Il signor Giambattista Vico egli è nato in Napoli lanno 1670 da onesti parenti, i quali lasciarono...

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  • Il signor Giambattista Vico egli nato in Napoli lanno 1670 da onesti parenti, i quali lasciarono assai buona fama di s. Il padre fu di umore allegro, la madre di tempra assai malinconica; e cos entrambi concorsero alla naturalezza di questo lor figliuolo Egli nelle sue orazioni fatte nellaperture degli studi nella regia universit us sempre la pratica di proporre universali argomenti, scesi dalla metafisica in uso civile VITA DI GIAMBATTISTA VICO SCRITTA DA SE MEDESIMO (1723-28) Di che il monsignore rest cos soddisfatto che il tent a volerla andare ad insegnare [la giurisprudenza] a suoi nipoti in un castello del Cilento di bellissimo sito e di perfettissima aria Cos egli avvenne, perch quivi avendo dimorato ben nove anni, fece il maggior corso degli studi suoi
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  • Le orazioni inaugurali (1699-1707) La prima, recitata li diciotto di ottobre 1699, propone che coltiviamo la forza della nostra mente divina in tutte le sue facolt, su questo argomento: suam ipsius cognitionem ad omnem doctrinarium orbem brevi absolvendum maximo cuique esse incitamento La seconda orazione, recitata lanno 1700, contiene che informiamo lanimo delle virt in conseguenza delle verit della mente () e fa vedere questo universo una gran citt, nella quale con una legge eterna Iddio condanna gli stolti a fare una guerra contro di se medesimi Lorazion terza, recitata lanno 1701, una come appendice pratica delle due innanzi () e dimostra che nella repubblica letteraria bisogna vivere con giustizia La quarta orazione, recitata lanno 1704 () contra i falsi dotti che studiano per la sola utilit Nella quinta orazione, recitata lanno 1705, proponsi: Respublicas tum maxime belli gloria inclytas et rerum imperio potentes, quum maxime litteris floruerunt Nella orazion sesta, recitata lanno 1707, pruova che la pena della nostra corruzione si debba emendare con la virt, con la scienza, con leloquenza, per le quali tre cose unicamente luomo sente lo stesso che altruomo. E ci, per quello sattiene al fine degli studi
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  • Sul metodo degli studi del nostro tempo (1708) Egli si raggira dintorno a vantaggi e disvantaggi della maniera di studiare nostra, messa al confronto di quella degli antichi in tutte le spezie del sapere
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  • Sullantichissima sapienza degli italiani (1710) Il Vico () si dest a ricercarne pi in l i princpi che nelle favole de poeti () e, promuovendolo la disposizione, nella quale era gi entrato, che lincominciavano a dispiacere letimologie de gramatici, sapplic a rintracciargli dentro le origini delle voci latine
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  • Diritto universale (1720-1722) E perch il Vico sempre aveva la mira a farsi merito con luniversit nella giurisprudenza per altra via che di leggerla a giovinetti, vi tratt molto dellarcano delle leggi degli antichi giurisprudenti romani, e diede un saggio di un sistema di giurisprudenza dinterpretare le leggi, quantunque private, con laspetto della ragione del governo romano
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  • Fino a questi tempi il Vico ammirava due soli sopra tutti gli altri dotti, che furono Platone e Tacito; perch con una mente metafisica incomparabile Tacito contempla luomo qual , Platone qual dee essere; e come Platone con quella scienza universale si diffonde in tutte le parti dellonest che compiono luom sapiente didea, cos Tacito discende a tutti i consigli dellutilit, perch tra glinfiniti irregolari eventi della malizia e della fortuna si conduca a bene luom sapiente di pratica I SUOI QUATTRO AUTTORI
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  • Quando finalmente venne a lui in notizia Francesco Bacone signor di Verulamio, uomo ugualmente dincomparabile sapienza e volgare e riposta, siccome quello che fu insieme insieme un uomo universale in dottrina e in pratica, come raro filosofo e gran ministro di stato dellInghilterra I SUOI QUATTRO AUTTORI
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  • Nellapparecchiarsi a scrivere questa vita, il Vico si vide in obbligo di leggere Ugon Grozio, De iure belli et pacis. E qui vide il quarto auttore da aggiungersi agli tre altri che egli si aveva proposti. Perch Platone adorna pi tosto che ferma la sua sapienza riposta con la volgare di Omero; Tacito sparge la sua metafisica, morale e politica per gli fatti, come da tempi ad essolui vengono innanzi sparsi e confusi senza sistema; Bacone vede tutto il saper umano e divino, che vi era, doversi supplire in ci che non ha ed emendare in ci che ha, ma, intorno alle leggi, egli co suoi canoni non sinnalz troppo alluniverso delle citt ed alla scorsa di tutti i tempi n alla distesa di tutte le nazioni. Ma Ugon Grozio pone in sistema di un dritto universale tutta la filosofia e la filologia I SUOI QUATTRO AUTTORI
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  • La donna con le tempie alate che sovrasta al globo mondano, o sia al mondo della natura, la metafisica, ch tanto suona il suo nome Il triangolo luminoso con ivi dentro un occhio veggente egli Iddio con laspetto della sua provvidenza, per lo qual aspetto la metafisica in atto di estatica il contempla sopra lordine delle cose naturali, per lo quale finora lhanno contemplato i filosofi Il globo, o sia il mondo fisico ovvero naturale, in una sola parte egli dallaltare vien sostenuto; perch i filosofi, infin ad ora, avendo contemplato la divina provvedenza per lo sol ordine naturale, ne hanno solamente dimostrato una parte (); ma nol contemplarono gi per la parte chera pi propia degli uomini, la natura de quali ha questa principale propiet: dessere socievoli La Dipintura
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  • Nella fascia del zodiaco che cinge il globo mondano, pi che gli altri, compariscono in maest o, come dicono, in prospettiva i soli due segni di Lione e di Vergine Lo stesso raggio si risparge da petto della metafisica nella statua dOmero, primo autore della gentilit che ci sia pervenuto, perch, in forza della metafisica (la quale si fatta da capo sopra una storia dellidee umane, da che cominciaron taluomini a umanamente pensare), si da noi finalmente disceso nelle menti balorde de primi fondatori delle nazioni gentili, tutti robustissimi sensi e vastissime fantasie Tra questi la maggior comparsa vi fa un altare, perch l mondo civile cominci appo tutti i popoli con le religioni La Dipintura
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  • Si vede al lato destro del medesimo altare un timone, il qual significa lorigine della trasmigrazione de popoli fatta per mezzo della navigazione Dalle selve ov riposta lurna savvanza in fuori un aratro, il qual divisa chi padri delle prime genti furono i primi forti della storia
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  • PRINCIPJ DI SCIENZA NUOVA (1744) La filosofia, per giovar al gener umano, dee sollevar e reggere luomo caduto e debole, non convellergli la natura n abbandonarlo nella sua corrozione (Degnit V) La filosofia considera luomo quale devessere, e s non pu fruttare cha pochissimi, che vogliono vivere nella repubblica di Platone, non rovesciarsi nella feccia di Romolo (Degnit VI) La legislazione considera luomo qual , per farne buoni usi nellumana societ; come della ferocia, dellavarizia, dellambizione, che sono gli tre vizi che portano a travverso tutto il gener umano, ne fa la milizia, la mercatanzia e la corte, e s la fortezza, lopulenza e la sapienza delle repubbliche; e di questi tre grandi vizi, i quali certamente distruggerebbero lumana generazione sopra la testa, ne fa la civile felicit (Degnit VII)