il presidente del consigli, dopo il congresso di Bari, gli aveva scritto una lettera per chiedergli che egli abdicasse, che il figlio rinunziasse al trono,che il nipote fosse nominato re, concludendo: io sarò il reggente. Intuì che il re si rammaricasse soprattutto perché la lettera proveniva da un militare. Io avrei sempre taciuto su questo episodio se nelle Memorie del generale Badoglio non fosse stata riprodotta la lettera con le stesse parole riferitemi dal re. Appena terminato il colloquio, giunsero a Ravello la regi-na e il principe ereditario, ma non si parlò di quanto nelle ore precedenti era accaduto. Per la tempesta che infuriava il re volle che io pernottassi nella villa Russolo (Villa Episcopio ndr). La mattina, quasi all’alba, venne a salutarmi per la mia partenza per Napoli: voleva darmi la sua accettazione alla mia proposta per la luogotenenza, ma io insistetti perché fosse venuto il duca Acquarone alle ore 20 a Torre del Greco. Al mio ritorno a Napoli, mi affrettai a riferire a Croce e a Sforza il risultato positivo della mia missione. Entrambi se ne rallegrarono e mi ringraziarono con calde parole di amici-zia, approvando anche l’idea prudente che avevo avuto di farmi recare a Torre del Greco la decisione dell’accettazione della mia proposta ventiquattro ore dopo la conclusione del colloquio a Ravello. Mi recai in Napoli, al comando alleato, ove conferii col generale Mac Ferlane –il quale era a far de-putato alla Camera dei Comuni (non si comprende il perché di questa notazione di Enrico De Nicola –n.d.r.)- ed egli ap-provò, con cortesi e lusinghiere parole per me, la soluzione che era stata adottata. Di potè frattanto istituire, con la tem-poranea permanenza del re, un altro ministero Badoglio, non amministrativo ma politico (22 aprile 1944). Dopo qual-che mese Roma fu liberata. Si tenne subito, nei primi giorni di giugno 1944, una riunione di pochi uomini politici in un grande albergo romano, con l’intervento, fra gli altri, dell’onorevole De Gasperi –che usciva dal Vaticano, ove si era dovuto rinchiudere- e dell’ onorevole Ivanoe Bonomi. Vi partecipai anche io, recandomi da Torre del Greco a Roma in un aereo che il governo alleato, di sua iniziativa, aveva avuto la cortesia di mettere a mia disposizione. In quella riunione si decise la costituzione di un governo politico di carattere nazionale, presieduto dall’onorevole Bonomi (18 giugno 1944). (In realtà l’incarico fu conferito a Bonomi il 9 giugno, e il governo venne formato l’11 giugno 1944 –n.d.r.). con R.D. 5.6.1944 Umberto di Savoia fu nominato luogotenente generale del re. E si iniziò così un nuovo capitolo della storia d’Italia.

Enrico De Nicola

Villa Episcopio

Il decreto luogotenenziale

E il Re disse: «Accetto» Riga per riga ecco il testo della relazione che De Nicola scrisse sul suo colloquio con

Vittorio Emanuele III avvenuto a Ravello

Carlo Sforza e Benedetto Croce a Villa Episcopio

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PAG 6 EVENTI Domenica 20 Febbraio 2011

Riapre del tutto ringiovanito, nel-

la struttura, negli articoli e nella

gestione, uno dei punti vendita

più antichi e suggestivi di Ravello,

che ha fatto la storia della cultura

commerciale della Città della Mu-

sica e della Costiera Amalfitana.

