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Il Ticino dei grandi progetti L’intervista Milo Piccoli, responsabile progetti strategici della Città di Lugano, sui tre poli e le grandi opere urbanistiche. Progetti Che si tratti di quartiere o di sviluppo urbano: densificazione e sostenibilità non sono solo slogan ma la realtà. Highlight immobiliari Il LAC e il volto culturale di Lugano Ticino SP 1/19 La rivista svizzera del settore immobiliare

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Il Ticino dei grandi progetti

L’intervistaMilo Piccoli, responsabile progetti strategici della Città di Lugano, sui tre poli e le grandi opere urbanistiche.

ProgettiChe si tratti di quartiere o di sviluppo urbano: densificazione e sostenibilità non sono solo slogan ma la realtà.

Highlight immobiliariIl LAC e il volto culturale di Lugano

TicinoSP 1/19

La rivista svizzera del settore immobiliare

In qualità di promotore immobiliare, impresa totale e generale realizziamo idee e progetti, assumendocene responsabilità e rischio.

HRS Real Estate AG hrs.ch

Creiamo spazi per il futuro.

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Promozione

Artisa Tower A breve svetterà nel quartiere Leutschenbach di Zurigo un nuovo grattacielo residenziale di 80 metri.

Testo: Natascia Valenta / Fonte e immagini: Artisa Group

Al nord di Zurigo, nel quartiere di Leutschenbach, il Gruppo Artisa

sta costruendo un nuovo imponente grattacielo di 80 metri. L’azienda fami-gliare con sedi a Zugo, Zurigo, Lugano e Losanna, sta vivendo un momento di grande espansione e come costruttore e proprietario propone una nuova e at-trattiva soluzione abitativa per Oerlikon e per la città di Zurigo.

L’«Artisa Tower» sovrasterà il quartiere con la sua altezza e i suoi 137 apparta-menti e conterrà un ristorante oltre a spazi commerciali al piano terra. «Abi-tazioni moderne con vista», ciò significa alti standard energetici per un basso consumo e un concetto razionale di co-struzione, che permette di mantenere gli affitti in una fascia di prezzo economica-mente interessante.

Oltre agli appartamenti tradizionali Ar-tisa realizzerà nello stabile anche «City Pop», un concetto sviluppato dall’a-zienda stessa. Si tratta di monolocali completamente attrezzati, pensati an-che per soggiorni brevi e soprattutto flessibili. Una vasta scelta di servizi complementari permetterà di persona-lizzare il soggiorno e renderà gli aspetti dell’abitare più piacevoli e confortevoli.

Idea/Destinazione Residenziale, Micro-living e commerciale

Ubicazione Hagenholzstrasse 55, 57 & 59, 8050 Zürich

Progetto Artisa Tower

Date realizzazione Q3 2019/Q2 2021

Investitore Artisa Real Estate AG

Architetto Züst Gübeli Gambetti Architektur und Städtebau AG Limmatstrasse 65 8005 Zürich

Paesaggista Noa Landschaftsarchitektur Grubenstrasse 37 8045 Zürich

Contatto Manuel Gamper [email protected]

Scheda progetto

Non saranno quindi create solo soluzioni abitative in una posizione privilegiata e adeguata al Master Plan 2040 di Zurigo, ma saranno anche adattate alle esigenze della regione e delle medie imprese.

Di fronte alla porta d'ingresso della pro-prietà ci sarà l’accesso diretto ai trasporti pubblici, bus e tram, e a pochi passi si trova il lago artificiale nel giardino interno di Leutschenbach.

Lo spazio verde esterno di oltre 2’500 metri quadrati sarà un elegante colle-gamento ideale tra modernità e natura e darà al quartiere un significato completa-mente nuovo.

La facciata dell'edificio sarà rivestita in pregiata pietra calcarea e insieme alle grandi vetrate a piena altezza, dal pavi-mento al soffitto, il risultato è un edificio che valorizza non solo il territorio ma an-che la qualità della vita.

Editoriale

Un’apertura al cambiamento consapevole e fiduciosa

Care Lettrici, cari Lettori

sono particolarmente felice di potervi presentare la pri-ma edizione in italiano della rivista immo!nvest, intera-mente dedicata al Ticino e al Forum ImmoTable. Dopo 25 anni di successi registrati nella Svizzera tedesca e francese abbiamo deciso di accogliere la sfida di presen-tare anche nel nostro Cantone i grandi progetti in corso o in progettazione e i trend nell’abitare. ImmoTable è un evento che riunisce in un Forum architetti, pianificatori, ingegneri civili, proprietari di immobili, istituzioni, investitori, cooperative, imprese di trasporto, facility manager. immo!nvest lo preannuncia e approfondisce alcuni temi che saranno trattati dai re-latori che vi parteciperanno e ne presenta molti altri.

Il mercato immobiliare sta vivendo un momento particolarmente sensibile, con svilup-pi imprevedibili. Per quel che riguarda i grandi progetti nello specifico è importante la collaborazione tra pubblico e privato affinché si realizzino con successo. È un tema che approfondiamo nella nostra intervista a Fabio Guerra, direttore della sede ticinese di Wüst Partner.

Dal canto suo la Città di Lugano sta proiettandosi nello sviluppo dei tre poli: turistico congressuale, sportivo e per gli eventi nel nuovo quartiere di Cornaredo e il comparto della Stazione FFS, coinvolgendo anche il comune di Massagno. Tutti i progetti bene-ficiano di ingenti investimenti pubblici e privati. I comuni di Massagno e Paradiso si densificano; nasce un quartiere completamente nuovo progettato con tre unità abi-tative nel primo e una residenza di prestigio, Parco Paradiso, nell’enclave storica il secondo. Progetti ambizioni che cambiano la morfologia del territorio e la proiettano in una dimensione di sviluppo sostenibile.

Innovativo per il sud delle Alpi è il concetto della cooperativa d’abitazione, che si pre-figge di «far vivere meglio, spendendo di meno» inquilini nonché comproprietari. In questo periodo sensibile del mercato immobiliare in Ticino le cooperative d’abitazione potrebbero offrire una valida soluzione sia per chi costruisce sia per chi desidera riva-lorizzare e rivitalizzare un immobile grazie al contatto di «diritto di superficie», dalle nostre parti ancora poco conosciuto.

Il Ticino è il cantone della Svizzera che sta invecchiando più velocemente e necessita di soluzioni sostenibili per tutti. «Vivere intergenerazionale» è la filosofia promossa dall’Associazione Generazioni e Sinergie che sostiene, tra l’altro, anche il concetto di «invecchiare a casa propria» promosso dalla Confederazione.

Questi alcuni dei temi che abbiamo trattato in questa prima edizione. Molti altri saran-no sviluppati durante il Forum ImmoTable al quale siete cordialmente invitati.

A ben guardare, in Ticino molto si sta muovendo in vari settori, sia economico che immobiliare, bisogna esser consapevoli di cosa sta succedendo e avere fiducia nel futuro e nel cambiamento e considerarlo un’opportunità.

Mi auguro che troviate interessante e stimolante la lettura almeno quanto è stata per noi la redazione.

Natascia Valenta Caporedattrice

Impressum

EditoreImmPULS GmbHAgentur für Verlag und EventBernstrasse 3888953 DietikonT +41 (0)44 740 31 63F +41 (0)44 740 31 [email protected]

SegretariatoManuela Monaco

Direttore editorialeBruno Schiegg

Gestione Pubblicitaria Phutsadee Phoojaphon

PubblicitàAndrea GallacchiGabriele Fattorini

DistribuzioneBruno Schiegg

RedazioneNatascia ValentaValentAdvice Marketing e ComunicazioneVia Ciseri 3, 6900 [email protected]@valentadvice.chT +41 (0)91 980 04 25M +41 (0)79 683 24 56

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ISSN: 1660-8569

Pubblicati dallo stesso editore:– renova!nvest– immo!nvest Ticino– immoRomandie– wohnComfort– die immobiliendienstleister– Pubblicazione speciale Suurstoffi

2018/19

Events– ImmoTable

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Contenuti

Sviluppo insediativo 7

Il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali presenta uno scenario per lo sviluppo degli insediamenti del Canton Ticino.

