Il sindaco Arena ha negato tutto. I 170 milioni di debiti ... · Minasi et similia. Seguono a...

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Il sindaco Arena ha negato tutto. I 170 milioni di debiti. I voli verso Malta. Gli emolumenti all'ar- chitetto Labate. Ha lanciato per aria il modello Reggio, come un bambino l'aquilone. Squilla l'allarme: “Vogliono distruggerci”. Dio è grande, e sarà fatta la volontà sua.

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Il sindaco Arena ha negatotutto. I 170 milioni di debiti. I voliverso Malta. Gli emolumenti all'ar-chitetto Labate. Ha lanciato per ariail modello Reggio, come un bambinol'aquilone. Squilla l'allarme: “Vogliono distruggerci”. Dio ègrande, e sarà fatta la volontà sua.

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Controcopertina Ti chiamano la sera dal Centro dialisi di Firenze. Finalmente il renecompatibile. L’appuntamento è per l’indomani alle ore 9,00. Devi esseretrasportato con un aereo militare. Ma dall’aeroporto di Reggio Calabrial’aereo militare non vola. E non lo fanno volare i magistrati, che nonmettono alla sbarra i responsabili della sanità calabrese.

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Trapianti

VERSO FIRENZES

ei nella lista per il trapianto dei reni.Ti chiamano sul far della sera -oh, lafortuna!- dal Centro dialisi diFirenze. C’è un rene compatabile.Devi partire subito, devi preparati a

partire. Devi, però, ancora attendere dueore dalla prima chiamata, che ti ha riempitodi gioia e d’apprensione. Arriva la conferma.Sono le 22.00. Dovresti partire con un aereomilitare, come il protocollo medico vuole.Ma dall’aeroporto di Reggio Calabria gliaerei militari non volano. E non li fannovolare i magistrati, che dovrebbero portare

alla sbarra i responsabili della sanità calabre-se. Ma tu devi arrivare l’indomani.Precisamente, alle nove. O sarà per un’altravolta. La fortuna bacia una sola volta. Poi, laquestione è aritmetica: prima quello, poi, unaltro, un altro ancora, e l’altalena in ospeda-le per la dialisi -un giorno sì, un giorno no-continua. Fino a quando non tocca a te dinuovo.E che fai? Non ci sono voli normali né daReggio né da Lamezia. RaggiungereCatania è un rischio. Ti metti in macchinanella notte che ormai ghermisce in questo

freddo novembre: moglie, cognato medico,padre. E vai verso l’inferno dell’autostrada:da quando l’imbocchi fino a Salerno, devia-zioni, corsia unica. E il cuore sbatte. Faccioin tempo, non faccio in tempo? Arrivi aSalerno. Arriva un’altra telefonata. Il rene ècompatabile, ma ha dentro un tumore. Ilcielo ti precipita in testa. Torni indietro. Unaltro calvario. Ma non bisogna scoraggiarsi.Mai. Quello che scoraggia sempre è questaclasse dominante calabrese giuliva, come gliscemi, irresponsabile, come i pazzi, cinica,come gli egoisti, per la quale tutto va bene.

Era l’alba avanzata del 21 novembre quan-do il giovane del quale abbiamo fatto discor-so era tornato a casa e leggeva su «Calabriaora» la scintillante dichiarazione del vice-presidente del Consiglio regionale affer-mante che il Governatore e la Giuntahanno fatto miracoli per creare un sistemasanitario virtuoso. O il Vicepresidente delConsiglio regionale non conosce il significa-to di virtuoso o è un egoarca che, per ragio-ne di mantenimento dell’inopportuna pol-trona, non difende gli ammalati, ma la cric-ca al potere.

PASQUINO CRUPI

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ParlandoBimbi

Attualità

di...

NORDICI&SUDICI

Convertirsi alle verdure di colpo,perché la bilancia è diventata unincubo e anche perché in campo arti-stico essere vegetariani è più in, non

è sempre salutare. Prima che il metabolismo si stabi-lizzi e si adatti a un'alimentazione salutare passa deltempo e l'astinenza da carne rilascia dei veleni chealterano il cervello. Quando la situazione si sarà nor-malizzata la qualità della vita avrà un miglioramentoinimmaginabile. Fintanto che ciò avvenga dovreterassegnarvi a un periodo allucinatorio, che vi forniràteorie paradossali per spiegare qualunque avveni-mento. Poi starete meglio, ma attenti sudici con lediete fai da te potrebbero darvi risposte in grado dimettere in crisi la vostra apatia cronica, addiritturapotrebbero spingervi fuori dai divani facendovi gua-rire dall'atrofia fisica e mentale alla quale trigliceridie colesterolo vi hanno abituato. Questo che vi raccon-to non è un episodio che mi riguarda, attiene a unmio amico che dopo un mese di pomodori e verze sene è uscito con una teoria pazzesca. La crisi? Altronon è se non la terza guerra mondiale, scatenata dalsolito mostro a stelle e strisce. L'America, che è inlotta continua con la sua matrigna, l'Europa.Si l'America, sempre lei ha scatenato la prima guerramondiale per fiaccare l'egemonia delle potenzedell'Europa centrale, Francia e Germania. A distan-za di vent'anni ha poi dato un nuovo colpo a transal-pini e teutonici, con la complicità della perfidaAlbione e l'invenzione di due sanguinari burattini inGermania e Italia. Oggi l'America ci riprova con ladistruzione economica dell'Europa e francesi e tede-schi invece di far fronte comune si mettono davanti icadaveri di Grecia, Spagna, Italia, non comprenden-do che le prede sono loro e non si salveranno sacrifi-cando gli altri. Così non si salveranno i nostri nordicisacrificando noi lerci sudici. E non ci salverannoMonti e Passera che serviranno solo a farci calpesta-re un po' di più, perché la storia da noi è già passatae i sudici la loro goduria l'hanno consumata qualchemillennio fa e ai loro figli, noi, hanno lasciato solo imiasmi di sbornia antica. E non mollate la carne peri cetrioli, pian piano rischiereste di tornare personenormali e potreste stancarvi delle catene ai polsi.Tornate alla carne che arriva dicembre ed è tempo difrittole e salsicce.

Niente verdura

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GIOACCHINO CRIACO

Nel tardo pomeriggio CorsoGaribaldi, la via principale delloshopping reggino, è affollato

come al solito. Ai reggini piace passeg-giare, così come a tutti i calabresi ingenerale, tanto che la classica battuta“passeggio la mattina per essere libero ilpomeriggio” è diventata un gruppo suFacebook made in Calabria. Quasi tuttihanno in mano una busta di Zara,dell'Oviesse, di Bershska, di Carpisa, cheli guardi e ti chiedi dove sia la crisi, contante code alle casse, tanti mariti adaspettare fuori dai negozi, che nel frat-tempo socializzano tra loro, vanno aprendere un caffè, tornano e la moglie èancora lì, indecisa se sia meglio il pullo-ver rosso rubino o rosso carminio! Nonc'è ombra di miseria, non c'è neanche iltizio con una sola gamba che di solito sal-tella in giro con il cartello “Ho fame”. Inegozi straripano di gente. Al diavolo lacrisi, oggi compro anch'io! Anch'io

voglio i leggins e da Taxi ne avevo visti unpaio davvero carini. Un'iniezione diadrenalina da shopping e in pochi minu-ti arrivo davanti alla vetrina. Ad atten-dermi un triste cartellone bianco cheannuncia l'apertura di un negozio Geox.Taxi, uno dei negozi storici di Reggio, hachiuso, niente leggins. Che delusione!Come tirarmi su? Niente riesce a man-dare così in fretta in estasi una donnacome una borsa nuova! È l'equivalentedell'auto per un uomo. Da Fergi ci sonoprezzi alla portata delle mie tasche; èdall'altra parte del Corso ma ne vale lapena. Nooo, non ci credo! Hanno chiusoanche qui?! Dopo lo sconforto inizialecerco di trasformare la mia sfiga in uno

Avenire incontro ai regginiabbacchiati dalla tasche vuote,vi è un nuovo modo di rifarsi il

guardaroba. Si chiama swapping e aReggio, soprattutto tra le adolescenti,sta sempre più rimpiazzando lo shop-ping. È un vero e proprio baratto dicapi di abbigliamento e accessorimoda. La parola swapping deriva,infatti, dal verbo inglese to swap,scambiare, ma il nome ricorda anche il

termine “shopping”, tanto da sem-brarne quasi una distorsione. È unfree-shopping, un acquisto libero daldenaro, la cui filosofia è “ciò che nonpiace più a me potrebbe essere perfet-to per qualcun altro”, o comunque puòpiacere per un periodo e poi esserescambiato di nuovo, senza limiti diprezzo e sensi di colpa post-acquisto. Èquello che da sempre si fa tra fratelli oanche cugini, ossia quando ai maggiori

Quando il baratto sostituisce lo shopping

Sono in molti ad aver abbassato le

saracinesche e chiuso ibattenti uccisi dalla crisi

Reggio: la grande depressioneNegozi chiusi, la crisi si abbattesul commercio reggino

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Capitolo uno. 170 milioni didebito, accertati dagli ispettoridel Ministero del Tesoro.Capitolo due. Una morta -evi-tiamo il termine suicidio pernon incorrere in inesattezze-.

Capitolo tre. Funzionari diletti, che siriempiono le tasche di denaro improprio.Capitolo quarto. La Multiservizi a mez-zadria con l'Onorata Società. Capitoloquinto. L'Air Malta che presenta unconto di due milioni d'euro. Capitolosesto. Un assessore ai Lavori pubblici,Morisani, a colloquio elettorale con gliuomini d'onore. Capitolo settimo. IlGran Governatore accusato da cinquepentiti.. In ognuno dei sette capitoli delromanzo infinito di Reggio Calabriasotto la guida illuminata di GiuseppeScopelliti sembra di poter ravvedere lapresenza di reati contro la pubblicaamministrazione o contro la legalità.Secondo il Governatore l'insieme di que-sti capitoli e d'altri, taciuti per ragione dispazio, costituisce il modello Reggio. Seavesse detto: il monumento Reggio, sare-mo ancora nel campo della razionalità,visto che monumento è parola che racco-glie indifferentemente il brutto, che sulpiano morale è il male, e il bello, che sulpiano morale è il bene. Modello, invece,è parola che include necessariamente edesclusivamente il positivo, il vero, ilbuono, il bello. Dove sta il modelloReggio? L'unica apologia che si può faredel modello Reggio è l'apologia di reato.L'atassia mentale, cioè la mancata capa-cità di coordinare la parola con la realtà,ha giocato e gioca questo brutto scherzoa Scopelliti. Arena, la signora TildeMinasi et similia. Seguono a ruota.

Il governatore fal’apologia di reato

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spunto per il mio prossimo articolo. Ecosì la mattina dopo, di buon'ora, ritornoin centro per fotografare i negozi chehanno chiuso o che si accingono a farlo.Sono in molti ad aver abbassato le sara-cinesche e chiuso i battenti. Tanti i nego-zi uccisi dalla crisi. Le vetrine sono polve-rose e tristi, tanti gli «affittasi» con inbasso un numero di cellulare. Mi rendocosì conto che la crisi è in questa impres-sionante marea di piccoli bar e ristoran-ti, negozi di abbigliamento e accessori,alcuni dei quali davvero storici, scompar-si. F.N. aveva un bar sul corso fino all'an-no scorso. Ha dovuto chiudere per l'affit-to troppo alto: «Pagavo 3000 euro digestione dell'attività; comprendeva tutti imacchinari del bar e il gazebo. In piùpagavo 2400 euro di affitto delle mura».Gli affitti sul corso Garibaldi raggiungo-no cifre davvero proibitive: «c'è chi pagafino a 5000 euro, poi basta girare laprima traversa sotto e paghi tre volte di

meno…. Inoltre gli affitti aumentano dianno in anno perché seguono i dati del-l'inflazione. I proprietari possonoaumentarli legittimamente -continuaF.N.-. I negozi che chiudono lo fannonon solo perché non si vende per viadella crisi ma anche perché gli affittisono alle stelle! E i proprietari non ven-dono manco morti! I locali fruttano unmare di soldi… si può dire che si assicu-rino stipendi a vita». La stessa sorte toccata a F.N. colpiscesempre più numerosi commercianti reg-gini che alle speranze di un futuro hannoappeso il cartello «vendesi» o «chiusoper cambio attività». .

Maria Giovanna Cogliandro

non entrano più i vestiti e si passano aiminori. E così un termine del passatocome “baratto”, che precede l'inven-zione del denaro, viene ripescato in unperiodo in cui di denaro se ne ha poco.Il successo di questa moda sta soprat-tutto nella possibilità di evitare lo spre-co, di acquistare capi che indossiamouna volta soltanto e che poi finisconoper essere dimenticati nell'armadio.Qualcuna lo pratica perché «così mifaccio vedere ogni volta con un vestitodiverso o sono sempre glamour»,qualche altra «per mettere ordine nel-

l'armadio», o ancora «perché lapaghetta non basta». In un'epoca in cuibuttare via è considerato eticamenteriprovevole, lo swapping si rivela esserenon solo moderno ed attuale, maanche simpatico e divertente. Riescead unire una pratica antica quanto ilmondo al passatempo più fashion chele donne amino da sempre: baratto piùshopping, uguale intesa super vin-cente. L'utile si fonde quindi con ildilettevole. Si è forse scovata la formu-la della felicità?

M.G.C.

Le vetrine sonopolverose e tristi, tanti gli«affittasi» con in bassoun numero di cellulare.

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Parlandodi...

LA COPERTINA* BUIO SULLA LOCRIDE

Pietro Crinò mi ha dato sempre l’im-pressione di essere un sindaco pruden-te, un politico attento a non urtare l’or-

dine costituito. Il suo arresto mi ha sorpresoed amareggiato. Ovviamente nei prossimi giorni ne sapremodi più sulle motivazioni che hanno portato imagistrati della DDA ad emettere un prov-vedimento così rigoroso e severo.Tuttavia alcune considerazioni si possonogià fare.Era necessaria una misura severa come ilmandato di cattura per Pietro Crinò?Io voglio credere fermamente che tutti i cit-tadini siano uguali dinanzi alla legge. Homotivi, seri ed inconfutabili, per non creder-ci, ma mi sforzo a pensare che possa esserecosì! Zingari o ministri, banchieri o disoccu-pati, tutti uguali dinanzi alla “Giustizia”.Allora voglio fare un esempio sacrilego. Ildottor Alberto Cisterna, sicuramente perso-na perbene e cristallina, magistrato impe-gnato a combattere la ndrangheta, è statoaccusato di reati gravi. Le accuse sono sicu-ramente infondate ed egli, difeso dai miglio-ri giuristi, dimostrerà l’assoluta estraneità ad

ogni reato e continuerà nel suo impegnoprofessionale. Continuerà ad essere unapersona stimata come è giusto che sia. Come si difenderà? Da uomo libero! Liberodi esercitare il suo lavoro.Libero di muoversi, di cercare le prove dellasua innocenza, di dimostrare l’inconsistenzadelle accuse.L’ex capo della polizia De Gennaro è statoassolto per seri reati legati alla gestione deifatti di Genova del 2001 affrontando il pro-cesso da alto ufficiale dello Stato in servizioe da uomo libero.Ho fatto due esempi, ne potrei fare mille.Pietro Crinò ha ricevuto un mandato di cat-tura. La nostra è una terra drammaticamente dif-ficile. Il sindaco da un lato è l’espressionevera ed autentica della sovranità popolare

dall’altro è il primo gradino di uno“Stato”distante anni luce dal popolo. Certonessuno ti obbliga a fare il sindaco. Qualchevolta è la vanità umana, altre volte è ambi-zione o voglia di potere, può essere ancheinteresse, ma il più delle volte è un attoestremo, sino ai limiti della razionalità, diaffetto per la propria terra e per la propriagente.Il sindaco di un piccolo paese della Locridenon è casta. Ogni giorno è costretto a muo-versi tra case ridotte e ruderi, tra gente cheti chiede lavoro ed assistenza, abusi edilizi,strade sporche, campi abbandonati, mafiosiche marcano la loro silenziosa presenza. LoStato scarica sui sindaci ogni problema.Scarica sui sindaci le proprie responsabilità,le proprie colpe, la propria impotenza. E’una scelta, non un caso. Una scelta della

casta di indebolire e distruggere il tessutodemocratico. Una scelta di tenere sempresotto tiro chi rappresenta il popolo. Lo statoda un lato ti indica i doveri dall’altro non tifornisce alcun mezzo . Il sindaco è una canna al vento! In qualsiasi momento chiunque lo può colpi-re. Lo può colpire lo “Stato”, la mafia, l’i-gnoranza, il rozzo qualunquismo così diffu-so nei nostri Paesi.Quando qualcuno si arricchisce e porta acasa qualcosa di illecito tradisce il mandatopopolare ed è giusto che paghi. Se questonon avviene bisognerebbe maneggiare glistrumenti repressivi come si maneggia ladinamite.Oggi l’esile, quasi inesistente tessuto demo-cratico della Locride ha ricevuto un colpomolto serio. Se questo è successo perché ilsindaco Crinò -a cui ribadisco la mia stima ela mia amicizia- ha tratto dalla discarica pro-fitti illeciti per sé, egli ne è responsabile, mase venisse fuori che è stato colpito un inno-cente sarebbe un fatto gravissimo e nessunodovrebbe chinare la testa e restare in silen-zio.

