Il rispetto dell’ambiente è un approccio globale che ... · clienti, controllo dei costi,...

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282 12 capitolo Eco-progettazione Il rispetto dell’ambiente è un approccio globale che interessa l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla scelta dei materiali in fase di progettazione, alla valutazione dei consumi energetici, al riciclaggio dei componenti a fine vita

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12capitolo Eco-progettazioneIl rispetto dell’ambiente è un approccio globaleche interessa l’intero ciclo di vita di un prodotto,dalla scelta dei materiali in fase di progettazione,alla valutazione dei consumi energetici, al riciclaggio dei componenti a fine vita

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Schneider Electric

12. Eco-progettazioneSommario

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b 12.1 Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 284

b 12.2 I concetti e le direttive principali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 285

b 12.3 Le norme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 286

b 12.4 L’eco progettazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 287

b 12.5 La durata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 287

b 12.6 Regole principali dell’eco progettazione . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 288

b 12.7 Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 291

b 12.8 Applicazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pagina 291

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12.1 PrefazioneEco-progettazione

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12.1 Prefazione

L’eco-progettazione è la considerazione dei fattori ambientali nellaprogettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi. L’eco-progettazione è inserita al pari di altri importanti requisiti chesolitamente si considerano nei processi di progettazione (aspettativa deiclienti, controllo dei costi, fattibilità tecnica, ecc...) (C Fig.1).

Questo procedimento interessa diversi tipi di soggetti economici: fornitori,produttori, distributori, consumatori e acquirenti pubblici e privatidesiderosi di proporre o di scegliere, a parità di servizio, prodotti piùefficienti in una dimensione economica così come in quella ambientale.

Situandosi a monte delle decisioni, l’eco-progettazione è unprocedimento preventivo caratterizzato da una visione globale: è unapproccio ambientale multicriteria (acqua, aria, suolo, rumore, rifiuti,energia, materie prime, ecc...) che prende in considerazione l’intero ciclodi vita di un prodotto: estrazione delle materie prime, produzione,distribuzione, utilizzo e trattamento a fine vita (disassemblaggio,riciclabilità). Tutti i differenti impatti ambientali che possono essere generati dalprodotto lungo il suo ciclo di vita sono valutati in modo da evitare loscambio tra le diverse categorie d’impatto: questa caratteristica dell’eco-progettazione costituisce in qualche modo la sua firma.

Quanto sopra è estratto della definizione di eco-progettazionedell’Ademe, organizzazione pubblica francese impegnata nellasalvaguardia dell’ambiente e nel controllo energetico.

In questa guida proponiamo una metodologia generale di eco-progettazione,utilizzabile per qualsiasi nuovo sviluppo di prodotti/servizi, oltre che perqualunque evoluzione di prodotti esistenti.

b IntroduzioneLa missione di Schneider Electric è di agire come impresa responsabilenei confronti dell’ambiente. A livello di prodotti/servizi questo approccio si traduce necessariamentecon la scelta dell’eco-progettazione nello sviluppo di nuovi prodotti cosìcome nella riprogettazione e nel miglioramento di prodotti esistenti, al finedi ridurre l’impatto sull’ambiente per l’intero ciclo di vita dei prodotti.

Per raggiungere questo obiettivo in questa guida ci è sembrato utile:- ricordare la politica ambientale di Schneider Electric, il cui scopo

principale è quello di promuovere il rispetto di tutte le risorse naturali edi migliorare in modo dinamico e costante le condizioni di unambiente pulito per la soddisfazione di tutti;

- dare un rapido sguardo alle principali normative europee con le quali dovremo confrontarci per poterle anticipare;

- fornire al progettista una metodologia che possa aiutarlo nell’eco-progettazione di prodotti/servizi;

- fornire un panorama degli strumenti informatici offerti da Schneider Electric (software EIME) per aiutare i progettisti nell’approccio di eco-progettazione.

b La politica ambientale di Schneider ElectricPer Schneider Electric il fatto di agire come impresa responsabile neiconfronti dell’ambiente e ancor di più della società contribuisce almiglioramento delle prestazioni, favorendo decisioni mirate a lungotermine, oltre che l’adesione di tutti i soggetti interessati: collaboratori,clienti, fornitori, azionisti.

