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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile Portoferraio, 24 febbraio 2011 IL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Portoferraio, 24 febbraio

2011

“IL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE”

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Il Sistema Nazionale della Protezione Civile

Compiti e attività

La Legislazione in materia di protezione civile

Organizzazione e struttura territoriale in emergenza

Le emergenze marittime gestite dal DPC

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Essere al servizio della comunità: l’organizzazione dei soccorsi

Non è sempre stato così: l’attuale sistema di protezione civile è il frutto di un

percorso storico legato sia a esperienze concrete sul territorio nazionale sia

all’evolversi del contesto internazionale.

Fino a quando il ruolo dello Stato nel garantire la sicurezza è stato inteso come

difesa del territorio e assistenza alla popolazione, il ruolo della protezione civile è

stato quello di organizzare i soccorsi in caso di calamità naturali.

R.D.L 09.12/1926: “Disposizioni per i servizi di pronto soccorso in caso

di disastri tellurici o di altra natura”

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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1919 - 1969 Il coordinamento dei soccorsi è affidato al Ministero dei Lavori Pubblici

1966 Alluvione dell’Arno

Legge n. 996 - Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità– Protezione civile.

Art. 1Ai fini della presente legge s'intende per calamità naturale o catastrofel'insorgere di situazioni che comportino grave danno o pericolo di gravedanno alla incolumità delle persone e ai beni e che per la loro natura oestensionedebbano essere fronteggiate con interventi tecnici straordinari.

Art. 2Il Ministro per l‘Interno provvede, d'intesa con le altre Amministrazionidello Stato, civili e militari, e mediante il concorso di tutti gli enti pubbliciterritoriali e istituzionali, alla organizzazione della protezione civile,predisponendo i servizi di emergenza, di soccorso e di assistenza in favoredelle popolazioni colpite da calamitànaturali o catastrofe.

1970

1968 Terremoto del BeliceOttobre 1963 - Vajont

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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D.P.R. n. 66 – Regolamento di esecuzione della legge 996/70CCS, COM, CAPI$

Art. 1La protezione civile è un compito primario dello Stato.

Essa concerne:

1) la prevenzione degli eventi calamitosi mediante l'individuazione e lo

studio delle loro cause;

2) la predisposizione e attuazione dei servizi di soccorso;3) la predisposizione e attuazione degli interventi assistenziali;

4) il coordinamento, al verificarsi dell'evento calamitoso, di tutti gli

interventi delle Amministrazioni dello Stato, delle regioni e degli enti

pubblici territoriali ed istituzionali.

1981

1976 Terremoto del Friuli1980 Terremoto dell’Irpinia

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civilePresidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Sindaco

Ministero dell’Interno

Commissario

per le emergenze

Organizzazione dello Stato dopo la Legge del 1970

Comitato interministeriale

della protezione civileC.A.P.I

dichiarazione di catastrofe o

calamità naturale 5 Regioni a Statuto Speciale

Comitato Regionale di Protezione Civile

(nominato dal Ministro dell’Interno)

Studio e programmazione

Commissario di Governo

Ufficio regionale di protezione civile

Provincia

(Min. Interno)

Prefetto

Corpo dei

VVF

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LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Prefetto

Ministero dell’Interno

Commissario

per le emergenze

Organizzazione dello Stato dopo il DPR n.66/1981

Comitato interministeriale

della protezione civileC.A.P.I

dichiarazione di catastrofe o

calamità naturale

Provincia

C.C.S.

C.O.M C.O.M

Sindaco

Ufficiale di Governo

20 Regioni:

15 Statuto Ordinario - 5 Statuto Speciale

Comitato Regionale di Protezione Civile

(nominato dal Ministro dell’Interno)

Studio e programmazione

Commissario di Governo

Ufficio regionale di protezione civile

Corpo dei

VVF

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Sindaco

Ufficiale di Governo

Ministro per il coordinamento della protezione civile (PCM)

Organizzazione dello Stato dopo l’istituzione del Ministro per il coordinamento della protezione civile, nel 1982

Dip. Prot. Civ.

Emercom

Com. Naz. Volontariato

Com. Grandi Rischi

Gruppi Naz. CNR

ATTIVITA’ DI PREVISIONE

E PREVENZIONE

Amm.ne Provinciale PrefetturaPIANI DI

EMERGENZAGESTIONE

DELL’EMERGENZA

C.C.S.

C.O.M C.O.M

20 Regioni: 15 Statuto Ordinario - 5 Statuto Specialedichiarazione di catastrofe o

calamità naturaleComitato Regionale di Protezione Civile

(nominato dal Ministro dell’Interno)

Studio e programmazione

Commissario di Governo

Ufficio regionale di protezione civile

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LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

a

c

b

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Comitato

Operativo

Commissione

Grandi Rischi

dichiarazione stato di

emergenza

C.C.S.

C.O.M.C.O.M.

