IL SOGNO ITALIANO LAB L’arte al servizio della didattica ... · riflessione su temi contemporanei...

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LoupsGarouxProduzioni srl

IL SOGNO ITALIANO LAB

DOCENTI

L’arte al servizio

della didattica

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CONCEPTSe il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe.

Albert Camus

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PERCHÈ

I giovani non sanno abbastanza per essere prudenti, equindi tentano l’impossibile - e lo ottengono,generazione dopo generazione.

Pearl Buck

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Questo progetto nasce dall'idea di offrire agli insegnanti unospazio esperienziale in cui poter approfondire, attraverso lamediazione artistica, alcuni argomenti didattici: lascrittura, l'esposizione, la storia dell'Arte, l'educazionemotoria, la fotografia. Alla base di questo corso c'è l'idea dicontribuire alla didattica e a una nuova consapevolezza: chel'Arte in genere è TERAPIA, permette agli allievi di smussarele spigolosità del carattere e di essere pronti allacollaborazione; crea per gli studenti spazi alternativi alladidattica classica, sia di approfondimento teorico che suspecifici punti chiave legati al mondo del Teatro e dell'Arte.

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L’ESPERIENZA DELL’ARTE

L'idea di poter offrire delle esperienzedi arteterapia come momentoesperienziale che approfondisca ladidattica, nasce da una riflessione piùgenerale sulla modalità diinsegnamento e sulla possibilità dimigliorarla a vantaggio deglistudenti, affinché possa diventare unpunto cardine per creare unamaggiore affezione alla scuola,strumento necessario allaprevenzione del disagio e delladispersione scolastica.

Il progetto in sé vuole offrire agliinsegnanti gli strumenti percomprendere e proseguire ilpercorso compiuto dal nostroteam con gli studenti.

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INTERVENIRE SUL DISAGIOA questo proposito, è necessario specificare meglio quello che si intende per disagio scolastico,riprendendo Mancini e Gabrielli (1998)

Cos’è il Disagio Scolastico

«Il disagio scolastico è uno stato emotivo, noncorrelato significativamente a disturbi di tipopsicopatologico, linguistici o di ritardo cognitivo,che si manifesta attraverso un insieme dicomportamenti disfunzionali (scarsapartecipazione, disattenzione, comportamentiprevalenti di rifiuto e di disturbo, cattivo rapportocon i compagni, ma anche assoluta carenza dispirito critico), che non permettono al soggetto divivere adeguatamente le attività di classe e diapprendere con successo, utilizzando il massimodelle proprie capacità cognitive, affettive erelazionali.»

"Il disagio scolastico, avvertito dallo studente, èsempre il risultato dell'interazione di più fattori,sia individuali che ambientali

Quali fattori lo determinano

Questi fattori combinandosi tra loro determinanouna grande varietà di situazioni problematicheche lo espongono al rischio di insuccesso e didisaffezione alla scuola. A partire da questeconsiderazioni analizziamo i fattori interagenti checontribuiscono a determinare il disagio scolasticoche sono essenzialmente: le caratteristichedell'alunno (cognitive, affettive, comportamentali,sociali e culturali) e le caratteristichedell'ambiente scolastico (didattiche,organizzative, socio-relazionali, ecc...). La nostradefinizione focalizza quindi l'attenzione su unpunto nodale: il disagio è sempre il risultatodell'interazione tra variabili relative al soggetto(l'alunno) e variabili relative al contesto in cui ilsoggetto è inserito (la scuola)."

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Tra le possibili manifestazioni del disagio a scuola troviamo:

Difficoltà di apprendimentoI soggetti in questione manifestano spesso una discrepanza tra il potenziale cognitivo stimato e le modalità di funzionamento a livello di apprendimento scolastico. Questi soggetti, in altri termini, manifesterebbero capacità e potenzialità normali: le difficoltà di apprendimento dipenderebbero da uno scarso utilizzo delle proprie risorse cognitive, riconducibile a cause diverse in rapporto alle diverse scuole di pensiero e soprattutto delle diverse situazioni.Disinvestimento/flessioni del rendimentoDa non confondere con la situazione di difficoltà di apprendimento.Difficoltà relazionali/emozionaliIn particolare aggressività di tipo fisico o verbale rivolta a compagni, insegnanti, oggetti; iperattività; basso livello di attenzione e di tolleranza alle frustrazioni; reazioni emotive eccessive (sia in positivo che in negativo); ansia.Apatiaimmobilità o riduzione dell'attività, mancanza di curiosità e di interessi, tendenza ad isolarsi, stanchezza generalizzata.

