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Il sistema di sorveglianza sulle malattie trasmesse da zanzare in Piemonte

IZSTO Istituto Zooprofilattico Sperimentale

del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

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Introduzione 3

West Nile: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 4

Situazione epidemiologica in Italia 5

West Nile: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 6

West Nile: sorveglianza veterinaria. Attività previste in Piemonte 6

Sorveglianza clinica sugli equidi 7

Sorveglianza sierologica a campione sugli equidi 8

Sorveglianza virologica sull’avifauna 9

Piano straordinario di sorveglianza entomologica 10

Misure attuate in seguito al riscontro delle positività 13

Misure straordinarie di controllo sulle donazioni di emocomponenti 15

Prevenzione e controllo della West Nile 16

Chikungunya: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 18

Chikungunya: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 19

Dengue: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 20

Dengue: sorveglianza umana. Attività previste in Piemonte 20

Zika: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione 21

Zika: sitografia consultabile 22

Centro di Coordinamento regionale 22

2015 n.2 Indice

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Introduzione Nel presente bollettino sono riassunte le attività di sorveglianza svolte in Piemonte nel 2015, aggiornato al 31 dicembre 2015, sulle malattie trasmesse da zanzare (West Nile Disease, Dengue e Chikungunya, con una breve introduzione a Zika). La sorveglianza della West Nile è disciplinata dal Decreto del Ministero della Salute del 29/11/07: “Piano di sorveglianza nazionale per l’encefalomielite di tipo West Nile (West Nile Disease)”, e successive modifiche. La più recente modifica dell’allegato A (che indica in dettaglio le modalità di sorveglianza sul territorio nazionale), è del 3 giugno 2014, G.U. n.165 del 18-7-2014. Ai fini dell’individuazione precoce della circolazione del virus sul territorio, le azioni da intraprendere riguardano il monitoraggio di insetti, uccelli e mammiferi. In Italia, inoltre, la sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi è disciplinata dalla DGPRE 20115-16/06/2015 emanata dal Ministero della Salute, che fornisce indicazioni sulle modalità di intervento e gestione dei casi. Le attività realizzate in Piemonte nascono dalla collaborazione tra:

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente

Struttura Regionale di Coordinamento per le attività trasfusionali (CRCC Piemonte)

ASL Torino 2 (Ospedale Amedeo di Savoia)

Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive-ASL Alessandria

Centro Nazionale di Riferimento per le Malattie Esotiche presso Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, sede di Teramo

Aziende Sanitarie Locali

Province

ABBREVIAZIONI UTILIZZATE

o Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZS PLVA) o Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA) o Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il

controllo delle Malattie Infettive (SEREMI) o Centro Nazionale di Riferimento per le Malattie Esotiche di Teramo (CdR) o Aziende Sanitarie Locali (ASL) o West Nile Disease (WND) o West Nile Virus (WNV) o West Nile Fever (WNF) o West Nile Neuroinvasive Disease (WNND) o ex Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute (DGPRE) o Decreto del Ministero della Salute (D. Min. Sal.) o Gazzetta Ufficiale (G.U.) o Ordinanza Ministeriale (O. M.) o Immunoglobuline di classe M (IgM) o Vector Index (VI) o Vaccino Spento (KV) o Somministrazione intramuscolare (IM) o Deliberazione della Giunta Regionale (D.G.R.)

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West Nile: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

La West Nile Disease (WND) è una malattia sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Flaviviridae (WNV) e trasmesso all’uomo e agli animali principalmente da zanzare del genere Culex. È diffusa in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il ciclo si compie tra zanzare e uccelli selvatici, che rappresentano i principali serbatoi. Molte altre specie di animali, tra cui uomo e cavallo, possono infettarsi ed ammalarsi senza però essere in grado di trasmettere il virus alle zanzare. Uomo e cavallo possono manifestare una sintomatologia febbrile o neurologica, anche se la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico. Nell’uomo l’infezione decorre nell’80% dei casi in modo asintomatico. Le forme non complicate (WNF) si manifestano dopo un periodo di incubazione di 2-14 giorni, con febbre maggiore

di 39°C, cefalea, mialgia, sintomi gastrointestinali; generalmente la fase acuta della malattia si risolve in una settimana, ma può permanere a lungo uno stato di astenia. In circa il 50% dei casi si può riscontrare rash cutaneo e linfoadenopatia. In alcuni casi la malattia si manifesta come una meningoencefalite (WNND), con vomito, diminuzione dei riflessi tendinei profondi, debolezza muscolare, paralisi flaccida, insufficienza respiratoria, alterazioni dello stato mentale fino al coma. La mortalità (<0,1% delle infezioni totali) si verifica con maggiore frequenza in pazienti anziani o con deficit del sistema immunitario. Altre fonti di trasmissione documentate nell’uomo, anche se molto più rare, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

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Al 14 dicembre 2015 sono state segnalate in Italia positività per WNV in uomo, avifauna, equidi e zanzare, come dettagliato nella Tabella n. 1. La carta delle Regioni interessate da circolazione di WNV è riportata di seguito (Carta n. 1), come indicato sul sito del Centro Nazionale Sangue. Attualmente sono sospesi i provvedimenti per la prevenzione della trasmissione dell'infezione da WNV mediante trasfusione di emocomponenti (a partire dal 1 dicembre 2015).

