IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene...

43
DIOCESI DI LODI IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI Sussidio in preparazione alla costituzione dei Consigli pastorali parrocchiali e dei Consigli parrocchiali per gli affari economici LODI 2018

Transcript of IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene...

Page 1: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

DIOCESI DI LODI

IL RINNOVO DEI

CONSIGLI PARROCCHIALI

Sussidio in preparazione alla costituzione

dei Consigli pastorali parrocchiali

e dei Consigli parrocchiali per gli affari economici

LODI 2018

Page 2: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

1

INDICE

PRESENTAZIONE pag. 2

PRIMA PARTE pag. 3

Indicazioni di percorso pag. 3

Schede per la presentazione del significato e della rilevanza dei Consigli pag. 6

SECONDA PARTE pag. 10

Direttorio per i Consigli parrocchiali pag. 10

APPENDICI pag. 34

A) Fac-simile di documenti per la costituzione dei Consigli pag. 34

B) Schemi di celebrazione pag. 39

Page 3: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

2

PRESENTAZIONE Viene confermata la scelta della Diocesi, avviata nel 2003 e rinnovata nei quinquenni successivi,

di eleggere contemporaneamente tutti i Consigli parrocchiali della diocesi, per favorire un sentire comune in merito alla partecipazione nella Chiesa.

Il contemporaneo rinnovo degli organismi di partecipazione in tutte le parrocchie della Diocesi riveste un alto valore simbolico, facendo risaltare l’importanza dei Consigli e della comunione diocesana che essi sono chiamati a promuovere.

Il lavoro dei Consigli parrocchiali aiuta le comunità parrocchiali a crescere nella responsabilità di testimoniare la fede cristiana e contribuisce a maturare un senso di Chiesa aperto alla comunione e alla partecipazione.

Avvicinandosi il tempo in cui per la quarta volta si rinnoveranno contemporaneamente in tutta la diocesi i Consigli pastorali parrocchiali e i Consigli parrocchiali per gli affari economici, è necessario avviare una preparazione di questo momento. Allo scopo viene sostanzialmente riproposto, con alcune modifiche, il sussidio predisposto a suo tempo per aiutare e sostenere le comunità impegnate in questo passaggio importante della loro vita.

La prima parte del sussidio comprende le indicazioni di percorso per il rinnovo dei Consigli parrocchiali, articolato nelle fasi della preparazione, della costituzione dei Consigli e della inaugurazione del nuovo quinquennio, cui seguono alcune schede di presentazione del significato e dell’importanza dei Consigli nella Chiesa.

La seconda parte del sussidio riporta il testo del Direttorio, che recepisce alcune variazioni approvate con decreto del Vescovo.

In appendice sono riportati alcuni moduli per gli adempimenti della elezione e due schede per la celebrazione inaugurale di inizio dell’attività del Consiglio pastorale parrocchiale e di presentazione dei membri del Consiglio all’assemblea domenicale.

Page 4: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

3

PRIMA PARTE

INDICAZIONI DI PERCORSO

PER IL RINNOVO DEI CONSIGLI

PARROCCHIALI

PREMESSA

Quanto segue intende essere una sorta di vademecum, di facile consultazione, rivolto alle comunità

parrocchiali per sostenerle e accompagnarle nel rinnovo dei Consigli pastorali parrocchiali e dei Consigli

parrocchiali per gli affari economici. Esso si presenta suddiviso nelle seguenti fasi:

A. preparazione (domenica 3 giugno - domenica 18 novembre 2018);

B. costituzione del Consiglio pastorale (domenica 18 novembre - domenica 16 dicembre 2018);

C. inaugurazione del nuovo quinquennio del Consiglio pastorale (domenica 16 dicembre 2018);

D. costituzione del Consiglio per gli affari economici (domenica 16 dicembre 2018 - lunedì 1 aprile

2019).

A. PREPARAZIONE ALLA ELEZIONE E COSTITUZIONE DEI CONSIGLI

(3 giugno – 18 novembre 2018)

Annuncio del rinnovo dei Consigli

* L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del

Corpus Domini.

Preparazione alle elezioni

* In settembre, all’inizio del nuovo anno pastorale 2018-2019, sarà bene avviare la preparazione prossima

alle elezioni che avranno luogo in tutta la Diocesi domenica 18 novembre.

* Molte parrocchie celebrano in settembre la festa della comunità. I contenuti di questa festa potrebbero

essere legati ai temi della corresponsabilità e alle disposizioni necessarie per esercitare il diritto di voto in

maniera consapevole.

* Per accompagnare questo momento della comunità è bene attingere al testo del Direttorio per i Consigli, il

quale raccoglie spunti da documenti che è utile tenere presenti:

- nn. 43-45 della Lettera apostolica del 2001 di Giovanni Paolo II “Novo millennio ineunte” (spiritualità di

comunione e organismi di partecipazione);

- n. 65 degli Orientamenti della CEI del 2001 “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”;

- n.12 della Nota pastorale CEI del 2004 “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”;

- n. 25 della Nota pastorale CEI dopo il Convegno di Verona, del 2007 “Rigenerati per una speranza viva:

testimoni del grande sì di Dio all’uomo”.

Si tengano presenti anche i riferimenti successivi a queste indicazioni, in particolare: il Magistero di Papa

Francesco (cfr. Evangelii gaudium: nn. 27-28 sulla parrocchia; cfr. anche gli interventi sulla sinodalità al

Sinodo dei Vescovi del 2014 e 2015) e del Vescovo Maurizio (cfr. “In memoria di me”: esercizi di

sinodalità, p. 34; “ … per il mondo”: riassetto organizzativo e rappresentanti parrocchiali, p. 45), i materiali

del Convegno di Firenze del 2015 (www.firenze2015.it) e il recente documento della Commissione

Teologica Internazionale “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa”.

Si possono tenere presenti anche le schede allegate.

Page 5: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

4

* È necessario in questo periodo, predisporre per tempo le liste. Il Direttorio per i Consigli, al n. 3.1, chiede

che venga istituita la Commissione elettorale. Fanno parte di diritto della commissione elettorale il

parroco, il rappresentante parrocchiale e il rappresentante parrocchiale giovani (RP/RPG), i segretari

dei due organismi uscenti ed eventualmente «due membri eletti… anche al di fuori del proprio rispettivo

ambito. È opportuno che il numero dei membri della commissione elettorale non sia troppo ampio. Essa è

presieduta dal parroco e dura in carica fino all’insediamento dei due Consigli. Ha il compito di preparare e

sovrintendere il rinnovo dei Consigli».

* Per quanto riguarda la formazione delle liste dei candidati si faccia riferimento al punto 3.3 del Direttorio

per i Consigli, in particolare dove si legge: «La Commissione elettorale… deve previamente elencare chi

entrerà di diritto nel nuovo Consiglio pastorale» e «se ciò non è stabilito dal Regolamento parrocchiale,

deve decidere se e quali aggregazioni ecclesiali, organismi e gruppi debbano essere rappresentati.» In

ogni caso dovrà essere garantita la possibilità di candidature libere, attraverso autocandidature o

segnalazioni di fedeli della parrocchia. Ovviamente si osservi quanto proposto circa i requisiti dei

candidati. Non si dimentichi inoltre di favorire in ogni nuova composizione del Consiglio pastorale una

intelligente e opportuna alternanza dei suoi membri. Anche la candidatura di una coppia di sposi è non

solo possibile, ma auspicabile.

* Il numero dei consiglieri designati, a titolo indicativo, è suggerito dal n. 2.1.3.2 del Direttorio per i

Consigli.

* Al fine di assicurare nel Consiglio pastorale la presenza delle diverse sensibilità presenti in parrocchia, è

opportuno prevederla già nel momento della composizione delle liste. Più precisamente gli organismi e le

commissioni parrocchiali non solo dovranno essere coinvolti nella formazione delle liste, ma dovranno

inserirvi anche alcuni loro membri al momento delle elezioni. La presenza di questi operatori deve essere

soprattutto una scelta da parte della comunità. Se ciò non fosse già stato garantito dalle elezioni, sarà

compito del parroco, nella nomina dei consiglieri di sua competenza, fare in modo che commissioni e

organismi siano rappresentati nel Consiglio pastorale.

* Lo stesso discorso vale anche per quegli ambiti pastorali della vita quotidiana che in parrocchia non hanno

ancora espresso un organismo adeguato. In particolare non possono mancare, nelle liste dei candidati e di

conseguenza nella composizione del Consiglio pastorale, persone che sappiano occuparsi di famiglia,

giovani, lavoro, scuola e tempo libero.

* Qualora ci fosse in parrocchia un numero significativo di cattolici extracomunitari ci si preoccupi che,

tramite elezione o nomina del parroco, essi siano sufficientemente rappresentati.

* Si presti attenzione anche a mantenere un certo equilibrio tra uomini e donne.

* Il criterio delle fasce d’età è quanto mai opportuno per non correre il rischio di avere nel Consiglio

pastorale pochissimi giovani e un eccessivo numero di anziani.

* La Commissione elettorale stabilirà i termini entro i quali presentare le candidature, presentare la lista

definitiva, nominare i componenti del Consiglio per gli affari economici.

B. COSTITUZIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE

(18 novembre – 16 dicembre 2018)

* Per quanto riguarda le operazioni di voto, la scheda con la lista dei candidati e lo scrutinio delle

schede, si faccia riferimento al Direttorio (4.2).

* Nel periodo che decorre tra la domenica 18 novembre e la domenica 16 dicembre si dovranno perfezionare

tutte le operazioni che porteranno alla formale costituzione del nuovo Consiglio pastorale.

C. INAUGURAZIONE DEL NUOVO QUINQUENNIO DEL CONSIGLIO PASTORALE

(16 dicembre 2018)

* Il nuovo Consiglio pastorale inizierà la propria attività a partire dalla domenica 16 dicembre.

Page 6: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

5

* Si preveda una prima riunione del Consiglio pastorale di nuova costituzione per una conoscenza

reciproca, una celebrazione della Parola (cfr. la scheda A posta in appendice), per la designazione di un

membro del Consiglio parrocchiale per gli affari economici e per la designazione di un rappresentante della

parrocchia nel Consiglio pastorale vicariale, la cui nomina, insieme a quella del rappresentante parrocchiale

e rappresentante parrocchiale giovani (RP/RPG), è di spettanza del parroco.

* Potrebbe essere utile che i componenti del Consiglio pastorale siano sobriamente presentati alla

comunità durante una delle celebrazioni di domenica 16 dicembre (vedi al riguardo la scheda B in

appendice). In tal caso non si tratta di conferire un mandato (questo è già avvenuto con l’elezione e la

nomina), ma di far conoscere le persone elette o nominate alla comunità.

D. COSTITUZIONE DEL CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI

(16 dicembre 2018 – 1 aprile 2019)

* I Consigli per gli affari economici devono restare distinti e corrispondenti a ciascuna parrocchia. Ciò

non esclude, ed anzi è pastoralmente opportuno, che si prevedano momenti di confronto comune e di

coordinamento tra i diversi Consigli per gli affari economici.

* Dopo la costituzione del Consiglio pastorale si procederà alla designazione dei consiglieri del Consiglio

per gli affari economici, per la cui composizione, requisiti dei consiglieri e durata in carica, si osservi

quanto dice il Direttorio per i Consigli al n. 2.2. Il Consiglio uscente resterà in carica fino alla scadenza

naturale del suo mandato (31.03.2019), espletata l’approvazione del rendiconto consuntivo relativo al 2018,

mentre il nuovo Consiglio entrerà in carica a partire dal 01.04.2019.

* Si faccia particolare attenzione al fatto che non possono divenire membri del Consiglio per gli affari

economici persone che abbiano in essere «rapporti economici con la parrocchia» e che i membri di questo

Consiglio «non possono essere riconfermati per più di due mandati consecutivi, salvo espressa deroga

del Vicario foraneo».

Page 7: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

6

SCHEDE PER LA PRESENTAZIONE DEL SIGNIFICATO E DELLA RILEVANZA DEI CONSIGLI

SCHEDA 1

La Parrocchia come esperienza di Chiesa, oggi

• La parrocchia figura storica privilegiata della presenza della Chiesa sul territorio.

• La parrocchia segno concreto, immerso nello spazio e nel tempo, dell’annuncio evangelico offerto e accolto.

• Il criterio territoriale (che riguarda allo stesso tempo la geografia, ma anche le persone) caratterizza la parrocchia come luogo di vita cristiana per tutti i fedeli; come ambito di pastorale ordinaria rende possibile:

– fornire una possibile appartenenza territoriale per tutti;

– la presenza della parrocchia a tutti e per ogni condizione di vita.

• Le relazioni dentro la comunità (rapporti creati dalla celebrazione eucaristica, dalla iniziazione cristiana, dalle condizioni ordinarie della vita) appaiono un’opportunità per creare rapporti di vicinato e di prossimità che trovano nella celebrazione il proprio centro.

• La comunità parrocchiale custodisce una possibilità preziosa per tutti: vivere la fede nella quotidianità.

• Comunione e corresponsabilità sono un’esperienza proponibile per ogni credente. Comunione e missione appartengono anzitutto alla vocazione cristiana vissuta nelle condizioni ordinarie della vita umana.

La parrocchia e la formazione del cristiano adulto • Il cristiano adulto è membro consapevole di una comunità credente e testimone del Vangelo nel

mondo.

• La figura adulta della fede non coincide di fatto con la fede degli adulti e la coscienza di tale scarto motiva oggi la necessità di un’opera di formazione a vasto raggio.

• La “fede adulta” o del “cristiano adulto” non significa certo l’abbandono delle forme originarie (la Parola, il culto, il servizio) della vita cristiana e l’emancipazione da ogni legame ecclesiastico. Il cristiano adulto nella fede è colui che ha imparato a vivere le diverse occasioni della vita come un momento di testimonianza vocazionale e missionaria.

• Occorre in proposito una duratura stagione di crescita nella fede, di introduzione ai modi di ascolto della Parola di Dio, alla persuasiva celebrazione dei Sacramenti per la vita personale e comunitaria.

• La parrocchia è il luogo della “pastorale ordinaria”; cioè della pastorale “globale e integrale”, intesa come la cura dell’esistenza credente e della comunità cristiana, perché si realizzi un vero incremento della qualità della fede e della comunità.

La parrocchia come luogo della corresponsabilità • La parrocchia deve cessare di essere una comunità “clericale” e diventare una comunità di fratelli e

sorelle con responsabilità diverse. Tutti sono ugualmente responsabili di fronte al Vangelo, ciascuno secondo il dono e le possibilità della propria condizione di vita.