L'Emporio Tabacchi Conte di

via Roma, scrigno di ricordi pre-

ziosi per tutte le generazioni di

ravellesi, immortalato nelle foto

delle migliaia di turisti che prefe-

riscono Ravello per le proprie

vacanze e perfino incorniciato in

una cartolina d'autore, si ripre-

senta e si pone al servizio della

sua clientela con un volto nuovo,

con vivaci forme e dimensioni,

per mettersi in linea con le esi-

genze del mercato attuale, senza

però abbandonare il tradizionale

impegno e la dedizione del mitico

Mario Conte. I lavori di re-

styling sono stati realizzati da

esperti e validi professionisti ra-

vellesi nei settori edile - idrauilico

- elettrico, poi curati nei partico-

lari dalla Ditta Pama, azienda

super premiata nel campo della

progettazione e allestimento dei locali, che vanta in Costiera altri

grandi successi, per citarne alcuni: il lounge bar "Matineé" di Maiori,

la discoteca "Africana" di Praiano, il ristorante "Torre Normanna" di Maiori, l'hotel "Villa Fraulo" di Ravello. Lo storico punto vendita di via Roma presenta un nuovo assortimen-to, con una vasta gamma di prodotti: dai casalinghi alle idee regalo, dai giocattoli ai souvenirs, dalla pelletteria ai cosmetici, dalla bigiotte-ria alle ceramiche, nonché i servizi per il pagamento di bollettini. Insomma un General Store (come del resto è sempre stato) in cui è possibile trovare tutto ciò di cui si ha bisogno, per soddisfare ogni esigenza e desiderio. Come per il passato, quando andare "fuori da

Se Carlo Collodi avesse conosciuto l'emporio di Mario Conte, ci avrebbe ambientato il paese dei balocchi. I tanti Lucignolo e Pinocchio (e non solo) almeno degli ultimi sessant'anni ci hanno trovato di tutto: bastava chie-dere e, come d'incanto, tutto appariva. Mi sono sempre domandato di quale meraviglioso meccanismo cerebrale fosse stato dotato Mario, tale da consentirgli di ricordare -in scaffali traboccanti di ogni genere di merce- l'esatta col-locazione anche di uno spillo. Non ho mai visto un cliente che uscisse deluso dal negozio. Magari con un oggetto "leggermente" diverso dalla sua richiesta ma sempre con la consapevolezza, autonoma o indotta, di essere stato so-stanzialmente soddisfatto. Era qualcosa di incredibile: la capacità affabulatoria di Marioconte (tutto attaccato come siamo stati abituati a chiamarlo) rasentava la perfezione. Inarrivabile e pari, forse, solo all'abilità di costruire -seduta stante- un prezzo personalizzato ("customizzato" come direbbero i guru del Marketing che a Mario, ancor oggi, gli farebbero un baffo). Leggendarie, poi, nel senso etimologico del termine, le trattative che riusciva ad inta-volare. Si racconta di una volta in cui fu capace di vendere un om-brello senza due stecche proponendo, però, all'imbarazzato avventore uno "sconto" evidentemente molto allettante e non rifiutabile e dicendogli che a Ravello, poi, non pioveva così violentemente. Oppure, e qui si rasenta il mito, la ven-dita dei tric trac natalizi senza il colpo finale che veniva commercializzato a parte. Che dire, poi, degli avvisi alla clientela che punteggiavano le vetrine e il bancone del vecchio negozio, vero e proprio caleidoscopio della immaginifica e istrionica capacità com-merciale del Nostro che, d'un tratto, sapeva anche trasfor-marsi in rigido tutore della regolarità amministrativa della transazione? Come interpretare, altrimenti, il cartello che campeggiava all'ingresso: "Siete invitati a chiedere lo scontrino fiscale!" Capite? Cosa era se non l'esatta applica-zione del "Teorema di Marioconte" sulla proprietà transiti-va dell'obbligo fiscale dal negoziante al cliente? Oppure l'altro, andando più indietro nel tempo,: "Vendesi scapez-zone" con i turisti a domandarsi, inebetiti, quale straordi-naria materia prima locale venisse offerta. Il Vescovado ci ha comunicato che sta per riaprire il nuovo emporio. Ri-strutturato, abbellito, sicuramente rimesso in ordine. Scommetto, però, che se qualcuno andasse a rovistare nel-le carriole dei muratori che hanno fatto i lavori, troverebbe tra i calcinacci anche polvere di memorie e nostalgia.

Il paese dei balocchi La leggenda del commercio ravellese

di Antonio Schiavo

Emporio Conte: quando la tradizione si rinnova Lo storico punto vendita di via Roma presenta un nuovo assortimento, con una vasta gamma di prodotti: dai casalinghi alle idee regalo, dai giocattoli ai souvenirs