SPECIE N. POSITIVITÀ DETTAGLIO REGIONE

UOMO

38 WNND Emilia-Romagna (17), Lombardia (19), Veneto (1)

e Piemonte (1)

11 WNF Emilia-Romagna (8), Lombardia (3)

16 SACCHE DI SANGUE Emilia-Romagna (6), Lombardia(10)

CAVALLI 28 SIEROPOSITIVITÀ’

Piemonte (18), Emilia-Romagna (2), Veneto (2), Puglia (1), Lombardia (5)

12 CLINICA Piemonte (6), Emilia-Romagna (3), Lombardia(3)

UCCELLI

62 UCCELLI STANZIALI DI

SPECIE BERSAGLIO Emilia Romagna (47) e Lombardia (9),

Piemonte (3), Sardegna (3)

12 UCCELLI TROVATI MORTI Emilia Romagna (7), Piemonte (2),

Lombardia (1), Sardegna (2)

2 POLLI SENTINELLA Sicilia (2)

ZANZARE 99 POOL Lombardia (15), Emilia Romagna (74), Veneto(2),

Friuli VG (1), Sardegna (1) e Piemonte (6)

Tabella n. 1 - Dettaglio delle positività per West Nile Virus segnalate in Italia fino al 31 dicembre 2015

Carta n. 1 - Dettaglio delle aree interessate da circolazione di WNV in Italia fino al 31 dicembre 2015

Situazione epidemiologica West Nile in Italia (aggiornata al 31/12/2015)

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In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente i casi di malattia, attraverso il monitoraggio delle forme neuroinvasive e delle sospette febbri estive. Nel 2015 è stato segnalato per la prima volta in regione Piemonte un caso confermato di WNND. Il caso, una donna residente nella provincia di Torino, ha ravvisato i primi sintomi alla fine di agosto, ed è stato successivamente confermato dal laboratorio di riferimento regionale (Ospedale Amedeo di Savoia) e dal laboratorio di riferimento nazionale (Istituto Superiore di Sanità).

West Nile: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

In Piemonte nel 2015, sulla base dei riscontri epidemiologici del 2014, sono state pianificate le attività previste dal Piano di Sorveglianza nazionale (D. Min. Sal. Del 3 giugno 2014, G.U. n.165 del 18/07/2014) nei territori liberi da circolazione di WNV:

SORVEGLIANZA CLINICA SUGLI EQUIDI (sintomatici, deceduti o soppressi in seguito a sintomatologia nervosa)

SORVEGLIANZA SIEROLOGICA A CAMPIONE SUGLI EQUIDI (nel periodo luglio- novembre), per la ricerca della comparsa di anticorpi precoci in seguito a contatto con il virus (Immunoglobuline di classe M – IgM)

SORVEGLIANZA VIROLOGICA SU AVIFAUNA

Tali attività sono state integrate da:

PIANO STRAORDINARIO DI SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA

West Nile: sorveglianza veterinaria Attività previste in Piemonte

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I mammiferi sono ospiti a fondo cieco di WNV (non infettivi in condizioni naturali). I cavalli però, sono particolarmente sensibili al WNV e possono ammalarsi, mostrando una sindrome neurologica. La sorveglianza passiva, mediante valutazione dello stato clinico, è considerata un buono strumento di rilevazione precoce della circolazione di WNV. La segnalazione di casi neurologici degli equidi è obbligatoria (O.M. 04/08/2011). Per caso sospetto di WND si intende ogni equide che, in periodo di attività vettoriale, presenti atassia locomotoria, morte improvvisa in zona a rischio o almeno due sintomi nervosi specifici. Nella Tabella n. 2 sono riportati i casi sospetti segnalati in Piemonte. Dei 21 cavalli sottoposti ad accertamenti diagnostici, 6 casi sono stati confermati dal CdR. Sono tutti localizzati in provincia di Alessandria: per 5 si tratta di conferma sierologica, mentre nel sesto esemplare è stato possibile rilevare il genoma virale negli organi bersaglio.