Questi aspetti vanno a influenzarsi reciprocamente e si intersecano alle variabili di partenza andando a determinare una situazione di circolarità che acuisce il vissuto di disagio del ragazzo. Di nuovo, dunque, risulta evidente la complessità del fenomeno, la reciproca influenza delle variabili in gioco non solo nel senso delle loro possibili interconnessioni ma anche nel loro essere determinate dalle stesse situazioni di disagio in una circolarità che rende difficile, spesso, definirne i confini causali. Tra i possibili esiti/effetti del disagio scolastico ricordiamo:

• disagio dell'alunno, dispersione, devianza

• disagio dell'insegnante e disfunzione del sistema-scuola

• disagio della famiglia (conseguente al disagio del figlio, che può portare la famiglia a colpevolizzare e allontanarsi dalla scuola per evitare ulteriori frustrazioni o a colpevolizzare il figlio per le aspettative disattese).

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Ci sembra doveroso e interessante proporre uno spazio che

lavori su tutti gli aspetti: sugli insegnanti, sulla famiglia e sui

fattori individuali che a volte bloccano il rapporto e la

comunicazione con gli studenti.

Lavorando ed operando sulle dinamiche e su alcune variabili

strutturali che insieme intervengono nella determinazione del

disagio degli allievi.

Con l'arteterapia vogliamo supportare gli insegnanti ad acquisire

una conoscenza e una lettura diversa, un diverso modo di

affrontare la relazione con gli alunni.

La focalizzazione va riportata su aspetti come:

o mancanza di motivazione al successo scolastico

o eventuale difficoltà di socializzazione e pericolo diisolamento

o incapacità di esprimere i propri bisogni

o carenze emotivo-affettive che rendono l'apprendimentoe la relazione con il professore distante dal mondopersonale

o esperienze che migliorino l'autostima, l'empowerment,la capacità di riconoscere i propri bisogni e di farerichieste con essi congruenti

o capacità di relazionarsi con i pari e con l'educatore inmodo sereno e costruttivo.

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DIDATTICA E ARTETERAPIA

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• La parte teorica e più specificamente didattica, che fa parte delle caratteristiche intrinseche dell'istituzionescolastica, entra fortemente in gioco nello sviluppo del disagio. L’Arteterapia cerca quindi di svilupparenell'atteggiamento, nel metodo e nella modalità di coinvolgimento degli alunni uno spirito di dialogo escambio, stimolando il dibattito e la riflessione.

• «Uno dei problemi principali è che quante più informazioni vengono date, che non sono verificabiliesperienzialmente, tanto più si crea confusione in chi si trova in un processo di apprendimento.E’ lo sbilanciamento tra la quantità di teoria effettivamente verificabile e l'esperienza di verifica, o di supportoalla teoria che puoi realmente fare, a creare un gap a volte incolmabile» (Jader Tolja, autore di ‘Pensare con ilcorpo’).

• Per Tolja, l'insegnamento deve produrre empowerment (parola che indica la fiducia nei propri mezzi, nelleproprie capacità) cioè portare le persone a scoprire i propri mezzi e ad averne confidenza, e individua, comepunto di forza di un modello didattico di questo tipo, il processo che sviluppa nell'alunno responsabilità econsapevolezza. Tolja propone, per quanto riguarda l'insegnamento, che il maestro abbracci un'ottica legataallo svelamento delle risorse e non all'illusione di avere il potere di costruire qualcosa; l'insegnante dovrebbesoprattutto trasmettere agli alunni la capacità di riconoscere e sfruttare al meglio le proprie capacità, "farrievocare" e non "far acquisire" competenze.

