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VENERDÌ 21 SETTEMBRE 2012 14 CRONACA INCONTRO IERI NELL'AULA DEI FILOSOFI ORGANIZZATO DALLA CONSULTA DI PARMA Augias parla di laicità e critica il vescovo Il giornalista e scrittore: Stato e Chiesa, entità distinte e separate Laura Ugolotti II «Fate arrivare al vescovo di Par- ma il mio messaggio: il suo com- portamento, quando ha posto un veto sulla mia presenza in città su invito di don Luciano Scaccaglia, è stato scorretto». Non le ha mai mandate a dire a nessuno, Corrado Augias, e mon- signor Enrico Solmi non poteva certo fare eccezione. Men che me- no se l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa è un incon- tro dal titolo «Libera chiesa in li- bero Stato?», organizzato dalla Consulta di Parma per la laicità delle istituzioni e che si è tenuto ieri nell’aula dei Filosofi dell’Uni- versità. L’episodio a cui ieri ha fatto ri- ferimento Augias è datato feb- braio 2011, quando don Scacca- glia invitò il noto giornalista, scrittore e presentatore televisi- vo, in Santa Cristina per parte- cipare ad un dibattito sulla figura di Gesù di Nazareth per un ateo. «Fu sua Eminenza - ricorda Au- gias - a non volere la mia pre- senza. Un comportamento che giudico sbagliato e scorretto, dal punto di vista civile e religioso, perché significa chiudere le porte a chi la pensa diversamente, an- che quando non si tratta di dog- mi ma di comportamenti pub- blici. Sarebbe stato più corretto aprire quelle porte e poi contro- battere, intervenire, dialogare». Lo stesso spirito che era alla ba- se dell’incontro di ieri, svoltosi in un’aula dei filosofi a dir poco af- follata. Tema centrale: il rappor- to tra Stato e Chiesa cattolica, due entità che per Augias sono di- stinte e, soprattutto, devono re- stare separate. «Mentre la spi- ritualità è una faccenda perso- nale e privata su cui non è le- gittimo discutere, i comporta- menti religiosi nella vita pubbli- ca, per quanto siano una que- stione molto complessa, devono poter essere dibattuti». Una que- stione complessa che ha origini antiche: «Non sono un anticle- ricale, ma la storia della Chiesa cattolica, come confessione reli- giosa e come Stato sovrano, e la storia dello Stato italiano sono state legate per troppo tempo, 16 secoli; è un intreccio difficile da sciogliere». Il concetto cavouriano di «Li- bera Chiesa in libero Stato», così, è rimato sulla carta, già tradito - dice Augias - dai Patti lateranensi per cui comunque quella catto- lica era riconosciuta come legge dello Stato, e dal concordato che porta la firma di Bettio Craxi, «che concesse alla Chiesa lo stru- mento dell’8 per mille. Per ar- rivare al Governo Monti, che non ha mai dato seguito alle inten- zioni di riscuotere l’Imu anche sui beni immobili della Chiesa». Augias non usa mezzi termini neanche per il cardinale Ruini, «un politico sopraffino, che ha più a che vedere con lo spirito di Machiavelli che con quello del Vangelo. Se la chiesa facesse più, la chiesa forse avrebbe meno po- tere e meno soldi ma ne acqui- sirebbe in dignità spirituale». «C’è una commistione insana, in- vece, tra Stato e chiesa, che è dif- ficile da sciogliere. Non credo sia normale che ci siano i crocefissi nelle aule di tribunale». «Vorrei vivere in un Paese - ha concluso Augias - dove la legge è legge, e se ne risponde davanti ad un tribu- nale e dove le scritture sono scrit- ture e se ne risponde solo davanti alla propria coscienza». AMBIENTE INCONTRO IN VESCOVADO CON SIMONE MORANDINI CHE HA PRESENTATO IL SUO ULTIMO LIBRO Un percorso per riscoprire la Terra come dono Luca Molinari II Da dominatori a custodi del creato. Simone