Il sistema toscano delle competenze Bari, 18 giugno 2012 Seminario di formazione – informazione...
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Il sistema toscano delle competenze
Bari, 18 giugno 2012
Seminario di formazione – informazione sul quadro europeo, nazionale e regionale delle competenze
2
Indice dei contenuti
Obiettivi, criteri di costruzione e fonti normative del Sistema Regionale delle Competenze
L’architettura del Sistema Regionale delle Competenze
Gli standard professionali
Gli standard formativi
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
“Perseguire la crescita della qualità e dell’efficienza dei servizi offerti mediante la costruzione di un sistema regionale delle competenze e dell’orientamento, come condizione per l’esercizio del diritto all’apprendimento durante tutto l’arco della vita”
Fonte: Piano di Indirizzo Generale Integrato, delibera C.R. n.93 del 20/09/2006
“Perseguire la crescita della qualità e dell’efficienza dei servizi offerti mediante la costruzione di un sistema regionale delle competenze e dell’orientamento, come condizione per l’esercizio del diritto all’apprendimento durante tutto l’arco della vita”
Fonte: Piano di Indirizzo Generale Integrato, delibera C.R. n.93 del 20/09/2006
CRITERI DI COSTRUZIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZECRITERI DI COSTRUZIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE
Obiettivi, criteri di costruzione e fonti normative del Sistema Regionale delle Competenze
Trasparenza dei processi e dei dispositivi messi a punto verso i cittadini utenti
Leggibilità rispetto agli altri attori di governo regionale e nazionale delle politiche di lifelong learning e rispetto al contesto europeo (EQF, mobilità, Europass)
Sostenibilità reale delle soluzioni operative che devono scaturire dalle infrastrutture, anche in termini di semplificazione del rapporto tra amministrazione e cittadino
Dinamicità dei dispositivi messi a punto per garantirne il costante aggiornamento, in un’ottica di miglioramento continuo dell’offerta di servizi.
Elevato grado di “diversificazione e flessibilità dei percorsi formativi al fine di rispondere ai bisogni individuali e sviluppare le attitudini individuali”.
FAVORIRE LA PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI
CONSENTIRE IL DIALOGO E L’INTEGRAZIONE TRA I DIVERSI SISTEMI
Il sistema delle competenze rende possibili i percorsi formativi individuali attraverso i diversi sistemi della formazione, dell’istruzione, dell’educazione non formale, rendendo effettivamente possibili i passaggi dall’uno all’altro e favorendo l’incontro tra domanda ed offerta nell’ambito dei servizi al lavoro.
ASSICURARE A CITTADINI ED IMPRESE UN SISTEMA TRASPARENTEAttraverso la declinazione del sistema mediante il quale è possibile accrescere la qualità dei servizi per l’impiego e la trasparenza delle certificazioni superando l’attuale proliferazione di profili e qualifiche e garantendo maggiore mobilità orizzontale e verticale.
OBIETTIVI DEL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZEOBIETTIVI DEL SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE
DPGR n.28/R del 05/06/2009Approvazione delle modifiche al Regolamento n.47/R del 2003 di attuazione della legge regionale n.32/2002 recante norme per il sistema regionale per il riconoscimento e la certificazione delle competenze
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Obiettivi, criteri di costruzione e fonti normative del Sistema Regionale delle Competenze
Regolamento n. 47/R del 2003 Regolamento di esecuzione della L.R. n. 32/2002
DELIBERA GIUNTA n. 532/2009Approvazione del Disciplinare per l’attuazione del sistema regionale delle competenze previsto dal Regolamento di esecuzione della L.R. 32/2002AVVIO SISTEMA A PARTIRE DAL 01/07/2009
Decreti approvazione
Figure
Decreti approvazione
Figure
1
Decreti approvazione
Figure
2
n
DECRETO n.3519 /2009Approvazione dei costi spettanti ai componenti della commissione d'esame di cui al Reg. 8 agosto 2003, n. 47/R s.m.i.
DECRETO 1109/2010Istituzione del Comitato Tecnico per l’aggiornamento del RRFP
DECRETO 1375/2010Approvata la procedura per la presentazione di proposte di modifica/integrazione del RRFP
L.R. n. 32/2002Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro e s.m.i.