• Il lavoro arteterapautico presuppone una stretta collaborazione fra il polo didattico/istituzionale e quello miratoalla relazione d'aiuto con l’arteterapia. Questa stretta collaborazione, l'intrecciarsi delle professionalità vuolecomunicare un messaggio preciso: l'insegnamento è un facilitatore, un mezzo e non un fine, per scoprire leproprie risorse e le proprie qualità, conoscere il proprio mondo corporeo, emotivo e relazionale.L'insegnamento, in questo senso, può offrire la possibilità per professore ed alunno di scoprire in modoreciproco qualcosa di nuovo che ha a che fare con il miglioramento generale delle proprie condizioni di vita.

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L’ARTE COME FILTRO DI LETTURA

• Argomenti legati alla fenomenologia e al tema della percezione, dell'arte,del corpo, dell'immagine e del pensiero difficilmente trovano spazio nelprogramma delle ore curriculari.

• Ci sembra importante applicare l'ambito artistico teatrale allariflessione su temi contemporanei vicini al mondo dei giovani,stimolando il confronto e il dialogo educativo.

• Utilizziamo tecniche innovative quali la psicobiorisonanza e il teatro dicomunità o modelli di storytelling per agire lo spazio scuola in modomolto diverso e più efficace.

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Identificazione: ricerca di sé

L’obiettivo è:

• esplorare alcune delle posizioni più significative del Teatro, delCinema, dell'Arte e della Letteratura riguardanti l'immagine;

• proporre, l'utilizzo attivo e consapevole delle immaginicontrariamente alla passività proposta dai media;

• trovare una modalità artistica narrativa e critica per lavoraresulla propria immagine corporea e definire la propria identità;

• ridurre il rischio di disagio e dispersione scolastica,promuovendo comportamenti relazionali positivi attraversol'incontro con l'altro e la sua storia.

Lavoriamo a partire dal corpo e dalla sua immagine e sulle modalità dirappresentazione e auto rappresentazione come modello comunicativodel se’.

Intendiamo partire quindi dalla riflessione di come la nostra esistenzastia diventando sempre meno "incarnata" e sempre più "virtuale",producendo uno stato di narcosi creativa e corporea che genera unmalessere che oggi sembra tipico delle fasce giovanili, che è quello diun atteggiamento apatico e distante, in cui il corpo diventa "senzapeso" così come la percezione di poter essere incisivi nella propria vitae nelle relazioni.

L'obiettivo dell'approfondimento teorico e dell'esperienza amediazione artistica con la foto digitale è quindi quella di recuperareuna "verità corporea" che renda il nostro agire radicato nel sentireconsapevole. La soluzione di ogni disagio.

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LE BASI TEORICHE E IL PERCORSO

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Il viaggio fra arte figurativa, cinema e teatro permette di rendere ‘visibili’ ed esperibili i concetti astratti, la teoria.

L’intero percorso prende le mosse dalla determinazione dell'anima e del corpo che va dall'antica Grecia, inparticolare dai poemi omerici, alla filosofia di Platone e Aristotele, includendo la svolta cristiana, alla filosofia diSpinoza e Nietzsche, fino alle più recenti filosofie contemporanee, con immersioni in alcune prospettivedell'antropologia e dell'arte contemporanea.

Il punto focale del seminario è la contrapposizione di due "correnti:

• L’idea platonica che la vera natura umana si identifichi con l'anima, la parte migliore dell'umano; il corpo, alcontrario, con la sua parte deteriore. Addirittura, nel "Gorgia", Platone afferma che il corpo (sóma) è perl'uomo una tomba (séma) dove l'anima viene ad essere collocata come se fosse un cadavere.

• La teoria della ratio e della materia su cui si innesta il pensiero occidentale: Spinoza.

Il percorso di analisi dall'Antropologia alla psicoterapia, cerca di riflettere sulla diffusione di alcune pratiche dimodificazione corporea come l'uso dei tatuaggi e del pearcing, dal make-up al fenomeno del culturismo e dellapubblicità. Situazioni queste, seppur diverse, che vedono il corpo come incarnazione di un certo tipo dimodello stereotipato. Comprenderne quindi alcune conseguenze che vanno dall'insorgere dei disturbidell'alimentazione (come anoressia e bulimia), ai comportamenti devianti e alle diverse forme di svilimento dellapropria persona per mancanza di filtri critici e di accettazione passiva dei modelli pubblicitari. Il percorso è statoquindi concepito come spazio di un approfondimento e valorizzazione dello spirito e del corpo stesso in unadimensione ulteriore rispetto a quella della pubblicità e dello spettacolo.

