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L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL PAZIENTE CON PATOLOGIE CARDIACHE IL RUOLO DELL’INFERMIERE Caterina Varaldo Monica Panucci

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L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL PAZIENTE CON PATOLOGIE CARDIACHE

IL RUOLO DELL’INFERMIERE

Caterina Varaldo Monica Panucci

dimensione fortemente individuale

colei che è efficiente e in grado di svolgere le attività quotidiane, di vivere in equilibrio psicofisico e in una

situazione di stabilità

QUINDI

“essere sani” non è “assenza di malattia e di sintomi” .

stato di equilibriostato di equilibrio

stato di crisi, di ricadute e di complicanze

attualmenteimplica

non più solo una corretta identificazione di segni e sintomi clinici della malattia

e l’applicazione di corrette procedure e l’applicazione di corrette procedure terapeutiche,

ma che fra le parti,fra curante e paziente,

si instauri una vera e propria“alleanza terapeutica”

OGGIchi si fa carico della

“cura” di una persona

deve sviluppare competenzesviluppare competenze

che gli permettano di “aiutarla

a diventare autonoma e a realizzarsi ”

Secondo la definizione contenuta nel Rapporto tecnico OMS regione Europa del 1998

L’educazione terapeutica del paziente è un processo di apprendimento sistemico e centrato sul paziente.

Prende in considerazione:� I processi di adattamento dei pazienti (la

capacità di saper affrontare la malattia, il “locus capacità di saper affrontare la malattia, il “locus of control”, le credenze sulla salute e le percezioni socioculturali);

� I bisogni soggettivi ed oggettivi dei pazienti, sia espressi che no;

OMS, Therapeutic Patient Education 1998

� E’ una parte integrante del trattamento e dell’assistenza.� Riguarda la vita quotidiana del paziente e l’ambiente psico-sociale,

ed impegna quanto più possibile lo stile di vita del paziente, dei parenti e amici.

� E’ un processo continuo che deve essere adattato al decorso della malattia, al paziente e al suo stile di vita; fa parte dell’assistenza a lungo termine del paziente.

� Deve essere strutturata, organizzata e fornita sistematicamente a ciascun paziente attraverso una varietà di mezzi.ciascun paziente attraverso una varietà di mezzi.

� È multiprofessionale, interprofessionale ed intersettoriale ed include la rete di assistenza.

� Comprende una valutazione del processo di apprendimento e i suoi effetti.

� È impartita dagli operatori sanitari formati nelle metodologie di educazione dei pazienti.

OMS, Therapeutic Patient Education 1998

LA FUNZIONE DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA DELL’INFERMIERE

L. 42/99 Disposizioni in materia di professioni san itarie“… il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie … è determinato dai contenuti…-… dei relativi profili professionali-… degli ordinamenti didattici … e di formazione post base-… degli specifici codici deontologici…”-… degli specifici codici deontologici…”

L.251/2000 Disciplina delle professioni sanitarie“…svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, cura e salvaguardia della salute … utilizzando metodologie di pianificazione per obiet tivi .”

La funzione di educazione terapeutica dell’infermiere

D.M. 739/94 Profilo professionale dell’infermiereArt.2.“L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa .… …Art. 3.Art. 3.L’infermiere: a. Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e

della collettività;b. Identifica i bisogni di assistenza infermieristica della collettività e

formula i relativi obiettivi;c. Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;d. Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni

diagnostico-terapeutiche;… …”

La funzione di educazione terapeutica dell’infermiere

Codice deontologico 19994. Rapporti con la persona assistita

4.1 L’infermiere promuove, attraverso l’educazione , stili di vita sanie la diffusione di una cultura della salute; a tal fine attiva e mantiene la rete di rapporti tra servizi e operatori.la rete di rapporti tra servizi e operatori.

4.5 L’infermiere nell’aiutare e sostenere la persona nelle scelte terapeutiche, garantisce le informazioni relative al piano d’assistenzaed adegua il livello di comunicazione alla capacità del paziente di comprendere. Si adopera affinché la persona disponga di informazioniglobali e non solo cliniche e ne riconosce il diritto alla scelta di nonessere informato.

Il processo attraverso il quale il paziente si appropria del suo problema di salute è detto

“empowerment”

che non significa

solo solo

gestire il proprio trattamento

e

partecipare alle decisioni

sulla sua salute.

