Il ruolo del traduttore: visibilità, etica,...

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Il ruolo del traduttore: visibilità, etica, sociologia Venuti, Bergman, Levine, Brown, sociologia della traduzione

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Il ruolo del traduttore: visibilità, etica, sociologiaVenuti, Bergman, Levine, Brown, sociologia della traduzione

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Sommario

u Lawrence Venuti: «invisibilità» della traduzione e del traduttore nella cultura anglo-americana; traduzione «estraniante» o «addomesticante» e il «richiamo all’azione»

u Antoine Berman: l’«analitica negativa» che critica l’omogeneizzazione della traduzione della prosa letteraria

u Pratica traduttiva e posizionalità del traduttore: «intervenient being»

u Il potere dell’editoria

u Meg Brown: La ricezione delle traduzioni: il processo di revisione

u La sociologia della traduzione

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Lawrence Venutiu OPERE:

u «The translator’s invisibility: A history of translation» [1995]

u «The Scandals of translation: Towards an ethics of difference» [1998]

u Critica all’approccio descrittivo di Toury e il suo modello di norme e di leggi

u Gli studi sulla traduzione devono includere riflessioni sugli aspetti sociali e politiciu «il metodo di Toury […] deve comunque ricorrere alla teoria culturale per

valutare l’importanza dei dati e analizzare le norme. Queste ultime possono essere in prima istanza linguistiche o letterarie, ma includono anche una vasta gamma di valori, credenze e rappresentazioni sociali della cultura di arrivo che possiedono una forza ideologica al servizio degli interessi di gruppi specifici. E sono sempre inserite all’interno delle istituzioni sociali in cui le traduzioni vengono prodotte e utilizzate nell’ambito di programmi linguistici e culturali»

u Bisogna comprendere i meccanismi che regolano il mercato editoriale ed il ruolo dei diversi attori: editori, redattori, traduttori, agenti letterari, addetti marketing, recensori.

u I traduttori sono parte di questa cultura, che possono accettare o contro la quale possono ribellarsi

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L’invisibilità del traduttore

u INVISIBILITA’: termine usato per descrivere la situazione e l’attività del traduttore nella cultura anglo-americana contemporanea.

u È prodotta:

u dal modo di tradurre in modo scorrevole verso l’inglese (traduzione idiomatica, leggibile: illusione di trasparenza)

u dal modo in cui i testi tradotti vengono letti nella cultura di arrivo

«Un testo tradotto […] viene giudicato accettabile dalla maggior parte degli editori, dai recensori e dai lettori quando si legge scorrevolmente, quando l’assenza di qualunque peculiarità linguistica e stilistica fa in modo che sembri trasparente […]: in altre parole, quando abbia l’apparenza di non essere, di fatto, una traduzione, bensì l’originale»

u Autorialità: la traduzione viene vista come derivativa e di qualità e importanza secondarie.

u Pratica traduttiva mirata a celare l’atto della traduzione.

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Strategie traduttive: «addomesticamento» e «estraniamento»

u Strategie traduttive che riguardano sia la scelta del testo che il metodo traduttivo

u Richiamano le strategie descritte da Schleiermacher

u Addomesticamento:

u Dominante traduttiva della cultura anglo-americana

u Riduzione etnocentrica del testo straniero ai valori culturali della lingua d’arrivo

u Stile trasparente, scorrevole, invisibile

u Traduzione «che lascia il più possibile in pace il lettore e gli muove incontro lo scrittore»

u Aderenza al canone letterario della cultura di arrivo anche tramite una attenta selezione del testo da tradurre

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«addomesticamento» e «estraniamento»

u Estraniamentou Implica la scelta di un testo straniero e lo sviluppo di un metodo traduttivo

conformandosi a posizioni escluse dai valori culturali dominanti della cultura d’arrivo

u Traduzione «che lascia il più possibile in pace lo scrittore e gli muove incontro il lettore»

u «è una pressione etno-deviante esercitata sui valori della cultura d’arrivo per registrare la differenza linguistica e culturale del testo straniero»

u strategia auspicabile per contenere e fermare la violenza etno-centrica della traduzione nel mondo angloamericano

u definita anche «resistenza»: stile non scorrevole o estraniante concepito per rendere visibile la presenza del traduttore evidenziando l’identità straniera del TP