Presidente del Consiglio dei Ministri

Prefetto

PROGRAMMI DI PREVISIONE

E PREVENZIONE

Sindaco

Autorità di protezione civile

Organizzazione dello Stato dopo la Legge n.225/1992

Comitato

Nazionale del Volontariato

Dipartimento della protezione civile

Provincia

PIANI DI PROTEZIONE CIVILE

PROGRAMMI DI PREVISIONE

E PREVENZIONE

Regione

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

a

c

b

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Comitato

Operativo

Commissione

Grandi Rischi

dichiarazione stato di

emergenza

Presidente del Consiglio dei Ministri

Prefetto

Commissario delegatoPROGRAMMI DI PREVISIONE

E PREVENZIONE

Sindaco

Autorità di protezione civile

Organizzazione dello Stato dopo il D.Lgs n.112/1998

Comitato

Nazionale del Volontariato

Dipartimento della protezione civile

PIANI DI PROTEZIONE CIVILE

PROGRAMMI DI PREVISIONE

PREVENZIONE

Albo regionale

Volontariato

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

GESTIONE DELL’ EMERGENZA

Regione

Provincia

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dipartimento della Protezione Civile

LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

a

c

b

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

PRIN

CIP

IO D

I SUSSID

IARIE

TA’

dichiarazione stato di

emergenza

SINDACO

REGIONE

PROVINCIA/UTG

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1951 POLESINE

7 ANNI

10 ANNI

6 ANNI

1 ANNO

2 ANNI

1 ANNO

3 ANNI

RDL n°1915

1919

L n°996

1970

L n°286

2002

L n°152

2005

L n°2389

1926

44 ANNI

1 ANN0

1966 FIRENZE

1930 VULTURE

1963 VAJONT

1968BELICE

1976 FRIULI

1980 IRPINIA

1987 VALTELLINA

1994 PIEMONTE

1997 UMBRIA-MARCHE

1998 SARNO

2002 S.GIULIANO

1915 AVEZZANO

1905 NICASTRO

1923 GLENO

1908 STRETTO DI MESSINA 1919 MUGELLO

1996 VERSILIA

1920 GARFAGNANA

1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO

DPR n°66

1981

L n°225

1992

D.Lgs. n°300

L n°265

1999

L Cost. n°3

L n°401

2001

D. Lgs. n°112

1998

Ordine di Servizio del PCM

L 938

1982

11 ANNI

I maggiori eventi e l’evoluzione della normativa di Protezione Civile

1991/1992 ETNA

1985 VAL DI STAVA

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Ordine di Servizio del Presidente del

Consiglio dei Ministri del 29 aprile 1982.• “Ordinamento del Gabinetto”.• Viene istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per la Protezione Civile.• Commento:

• La creazione del Dipartimento per la Protezione Civile, istituito nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, deriva dalla scelta di un organismo snello, collocato in ambito sovraministeriale, capace di coordinare tutte le forze di cui il Paese poteva disporre.

• Va ricordato, infatti, che, subito dopo il terremoto della Campania del 1980, visto il fallimento dell’azione di coordinamento svolta dal Ministro dell’Interno, si accese un dibattito su come dovesse essere organizzata la protezione civile in Italia. Secondo un primo orientamento doveva essere istituito un apposito Ministero, con una struttura

• fortemente burocratica e di pari rango rispetto agli altri Ministeri.

• Secondo un’altra impostazione, invece, era necessario istituire un organismo snello, collocato in ambito super- ministeriale.

• Prevalse il cosiddetto “Modello Zamberletti”, ossia la costituzione di un Dipartimento flessibile e non burocraticizzato, in seno alla Presidenza del Consiglio,

• con forti capacità di coordinamento ed indirizzo. Del Dipartimento si doveva avvalere il Ministro senza portafoglio per il

• Coordinamento della Protezione Civile.• Ai sensi dell’art. 10 del provvedimento in esame, il Dipartimento per la Protezione Civile promuove e

raccorda le iniziative e le strutture del Servizio Nazionale della Protezione Civile, raccoglie informazione e dati in materia di previsione e prevenzione delle emergenze, anche mediante lo studio delle relative cause;

• predispone l’attuazione di piani nazionali e territoriali di protezione civile; organizza il coordinamento e la direzione dei servizi di soccorso e di protezione; promuove le iniziative di volontariato civile ed assicura il collegamento e la cooperazione con organismi esteri ed internazionali operanti nel campo della protezione civile;

• coordina la pianificazione di emergenza ai fini della difesa civile.

• L’art. 19 prevede che il Dipartimento sia organizzato dal Ministro senza portafoglio• ad esso preposto, d’intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri.

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Interno

Economia e Finanze

Affari Esteri

Ambiente Tutela del Territorio e del

mare

Istruzione, Università e Ricerca

Infrastrutture e Trasporti

Difesa

Politiche Agricole e Forestali

Giustizia

Sviluppo Economico

Lavoro, Salute e Politiche Sociali

Beni e Attività Culturali

Regioni

Province

Comuni

Corpo Nazionale VV.F.

