il serpente e l’aquila 4 - Ateneo S.i.R · il serpente e l’aquila 4 notiziario ATENEO S.i.R. -...

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il serpente e l’aquila 4 notiziario ATENEO S.i.R. - Studenti in Ricerca anno 2/numero 2 (2006) - periodico semestrale stampato in proprio per i soci …per favorire lo sviluppo emozionale, mentale e spirituale dell’Uomo… Ouroboros: miniatura araba del XVI secolo. Il mitico serpente che si morde la coda simboleggia la ciclicità del tempo, l’eterno perpetuarsi del cosmo tra creazione e distruzione, morte e rinascita. Le aquile rappresentano l’elevazione…il nostro sé. Il sole rappresenta la fonte di luce eterna della vita. ATENEO S.i.R. - Studenti in Ricerca c/o CENTRO IKOS Corso Padova, 12 - 36100 VICENZA

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  • il serpente e l’aquila 4notiziario ATENEO S.i.R. - Studenti in Ricerca

    anno 2/numero 2 (2006) - periodico semestrale stampato in proprio per i soci…per favorire lo sviluppo emozionale, mentale e spirituale dell’Uomo…

    Ouroboros: miniatura araba del XVI secolo.

    Il mitico serpente che si morde la coda simboleggia la ciclicità del tempo, l’eterno perpetuarsi del cosmo tra creazione e distruzione,morte e rinascita. Le aquile rappresentano l’elevazione…il nostro sé. Il sole rappresenta la fonte di luce eterna della vita.

    ATENEO S.i.R. - Studenti in Ricercac/o CENTRO IKOS Corso Padova, 12 - 36100 VICENZA

  • il serpente e l’aquila 4notiziario dell’ associazione

    ATENEO S.i.R.- Studenti in Ricercaa cura di: Alberto Miazzon

    A questo numero hanno collaborato:- Giancarlo Baggio- Patrizio Ferreri- Franco Piva

    Recapito per inviare manoscritti:ATENEO S.i.R - Studenti in Ricerca

    c/o CENTRO IKOSCorso Padova, 12 - 36100 VICENZA

    [email protected]

    [ C.F. e partita IVA 03234070245 ]

    c/c postale N. 63828636 intestato a:Associazione

    ATENEO S.i.R -Studenti in RicercaCorso Padova, 12 - 36100 VICENZA

    Ringraziamenti a:GIANCARLO BAGGIOCLAUDIA BERTONIEMANUELA COSTANTINICLAUDIA FERRERIPATRIZIO FERRERIATTILIO GALIOTTOFRANCO PIVAGIORGIA SACCONI

    S O M M A R I OStatuto (estratto)...………….........................2

    I progetti nei quali crediamo Alberto Miazzon......3I trent’anni di CIDMEPA Patrizio Ferreri……4Comunicazione SIR per il 2007-2008..........5Magica Mente ...............................................9Life Project..................................................11Relazione del corso Life Project Giovanna Cortiana......12Magic Relations..........................................14A proposito di Magic Relations Gian Luigi Boschiero......15TDE.................................................................16Magicamente...a distanza..........................17Le basi del comportamento Claudia Bertoni......18Un lavoro di vita emozionale Emanuela Costantini......26La conoscenza della realtà sociale Claudia Ferreri......28Energia che guarisce

    Attilio Galiotto......33Alla ricerca dell’entusiasmo perduto......34Il gusto del viaggio Giorgia Sacconi......35

    STATUTO (estratto)

    Art. 1. - PremessaE’ costituita una libera associazione apolitica, apartitica, aconfessionale,senza fini di lucro denominata “ATENEO S.i.R. – Studenti in Ricerca”.

    L’associazione è costituita a norma degli articoli 32 e seguenti del CodiceCivile nonché della Legge sul Volontariato n. 265 del 1991.

    Art. 2. - OggettoL’Associazione ha per oggetto le seguenti attività:a) favorire e incrementare le ricerche e lo studio di metodi e di

    strategie innovative per la sviluppo emozionale, mentale espirituale dell’Uomo;

    b) fornire agli Associati mezzi idonei (metodi, tecniche, corsi,conferenze, ecc.) per il conseguimento per una più profondaconoscenza dell’Uomo;

    c) promuovere e svolgere opera di informazione e formazionerelativamente alle tecniche e ai metodi di sviluppo personale,divulgare pubblicazioni e materiale didattico per i propri Associati,favorire la distribuzione di giornali, articoli, documenti, libri, ecc.,perché concorrano alla realizzazione di una società migliore;

    d) contribuire alla diffusione e alla divulgazione dei risultati sia all’internoche al di fuori dell’ambiente strettamente scientifico tramite qualsiasicanale di comunicazione possibile;

    e) promuovere la costituzione di gruppi di ricerca che studino eapprofondiscano le metodologie apprese, in modo da consentire ilraggiungimento degli obiettivi;

    f) far sì che ogni persona riconosca ed esprima le sue potenzialitàumane e i suoi talenti individuali per poterli esprimere all’interno dellasua famiglia, al lavoro e in ogni ambito sociale, affinché questemanifestazioni concorrano all’autorealizzazione, basata sulla stimadi se stessi e di ogni altro Uomo;

    g) istituire borse di studio per studenti meritevoli.

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    I Progetti nei quali CrediamoCapita alle volte che, nella vita, siamo portati a riflettere sul perché ci impegnamo in attività alle volte anche moltoonerose, non sempre gradevoli, che richiedono sacrifici ed impegno.In uno dei primi Incontri SIR e ATENEO Patrizio Ferreri ci ha parlato – ve lo ricordate? – anche della leggedell’ottava, per farci comprendere come mai accade che, intrapreso un certo percorso, siamo portati a deviareda esso, andando addirittura per una strada molto diversa e divergente rispetto alla prima che abbiamo imboccato.A me tuttavia prima di questa analisi, molto interessante, viene spontanea un’altra domanda: ma credo veramentenel progetto che sto portando avanti, oppure no?Se non ho le idee chiare e non sono in grado di darmi una risposta convincente alla domanda, tutto ciò chedebbo fare per il mio progetto mi riesce sgradevole e difficile, ho mille scuse per non applicarmi ed ogni motivoè buono per trovare difficoltà.Visto che parliamo di progetti ricordo che, alcuni anni or sono, a cena con amici uno mi chiese quale fosse ilprogetto più importante nel quale mi era impegnato o che stavo realizzando. Sembrava una domanda semplice,soprattutto nel campo del lavoro: qualche parametro di giudizio si trova sempre per fare una graduatoria. Allorarisposi che per me non vi erano progetti di serie A o B o C…: quelli nei quali mi ero impegnato valevano tutti emeritavano tutti, ugualmente, impegno per essere “fatti bene”.Non avevo tuttavia compreso che erano comunque progetti nei quali credevo perchè parte del mio lavoro:facevano parte del mio “progetto lavoro”, per questo mi impegnavo.E nel “progetto vita” – anche quella nostra ... va bene, visto che ci riguarda da vicino – ci sono progetti nei qualicrediamo?Se si, questi valgono tutto il nostro impegno: non abbiamo il desiderio di trovare scuse od alibi, non siamostanchi, il ruolo non ci pesa né è troppo sgradevole, non perdiamo tempo in troppe valutazioni di merito, agiamoe basta.Nel progetto di sviluppo personale che SIR ed ATENEO stanno portando avanti io credo e dall’impegno dimolti di voi, soci e non, sono sicuro di non essere il solo.Come dicevo bando alle chiacchiere e badando ai fatti possiamo trovare, leggendo questa rivista, molte nuoveiniziative nel segno della continuità e del progresso del nostro Progetto.

    ALBERTO MIAZZONPresidente ATENEO SiR

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    I trent’anni di CIDMEPAIn occasione delle giornate dell’Ateneo del 8-9-10 dicembre 2006 sisono festeggiati i 30 anni di CIDMEPASono in pochi a conoscere le origini di CIDMEPA; semplificandopossiamo dire che le sue radici affondano in un bisogno, quello di starebene.Stare bene può implicare tante cose, oppure poche, ma è semplicemente“stare bene”.Quali sono oggi le differenze rispetto a trent’anni fa? Fondamentalmenteper quello che ci riguarda sono due; una è che trent’anni fa le “cose” dasistemare erano poche e semplici, oggi sono molte e complesse; l’altra èche allora quando si chiedeva ad un allievo di praticare una tecnica o di seguire un metodo, semplicemente lofaceva.Era tutto nuovo e sapeva di miracoloso. Oggi invece sono tutti “maestri”: queste sono “cose che si sanno” equindi ognuno si sente autorizzato a discuterle, anziché farle.Risultato: i problemi oggi sono maggiori e le capacità di fronteggiarli e di risolverli sono minori.Per questo motivo, con rinnovato spirito oggi affermo che della SIR c’è bisogno; non è il bisogno di stupire, maquello di far sì che le persone prendano consapevolezza di come vivono, di dove vivono e di che cosa li motiva.Basta guardare un telegiornale al giorno per un mese intero per rendersi conto di quante e quali siano le aberrazionimentali che sempre più, pare, affollano il nostro pianeta.E noi cosa possiamo fare? Cosa vogliamo fare?Possiamo fare tantissimo!Fare significa fatti, comportamenti, azioni, non semplici propositi.Quanti buoni alibi abbiamo per non darci e non dare aiuto a chi ne ha bisogno?Oggi è difficile portare le persone al corso, perché?Forse perché non si vuole credere che senza questo aiuto, forse, quella persona magari vivrà anni in una spiraleperversa che la porterà a stare sempre peggio, oppure a non migliorare; forse è difficile dirlo, forse non ècompito nostro, forse… forse…. forse ci sarà la scusa dei soldi ( beninteso che per alcuni i soldi sono un veroostacolo ); i soldi ci sono per tante cose importanti: telefonino nuovo, tv al plasma, ed è meglio non proseguirecon l’elenco.Poi? Poi anno dopo anno si incontrano le stesse persone e si scopre che hanno gli stessi problemi, tutto ugualetranne forse che per una “cera” un po’ diversa, l’occhio un po’ più spento e del coraggio di sognare nemmenopiù l’ombra.Beh, noi possiamo fare qualcosa:1°. una buona tecnica di rilassamento fisico;2°. la capacità di non essere tesi come una corda di violino, emozionalmente parlando;3°. sapere che abbiamo una mente e che dovremmo esserne i padroni;4°. volersi e volere un po’ di bene anche a quello stronzo che si incontra ogni giorno…. e visto che ci siamo, se

    ne avanza un po’, diamone anche a questo pianeta che ci supporta e ci sopporta.E dopo, solo dopo, vorrei sentire parlare di ricerca spirituale, di essenza, di tutto quello che non possiamovedere né giudicare…. Possiamo invece vedere e giudicare il nostro comportamento quotidiano, se solo fossimoun poco più onesti con noi stessi e orientati ad ottenere un risultato, come il tanto decantato “sviluppo personale”.C’è bisogno allora di un corso semplice! Per tutti! ( Un corso di uno o due giorni al massimo).C’è bisogno che in ogni città sia fatto una volta al mese!C’è bisogno che costi meno? Facciamolo!Ma diamoci una mossa, scuotiamoci da questo torpore, oppure ….