PASQUINO CRUPI

La notizia ha un sapore tos-sico, come quello del vele-no, capace di qualunquesconvolgimento non solonell'organismo umano.

Questa la notizia. Il sindaco diCasignana, Presidentedell'Associazione dei Sindaci dellaLocride, dr. Pietro Crinò, si trova agliarresti domiciliari su decisione delGip dr. Laganà. Tale condizione èstata riservata anche AntonioGiovanni Crinò, fratello del dr. Pietro,Massimo La Fronte, architetto,Saverio Zoccoli, socio della dittaZetaemme . Il capo d'imputazioneper tutti è che “ con più azioni edattraverso l'allestimento di mezzi edattività continuative (…) gestivanoabusivamente ingenti quantitativi dirifiuti nelle quantità solo parzialmentepotute quantificare”.Sono stato e rimango amico di PietroCrinò, il malfattore onesto, destinatoagli arresti domiciliari sotto il peso direati, per ora ipotizzati e contestati,ma non provati. E che già mostranouna sorta di fiacchezza giuridica ,essendo lo stesso Gip a scrivere che irifiuti, smaltiti abusivamente, “nellequantità solo parzialmente [ si sono]potute quantificare”. Ma per decideredell'inquinamento, del danno a uomi-

ni e bestie, la quantificazione è undato oggettivo da cui non si può asso-lutamente prescindere. E, infatti, ilGip non fa rimbombare nella suaordinanza il reato di disastro ambien-tale, che qualche dissennato dellacarta stampata inventa di sana pianta.Né ci pare un fuor d' opera ricordareche l'Arpacal in una sua relazioneufficiale ha dichiarato che le acquedel mare antistante Bianco non sonoassolutamente inquinate. Tutta mate-ria da faldone processuale. Voglio essere estremamente chiaro.Siccome, almeno sulla carta, siamo inuno stato di diritto, quei mandatidovranno ricevere la cresima o lasconsacrazione di fronte a un giudiceterzo. E la verità giudiziaria laapprenderemo quando si arriverà alprocesso, se al processo si arriverà.Quello, allora, che m'interessa dire èche, considerando l'ordinanza e, par-ticolarmente, la sintesi della condotta“criminale” di Pietro Crinò e deisuoi “correi”, non ritengo affattoproporzionata le misure di custo-dia cautelare nelle pareti dome-stiche. Volute e rese obbligatoriedal Codice penale: a) quando c'èpericolo di inquinamento delleprove, e inquinamento, al di fuori d'o-gni legittimo dubbio, non può essercidal momento che la discarica è statasequestrata; b) quando c'è pericolo di

fuga degli indagati, e qui il pericolo difuga è possibile quanto l'accoglimentodel Diavolo alla destradell'Onnipotente; c) quando c'è peri-colo di reiterazione del reato, e, nelcaso, siffatto pericolo è reso nullodalla contradizion che nol consente.Ma, al di là di queste osservazioni, c'èuna questione di principio su cui sifonda lo

Stato di diritto. Ed è questa: in unoStato di diritto, prima si fanno i pro-cessi e poi c' è il carcere, ove condan-na sia pronunziata. . Ma, al di fuoridella mia vaghezza, sta che prima fai ilcarcere. anche sotto forma di arrestidomiciliari, e poi ti fanno il processo.Non vale sempre.Sembra valere per la Locride, piùangustiata che baciata dalle colline,albergo di paesi pericolosi, comePlatì, San Luca.Qui, unicamente qui, nella Locride,vengono arrestati per connessionemafiosa sindaci, come AlessandroFigliomeni e Rocco Femia.Qui , unicamente qui, sono confiscatibeni e aziende d'imprenditori malavi-tosi. Gli ultimi dei quali, i fratelliCamastra, prima arrestati, indi scar-

cerati, dettando il Gip che non c'erané pericolo d'inquinamento né direiterazione del reato né di fuga. Qui, unicamente, qui, nellaLocride, le discariche non fun-zionano, e quella di Casignana,il cui senso d'ospitalità è statoinvocato e propiziato dai sin-daci dei paesi limitrofi, e dalCommissario all'emergenzarifiuti, è sta messa nel mirinodal 2008. Ma, detto di passag-gio obbligato, si interviene ,sfolgorando manette, solo nelgiorno di grazia 24 novembre

2011. Domando. Chi ha messo arischio, se non la vita, la salute deibambini ciuccianti, degli ovini e capri-ni, di vaste mammelle alimentari?Qui, unicamente, qui, nella Locride,una discarica è radioattiva come unacentrale nucleare.La Locride, alla perfine, come zonainfetta, come luogo di tutte le negati-vità?C'è qualcosa che non funziona.L'Italia è dvisa in due.A ciascuna il suo.All'Italia del Nord la Costituzione.All'Italia del Sud, alla Calabria, allaLocride il Codice penale.

Canne al ventodi ILARIO AMMENDOLIA

La cataratta degli arresti domiciliari

Ci va Pietro Crinò, il malfattore onesto. Non in fuga. Non nella possibilità d'inquinare le prove e di reiterare il reato

Solidaretà attiva dei Sindaci della Locride

Si è riunito venerdì il comitato deisindaci della Locride che haespersso stima e affetto ai col-leghi Crinò e Mazza con la sper-anza che possano dimostrare laloro estraneità. E ridascono che isindaci sono il primo baliardodello stato alla lotta qalla crimi-nalità organizzata, per questochiedono il rispetto della garanzacosti tuzionale anche in questodifficile terrirorio

«Rispetto e garanzie costi-tuzionali per tutti, masoprattutto per i sindaci cherappresentano il primobaluardo dello Stato nellalotta alla criminalità organiz-zata» Un ferma presa diposizione dei sindaci dellaLocride che si sono riunitinel pomeriggio di venerdì25 a Siderno per esprimerestima e affetto ai colleghiCrinò e Mazza.

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la Riviera

Lettera a Rocco Femia

Ciao Rò, come stai? Sperobene, mi dicono chePalermo Pagliarelli è carce-re dove vi è un minimo divivibilità.

Quando ci siamo lasciati a Reggio Calabria conqualche accenno di commozione vi ho detto:“ma che cosa ci fate voi qua”? Ora come allorapenso allo stesso modo, cosa ci fai tu in carcere?E cosa ci fa Vici Ieraci? Penso pure a cosa ci fa ilgemello Rocco Agostino. Per Ciccio Marrapodi - nostro super assessore aLavori Pubblici, Urbanistica e Arredo Urbano -ha già provveduto il Tribunale della Libertà adire che lui con il carcere non aveva niente a chefare poiché non vi erano e non vi sono indizi dicolpevolezza, per tale motivo ha annullato l'ordi-nanza di custodia cautelare emessa nei suoi con-fronti. Se così è come è, una domanda mi mar-tella: riguardo alla assunta e presunta intraneitàalla cosca Mazzaferro mi viene da dire: “maammesso che tale cosca ancora oggi esista, qualifavori o cortesie sono stati fatti alla stessa” ?Certamente nessuno, sfido chiunque, in qualsia-si sede, a prospettarlo ed a provarlo poiché,come tu amavi spesso ricordare,l'Amministrazione Femia - che si doveva distin-guere per i principi di Legalità, Trasparenza eDemocrazia che contrassegnavano i suoi atti - hapoi operato coerentemente in tal senso. A con-ferma di ciò il Prefetto Varratta, al fine di potereproporre al Ministro lo scioglimento delConsiglio comunale per infiltrazioni mafiose,dopo che la sua Commissione ha rivoltato come

un calzino gli atti del Comune per sei mesi,non ha potuto né saputo indicare nessun attoamministrativo assunto in favore della pre-sunta cosca Mazzaferro. L'immotivato prov-vedimento di scioglimento l'abbiamo impu-gnato innanzi al TAR del Lazio. Che dire,il Procuratore Pignatone e ancor dipiù il Dott. Gratteri, magistrato edantropologo, cresciuto nella locri-de - che, per come riferito allastampa, ha giurisdizione territo-riale da Melito a Monasterace -hanno affermato che la coscaMazzaferro, morta e sepoltadopo l'omicidio di VincenzoMazzaferro, è rinata con la vitto-ria elettorale della Giunta Femia.Tale affermazione, attesa l'auto-revolezza e l'intelligenza dellaprovenienza, assume un aspettoanodino ed inquietante conside-rati pure i tempi e i modi dei vostriarresti. Il pensiero che qualcosa diignoto si celi dietro un'operazione cheha assunto eclatanza internazionale, cheferma le proprie considerazioni ad appe-na tre mesi di governo cittadino e che neometta i rimanenti trentatre, non puòessere considerato una banale elucubrazio-ne o una isterica fisima, ma - atteso il con-creto impulso ANTIMAFIA che è statodato “dall'Amministrazione Femia”durante i non indagati trentatre mesi (pertutti si veda: adesione SUAP, murales anti-mafia sul lungomare, manifestazioni conLibera e con Peppe Voltarelli: prodromi-che alla creazione del museo della 'ndran-gheta, richiesta di attuazione progetto

videosorveglianza e suo sollecito indirizzato alPrefetto ed al Ministro dell'Interno, manife-stazione per la legalità con l'orchestra di fiatidi Cinquefrondi, incontri con il Comitato

Provinciale per la Legalità, esposti allaProcura della Repubblica, impulso e soste-

gno alla creazione della ConsultaGiovanile, ecc…) - è possibile chequalcuno si sia comportato comeFaust ? Certamente non noi Rò!!Noi siamo stati i figli della nostraterra, ribelli ad ogni forma di pre-potenza, che hanno trovato nellacomunanza di sentimenti e diidee la capacità di opporsi alla'ndrangheta operando concreta-mente sul territorio, mettendose stessi ed i propri beni allo sba-raglio, senza prebende ed ulu-lanti macchine blu. Devo a te eagli amici ristretti un abbraccio ela promessa di un impegno che

la mia lotta per l'affermazionedella verità non verrà mai meno.

Devo altresì un ringraziamento infini-to ad Ilario Ammendolia che da uomolibero ha proposto questioni di vitaleinteresse civile e politico rimaste, pur-troppo, ad oggi senza risposte e che miauguro possano invece sollecitare unmomento di forte dibattito, perché ilvero e sincero impegno politico non siafrustrato e mortificato da vecchie enuove paure lasciando così spazio avecchi e nuovi padroni con a cuore sol-tanto il proprio guicciardiniano “parti-

culare”. Con affetto Geppo

GEPPO FEMIA

«Ma che cosa ci fate voi qua»Il prefetto

Varratta,dopo che la suaCommissione harivoltato come uncalzino gli atti del comune di Gioiosa Marina,non ha trovato un solo attoamministrativoassunto in favoredella coscaMazzaferro

NELLAFOTOL’ex sindaco di Gioiosa Marina RoccoFemia arrestato nell’ambito dell’operazionecontro la cosca Mazzaferro

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Parlandodi...

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 10

Lettera aperta al Presidente dell’ Anas, Pietro Ciucci, sulla variante 106 di Roccella

RODERIGO DE CASTIGLIA

Egregio dr. Pietro Ciucci, so cheLei vanta due primati: ha unmedagliere più ricco che non

Napoleone Bonaparte, ed è presiden-te dell’Anas, che come Lei fa finta diignorare, è l’ultima monarchia assolu-ta d’Europa, responsabile, perciò, solodavanti a Dio. Di tutta evidenza, laSua superbia è tale da ritenere di nondover rispondere neppure di fronte alPadre dei Cieli. Figurarsi se possoimmaginare un suo cenno di riscon-tro. Eppure, Le scrivo ugualmente,fermo alle parole con le quali CarloMarx conclude il suo dotto e rifiutatosaggio, Critica al programma di Gotha.Erano queste : “Dixi et servavi ani-mam meam”. Dissi e misi a posto lamia coscienza.Egregio Monarca Assoluto, legga qui,sulle nostre modeste, ma oneste pagi-ne, la storia della variante alla 106 inpartenza da Roccella verso Locri. Éuna storia che comincia trenta anni faquando i senatori Sisinio Zito, sociali-sta, e Beniamino Fimognari, democri-stiano, costringono il ministro deilavori pubblici, il socialdemocratico,Nicolazzi, a inserire nel Piano stradedi grande comunicazione, che la igno-rava ed escludeva, la varianteRoccella-Locri. Egregio Signor Presidente, è una bellastoria. Tanto bella che i lavori dicostruzione hanno inizio sul finire del1985. Per la Calabria dove tutto èlento è un grande record. E il traguar-do, cioè la realizzazione dell’opera,sarebbe stato ben presto raggiunto -c’è da immaginare- se la iniziatacostruzione della prevista galleria,adagiata dietro lo storico castello diRoccella, non si fosse afflosciata. Mai

galleria fu più funesta. Perché nederiva una lite tra la ditta appalta-trice, che reclama una perizia divariante, e l’Anas, che la negavaper l’importo richiesto. Tira estira, il contrasto ha fine nel 1999quando viene deciso lo sciogli-mento del contratto. Intanto sullastatale 106 il traffico arrancava,come oggi, e si continuava a mori-re, come oggi . Per eccesso divelocità, ovviamente.Illustre Signor Presidente, è lapazienza l’oro dei calabresi e deipaesi che da Roccella vanno,senza precipitarsi, a Locri. E così,i lavori della variante 106 ripren-dono nel 2005. Persino l’oro, chenon è ferro, comincia a prendereil colore della ruggine.

Siamo a questo bivo. Ma arriva uningegnere, l’ingegnere Celia, che havoglia di documentare: il bue per lecorna e l’uomo per la parola. Per daregno che parola sarà mantenuta, ilcomputo deve essere preciso e rigo-roso. Ferma il sole, come il biblicoGiosué, e proclama: entro 540 giorni,né uno in meno, né uno di più, l’ope-ra sarà completata. «La Riviera» con-trolla. Meno 20, meno 10, meno….Scadono i 540 giorni. Punto e dacca-po.Signor Presidente, che fa il nesci? Maall’epoca Lei non poteva sapere.Ascolti. Siamo nel 2007. Dopo tantianni, è chiaro che la cifra iniziale nonè più sufficiente. Adesso ci voglionoaltri 18 milioni di euro per proseguiree completare. E ci vuole anche una

nuova gara d’appalto. Viene effettua-ta il 6 novembre 2009. Risulta vitto-riosa la EFFESER. C’è un ricorsocontro la EFFESER. Viene accolto.Né è a dire che la EFFESER si ras-segni. A sua volta, presenta ricorsocontro la decisione. Si prende attodelle buone ragioni della EFFESER.Viene ridichiarata vincitrice. I lavoripotranno avere inizio finalmente?Nient’affatto. Prezioso Presidente, eche succede? I monarchi dell’Anasnon assegnano l’appalto e, poichéindecisi, si rivolgono all’Avvocatura diStato, che rispose: applicate la legge.La quale è sempre difficile da inter-pretare. Interpreta l’Anas, che qualche simpa-tia la deve pure avere: la gara va ria-perta. La EFFEFSER non inghiotte ilrospo e ricorre al Tar.Noi siamo di stomaco tollerante.Siamo disposti a inghiottire il rospo.Ma lei dovrebbe spiegarci l’ accani-mento, nient’affatto terapeutico con-tro, l’EFFESER. Chi è contro, è sem-pre a favore di altri. La logica è questa.O erro? Signor Presidente, mi dica. Ma intema di appalti deve vincere il miglio-re o il migliore preferito?Se h tempo, attendo lumi da Lei. Dame solo capisco che Penelope abbiapotuto sfilacciare di notte la tela cheintesseva di giorno. Le occorsero 20 anni. Era di lanaquella tela e le umane dita diPenelope furono adatte alla bisogna.Ma questa della variante Roccella èuna tela di cemento. Per farla e disfar-la, ci son voluti gli artigli. Dell’Anasche Lei presiede dalle Alpi a Reggio.E della quale è responsabile dalle Alpia Roccella Jonica.

Trenta anni dopo, e la vergogna duraL’ impresa Effeser vince l’appalto. L ’Anas non assegna l’opera. In tema d’appalti deve vincere il migliore preferito?