«Tre poli per la Lugano del futuro» 8

L’architetto Milo Piccoli è il responsabile dei Progetti strategici del Dicastero immobili della Città di Lugano. In questo ruolo ha una visione completa delle grandi opere urbanistiche che caratterizzeranno il futuro volto della città sul Ceresio.

Invito a ImmoTable 11

Il Forum dedicato a chi è attivo nel settore dell’abitare e della costruzione: architetti, pianificatori, ingegneri civili, proprietari di immobili, istituzioni, investitori, cooperative, chi si occupa di trasporti, facility manager.

Il polo dello sport e degli eventi 12

Nei prossimi anni Lugano vivrà un’importante trasformazione con la realizzazione del nuovo polo che si sta sviluppando a Nord della Città.

Corippo Hotel 20

Un ambizioso progetto vuole trasformare lo storico villaggio della Valle Verzasca in un albergo per salvarlo dall’estinzione.

I grandi progetti sono pubblici 26

Wüest Partner è una società di consulenza indipendente attiva sul mercato edile e immobiliare, nonché nello sviluppo territoriale. Con Fabio Guerra, direttore della sede ticinese, abbiamo cercato di tracciare un quadro generale della situazione attuale e qualche prospettiva per il futuro.

Copertina

Nel nuovo quartiere di Cornaredo Artisa vuole costruire un albergo da 165 camere e un aparthotel da 106 camere per un investimento complessivo di un’ottantina di milioni di franchi.

DOVE LA STAMPA SIFA NOTARE

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Saluto di Claudio Zali

Sviluppo insediativo in Ticino: quali scenari futuri?

Quale scenario si prospetta per lo svi-luppo insediativo del Ticino nei pros-

simi 10-20 anni? Verso quali dinamiche sociali ed economiche si sta muovendo questo territorio dal carattere alpino ed urbano allo stesso tempo, a cavallo tra la metropoli milanese e quella zurighese? Quali sono gli obiettivi di Governo del ter-ritorio del Cantone e dei Comuni, e come possono essere raggiunti dialogando con l’iniziativa privata?

L’evoluzione degli insediamenti in Ticino sarà influenzata, da una parte, da impor-tanti opere infrastrutturali e, dall’altra, dal confronto con una ridotta disponibilità di suolo rispetto al passato e quindi con la sfida di realizzare gli spazi e i volumi necessari per soddisfare i fabbisogni di società ed economia all’interno degli in-sediamenti esistenti.

Nel 2020 entrerà in funzione la galleria di base del Monte Ceneri che permet-terà di potenziare il sistema ferrovia-rio veloce che collega gli agglomerati del Ticino –una sorta di metropolitana che il Cantone sta sviluppando da oltre vent’anni – meglio conosciuto come TiLo. Bellinzona sarà raggiungibile da Lugano in quindici minuti e da Milano in un’ora e venti minuti, mentre Locarno sarà rag-giungibile, sempre da Lugano, in trenta minuti. Inoltre, Zurigo sarà raggiungi-bile da Lugano in un’ora e cinquantatre minuti.Questa mobilità facilitata fra le diverse regioni all’interno del Cantone e da, rispettivamente, verso l’esterno, apre nuove prospettive nelle scelte delle persone per quanto riguarda il luogo di residenza, delle aziende per quanto ri-guarda l’ubicazione delle loro attività, e

delle autorità per gli impianti d’interesse pubblico.

Non basta tuttavia una maggiore mobilità e connessione attraverso nuove infra-strutture per rendere attrattivo un terri-torio. Ciò avviene quando chi vi abita, chi vi lavora e chi lo visita può disporre di spazi pubblici e di aree verdi, di percorsi pedo-nali e ciclabili capillari, comodi e sicuri, di architettura e urbanistica curate e qualifi-canti che creino emozioni positive e senso d’identità.

Ciò che rende attrattivo un territorio è la qualità di vita che esso sa offrire. Questo chiede il Piano direttore cantonale adat-tato ai disposti della Legge federale sulla pianificazione del territorio: uno sviluppo insediativo di qualità e concentrato, per-ché non possiamo più permetterci di con-tinuare ad estendere le costruzioni sul territorio, al contrario dobbiamo lavorare sugli insediamenti esistenti, i quali con-tengono importanti potenziali edificatori non utilizzati.

Ed è questa la sfida che ci aspetta: tra-sformare un territorio già edificato, riqua-lificandolo e sfruttando le potenzialità esi-stenti, per soddisfare le future esigenze della società e dell’economia dettate dai nuovi scenari di mobilità, nel rispetto degli elementi naturali e paesaggistici che sono la base per il benessere della collettività. È la visione della Città-Ticino, in cui tutte le parti del Cantone contruibuiscono con le loro vocazioni e potenzialità, all’attrat-tiva del nostro territorio.

E in questa trasformazione hanno un ruolo, da una parte, gli enti pubblici col

loro compito istituzionale di governo del territorio e, dall’altra, l’iniziativa privata. Fra i due attori esistono possibilità di col-laborazione forse non ancora del tutto esplorate in Ticino, per facilitare i pro-cessi, comprendere le rispettive esigenze e raggiungere obiettivi di qualità del co-struito che soddisfino gli interessi pubblici e quelli privati.

Per realizzare progetti in un territorio caratterizzato da dinamiche sempre più complesse e da interessi contrapposti, la disponibilità da parte di questi due at-tori di sedersi a un tavolo e discutere di progetti, dalla scala di singolo edificio a quella di quartiere, rappresenta dunque la sfida del futuro.

Claudio ZaliDirettore del Dipartimento del territorio

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Intervista

Chi è Milo PiccoliMilo Piccoli è dal 2016 responsabile dei Progetti strategici della Città di Lugano, un’unità del Dipartimento immobili. L’architetto Piccoli ha il compito di coordinare e pianificare tutte le attività ad essi connesse. In particolare, oltre ai grandi progetti menzionati nell’intervi-sta, coordina il tema degli alloggi e altri progetti intercomunali. L’arch. Piccoli è un esperto di grandi opere; all’epoca in cui era direttore del Dicastero del Territorio (2003-2015), ha seguito tra molti altri anche la realizzazione del Nuovo centro culturale di Lugano (LAC).

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Architetto Piccoli, Lugano ha un programma di grandi progetti davvero molto ambizioso. Può elencarci quelli che presentano una componente maggiormente immobiliare?Per quanto riguarda il settore puramente immobiliare, la strategia di sviluppo ur-bano di Lugano ruota essenzialmente at-torno a tre poli: il Polo turistico congres-suale (PTC) di Campo Marzio Nord, il Polo sportivo e per gli eventi (PSE) inserito nel Nuovo quartiere di Cornaredo, e il com-parto della Stazione FFS che coinvolge anche il Comune di Massagno. Per questi tre grandi progetti si parla di investimenti immobiliari e infrastrutturali pubblici e privati di circa 800–900 milioni di franchi sull’arco dei prossimi 15–20 anni.