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Esempio di traduzione estraniante

u Venuti traduce le opere di Tarchetti, un autore italiano minore del XIX secolo

u Autore milanese che sfida i canoni letterari dominanti attraverso l’uso del dialetto toscano per scrivere romanzi sperimentali e gotici

u L’approccio estraniante di L. Venuti:

u uso dello slang americano

u aderenza alla struttura ed alla sintassi del TP

u uso di calchi (es. indurlo > induce him)

u uso di strutture arcaiche (es. nor could I ever)

u Ammette che la traduzione estraniante sia un concetto relativo, che comunque si relaziona alla cultura d’arrivo nel momento in cui se ne allontana

u Sono concetti euristici, destinati a promuovere la riflessione, non poli contrapposti

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Antoine Berman: l’ «analitica negativa» della traduzione

u «L’épreuve de l’étrangere: culture et traduction dansl’Allemagne romantique» [1984]

u Precede e influenza Venuti, che traduce in inglese un suo saggio «La traduction comme l’épreuve de l’étrangere» («Translation and the trials of the foreign») [2004]

u Sfida/prova che la traduzione rappresenta per il TPu Épreuve (prova):

u Prova per la cultura di arrivo nello sperimentare la stranezza del testo e della parola stranieri

u Prova per il testo straniero che viene sradicato dal suo contesto linguistico originario

u Deplora la naturalizzazione del testo straniero (cfr. «addomesticamento» in Venuti)

u Il fine etico della traduzione è quello di ricevere il testo straniero come straniero (cfr. «estraniamento» in Venuti)

u L’elemento «estraneo» deve essere avvertito nella cultura di arrivo

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L’analitica negativa

u Nei TA esiste un sistema di «deformazione testuale», impedisce all’elemento straniero di trasparire

u Analisi delle forme di deformazione = «analitica negativa»

u «L’analitica negativa si occupa prevalentemente delle traduzioni etnocentriche e annessionistiche e delle traduzioni ipertestuali (pastiche, imitazione, adattamento, scrittura libera) nelle quali il gioco delle forze deformanti viene liberamente esercitato.»

u Il traduttore è esposto a forze deformanti ed etnocentriche.

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Tendenze deformanti [1]

u Individua dodici forze deformanti:

1. Razionalizzazione: riguarda la struttura sintattica, comprese la punteggiatura e l’ordine della frase, tendenza alla generalizzazione

2. Chiarificazione: esplicitazione (cfr. rendere chiaro ciò che non è chiaro nel testo originale)

3. Espansione: i TA tendono ad essere più lunghi dei TP, mediante aggiunte, ipertraduzioni, appiattimenti del TP

4. Innobilimento: tendenza a migliorare il TP riscrivendolo in uno stile più elegante.

5. Impoverimento qualitativo: sostituzione di parole o espressioni con equivalenti del TA che non possiedono la loro ricchezza evocativa o i loro tratti iconici (forma e suono associati al senso)

6. Impoverimento quantitativo: perdita della variazione lessicale

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Tendenze deformanti [2]

7. Distruzione del ritmo: mediante deformazione dell’ordine delle parole e della punteggiatura sia in prosa che in poesia

8. Distruzione della rete dei significati soggiacenti: la rete di parole del testo non viene colta dal traduttore

9. Distruzione dei pattern linguistici: il TP può essere sistematico nelle costruzioni e nei pattern della frase, mentre la traduzione tende ad essere più asistematica e incoerente

10. Distruzione delle reti vernacolari e loro esotizzazione: si riferisce alla cancellazione della parlata locale e ai pattern linguistici vernacolari

11. Distruzione dei modi di dire e delle espressioni idiomatiche: sostituzione di un’espressione idiomatica o proverbio con l’equivalente nella LA (nb. «etnocentrismo»)

12. Cancellazione della sovrapposizione delle lingue: cancellazione delle tracce delle diverse forme linguistiche del TP (cfr. socioletti e idioletti)