Morandini ha pre- sentato in Vescovado il suo ultimo libro «Abitare la terra custodirne i beni. Un percorso per riscoprire la terra come dono per la famiglia umana, da custodire per le gene- razioni future, nel segno della so- stenibilità e della cura». Al suo fianco, monsignor Pietro Ferri, presidente del Centro di Eti- ca Ambientale, promotore dell’appuntamento nel mese della ROTARY PARMA IL CRITICO LETTERARIO ALLA SERATA CONVIVIALE DEL CLUB ALLO STENDHAL Marchetti: la grandezza di Pascoli «Purtroppo in passato la scuola ha trattato le sue poesie come se fossero filastrocche» Lorenzo Sartorio II «La scuola elementare, negli anni, non è che abbia reso un gran bel servizio a Giovanni Pa- scoli e alle sue poesie, trattan- dole alla stregua di filastrocche. Pascoli non è un poeta ad uso scolastico, ma è un faro della let- teratura italiana i cui versi an- drebbero letti con attenzione e non a pappagallo, meditandoli profondamente». Rotary Farinelli, Marchetti e De' Angelis. - - NotizieInBreve ALLE 21 Il coro «Kaluga» stasera nella chiesa di San Vitale Stasera alle 21 nella chiesa di San Vitale in via Repub- blica si terrà il concerto del coro «Kaluga» della Regione di Kaluga. Un concerto ad in- gresso gratuito e le eventuali offerte saranno devolute al reparto di oncoematologia pediatrica dell'ospedale Mag- giore. Il coro «Kaluga» (di- rettore artistico Valeriy Sla- vinskiy) è composto da 32 persone. Piu di 20 anni quasi annualmente il coro fa una tournee per le citta europee, esibendosi con un costante successo, propagandando la musica sacra, nazionale e classica russa. VIABILITA' Tornano i cantieri nel fine settimana sull'Autocisa Sull'autostrada della Cisa lo scorso fine settimana è sta- to l’ultimo della stagione in cui, al fine di consentire una migliore fruibilità dell’infra- struttura, è stato possibile ga- rantire la rimozione di tutte le lavorazioni. A partire dall’inizio di questa settimana (fino al mese di marzo), in relazione alla realizzazione di importanti interventi struttu- rali su alcune opere d’arte, l’Autocamionale della Cisa sa- rà interessata, anche nel wee- kend, dalla presenza di can- tieri non rimovibili e quindi la viabilità subirà modifiche. Salvaguardia del Creato. «La pri- ma sfida - ha spiegato Morandini - è quella di comprendere cosa si- gnifica essere abitanti della Terra. Solo se capiamo che siamo neces- sariamente consumatori di am- biente, che abbiamo bisogno dei beni della Terra, possiamo pren- dere in considerazione la questio- ne ambientale». Da qui la necessità di ripensare la figura dell’essere umano come dominatore della creazione. «Se l’atteggiamento tipico dell’occi- dente - ha rimarcato - continuerà CULTURA IL PRESIDENTE COSTI PARLA DEI NUOVI PROGETTI Missione calabrese per l'Urban center: «Una sfida complessa» Urban center Dario Costi Gian Luigi dè Angelis, il segre- tario, Leonardo Farinelli, ha pre- sentato il relatore «amico fra- terno di vecchia data». Marchet- ti ha quindi illustrato, con la chiarezza e la profondità cultu- rale che gli sono proprie, la fi- gura del Pascoli e le tappe più importanti della sua tormentata vita funestata da luttuosi eventi il più tragico dei quali, e che se- gnò profondamente la sua esi- stenza, la morte del padre Rug- gero, avvenuta il 10 agosto 1867, assassinato con una fucilata sul proprio calesse mentre tornava a casa da Cesena. Un delitto che non ebbe mai una spiegazione e le cui cause non furono mai chiarite nonostante il Pascoli si dice sapesse chi fosse l'assassino del padre al quale tut- ti gli anni, per la ricorrenza del 10 agosto, inviava un biglietto. Una vita tormentata, dunque, quella di Giovanni