    PATRIZIO FERRERIPresidente SIR

  • Comunicazione SIR per il 2007-2008

    Il nuovo anno, il 2007, porta novità significative.

    1) Nel 2007 Vicenza sarà l’unica città dove, con regolarità, verrà effettuata l’iniziativa “Magica Mente”. “MagicaMente” Rossa e Blu è stato accreditato ECM (Educazione Continua in Medicina) dal Ministero della Salute –Regione Veneto per complessivi 54 crediti.L’intero percorso prevede due weekend (Magica Mente Rossa, Magica Mente Blu) e una giornata diapprofondimento, per un costo complessivo di 840 •.

    E’ prevista anche la possibilità di frequentare un solo corso di Magica Mente (indifferentemente Rossa o Blu,vista la complementarietà) per il costo di 600 •. Il secondo corso potrà essere frequentato al costo di 240 •,mentre la giornata di approfondimento (Magica Mente… a distanza), per chi ha frequentato i due corsi saràgratuita solo per i nuovi allievi del 2007. (vedi pag. 17)

    N.B.:Nel 2007, chi partecipa al primo corso di Magica Mente a Vicenza e risiede fuori della RegioneVeneto ha una agevolazione di 120 • sul costo (480 • invece di 600 •).

    Abbiamo editato un nuovo CD con 4 brani (2 esercizi e 2 tracce con suoni e musica) che accompagnano piùsapientemente gli allievi dopo il primo corso (Magica Mente rossa o blu).Gli esercizi del corso sono più snelli per essere assimilati meglio.Dopo il corso l’allievo, se vuole, potrà partecipare ad una riunione tecnica, tenuta dagli Istruttori, dove verificarecome si sta avvicinando alla soluzione dei primi problemi o mete, e potrà, tramite e-mail, essere seguitodall’Istruttore per un tempo prefissato (3-4 mesi) per avere, se serve, indicazioni precise su come orientare gliesercizi pratici per un migliore atteggiamento e comportamento verso la realizzazione dell’obiettivo.Potranno essere tenute delle riunioni solo se concordate con il Responsabili Didattico della SIR e dovrannoessere condotte da Istruttori di Magica Mente o da Assistenti-Istruttori autorizzati.

    Chi ha frequentato il vecchio corso di Magica Mente (l’attuale Magica Mente Rossa) e volessepartecipare a Magica Mente Blu può farlo; per il 2007 è sufficiente essere socio dell’Ateneo SIR,senza altri costi aggiuntivi.

    2) A fine 2007 verrà organizzato un nuovo corso di 1 giorno.Sarà condotto da Istruttori (persone che già da anni si stanno addestrando con i corsi SIR) formati dalla Scuola,per insegnare metodi per una migliore relazione e per l’autoaiuto.

    4) A Settembre inizierà la Scuola.Ci stiamo organizzando per gli incontri e i colloqui per l’accesso alle lezioni (che inizieranno a settembre 2007,con un numero massimo 70 allievi).Attualmente abbiamo circa 50 prenotazioni per la presentazione della scuola.Date la vostra disponibilità, via fax, via e-mail, telefonicamente o tramite un Responsabile Zona … vi informeremo,entro Aprile, circa le modalità degli incontri e/o colloqui. (vedi elenco a pag. 7)

    Per quanto riguarda la Scuola, qualche anticipazione:

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    MAGICA MENTE

    SCUOLA

  • La Scuola, nasce dall’esperienza fatta con le migliaia di persone che si sono affidate a noi (CIDMEPA o SIR in30 anni).

    L’esperienza con C.I.D.M.E.P.A. ci fa ricordare le oltre 100 tesi di specializzazione… con la S.I.R. abbiamoavuto più fluidità, maggiore apertura mentale, una visione più completa di chi siamo e delle nostre potenzialità.Ora, non sappiamo se questo dipenda dalla nostra crescita personale, dall’esperienza o da altro.Crediamo, comunque, che possiamo, adesso, fare di più.E crediamo sia necessario dare un programma di continuità che abbia maggiore significato.

    La Scuola può essere vista … :

    1) Una risposta alla richiesta di “conoscenza dell’Uomo”, di maggiore consapevolezza della nostra realtà di“animali superiori” capaci di evolversi, di cambiare, di migliorare la propria vita e quella degli altri, ad un livellopiù “spirituale”…

    2) Una risposta alle difficoltà del vivere sociale e relazionale. L’Uomo può essere in grado di dare maggiorsignificato a quello che fa, e poi essere sempre disposto a mettere in dubbio le sue certezze, pronto ad accogliereil nuovo della vita che può comprendere. Si va sempre più delineando l’esigenza di vivere meglio, maggiormentein sintonia con “se stessi”, “persone nuove” che si sappiano ascoltare e vogliano migliorare la qualità di vita.

    3) Una strada che può trasformare la vita di chi la intraprende…affinché tutte queste persone, perchè no?,possono diventare “riferimenti attendibili”, che facciano restare viva la speranza in un mondo migliore.

    La Scuola è strutturata per dare:

    - un insegnamento a coloro che vogliono migliorare le loro conoscenze su queste realtà- una specializzazione a coloro che già svolgono un’attività professionale e voglia

    perfezionare le proprie capacità- una formazione a chi vuole imparare una nuova professione

    - un addestramento a coloro che vogliono lavorare con noi della SIR.

    Programma indicativo della Scuola

    Ogni allievo che decida di iscriversi per avere un percorso di studi, fa domanda per un incontro preliminare (vedimodulo). Se viene accolta la sua richiesta di adesione, è un impegno che si rinnova o si interrompe, alla fine diogni anno. Il programma di studi prevede:

    1) LezioniUn incontro ogni tre mesi circa, per un totale di quattro incontri annui(2 incontri di 2 giornate + 2 incontri di 3 giornate per un totale di 10 giornate all’anno)

    Queste sono le lezioni previste per il primo anno accademico:

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    - 22-23 settembre 2007 due giornate (corso e/o lezioni teorico-pratiche della Scuola)7-8-9 dicembre 2007 tre giornate (la prima giornata è esclusivamente per la Scuola, le altre due sono leGiornate-Incontri dell’Ateneo)

    - 23-24 febbraio 2008 due giornate (corso e/o lezioni teorico-pratiche della Scuola)- 23-24-25 maggio 2008 tre giornate (la prima giornata è esclusivamente per la Scuola, le altre due sono le

    Giornate-Incontri dell’Ateneo)

  • Qualche argomento delle lezioni:

    -Corso di Autostima -Intelligenza Emotiva, Intelligenza Sociale -Principi (ed esercizi) di Felicità -Costruire la propria Resilienza -Psicologia della scrittura per la conoscenza di sè -Corso di EnneaEmotionalTraining -Corso di Analisi Transazionale -Verso l’espressione della propria spiritualità

    2) Ricerche individuali o in gruppo:saranno indicati libri da studiare e saranno consegnate dispense o tesi, gia redatte, ogni anno.

    3) Tutoraggio verso altre persone (per gli studenti del 3° anno)4) Corsi (Magica Mente, Life Project, Life Vision, TDE, Magic Relations) E’ suggerita la frequenza ad un nuovo corso ogni anno tra quelli indicati (sconto del 30% per gli studenti della Scuola)Il costo della Scuola sarà contenuto in: 50• a giornata (500•/anno) + 100•/anno quota associazione Ateneo.Vanno aggiunte le spese di segreteria (40 •/anno) per il Kit in dotazione (cartelline, dispense, libretto, ecc...).Le lezioni saranno tenute a Vicenza.Convenzioni speciali, ottenute per chi alloggia all’Hotel AC: (2007) 60 • per la camera singola, 70 • per lacamera doppia, 80 • per la camera tripla. Il pranzo è servito a 15 • a persona.Quindi, complessivamente, i costi per persona, vitto (solo pranzo) e alloggio, in camera doppia, per le10 giornate annue, sono pari a 360 • complessivi.-Lo studente avrà un libretto che indica, anno dopo anno, i corsi, le giornate, ecc.-Alla fine del 1°, 2°, e 3° anno viene svolto un incontro per l’orientamento futuro e l’iscrizione all’anno successivo.-Ogni anno verranno indicate le persone con requisiti culturali e di merito per iniziare la formazione in aula-corso.-Alla fine del 4°anno è possibile programmare la specializzazione per la tesi del 5°anno per l’eventualepubblicazione.

    Se sei interessato alla Scuola e vuoi partecipare agli incontri già programmati con i Docenti della Scuola e avere, se necessario, un brevecolloquio per maggiori informazioni e orientamenti personali, contatta i referenti indicati.

    RIUNIONI PROGRAMMATE E REFERENTI DA CONTATTARE:Udine: domenica 15 aprile (ore 10.30 – 12.30)Sandra: 0432-675767; 340-2798441Roma: domenica 22 aprile (ore 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.00)Giovanna: 339-7292763; Laura: 328-3846616; Valeria: 339-7269221Savona: domenica 29 aprile (ore 10.00 – 12.30)Giuseppina: 347-5205778; Adriana: 335-6934962Civitanova Marche: sabato 5 maggio (ore 21.00 – 23.00)Alberto: 0734-999755Vicenza: domenica 20 maggio (ore 10.00 – 12.00)Anna: 333-5987088; Susanna: 329-4154249; Maurizio:347-9652060

    N.B.: Per gli allievi che avessero già frequentato corsi con la S.I.R. negli ultimi anni, è possibileaccedere al 2° o 3° anno previo colloquio di orientamento.

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    Patrizio Ferreri

    LEZIONI DALLA VITA

    Un racconto per conoscerci meglio

    I Q U A D E R N I D E L L A S I R

    Giancarlo Baggio

    elementi di

    MOTIVAZIONE

    Parte prima

    Preparazione Mentale

    Manuale didattico propedeutico

    I QUADERNI DELLA SIR

    Libro omaggio per i partecipanti all’Incontro ATENEO SiR del 2-3/6/2007

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    M A G I C A M E N T E Magica Mente Rossa Magica Mente Blu

    Il corso si sviluppa in due “fasi” (due fine settimana a distanza di 4-6 mesi) diverse tra loro ma complementari. Si può iniziare il “percorso” indifferentemente da una fase (energia colorata rossa) o dall’altra (energia colorata blu).

    Orario: Venerdì 15.00-20.00 Sabato 9.00-13.00 15.00-19,30 Domenica 9.00-13.00 15.00-18.30

    IL PROGRAMMA DELLE DUE “FASI”

    1) Riempirsi di energia 2) Ritrovare la forza 3) Usare pensieri luminosi 4) Lasciar andare le paure 5) Comunicare con amore 6) Ascoltare il proprio sé 7) Riconciliarsi col mondo

    Stile didattico e Apprendimento

    “Magica Mente” viene insegnato con uno “stile didattico” alla portata di tutti: alcune spiegazioniscientifiche, numerose esercitazioni per un migliore allenamento, filmati per approfondirel’applicazione del metodo nella quotidianità, test di auto-conoscenza per un orientamento personalepratico e continui feedback audiovisivi. Il Corso si svolge in un ambiente rilassante dove i Docenti, attraverso varie sessioni (spiegazione esperimentazione pratica) permettono all’allievo continue verifiche di apprendimento. Tra la 1^ e 2^ fase, oltre al libro “Sette lezioni per una vita a colori”, viene consegnato un CD perun migliore apprendimento delle tecniche di base e il conseguente raggiungimento degli obiettiviprefissati. Durante il Corso non viene mai chiesto di parlare di sé, dei propri eventuali disagi esistenziali, ameno che ci sia una specifica richiesta, da parte dell’allievo, di un colloquio privato con unDocente.

