Il Tornado 551

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Quindicinale Anno XXX 03.12.2009 Numero 551 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 23.11.2009 “Ciottoli” di Martino Durighello - pag. 1 Ha aperto a Fener “Dolci Pensieri” - pag. 2 La Distilleria “Le Crode” - pag. 4/5 Premio ai Bellunesi il 12 dicembre a Quero - pag. 6/7 70 anni del Mausoleo di Quero - pag. 9 Alanesi sul Monte Bianco - pag 15 Quindicinale Anno XXX 05.06.2009 Numero 543 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Chiuso in redazione il 24.05.2009 Speciale Elezioni - pag. 1/7 I volontari Queresi in Abruzzo - pag. 9 Il Giro del Centenario a Quero - pag. 10/11 Comune di Alano, 50 mila euro da malghe e casere - pag. 14 Federalismo fiscale: cosa prevede la legge - pag. 28/29 Quindicinale Anno XXX 25.06.2009 Numero 544 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Chiuso in redazione il 15.06.2009 Speciale elezioni - pag. 1/8 A proposito delle malghe comunali Alanesi - pag. 10 Sagra dei S’cios - pag. 11 La prima volta di Mauro e Pietro - pag. 12 Festa dello sport e torneo dell’amicizia - pag. 14/15 Quindicinale Anno XXX 30.07.2009 Numero 546 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Chiuso in redazione il 21.07.2009 Con il Tornado a Villa Manin e “Friuli DOC” - pag. 1 Alano, in arrivo la nuova Biblioteca-Ludoteca - pag. 2 Palio: quinto drappo per Quero - pag. 4/5 Prosdocimo nuovo allenatore della Piave Tegorzo - pag. 6 L’Alanese che parò in serie A - pag. 12/13 Quindicinale Anno XXX 17.09.2009 Numero 547 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Chiuso in redazione il 07.09.2009 17 a Festa del Ciòdet - pag. 1 Alano, Consiglio Comunale in Camparonetta - pag. 2 Inaugurazione della rotatoria di Fener - pag. 4 La 53 a “Estate Fenerese” della Pro Loco - pag. 5 Autunno in musica a Quero - pag. 7 La visita del Capo dello Stato ad Auronzo - pag. 22 Quindicinale Anno XXX 07.10.2009 Numero 548 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Chiuso in redazione il 28.09.2009 “A tavola col Tornado” - Cena di pesce da “Cialt” - pag. 1 Il Tornado non lascia, ma raddoppia! - pag. 2/3 Inaugurata la rotatoria di Fener - pag. 4/5/6 Quero incontra Vicdessos e Auzat - pag. 8 Brutto avvio per la Piave Tegorzo - pag. 18 105 a Festa del Rosario a Segusino - pag. 24 Quindicinale Anno XXX 16.07.2009 Numero 545 PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO http://digilander.libero.it/tornado Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL Chiuso in redazione il 06.07.2009 Col Tornado a San Daniele del Friuli - pag. 1 Il voto ad Alano, Quero e Vas - pag. 2 Bruno Zanolla assessore provinciale - pag. 3 53 a Estate Fenerese - pag. 5 Fener, riapre la “Trattoria alla Posta“ - pag. 8

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Quindicinale di attualità dei Comuni di Alano di Piave, Quero, Vas e Segusino

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QuindicinaleAnno XXX

03.12.2009Numero

551periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 23.11.2009

“Ciottoli” di Martino Durighello - pag. 1Ha aperto a Fener “Dolci Pensieri” - pag. 2

La Distilleria “Le Crode” - pag. 4/5Premio ai Bellunesi il 12 dicembre a Quero - pag. 6/7

70 anni del Mausoleo di Quero - pag. 9Alanesi sul Monte Bianco - pag 15

QuindicinaleAnno XXX

05.06.2009Numero

543periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 24.05.2009

Speciale Elezioni - pag. 1/7I volontari Queresi in Abruzzo - pag. 9

Il Giro del Centenario a Quero - pag. 10/11Comune di Alano, 50 mila euro da malghe e casere - pag. 14

Federalismo fiscale: cosa prevede la legge - pag. 28/29

QuindicinaleAnno XXX

25.06.2009Numero

544periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 15.06.2009

Speciale elezioni - pag. 1/8A proposito delle malghe comunali Alanesi - pag. 10

Sagra dei S’cios - pag. 11La prima volta di Mauro e Pietro - pag. 12

Festa dello sport e torneo dell’amicizia - pag. 14/15

QuindicinaleAnno XXX

30.07.2009Numero

546periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

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Chiuso in redazione il 21.07.2009

Con il Tornado a Villa Manin e “Friuli DOC” - pag. 1Alano, in arrivo la nuova Biblioteca-Ludoteca - pag. 2

Palio: quinto drappo per Quero - pag. 4/5Prosdocimo nuovo allenatore della Piave Tegorzo - pag. 6

L’Alanese che parò in serie A - pag. 12/13

QuindicinaleAnno XXX

17.09.2009Numero

547periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

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Chiuso in redazione il 07.09.2009

17a Festa del Ciòdet - pag. 1Alano, Consiglio Comunale in Camparonetta - pag. 2

Inaugurazione della rotatoria di Fener - pag. 4La 53a “Estate Fenerese” della Pro Loco - pag. 5

Autunno in musica a Quero - pag. 7La visita del Capo dello Stato ad Auronzo - pag. 22

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07.10.2009Numero

548periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

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Chiuso in redazione il 28.09.2009

“A tavola col Tornado” - Cena di pesce da “Cialt” - pag. 1Il Tornado non lascia, ma raddoppia! - pag. 2/3Inaugurata la rotatoria di Fener - pag. 4/5/6

Quero incontra Vicdessos e Auzat - pag. 8Brutto avvio per la Piave Tegorzo - pag. 18105a Festa del Rosario a Segusino - pag. 24

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16.07.2009Numero

545periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino

http://digilander.libero.it/tornadoTassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

Chiuso in redazione il 06.07.2009

Col Tornado a San Daniele del Friuli - pag. 1Il voto ad Alano, Quero e Vas - pag. 2

Bruno Zanolla assessore provinciale - pag. 353a Estate Fenerese - pag. 5

Fener, riapre la “Trattoria alla Posta“ - pag. 8

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il tornado Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direttore responsabile: Mauro Mazzocco. redattori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. collaboratori: Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.abbonamenti: italia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 estero Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.L’abbonamento può essere sottoscritto o rinnovato nei seguenti modi: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla pRo LoCo di FENER; 2- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: negoZio “da milio” - Alano; gelateria due valli - Fener; mauro maZZocco - Quero; alessandro ba-gatella - Quero; locanda solagna - Vas; antonio deon - Vas; bar “le bollicine” - Scalon; baZar di a. verri - Segusino.

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Strenna di Natale

Ciottoli Dell’infanzia… e un po’ più in là…

di Martino Durighello Ciottoli (quasi una prefazione)

Solo quello che è trascorso,

mutato, scomparso,

ci mostra il suo reale. [C. Pavese]

Tante volte mi sono chiesto cosa siano i ricordi, questa necessità di retrocedere nel tempo, questo scavare nella memoria frammenti di un passato che risvegliano significazioni recondite, questo furare (sottraendoli alla dimenticanza, alla morte, al nulla), barlumi di verità. Cosa sono? Cos’è il ricordare? Cosa sono, dunque, i ricordi? Ciottoli! Ecco cosa sono: ciottoli levigati dal fluire del tempo. Sono grossi massi, all'origine, che il tumultuoso torrente della vita smuove e fa rotolare con la potenza delle sue acque. E intanto li spacca, li sgretola, li frantuma, li leviga, li consuma, li trascina con sè nel corso lungo e tortuoso, dal torrente al fiume, dal fiume al mare, alla morte. Non tutti, però. Quando il decorrere del tempo nella sua maturità sfocia nella calma e distende le sue acque in letti larghi e sonnolenti, molti ciottoli ristagnano nel fondo (si possono intravedere sotto lo scorrimento limpido delle acque), mescolati e confusi. Più consistenti quanto più si è a monte, sempre di più ridotte dimensioni a mano a mano che ci si approssima al termine. Ma anche i più piccoli frammenti, persino i sassolini rasati della ghiaia, persino i granellini della

sabbia, conservano sufficienti tracce in cui si può discernere il bagliore dell'originale grandezza. Succede allora che venga il desiderio, in un assurdo cammino a ritroso delle acque (ma possibile nell'impalpabile spessore della memoria), di raccogliere quei ciottoli. Non tutti! Solo alcuni, scelti senza un preciso calcolo: quello liscio e rotondo (tenera fre-schezza d'infanzia?), questo verde smeraldino (distese di vergini prati?), quell'altro ovale tutto a pois (cielo di stelle, cielo di sogni?), quest’altro azzurro spaccato in due (dolore del guizzo di folgore a ciel sereno?), uno simile ad un san-dwich (corporeità di ataviche fami?), un altro grigio come le nubi (nubi di sereno, nembi di tempesta?); ed ancora quel-lo che richiama la guizzante aerodinamicità di un pesce (anelito di fuga?) e l'altro la sinuosa eleganza di una foca (co-scienza adolescenziale?). Scelte dettate da un impulso inconscio, da un colore, da un'immagine, da una somiglianza che risvegliano fantasmi, echi di una vita, dei suoi valori, da proiettare nel futuro perché là si eternino. Ciottoli, fram-menti della grande montagna del passato, che solo il tempo e le vicende, acqua, gelo, sole, vento, hanno potuto smuovere e precipitare nel gorgo tempestoso delle acque. Ma non distruggere. Ecco i miei ricordi: ciottoli per mezzo dei quali cerco di risalire al "masso" originale, o almeno a una idea di esso: la forma pura della sua realtà interiore. Tessere di un mosaico che il lettore saprà scernere, ordinare, disporre, per ricreare, come in un grande dipinto, il sen-so della vita. Ringraziamo l’autore, Martino Durighello, per aver scelto di stampare la sua fatica letteraria

con l’indicazione “Il Tornado - Editrice Pro Loco Fener”. Un viaggio nella memoria che vo-gliamo onorare consigliando ai nostri lettori l’acquisto del libro, che si potrà richiedere sia all’autore che alla nostra redazione. Saranno attivati, probabilmente, contatti anche con le principali cartolibrerie locali, ma di questo vi terremo informati. Prezzo di vendita €uro 14,00.

Il libro sarà presentato al pubblico nelle seguenti date:

Quero: giovedì 10.12.2009 ore 20.30 sala delle associazioni a cura del sindaco Sante CurtoAlano: venerdì 18.12.2009 ore 20.30 sala consigliare a cura del sindaco Fabio dal Canton

libri

Dalla prossima primavera il nuovo servizio

Raccolta spinta del secco: Quero, Alano e Vas marciano assieme

di Ivan Dal Toè

E’ già partita nel Basso Feltrino la macchina organizzativa per la raccolta spinta del secco che, in concerto con gli altri Comuni della Comunità Montana Feltrina, partirà la prossima primavera. Una piccola rivoluzione per i cittadini che vede Quero, Alano e Vas impegnati a lavorare assieme per ottimizzare il servizio. L’altro giorno i rappresentanti delle tre amministrazioni comunali e il capogruppo di minoranza querese Gino De Girardi si sono incontrati in muni-cipio a Quero per concordare un piano comune di attuazione uniformando tariffe e modalità di raccolta. «Lo scopo - spiega l’assessore querese Alberto Coppe - è quello di condividere una logica comune che razionalizzi il servizio abbattendo i costi dando il maggior vantaggio ai cittadini». I tre Comuni si sono confrontati su tutti gli aspetti logistici, decidendo di procedere allo stesso modo e puntando su una comune campagna informativa che, a partire dai primi mesi del prossimo anno, sarà diramata capillarmente puntando anche ad incontri pubblici. Nel corso dell’incontro, gli amministratori hanno fra l’altro deciso di acquistare due tipologie di bidoncini: uno da 50 litri da destinare alle fa-miglie fino a quattro componenti ed uno più capiente da 120 litri che verrà consegnato ai nuclei più numerosi e alle utenze non domestiche. Per evitare “furbate” da parte di qualche cittadino, è stato poi deciso di bloccare con un lucchetto i coperchi dei cassonetti adibiti alla raccolta di carta e plastica, in modo da evitare conferimenti inidonei. Nei tre Comuni, la frazione del secco si assesta fra il 30 e il 40 per cento e dovrebbe assicurare un sensibile ri-sparmio nei costi di conferimento in discarica, anche se l’avvio del servizio richiederà l’investimento iniziale di qual-che decina di migliaia di euro. Per questo, le tre amministrazioni hanno inoltre deciso di chiedere con la prima bol-letta del prossimo anno un contributo di circa 20 euro ad utenza che, unitamente ai minori costi, dovrebbe coprire buona parte delle spese iniziali. Stando alle stime effettuate, a partire dal 2011 l’iniziativa della raccolta spinta do-vrebbe mediamente alleggerire la bolletta di circa una decina di euro per utenza (dal “Corriere delle Alpi” del 22.11.2009).

Alano di Piave: cresce la differenziata

di Ivan Dal Toè

Obiettivo minimo raggiunto. Con il 51,7 per cento di raccolta differenziata effettuata nel primo semestre del 2009 anche il Comune di Alano vede crescere la percentuale di frazione da riciclo di oltre sei punti percentuali. «Se il trend verrà confermato anche nella seconda parte dell’anno - spiega l’assessore Andrea Tolaini - il dato ci confer-merà di aver raggiunto e superato la soglia del 50 per cento di differenziata, che era l’obiettivo minimo prefissatoci con l’insediamento amministrativo di tre anni fa. La proiezione dei dati ci dice che anche la frazione dell’umido sta andando bene, con una crescita di circa il 4 per cento. Certo, dobbiamo fare meglio e ora, con la raccolta spinta del secco, chiediamo ai cittadini uno sforzo in più». Tolaini analizza poi i dati alla luce della composizione demografica. «Ad incidere negativamente sulle percentuali di differenziata - commenta l’assessore - ci sono i flussi migratori, che ad Alano sono sempre importanti. Non si tratta di dare la colpa a nessuno, ma è ovvio che i frequenti cambi di resi-denza che interessano il nostro Comune non favoriscono una completa assimilazione dei regolamenti e delle prati-che di differenziazione» (dal “Corriere delle Alpi” del 22.11.2009).

L’8 dicembre il “Pranzo dello Sportivo”

Si svolgerà martedì 8 dicembre, con inizio alle ore 12.15 presso il ristorante “Tegorzo” di Fener, il tradizionale “Pranzo dello Sportivo”, organizzato dalla Bocciofila Ponte Tegorzo e dal Tennis Club Tegorzo con la collaborazione della Pro Loco di Fener. Soci e simpatizzanti sono invitati a partecipare, prenotando allo 0439-779547 o 0439-779740. In programma anche la consueta ricchissima lotteria e, da non perdere, l’esibizione di “Alessandro’s”, fisarmonicista di fama mondiale che allieterà i commensali durante il pranzo.