Pascoli segna- ta da lutti, incomprensioni, dif- ficoltà economiche, contraddi- zioni, pettegolezzi ricamanti sul- la sua vita privata e sul suo rap- porto con la sorella Maria (Ma- riù) che condivise con lui il «buen retiro» in Garfagnana nella casa di Castelvecchio nel comune di Barga acquistata col ricavato di alcune medaglie d’oro vinte nei vari concorsi letterari. Dopo aver ricordato la grandez- za del Pascoli come eccelso poeta in lingua latina e cantore della natura nelle sue più dolci espres- sioni come il cinguettio degli uc- celli, Marchetti ha declamato e commentato alcuni capolavori pascoliani : «la Voce», «Novem- bre» e «La mia sera». Corrado Augias Il giornalista scrittore e il suo ultimo libro. II Il presidente del Parma Urban center Dario Costi è stato chia- mato a Gioia Tauro per promuo- vere e sorvegliare la realizzazione dell’Urban Center e di altre ope- re. Ma - mette in chiaro - non si- tratta di un'esportazione: «Tutto è nato a giugno quando nella gior- nata di confronto tra gli Urban Center nazionali è stato presen- tato il progetto per Gioia Tauro. In quell’occasione abbiamo incon- trato il vicesindaco che mi ha in- vitato a dare un contributo sia in termini di sostegno culturale e di sensibilizzazione della popolazio- ne che in termini di controllo della legalità per le gare di affidamento delle realizzazioni. Nessun espor- tazione del nostro modello. Da sempre gli Urban Center che fun- zionano sono quelli che nascono a partire dal basso, dalle potenzia- lità e dagli stimoli di ogni città. Così è stato a Parma dove il nostro gruppo di lavoro è nato in ambito universitario e col coinvolgimen- to di giovani architetti. E’ proprio questa la prima questione: il pro- cesso di formazione ed il coinvol- gimento iniziale delle forze più di- namiche e motivate della comu- nità nel progetto». Costi sottolinea che «l’Urban Center in quei luoghi potrà essere un presidio democratico fonda- mentale nella crescita del senso civico e della consapevolezza delle persone. Una partita decisiva per un territorio controllato dalla ma- lavita che solo grazie ad una mo- bilitazione permanente delle co- scienze ed ad una presenza evi- dente del Pubblico può essere vin- ta. La prima conferenza è su una questione in cui credo molto, quella dell’architettura democra- tica e del diritto alla qualità ur- bana e parteciperò ai lavori della commissione che affiderà la rea- lizzazione delle opere strategiche insieme al rappresentante delle Procura e ai tecnici del Comune. Tutto sarà visibile in streaming sul sito del Comune in modo che sia trasparente al massimo…» Qualche preoccupazione per la realtà calabrese, Costi non la na- sconde: «Prima di accettare ho ri- flettuto a lungo. La piana di Gioia Tauro è il terreno su cui sa com- battendo una delle sue battaglie più dure l’associazione Libera di Don Ciotti. Il suo porto ha la po- tenzialità di essere un grande ap- prodo del Mediterraneo e rilan- ciare l’economia del Meridione. Ma è lo stesso porto dove hanno confiscato qualche giorno fa quasi 180 chili di Cocaina. Ho pensato che il progetto dell’Urban Center in cui crediamo a Parma come luogo aperto di dibattito e di con- fronto tra le forze politiche eco- nomiche e sociali ha proprio a Gioia Tauro un significato specia- le che va ben oltre la nostra espe- rienza locale. Per questa ragione non mi sono tirato indietro. Av- vierò il processo di sensibilizza- zione della comunità e verificherò la correttezza delle gare per la sua realizzazione, una bella responsa- bilità. Una sfida che affronto vo- lentieri nella consapevolezza delle difficoltà che potrò affrontare». Ma costi parla