• È necessario superare il cristianesimo dei bisogni per approdare ad un cristianesimo delle responsabilità. Il primo è soddisfatto quando si è esaurito il proprio bisogno religioso, di amicizia, serenità, comunità, ritrovamento di sé e - perché no? - anche di Dio; il secondo comincia quando ci si accorge che non si può più essere cristiani solo per se stessi, quando il prendersi cura della fede e della vita degli altri non è un lusso per chi è disponibile, per il cristiano “impegnato”, per quello che ha tempo per la parrocchia.

• La fede adulta richiede di essere vissuta coralmente.

• La preparazione al rinnovo dei Consigli deve puntare sulla dimensione della corresponsabilità, ma essa dovrà continuare poi come aspetto costante del loro funzionamento.

• La corresponsabilità nel quadro della pastorale di insieme (Vicariato, Unità pastorali) .

Page 8: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

7

SCHEDA 2

La comunità come soggetto unitario dell'azione pastorale • Comunità parrocchiale come soggetto dell’azione pastorale (cfr. Direttorio 1.3). Ciò proviene dalla

comune radice battesimale dei credenti, che li rende partecipi dell’azione pastorale della Chiesa, secondo la linea di rinnovamento del Vaticano II.

• La scarsità del clero è occasione, ma non causa, per riconoscere la comunità parrocchiale come soggetto dell’azione pastorale. Tutto questo richiede una conversione anche nel pastore circa la sua consapevolezza ministeriale, la sua figura spirituale e il suo servizio ecclesiale.

• Coscienza della diversa e complementare figura e funzione che hanno i diversi carismi e ministeri nella Chiesa. La “presidenza” positiva e stimolante dei presbiteri, per essere tale, deve fare spazio ai tanti carismi che si impegnano nella missione della Chiesa; deve promuovere una multiforme ministerialità corrispondente ai bisogni della comunità stessa; deve vigilare perché ministeri e carismi vivano di reciproca complementarietà e crescano come un sistema di vasi comunicanti.

• Il discernimento pastorale (che cosa è meglio fare, che cosa è storicamente possibile per vivere e annunciare, qui e oggi, il Vangelo) è un’operazione complessa nel senso che non può essere che il frutto di molteplici letture e decisioni.

• Decidere è operazione che deriva da molti elementi, tra cui il “consigliare”, cioè la capacità di comprendere e scegliere, di discernere una situazione alla luce del vangelo. In questo senso il consigliare è gesto più importante della decisione formale (cfr. Direttorio, 1.6 “Presiedere e consigliare”).

• I carismi e i ministeri non sono fine a loro stessi, ma sono sottomessi alla logica della comunione e della missione; non a quella dei ruoli e dei poteri, ma a quella dei servizi e dell’evangelizzazione.

Il progetto pastorale, luogo e strumento della corresponsabilità

• Il progetto pastorale si colloca in funzione preminente rispetto ai soggetti e al ministero. Ciò significa che i ministeri nella Chiesa sono al servizio della edificazione della comunità.

• Il progetto pastorale deve favorire una “mentalità di collegialità”, cioè la coscienza che l’agire pastorale oggi non può essere che il punto di convergenza di molteplici letture e scelte;

• Il progetto pastorale ha come finalità la costituzione, in parrocchia, di una pastorale “oggettiva”, che è per eccellenza al servizio della libertà delle persone. L’oggettività non significa solo sottrarre la cura della fede all’egemonia di gruppi e persone, ma far trovare a tutti una casa comune dove ognuno vede come collocarsi, come crescere, come collaborare.

• Un’espressione della comunione pastorale, che diventa strumento di oggettività per tutta la parrocchia, è il progetto pastorale. Le linee fondamentali del progetto pastorale di ogni parrocchia sono quelle disposte dalla Chiesa universale e dal piano pastorale diocesano, ma queste vanno precisate per il cammino della concreta comunità parrocchiale ad opera, in particolare, del parroco con il Consiglio pastorale.

• Una volta costituiti, i nuovi Consigli pastorali si impegneranno nella revisione o nella nuova stesura del progetto pastorale.

Nel quadro della pastorale di insieme

• Il discorso sulla parrocchia va inserito nel contesto più vasto delle Unità pastorali nella pastorale

d’insieme.

• Il cammino delle Unità pastorali comporta una mentalità comune, una progettualità d’insieme, alcune figure istituite.

- Mentalità comune: per i presbiteri, per i laici e i consacrati. Una mentalità che si diffonde grazie alla circolazione più ampia in parrocchia, in Unità Pastorale e in Vicariato.

- Progettualità d’insieme. La mentalità comune cresce facendo insieme e fare insieme approfondisce la mentalità comune. Molti i percorsi indicati e gli esperimenti sul campo già in opera.

- Sotto la dizione Unità pastorali si intendono situazioni diverse: diverse figure di Unità pastorali sono già state riconosciute nel documento sulle Unità Pastorali (2002). Rimane però per tutti il compito di creare dovunque una nuova mentalità di pastorale d’insieme.

Page 9: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

8

SCHEDA 3

I dinamismi del presiedere e del consigliare

• L’attività del Cpp va inquadrata nella circolarità di due movimenti, il “presiedere” ed il “consigliare”.

- Presiedere nella comunità: riferimento alla titolarità del parroco che ha il compito di fungere da guida in tutte le attività della parrocchia, al fine di promuovere una comunione di vocazioni, ministeri e carismi, in vista della formulazione e realizzazione del progetto parrocchiale.

- Consigliare nella Chiesa: «Il consigliare non è un atto puramente intellettuale; è un atto misericordioso che tenta di guardare con amore l’estrema complessità delle situazioni. ... Il consigliere nella comunità deve avere un grande senso del consiglio come dono. ... occorre non una semplice raccolta di pareri, ma una istruzione di causa, che richiede indagine e creatività. ... Se il decidere nella Chiesa ha lo scopo di configurare sempre meglio il volto del suo Signore, dobbiamo contemplare il volto di Gesù e poi regolarci in conseguenza per il consigliare...» (Card. C.M. Martini).

• Per consentire al parroco di mettersi in atteggiamento di ascolto non è bene che sia lui a moderare le sessioni. Questo compito è da affidarsi ai moderatori. Inoltre, non è opportuno che gli interventi dei singoli consiglieri vengano da lui immediatamente commentati. Il parroco si riservi piuttosto di intervenire alla fine della discussione. Si riservi, comunque, un intervento in corso di discussione, quando si ravvisa una vera necessità.

Aspetti nodali concernenti il lavoro dei Consigli pastorali parrocchiali

1. Cpp e comunità parrocchiale • Compito primario del Cpp è operare «per la crescita di un’autentica comunione ecclesiale

all’interno della parrocchia e per ridestare lo slancio missionario verso i non credenti e verso gli stessi credenti che hanno abbandonato o affievolito la pratica della vita cristiana» (Christifideles Laici 27).

• Il Cpp non rappresenta solo il laicato, ma esprime la pluralità dei ministeri, dei carismi, delle condizioni di vita, delle sensibilità spirituali presenti nella realtà parrocchiale.

• Il Cpp deve fuggire deviazioni deformanti, quali quella intimistica (il Cpp come ristretta élite di credenti preoccupati prevalentemente della propria crescita spirituale), quella intellettualistica (il Cpp come gruppo di esperti preoccupato di elaborare nuove ed originali teorie o strategie pastorali), o quella efficientista (il Cpp come ambito di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse e delle iniziative parrocchiali).

2. Il progetto pastorale parrocchiale

• Si maturi la consapevolezza dell’importanza di elaborare un progetto.

• Il Cpp ambito privilegiato per la sua elaborazione (alla luce del piano diocesano).

• Distinzione tra progetto, programma e calendario.

• Progetto e programma come felice occasione per scoprire il valore e la potenzialità del Cpp.

• Occasione propizia per sperimentare quella cura per la comunità che costituisce ultimamente la ragione dell’esistenza del Cpp.

• Necessità della verifica.

• Necessità di varare il programma annuale, come particolare sottolineatura di alcune parti del progetto.

3. Cpp e gruppi parrocchiali

• Il Cpp non è una federazione di gruppi ecclesiali. Ogni membro del Cpp deve coltivare una visione

globale dei problemi della comunità, che chiede di non assolutizzare il punto di vista particolare del suo specifico ufficio ecclesiale o del gruppo in cui è inserito.

• Il Cpp deve agire obbedendo ad una logica regolativa e progettuale senza impegnarsi direttamente nella gestione organizzativa dei singoli capitoli pastorali (tracciare le linee educative di indirizzo generale cui devono conformarsi i vari gruppi).

Page 10: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

9

• Il Cpp non deve concedere eccessivo spazio a questioni immediatamente pratiche, più facilmente e speditamente risolvibili in un ristretto gruppo di operatori pastorali.

• Il Cpp dovrà aver cura di promuovere e sostenere l’Azione cattolica, quale ambito di formazione di un laicato maturo, per il bene della comunità.

4. La formazione dei consiglieri

• I membri del Cpp devono avere una formazione di base fondata su catechesi, attenzione ad una

crescita spirituale e stimolo ad una progressiva assunzione di compiti ed uffici nella comunità (senza dimenticare l’importanza del ruolo dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose da poco avviato a Crema per le diocesi di Cremona, Crema, Lodi).

• Si richiede poi un livello di formazione specifico: giornate di ritiro e di studio, testi del Magistero

da approfondire singolarmente e comunitariamente, ecc. 5. L’informazione e il coinvolgimento della comunità

• La possibile difficoltà di comunicazione tra Cpp e comunità è dovuta a diversi fattori tra cui:

mancanza di tempo, scarsa organizzazione, esito negativo o insufficiente delle soluzioni prospettate, linguaggio o tematiche accessibili solo per addetti ai lavori, scarso interesse dei parrocchiani.

• Potrebbe essere utile in questo senso predisporre e divulgare una breve sintesi dei lavori di ogni seduta del Cpp (p. es. mediante affissione in bacheca, pubblicazione sul bollettino parrocchiale).

• La comunicazione non deve essere unidirezionale (solo dal Cpp alla comunità ma anche viceversa). Il problema non è solo tecnico-organizzativo (come se una volta individuate le forme convenienti potesse essere risolto per sempre): il discorso investe la fisionomia della comunità, che in un clima di fraternità e di corresponsabilità, deve divenire luogo di condivisione, di discernimento e di comunicazione nella fede.

Page 11: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

10

SECONDA PARTE

DIRETTORIO PER I CONSIGLI PARROCCHIALI

1. I CONSIGLI ORGANISMI DI COMUNIONE.

L’esperienza, la proposta pastorale diocesana, gli orientamenti della Chiesa italiana, lo stesso

insegnamento pontificio sugli organismi di comunione ha maturato in questi anni una serie di elementi

di carattere ecclesiologico, che rendono possibile delineare con più precisione il quadro entro il quale

devono inserirsi la riflessione, la regolamentazione e l’azione del Consiglio pastorale e del Consiglio

affari economici della parrocchia. Essi sono presentati come luogo significativo della natura

comunionale della Chiesa. Per aiutare a comprendere il significato e i compiti dei consigli parrocchiali,

come palestra di maturazione nello spirito e nell’esercizio della comunione, è stato redatto il presente

testo. Si tratta di organismi che hanno continuamente bisogno di crescere nella spiritualità e nella

mentalità di comunione, verso una capacità più matura di progettazione, di discernimento comunitario,

di verifica, di stile di presiedere e di consigliare. Occorre dunque spiegare come si riflette la tipicità

della comunione ecclesiale in questi organismi.

1.1 Primo requisito: coscienza e spiritualità di comunione.

1.1.1 Corresponsabilità nella comunione.

La Chiesa si comprende oggi più decisamente come una comunione che per essere reale comporta in

tutti i suoi livelli partecipazione e corresponsabilità. La Chiesa come comunione è realtà illustrata dal

Concilio attraverso la figura del corpo di Cristo per descrivere l’articolazione e la organicità della

totalità dei soggetti, e attraverso la figura del popolo per indicare l’unità del soggetto dell’azione

pastorale che risiede nell’insieme della comunità cristiana e non solo in una parte di essa.

Senza l’orizzonte offerto dalla comunione l’azione pastorale si riduce a prestazione d’opera

professionale e la parrocchia viene considerata come semplice agenzia di servizi, dove una parte (gli

operatori pastorali) è addetta alla totalità della clientela (i fedeli). L’immagine del popolo di Dio

evocata dal Concilio orienta alla visione di una Chiesa “di popolo” e non semplicemente “per il

popolo”. La Chiesa è popolo di Dio in cui tutti i fedeli, in virtù dell’iniziazione cristiana, sono soggetti

attivi e partecipi nell’edificazione del Corpo di Cristo secondo la condizione e i compiti di ciascuno.

Esiste, quindi, una corresponsabilità reale e condivisa di tutti i fedeli nella vita e nella missione della

Chiesa, perché ognuno partecipa nel modo che gli è proprio dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale

di Cristo in solidale sintonia con tutto l’organismo ecclesiale.

Ciò si riflette anche in quella espressione di Chiesa che è la realtà parrocchiale, luogo basilare di

corresponsabilità pastorale.

Se la rinnovata autocoscienza di Chiesa, quale realtà di comunione e luogo di effettiva

corresponsabilità, non raggiunge anche la parrocchia, qualsiasi sforzo di realizzare i Consigli

parrocchiali rischia il fallimento, anche se la loro costituzione e attività fossero formalmente

ineccepibili. Viceversa, dove tale senso di Chiesa è sempre più recepito, viene approfondito e nutrito

dal confronto con la Parola di Dio e con le indicazioni della Chiesa, matura attraverso concrete

esperienze di fraternità e realizzazioni comunitarie, anche situazioni parrocchiali molto delicate

possono arrivare ad esprimere degli organismi ecclesialmente significativi per la vita della comunità.

Page 12: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

11

1.1.2 Una spiritualità di comunione.

Previa a ogni costituzione o rinnovo dei Consigli parrocchiali, ma anche contemporanea alla vita della

comunità parrocchiale e al suo esprimersi attraverso i Consigli, è un’opera di formazione nella quale,

specialmente in occasione del rinnovo dei Consigli, è impegnata tutta la comunità diocesana.

