Packaging per i prodotti biologici

96
Corso di Laurea in Design della Comunicazione Laboratorio di Sintesi Finale AA 2008 / 2009 di Simone Bellotto 100% Alimentare. Packaging per l’Accesso

description

Elaborato di Laurea PoliTecnico di Milano Deisgn della comunicazione 22/02/2010

Transcript of Packaging per i prodotti biologici

Corso di Laurea in Design della ComunicazioneLaboratorio di Sintesi FinaleAA 2008 / 2009

di Simone Bellotto

100% Alimentare. Packaging per l’Accesso

Corso di laurea in Design della comunicazioneAnno Accademico 2008/2009

100% Alimentare. Packaging per l’accessoLaboratorio di Sintesi Finale

Docenti: Valeria Bucchetti, Chiara DianaCultori della materia: José Allard, Erik Ciravegna, Elena ZordanTutor: Elisa Mastrofrancesco

Elaborato di laurea di Simone Bellotto 206307

Indice

Indice4

1 Introduzione

2 Ricerca

2.1 Il sistema biologico La filiera dei prodotti biologici Vincoli e legislatura Punti di forza e di deolezza I vantaggi del biologico La qualità dei prodotti biologici

2.2 I Mezzi di comunicazione La comunicazione del biologico Il Packaging Analisi del packaging

2.3 Il consumatore Grado d’informazione Le motivazioni Tipologie di consumatori I consumatori del futuro

3 Scelte progettuali

3.1 Area di progetto Comunicare il sistema biologico Divisione dei progetti Il Paniere Analisi del Brief Parole chiave

3.2Concept

Indice 5

4 Progetto

4.1 Materiale

4.2 Elementi grafici Committente Suddivisione delle informazioni Sviluppo

4.3 Fumetto Costruzione vignette Strisce Stesi

4.4 Visione d’insieme

5 Bibliografia e sitografia

Il sistema biologico

I Mezzi di comunicazione

Il consumatore

1 Introduzione1 Introduzione

Introduzione8

1.1 Introduzione

Il filosofo Ludwig Feuerbach scriveva che ”noi siamo ciò che mangiamo”Questa semplice affermazione ci rivela come gli alimenti che tutti i giorni assumiamo abbiano un valore intrinseco ben superiore a quanto si possa pensare.

In questo saggio verrà ampiemente trattato il tema dei prodotti alimentari e nello specifico dello strumento packaging, come strumento di comunicazione e veicolo di idee e messaggi.Il progetto ha le sue basi nell’agricoltura biologica come modello di sviluppo sostenibile in grado di apportare notevoli vantaggi alla società.

I benefici che la filiera del biologico può portare alla società spaziano dal preservare la biodiversità fino alla diminuzione dell’effetto serra, senza contare i benefici direttamente percepibili dal consumatore, come i migliori valori nutritivi o la maggior sicurezza che possono offrire. Attualmente il biologico interessa un campo decisamente ristretto, questo è dovuto dallo scarso grado di omogeneità a Iivello produttivo, dalla dimensione produttiva troppo ridotta per innescare Ie necessarie economie di scala e, soprattutto, dalla carenza di servizi, formazione, informazione e dalla mancanza dell’applicazione delle leve del marketing. E’ chiaro che nel panorama economico attuale il marketing e la comunicazione giocano un ruolo fondamentale a cui la filiera del biologico non può più rinunciare.

Attraverso il packaging si può riuscire a comunicare con il consumatore cercando di renderlo informato e consapevole delle sue scelte, il progetto vuole quindi essere un modo innovativo per informare il consumatore sui vantaggi dell’agricoltura biologica.

Ricercagguato 9

Il sistema biologico

I Mezzi di comunicazione

Il consumatore

2 Ricerca

Il sistema biologico

I Mezzi di comunicazione

Il consumatore

2 Ricerca

Il sistema biologico

I Mezzi di comunicazione

Il consumatore

Ricerca: Il sistema biologico12

2.1 Il sistemabiologico

Il prodotto biologico si distingue da un prodotto convenzionale per il metodo con cui viene creato. E’ un prodotto naturale e quindi non sintetico, che proviene dall’agricoltura biologico.

Il termine “biologico” è in realtà un termine improprio: l’attività agricola, biologica o convenzionale, verte sempre su un processo di natura biologica attuato da un organismo vegetale, animale o microbico. Sarebbe più corretto utilizzare, come succede in molte altre lingue, termini più appropriati come agricoltura organica oppure agricoltura ecologica, in quanto mettono in evidenza i principali aspetti distintivi dell’agricoltura biologica.

L’agricoltura biologica si fonda su obiettivi e principi, oltre che su pratiche comuni, ideati per minimizzare l’impatto umano nell’ambiente e allo stesso tempo permettere al sistema agricolo di operare nel modo più naturale possibile.

Ricercagguato 13

Ricerca: Il sistema biologico14

La filiera dei prodotti biologici

Con filiera si intende l’insieme delle aziende che con corrono a produrre, distribuire e commercializzare un dato prodotto alimentare.

Per estensione, il termine indica quella serie di controlli sull’origine e successiva trasformazione di un prodotto che ne garantiscono la assoluta genuinità tutelando la sicurezza del consumatore. La filiera può essere semplice o complessa a seconda di quanti passaggi subisce il prodotto prima di arrivare al consumatore: solitamente le filiere ortofrutticole sono più semplici di quelle lattiero-casearie o animali.

Il percorso dal produttore al consumatore assume differenti articolazioni in funzione delle dimensioni dell’azienda e della sua localizzazione. Le aziende agricole biologiche di piccole dimensioni, ad esempio, prediligono le vendite dirette ai consumatori (canale corto) attraverso la fornitura ai punti vendita del dettaglio specializzato. Tali aziende, inoltre, trovano spesso nella cooperazione in ambito locale lo sbocco per le produzioni.Le cooperative in alcuni casi provvedono anche al condizionamento del prodotto, anche se la maggior parte si limita alla concentrazione del prodotto, ricevuto già confezionato ed avviato poi alla commercializzazione.I grossisti a loro volta riforniscono il dettaglio specializzato, l’industria, la GDO ed il canale della ristorazione commerciale specializzata (ristorante, hotel e catering).

Le grandi aziende ricorrono solitamente a figure d’intermediazione evitando così i rapporti con il piccolo dettaglio e le relative problematiche connesse a spese elevate a causa delle scarsa quantità di prodotto movimentato, della complessità logistica e dei problemi burocratici. È indubbio che la recente crescita del consumo di prodotti biologici è imputabile all’incremento dell’offerta di tali produzioni nei punti vendita della GDO. Indagini nazionali indicano come il 66% degli “acquirenti biologici” utilizzi l’ipermercato come la principale fonte d’acquisto.

Ricerca: Il sistema biologico 15

Il dettaglio specializzato costituisce un fenomeno più rilevante in zone dove, invece, si registra una bassa densità di punti vendita in rapporto con la popolazione residente. Rimane, comunque, il fatto che la commercializzazione dei prodotti biologici mostra notevoli difficoltà legate soprattutto alla frammentazione dell’offerta e dall’assenza di importanti forme di aggregazione della stessa.

Secondo rilevazioni di Ismea, relative al mese di gennaio 2008, in media la quota che ha retribuito i produttori è risultata pari al 42% del prezzo finale, mentre il 24,3% ha riguardato i grossisti ed il rimanente 33,7% il mercato al consumo. Si può facilmente capire come la filiera del biologico tratti con maggior riguardo il produttore, che attualmente trova forti difficoltà nel panorama industriale, confermandoci la sua alta sostenibilità a tutti gli elementi che compongono la filiera.