A Fig. 1 Parametri di progettazione

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12.1 Prefazione12.2 I concetti e le direttive principali

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Schneider Electric vuole quindi essere identificata, in tutti i Paesi in cui èpresente, come un’impresa “socialmente responsabile”; questo implica,tra l’altro, il rispetto di una politica ambientale dinamica ed ambiziosa, icui elementi fondamentali sono i seguenti:

• Integrare la protezione dell’ambiente nella gestione- Prendendo le disposizioni necessarie affinché il rispetto dell’ambiente

sia, all’interno di Schneider Electric, una parte integrante della culturaaziendale e un approccio naturale in tutte le attività.

- Incentivando la politica di protezione ambientale all’interno dell’azienda, attraverso azioni di sensibilizzazione, formazione e comunicazione conformi alla politica ambientale di Schneider Electric.

- Fornendo a Clienti, fornitori e partner, un’informazione precisa epuntuale.

• Garantire uno sviluppo industriale sostenibile nel rispettodell’ambiente

- Riducendo, con un procedimento dinamico e costante, l’impatto deiprodotti/servizi sull’ambiente, per l’intero ciclo di vita delprodotto/servizio.

- Sviluppando nuovi prodotti/servizi e processi di fabbricazione piùrispettosi dell’ambiente, con un’attenzione particolare all’anticipazione.

- Utilizzando nuove tecniche che consentano di meglio preservare lerisorse naturali e di controllare i consumi energetici dei prodotti.

- Dedicando particolare attenzione alla riciclabilità dei prodotti a partire dalla fase di progettazione.

- Conformandosi alle direttive in vigore o addirittura anticipando la loro uscita.

• Ottenere la certificazione ambientale ISO 14001 per tutti i siti industriali Schneider Electric

- Basandosi su un sistema di gestione ambientale fondato sullo standard internazionale ISO 14001.

- Costruendo e gestendo i siti industriali Schneider Electric in linea conl’immagine locale dell’azienda, in conformità con le normative invigore, spingendosi eventualmente anche oltre. Eliminando oriducendo i rifiuti e investendo nella loro valorizzazione.

- Migliorando in modo continuo gli attuali processi di fabbricazione perottimizzare il loro impatto sull’ambiente.

12.2 I concetti e le direttive principali

b I concetti principali

v Il concetto dello “Sviluppo sostenibile” (Sustainabledevelopment) costituisce dal 1987 un riferimento indiscutibile in materiadi rispetto ambientale. Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che soddisfa i bisogni iattuali senza compromettere la capacità delle generazioni future disoddisfare i propri bisogni.

v Il Sesto programma comunitario di azione per l’ambientedell’Unione Europea con cui l'Unione europea (UE) definisce le prioritàe gli obiettivi della politica ambientale europea fino al 2010 e oltre,descrivendo in modo particolareggiato i provvedimenti da adottare percontribuire alla realizzazione della strategia in materia di svilupposostenibile da essa elaborata. I principi su cui si basa sono i seguenti:principio di precauzione, di prevenzione dei problemi d’inquinamento allafonte, di priorità alle misure preventive e “principio dell’inquinatorepagante” (Trattato di Amsterdam).

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12.2 I concetti e le principali direttive12.3 Le norme

Eco-progettazione

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v La strategia della politica integrata dei prodotti (Integrated ProductPolicy - IPP) priorità del Sesto programma comunitario di azione perl’ambiente si impernia sulle tre tappe del processo decisionale checondizionano l'impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti, cioèl'applicazione del principio "chi inquina paga" la determinazione dei prezzidei prodotti, la scelta consapevole dei consumatori e la progettazioneecologica dei prodotti.

b Le direttive principaliLe principali direttive che si basano su questi concetti e che sono in corsodi discussione a livello di Comunità Europea, sono le seguenti:

v La direttiva EUP (Energy Using Product) si basa sul concetto dell’IPPed ha come obiettivo l’armonizzazione delle specifiche di progettazionedelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di garantire la lorolibera circolazione, riducendo al minimo il loro impatto sull’ambienteper tutto il ciclo di vita del prodotto e migliorando l’efficacia dell’utilizzodelle risorse per garantire un livello elevato di protezione dell’ambiente,compatibile con lo sviluppo sostenibile.