Non si può prescindere dalla educazione a una rinnovata consapevolezza che la comunione è

innanzitutto un dono di Dio, da richiedere continuamente nella preghiera, e che essa cresce attraverso

l’ascolto della Parola e la celebrazione del mistero cristiano nella liturgia. Occorre riconoscere

l’opportunità di una formazione di base all’esercizio della corresponsabilità, anche attraverso qualificati

istituti di formazione degli operatori pastorali. Si deve curare l’impegno di ogni comunità parrocchiale a

fare in modo che i temi relativi alla comunione ecclesiale, alla partecipazione attiva dei fedeli e al

“consigliare” nella Chiesa siano fatti conoscere a tutti i parrocchiani mediante apposite iniziative (ad

esempio, in occasione del rinnovo dei Consigli o di significativi anniversari della parrocchia) e vengano

periodicamente ripresi nella predicazione, nella catechesi e sull’eventuale periodico parrocchiale. Si

presterà una specifica attenzione per educare i giovani ad una generosa assunzione di responsabilità. Le

realtà associative vanno poi formate ad un corretto senso di appartenenza ecclesiale. I presbiteri

impareranno ad accogliere e valorizzare le diverse capacità e i carismi di consacrati e laici,

riconoscendo loro responsabilità e ministeri specifici, anche stabili, in un sempre più reale

coinvolgimento nella vita di ciascuna comunità e presteranno particolare attenzione alle dinamiche di

conduzione degli organismi di partecipazione ecclesiale.

La comunità cristiana risente indubbiamente di una partecipazione più debole in questo momento

storico. Ma proprio a partire dagli organismi di partecipazione si può reagire a questa tendenza, perché

la Chiesa ne ha la forza, dato che la partecipazione è stata promossa nella società proprio dalla

esperienza e dalla forma di convivenza ecclesiale.

Infine se il soggetto dell’azione pastorale è l’intera comunità cristiana e ogni fedele esercita una propria

soggettività nella vita e missione della comunità, si comprende come proprio gli organismi di

comunione debbano riflettere tale prospettiva non solo nella loro gestione, ma già nella loro stessa

costituzione, consentendo un congruo numero di membri designati per elezione da parte della comunità.

1.2 Secondo requisito: centralità dinamica della parrocchia.

1.2.1 La centralità della parrocchia.

Il Sinodo XIII aveva richiamato la centralità della parrocchia in termini di “primarietà e insostituibilità

di principio”, considerandola come epicentro dinamico delle altre forme di aggregazione ecclesiale,

luogo ordinario in cui i fedeli si riuniscono per crescere nella santità, per partecipare alla missione della

Chiesa e vivere la comunione ecclesiale (cf. costt.30.140-142). La parrocchia merita tuttora il

riconoscimento di autentica figura di Chiesa, nella costante edificazione di una forte coesione al suo

interno e nell’ambito del suo territorio. Nei suoi confini si rende presente la comunità dei credenti

animata dallo Spirito di Gesù, radicata nella Parola e plasmata dall’Eucaristia. Ed è titolo sufficiente per

la parrocchia a valere come realtà di Chiesa. Essa è il luogo della pastorale ordinaria, nella quale la fede

può diventare accessibile a tutti e ad ogni condizione di esistenza. Ciò deriva intimamente dal suo

essere “la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie” (GIOVANNI PAOLO II,

Christifideles laici, n. 26) e che “vive e opera profondamente inserita nella società umana e

intimamente solidale con le sue aspirazioni e i suoi drammi”, diventando “la casa aperta a tutti e al

servizio di tutti” (GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici, n. 27). Ciascuno può sentire la parrocchia

come la casa di tutti: essa è il luogo dove la libertà di ciascuno trova la propria dimora con gli altri e,

trovandola, ritrova se stesso e ritrova Dio.

Page 13: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

12

Non avrebbe senso l’investimento in atto per promuovere la vitalità dei Consigli parrocchiali,

soprattutto quello pastorale, se non si fosse convinti della centralità della parrocchia, come ci ha

ricordato la Nota pastorale CEI del 2004 “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che

cambia”.

Considerato il rilievo che nell’azione pastorale la parrocchia mantiene, essa diventa laboratorio

privilegiato di rinnovamento pastorale soprattutto in tre ambiti complementari: come luogo della

pastorale ordinaria, come luogo della corresponsabilità pastorale e come luogo della dinamica

missionaria. Il lavoro in questo cantiere di ristrutturazione della pastorale impegna la maggioranza

delle energie dei Consigli parrocchiali e, allo stesso tempo, produce le linee dell’azione pastorale di cui

essi sono protagonisti.

I Consigli parrocchiali non potranno perdere di vista la centralità della parrocchia, non solo in fase di

rinnovo e di avvio del loro lavoro, ma anche nello svilupparsi della loro azione. Certamente, le

difficoltà di azione dei Consigli sono dovute a molteplici fattori, ma se manca l’effettiva convinzione

della centralità della parrocchia come figura di Chiesa o, per esprimersi con parole più semplici, se non

si scommette sulla parrocchia, ogni sforzo di miglioramento diventa vano.

1.2.2 L’apertura all’Unità Pastorale e al Vicariato.

Questa prospettiva si sposa tuttavia con l’istituzione delle Unità Pastorali, scelta che integra il criterio

della centralità della parrocchia nella prospettiva della pastorale d’insieme, capace di promuovere tra

più parrocchie una forma di collaborazione organica, configurata e riconosciuta istituzionalmente (cf.

Le Unità Pastorali spazi di collaborazione. Principi ispiratori e linee di attuazione per la Diocesi di

Lodi, La Diocesi di San Bassiano 89,2002, pp.275-292; cfr. anche Nota CEI “Il volto missionario delle

parrocchie” n.11).

Rinnoviamo la scelta della parrocchia, consapevoli però che non è più il tempo della parrocchia

autoreferenziale, autosufficiente o autarchica. Molto è cambiato in questi decenni: si sono moltiplicate

le attività pastorali a raggio sovraparrocchiale, la stessa società civile incrocia la parrocchia con servizi

territoriali più ampi (ad es. la scuola e gli altri settori di servizi sociali), l'azione pastorale della

comunità si intreccia con altre forme di aggregazione ecclesiale.

Pur essendo una realtà giuridicamente in sé compiuta, la parrocchia è uno spazio aperto a valorizzare

altre risorse e una comunione disponibile a forme di connessione che tornino a vantaggio della vitalità

delle singole parrocchie. L’Unità Pastorale non ha l’intenzione di privare della necessaria e specifica

cura pastorale nessuna comunità parrocchiale, ma vuole piuttosto consolidare l’esperienza di

comunione e missione di ogni comunità mediante un’azione pastorale più efficace e omogenea per lo

stesso territorio. Dall’Unità Pastorale è rispettato anche il legame della parrocchia al territorio, così

importante per definire l’apertura a tutti della evangelizzazione e della Chiesa.

A tale scopo l'Unità Pastorale potrà programmare periodiche riunioni dei Consigli delle parrocchie per

coordinare la pastorale d'insieme e promuovere iniziative di collaborazione e integrazione.

Altro aspetto significativo è il rapporto con il Consiglio pastorale vicariale. Esso è un organo consultivo che

contribuisce a proporre un’adeguata azione “vicariale” in tutti quegli ambiti che soltanto con difficoltà

possono essere oggetto dell’azione delle Parrocchie e che tuttavia sono molto importanti, soprattutto in

ordine al rinnovamento pastorale, da perseguire sempre con la necessaria collaborazione delle Parrocchie

stesse. Questo organismo si propone di consolidare un legame più consistente fra le diverse parrocchie e una

convergenza maggiore nelle linee pastorali sul territorio con un coinvolgimento più responsabile del laicato

nell’azione pastorale.

Per questo fra i primi adempimenti del nuovo Consiglio pastorale parrocchiale ci sarà la designazione – tra i

suoi membri – di un rappresentante di ogni parrocchia nel Consiglio pastorale vicariale, la cui nomina è di

spettanza del parroco.

Page 14: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

13

1.3 Il Consiglio come composizione della varietà di vocazioni, ministeri e

carismi.

La considerazione della Chiesa come comunione accresce non solo la consapevolezza del ruolo

originale delle diverse componenti della Chiesa, ma induce un cambio di prospettiva: fa passare da una

visione di Chiesa concepita come distributrice di servizi religiosi a una visione di Chiesa concepita

come sacramento, dove tutti sono responsabili, anche se in misura diversa e non allo stesso titolo. Laici,

presbiteri, diaconi, consacrati/e concorrono tutti a determinare la soggettività ecclesiale attraverso un

esercizio collegiale dei vari ministeri e carismi. La varietà di incarichi ecclesiali esprime la

corresponsabilità nell’edificazione della comunità; non può essere considerata supplenza e non

clericalizza il soggetto sottraendolo al suo stato di vita.

Ciò consente di impostare correttamente la vita e le funzioni dei Consigli parrocchiali, dove tutti

possono offrire il loro apporto secondo l’esperienza di fede e la sapienza ecclesiale maturata

nell’esercizio del proprio ministero o nel vissuto della propria condizione.

Senza nulla togliere alla considerazione per i ministri ordinati e le persone consacrate, soprattutto la

figura del laico ha bisogno di particolare attenzione. Sono infatti i fedeli laici a comporre in prevalenza

il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio per gli affari economici della parrocchia. I consiglieri

per primi, ma anche l’intera comunità parrocchiale, saranno aiutati a crescere nella consapevolezza

circa l’insostituibile ruolo dei laici nella vita della Chiesa e della parrocchia. Consapevolezza che potrà

maturare nell’impegno di formazione, attraverso la catechesi, in particolare degli adulti, o attraverso

iniziative specifiche per la preparazione degli operatori pastorali. I sacerdoti stessi hanno bisogno di

formazione permanente alla corretta concezione della Chiesa e dei diversi ruoli al suo interno, tra cui il

ruolo dei laici.

Occorre anche riconoscere la differenza di apporto delle diverse vocazioni (fedeli laici, ministri

ordinati, consacrati/e) alla vita della parrocchia. Non è possibile dare avvio o rilanciare l’esperienza dei

Consigli parrocchiali senza che ci sia un minimo di consapevolezza al riguardo. D’altra parte, la stessa

attività dei Consigli parrocchiali diventa occasione per far crescere tale consapevolezza. I Consigli

parrocchiali non sono primariamente luoghi di catechesi o di formazione, ma con il loro stesso esistere

e operare diventano per i componenti occasione di autoformazione ecclesiale, e per ogni fedele

dell’intera comunità parrocchiale costituiscono uno stimolo per vivere in pienezza la propria vocazione.

1.4 Il Consiglio segno di comunità sinodale.

L’intera comunità è – nella sua organica composizione – soggetto proprio, originario e adeguato

dell’azione ecclesiale. Il ruolo dei Consigli parrocchiali si coglie in questo orizzonte. Questa prospettiva

non pone in discussione la funzione di guida e il ruolo di presidenza del ministero ordinato; ma la

soggettività della comunità non coincide con il ruolo di presidenza nell’azione pastorale. Così pure la

soggettività della comunità non annulla e non sostituisce la soggettività dei singoli nei diversi ruoli,

semmai la conferma e la promuove. Non è ancora sufficientemente recepito nella prassi che l’azione

pastorale non può essere vista come sostanzialmente riservata al parroco e agli altri eventuali presbiteri

con l’aggiunta di qualche laico impegnato, ma è propria di tutta la comunità parrocchiale, nella sua

organica e articolata composizione e con la consapevolezza forte della corresponsabilità di ciascuno.

Naturalmente la soggettività della comunità parrocchiale si inscrive nella sinfonia della comunità

diocesana prima espressione della comunione ecclesiale. Senza sintonia tra la diocesi e la parrocchia

l’azione ecclesiale rischia la deriva del soggettivismo.

Affinché la comunità parrocchiale risulti effettivamente soggetto unitario di pastorale, è necessario

sviluppare in essa la coscienza di essere un corpo solo, un organismo articolato ma unitario,

responsabile in solido di ciò che la parrocchia è e fa. Ciò presuppone, nella catechesi, nella

Page 15: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

14

predicazione, nella formazione personale, la cura del senso di appartenenza alla Chiesa come realtà di

comunione e di corresponsabilità, l’insistenza per un’autentica vita di carità, per una reale capacità di

dialogo e di confronto, e comporta la promozione di un appassionato attaccamento alla propria

comunità ecclesiale insieme a una grande apertura alla cattolicità della Chiesa e alla sua missionarietà.

Insomma la cura di tutto ciò che fa l’unità tra i soggetti nella pastorale, pur nella diversità di vocazioni,

ministeri, compiti.

Il Consiglio pastorale è particolarmente indicato ad esprimere la parrocchia come soggetto pastorale.

Esso ha un duplice fondamentale significato: da una parte rappresenta l’immagine della fraternità e

della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti,

dall’altra costituisce lo strumento della decisione comune pastorale: è segno di comunità sinodale, cioè

di un corpo solo che matura insieme le decisioni da prendere per la via da percorrere verso il Regno. Il

Consiglio pastorale non esaurisce tuttavia in sé la soggettività della parrocchia, ma, in quanto è

autentica espressione della comunità e opera sempre inserito in essa, ne costituisce lo strumento

specifico di decisione pastorale. In tal senso il Consiglio pastorale è spazio di massima attenzione alle

istanze della comunità, ma anche luogo di convergenza nel dare realizzazione alle scelte condivise. 1.5 Per una sintesi armonica tra presiedere e consigliare

I vari Consigli, compresi quelli parrocchiali, sono il luogo ideale in cui si deve attuare sapientemente il

‘consigliare’ e il ‘presiedere’”. Questi due verbi designano sinteticamente due atteggiamenti

fondamentali per una buona realizzazione dei Consigli parrocchiali. Si tratta di due modi di porsi che

non sono in parallelo o in contrasto tra loro, ma che devono trovare una sintesi armonica, a livello

parrocchiale, soprattutto nel Consiglio pastorale. In questo senso va evitato l’errore di considerare che

quanto più in una comunità parrocchiale è ampio il ruolo del consigliare, tanto più è ridotto lo spazio

per il presiedere o viceversa. È vero l’opposto: un consigliare ecclesialmente autentico esige un punto di

convergenza e di responsabilità ultima nel presiedere; un presiedere esercitato correttamente stimola il

consigliare e lo fa nascere e crescere dove non esiste o è carente. Del resto ciò riflette l’identità stessa

del Signore che presiede come Principe della pace ed allo stesso tempo è Consigliere ammirabile. E

ogni credente designato ad un servizio nella Chiesa può fare affidamento sicuro sullo Spirito del

consiglio.

Non è generalmente scontato che il consigliare sia così determinante per la vita di una comunità. Deve

invece crescere nella consapevolezza ecclesiale che un momento significativo della partecipazione

all’azione pastorale della parrocchia si realizza anche mediante il ‘consigliare nella Chiesa’, in vista del

comune discernimento per il servizio al Vangelo. Il consigliare nella Chiesa non è facoltativo, ma è

necessario per il cammino da compiere e per le scelte pastorali da fare. Il Consiglio pastorale

parrocchiale e, nel suo settore e con la sua specificità, il Consiglio parrocchiale per gli affari economici,

sono un ambito della collaborazione tra laici, consacrati/e e ministri ordinati e uno strumento

tipicamente ecclesiale, la cui natura è qualificata dal diritto-dovere di tutti i battezzati alla

partecipazione corresponsabile e dall’ecclesiologia di comunione.