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L’analitica positiva

u «Analitica positiva»: proposta per una traduzione in grado di rendere l’elemento straniero nel TA

u «traduzione letterale»

u «Qui letterale significa: attaccato alla lettera (delle opere). Operare sulla lettera in traduzione, ristabilisce da una parte il particolare processo di significazione delle opere (che è più vasto del loro significato) e, dall’altra trasforma la lingua della traduzione.»

u Diverso rispetto all’accezione comune!

u Letterale e lettera in riferimento al processo di significazione

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La «posizione» e la «posizionalità» del traduttore letterario

u «Richiamo all’azione» di Venuti: i traduttori devono adottare strategie «visibili» e «estranianti»

u Forma di reazione ai traduttori contemporanei che discutono il loro lavoro in termini vaghi

u Molti traduttori ritengono che il loro lavoro sia intuitivo e si richiamano a concetti come «orecchio» e «voce» del TP.

u Pochi traduttori hanno scritto resoconti dettagliati del loro lavoro.

u Alcuni esempi in controtendenza:

u Norman Thomas di Giovanni: traduttore di Borges

u Gregory Rabassa: traduttore di Gabriel García Márquez e di Mario Vargas Llosa

u John Felstiner: traduttore di Garcia Lorca

u Susanne Jill Levine: traduttrice di Cabrera Infante

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Susanne Jill Levine

u Susanne Jill Levine:

u «The subversive scribe: translating Latin American fiction» [1991]

u Presenta se stessa come un «traduttore-collaboratore» e uno «scriba sovversivo»

u distrugge la forma dell’originale ma ne riproduce il significato in un’altra forma.

u crea talvolta brani completamente diversi in traduzione

u Es. In «Tres tristes tigres « di Cabrera Infante la traduzione della canzone Guantamera:

Y soy un hombre sincero > I’m a man without a zero.

u Sembrerebbe una strategia fortemente addomesticante invece il risultato linguistico è estraniante

u Visione femminista e poststrutturalista della traduzione che svolge un ruolo ideologico: una traduzione deve essere un atto critico, che crea dubbio, che pone domande al lettore, ricontestualizzando l’ideologia del testo originale.

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Creatività della traduzione

u Creatività della traduzione: tema in espansione!

u esplorazione delle connessioni tra traduzione e scrittura creativa

u La posizionalità del traduttore

u Maria Tymoczko, « Ideology and the position of the translator: in what sense is a translator «in between»?»

u Critica al traduttore come mediatore neutrale della comunicazione

u Rifiuta l’immagine romantica ed elitaria del traduttore che opera in modo isolato

u Il traduttore come agente etico di cambiamento sociale

u Carol Maier, traduttrice letteraria di autori sudamericani

u Posizionamento = «Intervenience»

u traduttore come intervenient being

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Il network di potere dell’editoria

u Il mercato editoriale e i traduttori:

u editori, redattori, copy-editor, agenti letterari dell’autore

u Venuti: lamenta il destino del traduttore letterario u traduce per una modesta cifra forfettaria

u subisce la pressione dell’industria editoriale.

u Fawcett: descrive il network dell’editoria come un «gioco di potere». Redattori e copy-editor intervengono fortemente, addomesticando le traduzioni

u Es. conflitto con l’autore del TP: «The joke» di Milan Kundera

u L’editore e i redattori esercitano il potere maggiore > decisione di tradurre (o meno) un’opera

u Cartina di tornasole per gli autori: traduzione dell’opera in inglese.

u Venuti osserva che le case editrici in ambito anglo-americano scelgono testi facilmente assimilabili alla cultura di arrivo.

u Bassa percentuale di traduzioni In UK e USA rispetto ad altri paesi (2,5-3% del totale dei libri pubblicati)

u Ha un ruolo rilevante anche l’agente letterario dell’autore (propone il TP a più di una casa editrice)

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Discussione del lavoro di Venuti

u L’analisi di Venuti ha sollevato ampio dibattito.