v La direttiva WEEE (Waste of Electrical and Electronic Equipmenty-Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ha comeobiettivo l’adozione di strategie per la gestione e la riduzione dei rifiutigenerati dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Secondo quantoprevisto da questa normativa i produttori sono responsabili del riciclaggioe del riutilizzo (dal 70 all’80 % del peso) delle apparecchiature al momentodello smaltimento a fine vita.v La direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances)

- impone restrizioni limitando l’utilizzo di alcune sostanze consideratepericolose per l’ambiente e soprattutto per la salute. I metalli pesanti:piombo (Pb), mercurio (Hg), cadmio (Cd), cromo esavalente (Cr6) e iritardanti di fiamma bifenili polibromurati (PBB) e l’etere di difenilepolibromurato (PBDE).

Nei prodotti sono ugualmente da evitare un certo numero di altresostanze non interessate da questa direttiva. Il PVC rimane nel mirinodelle istanze comunitarie ed è già oggetto di regolamentazioni locali alivello di utilizzo e di riciclaggio.

12.3 Le norme

A queste direttive europee si aggiungono un certo numero di norme chemirano a regolamentare l’impatto ambientale e la tutela dell’ambientenella progettazione dei prodotti. Tra queste citiamo:b Le norme ISO, NF, EN

- ISO 140xx: serie di norme sui sistemi di gestione ambientale.- ISO TC 61: materie plastiche, aspetti legati all’ambiente.- Guide ISO 64: guide per l’inclusione degli aspetti ambientali nelle

norme di prodotto.- norma francese NF FD X30 310: approccio ambientale nella

progettazione dei prodotti.- EN da 13428 a 13432: imballaggi, aspetti legati all’ambiente.

Questa lista non esaustiva fornisce un panorama delle regolamentazioni inmateria di tutela ambientale nella progettazione dei prodotti. Queste regolamentazioni si aggiungono quindi alle norme e direttivegeneralmente prese in considerazione dai progettisti, quali:

- DBT: Direttiva bassa tensione.- IEC 60 947- 2: norma apparecchiatura bassa tensione – interruttori

automatici.- IEC 60 947- 4 - 1: norma contattori e avviatori.

All’insieme di queste norme e direttive si aggiungono alcuni decreti e norme alivello nazionale (pile, imballaggi, ecc...).

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12.3 Le norme12.4 L’eco-progettazione12.5 La durata

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L’ecoprogettazione traduce quindi la volontà di Schneider Electric di agirecome impresa responsabile nei confronti dell’ambiente, sviluppando nuoviprodotti/servizi e processi di fabbricazione più rispettosi, in conformitàcon le direttive e norme sopra menzionate, anticipandone ove possibilel’entrata in vigore.

12.4 L’eco-progettazione

L’eco-progettazione, componente importante dello sviluppo sostenibile, è,come già visto nella prefazione, un approccio pro-attivo rivolto al Clienteche può essere definito nel seguente modo:

- progettazione di prodotti/servizi che soddisfino al meglio le esigenzedei Clienti, con un ridotto impatto ambientale sull’intero ciclo di vita.

È un procedimento di progresso dinamico e continuo che può consentire,grazie ad un impegno comune a monte (tecnica, marketing, formazione,ecc...) di trasformare un limite in opportunità. È sicuramente questa la strategia che dobbiamo tutti impegnarci a seguire.

Questo approccio, da applicare nella fase progettuale di nuovi prodotticome nell’evoluzione di prodotti esistenti, implica per il progettista, lavalutazione di un criterio supplementare:

- l’impatto ambientale minimo della soluzione studiata considerandol’intero ciclo di vita del prodotto o servizio (C Fig.2).

In conformità con la direttiva EUP (Energy Using Products) la scelta dellasoluzione “ottimale” rispondente ad un’esigenza del Cliente, dovrà quindicorrispondere ad un giusto equilibrio tra i diversi criteri di progettazione:

- prestazione, costo, qualità, ambiente, industrializzazione, ecc...,sempre nel totale rispetto degli aspetti di sicurezza e di salute.