PROVINCIA

MESE DI SEGNALAZIONE DEL SOSPETTO CLINICO DI WEST NILE

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C S C

TO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 4 0

CN 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AL 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10 5 4 1 0 0 0 0 14 6

AT 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0

BI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 0

totale 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 5 0 0 0 12 5 5 1 2 0 0 0 24 6

Tabella n. 2 – Casi sospetti di West Nile segnalati negli equidi in Piemonte nel 2015 (dati aggiornati al 31/12/2015). S= numero casi sospetti C= numero casi confermati

Sorveglianza clinica sugli equidi

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Tabella n. 3 – Esami sierologici eseguiti sugli equidi in Piemonte nel 2015 (dati aggiornati al 31/12/2015) * uno stesso esemplare è stato prelevato due volte

PROVINCIA NUMERO TEST

ESEGUITI TEST NEGATIVI PER LE IgM

TEST POSITIVI PER LE IgM CONFERMATI DAL CdR

TO 193 193 0

CN 206 206 0

AL 153 141 12

AT 122 118 4

BI 31 31 0

VC 89 89 0

NO 83 80 3*

VCO 60 60 0

totale 937 918 19*

In Piemonte al 31 dicembre 2015 sono stati sottoposti ad esame sierologico con metodica ELISA per la ricerca di anticorpi precoci IgM nei confronti del WNV 937 equidi. I prelievi sono stati eseguiti dai Medici Veterinari delle A.S.L. (area A). Le indagini di screening sono eseguite dal laboratorio di Virologia dell’IZS PLVA e dettagliate nella tabella n. 3. Alcuni sieri delle provincie di Alessandria, Novara e Asti prelevati sia a seguito della conferma di precedenti positività su pool di zanzara (Alessandria e Novara), sia random secondo quanto normalmente previsto dalla normativa durante i mesi della stagione di rischio, sono risultati positivi, quindi confermati presso il CdR di Teramo.

Sorveglianza sierologica a campione sugli equidi

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Tabella n. 4 – Riepilogo esami effettuati per la sorveglianza virologica su avifauna selvatica in Piemonte nel 2015 (dati aggiornati al 31/12/2015)

PROVINCIA NUMERO CAPI

TESTATI POSITIVI CONFERMATI

DAL CdR

TO 19 0

CN 185 0

AL 93 5

AT 0 0

BI 2 0

VC 6 0

NO 31 0

VCO 27 0

totale 363 5

Sorveglianza virologica sull’avifauna

Gli uccelli selvatici rappresentano il serbatoio dell’infezione. Gli accertamenti per WNV sono eseguiti tutto l’anno, di norma secondo un criterio di sorveglianza passiva sulle carcasse pervenute all’IZS PLVA sia nel contesto del Piano Regionale di sorveglianza sulla fauna selvatica, sia appartenenti alle specie bersaglio indicate dall’allegato A del Piano Nazionale West Nile (passeriformi, ciconiformi, caradriformi, strigiformi), sia appartenenti ad altre specie in caso di mortalità anomala non riferibili ad altre patologie infettive. I campioni sono conferiti a cura dei Servizi Veterinari delle A.S.L. Le necroscopie sono effettuate presso il Laboratorio di Diagnostica. Le analisi per la ricerca del virus in RT-PCR presso il Laboratorio Specialistico di Diagnostica Molecolare Virologia e Ovocoltura.

Gli esiti dei test virologici eseguiti nel 2015 sono riassunti nella tabella 4. Cinque soggetti sono stati confermati positivi presso il CdR di Teramo. Provengono tutti della provincia di Alessandria. Si tratta di: - due rapaci della stessa proprietà privata provenienti dalla provincia di Alessandria: un esemplare di gufo reale (Bubo bubo) deceduto a seguito di sintomatologia sospetta, e un gheppio (Falco tinnunculus) asintomatico. - tre cornacchie (Corvus cornix) sempre della provincia di Alessandria, asintomatiche e testate nell’abito degli abbattimenti delle specie invasive previsti a protezione delle colture agrarie.

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Piano straordinario di sorveglianza entomologica

L’attività entomologica ha lo scopo di rilevare precocemente la circolazione virale, con una capacità di anticipazione media di circa 30 giorni rispetto al riscontro di casi umani. L’IZS PLVA, in collaborazione con IPLA e grazie a specifici progetti di ricerca, ha attivato e consolidato dal 2011 nel territorio regionale una rete strutturata di monitoraggio entomologico, al fine di studiare la composizione della popolazione di zanzare e valutare il loro stato infettivo. In Piemonte sono state posizionate diverse tipologie di trappole per la cattura di zanzare, selezionando i siti in base a criteri di rischio. Sono effettuate catture con frequenza di campionamento quindicinale, nel periodo inizio luglio-fine ottobre.