Nel dettaglio, cosa sorgerà in ognuno di questi poli?Sul sedime di Campo Marzio, di circa 30’000 m², si prevede la realizzazione di un nuovo palazzo dei congressi, di un al-bergo, di un grande parco pubblico e di una componente residenziale corrispondente al 35 % della superficie edificata quantifi-cabile in oltre un centinaio di nuovi appar-tamenti. Attualmente è in corso la seconda fase progettuale del concorso per investi-tori avviato lo scorso anno.

Per il progetto del PSE vogliamo, invece, realizzare delle strutture sportive poli-funzionali, vale a dire spazi destinati alle società sportive come il nuovo stadio e il palazzetto dello sport, ma anche spazi per eventi di interesse sia locale che interna-zionale. A questo proposito è indispensa-bile sottolineare che non si vuole edificare una «cattedrale nel deserto», con strut-

ture adatte solo alle esigenze del momento ma vogliamo costruire in modo sostenibile e duraturo, quindi dobbiamo prevedere edifici da utilizzare in diversi modi, per di-verse funzioni. E’ in questo contesto che potrebbe sorgere anche la nuova sede unificata dell’amministrazione comunale.

Infine, c’è il complesso progetto che ruota attorno alla stazione ferroviaria... Questo polo denominato «StazLu» è già in fase di realizzazione e il nuovo atrio, punto di arrivo della nuova funicolare ne è la testimonianza con il rifacimento de-gli accessi ai binari. In sostanza si tratta di attuare un riordino infrastrutturale dell’area, indispensabile per la viabilità della Città. Esso rappresenta, infatti, un tassello importante per il completamento del piano viario cittadino. In questo senso, il progetto prevede la soppressione del passaggio a livello sulla linea ferroviaria internazionale di Alptransit e promuove il collegamento del quartiere di Besso al centro città esclusivamente attraverso strutture che passano sotto i binari. Per quanto riguarda lo sviluppo immobiliare, sulla superficie adiacente alla Stazione sorgerà il grande Campus universita-rio della Supsi, un vero e proprio polo scolastico accademico. Inoltre, le FFS così come altri investitori privati stanno sviluppando nuovi insediamenti di tipo residenziale per cui, vista anche l’ubica-zione, rappresenta un comparto cruciale per la città. Dal punto di vista urbanistico interpreta in modo ottimale gli indirizzi della nuova legge sullo sviluppo territo-riale che prevede la densificazione degli insediamenti in armonia con il trasporto pubblico.

A proposito di progetti con una spiccata componente residenziale, cosa si prevede nel tanto atteso Nuovo quartiere di Cornaredo (NQC)? Iniziamo dicendo che stiamo parlando di un’area di circa un milione di metri qua-dri, che ingloberà – come detto – anche il nuovo polo sportivo. Oltre alle strutture pubbliche, il progetto NQC – nato per es-sere la nuova porta d’accesso a Lugano da Nord – accoglierà sicuramente un’impor-tante componente residenziale. Motore di questo comparto sarà la realizzazione del nuovo assetto viario promosso dal Can-tone, che permetterà finalmente gli inse-diamenti immobiliari di alcuni investitori privati. Difficile al momento dire a quanto ammonta di preciso la quota residenziale perché dipende dalla variante al piano re-golatore che è in corso.

In ballo ci sono progetti anche per le zone commerciali. Cosa prevede la riqualifica del Pian Scairolo, dove sorgono i maggiori centri commerciali del Luganese?Sul Pian Scairolo si tratta soprattutto di mettere più ordine. Ha avuto uno sviluppo disordinato anche perché prima dell’ag-gregazione comunale il territorio si esten-deva su tre Comuni diversi, ognuno dei quali pianificava autonomamente senza necessariamente coordinarsi con gli altri. Oggi è probabilmente la zona più brutta di Lugano. Ci sarebbe parecchio da fare, ma purtroppo attualmente non c’è ancora una pressione tale da rimettere in discussione tutto quello che si è costruito. A breve ter-mine potremo fare solo qualche ritocco, ad esempio sistemare parzialmente la viabi-lità, ma un vero cambiamento sarà possi-

L’architetto Milo Piccoli è il responsabile dei Progetti strategici del Dicastero immobili della Città di Lugano. In questo ruolo ha una visione completa delle grandi opere urbanistiche

che caratterizzeranno il futuro volto della città sul Ceresio.

«Tre poli per la Lugano del futuro»

Intervista con Milo Piccoli, Responsabile Progetti Strategici della Città di Lugano Intervista a cura di Antonio Campagnuolo Immagine: Sabrina Montiglia

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bile soltanto quando le edificazioni diven-teranno obsolete e i proprietari dovranno tornare a investire. Alla fine, infatti, è chi investe che attua concretamente il cam-biamento.

Dove ci sono nuovi insediamenti ci vogliono nuove infrastrutture di trasporto. E qui viene spontaneo pensare al tanto discusso tram del Luganese? La rete tram-treno è sicuramente un pro-getto di cui si parla da parecchio tempo. Per farlo partire bisogna dapprima rea-lizzare il collegamento in quota alla Sta-zione di Lugano tra la valle del Vedeggio e la valle del Cassarate, tramite una gal-leria i cui lavori partiranno nel 2023. In questo modo, tra una quindicina d’anni da Lugano si snoderà una linea diretta per Bioggio, che da qui si diramerà verso Manno e Ponte Tresa. È in discussione an-che un tracciato treno-tramviario tra Cor-naredo e Grancia via Paradiso. In pratica, contando anche sull’attuale linea FFS, in futuro avremo una rete di rotaie tramite cui sarà possibile raggiungere tutti i cen-tri più dinamici del Luganese cosi come si potranno raggiungere in tempi brevissimi i maggiori centri urbani del Cantone.

Il 10 febbraio il Popolo ha detto no all’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti. Tuttavia la sensazione che si costruisca troppo è molto diffusa. Forse sono stati

scongiurati i grattacieli anche a Lugano, ma come evitare la continua erosione di suolo «verde»?La tendenza a risparmiare il territorio è già in atto e saremo inevitabilmente co-stretti a salire in altezza. Ad esempio, il progetto PSE a Cornaredo prevede già due torri alte 45 metri. L’accettazione dell’iniziativa rischiava di fare lievitare i prezzi del suolo nei centri città, andando contro la nostra volontà di farvi tornare la gente ad abitarci. I prezzi degli affitti sarebbero diventati proibitivi, spopolando ulteriormente i centri storici.

Ragionando da architetto, dove li metterebbe questi grattacieli?Secondo me, Campo Marzio – proprio per la sua posizione sulla piana del Cassarate – si addice perfettamente ad una costru-zione in elevazione. Per me, è più logico costruire una torre sul piano che in cima a una montagna. Inoltre, Campo Marzio ha un carattere simbolico a livello urba-nistico: è il punto dove la linea orizzontale del Cassarate si incontra con il lago. È un punto del territorio sicuramente da evi-denziare, magari con una bella torre.

Qual è la Sua visione di urbanizzazione?Sono convinto che sia necessario utilizzare il territorio con parsimonia, che sia giusto pensare allo sviluppo centripeto dell’ur-banizzazione, che sia auspicabile promuo-vere degli investimenti infrastrutturali mi-rati e non sovradimensionati. In definitiva, si tratta di «densificare» laddove ci sono già le infrastrutture a disposizione. Biso-gna fare una lettura più attenta del terri-torio e capire dove è giusto densificare e dove invece si dovrebbero promuovere dei «vuoti», degli spazi pubblici d’incontro e di scambio che sono poi in fondo gli ele-menti che da sempre hanno determinato lo sviluppo urbano nel passato. È così che si dovrebbero pensare le città oggi, non dal nulla ma sviluppando il preesistente in modo sostenibile e con una nuova visione legata al riordino del servizio di trasporto, di quello pubblico in modo particolare, combinato con una limitazione del tra-sporto privato.