12.5 Ciclo di vita di un prodotto

L’eco-progettazione ha dunque come obiettivo la progettazione di prodotti eservizi eco-compatibili, con riduzione dell’impatto ambientale sull’intero ciclo di vita . Come si può definire il ciclo di vita di un prodotto o servizio?La durata di un prodotto si intende “dalla culla alla tomba”, ossia dalla estrazione delle materie prime necessarie alla creazione del prodotto fino al momento in cui tutti i materiali che compongono il prodotto ritornano alla terra, passando per tutte le fasi di vita di un prodotto intercorrelate quali fabbricazione/montaggio, distribuzione, utilizzo, valorizzazione e recupero a fine vita. Ogni fase del ciclo di vita di un prodotto ha, beninteso, un impatto sull’ambiente; impatto che si deve cercare di ridurre al minimo. Obiettivo dell’eco-progettazione è quindi considerarecontemporaneamente l’insieme delle diverse fasi della vita del prodotto,prestando attenzione al fatto che il minor impatto ambientale di una dellefasi non avvenga a discapito delle altre fasi. Per poter stimare i risultati di tutti gli impatti è quindi necessaria un’analisi completa e dettagliata di tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto: la metodologia LCA fornisce una panoramica delle caratteristiche ambientali del prodotto. Per realizzare quest’analisi utilizzeremo il software EIME.La fase diottimizzazione del sistema di fine vita può creare limitazioni importanti e deve quindi essere presa in considerazione a partire dalla fase diprogettazione del prodotto.La valorizzazione a fine vita deve, secondo la norma, rappresentare unapercentuale del 70 %-80 % del prodotto (in peso) e può assumere leseguenti diverse forme:

- riparazione/rimessa a livello del prodotto;- riutilizzo dei componenti;- riciclaggio dei materiali;- valorizzazione energetica.

Il ciclo di vita di un prodotto è schematizzo nella Fig. 3.

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A Fig. 2 Equilibrio tra i criteri di progettazione

A Fig. 3 Durata di un prodotto

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12.6 Regole principali dell’eco-progettazioneEco-progettazione

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12.6 Regole principali dell’eco-progettazione

Nel rispetto del concetto di “sviluppo sostenibile” e delle diversenormative vigenti in materia, è possibile definire alcune regole generali chepermetteranno di guidare il progettista negli studi di eco-progettazione:

- Tutela e utilizzo efficace delle risorse naturali.- Riduzione al minimo delle emissioni (effetto serra, rumore, ecc...).- Riduzione al minimo dei rifiuti (fase di produzione, fine vita). - Eliminazione o riduzione al minimo dell’uso di sostanze pericolose.- Riduzione dei consumi energetici.

Tuttavia, come già detto in precedenza, queste regole generali che miranoad ottenere prodotti più rispettosi dell’ambiente non devono sostituirsi alleregole abituali di progettazione, ma al contrario aggiungersi ad esseottimizzando la risposta ad una specifica esigenza del Clienterispondendo all’insieme dei criteri di:

- prestazione, costo, qualità, ambiente, industrializzazione, ecc...

Inoltre, prima di qualsiasi studio di ecoprogettazione, una tappaessenziale consiste nella ricerca di ottimizzazione della funzione che sivuole garantire. Per questo è utile porsi le seguenti domande:

- Come soddisfare al meglio l’esigenza del Cliente: prodotto/servizio?- È possibile accompagnare l’offerta prodotto con un’offerta di servizi

rispettosa dell’ambiente?- È possibile passare da un’offerta prodotti ad un’offerta servizi?- È possibile sviluppare nuovi concetti?- Alcuni componenti possono essere comuni a più prodotti o gamme di prodotti?- È necessario integrare nuove funzioni?- È possibile utilizzare materiali attivi?

Una volta terminata la fase di ottimizzazione della funzione è consigliabileinteressarsi da vicino alle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto(scelta dei materiali, produzione, distribuzione, utilizzo, fine vita) per lequali può rivelarsi necessario seguire le regole base.

b La scelta dei materialiAttarverso la scelta dei materiali il progettista può influenzare l’impatto del prodotto sull’ambiente. Quindi, conformemente alle regole generali dieco-progettazione sopra riportate, questa scelta dovrà tener conto di uncerto numero di criteri basati essenzialmente sulla riduzione del consumodi materie prime e sulla riduzione dell’impatto ambientale dei materiali.

• Riduzione del peso e del volume del materiale utilizzato- ottimizzazione del volume e del peso dei pezzi e dei prodotti,- riduzione del numero di pezzi.