Mansi e Anastasio, da Ravello al Granfondo del Sol

I primi cinquant'anni di Gianfranco Cioffi Emozione per la festa a sorpresa

E' un video che raccoglie le immagini più belle di una vita piena, intensa, ricca di ricordi e di emozioni a festeggia-re il primo mezzo secolo di Gianfranco Cioffi. Sulle note del celebre brano di Ligabue "Una vita da mediano", il noto imprenditore di Ravello "vittima" di una festa a sorpresa, presso il proprio ristorante, il "Vittoria", non è riu-scito a trattenete le emozioni dinanzi a delle foto, che più di tante parole, hanno raccontato un vagone di espe-rienze e memorie, a volta sopite per colpa di una vita in continuo movimento e trasformazione. Ad accoglierlo, tra lo stupore di chi "caduto nella rete" degli affetti - non si era accorto di tanta organizzazione a sua insaputa - la fa-miglia, con la moglie Maria, i figli Vittoria, Rita e Alessandro e gli amici più cari, desiderosi di brindare con lui al "mezzo quintale" appena raggiunto. Occasione speciale anche per noi de Il Vescovado, che avendo "incrociato" la nostra esperienza editoriale con quella dell'imprenditore di via Trinità, anima di Ravellotyricon TV, non siamo mancati al il fischio d'inizio del secondo tempo della emozionante partita del "mediano" Cioffi. Tra bollicine, manicaretti succulenti, chiacchiere e sorrisi, nuovamente ieri sera, la forza dell'amicizia e dello stare insieme ha mostrato il suo potere più grande: la capacità di tenere generazioni, vissuti e realtà diverse unite. Na-turalmente in nome di Gianfranco. i.m.

CICLISMO

Di Daniele Dipino - Termina domani, 21 febbra-io, la quinta edizione della "Granfondo del Sol", appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del ciclismo. E non potevano certo mancare i ravellesi Leonardo Mansi e Nicola Anastasio - nella foto a fianco del capitano della nazionale ciclistica azzurra Marzio Bruseghin - che stanno affinan-do la preparazione sportiva per la stagione in corso durante la quale difenderanno i colori dell'impor-tante team Granfondo Pinarello. 7 giorni alla scoperta di luoghi incantati, a stretto contatto con l'ambiente, da vivere con l'entusiasmo di un grup-po appassionato ed estroverso. Tutti amici e nello stesso tempo acerrimi conten-denti, nel rispetto e nel rigore che solo il sano sport insegna. Ed è proprio partendo da questi principi, è proprio da Gran Canaria che viene lanciata la nuo-va avventura dell'associazione sportiva promossa, oltre che dai due atleti, da Manuele Esposito, Paola Mansi e Leo Palumbo, e che si pone co-me obiettivo la divulgazione e la promozione della pratica sportiva in Costa d'Amalfi. Un progetto ambizioso, una nuova sfida che nell'intenzione dei promotori dovrà invogliare i giovani costierani a "sudare" per ottenere dei suc-cessi e allo stesso tempo imparare ad amare e a far amare la nostra terra, senza mai perdere di vista il divertimento.

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EVENTI PAG 7 Domenica 20 Febbraio 2011

PIANETA DONNA

Donne dei nostri tempi La prima fu Noemi (Letizia). O almeno la prima di cui si ebbe “certa” notizia. Poi altre mille. Come o peggio di lei. Fino ad arrivare a Ruby. E fu così, che in un bieco pomeriggio di Gennaio, il nostro fem-minismo andò a puttane. Dopo anni, par-don secoli, in cui le nostre mamme, e prima di loro nonne e bisnonne, si sono battute per i propri diritti, per il riconoscimento dei propri valori, siamo arrivati ad oggi, dove anziché battersi per una valida causa, le donne battono (attenzione la particella “si” è stata volutamente elisa) solo per se stesse e per i propri inetti fini. Qualcosa, a qualche punto, è andato storto. Se a scendere in campo per difendere la di-gnità delle Donne (con la d maiuscola) sono rimaste in quattro, tra ex sessantottine desi-derose di rivivere i lustri di un tempo e nuo-ve leve di ragazze finto-comunista, che cer-cano di darsi un senso, in un mondo che tanto senso più non ha. Tutte le altre (ahimè la stragrande maggio-ranza) invece sono rimaste a casa. A guar-dare il Grande Fratello, a farsi la manicure per risultare impeccabili il sabato sera in discoteca, quando proveranno anche loro a fare il tanto osannato provino, che alla peg-gio le porterà nello studio di Maria de Filip-pi. Lo dico da “donna”. Non da bigotta, zi-tella di provincia invidiosa o/e infastidita dalle tette e dai culi che la tv le propina. Ma da giovane ragazza che non capisce cosa possa essere mai accaduto per ridurre le sue colleghe/coetanee/amiche ad un branco di fameliche gattone desiderose solo del calore e della luce della telecamera per stare bene. E’ come se avendo avuto tutto – pari diritti, pari opportunità, almeno sulla carta- le donne si fossero scocciate di combattere. Avessero preferito la vita comoda che l’attuale stato di cose gli ha concesso, optan-do per tornare placidamente ad incarnare quel cliché di amanti-casalinghe, che tutte le altre hanno cercato di abbattere con le

