“IL SEME” -...

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“IL SEME” Scuola secondaria di 1° grado “J. da Volterra” – Volterra – Classe 1 a D A.S. 2006/2007 Prof.ssa Silvia Ripoli [email protected] Laboratorio Didattico- Scientifico Franco Conti Laboratorio di Scienze Naturali Provincia di Pisa

Transcript of “IL SEME” -...

“IL SEME”

Scuola secondaria di 1° grado “J. da Volterra”

– Volterra –

Classe 1a D

A.S. 2006/2007

Prof.ssa Silvia Ripoli

[email protected]

Laboratorio Didattico- Scientifico Franco Conti

Laboratorio di Scienze Naturali

Provincia di Pisa

1

Obiettivi e metodologia

Sotto sono riportati in forma di elenco gli obiettivi del percorso didattico distinti in: obiettivi

concettuali (i concetti principali intorno ai quali si sviluppa il percorso e che dovrebbero essere

appresi dagli alunni); obiettivi di metodo (quelli che dovrebbero essere acquisiti dagli alunni come

metodo di “lavoro-studio scientifico”); obiettivi realmente accessibili agli alunni (obiettivi che

traducono i primi in competenze verificabili al termine del percorso).

Obiettivi concettuali

~ Classificare con criteri dicotomici

~ Percepire che la pianta si sviluppa dal seme

per germinazione.

~ Individuare alcuni fattori che influenzano la

germinazione.

Obiettivi di metodo

Osservare un fenomeno nel tempo,

registrando e interpretando dati.

Competenze verificabili al termine del percorso

~ Osservare i semi di fagiolo.

~ Classificare i semi e costruire chiavi analitiche.

~ Osservare e descrivere le fasi della germinazione di semi.

~ Osservare e descrivere l’interno di un seme di fagiolo.

~ Osservare e descrivere la crescita di una pianta di fagiolo.

~ Ampliare la padronanza del linguaggio scientifico, riconoscendo le differenze con il linguaggio

comune.

La metodologia seguita è di tipo operativo-laboratoriale. In classe gli alunni hanno eseguito

individualmente o in gruppo alcune fasi operative che sono state sempre seguite da riflessioni

individuali e collettive. In particolare, osservazioni e riflessioni sono state trascritte da ciascun

alunno sul proprio quaderno di scienze, che è andato così a costituire una documentazione dello

sviluppo delle conoscenze e dell’acquisizione di concetti da parte dell’alunno.

Durante il percorso è stato comunque stimolato il consolidamento attraverso compiti in classe o a

casa e la lettura sul libro di testo di quanto già osservato e discusso nelle fasi operative.

Particolare attenzione è stata dedicata anche all’uso del disegno schematico come uno degli

strumenti di registrazione delle osservazioni di un fenomeno botanico.

Una tale metodologia ha posto al centro del percorso didattico il soggetto-alunno il quale, sebbene

sotto l’indispensabile regia del docente, è arrivato a costruire autonomamente i concetti.

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Attività 1: Dentro il sacchetto

Parte I: descrizione, osservazione, classificazione (4-5 ore)

Organizzazione della classe: gruppi da 3-4 alunni.

Materiale per ogni gruppo:

~ un sacchetto contenente una miscela di fagioli (cannellini; borlotti; red-kidney; neri; con

l’occhio; bruni; corona – di Spagna)

~ una lente d’ingrandimento

~ etichette o foglietti di carta e nastro adesivo

~ tanti sacchetti trasparenti quanti sono i tipi di fagioli

~ quaderno di scienze (individuale)

Consegne (da fornire oralmente in sequenza man mano che la precedente è conclusa):

a) Separa i semi dello stesso tipo.

b) Assegna ad ogni tipo di fagiolo individuato un’etichetta (Tipo A, Tipo B, ...)

c) Disegna il fagiolo di ogni tipo e descrivi per scritto le sue caratteristiche (forma, colore, ...)

d) Costruisci uno schema che ti porti ad identificare il tipo di seme, ad esempio ad albero o a

domande sequenziali.

Note

-- In questa fase gli alunni non sono tenuti a conoscere i nomi comuni o botanici dei fagioli che

hanno a disposizione per le varie attività.