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Ha aperto a Fener la caffetteria-pasticceria “Dolci Pensieri”

(s.for.) Domenica 22 novembre ha aperto ufficialmente i battenti a Fener, in piazza Dante, la caffetteria-pasticceria “Dolci Pensieri”. Situata negli stessi locali occupati dall’ex gelateria “Due Valli”, è gestita dal padovano Federico Faggin e dall’alanese Rosanna Pisan, che si avvarranno della preziosa collaborazione di Vladimira Dubovska, originaria della Slovacchia. Essendo un pasticcere diplomato, con una vasta esperienza nel settore nonostante la giovane età, Federico proporrà alla clientela innumerevoli sfiziosità: pasticceria fresca e secca (con paste grandi o mignon alla crema, alla panna, al cioccolato, alle mandorle…), e poi semifreddi, torte fresche, panettoni… Per quanto riguarda invece la caffetteria, al “Dolci Pensieri” la scelta spazierà tra ben 21 tipi di cioccolato caldo e 30 tipi di the e infusi. Sarà possibile anche – cosa fondamentale per noi che siamo…“ubriaconi ma anche intenditori” – degustare degli ottimi bicchieri di vino, oltre ai tradizionali spritz. La caffetteria-pasticceria “Dolci Pensieri” è disponibile inoltre per servizi di rinfresco, a base di tramezzini, panini, salatini, tartine… Il giorno di chiusura rimarrà il lunedì. Negli altri giorni il locale osserverà il seguente orario: martedì-mercoledì-giovedì dalle 7.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 20.00; venerdì-sabato-domenica dalle 7.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 21.00. Ricordiamo infine che la caffetteria-pasticceria “Dolci Pensieri” fungerà da recapito fenerese, assieme allo “Jole Bar”, del nostro giornale. A Federico, Rosanna e Vladimira i migliori auguri di buon lavoro da parte della redazione del Tornado. Nella foto, scattata il giorno dell’inaugurazione, lo staff del “Dolci Pensieri” al completo: da sinistra, Vladimira, Federico e Rosanna, con al fianco la sorella Katia Pisan, che ha collaborato per l’apertura.

Il Tornado festeggia i trent’anni alla Trattoria “da Cialt” di Curogna

(s.for.) Con la cena di pesce alla Trattoria “da Cialt” di Curogna, sabato 14 novembre, il Tornado chiude il ciclo degli appuntamenti messi in calendario per festeggiare con i propri lettori i trent’anni di attività (1979-2009), dopo la gara di scopa all’asso del 2 giugno al Parco del Piave e le gite a San Daniele e a Udine del 27 giugno e del 19 set-tembre. Anche in questa occasione si è registrato il “tutto esaurito”, come è nella migliore tradizione del nostro giornale. Ben cinquantotto i partecipanti che hanno gustato il ricchissimo menù proposto dalla mamma Maria Miuzzi e dalle figlie Cinzia (cuoca sopraffina), Laura e Monia De Paoli, titolari del locale: sgombro al pepe, pesce spada e salmone affumicati accompagnati da capponata di verdurine in agrodolce, alici marinate, insalatina di latticini di seppia, insalata di piovra, folpetto bollito, cicala di mare bollita, code di gamberi con salsa rosa, baccalà mantecato su

quadruccio di polenta arrostita, sarda in saor, chele di granchio al rosmarino, schie saltate su polentina, capasanta alla trevigiana, spaghetti alla scogliera, gamberoni e scampi alla griglia serviti con patatine fritte e insalatina di sta-

cronaca

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gione, intervallati da uno sgroppino al limone e seguiti da un duetto di mousse al bicchiere, il tutto innaffiato da ver-duzzo o prosecco. Per i più “ghiottoni”, non ancora sazi di tutto questo “ben di dio”, c’è stata anche la possibilità di effettuare bis a piacimento (vero, Remigio?), in una bella serata tra amici all’insegna della cordialità e dell’allegria, nel corso della quale sono stati volutamente evitati i discorsi ufficiali o di autocelebrazione. Unico neo, l’imprevista assenza del nostro direttore, un malaticcio Mauro Mazzocco (Che sia allergico agli appuntamenti eno-gastronomici? Conoscendolo ci sentiamo di escluderlo, anche perché, se così fosse, il suo predecessore, il mitico Renzo Stefano Mattei, si rivolterebbe senz’altro nella tomba mentre l’attuale redazione lo sfiducerebbe in men che non si dica…). Nella foto scattata da Renzo Cassol, “novello Resegati”, la redazione del Tornado posa con le “co-lonne” della Trattoria “da Cialt”: da sinistra, Monia, Maria, Cinzia e Laura.

Una Giornata del Ringraziamento…insieme!

(s.for.) Domenica 15 novembre si è svolta ad Alano, in Piazza Martiri, la tradizionale Giornata del Ringraziamento, quest’anno organizzata congiuntamente dalle sempre intraprendenti sezioni Coldiretti di Alano e di Quero presiedute da Roni Codemo e da Francesco Spadarotto. Una collaborazione sottolineata positivamente dal sindaco di Alano Fabio Dal Canton e che il suo collega querese Sante Curto ha auspicato possa estendersi anche in molti altri campi, non ultimo quello amministrativo. La Giornata del Ringraziamento è iniziata con il raduno dei trattori addobbati e del bestiame, è proseguita con la Messa nella chiesa parrocchiale e la benedizione di mezzi e persone da parte di don Alessandro Dal Sasso per concludersi, dopo gli interventi ufficiali, con la consueta porchetta. E nel 2010 appuntamento a Quero…

SABATO 5 DICEMBRE 2009 - ORE 21.00

PRESSO IL CENTRO PARROCCHIALE DI VAS, PIAZZA 1° NOVEMBRE

Vivere le Grandi Montagne

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e SOLIDARIETA’

Trekking e Spedizioni

SERATA DEDICATA ALLE GRANDI MONTAGNE, CON LA TESTIMONIANZA E LE BELLISSIME IMMAGINI

DI PATRIZIA BROGGI, VICE PRESIDENTE DI ECO HIMAL

Eco Himal è una associazione di volontariato creata per promuovere la difesa delle aree himalayane attraverso la cooperazione con le popolazioni che vi abitano

La presentazione sarà seguita da un piccolo rinfresco

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

cronaca

aSTErISco

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Girogustando in Feltrino: distilleria “Le Crode”

di Antonio Miotto *

La prima tappa del giro eno-gastronomico nel nostro territorio ci porta a Caorera, frazione del Comune di Vas, sulle rive del fiume Piave, dove si trova una delle centodieci distillerie d’Italia: la distilleria “Le Crode”. In questo piccolo borgo della frazione, che qualche decina di anni fa era popolata da 50 persone circa, troviamo la distilleria dei si-gnori Laura e Federico Arduini che, molto gentilmente, ci hanno aperto le porte della loro attività e ci hanno descrit-to i loro prodotti. L’azienda

Nata nel 1995 dalla passione del signor Federico, richiama una antica tradizione, quella della distillazione della vinaccia e quindi la produzione della grappa. Attualmente, secondo la legislazione italiana, il termine “grappa” è riservato all’acquavite ottenuta direttamente dalla distillazione di vinacce. Allo stesso prodotto si può dar nome “acquavite di vinaccia” o “distillato di vinaccia”, denominazioni queste che solitamente vengono date ai prodotti provenienti da altre nazioni poiché il termine “grappa” è strettamente riservato ai distillati di vinaccia prodotti in Italia ed è quindi un’implicita, se vogliamo, denominazione d’origine. Il prodotto che nasce dall’attività dei coniugi Arduini lo possiamo definire come un prodotto “di nicchia”, dato che sia l’impianto di produzione sia le quantità e le caratteristiche del prodotto sono particolari se non uniche nel panorama di questa tipologia di prodotti.

La distillazione

L’impianto di distillazione (nella foto), fabbricato dalla ditta Nogarol di Conegliano, è un autentico pezzo d’epoca, dato che è stato realizzato nel 1910. L’impianto è composto da tre caldaiette in rame alimentate a vapore a bassa pressione con un processo discontinuo, che prevede cioè la messa in funzione di una sola caldaietta alla volta. In ogni caldaietta vengono distillati alla volta circa 2 quintali di vinaccia. Una delle caldaiette è stata adattata per distillare esclusivamente la frutta. L’artigianalità di questa attività fa sì che ogni litro di distillato venga verificato attentamente sia dal mastro distillatore che dagli organi competenti. Il periodo della distillazione dura all’incirca quindici giorni, in cui vengono utiliz-zati ben 700 quintali di vinaccia e prodotti all’incirca 1400 litri di distillato ad ol-tre 70 gradi che, dopo la lavorazione, portano a circa 3000 litri di prodotto finito. Il periodo molto breve previsto per la distillazione garantisce un’ottima qualità del prodotto, dato che conservare la vinaccia risulta essere molto difficile e spesso porta alla realizzazione di prodotti di non alta qualità. La materia prima, la vinaccia, viene prelevata direttamente dalla aziende vitivi-nicole della zona e, in base alla tipologia di vitigno, vengono poi differenziati i prodotti. I prodotti

L’azienda propone varie tipologie di prodotti:

- le grappe di monovitigno, cioè prodotte dalla vinaccia di un solo tipo d’uva: grappa di Prosecco, grappa di Cabernet, grappa di Merlot, grappa di Fragola (vinaccia di uva Fragola);

GIROGUSTANDO IN FELTRINO

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- i distillati d’uva, cioè la distillazione delle bucce e del mosto di un solo tipo d’uva: distillato d’uva Prosecco, distillato d’uva Chardonnay;

- il distillato di frutta: ciliegie dei colli asolani, prugne locali;

- la grappa al malto e luppolo, risultato della distillazione di vinacce con aggiunta di malto e luppolo.

E’ possibile degustare e acquistare questi prodotti (nella foto a destra) direttamente presso la distilleria in un bel lo-cale destinato alla spaccio (nella foto a sinistra). In questo periodo è anche possibile acquistare delle confezioni re-galo per il Natale.

Distilleria “Le Crode” - Tel. 0439 787288 - Sito Internet www.distillerialecrode.com

*Antonio Miotto si è laureato in Scienze Politiche con una tesi in marketing territoriale e, attualmente, grazie alla collaborazione con il “Tornado”, sta svolgendo il tirocinio del master in “Cultura del cibo e del vino” promosso dall’Università Cà Foscari di Venezia. Il progetto del tirocinio prevede una serie di articoli atti a valorizzare e pro-muovere prodotti locali del Basso Feltrino. Per chi fosse interessato a far conoscere i propri prodotti, può contattarlo al seguente indirizzo mail: [email protected].

Lavori di ampliamento e messa in sicurezza alla scuola secondaria di Quero

di Ivan Dal Toè

Sono iniziati lunedì 16 novembre i lavori di ampliamento e messa in sicurezza della scuola secondaria di Quero se-de dell’Istituto Comprensivo. Da diversi anni nell’agenda dell’amministrazione comunale, l’intervento al plesso sco-lastico si è potuto concretizzare con un ulteriore contributo di 300 mila euro giunto quest’estate dalla Regione, dopo un precedente finanziamento di 120 mila euro a cui aveva partecipato anche la Fondazione Cariverona. L’introduzione del tempo pieno alla scuola primaria, che da un paio di anni si aggiunge al consolidato tempo pro-lungato della scuola secondaria, ha reso ancora più impellente una riorganizzazione degli spazi. «Il progetto - spie-ga il sindaco Sante Curto - è stato concordato a settembre con la dirigenza scolastica e si articolerà in due diversi stralci. Lo stralcio che sta per partire, per un costo di circa 200 mila euro, prevede l’ampliamento a nord dell’edifico scolastico. In questo modo aumenterà la superficie dell’atrio e verranno realizzate quattro nuove aule. L’area ester-na compresa fra le scuole e la palestra verrà inevitabilmente cantierizzata. Per questo motivo - continua Curto - in questi giorni i dipendenti comunali hanno realizzato un piccolo sbancamento sul lato sud dove, con il deposito di stabilizzato, intendiamo ricavare un’area dove gli studenti potranno provvisoriamente effettuare l’intervallo all’esterno della scuola». La consegna dei lavori è stata fissata in ottanta giorni, per cui il cantiere dovrebbe essere ultimato entro l’inizio del prossimo anno. Il secondo stralcio, ben più oneroso, «ma - commenta Curto - ormai prati-camente coperto del tutto», partirà invece a giugno al termine delle lezioni scolastiche. Con quest’ultimo intervento verrà abbattuta l’intera ala che ospita i laboratori e la mensa per ricostruire una più capiente porzione di edificio, pa-ri al doppio del volume attuale e in grado di ospitare sei nuove aule. «Gli interventi - spiega Curto - renderanno più funzionali le attività didattiche, ma soprattutto garantiranno i massimi standard della sicurezza» (dal “Corriere delle Alpi” del 16.11.2009).

Quest’anno tocca a me! Lo scorso anno, ad apparire sulle pagine de “Il Tornado” è stata Beatrice, la mia

sorellina. Quest’anno l’attenzione dei lettori spetta a me… Mi chiamo Christian

Pocchetto e sono nato a Feltre il 1° maggio 2009 per la gioia di mamma Monica

e papà Paolo. Mando un bacione ai nonni, agli zii e a tutti coloro che mi

conoscono.

LETTERE AL TORNADO

GIROGUSTANDO IN FELTRINO

cRONAcA

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Maria Franzoia: 5 volte bisnonna

di Alessandro Bagatella

Siamo lieti di presentare alla famiglia de “Il Tornado” la piccola Matilde Rizzotto, nata il 06 maggio scorso, quinta pronipote di Maria Franzoia, di Alano di Piave Complimenti ai genitori, papà Alan, di Lentiai e mamma, al nonno Antonio e alla bisnonna Maria, sempre più arzilla e in ottima forma. Alla piccola Matilde gli auguri più cari di una vita felice e ricca di soddisfazioni, Complimenti anche al resto della famiglia: zii, zie e parenti tutti.

In foto: da sinistra il papà Alan, il nonno Antonio e la bisnonna Maria. Al centro la piccola Matilde.

cronaca

Premio ai Bellunesi PROFILI DEI PREMIATI 2009 Carlo Doglioni, nato a Feltre, nel 1957, residente a Roma. Professore ordinario di geologia all’Università “La Sapienza” di Roma, vanta un’eccezionale carriera di ricercatore presso università italiane e straniere. Autore di numerose pubblicazioni e componente di diversi comitati e consigli scientifici, è attualmente presidente della Società Geologica Italiana. Ha ricevuto vari riconoscimenti; è entrato a far parte dell’Accademia dei Lincei, massima istituzione culturale italiana.

Antonio Specia, nato nel 1945, originario di Quero, residente in Francia.

Nato da una modesta famiglia di emigranti, impiegato nel servizio pubblico, perviene ben presto alle più alte cariche nel settore socio-sanitario, fino a ricoprire l’incarico di

direttore della Cassa primaria di Assistenza dell’Ariège (Francia). E’ promotore di numerose iniziative in campo economico, sociale e culturale, tra cui quelle rivolte a rinvigorire la memoria delle 31 vittime—tra cui 29 italiane e 4 bellunesi– della tragedia di Izourt nel 1939.

Fiorelo Zanela, nato nel 1946, originario di Lentiai, residente nello stato di Santa Caterina (Brasile). Fondatore e presidente della “Famiglia Bellunese” di Tajò (Brasile), è promotore e responsabile di innumerevoli istituzioni e animatore di svariate iniziative rivolte al mantenimento e al rafforzamento dell’identità bellunese e veneta nello stato di Santa Caterina. Notevole anche la sua attività letteraria, con pubblicazioni sulla storia dell’emigrazione italiana in Brasile. Ha pure ricoperto importanti cariche pubbliche, nelle quali si è impegnato in opere di assistenza e solidarietà

RICONOSCIMENTO SPECIALE DELLA REGIONE VENETO Gianmartino Durighello, nato nel 1961 ad Alano e residente a Quero. Compositore, musicologo e didatta, è titolare della cattedra presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto. Specializzato in musica rinascimentale e barocca, ha studiato vocalità e compiuto studi originali che lo hanno portato a collaborare con vari artisti e professionisti della voce. E’ stato Direttore del Polifonico Nuovo Rinascimento di Quero, membro della commissione artistica dell’ASAC Regione Veneto.

attualità

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Premio ai Bellunesi PROFILI DEI PREMIATI 2009 Carlo Doglioni, nato a Feltre, nel 1957, residente a Roma. Professore ordinario di geologia all’Università “La Sapienza” di Roma, vanta un’eccezionale carriera di ricercatore presso università italiane e straniere. Autore di numerose pubblicazioni e componente di diversi comitati e consigli scientifici, è attualmente presidente della Società Geologica Italiana. Ha ricevuto vari riconoscimenti; è entrato a far parte dell’Accademia dei Lincei, massima istituzione culturale italiana.