Polizia di Stato

Prefetture

Centri di Competenza

Regioni/ASL

Guardia di Finanza

Esercito

Marina

Aeronautica

Carabinieri

TERNA/Società di

distribuzione

Guardia Costiera

ANAS

Società Autostrade

Gruppo Ferrovie dello Stato

Corpo Forestale dello Stato

ISPRA

POLIZIA LOCALE

PRESIDENZA DEL

CONSIGLIO DEI

MINISTRI

Dipartimento

della

Protezione Civile

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De

cre

to d

el

Pre

sid

en

te d

el

Co

ns

iglio

d

ei

Min

istr

i 6

dic

em

bre

20

10

Rischio v ulcanico

Rischio tecnologico

Rischio ambientale

Coordinamento

SISTEMA e

COEMM

Gestione delle

risorse in

emergenza

Procedure,

pianif icazione di

emergenza ed

esercitazioni

Relazioni

Istituzionali

FormazioneAf f ari amministrativi

Politiche contrattuali Gestione ed organizzazione del

personale

Af f ari f inanziari

Uf f icio Stampa del

Capo del Dipartimento

Sicurezza del v olo

ed addestramento

del personale

nav igante

Vigilanza e gestione

tecnica,

amministrativ a e

contrattuale della

f lotta aerea

Coordinamento

aereo unif icato

Segreteria del Capo del

Dipartimento

Capo del

Dipartimento

Ufficio III

Rischio sismico e vulcanico

Ufficio IV

Gestione delle emergenze

Ufficio II

Rischi idrogeologici e

antropici

Ufficio I

Volontariato, formazione e

comunicazione

Ufficio VI

Risorse Umane e Strumentali

Ufficio VII

Attività aeronautica

Centro Funzionale

Centrale

Settore Idro e

Settore Meteo

Volontariato

Telecomunicazioni

in emergenza

Vice Capo

del Dipartimento

Consigliere Giuridico

Grandi Ev enti

Dif f usione della

conoscenza della PC

Comunicazione

e relazioni con il

pubblico

Rapporti con il Sistema

Nazionale di PC

Relazioni

Internazionali

Studi e ricerche

Ufficio V

Amministrazione e Bilancio

Emergenza

sanitaria e

assistenza alla

popolazione

Mobilità e serv izi

essenziali

Incendi boschiv i e di

interf accia

Ispettiv o e

monitoraggio

interv enti dei

commissari Delegati

Pericolosità e

rischio sismico

Vulnerabilità,

normativ a tecnica e

interv ento di

mitigazione

Gestione tecnica

post-ev ento

Monitoraggio

sismico del territorio

Rischio

idrogeologico,

idraulico, idrico,

marittimo e costiero

Contenzioso

Gestione degli immobili, autoparco e sicurezza sui luoghi di lav oro

Controllo interno

Inf ormatica e sistemi per le comunicazioni

ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Il Servizio Nazionale ha il fine di tutelare l’integrità della vita, i

beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da

calamità naturali.

Le specifiche attività attribuite al Servizio Nazionaledella Protezione Civile sono:

Previsione

Prevenzione

Soccorso

Superamento dell’emergenza

La legge quadro in materia di protezione civile (L. 225/92)

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� idrogeologico

� alluvionale

� Sismico

� Vulcanico

� Incendi boschivi

� Industriale

� Nucleare

� Chimico-biologico

� Trasporti, attivita’civili e infrastrutture

Presidenza del Consiglio dei MinistriPresidenza del Consiglio dei MinistriPresidenza del Consiglio dei MinistriPresidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento della Protezione CivileDipartimento della Protezione CivileDipartimento della Protezione CivileDipartimento della Protezione Civile

I RISCHI

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Il Servizio Nazionale ha il fine di tutelare l’integrità della vita, i

beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da

calamità naturali.

Le specifiche attività attribuite al Servizio Nazionaledella Protezione Civile sono:

Previsione

Prevenzione

Soccorso

Superamento dell’emergenza

La legge quadro in materia di protezione civile (L. 225/92)

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Previsione

Attività dirette alla determinazione delle

cause dei fenomeni calamitosi,

alla individuazione dei rischi e alla

delimitazione

del territorio

interessato

dal rischio

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Formazione

Interventi strutturali

Attività addestrativa

Pianificazione

di emergenza

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Prevenzione

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Prevenzione

Attività volte ad evitare o ridurre al

minimo la possibilità che si verifichino

danni conseguenti all’evento

Informazione

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Tutti gli interventi diretti ad

assicurare alle popolazioni

colpite ogni forma di prima

assistenza

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Soccorso e gestione dell’emergenza

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Tutte le attività volte a rimuovere gli ostacoli alla

ripresa delle normali condizioni di vita

Superamento dell’emergenza

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La PROTEZIONE CIVILE è

la gestione di un

SISTEMA COMPLESSO

Le Strutture Operative Nazionali:(art. 11 L. 225 /92)� Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;� Forze Armate;� Forze di Polizia;� Corpo Forestale dello Stato;� ex Servizi Tecnici Nazionali;� Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica ;� Croce Rossa Italiana;� Strutture del Serv. Sanitario Nazionale; � Organizzazioni di Volontariato;� Corpo Nazionale Soccorso Alpino.

Amministrazioni Componenti di P.C.:(art. 6 L. 225 /92)�Regioni;�Province;�Prefetture;�Comuni;�Comunità Montane�Enti di ricerca�Aziende private

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Sala Operativa RegionaleLIVELLO REGIONALE

C.O.M.

C.O.M.

C.O.M.

C.C.S.

bLIVELLO PROVINCIALE

a LIVELLO COMUNALE

Comitato

Operativo

Commissione

Grandi Rischi

DI.COMA.C.

(sul posto)

Sala Situazione

ItaliaLIVELLO NAZIONALE

c

ORGANIZZAZIONE OPERATIVA

del sistema di protezione civile

dichiarazione stato di

emergenza

MIC

C.O.C C.O.CC.O.C

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Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile

Rete dei Centri Funzionali

SISTEMA

SALA SITUAZIONE ITALIA

EARLY WARNING E COMUNICAZIONI IN TEMPO REALE

I.N.G.V.Sale Operative e

strutture territoriali

ATTIVAZIONE PROCEDURE DI EMERGENZA

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SISTEMA opera 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, con personale delDipartimento e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezionecivile di seguito elencate:

Corpo Nazionale dei Vigili del FuocoForze Armate (attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze)Polizia di StatoArma dei CarabinieriGuardia di FinanzaCorpo Forestale dello StatoCapitanerie di Porto - Guardia Costiera

Questa peculiarità fa di SISTEMA il punto di riferimento del Servizio nazionale diprotezione civile e lo rende un centro di coordinamento unico nel suo genere.