A3 e statale 106. Ancora tagli di nastri: Vanno velocissimi le Istituzionicon tale paratica, senza andare però da nessuna parte

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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 11

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Parlandodi

Primo piano

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 12

Chi entra e chi esce, chi parla e chi ride, chischerza, chi saluta, chi arriva in ritardo e chiva via, chi manipola l'ipod, chi messaggia,chi sfoglia giornali, chi sorseggia acqua min-erale; ma che siamo al bar…? Manco perscherzi, è solo una seduta del ConsiglioRegionale Calabrese.Nell'aula semivuota per le numerose assen-ze, solo qualcuno, rimane silente ed inascolto dell'Onorevole collega Consigliereche parla, grida e si sbraccia, ma chi lo sente!!! Solo fastidioso brusio nella generale indif-ferenza; lo stesso Onorevole Consigliere unvolta concluso il suo intervento, riserva paritrattamento al successivo iscritto a parlare,a ripagarlo con ugual moneta ed inizia a farcome tutti, a restituir pan per focaccia.Panta rei, e si va avanti per minuti, per ore,in una aberrante normalità, ed i problemirimangono. Ho partecipato quale compo-nente del Comitato Civico a difesadell'Ospedale di Praia a Mare al ConsiglioRegionale del 18 novembre, doveva essereuna seduta importante con all'ordine delgiorno una tematica delicata e molto senti-ta quale la Sanità che tanto subbuglio hagenerato e continua a fare in ogni angolodel territorio regionale. E' risaputo che èfinita male perché sospesa, ripresa e poi rin-viata, pochi sanno però che si è svolta peg-gio.Bisbiglio e disinteresse quasi totale se esclu-diamo un nugolo di pochi attenti e parteci-pativi, nessuna differenza tra destra, sinistrao centro, atteggiamento bipartisan e

trasversale che tanto sarebbe utile per tutti,non nell'indolenza, ma nella pervicacia edintraprendenza nell'affrontare e risolvereannose questioni di questa difficile terra.Sedute come queste rendono concretol'abisso che separa la politica, questa politi-ca, dalle necessità dei cittadini. In quelluogo autorevole ognuno se la canta e se lasuona per fatti propri incurante di ciò chedovrebbe rappresentare; sensazioni di avvi-lente impotenza che spiegano la nostra sto-ria più di qualsiasi narrazione e qualcunotra il pubblico sussurrava sommessamente:che vergogna!Eppure l'inizio lasciava presagire il meglio,un rigore dettato dal decoro e rispettodovuto alla maggiore sede istituzionaledella Calabria, il cortese ma guardingo per-sonale di controllo ci avvisava che senza cra-

vatta non si entra!!! Ahinoi, con il “compagno di sventura”,Mariano Bianchi Sindaco di Trebisacce,rischiavamo di rimanere fuori, solo ladisponibilità di un previdente Consigliereche portava con sé due cravatte di riserva, ciha tolto dall'imbarazzo consentendoci l'ac-cesso. Passi l'abbigliamento adeguato edecoroso e passi anche la cravatta, ritengoperò che il valore del luogo, il pregio edautorevolezza delle Istituzioni, si conferma,rispetta ed esalta attraverso comportamen-ti esemplari dei rappresentanti del popolo,ma questi, anche con la cravatta, lascianomolto a desiderare, senza ritegno e senzache nessuno gli vieti l'ingresso.Ricchi nelle forme, poveri e straccioni nellasostanza, è questa la Calabria?

Raffaele Papa

Sul campo di Rizziconi splende la luna

Con la cravatta…. ma senza ritegno

Un centro sportivo con campi da calcio e da tennis. Unapista ciclabile. Il rifacimento delle strade. Cinque posti dilavoro ai giovani per dieci anni. Un cinema e una casadella cultura. Sono solo alcune delle cose che si potrebbe-ro fare con 400 mila euro. La fantasia e la necessitàpotrebbe dare altre svariate idee su come impiegare unacifra così importante in questi tempi di crisi economica.In Calabria però 400 mila euro si investono nell’unico

business che oggi ha unmercato mondiale: la‘ndrangheta. Tanto si èspeso per portare i 40miliardari della nazionaledi calcio, 21 giocatori e 19tra staff tecnico e dirigen-ti, a Rizziconi. Più di 80mila euro gli ha sborsati ilcomune di Rizziconi, alresto ci hanno pensato ilConi e gli altri enti prepo-sti. Un affare da 400 milaeuro che ha certo avuto ilsuo bel risultato mediati-co, ma che di fatto hasegnato l’ennesima provadella sudditanza del popo-lo calabrese nei confrontidel regno dell’antimafia,

quella sociale, quella politica e quella istituzionale. Nonc’era il Governatore Giuseppe Scopelliti a Rizziconi, maper qualcuno era assente giustificato perché erano le orein cui l’impero di Silvio Berlusconi agonizzava nella capi-tale, e il presidentissimo era al capezzale a non perdere ilposto nei nuovi disegni del potere nazionale. Ha diserta-to però quella che per tutti è stata dipinta come una “data

storica” per la Calabria. Quella in cui un manipolo di milionari, snob e viziati, a spese dei contribuenti, sono venuti a rendere omaggio all’antima-fia di professione, illuminando, per un pomeriggio, una cattedrale nel deserto della disperazione della Piana di Gioia Tauro. Spente le luci è tor-nato il terrore e la fame di sempre su Rizziconi e su tutta la Piana. Chissà se i boss guardando lo spettacolo in tv erano con le lacrime agli occhi ocon un ghigno sarcastico stampato sulla bocca. Chissà se oggi qualche associazione, qualche povero disperato senza una lira in tasca andasse alComune di Rizziconi a chiedere un contributo di 5, 6 o 7 mila euro, oppure elemosinare un lavoro, se riuscirebbe a strappare una delibera anchedi pochi spiccioli. Forse solo con l’intercessione di don Ciotti. Nella provincia di Reggio Calabria si sfiora il ridicolo. Con il dopo Fortugno si eracreduto che di passerelle, sfilate e comizi se ne avesse avuto abbastanza, ma “the show must go on”, lo spettacolo deve andare avanti, il businessdell’antimafia strappa consensi al Nord e fa vendere interviste e patinati in tutto il mondo. Il circo va avanti. In Calabria ogni reato è ‘ndrangheta,che sia la semplice evasione fiscale, una truffa all’Inps, una col gasolio o con la monnezza tutto è ‘ndrangheta. Altrimenti non farebbe notizia. Anchel’azzurro della maglia della Nazionale ha dovuto sponsorizzare il marchio di fabbrica “made in Reggio Calabria”. Per i giovani disperati senza lavo-ro ci saranno tempi migliori. Per le famiglie che non arrivano a fine mese pure. Per gli adolescenti che non hanno neppure i libri di scuola e vedo-no nel crimine la loro unica prospettiva diciamo di non preoccuparsi, tanto prima saranno tinti, attratti dal male, e poi verranno purificati dall’ac-qua benedetta del cielo dell’antimafia, che oggi copre ogni cosa sopra la testa dei calabresi.

Carmelo Carabetta

La partita:l’ennesima provadella sudditanza

della classegovernante

calabrese neiconfronti del regno

dell’antimafia,quella sociale,

quella politica equella istituzionale

Cose da fare con 400mila euro

UN GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE

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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 13

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Parlandodi...

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 14

Locride

LA COLONNA DI ERCOLE

Sono svenuti gli “uomini di panza”finiti dentro l’operazione Infinito,sorella milanese dell’operazione

Crimine.Ma attenzione, non sono svenuti per con-gestione, ma per paura della galera. Queiboss di matrice reggina che hanno optatoper il rito abbreviato si sono resi conto cheuna mangiata di capra in Calabria è unsummit mafioso e che un summit mafiosocorrisponde a un cunicolo delimitato dasbarre tra qualche ora d’aria e onanismo.Un vero criminale è un’isola, ci hannodetto. I più grandi criminali d’Europa,quelli che comandavano a Milano sottol’ala della casa madre, non si fidavano dinessuno, non si confidavano con nessuno.E ci hanno anche detto che i pungiuti, gliaffiliati e i cristiani di Polsi non temevanogalere e claustrofobie. Ma ci hanno, sì, ci

hanno strillato un altro quarto di verità.La Ndrangheta milanese fischiava di tuttoprima, pensando che gli annaccamentifossero note di tarantella, non teneva nep-pure la pastina. E ha sentito le vertiginipoi. Agli uomini d’onore, ai santisti, ai piùgrandi criminali della terra sono mancati isensi davanti alla toga di un giudice che glisarà sembrato Batman.Ho visto questo spettacolo in televisione.Ero a Padova, da poco rientrato a casadalla stazione, dove alcuni gang nigerianespacciavano crac, cocaina e molto proba-bilmente erano armati fino ai denti. Iveneti temono gli Eyie, gli Aiye i BlackAxe più di tutti. Dicono che hanno spode-stato i magrebini, le tigri di Arkan e i lupidi Goran. Biscano, prostituiscono, spac-ciano. Il Nordest è cosa loro, regolano iconti con riti tribali: tagliano le teste colmachete, ipnotizzano col vodoo. Ho guar-dato uno di loro all’uso calabrese. Neisuoi occhi vacui non si leggeva nulla e labocca sembrava incisa. Ho avuto un brivi-do davanti a quel passaggio della mortesfumato un’ora dopo grazie all’odore dipanzerotti con scaglie di soppressata dimaiale nero che mi madre aveva prepara-to per la cena.

CROLLO AL MUSABA

Nik Spatari, lancia un messaggio venato diamara solitudine ma allo stesso tempo caricodi speranza e di voglia di continuare instanca-bilmente nel portare avanti il suo progetto.L'artista, denuncia l'avvenuto crollo dellacopertura dell'antica terme-cisterna romananel chiostro del Museo (MUSABA -Mammola RC), avvenuto il 9 novembre2011, frutto tra l'altro del mancato interventoper il restauro e consolidamento da partedella Regione Calabria, nonostante l'inter-vento sia stato finanziato nel lontano 2004 -fondi POR Calabria 2000/2006 - Asse II BeniCulturali. Il crollo della copertura dell'anticaterme-cisterna romana all'interno del chio-stro dell'antico complesso, oggi Museo, hadanneggiato gravemente l'opera d'arte monu-mentale dell'artista austriaco “Lancia” del1988 e ad oggi impedisce l'ingresso ai nume-rosi visitatori autunnali (tedeschi, olandesi,austriaci, ecc.), che rimangono delusi perchénon possono accedere alla principale attra-zione del Parco Museo “Il Sogno diGiacobbe”, opera monumentale tridimensio-nale all'interno della Chiesa.

“Non riusciamo a capire come un progettofinanziato per lavori urgentissimi, come que-sti, che attengono alla salvaguardia e alla sicu-rezza, non viene avviato.I risultati da noi ottenuti, nei 40 anni di atti-

vità, sono il frutto dell'assenza, o meglio lati-tanza dei poteri forti, delle istituzioni, chehanno programmaticamente ignorato il lororuolo di organicità con il mondo della culturacontemporanea. La nostra attenzione, oggi, si

posa su quanto c'è ancora da lavorare per lanostra Calabria e per il completamento delMUSABA che non nasce in poco tempo né siafferma. Noi possiamo dire di aver dato lelinee generali di indirizzo del progettoMUSABA, ma saranno le future generazioniad arricchirlo, è un compito che viene affida-to a loro…. che viene affidato a chi resta, chespetta a tutti noi”.

E' stato nominato nel corso dell'ottavocongresso del Partito RifondazioneComunista -Federazione di Sinistra,tenutosi lunedì 21, a Siderno, il nuovosegretario cittadino del circolo AntonioSgambelluri.

L’appello di Nik Spatari

SIDERNOSGAMBELLURI NUOVOSEGRETARIO DEL PRC

Da un po' di tempo,a Placanica sono com-parse delle antenne di telecomunicazioni,chein base a voci che si rincorrono dovrebbeessere un impianto wireless (senza cavi) dibanda larga per la connessione “veloce” ainternet. Una delle antenne è stata collocatain bella vista sul tetto del castello,con buonapace della tanto decantata salvaguardia deibeni storici e artistici L'altra,invece,è stataposizionata più a valle e attaccata al palo

L’antenna della discordiaPLACANICA

“Industriamoci- Pmi Day”, ospiti de “la Riviera”gli alunni dell’Ipsia di Siderno. Il comitato“Piccola Industria” di Confindustria ha organizza-to l’iniziativa “Industriamoci –Pmi Day”, che sisvolge presso le sedi di piccole e medie imprese.La manifestazione rientra tra gli eventi previsti

Panzerotti e criminali

CITTANOVA: 22/11/2011DOPO LA PIOGGIA I

DANNI

Un’esecuzione tibale della mala nigeriana eMicu Oppedisano, il padrino della ndrangheta

Industriamoci: L’IPSIAdi Siderno invisita a la Riviera

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la Riviera

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 15

Io sono evangelico

A causa delle dimissioni del dottor NicolaLimoncino da consigliere comunaledell'amministrazione di Martone èsucceduto il poliedrico artista siderneseDamocle Argirò

MARTONEDAMOCLE ARGIRÒNUOVO CONSIGLIERECOMUNALE

della recinzione del campo da tennis,abbas-tanza frequentato nei pressi del quale vi sonoanche il campo di calcetto e l'asilo dell'in-fanzia. In paese,tanta gente ha espresso per-plessità in merito alla collocazione di detteantenne e quindi timore per il rischio diinquinamento da elettrosmog,nonostante siabbia coscienza che detto impianto serve permigliorare e rendere più veloce la connes-sione internet,e quindi sfruttare nel miglioredei modi le nuove tecnologie informatichealleviando i disagi a tutti coloro che con inter-net ci lavorano. Chissà cosa penseranno i“famosi” 10.000 turisti che affollano il Paesedurante Borghinfiore.

Il 16 novembre Le Iene, su Italia 1 hanno trasmessouna delle loro inchieste. Con lo stile che le contrad-distingue denunciavano il caso di un uomo in balìa diuna chiesa evangelica per la quale costui dilapidava ilproprio denaro, sottraendolo anche a quanto dovutoper il sostegno della propria ex e del figlio.“Una chiesa evangelica brasiliana: una specie disetta” sono state le infelici parole dell'inviato. Non ènecessario entrare nel merito del caso specifico, diinvasati e vittime di invasati è pieno il mondo ad ognilatitudine; ma lui, mi chiedo, questa Iena così corag-giosa, chi è?Chi è per dare giudizi così sommari e generali?Conosce bene la storia degli evangelici, ha un'ideadella qualità e della quantità delle influenze del pen-siero evangelico sulla modernità e sulla formazionedel nostro occidente, della democrazia, della libertàdi pensiero grazie alla quale egli può così liberamenteesprimersi?Probabilmente no; egli conosce solo la ChiesaCattolica Romana ed è magari attratto dalle criticheantireligiose degli atei di casa nostra, i vari Augias eOdifreddi, che fanno tanto tremare la cristianità ital-iana. Egli si ritiene un laico, ed è fiero di esserlo.Laicità: è un concetto evangelico. Per uno come me,nato in una famiglia evangelica, non è stato facilecrescere qui, in provincia. Infanzia e adolescenzasono appesantite dall'ironia dei coetanei, da battute ebattutacce, dalla coscienza di essere diverso.Crescendo ti convinci che i tempi cambiano e si por-tano via i pregiudizi, sai poi che, vabbè, in provincia suqueste cose siamo indietro, ma in città le cose vannoin altro modo. L'Italia è inguaribilmente e irrimedia-bilmente provinciale, dovunque ti trovi. Oltralpe ilmondo corre, l'Italia avanza fischiettando con le maniin tasca, trotterellando. Canta che ti passa. Oltralpeanche la voce tonante dei succitati italici ateisuonerebbe molto più stridula e dialettale.Siamo un popolo di cantanti e navigatori, di geni, diprovincialotti. Lo siamo probabilmente anche perchétroppo legati alla sottana di Madre Chiesa. Ci mancaproprio un po' di mentalità evangelica, lo diceva l'al-tra mattina il prof. Bolaffi, a RadioTre, lo diceva inuna fredda sera di gennaio di questo anno il prof.Commisso, nei locali del Palazzo della Cultura, aLocri. Sono evangelico, non sono settario, e come metanti altri, qui, nella nostra piccola provincia. Ci sforzi-amo di essere cristiani, calabresi di buona volontà.

per la “X settimana della cultura di imprese”, haottenuto l’adesione della Confindustria ReggioCalabria. La Riviera ha aperto la sede ai ragazzidell’Ipsia di Siderno, i protagonisti oggi ospiti de“la Riviera”, 45 studenti, accompagnati dalla pro-fessoressa La Porta, hanno ascoltato la lezionedell’editore Rosario Condarcuri che ha illustratoai ragazzi le varie fasi di realizzazione del giornaleed il lavoro dei giornalisti.