Il ministero della presidenza è riferito al parroco, o all’amministratore parrocchiale, coadiuvato talvolta

da altri presbiteri nella cura pastorale della parrocchia. Un ruolo fondamentale per la realizzazione di

una vera comunità parrocchiale, capace di essere vero soggetto di pastorale, è quello del parroco: a lui,

come pastore proprio della parrocchia, è affidato il ministero della presidenza, non come modalità

esaustiva di tutta l’azione pastorale, ma come compito di guida dell’intera comunità nella realizzazione

di una comunione di vocazioni, ministeri e carismi e nell’individuazione e nell’attuazione delle linee

del progetto pastorale.

Page 16: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

15

Tenendo presente il giusto rapporto tra presiedere e consigliare è possibile comprendere come la prima

definizione del Consiglio pastorale parrocchiale è quella di soggetto unitario delle deliberazioni per la

vita della comunità, sia pure con la presenza diversificata del parroco e degli altri fedeli. In tal senso il Consiglio è organo consultivo in termini analogici e intendendo tale consultività non

secondo il linguaggio comune, ma nel giusto senso ecclesiale. I fedeli, in ragione della loro

incorporazione alla Chiesa, sono abilitati a partecipare realmente, anzi a costruire giorno dopo giorno la

comunità; perciò il loro apporto è prezioso e necessario. Il parroco, che presiede il Consiglio e ne è

parte, deve promuovere una sintesi armonica tra le differenti posizioni, esercitando la sua funzione e

responsabilità ministeriale. L’eventuale non accettazione, da parte del parroco, di un parere espresso a

larga maggioranza dagli altri membri del Consiglio potrà avvenire solo in casi eccezionali e su questioni

di rilievo pastorale, che coinvolgono la coscienza del parroco, il quale fornirà le sue spiegazioni al

Consiglio stesso. Nel caso di forti divergenze di pareri, quando la questione in gioco non è urgente, sarà

bene rinviare la decisione ad un momento di più ampia convergenza, invitando tutti ad una più matura e

pacata riflessione; invece nel caso di urgenza, sarà opportuno un appello all’autorità superiore, che aiuti

ad individuare la soluzione migliore. 1.6 Strumenti e procedure.

1.6.1 Il progetto pastorale.

Può ancora oggi una parrocchia lasciare la propria vita e azione pastorale al caso, all’improvvisazione, o

al succedersi estemporaneo di iniziative dovute alla buona volontà del parroco o di alcuni fedeli, o a

gruppi e realtà di vario genere presenti al suo interno? E può valere il semplice rimando alla

consuetudine, alla ripetizione a volte pedissequa del passato, dipendente da una logica di rassegnazione

e di inerzia? È evidente che occorre uno strumento capace di salvaguardare l’unità e l’oggettività

dell’azione pastorale e al tempo stesso garantirne la creatività. Tale strumento è il progetto pastorale

della parrocchia. Esso è un’espressione della comunione pastorale, che diventa criterio di oggettività

per tutta la parrocchia. Attinge le sue linee fondamentali dagli orientamenti della Chiesa universale e

diocesana, ma le ripensa per il cammino della concreta comunità parrocchiale. Si favorisce così un

circolo virtuoso tra la verità cristiana, il contesto storico concreto e la decisione operativa. Il progetto

pastorale di ogni parrocchia deve interpretare i bisogni della parrocchia partendo da un’attenta analisi

della situazione, prevedere la qualità e il numero dei ministeri opportuni, individuare le mete possibili,

privilegiare gli obiettivi urgenti, disporsi alla verifica annuale del cammino fatto, mantenere la memoria

dei passi già compiuti. Esso costituisce un punto di riferimento obiettivo per tutti, laici, presbiteri,

diaconi, consacrati/e; come pure per tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi operanti in parrocchia.

Né va dimenticato che la precisazione dei criteri oggettivi di conduzione della parrocchia favorisce la

continuità della sua vita anche al di là del cambiamento dei suoi stessi pastori.

Il riferimento ad un progetto garantisce il cammino pastorale unitario della parrocchia contro il rischio

della dispersione, sottrae la cura della fede all’egemonia di persone o gruppi particolari, conferisce

visibilità alla comunione di una comunità parrocchiale, assegna a ciascuno lo spazio in cui collocarsi

nella casa comune, dove la libertà di ogni componente trova la propria dimora con gli altri e nel rispetto

dei doni altrui: quella del progetto non è un’unità che mortifica, ma che fa convergere nella comunione

l’apporto di ciascuno. Il riferimento a criteri oggettivi nell’ambito dell’azione pastorale non si oppone

all’iniziativa e alla genialità di ciascuno, a cominciare dal parroco, ma fa in modo che la ricchezza delle

varie personalità e dei diversi gruppi venga portata nella vita della comunità, in un’ottica di comunione

e di fedeltà al Vangelo di Cristo e all’insegnamento e alle scelte, anche di natura pastorale, della sua

Chiesa, evitando ogni forma di soggettivismo.

Il Consiglio pastorale trova nel progetto pastorale unitario la priorità da affrontare e, una volta

elaborato, il riferimento centrale per ogni decisione. Primo compito del Consiglio pastorale è, infatti,

Page 17: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

16

quello di elaborare e periodicamente aggiornare il progetto pastorale, per fare in modo che le singole

decisioni relative alla vita della parrocchia vengano prese in continuità con lo stesso, garantendo così

uno sviluppo unitario e armonico della vita parrocchiale.

Il progetto parrocchiale costituisce inoltre il contesto in cui il Consiglio per gli affari economici deve

inserire le decisioni relative agli aspetti economici della parrocchia. Le risorse della parrocchia sono

infatti primariamente a servizio della sua vita e della sua azione pastorale, che non possono prescindere

dalle scelte del progetto pastorale. 1.6.2 Il discernimento comunitario.

Tanto nell’elaborazione del progetto pastorale, quanto nell’affrontare le questioni che si pongono nella

vita della comunità è indispensabile ricorrere a quello stile di valutazione ecclesiale che si chiama

discernimento comunitario.

Si tratta di un processo che non si riduce al raggiungimento del consenso intorno a un minimo comun

denominatore, ma esprime piuttosto la ricerca di scelte prese in forza della libertà interiore di

riconoscere la volontà di Dio, con l'apporto di tutti gli interessati, non di affermare il proprio parere.

L'oggetto da discernere è tanto ciò che Dio fa nel cuore della comunità, ciò che lo Spirito semina, dona,

quanto la risposta della comunità all'intervento di Dio.

Il discernimento comunitario non è questione di perspicacia intuitiva, di capacità di analisi e di

mediazione equa tra posizioni variegate; ma di mente e di cuore, di coscienza sensibile allo Spirito, di

comunità sempre attenta ai criteri della comunione ecclesiale.

Nel procedimento occorre anzitutto determinare il problema preciso da trattare, su cui deliberare:

qualcuno deve predisporre l’informazione dei dati. È necessario poi illuminare la questione alla luce

della Parola di Dio, degli orientamenti ecclesiali, del progetto pastorale, della situazione della comunità

locale e del suo contesto sociale. Quindi segue l’esposizione in comune da parte dei consiglieri del

proprio parere motivato e la discussione in comune, che non si riduce a semplice dibattito, ma consiste

nell’analisi e valutazione fatta insieme sul valore e sul peso delle motivazioni. Infine si procede alla

ricerca di una convergenza, che può essere raggiunta attraverso un consenso unanime o maggioritario,

attraverso l’interpretazione dei pareri da parte di chi presiede in caso di disparità di vedute; in tal caso

non è detto che il risultato debba essere immediato; una questione può richiedere anche più di una

sessione e tempi meno rapidi di maturazione, quale frutto di un paziente processo di integrazione delle

differenze. Uno dei segni di risoluzione convergente potrebbe venire anche dal voto. Chi presiede non

potrà disattendere, se non per motivi di coscienza, la convergenza dei consiglieri su una posizione,

quando è espressa a forte maggioranza o addirittura all’unanimità. 1.6.3 La verifica Il discernimento comunitario prevede anche una conferma. Essa si ha nella misura dell’eventuale

incremento, prodotto dalla decisione presa, alla vita teologale dei membri della comunità, al suo

impulso missionario, alla sua fraternità, alla sua santità. Perciò anche il discernimento come il progetto

domandano una verifica da perseguire. È vero che la fede non è quantificabile, ma è pur vero che la vita

cristiana si riconosce dai frutti che produce. E talvolta la resistenza alla verifica è più di origine

psicologica che teologica: nasce dalla paura di riconoscere un bilancio insoddisfacente. Potremmo dire

che la verifica è l’ultimo atto del processo di discernimento evangelico ed è una esigenza intrinseca del

progetto pastorale.

Per cui l’azione pastorale responsabile, nella scia della sana tradizione cristiana dell’esame di coscienza

individuale, si sottopone all’istanza critica della verifica comunitaria, evitando di lasciarsi travolgere

dagli slanci delle buone intenzioni o di arenarsi nel ripiegamento delle disillusioni. Con la verifica la

comunità attraverso il Consiglio rilegge soprattutto le mete e gli obiettivi che si è data attraverso il

progetto pastorale e interpreta attraverso il discernimento i segni lasciati nella parrocchia dalle decisioni

prese e dal cammino sin qui condotto; è un momento di dialogo e di confronto che imprime una spinta

Page 18: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

17

al processo di crescita della comunità e allo stesso Consiglio, stante l’inclinazione a vivere di rendita o

ad adagiarsi accontentandosi degli sforzi già mesi in atto.

Il Consiglio pastorale programmerà perciò opportuni momenti di verifica nel corso del suo

quinquennio.

1.7 I beni economici come strumenti a servizio della pastorale. La

responsabilità dei Consigli parrocchiali

1.7.1 Il rilievo dei beni economici nella Chiesa

Ogni parrocchia ha a disposizione strutture e risorse provenienti, per la maggior parte, dalle libere

offerte dei fedeli. Tali strutture e risorse trovano senso solo se destinate alle finalità per le quali la

Chiesa utilizza i beni temporali, che sono principalmente:

a. provvedere alle necessità del culto divino;

b. fare opera di evangelizzazione, con particolare attenzione all’educazione cristiana di giovani e adulti,

alla cooperazione missionaria e alla promozione culturale;

c. realizzare opere di carità, specialmente a servizio dei poveri;

d. provvedere all’onesto sostentamento del clero e degli altri ministri;

e. promuovere forme di solidarietà tra comunità ecclesiali, all’interno della Chiesa cattolica e con le

altre Chiese cristiane. I beni economici, pertanto, non sono una realtà neutra rispetto alla vita della comunità e alle sue scelte

pastorali, ma strumenti ecclesialmente importanti da utilizzare con grande discernimento, verificando

continuamente la fedeltà al Vangelo.

Le costt. 811-812. 814-840 del libro sinodale dedicate all’amministrazione dei beni della parrocchia, e i

decreti vescovili riguardanti l’amministrazione dei beni (cf. «La Diocesi di San Bassiano» 94,2007,

pp.401-426) nonché la Istruzione in materia amministrativa della CEI costituiscono punto di riferimento

per ogni parrocchia e pertanto devono essere conosciute dai Consigli per gli affari economici. Vista la

complessità e la specificità delle norme canoniche, concordatarie, civili e fiscali riguardanti le

parrocchie, va accordata particolare disponibilità a partecipare alle iniziative di formazione e di

aggiornamento periodicamente proposte dagli organismi competenti.

1.7.2 Responsabilità comuni dei due Consigli parrocchiali in materia economica

Solo la convinzione della rilevanza e insieme della delicatezza di tutto l’ambito dei beni può portare

una parrocchia a dare il giusto rilievo al Consiglio per gli affari economici, riconoscendo allo stesso

tempo le responsabilità assegnate anche al Consiglio pastorale in tale ambito.

Ciò comporta la ridefinizione dei rapporti tra i due Consigli.

Si tratta di relazioni strette configurabili in queste disposizioni:

a) un membro del Consiglio per gli affari economici viene nominato su designazione del

Consiglio pastorale;

b) l’opera del Consiglio per gli affari economici deve iscriversi negli orientamenti tracciati dal

Consiglio pastorale, al quale renderà conto mediante la relazione annuale sul bilancio;

c) il Consiglio per gli affari economici non può prescindere, soprattutto nelle scelte economiche

di maggiore importanza e di carattere generale (per es., la costruzione di nuove strutture

parrocchiali, l’alienazione di beni rilevanti, l’avvio di una nuova attività), dagli indirizzi di

carattere pastorale offerti dal Consiglio pastorale;

Page 19: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

18

d) il Consiglio pastorale, a sua volta, non può ignorare i problemi economici della Parrocchia,

ma deve tenerne conto e farsene carico, soprattutto attraverso un’opera di sensibilizzazione e

di responsabilizzazione dell'intera comunità.

2. LA COMPOSIZIONE E LA DURATA DEI DUE CONSIGLI 2.1 Il Consiglio pastorale

Il Consiglio pastorale parrocchiale è organismo di consultazione, di progettazione e di verifica della vita

della comunità cristiana.

A) La sua costituzione è obbligatoria per tutte le parrocchie che contano più di mille abitanti ed è

raccomandata anche per le altre, per le quali si propongono almeno occasioni similari di incontro.

B) Nel caso in cui più parrocchie siano affidate ad un solo parroco e ciascuna di esse superi i mille

abitanti, potrà essere costituito un unico Consiglio pastorale per tutte le parrocchie, secondo i criteri

indicati ai punti 2.1.2-3, avendo l’avvertenza di predisporre liste distinte per ogni parrocchia per

l’elezione dei membri designati, con un numero di candidati proporzionato agli abitanti delle singole

parrocchie.

Nel caso in cui solo una delle parrocchie affidate ad un solo parroco superi i mille abitanti, le parrocchie

con meno di mille abitanti potranno essere rappresentate nell’unico Consiglio pastorale da un numero

proporzionato di fedeli designati dal parroco e possibilmente, almeno in parte, eletti.

Nel caso in cui nessuna delle parrocchie affidate allo stesso parroco superi i mille abitanti, potrà essere

costituito un unico Consiglio pastorale da rappresentanze delle singole comunità, individuate secondo i

criteri stabiliti al punto 2.1.3.2.

C) Le parrocchie di una Unità pastorale promuovano incontri periodici dei loro Consigli pastorali.