u Cfr. Pym, solleva una serie di questioni

u Il richiamo all’azione è ben esemplificata da Venuti traduttore-teorico. (Non tutti i traduttori potrebbero però sopravvivere)

u L’addomesticamento non è tipico solo della traduzione verso l’inglese bensì anche verso altre lingue (Es. Spagna, Francia)

u La «Resistenza» è verificabile? Messa in relazione alla tolleranza dell’interferenza (cfr. Toury)

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Discussione del lavoro di Venuti

u Venuti non offre una metodologia specifica

u Tuttavia i concetti teorici di Venuti possono essere esplorati in diversi modi:

u Paragonando TP e TA rispetto a addomesticamento e estraniamento

u Analizzando il lavoro dei traduttori rispetto a strategie, rapporto con gli autori del TP, etc.

u Intervistando case editrici, redattori agenti per capire i loro scopi

u Analizzando il mercato editoriale (numero libri tradotti, scelta dei libri, etc.

u Analizzando i contratti dei traduttori (visibilità)

u Analizzando la visibilità del traduttore (presenza nome del traduttore, copyright, prefazione, etc.

u Analizzando le recensioni

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Meg Brown, ricezione e recensione delle traduzioni

u Meg Brown, industria editoriale e ricezione delle traduzioniu studio sui romanzi sudamericani pubblicati in Germania Ovest negli anni

Ottanta

u Importanza del ruolo dei recensori: informare/preparare i lettori

u Adotta «teoria della ricezione» [Jauss, 1955]: analisi del modo in cui un’opera può deludere, sfidare o conformarsi all’orizzonte di aspettativa estetico dei lettori.

u Analisi delle recensioni di un’opera: la traduzione è generalmente trascurata:

u Spesso i recensori:

u non sono in grado di paragonare TP e TA

u confrontano le opere tradotte con quelle native e giudicano la scorrevolezza del testo nella LA

u Brown giudica le recensioni immature e sottolinea la necessità di sviluppare la pratica della recensione nei TS

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Ricezione e recensione delle traduzioni

u Necessità di analizzare i paratesti: non esiste un modello

u Def. «Paratesto»: elementi periferici annessi al testo (cfr. Gérard Genette [1987], «soglie»)

u Peritesto: qualsiasi elemento paratestuale annesso al testo (es. titoli, sottotitoli, prefazioni, dediche, introduzioni, copertina e quarta di copertina); fornito dall’autore o dalla casa editrice

u Epitesto: qualsiasi elemento paratestuale che non si trovi annesso al testo nello stesso volume ma che circoli in libertà, in uno spazio fisico e sociale virtualmente illimitato (es.materiali di promozione e marketing, corrispondenza autore, recensioni, discorso critico e accademico sull’autore, etc.)

u Il paratesto è subordinato al testo ma è cruciale nel guidare il processo di lettura del testo stesso

u Analisi sincronica e diacronica (cfr. teoria della ricezione, Jauss [1955])

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Sociologia e storiografia della traduzione

u Lo studio dei traduttori piuttosto che dei testi sta assumendo una sempre maggiore importanza nei TS

u SOCIOLOGIA DELLA TRADUZIONE:u considera il traduttore come agente attivo

u Riferimento teorico: Pierre Bourdieu [1972, 1982]

u Campo: il luogo di una lotta di potere tra i partecipanti (traduttori)

u Habitus: disposizione sociale, identitaria e cognitiva degli agenti che strutturano o sono strutturati dal campo (l'insieme delle disposizioni irriflesse, di origine sociale, comuni ai soggetti appartenenti, per cultura e status economico, a un gruppo sociale omogeneo)

u capitale simbolico e materiale accumulabile

u Illusio: limiti culturali della consapevolezza

u In questo filone: Daniel Simeoni

u «The pivotal status of the translator’s habitus» [1998]

u Habitus del traduttore = servitù volontaria

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Sociologia e storiografia della traduzione

u Ferreira Duarte et al. [2006]: La sociologia della traduzione è la principale nuova prospettiva dei TS

u A. Chesterman, «Questions in the sociology of translation»

u Enfasi sulla pratica del tradurre: il modo in cui il traduttore e gli altri agenti si comportano mentre svolgono i loro compiti nel processo o evento traduttivo e quale sia l’interrelazione tra questi agenti.

u Area dei TS in forte crescita negli anni a venire.