3 novembre prof.ssa Maria Rosaria Toscano LE COMPETENZE LINGUISTICHE.

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LE COMPETENZE LINGUISTICHE

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La scuola dell'obbligo deve insegnare "conoscenze" o "competenze"?

La domanda apparentemente è astratta, ma dalla risposta discendono conseguenze concrete, perché ne dipendono i contenuti e i metodi dell'insegnamento. Fino a pochi decenni or sono era considerato ovvio che la scuola dovesse impartire nozioni. Ma oggi il mondo è cambiato. Si constata sempre più spesso che le conoscenze non servono a chi non è in grado di usarle per risolvere problemi nuovi.

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«Oggi le imprese non sono più disposte a insegnare il mestiere per anni, si aspettano piena efficienza sin dal primo giorno di lavoro. E i lavori cambiano: non sono più uno o due nell'arco della vita ma 10-15, e saranno sempre di più. Non serve "sapere" ma "saper imparare"». Chi parla è Charles Fadel, responsabile Global Education della Cisco, che ha convinto 14 stati Usa, tra cui il Massachusetts, ad adottare il proprio progetto educativo. Il presidente Obama ha proclamato che «nel XXI secolo le abilità fondamentali saranno il pensiero critico, l'intraprendenza e la creatività». Per svilupparle la scuola dovrà insegnare in modo nuovo.

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La produttività degli individui dipenderà sempre più dalla capacità di adattarsi, innovare, lavorare in gruppo, pensare in modo critico. «Se un dottore di ricerca cinese costa cinque volte meno di un europeo o un americano – continua Fadel – quest'ultimo dovrà essere cinque volte più produttivo, o finirà fuori mercato». È questa la premessa della svolta pedagogica «dalle conoscenze alle competenze», cioè a un sapere conquistato in modo attivo attraverso la soluzione di problemi tratti dalla vita reale. «Attenzione però – sottolinea Fadel –: non bisogna contrapporre conoscenze a competenze, bensì sviluppare le seconde dalle prime». L'insegnamento di base non va abbandonato, va potenziato. Restano validi gli obiettivi tradizionali: ridurre l'abbandono scolastico, rafforzare le conoscenze nelle lingue, in matematica, scienze, storia, educazione civica etc.

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«Oggi gli studenti

– conclude Fadel –

vogliono "imparare facendo".

Già Confucio diceva, 500 anni prima di Cristo:

« se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio comprendo».

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Conoscenze, capacità, competenze:

verso la chiarificazione dei concetti

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Le “competenze” bisogna:

• determinarle (non solo atti della persona in contesto complesso e inedito)

• accertarle (richiede prove valide relative a un costrutto definito)

• misurarle (richiede livelli crescenti, non che siano certificabili solo come sì/no)

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Le materie scolastiche come “contenitori”…

• …di “contenuti”: l’indice del libro di testo – l’ordine del curricolo è “accademico”– Enciclopedismo: cosa “tagliare” ?– cosa tenere ?

• …di discorsi sulle cose (dalla teoria alla applicazione)– tanti libri, a prescindere dallo scopo– sapere decontestualizzato e opaco: non come

paradigma per risolvere problemi

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Le materie scolastiche come strada alle competenze

• Cultura come mezzo di sopravvivenza per “inferiori biologici”: dall’ago e filo al modello matematico (Rigotti)

• Competenza come capacità di padroneggiare un certo settore di realtà attraverso procedure e mezzi adeguati a rispondere a certi fini

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Progettare per competenze

Le parole chiave:

Competenze

Abilità

Capacità

Conoscenze

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Come esprimere gli obiettivi

CompetenzaCompetenza =

Capacità professionale richiesta per assumere certe funzioni

Capacità di muoversi in più contesti

Capacità professionale, sociale, contestuale strategica

Affidabilità nell’esecuzione di un compito

Insieme di prestazioni,abilità,conoscenze

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Come esprimere gli obiettivi

Capacità(performance) =

• comportamento direttamente osservabile(Bertocchi)

• livello effettivamente raggiunto nell’esecuzione di un compito(Boscolo)

• ciò che l’allievo è in grado di fare(Mager)

• livello di performance (grado di riuscita individuale)(Guilbert)

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Come esprimere gli obiettivi

ABILITA’

=

Comportamentali

Comportamentali/cognitive

Cognitive

disciplinari

trasversali

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Ricondurre a un orizzonte

• conoscenza riguarda la domanda– qualcosa che vale la pena che io conosca (è nata da

una provocazione della realtà!)