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    Il metodo insegna ad ottenere uno stato di “meditazione consapevole”, uno stato di veglia rilassata (ritmoalpha), presupposto di base per l’utilizzo delle varie applicazioni e il miglioramento della qualità della vita.

    “Magica Mente rossa” ha l’obiettivo di far acquisire consapevolezza all’Allievo delle sue energie psicofisichee all’apprendimento di esercizi pratici per vivere meglio.

    In pratica “Magica Mente rossa” permette di:Avere più energia, calmare il respiro, imparare a rilassarsiOvviare a disturbi psicosomaticiMigliorare la concentrazioneGestire le emozioni negative (aggressività, ansia, ecc.)Riconoscere i propri punti di forzaImparare ad entrare in sintonia con gli altriComunicare con maggiore efficacia e positività

    “Magica Mente blu” ha il compito di insegnare all’Allievo l’applicazione del “metodo”, con particolareriferimento alla crescita dell’autostima.

    In pratica “Magica Mente blu” permette di:Indirizzare l’energia del pensiero per i propri obiettiviAvere un utile “atteggiamento mentale” per la stima di séMigliorare l’immagine che ognuno ha di se stessoAiutare gli altri con l’“atteggiamento positivo”Migliorare l’ascolto nella relazione interpersonaleAllenarsi alla gestione delle paureImparare dalle “lezioni” che la vita ci “costringe” a vivere

    Conoscere se stessi e Migliorare la qualità della vitaLa ricerca delle Neuroscienze ha profondamente cambiato la visione della relazione tra pensiero e azione, tracorpo e mente, tra emozione ed azione e, quindi, le tecniche che propongono il modello corpo-emozione-mente-spirito, per il miglioramento della salute e delle relazioni interpersonali, sono maggiormente efficaci efunzionali.“Magica Mente” è un metodo che integra le conoscenze acquisite in tanti anni di insegnamento (fin dal 1976)e propone un programma di sviluppo personale basato su “realtà” dimostrate dalla ricercascientifica…… le emozioni negative possono sviluppare forme di sofferenza e quelle positive contribuire al benessere psicofisico… le parole che usiamo, leggiamo o udiamo influenzano i risultati delle nostre azioni… la nostra visualizzazione o pensiero creativo ha tanto valore quanto un’esperienza vissuta… è possibile abbassare i ritmi frenetici del nostro cervello, senza far uso di farmaci ma usando il nostro pensiero… paure, fobie e ansie possono essere gestite con l’uso della nostra mente… esistono metodi per migliorare l’intuizione ed entrare in sintonia con gli altri… possiamo influire positivamente sul decorso di una malattia, sul superamento di una crisi famigliare, su una scelta di vita.Il corso è stato riconosciuto e accreditato nell’aggiornamento professionale di Medici, Psicologi, etutte le professioni dove la “relazione” con gli altri è fondamentale per la riuscita di un rapportopositivo.

    Per le 42 ore complessive di Formazione (1^ e 2^ fase) sono concessi 54 crediti ECM

    Prossimo Corso: Vicenza 8-9-10 giugno 2007

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    Life Projectil volo del rinnovamento

    RINNOVARSICi sono momenti in cui…è come se sentissimo che è il momento di percorrere un’altra strada…Può succedere, ad esempio, quando uno vive una crisi sentimentale, una malattia, un crollo finanziario, oppure ha difficoltà di liberarsi dauna “dipendenza” o avverte uno strano malcontento, una sensazione di noia …….… di sentire semplicemente la chiara consapevolezzache è il momento di fare una scelta importante per vivere in modo diverso.Ma in quel preciso momento spesso ci si accorge che è difficile “lasciare una spiaggia sicura per affrontare il mare aperto” e sentiamo ilbisogno di un incoraggiamento che ci rassicuri e che ci faccia intravedere altri scenari.Solo in un momento di apertura e di comprensione potrà esserci insegnato come:- Imparare dalle esperienze passate- Individuare i nostri punti di forza- Superare paure e condizionamenti- Avere nuovi “aneliti di vita”

    IL MITO DELL’AQUILAL’aquila vive fino a 70 anni….Si racconta che, per arrivare a questa età, verso i 40 anni, affronta confermezza e determinazione, pena la morte prematura, una prova dicoraggio (una sorta di iniziazione) che le permette di vivere altri 30anni..

    Questo processo di rinnovamento verrà spiegato dettagliatamente alCorso e servirà come metafora per tutti quegli Allievi che sono chiamatia rinnovarsi, strappandosi di dosso i ricordi dolorosi, le abitudinidannose, condizionamenti inutili.Vi accompagneremo in un’avventura che può essere un verorinnovamento…Siate onesti con voi stessi…Non verrete mai giudicati, né condannati…ma ascoltati e compresi…vi aiuteremo a “guardarvi dentro” perché possiate esserecoraggiosi come l’aquila e fare un progetto per la vostra Vita, duraturo e di realizzazione

    CONTENUTI E FINALITA’E’ un Corso di sei giorni dove il coinvolgimento emozionale, forte e intenso, permette all’allievo di individuare le virtù e lecarenze di un comportamento sociale a volte poco equilibrato e spesso improduttivo, se non addirittura dannoso per sé e pergli altri.Le “azioni” del corso saranno l’orientamento, la “rosa dei venti”:- Valutazione delle proprie risorse e capacità (doni e qualità che possediamo) utilizzando lo strumento dell’Enneagramma, antica Tipologia psicologica per la realizzazione delle proprie potenzialità)- Individuazione dei comportamenti errati (paure e condizionamenti)- Apprendimento dei “principi del successo” e identificazione dei propri valori fondamentaliProgettazione attraverso:- Psicodramma - Analisi della scrittura - Esercitazioni individuali e di gruppo - Test - Modelli di visualizzazione .. .. -Affermazioni positive per l’apprendimento dei nuovi comportamenti.Esercizi di “Magica Mente”:- La ferita interiore - La corazza - Per Dono- Il bambino che scrive la verità - Il recinto e la libertà - La lancia di luce Le tre prove:- Il silenzio attivo - Il digiuno dalle parole cattive, dai pensieri ostili, dalle immagini dannose - Il guerriero interiore

    CORPO DOCENTESi alternano nell’insegnamento: Psicologi abilitati, Docenti Universitari, Ricercatori ed Esperti Motivazionali

    Prossimo Corso: Pesaro 16 - 21 luglio 2007

    “ Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito,

    una barca con le vele ammainate, in un porto…

    in realtà non è questa la mia destinazione,.

    ma la mia vita…

    perché l’amore mi si offrì.… io mi ritrassi dal suo inganno… il dolore bussò alla mia porta,

    ed io ebbi paura… l’ambizione mi chiamò,

    ma io temetti gli imprevisti. Malgrado tutto avevo fame di un

    significato nella vita. E adesso so che bisogna alzare le vele

    e prendere i venti del destino dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può

    condurre a follia, ma una vita senza senso

    è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio,

    è una barca che anela al mare eppure lo teme.”

    Edgar Lee Masters

  • RELAZIONE DEL CORSO ”LIFE PROJECT”

    Il L.P. è un corso della durata di una settimana tenuto da numerosi istruttori, ognuno con una funzione specificaall’interno dell’organizzazione del corso.Il corso è improntato diversamente rispetto a M.M.: in primis, le tematiche sono affrontate davanti al gruppo dipartecipanti; in secundis, la serietà di alcuni vissuti lì riportati è tale da sentire il bisogno da parte del narratore diavere davanti un audience non troppo ampia (infatti il numero di posti è limitato alla ventina) e non eccessivamentegiovane (l’età minima è di ventun’anni). Queste due caratteristiche hanno la proprietà non solo, come anzi scritto,di mettere a miglior agio il parlante, ma penso che garantiscano anche una maggior facilità di gestione per i leaderdel gruppo.Per poter gestire un corso di persone con diverse abitudini sono necessarie delle linee guida di comportamento, perpoter svolgere efficacemente il corso.Le regole principali del corso sono proposte in forma di contratto da sottoscrivere e da conservare individualmentee tali sono: non comunicare al di fuori dell’aula magna, per coadiuvare la concentrazione su se stessi e sui propribisogni; ciò significa anche limitare la comunicazione con l’esterno (famiglia, ufficio,…), tutto nei limiti del buonsenso; essere responsabili nei confronti degli altri, nella fattispecie verso il proprio compagno di stanza; di adeguarei propri ritmi a quelli del corso, il che è possibile anche grazie al non uso di cellulari, orologi,…; quest’ultimaclausola permette anche di controllare le proprie abitudini, testando se interrompere le proprie consuetudini èfaticoso o se in realtà dipendiamo da esse.Non essendoci qualcuno deputato al controllo del rispetto delle regole, ognuno poi agisce secondo le proprieintenzioni; è comunque importante rispettare il desiderio di coloro che vogliono portare a termine il corso mantenendol’impegno siglato all’inizio.Questi principi non hanno solo valenza normativa, ma alla fine del corso permettono a chi le ha seguite di percepirsicome potenti, forti.Ai partecipanti vengono somministrati dei test, tipologia “carta-matita”, prima dell’inizio del corso e questi sonoanche sottoposti all’analisi della scrittura, per delineare i caratteri del soggetto (aree di forza, di debolezza,…) chenon sempre in una settimana possono esprimersi in toto.In itinere ci si avvale di un altro test per determinare a quale tipo di personalità dell’enneagramma si appartiene;ciò è seguito da una discussione per determinare le ali e la variante istintuale del numero di appartenenza.I tipi di personalità sono nove, ciascuno dei quali è identificato da un numero dall’uno al nove, inoltre: due, tre equattro costituiscono la triade del sentimento; cinque, sei e sette formano la triade del pensiero; infine, otto, novee uno portano alla triade dell’istinto.Tali triadi sono concepite tenendo presente l’area “più sviluppata” nei soggetti che si ritrovano in esse; soggettiappartenenti a diverse aree manifestano un attaccamento al tempo diverso che distingue le tre triadi: la triade delpensiero è più incline al volgersi al futuro, lo sguardo della triade del sentimento è al passato mentre gli otto, i novee gli uno sono ancorati al presente.Ogni persona può trovarsi ad un livello diverso “del suo numero”: tali step sono nove e anch’essi sono raggruppatiin terne che delimitano la condizione sana, quella media e quella non sana.Inoltre, il numero risultante dal test non è “puro”, ma è influenzato dalla cosiddetta “ala”, ossia il numero precedenteallo stesso o il suo successivo, dal quale si attingono alcune caratteristiche: ciò influisce fortemente sulla personalitàdel soggetto (per esempio, una persona tre ala quattro può dimostrarsi molto diversa da una persona che puressendo dello stesso numero dell’enneagramma ha ala due).Nei periodi di stress o di maggiore relax si possono notare dei cambiamenti nelle persone e in quest’ottica talevariazione è contemplata e viene spiegata come il tendere verso un altro numero, che è sempre lo stesso, neimomenti di stress, dal quale si assimilano degli aspetti e il tendere verso un altro nel rilassamento, del quale siacquisiscono alcuni aspetti.Dopo aver individuato il numero, le ali, e dopo aver compreso il processo di appropriazione a determinaticomportamenti secondo l’ottica enneagrammatica, il soggetto, e solo lui può farlo, individua la sua variante istintuale,che può essere autoconservativo, sociale o sessuale.Ai fini terapeutici questo test è utile per comprendere chi si ha di fronte perché le nove tipologie di appartenenzaproposte dall’enneagramma e contrassegnate con dei numeri sono associate ad un messaggio perduto in etàinfantile (per questo non sono variabili nell’arco della vita).