Le zanzare sono identificate e sottoposte ad indagini di laboratorio (RT PCR) per la ricerca di WNV. Alla conclusione delle attività di sorveglianza 2015, sono stati esaminati 730 pool di zanzare, per un totale di 17000 esemplari testati, appartenenti complessivamente a 9 specie (Tabella n. 5). Sono risultati positivi per WNV sei pool, tutti di Culex pipiens prelevati rispettivamente: 2 nel comune di Novara, 1 nel comune di Ticineto (AL), 1 nel comune di Salasco (VC), 1 nel comune di Trino (VC) e 1 nel comune di Verolengo (TO). Tutte le positività sono state imputate a Virus West Nile Lineage II.

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Tabella n. 5 – Riepilogo zanzare testate nell’ambito del piano straordinario di sorveglianza entomologica (al 31/12/2015)

TO CN AL BI VC NO AT TOTALE

SPECIE N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL N POOL Aedes

albopictus 1251 73 37 14 137 30 11 6 17 10 259 27 47 5 1759 165 Aedes

vexans 498 16 1 1 34 8 1 1 37 12 73 4 7 1 651 43 Anopheles

maculipennis

s.l. 40 11 0 0 628 30 10 4 971 25 1327 31 0 0 2976 101 Culex

modestus 0 0 0 0 77 3 0 0 24 5 3 1 0 0 104 9

Culex pipiens 933 79 398 16 1420 56 121 14 1328 31 1908 42 16 3 6124 241 Ochlerotatus

caspius 627 39 5 5 1800 50 348 8 1061 26 1529 36 6 1 5376 165 Ochlerotatus

geniculatus 1 1 0 0 0 0 0 0 3 2 0 0 0 0 4 3 Culiseta

longiareolata 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 Culiseta

annulata 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1

ND 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 1 0 0 3 1

TOTALE 3352 220 441 36 4096 177 491 33 3441 111 5102 142 77 11 17000 730

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A seguito del riscontro delle positività in provincia di Alessandria, Novara, Vercelli e Torino, è stato calcolato il Vector Index (VI), per valutare il rischio settimanale di infezione umana nell’area interessata da circolazione virale nel periodo in cui questa si verifica. Il valore del VI è risultato rispettivamente: - 0.24 (IC=95%: 0.01 – 1.52) nella provincia di Alessandria la settimana del 27 luglio - 0.14 (IC=95%: 0.009 – 0.75) nella provincia di Novara la settimana del 3 agosto - 0.19 (IC=95%: 0.014 – 2.17) nella provincia di Novara la settimana del 24 agosto - 0.34 (IC=95%: 0.023 – 3.47) nella provincia di Vercelli la settimana del 24 agosto - 0.19 (IC=95%: 0.024 – 4.53) nella provincia di Vercelli la settimana del 21 settembre - 0.22 (IC=95%: 0.016 – 1.17) nella provincia di Torino la settimana del 21 settembre

VECTOR INDEX (VI) Il VI è un indice del rischio di infezione umana ed è calcolato combinando per l’area di interesse tre parametri derivanti dalla sorveglianza: la specie di zanzare riscontrata positiva al WNV (in

tutte le province interessate è stato Culex pipiens), la densità delle zanzare (calcolata come numero medio di zanzare presenti per cattura) e il tasso di infezione nelle zanzare. Secondo la bibliografia, valori di VI uguali o maggiori di 0,50 sono indicativi di rischio di

insorgenza di casi umani nelle settimane seguenti.

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Alla conferma di positività WNV, sia virologiche (in pool di zanzare o campioni di avifauna), sia sierologiche con la presenza IgM su siero equino sono state applicate le misure di approfondimento previste dalla normativa nazionale, e di volta in volta concordate con il CdR, il Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione, i Servizi veterinari dell’ASL coinvolta (carta n.2). Tali controlli possono essere riassunti secondo lo schema seguente:

A seguito della positività in zanzare sono stati eseguiti da IPLA trattamenti straordinari larvicidi e adulticidi, con particolare attenzione all’ubicazione urbana – periurbana.