Le pratiche agricole biologiche generalmente includono:

• La rotazione delle colture per un uso efficiente delle risorse locali.

• Limiti ristretti nell’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici nell’allevamento degli animali, additivi negli alimenti e coadiuvanti

• Il divieto dell’uso di organismi geneticamente modificati (OGM)

• L’uso efficace delle risorse del luogo, come per esempio l’utilizzo del letame per fertilizzare la terra o la coltivazione dei foraggi per il bestiame all’interno dell’azienda agricola

• La scelta di piante ad animali che resistono alle malattie e si adattano alle condizioni del luogo

• Allevare gli animali a stabulazione libera, all’aperto e nutrendoli con foraggio biologico

• Utilizzare pratiche di allevamento appropriate per le differenti specie di bestiame

Ricerca: Il sistema biologico16

Vincoli e legislatura

La Legislatura Europea

Nell’Unione Europea, queste norme sono state fissate nella Regolamentazione del Consiglio (EEC) No 2092/91 del 24 giugno 1991 sulla produzione biologica di prodotti agricoli e indicazioni relative su prodotti agricoli e generi alimentari.

Una revisione dettagliata del presente Regolamento ha portato alla nascita di due proposte della Commissione Europea nel dicembre 2005, volte ad un’ampia semplificazione e ad un miglioramento del regolamento, sia delle importazioni di prodotti, sia della produzione ed etichettatura dei prodotti biologici. Il Regolamento sulle importazioni, Regolamento del Consiglio 1991/2007 che modifica il regolamento CEE/n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari è entrato in vigore nel gennaio 2007.L’altro, il Nuovo Regolamento del Consiglio sulla produzione biologica ed etichettatura dei prodotti biologici, fornisce la definizione della produzione organica, il suo logo ed il sistema di etichettatura, è stata adottato dal Consiglio dell’Unione Europea il 28 giugno 2007 e si prevede entri in vigore dal 1 gennaio 2009.

Logo ed etichettatura

Il Regolamento europeo dei prodotti biologici indica come le colture e gli allevamenti debbano essere gestiti, e come il cibo e il foraggio del bestiame debbano essere trattati, affinché possano essere classificati come biologici. In conformità con il regolamento europeo dei prodotti biologici, esso è altresì richiesto per i prodotti che portano il logo UE dell’agricoltura biologica. è inoltre obbligatorio secondo il codice degli Organismi di Controllo, che esaminano e certificano gli operatori biologici, accompagnare questa etichettatura.

Il regime di etichettatura mira ai consumatori degli Stati Membri della Comunità Europea sicurezza riguardo alla natura biologica dei prodotti in vendita. Il logo europeo è stato ideato per accrescere la riconoscibilità dei prodotti biologici tra i consumatori e funziona in modo simile ad altri loghi nazionali. Attualmente non è ob-bligatorio per gli alimenti prodotti secondo la Regolamentazione Europea dei prodotti biologici, ma lo diventerà quando il nuovo regolamento entrerà in vigore.Le statistiche mostrano che molti consumatori europei cercano prodotti che portano logo ed etichettatura di prodotto biologico quando acquistano alimenti.

Ricercagguato 17

Ricerca: Il sistema biologico18

Punti di forza e di debolezza

Punti di forza:

• Crescita continua del settore (operatori, superfici).

• Dimensione fisica ed economica maggiore delle aziende biologiche rispetto alla media dell’agricoltura regionale.

• Sviluppo delle filiere animali.

• Crescita delle colture da reddito (frutticoltura).

• Resa produttiva spesso paragonabile a quella delle colture convenzionali.

• Crescita dei consumi.

• Garanzia della sicurezza alimentare.

• Elevato valore ambientale, paesaggistico, e tutela della biodiversità.

• Buona immagine del prodotto presso il consumatore nazionale ed internazionale, in termini di tipicità, qualità, garanzia e innovazione.

• Favorevoli condizioni pedoclimatiche che consentono l’ottenimento di produzioni di alta qualità sotto il profilo igienico-sanitario e nutrizionale.

• Esperienza accumulata con anni di politiche agroambientali.

• Disponibilità di una vasta gamma di prodotti offerti che spaziano dal vegetale all’animale.

• Miglioramento dei redditi agricoli in aree marginali.

• Buona strutturazione e vitalità del settore.

Punti di debolezza:

• Scarso grado di omogeneità a livello produttivo (forte peso delle colture foraggiere permanenti ed avvicendate).

• Difficile adeguamento dei segmenti di filiera a valle della produzione agricola(trasformazione, logistica, ecc).

• Carenza di servizi, formazione, informazione e mancanza dell’applicazione delle leve del marketing.

• Struttura informativa e sistemi di controllo e monitoraggio carenti.

• Difficile situazione del mercato del lavoro e del capitale fondiario in termini didisponibilità dei fattori e loro elevata onerosità, che rende difficile raggiungere livelli tecnici produttivi ottimali in linea con i concorrenti esteri.

• Elevato prezzo di mercato.

• Lentezza e difficoltà nella gestione della qualità attraverso l’implementazione di sistemi di tracciabilità/rintracciabilità a causa di difficoltà finanziarie e del management nel convincere la base produttiva.

• Offerta agricola eccessivamente polverizzata, che rende più difficile la gestione dei costi nella fase agricola e in quella di concentrazione delle produzioni.

• Forte dipendenza dei conti economici dai contributi monetari.

Ricerca: Il sistema biologico 19

Ricerca: Il sistema biologico20

I vantaggi del biologico

L’ultimo Report della FAO sottolinea come l’agricoltura biologica risolva i paradossi del sistema di produzione convenzionale individuati in questi punti:

• La produzione di cibo attuale è sufficiente ma 850 milioni di persone sono malnutrite e affamate

• L’utilizzo della chimica sta crescendo ma la produttività del grano sta decrescendo a seri livelli

• Il costi della produzione stanno salendo mentre i costi delle materie prime sono in declino da cinquant’anni

• L’informazione è crescentemente diffusa tramite veloci tecnologie informatiche, ma le malattie legate alla nutrizione stanno crescendo

Il sistema di industrializzazione del cibo provoca morti per avvelenamento da pesticidi e un alto numero di agricoltori si sono suicidati, mentre si sono persi milioni di posti di lavoro nelle aree rurali.In contrasto a questo, l’agricoltura biologica offre un sistema di produzione alternativo che migliora le performance agricole per migliorare l’accesso al cibo, una nutrizione adeguata, una qualità ambientale elevata, una efficienza economica e una maggiore equità sociale. I ricercatori raccomandano un passaggio all’agricoltura tradizionale specialmente nei paesi poveri in via di sviluppo. A questo vantaggio si unisce quello della ridistribuzione del cibo, prodotto e consumato direttamente in loco.

E’ stato dimostrato che, nonostante l’iniziale riduzione della produttività dei campi (a seguito del forte stress chimico subito negli ultimi anni), una conversione del 50 percento della produzione agricola a biologico in Europa e Nord America avrebbe un impatto minimo sulla reperibilità e sul prezzo del cibo, mentre porterebbe numerosi benefici (non facilmente monetizzabili) quali il miglioramento della fertilità del suolo, del welfare degli animali, la protezione della fauna selvatica, la fine dell’uso degli OGM e dei pesticidi, più posti di lavoro e meno energia consumata derivata da combustibili fossili.

L’espansione dell’agricoltura industriale non è dannosa solo per l’ambiente ma anche per le risorse stesse dell’agricoltura; infatti negli ultimi vent’anni si sono persi dai 5 ai 7 milioni di ettari all’anno di terre coltivabili per colpa dell’erosione del suolo o di altre forme di degrado, a cui si aggiungono circa 30 milioni di ettari danneggiati in vari modi. Diversi ricercatori sostengono che l’agricoltura biologica ha le potenzialità per invertire questi trend, e allo stesso tempo ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossido di diazoto (N2O) e altri gas effetto serra in maniera rilevante.