Sala Situazione Italia e monitoraggio del territorio (SISTEMA)

SISTEMA

riceve, richiede, raccoglie, elabora e verifica le notizie

garantisce la diffusione delle informazioni alle componenti ed alle strutture operative

allerta le componenti ed le strutture operative contribuendo così alla lorotempestiva attivazione

in emergenza si configura come struttura di supporto al Comitatooperativo

MIC

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SO Ordinaria

S1 Vigilanza

S2 Presidio operativo

S3 Unità di crisi

STATO DI CONFIGURAZIONE

Per la determinazione degli Stati di configurazione si fa riferimento a scenari di massima costruiti per ciascuna tipologia di evento sulla base delle caratteristiche dell’evento e/o sui possibili suoi effetti sulla popolazione e sul territorio.

Il progressivo aggiornamento degli scenari mediante l’acquisizione delle informazioni provenienti dal territorio e l’attività di valutazione effettuata dagli Uffici tecnici del Dipartimento determina l’eventuale passaggio da uno Stato di configurazione all’altro.

Stati di configurazione di SISTEMA

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C.R.I.

VVF GdFCOI

CFS PSCC CP

DPC

SALA SITUAZIONE ITALIA - SISTEMA

IN ORDINARIO

EVENTO

IN EMERGENZA

Componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile

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evento

configurazione unità di crisi S3

S2

notiziaevento non previsto

a grande scala

SISTEMA

CC

CFS

CPGdF PS

VVF COI

DP

C

COAU COEM

COAU

ORA XS0

SISTEMA

CC

CFS

CPGdF PS

VVF COI

DP

C

F1

F2

F3

F4

F5

F6

F7

FX

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COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE

RID

ANASAutostrade

Telecom

Gruppo

Ferrovie

dello Stato

TERNA

CNMCA

Vodafone WindH3G

RAI

ENAC

ENAV

Gruppo

Poste

Italiane

Corpo Nazionale

dei Vigili del

Fuoco

Forze

Armate

Forze di

Polizia

Conferenza unificata

Stato/Regioni/Città ed

autonomie locali

Croce

Rossa

Italiana

Corpo

Forestale

dello StatoISPRA

INGV

Corpo Nazionale

del Soccorso

Alpino e

Speleologico

Ministero

della Salute

CNR

ENEA

Organizzazioni di

volontariato

Capo

Dipartimento

Protezione Civile

MARICOGECAP

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ATTIVAZIONESQUADRE SAR – SEARCH AND RESCUE

ATTIVAZIONECOLONNEMOBILI REGIONALI

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ATTIVAZIONE RADIOTELECOMUNICAZIONI DI EMERGENZA

ALLESTIMENTO CENTRI OPERATIVI

INVIO SQUADRE PER IL RILIEVO MACROSISMICO, LA VERIFICA DELLE AGIBILITÀ E LA VALUTAZIONE RISCHIO INDOTTO

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ALLESTIMENTO PMA E OSPEDALI DA CAMPO

ATTIVAZIONE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI VOLONTARIATO

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RICHIESTA AIUTI INTERNAZIONALI

ALLESTIMENTO AREE DI EMERGENZA

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•Corpo Nazionale dei Vigili

del Fuoco

•Forze Armate

•Forze di Polizia

•Corpo Forestale dello Stato

•Comando generale delle

Capitanerie di porto – Guardia

costiera

•Croce Rossa Italiana

•Terna

•ANAS / Autostrade per l’Italia / AISCAT

•Ferrovie dello Stato

•Società di telefonia fissa e mobile -

Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G

•RAI

•Poste Italiane

•ENI

•Organizzazioni Nazionali di

Volontariato

•Corpo Nazionale del Soccorso Alpino

e Speleologico

•Regioni e Province Autonome

•Ministero del Lavoro, della Salute e

delle Politiche sociali

•ENAC

•ENAV

•GSE

PRINCIPALI ATTIVITÀ IN COMITATO OPERATIVO

AZIONI IMMEDIATE

AZIONI ENTRO 12 ORE

AZIONI ENTRO 24 ORE

Attivazione centri operativi

Verifica agibilità, ricognizione danni,

individuazioni aree di emergenza,

predisposizione strutture di assistenza

Invio team specialistici

Attivazione mezzi, risorse e personale

Verifica impatto dell’evento

Stima risorse presenti sul territorio

Attività di soccorso e di

verifica degli effetti

Attivazione

ulteriori risorse

Assistenza

popolazione

Ricovero della popolazione

Informazioni sicurezza strutture

Messa in sicurezza – Avvio ripristino servizi primari

PRIME ATTIVAZIONI IN CASO DI EMERGENZA NAZIONALEDPCM 3 dicembre 2008

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DIR

ET

TIV

A P

CM

3/1

2/2

008

Indiriz

zi operativi per la

gestione delle emergenze

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Dipartimento della Protezione Civile

Ufficio gestione delle emergenze

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Il Centro operativo per le emergenze marittime

(C.O.E.MM.)