• capacità c’entra con un compito– qualcosa che mi mette in movimento con degli

strumenti adeguati

• competenza c’entra con un soggetto che agisce– qualcosa in cui mi esprimo di fronte alla

provocazione della realtà

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ABILITA’CONOSCENZE

IMMAGINE DI SE’SENSIBILITA’ AL CONTESTO

CONSAPEVOLEZZA

MOTIVAZIONE

STRATEGIE METACOGNITIVE

RUOLO SOCIALE

IMPEGNO

LA COMPETENZA: UN CONCETTO COMPLESSO

CHE COSA SI APPRENDE?

COME SI APPRENDE?

“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”. [Pellerey, 2004]

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Perché le competenze:Perché le competenze:

gli alfabeti non vivono più solo nella scuola, ma gli alfabeti non vivono più solo nella scuola, ma anche in altri luoghi informali di apprendimento;anche in altri luoghi informali di apprendimento;

la post-modernità causa spesso incapacità di la post-modernità causa spesso incapacità di filtrare, gerarchizzare le conoscenze;filtrare, gerarchizzare le conoscenze;

la fine dell’enciclopedismo induce la scuola a la fine dell’enciclopedismo induce la scuola a concentrarsi su conoscenze e problemi concentrarsi su conoscenze e problemi essenziali, basati sui nuclei fondanti delle essenziali, basati sui nuclei fondanti delle discipline e generativi di competenze;discipline e generativi di competenze;

Spostamento del focus dell’azione didattica:Spostamento del focus dell’azione didattica: dall’insegnamento all’apprendimento;dall’insegnamento all’apprendimento; dal programma al curricolo;dal programma al curricolo; dalle nozioni alle competenze.dalle nozioni alle competenze.

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Curricolo basato sulle competenzeCurricolo basato sulle competenze

Attenzione verso altri aspetti:Attenzione verso altri aspetti: il raccordo tra saperi formali e saperi informali;il raccordo tra saperi formali e saperi informali; il rapporto tra saperi disciplinari e trasversali;il rapporto tra saperi disciplinari e trasversali; la costruzione di curricoli verticali che creino i la costruzione di curricoli verticali che creino i

presupposti affinché la continuità sia intesa presupposti affinché la continuità sia intesa come costruzione di un abito mentale che come costruzione di un abito mentale che sappia affrontare le discontinuità.sappia affrontare le discontinuità.

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CompetenzaCompetenza

capacità di padroneggiare e utilizzare le conoscenze capacità di padroneggiare e utilizzare le conoscenze in un contesto disciplinare o lavorativo, in un contesto disciplinare o lavorativo,

dimensione metacognitiva, di consapevolezza. dimensione metacognitiva, di consapevolezza. La competenza comprende:La competenza comprende: conoscenze dichiarativeconoscenze dichiarative (che cosa); (che cosa); abilità proceduraliabilità procedurali diverse (come) attinenti a uno diverse (come) attinenti a uno

specifico settore o campo disciplinare;specifico settore o campo disciplinare; abilità di tipo trasversaleabilità di tipo trasversale, che riguardano per esempio , che riguardano per esempio

la comprensione della lettura, l'utilizzazione di modalità la comprensione della lettura, l'utilizzazione di modalità di produzione scritta o grafica; di produzione scritta o grafica;

le abilità di studiole abilità di studio. .