Antonio Specia, nato nel 1945, originario di Quero, residente in Francia.

Nato da una modesta famiglia di emigranti, impiegato nel servizio pubblico, perviene ben presto alle più alte cariche nel settore socio-sanitario, fino a ricoprire l’incarico di

direttore della Cassa primaria di Assistenza dell’Ariège (Francia). E’ promotore di numerose iniziative in campo economico, sociale e culturale, tra cui quelle rivolte a rinvigorire la memoria delle 31 vittime—tra cui 29 italiane e 4 bellunesi– della tragedia di Izourt nel 1939.

Fiorelo Zanela, nato nel 1946, originario di Lentiai, residente nello stato di Santa Caterina (Brasile). Fondatore e presidente della “Famiglia Bellunese” di Tajò (Brasile), è promotore e responsabile di innumerevoli istituzioni e animatore di svariate iniziative rivolte al mantenimento e al rafforzamento dell’identità bellunese e veneta nello stato di Santa Caterina. Notevole anche la sua attività letteraria, con pubblicazioni sulla storia dell’emigrazione italiana in Brasile. Ha pure ricoperto importanti cariche pubbliche, nelle quali si è impegnato in opere di assistenza e solidarietà

RICONOSCIMENTO SPECIALE DELLA REGIONE VENETO Gianmartino Durighello, nato nel 1961 ad Alano e residente a Quero. Compositore, musicologo e didatta, è titolare della cattedra presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto. Specializzato in musica rinascimentale e barocca, ha studiato vocalità e compiuto studi originali che lo hanno portato a collaborare con vari artisti e professionisti della voce. E’ stato Direttore del Polifonico Nuovo Rinascimento di Quero, membro della commissione artistica dell’ASAC Regione Veneto.

attualità

lEttERE al tORNaDO

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO DI

LINGUA E CULTURA CINESE

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quella che si appresta a diventare la superpotenza del terzo millennio.

1. Le strutture fonologiche, grafiche e morfosintattiche 2. Gli ideogrammi: verso l'avvincente scoperta dello spirito della

lingua cinese 3. Imparare a parlare: La lingua cinese nei diversi ambiti d'uso 4. Elementi di civiltà cinese

Il Feng-shui : antica disciplina per la disposizione dell'arredamento

I-Ching: testo di divinazione, filosofia e psicologia tra confucianesimo, buddismo e taoismo

L'Universo dei caratteri cinesi

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Castagnaccio

Ingredienti 500 gr di farina di castagne, 2 cucchiai d'olio, 100 gr di uvetta, 150 gr di pinoli, 2 cucchiai di zucchero, acqua, sale.

Preparazione Unite tutti gli ingredienti e amalgamateli con dell'acqua calda. Lavorateli bene e infine stende l'impasto a uno spessore di circa 1 cm.

Imburrate e infarinate una teglia da forno, foderatela con l'impasto e cuocete in forno a media temperatura per circa 30 minuti.

Tratto da: http://www.lagermania.it/recipes.htm

cronaca

cUcIna

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70 anni del Mausoleo di Quero Il monumento fu costruito dal '36 al '39.

Fu ufficialmente inaugurato il 25 maggio 1939. Il mausoleo di Quero sorge, ben visibile da lontano, sul Col Maor che domina la valle del Piave. In seguito al trattato di stato del 2 giugno 1936, che regolava su una base di reciprocità le richieste di tumulazione dei propri caduti, il Volksbund costruì in tre anni il cimitero militare di Quero. Fu ufficialmente inaugurato il 25 maggio 1939. Il monumento fu costruito dal '36 al '39 interamente con blocchi di porfido proveniente dal Passo Rolle. Il progetto fu realizzato dall'architetto R.Tischler, in collaborazione con il Bundesbauleitung di Monaco. Dalla casa del custode si percorre a piedi un sentiero che attraverso il frutteto conduce al colle e qui si sale su pendii erbosi fino all'ingresso del mausoleo. Nel cimitero militare di Quero riposano 3.465 caduti dell’armata tedesca ed austro-ungarica della Prima Guerra Mondiale, 229 soldati appartenenti al Corpo Alpino Germanico e di 3232 soldati austroungarici. La parte esterna del cimitero rispecchia il paesaggio collinoso e coltivato a frutteti. Una torre, alla quale si può accedere attraverso stretti scalini, ospita una sala d’onore per i caduti. Una doppia cinta muraria unisce con una curva dolce la torre con il bastione, creando così un camminamento. Dall’altro lato, la torre ed il bastione si uniscono in un muro diritto, che insieme al muro interno del camminamento e con la base della torre circondano la fossa comune ove i caduti riposano. Una volta entrati nella sala d’onore, le pareti sono rivestite in tufo della Carnia, il pavimento è costituito da lastre di porfido (nella Sala d'Onore sono di marmo rosso) lunghe 40 cm. messe in posa in verticale. Al termine del vestibolo si trova la Croce Nera Austriaca, emblema dell' Onorcaduti dell'Austria. A metà del vestibolo tramite tre porte si accede al punto centrale del cimitero. Davanti al visitatore si trova l'altare, un blocco unico di granito nero svedese, su cui sono collocati i libri contenenti i nomi degli 865 caduti noti ed i luoghi da cui provengono le salme. La Sala d'onore prende luce da un'unica apertura circolare nella volta: l'ambiente è volutamente lasciato in ombra perchè chi entra si debba soffermare prima di poter cogliere tutti i particolari. Oltre la parete di fronte all' ingresso, all'altezza dello sguardo dei visitatori, si trovano le spoglie dei 3461 caduti, sepolte nello stesso luogo senza alcuna distinzione. Infatti cosi' ricordano le parole dei 12 soldati raffigurati nei mosaici alle pareti: "Stavamo insieme nei ranghi schierati, stavamo insieme in vita. Perciò uguale croce ed uguale onore furono a noi dati sulla tomba.Ora ci riposiamo dall'infuocata lotta e consolati aspettiamo

l'eternità". Copyright (C) Le foto e il

materiale pubblicato sono di proprietà dell'Associazione Montegrappa.org che ha effettuato

sopralluogo nel sito.

L'utilizzo del materiale

pubblicato ha ottenuto il

consenso degli autori appena sopra citati.

cronaca

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20102010ore 21,00 Apertura festeggiamenti con buffet e intrattenimento.

Serata KARAOKE e MUSICA ANNI ’70 - ’80 - ’90Divertimento assicurato per grandi e piccini.

La quota di partecipazione di 20 eurocomprensiva di ricco buffet a GO-GO e 2 consumazioni.

Gratis per i bambini al di sotto di 6 anni. Da 6 a 10 anni 10 euro.

A mezzanotte brindisi al 2010 con panettone, spumante, lenticchie e cotechino

per il buon auspicio “botti” e AVANTI FINO AVANTI FINO AV ALL’ALBA.

Versamento di Versamento di V 10 euro all’iscrizione come caparra entro il 15 dicembre presso i BAR di QUERO e delle frazioni.

La manifestazione si svolgerà al raggiungimento di almeno 200 persone paganti. In caso contrario la caparra verrà rimborsata.

con il patrocinio del ComuneLa Pro Loco di Quero

festa di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannofesta di capodannoorganizza

presso gli impianti sportivi in TEATRTEATRTEA O TENDA RISCALDATO

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Le nozze d’oro di Duilio ed Elisa di Sandro Curto

Un mese di ottobre pieno di ricorrenze per Duilio Specia, classe 1927, ex amministratore comunale di Quero e, da oltre mezzo secolo, autentico guardiano di Piazza Marconi dal suo negozio di vendita e

riparazione cicli e motocicli, vendita bombole e autonoleggio, ora in parte delegato al figlio Loris in via Roma. Dopo il premio ricevuto Belluno dall'Unione Artigiani per i cinquant'anni di attività è stata la volta delle nozze d'oro con Elisa Bianchet.

Nelle foto: il momento fatidico nell'ottobre 1959 ed i festeggiamenti recenti in Prada con i figli Valter e Loris, le rispettive famiglie, gli amici Franco Dal Canton, Lina Andreazza e Francesco De Salvador.

Jessica: fisioterapista laureata

L’11 novembre 2009 Jessica Berton ha conseguito la Laurea in Fisioterapia presso l’Università Statale degli Studi di Milano con votazione 108/110. Ha discusso la tesi dal titolo:

“Miglioramento delle strategie sensoriali nei disturbi dell’equilibrio in pazienti affetti da Morbo di Parkinson” basato su un progetto di ricerca in atto presso il Centro “S. Maria Nascente - Fondazione Don Carlo Gnocchi” di Milano. I nonni Mario e Mariuccia, la mamma Elena, tutti gli zii, i cugini, gli amici ed il ragazzo si congratulano per il traguardo ottenuto.

cronaca

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Biblioteca dell’Unione dei Comuni di Quero e Vas

Appuntamenti… … sotto l’albero

Giovedì 10 dicembre 2009 ore 20,30 QUERO – Sala delle Associazioni Presentazione del libro CIOTTOLI dell’infanzia…e un po’ più in là… di Martino Durighello Il Tornado – Editrice Pro Loco Fener Intervento del Sindaco di Quero Sante Curto - Letture di Enis Pocchetto

Sabato 12 dicembre 2009 ore 20,45 QUERO - Centro Culturale GOCCE DI MUSICA Canzoni e donatori sotto l’albero

con la partecipazione di: Coro Sass Maor Primiero - Polifonico Nuovo Rinascimento Quero Improvvisazioni sul… tema del gruppo teatrale Farine Fossili Iniziativa dell’Associazione Feltrina Donatori Volontari Sangue organizzata dalla sezione donatori “Bortolo Furlan” di Quero in collaborazione con Biblioteca e Pro Loco

Sabato 19 dicembre 2009 ore 20,45 QUERO – Chiesa Arcipretale Concerto di Natale in collaborazione con Parrocchia di Quero e Pro Loco di Quero con la partecipazione di: Polifonico Nuovo Rinascimento di Quero – Dir. M° Gilberto Meneghin

Schola Cantorum S. Andrea di Venegazzù - Dir. M° Tarcisio Dal Zotto

Tiger Dixie Band Fiorenzo Zeni, sassofono - Gigi Grata, trombone Giorgio Beberi, sax basso - Enrico Merlin, banjo, chitarra

Martedì 29 dicembre 2009 ore 20,45 QUERO - Centro Culturale in collaborazione con Pro Loco di Quero

Gruppo Teatrale Zumellese presenta la commedia Camere da letto di Alan Ayckbourn

Domenica 2 gennaio 2010 ore 20,45 VAS - Chiesa Parrocchiale Concerto per il Nuovo Anno in collaborazione con Parrocchia di Vas e Gruppo Alpini di Vas con la partecipazione di Coristi per caso Coro della scuola secondaria 1° grado di Sovramonte Dir. M° Sheila Rech Coro e Orchestra del Duomo di Montebelluna Dir. M° Enrico Giacca

Ingresso libero - Spettacolo del 29 dicembre offerta libera Info: Biblioteca di Quero martedì 9,00 - 13,00 - giovedì e sabato 14,30 - 18,30

Tel. 0439 787097 - E mail [email protected]

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Zona Industriale, 68 - PEDEROBBA (TV) - Tel. e Fax 0423 688902

• ALIMENTI PER ANIMALI• PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO• PELLETS E TRONCHETTI • PRODOTTI FITOSANITARI

• BOMBOLE GPL • PIANTINE DA ORTO

Dalla prossima primavera il nuovo servizio

Raccolta spinta del secco: Quero, Alano e Vas marciano assieme

di Ivan Dal Toè

E’ già partita nel Basso Feltrino la macchina organizzativa per la raccolta spinta del secco che, in concerto con gli altri Comuni della Comunità Montana Feltrina, partirà la prossima primavera. Una piccola rivoluzione per i cittadini che vede Quero, Alano e Vas impegnati a lavorare assieme per ottimizzare il servizio. L’altro giorno i rappresentanti delle tre amministrazioni comunali e il capogruppo di minoranza querese Gino De Girardi si sono incontrati in muni-cipio a Quero per concordare un piano comune di attuazione uniformando tariffe e modalità di raccolta. «Lo scopo - spiega l’assessore querese Alberto Coppe - è quello di condividere una logica comune che razionalizzi il servizio abbattendo i costi dando il maggior vantaggio ai cittadini». I tre Comuni si sono confrontati su tutti gli aspetti logistici, decidendo di procedere allo stesso modo e puntando su una comune campagna informativa che, a partire dai primi mesi del prossimo anno, sarà diramata capillarmente puntando anche ad incontri pubblici. Nel corso dell’incontro, gli amministratori hanno fra l’altro deciso di acquistare due tipologie di bidoncini: uno da 50 litri da destinare alle fa-miglie fino a quattro componenti ed uno più capiente da 120 litri che verrà consegnato ai nuclei più numerosi e alle utenze non domestiche. Per evitare “furbate” da parte di qualche cittadino, è stato poi deciso di bloccare con un lucchetto i coperchi dei cassonetti adibiti alla raccolta di carta e plastica, in modo da evitare conferimenti inidonei. Nei tre Comuni, la frazione del secco si assesta fra il 30 e il 40 per cento e dovrebbe assicurare un sensibile ri-sparmio nei costi di conferimento in discarica, anche se l’avvio del servizio richiederà l’investimento iniziale di qual-che decina di migliaia di euro. Per questo, le tre amministrazioni hanno inoltre deciso di chiedere con la prima bol-letta del prossimo anno un contributo di circa 20 euro ad utenza che, unitamente ai minori costi, dovrebbe coprire buona parte delle spese iniziali. Stando alle stime effettuate, a partire dal 2011 l’iniziativa della raccolta spinta do-vrebbe mediamente alleggerire la bolletta di circa una decina di euro per utenza (dal “Corriere delle Alpi” del 22.11.2009).

Alano di Piave: cresce la differenziata

di Ivan Dal Toè

Obiettivo minimo raggiunto. Con il 51,7 per cento di raccolta differenziata effettuata nel primo semestre del 2009 anche il Comune di Alano vede crescere la percentuale di frazione da riciclo di oltre sei punti percentuali. «Se il trend verrà confermato anche nella seconda parte dell’anno - spiega l’assessore Andrea Tolaini - il dato ci confer-merà di aver raggiunto e superato la soglia del 50 per cento di differenziata, che era l’obiettivo minimo prefissatoci con l’insediamento amministrativo di tre anni fa. La proiezione dei dati ci dice che anche la frazione dell’umido sta andando bene, con una crescita di circa il 4 per cento. Certo, dobbiamo fare meglio e ora, con la raccolta spinta del secco, chiediamo ai cittadini uno sforzo in più». Tolaini analizza poi i dati alla luce della composizione demografica. «Ad incidere negativamente sulle percentuali di differenziata - commenta l’assessore - ci sono i flussi migratori, che ad Alano sono sempre importanti. Non si tratta di dare la colpa a nessuno, ma è ovvio che i frequenti cambi di resi-denza che interessano il nostro Comune non favoriscono una completa assimilazione dei regolamenti e delle prati-che di differenziazione» (dal “Corriere delle Alpi” del 22.11.2009).

L’8 dicembre il “Pranzo dello Sportivo”

Si svolgerà martedì 8 dicembre, con inizio alle ore 12.15 presso il ristorante “Tegorzo” di Fener, il tradizionale “Pranzo dello Sportivo”, organizzato dalla Bocciofila Ponte Tegorzo e dal Tennis Club Tegorzo con la collaborazione della Pro Loco di Fener. Soci e simpatizzanti sono invitati a partecipare, prenotando allo 0439-779547 o 0439-779740. In programma anche la consueta ricchissima lotteria e, da non perdere, l’esibizione di “Alessandro’s”, fisarmonicista di fama mondiale che allieterà i commensali durante il pranzo.