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De

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Co

ns

iglio

d

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Min

istr

i 6

dic

em

bre

20

10

Rischio v ulcanico

Rischio tecnologico

Rischio ambientale

Coordinamento

SISTEMA e

COEMM

Gestione delle

risorse in

emergenza

Procedure,

pianif icazione di

emergenza ed

esercitazioni

Relazioni

Istituzionali

FormazioneAf f ari amministrativi

Politiche contrattuali Gestione ed organizzazione del

personale

Af f ari f inanziari

Uf f icio Stampa del

Capo del Dipartimento

Sicurezza del v olo

ed addestramento

del personale

nav igante

Vigilanza e gestione

tecnica,

amministrativ a e

contrattuale della

f lotta aerea

Coordinamento

aereo unif icato

Segreteria del Capo del

Dipartimento

Capo del

Dipartimento

Ufficio III

Rischio sismico e vulcanico

Ufficio IV

Gestione delle emergenze

Ufficio II

Rischi idrogeologici e

antropici

Ufficio I

Volontariato, formazione e

comunicazione

Ufficio VI

Risorse Umane e Strumentali

Ufficio VII

Attività aeronautica

Centro Funzionale

Centrale

Settore Idro e

Settore Meteo

Volontariato

Telecomunicazioni

in emergenza

Vice Capo

del Dipartimento

Consigliere Giuridico

Grandi Ev enti

Dif f usione della

conoscenza della PC

Comunicazione

e relazioni con il

pubblico

Rapporti con il Sistema

Nazionale di PC

Relazioni

Internazionali

Studi e ricerche

Ufficio V

Amministrazione e Bilancio

Emergenza

sanitaria e

assistenza alla

popolazione

Mobilità e serv izi

essenziali

Incendi boschiv i e di

interf accia

Ispettiv o e

monitoraggio

interv enti dei

commissari Delegati

Pericolosità e

rischio sismico

Vulnerabilità,

normativ a tecnica e

interv ento di

mitigazione

Gestione tecnica

post-ev ento

Monitoraggio

sismico del territorio

Rischio

idrogeologico,

idraulico, idrico,

marittimo e costiero

Contenzioso

Gestione degli immobili, autoparco e sicurezza sui luoghi di lav oro

Controllo interno

Inf ormatica e sistemi per le comunicazioni

ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010ORGANIGRAMMA DEL DPC IN VIGORE DAL 06/12/2010

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UFFICIO IVGestione delle Emergenze

Unità di crisi

SERVIZIO COORDINAMENTO SSI E MONITORAGGIO TERRITORIO

“SISTEMA”

SSI COEMM

Servizio pianificazione delle emergenze

Telecomunicazioni e informazioni territoriali

Il Centro operativo per le emergenze marittime

(COEMM)Istituito nel 1984 con decreto del Ministro della Protezione Civile

nell’ambito dell’ufficio del Ministro – Gabinetto.

Nell’ultima importante riorganizzazione organica del DPC del 2002 è

stato inserito nell’ambito dell’Ufficio Emergenze

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Terremoto abruzzo - 2009

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Nell’ambito di SISTEMA la funzione primaria del C.O.E.MM. è:

C.O.E.MM..

I.M.R.C.C.DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Costituire il punto di collegamento permanente tra DPC e

M.M./IMRCC e tutte le amministrazioni / enti in grado di

intervenire in ambiente marittimo in caso di emergenza

nazionale.

IL DPC NON HA UNA PROPRIA FLOTTA

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Organizzazione dei Trasporti

via mare in emergenza

Direzione dello Stato di “emergenza

nazionale” in caso di inquinamento

marino – l.979/82

Cooperazione e supporto tecnico

alle operazioni di bonifica e

recupero ambientale

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I casi recenti più importanti gestiti dal Centro

Operativo Emergenze Marittime :

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LA PETROLIERA HAVENLA PETROLIERA HAVEN

Esplosa e affondata nel 1991 al

largo di Genova –inizia

monitoraggio costante sugli

idrocarburi rimasti nella stiva del

relitto adagiato ad 80 mt di

profondità

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Con gara europea è

stata individuata una

società specializzata

negli interventi di

recupero sottomarino –

tre mesi di operazione

per arrivare alla

definitiva bonifica del

relitto

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RIMOZIONE E DEMOLIZIONE DEL RELITTO M/N HANIFE ANA

Nessun inquinamento

specifico da sostanze, ma

impatto ambientale

devastante su un litorale di

pregio

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• M/NAVE EDEN V

• LITORALE DI

MARINA DI LESINA -

1988

• M/NAVE BURGAS

• LITORALE

CASTELLANETA

MARINA 10.03.2010-

26.04.2010

INTERVENTO

TRATTATO IN

EMERGENZA LOCALE

DA CP TARANTO

Casi analoghi

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DIREZIONE DELLE

OPERAZIONI DI BONIFICA

IN MARE . . .

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... E DIREZIONE / COLLABORAZIONE PER GLI INTERVENTI

SULLE ACQUE INTERNE

FIUMI LAMBRO E PO – FEB 2010

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FIUMI LAMBRO E PO –

FEBBRAIO 2010

• ALCUNE AZIONI INTRAPRESE

DA DPC TRAMITE COEMM:

� COORDINAMENTO DELLE

OPERAZIONI IN COMITATO

OPERATIVO

� ATTIVAZIONE VOLONTARIATO.

� REPERIMENTO MATERIALE

DISINQUINANTE NEI PORTI ITALIANI

– MEZZI CASTALIA

� ATTIVAZIONE VV.F. PER

INTERVENTO E TRASPORTO

MATERIALE DISINQUINANTE DAI

PORTI .

� ATTIVAZIONE UNITA’ NAVALI

COMFORPAT TRAMITE C.O.I.