Integrazione e modifica (prevalentemente Capo I Titolo VIII)
Integrazione e modifica (prevalentemente Capo I Titolo VIII)
Disciplinare SRC e inserimento Figure nel Repertorio
Disciplinare SRC e inserimento Figure nel Repertorio
Modifiche normativa di gestioneModifiche normativa di gestione
Schemi e modelliSchemi e modelli FORMULARIOVERBALE DI ESAME
ATTESTATO DI QUALIFICA
CERTIFICATO DI COMPETENZE
DICHIARAZIONEDI
APPRENDIMENTI
Lo stato di attuazione del SRC
Provincia di Massa
Sperimentazione della procedura di revisione e manutenzione degli standard professionali contenuti nel RRFP per il settore lapideo
Provincia di Firenze
Sperimentazione nell’utilizzo del repertorio per l’incontro domanda – offerta di lavoro
Provincia di Grosseto
Sperimentazione di un dispositivo di validazione e di certificazione delle competenze nel settore del turismo e della ristorazione
Provincia di Arezzo
Sperimentazione della procedura di revisione e manutenzione degli standard professionali contenuti nel RRFP nel settore orafo
Delibere di indirizzo per la costruzione del Sistema Regionale delle Competenze e costruzione del sistema di Standard Professionali
Fase di sperimentazione del Sistema Regionale delle Competenze (2006-2007)
Messa a regime del SRC (DGR 532/2009): Approvazione del Disciplinare per l’attuazione del Sistema Regionale delle Competenze previsto dal Regolamento di esecuzione della L.R. 32/2002
La fase di sperimentazione
1 2
3
Le fasi di attuazione del Sistema Regionale delle Competenze
Obiettivi, criteri di costruzione e fonti normative del Sistema Regionale delle Competenze
STANDARD FORMATIVI
COMPETENZE
STANDARD PROFESSIONALI
STANDARD DI RICONOSCIMENTO E CERTIFICAZIONE
L’architettura del Sistema Regionale delle Competenze
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STANDARD PROFESSIONALIRepertorio Regionale delle
Figure Professionali 24 schede descrittive di
settori economici regionali (ciascuna completa di riferimenti ATECO 2002);
Circa 260 schede descrittive di figure professionali (ciascuna completa di riferimenti ISCO, ISTAT Professioni ;
Circa 1100 Aree di Attività, circa 5.000 Conoscenze, circa 5.000 Capacità;
procedure standard per la gestione e l’implementazione del Repertorio.
STANDARD PROFESSIONALIRepertorio Regionale delle
Figure Professionali 24 schede descrittive di
settori economici regionali (ciascuna completa di riferimenti ATECO 2002);
Circa 260 schede descrittive di figure professionali (ciascuna completa di riferimenti ISCO, ISTAT Professioni ;
Circa 1100 Aree di Attività, circa 5.000 Conoscenze, circa 5.000 Capacità;
procedure standard per la gestione e l’implementazione del Repertorio.
STANDARD DI RICONOSCIMENTO E
CERTIFICAZIONEStandard per i processi di
certificazione delle competenze e di validazione
delle esperienze standard per i processi di
certificazione; standard per i processi di
riconoscimento e validazione dell’esperienza non formale/informale anche ai fini del rilascio di qualifiche/certificati.
STANDARD DI RICONOSCIMENTO E
CERTIFICAZIONEStandard per i processi di
certificazione delle competenze e di validazione
delle esperienze standard per i processi di
certificazione; standard per i processi di
riconoscimento e validazione dell’esperienza non formale/informale anche ai fini del rilascio di qualifiche/certificati.
STANDARD FORMATIVIStandard per i percorsi di formazione professionale
• standard per la progettazione dei percorsi in relazione agli obiettivi di apprendimento in uscita, misurati sui livelli EQF;
• standard relativi ai contenuti per quanto attiene le keys competences (recepimento Raccomandazione dicembre 2006);
• standard di percorso differenziati per “filiere” formative.
STANDARD FORMATIVIStandard per i percorsi di formazione professionale
• standard per la progettazione dei percorsi in relazione agli obiettivi di apprendimento in uscita, misurati sui livelli EQF;
• standard relativi ai contenuti per quanto attiene le keys competences (recepimento Raccomandazione dicembre 2006);
• standard di percorso differenziati per “filiere” formative.
I tre pilastri
…al sistema delle Figure Professionali
Repertorio Regionale delle Figure Professionali
Dal sistema “transitorio” dei Profili Professionali …
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Gli standard professionali
La Figura professionale raccoglie i riferimenti minimi nazionali per la descrizione della professionalità.