Matteo Raschella

L’OPINIONE

Sabato 3 dicembre, presso il GrandHotel President, Siderno, verràinaugurato il Corso di aggiornamen-to delle Giornate Mediche dellaLocride.Obiettivo principale del Corso è ilconfronto dei Medici della Locridecon i maestri della medicina moder-na affinchè possano arricchire laloro cultura medico-scientifica emantenere la loro professionalità alpasso con i tempi, nonchè facilitare irapporti di conoscenza dei nostrimedici con i relatori al fine di con-sentire relazioni e collaborazioniprofessionali con lo scopo di eroga-re servizi sanitari sempre più effi-cienti. È d’obbligo ricordare che allaprima edizione del Corso di aggior-namento relazionò il defunto Prof.Luigi Condorelli, il più grandemedico italiano di tutti i tempi. Introdurrà i lavori la dott.ssa TizianaProcopio, medico di emergenza ter-ritoriale e presidente dell’A.M.L.,alla presenza del Presidente onora-

rio del Corso, ed ideatore dello stes-so nel lontano 1982, On. Prof.Giovanni Filocamo. Il Corso, divisoin quattro sessioni, in linea con latradizione, si avvarrà di docenti dinotevole spessore professionale e diDirigenti Medici di ottima esperien-za come: il prof. Maurizio Pompilidel Dipartimento di MedicinaInterna, facoltà di Medicina eChirurgia dell’Università laCattolica di Roma; il prof. GianLodovico Rapaccini, Direttoredell’UOC di Medicina Interna eGastroenterologia del PoliclinicoGemelli di Roma; il prof. MaurizioZagari, professore associato diGastroenterologia presso ilPoliclinico S.Orsola, Università diBologna; il dott. Giuseppe Longo,responsabile dell’U.O. di onco-ema-tologia del Policlinico di Modena; la dott.ssa Rosanna Scrivo,Dirigente Medico Reumatologodell’Università la Cattolica diRoma; il prof. Paolo Costigliola del

Policlinico S.Orsola di Bologna; ilProf. Giovanni Gasbarrini,Direttore dell’Istituto di MedicinaInterna dell’Università Cattolica delSacro cuore di Roma e Direttoredelle scuole di specializzazioni di“Medicina Interna” e“Gastroenterologia” della medesi-ma Università; la dott.ssa AnnalisaMongiardo dell’U.O. diEmodinamica del Policlinico MaterDomini di Catanzaro; il Prof.Salvatore Spagnolo, Direttore delDipartimento Cardiochirurgico delPoliclinico di Monza. Il prof. Spagnolo ha fama interna-zionale, è stato il primo cardiochi-rurgo al mondo ad aver sostituitol’arco aortico in età pediatrica e perquesto gli fu conferito il premio “Inumeri Uno” dal Presidente dellaRepubblica.Ed ancora, il dott. Vincenzo Natale,Direttore dell’U.O. di P.S. eMedicina d’Urgenza dell’AziendaOspedaliera di Vibo Valentia; il

dott. Franco Adamo, Direttore delSAR del Presidio OspedalieroUnico della Locride; il dott.Pasquale Ceratti, Dirigente Medicodell’U.O. di Medicina d’Urgenzadel Presidio Ospedaliero Unicodella Locride; il dott. Luigi Giugno,Direttore dell’Unità Operativa diMedicina d’Urgenza del PresidioOspedaliero Unico della Locride.L’U.O. di Medicina d’Urgenza,esempio di buona sanità locridea,qualche anno fa da una indagineeffettuata dal quotidiano “Il sole 24ore” è risultata essere seconda inItalia per bassa mortalità e rapportocosti/benefici.All’evento, sono stati assegnati dalMinistro della Salute 9 (nove) credi-ti formativi ECM. Evento curato daImage Multimedia, con esperienzadecennale organizza e gestisce even-ti ECM, sia come segreteria orga-nizzativa che come provider.

Carmelo Carabetta

BIVONGI: BRAVOERNESTO PER LA

MEMORIA

Giornate mediche della Locride

DANIELE MANGIOLA

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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 17

IlWedding Show è in fase di organizzazione. Quest’anno andrà in scena posticipando i tempi infatti l’ap-puntamento è per il 15 Gennaio 2012 e porterà con setantissime novità. Chiediamo alla fondatrice dell’e-

vento Eufemia Valeri di svelarci qualcosa in più riguardo que-sta giornata.Sig.ra Valeri, a distanza di un anno ci troviamo qui a parla-re ancora una volta di questo successo quale è il WeddingShow. Cosa significa questo?Questo è sinonimo che l’evento è ben voluto dal pubblicoinnanzitutto. E’ un’occasione unica per le coppie di futurisposi che in quest’occasione possono avere una visione delloro giorno più importante a 360 gradi.Quali novità regalerà quest’anno ai visitatori?Innanzitutto quest’anno l’evento avrà orari diversi d’aperturainfatti già dalle 10 del mattino le porte saranno aperte a tutticoloro che vorranno entrare per qualche ora nel magicomondo del matrimonio. Saranno presenti due grandi ospitid’onore direttamente da Sky :il wedding designer MauroAdami della casa Domo Adami, protagonista della trasmis-sione Cambio vita, mi sposo e la sig.ra Silvia Lora Ronco,volto di Fiori, colori e decori.Come sarà organizzata la giornata?Le porte dell’evento si apriranno alle ore 10.00 a tutti. I visi-

tatori potranno passeggiare lungo la sala che ospiterà gli spaziallestiti da professionisti del settore matrimonio. Alle ore11.00 inizierà il laboratorio di Silvia dei fiori a cui si potrà par-tecipare solo previa registrazione. Intanto nello spazio LinoValeri, lo stilista Mauro Adami incontrerà le future sposineche vorranno porgli ogni tipo di domanda riguardo l’abito delloro giorno più bello. Dalle 17.00 in poi saranno proposti deiminieventi come il Your Bridal Style che vedrà protagonistauna futura sposa (selezionata precedentemente) alla qualeverranno regalati preziosi consigli e dimostrazioni riguardomake up e acconciatura.Altro spazio è riservato ai consigli di Silvia dei fiori che pro-porrà alcune realizzazioni floreali in riferimento al matrimo-nio.E come ultimo appuntamento, ma non per ordine di impor-tanza, ci sarà l’evento nell’evento, ovvero la sfilata dei suoiabiti, esatto?Si certo. Tutto ruota intorno a quest’attesissimo momento.Sarà un evento a porte chiuse, ovvero bisogna prenotarsi perpoter assistere alla sfilata. In quest’occasione saranno presen-tati gli abiti della nuova collezione Sposo/Sposa e cerimonia2012 Lino Valeri.Ospiti della sfilata lo stilista Mauro Adami e Lino Valeri.Sarà sempre la sua agenzia Ideeventi ad organizzare in toto

l’evento?Si certo. Io e le mie socie Stefania e Chiara siamo all’opera dadiversi mesi per organizzare quest’evento annuale così impor-tante per il settore matrimonio unico nella zonaFortunatamente l’esperienza maturata in questi anni ci stadando i frutti che ci aspettavamo e continueremo a stupire ilnostro pubblico.E’ un evento destinato a crescere e noi le auguriamo ancorauna volta in bocca al lupo.“ Crepi” . Ricordo agli interessati che per ricevere ogni tipo diinformazione riguardo il Wedding Show (registrazioni varieagli eventi di quel giorno) possono scrivere una mail all’indi-rizzo: [email protected] o telefonare ai numeri0964/411661 – 329/6546620.

C.A.

Ospiti della serataDalla trasmissione Sky

"Fiori, Colori e decori " SilviaDei Fiori (in alto)

Il Wedd ing Designer della"Domo Adami" , nonchè pro-tagonista della trasmissione

SKY"Cambio vita ,mi Sposo!"Mauro Adami, (a destra)

Francesca Calvi,(in basso), Hair stylist e Make up artist

L’intervistaa colloquio con

Eufemia Valeri

Èun’occasioneunica per le coppiedi futuri sposi che inquest’occasionepossono avere una visione del loro giornopiù importante a 360 gradi

Wedding Show Tante novità per il 2012

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A proposito di...

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 18

A colloquio con Francesco Macrì, presidente regionale A.R.A.L’INTERVISTA

PASQUINO CRUPI

Prima di iniziare a parlare di tecome Presidente dell’AssociazioneRegionale Allevatori, faccio unpasso indietro, a quando eri sinda-co. Ti sei ripresentato, hai perso…Mi sono ripresentato soprattuttoper dare l’opportunità a chi avevaapprezzato il lavoro, che avevamofatto nel corso della consiliatura, dipoter votare per me.Ma hai perso malamente. Ultimoalla meta.Ti sembrerà strano. Ma io sonomolto soddisfatto, non del tuttosicuramente. Ma grazie ai mille votiricevuti ho la possibilità di fare anco-ra qualcosa di concreto per il paese.Devo dire che mi dispiace molto dicome stiano andando le cose aLocri. Immaginavo, anzi mi aspetta-vo che l’amministrazioneLombardo facesse delle cose chenon sta facendo.Piano. Dobbiamo concedere ampieattenuanti a Pepé Lombardo. Èpassato poco tempo dal suo insedia-mento. Cento giorni s’accordano atutti prima di giudicare e tagliareteste.Ne sono passati duecento, però.Lombardo sostiene, però, che tunelle casse del Comune hai lasciatosolo 70 euro. Incredibile.Si, ma ho lasciato anche i piani dirientro pronti, e gli abbiamo dettocome doveva fare per attuare i pianidi rientro. Abbiamo sempre avutoAssessori che si sono molto interes-

sati. L’ultimo, in particolare, unadocente di contabilità degli entipubblici, che ha chiarito aLombardo che c’era, sì, una situa-zione difficile, ma che con le dovutemanovre -imporre subito altri tribu-ti- i conti potevano tornare a posto.Anche riguardo la Sorical con lamediazione del Prefetto LuigiVarratta sono riuscito a chiudere latransazione, facendo risparmiare alComune di Locri 2 milioni di euro.E con i tributi, derivati dalla riscos-sione dei ruoli acqua, sta pagando idipendenti comunali. Nulla di fatto,Pepé Lombardo ha preferito acca-rezzare l’ipotesi del dissesto. E che doveva fare, considerato losfascio da cui ha dovuto iniziare ilsuo cammino di uomo politico“sfossato”, come l’opposizionedice? Quando noi ci siamo insediati nelComune di Locri, nel 2006, ci hannotagliato la luce perchè non avevamosoldi in cassa, oggi la situazione èdifficile ma mai nessuno ha dettoche non lo era. La situazione gli èstata riferita da due assessori albilancio che lui ha sentito. Lasituazione era molto difficile,per questo serviva adottare solu-zioni pesanti. Dall’infelicità del Comune ai pratifelici dell’agricoltura. Parlami daPresidente dell’Associazione regio-nale allevatori.D’accordo. Però, prima, vorrei fareun discorso generale sullo status del-l’agricoltura calabrese di cui il tre

dicembre, qui, a Locri, discorreròcon l’assessore regionale all’agricol-tura Trematerra. E camminando per la Locride.La visita consisterà in una giornatanella Locride e noi saremo alla can-tina sociale di Bivongi per parlare dirilancio del vino della Locride, quel-lo di Bivongi, Gerace e Bianco. Visiteremo anche la sede della“Frutticoltori Jonici e tirrenici” aLocri dove si realizza il confeziona-mento e la trasformazione dei pro-dotti ortofrutticoli di tutta la zona, echiuderemo a San Luca. Dove valu-teremo la possibilità di fare un pro-tocollo d’intesa per far nascere unacooperativa che si occupi solamentedi piccoli animali, capre e pecore, intutta la Locride, che è una zona for-

temente vocata. Quale la parte di San Luca…Il Comune ci dovrebbe mettere adisposizione il vecchio mattatoioabbandonato. C’è un vecchio proto-collo d’intesa mai attivato, Trentino-Regione Calabria, che stiamo cer-cando di recuperare con l’assessoreTrematerra. Cosa prevedeva questo prottocolo?La formazione di tecnici calabresi inTrentino e poi l’invio di alcuni pro-fessionisti trentini in Calabria per farpartire le iniziative. Era un’iniziativainteressante perché siamo indietrorispetto alle tecniche che riguardanosia il vino che la parte di associazio-nismo, le cooperative trentine sonoun gigante che gestisce tutta l’agri-coltura in Trentino. Da noi la coope-razione ha fallito, anche quellamessa su, con moltissimi sacrifici ebuona volontà, da MonsignorBregantini, Piero Schirripa e moltialtri, perché alla fine, anche i piccolifrutti, che è la cosa che è ancora inpiedi delle varie cooperative fatte,secondo me paga troppo rispettoalla reale possibilità che potrebbeavere perché tutto il valore aggiuntopoi della produzione dei piccoli frut-ti va alla cooperativa Sant’Orsola intrentino, invece bisognava fare asso-ciare i Signori dei piccoli frutti e ven-dere da qui il prodotto, invece oggi ilprodotto va in Trentino, il valoreaggiunto va a Trento e la percentua-le sul fatturato, che la Comunitàeuropea da alle aziende va anche inTrentino, l’8% sul fatturato va in

trentino a Sant’OrsolaTu miri ad un’inversione di tenden-za?Esatto. Tento una inversione perchébisogna far capire al piccolo alleva-tore che con tre capi di bestiamenon farà mai molto. Bisogna asso-ciarsi. Ci sono molte cose che si pos-sono fare, il progetto è ottimo e lazona può dare risultati ottimi.Difficile, ma splendido.Sì, perché molta gente non credepiù nell’agricoltura. La strada saràquella dei prodotti di nicchia. InCalabria non si possono fare pro-dotti in grande quantità, perchémanca la materia prima e poimanca la possibilità di entrare nelmercato in un determinato modo. Imaiali, ad esempio, oggi sarebbeuna follia pensare allevare maiali inCalabria, quando in Cina in 2 annihanno messo su allevamenti con 20milioni di capi. Dove puntare, allora?La Calabria deve fare cose piccole edi grande qualità. Il vino è una cosache si può fare. Il greco, sia passitoche secco. I Vini della locride sonosempre andati per i fatti loro, si èsempre fatto il vino di casa, ma oranon funziona più, ora le tecnichesono altre. Questo discorso riguarda anche l’o-lio.Sì, e per quanto riguarda l’olio, laCalabria ha fatto dei passi in avanti.Si sta definitivamente perdendo l’u-sanza errata di raccogliere le oliveuna volta assai mature e, addirittu-

E tu lo affideresti un gregge di pecore a Pepè Lombardo?

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ra, cadute in terra.Come ai tempi di DomenicoGrimaldi. Si era nel Settecento…Già. Ora l’uliva si raccoglie verde,con un grande miglioramento dellaqualità del prodotto.Allora, Barone, mi permetti unadomanda irriverente? Come alleva-tore, come agricoltore, e come presi-dente dell’ARA, sarai in grado difare di più rispetto a quanto haifatto, anzi non fatto come ammini-stratore?Io sono stato per 9 anni Presidentedi Confagricoltura Calabria, per 3Presidente dell’AFOR, e non credodi aver mai deluso chi si è affidato ame, come non ho mai deluso i mieiconcittadini, anzi ritengo di esserestato il miglior Sindaco degli ultimianni, quello che ha fatto di più. Esagerato.Per te che sei prevenuto nei con-fronti dei governanti di centrode-stra.Prosegui… E dimmi. Questo budel-lo buio in cui si contorce l’economiaagricola non dipende anche dallavocazione dissennata ad aprirsi aglialtri, a comprare i prodotti bombar-dati dal Nord? Se viceversa ci chiu-dessimo nel senso di fare circolare inostri prodotti in Calabria.Assolutamente si. È stata addirittu-ra proposta una legge, che poi nonha avuto seguito, per “costringere” -diciamo così- le scuole, gli asili e gliospedali a far consumare i nostriprodotti. Non è mai andata avanti.

Ma noi stessi calabresi dovremmoindignarci se al ristorante non tro-viamo i vini, l’olio e i prodotti dellanostra terra.La Calabria importa molto più diquanto produce, vino, olio, mentrela produzione calabrese potrebbebastare per il consumo interno. Sono convinto che la Calabriadebba puntare sulle sue eccellenze

quali il vino, è per questo motivo checercherò soprattutto di spingereverso un nuovo rilancio dei nostriprodotti tipici. Ad esempio, quandoero alla guida di ConfagricolturaCalabria abbiamo fatto in accordocon la Camera di Commercio, pro-vammo a rilanciare i prodottinostrani proprio scegliendo comeinterlocutore privilegiato alcuni

grandi ristoranti calabresi di tuttaItalia, 20 ristoranti, ambasciatori deinostri prodotti nelle Città italiane,invitandoli a realizzare dei veri epropri menù interamente realizzatia base di prodotti calabresi così dafar conoscere anche al nord lenostre eccellenze, poi questo pro-getto come tutte le cose buone, pas-sato l’assessore.

Ecco il paradosso, io sono stato inAustralia per tre volte, come inviatospeciale dell’Assessore Zavettieriche è stato un ottimo assessore allacultura. Lì consumano prodotticalabresi. Come mai i calabresi nonlo fanno? Questo bisognerebbe chiederlo aicalabresi.La tua vocazione è quella di essereun restauratore dell’agricolturacalabrese o di essere un ammini-stratore del comune di Locri?La mia vocazione è quella di essereun imprenditore. Sto cercando di farcrescere e rifiorire un’azienda difamiglia sperando anche in un ritor-no per il territorio. Ma il ritorno sulterritorio non c’è perché gli ammini-stratori dei Comuni non valgononiente. Questo non vale per me chesono stato il miglior Sindaco dellazona.Il migliore anche rispetto all’avvo-cato Murdaca, il sindaco-galantuo-mo?Un galantuomo, certo, ma io miriferisco a tempi più recenti. E poiquelli erano tempi in cui le casse delcomune erano piene, oggi no.Io sono amico di Pepè Lombardo.Hai l’impressione che sia come unosfossato dalla tomba? Anche io.Sii buono. Lo affideresti a PepèLombardo un gregge di pecore?Gli ho affidato il Comune diLocri…Ma che bravo.