L’agricoltura biologica può raddoppiare l’imprigionamento di anidride carbonicanel suolo grazie all’aumento di sostanza organica vivente nel suolo stesso e diminuire i GHG (GreenHouse Gasses) tra il 48-60 %. Per esempio l’uso del biologico ha portato a un risparmio di combustibili fossili dal 10 al 70 percento in Europa e tra il 29 e il 37 percento negli USA. La rotazione delle culture obbligatoria, l’uso di semi e razze locali ben adattate a determinate condizioni, la rigenerazione della biodiversità e l’aumento di sostanza organica e di biomassa microbiologica nel terreno, sono tutti aspetti che ontribuiscono in modo sostanziale al bilanciamento ecologico.

Ricerca: Il sistema biologico 21

Ricerca: Il sistema biologico22

La qualità dei prodotti biologici

Per quanto concerne la qualità degli alimenti, il regolamento comunitario vieta espressamente di pubblicizzare come di qualità superiore i prodotti biologici.

Premesso che attualmente molto spesso non esiste un numero di dati sufficiente ad ottenere risultati statisticamente significativi, non si sono dimostrati benefici alla salute negli acquirenti di solo cibo biologico. Gli alimenti biologici sono comunque gli unici dimostratisi del tutto esenti da contaminazioni da fitofarmaci nelle analisi condotte da Legambiente nell’ambito dello studio Pesticidi nel piatto 2007.Inoltre uno studio del 2005 ha dimostrato che le tracce di agrofarmaci contenuti nelle urine dei bambini scompaiono dopo pochi giorni di alimentazione biologica.

Dopo anni di dubbi e incertezze, le ricerche più recenti concordano nel dire che gli alimenti biologici contengono più antiossidanti e più nutrienti: ad esempio, gli scienziati dell’Università di Davis, California, in uno studio pubblicato nel giugno 2007, hanno misurato la concentrazione di flavonoidi in pomodori bio e non, raccolti fra il 1994 e il 2004 in uno studio ultradecennale che, con un rigore mai raggiunto in precedenza, mette a confronto decine di sistemi di coltivazione diversi in ambiente controllato. Grazie alla accuratezza dei metodi impiegati, si è riscontrato che mediamente i pomodori bio avevano il 97% in più di canferolo, il 79% in più di quercetina e il 31% in più di naringina, e si è inoltre dimostrato che il suolo coltivato con metodi biologici migliora nel tempo, dando frutti sempre migliori.

Altri studi pubblicati nel marzo 2007 mostrano che pesche, mele e kiwi biologici hanno consistenza maggiore, e contengono una maggiore quantità di sostanze nutritive e antiossidanti quali zuccheri naturali, vitamina C, beta-carotene e polifenoli.I pomodori studiati a Davis suggeriscono che la qualità del terreno sia un fattore chiave, ma non sembra essere il solo: per esempio la polpa dei frutti bio contiene meno acqua, e è quindi più ricca di nutrienti; inoltre le varietà scelte per la coltivazione biologiche sono spesso più pregiate. Infine si ipotizza che le piante biologiche siano meno «pigre» dei quelle coltivate con fitofarmaci, perché costrette a produrre da sole molte più sostanze protettive.

Ricercagguato 23

Ricerca: I mezzi di comunicazione24

2.2 I mezzi dicomunicazione

I produttori o comunque “gli addetti ai lavori” hanno tutto l’interesse a comunicare ai propri clienti i vantaggi del produrre biologico e le qualità del prodotto.

Per loro è fondamentale che il consumatore sia consapevole dell’origine biologica del prodotto, dell’assenza di residui di pesticidi chimici, dell’utilizzo di fertilizzanti e concimi naturali e dell’alimentazione senza ormoni usata negli allevamenti.Tutto questo viene ampiamente docu mentato e veicolato tramite tutti i canali di comunicazione esistenti. La quantità di informazioni è notevole: quasi la totalità delle aziende biologiche ha un sito internet dove il consumatore può reperire un enorme quantità di informazioni e il packaging dei prodotti è utilizzato come primo veicolo di informazione, riportando moltissime informazioni.

Ricercagguato 25

Ricerca: I mezzi di comunicazione26

La comunicazione del biologico

Punto vendita

Il negozio o punto vendita specializzato nella vendita di prodotti biologici è il primissimo posto dove un consumatore può prendere contatto con un prodotto.

A seconda delle dimensioni ci sarà personale più o meno specializzato, si potrà creare o meno una certa fidelizazione ma di norma è questo il primo luogo dove un cliente può reperire informazioni sui prodotti che andrà ad acquistare.

Il punto vendita ha personale altamente qualificato e specializzato, cultore anch’esso dei prodotti biologici e in più casi, produttore stesso di alcuni dei prodotti messi in vendita nel negozio, è lui stesso a garantire, quando può la derivazione dei prodotti e il cliente tende sempre a fidarsi del proprio negoziante di fiducia.

All’interno del negozio si posso spesso trovare espositori, questo accade anche negli ipermercati e supermercati della grande distribuzione. Le aziende di prodotti biologici non ne fanno però un uso accurato, riportando solo informazioni sommarie o visualizzando solo il logo del marchio commercializzato, rinunciando così alle capacità comunicative che l’utilizzo di un espositore può portare. Informazioni sulla provenienza sono omesse e molto spesso non viene riportata neppure la certificazione europea.

Supporti stampa

In quest’ambito la stampa e le pubblicazioni cartacee in generale giocano un ruolo più che principale.

Esistono case editrici che sono interamente dedicate al tema e pubblicano moltissimi libri. E’ molto facile reperire pubblicazioni che studiano e analizzano tutto il sistema della filiera del biologico, dalla produzione fino alle tecniche di messa in vendita.

Un altro veicolo che non va sicuramente trascurato è la pubblicazione di brocure e volantini. Qui sono i marchi alimentari stessi che veicolano una grandissima quantità di informazioni sui prodotti e sulla filiera, attraverso interviste a contadini e allevatori e analizzando nel profondo i vari stai della produzione. Sensibilizzano molto sui temi dell’ambiente e dell’ecostenibilità offrendo addirittura un servizio aggiunto al cliente che così può prendere visione dei reali benefici della conversione al biologico e naturale. La difficile reperibilità è l’unico difetto di questo ottimo mezzo di comunicazione.

Ricerca: I mezzi di comunicazione 27

Ricerca: I mezzi di comunicazione28

Radio

Nell’ambito radiofonico ci sono svariati enti di informazione sulla filiera alimentare biologica.Le principali sono Ecoradio e Lifegate Radio.

Entrambe sono patrocinate da enti specifici che da sempre si preoccupano di comunicare i vantaggi sia medici che ecologici, derivanti dal passaggio dalla produzione tradizionale a quella biologica sia nel campo alimentare che in altri settori.

Il progetto Ecoradio nasce nel 2004 con il fine di realizzare un network dedicato ai valori universali dell’ambiente, della pace, della qualità del vivere, dei diritti umani e civili interconnessi a quelli di tutti gli esseri viventi: quotidianamente Ecoradio diffonde programmi radiofonici d’impegno, cultura, informazione ed intrattenimento, stimolando analisi e consapevolezza delle crescenti minacce che gravano sul Pianeta Terra ma anche delle straordinarie opportunità che l’uomo può guadagnarsi scegliendo modelli di produzione e consumo eco-sostenibili, in altri termini adottando uno stile di vita etico.