-- Nella suddivisone per tipo, la maggior parte degli alunni ha seguito il criterio del colore così che

alcuni non si sono accorti della differenza tra il fagiolo cannellino e corona; l’insegnante ha portato

la loro attenzione sul sacchetto dei fagioli bianchi, così da stimolare un ulteriore suddivisione.

-- A proposito della forma, gli alunni hanno chiesto cosa scrivere, quindi è stato necessario far

notare che la forma può essere resa dal disegno.

-- Tutti gli alunni notano l’ilo, che in questa fase può essere chiamato “puntino” come proposto da

loro stessi, successivamente si introdurrà il termine botanico.

-- La consegna (d) richiede che l’insegnante fornisca un primo esempio che chiarisca il tipo di

lavoro da svolgere. Tra i due modelli di chiave d’identificazione, è stato preferito quello ad albero e

anche gli alunni che si erano cimentati con quello a domande sequenziali lo hanno abbandonato.

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Parte II: riflessione-concettualizzazione; ampliamento del linguaggio (4-5 ore)

Organizzazione della classe: lavoro individuale sul quaderno di scienze

Consegna:

a) Racconta le fasi dello studio dei semi che hai fatto finora.

L’insegnate propone l’ampliamento del linguaggio:

~ si dà il nome al “puntino” caratteristico di ogni fagiolo: ILO

~ si dà il nome allo schema per l’identificazione dei fagioli: CHIAVE

D’IDENTIFICAZIONE oppure CHIAVE DI CLASSIFICAZIONE oppure CHIAVE

ANALITICA. ( E’ necessario fornire le varie alternative poiché sono quelle che gli alunni

trovano nei manuali scolastici o divulgativi di botanica).

L’insegnante fornisce delle schede di riepilogo (si veda avanti), affinché gli alunni abbiano una

produzione univoca come riferimento per lo studio individuale. Inoltre le schede serviranno da

stimolo per attività successive, sia nel percorso sui semi sia di statistica nell’ambito della

matematica (le dimensioni dei fagioli, ad esempio). A questo punto è possibile anche fornire, per

conoscenza, i nomi dei fagioli osservati.

Note

-- La produzione individuale di ogni alunno viene letta in classe. Dopodiché l’insegnante propone

un ampliamento del linguaggio.

-- Per rafforzare l’uso della chiave analitica è importante dare compiti per casa , ad esempio

costruire la chiave analitica dei centesimi di Euro. Inoltre, si sottolinea che affinché tale procedura

di classificazione non rimanga episodica dovrà essere riproposta anche in altri contesti, ad esempio

per le foglie, i fiori ecc. Personalmente l’ho utilizzata anche nel contesto geometrico per la

classificazione delle linee (aperte, chiuse, spezzate, curve, ...).

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SCHEDE FORNITE AGLI ALUNNI

LO STUDIO DEI SEMI

Hai osservato i diversi tipi di semi e hai

concluso che per “mettere ordine”

tra essi hai dovuto classificarli.

Per classificare hai proceduto

così:

1) Hai suddiviso i semi per

somiglianza tra loro.

2) Hai osservato e annotato le

caratteristiche di ogni seme su

una scheda.

3) Se c’erano “degli intrusi” in

base alla scheda li hai

assegnati al proprio tipo.

4) Hai costruito una chiave di

classificazione (chiave di

identificazione).

Adesso ci poniamo altre domande. 1° domanda: Da quale parte del seme nasce la piantina? 2° domanda: Dai semi si sviluppa una pianta nello stesso tempo? Per rispondere a queste domande ( e anche ad altre che via via ti verranno

in mente) bisogna eseguire altri esperimenti.

PER CASA Prendi un seme del tipo “Fagiolo corona” detto anche “Fagiolo di Spagna”. Non c’è dubbio nel dire che esso è di colore bianco. Rispetto ad altri fagioli si può anche dire che è grande, ma come si possono misurare le dimensioni dei fagioli? Segui l’esempio descritto sotto e applicalo al tuo fagiolo. Misurare le dimensioni di un fagiolo.

Ricalca la forma del tuo fagiolo

appoggiandolo sul quaderno e

seguendo i contorni con il lapis.