In conclusione si può dire che a medio-lungo termine Lugano cambierà volto?Certamente sì, come ogni periodo storico anche il nostro contribuirà all’inevitabile cambiamento del nostro ambiente urbano, Il mio auspicio è che si riesca a creare i presupposti per uno sviluppo urbanistico sempre più a misura d’uomo passando dalla promozione di una nuova mobilità e dalla qualità degli spazi urbani.

«È giusto utilizzare il territorio con

parsimonia»

Intervista con Milo Piccoli, Responsabile Progetti Strategici della Città di Lugano Intervista a cura di Antonio Campagnuolo Immagine: Sabrina Montiglia

Immagine: Lugano Turismo, Edmondo Viselli

Siamo lieti di darvi il benvenuto a ImmoTable in programma:giovedì 04.04.2019, ore 13h00 – 17h00presso la Villa Negroni a Vezia.

Relatori di spicco presenteranno temi di attualità a volte controversi, progetti di edilizia privata e pubblica in corso d’opera. Dati attuali e previsioni sull’andamento del mercato immobiliare e della costruzione permetteranno di avere un orientamento sul suo sviluppo. Una piattaforma per relazionarsi con personalità del mondo della politica, dell’economia, degli investimenti e della finanza, ma anche dell’architettura e del settore immobiliare. Vi diamo un caloroso benvenuto.

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Immobiliare in Ticino, un futuro sostenibile?

Moderazione Natascia ValentaValentAdvice

La Lugano che verràMilo PiccoliResponsabile Progetti Strategici, Città di Lugano

Micro living, di cosa si tratta? Trend e opportunità di una nicchia da 1.5 milioni di economie domesticheManuel GamperDirettore City Pop AG

Sviluppo insediativo del Ticino: scenari futuriLuciana MastrilloCapo dell’Ufficio Piano direttore, Dipartimento del territorio del Cantone Ticino

Da micro a macro: il polo dello sport e degli eventi Sandra Giraudi Architetto del Team Sigillo (Cruz y Ortiz-Giraudi Radczuweit architetti, Fürst-Laffranchi Bauingenieure, CITEC Ingenieurs-Conseils)

SBB Immobilien Ticino – Mehr als BahnhofArmin VonwilFFS, Responsabile Investimenti immobiliari Centro

UBS Real Estate Focus 2019Paolo GianettaCondirettore UBS, Responsabile Team Costruzione & Immobiliare Regione Ticino

Piano di quartiere, convergenze tra pubblico e privatoRemo Leuzinger Architetto, REMO LEUZINGER ARCHITETTO Sagl

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Progetti a Lugano

Il polo dello sport e degli eventi di LuganoIl polo dello sport e degli eventi a Lugano nei prossimi anni trasformerà il quartiere di Cornaredo in una realtà dinamica e vivace.

Testo: Natascia Valenta / Fonte e Immagini: Giraudi Radczuweit architetti

La densità urbana di una città può espri-mersi in tanti modi e generalmente la-

scia intendere lo spazio disponibile per persona. Il quartiere del futuro polo dello sport e degli eventi di Lugano ha come obiettivo una «densità» diversa, incen-trata su valori e relazioni, ma soprattutto sulla qualità e sulle sinergie fra contenuti ad alta valenza pubblica. Quando la mi-scela di contenuti in un quartiere è spe-ciale, il luogo diventa unico: un riferimento pulsante che coinvolge la città e il terri-torio ben oltre i confini catastali, di fatto effimeri.

Il nuovo polo sorgerà lungo il fiume Cassa-rate. Sarà la nuova estensione del centro città, fra il lago e la Val Colla e riqualifi-cherà un comparto attualmente occupato da strutture sportive e anziani che vivono soli. Incremententerà un vasto ventaglio di esperienze e relazioni, promuovendo sentimenti di benessere e sicurezza, ri-volgendo lo sguardo ad un futuro le cui basi saranno, «senza eccezione», rivolte alla sostenibilità ambientale. Il progetto, per gli elevati intenti a livello di contenuti, incentiverà nel tempo mutazioni e ricon-versioni oltre il suo perimetro.

Il nuovo polo sarà una piattaforma utile e attrattiva al funzionamento della città, un riferimento per attività e scambi inter-generazionali, un sito di interesse canto-nale e nazionale. Per rendere seducente l’intera operazione, urbanisticamente ed economicamente, il nuovo quartiere inte-grerà tre tipologie di contenuti: sportivi, corona e globali.

Contenuti sportiviÈ previsto un moderno stadio di calcio conforme alle esigenze della SFL e UEFA,

di categoria A. Di lato sorgerà il palazzetto dello sport in grado di ospitare eventi e competizioni internazionali, idoneo a praticare discipline differenziate in una struttura attualizzata alle più moderne esigenze. A sud del comparto si estenderà la pista di atletica, prolungando i percorsi pedonali e la mobilità lenta verso il centro e le zone più densamente popolate.

Contenuti corona Flessibili dal residenziale all’amministra-tivo, i contenuti corona implementeranno

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altri servizi per la collettività. Soprattutto completeranno la vita quotidiana del quar-tiere, dalle necessità primarie al piacere più ludico, sempre in tema con il luogo che in prima linea promuoverà il benessere e la cura dell’ambiente. La nuova ammini-strazione di Lugano aggiungerà un accento civico al sito, ne incrementerà l’identità e il senso di appartenenza al contesto, ne raf-forzerà il legame e le sue certezze.

Contenuti globali Sono i vuoti che uniscono le diverse fun-zioni nel comparto. Il polo dello sport e degli eventi è di principio una maglia di spazi pubblici: in parte sportivi, alternati a momenti di transizione con aree di sosta. I vuoti intesi quali permanenze della forma dello spazio collettivo sono importanti per ordinare priorità e riferimenti nella nuova estensione del centro città. Sono spazi de-stinati ai pedoni e alla mobilità lenta, dove altre condizioni del luogo, quali traffico e posteggi, convivono in livelli separati e non percettibili.

Un nuovo quartiereIl polo dello sport e degli eventi è in di-retta prossimità con la pista di ghiaccio e la masseria di Cornaredo che, nei suoi possibili sviluppi, potrà contribuire alla diversificazione delle aree per il tempo libero e lo svago. Nel comparto è pure ubicato il cinema, un valore aggiunto nella diversificazione dell’offerta di atti-vità sull’arco di tutta la giornata. È pure in stretta relazione con alcune fra le compo-nenti naturali più significative di Lugano: il fiume Cassarate, quale filo conduttore di una sequenza di spazi verdi sino al lago, e la collina di Trevano con un bosco e una storia da non dimenticare.

Uno stadio per 10’000 spettatori può avere una dimensione quasi domestica. Non risulta inverosimile armonizzare la sua altezza con il Palazzetto dello Sport in un insieme unitario e ordinato. Gli spazi sportivi sono così organizzati in un solo corpo, lineare ed orizzontale. La costru-zione lungo via Trevano conclude lo svi-luppo della storica via, un filtro verso gli spazi pubblici del nuovo polo. Ordinati in una sequenza, i volumi sono orientati verso i ritagli più di pregio del territorio e garantiscono la continuità del paesaggio. Intendono promuovere una nuova filosofia di vita, in un contesto urbano unico.

Due temi sono importanti a Lugano, pre-ponderanti quando a confronto in un ter-ritorio tanto complesso nei suoi limiti, quanto provocante per la sua acuta bel-lezza. Sono importanti per comprendere il potenziale di ogni progetto, ogni volta inteso quale opportunità per migliorare e qualificare condizioni esistenti.