2.1.1 Composizione globale

Criterio fondamentale per la composizione del Consiglio pastorale è duplice: il Consiglio deve da una

parte rappresentare l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di

cui è espressione in tutte le sue componenti, dall’altra deve costituire lo strumento della decisione

comune pastorale, dove il ministero della presidenza, proprio del parroco, e la corresponsabilità di tutti i

fedeli devono trovare la loro sintesi.

Da tale duplice criterio si ricava l’indicazione che il Consiglio deve essere sufficientemente numeroso

per essere espressione di tutta la comunità cristiana nelle sue articolazioni, ma anche essere un ambito

dove la decisione pastorale sia concretamente possibile.

2.1.2 Membri di diritto

Sono membri di diritto del Consiglio pastorale: il parroco o l’amministratore parrocchiale; i vicari

parrocchiali e interparrocchiali; i presbiteri residenti con incarichi pastorali; i diaconi permanenti; un

rappresentante per ogni comunità di vita consacrata operante, almeno tramite alcuni suoi membri, a

favore della parrocchia; il presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale; i membri del Consiglio

pastorale diocesano residenti nella parrocchia; il rappresentante e il rappresentante parrocchiale giovani

scelti dal parroco. Il Regolamento parrocchiale o la Commissione elettorale indicherà quali responsabili

delle aggregazioni ecclesiali e dei vari organismi e gruppi presenti in parrocchia siano membri di diritto

del Consiglio pastorale.

Page 20: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

19

I presbiteri che, pur non essendo formalmente vicari interparrocchiali, svolgono compiti all’interno

della pastorale di più parrocchie (per esempio, in riferimento alla pastorale giovanile), hanno, a loro

scelta e informati i singoli parroci, la facoltà di inserirsi come membri di diritto nei singoli Consigli

pastorali parrocchiali.

2.1.3 Membri designati

2.1.3.1 Designazione

Dei membri designati due terzi sono eletti dalla comunità parrocchiale, un terzo è scelto dal parroco. La

riserva a favore del parroco non deve essere intesa come espressione di autoritarismo, ma ha la finalità

di integrare la composizione del Consiglio pastorale perché rappresenti, in modo più efficace,

l’immagine della parrocchia.

Tra i membri eletti dalla comunità parrocchiale o quelli scelti dal parroco, quest’ultimo designa il

rappresentante parrocchiale e il rappresentante parrocchiale giovani.

Elettori sono tutti coloro che, battezzati, abbiano compiuto i 18 anni e siano canonicamente domiciliati

nella parrocchia o stabilmente operanti in essa. Per le concrete modalità di designazione si rinvia al

punto 4.2.1.

2.1.3.2 Determinazione del numero

Facendo riferimento al numero di abitanti si può dare il seguente prospetto a titolo indicativo per il

numero complessivo dei membri designati, di cui due terzi sono eletti dalla comunità e un terzo è

nominato dal parroco:

– per le parrocchie fino a 1.000 abitanti: da 5 a 8;

– per le parrocchie fino a 3.000 abitanti: da 6 a 9;

– per le parrocchie fino a 5.000 abitanti: da 9 a 12;

– per le parrocchie fino a 8.000 abitanti: da 12 a 15;

– per le parrocchie oltre gli 8.000 abitanti: da 15 a 18.

Tali cifre possono essere adattate con riferimento alla concreta situazione: per esempio, articolazione

della parrocchia in più centri (quartieri, frazioni), presenza di molteplici gruppi all’interno della

comunità parrocchiale; l’eventuale adattamento va segnalato nel Regolamento parrocchiale.

2.1.3.3 Requisiti

Possono essere membri del Consiglio pastorale parrocchiale coloro che, avendo completato

l’iniziazione cristiana, abbiano compiuto 18 anni e siano canonicamente domiciliati nella parrocchia o

operanti stabilmente in essa.

I singoli consiglieri possono essere eletti o nominati anche più volte di seguito, ma la comunità

parrocchiale favorisca, in ogni nuova composizione, una intelligente e opportuna alternanza dei suoi

membri: va garantita la continuità, ma anche il ricambio, dei membri del Consiglio.

I membri del Consiglio pastorale (compresi quelli di diritto) si distingueranno per vita cristiana, volontà

d’impegno, capacità di dialogo e conoscenza dei concreti bisogni della parrocchia e devono essere

qualificati non solo da competenza ed esperienza, ma anche da un’appartenenza autentica e non di

facciata alla vita della comunità, da una seria tensione spirituale, alimentata dalla partecipazione

all’Eucaristia, dall’assiduo ascolto della Parola e dalla preghiera. Si preoccuperanno del bene dell’intera

comunità, evitando lo spirito di parte o di categoria, dal momento che nessun vincolo di mandato esiste

tra concreti elettori e membri del Consiglio pastorale.

Page 21: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

20

Requisito del tutto ovvio e peraltro assolutamente irrinunciabile è la piena comunione con la Chiesa non

solo negli elementi fondamentali della professione della stessa fede, dei sacramenti e del

riconoscimento dei sacri pastori (cf. can. 205), ma anche nelle indicazioni autorevoli, dottrinali e

pratiche, del momento concreto (circa la situazione dei divorziati risposati e di quanti sono sposati solo

civilmente ci si attenga a quanto previsto dal Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia,

nn. 218 e 226).

Non possono far parte dei Consigli parrocchiali coloro che ricoprono cariche amministrative o politiche.

Si considerano cariche incompatibili quella di sindaco, di assessore, di segretario di partito. Fermo

restando che la comunità cristiana non può abbandonare quanti sono impegnati a livello socio-politico,

non è il Consiglio pastorale il luogo ordinario dell’accompagnamento di coloro che hanno cariche di

responsabilità in ambito amministrativo o di partito, quanto piuttosto la sede in cui si faccia evidente la

distinzione tra ecclesiale e civile. Se nel corso del quinquennio qualche consigliere si candida per un

incarico amministrativo è opportuno che si autosospenda e, nel caso venga eletto, decade dal Consiglio

pastorale. Nella valutazione delle singole situazioni si lascia tuttavia spazio di discernimento al parroco.

Il parroco si rende garante che non entrino nel Consiglio pastorale parrocchiale persone che non

abbiano i requisiti suddetti. Tale verifica va fatta previamente sulle liste dei candidati a cura dello stesso

parroco.

2.1.4 Durata in carica

La durata del Consiglio pastorale è di cinque anni. Esso non decade con la nomina di un nuovo parroco,

salvo diversa indicazione da parte dell’Ordinario.

I membri cessano dall’incarico per rinuncia, motivata e presentata per iscritto al parroco, cui spetta

l’accettazione delle stesse comunicata per iscritto al dimissionario, o per decadimento dall’ufficio in

virtù del quale appartengono al Consiglio.

I membri del Consiglio pastorale parrocchiale hanno il dovere e il diritto di intervenire a tutte le

sessioni. Coloro che restano assenti, senza giustificato motivo, per quattro sessioni consecutive,

decadono dall’incarico. La loro decadenza deve essere dichiarata dal consiglio e comunicata in iscritto

agli interessati dal segretario.

I consiglieri saranno sostituiti:

– con chi immediatamente li segue per numero di voti, se si tratta di eletti dalla comunità;

– se si tratta di scelti dal parroco o da istituti di vita consacrata, con altre persone scelte dagli stessi.

Nel primo caso, qualora non ci fossero più persone votate o comunque esse non fossero disponibili, non

verrà operata alcuna sostituzione. Quando i posti vacanti diventassero superiori a un quinto dei membri

eletti, si procederà a un’elezione suppletiva al fine di ripristinare il numero di consiglieri previsto. I

consiglieri, eletti con le modalità stabilite dal presente Direttorio per le normali votazioni salvo gli

opportuni adattamenti, resteranno in carica fino allo scadere del mandato dell’intero Consiglio.

2.2 Il Consiglio per gli affari economici

Il Consiglio per gli affari economici è organismo che collabora con il parroco per le scelte di natura

economica e per la gestione di risorse e strutture della comunità parrocchiale.

La sua costituzione è obbligatoria in ogni parrocchia (cf. can.537). Anche all’interno di un’Unità

pastorale i Consigli per gli affari economici restano distinti e corrispondenti a ciascuna parrocchia. Ciò

non esclude momenti di confronto comune e di coordinamento.

Page 22: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

21

2.2.1 Composizione

Il Consiglio per gli affari economici è composto

- dai membri di diritto, cioè il parroco o l’amministratore parrocchiale, e il vicario parrocchiale;

dove i vicari parrocchiali sono più di uno, essi designano chi di loro deve far parte del Consiglio

affari economici;

- da tre fedeli, due dei quali nominati direttamente dal parroco, sentiti gli altri presbiteri addetti

alla parrocchia, e uno nominato dal parroco su designazione del Consiglio pastorale, anche al di

fuori dei propri membri. Per le parrocchie oltre 5000 abitanti si può arrivare fino a cinque fedeli,

uno dei quali nominato su designazione del Consiglio pastorale. Là dove non esiste Consiglio

pastorale i membri per designazione vengono nominati dal parroco, sentito il parere di persone

mature e prudenti. Tra i membri del Consiglio per gli affari economici deve essere prevista la

figura dell’incaricato parrocchiale per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, scelto

dal parroco.

Il Consiglio pastorale designerà il consigliere di propria spettanza, tenendo conto dei requisiti sotto

indicati. Successivamente il parroco sceglierà i consiglieri di propria nomina, sentito il parere del

Consiglio pastorale, o in sua mancanza, di persone mature e prudenti, facendo in modo che, per quanto

possibile, siano presenti nel Consiglio per gli affari economici le competenze evidenziate nel punto

seguente.

2.2.2 Requisiti e durata in carica

Possono essere membri del Consiglio per gli affari economici coloro che, avendo completato

l’iniziazione cristiana, abbiano compiuto 25 anni e siano canonicamente domiciliati nella parrocchia o

operanti stabilmente in essa.

I consiglieri devono distinguersi per integrità morale, essere attivamente inseriti nella vita parrocchiale,

capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e competenza professionale. Non possono

essere consiglieri i congiunti del parroco fino al quarto grado di consanguineità o di affinità, quanti

hanno in essere rapporti economici con la parrocchia e coloro che ricoprono cariche amministrative o

politiche.

I consiglieri durano in carica cinque anni e non possono essere riconfermati per più di due mandati

consecutivi, salvo espressa deroga del Vicario foraneo.

Per quanto è possibile, nel Consiglio per gli affari economici devono essere presenti le seguenti

competenze: giuridica (ad es. un legale o un notaio), economico-finanziaria (per esempio, un

funzionario di banca), economico-amministrativa (per esempio, un ragioniere o un dottore

commercialista), tecnica (per esempio, un geometra o un architetto).

La rinuncia di un membro del Consiglio per gli affari economici deve essere motivata e presentata per

iscritto al parroco, cui spetta l’accettazione della stessa comunicata per iscritto all’interessato.

I membri del Consiglio per gli affari economici hanno il dovere e il diritto di intervenire a tutte le

sessioni. Coloro che restano assenti, senza giustificato motivo, per quattro sessioni consecutive,

decadono dall’incarico. La loro decadenza deve essere dichiarata dal Consiglio e comunicata in iscritto

agli interessati dal segretario.

L’eventuale sostituzione di un consigliere dovrà seguire le modalità adottate per la sua nomina.

Il sostituto resta in carica fino allo scadere del mandato del Consiglio per gli affari economici.

La durata del Consiglio per gli affari economici è di cinque anni. Esso non decade con la nomina di un

nuovo parroco, salvo diversa indicazione da parte dell’Ordinario.

Page 23: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

22

3. LA PREPARAZIONE DEL RINNOVO DEI DUE

CONSIGLI 3.1 La Commissione elettorale e la verifica dell’operato dei Consigli uscenti

Il rinnovo dei due Consigli va preparato, in riferimento alle date fissate a livello diocesano, con un

momento di verifica del lavoro svolto dai Consigli uscenti. Tale verifica può essere utilmente guidata da

una Commissione elettorale, composta dal parroco, che la presiede, e dai segretari dei due organismi

uscenti, nonché dal rappresentante parrocchiale e dal rappresentante parrocchiale giovani, quali membri

di diritto, ed eventualmente da due membri eletti dai due Consigli anche al di fuori del proprio

rispettivo ambito. È opportuno che il numero dei membri della Commissione elettorale non sia troppo

ampio. Essa dura in carica fino all’insediamento dei nuovi membri dei due Consigli. Ha il compito di

preparare e sovrintendere il rinnovo dei Consigli.

Occasione per una verifica e per la formulazione di proposte per i nuovi consigli potrebbe essere una

seduta comune dei Consigli uscenti, preparata dalla Commissione.

Qualora in una parrocchia non fosse ancora stato costituito il Consiglio pastorale, la Commissione

elettorale sarà composta, oltre che dal parroco e dal segretario del Consiglio per gli affari economici, da

alcuni fedeli scelti dal parroco tra quelli più inseriti nella comunità parrocchiale.

3.2 La preparazione della comunità parrocchiale e il progetto pastorale

Il rinnovo dei Consigli va accompagnato da un cammino di riflessione e di preghiera da parte dell’intera

comunità parrocchiale. Tenendo presenti le indicazioni diocesane, si potranno proporre, da parte della

Commissione elettorale, e decidere, da parte del Consiglio pastorale con il parroco, iniziative specifiche

di catechesi, soprattutto sui temi della comunione e della corresponsabilità e, più in generale, sulle

tematiche indicate nella prima parte del presente Direttorio, come pure celebrazioni di preghiera e

occasioni di confronto (per esempio, un’assemblea parrocchiale). Non va dimenticata una specifica

trattazione delle tematiche di carattere economico.

Particolare attenzione va data al progetto pastorale parrocchiale, là dove esiste; esso dovrà costituire il

piano di azione dei Consigli rinnovati e potrà essere riproposto alla comunità, ed eventualmente

integrato, dopo la verifica sopra indicata.

3.3 La scelta della composizione del Consiglio pastorale parrocchiale e le

indicazioni circa le liste dei candidati

La Commissione elettorale, prima di procedere alla predisposizione delle liste dei candidati, deve

previamente elencare chi entrerà di diritto nel nuovo Consiglio pastorale (cf. 2.1.2) . In particolare, se

ciò non è stabilito dal Regolamento parrocchiale, essa deve decidere se e quali aggregazioni ecclesiali,

organismi e gruppi debbano essere rappresentati.

La Commissione elettorale deve verificare la modalità di predisposizione di una o più liste dei candidati

e determinare il numero complessivo dei componenti del Consiglio e dei candidati da eleggere (cfr.