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  • Per “perdita del messaggio” si intende che ciò che viene comunicato dal mittente può essere mal recepito dalricevente o del tutto non recepito, o per rumori di canale o per dispersione o per l’utilizzo di un linguaggio nonchiaramente fruibile per il secondo comunicante.Nella fattispecie, in questo contesto i messaggi persi sono del tipo “ tu sei amato per quello che sei”, “ tu seibuono”,…ossia sono quelle comunicazioni di tipo verbale e non che poi influenzano l’autoimmagine del bambino eche influiscono anche sull’atteggiamento dello stesso: tali aspetti, inoltre, si trascineranno in seguito anche nellavita adulta, diventando potenziali limiti all’agire del soggetto.L’aspetto intrigante di questi messaggi è che non basta, come ho sottolineato sopra, che ci sia un mittente delmessaggio che invii la comunicazione: è il ricevente che può non riceverla, forse perché si aspettava che il messaggiofosse posto in altra forma.La conoscenza del proprio numero è significativa anche per il soggetto che ha così uno strumento in più diautoregolazione: quando ci si accorge di tendere più verso il numero verso cui il nostro numero tende nei momentidi stress si può acquisire la consapevolezza prima che forse è il momento di un po’ di riposo.Questi test servono agli istruttori per essere il più efficaci possibili nel momento del colloquio. Per meglio spiegarecome questo avviene e per comunicare lo stato d’animo dell’allievo nel momento del colloquio, mi soffermo nelladescrizione dell’aula magna: i tavoli sono organizzati a ferro di cavallo; quasi come nel foro, questo semicerchio èposto dinnanzi ad uno schermo per le proiezioni di filmati e slide ausiliatrici; il tavolo dei docenti è situato in unangolo della stanza vicino allo schermo, ma non ha più di tanto la funzione comune delle cattedre accademiche,serve più che altro come punto d’appoggio per le cartelline degli allievi e del materiale necessario.

    La parte più analitica (concentrazione su un singolo soggetto) veniva inframmezzata da alcune lezioni sullamotivazione, trattanti sia la parte teorica (piramide di Maslow e la distinzione tra i bisogni fondamentali e diaffermazione) sia la parte più pratica (come educare la propria mente per il raggiungimento di un determinatoscopo).Durante i giorni del L.P. viene fatto un esercizio molto bello che si basa sul rilassamento e che permette di mettersiin contatto con il proprio bambino interiore, il quale “scrive una lettera a sé stesso adulto”.Un altro aspetto molto affascinante del corso è l’uso dello psicodramma, ossia la messa in scena in modo simbolicodi prove per superare la propria paura, il blocco che non ci permette di vivere felicemente.Ogni singolo partecipante al corso svolge uno specifico esercizio e (non c’e un’unica tipologia di queste messe inscena) l’unica cosa che le rende tutte affini è il risultato, ossia tutte le persone che le fanno sembrano, masoprattutto si sentono, rinate, visceralmente cambiate, nuove e con uno slancio propulsivo verso il loro futuro.La tecnica d’azione che mi è piaciuta di più tra quelle usate nel corso dagli istruttori è stata lo psicodramma; avevogià potuto leggere qualcosa riguardo questo metodo, ma non credevo che potesse essere così bello arricchente esoprattutto carico emotivamente: non mi riferisco soltanto alla mia esperienza, ma in generale ogni “messa inscena” (che ha la funzione di essere un ‘passaggio all’azione’) riusciva a farmi sintonizzare sullo stato d’animo delcompagno di corso che la stava vivendo; devo ammettere che mi ha anche sorpreso quest’aspetto, perché noncredevo di potermi emozionare così.

    Quando mi viene chiesto che cos’è il life project, mi risulta difficile definirlo e ritengo sbagliata la definizione cheavevo sentito prima di farlo che lo delineava come “un Magica Mente potenziato”. Almeno per come soggettivamenteavevo vissuto gli altri corsi, ritengo che il Life sia un’esperienza molto più forte che porta a risultati anche se nonsempre sono subito tangibili dall’interessato.Per quanto mi riguarda, il Life è un corso che può esser svolto una volta sola perché, in un certo senso, dura dallafine della settimana del corso effettivo per tutta la vita: nel mio caso, tornata a casa mi sentivo piuttosto disorientata,non capivo bene se quella settimana mi avesse fatto bene o male o che mi fosse scivolata addosso.Solamente dopo un po’ di tempo, ho cominciato a leggere l’avventura del life come un’ipotesi di lavoro che è incontinua evoluzione e che mi ha dato l’opportunità di riflettere su di me, sui miei limiti e sui miei tentativi dimascherarli.

    Per me questo corso è stata proprio una rivoluzione che ha messo in moto ricordi ed esperienze piuttosto lontaniche inizialmente credevo non mi appartenessero e che poi ho riscoperto come fondanti il mio essere.

    GIOVANNA CORTIANALaureanda in Psicologia

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    MAGIC RELATIONS

    E’ un corso di formazione dove l’uomo viene stimolato all’espressione di sé nella vita di relazione personale e professionale.L’obiettivo è quello di migliorare prima la consapevolezza delle proprie potenzialità per poi realizzare un programma (conobiettivi chiari e precisi) per diventare un Leader di se stesso e per altre persone.Il gioco della vita, nelle relazioni umane, è come una partita a scacchi…“Muoversi bene, nella vita” è un’arte che va appresa e approfondita…

    Una relazione “eccellente” con gli altri non è facile…ma possibile… Apprendere un insieme di princìpi e seguire una “guidaintelligente” da applicare sapientemente, diventa fondamentale se vogliamo che le nostre relazioni diventino MAGICRELATIONS.Quali sono le caratteristiche di un Leader e quali sono le tematiche che proponiamo, prendendo lo spunto da ogni pezzo diquesto magnifico gioco secolare? Attraverso questa metafora il corso si sviluppa con esercizi pratici, test e filmati perpermettere ad ognuno di avere consapevolezza dei propri valori e potenzialità ed imparare svariati strumenti per migliorarela sua vita personale e professionale.

    Programma indicativo del Corso “Magic Relations” Referto Psicografologico di orientamento

    (Punti di forza riconoscibili: Leadership, Capacità relazionali, Aspirazioni personali, Organizzazione, Motivazioni,Capacità di comando, Creatività)

    Il modello della “Spirale di energia”(Dal cuore…alla cura…Dalla cura…allo stile…Dallo stile…alla comunicazione)

    Verso l’autostima(Valori personali e Valori professionali)

    La comunicazione assertiva(Obiettivo da raggiungere: far diventare la comunicazione eccellente)

    L’ora di “90” minuti(Ottimizzazione del tempo personale e professionale)

    I nove passaggi per la realizzazione(Applicazione dell’”Enneagramma” nella vita professionale)

    “C’è modo e modo”(Individuazione del proprio modo di esprimersi)

    Essere Leader(Le regole di Napoleone)

    I “cappelli” colorati del pensiero(Un modo creativo per prendere le decisioni)

    Prossimo Corso: Vicenza 17-18-19 maggio 2007

    Il Re è la rappresentazione della Leadership. Ognuno è leader di se stesso.Il Pedone è la rappresentazione dei propri Valori e delle proprie Motivazioni, la risorsa più importante su cui contare.La Torre rappresenta la forza, la tenacia e il senso di protezione.Il Cavallo rappresenta la chiarezza di obiettivi e la velocità di movimento.L’Alfiere rappresenta la capacità di muoversi in modo “trasversale” nelle situazioni più delicate (la destrezza, l’affondo, la precisione).La Regina rappresenta la dote di saper risolvere creativamente i problemi.La Scacchiera rappresenta la visione strategica.

  • ...a proposito di MAGIC RELATIONS

    Imprenditori con aziende di piccole e di grandi dimensioni, responsabili di reparto o di filiale, dirigenti, liberiprofessionisti, consulenti: queste le figure professionali che si sono confrontate, sui temi della gestione dellerelazioni nel mondo del lavoro, in occasione del “Magic Relations” svoltosi a febbraio presso l’hotel AC diCreazzo.Un insieme di ruoli e figure aziendali che hanno consentito di ricostruire una vera e propria impresa, una “cittadellaaziendale” riunita attorno ad un tavolo per condividere nuove strategie e apprendere metodologie relazionali alfine di ottimizzare ogni comportamento e individuare, con la migliore tempestività e con grande efficacia, lesoluzioni ai problemi lavorativi. Ma non solo, anche per attivare ogni concreta iniziativa che conduca all’utilizzodi ogni opportunità, di mercato e di organizzazione dell’azienda, per conquistare e mantenere il successoimprenditoriale.Tramite la somministrazione di test didattici appositamente studiati, lo svolgimento di simulazioni e di giochi diruolo, la visione di filmati e la presentazione delle più recenti teorie sul profilo ottimale della gestione aziendale, ipartecipanti hanno potuto conoscere molti aspetti innovativi e avere consapevolezza delle possibilità di crescita,personali e dell’organizzazione del lavoro nell’ambito della quale operano.I temi della leadership e le verifiche sull’orientamento al compito o alle relazioni personali, la valutazione dell’utilizzodel tempo con l’individuazione di tecniche per ottimizzarne l’utilizzo, la visione aziendale globale confrontata almercato, nuovi atteggiamenti nei rapporti interpersonali, hanno impegnato i partecipanti in tre giornate ricche discambi di esperienze. Dal dialogo fra figure aziendali diverse, infatti, ciascuno ha potuto cogliere non solo gliaspetti più rilevanti per la crescita della propria impresa, ma anche per rendersi conto di quanti e quali possanoessere i punti di vista che si sviluppano attorno al processo produttivo, sia che si riferisca a beni manifatturieri siache ineriscano ai servizi.La complessità dei fattori che caratterizza ciascun essere umano all’interno dell’impresa e il miglior impiego diqueste diverse unicità creative, sono state analizzate secondo una recente teoria di approccio mentale applicataal processo decisionale e organizzativo. Le teorie di Edward De Bono sono state illustrate e sperimentate in saladai corsisti che hanno colto inaspettati ed entusiasmanti nuovi processi del pensiero umano per pervenire allasoluzione dei conflitti, prevenendone l’insorgere, e per favorire la condivisione delle idee fra collaboratori di linee di staff. Ovverosia tanto tra chi è impegnato nella medesima operatività, quanto tra i diversi comparti delprocesso produttivo.Il completamento dell’esame delle problematiche gestionali d’azienda è poi transitato da una valutazione delledinamiche comunicative con la simulazione di una presentazione al pubblico su un argomento specifico assegnato.Per molti un’esperienza mai precedentemente vissuta che ha dato spunto per la comprensione delle complesseinterazioni nel trasferimento delle informazioni e nel processo di assunzione delle decisioni. E ancor più, unsignificativo test sull’esercizio della delega quale strumento per la crescita dei collaboratori e per l’effettivoampliamento delle possibilità di sviluppo dei risultati dell’impresa.In definitiva un altro tassello, molto efficace, per la realizzazione della persona nei suoi vari livelli, che vede la SIRattenta propositrice di corsi e iniziative. Non solo di acquisizione di tecniche individuali per il proprio benessere,ma anche adatte a crescere nel mondo del lavoro. Non dimentichiamo, infatti, che questo spesso ci vede impegnatiper oltre il 50% del nostro tempo di veglia.A tutti, quindi, l’invito a non perdere l’occasione del prossimo corso per apprendere nuove conoscenze anche inquesto campo: 17, 18 e 19 maggio le date da fissare fin da ora fra gli impegni futuri.