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MEZZI ANTINQUINAMENTO : LE UNITA’ SPECIALIZZATE

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Dislocazione delle unità Castalia : attivabili a

richiesta del MATTM

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LPD SAN MARCO

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APRILE 2010: INVIO DI UN OSPEDALE MODULARE (CONTAINER

FUORI SAGOMA) IN CILE IN CONSEGUENZA DEL TERREMOTO

DEL GENNAIO 2010

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EMERGENZA TEVERE DICEMBRE 2008 – GENNAIO 2010

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EMERGENZA SBARCHI

isola di LAMPEDUSA

EMERGENZA SBARCHI

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Isola di Lampedusa• BONIFICA E SMALTIMENTO DELLE IMBARCAZIONI UTILIZZATE PER GLI SBARCHI

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EMERGENZA SBARCHI: LE STATISTICHE

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LAMPEDUSA:

FEBBRAIO 2011

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ISOLA DI STROMBOLI : MONITORAGGIO CONTINUOPROTOCOLLO INTESA DPC- MARICOGECAP

24.07.2009: BATTELLI ACQUISTATI DA DPC ED

IN COMODATO D’USO PER PATTUGLIAMENTO

E MONITORAGGIO ED EVENTUALE AZIONE DI

EVACUAZIONE.

PERSONALE CP E ONERI A CARICO DPC

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La Stazione satellitare italiana COSPAS - SARSAT

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Collaborazione nella Lotta agli incendi boschivi

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FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO IN

ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE SUL MARE

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FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO IN ATTIVITA’DI

ANTINQUINAMENTO

LOUISIANA – U.S.A. MAY 2010

SPIAGGIA DI GENOVA VOLTRI

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• Direttiva approvata con DPCM del 19.05.2010

• "Indirizzi operativi per l'impiego delle

organizzazioni di volontariato di protezione

civile nel settore marittimo ed in generale

nelle attività svolte dalle Capitanerie di

porto Guardia Costiera"

�conduce le organizzazioni di volontariato che

operano in mare sotto la guida dell’Autorità

Marittima - (operatività)

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PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE PER LA DIFESA DA INQUINAMENTI DI

IDROCARBURI O DI ALTRE SOSTANZE NOCIVE CAUSATI DA INCIDENTI MARINI

ed. 2010

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FONTE NORMATIVA: art.11, 4° comma, della legge 31.12.1982, n. 979:

• “Quando l’emergenza non è fronteggiabile con i mezzi di cui il Ministro della Marina Mercantile

dispone, il Ministro della Marina Mercantile (leggi MATTM)(*) chiede al Ministro della Protezione Civile

di promuovere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. In tal caso il Ministro della

Protezione Civile assume la direzione di tutte le operazioni sulla base del piano di pronto intervento

nazionale adottato dagli organi del Servizio nazionale per la protezione civile.”

• (*) Le competenze del soppresso Ministero della Marina Mercantile in materia di lotta agli inquinamenti sono ora attribuite al MATTM

(ai sensi dell’art.1 – comma 10- della Legge 24.12.93 n° 537).

EDIZIONE PRECEDENTE DEL 1993:

NECESSITA’ DI AGGIORNAMENTO PER MOTIVI:

� FORMALI : PER IL SUCCEDERSI DI DIVERSE NORMATIVE E RIORGANIZZAZIONI DI AMMINISTRAZIONI /

ENTI INTERESSATI – (CFR PER TUTTE IL D.LGS 152/2006);

� SOSTANZIALI: NUOVI CONCETTI E MAGGIORE SENSIBILITA’ SU ARGOMENTI PRIMA SOLO ACCENNATI

(SMALTIMENTO , RECUPERO; SICUREZZA PERSONALE IMPIEGATO; DIFESA AVIFAUNA) O ANCHE IL

RIFERIMENTO AL MECCANISMO EUROPEO DI ANTINQUINAMENTO MARINO

CHE DI FATTO RENDONO ORMAI OBSOLETA E NON PIU’ SOSTANZIALMENTE UTILIZZABILE QUELLA

EDIZIONE

PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE

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STRUTTRA DEL PIANO:NOVE CAPITOLI:1. GENERALITA’

2. PIANO OPERATIVO 3. EMERGENZA

4. INQUINAMENTO DA IDROCARBURI5. INQUINAMENTO DA ALTRE SOSTANZE NOCIVE6. MEZZI

7. SMALTIMENTO E RECUPERO8. COMUNICAZIONI

9. RAPPORTI CON GLI ORGANI DI INFORMAZIONE.

APPENDICE - MESSAGGISTICA

DIECI ALLEGATI:1. Procedure per la convocazione personale M.M. e C.P. e MATTM presso la SSI-COEMM del DPC;2. Prodotti chimici (disperdenti e assorbenti) riconosciuti utilizzabili Ditte produttrici e fornitrici;3. Tecniche utilizzabili nella lotta all’inquinamento marino da idrocarburi;4. Elenco aree costiere particolarmente sensibili – elenco Prefetture di giurisdizione;5. Estratto dalla “Guida operativa sul controllo e sulle tecniche di disinquinamento degli sversamenti petroliferi

costieri”;6. Sostanze nocive;7. Operazioni di stoccaggio provvisorio e di avvio allo smaltimento o al recupero di idrocarburi e altri prodotti

recuperati;8. Uffici operativi delle amministrazioni dello Stato ed Enti centrali cui vanno inoltrate le richieste in caso di

emergenza;9. Cooperazione Comunitaria;10. Elenco di distribuzione

PIANO DI PRONTO INTERVENTO NAZIONALE

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Meccanismo Europeo

di Protezione Civile

EMSA (European Maritime Safety Agency)

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Meccanismo Europeo di Protezione Civile

• Creato nel 2001, rivisto nel 2007 con decisione del Consiglio dell’ 8.11.2007

(2007/779/CE,Euratom) che istituisce un meccanismo comunitario di protezione civile

(rifusione)

• Scopo: facilitare coperazione tra Stati Membri in caso di interventi di protezione civile a seguito

o nell’imminenza di disastri : “Obiettivo generale del meccanismo è fornire, su richiesta,

supporto nel caso di emergenze gravi e contribuire a migliorare il coordinamento degli

interventi di soccorso attivati dagli Stati membri e dalla Comunità, tenendo conto delle

specifiche esigenze delle regioni isolate, ultraperiferiche, insulari o altre della Comunità.”