2.1.3.1): la lista dei candidati dovrà contenere almeno il doppio del numero di coloro che risulteranno

eletti. La Commissione elettorale dovrà offrire delle indicazioni precise per garantire il massimo di

rappresentatività del Consiglio, seguendo ad esempio questi criteri: fasce di età (18-35; 35-60; 61 e

oltre), zone della parrocchia, giusta rappresentanza dei due sessi. In ogni caso dovrà essere garantita la

possibilità di candidature libere, attraverso autocandidature o segnalazione di fedeli della parrocchia.

Anche la candidatura di una coppia di sposi è non solo possibile, ma auspicabile.

Page 24: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

23

4. TEMPI E MODALITÀ DI DESIGNAZIONE DEI DUE

CONSIGLI

4.1 Tempi

Salvo eccezioni, da verificarsi con l’Ordinario, i Consigli di tutte le parrocchie vanno rinnovati nelle

date stabilite a livello diocesano, tenendo conto che va previsto un termine per la presentazione delle

candidature, uno per la presentazione della lista definitiva, uno per le elezioni del Consiglio pastorale e,

una volta che esso sia costituito, uno per la nomina dei membri del Consiglio per gli affari economici.

4.2 Modalità

4.2.1 Per il Consiglio pastorale

4.2.1.1 Lista/e dei candidati

La Commissione elettorale predispone una o più liste dei candidati secondo i criteri e le modalità da

essa stabilite (cf. 3.3).

Esse vanno portate a conoscenza della comunità parrocchiale, a cura della Commissione elettorale, nei

modi più idonei, fatta salva la normativa sulla cd. “privacy” (esposizione sulla porta della chiesa,

eventualmente corredate da fotografie; elencazione nel bollettino parrocchiale, ecc.).

Le liste elettorali potranno contenere solo candidati idonei, sulla base dei requisiti sopra indicati

(verificati dal parroco: cf. 2.1.3.2), e che hanno manifestato disponibilità ad accettare la nomina in caso

di elezione.

4.2.1.2 Operazioni di voto

Le schede elettorali devono contenere l’elenco completo dei candidati, distribuiti in una o più liste.

Le schede possono essere distribuite a tutti i fedeli in occasione delle celebrazioni eucaristiche della

domenica stabilita per il voto. Le operazioni di voto si possono svolgere anche presso seggi

appositamente predisposti. La Commissione elettorale stabilirà modalità e tempi di votazione entro la

domenica fissata per le elezioni. Va posta la necessaria attenzione al fine di evitare un doppio voto da

parte dei fedeli e va garantito il segreto anche attraverso il ritiro delle schede in apposite urne.

I fedeli occasionali provenienti da altre parrocchie vanno invitati ad adempiere le operazioni di voto

nella parrocchia alla quale appartengono; tale invito può essere opportunamente rivolto anche nelle

domeniche precedenti quella della elezione.

Il voto va espresso segnando una croce accanto o sul nome dei candidati prescelti. La Commissione

elettorale stabilirà quante preferenze si debbano esprimere su ogni lista, tenuto conto del numero delle

liste predisposte.

Le predette operazioni di voto sono curate dalla Commissione elettorale, che dovrà garantire la presenza

di propri membri o di propri incaricati a tutte le votazioni. La Commissione elettorale indicherà la

modalità più opportuna per consentire il voto anche ai fedeli della parrocchia che per malattia o per

altro grave impegno fossero impossibilitati a partecipare all’Eucaristia domenicale o a recarsi alla sede

delle operazioni di voto.

Page 25: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

24

4.2.1.3 Scrutinio

La Commissione elettorale sceglie al proprio interno alcuni membri con funzioni di scrutatori, di cui

uno come presidente e uno come segretario.

Gli scrutatori provvederanno allo spoglio delle schede indicando il numero di voti ottenuto da ogni

candidato per ciascuna lista. Risulteranno eletti per ciascuna lista i primi nominativi che avranno

riportato il maggior numero di voti fino al raggiungimento del numero di eleggibili previsto. In caso di

parità risulterà eletto il più anziano.

Al termine dello scrutinio verrà redatto, a cura del segretario, un sintetico verbale, con l’indicazione del

numero dei votanti, dei voti ottenuti da ciascuno, delle eventuali schede nulle e bianche e di altre

osservazioni inerenti lo scrutinio (cf. fac-simile 1). Il verbale verrà portato a conoscenza della comunità

a cura della Commissione elettorale.

4.2.1.4 Nomina dei membri di pertinenza del parroco

Successivamente alle elezioni, il parroco provvederà alla nomina dei membri di sua pertinenza, secondo

quanto indicato al punto 2.1.3.3, avvalendosi anche dei consigli della Commissione elettorale.

4.2.1.5 Designazione dei rappresentanti delle comunità di vita consacrata

Entro la settimana seguente al giorno delle elezioni, le comunità di vita consacrata eventualmente

operanti a favore della parrocchia (cf. 2.1.2) provvederanno a segnalare alla Commissione elettorale i

nomi dei loro rappresentanti.

4.2.1.6 Accettazione della carica

Ogni eletto e ogni consigliere designato dal parroco dovrà sottoscrivere una formale accettazione della

carica e degli obblighi inerenti, da consegnare alla Commissione elettorale antecedentemente alla prima

sessione del Consiglio pastorale, utilizzando l’apposito formulario (cf. fac-simile 2).

In caso di non accettazione si procede secondo quanto stabilito al punto 2.1.4.

4.2.1.7 Proclamazione dei componenti il nuovo Consiglio pastorale

I nomi dei componenti del nuovo Consiglio pastorale verranno proclamati durante le liturgie

eucaristiche della domenica. Si coglierà tale occasione per sottolineare nuovamente alla comunità

parrocchiale l’importanza del Consiglio e si eleveranno particolari preghiere per i lavori del Consiglio

stesso.

4.2.2 Per il Consiglio per gli affari economici

Si seguono le modalità indicate al punto 2.2.1. Ogni consigliere dovrà sottoscrivere una formale

accettazione della carica e degli obblighi inerenti, da consegnare al parroco antecedentemente alla

prima sessione del Consiglio, utilizzando l’apposito formulario (cf. fac-simile 3). L’accettazione della

carica, sottoscritta dagli interessati, va comunicata all’Economo diocesano.

4.2.3 Notificazione degli eletti e contestazioni

L’elenco dei membri dei due Consigli, completo di indirizzi e recapiti telefonici, dovrà essere

tempestivamente inviato al Vicario foraneo a cura di ciascun parroco. Le eventuali contestazioni circa

le procedure o i risultati per il rinnovo dei Consigli saranno presentate all’Ordinario.

Page 26: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

25

5. COMPITI E MODALITÀ DI LAVORO DEI DUE

CONSIGLI

5.1. Il Consiglio pastorale

5.1.1 Ambito di competenza: il progetto pastorale

Il Consiglio pastorale ha come compiti fondamentali l’elaborazione, l’aggiornamento e l’applicazione

del progetto pastorale parrocchiale. Tale progetto attua per la concreta comunità parrocchiale le linee

del piano pastorale diocesano.

Anche a livello parrocchiale sarà compito del Consiglio pastorale stabilire ogni anno un programma

concreto di azione pastorale in sintonia con il programma diocesano.

Restano evidentemente di competenza del Consiglio tutte le altre questioni pastorali, non esclusi i

problemi pubblici e sociali della comunità, la cui trattazione e soluzione appaiono necessarie per la vita

della parrocchia. Si avrà cura, però, che le decisioni assunte siano sempre collocate all’interno del

programma parrocchiale annuale.

Sarà preoccupazione del Consiglio tenere costantemente presente la comunione pastorale con l’Unità

pastorale e il Vicariato, così che le decisioni prese per la parrocchia si inseriscano organicamente negli

orientamenti espressivi della pastorale d’insieme del territorio proprio.

Le questioni economiche della parrocchia sono di competenza del Consiglio per gli affari economici

(cf. can. 537), salvo quanto stabilito al punto 1.7.2.

Il Consiglio pastorale sarà tenuto ad affrontare anche tematiche eventualmente proposte a livello

diocesano per la riflessione e la decisione dei Consigli pastorali parrocchiali.

5.1.2 Natura dell’attività e rapporto con organismi parrocchiali (commissioni)

Il Consiglio pastorale è un organo di consultazione in ordine a ponderate decisioni pastorali, luogo di

equilibrato rapporto tra presiedere e consigliare (cf. 1.5).

Non sono di competenza del Consiglio pastorale i compiti direttamente di carattere esecutivo e

organizzativo. Tali compiti spettano agli organismi e alle commissioni parrocchiali competenti, anche

coordinati tra loro. Al Consiglio pastorale tocca individuare, promuovere, indirizzare, animare,

coordinare e verificare tali realtà, che dovranno essere adeguatamente rappresentate nel Consiglio

pastorale. Qualora, per motivi obiettivi, non fosse possibile costituire un’apposita commissione, si

garantisca lo svolgimento delle attività pastorali relative da parte almeno di qualche singola persona,

sempre con la promozione e il coordinamento del Consiglio pastorale.

Nell’ambito della programmazione delle proprie attività il Consiglio deve prevedere anche momenti di

preghiera e di riflessione, soprattutto di carattere ecclesiologico. Il Consiglio in quanto tale, però, non è

ambito di preghiera, di celebrazioni, di catechesi, ma deve mantenere la propria natura di soggetto

responsabile delle deliberazioni pastorali della comunità. Evidentemente i membri del Consiglio

dovrebbero essere i primi a partecipare alle celebrazioni liturgiche e alle iniziative catechetiche e

formative della comunità parrocchiale.

Il Consiglio, consapevole di non esaurire le possibilità di partecipazione corresponsabile di tutti i

battezzati alla vita della parrocchia, riconosca, stimi e incoraggi le altre forme di collaborazione, in

piena comunione con il parroco, per la costruzione della comunità.

Page 27: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

26

È del tutto evidente che il Consiglio pastorale parrocchiale non sostituisce, abolendoli, i diversi

fenomeni associativi presenti e operanti nella parrocchia, ma li valorizza, li stimola e li coordina, così

che ciascuno tenda, secondo i propri specifici carismi, al bene dell’intera comunità.

5.1.3 Ruoli e organismi operativi

Sono il presidente, i moderatori, il segretario, le commissioni preparatorie, gli esperti.

5.1.3.1 Il Presidente

Il Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale è il parroco o l’amministratore parrocchiale. Una

buona presidenza richiede al parroco qualità come la disponibilità all’ascolto, la finezza nel

discernimento, la pazienza nella relazione.

Spetta al presidente:

a) convocare il Consiglio;

b) stabilire l’ordine del giorno, in collaborazione con i moderatori;

c) rendere esecutive le delibere del Consiglio pastorale, da lui approvate.

5.1.3.2 I moderatori

I moderatori sono consiglieri scelti dal Consiglio pastorale, tenuto conto delle capacità di guidare

un’assemblea, di essere ben accetti da tutti, di avere doti di sintesi.

È compito dei moderatori:

a) preparare con il presidente l’ordine del giorno;

b) guidare a turno lo svolgimento delle sessioni del Consiglio pastorale.

Il moderatore di turno dovrà preoccuparsi, con l’ausilio del segretario, anche della buona preparazione

della sessione di competenza, coordinando in particolare il lavoro dell’eventuale commissione o delle

persone incaricate di preparare gli argomenti all’ordine del giorno.

5.1.3.3 Il segretario

Il segretario è scelto dal parroco, sentito il parere del Consiglio, tra i membri del Consiglio stesso.

Spetta al segretario:

a) tenere l’elenco aggiornato dei consiglieri, trasmettere loro l’avviso di convocazione e il relativo

ordine del giorno entro i termini dovuti, notare le assenze e riceverne l’eventuale giustificazione;

b) ricevere le richieste di convocazione straordinaria e le proposte per la formulazione dell’ordine del

giorno;

c) collaborare con il moderatore di turno per la preparazione della sessione;

d) redigere il verbale delle riunioni sull’apposito registro e tenere aggiornato l’archivio del Consiglio,

da depositarsi presso l’archivio parrocchiale.

5.1.3.4 Le commissioni preparatorie

Secondo l’opportunità, il Consiglio pastorale parrocchiale nel suo insieme, o il parroco con i

moderatori, possono costituire una o più commissioni temporanee per preparare argomenti all’ordine

del giorno di varie sessioni.

Le commissioni sono costituite da consiglieri eletti dal consiglio o incaricati dal parroco e dai

moderatori, oltre che eventualmente da membri di organismi parrocchiali o da fedeli incaricati per

determinati settori. A esse si possono aggiungere anche degli esperti.

Page 28: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

27

5.1.4 Svolgimento dei lavori

5.1.4.1 Convocazione e ordine del giorno

Il Consiglio pastorale parrocchiale è convocato, in sessione ordinaria, dal parroco almeno quattro volte

all’anno. Potrà essere convocato in sessione straordinaria dal parroco o su richiesta della maggioranza

assoluta dei membri. I consiglieri che richiedono la convocazione straordinaria dovranno presentare

richiesta scritta al segretario, precisando i temi da mettere all’ordine del giorno.

Convocazioni straordinarie potranno essere effettuate anche in attuazione di disposizioni diocesane, che

sottopongano ai Consigli pastorali determinate tematiche.

È opportuno che le date delle sessioni ordinarie del Consiglio pastorale siano previste nel calendario

parrocchiale annuale e portate a conoscenza dell’intera comunità parrocchiale.

L’ordine del giorno delle sessioni è stabilito o approvato dal parroco in collaborazione con i moderatori,

tenuto conto delle richieste dei consiglieri e dei parrocchiani presentate tempestivamente al segretario.

La convocazione e l’ordine del giorno saranno comunicati almeno 8 giorni prima delle sessioni, salvo

particolare urgenza. Alla convocazione andranno allegati anche eventuali documenti preparatori o

quanto comunque serve per una buona predisposizione della sessione.

5.1.4.2 Svolgimento delle sessioni

Le sessioni sono pubbliche, salvo diversa indicazione del parroco con i moderatori. A esse possono

assistere, senza diritto di parola, i parrocchiani che lo desiderano.

Per la validità delle sessioni è richiesta la presenza della maggioranza assoluta dei membri del

Consiglio.

I lavori saranno di norma introdotti da una breve relazione che illustri il tema in oggetto, a cura

dell’apposita commissione o di chi ha avuto l’incarico di preparare la sessione.

Il dibattito è guidato dal moderatore che concede la facoltà di parola e stabilisce il passaggio ai

successivi punti all’ordine del giorno.

Qualora la discussione di un singolo tema sia orientata a una deliberazione formale, essa potrà

concludersi con il consenso unanime su una data soluzione; oppure con una votazione; oppure, in

presenza di forti divergenze o di una constatata insufficienza di approfondimento dell’argomento, con

un rinvio del tema a una successiva sessione.