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    Dott. GIAN LUIGI BOSCHIERODirigente dell’Associazione Industriali di Vicenza

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    TDETHE DREAMER’S EXPERIENCEL’ESPERIENZA DEL SOGNATORE

    Il TDE, nato 20 anni fa, permette, a chi si è avvicina al mondo dell’ “Immaginazione Creativa” di “Magica Mente”, di coglierepiù profondamente l’importanza della “Legge dei Cambiamenti”.Tutti siamo “sognatori” e accumuliamo “energia” attraverso l’esperienza della vita.I “passaggi” importanti della nostra vita spesso non vengono compresi, così non impariamo a crescere.Con l’aiuto di esercizi interiori (comprensione delle nostre immagini creative) e di esercizi somatopsichici (movimenti fisiciarmoniosi per “dinamicizzare” l’energia del nostro corpo) ogni allievo impara dagli “Archetipi Universali” (i simboli dellavita) per una migliore comprensione dei suoi cambiamenti e per una progettazione di vita più armonica.

    Il Corso è un’“Iniziazione alla Vita” e i “passaggi” sono i seguenti:

    Durata:Corso Residenziale di quattro giornate

    -Riconoscere la propria energia…imparare a riempirsi di altra energia…sentire l’energia che fluisce in noi ( i 7 Ciclidell’energia)-Comprendere i condizionamenti che non servono più e usare l’Immaginazione Creativa per il cambiamento(Esercizio del fiume)-Individuare gli aspetti più importanti della nostra personalità(Esercizio del Viandante -Esercizio dei lati della personalità)-Usare l’energia personale ed imparare ad usare la forza e la pazienza (Esercizio del guerriero)-Allenare la nostra mente a riconoscere qualche nostro limite e imparare a superarlo(Esercizio del gabbiano)-Saper scegliere la forza della “riconciliazione”(Esercizio dell’Identità emozionale -Esercizio del buio e della luce)-Provare a dare un senso a tutto ciò che è stato (Esercizio del Ringraziamento)-Lasciare che la nostra mente ci indichi il nostro futuro(Esercizio dei Desideri -Esercizio della Lanterna -Esercizio della Realizzazione)-Ascoltare il Livello Spirituale(Esercizio del Sé -Esercizio dell’Identità Spirituale -Esercizio del Cielo Stellato)

    Prossimo Corso: Vicenza primavera 2008

  • MAGICA MENTE …. A DISTANZA24 giugno 2007- Hotel AC Creazzo (Vicenza)

    “Magica Mente … a distanza” è una giornata di “iniziazione”, perché ci apre ad un mondo nuove possibilitàneuro-psico-fisiche solo intuite nei corsi “Magica Mente Rossa” e “Magica Mente Blu”.La giornata è un primo “manuale di esercizi” per affinare quelle tecniche più “sofisticate” dopo l’esperienza fattacon gli esercizi-base: rilassamento, simil sogno, tempio interiore.Ascoltare le percezioni “extrasensoriali” di cui ognuno è dotato è faticoso a causa del frastuono interno edesterno.Durante la giornata si apprendono le “istruzioni” per sviluppare queste facoltà, e si sperimentano praticamente gliesercizi per lo sviluppo della respirazione, dei cinque sensi interiori, dell’equilibrio, dell’appropriarsi del poteredella quiete, della sintonia con l’altro. Tutti noi possiamo avere il controllo dei nostri “sensi sottili”, possiamosapere cosa sentono gli altri, possiamo “vedere” e “aiutare”.

    Programma indicativo della giornata:

    Autoguarigione: Esercizi di “Magica Mente”- i sette punti energetici- la respirazione e l’auto-aiuto per la “guarigione” degli organi- la sensibilità percettiva verso la Natura e le persone: “entrare nella materia”- equilibrio e concentrazione: “la mente nel paese delle meraviglie”- aiutare gli altri…a distanza : strumenti mentaliSesto senso: film ed esercizi

    “Magica Mente…a distanza” si terrà a Vicenza il 24 Giugno e sarà condotta dal Dott. Franco Piva. Sarannoaccettate le prime 50 iscrizioni. Il costo (comprensivo del pranzo) è di 50 • per gli studenti della scuola SIR,65 • per i soci Ateneo (vedi modulo di iscrizione) e 100 • per i non soci.La giornata è gratuita solo per i nuovi allievi di Magica Mente, Rossa e Blu, del 2007.

    Per iscrizioni: contattare Referenti SIR (vedi pag. 36).17

  • LE BASI DEL COMPORTAMENTObrevi cenni sulla funzione del sistema nervoso

    (dalle lezioni dell’ATENEO SiR)Scopo di questa relazione è fornire alcune informazioni sull’organizzazione del sistema nervoso, utili al percorso dicomprensione delle funzioni e delle possibilità della nostra mente.Funzioni complesse come la coscienza, l’intelligenza e le emozioni sono il risultato dell’organizzazione di una retedi miliardi di cellule. Sono le cellule che compongono il nostro Sistema Nervoso (S.N.).I neuroni nel S.N. si connettono l’uno con l’altro per formare circuiti con specifiche funzioni. I circuiti più complessisono quelli cerebrali, nei quali centinaia di milioni di neuroni sono collegati in reti complesse, creando un numeropressoché infinito di vie possibili. La trasmissione dei segnali all’interno di queste vie dà origine a pensiero, linguaggio,sensibilità, apprendimento e memoria, cioè i comportamenti complessi che caratterizzano gli esseri umani.La differenza tra il cervello umano ed un computer sta nel fatto che questo non ha plasticità, cioè capacità dimodificare i propri circuiti in risposta ad una informazione sensoriale e/o ad un’esperienza precedente. Come èpossibile, connettendo dei neuroni, dare origine a comportamenti affettivi che sono correlati a sensibilità ed emozioni,e comportamenti cognitivi correlati invece al pensiero? Nell’ultimo decennio le neuroscienze, associando gli strumenti

    concettuali della psicologia cognitiva alle più recentitecniche fisiologiche e ai metodi che permettono lavisualizzazione cerebrale (RM funzionale), hannomesso in evidenza quali sono le regioni cerebraliimplicate in particolari comportamenti e come questicomportamenti possono essere ulteriormente suddivisiin operazioni mentali più semplici, assegnabili ai singolimoduli cerebrali interconnessi in maniera specifica.Lacapacità dell’Uomo di sfruttare a proprio vantaggioogni possibilità offerta dall’ambiente esterno è di moltosuperiore a quella degli altri animali. La vasta gammadei comportamenti umani dipende da una varietà disofisticati recettori di senso connessi ad una strutturanervosa di grandi possibilità plastiche come il cervello,in grado di riconoscere e distinguere una grandissimavarietà di eventi che hanno luogo nell’ambiente

    esterno. Il continuo flusso diinformazioni che deriva da questirecettori viene organizzato dalcervello in singole percezioni(alcune delle quali vengono poiimmagazzinate in memoria comeriferimento futuro) e trasformatoquindi in risposte comportamentalicoerenti. Tutto ciò scaturisce dalcervello attraverso l’attività dellecellule nervose e delle lororeciproche connessioni.Si stima che il nostro cervello siaformato da circa 100 miliardi dicellule nervose che, allineate,formerebbero un complesso lungopiù di 3 mln di km. Ogni singolacellula ha collegamenti diretti, inmedia, con altri 10.000 neuroni:nel cervello si troverebbero quindi

    circa un milione di miliardi di queste connessioni, che ne fanno “la più complessa fra le strutture esistenti almondo”.Il NEURONE: è l’unità funzionale del sistema nervoso, la cui proprietà è quella di ricevere e trasmettere informazioni.

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  • Il neurone è formato da un CORPO cellulare che contiene il nucleo, nel quale sono custoditi i geni delle cellule, daiDENDRITI che rappresentano il principale apparato destinato a ricevere i messaggi che arrivano dalle altrecellule nervose, dall’ASSONE che è un lungo processo tubulare e rappresenta il principale elemento di conduzione,capace di trasmettere messaggi ad altri neuroni.Un assone è in grado di generare e condurre segnali elettrici ad una velocità variabile da 1 a 100 mt al secondo.Questi segnali elettrici, detti potenziali d’azione, prendono origine da una grande varietà di eventi presentinell’ambiente, che ci raggiungono come stimoli di diversa natura; luce, odori, pressione, ecc....Vicino alla sua terminazione, l’assone si suddivide in sottili branche mediante le quali entra in contatto con altrineuroni. I punti in cui due neuroni entrano in comunicazione sono noti come SINAPSI. Generalmente le terminazionidell’assone (terminazione assonale o presinaptica) vanno a terminare a ridosso dei dendriti del neurone bersaglio(neurone postsinaptico), ma possono anche entrare in rapporto con il corpo cellulare (fig. 2).La grande maggioranza delle sinapsi del S.N. è costituita da sinapsi chimiche, che usano neurotrasmettitori pertrasmettere informazioni tra le cellule.

    Il terminale assonale presenta piccole vescicole sinaptiche, dove sono depositati i NEUROTRASMETTITORI.Quando uno stimolo elettrico raggiunge il terminale assonale il neurotrasmettitore viene rilasciato nello spaziosinaptico (piccola fessura fra la cellula presinaptica e la cellula postsinaptica) e qui si combina con un recettoredella cellula bersaglio, dando luogo ad una risposta di tipo eccitatorio (cioè il segnale va avanti) o inibitorio (ilsegnale si ferma).Esistono numerose classi di neurotrasmettitori: i neuroni colinergici secernono acetilcolina, i neuroni adrenergicisecernono noradrenalina. Altri importanti neurotrasmettitori sono il glutammato, il Gaba, serotonina e monossido diazoto.

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  • Un’altra classe di sostanze chimiche che il sistema nervoso utilizza per inviare i propri messaggi sono i PEPTIDINEUROATTIVI. Alcuni di essi sono stati messi in rapporto con la capacità di modulare certi tipi di percezionisensitive e di reazioni emotive. La sostanza P e le encefaline sonocollegati alla percezione del dolore, altri sono collegati con la regolazione di risposte complesse agli stati di stress(Beta endorfine).I neuroni integrano le informazioni che provengono da migliaia di afferenze sinaptiche eccitatorie e inibitorie.Generalmente le sinapsi eccitatorie sono localizzate nel dendrite, mentre le inibitorie si trovano principalmente sulcorpo cellulare. L’integrazione finale può generare un potenziale d’azione (impulso elettrico).