Misure attuate in seguito al riscontro delle positività

POSITIVITÀ SIEROLOGICA EQUIDI - Controlli clinici e sierologici a campione equidi azienda sede di positività - Controlli clinici e sierologici a campione equidi raggio di 4 km da azienda sede di positività se nuova provincia interessata - Catture entomologiche nella sede di positività (se è interessata azienda con equidi) POSITIVITÀ VIROLOGICA EQUIDI - Controlli clinici e sierologici a campione equidi azienda sede di positività - Controlli clinici e sierologici a campione equidi raggio di 4 km da azienda sede di positività nuova provincia interessata - Catture entomologiche nella sede di positività (se è interessata azienda con equidi) - Attivazione delle misure sulle donazioni di sangue POSITIVITÀ VIROLOGICA AVIFAUNA - Controlli sierologici a campione equidi raggio di 4 km da sede trappola - Attivazione delle misure sulle donazioni di sangue POSITIVITÀ VIROLOGICA ZANZARE - Controlli sierologici a campione equidi raggio di 4 km da sede trappola - Attivazione delle misure sulle donazioni di sangue - Disinfestazione area (se è interessato suolo pubblico)

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Carta n. 2 - Rappresentazione grafica dei controlli eseguiti in seguito alle positività.

LEGENDA:

triangoli rossi = trappole con zanzare positive;

triangoli neri = trappole della rete di sorveglianza entomologica; punti verdi = equidi testati nel corso della sorveglianza sierologica a campione prevista dal piano; punti rossi = positività a carico di equidi - avifauna cerchi rossi = buffer dei 4 km delimitanti le aree degli approfondimenti attorno alle positività.

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Alla conferma di positività sono state rapidamente attivate le misure di controllo previste dalla legislazione nazionale anche in ambito umano: a cura della Struttura Regionale di Coordinamento per le attività trasfusionali (CRCC Piemonte), sono state applicate le misure di prevenzione sui donatori di sangue in provincia di Alessandria, Novara, Vercelli, Torino e Asti per garantire la sicurezza delle trasfusioni. Nella tabella n. 6 il riepilogo del numero di donazioni testate nelle province interessate da circolazione virale della stagione estivo - autunnale 2015. La metodica impiegata in questo caso è il test NAT (Nucleic Acid Test) in singolo. Nessuna donazione è stata riscontrata positiva.

Tabella n. 6 – Riepilogo NAT-test effettuati sulle donazioni delle province interessate da circolazione virale (al 31/12/2015)

PROVINCIA DATA DI PARTENZA DEL

PROVVEDIMENTO NUMERO DONAZIONI

TESTATE NUMERO DONAZIONI

POSITIVE

TO 8 ottobre 2015 19879 0

AL 19 agosto 2015 7224 0

AT 14 ottobre 2015 2900 0

VC 10 settembre 2015 1986 0

NO 17 agosto 2015 4626 0

CN (raccolte afferenti a Torino)

8 ottobre 2015 2998 0

totale 39613 0

Misure straordinarie di controllo sulle donazioni di emocomponenti

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Bollettino - 2015

Le misure di prevenzione possono essere suddivise in:

MISURE ATTE A IMPEDIRE IL CONTATTO TRA OSPITI E VETTORI INFETTI

Semplici accorgimenti per ridurre la probabilità di essere punti dall’insetto adulto eventualmente infetto:

PER I CAVALLI � utilizzare repellenti; � ricoverare i cavalli all’interno delle scuderie durante le ore notturne; � utilizzare ventilatori all’interno delle scuderie; � rimuovere fonti luminose, attrattive per le zanzare; � rimuovere siti di nidificazione e dissuadere l’avifauna dalle immediate vicinanze delle scuderie.

PER L’UOMO � posizionare zanzariere alle finestre e/o impianti di aria condizionata; � utilizzare repellenti sulla persona e nell’ambiente (piastrine, fornelletti, vaporizzatori); � indossare abiti di colore chiaro con maniche e pantaloni possibilmente lunghi; � evitare l’uso di profumi e dopobarba.

LOTTA AL VETTORE

Strategie per ridurre la popolazione dei vettori in tutti gli stadi di sviluppo:

� svuotare completamente e ripulire almeno una volta alla settimana sottovasi, recipienti con piante acquatiche e vasi con talee in radicazione, per eliminare gli stadi immaturi (uova, larve e pupe) eventualmente presenti nell'acqua prima che completino il loro sviluppo;

� pulire almeno una volta l'anno (in primavera) le grondaie dei fabbricati più bassi (garage, villette ecc.) per evitare che le foglie cadute vi favoriscano la formazione di ristagni d’acqua;

� svuotare e riporre al coperto bidoni, bottiglie, ciotole, annaffiatoi, piscine per bambini e quanto non utilizzato e che possa raccogliere acqua piovana;

� coprire con zanzariera o teli di nylon ben tesi e sigillati i recipienti in uso (fusti e cisterne) per la raccolta d’acqua piovana per l’irrigazione;

� pulire periodicamente i vasi portafiori nei cimiteri, cambiarne frequentemente l’acqua o trattarla con prodotti larvicidi; se si usano fiori secchi o sintetici riempire il vaso di sabbia;

� non lasciare all'aperto copertoni e altri rifiuti che possono raccogliere acqua stagnante; � utilizzare settimanalmente prodotti a base di Bacillus thuringiensis varietà israelensis, larvicida

innocuo per uomo e animali e non impattante sull’ambiente, nelle raccolte d'acqua non eliminabili e non copribili, come tombini di scolo e caditoie munite di sifone;

� mettere nelle vasche ornamentali pesci predatori delle larve di zanzara, (Gambusia affinis); � limitare al massimo l'impiego di insetticidi e in ogni caso seguirne scrupolosamente le istruzioni.