unghie e con i denti, prima di loro. Si sono accontentate di incarnare il modello di donna bambola, pur di non avere troppe responsabilità, troppi pensieri. E poi, quando proprio non ce l’hanno fatta più a rimanere rinchiuse tra le quattro mura domestiche– perché intanto il mondo era diventato quello dell’apparire e dell’immagine- hanno cominciato a rifarsi strada. Natural-mente, nel modo a loro più comodo e congeniale: a “botte”. Di seduzione e ammiccamenti. Certo c’è anche chi partecipa ai “bunga bunga” low budget di provincia per necessità. Ma chissà perché prima di provare quella strada, non abbia tentato con la fabbrica o l’officina. Forse perché il guadagno è leggermente diverso? Forse per-ché gli orizzonti nei salotti bene sono più immensi? O forse, semplicemente, perché la divisa da operaia mal si sposa con il profilo di Facebook? Per superare questo empasse. Globale, vergognosa, imbaraz-zante, c’è bisogno di tornare a credere. A credere che le donne sono molto di più di due gambe “minigonnate”. Soprattutto c’è bisogno che proprio queste “gambe minigonnate” riscoprano di avere un cervello. Rico-mincino ad aver fiducia nella loro testa. E capiscano che ol-tre le gambe, c’è molto di più.

Di Iolanda Mansi

Giochiamo con il toy boy? Da piccole si gioca con le bambole o i bambolotti. Dipende dalle preferenze. Fatto sta che un Ciccio-bello, o simile, l'abbiamo avute tutte nell'infanzia. Poi si cresce, si fanno esperienze diverse, ci si innamora, sposa, spesso ci si lascia, e a quarant'a-nni si ricomincia. A volte, nuovamente con un bam-bolotto. O, come direbbe-ro gli americani, un Toy Boy. Perdonatemi la cinica e diretta analisi della situazione, ma dinanzi al fenomeno sempre più crescente di donne adulte che si fidanzano con ragazzi giova-ni ed attraenti, immagino ci siano poche spiegazioni. Già fi-guro adesso alcune di voi, a questo punto, alzarsi sulla sedia e gridare: "Ma non te l'hanno detto che l'amore non ha età e che in un rapporto gli anni non contano?". Sarà, ci voglio credere. Penso solo che non valga per tutte. Insomma, se per una minoranza l'amore negli anta ha il viso fresco di un ra-gazzo che ama la palestra, veste alla moda e ha una memoria storica che massimo arriva a quella dei "Puffi e di Gargamel-la" e nonostante ciò si fa amare, vivere, rendendosi unico; per tutte le altre l'amore giovane è semplicemente un modo per sentirsi giovani a propria volta. Come spiegare altrimenti, ad esempio, il caso della cantante Madonna che tra i vari Jesus Lux (modello brasiliano, nato nel 1987) e Jon Kortajarena (classe 1985, anche lui modello ed attore esordiente), vanta nel suo parterre bambolotti d'eccezione, dove il numero degli anni è direttamente proporzionale alle pieghe degli addomi-nali, finemente scolpiti e tirati a lucido dall'olio di mandorle? Olio che credo, sia la stessa Lady Ciccone a spalmargli, per ben preservare i suoi trofei, durante le lunghe notti Hollywo-odiane, dove l'importante è solo apparire, non essere. A Ra-vello, c'è stata Susan Sarandon la scorsa estate, accompagna-ta da un bell'imbusto trentenne, che la scortava mangiando un gelato, con negli occhi la stessa felicità di un bambino alle giostre. E non si sentano sviliti, gli stessi signori uomini. Se quest'ultimi, senza arte né parte, si accontentano di vivere di luce riflessa, non si sentano offesi. Piuttosto cerchino di tro-varsi un lavoro, un impiego qualsiasi, dimostrando così di portare i pantaloni sul serio e non solo quelli griffati che la compagna mamma compra, per farli sembrare ancora più belli, ancora più attraenti. Naturalmente, il mio è un punto di vista, un'opinione che può essere smentita. In questa sede, vi invito a farlo. Aspetto le vostre risposte, ricordando che nella vita, si sa, mai dire mai. Ergo mi tutelo già, sottolineando, come spesso le idee possano cambiare… i.m.

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PAG 8 RAVELLO Domenica 20 Febbraio 2011

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