Contorna la forma del fagiolo con un

rettangolo.

Misura la base e l’altezza del

rettangolo e annotala accanto al tuo

disegno.

Figura 1. Come ricalcare un fagiolo

b cm

h cm

b cm

h cm

5

Misura delle dimensioni dei fagioli. Ogni alunno ha misurato le dimensioni di un seme di fagiolo Corona seguendo le indicazioni della scheda riportata sopra. I dati sono stati raccolti in una tabella, quindi sono state determinate la frequenza di alcuni dati e le dimensioni medie. Sotto è riportato quanto estratto dal quaderno di G. Dal quaderno di G.

INDAGINE STATISTICA SU DATI SCIENTIFICI

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ CAMPIONE STATISTICO: 16 FAGIOLI CORONA

Parte III: estratti dai quaderni degli alunni

In questa sezione si riportano alcuni estratti dai quaderni degli alunni relativamente a questa attività.

Sono riportate alcune chiavi di classificazione e le osservazioni dei ragazzi prodotte nella fase di

riflessione individuale.

FAGIOLO b (cm) h (cm) 1° 2,0 3,0 2° 1,5 2,0 3° 1,7 2,5 4° 1,7 2,9 5° 1,5 2,4 6° 1,4 2,4 7° 1,5 2,3 8° 1,8 3,0 9° 1,7 2,7 10° 1,1 2,3 11° 2,0 3,2 12° 2,0 2,5 13° 1,6 2,5 14° 1,5 2,6 15° 1,0 2,0 16° 2,3 3,4

6

7

8

E’ grande?

SI NO

Tipo L E’ screziato?

SI NO

Tipo P E’ rosso?

SI NO

Tipo R E’ nero?

SI NO

Tipo B E’ bianco?

SI NOTipo I E’ beige?

SI NOTipo E

E’ grande?

SI NO

Tipo L E’ screziato?

SI NO

Tipo P E’ rosso?

SI NO

Tipo R E’ nero?

SI NO

Tipo B E’ bianco?

SI NOTipo I E’ beige?

SI NOTipo E

La difficoltà principale degli alunni è fermarsi prima di avere un ramo morto nella chiave di classificazione, ovvero l’ultima domanda fatta è superflua.

Dal quaderno di E.

Il seme è bianco?

SI NO

E grande? E’ nero?

SI NO

Tipo E E’ ocra?

SI NO

Tipo F E’ bordò?

SI NO

Tipo D Sul bordo ha una macchiolina nera con un punto bianco?

SI NOTipo B E’ screziato?

SI NOTipo C

Dal quaderno di G.

SI NO

Tipo A Tipo G

Il seme è bianco?

SI NO

E grande? E’ nero?

SI NO

Tipo E E’ ocra?

SI NO

Tipo F E’ bordò?

SI NO

Tipo D Sul bordo ha una macchiolina nera con un punto bianco?

SI NOTipo B E’ screziato?

SI NOTipo C

Dal quaderno di G.

SI NO

Tipo A Tipo G

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Chiave analitica centesimi di euro

E’ DI COLORE RAME?

SI NO

CON CASTEL DEL MONTE SUL RETRO (PUGLIA)?

SI NO

1 CENT

CON LA MOLE ANTONELLIANA (TORINO)?

SI NO

2 CENT 5 CENT

E’ TUTTA

SI NO CON LA TESTA DI UNA DONNA (VENERE DI BOTTICELLI)?

HA L’INTERNO DORATO?

SI NO SI NO

10 CENT CON IL CAMPIDOGLIO (ROMA)?

SI NO

50 CENT 20 CENT

2€ 1€

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LO STUDIO DEI SEMI

Dal quaderno di G. Racconta le fasi dello studio dei fagioli che hai fatto finora. Li abbiamo divisi per tipo: tipo �, tipo � ecc. Poi abbiamo costruito una busta per metterci i

fagioli. Abbiamo spiegato le caratteristiche di ogni tipo di fagiolo: colore e forma. Alla fine si è

fatto uno schema di classificazione a forma di quiz. La professoressa pescando un fagiolo alla volta

sapeva dire che tipo era. Questo schema si chiama la chiave di classificazione oppure

(d’identificazione).