PaesaggioIl vero valore delle periferie suburbane, in territori morfologicamente marcati come il Luganese, consiste soprattutto nella positiva interferenza fra il costruito e la natura. Il primo è avanzato senza partico-lari regole, nei campi ancora liberi di un passato rurale, la seconda c’è sempre ma, per quanto vicina, spesso appare lontana.Ancora una volta, è logico pensare che ogni trasformazione nella città, dal fondo valle debba rivolgersi a monte cogliendo relazioni oggi spente, in un domani capace di riaccenderle e consolidarle in un pro-cesso di continuità.

MobilitàLa mobilità è da sempre impulso per tra-sformazioni da condurre nella consapevo-lezza che dove scorrono i flussi scivolano anche i momenti più profondi della vita di una città.

Quale luogo per eventi, il nuovo polo ab-braccerà una società che nel futuro do-vrà riconoscere il trasporto pubblico e la mobilità lenta quali principali vettori. È quasi scontato pensare che le necessarie mutazioni avverranno dalla città nel fondo valle, verso i pendii che ne delimitano l’estensione, dove la linea ferroviaria da sempre suggerisce temi forti.

Idea/utilizzo Polo urbano dedicato allo sport ed agli eventi

Posizione Lugano

Superficie del terreno circa 67’000 mq

Progetto stadio per 10’000 spettatori, palazzetto dello sport per 3’000 spettatori, contenuti misti commerciali/ amministrativi

SUL 52’250 mq

Progetto di massima 2018–2019

Realizzazione dal 2021

Costruttore Investitore privato

Architettura Cruz y Ortiz – Giraudi Radczuweit architetti

Promotori Città di Lugano

Contatto Città di Lugano, Cancelleria, Piazza Riforma 1, 6900 Lugano

Scheda progetto

Il paesaggio e la mobilità scorrono in-sieme, soprattutto nel polo dello sport e degli eventi, alla porta Nord di Lugano. Entrambi, senza inizio e senza fine, pro-muovono intensi dialoghi. Verso il lago e il futuro centro congressuale, perché da sempre i fiumi sono un vettore naturale, così è il Cassarate. Verso la stazione, per una logica soluzione dei trasporti e in-dispensabile quanto ideale coesione fra ferrovia, trasporto pubblico e nodo inter-modale. Ogni polo avrà la sua vocazione, complementare e indispensabile agli altri in una visione progettuale unica.

Progetti a Lugano

Un nuovo ospedale per LuganoL’«Ospedale Civico» di otto piani sarà costruito a Lugano entro la fine del 2021. Avrà 26 posti letto, un’unità di terapia intensiva e otto sale operatorie.

Testo: Philipp Dreyer / Fonte: EOC / Visualizzazioni: rese disponibili

L’Ospedale Civico di Lugano fa parte dell’Ente Ospedaliero Cantonale del

Ticino (Ente Ospedaliero Cantonale EOC). Sarà edificato tra l’attuale edificio, costru-ito circa quarant’anni fa, e il parcheggio. Idea/destinazione

Ampliamento

Ubicazione Via Tesserete 46, Lugano

Programma del progetto– un edificio di 8 piani con 26 posti letto – un’unità di terapia intensiva – otto sale operatorie – un pronto soccorso con 38 stazioni di

trattamento– una piazzola di atterraggio per

elicotteri – un reparto di degenza – fisioterapia e terapia occupazionale

nonché – spogliatoi per il personale e strutture

tecniche

Date Completamento: fine 2021

Investimento CHF 80 mio ca.

Committente Ospedale Civico, Lugano

Contatto Ospedale Civico, Lugano Telefono +41 (0) 91 811 13 02 [email protected]

Web www.eoc.ch

Fatti sul progetto «Ospedale Civico», Lugano

Secondo l’EOC, l’ospedale ristrutturato fornirà anche le infrastrutture necessa-rie per i corsi di master in medicina, che saranno lanciati nel 2020 insieme all’U-niversità della Svizzera italiana (USI).

Inserzione

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La Residenza Parco Lago a Paradiso Un nuovo quartiere, una residenza di prestigio che fa rinascere un’area storica della enclave luganese di Paradiso.

Testo: Natascia Valenta / Fonte e immagini: Renzetti & Partners

Immersa nel verde, pur rimanendo in un contesto cittadino e a soli due passi dal

lago, con una elevata qualità progettuale a garantire un altrettanta qualità di vita, la Residenza Parco Lago è il nuovo pro-getto firmato dallo studio d’architettura Renzetti & Partners e promosso da PSP Swiss Property.

Il cantiere è in fermento e nel 2020 inizie-ranno le consegne; la fase di vendita in-fatti è entrata nel vivo.

La nuova residenza è destinata a modifi-care l’assetto urbano di Paradiso. Il pro-getto immobiliare Parco Lago si sviluppa sull’area della ex-birreria Feldschlöss-chen, la ex «Birra Lugano», ubicata a ri-dosso del centro cittadino in una zona già dotata di molte strutture e che possiede senza dubbio un interessante potenziale di sviluppo. La proprietà risulta inoltre ben posizionata rispetto alle principali vie di comunicazione ed è sicuramente ben ser-vita dai mezzi pubblici.

La Residenza propone prevalentemente superfici residenziali tra cui esclusivi appartamenti con vista lago, delimitata verso la città da alcune aree a carattere commerciale al piano terra dell’edificio che costeggia la via Bosia e dove sono pre-visti anche spazi adibiti convertibili ad uso ufficio. In questo modo l’intero complesso

si integra e dialoga con la vita sociale ed economica del Luganese.

La parte predominante di questa edifica-zione prevede appartamenti di livello me-dio-alto dalle varie dimensioni e tipologie, distribuiti in sei palazzine totalmente cir-condate dal verde. All’interno di ciascun edificio, grazie all’impostazione del pro-getto che condensa l’edificazione al cen-tro della particella, esisterà la possibilità di godere di superfici «passanti», ossia appartamenti con ampie terrazze affac-ciate a sud verso il Monte San Salvatore e a nord verso il lago. L’edificio in testa al complesso, affacciato su Via Bosia, si relaziona come detto alla città e sarà per-tanto facilmente accessibile dalla piazza; risulta essere quello che meglio si presta all’ubicazione di uffici ma esisterà anche la possibilità, su richiesta, di commutare queste superfici in appartamenti «open-space». Al piano terreno troveranno po-sto invece alcune aree commerciali che potranno ospitare servizi per i residenti come pure per la comunità.

Investire nel mattone a Paradiso?Si tratta di un comune inglobato nella città di Lugano ma che da sempre è riuscita a mantenere la propria autonomia. A pochi minuti a piedi dal centro della città oggi Paradiso è in una fase di sviluppo econo-mico con interessanti progetti pubblici in

Idea/Destinazione Complesso residenziale

Ubicazione Paradiso, Via Bosia 5 angolo con Via Boggia

SUL complessiva di ca. 14’000 mq di cui ca. 700 mq area commerciale

Occupazione al suolo ca. 3’000 mq

Aree verdi ca. 3’700 mq

Volume ca. 90’000 mc

Date Inizio lavori settembre 2017 – Consegne nel corso del 2020

Investimento CHF 65 mio ca.

Investitore/ Promotore PSP Properties AG – ZH

Architetto Renzetti & Partners

Contatto/Vendita PARCO LAGO SA Via Bosia 4, CH 6900 – PARADISO www.parcolagoparadiso.ch

Scheda progetto

essere, con una geo-localizzazione stra-tegica dalla sua, è inoltre una realtà at-trattiva anche sotto il profilo fiscale con uno dei moltiplicatori d’imposta tra i più bassi del Ticino.

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Progetti a Massagno

Un nuovo quartiere a MassagnoNel Luganese si sta edificando un nuovo progetto di quartiere con tre edifici, di cui due in affitto mentre l’ultimo in vendita e sarà terminato per l’80 % entro la fine del 2019.