ATTUALITÀ

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Don Domenico Cassol se n’è andato in punta di piedi di Alessandro Bagatella

Dopo una breve malattia, don Domenico Cassol ha lasciato la vita terrena per il cielo. Ho avuto l’opportunità di conoscer-lo quando era parroco di Sanzan: persona disponibilissima, aveva parole di conforto per tutti. Nei momenti di disgrazia o nei confronti delle persone sofferenti era una presenza rassicurante. Sempre pronto a festeggiare Santa Barbara, patrona dei minatori. Alle feste degli emigranti la sua presenza era un simbolo, così come nelle associazioni e nei gruppi associati dell’agricoltura. Anche a Santa Maria, nei momenti di bisogno, si è prestato a favore della comunità. Grazie don Domenico! Iddio premi le tue buone opere e ti riservi un posto d’onore in paradiso.

cronaca

Daniele Gerlin si è laureato

Il giorno 19 novembre 2009, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è laureato Daniele Gerlin in Economia e Gestione dei servizi turistici con il punteggio di 105. La tesi presentata: “L’ecomuseo: un’opportunità per il turismo feltrino”, era inerente ai nostri paesi del Basso Feltrino. Dell’ottimo risultato conseguito sono orgogliosi Silvano e Cesarina, la sorella Alessandra e tutti i famigliari. Daniele si è già trasferito a Milano per continuare gli studi.

Un nuovo modo di fare tendenza

Le rotonde stradali come giardini

Sempre più spesso, viaggiando per lavoro o per piacere, percorriamo le rotonde stradali che sono indiscutibilmente utili per la loro funzione viaria. La rotonda stradale è un incrocio con anello di circolazione a senso unico attorno ad un’isola centrale, verso il quale confluiscono più corsie di scorrimento. L’anello obbliga i veicoli in avvicinamento a rallentare ed a cedere il passo ai veicoli che già occupano la rotonda. Esse apportano numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali im-pianti semaforici:

- riduzione di inquinamento atmosferico; - diminuzione di incidenti; - riduzione dei tempi morti con conseguente miglioramento dell’ambiente; - riduzione di costi di gestione e manutenzione.

Inoltre, possono diventare anche un mezzo per valorizzare il territorio in cui si trovano, tanto sono tristi quando sono abbandonate ed incolte, tanto riescono ad essere interessanti quando vengono affidate agli operatori del verde che hanno l’incarico di inserirle in maniera equilibrata nel paesaggio. La Regione Veneto ha finanziato opere relative al mi-glioramento della viabilità concernenti la sistemazione e l’abbellimento di vie di comunicazione di interesse regionale e

provinciale cosicché anche il Comune di Segusino ha partecipato al suddetto finanziamento ricevendo uno stanzia-mento pari al 50% del costo dell’appalto. Successivamente è stato indetto dal Comune stesso un bando di gara alla quale sono state invitate a partecipare tre ditte della zona specializzate in giardinaggio. Vincitrice è risultata la ditta VERDES☼LE SNC di Montagner Paolo e Binotto Roberta, di Valdobbiadene, con un progetto redatto in collaborazione con lo Studio di Architettura di Gallina Arch. Lara di Quero. La ditta vincitrice ha rite-nuto fondamentale che le scelte progettuali e lo studio paesaggistico si unissero, con lo scopo di creare un giardino di gradevole impatto visivo, di

facile manutenzione, con costi futuri di gestione contenuti e che rappresentasse il territorio circostante. La scelta di forme, colori, materiali e specie arboree derivano principalmente da uno studio effettuato sul gonfalone del Comune di Segusino, simbolo stesso della comunità, che comprende i colori rosso, blu, bianco, verde, l’albero di mele e stilizzata una porta con torrioni. Tutto questo ha portato alla scelta di tre meli da fiore quali rappresentazione del paese di Segusino e delle due frazioni di Stramare e Milies. Il colore rosso viene proposto nella scelta di fiori e graniglia nelle aiuole, il blu nell’uso di faretti a Led per l’illuminazione, il bianco con la scelta di fiori, graniglia e ciottoli nelle aiuole, il verde con il prato e la porta con torrioni rievocata dall’uso di massi di grosse dimensioni. Il simbolo distintivo dell’intero territorio comunale lo si può sintetizzare con le montagne che lo vanno a cingere e questo lo si è rappresentato con i blocchi in pietra posati ad arco e posti a Sud dell’aiuola centrale, sui quali saranno posizionate le lettere che compongono il nome del “Comune di Segusino”. In posizione sopraelevata, rispetto ai blocchi in pietra, verrà installata una fontana, che con lo sgorgare dell’acqua simboleggia la molteplice quantità di sorgenti pre-senti nel territorio. Al centro dell’aiuola principale troveranno posto i sopraccitati alberi di melo ognuno circondato da cerchi di dimensioni differenti, a simbolo dei tre nuclei abitati principali del paese, uniti tra loro da un cerchio più gran-de, a simbolo dell’unità comunale. La rotatoria diventerà in questo modo un biglietto da visita per il Comune di Segusi-no per tutti gli utenti che vorranno visitare le bellezze rurali, naturalistiche e paesaggistiche del luogo; sarà altresì un si-to da apprezzare per il semplice passante. I lavori sono iniziati nel mese di ottobre e presumibilmente finiranno nel mese di dicembre. Sarà premura della redazione tenere informati i lettori sul prosieguo dei lavori.

(Redazione articolo a cura dello studio progettista)

LETTErE aL TornaDo

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Un nuovo modo di fare tendenza

Le rotonde stradali come giardini

Sempre più spesso, viaggiando per lavoro o per piacere, percorriamo le rotonde stradali che sono indiscutibilmente utili per la loro funzione viaria. La rotonda stradale è un incrocio con anello di circolazione a senso unico attorno ad un’isola centrale, verso il quale confluiscono più corsie di scorrimento. L’anello obbliga i veicoli in avvicinamento a rallentare ed a cedere il passo ai veicoli che già occupano la rotonda. Esse apportano numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali im-pianti semaforici:

- riduzione di inquinamento atmosferico; - diminuzione di incidenti; - riduzione dei tempi morti con conseguente miglioramento dell’ambiente; - riduzione di costi di gestione e manutenzione.

Inoltre, possono diventare anche un mezzo per valorizzare il territorio in cui si trovano, tanto sono tristi quando sono abbandonate ed incolte, tanto riescono ad essere interessanti quando vengono affidate agli operatori del verde che hanno l’incarico di inserirle in maniera equilibrata nel paesaggio. La Regione Veneto ha finanziato opere relative al mi-glioramento della viabilità concernenti la sistemazione e l’abbellimento di vie di comunicazione di interesse regionale e

provinciale cosicché anche il Comune di Segusino ha partecipato al suddetto finanziamento ricevendo uno stanzia-mento pari al 50% del costo dell’appalto. Successivamente è stato indetto dal Comune stesso un bando di gara alla quale sono state invitate a partecipare tre ditte della zona specializzate in giardinaggio. Vincitrice è risultata la ditta VERDES☼LE SNC di Montagner Paolo e Binotto Roberta, di Valdobbiadene, con un progetto redatto in collaborazione con lo Studio di Architettura di Gallina Arch. Lara di Quero. La ditta vincitrice ha rite-nuto fondamentale che le scelte progettuali e lo studio paesaggistico si unissero, con lo scopo di creare un giardino di gradevole impatto visivo, di

facile manutenzione, con costi futuri di gestione contenuti e che rappresentasse il territorio circostante. La scelta di forme, colori, materiali e specie arboree derivano principalmente da uno studio effettuato sul gonfalone del Comune di Segusino, simbolo stesso della comunità, che comprende i colori rosso, blu, bianco, verde, l’albero di mele e stilizzata una porta con torrioni. Tutto questo ha portato alla scelta di tre meli da fiore quali rappresentazione del paese di Segusino e delle due frazioni di Stramare e Milies. Il colore rosso viene proposto nella scelta di fiori e graniglia nelle aiuole, il blu nell’uso di faretti a Led per l’illuminazione, il bianco con la scelta di fiori, graniglia e ciottoli nelle aiuole, il verde con il prato e la porta con torrioni rievocata dall’uso di massi di grosse dimensioni. Il simbolo distintivo dell’intero territorio comunale lo si può sintetizzare con le montagne che lo vanno a cingere e questo lo si è rappresentato con i blocchi in pietra posati ad arco e posti a Sud dell’aiuola centrale, sui quali saranno posizionate le lettere che compongono il nome del “Comune di Segusino”. In posizione sopraelevata, rispetto ai blocchi in pietra, verrà installata una fontana, che con lo sgorgare dell’acqua simboleggia la molteplice quantità di sorgenti pre-senti nel territorio. Al centro dell’aiuola principale troveranno posto i sopraccitati alberi di melo ognuno circondato da cerchi di dimensioni differenti, a simbolo dei tre nuclei abitati principali del paese, uniti tra loro da un cerchio più gran-de, a simbolo dell’unità comunale. La rotatoria diventerà in questo modo un biglietto da visita per il Comune di Segusi-no per tutti gli utenti che vorranno visitare le bellezze rurali, naturalistiche e paesaggistiche del luogo; sarà altresì un si-to da apprezzare per il semplice passante. I lavori sono iniziati nel mese di ottobre e presumibilmente finiranno nel mese di dicembre. Sarà premura della redazione tenere informati i lettori sul prosieguo dei lavori.

(Redazione articolo a cura dello studio progettista)

LETTERE AL TORNADO

cRONAcA

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Carlo voglio ricordarlo con tre immagini

Nella prima è nel gruppo dei suoi fratelli del quale è entrato a far parte da piccolo. Sua mamma, quella persona che per lui è stata molto di più che una mamma tradizionale, quando da anziana mi ha

incontrato per l’ultima volta disse: voglio tanto bene a tutti i miei figli e il mio cuore non dimentica un solo minuto Carlo. Nella seconda è, il giorno della leva militare, assieme a Luigi, un comune amico che si distingueva, come Carlo, per essere sempre allegro, ma anche pronto a fare cose grandi. Io mi auguro si ritrovino lassù per ripassare i bei tempi. Nella terza è ritratto il giorno del suo ultimo mercato, per ricordare quanto impegno e generosità Carlo ha profuso in tutto ciò che ha fatto. Ciao Carlo. Marcello Meneghin

Dal nostro abbonato Marcello Meneghin riceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo di Giancarlo Giannini Andreazza, di Quero, recentemente scomparso, figura storica nei mercati della provincia di Belluno, che ha frequentato con assiduità fin da giovanissimo. Lo ricordiamo anche come nostro attivo abbonato, generoso nel condividere i suoi ricordi per immagini, offrendole alla redazione per renderne partecipi tutti i lettori.

In ricordo di Regina Mondin

Domenica 30 agosto Regina Mondin ci ha lasciato. Originaria di Schievenin e sempre legata alle sue terre ed alla sua gente, Regina ha vissuto gli ultimi anni a Cavaso del Tomba. Dedita al lavoro ed alla famiglia, Regina era una persona combattiva e schietta. Grazie al suo carattere grintoso e vivace ha infatti saputo fronteggiare con coraggio questi ultimi sette anni un po’ difficili per lei, tanto che è stata un buon esempio per noi famigliari. La sua voglia di chiacchierare e ridere la rendeva unica e rallegrava non solo noi famigliari e nipoti, ma anche le numerose persone che in questo ultimo periodo la andavano a trovare. Un grazie di cuore a tutti coloro che con affetto ti sono stati vicini, soprattutto in questi ultimi anni.

I tuoi famigliari.

Nespole… che frutta!

Continua a far strabiliare l’albero di nespole della nostra abbonata Ada Bagatella, di Quero. Già in passato abbiamo avuto occasione di segnalare la quantità di frutta prodotta da questo magnifico esemplare d’albero, che quest’anno ha concesso il bis, tanto da far temere che i rami si rompessero. Ada ha fatto scattare una foto allo studio Resegati, a testimonianza di tanta abbondanza. La prossima volta aspettiamo una cassettina ? ☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺

LETTERE AL TORNADO

ASTERISCO

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AlimentariPUTTON GABRIELE

Via D. Alighieri, 26 - FENER (BL)Tel. 0439 789388

ALCUNI ESEMPI...

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Vas, slancio allo sport con il campo coperto per tennis e calcetto

di Ivan Dal Toè

Taglio del nastro sabato 14 novembre per il nuovo campo sportivo indoor che intende rilanciare gli impianti sportivi del Comune di Vas e arricchire l’offerta sportiva nel Basso Feltrino. L’auspicio degli amministratori è che la nuova tensostruttura possa rappresentare una sana opportunità per i più giovani. Pensata principalmente per effettuare partite di calcetto e tennis, si presta però ad essere versatile e sfruttata per altre attività. La gestione è momentane-amente stata affidata al Gruppo Sportivo Astra di Quero. Il costo complessivo dell’opera è di 247 mila euro, di cui 72 mila messi a disposizione dalla Regione ed altri 74 mila dal Consorzio Bim. L’importo restante verrà coperto con un mutuo acceso dal Comune. Realizzata sul sedimento del vecchio campo da tennis, la struttura è costituita da ot-to archi di legno lamellare che sorreggono un tendone in pvc. La superficie di gioco, ricoperta anch’essa da pvc plastificato, è pari a venti metri per quaranta e garantisce spazio sufficiente per effettuare attività diversificate in modo funzionale. «Con questo intervento - ha detto il sindaco Andrea Biasiotto - ci siamo impegnati affinché la strut-tura possa venir gestita nel migliore dei modi rilanciando gli impianti sportivi che in passato non sono stati utilizzati come si pensava. Siamo già stati contattati da molte associazioni interessate ad utilizzare gli spazi e mi fa piacere che un gruppo di ragazzi del nostro Comune si siano offerti di gestire la struttura. Per il momento entreranno a far parte del direttivo dell’Astra di Quero che, in virtù delle loro competenze ed esperienza, riceverà l’incarico gestiona-le per un periodo sperimentale». A breve l’associazione sportiva querese, che sta già lavorando per proporre alcune attività, redigerà un regolamento per l’utilizzo della struttura. L’ingresso dei giovani di Vas nelle file dell’Astra è stato salutato positivamente dall’assessore querese Alberto Coppe, intervenuto in rappresentanza della Comunità Mon-tana Feltrina, mentre l’assessore provinciale Bruno Zanolla, rimarcando la sinergia messa in atto nell’ambito dell’Unione dei Comuni, ha sottolineato la positiva ricaduta del nuovo campo sportivo su tutto il territorio del Basso Feltrino. Se Max Pachner, portavoce dell’assessore regionale Oscar De Bona ha salutato l’inaugurazione della struttura come “un momento di gioia da condividere con tutta la comunità”, il consigliere regionale Dario Bond a ri-cordato l’impegno della Regione a sostegno dell’attività sportiva. «Il Veneto - ha detto - è con la Lombardia il leader nella promozione dell’impiantistica sportiva e, su 347 domande di finanziamento ricevute nell’ultimo biennio, 201 sono già state finanziate. Investire nello sport allontana i nostri giovani dai tanti pericoli della strada e li fa crescere in un ambiente sano e costruttivo». Concetto ripreso dal parroco don Luigi Dalla Longa, che ha auspicato che la struttura possa “formare degli uomini” ed essere luogo di scambio anche fra ragazzi di etnie diverse (dal Corriere delle Alpi del 15.11. 2009).