Lifegate radio invece nasce da un idea di marco roveda, uno dei primi imprenditori italiani che si affaccia alla cultura del mangiare sano e del rispetto per l’ambiente e le culture ecosostenibili.

Internet

Internet rappresenta il più potente e completo mezzo di informazione che un consumatore ha a disposizione.

Le case produttrici di prodotti biologici fanno un buon uso di questo mezzo tanto che preferiscono non riportare le informazioni “non obbligatorie” sui packaging per poter creare intere pagine web da consultare a piacimento.Sembra quasi che il consumatore sia invitato, prodotto alla mano, a recarsi sul sito della casa produttrice a cercare la scheda tecnica del prodotto che ha acquistato per cercare tutte quelle informazioni di cui ha bisogno.

Le filiere alle volte vengono comunicate molto bene, i vari passaggi che l’alimento compie vengono ampiamente documentati e assieme a essi vengono citati anche i vari metodi di trattamento che sono serviti a far arrivare il prodotto in mano al consumatore.

Elevata è anche la presenza di siti, forum e blog gestiti da enti governativi, consorzi di produttori e consumatori, associazioni profit o no profit e anche da consumatori che si impegnano nel sensibilizzare sui temi dell’ambiente e dell’ecostenibilità.

Ricerca: I mezzi di comunicazione 29

Ricerca: I mezzi di comunicazione30

Il packaging

L’imballaggio di un qualunque prodotto alimentare è il primo mezzo che ha un produttore per comunicare col consumatore la derivazione dei suoi prodotti.

Spesso sui packaging vengono riportate tutte le informazioni sugli attributi nutrizionali del prodotto che si sta per consumare.Altre volte vengono riportate informazioni sulla filiera, sull’origine geografica deiprodotti e sui vari passaggi e trattamenti che questo ha subito prima di arrivare sulle nostre tavole.

Sugli alimenti “freschi” quali i prodotti ortofrutticoli, la carne e il pesce, la legge obbliga i produttori a riportare sulle etichette o sulle confezioni informazioni inerenti la regione di origine e la regione di confezionamento.

Per i prodotti di distribuzione industriale (se pur di derivazione biologica) tutto ciò non spesso avviene, anzi, viene spesso tralasciato.Solo pochi marchi hanno deciso di applicare questo metodo informativo direttamente sui packaging e raramente riportano le informazioni sulla filiera, molto spesso il massimo che si può trovare è la sola dicitura “di derivazione biologica” e null’altro.

Infine va detto che quando si trovano informazioni sulla derivazione biologica del prodotto queste il più delle volte sono presenti in modo sommario e ripetitivo, applicate con un metodo coatto e poco pulito che non aiuta il consumatore, anzi possiamo dire che tutto ciò non rappresenta un esaustivo mezzo di informazione per il cliente che spesso è costretto a ricercare le informazioni sulla derivazione del prodotto con altri mezzi.

Ricercagguato 31

Ricerca: I mezzi di comunicazione32

Analisi dei packaging

E’ stata effettuata un’analisi sugli attuali packaging in commercio di proddotti biologici, cercando evidenziarne qualità e difetti e mettendoli in relazione con analoghi prodotti industriali di derivazione tradizionale.

Sono stati selezionati prodotti di ogni tipo dai più tradizionali, come la pasta o la frutta, ai più particolari, come la carne o l’olio, di diverse marche, dalle più diffuse e famose come i prodotti Esselunga Bio e quelli Natura Sì fino a marche sconosciute cercando di avere almeno 2 prodotti per ogni tipo, in modo da avere una panoramica più completa. Lo stesso è stato fatto con i prodotti di derivazione industriale, con un occhio di riguardo alle marche, poichè alcune case possono permettersi budget decisamente superiori rispetto a quelli utilizzati dalle marche biologiche.

Se ne evince una situazione molto particolare, dove molto spesso i packaging biologici sembrano una brutta copia di quelli industriali, solo pochi casi presentano dei packaging particolari e studiati per le qualità che offrono. Anche il Logo Biologico non viene sempre utilizzato oppure viene posizionato in malo modo rendendolo poco visibile.

Le informazioni risultano pesanti anche solo alla vista, utilizzano termini tecnici e complessi che rendono la lettura difficile ma molto spesso non sono neppure esaustive: la filiera non viene quasi mai trattata ma ci si sofferma di più sul prodotto.

Ricerca: I mezzi di comunicazione 33

Materiale: • spesso identico ai prodotti industriali

• non conforme all’identità del biologico

Disposizione informazioni: • Carico troppo elevato

• Disposizione informazioni inefficaca

Struttura grafica: • Disposizione elementi inefficace

• Impatto estetico poco accattivante

Qualità informazioni: • Filiera assente

• Linguaggio complesso

Logo Biologico: • Posizione non in evidenza

• Dimensione piccola

Ricerca: Il consumatore34

2.3 Il consumatore

I consumatori sono essenzialmente ben informati su cosa sia un prodotto biologico ma hanno solo una conoscenza generale del tema: non conoscono alcuni termini e punti chiave fondamentali dell’alimentazione biologica e soprattutto hanno gravi lacune sulla filiera produttiva.

La confusione è elevata: il massiccio utilizzo di termini tecnici, da parte delle aziende biologiche, e la nuova terminologia, utilizzata dalla grandi industrie, ha fatto dimenticare al consumatore concetti semplici e risaputi.

Il consumatore è generalmente interessato al tema, ma cerca di sfrutta canali informativi decisamente diversi da quelli utilizzati dalle aziende biologiche.

Ricercagguato 35

Ricerca: Il consumatore36

Grado d’informazione

Una ricerca condotta nell’aprile 2001 da INRA Demoskopea rivela che il 73% degli intervistati dà definizioni sostanzialmente corrette sul concetto di prodotti biologici, indicandone spontaneamente alcune caratteristiche chiave.

La ricerca è stata condotta attraverso interviste non telefoniche ma “face to face” su un campione di 1.000 individui rappresentativo della popolazione italiana tra i 14 e i 79 anni, pari ad un universo di riferimento di 47,4 milioni di adulti.

Ne risulta una situazione tutta particolare: malgrado il concetto di biologico sia chiaramente presente nella testa della grandissima parte dei consumatori, solo il 39% si reputa abbastanza o molto informato in materia (il che avviene principalmente tra i laureati e diplomati e tra i soggetti di classe medio-alta ed alta). In effetti il 61% desidera maggiori informazioni.

Un altro elemento interessante riguarda la natura dei consumatori attuali di prodotti biologici, i quali sono presenti sopra la media tra le donne (il vero “sesso forte” dei consumi non solo alimentari), i 25-44enni, i soggetti di classe medio-alta e alta e un po’ meno i soggetti di classe media, i diplomati e specialmente i laureati, i residenti delle regioni del centro-nord (con particolare rilevanza del nord-ovest) ed infine coloro che hanno in famiglia bambini/ragazzini dei due sessi fino a 11 anni di età.

Di conseguenza, come è evidente, il profilo dei consumatori appare assai avanzato e concentrato nelle aree geografiche e nelle fasce di età più avanzate e modernizzate.

Le motivazioni

Le scelte che guidano i consumatori di prodotti biologici sono state analizzate da una ricerca condotta dall’osservatorio di Giampaolo Fabris.

La motivazione principale è la ricerca di una maggiore sicurezza o garanzia (79%), seguita dalla ricerca di un prodotto più sano (per il 50% degli intervistati) e infine più buono (19%). Riguardo la tendenza ad usare raramente o per niente i prodotti ortofrutticoli biologici una recente indagine realizzata dalla A.C.Nielsen su un campione di 2.000 famiglie indica, quali motivi più frequentemente additati, la scarsa reperibilità (58%), il prezzo elevato (35%) e la scarsa informazione (22).