• Disastri naturali e tecnologici, terrorismo, incidenti tecnologici, radiologici, ambientali

(inquinamento marino) ”Il meccanismo dovrebbe agevolare la risposta della protezione civile a

fronte di tutti i tipi di emergenze gravi che si producono all’interno e all’esterno della Comunità,

comprese le catastrofi naturali e di origine antropica, gli atti di terrorismo e gli incidenti

tecnologici, radiologici e ambientali, compreso l’inquinamento marino dovuto a cause

accidentali. L’intervento della protezione civile può essere richiesto in tutti questi tipi di

emergenze, a complemento delle capacità di reazione proprie del paese colpito”

• All’interno e all’esterno della UE

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• Partecipanti al Meccanismo (31):

– 27 Stati Membri UE

– 1 Stato candidato UE: Croazia

– 3 Stati EEA: Norvegia, Islanda, Lichtenstein

• Aperto a partecipazione di Paesi terzi e Organizzazioni

Internazionali.

• Gestito da Commissione Europea, DG Ambiente

Meccanismo Europeo di Protezione Civile

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• Composto da “elementi e azioni”:

– Identificazione squadre di intervento e altro supporto

disponibile negli SM

– Programma di addestramento per le squadre di intervento

e per gli esperti delle squadre di valutazione e

coordinamento (corsi, esercitazioni, scambio di esperti)

– Workshop, seminari e progetti-pilota su aspetti salienti

degli interventi

Meccanismo Europeo di Protezione Civile

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• Composto da “elementi e azioni” (segue):

– Costituzione e invio delle squadre di valutazione o di coordinamento

– Monitoring and Information Centre (MIC), 24/7

– Common Emergency Communication and Information System (CECIS)

– Supporto agli SM nell’ottenere equipaggiamento e trasporto;

– Supporto all’assistenza consolare ai cittadini UE in pericolo

all’esterno dell’Unione

– Altre azioni di supporto e complementari specificate nello Strumento

Finanziario

– sviluppo di sistemi Early Warning per rischi di disastro negli SM

Meccanismo Europeo di Protezione Civile

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• Aspetti salienti:

– Approccio “Modulare”: Un Modulo di Intervento

è un’unità specializzata in un determinato

compito che riunisce specifici requisiti (capacità,

compito specifico, approntamento,

autosufficienza)

– Possibilità di fornire o finanziare trasporto agli

SM

– Invio esperti valutazione e coordinamento

Meccanismo Europeo di Protezione Civile

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EMSA (European Maritime Safety Agency)

Istituita nel 2002 (Reg.CE 1406/2002 del

27.06.2002) sulla scia di disastri

ambientali marittimi quali quelli di

“ERIKA” (1999) e “PRESTIGE” (2002)

al fine di assistere la Commissione e

gli Stati Membri in particolare nella

attuazione della normativa comunitaria

e in materia di sicurezza marittima e

di prevenzione dell’inquinamento

causato da navi.

Suo compito fondamentale è il

contrasto al Marine Pollution mediante

predisposizione di azioni di prevenzione (seminari, studi, preparazione) e

risposta operativa

Finanziamento per il 2010: 20,5 milioni € destinati specificamente alle

misure antinquinamento (budget totale EMSA 2010: 53,7 milioni €)

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Strumenti operativi dell’EMSA:

1. Risposta e contrasto all’inquinamento marino tramite unità navali prontamente impiegabili. VENGONO ATTIVATE DALL’AGENZIA solo dopo richiesta dello SM attraverso il Meccanismo Europeo di Protezione Civile – MIC (art.2 reg. EMSA)

2. Sistema satellitare per il monitoraggio degli inquinamenti (CLEAN SEA NET): 24 stati costieri utilizzatori del servizio.

3. Team di esperti da utilizzare per dare assistenza tecnica ed operativa alle autorità nazionali. Attivabili attraverso il Meccanismo Europeo di Protezione Civile – MIC

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Richiesta di collaborazione evento “Deepwater Horizon”

Da: [email protected] [mailto:[email protected]]

Inviato: giovedì 27 maggio 2010 16.24

A: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; Chef-De-

[email protected]; etel.mrcc@developpement-

durable.gouv.fr; [email protected]; [email protected]; Surpoll.So.Cross-La-

[email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; Centro Operativo Emergenza Marittime; mrcc@mil. lt; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; Kristjan@ust. is; MOVE-

[email protected]; [email protected]

Cc: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; Salaoperativa; [email protected] ; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]. it

Oggetto: RE: US Oil Spill - Request for assistance from the US Coast Guard

Request attached

Peter Billing

<<US request for assistance.pdf>>

_____________________________________________ From: ECHO MONITORING AND INFO CENTRE Sent: Thursday, May 27, 2010 4:03 PM

To: MT 2; 24 IE; 24H BE (MIK); 24H BG ([email protected]); 24H BG 2; 24H CY; 24H CY2; 24H DE-ZentralerMeldekopf