Prevenzione e controllo della West Nile

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VACCINAZIONE INDIVIDUI SUSCETTIBILI

PER I CAVALLI

In attuazione all’articolo 6 dell’O.M. 5 novembre 2008, dal mese di luglio 2009, è possibile vaccinare gli equidi facoltativamente, a carico del proprietario, con un vaccino registrato. La somministrazione del vaccino è effettuata da un veterinario o sotto la sua diretta responsabilità. L'avvenuta vaccinazione deve essere comunicata dal veterinario prescrittore entro tre giorni, direttamente al servizio veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale competente per territorio. L’avvenuta vaccinazione viene registrata dal servizio veterinario competente nel documento di identità (passaporto – capitolo VI) dell’equide. Esistono diverse tipologie di vaccino in commercio:

EQUIP WNV Zoetis (ex Duvaxyn) KV - Lineage 1 e 2. IM cavalli dai 6 mesi. Inizio immunità: 3 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 6 mesi d’età seconda 3–5 settimane più tardi). Durata immunità: 12 mesi

PROTEQ WEST NILE Merial Vaccino ricombinante. IM cavalli dai 5 mesi. Inizio immunità: 4 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 5 mesi d’età seconda 4–6 settimane più tardi). Durata immunità: 12 mesi

EQUILIS WEST NILE MSD animal health (Intervet) KV chimerico. Ceppo (YF – WN). IM cavalli dai 6 mesi. Inizio immunità: 2 settimane dopo vaccinazione primaria (prima iniezione da 6 mesi d’età seconda 3–5 settimane più tardi). Durata immunità: 12 mesi

PER L’UOMO Attualmente non sono in commercio vaccini per l’uomo, ma sono in corso diversi studi farmacologici per valutare il livello di anticorpi neutralizzanti necessario a combattere il virus e quindi l’efficacia e la sicurezza di alcuni vaccini sperimentali. Lo sviluppo di un siero immunizzante per il virus della West Nile deve tener conto di aspetti peculiari quali l’immunosenescenza della popolazione a rischio (soprattutto anziani), la bassa incidenza della malattia e la comparsa di focolai sporadici che potrebbero inficiare l’efficacia di una eventuale campagna vaccinale.

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La Chikungunya è una malattia sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Togaviridae e trasmesso all’uomo principalmente da zanzare del genere Aedes. In passato, sono state documentate numerose epidemie di Chikungunya in Asia e in Africa. La prima epidemia autoctona in Europa si è verificata in Emilia Romagna nel 2007. Nel 2010 si sono verificati 2 casi autoctoni in Francia. Attualmente, casi di Chikungunya sono stati rilevati in più di 40 Paesi. Un’epidemia è stata segnalata il 6 dicembre 2013 nella parte francese dell’isola caraibica di Saint Martin. Da allora sono stati riscontrati numerosi casi di trasmissione autoctona nelle isole dei Caraibi e, recentemente, anche nell’America continentale (Guyana francese). La malattia nell’uomo ha esordio improvviso, con febbre oltre i 38,5° C e artralgia invalidante (dolori articolari molto forti). Generalmente il decorso è benigno. Raramente, soprattutto negli anziani e nei bambini, si possono avere manifestazioni neurologiche, emorragiche e oculari. Le artralgie possono protrarsi per diverse settimane e la malattia può anche evolvere in una fase cronica con dolori ricorrenti alle articolazioni per mesi. Il 10-15% delle infezioni è asintomatico. Il periodo di incubazione varia da 1 a 12 giorni, con una media di 3-7 giorni. La viremia può essere molto elevata nei primi giorni della malattia e durare in media 5-6 giorni (fino a 10).

Chikungunya: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

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In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente i casi importati e autoctoni di malattia. Nel 2015 in Piemonte è stato notificato 1 caso di Chikungunya di importazione, su 65 esami di conferma eseguiti presso il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Amedeo di Savoia (Tabella n. 7). Il caso di Chikungunya è stato diagnosticato in un uomo di 36 anni proveniente dalla Colombia. Il caso confermato è stato notificato in fase viremica e sono state adottate le misure d'intervento previste dal protocollo regionale contro la diffusione della malattia.