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Basare il curricolo sulle competenzeBasare il curricolo sulle competenze

significasignifica intendere l'apprendimento intendere l'apprendimento come un come un processo attivo di costruzione di:processo attivo di costruzione di:

conoscenze, conoscenze, abilità,abilità,atteggiamentiatteggiamenti in un contesto di interazione dell'allievo con:in un contesto di interazione dell'allievo con:gli insegnanti,gli insegnanti, i compagni,i compagni, i i media media didatticididattici

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“sapere, saper fare, saper essere”

Competenza: l’insieme equilibrato si “sapere”, “saper fare” e “saper essere”

1. il sapere (conoscenze codificate, attinenti a discipline per le quali esistono comunità di studiosi e di esperti)

2. il saper fare (conoscenza operativa e procedurale, abilità pratiche, esperienza professionale specifica, capacità di gestione dei problemi che si incontrano nella prassi lavorativa)

3. il saper essere (capacità di comprendere il contesto in cui si opera, di gestire le interazioni con gli altri attori sociali presenti nel contesto, di adottare i comportamenti appropriati)

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“sapere perchè”

È alla base della competenza che è un sapere agito:

ossia la capacità di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e metodologiche in situazioni di studio, di lavoro e nello sviluppo personale e professionale.

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G.LE Boterf. De la compètence.Paris

“La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non è riconducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito

con la formazione.. La competenza non risiede nelle risorse

(conoscenze, capacità da mobilizzare) ma nella mobilizzazione stessadi queste risorse : essa non può dunque essere separata dalle proprie

condizioni di “messa in opera” … La competenza è un sapere agire o reagire riconosciuto.

Qualunque competenza, per esistere, necessita del giudizio altrui.

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APPRENDIMENTO

FORMAZIONE

COMPETENZA

Centralità del soggetto:

Bisogni, desideri, aspettative, obiettivi, progetti….

Processo

Attività educativa – didattica

Mediazione culturale – modalità di realizzazione

Risultato del processo

Contenuto del processo

“Ciò che il soggetto, immesso nel processo, ha

appreso”

é

é

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Il vero nodo delle questioni del formare è rappresentato

dalle questioni dell’apprendere.

Ciò significa che è fondamentale chiedersi

prima

“Come si apprende”

dopo

“Come far apprendere

dall’insegnamento

all’ Apprendimento

Il focus

si sposta

L’attenzione al processo implica la capacità di capire come gli individui

conoscono e come funzionano sul piano razionale e su quello

motivazionale durante il processo del conoscere

Dibattito psico-

pedagogico

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Stimolo Risposta

Insegnamento

produzione contenuti

Programma

Lezione frontale

Verifica/valutazione notarile

Ricezione

Riproduzione contenuti

Interrogazione

voto

?

Apprendimento: nesso meccanico stimolo - risposta

Esclude attività di rielaborazione da parte del soggetto

Comportamentismo

COMPETENZA

Comportamenti osservabili derivati dalla prestazione

tutta giocata sulla ripetitività dell’esercizio

passiva

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entratauscita

Consapevolezza e controllo delle strategie cognitive

Valorizzazione di operazioni quali la percezione, l’attenzione, l’osservazione, la motivazione, la memorizzazione, la metacognizione ……..

IO

Il soggetto è considerato un sistema complesso in grado di

selezionare ed elaborare le informazioni, di prendere

decisioni, di interagire con l’ambiente e assumere

atteggiamenti autonomi

CognitivismoCognitivismo

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Costruttivismo

Il modello costruttivista (Piaget, Bruner, Gardner.) considera l’apprendimento come un processo di costruzione attiva di risposte da parte del soggetto.

Da questo punto di vista non è essenziale cosa e quanto si apprende ma come lo si apprende

Un apprendimento è valido se mobilita e ristruttura gli schemi mentali del soggetto e li fa evolvere

Nel modello costruttivista l’obiettivo della valutazione è offrire a studenti e docenti una base per “correggere” il processo formativo

La valutazione non si interessa alla rilevazione del sapere “assimilato”, bensì ai modi in cui lo studente sa usare questo sapere ( di qui l’uso di prove di verifica di abilità e capacità procedurali quali, il problem – solving, il transfert e non l’uso di esercizi che verificano la semplice riproduzione di conoscenze)

La competenza non è un semplice sapere e neanche solo un saper fare: è la dimostrazione “in un contesto” di questi aspetti caricati delle connotazioni relazionali, motivazionali … proprie della persona che vi agisce.