Si tratta di una trasformazione personale ,

identitaria , al termine della quale

il sentimento di sicurezza,

EMPOWERMENT =

"FAVORIRE L’ACQUISIZIONE DI POTERE, RENDERE IN GRADO DI"

il sentimento di sicurezza, di accettazione della sua immagine,

il senso del controllo, le esigenze della malattia

sono integrate in unariconciliazione con se stessi

L’empowerment è possibile solo

con il contributo dell’educazione terapeutica ,solo

se l’èquipe curante accetta di trasferire

una parte importante del suo sapere edi aiutare il paziente

a sviluppare alcune competenzequaliquali

la consapevolezza di sé e della propria malattia,l’auto-osservazione,

l’auto-cura,il ragionamento e la decisione,

il modo di relazionarsi con coloro che lo circondano e l’uso corretto del sistema sanitario per completare

il processo di adattamento alla malattia

L'educazione terapeutica sta diventando sempre più importante nella gestione delle malattie croniche, compresa la

cardiopatia ischemica cronicae

l'insufficienza cardiacal'insufficienza cardiacaanche se la mancanza di personale, spazio e strumenti di formazione rappresentano un ostacolo al suo sviluppo.

L’educazione terapeutica dovrebbemigliorare la gestione multidisciplinare

di questa malattiache colpisce sempre più spesso.

Un gruppo di studio di diabetologi definisce

come“atto terapeutico continuo, caratterizzato da:

accompagnare, mettersi insieme nella accompagnare, mettersi insieme nella malattia cronica, per contrattare,

concordare…. la realizzazione di interventi possibili finalizzati al raggiungimento del

massimo risultato clinico e della migliore qualità di vita percepita per ogni paziente”

EDUCAZIONE TERAPEUTICAFINALIZZATA ALL’AUTOGESTIONE

DELLA MALATTIA,DEL TRATTAMENTO EDELLA RIABILITAZIONE

L’educazione terapeutica è un processo educativo che si propone di aiutare la persona malata (con la sua famiglia e

nell’ambiente che lo circonda) ad acquisire nell’ambiente che lo circonda) ad acquisire e mantenere la capacità di gestire, in

modo ottimale, la propria vita convivendo con la malattia.

Linee Guida, 1999Formazione di base dell’infermiere

Federazione Nazionale Collegi IPASVI

Nell’assistenza infermieristica Nell’assistenza infermieristica l’obiettivo l’obiettivo

non è creare qualcosa di nuovo ma non è creare qualcosa di nuovo ma non è creare qualcosa di nuovo ma non è creare qualcosa di nuovo ma riconoscere riconoscere

che che il pazienteil paziente è l’attore è l’attore di un processo di riadattamentodi un processo di riadattamento

in seguito alla malattiain seguito alla malattia

Nei Nei pazienti affetti da patologie pazienti affetti da patologie cardiachecardiache l’intervento di l’intervento di

educazione terapeutica accresce:educazione terapeutica accresce:

•• la la consapevolezzaconsapevolezza del proprio stato del proprio stato •• la la consapevolezzaconsapevolezza del proprio stato del proprio stato di salute di salute

•• la la padronanzapadronanza di sé e delle proprie di sé e delle proprie risorserisorse

considerare i bisogni di conoscenza considerare i bisogni di conoscenza espressi dal paziente, definire le sue espressi dal paziente, definire le sue

competenze e verificare che egli sappia competenze e verificare che egli sappia attivare le risposte nel momento e nel attivare le risposte nel momento e nel

modo più appropriatomodo più appropriatomodo più appropriatomodo più appropriato

utilizzare uno strumento capace di creare utilizzare uno strumento capace di creare una relazione di fiduciauna relazione di fiducia

prestare attenzione, prestare attenzione, osservare,osservare,

vverificare la comprensione del messaggio, erificare la comprensione del messaggio, eventualmente riformularloeventualmente riformularlo

i silenzi spesso esprimono sentimenti di paura, i silenzi spesso esprimono sentimenti di paura, noia, rabbia, tristezza o imbarazzonoia, rabbia, tristezza o imbarazzo

L’ASCOLTO ALLA PERSONA AMMALATA

è costituitoè costituito

da da

tre elementi essenziali: tre elementi essenziali:

•• prestare attenzione prestare attenzione •• prestare attenzione prestare attenzione

•• verifica della percezione verifica della percezione

•• feedfeed--backback

PRESTARE ATTENZIONE

significa significa manifestare attenzione alla personamanifestare attenzione alla persona

attraversoattraverso

il il contatto visivocontatto visivo ,,il il contatto visivocontatto visivo ,,

lala posturapostura ,,

l’l’atteggiamento calmoatteggiamento calmoed un ed un commento verbale commento verbale

che serve a confermare l’ascoltoche serve a confermare l’ascolto

VERIFICA DELLA PERCEZIONE

Accertarsi Accertarsi di averdi aver

compresocompresociò che il paziente ha espressociò che il paziente ha espresso

ricapitolando il messaggioricapitolando il messaggio

FEED-BACK

verbale verbale e e

non verbalenon verbalenon verbalenon verbaleserve per rassicurare il paziente serve per rassicurare il paziente

ccheheil messaggio è stato compresoil messaggio è stato compreso

� L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE,� IL MIGLIORAMENTO DELLE TECNICHE DI

DIAGNOSI E DELLE TECNICHE INTERVENTISTICHE (nuove protesi valvolari, pacemaker sofisticati, defibrillatori impiantabili ecc.)