E’ stato segnalato un ulteriore caso in una persona che aveva già avuto diagnosi di Chikungunya in un’altra regione e pertanto non è stato incluso nel conteggio dei casi piemontesi

Provincia di

Residenza

MESE di segnalazione dei casi di CHIKUNGUNYA

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT

TO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

CN 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AL 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

AT 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

BI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1

VCO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 TOT 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1

Tabella n. 7 - Casi di Chikungunya segnalati in Piemonte nel 2015 (aggiornato al 31/12/2015)

Chikungunya: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

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La Dengue è una malattia sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Flaviviridae, trasmesso all’uomo principalmente da zanzare del genere Aedes. È endemica in più di 100 Paesi: in Africa, nelle Americhe, nel Sud Est Asiatico, nel Pacifico Occidentale e nel Mediterraneo orientale. In Europa negli scorsi anni si sono verificati alcuni casi autoctoni in Francia e in Croazia e nel 2012 un’epidemia nell’isola di Madeira. La malattia presenta due forme cliniche:

La Febbre Dengue: esordio improvviso e durata compresa fra 2 e 7 giorni, caratterizzata da febbre > 38,5° e due o più sintomi tra cefalea intensa, dolore retrorbitale, artralgie, mialgie, lombalgie, linfoadenopatie, rash maculo papulare.

La Dengue Severa: forma complicata potenzialmente mortale, caratterizzata da stravaso di plasma nell’interstizio, accumulo di liquidi, distress respiratorio, gravi emorragie ed insufficienza d’organo. È caratterizzata da dolori addominali, vomito persistente a volte ematico, respiro rapido, sanguinamenti e spossatezza, che compaiono 3-7 giorni dopo i primi sintomi classici.

L’incubazione dura in media di 3-7 giorni (da 3 a 14). La viremia raggiunge alti titoli nel giorno che precede l’esordio dei sintomi; è generalmente abbastanza alta da infettare i vettori nei successivi 4 giorni. Il 40-80% delle infezioni è asintomatico.

In Piemonte sono state pianificate le attività previste dalla DGPRE 20115-16/2015 al fine di identificare precocemente casi importati e autoctoni di malattia. Nel 2015 sono stati notificati 18 casi di Dengue di importazione, su 123 esami di conferma eseguiti presso il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Amedeo di Savoia (Tabella n. 8). Un altro caso di dengue non è stato conteggiato fra i casi del Piemonte perché aveva già avuto diagnosi all’estero. I casi sono stati diagnosticati in persone provenienti da: Cuba(4), Brasile (2), Venezuela (1), Haiti (1), Repubblica Dominicana (1), Maldive (1), India (3), Tailandia (3), Birmania (1) e Vietnam (1).

Per 4 casi, verificatesi nel periodo di sorveglianza e notificati nel periodo di fase viremica sono state adottare le misure d'intervento previste dal protocollo regionale contro la diffusione della malattia.

Provincia di Residenza

MESE di Segnalazione dei casi di DENGUE GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOT

TO 1 0 0 0 0 1 0 2 4 1 2 2 13

CN 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

AL 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1

AT 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2

BI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VC 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

NO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

VCO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

ESTERO 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1

TOT 1 0 1 0 0 1 0 2 6 1 2 4 18

Tabella n. 8 - Casi di Dengue segnalati in Piemonte nel 2015 (aggiornato al 31/12/2015)

Dengue: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

Dengue: sorveglianza umana Attività previste in Piemonte

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La Zika è un’infezione sostenuta da un virus appartenente alla famiglia Flaviviridae, trasmesso all’uomo principalmente da zanzare del genere Aedes, le stesse che trasmettono Dengue e Chikungunya. Il principale vettore è Aedes aegypti, per ora assente alle nostre latitudini in quanto non adattato al clima invernale. Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1947 nella foresta di Zika in Uganda, da cui trae il nome. Dapprima confinato all’Africa con sporadiche incursioni in Asia, si è recentemente spinto in America Latina facendo registrare 1,5 milioni di casi in Brasile, più di 20.000 casi in Colombia, ed estendendosi progressivamente verso Il Centro America: la trasmissione autoctona riguarda 26 Stati. I sintomi compaiono generalmente nel 20% delle persone infette e sono di tipo simil-influenzale, caratterizzati da febbre ed esantema cutaneo, che possono essere accompagnati da congiuntivite e dolorabilità muscolare e articolare. Qualora l’infezione sia contatta da donne in gravidanza, è sospettata la sua responsabilità nel determinare una grave patologia fetale, la microcefalia. In Brasile, sono aumentate di venti volte, dal 2014 a oggi, le nascite di bambini con microcefalia (più di 4.500 casi a inizio febbraio 2016). Ancora da chiarire è anche l’associazione, sempre registrata in Brasile, con un aumento di incidenza di casi di sindrome neurologica di Guillain-Barré.

