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Gli infortuni sul lavoro per caduta dei marittimi «Safety–Prevenzione infortuni e safety nel settore marittimo» Napoli 27 giugno 2014 Federica Cipolloni - Consulenza Statistico attuariale Consulenza Statistico Attuariale

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Gli infortuni sul lavoro per caduta dei marittimi

«Safety–Prevenzione infortuni e safety nel settore marittimo»

Napoli 27 giugno 2014

Federica Cipolloni - Consulenza Statistico attuariale

Consulenza Statistico Attuariale

La prevenzione degli eventi lesivi

Per delineare politiche prevenzionali ad hoc che massimizzino il risultato riducendo la frequenza e/o la gravità degli infortuni sul lavoro occorre conoscere numerosità di eventi, conseguenze degli stessi e modalità di accadimento.

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DATO

CONOSCENZA

POLITICHE PREVENZIONALI

ESAW/1 e ESAW/2

Vengono fissate le variabili di base che connotano :

l’azienda/nave: Attività economica (NACE, rev.1), Ubicazione geografica (NUTS), Dimensione aziendale (n. dipendenti che operano nell’unità locale)

il lavoratore infortunato: Professione, Età, Sesso, Tipo di lesione (nomenclatura apposita), Sede anatomica della lesione (nom. apposita), Data (AAAAMMGG), Ora solare (HH; da 00 a 23), Nazionalità, Status (dip./no), Giornate perdute (giorni di calendario).

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ESAW/3

Si scelgono le variabili che descrivono l’evento infortunistico:

Dove è accaduto? Tipo di luogo.

Facendo cosa? Tipo di lavoro.

Compiendo quale gesto? Attività fisica specifica.

Con cosa? Agente materiale dell’attività fisica specifica.

Perché è accaduto? Deviazione.

Con cosa? Agente materiale della deviazione.

In quale modalità è accaduto? Contatto.

Con cosa? Agente materiale del contatto.

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Il quadro di riferimento dell’analisi

Metodologia di rilevazione EUROSTAT (ESAW3):

Infortuni occorsi nella sola occasione di lavoro, rappresentativi del rischio specifico dell’attività lavorativa considerata;

Infortuni con un’assenza minima superiore ai 3 giorni, che corrispondono agli indennizzati dall’Istituto, e che consentono di apprezzare la gravità degli eventi lesivi stessi.

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L’attenzione agli scivolamenti

I dati analizzati riguardano il periodo 2004-2011 con particolare attenzione al 2009, anno con maggior contenuto informativo delle variabili ESAW/3.

La ricerca condotta ha focalizzato l’attenzione sugli infortuni causati da scivolamento del lavoratore perché:

• Elevata frequenza: responsabile in media della metà degli eventi lesivi

• Gravità media maggiore: all’aggravarsi dei postumi cresce la quota imputabile a tale casistica di eventi

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Gli infortuni dovuti a caduta

Nel 2009 il 97,8% degli infortuni (in complesso 1.300) è occorso in occasione di lavoro e di questi circa la metà sono risultati imputabili a caduta del lavoratore

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Gli infortuni dovuti a caduta

In particolare nel 42,2% si è trattato di caduta del marittimo ad un livello diverso da quello occupato prima dell’evento deviante

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Dettaglio scivolamenti con cadute 2009

Casi Incidenza %

Caduta di persona dall'alto 272 42,2%

Caduta di persona allo stesso livello 235 36,4%

Caduta di persona -livello non precisato 138 21,4%

Complesso 645 100%

La gravità dei postumi della caduta

Gli scivolamenti, rispetto alle altre deviazioni, comportano postumi mediamente più gravi:

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La qualifica dell’infortunato

Le qualifiche più interessate coincidono con quelle interessate dal complesso degli eventi lesivi: marinaio (16,3%), mozzo (14,7%) o piccolo (14,3%), ma con pesi diversi di caduta dall’alto e a livello.

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Altro e nondeterminato

Piccolo

Mozzo -allievocomune polivalente

Marinaio

43,6%

50,0%

46,3%

26,7%

38,0%

22,8%

30,5%

48,6%

18,4%

27,2%

23,2%

24,8% Caduta di personadall'alto

Caduta di persona allostesso livello

Scivolamento concaduta di persona -livello non precisato

Le sedi della lesione Nella maggior parte dei casi vengono coinvolti arti

inferiori o superiori e parti multiple del corpo (62,5%), in particolare:

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Altra sede

Mani e dita

Piedi e dita

Testa(cranio, collo, nuca)

Torace, costole, schiena

Arti superiori

Arti inferiori

Parti multiple

7,2%

8,1%

8,5%

3,8%

13,2%

17,4%

31,9%

9,8%

8,8%

3,3%

3,7%

8,5%

9,2%

12,9%

25,4%

28,3%

Caduta di persona dall'alto Caduta di persona allo stesso livello

I postumi delle cadute

Otre la metà dei casi degli scivolamenti con caduta non comporta postumi permanenti; tra i casi con postumi permanenti la caduta dall’alto risulta maggiormente responsabile di quella a livello, raggiungendo il peso massimo nei casi più gravi.

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Attività svolta e luogo dell’infortunio

Le vittime di scivolamenti con cadute, al momento dell’infortunio, risultano essere prevalentemente impegnate:

• in attività di magazzinaggio nel caso di cadute dall’alto

• in attività complementari in caso di cadute in piano

Nell’imbarcazione ferma in porto o in navigazione in acque interne prevalgono le cadute dall’alto rispetto a quelle in piano, mentre in caso di navigazione in mare aperto non esiste una marcata differenza tra le due deviazioni.

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Azione svolta all’infortunio

Nel 92,3% le cadute dall’alto sono associate a “salire e scendere” le scale, mentre gli scivolamenti allo stesso livello annoverano oltre al “camminare, correre” (58,7%) anche i movimenti sul posto (20,4%).

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Conclusioni

Le cadute dall’alto o a livello costituiscono una delle principali cause di infortunio anche considerando il complesso degli infortuni occorsi in occasione di lavoro ed indennizzati dall’Inail (in media il 19%), ma con attenzione ai marittimi la quota sale al 50% comprovando la necessità di intervenire in tale ambito.

Riuscire a delineare interventi preventivi mirati che tengano in considerazione la peculiarità dell’attività svolta dal lavoratore del settore economico di volta in volta considerato porterà sicuramente ad apprezzabili riduzioni in termini di frequenza e di gravità.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

CONSULENZA STATISTICO ATTUARIALE

Cipolloni Federica