La mia vocazione è quella di essere un imprenditore. Sto cercando di far crescere erifiorire un’azienda di famiglia, sperando anche in un ritorno per il territorio. Ma ilritorno sul territorio non c’è , perché gli amministratori dei Comuni non valgono

niente. Questo non vale per me che sono stato il miglior sindaco della zona“ ”

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Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPI

In redazione CRISTINA BRIGUGLIOMATTEO RASCHELLÀResponsabile dello sportANTONIO TASSONEArt DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

IL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

Vittime di noi stessi

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Bregantini e il fico d’india

Egregio signor Grasso, ho appena appreso lanotizia delle sue dimissioni. Le scrissi quandolessi il suo cosiddetto progetto culturale, le scrivoora, a conclusione di questa sua avventura lame-tina. Le espressi subito la mia disapprovazioneper quello che, a tutti gli effetti, era un manifestooffensivo di Lamezia e dei suoi cittadini, gliel'horiscritto a proposito degli stessi insulti che haripetuto sull'opuscolo del suo festival, glielaesprimo anche ora, nella speranza che l'aiuti a

comprendere le ragioni del suo fallimento ed evi-tarle, in futuro, di accettare incarichi per i qualinon ha, secondo me, la necessaria competenza ela giusta predisposizione umana. Come le scrissi allora, a mio parere, essere asses-sore alla Cultura è cosa ben diversa da esserloalla legalità o alla sicurezza o a come vuole chia-marlo. Un progetto culturale non può esseremonotematico, non deve essere preceduto dapremesse irriguardose verso la città che si ammi-

nistra, non può non tenere in alcuna considera-zione le realtà positive esistenti, non può ridursiall'autocelebrazione di se stessi.Lei, egregio signor Grasso, forse non per colpasua, si è sentito eroe in terra di briganti o, comeha sempre detto, terra di mafia, evitando didocumentarsi sul contesto che avrebbe dovutoguidare con la delega avuta e, cosa ancor piùgrave, di non voler prendere atto che in questacittà esistessero alcune delle realtà culturali piùbrillanti, produttive e stimate, sia a livello regio-nale che nazionale, peraltro portate avanti daoperatori che, sulla propria pelle, da sempresostengono i temi della legalità, della lotta a ogniforma di criminalità, della crescita culturalecome strumento di affrancamento da logicheperverse di ogni tipo, operatori che hanno datoluce a Lamezia in non poche occasioni.Forse, dopo l'articolo dell'altro ieri diRepubblica, finalmente se n'è accorto. Non è conun festival di libri sulle mafie, peraltro a costiingenti e ingiustificati, che si combatte il male.Piuttosto, è con l'azione costante esercitata conmomenti di pacifica aggregazione e confronto diogni tipo e genere culturale, e non solo parlandodi mafia in ogni occasione, che si formano lecoscienze e producono i conseguenti comporta-

L'essere “vittima” comporta, in noi cala-bresi, dei surplus ormonali pazzeschi.Non ho altra spiegazione.Sguazziamo nel lamentarci anche sedisinformati.Ci piace così tanto e così tanto abbiamofatto il callo ad essere ultimi che purequando non lo siamo o non ce lo fanno pre-sente, noi vogliamo dire al mondo chesiamo cittadini di serie b.Si, è vero, per carità, “na mangiamu” nean-che per fare il censimento però, facebook,piazza virtuale su cui tutti legittimamentedicono la loro, ha sancito nei giorni scorsidi forte pioggia, con messaggi copia-incol-lati da molti utenti, il totale oscurantismodell'informazione pubblica sull'alluvioneche ha colpito Calabria e Sicilia!Ora o la gente non compra il giornale e nonguarda la TV o seriamente sussulta nel sen-tirsi considerato di serie b, visto che tutte leprincipali prime pagine di quotidiani e tele-giornali hanno fatto titoloni ed ottimi servi-zi su quello che è accaduto.Sarà forse il vittimismo calabro un'armasociale assorta e laconica per il nostroriscatto?Non ci è dato saperlo.Dovremmo chiederlo agli autolesionisti delweb: gli stessi che criticano qualsiasi cosaaccada in questa regione, gli stessi che par-tono con la valigia samsonite e tornano conquella di cartone, gli stessi che cercano lavia di fuga più facile per non osare il mini-mo rischio nella terra che appartiene agliultimi, gli stessi che “la colpa è della ndran-gheta”.Usiamo la creatività per crescere, ritrovia-mo la nostra dignità e soprattutto, rimboc-chiamoci le mani prima di finire a dire pia-gnucolando che “tutti ci odiano e nessunoci capisce!”

FERNANDO SAGADO

Il convegno è dedicato a Tullio Contiero,missionario utopista sulle strade delmondo. L'aula magna S. Lucia è strapienadi gente, giovani soprattutto. Ovvio che alposto centrale, in mezzo agli altri relatori, cisia Gian Carlo Maria Bregantini , ultimogrande utopista sui sentieri del Sud. E' ilnome dell'arcivescovo di CampobassoBoiano ad avere attirato tanta gente, il giàpresule della Diocesi di Locri-Gerace èfamoso a Bologna. Il suo tono è pacato,mite, in realtà nasconde una trappolache, quando scatta, ti imprigiona, titiene legato al filo del suo discorsoe ti molla quando sei spossato. Tiperdi nelle catene di montaggiodi Porto Marghera e conti insie-me al prete operaio, un pezzoogni venti secondi, tre al minu-to, centottanta all'ora. Contipezzi in fabbrica, a tavola, aletto, entri nella sua testa e com-prendi quanto Bregantini sia anti-co e moderno, uno che sa stare nelmondo attuale ma che porta dentrouna carica spirituale millenaria, ancoraperfettamente intatta. In un certo senso ilmonsignore è un diavolo, perché la sua dia-lettica ha un che di diabolico, ti ammalia, tistrega, gioisci ad ascoltarlo anche se sei unoche la Chiesa non la frequenta neanche distriscio e che dei preti non ha una grandeopinione. A lui non puoi non riconoscere lapassione, l'umiltà, la buona fede e, soprat-tutto, la fede. Si può avere qualunque ideasulla religione, ma una sola sul suo animo.E' un missionario dell'utopia, crede in Dioma anche nell'uomo. Parla di TullioContiero e lo fa infilando nel suo discorso ilSud. Mette dentro la Calabria, sempre aproposito, ogni tre parole. Così sali su unvecchio treno, insieme a un giovane monsi-gnore e scopri il Sud nella parola di unamadre che spezza il pane e lo offre, con unfavorite che è il biglietto da visita dei cala-bresi e che per Bregantini altro non è se

non l'Eucaristia. Poi scali, in una torridagiornata estiva, la strada che da GiardiniNaxsos porta a Taormina e ti fermi davantialle piante di fico d'india. I frutti coloratisono una tentazione irresistibile, non li haimai visti prima così ti infili in bocca unosenza sbucciarlo e se non fossi un preteun'imprecazione la molleresti per il dolore.Quando poi un'anima buonate ne sbuccia una,assaggi la dolcezzadel paradiso.

E quando un prete ti dice che il Sud è unfico d'india che bisogna saper sbucciare percarpirne la dolcezza, ammetti che quelprete è un grande e porta un grande amoredentro. Allora gli perdoni una falsa parten-za, tarlata da qualcuno che gli voleva faringoiare il fico insieme alle spine e quandol'intelligenza del pastore gli ha fatto capire

che il frutto andava sbucciato, qualcunoha privato la Locride di una spe-

ranza che poteva diventaregrande, forse trasformarsi in

certezza. Ci manca il preteoperaio, ci manca il missio-nario utopista. Manca allanostra terra e manca ancheai senza Dio. Anche aBregantini manca la

Locride, così conti-nuerà a infilarla

ogni tre paro-le, in qualun-que discorsofarà e in qual-siasi posto.

Grazie monsi-gnore, quaggiùqualcuno la ama.

LOQUI E SPROLOQUI di FILOMENA CATALDO

Pare proprio che per questo Natale gli Italiani si regaleranno moltiabeti artificiali per le loro case natalizie. Colpa dei tagli di Montialle tredicesime o del berlusconiano gusto - ormai invalso - per l'ar-tificiale? Eppure sembrava proprio che questo cambio di governoa fine anno preannunciasse una sorta di nuova epifania. Un pro-feta venuto da lontano, Monti, misurato, serafico, quasi surreale,a ridare ossigeno ad un Italia disidratata e disillusa. A lui, purtrop-po, altro non è toccato che di giacere sotto abeti artificiali, nellasperanza che allo scarto del regalo non si riveli un'enorme sola.Che il buon vecchio bambinello riesca a salvare - anche per que-sto anno - il bue e l'asinello!

Mari, Monti e... abeti artificiali

LETTERA ALL’EXASSESSORE ALLACULTURA DELLA CITTÀ DI LAMEZIA TERME

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la Riviera

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Sport

Con Michele Tigani va via un pezzo di storia calcistica della nostra Nazione Michele Tigani, galantuomo d'altri tempi, pietra miliaredella storia del calcio nazionale, calabrese doc, innamora-to della “sua” Siderno e della sua terra non c'è piu'. Se n'èandato in punta di piedi, dopo una brutta malattia, assis-tito sino all'ultimo dalla sua amata Vania, compagna dellasua vita e affettuosa custode delle sue gioie e dei suoidolori, calcistici e non. Per circa mezzo secolo è stato unodei principali punti di riferimento del grande calcio, quel-lo giocato e no, dei piu' grandi giornalisti di un tempo incui non era facile “raccontare” i fatti, di tecnici del calibrodi Vicini e Bearzot, di presidenti come Artemio Franchi,Antonio Matarrese, Franco Carraro, di Luciano Nizzolae, finanche, del grande Umberto Agnelli . Per tutti questiuomini che certamente sono stati dei “grandi” della sto-ria calcistica italiana, era lui ad essere il “grande”, lamente storica del nostro calcio, l'uomo in piu' della Lega.La storia di questo grande calabrese, forse troppo pocoapprezzato nella sua terra per quello che realmente èstato, era iniziata nel lontano1948 quando da Agnana, suacittà natale, approdò a Milanoper frequentare gli studi universi-tari. Si innamorò del calcio e fusubito amore ricambiato. Il cal-cio gli sorrise compiaciuto e, inpoco tempo, gli spalancò le portedella strada verso il successo cheraggiunse il suo apice quandoLuciano Nizzola che resse lesorti della lega nazionale, percirca dieci anni, gli conferì il piu'alto riconoscimento attribuibilead un dirigente calcistico, il titolodi benemerito Figc. Chi se nonMichele Tigani, d'altra parte,poteva essere insignito di questotitolo ? Certamente nessuno piùdi lui, uomo che lo stessoAlberto Agnelli venerava per ilgrande contributo che avevasaputo dare per la crescita, sua, edel mondo del pallone e cheamorevolmente, e con granderispetto, chiamava “DonMichele”. Il rimpianto diSiderno, città che ha attribuito aMichele Tigani la cittadinanzaonoraria, è grande. Ma grande èanche il rimpianto della Locride,terra dove Don Michele contavatantissimi amici , per la sua scom-parsa. Chi scrive ha avutol'onore di essere annoverato tradi essi e non può dimenticare isuoi modi affabili, il suo compor-tamento da gran signore in ognioccasione, la sua disponibilità neiconfronti degli altri, il piacereche sentiva ogni volta che, anchetelefonicamente, aveva occa-sione di parlare con lui, la suaospitalità accomunata dalla gen-tilezza della signora Vania quan-do si aveva modo di frequentarela sua casa. Era veramente ungalantuono e un grande maestrodi vita Don Michele. E' statopadre spirituale di tanti “fanciul-li” - questo era il termine affettu-oso che usava con i suoi amicipiu' cari -, da giornalisti impor-tanti ad addetti calcistici, che glisono rimasti sempre particolar-mente vicini anche se le vicendedella vita hanno acuito le dis-tanze. Tanti di quei “fanciulli”sono venuti a fargli l'ultima visita,in occasione delle sue esequie;

molti altri hanno segnalato la loro vicinanza alla signoraVania e ai figli Emanuele ( che ha seguito le orme delpadre e che ,ora, presta servizio presso l'ufficio diritti Tvdella lega) e Viviana con toccanti messaggi d'affetto, alpari di tanti club calcistici di serie A ( Inter e Milan inprimis) e di serie B a conferma che la figura di “DonMichele” era, ed è, ancora viva nel mondo a cui ha datotanti anni della sua vita. Alle sue esequie c'erano anche imassimi responsabili del calcio calabrese, alcuni espo-nenti della lega nazionale, giornalisti di primo piano, mac'erano soprattutto molti suoi “fanciulli. Il loro “ciao”,unitamente a quello di Don Massimo Nesci, che ha offi-ciato la S. Messa presso la Chiesa di Maria S. diPortosalvo è stato per lui, certamente, il saluto piu' gradi-to. Ciao, dunque, Don Michele, galantuomo d'altri tempi, uomo dallo stile impeccabile e figura storica del calcioitaliano. I tuoi “fanciulli” ti sono sempre vicini.

Aristide Bava

Serie A: domenica dimezzataQuella del tredicesimo turno è una domenicadimezzata negli impegni delle squadre di Serie A.Tra venerdì e sabato il campionato ha già offertouna sostanziosa anteprima, quel che resta andrà“in scena” oggi ma, salvo imprevedibili colpi discena finali, la trama del copione non sembr-erebbe lasciare spazio alle sorprese e agli stravolgi-menti dettati dai saliscendi in classifica, almenoper quel che concerne le primissime posizioni. Trale squadre di vertice, solo il Milan sarà chiamato incausa dalla sfida interna con il Chievo nel corso diun pomeriggio che però non dovrebbe riservaregrossi patemi d'animo ai rossoneri. Guardando alresto, Palermo-Fiorentina e Siena-Inter sono imatch della pomeriggio che più degli altri potreb-bero offrire chiavi di lettura e spunti interessanti.In particolare la prima sfida è quella che si annun-cia come tra le più equilibrate della giornata, condue squadre che si equivalgono oltre che nei val-ori, nell'incostanza del rendimento. Il Palermo incasa sbaglia difficilmente, di certo non quanto lon-tano dal terreno amico del Barbera, laFiorentina però con Delio Rossisembra aver incamerato nuovalinfa e dopo il buon pareggioall'esordio in panchina controil Milan, il neo tecnico giglia-to vorrebbe dare seguito airisultati proprio nella cittàche calcisticamente la piùamato e osannato. Oggi per90 minuti non ci sarà peròspazio per i ricordi e per ibuoni sentimenti, al buonDelio rossi lo “sgambetto” nondispiacerebbe affatto, anzi unavittoria sarebbe la migliorerisposta al patron rosaneroZamparini, colui il quale piùdi tutti gli ha complicatola vita in Sicilia ealla fine allon-tanato dallapanchina a luifinora piùcara. Ainizio cam-p i o n a t o

invece sarebbe stato difficilmente immaginabileun Siena-Inter a parti invertite, con i toscani avan-ti in classifica e i nerazzurri dietro a inseguireaffannosamente. Le circostanze e le risposte delcampo hanno però detto altro e ora l'Inter nonpotrà sbagliare più niente (o quasi) per rimettersiin carreggiata, o quantomeno provarci. A Siena iragazzi di Ranieri andranno alla ricerca della sec-onda vittoria consecutiva in campionato, “impre-

sa” quest'anno mai portata a termine, ma per rius-circi dovranno piegare un gruppo che l'ottimoSannino ha reso solido e unito, disegnando unasquadra che non parte mai sconfitta, che si è giàtolta belle soddisfazioni e che, soprattutto,promette di darne tante altre ai propri supporter.Il programma della giornata è completato daCagliari-Bologna e Cesena-Genoa.