Ricerca: Il consumatore 37

Ricerca: Il consumatore38

Tipologie di consumatori

l MIPAAF, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali, ha stilato una descrizione dettagliata delle tipologie di consumatore biologico.

In origine, e per molto tempo, il consumo di prodotti biologici ha riguardato un’élite di consumatori. In effetti, nella prima metà del secolo, i seguaci del biologico rappresentavano una minoranza. L’agricoltura biologica torna di attualità con il movimento di contestazione del 1968 che trova, anche in questo metodo di produzione, un modo concreto per lottare contro il capitalismo e la società dei consumi.Fino agli inizi degli anni ’80 il consumatore di prodotti biologici può identificarsi esclusivamente con il post-sessantottino intellettuale, vegetariano, preoccupato per la salvaguardia dell’ambiente, che adotta sistemi di vita alternativi. Egli riveste anche il ruolo di opinion leader verso categorie sociali a lui vicine.A metà degli anni ’80 il consumatore di prodotti biologici subisce un’evoluzione e aumenta di numero. Accanto ai puristi della vecchia generazione, si affiancano altre categorie sociali: i prodotti biologici attirano i seguaci della forma e della sana alimentazione, oltre ai cultori dei prodotti genuini.

Ma chi sono oggi i consumatori di prodotti biologici?Sulla base di ricerche di mercato condotte sia in Italia che in altri paesi, si possono distinguere diverse tipologie di consumatori.

I tradizionalisti disattenti

Sono in gran parte persone anziane residenti nei centri a bassa densità demografica. Acquistano prodotti biologici per abitudine e per nostalgia verso il passato, piuttosto che per una scelta consapevole. L’istintività nel comportamento dei tradizionalisti disattenti li induce ad una scarsa riflessione sui luoghi di acquisto e sulle diverse tipologie di packaging.

I tradizionalisti attenti

Sono propensi ad una approfondita conoscenza del prodotto biologico e ad una maggiore attenzione verso il legame alimentazione-salute. La loro età si aggira prevalentemente intorno ai 45-55 anni. Risiedono nei centri urbani di medie dimensioni; per i loro acquisti si rivolgono prevalentemente al mercato biologico o direttamente al produttore, in quanto la conoscenza del luogo di provenienza costituisce un fattore di rassicurazione e di credibilità. Per quanto riguarda il sistema di confezionamento, preferiscono il prodotto sfuso.

I moderni attenti

Hanno un’età tra 30 e 45 anni e risiedono nei grandi centri urbani. Sono del tutto disponibili ad una conciliazione tra tecniche produttive tradizionali e nuove conoscenze scientifiche. Le scelte di questi consumatori sono dettate da una marcata dose di religiosità e ideologia. In questo gruppo, gli acquirenti più convinti e fedeli sono tendenzialmente indifferenti al prezzo. Preferiscono frequentare i negozi specializzati e scegliere i prodotti confezionati in maniera ecologica. Tra i moderni attenti e l’esercizio commerciale si instaura un rapporto esclusivo di cooperazione.

I moderni disattenti

Hanno un rapporto prevalentemente casuale con i prodotti biologici, proprio per il loro scarso interesse in tema di alimentazione. Casuale è anche lo stimolo iniziale: spesso i primi acquisti di alimenti biologici avvengono per effetto di messaggi pubblicitari o a seguito dell’esposizione di questi prodotti nelle grandi superfici di vendita. L’età media dei moderni disattenti è compresa tra 18 e 30 anni; il luogo di residenza è la città a medio-grande densità demografica. Essi considerano la distribuzione moderna il canale privilegiato per l’acquisto dei prodotti biologici.

Ricerca: Il consumatore 39

Ricerca: Il consumatore40

I consumatori del futuro

Il MIPAAF, dopo aver analizzato i consumatori attuali di prodotti biologici, ha delineato il profilo dei consumatori che si affacceranno al mondo dei prodotti biologici dividendoli in due categorie.

La prima categoria è costituita da professionisti ed appartenenti a classi sociali medie, che costituiscono un gruppo di consumatori motivati, informati ed esigenti. Desiderano una maggiore quantità di prodotti, senza che questo comporti una perdita delle caratteristi che qualitative, garantite da disciplinari di produzione rigorosi e dalla certificazione degli organismi competenti. Accettano un aumento di prezzo rispetto ai prodotti convenzionali di circa il 30 percento.

La seconda categoria è costituita soprattutto da giovani: liberi professionisti, impiegati, operai. Questi consumatori si interessano più al prodotto finale che al metodo di produzione, sono curiosi rispetto alle novità e amano provare cibi nuovi, nuovi ristoranti, nuove cucine. Sono attenti all’immagine che ritengono importante quanto il gusto e il sapore nella scelta dei prodotti. Per loro un aumento del 20 percento rispetto ad un prodotto convenzionale è il massimo scarto possibile.

Ricercagguato 41

3 ScelteProgettuali

Area di progetto

Concept

3 ScelteProgettuali

Area di progetto

Concept

Scelte progettuali: Area di progetto44

3.1 Area diProgetto

La filiera alimentare del biologico ha le sue fondamenta nell’uso accorto e ragionato dell’ambiente al fine di preservarne le qualità, che poi andranno a beneficio della società.

I principali vantaggi sono per l’ambiente: il divieto di uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, la rotazione delle culture e l’utilizzo di specie vegetali e animali autoctone migliora e preserva la biodiversità, aumenta la fertilità dei terreni i quali, essendo più ricchi di sostanza organica, aiutano a combattere l’effetto serra intrappolando carbonio nel terreno.

Questi vantaggi si riflettono automaticamente sull’uomo che può ottenere cibi senza residui di fitofarmaci, più ricchi e nutrienti, vivendo generalmente in un ambiente decisamente meno inquinato e più attento alle tradizioni e ai prodotti locali.A questi vantaggi possiamo aggiungere quegli aspetti della filiera del biologico che attraversano la sfera emozionale: l’utilizzo di pratiche più corrette per l’allevamento, l’elevato valore paesaggistico ed infine il preservare le tradizioni.

Quest’ultimo aspetto ha ancora più importanza nel contesto italiano, dove la cultura alimentare e le tradizioni sono uno degli aspetti fortemente caratterizzanti. L’Italia è, infatti, il 10° paese in Europa per superficie coltivata con metodi biologici. Il consumo di prodotti biologici nel suolo italiano non è così elevato come ci si aspetterebbe e l’informazione è poca.

I produttori e i venditori di prodotti biologici hanno tutto l’interesse ad informare il consumatore e lo fanno offrendo un ampio panorama informativo su diversi canali comunicativi.II sistema informativo è abbastanza completo, eppure l’acquisto di prodotti biologici è ancora nell’ordine dell’occasionale e, soprattutto, i consumatori hanno ancora un livello di

conoscenza del tema medio-basso. Questo e dovuto dal fatto che la comunicazione attuata dalle aziende biologiche è focalizzata su chi conosce già il tema, chi è già informato, senza cercare di avvicinare chi sente il bisogno di arricchire la sua conoscenza.

Nell’ambiente del packaging si può riscontrare come venga fortemente arricchito arricchito da molte informazioni e certificazioni, ma sempre riferite ad un consumatore ben informato.

L’esagerato carico di informazioni e l’utilizzo di termini tecnici o poco chiari contribuiscono ad aumentare il grado di confusione nel possibile consumatore.Infatti il grado di confusione presente nei possibili consumatori è davvero elevato, c’è una conoscenza del tema di base ma è altissima la disinformazione su temi più specifici, come l’utilizzo di fitofarmaci nell’agricoltura industriale.