anche di Parma: «Riusciremo a portare due mo- stre tra settembre e novembre. La prima è una mostra sugli archi- tetti italiani under 50 che vedrà una giornata di discussione alla presenza di Franco Purini, mae- stro dell’architettura italiana che non ha bisogno di presentazioni. La seconda è una mostra sul tema architettura/infrastruttura all’in- terno della quale stiamo organiz- zando insieme alla Provincia di Parma un convegno internazio- nale con protagonisti di queste progettazioni che ci presenteran- no le loro proposte per ferrovie, metropolitane e autostrade, ma anche per il Mose, la grande opera idraulica che salverà Venezia e che cambierà il paesaggio della la- guna. Stiamo, poi, avviando un ri- flessione molto articolata sul rap- porto fotografia e architettura con lo Csac che vedrà prima della fine d’anno la presenza a Parma di ar- tisti di livello internazionale e molte iniziative per tutto il 2013. Ma l’iniziativa forse più interes- sante per i cittadini sarà un in- contro/dibattito con il Giornale dell’Architettura a partire dalla sua inchiesta di questa primavera su Parma e tutti gli operatori della città per capire come ripartire e verso quale direzione. Allora di- scuteremo le idee per il futuro ol- tre che quelle per governo dell’og- gi». Quanto ai rapporti instaurati con la nuova amministrazione Comunale di Parma, Costi rispon- de che «siamo in attesa di poterla incontrare per capire cosa possia- mo fare insieme sui temi, soprat- tutto, della partecipazione e della formazione. Il Convegno di fine Giugno su questi temi con cui ab- biamo accolto l’Assessore Alinovi ci ha dato molti stimoli e alcune direzioni di lavoro praticabili an- che in tempo di crisi grazie alla passione ed all’entusiasmo del no- stro gruppo di lavoro allargato. Vedremo nelle prossime settima- ne…». Vescovado Simone Morandini e monsignor Pietro Ferri. ad essere quello dell’individuali- smo proprietario avremo delle conseguenze ambientali dram- matiche». Fondamentale quindi abituar- si al rispetto della Terra. «Dob- biamo tornare a innamorarci del creato - ha proseguito l’autore -. La prima bellezza è la vitalità della Terra». Tramite una spiritualità cri- stiana che loda Dio assieme alla sua creazione è necessario «orien- tarsi verso una custodia respon- sabile e corresponsabile - ha os- servato Morandini -. Questo signi- fica avere la capacità di cogliere lo spessore, la densità dei problemi e di ponderarli». Concretamente da un lato bi- sogna abbandonare l’idea di uno sviluppo sregolato, ma dall’altra «evitare di cadere nella tentazio- ne di una decrescita - ha affermato -. Serve invece uno sviluppo so- stenibile, che guardi al futuro e non si mangi oggi i frutti del do- mani». L’idea del creato come bene co- mune aiuta a trovare un approccio diverso dall’individualismo pro- prietario. «La questione ambien- tale - ha concluso Morandini - è legata al dialogo e all’ecumenismo. Solo insieme si può risolvere». Mo- randini è coordinatore del proget- to «Etica, filosofia e teologia» della fondazione Lanza di Padova, membro del comitato di redazione delle riviste «Etica per le profes- sioni - Questioni di etica applica- ta» e «Studi ecumenici» e membro del gruppo «Custodia del creato» dell’ufficio nazionale per i Proble- mi sociali e il Lavoro della Cei. Così ha esordito allo Stendhal il critico letterario Giuseppe Mar- chetti intervenendo al primo conviviale, organizzato dal Ro- tary Parma dopo le ferie estive. Tema dell’incontro culturale, il centenario della morte del poeta di San Mauro di Romagna morto a Bologna il 6 aprile 1912. Dopo il saluto ai numerosi pre- senti del presidente del club,