Angelo Letizia

Manca più di un mese alla riapertura del mercato di riparazione, che già impazzano voci su probabiliarrivi e partenze nel campionato di massima serie. Com'è naturale, sono le squadre che fino ad orahanno incontrato più difficoltà, quelle che si muoveranno di più, o almeno così si vocifera. Occhi punta-ti quindi sull'Inter, che con trepidazione sta attendendo la sessione del mercato di gennaio. Il repartodove la squadra di Moratti opererà con maggiore attenzione sarà sicuramente il centrocampo. ThiagoMotta, Stankovic, Zanetti e Cambiasso, hanno una carta d'identità che non mente, quindi una rinfresca-ta nella mediana è più che auspicabile. Per questo potrebbe essere anticipato di sei mesi l'arrivo alla cortedi Ranieri dello slovacco Kucka, in comproprietà col Genoa. Nelle ultime ore si sono fatte più fitte, inol-tre, le voci riguardanti il possibile acquisto del centrocampista del Porto Guarin, anche se il costo del

cartellino (10 milioni), potrebbe ostacolare la trattativa. Anche la difesa ha bisogno di essere ringiova-nita. Il nome sul taccuino di Branca è quello di Juan Jesus, brasiliano dell'International di PortoAlegre. I soli Ranocchia e Nagatomo, sotto la soglia dei trent'anni non bastano, così come il proba-bile inserimento in pianta stabile in prima squadra del giovane Faraoni. Tra i partenti a gennaio, l'u-nico indiziato è Muntari, destinazione Premier League. Anche il Milan si muoverà. Prenderà sicu-ramente un attaccante, per sopperire il forfait fino a fine stagione di Cassano, che possa giocare laChampions league. Per bocca di Galliani sarà l'argentino del Catania Maxi lopez ma occhio ai colpia effetto. La prolungata assenza di Gattuso potrebbe spingere inoltre a cercare qualcosa anche a

centrocampo: o arriva Montolivo, sul quale però sembra essere ripiombata l'Inter, o si cerca qualchesoluzione low cost. Discorso analogo per Napoli e Juventus. De Laurentis è intenzionato a rinforzare

una rosa già competitiva. Hamsik prolungherà fino al 2016, sarà blindato Cavani e il mercato sudame-ricano è sempre foriero di sorprese per il direttore sportivo Bigon. La Juventus, almeno a gennaio, lavo-

ra più in uscita. Lascerà Torino sicuramente Amauri, verso l'Inghilterra, anche se non è da esclude-re un passaggio clamoroso al Milan. Sullo stesso aereo per l'oltremanica potrebbe occupare

posto Milos Krasic, sempre più a disagio con gli schemi di Antonio Conte. In entrata c'è daregistrare l'interessamento per Romulo, centrocampista del Vasco da Gama e del con-

nazionale Elkeson, in forza al Botafogo. L'Udinese che oramai non è più una sor-presa, si è assicurata le prestazioni del forte difensore verdeoro Silva, che a gen-

naio andrà in prestito. Sempre in vetrina i propri gioielli; questa volta è ilturno di Isla, Armero e Benatia: il primo è in orbita Inter, per il dopo

Maicon perché Jonathan ha deluso, sul secondo c'è il Milan, sul maroc-chino da qualche tempo stanno lavorando Napoli e PSG. Per tutti etre se ne parlerà però a giugno. In stand bay le operazioni delle roma-ne: pochi se non nulli, ad oggi, le trattative di giallorossi ebiancoce-lesti. ( Massimo Petrungaro)

MERCATO IN FERMENTO

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Sport

A propositodi...

L'attività della Scuola Calcio CSPR94 diStignano con sede logistica a Marina diCaulonia, è volta ad offrire i mezzi e le cono-scenze necessarie per permettere ai proprigiovani un corretto avviamento al calcioattraverso occasioni di gioco costruttivo dalpunto di vista fisico e morale. L' Associazionesportiva " Scuola Calcio C S P R 94 " è unalibera associazione senza scopo di lucro, dipersone e di enti, costituita al fine di promuo-vere la pratica e la diffusione dello sport ed inparticolare del calcio giovanile. Essa nasceper le iniziative di Tonino Squillace presiden-te della scuola calcio che a distanza di quasiun ventennio (la prima CSPR era nata allafine degli anni '70) ha voluto riprendere erifondare nel 1994 questa associazione spor-tiva. La sede iniziale della societa', sia socialeche sportiva e' Stignano. In seguito all'alluvio-ne del 2000, il campo sportivo di Stignano sie' reso impraticabile e la Scuola Calcio si tra-sferisce nella struttura di Marina di Caulonia.Il significato di "CSPR" sta nelle iniziali deipaesi facente parte del comprensorio:Caulonia - Stignano - Placanica - Riace. LaScuola Calcio si propone di promuovere nonsolo la crescita tecnica dei suoi associati ma sipropone di concorrere alla crescita cultura-le,sociale e sportiva creando le migliori condi-zioni di aggregazione e di ricreazione deiragazzi provenienti da tutto il comprensorio.A collaborare con Squillace nel 1994, sono itecnici Lombardo e Iervasi, mentre nell'annosuccessivo si unisce il Prof. Pietro Pucci chesubito svolge il ruolo di Direttore Generale,pianificando insieme al Presidente Squillace

tutto il lavoro della scuola calcio. Negli annise-guenti, l'attività della Scuola cresce sempredi più grazie anche alla collaborazione tecni-ca di Mister Giulio Trezzi, già allenatore nelsettore giovanile del Milan che porta all'inter-no dell' associazione l'esperienza e l' organiz-zazione di una società professionistica. LaScuola Calcio partecipa a tutti i campionatiregionali indetti dalla FIGC. A partire dal1998 i primi ragazzi vengono piazzati a socie-ta' professionistiche fra questi ricordiamo:

Aurea ceduto alla Reggiana, Lombardo eTirotta al Genoa, Ciccio Cosenza, Rullo eKhoris alla Reggina, Vitetta alla Sampdoria,Nucera al Verona, Spanò al Crotone, Patrizioalla V. Lamezia, Romeo, Roccisano,Loccisano e Develli alla Vibonese,Audino,Scagliano,Cavallaro D., Saraco,Trichillo e Bevilacqua al Catanzaro,Raschella' al Giulianova, Scarfo' al Rimini eZannino, Catalano e Luca Belcastro allaJuventus. Tutto ciò senza considerare un

Domenica scorsa il Siderno è stato battuto dalCastrovillari ed ora si ritrova ultimo in classifica.La squadra, per come riportato dalle cronachesi è espressa bene e meritava il pareggio perquanto fatto vedere in campo. Ma le decisioniarbitrali ed un clima decisamente ostile hannocondizionato l’arbitraggio che si è rivelato al disotto della sufficienza. Al danno della sconfittaimmeritata si è aggiunta la beffa delle decisionidel giudice sportivo che in settimana ha commi-nato le squalifche di Giovanni Marulla (4 gior-nate) e di Giuffrida ( 1 giornata) con la squalifi-

ca a tempoper misterF i o r e n z aallontanatodal diret-tore di garaperchè siera premu-rato di rac-cogliere unpallone fini-to fuori al90° dopoche, è benesottolinear-lo, eranoscomparsi iracchetta-p a l l e .

Questo si chiama fair-play. Oggi al “Raciti”arriverà il Sersale di Peppe Rosati la secondaforza del campionato dopo che giovedì scorso icatanzaresi hanno battuto l’Isola Capo Rizzutonel recupero. Una gara che il Siderno dovrà vin-cere anche per cercare di rosicchare punti alladirette antagoniste per la salvezza. Il Sersale puòcontare su uomini di grande esperienza e perquesta ragione sarà fondamentale giocare congrande concentrazione, senza commettereerrori in difesa ed affidarsi alle ripartenze delduo Cambria-Orlando che sicuramente farannovalere tutta la loro forza fisica al cospetto di unasquadra che ormai punta decisamente alle altevette della classifica. Fiorenza avrà qualcheproblema nella scelta dell’undici iniziale damandare in campo ma le scelte sembranoforzate.In panchina oggi andrà Telli. Quello chesi chiede oggi alla squadra è una prestazioned’orgoglio e si spera “vincente”. l.r.

Siderno: obbligatoriobattere il Sersale

Nella Locride cresce l’attesa per il derby didomenica pomeriggio tra la capolistaMarina di Gioiosa e il Gioiosa Jonica dell’exSilvano. Un derby tra cugini che ritornadopo oltre 10 anni che attirerà sicuramentesugli spalti un numero consistente di pubbli-co. La compagine di mister Gigi Caridi è innetta ascesa, avendo collezionato una seriedi risultati utili consecutivi capaci di ripor-tarla velocemente in testa alla classifica,segno soprattutto che la squadra punta algrande salto di categoria. Momento appa-rentemente inverso per i biancorossi diCosimo Silvano che non vincono da oltre unmese, reduci dal pareggio casalingo controla Mamertresilicese la formazione è sem-brata trasformata dopo l’avvento di Silvanoin panchina ma non riesce ancora a trovarela vittoria che la possa rilanciare in classificaormai diventata molto deficitaria. GigiCaridi invece ha costruito una macchinaperfetta, capace di vincere quattro partiteconsecutive e di essere la difesa meno battu-ta del campionato. Un Marina in ottimasalute pronta a continuare la sua striscia

positiva e conservare il primato in classifica.I tifosi e la società con in testa il presidenteVincenzo Tavernese, sempre più entusiastidella loro squadra, sognano la quinta perlastagionale, forti dei numeri del comunale:tra le proprie mura infatti, i giallorossi nonhanno conosciuto risultato al di fuori dellavittoria. Le due squadre come hanno con-fermato i presidenti Celestino Rossi eVincenzo Tavernese saranno capaci di offri-re domenica un apprezzabile spettacolo cal-cistico da far divertire le due tifoserie. NelMarina di Gioiosa mister Caridi ha soloproblemi di abbondanza, per cui per il tec-nico giallorosso domenica ci sarà l’imbaraz-zo della scelta con Maida, Carbone e Mesiticonfermati nel tridente offensivo. Il GioiosaIonica potrebbe scendere in campo con glistessi undici che hanno pareggiato domeni-ca. Per Cosimo Silvano domenica sarà unagara speciale e piena di ricordi perché ritor-na da ex in quel campo che per tanti anni loha visto protagonista con il Marina diGioiosa .

Nicodemo Barillaro

Un modello di settore giovanile per l'intero territorio della Calabria.

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Oggi derby tra M. di Gioiosa e Gioiosa J.

La Scuola calcio e lo stile CSPR94 di Stignano

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la Riviera

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enorme numero di ragazzi che militanoattualmente nelle formazioni dilettantisti-che del comprensorio. Consuetudine dellasocieta' e' quella di partecipare annualmen-te a dei tornei internazionali, nei qualimolto spesso i nostri giovani competonocon squadre professionistiche vedi il tor-neo di Mondovi'(CN) nel quale la ScuolaCalcio ha avuto modo di incontrare squa-dre come: Inter - Juventus-Torino-Genoa-Sampodoria-Cagliari-Borussia ed altresquadre di diversa nazionalita'. Il CSPR94è una società sportiva calcistica che si occu-pa solo ed esclusivamente di Scuola Calcio,attraver-so i quali gestisce le proprie attivitàdidattiche e sportive delle proprie squadredivise per settori: ALLIEVI REGIONALI,GIOVANISSIMI REGIONALI, ESOR-DIENTI, PULCINI, PICCOLI AMICI,PRIMI CALCI, ed infine da quest'annoPiccoli Portieri. Come dicevano in premes-sa la scuola calcio sviluppa la propria atti-vità all´interno degli impianti sportivi diMarina di Caulonia presso il CampoSportivo “DICONE” struttura concessa inconcessione dal Comune di Caulonia.Grazie alla convenzione stipulata tra

l´amministrazione comunale e la società,da settembre 2009 gestisce direttamente gliimpianti sportivi, composti da un campoprincipale,un campo sussidiario,un camporidotto per l´attività dei primi calci, uncomplesso di spogliatoi consolidato ed unnuovo complesso in fase di completamento.Il direttore Pietro Pucci ribadisce: “il nostroobiettivo è chiaramente quello di vederequalcuno dei nostri giovani emergere alivello nazionale,nelle ultime due stagioniben sette nostri calciatori sono entrati a farparte delle giovanili della Vibonese, VigorLamezia, Bari, Crotone, Reggina eJuventus, e altri club che non sto qui adelencare, insomma la nostra scuola calciorappresenta davvero una fucina per questigiovani ta-lenti, sperando di regalare loro laconcreta e reale possibilità di affermarsi”.Continua Pucci “E sicuramente tra un paiod'anni troveremo uno di questi baby calcia-tori a calcare un campo professionistico,magari di serie A, le sapienti mani e in que-sto caso piedi dei miei allenatori, di sicuroinstraderanno qualcuno sulla buona via”.

Antonio Chiera

L'unità di misura del campionato, cambiadi settimana in settimana. E così, dopo lavittoria di Adrano, l'Hinterreggio. Siriporta a un tiro di schioppo dalle posi-zioni che contano. Anzi, nelle posizioniche contano c'è già dentro. Tre puntidalla vetta e un campionato costruito convittorie, pareggi, poche sconfitte e qual-che ingenuità. L'ultima, l'espulsione diImpallari, che costa all'attaccante argen-tino una squalifica di due giornate. Nonci voleva, ma la squadra biancazzurranon si è piegata alla sorte avversa mime-tizzata in una lista di infermeria, e non sipiegherà al volere del giudice sportivo.Ad inizio campionato, quando l'extratime dell'estate tagliava i muscoli di cartavelina, venne fuori il carattere e il belgioco di una squadra lacerata. Quindi,nessun dramma. Insieme al Palazzolo,l'Hinterreggio è la compagine che haperso di meno, due sole sconfitte.L'attacco, invece, è il migliore del cam-pionato. Gli avanti dell'Hinterreggiosanno segnare in tutti i modi. Di testa, di

destro e sinistro, di petto, di mischia. Eda calcio piazzato. Proprio da calcio piaz-zato è maturato il gol della vittoria alDell'Etna. Il gol porta la firma diAncione, un centrocampista. E' proprio ilreparto centrale quello che ha offertomaggiori garanzie, quest'anno. Granparte dei gol sono partiti da invenzionidegli interpreti della seconda linea (enon dimentichiamo che Lavrendi è tra icentrocampisti più prolifici del campio-nato). Tutti danno il proprio contributoaffinché la causa possa trarne giovamen-to. Infine, il capitolo Sant'Antonio. Lasquadra abatina, dopo un avvio a bassefrequenze, sta inanellando risultati utilicome se piovesse. Solo negli ultimi setteincontri, i campani hanno raccolto tredi-ci punti. Accogliere team del genere conl'idea di affrontare una comparsa, sareb-be in pratica un suicidio.

Francesco MansuetoReggionelpallone.it

Hinterreggio, adesso si fa sul serio

Per Domenico Antonio Macrìè giunta un'altra bella vittoria.L'atleta sidernese si è impostonella gara organizzatadall'A.S.D. Altano, in un per-corso "altamente" tecnico eselettivo nonostante i pochi chi-lometri della distanza, in tuttosolo 11, di cui 5 sull'asfalto e irestanti sullo sterrato, con leevidenti difficoltà che ne sonoconseguite, come si evince dalnotevole distacco tra i primiarrivati e il resto della classifica,alla fine di quasi 40 minuti. Lagiornata dal clima autunnale, con circa 15° e uno fondosterrato ottimale per disputare la gara, ha permesso ai 50atleti (di cui tre donne) che si sono presentati al traguar-do di esprimere al meglio le loro potenzialità. Alla parten-za, nella salita iniziale si è assistito subito allo scatto diLuigi Sorace e Antonio Mazzullo, seguiti a breve distan-za proprio da Domenico Macrì che, dopo un breve trattotra salite e discese, li raggiungeva portandosi al comandoinsieme a loro. Il terzetto è poi avanzato compatto finoalla salita più dura di circa 1 km, con pendenze al 30%,che alla fine ha deciso la gara. In questo tratto Macrì(A.S.D. A. Barbarello-Team Macrì Siderno) una volta in

testa ha imposto il ritmo e gra-zie al suo "forcing" ha scollinatoper primo, seguito a brevedistanza da Mazzullo (A.S.D.Bici Palmi) e, più staccato, daSorace (A.S.D. Bicittanova) .Nelle successive discese, ha poiconsolidato il suo vantaggiogestendolo negli impegnativisaliscendi prima dell'arrivo,compresa l'ultima rampa che loha consacrato vincitore al tra-guardo nel centro storico di SanGiorgio Morgeto, con un van-taggio di 20 secondi su

Mazzullo e di 2 minuti su Sorace. Quarta vittoria stagio-nale per il talentuoso biker sidernese, un "artista" della biciche non smette mai di emozionare con le sue grandiperformance. A completare il successo dell'A.S.D. A.Barbarello Team Macrì, la bellissima prova di GabriellaSandalo che si è aggiudicata il 1° posto nella categoriafemminile con un distacco notevole sulle altre, nell'ordineKatia Arco e Silvana Sgroi. Per quanto riguarda la classi-fica a squadre, il 1° posto è stato conquistato dall'A.S.D.Bici Palmi.Ottima l'organizzazione dell'Altano Team, conun complimento particolare a Vincenzo Mammoliti eGiuseppe Papasidero.