Al via la stagione dell’Amatori Piave Tegorzo

di Antonio Miotto

Come di consueto, alla fine dell’estate, è partita l’avventura calcistica della squadra Amatori Piave Tegorzo, che dovrà confrontarsi, in un girone tutt’altro che facile, con compagini dell’Alto Trevigiano. Ai nastri di partenza della stagione sportiva 2009/2010, agli ordini del confermato “mister” Mauro Mazzier, l’Amatori Piave Tegorzo si è presentata con la seguente rosa: Andreazza Andrea, Andreazza Marco, Baratto Federico, Canal Luca, Cappellin Gianpaolo, Carniello Diego, Carniello Eros, Cebin Fhelype, Dallo Davide, Faccinetto Alessio, Gallonetto Renato, Glicidio Michele, Grigoletto Iari, Longo Fabrizio, Massani Andrea, Gallina Marco, Michielon Stefano, Miotto Antonio, Miotto Roberto, Morandin Denis, Pillon Roberto, Polloni Fabio, Pultrone Giuseppe, Rech Fabio, Rizzotto Kriss, Schievenin Valerio, Stramare Andrea, Stramare Federico, Stramare Giulio, Teo Mattia, Verri Matteo e Zago Christian. A dar man forte a questa folta rosa, che presenta diverse novità rispetto alla stagione scorsa, troviamo il presidente Dal Canton Rino, i dirigenti Damin Livio, Collavo Mario e Pisan Maurizio e l’onnipresente factotum Tessaro Giovanni (Tam).

Nelle prime sette giornate di campionato, il bilancio è stato più che positivo, con un bel 9 nella casella dei punti gra-zie a 3 pareggi e 2 vittorie e un buon sesto posto in classifica. Ecco i risultati nel dettaglio:

Amatori Piave T. - C.A. Pieve 2001 0 – 0 G.S.A. Contea - Amatori Piave T. 0 – 0 Amatori Piave T. - A.S.C.D. Mittici 3 – 1 (Rizzotto K.; Faccinetto A.; Gallina M.) G.S.A. Montebelluna - Amatori Piave T. 1 – 1 (Gallina M.) Amatori Piave T. - C.A. Sernaglia 2 – 0 (Andreazza M.; Carniello E.) C.A. Bigolino - Amatori Piave T. 3 – 1 (Miotto A.) Amatori Piave T. - G.S.A. Caerano 0 – 5

Classifica: G.S.A. Caerano punti 21; C.A. Farra 15; C.A. Bigolino, A.F. Conegliano e C.A. Valdobbiadene 11; G. S. A. Contea e Amatori Piave Tegorzo 9; C.A. Pieve 2001 8; G.S.A. Montebelluna 7; C.A. Sernaglia e C.A. Razza Piave 6; A.S.C.D. Mittici 0.

Prossimi incontri: il 29 novembre, in trasferta, il derby con il Valdobbiadene; il 6 dicembre, alle ore 21.00 al Val Calcino, contro il C.A. Razza Piave e il 13 dicembre a Farra di Soligo per l’ultima giornata prima della pausa.

cronaca

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Si è tenuta il 15 novembre a Carpen di Quero la corsa Da na Val a quel’altra

di Alessandro Bagatella

In occasione dei festeggiamenti di San Martino, si è svolta in una giornata di sole la settima edizione della corsa non competitiva organizzata dagli Amici di Carpen. La gara era valida anche come campionato alpino, sezione di Feltre, per la corsa in montagna. Franco Torresan, conosciuto nel circuito podistico internazionale con il soprannome di “prete volante”, si è aggiudicato il primo posto della settima edizione. Il sottoscritto ha potuto ammirarlo in un tratto di discesa ed è stato davvero uno spettacolo incredibile, difficile da descrivere; l’atleta era una vera e propria molla, tutto per aria. Gli iscritti ai due percorsi disponibili sono stati sessantacinque. Al secondo posto è arrivato Stefano Bertelle. Da Venezia la vincitrice

femminile Mirella Pergola. Nella tre Km. maschile è stata registrata la grande prestazione di Paolino Curto, atleta di casa con un grande avvenire. In campo femminile ha vinto Arianna Zollet da Foen. Questa la classifica dei primi 5 posti maschili sulla lunga distanza: 1. don Franco

Torresan, 2. Stefano Bertelle, 3. Loris Besei, 4. Davide Toscan, 5. Damiano Fontanive. Per i primi cinque posti femminili: 1. Mirella Pergola, 2. Monica Gatto, 3. Gargarelli Romana, 4. Silvia. I gruppi più numerosi: 1. Olindo, 2. Amici di Pedave-na, 3. Valdobbiadene. Nei prossimi numeri daremo il resoconto della festa e di altre attività svolte dal Gruppo Amici di Carpen. Nelle foto: alla partenza, già in testa il “prete volante”, Franco Torresan, con il pettorale nr. 8, poi in posa con i due atleti piazzatisi alle sue spalle; infine, un momento delle premiazioni delle atlete, omaggiate con un ricordo floreale.

cronaca

Via nazionale - Quero (BL) - cell. 392 6969516

orario negozio:mattino ore 8,30-12,30pomeriggio ore 16,00-19,00chiuso il lunedìe mercoledì pomeriggio

mercati:martedì - Feltremercoledì - Agordogiovedì - Sedicovenerdì - Feltresabato - Belluno

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La foto di copertina (M.M.) Un omaggio ai trent’anni di pubblicazione del nostro quindicinale, cresciuto fino ad arrivare al traguardo del colore in questo 2009 ed alla pubblicazione in internet. Le copertine che vedete nell’immagine di copertina sono tratte dal sito: www.scrid.com, all’interno del quale ha trovato spazio anche il nostro quindicinale. Il link completo lo trovate sul sito: http://digilander.libero.it/tornado e da lì vi troverete subito sulle pagine giuste da sfogliare. On line il quindicinale si legge proprio come se l’avessimo fra le mani, a mo’ di libro e la risoluzione non è davvero niente male. Provare per credere! Certo non trovate l’ultima uscita. Questa, fresca di novità è riservata agli abbonati al formato cartaceo. Comunque sono in molti anche i lettori della versione elettronica, ancorché più datata dell’originale di carta. Spulciando fra le statistiche possiamo dirvi che il record di letture online è del numero 540 con 849 visite. Lo segue il nr. 545 con 675 visite. Insomma, a qualcuno interessa! Al di là di questa comodità, ci resta la soddisfazione di voi 1200 abbonati, sui quali contiamo per aumentare la diffusione del nostro, vostro periodico. Avete già pensato al regalo di Natale? Un abbonamento vi farebbe ricordare per un anno intero e porterebbe un sacco di notizie alla persona, o famiglia, a cui l’avrete offerto. Fateci un pensierino!

ASTERISCO

Al castello di Quero

Grandi lavori di manutenzione ordinaria di Alessandro Bagatella

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori al castello di Quero, di proprietà dei Padri Somaschi, situato sulla riva destra del Piave, in località Santa Maria. Sono lavori di estrema necessità ed urgenza, per mettere in sicurezza il maniero, costruito nel 1373 a difesa della Repubblica Veneta. Sono già stati fatti lavori di scogliera per rinforzare le fondamenta e salvaguardare dalle piene del Piave il castello, che racchiude fra le sue mura il ricordo di tante vicende: quelle di morte e anche quelle di un cambiamento di vita di Girolamo Miani. I lavori ora necessari riguardano il tetto e la fugatura dei muri di tutto il castello, per ovviare alle crepe che con il passare degli anni si sono formate, agevolando così le infiltrazioni d’acqua. I lavori sono stati assegnati alla ditta De Cian Albino di Sedico.

CROnACA

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La Notte di Tutti i Santi per un “Corridore di Mezza Via”

A noi, non piacciono le feste “foreste”, americane o celtiche, perché siamo innamorai della nostra storia e di tutto quello che le nostre mamme e nonne ci raccontavano e poco importa se erano storie di santi, “de paura”, de can sboldric o de Balech” ciò che era importante era quel magico rapporto tra noi bambini e loro, gli adulti e l’amore che ci davano sotto forma di qual-siasi cosa, compresa anche qualche “sberla” perché “savevimo”, molte volte de meritarla. Quando si parla “de Festa” non si sta parlando d’una cosa semplice o banale ma d’un avvenimento atteso da giorni e mesi…un avvenimento che deve coinvol-gere tutta la comunità. Come possiamo parlare, per esempio, del Natale senza ricordarci dell’albero, del presepio e dei tortel-lini in brodo o come si può parlare “del carneval” senza che di colpo la nostra mente senta il soave profumo delle frittelle e non veda nitidamente “maschere…mascherete…coriandoi…calli, campiei e Venessia nel so splendor ? Per tutti questi motivi abbiamo voluto festeggiare il 31 ottobre: la notte di Tutti i Santi. Una Festa antica, che ha più di 1600 anni, che abbiamo vo-luto onorare non solo per non perdere la memoria del nostro passato, ma per riaffermare che noi valiamo solo se restiamo uniti a difendere ciò che amiamo. Per fare tutto questo, abbiamo organizzato “una rappresentazione Sacra “…com’è sacro ogni attimo della vita d’ogni persona, attraverso un racconto di Alex Geronazzo, che ora vive a Campo, ma che per molti anni ha vissuto in questa valle, anche se…ognuno di noi appartiene solo al mondo. Prima di iniziare il racconto di questa storia, mi voglio scusare con voi tutti perché per me è estremamente difficile scrivere in una lingua straniera come l’italiano, che poco conosco e che non ha quella musicalità, quel colore e calore della “lengua” che m’ha nutrito fin da piccolo e che impregna ogni mio ricordo e nella quale…e solo con lei io posso sognare, quindi perdonatemi perché di volta in volta devo tradurre i miei pensieri e sentimenti dal venexiano all’italiano. La Festa d’Ognisanti ha una sacralità profonda, come le radici del tempo e precede il giorno dei defunti dove i doni floreali, a chi è venuto prima di noi, si alternano ai dolci regalati fatti ai bambini (fa-ve dei morti) da qui… inizia la nostra storia. Siete pronti per partire per questo viaggio??? Prima d’iniziare questo racconto, mettetevi comodi, buttate un ceppo o due nel camino o nella stufa e versatevi un bicchiere d’acqua o ancor meglio un bic-chierino di grappa al ginepro, per gli uomini, e di rosolio, fatto con petali di rosa, per le donne…se poi avete un “ buseto nello stomago, magari na fetta de dolse, fato in casa, no ve pol farve mal”.

Era la notte de Tutti i Santi…”no ciapè paura, no succede niente de mal”…quindi…”Gera, come già detto”, la Notte di Tutti i Santi, una notte misteriosa perché ormai sta per arrivar l’inverno, “el vento freddo suppiava pian pian”. Tutto era buio, nella val de Schievenin, mentre il Tegorzo brontolava sottovoce, come per dirci…che tutto andava bene. Il cielo ci guardava silente e come per magia i fuochi furono accesi, per scacciare il buio ed i cattivi pensieri. Il vin brulé era in “casso pippa” (era in una casseruola e sobbolliva) liberando il suo profumo intenso, dolce di frutta e di spezie che ci ripor-tavano alla mente immagini di terre lontane, di velieri e di sogni, mentre sopra ogni fuoco, in ampie padel le forate, venivano messe le castagne a cucinare. Sì proprio loro…le castagne un frutto mera-viglioso legato alle streghe e alla buona fortuna perché proprio loro, le castagne, hanno salvato dalla fame decine e decine di generazioni di montanari, tanto che in tutta l’Europa non esiste un solo albe-ro di castagne selvatico, perché ogni castagno è…figlio d’un castagno coltivato dall’uomo, tanto che

veniva considerato “l’albero del pane” e dove c’era un uomo c’erano i castagni e dove c’erano i castagni viveva l’uomo. La storia non è una storia complicata…”no xe na storia piena de merletti e de fronsoi” ma è solamente la nostra storia in cui tutti si possono riconoscere, come in uno specchio. Uno scrittore…corridore… al lume d’una lampada ha messo parole, dettate dal suo cuore per non dimenticare il profondo significato della vita, su dei fogli bianchi (Alex Geronazzo) ed un attore di Co-negliano ha dato voce a quelle parole (Franziskus Vendrame) in un abbraccio ideale tra i sentimenti e chi ascolta. Una voce, fuori campo, così ci ha preso per mano: “Lasciate a parte tutto ciò che di reale e materiale avete addosso e calatevi nella parte dei bimbi, d'una volta, che si lasciavano "cullare" dai racconti dei nonni...” La storia iniziata nel 1971, da parte d’un “foresto” (Venanzio Pini) che veniva dalla terra dei tortellini e che a Prada, quasi per scherzo o per destino, acquista una piccola casa. L’amore per questa terra entra in ogni cosa della sua vita, come una pizza “Ai cacciatori” da Ezio…ma un corridore rimane sempre un corridore e quando guarda tutto ciò che lo circonda, lo guarda at-traverso il suono dei suoi piedi sulla terra, il ritmo del suo cuore e le nuvole del suo fiato che si condensa alle sue spalle e poco importa dove si va e quale è la meta, perché l’importante e correre tra questi sentieri, tra queste montagne, anche se la nostra storia parte da Campo in direzione di San Daniele. “Il fascino della montagna, fattasi corsa, mi aveva messo addosso una sensazione di novità assoluta, di ritorno alle origini del mio correre”. La corsa di Venanzio seguen-do i troì, si fa affannosa, ma senza perdere nemmeno una sola immagine di ciò che è attorno a lui… in alto, in basso, a de-stra, a sinistra, davanti e dietro…perché se correre è bello questo correre si chiama vita la quale non vuole e non deve trala-sciare nulla e va vissuta con forza, coraggio e sudore…in salita tante volte…fino alla forcella di San Daniele…o in discesa, tra faggi e carpini attraversando il guado sul Calcino fino al Pont de la Stua…ed ancora sempre “de corsa” perché…“La fine non è scritta… la corsa continua… Perpetuo moto, nel rapido viver amori e terra,natura e destino. Continuo rincorrer altri, superar se stessi. Ricerca del finale degno di noi attori… Illusorio desiderio d’esser autori e pa-droni dell’opera delegata al fato…

La storia non finisce con il silenzio dell’attore, perché i fuochi continuano a scoppiettare e liberare faville nella notte come messaggeri di buona fortuna ed i bicchieri, di vin brulé, passano di mano in mano, come i piatti d’affettato, formaggio, dolci ed i “scartosi” de castagne. Se dovessi dare il vero nome a questa festa la chiamerei “empatia”. Amici e conoscenti, attorno a dei fuochi che condividono il “pane” ed altri amici venuti da Quero, Alano… a riempire i silenzi e le attese del narratore-attore, incantando noi tutti con il suono dei loro strumenti (Radar Band) mentre Alex canta non solamente la nostalgia di questa storia ma le canzoni con le quali ogn’uno di noi è cresciuto, si è innamorato, ha amato, ha visto crescere i propri figli vivendo giorno per giorno in questi luoghi così meravigliosi, che nessuno mai deve permettersi di sfruttare o deturpare. Guar-do felice questa atmosfera di voci, risa, storie, fuochi, musica e geniale umanità per poi volgere lo sguardo verso la chiesa di Schievenin provando…solo per un attimo, una fitta al cuore… perché in quel preciso momento ho la coscienza che alcu-ne…delle persone di Schievenin, non sono qui con noi a condividere “il pane e le rose”…eppure, la nostra tavola è grande ed abbiamo sempre “molte sedie” da aggiungere…molti bicchieri da riempire e strette di mano da condividere. Il monologo del “Corridore di mezza via” è finito, ma nessuno vuole lasciare la valle, i fuochi, gli amici ed i compagni mentre al canto di Alex si aggiunge quello squillante di Sharon, che ama i cavalli ed ha il coraggio d’un leon. Questa notte, forse non finirà…perché il corridore di mezza via non vuole lasciare questa valle e nel silenzio….corre sotto stelle.

Vittorio Alberti – Associazione Pro Schievenin

LETTERE AL TORNADO

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Scusate il disturbo, ma…

di Paolo Licini

Non mi era sembrato il caso di replicare ai “chiarimenti” del Sig.Tessaro pubblicati nel “Tornado” del 7/10, ma qual-che amico mi ha convinto a riprendere la penna per chiarirgli il come e il perché non ritengo di aver preso “fischi per fiaschi”. E quindi gli rispondo seguendolo punto per punto:

1) Dice anzitutto che a lui non interessava il mio parere su quanto scritto dal Sig.Forcellini perché non mi co-nosce affatto.