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VENERDÌ 21 SETTEMBRE 201214 CRONACA

INCONTRO IERI NELL'AULA DEI FILOSOFI ORGANIZZATO DALLA CONSULTA DI PARMA

Augias parla di laicitàe critica il vescovoIl giornalista e scrittore: Stato e Chiesa, entità distinte e separate

Laura Ugolotti

II «Fate arrivare al vescovo di Par-ma il mio messaggio: il suo com-portamento, quando ha posto unveto sulla mia presenza in città suinvito di don Luciano Scaccaglia,è stato scorretto».

Non le ha mai mandate a dire anessuno, Corrado Augias, e mon-signor Enrico Solmi non potevacerto fare eccezione. Men che me-no se l’occasione per togliersi unsassolino dalla scarpa è un incon-tro dal titolo «Libera chiesa in li-bero Stato?», organizzato dallaConsulta di Parma per la laicitàdelle istituzioni e che si è tenutoieri nell’aula dei Filosofi dell’Uni -versità.

L’episodio a cui ieri ha fatto ri-ferimento Augias è datato feb-braio 2011, quando don Scacca-glia invitò il noto giornalista,scrittore e presentatore televisi-vo, in Santa Cristina per parte-cipare ad un dibattito sulla figuradi Gesù di Nazareth per un ateo.«Fu sua Eminenza - ricorda Au-gias - a non volere la mia pre-senza. Un comportamento chegiudico sbagliato e scorretto, dalpunto di vista civile e religioso,perché significa chiudere le portea chi la pensa diversamente, an-che quando non si tratta di dog-mi ma di comportamenti pub-blici. Sarebbe stato più correttoaprire quelle porte e poi contro-battere, intervenire, dialogare».

Lo stesso spirito che era alla ba-se dell’incontro di ieri, svoltosi inun’aula dei filosofi a dir poco af-follata. Tema centrale: il rappor-to tra Stato e Chiesa cattolica, dueentità che per Augias sono di-stinte e, soprattutto, devono re-stare separate. «Mentre la spi-ritualità è una faccenda perso-

nale e privata su cui non è le-gittimo discutere, i comporta-menti religiosi nella vita pubbli-ca, per quanto siano una que-stione molto complessa, devonopoter essere dibattuti». Una que-stione complessa che ha originiantiche: «Non sono un anticle-ricale, ma la storia della Chiesacattolica, come confessione reli-giosa e come Stato sovrano, e lastoria dello Stato italiano sonostate legate per troppo tempo, 16secoli; è un intreccio difficile dasciogliere».

Il concetto cavouriano di «Li-bera Chiesa in libero Stato», così,è rimato sulla carta, già tradito -dice Augias - dai Patti lateranensiper cui comunque quella catto-lica era riconosciuta come leggedello Stato, e dal concordato cheporta la firma di Bettio Craxi,«che concesse alla Chiesa lo stru-mento dell’8 per mille. Per ar-rivare al Governo Monti, che nonha mai dato seguito alle inten-zioni di riscuotere l’Imu anchesui beni immobili della Chiesa».

Augias non usa mezzi terminineanche per il cardinale Ruini,«un politico sopraffino, che hapiù a che vedere con lo spirito diMachiavelli che con quello delVangelo. Se la chiesa facesse più,la chiesa forse avrebbe meno po-tere e meno soldi ma ne acqui-sirebbe in dignità spirituale».«C’è una commistione insana, in-vece, tra Stato e chiesa, che è dif-ficile da sciogliere. Non credo sianormale che ci siano i crocefissinelle aule di tribunale». «Vorreivivere in un Paese - ha conclusoAugias - dove la legge è legge, e sene risponde davanti ad un tribu-nale e dove le scritture sono scrit-ture e se ne risponde solo davantialla propria coscienza».�

AMBIENTE INCONTRO IN VESCOVADO CON SIMONE MORANDINI CHE HA PRESENTATO IL SUO ULTIMO LIBRO

Un percorso per riscoprire la Terra come donoLuca Molinari

II Da dominatori a custodi delcreato. Simone Morandini ha pre-sentato in Vescovado il suo ultimolibro «Abitare la terra custodirne ibeni. Un percorso per riscoprire laterra come dono per la famigliaumana, da custodire per le gene-razioni future, nel segno della so-stenibilità e della cura».