• Scelta di materiali atossici o poco tossici- in fase di estrazione, produzione, utilizzo, eliminazione (fine vita).

• Scelta di materiali prodotti ricorrendo alle risorse rinnovabili- con l’obbiettivo di non esaurire le risorse naturali non rinnovabili.

• Scelta di materiali a basso consumo energetico- in fase di estrazione delle materie prime, del trattamento e dell’uso

del materiale.

• Utilizzo di materiali ricliclati- l’impatto ambientale sarà in questo caso quello del riciclaggio e non

più quello dell’elaborazione.

• Utilizzo di materiali riciclabili- nell’ottica della valorizzazione di fine vita del prodotto.

Nel rispetto dei criteri di tutela ambientale i materiali scelti dovranno tuttaviasoddisfare le esigenze abituali del prodotto dal punto di vista meccanico,elettrico, dei costi, di fabbricazione (stampaggio, taglio, ecc...).

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b La produzioneLa produzione è una fase importante del ciclo di vita di un prodotto, danon trascurare in uno studio di eco-progettazione. Le scelte in fase di progettazione possono avere un impatto notevole suiprocessi industriali e quindi sugli impatti ambientali di questa fase.

È quindi necessario prendere in considerazione un certo numero di criteridi ottimizzazione della produzione già a partire dalla fase progettuale.

• Riduzione dei rifiuti di produzione (acqua, suolo, aria)- scelta di tecniche di produzione che riducono al minimo lo scarto di

nell’ambiente.Esempio: se possibile evitare i trattamenti di finitura delle superfici

• Minimizzazione dei consumi energetici in ogni fase produttiva- scelta di tecniche di produzione, montaggio e assemblaggio a basso

impatto energetico,- riduzione degli scarti (lavorazione, taglio, stampaggio, ecc...).

Esempio:- progettazione di pezzi che riducono le cadute di materiale,- riutilizzo degli stampi (stampaggio),- riduzione degli sfridi.

• Riduzione del numero delle fasi di produzioneEsempio:- riduzione del numero di pezzi diversi

• Riduzione dei trasporti tra le diverse fasi di produzione- riduzione del volume dei trasporti tra stabilimenti (pezzi, componenti),- riduzione dei consumi energetici legati ai trasporti.

• Utilizzo di nuove tecniche di produzione- nuove tecniche con impatto ambientale ridotto rispetto alle tecniche

classiche: tecniche di tipo BAT (Best Available Technique).

b La distribuzioneAnche la distribuzione dei prodotti è una fase del ciclo di vita di unprodotto che può avere un impatto ambientale importante. Per questo motivo è necessario tenere conto, a partire dalla fase diprogettazione del prodotto, degli aspetti di ottimizzazione degli imballaggie del sistema di distribuzione stesso.

In conformità con le norme (EN 13428-13432) e con il decreto pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale del 25/07/98 i criteri da seguire sono:

• Diminuzione del peso e del volume degli imballaggi- riduzione del volume e del peso dei prodotti.

• Ottimizzazione della funzione imballaggio. Riduzione del numero di imballaggi- imballaggi comuni a più prodotti.

• Scelta di imballaggi più puliti- contenuto minimo di metalli pesanti (piombo cadmio, mercurio, ecc...).

• Progettazione di imballaggi riutilizzabili/riciclabili- riciclaggio dal 50 al 65 % del peso,- evitare gli imballaggi eterogenei (cartone, gommapiuma, ecc...).

• Ottimizzazione /riduzione dei trasporti- minimizzazione dei pesi e dei volumi da trasportare.

• Scelta di sistemi di trasporti a basso impatto energetico

Come sempre questi criteri dovranno essere rispettati senza tralasciare lefunzionalità base dell’imballaggio, quali la protezione e la sicurezza.

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12.6 Regole principali dell’eco-progettazioneEco-progettazione

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b L’utilizzoLa fase di utilizzo è una fase del ciclo di vita dei prodotti il cui impattoambientale può rivelarsi importante, in particolare per i consumi elettrici.In quest’ottica può essere determinante seguire alcuni criteri base:

• Riduzione dei consumi energetici unitari del prodotto in fase d’uso- consumo contatti elettrici (resistenza di contatto, saldature, ecc...),

nelle bilame,- consumo dispositivi di comando (elettromagneti, ecc...),- potenza dissipata nei componenti elettronici, ecc...).