Racconta...

1) Io I., L. e R. avevamo una busta con tanti

tipi di semi; allora abbiamo diviso i semi in 6

tipi diversi:

Tipo L = è grande

Tipo P = è screziato

Tipo R = è rosso

Tipo B = è nero

Tipo I = è bianco

Tipo E = è beige

2) Abbiamo dato ad ogni tipo un nome con una lettera. Per dividerli abbiamo guardato le

caratteristiche di ogni seme (per es. il colore, la forma...).

3) Poi abbiamo preso un foglio e li abbiamo descritti.

4) Poi abbiamo fatto uno schema ad albero molto particolare. Lo schema è formato da delle

domande inventate da noi. Potevamo come risposta [dire si o no] se la domanda era si era un tipo

di seme, altrimenti se era no si scriveva un’altra domanda.

Dal quaderno di G.

Racconta...

La professoressa ci ha dato una busta con dentro tanti tipi di semi e delle buste vuote, abbiamo

raggruppato tutti i semi uguali per colore e forma e abbiamo messo ogni gruppo di semi in una

busta.

Poi abbiamo assegnato a ogni gruppo un’etichetta per differenziarli, ad esempio:

tipo A; tipo B; tipo C; tipo D; tipo E; tipo F; tipo G.

Poi abbiamo fatto una scheda con le caratteristiche per ogni tipo di seme (forma, colore

caratteristiche).

Successivamente abbiamo fatto uno schema, composto da domanda e risposta, alle domande si può

rispondere si o no, questo schema ti porta a riconoscere i semi per tipo.

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Dal quaderno di V.

LO STUDIO DEI SEMI

Racconta le fasi dello studio dei semi che hai fatto sinora.

1°) Avevo una busta con tanti semi diversi allora li abbiamo divisi per dimensioni e colore

mettendoli in delle bustine e dandogli un’etichetta.

2°) Esaminando colore, forma e caratteristiche dei semi abbiamo costruito delle schede che li

descrivono.

Lo schema è composto da domande e risposte, alle domande posso dare 2 risposte: sì o no. Questo

schema mi serve per riconoscere diversi tipi di semi.

Attività 2 : La germinazione del seme

Organizzazione della classe:

~ fase di allestimento dell’esperimento: eseguita dall’insegnante con l’aiuto di alcuni alunni

~ fasi di osservazione: collettive

~ fasi di registrazione o riflessione: lavoro individuale sul quaderno di scienze

Materiale:

~ alcuni fagioli di tipo Corona

~ un grosso barattolo di vetro di forma cilindrica (∅ ≅ 14 cm; h ≅ 24 cm)

~ cartone ondulato, sufficiente a foderare l’interno del

barattolo

~ segatura, sufficiente a riempire il barattolo

~ acqua

~ una vaschetta di plastica

~ pennarello da vetro

~ carta da lucido

~ macchina fotografica (facoltativo)

~ quaderno di scienze

Allestimento dell’attrezzatura

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Nella vaschetta si mescola acqua e segatura. Si ritaglia del cartone che andrà a foderare

l’interno della parete del barattolo (non il fondo). Si riempie il barattolo con la segatura in

modo che essa sia isolata, grazie al cartone, dalle pareti di vetro.

All’incirca a metà altezza, si incastrano tra vetro e cartone i fagioli disponendoli in modo che

l’ilo sia rivolto verso il basso, l’alto, a destra o a sinistra. Si numerano i fagioli scrivendo

l’etichetta con il pennarello sul vetro.

Si ricalca la forma del fagiolo sulla carta da lucido, operazione da ripetere almeno i primi 3

giorni di osservazione. Si cominciano a contare i giorni di osservazione, denominando

“giorno zero” quello dell’allestimento dell’esperienza.

Si mantiene nel tempo la segatura umida.

Note

-- Mentre l’insegnante allestisce l’apparecchiatura, gli alunni annotano sul quaderno materiale e

procedimento.

-- Gli alunni a turno eseguiranno le varie operazioni di misura/registrazione dei dati (ad esempio,

ricalcare la forma del fagiolo sulla carta da lucido per seguire l’assorbimento dell’acqua; misurare la

lunghezza del fusto).