Mtb, la vittoria ha un solo nome: MacrìTre le medaglie vinte dagli arcieri sider-nesi, un trionfo. L'ennesimo per l'A.S.D.Millennium Club. Agli interregionaliindoor di Cosenza del 20 Novembre gliatleti sidernesi hanno dimostrato, ancorauna volta, di non essere una semplicemeteora ma una scuola in grado di domi-nare il palcoscenico dei campionatiRegionali di Tiro con L'Arco per i pros-simi anni. Medaglia d'Oro per il giovaneRobin Hood sidernese FrancescoRomeo nella categoria Arco Compound- Allievi Maschile. Romeo ha portato acasa nel 2011 due titoli Regionali nellacategoria Compound Tiro di Campagnae Fita. Si è tinta d'argento inveceGraziella Muià per la categoria Arcoolimpico - Senior Femminile. Bronzoinvece per Mimmo Barranca per la cate-goria Arco olimpico - Master Maschile. Sempre per l'A.S.D. Millennium Clubl'arciere Andrea Garuccio categoriaArco olimpico - Senior Maschile ha otte-nuto ottimi risultati.

Grande prova al XIV torneoindoor Citta' di Cosenza

Tiro con l’arco

Francesco Romeo

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Biblioteca Meridionalista*SPICCHI ALVARIANI

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la Riviera

Settantatre anni fa, il 10 novembre 1938, moriva aIstambul Mustafà Kemal Pascià – Ataturk, uno deglistatisti più geniali del XX secolo. Rivoluzionario,innovatore, grande uomo di stato, militare di grandevalore, fondatore del sistema autoritario con un solo

grande partito “per garantire la stabilità e la salvezza dellostato”.Fu combattente nella guerra che oppose la Turchia all’Italiaper la conquista della Libia, brillante generale nella Primaguerra mondiale; da capo dell’esercito sconfisse i greci (1922)che avevano occupato Costantinopoli (1919); fu promotoredella grande assemblea di Ankàra (1920).Dopo la cacciata dei greci depose il Sultano Maometto VI elo spedì in esilio, stabilendo così una cesura storica definitivacon l’arcaico e feudale sistema del Sultanato Ottomano, efondò la Repubblica Turca di cui divenne presidente (1923).La sua fu una rivoluzione totale, ancorché fondata sull’auto-ritarismo e sul nazionalismo, in ciò non diversamente da altridittatori di quel secolo.Promulgò nuove leggi che sostituirono radicalmente l’ordina-mento di diritto islamico, decretò la libertà di culto per cui

l’Islamismo non fu più religione di Stato,promosse l’alfabetizzazione popolare e l’e-mancipazione femminile, riconobbe laparità dei sessi ed istituì il suffragio univer-sale, abolì i caratteri arabi ed impose quel-li europei. Fu un grande ammiratore dell’Occidente ead esso si ispirò nella trasformazione del“suo” nuovo Stato, costruito nei quindicianni di dominio. Impose persino l’adozio-ne del calendario gregoriano e l’abolizionedei copricapo tradizionale, fez e turbante.A questo proposito, Corrado Alvaro inViaggio in Turchia (1934) così scrive:l’America è entrata nella rivoluzione turcaper due fatti: ha venduto gli abiti usati cheaveva raccolti in tutto il mondo borghese, icappelli usati al tempo della riforma delcopricapo, e ha poi introdotto i dischi dimusica nazionale. Ma Kemal fece ancora di più, riuscì a farrinunciare alla religione la pretesa di esse-re l’unica confezionatrice delle leggi e aridare al popolo la sua dignità laica. Diceancora Alvaro: il suo (di Kemal) non è unoStato laico sul tipo di quelli sorti dallaRivoluzione francese, ma uno Stato in cui lareligione ha rinunciato a formare la legge sucui si fonda una nazione.

Nel 1934 impose ai turchi l’adozione di un cognome di fami-glia, com’era in uso nell’Occidente. Per se stesso scelse ilcognome che gli stessi suoi compatrioti gli avevano attribuito:Ataturk (padre dei turchi)Ma Ataturk fu anche uomo di mondo di grande fascino,amante delle belle donne e dell’alcool.Morì infatti a soli 57 anni di cirrosi epatica. I suoi resti mor-tali sono custoditi nel grande Mausoleo, costruito per lui, adAnkara.Anche se dominò con polso fermo lo Stato, ebbe nemici edetrattori, ma sostanzialmente il popolo turco riconobbe lagrandezza e la solidità della sua opera di riforma.Ancora oggi in Turchia Ataturk è oggetto di una vera religio-ne civile. L’insulto al suo nome è un vero e proprio reato. LaTurchia moderna ha dedicato al suo nome il Nuovo StadioOlimpico e l’Aeroporto principale di Istambul. Nel preambolo della Costituzione della Repubblica Turca èchiamato: il capo immortale e l’eroe senza rivali.

Promulgò nuove leggi chesostituirono radicalmentel’ordinamento di dirittoislamico, decretò la libertàdi culto per cuil’Islamismo non fu piùreligione di Stato,promossel’alfabetizzazionepopolare el’emancipazionefemminile, riconobbe laparità dei sessi ed istituì ilsuffragio universale, abolìi caratteri arabi ed imposequelli europei.

IN EVIDENZA

FORTUNATO NUCERA

Mustafà KemalAtaturk e la nascitadella nuova Turchia

Interverranno:Demetrio Naccari Carlizzi del Dipartimento Nazionale Economia del PDElio Belcastro, ex Sottosegretario di Stato all'AmbienteSanto Gioffrè, già Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio CalabriaModeratore:Maria Teresa D'Agostino, giornalistaSono stati invitati:Carlo Macrì, giornalista del Corriere della SeraAntonio Condò, giornalista della RaiEmanuela Alvaro,giornalista del QuotidianoGianluca Albanese, giornalista di Calabria OraCristina Briguglio, giornalista de La RivieraAristide Bava, giornalista della Gazzetta del SudGiuseppe Mazzaferro, giornalista, direttore di TelemiaAntonio Tassone, Direttore di TrsI sindaci, i consiglieri provinciali e comunali della LocrideLe Associazioni della Locride che operano nei vari ambiti sociali

Alla presenza dell’Autore: Franz Foti

Presentazione del libro

Edito dal centro di documentazione giornalistico

Mercoledi 7 dicembre alle ore 18,00, presso il Salotto LetterarioCalliope dellaLibreria Mondadori, Siderno

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Parlando

Cultura e società

di...

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 28

Si è svolto giorno 18 e 19 novembre il 2°Congresso della “Rete DiabetologicaPediatrica Calabrese”, organizzato dalCentro di Diabetologia Pediatrica dell'Ospedale di Locri, al quale hanno partecipa-to i centri di che fanno parte della “ Rete dia-betologica pediatrica calabrese”. L'obiettivodi diffondere una maggiore conoscenza dellamalattia e far conoscere meglio gli interventinecessari per affrontare e gestire la patologiain modo integrato ed efficace è stato raggiun-to. Larga è stata infatti la partecipazione deglioperatori della sanità e del mondo della scuo-la ai quali il congresso si è rivolto, ma c'è stataanche molta attenzione da parte delleIstituzioni che seguono il lavoro della “rete”in Calabria a favore dei bambini e dei giova-ni con diabete. In Italia sono circa 20.000 iragazzi che soffrono di diabete di tipo 1, e ilnumero è in costante aumento. Nella nostraregione sono circa cinquecento i bambini aldi sotto dei 14 anni che ne sono affetti ed ognianno si registrano circa 50 nuove diagnosi. Laterapia è molto delicata; la quantità di insuli-na e il tipo di somministrazione devono infat-

ti essere, più di ogni altra terapia sostitutiva, amisura di paziente. E' quindi necessario chetra medico e paziente si stabilisca una fortealleanza, basata su stima e fiducia reciproca eche il paziente venga responsabilizzato sullapropria condizione. Nella giornata di apertura tenutasi a Locri,presso il palazzo della Cultura, è intervenutoil Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria,

dottoressa Rosanna Squillacioti, che haespresso soddisfazione per il lavoro che ladiabetologia pediatrica dell' Ospedale diLocri sta portando avanti non solo nella ASPdi Reggio Calabria, ma come centro di coor-dinamento della “rete” calabrese, su tutto ilterritorio regionale. Grazie a questo forteimpegno, il fenomeno dell'emigrazione sani-taria verso centri del nord Italia si è del tuttoazzerato ed oggi, in Calabria, è possibile darerisposte altamente qualificate ad una patolo-gia che sino a qualche anno addietro determi-nava pesanti ripercussioni sia in termini didisagio alle famiglie che di aggravio economi-co per il sistema sanitario calabrese. Un pro-getto triennale, presentato alla Regione dalladottoressa Squillacioti, ha già avuto specificofinanziamento e questo consentirà di poteraffrontare le tematiche dell' educazione tera-peutica dei ragazzi con diabete nel contestodi campi scuola regionali che saranno orga-nizzati in Calabria.Il filo conduttore della prima giornata hafatto riferimento alla problematica Scuola eDiabete, con l'obiettivo di fornire agli opera-

Essere Disabili

Secondo congresso della rete diabetologica pediatrica calabrese

La Calabria in prima linea Roma - 19 novembre Se non ora quando? Incontra ledonne della Locride sui temi dellaRappresentanza e della legalità.L'incontro vuole essere l'inizio di uncammino condiviso che vede le donnedel Sud e del Nord protagoniste del-l'unità del paese.Domenica 27 novembre, dalle ore10.30 alle 13.30 presso la Bibliotecacomunale Corrado Alvaro di Monasterace Marina (RC) si svol-gerà l'iniziativa promossa dalComitato Promotore SNOQ, in colla-borazione con i comitati territorialidella Locride, Reggio Calabria,Milano e della Rete per la Parità.Partecipano tra gli altri: Anna

Carabetta, ValeriaFedeli, AntonellaAnselmo delcomitato promo-tore Se non oraquando?; l'On.Angela Napoli ;le rappresentan-

ti dei comitati territorialiSnoq della Locride, Reggio

Calabria, Milano: Angela BelluzziLuciana Bova, Antonella Coccia;Rosanna Oliva della Rete per laParità

Se non ora quando?27 novembre incontro nellaLocride su Rappresentanzae legalità

L'Associazione di volontariato“COMMA TRE”, a pochi giornidalla nascita, si presenterà ufficial-mente, per dare dignità alle personecon handicap ed alle loro famiglie,tutelandone e garantendone i diritti,con il patrocinio del comune diGioiosa Jonica, organizza perdomani, lunedì 28 alle ore 15.30,presso il Salone di Palazzo Amaduriin Gioiosa J., l'incontro pubblico:ESSERE DISABILI OGGI VIAG-GIO TRA POTENZIALITÀ EDIRITTI NEGATI.Si discuterà con: GiovanniCalabrese - assessore della provinciadi Reggio Calabria eDoris Lo Moro - deputata al parla-mento.

È il titolo della mostra personale diStefania Pennacchio, che si terrà aMilano il 1° dicembre presso l'HotelEnterprise, alle ore 19.30, in CorsoSempione, 91. Stefania, originaria diReggio Calabria, ha appreso da VirgilioCaridi, “U Professuri” del paese di Lazzaro,figlio, nipote e pronipote di ceramisti, nonsoltanto l'uso del tornio, ma anche le vecchiericette per gli ossidi di ferro e di rame, man-ganese e blu cobalto. Sono molteplici le speri-

mentazioni intrapresedalla Pennacchio chetrova nel raku il suolinguaggio preferito.Quando dipinge, isuoi quadri non sonomai preparati con gessodi Bologna. L'olio e l'acrili-co sono mischiati a mate-riali idrorepellenti e ven-gono gettati con violenzasulla tela rendendola ruvi-da e spinosa. Non man-cate

“TELLUS MATER” con collezione di gioielli in ceramica

“Tracce di Bisanzio”

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LE NOTE di MARA RECHICHI

A nullu pozzu, a mugghjerima pozzu! (trad.Non ho potere su nessuno, ma ho potere sumia moglie). Questo proverbio calabresevuol significare che l’uomo ha più poteresulla propria moglie che su tutta l’altragente. La moglie, quindi, è il “luogo” dovesfogare tutti i propri sentimenti negativi,tutte le proprie emozioni. Sarà calabrese ilproverbio, ma il suo significato è valido uni-versalmente. Giusto appunto, venerdì 25abbiamo celebrato la GiornataInternazionale contro la violenza sulledonne. Se nell’immaginario collettivo èlegata a fenomeni di tipo sessuale agiti occa-sionalmente da sconosciuti, nella recenterealtà casistica dobbiamo ripensare alla vio-lenza, prima di tutto nel numero plurale enon singolare, quindi violenze; sessuale, fisi-ca, psicologica, molestie, stalking; e poiripensare a quell’uomo che non ha poteresu nessuno ma ha potere su sua moglie.Questo crimine, infatti, è sempre più agitoda parte di uomini conosciuti, mariti, padri,fratelli, fidanzati, amanti, amici. Le crona-che di quest’ultimo anno portano alla nostraattenzione numerosi reati, perché di reati sitratta, contro le donne, consumati tra lemura domestiche o prossime alla domus.Questo è ciò che emerge. Si pensi a quantoresta sommerso. A quante donne non tro-vano il coraggio o, peggio, non fanno intempo a denunciare, perché intimorite, per-ché diffidenti delle Istituzioni, o, semplice-mente, perché provano il nobile sentimentodella vergogna. Vergogna che non mostra-no di avere quegli uomini che di tali delitti simacchiano, pensando di poter esercitare ilproprio potere su quella moglie, dimenti-cando che da una moglie sono stati messi almondo e che da quella stessa moglie saran-no maledetti. Disconoscendo che possessoe potere sono le peggiori ambizioni che ilmondo conosca. E, soprattutto, non guar-dando al proprio destino di amara solitudi-ne. Provino a dire, allora: A nullu pozzu, amugghjerima nenti d’u tuttu! (trad. …, menche meno su mia moglie!)

N’a pozzu du’ nenti!

la Riviera

tori scolastici risposte corrette alle numerosedomande che la presenza a scuola di unragazzo con diabete spesso pone. In que-st'ottica, la dott.ssa Mariella Bruzzese,responsabile del centro di diabetologiapediatrica di Locri, ha illustrato il progettoche il gruppo di studio Diabete della SocietàItaliana di Endocrinologia e DiabetologiaPediatrica (SIEDP) ha elaborato per laScuola. Si tratta di un CD multimediale e diun libretto di facile consultazione, impostatosu domande e risposte, realizzati grazie alcontributo ed all'esperienza di numerosicentri italiani di diabetologia pediatrica, tracui anche quello di Locri. Alla tavola roton-da sono intervenuti la dottoressa PaolaPisanti del Ministero della Salute, ilDirettore Generale del Dipartimento Tuteladella Salute, dott. Antonino Orlando e l'Assessore regionale alla Cultura, prof.Mario Caligiuri che ha manifestato pienosostegno alla richiesta della “rete” per unainiziativa che vedrà la Calabria, tra le primeregioni italiane, dotarsi di un protocollo diintesa inter-istituzionale per l'inserimentoscolastico del bambino con diabete. Nellaseconda giornata, tenutasi a Siderno, pressol'Hotel President, è stato affrontato il temaDiabete e autoimmunità, evidenziandocome il fenomeno sia in costante aumento,di pari passo con l'aumentare dell'incidenzadel diabete. Si tratta di malattie importanti,come la malattia celiachia o malattie dellatiroide, che spesso precedono o seguono lacomparsa del diabete nello stesso paziente ein altri membri della stessa famiglia.Purtroppo, ad oggi, la scienza non ha anco-

ra dato una spiegazione valida a questa cor-relazione e, nonostante le numerose ricer-che in questo settore, dobbiamo riconoscerel'inadeguatezza delle nostre conoscenze.Brillanti e ricchi di spunti di riflessioni sonostati gli interventi del dott. Dario Iafuscodell' Università di Napoli, su diabete tipo 2 ealtre forme di diabete non-autoimmune. Perpresentare i dati calabresi sono intervenuti ildott. Corrado Mammì, del Centro di geneti-ca medica dell' Azienda Ospedaliera diReggio Calabria, punto ormai di riferimentonazionale per alcune forme ereditarie di dia-bete, e la dott.ssa Fiorella Deberardinis diPaola. L'ultima sessione sulle nuove tecnolo-gie, particolarmente interessante per gliaspetti innovativi che questi strumentihanno introdotto nella cura del diabete, èstata affidata al dott. Pietro Buono, dell'Università di Napoli, ed al dott. FortunatoLombardo dell' Università di Messina. Perillustrare la situazione in Calabria sonointervenuti il dott. Nicola Lazzaro diCrotone ed il dott. Felice Citriniti diCatanzaro. Dagli interventi è emerso che lemoderne tecnologie permettono oggi di ren-dere più sicura e sostenibile la vita delle per-sone con il diabete, restituendo serenità etranquillità sia a loro che alle famiglie.

Nel chiudere i lavori , il dott. FrancoMammì, coordinatore della “ReteDiabetologica Pediatrica Calabrese, haespresso grande soddisfazione per i risultatiraggiunti grazie al lavoro sinergico dei centricalabresi ed ha dato appuntamento a tutti aCrotone, dove nel 2012 si terrà il prossimocongresso della “rete”.