2) Che ho preso fischi per fiaschi perché lui non ha detto che ero tesserato con i Comunisti Italiani ma che per lui potevo benissimo esserlo.

3) Che non ha senso parlare oggi di dittatura e che, avendola in passato provata sulla mia pelle, non dovrei trovarvi analogie con i nostri tempi.

Gli faccio osservare:

1) Che lui, non conoscendomi, non sia interessato dal mio parere su quanto scritto dal Sig.Forcellini non mi mortifica per certo, mi interessa invece che tale parere sia stato gradito dal Sig.Forcellini e, per il vero, sia stato condiviso da tanta altra gente che ha sale in zucca.

2) Che non ho preso fischi per fiaschi attribuendogli l’affermazione che io ero tesserato con i Comunisti Italiani, perché non ho detto questo; basta leggere il testo della mia lettera sul Tornado del 7/10 per constatare co-me io abbia riportato solo e soltanto le parole da lui usate nel suo intervento sul “Tornado” del 30/07 senza aggiungere o cambiare una virgola, e cioè: “per me potrebbe benissimo essere tesserato per i Comunisti Italiani”. Se avesse detto che “ero tesserato ecc.”, mi sarei limitato a rispondergli che, consapevolmente o meno, era un bugiardo. Invece lui ha espresso una “valutazione” (“per me potrebbe benissimo essere…”), ed è questa valutazione e classificazione che corrisponde al metodo usato dal “dittatore di turno, dai suoi al-leati e lacchè” di tacciare spregevolmente come “comunista” chiunque non la pensa come loro. A recente conferma valgono le parole del Sig. Berlusconi di qualche giorno fa rivolte non a cittadini qualsiasi come il sottoscritto, ma a “magistrati” colpevoli solo di aver fatto il loro dovere nei confronti di chi viola le leggi.

3) E’ vero che ancora non esiste una dittatura, ma…siamo sulla buona strada! Anche Mussolini fu “eletto dal popolo” e poi…, un po’ alla volta, combattendo prima contro l’esistenza di una opposizione che lo criticava, poi contro la stampa che non lo elogiava, poi ancora soffocando la libertà di parola, eliminando l’indipendenza della magistratura, esautorando il Parlamento, glorificando se stesso e le squadracce che picchiavano ed ammazzavano (ricordo, uno per tutti, l’on. Matteotti), ci portò alla dittatura e, con essa, alla rovina totale.

Io ero ancora ragazzino quando ciò avvenne, ma col passar degli anni ed ascoltando le parole di mio padre e di mio zio, che, pur valoroso combattente nella guerra del ’15-’18, era stato più volte picchiato a sangue dalle squadracce nere perché si rifiutava di fare il “saluto romano”, compresi il significato ed il valore della li-bertà e l’orrore della dittatura. Orrore che, come dice lei, Sig.Tessaro, ho avuto poi modo di provare anche sulla mia pelle passando un po’ di tempo nella Casa di Pena di Piazza Castello in Padova e finendo poi nel-la zona di Comacchio Argento a scavar trincee per i tedeschi. E’ proprio perché conosco bene cos’è la ditta-tura che mi fanno ribrezzo anche i preparativi, gli inizi di un orrendo cammino.

Certo, Sig.Tessaro, le mie sono parole di un qualsiasi vecchio cittadino, ma ho il conforto di leggere pari ap-prensioni negli scritti di giornalisti di chiara fama quali Eugenio Scalfari e, se questo nome non le basta per-ché scrive anche su “Repubblica”, può leggere quel che dice Massimo Fini sul “Gazzettino” (è anche questo un giornale “comunista”?) del 14/08 u.s. a pag. 9: “Berlusconi che si presenta come il campione del liberali-smo non si rende conto di aver un atteggiamento stalinista e di usare un linguaggio stalinista”… “non cono-sce nemmeno i presupposti della liberaldemocrazia”… “oltre che un prepotente, è sostanzialmente un vio-lento, uno totalmente autoriferito, è un totalitario antropologico, è totalitario nella testa”. E questi sono solo brevi stralci, lo legga tutto l’articolo e, se non lo ha, gliene faccio omaggio di una copia fotostatica.

Grazie per l’ospitalità assicurando che, se non verrò tirato per i capelli, non annoierò ulteriormente i lettori del “Tor-nado”.

Il 19 dicembre cena “da Bastian” per gli “Amici del Tomatico e del Grappa”

A chiusura del diciassettesimo anno escursionistico, il gruppo “Amici del Tomatico e del Grappa” invita tutti i soci e i simpatizzanti a intervenire alla consueta cena sociale che si terrà sabato 19 dicembre a Pederobba, presso la trattoria “da Bastian”, con inizio alle ore 20. Per la conferma, entro il 14 dicembre, contattare Alessandro Bagatella (tel.0439-788052, ore pasti) o Gino Colombana (tel.0439-787814). Durante la serata si svolgeranno le premiazioni con la consegna degli attestati a chi, durante l’anno escursionistico appena trascorso, si è particolarmente dato da fare per il gruppo.

LETTERE AL TORNADO

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L’ultima acqua del Tegorzo

Progetto per la costruzione di una centrale idroelettrica sul torrente Tegorzo Ciò che stupisce in questa notizia, che riguarda per l’ennesima volta la valle di Schievenin e l’acqua del Tegorzo, è che sia io, un consigliere di minoranza, ad informare i cittadini e non l’amministrazione comunale di Quero che ha preferito tenere nascosta la notizia per più di cinque mesi.

Il progetto per la costruzione della centralina sul Tegorzo è sta-to presentato l’08 febbraio in provincia di Belluno, firmato dall’ Ingegnere Roberto Bizzotto di San Zenone degli Ezzelini e dall’Ingegnere Fabio Tempesta con lo studio a Vedelago, ov-viamente la provincia a preferito tacere. La prima notizia certa è arrivata al comune di Quero ed all’ufficio urbanistica il 12 giugno, comunicata dall’assessore Bruno Zanolla, il quale s’è ben guardato di comunicarla nel consiglio comunale del 23 giugno, 26 giugno ed il 30 settembre (Perché???). Se ogni consigliere del comune di Quero, sia di maggioranza sia di mi-noranza, è stato eletto con le preferenze dai cittadini di Quero e ovviamente li rappresenta…l’ovvia domanda che ci viene in mente è la seguente: perché i consiglieri non devono sapere se delle persone o delle aziende vogliono fare una centralina idroelettrica sull’ultima acqua del Tegorzo?

Il progetto

Il progetto è molto semplice: come tutti sapranno l’acquedotto di Schievenin preleva la quasi totalità dell’acqua proveniente dalla sorgente del Tegorzo, tranne una piccolissima quota definita “d’esubero” che viene scaricata nel Torrente stesso. Il progetto della centralina prevede di sottrarre quella quo-ta minima d’acqua per fare girare una turbina mentre “nei periodi di maggior disponibilità d‘ acqua verrà prelevata an-che una parte di portata proveniente dall’interbacino scolante da monte“. La centralina verrà posizionata in quell’area confinante con il torrente Tegorzo e Tegorzino, a valle dell’acquedotto. La centralina non usufruirà, come detto dal vi-cesindaco Bruno Zanolla “della vecchia condotta dell’acquedotto utilizzata per usi idropotabili ora dismes-sa”(Gazzettino del 01 novembre 2009), ma di una nuova condotta (in PVC PN 16 del diametro 500 mm) che verrà col-locata seguendo la stradina che collega la comunale all’acquedotto, come da schema sopra riportato. Per quanto riguarda l’analisi idrogeologica presentata nel progetto è a dir poco superficiale e quasi disinteressata sul vero risultato finale, per la disponibilità dell’acqua necessaria per far funzionare la turbina, difatti la relazione allegata al progetto riaf-ferma: “ Per il calcolo del deflusso nella sezione dell’opera di presa sul torrente Tegorzo “non è possibile disporre di osservazioni dirette e convenientemente estese nel tempo. È quindi necessario procedere a valutazioni indirette basa-te su un esame degli apporti meteorici, dei quali è possibile ottenere una serie di dati storici.” Difatti i valori di piovosità e quindi di disponibilità dell’acqua del Tegorzo non sono riferiti al Tegorzo o alla valle di Schievenin, ma, come da rela-zione, al “valore di precipitazione media mensile riferita ai dati di pioggia cumulata mensile della stazione di Fener dal 1973 al 1986”. Mentre per gli ultimi 23 anni …buio completo e nessun dato, mentre quello che è sotto gli occhi di tutti è che in questi ultimi decenni il clima è completamente cambiato e l’acqua del Tegorzo è sempre meno, a tal punto che mediamente il Tegorzo riceve più acqua dal Tegorzino che dalle sue sorgenti. Vi sono alcune domande alle quali sarebbe interessante ottenere delle risposte come: Perché fare un a centralina che dispone di così poca disponibilità d’acqua? Quali sono gli interessi e finanziamenti pubblici che riceveranno? Su che terreni passerà l’elettrodotto che trasporterà la corrente prodotta? E chi ha chiamato o suggerito questo progetto? Ma in questo momento la domanda più importante che ci viene in mente è la seguente: Perché l’Amministrazione di Quero ha taciuto tutti questi mesi e cosa vuole o vorrebbe nascondere? Forse qualcuno pensa che fare una centralina e deturpare la valle o sfruttare per l’ennesima volta l’acqua di Schieve-nin sia una bella cosa…ma noi consigliamo a questi signori od assessori che la centralina la facciano a casa loro se-guendo quel principio irrinunciabile che a Quero comanda chi abita a Quero, a Carpen chi abita a Carpen ed a Schie-venin comanda e decide chi abita Schievenin.

Vittorio Alberti consigliere di minoranza- Quero

LETTERE AL TORNADO

L’Erica di Camparonetta di Claudio Carelle

La foto è stata scattata in Camparonetta e ritrae una chiazza di fiori di Erica, con a fianco ancora la neve. Era il 26 aprile di quest’anno.

Classificazione, provenienza e descrizione. Nome comune: Erica. Genere: Erica. Famiglia: Ericaceae. Etimologia: dal nome greco usato già da Teocrito, ereike. Provenienza: Europa occidentale e mediterranea e Africa. Descri-zione genere: comprende più di 500 specie di piante arbustive e suffruticose, perenni, sempreverdi, rustiche e delicate, adatte alla coltivazione all’aperto (per formare siepi o tappezzare terreni) o in vaso (in serra o appartamento). La maggior parte delle specie sono coltivate per la bella fioritura, ma talune presentano anche un fogliame variamente colorato. I fiori sono hanno corolla tubolare, urceolata o cilindrica e compaiono riuniti in

spighe o racemi terminali, sui rami dell’anno precedente. Il loro colore può andare dal bianco al porpora. Le foglie sono verticillate, piccole e aghiformi e in alcune specie e varietà possono assumere toni che vanno dal giallo al rosso, pas-sando per il ruggine e l’arancione. Sono piante fortemente calcifughe, che prediligono posizioni fresche e arieggiate. Le eriche adatte alla coltivazione in vaso sono quasi tutte ibridi derivati da specie africane. Spesso, comunque, le piante vendute come eriche appartengono al genere Calluna, di cui fa parte un’unica specie: C. vulgaris, che presenta carat-teristiche e necessità simili a quelle delle eriche. Ricordiamo anche l'Erica carnea, un cespuglio spontaneo assai diffu-so nelle zone calcaree italiane delle Alpi e dell'Appennino.

ASTERISCO

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L’ultima acqua del Tegorzo

Progetto per la costruzione di una centrale idroelettrica sul torrente Tegorzo Ciò che stupisce in questa notizia, che riguarda per l’ennesima volta la valle di Schievenin e l’acqua del Tegorzo, è che sia io, un consigliere di minoranza, ad informare i cittadini e non l’amministrazione comunale di Quero che ha preferito tenere nascosta la notizia per più di cinque mesi.

Il progetto per la costruzione della centralina sul Tegorzo è sta-to presentato l’08 febbraio in provincia di Belluno, firmato dall’ Ingegnere Roberto Bizzotto di San Zenone degli Ezzelini e dall’Ingegnere Fabio Tempesta con lo studio a Vedelago, ov-viamente la provincia a preferito tacere. La prima notizia certa è arrivata al comune di Quero ed all’ufficio urbanistica il 12 giugno, comunicata dall’assessore Bruno Zanolla, il quale s’è ben guardato di comunicarla nel consiglio comunale del 23 giugno, 26 giugno ed il 30 settembre (Perché???). Se ogni consigliere del comune di Quero, sia di maggioranza sia di mi-noranza, è stato eletto con le preferenze dai cittadini di Quero e ovviamente li rappresenta…l’ovvia domanda che ci viene in mente è la seguente: perché i consiglieri non devono sapere se delle persone o delle aziende vogliono fare una centralina idroelettrica sull’ultima acqua del Tegorzo?

Il progetto

Il progetto è molto semplice: come tutti sapranno l’acquedotto di Schievenin preleva la quasi totalità dell’acqua proveniente dalla sorgente del Tegorzo, tranne una piccolissima quota definita “d’esubero” che viene scaricata nel Torrente stesso. Il progetto della centralina prevede di sottrarre quella quo-ta minima d’acqua per fare girare una turbina mentre “nei periodi di maggior disponibilità d‘ acqua verrà prelevata an-che una parte di portata proveniente dall’interbacino scolante da monte“. La centralina verrà posizionata in quell’area confinante con il torrente Tegorzo e Tegorzino, a valle dell’acquedotto. La centralina non usufruirà, come detto dal vi-cesindaco Bruno Zanolla “della vecchia condotta dell’acquedotto utilizzata per usi idropotabili ora dismes-sa”(Gazzettino del 01 novembre 2009), ma di una nuova condotta (in PVC PN 16 del diametro 500 mm) che verrà col-locata seguendo la stradina che collega la comunale all’acquedotto, come da schema sopra riportato. Per quanto riguarda l’analisi idrogeologica presentata nel progetto è a dir poco superficiale e quasi disinteressata sul vero risultato finale, per la disponibilità dell’acqua necessaria per far funzionare la turbina, difatti la relazione allegata al progetto riaf-ferma: “ Per il calcolo del deflusso nella sezione dell’opera di presa sul torrente Tegorzo “non è possibile disporre di osservazioni dirette e convenientemente estese nel tempo. È quindi necessario procedere a valutazioni indirette basa-te su un esame degli apporti meteorici, dei quali è possibile ottenere una serie di dati storici.” Difatti i valori di piovosità e quindi di disponibilità dell’acqua del Tegorzo non sono riferiti al Tegorzo o alla valle di Schievenin, ma, come da rela-zione, al “valore di precipitazione media mensile riferita ai dati di pioggia cumulata mensile della stazione di Fener dal 1973 al 1986”. Mentre per gli ultimi 23 anni …buio completo e nessun dato, mentre quello che è sotto gli occhi di tutti è che in questi ultimi decenni il clima è completamente cambiato e l’acqua del Tegorzo è sempre meno, a tal punto che mediamente il Tegorzo riceve più acqua dal Tegorzino che dalle sue sorgenti. Vi sono alcune domande alle quali sarebbe interessante ottenere delle risposte come: Perché fare un a centralina che dispone di così poca disponibilità d’acqua? Quali sono gli interessi e finanziamenti pubblici che riceveranno? Su che terreni passerà l’elettrodotto che trasporterà la corrente prodotta? E chi ha chiamato o suggerito questo progetto? Ma in questo momento la domanda più importante che ci viene in mente è la seguente: Perché l’Amministrazione di Quero ha taciuto tutti questi mesi e cosa vuole o vorrebbe nascondere? Forse qualcuno pensa che fare una centralina e deturpare la valle o sfruttare per l’ennesima volta l’acqua di Schieve-nin sia una bella cosa…ma noi consigliamo a questi signori od assessori che la centralina la facciano a casa loro se-guendo quel principio irrinunciabile che a Quero comanda chi abita a Quero, a Carpen chi abita a Carpen ed a Schie-venin comanda e decide chi abita Schievenin.