LA CARDIOPATIA ISCHEMICA RAPPRESENTA UNO DEI PROBLEMI DI SALUTE PUBBLICA PIU’ RILEVANTI

pacemaker sofisticati, defibrillatori impiantabili ecc.) CHE HANNO DILATATO I CAMPI DI APPLICAZIONE E MIGLIORATO LA PROGNOSI DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI,

HANNO FATTO SI CHE L’INCIDENZA DI QUESTA MALATTIA SIA IN CONTINUO AUMENTO.

ESSENDO UNA PATOLOGIA CRONICA AD ANDAMENTO PROGRESSIVO

E’ CARATTERIZZATA DA ALTERNANZE DIFASI DI STABILITA’ EFASI DI INSTABILITA’.

TALE ANDAMENTO RICHIEDEUN’ASSISTENZA SANITARIA CONTINUATA

IN MODO TALE DA PREVENIRE LE FASI DI INSTABILIZZAZIONE

RIDUCENDO LE OSPEDALIZZAZIONIE CONTENENDO COSI’ LA SPESA SANITARIA

Le principali cause di riacutizzazione sono:� scarso controllo dei fattori di rischio

� non soddisfacente aderenza alle terapie prescritte.

Inoltre sono in continuo aumentoInoltre sono in continuo aumentoi pazienti affetti da scompenso cardiaco,

sottoposti ad “affollate” terapie farmacologiche e spesso costretti

a ripetuti ricoveri ospedalieri .

Per migliorarel’adesione terapeutica

dei pazienti coronaropatici,è essenziale

utilizzare i sistemi che sono stati sviluppatiche sono stati sviluppati

per il trattamento delle malattie croniche:l’educazione terapeutica

e il colloquio motivazionale

La gestione della malattia a lungo termine

implica dei cambiamenti di comportamento

quali � corretta aderenza alle prescrizioni farmacologiche� adozione di misure di autosorveglianza al fine di riconoscere

precocemente i sintomi premonitori di aggravamentoprecocemente i sintomi premonitori di aggravamento� modificazione delle abitudini alimentari e corretta aderenza alle

prescrizioni dietetiche� messa in pratica di un’attività fisica regolare

che sono difficili da mantenere a lungo.Il lavoro svolto

per motivare il paziente fa così parte integrante

del processo di educazione terapeutica

Le evidenze scientifiche dimostrano che l’EDUCAZIONE TERAPEUTICA

nei pazienti cardiopatici

DIMINUISCE LA

FREQUENZA

MIGLIORA LA QUALITA’

DELLA VITA FREQUENZA DEI

RERICOVERI

DELLA VITA E LA

COMPLIANCE DEL PIANO DI

CURA

INTERVENTO EDUCATIVO

Non è semplice far comprendere alla personala necessità di

modificare il proprio stile di vita,

l’alimentazione,le attività quotidiane ,

soprattutto se questi cambiamenti

sono in contrasto con i desideri del paziente,

le sue tradizioni ela sua cultura.

La continuità assistenzialediventa pertanto

un punto di forza del trattamento.Il ruolo dell’infermiere diviene

quindi un valido contributo,un valido contributo,

come efficace componente del piano terapeutico,specie per quanto riguarda

l’attività educativa e di counseling ,in tutte le fasi della malattia,

a partire dal momento del ricovero ospedaliero.

ASSISTENZA IN REPARTO

� FASE DI INQUADRAMENTO� ATTUAZIONE DEL PIANO INFERMIERISTICO E

DEL PIANO DI TERAPIA� SORVEGLIANZA� DEFINIZIONE DI UN PROGRAMMA A MEDIO -� DEFINIZIONE DI UN PROGRAMMA A MEDIO -

LUNGO TERMINE :• EDUCAZIONE• PRESA IN CARICO DELLA DIMISSIONE• FOLLOW UP SUCCESSIVO

PROGRAMMA DI DIMISSIONE PROTETTA

UNA VOLTA CHE LE CONDIZIONI CLINICHESI SONO STABILIZZATE

IL PAZIENTEPUO’ ESSERE DIMESSO

ED INDIRIZZATO VERSO UN PROGRAMMA DI DIMISSIONE PROTETTA.