Al suo fianco, monsignor PietroFerri, presidente del Centro di Eti-ca Ambientale, promotoredell’appuntamento nel mese della

ROTARY PARMA IL CRITICO LETTERARIO ALLA SERATA CONVIVIALE DEL CLUB ALLO STENDHAL

Marchetti: la grandezza di Pascoli«Purtroppo in passatola scuola ha trattatole sue poesie comese fossero filastrocche»

Lorenzo Sartorio

II «La scuola elementare, neglianni, non è che abbia reso ungran bel servizio a Giovanni Pa-scoli e alle sue poesie, trattan-dole alla stregua di filastrocche.Pascoli non è un poeta ad usoscolastico, ma è un faro della let-teratura italiana i cui versi an-drebbero letti con attenzione enon a pappagallo, meditandoliprofondamente».

Rotary Farinelli, Marchetti e De' Angelis.

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NotizieInBreveALLE 21

Il coro «Kaluga»stasera nella chiesadi San Vitale�� Stasera alle 21 nella chiesadi San Vitale in via Repub-blica si terrà il concerto delcoro «Kaluga» della Regionedi Kaluga. Un concerto ad in-gresso gratuito e le eventualiofferte saranno devolute alreparto di oncoematologiapediatrica dell'ospedale Mag-giore. Il coro «Kaluga» (di-rettore artistico Valeriy Sla-vinskiy) è composto da 32persone. Piu di 20 anni quasiannualmente il coro fa unatournee per le citta europee,esibendosi con un costantesuccesso, propagandando lamusica sacra, nazionale eclassica russa.

VIABILITA'

Tornano i cantierinel fine settimanasull'Autocisa�� Sull'autostrada della Cisalo scorso fine settimana è sta-to l’ultimo della stagione incui, al fine di consentire unamigliore fruibilità dell’infra -struttura, è stato possibile ga-rantire la rimozione di tuttele lavorazioni. A partiredall’inizio di questa settimana(fino al mese di marzo), inrelazione alla realizzazione diimportanti interventi struttu-rali su alcune opere d’arte,l’Autocamionale della Cisa sa-rà interessata, anche nel wee-kend, dalla presenza di can-tieri non rimovibili e quindila viabilità subirà modifiche.

Salvaguardia del Creato. «La pri-ma sfida - ha spiegato Morandini -è quella di comprendere cosa si-gnifica essere abitanti della Terra.Solo se capiamo che siamo neces-sariamente consumatori di am-biente, che abbiamo bisogno deibeni della Terra, possiamo pren-dere in considerazione la questio-ne ambientale».

Da qui la necessità di ripensarela figura dell’essere umano comedominatore della creazione. «Sel’atteggiamento tipico dell’occi -dente - ha rimarcato - continuerà

CULTURA IL PRESIDENTE COSTI PARLA DEI NUOVI PROGETTI

Missione calabreseper l'Urban center:«Una sfida complessa»

Urban center Dario Costi

Gian Luigi dè Angelis, il segre-tario, Leonardo Farinelli, ha pre-sentato il relatore «amico fra-terno di vecchia data». Marchet-ti ha quindi illustrato, con lachiarezza e la profondità cultu-rale che gli sono proprie, la fi-gura del Pascoli e le tappe piùimportanti della sua tormentatavita funestata da luttuosi eventiil più tragico dei quali, e che se-gnò profondamente la sua esi-stenza, la morte del padre Rug-gero, avvenuta il 10 agosto 1867,assassinato con una fucilata sulproprio calesse mentre tornavaa casa da Cesena.

Un delitto che non ebbe mai unaspiegazione e le cui cause nonfurono mai chiarite nonostante

il Pascoli si dice sapesse chi fossel'assassino del padre al quale tut-ti gli anni, per la ricorrenza del 10agosto, inviava un biglietto.