    ORGANIZZAZIONE DEL S.N.Il Sistema Nervoso è in grado di ottenere informazioni dall’ambiente in cui l’organismo vive, di valutare il significatodi queste informazioni e di generare risposte comportamentali appropriate. L’assolvimento di questi compiti comportal’esistenza di una organizzazione anatomica di considerevole complessità.

    Il Sistema Nervoso presenta due diversecomponenti: il SISTEMA NERVOSOCENTRALE, composto dall’Encefalo e dalMidollo Spinale, ed il SISTEMA NERVOSOPERIFERICO, composto da aggregati dineuroni (gangli) e dai nervi periferici. IlSistema Nervoso Periferico trasmetteinformazioni al sistema nervoso centrale edesegue i comandi motori generati a livellodell’encefalo e del midollo spinale (figura 3).Il Sistema Nervoso viene suddiviso inoltre inuna componente somatica (che riceveinformazioni da cute, muscoli ed articolazione,e controlla i movimenti) e una componentevegetativa o autonoma (che media lesensazioni ed il controllo motorio dei visceri).La sezione autonoma è costituita dai sistemiSIMPATICO, PARASIMPATICO EDENTERICO.Nel Sistema Nervoso Centrale si distinguono5 regioni principali (figura 4):- il midollo spinale, che si trova all’internodella colonna vertebrale e continua con iltronco dell’encefalo. Posteriormente altronco si trova il cervelletto, e sopra il troncosi trovano il diencefalo ed il cervello.- Il tronco è la regione più antica e primitivae comprende il bulbo, il ponte ed ilmesencefalo. Il tronco è la sede d’ingressodei nervi cranici con le informazioniprovenienti da alcuni sensi speciali (udito,equilibrio, gusto). Dal tronco partono imotoneuroni che controllano i muscoli delcapo. Il tronco possiede una rete di neuronidenominata FORMAZIONE RETICOLARE,che regola il livello di vigilanza (AROUSAL)dell’organismo. Nel tronco ci sono i centrifondamentali per la vita di una persona:

    il centro del respiro, della regolazione della pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea, edinoltre i centri per la modulazione del dolore.

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  • - Il cervelletto contiene il numero più elevato di neuroni fra tutte le suddivisioni cerebrali. E’ importante peril mantenimento della postura, per la coordinazione dei movimenti del capo e degli occhi, nella regolazione fine delmovimento e nell’apprendimento di abilità motorie

    - Il diencefalo che comprende il talamo e l’ipotalamo(figura 5). Il Talamo costituisce una stazione di ritrasmissioneessenziale delle informazioni sensoriali che provengono dairecettori periferici alle regioni degli emisferi cerebrali deputateall’analisi delle informazioni sensoriali. L’Ipotalamo:nonostante questa struttura occupi meno dell’1% del volumetotale dell’encefalo, svolge un ruolo fondamentale nell’omeostasi(equilibrio dell’ambiente interno di un organismo). Controllal’accrescimento, l’assunzione di cibo e liquidi, ed ilcomportamento materno, regolando la secrezione di ormoni daparte dell’ipofisi. Controlla inoltre la maggior parte delle funzionidella sezione autonoma del Sistema Nervoso, ed è unacomponente essenziale del sistema motivazionale del cervello,in quanto è implicato nell’avvio e nel mantenimento di quelleforme di comportamento attraverso le quali l’organismo trovasoddisfazione alle proprie esigenze. L’ipotalamo influenza ilcomportamento anche attraverso le cospicue connessioni cheesso intrattiene praticamente con tutte le regioni del S.N.C.- Il cervello è la porzione più ampia dell’encefalo ed ècostituita da 2 EMISFERI CEREBRALI connessi tra loro dalCORPO CALLOSO, che è un fascio formato da 200 milionidi assoni. Questa connessione fa sì che i due emisferi possanocomunicare e cooperare. Ogni emisfero è diviso in 6 lobi(frontale, parietale, temporale, occipitale, e 2 lobi situati inprofondità : lobo dell’insula e lobo limbico).La superficie del cervello ha un aspetto convoluto. Lo stratopiù esterno è costituito da materia grigia e viene detto

    CORTECCIA CEREBRALE. E’ dalla corteccia che derivano le nostre funzioni più evolute. L’interno delcervello contiene 3 raggruppamenti di neuroni: i gangli della base, l’amigdala e l’ippocampo.

    SISTEMA LIMBICOIl sistema limbico include la corteccia orbito-frontale, la corteccia cingolare anteriore, l’amigdala e l’ippocampo.Le regioni limbiche sono la sede dei meccanismi che mediano emozioni, motivazioni e comportamenti diretti ascopi specifici; sono inoltre coinvolte nell’integrazione di tutta una serie di processi mentali fondamentali, comel’attribuzione di significati, l’elaborazione delle esperienze sociali (cognitività sociale) e le regolazione delle emozioni.L’ippocampo è ritenuto il principale responsabile delle forme consce di memoria (memoria esplicita).

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  • Il piacere, l’euforia, la tristezza, lo sconforto, la paura, la rabbia, sono alcune delle emozioni che colorano la nostravita. Esse arricchiscono la nostra esperienza ed impregnano le nostre azioni di passione e originalità. Al pari dellepercezioni e delle azioni comportamentali, gli stati emozionali ed i sentimenti sono mediati da particolari circuiticerebrali.I sentimenti consci dono mediati dalla corteccia cerebrale (cingolo e lobi frontali) e dall’amigdala. Gli stati emozionalisono risposte periferiche mediate dall’amigdala.Quando siamo spaventati non abbiamo solo paura, ma avvertiamo anche un’accelerazione del battito cardiaco, unaumento del respiro, secchezza della bocca, senso di tensione muscolare e sensazione di umidità al palmo dellemani. Queste manifestazioni sono la rispostadell’attivazione dell’amigdala.L’amigdala è la sede della memoriaemozionale e media risposte emozionali sia innate che acquisite.

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  • LA CORTECCIA CEREBRALE E’ ORGANIZZATA IN AREE FUNZIONALI

    Dal punto di vista funzionale la corteccia è un centro di integrazione e possiede 3 specializzazioni funzionali:1) AREE SENSORIALI, che ricevono informazioni sensoriali e le trasformano in percezioni;2) AREE MOTORIE, che regolano il movimento dei muscoli scheletrici3) Regioni conosciute come Aree di Associazione, che integrano informazioni da svariate regioni sensoriali

    e motorie e guidano il comportamento volontario. Le informazioni che percorrono un certo circuito disolito vengono elaborate in numerose aree diverse dalla corteccia cerebrale (figura 7).

    La specializzazione della corteccia cerebrale non è simmetrica; questa lateralizzazione cerebrale viene talvoltadefinita dominanza emisferica (figura 8).Le facoltà linguistiche e verbali tendono ad essere concentrate nell’emisfero sinistro, che è dominante per idestrimani. Le capacità spaziali sono concentrate nell’emisfero destro. Il cervello sinistro lineare, logico linguisticofocalizzato sui dettagli delle cose, ha un ruolo cruciale nella creatività e nelle tecnologia umane. Il lato destro delcervello sembra essere capace di cogliere l’essenza e il contesto delle esperienze ed il significato globale deglieventi. Il “linguaggio” non verbale dell’emisfero destro si basa su sensazioni ed immagini che vengono associaterapidamente e ci permettono di avere una rappresentazione più diretta ed immediata del mondo e di noi stessi.Anche la memoria è lateralizzata.

    Le connessioni nervose mostrano un certo grado di plasticità, che consiste nella capacità di modificarsiin base all’esperienza.Utilizzando alcune tecniche non invasive, come la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la risonanzamagnetica funzionale (fMRI – Functional magnetic resonance imaging) possiamo ora visualizzare il cervello umanomentre lavora (“imaging” funzionale).Il sistema sensoriale comprende i recettori del tatto, pressione, vibrazione, prurito, dolore, propriocezione (cioèposizione dei segmenti del corpo), caldo-freddo, e inoltre i sensi speciali della visione, udito ed equilibrio (cioèposizione del corpo nello spazio), gusto e olfatto.. L’informazione sensoriale dal corpo viaggia lungo vie ascendentifino all’encefalo (sempre del lato opposto). I dati che riguardano posizione e movimento dei muscoli vanno nonsolo alla corteccia ma anche al cervelletto, che è in grado di partecipare al controllo automatico inconscio delmovimento.

    La CORTECCIA SENSORIALE (o somatosensoriale primaria) riceve informazioni dalla cute, muscoli, visceri.La CORTECCIA VISIVA riceve informazioni dall’occhio.La CORTECCIA UDITIVA riceve informazioni dall’orecchioLa CORTECCIA GUSTATIVA riceve informazioni dalle papille gustative della linguaQuando l’informazione sensoriale raggiunge l’appropriata regione corticale, viene integrata nelle aree sensorialiassociative con tutte le altre informazioni (per esempio gli stimoli somatici visivi e uditivi) per dare origine allapercezione, che è l’interpretazione da parte del cervello degli stimoli sensoriali. Spesso lo stimolo percepito puòessere diverso da quello reale.Un aspetto interessante della percezione è il modo in cui il nostro cervello riempie i vuoti fra le informazioni chericeve. Il cervello ha la capacità di interpretare l’informazione sensoriale per creare la percezione di forme eoggetti tridimensionali.

    I sistemi efferenti controllano le uscite del SNCLe efferenze possono essere divise in tre classi principali:

    1) il movimento dei muscoli, controllato dalla divisione motoria somatica del SN2) segnali neuroendocrini, cioè i neuroormoni secreti in circolo, prevalentemente dall’ipotalamo e dalla

    midollare del surrene3) risposte viscerali, cioè le azioni del muscolo cardiaco e delle ghiandole esocrine ed endocrine; queste

    risposte sono regolate dalla divisione autonoma del SN

    Il movimento volontario ha origine nelle AREE MOTORIE o CORTECCIA MOTORIA PRIMARIA e nelleAREE DI ASSOCIAZIONE MOTORIA situate nei lobi frontali (figura 9).Queste regioni ricevono afferenze (informazioni) dalle aree sensoriali e dal cervelletto, mentre le efferentepartono dagli assoni lunghi dei neuroni della corteccia e si proiettano, incrociandosi, al midollo spinale del latoopposto. Da qui parte un nervo che trasmette al muscolo l’informazione.

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  • Testi consultati:- Netter: Atlante di Anatomia e fisiopatologia (Mazzon Ed.)- Silverthorn: Fisiologia (Casa Ed. Ambrosiana)- Kandel: Principi di Neuroscienze (Casa Ed. Ambrosiana)- Siegel: La Mente relazionale (Raffaello Cortina Editore)

    Dottoressa CLAUDIA BERTONIMedico Chirurgo

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  • UN LAVORO DI VITA EMOZIONALE(dalle lezioni ATENEO SiR)

    Il termine COSCIENZA può essere usato in riferimento ad una varietà di concetti incluso il semplice stato diveglia. La coscienza crea la realtà, i nostri pensieri precedono il nostro corpo fisico e non viceversa.Per noi uomini il termine va allargato al fatto di essere consci dei nostri:

    PENSIERIPERCEZIONI

    RICORDISENSAZIONI

    PARLARE CON GLI ALTRIPerché coscienza e capacità di comunicare vanno a braccetto.La comunicazione verbale rende possibile la cooperazione, ci permette di stabilire abitudini e regole dicomportamento; l’evoluzione di questa abilità ha dato luogo alla coscienza, cioè la capacità di spedire riceveremessaggi ci rende capaci di mandare a noi stessi e ricevere i nostri propri messaggi – in altre parole pensare diessere consapevoli della nostra esistenza.La Coscienza può essere alterata da cambiamenti della chimica o della struttura del nostro cervello.E’ stato scoperto che ci sono molecole, precisamente peptici, che vengono rilasciati dopo uno stimolo emozionalee percorrono il nostro corpo permettendoci di reagire e di immagazzinare come ricordo quella data esperienza.