Prenderà il via mercoledì 30 novembre, alle ore 18, nei locali del My Way a Locri,“Sentore di libri”, rassegna che associa vino e letteratura per un connubio tra i sapori d’eccellenza dell’enocultura e le piùbelle pagine letterarie del nostro territorio. La manifestazione, organizzata dall’associazione “Sosteniamo le nostretradizioni” e dall’Associazione italiana Sommeliers – Delegazione Locride, condotto da Maria Teresa D’Agostino,l’incontro con Gioacchino Criaco, autore di “American Taste” (Rubbettino editore), e Pierfrancesco Multari, delegato Aise autorevole rappresentante della prestigiosa associazione. Curerà il reading Bernardo Migliaccio Spina.

Ricordando

E' nella cattedrale Santa Maria delMastro di Locri che martedì parenti e

amici hanno riv-olto l'ultimo salutoal comandantecapo della stazionedel corpo forestaledi Locri, MarianoG u l l i n o . U n amorte ancor piùdolorosa perchésopraggiunta a soli57 anni a causa diun tragico inci-dente che ha strap-pato alla sua

famiglia un uomo, un padre e un servi-tore dello stato irreprensibile.

Ciao Mariano

SENTORE DI LIBRI *

di Elio Napoli

Domenica scorsa, 20 novembre, si è svoltoun viaggio della Condotta Slow Food diCotone, guidata dal fiduciario dott. AntonioD'Antonio, a Gioiosa Jonica ed aMammola, con finalità gastronomicheabbinate alla conoscenza del territorio e del

patrimonio monumentale. In mattinata la comitiva crotonese si è

ritrovata a Gioiosa, nel PalazzoAmaduri dove, accolti dall'assessore

alla cultura del Comune, ElioNapoli, e dalla dott.ssa MarilisaMorrone, archeologo e presi-dente del circolo di studi storiciLe Calabrie, ha potuto visitare

la pinacoteca e le altre opereesposte nel Museo. Con sapienza e competenza ladott.ssa Morrone ha illustrato aicomponenti della condotta Slow

Food la storia del Palazzo che rap-presenta culturalmente il fioreall'occhiello per il Comune.

L'immobile è appartenuto allafamiglia Amaduri che lo ha venduto

negli anni ottanta al Comune di GioiosaIonica.

Nel Palazzo Amaduri, dove per la prima voltanella locride nel 1847 si fece sventolare il tri-colore, è custodito un gioiello dell'arte pittor-ica del '600, un quadro attribuito al grandepittore calabrese Mattia Preti, raffigurante laregina Tomiride mentre immerge la testa di

Ciro in un otre di sangue. Fra i componentidella famiglia Amaduri è da menzionareVincenzo Amaduri, deputato del primoParlamento Italiano, che il 17 marzo del 1861votò per la proclamazione dell'Unità d'Italia,cavaliere del reale ordine di Carlo III° diBorbone e noto per aver ospitato nel 1847 nelsuo Palazzo di Gioiosa i cinque martiri diGerace, eroi del risorgimento.Sempre a Palazzo Amaduri è stata visitata lamostra fotografica della villa romana trovatafuori dal centro abitato, la Villa del Naniglio,immersa tra gli uliveti, che rappresenta uno

dei rarissimi esempi di costruzione romanaesistenti in Calabria.Nella circostanza della visita Slow Food èstato allestito, con la collaborazione della ProLoco, un buffet con rinomati prodotti dellapasticceria artigianale di Gioiosa quali pastealla crema, cinesini, biscotteria varia, pezzoduro, semifreddi, pitte di Natale, pasta reale,

bocconcini glassati e torroni.I convenuti hanno espresso gradimento deiprodotti consumati in quanto essi rispon-dono, infatti, alle caratteristiche indicate dalloSlow Food per educare al gusto: buono (gradevole al gusto), pulito ( biologico echilometro zero) e giusto ( giusto prezzo conla filiera corta e l'acquisto diretto dei con-sumatori o, come dice lo Slow Food, co-pro-duttori e produttori, saltando la grande dis-tribuzione). Dopo una breve visita alla chiesadell'Addolorata, la comitiva si è spostata aMammola, dove ad attenderla c'era il sinda-co arch. Antonio Longo, che ha guidato gliospiti attraverso il centro storico e i monu-menti della cittadina. A pranzo, la del-egazione dello SLOW FOOD ha potutoavere un altro momento importante didegustazione del famoso stocco diMammola, preparato in tante gustosepietanze dallo chef Nunzio Pisani. Dopo ilpranzo, la comitiva ha assistito alle varie fasidella lavorazione dello stocco, nella bottegaartigiana di Alagna e Spanò. Anche aMammola il gradimento per le cose visitate esoprattutto per le specialità gastronomiche

hanno incontrato ilpieno plauso dellacomitiva che ha lodatoanche la genuinità e ladigeribilità dei prodot-ti e della gastronomialocali.Slow Food è un prog-etto culturale che pro-pone una filosofia delpiacere e un program-ma di educazione delgusto, di salvaguardiadel patrimonio

enogastronomico, di formazione del con-sumatore. Tra gli scopi sociali di Slow Foodrientra l'aiuto alle giovani generazioni adinstaurare un rapporto corretto con il cibo; difavorre un turismo attento e rispettoso del-l'ambiente e di promuovere iniziative di soli-darietà.

La Condotta SLOWFOODdi Crotone in visita a Gioiosa Ionica ed a Mammola

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ParlandoMusica

Cinema& libri

di

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 30

Le iniziative nonandate in porto pre-cedentemente posso-no definirsi concluse.Adesso rilassatevi!

Avete una stanchezzaarretrata quindi non èfacile mantenere ilritmo di sempre.Dedicatevi solo a voi.

Dovete sistemarealcune cose che virendono infelici,avrete bisogno diassistenza legale.

La Luna vi manda unraggio di fortuna cheinciderà sull’attivitàprofessionale efinanziaria.

Luna ancora stortaper voi, Nettunoimpone massima cau-tela nella salute.Attenti!

Non è finito il tempodella Dolce vita, inamore avrete tantimomenti emozionantiprima di Natale.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

OROSCOPO

Una scommessa azzardata, che ha vistocapitolare il box office americano. Lariconversione in 3D de il Re Leone indi-menticato classico del 1994. Anche se vadetto che l'effetto nostalgia, nei confrontide Il Re Leone, ha funzionato.Tralasciando la bellezza del cartoon origi-nale, capolavoro non solo animato emusicale ma di scrittura e di regia, lariconverzione in 3D voluta dalla Disneyha ridato forza ad un titolo già straordina-riamente potente di suo, amplificandonela profondità e dando ancor più spessorea quei magnifici personaggi che ancoraoggi, a 17 anni dalla loro 'nascita', riesco-no ad emozionare. Il Re Leone è ancoraoggi il film più venduto nel settore del-l'home entertainment, dopo aver ispiratoanche un musical per Broadway premia-to con il Tony Award. Diventato un clas-sico da subito, il film di Roger Allers eRob Minkoff ha avuto l'onore e l'onere diinaugurare quest'inedita strategia hol-lywoodiana, tanto azzardata quanto riu-scita e rischiosa. Perché dinanzi ad un'in-dustria priva di idee e di coraggio, Il ReLeone spalanca le porte al 'riciclaggio'd'autore, facendo leva su quel passato tal-mente amato da resistere all'onta dellaridistribuzione.

LARECENSIONE

Il Re Leone 3D

Saturno e le sueprove vi hanno resopiù sicuri, solo inamore resterete sud-diti. Non disperate!

Luna ancora nel segnoporta acqua al vostromulino, i segnali dellafortuna sono velocicome lampi di Urano.

Domenica è il giornogiusto per iniziarequalcosa di nuovo,uscite allo scopertocon i vostri progetti.

Cominciate ad esserepiù morbidi nel lavo-ro, così riuscirannomeglio anche i vostriaffari.

Domenica all’insegnadel relax, la Luna èdiversa. Dedicateviesclusivamenteagliaffetti più cari.

Il mondo del lavoronon procede bene,preparatevi perchè èin arrivo un fortemutamento. Calma!

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

AL CINEMA

Lunedì 28 novembre presso la libreria Calliope sarà presentato il libro

Fuori Luna. Opera prima di Andrea LeoLa nostra striscia di terra sforna talenti come pane. Un altro arti-sta nostrano, Leonardo Andrea Mollica, in arte Andrea Leo,dopo anni di esperienza come cantante, approda alla pubblica-zione della sua opera prima, un cd di canzoni originali, di un inte-ressante pop melodico, dal titolo Fuori Luna. Già presente dallafine dell'estate su I-Tunes e pronto all'uscita anche nel formatotradizionale. Degno di nota il singolo, Gargamella ha ucciso ipuffi, con interessante tempismo rispetto al movie che ha spopo-lato nelle sale cinematografiche. Lo si può già ascoltare perradio e su youtube, ed è praticamente ultimato il videoclip delbrano. Sentiremo ancora parlare di lui.

Un incubo giudiziario assurto a emblema del partico-lare momento vissuto dal nostro Paese nei primi anniNovanta: da “Mani pulite” al disfacimento dellaPrima Repubblica. La vicenda, che vide alla fineMancini assolto perché il fatto non sussiste, è oggiraccontata da uno dei suoi difensori, Enzo Paolini, inun’appassionante conversazione con FrancescoKostner. Dopo il primo incontro con il pubblico, a Cosenza, ilmese scorso, il saggio "Agguato a Giacomo Mancini",edito da Rubbettino, sarà presentato lunedì 28novembre, alle ore 18.00, nella sala Calliope dellaLibreria Mondadori di Siderno.Dopo essere stato rinviato a giudizio, tra Natale eCapodanno del 1994, l’On. Giacomo Mancini, unodei politici italiani più prestigiosi del dopoguerra, seg-retario nazionale del Psi, parlamentare di lungocorso, più volte Ministro negli anni del centrosinistra,veniva condannato dal Tribunale di Palmi a tre anni esei mesi per concorso esterno in associazionemafiosa. Alla formulazione di quella gravissima sen-tenza avevano contribuito numerosi pentiti, il cuianomalo utilizzo ma, ancor più, l’inquietante inat-tendibilità delle loro dichiarazioni, dimostrata nellediverse fasi processuali che avevano preceduto ilverdetto, erano stati messi in luce dai difensori diMancini, rimasti però inascoltati. Poco più di un anno

dopo dal giudizio di primo grado, il 24 giugno 1997,la Corte d’Appello di Reggio Calabria annullava lasentenza di Palmi per incompetenza territoriale,rimandando tutti gli atti a Catanzaro. Dopo un’istrut-toria durata quindici mesi, la procura distrettuale delcapoluogo calabrese chiedeva nuovamente il rinvio agiudizio di Mancini e la sua condanna a due anni equattro mesi. Alla fine di un processo svoltosi, pervolontà dello stesso imputato, con il rito abbreviato, il19 novembre 1999 Mancini veniva assolto perché “ilfatto non sussiste”.Quella vicenda, di cui si occuparono a lungo i medianazionali ed internazionali, e che venne caratterizza-ta da ripetute e gravissime iniziative, contrarie ai prin-cipi fondamentali della democrazia e del diritto,viene oggi raccontata da uno dei suoi difensori,l’avvocato Enzo Paolini, in una lunga e appassionanteconversazione con il giornalista Francesco Kostner.Ogni fase, dalle prime accuse contro Mancini all’esi-to finale del processo, viene puntualmente ricostruitain questo lavoro che, per diverse ragioni, di caratterestorico-politico-giudiziario, ha già suscitato un dibat-tito attento e partecipato nel nostro Paese. Alla pre-sentazione, oltre agli autori, interverranno il senatoreSisinio Zito e il professore Giuseppe Italiano.Moderail dibattito Maria Teresa D'Agostino.

L.r.

“Agguato a Giacomo Mancini”

DEMO Award 20111 - MARVANZA REGGAE SOUND - Reggio Calabria2 - THE SOFTONES - Napoli3 - MARTA G AND THE G MONKEYS - Roma4 - MARGHERITA PIRRI - Milano5 - EVY ARNESANO - Lecce6 - INBRED KNUCKLEHEAD - Roma7 - FETISH CALAVERAS - Genova8 - SPRAINED COOKIES - Roma

Come tutti gli anni conferiremo il DEMOAward 2011 e ilPremio DEMO 4 Indies giunti alla loro 7a Edizione. I duepremi in questione, che aggiudicheremo all'inizio del prossimoanno in occasione della "Festa x i 10 Anni di DEMO", sono pernoi della redazione i premi che più ci rappresentano perchédecisi da noi senza l'intervento di alcuna giuria esterna. I semifi-nalisti (da cui usciranno 3 finalisti) in lizza per i premi (Targa"DEMO - Rai Radio 1", esibizione durante la Festa e regis-trazione dell'intervento per la messain onda) sono:

DEMOAwartd 2011: I SEMIFINALISTI

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Breaking Dawn (parte1)16.00- 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151Anche se è amore nonsi vede/ 18.00 - 20.00 -22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Breaking Dawn (parte1)/ 16.00-18.00 - 20.00 -22.00 CINEMA GARIBLDI Polistena,info:0966/ 932622 Breaking Dawn (parte1)/15:30 - 17.50 - 19.45 -22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Breaking Dawn (parte1)/18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Anche se è amore nonsi vede / 16.00 -18.00 -20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373One day/ 17.10- 20.20 -22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Breaking Dawn/16.30-18.40 - 20.50 - 23.00MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de curtis Breaking Dawn/16.00 -18.10 -20.20 - 22.30Sala sordi Il re leone (3D)/16.30 Real Steel /18.10 -20.30 -22.50Sala de sida Tower Heist/16.30 - 18.30 -20.40 - 22.55Sala mastroianniHappy Feet 2 /16.15 -18.15 - 20.10Anonymous /18.45

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la Riviera

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011 LA RIVIERA 31

Non si offenda Monti del paragone, ovviamenteriduttivo. Ma a me il buon Mario ha ricordatomolto il cattivo Luciano quando l'altro giorno, inparlamento, ha sorriso ironizzando sui poteriforti. “Io un potere forte? Ah, ah, ah”. Anche

Moggi quando gli dicevano se esistesse un sistema che controllasse il calcio rispondeva. “Il sistema Moggi? Ah, ah, ah..fantasia”. Moggi si riteneva un ex ferroviere e Monti si dichiara una modesta persona. “Ci sarà da fidarsi? Ah, ah, ah”.Certo è che in Italia i governi tecnici, di salvezza, di unità e bla bla bla sono una costante. Si lasciano giochicchiare perqualche anno torme di politicanti da teatro e poi arriva qualcuno a rimettere a posto le cose. L'uomo serio, gli italianisono sempre in attesa del messia, dell'uomo della provvidenza, dell'uomo serio appunto, che tolga di torno i fantocci efaccia ripartire la Nazione. Prendete Berlusconi, l'hanno lasciato fare il bunga bunga per qualche decennio. Ma prende-te anche Craxi, gli hanno lasciato fare lo statista e rimpinguare il debito pubblico. Poi ti arriva il Ciampi di turno e tuttotorna in ordine. Ma i Ciampi, i Monti di chi sono figli? Modeste persone o tecnocrati figli di qualcosa che va al di là dellapolitica? E se l'Italia è sempre in grado di produrre persone di così alta levatura, perché questi superuomini non si impe-gnano a tempo pieno nella politica? Perché lasciano sempre che l'Italia vada in emergenza per poi salvarla? Perché silascia che la politica venga fatta dagli Scilipoti di turno e poi si aspetta che Stella e Rizzo vengano a sputtanare la castaperché il popolo non ne possa più e mendichi un intervento esterno?Forse perché solo così al popolo si possono dar dabere medicine imbevibili? Ah, ah, ah. Già, Rizzo e Stella, come mai ogni volta a sancire l'immoralità del sistema saltafuori qualche giornalista del Corriere della Sera? Già, il Corriere della Sera notorio organo di stampa delle dame di SanPaolo. Smettetela voi italiani di fare dietrologia e vedere complotti dappertutto. Ringraziate Dio che con la sua benevo-lenza ha sempre pronta una modesta persona che ponga riparo alle vostre marachelle. Ah, Ah, Ah.

III A Liceo Classico “Ivo Oliveti”

Blob of the week

I tre TenoriVincenzo, Massimo, Sergio

La verità dell’Iride di Benjamin Bowson

Moggi e Monti

Alle mie amiche del cuore.Una abbraccio Mariagrazia

Una coppia da urlo

Ecco “l'ostile” della Signora

il vecchio spot della Tim:una telefonata ti allunga

la vita

Un brillante futuro alnostro splendido

avvocatoPitagorici fuori casa, 2 fisso

Quello che vogliamo augurarti oggi,per il tuo 18° compleanno, e che tu

possa maturare e non cambiaremai. Sei meravigliosa per questo ti

meriti il meglio.Tanti auguri Tiziana

L’ibrido Andronaco + Labate =

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