Una vita tormentata, dunque,quella di Giovanni Pascoli segna-ta da lutti, incomprensioni, dif-ficoltà economiche, contraddi-zioni, pettegolezzi ricamanti sul-la sua vita privata e sul suo rap-porto con la sorella Maria (Ma-riù) che condivise con lui il«buen retiro» in Garfagnananella casa di Castelvecchio nelcomune di Barga acquistata colricavato di alcune medaglie d’orovinte nei vari concorsi letterari.

Dopo aver ricordato la grandez-za del Pascoli come eccelso poetain lingua latina e cantore dellanatura nelle sue più dolci espres-sioni come il cinguettio degli uc-celli, Marchetti ha declamato ecommentato alcuni capolavoripascoliani : «la Voce», «Novem-bre» e «La mia sera».�

Corrado Augias Il giornalista scrittore e il suo ultimo libro.

II Il presidente del Parma Urbancenter Dario Costi è stato chia-mato a Gioia Tauro per promuo-vere e sorvegliare la realizzazionedell’Urban Center e di altre ope-re.

Ma - mette in chiaro - non si-tratta di un'esportazione: «Tuttoè nato a giugno quando nella gior-nata di confronto tra gli UrbanCenter nazionali è stato presen-tato il progetto per Gioia Tauro. Inquell’occasione abbiamo incon-trato il vicesindaco che mi ha in-vitato a dare un contributo sia intermini di sostegno culturale e disensibilizzazione della popolazio-ne che in termini di controllo dellalegalità per le gare di affidamentodelle realizzazioni. Nessun espor-tazione del nostro modello. Dasempre gli Urban Center che fun-zionano sono quelli che nascono apartire dal basso, dalle potenzia-lità e dagli stimoli di ogni città.Così è stato a Parma dove il nostrogruppo di lavoro è nato in ambitouniversitario e col coinvolgimen-to di giovani architetti. E’ proprioquesta la prima questione: il pro-cesso di formazione ed il coinvol-gimento iniziale delle forze più di-namiche e motivate della comu-nità nel progetto».

Costi sottolinea che «l’UrbanCenter in quei luoghi potrà essereun presidio democratico fonda-mentale nella crescita del sensocivico e della consapevolezza dellepersone. Una partita decisiva perun territorio controllato dalla ma-lavita che solo grazie ad una mo-bilitazione permanente delle co-scienze ed ad una presenza evi-dente del Pubblico può essere vin-ta. La prima conferenza è su unaquestione in cui credo molto,quella dell’architettura democra-tica e del diritto alla qualità ur-bana e parteciperò ai lavori dellacommissione che affiderà la rea-lizzazione delle opere strategicheinsieme al rappresentante delleProcura e ai tecnici del Comune.

Tutto sarà visibile in streamingsul sito del Comune in modo chesia trasparente al massimo…»

Qualche preoccupazione per larealtà calabrese, Costi non la na-sconde: «Prima di accettare ho ri-flettuto a lungo. La piana di GioiaTauro è il terreno su cui sa com-battendo una delle sue battagliepiù dure l’associazione Libera diDon Ciotti. Il suo porto ha la po-tenzialità di essere un grande ap-prodo del Mediterraneo e rilan-ciare l’economia del Meridione.Ma è lo stesso porto dove hannoconfiscato qualche giorno fa quasi180 chili di Cocaina. Ho pensatoche il progetto dell’Urban Centerin cui crediamo a Parma comeluogo aperto di dibattito e di con-fronto tra le forze politiche eco-nomiche e sociali ha proprio aGioia Tauro un significato specia-le che va ben oltre la nostra espe-rienza locale. Per questa ragionenon mi sono tirato indietro. Av-vierò il processo di sensibilizza-zione della comunità e verificheròla correttezza delle gare per la suarealizzazione, una bella responsa-bilità. Una sfida che affronto vo-lentieri nella consapevolezza delledifficoltà che potrò affrontare».