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“Durante il cammino cognitivo non sono tanto le performances o le risposte giuste che interessano, né il

punto di partenza o di arrivo; quello che interessa è il cammino, con i processi che l’individuo elabora

nelle diverse situazioni” Fabbri., 1990 ……….. Quindi la potenzialità dell’individuo, la sua

soggettività .... I suoi particolari stili…Il dinamismo cognitivo, esperenziale, relazionale ed

emozionale che

Il soggetto agiscenel processo diapprendimentoper acquisire

attraverso l’uso di proprie strategie

C

OMPETENZE COMPETENZE

Quindi

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“La competenza

non ha mai solo una dimensione di conoscenza

non è mai puro accumulo di saperi e tecniche

non è mai solo l’espressione di un sapere e di un saper fare riferibili meccanicamente ad una prestazione” (Bresciani)

Ma ….é l’insieme più ampio delle caratteristiche intrinseche, personali e più profonde dell’individuo, attraverso le quali egli diventa capace di mobilitare, in modo soddisfacente e flessibile, tutte le sue risorse nei compiti e nei ruoli che gli vengono affidati

Motivazioni

Immagini di è – autostima

Senso di autoefficacia.. …

QUINDI

Elementi determinanti

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Conoscenze dichiarativestatiche

Conoscenze proceduralidinamiche

Motivazioni (J. Kuhl)Processo che conduce alla decisione di

agireRisultato delle attese di successoMoltiplicato per il valore a questo

attribuito

SapereSapere

Saperfare

Saperfare

Saperessere

Saperessere

Gestire , attraverso l’uso di strategie, il proprio apprendimento; controllare, verificare se le risorse di cui si è in possesso possono essere funzionali alla situazione posta dal contesto: operare scelte, gestire il transfert Agire

SOGGETTO

Sa

Sa fare

Sa essere

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Quindi è necessario porre attenzione

alle strategie per fare in modo che gli individui possano apprendere: agire formativoai processi e alle modalità attraverso cui gli individui operano per apprendere (intelligenze multiple; stili cognitivi; tempi di apprendimento;..)alla qualità formativa dei processi e dei risultati che gli individui realizzano attraverso le attività finalizzate all’apprendimento nel contesto datoalle esperienze precedenti (saperi funzionali, sapere tacito, configurazioni cognitive, affettive…) come contenuto e come spinta all’apprendimentoalla riflessione e all’analisi come condizione per realizzare l’apprendimento e per aver consapevolezza che si sono verificati con l’apprendimento – METACOGNIZIONEall’agire motivato – condizione affinchè l’apprendimento possa realizzarsialla relazione nei contesti - dimensione condivisa e co-costruita degli apprendimenti

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La competenza è una forma di sapere inAzione che genera Sapere

metaforicamente un

“saper agire sapiente”

La competenza è una forma di sapere inAzione che genera Sapere

metaforicamente un

“saper agire sapiente”

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Formazione/CompetenzaFormazione/Competenza

La formazione – sulla base dei documenti comunitari, nazionali e regionali – è da intendere come il processo

attraverso il quale evenienze ed attività diverse promuovono l’apprendimento di competenze relative

al Sapere, al Saper fare, al Saper essere, al Saper vivere

La formazione si dà sempre e comunque, lungo l’intero arco della vita ed in tutte

le circostanze e in situazioni diverse

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1)Conoscenza/teoria

(sapericonoscenze situate)

5)Nuova conoscenza

teoria

4)Applicazione e trasferimento

dell’apprendimento(verifica apprendimento,uso in situazioni diverse)

3)Apprendimento/Cambiamento

(modifica configurazioni mentaliacquisizione/sviluppo

competenzeprogressivo rafforzamento del sé

2)Azione

(programmatoria,relazionale,operatività

riflessiva in action)

FORMAZIONE

MO

VIMEN

TO

processo

FINALIZZATOAPPRENDIM

ENTO

éall’

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Progettare per competenze: definizioni

Sviluppo di una competenza (Pellerey)

possedere in maniera significativa, stabile e fruibile concetti e quadri concettuali;

aver raggiunto adeguate abilità intellettuali e pratiche sapendo come, quando e perché valorizzarle;

disporre di adeguati significati, valori, motivazioni, atteggiamenti, concezioni di sé e forme di rapporto con il sapere da acquisire, capacità di concentrazione e di perseveranza nel portare a termine gli impegni, ecc..