    Prima di cominciare a parlare di emozioni dobbiamo tenere presente che uno degli scopi più importanti delleemozioni, dal punto di vista evoluzionistico, è aiutarci a decidere cosa occorre ricordare e cosa invece è piùopportuno dimenticare. La donna della caverna che riusciva a ricordare in quale caverna viveva quel tizio gentileche le aveva offerto qualcosa da mangiare aveva maggiori possibilità di diventare la nostra progenitrice rispetto aquella che la confondeva con quella dell’orso assassino. L’emozione dell’amore e l’emozione della paura l’aiutavanoa consolidare i suoi ricordi.

    Il termine EMOZIONE si riferisce a sensazioni più o meno generati da particolari situazioni.Ad es: essere trattati ingiustamente ci fa arrabbiare vedere qualcuno che soffre ci rattrista essere vicini alla persona amata ci rende feliciPer quando si parla di emozioni non si deve includere solo esperienze come paura, ira, rabbia, ma anche sensazionibasilari come piacere e dolore nonché pulsioni come sete e fame, ed altre non tangibili come l’ispirazione, l’estasi,il timore reverenziali.In più è stata fatta una classificazione di emozioni secondarie, per esempio paura + sorpresa =allarme, gioia +paura = senso di colpa ecc.Inoltre gli esperti distinguono tra emozioni, umore e temperamento, in cui l’emozione sarebbe più transitoria,l’umore si prolunga per ore o gioni, e il temperamento sarebbe fondato su fattori genetici.

    Come si mostrano le emozioni? Con le espressioni facciali. E queste sono panculturali, ossia uguali per gli eschimesicome per gli italiani e…spesso anche per gli animali.

    Le emozioni consistono in modelli organizzati, risposte fisiologiche comportamentali che nell’uomo sono accompagnatida sensazioni emotive.

    Noi usiamo la parola “emozione” per riferirci alla sensazione emotiva e non ai comportamenti.Ma è il comportamento che determina importanti conseguenze per la sopravvivenza e la riproduzione.

    E sono gli adattamenti dei comportamenti emozionali che hanno guidato il nostro cervello.Quindi abbiamo una risposta EMOZIONALE.

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    La risposta EMOZIONALE è formata da tre componenti:COMPORTAMENTALEVEGETATIVAORMONALE

  • COMPOTAMENTALE = movimento muscolare

    VEGETATIVA = facilita la comportamentale provvedendo ad una rapida mobilitazione della energiaAumenta il sistema simpaticoDiminuisce il parasimpaticoQuindi aumenta il battito cardiacoCambia il calibro dei vasi sanguigniIl flusso ematico dagli organi digestivi passa ai muscoli

    ORMONALE = gli ormoni secreti dalla midollare del surrene ADRENALINA E NORADRENALINA,QUINDI: aumenta l’afflusso di sangue ai Muscoli

    stimola la trasformazione in glucosio delle sostanze nutritive ( è energia) e gli ormoni steroidei fannosi che i muscoli lo possano utilizzare

    Si è visto che le emozioni NEGATIVE danno più stimoli delle positive

    PAURA E ANSIACi inducono a difendere noi stessi e i nostri cari.Si mette in moto il meccanismo di sopravvivenza.Come abbiamo visto le risposte emozionali coinvolgono comportamenti comportamentali, vegetativi, ormonali.La coordinazione di queste dipende dalla AMIGDALA (immagine) sede delle nostre emozioni oltre chenell’ippocampo e nella corteccia libica.Singoli neuroni si attivano in presenza di stimoli emotivamente rilevanti dettati dai nostri sensiEs: La vista = l’espressione di un altro essere umano o animaleL’udito = lo sbattere di una porta l’ascolto di una voce o musicaL’olfatto = l’odore del fumoOgni volta che ci imbattiamo nello stesso rumore, odore, espressione legati all’apprendimento di una particolarisituazioni, si risvegliano le stesse emozioni e paure e il fisico risponde con un aumento del battito cardiaco, dellapressione arteriosa, i muscoli diventano più tesi, aumenta la secrezione di adrenalina, ecc.In seguito alla distruzione di una parte della Amigdala gli animali sottoposti a questo intervento non mostravano piùpaura, gli ormoni dello stress erano ridotti, ed erano meno soggetti alle malattie come ulcere ecc. ma non sipotevano più difendere.

    In medicina cinese si parla di 5 stati emozionali correlati a 5 organi:L’ira correlata al fegato. La gioia al cuore, i pensieri ossessivi alla milza, la tristezza al polmone, la paura al rene.Queste emozioni possono essere causa di malattia se sono molto violente e se perdurano nel tempo.Ogni emozione è in grado di squilibrare un organo particolare ma tutte portano attacco al cuore. Perché il cuoreè sede dello Schen, della mente, della coscienza di se e della autocoscienza dei propri sentimenti.

    Per fare due esempi:La Collera è il sentimento correlato al fegato.Un eccesso di collera fa ammalare il fegato e viceversa malattie di fegato possono rendere la persona irascibile.La collera fa ammalare anche il rene, perché fegato e rene sono madre e figlio.Pensiamo ora ad una emozione positiva: La Gioia. Una persona gioiosa è una persona tranquilla, serena e in questostato energia e sangue circolano armoniosamente: è lo stato di buona salute.Ma la gioia smodata ci fa ammalare. La gioia smodata è un eccesso di piacere. La gioia è eccitazione, èesteriorizzazione; si grida di gioia, si salta di gioia, si trasale, nulla è più conservato all’interno. Lo Schen, non ha piùsede perché tutto, compreso il sangue e il cuore si agita: il paziente soffre di agitazione e insonnia.

    Tutto questo ci deve far pensare all’ importanza del lavoro che stiamo portando tutti insieme all’interno di questaScuola e dei Corsi, perché stiamo facendo un lavoro di VITA.

    Dottoressa EMANUELA COSTANTINIMedico Chirurgo

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    LA CONOSCENZA DELLA REALTA’ SOCIALE (dalle lezioni Ateneo SiR)

    L’interesse per la conoscenza della realtà sociale percorre tutta la storia della psicologia sociale, anche se ci sono stati periodi in cui i ricercatori hanno lavorato più ad altri temi specifici. Più scuole e correnti hanno contribuito a mettere in evidenza il problema di come la gente percepisce la realtà sociale e a sottolinearne questo o quell’aspetto. Gli psicologi sociali che si dedicano a queste ricerche finiscono per condurre un’analisi del senso comune, per sottoporre a indagine scientifica i modi correnti di pensare e giudicare, i ragionamenti che facciamo e le idee che ci formiamo nella vita di tutti i giorni. I processi che portano la gente a formarsi una visione della vita sociale sono in parte cognitivi e in parte sociali. Quando li studia, lo psicologo sociale si trova ad occuparsi degli effetti della comunicazione, dei rapporti con gli altri, dell’influenza sociale, della socializzazione, delle idee dominanti nella società, ma anche delle operazioni mentali, di come funzionano percezione, memoria, ragionamento, giudizio. LE ATTRIBUZIONI L’attibuzione è l’operazione mentale con cui una data proprietà viene assegnata a qualcosa o a qualcuno. Ad esempio, dire che Giovanni è irascibile significa attribuirgli questa disposizione interiore; sostenere che il vento ha rotto il vetro vuol dire attribuire a quell’agente atmosferico la qualità di causa del danno. In ogni attribuzione ci sono un attributo, che è la proprietà presa in considerazione, e un bersaglio, ciò a cui si attacca l’attributo. Si possono distinguere vari tipi di attribuzione a seconda del bersaglio oppure in base all’attributo.

    Classificazione delle attribuzioni in base al bersaglio

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    Classificazione delle attribuzioni in base all’attributo

    Che noi individuiamo una causa, stabiliamo le intenzioni di qualcuno o gli affibbiamo responsabilità, stiamo comunque cercando di capire la realtà che ci circonda, di spiegare l’accaduto e fare previsioni sul futuro. Da un tipo di attribuzione all’altro cambia il fuoco cognitivo. Portiamo sempre avanti il nostro ragionamento sui fatti, ma ora siamo più interessati alle cause che li hanno prodotti, ora alle intenzioni delle persone implicate, ora alle responsabilità e via dicendo. Le attribuzioni hanno sempre la struttura della spiegazione. Un unico ragionamento può tradursi in diversi tipi di attribuzioni. Questo fa capire come mai le persone, quando si trovano di fronte a eventi da chiarire, di solito pensano e esprimono più attribuzioni concatenandole fra loro.

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    Nella vita sociale non ci limitiamo a pensare attribuzioni, ma ce le comunichiamo. Molti messaggi, sia nellacomunicazione faccia a faccia, sia attraverso i media, contengono attribuzioni. A volte sono esplicite. Che lo sifaccia a parole o con segnali non-verbali risultano dette chiaramente e facili da riconoscere. “Sei matto” èindiscutibilmente un’attribuzione di caratteristica personale, ma lo è anche il gesto di picchiettarsi sulla tempia.Altre volte sono tacite. Le dobbiamo cercare negli impliciti che stanno dentro i discorsi o andando ad interpretarei significati latenti dei comportamenti. Per esempio, se dico “mi ha aggredito” sto riferendo l’accaduto, matacitamente faccio passare l’idea che l’altro aveva una certa intenzione e un certo stato interiore.Qualsiasi comportamento può aver alla base attribuzioni. Davanti a un professore che ci tratta freddamente, ciinterrompe mentre esponiamo, non valorizza le cose buone che facciamo e sottolinea le sbagliate possiamopensare che ci attribuisce scarse capacità e poche possibilità di successo.E i giornalisti? Esiste il giornalista che fa solo informazione?

    Durante la vita sociale non ci impegniamo costantemente a capire ciò che ci accade, né facciamo attribuzioni adogni passo. Presi dalle attività quotidiane, non stiamo troppo a riflettere. Solo in particolari momenti siamoportati a ragionare e a fare attribuzioni.Gli studi empirici hanno messo in evidenza una serie di condizioni-stimolo, che provocano nelle persone pensierie discorsi carichi di attribuzioni.

    1 Imprevisti. Fin che tutto va secondo le aspettative non sentiamo il bisogno di spiegarcelo, mentre ci impegnamoin attribuzioni appena c’è qualcosa di imprevisto. Nella vita quotidiana ci basiamo sugli scripts (copioni) chedettano i comportamenti nei diversi contesti. Se un alunno interrogato non si preoccupa di rispondere alledomande e non si giustifica, ma si chiude in silenzio, ci metteremo a spiegare l’accaduto, perché si è allontanatodallo script dell’interrogazione e non fa la parte che da lui ci si aspetta.