• Riduzione delle fughe e degli scarti - riduzione del rumore,- riduzione delle fughe (SF6 ad esempio).

• Aumento della durata dei prodotti• Manutenzione e riparazione facilitate

- aumento dell’affidabilità dei prodotti,- collegamento Cliente (pre-allarme, ecc...),- modularità dei prodotti.

Un altro punto importante nell’uso dei prodotti è l’impiego di fontienergetiche pulite e rinnovabili; tuttavia il ruolo del progettista a questoproposito non sembra essere decisivo.

b Fine vitaCome già detto la valorizzazione a fine vita di un prodotto deve rappresentareuna parte importante (dal 70 al 80 % del suo peso ) ed è a carico delproduttore. Quindi è necessario progettare il prodotto in un’ottica difacilitazione di questa fase.

Per questo motivo è necessario, ancora una volta, tener conto di alcunicriteri fondamentali:• Facilità di disassemblaggio del prodotto

- evitare l’impiego di sistemi di imballaggio non smontabili,- modularità del prodotto.

• Riutilizzo dei componenti- favorire la modularità del prodotto.

• Riparazione/rimessa a nuovo del prodotto (2ª mano)• Riciclaggio dei materiali

- marcatura dei pezzi in plastica (vedere direttiva tecnica FT 20 050),- riduzione del numero di materiali diversi.

• Scelta di materiali non tossici (incenerimento)• Facilità di smontaggio dei componenti tossici e/o a trattamento

specifico- garantire facilità di accesso e smontaggio rapido di pile, relè mercurio,

schede elettroniche, schermi LCD, ecc...

• Facilità di messa in sicurezza del prodotto (molle sotto tensione, ecc...)• Istruzioni per lo smaltimento/riciclaggio del prodotto a fine vita

I criteri di progettazione forniti, validi per le diverse fasi di vita di unprodotto, insieme agli esempi applicativi che ne derivano non hanno lapretesa di risolvere tutti i possibili casi di eco-progettazione.Il loro scopo principale è semplicemente quello di spingere il progettistaalla riflessione.

La suddivisione dei diversi criteri di progettazione per ogni singola fasedel ciclo di vita del prodotto (scelta dei materiali, produzione, distribuzione,utilizzo, fine vita) non deve tuttavia far dimenticare che lo scopo finale è diridurre l’impatto globale del prodotto sull’intero ciclo di vita. È quindi essenziale, come già detto, che il minor impatto ambientale diuna delle fasi non avvenga a discapito delle altre fasi.

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12.6 Regole principali dell’eco-progettazione12.7 Conclusione12.8 Applicazioni

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Per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’analisi dettagliata delciclo di vita del prodotto (LCA). Per realizzare quest’analisi utilizzeremo ilsoftware EIME (C paragrafo 12.8).

12.7 Conclusione

L’impegno ambientale di Schneider Electric passa attraversol’applicazione di un procedimento di eco-progettazione che consiste nel:

- promuovere la tutela di tutte le risorse naturali;- migliorare in modo dinamico e continuo le condizioni di un ambiente

pulito per la soddisfazione dei Clienti, degli utenti dei prodotti, delpersonale e delle zone e comunità dove sono ubicati gli stabilimenti.

Questo approccio di progresso dinamico e continuo può contribuire allaprestazioni aziendali e appare quindi come un’opportunità da cogliere.L’eco-progettazione, il cui obiettivo è la progettazione di prodotti/serviziche soddisfino al meglio le esigenze dei Clienti con un ridotto impattoambientale sull’intero ciclo di vita del prodotto, sarà quindi l’approcciocomune di Schneider per qualsiasi nuovo progetto di sviluppo di prodottie servizi, oltre che per le evoluzioni di prodotti esistenti.

12.8 Applicazioni

b Il software EIMEIl software EIME (Environmental Information and Management Explorer) èuno strumento di aiuto alla progettazione di prodotti ecocompatibili, gestitoin comproprietà da Alcatel, Alstom, Legrand, Schneider Electric eThomson Multimedia.