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La progettazione per competenze nella scuola

Le competenze cognitive disciplinari, professionali, Acquisire i concetti e gli strumenti di base di una disciplina (es. lettura di carte geografiche )Acquisire e organizzare i contenuti secondo corrette impalcature concettuali

Competenze metacognitiveConsapevolezza e controllo dei propri processi di

apprendimentoAbilità di studio: imparare a imparare: Compilazione della conoscenza (dichiarativa e procedurale)

Competenze trasversali (strategiche)Prendere decisioni, Diagnosticare, RelazionarsiAffrontare e risolvere problemiSviluppare soluzioni creative, curare il proprio successo formativoInserirsi nel mondo del lavoro, interessarsi alla società

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LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

SAPERE SCOLASTICO SAPERE REALE

astratto concreto

analitico globale

sistematico intuitivo logico pratico

generale particolare

individuale sociale

rigido flessibile

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LE QUATTRO DISCONTINUITA’TRA L’IMPARARE DENTRO E FUORI LA SCUOLA

•“la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;

LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

• la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci si avvale di strumenti cognitivi o artefatti;

•la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni;

•“a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione.” [Resnick, 1995]

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LA SFIDA PER IL SAPERE SCOLASTICO

“la scuola è un luogo dove si svolge un particolare tipo di ‘lavoro intellettuale’ , che consiste nel ritrarsi dal mondo quotidiano, al fine di considerarlo e valutarlo, un lavoro intellettuale che resta coinvolto con quel mondo , in quanto oggetto di riflessione e di ragionamento” [Resnick, 1995]

la differenza sta nella gestione della discontinuita’

centralità dell’insegnamento

centralità dell’apprendimento

LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

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IL MURO IL PONTE

La conoscenza come prodotto

predefinito, materia inerte

La conoscenza come processo

elaborativo, materia viva

La conoscenza viene frammentata in

parti per facilitare l’assimilazione

La conoscenza viene vista nelle sue

reciproche relazioni

Lo studente riproduce la conoscenza Lo studente produce la conoscenza

Organizzato intorno a contenuti Organizzato intorno a problemi

Strutturato e uniforme Differenziato e regolato sulla persona

Prevede un percorso lineare

insegnante-conoscenza-studente

Prevede un percorso ricorsivo

insegnante-conoscenza-studente

Usa il libro come strumento principe Usa fonti e materiali diversi

Procede in modo individualistico Procede in modo cooperativo

LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

[Conoglio, 2004]

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Modello del muro

(o diretto)

su una logica dell’insegnamento,

caratterizzata da ordine d’esposizione, sistematicità, pianificazione rigida,

affinità con il sapere teorico

LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

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Modello del ponte (o indiretto)

su una logica dell’apprendimento, caratterizzata da ordine di scoperta,

intuizione, gestione flessibile, affinità con il sapere pratico

LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO

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Approccio didattico basato sulle competenze

Passaggio a un insegnamento-ponte

Quali sfide per l’insegnante?

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la conoscenza non deve essere materia inerte, incapsulata all’interno delle

discipline, ma materia viva, da mettere in relazione con le esperienze di vita e i

problemi che la realtà pone

Considerare i saperi come risorsa da mobilitare

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la stretta connessione tra realtà e scuola, simboleggiata dalla metafora del ponte, si riflette nell’appoggiare l’attività didattica su

attività in grado di integrare i saperi e di renderli significativi proponendo situazioni

problematiche da affrontare

Lavorare per situazioni problema

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l’aggancio con problemi di realtà richiede un approccio strategico alla progettazione,

fondato sulla messa a fuoco di alcune linee d’azione da adattare e calibrare

durante lo sviluppo del percorso formativo

Adattare una pianificazione flessibile

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Fondamentale è il momento valutativo, vero e proprio specchio attraverso cui

conoscere e riconoscersi, risorsa metacognitiva per il soggetto che

apprende

Praticare una valutazione per l’apprendimento

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la realtà è restia a essere rinchiusa nei recinti concettuali e metodologici delle discipline, necessita di una pluralità di

sguardi attraverso cui osservare e comprendere la propria esperienza

Andare verso una minore chiusura disciplinare

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una diversa modalità con cui avvicinarsi all’insegnamento non impatta solo con le

resistenze e le routine dei docenti, ma anche con gli stereotipi, le aspettative, i modelli culturali degli studenti, delle loro

famiglie, della comunità sociale.