Il teatro e la voce divengono poi lo spazio e lo strumento in cui agire con nuova consapevolezza.

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I DOCENTI PER I DOCENTI

Docenti per un corso di sperimentazione delle Arti per la Terapia a sostegno della didattica.

• Francesca Romano: psicobiorisonanza

• Francesca Pedrazza Gorlero: storytelling, il corpo e la sua immagine

• Marta Bifano: teatroterapia

• Marco di Stefano: teatro e sperimentazione

• Gianvincenzo piro: la pittura sensoriale

• Paolo Zefferi: i modelli nel cinema e nella pubblicità

• Marialaura familiari: psicologia dell’arte

• Goffredo Galli: fotografia del sè

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La psicobiorisonanza

Questa nuova disciplina applica una prassi frutto didecennale ricerca storico-scientifica, confortata da unaconsolidata e incoraggiante sperimenatzione che utilizza larisonanza corporea della propria voce per educare il corpo e,di riflesso, la mente.

La voce elaborata dall’insegnante Francesca Romanorisuona con le sue onde sonore, che si traducono invibrazioni, sciolte da vincoli, limiti, ostacoli fisiologici,dunque il corpo si comporta come uno strumento musicale,che vibra quando la voce parla e ancor più quando la vocecanta.

L’arte sensoriale

Barbara Elisabeth Kreisl propone un’altra esperienzasensoriale attraverso il tocco, il lavoro del corpo, lo scambio,piccoli esercizi di meditazione guidata, l’udito, il gioco e lavibrazione interiore, che permettono il trasformarsi dellepaure ed insicurezze in coraggio e fiducia liberando il fluiredelle sensazioni su carta e tela. Si sperimenta la pittura aocchi chiusi, dipingendo con strumenti che non siano ilpennello, attraverso esercizi d’interazione collettiva.

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Il teatro di Comunità

Ogni incontro è un miracolo

Marco Di Stefano e Tania Khabarova, a partire dallarespirazione diaframmatica e dal rilassamento del corpo,propongono esercizi frutto di anni di sperimentazione ecentinaia di progetti realizzati in tutto il mondo.

L’obiettivo è l’apertura della propria creatività, la capacità disviluppare un proprio codice, un linguaggio espressivo,grazie ad un metodo eclettico che dal lavoro dello specchiomutuato dall’Opera di Pechino e dalla nostra commediadell’arte, passa allo studio dell’imitazione emotiva esensoriale, per arrivare all’interpretazione e creazione di verie propri caratteri. Si lavora sul tempo/ritmo anche con ilmetronomo, sull’ascolto emotivo della musica, sui quattroelementi, sull’improvvisazione dei personaggi e sullostorytelling, sul canto e sulla lettura. Il metodo è risultatoestremamente efficace ed includente.

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Modelli di storytelling - strumenti di consapevolezza

La narrativa è arte e l’arte è il trionfo sul caos.(John Cheever)

La narrazione è riferibile al mito, alla leggenda, alla fiaba,alla novella popolare, all’epica, alla storia, alla tragedia, aldramma, alla commedia, al mimo, alla pittura, al cinema, alteatro, ai fumetti, alla conversazione. Indipendentemente dauna suddivisione in buona e cattiva letteratura, la narrazionesembra internazionale, transtorica, transculturale: la vitastessa è narrazione in quanto storia (Bruner, 1988)Qualsiasi cosa facciamo, non possiamo non raccontarci…rappresentarci al mondo.Francesca Pedrazza Gorlero ha sviluppato un metodo che,dall’analisi dei copioni esistenziali delle favole cheascoltavamo da bambini, arriva fino alle tecniche narrativemultimediali e dei videogiochi. La percezione del tempo,dello spazio e dei modi di rappresentare la realtà cheinformano e modificano il nostro modo di percepirci e, diconseguenza, offrirci al mondo.Un’analisi sperimentale che permette di arrivare attraversoesercizi creativi e divertenti a una nuova consapevolezza disé e delle relazioni con gli altri.

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La fotografia

L’arte di fotografare e la fotografia come facilitatore,strumento di conoscenza di sé e del mondo.