Indica il nome assegnato alla figura professionale repertoriata e descritta
1° livello del sistema di classificazione delle figure professionali
Indica i principali compiti svolti dalla figura, la descrizione dei prerequisiti (titoli di studio, ecc.), le tendenze evolutive ed i contesti lavorativi possibili.
Denominazione della figura
Settore di riferimento
Descrizione sintetica della figura
Esplicita le corrispondenze tra la figura professionale in oggetto e le figure individuate e descritte dai principali attori istituzionali del Paese (sistemi di classificazione ATECO, ISCO, NUP 2006, ISTAT, EXCELSIOR, il repertorio delle professioni ISFOL e le indagini sui fabbisogni realizzate da OBNF, EBNA, ENFEA, i Repertori regionali, le classi di laurea del sistema universitario)
Indici di conversione
Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale
CompetenzeConoscenze
Capacità
I descrittori della Figura professionaleI descrittori della Figura professionale
Ambito di attività 2° livello del sistema di classificazione delle figure professionali
Livello di complessitàSpecifica il grado di complessità di esercizio del ruolo secondo i tre gruppi individuati (A, B, C); permette la connessione con i livelli europei di formazione
Concepite a “banda larga”Concepite a “banda larga” Definita in termini di attività lavorativa/professionale svolta a presidio dei processi
Definita in termini di attività lavorativa/professionale svolta a presidio dei processi
Costruita attraverso descrittori condivisi
Costruita attraverso descrittori condivisi
Titolo che consente un rapido richiamo della natura delle attività e degli oggetti che rientrano all’interno dell’ADA .
Descrive il tipo di contributo che la specifica AdA fornisce rispetto al più generale processo di produzione di beni e/o servizi a cui fa riferimento.
Codice numerico che identifica ciascuna delle UC di tutte le figure professionali.
Denominazione ADA
Descrizione della performance
Unità di competenza
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Gli standard formativi
Standard formativi: standard di progetto
Definisce quali elementi devono necessariamente essere presenti in un progetto formativo al fine di assicurare il necessario grado di validità e di riconoscibilità ai titoli rilasciati sulla base delle competenze effettivamente acquisite (ai fini, quindi, della sua approvazione e finanziabilità).
Procedura standard di progettazione
Definisce quali modalità operative devono essere adottate dall’organismo accreditato proponente per pervenire alla corretta definizione del “profilo professionale” al quale il progetto formativo è finalizzato, a partire dagli standard professionali regionali (Repertorio Regionale delle Figure Professionali).
Standard generali attinenti la progettazione delle attivita’ formative
Standard generaliattinenti il processo di erogazione
Standard di percorso relativi a “filiere” formative specifiche
PER TUTTI I PERCORSI FORMATIVI
DIFFERENZIATI PER UTENZA, ATTESTATO IN ESITO E TIPOLOGIA
Standard formativi per percorsi finalizzati al conseguimento di competenze per lo svolgimento di attivita’ normate da discipline (“dovuti per legge”)
1 2
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Dimensione formativa
ST
AN
DA
RD
RE
GIO
NA
LI
Regole di identificazione del profilo in uscita(procedura standard)
Regole per la definizione del progetto (standard di progetto)risultati/obiettivicaratteristiche del processo
RRFP
Criteri di progettazione formativa
Dimensione professionale
Certificazione delle competenze
La certificazione delle competenze è svolta dai su richiesta del singolo individuo relativamente ai
per i quali l’individuo intenda ottenere un spendibile
nel sistema dell’educazione e dei servizi al lavoro.
nuclei di competenza acquisiti e verificabili attestato formale
soggetti preposti
Attestato di qualifica Certificato di competenze
Certificazione di tutte le Unità di competenze associate alle Aree di Attività che compongono una Figura del Repertorio regionale
Certificazione di una o più Unità di competenze associate ad una o più Aree di Attività repertoriate nel Repertorio Regionale
Le prove d’esame devono essere finalizzate a verificare il possesso di Unità di Competenze, ovvero la capacità del candidato, attraverso una prova di valutazione di realizzare le performance associate alle Aree di Attività cui le Unità di Competenze oggetto di certificazione sono riferite.
