Il rischio da agenti biologici per marittimi e operatori...
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Il rischio da agenti biologici per marittimi e
operatori portuali: accertamento e prevenzione
Liliana Frusteri
INAIL – Direzione Generale
Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione
“Fattori di Incidenza sulla Salute dei marittimi e degli operatori portuali”
Napoli 27 giugno2014
• Ambiente industriale (materie prime,
processi, ecc.)
• Ambiente rurale (animali, sostanze
vegetali, polveri, ecc.)
• Ambiente indoor (occupanti, impianti
aeraulici, impianti idrici, polvere, ecc.)
• Sanità (pazienti, fluidi biologici, ecc.)
•………………………
Nessun ambiente “NORMALE” di vita o di lavoro può
essere considerato privo di agenti biologici
Settore marittimo e portuale
Il rischio biologico rappresenta la
probabilità di venire in contatto con
qualsiasi microrganismo, coltura
cellulare ed endoparassita umano in
grado di provocare infezioni, allergie
o intossicazioni.
IL RISCHIO BIOLOGICO
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Normativa generale e normativa speciale in materia di tutela
della salute e della sicurezza
La normativa generale di cui al d.lgs. n.
81/2008 trova applicazione
residuale per quanto non diversamente
previsto da:
• d.lgs. n. 271/1999 (Adeguamento della
normativa sulla sicurezza e salute dei
lavoratori marittimi a bordo delle navi
mercantili da pesca nazionali)
• d.lgs. n. 272/1999 (Adeguamento della
normativa sulla sicurezza e salute dei
lavoratori nell'espletamento di operazioni e
servizi portuali, manutenzione, riparazione e
trasformazione delle navi in ambito portuale)
Titolo I PRINCIPI COMUNI: DISPOSIZIONI GENERALI
Titolo II
LUOGHI DI LAVORO
Titolo III ATTREZZATURE DI LAVORO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Titolo IV CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI
Titolo V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Titolo VI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Titolo VII
ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
Titolo VIII
AGENTI FISICI: RUMORE
VIBRAZIONI CAMPI ELETTROMAGNETICI RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Titolo IX
SOSTANZE PERICOLOSE: AGENTI CHIMICI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI AMIANTO
Titolo X ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Titolo XI ATMOSFERE ESPLOSIVE
Titolo XII NORME TRANSITORIE E FINALI
ALLEGATI
D. LGS. 81/08 E S.M.I
MICRORGANISMO
Qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico (virus, batteri, funghi)
AGENTE BIOLOGICO qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura
cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie
od intossicazioni.
COLTURA CELLULARE Risultato della crescita in vitro
di cellule da organismi
pluricellulari
ENDOPARASSITA
Parassita che vive all’interno dell’uomo (per es.
Toxoplasma gondii, elminti, trichinelle, ecc.)
DEFINIZIONE DI AGENTE BIOLOGICO (Art. 267)
Oltre a
VIRUS
BATTERI
FUNGHI
ENDOPARASSITI
Pur non essendo espressamente compresi nelle definizioni del
D.Lgs. 81/08, ai fini della valutazione del rischio biologico, va
considerata anche la presenza di:
• prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore
animali, fibre tessili)
• artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.), volatili,
mammiferi
RISCHIO BIOLOGICO: UN CONCETTO PIU’ AMPIO
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GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO IV
Ha poche
probabilità
di causare
malattie
Può causare
malattie e
costituire un
rischio per i
lavoratori
Ha poche probabilità
di propagazione
nella comunità
Sono di norma
disponibili efficaci
misure profilattiche
e terapeutiche
Può causare malattie
gravi e costituisce
un serio rischio per
i lavoratori
Può causare malattie
gravi e costituisce un
serio rischio per i
lavoratori
Può propagarsi
nella comunità
Può presentare un
elevato rischio di
propagazione nella
comunità
Sono di norma
disponibili efficaci
misure profilattiche
e terapeutiche
Non sono di norma
disponibili efficaci
misure profilattiche
e terapeutiche
CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI
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Virus Ebola
Brucella abortus
Escherichia coli (ceppi
patogeni)
Micobacterium tuberculosis
Salmonella typhi
GRUPPO II
Virus dell’epatite A
Virus influenzale A, B, C
Virus del morbillo, della rosolia
della varicella
Clostridium tetani
E.coli (ceppi non patogeni)
Pseudomonas aeruginosa
Staphilococcus aureus
Salmonella spp.
Virus dell’ epatite B e dell’HIV
BSE, altre TSE animali
Coccidioides immitis
Blastomyces dermatitidis
Aspergillus fumigatus
Candida albicans
Entamoeba histolytica
Echinococcus granulosus
Plasmodium falciparum
GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO IV
CLASSIFICAZIONE: ESEMPI
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CASI DI INFEZIONI DA NOROVIRUS
NOROVIRUS
Chi sono: virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di
gastroenterite nel 1968.
Effetti sulla salute: gastroenteriti, soprattutto in contesti comunitari (ospedali, case di
riposo, scuole o ambienti confinati, come navi da commercio e crociera.