AL FINE DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALEAL FINE DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALEE’ IMPORTANTE

DOCUMENTARE LA FASE ACUTA ED I BISOGNI DEL PAZIENTE.

IN QUESTA PRIMA FASE L’INFERMIERE

PRENDE PARTE AL PERCORSO VALUTATIVO FORNENDO AL PAZIENTE

LE NECESSARIE INFORMAZIONI SULLE VALUTAZIONI PROGRAMMATE

CONDIVIDENDO I RISULTATI CON IL TEAM

AMBULATORIO CARDIOLOGICO DEDICATO

L’AMBULATORIO CARDIOLOGICODEDICATO AI PAZIENTI DIMESSI

SI E’ DIMOSTRATO DI GRANDE UTILITA’

SIA PER UNA PRIMA VALUTAZIONE SIA PER UNA PRIMA VALUTAZIONE SIA PER LE VISITE IN FOLLOW UP.

PERMETTE INFATTIL’INTEGRAZIONE DELLA STRUTTURA OSPEDALIERA

CON LE STRUTTURE CARDIOLOGICHE TERRITORIALI.

RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA

Nel periodo che segue la dimissione ospedaliera il paziente può essere inserito in un programma di

riabilitazione cardiologica.Principali fattori su cui interviene

l’educazione terapeutical’educazione terapeutica� dieta equilibrata

� controllo del peso corporeo� abolizione del fumo

� esercizio fisico� riduzione dell’ansia e dello stress

PERCORSO EDUCAZIONALE

� Fornire al paziente informazioni circa la patologia utilizzando parole semplici e adeguate al grado di comprensione dello stesso

� Educare il paziente sulla genesi e sul riconoscimento precoce dei sintomi

� Insegnare al paziente la corretta modalità di � Insegnare al paziente la corretta modalità di automisurazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso corporeo, bilancio idrico ecc.)

� Far comprendere al paziente l’importanza dell’adesione alla terapia farmacologica istruendo la persona sugli effetti voluti dalla terapia e su quelli indesiderati

� Istruire il paziente sulla tipologia di farmaco, sul numero delle somministrazioni giornaliere e sugli orari, ponendo attenzione a suggerire modalità pratiche di assunzione di alcune terapie, adeguate alle sue abitudini di vita (ad esempio evitare l’assunzione del diuretico al mattino per i pazienti che lavorano)

� Far comprendere al paziente l’importanza dell’adesione al regime dietetico prescritto (dieta iposodica e/o al regime dietetico prescritto (dieta iposodica e/o ipolipidica, ipocalorica ecc.)

� Far comprendere al paziente l’importanza di una attività fisica quotidiana e regolare

� Garantire al paziente la possibilità di un contatto telefonico con il personale sanitario in caso di dubbi e perplessità

ASPETTI NUTRIZIONALI

Compito dell’infermierein questo aspetto educativo

è quello di affiancarel’opera di personale specializzatol’opera di personale specializzato

finalizzata all’apprendimento del paziente e

dei familiari delle raccomandazioni dietetiche.

SUPPORTO PSICOLOGICO

Un problema che si presenta spessonei pazienti cardiopatici èl’ansia e la depressione.

Circa la metàsoffre inoltre soffre inoltre

di problemi legatialla sfera sessuale,

dovuti in parte alla patologia stessa ed in parte all’assunzione di alcuni farmaci

che possono inibire le prestazioni.

Anche i familiari soffrono spesso di disturbi emotivi e si sentono afflitti dalla preoccupazione di non

potere offrire al paziente il supporto necessario.

L’infermiere svolge un ruolo fondamentale, in quanto spesso

è la prima persona è la prima persona a valutare il disagio psicologico

presentesia nel paziente che nella famiglia

o a ricevere le confidenze e le paure del paziente.

CONCLUSIONIMolti obiettano che

l’educazione terapeutica richieda troppo tempo,

ma è sbagliato credere cheun approccio terapeutico basato

sulla centralità del paziente, sull’ascolto e

la condivisione di responsabilità e scelte con il mala to , la condivisione di responsabilità e scelte con il mala to , sia una perdita di tempo.Un “malato competente”,

cioè capace di operare scelte di salute realmente autonome ed appropriate,

oltre che per se stesso,diviene infatti una “risorsa”

anche per chi lo cura e per tutti coloro che gli stanno accanto.