C’è da notare però che l’interesse ai temi del biologico sono fortemente sentiti e manifestati, in particolare il possibile consumatore e attratto dai prodotti biologici in quanto gli ritiene più sicuri e sani. L’aspetto ambientale, invece, non viene considerato come una delle possibili motivazioni d’acquisto e questo ci fa capire come l’informazione relativa alla filiera del biologico sia ancora molto lacunosa, nonostante i suoi vantaggi siano di un’importanza notevole.

Scelte progettuali: Area di progetto 45

Scelte progettuali: Area di progetto46

Comunicare il sitema biologico

Dopo aver analizzato tutto il sistema biologico, la sua comunicazione e i suoi consumatori si è proceduto con la definizione dell’area di progetto.

La prima parte di ricerca e analisi è stata svolta nel ambito di una ricerca di gruppo assieme ai miei due compagni Andrea Carlon e Alessandro Consiglio, quindi ora c’era l’esigenza di suddividere l’ambiente progettuale in modo da non scontrarsi nell’evoluzione dei propri progetti.

ObbiettivoMigliorare la conoscenza della filiera del biologico e dei vantaggi che può portare all’ambiente e alla società, al fine mi rendere il consumatore finale più consapevole delle sue scelte.

Divisione dei progetti

Sono stati individuati i principali vantaggi che l’agricoltura biologica può offrire, abbiamo deciso di trovare una gerarchia che ci permettesse di metterli in un ordine di “importanza”.

Abbiamo messo al centro l’uomo, in quanto primo beneficiante di questi vantaggi e abbiamo stabilito che quest’ultimi andavano in un’ordine sia di importanza che di facilità di percezione.Alcune migliorie sarebbero state facilmente percepibili, altre, un po’ meno e soprattutto avrebbero avuto bisogno di più tempo per poter essere accertati.E’ stato quindi facile allinearli così:

• vantaggi nutrizionali

• no ogm

• no residui chimici

• stagionalita’

• salvaguardia del paesaggio

• aumento della biodiversita’

• aumento della fertilita’ dei terreni

• riduzione effetto serra

• riduzione effetto serra

Il secondo passaggio è stato quello di dividerli per gruppi, dove a questo punto, non era più l’uomo l’unico protagonista della percezione ma entravano in gioco altri due fattori: il tempo e la territorialità.Alcuni vantaggi hanno bisogno di più tempo per essere percepiti, altri un po’ meno così come la territorialità, per alcuni sarà ristretta e limitata, per altri invece sarà estendibile fino ai confini del mondo, interessando di conseguenza sempre più persone.

Scelte progettuali: Area di progetto 47

Scelte progettuali: Area di progetto48

Suddivisione del brief

vantaggi nutrizionalino ogm

no residui chimicistagionalita’

salvaguardia del paesaggioaumento della biodiversita’

aumento della fertilita’ dei terreni

riduzione effetto serrariduzione fame nel mondo

Vantaggi

Scelte progettuali: Area di progetto 49

TipologiaTempo AreaPersone

Scelte progettuali: Area di progetto50

Suddivisione del brief

comunicare all’individuo i vantaggi che la filiera del

biologico può portare in un tempo immediato a livello personale

comunicare alla comunità i vantaggi che la filiera del biologico può portare

in un tempo breve a livello locale

comunicare alla collettività i vantaggi che la filiera del biologico può portare

in un tempo lungo a livello globale

Brief 1

Brief 2

Brief 3

Scelte progettuali: Area di progetto 51

individuo

comunità

collettività

immediato

breve

lungo

personale

locale

globale

Scelte progettuali: Area di progetto52

Il Paniere

Abbiamo infine scelto un paniere di prodottidi cui sviluppare le confezioni in modo da rappresentare le principali tipologie di prodotti:

• il latte fresco quindi un liquido a breve scadenza;

• la pasta un prodotto secco, lavorato, a lunga conservazione;

• le arance un prodotto fresco, non lavorato, a media conservazione.

Ricercagguato 53

Scelte progettuali: Area di progetto54

Analisi del brief

Dopo essermi diviso dai compagni di gruppo mi sono concentrato sul primo brief, quello che interessa i vantaggi più vicini al consumatore:

Progettare un sistema di packaging per una gamma di prodotti che comunichi all’individuo i vantaggi che l’agricoltura biologica può offrire in un tempo immediato a livello personale.

Da questo brief si capisce come le 3 parole chiave abbiano un enorme importanza per le scelte progettuali ma prima andavano definite delle linee guida da rispettare per differenziarsi dai packaging attuali, che come abbiamo visto non riescono a finalizzare correttamente il loro intento comunicativo.

Il packaging non deve essere, nella forma e nella scelta dei materiali, in contrasto con i fondamenti del sistema biologico. Si devono quindi preferire le forme semplici e dei materiali ecocompatibili.

Anche se il consumatore è disposto a spendere di più per un prodotto di alta qualità è preferibile mantenere dei costi bassi, in quanto i prodotti Biologici vengono spesso categorizzati come costosi.

Il packaging deve distinguersi, non solo dai prodotti biologici sul mercato attuale, ma anche da quelli industriali in modo da comunicarsi come qualcosa di nuovo e di completamente diverso.

Parole chiave

Una volta definite le linee guida si è passati all’analisi delle parole chiave ai fini progettuali.

IndividuoL’individuo con cui andremo a comunicare è, secondo le nostre indagini, molto confuso sul tema del biologico, gli mancano le basi, come ad esempio le nozioni sui fitofarmaci, e molto spesso confonde i prodotti biologici o i termini specifici.E’ però interessato al tema e disposto all’acquisto, questo ci fa capire come l’individuo deve essere coinvolto attraverso il packaging e indirizzato verso la ricerca delle informazioni.

ImmediatoCon immediato si intende la velocità con cui i vantaggi offerti dai prodotti biologici vengono percepiti dal consumatore, in quanto tutti relativi alle proprietà o al sapore del prodotto.Allo stesso modo il packaging deve riuscire a trasmettere questi valori in maniera istantanea.

PersonaleL’assenza di Ogm e di residui chimici interessano la salute del consumatore, oltretutto i fondamenti su cui si basa il biologico sono corretti e fanno riflettere sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente.Riuscire a trasmettere queste cose nel packaging non è semplice, si deve quindi trovare una strategia che ci permetta di comunicare in modo diretto e quasi privato con il consumatore.

Scelte progettuali: Area di progetto 55

Scelte progettuali: Concept56

3.2 Concept

“Creazione di una gamma di packaging che esalti le qualità del prodotto biologico attraverso le trasparenze e la grafica semplice e immediata.Sfruttare la tecnica del fumetto per creare una comunicazione diretta con il consumatore al fine di informarlo sui vantaggi che l’agricoltura biologica può portare”

Trasparenze

La scelta di lasciare il prodotto visibile nasce dal fatto che il biologico non ha nulla da nascondere, a differenza del sìstema industriale. Il prodotto viene messo al centro dell’attenzione, aumentando la riconoscibilità e creando forte differenziazione, soprattutto se consideriamo che attualmente la trasparenza nel packaging sta venendo abbandonata.

Analizzando anche solo i prodotti del paniere, possiamo facilmente notare come per la pasta vengano preferiti packaging cartonati, seguendo il modello barilla, oppure dei packaging morbidi dove però la grafica la fa da padrona e il prodotto è visibile solo in minima parte.Allo stesso modo anche nel latte accade che le confenzioni siano sempre più spesso in Tetrapack o in plastica bianca.