Ma costi parla anche di Parma:«Riusciremo a portare due mo-

stre tra settembre e novembre. Laprima è una mostra sugli archi-tetti italiani under 50 che vedràuna giornata di discussione allapresenza di Franco Purini, mae-stro dell’architettura italiana chenon ha bisogno di presentazioni.La seconda è una mostra sul temaarchitettura/infrastruttura all’in -terno della quale stiamo organiz-zando insieme alla Provincia diParma un convegno internazio-nale con protagonisti di questeprogettazioni che ci presenteran-no le loro proposte per ferrovie,metropolitane e autostrade, maanche per il Mose, la grande operaidraulica che salverà Venezia eche cambierà il paesaggio della la-guna. Stiamo, poi, avviando un ri-flessione molto articolata sul rap-porto fotografia e architettura conlo Csac che vedrà prima della fined’anno la presenza a Parma di ar-tisti di livello internazionale emolte iniziative per tutto il 2013.Ma l’iniziativa forse più interes-sante per i cittadini sarà un in-contro/dibattito con il Giornaledell’Architettura a partire dallasua inchiesta di questa primaverasu Parma e tutti gli operatori dellacittà per capire come ripartire everso quale direzione. Allora di-scuteremo le idee per il futuro ol-tre che quelle per governo dell’og -gi».

Quanto ai rapporti instauraticon la nuova amministrazioneComunale di Parma, Costi rispon-de che «siamo in attesa di poterlaincontrare per capire cosa possia-mo fare insieme sui temi, soprat-tutto, della partecipazione e dellaformazione. Il Convegno di fineGiugno su questi temi con cui ab-biamo accolto l’Assessore Alinovici ha dato molti stimoli e alcunedirezioni di lavoro praticabili an-che in tempo di crisi grazie allapassione ed all’entusiasmo del no-stro gruppo di lavoro allargato.Vedremo nelle prossime settima-ne…».�

Vescovado Simone Morandini e monsignor Pietro Ferri.

ad essere quello dell’individuali -smo proprietario avremo delleconseguenze ambientali dram-matiche».

Fondamentale quindi abituar-si al rispetto della Terra. «Dob-biamo tornare a innamorarci delcreato - ha proseguito l’autore -. Laprima bellezza è la vitalità dellaTerra».

Tramite una spiritualità cri-stiana che loda Dio assieme allasua creazione è necessario «orien-tarsi verso una custodia respon-sabile e corresponsabile - ha os-

servato Morandini -. Questo signi-fica avere la capacità di cogliere lospessore, la densità dei problemi edi ponderarli».

Concretamente da un lato bi-sogna abbandonare l’idea di unosviluppo sregolato, ma dall’altra«evitare di cadere nella tentazio-ne di una decrescita - ha affermato-. Serve invece uno sviluppo so-stenibile, che guardi al futuro enon si mangi oggi i frutti del do-mani».

L’idea del creato come bene co-mune aiuta a trovare un approccio

diverso dall’individualismo pro-prietario. «La questione ambien-tale - ha concluso Morandini - èlegata al dialogo e all’ecumenismo.Solo insieme si può risolvere». Mo-randini è coordinatore del proget-to «Etica, filosofia e teologia» dellafondazione Lanza di Padova,membro del comitato di redazionedelle riviste «Etica per le profes-sioni - Questioni di etica applica-ta» e «Studi ecumenici» e membrodel gruppo «Custodia del creato»dell’ufficio nazionale per i Proble-mi sociali e il Lavoro della Cei.�

Così ha esordito allo Stendhal ilcritico letterario Giuseppe Mar-chetti intervenendo al primoconviviale, organizzato dal Ro-tary Parma dopo le ferie estive.Tema dell’incontro culturale, il

centenario della morte del poetadi San Mauro di Romagna mortoa Bologna il 6 aprile 1912.

Dopo il saluto ai numerosi pre-senti del presidente del club,