La funzione di certificazione delle competenze è attualmente svolta a regime nei percorsi finanziati o riconosciuti dalla Regione Toscana che siano progettati secondo gli standard formativi definiti e sia finalizzati all’acquisizione di competenze repertoriate nel RRFP. Le commissioni d’esame sono composte dal referente provinciale, 2 esperti di settore e referente dell’agenzia formativa e le prove di valutazione sono progettate con l’ausilio dell’Esperto di valutazione e certificazione (iscritto in apposito Albo regionale)
Si attiva in esito a prove di verifica e valutazione delle competenze realizzate:a conclusione di percorso formativo realizzato secondo gli standard regionali per i percorsi formativi (già a regime dal 2009);a seguito di percorso di validazione di esperienza acquisita in contesti non formali/informali, nei quali siano state riconosciute e validate competenze riconducibili alle Unità di competenze standardizzate (in fase di messa a regime).
La certificazione delle competenze al termine di percorsi formali di apprendimento
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
Il processo di certificazione delle competenze dal formale, non formale e informale
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Il processo di validazione delle competenze
Ricostruzione Validazione
Ricostruzione dell’esperienza professionale maturata in contesti non formali e informali e delle competenze acquisite
Validazione degli elementi emersi dalla ricostruzione da parte dell’amministrazione provinciale competente
Elaborazione della documentazione in grado di testimoniare le esperienze maturate e ricostruite
MODALITA’ OPERATIVE
Avvio della fase di ricostruzione dell’esperienza da parte dell’amministrazione provinciale (CPI); Supporto di operatori in possesso di specifiche professionalità (orientatori di I e II Livello, etc.) al richiedente anche per la riconduzione delle competenze a quanto repertoriato nel RRFP
DO
CU
ME
NT
I P
RO
DO
TT
I
Elaborazione di un proprio curriculumElaborazione del Libretto Formativo del Cittadino
ESAME DELLE EVIDENZE DOCUMENTALI
L’esame è svolto al fine di individuare le Unità di Competenze tra quelle previste nel Repertorio Regionale delle Figure professionali, cui ricondurre le esperienze da validare. L’esame delle evidenze, effettuato dall’amministrazione provinciale, può comportare un colloquio con la persona che richiede la validazione.
Richiesta da parte dell’amministrazione provinciale di ulteriore approfondimento della ricostruzione
Validazione delle competenze che risultano acquisite in base alla ricostruzione effettuata
POSSIBILI ESITI
Dichiarazione degli apprendimenti
Partecipazione ad un percorso formativo di tipo formale, al fine di sviluppare le competenze mancanti necessarie all’acquisizione della qualifica
Sostenere l’esame per ottenere la certificazione delle competenze emerse dalla validazione.
OPPORTUNITA’ A CONCLUSIONE DEL PROCESSO
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
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L’INDIVIDUO CHE INTENDE LAVORARE SULLE PROPRIE COMPETENZE SI RIVOLGE A:
HA COMPETENZE ACQUISITE IN CONTESTI INFORMALI/NON FORMALI
Servizio provinciale per la certificazione
Attestato di qualifica
professionale
PUÒ SVILUPPARE COMPETENZE MEDIANTE PERCORSI FORMATIVI
Impresa abilitata
DICHIARAZIONE
DEGLI APPRENDIME
NTI
Organismo formativo
accreditato
Servizi/strutture di orientamento
ACQUISTA CONSAPEVOLEZZA CHE
VALIDAZIONE DELLE COMPETENZE
A SEGUITO DI PROVE DI VALUTAZIONE
DAVANTI A COMMISSIONE
IN CASO DI PERCORSI NON FINALIZZATI AL CONSEGUIMENTO DI QUALIFICA
IN CASO DI INTERRUZIONE DI PERCORSO
Certificato di competenze
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
SERVIZIO DI SUPPORTO ALLA COMPILAZIONE DEL
LIBRETTO FORMATIVO (RICOSTRUZIONE E MESSA
IN TRASPARENZA)
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
Il Libretto Formativo del cittadino: il percorso
Regioni e MLPS siglano le Linee Guida sulla Formazione Professionale dove si da’ nuovo impulso all’attuazione del Libretto Formativo
Cronoprogramma MLPS-Regioni-CE su
Standard: definizione di un Piano d’azione
ampliato e coordinato sul Libretto Formativo
La Sardegna avvia nel 2009 la sperimentazione del Libretto sulla base del Repertorio Regionale delle Figure Professionali della Toscana, grazie ad un protocollo d’intesa tra le due Regioni
Le fasi di attuazione in Toscana
Fase 1
Preparatoria
Fase 2
Prima implementazione
Fase 3
Messa a regime
31 gennaio 2011 30 settembre 2011 – in corso
DGR n. 1066 del 13.12.2010 approva gli “Indirizzi per la messa a sistema delle procedure di rilascio del libretto formativo del cittadino”
Linee Guida Formazione IndirizziCronoprogramma RAS
Costituzione di due sottogruppi della Commissione Tripartita per la Certificazione delle competenzePredisposizione del Sistema Informativo per il supporto alla compilazione e rilascio del Libretto Definizione degli indirizzi per la messa a regime del LibrettoEmanazione di Linee guida sul processo di orientamento e supporto alla compilazione per il rilascio del Libretto FormativoEmanazione Linee Guida per la procedura informatizzata di compilazione, rilascio e aggiornamento del Libretto.