Grafica semplice e immediata

Il comparto grafico sarà composto da un elemento monocromatico su cui verranno inserite le informazioni di base relative al prodotto e alla sua filiera.Oltre ad enfatizzare la differenzizione ci si prefigge l’obbiettivo di eliminare qualsiasi informazione superflua e di proporle in maniera eguale senza dare maggiore importanza ad una o all’altra eliminando anche qualsiasi segno grafico che possa corrompere una corretta lettura del packaging.

Tecnica del fumetto

La scelta di utilizzare la tecnica del fumetto è stata presa in considerazione in quanto permette di offrire un alto quantitativo di informazioni senza essere pesante come un testo, in più ci permette di avvicinarci di più al consumatore e soprattutto alla sua testa.Mettendosi in contrasto totale con la parte grafica questo elemento, che rende il packaging unico nel suo genere, ci fa pensare su come il sistema biologico, che ci sembra così distante e difficile sia, invece, così facile da comprendere.

Scelte progettuali: Concept 57

4 Progetto

Materiale

Elementi grafici

Fumetto

Visione d’insieme

4 Progetto

Materiale

Elementi grafici

Fumetto

Visione d’insieme

Progetto: Materiale60

4.1 Materiale

I materiali scelti per la realizzazione del packaging cercano di seguire gli ideali ecologici cui il biologico si fa carico.

Si scelto infatti di utilizzare il più possibile materiali che rispettino l’ambiente, come il Mater-Bi di seconda generazione una bioplastica creata a partire dal’amido di mais. Il costo di questi materiali può risultare più elevato rispetto ad altri, come il Tetrapack, ma questa scelta permette di attribuire, attraverso i materiali, un ulteriore valore al packaging.

• il latte fresco è contenuto in una bottiglia in vetro e la striscia è realizzata in carta riciclata e fissata con una leggera striscia di colla

• la pasta è contenuta in un sacchetto di Mater-Bi con una striscia in carta riciclata che viene graffettata al sacchetto

• le arance sono contenute in una rete estrusa in Mater-Bi e la striscia in carta riciclata viene incernierata sopra con delle graffette

Ricercagguato 61

Progetto: Elementi grafici62

4.2 Elementigrafici

Nel momento di scegliere come rappresentare al meglio le informazioni, considerando che queste dovevano essere riferite all’individuo, si è scelto, in maniera un po’ drastica, di limitare l’utilizzo di segni grafici e di affidarsi principalmente all’uso del carattere.Questa scelta fa si che il packaging risulti molto singolare, aumentando ancor più la riconoscibilità ed enfatizzando il contrasto con la parte relativa al fumetto. In questo modo avremo 2 facce ben distinte una chiara e rigida per le informazioni relative al prodotto e una disegnata e sfumata che ci offre i concetti su cui si basa il sistema biologico.

Gli elementi che intervengono nella striscia monocromatica sono delle sottili linee che percorrono ilati del packaging e che lo attravesano centralmente chiudendosi con una curva che crea 2 distinte zone: quella colorata e quella incolore. In questo modo si riescono a creare differenti spazi su cui suddividere le informazioni lasciando visibille la carta riciclata.

Elemnti di rilievo per la facciata sono poi il logo Biologico e il Logo dell’azienda produttrice: Neway. Ci sono poi degli indicatori di tagli accentuati dalla presenza di una piccola icona che presenta una forbice all’interno di un fumetto che incita a tagliare il punto indicato per scoprire l’interno. Allo stesso modo le istruzioni per l’uso ci spiegano il modo per usufruire del packaging per leggere il fumetto.

Il carattere scelto per rappresentare le informazioni è lo Schulbuch Nord, carattere Sans Serif di forte impatto e leggibilità.

Schulbuch Nord FettABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZabcdefghijklmnopqrstuvwxyz0123456789

Schulbuch Nord FettABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZabcdefghijklmnopqrstuvwxyz0123456789

Progetto: Elementi grafici 63

Progetto: Elementi grafici64

Committente

Il progetto è stato studiato per essere applicato ad un brand innovativo che si occupi della commercializzazione di prodotti derivati da agricoltura biologica e della promozione di tutto il sistema biologico come sistema sostenibile.

Tra i suoi obbiettivi principali ci sarà quello favorire l’informazione sull’agricoltura biologica e nel particolare di valorizzare il produttore, assumendo quindi il ruolo di veicolo esterno con il consumatore. Il tutto attraverso una comunicazione innovativa per il mercato di riferimento. Il brand Neway è stato concepito seguendo questi obbiettivi.

Il nome viene letto come “new way” e vuole indicare che ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo, un nuovo modo di concepire la filiera dei prodotti agricoli, e che una nuova via è possibile, grazie ad una comunicazione semplice e diretta. Il logo segue concetti mantenendo uno stile semplice e immediato con una freccia a doppia senso ed un logotipo che evidenzia la “W“ come a dividere le due parole.

Il marchio si distingue così dalla maggior parte dei marchi alimentari in commercio mettendo in risalto la differenza che sta tra i suoi prodotti biologici e quelli industriali.

Progetto: Elementi grafici 65

Progetto: Elementi grafici66

Suddivisione delle informazioni

Al momento di decidere come rappresentare graficamente le informazioni si è per prima cosa stabilito quali informazioni rappresentare, eliminando tutte le informazioni non indispensabili e inserendo quelle relative alla filiera oltre a quei dati che non possono mancare all’interno di un packaging alimentare, come ad esempio gli ingredienti.

Sono stati presi in considerazione 8 tipi di informazione a cui è stato affidato il medesimo spazio sul packaging. In questo modo vengono rappresentate solo le informazioni indispensabili per il consumatore, mettendole sullo stesso piano al fine di creare un maggior ordine e una migliore comprensione delle informazioni.

La disposizione mantiene lo stesso ordine in tutte le versioni del packaging, in modo da aumentare la riconoscibilità e facilitare l’individuazione delle stesse da parte del consumatore.

Brand area

Informazioni prodotto

AssenzaOGM

Istruzioni per l’uso

Nomeprodotto

Produzione

Sito web

Ingredienti

Valorinutrizionali

Progetto: Elementi grafici 67

Progetto: Elementi grafici68

Sviluppo

Progetto: Elementi grafici 69

Progetto: Elementi grafici70

Progetto: Elementi grafici 71

Progetto: Elementi grafici72

Progetto: Elementi grafici 73

Progetto: Il fumetto74

4.3 Il fumetto

La striscia a fumetti presente in ogni packaging insegna in modo semplice i concetti fondamentali dell’agricoltura biologica al consumatore.

Per poter leggere la strisscia il consumatore dovrà interagire con il packaging stesso aprendolo completamente, come ad indicare che deve essere l’individuo a mettersi in gioco per scoprire il mondo del biologico.

Le strisce a fumetti portano dei singoli vantaggi o concetti ognuna e solo la loro unione ci da una visione d’insieme del sistema biologico.Le storie sono quindi brevi e incentrate sui fondamenti del biologico che verranno raccontati da uno dei due personaggi: un bambino pronto ad insegnare tutto quello che sa ad un adulto.

La scelta di utilizzare un bambino insegnante ed un adulto ignorante vuole essere una metafora di come i concetti del biologico siano semplici, tanto che gli capisce anche un bambino ma molto spesso gli adulti sembrino non riuscire a capire.

La realzzazione è completamente in bianco e nero, dove i fondali però sono realizzati con manipolazioni di immagini fotografiche per mantenere distacco dalla parte frontale e ricordarci meglio di cosa stiamo parlando.

Progetto: Il Fumetto 75

Progetto: Il fumetto76

Costruzione vignette

1.

2.

Progetto: Il Fumetto 77

3.

4.

Progetto: Visione d’insieme78

4.4 Visioned’insieme

Stesi

Progetto: Fumetto 77

Chi sono gli Ogm?