Consente di valutare l’impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suociclo di vita e guida i progettisti nelle scelte di materiali e di progetto. È facilmente accessibile da qualsiasi parte del mondo; il suo database(materiali, processi, ecc..) è comune a tutti i progettisti Schneider Electricnel mondo.

Le principali caratteristiche di questo software sono le seguenti:- Aiuto alla scelta dei materiali e dei processi.- Informazioni sulla conformità alla legislazione vigente.- Valutazione dell’impatto ambientale (o Analisi del Ciclo di Vita ACV).- Aiuto all’identificazione dei punti deboli.- Confronto di due opzioni di progettazione.

Il profilo ambientale del prodotto ottenibile con il software EIME è una baseessenziale per la comunicazione ambientale prodotto destinata ai Clienti.

b La gamma Altivar 71, un esempio di eco-progettazione

La funzione principale della gamma Altivar 71 (C Fig.4) è il comando e lavariazione della velocità di rotazione di un motore elettrico asincrono.

La gamma Altivar 71 comprende variatori da 0.37 a 18 kW funzionanti contensioni da 200 e 500 V in monofase o trifase.

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A Fig. 4 L’ATV71 ha ricevuto il 2° premio“Eco-prodotto per lo svilupposostenibile”

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12.8 ApplicazioniEco-progettazione

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Il prodotto utilizzato per realizzare lo studio è l’Altivar 71 da 0.75 kW,500 V (rif. ATV71 H075N4), perchè rappresentativo dell’intera gamma. Gli altri variatori della gamma sono realizzati con la stessa tecnologia econ lo stesso processo di fabbricazione.

L’analisi ambientale è stata realizzata in conformità con la norma ISO14040 (Gestione Ambientale - Valutazione del Ciclo di Vita – Principi e lineeguida) che prende in considerazione le diverse fasi dell’intero ciclo di vitadel prodotto.

v Materiali costitutiviIl peso dei prodotti della gamma variano da 2.680 g a 9.000 g. Il peso dell’Altivar 71 da 0.75 kW 500 V è di 2.680 g al netto dell’imballo.

I materiali che compongono l’Altivar 71 sono mostrati nella Fig. 5 :

Al momento dell’uscita sul mercato Schneider Electric garantisce che icomponenti della gamma Altivar 71 da 0.37 a 18 kW non contengonosostanze vietate dalla legislazione in vigore (lista disponibile su richiesta) .

La gamma ATV 71 non comprende pile, né accumulatori. Il sito di progettazione dei variatori ATV 71 è certificato ISO 14001 agaranzia dell'impegno in tema di ecoprogettazione e tutela ambientale.

v ProduzioneLa gamma ATV 71 è prodotta in uno stabilimento Schneider Electric cheimplementa un sistema di Gestione Ambientale certificato ISO 14001.

Il costante miglioramento dei processi produttivi permette di ridurre inmedia del 5 % il consumo energetico annuale del sito.

Lo smaltimento/riciclaggio completo dei rifiuti permette di raggiungere untasso di valorizzazione pari al 99 %.

v DistribuzioneGli imballaggi sono stati progettati per ridurne peso e volume, nel rispettodella direttiva dell’Unione Europea 94/62/CE in materia di imballaggi. Il peso totale dell’imballaggio è di 1.080 g, composti per la maggior parteda cartone e da un sacchetto in polietilene riciclabile. Non vengonoutilizzati né gommapiuma, né graffette.

I flussi di distribuzione dei prodotti sono ottimizzati grazie a centri didistribuzione locali, vicini alle zone commerciali.

v UtilizzoI variatori della gamma Altivar 71, da 0.37 a 18 kW, non richiedonoprecauzioni di utilizzo particolari (rumore, emissioni).L’energia elettrica consumata dipende dalle condizioni di messa in opera edi utilizzo dei prodotti.

A Fig. 5 Materiali che compongono l'ATV71 (*) La categoria “Diversi” comprende tutti gli elementi presenti con unapercentuale inferiore all’1% (guaine termoretraibili, elastomero EPDM,ecc...)

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La potenza consumata varia da 44 W a 620 W. L’Altivar 71 da 0.75 kW 500 V consuma 44 W, meno del 6 % dellapotenza totale che attraversa il prodotto.

v Fine vitaA fine vita i variatori della gamma Altivar 71, da 0,37 a 18 kW, devonoessere smantellati per assicurare il riciclaggio e il recupero dei diversicomponenti.Il potenziale di riciclaggio è superiore all’80 %. Questa percentualecomprende i metalli ferrosi, le leghe in rame e alluminio e le plastichemarcate.