-- Dal punto di vista organizzativo le varie osservazioni e misurazioni possono essere riportate su

una scheda comune ma è importante che periodicamente (ogni 2gg ca.) il singolo alunno le trascriva

sul proprio quaderno, completando anche con disegni schematici la situazione osservata.

-- Tra lo sviluppo della radichetta e quello della pianticella è necessario eseguire l’Attività 3.

-- Si noti che gli alunni sono convinti che la pianticella si sviluppi dall’ilo, scopriranno di no.

-- Osservazioni effettuate.

A) Al giorno 1 il cartone è tutto bagnato per contatto con la segatura e il volume dei fagioli è

aumentato.

B) i primi 2-3 gg si ha solo rigonfiamento del fagiolo

C) dal 3° giorno ad alcuni fagioli comincia a rompersi il tegumento ad altri spunta la radichetta

D) i tempi di germinazione variano a seconda della posizione dell’ilo

E) la radichetta non spunta dall’ilo

F) dalla radichetta si sviluppano altre radici

G) la radichetta e le radici si allungano verso il basso

H) il fusticino, che spunta alcuni gg. dopo la radichetta, non si sviluppa dall’ilo

I) il fusticino tende a crescere verso l’alto

L) la pianticella si sviluppa senza che gli operatori forniscano “nutrimenti” (ad es. concimi o

terreno), ma solo acqua assorbita per contato con il cartone a sua volta in contatto con la

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segatura.

-- Interpretazioni.

1) Poiché la radichetta cresce verso il basso e il fusticino verso l’alto, la posizione dell’ilo può

rallentare la germinazione e ostacolare la crescita della pianticella

2) Poiché non forniamo concimi ma solo acqua, significa che tutto il resto che serve alla

pianticella è dato dal seme.

(Possibile approfondimento: quanta acqua serve? basta l’umidità o è meglio immergere il seme

in acqua?).

3) La radichetta è derivata dalla radichetta dell’embrione e il fusticino e le prime foglie derivano

dalla piumetta dell’embrione.

-- Dal momento che i fagioli sono bloccati tra il vetro e il cartone, i dicotiledoni non si sollevano,

come invece accade se seminati nel terreno soffice. Questo è un fatto da far notare a un certo punto

agli alunni, sottolineando che averli bloccati tra vetro e cartone era dovuto all’esigenza di fornire

umidità e nello stesso tempo rendere visibile ciò che normalmente accade sotto terra. In ogni caso è

opportuno o allestire in aula un vasetto di terriccio umido con uno o due fagioli, oppure invitare i

ragazzi a farlo a casa.

-- Può essere utile documentare la germinazione e le fasi successive con una macchina fotografica.

-- I tempi di questa esperienza sono di difficile quantificazione, poiché è necessario ogni giorno

annotare qualche osservazione, in ogni caso si stima: 1 ora per l’allestimento; 2-3 ore per annotare il

riepilogo delle varie osservazioni e sviluppare le interpretazioni.

Attività 3: Cosa c’è in un seme

Organizzazione della classe:

~ lavoro individuale.

Materiale:

~ alcuni fagioli di tipo Corona, detti anche di Spagna

~ un contenitore (barattolo, vaschetta,...)

~ acqua

~ lente d’ingrandimento

~ quaderno di scienze

Procedimento e consegne

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Lasciar in ammollo i fagioli per 12-18 ore. Consegnare ad ogni alunno un fagiolo, chiedendo

di osservalo intero e poi di aprirlo e osservarlo con la lente di’ingrandimento. Registrare con

un disegno schematico le proprie osservazioni.

Note

-- Al termine delle osservazioni e del confronto tra gli alunni, l’insegnante introdurrà i termini

scientifici per indicare le varie parti: tegumento (e non buccia); cotiledone (e non pezzo); radichetta

(e non puntina); piumetta; embrione; dicotiledone.

-- Tempi: 1 ora

Attività 4: Le piante crescono

Quando la germinazione è avvenuta e il fusticino è ormai sviluppato, si comincia a misurare ogni

giorno la lunghezza del fusto di ogni pianticella. I dati vengono raccolti in una tabella, che ogni

alunno trascriverà sul proprio quaderno.