Vittorio Alberti consigliere di minoranza- Quero

LETTERE AL TORNADO

DEDICATO AD ANTONIO RIGONI 2A EDIZIONE DEL CONCORSO

FOTOGRAFICO Dopo il successo ottenuto dalla prima edizione del 2008, la Comunità Montana Feltrina ripropone il Concorso

Fotografico dedicato alla memoria di Antonio Rigoni, assessore scomparso nel 2007, figura che è stata di grande rilievo per il mondo politico-amministrativo locale, per la passione e l’impegno profusi nella difesa e tutela dell’ambiente e nella valorizzazione del territorio.

Il tema del concorso 2009 è “I colori dell’autunno nella Comunità Montana Feltrina”. L’iniziativa è gratuita e aperta a tutti. Le fotografie dovranno essere scattate nel territorio della CMF e dovranno ritrarre soggetti che rispondano al tema, quali flora, fauna, luoghi e borghi del Feltrino, momenti di vita quotidiana, ecc.

Il termine entro il quale le fotografie vanno consegnate alla CMF è il 19 dicembre 2009 alle ore 12.00. Potranno essere presentate al massimo due foto, sia stampate su formato 20x30, sia in digitale (formato jpg, minimo 1024 pixel sul lato corto, ingombro massimo 4 Mb). Assieme alle fotografie andrà presentato anche il modulo di iscrizione, debitamente compilato. Il modulo e il regolamento del concorso potranno essere scaricati dal sito www.feltrino.bl.it, oppure richiesti al Servizio Associato per le Attività Culturali e Turistiche della CMF (tel. 0439-333258). Le immagini devono risultare inedite e non devono aver partecipato ad altri concorsi fotografici. Sul retro delle fotografie stampate dovranno essere riportati il titolo dell’opera, nome, cognome e indirizzo dell’autore. Una Giuria valuterà le opere in concorso. Il vincitore riceverà un premio di 300,00 €, mentre al secondo classificato verrà consegnato un premio di 200,00 € e al terzo un premio di 100,00 €. Ad ogni Comune del Feltrino verrà inoltre consegnato un ingrandimento della foto del primo classificato. La premiazione avverrà entro il 31 gennaio 2010.

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ATTUALITÀ

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Calcio - Seconda Categoria

PIAVE TEGORZO SFORTUNATA ORA LA CLASSIFICA SI FA PERICOLOSA

di Cristiano Mazzoni

Due pareggi ed una sconfitta, questi i risultati colti dalla Piave Tegorzo nelle ultime tre gare che relegano si la squadra allenata da Giuseppe Prosdocimo un punto sopra la zona play-out ma purtroppo già a ben quattro lunghezze dalle squadre che la precedono. Un momento non proprio fortunato per la compagine bianco-verde che viste le prestazioni fornite negli ultimi incontri avrebbe sicuramente meritato di racimolare qualche punto in più. Purtroppo alcune disattenzioni difensive proprio nei minuti finali e soprattutto la grande difficoltà a trovare la via del gol hanno compromesso alcuni risultati che le avrebbero permesso di migliorare una classifica ora deficitaria. Certo anche i diversi infortuni capitati ad alcuni giocatori, su tutti quelli di Codemo e Gallon (per loro stagione finita), hanno avuto il loro peso ma comunque la squadra di Giuseppe Prosdocimo ha le capacità e le qualità per sapersi tirar fuori da questa situazione. I prossimi impegni vedranno la Piave Tegorzo per due volte consecutive in casa dove affronterà dapprima domenica 6 dicembre la Juventina Mugnai e poi in quella successiva il Valdosport. Quindi domenica 20 dicembre farà visita alla capolista Fiori Barp Sospirolo nell’ultima gara del 2009 prima della pausa per le festività natalizie.

8a GIORNATA: Piave Tegorzo – Lentiai 0 a 0 Giusto il pareggio tra Piave Tegorzo e Lentiai al termine di una gara giocata a viso aperto dalle due formazioni che non si sono risparmiate nel tentativo di portare a casa l’intera posta. Il campo reso molto viscido dalla pioggia non ha certo favorito il gioco delle due squadre tanto che si sono visti parecchi appoggi o lanci sbagliati; ma comunque è stato un match interessante sia sotto l’aspetto agonistico che su quello della determinazione. Nella prima frazione di gioco poche erano le azioni da segnalare. Dopo una fase iniziale di studio erano i locali al 15° ad andare vicini al

vantaggio quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Simone Binotto la sfortunata deviazione di Pauletti quasi procurava l’autogol se non ci fosse stato il provvidenziale intervento di De Paoli a sventare il pericolo. La risposta della squadra allenata da Manfroi, ieri in tribuna per squalifica, giungeva al 27° con un tiro ravvicinato di Pauletti che costringeva Valter Canova a rifugiarsi in angolo. Nel finale di tempo era ancora il Lentiai a rendersi pericoloso con una spizzicata di Basei che impegnava Valter Canova ad un difficile intervento. Nella ripresa la Piave Tegorzo entrava in campo più determinata e al 15° aveva una buona occasione con Simone Binotto il cui tiro debole però era facile preda per De Paoli. Al 20° Andrea Coppe, imbeccato da Khalid Rahli, aveva la palla del vantaggio ma la sua conclusione a girare, da favorevole posizione, era da dimenticare. Al 31° toccava al Lentiai sfiorare il vantaggio quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’imperiosa incornata di Dalle Mule veniva respinta sulla linea da Andrea Scopel. E quattro minuti dopo su punizione di Pauletti era Valter Canova, con un ottimo intervento, a salvare sulla velenosa deviazione di testa ancora di Basei. Al 42° Paolo Scopel in area di rigore aveva una buona occasione ma il suo tiro, in precario equilibrio, risultava troppo debole. Nei minuti di recupero la Piave Tegorzo sfiorava ancora il gol: dapprima con una girata di Enrico Sacco deviata in angolo da De Paoli e poi con un tiro a colpo sicuro di Simone Binotto sul quale si immolava De Boni salvando il risultato.

9a GIORNATA: San Vittore – Piave Tegorzo 1 a 1 Con una rete di Brandalise nell’extra time il San Vittore, sotto di una rete ed in inferiorità numerica, ha acciuffato per i capelli un pareggio insperato nel derby feltrino con la Piave Tegorzo. Un pareggio che sta sicuramente stretto alla squadra allenata da Giuseppe Prosdocimo che, per quanto visto in campo, avrebbe sicuramente meritato i tre punti. Ottima infatti è stata la prestazione fornita dalla squadra ospite che ha dominato per lunghi tratti l’incontro mettendo in seria difficoltà l’undici dell’ex mister Bee. E quindi alla fine aumenta ancor di più il rammarico della Piave Tegorzo per aver gettato al vento una preziosa vittoria a causa di un’ingenuità difensiva che le avrebbe permesso di migliorare la propria classifica. L’inizio gara era equilibrato ma quando gli ospiti rompevano gli indugi giungeva la rete del vantaggio. Era il 14° quando Khalid Rahli dopo aver eluso un paio di avversari centrava in area per l’accorrente Simone Binotto che sotto misura non aveva problemi a superare Faoro. La Piave Tegorzo continuava a macinare gioco creando diverse opportunità senza però sfruttarle a dovere. Il San Vittore riusciva a farsi vedere solamente al 30° con una girata di Brandalise parata con sicurezza da Valter Canova. Nella ripresa, pur arretrando il baricentro, erano sempre gli ospiti ad avere in mano il pallino del gioco. Al 20° Khalid Rahli serviva ad Andrea Coppe un pallone invitante che però l’attaccante sprecava calciando alto. Alla mezz’ora la squadra di Giuseppe Prosdocimo aveva la palla del raddoppio ma Davide Berra, ottimamente smarcato dall’incontenibile Khalid Rahli, a tu per tu con Faoro scivolava al momento della battuta a rete e la difesa liberava. Nel finale di partita i locali, rimasti in dieci dal 35° per l’espulsione di D. Dall’Asen per proteste nei confronti del direttore di gara, si gettavano in avanti alla ricerca del pareggio e lo trovavano nei minuti di recupero: era infatti il 47° quando su una palla scodellata in area da Cecchin dalla tre quarti, la difesa colpevolmente non interveniva per rinviare e pronto era l’inserimento di Brandalise che di testa superava Valter Canova.

In foto: Il Vice Presidente Enrico Rizzotto

CALCIO

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10a GIORNATA: Piave Tegorzo – Altivolese 0 a 1 Doveva essere la gara del sorpasso in classifica per la Piave Tegorzo ed invece è giunta un’inaspettata sconfitta contro un’Altivolese volitiva ma sicuramente alla portata degli uomini di Prosdocimo. Anche stavolta, come contro il San Vittore, i padroni di casa si sono fatti sorprendere in zona cesarini gettando al vento un punto prezioso al termine di una gara tutto sommato equilibrata con la prima frazione ad appannaggio dei locali e la ripresa di marca ospite. La squadra avversaria tuttavia non ha rubato nulla in virtù del buon secondo tempo mentre per i locali ci può essere

l’attenuante delle numerose assenze vista la lista odierna di soli sedici giocatori. Nel primo tempo partiva subito forte la Piave Tegorzo che già al 4° sfiorava il vantaggio quando su un traversone di Mirko Schievenin smanacciato male da De Capua, Khalid Rahli da due passi non trovava la deviazione vincente e sul susseguente cross di Ivano Lamonato l’evidente cintura su Simone Binotto non veniva sanzionata con il penalty dall’arbitro. Al 14° Simone Binotto veniva smarcato al tiro che risultava però alto mentre al 23° sempre la punta, imbeccata da Khalid Rahli, da buona posizione concludeva sull’esterno della rete. Nella ripresa gli ospiti entravano in campo più determinati e al 2° andavano vicini al gol con Pasqualetto che si vedeva respingere il tiro da Valter Canova in uscita. Tre minuti dopo Loro, a tu per tu con Valter Canova, sprecava tutto alzando sopra la traversa mentre all’11° era Mirko Schievenin a togliere dai piedi di Loro un gol che sembrava già fatto. Al 26° toccava ad Enrico Sacco, con un gran recupero, salvare su Pasqualetto lanciato a rete mentre due minuti dopo, su un’errata uscita del portiere, Covolan a porta sguarnita calciava sopra la traversa. Solo al 38° si vedeva la Piave Tegorzo con una girata di Andrea Coppe che però non inquadrava lo specchio della porta. Quando il pareggio sembrava ormai cosa fatta ecco giungere al 44° il gol ospite con D. Bortolon che dopo essersi visto respingere per due volte la conclusione prima da Nicola Casamatta e poi da Valter Canova al terzo tentativo trovava l’angolino giusto. Nei minuti di recupero i padroni di casa si riversavano nell’area avversaria e sfioravano il pareggio al 47° con un tiro di Simone Binotto di poco fuori.

CLASSIFICA CAMPIONATO DOPO 10a GIORNATA Fiori Barp Sospirolo 24, Caerano 23, San Vittore 20, SP Calcio 2005 17, Ztll Sx Piave – Valdosport 16, Fossalunga* 15, Union Maser 14, Altivolese – Bessica 12, Piave Tegorzo 8, Agordina –– Lentiai –. Juventina Mugnai – Eagles Pedemontana 7, Foen 6. (* 1 punto di penalizzazione)

In foto: Il difensore Nicola Casamatta

CALCIO

Premio Marco Polo, premiata la ditta

Favero Illuminazione di Quero

E’ la “Favero Illuminazione srl” di Quero l’azienda premiata da Unioncamere e Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto per il settore artigiano in provincia di Belluno con il premio regionale “Marco Polo

2009”, consegnato venerdì 13 novembre a Treviso. Il premio "Marco Polo" è stato istituito nel 1988 dall'Unione regionale e dal centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto ed ha lo scopo di valorizzare e riconosce-re l'attività di alcune imprese venete -annualmente due per provincia- che abbiano contribuito allo sviluppo dell'interscambio con i mercati internazionali.

“L’assegnazione del premio alla ditta Favero Illuminazione – commenta Luigi Curto, presidente dell’Unione Artigiani e Piccola Industria di Belluno – oltre a rappresentare un ottimo risultato per l’azienda stessa è un segnale positivo per il comparto e il Basso Feltrino. Va, infatti, a premiare gli sforzi intrapresi negli anni passati da imprenditori che hanno saputo posizionare l’azienda sui mercati internazionali, scelta che si dimostra qualificante nell’attuale situazione economica”.

Si tratta di un’azienda presente sui mercati stranieri da oltre quarant’anni. Dal primo iniziale cliente estero (fine anni Settanta), da tempo può dichiararsi azienda export oriented. Il 90% del proprio fatturato deriva da attività svolta sui mercati internazionali: in prevalenza sul mercato francese (64% del fatturato), ma pure su quelli belga (10%), tedesco e austriaco (9%) e inglese (7%). In foto: Sandro Favero ritira il premio e poi in gruppo (Sandro è al centro) con tutti i premiati.

CrOnACA

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28 LETTERE AL TORNADO

Visitando il Museo del Piave “Vincenzo Colognese” aCaorera (BL) potrete …Volare nel tempo.

Sono state recente-mente installate nelMuseo, assieme adaltri reperti dellaPrima Guerra Mon-diale, anche duesimulatori di volocostruiti in scala 1:1su disegni originalidel 1915/17. Nella loro costruzio-ne sono stati impie-gati gli stessi mate-riali di allora per unaperfetta e precisa ri-produzione storica.Trattasi dello SPADXIII, velivolo delMagg. Francesco

BARACCA e del FOKKER DR 1 pilotato dal baroneManfred Von RICHTHOFEN (Barone Rosso).Potrete volare virtualmente con questi aeroplanisopra le storiche linee del fronte… sul Piave … sul Grappa … sulMontello ecc... I velivoli sono completamenteequipaggiati con relativa stru-mentazione funzionante e pro-grammati per darvi le medesimesensazioni di allora…Oltre ai simulatori in scala sono

disponibili anche tre postazioni equipaggiate e pro-grammate con crescenti difficoltà e ca-ratteristichedi volo.Dai primi “caccia”della Prima e Secon-da Guerra Mondialeai moderni jet com-merciali di linea.Durante la visita sa-rete seguiti da nostriincaricati professio-nalmente preparati(salvo indisponibili-tà per cui è consi-gliato telefonare al-lo 0439.789009 perassicurarsi della pre-senza dei volontari),che vi potranno da-re tutte le informa-zioni ed accompa-gnarvi, su richiesta, in un volo dimostrativo. Per i piùinteressati ci sarà anche, previa accordi con la Dire-zione, la possibilità di visite “scuola”utilizzando una

postazione adibita a tale uso.Sono attrezzature veramentenuove ed aggiornate … le primerealizzate in Italia con simili fun-zionalità e caratteristiche. Si potràapprezzare, grazie alla tecnologiaapplicata, la completa evoluzionedel volo sino al volo strumentale etecnologico dei nostri giorni.

CAORERA di Vas (BL)info@museodelpiavevincenzocolognese.itwww.museodelpiavevincenzocolognese.it

VOLARE NEL TEMPO…

SPAD XIII (esterno)

SPAD XIII (interno)

FOKKER DR 1 (esterno)

SIMULATORE (postazione 2) SIMULATORE (postazione 3)SIMULATORE (postazione 1)

FOKKER DR 1 (interno)

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In memoria di Vitali Maria Il 16 ottobre si è spenta dopo una breve malattia Vitali Maria. Ne danno l'annuncio la figlia Teresa, il genero Vilmer e i nipoti Vittorio e Martina. Nata a San Felice Circeo il 10/07/1937, Maria è emigrata in Belgio nel 1960 per assistere una zia. Li ha incontrato Vittorio Gallina, anche lui emigrante, con il quale è poi convolata a nozze. Dopo una vita di lavoro, al raggiungimento dell’età di pensione, Vittorio e Maria nel ‘75 ritornano a Quero. Passati soli sette anni, nell’82, Maria rimane vedova. La sua vita ha raggiunto l’epilogo il 16 ottobre, all' Hospice di Feltre, dove era ricoverata. La Famiglia ringrazia la lungo degenza, l'Hospice di Feltre e l’Associazione Mano Amica per il sostegno avuto in questi mesi.