I prodotti di questa gamma integrano delle schede elettroniche da smontare eestrarre e da smaltire presso le filiere di trattamento specializzate. Istruzioni dettagliate per lo smaltimento delle apparecchiature a fine vitavengono fornite insieme ai prodotti.

v Impatti ambientaliL’Analisi del Ciclo di Vita (ACV) è stata realizzata utilizzando il softwareEIME (Environmental Impact and Management Explorer) versione1.6 e ilsuo database versione 5.4 (C Fig.6).

L’ipotesi di durata del prodotto è di 10 anni di utilizzo e il modello dienergia elettrica è il modello europeo.

Il perimetro analizzato è composto da un Altivar 71 da 0.75 kW 500 V.

Gli impatti ambientali sono stati analizzati per le fasi di produzione(manufacturing o M) comprensiva del trattamento delle materie prime, didistribuzione (D) e di utilizzo (U).

L’analisi degli impatti ambientali è stata realizzata confrontando gli impattidi un modello precedente realizzato senza eco-progettazione con quelli diun prodotto con “eco-progettazione”. Quest’ultimo presenta una riduzionedi peso (27 %) e di volume (19 %) rispetto alla gamma precedente.

Le plastiche utilizzate sono riciclabili al 100 % grazie alla scelta deimateriali e alla nuova estetica del prodotto.

Queste modifiche hanno permesso di ridurre l’impatto globale delprodotto sull’ambiente.

b Profilo Ambientale Prodottov Approccio sistemaIl variatore di velocità consente un risparmio energetico ottimizzando icicli di utilizzo dei motori elettrici asincroni.

In regime transitorio i variatori della gamma Altivar 71, da 0.37 a 18 kWpossono far diminuire di oltre la metà il consumo energetico diun’installazione.

I valori degli impatti ambientali forniti nella pagina precedente sono validisolo nel quadro precisato e non possono essere utilizzati direttamente perstabilire il bilancio ambientale dell’installazione.

v GlossarioEsaurimento delle risorse naturali Raw Material Depletion (RMD)

Questo indicatore quantifica il consumo di materie prime per l’intero ciclodi vita del prodotto. Viene espresso con una frazione che indica ilrapporto tra le risorse naturali esaurite ogni anno e l’insieme delle risorseannuali di questa materia.

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A Fig. 6 Confronto ACV degli impatti tra l’Altivar71 - 0.75 kW 500 V con eco-progettazione e senza eco-progettazione

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12.8 ApplicazioniEco-progettazione

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• Esaurimento dell’acquaWater Depletion (WD)Questo indicatore calcola il consumo di acqua utilizzata, potabile o disorgente industriale. Si esprime in m3.

• Potenziale di riscaldamento globale (Effetto serra) Global Warming Potential (GWP)Il riscaldamento globale del pianeta risulta dall’aumento dell’effetto serradovuto all’assorbimento dell’irraggiamento solare riflesso dalla superficieterrestre da alcuni gas detti “ad effetto serra”. L’unità di misura è il CO2 equivalente (gr.).

• Potenziale di riduzione dello strato di ozono (distruzione dello stratodi ozono) Ozone Depletion (OD)Questo indicatore specifica il contributo al fenomeno di distruzione dellostrato di ozono dovuto all’emissione di alcuni gas specifici.

Questo effetto viene calcolato in CFC-11 equivalenti (gr.).

• Potenziale di formazione fotochimica dell’ozono Photochemical Ozone Creation (POC)Questo indicatore quantifica il contributo al fenomeno dello “smog”(ossidazione fotochimica di alcuni gas che produce ozono) e vieneespresso in C2H4 equivalente (etilene equivalente).

• Acidificazione dell’ariaAir Acidification (AA)La presenza di sostanze acide nell’atmosfera è provoca dalle piogge. Un tasso elevato di acidità delle piogge può provocare il deperimentoprogressivo delle foreste.

Il contributo all’inquinamento acido dell’aria viene calcolato utilizzando ipotenziali di acidificazione delle sostanze e viene espressa in H+ equivalente.

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