    2 Obiettivi mancati. Quando veniamo bocciati a un esame, perdiamo una partita, non riusciamo a risolvere unproblema, una decisione si rivela sbagliata, ci troviamo in una situazione di obiettivo mancato: si è perseguito unfine senza raggiungerlo. In questi casi le persone sono portate ad interrogarsi sulle ragioni dell’insuccesso. Tendonoa farlo per proprio conto, ma spesso sono gli altri a spingerle, muovendo critiche, accuse, rimproveri o sollevandodubbi.

    3 Stati di incertezza sociale. Noi cerchiamo di prevedere gli sviluppi futuri, piccoli e grandi, della nostra vitasociale e possiamo essere più o meno sicuri di come andranno le cose. Più c’è incertezza e più si è portati aragionare e a fare attribuzioni. Per esempio l’importanza degli esiti, l’informazione disponibile (sappiamoabbastanza?) e l’interdipendenza (non dipende solo da noi) influiscono di molto sul grado di incertezza.Uno studio che illustra il ruolo dell’incertezza sociale è quello sugli appuntamenti tra persone di sesso diverso. Inqueste situazioni c’è un certo interesse per gli esiti, che sono interdipendenti (non dipendono solo da me). E’possibile però variare l’informazione disponibile. Si è visto che quando le persone dovevano incontrarsi conpartner poco noti, nelle ore che precedevano l’appuntamento tendevano a fare molte più attribuzioni di quantenon ne facessero nel caso di partner noti. C’è un paradosso in tutto questo: meno conosciamo le persone, piùfacciamo attribuzioni al loro indirizzo.

    4 Incoerenze. Un’altra condizione in cui facciamo attribuzioni si realizza quando ci sono cose che non quadrano.Ad esempio, facciamo autoattribuzioni quando ci capita (perché ci lasciamo trascinare, siamo disattenti, cediamoalle pressioni o alle tentazioni) di agire in maniera non conforme alle nostre convinzioni. E’ questa la ragione percui le persone che hanno il vizio del fumo ragionano molto su questo loro comportamento e si attribuiscono cosecome l’ansia, la tensione da scaricare, la debolezza e via dicendo.

    5 Esigenze pubbliche e scopi personali. Spesso si fanno attribuzioni perché il momento pubblico, ciò che si stafacendo con gli altri, lo richiede. A volte non è tanto il momento che lo richiede, ma siamo noi che, per i nostriscopi, siamo portati a spiegare e ad attribuire. Possiamo farlo per metterci in mostra, difenderci, accusare e viadicendo, basti pensare come esempio ai politici durante le campagne elettorali.

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    I BIASES

    La social cognition (cognizione sociale) è l’attività mentale con cui arriviamo a conoscere il mondo sociale apartire dai dati dell’esperienza.Quando lavoriamo a formarci una visione della vita sociale, intervengono, strettamente collegati, sia processicognitivi sia processi sociali. Le cose che pensiamo sono il frutto di operazioni mentali, ma dipendono anche daciò che facciamo, dai nostri rapporti con gli altri, dalla comunicazione, dall’influenza sociale, dalla socializzazione,dalle idee dominanti nella società.Mentre lavora sui dati, il social cognizer, l’individuo impegnato nella social cognition, è sottoposto a influenzedi vario tipo ed è impegnato a prendere decisioni e ad agire. Non è un semplice osservatore della realtà socialeche cerca di conoscere, ma ne fa parte e vi è coinvolto.La social cognition è soggetta a biases, tendenze distorsive che possono fuorviare e indurre a errori sistematici.I biases sono presenti in qualsiasi attività cognitiva che richieda di trarre conclusioni sulla realtà e formularegiudizi. Trarre conclusioni e formulare giudizi nel vivo dell’esperienza sociale espone in modo particolare alledistorsioni. In parte i biases sono dovuti alla struttura stessa dei processi cognitivi umani. L’attenzione, la memoria,il sapere, le attività cognitive funzionano in modo tale da comportare tendenze distorsive sistematiche. In parte sispiegano perché l’individuo si trova a pensare non a tavolino, ma immerso nella vita sociale e risente di sollecitazionie condizionamenti di vario tipo.

    I nostri ragionamenti quotidiani sono intrisi di tendenze distorsive; questo non vale solo per alcune persone, maper tutti; non sono appannaggio di persone inferiori, ignoranti o con qualche problema psicologico. Anche lepersone più equilibrate, intelligenti e istruite nei loro ragionamenti di tutti i giorni risentono delle comuni tendenzedistorsive. I biases sono massicciamente diffusi.Se analizziamo anche solo per pochi minuti i pensieri e i discorsi di una persona se ne possono trovare di diversitipi.Gli studi empirici hanno messo in evidenza vari biases che intervengono nelle attribuzioni causali.

    1 L’errore fondamentale. Consiste nel fatto che tendiamo in genere a sottovalutare l’influenza della situazionesul comportamento della gente e a sopravvalutare l’importanza dei fattori individuali. Tendiamo a fare più attribuzioniinterne (si riferiscono all’intelligenza, all’ingegno, alle capacità, all’impegno) che esterne (si riferiscono al caso,alle circostanze, alla fortuna, alla sfortuna). Per esempio, “è tutta colpa della società” (attribuzione esterna),oppure “non riesce perché è poco intelligente” (attribuzione interna)… Così il burocrate di un ufficio ci sembreràuna persona rigida in quanto tale e non perché la rigidità è una caratteristica dettata dal ruolo che la personaricopre; il conferenziere ci sembrerà una persona molto più colta di chi lo ascolta e si trascura il fatto cheessendosi preparato per quel particolare suo intervento è avvantaggiato rispetto all’uditore.

    2 L’effetto sé-altro. C’è differenza tra come ragioniamo quando si tratta di spiegare le cose che facciamo noi equelle che vediamo fare agli altri. Tendiamo a preferire le attribuzioni interne per i comportamenti degli altri e leesterne quando rendiamo conto dei nostri. C’è poca chiarezza sulle ragioni dell’effetto sé-altro. Sono statiindividuati diversi fattori che verosimilmente ci portano a ragionare diversamente quando si tratta di noi o deglialtri. Come prima cosa abbiamo molte più informazioni sulla nostra situazione che su quella degli altri. Inoltre chiè centro dell’attenzione ha una percezione fisica delle cose che non coincide con quella di chi osserva: sono piùsalienti gli elementi ambientali che la propria persona. Noti esperimenti hanno dimostrato che quando le personehanno l’opportunità di vedersi in un filmato o allo specchio cambiano il modo in cui fanno autoattribuzioni: sonopiù propense a trovare le cause in se stessi. C’è infine una differenza nel tasso di rischio che si corre facendoattribuzioni interne. Nei rapporti della vita quotidiana spesso le persone stanno sulla difensiva e evitano di attribuirea sé cause per non trovarsi in difficoltà.

    3 I self-serving biases. Le persone non si comportano allo stesso modo quando devono stabilire le cause deisuccessi e dei fallimenti. Nel primo caso prevale la tendenza a prendersene il merito (autoattribuzione), nel

  • secondo a scaricare la responsabilità sulle circostanze (eteroattribuzione).T. Johnson e coll. in una ricerca invitarono un gruppo di insegnanti a giudicare se il rendimento degli alunni fossedovuto più al loro impegno e alle loro capacità o alla didattica. Videro che in caso di scarso rendimento i docentitendevano ad attribuire la causa agli allievi, mentre erano propensi a vedere nella didattica la ragione dei buonirisultati.Per altro gli studenti si comportavano in modo analogo: i successi erano merito proprio, i fallimenti dipendevanodalle circostanze e spesso dai professori.4 I group-serving biases. Nelle relazioni tra gruppi sociali si registra la tendenza a spiegare i comportamentidelle persone in modo da favorire il proprio gruppo, mettendolo in luce migliore. Per lo più i successi dei membridel proprio gruppo sono attribuiti a cause interne (bravura, intelligenza ecc.), mentre quelli della gente dell’altrogruppo a cause esterne ( fortuna, particolari circostanze ecc.). L’inverso accade per i fallimenti.5 I preconcetti. Quando ci mettiamo a spiegare un comportamento non partiamo da zero. Abbiamo gia idee,convinzioni, atteggiamenti, valori, concezioni, teorie implicite che guidano il nostro ragionamento. I preconcettiderivano da varie fonti. Alcuni nascono dalle relazioni che abbiamo con le altre persone. E’ facile che in unarelazione profonda, in una coppia o nel rapporto genitori-figli o tra amici ciascuno maturi una visione di sé,dell’altro e della relazione che, al momento di spiegare qualche fatto, fa sentire il suo peso.Per esempio se ci si fida molto del partner, si può essere portati a fare attribuzioni causali in suo favore, asottolinearne i successi e giustificarne gli insuccessi.In caso di sfiducia tendiamo a fare il contrario. Altri preconcetti nascono nelle relazioni intergruppo, nei rapportitra gruppi e categorie sociali; è il caso degli stereotipi, che possono influenzare, anche radicalmente, le attribuzionicausali. Varie concezioni preconfezionate vengono apprese perché tramandate e diffuse nella società, sottoformadi teorie scientifiche, ideologie, credenze religiose, rappresentazioni sociali. Molte persone sono oggi portate adattribuire la devianza a fattori ambientali di tipo sociale, perché certe teorie sociologiche si sono diffuse tra lagente comune, per lo più in forma semplificata e distorta.

    Come tutti i biases, quelli causali non sono leggi ferree!……………..A volte costruiamo spiegazioni per cercare di capire veramente come stanno le cose. Altre volte stiamosemplicemente razionalizzando l’accaduto: legittimiamo un comportamento, diamo di un fatto spiegazionitranquillizzanti o capaci di rendercelo meno strano e più coerente con il nostro modo di vedere. Tuttavia lespiegazioni non sono solo strumenti di conoscenza della realtà, ma anche importanti strumenti di controllodella vita sociale: le adoperiamo, oltre che per afferrare gli eventi, per pilotarli come meglio possiamo.Con le attribuzioni di cui siamo intimamente convinti, attuiamo un controllo privato, che incide essenzialmentesu noi stessi, orientando la nostra visione della realtà sociale e il modo in cui ci collochiamo. Ad esempio, dopoun esame andato male, a seconda di come spieghiamo il fatto, otterremo di conservare il sé che abbiamo o dimodificarlo un po’ in questa o in quella direzione. Oltre che il sé, ci sono altre cose che possono uscire rafforzateo modificate dalla spiegazione che diamo dell’esame: l’idea che abbiamo di altre persone, del sistema scolastico,della vita ecc. Ragionando in privato, attraverso le attribuzioni, gestiamo il sé e la nostra conoscenza della realtàsociale. Forse ancora più importante del privato è il controllo pubblico, che si esercita nei rapporti con gli altrie mira a farci apparire in un dato modo e a orientare nei limiti del possibile le idee di chi ci sta intorno. Per ilcontrollo pubblico possiamo utilizzare non solo attribuzioni in cui crediamo, ma anche attribuzioni di convenienza,che non ci trovano intimamente convinti. Stando con gli altri non ci limitiamo a esprimere attribuzioni in vista diquesto o quel fine sociale, ma cerchiamo anche di costruire consenso, di fare in modo che certe attribuzionivengano condivise e abbiano forza di obiettività.Le attribuzioni sono strumenti di controllo che possono sfuggirci di mano e produrre effetti indesiderati. E’ quelche accade nelle profezie che si