Soggetti coinvolti:Lavoratori in Mobilità in derogaLavoratori in Cassa integrazione in derogaNell’ambito delle politiche attive del Lavoro in contrasto alla crisi, da febbraio 2011, i lavoratori in CIG e mobilità in deroga già trattati, in quanto destinatari di politiche attive del lavoro, sono stati contattati dai Centri per l’Impiego al fine di usufruire del servizio di accompagnamento alla compilazione e rilascio del Libretto.
Processo progressivo per l’allargamento del Target per arrivare ad offrire il servizio a tutti i cittadini toscaniRilascio e costante aggiornamento del Libretto a tutti i cittadini toscani attraverso la rete dei Servizi per il Lavoro e dei soggetti che verranno abilitati.
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
La messa a regime dei processi di validazione e certificazione delle competenze Presupposti nazionali:
Il TU prevede l’obbligo di registrazione della formazione sul Libretto e la possibilità della certificazione delle competenze per gli Apprendisti e della loro trascrizione nel Libretto
Accordo delle Regioni 14 marzo 2012 sul documento “Sistema nazionale di certificazione – elementi minimi condivisi”
Capo VII Formazione Permanente del Dlgs Mercato del Lavoro
Presupposti regionali che hanno guidato la strutturazione del piano di messa a regime del servizio:
Accordo MLPS – MIUR – Regioni per la definizione di un sistema nazionale di certificazione
TU Apprendistato Accordo 19 Aprile su Certificazione
Accordo Regioni IX Com Decreto MdL
Inserimento nei servizi di accoglienza e inserimento lavorativo degli immigrati giunti a seguito della primavera araba di procedure per la messa in trasparenza e valorizzazione delle competenze
Definizione delle delibere attuative per l’Apprendistato e costruzione del servizio di messa in trasparenza, validazione e certificazione
Azione di riconoscimento delle competenze e formazione per Assistenti familiari
Accordo nazionale tra le Autorità portuali su analisi standard professionali e certificazione delle competenze
Risposta a emergenza primavera araba
Nuova normativa regionale Apprendistato Accordo Autorità portuali Politiche Ass Familiari
Il processo di validazione, certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti
La messa a regime dei processi di validazione e certificazione delle competenze
Le fasi di attuazione in Toscana
Fase 1
Preparatoria
Fase 2
Prima diffusione del servizio
Fase 3
Ulteriore diffusione
novembre 2012 –
giugno 2013
da luglio 2013-
Delibera che approva gli Indirizzi per la progressiva diffusione a livello regionale del servizio ‘Validazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti informali e non formali’ Definizione della tipologia di soggetti pubblici e privati ulteriormente accreditabili (oltre ai Centri per l’impiego) per la erogazione del servizio Emanazione Linee Guida sul servizio ‘Validazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti informali e non formali’, contenente tra l’altro le specifiche qualitative del servizio stesso Progettazione di un piano di formazione per gli operatori coinvolti nella erogazione del servizio Avvio dei 4 filoni di prima messa a regime:
Immigrati primavera araba Apprendisti Assistenti familiari Operatori delle prof. portuali
gennaio 2012 –
ottobre 2012
Prosecuzione delle attività relative ai 4 filoni di prima messa a regime:
Immigrati primavera araba Apprendisti Assistenti familiari Operatori delle prof. Portuali
Monitoraggio e valutazione Analisi sostenibilità e di eventuali modifiche normative per la messa a regime Seminario regionale
Introduzione di eventuali modifiche normative Messa a regime Monitoraggio e valutazione Formazione continua operatori