Classificazione nel D.Lgs 81/08: gruppo 2
Vie di esposizione: virus altamente infettivo, persiste nell’ambiente anche per due
settimane. Trasmissione diretta, per via orofecale o via aerosol, tramite acqua o cibo infetti,
contatto con superfici contaminate. Epidemie spesso associate al consumo di cibi freddi. Il
cibo potrebbe essere contaminato alla fonte, da acque infette. In molti casi, contaminazione
attribuita alle cisterne di raccolta dell’acqua, a piscine e fontane.
Disponibilità di vaccino: no
Misure di prevenzione e protezione: rigorose misure igieniche
• lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi
• non stare a contatto con il cibo se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la
guarigione
• lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (tovaglie, tovaglioli,
grembiuli, teli da lavoro, utensili) che possano essere venuti a contatto con persona infetta
e/o con il virus
• utilizzare solo cibi di provenienza certificata
• eliminare scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto
e/o da altre fonti di norovirus 11
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CASI DI INFEZIONI DA LEGIONELLA
LEGIONELLA PNEUMOPHILA
Chi è: bacillo legato all’acqua, soprattutto se stagnante
Effetti sulla salute: forme asintomatiche, simil-influenzali
o polmonite grave (malattia del legionario).
Classificazione D.Lgs. 81/08): gruppo 2
Via di esposizione: inalazione di aerosol contaminato. Non
si trasmette da un soggetto all’altro.
Disponibilità di vaccino: no
Misure di prevenzione e protezione: idonea
progettazione, manutenzione e disinfezione di impianti idrici
e climatizzazione, disinfezione impianti, uso di DPI
Monitoraggio ambientale: prelievo di acqua, biofilm
Rischio professionale: attività in cui gli operatori hanno
contatti con acqua nebulizzata di impianti di raffreddamento
e circolazione dell’acqua, circuiti di distribuzione di acqua
calda, impianti di condizionamento, torri di raffreddamento,
vasche per idromassaggi, fontane decorative ecc. (centri
termali, strutture alberghiere, ospedali, uffici, navi, ecc.).
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Studio di prevalenza di Legionella spp. in 9 navi attraccate nel nord della
Sardegna nel 2004.
Campioni d’acqua: cabine dei passeggeri, cabine dell’equipaggio, cucine, bar,
locali dell’aria climatizzata centralizzata.
Analisi qualitativa e quantitativa per Legionella spp. e analisi batteriologica.
Risultati: 42% di campioni d’acqua contaminati da Legionella spp. (95.5%L.
penumophila) (soprattutto da docce e lavandini).
Il 77.8% dei campioni conteneva > 104 UFC/L.
Prevalence study of Legionella spp. contamination in ferries and
cruise ships, Azara et al., BMC Public Health 2006, 6:100
Sono animali (insetti, topi, acari, zecche, ecc.) che possono
trasmettere malattie infettive
VETTORI E VEICOLI
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Species composition and population dynamics of Aedes
mosquitoes, potential vectors of arboviruses, at the container
terminal of the autonomous port of Abidjan, Coˆ te d’Ivoire
(Konan et al., Parasite 2013, 20, 13)
Indagine entomologica relativa a zanzare del genere Aedes nel
Porto di Abidjan in 2009 a seguito di due epidemie di febbre gialla e a
casi di dengue.
Queste zanzare hanno la particolarità di produrre uova molto
resistenti, condizione che consente di sopravvivere molti giorni e di
diffondersi in tutto il mondo attraverso il traffico di container.
Uomo e animali Contatto diretto o indiretto, emissione particelle per via aerea (influenza,
polmoniti, tubercolosi, varicella, ecc.), fluidi biologici e rifiuti organici (epatiti,
AIDS, ecc.)
Impianti condizionamento aria Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri termofili,
endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi)
Acqua Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi, protozoi)
Merci, arredi, apparecchiature, strumenti, superfici di
lavoro Agenti microbici e allergizzanti
Polvere e terra Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc.
In ambiente esterno diffuse le spore del tetano
PRINCIPALI FONTI DI PERICOLO
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• La suscettibilità alle infezioni è variabile tra individui diversi
• Il bioaerosol è una miscela complessa di agenti biologici diversi
• Non ci sono dati epidemiologici sufficienti a stabilire relazioni dose
risposta
•E’ difficile misurare l’esposizione reale, spesso valutata in base ai
monitoraggi ambientali
• I monitoraggi ambientali non sono standardizzati e sono influenzati
dal campionamento stesso
L’esposizione individuale deve sempre essere ridotta al più basso livello possibile
VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO – CRITICITA’
Non esistono valori soglia!
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO:
Sulla base dell’obiettivo e della matrice, si scelgono: tipo di
campionamento, campionatore e durata del campionamento.