Cos’è un fitofarmaco?

Fanno bene?

Progetto: Visione d’insieme78

4.4 Visioned’insieme

Stesi

Progetto: Fumetto 77

Chi sono gli Ogm?

Cos’è un fitofarmaco?

Fanno bene?

Nuo

va A

gric

ola

S.p

.A.

Via

G.M

asse

ni, 4

502

345

Bol

late

- M

ilano

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Fusi

lli

past

a di

sem

ola

di g

rano

dur

o

500

g13

min

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca Valori N

utrizionali:

100g

kcal

kjggg

3541501

12,073,01,2

2831202

9,658,41

Valore

energetico

Proteine

Carboidrati

Grassi

1 porzione

ww

w.n

ewa

y.com

Ingredienti:sem

ola di grano duro, acquadi derivazione biologica

da consumarsi preferibilm

ente entro:vedi data stam

pata sulla confezione

non contiene organismi

geneticamente m

odificati

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

caN

uova

Agr

icol

a S

.p.A

.V

ia G

.Mas

seni

, 45

0234

5 B

olla

te -

Mila

no

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Latte

Latte

fres

co in

tero

alta

dig

erib

ilità

1 L

Valori N

utrizionali:

100g

kcal

kjggg

64268

3,34,83,2

13540,610,7

Valore

energetico

Proteine

Carboidrati

Grassi

mg

12024

Calcio

1 porzione

ww

w.n

ewa

y.com

Ingredienti:latte fresco intero di derivazione biologica

da consumarsi preferibilm

ente entro:vedi data stam

pata sulla confezione

non contiene organismi

geneticamente m

odificati

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca

Val

ori N

utri

zion

ali:

Nuo

va A

gric

ola

S.p

.A.

Via

G.M

asse

ni, 4

502

345

Bol

late

- M

ilano

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Ara

nce

Ara

nce

ross

etip

o Ta

rocc

o

1,5

kg

ww

w.n

ewa

y.co

m

da c

onsu

mar

si p

refe

ribilm

ente

ent

ro:

vedi

dat

a st

ampa

ta s

ulla

con

fezi

one

non

cont

iene

org

anis

mi

gene

ticam

ente

mod

ificat

i

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca

Packaging Pasta

Packaging Arance

Packaging Latte

Nuo

va A

gric

ola

S.p

.A.

Via

G.M

asse

ni, 4

502

345

Bol

late

- M

ilano

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Fusi

lli

past

a di

sem

ola

di g

rano

dur

o

500

g13

min

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca Valori N

utrizionali:

100g

kcal

kjggg

3541501

12,073,01,2

2831202

9,658,41

Valore

energetico

Proteine

Carboidrati

Grassi

1 porzione

ww

w.n

ewa

y.com

Ingredienti:sem

ola di grano duro, acquadi derivazione biologica

da consumarsi preferibilm

ente entro:vedi data stam

pata sulla confezione

non contiene organismi

geneticamente m

odificati

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

caN

uova

Agr

icol

a S

.p.A

.V

ia G

.Mas

seni

, 45

0234

5 B

olla

te -

Mila

no

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Latte

Latte

fres

co in

tero

alta

dig

erib

ilità

1 L

Valori N

utrizionali:

100g

kcal

kjggg

64268

3,34,83,2

13540,610,7

Valore

energetico

Proteine

Carboidrati

Grassi

mg

12024

Calcio

1 porzione

ww

w.n

ewa

y.com

Ingredienti:latte fresco intero di derivazione biologica

da consumarsi preferibilm

ente entro:vedi data stam

pata sulla confezione

non contiene organismi

geneticamente m

odificati

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca

Val

ori N

utri

zion

ali:

Nuo

va A

gric

ola

S.p

.A.

Via

G.M

asse

ni, 4

502

345

Bol

late

- M

ilano

Pro

duzi

one:

ww

w.n

uova

agric

ola.

it

Ara

nce

Ara

nce

ross

etip

o Ta

rocc

o

1,5

kg

ww

w.n

ewa

y.co

m

da c

onsu

mar

si p

refe

ribilm

ente

ent

ro:

vedi

dat

a st

ampa

ta s

ulla

con

fezi

one

non

cont

iene

org

anis

mi

gene

ticam

ente

mod

ificat

i

NO

OG

M

Que

sto

prod

otto

è c

ompl

etam

ente

bio

degr

adab

ile

Con

trolla

to d

a IC

EA

Reg

. CE

E 2

092/

91 A

ut M

i.P.A

.F. n

° 911

737

del

18/’7

/200

2IT

ICA

C43

7 T0

0009

87

Agr

icol

tura

Bio

logi

ca

Packaging Pasta

Packaging Arance

Packaging Latte

Progetto: Visione d’insieme82

4.4 Visioned’insieme

Ricercagguato 83

Bibliografia e sitografia92

5 Bibliografiae sitografia

REGOLAMENTO (CEE) N. 2092/91 del 24 giugno 1991(ultima versione modificata il 14.05.2008)

RespEt.org, Centro per l’impresa etica e responsabile, 2004 - Filiera Biologica nel Lazio

F.Paoletti, 2007 - Studio del comportamento di sostanze bioattive nelle filiere biologiche

Canavari 2006 - Lacertificazione biologica, ruolo di garanzia, riconoscibilità, fiducia - Università degli studi di Bologna

ISMEA 2008 - Report mercato prodotti biologici gennaio 2008

DARCOF 2000 - Principles of Organic Farming

FAO 2007 - Organic Agricolture and Food Safety

ISIS 2007 - FAO Promotes Organic Agriculture

ISIS 2007 - Food futures now, organic, sustainable and fossil fuel free

LEGAMBIENTE 2005 - qualità ambientale come antidoto alla perdita di dinamismo socio politico

Lorenzo Pistolesi 2004 - Il ruolo della territorialità nell’evoluzione dell’agricoltura

Sinab 2007 - Agricoltura biologica in cifre 2007

Sinab 2007 - Il bio in Italia numeri e statistiche

Sinab 2008 - Sana 2008

State of the world 2004 - Agricoltura biologica, i vantaggi per l’ambiente, i consumatori e i paesi in via di sviluppo

U.N. FAO CONFERENCE 2007 - Switch to Organic Crops Could Help Poor

Troja, Laura, “Grassi e ingredienti contaminati ecco le trappole del cibo biologico”, Repubblica, 24 agosto 2007, pag 31

Rai.it - Report 13-04-2008- Buon Appetito

SINABSistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologicahttp://www.sinab.it

MiPAAFMinistero delle politiche agricole alimentari e forestalihttp://www.politicheagricole.it

Promozione dell’agricoltura biologica del settore “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione Europeahttp://ec.europa.eu/agriculture/organic

Nadia El-Hage ScialabbaFood and Agriculture Organization of the United Nationshttp://www.fao.org/organicag/

ICROFS (former DARCOF)International Centre for Research in Organic Food Systemshttp://www.darcof.dk

ISISThe Institute of Science in Societyhttp://www.i-sis.org.uk

Bibliografia e sitografia 93

Si ringraziano tutte le persone persone che hanno collaborato e hanno permesso la realizzazione di questo elaborato o che semplicemente hanno dato del supporto morale in tutto questo tempo.In particolare si vogliono ricordare queste coppie di persone e cose:il Zoc e la Notte, Cristian e le Matsusaki, Fede e il Paradiso del Pane, DerFranke e i Deftones, Piero e Alicudi, Grigio e la Dinkel, la Lau e il Pukkelpop, Ricky e la Konami, Macaco e Winny.Grazie a tutti e buona vita!

22 febbraio 2010Simone [email protected]