Testo: Natascia Valenta / Fonte e immagini: REMO LEUZINGER ARCHITETTO sagl

Il progetto del nuovo quartiere di Massa-gno si propone di valorizzare tutta l’area

inserendo in modo organico tre volumi articolati di diverse altezze lungo via Le-pori, che consolida il suo carattere di asse urbano, rendendo accessibile al pubblico una parte importante del parco e mante-nendo la maggior parte delle alberature di pregio, in modo tale da proporre un’im-magine di edifici nel parco.

Gli obiettivi progettuali a livello territo-riale sono sostanzialmente tre: il primo è quello di mantenere la continuità spa-ziale del parco, il secondo di inserire dei volumi che – pur avendo una dimensione di un certo rilievo – siano in grado di ri-prendere la scala del costruito esistente e il terzo di ribaltare la percezione dello spazio esterno, che da luogo inaccessibile diventa luogo collettivo.

I volumi delle tre unità con altezze diffe-renti permettono di creare una ricchezza volumetrica, i percorsi trasversali tra via Lepori e il parco ed una permeabilità vi-siva contribuiscono a ridurre l’impatto del nuovo impianto nel contesto. Nel suo insieme il progetto risponde ai requisiti richiesti di unità di forme e materiali, identità, aggregazione e integrazione nel paesaggio, propri di un piano di quartiere.

Il posizionamento degli edifici permette da un lato di valorizzare il carattere urbano

dell’intervento in quanto si è tenuto a sal-vaguardare il carattere di strada urbana con relativo fronte costruito, marciapiedi larghi e piccole piazzette con relative piantagioni e una decina di parcheggi. Dall’altro lato si è cercato di preservare un’area relativamente vasta con la pre-senza di alberature storiche interessanti in modo da salvaguardare il carattere di parco a tutto l’isolato.

Il parco prevede la presenza di spazi pub-blici, semi-pubblici e privati in un’unica continuità spaziale e paesaggistica in modo da non creare ostacoli visivi e po-tere godere dell’ampia dimensione in un contesto di tipo urbano. Ad ogni unità viene corrisposto un «Hor-tus conclusus», un giardino-nido che per-mette di avere la calma e l’intimità di un

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chiostro. Viene costruito con pannelli for-mati da listelli di castagno intrecciati e filo di ferro zincato.

Il progetto comprende tre unità abitative: i tre volumi sono composti ognuno da due pentagoni accoppiati con differenti altezze, ai piani superiori si separano creando un giardino pensile. L’accesso ai singoli edifici avviene dal parco. Il piano terreno è composto da un’entrata comune

Idea/Destinazione Un nuovo quartiere con 167 appartamenti

Ubicazione Via Lepori, Massagno

SUL 18’068 mq

Progetto – Appartamenti di diverse tipologie

(2.5 – 6.5) e 2 locali commerciali adibiti a bar diurno.

– Ca. 190 posti auto coperti

Appartamenti – Unità A 56 appartamenti – Unità B 55 appartamenti – Unità C 56 appartamenti

Date 2013 – 2016 progetto 2017 – 2020 realizzazione

Investimento CHF 75 mio

Investitore Swiss Life AG

Impresa totale Implenia SA

Architetto Remo Leuzinger Architetto

Paesaggista Officina del paesaggio

Contatto Per affitto: Livit SA Real Estate Management Via Greina 2 6900 Lugano www.residenza-radice.ch

Scheda progetto

che permette di accedere a due vani scala interni.

Vengono proposti appartamenti per diversi tipologie di nuclei familiari, con piante arti-colate, inseriti in un contesto piacevole che rende attrattivo l’abitare in questo luogo. Lo standard energetico Minergie P-ECO è molto elevato e si basa sul concetto di edificio orientato al minimo fabbisogno di

energia, sfruttando al massimo le fonti di calore passive e all’utilizzo di materiali sostenibili ed ecologici.

Gli edifici sono realizzati con struttura in calcestruzzo armato e rivestiti da una facciata ventilata in piastrelle di ceramica e fasce marcapiano in calcestruzzo pre-fabbricato. Questa proposta progettuale permette di garantire solidità e qualità estetica all’edificio.

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Progetti a Massagno

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passati saranno realizzati campi di segale terrazzati. «Corippo sfornerà il suo pro-prio pane, come facevano i suoi antenati», dice Fabio Giacomazzi. Un servizio navetta porterà gli ospiti alla fermata dell’autobus. Ci saranno escursioni nei dintorni, corsi di cucina, visite ai musei. E il villaggio albergo sarà ampliato. Casa per casa. Ma per ora tutto è ancora un progetto del futuro. «In una seconda fase, vogliamo convertire an-

che altri proprietari di case vacanza al no-stro progetto», dice Giacomazzi. Il villaggio comprende settanta case.

Vincitore del Hotel Innovation Award 2017«Penso che l’idea sia meravigliosa», dice Claire Amstutz (61). Proveniente dalla Svizzera tedesca da 18 anni vive in Valle Verzasca. Oggi gestisce l’Osteria

Corippo è la più piccola comunità in Svizzera – e una delle più belle, scrive

il Blick. Vicoli stretti, case in pietra, fon-tane, una chiesa e una piazza si annidano su un pendio di montagna coperto da vegetazione spontanea nella Valle Ver-zasca a quasi 600 metri di altitudine. Ma l’idillio da cartolina è ingannevole. Dove un tempo vivevano ancora 300 persone, oggi ci sono solo 13 abitanti. E una fami-glia di tre persone vi si trasferirà a breve. Resteranno dieci residenti. Il sindaco si è ritirato insieme agli altri membri dell’am-ministrazione comunale, due anziani di 67 e 82 anni. In qualche modo manca la moti-vazione, dice Claudio Scettrini motivando le dimissioni.

Una fondazione vuole trasformare il villaggio in un hotelUn progetto turistico per salvare il villag-gio dall’estinzione. Si chiama «Albergo Corippo» e vuole trasformare il villaggio in un albergo. Un piano audace: L’oste-ria sulla piazza diventerà la reception e i rustici le camere. Dietro al progetto c’è la fondazione «Corippo 75», un tempo fondata da comune, cantone e confede-razione. Già anni fa aveva comprato una dozzina di case nel villaggio. Ora i rustici stanno per diventare camere d’albergo. «Ogni rustico prenderà il nome dalla vec-chia famiglia che un tempo lo possedeva», spiega Fabio Giacomazzi (61), presidente della fondazione e architetto. Il suo obiet-tivo: «Il carattere dello stile di vita tradi-zionale deve essere preservato.» Queste sono le caratteristiche del progetto pilota. Sono stati presi a modello gli «Alberghi diffusi», villaggi albergo in Italia, dove in-teri paesi fantasma sono stati resuscitati seguendo questo progetto.

Sfornare il proprio paneOltre ai rustici, la fondazione vuole anche ripristinare il vecchio mulino. La casetta adibita a forno sarà rimessa in funzione, l’affumicatoio ricostruito e come nei tempi

Un villaggio si transforma in albergoUn ambizioso progetto turistico è quello di salvare dall’estinzione il villaggio di Corippo in Valle Verzasca. Gli ultimi 13 abitanti del villaggio ticinese hanno un piano speciale.