Spetta al moderatore indire la votazione. Il voto viene espresso pubblicamente, eccetto quando si tratti

di questioni personali o di elezioni. Per la validità delle deliberazioni è richiesta la maggioranza dei due

terzi dei presenti o, in caso di elezioni, la maggioranza assoluta dei presenti, o, quando sia necessario

eleggere più persone, la maggioranza relativa dei presenti.

Nel caso di non accettazione da parte del parroco di un parere espresso formalmente dal Consiglio, si

procederà secondo quanto indicato al punto 1.5.

5.1.4.3 Verbale

I verbali del Consiglio, conservati in apposito registro, devono portare la sottoscrizione del parroco e

del segretario del Consiglio stesso e debbono essere approvati nella seduta successiva.

Page 29: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

28

5.1.4.4 Collegamento con la comunità parrocchiale

Il Consiglio pastorale parrocchiale studierà gli strumenti più idonei (inchieste, assemblee, stampa, ecc.)

per mantenere vivo e sviluppare il rapporto di corresponsabilità e di rappresentatività che lo stringe alla

comunità. In particolare darà opportuna pubblicità ai suoi lavori e alle sue deliberazioni attraverso il

bollettino parrocchiale o altro mezzo simile.

Il rapporto con la comunità parrocchiale e con le sue articolazioni è molto importante anche in fase di

istruzione di un argomento da trattare in una seguente sessione.

5.1.5 Alcune attenzioni da avere per un buon funzionamento del Consiglio

Perché il Consiglio pastorale possa lavorare con efficacia, vanno tenuti presenti alcuni aspetti, spesso

trascurati:

* la coscienza ecclesiale: un buon funzionamento del Consiglio pastorale non può dipendere

esclusivamente dai meccanismi istituzionali, ma esige una coscienza ecclesiale da parte dei suoi

membri, uno stile di comunicazione fraterna e la comune convergenza sul progetto pastorale. Una

buona presidenza richiede al parroco qualità come la disponibilità all’ascolto, la finezza nel

discernimento, la pazienza nella relazione. La cura per il bene comune della Chiesa domanda a tutti

l’attitudine al dialogo, l’argomentazione delle proposte, la familiarità con il Vangelo e con la

dottrina e la disciplina ecclesiastica in genere;

* la preparazione delle sessioni: discussioni improvvisate su argomenti non precedentemente studiati e

approfonditi portano solo a perdita di tempo, a risultati deludenti e, alla lunga, ingenerano nei

consiglieri un senso di inutilità;

* la moderazione delle sessioni: il Consiglio pastorale, pur con la sua specificità, è un’assemblea di

persone come altre. Risente, quindi, della normale dinamica del confronto tra persone e della fatica

della formulazione di decisioni. Una buona e, quando serve, energica conduzione, garantita da

moderatori capaci e preparati, permette di stare all’ordine del giorno, di evitare prevaricazioni, di

sintetizzare quanto è emerso nella discussione, di proporre con chiarezza gli argomenti da decidere.

La conduzione del Consiglio non è compito del parroco, che deve riservare i propri interventi ai

momenti previsti e, soprattutto, a conclusione della sessione, evitando che il Consiglio diventi quasi

esclusivamente un ambito di comunicazioni e avvisi;

* la continuità del lavoro: discutere ogni volta un argomento diverso senza ricondurlo al progetto

parrocchiale e senza tener presente le decisioni già prese, porta a una grande discontinuità e a una

sterilità nel lavoro. Anche la verifica dell’attuazione di quanto era stato deciso, senza dilungarsi in

discussioni o “processi” inutili, è fondamentale affinché il Consiglio pastorale possa condurre la

comunità parrocchiale in un cammino realistico e progressivo;

* il rapporto con la comunità: se la comunità non si sente effettivamente rappresentata dal Consiglio e

se questi, a sua volta, si sente staccato da essa, è impossibile realizzare il compito specifico del

Consiglio di essere soggetto unitario di decisioni pastorali per una determinata comunità. Oltre alle

occasioni formali di rapporto con la comunità è necessario che ciascun consigliere curi il rapporto

con le realtà e le persone di cui, pur senza vincolo di mandato, è espressione.

5.2 Il Consiglio per gli affari economici

5.2.1 Ambito di competenza e compiti

Il Consiglio per gli affari economici della parrocchia ha i seguenti compiti:

a) coadiuvare il parroco nel predisporre il bilancio preventivo dell’amministrazione ordinaria e

straordinaria della parrocchia, elencando le voci di spesa prevedibili per i vari settori di attività e

individuando i relativi mezzi di copertura;

Page 30: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

29

b) stabilire, in accordo con il Consiglio pastorale, quale quota percentuale delle entrate ordinarie del

bilancio della parrocchia vada destinata ad attività caritative, oltre a quanto viene raccolto per

iniziative straordinarie;

c) approvare alla fine di ciascun esercizio, e comunque entro il 31 marzo successivo, previo esame dei

libri contabili e della relativa documentazione, il rendiconto consuntivo di tutte le attività della

parrocchia; il parere del Consiglio va allegato alla presentazione del rendiconto da parte del parroco

all’Ordinario (in caso di parere totalmente positivo può essere sufficiente la firma dei consiglieri per

approvazione);

d) rendere conto al Consiglio pastorale della situazione economica della parrocchia mediante una

relazione annuale sul bilancio;

e) verificare periodicamente la corretta attuazione delle previsioni di bilancio;

f) esprimere il parere sugli atti di straordinaria amministrazione; tale parere dovrà essere allegato alle

domande di autorizzazione, presentate all’Ordinario sempre con la firma dei consiglieri;

g) curare l’aggiornamento annuale dello stato patrimoniale della parrocchia, il deposito dei relativi atti

e documenti presso la Curia diocesana (can.1284, § 2, n. 9) e l’ordinata archiviazione delle copie

negli uffici parrocchiali;

h) collaborare con il parroco nell’attuazione di tutte le altre normative e indicazioni circa i beni

economici della parrocchia, contenute nella normativa canonica, concordataria e civile.

I Consigli per gli affari economici delle parrocchie affidate a istituti religiosi faranno riferimento anche

alle convenzioni stipulate tra la Diocesi e gli istituti religiosi stessi a norma del can.520.

Fa parte dei compiti dei consiglieri anche l’impegno di partecipazione alle specifiche iniziative di

formazione e di aggiornamento, promosse ai diversi livelli (diocesano, vicariale e di unità pastorale).

5.2.2 Natura dell’attività e rapporto con il Consiglio pastorale e con gli altri organismi pastorali

della parrocchia

Anche se l’attività del Consiglio per gli affari economici è di natura prettamente tecnica, essa si

inserisce nel quadro generale dato dalle finalità dei beni ecclesiali (cf. 1.7) e va quindi svolta con

mentalità ecclesiale.

Più in particolare, sono da tenere in massima considerazione le precisazioni esposte in 1.7.2, b) - c).

Quando il Consiglio deve trattare argomenti relativi a specifici ambiti di pastorale, seguiti da appositi

organismi, è opportuno che questi vengano interpellati e che una loro rappresentanza venga invitata alla

riunione del consiglio (ad es. il Consiglio d’oratorio deve essere interpellato dal Consiglio per gli affari

economici quando si affrontano problemi di competenza di quest’ultimo riguardanti l’oratorio).

5.2.3 Poteri e responsabilità del Consiglio

Ferma restando, in ogni caso, la legale rappresentanza della parrocchia che in tutti i negozi giuridici

spetta al parroco, il quale è amministratore di tutti i beni parrocchiali a norma del can. 532, il Consiglio

per gli affari economici è moralmente responsabile con il parroco davanti alla comunità parrocchiale

del corretto e puntuale assolvimento di tutti gli adempimenti e delle obbligazioni che, per diritto

canonico o norma civile, sono poste a capo della parrocchia.

Per tale motivo il Consiglio per gli affari economici non ha una semplice funzione consultiva, ma

esprime la collaborazione responsabile dei fedeli nella gestione amministrativa della parrocchia in

conformità al can.212, § 3. Il parroco, pertanto, ne ricercherà e ne ascolterà attentamente il parere, e ne

terrà conto come criterio per l’amministrazione della parrocchia. In caso di grave divergenza fra il

Page 31: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

30

parroco e la maggioranza dei membri del Consiglio, la questione sarà sottoposta all’esame

dell’Ordinario diocesano, a cui i consiglieri interessati hanno diritto di ricorrere presentando un proprio

motivato parere.

5.2.4 Soggetti operativi ed esperti

Soggetti operativi sono il presidente e il segretario.

Il presidente è il parroco, o l’amministratore parrocchiale, cui spetta in particolare:

a) la convocazione del Consiglio;

b) la fissazione dell’ordine del giorno di ciascuna sessione;

c) la presidenza delle sessioni;

d) la cura per il coordinamento tra il Consiglio per gli affari economici e il Consiglio pastorale.

Il segretario, scelto dal parroco all’interno dei membri del Consiglio, ha il compito di redigere il verbale

delle riunioni e tenere aggiornato l’archivio del consiglio, da depositarsi presso l’archivio parrocchiale.

Il parroco può invitare alle riunioni, oltre che i rappresentanti degli organismi pastorali (cf. 5.2.2), anche

esperti, per approfondire argomenti sottoposti al parere del Consiglio, e persone incaricate, a titolo

professionale o volontario, della gestione economica della parrocchia, per avere indicazioni illustrative

della situazione o dare loro istruzioni.

5.2.5 Svolgimento dei lavori

5.2.5.1 Convocazione e ordine del giorno

Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici si riunisce almeno tre volte all’anno, nonché ogni

volta che il parroco lo ritenga opportuno, o che ne sia fatta a quest’ultimo richiesta da almeno due

membri del Consiglio con motivazione e proposta dell’ordine del giorno. Almeno una delle riunioni

deve essere dedicata allo studio e all’approvazione del rendiconto e del preventivo della parrocchia.

La convocazione deve essere fatta, anche verbalmente, almeno otto giorni prima della sessione.

Le sessioni del Consiglio non sono pubbliche e i consiglieri sono tenuti alla riservatezza sulle questioni

trattate.

5.2.5.2 Validità delle sessioni

Per la validità delle sessioni del Consiglio è necessaria la presenza della maggioranza assoluta dei

consiglieri.

5.2.5.3 Verbale

I verbali del Consiglio, conservati in apposito registro, devono portare la sottoscrizione del parroco e

del segretario del Consiglio stesso e debbono essere approvati nella seduta successiva. Ogni consigliere

ha facoltà di chiedere che siano messe a verbale tutte le osservazioni che ritiene opportuno fare.

5.2.5.4 Informazione della comunità parrocchiale e sua sensibilizzazione

Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici informa la comunità parrocchiale circa l’ammontare e

l’utilizzo delle offerte ricevute per particolari destinazioni e sui dati del rendiconto parrocchiale esposti

in maniera completa, eventualmente anche raggruppati per voci omogenee, indicando anche le

Page 32: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

31

opportune iniziative per l’incremento delle risorse necessarie per la realizzazione delle attività pastorali

e per il sostentamento del clero parrocchiale.

È necessario che il Consiglio per gli affari economici condivida con il parroco anche la

sensibilizzazione della comunità parrocchiale circa le iniziative di solidarietà: collette obbligatorie

annuali, contribuzioni per il funzionamento degli organismi diocesani, fondo comune diocesano, forme

particolari di solidarietà come gemellaggi con altre parrocchie, sostegno all’Istituto centrale per il

sostentamento del clero.

5.2.6 Alcune attenzioni da avere per un buon funzionamento del Consiglio

Perché il Consiglio per gli affari economici possa lavorare con efficacia, vanno tenuti presenti alcuni

aspetti, spesso trascurati:

* l’atteggiamento pastorale: non devono prevalere i criteri di natura economica, ma a guidare le scelte

suggerite al parroco dal Consiglio per gli affari economici devono essere i criteri di natura pastorale

e le finalità specifiche dei beni ecclesiali;

* la correttezza giuridico-tecnica: l’appello alle finalità della Chiesa nell’uso dei beni non può

assolutamente giustificare pressapochismi e adempimenti imprecisi e approssimativi;

* la conoscenza e l’applicazione corretta delle disposizioni diocesane e della normativa civile in

campo di amministrazione dei beni economici, nella consapevolezza che la comunità cristiana deve

essere esemplare anche nel rispetto della legalità e nell’educazione ad essa;

* l’assoluta distinzione tra attività del Consiglio e attività operativa a favore della parrocchia: oltre alla

scrupolosa osservanza della incompatibilità ricordata al punto 2.2.2 (qualora un consigliere entri in

rapporti di natura economica con la parrocchia, dovrà correttamente dimettersi), è necessario, anche

in presenza di attività volontaria, che il Consiglio si riservi la funzione di controllo;

* la fiducia reciproca tra parroco e consiglieri e la consapevolezza di tutti di essere a servizio della

comunità parrocchiale.

6. REGOLAMENTI I due Consigli parrocchiali potranno dotarsi di Regolamenti operativi specifici, che recepiscano le

disposizioni del presente Direttorio, con gli opportuni adattamenti alla situazione locale, previsti dallo

stesso. Oppure potranno adeguare i Regolamenti in vigore alle disposizioni di questo Direttorio. I

Regolamenti dovranno essere approvati dall’Ordinario.

In ogni caso non dovrà essere trascurato il riferimento alle indicazioni fondamentali offerte dalla

Diocesi e riassunte soprattutto nella prima parte di questo Direttorio.

7. INTERPRETAZIONE

L’interpretazione del presente Direttorio è riservata all’Ordinario.