CRONACA

NUOVA INFLUENZACINQUE SEMPLICI REGOLE DA SEGUIRE

PER INFORMAZIONI CHIAMA IL NUMERO VERDEO CONSULTA IL SITO www.ministerosalute.it

LAVATI SPESSO LE MANI CON ACQUA E SAPONEE CONTA SINO A 20 PRIMA DI SMETTERE

COPRI LA BOCCA ED IL NASO CON UN FAZZOLETTODI CARTA QUANDO TOSSISCI O STARNUTISCIE POI FAI SUBITO CENTRO NEL CESTINO

NON SCAMBIARE GLI OGGETTI O IL CIBOCON I TUOI AMICI (PENNE, MATITE, BICCHIERI,POSATE, MERENDINE, ETC.)

NON TOCCARTI GLI OCCHI, IL NASO O LA BOCCACON LE MANI NON LAVATE:IL VIRUS DELL’INFLUENZA PASSA DA LÌ

FAI ATTENZIONE, IL VIRUS DELL’INFLUENZAÈ CAMPIONE DI SALTO IN LUNGO:NON STARE VICINO A CHI HA I SINTOMI

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COPRI LA BOCCA ED IL NASO CON UN FAZZOLETTODI CARTA QUANDO TOSSISCI O STARNUTISCIE POI FAI SUBITO CENTRO NEL CESTINO

NON SCAMBIARE GLI OGGETTI O IL CIBOCON I TUOI AMICI (PENNE, MATITE, BICCHIERI,POSATE, MERENDINE, ETC.)

NON TOCCARTI GLI OCCHI, IL NASO O LA BOCCACON LE MANI NON LAVATE:IL VIRUS DELL’INFLUENZA PASSA DA LÌ

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EVITA I GRANDI AFFOLLAMENTINON STARE VICINO A CHI HA I SINTOMI

NON SCAMBIARE OGGETTI E CIBO CON I COLLEGHI

ATTUALITÀ

Tema di oggi: Il razzismo!

"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l'acqua, molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti... Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina... Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, diventano violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati in strade periferiche. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o attività criminali..."

E' imbarazzante la similitudine con alcune dichiarazioni di oggi - all'inizio del terzo millennio - fatte da nostri connazionali verso gli immigrati extracomunitari. Stesse parole, stesse inquietudini, stesse reazioni. La storia dunque sembrerebbe ripetersi ad ogni importante flusso migratorio da una parte all'altra del pianeta. La povertà delle persone che lasciano le loro terre; le diversità culturali, religiose e sociali che le caratterizzano, scatenano la diffidenza, il timore e in alcuni casi l'aggressività degli abitanti dei paesi - meta di questi espatri.

Redazione Tornando a casa - Radio1Rai - Largo Villy De Luca 4 - 00188 Roma 339-6916157 - tel.06-33542469 06-33542171 fax.06-33172341

Brano sentito leggere alla Radio, il cui testo è stato poi richiesto alla redazione della trasmissione per proporlo come riflessione ai nostri lettori.

Questo è un documento sottoscritto da alcuni cittadini statunitensi nei confronti degli immigrati italiani agli inizi del Novecento.

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GOCCE

DI

MUSICA

Canzoni e donatori

sotto l’albero

SABATO 12 DICEMBRE

ore 20,45

Centro Culturale QueroProgramma

Coro Sass Maor - PrimieroPastori De Marzi

O felice o chiara notte Dionisi

Oh mistero Maiero

Ninna nanna russa Moser

Madonnina dei miei monti Lanaro

La cesota de Tresacqua Seppi

Polifonico Nuovo Rinascimento - QueroAn Irish blessing J.E.Moore

Why we sing (per coro e fisarmonica) K.Franklin

Paraiso R.Cayabyab

Come again J.Dowland

I love her Beatles

Gruppo teatrale “Farine Fossili” - QueroImprovvisazioni sul… tema

Interverranno: Presidente Ass.ne Feltrina Donatori Sangue: Saverio Marchet;

Sindaco di Quero: Sante Curto; Assessore Prov.le: Bruno Zanolla; Caposezione

Quero: Silvano Susanetto; Caposezione Alano di Piave: Stefano Zatta;

Caposezione Marziai-Caorera-Vas: Annita D’Orazio.

I�I�IA�I�A ���A

A����IA�I�� ����I�A ���A���I ������A�I �A���

organizzazione a cura della sezione donatori “B. Furlan” - Quero

collaborano: Comune di Quero – Biblioteca Unione Sette Ville – Pro Loco Quero

Diventa

Babbo Natale

per un

giorno.

Fai una

donazione di

sangue!

Quero: appello per i chierichetti

Ho partecipato a diversi funerali nei paesi limitrofi, ed ho notato che accanto al sacerdote c’erano numerosi chierichetti. Mi è sorta allora, spontanea, una domanda: “Dove sono finiti, a Quero, i chierichetti, che se ne vedono pochi, per non dir pochissimi?”. Una questione che credo meriti una riflessione e non solo da parte delle competenti autorità religiose.

Clara Zanin

LETTERE AL TORNADO

Page 33: Il Tornado 551

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Il senso del viaggio Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere d'incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo nè nell'irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro, se l'anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente, e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle, coralli, ebano e ambre, tutta merce fina, anche profumi penetranti d'ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede

sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

ASTERISCO

Lettera aperta a Francesco d’Assisi Caro San Francesco, tu sei il Patrono d’Italia e qua ti rispettano e ti vogliono bene quasi tutti, anche i cosidetti laici e non-credenti. Ma cosa ne facciamo di questa povera Italia?

- Tu parli di fratello sole e di sorella acqua, ma noi coi nostri stili di vita ammazziamo la Natura.

- A te ti pregano dicendo “dove c’è l’odio che io metta l’amore, che metta la pace...”, ma noi con le nostre decantate “radici cristiane”, seminiamo odio, rancore, individualismi...

- Noi (giustamente!) difendiamo il crocifisso sulle pareti, ma quanti cristi di carne ed ossa inchiodiamo con l’indifferenza, il lavoro nero, lo sfruttamento…

Quali soluzioni?... Forse non ultima può essere quella di pregare (vedi la preghiera qui sotto) e poi anche diventare “strumenti” con azioni concrete di civiltà, di giustizia, di solidarietà. (a.s.)

SIGNORE, fa’ di me uno strumento della tua pace

Dove c’è odio, io porti amore. Dove c’è discordia, io porti l’unione.

Dove c’è errore, io porti la verità. Dove c’è dubbio, io porti la fede.

Dove c’è disperazione, io porti la speranza. O Divino Maestro,

che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare. Non di essere compreso quanto di comprendere.

Non di essere amato, quanto di amare. Infatti: donando si riceve.

Dimenticandosi si trova comprensione. Perdonando si è perdonati.

Morendo si risuscita alla vera Vita.

San Francesco d’Assisi

LETTERE AL TORNADO

Page 34: Il Tornado 551

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Un consiglio di lettura (M.M.) Ho finito da poco la lettura di questi libri e mi sono proprio piaciuti, tanto da cercare una recensione e proporli all’attenzione dei nostri abbonati. Provateli! Cercateli in biblioteca. Sono convinto che non ne resterete delusi.

Tobia I. Un millimetro e mezzo di coraggio Tobia II. Gli occhi di Elisha Autore: Timothée de Fombelle Casa editrice: San Paolo Anno: 2007-2008 Trama: Tobia è un ragazzo minuscolo. L'abitante di un mondo magico? Un elfo, uno gnomo? Più semplicemente è uno che vive, come tutto il suo popolo, su una quercia centenaria. Un giorno suo padre, il professor Lolness, scopre il segreto della vita della quercia, la formula della sua linfa vitale. Annuncia al Gran Consiglio la scoperta, senza rivelare la formula, di cui da quel momento i potenti del piccolissimo popolo tentano di appropriarsi per sfruttarla a proprio vantaggio. I Lolness difendono il segreto dell’albero e per questo vengono esiliati e condannati a morte. Solo Tobia riesce a scappare, e nonostante le ferite e la paura, con il suo millimetro e mezzo di coraggio e l’aiuto di un’amica speciale: Elisha, attraverso grandi avventure e ogni sorta di ostacoli riesce a sconfiggere il perfido Jo Mitch, ma non ancora a liberare i suoi genitori… Nel secondo libro, il mondo di Tobia deve affrontare un gravissimo pericolo: la Grande Quercia è minacciata da un cratere che ne rode il cuore; muschi e licheni invadono i rami, distruggono le case e prendono il sopravvento su tutto, terrorizzando i piccoli abitanti. I genitori di Tobia sono ancora esiliati ed Elisha non può più aiutarlo perchè prigioniera del tiranno Leo Blue. Il nostro eroe però non si perde d’animo, tanto più che non è solo a combattere con il suo indomabile coraggio: lungo i rami dell'albero infatti si sta organizzando un’energica resistenza che lo aiuterà a ristabilire l'equilibrio perduto. Consigliato: A chi piace l’avventura, ma non rinuncia a lasciarsi toccare da temi profondi. A chi crede, nonostante le delusioni e i fallimenti, che gli amici possano essere “per la vita”. Ai ragazzi a cui piace divorare i libri: questo ve lo divorerete! Il nostro parere: Il mini-ciclo di "Tobia" appassiona perché per essere una storia fantastica, è semplice e vicina al mondo reale. Non ci sono maghi, streghe o posti inverosimili. Il fantastico consiste nel fatto che un mondo perfettamente ‘normale’ è stato ridotto nelle sue misure e collocato sopra un albero. Ciò basta a creare un’atmosfera incantata senza l’aiuto di formule magiche. Tobia infatti è un eroe senza superpoteri o talenti magici, la sua forza è in qualità come l’intelligenza, l’immaginazione, la volontà, la speranza. I due romanzi attraversano con leggerezza temi importanti come l'ecologia e lo sfruttamento delle risorse naturali; la natura e la necessità di vivere in armonia con essa, rispettandola; la libertà di esprimere le proprie opinioni e l'importanza dell'indipendenza. Sullo sfondo, un po’ ovunque, c’è l’amicizia, un valore da difendere, proprio come il mondo in cui viviamo.

Recensione tratta da: http://www.animare.it/

libri

Chiarimenti!!!

di Gioachino Tessaro

Caro Tornado, rieccomi qui a difendermi, questa volta da un certo signor Paolo Licini. Costui credo abbia preso fi-schi per fiaschi, in quanto non il sottoscritto lo ha tirato in campo, ma il signor Silvio Forcellini (vedere Tornado del 16/7/09). Che lei abbia approvato gli scritti (riportati) del signor Forcellini, a me non me ne può importar di meno, per il semplice motivo che io non la conosco affatto. Quindi, il suo giudizio, per me, non vale assolutamente niente. In quanto alla frase da lei citata, il sottoscritto non ha detto che lei “è tesserato” ma che “potrebbe essere tesserato”, ma sempre nel contesto del discorso riportato sopra. Da qui i fischi per fiaschi. Se la rilegga bene !!! E in confiden-za, se posso, voti pure per chi vuole, il mio era solo un modo, magari un po’ provocatorio, per far vedere alla gente che, quando vi mettono un po’ di pepe sulla coda, il vostro “aplomb” va a farsi benedire. Perché dico questo? Si-gnor Paolo Licini, lei parla di “dittatori” di turno, di “alleati” e di “lacchè”: ma di cosa sta parlando? Presumo lei abbia provato sulla sua pelle la vera dittatura, e non mi dica, per favore, che ci trova un’analogia con i nostri tempi. Penso avrebbe pagato di tasca sua per avere una “feroce” e “brutale” dittatura come quella ai giorni nostri. Non lo so se lo ha letto, magari su “Repubblica”, ma ultimamente sono nati più giornali “di sinistra” che “di destra”, o neanche que-sto non si può dire? E questa sarebbe dittatura? “Ma mi facci il piacere”, …direbbe Totò.

P.S. Ormai che ci sono, volevo dare un consiglio al signor Silvio Forcellini (mi ero riproposto di lasciar perdere, ma prendo l’occasione). Incomincio dai passaggi dal “tu” al “voi”, io veramente ne ho contato solo uno. (La prossima volta, se ci sarà, dammi pure del tu). Proseguo dicendoti che quando non hai le notizie di prima mano, e quindi ri-porti i ricordi di qualcun altro, per favore mettici anche il nome e cognome, lo fa anche il prete in chiesa quando leg-ge i Vangeli. (Ti ricordi che nei giorni delle nostre schermaglie, ci siamo incontrati da Rizieri e, con mio stupore, hai ammesso di non sapere neanche chi ero, finché il signor Sandro Curto non ti ha illuminato sulla mia identità?). Sbaglio? Quindi tu hai ripreso brani della mia vita solo sul sentito dire, non ti sembra un tantino scorretto? Perciò fa’ nomi e cognomi. Almeno al tizio gli posso chiedere lumi. E lo sai perché? Perché quello che ti ha fatto la soffiata e mi ha visto con gli adesivi del “Nicaragua” e della “Padania” (nessun pentimento naturalmente), se tutto ciò è ve-ro, deve avere una memoria di ferro dato che quella macchina l’ho venduta da quasi vent'anni e non mi ricordo più neanche il colore. E chi è, uno 007 della STASI (servizi segreti ex DDR) !!!

Diavolo di un Sandro Curto, agente della Ddr!

di Silvio Forcellini

Diavolo di un Sandro Curto! Ci conosciamo da più di trent’anni e mai avrei sospettato che fosse uno 007 della Stasi, finalmente smascherato dall’implacabile Gioachino Tessaro. E, nello stesso tempo, mai avrei immaginato che l’intera comunità alanese pullulasse di agenti segreti al soldo dei comunisti, visto che “la soffiata”, come la chiama il Nostro con involontaria comicità, è giunta da più parti. Agenti un po’ sgangherati, se mi è concesso, perché non mi sembra una grande impresa accorgersi dei due adesivi ben visibili sull’auto del signor Tessaro, uno inneggiante al Nicaragua, l’altro alla Lega Nord-Liga Veneta, in un bizzarro accostamento che all’epoca, ma guarda un po’, aveva colpito anche me, anche se non conoscevo ancora il nome del proprietario del veicolo. Signor Tessaro, se lo lasci dire: era davvero il segreto…di Pulcinella, altro che Stasi, e invocare in questo caso la privacy è davvero ridicolo: se non si vuol far sapere come la si pensa, non si appiccicano i suddetti adesivi al lunotto, è così semplice! Ma tant’è, il signor Tessaro, persona eclettica come pochi, non finisce mai di sorprenderci in quanto riesce contemporaneamen-te (e non è impresa da poco, gliene do atto!) a contraddirsi ad ogni piè sospinto, offendere tranquillamente chi si permette di non pensarla come lui (salvo adombrarsi se c’è poi chi gli replica con più o meno “aplomb”) e, non con-tento, tentar persino di farsi passare per vittima di un manipolo di illiberali “comunisti” (e magari anche lettori di Re-pubblica, che orrore!) da cui si deve difendere: un triplo salto mortale che neanche al circo… A questo punto, non mi sorprenderebbe, in quella che Mauro Mazzocco ha definito ormai “una saga”, dover assistere ad ulteriori punta-te… Che so, “Gioachino Tessaro contro Maciste, Zorro e Godzilla”…

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