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IL TERRITORIO UN POPOLO DI ABILI ARTIGIAN I NAVIGATORI E MERCANTI I FENICI NEL MEDITERRANEO L’ INVENZIONE DELL’ALFABETO

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IL TERRITORIOUN POPOLO DI ABILI ARTIGIANINAVIGATORI E MERCANTII FENICI NEL MEDITERRANEOL’ INVENZIONE DELL’ALFABETO

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I Fenici sono un’antica popolazione che abitò nella regione che da loro prese il nome di Fenicia, l’attuale Libano, situato sulla sponda orientale del Mar Mediterraneo.

Il territorio abitato da questa popolazione ha influenzatoprofondamente il corso della loro storia. In questo

territorio, infatti, la terra era poco estesa, ma fertile e lavegetazione abbastanza varia. Le regioni montagnose,

coperte di boschi, fornivano molto legname per la ostruzione di avi e i verdeggianti pendii erano ricchi

di vigneti e uliveti.

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Il territorio era suddiviso in tante città, spesso in lotta tra loro, e ognuna costituiva un piccolo stato indipendente, comandatoda un re. Le città più importanti erano Tiro, Sidone e Biblo.

La Civiltà Fenicia è durata dal 1200 all’ 800 a.C., in seguito furono conquistati da altri popoli che provenivano dalle coste del Mediterraneo e da allora, per millenni, sul territorio si sono sviluppate molte civiltà.

Per questo il Libano è un paese ricco di testimonianze e culture

diverse, tanto che l’Unesco ha dichiarato alcune zone del Libano

patrimonio mondiale dell’ umanità.

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Le città fenicie sorgevano su promontori o isolette vicino alla terra ferma. Erano circondate da mura, dentro le quali si trovavano il palazzo reale, le abitazioni, i magazzini, i templi e le botteghe degli artigiani. Insieme alla navigazione, l’artigianato era una delle attività più diffuse. Disponevano di diversi materiali, come legno, sabbia, porpora, papiro e metalli preziosi, pertanto varie erano le lavorazioni artigianali: IL VETRO: Il vetro era già stato inventato, ma loro si specializzarono nella

tecnica della soffiatura. Costruivano preziosi gioielli in pasta di vetro, i più famosi sono i pendagli a forma di volto attaccati alle collane ed erano considerati una protezione contro gli spiriti maligni.

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LA PORPORA:Un’altro prodotto artigianale dei Fenici erano i tessuti colorati con la porpora che è un colorante formato da molluschi marini; gli abiti colorati avevano un gran valore, erano dei tessuti

molto pregiati che fruttavano buon guadagni ai mercanti fenici.IL PAPIRO:I Fenici scrivevano prevalentemente su carta dipapiro, che veniva prodotto in Egitto. Fu la cittàdi Biblo, dove si commerciava principalmente questo prodotto, a dare il nome ai rotoli di papiro e a farlo conoscere a tutti i popoli antichi.AVORIO E METALLI PREZIOSI :Gli artigiani erano anche famosi per la lavorazione dell’ avorio e dei metalli preziosi con cui producevano gioielli che poi commerciavano con gli altri popoli.

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La Fenicia, attuale Libano, era formata da una strettastriscia di terra racchiusa tra il Mar Mediterraneo e le montagne. I pendii erano ricoperti da boschi dicedro, i particolari alberi dal legno resistente, usati per la costruzione delle navi. I Fenici si arricchirono grazie alla navigazione e gli scambi commerciali; le navi fenicie, infatti, raggiunsero le coste di tutto il Mediterraneo, conquistandone alcune, dove fondarono colonie come Leptis Magna, Cartagine, Palermo, Cagliari e Cadice.

Col tempo i Fenici si specializzarono sempre di più nella costruzione delle navi: fabbricarono due tipi di navi diverse, militare e commerciale con caratteristiche differenti.

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Le navi commerciali erano larghe, per poter caricare grandi quantità di merci; trasportavano i prodotti artigianali fenici, che venivano scambiaticon materie prime di altri paesi, con schiavi o armi. Avevano grandi vele quadrate che, grazie alla spinta dei venti, permettevano alle imbarcazioni di spostarsi velocemente anche se l’ equipaggio era formato da pochi uomini.

Le navi militari, invece, erano lunghe e affusolate per aumentare la loro velocità durante la navigazione. Il movimento era assicurato, oltre che dalla vela, anche da doppie file di rematori, che le rendeva più veloci degli avversari.

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I Fenici sapevano navigare in mare aperto anche di notte perché si orientavano con la Stella polare, che è la stella più luminosa della Costellazione delle Due Orse che indica il Nord. I Fenici si concentrarono sull’Orsa Minore perfezionando il loro orientamento.

Qualche nave fenicia superò anche le colonne d’ Ercole, spingendosi fin nella parte settentrionale della Gran Bretagna.

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I Fenici erano un popolo di guerrieri, commercianti e di abilinavigatori. La loro terra era piccola, perciò raggiunsero con le loro navile coste del Mar Mediterraneo (Africa, Spagna e Italia meridionale) dovei mercanti fondarono dei villaggi . Con il tempo questi villaggi si ingrandirono e diventarono grandi colonie, cioè città fondate lontano dalla patria originaria, ma da essa dipendenti. Una delle città più importanti fu Cartagine , fondata nel IX secolo a.C.nelle vicinanze dell’odierna Tunisi da coloni fenicprovenienti da Tiro.Cartagine fu per molti anni la “regina” del mare, costruita nella parte meridionale di una penisola protesa all’interno del Golfo di Tunisi e protetta da una serie di alture nella sua parte settentrionale.

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Ciò dimostra che occhio lungo avessero i Fenici nella scelta dei territori dove fondare le proprie colonie.

I fenici fondarono molte altre colonie in Egitto, Grecia, Italia e si spinsero fino in Spagna, a Gadir (Cadice) e in seguito a Barcino (Barcellona) , diventando così i padroni del Mediterraneo.

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Nell’antichità la scrittura più usata era quella cuneiforme risalente ai Popoli Mesopotamici e quella geroglifica degli Egizi. Questi segni erano però molto difficili, sia da eseguire che da leggere perché ce n’erano moltissimi. Questo compito era quindi affidato solo agli scribi.

I mercanti fenici invece non avevano bisogno degli scribi, perché inventarono L’ALFABETO.

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Questo tipo di scrittura era molto semplice perché ogni segno corrispondeva ad un segno particolare. Era costituito da 22 suoni (solo le consonanti), in seguito i Greci inventarono anche le vocali.

I Fenici, commerciavano i loro prodotti in tutto il Mediterraneo, esportarono anche la conoscenza del loro alfabeto che presto venne usato in tutto il Mediterraneo.

Un antico mito greco infatti racconta che fu il principe fenicio Cadmo con i suoi viaggi a diffondere l’alfabeto nelle terre da lui visitate.