Testo: Philipp Dreyer / Fonte: Blick

Progetti a Valle Verzasca

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Corippo, che diventerà la reception. «Il locale è stato ampliato. Qui non si ser-virà solo la colazione, ma sarà offerta anche la mezza pensione», dice Claire Amstutz. La padrona di casa è convinta del successo. «Gli svizzeri tedeschi stanno riscoprendo la loro patria. E il Ticino. Un villaggio albergo come questo è destinato ad avere successo» Il pro-getto è già stato premiato prima dell’a-

pertura. GastroSuisse, quest’estate, ha premiato il progetto complessivo «Al-bergo Corippo» con l’Hotel Innovation Award 2017. «Da quando abbiamo vinto questo premio, ci contattano persone che vogliono prenotare una camera. Ma l’hotel non esiste ancora», dice Fabio Giacomazzi.

La strategia prevede il potenziamento delle risorse attraverso la rivitalizza-zione delle attività agricole, riprendendo i metodi di produzione tradizionali e la produzione di alimenti per i consu-matori locali. Ciò dovrebbe portare ad un’offerta turistica di nicchia: il villaggio come albergo e ristorante. Il restauro e il mantenimento del paesaggio agricolo come attrazione turistica creeranno un effetto sinergico che favorirà uno sviluppo socio-economico positivo.

www.fondazionecorippo.ch

Corippo: Il progetto in breve

2 La padrona di casa dell’Osteria Corippo, Claire Amstutz (61) è convinta del progetto.

1 Fabio Giacomazzi (61), Presidente della Fondazione e architetto1 2

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Pubbliredazionale

Con Artisa l’edilizia si rinnovaIl gruppo Artisa, con il suo braccio operativo G&A Total Contract, propone un concetto di edilizia innovativo sia in fatto di progettualità che di sviluppo di nuove tecniche di costruzione. Sostenibilità economica e ambientale, micro living e residenze per la terza età sono i punti di forza di un’edilizia che mette al primo posto le esigenze del territorio. Un successo che supera i confini cantonali.

Testo: Antonio Campagnuolo / Fonte e immagini: Artisa Group

Un approccio innovativo, alla ricerca di soluzioni adatte alle attuali esigenze

di velocità di edificazione, in prima linea nell’individuazione di nuove tecniche di progettazione e costruzione: è questa l’attitudine con cui G&A Total Contract, già Genazzi & Artioli, si presenta sul mer-cato immobiliare svizzero. Il vantaggio di G&A rispetto ad altri attori del settore è costituito dalla possibilità di lavorare in seno a un gruppo, quello di Artisa, che sviluppa internamente tutte le fasi di ogni progetto, dall’acquisizione dei terreni alla progettazione, dalla costruzione alla ge-stione immobiliare. Nello specifico, alla G&A è affidata la realizzazione di stabili residenziali e commerciali, dall’inizio dei lavori alla consegna chiavi in mano dell’immobile.

Gli oggetti realizzati per il proprio com-mittente principale, Artisa Group, si ri-

volgono essenzialmente al ceto medio: edifici e quartieri curati nel dettaglio, di ottimo standard qualitativo e a prezzi concorrenziali. Oltre che sul piano eco-nomico, la sostenibilità, eletta a criterio base dell’edificare, viene perseguita va-lutando l’impatto ambientale. In altre pa-role, si cerca di ristrutturare e rinnovare prima di prendere in considerazione una demolizione.

Analisi accurata del mercatoIl direttore di G&A, ing. Lucio Gerna, spiega così la filosofia aziendale: «Con-sideriamo l’intero ciclo di vita dell’immo-bile: produzione, esecuzione, gestione, manutenzione e demolizione. Ad esempio, avvitiamo gli elementi anziché incollarli, già pensando a come riciclare i mate-riali al momento dello smantellamento». Inoltre, aggiunge Gerna, «grazie a una pianificazione estremamente dettagliata,

Lucio Gerna, direttore di G&A Total Contract, braccio operativo di Artisa Group.L’innovativo City Pop in costruzione in Via Besso a Lugano: mini unità abitative a ridosso del centro città.

riusciamo a controllare costi, termini e qualità, tre fattori indispensabili per im-postare un rapporto di fiducia con la clien-tela». Questa progettualità, molto accu-rata anche in fase di analisi preliminare del mercato, garantisce che gli immobili realizzati si inseriscano con successo non solo nel portafogli degli investitori, ma an-che nel tessuto urbano e sociale.

Infatti, al centro della visione del Gruppo Artisa c’è la consapevolezza dell’impor-tanza della conoscenza del territorio nel quale si va ad edificare – inteso come la popolazione che vi abita, le sue leggi e le dinamiche economiche, oltre che come ambiente da salvaguardare. Un approccio in grado di fare la differenza in un pano-rama immobiliare che, come confermano gli studi di settore, sembrerebbe ormai saturo tanto a livello cantonale che na-zionale.

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Rubriktitel

Il progetto Parco Cornaredo prevede appartamenti per il ceto medio e per persone della terza e quarta età.

Rendering del City Pop di Losanna: micro living per chi desidera il massimo del comfort in posizione strategica.

Il futuro è nel legnoIn un comparto di per sé statico come quello immobiliare, con tecniche di co-struzione sostanzialmente immutate da 50 anni, il gruppo Artisa vuol farsi promotore del cambiamento, elaborando soluzioni all’avanguardia. Oggi, infatti, è pura uto-pia pensare che uno stabile possa durare mezzo secolo, come si calcola in media. Non tanto a causa di problemi strutturali o di usura, quanto perché esigenze e abitu-dini dei residenti mutano in fretta. Inoltre, il rapido progresso tecnologico accelera enormemente i tempi di obsolescenza. «In quest’ottica stiamo sperimentando tecni-che di costruzione meno pesanti di quelle correnti, passando dal calcestruzzo al le-gno, che oltre ad avere un minor impatto ambientale consente di comprimere le tempistiche: gli elementi strutturali in legno possono, infatti, essere prodotti in fabbrica e assemblati sul posto in pochi mesi, circa sei per un palazzo», precisa il direttore di G&A Total Contract.

Ed è proprio il legno, materiale rinnova-bile per eccellenza, ad essere stato scelto per il primo esperimento di «City Pop» commissionato da Artisa a Lugano. Si tratta di strutture abitative concepite, ad esempio, per offrire ai professionisti, co-stretti oggi a frequenti spostamenti fuori sede, mini o micro appartamenti di 25-30 mq, ammobiliati e funzionali, dotati di ogni confort e di un’estetica accattivante, situati in posizioni strategiche. Sono abi-tazioni adatte a tutti coloro che ricercano flessibilità e che sono disposti a rinun-ciare a un po’ di metri quadrati in cambio dell’accesso al centro città, ai servizi e alla qualità di vita.

G&A ha già in progetto oltre 800 di que-ste unità abitative a Lugano in Via Besso, a Berna, Zurigo, Ginevra, Basilea e Lo-sanna. Siccome si tratta di spazi molto piccoli, ci si ispira all’architettura navale, adottando mobili a scomparsa e specifici accorgimenti per separare la zona giorno da quella notte. «Questo progetto verrà portato da Artisa anche in Europa, per-mettendoci di sviluppare e offrire le no-stre competenze anche in metropoli come Londra, Parigi, Milano, Monaco, Berlino», rivela ancora Lucio Gerna.

Grandi ambizioni Agli anziani sarà, invece, riservata una delle tre palazzine in costruzione nel Nuovo quartiere di Cornaredo. Una strut-tura gestita da Tertianum, società specia-lizzata nei servizi alla terza e quarta età. Il progetto «Parco Cornaredo» prevede anche la costruzione di appartamenti per il ceto medio e di una scuola. Progetti come questo offrono l’opportunità, piut-tosto rara nel nostro Cantone, di misu-rarsi con sfide urbanistiche di ampio re-spiro. Parallelamente, concetti innovativi come i City Pop permettono di testare nuove tecniche, nell’ottica di esportare questi modelli all’avanguardia non solo oltre Gottardo ma addirittura oltre fron-tiera.