Il virus è stato isolato nel seme, dove sembra permanere più al lungo che nel sangue. È recentemente è stato confermato un caso di trasmissione sessuale negli Stati Uniti.

In diversi Paesi dell’Unione Europea (Francia; Regno Unito, Spagna, Slovenia e Italia) sono stati diagnosticati alcuni casi, tutti di importazione.

Non esistono al momento né vaccini né terapie preventive. Le raccomandazioni fornite dalle autorità sanitarie sono di proteggersi dall’attacco degli insetti vettori con precauzioni nell’abbigliamento e uso di repellenti. A questo proposito il Ministero della Salute ha emanato delle raccomandazioni per viaggiatori provenienti o diretti in Paesi con circolazione virale in atto.

Nell’ambito del piano straordinario di sorveglianza entomologica 2015, gli esemplari del genere Aedes catturati in alcune specifiche trappole della rete di sorveglianza riconosciute particolarmente a rischio di introduzione dell’infezione, sono state anche testate (RT PCR e sequenziamento) per la ricerca di virus della famiglia Flaviviridae, cui anche Zika appartiene (dettaglio nella tabella 9). Non sono state rilevate positività per Zika e nemmeno per altri flavivirus di importanza sanitaria.

Tabella n. 9 – Riepilogo zanzare del genere Aedes testate per Flaviviridae nei siti a rischio per ZIKA nell’ambito del piano straordinario di sorveglianza entomologica (al 31/12/2015)

SITO MONITORATO PER Flaviviridae e ZIKA

luglio agosto

settembre

ottobre POOL POSITIVI

N POOL N POOL N POOL N POOL

Aeroporto di Caselle Torinese (TO)

24 2 26 2 113 3 2 1 0

Aeroporto di Levaldigi (CN) 13 3 2 1 9 2 0 0 0

Ospedale Amedeo di Savoia – Torino (TO)

200 2 121 2 58 4 0 0 0

totale 237 7 149 5 180 9 2 1 0

Zika: ciclo di trasmissione e caratteristiche dell’infezione

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ZIKA: sitografia consultabile World Health Organization (WHO) http://www.who.int/mediacentre/factsheets/zika/en/

Centers for Disease Control and Prevention http://www.cdc.gov/zika/ European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/zika_virus_infection/Pages/index.aspx

Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2428 Istituto Superiore di Sanità http://www.epicentro.iss.it/argomenti/zika/zika.asp

Con il fine di prevenire la diffusione di Chikungunya, Dengue ed altre malattie da importazione trasmesse dalle zanzare, nel 2009 la Regione Piemonte ha istituito, presso l’ASL di Alessandria, un Centro di Coordinamento composto dal SEREMI e IPLA (D.G.R. 19.10.2009, n. 6-12353). La principale attività del Centro è l'applicazione del Protocollo operativo regionale d’intervento contro la diffusione di questi virus, ogni qualvolta si individui sul territorio piemontese un caso in fase viremica di Chikungunya, Dengue o altre malattie da importazione trasmesse dalle zanzare, sospetto o confermato, importato o autoctono. Sulla base di una valutazione del rischio di diffusione, il Centro definirà la necessità di attivare interventi specifici, sia di tipo informativo, sia come attività mirate alla riduzione del vettore (trattamenti larvicidi e adulticidi). Nel 2015 l’attivazione del Protocollo si è resa necessaria per 7 volte.

Il centro di coordinamento regionale

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Hanno collaborato alla realizzazione del bollettino:

Contenuto scientifico

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente

ASL Torino 2 (Ospedale Amedeo di Savoia)

Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive-ASL Alessandria

Struttura Regionale di Coordinamento per le attività trasfusionali (CRCC Piemonte)

Immagini

Andrea Mosca, Anna Maria Ferrara, Danila Raffaella Francese, Enrico Aliberti, Maria Ines Crescio

Realizzazione grafica

CURIOSITAS sas

Contatti E-mail: [email protected]; [email protected] Testi e immagini del presente documento non possono essere riprodotti senza autorizzazione dell’IZS Piemonte Liguria e Valle d’Aosta

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PROGETTO DI RICERCA SIAV - NET

“Sorveglianza Integrata sugli Artropodi potenziali Vettori di malattia: creazione di una rete informativa al servizio della salute pubblica in Piemonte”

Sostenuto da

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