Page 33: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

32

INDICE DEL DIRETTORIO

1. I CONSIGLI ORGANISMI DI COMUNIONE

1.1 Primo requisito: coscienza e spiritualità di comunione

1.1.1 Corresponsabilità nella comunione

1.1.2 Una spiritualità di comunione

1.2 Secondo requisito: centralità dinamica della parrocchia

1.2.1 La centralità della parrocchia

1.2.2 L’apertura all’Unità Pastorale e al Vicariato

1.3 Il Consiglio come composizione della varietà di vocazioni, ministeri, carismi

1.4 Il Consiglio segno di comunità sinodale

1.5 Per una sintesi armonica tra presiedere e consigliare

1.6 Strumenti e procedure

1.6.1 Il progetto pastorale

1.6.2 Il discernimento comunitario

1.6.3 La verifica

1.7 I beni economici come strumenti a servizio della pastorale. La responsabilità dei Consigli

parrocchiali

1.7.1 Il rilievo dei beni economici nella Chiesa

1.7.2 Responsabilità comuni dei due Consigli parrocchiali in materia economica

2. LA COMPOSIZIONE E LA DURATA DEI DUE CONSIGLI

2.1 Il Consiglio pastorale

2.1.1 Composizione globale

2.1.2 Membri di diritto

2.1.3 Membri laici

2.1.3.1 Determinazione del numero

2.1.3.2 Requisiti

2.1.3.3 Designazione

2.1.4 Durata in carica

2.2 Il Consiglio per gli affari economici

2.2.1 Composizione

2.2.2 Requisiti e durata in carica

3. LA PREPARAZIONE DEL RINNOVO DEI DUE CONSIGLI

3.1 La commissione elettorale e la verifica dei Consigli uscenti

3.2 La preparazione della comunità parrocchiale e il progetto pastorale

3.3 La scelta della composizione del Consiglio pastorale parrocchiale e le indicazioni circa le liste

dei candidati

4. TEMPI E MODALITÀ DI DESIGNAZIONE DEI DUE CONSIGLI

4.1 Tempi

4.2 Modalità

4.2.1 Per il Consiglio pastorale

4.2.1.1 Liste dei candidati

4.2.1.2 Operazioni di voto

4.2.1.3 Scrutinio

4.2.1.4 Nomina dei membri di pertinenza del parroco

4.2.1.5 Designazione dei rappresentanti delle comunità di vita consacrata

Page 34: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

33

4.2.1.6 Accettazione della carica

4.2.1.7 Proclamazione del nuovo Consiglio pastorale

4.2.2 Per il Consiglio per gli affari economici

4.2.3 Notificazione al Vicario foraneo

5. COMPITI E MODALITÀ DI LAVORO DEI DUE CONSIGLI

5.1. Il Consiglio pastorale

5.1.1 Ambito di competenza: il progetto pastorale

5.1.2 Natura dell’attività e rapporto con organismi parrocchiali (commissioni)

5.1.3 Organismi operativi

5.1.3.1 Il presidente

5.1.3.2 I moderatori

5.1.3.3 Il segretario

5.1.3.4 Le commissioni preparatorie

5.1.4. Svolgimento dei lavori

5.1.4.1 Convocazione e ordine del giorno

5.1.4.2 Svolgimento delle sessioni

5.1.4.3 Verbale

5.1.4.4 Collegamento con la comunità parrocchiale

5.1.5 Alcune attenzioni da avere per un buon funzionamento del consiglio

5.2. Il Consiglio per gli affari economici

5.2.1 Ambito di competenza e compiti

5.2.2 Natura dell’attività e rapporto con il Consiglio pastorale e con gli altri organismi pastorali

della parrocchia

5.2.3 Poteri e responsabilità del Consiglio

5.2.4 Organismi operativi ed esperti

5.2.5 Svolgimento dei lavori

5.2.5.1 Convocazione e ordine del giorno

5.2.5.2 Validità delle sessioni

5.2.5.3 Verbale

5.2.5.4 Informazione della comunità parrocchiale e sua sensibilizzazione

5.2.6 Alcune attenzioni da avere per un buon funzionamento del Consiglio

6. REGOLAMENTI

7. INTERPRETAZIONE

Page 35: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

34

APPENDICI

APPENDICE A

FAC-SIMILE DI DOCUMENTI PER LA COSTITUZIONE DEI CONSIGLI

Fac-simile 1

(NB: il seguente testo va adattato se per le liste si utilizzano altri criteri oltre a quello dell’età)

DIOCESI DI LODI

VERBALE DELLE ELEZIONI - CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

• Il presente verbale deve essere conservato presso l’archivio parrocchiale del Consiglio.

Parrocchia

in

Il giorno 18.11.2018 si sono svolte le elezioni per la designazione dei membri eletti del Consiglio Pastorale

Parrocchiale.

Le operazioni di voto sono state visionate su incarico della Commissione elettorale da:

Presidente

Segretario

Scrutatore

Scrutatore

Scrutatore

Le elezioni hanno avuto inizio sabato _____ alle ore ____:____ e si sono concluse domenica _____ alle ore ____:____.

Alle ore ____:____ la Commissione ha provveduto allo spoglio delle schede, che ha dato il seguente risultato:

1. votanti nr._________

2. schede bianche nr._________ schede nulle nr._________ schede valide nr._________

3. hanno ricevuto voti (1) (2) :

* (elenco dei candidati dell’unica o di più Liste)

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

Page 36: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

35

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

_________________________________________ nr.voti _________

Risultano designati, tenendo conto del numero di consiglieri stabilito per ciascuna lista, avendo accettato l’elezione:

* (elenco dei designati per l’unica o per più Liste)

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

_________________________________________

Non hanno accettato la designazione (3) :

Osservazioni (4) :

Alle ore ____:____, compilato il presente verbale, si chiudono le operazioni di scrutinio.

Page 37: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

36

Per la Commissione elettorale

Presidente

Segretario

Scrutatore

Scrutatore

Scrutatore

(1) Ogni nominativo deve sempre comprendere Nome, Cognome e la data di nascita in caso di omonimia.

(2) Elencare in ordine di voto tutti coloro che hanno ottenuto preferenze e i voti ottenuti da ciascuno.

(3) In caso di rinuncia immediata di uno dei primi eletti, risulterà designato il successivo, e così via di seguito. Si indichi, dopo il

nome della persona, la lista di appartenenza, nel caso di più liste.

(4) Le eventuali osservazioni possono riguardare l’interpretazione del voto, fatti rilevanti per le votazioni, il momento e il luogo in

cui si sono svolte le votazioni, la segnalazione del ricorso al sorteggio per il caso di parità, l’indicazione della necessità di rifare le

elezioni, ecc.

Page 38: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

37

Fac-simile 2

DIOCESI DI LODI

ACCETTAZIONE DI CARICA - Consiglio pastorale parrocchiale

• La presente accettazione deve essere consegnata alla commissione elettorale antecedentemente alla prima riunione del

Consiglio e conservata nell’archivio del Consiglio stesso.

Io, sottoscritto/a ____________________________________________

nato/a a ______________________________________ il ___________

e residente in ___________________________________ tel. _________

essendo stato/a chiamato/a a far parte del Consiglio pastorale parrocchiale della

Parrocchia ____________________________ in _________________

per1 : elezione

designazione da parte del parroco

dichiaro di accettare la nomina e di impegnarmi a partecipare con fedeltà ai lavori del Consiglio stesso per la durata

dell’attuale mandato, in spirito di autentica corresponsabilità, aiutando la comunità parrocchiale a maturare quello

spirito di comunicazione fraterna con cui convergere verso un progetto pastorale comune.

Con il presente atto dichiaro altresì di impegnarmi a osservare le disposizioni del diritto vigente e le indicazioni

diocesane, in particolare le norme previste dal “Direttorio per i consigli parrocchiali” e le disposizioni dell’eventuale

regolamento del Consiglio.

__________________________________, il ___/___/____

[luogo] [data]

In fede

____________________

(1) Barrare la casella relativa al proprio titolo di appartenenza al Consiglio

Page 39: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

38

Fac-simile 3

DIOCESI DI LODI

ACCETTAZIONE DI CARICA

Consiglio per gli affari economici della parrocchia

• La presente accettazione deve essere consegnata al parroco antecedentemente alla prima riunione del Consiglio e conservata

nell’archivio del Consiglio stesso.

Io, sottoscritto/a ____________________________________________

nato/a a ______________________________________ il ___________

e residente in ___________________________________ tel. _________

essendo stato/a chiamato/a a far parte del Consiglio per gli affari economici della

Parrocchia ____________________________ in _________________

dichiaro di accettare la nomina e di mettere la mia competenza a servizio della Comunità parrocchiale, di non avere in

essere rapporti economici con la parrocchia e di non ricoprire incarichi incompatibili con la qualifica di consigliere, e di

impegnarmi a partecipare con regolarità ai lavori del Consiglio stesso per la durata dell’attuale mandato, in spirito di

collaborazione con il parroco, tenendo sempre presenti il significato e le finalità dei beni economici per la realtà

ecclesiale.

Con il presente atto dichiaro altresì di impegnarmi a osservare le disposizioni del diritto vigente, le indicazioni

diocesane, le norme previste dal “Direttorio per i consigli parrocchiali”, le disposizioni dell’eventuale regolamento del

Consiglio; in particolare intendo attenermi alla dovuta riservatezza che caratterizza i lavori del Consiglio e dichiaro di

essere disponibile a presentare la rinuncia a questo incarico qualora sorgessero rapporti di natura economica con la

Parrocchia.

__________________________________, il ___/___/____

[luogo] [data]

In fede

____________________

Spazio riservato alla scheda del Consigliere incaricato per la promozione del sostegno economico della Chiesa.

Il Rev. Parroco è pregato di barrare la casella per indicare che il Consigliere è l’incaricato parrocchiale per la

promozione del sostegno economico della Chiesa.

------------------------------------------

Il Parroco

Page 40: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

39

APPENDICE B

SCHEMI DI CELEBRAZIONE

CELEBRAZIONE PER L’INAUGURAZIONE

del Consiglio pastorale parrocchiale Inizio Quando tutti sono riuniti, si può eseguire un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il

segno della croce, mentre il Parroco dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

R. Amen Saluto Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito. Monizione introduttiva Il Parroco, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili: Gesù ha promesso di essere presente in mezzo ai suoi discepoli, ogni volta che si riuniscono nel suo nome. In questo incontro fraterno di inizio del nostro Consiglio pastorale e di preghiera, egli è presente e ci parla; ma è necessario che la nostra vita corrisponda pienamente alla sua parola. Innalziamo la nostra mente a Dio, perché nel suo Santo Spirito ci guidi alla verità tutta intera. Lettura della Parola di Dio Quindi uno dei presenti legge un testo della Sacra Scrittura scelto tra quelli proposti qui di seguito o un altro adatto. Col 3, 12-25 Al di sopra di tutto vi sia la carità Ef 4, 11-24 Vivere secondo la verità nella carità Ef 4, 17-5,2 La vita nuova in Cristo 1 Cor 12, 31 - 13,1-10.13 La carità non avrà mai fine Responsorio

Secondo l’opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale o eseguire un altro canto adatto Sal 18 (19), 8 9 10.12

R Signore, tu hai parole di vita eterna. Sal 22 (23), 2-3 4 5 6 R Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Sal 95 (96), 1-2a 2b-3 7-8a 10 R In mezzo ai popoli narriamo i suoi prodigi. Breve esortazione

Page 41: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

40

Secondo l’opportunità, il Parroco rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione. Breve silenzio. Invocazione dello Spirito Santo

Dopo una breve pausa di silenzio, si può eseguire l’inno ‘Veni Creator’ o la sequenza ‘Veni Sancte Spiritus’ o un altro canto adatto, oppure si dice l’invocazione seguente:

Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

A questo punto può aver luogo l’assemblea di inizio. Preghiera dei fedeli Quando si ritiene opportuno, segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento. Le parole del Signore sono spirito e vita. Preghiamo per essere non solo uditori, ma operatori nella parola e servi della verità.

R Venga il tuo regno, Signore. Cristo, la tua parola è lampada ai nostri passi e ci guida nel cammino; fa’ che ascoltandoti attentamente corriamo con cuore libero e lieto nella via dei tuoi precetti.

R Venga il tuo regno, Signore. Cristo, tu sei il servo obbediente in cui il Padre si è compiaciuto; infondi in noi il dono dell’intelletto, perché penetrando le profondità della tua parola, ne sperimentiamo la dolcezza e la forza.

R Venga il tuo regno, Signore. Cristo tu continui a far risuonare la tua parola nella Chiesa, perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca tutti coloro che ti ascoltano; aiutaci ad amare e attuare sempre più generosamente la tua parola, per formare un cuor solo e un’anima sola.

R Venga il tuo regno, Signore.

Cristo, tu proclami beato chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica; fa’ che ci confrontiamo con le tue parole custodendole nel cuore a imitazione della Vergine Madre.

R Venga il tuo regno, Signore.

Page 42: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

41

Cristo, Figlio di Dio, tu sei venuto nel mondo ad annunziare l’amore del Padre per tutti gli uomini; accresci la nostra fede, perché ciò che professiamo con la bocca lo crediamo con il cuore e lo confermiamo con le opere.

R Venga il tuo regno, Signore. Cristo, luce del mondo, tu hai rivelato ai piccoli i misteri del Regno; fa’ che conoscendo e seguendo te, nostro maestro e guida, collaboriamo all’opera di evangelizzazione del nostro tempo. R Venga il tuo regno, Signore.

Cristo, tu ci hai comunicato la tua parola, perché si diffonda e sia glorificata a salvezza degli uomini; fa’ che ne siamo così profondamente arricchiti da manifestarci a tutti come testimoni del tuo amore gratuito e universale.

R Venga il tuo regno, Signore. Segue la preghiera del Signore: Padre nostro Preghiera di Benedizione

Il Parroco pronuncia la preghiera di benedizione: Ti ringraziamo, Signore, e ti benediciamo: molte volte e in molti modi parlasti ai nostri padri per mezzo dei profeti e nella pienezza dei tempi hai parlato nel tuo Figlio, per manifestare a tutti gli uomini le ricchezze della tua grazia; nella tua immensa bontà guarda i tuoi figli convocati per formare il nuovo Consiglio pastorale, aiutaci a riconoscere i segni della tua volontà, perché, aderendo in tutto a ciò che ti è gradito, portiamo frutti abbondanti di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen. Conclusione Quindi il parroco conclude il rito dicendo: Dio, Padre misericordioso, che ha inviato il suo Figlio e ha donato il suo Spirito per guidarci alla verità tutta intera, ci faccia discepoli e testimoni del suo Vangelo.

R. Amen. Vi benedica Dio onnipotente + Padre e Figlio e Spirito Santo R. Amen.

Page 43: IL RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI · * L’annuncio della costituzione dei nuovi Consigli viene dato la domenica 3 giugno 2018, solennità del Corpus Domini. Preparazione alle

42

PRESENTAZIONE ALLA COMUNITÀ

del Consiglio pastorale parrocchiale

durante la Messa domenicale Al termine dell’orazione dopo la comunione il Parroco invita, chiamandoli per nome, i componenti dinnanzi all’altare: li presenta ai fedeli e invoca su di loro la benedizione del Signore. A questo punto è bene eseguire un canto o una invocazione allo Spirito Santo. Preghiamo

Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Infondi in loro, o Padre, lo Spirito di intelletto, di verità, e di pace, perché si impegnino a conoscere ciò che è a te gradito, per attuarlo nell’unità e nella concordia, a favore della nostra comunità parrocchiale. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benedizione