L’intenzione, dunque, è di diventare uno dei total contractor attivi a livello nazio-nale di riferimento a Sud delle Alpi per tutti gli investitori svizzeri e stranieri, non limitandosi a garantire la costru-zione chiavi in mano, ma facendosi carico di tutte le responsabilità e dei rischi per consegnare l’opera stabilita a costo fisso, con il grande vantaggio per il committente di interfacciarsi con un unico interlocu-tore. Si può concludere affermando che imprese con le qualità e le ambizioni di Artisa Group sono la dimostrazione di come aziende nate in Ticino possano posi-zionarsi con successo sul piano nazionale e fungere da stimolo per altri attori del settore che intendono svilupparsi dentro e fuori i confini cantonali.

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Vivere intergenerazionale

Non creiamo ghetti per «anziani autosufficienti»Il concetto di «invecchiare» a casa propria promosso dalla Confederazione è stato colto dall’ Associazione Generazioni e Sinergie promovendo dibattiti sull’abitare intergenerazionale e sviluppando un Pentalogo.

Testo: Giovanni Bolzani, Generazioni e Sinergie / Immagini: G&S

Il mondo attuale è soggetto a cambia-menti epocali, rapidi ed imprevedibili,

una delle poche certezze è l’ineluttabile invecchiamento della popolazione dovuto alla combinazione della sempre maggiore longevità e della riduzione del tasso di na-talità.

La maggioranza delle persone si augura da sempre di poter vivere a casa propria tutta la vita senza dover ricorrere ad al-tre scelte se non quando l’aumento della fragilità glielo impedisce. Negli ultimi anni anche la nostra Confederazione, attra-verso la politica finanziaria, quella sani-taria e quella sociale sta promuovendo il concetto di «invecchiare a casa propria», per poter in tal modo far fronte ai pro-blemi, soprattutto di ordine finanziario, dettati dal fenomeno dello sviluppo de-mografico.

L’Associazione Generazioni e Sinergie, ha colto sin dalla sua fondazione, come il tema del territorio e dell’abitare fos-sero uno degli assi di discussione legati a questo fenomeno. Oltre a promuovere dibattiti sull’abitare intergenerazionale ha sviluppato uno strumento chiamato Pentalogo per aiutare l’inquilino, il pro-prietario, o l’imprenditore immobiliare ad inquadrare meglio quali sono i concetti di base per poter vivere bene in casa propria durante tutto l’arco della vita.

Il Pentalogo di G&S, scaricabile dal sito www.generazioni-sinergie.ch e la cui ul-tima edizione è uscita nel 2018, è una li-sta di criteri, raggruppati in cinque aree, che permettono di valutare un’idea, un progetto o una realtà abitativa esistente. Questo strumento consente di capire me-glio il valore di un luogo di vita (apparta-mento, casa, quartiere, paese) in termini di capacità di garantire il più possibile nel tempo la longevità attiva di chi lo abita e la sua reale autonomia rispetto al mutare delle situazioni e condizioni. Fra i diversi

criteri, oltre a quelli architettonici che alla luce delle varie esperienze in Sviz-zera non sono sempre determinanti, per G&S diventano preponderanti i criteri intergenerazionali e relazionali, la cre-azione di opportunità, strumenti e spazi atti a sviluppare una rete interna di aiuto reciproco.

La nostra Associazione non si è limitata a creare questo strumento, ma ha istituito con il supporto di ATTE (Associazione Ti-cinese per la Terza Età) e con il contributo della Fondazione Ghisletta un concorso intitolato «Abitare bene a tutte le età» de-stinato a chi promuove e realizza progetti ed edifici abitativi nel nostro Cantone che rispettano i concetti del Pentalogo di G&S. Le prime due edizioni si sono svolte nel 2014 e nel 2016, ed hanno permesso alla nostra Associazione di censire su scala cantonale tutta una serie di progetti abi-tativi attorno al tema dell’abitare bene a tutte le età. Il censimento completato nel 2018 ha permesso di catalogare una cin-

quantina di progetti realizzati e non sparsi nel nostro cantone, purtroppo tra questi solo una decina rispecchiano i criteri del Pentalogo presentando soluzioni inno-vative al fine di rendere un luogo di vita attrattivo. Con la terza edizione del Pre-mio, che si terrà quest’anno, intendiamo dare al territorio ed ai suoi operatori un messaggio chiaro ed in qualche modo di rottura rispetto alla tendenza in atto. Molti dei progetti oggi proposti nel nostro Can-tone, infatti cavalcano i modelli delle case per cosiddetti «anziani autosufficienti» con tutta una serie di servizi annessi che ghettizzano sempre più i loro abitanti iso-landoli dalle altre generazioni. In partico-lare, questi progetti, stanno trasformando grandi superfici di terreno in anonime palazzine senza anima. Elementi questi, unitamente alle case unifamiliari, tutti ca-ratteristici di uno dei più grandi problemi dell’invecchiamento, la solitudine.

Preoccupante è anche il fatto che parecchi di questi progetti stentano a riscontrare successo, in un mercato sempre più sa-

Giovanni Bolzani (Pentalogo / Premio Genergie)

turo e dove l’aumento dello sfitto è ormai cronico e la diminuzione di popolazione residente, fenomeno che non si verificava da 100 anni (l’ultima volta fu nel 1918), dal 2017 è diventata realtà. Questo fenomeno è ancora più allarmante se si pensa che non è solo dovuto alla bassa natalità, ma per la prima volta anche al saldo migra-torio negativo.

Da ultimo va ricordato un altro dato signi-ficativo per il nostro Cantone, e cioè l’in-vecchiamento del parco immobiliare, con oltre 45 % degli immobili edificati prima del 1960!

Alla luce di tutto questo, per cercare di stimolare la realizzazione di progetti che corrispondano maggiormente ai veri biso-gni dell’abitare bene a tutte le età, Gene-razioni & Sinergie di intesa con ATTE, ha deciso di caratterizzare l’edizione del con-corso di quest’anno sui seguenti principi:

Generazioni & Sinergie è un’associa-zione che si occupa di longevità attiva e di relazioni positive fra generazioni

Incrementare l’attuale informazione riguardo al fenomeno, raggiungendo più persone appartenenti a tutti gli ambiti della vita sociale, culturale, economica e tecnologica; il creare occasioni di confronto e riflessione attorno agli interrogativi che il fenomeno genera; e il proporre e consigliare possibili risposte concrete.

Iniziative L’azione si muove intorno a quattro assi d’intervento: 1. Incontri e Confronti 2. Abitare bene con il Pentalogo 3. Premiare le eccellenze 4. Preparare al pensionamento

Contatto Associazione Generazioni & Sinergie Via alle Caragne 4, 6900 Lugano www.generazioni-sinergie.ch

Chi siamo1. NON un’ubicazione qualsiasi, MA re-

altà in nuclei abitativi ove può essere necessario e possibile ricostruire un tessuto sociale e una dinamica di co-munità;

2. NON per sole persone anziane, MA an-che per famiglie più giovani, dove l’in-tergenerazionale può rappresentare una ricchezza per gli abitanti e per il parco immobiliare medesimo;

3. NON costruzioni di alto standing con pigioni costose, MA realtà abitative ac-cessibili anche a persone ed a nuclei familiari meno agiati,

4. NON necessariamente nuove costru-zioni, MA piuttosto ristrutturazioni, re-cupero di edifici esistenti (spesso vetu-sti o perfino a rischio di abbandono).

Tutto questo alfine di poter vedere sul no-stro territorio progetti immobiliari che va-dano incontro ai veri bisogni della popola-zione, favorendo le relazioni e lo scambio tra generazioni e in armonia con il nostro territorio.

Inserzione

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