([email protected]); 24H DK (MRCC ARRHUS); 24H EE ; 24H EE 2; 24H EE Councillor on MP ; 24H ES.1; 24H ES.2; 24H FI 1; 24H FI 2; 24H FI 3; 24H FI-Kalervo Jolma; 24H FR; 24H FR; 24H FR; 24H FR CROSS ; 24H FR CROSS Etel-Lisbon; 24H FR CROSS

Jobourg-Bonn ; 24H FR CROSS La Garde-Barcelona; 24H FR CROSS MRCC La Garde Pollution; 24H FR-Secretariat General de la Mer; 24H GR; 24H HR; 24H IS; 24H IT ; 24H LT; 24H LV ([email protected]); 24H MT ; 24H NL MCMP (CCC); 24H NO ([email protected]); 24H NO2; 24H PL ([email protected]); 24H PL1 SAR; 24H PT Head of SCPMH; 24H PT SCPMH; 24H RO; 24H SE.1; 24H SE.3 - office hours; 24H SI; 24H UK.2; BOSCHEN Andreas (MOVE); EMSA 24/7; IS; MOVE MARITIME TRANSPORT AND SAFETY; MT

Cc: 24 H - FR 1 (COGIC); 24 H - AT 1 (FedAlarmCen t-fac); 24 H - AT 2 (FedAlarmCent-bwz); 24 H - BE 1 (CGCC); 24 H - BG 1

(sacp); 24 H - CZ 1 (opis); 24 H - DE 1 (Lagezentrum); 24 H - DE 2 (gmlz); 24 H - DK 1 (emergency); 24 H - DK 2 (ibr); 24 H - EE 1 (RCC); 24 H - ES 1 (CECOP); 24 H - FI 1 (Helsinki); 24 H - FI 2 (Government Situation Centre); 24 H - GR 1 ([email protected]); 24 H - HR (24/7); 24 H - HU 1 (huassistance); 24 H - HU 2 (hucivpro); 24 H - IE; 24 H - IS 1 (almannavarnir); 24 H - IS 2 (stj ornun@sst. is); 24 H - IT 1 (Centro Situaz ioni); 24 H - LI 1 (Landespolizei); 24 H - LT 1 (ems); 24 H - LU 1 (Secours); 24 H - LV 1 (emergency); 24 H

- MT 2; 24 H - NL 1 (ncc); 24 H - NO 1 ; 24 H - PL 1 (kckr); 24 H - PT 1 ([email protected]); 24 H - RO 1 ([email protected]); 24 H - SE 1 (MSB); 24 H - SK 1 (skcivpro); 24 H - UK 1 (CabOff); 24 H - UK 2 (CabOff out of hours); IT perm rep - Giuliano Porcelli

Subject: US Oil Spill - Request for assistance from the US Coast Guard

Dear colleagues,

the MIC has received a request for assistance from the US Coast Guard (see attachment).

The request concerns 3 complete sets of Koseq Rigid Sweeping Arms to be used in the oil spill recovery operations on the deepwater Horizon Incident in the Gulf of Mexico.

The MIC was informed that the sweeping arms are required for a period of 1-3 months. Costs, including transport will be covered by T + T Marine Salvage, Inc. The shipment will be managed by Koseq / Mariflex in the Netherlands, the company identified by the US Coast Guard to support this effort.

The MIC has been in contact with the Spanish Presidency regarding Title V. A reply from Spain is expected soon. The Mic has also been in contact with Koseq.

The MIC wi ll keep Participating States informed. As Marine Pollution colleagues are not linked to CECIS, any offers should be made to the MIC functional mailbox through normal email.

Best regards

Peter Bi lling MIC

Please note that our new e-mail address is [email protected]. The old e-mail address will be valid for some time. However, we kindly invite you to use the new e-mail address.

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• Da: [email protected] [[email protected]] Inviato: giovedì 17 febbraio 2011 21.37 A: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Salaoperativa; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; europa; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Venier Maria Chiara; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; D'Angelo Luigi; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];

[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Deli [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected] Oggetto: MIC Flash of 18 February

• Significant events for the last 24 hours (18 February 2011): • Norway: "Godafoss" Oil leak (Norvegian Coastal Adminstration/The Norway Post) • Large amounts of heavy oil are leaking from the Icelandic containership “Godafoss”, grounded in the inlet to the city

Fredrikstad in the Oslofjord since yesterday evening 9 p.m. • The vessel ran aground in the Hvaler Archipelago in the Oslo fjord last evening and has 800 m3 of heavy fuel on board.

There is confirmed leakage from 2 bunker tanks containing 500 m3 fuel. • No information on how much oil has leaked out is available as of yet. • A large spill is already adrift and is threatening the shores of the nearby Hvaler National park and Swedish coastal waters. • The Norwegian Coastal Administration (NCA) has mobilised governmental and municipal response resources and has

deployed oil booms around the ship. • Sweden has mobilized vessels from Swedish Coast Guard. • MIC is in contact with the Norwegian authorities and EMSA, and closely monitoring the situation. • As of now, no request for assistance has been received. • MIC Duty Officers

• Monitoring and Information Centre – MIC DG ECHO - Humanitarian Aid and Civil Protection European Commission Tel.: +32-2-292-2222

Page 85: IL SISTEMA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE · 1920 GARFAGNANA 1870 ROMA 1883 ISCHIA 1907 FERRUZZANO DPR n°66 1981 L n°225 ... • Va ricordato, infatti, che, subito dopo il terremoto

Grazie per l’attenzione

Dipartimento della protezione civile