L’analisi dei dati potrebbe rilevare “dati anomali” da scartare (ad es. il fusto si allunga, poi si

accorcia quindi si allunga ancora. E’ evidente che c’è un errore dell’operatore che ha misurato).

Nel caso di un paio di fagioli vale la pena far riportare in grafico la lunghezza del fusto in funzione

del tempo.

Quando le piante saranno ormai grandi alcune delle più rigogliose vengono piantate in vaso, munito

di canna e sottovaso, così da continuare a seguire la crescita della pianta. Infatti, le prime foglie

saranno sostituite dalle foglie, poi si potrà ampliare il percorso individuando le parti della pianta:

radici (parte interrate); fusto e foglie (parti aeree); gemma apicale; gemma fogliare; eventualmente

fiori e frutti. Tempi: 2 ore per la trascrizione dei dati in tabella, la costruzione di uno o due grafici

t.

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Estratti dei quaderni degli alunni per le Attività 2, 3, 4 (2006-07)

Dal quaderno di V.

15/02/’07 ESPERIMENTO 1 GIORNO 0

DA DOVE NASCE LA PIANTA?

Materiale:

- recipiente trasparente;

- cartone;

- segatura;

- acqua;

- alcuni fagioli corona detti anche di Spagna

(bianco e grosso);

- carta da lucido;

- pennarelli da vetro.

La prof. ha tagliato un pezzo di cartone e lo ha messo dentro il barattolo in modo da rivestire le

pareti. In una vaschetta con un po’ d’acqua c’ha buttato la segatura per renderla più compatta, poi

sta inserendo la segatura umida dentro il recipiente con il cartone fino a riempirlo del tutto e mano

mano che si mette la segatura il cartone diventa umido e assorbe l’acqua. Abbiamo posizionato

alcuni fagioli corona fra il cartone e il vetro in diverse posizioni per essere che la pianta esca

dall’ilo. Con un pennarello da vetro per ricordarci tutti i fagioli gli diamo dei numeri. Con della

carta da lucido ricalchiamo la forma dei semi dal vetro e da oggi in poi guarderemo che cosa

accade e manterremo la segatura bagnata.

Dal quaderno di M.

Esperimento 1

Da dove nasce la piantina?

Materiale: Barattolo grande di vetro, cartone ondulato, acqua, fagiolo corona o di Spagna (grande

e di colore giallo chiaro), segatura, vaschetta di plastica, pennarello da vetro, carta da lucido.

Procedimento:

Tagliamo il cartone ondulato in modo da rivestire l’interno del barattolo. Nella vaschetta di plastica mettiamo la segatura e la bagniamo con l’acqua. mettiamo la segatura bagnata nel barattolo fino a riempirlo e pian piano che si mette la segatura dentro il barattolo, ilc artone si umidifica. Adesso che si è riempito il barattolo la segatura si è solidificata, ora si incastrano is emi tra il vetro e il cartone in tutte le posizioni e si aggiunge ancora un po’ d’acqua. con i pennarelli da vetro si numerano i semi: 1°, 2°, ...; poi si ricalca la forma dei semi con la carta da lucido. Si può vedere anche che dove sono alcuni semi c’è già umidità.

16

Dal quaderno di V. ATTIVITA’ 2 Osservazione della germinazione di un fagiolo

Osservazione dello sviluppo del fusticino

17

18

ATTIVITA’ 3 Osservazione dell’interno di un fagiolo

ATTIVITA’ 4

19

Dal quaderno di V.

MISURIAMO IL FUSTO DELLA PIANTA DI FAGIOLO

Data fagiolo n°3

fagiolo n°5

fagiolo n°6

fagiolo n°7

cm cm cm cm 28/02/2007 9,5 5,5 3,5 7,5 01/03/2007 10,4 7,5 4,0 8,0 02/03/2007 10,5 9,0 4,0 12,0 05/03/2007 12,0 17,0 5,0 20,0 06/03/2007 12,0 21,0 12,0* 31,0* 07/03/2007 19,0 27,0 6,0 24,5 08/03/2007 7,5* 37,5 6,0 23,0 09/03/2007 25,0 47,0 9,3 23,0 *dati anomali, affetti da errore