Convincere gli allievi a cambiare mestiere

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“L’apprendimento si qualifica come una pratica consapevole guidata dalle proprie intenzioni e da una continua riflessione basata sulla percezione dei vincoli e delle risorse interne ed esterne” [Johnassen, 1997]

PERCEZIONE

AZIONE

INTENZIONE

RIFLESSIONE

CONSAPEVOLEZZA

QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?

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QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?

favorisce la responsabilità dello studente nella gestione del processo apprenditivo ATTIVO

incoraggia il coinvolgimento dello studente attraverso contesti realistici e rilevanti COINVOLGENTE

sollecita l’integrazione dei nuovi apprendimenti nelle strutture conoscitive preesistenti

SIGNIFICATIVO

colloca la costruzione della conoscenza entro un’esperienza sociale SOCIALE

offre modalità differenti di soluzione di un problema APERTO

attiva l’uso di diversi canali di rappresentazione della realtà MULTIMEDIALE

stimola l’autoconsapevolezza nel processo di costruzione della conoscenza

AUTO

RIFLESSIVO

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3 novembre prof.ssa Maria Rosaria Toscano

La centralità dell'apprendimento e della La centralità dell'apprendimento e della persona che apprendepersona che apprende

significa:significa: considerare non solo considerare non solo i i risultatirisultati (i prodotti: quanto l'allievo sa e (i prodotti: quanto l'allievo sa e

sa fare in un determinato momento del suo percorso sa fare in un determinato momento del suo percorso scolastico),scolastico),

ma anche ma anche i processii processi le modalità attraverso cui raggiunge tali le modalità attraverso cui raggiunge tali risultatirisultati

Per esempio:Per esempio: le difficoltà di fronte ad esperienze nuove, le difficoltà di fronte ad esperienze nuove, la progressiva la progressiva scoperta scoperta e uso di e uso di strategie di studio,strategie di studio, l'utilizzo di nozioni apprese in contesti diversi da quello l'utilizzo di nozioni apprese in contesti diversi da quello

scolastico. scolastico. L'attenzione ai L'attenzione ai processi processi implica nell'insegnante un implica nell'insegnante un

atteggiamento di costante monitoraggio nei confronti dei atteggiamento di costante monitoraggio nei confronti dei progressi dell'allievo. progressi dell'allievo.

L'apprendimento va inteso come:L'apprendimento va inteso come:ampliamento e modifica di esperienzeampliamento e modifica di esperienze. .

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3 novembre prof.ssa Maria Rosaria Toscano

La centralità dell'apprendimento e della La centralità dell'apprendimento e della persona che apprendepersona che apprende

• Imparare un concetto o una nozione significa: inquadrare Imparare un concetto o una nozione significa: inquadrare un'esperienza - per esempio, nel campo dei numeri, o un'esperienza - per esempio, nel campo dei numeri, o della lingua, o delle scienze - nell'ambito di della lingua, o delle scienze - nell'ambito di concetti e concetti e procedure procedure che attengono a una disciplina o campo che attengono a una disciplina o campo disciplinare. disciplinare.

• L'azione dell'insegnante, nel processo di costruzione L'azione dell'insegnante, nel processo di costruzione della conoscenza ha la funzione di:della conoscenza ha la funzione di:

• raccordo con gli apprendimenti precedenti, raccordo con gli apprendimenti precedenti, puntualizzazione dei significati in relazione ai campi di puntualizzazione dei significati in relazione ai campi di esperienza, esperienza,

• aiuto nell'organizzazione di un sapere più ampio e aiuto nell'organizzazione di un sapere più ampio e approfondito. approfondito.

• Questa funzione disciplina e sistematizza le esperienze Questa funzione disciplina e sistematizza le esperienze degli studenti, non le sostituisce né tantomeno le ignora. degli studenti, non le sostituisce né tantomeno le ignora.

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3 novembre prof.ssa Maria Rosaria Toscano

QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?

ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO

PRINCIPI METODOLOGICI

AFFRONTARE SITUAZIONIPROBLEMATICHE

•PROPORRE SITUAZIONI COMPLESSE, REALISTICHE, SFIDANTI

GESTIRE RISORSE DIVERSIFICATE

•CONSIDERARE I SAPERI DISCIPLINARI COME RISORSE DA MOBILITARE •PREDISPORRE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO•FAVORIRE L’APERTURA VERSO L’ESTERNO AIUTARE A GESTIRE LE INFORMAZIONI

AGIRE •STRUTTURARE I PERCORSI IN BASE ALLE ATTIVITA’ DEGI ALLIEVI•TENDERE A PRODOTTI SIGNIFICATIVI•ORGANIZZARE COMUNICAZIONI DA PARTE DEGLI ALLIEVI•LASCIARE AGLI ALLIEVI SPAZI DI DECISIONE SULLA REALIZZAZIONE DEI COMPITI•ADATTARE LE ATTIVITA’ AL GRADO DI COMPLESSITA’ ADEGUATO AGLI ALLIEVI

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QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?

ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO PRINCIPI METODOLOGICI

INTERAGIRE •STIMOLARE L’INTERAZIONE SOCIALE COME RISORSA PER

L’APPRENDIMENTO •PREVEDERE E DEFINIRE RUOLI NEL

GRUPPO

RIFLETTERE •PROMUOVERE RIFLESSIONE E CONSAPEVOLEZZA SUI

PROCESSI E SUI PRODOTTI DEL LAVORO DIDATTICO

VALUTARE •COINVOLGERE GLI ALLIEVI NELLA VALUTAZIONE DEL

PROPRIO APPRENDIMENTO

ADOTTARE UNA VALUTAZIONE DINAMICA E REGOLATIVA

STRUTTURARELE CONOSCENZE

•PREVEDERE MOMENTI DI LAVORO PERSONALE CONSOLIDARE NEGLI ALLIEVI LE STRATEGIE DI PROGETTAZIONE e CONTROLLO DELL’APPRENDIMENTO•PROPORRE ORGANIZZATORI ANTICIPATI DELL’APPREND.

INTEGRARE •PROPORRE COMPITI CHE AIUTINO A STABILIRE LEGAMI

FRA LE CONOSCENZE•FARE EMERGERE LE PRECONOSCENZE IN RELAZIONE AI

NUOVI SAPERI

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QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?

ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO

PRINCIPI METODOLOGICI

COSTRUIRESIGNIFITI

•AIUTARE L’ALLIEVO AD ATTRIBUIRE SENSO ALL’APPRENDIMENTO•PROMUOVERE MOTIVAZIONI INTRINSECHE, DI APPRENDIMENTO E PRODUZIONE

TRASFERIRELE

CONOSCENZE

•RICHIAMARE I CONTESTI DI VITA REALE IN CUI UTILIZZARE I

PROPRI SAPERI•AIUTARE GLI ALLIEVI A MOBILITARE I PROPRI SAPERI DI

FRONTE A PROBLEMI•METTERE ALLA PROVA L’ALLIEVO DI FRONTE A SITUAZIONI

INEDITE •PROPORRE MATERIALI CHE FAVORISCANO IL TRANSFERT

ESSEREACCOMPAGNATO

•SOSTENERE L’ALLIEVO SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO•RITRARSI GRADUALMENTE PER SVILUPPARE L’AUTONOMIA

DELL’ALLIEVO

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UNA VISIONE D’INSIEME

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Definizione dei livelli di competenza in PISA

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(Roma, 2005),• Scuola e extrascuola (Brescia 2002), • L’educazione non finisce mai (Roma, 1996), L’educazione al servizio (Roma, 1990).• MORIN E. La testa ben fatta- Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero"

(Raffaello Cortina Editore, 2000), • "I sette saperi necessari all'educazione del futuro", (Raffaello Cortina Editore, 2001), • NOTARBARTOLO DANIELA in SCUOLA/ Classi promosse o bocciate? Ecco come

leggere i dati Invalsi• SCUOLA/ La "vera" riforma non sono le Indicazioni, ma la riscoperta del piacere di

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