Se l’arteterapia favorisce il riconoscimento e lacomunicazione degli stati emotivi e ha come obiettivoprincipale l'empowering dell'individuo, ogni fotografia portacon sé questo potenziale ed è pertanto in ogni ambito e perogni fotografo e soggetto fotografato, che essa può divenirestrumento di scoperta e consapevolezza. Non èsemplicemente la bellezza a trovarsi negli occhi di chiosserva, ma la stessa idea di realtà si basa sulle nostrepercezioni. Siamo attratti da stimoli che per noi hanno unaqualche valenza, mentre il resto del mondo vive nell’ombrain attesa di avere anch’esso un significato. Minor Whitesosteneva “lo stato mentale del fotografo nell’atto in cui creaè un vuoto (…) quando cerca soggetti per le sue fotografie, ilfotografo si proietta in tutto ciò che vede e con tutto siidentifica per meglio conoscerlo e sentirlo”. Insomma loscatto, l’istante, il pezzo di carta stampata o la tracciadigitale, contiene molti più significati di quanti essa nemostri.

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LA PSICOLOGIA DELL’ARTE

MARIALAURA FAMILIARI PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA SI ÈDIPLOMATA ALL’ACCADEMIA TEATRALE TEATRO AZIONE. HA LAVORATOPER ANNI NEL CAMPO DEI DISORDINI ALIMENTARI. NELLA CASA DICURA ISTITUTO SAN GIORGIO (CENTRO PER DISTURBI ALIMENTARI)LAVORAVA SIA COME PSICOTERAPEUTA INDIVIDUALE SIA COMECONDUTTRICE DI GRUPPI RIABILITATIVI, ALL’INTERNO DEI QUALIUTILIZZAVA TECNICHE DERIVANTI DALLA DANZA TERAPIA E TEATRALIAI FINI DELL’ESPRESSIONE EMOTIVA E DELLA RIABILITAZIONE DEIPAZIENTI.

HA ESPERIENZA INOLTRE NEL CAMPO DELLA SCUOLA DOVE PER ANNISI È OCCUPATA DEL SOSTEGNO DELL’ INCLUSIONE NEL GRUPPOCLASSE E DELLA PROGETTUALITÀ DIDATTICA DI BAMBINI E RAGAZZICON DIFFICOLTÀ SPECIFICHE. LAVORA ATTUALMENTE COMEPSICOTERAPEUTA E COME TERAPISTA ABA NEL CAMPO DELL’AUTISMO.

I MODELLI NEL CINEMA E NELLA PUBBLICITÀ

LA COMUNICAZIONE E LE SUE REGOLE, PAOLO ZEFFERI ACCOMPAGNAI RAGAZZI IN UN VIAGGIO FRA I MODELLI CHE LA SOCIETÀDELL’IMMAGINE CI PROPONE, INSEGNANDO LORO A CONFRONTARSICON SE STESSI E CIÒ CHE È ALTRO DA SÉ. UN PERCORSO CHE SIINTRECCIA CON LO STORYTELLING E LA FOTOGRAFIA DI SÉ VERSOUNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA.

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La teatroterapia

Un efficacissimo strumento di cura e crescita personaleattraverso la messa in scena del Sé e dei propri vissutiattraverso più canali comunicativi (vocale, gestuale,corporeo). Marta Bifano, attrice teatrale ecinematografica, si dedica da molti anni alla ricerca e allostudio del suo metodo ‘inclusivo’ dedicato ai giovani ealla loro necessità di acquisire coscienza delle propriepotenzialità, favorendo autostima, rafforzando alcunearee della personalità e offrendo strumenti relazionali(confronto, interazione sociale, coping).La possibilità di sperimentare a scuola, nel proprio ruoloquotidiano, permette di ricongiungersi con esso esuperare gli eventuali conflitti interiori causati, adesempio, dalla presenza di una patologia fisica opsicologica. Ma ogni adulto ricorda la criticità della faseadolescenziale e può comprendere l’utilità di uno spazio edi un progetto dedicato al sé in ambito scolastico-didattico.

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GRAZIE

Marta Bifano e Francesca Pedrazza Gorlero+393776899436 - 3200971959

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