20

Estratti dei quaderni degli alunni per le Attività 2, 3, 4 (2007-08)

Dal quaderno di J. ATTIVITA’ 2 Osservazione della germinazione di un fagiolo

21

Osservazione della germinazione di un fagiolo

22

23

Dal quaderno di B. ATTIVITA’ 2 Osservazione della germinazione di un fagiolo

24

Dal quaderno di B. ATTIVITA’ 2

Osservazione della germinazione di un fagiolo

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Verifica (2006-07)

Per la verifica si è tenuto conto di un questionario, di una prova pratica di classificazione e

dell’allestimento di cartelloni espositivi sugli esperimenti realizzati dagli alunni ed appesi in aula.

-----Questionario-----

1) Fai un disegno di un fagiolo e in esso indica la parte che corrisponde a ciascuno dei seguenti termini: tegumento; embrione; ilo; radichetta, piumetta, cotiledone.

2) Spiega che cosa è la germinazione di un seme di fagiolo.

3) Facendo riferimento all’esperimento dei “semi nel barattolo di vetro con la segatura”, fai una serie di disegni che illustrano le fasi principali dello sviluppo della pianta dal seme di fagiolo. Per ogni disegno scrivi una breve descrizione a parole.

4) La posizione dell’ilo influenza la germinazione di un seme di fagiolo? Se sì, in che modo? Se no, perché?

5) Durante lo sviluppo di una pianticella dal seme di fagiolo, in che cosa si trasforma la radichetta? In che cosa si trasforma la piumetta?

-----Prova pratica-----

In classe abbiamo imparato che cos’è e a cosa serve una chiave di classificazione, detta anche chiave di identificazione oppure chiave analitica.

Adesso hai a disposizione tre semi di fagioli diversi, descrivi le loro caratteristiche principali poi costruisci una chiave di identificazione di questi fagioli.

Verifiche (2007_2008) Questionario di Verifica –A- 1) Descrivi le caratteristiche dei semi di fagioli che hai a disposizione, poi costruisci una chiave di

classificazione di questi fagioli. 2) Sotto sono riportati i disegni delle foglie di alcuni alberi. Costruisci una chiave di classificazione

che potrebbe essere usata per identificarli osservando le loro foglie.

Questionario di Verifica –B-

1) Fai un disegno che mostri le seguenti parti di un fagiolo: tegumento; embrione; ilo; radichetta; prime foglie; cotiledone.

2) Illustra le fasi principali della germinazione di un seme di fagiolo

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Di seguito estratti dagli elaborati di un alunno. DALL’ELABORATO DI A. – QUESTIONARIO A

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DALL’ELABORATO DI A. – QUESTIONARIO B

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Sviluppo del percorso

Questo percorso didattico è stato completato con l’osservazione di frutti e fiori. Per quanto riguarda

i frutti l’insegnante ha portato in aula frutta e verdura (pomodoro, limone, mela, piselli, peperone,

pesca, ...). Gli alunni hanno individuato il materiale come frutta e verdura, allora l’insegnate li ha

tagliati e si è arrivati a concludere che tutti contenevano dei semi. Si è potuto così produrre la

seguente definizione operativa di frutto: un frutto è la parte della pianta che contiene il seme;

distinguendo così tra linguaggio comune (in cucina nessuno direbbe di fare un minestrone di frutti)

e linguaggio botanico.

Successivamente l’insegnante ha portato frutti secchi e carnosi, di piante da giardino o spontanee

(di acacia, di glicine, di pitosforo,...). Gli alunni hanno così potuto estendere l’osservazione a frutti

non commestibili e, sotto la guida dell’insegnante, distinguere tra frutti secchi e carnosi. E’ stata

anche fornita una scheda in cui si evidenziavano le parti del frutto (esocarpo, mesocarpo,

endocarpo) e una chiave dicotomica di classificazione dei frutti.

Infine, gli alunni hanno osservato alcuni fiori in modo da identificare stami e pistilli e le altre parti

del fiore. Queste osservazioni sono necessarie per affrontare il tema della riproduzione delle piante

e chiudere il ciclo: dal seme al seme.