Categoria di
inquinamento
microbiologico
(batteri)
Case
(UFC/m3)
Ambienti non
industriali
(UFC/m3)
Molto bassa
< 100
<50
Bassa
<500
<100
Intermedia
<2500
<500
Alta
<10000
<2000
Molto alta
>10000
>2000
Valori di carica batterica e valutazione
della qualità dell’aria (Report. N. 12
European Collaborative Action, 1993)
Categoria di
inquinamento
microbiologico
(funghii)
Case
(UFC/m3)
Ambienti non
industriali
(UFC/m3)
Molto bassa
< 50
<25
Bassa
<200
<100
Intermedia
<1000
<500
Alta
<10000
<2000
Molto alta
>10000
>2000
Valori di carica fungina e valutazione
della qualità dell’aria (Report N. 12,
European Collaborative Action, 1993)
CATEGORIE DI CONTAMINAZIONE DELL’ARIA
Effettuato in corrispondenza di postazioni di lavoro, di
apparecchiature, di superfici di comune utilizzo, ….
MONITORAGGIO DELLE SUPERFICI
RISCHIO BIOLOGICO A BORDO NAVE: ACCERTAMENTO
Agenti
biologici
Virus (Norovirus, virus influenzali, papillomavirus,..), batteri (coliformi,
Clostridium perfrigens, stafilococchi, legionelle,..), funghi (muffe, dermatofiti),
endoparassiti ed ectoparassiti, allergeni (muffe).
Agenti microbici relativi ad aree geografiche specifiche: malaria, epatite A,
tifo, febbre gialla, amebiasi, meningite meningococcica.
Fonti di
pericolo
Superfici comuni, panche, pavimenti
Servizi igienici
Alimenti
Impianti idrici e di climatizzazione
Contatto con passeggeri
Via di
esposizione
Contatto diretto e indiretto
Inalazione
Via oro-fecale
Via parenterale (personale di infermeria, addetti alle pulizie)
Effetti sulla
salute
Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche, micosi), infezioni
gastrointestinali, allergie
Monitoraggio
ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria
monitoraggio delle superfici
monitoraggio microbiologico dell’acqua
monitoraggio degli allergeni indoor
RISCHIO BIOLOGICO A BORDO NAVE: PREVENZIONE
Rigorose misure di igiene personale e ambientale
Periodica disinfezione, disinfestazione e derattizzazione
Pulizia, manutenzione e sostituzione filtri impianto di condizionamento
Trattamento impianti idrici; corretta gestione acqua potabile e acqua per
consumo umano
Gestione e smaltimento dei rifiuti
Corretta manipolazione e conservazione del cibo
Formazione e informazione
Sorveglianza sanitaria
Vaccinazioni (obbligatorie vaccinazione antitetanica (D.M. 16/11/75) e anti
febbre gialla per gli equipaggi diretti nei paesi compresi nell’area di endemia
(L.106/82).
Uso di DPI laddove necessario
Nomina di un responsabile per il controllo degli aspetti inerenti Legionella
• Rigorose norme di igiene personale
• Merci tenute in reparti o settori distinti per ciascun genere o gruppi di
settore omogenei, avendo cura di tenere i reparti o settori destinati a
prodotti non alimentari separati dai reparti alimentari.
• Verdure, carni, pollame, latticini, ecc. conservati separatamente
• Apparecchiature frigorifere tenute in perfette condizioni di
funzionamento e periodicamente puliti e disinfettati.
• Rigida distinzione dei percorsi sporco/pulito
• Conservazione degli alimenti a temperatura ambiente solamente per il
tempo necessario alla loro manipolazione.
GESTIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
NELLE CUCINE /1 (Da Quaderno di formazione per la sicurezza sul lavoro in cucina
a bordo delle navi, Inail-Confitarma)
• Manipolazione di cibo con particolare attenzione alle fasi di: pulizia del
cibo crudo (accurato lavaggio), corretto congelamento e
scongelamento, idonea cottura, separazione tra cibi cotti e crudi
• Scartare gli alimenti che presentino alterazioni dell’aspetto, del colore,
dell’odore, alimenti in scatola o sotto vetro con rigonfiamenti che facciano
pensare alla produzione di gas
• Effettuare sempre una completa e accurata pulizia e disinfezione dei
locali , delle superfici e degli attrezzi da lavoro
• Vietare l’accesso a estranei in cucina
GESTIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
NELLE CUCINE /2
(Da Quaderno di formazione per la sicurezza sul
lavoro in cucina a bordo delle navi, Inail-Confitarma)
RISCHIO BIOLOGICO NELLE ATTIVITA’ PORTUALI:
ACCERTAMENTO E PREVENZIONE
Agenti biologici Batteri (coliformi, tetano), muffe, ectoparassiti
Fonti di pericolo Merci contenenti sostanze organiche, animali
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto
Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni intestinali, allergie
Monitoraggio
ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria
monitoraggio delle superfici (panche, armadietti di
spogliatoi, ecc.)
Prevenzione e
protezione
Procedure di lavoro
Disinfestazione e derattizzazione
Informazione e formazione
Sorveglianza sanitaria
Vaccinazioni (tetano)
Utilizzo di DPI laddove necessario